Questa storia partecipa alla Flash Challenge: Bacio indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp.

 

Prompt #19: “Bacio Rubato”

Parole: 100

 

 

Bacio Salato

 

Passò la mano sul freddo marmo di quell’altare dove, inerme, giaceva il corpo del suo amato Endymion. Gli passò le dita tra i capelli e con l’indice seguì i lineamenti di quel viso perfetto fino alla bocca, morbida e carnosa.

Si avvicinò al dormiente Endymion e sfiorò delicatamente quelle labbra che da secoli bravama di assaporare con le sue.

 

Un bacio rubato, bagnato dalle lacrime che rigavano le guance di Sailor Pluto.

 

Neo Queel Serenity giaceva nella tomba di cristallo come le restanti guerriere. C’erano solo lei, il suo re e quell’amore proibito dagli Dei punibile con il sonno eterno.

 

 

 

Questa è la mia prima Drabble in assoluto così come la partecipazione ad un Flash Contest scoperto ieri sera per caso. L’idea mi stuzzica e credo che ne creerò una serie J

 

A presto!

Amnisya

 

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Questa storia partecipa alla Flash Challenge: Bacio indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp.

 

Prompt #54: “Non riesco a smettere di baciarti.”

Parole: 110

 

 

Baciami ancora

 

Erano scappati da quello stabile in rovina, distrutto da un albero di natura aliena. Mamoru correva per strada tenendo Usagi per mano.

 

Ad ogni metro percorso si fermava, la tirava a se e le dava un bacio pieno di passione sulle labbra.

La città dormiva, immersa nel buio profondo della notte, ma non i due adolescenti: Mamoru aveva appena riacquistato i ricordi perduti e con essi anche il profondo amore che nutriva per quella ragazza dai buffi codini biondi.

«Mamoru-san...io-» Usagi si allontanò da quelle labbra roventi, completamente rossa in viso.

«Non riesco a smettere di baciarti, Usako. Ti bacerei così per altri mille anni.»

«E allora baciami ancora, Mamochan.»

 

 

 

Questo momento è incentrato subito dopo la battaglia contro gli alieni Ail e An nella prima parte di Sailor Moon R.

Ho sempre rifiutato il loro bacio sul molo come il primo da fidanzati. Essendo adolescenti e carichi di adrenalina, ho immaginato questo momento passionale J

 

A presto!

Amnisya

 

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Questa storia è da collocarsi nell’episodio 28 “Disegni d’amore” della prima serie quando le guerriere erano a caccia dei cristalli dell’arcobaleno.

 

Non lui

 

Usagi stava torturando le proprie dita. Era molto nervosa e le cuticole delle unghie stavano subendo la sua frustrazione.

Fino a quel momento la giornata era tranquilla, ma non pensava di dover trascorrere un pomeriggio col suo acerrimo nemico. Aveva semplicemente guardato un dipinto esposto di Yumemi Yumeno e ora si trovava con Mamoru, seduta su un divano a posare come modella per un quadro.

Guardava di sottecchi Mamoru e deglutiva a vuoto: forse il quadro l'aveva suggestionata, ma più lo sbirciava, più era attratta da lui e si sentiva in colpa verso Rei.

In testa continuava a ripetere "Non lui, chiunque ma non lui" inconsapevole che anche Mamoru recitava tra sè lo stesso mantra.

 

 

Oggi ero ispirata così, fortuna che ho sempre lo smartphone sotto mano pronto per la scrittura veloce J

 

A presto!

Amnisya

 

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Questa storia è da collocarsi nell’episodio 15 “Pericolo al parco” della prima serie durante il primo appuntamento tra Rei e Mamoru.

 

Nota stonata

 

Usagi si trovava di fronte al più improbabile degli accompagnatori: Umino stava condividendo con lei un frappè.

Cosa le era saltato in testa quando decise di pedinare Rei e Mamoru durante il loro appuntamento? In fin dei conti erano fatti loro, non suoi eppure si sentiva in qualche modo coinvolta. Voleva bene a Rei e doveva essere felice per lei, ma si sentiva… derubata.

Quello stronzo di Mamoru faceva parte della sua quotidianità, una nota stonata nella sua vita armoniosa che ora le mancava.

Mamoru aveva scelto Rei e non era giusto.

Usagi lo aveva conosciuto prima di tutte.

Era la sua nota stonata.

 

A presto!

Amnisya

 

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Questa storia è da collocarsi nell’episodio 19 “Cara Sailor Moon” della prima serie quando Zoicite inviò svariate lettere d’amore .

 

Sguardo d’amore

 

Aveva lo sguardo perso e un sorriso sornione sulle labbra. Usagi aveva letto svariate volte quella lettera d’amore ricevuta dal misterioso Tuxedo Kamen.

 

Motoki rideva intenerito osservando quell’ingenua biondina alle prese con il suo anonimo corteggiatore, ma non lui. Mamoru era riuscito a strapparle la lettera dalle mani e aveva letto quelle stupide parole fin troppo zuccherose per essere scritte da un uomo. Cosa voleva quel maniaco con quella robaccia che aveva inviato a tutte le ragazze di Tokyo?

 

«Mamoru-san! Ridammela!»

 

Usagi saltellava per riprendersi la lettera trattenuta dal ragazzo che, beffardo, aveva teso il braccio verso l’alto.

 

«È mia!»

«È spazzatura, Usagi!»

 

Lei appoggiò le piccole mani sulle spalle del ragazzo per far farlo abbassare e, per qualche secondo, si fissarono negli occhi. Mamoru deglutì la saliva sperando sciogliere quella morsa che gli attanagliava lo stomaco, lo stesso disagio che provò nel vederla passeggiare insieme a Umino qualche giorno prima.

 

Non voleva che lei incontrasse quel Tuxedo Kamen.

 

Non voleva che lei posasse i suoi profondi occhi azzurri su un altro uomo.

 

 

A presto!

Amnisya

 

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