Perfect together.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Choice. ***
Capitolo 2: *** A new alley. ***
Capitolo 3: *** Abbandonati. ***
Capitolo 4: *** Baby Kryptonians. ***
Capitolo 5: *** Game Night. ***
Capitolo 6: *** Ready to be a mother. ***
Capitolo 7: *** A Lezione Dalla Mamma. ***
Capitolo 8: *** Litigio. ***
Capitolo 9: *** Kidnapped. ***
Capitolo 10: *** Salvati. ***
Capitolo 11: *** Happy to have you here. ***
Capitolo 12: *** Sorprendente. ***
Capitolo 13: *** A New Start. ***
Capitolo 14: *** Valore aggiunto. ***
Capitolo 15: *** La Forza Del Perdono. ***
Capitolo 16: *** Ti ho sorpresa? ***
Capitolo 17: *** Losing Powers. ***
Capitolo 18: *** A Riposo. ***
Capitolo 19: *** A Chance to talk. ***
Capitolo 20: *** Mind Control. ***
Capitolo 21: *** Love Helps. ***
Capitolo 22: *** My Everything. ***
Capitolo 23: *** Dates! ***
Capitolo 24: *** So much in love. ***
Capitolo 25: *** Due cause perse. ***
Capitolo 26: *** Se non ci fossi tu... ***
Capitolo 27: *** Proposals. ***
Capitolo 28: *** L'Idea... ***
Capitolo 29: *** Correre e correre. ***
Capitolo 30: *** Decisioni Condivise. ***
Capitolo 31: *** Happy Ending. ***



Capitolo 1
*** Choice. ***


Era una bella giornata a Star City, anche se per il Capitano della Polizia Dinah Drake le cose stavano per cambiare sotto ogni punto di vista.

I suoi amici avevano organizzato una festa per lei e questo le aveva fatto molto piacere.

Ed ora Oliver Queen, sindaco di Star City alias Green Arrow, sua moglie Felicity Smoak, John Diggle, Quentin Lance, Curtis Holt e Rene Ramirez, pur sapendo che era il momento, non erano pronti a lasciarla andare.

"Non c'è proprio nulla che possiamo fare?" Chiese Felicity.

"No... Ho deciso."

"Mi mancherai!"

La bionda abbracciò l'amica, come fece Curtis "Ricorda che farai sempre parte della famiglia!"

Dinah sorrise "Grazie Curtis."

"Per me sei stata come una figlia... Fai attenzione e chiama, se hai bisogno di qualsiasi cosa." Disse Quentin.

"Ti ringrazio."

Rene le diede una vigorosa stretta di mano "Mi hai fatto il culo tante volte e sarai sempre la tipa più tosta che abbia mai conosciuto!"

La poliziotta sorrise di gusto "Ti farò sempre il culo, René!"

Anche lui sorrise, poi fu il turno di John "Non so che dire..."

"Non dire niente."

"No, una cosa devo dirla." Avanzò John "Grazie. Grazie per essere stata una vera amica e una confidente, quando ho avuto bisogno e non potevo parlare con Oliver."

"Hai fatto lo stesso per me."

Oliver fu l'ultimo e la prese in disparte "Terra 38 è un posto diverso, da questo... Sicura di voler andare?"

Dinah era seria e decisa "Lo sono, Oliver. Lo sono!"

"Allora buona fortuna. E... Sei e sarai sempre la nostra Black Canary. Ed il Capitano più valido che la Polizia di Star City abbia mai avuto!"

Le tese la mano e lei la strinse "Combatterò sempre per il bene anche se non sarò più qui. Lo prometto!"

"So che lo farai. E... Se la rabbia e l'odio dovessero prendere il sopravvento su di te, ricorda che sei meglio di così!"

Lei sorrise appena, rammentando le medesime parole che Oliver le aveva detto quando aveva perso di nuovo Vince per colpa di Laurel e desiderava solo ucciderla e vendicarsi.

Già, Laurel.

L'unica che non era lì presente, l'unica che aveva disertato la festa senza alcun motivo.

"Grazie di tutto."

Curtis e Felicity aprirono poi il portale che avrebbe portato la loro amica su Terra 38 "Aspetta!"

Dinah si voltò a guardare Felicity "Si?"

"Io... Io ti chiamerò tutti i giorni! E guai a te se provi a non rispondere. Non hai idea di quanto sia elevata la mia dose di preoccupazione!"

Dinah rise di gusto "Credo di saperlo, Felicity. Ho imparato a conoscerti!"

Anche la bionda sorrise "Sii prudente." Raccomandò ancora.

Dinah sorrise, li guardò un ultima volta e poi varcò il portale, che sparì quando la castana l'ebbe oltrepassato.

"È andata davvero..."

"Mi mancherà terribilmente."

"È una grande perdita, per il Team." Disse Curtis.

"Puoi scommetterci, bello. Quando ci siamo separati, abbiamo legato molto e siamo stati una famiglia."

"Già." Accordò il nerd di colore "Possiamo sempre andare a trovarla!"

"Questo è sicuro."

"Si troverà bene, su Terra 38."

"Chissà se combatterà assieme a loro... A lei!" Tentò John, con un sorriso fiero, incrociando le braccia.

"Io credo proprio di sì." Ammise sicuro Oliver, prima di tornare al lavoro, con tutto il resto del Team.

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Capitolo 2
*** A new alley. ***


Nel mentre, su Terra 38, due alieni ed altrettanti umani stavano rapinando una banca e portando scompiglio.

"Fuori i soldi, i cellulari ed i gioielli!"

"Altrimenti farete questa fine!" Gridò uno degli umani, sparando per aria.

La gente era parecchio spavantata finché qualcuno non entrò nell'edificio "Adesso finirete tutti dietro le sbarre!"

"Supergirl!!" Dissero le persone in ostaggio, felici di vedere la loro eroina preferita, che si mise nella classica posa, sfidando i criminali.

I tizi le spararono, ma senza successo, visto che i proiettili le rimbalzavano addosso "È inutile!"

Un alieno ed un umano riuscirono a scappare dal retro "Dove sono?"

"Retro!" Rispose Supergirl ad Alex Danvers, Agente del DEO, che uscì dalla banca per dirigersi dove indicato dalla bionda.

Sul retro, i due pensavano di averla fatta franca, ma si trovarono davanti ad una ragazza castana, con in mano un trolley ed un borsone in spalla.

La giovane notò subito le armi ed i sacchetti coi soldi "Rapinatori..."

"Esatto, tesoro! Quindi fuori dai piedi se non vuoi morire."

La sconosciuta si scagliò su di loro, mettendo KO l'uomo e poi anche l'alieno, anche se con piccole difficoltà "Nessuno mi chiama tesoro!"

"Fermi!" Gridò Alex, con gli altri Agenti, puntando le armi contro la ragazza, che alzò le mani.

"Non sparate. Non sono con loro!"

"È vero." Disse la sopraggiunta Supergirl "Sono quei due a terra!"

Gli Agenti si apprestarono subito per portarli via ed Alex mise la pistola nella fondina ma, prima che potesse parlare, qualcuno la chiamò all'auricolare "Dimmi J'onn... Cosa? Davvero?" Chiese, sorridendo poi "Si, ci siamo casualmente incontrate!"

"Altri problemi?"

"No... Vieni, torniamo al DEO. Anche tu." Rivolse la rossa alla castana.

Alex fece salire la sconosciuta in auto, sul sedile posteriore, dopo averle fatto sistemare i bagagli nel vano e partì a tutta velocità.

Il viaggio non fu molto lungo ed arrivarono poi nel garage interno di una struttura militare "Dove siamo?"

"Lo vedrai!"

Alex condusse la ragazza in una stanza altamente tecnologica, ove ritrovarono Supergirl, tornata in volo, diversi Agenti con indosso una tuta nera ed un uomo di colore, che s'avvicinò loro "Benvenuta. Sono J'onn J'onzz, Direttore del DEO..." Avanzò, tendendo la mano "Tu vieni da Terra 1, giusto? Sei Dinah Drake."

La ragazza strinse la mano "Esatto. Ma non credo di conoscerti... Conosco loro due, ma non tu."

"Adesso mi conosci."

"Terra 1?? E da dove?" Chiese Supergirl, gioiosa come non mai.

"Star City."

"Allora conosci Green Arrow, Felicity, Spartan, Wild Dog, Mr Terrific e Black Canary! Giusto?"

"Stanno bene?" Domandò Alex.

Dinah sorrise appena "Non mi riconoscete proprio, vero?"

Le due scossero il capo "Dinah Drake, Capitano della Polizia di Star City... Anzi, ex Capitano, visto che starai qui. E... Sei il vigilante nota come Black Canary!" Se ne uscì Brainy.

Supergirl ed Alex erano a bocca aperta "Scusa, ehm... Senza la maschera..." Tentò la prima.

"Tranquilla, capita."

"Ah, lui è Brainy. Il nostro cervellone! Abbiamo anche Winn, ma sta sistemando i costumi di Saturn Girl e Mon-El, rovinati dalla precedente battaglia." Disse Supergirl.

"Capisco..."

"Felicity ha scritto una mail in cui ci avvisava del tuo arrivo."

"Che ne dici, Black Canary? Ti andrebbe di unirti a noi?"

"Assolutamente si!" Ammise Dinah, seria e decisa, stringendo la mano di J'onn, felice più che mai di avere un elemento tanto forte da affiancare a Supergirl e al DEO.

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Capitolo 3
*** Abbandonati. ***


Dinah trovò alloggio nel loft accanto a quello di Kara, che le aveva rivelato la sua vera identità e che era felice di averla come vicina.

"C'è una vista bellissima..."

"Si. Anch'io me ne sono innamorata subito, appena sono venuta ad abitare qui." Disse Kara.

Dinah sorrise un poco "Conoscevo... Conosco, una persona che ama guardare il paesaggio dalla finestra."

"Davvero?"

"Si... Se fosse qui, è la prima cosa che farebbe." Rivelò, andando poi a portare i bagagli in camera.

"Per qualsiasi cosa, sono qui accanto."

"Ti ringrazio!"

"E... Stasera c'è la serata giochi. Sei invitata!" Se ne uscì Kara.

Dinah la guardò perplessa "Serata giochi?" Ripeté.

"Esatto! Ci saranno Alex, J'onn, Brainy, Winn e gli altri amici."

"Ehm... Non è il mio genere di cose, ma non sembri essere una che accetta un no come risposta."

Kara sorrise divertita "Infatti."

Prima che potessero dire altro, il telefono di Dinah squillò e accettò la videochiamata "Felicity!"

La bionda sullo schermo sorrise "Ehi! Mi mancavi e ho chiamato... Tutto bene?"

"Benone! E... C'è qualcuno che vorrebbe salutarti."

Dinah spostò il telefono e Felicity liberò un grido acutissimo nel vedere Kara "Kara! Che bello vederti."

"Ti trovo bene!"

"Si si, la vita coniugale mi fa bene... E tu quando ti decidi?"

Kara cambiò colore "Ehm... La mia situazione è difficile..."

"Nulla è difficile! Forza e coraggio."

"Lena mi odia..."

Felicity inarcò un sopracciglio e si sistemò l'occhiale "Lena? Io ero rimasta a Mon-El."

"Uscivi con lui?" Chiese Dinah "Scusa se te lo dico, ma non sembra affatto degno di te!"

"Da quando è ritornato siamo solo amici. Lui sta con Imra... E poi sa che non lo amo."

"Adesso devo andare, ma tienimi aggiornata su questo fronte! E... Ci sentiamo domani. Ciao ciao!"

Dinah riattaccò e Kara fece per andarsene "Senti, a che ora è questa serata giochi?"

"Alle nove! E vieni a stomaco vuoto."

"Va bene... A dopo, allora."

La castana congedò Kara e decise di fare una bella doccia e poi sarebbe uscita a fare una corsetta, approfittandone per dare una rapida occhiata a National City.

Si rilassò completamente sotto il caldo getto d'acqua, poi andò in camera a mettere maglietta, pantaloni da ginnastica, felpa e scarpe comode, infine uscì di casa dopo aver chiuso l'appartamento.

Scese in ascensore e poi, una volta in strada, si diresse verso Est, guardandosi anche intorno, passando davanti agli imponenti edifici della CatCo e della L-Corp, finché dei rumori non attirarono la sua attenzione.

Entrò in un vicolo e vide quattro ragazzi mentre picchiavano un coetaneo, così prese il telefono e chiamò Kara, che le aveva dato il suo numero, spiegandole ciò che stava vedendo, ma uno dei tizi la vide "Ehi, tu! Chi sei? Che vuoi?"

"Allontanatevi da lui! Sparite."

"Sei da sola contro di noi... Pensi di avere possibilità?"

"Ne ho molte, sinceramente!"

I quattro le andarono contro e Dinah li mise KO senza problemi, senza essere intimorita dal coltello che uno di loro tirò fuori.

Lo disarmò e gli tirò un pugno in faccia "Scappiamo, ragazzi!"

La castana si avvicinò allora al ragazzo a terra "Stai bene?"

"S-Si... Grazie..."

"Fatti dare un'occhiata in ospedale oppure vai dritto a casa tua."

"Grazie..."

Il ragazzo, nell'andare via, inciampò in uno scatolone logoro, dal quale si sentirono dei vagiti.

Dinah si avvicinò, guardò dentro e rimase a bocca aperta "Eccomi!" Disse Kara, arrivando come Supergirl, avvicinandosi alla castana.

Anche la Kryptoniana era a bocca aperta "Dovresti chiamare tua sorella..."

"Si... E anche Maggie. È la sua ragazza ed è una poliziotta!"

Dinah annuì e tolse la felpa, mettendola sui due neonati abbandonati, che piangevano disperati e cercò di calmarli come meglio poteva.

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Capitolo 4
*** Baby Kryptonians. ***


Maggie ed Alex arrivarono quasi contemporaneamente e si avvicinarono a Dinah, inginocchiata accanto allo scatolone che accoglieva i due neonati.

"Sono bellissimi... Li porto al DEO." Disse Alex.

I piccoli piansero a pieni polmoni "Accidenti, Alex! Dinah ci aveva messo un po' per farli addormentare..."

La rossa non sapeva cosa dire e Dinah si avvicinò, carezzandoli piano ed i piccoli si calmarono "Tocco magico!" Se ne uscì Maggie "Scatto loro una foto e diramo una segnalazione, sperando di trovare i genitori."

Alex sistemò lo scatolone coi piccoli sul sedile posteriore del SUV e Dinah vi si sedette accanto, così da calmare i bimbi, in caso si fossero svegliati.

Supergirl partì in volo e, ovviamente, arrivò prima al DEO, ed avvisò la squadra medica di tenersi pronti.

Quando Alex e Dinah arrivarono, i medici le attesero nel garage con due culle e altrettante copertine riscaldati "Voglio le analisi complete!" Ordinò la rossa ed i medici obbedirono.

"Si sa qualcosa?" Chiese J'onn.

"Nulla." Rispose Alex "Ho ordinato tutti gli esami e Maggie diramerà una segnalazione per trovare i genitori."

"Bene... Tienimi aggiornato!"

Visto che Winn stava ancora lavorando per sistemare i costumi di Mon-El ed Imra, i test genetici li avrebbe eseguiti Brainy.

"Ma... È impossibile..."

"Cosa?" Chiese Dinah.

"Il loro DNA... Insomma... Sono Kryptoniani!"

Tutti fissarono Kara "Ehi! Io non ho fatto niente!"

"Non me lo spiego... Tuoi non sono, di Superman nemmeno... Allora di chi?"

"Provo a sentire mia madre." Disse Kara, andando con Dinah, Alex, J'onn e Brainy nella stanza in cui vi erano diverse apparecchiature ultramoderne e la bionda accese un monitor, mentre Alex spiegava a Dinah la storia di Krypton, quella di Kara e l'aver scoperto che i Kryptoniani vivono su Argo.

"Capisco... Anche qui le dinamiche complicate non mancano!"

Sul monitor apparve l'immagine di una donna "Kara, figlia mia! Come stai?"

"Bene, madre. Tu?"

"Bene! La vita qui scorre come sempre. Posso aiutarti?"

"Si. Abbiamo trovato due bambini abbandonati e, dalle analisi, sono risultati Kryptoniani... Qualche bambino è stato mandato sulla Terra?"

Alura sospirò "Veramente si... Mi spiace di non averti avvisata." Rispose la donna "I loro genitori non li volevano e, prima che potessimo fare qualcosa, li avevano già messi in una navicella e mandati sulla Terra."

"Erano in uno scatolone." Disse Alex.

"Con loro partì il padre... Li avrà lasciati lì così prima di ripartire per tornare qui." Ipotizzò la donna.

"Puoi dire loro che cresceranno qui, com'è stato per me e Clark."

"Sarò io, ad occuparmene." Avanzò decisa Dinah.

"Bene... Tu saresti?"

"Mi chiamo Dinah Drake, signora. Ero Capitano della Polizia di Star City su Terra 1 e sono una Vigilante nota come Black Canary!"

