La rinascita del corvo e la velocità del metalupo

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nelle fredde foreste del nord ***
Capitolo 2: *** Momenti di tensione ***
Capitolo 3: *** Giocare con il fuoco ***
Capitolo 4: *** Sangue di lupo ***
Capitolo 5: *** Brandon contro la famiglia ***
Capitolo 6: *** La rivelazione e il tradimento di Theon ***
Capitolo 7: *** Nemici ovunque ***
Capitolo 8: *** Giustizia è stata fatta ***



Capitolo 1
*** Nelle fredde foreste del nord ***


Brandon Stark giaceva dormiente sulle fredde erbe del Regno di suo padre.
Un volo da tale altezza avrebbe ucciso chiunque, ma non lui.
La divina provvidenza aveva deciso che non era ancora il momento di morire.
“Gli Stark non muoiono mai. Solo gli Dei possono decidere del nostro futuro… Non i Lannister.”
Il giovane figlio di Eddard e Cathlyn Stark sembrava immerso in un sogno prima della rinascita definitiva.
“Non riesco ad aprire gli occhi… Ma non sono morto. Devo trovare la forza necessaria e…”
Ma i suoi pensieri furono interrotti dal gracidare di un corvo che svolazzava nelle vicinanze.
“Ma che diavolo…”
Mentre i suoi acuti si facevano insistenti, alla fine Brandon aprì i suoi piccoli occhi da bambino innocente.
< Dove mi trovo? > si domandò non riuscendo a riconoscere il territorio dove veniva spesso in esplorazione.
< Allora sei vivo… > fece una voce dietro di lui…
< Chi ha parlato? >
< Sono io… Ce la fai a voltarti? >
< Non credo di riuscire a muovermi… Sei per caso una persona che conosco? Un servitore? >
< Niente di tutto questo… Prova a voltarti e poi vedrai la verità. >
Riuscendo malamente a muoversi, alla fine Brandon acconsentì alla richiesta della voce sconosciuta.
< Estate! Ma allora sei tu! Che sciocco! Credevo che tu avessi iniziato a parlare. >
< Infatti sono stato io > replicò il metalupo.
< Non è possibile… Tu parli? E da quando? >
< Da sempre, giovane ragazzo. >
< E non è l’unico animale a parlare > mormorò il corvo atterrando sulla schiena del metalupo.
< Sto sognando, non è vero? >
< E’ normale avere la mente confusa in questo frangente, ma ti assicuro che è tutto vero. Io e il corvo siamo qui per aiutarti. >
< Nessuno può aiutarmi. Sono caduto da quella torre e non riesco a muovermi. >
< Non ancora… Guardami dritto negli occhi e dimmi cosa vedi. >
Acconsentendo alla richiesta del lupo, Brandon riusciva a vedere se stesso mentre stava correndo con la sua spada accompagnato proprio dal suo metalupo in un giorno di caccia.
< Che cosa significano quelle immagini? >
< E’ il tuo futuro, Brandon. >
< Il mio futuro? Estate, ti rendi conto che non tornerò mai più a camminare? >
< E questo chi l’ha detto? >
< Non riesco a muovermi! >
< Smettila di lamentarti e alzati da terra. >
< Ma come poso fare?! Sono senza forze! >
< Credi in te stesso e rialzati! Questa è una prova che devi superare solo con le tue energie… Avanti, Brandon. So che puoi riuscirci. >
Muovendosi faticosamente, Brandon riusciva a malapena a rotolarsi per terra.
< Ti donerò la mia agilità, Brandon Stark… E sarai una persona nuova. >
< Invece con la mia abilità richiamerai a te i tuoi amici e i tuoi nemici > disse invece il corvo.
< Che stupida abilità è questa? >
< Fidati, ragazzo. Ti servirà. >
< Non è che potrei cominciare a volare? Così rischierei di non essere più gettato da grandi altezze. >
< Non è umano che qualcuno riesca a volare, giovane Stark. >
< Ma potrei divenire il primo uomo ad esserlo. >
< Adesso basta fare domande. Il tempo stringe e devi tornartene immediatamente a casa. >
< Ma io… >
Improvvisamente, il metalupo di Brandon Stark cominciò ad illuminarsi di luce propria entrando nel corpo del giovane ragazzo, lasciandolo sbigottito.
< Ma cosa mi è successo? >
< Adesso il metalupo è dentro di te > rispose il corvo < Prova a rialzarti. >
Con grande sorpresa, Brandon Stark riusciva a stare in piedi con le sue gambe.
< Estate mi ha salvato la vita… Mi ha dato un’altra possibilità… >
< Adesso il tuo metalupo rimarrà dentro di te fino alla tua morte. Non sprecare quest’occasione. >
< E tu? Che cosa farai? >
< Io sarò il tuo più fidato consigliere e sarò le tue ali in posti che non potrai mai raggiungere… Però ricordati: non parlare a nessuno che io so parlare. Ti prenderebbero per pazzo. >
< Sicuro. Non lo farò mai. >
< Molto bene. Adesso tornatene a casa. Tra poco dovrai dare udienza alla tua famiglia. >
< E cosa devo dirgli? >
< La verità: hai visto Jamie e Cersei Lannister fare l’amore dinanzi a questa torre. A quel punto tuo padre saprà cosa fare al riguardo. >
< Ma così scatenerò una guerra senza precedenti. >
< Di questo non devi preoccuparti… Non ci sarà nessuna guerra e Cersei e Jamie avranno quello che si meritano da Re Robert Baratheon. >
< Mi devo fidare? Sembra una possibilità surreale. >
< Lo scoprirai solo vivendo > disse infine il corvo alzandosi in volo per scomparire nelle nuvole grigie del cielo.
 
 
< Dove si trova il piccoletto degli Stark? > domandò impazientemente la Regina Cersei < Jamie! >
< Non lo so, tesoro mio. L’ho gettato dalla torre ma il suo corpo è scomparso nel nulla. >
< Qualcuno deve averlo portato via. È impossibile che sia riuscito a sopravvivere da tale altezza. >
< Meglio tornare da tuo marito. Ci starà sicuramente cercando. >
< Jamie… >
< Che cosa c’è, Cersei? >
< Stiamo sbagliando tutto… Dobbiamo mettere fine al nostro rapporto. >
< Che cosa? dopo tutti questi anni? >
< Io ti amo, Jamie. È per il nostro bene… Soprattutto per il tuo… Se veniamo scoperti le nostre vite sono spacciate. >
< Preferisco morire che dividermi da te. >
< Jamie, cerca di ragionare… >
< Ne riparliamo più avanti. Adesso dobbiamo tornare al castello degli Stark. Sia com’è tuo marito quando non ti trova. >
< Quel maledetto ubriacone… Deve avere la fine che merita. >
< E l’avrà, tesoro mio. È solo questione di tempo. >
< Non riuscirò a stare tranquillo ben sapendo che il giovane bambino degli Stark è scomparso nel nulla. Suo padre farà di tutto per ritrovarlo. Anche scatenando una guerra inutile. >
< Non ti preoccupare, Cersei. Non potranno mai accusarci… >
< Io sono pronta a negare fino alla morte se servirà. >
< Lo stesso vale per me. >
< Jamie, sei sicuro che ci ha visto solo quel bambino? >
< Sì. Solo quel moccioso poteva arrampicarsi fin lassù… Nessun adulto riuscirebbe mai in tale impresa… Adesso però smettiamola di pensare al peggio, d’accordo? >
< Va bene. Come vuoi tu >disse infine Cersei dando un ultimo bacio al suo amato prima di tornare verso il castello degli Stark.
“La vendette di Grande Inverno sta per abbattersi su di voi.”

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Capitolo 2
*** Momenti di tensione ***


Mentre Robert Baratheon e Eddard Stark stavano conversando in privato nella sala del trono di Grande inverno, furono interrotti improvvisamente dall’arrivo di Cathlyn.
< Cathlyn, che cosa succede? >
La donna aveva il fiatone a causa della lunga corsa che aveva fatto per arrivare fin nella sala del trono.
< Ho cercato dappertutto nostro figlia Brandon, Ed… Ma non sono riuscito a trovarlo da nessuna parte. >
< Magari è a giocare con gli altri suoi fratelli in giro da qualche parte. >
< Ho parlato anche con loro ma non lo vedono da stamattina. Secondo me dobbiamo radunare le nostre armate e andarlo a cercare. >
< Secondo me ti stai preoccupando troppo, Cathlyn > intervenne Robert < Il bambino potrebbe essersi avventurato in qualche cunicolo nascosto per giocare. Sono convinto che salterà fuori quando meno ve l’aspettate. >
< Ed, dai retta a me. Andiamo a cercarlo. >
< Non posso. Non ora che stiamo parlando di fatti privati molto importanti. >
< I fatti di guerra sono molto più importanti della vita di tuo figlio? >
< Non ho detto questo… >
< Però lo lasciavi intendere! >
< Se può risollevarvi il morale, io non riesco a trovare mia moglie. Sembra scomparsa nel nulla. >
< Tua moglie non è un bambino indifeso come mio figlio > replicò la donna a denti stretti.
< Comunque vedi di stare tranquilla. Presto nostro figlio ritornerà a casa. >
< Vado a vedere se per caso è tornato in camera sua. Quando si arrampica da qualche parte ritorna sempre nella sua stanza. >
< Ecco, brava. Ti raggiungo presto, d’accordo? >
< Va bene. Però non fare tardi. >
< Non ti preoccupare > replicò Eddard dando un rapido bacio sulla fronte a sua moglie prima di ritornare a discutere con Robert.
< Mi dispiace per lo sfogo di mia moglie, Robert. >
< Non ti preoccupare, Ed. ama molto i tuoi figli. Si vede. >
< Sì. Tutti tranne uno… >
< Ti riferisci forse a Jon Snow? >
< Non l’ha mai guardato come un vero figlio… Ma non ha tutti i torti. Cathlyn mi ha saputo perdonare nonostante tutti i miei difetti e le avversità. >
< Le donne devono tacere quando non si tratta di curare la casa e i loro figli. Perché un uomo non può stare con tutte le donne che vuole? >
< Perché sono gelose, Robert. >
< La gelosia è un sentimento stupido e infantile… Comunque adesso basta parlare di queste sciocchezze. Dobbiamo prepararci a combattere una guerra molto più grande di noi. >
< Sì, hai ragione. >
 
