Dragon Ball Omega - La Scuola Divina del Settimo Universo

di The Big Dreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LA SCUOLA ***
Capitolo 2: *** TANTI AUGURI ***
Capitolo 3: *** QUANDO IL GIOCO SI FA DURO... ***
Capitolo 4: *** RESPONSABILITÀ (PARTE 1 DI 2) ***
Capitolo 5: *** RESPONSABILITÀ (PARTE 2 DI 2) ***
Capitolo 6: *** DISTANZA ***



Capitolo 1
*** LA SCUOLA ***


DRAGON BALL OMEGA
 
OPENING

LA SCUOLA
 
- “Figliolo, ricordatelo sempre: noi siamo orgogliosi di te e di quello che fai, e finalmente qui potrai dimostrare il tuo talento.” -
Ray si guardava intorno, confuso più che mai: quella città futuristica, tutti quei ragazzini suoi coetanei… era esattamente il contrario del piccolo villaggio di campagna in cui era nato e cresciuto. Lì non c’erano molti della sua età, e con essi non aveva legato molto, eccetto il suo migliore, e unico, amico, Vince, che si era lasciato indietro sul suo pianeta d’origine. Anzi, c’era da dire che quel poco che possedeva era lì presente: la sua piccola casa di mattoni, la sua stanza con pochi giocattoli con cui ormai non giocava più, avendo 13 anni, i grandi campi di grano e gli alberi carichi di frutti, fonte di sostentamento della loro comunità rurale, il ruscello dove lui e Vince andavano a nuotare, la scuola dove aveva imparato a leggere e a scrivere… aveva lasciato tutto su Ardris. Dicevano che sarebbe tornato presto lì per le vacanze, ma quattro mesi erano comunque tanti, considerata la sua giovanissima età.
Ora si trovava di fronte a quel mastodontico istituto: le mura di vetro gli davano un aspetto surreale, e le migliaia di servi robot che gironzolavano, dispensando consigli ai presenti, gli mettevano soggezione. Il massimo di tecnologia che lui aveva conosciuto fino a quel momento era la radio a pile dalla quale lui e la sua famiglia, composta da suo padre, sua madre, quattro fratelli e tre sorelle, ascoltavano i bollettini governativi, le notizie e qualche canzone e rubrica e attorno a cui si riunivano la sera per sentire le persone leggere i maggiori capolavori letterari del loro pianeta (che rappresentavano l’unica forma di cultura dei suoi genitori, in quanto analfabeti).
Quella era la Scuola Divina del Settimo Universo (ebbene sì, esistevano ben 12 Universi), alla quale accedevano solo i guerrieri col maggior potenziale per diventare importanti personalità del mondo degli dei. Ray si chiese perché avessero scelto proprio lui. Non era niente di speciale, sul suo pianeta era piuttosto normale per gli abitanti saper volare e controllare il ki, eppure eccolo lì. Quei due tizi, Whis e Beerus (che poi scoprì essere rispettivamente l’Angelo e il Dio della Distruzione del suo Universo), dicevano di aver intravisto in lui qualcosa di speciale per il quale era meritevole di frequentare la loro accademia. Lui proprio non capiva cosa lo rendesse differente dagli altri. Possibile che avessero commesso uno sbaglio? Eppure erano, almeno all’apparenza, delle divinità, quindi il loro giudizio doveva essere giusto. Chissà cosa c’era in lui di così importante da farlo degno di un tale privilegio, e se mai l’avesse tirato fuori.
Si voltò verso i suoi genitori, che lo fissavano orgogliosi. Voleva loro un gran bene, avevano sempre cercato di dare a lui e ai suoi fratelli e sorelle il meglio di cui potessero disporre, e per questo era infinitamente grato nei loro confronti. Non li avrebbe delusi, non se lo meritavano.
- “Mamma, papà, prometto che m’impegnerò. Vi renderò fieri di me!” - disse il ragazzo, risoluto.
- “Ne siamo certi.” - rispose il padre, che abbracciò la moglie, che era in lacrime per l’emozione. Non ce la faceva a lasciare andare il suo bambino, le sembrava solo ieri che lo teneva tra le sue braccia, e ora lo vedeva andarsene su un altro pianeta, per diventare, chissà, magari il futuro Kaioshin (si chiamavano così le divinità della Creazione).
- “Abbi… abbi cura di te, Ray…” -
- “Lo farò, mamma! Ci vediamo fra quattro mesi!” -
- “Chiamaci ogni tanto!” -
- “Stai tranquilla! Il signor Whis vi ha dato quei telefoni speciali, possiamo sentirci quando vogliamo. Ciao!” -
- “Ciao, figliolo!” -
Pronto a lasciare il nido, Ray si diresse verso quella che sarebbe divenuta la sua nuova casa, o almeno lo sperava.
Il salone d’ingresso era immenso, con un grande pavimento bianco e scalinate che conducevano al piano superiore, il tutto in uno stile che sembrava provenire direttamente dal futuro, e una fontana centrale con sopra la statua di un delfino spruzzava acqua da numerosi getti. Ray non aveva mai visto niente di tutto questo in vita sua.
- “Scusa, mi sapresti dire dove si trova l’aula 1-C?” -
- “Credo che si trovi al secondo piano, ala sinistr…” -
Il ragazzino restò ammaliato dalla visione più bella che avesse mai avuto: lunghi capelli castani ramati, occhi azzurri e profondi come l’acqua, un corpo snello e, da quel che poteva scorgere dalle gambe e dalle braccia, piuttosto atletico, ma soprattutto un bellissimo sorriso che lo fece sciogliere dentro. Non aveva mai provato niente del genere prima di allora, non riusciva proprio a capire cosa fosse. In quel momento provava sudorazione profonda, respiro affannato, aveva lo stomaco annodato e il cuore che batteva a mille.
- “Ciao!” - lo salutò la ragazza - “Perdonami, non ho capito dove si trova l’aula. Me lo puoi ripetere?” -
- “Ecco… ehm…” - Ray lottò per mantenere un contegno - “Volevo dire: secondo piano… ala sinistra… la stessa classe dove sto andando io…” -
- “Davvero?! Che fico, siamo compagni di classe!” - lei gli strinse la mano, e per poco lui non svenne - “Io sono Yuna, molto lieta di conoscerti!” -
- “Io… sono Raymond… per gli amici Ray…” -
- “Allora ti chiamerò Ray d’ora in poi, perché voglio che diventiamo amici, ok?” -
- “O… ok…” -
- “Dai, mostra un po’ di entusiasmo! Dopotutto, siamo stati scelti dagli Dei in persona per frequentare questa scuola! Vuol dire che valiamo qualcosa, no?” -
- “Suppongo di sì…” -
- “Forza, andiamo!” -
I due si diressero verso la loro classe, o meglio, Ray venne trascinato da Yuna, che correva tutta pimpante sotto lo sguardo allibito degli altri studenti. Il giovane si sentì pervaso da un senso di vergogna, ma anche di curiosità nei confronti di quella strana ragazza. Da dove proveniva tutta la sua energia? Perché era così sicura di sé? E soprattutto, vedeva qualcosa di particolare in lui? O faceva così con tutti quelli che conosceva? Una cosa era certa: lei era diversa da tutti quelli che aveva conosciuto finora. Forse provava queste sensazioni perché fino a quel momento non aveva incontrato persone al di fuori del suo mondo, eccetto Whis e Lord Beerus. Già, doveva essere così.
I due arrivarono in fretta alla loro aula, e Yuna insistette che Ray si sedesse accanto a lei. Lui si guardò intorno, vedendo come i suoi compagni stringessero facilmente amicizia tra di loro, sentendosi un pesce fuor d’acqua. Diavolo, ma come facevano? Qual era il loro segreto? Era forse lui ad avere problemi a socializzare, o tutti quanti assumevano qualche sostanza che li rendeva spigliati e allegri, con Yuna come una delle maggiori consumatrici? No, un momento, questa forse era troppo. Vabbè che lui veniva dalla campagna e aveva sentito strane voci sulla gente di città, ma non dovevano mica essere vere!
- “Allora, Ray, dimmi un po’ di te: da dove vieni? Hai amici? Animali? E com’è la tua famiglia?” -
La voce squillante della sua compagna di banco lo riportò alla realtà - “Eh? Ecco… il mio pianeta si chiama Ardris, e vengo da un paesino di campagna di nome Ito, lontano dalla capitale… ho alcuni amici, e conosco più o meno tutti i ragazzi della mia città… ho delle pecore Trais, da cui in casa ricaviamo lana e latte per guadagnarci da vivere assieme alle verdure che coltiviamo, e un cane di nome Put… in famiglia siamo io, mio padre, mia madre, i miei quattro fratelli e le mie tre sorelle…” -
Yuna strabuzzò gli occhi - “Wow, hai quattro fratelli e tre sorelle?! Mamma mia, t’invidio tantissimo! Io sono figlia unica, invece… ed è una tale noia! Sto sempre da sola a casa, i miei genitori sono perennemente fuori per lavoro…” -
Sentendola dire così Ray un po’ si dispiacque: non doveva essere bello passare tutta la giornata sola, aspettando che la sua mamma e il suo papà tornassero la sera. Lui spesso malediceva il fatto di avere dei fratelli, perché spesso gli rompevano le scatole per fargli degli scherzi, soprattutto quelli più grandi, ma in fondo voleva loro bene.
- “Mi dispiace per te, Yuna… dev’essere molto dura per te…” -
- “Nah, non mi lamento, non me la cavo poi così male, in fondo sono…” -
Prima che lei potesse finire il discorso si sentì il rumore di un bastone che batteva per terra - “Ordine, ragazzi, ordine!” -
Tutti lo riconobbero all’istante: si trattava del signor Whis e di Lord Beerus, in tutta la loro magnificenza. Subito si zittirono, mettendosi ai loro posti. Ray vide dietro di loro due persone che non conosceva: erano degli umanoidi dalla pelle chiara, uno alto, muscoloso, con capelli a ciuffo di carota, una tuta arancione con maglietta, polsini, scarponi e cintura blu e uno stemma con su sopra scritto “KAMI” in kanji. Aveva uno sguardo molto simile a quello di Yuna, solare e ottimista, eppure non si sentì a disagio come con lei, bensì sereno. L’altro tizio era più basso, ma anch’egli ben piazzato, con capelli pure quelli neri a mo’ di fiamma, una tutina aderente blu, guanti, scarponi e un’armatura (anch’essa con sopra il simbolo “KAMI”) bianchi. Quello era un abbigliamento molto simile ai soldati dell’esercito di Freezer, il terribile tiranno galattico di cui parlavano sempre alla radio e nella sua vecchia scuola, suscitando all’istante la diffidenza del ragazzo. Ma a colpirlo era soprattutto il suo sguardo, serio e fiero. Doveva essere un tipo tutto d’un pezzo.
- “Classe 1-C, benvenuti!” - li accolse l’Angelo con un sorriso - “Finalmente ci rincontriamo dopo il nostro primo incontro! Ma un ripasso veloce su chi siamo non vi farà male: io sono Whis, l’Angelo del Settimo Universo, e da oggi sarò il vostro professore di meditazione e cultura universale! Lui invece è Lord Beerus, il Dio della Distruzione del nostro Universo, mentre quelli dietro di noi, che voi non conoscete, sono Son Goku, il vostro professore di arti marziali, e Vegeta, che v’insegnerà il controllo del ki. Date loro un caloroso benvenuto!” -
- “Salve, prof. Son! Salve, prof. Vegeta!” -
- “Ciao, ragazzi! E’ un piacere essere qui con voi!” - li salutò il primo.
- “Salve.” - stoico, invece, il Principe dei saiyan. Inutile dire che nessuno lo prese in simpatia.
- “Ok, dopo le presentazioni, vorrei congratularmi con una persona!” - annunciò Whis - “Questa persona è quella che ha registrato a parer nostro le migliori potenzialità, che potrà sicuramente andare lontano, se naturalmente mostrerà impegno e costanza! Fate le vostre congratulazioni a Yuna Gabriel!” -
Tutti erano stupiti, certo, ma quello che rimase più sconvolto in assoluto fu Ray, a cui cadde la mascella sul pavimento. Come… com’era possibile?! Lei, la più… promettente del loro corso?! Sinceramente, non l’avrebbe mai immaginato.
La ragazza si alzò, e arrossì - “La… la ringrazio, prof. Whis… ma… non mi merito tutto questo…” -
- “Non devi ringraziarmi, sei assolutamente degna di tali complimenti. Mettiti d’impegno e non ci deluderai di certo!” -
Cominciò quindi un grandissimo vociare, e l’altro compagno di banco di Ray gli disse - “Wow, se lo dice il prof. Whis sarà vero… beh, non mi stupisco, in fondo lei è la figlia di Shinji e Asuka Gabriel…” -
- “Chi?” -
- “Ma come?!” - lo fissò accigliato - “Non sai chi sono Shinji e Asuka Gabriel, due dei più grandi avventurieri dell’Universo?! Ma da dove vieni, dalla campagna?!” -
Il diretto interessato si sentì profondamente offeso da quell’ultima affermazione - “Veramente sì, amico.” -
L’accento caustico posto sull’ultima parola mise in profondo imbarazzo il suo interlocutore, che arrossì per l’imbarazzo e si girò dall’altra parte - “Scusa…” -
- “Ecco, bravo…” -
Che poi, lui si permetteva di dargli del campagnolo?! LUI?! Aveva i capelli unti di grasso, dei brufoli su tutto il viso e i suoi vestiti erano piuttosto trasandati. Sembrava lui quello che spalava il letame di vacca tutto il giorno.
- “Cominciamo bene…” - pensò Ray, concentrandosi invece su Yuna, che sembrava essere diventata molto più silenziosa e, addirittura, depressa di prima. Si ricordò di quello che gli aveva detto prima.
Sto sempre da sola a casa, i miei genitori sono perennemente fuori per lavoro…”. Sicuramente ciò glielo ricordava, e la rendeva veramente triste.
Era ricca, era famosa, sì, ma era felice? No di certo. Aveva ragione suo padre quando gli diceva che i soldi non comprano la felicità.
Inutile dire che fu impossibile parlare con lei dopo l’ora di presentazione dei corsi, visto che tutti andarono a riempire di domande Yuna.
- “Allora, Yuna, dicci, come sono i tuoi genitori?? Sono vere le voci che si dicono su di loro??” -
- “E’ vero che tuo padre ha trovato l’oro su un asteroide??” -
- “Com’è il tuo pianeta?? Sono carini i ragazzi lì??” -
- “Mamma mia, sei davvero in forma!! Ma come fai, dimmi il tuo segreto!!” -
Sospirando, Ray decise di andarsene a fare un giro per il campus. Era assolutamente splendido, immerso nel verde e con tante fontane che spruzzavano acqua fresca. L’aria era primaverile e frizzante, e tale era per tutto l’anno, essendo quello il pianeta dove vivevano il prof. Whis e Lord Beerus. Il Regno degli Dei, insomma, e lui era entrato a farne parte di pieno diritto. Ma sarebbe stato degno di rimanervi? Solo il tempo l’avrebbe detto.
Rimase sorpreso da quanto fosse pulita la sua stanza. Erano presenti due letti e un computer, oggetto a lui sconosciuto, ma che avrebbe dovuto imparare a usare per studiare (per fortuna aveva concordato con Whis per studiare temporaneamente su libri cartacei), e una finestra che dava sulla piazza centrale della scuola. Insomma, una vera pacchia.
E chissà chi sarebbe stato il suo compagno di stanza: sarebbe stato un secchione, che magari lo avrebbe aiutato con i compiti? Oppure un montato che gli avrebbe dato il tormento, dicendogli quanto fosse figo rispetto a lui e mettendo in mostra i pettorali. Inutile dire che proprio in quel momento, con perfetto tempismo, la porta si aprì. Era l’ora della verità, Ray avrebbe conosciuto il suo coinquilino.
Non era pronto a ciò che si trovò di fronte: capelli unti… brufoli su tutto il viso… vestiti trasandati…
- “Ehm… ciao, compagno di stanza… eheh… eheh… ooooooh…” - lo salutò questi, chinando poi il capo.
Ray lo guardò in cagnesco - “Cominciamo bene…” -
 
Yuna voleva spaccare tutto. Non ce la faceva più, non ce la faceva più. Perché… perché ovunque andasse la gente doveva trattarla come una sorta di divinità, perché non volevano vedere la sua vera persona? Ci provava con tutta se stessa, ma era inutile. Lei era la figlia di Shinji e Asuka Gabriel, e tale sarebbe rimasta. Sarebbe dovuta vivere per sempre nella loro ombra, per quanto fosse brava, forte e intelligente. Si sdraiò dunque sul suo letto piangendo.
Eppure, in mezzo a tutta quella tristezza, un pensiero la rincuorava: quel ragazzo dai capelli rossi e dagli occhi verdi, che non sembrava conoscerla, e col quale forse poteva avere una possibilità di farsi un vero amico. Così semplice e ingenuo, privo di qualsiasi pregiudizio. Chissà, forse con lui le cose sarebbero state diverse, totalmente diverse.

ENDING

 
ANGOLO DELL'AUTORE

Salve, ragazzi!
Come vi avevo anticipato nella mia one-shot "Anniversario" questa long tratterà di un'accademia di combattenti divini diretta da Whis e Beerus.
Ero davvero, davvero indeciso se pubblicare il capitolo o no, ma mi sono fatto coraggio e... eccoci qui!
Fa strano vedere Goku e Vegeta nei panni d'insegnanti, eh?
Ma soprattutto in molti si diranno: sembra My Hero Academia. Beh, ammetto che per il concept mi sono ispirato ad esso, ma nei fatti, avendo visto solo i primi episodi e letto circa 3-4 volumi del manga, non so esattamente la direzione che esso ha preso (anche se mi hanno dato pareri contrastanti), quindi la mia fanfiction sarà la più originale possibile, o almeno spero.
E' una scommessa, ma ho una gran voglia di farla.
Giusto per chiarire, ho deciso d'inserire la dicitura "What if" perché questa storia si sviluppa in un "canon" tutto mio in cui gli eventi di "Dragon Ball Super: Broly" sono avvenuti, ma non quelli della saga di Moro (presenti solo nel manga), anche se alcune idee potrei riprenderle da essa.
Spero che Ray e Yuna vi siano piaciuti come personaggi, e che non vi risultino insipidi/già visti.
Cominciamo subito col dire che ho inserito alcune citazioni ad altre opere di fantasia: molti penseranno che Ray sia ispirato alla Rey di Star Wars, vista la somiglianza nel loro nome, e invece... SBAGLIATO! In realtà è un riferimento alla serie di videogiochi di Metal Gear, dove appare tra i boss mecha di Metal Gear Solid 2 e 4 il Metal Gear RAY. Particolare, eh?
Yuna è ovviamente un riferimento alla protagonista di Final Fantasy X/X-2 (che io non ho ancora giocato, ma che farò presto, grazie alla Remastered uscita su Nintendo Switch).
Shinji e Asuka Gabriel, invece, sono una citazione a Shinji Ikari e Asuka Soryu Langley di Neon Genesis Evangelion (il Dio degli anime. Se non l'avete mai visto recuperatelo, ne vale la pena. Possibilmente in DVD, con il vecchio doppiaggio. Non parliamo di quello nuovo, che è meglio).
Va bene, dopo questo bel polpettone di curiosità non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo capitolo!
Ciaaaaaaaaooooooo!!