Alura sorrise "Vedo dai tuoi occhi che sei una brava persona. Quei bambini cresceranno bene, ne sono certa!"

"Grazie."

"A presto madre, ti voglio bene."

"Anch'io tesoro."

Kara chiuse la comunicazione "Bene, possiamo andare a casa... Tra due ore ci sarà la serata giochi."

"Finalmente."

"I bambini?"

"Resteranno in osservazione due giorni, poi potrai portarli a casa..."

"Essendo Kryptoniani e quindi alieni... Avete consigli?"

"Si... Procurati tre frigoriferi e cibo per un Esercito! Ti accorgerai presto di quanto mangiano."

"Ehi!" Protestò Kara, mettendo poi il broncio "Ma guarda te."

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Capitolo 5
*** Game Night. ***


La serata giochi era stata posticipata alle nove e, verso le otto, gli amici vari stavano pian piano giungendo a casa di Kara.

Per l'occasione vi erano anche Clark e Lois col piccolo Jon, arrivati a National City per lavoro e, per lo stesso motivo, avevano fatto ritorno anche Sam Arias e Lucy Lane, così Kara li aveva invitati.

"Finalmente conosceremo la nostra nuova alleata." Disse Imra.

"Esatto... Oggi abbiamo passato tutto il tempo in laboratorio." Aggiunse Mon-El, sbadigliando.

"Scommetto che Dinah vi piacerà. È simpatica e molto in gamba!"

"Già sento che mi piace!"

"Non sarà di certo cosa per te, James!" Lo beccò sua sorella Kelly.

Lui finse di essersi offeso, poi suonò il campanello "Vado io!" Disse Kara.

"Sarà il fattorino!" Sperò Winn.

La bionda aprì la porta e non credette ai suoi occhi quando si trovò davanti Lena "Ciao... N-Non pensavo che venissi..."

L'espressione della mora era fredda e dura "Togli quegli occhiali, non serve che fingi, con me. Non più!"

Kara deglutì ma, prima che potesse rispondere, vide Dinah uscire dal suo appartamento "Ciao..."

"Ciao!" Sorrise Kara, cercando di nascondere ogni tipo di sentimento che provava quando vedeva Lena "Prego, accomodatevi."

Anche gli altri rimasero molto sorpresi nel vedere lì Lena, ma l'attenzione si spostò presto su Dinah "È lei?" Chiese James, ammaliato.

"Piacere di conoscervi, sono Dinah Drake." Avanzò la castana, stringendo la mano a tutti, facendo così la loro conoscenza.

"Lena Luthor." Disse la mora, lasciata per ultima, visto che era rimasta un po' in disparte.

Dinah rammentò che Kara, nel parlare con Felicity, aveva menzionato una certa Lena e, ora che la vedeva di persona, capiva perché la bionda provasse qualcosa per lei.

Era impossibile non innamorarsi di una bellezza eterea come Lena.

"Mi mancavano le serate giochi!" Ammise Sam.

Il primo gioco consisteva nel porre domande e indovinare le risposte ma, quando i partecipanti videro la superiorità di Lena, Brainy, Winn e pure di Lois, decisero di cambiare.

"Se giocassimo a Obbligo e Verità?" Propose J'onn.

"No no... Si rischia di scatenare di tutto!" Rispose Nia.

"Mah Jong?"

L'idea di Alex venne accettata di buon grado "Io non ci ho mai giocato..."

"Non è difficile, tranquilla."

"Mi insegni?"

Kara fissò Dinah, quasi fosse caduta dalle nuvole "Oh... Si si, certo! Vieni qui vicina a me." Offrì, così la castana cambiò di posto con Lucy, che si sedette accanto a sua sorella Lois.

"Devo cambiare Jon... Mi assento un secondo." Se ne uscì Clark e Kara gli indicò il bagno.

Invece Dinah voleva distrarre Kara, avendo notato che lo sguardo della bionda era piuttosto strano.

Doveva essere successo qualcosa di grosso, tra lei e Lena, perché costei proprio non interagiva con la bionda Super "Ecco, poi le tessere si muovono in questo modo..."

"Ok, penso di aver capito... Pensavo fosse più complicato."

"No no, tranquilla. Non lo è."

Ritornò poi Clark e Mon carezzò il piccolo Jon "Che carino! Anche Dinah adotterà due piccoli Kryptoniani..."

Kara e gli altri vollero fulminarlo con lo sguardo "Davvero?" Chiese Lena, con tutta la freddezza del caso.

"Davvero."

"Perché non lo fai tu? Sono tuoi conterranei... E anche suoi, ma lui un figlio ce l'ha." Avanzò la mora, fissando prima Kara e facendo poi cenno verso Clark.

"Io non..."

"Non devo certo dare spiegazioni a te. Nemmeno ti conosco..." Disse Dinah.

Lena la fissò, mentre gli altri sentivano la tensione crescere, ma la mora fece spallucce "Hai ragione."

"Allora giochiamo? Sto iniziando a divertirmi." Se ne uscì nuovamente la castana, riuscendo a spezzare la tensione che aveva in parte creato.

Ma Kara, nonostante tutto, non riusciva a trovare pace.

Doveva e voleva riparare il suo rapporto con Lena, ma non sapeva come fare.

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Capitolo 6
*** Ready to be a mother. ***


Il giorno dopo, Dinah si era svegliata presto per fare un po' di esercizio e, dopo una bella doccia, si era diretta al DEO con Alex, passata a prenderla.

"Allora? Sei pronta?"

La castana sorrise appena "Si... Insomma... Lo sono. Imparerò giorno dopo giorno."

"Bella risposta." Disse la rossa.

Arrivate al DEO, le due ragazze videro J'onn andare loro incontro, assieme a Winn e Brainy "Buongiorno. Questo è per te!"

"Per me?" Chiese Dinah.

"Esatto!" Avanzò Winn "Ieri sera, io e Brainy abbiamo pensato di farti una tuta... Non sei un semplice Agente del DEO, ma Black Canary!"

"Io ho il mio costume..."

I due cervelloni si guardarono "Si, ma è da indossare quando non sei in azione. Questa tuta è da mettere solo quando sei qui!"

"È un po' come quella che porto io..." Se ne uscì Alex "Se noti, non è come quella degli altri..."

"Si, lo avevo già notato."

"Dai, provala!"

"Volevo andare prima dai bambini..."

"I medici li stanno visitando, è la prassi." Spiegò Alex.

"Provala, Agente Drake." Avanzò J'onn, così Dinah prese la tuta e seguì Alex verso gli spogliatoi.

La rossa la lasciò sola e Dinah uscì pochi minuti dopo, con indosso una tuta nera, simile a quella di Alex, ma era in pelle rinforzata "Stai benissimo!" Disse soddisfatto Winn.

"Grazie. Mi piace moltissimo!"

"Le probabilità che ti piacesse erano molto alte. Non sbaglio mai!" Ammise Brainy, incrociando le braccia.

Dinah, J'onn ed Alex sorrisero appena e il Marziano avanzò "Vai pure dai tuoi figli e portali a casa. Alex ti accompagnerà e, se avremo delle emergenze, ti chiameremo!"

In quel momento una specie di allarme iniziò a suonare "Fatemi indovinare... Emergenza?" Chiese la castana, con un filo d'ironia.

"Pronto!" Disse Mon.

"Aspetta... Qualcuno mi accompagna a casa?" Chiese e fu J'onn a portarcela, volando a tutta velocità.

Alex se ne andò e, una volta in città, vide quattro alieni che stavano portando scompiglio e Supergirl atterrò accanto a lei e gli altri Agenti "DEO! Fermatevi subito, siete in arresto."

I quattro lanciarono massi verso i nostri, ma Supergirl li colpì a mani nude e li frantumò "Non divertirti solo tu!"

Supergirl vide Dinah con indosso il suo costume da Black Canary "Prego!"

La castana avanzò e liberò il suo Grido, frantumando a sua volta i massi "Che ne dici?"

"Fantastico!" Rispose la bionda, facendole l'ok col pollice "Le mie orecchie ne risentono un po', ma hai un potere grandioso!"

Dinah sorrise poi, impugnando la sua asta d'acciaio, andò contro i quattro tizi "Impulsiva, la ragazza!"

Alex accordò con Imra "Decisamente... Si capisce che gli impulsivi abitano tutti qui."

Supergirl la fissò con sguardo ovvio, poi partì a seguito di Dinah, raggiungendola in mezzo secondo e colpendo gli alieni, mentre Alex e Mon aiutavano le persone a mettersi in salvo e Imra era con J'onn ad aiutare chi era finito in una voragine con l'auto.

Supergirl e Black Canary non ci misero molto a stendere i quattro malcapitati ed Alex li ammanettò, affidandoli agli altri Agenti.

"Ottimo lavoro! È stato bello, vedervi collaborare."

Supergirl sorrise e tese la mano a Black Canary, che la strinse "Siamo una bella squadra!"

"Torniamo al DEO, i tuoi piccoli ci aspettano."

La bionda si prese la castana in spalla e schizzò nel cielo, atterrando alla base "Eccovi... Bello scontro."

"Ehm... Tutto bene?"

"J'onn andava veloce, ma tu sei tutt'altra cosa!" Disse Dinah, che cercava di compensare.

Winn andò con loro in infermeria ed i medici della struttura le mostrarono le culle nelle quali i due piccoli riposavano "Stanno benone." Rivolse il medico e Dinah sorrise.

Commossa ed un poco nervosa, si avvicinò e li baciò sulla fronte, poi prese in braccio il maschietto "Kylian..." Sussurrò.

"Kylian è un nome bellissimo!" Disse Kara, sorridendo.

Poi Dinah lo stese delicatamente e prese la piccola "Stella..."

"Anche Stella mi piace!"

"Sei ufficialmente madre, Dinah." Se ne uscì Winn, a bassa voce, per non svegliare i piccoli.

"Si... E non vedo l'ora." Sorrise e si sedette, col medico che le mise tra le braccia anche il maschietto.

E Kara sorrise, innanzi a quella dolce scena.

Non solo perché era felice di vedere che quei due piccoli Kryptoniani avevano trovato qualcuno che li crescesse ad amasse con sapienza, cosa che Dinah avrebbe fatto alla perfezione, ma soprattutto perché anche lei sperava di poter avere una famiglia, prima o poi.

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Capitolo 7
*** A Lezione Dalla Mamma. ***


Dinah, accompagnata da Alex, portò a casa i due figlioletti e Winn, che s'intendeva di burocrazia, andò a registrarli in Municipio.

Kara andò con loro, atterrando in un vicolo vicino al palazzo nel quale erano ubicati i loro appartamenti.

"Eccovi!" Sorrise la bionda.

"Ci siamo anche noi." Avanzò Nia, gioviale come sempre "Accidenti, sono bellissimi!"

"Come li hai chiamati?" Chiese Kelly.

"Kylian e Stella."

"Sono nomi bellissimi!"

"Regalino da parte nostra!" Avanzò James, aprendo il bagagliaio dell'auto, dal quale tirò fuori un passeggino doppio, cercando di aprirlo.

"Faccio io... Ecco!" Se ne uscì Alex.

"Se andassimo a fare un giro?"

"Si... Dopotutto devo comprare diverse cose necessarie..."

"Il frigo più grande... Non scordarlo!"

Kara fissò la sorella e mise il broncio "Il mio appetito non è smisurato!" "La barzelletta del secolo!"

"Andiamo, Dinah!" Disse la bionda, fingendosi offesa e la castana, sistemati delicatamente i gemellini nel passeggino, sorrise e la seguì.

Insieme, le due ragazze raggiunsero i diversi negozi e, come prima cosa, entrarono in ferramenta "Perdonami, ma da dove vengo io non vendono cose per neonati in ferramenta!"

"Oh, nemmeno qui! Ma ti servirà il necessario per tinteggiare la loro cameretta... E poi i mobili..."

"Si certo! Naturalmente."

Un commesso s'avvicinò e, quando le due ragazze gli dissero ciò che cercavano, indicò loro il reparto con le vernici varie "Ditemi pure!"

Dinah guardò con attenzione i colori "Una latta di bianco, una d'azzurro e una rosa! Pennelli, tute e teli da stendere a terra... E ci sono gli stencil?" Chiese la castana.

Il commesso li indicò e Dinah li scelse, mentre il giovane sistemava il tutto sul carrellino che si era portato appresso, poi pagarono e diedero al tipo l'indirizzo per la consegna a domicilio e se ne andarono.

"Dobbiamo trovare un bar... O entrare nei grandi magazzini..."

"I grandi magazzini sono più vicini... Ma come mai..."

"I miei sensi sono molto sviluppati... E... Credo che i piccoli vadano cambiati..." Rispose Kara.

Raggiunsero i grandi magazzini e, mentre Dinah cercava il bagno col fasciatoio, Kara entrò a comprare salviettine, borotalco e pannolini.

La bionda, grazie alla sua vista, riuscì a trovare l'amica ed i piccoli "Eccoti!"

"Eccomi! Pronta?"

Dinah fissò Kara con occhi sgranati "Come??"

La bionda ricambiò lo sguardo "O-Oh Rao... Non... Non sei capace?"

"Non è che lo faccio ogni giorno..."

"Ho un'idea!" Disse Kara, prendendo il telefono, selezionò un numero e fece partire una videochiamata.

"Kara, tesoro, è successo qualcosa?"

"Ciao, mamma, ecco... Io e Dinah abbiamo bisogno di te!"

"Io e tuo padre stiamo venendo lì a National City! Alex ci ha detto dei due baby Kryptoniani..."

"Oh... Fantastico! Ma ci servirebbe aiuto... Urgentemente!" Disse la bionda, voltando il telefono verso il piccolo Kylian.

Eliza capì subito "Ok, vi spiego come si fa. Ne cambierete uno a testa!"

"Va bene!" Risposero assieme le due.

La donna, conosciuta rapidamente Dinah, iniziò ad istruire le due, che tenevano il telefono a turno ed entrambe ebbero difficoltà col pannolino, finché Eliza non diede loro una dritta abbastanza ovvia.

"Mie care, gli animaletti sul bordo, vanno sempre davanti!"

Solo in quel momento Kara e Dinah notarono i disegnini "Ok..."

"Siete state brave! Ci vediamo stasera." Disse la donna, salutando e riattaccando, dopo i dovuti ringraziamenti ricevuti.

"Bene... Possiamo andare alla ricerca di tutine, pannolini, ciucci, biberon, peluches..."

"E fare la spesa!"

"Era un riferimento all'appetito Kryptoniano?"

"In parte... Ma i tuoi genitori dovranno pur mangiare degnamente, poi tua madre, con l'aiuto che ci ha dato, lo merita!"

"Hai più che ragione! Andiamo." Disse Kara, fermandosi "Al terzo piano ci sono i mobili... Saliamo?"

"Certo." Sorrise la castana.

"E... Grazie..."

"Per cosa?"

"Per non aver fatto la battuta stupida sul mio appetito..."

Dinah sorrise appena "È un segno distintivo del tuo popolo... Io non sono nessuno, per giudicare o fare battute."

Anche Kara sorrise, perché Dinah era davvero una bravissima persona e non solo perché non giudicava il suo appetito, ma semplicemente perché nessuno avrebbe mai adottato a cuor leggero due neonati, per di più alieni.

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Capitolo 8
*** Litigio. ***


Kara e Dinah passarono un paio d'ore abbondanti ai grandi magazzini, comprando il necessario e chiamando poi Alex, affinché venisse ad aiutarle, data la spesa e gli acquisti.

"Ma... C'è cibo per un esercito!"

"È tutto per lei?" Chiese Mon, arrivato con la rossa per dare una mano, indicando Kara.

"Non dovresti giudicarla." Disse Dinah "È una caratteristica del suo popolo e non siamo nessuno, per prenderla in giro e fare continuamente battute!"

Mon si zittì ed Alex fissò la castana, che era andata a portare via il carrello, ma i piccoli si erano messi a piangere "Buoni, tesori... Tranquilli..."

Alex tentava, ma solo il ritorno di Dinah riuscì a calmarli, parlando loro piano e carezzando il rispettivo pancino, sedendosi dietro, vicina ai seggiolini.

"Buste e passeggino sistemati!" Disse Mon e, tutti a bordo, poterono finalmente partire.

Una volta a casa, trovarono Eliza e Jeremiah ad aspettarle "Mamma... Papà..." Sussurrò Alex.

I due le sorrisero, mentre Kara la passò e li abbracciò "Ciao!"

Eliza strinse affettuosamente a se la figlia adottiva "Ti trovo bene, tesoro! Ma dimmi... I piccolini?"

Kara li indicò e presentò loro Dinah "Tanto piacere! Grazie per l'aiuto di poco fa..." Disse la castana, tendendo loro la mano, subito stretta.

"Di nulla!" Sorrise Eliza "Ma... Sono bellissimi! Posso?"