 
Correndo verso la camera di suo figlio, Cathlyn s’imbatté in Arya intenta ad esercitarsi con il tiro con l’arco.
< Perché tanta fretta, mamma? >
< Lo sai. Non riesco a trovare Brandon da nessuna parte. >
< Sono sicura che si è arrampicato da qualche parte e non riesce a trovare la via per il ritorno a casa. >
< Presto farà molto buio e se non sarà ancora tornato a casa, dovrò andarlo a cercare da sola. >
< Perché da sola? Fatti aiutare da nostro padre. >
< Quando tuo padre è a colloquio con il Re non esiste nessun altro in questo mondo. Nemmeno la sua famiglia. >
< E comunque secondo me non dovresti preoccuparti. >
< L’ha detto anche tuo padre… >
Ma nel mentre Arya e sua madre stavano conversando amichevolmente, Brandon si diresse verso di loro.
< Tesoro! Ma dove sei stato? > domandò sua madre piombando addosso a lui.
< Ero a fare un giro nella foresta in compagnia del mio metalupo. >
< Perché non me l’hai detto? Eravamo tutti in pensiero per te. >
< Veramente l’unica in pensiero eri tu, mamma > replicò Arya alzando un sopracciglio.
< Fa lo stesso. >
< Mamma, lo sai che se non mi trovi nel castello sono a scorrazzare in giro per il regno. >
< Lo so. Però non farlo più, ok? Sono tempi molti difficili questi e un’imboscata da parte dei bruti o di qualche malintenzionato potrebbe costarti cara la pelle. >
< So benissimo badare a me stesso, mamma. >
< Questo ne dubito fortemente… Sei ancora molto piccolo. >
“Ho già incontrato la morte, mamma. Credo di essere cresciuto abbastanza.”
< Comunque adesso non c’è più modo di preoccuparsi > ribatté Arya < Bran è qui tra noi sano e salvo. >
< Va bene. Se avete bisogno di me sarò con vostro padre. >
< D’accordo > replicarono in coro i due bambini.
Quando Arya e Brandon si ritrovarono da soli, la bambina volle sapere immediatamente dove fosse finito suo fratello in tutto questo tempo.
< L’ho detto a nostra madre poco fa’. Ero a fare un giro nella foresta in compagnia di Estate. >
< Non è vero. Tu menti. >
< Che cosa? >
< Sono convinto che ti sei arrampicato da qualche parte contro il volere di nostra madre. Sai meglio di me che lei non vuole. Rischi seriamente di cadere e di morire. >
“Lo so bene, sorellina. Peccato però che mi sia già successo.”
< Se non vuoi credermi io non ci posso fare nulla. >
< Allora guardami dritta negli occhi e dimmi che ho ragione. >
Ma Brandon non ce la faceva ad acconsentire alla richiesta di sua sorella, distogliendo immediatamente lo sguardo.
< Come credevo… >
< Perché tu e mia madre non mi lasciate in pace? >
< Perché sei l’uomo più piccolo della nostra famiglia e siamo molto preoccupati per te. >
< Falla finita, Arya. Non fare la madre saccente. >
< Ma io… >
< Buon pomeriggio, ragazzi > disse improvvisamente Cersei Lannister cogliendo di sorpresa i due ragazzi.
< Buon pomeriggio, vostra maestà > rispose Arya inchinandosi.
Al contrario di sua sorella però, Brandon non si mosse di un centimetro, rimanendo a fissare la Regina con sguardo carico d’odio.
< Qualcosa non va, Brandon? >
< No, vostra altezza. Va tutto a meraviglia. >
< Bene… Devo dire che i territori del Nord s’eppur freddi sono molto incantevoli. Peccato non conoscere a fondo questi territori. Infatti sto cercando una guida che mi possa far vedere questi posti sconosciuti. >
< Brandon ne sa molto più di servitori quando si tratta di vagare in queste terre > fece Arya entusiasta < Magari potreste farvi aiutare da lui, altezza. >
< E’ vero Brandon? >
< Mia madre non vuole che vaghi da solo nelle terre del nord. Sono pericolose. >
< Ma ci sarebbe il mio esercito a proteggerti. >
< Gli attacchi a sorpresa sono molto frequenti… Non basterebbero nemmeno mille occhi per stare tranquilli. >
< Capisco… Comunque se cambi idea sarei molto contenta di averti come guida. Sono convinta che sei un bambino molto intelligente per la tua età. >
< Intelligente e anche fortunato > rispose il bambino a denti stretti senza distogliere lo sguardo dalla Regina.
< Ci vediamo in giro, ragazzi > disse infine Cersei congedandosi dai due bambini con sguardo falso e tirato.
< Mi dici che cosa ti prende? >
< Adesso cosa vuoi, Arya? >
< Sei stato molto scortese con la nostra Regina. Poteva punirti, sai? >
< Non me ne importa un accidente. Quella donna e il suo primo cavaliere Jamie Lannister non mi sono mai piaciuti.>
< Che ti piaccio o no, sono la famiglia più ricca dei sette regni e dobbiamo tenerceli buoni. >
< Non credevo che la loro presenza ti facesse così timore. >
< Non ho detto questo > mormorò Arya agitata.
< Però lo lasciavi intendere. >
< Evita di essere così pungente la prossima volta. Per il tuo bene. >
< Sì… mamma. >
< Quando la smetterai di prendermi in giro?! >
< Quando mi stancherò. >
< Se ti prendo… >
Irritato dai modi di fare del fratello, Arya cominciò a rincorrerlo per dargli una bella lezione.
< Sapevo che non c’era modo di preoccuparsi di te, Brandon > fece Ed appena incontrò suo figlio < Dov’eri finito? Eri forse ad arrampicarti da qualche parte. >
< Sì, padre… Ma vi prego non ditelo a mia madre > rispose il bambino sussurrandoglielo nell’orecchio.
< Tranquillo. Il tuo segreto è al sicuro. Però la prossima volta evita di far preoccupare tua madre, d’accordo? >
< Senz’altro. >
< Adesso torna pure a giocare con tua sorella. >
Ma prima che suo padre potesse lasciare suo figlio con sua sorella, quest’ultimo l’agguantò per la bisacca.
< Che cosa c’è Brandon? >
< State molto attenta ai Lannister, padre. Non sono quelli che vogliono farci credere. >
< Che vuoi dire? >
Ma prima che Brandon potesse metterlo ancora di più in allarme, furono interrotti dall’arrivo di Jamie Lannister.
< Robert vuole parlare immediatamente con voi, Eddard Stark. >
< Arrivo immediatamente > disse infine l’uomo scortato dal primo cavaliere del Re senza essere riuscito a capire le reali intenzioni del figlio.

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Capitolo 3
*** Giocare con il fuoco ***


La tensione a Grande Inverno stava divenendo sempre più palpabile.
Mentre Robert ed Eddard erano pronti per scatenare una guerra per i capricci di del Re, Brandon viveva nella sua casa come se fosse uno straniero.
Non faceva altro che scorrazzare tra le fredde foreste della sua terra in compagnia del suo corvo.
< Ho bisogno di carne fresca > fece il ragazzo con gli occhi affamati rivolgendosi al corvo.
< Perché non vai un po’ a caccia? >
< Ci sono i bruti nelle vicinanze. Non posso farmi vedere da loro. >
< E con ciò? Hai forse paura? >
< Io non ho paura di niente e di nessuno. >
< Allora se hai fame vai a cercarti una preda che possa saziarti. >
Anche se aveva la fame e l’agilità del metalupo, Brandon Stark era sempre un essere umano.
< Sento degli strani rumori provenire non molto lontano da qui… >
< Magari è qualche animale selvatico. >
< Andiamo a controllare. >
< Cerca di fare piano, però. >
< Non ti preoccupare. Se è un animale non me lo farò scappare. >
Ma con sguardo sorpreso, Brandon vide Joffrey Baratheon in compagnia di sua sorella Sansa intento a spiegargli come si teneva in mano una spada.
< Stupido figlio di un re > sussurrò Brandon con disprezzo.
< Perché dici così? Che cosa ti ha fatto? >
< La sua famiglia deve morire. E mio padre non può stare ad ascoltare i piagnistei di un Re che non si merita di stare sul Trono di Spade. >
< Brandon, ma cosa stai dicendo? >
< E’ la pura verità, corvo. Io, Brandon, Stark, caccerò i Baratheon e i Lannister dalle mie terre senza scatenare nessuna guerra. >
< Ahahah sei serio? >
< Perché stai ridendo? >
< Un bambino come te che si ribella a due delle case più potente dei sette regni? Questa mi è nuova. >
< Mio padre mi ascolterà. Deve farlo. >
< E se ciò non facesse? >
< Vorrà dire che confesserò quello che mi ha fatto Jamie… A quel punto mio padre non potrà mai sottrarmi al mio volere. >
< Ma se io ti uccido definitivamente come farai? >
Sentendo la voce di Jamie Lannister proprio dietro di lui, Brandon si allontanò da lui con uno scatto felino.
< Sei molto abile per uno della tua età… Quali altri pregi hai, giovane Stark? >
< Questi non sono affari vostri, maledetto traditore. >
< Traditore? Io non ho tradito proprio nessuno. >
< Un lupo che si traveste d’agnello non può che essere un vile mascalzone. >
< Come hai osato chiamarmi? > ribatté Jamie sguainando la sua spada.
< La vostra spada non vi salverà da una fine certa. >
< Che cosa credi di farmi? Tu sei completamente disarmato, mentre io… >
Senza che Jamie potesse accorgersene, fu graffiato alle spalle dal piccolo Stark ferendolo in maniera molto grave.
< Dannazione! Ma come hai fatto?! >
< Diciamo che dal nostro ultimo incontro ho affilato bene gli artigli. Adesso so difendermi alla perfezione. >
< Tu non sei un umano… Quale razza di creatura sei? >
< Una creatura che nemmeno immagini. >
Cogliendolo a sorpresa una seconda volta, Brandon Stark morse il braccio destro di Jamie dove teneva impugnata la sua spada, facendogli emanare un grido che risuonò in tutta la foresta.
< Puoi gridare quanto vuoi. Non ti salverà nessuno. >
< Che sta succedendo qui? > domandò Joffrey Baratheon fissando Jamie e Brandon con sguardo spaventato.
< Niente, nipote. Va tutto a meraviglia. >
< Brandon, perché hai le labbra piene di sangue? >
< Mi stavo difendendo da un animale feroce > mentì immediatamente il bambino.
< Dove sta quest’animale? Io non ho visto niente > rispose Joffrey
< Nemmeno io a dirla verità > disse invece Sansa con sguardo preoccupato.
< E’ scappato a gran velocità. >
< Quale animale può sfuggire alla mia vista? >
< Non lo so, altezza. Nemmeno io sono riuscito a inquadrarlo come volevo. >
< Zio, secondo me dovresti farti visitare da qualcuno. >
< Non ti preoccupare. Sto bene. >
< E le escoriazioni che hai dietro la schiena? È stato lo stesso animale? >
Non sapendo cosa dire, Jamie girò lo sguardo verso Brandon.
< Allora? >
< Sì, Joffrey. È stato quel misterioso animale che si è dato alla fuga… Meglio se vado a curarmi. >
< Fortuna per voi che qui ci sono degli ottimi guaritori > rispose Brandon con tono accigliato.
< Già… Sono molto fortunato… >
< Vieni con me, zio. Ti aiuto io. >
< Grazie mille, nipote. >
< Noi ci vediamo più tardi, Sansa. >
< Senz’altro > rispose la ragazza rimanendo da sola con Brandon < Adesso dove te ne vai? >
< Me ne torno a casa. Anch’io devo farmi vedere da un guaritore. >
< Per quali ferite? Brandon, sperò vivamente che non sei stato tu a causare quelle gravi lacerazioni al povero Lannister. >
< Certo che no… Ma anche se fosse avrebbe ricevuto quello che si merita. >
< Che cosa stai dicendo? >
Ma Brandon decise di non rispondere.
< Ci vediamo a casa, Sansa stai molto attenta a quel Joffrey. I Baratheon e i Lannister possono essere molto viscidi quando vogliono. >
< Brandon! Aspetta! >
Ma ormai il giovane Stark scomparve dietro gli immensi alberi della foresta, lasciando Sansa in preda a mille domande.
 
