Rozen Maiden The Movie

di Phobos_Quake 3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Inizio ***
Capitolo 2: *** Il Prototipo ***
Capitolo 3: *** Una Nuova Casa ***
Capitolo 4: *** Messaggi Privati ***
Capitolo 5: *** Spazzatura! ***
Capitolo 6: *** Primo Incontro Con Shinku ***
Capitolo 7: *** Bambole Scartate ***
Capitolo 8: *** Symphonic & Gothic ***
Capitolo 9: *** Due Contro Una ***
Capitolo 10: *** Il Vero Nome Di Rei ***
Capitolo 11: *** Kiss From The Doll ***
Capitolo 12: *** Un Triste Addio ***
Capitolo 13: *** Lettere Di Sfida ***
Capitolo 14: *** Battaglia Finale ***
Capitolo 15: *** La Settima Bambola: Kirakishou ***
Capitolo 16: *** Il Finale ***
Capitolo 17: *** Extra: Credits ***



Capitolo 1
*** L'Inizio ***


Dissolvenza in entrata:
***


Sogno di Jun, esterno, giorno.

Il braccio di Shinku viene riparato da Jun e la bambola fluttua tra le braccia del suo servitore e si guardano sorridenti. La bambola bionda rivolge poi, insieme a Jun, lo sguardo verso Suigintou.

Shinku:
È finita per te, Suigintou. Ti consiglio di ritirarti!

Suigintou: [tremando di rabbia]
Sta… sta zitta! Non ti permetto… non ti permetto di parlarmi così!

Le ali della prima Rozen Maiden si allungano, diventano due dragoni e lanciano il fuoco azzurro.

Jun:
Ah!

Il ragazzino stringe stretta Shinku, mentre l’anello inizia a brillare intensamente avvolgendo i due in una sorta di scudo di luce rossa. Nonostante le due fiamme, i due resistono. L’anello brilla di nuovo e lo scudo riesce a respingere il fuoco che torna al mittente costringendo Suigintou ad evitarlo spiccando il volo.

Suigintou:
Maledizione! Eh?

Shinku vola come un proiettile verso di lei e le dà un pugno così potente da scaraventarla lontano. Molto lontano.

Jun:
Dove l’hai spedita? Sulla luna?

Shinku atterra delicatamente accanto a lui e gli sorride. Suigintou si schianta violentemente sul cumulo di televisori. Rimane supina a guardare il cielo lievemente sgombro da nuvole con aria infuriata.

Suigintou:
Maledetta… Shinku… maledetto… umano!

Si rialza con molta fatica, si massaggia la guancia, inizia a fluttuare e vola via dirigendosi verso la porta dei sogni. Suiseiseki, intenta ad innaffiare l’albero di Jun, si ferma e sorride.

Suiseiseki:
È finita! Suigintou ha varcato la porta ed è uscita dal sogno di Jun!

Nori: [sorpresa]
Eh? Dite davvero? Significa che hanno vinto?

Souseiseki: [annuendo e sorridendo]
Sì! Per il momento almeno!

Le tre guardano l’orizzonte sorridendo. Parte la canzone DOLL degli Alieson, mentre seguono le scene, che chi ha visto la serie conosce bene, ovvero, di Shinku con i capelli sciolti che guarda il cielo, sorride a Jun e lo raggiunge mentre lui è intento a ricucirle il vestito, poi lui le pettina i capelli e una volta finito, lei se ne va. Tutto ciò è totalmente privo di dialoghi, nonostante i personaggi stanno chiaramente parlando, proprio perché c’è la canzone in sottofondo e che continua anche quando Jun si risveglia, vede che l’anello all’anulare è scomparso ed esce di casa a fare una breve passeggiata. Quando torna a casa, ritrova Shinku e Hinaichigo nella sua stanza. Subito dopo, arrivano come razzi le valigie delle gemelle. Una delle quali colpisce Jun buttandolo a terra. Le tre bambole escono poi dalla stanza. Shinku è l’unica che rimane. Gli dice di prenderla in braccio, così fa ed escono anche loro dalla stanza. Cambio di scena, ora vediamo Suigintou che mostra l’anello a Megu e quest’ultima che stringe il legame con lei baciandone la rosa. Un altro cambio di scena e vediamo la parte finale dello scontro tra Kanaria e Shinku.

Dissolvenza in bianco.

Didascalia in entrata al centro dello schermo bianco:

THE MOVIE



La canzone finisce. Dissolvenza in nero. Didascalia bianca in entrata al centro dello schermo:


*Due mesi dopo*

Dissolvenza in uscita.

Inquadratura fissa su casa Sakurada, esterno, giorno.

Detective Kun-kun: [Voce fuori campo]
Questa è la foresta dove si sono verificati quegli strani avvenimenti misteriosi. Dobbiamo assolutamente indagare, mio fedele amico, Ispettore Gatto!

Casa Sakurada, salotto, interno. Inquadratura sul televisore acceso.

Ispettore Gatto:
Kun-kun… sei proprio convinto che dovremmo trovarci in questa oscura foresta? Non mi sento tranquillo…

Detective Kun-kun: [ridendo]
Ah, ah, ah, ah! Andrà tutto bene, ispettore, perché ci sono io! Il grande detective Kun-kun!

Jun, Shinku e Hinaichigo stanno guardando l’episodio in TV con estremo interesse. A un tratto, gli occhi del ragazzino cadono su Shinku che non presta molta attenzione, sta tremando come una foglia ed è stranamente agitata.

Jun: [sussurrando e sorridendo]
L’episodio di oggi è così spaventoso? Credevo che quella che si spaventa facilmente fosse Hinaichigo!

Primo piano sullo sguardo di Shinku che lo guarda male.

Shinku: [sussurrando]
Non ho affatto paura. Solo che…

Jun:
Che?

Shinku:
Ho… ho uno strano presentimento!

Jun:
Uh? In che senso?

Shinku:
Non lo so! Non so spiegartelo bene…

Jun: [con aria pensierosa]
Mmmh… posso fare qualcosa?

Shinku sorride.

Shinku:
Tranquillo! Aspettiamo e vediamo. Magari è solo soggezione dettata dagli incontri con Suigintou!

Jun:
Ok!

Tornano a guardare il programma, ma Shinku continua ad avere una strana inquietudine.

Shinku: [pensando]
Perché sono così inquieta? Cosa c’è che non va?


***

Camera di Jun, interno, notte.

Inquadratura fissa di cinque secondi sulla valigia di Shinku. Passati i quali, questa si apre e Shinku si mette seduta.

Shinku: [pensando]
Quest’agitazione non vuole proprio andarsene e m’impedisce di dormire…

I suoi occhi finiscono con il guardare Jun che dorme beatamente. Quindi si alza, si avvicina al ragazzino e inizia a scuoterlo.

Shinku: [sussurrando]
Jun? Jun?

Il ragazzino si sveglia di soprassalto.

Jun: [sorpreso e preoccupato]
Ah! Sh… Shinku?

Accende la luce sul comodino, prende gli occhiali e guarda l’ora sulla sveglia.

Jun:
È l’una e mezza di notte! Si può sapere che succede?

Shinku: [con aria triste]
Scusa è che… continuo ad essere inquieta senza motivo!

Jun le accarezza la testa. La bambola si lascia accarezzare in silenzio, poi decide di parlare.

Shinku:
Posso… posso dormire con te? Ti dispiace?

Jun smette di accarezzarla e arrossisce.

Jun:
Ehm… no, non mi dispiace, ma…

Shinku:
Mh?

Inquadratura fissa sui due che sono in completo silenzio. Jun, sempre rosso in volto, fa infine un sospiro.

Jun:
V… va bene! Come… come vuoi!

Le fa cenno di entrare nel letto e Shinku gli sorride.

Shinku:
Grazie!

Si stende accanto a lui il quale, dopo aver spento la luce ed essersi tolto gli occhiali e averli posati sul comodino, si gira sul fianco destro così da darle le spalle. Si riaddormenta praticamente all’istante, mentre Shinku rimane a fissargli la nuca per un tempo che sembra infinito. Alla fine, però, il sonno giunge anche per lei, facendole chiudere lentamente gli occhi, e si addormenta profondamente.

***

Casa Sakurada, interno, giorno.

La telecamera raggiunge il salotto e vediamo Jun e le bambole sorseggiare il solito tè accompagnato da biscotti. Una volta finito, il ragazzino si alza da tavola, va in camera, seguito da Shinku che ha un libro in mano e Hinaichigo che porta fogli, matite e colori, e si mette davanti al PC, mentre Shinku si siede sul letto del ragazzino a leggere e Hinaichigo si stende in terra e si mette a disegnare. Tutta la sequenza è caratterizzata dalla canzone WILD HONEY degli U2 in sottofondo. La canzone s’interrompe di colpo non appena Jun inizia a parlare senza togliere gli occhi dal monitor.

Jun:
Ti senti meglio oggi, o sei ancora inquieta?

Shinku, invece, toglie lo sguardo dal libro e lo guarda con un accenno di sorriso.

Shinku:
Sto un po’ meglio, ma continuo ad avere una misteriosa preoccupazione per non so bene che cosa!

Jun volge finalmente lo sguardo verso di lei fissandola con aria triste.

Jun:
Capisco!


Nota dell'autore: Ho scelto di scrivere questa fanfiction in stile sceneggiatura/copione proprio perché lo immagino come un film animato mai realizzato delle nostre bambole preferite.

Nota 2: I titoli delle canzoni sono scritti in maiuscolo perché è così che fanno nelle sceneggiature.

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Capitolo 2
*** Il Prototipo ***


***
 

Quartiere Di Shibuya, parco, esterno, giorno.
 
Parte la canzone WHERE DO THE CHILDREN PLAY? Di Cat Stevens. Quattro ragazzini di dodici anni stanno giocando a palla nel parco. In fondo, è estate. Il primo ragazzino si chiama Kenichi, ha capelli scompigliati marroni, indossa una maglia azzurra a maniche lunghe e pantaloncini blu. Il secondo è Hiroshi, ha i capelli corti bordeaux con una maglia color verde acqua e pantaloncini viola. Infine ci sono Noburo, capelli lunghi fino alle scapole con una maglia gialla, l’unica ad avere le maniche corte, pantaloncini blu e porta gli occhiali, e Mitsuo, capelli a caschetto e indossa una maglia bianca e pantaloncini verdi. Durante la partita, quest’ultimo lancia la palla così forte, in puro stile Holly E Benji, che raggiunge un cancello, lo apre e sfonda la finestra di una lussuosa villa abbandonata non molto lontana dal parco e a quel punto la canzone s’interrompe.
 
Noburo:
Bravo Mitsuo! Sei stato proprio bravo a tirarla all’interno di quella villa!
 
Mitsuo:
Quante storie, Noburo! Adesso vado a recuperarla!
 
Kenichi:
Io… io non mi fiderei! Avete sentito le voci su quella casa no?
 
Hiroshi: [tremando come una foglia]
Già! Kenichi ha ragione…
 
Noburo: [ridendo sotto i baffi]
E cioè?

Kenichi:
In quella casa è stato commesso un omicidio suicidio e dicono che il fantasma del proprietario ancora infesti le mura della villa!

Hiroshi:
Per questo non è mai stata abbattuta! Per paura della sua collera!

Noburo e Mitsuo iniziano a ridere.
  
Noburo:
Ancora credete a queste scemenze? Non esistono i fantasmi
 
Gli altri due non dicono più nulla, ma continuano ad essere preoccupati ed agitati.
 
Mitsuo: [sospirando]
Facciamola finita! Io vado a recuperare la palla!
 
Così si dirige verso l’enorme cancello di ferro arrugginito semi aperto e si ferma a fissarlo. Non si rende conto di quanto tempo è lì fermo impalato a fissarlo, ma ci pensa Noburo a destarlo.
 
Noburo:
Beh, che c’è? Hai già esaurito il coraggio?
 
Mitsuo: [voltandosi verso di lui]
Oh! Taci un po’, quattrocchi!
 
Deglutisce, fa un lungo sospiro e finalmente lo varca.

Noburo:
Ok… sai cosa? Ci ho ripensato! Torna indietro! Al diavolo la palla! Non è sicuro!
 
Mitsuo: [deluso]
Che grandi coraggiosi che siete! Suvvia! È solo una villa abbandonata. Cosa volete che succeda o che ci sia?

Noburo, Kenichi e Hiroshi: [all’unisono]
Un balordo, per esempio?
 
Mitsuo:
Capirai! Se osa toccarmi gli faccio due mosse di karate!
 
Hiroshi:
Comunque, io eviterei! Potrebbe crollare da un momento all’altro!
 
Mitsuo sbuffa e così si avvia verso la villa ignorando le urla imploranti degli amici. La villa ha un aspetto decadente, ma nonostante questo è ancora intatta e affascinante. Inoltre, è quasi tutta coperta da rose. Il ragazzino si avvicina all’entrata della villa.  

Noburo:
No, no, ragazzi! Io… io non voglio avere responsabilità! Perciò… telo!
 
Kenichi e Hiroshi:
Concordo!
 
E corrono via. Mitsuo li guarda allontanarsi con la coda tra le gambe.
 
Mitsuo:
Tsk! Conigli…
 
Rivolge lo sguardo alla porta nera dove c’è una targa in bronzo con su scritto Rozen.
 
Mitsuo:
Deve trattarsi del nome del padrone di casa…
 
Mitsuo apre la porta ed inizia a cigolare esattamente come fanno tutte le porte delle case abbandonate, o infestate, nei film horror.
 
Mitsuo: [pensando]
Ecco! Partiamo bene…
 
Questo, però, non lo fa indugiare ed entra.

***


Villa, interno, giorno.

Mitsuo si mette subito alla ricerca della palla e dopo averla trovata nella sala da pranzo, la prende, la mette sotto il braccio sinistro, ma prima si fa un’autoscatto come prova per i suoi amici che ce l’ha fatta senza alcun problema, e poi si avvia all’uscita. Una volta fuori, però, si ferma di colpo.

Mitsuo: [pensando]
Già che ci sono… perché non visitarla? In fondo è giorno… e i fantasmi sono più attivi di notte!

Comincia a visitare la villa da cima a fondo. In una stanza che ha tutta l’aria di essere uno studio, trova su una libreria sette piccole sedie dorate con l’imbottitura rossa.
 
Mitsuo: [pensando]
Forse quel Rozen aveva una figlia la quale possedeva sette bambole!
 
Dopo poco, nota una botola alzata. Si avvicina e vede una scala in pietra molto lunga.
 
Mitsuo: [pensando]
Sicuramente conduce a qualche cantina. Oppure è un laboratorio segreto! Sarebbe figo. Io adoro i laboratori! Per questo voglio diventare un chimico!
 
Decide quindi di scendere la lunga scalinata e parte la canzone UNDERGROUND di David Bowie. Quando il buio si fa più scuro, prende il cellulare e accende la torcia. Quando giunge alla fine della scala, si guarda attorno e una volta individuato l’interruttore spegne la torcia e accende la luce. Grande è la sua meraviglia nel ritrovarsi in quello che ha proprio pensato: un laboratorio dove il vecchio proprietario creava bambole. Si capisce perché ci sono molti barattoli pieni di occhi, corpi “grezzi” di bambole, ovvero senza capelli, bocca e occhi, oppure pezzi sparsi assortiti come gambe, teste e braccia. Gli occhi del ragazzino, poi, si soffermano su qualcosa sopra una mensola non particolarmente in alto. Si tratta di una bambola, con gli occhi chiusi, su una sedia a dondolo. Il suo aspetto non è come quello delle altre Rozen Maiden, però. Se i loro visi danno più l’impressione di essere delle persone vere, anziché delle bambole, quella trovata da Mitsuo non lascia alcun dubbio. La sua bocca è la stessa di certe marionette che si vedono in giro. A parte questo, la sua pelle è candida come la neve, i suoi capelli lunghi, neri e coperti da un velo da sposa dello stesso colore. Indossa un corpetto, sempre nero, a maniche lunghe e la gonna è come quella di Shinku. Anche le scarpe sono identiche a quelle della quinta bambola. L’unica differenza è il colore, ovvero nero, e non hanno nessuna rosellina. Attorno al collo ha una sorta di collana bianca di stoffa, a forma di fiori, e con una spilla a goccia nel mezzo. Nera, ovviamente. Mitsuo rimane a fissare la bambola per parecchi minuti, quando poi il suo sguardo si posa sulla chiave a carica accanto alla sedia a dondolo. A quel punto, la canzone s’interrompe.
 
Mitsuo: [pensando]
Quella… sarà sua…
 
Così, prende la bambola, le mette la chiave a carica nel foro che ha dietro la schiena e inizia a girare. Una volta che non gira più, il ragazzino toglie la chiave e rimette la bambola seduta sulla sedia a dondolo. Passano pochi, pochissimi secondi e la sedia inizia a dondolare.
 
Mitsuo: [pensando perplesso]
Sarà colpa del vento…
 
Ma non c’è neanche un filo d’aria. A un tratto, la sedia si ferma e la bambola spalanca gli occhi di colpo. Mitsuo allora sussulta, indietreggia e cade di sedere sul pavimento. La bambola dagli occhi viola inizia a ridere, dopodiché scende dalla sedia, si solleva leggermente da terra, fluttua verso il ragazzino, che ancora trema di terrore, e gli atterra davanti.
 
Mitsuo: [balbettando per il terrore e tremando]
La… la… la b… la b… la ba… bambola… assa… assassina…
 
Bambola:
Tu… chi sei?
 
Mitsuo: [sorpreso]
Eh?
 
Bambola:
Ho chiesto: chi sei? E dov’è Rozen?
 
Mitsuo:
Ehm… io… io… mi chiamo Mitsuo! Mitsuo Fujio!
 
Bambola: [annuendo]
E dov’è Rozen? Tu lo sai?
 
Mitsuo:
N… no… non… non lo so! Penso…
 
Bambola:
Mh?
 
Mitsuo:
Penso sia morto! Sono… sono passati molti anni, dopotutto!
 
Bambola: [perplessa]
Anni?
 
La bambola inizia a guardarsi attorno come smarrita.
 
Bambola:
In che… in che anno siamo?
 
Mitsuo:
Ehm… siamo nel 2019!
 
La bambola indietreggia continuando ad avere un’espressione confusa e smarrita.
 
Bambola: [sussurrando e ripetendolo all’infinito]
Non… non è possibile!
 
Si solleva in volo, si dirige verso la sedia a dondolo, si siede e inizia a dondolarsi.
 
Bambola: [sussurrando]
P… padre…

Mitsuo, che era rimasto immobile a guardarla, si alza e le si avvicina.
 
Mitsuo:
Va… va tutto bene?
 
Bambola: [gridando un po’]
No che non va bene! Mi sono risvegliata in un mondo senza più un padre! Sì, esatto. Rozen mi ha dato la vita! Quindi lui è… era mio padre!
 
Mitsuo: [con sguardo triste]
Mi… mi dispiace! Ti capisco! Anch’io non ho più un padre!
 
La bambola, a quel punto, si addolcisce.
 
Bambola:
S… scusa… non volevo gridare!
 
Mitsuo: [sorridendo]
Posso chiederti una cosa?
 
Bambola: [annuendo]
Dimmi!
 
Mitsuo:
Come ha fatto Rozen a… darti la vita?
 
Bambola:
Hai mai sentito parlare dell’alchimia?
 
Mitsuo:
Sì… più o meno!
 
Bambola:
Ecco! Con quella, ha creato un magico gioiello, chiamata Rosa Mystica, che è la fonte vitale di ogni Rozen Maiden!
 
Mitsuo:
Rozen Maiden?
 
Bambola:
È questo il nome che ha dato alle sue bambole! Io… io sono stata la sua prima Rozen Maiden. O meglio, il suo prototipo di Rozen Maiden!
 
Dissolvenza ondulata in entrata, Villa Di Rozen, laboratorio, interno (Flashback)
 
Rozen è nel laboratorio, di spalle. Inquadrato da davanti, è impegnato nel creare la Rosa Mystica. Una volta completata, si allontana avvicinandosi a una mensola in cui c’è il prototipo di Rozen Maiden, seduta sulla sedia a dondolo, e inizia a darle gli ultimi ritocchi. La veste e le mette il velo da sposa nero sulla testa. Dopodiché, torna davanti alla fluttuante Rosa Mystica, mette la mano sotto, senza bisogno di toccarla, la sposta tranquillamente e la inserisce magicamente nel petto della bambola che emette un bagliore intenso. Pochi secondi e la Rozen Maiden apre gli occhi e osserva l’uomo che ha davanti a sé.
 
Rozen: [sorridendo felice e con gli occhi lucidi]
Ce l’ho fatta! Ha funzionato! L’esperimento ha avuto finalmente successo dopo innumerevoli tentativi infruttuosi!
 
Bambola: [disorientata e confusa]
Chi… chi sei? Dove sono?
 
Rozen:
Mi chiamo Rozen e questo è il mio laboratorio. È qui che io ti ho creato e dato la vita con un magico gioiello, chiamato Rosa Mystica, creato sempre da me con l’alchimia! Tu sei una mia Rozen Maiden! Il prototipo a dirla tutta!
 
Rozen Maiden Prototipo:
Prototipo?
 
Rozen: [sorridendo]
Proprio così!
 
La bambola, anche se non comprende bene, annuisce. Rozen le spiega e insegna come usare alcuni suoi poteri, oppure le fa ascoltare della musica, poi l’abbraccia. All’inizio lei è sorpresa e rimane immobile, ma poi lo abbraccia anche lei. A un tratto, però, Rozen le mette la chiave a carica nel foro dietro la schiena e la gira fin quando non si ferma.
 
Rozen Maiden Prototipo:
Ma… ma cosa… fai… padre?
 
La Rozen Maiden si sente misteriosamente stanca e il suo corpo inizia ad irrigidirsi. Rozen le toglie la chiave dalla schiena, la prende tra le braccia, la rimette seduta sulla sedia a dondolo sopra la mensola, posa accanto ad essa la chiave e poi si rimette a lavorare sulla Rosa Mystica. La bambola, mezza addormentata, riesce a vedere che, dopo molti giorni, ne crea sei e contemporaneamente crea Suigintou, Kanaria e le altre Rozen Maiden e dà loro la vita. Riesce anche a sentire il discorso sull’Alice Game e di Alice, la bambola perfetta, ma subito dopo si addormenta.
 
Dissolvenza ondulata in uscita, fine flashback
 
Rozen Maiden Prototipo: [con tono di voce contrariato]
Una volta che ha visto che il suo esperimento era riuscito, usò la chiave a carica, mi mise seduta sopra questa sedia a dondolo su questa mensola e lentamente mi addormentai! Ma molto lentamente perché riuscii a vedere con che dedizione si dedicava nel creare le altre sei Rozen Maiden. Le ha create dando loro un aspetto molto più umano. In qualunque modo le guardassi, avevano un viso da ragazze e non di bambole! Al contrario di me, che come puoi ben vedere il mio aspetto non lascia dubbi sulla mia natura di bambola, loro non lo sembrano affatto. Inoltre, Rozen ha dato perfino dei nomi a tutte loro! Io, invece, sono rimasta a dormire qui, abbandonata come fossi semplicemente un giocattolo rotto e senza neanche darmi un nome!
 
Mitsuo l’ascolta con aria triste.
 
Mitsuo: [pensieroso]
Se lei ha detto di essere un prototipo è praticamente la Rozen Maiden numero zero proprio come Proto Man, il fratello di Mega Man, nel videogioco omonimo! Zero… ovvero Rei! Questo sì che andrà bene come nome!
 
La bambola nota che il ragazzino è soprappensiero.
 
Rozen Maiden Prototipo:
A cosa stai pensando?
 
Mitsuo:
Ad un nome da darti!
 
Rozen Maiden Prototipo: [sorpresa]
Mah! Lascia stare! Non ha più importanza, ormai!
 
Mitsuo: [sorridendo]
Troppo tardi, ormai ho deciso! Ti chiamerò Rei!
 
La bambola rimane in silenzio per qualche secondo.

Rei:
Mi piace! Grazie!
 
Mitsuo sorride, poi guarda l’orologio. Segna le 12:57.
 
Mitsuo:
Bene! Ehm… credo sia ora che me ne vada!
 
Rei: [con sguardo triste]
Dove… dove vai? Mi… mi lasci sola anche tu?
 
Mitsuo:
Stai tranquilla! Tornerò a trovarti! Solo che ora devo tornare a casa. Mia madre potrebbe preoccuparsi!
 
Rei:
M… ma…

Mitsuo le sorride, si gira dandole le spalle e si dirige verso la porta del laboratorio. Il suo piede sinistro è praticamente fuori.
 
Rei: [fuori campo]
Aspetta!
 
Mitsuo si ferma, ma senza voltarsi.
 
Mitsuo:
Che c’è?
 
Rei:
Perché non mi porti con te?
 
Mitsuo: [voltandosi di scatto]
Che… che cosa? No! Non… non puoi chiedermi una cosa del genere! Se qualcuno vedesse una bambola fluttuare scapperebbe terrorizzato!
 
Rei:
Allora prendimi in braccio. Non preoccuparti, anche se ho la sedia a dondolo in mano è così leggera che non ne sentirai affatto il peso!
 
Mitsuo:
A… anche questo è fuori questione!

Rei ci rimane visibilmente male.
 
Rei:
Prima di addormentarmi, ho visto Rozen dare alle sei Rozen Maiden un anello magico con una rosa, dicendo che se qualcuno la bacia, diventa il servitore della bambola. O meglio, il medium. Se lo avessi avuto anch’io, adesso anche tu saresti il mio medium!
 
Mitsuo: [sospirando di sollievo]
Ho avuto una grande fortuna, allora!
 
Mitsuo nota nel viso della bambola molta tristezza, ma anche tanta rabbia.
 
Mitsuo:
Ascoltami…
 
Rei:
Mh?
 
Mitsuo:
Vedi, se io adesso vado in giro con una bambola tra le braccia, qualcuno penserebbe che l’ho rubata da qualche parte oppure che sia un ragazzo strano. Sono un maschio, dopotutto! E i maschi non giocano con le bambole!
 
Rei: [sospirando e alzando lo sguardo al cielo]
Quanti problemi vi fate voi umani! Vieni con me!
 
Rei si solleva in aria e inizia a fluttuare, prende la sedia a dondolo ed esce fuori dal laboratorio. Mitsuo, quindi, la segue. Tornano al piano di sopra e si dirigono in una camera da letto. Lì, vi è un grosso specchio ovale. Quando Rei si avvicina quest’ultimo s’illumina intensamente.
 
Mitsuo:
Ma che… che succede?
 
Rei:
Non sarò stata dotata dell’anello magico, ma per quanto riguarda questo potere, che hanno tutte le Rozen Maiden tra l’altro, non mi manca di certo! Adesso chiudi gli occhi, dammi la mano e pensa intensamente a casa tua!
 
Mitsuo:
O… ok…
 
Il ragazzino fa come richiesto e chiude gli occhi.
 
Rei:
Molto bene!
 
La bambola guarda lo specchio, li vediamo poi di spalle e si avviano entrambi varcandolo.



Nota 3: Ho deciso di ambientare questo Rozen Maiden The Movie nel 2019, nonostante la serie di riferimento sia la classica del 2004 e non il remake del 2013, perché tra i vari movimenti musicali di Kanaria, compariranno brani che vanno ben oltre quell'anno (tipo 2008 o 2017 ad esempio).

Nota 4: L’aspetto di Rei è simile a quello di Abby The Witch che appare nella Firefly Fun House, una serie di segmenti inseriti all'interno degli show di wrestling della WWE.

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Capitolo 3
*** Una Nuova Casa ***


 
***
 
 
Casa di Mitsuo, soffitta, interno, giorno.
 
Panoramica su varie cianfrusaglie all’interno della soffitta. Inquadratura fissa sul grosso specchio ovale, che s’illumina, e da esso escono Rei e Mitsuo. Il ragazzino, quando riapre gli occhi, rimane molto sorpreso nel ritrovarsi nella soffitta di casa sua.
 
Mitsuo: [sorpreso]
M… ma… ma questa è la soffitta di casa mia! Ma come hai fatto?  
 
Rei:
Me l’ha spiegato Rozen, prima di… beh, hai capito ormai!
 
Mitsuo: [sempre sorpreso, ma anche affascinato]
È davvero incredibile! Siamo passati attraverso uno specchio proprio come Alice Nel Paese Delle Meraviglie!
 
Rei: [sussultando]
Scusa… puoi ripetere il nome che hai detto?
 
Mitsuo:
Alice!
 
Rei: [sussurrando]
La… la bambola perfetta…
 
Mitsuo però non la sente e prosegue con la spiegazione.
 
Mitsuo:
È una ragazzina protagonista di una favola che finisce in un paese delle meraviglie, mentre in un’altra avventura si ritrova in un mondo attraverso uno specchio!
 
Rei:
Una… una favola? Intendi una storia di fantasia?
 
Mitsuo:
Sì esatto! Perché?
 
Rei: [pensando]
Padre… mi hai ingannato di nuovo?
 
Poi nota che Mitsuo la osserva in attesa di una risposta.
 
Rei: [scuotendo la testa]
Niente… non farci caso!
 
Mitsuo fa allora spallucce, apre la botola e contemporaneamente, la scaletta che vi era sopra, scende silenziosamente.
 
Mitsuo: [sussurrando]
Ssssh! Facciamo piano! Se mia madre mi sente potrebbe iniziare a fare domande e, soprattutto, non voglio che ti veda!
 
La bambola annuisce. Una volta scesi, il ragazzino rimette la scaletta al suo posto con una spintarella e la botola si chiude praticamente da sola senza fare il minimo rumore, si dirige verso la porta della sua camera e l’apre piano. Poggia delicatamente in terra, vicino al suo letto, la palla che ha sotto il braccio poi guarda Rei.
 
Mitsuo: [sussurrando ancora]
Resta qui dentro! Farò credere a mamma di essere appena tornato!
 
Rei annuisce di nuovo ed entra. Una volta chiusa piano la porta della camera, muovendosi così silenziosamente da fare invidia ai ninja, Mitsuo scende la scala, raggiunge la porta d’ingresso e l’apre senza fare il minimo rumore.
 
Mitsuo:
Sono a casa, mamma!
 
Mamma: [voce fuori campo proveniente dalla cucina]
Alla buon ora!
 
Mitsuo:
Scusa, ma quando si gioca il tempo vola!
 
Mamma: [voce fuori campo proveniente dalla cucina]
Lo so, lo so! Il pranzo non è ancora pronto, ma vai a lavarti le mani e apparecchia la tavola!
 
Mitsuo:
Sì! Subito!
 
Sale di nuovo la scala e si affaccia in camera sua, che non è molto diversa da quella di Jun. Rei, seduta sulla sedia a dondolo che si muove avanti e indietro, si trova accanto alla scrivania sulla destra.
 
Mitsuo:
Tutto fatto! Come ho detto prima… non muoverti da qui!  Tornerò presto!
 
Rei: [annusando l’aria]
Sento un buon profumino! Che cos’è?
 
Mitsuo:
Mamma sta preparando da mangiare!
 
Rei lo guarda senza dire nulla e Mitsuo capisce subito.
 
Mitsuo: [sorridendo]
Ho capito! Ti porterò qualcosa!
 
Rei:
Grazie!
 
Mitsuo esce dalla stanza, svolta a sinistra e dopo due passi apre la porta del bagno, si lava le mani, si asciuga, esce, scende le scale, arriva in cucina, apparecchia ed infine con sua madre, una donna che non dimostra affatto quarantadue anni, ma dieci di meno, con lunghi capelli marroni e occhi blu, iniziano a mangiare guardando la televisione. Tutta questa scena ha come sottofondo la canzone FALLING AT YOUR FEET di Daniel Lanois (Feat. Bono Vox). Mitsuo finisce il suo tendon, piatto a base di riso e gamberetti  fritti, poi controlla nella pentola se ce n’è ancora e in effetti sì. È davvero abbondante, perciò riempie di nuovo la sua ciotola.
 
Mamma:
Vedo che hai gradito! Stai facendo il bis!
 
Mitsuo:
Già! Senti… posso mangiarlo in camera mia?
 
Mamma:
Mmmh… d’accordo, ma basta che stai attento a non sporcare! Altrimenti ti toccherà pulire!
 
Mitsuo:
Starò attento!
 
Il ragazzino si alza, prende un vassoio, ci mette sopra la ciotola, si dirige in camera e, una volta dentro, chiude la porta alle sue spalle.
 
Mitsuo:
Eccomi qua! Scusa il ritardo!
 
Posa il vassoio davanti alla bambola. Rei guarda la ciotola piena di riso, poi scende dalla sedia, si avvicina al vassoio, s’inginocchia in terra, la prende e inizia a mangiare usando le bacchette con grande abilità.
 
Mitsuo:
Ti piace?
 
Rei:
È veramente molto buono!
 
Mitsuo: [sorridendo]
Mi fa piacere!
 
Appena Rei finisce di mangiare, i due rimangono in silenzio per alcuni lunghi minuti.
 
Rei: [rompendo il silenzio]  
Cos’è questa cosa che ho alle mie spalle?
 
Mitsuo:
Ti riferisci al computer?
 
Rei: [scandendo bene la parola]
Computer?
 
Mitsuo:
Davvero non lo conosci?
 
Rei: [sospirando]
Hai forse dimenticato che sono rimasta addormentata per duecento anni? Sì, esatto. Sono passati duecento anni da quando Rozen mi ha fatta sprofondare nel sonno!
 
Mitsuo:
Scusami…
 
Rei: [annuendo]
Va bene! Allora, dicevi che si chiama computer!
 
Mitsuo:
Esatto, computer. È uno strumento davvero molto utile! Si possono trovare molte informazioni su tante cose! Anche sulle Rozen Maiden per esempio!
 
Rei: [meravigliata]
Davvero? Anche dove si possono trovare?
 
Mitsuo:
Beh, quello è un po’ difficile credo!
 
Rei: [pensando]
Capisco! Dovrò fare da sola!
 
Mitsuo:
Un’altra cosa bella del computer è che si può sentire la musica!
 
Rei:
Mi piace la musica!
 
Mitsuo sorride si avvicina alla libreria, prende un cd, si siede davanti al pc, mentre Rei fluttua accanto alla sua sinistra, lo mette nel lettore, alza parecchio il volume e ride sotto i baffi. Non appena parte HAMMER SMASHED FACE dei Cannibal Corpse, Rei sussulta e si copre le orecchie.
 
Rei: [urlando]
Ma cos’è questa roba? Come fai a chiamarla musica? È solo tanto rumore!
 
Mitsuo inizia a ridere di gusto.
 
Rei: [arrabbiata]
Non c’è nulla da ridere. Come fa a piacerti una cosa del genere?
 
Mitsuo ride ancora un po’, interrompe la canzone e abbassa il volume.
 
Mitsuo:
Scusami, ma dato il tuo aspetto, credevo che ti piacesse!
 
Rei: [ancora arrabbiata]
Cos’ha di strano il mio aspetto? E che c’entra con la musica?
 
Mitsuo:
Va bene, va bene! Calma! Ho capito!
 
Il ragazzino toglie il cd, lo posa e ne prende un altro.
 
Mitsuo:
Questa ti piacerà senz’altro! E tranquilla, non è come quello di prima!
 
Rei:
Lo spero per te!
 
Mitsuo:
Dai, non fare così! Ti ho chiesto scusa!
 
Inserisce il cd e lo attiva. Parte BREATHE di Midge Ure e Rei annuisce.
 
Rei:
Adesso va meglio! Questo sì che mi piace!
 
Mitsuo le sorride.

Rei:
Beh, io sono stanca! Vado a dormire!
 
Mitsuo:
Come vuoi!
 
Mitsuo interrompe la canzone, toglie il cd dal lettore e lo mette a posto. La bambola, invece, smette di fluttuare tornando con i piedi per terra, si avvicina alla sedia a dondolo, vi si siede, inizia a cullarsi e si addormenta praticamente subito. Mitsuo la guarda per alcuni minuti, poi torna al pc, va su Google e digita Rozen Maiden. Non trova granché. Solo tanti forum di gente che ne parla, ma che nessuno le ha mai veramente viste e infatti la maggior parte pensa si tratti di una leggenda metropolitana.
 
Mitsuo:
Non è una leggenda metropolitana! Ce l’ho proprio qui! Davanti a me!
 
Mamma: [da dietro la porta]
Che fai, parli da solo?
 
Mitsuo:
Ah, no mamma, ho semplicemente parlato quando in realtà doveva solo restare nei miei pensieri!
 
Mamma:
Ho anche sentito un gran fracasso poco fa. Quante volte ti ho detto di ascoltare quel rumore, che tu chiami musica, a volume basso?
 
Mitsuo:
Hai ragione, mamma, scusa!
 
Mamma:
Va bene. Hai finito il tendon? Posso riprendere il vassoio con il piatto?
 
Mitsuo: [sussultando]
Ah! Aspetta lì! Non entrare! Te lo passo io!
 
Con il piede destro, sposta la sedia a dondolo con Rei sopra e la mette sotto la scrivania, poi si alza, spinge avanti la sedia munita di rotelle, poi afferra il vassoio, si dirige verso la porta e la apre.
 
Mamma: [inarcando un sopracciglio]
Cosa c’è? Ti vedo agitato. Cosa stavi guardando, video non adatti alla tua età?
 
Mitsuo: [inarcando anche lui un sopracciglio]
Ma no! Cosa ti viene in mente? Ti sembra che sto guardando video?
 