Dinah annuì col capo e la donna prese il maschietto, lasciando la bimba a Jeremiah "Come li hai chiamati?" Chiese l'uomo.

"Kylian e Stella."

"Due nomi bellissimi!"

Entrarono poi in casa, con Kara che prese le tre valige dei genitori, che si sarebbero fermati una settimana, mentre Mon ed Alex presero le buste della spesa "Li porto in casa..." Disse Dinah "Intanto faccio la doccia e mi preparo per la cena!"

"Possiamo tenerli e coccolarli un po'?" Tentò Eliza.

"Va bene... Non ci metterò molto."

Ma, non appena Dinah si allontanò, i due neonati iniziarono a piangere "Anche prima... Come mai?"

"Io credo che non vogliano stare lontani dalla loro mamma..."

Infatti, non appena Eliza si avvicinò a Dinah, il piccolo smise di piangere "Ehi... È vero!"

"Sono Kryptoniani, quindi hanno un buon fiuto, come Kara... Credo che riconoscano l'odore di Dinah o che riconoscano il battito del suo cuore..."

Allora la castana si avvicinò ai due figlioletti e li baciò sulla fronte "Torno subito... Fate i bravi..." Sussurrò e riuscì ad entrare in casa.

Eliza, Kara ed Alex sistemarono la spesa e si misero ai fornelli, Jeremiah pensava ai due piccoli e Mon scrisse ad amici e amiche, per invitarli.

Ovviamente dopo avere chiesto il permesso a Kara.

Dinah arrivò pochi minuti dopo e si sedette accanto a Jeremiah, dando il biberon a Stella.

"Sarà una cena in compagnia..."

"Va bene." Rispose la ragazza "Hanno chiamato il tizio della ferramenta e quello dei grandi magazzini... Faranno le consegne domattina!"

"Ok... Allora rimarrò qui ad aiutarti!" Offrì Kara e Dinah sorrise.

Dopo una buona mezz'ora, arrivarono gli amici ed alcuni si stavano dedicando ai due piccoli "James! Accidenti, così li spaventi!"

"Ma... Ma non è vero!"

"Hanno gli occhi chiusi... Non lo riconosceranno!" Disse Mon.

"Stupido! Sono Kryptoniani." Rispose subito Imra.

Kara aveva preso Kylian, per andare in bagno a cambiarlo "Non sapevo che fossi capace, coi bambini..."

La bionda si voltò e vide Lena "Oggi, ai grandi magazzini, ho chiamato Eliza affinché aiutasse me e Dinah... Ho imparato, non è difficile..."

La mora la fissava, a braccia incrociate "Eravate in giro insieme?"

"Certo! Non conosce la città e poi volevo darle una mano."

"Se non ci riesce Supergirl..." Disse, con una punta d'ironia.

"Ti ho chiesto scusa... Ho detto che mi dispiace per avertelo tenuto nascosto non so quante volte... Perché continui ad essere arrabbiata?"

"Perché mi hai tradita!"

"Non volevo metterti in pericolo."

Nel mentre arrivò Dinah con la piccola Stella e notò subito gli occhi lucidi di Kara "Sei un'ipocrita!" Disse Lena, con lo sguardo gelido.

"Mi pare di aver capito che ti ha chiesto scusa." S'intromise Dinah "Cosa vuoi, che si metta in ginocchio?"

"Non intrometterti! Non sai nulla."

"Non sopporto chi rompe le scatole ad una mia amica. E fidati, se non fossi tanto importante per lei, ti avrei già presa a pugni!"

Lena la fissò, poi guardò Kara, che teneva il capo chino ed infine lasciò il bagno, riuscendo però a sentire i singhiozzi della bionda.

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Capitolo 9
*** Kidnapped. ***


Kara ritornò con Kylian in soggiorno pochi minuti dopo e si sedette accanto a Jeremiah, stendendo poi il piccolo vicino alla sorellina.

"Sono bellissimi anche quando dormono." Sorrise Nia.

"Vero!" Accordò Kelly.

Eliza servì poi la cena in tavola e Kara si sedette di fronte a Lena, tra Dinah ed Alex, guardando di tanto in tanto la mora, che ricambiava lo sguardo.

La cena passò e la tensione fra le due era palpabile, ma tutti preferirono far finta di nulla, sapendo quale fosse il motivo e poi erano entrambe adulte, avrebbero risolto la questione tra loro. Prima o poi.

Ma, all'improvviso, i vetri della porta-finestra che portava sul balcone andò in frantumi ed entrarono ben cinque alieni "Dateci soldi e gioielli!"

"Mai!" Rispose subito Alex "DEO, siete in arresto!"

Lo scontro iniziò ed i cinque si rivelarono essere piuttosto coriacei "Morite!" Gridò uno di loro, sparando verso Lena, ma Kara si mise in mezzo, gridando di dolore.

"Kara!" La chiamò subito Alex ma, a salvarla, ci pensò Dinah, col suo Grido e l'alieno venne scaraventato di sotto.

L'attenzione generale fu tutta per il pianto dei due piccoli, presi da uno degli alieni, che scappò ed Imra lo seguì, ma un altro la ferì.

"I miei bambini!" Ringhiò Dinah ma prima che potesse fare qualcosa, uno degli alieni la colpì e poi scappò.

"Accidenti!" Disse James.

"Noi ne abbiamo preso uno." Avanzò J'onn, assieme a Nia, che teneva un alieno imbrigliato nelle sue catene.

"Ehi, venite!"

Tutti andarono da Dinah "Kara!" Se ne uscì subito Alex "Il proiettile era di Kryptonite... Dobbiamo portarla subito al DEO!"

"Ci penso io." Offrì J'onn, prendendola in braccio e volando fuori dalla finestra a tutta velocità.

Eliza, Jeremiah, Kelly e Lena, spinta via da Kara, stavano bene "I miei figli..." Disse Dinah, stringendo i pugni con rabbia.

"Li ritroveremo, vedrai." Rispose Alex "Sta arrivando una squadra del DEO a prenderlo... Ci faremo dire tutto!"

Eliza notò che Lena era piuttosto atterrita e le si avvicinò "Tutto bene?"

"Lei... Lei mi ha salvata..."

"Kara è molto affezionata a te... Sei importante, per lei ed è naturale che ti abbia salvata."

Quando arrivò la squadra del DEO pochi minuti dopo, Alex gli affidò l'alieno catturato e Nia andò con i tre Agenti e Brainy, mentre gli altri si fecero accompagnare dal resto della squadra, tranne Mon, che andò in volo, portando Imra con sé "La tua spalla?" Chiese, dolce.

"Tranquillo, solo un graffio."

Presto arrivarono al DEO e subito Alex, Eliza e Jeremiah andarono in infermeria a vedere come stava Kara, mentre Winn, vedendo che Lena era sul punto di essere vittima dei sensi di colpa, decise di portarla con lui "Dove stiamo andando?"

"Imra è stata ferita, Dinah duramente colpita... La squadra medica è con Kara, noi penseremo a loro."

La mora si limitò ad annuire e Winn andò da Imra, così a Lena toccò Dinah "Hai male da qualche parte?"

"Solo quando respiro."

"Stenditi... Ti faccio una radiografia. Potresti avere un paio di costole incrinate..." Disse e Dinah obbedì.

"Spero di no."

Lena la fissò e la vide stringere i pugni "Mi dispiace per i tuoi bambini..."

"Sarà meglio per loro che non li tocchino... Altrimenti li ammazzerò con le mie mani!"

In quel momento Lena incrociò lo sguardo di Dinah e gli occhi bellissimi della castana erano animati da un fuoco potente e maestoso.

Era davvero intenzionata ad uccidere personalmente quei quattro alieni, quando li avrebbe trovati.

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Capitolo 10
*** Salvati. ***


I piccoli di Dinah erano stati rapiti da tre giorni e, al DEO, non smettevano di cercarli, vagliando ogni pista, senza tralasciare nulla.

La pioggia battente cadeva sulla città, ma ciò non aveva fermato Dinah e Kara dal battere le strade alla ricerca dei piccoli, specialmente nelle zone un po' dimenticate della città.

Non trovarono nulla, così J'onn consigliò a Dinah di stare a casa e la castana non trovava pace.

Sentì una mano sulle sue spalle. Era Eliza, che era rimasta lì con Jeremiah e che provava a consolare la castana, disperatissima e preoccupata come non mai "Li troveranno, vedrai..."

"Io... Ho perso le speranze... Chissà dove sono, i miei bambini..."

"Mai perdere la speranza!" Disse Kara, portandole un bicchiere di succo.

In quel momento il cellulare di Kara squillò "Sarà il tuo capo..."

La bionda rispose "Alex!" Avanzò, sgranando poi gli occhi "Come?? Davvero? E quando? Si si, arriviamo subito, glielo dico."

"È successo qualcosa?"

"Era Alex! Hanno trovato i tuoi bambini... O meglio, qualcuno li ha portati lì al DEO!"

Dinah balzò velocissima in piedi e posò le mani sulle spalle di Kara, con gli occhi lucidi "N-Non stai scherzando, vero?"

"Non lo farei mai, su una cosa tanto delicata." Sorrise la bionda "Metti qualcosa di pesante, ti porto io."

La castana corse in camera per mettere un giubbotto "Pronta."

"Tu non vieni?"

Eliza scosse il capo "Tuo padre è andato a fare la spesa, quindi resto qui ad aspettarlo e preparo una bella cena per tutti!"

Kara aprì la porta finestra che dava sul balcone e, messi i panni di Supergirl, volò fuori dalla finestra con Dinah in braccio, dirette al DEO a tutta velocità.

Una volta lì, la bionda atterrò sul balcone esterno, come solitamente faceva ed entrò, mettendo a terra la castana "Dove sono??"

Un agente si fermò, mettendosi sull'attenti "I suoi figli sono stati portati a casa sua, Agente Drake!"

Le due erano a bocca aperta "Veniamo proprio da lì..."

"Sono partiti da poco. I piccoli erano in perfetta salute, non serviva alcun controllo medico..."

"Almeno si sa chi li ha salvati?"

"Si. Una ragazza bionda... Non so descriverla, l'ho vista di sfuggita. Lei si che era ferita e ha rifiutato le cure per pensare ai piccoli."

Le due annuirono e ringraziarono l'agente, che tornò al suo lavoro, mentre Kara riprese in braccio Dinah e ripartì in volo, per tornare a casa.

Atterrò sulle rampe delle scale d'emergenza, ma Dinah, una volta entrate dalla finestra del pianerottolo, non trovò nessuno in casa sua.

Sentirono un vociare in casa di Kara e, quando la bionda ebbe aperto, venne accolta dagli amici che, quando Eliza aveva detto loro che i piccoli erano stati ritrovati, si erano subito precipitati dall'amica.

Dinah entrò e trovò i suoi piccoli in braccio a Jeremiah "Tienili, credo che sentano la mancanza della loro mamma." Disse l'uomo e la castana non se lo fece ripetere, prendendoli piano, uno alla volta, coccolandoli e baciandoli sulla fronte.

"La ragazza che li ha salvati... Mi sarebbe piaciuto ringraziarla..."

"Beh, puoi farlo." Disse Eliza "È in bagno... Era tutta bagnata e ferita, così le ho detto di fare la doccia che poi l'avrei medicata."

"Allora aspetterò che finisca."

"Naturalmente." Sorrise la donna "La cena è quasi pronta!"

Pochi minuti e la misteriosa ragazza uscì dal bagno e Dinah non credette ai suoi occhi "Laurel..."

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Capitolo 11
*** Happy to have you here. ***


Dinah si avvicinò a Laurel incredula, con gli occhi un poco lucido, pensando alle ferite sul suo corpo, nascosto dall'accappatoio "Laurel..."

"Ciao." Sorrise, dolcemente "Ti trovo bene. E... I tuoi bambini sono bellissimi e molto bravi."

La castana, all'improvviso, l'abbracciò "Credevo di non vederti più. Non eri venuta alla festa da Felicity..."

Laurel chinò il capo "Avevo bisogno di riflettere... Di capire cosa volessi e... Dovevo accettare il non averti più intorno." Ammise, con sguardo triste.

"Adesso sei qui." Sorrise la castana "Ma come hai fatto a trovarmi?"

"Ti ho seguita." Rispose la bionda, carezzandosi i corti capelli "E... Ti ho vista lavorare per il DEO, ti ho seguita e ho visto dove si trova. E... Ti ho vista diventare madre. Eri felice e mi bastava... Ero pronta a tornare a casa, quando quei ceffi hanno preso i tuoi bambini." Concluse, guardandoli.

"Grazie." Sorrise Dinah, non sapendo che altro dire.

"Scusate..." Avanzò Eliza "Odio interrompere, ma la cena è pronta!"

Le due presero posto vicine e tutti fecero la conoscenza con Laurel Lance, poi si gustarono la deliziosa pasta con verdure grigliate preparata dalla donna.

Ma, all'improvviso, i vetri della porta che davano sul balcone andarono in frantumi e, da essi, entrarono due alieni e due umani con un jetpack in spalla "Tirate fuori tutti i soldi ed i gioielli!" Disse uno di loro.

"Eh no!" Sbottò Kara, alzandosi di scatto "Due volte in una settimana no, accidenti!"

"Se venite sempre rapinati sono affari vostri." Ribadì un alieno.

"Che hai capito?? Due volte che quella dannata vetrata viene rotta!"

"Permettete?" Chiese Laurel.

"Prego." Disse Winn.

La bionda si alzò e, con sorpresa di tutti, ma non di Dinah, liberò il Grido, che le diede man forte, scagliando i quattro di sotto e li videro poi scappare usando i jetpack.

"Anche tu usi il Grido?" Chiese Brainy, che iniziò a calcolare le probabilità.

"Si." Sorrise appena Laurel.

Invece Kara era andata a controllare le condizioni della porta del balcone, che era totalmente distrutta e sospirò, visto che avrebbe dovuto cambiarla di nuovo nel giro di quattro giorni.

Finita poi la cena, gli amici rimasero un po' per chiacchierare, iniziando ad andarsene attorno alle dieci "Sono felice per i tuoi bambini."

"Grazie." Rispose Dinah, sorridendo a Lena, che se ne andò, salutando tutti, ma non Kara.

"Che succede tra quelle due?" Chiese Laurel, avvicinandosi a Dinah.

"Lunga storia... Te la racconterò, per quel che ho saputo da quando sono qui." Rispose.

"Vieni, Laurel, fammi vedere quelle ferite." Disse Eliza, stendendo un asciugamano sul divano e mettendo un paio di guanti in lattice.

La bionda annuì, mentre Dinah andò a lavare e cambiare i suoi piccoli, assieme a Jeremiah e Kara lavava i piatti con Alex, invece Maggie finì di sparecchiare e pulire.

Quando Dinah ritornò in soggiorno coi piccoli, vide Laurel supina sul divano, con la schiena nuda ed Eliza che stava finendo di medicarla "Li portiamo a casa tua, nella loro cameretta?" Chiese Jeremiah, che teneva Stella.

"Si... In camera mia. Non ho ancora avuto tempo di sistemare i mobili della, cameretta..."

L'uomo annuì e lasciò la casa di Kara assieme a Dinah "Fatto! Rimani a riposo..." Disse Eliza.

"Grazie."

"Hai anche tu un costume?" Chiese Alex e Laurel indicò la sedia, sulla quale lo aveva posato.

Ritornarono Jeremiah e Dinah, che salutò e ringraziò per la serata, prima di tornare al suo appartamento con Laurel "Vicine di casa..."

"Si." Sorrise Dinah "Kara è davvero una persona stupenda! E spero che questi due piccoli Kryptoniani diventino come lei!"

"Due piccoli alieni... Sarà bello crescerli!" Ammise.

Dinah la fissò "Come? Tu... Tu vorresti crescerli... Con me?"

Laurel arrossì appena "Io sono stata un mostro e, magari, per te lo sono ancora... Ma ho pur sempre avuto una sorella minore." Rispose, facendo per andarsene, ma la castana la fermò.

"Sono felice che tu sia qui."

"E io di esserci!"

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Capitolo 12
*** Sorprendente. ***


Il mattino seguente, Dinah, quando si svegliò, si stupì di vedere che, alle sei e mezza, i suoi piccoli ancora non si erano svegliati.

Uscì così dalle coperte, mise le infradito e si avvicinò alla branda messa appositamente lì per lei, visto che aveva lasciato il letto ai piccoli, preoccupandosi però quando non li trovò e corse fuori dalla camera.

Tirò un sospiro di sollievo quando vide Kylian steso bello tranquillo sul divano col ciucciotto in bocca e Stella in braccio a Laurel, che le stava dando il biberon col latte "E anche tu sei bellissima, piccolina! Ma voi Kryptoniani mangiate parecchio..."

Fu in quel momento che Laurel si voltò e vide Dinah, che la fissava con sguardo incredulo "Ehm... Buongiorno..." Tentò la castana.