 
< Perché l’hai fatto?! Adesso tua sorella si farà un sacco di domande! > gridò il metalupo interrompendo il sonno di Brandon.
< Quel Lannister ha avuto quello che si merita. E poi mia sorella non sospetta di niente. >
< Ne sei davvero sicuro? Io non ci giurerei. >
< E’ la sua parola contro quella di un povero bambino indifeso. >
< Brandon, posso capire che sei accecato dalla collera, ma se qualcuno verrà a conoscenza che ti ho riportato in vita grazie ai miei poteri, non sarai mai più al sicuro. >
< Che si vendichino pure contro di me. Io non ho paura… Ho la tua forza e la tua agilità… E poi se ho attaccato il povero Lannister è perché ero visibilmente affamato. >
< Non avresti dovuto! >
< Smettila di dirmi quello che devo fare, Estate. La situazione è tutta sotto controllo. >
< Mi dispiace ma non è così! >
< Fa silenzio un attimo. >
Aguzzando il suo udite fine, Brandon Stark captò qualcosa che attirò la sua attenzione.
< Che succede? > domandò il corvo.
< Qualcuno ci sta spiando… >
< E chi potrebbe mai essere? >
< Silenzio. Non muovetevi. >
Saltando fuori dal letto, Brandon aprì immediatamente la porta della sua stanza cogliendo di sorpresa sua madre intenta ad origliare.
< Con chi stavi parlando? >
< E perché tendevi l’orecchio verso la mia stanza, madre? >
< Ti ho fatto una domanda, Brandon. >
< Pure io. >
< Rispondi prima a me. >
< Parlavo nel sonno… >
< Davvero? >
< Sì. Ultimamente mi capita molto spesso. >
< Forse dovrei parlare con la tua balia, Brandon. >
< Non ce n’è bisogno. Sto bene… E tu? Perché eri dinanzi alla porta della mia camera? >
< Volevo vedere se c’eri per parlarti di una cosa. >
< Che cos’è successo? >
< Il primo cavaliere del Re, Jamie Lannister, è tornato verso Grande inverno con due ferite gravi molto vistose… Sembra che qualcuno l’abbia lacerato sulla schiena e che l’abbia morso sul suo braccio… Visto che Sansa mi ha detto che eri presente sul luogo, non mi devi dire niente? >
< Scommetto che l’ha già fatto mia sorella… Buonanotte. >
< E se non fosse cos^ Brandon? spero che tu non voglia nascondermi niente. >
< Io non nascondo proprio niente! > sbraitò il bambino < Mi dite che cosa vi sta succedendo a tutti? Da qualche giorno a questa parte vi comportate in maniera molto strana. Si può sapere che cos’ho fatto? >
< Mi piacerebbe scoprirlo pure a me, sai? >
< Io mi sto comportando come ho sempre fatto. >
< Ti arrampichi ancora sui muri? >
< No, madre. >
< Vai a zonzo insieme al tuo metalupo? >
< E anche se fosse? È forse un delitto? >
< Certo che no. Sì fa per parlare… >
< Bene. Ti confesso che passo le mie giornate in compagnia del mio metalupo Estate in giro per la foresta. >
< Sai bene che è pericoloso per un bambino come te. Potresti incorrere in qualche bruto. >
< Saprei benissimo difendermi, madre. Non ti preoccupare. >
< Lo voglio sperare… Perché a quel punto nessuno potrebbe mai salvarti. >
< Ne sono consapevole… Quindi, se adesso hai finito, vorrei potermi riposare. È stata una giornata molto faticosa. >
< D’accordo, ti lascio dormire… Un’ultima cosa, però. >
< Che c’è? >
< Se tu avessi fatto qualcosa, me lo diresti senza problemi vero? >
< Certo che sì, madre. Come ho sempre fatto. >
< Molto bene. Volevo sapere solo questo… Buonanotte, Brandon. >
< Notte, madre > disse infine il ragazzo ripensando al suo incontro di oggi con Jamie.
La tensione a Grande Inverno stava divenendo sempre più palpabile.
Mentre Robert ed Eddard erano pronti per scatenare una guerra per i capricci di del Re, Brandon viveva nella sua casa come se fosse uno straniero.
Non faceva altro che scorrazzare tra le fredde foreste della sua terra in compagnia del suo corvo.
< Ho bisogno di carne fresca > fece il ragazzo con gli occhi affamati rivolgendosi al corvo.
< Perché non vai un po’ a caccia? >
< Ci sono i bruti nelle vicinanze. Non posso farmi vedere da loro. >
< E con ciò? Hai forse paura? >
< Io non ho paura di niente e di nessuno. >
< Allora se hai fame vai a cercarti una preda che possa saziarti. >
Anche se aveva la fame e l’agilità del metalupo, Brandon Stark era sempre un essere umano.
< Sento degli strani rumori provenire non molto lontano da qui… >
< Magari è qualche animale selvatico. >
< Andiamo a controllare. >
< Cerca di fare piano, però. >
< Non ti preoccupare. Se è un animale non me lo farò scappare. >
Ma con sguardo sorpreso, Brandon vide Joffrey Baratheon in compagnia di sua sorella Sansa intento a spiegargli come si teneva in mano una spada.
< Stupido figlio di un re > sussurrò Brandon con disprezzo.
< Perché dici così? Che cosa ti ha fatto? >
< La sua famiglia deve morire. E mio padre non può stare ad ascoltare i piagnistei di un Re che non si merita di stare sul Trono di Spade. >
< Brandon, ma cosa stai dicendo? >
< E’ la pura verità, corvo. Io, Brandon, Stark, caccerò i Baratheon e i Lannister dalle mie terre senza scatenare nessuna guerra. >
< Ahahah sei serio? >
< Perché stai ridendo? >
< Un bambino come te che si ribella a due delle case più potente dei sette regni? Questa mi è nuova. >
< Mio padre mi ascolterà. Deve farlo. >
< E se ciò non facesse? >
< Vorrà dire che confesserò quello che mi ha fatto Jamie… A quel punto mio padre non potrà mai sottrarmi al mio volere. >
< Ma se io ti uccido definitivamente come farai? >
Sentendo la voce di Jamie Lannister proprio dietro di lui, Brandon si allontanò da lui con uno scatto felino.
< Sei molto abile per uno della tua età… Quali altri pregi hai, giovane Stark? >
< Questi non sono affari vostri, maledetto traditore. >
< Traditore? Io non ho tradito proprio nessuno. >
< Un lupo che si traveste d’agnello non può che essere un vile mascalzone. >
< Come hai osato chiamarmi? > ribatté Jamie sguainando la sua spada.
< La vostra spada non vi salverà da una fine certa. >
< Che cosa credi di farmi? Tu sei completamente disarmato, mentre io… >
Senza che Jamie potesse accorgersene, fu graffiato alle spalle dal piccolo Stark ferendolo in maniera molto grave.
< Dannazione! Ma come hai fatto?! >
< Diciamo che dal nostro ultimo incontro ho affilato bene gli artigli. Adesso so difendermi alla perfezione. >
< Tu non sei un umano… Quale razza di creatura sei? >
< Una creatura che nemmeno immagini. >
Cogliendolo a sorpresa una seconda volta, Brandon Stark morse il braccio destro di Jamie dove teneva impugnata la sua spada, facendogli emanare un grido che risuonò in tutta la foresta.
< Puoi gridare quanto vuoi. Non ti salverà nessuno. >
< Che sta succedendo qui? > domandò Joffrey Baratheon fissando Jamie e Brandon con sguardo spaventato.
< Niente, nipote. Va tutto a meraviglia. >
< Brandon, perché hai le labbra piene di sangue? >
< Mi stavo difendendo da un animale feroce > mentì immediatamente il bambino.
< Dove sta quest’animale? Io non ho visto niente > rispose Joffrey
< Nemmeno io a dirla verità > disse invece Sansa con sguardo preoccupato.
< E’ scappato a gran velocità. >
< Quale animale può sfuggire alla mia vista? >
< Non lo so, altezza. Nemmeno io sono riuscito a inquadrarlo come volevo. >
< Zio, secondo me dovresti farti visitare da qualcuno. >
< Non ti preoccupare. Sto bene. >
< E le escoriazioni che hai dietro la schiena? È stato lo stesso animale? >
Non sapendo cosa dire, Jamie girò lo sguardo verso Brandon.
< Allora? >
< Sì, Joffrey. È stato quel misterioso animale che si è dato alla fuga… Meglio se vado a curarmi. >
< Fortuna per voi che qui ci sono degli ottimi guaritori > rispose Brandon con tono accigliato.
< Già… Sono molto fortunato… >
< Vieni con me, zio. Ti aiuto io. >
< Grazie mille, nipote. >
< Noi ci vediamo più tardi, Sansa. >
< Senz’altro > rispose la ragazza rimanendo da sola con Brandon < Adesso dove te ne vai? >
< Me ne torno a casa. Anch’io devo farmi vedere da un guaritore. >
< Per quali ferite? Brandon, sperò vivamente che non sei stato tu a causare quelle gravi lacerazioni al povero Lannister. >
< Certo che no… Ma anche se fosse avrebbe ricevuto quello che si merita. >
< Che cosa stai dicendo? >
Ma Brandon decise di non rispondere.
< Ci vediamo a casa, Sansa stai molto attenta a quel Joffrey. I Baratheon e i Lannister possono essere molto viscidi quando vogliono. >
< Brandon! Aspetta! >
Ma ormai il giovane Stark scomparve dietro gli immensi alberi della foresta, lasciando Sansa in preda a mille domande.
 