Mostra a sua madre la stanza. Lei guarda un po’, poi annuisce e se ne va senza dire una parola. Una volta solo, Mitsuo chiude la porta e tira un sospiro di sollievo. Si avvicina alla scrivania, tira a sé la sedia, afferra Rei e la sua sedia a dondolo, rimane a fissare per alcuni secondi la bambola addormentata, poi la rimette al suo posto facendola di nuovo dondolare con una piccola spinta. Fatto questo, si rimette seduto davanti al pc.
 
Mitsuo: [pensando]
È ora di fare i compiti estivi!
 
A un tratto, si sente la musichetta di Super Mario Bros, quella di quando si perde. È il segnale che ha ricevuto un messaggio su Whatsapp. Anzi, in realtà sono più di uno, dato che sono Noburo e gli altri due. Prende il cellulare e lo guarda.
 
Mitsuo: [pensando e sorridendo]
Allora vi siete ricordati di me, eh?
 
Preme il tasto e inizia ad ascoltare i messaggi vocali. Tutti e tre identici.
 
Noburo, Kenichi, Hiroshi: [messaggio vocale]
Ciao! Allora? Come è andata? Sei ancora vivo? Nessun fantasma, o balordo, ti ha fatto del male?
 
Mitsuo sorride divertito e inizia a scrivere un messaggio e lo invia. Passano pochi secondi e subito arriva un altro messaggio, ma stavolta scritto. Mitsuo lo legge e sospira.
 
Rei:[fuori campo]
Cos’era quel rumore?
 
Mitsuo: [sussultando]
Ah! Rei! Ti sei svegliata?
 
Rei:
Ho dormito per duecento anni, quindi una piccola dormita come questa… è niente!
 
Mitsuo: [con l’indice posato sulla punta del naso]
Sì, però… parla piano adesso! Non dico di sussurrare, bada bene, ma comunque di tenere un tono di voce basso!
 
Rei:
Perché… ah, ho capito! Non vuoi che tua madre mi senta!
 
Mitsuo annuisce.
 
Rei:
Ok, ora ripeto la domanda: cos’era quello strano suono che ho sentito?
 
Mitsuo le mostra il cellulare.
 
Mitsuo:
Questo che ho in mano si chiama cellulare. Serve per chiamare persone che vivono lontano, ma funziona anche come un piccolo computer e ci posso scrivere anche i messaggi. Questi.
 
Glieli mostra e Rei osserva e annuisce.
 
Mitsuo:
I miei amici mi hanno chiesto se posso andare a giocare con loro, ma…
 
Rei:
Ma…?
 
Mitsuo:
Beh, vedi… non mi fido a lasciarti da sola. Con mia madre nei paraggi tra l’altro! A meno che…
 
Rei:
Mh? “A meno che” cosa?
 
Mitsuo:
Quando ti sei addormentata, mamma mi ha chiesto di ridarle il vassoio. Per non farti vedere da lei, ti ho nascosta qua sotto la scrivania. Potrei farlo anche adesso, così posso andare a giocare con i miei amici Hiroshi, Kenichi e Noburo. Se ti va, ovviamente! Altrimenti dico loro che oggi resto a casa!
 
Rei osserva il “nascondiglio”. Senza dire nulla, prende la sedia  dondolo, la mette sotto, poi ci si siede e inizia a dondolarsi.
 
Rei:
Penso si possa fare. Ma per quanto tempo starai fuori casa?
 
Mitsuo:
Sta tranquilla. Non farò troppo tardi!
 
Rei:
Hai qualcosa da farmi leggere nell’attesa?
 
Mitsuo ci pensa su.
 
Mitsuo:
Qualcosa sì. Aspetta…
 
Si avvicina alla libreria dove aveva preso i cd. Sul secondo ripiano c’erano alcuni libri. Ne prende uno e glielo porge.
 
Rei: [leggendo il titolo]
Viaggio Al Centro Della Terra di Jules Verne.
 
Mitsuo:
Spero ti piaccia!
 
Rei:
Ti ringrazio!
 
Il ragazzino le sorride, prende la palla, la mette sotto il braccio ed esce dalla stanza.
 
Una volta sola, Rei s’immerge subito nella lettura.

 
***
 
Parco, esterno, giorno.

Mitsuo raggiunge gli amici e restituisce la palla a Noburo.

Mitsuo:[sorridendo]
  Ecco qua la tua amata palla, Noburo! Sei contento?

Noburo:
Grazie mille e… ehm…

Mitsuo:
Mh? Che c’è?

Hiroshi:
Ecco… quello che vorrebbe… che vorremo dire è che… ci dispiace di averti lasciato andare nella villa da solo!

Kenichi:[annuendo]
Già, proprio così… siamo stati dei pessimi amici! Potrai mai perdonarci?


Mitsuo sorride.

Mitsuo:
Facciamo finta che non sia successo assolutamente niente e non parliamo più di questa storia! Ci state?

Noburo, Kenichi e Hiroshi:[sorridendo e all’unisono]
Perfetto!

Mitsuo:
Vi dico solo che ho visitato la villa da cima a fondo e… non c’era alcun fantasma, se questo vi può consolare!

Kenichi e Hiroshi:[all’unisono]
L'abbiamo capito, eh! Non eri di certo qui a dircelo, se c’erano!

Mitsuo:[ridendo]
È vero!

Noburo:
Che tipo che sei!

Mitsuo:
Comunque, ora giochiamo!

Così, iniziano a giocare insieme.

***
 
Inquadratura fissa su casa di Mitsuo, il sole sta quasi tramontando.
 
Mitsuo torna a casa, si dirige velocemente verso camera sua, apre la porta per poi richiuderla subito. Si sorprende nel ritrovare Rei ancora immersa nella lettura.
 
Mitsuo:
Rieccomi a casa, Rei!
 
Rei: [senza togliere gli occhi dal libro]   
Mh! Sì, sì! Ben tornato!
 
Mitsuo:
Wow! Stai ancora leggendo?
 
La bambola non gli risponde subito, ma dopo circa una decina di secondi.
 
Rei:
Dovevo arrivare al punto! Sono arrivata qui!
 
Gli mostra la pagina.
 
Mitsuo: [stupito]
Doppio Wow! Sei arrivata a metà!
 
Rei:
In effetti sono anche un po’ stanca. Penso andrò subito a dormire!
 
Mitsuo: [sorridendo]
D’accordo! Buonanotte!
 
Rei:
Buonanotte!
 
Parte la canzone JUNE degli Spock’s Beard. Mitsuo guarda la bambola, mentre lei inizia a dondolarsi e si addormenta. Il ragazzino rimane a fissarla per alcuni secondi, poi esce dalla stanza, scende le scale, si dirige in cucina e apparecchia la tavola. Madre e figlio mangiano riso e anguilla chiacchierando, ma non si sente quello che dicono a causa della canzone. Una volta finito, Mitsuo torna in camera. Si siede davanti al pc e torna a guardare la bambola sorridendo. Rimane con lo sguardo fisso su di lei per circa un minuto, quando gli viene un’idea. E a quel punto, la canzone s’interrompe. Prende il cellulare, le fa una foto, attacca un cavetto USB al pc e la carica all’interno di esso. Fatto ciò, torna su quel forum in cui parlano delle Rozen Maiden, la posta e inizia a scrivere.
 
Mitsuo: [pensando mentre l’inquadratura è fissa sulle parole che appaiono sullo schermo del pc]
Le Rozen Maiden non sono affatto una leggenda! Io ne possiedo una. Più precisamente, possiedo il prototipo, come potete vedere dalla foto qui allegata! La Rozen Maiden numero 0!
 
Finito di scrivere, sorride e si stiracchia. Poi continua a navigare su internet ancora un po’ ed infine va anche lui a dormire.
 
***
 
Camera di Jun, interno, sera.
 
Jun si trova, come al solito, davanti al pc. Dato che ha lasciato Outlook aperto, avverte il suono dell’arrivo di un nuovo messaggio di posta. Si sorprende nel vedere che si tratta della risposta a un topic di un forum a cui si è  iscritto da quando Shinku è entrata nella sua vita.
 
Jun: [pensando]
Mi ero completamente dimenticato di essermi iscritto a questo forum! Di conseguenza, ho scordato anche di eliminare l’iscrizione dato che ormai non mi serve più!
 
Quando, però, i suoi occhi vedono cosa l’utente Firefly_Serenity ha scritto, ha un sussulto impercettibile. Clicca velocemente sul link, che lo manda direttamente sul forum per vedere la foto, e sbianca.
 
Jun: [pensando e tremando]
Non… non è possibile! Non può essere! Ora… ora capisco perché da qualche giorno si sente inquieta. In qualche modo sentiva che la “Rozen Maiden Prototipo” si è risvegliata!
 
D’istinto, rivolge un’occhiata verso Shinku e Hinaichigo che è stesa prona in terra e dorme. La bambola in rosso, nonostante stia leggendo, se ne accorge.
 
Shinku:
Che c’è? Qualcosa non va? Ti vedo strano…
 
Jun:
Eh? No, no! Nulla! Non farci caso!
 
Shinku:
A volte ti comporti proprio in maniera molto bizzarra. Sei un servitore davvero strano!
 
Jun: [fingendo di essere offeso]
Tsk!
 
Jun torna a rivolgere il suo sguardo allo schermo del pc.
 
Jun: [pensando]
No… non posso dirglielo! O almeno, non ora! Prima devo esserne sicuro!
 
Clicca sul nickname dell’utente, poi sul tasto PM, e inizia a scrivere. Inutile dire che quando non vede arrivare alcuna risposta, rimanendo sveglio fino a mezzanotte e mezza inutilmente in attesa, va a letto agitato.
 
Jun: [sussurrando pieno di ansia e agitazione]
Bene! Adesso anch’io sono inquieto quanto lei!
 
Dissolvenza in nero.

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Capitolo 4
*** Messaggi Privati ***


***
 
 
Dissolvenza in uscita. Camera di Mitsuo, interno, giorno.
 
Mitsuo si sveglia, ma prima si stiracchia, poi apre gli occhi. Si ritrova davanti Rei che lo osserva.
 
Mitsuo: [sussultando per lo spavento]
Ah! Ma… ma che fai?
 
Rei:
Che strana reazione. Voi umani siete proprio bizzarri!
 
Mitsuo:
Mpf! Che ora è? Da quanto tempo è che sei sveglia?
 
Rei:
Sono le 9:40. Sono sveglia da quaranta minuti!
 
Mitsuo:
Eh? Sei rimasta quaranta minuti a fissarmi?
 
Rei:
Che c’è di male?
 
Mitsuo:
C’è che non si fa!
 
Rei rimane senza parole.
 
Mitsuo:
Ora aspetta qui! Torno subito!
 
Il ragazzino scende dal letto e si alza, prende i vestiti sulla sedia, esce dalla stanza e s’infila in bagno. Dopo aver finito, apre la porta e si ritrova Rei davanti.
 
Mitsuo: [sussultando di nuovo]
Ma insomma! Perché non mi dai mai retta?
 
Rei:
Ho visto, dalla finestra della tua camera, una donna uscire. Immagino sia quella che tu chiami madre. Quindi ora posso vagare per la casa finché non torna! Giusto?
 
Mitsuo:
Mh? Sì, esatto! Al contrario di ieri, che ha avuto una giornata libera, oggi è andata a lavoro e tornerà stasera! Perciò vieni! Andiamo a fare colazione!
 
I due scendono, Rei si siede sul divano e si mette a leggere un po’ mentre aspetta. Poco dopo, Mitsuo arriva, si siedono e bevono il tè, ovviamente le dà una tazzina da caffè per farglielo bere meglio, accompagnato da biscotti in totale silenzio. Questa volta è Mitsuo a rompere il silenzio.
 
Mitsuo:
Il mondo è tanto grande! Pensi di riuscire a ritrovare le altre Rozen Maiden?
 
Rei:
Non preoccuparti! Mi basterà usare il tuo specchio e le ritroverò senz’altro!
 
Mitsuo annuisce e sorseggia il tè. Rei lo guarda e lo imita.
 
Rei: [dopo aver poggiato la tazzina vuota sul piattino]
Non sei costretto a rispondermi, se non vuoi!
 
Mitsuo:
Mh?
 
Rei:
Come hai perso tuo padre?
 
Mitsuo:
Preferirei non parlarne! Forse, un giorno, te lo racconterò, ma non oggi!
 
Rei:
Va bene, come vuoi!
 
Rei, finito il tè, nota la tv.
 
Rei:
Anche qui c’è un computer, vedo!
 
Mitsuo inizia a ridere.
 
Rei:
Perché ridi?
 
Mitsuo:
Quella si chiama televisione!
 
Rei:
Ah!

Il ragazzino la accende e la bambola rimane affascinata dal programma che stanno trasmettendo proprio in quel momento: Detective Kun-Kun. Proprio lo stesso programma adorato da Shinku. Mitsuo, infatti, ha lo stesso identico pensiero di Jun.
 
Mitsuo: [pensando]
Una bambola che guarda uno spettacolo di pupazzi!
 
Una volta finito il programma, Rei scende dal divano.
 
Mitsuo:
Dove vai?
 
Rei:
Vado a sedermi sulla sedia a dondolo. A pensare!
 
Mitsuo: [sorridendo]
Pensare troppo fa venire le rughe!
 
Rei:
Non so cosa siano! Sono una bambola, l’hai dimenticato?
 
Mitsuo:
Era solo una battuta! Lascia perdere!
 
Rei: [sospirando]
Eh… umani!
 
Una volta salita al piano di sopra, sta per andare nella camera di Mitsuo, quando le torna in mente la soffitta. Apre la botola, la scala scende, sale e si dirige verso lo specchio.
 
Rei:
Sto per farvi visita, sorelle!
 
Lo specchio s’illumina e la bambola vi entra. Quando anche Mitsuo sale ed entra in camera, sbianca.
 
Mitsuo: [agitato]
R… Rei? Ma… ma dove diavolo sei finita?
 
Controlla sotto la scrivania, ma non c’è, né tanto meno sotto il letto. Poi gli viene l’illuminazione.
 
Mitsuo: [schioccando le dita]
La soffitta! Che sciocco! Certo, poteva dirmelo però. Così mi risparmiava il coccolone!
 
Si mette seduto davanti al pc, lo accende, attende e poi attiva internet. Clicca su un forum creato da lui, dedicato a Dragon Ball ed altri anime famosi, e nota che ha ricevuto un messaggio privato.
 
Mitsuo: [pensando]
E chi è che mi rompe con un messaggio privato? Sarà il solito spam o qualche utente che mi fa i complimenti per il forum!
 
Clicca su Messanger e si apre Inbox. Vede che il messaggio l’ha spedito tale TheArtistNakamura.
 
Mitsuo: [pensando]
Un patito di wrestling WWE probabilmente!
 
Il titolo del messaggio, invece, è: Rozen Maiden Numero 0!
 
Mitsuo:
Mmmh… chissà, potrebbe essere un acquirente o un semplice curioso? Oh beh, c’è solo un modo per scoprirlo!
 
Detto questo, lo apre e inizia a leggere.
 
TheArtistNakamura:
Ciao! Ho visto la foto della Rozen Maiden che hai definito “Numero 0”. E capisco anche perché: il suo aspetto è molto meno ben fatto delle vere Rozen Maiden. Immagino che anche tu, come me, per poterla avere hai stipulato un contratto e accettato tutte le condizioni, vero?
 
Mitsuo:
Uh? Cosa vorresti dire, che anche tu hai una Rozen Maiden? E ti aspetti che io creda ad uno sconosciuto che mi scrive su internet? Ma fammi il piacere!
 
Quelle stesse parole le riporta per iscritto su un messaggio di risposta, lo invia ed inizia a premere F5 di continuo.
 
Stanza di Jun, interno, giorno.
 
Jun è sempre davanti al pc. Shinku e Hinaichigo non sono con lui perché sono di sotto a guardare la tv. Non appena arriva un nuovo messaggio di risposta su quel forum, Jun lo legge e si arrabbia anche un po’.
 
Jun: [pensando]
Ma che razza di…
 
Inizia subito a scrivere. Controlla se non ha fatto errori di ortografia, lo spedisce e anche lui inizia a premere F5 di continuo. Mitsuo vede arrivare il nuovo messaggio, sorride e lo apre.
 
TheArtistNakamura:
Potrei dirti la stessa cosa, ma possiedo davvero una Rozen Maiden, la quinta per la precisione, quindi so bene come si arriva ad averla e, soprattutto, cosa comporta possederla. Scommetto che ora hai un anello d’argento con una rosa dorata all’anulare sinistro. Ci ho preso?
 
Mitsuo ha quindi un sussulto. Inizia a tremare, mentre digita l’ennesimo messaggio.
 
Firefly_Serenity:
Allora… non mi stai affatto prendendo in giro! Tutto quello che hai detto… è assolutamente vero! Però Rei, è così che ho deciso di chiamarla  perché mi ha detto che Rozen non le ha dato neanche un nome, basandomi sul fatto che lei si è definita il prototipo delle Rozen Maiden, quindi la numero 0, mi ha parlato dell’anello, ma lei non ce l’ha. Rozen, oltre a non dargli un nome,  non l’ha dotata neanche di questo!
 
TheArtistNakamura:
Capisco! Io comunque mi chiamo Jun Sakurada, ho dodici anni e sono di Tokyo. Vorrei continuare a rimanere in contatto con te nel caso hai bisogno di consulenze. Potrei aiutarti!
 
Firefly_Serenity:
Io mi chiamo Mitsuo Fujio, sono tuo coetaneo e sono di Shibuya! P.S. Complimenti per il nickname. Adoro Shinsuke Nakamura!
 
Jun: [pensando mentre leggeva il messaggio]
Beh, non è particolarmente lontana!
 
Firefly_Serenity:
Posso chiederti una cosa?
 
TheArtistNakamura:
Certamente! Dimmi pure!
 
Firefly_Serenity:
Ti spiacerebbe mostrarmi una foto della tua Rozen Maiden? Sono semplicemente curioso di vedere che aspetto ha e se è come mi ha detto Rei: che il loro aspetto è molto meglio di qualunque altra bambola!
 
Jun finisce di leggere e ci pensa su bene dopo lunghi interminabili minuti. Poi scrive.
 
TheArtistNakamura:
D’accordo, ma non farla vedere a nessun altro! Siamo intesi?
 
Firefly_Serenity:
D’accordo!
 
Mitsuo: [pensando e sorridendo dopo aver spedito il messaggio]
Non vedo l’ora di vedere l’aspetto della sua Rozen Maiden!
 
Finito di leggere il messaggio, Jun rimane molto pensieroso.
 
Jun: [pensando]
No… non posso chiedere a Shinku di poterle fare una foto! Probabilmente mi chiederà perché!
 
Shinku: [fuori campo]
Cos’hai?
 
Jun sussulta.
 
Jun:
Ah! Sh… Shinku… la prossima volta avverti invece di avvicinarti in questo modo!
 
Shinku: [scuotendo la testa e con gli occhi chiusi]
Quando reagisci in questo modo, significa che sei nervoso! Qualcosa non va?
 
Jun:
E tu invece? Non eri inquieta fino a ieri?
 
Shinku: [riaprendo gli occhi e abbassando lo sguardo]
Hai ragione…
 
La bambola si avvicina al letto e ci si mette seduta con lo sguardo perso nel vuoto. Jun rimane a guardarla con un po’ di tristezza.
 
Jun: [sorpreso]
Hey! Dov’è Hinaichigo?
 
Shinku: [continuando a fissare il vuoto]
Sta guardando la televisione. C’è un programma per bambini piccoli, quindi adattissimo per una come lei!
 
I due rimangono in silenzio per alcuni minuti. Alla fine, però, Jun apre bocca.
 
Jun: [con un tono di voce colmo di ansia e preoccupazione]
Io… devo farti vedere una cosa…
 
Shinku:
Che succede? Non mi vorrai far vedere un altro inutile video “spaventoso” e che invece non spaventa affatto?
 
Jun:
Molto peggio… credo d’aver capito il perché della tua misteriosa inquietudine!
 
Shinku:
Mh?
 
Si avvicina a Jun con molta curiosità, lui la prende in braccio e la fa sedere sulle sue gambe.
 
Shinku:
Allora?
 
Jun:
Prima leggi! Poi aprirò la foto!
 
Shinku legge attentamente.
 
Shinku:
Prototipo di Rozen Maiden? La numero 0? Che scemenze sta dicendo? Non c’è mai stato un prototipo! L’unica vera prima Rozen Maiden è Suigintou!
 
Jun:
Sei sicura?
 
Shinku:
Sicurissima!
 
Jun:
Al 100%?
 
Shinku:
Mi stai prendendo in giro, Jun?
 
Senza dire nulla, Jun clicca sul tasto spoiler. A quel punto, Shinku s’irrigidisce come se avesse incrociato lo sguardo di medusa e si fosse pietrificata.
 
Shinku: [sorpresa e tremando un po’]
Io… io ho già visto quella bambola!
 
Jun:
Cominci a ricordare, dunque!
 
Shinku:
Beh sì! Più o meno. Ricordo che quando Rozen mi creò mi ero data un’occhiata attorno! Lei era seduta proprio su quella sedia a dondolo e stava sopra una mensola! Solo non pensavo che… non avevo mai pensato che fosse anche lei una Rozen Maiden, per via del suo aspetto. Credevo fosse una semplice bambola!
 
Jun:
Secondo te verrà a cercarvi?
 
Shinku:
È altamente probabile, ma ho come l’impressione che non sarà affatto amichevole! Ecco il perché della mia inquietudine!
 
Jun:
Pensi che anche lei sarà come Suigintou?
 
Shinku:
Ho i miei motivi per pensarlo!
 
Jun:
Sentiamo!
 
Shinku:
Lo vedi il suo aspetto, no? Non è affatto come il mio o delle altre. Sicuro che lei voglia diventare Alice proprio per diventare perfetta!
 
Jun:
Vero! Non ci avevo pensato!
 
Shinku: [sorridendo]
Mpf! La cosa non mi stupisce!
 
Jun: [seccato]
Hey! Cosa vorresti dire?
 
Shinku: [continuando a sorridere]
Sai bene a cosa mi riferisco!
 
Hinaichigo: [fuori campo]
AAAAAH!
 
Shinku e Jun: [esclamando all’unisono]
Hinaichigo!
 
Corrono veloci giù per le scale. La trovano davanti alla porta dello sgabuzzino tremante come una foglia. Ma quello che Shinku vede fuoriuscire dalla porta dello sgabuzzino è un braccio famigliare. Corre verso di esso e la vede. Si tratta di Suigintou e ha il corpo e il vestito bruciacchiati. 
 
Shinku:
Suigintou!
 
Suigintou: [con un filo di voce]
Sh… Shinku…

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Capitolo 5
*** Spazzatura! ***


***
 
Casa di Jun, interno.
 
Shinku:
Presto, Jun, portiamola in camera tua e vai a preparare del tè!
 
Jun: [sorpreso]
Perché mai dovremmo aiutarla? Non è tua nemica?
 
Shinku:
Adesso no! È mia sorella come lo è sempre stata! Questa è
una dichiarazione di guerra, se non l’hai capito! La Rozen Maiden numero zero ci vuole sconfiggere per diventare Alice!
 
Jun non sa più che dire, quindi rimane in silenzio. Prende Suigintou tra le braccia, la porta in camera seguito dalle altre due bambole e la adagia delicatamente sul suo letto.
 
Jun:
Torno subito…
 
Shinku e Hinaichigo annuiscono e il ragazzino esce dalla stanza.
 
Hinaichigo:
Chi è la Rozen Maiden numero zero, Shinku?
 
Shinku:
Il prototipo di Rozen Maiden creato da nostro padre!
 
Hinaichigo: [perplessa e incuriosita]
Cos’è un prototipo?
 
Shinku: [sorridendo]
Una cosa che viene creata all’inizio come prova!
Dopodiché, quando tale prova viene superata, ne vengono create altre!
 
La piccola fragola annuisce. Suigintou, in quel momento, apre gli occhi lentamente.
 
Suigintou: [debolmente]
Sh… Shinku… Hina… ichigo…
 
Shinku e Hinaichigo: [all’unisono]
Suigintou…
 
Shinku:
Cosa ti è successo?
 
La prima bambola non risponde subito. Ha lo sguardo fisso nel vuoto, come se stesse cercando di riordinare le idee.
 
Suigintou:
Ho incontrato… il prototipo di Rozen Maiden!
 
Jun arriva con il tè in quel preciso momento, la prima bambola si mette seduta e inizia quindi a raccontare.
 
***
 

Dissolvenza ondulata in entrata, stanza d’ospedale di Megu, interno, giorno (flashback).
 
Suigintou è seduta sul davanzale della finestra a gambe incrociate ad osservare l’esterno. Ogni tanto, la bambola con le ali nere rivolge uno sguardo, e sorride, a Megu, la ragazza malata diventata sua amica, oltre che medium, che dorme serena nel suo letto. Tutto a un tratto, però, qualcosa attira la sua attenzione. Un bagliore famigliare e un rumore provenire dal bagno. Suigintou fluttua verso la porta socchiusa, la apre completamente e la vede.
 
Suigintou:
Mh? E tu chi sei?
 
Rei rimane imperturbabile.
 
Rei:
Ciao, non ti ricordi di me? “Prima” Rozen Maiden? Prima, tra molte, moltissime file di virgolette!
 
Suigintou:
No, non mi ricordo di te e, sinceramente, è giusto così. Una come te preferirei dimenticarla in fretta! E cosa intendi con prima tra molte file di virgolette?
 
Rei: [scuotendo la testa]
Che la vera prima Rozen Maiden sono io, dato che sono stata creata per prima!
 
Suigintou: [scoppiando a ridere di gusto]
Non ho mai sentito una sciocchezza più divertente di questa! Sei sicura di non essere una bambola per spettacoli? L’aspetto è proprio quello, dopotutto!
 
Anche Rei inizia a ridere, dopodiché, spalanca gli occhi, quest’ultimi s’illuminano e Suigintou viene scaraventata violentemente accanto al letto di Megu come da un’onda d’urto o una forte folata di vento.
 
Suigintou: [sorpresa e sconcertata]
Ma che diavolo…?
 
Rei: [camminando a passo lento]
Preparati a rincontrare nostro padre… all’inferno! Digli che Rei, la Rozen Maiden numero zero, gli manda i suoi saluti!
 
Suigintou: [rialzandosi]
Rozen Maiden numero zero, eh? Guarda caso il tuo nome è
più che appropriato!
 
Rei:
Mh? Cosa vuoi dire?
 
Suigintou:
Non lo sai che Rei significa zero in giapponese?
 
Rei: [pensando]
Ah! Mitsuo… brutto piccolo…
 
La bambola scuote la testa.
 
Rei:
Questo… l’avevo ignorato!
 
A quel punto, Rei si solleva da terra. Suigintou volge un’occhiata a Megu per poi rigirare la testa di scatto verso la sua avversaria.

Suigintou:
Non qui!
 
Rei:
Mh?
 
Suigintou:
Ho detto: non qui! Andiamo a combattere altrove!
 
Anche Rei, allora, rivolge un’occhiata verso Megu.
 
Rei:
Ti preoccupi dell’incolumità di quella patetica umana? Non ti facevo affatto così! Mi sono fatta proprio un’idea sbagliata!
 
Suigintou:
Una volta ero una menefreghista, ma sono cambiata! Il tempo cambia ogni cosa!
 
Rei:
Bah! Che delusione!
 
Rei vola verso il bagno e si avvicina allo specchio che si illumina di nuovo.
 
Rei: [voltandosi verso Suigintou]
Allora forza, andiamo! Le mani mi prudono!
 
Suigintou: [sorridendo divertita]
È un po’ improbabile! Sei una bambola, mica un’umana!
 
Rei: [con tono seccato]
Mpf! Taci e vieni!
 
Entra nello specchio e Suigintou rivolge un’altra occhiata alla sua medium.
 
Suigintou: [sorridendo e pensando]
Stai tranquilla… tornerò presto!
 
Le due bambole vestite di scuro si ritrovano all’interno di una villa abbandonata. Più precisamente, in una grande sala da pranzo.
 
Suigintou: [sorpresa]
Ma… ma questa è…
 
Rei:
Bentornata a casa! Non c’è posto migliore delle mura domestiche per compiere un sororicidio! Ovviamente, come avrai capito, non è veramente la casa di Rozen, ma… una riproduzione. Il mio mondo ideale!
 
Suigintou: [sarcastica]
Non l’avevo capito che era il tuo N-Field, guarda! Per chi mi hai presa, per la mia sesta sorella? E comunque c’è un errore nel tuo discorso!
 
Rei:
Mh? Sarebbe?
 
Suigintou:
Anche se sei la Rozen Maiden prototipo, non sarai mai mia sorella!
 
Rei chiude gli occhi, scuote la testa, poi li riapre e scatta con una rapidità incredibile colpendo Suigintou con un pugno violento che la fa indietreggiare un po’ e barcollare. La bambola dai capelli bianchi la guarda con rabbia, compie un piccolo salto e la sorprende colpendola
con un doppio calcio a piedi uniti. In pratica, è quello che, in gergo wrestling, è conosciuto come dropkick. Rei si rialza e se la ride.
 
Suigintou:
La tua risata è davvero fastidiosa! Rimpiango di aver detto la stessa cosa alla mia sesta sorella!
 
Rei smette di ridere di colpo, fa spallucce e la colpisce di nuovo con un pugno, ben assestato, stavolta sullo stomaco. La prima Rozen Maiden, piegata in avanti, soffre visibilmente, ma subito la ripaga con la stessa moneta.
 
Suigintou:
Se continuiamo così, non la finiamo più!
 
Le ali della bambola si ingrandiscono e diventano due dragoni.
 
Rei: [stupita]
Oh wow! Questo è il tuo potere?
 
I due dragoni cercano di attaccarla, ma il prototipo li “distrugge” con un paio di piccole sfere energetiche
bianche con contorno azzurro lanciate dai palmi delle candide mani.
 
Suigintou: [sorpresa]
Uh? Sai sparare onde energetiche dalle mani?
 
Rei:
Bello, vero?
 
Inizia a spararne a raffica come se fosse una mitragliatrice, e raggiungono Suigintou che, però, non si muove di un millimetro. Le esplosioni che seguono sollevano una grande colonna di fumo. Rei rimane ad aspettare che il fumo svanisca e quando vede che la sua nemica si è riparata con le sue ali, solleva gli occhi al cielo.
 
Rei:
Mpf! Non ne avevo dubbi!
 
Suigintou:
Finiamola qui! Adesso ti rimando da dove sei venuta!
 
La spada della Rozen Maiden compare magicamente sulla sua mano dopo che ha smesso di parlare.
 
Rei:
E cioè?
 
Suigintou:
Nella spazzatura!
 
Rei: [sussultando]
Io… io non sono spazzatura!
 
Suigintou: [sorridendo]
Lo sei eccome! Sei un prototipo, quindi sei spazzatura!
 
Rei: [un po’, non troppo, alterata]
Piantala di giocare con il fuoco! Rischi di scottarti!
 
Suigintou solleva la spada al cielo e corre verso di lei. Sta per tagliarla in due con un fendente, ma la spada si scontra contro qualcosa. Un’altra spada, ma fatta completamente di energia azzurra.
 
Suigintou: [con gli occhi sbarrati]
M… maledetta!
 
Rei:
Sorpresa!
 
Le due danno, perciò, inizio allo scontro. Le due spade cozzano di continuo, e quella di Rei provoca un lampo ogni volta che si scontra con quella della prima Rozen Maiden, come se ci fosse Peter Parker nascosto da una parte a fare le foto al loro scontro, ma nessuna delle due riesce mai a colpire l’altra. In compenso, però, sia i calci che i pugni vanno a segno. Dato che capisce che la cosa sta andando per le lunghe, Rei fa sparire la sua spada di energia e, poi, coglie di sorpresa Suigintou colpendola con una sfera energetica che stavolta la prende in pieno e si ritrova a terra e con la spada lontana da lei.
 
Rei:
Non ho finito!
 
Le lancia di nuovo la raffica, come all’inizio, e vanno a segno perché Suigintou non fa in tempo a ripararsi con le ali. Tuttavia, si rialza anche se a fatica.
 
Rei: [impressionata]
Uh? Hai ancora la forza di alzarti? Ammirevole la tua tenacia. Dico davvero!
 
Suigintou spalanca le ali e lancia una tempesta di piume che coglie di sorpresa Rei. Qualche piuma la colpisce provocandole piccoli tagli al vestito, ma alla fine le devia tutte semplicemente provocando una folata di vento agitando la mano destra.
 
Rei:
Tsk! Un gioco da bambini!
 
Suigintou: [a denti stretti]
M… maledetta! Non avrai mai la mia Rosa Mystica! La proteggerò a tutti i costi!
 
Rei: [perplessa]
La Rosa Mystica? Tienila pure! Non ci faccio proprio niente!
 
Suigintou: [inarcando un sopracciglio stranita]
Cosa? Non sei venuta a combattere con me per prendere la mia Rosa Mystica? Mi son persa qualcosa…
 
Rei:
Non ho il minimo interesse per la Rosa Mystica. Pensaci un attimo. Quale altro motivo potrei avere per combattervi?
 
Suigintou rimane senza parole e ci pensa su molto seriamente.
 
Suigintou: [pensando]
Non riesco a trovare altri motivi al di fuori del voler diventare Alice. Dopotutto… lei è una bambola imperfetta in tutto e per tutto! Lo si vede già dall’aspetto. Diventando Alice raggiungerebbe la perfezione! Quindi cosa…?
 
Rei:
Vedo che ti stai scervellando inutilmente! Basta, te lo dico io!
 
Suigintou annuisce in silenzio.
 
Rei:
È la vendetta!
 
Suigintou: [inarcando di nuovo un sopracciglio]
Vendetta per cosa? Non capisco…
 
Rei:
Tsk! Sei proprio sciocca! Credevo fossi più sveglia!
Quando Rozen mi ha creata, mi ha praticamente messa da parte e si è subito dato da fare nel creare voi dandovi un aspetto più bello, e decisamente migliore, del mio! Io, invece, sono stata creata incompleta e poi sono stata disattivata e messa lì su quella diavolo di mensola nel suo laboratorio. Sono stata come buttata in un secchio della spazzatura!
 
Suigintou, a quel punto inizia a tremare e poi scoppia a ridere.
 
Rei: [tremando di rabbia]
Che… che diavolo… che diavolo hai da ridere?
 
Suigintou:
Hai visto? È proprio come avevo detto sin dall’inizio!
 
Rei:
Che… che cosa?
 
Suigintou: [sorridendo beffarda]
Sei solo spazzatura!
 
Rei, senza dire una parola, scatta di nuovo come un fulmine e, volando come un razzo, dà una violenta testata alla prima Rozen Maiden. Dopodiché la colpisce con un calcio allo stomaco, un pugno montante, che la solleva leggermente da terra e cadere violentemente sul pavimento di schiena, e poi inizia a prenderla a calci e pedate soprattutto sui fianchi.
 
Rei: [piena di rabbia]
Dato che non posso più sfogare la mia rabbia su Rozen, sarai tu e le tue amate sorelline a soffrire per la mia gioia!
 
Suigintou, supina, reagisce usando l’ala destra trasformata in dragone che afferra Rei e la scaraventa contro il soffitto della villa. Tuttavia, l’attacco lascia il prototipo completamente indifferente la quale lancia una sfera di energia viola distruggendo il drago e colpisce Suigintou in pieno. La bambola, allora, si rialza a fatica, vola verso la sua spada, l’afferra e si volta, ma Rei è già davanti a lei e la colpisce con un calcio rotante buttandola di nuovo a terra. A un tratto, sulla sua mano compaiono ben due spade di pura energia azzurra e le fa roteare con incredibile maestria ed eleganza.
 
Rei:
Ti distruggerò insieme alla tua Rosa Mystica! Poi mi divertirò ad uccidere anche le altre cinque!
 
Suigintou riutilizza i dragoni, ma senza successo. L’unica cosa che riesce a fare è scaraventarla contro una parete della sala e le spade scompaiono dalle sue mani.
 
Rei:
Ti avevo troppo sopravvalutata! Credevo fossi la più
forte e invece mi rendo conto che non lo sei affatto!
 
Suigintou:
S… sta zitta, brutta spazzatura!
 
Rei stringe la mano a pugno e trema per la rabbia.
 
Rei:
Non impari mai a tenere quella boccaccia chiusa, vero?
 
Da quello stesso pugno lancia una sfera di energia rossa come il fuoco. Ed effettivamente, a contatto con la bambola, la sfera divampa in una fiammata che le avvolge completamente il corpo. Si ritrova, perciò, a rotolarsi in terra per estinguere le fiamme. Questo spiega la presenza, quando Shinku, Hinaichigo e Jun l’hanno soccorsa, di bruciature sul vestito e sul corpo.
 
Rei:
Sei resistente! Probabilmente grazie alla magia alchemica che Rozen ha usato su di te, pardon, su di noi! Forse l’unico modo di mandarti all’inferno è proprio strapparti la Rosa Mystica dal petto!
 
Impugna di nuovo la spada e quindi le due riprendono a scontrarsi nel duello di spada. Stranamente, però, stavolta è Suigintou ad avere la meglio, nonostante è palese che non è proprio in piena forma, e questo costringe Rei ad allontanarsi da lei. Dopodiché, affonda la lama della sua spada nel terreno provocando una violenta esplosione. Quando il fumo svanisce, Rei è in piedi e senza la spada in mano. Di Suigintou, invece, non vi è alcuna traccia.
 
Dissolvenza ondulata in uscita, fine flashback.
 
Suigintou:
Dopo… dopo essere stata coinvolta dall’esplosione sono stata scaraventata nella parete vicina alla porta della sala da pranzo. Così ne ho approfittato e, molto vigliaccamente… sono scappata andando nella camera da letto ed entrando nello specchio!
 