"Si, ciao! Ehm... Si sono svegliati, piangevano, così ho pensato di prenderli e portarli qui per dare loro il biberon... Se continuavano a piangere, avrebbero potuto svegliarti e hai bisogno di riposo."

Dinah si passò le mani tra i capelli, sospirando "Io... Pensavo di averli perduti nuovamente... Io..."

"Ehi." La interruppe Laurel, posandole una mano sulla guancia destra "Non permetterò a nessuno, di portarteli ancora via! Prometto che ucciderò chiunque ci provi."

Dinah annuì col capo e sorrise appena "Grazie..."

"Di nulla." Disse appena, con un mezzo sorriso "Vuoi la colazione?"

"Hai fatto anche questo??" Chiese colpita la castana, perché tutto ciò non era proprio da Laurel, almeno non da quella che conosceva.

"Senza che ti chiedessi nulla, mi hai ospitata, mi stai dando una casa e questo è il minimo che possa fare per sdebitarmi." Disse seria, indicandole la tavola.

"Hai salvato i miei figli, ti sei presa cura di loro... Siamo pari! Anzi, sono io ad essere in debito."

"Non dirlo nemmeno."

Dinah si sedette a tavola per fare colazione, mentre Laurel avrebbe portato i piccoli in bagno per lavarli e cambiarli.

Pochi minuti e ricevette la chiamata giornaliera da parte di Felicity "Ciao! Allora come stai?"

"Mi sono appena svegliata... Lì tutto bene?" Chiese la castana.

"Si, il solito... Criminali, criminali e poco tempo libero. I bambini? Li avete ritrovati?"

Dinah ricordò di non aver detto alla bionda del ritrovamento dei piccoli e, soprattutto, di Laurel "Si si, giusto ieri sera! O meglio, ieri sera mi sono stati riportati da chi non immagineresti mai... Credimi."

Prima che Felicity potesse dire qualcosa, Laurel uscì dal bagno coi piccoli "Eccoli! Lavati, coccolati e felici." Disse, stendendoli piano sul divano, dando loro il ciuccio.

"Laurel???"

La bionda si avvicinò a Dinah, che voltò il tablet verso Laurel "Felicity! Cosa ci fai lì?"

L'altra bionda si sistemò l'occhiale "Credo che la domanda giusta sia... Cosa ci fai TU lì?"

"Affari miei." Rispose Laurel, incrociando le braccia e voltando appena il capo per non mostrare il rossore sulle gote.

"Ok ok... Sono contenta di vedere che stai bene. Eravamo tutti preoccupati!"

"Non dovete esserlo."

"Va bene... Non combinare casini! Adesso devo andare, altrimenti la colazione brucia... Ci sentiamo!" Disse, chiudendo poi la comunicazione.

Laurel tornò poi dai due piccolini per carezzarli un po' sul pancino ed entrambi emisero piccoli vocalizzi di apprezzamento "Qui qualcuno è davvero felice stamattina..." Alluse Dinah, sedendosi sul lato destro del divano, carezzando piano il capo dei due piccoli, baciandoli poi sulla fronte con tenerezza.

"Sei una madre fantastica."

"Da quel che vedo anche tu!" Sorrise Dinah "Sei sorprendente... E, ok, hai avuto una sorella minore e hai potuto fare pratica, diciamo, ma hai un talento naturale... Mi hai sorpresa!"

"Ci sono molte cose che non sai su di me, Dinah Drake..."

"Posso dire lo stesso, Laurel Lance!"

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Capitolo 13
*** A New Start. ***


Finita la colazione, Dinah andò a farsi la doccia e si preparò per andare al DEO "Tu non vieni?"

"No... Io non lavoro per loro." Rispose la bionda "Resterò coi piccoli."

"Ok... Come vuoi." Disse allora la castana, baciando i piccoli sulla fronte e andandosene poi di casa.

Fuori dal palazzo, incontrò Kara "Ehi!" Salutò la bionda.

"Ehi... Sono le otto. Non farai tardi al lavoro? Il tuo capo..."

"Posso sempre volare... Ma ho perso i miei appunti!"

"Appunti?" Ripeté Dinah.

"Si... Io, Nia e James dobbiamo fare un servizio sulla nuova ditta farmaceutica da poco aperta e avevo segnato le domande da fare al CEO..."

"Mi spiace..."

Kara le sorrise appena "Stasera serata giochi! Non scordarlo."

Anche Dinah sorrise "Non mi dimentico, tranquilla!"

Arrivò poi Laurel di corsa "Sei qui!"

"Hai bisogno di me?" Chiese Kara.

"Stavo sistemando lo zerbino e ho trovato un blocco. Penso sia tuo..."

"Mia salvatrice!!" Disse felice la bionda, abbracciando Laurel, poi entrò in un vicolo e volò via.

"È... Molto espansiva."

"Lo è." Sorrise Dinah "Ma è un'ottima amica! Come te."

Laurel sorrise un poco e chinò il capo "Torno dai piccoli. Passa una buona giornata... Stasera ordino cinese?"

"No... Serata giochi da Alex!"

La bionda incroció le braccia "Serata giochi? Cioè?"

"Stasera vedrai... Ciao!" La salutò, salendo sull'auto di Winn, che si era offerto di passare a prenderla.

Tornata di sopra, Laurel notó che i due piccoli la guardavano coi loro occhietti vispi e si avvicinò "Avete ancora fame, vero? Adesso ci penso io."

Sorrise appena, andando in cucina per mettere il pentolino col latte sul fuoco, ma qualcuno suonò alla porta e guardò così dallo spioncino, aprendo "Ciao, cara."

Laurel sbattè le palpebre "Uhm... Salve, signora Mamma di Kara!"

La donna sorrise divertita "Eliza va benissimo! Sono venuta a vedere le tue ferite..."

"Non serve, sono solo graffi..."

"Un paio erano serie." Disse Eliza, in tono dolce, così Laurel la fece entrare.

La donna andò subito dai piccoli, mentre Laurel spense il fuoco e versó il latte nei due biberon "Eccomi."

"Ti aiuto... Io prendo Stella."

Laurel annuì e si sedette, prendendo in braccio Kylian, coccolandolo, mentre il latte diventava a temperatura ambiente "Ma che bravo, questo piccolino! Sei un amore."

Eliza le sorrideva e Laurel, quando se ne accorse, arrossí molto e cercò di ricomporsi "Sei una brava mamma!"

"Ecco... Mi piacciono i bambini, ma cerco di non farlo sapere... Ho una reputazione da difendere!"

"Si si, immagino... Ma dimmi, non sei andata al DEO?"

"No... Non mi è stato offerto un posto e poi se resto qui, posso occuparmi di loro." Sorrise la bionda.

"Puoi sempre portarli con te..."

Laurel la fissò "Ho promesso a Dinah che li proteggerò. Ma... Se mi venisse proposto di lavorare al DEO e potessi portarli con me, ci penserei!"

Nel mentre, proprio al DEO, J'onn si era avvicinato a Dinah, che era appena uscita dallo spogliatoio con indosso la tuta "Posso disturbarti?"

"È successo qualcosa?"

"No no, tranquilla." Sorrise il Marziano "Volevo solo sapere perché Laurel non è venuta..."

"Ha detto di non aver ricevuto nessuna proposta... E, se devo essere sincera, credo le piaccia stare a casa coi bambini."

Nuovamente lui sorrise "Capisco... Vai a fare un po' di esercizio, Agente Drake. La prossima settimana ci sono le verifiche mensili!" Disse e lei annuì, dirigendosi verso il poligono.

Invece J'onn andò da Brainy "Non ci sono emergenze..."

"Lo so, voglio che chiami Laurel."

Il giovane prese il cellulare e digitó il numero di Eliza, sperando fosse con Laurel e la donna rispose "Pronto?"

"Eliza, sono J'onn... È insieme a Laurel?" Chiese l'uomo di colore.

"Si si, è qui..."

"Sono io." Disse Laurel, quando Eliza ebbe messo il vivavoce.

"In qualità di Direttore del DEO, ti chiedo ufficialmente se vuoi venire a lavorare qui. Potresti cambiare vita, stando a ciò che ho sentito... Se vuoi continuare a redimerti..."

"Hai fatto i compiti."

"Mi piace sapere con chi ho a che fare." Sorrise lui.

Anche Laurel sorrise "Solo se posso portare i piccoli. Ho promesso a Dinah che li avrei protetti!"

"Certo che puoi. Allora benvenuta!"

"Grazie."

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Capitolo 14
*** Valore aggiunto. ***


Fu nuovamente Winn ad andare a prendere Laurel ed i bambini e portarli al DEO, con la bionda che aveva in spalla la borsa con le loro cose e teneva un piccolo per braccio.

"Benvenuta." Disse J'onn.

"Si... Grazie."

"Brainy e l'Agente Schott si occuperanno di Kylian e Stella."

I due sgranarono gli occhi e si guardarono in faccia "Noi??" Chiesero insieme e J'onn incroció le braccia.

"Si, voi due. Chiaro?"

Entrambi annuirono e Laurel avanzó "Se succederà loro qualcosa, ve ne farò pentire amaramente." Sibiló ed i due deglutirono.

Di certo avrebbero fatto più che del loro meglio, per guardare i due piccoli Kryptoniani.

"Laurel..."

La bionda si voltó e vide Dinah arrivare con Supergirl, Alex, Mon e Imra "E-Ehi..."

Laurel si perse a guardare quanto la tuta del DEO stesse bene a Dinah "Alex, mostra a Laurel lo spogliatoio femminile e dalle un'uniforme..."

"Certo!" Sorrise la rossa "Vieni, prima che ti venga un infarto."

Laurel seguí Alex, che le mostrò ogni stanza che passavano, raggiungendo lo spogliatoio "La mia uniforme sarà come la tua?"

"Esatto." Rispose la rossa, porgendogliene una "Questo sarà il tuo armadietto, è accanto a quello di Dinah." Disse, indicandolo.

"Ok... Allora mi cambio."

"Fai pure. Ti aspetto qui!"

Ovviamente Alex le diede le spalle e la bionda tolse il costume da Black Canary "Accidenti..."

"Tutto bene lì dietro?"

"Si... Il costume è un po' rovinato."

"Ci penseranno Winn e Brainy, tranquilla."

"Quei due è meglio che curino a dovere Kylian e Stella." Ribadí decisa.

"Non preoccuparti, loro sono al sicuro qui!" Sorrise Alex.

Laurel finí di prepararsi, tornó dagli altri assieme alla rossa e notò che Dinah e Kara non c'erano "Dove sono?" Chiese subito.

"Cinque alieni hanno portato scompiglio nel traffico cittadino!"

"Andiamo!" Disse Alex e Laurel la seguí sino al garage, salirono su un mezzo del DEO e la rossa partí a tutta velocità, non mettendoci molto ad arrivare in città.

Laurel scese subito dal mezzo e si buttò nella mischia, aiutando Dinah che, alle prese con un alieno, stava per essere colpita da un secondo "Attenta!" Se ne uscì, prima di liberare il suo Grido e colpirlo.

"Grazie." Disse la castana, mettendosi poi schiena contro schiena con Laurel, così da fronteggiare i due.

"Combattono molto bene, insieme!" Notó Mon, colpendo un alieno.

"Vedo!" Sorrise Kara, felice di vedere che Dinah aveva qualcuno di importante, nella sua vita.

Pensó per un secondo a Lena, al legame che aveva con lei e l'alieno che stava affrontando la colpì, scagliandola verso Imra, cadendo rovinosamente con lei.

"Stai bene?"

"Si, scusa... Mi sono distratta!"

Imra, ipotizzando il motivo della distrazione di Kara, si limitò ad annuire e tornarono allo scontro.

Presto gli alieni vennero sconfitti ed arrestati, così i nostri tornarono al DEO "Sono stanco..."

"Se non hai fatto nulla?"

"Io torno al lavoro o Snapper mi uccide!" Disse Kara, volando via, ma non prima di aver rammentato a tutti la serata giochi da Alex.

"Ottimo lavoro!" Avanzó J'onn "Potete tornare ad allenarvi..."

"C'è una palestra?" Chiese Laurel che, come Dinah, si era avvicinata a Brainy per coccolare i due piccoli.

"Si ed è fatta di una lega speciale."

"Capisco... Interessante."

"Sarà meglio che lo sia, Agente Lance, visto che la prossima settimana ci saranno le verifiche mensili!"

Laurel sgranó gli occhi "Cosa?? Esami scritti?" Chiese, nel panico.

"No no, saranno solo prove pratiche... Ovvero combattere, sparare e forse domande puramente tattiche!"

"Non ho voglia di studiare!" Dichiarò, incrociando le braccia.

"Ti prego, non insegnarlo a Kylian e Stella." Disse Dinah.

"Farò di loro due fortissimi guerrieri!"

Dinah roteó gli occhi "Ne riparleremo... Su, andiamo in palestra!" Se ne uscì, spingendola.

"Sono una bella coppia... Come noi." Disse Mon, guardando Imra.

La mora si riservó la facoltà di non rispondere, ma condivideva il pensiero di tutti.

Laurel era senza dubbio un valore aggiunto in una squadra già forte.

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Capitolo 15
*** La Forza Del Perdono. ***


Finito di lavorare al DEO, ognuno andò a casa propria per potersi riposare e preparare per la serata giochi a casa di Alex e Maggie.

Laurel e Dinah, arrivate a casa coi due piccoli accompagnate da Winn "A dopo, ragazze! Passo a prendere voi e Kara alle otto."

"Va bene, grazie!"

"C'è solo un'ora per riposare!" Se ne uscì Laurel, che teneva i piccoli in braccio e li cullava.

"Eh, ti capisco... A dopo!"

Winn se ne andò, così Dinah prese le chiavi per aprire la porta del palazzo e presero l'ascensore, salendo all'ultimo piano.

Fu proprio la castana la prima ad andare a fare la doccia, mentre l'Alpha si sedette sul divano e stese piano i due piccoli, carezzandoli sulla schiena, alzandosi per preparare loro il latte e sfamarli.

Dinah sorrise, quando uscì dal bagno, già vestita, nel vedere Laurel coi suoi piccoli ed i bimbi stringevano le dita o la giacca di pelle della bionda nelle manine "Sei molto brava, con loro."

"Ho detto che ti avrei sorpresa."

La castana Omega le diede ragione e prese i bimbi, permettendo a Laurel di andare a fare la doccia e notò che la bionda aveva preparato la borsa da portare da Alex, in caso che i due Kryptoniani necessitassero di un cambio ed anche ben sei biberon.

Anche i piccoli vennero lavati e cambiati e, alle otto precise, Winn arrivò a prenderle e Kara le raggiunse "Ciao!" Sorrise felice la bionda.

"Non voli fin da tua sorella?"

"Vedi il padrone di quel chiosco?" Indicó l'Alpha e Laurel annuì "È il classico tipo che sa tutto di tutti!"

"Capisco... Se vuoi lo sistemo!"

"No no, non serve! Poi dovrei combatterti ed arrestarti."

"Lo farei per tenere il tuo segreto al sicuro, mica per me!" Ribadí l'altra Alpha, incrociando le braccia "Evviva la riconoscenza..."

Le due sorrisero divertite e, dopo pochi minuti, arrivarono da Alex e Winn parcheggió, quindi scesero dall'auto "Ciao!" Salutò Maggie, aprendo la porta della villetta che le due innamorate avevano comprato un paio di mesi prima "Prego, entrate! Mancavate solo voi."

Alex, Nia e Kelly andarono subito da Laurel, che aveva i due piccoli in braccio "Che dolci! Posso?" Tentò Nia, prendendo Stella, mentre Kelly prese Kylian, con Laurel che le teneva costantemente d'occhio.

"Tranquilla..." Sussurró Dinah.

"Non riesco a stare tranquilla..."

La castana Omega, quasi aspettandosi tale risposta, sorrise e annuì, andando a sedersi vicina alle due amiche.

"Vieni con me in cucina, così mi aiuti." Disse Eliza, carezzandole le spalle e Laurel la salutò, seguendola.

In cucina c'era già Lena "Ciao."

"Ciao a te." Rispose la mora, notando la presenza di qualcuno "Mi sembrava strano, che Kara non ci fosse..."

"Che problema hai, con lei?" Chiese Laurel che, avendone sentito parlare anche al DEO.

"Per farla breve... Mi ha mentito. Non mi ha mai rivelato la sua vera identità, ho dovuto saperlo da quel pazzo di mio fratello! Mi sono sentita tradita, ferita nel profondo."

"Capirai!" Rispose la bionda, incrociando le braccia.

"Prego?"

"Io ero un'altra persona, ero il classico villain, totalmente differente dalla Laurel originale di Terra 1." Iniziò la bionda, lasciando che i suoi occhi trovassero Dinah, in soggiorno.

"Ah si?" Chiese Lena, con la sua espressione dura e le braccia incrociate al petto.