 
< Perché l’hai fatto?! Adesso tua sorella si farà un sacco di domande! > gridò il metalupo interrompendo il sonno di Brandon.
< Quel Lannister ha avuto quello che si merita. E poi mia sorella non sospetta di niente. >
< Ne sei davvero sicuro? Io non ci giurerei. >
< E’ la sua parola contro quella di un povero bambino indifeso. >
< Brandon, posso capire che sei accecato dalla collera, ma se qualcuno verrà a conoscenza che ti ho riportato in vita grazie ai miei poteri, non sarai mai più al sicuro. >
< Che si vendichino pure contro di me. Io non ho paura… Ho la tua forza e la tua agilità… E poi se ho attaccato il povero Lannister è perché ero visibilmente affamato. >
< Non avresti dovuto! >
< Smettila di dirmi quello che devo fare, Estate. La situazione è tutta sotto controllo. >
< Mi dispiace ma non è così! >
< Fa silenzio un attimo. >
Aguzzando il suo udite fine, Brandon Stark captò qualcosa che attirò la sua attenzione.
< Che succede? > domandò il corvo.
< Qualcuno ci sta spiando… >
< E chi potrebbe mai essere? >
< Silenzio. Non muovetevi. >
Saltando fuori dal letto, Brandon aprì immediatamente la porta della sua stanza cogliendo di sorpresa sua madre intenta ad origliare.
< Con chi stavi parlando? >
< E perché tendevi l’orecchio verso la mia stanza, madre? >
< Ti ho fatto una domanda, Brandon. >
< Pure io. >
< Rispondi prima a me. >
< Parlavo nel sonno… >
< Davvero? >
< Sì. Ultimamente mi capita molto spesso. >
< Forse dovrei parlare con la tua balia, Brandon. >
< Non ce n’è bisogno. Sto bene… E tu? Perché eri dinanzi alla porta della mia camera? >
< Volevo vedere se c’eri per parlarti di una cosa. >
< Che cos’è successo? >
< Il primo cavaliere del Re, Jamie Lannister, è tornato verso Grande inverno con due ferite gravi molto vistose… Sembra che qualcuno l’abbia lacerato sulla schiena e che l’abbia morso sul suo braccio… Visto che Sansa mi ha detto che eri presente sul luogo, non mi devi dire niente? >
< Scommetto che l’ha già fatto mia sorella… Buonanotte. >
< E se non fosse cos^ Brandon? spero che tu non voglia nascondermi niente. >
< Io non nascondo proprio niente! > sbraitò il bambino < Mi dite che cosa vi sta succedendo a tutti? Da qualche giorno a questa parte vi comportate in maniera molto strana. Si può sapere che cos’ho fatto? >
< Mi piacerebbe scoprirlo pure a me, sai? >
< Io mi sto comportando come ho sempre fatto. >
< Ti arrampichi ancora sui muri? >
< No, madre. >
< Vai a zonzo insieme al tuo metalupo? >
< E anche se fosse? È forse un delitto? >
< Certo che no. Sì fa per parlare… >
< Bene. Ti confesso che passo le mie giornate in compagnia del mio metalupo Estate in giro per la foresta. >
< Sai bene che è pericoloso per un bambino come te. Potresti incorrere in qualche bruto. >
< Saprei benissimo difendermi, madre. Non ti preoccupare. >
< Lo voglio sperare… Perché a quel punto nessuno potrebbe mai salvarti. >
< Ne sono consapevole… Quindi, se adesso hai finito, vorrei potermi riposare. È stata una giornata molto faticosa. >
< D’accordo, ti lascio dormire… Un’ultima cosa, però. >
< Che c’è? >
< Se tu avessi fatto qualcosa, me lo diresti senza problemi vero? >
< Certo che sì, madre. Come ho sempre fatto. >
< Molto bene. Volevo sapere solo questo… Buonanotte, Brandon. >
< Notte, madre > disse infine il ragazzo ripensando al suo incontro di oggi con Jamie.

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Capitolo 4
*** Sangue di lupo ***


La luna piena in cielo illuminava le fredde terre del nord, emanando una pace e un silenzio surreale.
“Questa quiete… Mi fa capire che tra poco succederà qualcosa di molto grave…” pensò il giovane Brandon Stark svegliandosi di soprassalto £Le guardie di mio padre sono impegnate nella ronda notturna. Devo stare molto attento a non farmi vedere, altrimenti…”
Passato completamente il sonno, Brandon saltò giù dal letto per recarsi fuori dal suo castello.
Ma non avrebbe mai immaginato che si sarebbe incontrato con suo fratello Robb.
< Che cosa ci fai in piedi a quest’ora, Brandon? >
< Vado verso le cucine. Mi è venuta una gran fame. >
< Non è ancora giunta l’alba e tu avresti fame? Aspetta la colazione tra qualche ora. >
< Non ci posso fare niente se mi è venuto appetito pure ora > ribatté stizzito Brandon.
< Mi dispiace fratello ma non posso farti passare oltre. È pericoloso per un bambino come te andare in giro di notte completamente da solo. >
< Allora accompagnami tu, no? >
< Non posso. Me ne stavo andando a letto dopo una lunga giornata. >
< Andiamo, Robb… Lo vedo che non hai sonno. >
< Brandon, torna subito in camera tua. Non fartelo dire due volte. >
Non riuscendo a convincere suo fratello, alla fine Brandon dovette arrendersi al suo volere.
< Dormi sogni tranquilli e non pensare al cibo. Vedrai che poi ti sentirai molto meglio. >
< E se continua a brontolarmi lo stomaco? >
< Vorrà dire che consumerai una colazione abbondante… Ma adesso basta frignare. Tornatene a letto prima di svegliare tutto il nord. >
< Ci sono creature che non dormono mai, sai Robb? >
< Nei tuoi sogni forse… >
< Mi riferisco a essere umani molto vicini a noi. >
< Che cosa vuoi dire? > replicò il primogenito di casa Stark incuriosito dalle parole di suo fratello.
< Niente. Sono solo sciocchezze di un bambino. Buonanotte. >
Senza attendere l’insistenza del fratello, Brandon ritornò in camera sua mettendosi sotto le coperte e fissando le pareti di camera sua in attesa dell’arrivo dell’alba.
 
 
Appena sorse l’alba, Brandon Stark fu il primo della casata a fare colazione, insieme a molti della servitù e a suo fratello Robb Stark che non era riuscito a trovare sonno.
< Sei già in piedi a quest’ora, Robb? >
< Potrei dire lo stesso di te, Brandon. >
< Io perché avevo fame. E tu? >
< Dobbiamo parlare in privato, noi due. >
< Per dirci cosa? >
< Finisci la tua colazione e poi te lo dirò. >
Divorando tutto quello che i servitori nelle cucine avevano portato al tavolo del bambino, Brandon Stark si sentiva finalmente appagato.
< Era da molto che non facevo una colazione del genere > fece il bambino sospirando.
< Direi piuttosto che non ti ho mai visto mangiare così tanto, sai? >
< Sì, è vero… Comunque cosa mi dovevi dire? >
Guardandosi intorno, Robb prese suo fratello per un braccio per portarlo dritto in un luogo sicuro senza che qualcuno potesse spiarli.
< Mi dici chi sono le persone molto vicini a noi che non riposano mai? >
< Vorresti sapere questa stupida curiosità? >
< Se è stupida come sembra sarò io a deciderlo… Tu parla. >
< Tu e nostro padre dovete stare molto attento ai Lannister > gli sussurrò Brandon < Ci porteranno alla rovina mediante una guerra che non possiamo mai vincere. >
< E chi ti avrebbe detto queste cose? >
< Nessuno. Me lo sono immaginato io. >
< Brandon, ti rendi conto di quello che mi stai dicendo? >
< Sì. Ed è per questo che ti ho detto che erano solo fantasie di un bambino… Adesso posso tornarmi ad allenare con l’arco? È da molti giorni che non lo faccio e non vorrei che dopo mio padre si arrabbiasse con me perché non sto diventando un soldato perfetto come lui. >
< Sei ancora molto piccolo, Brandon. Ci vogliono degli anni per diventare come nostro padre… Però devo dire che la fantasia non ti manca per niente. >
< E secondo te questo è un male? >
< No no, anzi… Però ti chiedo di non dire niente a nessuno delle tue preoccupazioni per i Lannister. Non vorrei che possano attentare alle nostre vite… Nemmeno a me quella famiglia è mai piaciuta… >
“Se solo tu sapessi che cosa mi hanno fatto…”
< Tranquillo, Robb. Le mie fantasie sono al sicuro. >
< Molto bene. Ci vediamo in giro, Brandon. >
< A più tardi, Robb. >
 