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Capitolo 2
*** TANTI AUGURI ***


OPENING
 
https://youtu.be/u_Tq7EmpqAU
 
Dopo la sconfitta di Broly il grande Zeno ha convocato tutti gli Dei della Distruzione, gli Angeli e i guerrieri più forti del Multiverso per esporre la sua ultima idea.
Zeno: “Ho deciso di creare delle scuole in tutti gli Universi per addestrare dei nuovi guerrieri!”
Il Daishinkan spiega che a seguito della ribellione di Zamasu è stato deciso che i criteri di selezione delle nuove divinità e dei vari combattenti divini si baseranno su una rigida selezione in scuole speciali, e in quella del Settimo Universo Goku e Vegeta vengono nominati insegnanti, visti i loro sforzi compiuti negli ultimi anni.
Sono passati sei mesi dall’epica battaglia contro Broly, e le lezioni nella Scuola Divina del Settimo Universo iniziano, con allievi provenienti dal nulla, come il giovane Ray Valentine, e altri figli d’illustri personaggi, come Yuna Gabriel, tutti accumunati da un unico grande destino.
Una nuova avventura è cominciata!
 
TANTI AUGURI
 
I primi giorni di scuola sembravano proseguire abbastanza bene: per il momento si trattava di lezioni quasi esclusivamente teoriche, quindi Ray, che con tutti i limiti della sua istruzione pregressi se la cavava bene, stava al passo dei suoi compagni di classe. Inutile dire, ovviamente, che Yuna era la migliore in assoluto della classe. Non c’erano dubbi che la sua fama fosse fondata. E in breve si ritrovò circondata di amiche, o meglio, presunte tali. L’ardrissiano non riusciva a capire se esse fossero sincere o lo facessero solo per adulazione, oppure sperando di ricevere qualcosa in cambio da lei, magari regali o una raccomandazione. Sebbene avesse vissuto lontano dalla civiltà fino a quel momento, sapeva bene quanto fossero disposte certe persone a ottenere qualsiasi cosa. Vedeva donne e uomini sul suo pianeta d’origine prostituirsi per una bottiglia di vino pregiato, o addirittura per sopravvivere, cosa avrebbe impedito loro di fare cose simili per dei grandi vantaggi economici o di prestigio sociale? Era un campagnolo, ma non di certo uno stupido.
Un venerdì pomeriggio, mentre si recava al suo dormitorio per schiacciare un pisolino, fu trascinato all’improvviso dietro l’angolo da qualcuno. Vide a pochi centimetri dal suo volto Yuna, e si sentì immediatamente piccolo al suo cospetto, nonostante fosse più alto di lei. Il suo alito, che sapeva di menta, il suo profumo, di sicuro costosissimo… all’istante avvampò. Come mai gli faceva quest’effetto mentre le altre ragazze no?!
- “Y… Yuna! Come… come va?” -
- “Tutto bene, Ray, e tu?” - gli sorrise la ragazza.
- “Io… abbastanza bene, grazie…” -
- “Senti, volevo farti una proposta: che ne dici di andare a fare i compiti insieme e poi di andare a fare compere? Tanto il venerdì e il sabato abbiamo il coprifuoco a mezzanotte!” -
Ray divenne immediatamente rosso come un peperone. Trascorrere… la giornata… loro due… SOLI?!
- “Ah, ecco, io… in teoria ho… un impegno…” - balbettò lui, cercano una scusa per evitare un’uscita così imbarazzante.
- “E dai, sarà divertente!” - lo incoraggiò Yuna - “Non ti costringerò a fare tutto ciò che voglio, se è questo che temi!” -
- “Cosa? No, io… non penserei mai questo di te!” -
- “Allora, che ne dici? Ci stai?” -
Mamma… non riusciva a dire di no a quegli occhi azzurri…
- “Va… va bene, Yuna… facciamo i compiti insieme, poi usciamo!” -
- “BENISSIMO! FORZA, ANDIAMO! PRIMA FINIAMO, PRIMA CI DIVERTIAMO!” -
La ragazza prese per il braccio l’amico, esterrefatto per la sua reazione, trascinandolo con sé fino alla biblioteca, dove cominciarono a studiare insieme.
Ray si rese conto di quanto Yuna fosse brava: era capace di risolvere i problemi matematici del prof. Vegeta (che erano veramente difficili) ad una velocità impressionante, e assimilava intere pagine di libri in pochissimo tempo. Fu molto faticoso per lui restarle dietro, tanto che, nel giro di quattro ore, terminarono tutti i compiti per il weekend.
- “Evviva! Ce l’abbiamo fatta!” - disse lei sottovoce, per non disturbare gli altri (ormai pochi, a quell’ora) utenti della biblioteca.
- “Sì… sì…” - rispose Ray, che aveva la lingua di fuori per la stanchezza.
- “Avanti, su! Andiamo! I negozi sono aperti fino alle 21, abbiamo due ore per fare spese, poi si mangia!” -
I due andarono dunque verso il centro commerciale vicino al loro istituto. Era stato costruito appositamente per gli studenti della scuola, come luogo di ritrovo e dove fare spese. Erano presenti tutte le maggiori marche intergalattiche, assieme a palestre e club.
Ray non aveva mai visto un centro commerciale in vita sua, anzi, non aveva mai visto un negozio che fosse la bottega del suo paese o il mercato settimanale nella piazza centrale, dove il massimo che si poteva trovare era qualche libro. In quel momento capì di non aver mai conosciuto il vero mondo prima di allora, e di essersi perso tanto nei primi tredici (quasi quattordici) anni della sua vita.
A quell’ora il centro commerciale era ormai gremito di ragazzi, e non sarebbero rimasti sorpresi se avessero incontrato qualcuno che conoscevano. Il giovane, infatti, dopo due minuti vide il suo simpaticissimo coinquilino uscire da un negozio di videogiochi. Non si erano spiccicati parola in quei cinque giorni in cui erano stati insieme nella stessa stanza, anche perché il rosso stava sempre a passeggiare, mentre il nerd stava chiuso in camera a giocare o a studiare al pc. E sinceramente gli stava bene così. Non aveva voglia di attaccare bottone con uno che aveva pregiudizi sulla gente di campagna come lui.
- “Ehi, aspetta! Ray!” -
Lui lo ignorò, ma Yuna gli chiese - “Ehi, ma quello è un nostro compagno di classe. Perché non lo saluti?” -
- “Affari nostri…” -
- “Wow… non ti facevo così scontroso. Che è successo?” -
- “Mi ha insultato dandomi del campagnolo. Il problema E’ CHE LO SONO.” -
La ragazza rimase un attimo in silenzio, poi rispose - “Beh, non proprio gentile da parte sua, ma che ci vuoi fare, non poteva saperlo…” -
- “E’ comunque alquanto razzista verso chi viene dalla campagna.” -
- “Sono abbastanza d’accordo, ma non fartene un cruccio, dai. Vorrà scusarsi, dagli una possibilità. Tutti commettiamo errori.” -
Ray la fissò per un attimo. Porca miseria, non riusciva proprio a dirle di no. Come riusciva a fargli quell’effetto, era forse una strega?!
- “Va bene… ehi, tu!” -
L’altro si girò - “Eh? Dici a me, Ray?” -
- “Vieni un attimo qui.” -
Questi venne a passi lenti. Ansiogeno com’era, si stava chiedendo cosa volesse da lui il suo coinquilino, così all’improvviso. Forse… voleva fare a botte? Non sapeva chi fosse, poteva essere qualsiasi tipo di persona, magari estremamente violenta. In quel caso, per lui sarebbe stata la fine. Era uno dei migliori nelle materie teoriche, ma quando si trattava di prove fisiche… ma perché Whis e Beerus avevano scelto proprio lui, che a malapena sapeva volare?!
Arrivato, timidamente, a pochi centimetri da lui, chiese - “Cosa… cosa c’è?” -
Ray sembrava titubante, ma Yuna gli diede una lieve gomitata al braccio per incoraggiarlo - “Dai…” -
- “Ecco…” - disse il rosso, piuttosto imbarazzato - “Ti volevo dire che… accetto le tue scuse per l’altro giorno…” -
Il nerd restò di stucco - “Da… davvero?!” -
- “Sì… sono stato troppo duro con te… capita a tutti di sbagliare… sempre che tu cambi le tue opinioni sui contadini, ovviamente.” -
- “N… no! Non dire così! Tu non hai alcuna colpa! Sono stato un vero stupido, infatti, non avrei dovuto dire quella frase! Ti prometto che non si ripeterà mai più!” - chinò il capo questi.
- “Molto bene. Allora… ci promettiamo di ricominciare da zero ed essere buoni coinquilini?” -
- “Senz’altro!” -
I due si strinsero la mano, sotto lo sguardo compiaciuto di Yuna. Era stata felice di aver risolto una stupida faida tra maschi. Sapeva fin troppo bene quanto fossero orgogliosi.
- “Io comunque sono Mark!” -
- “Allora molto piacere, Mark.” -
Solo allora quest’ultimo si accorse di chi era l’accompagnatrice di Ray - “Un momento… ma tu… sei Yuna Gabriel!” -
La diretta interessata arrossì lievemente - “Ehm… sì, sono io…” -
- “Wow…” - poi Mark bisbigliò all’orecchio del suo coinquilino - “Ehi, non immaginavo che fossi un gran seduttore, Ray…” -
In quell’istante il suo viso assunse la stessa colorazione dei suoi capelli - “MA… CHE CAZZO DICI?!” -
- “Ma come? Non mi dire che non avete un appuntamento!” -
- “Sì, ma come compagni di studio, non come… qualsiasi cosa tu pensi!” -
Il nerd lo guardò scettico, poi si mise il cuore in pace - “Va bene, perdona il malinteso. Ci vediamo stanotte in stanza, se non mi sono già addormentato! Ora vi lascio, ho una maratona di anime che mi aspetta! Ciao!” -
- “Ciao, Mark! Ci vediamo in giro!” - lo salutò Yuna. Ray, invece, non disse nulla, ancora sconvolto dalle parole del suo interlocutore.
- “Però… simpatico, in fondo. Ehi, ma che ti prende? Ray? Ray?” -
Le sue parole lo ridestarono dalla trance in cui si trovava - “Eh, cosa?! Chi?! Dove?! Quando?!” -
- “Ehi, che succede?! Sembra che Mark ti abbia detto qualcosa che ti ha sconvolto.” -
- “NONONMIHADETTONIENTEASSOLUTAMENTENIENTE!” -
La sua amica restò alquanto perplessa, ma preferì lasciar perdere - “Saranno cose da maschi…” -
Proseguirono la loro passeggiata per negozi, incontrando sulla loro strada alcuni compagni di classe e studenti di altre sezioni che salutarono, ovviamente, Yuna. Ray si rese conto solo allora di quanto lei fosse veramente popolare, tantissimi si fermavano a parlare con lei, spesso adulandola. Rimase stupito da come lei non solo non si montasse la testa, ma sembrasse accettare gli elogi con un certo imbarazzo.
- “Senti una cosa, Yuna…” -
- “Dimmi.” -
- “Ma tu… che rapporto hai con i tuoi genitori?” -
All’improvviso lei si rabbuiò, e sibilò - “Perché vuoi saperlo?” -
Il rosso rimase un attimo sorpreso da quanto fosse cambiata da un momento all’altro, diventando così seria e cupa, ma andò oltre - “Ecco… volevo chiederlo… perché… mi piacerebbe discutere con te, conoscerci meglio…” -
- “Sarebbe meglio che non ficcassi il naso in affari che non ti riguardano.” -
Quelle parole, glaciali, lo trafissero. Yuna era diventata completamente un’altra persona, decisamente più fredda e, in un certo senso, adulta. Non adulta nel senso di matura, ma come disillusa, sfiduciata.
Dopo un po’ lei si accorse del suo comportamento, e chiese subito scusa a Ray - “P… perdonami, Ray! Io… io… non so cosa mi sia preso… ti prego, scusami!” -
- “Tra… tranquilla… non è niente, capita…” -
- “No, non capita invece! Non ho avuto una reazione normale! Sono stata veramente sgarbata con te, ti chiedo ancora scusa!” -
In quel momento lui la vide sotto un’altra luce, stavolta quella di una ragazza fragile, molto fragile. E si sentì in dovere di… proteggerla, non sapeva perché.
Le mise subito le mani sulla spalle, dicendole - “Ehi, sta’ tranquilla, non è successo nulla. Se non vuoi parlarmi dei tuoi genitori va bene, non sei costretta a farlo. Io voglio che ti senta a tuo agio con me, non il contrario.” -
Yuna arrossì vistosamente. Non le era mai capitato che un ragazzo avesse un contatto del genere con lei, nemmeno suo padre l’aveva mai abbracciata. Non sapeva proprio cosa fare, si sentiva veramente strana. Non era una brutta sensazione, anzi, era sorprendentemente piacevole.
- “Grazie, Ray, sei un vero amico…” - gli sorrise.
- “E di cosa.” -
Solo in quel momento si accorsero che tutti quelli presenti nel centro commerciale, e si sentiva anche un certo vociare e sghignazzare. Ray divenne immediatamente paonazzo, e urlò - “EHI, FATEVI GLI AFFARI VOSTRI! MA FATEVI UNA VITA, PER LA MISERIA!” -
Lui conosceva bene la velocità con cui si diffondevano i pettegolezzi, abitando in una cittadina dove il farsi gli affari degli altri era una specie di sport, e chissà cosa pensavano ora di loro due! Non osava pensarci!
Yuna ridacchiò vedendo la sua reazione, e riacquistò un po’ della sua allegria - “Dai, su, lasciali pensare quello che vogliono! Vivi e lascia vivere!” -
L’amico decise di seguire il suo consiglio, anche se restava in lui una forte sete di sangue.
Continuarono con la loro giornata andando per negozi, e il ragazzo scoprì che lei era, nonostante fosse ricca, era molto oculata nei suoi acquisti, assicurandosi che nelle cose in cui comprava ci fosse il giusto apporto qualità/prezzo, cosa sorprendente per una tredicenne. Ad un certo punto, insistette nel compragli un paio di jeans e una camicia che a lui piacevano tanto, ma che non poteva permettersi con la sua borsa di studio.
- “Ti prego, non ne ho bisogno…” -
- “Invece sì! Hai il diritto a farti il guardaroba che vuoi tu! E poi per me è un piacere farti un regalo, quindi non rompere e accettalo!” -
- “Va bene… grazie mille, Yuna.” -
- “E di che!” -
Arrivata una certa ora i due sentirono i loro stomaci gorgogliare.
- “Cavolo…” - si lamentò Ray - “Ho una fame da lupi…” -
- “Anch’io…” - disse a sua volta Yuna.
- “Dalle mie parti ci sono dei chioschi dove ti fanno roba buona a prezzi bassi. Sono perfetti quando i miei non hanno forze per cucinare, dopo essere stati tutto il giorno al lavoro nei campi. Fanno certe zuppe che sono la fine del mondo…” -
- “Lo sai che io, invece, per fare un dispetto ai miei genitori, fissati coi piatti elaborati, ordino cibo spazzatura quando non ci sono, pagando i miei domestici per non dire loro nulla?” -
Il rosso aveva sentito parlare del cosiddetto “cibo spazzatura”. Roba terribile, secondo sua madre, insana, dalla quale sarebbe dovuto stare alla larga per la sua salute. Forse aveva ragione al riguardo, eppure la curiosità che provava nei suoi confronti era tanta.
- “E com’è?” -
- “Ti dirò: alcuni piatti sono buoni, altri fanno a dir poco vomitare, ma bisogna provare un po’ tutto nella vita, no?” -
- “Sono d’accordo.” -
- “Comunque, l’altro giorno mentre ero fuori per pranzo con le mie amiche sono andata a uno di quei ristoranti terrestri. Sono molto buoni.” -
- “Ristoranti… terrestri? Dici di quel pianeta lontano chiamato Terrà?” -
La castana ridacchiò - “Credo che si pronunci Tèrra, con l’accento sulla e.” -
- “Io invece credo Terrà. Ha molto più senso.” -
- “Ognuno ha il suo punto di vista. Comunque, vogliamo andare? Offro io.” -
Offrire lei?! Ancora?!
- “Yuna, non devi offrirmelo per forza, mi sento in colpa…” -
- “Non sentirti in colpa. Oggi sei mio ospite. Forza, andiamo!” -
Il ristorante era davvero un posticino molto carino, con particolare tipo di arredamento decisamente semplice, ma allo stesso tempo elegante, e l’atmosfera che si respirava era davvero rilassante.
- “Buonasera, signori…” - si presentò la loro cameriera, un’umanoide dalla pelle blu, orecchie a punta e capelli viola - “Come posso esservi utile?” -
- “Salve.” - la salutò Yuna - “Ci potrebbe portare il menù, un cestello di pane e una bottiglia di Coca-Cola?” -
- “Coca… Cola?” - domandò perplesso Ray.
- “E’ una speciale bevanda terrestre, signore.” - rispose la sommelier - “E’ fatta con l’estratto della pianta terrestre della Coca con l’aggiunta di acqua, zucchero e ingredienti vari. E’ ottima per digerire, o per prepararsi a un pasto.” -
- “Oh, ok… allora, a me va bene, grazie.” -
- “Molto bene, torno subito. Intanto decidete cosa ordinare.” -
I due guardarono attentamente le pietanze, e il giovane chiese all’amica - “Cosa sono questi rigatoni alla carbonara?” -
- “E’ una pasta buonissima! Sono a forma di tubo, e il sugo è fatto di guanciale di maiale terrestre croccante, uova e formaggio detto pecorino.” -
- “Wow… sembra delizioso… mi ricorda la pasta alla Tetrarc del mio pianeta!” -
- “Beh, allora non puoi perdertela!” -
- “Certo che no!” -
Controllò poi le carni, decidendo come secondo di andare su uno stinco di maiale con le patate arrosto (cena leggera…). Invece Yuna come primo prese degli spaghetti con le vongole, mentre per secondo del pesce con patatine fritte.
I due mangiarono i loro rispettivi piatti con voracità, gustandoseli al tempo stesso. Ray dovette ammetterlo: per quanto fosse buona, la cucina del suo pianeta perdeva su tutta la linea contro quella terrestre. Durante il pasto parlavano del più e del meno, scoprendo molte cose l’uno dell’altra, che confermarono le buone impressioni che avevano avuto rispettivamente al loro primo incontro.
Gabriel come prevedibile pagò per entrambi (del resto, aveva finanze praticamente infinite), così si alzarono dal tavolo, sazi e contenti. Prima di potersene andare, però sentirono delle voci familiari.
- “Per me avete fatto una grandissima cavolata a lasciarlo in vita!” -
- “La prego, Lord Beerus! Mi creda, Broly non è un cattivo ragazzo, era stato manipolato da Freezer! Ci potrà tornare utile in futuro come alleato, mi creda!” -
- “Sono stufo di voi saiyan che fate sempre di testa vostra! Potevo pure accettare che Freezer tornasse in vita, se lo era meritato sul campo durante il Torneo del Potere, ma voi questa volta avete esagerato!” -
I ragazzi poterono riconoscerli tra mille: erano il Dio della Distruzione Lord Beerus e il prof. Son. Videro che si trovavano in un tavolo in fondo alla sala, e con loro sedevano i prof. Whis e Vegeta. Ma la cosa che li lasciò basiti fu la mole di piatti vuoti li presenti, talmente tanti che alcuni erano stati messi a terra a causa della mancanza di spazio. Sembrava avesse mangiato un intero esercito. Che avessero avuto degli ospiti che se n’erano già andati? Eppure non c’erano altre sedie oltre alle loro, quindi dovevano aver consumato loro tutto quel cibo. Ciò era possibile? Si sentirono male al solo pensiero.
- “Sono d’accordo con Lord Beerus, Kakaroth.” - disse il Principe dei saiyan - “Lasciare in vita Broly è stato un errore. Ti rendi conto che la sua forza ha raggiunto livelli divini solo combattendo contro di noi? Per poterlo affrontare come semplice Super Saiyan siamo stati costretti a fonderci in Gogeta e a usare il Super Saiyan Blue, e in futuro potrebbe diventare talmente forte da superare il tuo Ultra Istinto.” -
- “Però se fosse nostro alleato sarebbe una vera e propria manna dal cielo! Pensateci: uno con un potere del genere che è amico nostro!” -
- “E’ comunque una pessima idea! Non mi piace!” - sentenziò il gatto viola sbattendo un pugno sul tavolo.
Whis prese la parola - “Il ragionamento di Goku non fa una piega: Broly è ancora instabile, certo, ma con il giusto addestramento mentale potrebbe diventare un’utilissima risorsa per noi. E poi, Lord Beerus, sento da Lei un pizzico d’invidia e preoccupazione. Non avrà forse paura che possa superare il suo potere?” -
- “NON DIRE ASSURDITA’, WHIS!! QUEL VINO TERRESTRE DEVE AVERTI DATO ALLA TESTA!! SEMPRE AD ALZARE IL GOMITO, EH?!” -
- “Va bene, va bene… non c’è bisogno di agitarsi così tanto…” -
- “Non mi pare sia un buon momento per disturbarli…” - bisbigliò Ray a Yuna.
- “Concordo… andiamo.” -
I due decisero di andarsi a vedere un film al cinema, godendosi un bel film d’azione, per poi farsi una passeggiata prima di tornare ai loro rispettivi dormitori. Il cielo stellato era bellissimo, mentre l’aria era leggera, frizzante. Il pianeta di Beerus era caratterizzato da un clima perennemente primaverile, come tutti i mondi divini, del resto.
La ragazza fissava gli astri estasiata - “Lo sai, Ray, che la luce degli astri in realtà è vecchia di milioni di anni?” -
- “Sì, l’avevo letto su un libro tanti anni fa, alle elementari…” -
Anche lui contemplava quella meravigliosa visione, chiedendosi come fosse possibile che potesse esistere un Cosmo così complicato, pieno di galassie, soli, pianeti e popoli, ognuno di questi ultimi così diverso dagli altri, seppur accumunati da tante piccole cose.
- “A volte mi chiedo cosa resti di noi dopo che moriamo. La gente si ricorderà di noi? E in che modo? Ed esso corrisponde alla verità?” -
Quell’ultima domanda lasciò Ray perplesso, anche se intuì dopo pochi secondi che lei stesse parlando dei suoi genitori. Anche lui si chiedeva come mai tutti nell’Universo li osannassero e li riverissero quando sembravano ignorare completamente la figlia. Forse era facile ingannare la mente di tutti.
Prima che se ne potessero accorgere erano arrivati al dormitorio di Yuna, che salutò l’amico - “Grazie per aver passato la serata con me, Ray. Mi ha fatto molto piacere.” -
- “Anche a me. Grazie mille per la cena e i regali, davvero.” -
- “Il regalo più importante me l’hai fatto tu stando con me oggi, che è il mio compleanno.” -
Lui restò basito - “Cosa?! E’ il tuo compleanno?! Oh, cavolo, se l’avessi saputo ti avrei comprato qualcosa! Che imbarazzo…” -
- “Tranquillo, non fa niente! Vorrà dire che quando sarai uno dei guerrieri dell’Esercito Divino o, ancora meglio, un Dio della Distruzione oppure un Kaioshin mi offrirai una cena!” -
- “Eh, cosa?!” -
- “Sì, hai capito bene, quando farai vedere a tutti cosa sai fare, in barba a quelli che t’insultano perché vieni dalla campagna!” -
Il ragazzo rise - “Hai molta fiducia in me, a quanto vedo.” -
- “Io non sbaglio mai, Ray. Dopotutto, sono Yuna Gabriel!” - terminò facendogli la linguaccia.
- “Va bene, va bene. Quando diventerò qualcuno d’importante ti porterò in uno dei migliori ristoranti dell’Universo, te lo prometto!” -
- “Grandioso! Allora ci sentiamo domani, così ci vediamo pure nel weekend!” -
- “Ok! A domani! Ciao!” -
- “Ciao!” -
Ray se ne andò per la sua strada, molto soddisfatto della serata appena trascorsa. Aveva mangiato bene e si era divertito tanto con una ragazza a dir poco stupenda. Pure troppo stupenda per lui. Sembrava uscita da un sogno, o dalla fantasia di una persona triste e sola, in cerca di un amico o di un’amica assolutamente perfetti. Eppure Gabriel era reale, su questo non poteva avere dubbi. Allora… cosa ci trovava lei in lui? C’erano ragazzi e ragazze infinitamente più ricchi e interessanti con cui poteva stringere amicizia e trascorrere il suo tempo. Forse un giorno avrebbe capito cosa ci vedesse Yuna nella sua persona.
Nel frattempo lei rientrò nella sua stanza, molto silenziosamente, in quanto la sua coinquilina stava già dormendo. Posò la busta con dentro il vestito che aveva comprato e si cambiò d’abito, mettendosi il suo pigiama. Si sdraiò sul suo letto, controllando i messaggi che aveva ricevuto al telefono. C’erano auguri da parte di zie e zii, cugini, amici e conoscenti del suo pianeta d’origine… ma di loro no. Nemmeno una chiamata persa, o un “tanti auguri”. I suoi genitori si erano di nuovo dimenticati del suo compleanno, stavolta dei suoi quattordici anni, un momento importante per lei.
- “Tu lo sai, siamo sempre pieni d’impegni, non abbiamo tempo…” -
- “Stronzate.” - sussurrò, piena di rabbia - “Se ci teneste davvero a me il tempo per chiamarmi lo trovereste, e invece niente, neanche vi scusate dopo essere spariti nel nulla per giorni…” -
Spense il cellulare e la sua abajour, ricordandosi che, comunque, non era stato un brutto compleanno. Anche se sentiva la mancanza dei suoi vecchi amici si era molto divertita con Ray. Quel ragazzo era davvero fantastico, le piaceva da morire. Sembrava così diverso da tutti gli altri, meno frivolo e superficiale, anche se doveva ammettere che si bloccava molto spesso. La cosa, invece di infastidirla, la fece un po’ ridere. Dopotutto le erano sempre piaciuti i tipi timidi. Si addormentò, quindi, cullata da questi dolci pensieri, in attesa di un nuovo giorno.
 