"Io e Dinah ci siamo combattute tanto, fino allo stremo e per molto tempo. Ho ucciso l'amore della sua vita, che aveva appena ritrovato... Non si è mai fidata di me e so che continuerà a non farlo, nel profondo, però mi ha accettata. Ha visto che sto provando a cambiare perché voglio redimermi dal male che ho fatto..."

Lena l'ascoltava "E con ciò?"

"Ascolta Kara. Ascolta il suo punto di vista... Il perdono è un'arma molto potente." Rispose, semplicemente.

La mora la fissò ed Eliza, che aveva ascoltato in silenzio, sorrise soddisfatta "Scusate se vi interrompo, ma la cena non si prepara da sola!"

Entrambe annuirono e Lena fissò Laurel, ripensando alle sue parole.

Forse una possibilità a Kara poteva darla, così la bionda avrebbe finalmente avuto la chance di spiegare il motivo del suo silenzio.

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Capitolo 16
*** Ti ho sorpresa? ***


La serata giochi iniziò con il Taboo e, dopo averle spiegato come si giocava, Laurel si destreggió letteralmente ed entrò in competizione con Lena, visto che nemmeno Winn e Brainy riuscivano a stare loro dietro.

"Io propongo di cambiare gioco!"

"Ci sono te probabilità di essere nuovamente battuti!" Disse Brainy.

"Può essere..."

"Mah-Jong?" Propose James.

"Ma se non sai giocare??"

"Infatti io guardo." Rivolse lui alla sorella, che sospirò.

"Io guardo un po' questi tesori..." Disse Nia "Nemmeno io so giocare!"

Laurel la teneva costantemente d'occhio, mentre addentava la pizza che lei, Lena ed Eliza avevano preparato per cena "Cerca di calmarti..." Sussurró Imra.

"Un po' difficile..."

"Già c'è tensione tra Kara e Lena, se poi tu guardi malissimo chiunque prenda in braccio i bambini..."

"Gli sono affezionata."

"Si vede." Sorrise Imra "Sei una brava mamma!"

"Cos...?? Io non..."

"Facciamo una pausa!" Avanzó Maggie "Le torte sono pronte!"

Kara era molto felice all'idea di mangiare il dolce, dopo aver mangiato due pizze e una confezione di potstickers da sola e seguí Maggie in cucina, per poterla aiutare.

Eliza tagliò le tre torte, una volta portate in tavola e, manco a dirlo, Kara prese la prima fetta e ne mise un'altra in un piattino, con una forchetta "Per te..."

Lena sollevò lo sguardo, incontrando gli occhi azzurri di Kara ed il suo dolce sorriso e prese il piattino "Grazie..."

"Di nulla."

"Ho un'idea!" Disse Winn "Perché non facciamo qualcosa tipo karaoke?"

"Ottima idea! Ma servono tracce audio, senza le parole..."

Lui prese il cellulare e armeggió un po' "Fatto... Ho scaricato un po' di tracce musicali, solo basi."

Da brave padrone di casa, dopo che Winn ebbe collegato il cellulare allo stereo, Alex e Maggie inaugurarono l'angolo canzoni con un brano rock.

Poi fu il turno di Kara, che diede prova di grandissimo talento cantando My Heart Will Go On con molto sentimento.

Gli altri passarono, finché Laurel non insistette per far cantare Dinah, che scioccó tutti con un'interpretazione pazzesca di I Will Always Love You.

"Anche tu devi cantare!" Disse J'onn.

"Io?? Nemmeno morta." Se ne uscì Laurel, incrociando le braccia.

"Dai, qui nessuno giudica... Se hai una canzone in mente, te la cerco." Tentò Winn e la bionda lo fissò.

L'Alpha si avvicinò al Beta e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio, poi la musica partì e Laurel si diresse verso Dinah, iniziando a cantare ed invitandola ad alzarsi e muoversi con lei a tempo di musica.

I have often dreamed of a far off place

Where a hero's welcome would be waiting for me

Where the crowds would cheer, when they see my face

And a voice keeps saying this is where

I'm meant to be

I'll be there someday, I can go the distance

I will find my way if I can be strong

I know every mile would be worth my while

When I go the distance, I'll be right where I belong

Down an unknown road to embrace my fate

Though that road may wander, it will lead me to you

And a thousand years would be worth the wait

It might take a lifetime but somehow I'll see it through

And I won't look back,

I can go the distance

And I'll stay on track, no I won't accept defeat

It's an uphill slope

But I won't loose hope, 'till I go the distance

And my journey is complete, oh yeah

But to look beyond the glory is the hardest part

For a hero's strength is measured by his heart, oh

Like a shooting star,

I will go the distance

I will search the world,

I will face its harms

I don't care how far,

I can go the distance

'Till I find my hero's welcome waiting in your arms

I will search the world,

I will face its harms

'Till I find my hero's welcome waiting

in your arms

Finito di cantare Go The Distance, Laurel rimase con la fronte poggiata a quella di Dinah "La mia canzone preferita... Ma..."

"Ho le mie fonti."

"Scommetto che è stata Felicity..."

"Chissà..." Rispose vaga la bionda, fissando la castana "Ti ho sorpresa, Dinah Drake?"

"Non smetterai mai, di sorprendermi."

Le due si sorrisero, tra applausi e fischi d'apprezzamento, poi i giochi ripresero, nonostante il disappunto di Brainy, che non riuscì a vincere nemmeno una partita.

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Capitolo 17
*** Losing Powers. ***


Il giorno dopo, i nostri erano rimasti a casa di Alex e Maggie, dividendosi tra le due camere degli ospiti, divano e le due poltrone, anche se Imra aveva cacciato Mon a dormire sul pavimento del soggiorno, o meglio, sul tappeto, assieme a James, Winn e Brainy, essendo tutti un po' ubriachi.

Laurel aveva deciso di dormire sul divano, lasciando una camera a Dinah, ai due piccoli e ad Eliza.

Proprio la castana si era svegliata per preparare il latte per i cuccioli, trovando Eliza intenta ad armeggiare con la macchinetta del caffè "Buongiorno!"

"Buongiorno." Sorrise Dinah.

Anche Lena entrò in cucina, già vestita di tutto punto "Buongiorno."

Le due risposero e la mora si avvicinò a Dinah, che la fissò "Hai bisogno di me?" Chiese, mettendo il pentolino col latte sul fuoco.

"C'è una cosa che vorrei chiederti."

"Riguarda Kara?"

Lena fece per rispondere e guardò Eliza, che le sorrise "Tranquilla, parla pure liberamente."

L'Omega sorrise appena "Io... Vorrei sapere come hai fatto..."

"A fare cosa?"

"A perdonare Laurel..." Disse Lena "Lei mi aveva raccontato tutto, l'altra sera e... Non so come hai fatto..."

Dinah sorrise "È vero, mi ha fatto molto male. Ma ha fatto di tutto per redimersi, ha dimostrato in più di un'occasione che posso fidarmi di lei e non è stato difficile farlo. Inoltre mi sono affezionata..."

"A te... Lei piace?"

"Mi piace." Sorrise Dinah, mentre Laurel dormiva bella tranquilla "Lei è forte e ha un lato umano che non mostra volentieri... Ma è una sorpresa continua. Quindi aspetto e vedo dove questo porterà..."

L'attenzione generale fu poi per un'esplosione avvenuta ad un isolato di distanza "Cos'è stato??" Chiese Winn, uscendo dal bagno in accappatoio, tutto allarmato.

"Un'esplosione... Andiamo a vedere."

"Io riporto loro al DEO." Disse J'onn, indicando Winn e Brainy, col primo che andò a vestirsi.

James e Nia sarebbero rimasti nell'appartamento a proteggere Lena, Eliza, Kelly ed i due piccoli, affidati proprio alla donna.

Laurel e Dinah si limitarono a mettere la maschera, avendo il rispettivo costume al Deo e, portate da Kara, si recarono sul posto assieme alla bionda, appunto, ed a Mon e Imra.

Si guardarono intorno, trovando solo un cratere "E questo?"

Un raggio partí dal centro di esso e, se non fosse stato per Imra, Mon sarebbe stato ferito "Ti ha presa?"

"Di striscio! Ma sto bene."

Alex e Maggie arrivarono con la moto della prima e si avvicinarono alla ragazza "Attente!" Gridò Dinah, che stava facendo allontanare la gente assieme a Laurel.

"No!!"

Kara si frappose tra Laurel, Imra ed un paio di persone, venendo colpita in pieno dal raggio "Supergirl!" Gridò Alex "Maggie, portiamola via."

"A-Aspetta... È quell'alieno... Lui..."

Dal cratere era sbucato un alieno strano "Ci pensiamo noi!" Disse Mon e Kara perse i sensi.

Venne portata via e gli altri fronteggiarono l'alieno, battuto da Imra, in collaborazione con Laurel ed arrestato dagli Agenti sopraggiunti.

Ma, una volta arrivati al DEO, non trovarono buone notizie, ad attenderli, a giudicare dall'espressione di J'onn.

"È successo qualcosa?"

Il Marziano Verde sospirò "Alex e la squadra medica stanno facendo le analisi a Kara, ma... Non solo ha perso conoscenza, ma pare che abbia anche perduto i poteri." Disse e la notizia scioccó tutti.

Ora, con la più forte fuori combattimento per causa di forza maggiore, gli sforzi avrebbero dovuto essere triplicati.

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Capitolo 18
*** A Riposo. ***


Quando tutti arrivarono al DEO, Alex li mise al corrente di quanto accaduto a Kara e la cosa preoccupó tutti.

"Ma... È temporaneo?"

"Non lo sappiamo." Rispose Alex "Winn sta chiamando Clark, sperando che possa darci una mano."

"Speriamo..."

"Io le farei delle analisi, intanto." Disse Eliza ed Alex annuì.

"Io... Posso aiutare?" Tentò Lena e la donna sorrise, allontanandosi con la mora, dopo aver passato i bambini a Laurel, che si era seduta e li stava cullando.

Dinah le si avvicinò e notò che i due figlioletti fissavano la bionda coi loro occhietti vispi "Siete contenti, di stare in braccio a Laurel?"

"Certo che amano stare in braccio a me!" Rispose sicura la bionda "Li ho salvati, li coccolo, li curo, gli canto la ninna nanna..."

"Canti? Voglio sentirti!"

"No."

"Dai... Adesso sono curiosa!"

"Ho detto no."

"Neanche se lo chiedo per favore?"

"Vado da Kara!" Concluse l'Alpha, alzandosi e dirigendosi verso l'infermeria coi piccoli.

Lì vide Alex, J'onn, Winn, Brainy ed Eliza parlare con un ragazzo dai corti capelli mori e riconobbe il costume che indossava "Oh, Laurel!" La notò Winn, facendole cenno di avvicinarsi.

"Lei è una dei nuovi acquisti?"

"Si! È una delle due Black Canary." Sorrise il genio dei computer.

"E loro sono i due piccoli Kryptoniani di cui mi avete parlato?"

"Esatto." Sorrise Alex.

"Taglia corto, Superman." Disse Laurel "Come sta Kara?"

"Mi conosci, bene! Anche se il mio nome è Clark Kent qui sulla Terra."

"Kara sta bene." Sorrise Eliza "Lena è dentro con lei... Ma ancora non si è svegliata."

Laurel annuì e Clark le sorrise "Non preoccuparti, anch'io ho affrontato un alieno identico a quello e mi aveva colpito col raggio. Dopo ventiquattro ore ho riavuto i poteri!"

"Ho capito."

"Almeno Kara starà a riposo..."

Nella stanza, intanto, Kara aveva aperto gli occhi e cercò di mettere a fuoco la vista "Io... Dove..."

Lena le si avvicinò subito "Sei al DEO."

"Ok... E... E... Sei qui..."

"Non ti ho perdonata, sia chiaro. Ma serviva qualcuno che ti stesse accanto, mentre Eliza e gli altri aspettavano Clark."

"Clark... Lui... È qui?"

La mora Omega fece cenno col capo verso la finestra "È fuori e sta parlando con gli altri... È arrivato una decina di minuti fa."

"Capisco... Grazie di essere qui..."

"Di nulla."

"Mi... Mi dispiace tanto..."

Lena chiuse gli occhi e sospirò "Non ora! Adesso non è il momento."

Anche Kara chiuse gli occhi "Scusa..."

"Pensa a te, ora devi riposare! Hai perso momentaneamente i poteri."

La bionda non rispose e si limitò ad annuire, perché ogni volta che vedeva Lena o che parlava con lei, i sensi di colpa prendevano possesso del suo essere e non le davano pace.

Aprí gli occhi quando sentí dei colpetti sul vetro e vide Clark, che le sorrise e la salutava con la mano, così sorrise a sua volta e rispose al saluto, poi il ragazzo se ne andò perché, a Metropolis, aveva il lavoro.

Entrarono però Alex ed Eliza nella stanza "Ehi... Stai meglio?"

"Abbastanza... Sono un po' stanca..."

"Adesso ti accompagno a casa, così potrai riposare."

Kara annuí e, sorretta da Alex, sorrise appena a Lena e lasciò la stanza "Posso darti un consiglio, mia cara?"

"Certo." Rispose Lena, fissando Eliza.

"Parlatevi e risolvete questa situazione. Si vede che soffrite entrambe e Kara si sente terribilmente in colpa."

"Io sono arrabbiata con lei, mi ha delusa e mi sento tradita, ma... Quando mi parla, dice due parole..."

"Teme di ferirti o di essere rifiutata."

"Farò un tentativo."

"È a riposo... Quindi non può scappare da nessuna parte."

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Capitolo 19
*** A Chance to talk. ***


Finite le analisi a Kara, proprio costei venne portata a casa da J'onn, in volo, mentre Alex ed Elisa sarebbero arrivate in auto "Mi raccomando, riposati."

"Non so se ci riuscirò..."

Il Marziano sorrise, quasi sapesse la risposta "Immagino. Tieniti impegnata, ma non fare sforzi..."

"Farò del mio meglio!"

L'uomo se ne andò e Kara si sedette sul divano e, quasi senza rendersene conto, si appisoló.

Pochi minuti ed arrivarono Eliza ed Alex che, non appena la videro addormentata, evitarono di chiamarla e, dietro di loro, c'era Lena.

Proprio costei la guardava, con uno sguardo strano e le si avvicinó "Spostale le gambe, così puoi sederti accanto a lei..." Sorrise Eliza.

"No... Io non..."

"Non si sveglierà, tranquilla. Ha sempre avuto il sonno pesante!"

Alex spostó appena le gambe della sorella, mentre Eliza si mise ai fornelli e Lena si sedette.

Kara sembrava davvero in pace con sé stessa, quando dormiva, ed era molto bella. Anche se Lena questo lo sapeva molto bene.

Mezz'ora più tardi, suonó il campanello dell'appartamento ed Alex aprí, lasciando entrare Laurel, con in braccio Kylian e Dinah, che teneva Stella.

"Guardatela come dorme..." Avanzó Laurel, avvicinandosi al divano "Ehi, pigrona! Ti rubo la cena!"

"Laurel!" La beccó Dinah.

Kara si sveglió all'istante e, per fortuna, Laurel aveva passato Kylian ad Alex, visto che l'altra Alpha si era scagliata su di lei "Perché vuoi rubarmi la cena??" Chiese, una volta finire entrambe a terra.

"Ma sei impazzita?? Io l'ho detto solo per svegliarti... Hai un rapporto strano, col cibo."

"Noi Kryptoniani mangiamo molto."

"Ok, ma... Non essere troppo Psycho, con me. O te ne pentirai!"

"Laurel..." Bofonchió Dinah.

"Stavo scherzando!"

Tra qualche risata ed il pianto di Stella, che proprio Laurel portò in bagno affinché potesse cambiarla, la cena venne pronta "Spezzatino! Insalata! Macedonia e... Potstickers!" Disse Kara, tutta felice.

Eliza sorrise alla figlia, mentre Dinah era in piedi e stava dando il biberon a Kylian "È un angioletto." Disse Alex.

Dinah annuì, d'accordo con l'amica, poi Kara si alzò "Posso... Posso dare il biberon a Stella?"

"Certo!"

"Non farla cadere!" La beccó Laurel.

La bionda prese la bimba con tutta la delicatezza di cui disponeva e si sedette sul divano, per darle il biberon e, con sorpresa di tutte, se la cavó egregiamente, anche nel farle fare il ruttino.

Fu poi Alex a prendere la piccola, per permettere a Kara di cenare "Ci sai fare, coi cuccioli..." Disse Lena.

"Grazie..." Rispose l'Alpha, senza alzare lo sguardo.

Verso le dieci, tutte se ne andarono, dopo aver salutato e Lena si era offerta di restare con la bionda "Io dormo qui..."

"No... Se vuoi proprio restare, allora ti prendi il mio letto!"

"Sembra quasi che tu non mi voglia."

Kara sospirò e si sedette accanto alla mora "Non è vero! È solo che..."

"Non sono arrabbiata con te... Hai avuto le tue ragioni, per non avermi rivelato la tua vera identità."

Nuovamente Kara sospirò "Ti ringrazio... Ma sono io, che non riesco a perdonare me stessa!"