 
Mentre Brandon si stava impegnando con il tiro con l’arco insieme a suo fratello bastardo Jon Snow, improvvisamente venne interrotto dall’arrivo di Jamie Lannister e Joffrey Baratheon.
< Sei molto abile, ragazzino. Non ti facevo così in gamba > fece Jamie stuzzicando il piccolo Stark.
< Allora non mi avete visto quando mi impegno a dovere. >
< Che cosa vuoi dire? >
< Che sto usando solo una piccola percentuale della mia bravura, Signore… Volete forse fare una gara con me? >
< Purtroppo non ho tempo, ragazzino. Magari un’altra volta. >
< Un vero peccato… Spero che non abbiate paura di perdere contro un piccolo ragazzino indifeso. >
< Paura io? Questa sì che è buona… >
< Ho fatto solo per dire… >
< Se per te va bene, sarò io a sfidarti > fece Joffrey con tono coraggioso.
< Molto bene. Accomodatevi pure > replicò Brandon con un inchino.
Nel mentre Joffrey si preparava a scoccare la sua prima freccia, per poco non colpì un povero servitore che stava passando nelle vicinanze sbagliando completamente bersaglio.
< E’ stata solo una distrazione. Vedrai che la prossima andrà meglio. >
< Sì, certo… Dicono tutti così. Adesso tocca a me. >
Prendendo accuratamente la mira, Brandon colpì il centro del bersaglio lasciando stupiti tutti i presenti.
< Vedete di impegnarvi di più, maestà. Almeno per mia sorella che ci sta guardando. >
< Come osate prendermi gioco di me? >
< Allora vedete di impegnarvi seriamente senza colpire i poveri servitori, d’accordo? >
< Sei fortunato ad essere un figlio degli Stark, altrimenti… >
< Che cosa volete farmi? Mi volete buttare dalla torre come ha fatto vostro zio? >
< Ma che diavolo state blaterando? >
< State molto attento, maestà. Non sono così sciocco come tutti pensano… Ho l’agilità del lupo e… >
< Che cosa sta succedendo qui? >
Eddard Stark interruppe il figlio del Re e Brandon squadrandoli malamente.
< Niente, padre. Ci stavamo solo allenando. >
< Secondo me dovreste insegnargli un po’ d’educazione, Sir Stark. Lo dico per il suo bene. >
< Sono perfettamente educato senza che me lo dite voi > ribatté piccato Brandon.
< Taci! > gridò Eddard dandogli un sonoro schiaffo facendogli sanguinare il naso < Non ti rivolgere al figlio del Re in questa maniera! >
Dispiaciuto e arrabbiato per essere stato picchiato davanti a tutti, Brandon lasciò Grande Inverno per rimanere da solo.
< Perché stai piangendo, piccolo Stark? >
< Niente. Non ti preoccupare, Theon… >
< Un giovane Stark che si rispetta non piange dinanzi a niente e a nessuno. >
< Sono solo arrabbiato con me stesso. Tutto qui. >
< E questa ferita al naso? Secondo me dovresti fartela controllare. >
< Sto bene! Davvero… Sai per caso dove si trova mio fratello, Robb? >
< No, non lo so. Perché? >
< Se lo vedi me lo manderesti da me? Mi trova all’inizio della foresta? >
< D’accordo. Se lo vedo glielo riferirò. >
< Grazie > disse infine Brandon lasciando insospettito Theon Greyjoy.

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Capitolo 5
*** Brandon contro la famiglia ***


Brandon attese suo fratello per tutto un intero giorno, ma il primogenito della famiglia Stark non arrivò mai.
Spazientito dall’attesa, il piccolo Brandon tornò verso casa sconsolato come non mai.
< Devi capire la tua famiglia, Brandon > gli sussurrò il metalupo.
< Che cos’è che devo capire? >
< Negli ultimi giorni ti stai comportando in maniera molto strana e ambigua. Stai molto attento… Molte persone avranno gli occhi su di te. >
< Che mi controllino pure, se vogliono. Io non ho paura di nessuno. >
< Ma ti senti quando parli? Saresti tu solo contro la tua famiglia e i Lannister. Chi potrebbe mai proteggerti? >
< Nessuno. >
< E’ qui che ti sbagli, ragazzo mio > intervenne il corvo.
< Scusatemi, ma voi da che parte state? >
< Dalla parte della ragione > rispose il metalupo < Stai cercando solo vendetta e ti capiamo… >
< Però ti stai mettendo contro uomini molto più potenti di te, Brandon > disse infine il corvo.
< La mia famiglia mi appoggerà. Me lo sento. >
< E se così non fosse? >
< Devono darmi retta! Io sono loro figlio! >
< Gli interessi dei tuoi genitori con i Lannister e i Baratheon vanno ben oltre il tuo amore. Cerca di capirlo prima che sia troppo tardi, altrimenti… >
< Sapete che c’è? Mi avete stancato! Se vogliono stare dalla mia parte molto bene per loro, altrimenti saprò benissimo cavarmela da sola. Adesso però basta tornare su quest’argomento. >
< Forse era meglio se non ti avessi dato il dono della velocità. Brandon. >
Sentendo quelle parole forti del suo metalupo, Brandon si bloccò di colpo fissandolo malamente.
< Mi hai donato la tua velocità perché volevi che fosse fatta giustizia… >
< Allora vedi di farla senza intaccare l’amicizia che lega la tua famiglia con i Lannister e i Baratheon. >
< La devono pagare cara! Tutti e due! >
< Adesso basta discutere. Litigare non serve a nulla > mormorò il corvo.
< Deve capire che sta sbagliando tutto! > gridò il metalupo.
< Allora mi dispiace per te Estate, ma non lo capirò mai. >
Nel mentre il bambino continuava a discutere con i due animali, fu circondato da un’orda di uomini incappucciati e armati fino ai denti.
< I bruti > fece il metalupo.
< Che cosa volete da me? > domandò il bambino.
< Tu sei il piccolo della famiglia Stark, non è vero? >
< Esatto. >
< Lo sai che è molto pericoloso avventurarsi in foreste come queste. >
< Non mi fa paura niente e nessuno. >
< Forse perché ancora non hai assaggiato la mia lancia > disse uno di loro cercando di spaventare il povero bambino.
< La tua lancia non vale niente se non sei bravo ad usarla. >
< Come hai detto?! >
< Facciamo una prova: lancia la tua arma contro di me. Se riesci a colpirmi, avrai l’onore di uccidermi. Ma se mi manchi, toccherà a me colpirti. >
< Che stupida prova è mai questa? >
< Una prova che sancirà la forza di un bruto e l’intelligenza di un purosangue… Allora? Accetti? >
< Assolutamente sì, piccolo bastardo senza cervello. Preparati a morire. >
Senza essere minimamente terrorizzato Brandon fissava il suo avversario con sguardo rancoroso.
< A te la mossa > fece il bambino.
< Aaah! >
Con forza e velocità inaudita, il bruto scagliò la sua lancia contro il piccolo Stark.
Ma prima che potesse colpirlo dritto in fronte, quest’ultimo si scansò, lasciando sbigottiti tutti i presenti.
< Ma come hai fatto? >
< Ho gli occhi e la velocità del lupo… Non hai nessuna speranza contro di me. >
< E adesso come credi di uccidermi? >
< Di questo non devi preoccuparti… >
< Anche se non ho più la mia lancia, ho la mia spada e un fisico possente che non è mai stato scalfito. >
< Quando la smetterai di dire parole senza senso, stupido uomo della foresta? >
< Come mi hai chiamato?! Adesso ti faccio vedere io! >
Mentre il bruto si scaraventò contro Brandon, il giovane Stark lo schivò improvvisamente, mordendolo all’altezza delle spalle e strappandogli il collo con forza inaudita.
I compagni del povero bruto morente, rimasero sbigottiti nel vedere quale forza era dotato il ragazzino.
< Tu non sei umano > fece un bruto con voce grave e tremante < Chi sei veramente? >
< Il vostro peggiore incubo se non ve ne andrete immediatamente da qui. >
Spaventati, l’orda di bruti si riversò nel bosco lasciando campo libero al piccolo Stark.
< Complimenti, Brandon. Hai dimostrato la tua forza > fece il corvo quasi canzonandolo < Adesso come ti senti? >
< Non è cambiato niente. Sono il solito ragazzo di sempre. >
< Hai ancora intenzione di sterminare i tuoi nemici? >
< Ho un solo nemico da combattere: il suo nome è Jamie Lannister. >
< Ti prego di non farlo, Brandon. Scateneresti una guerra inutile. >
< Devo farlo invece! Il suo crimine non deve rimanere impunito! Quando lo capirete?! >
< Ormai non c’è nessun modo di fargli cambiare idea > disse Estate rivolgendosi al corvo < La sua ira e la sua rabbia offuscano la sua giovane mente… E quando lo capirà sarà ormai troppo tardi. >
< Avete finito di parlare alle mie spalle? Grande Inverno ci aspetta. >
< Sì. Arriviamo. >
 
 
Una volta giunti al castello, gli occhi dei contadini e delle guardie si riversarono tutte verso Brandon.
< Che sta succedendo? >
< Brandon… >
< Robb, sei qui allora > fece sorpreso il bambino.
< Ma dove ti eri cacciato? Eri ancora nella foresta? >
< Sì, ti stavo aspettando… Theon non ti ha detto niente che volevo parlarti? >
< Sì… Però avevo da fare con mio padre. >
< Capisco… >
Oltre ai contadini e alle guardie di Grande Inverno, anche Robb non accennava a togliere gli occhi da suo fratello.
< Sì può sapere perché mi fissano tutti con sguardo stranito? >
< Nostro padre vuole parlarti. Da solo. >
Temendo che fosse una minaccia, Brandon acconsentì senza fare minimamente resistenza.
< Ho detto da solo. I tuoi animali devono stare fuori. >
< Perché? Che noia potrebbero mai dare? >
< Non so se nostro padre sarà d’accordo. Sai com’è fatto quando non si ubbidisce alle sue richieste. >
< D’accordo, nessun problema. Tanto non mi servono. >
< E sarebbe meglio che tu ti presenti da lui completamente disarmato. >
< Stai scherzando, vero? >
< Brandon, ti prego di non fare ulteriori domande. Fai come ti dico. >
< Tutto ciò è tremendamente ridicolo > rispose Brandon seccato < Spero che mio padre abbia una valida ragione per disarmarmi nella mia casa e di lasciare il mio metalupo e il corvo fuori dal castello. >
< Fidati. Ce l’ha. >
< Sono proprio curioso di sapere le sue intenzioni… Dove posso trovarlo? >
< Nel salone del trono in compagnia di Jamie Lannister. >
Sentendo il nome di colui che voleva ucciderlo, Brandon divenne sempre di più scuro in volto.
< Devo proprio? >
< Ormai siamo tutti venuti a conoscenza che non ti stanno simpatici i Baratheon e i Lannister… Ed è per questo che tuo padre vuole risolvere la questione prima che sia troppo tardi. >
< Capisco… Cercherò di fare il possibile. >
< Lo speriamo tutti. >
< Se odio i Lannister c’è una ragione, fratello mio. >
< Infatti è quello che vorrebbe sapere nostro padre… Vai da lui. Ti sta aspettando. >
 