Whis aveva osservato tutto dalla sfera sul suo bastone, e sorrise. Ci aveva proprio visto giusto in quei due ragazzini.
- “Allora, Whis, hai smesso di fare lo stalker con la figlia di quei due palloni gonfiati e quel campagnolo?” - commentò Beerus, che sgranocchiava popcorn davanti al suo nuovo anime preferito, dopo essersi finalmente ripreso dalla cancellazione di quello che stava guardando in precedenza.
- “Lord Beerus, io guardo sempre con attenzione i miei studenti, soprattutto quelli con un grande potenziale, e mi creda, Yuna Gabriel e Ray Valentine ce l’hanno.” -
- “Sarà… a me quei due non convincono…” -
- “Mi creda, già singolarmente sono bravi, ma insieme… oh, insieme possono fare grandi cose, me lo sento… anzi, credo che abbiano il potenziale perfino per superare Goku e Vegeta, un giorno…” -
Il Dio della Distruzione scoppiò a ridere a crepapelle - “Ahahahahah… Whis, sei più divertente di questo anime! Chi mai è in grado di superare loro due, eccetto quel Broly?! Lo ripeto, devi smettere di bere quel vino terrestre, ti fa decisamente male!” -
- “Si fidi di me, Lord Beerus. Le ho mai raccontato frottole?” -
- “In continuazione, a dire il vero…” -
L’Angelo si scompose un po’, restando leggermente stizzito – “Le verità omesse non sono bugie, lo sappia.” -
- “Comunque sia, io non ci vedo niente di particolare in loro. Sono solo dei mocciosi…” -
- “Non li sottovaluti solo perché sono così giovani. In futuro, con il giusto addestramento fisico e mentale, sfodereranno il loro vero potenziale. Mi creda, sono capaci di grandi cose.” -
- “Fa un po’ quello che ti pare. Io torno a guardare il mio anime.” -
- “Preferisce guardare un cartone che parlare di cose serie con me? Lei è proprio infantile…” -
Sentendo quelle parole il gatto esplose di rabbia - “I CARTONI SONO PER BAMBINI, QUESTO INVECE E’ UN ANIME, CHE E’ ARTE, UNA COSA CHE EVIDENTEMENTE TU NON CAPISCI! Ma che ci perdo tempo a parlare con te, se non sai questa semplice differenza…” -
Beerus tornò dunque a visionare il suo anime, mentre Whis tornò levitando ai suoi appartamenti. Continuò a pensare a Yuna e Ray, sorridendo. Il destino aveva voluto che s’incrociassero, e lui avrebbe fatto di tutto perché ciò si compisse. Del resto, loro erano la chiave per la salvezza dell’Universo, quando sarebbe venuto il momento.
 
ENDING
 
NOTE DELL’AUTORE
 
E’ incredibile, non avrei mai pensato di riuscire a scrivere così velocemente questo capitolo. Devo aver proprio trovato la giusta ispirazione.
E così abbiamo visto il compleanno di Yuna trascorso con Ray (in cui il nostro rosso ha anche fatto pace col suo coinquilino), approfondendo la loro conoscenza e stabilendo un vero legame.
In più abbiamo assistito alle MAGNIFICHE doti genitoriali di Shinji e Asuka Gabriel, i quali si sono di nuovo scordati del compleanno della figlia, e senza la scusa tipica dei saiyan (i quali vediamo nella loro attività preferita dopo i combattimenti, ovvero mangiare) che sono lontani da casa per allenarsi con delle divinità. Bravi, bravi. Goku al vostro confronto è padre dell’anno.
Infine abbiamo visto un Whis molto incuriosito dai nostri ragazzi, e sembra convinto che possano fare la differenza, mentre Beerus, come al solito, si fa gli affari suoi e continua a seguire il suo anime (mai, MAI chiamarlo “cartone” in sua presenza, altrimenti vi hakaizza all’istante).
Prima di chiudere, voglio concedervi una delle mie chicche nerd: il cognome di Ray, cioè Valentine, è una citazione al personaggio di Vincent Valentine, apparso per la prima volta in Final Fantasy VII e protagonista del suo spin-off Dirge of Cerberus: Final Fantasy VII.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci vediamo il più presto possibile con il terzo!
Ciao!

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Capitolo 3
*** QUANDO IL GIOCO SI FA DURO... ***


OPENING
 
Dragon Ball Super OST - Cha-La-Head-Cha-La (Days of Battle)
 
Le lezioni proseguono bene per Ray, che grazie a Yuna riesce a fare pace col suo coinquilino, Mark.
I due dopo una giornata passata insieme (che poi si scoprirà coincidere col compleanno della ragazza) legano molto, e Ray scopre i grossi problemi che Yuna ha con i suoi genitori.
Nel frattempo, Beerus, Whis, Goku e Vegeta si adattano al loro nuovo ruolo di educatori, non distogliendo comunque l’attenzione dai problemi che caratterizzano l’Universo 7.
Altri due mesi sono passati, nei quali i nostri amici hanno approfondito la loro conoscenza e hanno cominciato a stringere legami.
Adesso nuovi eventi li aspettano.
 