Dopodiché si stende sul letto e si addormenta profondamente. Shinku e Hinaichigo si guardano rimanendo senza parole.
 
Shinku:
Puoi fare qualcosa per il suo vestito, Jun?
 
Jun:
Non so… è messo molto male. Vedrò cosa posso fare!
 
Shinku:
Mi fido di te, Jun!
 
Il ragazzino annuisce.
 
***
 
N-Field Villa Rozen, interno.
 
Rei: [furiosa]
Ah! Brutta vigliacca! Hai preferito scappare piuttosto che continuare a combattere e morire per mano mia!
 
Rimane zitta per cinque secondi.
 
Rei:
Va bene, la cosa è solo rimandata… per il momento!
 
Anche lei esce dalla sala e si dirige verso la camera da letto. Si avvicina allo specchio, s’illumina e vi passa attraverso. Una volta nella soffitta di Mitsuo, apre la botola, scende la scala e va in camera del ragazzino che è immerso nella lettura davanti alla scrivania.
 
Rei:
Mitsuo!
 
Mitsuo: [sussultando]
Ah!
 
Rei:
Ma… certo che sei strano! Perché fai sempre così?
 
Mitsuo: [con la mano sul petto dove batte il cuore]
È colpa tua che sei silenziosa come un fantasma!
 
Rei: [triste]
Scu… scusa io… io ho avuto uno scontro con Suigintou e…
 
Mitsuo: [disorientato]
Aspetta… chi è Suigintou?
 
Rei:
Ah, giusto! È la prima Rozen Maiden! O meglio, la seconda in ordine di creazione!
 
Mitsuo:
Uh? Perché vi siete scontrate? Non è tua sorella?
 
Rei non risponde subito e rimane in silenzio per alcuni secondi.
 
Rei:
Sì, siamo sorelle, ma dato che non posso vendicarmi su Rozen per quello che mi ha fatto, mi sto vendicando sulle sue creazioni!
 
Mitsuo: [perplesso]
E perché vuoi vendicarti sulle tue sorelle? Che colpa ne hanno loro?
 
Rei:
Te l’ho detto. Non posso sfogare la mia rabbia su Rozen, perciò lo farò sulle sue creazioni!
 
Mitsuo rimane senza parole per alcuni secondi.
 
Mitsuo:
Non lo trovo giusto…
 
Rei: [con tono di voce arrabbiato, maschile e inquietante]
Che cosa non trovi giusto? Il fatto che mi debba vendicare o il fatto che io sia stata completamente ignorata da mio padre?
 
Mitsuo: [percosso da un brivido]
Ma… cosa è successo alla tua voce?
 
Rei: [con la voce di nuovo normale]
Mh? È sempre la stessa. Perché?
 
Mitsuo: [perplesso]
N… niente… non importa…
 
Detto questo, Rei si avvicina alla sedia a dondolo accanto al suo amico umano, si siede e inizia a dondolarsi rimanendo con lo sguardo fisso nel vuoto. Lui la guarda per alcuni secondi.
 
Mitsuo: [pensando]
La sua voce… era cambiata! È stata un impressione oppure…?
 
Scuote la testa e poi torna a leggere.
 
Rei: [pensando colma di rabbia]
Maledette! Che siate maledette, voi, Rozen Maiden! Che sia maledetto anche tu, padre!
 
***
 
Camera di Jun, interno, sera.
 
Shinku rimane per ore a fissare sua sorella che dorme e anche Hinaichigo si è addormentata prona sul pavimento. Jun decide invece di lasciare le bambole sole, quindi va prima a guardare un po’ la televisione, ma non trovando nulla d’interessante, decide di sistemare il vestito di Suigintou. Una volta finito di sistemarlo, con sua somma sorpresa, il vestito s’illumina e le bruciature scompaiono come per magia.
 
Jun: [pensando]
Proprio come quando sono riuscito a riparare il braccio di Shinku durante il loro scontro…
 
Passano altri minuti e alla fine Shinku si alza e esce dalla stanza. Si dirige allo sgabuzzino, entra e una volta davanti allo specchio, questo s’illumina.
 
Jun: [fuori campo]
Dove vai?
 
Shinku: [senza voltarsi a guardarlo]
Hai finito di riparare il vestito di Suigintou?
 
Jun:
Sì, è qui nelle mie mani!
 
Shinku:
Portalo in camera tua e rivestila allora, che stai aspettando?
 
Jun:
Tu invece rispondi alla domanda: dove vai?
 
Shinku: [con ferma decisione]
Vado ad incontrare Rei!
 
Jun: [preoccupato]
Sei… sei sicura?
 
Shinku:
Forse riesco a farla ragionare! Con le altre mie sorelle ci sono riuscita!
 
Jun:
Un po’ meno con Suigintou! E se è come lei?
 
Shinku: [sospirando]
Eh… se è come lei… allora non mi resterà altro che affrontarla!
 
Jun rimane in silenzio.
 
Shinku:
Devi dirmi qualcos’altro o posso andare?
 
Il ragazzino s’inginocchia e la sorprende mettendole una mano sulla spalla.
 
Jun:
Fai molta attenzione!
 
La bambola sorride e varca lo specchio.

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Capitolo 6
*** Primo Incontro Con Shinku ***


***
 
 
Casa di Mitsuo, soffitta, interno.
 
Inquadratura fissa sullo specchio. S’illumina e Shinku ne esce fuori. La quinta Rozen Maiden si guarda attorno.
 
Shinku: [scuotendo la testa e pensando]
Questo posto è perfino più disordinato dello sgabuzzino di Jun! Dev’essere proprio un vizio degli umani!
 
Apre la botola, scende la scaletta poi si gira a guardarla.
 
Shinku: [pensando]
Chiudo o la lascio aperta? Ma forse è il caso di scegliere la seconda opzione!
 
Non appena si volta, si ritrova davanti Rei che la fa sussultare leggermente.
 
Rei:
Ma guarda un po’ chi è venuta a farmi visita! La quinta Rozen Maiden, ma sesta se contiamo anche me, Shinku in persona! Sei molto più bella di quanto ricordassi!
 
Shinku: [sorridendo]
Grazie per il complimento! Tu invece sei il prototipo, la Rozen Maiden numero zero! Mi ricordo di te! Ti ho intravista nel laboratorio di Rozen. Stavi su una mensola seduta su una sedia a dondolo!
 
Rei: [sorpresa]
Quindi tu… mi hai vista… e non hai detto nulla a nostro padre?
 
Shinku:
Io… non pensavo che… credevo fossi una bambola senza vita!
 
Rei: [stringendo le mani a pugno e tremando]
Sei proprio una sciocca!
 
Shinku:
Se lo avessi saputo, pensi che non glielo avrei detto?
 
Rei:
Chissà! Tutto può essere! Comunque, a cosa devo la visita? Sei venuta a combattere con me?
 
Shinku:
No, sono venuta solo per parlare!
 
Rei:
Parlare, dici? Il tempo delle chiacchiere è finito da un pezzo! Tu sai cosa voglio. Scommetto che la tua sorellina te l’avrà detto, no?
 
Shinku:
La vendetta non serve a nulla!
 
Rei:
Oh, ti prego! Risparmiami questi discorsi smielati e insulsi. Non fanno per me! Se mi sono risvegliata in quest’epoca schifosa è solo per un motivo e non mi fermerò finché non lo avrò portato a termine!
 
Shinku:
Anche a costo di uccidere il tuo medium?
 
Rei rimane zitta per alcuni secondi.
 
Rei:
E perché mai dovrei uccidere il mio medium?
 
Shinku: [scuotendo la testa sconsolata]
Non fingere di non sapere. Sai bene come funziona l’anello!
 
Rei, a quel punto, scoppia in una risata quasi isterica.
 
Shinku: [preoccupata e triste]
Oh, no! Era proprio quello che temevo… tu sei pazza!
 
Rei:
Pazza? Credo che tu non abbia capito un bel niente!
 
Shinku: [perplessa]
Se non ti dispiace, allora, vorrei capire! Spiegami!
 
Rei:
Io non sono come te! Anzi, non sono come voi!
 
Shinku:
Ah, beh! Questo lo vedo da sola. Il tuo aspetto non mente!
 
Rei: [con tono alterato]
Non interrompermi, maledetta! Volevi una spiegazione? Allora taci!
 
Shinku rimane zitta.
 
Rei:
Dicevo: non sono come voi perché non ho il vostro stupido anello! Il ragazzino che vive qui mi ci ha portata di sua spontanea volontà. È stata una cosa gentile. Forse l’unica che abbia mai avuto da quando sono nata!
 
Shinku: [sorridendo dolcemente]
Gli vuoi bene, vero? Ti capisco! Anch’io voglio molto bene al mio medium!
 
Shinku si avvicina al prototipo.
 
Shinku: [continuando a sorridere]
Come ti avevo detto, la vendetta non serve!
 
Rei, con uno scatto fulmineo, afferra il collo della bambola con la mano destra, le fa sbattere la schiena contro una parete e inizia a stringere.
 
Rei:
Parli un po’ troppo per i miei gusti, biondina!
 
Shinku si agita e cerca di resistere, ma invano. La stretta è così forte che comincia a mancarle il respiro. Rei inizia a guardarla con attenzione.
 
Rei:
Sì! Confermo! Sei davvero molto carina!
 
Avvicina lentamente il suo viso per baciarla sulla bocca, ma Shinku la tiene ben chiusa stringendola il più possibile.
 
Rei:
Non fare resistenza! È tutto inutile!
 
Shinku: [pensando]
N… no! No!
 
Mitsuo: [al piano di sotto e fuori campo]
Rei? Cos’è questo baccano? Che stai facendo? Ero al bagno, ma l’ho sentito chiaramente!
 
Rei:  
Mh? Eccomi! Arrivo!
 
Il prototipo allontana il viso, lascia la presa e corre da Mitsuo. Shinku si rialza e ne approfitta per fuggire. Rei, prima di scendere, lo nota e ridacchia.
 
Rei: [pensando]
Avete proprio il vizietto della fuga, sorelline! Oggi, sei stata fortunata, Shinku, ma la prossima volta, riuscirò a baciarti!
 
E ridacchia ancora un po’. Raggiunto Mitsuo in salotto, intento a  guardare la tv, si mette seduta accanto a lui sul divano.
 
Mitsuo:
Che stavi combinando lassù? Non avrai mica avuto un altro scontro?
 
Rei:
Sei perspicace! La quinta Rozen Maiden ha voluto vendicare la sorella per come l’ho maltrattata. Però ha capito l’antifona e si è data alla fuga! Anche lei!
 
Mitsuo:
Capisco!
 
Passano pochi, pochissimi secondi, e finalmente realizza.
 
Mitsuo:
Aspetta un attimo… hai detto di aver incontrato la quinta Rozen Maiden?
 
Rei:
Sì… perché?
 
Mitsuo:
Perché ho parlato sul computer con il suo medium e mi ha detto di possedere la quinta Rozen Maiden! Lei che aspetto ha? È bella?
 
Rei nota che, mentre il ragazzino ha formulato la domanda,  ha assunto un’espressione estasiata. Questo, le provoca un po’ d’invidia.
 
Rei: [arrabbiata]
Quindi… io non sono bella!
 
Mitsuo: [sorridendole e accarezzandole i capelli]
Lo sei anche tu! Non devi abbatterti!
 
Il prototipo, a quel punto, si addolcisce, ma non troppo.
 
Rei:
Invece tu, spiegami una cosa…
 
Mitsuo:
Mh? Cosa?
 
Rei:
Rei significa Zero in giapponese, è così?
 
Mitsuo sbianca e non risponde subito. Passano cinque secondi che sembrano un’eternità.
 
Rei: [spazientita]
Allora?
 
Mitsuo: [dopo aver deglutito]
Sì, è così. In giapponese significa zero, ma in fondo… cos’è un nome? Una rosa, anche chiamata in un altro modo, avrà sempre lo stesso odore soave!
 
Queste parole lasciano Rei di stucco.
 
Rei: [meravigliata]
Che bella frase!
 
Mitsuo:
Non è mia, ma di uno scrittore inglese del millecinquecento, tale William Shakespeare!
 
Rei:
Beh, è bellissima!
 
Mitsuo le sorride e torna a guardare la tv in compagnia della bambola. Incredibilmente, il tempo vola così in fretta che Mitsuo non se ne accorge affatto. Lo realizza solo quando sente la voce di sua madre.
 
Mamma: [fuori campo]
Ciao, Mitsuo, sono tornata!
 
Il ragazzino sussulta e viene subito preso dal panico. Prende rapidamente Rei tra le braccia e cerca di tornare in camera, ma si ritrova la madre davanti.
 
Mamma:
Hey! Che succede? Uh? E quella bambola, cos’è? Un regalo per me? In fondo, al mio compleanno manca poco!
 
Mitsuo: [imbarazzato]
Ehm… in verità…
 
Rei:
No, non sono un regalo!
 
Mitsuo, in quel momento, diventa rosso come un peperone e un pomodoro messi insieme. Invece, sul volto della donna dai capelli marroni, si dipinge un’espressione di sorpresa.
 
Mamma: [emozionata]
Ma non mi dire! Questa bambola parla! Allora non ci sono dubbi: è una Rozen Maiden, vero?
 
Mitsuo: [sorpreso e inarcando un sopracciglio]
Uh? Come… come fai a conoscere le Rozen Maiden, mamma?
 
Mamma:
La mia collega Mitsu Kusabue, che adora collezionare bambole, non fa altro che parlarmi della sua Kanaria, la seconda Rozen Maiden!
 
Mitsuo e Rei: [pensando all’unisono]
Quindi… anche Kanaria vive qui a Shibuya!
 
Primo piano sul volto di Rei.
 
Rei: [pensando]
Questa sì che è una notizia interessante!
 
Mamma:
Comunque, mi chiamo Ayame! E tu?
 
Rei:
Quando sono stata creata non mi è stato dato nessun nome. Tuo figlio è stato così gentile da darmene uno: mi ha chiamata Rei!
 
Ayame: [sorridendo]
Davvero un bel nome. Hai fatto proprio un’ottima scelta, Mitsuo!
 
Mitsuo: [ricambiando il sorriso]
Grazie mamma!

 
***
 
Sgabuzzino di Jun, interno.
 
Lo specchio nello sgabuzzino si illumina, Shinku vi esce e si ritrova Jun davanti.
 
Shinku: [sconvolta]
J… Jun…
 
Jun:
Shinku! Cosa…?
 
La bambola compie un salto e, cogliendolo di sorpresa, lo abbraccia stretto. Jun arrossisce e rimane fermo immobile per circa due minuti. Quando l’imbarazzo scompare, inizia ad accarezzarle i capelli.
 
Jun:
Va… va tutto bene?
 
Shinku: [con voce strozzata]
Per niente! Avevi… avevi ragione! Rei è malvagità pura! Ha detto che non si fermerà finché non ci avrà distrutte tutte quante! E poi…
 
Fa una pausa.
 
Jun:
Cosa? Dimmi! Non aver paura!
 
Shinku lo guarda negli occhi e inizia a lacrimare.
 
Jun: [stupito]
Ma cosa…?
 
Shinku: [piangendo]
Ha tentato… ha tentato di baciarmi sulla bocca!
 
Jun rimane impietrito da quelle parole, dopodiché torna ad abbracciarla ed accarezzarla. Restano abbracciati nello sgabuzzino per una decina di secondi, dopodiché, tornano in camera. Trovano  Hinaichigo sempre intenta a disegnare, ma di Suigintou non vi è traccia.
 
Shinku:
Dov’è Suigintou, Hina?
 
Hinaichigo:
Dopo che Jun l’ha rivestita, si è svegliata ed è tornata dalla sua medium!
 
Shinku:
Davvero?
 
Hinaichigo:
Così mi ha detto!
 
Shinku:
Capisco! Poteva restare qui se voleva!
 
Hinaichigo: [molto risentita e mettendosi a braccia conserte con l’espressione arrabbiata]
L’ho detto anch’io, ma mi ha completamente ignorata! È proprio antipatica e maleducata!
 
La bambola dal vestito scarlatto, senza dire nulla, si dirige verso la sua valigia e ci si mette dentro.
 
Hinaichigo:
Ma… Shinku…
 
Jun la prese in braccio.
 
Jun: [sussurrando]
Ssssh! Lasciala stare! Vieni, andiamo a guardare un po’ di tv!
 
All’interno della valigia, Shinku si addormenta, ma il suo sonno è piuttosto tormentato.

 
***
 
Stanza, interno, (sogno).
 
Shinku si trova nella stanza da letto di un castello, molto simile a quella in cui Belle de La Bella E la Bestia incontra Mrs. Bric, Chicco e la signora guardaroba, ma illuminata da candele appese alle pareti. A un tratto, tali candele si spengono di colpo e la finestra si spalanca con forza. Rei entra fluttuando, atterra dolcemente sul pavimento e, senza neanche dire una parola, alza leggermente le braccia allargate allo stesso modo del Night King, Il Re Della Notte de Il Trono Di Spade, e dal nulla compaiono quattro bambole completamente nude. Due di loro sono delle copie esatte di Rei, mentre le altre sono completamente senza volto. Shinku usa i suoi petali, ma senza fare loro neanche un graffio. Sembrano indistruttibili. Cerca allora di scappare, ma le bambole la buttano a terra, la mettono supina e le bloccano le braccia e le gambe.
 
Shinku: [gridando]
L… lasciatemi!
 
Rei si avvicina alla bambola vestita di rosso a passo lento e i suoi occhi viola fissano quelli blu di Shinku che sono colmi di terrore. Si mette carponi sopra di lei e inizia ad accarezzarle il viso.
 
Rei:
Questa volta, niente può impedirmi di…
 
Non finisce la frase, si avvicina lentamente e, cogliendola di sorpresa, la bacia. Una volta finito, Rei si allontana e torna ad accarezzarle il viso.
 
Shinku: [sconvolta e tremando di terrore]
N… no! Non puoi avermi…
 
Il suo corpo inizia a quel punto ad irrigidirsi, i suoi occhi perdono la loro bellissima lucentezza e colore, diventando opachi, e in un attimo diventa una semplice bambola inanimata.
 
Fine Sogno.

 
***
 
Camera di Jun, interno, notte.
 
La quinta bambola si sveglia di colpo, apre la valigia e inizia ad ansimare. Inizia a guardarsi attorno nel buio della notte. Jun, che è ancora sveglio, accende la luce.
 
Jun: [preoccupato]
Shinku!
 
Shinku: [ancora un po’ sconvolta e tremante]
J… Jun… sei… ancora sveglio?
 
Jun:
Non riuscivo a dormire! Ero in pensiero per te!
 
Shinku: [abbassando lo sguardo]
S… scusa…
 
Jun:
Tranquilla! Che ti è successo? Hai avuto un incubo?

Parte il breve, (trentotto secondi), FANTASMA THEME degli Everon. La bambola annuisce, dopodiché lo raggiunge sedendosi accanto a lui sul letto e inizia a raccontarglielo. Il pezzo musicale finisce proprio prima che Jun si mette a parlare.
 
Jun:
Il bacio di una bambola può davvero farti questo o è solo frutto del sogno?
 
Shinku: [scuotendo la testa]
Può farlo! Non l’ho mai visto con i miei occhi, ma può farlo. Così ci ha detto nostro padre!
 
Jun:
Capisco!
 
Jun le accarezza il viso e i capelli.
 
Jun:
Posso chiederti una cosa?
 
Lei annuisce in silenzio. È ancora troppo scossa a causa dell’incubo.
 
Jun:
Cosa succede se invece è un umano a baciarvi?
 
Shinku: [guardandolo con un’espressione sorpresa e sorridente al tempo stesso]
Perché questa domanda? Hai intenzione di baciarmi?
 
Jun: [arrossendo]
Ce… certo che no! Che domande fai? Era… era semplice curiosità!
 
Shinku rimane soprappensiero.
 
Shinku:
Sinceramente… non so cosa potrebbe accadere. Potresti morire come potrebbe anche non succedere assolutamente nulla! Insomma, l’unico modo per scoprirlo è…
 
Jun:
Ok, ok, ho capito! Suigintou quella volta mi baciò sulla guancia e svenni soltanto. Quindi, siccome voglio vivere, lasciamo perdere!
 
L’espressione incupita di Shinku scompare di colpo sostituita da un bel sorriso.
 
Shinku:
Ti ringrazio Jun!
 
Jun:
Mh? Per cosa?
 
Shinku:
Per avermi ascoltato, ma soprattutto per avermi fatto tornare il sorriso!
 
Il ragazzino ricambia.
 
Jun:
Beh, ora dormiamo!
 
Shinku rimane zitta per un paio di secondi.
 
Shinku:
Posso… dormire di nuovo con te?
 
Jun arrossisce di nuovo, ma poi le fa un cenno e la bambola si mette nel letto accanto a lui.
 
Shinku: [sorridendo]
Buonanotte, Jun!
 
Jun: [sorridendo anche lui]
Buonanotte, Shinku!
 
Il ragazzino spegne la luce e si addormentano immediatamente.

 
***
 
Parco, esterno, notte (sogno).
  
A fare da sottofondo a tutta la scena, c’è THE MEETING di Anderson, Bruford, Wakeman, Howe (ABWH). Inquadratura fissa sulla luna. Piano piano l’inquadratura si abbassa e rimane fissa su un parco. Jun cammina sorridendo. La telecamera si sposta alla sua sinistra e vediamo una versione umana, coetanea del ragazzino, di Shinku che cammina insieme a lui. I due parlando e ridono. Sembrano proprio una bella coppia di piccoli fidanzatini innamorati. Primo piano sugli splendidi occhi di Shinku, batte le palpebre e lo scenario cambia per magia. Shinku, di nuovo con le sue solite dimensioni di bambola, si ritrova in un grande giardino fiorito in una giornata assolata. Cammina per un po’ guardandosi attorno, poi sorride. Si avvicina a un tavolo rotondo bianco, si siede sulla sedia, prende la tazzina che ha davanti e inizia a sorseggiare il tè in compagnia di Jun, che indossa pantaloni jeans blu, una camicia bianca e un gilet nero. Una volta finito il tè, Shinku rimane a guardarlo per un po’, poi gli sorride e gli dice una cosa. Nonostante non si sente la sua voce, a causa della canzone in sottofondo, leggendo bene il movimento del labiale, si capisce che la quinta bambola ha chiaramente detto la parola Aishiteru, ovvero, “ti amo!”.
 
Fine Sogno, dissolvenza in nero.

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Capitolo 7
*** Bambole Scartate ***


***
 
Dissolvenza in uscita, casa di Mitsuo, interno, giorno.
 
Rei apre gli occhi, ma stavolta non vede Mitsuo nel suo letto.
 
Rei: [pensando]
Perché quell’imbranato non mi ha svegliato?
 
Scende dalla sedia, esce dalla stanza, va al piano di sotto e trova Mitsuo in salotto che la saluta.
 
Mitsuo:
Heylà! Oggi hai dormito a lungo, eh?
 
Rei: [perplessa]
Mh? Cosa dici? Che ore sono?
 
Mitsuo:
Le 11:30!
 
Rei:
Uh? Davvero? Beh, ma alla fine questa è ben poca cosa. Ti ricordo che ho dormito per ben duecento anni!
 
Mitsuo: [ridendo]
Sì, sì! Lo so!
 
La bambola vestita di nero si avvicina al tavolino su cui vi è il vassoio con la teiera e una piccola tazza da tè accanto a quella grande di Mitsuo.
 
Rei: [sorpresa]
Questa non è la mia solita tazzina…
 
Mitsuo: [sorridendo]
Già! È per te! Dato che con quell’altra ti ho vista berlo con difficoltà, ho chiesto a mamma di comprarti una tazza da tè per bambole. Quindi l’ha comprata prima di andare a lavoro!
 
Rei ha un brivido. Prova commozione e un senso di gratitudine che la fa stare davvero bene.
 
Rei: [commossa]
G… grazie…
 
Mitsuo: [sorridendo]
Prego!
 
I due bevono come al solito in silenzio. Una volta finito, la bambola si alza.
 
Mitsuo:
Dove vai? Non guardi la tv con me?
 
Rei:
No, oggi no! Stanotte ho fatto un sogno e devo rifletterci sopra!
 
Mitsuo:
Le bambole possono sognare?
 
Rei:
Noi Rozen Maiden non siamo bambole inanimate come quella Barbie di cui mi hai parlato! Quindi sì, possiamo sognare!
 
Mitsuo: [ridendo]
Capisco! E cosa hai sognato? Pecore Elettriche? Ah, no, quello lo fanno gli androidi!
 
Rei: [ridendo anche lei]
Stupido che sei!
 
La bambola, poi, inizia a raccontarglielo.
 
Mitsuo:
Capisco!
 
Quindi, Rei torna in camera, si siede sulla sedia e inizia a dondolarsi continuando a pensare al sogno.
 
Rei:
Mi domando se ho davvero quel potere del sogno… e c’è solo un modo per scoprirlo!
 
Ferma il dondolio, si alza, si dirige verso la botola, la apre, sale la scala, e una volta davanti allo specchio, questo s’illumina e vi entra dentro.
 
***
 
Villa Di Rozen, interno.
 
Rei torna a casa, o meglio, dove tutto è cominciato: nella villa di Rozen. Si dirige verso il laboratorio e inizia a guardarsi attorno. Una volta trovati i corpi delle bambole scartate, ne raduna una trentina davanti a lei.
 
Rei: [pensando]
Bene… vediamo un po’…
 
Fa un sospiro profondo e, esattamente come Il Re Della Notte de Il Trono Di Spade, alza leggermente le braccia allargate. Non accade nulla e rimane molto delusa.
 
Rei: [con tono triste e deluso]
Peccato… davvero un peccato!
 
A un tratto, le bambole iniziano a tremare e lentamente si alzano in piedi.
 
Rei: [ridendo]
Eccellente! Davvero eccellente!
 
Fatto questo, torna a casa di Mitsuo, si rimette sulla sedia e si dondola. Mitsuo rientra in camera proprio in quel momento.
 
Mitsuo:
Rieccoti! Sei andata a vedere se possiedi davvero quel potere e non è frutto di un semplice sogno?
 
Rei:
Proprio così!
 
Mitsuo:
Ebbene?
 
Rei:
Non è stato affatto solo una cosa del sogno. Lo possiedo davvero!
 
Mitsuo:
Ah sì? E dove sono ora le bambole che hai… “resuscitato”?
 
Rei: [con un tono di voce più simile a quello maschile e anche malvagio]
Non hai bisogno di saperlo!
 
Mitsuo: [con aria preoccupata]
O… ok…
 
La bambola, invece, torna a ridere in modo inquietante lasciando il piccolo umano molto perplesso. Dopodiché, si alza.
 
Mitsuo:
E adesso dove vai?
 
Rei:
Non preoccuparti! Tornerò!
 
Mitsuo, senza dire una parola, la guarda uscire dalla stanza. La bambola raggiunge di nuovo la soffitta ed entra nello specchio.
 
***
 
Stanza d’ospedale di Megu, interno, giorno.
 
Suigintou è seduta accanto a Megu che le accarezza i capelli. Non appena si accorge di una luce proveniente dal bagno, si alza di scatto.
 
Megu: [preoccupata e spaventata]
Che… che succede? Non sarà di nuovo…?
 
Suigintou: [mentre la spada le compare nella mano destra]
Sicuramente!
 
Quando vede, però, che a varcare la porta del bagno sono cinque bambole nude, rimane perplessa. La prima ha i capelli blu e gli occhi dello stesso colore, una rossi con gli occhi verdi, una marroni con gli occhi neri, una neri con gli occhi grigi e l’ultima verdi con occhi azzurri.
 
Suigintou: [disorientata]
Ma cosa…?
 
Megu:
Chi sono… quelle bambole?
 
Suigintou:
Non ne ho idea! Sembrano…
 
Megu:
Sembrano?
 
Suigintou:
Mi ricordano delle bambole scartate da mio padre! Quelle che aveva tentato di rendere Rozen Maiden, ma che non ci era riuscito!
 
Rei: [varcando la porta e mettendosi dietro le bambole]
Hai detto bene! Sono stata io a dare loro la vita, cosa che nostro padre non ha fatto!
 
Suigintou: [con rabbia]
Rei! Immaginavo ci fossi tu dietro!
 
Il prototipo schiocca le dita e le cinque bambole corrono verso Suigintou che, prontamente, tre le “saluta” colpendole con calci rotanti e le ultime due con dropkick ben assestati.
 
Suigintou:
Faccio a pezzi questi rottami e poi mi occuperò di te, Rei!
 
Rei:
Non posso! Ho da fare!
 
Suigintou: [alterata]
Come sarebbe? Hey!
 
Il prototipo non l’ascolta, si volta, si dirige nel bagno e varca lo specchio, mentre le cinque bambole continuano ad attaccare la prima Rozen Maiden.
 
***
 
Stanza di Jun, interno, giorno.
 
Shinku ha chiamato Kanaria e le gemelle per parlare loro di Rei. Le tre bambole, all’inizio, non credono affatto alla sua esistenza. Credono si tratti semplicemente di uno scherzo, e se la ridono, ma dopo aver visto la foto sul computer di Jun, sul loro volto si dipinge un’espressione di pura preoccupazione.
 
Souseiseki:
Allora… dicevi la verità…
 
Suiseiseki: [mortificata]
P… perdonami… Shinku!
 
Kanaria:
Perdona anche Kanaria, se puoi! È stata davvero una sciocca!
 
Shinku: [sorridendo dolcemente]
Non vi dovete scusare! Avrei fatto lo stesso se fossi stata al vostro posto!
 
Le bambole restano poi in silenzio per molti minuti.
 
Souseiseki:
Quindi… pensi che presto prenderà di mira anche noi?
 
La quinta bambola annuisce.
 
Shinku:
Ci ha chiaramente dichiarato guerra. Dato che crede che nostro padre è morto, non sapendo che per incontrarlo bisogna diventare Alice, non potendo più vendicarsi su di lui, se la prende con noi, perché ci ha create meglio e lei invece l’ha praticamente ignorata, nonostante fosse il suo primo esperimento riuscito!
 
Le tre non dicono nulla. Dopo aver sorseggiato tè, mangiato pasticcini e chiacchierato del più e del meno, si congedano e tornano alle loro case.
 
***
 
Stanza d’ospedale di Megu, interno, giorno.
 
Suigintou continua a combattere con le bambole riportate in vita da Rei. Quando quest’ultima se ne è andata, la bambola con i capelli verdi è riuscita a disarmare Suigintou dando un calcio alla spada e facendola finire sotto il letto di Megu, quindi si ritrova a combattere con loro corpo a corpo.
 
Megu: [preoccupata]
Su… Suigintou…
 
Suigintou:
Tranquilla Megu, è tutto sotto controllo!
 
Colpisce quella con i capelli rossi con una testata. Poi afferra quella con i capelli neri per un braccio e la lancia contro quella dai capelli blu.
 
Suigintou: [gridando]
Adesso basta!
 
Le sue ali nere diventano dragoni, quello di destra azzanna lo scarto dai capelli neri e la lancia contro il soffitto, mentre quello sinistro fa la stessa identica cosa a quella dai capelli verdi, e così fanno anche con le altre due, quella dai capelli blu e quella dai capelli rossi. Rimasta quella con i capelli marroni, iniziano a menarsi di brutto con pugni, schiaffi, calci, testate e perfino mosse di wrestling occasionali come suplex, dropkick e clothsline, ovvero bracci tesi. A un tratto, Suigintou si butta a terra di pancia e, scivolando neanche fosse un pinguino grazie al fatto che quel giorno gli inservienti hanno passato la cera, finisce sotto il letto della sua medium, recupera la spada, esce fuori e, con una rapidità da fare invidia a Flash, taglia verticalmente in due la bambola con i capelli marroni e cade a terra. A quel punto, il corpo diviso in due viene avvolto da un fuoco azzurro e in un attimo diventa finissima cenere nera. Suigintou, nel vederla, sorride e poi rivolge lo sguardo verso le altre.
 
Suigintou: [puntando la lama della spada verso di loro]
Chi vuole fare la sua stessa fine?
 
I quattro scarti corrono verso di lei, la Rozen Maiden compie un gran salto atterrando alle loro spalle, e le taglia tutte in due orizzontalmente. Anche i loro corpi, una volta a terra, vengono avvolti dal fuoco e diventano cenere.
 
Suigintou:
Tsk! Scarti erano e scarti rimangono!
 
***
 
Stanza di Jun, interno, giorno.
 
Dopo la “riunione” di Shinku e le loro sorelle, passano circa cinque minuti, quando Rei giunge nella stanza di Jun.
 
Shinku:
Ah! Rei!
 
Rei:
Ciao, amica mia!
 
Shinku: [arrabbiata]
Io non sono tua amica!
 
Jun, seduto davanti al computer, non dice una parola. È rimasto come pietrificato dalla presenza del prototipo.
 
Hinaichigo: [tremando]
Quella… è Rei? Adesso che la vedo bene mi fa paura!
 
Nel vedere la bambola vestita di rosa, Rei rimane sorpresa.
 
Rei:
Oh, che ci fa la “sesta” bambola qui? Giocate a fare la mamma e la figlia?
 
Shinku: [sempre arrabbiata]
Non sono affari che ti riguardano!
 
Rei: [facendo spallucce]
Mpf! Va bene, tanto non m’interessa!
 
Detto questo, solleva leggermente le braccia al cielo e, dal nulla, si materializzano i corpi nudi di dieci bambole. Cinque di loro senza occhi, capelli, ma soprattutto senza parte inferiore del corpo. Hanno solo il busto, oltre che le braccia ovviamente, di conseguenza fluttuano. Le altre invece, munite però anche di parte inferiore del corpo, sono sempre svestite, prive di capelli e con occhi completamente bianchi. Due di loro sembrano averli di cristallo.
 
Shinku:
Cosa sono quelle bambole?
 
Rei:
Queste? Oh nulla, solo dei “giocattoli” a cui ho ridato loro vita, dato che nostro padre le ha scartate! E siccome voi qua siete in due…
 
Shinku: [guardando Jun]
Forse… è meglio che tu scenda di sotto, Jun!
 
Jun:
Non me lo faccio dire due volte! Voi, però, state attente!
 
Shinku e Hinaichigo: [all’unisono]
Grazie!
 
Una volta sceso di corsa, raggiunge il salone.
 
Rei:
Bene! Ora che quel moccioso si è tolto di torno… cominciamo!
 
Detto questo, schiocca le dita e le bambole fluttuanti si fiondano su Shinku buttandola a terra, e una di loro le afferra il collo con entrambe le mani, mentre le altre si occupano di Hinaichigo che, dopo averla buttata a terra con una sberla, la prendono a calci e pedate facendola soffrire. Rei rimane a guardare per qualche minuto, ridendo come una pazza, per poi uscire dalla stanza.
 
Shinku: [a denti stretti]
D… dannazione!
 
Sulla sua mano compare il bastone e colpisce violentemente la testa della bambola fluttuante che è costretta a lasciare la presa. Anche Hinaichigo reagisce legando le sue nemiche con i suoi rovi con le ciliege. Shinku, non contenta, di bastonate ne dà ben altre due, ma non appena cerca di colpirla di nuovo, un altro scarto fluttuante glielo afferra. Questa distrazione permette alle altre di attaccarla prendendola a pugni allo stomaco o al viso.
 
Hinaichigo: [gridando]
Shinku!
 
Non appena tenta di aiutarla, le cinque scartate si liberano e tornano a picchiarla. Shinku, a quel punto, s’infuria molto. Colpisce una delle fluttuanti con un montante e poi la investe con il suo vortice di petali. Lo scarto si riempie di piccoli buchi come una groviera, comincia a tremare, lentamente il suo corpo prende fuoco e s’incenerisce all’istante.

Shinku: [stupita]
Ah! Quindi è così che succede una volta che venite distrutte!
 
Le altre quattro fluttuanti cercarono di attaccarla, ma anche loro fanno la stessa identica fine della loro collega. Nel mentre, Hinaichigo le lega tutte di nuovo, ma stavolta stringe il più possibile.
 
Hinaichigo: [gridando]
Ora, Shinku!
 
Shinku usa il vortice e anche loro vengono eliminate. Fatto questo, si avvicina alla piccola.
 
Shinku: [sorridendo e accarezzandole la testa]
Tutto bene?
 
Hinaichigo: [annuendo]
Sì, grazie! Uh? Non mi ero accorta che Rei fosse andata via!
 
Shinku rimane molto pensierosa per questo.
 
***
 
Casa dei coniugi Shibasaki, interno, giorno.
 
Infatti, Rei giunge nella casa degli anziani coniugi Shibasaki dove vivono le bambole gemelle. I quattro sono nel salone a mangiare, dato che è l’ora del pranzo. Ad accorgersi del prototipo, è la signora Shibasaki.
 
Signora Shibasaki: [sorpresa]
E tu chi sei?
 
Il marito e le gemelle si voltano di scatto. Queste ultime, ovviamente, sbiancano.
 
Rei:
Salve, gemelline!
 
Souseiseki: [con leggero terrore]
T… tu sei…

Rei:
Sì sì esatto, sono io! Molto piacere! Se così si può dire!
 
Suiseiseki e il signor Shibasaki: [all’unisono]
Che… che cosa vuoi?
 
Rei: [infastidita]
Non sono affari tuoi, vecchio! Sto parlando con le mie “sorelline”!
 
Suiseiseki e Souseiseki: [all’unisono]
Noi non siamo tue sorelle!
 
Rei:
Mi permetto di dissentire! Siamo state create tutte quante dallo stesso uomo! Quindi, a rigor di logica, siamo sorelle!
 