"Perché?"

"Io... Io non... Ecco... Non credo sia il momento giusto per dirlo..."

"Siamo qui e stiamo finalmente parlando. È il momento giusto!"

La bionda strinse i pugni ed era piuttosto tesa "Io... I-Io provo dei sentimenti per te... E vanno oltre la semplice amicizia..."

Lena sbattè le palpebre, incredula "Tu... Cosa?"

"Non avrei dovuto dirti nulla... Mi dispiace!" Disse, alzandosi e dirigendosi a grandi passi verso la sua camera e si chiuse dentro, lasciando Lena senza parole.

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Capitolo 20
*** Mind Control. ***


Il giorno dopo, quando Kara si svegliò, scese in soggiorno e vide che Lena non c'era, probabilmente era andata via dopo che l'aveva lasciata sola.

La bionda si sedette e prese la testa tra le mani, poi qualcuno bussó alla porta "Avanti..."

Fu Laurel ad entrare "Ehi... Tutto bene?"

"Si si, mi sono appena svegliata..."

L'altra bionda si sedette di fronte a lei e sembrava cercare la parole giuste da dire all'amica "Ieri hai avuto dei problemi con Lena?"

Kara deglutí "Perché?"

"Ieri sera, quando ce ne siamo andate, ho portato fuori i piccoli per una passeggiata e l'ho vista salire sulla sua limousine in lacrime."

"Io... I-Io le ho detto che provo dei sentimenti per lei..."

Laurel sbattè le palpebre "Come?"

"Si e... E poi sono scappata in camera mia, lasciandola qui da sola."

"Che zucca vuota sei!" Disse Laurel, incrociando le braccia "Dovevi dirglielo con calma e restare, invece di scappare!"

"Lo so, lo so! Ho rovinato tutto..."

"Non fare così... Vedrai che tutto si sistemerà."

Kara abbozzó un piccolo sorriso, poi le suonò il cellulare "Alex! Come? Davvero? Si si, arriviamo subito."

"Problemi?"

"Un alieno ha provocato un'esplosione al porto e, al DEO, sono arrivati Oliver ed il suo Team."

Laurel non credette alle sue orecchie "Cosa? E perché?"

"Non so... Andiamo e vediamo."

"Ok. Vado subito a dirlo a Dinah, ci vediamo là."

Kara annuì e andò in bagno per farsi la doccia e vestirsi poi, dopo pochi minuti, partí in volo dopo essere andata sul tetto.

Quando tutti furono presenti al DEO, Dinah e Laurel riabbracciarono i loro ex compagni, soprattutto la prima e Felicity si perse, letteralmente, a guardare i due gemellini, che riposavano in braccio alla stessa Laurel "Strano che tu non li abbia ancora spaventati, quando li hai in braccio!"

La bionda guardò torvamente René "Tu vuoi morire..."

"Laurel..." Bofonchió Dinah.

"Ha iniziato lui!"

"È molto brava, coi due gemellini."

Kara sgranó gli occhi, al suono della voce di Lena e, quando l'Omega fu di fronte a lei, cercò in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo.

Il suono delle sirene rieccheggió in tutta la struttura "Che succede???"

"Siamo sotto attacco, Direttore!"

La porta venne sfondata da un alieno, che lanciò nella stanza uno degli Agenti e, quando i nostri fecero per attaccare, il tizio puntò le mani verso di loro "N-Non riesco a muovermi..." Ringhió Diggle.

"Nessuno ci riesce!" Precisó Oliver.

Laurel fece cenno a Felicity, che aveva in braccio i gemelli, di nascondersi nella stanza adiacente "Cosa vuoi?"

"Cerco soldati per conquistare la Terra..." Disse lui.

"Nessuno di noi ti seguirà mai!"

"Lo dici tu, umana!" Rivolse il tipo ad Alex "Voi farete ciò che dico io."

"Lo vedremo."

Gli occhi dell'alieno divennero rossi e Laurel iniziò a contorcersi, così come Kara "Ma... Ma che succede??" Chiese Mon, incredulo.

"Non ne ho idea!"

"Supergirl!" Tentò Alex.

Invece Lena, dietro a Kara, notó I muscoli della ragazza contratti oltre ogni limite, quasi stesse combattendo contro qualcosa di invisibile, qualcosa che aveva dentro.

"Laurel!" Chiamò Dinah.

"Ehi, che hai?" Chiese Curtis.

Ma anche la bionda, che versava nelle stesse condizioni di Kara, non rispose e continuava a ringhiare, piangere e tenersi la testa tra le mani.

"Ehi tu! Cosa stai combinando??" Gridò J'onn.

"Se fai loro del male ti ucciderò con le mie mani!" Disse Oliver.

L'alieno rise di gusto "Non credo proprio, umano."

Kara e Laurel avevano smesso di dimenarsi "Ehi..." Tentò René.

"La mia missione è compiuta. Sono sotto il mio controllo!"

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Capitolo 21
*** Love Helps. ***


Il Team Arrow e quelli del DEO guardarono Supergirl e Laurel perdere coscienza di loro stesse ed i loro occhi diventare rossi come il sangue.

"Coraggio, andiamo!"

L'alieno poggió le mani sulle spalle delle due ragazze e scomparve nel nulla "Accidenti..."

"Tutto questo non mi piace!" Tentò Nia, arrivata assieme a James.

"Dobbiamo trovarli prima che facciano danni!" Disse Alex.

Ma ci pensarono le sirene del DEO a indicare un imminente pericolo "A quanto pare si stanno già dando da fare..." Avanzó Curtis.

"Sono qui, nel deserto!" Se ne uscì Winn "Uscite e andate verso Nord!"

"Cioè... Avrebbe preso il controllo di due supereroine per... Combinare chissà cosa bel deserto? Non ha senso..." Disse René.

"Ne ha!" Aggiunse Brainy, digitando qualcosa sul computer "Lí c'è un campo d'addestramento militare."

"Andiamo!"

Tutti andarono nel garage del DEO e salirono su tre veicoli, compresi Winn, Brainy, Felicity e Lena, la quale era preoccupata per Kara, con tre squadre di Agenti di supporto.

Una volta lì, videro i militari che cercavano, inutilmente, di colpire Supergirl sparandole, mentre l'alieno e Laurel portavano scompiglio da terra "I vostri amichetti..." Disse l'alieno "Uccideteli!"

L'alieno usò letteralmente Kara e Laurel come scudo, mandandole avanti a combattere "Non riesco a combattere contro di loro..."

"Nessuno ci riuscirà..." Accordó J'onn.

"Ehi, Laurel!" Avanzó Dinah, facendo qualche passo in avanti.

"Stai attenta!" Raccomandó Felicity.

"Non mi farà nulla, ne sono certa."

"Sii comunque prudente."

La castana annuì, senza smettere di fissare Laurel "So che non mi farai nulla, perché non sei più Black Siren..." Inizió, mentre la bionda camminava verso di lei "Sei dolce e... Sei una madre fantastica per Kylian e Stella ed una grande partner per me."

"Le belle parole non ti salveranno!" Se la rise l'alieno.

Laurel posò una mano sul viso di Dinah e costei ne sfioró il dorso con la punta delle dita "Sei importante..."

La bionda chiuse gli occhi, strinse i denti e si prese la testa tra le mani, mentre l'alieno cercava di rafforzare il controllo mentale su di lei "Uccidila!"

Laurel cadde in ginocchio, dagli occhi scesero lacrime di sangue "Io... Non posso... Lei... Lei è importante, per me!" Ammise, mentre soffriva.

"Te ne pentirai!" Ribadí il tizio "Uccidili tu!"

Supergirl volò verso di loro e furono J'onn ed Imra, oltre a Mon, a tentare di fronteggiarla, mentre Oliver, Alex, Diggle e René decisero di pensare all'alieno.

"Noi cosa possiamo fare?"

"Nulla... Kara è troppo forte, per noi." Rispose James.

"Vi proteggeremo." Disse Nia, comunque pronta, se fosse servito, ad affrontare la Kryptoniana.

Lena soffriva nel vedere Kara in quelle condizioni ed avanzó, passando Guardian e Dreamer "Che fai??"

"Kara, ascoltami!"

Supergirl la fissò, dall'alto e, rapidissima, atterró davanti alla mora "Falla fuori!" Incitó l'alieno.

"Ascoltami, ti prego... Ok?"

"Per Dio, Lena! Stai indietro." Tentò Winn, preoccupato.

Lena aveva paura, anche se cercava di non darlo a vedere, tuttavia non indietreggió "Ieri sera mi hai detto di provare dei sentimenti, per me, ed anch'io... Anch'io provo qualcosa per te, ma non mi hai dato il tempo di risponderti."

"Oh Lena..." Sussurró Dinah, la quale teneva Laurel svenuta tra le braccia.

"Se... Se vuoi uccidermi fallo, ma prima voglio dirti che ti amo tanto! E... E voglio fare questo..."

Titubante le posó le mani sulle spalle, si mise sulle punte e poggió delicatamente le labbra su quelle della bionda Alpha.

"Guardate!" Disse Curtis.

Gli occhi di Kara, quando li riaprí, si rivelarono essere tornati azzurri e sciolse il bacio, abbracciando Lena "Anch'io ti amo. Tantissimo!"

Lena, con gli occhi pieni di lacrime, cinse con le braccia il collo della bionda, che la prese in braccio "Kara..."

"Non volevo farti soffrire..."

"È tutto ok."

"Ho una questione in sospeso..." Sibiló la bionda e, rapidissima, si voltò e colpí l'alieno con la vista calorifica, permettendo ad Oliver e Alex di prenderlo ed ammanettarlo.

"Tu stai bene..." Disse J'onn "Laurel?"

"È svenuta, ma i suoi occhi... Sanguinano..."

"Questo è strano..."

"Portiamola subito al DEO!"

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Capitolo 22
*** My Everything. ***


Laurel venne portata al DEO da Kara, in volo, ed affidata alle cure della squadra medica, alla quale si unì Alex, accompagnata da J'onn.

Quando gli altri arrivarono, Oliver e Diggle trattennero Dinah, decisa a correre da Laurel "La stanno visitando, ci vorrà un po'..." Disse Winn, carezzandole le spalle.

"I tuoi bambini si sono svegliati..." Tentò invece Brainy e parve funzionare, visto che la castana si era allontanata, seguita da Felicity.

Nella stanza ove i piccoli, stesi su un divano, erano controllati a turno dagli Agenti, Dinah rimase sola con loro e Felicity, congedando e ringraziando l'Agente che li aveva curati.

"Vedrai che non è nulla di grave..."

"Io... Io non posso perderla, Felicity."

"Lo so." Rispose la bionda, in tono compassionevole "Laurel è molto importante, per te..."

Dinah pianse, mentre carezzava il pancino dei suoi figlioletti, addormentati "Lei è molto importante, per me... Non è solo una bravissima madre, ma..."

"Ne sei innamorata, vero?"

La castana arrossí un poco, asciugandosi le lacrime "Si... Si! Io la amo, Felicity."

La bionda sorrise ed abbracciò l'amica, poi arrivò Alex "Dinah..."

"Come sta??"

"Bene... Non sappiamo perché, ma piangeva lacrime di sangue. È una cosa molto rara!"

"Allora posso vederla?"

"Si, ma si sta riposando... Deve riprendersi."

"Bene!" Sorrise Felicity "E Kara?"

"È nella stanza accanto intenta a baciare Lena... Finalmente!" Se ne uscì la rossa "Doveva controllarla un alieno, per farla decidere a dichiararsi! Pazzesco."

Felicity rise divertita, poi fissò Dinah "Su, vai da lei... Resto io, con loro."

La castana la ringraziò e seguí Alex, passando innanzi alla stanza in cui Kara e Lena si stavano baciando, sedute sul lettino, poi furono a destinazione e Dinah la vide.

Laurel aveva gli occhi chiusi e stava riposando, così si avvicinò al lettino, si sedette sulla seggiola e le prese la mano "Ehi..."

Dinah incontró i bellissimi occhi verdi di Laurel che, seppur stanchi, avevano sempre il loro fascino "Ehi... Come ti senti?"

Prima che la bionda potesse rispondere, entrò il Team Arrow al completo per salutarla, visto che dovevano tornare su Terra 1 e così fecero, dopo diverse strette di mano ed un abbraccio killer di Felicity, che aveva lasciato Kylian e Stella a Winn.

Rimaste nuovamente sole, Laurel si mise seduta "Che lettino scomodo..."

"Si, non stento a crederti." Sorrise la castana del costume di Black Canary, che aveva tolto la giacca e l'aveva riposta sullo schienale della seggiola, restando in maglietta e pantaloni.

"I piccoli stanno bene?"

"Benone! I tuoi occhi?"

"Sopravviverò."

"Hai pianto lacrime di sangue..."

"Sai... Sulla mia Terra, la mia vicina di casa diceva sempre che, chi piange lacrime di sangue, soffre per amore o ama intensamente qualcuno."

"Lo trovo molto inverosimile..."

"Già, perché altrimenti non ci si potrebbe più guardare in faccia, fidati." Ammise la bionda.

Dinah sorrise, divertita "Hai una tua teoria in proposito?"

Laurel la fissò intensamente "Ho temuto di morire e non vedere più né te né i bambini."

"Laurel..."

"Sei il mio tutto, Dinah. Tu ed i bambini." Iniziò, prendendo un respiro profondo "Io sono venuta qui per... Provare a conquistarti, per stare con te e non mi aspettavo di fare la madre, ma è un'esperienza bellissima."

"Oh Laurel..." Sussurró, mentre la bionda posava le mani sulle sue.

"Io ti amo, Dinah. Vorresti uscire con me?" Chiese, speranzosa.

Dinah era incredula, ma si ritrovò presto a sorridere "Certo che esco con te perché anch'io ti amo!"

Anche la bionda sorrise e fece cenno a Dinah di sedersi accanto a lei e poi, finalmente, si scambiarono il loro primo bacio.

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Capitolo 23
*** Dates! ***


L'indomani, Kara e Laurel sarebbero uscite rispettivamente con Lena e Dinah e la bionda El era, come sempre, in preda al panico.

"Calmati o giuro che ti tiro un colpo in testa!" Disse Alex, esasperata.

"Non posso calmarmi! Tra un'ora e mezza uscirò per la prima volta con Lena e non so cosa mettere."

"Questo è un tuo problema perenne!"

"Posso darti un consiglio?" Chiese Laurel, che si stava preparando insieme a Kara.

"Ogni consiglio è ben accetto!"

"Si, te ne prego! Così io faccio un break." Disse Alex.

Kara guardava Laurel speranzosa e costei le porse una maglietta attillati ed una giacca di pelle "Se Lena ha buon gusto, e credo proprio che sia così, apprezzerà..."

"Tu dici?"

"Certo! Apprezzerà perché ti guarda, l'ha sempre fatto... Almeno, da quando sono qui..."

Alex guardò in modo ovvio Laurel "Sei più sveglia di quanto pensassi! Al contrario di qualcun'altra..."

Kara roteó gli occhi e sbuffó "Ok ok! Ma ora stiamo insieme... Meglio tardi che mai!"

"Occhio a non deluderla o ti molla!"

"Alex!!" La beccó la bionda e la rossa se ne andò divertita, andando al vicino appartamento a prendere Kylian e Stella, visto che avrebbe fatto la babysitter.

Finalmente le due furono pronte e, mentre Laurel doveva solo andare all'appartamento accanto, Kara avrebbe dovuto andare in centro città per prendere Lena.

"Eccomi, sono pronta e... Wow!"

Dinah stava ammirando Laurel "Anche tu stai molto bene."

"Allora andiamo."

"Certo." Sorrise Laurel.

La castana fissò poi Alex "I piccoli si sono addormentati, hanno mangiato mezz'ora fa..."

"Ok. Ci penso io!" Rispose la rossa, entrando in casa delle due amiche.

"Cena e cinema?" Domandò la castana, con un mezzo sorriso.

"Naturalmente. Ma prima..." Sussurró la bionda, avvicinandosi a Dinah, lasciandole un dolce bacio sulle labbra "Questo."

"Se questo è il preludio al nostro primo appuntamento... Direi che è perfetto. Perfetto a dir poco!"

"Bene... Allora andiamo!"

Intanto, Kara era fuori dal palazzo nel quale era ubicato l'appartamento di Lena, aveva suonato e la mora le aveva aperto "Ciao! Sono pronta, possiamo..." Iniziò Lena, interrompendosi, innanzi alla bellezza di Kara.

Anche la bionda era letteralmente rapita dalla mora e dal suo abito nero lungo fin sotto le ginocchia, ma soprattutto dalla scollatura e dallo spacco sul lato destro "Sei... Stupenda... Wow..."

Lena arrossí un poco "Grazie! Anche tu stai... Benissimo..."

Kara notò che lo sguardo di Lena vagava spesso sulla maglietta attillata che Laurel le aveva prestato e che risaltava i suoi addominali scolpiti e sorrise, tra sé e sé "Ti porto in un posto speciale... Ma dovremo volare."