 
Appena Brandon entrò nel salone del trono, le sue gambe gracili cominciarono a tremare dal timore.
“Brandon, vedi di stare calmo” pensò cercando di darsi forza.
< Brandon, finalmente. Ti stavo aspettando. >
Credendo di ritrovarsi davanti tutta la famiglia Lannister che era giunta fino a Grande Inverno, Brandon fu molto sorpreso di vedere solo presente Jamie.
< Volevi vedermi, padre? >
< Sì, figliolo… Sono venuto a conoscenza che ultimamente preferisci scorrazzare come un selvaggio nelle fredde lande delle nostre terre, vero? >
< E’ forse un crimine tutto ciò? >
< Assolutamente no… Se non fosse che più di una settimana fa’ non accennavi ad uscire dal perimetro del castello… Sì può sapere che cosa ti sta succedendo? >
< Sto crescendo, padre. Ho voglia di conoscere il mio regno da solo. >
< Perché da solo? Potresti farti aiutare da uno della servitù, no? >
< Non c’è né bisogno, padre. Davvero. >
< D’accordo… Tornando a noi, ho anche saputo che tra te e Jamie non corre buon sangue… Sì può sapere che cosa ci stai nascondendo? Hai forse subito qualche torto da lui? >
< Nessun torto, padre > mentì Brando senza battere ciglio.
< Figliolo, sai che ci serve molto l’alleanza con Re Robert Baratheon e i Lannister per fronteggiare l’arrivo di nuovi nemici. Ed è per questo se sono stato nominato primo cavaliere del Re… Lo capisci vero? È un onore che spetta a pochi nella vita. >
< Anche se sono ancora piccolo, lo comprendo padre. >
< Bravo. L’ho sempre saputo che eri un ragazzo intelligente. >
< Ciò non toglie che io e Sir Jamie non potremmo mai andare d’accordo > replicò Brandon spostando lo sguardo verso il Lannister.
< E perché? Cos’è che non ti piace di lui? >
In quel momento Brandon si ritrovò ad un bivio: raccontare a suo padre che Jamie Lannister aveva provato ad ucciderlo buttandolo giù dalla torre, oppure evitare di esporre una verità scottante che avrebbe scosso tutto Grande Inverno?
< Dobbiamo stare molto attenti con chi ci alleiamo, padre… è tutto quello che ho da dirti… Adesso, se volete scusarmi. >
< Brandon? > fece Jamie richiamando la sua attenzione.
< Che cosa volete? >
< Se hai qualcosa da dirci, ti preghiamo di farlo subito… Se oltrepasserai quella porta senza aver risolto niente, allora il nostro colloquio sarà stato tutto inutile. >
< Jamie ha ragione, Brandon. >
< Quest’uomo non mi piace, padre. Punto e basta… E gradire non trovarmelo mai più sulla mia strada… Altrimenti le conseguenze potrebbero essere nefaste. >
< Mi stai forse minacciando, ragazzino? >
< Nessuna minaccia. Ho solo messo le mani avanti. >
< Non vedo l’ora di scoprire dove vuoi andare a parare e quale è il tuo segreto… Sarebbe un profondo peccato deriderti dinanzi a tutta la tua famiglia e dinanzi al tuo re. >
< Jamie! Vi prego di misurare le vostre parole! > gridò Eddard cercando di calmare i toni.
< Ah sì? Ed io sarò molto felice quando riuscirò a trovare la pace che merito quando vi avrò tolto di mezzo. >
< Non riuscirai mai nel tuo intento… E non permetterò a nessuno che tu spiefferi il segreto che lega me e Cersei. >
< Che cosa state dicendo?! Parlate e non bisbigliate! >
< E’ solo questione di te, Sir Jamie… Occhio alle vostre spalle. Potrebbero essere colpite in ogni momento. >
< A proposito di spalle, sì può sapere perché stai perdendo sangue da dietro la tua schiena Brandon? >
< La caccia può essere molto bruta a volte, sapete? >
< Non l’avevo notato… Brandon, vai immediatamente a curarti. Riparleremo di questa situazione più avanti. >
< Non capisco cosa c’è da aggiungere a questa storia, padre. Per me l’argomento si chiude qui. >
< Per te forse… Ma non per me. Adesso vai. Ho bisogno di riflettere. >
< Come vuoi tu, padre > disse infine Brandon squadrando malamente un’ultima volta il suo acerrimo nemico.
“Brandon Stark: questa volta non sbaglierò e ti finirò una volta per tutte.”
 
 
Una volta uscito dalla sala del trono, Brandon incontrò suo fratello Robb e le sue sorelle Arya e Sansa intenti a origliare sulla conversazione avuta tra loro padre e il piccolo Lord.
< Che cosa ci fate tutti voi qua? >
< Allora? Com’è andata con nostro padre e Jamie? > domandò Robb.
< Bene. Perché? >
< Si può sapere che cosa ti sta succedendo? Ti comporti in maniera strana. >
< Lo so, Sansa. Me l’avete già detto in molti. >
< Allora vedi di stare molto attento > replicò Robb < Nostro padre conosce Re Robert da una vita e non può permettersi che i tuoi capricci possano intaccare la loro amicizia. >
< Io non sto facendo proprio nulla! >
< Stai gettando la nostra famiglia in una posizione compromettente! >
< Ho le mie valide ragioni se mi comporto in maniera strana come dite voi. >
< Puoi allora dirci che ti sta succedendo? > domandò Arya.
< Mi dispiace, ma dovete starne fuori. >
< Brandon, vedi di non combinare altri guai altrimenti sarò costretto a usare le maniere forti. >
< Fai quello che devi, fratello. Nessuno mi fermerà… Nessuno. >

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Capitolo 6
*** La rivelazione e il tradimento di Theon ***


< Adesso dove te ne vai? > gridò la madre di Brandon con tono risoluto.
< Me ne vado da Grande Inverno, madre. >
< Non puoi lasciare la tua casa come se niente fosse. Vuoi forse farti rincorrere per tutti i sette regni? >
< Perché? Sentirei la vostra mancanza? >
< Smettila di fare lo sciocco e torna indietro. >
< Me ne vado qualche ora nella foresta insieme al mio metalupo. >
< Sì può sapere che cosa fai nella foresta tutti i santi giorni? Non vuoi allenarti con la spada o con il tiro con l’arco come fanno i tuoi fratelli e le tue sorelle? >
< Per poi sfidare uno dei membri di casa Lannister o i Baratheon? Non vorrei gettare la mia famiglia in guai molto seri, madre. >
< Sei molto cambiato ultimamente, Brandon… Perché? >
< Me l’avete detto ormai tutti! >
< Perché ci preoccupiamo molto per te, Brandon. >
< Non dovete. Sto bene. Almeno per ora… >
< Che significa “Per ora?” >
Ma il giovane figlio di casa Stark voleva evitare di rispondere a questa domanda impertinente.
< Rispondimi subito altrimenti ti rincorrerò anche fino in capo al mondo, Brandon. E non scherzo. >
< Diciamo che c’è qualcuno che non sopporta la mia presenza in casa mia… >
< Ti stai riferendo ad uno dei tuoi fratelli? >
< Vieni con me, madre. Parlare qui non è affatto sicuro. >
Prendendo la mano di sua madre, Brandon la trascinò fuori dal castello di Grande Inverno.
< Lasciateci soli, per favore. Io e mai madre dobbiamo parlare in privato. >
< Ma Signore, vostro padre… >
< Non m’interessa cosa ha detto mio padre. Io e mia madre dobbiamo rimanere da soli. >
< Ma noi… >
< Fate come ha detto mio figlio. Vi prego. >
Alla fine le guardie di casa Stark dovettero arrendersi al volere del ragazzino, rientrando dentro il perimetro del castello con sguardo confuso e stranito.
< Non riesco a capire perché nessuno vuole ascoltarmi > fece scocciato il bambino.
< Perché questo  il loro lavoro, Brandon. >
< E’ uguale… Io sono figlio tuo e di Ned Stark, madre. Devo ubbidirmi. >
< Lasciamo stare, d’accordo? Tornando a noi, che cosa volevi dirmi? Perché non ti senti al sicuro in casa tua? >
< E’ per colpa dei Lannister, madre. >
< Che cosa centrano i Lannister? >
< Stanno complottando contro di noi. >
< Ma cosa stai dicendo? >
< E’ Jamie Lannister la mente malata della sua vendetta… >
< Brandon, non riesco a capirti. >
< Ho visto lui e Cersei, la moglie di Re Robert Baratheon intenti a fare… >
< Che cosa ci fa una lady con suo figlio nelle lande desolate del nord? > domandò Theon Greyjoy interrompendo la conversazione di Cathlyn e di suo figlio.
< Sto parlando in privato con mia madre. >
< Qui fuori al freddo? Perché non siete rimasti al castello? >
< Questi non sono affari tuoi, Theon Greyjoy > ribatté adirato Brandon.
< Mi preoccupo solo per voi due… >
< Non c’è né bisogno… Adesso puoi lasciarci da soli? >
< D’accordo, come volete. E comunque il vostro castello rimane il posto più sicuro di tutti. >
< E’ da quando è arrivato il Re con la sua famiglia che il castello non è più un luogo sicuro. >
< Perché? Che vuol dire? >
< So di averti messo curiosità Theon, ma fidati delle mie parole: guardati bene le spalle. >
Theon fissava il piccolo Stark con sguardo serio e confuso.
< Piuttosto Theon, tu con chi preferiresti stare? Con gli Stark o con i Lannister? >
< Con voi visto che ho servito la vostra famiglia da quando ero piccolo… >
< Lo sai che questa decisione potrebbe costarti la vita se lo sa Jamie Lannister, vero? >
< Ma io… >
< Ritorna al castello e non dire a nessuno che ci hai visti qua. Sono stato chiaro? >
< D’accordo… Come volete voi > disse infine Theon ritornando verso grande Inverno senza essere riuscito a capire le reali intenzioni di Brandon.
< Brandon, perché hai messo in allarme Theon Greyjoy? >
< Jamie Lannister e la sua amante Cersei mi vogliono morto, madre. >
< Cersei amante di Jamie? Ma sono fratello e sorella… Sangue del loro sangue. >
< Non so cosa dirvi, madre… Però sono sicuro che Re Robert Baratheon è all’oscuro del loro incesto… Ma se dovesse scoprirlo… >
< gli taglierebbe la testa senza pietà. >
< Madre, mi fido molto di te… Dobbiamo tenere il segreto all’oscuro di tutto. Non voglio assolutamente che si scateni una guerra. >
< E come sei riuscito a scoprire tutto questo? >
< Durante le mie solite arrampicate. >
< Brandon, ti ho detto un milione di volte… >
< Lo so bene, madre. Adesso puoi stare tranquilla che non lo farò mai più. >
< Perché mi risulta molto difficile crederti? >
< Perché ho imparato la lezione… Ho rischiato di morire per colpa di Jamie. >
< Che vuol dire? >
< Che ha provato ad uccidermi… ma senza successo. >
< Ti rendi conto di quello che mi stai dicendo? Se tuo padre sapesse di tutte queste cose… >
< Nostro padre non deve sapere niente e di nessuno. È un segreto tra me e te, madre. >
< Però io… >
< Promettilo, madre. Non possiamo dire niente a nessuno. Soprattutto a nostro padre e al Re. Per il bene di tutti. >
Anche se contrariata, alla fine Cathlyn Stark acconsentì al desiderio del figlio.
< Pensaci su, madre. Se hai qualche perplessità, rivolgiti solo a me. Non farti vedere dai miei fratelli e da nostro madre che ti comporti in modo strano come me. Altrimenti non farebbero altro di farsi un sacco di domande. Mi hai capito? >
< Va bene. Farò in modo di tenere tutto all’oscuro. >
< Bene, è così che ti voglio. Adesso torniamo al castello prima che qualcuno si faccia delle domande. >
< Sì… andiamo. >
 