Souseiseki:
Ciò non toglie che non hai proprio niente da spartire con noi!
 
Suiseiseki:
Già!
 
Rei: [con tono furioso]
Basta! Questa conversazione mi ha già stancato!
 
Detto questo, Rei solleva di nuovo leggermente le braccia al cielo e dal nulla si materializzano i corpi nudi di dieci bambole, senza capelli e con le orbite completamente vuote.
 
Rei: [ridendo]
Vedete? Anche loro sono arrabbiate come me, ma per il fatto di non avere occhi. Probabilmente, dopo avervi uccise, due di loro si prenderanno i vostri!
 
Le gemelle guardano gli anziani coniugi.
 
Suiseiseki e Souseiseki: [all’unisono]
Perdonate il disagio, ora ci pensiamo noi!
 
Le due fanno un inchino, scendono dalle sedie praticamente in sincronia e si avvicinano alle dieci bambole.
 
Souseiseki:
Seguiteci, rottami!
 
Escono fuori, dove anche i coniugi, come Jun, Tomoe ecc, hanno un grande giardino, dato che le case degli anime giapponesi sono fatte tutte uguali, e lì le due iniziano a combattere, non appena le loro armi compaiono nelle loro mani.
 
Rei: [allontanandosi e senza guardarle]
Buon divertimento!
 
Suiseiseki:
Hey! Dove diavolo stai andando?
 
A un tratto, una delle cinque bambole che l’ha sfidata, le sferra un pugno che la fa barcollare.
 
Suiseiseki: [arrabbiata]
Brutto rottame!
 
Le cinque bambole si mettono in posizione da pugile e saltellano alla stessa maniera di Cassius Clay, meglio conosciuto come Mohammed Alì. Suiseiseki usa il getto dell’annaffiatoio e crescono cinque piante che avvinghiano le scartate alle gambe e alle braccia. Lo scopo della giardiniera è, ovviamente, quello di strappare loro gli arti, ma incredibilmente, i cinque scarti riescono a liberarsi distruggendo le piante con il minimo sforzo.
 
Suiseiseki: [sorpresa]
Ah! Accidenti!
 
Una di loro, con un salto, atterra dietro la giardiniera e la stringe ben stretta in un abbraccio che le impedisce di muoversi.
 
Suiseiseki: [agitandosi con rabbia]
Lasciami, maledetta!
 
Le altre quattro corrono verso di lei, ma Suiseiseki le accoglie colpendole con calci rotanti. Dopodiché, dà una forte testata all’indietro colpendo quella che ha dietro, così da farle mollare la presa.
 
Suiseiseki:
Dannazione!
 
Souseiseki, nel frattempo, cerca di colpire le bambole con le sue cesoie, senza riuscirci minimamente, perché evitano gli attacchi con una facilità sorprendente facendoli andare tutti a vuoto.
 
Souseiseki: [ansimando]
Non riuscite proprio a stare ferme eh? Hey, tutto bene, sorella?
 
Suiseiseki: [sconcertata]
Sì, tutto bene. Circa! È assurdo! E non hanno neanche un’arma!
 
Souseiseki: [sorridendo]
Stavo per dire la stessa cosa! Si vede proprio che siamo gemelle, eh?
 
Non appena la Rozen Maiden vestita di verde gira su se stessa con le braccia allargate e tese, e butta a terra le cinque bambole colpendole con l’annaffiatoio, lancia un getto verso le avversarie della sorella. Le piante si avvinghiano sempre ai loro arti e le sollevarono da terra.
 
Suiseiseki: [gridando]
Adesso, Souseiseki!
 
La gemella sorride, fa roteare le cesoie come un elica, salta e le affonda nel petto di una di loro. Dopo averla estratta, la bambola scarto inizia ad essere avvolta dal fuoco azzurro e diventa cenere. Souseiseki sorride soddisfatta. Dato che nota che Suiseiseki è in difficoltà, la sorella si sbriga ad eliminare anche le altre tranciandole a metà, tutte in verticale, per poi colpire con un calcio volante una delle bambole che picchiavano la giardiniera costringendo quindi le altre a fermarsi.
 
Suiseiseki: [sorridendole]
Grazie, sorellina!
 
La gemella ricambia il sorriso. Suiseiseki si alza, fa ricrescere le piante che si avvinghiano di nuovo alle braccia e alle gambe delle scartate sollevandole in aria, Souseiseki ne infilza subito due, mentre le altre tre vengono finalmente private dei loro arti dalle piante e tutte s’inceneriscono.
 
Suiseiseki: [sorridendo e saltellando]
Ce l’abbiamo fatta, sorella!
 
Souseiseki annuisce rimanendo pensierosa.
 
Suiseiseki:
A cosa pensi?
 
Souseiseki:
Dove sarà andata, Rei?
 
Suiseiseki:
Ah! Eh, forse da Shinku e Hinaichigo, oppure Suigintou, oppure Kanaria! Chi lo sa!
 
Souseiseki: [preoccupata]
Hai detto bene… chi lo sa!
 
***
 
Stanza di Micchan, interno, giorno.
 
Mentre le gemelle hanno dato il via allo scontro con le scartate, Rei giunge a casa di Kanaria. Dato che nella stanza c’è Mitsu, o meglio Micchan, quando la vede si sorprende.
 
Micchan:
E tu chi sei? Un’amica di Kanaria?
 
Rei:
Non esattamente! Sono sua sorella!
 
Micchan: [gridando emozionata]
La settima Rozen Maiden? Davvero? Ma che carinaaaaaa!
 
Le corre incontro a braccia aperte. Kanaria, che è in un’altra stanza, avverte un tonfo che la fa sussultare e quindi correre per andare a vedere. Quando arriva nella stanza di Micchan, trova quest’ultima stesa a terra prona.
 
Kanaria: [preoccupata]
Ah! Mi… Micchan!
 
Corre subito da lei per accertarsi delle sue condizioni.
 
Kanaria: [pensando]
B… bene… respira ancora…
 
Rei: [fuori campo]
Non perdere tempo con lei! È a me che devi pensare!
 
Kanaria si volta e vede Rei seduta sulla spalliera del letto.
 
Kanaria: [stupita]
Ah! Tu sei… il prototipo!
 
Rei:
Ma brava! Shinku ha parlato di me a tutte voi! Non ha perso tempo a quanto pare!
 
Kanaria:
Proprio così! Kanaria è stata informata! E anche le sue sorelle!
 
Rei: [perplessa]
Scusami… non sei tu Kanaria?
 
Kanaria: [indicandosi con il pollice]
Certamente! Kanaria è proprio di fronte a te! Perché lo chiedi?
 
Rei:
Ho capito! Parli in terza persona! È ufficiale! Sei la più odiosa di tutte!
 
Kanaria:
A Kanaria non interessa! Ora la pagherai per aver colpito Micchan!
 
Rei:
Se l’è cercata! Non appena mi ha vista mi è corsa incontro urlando che ero carina e io l’ho colpita con una sberla ben assestata ed è svenuta al primo colpo!
 
Kanaria:
Non avresti mai dovuto farlo! Kanaria adesso è molto furiosa!
 
Rei:
Allora, se proprio vuoi combattere con me, seguimi!

Le due bambole varcano in silenzio lo specchio nella stanza. Giunte nella sala da pranzo, anche  Kanaria la riconosce subito.
 
Kanaria:
Ottima scelta del campo di battaglia. Kanaria si congratula con te!
 
Rei inizia a ridere e Kanaria non capisce.
 
Kanaria:
Il senso di questa risata sarebbe?
 
Rei compie il solito gesto con le braccia e, di nuovo, si materializzano i corpi nudi di cinque bambole senza capelli e soprattutto senza volto.
 
Rei:
Ti presento le mie amiche! Volevano tanto conoscerti!
 
Kanaria: [impressionata]
Le hai… create tu?
 
Rei:
Ho semplicemente dato loro la vita. Nulla più!
 
Kanaria rimane senza parole. La bambola con il velo nero schiocca le dita e una delle scartate, con uno scatto fulmineo, si para davanti a Kanaria e la colpisce con un calcio rotante che la fa cadere prona a terra. A quel punto, le altre quattro la raggiungono e iniziano a prendere a calci la seconda Rozen Maiden.
 
Rei: [con tono di voce sadica]
Non datele tregua! Colpitela in continuazione e poi… fatela a pezzi!
 
Un altro scarto la rialza e la tiene ferma così da permettere alle altre di colpirla con pugni e schiaffi in faccia o pedate allo stomaco. La poverina non può far altro che subire e soffrire. A un tratto, la piccola Rozen Maiden solleva la testa, colpisce con entrambi i piedi uniti la scartata che ha davanti, poi colpisce con una testata all’indietro quella che la tiene ferma e così molla la presa. Fatto questo, Kanaria compie un grande salto all’indietro allontanandosi il più possibile da loro e anche da Rei.
 
Rei:
Maledetta mocciosa!
 
Kanaria: [sarcastica]
Quelle lì non sono affatto un granché. Del resto sono scarti! Proprio come te!
 
Rei: [gridando infuriata]
Taci, brutta schifosa!
 
E schiocca di nuovo le dita. Le cinque bambole scattano rapidamente, ma Kanaria, però, fa in tempo a far apparire sulla sua mano il violino.
 
Kanaria:
Primo Movimento: Baroque Impression No. 1!

La melodia di violino, dal brano omonimo dei Pär Lindh Project, crea come un proiettile d’aria che colpisce una bambola scarto e il suo petto va completamente in pezzi. Invece la testa, le braccia e il bacino con le gambe finiscono vicino ai piedi di Rei che rimane a bocca aperta. Kanaria prova a colpire anche le altre, ma senza successo perché riescono ad evitare le onde d’urto semplicemente scansandosi. Due di loro, inoltre, finiscono con il camminare sul soffitto come un ragno. Proprio come fa la protagonista del film L’Esorcista o il wrestler della WWE Bray Wyatt.
 
Kanaria:
E va bene! Secondo Movimento: Tröstevals!
 
Mentre suona il brano dei Kerrs Pink, all’interno della sala da pranzo inizia a nevicare.
 
Rei: [perplessa]
Neve? Che diavolo…?
 
Inizia poi a soffiare il vento e lentamente le bambole scarto iniziano a congelarsi. Una volta trasformate in vere e proprie statue di ghiaccio, la forza del vento aumenta scaraventandole a terra e riducendole in frantumi come fossero di vetro. Rei non viene però coinvolta perché si trova ad osservare lo scontro vicino all’entrata della sala.
 
Rei: [applaudendo]
Affascinante! Davvero affascinante!
 
Kanaria la fulmina con lo sguardo.
 
Kanaria:
Adesso è il tuo turno!




Nota 5: Il riferimento alle pecore elettriche è ovviamente il titolo del libro di Philip K. Dick dal quale è stato tratto il film Blade Runner.

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Capitolo 8
*** Symphonic & Gothic ***


Rei: [sarcastica e fingendo di tremare di paura]
Uh, ma che paura! Sto tremando!
 
Kanaria la guarda di nuovo male e si prepara a suonare di nuovo.
 
Rei:
Eh no! Non così in fretta!
 
E le lancia un’onda energetica azzurra. La Rozen Maiden la evita con un salto, ma proprio mentre è in aria, Rei la raggiunge colpendola al petto con un calcio volante e facendole così perdere la presa al violino e all’archetto, che cadono a terra, e che la scaraventa prima sul soffitto poi cade pesantemente prona a terra.
 
Rei:
Non riuscirai mai a suonare in mia presenza! Non te lo permetterò!
 
Inizia a lanciarle innumerevoli sfere di energia bianche. Una volta sollevata una gran nuvola di polvere e fumo, Rei atterra dolcemente e se la ride.
 
Rei: [pensando soddisfatta]
Lei non è Suigintou. Non ha ali che la proteggono! Ormai l’ho distrutta!
 
E continua a ridere come una pazza. Quando la nuvola svanisce, della piccola suonatrice non vi è più traccia.
 
Rei:
Ho vinto!
 
Kanaria: [fuori campo e alle spalle di Rei]
Per i gusti di Kanaria sei un po’ troppo sicura di te!
 
Rei si gira guardandola con gli occhi sgranati.
 
Rei: [incredula]
N… no! Non è possibile! Come sei sopravvissuta?
 
Kanaria:
Domanda piuttosto stupida, ma se proprio vuoi saperlo… Kanaria si è rialzata, ha compiuto un salto, ha recuperato l’archetto e il violino e poi con un altro salto è atterrata alle tue spalle! Contenta, adesso?
 
Rei: [a denti stretti per la rabbia]
Maledetta…
 
Kanaria si allontana da Rei con un salto e si mette in posizione.
 
Kanaria:
Terzo Movimento: Asylum 32!

La melodia degli Scarab, poi Ageness dal 1992, per quanto bella e piacevole, costringe Rei a tapparsi le orecchie con le mani.
 
Rei: [soffrendo]
D… dannazione… le mie orecchie… ah! Anche… la mia vista… si sta… offuscando… da… dannazione!
 
Lancia un’onda energetica blu dalla mano destra costringendo Kanaria ad interrompersi e evitare l’attacco semplicemente scansandosi di lato. Rei s’inginocchia ansimando, ma la Rozen Maiden in giallo non le lascia ovviamente tregua e riprende a suonare da dove si è interrotta. Rei, ovviamente, torna a soffrire.
 
Rei: [gridando]
Ba… basta! Smettila!
 
Questa volta lancia ben due onde energetiche blu da entrambe le mani. Quando però Kanaria le evita di nuovo, Rei vola come un razzo verso di lei e, una volta raggiunta, le afferra il collo con entrambe le mani, la solleva leggermente e inizia a stringere.
 
Rei: [con rabbia]
Te lo spezzo questo collo schifoso!
 
Kanaria: [ridendo]
Kanaria vorrebbe sapere con chi diavolo stai parlando! Sei impazzita, per caso?
 
Rei: [voltandosi confusa]
Eh? Che cosa?
 
Kanaria è alla sua sinistra che la schernisce fissandola perplessa.
 
Rei:
T… tu? Ma come…?
 
Guarda le sue mani e vede che non sta stringendo proprio niente.
 
Rei: [ancora più confusa]
Ma che diavolo…?
 
Kanaria inizia a ridere. Rei, finalmente, comprende l’accaduto.
 
Rei:
Ma… maledetta nana gialla! Hai creato un’illusione con quella melodia!
 
Kanaria:
Ci sei arrivata! Allora sei intelligente! Proprio così! È proprio l’effetto del terzo movimento. Del resto, il titolo parla chiaro, no? Asylum 32, ovvero, Manicomio 32!

Rei s’infuria, fa apparire una spada di energia sulla mano e riesce con uno scatto ad avvicinarsi alla seconda bambola, tanto che sembra averla infilzata con la spada. In realtà, la lama ha colpito solo l’archetto.
 
Rei: [furiosa]
Ti farò a pezzi con tutto il violino, maledetta!
 
Kanaria, invece, le sorride.
 
Kanaria:
Non contarci troppo! Counterattack Partita!
 
Pizzica la corda del violino e la bambola numero zero viene colpita da una piccola scarica elettrica che la fa soffrire e cadere a terra. Fatto questo, la piccola violinista si allontana dalla sua avversaria con un piccolo salto all’indietro ed infine si mette il violino tra la spalla e il mento.
 
Kanaria:
Quarto Movimento: Faith - Apathy Divine Part 1!
 
Non appena la melodia inizia, ovvero l’inizio di una canzone dei Wuthering Heights, il corpo di Rei comincia ad irrigidirsi.
 
Rei:
Ma… ma cosa…?
 
La seconda bambola sorride. A un tratto, Rei si solleva in aria contro la sua volontà e si schianta sul soffitto. Continuando a fluttuare si schianta, poi, contro la parete alla sua destra, poi quella a sinistra ed infine sul pavimento. Su quest’ultimo più di una volta.
 
Rei: [gridando]
Dannazione! Basta!
 
Incredibilmente, il prototipo riesce, con un bel po’ di fatica, a lanciare un’onda di energia dalla mano destra costringendo Kanaria a smettere di suonare per evitarla scansandosi. Una volta libera, il prototipo vola come un razzo verso la seconda Rozen Maiden e la colpisce con un violento calcio sul mento che la stende a terra.
 
Rei: [con voce cavernosa e quasi maschile]
Muori, maledetta!
 
Lancia una raffica di onde energetiche che, però, Kanaria evita saltando ed atterrando dietro alla sua nemica. La quale, però, se ne accorge e la colpisce con una gomitata che la fa barcollare. A quel punto, Rei lancia un’altra onda energetica.
 
Kanaria:
Quinto Movimento: Can I Tell You!
 
Inizia a suonare rapidamente, proprio come la canzone omonima dei Kansas richiede, ma nonostante questo, l’onda energetica la colpisce in pieno.
 
Rei: [urlando felice e sempre con il tono cavernoso]
Centro!
 
Tuttavia, sente che la melodia del violino sta continuando e infatti, quando il polverone svanisce, una serie di anelli d’aria colpisce Rei come fossero dei violenti pugni. L’ultimo anello la butta di nuovo a terra prona.
 
Rei: [con rabbia]
M… maledetta! Hai annullato il mio attacco con quegli anelli d’aria, vero?
 
Kanaria sorride.
 
Kanaria:
Kanaria si congratula con te! Hai indovinato e per questo hai diritto a un bel premio! Un nuovo movimento tutto per te!
 
Rei: [tremando e urlando]
Sta… sta zitta!
 
Si rialza e inizia a sparare innumerevoli onde energetiche da entrambe le mani. Una volta finito, non vedendola più, ride.
 
Rei: [ansimando e ridendo]
Ti ho distrutta, questa volta, maledetta suonatrice!
 
Kanaria: [fuori campo, sopra la testa della sua nemica]
A Kanaria dispiace deluderti, ma è viva e vegeta, per tua sfortuna!
 
Rei:
Che cosa?
 
Rei solleva istintivamente la testa e Kanaria le atterra con i piedi uniti proprio sul viso per poi saltare, atterrarle davanti e colpirla con un violento montante che la solleva da terra. Una volta stesa, il prototipo inizia a tremare di rabbia.
 
Rei:
Non può essere vero! Mi sto facendo umiliare da una come lei! Un’antipatica che parla in terza persona tra l’altro! È assurdo! È intollerabile!
 
Kanaria se la ride e inizia a fare un balletto. Rei si alza di scatto e Kanaria si mette rapidamente in posizione.
 
Kanaria:
Sesto Movimento: Silver Strand!
 
Questa bellissima canzone strumentale dei The Corrs, quando viene eseguita, le corde del violino e i crini dell’archetto s'illuminano d’argento. Dal nulla, spuntano poi fili dello stesso colore che si stringono tutti attorno al corpo di Rei impedendole qualsiasi movimento e più lei si divincola, più affondano nel suo corpo.
 
Rei: [a denti stretti e divincolandosi]
Brutta…
 
Kanaria:
Peggiori solo la situazione se ti muovi. Anzi, acceleri di più la tua distruzione! Kanaria te l’aveva detto che questo movimento era tutto per te! Consideralo come un regalo d’addio!
 
Rei: [urlando]
Ma stai zitta, brutto canarino chiacchierone!
 
Incredibilmente, e senza neanche il minimo sforzo, riesce a liberarsi distruggendo i fili.
 
Kanaria: [stupefatta]
Questo a Kanaria non piace. Neanche un po’!
 
Rei lancia un’onda energetica dalla mano sinistra, ma Kanaria la evita con un salto. È allora che il prototipo ne approfitta e la colpisce con un calcio volante che la scaraventa contro una parete e cade a terra prona. Nelle mani di Rei appaiono ben due spade energetiche e si getta in picchiata verso la sua avversaria come un’aquila pronta a ghermire la preda con i suoi artigli. Kanaria, tuttavia, si alza in piedi di scatto.
 
Kanaria:
Counterattack Partita!
 
Rei viene di nuovo colpita dalla scarica elettrica che la fa soffrire e cadere a terra supina.
 
Rei: [sofferente]
Dannazione! Non è una scossa molto potente, eppure… è dolorosissima!
 
Riesce a rialzarsi a fatica. Kanaria si rimette invece in posizione.
 
Kanaria:
Settimo Movimento: Death Death (Devil, Devil, Evil, Evil, Song)!
     
La melodia della canzone di Aurelio Voltaire, crea un vortice che investe Rei la quale, però, riesce incredibilmente a rimanere ben salda al terreno, nonostante il velo nero che ha in testa le vola via e i suoi lunghi capelli si agitano di continuo. A un tratto, apre la bocca e il vortice viene praticamente risucchiato e Kanaria ci rimane malissimo.
 
Kanaria: [impressionata]
Ka… Kanaria non vuole crederci! Non può essere vero!

Il prototipo riapre la bocca e rispedisce il vortice al mittente.
 
Kanaria: [sconvolta]
N… no!
 
La bambola dal vestito giallo viene travolta dal suo stesso attacco e si ritrova sollevata in aria a girare come una trottola.
 
Kanaria: [a fatica]
Ka… Kanaria… deve… ott… ottavo… movimento: What's Hidden There?
 
Riesce a suonare la canzone della band islandese Svanfridur e, magicamente, scompare.
 
Rei: [gridando furiosa]
No, maledetta! Anche tu sei scappata come una lurida codarda!
 
Mentre il vortice continua a girare per qualche minuto per poi svanire, Rei va a riprendere il velo e se lo rimette in testa.
 
Rei: [pensando]
Sarà tornata a casa sua o sarà andata a piangere da Shinku? Più probabile la seconda ipotesi!
 
A quel punto, avverte dei rumori di strappi e anche un paio di scricchiolii. Sul suo vestito, in particolare sulla gonna e il corpetto, sono comparsi degli strappi, mentre nota una piccola ma vistosa crepa vicino al gomito del braccio destro e una piccolissima, appena visibile, sulla mano sinistra.
 
Rei:
Mpf! E va bene! Considera questi danni al mio vestito e queste crepe come una vittoria di questo scontro, piccola suonatrice. Non verrò a cercarti per fartela pagare. Non adesso, almeno! Quando ci incontreremo di nuovo, però, non avrò alcuna pietà!
 
Raggiunge la camera da letto, va vicino allo specchio, questo s’illumina e lo varca. Passano cinque minuti e Kanaria, immersa nel buio, apre la porta del luogo in cui si è nascosta grazie all’ottavo movimento: l’armadio.
 
Kanaria: [parlando tra sé]
Kanaria ha la brutta impressione che l’ha fatta arrabbiare, ma cosa ancor peggiore è… che la guerra è appena cominciata!
 
Poi anche lei si avvicina allo specchio, lo varca e torna a casa. Nella stanza ritrova Micchan che si è ripresa.
 
Micchan: [ancora un po’ confusa]
Kanaria…
 
Kanaria: [sorridendo felice]
Micchan! Stai bene?
 
Micchan:
Sì, ma… non capisco. Ricordo che ho visto una bambola vestita di nero, e lunghi capelli dello stesso colore, le sono corsa incontro e poi più niente!
 
Kanaria: [sospirando]
È una storia un po’ lunga, ma Kanaria farà di tutto per farla breve!
 
La sua medium annuisce e la bambola inizia a raccontare. Anche questa scena di narrazione è seguita da una canzone, ma strumentale, di sottofondo: un breve estratto di SANCTUARY PART 1 di Robert Reed.
 
Micchan:
Capisco! Insomma, ce l’ha con voi e non si fermerà finché la sua vendetta non sarà compiuta!
 
Kanaria annuisce. Micchan le accarezza la testa con dolcezza.
 

***
 
Inquadratura fissa sulla casa di Mitsuo, esterno, giorno.
 
Mitsuo: [fuori campo]
Rei! Ma cosa è successo al vestito? Hai avuto un altro scontro con Shinku?
 
Camera di Mitsuo, interno.
 
Rei:
No, questa volta con Kanaria, la seconda Rozen Maiden! Questo è l’effetto della sua musica!
 
Mitsuo: [stupito]
Musica? Suona uno strumento musicale?
 
Rei:
Sì, il violino!
 
Mitsuo:
Ho capito…
 
Rei:
Tua madre è capace di rammendare?
 
Mitsuo:
Certamente! Quando torna lascia fare tutto a lei!
 
Rei:
Perfetto!
 
La bambola inizia a spogliarsi, rimane con addosso solo la biancheria intima e consegna il vestito al ragazzino.
 
Rei:
Ecco qua! Puoi darlo a tua madre!
 
Mitsuo lo prende ed esce dalla stanza senza dire niente. Tuttavia, Rei ha notato che il suo volto è molto arrossito, mentre si spogliava. Rimasta sola, si mette sulla sedia, inizia a dondolare, chiude gli occhi, si addormenta e comincia a sognare.

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Capitolo 9
*** Due Contro Una ***


***
 
Sala da pranzo, interno, (sogno).
  
Rei si ritrova in una sala da pranzo, ma non è quella della villa del suo N-Field. Somiglia più a quella de La Bella E La Bestia, soprattutto per la presenza del camino acceso. Rei è seduta proprio lì vicino e si dondola. Altra particolarità del sogno, è che fosse in biancheria proprio come nella realtà. Evidentemente, tale evento ha influito sul suo subconscio. A un tratto, il prototipo si sente osservata, perciò smette di dondolare, scende dalla sedia e si volta di scatto. Rimane piuttosto stupita, ma non troppo, dalle presenze nella stanza. Suiseiseki e Souseiseki sono davanti a lei che la fissano.
 
Rei:
Chi si rivede! Immaginavo sareste venute, ma davvero non mi aspettavo così presto! E soprattutto in un mio sogno. Non credevo possedeste questa capacità!
 
Suiseiseki:
Come dicono gli umani: “siamo venute a renderti pan per focaccia”!
 
Souseiseki, senza dire nulla invece, fa apparire le
cesoie, vola rasoterra verso Rei e si prepara ad
infilzarla nel petto. Non appena ci prova, però, la bambola dai capelli corvini afferra la punta semplicemente con il pollice e l’indice. A quel punto, la gemella cerca di ritirarle a sé, ma non ci riesce. Sembra come se si siano incollate a quelle due piccole dita.
 
Suiseiseki: [perplessa]
Ma… stai fingendo oppure…?
 
Souseiseki: [sforzandosi]
Ti sembra che stia fingendo? Questa… questa qua ha una forza incredibile che non mi sarei mai aspettata!
 
Rei inizia a ridere sempre alla sua inquietante maniera, dopodiché lascia la presa e Souseiseki indietreggia e cade a terra sbattendo fortemente il sedere.
 
Suiseiseki: [correndo verso di lei]
So… Souseiseki!
 
Souseiseki: [massaggiandoselo]
A… accidenti…
 
Rei:
Siete davvero maleducate, sapete? Attaccarmi in sogno. Nel mio sogno, specialmente, e soprattutto adesso che sono mezza nuda! Siete proprio senza vergogna, oltre che minutaglia senza importanza!
 
Suiseiseki: [arrabbiata]
Ma sentila! Da quale pulpito!
 
Rei continua a ridere, ma poi si ferma di colpo. Inizia a parlare, ma la sua voce è di nuovo completamente diversa: cavernosa e maschile. A dir poco inquietante.
 
Rei:
Vi farò pentire di essere entrate nel mio sogno senza permesso!
 
Suiseiseki: [con voce tremante]
Non… non ci fai paura!
 
Rei: [sempre con voce inquietante]
Davvero? Non si direbbe!
 
Apre la bocca e sputa fuoco azzurro. Suiseiseki e Souseiseki saltano ed atterrano poco lontano da lei.
 
Suiseiseki:
E questo? Non credevo fosse capace di fare una cosa simile!
 
Souseiseki:
Secondo me è solo frutto del sogno! Nella realtà non lo sa fare!
 
Rei:
Ne siete sicure? Anche il potere di dare vita alle bambole scartate l’ho scoperto grazie a un sogno, quindi…
 
Le gemelle si guardano preoccupate. Rei vola come un razzo e, con un braccio teso, butta a terra Souseiseki.
 
Suiseiseki:
S… Souseiseki!
 
Rei:
Preoccupati per te, piuttosto, giardiniera!
 
Rei, con un salto, le atterra davanti, le afferra la nuca con entrambe le mani e le fa sbattere violentemente la faccia sul suo ginocchio destro. La bambola con la bandana indietreggia barcollando.
 
Rei:
E ora…
 
Batte le mani e provoca un’onda d’urto blu che scaraventa Suiseiseki contro una parete. Souseiseki tenta d’intervenire colpendola con le cesoie alle spalle, ma il prototipo, senza neanche voltarsi, afferra le cesoie con una mano e gliele strappa via lanciandole poco lontano.
 
Souseiseiki: [sorpresa]
Ma… ma come hai fatto?
 
Rei:
Me lo chiedi davvero? Eppure dovresti saperlo! Questo è il mio sogno, quindi posso fare tutto ciò che voglio! E a tal proposito…
 
Guarda Suiseiseki stesa supina che a fatica si sta rialzando, compie un gran salto allontanandosi un po’ da loro e una volta con i piedi per terra si mette ad eseguire una famosa tecnica segreta.
 
Suiseiseki e Souseiseiki: [all’unisono]  
Ah! Ma quella posizione è…!
 
Rei:
Kame… Hame… Ha!
 
Riesce a lanciare perfettamente il famoso colpo di Goku, ma Suiseiseki crea una pianta gigante che usa come scudo e quindi non vengono coinvolte.
 
Rei: [impressionata, ma anche un po’ seccata]
Notevole!
 
Souseiseki vola velocemente verso le sue cesoie, le recupera e si prepara a tranciare in due la sua nemica, ma Rei ride e la sorprende nuovamente.
 
Rei: [gridando]
Tiger!
 
Lancia dal pugno una palla di fuoco, proprio come Sagat, personaggio del videogioco Street Fighter 2. Souseiseki, però, l’annulla con le sue fedeli cesoie e una volta arrivata a destinazione, affonda le cesoie nel petto del prototipo.
 
Souseiseiki:
È finita per te!
 
Rei, tuttavia, inizia a ridere e il suo corpo diventa cenere.
 
Souseiseiki: [sorpresa]
Che… che cosa?
 
Suiseiseki: [fuori campo]
AAAAH!
 
Souseiseki si volta di scatto e vede la sorella che ha il corpo avvolto da fiamme azzurre, quindi si butta a terra e comincia a rotolare per spegnerle.
 
Souseiseiki: [gridando]
Su… Suiseiseki!
 
La gemella corre rapidamente ad aiutare la sorella, ma non appena è vicina per accertarsi se sta bene, si ritrova davanti Rei.
 
Rei:
Tiger Uppercut!
 
La colpisce con un’altra tecnica segreta di Sagat, che era un’imitazione del ancor più potente Shoryuken di Ryu e Ken sempre dal videogioco Street Fighter 2, ed è un pugno montante che fa volare la gemella poco lontano.
 
Rei:
Adesso tocca a te scaldarti un po’, signorina in blu!
 
Si avvicina lentamente alla gemella, apre la bocca, ma all’improvviso, dal terreno spunta una pianta i cui rami si avvinghiano agli arti del prototipo sollevandola da terra.
 
Rei:
Ammirevole quanto siate affiatate, ma… è tutto inutile!
 
Distrugge la pianta con un’onda energetica e atterra dolcemente a terra. Suiseiseki corre verso di lei e cerca di colpirla con l’annaffiatoio, ma la Rozen Maiden numero zero para l’attacco con una delle sue spade di energia. Anche Souseiseki tenta di colpirla, ma anche il suo attacco viene parato con un’altra spada.
 
Rei: [perplessa e guardando le gemelle]
Mmmh... sono tra due fuochi! Che situazione scomoda!
 
A un tratto, i suoi occhi viola iniziano a brillare così intensamente che le gemelle sono costrette a coprirsi gli occhi con un braccio ed indietreggiare. Questo fa ridere di nuovo Rei, dopodiché, affonda entrambe le spade nel terreno provocando una potente onda d’urto che le scaraventa lontano da lei. Mentre sono supine a terra, Rei si avvicina lentamente a Souseiseki e una volta vicina, le afferra con violenza i capelli sollevandole la testa.
 
Rei:
Lo sai una cosa? Il tuo aspetto è davvero ingannevole! Sarà il taglio dei capelli o come ti vesti, ma sembri proprio un maschio! Tua sorella non ti ha mai baciata pensando questo? E intendo sulla bocca, non certo sulla guancia!
 
Souseiseiki: [con voce tremante]
S… sei davvero perversa! Jun prende sempre in giro mia sorella dicendole così, ma tu… tu lo sei veramente!
 
Rei:
Grazie! Molto gentile!
 
Rei avvicina lentamente la sua bocca a quella di Souseiseki, ma non riesce a baciarla, perché Suiseiseki le avvinghia le braccia al collo.
 
Suiseiseki: [arrabbiata]
Tieni lontana quella boccaccia da mia sorella, brutta psicopatica perversa!
 
Rei: [alzando lo sguardo al cielo con un espressione scocciata]
Va bene, prima penso a te!
 
Compie un salto all’indietro e cade violentemente di schiena costringendo la giardiniera a mollare la presa. Si solleva poi da terra, iniziando a fluttuare, ride e poi tende la mano destra in avanti e aperta.
 
Rei:
Che il Big Bang Attack ti distrugga!
 
Lancia la sfera di energia, ma Souseiseki si rialza rapidamente, impugna le cesoie, vola verso la sfera di energia e la trancia in due facendola esplodere.
 
Rei: [ridendo soddisfatta]
È tutto finito!
 
Suiseiseki e Souseiseiki: [all’unisono fuori campo]
Tu credi?
 
Il prototipo, senza voltarsi, sentendo le loro voci alle sue spalle, scuote la testa.
 
Rei: [sospirando]
Oh certo! Era ovvio!
 
Souseiseki tenta di affondarle le cesoie nella schiena, ma la manca perché la bambola in biancheria intima atterra rapidamente.
 
Souseiseiki: [delusa]
Dannazione!
 
Rei: [voltandosi verso di loro]
Se mi volete, venite giù, sciocchine!
 
Suiseiseki: [arrabbiata]
Non la sopporto più! Né lei, né le sue prese in giro!
 
Souseiseiki: [con tono molto più calmo]
Ti capisco, sorella, ma arrabbiarsi non serve!
 
Le due atterrano e Rei lancia due globi di energia dalle mani. Suiseiseki si difende creando una pianta e Souseiseki trancia quell’altra con le cesoie.
 
Rei:
Va bene, adesso basta con le onde di energia! Si fa sul serio ora!
 
Suiseiseki: [sussurrando e percossa da un piccolo brivido]
Perché, finora non aveva fatto sul serio?
 
La sorella, invece, non dice nulla. Per la troppa concentrazione tiene gli occhi fissi sul prototipo senza staccare lo sguardo neanche un secondo.
 
Rei:
Preparati, “maschietto”! Sto per darti un bacio che non dimenticherai mai! Sarà la cosa più bella della tua vita!
 
A quel punto, Souseiseki vola come un razzo verso di lei e Rei ne approfitta colpendola con una scarica elettrica, lanciata dal palmo della mano sinistra, che la fa soffrire e cadere a terra. Suiseiseki ricrea una pianta i cui rami si avvinghiano agli arti del prototipo e sollevandola da terra, ma lei si libera sputando fuoco e riducendola in cenere.
 
Rei: [con voce cavernosa e maschile]
Adesso basta!
 
Lancia di nuovo scariche elettriche contro entrambe le gemelle che iniziano a urlare e soffrire.
 
Rei: [con tono eccitato]
Sì! Nutrire le mie orecchie della vostre grida mi riempie di una gioia mai provata!
 
Suiseiseki e Souseiseiki: [all’unisono a denti stretti]
M… maledetta…
 
Souseiseki, con uno sforzo immane, cerca di rialzarsi, ma inutilmente. A un tratto, sotto i piedi delle gemelle, si apre un varco, le due vi cadono dentro e si richiude rapidamente.
 
Rei: [gridando con furia]
Che cosa? No! Come è possibile?
 
(Fine sogno).
 
A quel punto, il prototipo si risveglia.
 
***
 
Stanza di Kazuki Shibasaki, interno.
 
Le gemelle cadono in piedi sul pavimento della stanza di Kazuki, il figlio morto dei coniugi Shibasaki.
 
Suiseiseki: [confusa]
Uh? Siamo… siamo uscite dal sogno di quella pazza? Sei stata tu, sorella?
 
Souseiseiki: [confusa quanto lei]
Veramente no! Io… non ho fatto proprio niente!
 
Suiseiseki:
Se non sei stata tu allora chi…?
 
Souseiseiki:
Ah! Forse è… forse è stato lui!
 
Suiseiseki:
Ah! Tu credi?
 
Souseiseiki:
È l’unico, oltre a noi, che può viaggiare sia nell’ N-Field, sia nel mondo dei sogni!
 
Suiseiseki:
Comunque sia, sono contenta di essere uscita da quel sogno. Io… credo che se non fosse stato per lui saremmo morte! Non credi?
 
Souseiseiki: [annuendo]
Già… credo proprio che tu abbia ragione!
 
Istintivamente, le due si abbracciano. Fatto questo, varcarono di nuovo lo specchio.
 
***
 
Casa di Jun, interno.
 
Suiseiseki e Souseiseki escono dallo sgabuzzino e, sentendo le voci provenire dal salotto, si dirigono proprio lì. Le due non si sorprendono poi troppo nel trovarvi anche Kanaria.
 
Suiseiseki:
Fammi indovinare, hai combattuto anche tu con Rei!
 
Kanaria: [annuendo]
Sì! Kanaria si è scontrata con quella brutta strega!
 