CAPITOLO 3 - QUANDO IL GIOCO SI FA DURO…
 
- “Molto bene, ragazzi…” - disse Whis alla platea di studenti che si trovava nell’auditorium - “Come ben sapete, siamo giunti a metà del primo quadrimestre, quindi comincerete a imparare cose fondamentali come combattere, volare, lanciare attacchi di ki e, soprattutto, a occuparvi di tecnologia intergalattica. Smetteremo quindi di giocare, e ci occuperemo di cose serie. E ora, lascio la parola a Lord Beerus…” -
Il Dio della Distruzione del Settimo Universo prese il microfono, cominciando a parlare - “Allora, come avrete ben capito adesso si inizia a fare sul serio. Sarò schietto: alcuni, o molti di voi, ancora non lo sappiamo, saranno promossi al secondo anno, per cui vedete d’impegnarvi tutti! Qui non si scherza, sappiatelo. Siete in questa scuola per diventare i futuri guardiani dell’Universo, e chissà, magari il prossimo o la prossima Kaiohshin, oppure Dio o Dea della Distruzione…” -
Tutti quanti i ragazzi rimasero a bocca aperta di fronte alla sua affermazione, cominciando a vociare e ad esaltarsi. Diventare Kaiohshin o Dei della Distruzione, delle divinità… un sogno per tanti, tantissimi. Eccetto che per due ragazzi da noi conosciuti: Ray e Yuna, che sedevano l’uno accanto all’altra, si scambiavano sguardi che tradivano perplessità. Come sarebbero potuti diventare delle divinità così potenti, se nemmeno persone come Goku e Vegeta c’erano riusciti dopo tutti quegli anni di estenuanti allenamenti? Forse loro erano invecchiati precocemente rispetto ai loro compagni e non avevano il tipico entusiasmo della gioventù, o forse lì dentro erano gli unici dotati di modestia.
Al termine della conferenza, nella quale parlarono pure i due saiyan, spiegando loro cosa gli avrebbero insegnato da quel momento in poi. L’eccitazione degli studenti cominciò a scemare progressivamente, sostituita dalla paura e dal timore delle materie che avrebbero dovuto studiare da quel momento in avanti. Se ne andarono con questo pensiero una volta finito il discorso, compresi i nostri due amici.
- “Come pensavo…” - disse Ray - “Tutti felici fino a quando si trattava di prendersela comoda… adesso sono cavoli amari per tutti, noi compresi…” -
- “Forse… comunque non mi dispiace iniziare a fare qualche materia più pratica. Mi sentivo un po’ sprecata a studiare soltanto.” - rispose Yuna.
- “Parla quella che ha ricevuto tutte A finora…” -
- “Ti correggo: tutte A tranne due B in matematica e tecnologia, e una C in teoria del ki.” -
- “Ci credo, per quella C hai fatto il compito con la febbre alta, pur di non rovinare il tuo record di presenze! Perfino il prof. Vegeta si è preoccupato quando sei svenuta sul banco alla fine!” -
La castana lo fissò con occhi vitrei - “Un attimo… sono svenuta?! Io ricordavo di essere tornata in camera direttamente…” -
- “Invece ti ha trovata svenuta sulla tastiera del tuo computer, avessi visto la sua faccia! Ti ha presa di peso e ti ha accompagnata di corsa in infermeria, poi l’infermiera ti ha riportato in camera tua!” -
- “Davvero? Wow, non mi sarei aspettata che il prof. Vegeta fosse così protettivo. Ci vedevo di più il prof. Son a fare un gesto del genere…” -
- “Tutti gli danno addosso, ma alla fine è un buon professore, solo molto severo. Anche Son è bravo, e molto gentile, ma vedo Vegeta più… competente. Non lo so, m’ispira più professionalità, e poi penso che ci tenga a noi, anche se non lo dimostra.” -
- “Sarà… a me comunque i misteriosi e scontrosi non piacciono, a differenza di tante ragazze, che sicuramente sbaveranno dietro a Vegeta…” -
- “E… che genere di uomini ti piacciono?” -
Lei divenne paonazza, totalmente incapace di rispondere. Nessuno le aveva mai fatto una domanda del genere, figurarsi un ragazzo della sua età.
Nel frattempo, lui si accorse di averle fatto una domanda avventata - “MERDA! PERCHE’ GLIEL’HO CHIESTO?! OH, SONO UN VERO STUPIDO!! STUPIDO, STUPIDO, STUPIDO…” -
- “Ehi, ciao, ragazzi!” - la voce di Mark, che veniva velocemente verso di loro, terminò quella conversazione imbarazzante - “Allora, come va? Vi è piaciuto il discorso?” -
- “Sì, Mark!” - sorrise sornione il rosso per dissimulare - “Ci è piaciuto molto, non è vero, Yuna?” -
La ragazza, ancora imbarazzata, sussurrò - “Sì…” -
- “Vedo che sei agitata… beh, ti capisco…” - disse il nerd - “Pure a me hanno messo decisamente ansia, ma sai, siamo qui per lavorare, non per spassarcela, anche se c’è tanta roba figa in questo posto…” -
- “Concordo.” - rispose Ray - “Cambiando discorso, quando ci vediamo per la lezione d’informatica.” -
- “Ah, già! A momenti dimenticavo! Io domani ho un’interrogazione, però un’oretta ce la possiamo fare tranquillamente oggi.” -
- “Guarda, davvero, non vorrei mai disturbarti in un momento simile…” -
- “Ma scherzi! Mi piace aiutarti!” -
- “Va bene, grazie…” -
Incredibile ma vero: nel giro di due mesi Ray e Mark erano davvero diventati buoni coinquilini. Non ancora proprio amici, ma comunque era decisamente meglio la situazione rispetto agli inizi, quando l’Ardrissano guardava l’altro in cagnesco. Adesso il secchione lo aiutava a imparare a usare il computer, e diavolo se era bravo. Ci aveva messo pochissimo per capire tutti i meccanismi dietro quel tipo di aggeggi, e dire che dovevano essere tra i più avanzati nell’Universo. Quel tipo era un vero genio, e dire che aveva solo 13 anni. In cambio lui lo aiutava negli studi di manipolazione del ki, cosa in cui lui peccava, come tutto ciò che riguardava il fisico, del resto. Di certo non aveva proprio la costituzione del combattente, essendo pure leggermente sovrappeso, ma era stato scelto da Whis e Beerus per frequentare la loro scuola, quindi delle doti, almeno nascoste, doveva averle.
- “Ok, ragazzi, io vado! Ci si vede!” - li salutò Yuna, che andò via a passo veloce.
Allontanandosi da loro la giovane poté finalmente realizzare cosa fosse successo: lei era diventata rossa come un peperone sentendo quella domanda di Ray - “E… che genere di uomini ti piacciono?” -
Ma per quale motivo?? In quei due mesi loro avevano fatto amicizia, lui le aveva confidato tante cose sul suo conto, e lei altrettanto. E allora per quale motivo quelle parole le avevano messo un tale imbarazzo? Che fosse… no, era assurdo, assolutamente senza senso! Lei non poteva essere innamorata di…
- “Oh, Yuna Gabriel… vedo che non sei accompagnata dal tuo amichetto…” -
La castana si girò, e subito notò, con suo sommo dispiacere, che a parlarle era una persona, alta e mora, che non si poteva dire proprio sua amica, così come le due che la seguivano come cagnolini.
“Oh, ciao, Tracy… allora, che vuoi da me?” -
- “Niente, mi chiedevo come mai non fossi col tuo fidanzatino…” -
Per un attimo arrossì di nuovo, ma cercò di risponderle per le rime - “Ray non è il mio fidanzato, e anche se lo fosse dove va lui non sono affari che ti riguardano. Tutti hanno diritto ad avere i propri spazi, lo sai?” -
- “Sai, vedo che lui passa tanto tempo col suo compagno di stanza, quel tizio che si dovrebbe lavare un po’ di più e mangiare meno schifezze, e non vorrei che quel nerd te lo stesse sfilando da sotto il naso…” -
Yuna storse il sopracciglio: quella sciacquetta stava forse insinuando che Ray non solo fosse gay, ma che avesse pure una relazione con Mark? Non che ci fosse nulla di male se ciò fosse stato vero, ma insinuare falsità su una persona solo per screditarla e farla, secondo il suo punto di vista, ingelosire… no, non lo poteva accettare.
- “Ehi, Tracy… certo che ti piace proprio farti certi pensieri sui nostri compagni di classe maschi…” -
- “Che vorresti dire?” -
- “Oh, niente… sai, le tue fantasie sarebbe meglio se le tenessi per te, altrimenti la gente comincia a insinuare male di te. Non sia mai che ti piacciano le boyxboy…” -
Le due amiche di Tracy restarono pietrificate (nessuno aveva mai osato rispondere per le mire al loro capo), mentre la mora, dopo essere rimasta un attimo sconcertata, urlò - “COSA CAZZO TI PERMETTI DI DIRE SU DI ME, LURIDA SGUALDRINA?!” -
- “Oh, calmati, sorella… non c’è niente di male in ciò, ci sono tanti ragazzi a cui piacciono le lesbiche e non si vergognano a dirlo…” -
- “Tu…” -
La prese dunque per la collottola, e la sbatté sulla parete. Con la forza che avevano sarebbero stati in grado di polverizzare un semplice muro di mattoni, ma, essendo fatto di una lega di katchin, resistette molto bene all’urto, provocando dolori a Yuna, che si rese conto che forse aveva un po’ esagerato, anche se, del resto, non poteva mica sapere che la sua nemica avrebbe avuto una tale reazione da psicopatica!
- “STAMMI BENE A SENTIRE, TROIETTA! TI VANTI TANTO DI ESSERE LA FIGLIA DI DUE DELLE PIU’ IMPORTANTI PERSONE DELL’UNIVERSO, DI ESSERE TANTO CONOSCIUTA, AMMIRATA E BLA BLA. SAPPI UNA COSA: TU STAI A TUTTI SUL CAZZO, COL TUO ATTEGGIAMENTO DA PRIMA DONNA E DA SAPIENTONA, TI CREDI MEGLIO DI NOI CHE NON SIAMO RICCHI NE’ PARTICOLARMENTE BRAVI A SCUOLA, MA IN REALTA’ NON VALI NIENTE! SCOMMETTO CHE T’INTRATTIENI CON RAY, MARK E UN BEL PO’ DI RAGAZZI, STANDO ALLE VOCI CHE MI ARRIVANO! E CHISSA’, MAGARI L’HAI DATA PURE AI PROFESSORI, IN PARTICOLARE A VEGETA, CHE SEMBRA NUTRIRE UNA CERTA AMMIRAZIONE PER TE, BRUTTA…” -
- “Tracy Derek, che cosa stai facendo…” -
Lei si girò lentamente, riconoscendo quella voce, ed ebbe subito la conferma: si trattava del prof. Whis, al cui fianco c’erano Lord Beerus, Goku e Vegeta, e tutti e quattro la fissavano in cagnesco.
La ragazza, congelata dal terrore, cominciò lentamente a mollare la presa su Yuna, sussurrando - “P… prof. Whis… io… ecco… non stavo facendo… niente… è stata lei a provocarmi! Ha cominciato a insultarmi, a dire che ero una stracciona, che lei era meglio di me e dei nostri compagni! Non è vero, ragazze?!” -
Le sue amiche, però, erano ancor più spaventate di lei, e non proferirono parola.
- “Stronze traditrici…” - pensò Tracy, che sperò comunque d’ingannare i suoi insegnanti.
- “Io ho sentito tutt’altro, invece…” - rispose l’Angelo con freddezza - “Per esempio, che Yuna è una ragazza di facili costumi che si ‘intrattiene’ con tutti, noi professori compresi…” -
Lei deglutì: era completamente con le spalle al muro.
- “Vai immediatamente nel mio ufficio.” - disse Beerus - “Io e Whis ti dobbiamo fare un bel discorsetto, e poi chiamare i tuoi genitori.” -
- “La… la prego Lord Beerus… non chiami… i miei…” - lo supplicò, in preda alle lacrime. Con tutta sincerità, a Yuna fece un po’ pena: faceva tanto la forte fino a un momento prima, ed era improvvisamente diventata debole come una bambina di fronte agli Dei.
- “VIENI SUBITO NEL MIO UFFICIO, O TI CANCELLO DALL’ESISTENZA!” -
La prospettiva di essere spazzata via dal Creato, compresa la sua anima, la convinse a seguire a capo chino il Dio della Distruzione, singhiozzando nel mentre.
Con Yuna rimasero invece Whis, Vegeta e Goku, e quest’ultimo la aiutò a rialzarsi - “Stai bene?” -
- “Sì, prof. Son… grazie.” -
- “Devi venire anche tu nell’ufficio di Lord Beerus, Yuna. Tranquilla, non ti vogliamo sgridare, solo parlarti un attimo in via del tutto amichevole.” -
La castana accolse l’offerta del suo insegnante e lo seguì assieme ai due saiyan. Si sedette quindi di fronte all’ufficio di Beerus, dal quale sentiva le voci dei suoi insegnanti e di Beerus, contornate da alcune urla, mentre la compagna che poco prima l’aveva aggredita era silenziosa.
Durante l’attesa Gabriel cominciò a riflettere sulle parole che le aveva detto prima Tracy - “TU STAI A TUTTI SUL CAZZO… SCOMMETTO CHE T’INTRATTIENI CON RAY, MARK E UN BEL PO’ DI RAGAZZI, STANDO ALLE VOCI CHE MI ARRIVANO…” -
Erano solo parole che aveva detto per ferirla, o erano la verità? Lei stava davvero antipatica a tutti? Possibile che l’ammirazione che gli altri dimostravano nei suoi confronti fosse totalmente finta, che in realtà nutrivano odio e invidia verso di lei? Non era la prima volta che le capitava, pure nella sua vecchia scuola tutti facevano con lei i carini, ma poi le sparlavano alle spalle, solo perché era più ricca, famosa e brava a scuola di loro. Ma perché? Mica aveva chiesto lei di nascere nella sua famiglia, che tra l’altro non le piaceva. In realtà avrebbe dato via tutto quello che aveva pur di vivere una vita serena, con una madre, un padre e dei fratelli normali, e magari dei buoni amici, ma non lo poteva mica dire, altrimenti le avrebbero dato della viziata, dell’ingrata. Cosa ci trovavano di bello in un’esistenza opulenta, ma totalmente vuota. Non che, poi, se la passassero così male, anzi.
Chissà se Ray pensasse anche lui queste cose di lei. Avrebbe avuto tutte le ragioni per invidiarla, per desiderare di fare a cambio di vita, eppure, da quel che le aveva confidato, sembrava avere nostalgia del suo pianeta, della sua esistenza semplice, dei suoi vecchi amici e della sua famiglia, anche se le aveva pure detto che non gli dispiaceva stare nella loro scuola, che adorava il cibo, le attività ricreative e perfino alcune materie di studio (soprattutto quelle riguardanti il ki, che non vedeva l’ora di approfondire una volta iniziato il corso pratico). No, lui non si sarebbe mai unito ai loro compagni nel denigrarla, anzi, era certa che se lo fosse venuto a sapere si sarebbe arrabbiato come una bestia, e a quel punto Yuna si spaventava al pensiero di quello che avrebbe potuto fare a loro.
Dopo circa un’ora, finalmente, Tracy uscì a passo lento dall’ufficio, e l’altra poté vedere che aveva gli occhi gonfi, rossi e lucidi dalle lacrime, ma soprattutto sfoggiava un’espressione completamente assente. Venne quindi da lei Whis - “Ok, Yuna, puoi entrare.” -
- “Grazie, professore.” -
Lei entrò, e vide seduto alla scrivania Beerus, che sembrava essersi calmato. Al suo fianco vi erano Goku, che era appoggiato al muro, e Vegeta, che stava invece in piedi a braccia conserte.
- “Salve…” - li salutò timidamente la giovane. Anche se non sembravano avere intenzioni ostili di certo le incutevano timore, forse perché erano gli esseri più potenti dell’intero Universo.
- “Stai tranquilla, Yuna, ti vogliamo solo parlare un attimo, poi ti lasciamo andare.” -
Lei annuì, e, sentendosi più tranquilla, domandò - “Che è successo a Tracy?” -
- “Le abbiamo fatto una ramanzina, poi abbiamo chiamato i suoi genitori, che hanno fatto il resto.” - sentenziò brevemente il Dio della Distruzione - “Abbiamo deciso di sospenderla per tre giorni per la sua… esibizione… con l’obbligo di stare nel mio ufficio fino a sera, dove svolgerà dei compiti di punizione sotto la nostra supervisione. Le abbiamo detto che alla prossima la rimanderemo a casa dai suoi genitori per una settimana, poi alla terza fuori da questa scuola per sempre.” -
Yuna si trovava d’accordo: era una punizione giusta, Derek non si poteva permettere di parlare in questo modo di lei e del corpo docenti e di minacciarla fisicamente come aveva fatto.
- “Yuna… stai bene dopo questo… ‘incidente’?” - le domandò Whis.
Per un attimo fu tentata di dire come stava realmente, ma poi pensò che avrebbe solo tediato i suoi professori con la sua storia, quindi mentì - “Sì, lo sono, grazie.” -
- “Ne sei sicura? Noi abbiamo sentito tutto, e ti ha detto delle parole molto pesanti, davanti ai tuoi compagni, tra l’altro.” -
- “Le assicuro che va tutto bene. Io non do peso alle parole di una ragazzina immatura invidiosa di me.” -
L’Angelo sospirò. Era proprio di coccio, negava l’evidenza. Purtroppo non poteva di certo obbligarla a dire la verità. Si trattava di argomenti molto delicati, almeno da quel che aveva potuto imparare stando a contatto con i mortali in quegli ultimi anni.
Vegeta silenziosamente annuì, e anche Goku lo fece, cosa sorprendente, vista la sua notoria mancanza di tatto.
- “Se ci fosse qualche problema non esitare a chiederci aiuto, Yuna. Siamo qui per questo, non solo per farvi da insegnanti.” - le disse il saiyan nato col nome di Kakaroth.
- “Va bene, lo terrò a mente. Posso tornare in camera mia?” -
- “Fai pure.” - rispose Beerus.
- “La ringrazio, Lord Beerus. Prof. Whis, prof. Son, prof. Vegeta, ci vediamo domani a lezione.” -
- “A domani, Yuna.” -
La ragazza lasciò l’ufficio, chiudendo la porta dolcemente. Rimasti da soli, i quattro cominciarono a parlare tra di loro.
- “Allora, cosa ne pensate?” - chiese Whis.
- “Si tratta indubbiamente di una ragazza molto, molto sola. Davvero, non ho mai visto nessuno come lei, eccetto che in qualche raro caso.” - rispose Goku - “Mi chiedo se i suoi genitori siano davvero così grandi come dicono, non mi sembra che abbia un buon rapporto con loro…” -
- “Può darsi di sì, Goku, come può darsi che la sua sia semplicemente una classica chiusura nei loro confronti dettata dalla sua età. Dopotutto è un’adolescente…” -
- “Non mi sorprenderebbe se fossero davvero dei menefreghisti, comunque.” - prese la parola il Principe dei saiyan - “Quando lavoravo con Freezer Shinji e Asuka Gabriel erano gli unici in grado di frapporsi con efficacia al suo dominio, e avevano la fama di essere persone ambiziose e senza scrupoli. Non mi stupirei se avessero come unico interesse i loro affari, per quanto abbiano l’appoggio della Pattuglia Galattica, che loro sembrano tutt’oggi finanziare enormemente.” -
- “In ogni caso, lei resta un elemento importante per noi. E’ una delle nostre migliori studentesse, e a maggior ragione dobbiamo tutelarla come chiunque altro. Lei potrebbe fare delle grandi cose un domani, e per questo dobbiamo far sì che la giustizia in questo posto funzioni, se non vogliamo avere un nuovo Zamasu assetato di vendetta nei confronti di questo mondo.” -
Erano tutti d’accordo al riguardo: Yuna sarebbe potuta diventare un giorno una grande Kaiohshin o Dea della Distruzione grazie alle sue doti, ma al tempo stesso c’era il rischio che potesse divenire una mina vagante, visto il contesto familiare apparentemente carente in cui era cresciuta, sommata all’ostilità che provavano i suoi coetanei nei suoi confronti. Per molto meno uno come Zamasu era impazzito e per poco non aveva provocato una catastrofe interdimensionale (costringendo lo Zeno del Futuro a cancellare un intero Multiverso), figurarsi qualcuno che aveva conosciuto molti degli aspetti negativi dei mortali, o che aveva la capacità di autocontrollo e la sanità mentale di Tracy Derek. Per questo dovevano prendere sotto la loro ala protettiva tutti quei ragazzi così dotati, in modo tale che potessero diventare dei protettori dell’Universo, e non degli oppressori come, per esempio, il terribile Freezer.
 
Qualche tempo dopo, in una galassia lontana
 
- “Vi… vi prego, Lord Freezer, risparmiateci…” -
Soltanto un uomo dalla pelle blu e dai capelli arancioni era sopravvissuto a quella devastazione, tutti i suoi compagni erano stati annientati dalla furia dell’esercito del peggior tiranno galattico di tutti i tempi. Ora il poveretto, grondante di sangue e con l’armatura quasi completamente distrutta, era in ginocchio, pregando che almeno lui e la sua famiglia fossero salvati dalla furia del Demone del Freddo.
Questi si trovava sul suo trono fluttuante, e lo fissava con disprezzo. Quanto gli facevano schifo i vermi come lui…
- “Tu prima ti ribelli al mio potere, e poi mi chiedi pietà? E’ proprio vero, voi Ubrissiani siete guerrieri d’infimo livello, meritate solo lo sterminio…” -
- “L… Lord Freezer… aspettate… io e i miei due figli… possiamo essere dei bravi servi, Ve lo assicuro… e… mia moglie e mia figlia sono delle bellissime donne, possono soddisfare Voi e i Vostri uomini!” -
Il criminale rimase in silenzio per un attimo, poi rispose - “Quindi… mi assicuri che quello che mi stai dicendo sia vero?” -
- “Certo! Io non mento mai, Ve lo giuro!” -
- “Molto bene. Allora qua la mano.” -
Freezer scese dal suo trono, dirigendosi a piedi verso il soldato, che era felicissimo di aver salva la pelle. Certo, a costo della propria libertà, ma cosa importava, del resto! Magari l’imperatore sarebbe stato magnanimo nei suoi confronti, avrebbe visto il suo duro lavoro e quello dei suoi figli e lo avrebbe accettato a corte, chissà! Certo, sarebbe stata dura per sua moglie e sua figlia, ma dopotutto che gli importava, le donne erano inferiori agli uomini.
Ormai il tiranno si trovava a pochi centimetri da lui, e gli porse la mano, segno che l’accordo era stato siglato.
Fece per ricambiare il gesto - “Vi… vi ringrazio, Lord Free…” -
Poi un dolore lancinante all’altezza dell’addome. In quel momento vide l’arto di Freezer passarlo da parte a parte. Vomitò immediatamente sangue, blu come la sua carnagione, e sussurrò, esterrefatto - “Ma… perché…” -
- “Sai com’è, non sarebbe buono per la mia immagine a corte accettare come servo uno che vende la propria famiglia per avere salva la pelle…” - gli rispose ghignando il ceruleo - “Avevo pure pensato di lasciarti in vita, per un attimo, ma poi ho realizzato che, in fondo, un uomo come te non mancherà di certo ai suoi cari…” -
Questi, ormai vicino allo morte, gettò la maschera e si rivelò per quel che era veramente - “Che… che tu possa crepare, pezzo di…” -
Prima che potesse finire la frase un Raggio Letale sparato dal dito indice sinistro del figlio del compianto Re Cold gli penetrò il cranio, portandolo istantaneamente alla morte. Questi sfilò il braccio destro dal suo cadavere, che crollò a terra in una pozza di sangue, accanto a quelli dei compagni che un attimo prima aveva provato a tradire.
Freezer diede una veloce leccata al suo arto, gustando il fluido vitale del quale era intriso. Non era per niente male, doveva ammetterlo.
- “Cosa dobbiamo fare ora, Mio Signore?” - domandò un soldato, rimasto in silenzio fino a quel momento.
- “Cominciate un po’ a ripulire questo posto. Resta comunque un buon pianeta, possiamo rivenderlo a un ottimo prezzo.
- “Agli ordini.” -
Gli uomini e le donne al suo servizio si prepararono a eseguire l’ordine, quando all’improvviso una pioggia di ki scese giù dal cielo, annientandoli tutti. Freezer, confuso dal fumo, non riuscì a capire cosa fosse successo, poi quando la nube si diradò vide tutti i suoi sottoposti a terra, privi di vita.
- “CHI DIAVOLO E’ STATO?! FATTI VEDERE, VIGLIACCO!” - urlò in preda alla rabbia. Quelli erano dei guerrieri d’elite, merce di qualità eccellente! Rimpiazzarli sarebbe stato difficilissimo!
- “Con piacere…” -
Giù dal cielo scese un tizio che il dittatore avrebbe potuto facilmente confondere per un fan della Squadra Ginew: aveva una tuta grigia aderente, con stivali e scarpe più scuri, e una maschera e degli occhialetti neri ne nascondevano le fattezze, eccetto che per la bocca e per il naso, che erano scoperti, sfoggiando una pelle rosa come quella dei terrestri e dei saiyan.
- “Vedo che hai il fegato, oppure la pazzia, di sfidare il potente Freezer! Chi sei?” -
- “Il mio nome è top secret, ma tu puoi chiamarmi… Bullet.” -
Il Demone del Freddo scoppiò a ridere - “Bullet… Proiettile… che razza di nome è!” -
- “Il mio nome non ha importanza, perché sono venuto qui per fermarti.” -
- “Fermarmi?! TU?! Forse non ti rendi conto con chi stai parlando, io sono un essere in grado di manovrare il potere degli Dei!” -
Era vero, Freezer era stato capace di manipolare l’Hakai del Dio della Distruzione Sidra in passato e di sopravvivere a quello di Toppo durante il Torneo del Potere. Come credeva dunque quel buffone mascherato di poterlo battere?!
- “Ho le mie risorse. Dunque cos’hai deciso? Ti consegni alla giustizia o vuoi opporre resistenza? Ti avviso, nel secondo caso potrei non rispondere delle mie azioni.” -
- “Consegnarmi alla giustizia? Non sarai mica uno di quei pagliacci della Pattuglia Galattica.” -
- “Io lavoro da solo, e prendo a modo mio la feccia come te.” -
L’Imperatore dell’Universo digrignò i denti - “Grandissimo insolente, ti pentirai di esserti messo contro di me, Lord Freezer!” -
- “Allora mostrami cosa sai fare.” -
- “Con grande piacere, insetto!” -
 
Dragon Ball Super OST - All Out Battle
 
I due contendenti si fissarono per un attimo che pareva interminabile, poi Freezer passò all’attacco con un Raggio Letale che il suo avversario evitò. Partì all’assalto, cercando di colpirlo con una combinazione di calci e pugni che, però, Bullet, schivò facilmente, contrattaccando con un pugno che lo spedì in aria. Il ceruleo ammise che quel bastardo teneva fede al suo nome, era davvero forte e veloce come un proiettile! Doveva combattere fin da subito sul serio, non poteva lasciarsi cogliere di sorpresa.
Amplificò dunque il suo ki al massimo, e scese in picchiata verso di lui. Anche Bullet spiccò un balzo, e i loro pugni si scontrarono in aria, provocando un’onda d’urto che fece volare via tutti i cadaveri presenti nella zona, che ricaddero a terra in una vera e propria pioggia macabra.
- “E’ tutto qui quello che sai fare?” - sorrise beffardo l’aspirante supereroe.
L’altro ghignò beffardo, poi gli diede una ginocchiata nello stomaco che gli tolse il respiro, alla quale seguì un gancio destro al volto che lo spedì lontano di centinaia di metri. Freezer lanciò dunque un’onda energetica che lo raggiunse immediatamente, ma l’uomo mascherato riuscì a riacquistare il controllo del proprio corpo e a piantare i piedi per terra, contrastando l’onda con la sua sola forza fisica, deviandola in aria.
Il ceruleo approfittò del suo attimo di distrazione per spostarsi velocemente dietro le sue spalle, provando a colpirlo alla base del collo, ma questi lo bloccò, prendendogli poi la coda e spedendolo contro le macerie di un edificio. Freezer non fece in tempo a liberarsi che Bullet lo cominciò a riempire di colpi di ki, costringendolo a crearsi intorno una barriera per difendersi.
L’umanoide si limitò a fissarlo mentre questa si diradava, e disse - “E’ tutto qui quello che sai fare, potente Freezer? Perché allo stato attuale non hai speranze contro di me!” -
- “Tu, pallone gonfiato… avrei voluto evitarlo, ma allo stato attuale mi costringi a usare il mio massimo potere! Preparati alla tua condanna a morte, rifiuto!” -
 