 
< Che cosa sei riuscito a scoprire su Brandon Stark? > fece una voce dietro le spalle di Theon spaventandolo.
< Che avete provato ad ucciderlo dopo che ha scoperto… >
Ma Theon si bloccò di colpo, visibilmente scosso per tutte le rivelazioni che era riuscito a captare nella conversazione tra Brandon e suo madre.
< Io e Cersei ci amiamo da quando siamo bambini, Theon. Non possiamo stare lontano l’uno dall’altra… Lo capisci? >
< Certo, mio signore… >
< Vedi di non dire niente a nessuno di questa cosa se non vuoi avere guai come Brandon Stark… >
< Senz’altro, mio Signore. >
< Ancora non riesco a capire come ha fatto a sopravvivere dopo che l’ho buttato da un’altezza di trenta metri… Ma fa lo stesso. Devo toglierlo di mezzo prima che possa dire a tutti del mio piccolo segreto. >
< Ho sentito dire che ha fatto promettere a sua madre di non dire niente su di voi. >
< E tu ti fideresti di lui? Sei proprio uno sciocco… Devo toglierlo di mezzo senza farmi ricadere nessuna colpa. Ed è per questo che avrò bisogno del tuo aiuto. >
< Che cosa dovrei fare? >
< Attiralo da solo in mezzo alla foresta con una scusa. Sarà lì che lo affronterò a viso aperto per l’ultima volta. >
< Ma se dopo la sua morte la famiglia Stark sospetterà di voi? >
< Sono il primo cavaliere del Re. Non posso essere sospettato da nessuno… E poi farò modo e maniera che nessuno sospetterà di me… >
< Capisco. >
< Adesso vedi di tenere d’occhio quel bambino. Devo sapere ogni suo singolo movimento. Mi sono spiegato? >
< Sì, mio Signore. >
< Ci rivediamo questa sera dopo la cena qui al solito posto, d’accordo? >
< Sì… A più tardi, mio Signore > disse infine Theon visibilmente spaventato.

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Capitolo 7
*** Nemici ovunque ***


Il clima a Grande Inverno stava divenendo sempre più teso e irascibile a causa di stranezze che stavano colpendo Jamie Lannister e Brandon Stark.
< Eddard, si può sapere che cos’hai? > domandò Re Robert Baratheon.
< Niente, Robert. Sono solo sovrappensiero. >
< Per cosa? >
< Nulla d’importante. >
< Non ti distrai molto facilmente quando io e te parliamo di guerra… Che ti sta succedendo? >
< Sì tratta di mio figlio Brandon… Crede che Jamie Lannister non gli vada a genio. >
< Non ha tutti i torti il piccoletto… Nemmeno a me piace Jamie, ma purtroppo è un Lannister e fratello di mia moglie… Quindi ha la sua importanza. >
< Devo scoprire di più sulle intenzioni di mio figlio. Ho paura che si cacci in guai molto seri. >
< E la mia offerta di venire ad Approdo del Re? >
< Non ora, Robert. Dobbiamo riparlarne più avanti. >
< Avanti, Eddard. Ti stai preoccupando inutilmente. >
< Questo farlo decidere a me, ok? Piuttosto sai dove si trova Jamie? >
< E che ne so io. Mica sono la sua balia. >
< Perché non vuoi aiutarmi? >
< Perché stai diventando apprensivo. Tutto qui. >
< Certo, come no. >
Una volta lasciato da solo il suo Re nonché suo amico, Ned chiese a tutta la servitù dove potesse essere suo figlio e Jamie.
< Eddard Stark, piacere di rivederti > fece Cersei con il suo sorriso tirato.
< Buon pomeriggio, Cersei. >
< Una splendida giornata, non trovi? È la prima volta che riesco a vedere il sole quassù nel nord. Un evento più unico che raro… Ma credo che questa non sia la tua preoccupazione principale, non è forse così? >
< Sto cercando mio figlio. >
< E mio fratello visto che stai scomodando inutilmente tutta la tua servitù. >
< Tu ne sai qualcosa? >
< Assolutamente no, mi dispiace. >
< Grande Inverno non è un labirinto senza fine. Prima o poi riuscirò a trovarlo. >
< E con ciò? Dopo che cosa farai? >
< Sarà meglio che ritorniate a Castelgranito o ad Approdo del Re. Qui non c’è posto per i Lannister. >
< Se Robert ti sentisse pronunciare quelle parole ci rimarrebbe molto male, sai? Il suo migliore amico che disprezza sua moglie e la sua famiglia… >
< Non m’interessa quello che Robert pensa o dice di me… Questo è il mio Regno e casa mia. Non ho per niente voglia di vedere mio figlio che si getta in un mare di guai per i suoi capricci di cui non riesco a comprendere. >
< Se il problema è tuo figlio, perché vuoi cacciare me e mio fratello? >
< Perché i Lannister non mi sono mai piaciuti. >
< Felice nel sentirtelo dire… Spero allora che se un giorno passeggerò in queste lande desolate di non incorrere in qualche brutta sorpresa. >
< Giuro sul mio onore che non ti capiterà niente di male. >
< Adesso mi sento molto meglio… Ora, se vuoi scusarmi, mi ritiro nella mia fredda e umida stanza. Meno male che ci sono le pelli di lupo e di orso per riscaldarmi, altrimenti sarei morta di freddo. Buona giornata, Ned Stark > disse infine Cersei congedandosi dal padrone di Grande Inverno con eleganza disarmante.
 
 
Una volta ritrovato Jamie, Cersei si sentì più nervosa che mai.
< Spero tanto che Ned Stark non sospetti del nostro amore, altrimenti dovrò uccidere anche lui > fece Jamie con tono divertito.
< Lo trovi forse divertente? >
< Smettila di essere irritata. Siamo al sicuro. >
< Al sicuro in una terra nemica? Certo, come no. Se stai cercando di farmi stare calma ti avverto subito che stai perdendo tempo. >
< Ma se inizio a massaggiarti le tue fredde spalle come potresti sentirti? >
< Non riuscirai a farmi desistere. Sono troppo arrabbiata. >
< Una volta che avrò tolto di mezzo il piccolo Brandon Stark e far ricadere la colpa su un povero innocente, non vedrai l’ora di farmi i complimenti. >
< Caro sterminatore di re, a chi vorresti far cadere una simile accusa? >
< Theon Greyjoy sembra l’uomo adatto… >
< Non lo conosco. Ci si può fidare? >
< E’ solo uno sciocco senza cervello che è stato al servizio degli Stark fin da quando era bambino… Prima di sposare la mia causa. >
< Che cosa gli hai promesso? >
< La vita… Le persone devono imparare a non mettersi mai contro di me… >
< Adoro quando fai il superiore > replicò Cersei baciandolo.
< Hai visto? Alla fine ti ho fatto cadere nelle mie braccia. >
< E’ solo perché la tua presenza e il tuo corpo nudo mi stanno facendo eccitare. >
< E ti pare poco? >
< Certo che no… A me basta così > rispose Cersei trascinando il suo amante nelle lenzuola del suo letto.
< Vediamo di fare presto. Tra poco devo vedermi con quell’inutile di Theon. >
< Non mettere fretta al piacere. Sai che non lo sopporto. >
< Scusami tanto > mormorò Jamie concentrandosi su sua sorella evitando di pensare ad altro.
 
 
Ormai era giunta ora di cena ma Brandon Stark decise di rimanere chiuso nella sua camera in compagnia del suo metalupo Estate e del corvo.
< Non ceni con tutta la tua famiglia e gli invitati? >
< No. Non ho fame. >
< Devi mangiare qualcosa, Brandon. Così rischi di essere debole e vulnerabile. >
< Mangerò quando avrò fame. >
< L’ultima cosa che hai messo sotto i denti era il povero braccio di Jamie Lannister. >
< E lo farei ancora… >
< Non puoi comportarti come un cannibale. Sei un uomo… Lo capisci questo? >
< Evita di farmi la morale, Estate. Questa sera non sono dell’umore adatto. >
< Con te non si può discutere di niente. Stai diventando insopportabile. >
< Sì, hai ragione… >
< Aspettate un momento > fece il corvo aprendo le ali e ascoltando alcuni passi felpati aggirarsi vicino la stanza di Brandon.
< Che succede? >
< Qualcuno ci sta spiando… Ne sono sicuro. >
< Magari potrebbe essere la madre di Brandon. >
< No, non è lei… >
Incuriosito dalla situazione, Brandon uscì dalla finestra per spostarsi nella stanza accanto.
Appena riuscì ad intravedere chi lo stava spiando, la sua collera e la sua rabbia s’impadronirono di lui.
< Che cosa ci fai nella mia stanza? >
< Io? Niente. >
< Theon Greyjoy. Non ti conviene mentirmi. Potrei diventare molto pericoloso. >
< Non mi fai paura, Brandon Stark… Anche se ormai sto per arrivare alla conclusione del tuo segreto. >
< Quale segreto? >
< Che non sei più un essere umano… Ma un mezzo metalupo. >
< Questa sì che è buona… E chi ti crederebbe mai? >
< Jamie Lannister. >
< Colui che ha tentato di uccidermi gettandomi dalla torre? Ottima mossa Theon, non c’è che dire… Ti sei fatto un ottimo alleato. >
< Sono stato costretto… Per avere salava la vita… >
< Oppure per il semplice piacere di tradire la mia famiglia… >
< No, non è vero. >
< Credi che io sia uno stupido? Non sono nato ieri. Grazie alle cure del mio metalupo, mi sento più agile, forte e intelligente… Vuoi provare? >
Senza che Theon se ne potesse accorgere, fu attaccato da Brandon al suo braccio destro.
< Lo sai? Mi basta tirare ancora un po’ e ti spezzerò il braccio. >
< No, ti prego! Non farlo! >
< Morirai lo stesso, Theon. Ormai è questo il tuo destino. >
< Ti giuro che non ti tradirò più. Promesso. >
< Troppo tardi. >
Con tutta la forza di cui poteva disporre nei denti, alla fine Brandon strappò a morsi il braccio di Theon facendogli provare un dolore lancinante.
< Puoi gridare quando puoi… Peccato che non ti sentirà nessuno visto che sono tutti a cena. >
< Maledetto! Come hai potuto?! >
< E questo era solo un assaggio… Non ho voglia di farti soffrire anche se te lo meriteresti… Voglio ucciderti in maniera brutale e veloce. Sei pronto? >
< No!!! >
Dopo avergli staccato il braccio, Brandon lo prese per la gola azzannandolo brutalmente e uccidendolo definitivamente.
< Brandon, che cos’hai fatto? > gli domandò il corvo appena vide la scena.
< Oh mio Dio. >
< Se l’è meritato. I traditori non meritano di rimanere in vita. >
< Così rischi che qualcuno ti scopra! >
< No se getterò il suo corpo nella foresta… State tranquilli. Ho tutto sotto controllo. >
Dopo aver caricato il corpo di Theon sulle sue spalle, Brandon uscì dal castello senza essere visto da nessuno.
O almeno era quello che credette lui…
“Brandon Stark. I tuoi oscuri misfatti stanno per finire.”