Shinku sorride sollevata nel sapere che tutte e tre si sono salvate, ma al tempo stesso l’intervento di colui che le ha aiutate la incuriosisce molto.
 
Shinku:
Come mai avrà deciso di aiutarvi? Non sapevo fosse nostro alleato!
 
Souseiseki:
Io non credo che l’abbia fatto per aiutarci!
 
Shinku e Suiseiseki: [all’unisono]
Dici di no?
 
Souseiseki:
In fondo, sappiamo tutte che il suo ruolo è quello dell’arbitro dell’Alice Game! La sua missione è osservare l’andamento del gioco. Rei non ne fa parte, dato che è solo un prototipo, e inoltre il suo unico scopo non è diventare Alice, ma vendicarsi! Una cosa che con l’Alice Game non ha niente a che fare!
 
Shinku: [annuendo]
Ha senso!
 
Le bambole decidono di cenare tutte insieme, chiacchierano per un bel po’ e poi vanno a dormire.
 
***
 
Stanza di Mitsuo, interno.
 
Dopo essersi svegliata, Rei è ancora svestita a sbollire la rabbia causata dalla fuga delle gemelle dal suo sogno. Quando finalmente comincia a calmarsi, nota il suo vestito riparato e piegato accanto a lei sulla sinistra. Quindi lo prende ed inizia ad esaminarlo.
 
Rei:
Mmmh… la signora Ayame ha fatto davvero un ottimo lavoro!
 
Detto questo, si veste, esce dalla stanza e scende le scale. Trova Mitsuo e sua madre in cucina intenti a cenare.
 
Rei: [sorpresa]
Uh? State già cenando? Ma quanto ho dormito?
 
Ayame: [guardando l’orologio appeso sopra la parete]
Beh, almeno quattro ore!
 
Rei:
Capisco!
 
I tre cenano e una volta finito guardano la televisione. Rei, però, ha altri pensieri per la testa.
 
Rei: [pensando]
Come diavolo hanno fatto quelle dannate gemelle a fuggire dal mio sogno se non hanno fatto assolutamente nulla per aprire un varco d’uscita? A meno che… non ci sia una settima Rozen Maiden nascosta da qualche parte che osserva!

Rei rimane con quel pensiero per molto tempo, anche quando va a dormire, finché non si addormenta.

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Capitolo 10
*** Il Vero Nome Di Rei ***


***
 
Bosco, esterno, notte (sogno).
 
Rei sogna di nuovo e, stavolta, si trova in un bosco misterioso. Passeggia sotto la luna piena quando si ritrova davanti una misteriosa figura di cui vediamo solo la schiena. La testa non è inquadrata.
 
Figura misteriosa:
Salve!
 
Rei:
Mh? Allora sei tu che hai salvato le gemelle!
 
Davanti a Rei vi è un uomo molto alto e magro, vestito con lo smoking, le mani coperte da candidi guanti e un piccolo cappello a cilindro sulla testa. Solo che non è proprio un uomo in tutto e per tutto. La sua testa è quella di un coniglio bianco con due occhi rossi e molto inquietanti. Si tratta niente poco di meno che di Laplace No Ma, ovvero, Demone Di Laplace.
 
Rei:
Hey, sto parlando con te! Non hai sentito? Eppure sei un coniglio. Ho detto: Allora sei tu che hai salvato le gemelle! Chi diavolo sei? Come hai osato intrometterti, soprattutto quando erano in mio potere?
 
Laplace No Ma: [sorridendo]
Non nego, dò fiducia, è son ben piantato. Avermi in campo a molti fa piacere: ma non a tutti! So che son inviso, odiato!
 
Rei:
Cosa? Che diavolo stai dicendo?
 
Laplace No Ma: [sospirando]
Non sei brava con gli indovinelli, vedo!
 
Rei:
Sinceramente li trovo davvero irritanti!
 
Laplace No Ma: [sorridendo]
La verità è che sei un’incapace a risolverli. Per questo li trovi irritanti!
 
Rei:
Se vuoi ritrovarti con le orecchie staccate, basta che me lo dici!
 
Laplace No Ma:
Mpf! Se vuoi saperlo, mi chiamo Laplace No Ma. Puoi chiamarmi anche solo Laplace. La soluzione dell’indovinello era arbitro. Io sono l’arbitro ufficiale dell’Alice Game, ma dato che tu non stai giocando, e soprattutto non dovresti neanche fare parte del gioco, dato che sei solo un prototipo, mi sono concesso di uscire dal mio ruolo!
 
Rei: [ridendo]
Tsk! Sì, certo! Dici di essere un arbitro! Come no! Raccontamene un’altra. Non ci credo neanche un po’!
 
Laplace No Ma:
Fai come vuoi, prototipo scartato!
 
Rei non ci vede più dalla rabbia, salta e cerca di colpirlo con un calcio volante, ma Laplace lo para con una sola mano cogliendola di sorpresa, poi le afferra il piede e la scaraventa violentemente contro un albero.
 
Laplace No Ma:
Non lo sai che attaccare un arbitro è contro il regolamento? Si rischia la squalifica!
 
Rei: [furiosa]
Chiudi quella bocca, brutto coniglio!
 
Laplace No Ma:
Quanta rabbia che hai! Qual è il problema, mia piccola dark?
 
Rei:
Non sono affari tuoi!
 
E gli lancia una sfera di energia, ma Laplace la respinge semplicemente dandole un calcio rotante.
 
Rei: [impressionata]
I… incredibile!
 
Laplace No Ma:
Sorpresa?
 
Rei:
Effettivamente sì! Non posso credere che il tuo ruolo sia semplicemente quello di arbitro! Potresti tranquillamente fare a pezzi tutte noi Rozen Maiden!
 
Laplace No Ma:
Hai ragione, ma è questo il volere di tuo… di vostro padre! È stata una sua esplicita richiesta!
 
Rei:
Quindi… hai conosciuto nostro padre?
 
Laplace sorride ed annuisce.
 
Rei:
Aspetta… ma quanti anni hai?
 
Laplace No Ma:
Oh! Io non ho età! Da quel che so è che sono sempre esistito!
 
Rei rimane senza parole. A quel punto, Laplace apre un varco dimensionale e vi entra dentro.
 
Rei:
E adesso dove diavolo vai?
 
Laplace No Ma:
Sapevo che desideravi incontrarmi, perciò ti ho accontentata. Tuttavia, questo è il tuo sogno, perciò ti lascio continuare a sognare in pace… Kurosango!
 
Rei: [perplessa]
Che cosa… che cosa hai detto?
 
Laplace No Ma: [sarcastico]
Eh? Cosa ho detto? Forse ho sbagliato nome… aspetta… non ricordo bene… Kuromori forse? Kuroniji? Kurosora? Kuroshinju? Mi spiace… non ricordo bene il tuo nome! Eppure, tuo padre me l’ha detto!
 
Rei: [tremando dall’emozione]
A… allora… un nome me l’ha dato!
 
Laplace No Ma:
Ma certo che te l’ha dato! Solo che per colpa della grande emozione di vedere che il suo esperimento era riuscito, si dimenticò completamente di dirtelo! Purtroppo, è passato tanto tempo, quindi non lo ricordo! Ricordo solo che iniziava con la parola “Kuro”! Forse Kuroneko?
 
Detto questo inizia a ridere.
 
Rei: [scuotendo la testa]
Oddio… spero di no!
 
Laplace No Ma:
O forse era Kuroshinzo? Oppure Kurokawa? Kurohi? No, aspetta… ci sono!
 
Laplace rimane in silenzio, mentre Rei lo guarda con apprensione.
 
Laplace No Ma:
Kurosei! No! Kurokori! No! Kuroyuki!
 
Rei: [spazientita, delusa e arrabbiata]
Basta! Piantala di dire nomi a caso! Vattene via! Come hai detto tu, questo è il mio sogno, perciò cercherò da sola il mio vero nome!
 
Laplace No Ma: [sorridendo]
Forse è meglio così! Buona fortuna per la tua ricerca e buon proseguimento!
 
Fa un inchino e la porta dimensionale si chiude davanti a lui.
 
Rei: [scuotendo la testa]
Che razza di tipo strano…
 
La bambola continua ad incamminarsi nel bosco, quando trova un tendone da circo.
 
Rei: [pensando]
Un tendone da circo in mezzo a un bosco? Mi ricorda quel videogioco che mi ha mostrato Mitsuo!
 
All’inizio pensa di passare oltre, ma poi la curiosità ha il sopravvento su di lei e vi entra. Proprio come il videogioco di cui parla, trova due uomini, uno vestito completamente di verde e l’altro di viola, quest’ultimo con un paio di baffi a manubrio, e capelli corti neri. A un tratto, quello vestito di verde la vede.
 
Uomo in verde:
Hey! Chi ha lasciato il pupazzo da ventriloquo in giro?
 
Rei si sente offesa all’inizio, ma poi decide di stare calma.
 
Rei:
Non sono un pupazzo da ventriloquo!
 
Uomo in verde e in viola: [all’unisono]
Oh! Chiediamo scusa! Prego, l’uscita del circo è alle nostre spalle!
 
Parte la canzone strumentale THE GREAT PLAIN di Mike Oldfield. La bambola fa un inchino e si dirige all’uscita. Una volta fuori, però, si ritrova a precipitare nel vuoto. Si arresta subito e rimane a fluttuare. Nota che sotto di lei c’è il mare e dato che non c’è nient’altro, neanche l’ombra di una piccola isola, una città o qualunque cosa, ci si butta. Non appena raggiunge il fondo, inizia a camminare. Dopo parecchi minuti di cammino, qualcosa si avvinghia al suo collo e la canzone s’interrompe.
 
Rei:
Ma che…?
 
Si volta e capisce che sono tentacoli di un polpo gigante nero.
 
Rei:
Lasciami subito andare, bestiaccia!
 
Il mollusco cefalopode, però, non lascia affatto la presa.
 
Rei:
E va bene, te la sei cercata!
 
Lancia un’onda energetica dalla mano destra distruggendolo. Contemporaneamente, sembra quasi che l’attacco ha coinvolto anche il mare perché scompare magicamente e Rei si ritrova in un deserto. Torna quindi a camminare, e la canzone riprende da dove si è interrotta, ma giusto per poco perché decide di volare rasoterra. A un tratto, la canzone s’interrompe di nuovo in maniera brusca, da sotto la sabbia sbuca un gigantesco serpente dalla pelle blu, il ventre grigio e occhi rossi. La cosa più particolare, però, è che ha non una ma ben tre teste.
 
Rei: [ridendo]
Wow! E io che mi aspettavo d’incontrare una scimmia a tre teste anziché un serpente!
 
Serpente tricefalo:
Tu non passssserai oltre! Questo desssserto ssssarà la tua tomba!
 
Rei: [sorpresa]
Parli anche? Fantastico, saranno le prime e ultime parole che dirai!
 
Il serpente sputa fuoco dalle tre bocche e Rei le prende in pieno. Tuttavia, non emette alcun fiato e il suo vestito non si brucia neanche un po’.
 
Rei:
Proprio come immaginavo!
 
Serpente tricefalo:
Cosssssssssssa?
 
Le fiamme che le avvolgono il corpo svaniscono magicamente. Solo la mano destra continua ad ardere. Dopodiché compie un grande salto.
 
Rei: [gridando]
Shoryuken!
 
Eseguendo alla perfezione il colpo segreto di Ryu e Ken del videogioco Street Fighter 2, colpisce la testa centrale del serpente facendola esplodere. Il corpo senza vita cade pesantemente a terra e svanisce.
 
Rei:
Tsk! Troppo facile!
 
Sta per rimettersi a volare, quando dalla sabbia spuntano due scorpioni giganti dal colore ambrato. Tuttavia, il prototipo non si scompone neanche un po’, ma anzi, comincia a ridere.
 
Rei:
Non fatemi perdere tempo!
 
I due scorpioni lanciano dai pungiglioni un raggio energetico contro la bambola che li evita con un salto e una volta sopra di loro lancia due Big Bang Attack ad entrambi e li distrugge.
 
Rei:
Spero che questi siano gli ultimi. Mi sto spazientendo!
 
Riprende a volare rasoterra. Passa un minuto e finalmente vede in lontananza una piramide. Accelera e una volta raggiunta la costruzione, scopre che non ha alcuna porta d’ingresso. Ci gira perfino intorno per controllare se è da qualche altra parte, ma non è così. Si avvicina allora al muro e inizia a tastare per vedere se c’è un qualche congegno che apre la porta, ma niente.
 
Rei: [perplessa]
È assurdo! Come può esistere una piramide senza una porta d’accesso?
 
Voce femminile: [fuori campo]
In verità, la porta c’è. È proprio davanti a te!
 
Rei: [guardandosi attorno]
Chi… chi ha parlato?
 
Da sotto la sabbia spunta una piccola colonna di pietra con sopra una piccola sfinge ben decorata e ben fatta.
 
Sfinge:
Quello che tu pensi sia una parete, in realtà è la porta d’ingresso. Se vuoi aprirla devi però rispondere ai miei tre indovinelli!
 
Rei:
Ci risiamo! L’ho già detto a quello stupido coniglio bianco e lo dico anche a te: io odio gli indovinelli!
 
Sfinge:
Se è così, non saprai mai il tuo vero nome!
 
Rei: [sorpresa]
Cosa? Sai perché sono qui e osi impedirmi di scoprirlo?
 
Sfinge:
Veramente non sono io ad impedirtelo, ma tu stessa che ti rifiuti di rispondere a dei semplici e simpatici indovinelli!
 
Rei:
Semplici e simpatici… certo! Come no!
 
A quel punto, la bambola, inizia a sparare una raffica di onde energetiche contro la porta, ma senza alcun risultato.
 
Rei:
C… cosa…?
 
Sfinge:
Non è così che si ottiene l’accesso! È proprio il modo più sbagliato, oltre che da maleducata!
 
Rei: [furiosa]
E piantala, brutta sfinge!
 
Le lancia un’onda di energia, ma anche lei non subisce alcun danno.
 
Rei: [incredula]
Ah! Non… non ci credo!
 
Sfinge:
Se questo è il tuo atteggiamento, ti consiglio di svegliarti e uscire da questo sogno! È evidente che conoscere il tuo vero nome non t’interessa poi più di tanto!
 
Rei rimane in silenzio per qualche minuto.
 
Rei: [sospirando]
E va bene… hai vinto! Dimmi questi dannati indovinelli!
 
La sfinge sorride.
 
Sfinge:
Dimenticavo, se ne sbagli anche uno solo, ti risveglierai senza alcuna possibilità di scoprire ciò che volevi!
 
Rei: [leggermente alterata]
Ah! Maledetta! Se potessi farti a pezzi…
 
Sfinge:
Ma non puoi. Ora chiudi quella bocca e ascolta attentamente!
 
Rei, con il volto colmo di rabbia, annuisce.
 
Rei:
D’accordo!
 
Sfinge:
Molto bene! Primo indovinello: Vanno, vengono, ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo. Sembra che ti guardano con malocchio. Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone, o della pecora, o di qualche altra bestia! Ma questo lo vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro per tanti metri! Cosa sono?
 
Rei rimane senza parole.
 
Rei:
Ehm…

Sfinge:
Sii veloce! Non puoi permetterti di perdere tempo!
 
Rei: [sempre alterata]
Taci, stupida statuina parlante! Mi deconcentri!
 
Rei ci pensa su a lungo finché non ha l’illuminazione.
 
Rei:
Le nuvole!
 
Sfinge:
Perfetto! Risposta esatta! Secondo indovinello: Porta le corna, ma non è un bue. Porta sulla schiena un carico, ma non è un asino. Dovunque va lascia dietro di sé dell'argento, ma non è un benefattore! Cos’è?
 
Rei:
Ah…
 
La sfinge sorride.
 
Sfinge: [sarcastica]
Che cosa c’è? Non lo sai?
 
Rei:
Ho detto che devi stare zitta! Mi deconcentri!
 
Sfinge:
D’accordo, pensaci su bene. Però ricordati: tic-tac! Il tempo scorre!
 
Rei si arrabbia, ma poi decide di fare un sospiro, chiude gli occhi e si concentra. Quando poi trova la risposta, apre gli occhi di scatto.
 
Rei:
La lumaca!
 
Sfinge: [sorridendo]
Ma brava. Complimenti! Vediamo come te la cavi con il terzo ed ultimo indovinello: Esistono due sorelle, delle quali l'una genera l'altra, e delle quali la seconda, a sua volta, genera la prima! Chi sono?
 
Rei rimane in silenzio.
 
Rei: [sussurrando]
Le gemelle giardiniere? No, non ha senso! Mica si generano…
 
Sfinge:
Cosa? Hai detto qualcosa?
 
Rei:
No, riflettevo sussurrando!
 
Sfinge:
Beh, fai attenzione! Non vorrai che il sogno finisca lasciandoti per sempre con questo interrogativo, vero?
 
Rei sbuffa, poi solleva lo sguardo al cielo, guarda il sole e trova finalmente la risposta.
 
Rei:
Il giorno e la notte!
 
Sfinge: [sorridendo]
Brava! Puoi passare!
 
La porta a quel punto si apre sollevandosi, mentre dalla bocca della sfinge escono due piccole perle dorate che cadono nella sabbia. Rei le prende incuriosita.
 
Rei:
E con queste che ci faccio?
 
La sfinge, però, non le risponde. Come se si fosse spenta o disattivata.
 
Rei:
Mpf!
 
La bambola entra e dopo aver superato un lungo corridoio, si ritrova davanti a un’altra porta, anche se stavolta è di grandi dimensioni. A guardia del portone c’è un leone bianco antropomorfo con un’armatura blu e una lancia in mano.
 
Guardiano:
Se vuoi passare devi pagare il pedaggio!
 
Rei: [allungando la mano con le perle dorate]
Queste vanno bene?
 
Il guardiano le prende senza parlare e la porta si apre. Una volta entrata, si ritrova di nuovo nella villa di Rozen. Trova proprio quest’ultimo  nella sua camera da letto che cammina avanti e indietro, come un animale in gabbia, e con aria assorta. Rei tenta di parlare con l’uomo, ma non ci riesce. Tenta anche di avvicinarsi a lui, ma sbatte contro qualcosa di invisibile.
 
Rei: [pensando]
Ma cosa…?
 
Rozen: [entusiasta]
Ho trovato! Finalmente ho trovato!
 
La camera da letto svanisce e adesso l’uomo è nel suo laboratorio. La Rosa Mystica è già pronta e fluttua poco lontano da lui su un tavolo, mentre è intento a lavorare a una bambola. Non appena la veste, Rei capisce che quella bambola è lei stessa.
 
Rei: [pensando]
Ora ho capito! Sto rivivendo il passato. Per questo non potevo parlare con Rozen…
 
Una volta che la bambola è finita, Rozen sorride soddisfatto.
 
Rozen:
Perfetto. Ora mancano solo due cose: un nome e la Rosa Mystica! Vediamo un po’… il tuo nome sarà… mmmmh…
 
Rimane pensieroso, inizia poi ad accarezzarle i capelli e a guardarle la spilla a goccia che ha al collo.
 
Rozen:
Kuroshizuko! Mmmh… sì, suona bene, ma non troppo!
 
Il creatore di bambole torna a riflettere. Poi inizia a ridere.
 
Rozen:
Ho trovato! Il tuo nome sarà Kuromizumi! Sì, proprio così! Kuromizumi!
 
Rei: [sorpresa]
Kuromizumi…
 
A quel punto, un intenso bagliore bianco costringe la Rozen Maiden prototipo a coprirsi gli occhi e quindi si risveglia.
 
Fine sogno.
 
***
 
Stanza di Mitsuo, interno, giorno.
 
È ormai mattina. Mitsuo si è già svegliato da un pezzo dato che non c’è in stanza. Quindi il prototipo scende e lo trova in cucina.
 
Mitsuo: [sorridendo]
Buongiorno!
 
Kuromizumi:
Ciao!
 
Si siede davanti a lui pronta a fare colazione in sua compagnia, quando inizia a  ridere. Per una volta, la sua risata è normale e non inquietante.
 
Mitsuo: [incuriosito]
Come mai tutta questa allegria?
 
Kuromizumi:
Ho sognato una cosa molto bella!
 
Mitsuo:
Davvero? Cosa? Eri diventata umana come Pinocchio?
 
Kuromizumi:
Divertente, ma no! Ho scoperto il mio vero nome!
 
Mitsuo: [incuriosito]
Uh? Davvero? Ma non avevi detto che Rozen non ti ha dato un nome?
 
Kuromizumi:
Questo perché non me l’ha detto una volta che mi svegliai. Si mise a danzare e saltellare perché il suo esperimento aveva avuto successo che si dimenticò di dirmelo! Si limitò ad abbracciarmi e poi riinserire la chiave nella mia schiena per addormentarmi!
 
Mitsuo:
Capisco. Beh… qual è il tuo vero nome, allora?
 
Kuromizumi:
Kuromizumi!
 
Mitsuo: [sorridendo]
È carino, ma chissà se riuscirò ad abituarmi!
 
Kuromizumi:
Puoi continuare a chiamarmi Rei, se ti va!
 
Mitsuo:
Grazie! Quindi…
 
Kuromizumi:
Mh? Quindi cosa?
 
Mitsuo:
Adesso che sai che tuo padre ti ha dato un nome, pensi ancora di volerti vendicare sulle altre Rozen Maiden?
 
Il prototipo lo fulmina con lo sguardo. Mitsuo capisce e torna a sorseggiare il tè tremando dalla paura.
 
Mitsuo: [tremando terrorizzato]
Scu… scusa…
 
Kuromizumi:
Mh!
 
Anche lei torna a sorseggiare il tè.
 
Kuromizumi: [dopo aver finito di bere e con solita voce inquietante e maschile]
Lui mi ha abbandonata tenendomi addormentata per duecento anni, mentre le altre bambole vivevano la loro vita tranquillamente, quando potevo esserci anch’io con loro. Tu come ti sentiresti se fossi al mio posto?
 
Mitsuo: [tremante]
S… sì… ho capito, però…
 
Kuromizumi:
Però niente! Il mio scopo è uno solo: vendetta!
 
E torna a ridere.
 
Mitsuo: [pensando]
Allora avresti dovuto chiamarti Kurofukushu…



Nota 6: Kuromizumi significa Lago Nero. Gli altri nomi detti da Laplace invece significano: Corallo Nero (Kurosango), Foresta Nera (Kuromori), Arcobaleno Nero (Kuroniji), Cielo Nero (Kurosora), Perla Nera (Kuroshinju), Cuore Nero (Kuroshinzo), Fiume Nero (Kurokawa), Fuoco Nero (Kurohi), Stella Nera (Kurosei), Ghiaccio Nero (Kurokori), Neve Nera (Kuroyuki). Kuroneko, invece, significa Gatto Nero e Kurofukushu Vendetta Nera.

Nota 7: Il videogioco a cui fa riferimento Rei è The Secret Of Monkey Island, in cui c’è appunto un circo, gestito dai fratelli Fettuccini, nel bosco.

Nota 8: L’indovinello sulle nuvole è una citazione alla canzone Le Nuvole di Fabrizio De André.

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Capitolo 11
*** Kiss From The Doll ***


***
 
Casa di Jun, interno, giorno.
 
Quella mattina, Jun, Shinku e Hinaichigo sono davanti alla tv a guardare Detective Kun-kun. Una volta finito, Jun torna in camera e le due bambole lo seguono. Non fa in tempo a mettere il piede sullo scalino, che Shinku avverte una presenza.
 
Shinku: [senza voltarsi]
Rei! Sei tornata…
 
Hinaichigo: [preoccupatissima e terrorizzata]
Che… che cosa?
 
Jun le sente, quindi si ferma e si volta di scatto.
 
Jun:
Shinku… Hinaichigo…
 
Shinku:
Tranquillo Jun. Vai in camera tua!
 
Jun:
Ma…

I due si guardano negli occhi, poi il ragazzino annuisce.
 
Jun:
D’accordo!

E corre in camera sua. In quel preciso momento arriva alle spalle delle due bambole, sbucando dal nulla, il prototipo.
 
Kuromizumi:
Buongiorno, sorelline!

Shinku e Hinaichigo si girano verso di lei.
 
Shinku: [leggermente alterata]
Rei!
 
All’improvviso, la bambola con il velo nero inizia a ridere.
 
Shinku: [perplessa]
Che cos’hai da ridere? Non mi sembra d’aver detto niente di comico!
 
Kuromizumi:
Rei è sempre stato un nome provvisorio. Stanotte ho sognato nostro padre e lì ho finalmente scoperto che mi aveva dato un nome, ma che non era riuscito a dirmelo!
 
Shinku e Hinaichigo si guardano e sorridono.
 
Shinku: [continuando a sorridere]
E qual è il tuo nome? Furuimajo?
 
Nel sentirlo, Hinaichigo non riesce a trattenersi e inizia a ridere.
 
Kuromizumi:
Davvero spiritosa!
 
Shinku: [continuando a sorridere]
Ah, no, aspetta, forse ci sono: Sogifujin!
 
Hinaichigo ride di nuovo di gusto.
 
Kuromizumi: [tremando]
Mi sto innervosendo!
 
Shinku continua a dire nomi buffi e alla fine Kuromizumi sbotta.
 
Kuromizumi: [urlando furiosa]
Adesso basta! Piantala!
 
Shinku ride ancora un po’, poi diventa seria in un attimo.
 
Shinku:
Vedo che muori dalla voglia di dirmelo, allora coraggio: dimmi!
 
Kuromizumi:
Mi chiamo Kuromizumi!
 
Le due bambole rimangono molto sorprese. Soprattutto la piccolina.
 
Hinaichigo: [molto candidamente]
È molto carino devo dire, nonostante la parola Kuro non mi piaccia granché! Però ti si addice, dato come ti vesti…
 
Anche Shinku si ritrova ad annuire.
 
Shinku:
Beh, ora che sai di avere un nome, potresti smetterla di attaccarci, no? Come vedi, nostro padre…
 
Kuromizumi:
Avere un nome non è sufficiente! Avrei voluto essere amata come voi!
 
Shinku:
Ma c’è quel ragazzi…
 
Kuromizumi:
Basta! Il tempo delle chiacchiere è finito! Sono venuta qui per combatterti, dato che sei l’unica con cui non mi sono ancora scontrata in maniera seria come ho fatto con le altre!
 
Hinaichigo:
Ehm… ci sarei anch’io in verità…
 
Il prototipo ride.
 
Kuromizumi:
Ma fammi il piacere! Tu non meriti affatto di essere presa in considerazione! Ancora mi chiedo perché nostro padre ti abbia creata!
 
Shinku e Hinaichigo: [all’unisono]
Potrei dire anch’io la stessa cosa di te!
 
Sentendosi punta sul vivo, Kuromizumi inizia a fluttuare.
 
Kuromizumi:
Andiamo a combattere, forza!
 
Shinku inizia a seguirla e anche Hinaichigo fa lo stesso, ma la quinta bambola la ferma.
 
Shinku:
No! Tu resti qui! È me che vuole!
 
Hinaichigo: [con sguardo triste]
M… ma… ma Shinku… potrei aiutarti…
 
La bionda le sorride e l’abbraccia, perciò anche la piccolina ricambia.
 
Kuromizumi:
Oh, vi prego! Risparmiatemi queste scene! Mi danno il voltastomaco! Almeno baciatevi! Così, forse, soffrirei di meno!
 
Shinku e Hinaichigo la guardano con rabbia.
 
Kuromizumi: [sarcastica]
Uh! Che paura!
 
Hinaichigo:
Prendila a calci anche per me!
 
Shinku le sorride e le accarezza la testa.

Shinku:
Contaci, sorellina!
 
Detto questo, le due raggiungono lo sgabuzzino, si avvicinano allo specchio che s’illumina e lo varcano.
 
***
 
N-Field, villa Rozen, interno.
 
Una volta nel mondo del prototipo, Shinku sorride.
 
Shinku:
La casa di nostro padre Rozen!
 
Kuromizumi:
Proprio così!
 
Shinku:
Un campo di battaglia niente male!
 
Kuromizumi:
Basta con le chiacchiere. Siamo qui per combattere!
 
Shinku:
Lo so! Non hai bisogno di ricordarmelo. Non scaldarti troppo! Rischi di… evaporare!
 
Kuromizumi si mette subito nella posizione della Kame Hame Ha.
 
Shinku:
Mh? Ma quella…?
 
Kuromizumi:
Kame… Hame… Ha!
 
Shinku spicca subito il volo, ma quando nota che la sua avversaria non lancia niente, riesce incredibilmente a trattenere la risata, ma comunque compare il sorriso sul volto.
 
Kuromizumi: [arrabbiata e delusa]
Dannazione! Non siamo più nel mondo dei sogni! Che peccato!
 
Perciò, sulla sua mano compare una lancia di pura energia, la fa roteare sulla sua testa come un’elica e poi lancia come una lama energetica. Shinku, senza il minimo sforzo, l’annulla con un vortice di petali.
 
Shinku:
È tutto qui quello che sai fare o mi stai prendendo in giro?
 
Kuromizumi: [ridendo]
Un pochino dell’uno e un pochino dell’altro!
 
Shinku:
Allora ti consiglio di fare sul serio!
 
Kuromizumi:
Ah sì? Dopo però non piangere quando ti farò molto male!
 
Kuromizumi spara un’altra lama di energia con la sua lancia, senza farla roteare sulla testa stavolta, e Shinku la evita semplicemente scansandosi. A un tratto, nota un lampo, come il flash di una macchina fotografica, e una serie di raggi bianchi la colpiscono come fossero pugni e cade a terra.
 
Shinku: [dopo essersi rialzata]
Ma cosa… cosa è stato?
 
Kuromizumi:
Volevi che combattessi seriamente no? Ho esaudito il tuo desiderio!
 
Il prototipo inizia a ridere, compare un altro lampo e di nuovo Shinku viene colpita dai raggi e cade di nuovo a terra.
 
Shinku: [pensando
A… assurdo… non sono riuscita a vedere affatto il suo attacco. Ho solo visto un lampo di luce!
 
La quinta bambola si rialza e si pulisce la gonna.
 
Shinku:
Attaccami un’altra volta!
 
Kuromizumi:
Mh? Hai in mente un piano, vero? Beh, mi spiace deluderti, ma… non lo farò!
 
Shinku:
Cosa?
 
Detto questo, Kuromizumi fa sparire la lancia.
 
Shinku:
M… maledetta…
 
Tuttavia, sulla sua mano compare un grosso martello energetico.
 
Shinku:
Uh? Il martello di Thor?
 
Kuromizumi:
Più o meno…
 
Lo solleva e lo sbatte con violenza contro il pavimento. Provoca un’onda d’urto così devastante che, però, non provoca alcun danno alla villa perché è quella dell’N-Field e non quella vera di Rozen. Fortunatamente, Shinku si ripara nella barriera scarlatta e non viene coinvolta.
 
Kuromizumi:
Mpf! Dunque era così che volevi fregarmi!
 
La quinta bambola non può far altro che annuire.
 
Shinku:
Già… mi hai scoperto!
 
Kuromizumi fa sparire il martello, stringe la mano a pugno, la quale s’illumina di blu, e da esso spara un’onda energetica. Shinku sorride, ma non appena l’onda distrugge la sua barriera, il sorriso si spegne all’istante.
 
Kuromizumi:
Non ho finito!
 
Anche l’altra mano s’illumina, le unisce insieme e lancia un proiettile energetico. Shinku l’evita con un salto, ma l’esplosione che ne segue è così forte che lo spostamento d’aria la scaraventa proprio ai piedi della sua avversaria. La Rozen Maiden, prona, solleva la testa e guarda il prototipo che inizia a ridere nella sua solita maniera inquietante.
 
Kuromizumi: [continuando a ridere]
Ciao, bella! Che ne dici di darmi un bacio?
 
Shinku: [terrorizzata]
Stammi… stammi lontana!
 
Le lancia il vortice di petali che l’allontana da lei, ma non le provoca assolutamente alcun danno. Kuromizumi atterra in piedi per poi iniziare a fluttuare leggermente e fa apparire una spada di energia bianca sulla mano sinistra.
 
Kuromizumi:
Fammi vedere come te la cavi!
 
Shinku allora fa apparire il suo bastone.
 
Kuromizumi: [seriamente confusa]
Un bastone da passeggio? P… perché?
 
Poi, però, fa spallucce.
 
Kuromizumi:
Mpf! Va bene, in fondo non me ne frega niente!
 
Shinku:
Ecco, brava! Meno domande e più botte!
 
Kuromizumi è ovviamente la prima ad attaccare, ma Shinku para il colpo e, come al solito, una volta che la spada energetica finisce a contatto con il bastone emette un lampo.
 
Kuromizumi:
Te lo spezzerò in un attimo, come se fosse un grissino!
 
Shinku:
Lo stai sottovalutando “sorella”. Non è così semplice!
 
Kuromizumi:
Non ti permettere di usare le virgolette quando dici quella parola! Sono una Rozen Maiden quanto voi tutte messe insieme!
 
Infuriata, Kuromizumi solleva la spada energetica al cielo, questa s’illumina e lancia un raggio bianco che esplode una volta andato in contatto con Shinku. Il prototipo, comunque, scuote la testa e para con la spada la bastonata alle sue spalle senza neanche voltarsi.
 
Kuromizumi:
Credevi di cogliermi di sorpresa?
 
Shinku:
Un po’ ci speravo, lo ammetto!
 
Le due tornano a fronteggiarsi e, ogni tanto, sia l’una che l’altra riesce a colpirla con un pugno o un calcio, ma mai con la propria arma. Poco dopo, Shinku riesce a far volare via la spada di energia, che rotea alle spalle del prototipo, la quale spicca il volo. Anche Shinku spicca il volo ed è fortunata perché, quando la lama si pianta a terra, provoca un’onda d’urto. Dopodiché la spada, dopo pochi secondi, scompare.
 
Kuromizumi:
Che fortuna sfacciata!
 
Shinku:
Sono spiacente!
 
Kuromizumi:
Ti va uno scontro corpo a corpo ora?
 
Shinku:
Va bene!
 
Le due rimangono a guardarsi completamente in silenzio per pochi secondi.
 
Kuromizumi:
Preferisci combattere in aria o in terra?
 
Shinku:
Indifferente!
 
Kuromizumi:
Ok!
 
Detto questo, Kuromizumi atterra e la quinta bambola fa lo stesso. Rimangono di nuovo a guardarsi immobili, e senza dire una parola, per alcuni secondi. Inizia la canzone GO! dei Dreamstoria, le due scattano all’unisono ed entrambe si danno una testata. La bambola in nero, poi, le dà un pugno, che la fa barcollare, seguita da un calcio in pieno mento che la solleva leggermente da terra e cadere violentemente di schiena sul pavimento. Shinku si rialza praticamente subito e lancia il vortice di petali da entrambe le mani. Kuromizumi, però, lancia un’onda energetica bianca dalla mano sinistra che annulla i vortici e si dirige ad alta velocità verso la quinta bambola. Quest’ultima incrocia le braccia davanti al viso e si forma come una sorta di piccolo scudo energetico scarlatto davanti a lei che la protegge.
 
Kuromizumi:
Mi sto già stancando di te! Perché non ti lasci distruggere senza opporti? Anzi no, fatti dare un bacio e tutto finirà presto, coraggio!
 
Shinku: [con rabbia]
Stai zitta!
 
La quinta bambola lancia di nuovo i vortici, ma stavolta prende in pieno Kuromizumi che viene scaraventata contro una parete.
 
Kuromizumi: [con tono molto divertito]
La dama rossa si è arrabbiata…
 
Shinku vola rapidamente verso di lei e la colpisce con un braccio teso, poi le prende la testa con entrambe le mani e le colpisce la faccia con una ginocchiata, seguita da un’altra con la gamba sinistra. Infine, la colpisce con un violento montante e il prototipo si ritrova seduta in terra, mentre la sua avversaria la guarda. Kuromizumi si rialza, vola velocemente verso Shinku, ma la quinta Rozen Maiden la colpisce, cogliendola quindi di sorpresa, con un fortissimo calcio rotante buttandola prona a terra. 
 
Kuromizumi: [rialzandosi e sempre con tono molto divertito]
Così tanta rabbia, ma così inutile…
 
Shinku: [con ancora più rabbia]
Ho detto che devi stare zitta! Ce la fai a combattere senza aprire quell’inutile bocca che ti ritrovi?
 
Senza preavviso, Kuromizumi lancia un’onda energetica e Shinku si ritrova scaraventata a terra lontana da lei. Si rialza, e vede altre sei onde energetiche e le devia tutte con schiaffi o calci. All’improvviso, dal nulla, compaiono delle catene di pura energia azzurra che si avvinghiano attorno alle braccia e le gambe della quinta bambola, la sollevano da terra e si ritrova con tutti e quattro gli arti allargati.
 
Shinku: [sorpresa]
Ca… catene di energia? Da quando le sai usare?
 
Kuromizumi ride con gusto, poi si avvicina lentamente a lei e una volta raggiunta, la canzone s’interrompe proprio prima dell’assolo di chitarra.
 
Kuromizumi:
Le so usare da sempre, ma non ne ho mai avuto bisogno. Fino ad adesso!
 
Il prototipo vola verso di lei e rimane a guardarla per alcuni secondi.
 
Kuromizumi:
Sei davvero molto bella… anzi, sei bellissima!
 
Inizia ad accarezzarle il viso e i capelli, mentre la quinta bambola cerca in tutti i modi di liberarsi, ma senza successo, dopodiché si prepara a baciarla.
 
Kuromizumi:
Fatti coraggio, sorellina! Vedrai che ti piacerà!
 
Shinku: [terrorizzata]
N… no! No! No!
 