Dragon Ball Super OST - Golden Frieza’s Theme
 
La terra cominciò a tremare, e il corpo di Freezer venne avvolto da una luce dorata. I suoi muscoli diventarono più tonici, sembrò divenire addirittura un po’ più alto, e la sua pelle cominciò ad assumere una colorazione sempre più tendente al color oro. Nel mentre Bullet sembrava fissarlo impassibile, per nulla impressionato da quello spettacolo. Alla fine il tiranno lanciò un urlo, seguito da una grande esplosione di luce che sembrò non attecchire il suo nemico, probabilmente grazie ai suoi occhialetti neri.
Una volta diradatasi Freezer si dimostrò cambiato enormemente: il suo corpo era divenuto quasi completamente d’oro, eccetto le placche sulla testa, l’addome, le gambe e le braccia, le sue mani, i suoi piedi e la zona intorno alla sua bocca, che erano viola.
- “Scusa se ti ho fatto aspettare… ammira la grandezza di Golden Freezer, l’essere che da solo è riuscito a raggiungere gli Dei!” -
- “Sì, è vero… sembri molto potente… vorrà dire che userò anch’io il massimo della mia forza…” -
- “Provaci, ma sappi che non hai speranze! In questa forma sono imbattibile!” -
- “Questo lo vedremo…” -
Anche Bullet concentrò il suo ki, provocando la stessa reazione geologica di prima. Nonostante non fosse in grado di percepire le aure Freezer capì che con questo non avrebbe potuto giocare, altrimenti sarebbe stato sconfitto. Rimase stupito: come poteva esistere un essere così potente? Gli unici più forti di lui nel Settimo Universo erano Whis, Beerus, Goku, Vegeta e Broly.
Questo lo portò a domandargli - “Tu… da dove provieni? Da un altro Universo, per caso?” -
- “Questo non posso ancora dirtelo, ma posso dirti che sono un terrestre.” -
Il Demone del Freddo restò a bocca aperta - “COME?! MI STAI PRENDENDO IN GIRO?! UN TERRESTRE NON PUO’ ESSERE COSI’ FORTE?!” -
- “Forse su questa Terra…” -
- “Che… che vuoi dire con questa?!” -
- “Ti sarà tutto spiegato a tempo debito… se sopravvivrai, ovviamente.” -
- “SCHIFOSO ESSERE, TI TAGLIERO’ VIA LA TUA SPORCA LINGUA BIFORCUTA!” -
 
Maximum The Hormone - F
 
Freezer colpì il suo nemico con un calcio che lo lanciò in aria, per poi spiccare un balzo e rispedirlo al terreno, spedendolo in profondità per centinaia di metri. Si scatenò un’eruzione vulcano che il tiranno evitò per un pelo. Per un momento credette di aver vinto, ma si accorse che qualcuno dietro di lui lo stava osservando. Si girò e vide Bullet che lo fissava con un sorrisetto beffardo, facendogli segno con un dito di venire verso di lui. In preda alla furia più cieca si lanciò alla carica, iniziando uno scambio di colpi nel quale non sembravano esserci vincitori né vinti. Ognuno rispondeva ai colpi dell’altro, e questo aumentava la frustrazione del guerriero dorato.
- “PERCHE’ NON CREPI, MALEDETTO?!” -
- “Forse perché io combatto dalla parte della giustizia?” -
- “TU E LA GIUSTIZIA, SEI PEGGIO DI QUEI BUFFONI DELL’UNDICESIMO UNIVERSO!” -
Lo prese dunque per il collo con la sua coda, e lo riempì di pugni allo stomaco. Per la prima volta durante tutto il combattimento Bullet sembrò in difficoltà, e Freezer ne approfittò per colpirlo con un’onda energetica che lo spedì a terra, apparentemente dolorante.
- “Oh-oh-oh-oh… vedo che hai perso la tua spavalderia, supposto terrestre… tranquillo, non soffrirai a lungo… sparirai assieme a questo pianeta!” -
Gli dispiaceva dover rinunciare a un mondo così bello e soprattutto profittevole, quasi quanto la Terra, ma non aveva altra scelta, se voleva liberarsi di quell’impiastro. Preparò dunque una Sfera Letale che si fece lentamente sempre più grande, per poi lanciarla contro il suo avversario. Essa si avvicinava sempre più inesorabile, e tanti sul pianeta Ubriss poterono vederla farsi progressivamente più gigantesca. Cominciarono a pregare i loro Dei, chiedendo perdono per i loro peccati.
Bullet si rialzò, e vide la Sfera Letale che precipitava verso di lui.
- “ADDIO, PROIETTILE DI SCARSO VALORE!” -
Questi rimase impassibile, poi allungò le mani, indirizzandole verso il globo mortale.
 
Norihito Sumitomo - Dragon Ball Super OST - Unwinnable Battle
 
All’improvviso Freezer sentì una fortissima resistenza che impediva alla Sfera di proseguire il suo cammino di distruzione, anzi, sembrò… ritornare indietro!
- “No… questo… non è… possibile!” -
- “Te l’ho detto, io combatto dalla parte della giustizia, io non posso perdere!” -
- “Tu… INSULSO SCARAFAGGIO!” -
Il Demone del Freddo mise ancora più forza nel suo attacco, cercando in qualche modo di contrastare il suo avversario, ma sembrava tutto inutile, non si muoveva di un millimetro. Anzi, Bullet sembrò rilassarsi sempre più, e in breve gli bastò solo una mano per contrastare la Sfera Letale. Questo voleva dire che… fino a quel momento quel tipo aveva giocato con lui?!
- “Ma tu… chi sei?” - chiese il dorato, in preda alla stanchezza e alla disperazione. No, lui era il potente Freezer, non poteva perdere così contro un misero terrestre!
A quel punto sul volto dell’uomo si dipinse un sorriso a dir poco psicopatico, che spaventò l’imperatore - “Io… SONO UN DIO!” -
La Sfera in un attimo tornò verso il suo creatore, e lo investì in pieno. Questi, urlando dal dolore provocato dal suo stesso attacco, venne spedito su nel cielo, dove sembrò sparire per un attimo, per poi esplodere in una grande deflagrazione. E infine, la calma completa.

 

FINE SOUNDTRACK

 

Bullet, dopo qualche minuto di silenzio nel quale si rilassò, disse - “Però… non male… niente in confronto a me quel Freezer, certo, ma… non male. In fondo erano vere le voci sul suo conto, mi sono un po’ divertito a combattere con lui.” -
Sentì dietro di lui un gran vociare, e si girò, vedendo una folla di persone che lo fissava.
- “Lui… è… il nostro salvatore!” - urlò un uomo, che si inginocchiò al suo cospetto - “Rendiamogli gloria!” -
- “E’ un messaggero degli Dei… anzi, lui è un Dio! Veneriamolo!” - gridò a sua volta un’anziana, che si gettò anch’essa ai suoi piedi. Tutti quanti la seguirono, e ciò rese il “supereroe” tronfio di gloria.
- “Grazie, grazie… grazie a tutti…” -
- “Se c’è qualcosa che possiamo fare per Voi, Nostro Salvatore, ditecelo!” -
- “In effetti ci sarebbe qualcosa… voglio il vostro miglior vino, il vostro miglior cibo e le vostre migliori donne. Vergini.” -
Alcuni padri erano preoccupati. Se avessero dato le loro figlie vergini a quell’uomo per poter consumare un rapporto con loro avrebbero perso molto del loro valore matrimoniale, ma non potevano di certo negargli ciò! Dopotutto aveva salvato loro la vita da Freezer, l’essere più terribile mai esistito! In più, pensarono, magari l’aver perso la verginità con un Dio avrebbe dato loro ancor più valore in sede di matrimonio! Sì, era un’opportunità che non potevano lasciarsi scappare.
Bullet godette di tutto l’alcool, il mangiare e le giovani donne (alle quali magari avrebbe concesso l’onore di portare in grembo i suoi figli) di cui aveva bisogno. Poi, a notte inoltrata, si mise a fissare le stelle da fuori la casa in cui gli era stato concesso di stare. Aveva fatto pulizia di una delle peggiori minacce di quell’Universo, chissà cosa lo avrebbe aspettato in futuro. Altri mondi da liberare, altre genti da cui trarre venerazione e privilegi. Che bella cosa spacciarsi per un Dio, anzi, essere un Dio. Perché lui era una Divinità, che decideva cos’era giusto e cos’era sbagliato, e niente e nessuno lo avrebbe fermato.
Non poteva sapere che, a eoni di distanza, i due saiyan conosciuti come Goku e Vegeta avevano percepito il suo combattimento contro Freezer, così come l’aura di quest’ultimo scomparire improvvisamente, ma soprattutto quella del “giustiziere”, divenuta per un attimo immensa come poche altre che avevano mai sentito. E ciò aveva riempito i loro cuori di paura, ma allo stesso tempo di eccitazione all’idea di un nuovo potentissimo amico, o nemico.
 
ENDING
 
NOTE DELL’AUTORE
 
Si conclude così il terzo capitolo di Dragon Ball Omega!
Scusate il ritardo, ma alcuni problemi personali e al pc mi hanno impedito di postare prima di adesso, per cui vorrei farmi perdonare con un capitolo più lungo e spero più spettacolare rispetto ai precedenti!
La nostra cara Yuna non sembra così amata dai suoi compagni di classe fatta eccezione per Ray e Mark, e questo si va ad aggiungere ai problemi che sta già affrontando con i suoi genitori. Se pensiamo che a Zamasu è bastato molto meno per perdere la brocca e dare il via a tutto il casino che ha fatto si può ben capire la preoccupazione dei nostri cari amici insegnanti. Inoltre cominciamo a intravedere che l'interesse del rosso nei confronti della sua amica non è poi così tanto a senso unico...
Abbiamo visto il nostro vecchio congelatore perire apparentemente per mano della new entry Bullet, che non sembra poi un così gran esempio di eroe. Goku e Vegeta hanno percepito il combattimento tra lui e Freezer, ma soprattutto la grandissima potenza del giustiziere, e se si sono spaventati vuol dire che si tratta davvero di tanta roba!
Ma sarà dalla nostra parte? E soprattutto, cosa intendeva quando diceva di non provenire da ‘questa’ Terra?
Lo scoprirete nelle prossime puntate di Dragon Ball Omega!
Alla prossima!

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Capitolo 4
*** RESPONSABILITÀ (PARTE 1 DI 2) ***


OPENING
 
Dragon Ball Super OST - Cha-La-Head-Cha-La (Days of Battle)

 
Un nuovo potentissimo guerriero, Bullet, ha sconfitto con facilità Freezer. Tuttavia, nonostante il suo aspetto possa trarre in inganno, egli si dimostra non meno crudele del tiranno, pretendendo lussi e piaceri in cambio dei suoi servigi.
Goku e Vegeta, a eoni di distanza, percepiscono lo scontro tra i due, e sembrano molto preoccupati dalla forza del nuovo “eroe” in circolazione.
Pieni di dubbi e preoccupazioni continuano a svolgere il loro ruolo d’insegnanti nella Scuola Divina del Settimo Universo, ma presto riceveranno una visita inattesa…
 
CAPITOLO 4 - RESPONSABILITÀ (PARTE 1 DI 2)
 
- “Così, Gabriel… concentrati. Lascia fluire il ki dentro di te…” -
- “E’ molto… difficile, prof. Vegeta…” -
- “Non ti deconcentrare, ce la stai facendo, ecco, così…” -
La ragazza riuscì a formare tra le sue mani una sfera d’energia, stavolta dalla forma regolare. Ciò la riempì di gioia, ma Vegeta la rimproverò - “Non perdere il controllo! E’ facile creare l’energia, ma è difficile gestirla!” -
Yuna seguì il consiglio del maestro, canalizzando il flusso di ki e gestendolo al meglio. Il Principe dei saiyan andò dunque a vedere i progressi dei suoi allievi: tutti sembravano procedere più o meno bene, anche se ce n’erano alcuni migliori degli altri. In particolare, e ciò lo lasciò molto sorpreso, Ray, che gestiva la sua forza spirituale apparentemente senza il minimo sforzo. Raramente aveva visto un controllo del genere da un ragazzo così giovane.
Alla fine della lezione, proprio mentre i ragazzi se ne stavano andando, Vegeta disse al rosso - “Buon lavoro, Valentine. Continua così.” -
Questi restò impressionato: un complimento dal prof. Vegeta?! Cos’era, la Giornata Universale della Pazzia?!
- “G… grazie, professore…” -
Il Principe gli fece cenno di sì con la testa, poi andò per la propria strada.
- “Cocco del prof…” -
Ray si girò, e vide Yuna che gli faceva la linguaccia.
- “Che ci posso fare, io do solo il mio meglio.” - commentò con sincera modestia.
- “Quanto t’invidio, vorrei essere come te…” -
Lui storse il sopracciglio - “Che stai dicendo?! Tu sei molto più brava di me in tutto!” -
- “Tu però lo fai con una tale naturalezza… e dai sempre il massimo. Io invece non ci riesco…” -
- “Io faccio quello che faccio senza pensarci troppo, come mi viene. Diventa automatico, quando ti occupi della terra e del bestiame.” -
Yuna restò affascinata dalla sua affermazione: tutto quello che gli bastava era stare a contatto con la natura. Lei non era mai vissuta a lungo in mezzo ad essa, essendo sempre rimasta entro i confini della sua città, e quelle poche volte che stava con i suoi genitori nei loro tanti viaggi di lavoro non poteva assistere alle meraviglie dei pianeti che visitava, in quanto doveva rimanere in albergo, nel palazzo o nell’astronave in cui erano ospitati per “non disturbare gli adulti mentre parlavano di cose importanti”, loro testuali parole.
Il pensiero la riempì di rabbia, tanto che strinse i pugni fin quasi a ferirsi i palmi delle mani, ma Ray la riportò alla realtà - “Tutto bene, Yuna?” -
La sua voce la calmò istantaneamente - “Sì, Ray, sì…” -
- “Sei sicura?” -
- “Tranquillo, lo sono.” -
No, il giovane non si fidava. Aveva capito che c’era qualcosa che non andava, ma non riusciva proprio a capire cosa, poteva solo fare congetture. E lui odiava le congetture, voleva certezze.
D’un tratto si accorsero che tutti i loro compagni si stavano dirigendo a gran velocità fuori dall’istituto.
Pensarono all’unisono - “Ma che diavolo sta succedendo?” -
Si unirono ai loro colleghi di scuola, andando verso il cortile. Ciò che videro li lasciò a bocca aperta: giù dal cielo azzurro stava scendendo un drappello di navette spaziali, le quali ne circondavano una molto più grande. Quando essa si posò a terra tutti poterono vederla con più attenzione, e restarono basiti di fronte al simbolo che essa presentava: era una male attorno alla quale era avvolto un serpente che si mordeva la coda, con sullo sfondo un triangolo. Chi osava violare il luogo più sacro del Settimo Universo?!
- “Ma chi sono questi?” - domandò Ray, confuso.
Yuna, invece, sembrava veramente agitata, come mai prima d’ora lui l’aveva vista, tanto che aveva la fronte imperlata di sudore e respirava a fatica - “No… non è possibile… non possono… essere loro…” -
- “Loro chi??” -
Il portellone della nave si aprì, e apparvero due figure: erano un uomo e una donna tra i 35 e i 40 anni (almeno nella scala terrestre). Lui era molto alto, con capelli castani scuri e occhi dello stesso colore, molto magro e slanciato, con indosso un lungo cappotto nero, dal quale si potevano intravedere pantaloni dello stesso colore e scarpe di delicato mocassino. Lei invece era più bassa, ma i suoi tacchi le permettevano di raggiungere l’altezza della persona accanto a lei, aveva lunghi capelli rossi e occhi azzurri, e portava un vestito color fuoco che lasciava intravedere le sue forme, generose e al contempo atletiche.
Ci fu un silenzio di tomba, poi TUTTI i ragazzi cominciarono a urlare come gli adolescenti in preda agli ormoni quali erano.
- “OH, MIEI DEI! SONO LORO! SONO LORO!” -
- “E’ INCREDIBILE! NON AVREI MAI PENSATO DI VEDERLI IN VITA MIA, E INVECE… ECCOLI QUI!” -
Ray, che aveva un grosso punto interrogativo sopra la propria testa, domandò a Yuna - “Chi sono loro? Mi sembra che abbiano… un’aria familiare…” -
La sua amica restò per qualche secondo in silenzio, poi disse - “Loro… sono… i miei genitori…” -
La mascella dell’ardrissano cadde letteralmente a terra. Dopo essere rimasto di ghiaccio per circa mezzo minuto urlò - “COSAAAAAA?! QUELLI SONO… SHINJI E ASUKA GABRIEL?!” -
- “Sì…” -
Lui restò senza parole: quelli erano i leggendari Shinji e Asuka Gabriel, la coppia più famosa dell’intero Universo?! Beh, la cosa, in fondo, non doveva sorprendere: si vedeva lontano un miglio l’aura di grande carisma che emanavano, stavano addirittura facendo degli autografi e delle foto coi loro tanti ammiratori.
- “SI PUO’ SAPERE COSA DIAVOLO CI FATE QUI FUORI IN ORARIO DI LEZIONE?!” -
Tutti gli studenti si girarono e, pietrificati, videro Lord Beerus, molto arrabbiato per quell’atto d’insubordinazione da parte loro, attorniato da Whis, Goku e Vegeta.
Quest’ultimo fissò bene i due “ospiti”, e rimase senza parole. Di tutte le persone in tutte le Galassie del dannatissimo Universo proprio loro erano venuti su quel planetoide!
- “Ma… non è possibile… voi siete…” -
- “Principe, o meglio, Re Vegeta IV… è un piacere conoscerti, finalmente… sono contento che la razza dei saiyan non si sia estinta.” - rispose Shinji, salutandolo con un sincero sorriso.
Goku, invece, li squadrò per bene, ma non riuscì a capire chi fossero - “Ma chi sono questi tizi…” -
Di fronte alla rozzezza del suo amico/rivale Vegeta arrossì per l’imbarazzo - “KAKAROTH, RAZZA DI DEFICIENTE, MOSTRA UN PIZZICO DI RISPETTO!” - e gli diede un pugno sulla testa, facendogli molto male.
- “Ahia, ma perché mi hai dato un pugno, Vegeta?!” -
- “PERCHE’ SEI IL SOLITO IDIOTA!” -
- “Scusate tanto, ma mi devo associare a Goku: voi due chi sareste?” - chiese a sua volta il Dio della Distruzione del Settimo Universo, squadrandoli da capo a piede, cosa che non fu particolarmente di peso a Shinji, mentre sembrò irritare molto Asuka, che sembrava trattenersi a stento da dirne quattro al gatto antropomorfo.
- “Signore, loro sono Shinji e Asuka Gabriel. Lei non li ha mai conosciuti prima d’ora perché quando sono nati lei già dormiva.” - rispose Whis - “E’ un piacere fare la vostra conoscenza, signori Gabriel. Per noi è un onore ricevere le due personalità più importanti dell’Universo.” -
- “Il piacere è tutto nostro, signor Whis. Ci hanno parlato molto di Lei e Lord Beerus i nostri predecessori.” - rispose la donna, che tradiva un atteggiamento altezzoso. Ciò lasciò sorpreso Goku: lei si permetteva di parlare così con loro?! Chissà se era una tipa forte, magari anche il marito lo era!
- “In tal caso, è un onore avervi qui come ospiti nella nostra scuola, signori Gabriel.” - affermò Beerus - “Suppongo che non siate qui per una visita di cortesia, né per vedere vostra figlia.” -
- “Effettivamente no. Si tratta di un affare della massima urgenza, di cui già è stata informata la Pattuglia Galattica, ma che noi vogliamo discutere in privato con voi, essendo top secret.” -
Vi fu un attimo di silenzio, poi il Dio urlò agli studenti - “Che avete da guardare, mocciosi?! Potete andarvene, avete tutta la giornata libera!” -
Seguì un gigantesco boato: non solo avevano incontrato due dei loro idoli, ma addirittura non avevano più lezione?! Non potevano chiedere di meglio!
Tutti andarono di corsa verso il centro commerciale adiacente alla scuola, le cui saracinesche avevano aperto appena Beerus aveva comunicato ai negozianti che i ragazzi sarebbero usciti prima.
Tuttavia, due di essi, di nostra conoscenza, non si unirono a loro, bensì si misero a passeggiare per i giardini, praticamente vuoti, della scuola.
- “Yuna, sei sicura di sentirti bene?” - domandò Ray, dopo aver passato tanti minuti a camminare in silenzio.
- “Te lo assicuro, Ray, sto benissimo…” -
Lui si fermò, si mise davanti a lei e la guardò negli occhi - “No, non è vero. Te lo vedo in faccia, sei triste.” -
- “E anche se fosse? Lasciami in pace…” -
- “Ti prego, Yuna, possiamo parlarne… riguarda i tuoi genitori? Tranquilla, con me puoi dire tut…” -
- “NO!” -
L’urlo della castana spaventò a morte l’amico: era diventata totalmente un’altra persona, i suoi occhi, celesti quanto quelli della madre, erano iniettati di sangue, e la sua voce sembrava diventata molto strana, quasi… soprannaturale. Ma soprattutto il suo ki andò fuori controllo, e per poco non fece volare in aria Ray.
- “MA CHE CA… YUNA, CHE SUCCEDE?!” -
- “TU NON TI DEVI INTROMETTERE NEGLI AFFARI MIEI E DELLA MIA FAMIGLIA, CHIARO?!” -
- “CALMATI!! SE I PROFESSORI TI BECCASSERO RISCHIERESTI DI ESSERE ESPULSA!!” -
- “PENSI CHE ME NE FREGHI QUALCOSA?! TANTO IO SARO’ PER SEMPRE UNA DELUSIONE PER QUEI BASTARDI, AI QUALI NON FREGA NULLA DI ME!!” -
Il rosso non sapeva più cosa fare: era andata totalmente fuori controllo. Era circondata da un’aura bianca come la luce più abbagliante, e, cosa incredibile, sembravano essersi formate dietro di lei le sagome di due ali, anch’esse di luce.
- “DANNAZIONE, MA CHE LE PRENDE?! Yuna, ma chi sei in realtà…” -
All’improvviso una figura mise una mano sulla spalla alla ragazza - “Yuna, calmati. Che ti succede?!” -
Quella voce, che per lei sembrava familiare, le fece riacquistare parzialmente il senno. Si girò, e alla vista di quell’individuo cominciò a calmarsi. Il suo ki si abbassò pian piano, per tornare sopito, e anche le ali d’angelo scomparvero.
- “Sei… sei tu…” - e scoppiò in lacrime sul suo petto.
- “E’ tutto a posto, bambina, è tutto a posto, ci sono io con te…” -
D’improvviso si materializzarono le figure di Goku, Vegeta, Whis, Beerus, Shinji e Asuka, che erano arrivati in un attimo grazie al teletrasporto del primo.
- “Abbiamo sentito l’aura di Yuna praticamente impazzire! Cos’è successo?” - domandò l’Angelo.
Asuka squadrò per bene il tipo che abbracciava la figlia, e commentò - “Oh, sei arrivato, finalmente!” -
 