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Capitolo 8
*** Giustizia è stata fatta ***


La neve e il vento forte sferzava il territorio di Grande Inverno nelle foreste del nord.
Ma questo non interessava al piccolo Brandon Stark, abituato com’era a quelle temperature.
< Getta il corpo di Theon Greyjoy in questa landa desolata e torniamo immediatamente al castello prima che tu ti possa prendere una polmonite > fece Estate.
< Non ho paura né del freddo né della morte > replicò Brandon fissando il metalupo con gli occhi a fessura.
< Smettila di dire sciocchezze. Ti rendi conto che sei ancora un bambino? >
< Un bambino che ha saputo crescere molto velocemente. >
< Quando avrai finito di fare discorsi stupidi, avvertimi d’accordo? >
< Secondo te dovrei scavare una buca e metterlo sotto terra? >
< Non c’è tempo adesso, Brandon. Andiamocene da qui prima di venire visti da qualcuno. >
< Ormai non c’è più niente da preoccuparsi visto che la spia dei Lannister giace morta davanti a noi. >
< Anche se hai fatto fuori il mio uomo non significa che io mi sia arreso. >
La voce di Jamie Lannister risuonò nelle orecchie del bambino e dei due animali.
< Quindi i miei sospetti erano veri: sei riuscito a sopravvivere alla caduto grazie all’aiuto del tuo metalupo e del corvo… Che razza di magia nera c’è in mezzo? >
< Nessuna magia che voi possiate comprendere, Sir Jamie Lannister… Ma ora che sei venuto a sapere del mio piccolo segreto, non uscirai vivo da questa foresta. >
Gli occhi del piccolo Brandon divennero rossi per la rabbia, preparandosi ad azzannarlo e ad ucciderlo una volta per tutte.
< Non mi fai paura, razza di mezz’uomo… Io sono lo sterminatore di re. >
< I re che hai ucciso in confronto non erano altro che dei bifolchi… Ma io so come batterti e di divorerò con i miei morsi. >
< Prova a prendermi allora. >
Correndo in mezzo alla foresta armato solo della sua spada, Jamie cercò di seminare il suo nemico ben sapendo che non sarebbe mai riuscito a batterlo.
< Perché fuggi? Hai forse paura? >
< Non ti preoccupare. È solo una tattica per stancarti. >
< Io non riesco a sentirlo la fatica, stupido uomo… Aaargh! >
Per poco il morso di Brandon si andò a conficcare nel viso di Jamie, suscitando nel cavaliere un senso d’apprensione.
< Vi azzannerò in modo che la vostra amante non vi riconoscerà più. >
< Attento a dove colpisci. Potrei diventare una furia incontrollabile. >
< Ma quale furia incontrollabile… Non riesci nemmeno a starmi dietro. Lo vedo la paura che avete dentro di voi, sapete? >
< Questa non è paura. È concentrazione. >
< Sì, certo. Raccontatelo a qualcun altro. >
< Quando avrai finito di parlare avrò il piacere di strappare la tua lingua, mezzo lupo. >
Senza che se ne potesse accorgere, il povero Jamie Lannister fu colpito da dietro le spalle dal metalupo di Brandon, disarmandolo e buttandolo a terra.
< Adesso non avete più nessuna possibilità, Jamie Lannister… La vostra fine è giunta. >
< Fermati, Brandon! >
La voce prorompente di Eddard Stark risuonò nelle orecchie del bambino che si preparava a coronare la sua vendetta privata.
< Padre, ma cosa… >
< Non farlo, Brandon. Ti prego. >
< Ma io… >
< Brandon Stark > fece Re Robert Baratheon richiamando la sua attenzione < Ferma subito questa follia. >
< Non posso. Devo vendicare la sua crudeltà. >
< Giovane ragazzo, sono venuto a conoscenza dei misfatti che questo verme praticava con mia moglie dietro le mie spalle… E c’è dell’altro: mia moglie ha confessato che quest’uomo ti ha gettato dalla torre per farti andare incontro alla morte. Ha forse ragione? >
< Sì, vostra maestà. È andata così. >
< Capisco… Mi dispiace per la terribile sorte che ti è toccata ragazzo e ti assicuro che Jamie Lannister avrà tutte le torture che si merita. >
< Che significa questo? >
< Che da questo momento me ne occuperò personalmente… Dopo aver rinchiuso in cella mia moglie, Jamie Lannister dovrà rispondere di alto tradimento verso la corona. >
< No! Deve morire! >
< Soffrirà come hai sofferto tu, giovane ragazzo… Ma non morirà. Il suo nome è la sua posizione sono molto importanti. >
< Importanti o no ha provato a uccidermi, maestà. Perché non riuscite a comprenderlo?! >
< Comprendo la tua rabbia… Ma ci sono strategie che mi fanno desistere nell’uccidere questo traditore… La sua famiglia è molto potente e io ho ancora bisogno di loro. >
< Brandon, so che ti riuscirà molto difficile capire, ma è così > replicò suo padre guardandolo dritto negli occhi.
< Questa non è giustizia… >
< Non è la giustizia che conosci tu, ragazzo… Ma ti assicuro che è per il tuo bene. >
< Ma quale bene… Per colpa sua sono diventato un mezzo lupo. E adesso dovrò morire con questo strano potere. Riuscite a capirmi?! >
< Brandon, torna a casa. Tua madre e i tuoi fratelli ti stanno aspettando > fece suo padre cercando di calmarlo.
Con tutta la rabbia che ribollivo dentro le sue vene, alla fine Brandon acconsentì alla sua richiesta.
< Non finisce qui, sterminatore di re. Io e voi ci rivedremo. >
< Non vedo l’ora. >
Ma anche se i due combattenti si erano ripromessi di rivedersi, Jamie morì suicidandosi nelle prigioni di Approdo del Re in compagnia di Cersei, dando fine ad un amore malato che nessuno avrebbe mai dimenticato.
 
 
< Grazie per tutto quello che hai fatto per me, Robert > fece Ned abbracciando il Re nonché suo amico.
< So che non vuoi venire nella capitale, ma ricordati che le porte di Approdo del Re sono sempre aperte per te. >
< Grazie. Me ne ricorderò >
< Andiamo, figliolo… Il nostro momento a Grande Inverno è finito. >
< Meno male. Non ce la facevo più a rimanere in questo luogo ostile a morire di freddo > fece Joffrey Baratheon con tono pieno di disprezzo.
< Smettila di dire sciocchezze, ragazzo… Tu non sai minimamente che cosa vuol dire morire di freddo. >
< Ma io… >
< Fai silenzio o finirai in prigione come tua madre e tuo zio. >
< Scusate, padre. >
< Arrivederci, Ned… Ci rincontreremo molto presto. >
< A presto, Robert > disse infine Ned salutandolo insieme alla sua famiglia.
< Padre, dove si trova Brandon? > domandò Arya.
< Non lo so… Mi aveva promesso che avrebbe salutato il Re insieme a noi… Però immaginavo che non avrebbe mai tenuto fede alla sua promessa. >
< Vuoi che vada a cercarlo? >
< Lascia stare. Deve ancora sbollire la sua rabbia. >
< La mia rabbia si è finalmente placata, padre > fece il bambino richiamando l’attenzione della sua famiglia < Adesso mi sento un uomo nuovo. >
< Che cos’è che ti ha fatto cambiare idea? >
< Il mio metalupo Estate e il corvo saggio. >
< Vorrei proprio sapere che cosa ti hanno detto… >
< La conversazione avuta con loro rimarrà un segreto custodito per millenni. Mi dispiace. >
< Ancora non riesco a capire perché il tuo metalupo parla > fece Sansa confusa < Secondo te anche i nostri… >
< Questo non lo so. Tocca a voi scoprirlo > replicò sorridente Ned.
< Brandon, perché non ci racconti come ha fatto il tuo metalupo Estate a darti dei simili poteri? > domandò curioso Robb.
< Mi dispiace, Robb… E’ un momento della mia vita che non parlerò con nessuno. >
< Solitario fino al midollo > ribatté scocciata Arya < Vedrai quando ci sfideremo ad un duello di spade e farò in modo di scioglierti la lingua. >
< Prima dovrei battermi. >
< In guardia! >
Rincorrendolo per tutto Grande Inverno, Brandon non disse mai né a sua sorella Arya Né alla sua famiglia il segreto che accomunava lui e il metalupo, mettendo fine ad un recente passato che si sarebbe ripercosso durante la guerra dei Sette Regni.
< Ned, che cosa facciamo con nostro figlio? > domandò Cathlyn preoccupata a suo marito.
< Crescerà a Grande Inverno come hanno fatto i suoi fratelli maggiori prima di lui… E quando sarà pronto, diverrà il padrone indiscusso di Grande Inverno. >
< E Jon Snow e nostro figlio Robb? Che hai in mente per loro? >
< Questo non lo so… Forse guideranno Grande Inverno tutti assieme. Chi lo sa… >
< Non credi che un solo Re sia sufficiente? >
< Questo lo vedremo negli anni avvenire. >

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