A un tratto, rovi con fragole si avvinghiano al collo e all’addome del prototipo e la allontanano con forza da Shinku.
 
Kuromizumi:
Ma che diavolo…?
 
Si volta di scatto e vede Hinaichigo.
 
Kuromizumi: [alzando lo sguardo al cielo e sospirando]
Mpf! A quanto pare l’inutile mocciosa ha acquistato coraggio ed è venuta fin qui a darti man forte! Che noia!
 
Shinku: [sorpresa]
Hi… Hinaichigo? Perché sei venuta?
 
Hinaichigo:
Proprio come ha detto la strega, sono venuta ad aiutarti!
 
Kuromizumi:
Che mocciosa rompiscatole!
 
Si libera dei rovi che le avvolgono l’addome e il collo rompendoli semplicemente con le mani, vola come un siluro verso la piccola bambola e le dà una sberla tanto forte da farle fare un giro su se stessa prima di cadere prona a terra. Hinaichigo inizia a piangere per il dolore massaggiandosi la guancia.
 
Kuromizumi: [con rabbia]
Brutta mocciosa inutile e soprattutto fastidiosa…
 
La prende per i capelli e le solleva la testa. La piccola ancora piange sofferente.
 
Kuromizumi:
Perché? Perché nostro padre ha creato un’inutile piagnucolona come te? Perché ha sprecato tempo ed energie?
 
Comincia a farle sbattere la faccia con violenza sul pavimento. Più di una volta. Dopodiché inizia a prenderla a calci sul fianco sinistro o a darle pedate sulla schiena.
 
Shinku: [gridando]
S… smettila, maledetta!
 
Kuromizumi:
Chiudi quella bocca, biondina!
 
Dopo un altro paio di calci sul fianco, Kuromizumi solleva di nuovo la testa della sesta bambola, che non smette di piangere, le prende il viso tra le mani, guarda Shinku e le fa l’occhiolino.
 
Shinku: [tremando]
N… no… no! Non oserai…?
 
Kuromizumi:
Oh, sì! È proprio quello che pensi!
 
E la bacia. Hinaichigo spalanca gli occhi sorpresa. Anche Shinku spalanca gli occhi, ma per il terrore, e a quel punto il suo corpo inizia a tremare.
 
Shinku: [gridando con disperazione]
N… no! Nooooooo!
 
Incredibilmente, riesce a liberarsi dalle catene di energia che scompaiono, vola come un razzo verso Kuromizumi e le dà un pugno così forte da scaraventarla fuori dalla sala. Dopodiché, corre subito dalla piccolina.
 
Shinku: [preoccupata e agitata]
Hi… Hinaichigo! Come… come ti senti?
 
Hinaichigo:
Bene! Perché? Doveva succedermi qualcosa?
 
Shinku:
Ehm… beh… nostro padre ha detto che…
 
Hinaichigo:
Cosa?
 
La quinta bambola rimane senza parole.
 
Shinku: [pensando]
Possibile che, essendo un prototipo, il suo bacio non sia efficace?
 
I suoi pensieri vengono interrotti.
 
Kuromizumi: [fluttuando sopra di loro]
Wow, che pugno potente e colmo di rabbia che mi hai dato!
 
Shinku: [furiosa]
Tu! Adesso io e mia sorella ti faremo a pezzi una volta per tutte!
 
Kuromizumi: [sarcastica]
Guardami! Sono così terrorizzata che sto tremando come una foglia!
 
Shinku scatta e la colpisce con un pugno all’addome e subito dopo un montante che la scaraventa supina a terra.
 
Shinku: [sorridendo]
Che fai, Hinaichigo? Vieni a combattere anche tu!
 
Hinaichigo: [con voce fioca]
S… sì… eccomi…
 
La piccola cammina lentamente strofinandosi gli occhi di continuo, come fanno tutti i bambini quando hanno sonno, e all’improvviso i suoi movimenti diventano scattosi per poi cadere a terra prona.
 
Shinku: [gridando]
Hi… Hinaichigo!
 
Vola subito da lei, s’inginocchia e la mette supina.
 
Hinaichigo: [a fatica]
Shi… n… ku…
 
Parla, e si muove, esattamente allo stesso modo di certi giocattoli quando si stanno per scaricare le pile.
 
Kuromizumi: [sarcastica]
Oh-oh! C’è qualcosa che non va? La piagnucolona ha perso le forze? Chissà come mai…
 
Shinku la guarda con rabbia, si alza di scatto e con un movimento così rapido da far invidia a Goku, raggiunge il prototipo e la colpisce con un violento pugno all’addome. Così violento che Kuromizumi spalanca gli occhi ed emette un forte colpo di tosse. Seguono altri pugni sul viso, meno forti ma comunque non certo “morbidi”, che si concludono con un montante che la sollevano da terra. Quando si ritrova supina sul pavimento, Kuromizumi se la ride.
 
Kuromizumi:
Sei arrabbiata per le condizioni di tua sorella o è semplicemente invidia perché ho baciato lei prima di te?
 
Shinku stringe la mano a pugno e, cogliendo la sua avversaria di sorpresa, lancia da entrambe le mani i vortici di petali così da diventare uno solo. Il prototipo viene scaraventata in aria, mentre molti petali le provocano innumerevoli strappi al vestito. Quando uno di questi, poi, le provoca un graffio al braccio sinistro, Kuromizumi si preoccupa un po’.
 
Kuromizumi:
Maledizione!
 
Lancia un’onda energetica dalla mano sinistra, colpisce il soffitto e l’esplosione annulla il vortice. Shinku si prepara a lanciare un’altra coppia di vortici, ma il prototipo batte le mani provocando un’onda d’urto azzurra che butta Shinku a terra. Quando si rialza, la bambola numero zero è sparita.
 
Shinku: [arrabbiata]
Stavolta sei stata tu a scappare… codarda!
 
La quinta bambola corre verso Hinaichigo e s’inginocchia accanto a lei. Le lacrime cominciano a scendere dai suoi splendidi occhi azzurri.
 
Shinku: [tremando e piangendo]
Hina… Hinaichigo…
 
Hinaichigo:
Non… piangere… Shinku…
 
La bambola in rosso inizia ad accarezzarle il viso con dolcezza.
 
Hinaichigo:
Posso… posso chiederti… un fa… un favore?
 
Shinku:
Certo! Dimmi!


Nota 9: Furuimajo significa Vecchia Strega, Sogifujin significa Signora/Dama (Fujin) Funerale (Sogi).

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Capitolo 12
*** Un Triste Addio ***


***
 
Casa Di Jun, interno.
 
Jun è nello sgabuzzino davanti allo specchio ed ansima. Quando Shinku ha usato i due vortici ha usato molta energia e quindi al ragazzino lo ha affaticato parecchio e questo è il risultato. A un tratto, lo specchio s’illumina ed esce Shinku con Hinaichigo caricata sulle spalle.
 
Jun: [sorridendo]
Shinku! Hinaichigo!
 
Sorriso che scompare immediatamente quando vede Shinku piangere.
 
Jun: [preoccupato]
Che… che succede…?
 
Guarda poi Hinaichigo.
 
Jun: [tremando]
Lei è…
 
Shinku: [annuendo]
Kuromizumi l’ha… l’ha baciata!
 
All’inizio, Jun rimane come impietrito, poi inizia a barcollare  ed indietreggiare un poco. A quel punto, le lacrime cominciano a rigargli il viso.
 
Jun: [piangendo]
N… no… non è possibile…
 
Shinku:
Prima di andarsene… Hinaichigo vorrebbe… vorrebbe rivedere Tomoe per l’ultima volta!
 
Jun: [annuendo e asciugandosi le lacrime]
V… va bene! Ci penso io!
 
Prende Hinaichigo in braccio e lei apre gli occhi.
 
Hinaichigo: [sorridendo]
C… ciao… J… Jun…
 
Jun: [con un sorriso molto forzato]
Ciao piccolina!
 
Hinaichigo:
Do… dov’è… No… ri…?
 
Jun: [non riuscendo a trattenere le lacrime]
È… in cucina! Vuoi… salutarla?
 
Hinaichigo:
S… sì… gra… grazie…
 
La piccola poggia la sua testa sul petto del ragazzino,  ascolta il battito del suo cuore e chiude gli occhi con un’espressione serena e rilassata.
 
Hinaichigo: [con gli occhi chiusi]
Il tuo… cuore… batte… strano… perché sei… triste… per me? Ma… non… devi… esserlo!
 
Jun non riesce a dire nulla, esce dallo sgabuzzino, e si dirige verso la cucina. Nori li vede e sorride.
 
Nori:
Heylà! Il pranzo non è ancora pronto. Vi si è aperto lo stomaco per caso?
 
Vedendo l’espressione triste del fratello, però, il suo sorriso si spegne.
 
Nori:
Che… che succede?
 
La canzone ONE FATAL MISTAKE degli IQ fa da colonna sonora alla scena che segue. Jun inizia a parlare e, una volta finito, Nori non può fare altro che piangere anche lei. Fatto questo, Jun esce e si dirige verso casa di Tomoe con la bambola accoccolata tra le sue braccia, sempre con gli occhi chiusi e che ascolta il suo cuore. Giunti a destinazione, suona il campanello, Tomoe apre la porta e vedendo Jun in compagnia di Hinaichigo sorride. Anche Jun ricambia il sorriso, ma è molto forzato. Tomoe riesce, incredibilmente, a intuirlo subito che c’è qualcosa che non va e, infatti, Jun le racconta tutto. A racconto finito, la canzone si ferma e Tomoe piange un po’, ma se le asciuga subito.
 
Tomoe:
N… no! Non voglio che mi veda piangere quando si sveglierà!
 
Jun annuisce. La ragazzina prende Hinaichigo tra le braccia, saluta Jun e lui si allontana, ancora con le lacrime agli occhi, senza voltarsi. Hinaichigo apre gli occhi e sorride nel rivedere la sua medium.
 
Hinaichigo:
To… Tomoe… è be… bello… rivederti…
 
Tomoe: [con voce strozzata]
Hi… Hinaichigo…
 
La ragazzina l’abbraccia e Hinaichigo, anche se a fatica, ricambia.
 
Tomoe: [sorridendo]
Vuoi che ti pettino i capelli?
 
Hinaichigo: [sorridendo felice]
Sì… gra… zie!
 
La porta in camera sua e inizia a pettinarle i capelli, quando nota che muove la testa su e giù in maniera molto meccanica e scattosa. Non riesce a trattenersi e inizia quindi a piangere. La piccolina lo nota.
 
Hinaichigo:
Tomoe… stai… piangendo? Scusami… è colpa… mia?
 
Tomoe: [asciugandosi le lacrime]
No, non è così… io… sono davvero felice di averti incontrata ed esserti stata accanto. Mi rendevi sempre allegra! Quando sei andata da Sakurada, ho pensato a te ogni giorno! Ogni volta che entravo in questa stanza vuota pensavo: “Cosa starà facendo in questo momento? Si sarà dimenticata di me?” Ma non ti sei affatto dimenticata di me…
 
Le lacrime tornano a scendere sul suo viso, Hinaichigo si volta lentamente verso di lei e allunga la manina posandogliela sulla guancia.
 
Hinaichigo:
To… mo… e…
 
Tomoe:
Hi… Hinaichigo…
 
Hinaichigo:
Non… non piangere… per… per favore… va… va tutto bene… anche… anche se io… non ci sarò più… tu… non sarai mai sola…
 
Tomoe l’abbraccia continuando a piangere.
 
Hinaichigo:
Mi… mi canti… quella ninna nanna… che mi… cantavi… sempre… per farmi… dormire?
 
Tomoe:
I… intendi “Eva?”
 
Hinaichigo:
S… sì… per… favore…
 
Tomoe le sorride, inizia a cullarla come se fosse una neonata e inizia la canzone EVA dei Nightwish. Pochi minuti dopo, due minuti e cinquantuno secondi per la precisione, la canzone s’interrompe quando il braccio della bambolina cade a peso morto e Tomoe torna a piangere. Subito dopo, il corpo della piccola s’illumina e da esso esce la Rosa Mystica che rimane a fluttuare per un po’ davanti a Tomoe per poi svanire magicamente.
 
Tomoe: [piangendo]
A… addio… Hinaichigo…
 
***
 
N-field, mondo di Hinaichigo, esterno.
 
Shinku è nel mondo della sua sorellina. Dal nulla compare la Rosa Mystica, vola verso di lei e si inserisce nel petto della quinta bambola.
 
Shinku: [piangendo]
Hinaichigo…
 
La bambola si asciuga le lacrime, poi s’incammina mentre alle sue spalle il mondo di Hinaichigo comincia a svanire diventando solo un luogo vuoto e completamente buio.
 
***
 
Casa di Mitsuo, interno.
 
Dopo essere fuggita dalla battaglia, Kuromizumi dà di nuovo il suo vestito a Mitsuo.
 
Mitsuo:
Mamma torna stasera, lo sai. Dovrai aspettare!
 
Kuromizumi allora si riveste senza dire nulla, poi prende un libro, si siede sulla sedia a dondolo e inizia a dondolarsi. Mitsuo rimane a guardarla per alcuni secondi, poi scende ed esce di casa a giocare con gli amici. Il sole tramonta velocemente.
 
Ayame: [entrando in casa e gridando]  
Sono tornata!
 
Mitsuo: [gridando da camera sua]
Bentornata!
 
Kuromizumi smette di leggere, chiude il libro, si alza, si spoglia e consegna il vestito al ragazzino. Mitsuo lo prende, ma invece di uscire dalla stanza, rimane immobile a guardarlo.
 
Kuromizumi:
Che succede? È irrecuperabile?
 
Mitsuo:
Non è quello!
 
Kuromizumi:
Allora cosa?
 
Mitsuo:
Io dico che devi smetterla con questa storia della vendetta!
 
Kuromizumi: [ridendo]
Parole al vento! Solo parole al vento!
 
Mitsuo:
Piantala di dire così! Sto cercando di impedire che tu finisca male. Lo vuoi capire o no?
 
Kuromizumi:
Io finire male? Non succederà! Ti stai preoccupando inutilmente!
 
Mitsuo:
Non essere così sicura!
 
Kuromizumi:
Adesso basta chiacchiere!
 
Mitsuo:
No, “adesso basta” un corno! Stammi a sentire una buona volta!
 
Kuromizumi lo fulmina con lo sguardo.
 
Kuromizumi: [con voce inquietante]
Silenzio, piccolo umano!
 
Mitsuo rimane come raggelato. Dopodiché va alla scrivania e i due non si dicono più una parola. La bambola si siede sulla sedia a dondolo, inizia a dondolarsi e si addormenta subito. Mitsuo rimane a fissarla per per alcuni secondi, poi apre il cassetto alla sua destra e prende la chiave a carica.
 
Mitsuo: [pensando e tremando]
Mi spiace, ma devo farlo. Non è giusto che questa storia continui…
 
Si avvicina al prototipo, la prende, la gira di schiena e, con mano tremante, si prepara ad infilare la chiave nel foro dietro la schiena.
 
Kuromizumi: [aprendo gli occhi di scatto e con voce ringhiante]
Che cosa diavolo fai? Hai intenzione di disattivarmi come quel maledetto?
 
Mitsuo: [sussultando]
Ah!
 
Il ragazzino viene colto dal panico all’inizio, ma si riprende subito, non indugia oltre e sta per inserirla dentro, quando Kuromizumi si gira di scatto e colpisce la chiave con la mano facendola volare via.
 
Kuromizumi:
Hai commesso un grave errore lo sai?
 
Mitsuo:
N… no, affatto! Voglio evitare il peggio ed è l’unico modo!
 
Kuromizumi:
Lo fai perché ti sei innamorato di Shinku per caso?
 
Mitsuo:
Ma se non so neanche che aspetto ha! Cosa diavolo vai a pensare? Lo faccio per te! Io… ti voglio bene!
 
Kuromizumi, a quel punto, ha come un fremito, ma è impercettibile. Tuttavia, inizia a ridere in maniera inquietante e a fluttuare.
 
Kuromizumi:
Se mi volevi bene davvero, non avresti mai fatto la stupidata che stavi per compiere!
 
Mitsuo:
In che altro modo potevo persuaderti a fermarti? Non vuoi sentire ragioni!
 
Kuromizumi:
Ormai non si torna più indietro. Ho già ucciso Hinaichigo, la sesta bambola, e ora mancano solo le altre cinque. Una volta finito tutto, allora potrò fermarmi!
 
Mitsuo:
Tu… tu sei pazza!
 
Kuromizumi:
Pensa quello che vuoi! Non m’interessa!
 
Vola verso di lui fermandosi a pochi centimetri dal suo viso tanto che Mitsuo sussulta un po’.
 
Kuromizumi:
Per evitare che tu possa fare qualunque altra sciocchezza…
 
Mitsuo: [terrorizzato]
V… vuoi… vuoi uccidermi?
 
Kuromizumi non gli risponde, gli prende il viso tra le mani e lo bacia. Il ragazzino rimane con gli occhi sbarrati e una volta finito inizia a tremare di paura.
 
Mitsuo:
Co… cosa… mi hai fatto?
 
Kuromizumi:
Non ne ho idea! Rozen non ha mai detto cosa succede quando una bambola bacia un umano! Potrebbe non succedere assolutamente niente, come anche che potresti morire da un momento all’altro. Lo scopriremo adesso!
 
Mitsuo:
N… no! Non puoi averlo fatto davvero! Io… ah!
 
Mitsuo si sente poco bene e inizia a barcollare. Si dirige a fatica verso il letto e si siede. Gli occhi diventano opachi e vuoti, completamente privi di vitalità e lucentezza e cade sul lato sinistro posando perfettamente la testa sul cuscino.
 
Kuromizumi: [pensando]
Mmmmh…
 
Si avvicina al corpo, tocca il petto con la mano e sente il cuore battere ancora.
 
Kuromizumi: [sospirando]
Bene, è ancora vivo! Sì, ho rischiato grosso con questo mio gesto, ma non mi hai lasciato altra scelta. Anche se avrei dovuto effettivamente ucciderti per quello che mi stavi per fare… sarei stata comunque un’ingrata!
 
Prende il suo vestito, scende giù e va da Ayame che è intenta a cucinare.
 
Kuromizumi:
Ayame?
 
Ayame:
Mh? Hey, Rei! Dimmi!
 
Kuromizumi:
Scusa se te lo chiedo di nuovo, ma… puoi ripararmi questo?
 
Le allunga il vestito. Ayame lo esamina.
 
Kuromizumi:
È… recuperabile?
 
Ayame: [sorridendo]
Ma sì che lo è! Dieci minuti e lo faccio tornare come nuovo!
 
Kuromizumi annuisce e va in salotto a guardare la televisione. I minuti passano velocemente e Ayame arriva con il vestito rimesso praticamente a nuovo come promesso e Kuromizumi lo indossa subito.
 
Kuromizumi:
Grazie mille! Sei fantastica!
 
Ayame:
Oh, ti prego! Mi fai arrossire!
 
Kuromizumi:
Posso parlarti, ora?
 
Ayame:
Mh? Certo! Di che si tratta?
 
Kuromizumi:
Siediti!
 
Ayame:
Giusto, così sto più comoda.
 
Si siede e si ritrovano l’una davanti all’altra. Poi, Kuromizumi fluttua leggermente, si avvicina alla donna, le prende il viso tra le mani, cogliendola di sorpresa, e la bacia senza darle il tempo neanche di capire o reagire.
 
Ayame:
Ma… ma cosa…? Mi sembra un po’ esagerato come ringraziamento… ah!
 
Anche i suoi occhi diventano opachi e privi di vita e sviene.
 
Kuromizumi: [pensando]
Quando vi risveglierete non mi troverete più qui! Non sarebbe saggio tornare da voi a battaglia finita. Spero mi dimentichiate!
  
Fatto questo, prende cinque fogli di carta e una penna, torna in camera di Mitsuo, prende la sedia a dondolo, va in soffitta e varca lo specchio.
 
***
 
N-Field, Villa Rozen, interno.
 
Una volta nel suo N-Field, posiziona la sedia, ci si siede, inizia a dondolarsi con i fogli e la penna ancora in mano. Senza troppo indugiare, prende il primo foglio di carta e inizia a scrivere. Uno ad uno, i fogli bianchi vengono riempiti di ideogrammi. Si avvicina quindi allo specchio, questo s’illumina, lo varca e una volta giunta a destinazione, lascia cadere il primo foglio su un comodino. Altra destinazione e un altro foglio, ma stavolta lo poggia su un tavolo, così come gli altri tre. Una volta finito, torna nell’N-Field si risiede sulla sedia, inizia a dondolarsi e si addormenta.

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Capitolo 13
*** Lettere Di Sfida ***


***
 
Ospedale, stanza di Megu, interno, giorno.
 
Megu si sveglia e si rattrista nel non vedere Suigintou. A un tratto, i suoi occhi notano qualcosa sul comodino accanto al letto alla sua destra. Un foglio di carta. Perciò allunga la mano, lo prende e inizia a leggere.
 
Megu: [pensando e preoccupata]
Ah! U… una lettera di sfida!
 
Suigintou: [fuori campo]
Buongiorno!
 
Megu: [sussultando]
Ah! Se… sei tu… mio angelo…
 
Suigintou:
Mh? C’è qualcosa che non va?
 
Megu abbassa lo sguardo e lo tiene fisso sulla lettera per circa dieci secondi. Poi la passa alla bambola. Lei la prende incuriosita.
 
Suigintou:
Che cos’è?
 
Megu: [tremando]
Le… leggi…
 
Suigintou inarca un sopracciglio e comincia a leggere!
 
Suigintou:
Ah!
 
Primo piano sulla lettera.
 
Cara “sorellina”, come stai? Dato che ho ucciso l’inutile Hinaichigo ho pensato… perché non la facciamo finita e vieni a combattere insieme a tutte le altre nostre amate sorelle? Ti aspetto con ansia nel mio N-Field! A presto! Con amore!
Rei, o meglio, Kuromizumi, il mio vero nome!
 
Suigintou appallottola la lettera, fluttua verso il secchio della spazzatura quasi vicino all’entrata della stanza e lo butta con aria disgustata e furiosa.
 
Suigintou: [con rabbia]
E così, hai ucciso Hinaichigo, maledetta! Ti spedirò nella spazzatura una volta per sempre!
 
Fluttua verso la porta di bagno, poi si volta verso Megu!
 
Megu: [con sguardo triste]
Su… Suigintou…
 
Suigintou: [sorridendo]
Tornerò!
 
Entra nel bagno e varca lo specchio.
 
***
 
Casa di Micchan, interno, giorno.
 
Kanaria si sveglia e si stiracchia. Esce dalla stanza, scende le scale e raggiunge Micchan in cucina. Grande è, però, la sua sorpresa nel trovarla seduta a piangere.
 
Kanaria: [perplessa]
Che succede Micchan? Qualcosa non va?
 
Micchan allunga la lettera e anche lei inizia a leggere. Il contenuto è esattamente lo stesso letto da Suigintou. L’immagine diventa come una piccola finestrella rettangolare e verticale, alla quale se ne affiancano altre due, dove nella prima vediamo le gemelle che leggono e nell’altra Shinku. Stesso contenuto della lettera ovviamente, anche se su quello delle gemelle c’è scritto “Care Gemelline”. Vediamo poi Kanaria e le gemelle prima piangere per la perdita di Hinaichigo, poi infuriarsi appallottolando la lettera e buttandola in terra con disprezzo, ed infine le vediamo salutare i loro medium e varcare tutte contemporaneamente i loro specchi.

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Capitolo 14
*** Battaglia Finale ***


***
 
N-Field, Villa Rozen, interno.
 
Le bambole arrivano tutte contemporaneamente una ad una.
 
Suigintou: [infastidita]  
Mpf! Siete arrivate anche voi! Che seccatura. Speravo di affrontarla da sola!
 
Shinku:
Ha sfidato tutte noi, quindi smettila di atteggiarti a primadonna!
 
Suigintou:
Mpf!
 
Le bambole si dirigono verso la sala da pranzo, e una volta arrivate, restano piuttosto sorprese nel non trovare nessuno ad attenderle.
 
Suiseiseki:
Beh? Ci ha sfidato, ma… dove diavolo è? Qui c’è solo la sua sedia a dondolo, ma lei?
 
Suigintou: [ridendo]
La maledetta ci ha preso in giro. È una codarda!
 
Souseiseki:
Non direi certe cose, se fossi in te!
 
Suigintou:
Tsk! Dico quello che voglio, ok?
 
Shinku:
Ragazze! Contegno! Ma soprattutto occhi aperti e all’erta!
 
Le bambole si mettono alla ricerca del prototipo per tutte le stanze della villa, ma senza successo. Alla fine, le cinque si ritrovano di nuovo nella sala da pranzo.
 
Kanaria:
È assurdo! È come se si fosse volatilizzata. Possibile che si è nascosta così bene?
 
Rimangono pensierose, quando a Shinku e Suigintou viene in mente qualcosa e sollevano di scatto la testa all’unisono.
 
Shinku e Suigintou: [all’unisono]
È fuori in giardino!
 
Le due bambole volano verso la grossa finestra della sala da pranzo e da lì la vedono. Kuromizumi inizia a salutarle agitando la mano.
 
Suigintou: [infuriata]
Ha finito di prenderci in giro! Porrò fine alla sua esistenza una volta per tutte!
 
La bambola vestita di scuro sfonda il vetro, sulla sua mano compare magicamente la spada e si dirige come un razzo verso il prototipo e, una volta raggiunta, anche Kuromizumi fa comparire la sua spada energetica e le due armi si scontrano.
 
Kuromizumi:
Siamo giunti alla resa dei conti!
 
Suigintou:
Proprio così, scarto inutile! Preparati ad essere cestinata!
 
Senza preavviso, con la mano sinistra, Kuromizumi lancia un’onda energetica che colpisce Suigintou in pieno e viene scaraventata a terra poco lontana da lei.
 
Kuromizumi:
Come ti ho già detto una volta, non impari mai a tenere a freno la lingua, eh? Sei proprio cocciuta!
 
Suigintou:
Avrò ripreso da mio padre. Chi può dirlo?
 
Kuromizumi:
Bah!
 
Si avvicina a passo lento verso di lei, quando il prototipo alza lo sguardo e para di nuovo un altro attacco con la sua spada. Stavolta si tratta di Souseiseki e le sue cesoie.
 
Kuromizumi:
Ecco la mia sorellina preferita! Quella che sembra tanto un maschietto!
 
Souseiseki: [arrabbiata]
Ti faccio a pezzi, maledetta!
 
Kuromizumi:
Che paura!
 
Suigintou si rialza e prova a riattaccare, ma sulla mano sinistra del prototipo compare un’altra spada con la quale para anche quell’attacco.
 
Kuromizumi:
Wow! Come mai non combatti insieme alla tua inseparabile gemella?
 
A un tratto, dal terreno spunta fuori una pianta che si avvolge agli arti del prototipo e la solleva da terra. Suiseiseki si affianca alla gemella.
 
Suiseiseki: [sorridendo]
Mi volevi? Eccoti accontentata!
 
Kuromizumi:
Eh! La prossima volta imparo a stare zitta!
 
Souseiseki e Suigintou ne approfittano. Saltano e si dirigono verso la loro nemica che, però, non sta certo ferma a guardare. Le spade spariscono dalle sue mani e vengono sostituite da dieci, cinque per mano, shuriken energetici. Due le lancia contro Suigintou e altri due contro Souseiseki. Esplodono all’impatto e le due si ritrovano a terra supine. Suiseiseki corre subito dalla gemella. Con gli shuriken rimasti, il prototipo distrugge la pianta e atterra dolcemente sull’erba.
 
Suigintou e Souseiseki: [all’unisono e a denti stretti]
Maledetta…
 
Kuromizumi: [ridendo]
Forza, impegnatevi di più! Mi state deludendo!
 
Un’altra pianta spunta dal terreno, ma stavolta le blocca solo i movimenti.
 
Kuromizumi:
Di nuovo? Sei proprio monotona, giardiniera!
 
Si libera senza il minimo sforzo. A un tratto, dal nulla, compare Shinku davanti a Kuromizumi e le lancia il vortice di petali.
 
Kuromizumi: [sorpresa]
Ah!         
 
I vortici, lanciati da entrambe le mani, vanno a segno, ma grande è la delusione della quinta Rozen Maiden nel vedere che il corpo del prototipo è all’interno di una sfera di energia blu.
 
Shinku: [sorpresa e delusa]
Ah! Una… una barriera?
 
Kuromizumi: [ridendo]
Mi spiace molto deluderti!
 
Shinku:
Da… da quando sai usare una barriera? È la prima volta che lo fai!
 
Kuromizumi:
È vero! Ma si vede che non ne ho mai avuto bisogno. Fino adesso!
 
La bambola si solleva in aria continuando a rimanere protetta dalla barriera.
 
Shinku, Suigintou e le gemelle: [all’unisono]
Maledetta!
 
Kuromizumi inizia a ridere follemente e al suo solito modo inquietante.
 
Kanaria: [fuori campo]
Primo Movimento: Signal To Noise!
 
Inizia a suonare il brano di Peter Gabriel, ma non succede assolutamente nulla.
 
Kuromizumi: [ridendo]
È una bella musica, ma non è affatto utile! Questa volta hai proprio sbagliato movimento!
 
Kanaria: [sorridendo]
Tu credi? Per tua sfortuna, Kanaria non ha sbagliato affatto!
 
Si avverte un rumore strano, come un bicchiere di vetro che cadendo si rompe e, magicamente, la barriera attorno a Kuromizumi svanisce.
 
Kuromizumi: [stupita]
Che… che cosa? Non… non è possibile!
 
Per reazione, lancia contro la seconda bambola un’onda energetica, ma Kanaria la evita con un salto e inizia a fluttuare leggermente.
 
Kanaria:
Secondo Movimento: Heart Of Amsterdam!
 
Non appena inizia a suonare la canzone dei The Gentle Storm, due mulini a vento, di pura energia bianca, compaiono alle spalle della bambola.
 
Kuromizumi:
Che diavolo…?
 
Non appena accelera a suonare, le pale dei mulini iniziano a girare creando forti folate di vento. Tuttavia, Kuromizumi non si muove di un millimetro.
 
Kuromizumi:
Patetica!
 
Le lancia un’onda energetica e la colpisce in pieno buttandola a terra supina. I mulini, a quel punto, svaniscono.
 
Kanaria: [rialzandosi a fatica]
Da… dannazione…
 
Kuromizumi ritorna con i piedi per terra.
 
Kuromizumi:
Non abbiate paura ad attaccarmi tutte insieme. Vi distruggerò senza la minima fatica!
 
Souseiseki è la prima ad attaccare. Salta e cerca di affettare il prototipo in due verticalmente, ma Kuromizumi para l’attacco con una spada energetica.
 
Kuromizumi:
Bene! Quindi sei tu la prima che vuole essere uccisa… maschietto!
 
Souseiseki:
Chiudi quella bocca una buona volta!
 
I due dragoni di Suigintou si gettano sulla bambola vestita di nero colpendola in pieno petto e buttandola a terra. Anche la prima Rozen Maiden cerca di colpirla affondandole la lama nel petto, ma Kuromizumi lancia un’onda energetica e la bambola con le ali nere viene colpita in pieno e cade a terra accanto alla giardiniera. Il prototipo si rialza e vede Suiseiseki affiancare la sorella.
 
Kuromizumi:
Un’altra volta…
 
La gemella con l’annaffiatoio ricrea una pianta che si avvinghia agli arti del prototipo che chiude gli occhi come rassegnata, poi li riapre di colpo, le mani s’illuminano e distrugge la pianta lanciando due onde di energia.
 
Suiseiseki:
Accidenti! Non ti ha dato neanche il tempo di attaccare, Souseiseki!
 
Souseiseki: [sorridendo
Non importa! Succede!
 
Kuromizumi allarga le braccia e le alza al cielo. Le cinque bambole si aspettano l’arrivo di nuove bambole scartate, invece i suoi palmi iniziano ad illuminarsi di azzurro, batte le mani, provoca un’onda d’urto e le cinque bambole vengono investite e si ritrovano a terra. Le gemelle e Suigintou supine, e Kanaria e Shinku stese su un fianco. Kuromizumi contempla ciò che ha fatto e comincia a ridere sadicamente.
 
Kuromizumi:
Molto bene, cominciamo!
 
Il prototipo inizia a camminare lentamente e raggiunge le gemelle stese una accanto all’altra. Souseiseki si alza in piedi di scatto, si mette in posizione da pugile e inizia a prenderla a pugni. Dopo alcuni secondi di colpi andati a  segno, la colpisce con un calcio rotante, che la fa indietreggiare e barcollare, ed infine la colpisce con un calcio volante, usando la gamba sinistra, che stende la bambola numero zero a terra supina. Fatto questo, la gemella vola e recupera le cesoie perdute a causa dell’onda d’urto. Kuromizumi, però, si rialza, fa comparire la spada energetica nella mano destra e le due iniziano a scontrarsi. Sembra di assistere allo scontro tra un Jedi e un Sith nella trilogia prequel. In particolare a causa dei flash causati dalla spada di Kuromizumi. Tuttavia, nessuna delle due bambole riesce a portare a segno un colpo. A un tratto, però, la bambola vestita di nero fa sparire la sua arma.
 
Souseiseki: [perplessa]
Che diavolo fai? Hai deciso di arrenderti, o mi stai semplicemente prendendo in giro come tuo solito?
 
Kuromizumi non le risponde, ma comincia a ridere al suo solito modo inquietante. Souseiseki la guarda e inizia a scuotere la testa. Il prototipo lancia due onde energetiche dalle mani, ma la giardiniera le annulla roteando le sue cesoie come un’elica. Svanito il polverone, però, nota che non è più davanti a lei e allora, per reazione, si volta di scatto e cerca di tranciarla, ma Kuromizumi para l’attacco con la spada.
 
Souseiseki:
Credevi di colpirmi alle spalle così facilmente?
 
La Rozen Maiden prototipo fa spallucce e tornano a scontrarsi con le loro armi. Stavolta, però, lo scontro dura molto meno perché Kuromizumi lancia dalla mano sinistra uno shuriken energetico che colpisce, esplodendo come fosse un piccolo petardo, Souseiseki al petto distraendola. Questo permette alla bambola vestita di nero di riuscire a disarmarla facendole volare via le cesoie. Una volta disarmata, la mano destra di Kuromizumi inizia ad essere elettrificata e, con uno scatto fulmineo, colpisce la gemella con un violento montante allo stomaco. La bambola dai capelli a caschetto viene colpita dalla scarica elettrica che la fa gridare. Dopodiché s’inginocchia e Kuromizumi ne approfitta subito, le afferra il viso tra le mani e la bacia con molta più passione di quando ha baciato Hinaichigo. Anche la gemella, come la piccola fragola, spalanca gli occhi per la sorpresa. Suiseiseki riprende i sensi proprio in quel momento. E rimane, ovviamente, sconvolta.
 
Suiseiseki: [tremando]
N… no! Non è possibile!
 
Kuromizumi: [ridendo follemente]
Invece è così!
 
Souseiseki prova a colpirla con un pugno, ma il prototipo para il colpo con una mano e poi si allontana da lei leggermente con un salto all’indietro.
 
Souseiseki:
Maledetta!
 
Corre verso di lei, ma la sua vista comincia ad appannarsi, quindi si ferma e si strofina gli occhi.
 
Souseiseki:
Ma cosa…?
 
A quel punto, comincia a muoversi a scatti. Suiseiseki vola rapidamente verso la gemella. Una volta raggiunta, si rivolge alla sorella con voce tremante e gli occhi lucidi.
 
Suiseiseki:
So… Souseiseki…
 
La bambola con il cappello a cilindro le sorride e le accarezza il viso.
 
Souseiseki:
So… relli… na… adora… ta…
 
Suiseiseki la abbraccia e le due rimangono in quella posizione con gli occhi chiusi e, all’improvviso, qualcosa le colpisce entrambe facendoglieli quindi spalancare. La lama della spada energetica di Kuromizumi le ha infilzate entrambe. Shinku, Kanaria e Suigintou si riprendono proprio in quel momento e tutte e tre rimangono sconvolte.
 
Suigintou, Kanaria e Shinku: [gridando all’unisono
Nooooooooo!
 
Le gemelle s’inginocchiano restando, però, abbracciate. Dopodiché, entrambi i loro corpi s’illuminano e le Rose Mystiche escono dai loro corpi fluttuando sopra d loro. Kuromizumi rimane a fissare quei due gioielli con aria affascinata.
 
Kuromizumi:
Quindi è questo che ci succede quando moriamo e quelle sono le famose Rose Mystiche. Davvero belle!
 
I due gioielli volano rapidamente verso le tre Rozen Maiden rimaste. Suigintou solleva la mano destra, afferra quella di Souseiseki e la inserisce nel suo petto. Invece, quella di Suiseiseki, la afferra Kanaria e anche lei fa la stessa cosa.
 
Kuromizumi:
Non ho ben capito l’utilità di questa cosa, ma m’importa meno di niente!
 
Suigintou: [sorridendo]
Vuoi davvero sapere a cosa serve? Te lo faccio vedere io!
 
Spalanca le sue ali nere che, incredibilmente, diventano più grandi del solito, ma questo non scompone neanche un po’ Kuromizumi.
 
Kuromizumi:
Tutto qui? Pensavo chissà che…
 
Suigintou le sorride. Lancia innumerevoli piume. Alcune di esse colpiscono la manica destra del suo vestito provocandole due strappi e una, invece, le provoca un piccolo graffio sulla guancia. Accorgendosene, spicca il volo e si tocca la guancia “ferita”.
 