Molti minuti prima
 
- “Allora, cosa vi porta qui?” - domandò Beerus ai due coniugi, seduto davanti alla scrivania del suo ufficio con accanto Whis, mentre Goku e Vegeta erano poggiati al muro ai lati opposti della stanza.
- “Credo che voi tutti sappiate che il tiranno galattico Freezer è recentemente ricomparso dopo essere stato creduto morto per 16 anni, ristabilendo il suo impero dopo che esso è stato vittima di lotte intestine dopo la sua scomparsa.” - rispose Asuka.
Goku e Vegeta rimasero in un silenzio imbarazzante, che fu interrotto da Whis - “Sì, lo sappiamo, quindi?” -
- “Dovete sapere che negli ultimi mesi ha intensificato la sua attività di conquista, saccheggiando pianeti su pianeti per poi rivenderli a caro prezzo…” -
La donna prese in mano un piccolo proiettore portatile, dal quale mostrò sulla parte immagini a dir poco atroci, di città e villaggi distrutti, con pile di cadaveri carbonizzati, e oceani prosciugati.
Il saiyan nato col nome di Kakaroth deglutì: aveva contribuito lui a quei disastri facendo tornare in vita Freezer, non poteva negarlo. Doveva tenere in conto che non avrebbe mai abbracciato la via del bene, che sarebbe rimasto il solito distruttore di mondi. Non ci aveva pensato, del resto quando lo riportò sulla Terra per farlo partecipare al Torneo del Potere assieme a loro l’unica cosa a cui stava pensando era la sopravvivenza del Settimo Universo.
Anche Vegeta ripensò a quel gesto, e non poté fare a meno di guardare il suo alleato con rabbia, pensando - “Ecco il risultato della tua magnanimità, idiota…” -
- “Quindi?” - chiese il Dio della Distruzione - “Non sarete venuti qui a farci una lezione su quanto sia brutta la guerra, spero…” -
- “Quello lasciatelo ai pacifisti e ai fricchettoni, Lord Beerus… io e mio marito pensiamo alle cose serie, e a come risolvere i problemi dell’Universo…” -
Shinji concordò con un cenno di capo con la moglie, poi prese la parola - “Siamo stati informati da fonti fidate nella Pattuglia Galattica che otto mesi fa Freezer ha scoperto l’esistenza di un guerriero saiyan di nome Broly, e che è venuto sul pianeta noto come Terra alla ricerca delle cosiddette Sfere del Drago.” -
Goku e Vegeta rimasero stupefatti: sapevano che sulla Terra esistevano le Sfere?!
Il Principe si stava immaginando mille modi coi quali uccidere quello che era secondo lui il colpevole - “Dannato Jaco, deve averlo spifferato a qualcuno! Inutile decerebrato, se lo prendo…” -
Asuka schiacciando un bottone sul proiettore diede il via ad un filmato, nel quale si vedevano spezzoni del combattimento contro Broly.
- “Dalle immagini possiamo vedere come Broly si sia scontrato con i qui presenti Goku e Vegeta, trasformandosi nel Leggendario Super Saiyan provocando gravi danni alla regione del pianeta nota come Terra dei Ghiacci…” - ricominciò a parlare il castano - “Poi, ad un certo punto, i due improvvisamente spariscono, e al loro posto, dopo un’ora nella quale Broly combatte contro Freezer, compare un individuo i cui tratti sembrano un misto tra i due, una sorta di loro fusione di nome Gogeta, almeno stando a quanto ha detto da lui stesso al tiranno. Alla fine, come potete osservare, sconfigge Broly, che però sembra scomparire un attimo prima di ricevere il colpo di grazia, e stranamente Gogeta sembra sorridere. Come potete spiegarcelo?” -
I due saiyan sudarono freddo: erano in trappola. Non potevano negare che avevano lasciato vivere Broly, lo avevano cercato di nascondere a lungo, ma erano consapevoli che si sarebbe venuto a sapere, prima o poi. E poi, come diavolo avevano fatto quei tipi a spiarli senza farsi scoprire. Era proprio vero: Shinji e Asuka Gabriel erano delle persone incredibili, in grado di tenere sotto scacco pure gli Dei.
Goku trasse un lungo sospiro, poi disse la verità - “Broly è stato riportato sul suo pianeta d’origine con le Sfere del Drago, dove ora si trova.” -
- “Perfetto, allora andate là e uccidetelo.” -
Le parole fredde e brutali di Asuka lasciarono il protettore del pianeta azzurro interdetto - “COSA?!” -
- “Mi ha sentito bene, Son Goku. Vada là e lo uccida prima che possa diventare una minaccia.” -
- “Ma… Le assicuro che Broly non è una cattiva persona! Lo sto aiutando a imparare a controllare il suo potere, sta già facendo grandi progressi! Anzi, potrebbe essere utile in futuro!” -
- “Osa mettersi contro di me?! Lo sa chi sono io?!” -
- “Sì, una persona che evidentemente non ha rispetto della vita altrui!” -
Lei ammutolì, fissandolo per un attimo negli occhi - “Son Goku, Le assicuro che io ci tengo agli altri, e proprio per questo voglio impedire che una tale minaccia scorrazzi in giro per l’Universo.” -
A quel punto intervenne Whis - “Signora Gabriel, Le posso garantire che Goku è un tipo con la testa sulle spalle, al di là delle apparenze. Ha affrontato situazioni ben peggiori di questa. Dopotutto, lui ha sconfitto Majin Bu, ha salvato il nostro Universo dalla cancellazione e in più è un amico fidato di Lord Zeno.” -
Shinji e Asuka restarono allibiti di fronte a quell’affermazione: lui aveva ucciso Majin Bu, salvato il loro Universo dalla distruzione ed era addirittura amico di Zeno?! Forse quel Goku era meno stupido di quanto sembrasse…
- “Però… i miei complimenti, Son Goku…” - commentò il castano, sbalordito.
- “Beh, è evidente che le cose sono diverse da quanto ci aspettassimo…” - disse la moglie - “Se quello che dice il signor Whis è vero allora il Suo giudizio è molto più da tenere in considerazione riguardo a Broly…” -
- “Esatto, ha visto?!” -
Di fronte a quell’ennesimo atto d’insubordinazione Vegeta si avvicinò velocemente a Goku e gli diede una gomitata sulle costole, togliendogli il respiro - “Non comportarti come un cavernicolo, deficiente.” -
Asuka sospirò, poi ricominciò a parlare - “Tuttavia, noi consigliamo di continuare a tenerlo d’occhio. Non si sa cosa sarebbe in grado di fare. Me lo promette?” -
- “Certamente! Parola di Son Goku!” -
- “Bene, ora proseguiamo…” -
Le successive immagini mostravano Freezer alla conquista di un altro pianeta - “Queste sono state scattate due giorni fa, sul pianeta Ubriss. Freezer, dopo aver distrutto le forze armate confederate assieme allo squadrone della Pattuglia Galattica mandato lì per controllare la situazione stava procedendo alla sua conquista di Ubriss, quando ecco che è comparso sulla scena questo strano tipo…” -
La foto mostrava chiaramente un uomo dall’aspetto atletico vestito di una strana tuta aderente grigia, che lo copriva totalmente eccetto che per la zona intorno alla bocca e il naso - “Da qui le immagini e i filmati ci sono arrivati molto disturbati, ma da quel che siamo riusciti a carpire si tratta di un tizio chiamato Bullet. E’ stato già avvistato nell’Universo salvare mondi per poi ottenere benefici in cambio, in primis… ‘piaceri’… proclamandosi al tempo stesso dio.” -
Goku aveva davvero una brutta sensazione: si ricordò di aver percepito il potere di Freezer svanire due giorni prima, sovrastato da quel ki incredibile. Anche Vegeta aveva la stessa sensazione, del resto.
- “Nonostante si sia impegnato a fondo, alla fine Freezer, in enorme svantaggio, ha lanciato un attacco per distruggere il pianeta assieme a Bullet, che però è riuscito a rispedirlo al mittente.” -
Questo confermò i sospetti dei due saiyan, che persero un battito. Quello dai capelli a ciuffo di carota chiese timoroso - “E… cos’è successo a Freezer?” -
- “Non lo sappiamo. Probabilmente è stato disintegrato dal suo stesso colpo.” -
Questo confermò i sospetti dei due saiyan, che si guardarono preoccupati: quel Bullet era davvero un tipo pericoloso. Da quel singolo attimo in cui avevano la sua aura avevano capito che possedeva un potere straordinario che poteva rivelarsi una grave minaccia, ben peggiore di Broly. Per quanto il “supereroe” fosse inferiore in forza bruta rispetto al saiyan leggendario non possedeva la sua indole solitamente pacifica, anzi, sembrava davvero un tipo crudele.
- “Quest’uomo potrebbe rappresentare una grave minaccia per l’ordine umano e divino, vista la sua potenza senza precedenti…” - riprese Shinji - “Pertanto, vi chiediamo se possiamo avere la vostra piena collaborazione, in caso di necessità.” -
- “In che senso ‘in caso di necessità’?!” - urlò Goku, stupefatto - “Questa sì che è una minaccia per tutti noi, altro che Broly!!” -
- “Signor Son, si calmi! Non c’è alcun motivo di attaccarlo, almeno finché non ci minaccerà direttamente!” -
- “COOOOOOSA?! MI STATE DICENDO CHE UN POVERETTO CHE STA PER I FATTI SUOI SAREBBE PERICOLOSO PER L’UNIVERSO, MENTRE UNO CHE VA IN GIRO A FAR FUORI GENTE E A PROCLAMARSI DIO VA BENE?! MA IN CHE MODO RAGIONATE, SI PUO’ SAPERE?!” -
- “Prima cosa: la Pattuglia Galattica concorda con noi!! Per quanto possa essere crudele, Bullet finora non ha dato problemi, anzi, da quel che sappiamo le popolazioni che lui ha salvato erano ben disposte a ‘ricompensarlo’, e ci ha liberato di un pericolo come Freezer!! Seconda cosa: non osi mancarci di rispetto!! Noi abbiamo una certa autorità, lo sa, e la possiamo far arrestare seduta stante!!” -
- “ARRESTARMI?! MA DICO, SIETE PAZZI?!” -
- “GOKU, ADESSO BASTA!!” -
La voce altisonante di Beerus spaventò il saiyan, che farfugliò - “Ma, Lord Beerus, loro stanno…” -
- “Loro hanno ragione, in parte!” -
Quel “in parte”, invece che rallegrare i coniugi, li fece alterare non poco: per quale motivo non era totalmente d’accordo con loro? Loro avevano SEMPRE ragione, lo avevano dimostrato continuamente, salvando più volte le Quattro Galassie da varie minacce. Poco importava che fosse un dio, anche le divinità sbagliano, come avevano fatto spesso i Kaiohshin, soprattutto contro Majin Bu milioni di anni prima.
- “E’ vero, per ora questo Bullet non sembra aver combinato atti davvero dannosi, però non mi piace il suo atteggiamento!” -
- “Per quale motivo?” - chiese Asuka, più infastidita che incuriosita.
- “E’ molto semplice…” - rispose Whis - “Quasi due anni fa un apprendista Kaiohshin di nome Zamasu aveva progettato una ribellione su scala multiversale, con lo scopo di eliminare i mortali di tutti gli Universi per instaurare un suo regno personale, nel quale aveva probabilmente in mente di creare una nuova razza totalmente assoggettata a lui. Il piano era questo: avrebbe ucciso il suo mentore, Gowasu, per rubare il suo Anello del Tempo, poi sarebbe andato nei vari Universi ad uccidere i rispettivi Kaiohshin, eliminando al contempo gli Dei della Distruzione, in quanto le loro vite sono collegate, rendendo inattivi noi Angeli, e quindi incapaci d’intervenire. Dopodiché si sarebbe nascosto per allenarsi fino a raggiungere la forza di Lord Zeno e il Daishinkan, per poi eliminarli. Quindi sarebbe divenuto il nuovo sovrano degli Universi, il tutto rubando il corpo di Goku grazie alle Super Sfere del Drago.” -
I Gabriel rimasero di stucco di fronte a tale affermazione - “Goku?! Perché?!” -
- “Zamasu aveva percepito il suo grande potenziale, e credeva che avendo il corpo di un saiyan divino sarebbe potuto migliorare fino a raggiungere quasi l’onnipotenza. Tuttavia, il suo piano aveva delle falle, poiché non ricordava, o forse non ne era nemmeno mai stato a conoscenza, che l’Anello del Tempo proteggeva solo dall’Hakai degli Dei della Distruzione, non da quello di Zeno, per cui a Nostra Maestà sarebbe bastato uno schiocco di dita per cancellarlo dall’esistenza. In più, è sopraggiunto nel suo piano un imprevisto…” -
- “Che genere d’imprevisto?” -
- “All’improvviso è comparso uno Zamasu proveniente da un’altra linea temporale, che aveva rubato il corpo di Goku e si faceva chiamare Black. Goku e Vegeta hanno viaggiato nella timeline dove Black si nascondeva, e nella quale aveva reclutato il rispettivo Zamasu, che aveva ottenuto l’immortalità grazie sempre alle Super Sfere, quindi hanno ingaggiato un combattimento con loro, mentre Beerus eliminava il nostro Zamasu. Grazie all’aiuto del figlio di Vegeta di quella linea temporale, un ibrido saiyan-terrestre chiamato Trunks, sono riusciti a metterli alle strette. Black e Zamasu si sono quindi fusi con gli orecchini Potara, costringendo Goku e Vegeta a fare lo stesso. Alla fine loro e Trunks sono riusciti a disintegrare lo Zamasu fuso, ma il suo spirito, in quanto immortale, si è in un qualche modo trasformato, divenendo un’entità onnipresente, tanto da provare addirittura a penetrare in altre timeline, compresa la nostra. A quel punto Goku non ha avuto altra scelta che quella di chiamare lo Zeno di quella linea temporale, che ha cancellato Zamasu assieme al suo intero Multiverso. Dopodiché Goku lo ha portato nella nostra dimensione, e attualmente la governa assieme al nostro Re del Tutto.” -
Shinji e Asuka fissavano l’Angelo completamente shockati: quella storia era semplicemente assurda. Davvero era successo tutto quel casino e non se n’erano accorti minimamente?! E in più adesso c’erano ben DUE Zeno.
- “Va tutto bene?” -
- “Sì, dobbiamo solo sederci… un attimo…” -
I due si sedettero sulla poltrona, mettendosi le mani sulle meningi. Troppe informazioni si erano riversate nei loro poveri cervelli in circa un minuto.
- “E’… la storia più assurda che io abbia mai sentito…” - commentò Asuka - “Ma se la state raccontando voi presumo sia vera…” -
- “Non si sbaglia, signora Gabriel…” -
- “E’ incredibile… abbiamo rischiato davvero così tanto senza accorgerci di nulla…” - disse invece Shinji.
- “Il piano di Zamasu, eccetto che per la parte riguardante l’eliminazione di Zeno e di mio padre, era perfetto, e sarebbe avvenuto se non ci fosse stata l’interferenza di Trunks, venuto a chiedere aiuto a noi, e del se stesso proveniente da un’altra linea temporale. Per questo sono state istituite in tutti gli Universi le Scuole Divine, per temprare i guerrieri del domani nel corpo e nella mente, evitando la nascita di una nuova divinità corrotta.” -
- “Capisco… in questo caso, Son Goku, Vegeta, vi ringraziamo per quello che avete fatto per tutti noi, mettendo a rischio le vostre vite per salvarci.” -
- “Dovere nostro, grazie…” - rispose il più giovane dei saiyan, che adesso provava un po’ meno ostilità nei confronti dei coniugi Gabriel. Almeno gli riconoscevano un merito…
- “In questo caso ci affidiamo molto di più al vostro giudizio. Cosa pensate di fare con Bullet?” -
- “Io direi di tenerlo d’occhio, per il momento, ma alla prima avvisaglia di qualche problema lo cancellerò seduta stante, senza alcuna remora.” - proclamò Beerus, ottenendo il tacito consenso di Whis, Vegeta e Goku. Quest’ultimo, però, sentiva il suo solito spirito combattivo che lo invogliava ad affrontare quel Bullet. Chissà quanto era forte…
- “Molto bene. Credo che abbiamo raggiunto un accordo.” - disse Shinji - “Ora, per procedere con un eventuale piano avremo bisogno della collaborazione di una persona molto importante, che conosce Bullet come le sue tasche.” -
Tutti erano incuriositi, soprattutto Goku - “E chi sarebbe?” -
- “Dovete sapere che Bullet è un terrestre, ma non proviene dalla nostra Terra, bensì da quella del Sesto Universo.” -
I presenti, compresi Beerus e Whis, restarono sbalorditi da quell’affermazione, mentre Vegeta ripensò per un attimo al pianeta Sadala e ai suoi saiyan. Chissà come stavano Cabba e le sue amiche…
- “V… viene dal Sesto Universo?!” - domandò Goku.
- “Esatto, il nostro gemello, da quel che dicono le antiche pergamene, almeno. Ma perché siete tanto sconvolti, sembrate aver visto un fantasma.” -
- “Lord Beerus, glielo dica, devono saperlo.” - sentenziò l’Angelo.
- “Sapere cosa?” -
- “Ecco…” - rispose la divinità, grattandosi la testa - “Potrei… ecco… potrei essere… insomma, il responsabile di tutto questo, in parte…” -
- “Che vuole dire?!” -
- “La Terra dell’Universo 6 era stata distrutta tanto tempo fa in un conflitto… e io potrei averla… ripristinata con le Super Sfere del Drago…” -
Vi fu un attimo di gelido silenzio, nel quale Asuka si alzò dal divano, avvicinandosi alla scrivania. Dopo essere rimasta ferma per alcuni istanti, diede una botta su di essa, spaccandola in due - “SI PUO’ SAPERE COSA TI FRULLA IN TESTA, IDIOTA?!” -
I presenti la guardarono pietrificati dal terrore (compreso Whis): lei… OSAVA DARE DELL’IDIOTA A BEERUS, E ROMPEVA PURE LA SUA PREGIATISSIMA SCRIVANIA?! MA ERA PAZZA O COSA?!
Il Dio della Distruzione restò un attimo zitto, come congelato, poi strillò a pieni polmoni di rimando - “COME OSI RIVOLGERTI COSI’ A ME BRUTTA INSOLENTE?!” -
 