Entrarono nel vicolo e Kara prese Lena in braccio, dirigendosi verso la collina più alta, dalla quale si vedeva tutta la città "Ma..."

"Winn e Nia hanno preparato tutto, secondo le mie disposizioni..."

La mora vide una tovaglia per terra e, su di essa, vi erano tutte le cose che più le piacevano "Kara..."

"So che non è il massimo, perché sei meravigliosa... Non sono brava, in queste cose e..."

Lena la interruppe con un bacio molto dolce, che lasciò senza fiato Kara "Non ho mai fatto un pic-nic... E sarà stupendo farlo con la persona che amo!"

"Mi... Ami? Mi ami davvero?"

"Certo! Fin dal primo giorno in cui ti ho vista."

La bionda sorrise ed abbracciò Lena, che fece altrettanto "È lo stesso anche per me! Ti amo tantissimo."

Le due si scambiarono un bacio molto tenero e pieno di dolcezza "Adesso sarà meglio mangiare o si fredda tutto..." Sussurró Lena.

"Sono d'accordo!"

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Capitolo 24
*** So much in love. ***


Il giorno dopo, Laurel e Dinah si erano svegliate nel loro letto, ovviamente nel loro appartamento, strette l'una all'altra.

"Ehi... Buongiorno..."

Dinah sorrise, baciandole la mandibola "È davvero un buongiorno!"

Anche Laurel sorrise, stringendola a sé e facendole le fusa, mentre si accarezzavano "È stato bellissimo! Sapevo che mi sarebbe piaciuto molto, fare l'amore con te."

"Posso dire lo stesso!" Ammise la castana, stendendosi su Laurel, così da guardarla negli occhi "Non avevo mai provato tutte queste emozioni... È stato molto bello."

La bionda le carezzó la schiena e lasciò che Dinah si sollevasse un poco, così da baciarla e l'Alpha la stese sotto di sé, pronta ad amarla "Non vedevo l'ora, lo confesso..."

"Anch'io!" Sorrise Dinah, mentre Laurel la coccolava "Però dobbiamo andare a prendere i cuccioli..."

"Chissà com'è andata a Kara... Non mi pare di averla sentita rientrare..."

"Lo scopriremo dopo, al DEO!" Disse l'Omega, mettendosi seduta, avvolgendo il proprio corpo nudo con un lenzuolo.

"Ehi... Dove vai?"

"In bagno, per una doccia veloce! Vieni con me?" Chiese, in tono seducente.

Laurel le regalò il suo sorrisetto e si alzò a sua volta, così da seguirla in bagno e poterla amare.

Nel mentre, in centro, nel lussuoso attico di Lena, costei si era appena svegliata e, con sua grande sorpresa, trovò Kara intenta ad osservarla, con un tenero sorriso ed occhi pieni d'amore "Buongiorno..."

"Buongiorno!"

"Come mai sei già sveglia?"

"Guardavo la mia ragazza..." Rispose dolcemente l'Alpha.

Lena arrossí innanzi allo sguardo di Kara, i suoi occhi e le sue parole piene d'amore per lei "La tua ragazza?"

"Si... Beh, ovviamente se sei d'accordo! Sennò possiamo asp..."

La mora la interruppe con un bacio e, quando si allontanò, Kara notó piccole lacrime negli occhi dell'Omega "Certo che sono d'accordo! Oh Kara..."

La bionda si mise seduta, stringendo subito Lena a sé "Sono troppo felice! Ma ti prego di scusarmi, non volevo farti piangere... Mi dispiace!"

Lena le prese il viso tra le mani "Sono lacrime di gioia, perché nessuno ha mai detto di amarmi..."

Kara le posó le mani sui fianchi e la fissò intensamente, seria "Io te lo dirò sempre, ogni giorno e ti amerò in ogni istante, sempre di più! Finché morte non ci separi."

"Finché..."

La bionda sorrise, prese le mani di Lena nelle proprie e le baciò le nocche "Si... Perché io voglio sposarti, Lena! Voglio che tu sia la mia compagna e la madre dei miei cuccioli!"

"Ti amo tanto!"

"Io ti amo di più!" Ammise Kara, baciandola dolcemente.

"Adesso sarà meglio prepararsi e andare o faremo tardi!"

Kara guardó l'orologio e sgranó gli occhi "Oddio! Stavolta Snapper mi licenzia, ne sono certa!"

"Non può farlo... La CatCo è mia!"

"È vero... Spesso me lo dimentico."

Lena sorrise e la baciò ancora, con Kara che la prese alla sprovvista quando la issó tra le braccia per portarla in bagno e donarle tutto il suo amore.

Invece, la sola Alex, aveva rinunciato in parte alla sua serata romantica con Maggie, visto che aveva fatto da baby-sitter a Kylian e Stella "Siete bellissimi, piccoli... Si, siete davvero adorabili!" Disse, quando li vide sorridere e, dopo aver dato loro il biberon, fece fare loro il ruttino, poi li portó di sopra per lavarli e cambiarli.

Poi lasciò i piccoli stesi sul letto di Kara e fu il suo turno, di prepararsi, con gli abiti che si era portata la sera prima, visto che doveva andare al lavoro a sua volta.

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Capitolo 25
*** Due cause perse. ***


Passarono un paio di settimane e, segretamente, Kara e Laurel stavano progettando il loro matrimonio, o meglio, come fare la proposta alla rispettiva compagna.

Le due Alpha avevano marchiato rispettivamente Dinah e Lena il giorno dopo la loro prima uscita ed ora non vedevano l'ora di sposarsi.

Non sapevano bene come fare loro la proposta, ma sapevano per certo di volersi sposare lo stesso giorno.

"Sono senza idee..."

"Pure io..." Disse Kara, poggiando la fronte sul tavolo.

"Partiamo già sconfitte!"

"Sconfitte? E da chi?" Chiese la sopraggiunta Alex, posando il cartone con il calzone per Laurel e ledue scatole di pizza per Kara.

"Vogliamo chiedere a Lena e Dinah di sposarci... Cioè, io a Lena e lei a Dinah..."

"Beh, direi che è ovvio!"

"La nostra idea è sposarci lo stesso giorno, ma non sappiamo come fare la proposta..."

Alex sorseggió un goccio di birra "Beh, organizzate qualcosa che piaccia loro... Un picnic, una cena romantica, un'uscita..."

"Non sei molto d'aiuto!"

Laurel sgranó gli occhi e si mise seduta "Idea! E se chiamassimo Felicity?"

"Sei un genio!"

"Bene, così torno al DEO!" Disse Alex, finendo la birra e salutando le due.

Laurel chiamò Felicity, che fu piuttosto felice di venire su Terra 38 ad aiutarle nell'impresa.

La bionda Omega arrivò dopo un quarto d'ora ed abbracciò le due amiche "Non avete proprio nessuna idea in mente?"

"No, zero!"

"Per questo ti abbiamo chiamata!"

"Almeno avete gli anelli?"

Le due Alpha sorrisero e presero la rispettiva giacca di pelle, dalla quale Kara prese una scatolina di tessuto e Laurel una più rigida e le aprirono, lasciando a bocca aperta l'altra.

"Che ne dici?"

"Beh, sono stupendi!"

"Allora da dove iniziamo?"

"Sarà molto rapido..."

"Sul serio?"

Felicity annuì "Fidatevi! Allora, vediamo... Cosa piace a Dinah?"

Laurel inclinó un poco il capo "La conosci anche tu, sai cosa le piace!"

"Si, ma non sono io a doverle chiedere di sposarmi!"

L'Alpha sospirò "Beh... Le piace ascoltare la musica, andare al cinema, mangiare un gelato... Le piacciono troppe cose!"

Felicity incroció le braccia e parve pensare "Perché non prenoti una sala solo per voi in un bel ristorante?"

Stavolta toccò a Laurel pensare "Si... Si! Ottima idea, cerco su internet."

"Chiedi ad Alex... Lei e Maggie escono molte volte a cena!"

"Ok."

Felicity prestò poi attenzione a Kara, che si sentí nel panico più totale "Ora tocca a te! Cosa piace a Lena?"

"La musica... La mia compagnia e il mio sorriso! Me lo dice sempre." Sorrise la bionda e Felicity si ritrovò ad arrossire un poco.

"Amica mia, chiunque ama il tuo sorriso! È una potente arma di conquista."

"Grazie! Ma cosa posso fare?"

"Vediamo... Che ne dici di una cena a lume di candela? Magari con la canzone preferita di Lena in sottofondo..."

"Ottimo! Farò così."

"Un'altra cosa... Preparate una torta a testa." Se ne uscì, sconvolgendo letteralmente le due Alpha.

"Mai fatto!"

"Nemmeno io... Una volta ho quasi fatto saltare in aria la casa dei miei genitori, quando ero ragazzina."

"Non sarà così orribile... Avete gli ingredienti?"

"Si, io ho tutto!"

Tutte e tre si alzarono dal divano per andare in cucina e Felicity cercò sul Tablet che si era portata la ricetta per una semplice torta allo yogurt.

Ma, non appena le due Alpha iniziarono a preparare l'impasto, si mise subito le mani nei capelli.

Mai aveva visto tanta incapacità!

Laurel stava preparando qualcosa che avrebbe attentato alla vita di una qualsiasi persona affetta da diabete, tanto era lo zucchero che stava usando, nonostante le dosi fossero scritte e Kara, solo ad accendere il fuoco, pensò bene di usare la vista calorifica, roba degna di chi voleva un master in Piromania.

"Stop stop stop! Siete due cause perse." Disse Felicity "Mi arrendo... Qui serve qualcuno più competente di me, in materia!"

"E cioè?"

"Kara, chiama tua madre! Solo lei può porre rimedio al casino che avete fatto."

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Capitolo 26
*** Se non ci fossi tu... ***


Kara chiamò la madre che, essendo ancora nel suo periodo di ferie, prese il primo treno ed arrivò in città, arrivando dalla figlia in taxi.

Una volta a destinazione, suonò il campanello "Eliza!" Esordì Kara, aprendole la porta.

"Ciao, tesoro! Come stai?"

"Bene, tu?"

"Bene!" Rispose, entrando in casa "Lei è Laurel, mi ricordo... E quest'altra ragazza?"

"Sono Felicity Smoak! Vengo dalla Star City di Terra 1."

Kara comprese lo sguardo perplesso della madre, così le spiegò ogni cosa ed Eliza annuì.

"Ok... Qual è il problema?"

"Vogliamo proporre a Lena e Dinah di sposarci... O meglio, io a Lena e lei s Dinah..."

"Non devi dirlo ogni volta, lo sa!"

"Si, ma a me sembra equivoco!"

"Tranquilla, cara... Sono abituata al suo essere un po' confusionaria."

"Un po'?" La beccó Laurel.

Kara sbuffó e prese un respiro profondo "Dicevo... Vogliamo fare la proposta ed abbiamo gli anelli ma Felicity ha proposto di preparare una torta e... Quello è il risultato!"

"Ma... Ma è orribile!" Se ne uscì la donna "Ok, ho capito il problema."

Eliza si fece largo tra le due ragazze e, dopo aver chiesto loro di scrivere alla rispettiva amata per sapere quale fosse la torta preferita ed aver ricevuto risposta, fu lei stessa ad iniziare a impastare.

Le due Alpha la guardavano, cercando di imparare qualcosa ed anche Felicity ammirava l'abilità di Eliza "Mi piacerebbe saper fare le torte come te!" Disse proprio Felicity.

"Imparerai, mia cara, vedrai!"

La bionda sorrise e, finalmente, la donna fissò le due Alpha "Quando l'impasto sarà pronto, potete decorare la torta come più piace alla vostra innamorata e poi mettetela in frigo per tre ore."

Le due annuirono e Kara abbracciò la madre "Grazie... Se non ci fossi tu..."

"Bisognerebbero davvero inventarla!"

"Su su, tranquille... Un grazie va bene." Sorrise Eliza, carezzando il capo di Kara e la guancia di Laurel.

"Io, fossi in voi, le offrirei un bel pranzo e sarei gentile con lei per tutto il giorno! E grata per la vita."

"No, non serve! Io..."

"È vero! Hai ragionissima."

"Andiamo, Mamma Danvers! Ti portiamo nella migliore pizzeria della città."

La donna pareva confusa dalle troppe attenzioni che stava ricevendo, ma sorrise "Va bene, tesori. Andiamo dove volete."

Le due ragazze sorrisero e la donna prese il cappotto "Vieni anche tu, vero?" Chiese Kara.

Felicity annuì col capo "Certo!"

"Ci sarebbe solo un piccolo problema... Dovete decorare le torte."

Kara e Laurel si guardarono in faccia "Oddio è vero!" Dissero insieme.

"Ordino qualcosa." Offrì Felicity.

Quando i due impasti furono pronti, Kara da una parte e Laurel dall'altra si misero all'opera per decorare la rispettiva torta, proprio come piaceva a Lena e Dinah.

Il fattorino arrivò dopo mezz'ora e Felicity, aiutata da Eliza, portò le pizze in tavola "Venite a mangiare!"

Le due Alpha avevano appena finito di guarnire la rispettiva torta e, come consigliato da Eliza, la misero in frigo.

"Queste pizze sembrano davvero buone..." Disse Kara.

"Ehi! Perché tu mangi tanto e non ingrassi mai?"

"Merito del mio metabolismo Kryptoniano! E poi faccio molto esercizio."

"Che genere di esercizio?"

"Come che genere di esercizio??"

Felicity buttó un occhio in cucina, ove Eliza stava prendendo i bicchieri "Dai che hai capito..."

"Se avessi capito, non te lo chiedevo..."

"Vuole sapere se vai solo in palestra o se fai anche esercizio con... Lena." Disse Laurel.

Kara cambiò colore molte volte, poi sorrise all'amica "Si... Da una settimana a questa parte, faccio anche quel genere di esercizio!"

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Capitolo 27
*** Proposals. ***


Finalmente arrivò la sera ed Eliza era andata da Alex, così da passare un po' di tempo con lei. Invece Kara e Laurel, nel rispettivo appartamento, stavano preparando il tutto per la loro proposta.

Sia Lena che Dinah sarebbero arrivate alle otto, con la seconda che avrebbe portato i gemellini da Alex.

"Io sono tesa!"

"Perché io no??" Ribadí Laurel "Io non ho mai fatto una cosa simile, anzi... Mai avrei pensato di farlo!"

"Cavolo, avrei bisogno di Alex!"

"Ma sai sbrigartela da sola??"

"Generalmente si, ma in certe situazioni la sua esperienza non guasta mai!"

"Diciamo che posso capirti..."

"Manca poco alle sette e mezza... Io mi preparo."

"Anch'io."

"Buona fortuna!"

"Anche a te!" Rispose Laurel e si diedero il cinque, con vigore.

Le due Alpha si concessero una lunga doccia rilassante, poi si vestirono e, infine, prepararono la tavola, sulla quale entrambe sistemarono solo la torta, nulla di più.

Arrivarono le otto e Lena fu la prima ad arrivare a casa "Amore, sono arrivata!" Disse, notando subito le candele e la luce soffusa "Kara? Kara, dove sei?"

"Qui." Rispose la bionda.

Lena se la mangiò letteralmente con gli occhi, poi notò la torta "Ecco perché me l'hai chiesto... Sembra davvero ottima!"

"Lo spero."

"Che... Che succede?"

"È questa, la nostra cena. Posso spostarti la sedia, amore?"

"Certo che puoi."

Kara le spostò la sedia e inchiodó gli occhi in quelli dell'altra, che deglutí "Sei meravigliosa."

"Anche tu."

"Mai quanto te."

Kara le tagliò una fetta di torta ed una per sé stessa, sorridendo quando Lena si fermò, certa di aver morso qualcosa di duro e lo tirò fuori da bocca "Ma... Ma questo... È ciò che penso?"

La bionda sorrise, prese l'oggetto e andò a lavarlo con cura, mentre Lena si era avvicinata a lei e, lavato l'anello, si mise in ginocchio "Lena Luthor, amore mio... Vuoi sposarmi?"

Gli occhi della mora si riempirono di lacrime e saltò al collo dell'Alpha "Si! Si si si... Infinite volte si." Rispose e Kara, dopo averle messo l'anello, la baciò con passione, saltando ovviamente il dolce.

Invece Laurel era un fascio di nervi e, non appena Dinah arrivó, andò a farsi una bella doccia e, nel mentre, la bionda portò la torta in tavola e scelse di sistemare la scatoletta con l'anello innanzi al piatto.

Quando Dinah uscì dal bagno in pigiama, si fermò subito, notando la scatolina "Laurel... Quella..."

La ragazza deglutí "Quella cosa?"

"Questa." Indicò Dinah "Questa contiene per caso..."

L'Alpha prese la scatolina e si fermò davanti alla castana, aprendola "Mi ero preparata un discorso e avevo anche fatto il mazzo a Kara, ma qui, ora... Ho scordato tutto."