Kuromizumi:
Mmmh… le piume ora sono diventate più affilate! Interessante!
 
A un tratto, sul suo collo si avvinghiano dei rovi. Kuromizumi nota che ci sono le fragole.
 
Kuromizumi:
Ma questi…? Allora Hinaichigo non è morta?
 
Poi controlla meglio e vede che li ha creati Shinku.
 
Kuromizumi:
Ah! Assorbire la Rosa Mystica significa anche acquisire il potere della bambola. È un peccato che a te sia capitato proprio il più inutile!
 
Shinku:
Taci, maledetta!
 
Kuromizumi: [sarcastica]
Perché ti arrabbi? Ho solo detto la verità: Hinaichigo era una Rozen Maiden completamente inutile. Una stupida marmocchia e nient’altro!
 
I rovi si stringono sempre più al suo collo, ma Kuromizumi li strappa senza problemi, poi vola verso Suigintou e la colpisce con un pugno che la butta a terra. Infine, si volta verso Shinku.
 
Kuromizumi:
Tranquilla, a te penso dopo!
 
Suigintou si rialza.
 
Kuromizumi:
Te la farò pagare per lo sgarro in faccia che mi hai procurato!
 
Suigintou: [sorridendo]
Te la prendi un po’ troppo per i miei gusti!
 
La prima Rozen Maiden, poi, si rivolge a Shinku e Kanaria.
 
Suigintou:
Se qualcuna di voi osa intromettersi nel nostro scontro, vi uccido con le mie mani! Sono stata chiara?
 
Shinku: [scuotendo la testa e sussurrando]
Sempre la solita…
 
Suigintou:
Hai detto qualcosa, Shinku? Dillo chiaramente invece di sussurrare!
 
Shinku:
Ho detto che sei sempre la solita!
 
La bambola con le ali fa spallucce. Kuromizumi, nel mentre, fa apparire la spada energetica nella sua mano e Suigintou fa lo stesso. Inoltre, sulla mano sinistra della prima bambola compaiono anche le cesoie di Souseiseki. Questo, però, lascia Kuromizumi totalmente indifferente. Le due iniziano perciò a scontrarsi. Il combattimento cappa e spada procede bene, ma notando che con una sola arma è un po’ svantaggiata, il prototipo fa apparire un’altra spada e così, ora, lo scontro diventa più equilibrato. Suigintou, allora, colpisce Kuromizumi con i suoi dragoni scaraventandola lontano. Si rialza e fa sparire la spada a sinistra.
 
Kuromizumi: [gridando]  
Adesso basta!
 
Corre verso la sua nemica, compie un salto e si prepara a tagliarla in due, ma Suigintou alza entrambe le armi per parare il colpo. Sulla mano sinistra del prototipo, però, compare un pugnale energetico, lo lancia e la lama affonda in pieno petto della prima bambola che spalanca gli occhi per la sorpresa.
 
Shinku: [sconvolta]
No!
 
Suigintou: [sorpresa]
Ah! M… maledetta… spazzatura…
 
Kuromizumi le atterra davanti e le affonda poi la lama della spada nell’addome.
 
Kuromizumi:
Da quale pulpito…
 
Suigintou cade a terra prona e subito dopo il suo corpo s’illumina e la sua Rosa Mystica insieme a quella di Souseiseki escono dal suo corpo. Stavolta, il prototipo non rimane ferma a guardare, prende quella di Souseiseki e la inserisce nel petto.
 
Kuromizumi:
Mmmh… che effetto strano! Adesso prenderò anche le vostre! Chissà, può darsi che così facendo divento una bambola migliore di come sono!
 
Shinku è sconvolta e trema per la paura.
 
Shinku: [sussurrando]
Non conosce affatto lo scopo dell’Alice Game, ma… inconsapevolmente lo ha capito!
 
Il prototipo si appresta a prendere quella di Suigintou, ma il gioiello si dirige velocemente da Shinku e le entra nel petto.
 
Kuromizumi:
Tsk! Ha preferito te!
 
Kanaria: [fuori campo]
Maledizione! Terzo Movimento: The Day That The World Breaks Down!
 
Kuromizumi volge di scatto il suo sguardo verso la seconda Rozen Maiden. La bambola vestita di giallo inizia a suonare la canzone degli Ayreon e un’esplosione misteriosa coinvolge Kuromizumi buttandola a terra.
 
Kuromizumi: [sorpresa e disorientata]
Ma che diavolo è successo?
 
Un’altra esplosione misteriosa la scaraventa in aria. Poi un'altra la fa schiantare al suolo ed in fine, un'altra la fa volare verso l’entrata della villa.
 
Kanaria:
Dopotutto, siamo nell’N-Field. Non può essere distrutto, nonostante le esplosioni!
 
Notando che non ha poi ottenuto granché, decide di suonare un altro movimento.
 
Kanaria:
Quarto Movimento: Rising Sun!
 
Inizia a suonare la canzone strumentale dei CFO$, giunge la notte all’improvviso e l’N-Field è completamente avvolto dall’oscurità.
 
Kuromizumi e Shinku: [all’unisono]
Ma cosa diavolo succede?
 
L’introduzione dura venti secondi. Dopodiché, appena inizia a suonare il resto, il sole inizia a sorgere lentamente, ma non è un sole normale perché appena è abbastanza alto, spara un grande raggio solare che colpisce Kuromizumi provocando una grande esplosione. Shinku rimane, ovviamente a bocca aperta. Kanaria smette di suonare, il “sole artificiale” svanisce e torna la luce solare normale. Kuromizumi è a terra prona e fumante.
 
Kuromizumi: [rialzandosi a fatica]
M… maledetta… nana… gialla…
 
Una volta in piedi, del suo vestito non vi è più alcuna traccia ed è completamente nuda. Perfino la collana con la spilla a goccia sono scomparsi.
 
Kuromizumi: [tremando di rabbia]
B… brutta…
 
Kanaria: [delusa]
Ah! Che peccato! Ci ho messo tutta me stessa in quell’attacco.
 
Kuromizumi:
Uh? Hai parlato in prima persona? Cosa ti è successo? Sei forse rassegnata alla sconfitta?
 
Il prototipo inizia a ridere follemente.
 
Kanaria: [con sguardo deciso]
Questo mai!
 
Kuromizumi:
Meglio così!
 
Detto questo, vola come un razzo verso Kanaria che, però, la riceve sorridendo.
 
Kanaria:
Counterattack Partita!
 
Pizzicando la corda del violino la colpisce quindi con la scarica elettrica e il prototipo soffre e s’inginocchia.
 
Kuromizumi: [con rabbia]
Maledetta! Mi ero completamente dimenticata di questo attacco!
 
Fatto questo, Kanaria si allontana dal prototipo un po’ e si mette in posizione.
 
Kanaria:
Quinto Movimento: Lullaby!
 
Inizia a suonare la parte finale della canzone dei Galleon e il prototipo inizia a ridere.
 
Kuromizumi:
Questa volta sono sicura che hai sbagliato movimento. Non succede niente!
 
Kanaria:
Sei proprio certa di ciò che dici?
 
Kuromizumi:
Adesso ti faccio a pezzi, insieme al tuo violino, e capirai!
 
Inizia a fluttuare e si dirige velocemente verso di lei, ma a un tratto, la vista inizia ad offuscarsi.
 
Kuromizumi:
Ma… ma cosa…?
 
Si ferma, atterra e inizia a barcollare.
 
Kuromizumi:
Mi sento… mi sento strana… ho sonno… tanto sonno…
 
S’inginocchia, ma con uno sforzo incredibile si rialza, spalanca le braccia, batte con forza le mani e provoca l’onda d’urto. Kanaria, però, la evita spiccando il volo, ma questo la fa comunque smettere di suonare e Kuromizumi si riprende rapidamente.
 
Kuromizumi:
Ah! Maledetta!
 
Le lancia contro innumerevoli onde energetiche, ma Kanaria le evita tutte continuando a volare. Poi si mette in posizione.
 
Kanaria:
Sesto movimento: Larks' Tongues In Aspic Part One!
 
Non appena inizia a suonare la canzone dei King Crimson, Kuromizumi inizia a soffrire e si copre le orecchie con le mani. E non solo lei, ma anche Shinku.
 
Kuromizumi: [urlando e soffrendo]
Maledizione! Un’altra melodia spacca timpani nonostante sia così piacevole…
 
Sulla mano del prototipo compare un pugnale energetico e lo lancia verso Kanaria che, essendo molto concentrata, se ne accorge praticamente all’ultimo secondo e riesce ad evitarlo scansandosi. Questa scena in cui evita l’arma, ovviamente, è al rallentatore. Kuromizumi, però, non resta ferma e ne lancia altri costringendola a fermarsi per evitarli tutti. Il prototipo, allora, vola verso di lei, ma poi si ferma e torna a terra. Kanaria sorride.
 
Kanaria:
Questa volta ti sei ricordata del Counterattack Partita, eh?
 
Kuromizumi: [furiosa]    
Sta zitta! 
 
Kanaria ride ancora un po’, poi atterra dolcemente e si rimette in posa.
 
Kanaria:
Settimo movimento: Believer!   
 
Ha inizio, così, la parte musicale della canzone dei Myrath. All’inizio, Kuromizumi inizia a ballare nello stile della danza del ventre.
 
Kuromizumi:
Come… come osi umiliarmi in questo modo?
 
Kanaria le sorride. Non appena la musica accelera, si forma dal nulla una tempesta di sabbia. Proprio come succede nel video ufficiale della canzone. Kuromizumi viene investita dalla tempesta di sabbia ed inizia ad indietreggiare.
 
Kuromizumi:
Non mi farò battere da una nana vestita di giallo! Mai e poi mai!
 
Compare la spada energetica sulla mano destra, mentre nella sinistra uno shuriken. Lancia quest’ultimo verso il violino che viene distrutto dalla piccola, ma distruttiva, esplosione. Nel fare questo, però, il braccio sinistro del prototipo si spezza, vola via e lentamente la tempesta di sabbia scompare. Una volta disarmata la seconda bambola, che rimane sconvolta, con uno scatto fulmineo, la raggiunge e la infilza con la spada.
 
Shinku: [gridando]
Kanaria!
 
La piccola suonatrice cade a terra supina, il corpo s’illumina e la sua Rosa Mystica, insieme a quella di Suiseiseki, escono dal suo corpo. Il prototipo le prende subito e le inserisce nel petto. Magicamente, il suo vestito, la collana di stoffa, la spilla a goccia, il suo velo da sposa e perfino il braccio sinistro, tornano come prima. La quinta Rozen Maiden rimane senza parole.
 
Kuromizumi: [ridendo con tono maschile]
Ho ben quattro, compresa la mia, Rose Mystiche in corpo. Sono più in vantaggio rispetto a te, biondina!
 
Shinku è immobile, paralizzata dal terrore, e trema.
Kuromizumi cammina a passo lento verso di lei e una volta faccia a faccia, le dà uno schiaffo così forte che fa un giro su se stessa e poi cade a terra prona. Esattamente come successo ad Hinaichigo.
 
Kuromizumi:
È tempo di raggiungere le tue sorelle!
 
A un tratto, viene colpita dai dragoni di Suigintou, sollevata in aria e cade a terra con violenza. Shinku si rialza e i dragoni alle sue spalle sputano fuoco. Kuromizumi, però, si rialza, lancia due onde energetiche che annullano il fuoco e distruggono i dragoni.
 
Kuromizumi:
Hai solo due… tre Rose Mystiche! Non sei assolutamente in grado di potermi sconfiggere. Ti consiglio di non fare resistenza e lasciati uccidere!
 
Shinku:
Non sperare che io sia così passiva!
 
Kuromizumi fa spallucce.
 
Kuromizumi:
Se vuoi morire soffrendo, basta dirlo!
 
Shinku lancia i vortici di petali da entrambe le mani, ma Kuromizumi fa crescere una pianta che, nonostante viene distrutta, le fa comunque da scudo. Fatto ciò, il prototipo scatta, fa apparire le cesoie nella mano destra e cerca di infilzare Shinku, ma quest’ultima para l’attacco con la spada di Suigintou.
 
Shinku: [sorridendo]
Adesso ho un’arma migliore per poterti affrontare!
 
Kuromizumi:
Tsk!
 
Parte la canzone strumentale HOCUS POCUS dei Focus e spada e cesoie iniziano a cozzare tra loro. Il suono che riproducono, tra l’altro, segue perfettamente la canzone. Kuromizumi, durante lo scontro, cerca di colpire Shinku, ma lei riesce sempre ad evitare gli attacchi schivandoli. Stessa cosa fa anche il prototipo naturalmente. Tuttavia, Shinku riesce a darle un pugno in piena faccia e a colpirla con un dropkick buttandola a terra. La bambola vestita di nero, allora, si rialza e la ripaga con la stessa moneta. Shinku allora la colpisce con un calcio rotante buttandola di nuovo a terra e lei si rialza colpendola con un calcio volante. Dopodiché riprendono lo scontro cappa e spada. O meglio, lo scontro Jedi e Sith. Questa volta, il combattimento dura di più perché non è interrotto da pugni o calci. Le loro armi sono le uniche protagoniste stavolta. Alla fine, entrambe le armi volano via lontano da loro piantandosi bene nel terreno. Contemporaneamente, la canzone s’interrompe.
 
Kuromizumi:
Mpf! È stato divertente, ma ora basta!
 
Shinku:  
Concordo! Sono davvero stanca di vedere la tua brutta faccia da strega. Facciamola finita!
 
Shinku lancia il vortice di petali, ma Kuromizumi usa l’annaffiatoio di Suiseiseki e fa crescere un “muro” di piante davanti a lei che le fanno da scudo.
 
Shinku: [a denti stretti]
Che tu sia dannata!
 
L’annaffiatoio sparisce per cedere il posto al violino di Kanaria. Nel vederlo, Shinku rimane perplessa.
 
Shinku: [perplessa e pensando]
Non è possibile che sappia suonare il violino. Non credo che dopo aver preso la Rosa Mystica di Kanaria abbia anche acquisito la sua abilità di suonare.
 
Kuromizumi:
Ti vedo perplessa, sorellina. Stai forse pensando che non sono in grado di suonare questo affare? Probabilmente, se non assorbivo la sua Rosa Mystica, non ci sarei riuscita affatto, ma ora… beh, c’è solo un modo per scoprirlo. Non credi?
 
Il prototipo si mette in posizione.
 
Shinku: [terrorizzata]
Non… non ci provare!
 
E spara il vortice di petali. Kuromizumi, però, spicca il volo.
 
Kuromizumi:
Maleducata! Ti punirò per questo! Ottavo movimento: Touch The Sky!
 
Inizia a suonare la canzone degli Young Dubliners e Shinku viene misteriosamente scaraventata in aria fino a raggiungere il cielo e sparire dalla vista del prototipo. 
 
Kuromizumi:
Wow! Le ho fatto davvero toccare il cielo come dice il titolo della canzone! Letteralmente!
 
Shinku raggiunge l’atmosfera, ma si ferma prima di uscirne completamente. Perciò scende in picchiata. Subito dopo, la quinta bambola torna ed atterra violentemente davanti alla sua nemica.
 
Shinku:
Ma… maledetta!
 
Kuromizumi: [ridendo]
Hai visto lo spazio per caso? Com’era? È proprio come dicono?
 
Shinku:
Non l’ho visto. Mi sono fermata prima di raggiungere l’atmosfera. Altrimenti sarei tornata senza vestito addosso, no?
 
Kuromizumi:
Acuta osservazione!
 
Il prototipo si rimette in posizione e Shinku sussulta.
 
Kuromizumi:
A quanto pare la tua sorellina, dopo l’ottavo movimento, ricomincia da capo ogni volta. Vediamo un po’ che effetto fa questo! Primo movimento: Tesla!
 
Inizia a suonare la parte musicale della canzone degli australiani Unitopia, il cielo si copre di nuvole nere e una tempesta di fulmini colpisce in pieno la povera quinta bambola, che urla per il dolore, e alla fine cade a terra prona.
 
Kuromizumi: [ridendo]
Davvero molto interessante questo attacco, ma direi che basta così!
 
Detto questo, il violino scompare dalla sua mano e Shinku si rialza a fatica.
 
Kuromizumi:
Sei stanca? Vuoi che ti finisco così puoi riposare in pace per sempre?
 
Shinku:
Chi… chiudi… chiudi quella bocca…
 
Kuromizumi se la ride di nuovo. Shinku tenta di sparare i vortici di petali dalle mani, ma il prototipo compie un salto, atterra davanti a lei, le dà una ginocchiata allo stomaco con al gamba sinistra, poi le afferra le lunghe code e inizia a girare su se stessa per alcuni secondi per poi lasciar la presa. Shinku cade rovinosamente a terra prona, ma nonostante ciò, si rialza. Non appena si volta, si ritrova Kuromizumi davanti che la colpisce con un calcio rotante con la gamba destra buttandola di nuovo a terra.
 
Kuromizumi:
Adesso basta! Dammi un bacio, bella bionda!
 
Shinku si gira mettendosi supina e tenta una mossa disperata lanciandole di nuovo i vortici, ma Kuromizumi lancia due anelli di energia bianca, dai contorni azzurri, che si aprono come quelli delle manette e si avvinghiano ai polsi della bambola in rosso e si piantano per bene, come fossero incollati, nel terreno così da impedirle di alzarsi. Solo le gambe restano libere, ma per poco perché vedendo che continua a scalciare, blocca anche quelle. Fatto questo, s’inginocchia carponi su di lei.
 
Shinku: [terrorizzata e agitandosi]
N… no! No! Noooo!
 
Dietro la schiena spuntano le ali di Suigintou che si allargano, ma Kuromizumi non si scompone più di tanto e dà un paio di forti schiaffoni alla povera Shinku.
 
Kuromizumi:
Ogni tentativo è inutile, perciò smettila e lasciati baciare.
 
Shinku: [gridando]
No!
 
Spuntano i rovi di Hinaichigo che si avvinghiano al collo del prototipo e la tirano all’indietro, ma anche quella mossa si rivela inefficace perché si libera facilmente.
 
Kuromizumi:
Ho capito… qui urge essere veloci!
 
Detto questo, le dà un altro po’ di schiaffi, circa sei, dopodiché prende il viso della quinta bambola tra le mani e riesce a baciarla con passione. Shinku spalanca gli occhi. Si può leggere chiaramente tutto il terrore che prova. Una volta finito, il prototipo la fissa ridendo con il suo tono maschile inquietante.
 
Shinku: [sconvolta]    
J… Jun… p… padre…
 
Kuromizumi:
Mh? Hai nominato il tuo medium prima di nostro padre? Che razza d’ingrata!
 
Gli anelli di energia alle gambe e le braccia svaniscono e Kuromizumi si rialza. Shinku, invece, resta supina in quella posizione e le lacrime scendono dai suoi occhi.
 
Kuromizumi: [sarcastica]
Ti è piaciuto? È stato bello, vero?
 
Lei, però, non risponde. Prova ad alzare il braccio e dopo averlo fatto, in maniera molto lenta,  vede che si muove scattoso, proprio come successo ad Hinaichigo.
 
Shinku: [amereggiata]
Tutto… finisce… così…
 
Abbassa, molto lentamente, il braccio e fissa il cielo, mentre Kuromizumi la guarda ridendo.
 
Shinku:
A… vrei… pre… ferito… che… tu… non… fo… ssi… mai… na… ta…
 
Kuromizumi:
La cosa è assai reciproca, “sorellina!”
 
A quel punto, gli occhi di Shinku perdono lucentezza diventando opachi. Contemporaneamente, l’anello di Jun s’illumina, il ragazzino lo guarda e lo vede scomparire dal suo dito.
 
Jun: [tremando]
No! Shi… Shinku…
 
E inizia a piangere. Il corpo della quinta Rozen Maiden s’illumina intensamente e la sua Rosa Mystica, insieme a quelle di Suigintou e Hinaichigo, escono dal corpo fluttuando sopra di lei.  Kuromizumi si avvicina, le prende e le inserisce nel suo corpo che emette un intenso bagliore bianco. Una volta finito, si guarda le mani e si tocca in particolare la bocca aprendola e chiudendola.
 
Kuromizumi:
Beh? Che significa? Perché il mio corpo non è cambiato? È l’ennesima presa in giro di quel maledetto bastardo di nome Rozen?
 
Primo piano sulle mani di Laplace No Ma che applaude. Kuromizumi si volta di scatto verso di lui.

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Capitolo 15
*** La Settima Bambola: Kirakishou ***


***

Kuromizumi:
Ah! Sei tu… spero tu abbia una spiegazione! E spero anche che sia convincente!
 
Laplace No Ma:
Complimenti! Hai sconfitto ben sei Rozen Maiden! Ora te ne manca solo una per poter vincere l’Alice Game e diventare la bambola perfetta!
 
Kuromizumi: [perplessa]
Se… settima bambola? C’è ancora un’altra Rozen Maiden in giro? Non è possibile! Io… io ne ho viste solo sei! Dove diavolo era la settima?
 
Laplace No Ma:
In principio, tuo padre ne aveva create appunto sei, ma una settimana dopo che ti addormentasti, cambiò idea perché  pensò che per raggiungere la perfezione, occorreva una Rosa Mystica in più! Per questo creò la settima Rosa Mystica e la sua rispettiva ultima bambola!
 
Kuromizumi vola come un razzo verso il coniglio antropomorfo e lo afferra per il colletto dello smoking con entrambe le mani.
 
Kuromizumi: [furiosa]
Dove diavolo si trova la settima Rozen Maiden? Parla! Sono sicurissima che tu lo sai! Parla, ho detto!
 
Laplace No Ma: [sorridendo]
Così presto, l’inverno porta la prima nevicata! Ci sono cose segrete in tutti questi mondi bianchissimi!
 
Kuromizumi: [furiosa e spazientita]
Odio questo tuo modo di parlare! Mi urta davvero il sistema nervoso! Adesso ti uccido, così non sentirò più le tue stupide sciocchezze!
 
Il prototipo si prepara a sferrargli un pugno, quando nota qualcosa cadere tra loro. Un fiocco di neve che poi diventano sempre di più.
 
Kuromizumi:
N… neve? Ma…
 
D’istinto, Kuromizumi guarda il corpo di Kanaria.
 
Kuromizumi: [sussurrando]
N… no! Non è lei! Del resto… non c’è nessuna musica!
 
Rivolge poi di scatto lo sguardo verso Laplace No Ma.
 
Kuromizumi: [gridando con rabbia]
Sei tu che… ah!
 
Laplace non è più davanti a lei. Si guarda attorno e lo vede poco lontano alla sua sinistra che la saluta sorridendo beffardamente.
 
Kuromizumi:
Brutto coniglio bastardo di una generazione di bastardi!
 
Si prepara a volare verso di lui, ma all’improvviso la neve smette di cadere, scompare magicamente e qualcosa si avvolge al braccio destro della bambola.
 
Kuromizumi: [arrestandosi di colpo e restando sorpresa]
Mh? Che diavolo…?
 
Si tratta di un rovo bianco coperto di spine dello stesso colore.
 
Kuromizumi:
Ma chi…?
 
A quel punto, la vede. La settima bambola è semplicemente davanti a lei che le sorride. Il suo aspetto è lo stesso visto nel finale della serie Träumend del 2004: indossa un vestito rosa pallido, come anche gli stivali, e i lunghi capelli sono candidi proprio come la neve. I suoi occhi sono color verde oliva, o meglio il suo occhio, dato che quello destro è sostituito da una rosa bianca.
 
Kuromizumi:
Tu… sei tu la settima Rozen Maiden!
 
Kirakishou: [continuando a sorridere]
Proprio così, Rozen Maiden numero zero. Il mio nome è Kirakishou!
 
Detto questo, il rovo bianco che avvolge il braccio di Kuromizumi torna all’interno della manica destra.
 
Kuromizumi:
Non m’interessa affatto conoscere il tuo nome! L’unica cosa che voglio è la tua Rosa Mystica! Se non vuoi finire come le tue sorelline, ti consiglio di consegnarmela senza fare storie!
 
Kirakishou:
Non te la darò mai! L’unica persona che merita di avere in dono la mia Rosa Mystica è solo Gin-sama e nessun’altra!
 
Kuromizumi:
Chi?
 
Kirakishou: [indicando con il dito indice destro]
Gin-sama!
 
Kuromizumi segue l’indicazione con lo sguardo e finisce sul corpo di Suigintou.
 
Kuromizumi:
Ah, intendi Suigintou!
 
La settima bambola annuisce.
 
Kuromizumi:
Mah! Sei davvero strana!
 
Kirakishou:
Tu che baci le bambole, o ridi con voce maschile, invece, sei normalissima, vero?
 
Kuromizumi:
Hai osservato tutto nascosta come un topo di fogna? Che lurida schifosa! Però… perché non sei intervenuta?
 
Kirakishou:
Per togliere poi questa entrata in scena così epica? Non l’avrei mai permesso!
 
Kuromizumi, senza dire nulla, le lancia un’onda energetica dalla mano sinistra, ma Kirakishou la evita con un salto.
 
Kuromizumi:
Ah! Maledetta!
 
Kirakishou usa i suoi rovi bianchi e lega il corpo del prototipo come fosse un salame. Tuttavia, Kuromizumi se la ride e si libera spezzandoli senza il minimo sforzo.
 
Kuromizumi:
Quindi anche tu, come l’inutile Hinaichigo, usi dei rovi come attacco. Che delusione! Credevo fossi più in gamba! Possibile che Rozen abbia sprecato il suo talento nel creare esseri inutili? Questa cosa mi fa infuriare ancor di più di quanto già non sia!
 
Kirakishou:
Credo che tu mi stia sottovalutando un po’ troppo! Ti consiglio di non farlo!
 
Kuromizumi:
Mh? Che premura da parte tua! Comunque, intendi che sai fare meglio di così? Ti prego, fammi il favore!
 
La settima bambola sorride ed inizia a nevicare.
 
Kuromizumi:
Ah, neve! Del resto, con il nome che ti ritrovi, la cosa non è poi così sorprendente! So di ripetermi, ma… fammi il favore!
 
Kirakishou allarga le braccia e le solleva, la nevicata si tramuta in un attimo in una tempesta.
 
Kuromizumi: [coprendosi il viso con il braccio destro]
Uh! Acc…
 
A un tratto, si ritrova imprigionata all’interno di un blocco di ghiaccio. Kirakishou sorride.
 
Kuromizumi:
Cosa cavolo hai da sorridere? Te l’ho detto che sei inutile quanto la tua sesta sorella!
 
Detto questo, distrugge il blocco di ghiaccio liberandosi.
 
Kirakishou:
Mmmh… bambola tosta! Proviamo così!
 
Spara dal palmo della mano sinistra innumerevoli cristalli di neve proprio come fa Hyoga/Crystal di Saint Seiya/I Cavalieri Dello Zodiaco con la sua Diamond Dust/Polvere Di Diamanti, ma Kuromizumi li evita con un salto e prova a colpire la sua avversaria con un calcio volante. Il problema è che quando la raggiunge, Kirakishou scompare avvolta dalla nebbia e da una piccola tormenta di neve.
 
Kuromizumi:
Ah! Sei scappata! Codarda come tutte le tue sorelle!
 
Kirakishou: [fuori campo alle sue spalle]
Codarda io? Tu, invece, non ne sai niente, vero?
 
Kuromizumi si allontana da lei compiendo un salto e si gira a guardarla.
 
Kuromizumi:
Maledetta! Ti sai anche teletrasportare?
 
Kirakishou:
Qualcosa del genere…
 
Kuromizumi le spara le onde energetiche, ma Kirakishou non si muove di un millimetro.
 
Kuromizumi: [pensando]
Che fa? Non le evita? Non vorrà prendermi in giro come Suigintou?
 
Le onde vanno a segno e provocano una grande esplosione. Una volta che la polvere e il fumo svaniscono, però, Kirakishou è ancora in piedi e senza neanche un graffio. Si permette perfino di pulirsi la spalla destra.
 
Kuromizumi: [sospirando]
E ti pareva!
 
Il suo sguardo, poi, nota dei piccoli pezzi di ghiaccio in terra.
 
Kuromizumi:
Ghiaccio? Ah! Scommetto che hai creato una barriera o un muro di ghiaccio. Ho indovinato?
 
Kirakishou:
Wow! Ci sei arrivata! Per essere un prototipo, sei intelligente! Non l’avrei mai detto!
 
Kuromizumi: [tremando di rabbia]
Sta… stai zitta!
 
Il prototipo le lancia il vortice di petali di Shinku, ma la settima bambola non si scompone neanche un po’ rimanendo immobile. È come se fosse colpita da una semplice brezza. Poi, senza dire nulla, lancia da entrambe le mani innumerevoli aculei e lame di ghiaccio.
 
Kuromizumi:
Ah!
 
Kuromizumi usa la barriera rossa della quinta bambola e gli aculei e le lame si annullano al contatto con essa. Kirakishou allora smette e abbassa le braccia.
 
Kuromizumi:
Maledetta! Vediamo come te la cavi con questi!
 
Dietro le spalle della bambola numero zero compaiono enormi ali nere piumate che si tramutano in due dragoni.
 
Kirakishou:
Le ali di Gin-sama… sei davvero una bambola irrispettosa!
 
Kuromizumi:
Già! Sono proprio loro e sai quanto me ne importa di quello che dici!
 
I due draghi sparano fuoco blu, ma Kirakishou spara la “Polvere Di Diamanti”, così da ghiacciarlo e va in frantumi lasciando la sua avversaria a bocca aperta.
 
Kuromizumi:
Dannazione!
 
Spedisce i due draghi contro di lei, ma anche loro subiscono lo stesso trattamento delle fiamme, si ghiacciano e vanno quindi in frantumi.
 
Kuromizumi: [in un misto di rabbia e preoccupazione]
Non… non ho ancora finito!
 
Kirakishou:
Lo so!
 
Sulla mano della bambola in nero compare l’annaffiatoio di Suiseiseki, crea le piante che si avvinghiano agli arti della settima Rozen Maiden e viene sollevata da terra. Fatto ciò, fa sparire l’annaffiatoio per rimpiazzarlo con le cesoie di Souseiseki, vola verso la sua avversaria per infilzarla nel petto, ma la pianta si ghiaccia all’istante, va in frantumi come se fosse di vetro e Kirakishou scende dolcemente a terra prima che la lama raggiunga il suo petto.
 
Kuromizumi: [furiosa]
Tu… brutta…
 
Kirakishou solleva la testa e le sorride.
 
Kuromizumi:
Farò sparire quell’insopportabile sorriso dalla tua faccia!
 
Kirakishou:
Hai molti poteri eppure non riesci a sconfiggermi! E tu vorresti diventare Alice, la bambola perfetta? È assurdo!
 
Kuromizumi: [urlando]
Sta… stai zitta, maledetta!
 
Il prototipo rimette i piedi in terra, fa sparire le cesoie per sostituirle con il violino di Kanaria e si mette in posizione.
 
Kuromizumi:
È tempo di suonare! Secondo Movimento: In A Glass House!
 
Suona la canzone dei Gentle Giant e dal cielo piomba addosso la settima bambola una casa, completamente fatta di vetro, che va completamente in frantumi, ma lei resta tranquillamente in piedi come se nulla fosse.
 
Kuromizumi:
Questo… questo è assurdo! Le è caduta in testa un’intera casa completamente fatta di vetro… e non si è neanche inginocchiata!
 
Kirakishou:
Ne hai ancora altri di movimenti? Sono davvero curiosa di vedere cos’altro t’inventerai!
 
Kuromizumi rimane immobile e senza parole, poi si rimette in posizione.
 
Kuromizumi:
Questa volta ti farò a pezzi! Ne sono più che sicura! Terzo Movimento: Hurricane!
 
Inizia a suonare la famosa canzone di Bob Dylan e, proprio come dice il titolo, crea un uragano che investe Kirakishou la quale, però, rimane immobile senza muoversi di un millimetro. Capendo che sta solo sprecando tempo, il prototipo sbuffa.
 
Kuromizumi:
Vediamo se questo funziona. Quarto Movimento: A Raft Of Penguins!
 
Senza interrompersi nel suonare, la musica cambia completamente diventando la parte con i violini della canzone di Ian Anderson. Insieme al vortice, si unisce una tormenta di neve. Kirakishou sorride, solleva le braccia e assorbe la tormenta direttamente dalle mani.
 
Kuromizumi:
Ah! Che diavolo ho fatto?
 
Smette di suonare, ma è ormai troppo tardi. Kirakishou, quindi, se la ride.
 
Kirakishou:
Stavi usando il mio stesso elemento contro di me? Si può essere più stupidi?
 
Kuromizumi: [gridando]
Sta… sta zitta, maledetta, zitta! Me ne sono resa conto da sola di aver fatto un’idiozia, va bene?
 
Kirakishou sorride.
 
Kirakishou:
Soffia, vento glaciale che tutto congeli!
 
Dalla mano sinistra lancia un’altra “Polvere Di Diamanti”, Kuromizumi viene investita e buttata a terra. Quando si rialza, si ritrova con la parte destra del corpo, dove tiene l’archetto, completamente ghiacciata. Tuttavia, si libera facilmente.
 
Kuromizumi:
Brutta…
 
Si rimette subito in posizione.
 
Kirakishou:
Mmmh… siamo al… quinto movimento, dico bene?
 
Kuromizumi:
Proprio così! Quinto Movimento: My Dream's But A Drop Of Fuel For A Nightmare!
 
La versione strumentale della canzone dei Sonata Arctica viene eseguita correttamente, ma sembra non succedere assolutamente niente.
 
Kirakishou:
È una musica molto bella, dico davvero, ma sei sicura che sia un attacco? Quale dovrebbe essere l’effetto?
 
Kuromizumi:
Io… e io che diavolo ne so! Ho assorbito i poteri di Kanaria. Non conosco mica gli effetti dei suoi attacchi!
 
Kirakishou:
Mmmh… chissà, potrebbe essere uno di quelli attacchi che dà fastidio alle orecchie oppure, come suggerisce il titolo, e forse è più probabile, provoca degli incubi all’avversario!
 
Kuromizumi:
Chissà, forse hai ragione…
 
Il prototipo smette di suonare, inizia a tremare e battere i piedi in terra con furia.
 
Kuromizumi:
Comunque è assurdo che nessun attacco sia efficace su di te! Non può essere vero! Questo è il vero incubo!
 
Kirakishou: [ridendo]
Può darsi che quel movimento si sia rivoltato contro di te!
 
Kuromizumi:
Taci, dannazione! Proviamo con questo! Sesto Movimento: Intro/Passacaglia Maestosa/Bar-Rocko!
 
Inizia la canzone degli Alux Nahual e alle spalle del prototipo compare magicamente un gigante mostruoso color verde smeraldo. Il suo aspetto riprende proprio quello dell’idolo che si trova sulla copertina del loro album Conquista.
 
Kirakishou: [sbalordita]
Oh, wow!     
 
Kuromizumi: [ridendo e continuando sempre a suonare]
Ah, ah, ah, ah! Sei rimasta senza parole eh?
 
Il gigante, con uno scatto fulmineo, nonostante la sua mole, raggiunge la bambola e tenta di schiacciarla con il piede, ma Kirakishou lo evita per un soffio scansandosi a destra.
 
Kirakishou:
Sorprendente! È gigantesco, ma nonostante ciò è davvero agile e scattante!
 
Kuromizumi:
Devo ammetterlo, sono sorpresa quanto te! Sarà merito di questa musica che gli dà la carica giusta! Chissà!
 
Il gigante, allora, prova a colpire la bambola con un pugno, il destro, ma anche quello viene evitato. La settima Rozen Maiden dai candidi capelli inizia a fluttuare verso di lui e il gigante riesce a colpirla con una sberla data con la mano sinistra, come fosse un fastidioso insetto, e buttandola a terra.
 
Kuromizumi: [ridendo soddisfatta e sempre senza fermarsi a suonare]
Ah, ah, ah, ah! Vai così, mio gigante!
 
Kirakishou si rialza, mentre il gigante compie un grande salto. Sta chiaramente per atterrare su di lei a piedi uniti, quindi la bambola usa la tormenta e scompare, per riapparire poco lontano, e il gigante atterra facendo tremare il terreno come una scossa di terremoto.
 
Kuromizumi:
Dannazione! È riuscita a fuggire!
 
Kirakishou:
Pensi che mi lasci schiacciare così facilmente? Per chi mi hai preso?
 
Kuromizumi ringhia di rabbia.
 
Kuromizumi:
Che rabbia! Che odio!
 
Kirakishou inizia a ridere di gusto.
 
Kuromizumi:
Ah! La tua risata è davvero fastidiosa! Datti una mossa, stupido gigante! Schiacciala come il lurido insetto quale è!
 
Kirakishou:
Eh! È un vero peccato che sia semplicemente una marionetta senza anima al tuo servizio. Altrimenti, a quest’ora, si sarebbe rivoltato contro di te per averlo chiamato stupido!
 
Kuromizumi:
Che sfortuna, eh? Forza gigante, schiacciala!
 
Il gigante esegue l’ordine, tenta un’altra volta di schiacciarla con il piede, ma nulla. Allora prova con le mani. All’inizio Kirakishou le evita, un paio di volte, ma dopo essersi allontanata, si ferma e sorride.
 
Kirakishou:
Vieni a prendermi, bestione!
 
Il gigante non si fa pregare e, con uno scatto fulmineo, la raggiunge. Dopodiché, afferra la settima bambola con la mano sinistra, la solleva e l’avvicina al suo viso, come se volesse darle un’occhiata prima di distruggerla. Tuttavia, lei non si scompone affatto.
 
Kuromizumi:
Avanti, gigante di smeraldo, schiacciala come un chicco d’uva!
 