Neon Genesis Evangelion OST - Asuka Strikes
 
- “IO MI RIVOLGO A TE COME MI PARE, STUPIDO! COME HAI POTUTO RIPORTARE IN VITA UN ESSERE COSI’ PERICOLOSO?!” -
- “VOLEVO FARE UN REGALO A MIO FRATELLO, COSI’ SI SAREBBE POTUTO GUSTARE LE PRELIBATEZZE DI QUEL PIANETA!” -
- “COOOOOOOOOSA?! PER QUESTA STRONZATA AVETE MESSO LASCIATO A PIEDE LIBERO UNA MINA VAGANTE DI QUESTO GENERE?!” -
- “CHE DIAVOLO NE POTEVO SAPERE CHE SULLA TERRA DEL SESTO UNIVERSO CI POTESSE ESSERE UN TALE PAZZO?! IO SONO UNA DIVINITA’, MICA HO LA PALLA DI VETRO!!” -
- “Veramente sì…” - disse Whis, indicando il globo presente sulla punta del suo bastone - “E anche un Pesce Oracolo…” -
- “NON SEI AFFATTO D’AIUTO, WHIS!” -
- “Io dico solo la verità, mio Signore, anche quella per Lei scomoda…” -
- “SEI UN TRADITORE!” -
- “NON POSSO CREDERE CHE VOI DIVINITA’ SIATE COSI’ STUPIDE!!” - continuò a strillare Asuka, in preda all’ira.
- “RIPETILO, SE HAI IL CORAGGIO!!” -
- “STUPIDE, STUPIDE, STUPIDE!!” -
- “ADESSO BASTA, MISERA MORTALE, TI SISTEMO!!” -
- “VIENI QUI, RISOLVIAMO LE COSE ALLA VECCHIA MANIERA!!” -
A Whis bastò prendere Beerus per la collottola per tenerlo fermo, mentre ci volle l’intervento, oltre che di Shinji, di Goku e Vegeta per impedire ad Asuka di saltare addosso al Dio della Distruzione e fare una brutta fine.
La rossa era assolutamente senza parole: era la prima volta che qualcuno si permetteva di tenerle testa, tutti di solito restavano interdetti dalla sua aura di superiorità e dal suo carisma, compresi i Kaiohshin. Non le importava niente che quello fosse un Dio della Distruzione, nessuno poteva mancarle di rispetto!
Dopo alcuni minuti nei quali i due continuarono a lanciarsi insulti a vicenda (e anche ai loro antenati) alla fine si calmarono, continuando comunque a tenere il broncio e a non rivolgersi tra di loro.
Whis rimase piacevolmente colpito dal comportamento di Beerus: lui tre anni prima non ci avrebbe pensato due volte a cancellare Asuka Gabriel dall’esistenza, mentre adesso sembrava essere diventato molto più controllato perfino nei suoi scatti d’ira. Era davvero maturato, il tutto grazie a Goku.
Lo stesso non si poteva dire di Asuka: Shinji sapeva che, in fondo, restava uguale a quando aveva 14 anni, quando l’aveva conosciuta, ovvero fiera, indomita e che si arrabbiava facilmente. Non le capitava più ciò tanto spesso, anche perché tutti nell’Universo un po’ la temevano, visto il loro potere politico, e questo l’aveva resa ancor più arrogante di quanto non lo fosse già. E. dovette ammettere l’uomo, ciò la rendeva terribilmente attraente.
Goku e Vegeta, invece, pensarono che al confronto perfino le loro mogli erano più calme di lei quando avevano la luna storta. Certo, i saiyan, trovavano intriganti le donne forti, ma quella era una pazza isterica che avrebbe fatto perdere qualsiasi stimolo perfino al compianto Re Vegeta III, che adorava notoriamente le tipe combattive (ne aveva un vero e proprio harem con schiavetti al loro servizio).
- “Tsk, quello deve essere proprio un maschio beta, anzi, omega…” - pensò il Principe di Shinji.
 
FINE SOUNDTRACK
 
- “In ogni caso…” - riprese quest’ultimo - “Bullet è una faccenda seria, che dobbiamo tenere d’occhio, per cui abbiamo invitato una persona proveniente dal Sesto Universo. Dovrebbe arrivare qui a momenti…” -
- “Chi, per l’esattezza?” - domandò Goku, incuriosita. Tanti nuovi tipi si affacciavano al loro Universo in quel periodo, non si poteva negarlo.
- “Ecco…” -
Il loro discorso venne interrotto da un urlo simultaneo di Kakaroth e Vegeta - “MA… COS’E’ QUESTO KI?!” -
- “Eh? Di cosa state parlando?” -
I due rimasero interdetti: no… non poteva essere…
- “Kakaroth… lo percepisci anche tu, vero?” -
- “Sì… questo ki… è Yuna!” -
- “COSA?! CHE STA FACENDO NOSTRA FIGLIA?!” - gridarono i genitori della ragazza.
- “E’… è straordinario…” -
Goku non aveva mai percepito un’aura così… strana. Era di un tipo particolare che non conosceva, attraente come il canto di una sirena, ma che trasmetteva al contempo timore.
- “Ma chi diavolo è quella mocciosa…” - si disse il saiyan dai capelli a fiamma.
- “Presto, dobbiamo intervenire! Ho un brutto presentimento!” -
- “Sì!” -
Vegeta, Beerus e Whis misero la mano sulla schiena di Goku, che si preparò a utilizzare il Teletrasporto, ma venne fermato da Shinji e Asuka - “Veniamo con voi! Lei è nostra figlia!” -
- “Potrebbe essere pericoloso, ne siete sicuri?” -
- “Ehi, chi pensi che siamo?! Abbiamo una certa forza, se non lo sapete!” - lo sfidò la rossa.
In effetti aveva ragione: non sembravano fortissimi, ma comunque lo erano abbastanza da potersela cavare in un combattimento.
- “Va bene, aggrappatevi anche voi a me! Sarà un po’… strano, vi avverto.” -
- “Conosciamo la tecnica del Teletrasporto di Yardrat, tranquillo. E poi… ehi, che ti prende??” -
Goku era rimasto pietrificato: l’aura di Yuna sembrava essersi calmata, mentre era comparsa un’altra, che era… era… incredibile.
- “Ma è… è…” -
- “EHI, TI MUOVI O NO?!” -
- “S… SI’, GIUSTO!” -
Si teletrasportarono nel luogo dove stava avvenendo quel trambusto, dove trovarono Ray a terra, visibilmente spaventato, e Yuna che, piangendo, stringeva una persona a loro sconosciuta.
- “Abbiamo sentito l’aura di Yuna praticamente impazzire! Cos’è successo?” - domandò l’Angelo.
Asuka squadrò per bene il tipo che abbracciava la figlia, e commentò - “Oh, sei arrivato, finalmente!” -
Questi lasciò dolcemente l’adolescente, e si alzò in piedi. Goku e Vegeta capirono che si trattava dell’uomo al quale apparteneva quell’aura misteriosa. Era molto… particolare: indossava una tuta aderente, come quella di Bullet, solamente blu scura, con stivali e quanti rosso scarlatto e un mantello con strisce bianche e rosse. Sul suo petto era presente un’aquila con le ali spalancate che sorreggeva tra le zampe una spada, sulla cui lama era scritto “GOD BLESS AMERICA”. Aveva dei capelli castani chiari, quasi biondi, occhi azzurri e una mascella molto virile.
- “Scusate per il ritardo, dovevo occuparmi di questa piccola peste che si caccia sempre nei guai… ormai ci sono abituato…” - si avvicinò a Beerus, porgendogli la mano - “Io sono Power, e provengo dalla Terra del Sesto Universo… è un piacere conoscervi, fratelli del Settimo Universo…” -
 
ENDING
 
NOTE DELL’AUTORE
 
Siamo giunti al quarto capitolo di questa prima “saga” di Dragon Ball Omega (al momento ho in mente tre “saghe” per questa storia, questa è quella della “Scuola Divina del Settimo Universo”, per l’appunto). Ho preventivato che essa durerà minimo quindici capitoli, quindi non siamo nemmeno a un terzo della storia (o addirittura a un quarto), iniziata come una one-shot pubblicata per caxxeggio in una domenica pomeriggio uggiosa d'ottobre (wow, Boccaccio de noi altri, proprio).
Abbiamo conosciuto i genitori Yuna, Shinji e Asuka Gabriel, che rendono in parte le loro “controparti” originali (quelle di Neon Genesis Evangelion), uno gentile e abbastanza sottomesso (anche se si tratta di uno Shinji più maturo, e quindi un po’ meno incline a farsi comandare a bacchetta), l’altra molto più impulsiva e irrispettosa verso gli altri (qui invece c’è stata un’involuzione, in quanto questa Asuka, essendo ricca, famosa e temuta da tutti nell’Universo, compresi gli Dei Kaiohshin, è ancor più montata di quella “originale”, anche se questo lato del suo carattere emerge solo con quelli che non si fanno mettere i piedi in testa da lei).
Vi chiederete: come ha fatto a uscire una come Yuna da un background del genere? La risposta è molto semplice: avendo vissuto poco con i suoi genitori è stata cresciuta soprattutto dalle sue balie e dai suoi insegnanti, ed essendo molto rispettosa d’indole (tratto ripreso dal padre) si è fatta influenzare decisamente di più dal loro esempio che da quello dei suoi, rendendola ciò che è ora. Certo, non è esente da traumi, in quanto cresciuta praticamente senza genitori (non ha mica avuto una figura come Piccolo con Gohan, che ha letteralmente sostituito suo padre, né fratelli maggiori che gli potessero dare un buon esempio maschile come invece è successo a Goten). Insomma, un bel casino.
E alla fine di questo bordello s’inserisce il nostro nuovo amico Power (possiamo dire una sorta di Superman del Sesto Universo), che sembra avere un potere straordinario, tanto da lasciare basiti Goku e Vegeta. Inoltre, sembra avere un certo ascendente su Yuna, tanto da calmarla durante la sua "crisi isterica". Quale legame avranno i due?
Come si evolverà la vicenda?
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** RESPONSABILITÀ (PARTE 2 DI 2) ***


OPENING
 
CAPITOLO 5 - RESPONSABILITÀ (PARTE 2 DI 2)
 
Goku e Vegeta stavano fissando Power con un misto di paura e di ammirazione: la sua aura era un qualcosa che non avevano mai percepito in vita loro. Era incredibile, produceva in loro una stranissima sensazione. Era un ki differente da tutti quelli che conoscevano, non riuscivano a decifrarlo in nessun modo. Soltanto una cosa potevano capire: il suo potere andava oltre la loro immaginazione. Lo avrebbero giurato, di sicuro superava quello di Beerus, che, infatti, fissava con costernazione il supereroe che gli tendeva la mano.
Whis, che aveva notato la cosa, invitò il Dio della Distruzione a mantenere un contegno - “Signore, ricambi il saluto…” -
Il gatto antropomorfo strinse timidamente l’arto a Power, che gli sorrise - “Sono molto felice d’incontrarLa, Lord Beerus. E’ un vero onore…” -
- “Il piacere… è tutto mio…” -
Se perfino Beerus sembrava spaventato dal potere di Power allora doveva essere fortissimo, pensò Goku, al che gli disse - “Ehi, Power… io sono Son Goku, ma tu puoi chiamare Goku! Piacere di conoscerti!” -
- “Il piacere è tutto mio, Goku. Da quel che ho sentito sei un insegnante della Scuola Divina del Settimo Universo…” -
- “Esatto! Per caso lo sei anche tu nel Sesto?” -
Di fronte a quella domanda l’uomo rise - “Magari lo fossi… alleverei future generazioni e le istruirei… no, io, purtroppo, essendo l’eroe più forte della Terra ho un sacco d’impegni, in primis con l’Ordine della Giustizia…” -
- “L’Ordine della Giustizia?! E dimmi, ci sono tanti eroi forti come te?! Da quel che riesco a percepire hai un potere enorme!” -
A quel punto s’intromise Asuka - “Power è in assoluto l’essere più potente del Sesto Universo, nessuno può eguagliarlo!” -
- “Non esagerare, Asuka…” - rispose il diretto interessato, un po’ imbarazzato - “Sono poco più di un’icona, niente di che…” -
- “E invece no! Tu sei uno degli eroi più forti di tutti gli Universi, anzi, forse il più forte di tutti!” -
Nel frattempo, Whis, Beerus e Vegeta erano andati ad accertarsi delle condizioni di Yuna e Ray. La prima sembrava in stato confusionale, ma rispondeva alle loro domande, mentre l’ultimo era palesemente sotto shock.
- “Ray, come ti senti?” - gli domandò il Principe dei saiyan.
Il ragazzo respirava a fatica, ancora sconvolto da quello che aveva appena visto. Quella luce emanata da Yuna… terrificante… la cosa più spaventosa che avesse mai visto…
- “Ray… mi dispiace… mi dispiace…” -
Lei provò ad avvicinarsi a passo lento verso di lui, ma il rosso si ritrasse, senza dire nulla. La Gabriel si fermò, e cominciò a piangere.
Notando quello che stava succedendo Goku abbandonò la conversazione con Power e si avvicinò alla ragazza, mettendole una mano sulla spalla per consolarla.
- “Son Goku, lasci andare nostra figlia, subito…” -
Lui si girò verso Asuka, sorpreso - “Ma… non vedete come sta?!” -
- “Deve imparare a cavarsela da sola. Nessuno ti dà la pappina pronta a questo mondo. E ora la lasci.” -
Quella donna… aveva uno sguardo veramente gelido, tanto da spaventarlo. In lei non c’era qualsivoglia sentimento d’amore, o di compassione, ma nemmeno d’odio… sembra quasi… indifferenza, il vuoto totale. Cercò di trovare un po’ di rassicurazione negli occhi di Shinji, sperando che quella povera ragazzina avesse almeno un padre che la comprendeva, ma anche lui aveva uno sguardo inespressivo. Lui proprio non riusciva a capire: cosa diavolo li spingeva a comportarsi così?! Che razza di genitori erano?! Non era di certo il miglior padre del mondo, però a momenti sembravano peggio di lui quando aveva messo a serio rischio la vita di Gohan contro Cell, nella fiducia che arrabbiandosi in una situazione di estremo pericolo avrebbe sfoderato la sua vera forza.
Tuttavia, non volle dargliela vinta - “No.” -
- “Goku, fai come ti dice.” -
Il saiyan restò stupito dalla persona da cui sentì quella frase - “L… Lord Beerus, ma…” -
- “Evitiamo altri conflitti, per oggi. Lasciala.” -
Nella voce del Dio della Distruzione non c’era alcuna ira, anzi, pareva molto calma. Era fiducioso che Goku gli avrebbe dato ascolto, e infatti quest’ultimo così fece - “Va… va bene… ha ragione… però sia chiara una cosa…” - si staccò da Yuna, e guardò Asuka negli occhi - “Io rispetto la vostra autorità genitoriale, ma, se vedrò che questa ragazza soffre per causa vostra non esiterò a intervenire, signori Gabriel.” -
- “E’ forse una minaccia, signor Son?” - domandò con aria di sfida la rossa.
- “No, solo un avvertimento, e un consiglio da padre quale sono. Non tirate troppo la corda con questa ragazza, avete visto di cos’è capace. Potrebbe ritorcersi contro di voi, anzi, contro tutti noi, e sarebbe un vero peccato, con il suo potenziale potrebbe fare grandi cose per tutti noi…” -
Lei e Shinji, per la prima volta in tutto l’arco della giornata, strabuzzarono gli occhi, colti in contropiede dalle parole del guerriero. Nessuno aveva mai osato parlare in quei termini con loro, ma la cosa non suscitava in loro sdegno, anzi, quasi ammirazione nei suoi confronti.
- “Questo è più sveglio di quanto sembri…” - pensò Asuka - “Son Goku… non sembra un semplice insegnante, o saiyan… sembra molto simile a Power, in effetti… meglio non mettersi contro di lui, allora…” -
- “Va bene, signor Son, e sia… affidiamo a lei e ai signori Vegeta, Beerus e Whis nostra figlia. Se ne prenda cura, mi raccomando.” -
- “Lo farò, non si preoccupi.” -
Di fronte a quella scena Whis non poté fare a meno di sorridere, pur avendo qualche dubbio - “Però… Goku, nonostante le apparenze, ha dimostrato ancora una volta il suo grandissimo carisma… è riuscito a convincere Shinji e Asuka Gabriel ad affidare la loro stessa figlia nelle sue mani… anche se… è sembrato troppo facile… meglio stare cauti al riguardo…” -
Nel frattempo Vegeta aveva preso Ray di peso, tirandolo su - “Ehi, riesci a parlarmi.” -
Era ancora spaventato, ma adesso il ragazzo riusciva a spiccicare qualche parola - “Sì… professore…” -
- “Ce la fai ad andare in camera da solo?” -
- “Sì… sì…” -
Valentine cominciò a camminare molto lentamente, andando verso la sua stanza, con Vegeta che lo fissava preoccupato, anche se non lo dava a vedere.
- “Vegeta invece sembra molto cambiato da quando ha mosso per la prima volta i passi nel mondo divino… ora è diventato un vero maestro, che, pur mantenendo la sua aria fredda e distaccata, si preoccupa molto dei suoi allievi… lui e Goku sono davvero cresciuti, chi l’avrebbe mai detto…” -
Whis era davvero orgoglioso di loro: quando entrambi sarebbero stati in grado di controllare l’Ultra Istinto non avrebbero più avuto bisogno dei suoi insegnamenti. Chissà, magari avrebbero voluto prendere il posto di Beerus come Dio della Distruzione. Tuttavia, restava un grande problema: Yuna. Anche l’Angelo aveva percepito il grande potere emanato da lei per quel breve istante, prima che Power la calmasse, e ciò confermava l’impressione che aveva avuto in precedenza della ragazza. Lei aveva un potenziale immenso, ma non sapeva controllarlo. Per un momento gli ricordò Broly, ma era impossibile che un fenomeno come il suo potesse ripetersi così vicino nel tempo nell’Universo, almeno in maniera così casuale. C’era qualcosa che Yuna e i suoi genitori nascondevano, e la cosa grave era che né lui né Beerus sapevano cosa.
- “Yuna, si può sapere cosa ti è preso?” - domandò, serio, il gatto viola alla sua alunna.
- “Niente…” - rispose la castana chinando il capo, desolata.
- “Hai perso il controllo, ed è grave. Ti rendi conto che avresti potuto fare del male a Ray, o peggio? E per quale motivo, ti ha forse fatta arrabbiare?” -
- “No… lui non c’entra niente… sono io che ho fatto tutto questo…” -
- “E perché?” -
Lei per un momento fissò i genitori, che stavano conversando con Power, totalmente noncuranti di lei, e rimase in silenzio. Beerus, però, aveva notato quel gesto, e, capendo che c’entravano qualcosa loro, decise di non interrogarla ulteriormente. Aveva già quello che gli serviva.
- “Va bene, Yuna. Capisco che tu non me ne voglia parlare, al momento. Puoi tornare in camera tua, accompagnata da un servitore robot. Però ti sia chiaro: questa volta la passi, ma sappi che la legge è uguale per tutti! Come ho punito Tracy quando ti ha minacciata posso fare la stessa cosa con te, e se dovessi di nuovo mettere in pericolo un tuo compagno non esiterò a prendere provvedimenti!” -
- “Lo capisco, Lord Beerus. La ringrazio per la Sua clemenza…” -
- “Va bene, ma adesso vai.” -
- “Grazie.” -
La ragazza andò verso il dormitorio, scortata da un robot, mentre il Dio della Distruzione si diresse dal suo assistente, e gli iniziò a parlare - “Che ne pensi, Whis?” -
- “Penso che la situazione qui è seria. Yuna Gabriel possiede un grandissimo potere latente, quasi al livello divino, oserei dire, ma non riesco a capire come ciò sia possibile. La possibilità che sia come Broly è troppo remota. Un potere del genere non nasce in maniera casuale in uno spazio di soli 49 anni, nemmeno nell’immensità dell’Universo. Se fosse così ci troveremmo di fronte a un fenomeno possibile solo in un caso su un triliardo (un milione di miliardi) in natura.” -
- “Quindi, dici che questa sua potenza sia stata in un qualche modo… indotta?” -
- “Non ne sono totalmente sicuro, ma è molto probabile. I nostri cari amici, Shinji e Asuka Gabriel, ci nascondono qualcosa… e ciò non è bello, considerando come siamo esseri divini…” -
- “Nemmeno a me quei due piacciono, e se fosse come dici non esiterò a distruggerli…” - ringhiò Beerus. Come osavano complottare alle spalle di loro, i supremi governanti del Settimo Universo?! Avrebbero pagato per il loro affronto, se avessero provato i loro sospetti, questo era certo!
- “Temo non sia così semplice, mio signore: loro hanno un fortissimo ascendente nei confronti degli abitanti del nostro Universo, sono amati e rispettati da tutti, visti come delle vere e proprie divinità benevole, che hanno portato pace e prosperità, soprattutto dopo la prima morte di Freezer, quando i suoi vecchi domini erano caduti nell’anarchia. Temo, purtroppo, che se dovessimo porre fine alla loro esistenza non solo quelli che li amano non lo accetterebbero, ma potrebbero addirittura rivoltarsi contro di noi e coloro che ci sostengono, scatenando conflitti intergalattici. E, ahimè, questo non piacerebbe per niente a Zeno, che non esiterebbe a far scendere di livello questo Universo, se non addirittura cancellarlo.” -
Il Dio era costernato dal ragionamento dell’Angelo, che filava totalmente. Se li avessero cancellati senza pensarci due volte avrebbero causato un vero e proprio casino nell’intero Cosmo, e ciò avrebbe fatto infuriare il Re del Tutto, e loro sapevano bene di cos’era capace quando era arrabbiato (ne hanno pagato le spese in passato gli Universi dal 13 al 18 e la timeline del Trunks proveniente del futuro), soprattutto ora che di Zeno ce n’erano due, quindi doppia possibilità di essere distrutti. Quei maledetti… riuscivano a tenere sotto scacco perfino le divinità!
- “Cosa pensi di fare, dunque, Whis?” -
- “Investigare nel più totale riserbo. Dobbiamo tenere d’occhio Yuna, e aiutarla a controllare meglio i suoi poteri. Ho il sospetto che lei sappia qualcosa, ma che non ce lo voglia dire, per cui dobbiamo conquistarci mano a mano la sua fiducia. E ho anche il sospetto che Power sappia qualcosa, non sembra la prima volta che la vede perdere il controllo…” -
- “Ok, mi fido di te. Farò come dici.” -
 