"Laurel..." Tentò l'Omega, emozionata.

"Non sono brava in queste cose, ma... Ecco... Dinah Drake, vuoi sposarmi?"

Dinah era rimasta a bocca aperta "Laurel..."

"Scusami, non volevo... Evidentemente è troppo presto..."

"No no no!" La fermò Dinah, prima che potesse fare altro "Ascoltami."

Allora la bionda smise di tormentarsi le dita e guardò l'altra "Ok."

Dinah le prese il viso tra le mani "Certo che voglio sposarti, Laurel Lance! Pensavo ci avresti messo più tempo per farmi la proposta."

Subito la bionda la prese tra le braccia e compì un giro su sé stessa "Davvero?"

"Si! Quindi che ne dici di mettermi l'anello e portarmi a letto?"

"Più che volentieri!" Rispose la bionda, mettendola giù solo per infilarle l'anello e poi la riprese per portarla in camera.

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Capitolo 28
*** L'Idea... ***


Il giorno dopo, Laurel fu la prima a svegliarsi e sorrise appena, carezzando e baciando le spalle di Dinah, soffermandosi sul marchio che le aveva lasciato.

La castana si stiracchió e miagoló un poco, inarcandosi contro la bionda, che passò a baciarle il collo "Buongiorno..." Ringhió Laurel, inspirando l'odore dell'altra.

"Buongiorno a te... Non smettere, ti prego!" Rispose l'Omega, voltandosi e Laurel fu ben felice di accontentarla.

Dinah si concesse alla sua Alpha più di una volta e Laurel fu ben felice, di questo, finché non furono disturbate dal suono della sveglia.

La stessa cosa era successa a Kara e Lena, anche se la bionda aveva preso in braccio la compagna, anch'ella marchiata, per portarla sotto la doccia e continuare indisturbata ciò che stava facendo "Adesso capisco perché spesso ritardi, al lavoro o al DEO..."

"Non è così, perché io fuggo dalla sveglia... Non ho mai una ragazza tra le mie braccia, nuda, sotto la doccia!"

Lena sorrise e si strinse a lei maggiormente, baciandola con passione "Lo so. Tranquilla, so che scappi dalla sveglia!"

"Di certo non scapperei mai dall'amore della mia vita." Ammise Kara, guardando Lena con tutto l'amore di cui disponeva.

La mora pianse felice e baciò ripetutamente la bionda, che la portò poi oltre l'apice del piacere. Una volta ritornate in camera, si vestirono e Kara prese le mani di Lena tra le proprie "Devi dirmi altro?"

"No... Solo che puoi già organizzare le nozze, se vuoi! E, eventualmente, Eliza può aiutarti, se ne hai bisogno."

"Ok, va bene! Ma lascerò che Eliza aiuti te... Io ho una segretaria e anche Sam, che possono aiutarmi."

"Non scordare Nia e Maggie..."

"Infatti! Ho una bella squadra, dalla mia parte." Disse la mora, facendo l'occhiolino alla bionda.

"Puoi chiedere anche a Dinah, se ha accettato la proposta di Laurel e anche a Felicity!"

"OK ok, ma ora vai... O Alex inizierà a chiamarti!"

Kara sorrise, bació Lena e poi, aperto il balcone, uscì in volo, mentre la mora scrisse a Sam per chiederle aiuto e aveva degli incarichi anche per la segretaria.

Al DEO, dopo diversi minuti, Kara venne raggiunta da Laurel e Dinah, piuttosto raggianti "Ehilà! Anche a voi due è andata bene?" Chiese Winn e Dinah gli mostrò l'anello.

Kara diede il cinque a Laurel, moderando la forza per evitare di romperle il braccio "Ottimo! Che ne dite se ci sposassimo lo stesso giorno? Ho proposto a Lena di organizzare..."

"A me va bene... Allora sento lei!" Rispose Dinah, allontanandosi col telefono in mano.

"Anche a me l'idea piace!"

"Dico a Maggie di tenersi pronta per darvi una mano..." Offrí Alex.

"Lena ha chiesto aiuto a Sam e penso che anche Lucy aiuterà... Poi, ovviamente, ci sono anche Nia e Kelly... Senza scordare la mamma e Felicity!"

"Ci sono anch'io! E coinvolgeró anche James..." Disse Winn.

"Io non m'intendo di queste cose!" Ammise Brainy.

"Io aiuto volentieri." Se ne uscì Mon.

"Povere loro..." Sussurrò Imra.

"Vi aiuto anch'io." Avanzó J'onn "Ma ora, se non vi dispiace, che ne dite di mettervi al lavoro?"

"Ci troviamo stasera da me." Disse Kara, incrociando le braccia.

"Ok... Ma dove sono i bambini?"

"In sala ristoro." Rispose Alex e Laurel vi si recò, così da coccolarli.

"Allora ci vediamo..."

"Vi mettete al lavoro??" Tuonó J'onn e tutti non se lo fecero ripetere.

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Capitolo 29
*** Correre e correre. ***


Tutto era piuttosto tranquillo al DEO, così Kara prese e andò alla CatCo, visto che Snapper l'aveva chiamata tre volte e non poteva continuare a dire di essere dal dentista.

Inutile dire che l'uomo diede una grande mole di lavoro sia alla bionda che a Nia, mentre James doveva seguirle come fotografo.

"Accidenti a Snapper!" Lamentó lui.

"Dai... Dopotutto è il nostro lavoro..."

"Infatti... Su, prima che ci affibi altri incarichi!" Disse Kara.

Invece Lena, raggiunta in ufficio dalla segretaria Jess, aveva appena stampato il menù di tre diversi catering, da far visionare a Kara, Laurel e Dinah.

"Miss Luthor, il signor Banks chiede un colloquio online con lei..."

"No... Digli che io non finanzio armi nucleari! Quello è un pazzo."

"Riferisco, Miss Luthor."

"A proposito... Sam e Maggie sono arrivate?"

"Si, sono qui fuori... Le faccio accomodare?"

"Naturalmente." Rispose la mora, così Jess andò ed entrarono le due ragazze.

Entrambe abbracciarono Lena e le fecero le congratulazioni "Possiamo aiutarti in qualcosa?"

"Veramente si... Domenica siete libere? Devo trovare l'abito da sposa adatto..."

"Assolutamente!" Risposero assieme le due Omega.

"Perfetto."

"Lo dico anche a Kelly e Nia." Offrì Maggie, scrivendo loro un messaggio.

Anche Kara, al porto, luogo del servizio a cui lavoravano lei, Nia e James, ricevette una chiamata, da parte della madre "Ciao, mamma! Dimmi... Si, è vero, ma non sappiamo ancora la data. Sarà presto, comunque. Come? Si si, Domenica sono libera... Benissimo, ci vediamo! Non vedo l'ora, ciao!"

"Novità?"

"Mia madre verrà a trovarmi con papà... Ha detto che hanno qualcosa da darmi..."

"Chissà cos'è..."

"Magari dei soldi per il matrimonio..."

"I miei genitori mi hanno dato così tanto amore che tutti i soldi del mondo non potrebbero comprarlo!"

Nia e James le sorrisero, poi si rimisero al lavoro, visto che Snapper voleva l'articolo per le tre.

Finirono, per fortuna, dopo mezz'ora e tornarono alla CatCo, ove avrebbero dovuto stendere l'articolo e farlo approvare proprio da Snapper.

A mezzogiorno, Kara andò da Lena per chiederle di pranzare insieme, ma trovò la mora piuttosto spaventata e questo la preoccupó "Kara..."

"Lena! Cosa c'è? Che ti è successo?"

"Io... Io ho rifiutato di finanziare il progetto folle di un certo Banks e... E lui mi ha minacciata!"

"Cosa?? Vado da questo tizio."

"No! No, ti prego... È un pazzo, è pericoloso! Non so cosa potrebbe fare... È molto ricco e, come può procurarsi elementi nucleari, potrebbe avere anche la Kryptonite!"

Kara deglutí e si trattenne dall'andare, per evitare di far preoccupare maggiormente Lena" Ok. Allora vieni, ti porto al DEO... Puoi lavorare da lì?"

"Si, ma oggi ho due importanti meeting e ho un incontro col board per il bilancio..."

"Allora chiamo Alex e gliene parlo... Potrebbe mandarti qui Laurel e Dinah, o Maggie... O viene lei!"

"Amore, rilassati... Starai un'ora con me per il pranzo, mi sento già molto protetta!" Sorrise, avvicinandosi alla bionda per darle un bacio, subito corrisposto.

Kara scrisse ad Alex, usando la sua velocità e poi si dedicó totalmente a Lena, in attesa che arrivassero le pizze che proprio la mora aveva ordinato poco prima che arrivasse la bionda.

Ma le due nemmeno immaginavano i piani che Banks aveva in mente per vendicarsi di Lena.

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Capitolo 30
*** Decisioni Condivise. ***


Di pomeriggio, Kara andò a casa prima per poter ricevere i genitori che, dopo essere arrivati alla stazione, erano giunti a casa della bionda in taxi.

"Mamma! Papà!" Li chiamò Kara, arrivata in quel momento.

I due abbracciarono la figlia, che aprí poi la porta e li fece entrare "Sappiamo che vuoi sapere cosa ti abbiamo portato... Ebbene..."

Eliza fissò Jeremiah e l'uomo prese qualcosa dalla valigia che si era portato dietro e Kara sgranó gli occhi, incredula.

"Ma... Ma quello è..."

"Si, è il mio smoking! E vorrei tanto vederlo su di te, il giorno delle nozze..."

Kara rimase a bocca aperta e poi sorrise "Sarò felice di indossarlo! Grazie." Disse, emozionata, abbracciando il padre.

"Su, perché non vai a provarlo?"

La bionda, tutta entusiasta, annuì e andò in camera sua, spogliandosi con la supervelocità, ma decise di non usarla per vestirsi, visto che voleva evitare di rovinare lo smoking.

Era molto emozionata all'idea di indossarlo.

Dopo diversi minuti uscì dalla camera ed i due coniugi rimasero a bocca aperta "Ma... Stai benissimo!"

"Scommetto che Lena sarebbe d'accordo con noi!" Sorrise Eliza.

"Mi piace molto!"

"Mancano ancora le scarpe da cerimonia ed una camicia bianca, ma siamo a buon punto."

"Allora andiamo! Poi stasera cena tutte insieme."

Mentre i Danvers se ne andavano per fare compere, Lena aveva inoltrato i fogli col menù del catering a Laurel, che raggiunse Dinah nella sala ristoro del DEO, posando i sei biberon per i cuccioli sul tavolo.

"Lena mi ha mandato i menù dei catering..."

"Ok, vediamo."

Le due lessero con attenzione i tre differenti menù, mentre davano i primi biberon ai cuccioli "Io sceglierei il secondo... Contando anche l'appetito di Kara..."

"Si, concordo." Disse Dinah "A parer mio è il più completo!"

"Allora rispondo a Lena!" Offrí la bionda, scrivendo e inviando un messaggio alla mora Omega.

Un paio d'ore più tardi, Lena tornò a casa e venne accolta da Kara con un bacio "Ehi... Che accoglienza!"

"Quella che meriti!"

Lena appese la giacca e poi si sedette sul divano accanto a Kara "Laurel e Dinah hanno scelto questo, come menù per le nozze... Che ne dici?"

Kara lesse con attenzione "Lo approvo! È tutto ottimo..."

"Allora scrivo a Jess e dico di confermare."

"San Valentino arriva presto!"

"Un paio di mesi... Siamo solo a metà Dicembre."

Kara le diede un bacio molto dolce "Che ne dici di fare un bagno insieme? Ti va?"

"Non ci sono i tuoi genitori?"

"No... Sono andati a trovare Alex, arriveranno qui per le otto, con lei, Maggie, Laurel, Dinah ed i piccoli."

"Cos'hai ordinato per cena?"

"Sushi! E se vuoi qualcosa per le voglie..."

"In effetti..." Disse Lena, mordendosi il labbro inferiore "Vorrei proprio la mia compagna..." Sussurró.

Kara ringhió appena, prese in braccio Lena e, usando la sua velocità, andò in bagno e la depose a terra, aprendo l'acqua della vasca e la intrattenne con un bacio molto appassionato.

"Non vedo l'ora di conoscere i nostri cuccioli... E averne altri!"

Lena si staccó da lei e la guardò con amore negli occhi e un tenero sorriso "Cos'ho fatto di così buono nella mia vita per meritare te ed il tuo amore?"

"Sei tu, Lena, solo tu." Rispose Kara, carezzandole il viso "Sei speciale, hai molte qualità e sei stata la sola ad aver fatto breccia nel mio cuore... Sei stata amore a prima vista! E ti amo ogni giorno come se fosse il primo."

Lena, commossa, si strinse forte a lei e si lasciò coccolare da quelle forti braccia "Grazie. E... Io penso lo stesso di te, amore mio."

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Capitolo 31
*** Happy Ending. ***


Passó una settimana e tutto era pronto per il matrimonio, quindi i nostri poterono concentrarsi sul festeggiare il Natale.

Ma qualcuno era pronto a rovinarlo.

Infatti Tobias Banks si era fatto ricevere da Lena sotto un falso nome e con un'altra idea per diventare partner della L-Corp.

Però Lena lo aveva riconosciuto subito, quando lo vide, ma non riuscì a reagire, visto che lui le aveva puntato una pistola alla testa.

L'aveva portata sul tetto e subito Jess chiamò Alex, la quale aveva lasciato il numero alla segreteria in caso di estrema necessità.

E la rossa, assieme agli altri, stava predisponendo il piano per liberare Lena, visto che il tipo aveva molta dinamite e questo rendeva le cose un pochino complicate.

"Non la passerai liscia..."

"E chi dovrebbe salvarti? Supergirl forse?" Chiese lui, spavaldo.

Lena sussultó a sentire il nome "E se anche fosse?"

"So che è la tua ragazza... Ma sappi che l'ho messa fuori combattimento!"

La mora non credette alle sue orecchie "Menti!"

"Davvero? Perché non sarebbe qui allora? Dimmelo!"

Lena non sapeva cosa rispondere, perché aveva paura e iniziò a piangere, preoccupata per Kara "Certo che mente!"

Banks si voltò e Lena sorrise "Tu!!"

"Supergirl!"

Lui le puntò l'arma, sparandole subito, senza pietà "Non mi fai nulla!"

"È Kryptonite... Sicura di stare bene?"

In effetti Kara stava malissimo, perché Banks l'aveva fatta cadere in una trappola dopo averle fatto credere di aver rapito Lena e della Kryptonite già l'aveva colpita.

"Se anche lei vacillasse, ci sono io brutto muso!" Avanzó Laurel, liberando il suo Grido, scaraventando il tipo contro la parete.

Con Laurel che teneva Banks, svenuto, sotto controllo, Lena corse verso Kara, mentre chiamava Alex "Venite subito, Supergirl sta male!"

"Sta bene?"

Lena era piuttosto tesa "No... È svenuta! Se Alex non arriva presto..."

Proprio la rossa arrivò, con quattro Agenti del DEO "Supergirl!"

"Alex, lei.. Lei..."

"La porto immediatamente al DEO!" Offrí J'onn, prendendola in braccio e partendo poi in volo.

"Tra due giorni è Natale, dimmi che la salverete!"

"Ma certo! Tranquilla."

Alex, Laurel e gli altri tornarono al DEO con Banks, ammanettato e Lena, prima di dirigersi lì a sua volta, dovette dire a Jess di disdire ogni suo appuntamento e di riferire che avrebbe contattato lei i suoi investitori, chiamandoli online. Kara aveva la precedenza su tutto.

Una volta al DEO, Brainy andò incontro alla preoccupatissima mora "Kara sta bene." Le disse subito lui.

"Voglio vederla."

"È sotto le lampade al sole giallo... Però vieni."

Il ragazzo la condusse alla stanza e la mora aveva le lacrime agli occhi nel vederla ridotta così.

Entrò ed Alex le lasciò sole, così la mora si sedette accanto a lei, tenendole la mano "Sono qui, amore mio... Sono qui!"

Dopo pochi minuti, Kara si svegliò "Lena..." Sussurró.

"Mi sei mancata!" Rispose la mora, piangendo di gioia.

Kara, debolmente, le carezzó il viso ed i capelli "Sai... Ho un'idea..."

Lena le concesse la sua totale attenzione, come sempre faceva "Dimmi... Se posso aiutarti a realizzarla..."

"Certo che puoi... Sei fondamentale."

"Allora dimmi."

"Invece di aspettare San Valentino... Perché non ci sposiamo a Natale?"

Lena sgranó gli occhi bellissimi, poi sorrise e si sporse, baciando Kara "Certo... Certo che ti sposo! In effetti San Valentino è troppo lontano..."

Anche Kara sorrise e richiese un altro bacio "Perfetto."

E così fu. Kara Danvers e Lena Luthor si unirono in matrimonio la notte di Natale.

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