Il gigante, però, non si muove affatto.
 
Kuromizumi:
Beh? Che diavolo ti succede?
 
Lentamente, la mano del gigante inizia a congelarsi, insieme poi a tutto il corpo. Dopodiché, una volta diventato completamente di ghiaccio, crolla rovinosamente.
 
Kuromizumi: [sconvolta e smettendo quindi di suonare]
N… no… non è possibile…
 
Kirakishou: [sarcastica]
Un altro buco nell’acqua. Mi dispiace molto!
 
E rimette i piedi a terra. Kuromizumi trema di rabbia per poi rimanere immobile per qualche secondo e con gli occhi chiusi.
 
Kirakishou:
Beh? Che ti succede? Ti sei addormentata?
 
Kuromizumi: [spalancando gli occhi e gridando con rabbia]
Settimo Movi…
    
Non finisce di dirlo perché Kirakishou lancia un aculeo ghiacciato e colpisce in pieno il violino bucandolo da parte a parte.
 
Kuromizumi:
Ah!
 
Kirakishou:
Basta così! Mi sono stancata! Il concerto finisce qui!
 
Kuromizumi: [furiosa]
Maledetta settima bambola! Ti odio da morire!
 
Dato che ormai il violino è inutilizzabile, lo fa sparire. Kirakishou, invece, fa apparire sulla mano destra una spada di ghiaccio e sorride.
 
Kuromizumi: [sorpresa]
Wow!
 
Anche il prototipo fa apparire la sua spada energetica, ma poi la bambola dai capelli bianchi fa sparire la sua l’arma e quella dai capelli neri corvini rimane perplessa.
 
Kuromizumi:
Cos’è, non vuoi più combattere? Eppure io ero già pronta!
 
Kirakishou:
Vuoi combattere? Vuoi la mia Rosa Mystica? Vieni a prenderla!
 
Kuromizumi: [ridendo]
Credo che tu sia un po’ difettosa, ma d’accordo! Lo farò volentieri.
 
Il prototipo fa sparire la spada, vola come un razzo verso di lei e la stende a terra supina con un violento pugno. La bambola con la rosa bianca nell’occhio, però, si rialza e si pulisce il vestito. Kuromizumi allora dà un altro pugno, potente come il precedente, Kirakishou barcolla, ma resta in piedi e sorride.
 
Kuromizumi:
Ma che cosa…?
 
Inizia a darle altri pugni, ben quattro, ma nulla. Allora tenta con i calci rotanti. La settima bambola cade ogni volta e puntualmente si rialza. Il prototipo usa anche un dropkick seguito poi da gomitate, ginocchiate e anche qualche schiaffo. Tuttavia, la settima bambola sembra non subire affatto.
 
Kuromizumi:
Ma insomma, si può sapere che ti succede? Reagisci! Fai qualcosa!
 
Kirakishou:
Se tu non avessi le Rose Mystiche di Gin-sama e le altre Rozen Maiden, non ci sarebbe alcun motivo valido di combattere con te! Dopotutto… sei solo un prototipo. Anzi, uno scarto!
 
Kuromizumi inizia a tremare di rabbia.
 
Kuromizumi: [urlando]
Sta… sta zitta!
 
E le dà un montante così forte che la fa volare in aria, ma la bambola atterra dolcemente. Allora Kuromizumi inizia a spararle di nuovo innumerevoli onde energetiche, ma nonostante vanno tutte a segno, sollevando grandi nuvoloni di polvere, Kirakishou non subisce neanche il più minuscolo dei danni.
 
Kuromizumi:
Di nuovo! Ma… ma come è possibile?
 
Kirakishou:
Stai solo sprecando energie inutilmente! E ti stai rendendo ancor più ridicola di quanto tu già non sia!
 
Kuromizumi:
O… osi ancora schernirmi?
 
Sulla mano destra compare un’ascia di energia, mentre sulla sinistra una lancia. Il prototipo compie un salto, ma una piccola tormenta di neve la investe, facendo sparire le armi, e cade a terra restando seduta.
 
Kuromizumi:
Dannata bambola difettosa!
 
Kirakishou:
Se qui c’è una bambola difettosa, non sono certo io, ma tu!
 
Kuromizumi: [urlando]
Chi… chiudi il becco!
 
E di nuovo la stende con un montante che la solleva in aria e la fa cadere rovinosamente a terra. La settima Rozen Maiden, però, si rialza di nuovo.
 
Kuromizumi: [pensando]
Ma che diavolo…? Nonostante continui a colpirla, non emette un fiato! È come se non provasse il minimo dolore!
 
Kirakishou:
Qualcosa non va?
 
Kuromizumi:
S… stavo… stavo pensando il da farsi!
 
Kirakishou: [sorridendo]
Fai con comodo! Non vado da nessuna parte!
 
Il prototipo fa apparire la spada energetica sulla mano destra.
 
Kuromizumi:
Combattiamo con la spada!
 
Kirakishou: [sorridendo e facendo apparire la spada di ghiaccio nella mano sempre destra]
Molto bene! Chi di noi due perde l’arma, dovrà fare penitenza!
 
Kuromizumi:
E cioè?
 
Kirakishou:
Dovrà morire!
 
Kuromizumi inizia a ridere di gusto.
 
Kuromizumi:
Grazie, capitan ovvio! Non ci ero affatto arrivata!
 
Inizia la canzone WINTER HEAVEN degli Icewind e le due danno inizio alla battaglia con la spada. Solo e unicamente spada, stavolta, niente calci e pugni. Lo scontro dura tre minuti e ventiquattro secondi, senza che nessuna delle due riesca a portare a segno neanche il più piccolo affondo, e alla fine la canzone s’interrompe proprio quando la spada di Kuromizumi vola via. Quando si pianta al terreno, però, l’onda d’urto che ne segue non fa alcun effetto a Kirakishou. Non la scaraventa neanche a terra.
 
Kuromizumi: [pensando]
A… assurdo! Quell’onda d’urto non le ha fatto né caldo né freddo!
 
Kirakishou:
Hai perso! Scegli pure il modo di morire!
 
Kuromizumi ci pensa su.
 
Kuromizumi:
Il condannato a morte non ha diritto a un ultimo desiderio?
 
Kirakishou sorride.
 
Kirakishou:
Va bene! Cosa vuoi?
 
Kuromizumi:
Posso darti un bacio?
 
Kirakishou: [sorridendo e annuendo]
Concesso!
 
Kuromizumi: [pensando]
Cosa? Lo ha detto davvero? Ma allora è vero! È davvero difettosa come pensavo! Padre… hai costruito una bambola davvero idiota! Sei veramente un fallito!
 
Kirakishou:
Beh? Cosa c’è? Ci hai ripensato?
 
Kuromizumi:
Eh? No, no, niente affatto! Stavo solo pensando a una cosa buffa!
 
E inizia a ridere in modo inquietante.
 
Kirakishou:
Prima di morire, me la racconti? Voglio ridere anch’io!
 
Kuromizumi:
Ma sì, perché no?
 
Detto ciò, Kuromizumi si avvicina alla settima bambola. Le due rimangono a fissarsi per sei secondi, poi la bambola dai capelli bianchi si china un po’, dato che è più alta del prototipo, quest’ultima le prende il viso tra le mani e la bacia con passione. Una volta finito, il prototipo inizia a ridere follemente.
 
Kirakishou:
Non divertirti da sola. Voglio unirmi anch’io alla festa! C’è posto per me?
 
Kuromizumi:
È incredibile! È davvero incredibile! Pazzesco! Assurdo! Io… non ho parole! Sei la più stupida Rozen Maiden che nostro padre potesse mai creare! Hai forse dimenticato cosa succede se una Rozen Maiden ne bacia un’altra? Quest’ultima smette per sempre di funzionare e tu… ti sei lasciata baciare senza problemi! Sei proprio un’autentica idiota!
 
Kirakishou non dice nulla. Anzi, anche lei inizia a ridere fragorosamente.
 
Kuromizumi:
Beh, vedo che stai prendendo la cosa sul ridere. Contenta tu…
 
Kirakishou:
Guardati le mani… “sorella”!
 
Kuromizumi:
Eh?
 
Il prototipo fa quanto detto dalla settima bambola e rimane scioccata. Sulle sue mani sono comparse delle strane cose bianche. Sembrano tipo delle candide e vistose “vene”. Iniziano ad apparire anche sul suo viso.
 
Kuromizumi:
Ma… ma cosa…? Che… che significa? Io… io ti ho baciata!
 
Kirakishou: [sorridendo]
È vero, ma in quanto settima bambola sono priva di un corpo fisico. Eppure, anch’io sono in grado di diventare Alice!
 
Kuromizumi:
Ma che cosa…? Priva di un corpo? No, non è possibile! Ah!
 
Il prototipo s’inginocchia tenendo le mani sul petto.
 
Kuromizumi:
Il… il mio petto… brucia!
 
Dopodiché, il suo corpo s’illumina e le Rose Mystiche di Shinku e le altre escono dal petto per tornare al loro interno. Solo quella di Hinaichigo rimane a fluttuare poco sopra la testa del prototipo.
 
Kuromizumi: [sconvolta]
N… no! Non può… non può essere vero! Tutta… tutta questa fatica… per niente!
 
Shinku e le altre si risvegliano e osservano Kuromizumi sofferente che continua a brillare intensamente.
 
Shinku:
Ma cosa…? Ah!
 
Si accorge, e anche le altre, della presenza di Kirakishou la quale, vedendole, sorride.
 
Kuromizumi: [gridando con tanta rabbia e anche amarezza]
Ma… maledette… Rozen… Maiden! Maledetto anche… anche tu… padre! Che voi… siate… maledette… e che… possiate… andare… all’inferno! Aaaaaaaah!
 
La mascella di Kuromizumi si stacca e cade a terra, lei si accascia prona e la sua Rosa Mystica esce dalla sua schiena. A quel punto, il suo corpo diventa polvere lasciando solo i capelli, il velo, il vestito e la collana con la spilla a goccia. La sua Rosa Mystica rimane a fluttuare per circa una decina di secondi, dopodiché i cerchi di luce che le stanno attorno spariscono, la sua lucentezza si spegne completamente diventando nera come il carbone, cade a terra e si tramuta anche lei in polvere. Le cinque Rozen Maiden rimangono molto sorprese, e anche un po’ perplesse, da tutto ciò.
 
Shinku: [perplessa]  
Ma… ma cosa è successo?
 
Le altre sono così stupite e confuse che non danno una risposta. Laplace No Ma spunta dal nulla davanti a loro cogliendole di sorpresa.
 
Laplace No Ma:
Come Kuromizumi, anche la sua Rosa Mystica è nata come una prova. Al contrario delle vostre, Rozen ha usato poca energia magica con la sua. Per lui si trattava appunto di una prova. Un esperimento, se vogliamo! Per questo ne ha usata poca. Doveva testarla! Insomma, serviva per renderla forte giusto quel tanto che bastava per tenerla in vita. Per questo, una volta fuori dal corpo, ha perso per sempre il suo potere ed è finita in quel modo!
 
Le bambole annuiscono all’unisono. Dopodiché, rivolgono di nuovo lo sguardo verso la settima Rozen Maiden.
 
Kirakishou: [sorridendo]
Ciao, Gin-sama!
 
Suigintou, sentendosi osservata, capisce che si sta rivolgendo a lei.
 
Suigintou: [perplessa]
Eh? Come osi chiamarmi in quel modo? Io sono Suigintou e pretendo di essere chiamata così! Sono stata chiara?
 
Kirakishou: [chiudendo gli occhi, scuotendo la testa e continuando sorridere]
Qualunque cosa tu dica, a me non importa! Ti chiamerò sempre Gin-sama, anche se tu non vuoi!
 
Suigintou sbuffa e si avvicina a lei con fare bellicoso, ma Shinku, Kanaria e le gemelle la trattengono.
 
Souseiseki:
Datti una calmata! Non è il caso di litigare. Specialmente adesso che siamo da poco tornate alla vita!
 
Suiseiseki, Kanaria e Shinku: [all’unisono]
Già! Ha ragione! Dalle retta!
 
Suigintou allora si calma e si ricompone.
 
Suigintou:
D’accordo, lascerò perdere! Per oggi…
 
Shinku si rivolge poi alla settima bambola.
 
Shinku:
Non credo che ci conosciamo. O almeno, io non ricordo di averti mai vista in giro per la villa. Come ti chiami?
 
Kirakishou:
Tu non sei Gin-sama! Non parlo con te!
 
Shinku sospira.
 
Kanaria: [sussurrando]
Mamma mia che antipatica!
 
Suiseiseki & Souseiseki: [sussurrando all’unisono]
Già! Sono d’accordo!
 
Shinku:
Suigintou, ti dispiace domandarle come si chiama?
 
Suigintou: [sbuffando]
È davvero così importante saperlo?
 
Shinku:
L’ha creata Rozen, perciò è pur sempre nostra sorella!
 
Suigintou:
Anche quella pazza scema, il cui vestito è lì per terra, lo era!
 
Shinku:
Sì, anche lei, nonostante avesse appunto il difetto di essere pazza!
 
Le altre Rozen Maiden ridono di gusto, poi Suigintou guarda Kirakishou, solleva lo sguardo al cielo e sbuffa un po’.
 
Suigintou:
Qual è il tuo nome?
 
Kirakishou: [sorridendo]
Mi chiamo Kirakishou!
 
Suigintou:
Bene! Ecco fatto! Sei contenta ora, Shinku?
 
Shinku: [sorridendo]
Sì, molto!
 
Kirakishou sorride di nuovo, poi inizia a nevicare su di lei e viene avvolta dalla nebbia. La leggera nevicata si tramuta subito in tormenta. All’interno si riesce ad intravedere la sua sagoma, dopodiché sparisce completamente.
 
Shinku:
Che uscita di scena particolare…
 
A un tratto, si aprono cinque portali dimensionali davanti a loro e Laplace compare di nuovo dal nulla accanto a loro.
 
Laplace No Ma:
Questo posto sta per scomparire! Se non volete fare la sua stessa fine, vi consiglio di varcare quelle porte!
 
Detto questo, sorride. Un’altra porta dimensionale si apre alle sue spalle.
 
Laplace No Ma:
Ci rivedremo per un’altra partita dell’Alice Game, questa volta ufficiale, non come questa che si è trattato di… un’imprevista interruzione, ecco! Arrivederci, mie piccole dame!
 
Saluta le bambole con un inchino, fa un salto all’indietro e il portale si chiude.
 
Suigintou:
Non so voi, ma a me quel coniglio urta parecchio! Vorrei prenderlo a calci!
 
Kanaria e le gemelle annuiscono. Shinku si volta e vede le tenebre avanzare velocemente.
 
Shinku:
Non perdiamo tempo in chiacchiere! Andiamo via, presto!
 
Le cinque bambole varcano i propri portali, questi si chiudono e il mondo di Kuromizumi scompare per sempre avvolto nelle tenebre.
 
Dissolvenza in nero.


Nota 10: "Brutto coniglio bastardo di una generazione di bastardi!" è una semi citazione del lungometraggio Daffy Duck E L'Isola Fantastica.

Nota 11: "Soffia, vento glaciale che tutto congeli!" è invece una frase detta da Camus Dell'Aquario nella serie I Cavalieri Dello Zodiaco - Hades.

Nota 12: Anche Laplace fa una citazione, prima dell'arrivo di Kirakishou, ed è la frase, ovviamente tradotta in italiano, della canzone Leap Of Faith degli IQ.

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Capitolo 16
*** Il Finale ***


***
 
Dissolvenza in uscita. N-Field di Kirakishou, esterno, notte.
 
Parte la canzone WINTER NIGHT dei Folkodia. Carrellata in avanti di venti secondi sul cielo e i fiocchi di neve che scendono. Si raggiunge una montagna molto alta e coperta completamente di neve. L’inquadratura si alza e raggiunge la cima della montagna in cui si può vedere una strana costruzione. Un'altra carrellata in avanti e possiamo vedere che la costruzione è lo stesso identico castello di Cenerentola, ma fatto interamente di ghiaccio.
 
***
 
Castello di ghiaccio, interno.
 
Al centro di una grande sala compare una piccola tormenta di neve, dopodiché vediamo due stivali color rosa pallido. L’inquadratura si alza e vediamo Kirakishou a figura intera. La bambola inizia a camminare e si dirige al grosso portone della sala, lo apre, raggiunge una scalinata, la sale, una volta arrivata in cima supera un breve corridoio, apre un'altra porta e si ritrova in una stanza da letto. Raggiunge una grossa porta finestra, apre anche quella e cammina verso la ringhiera del grande balcone. Si ferma e contempla l’orizzonte. Ha smesso di nevicare e l’alba inizia a sorgere. A un tratto, si vede una scarpa nera toccare il pavimento di ghiaccio e la canzone s’interrompe. Kirakishou si volta e sorride. Laplace No Ma ha sulla mano destra una Rosa Mystica.
 
Laplace No Ma: [ricambiando il sorriso]
Ho qualcosa per te! Sei rimasta ferma a guardare le Rose Mystiche tornare nei corpi di Suigintou e le altre, perciò ho preso io quella di Hinaichigo, dato che ha perso il gioco.
 
La settima bambola, senza dire una parola e continuando ad avere quel sorriso stampato sul volto, si avvicina al demone, il fusto della rosa bianca sull’occhio desto si allunga, tocca la Rosa Mystica e l’assorbe. Dopodiché, il corpo di Kirakishou s’illumina e sorride soddisfatta.
 
Kirakishou:
Le mie sorelle sono fuggite grazie a te?
 
Laplace No Ma:
Certamente! Però non ho ben capito, perché non ne hai approfittato nel prendere le Rose Mystiche delle tue sorelle? L’occasione era praticamente perfetta e te la sei lasciata scappare così!
 
Kirakishou: [sorridendo]
Davvero l’arbitro dell’Alice Game mi sta domandando una cosa simile? Eppure dovresti saperlo che non è così che si vince il gioco! Ci si guadagna la vittoria solo combattendo!
 
Laplace No Ma sorride e fa un piccolo inchino.
 
Laplace No Ma: 
Un’ottima risposta! Rozen sarebbe fiero di te!
 
Kirakishou sorride.
 
Laplace No Ma:
Oh! Stavo dimenticando una cosa importante. Torno subito!
 
Kirakishou:
Sì sì! Ho già capito cosa intendi! Vai pure!
 
Il coniglio apre una porta dimensionale, vi entra dentro con un salto e questa si chiude.
 
***
 
Stanza di Mitsuo, interno, giorno.
 
La porta dimensionale si apre, Laplace esce e inizia a contemplare il ragazzino steso sul letto. Allunga poi la mano sinistra chiusa, la apre e da essa scende della sabbia dorata che cade sul viso del piccolo umano.
 
Laplace No Ma:
In questo modo, caro moccioso, hai perso per sempre il ricordo di aver incontrato il prototipo Kuromizumi! Non ti ricorderai mai più di lei! Al massimo, penserai di aver fatto solo un sogno. E nulla più!
 
Detto questo, parte la canzone THE BOY IN THE ATTIC, solo l’inizio strumentale di due minuti e venti secondi, dei Green Carnation, il demone si avvicina al computer, va sul forum in cui si parla delle Rozen Maiden e, una volta trovato il messaggio con la foto di Kuromizumi, lo cancella. Poi fa la stessa identica cosa anche con i messaggi privati della conversazione con Jun. Dopodiché, il coniglio in smoking sorride, riguarda Mitsuo per un attimo, poi si dirige verso il salone, sparge la sabbia anche sul viso di Ayame e, una volta finito, riapre il portale, lo varca e questo si chiude. Mitsuo si sveglia subito dopo e si guarda attorno con un’espressione davvero confusa. Si alza, esce dalla sua stanza, apre la botola, sale in soffitta e inizia a grattarsi la testa. Rimane pensieroso e a fissare il vuoto per un po’, poi scuote la testa, fa spallucce con un’espressione che dice chiaramente “mah!”, riscende, chiude la botola e la canzone s’interrompe.
 
***
 
Stanza di Micchan, interno.
 
Parte un’altra canzone, stavolta cantata, ovvero IT'S ALL COMING BACK TO ME NOW di Meat Loaf. Vediamo Micchan in camera sua seduta davanti alla scrivania con aria pensierosa e triste. Si riguarda la mano e quando rivede l’anello, la sua espressione cambia notevolmente diventando allegra. Una piccola mano le tocca la spalla, la ragazza si volta di scatto e Kanaria le sorride. Micchan inizia a lacrimare di gioia e si abbracciano felici. Subito dopo, vediamo le gemelle che si ritrovano nella stanza di Kazuki, si guardano e sorridono. Scendono le scale e trovano i coniugi Shibasaki in salone. Quando la donna le nota, sorride. Anche il marito, dopo averle viste, sorride. Corrono verso di loro e si abbracciano con le lacrime agli occhi, ma felici. Poi vediamo Megu, sempre nel suo letto, con gli occhi chiusi. Due secondi dopo li apre, si gira verso destra e sorride. Suigintou è in piedi sul davanzale che le dà le spalle. Poi si volta leggermente verso la ragazza e anche lei le sorride. Infine, vediamo Shinku che si ritrova nella stanza di Jun, ma il ragazzino non è lì. La bambola vestita di rosso esce dalla stanza e va in cucina. Nori è seduta su una sedia con aria assorta, ma quando vede la bambola sorride. Poi dice qualcosa, che ovviamente non sentiamo sempre per la presenza della canzone in sottofondo, indica qualcosa, Shinku sorride, annuisce, esce dalla cucina e va nello sgabuzzino. Jun è proprio lì, seduto per terra con le gambe incrociate davanti allo specchio. La bambola si avvicina silenziosamente e poi gli mette le mani davanti agli occhi. Lui sorride, poi si volta e la quinta Rozen Maiden ricambia il sorriso. I due si abbracciano e restano fermi in quella posizione per qualche minuto. Dopodiché la canzone s’interrompe.
 
Shinku:
Mi sei mancato, Jun!
 
Il ragazzino le sorride.
 
Jun: [mostrandole l’anello]
Quando… quando questo è sparito dal mio dito mi son sentito malissimo! Io… ho creduto davvero di non rivederti mai più!
 
Gli occhi del ragazzino iniziano a lacrimare. Anche Shinku si commuove e gli accarezza il viso.
 
Shinku:
Kuromizumi mi aveva sconfitta, ma… non sapeva che c’era un’altra bambola da sconfiggere!
 
Jun:           
Eh? Mi stai dicendo che c’è una settima Rozen Maiden in giro?
 
Shinku:
Proprio così!
 
Jun rimane senza parole.
 
Jun:
Allora è stata lei a sconfiggere il prototipo, dico bene? Come si chiama? Che aspetto ha?
 
Shinku:
Si chiama Kirakishou. Per quanto riguarda il suo aspetto… uhm… fammi pensare… tu sei bravo a disegnare, vero?
 
Jun:
Beh sì… me la cavo!
 
Shinku:
Allora la disegnerai mentre te la descrivo!
 
Jun:  
Praticamente le faccio l’identikit, come succede in alcune puntate di Detective Kun-kun!
 
Shinku ride di gusto.
 
Shinku:
Già! Proprio così!
 
Poi, entrambi rimangono in silenzio a guardare il vuoto.
 
Jun:
A cosa pensi?
 
Shinku:
A quel ragazzino che ha trovato Kuromizumi. Poverino, si starà preoccupando a morte!
 
Laplace No Ma: [fuori campo]
Non c’è nessun problema! Ci ho pensato io!
 
Jun sussulta.
 
Jun:
Chi… chi è là?
 
Shinku sorride.
 
Shinku:
Non preoccuparti, è tutto sotto controllo, Jun!
 
Laplace esce dall’ombra mostrandosi.
 
Jun: [sorpreso]
Un… un coniglio antropomorfo?
 
Shinku:
Lui è Laplace No Ma! Il suo ruolo è quello di arbitro dell’Alice Game!
 
Jun:
A… arbitro? Addirittura? Non pensavo che quell’assurdità dell’Alice Game avesse anche bisogno di un arbitro!
 
Laplace No Ma:
In fondo, si tratta di una cosa troppo grande per un moccioso come te! È normale che tu non riesca a capirlo!
 
Jun: [leggermente alterato]
Hey! Come osi chiamarmi moccioso? Ti strapperò quel batuffolo di coda che ti ritrovi!
 
Shinku: [fluttuando un poco e mettendogli una mano sul petto]
Lascialo perdere Jun! Non badare troppo a quel che dice!
 
Jun allora si calma.
 
Jun:
Va bene Shinku, come vuoi!
 
Shinku: [sorridendo]
Bravo ragazzo!
 
La bambola poi rivolge lo sguardo al demone.
 
Shinku:
Che cosa intendevi prima con “ci ho pensato io”? Cosa hai fatto a quel povero ragazzino? Non lo avrai mica…?
 
Il demone la interrompe aprendo la mano destra e sul palmo ha della sabbia dorata.
 
Laplace No Ma:
Subito a pensar male, stai!
 
Shinku: [incuriosita]
Che cos’è quella sabbia?
 
Laplace No Ma:
Perché la sabbia è più densa del sangue, ma una prigione nella sabbia è un paradiso in un inferno!
 
Shinku: [sorridendo]
Mpf! Sei sempre il solito! E comunque, al contrario di Kuromizumi, io ho afferrato la citazione. Tu non sei affatto l’uomo sabbia! Perciò spiegati meglio!
 
Il coniglio in smoking sorride compiaciuto.
 
Laplace No Ma:
Eh… quella sciocca di Kuromizumi non amava affatto risolvere i miei adorati indovinelli né sapeva cogliere le mie citazioni! Eh! Si vedeva proprio che era un prototipo! Di qualità scadente, tra l’altro! Comunque sì, questa sabbia magica cancella dei determinati ricordi! Perciò, ora Mitsuo e sua madre non ricorderanno più niente dell’incontro di Kuromizumi né tantomeno della sua esistenza! Penseranno al massimo di aver fatto un sogno e nulla più!
 
Jun:
Ah! E se per caso Mitsuo trova i messaggi privati che ci siamo mandati io e lui sul suo computer? Questo gli potrebbe far ricordare qualcosa, no?
 
Laplace inizia a ridere.
 
Jun:
Ehm… cos’ho detto di così divertente?
 
Laplace No Ma:
Si vede proprio che sei un ragazzino!
 
Jun mette il broncio.
 
Jun:
Tsk!
 
Laplace No Ma:
Che tu ci creda o no, so usare benissimo il computer e quindi ho cancellato il messaggio con la foto di Kuromizumi, che Mitsuo le ha fatto, e anche i messaggi privati!
 
Jun:
Capisco, anche se non mi è chiaro come hai fatto a cancellare il messaggio con la foto! Solo chi è amministratore o moderatore di quel forum può fare una cosa del genere!
 
Laplace fa un sorriso fissando Jun e solo dopo un paio di secondi il ragazzino finalmente ci arriva.
 
Jun:
Oh…
 
Laplace, a quel punto, si avvicina allo specchio che s’illumina.
 
Laplace No Ma:
Beh, detto questo, è arrivata per me l’ora di andare! Moccioso, quinta Rozen Maiden, vi auguro un buon proseguimento di giornata! Alla prossima!
 
Jun: [seccato]
Mpf! Non sono un moccioso!
 
Shinku ride sotto i baffi. Laplace No Ma fa un inchino ed entra nello specchio. I due rimangono in silenzio per qualche secondo fissando lo specchio.
 
Jun:
Posso dire una cosa?
 
Shinku:
Certo!
 
Jun:
È proprio un tipo strano, antipatico e quei suoi occhi sono inquietantissimi!
 
Shinku: [sorridendo]
Concordo, ma in fondo non è cattivo e questo mi basta!
 
Jun:
Ci mancava solo che fosse cattivo! Anche se bisogna dire che quegli occhi ingannano parecchio!
 
La bambola sorride, poi prende l’orologio da taschino e controlla l’ora.
 
Shinku:
Bene, è ancora presto!
 
Jun:
Mh?
 
Shinku:
Parlo di Detective Kun-kun! Andrà in onda tra quindici minuti!
 
Jun: [sorridendo]
Capisco!
 
Detto questo, si alza, ma la bambola si avvicina allo specchio che s’illumina.
 
Jun:
Cosa…? Dove vai adesso?
 
Shinku: [sorridendo]
Non preoccuparti! Torno presto!
 
Jun: [annuendo]
D’accordo!
 
La bambola gli sorride e varca lo specchio.
 
***
 
Villa Di Rozen, stanza da letto, interno.
 
Lo specchio nella stanza s’illumina ed esce Shinku. Parte la canzone LODE AL PADRE degli Ancient Bards, la bambola cammina, al rallentatore, verso l’uscita. Una volta fuori, l’ambiente attorno si trasforma riacquistando il bell’aspetto di un tempo, poi supera il breve corridoio, muovendo la bocca seguendo le parole della canzone, e scende le scale. Si dirige verso il grosso portone, esce in giardino e lì trova Rozen che le dà le spalle. La bambola, sempre continuando a “cantare”, sorride, l’uomo si gira verso di lei e le sorride a sua volta. Rimangono fermi a fissarsi per qualche secondo, poi Shinku si avvicina a lui, Rozen s’inginocchia, le accarezza i capelli e il viso, le sussurra qualcosa all’orecchio, le dà un bacio sulla fronte e svanisce in un intenso bagliore di luce. Shinku si commuove e guarda il cielo limpido. Si volta e trova Suigintou, Kanaria e le gemelle che le sorridono. Le sorelle si avvicinano a lei e fanno un abbraccio di gruppo restando in quella posizione per un po’ di tempo, poi tornano in camera davanti allo specchio, ognuna di loro lo varca e torna a casa e quando è Shinku, l’ultima a varcarlo, la canzone s’interrompe.
 
***
 
Casa di Jun, sgabuzzino, interno.
 
Shinku esce dallo specchio. Jun sorride.
 
Jun:
Hai fatto presto!
 
Shinku: [sorridendo]
Te l’avevo detto, no?
 
Il ragazzino ricambia il sorriso e la prende in braccio senza che lei glielo chiede.
 
Shinku: [sorridendo]
Finalmente ti stai comportando come un bravo servitore!
 
Jun:
Solo adesso? Prima no?
 
Shinku ride sotto i baffi e Jun le sorride. Escono dallo sgabuzzino e si dirigono in salone. Shinku, nel mentre, poggia delicatamente la testa sul suo petto.
 
Shinku:
Ti voglio bene, Jun!
 
Jun: [sorridendo]
Te ne voglio anch’io!
 
Una volta in salone, i due si siedono sul divano, Jun accende la tv, ma c’è ancora la pubblicità.
 
Jun:
Sai, stavo riflettendo su una cosa…
 
Shinku:
Mh? E cioè?
 
Jun:
Adesso… adesso che è spuntata fuori la settima Rozen Maiden, quella Kishura…
 
Shinku: [ridendo]
Kirakishou, sciocchino!
 
Jun:
Sì, Kirakishou! Insomma, l’Alice Game… continua!
 
Shinku nota che lo dice con un’espressione molto triste, quindi gli accarezza il viso.
 
Shinku: [sorridendo]
Forse no!
 
Jun: [confuso]
Eh? Come sarebbe?
 
Shinku:
Non preoccuparti! Fidati di me, ok?
 
Jun annuisce restando comunque confuso e perplesso. Finita la pubblicità, finalmente compare la sigla di Detective Kun-kun.
 
Jun:
Oh! Finalmente è iniziato!
 
Shinku: [con il dito indice sul naso]
Ssssh! Fai silenzio, Jun! Il fatto che ti ho detto di essere un bravo servitore, non ti dà il diritto di comportarti come ti pare!
 
Jun: [fuori campo con tono alterato mentre viene inquadrata la casa dall’esterno]
Hey! Guarda che c’è la sigla, quindi non ho fatto nulla di male! Perché diavolo mi zittisci?
 
Shinku: [sospirando]
Sei sempre il solito. Sei davvero un servitore incapace!
 
Jun: [urlando]
Bambola malefica e dannata! Ti odio! Ti odio!
 
Shinku: [ridendo]
Non mi sembri troppo convinto, mentre lo dici! Ora zitto! La sigla è finita!
 
L’inquadratura sulla casa si alza in alto mostrando il cielo. Dissolvenza in nero. Didascalia in entrata al centro dello schermo nero: 


 
THE END
 
Sigla Di Chiusura, MUGEN-DENSETSU dei Novela e Titoli Di Coda.


Nota 13: L'ennesima citazione di Laplace è un'altro pezzo di canzone tradotta in italiano, ovvero, la canzone Mad Man Moon dei Genesis.

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Capitolo 17
*** Extra: Credits ***


Un film, animato o no, non è da considerarsi tale senza i credits finali! Ed eccoli qua!



Rozen Maiden The Movie (Fanmade)
 
Credits:
 
Regia:
Mamoru Matsuo
 
Sceneggiatura E Produttore/Produttore Esecutivo:
Phobos_Quake 3
 
Tratto Dal Manga Di:
Peach Pit
 
Disegno Dei Personaggi:
Kumi Ishii
 
Studio D’Animazione:
Nomad
 
Doppiatori Originali:
 
Suigintou: Rie Tanaka
 
Kanaria: Yumi Shimura
 
Suiseiseki: Natsuko Kuwatani
 
Souseiseki: Rika Morinaga
 
Shinku: Miyuki Sawashiro
 
Hinaichigo: Masayo Kurata
 
Kirakishou: Chiemi Chiba
 
Rei/Kuromizumi: Saori Goto
 
Jun: Asami Sanada
 
Nori: Noriko Rikimaru
 
Tomoe: Masayo Kurata
 
Mitsuo: Hiroko Emori 
 
Kenichi, Hiroshi e Noburo: Yumi Toma, Noriko Uemura e Sakura Tange  
 
Ayame: Chie Kojiro
 
Laplace No Ma:  Kyousei Tsukui
 
Doppiatori Italiani:
 
Suigintou: Laura Lenghi
 
Kanaria: Letizia Ciampa
 
Suiseiseki: Federica De Bortoli
 
Souseiseki: Barbara De Bortoli
 
Shinku: Gemma Donati
 
Hinaichigo: Sara Tesei
 
Kirakishou: Cinzia De Carolis
 
Rei/Kuromizumi: Monica Ward
 
Jun: Luca Tesei
 
Nori: Perla Liberatori
 
Tomoe: Ilaria Latini
 
Mitsuo: Adrian Alto 
 
Kenichi, Hiroshi e Noburo: Lorenzo Virgilii, Alberto Vannini e Gaia Bolognesi  
 
Ayame: Valentina Favazza
 
Laplace No Ma: Roberto Chevalier
 
Edizione Italiana: Dynamic Italia
 
Canzoni:
 
“Doll” (Opening Theme)
Performed by ALIESON
 
“Wild Honey”
Performed by U2
 
“Where Do The Children Play?”
Performed by CAT STEVENS
 
“Underground”
Performed by DAVID BOWIE
 
“Falling At Your Feet”
Performed by DANIEL LANOIS (Feat. BONO VOX)
 
“Hammer Smashed Face”
Performed by CANNIBAL CORPSE
 
“Breath”
Performed by MIDGE URE
 
“June”
Performed by SPOCK’S BEARD
 
“Fantasma Theme”
Performed by EVERON
 
“The Meeting”
Performed by ANDERSON, BRUFORD, WAKEMAN, HOWE
 
“Baroque Impression No. 1”
Performed by PÄR LINDH PROJECT
 
“Tröstevals”
Performed by KERRS PINK
 
“Asylum 32”
Performed by SCARAB
 
“Faith - Apathy Divine Part 1”
Performed by WUTHERING HEIGHTS
 
“Can I Tell You”
Performed by KANSAS
 
“Silver Strand”
Performed by THE CORRS
 
“Death Death (Devil, Devil, Evil, Evil, Song)”
Performed by AURELIO VOLTAIRE
 
“What's Hidden There?”
Performed by SVANFRIDUR
 
“Sanctuary Part 1”
Performed by ROBERT REED
 
“The Great Plain”
Performed by MIKE OLDFIELD
 
“Go!”
Performed by DREAMSTORIA
 
“One Fatal Mistake”
Performed by IQ
 
“Eva”
Performed by NIGHTWISH
 
“Signal To Noise”
Performed by PETER GABRIEL
 
“Heart Of Amsterdam”
Performed by THE GENTLE STORM
 
“The Day That The World Breaks Down”
Performed by AYREON
 
“Rising Sun”
Performed by CFO$
 
“Lullaby”
Performed by GALLEON
 
“Larks' Tongues In Aspic Part One”
Performed by KING CRIMSON
 
“Believer”
Performed by MYRATH
 
“Hocus Pocus”
Performed by FOCUS
 
“Touch The Sky”
Performed by YOUNG DUBLINERS
 
“Tesla”
Performed by UNITOPIA
 
“In A Glass House”
Performed by GENTLE GIANT
 
“Hurricane”
Performed by BOB DYLAN
 
“A Raft Of Penguins”
Performed by IAN ANDERSON
 
“My Dream's But A Drop Of Fuel For A Nightmare” (Instrumental Version)
Performed by SONATA ARCTICA
 
“Intro/Passacaglia Maestosa/Bar-Rocko”
Performed by ALUX NAHUAL
 
“Winter Heaven”
Performed by ICEWIND
 
“Winter Night”
Performed by FOLKODIA
 
“The Boy In The Attic”
Performed by GREEN CARNATION
 
“It’s All Coming Back To Me Now”
Performed by MEAT LOAF
 
“Lode Al Padre”
Performed by ANCIENT BARDS
 
“Mugen-Densetsu” (Ending Theme)
Performed by NOVELA
 
© Fanmade Movie

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