- “Salve, signori Shinji e Asuka Gabriel. Penso che voi già mi conosciate, ma, nel caso le mie gesta non fossero già giunte alle vostre orecchie, mi presento: sono Bullet, e provengo da un pianeta chiamato Terra nel Sesto Universo.” -
Nel video si vedeva Bullet seduto su una specie di trono, mentre ai suoi piedi vi erano delle donne vestite con abiti molto striminziti, alcune con sguardo assente, altre evidentemente a disagio, ma che erano costrette a stare così, molto spesso tributo a quello che era divenuto “eroe” d’innumerevoli mondi. L’uomo fissava la telecamera con sguardo strafottente, sicuro di sé e del suo immenso potere.
- “Come ben saprete, in questi giorni c’è stata una grande moria di criminali e tiranni spaziali, tra cui il celeberrimo Freezer. Ebbene, il responsabile sono io, da come avrete potuto vedere con le vostre sonde spia. Sì, le ho notate. Vi faccio i miei complimenti, ad occhio umano sono molto difficili da scovare, ma niente è impossibile per me. Sappiate che non cerco guerra, né voglio ricattarvi. Vi voglio solo avvertire che, se mi lasciate fare la mia opera di bene in questo Universo io non vi toccherò minimamente. Dalle mie parti si dice ‘divide et impera’, e noi possiamo fare benissimo così, amministrare i territori che ci appartengono. Se mi lascerete operare nei luoghi dove imperversano l’anarchia o la tirannide io lascerò in pace i vostri pianeti, dove vigono regimi democratici o voluti comunque dal popolo, molto semplice. Da come avete potuto ben vedere posseggo un potere tale da aver ucciso Freezer, quindi… pensateci bene, ecco tutto. E badate bene, non osate avvertire le Divinità di questo Universo, altrimenti potrebbero esserci spiacevoli conseguenze. Spero che passiate una buona giornata, al prossimo aggiornamento.” -
 
Shinji spense il proiettore portatile, e si rivolse ai suoi interlocutori - “Questo messaggio ci è arrivato poche ore fa da un canale criptato, e quindi impossibile da rintracciare. Riteniamo che Bullet possa muoversi a grandissima velocità nello spazio profondo senza necessità di respirare per lunghi periodi.” -
- “Questo lo confermo.” - disse Power - “Io conosco Bullet, e lui è capace di trattenere il respiro per 24 ore. Certo, questo naturalmente comporta una minore resistenza, e quindi la necessità di diminuire la sua forza e velocità, ma è comunque capace di percorrere interi sistemi solari in poco tempo.” -
- “Davvero? Lo conosci?” - domandò Goku, incuriosito.
Il supereroe sospirò, chiudendo gli occhi, poi rispose - “Sì. Io e Bullet eravamo partner quando vivevamo sulla Terra. Combattevamo il crimine insieme, avevamo formato assieme ad altri eroi un gruppo votato alla difesa non solo del nostro pianeta, ma dell’intera Galassia. Il suo nome è ‘Diamond Fist’.” -
Vegeta, contrariato, s’intromise - “Quindi… è grazie a te se ora ci ritroviamo questa mina vagante nel nostro Universo?” -
- “Fino a un certo punto, Vegeta… vedete, Bullet un tempo era un eroe come me e i miei compagni. Era votato al bene e alla difesa dei più deboli, e provava felicità in ciò che faceva. Era una persona completamente diversa da quella che avete conosciuto voi. Però…” - la sua voce si fece mesta - “Arrivò quel terribile giorno, quando scoppiò la guerra che condannò il nostro pianeta, quella che venne chiamata Terza Guerra Mondiale…” -
- “Terza Guerra Mondiale?? Cioè, ce ne sono state prima altre due??” - chiese nuovamente il Son.
- “Sì, ma mai furono devastanti quanto questa. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di capire chi fosse stato a dare inizio al tutto: la mia amata America, la Russia, la Cina, un altro superumano… fatto sta che non riuscimmo a evitare l’inevitabile, ovvero l’utilizzo delle bombe atomiche. Armi terribili, che a noi supereroi non facevano nemmeno un graffio, ma capaci di distruggere tutto il resto della vita. E così fu: nel giro di poche ore tutti i Paesi del mondo dotati di quegli ordigni ne fece uso, bersagliando i propri nemici. Le conseguenze furono terribili…” - sembrava sul punto di piangere, si vede che stava facendo uno sforzo enorme a trattenersi - “La vita era… totalmente sparita… o meglio, qualcosa, incredibilmente, sopravvisse, ma nel giro di pochi giorni subì lo stesso destino, a causa delle radiazioni. La Terra era… desolata, non esisteva più…” -
Vi fu un attimo di silenzio. Beerus, Whis, Goku e Vegeta si ricordarono di quando videro la Terra del Sesto Universo completamente distrutta, e adesso ne avevano capito finalmente la causa. Sapevano che era stata devastata da una stupida guerra, ma non le cause di essa.
Prese allora la parola il Dio della Distruzione - “Voi ‘supereroi’ che avete fatto dopo?” -
- “Niente. Siamo rimasti per settimane a osservare la completa distruzione della nostra casa dalla nostra base nello spazio. Solo quando le nostre provviste cominciarono a scarseggiare decidemmo di andare su altri pianeti a chiedere asilo, in quanto per la maggior parte ultimi rappresentanti della nostra razza. Molti di noi superarono il trauma, anche se ci vollero anni, ma Bullet… lui era una persona molto sensibile, che credeva nella bontà degli esseri umani, nonostante tutto. Credetemi, lui era capace di vedere il buono anche nei peggiori criminali, pensava che chiunque potesse riabilitarsi, ma la catastrofe lo cambiò totalmente: divenne sempre più cinico, freddo, spietato, cominciò a essere violento con i criminali che catturavamo, ad approfittare delle offerte che ci davano i popoli che salvavamo. Io e molti miei amici ritrovammo dopo tanto tempo uno scopo nella vita nell’aiutare i pianeti più in difficoltà, rimanendo però nell’ombra, per non farci scoprire, per evitare di essere utilizzati come carne da cannone un’altra volta.
Ma Bullet… lui voleva la gloria. Aveva perso qualsiasi idealismo, era diventato un essere egoista che pensava soltanto a se stesso. Io, stupidamente, gli volli dare sempre un’altra occasione, sebbene avesse ormai oltrepassato il limite, e nonostante l’opposizione dei miei compagni, che volevano che prendessi provvedimenti contro di lui. Poi, avvenne un fatto terribile: una volta andammo su un pianeta in cui c’erano un re e sua figlia, una bellissima principessa, dalla quale Bullet restò attratto fin da subito. Ne divenne totalmente ossessionato in pochissimo tempo, tanto che mi spaventò. Mi confidò che la voleva prendere in moglie, e quando noi salvammo il pianeta dallo scoppio di una guerra, grazie all’impegno diplomatico mio e della mia compagna, Iris, che convincemmo i loro nemici a siglare un trattato di pace.” -
Power trasse un altro sospiro, poi ricominciò - “Ovviamente, il re era felicissimo di ciò, e organizzò per noi un suntuoso banchetto, nel quale mangiammo e bevemmo a volontà. Io non esagero mai con l’alcool, ma quella sera Bullet, stranamente, ci spinse a bere vino come non mai, e noi, spinti dall’euforia della missione riuscita, che ci aveva tenuti impegnati giorno e notte e ci aveva fatto accumulare molto stress, ci facemmo trascinare. Inutile dire che, a causa di ciò, io, Iris e i nostri compagni crollammo a dormire dopo la fine della festa. Venimmo svegliati da delle urla, e in breve trovai nella mia stanza delle guardie che mi attaccarono. Inutile dire che le sconfissi in un battibaleno, ma non riuscivo a capire il perché di tutto ciò. Cosa avevamo fatto di male, eravamo i salvatori di quel regno, no? Mi ricordo che mi ritrovai nel corridoio con i miei amici, e vidi allora uno spettacolo raccapricciante: Bullet era di fronte a noi, completamente sporco di sangue, spaventato. Gli chiesi cosa avesse fatto, ma lui sembrava sotto shock, urlava: ‘NON VOLEVO! NON VOLEVO! NON VOLEVO!’. Sentimmo la voce del re, che gridava: ‘ASSASSINO! ASSASSINO! HAI UCCISO MIA FIGLIA! AVRO’ LA TUA TESTA!’. Non avemmo il tempo di dire o fare nulla che ci attaccarono nuovamente, costringendoci alla fuga per evitare ulteriori morti, resa più difficile dal fatto che ancora eravamo sotto i fumi dell’alcool, ma alla fine ci salvammo.” -
Tutti erano senza parole, anche Shinji e Asuka sembravano sconvolti da quel racconto.
- “E poi… cos’è successo?” - domandò Vegeta.
- “Tutti i membri della squadra erano furibondi: pretesero che Bullet fosse sottoposto a un interrogatorio attraverso i poteri psichici di Blankmind, un nostro compagno in grado di leggere nella mente delle persone. Io mi opposi, sapendo che Bullet aveva delle potenti barriere mentali, e che i poteri di Blankmind avrebbero potuto ucciderlo, ma alla fine Iris mi convinse che era la cosa giusta da fare. E a quel punto vedemmo la verità: Bullet e la principessa avevano legato parecchio nei giorni in cui eravamo a palazzo. Lei era una persona molto triste, viveva in una sorta di gabbia dorata, ma voleva fuggire, e vide in lui una possibile salvezza. Bullet s’innamorò perdutamente di lei, era diventata probabilmente la sua ultima possibilità di redimersi, al che decisero di fuggire insieme la sera dopo la riuscita del contratto diplomatico. Per questo ci ubriacò, per essere sicuro che non potessimo fermarlo.
Tuttavia, quando s’incontrò sul luogo dell’incontro con la principessa tentò di baciarla, e lei si rifiutò. Sbigottito, le chiese spiegazioni, dicendole che pensava che lui ricambiasse i suoi sentimenti, ma lei gli rispose, permettetemi di dirlo, da vera e propria mocciosa viziata quale era, dicendogli che lei restava pur sempre di sangue reale, e che Bullet doveva capire che tra di loro non poteva funzionare, visto che, testuali parole, lui era un ‘fuggiasco che andava in giro in tutina aderente’. A quel punto qualcosa si ruppe nel suo animo, qualsiasi briciolo d’ideale di giustizia che, nonostante tutto, gli era rimasto dopo la catastrofe nel nostro pianeta venne spazzato via. Perse il controllo e diede uno schiaffo alla principessa, con tutta la sua forza. Inutile dire che la testa della poverina venne totalmente disintegrata. Per quanto meschina e arrogante, non meritava un destino del genere.” -
La storia aveva lasciato i presenti a bocca aperta, tanto che perfino Beerus ne era rimasto impressionato - “Sei sicuro che questa storia sia vera, Power?” -
- “Certo, perché dovrei mentirvi? Tutto ciò è accaduto, ve lo giuro su ciò in cui credo.” -
- “E’ che sembra così… come dire, assurda… insomma, questa principessa, Bullet che impazzisce… non lo so, sembra presa da un film…” -
- “Per quanto fuori dall’ordinario, credo sia assolutamente vera, mio signore…” - intervenne Whis - “L’animo di Power è totalmente sincero al riguardo, non sta raccontando bugie.” -
- “Capito… quindi, che faceste con Bullet?” -
- “Non avevamo altra scelta se non quella d’imprigionarlo, in quanto la sua salute mentale, già precaria, era stata ulteriormente afflitta dal tentativo di Blankmind di leggere i suoi pensieri. Passarono anni in cui non sapemmo cosa fare di lui, se tenerlo in galera per il resto della sua vita o porre fine alle sue sofferenze. Poi, accadde un episodio incredibile: ci arrivò un giorno la notizia che la Terra era tornata praticamente in vita, assieme a tutti i suoi abitanti. Noi credemmo all’inizio che fosse un episodio di cattivo gusto: insomma, come poteva un pianeta totalmente distrutto ritornare com’era prima, assieme ai suoi abitanti?? E poi ci ricordammo delle sfere magiche del pianeta Namek…” -
Goku sussurrò, capendo, come tutti, di cosa si trattasse - “Le Super Sfere del Drago…” -
- “Che cosa?” -
- “Dei manufatti magici… Lord Beerus le ha usate qualche tempo fa per ripristinare la Terra del Sesto Universo assieme a tutti i suoi abitanti.” -
Power rimase sbigottito da quell’affermazione - “D… DAVVERO?! E’… E’ COSI’?!” -
Il gatto si grattò la testa, quasi annoiato - “Non pensate che l’abbia fatto per carità o altro… era solo per fare un regalo a mio fratello Champa, Dio della Distruzione del vostro Universo…” -
- “In… in tal caso grazie, GRAZIE! Non importa l’intenzione che avevate, noi ve ne siamo infinitamente grati!” -
Il supereroe s’inginocchiò al suo cospetto, poi si rialzò, riprendendo il racconto - “Dunque, come stavo dicendo, molti di noi supereroi, ma anche supercriminali, più deboli che erano morti per le esplosioni nucleari rimasero sulla Terra, mentre io e i miei compagni, i superumani più potenti, decidemmo di non rivelarci più ad anima viva…” -
- “Per quale motivo?” - chiese Vegeta.
- “Sai, all’inizio eravamo molto dubbiosi al riguardo, ma poi abbiamo realizzato: e se proprio noi siamo stati una delle cause della distruzione della Terra? Insomma, la gente ci venerava come dei, credendo che potessimo risolvere qualsiasi problema, perfino fermare delle testate nucleari che, a conti fatti, non siamo riusciti a contrastare in tempo. Per cui, forse, era meglio che quelli come noi, o almeno quelli più potenti, stessero alla larga dalla Terra. Perciò decidemmo di non tornare sul nostro pianeta, restando però in contatto con gli eroi rimasti lì, molto spesso nostre ex spalle, dando loro consigli su come andare avanti senza di noi. E devo dirlo, dalle notizie che mi giungono la Terra sembra essere diventata un posto migliore di prima, ora che gli umani devono cavarsela maggiormente da soli. Ho sentito addirittura che istituiranno un vero consiglio politico mondiale, cosa che nel mio vecchio mondo, diviso in nazioni che si facevano la guerra tra di loro, ciò non era possibile. Insomma, si stanno responsabilizzando, e di ciò non posso che esserne contento.” -
- “Sì, ma tutto questo che c’entra con Bullet?” -
- “Ci arrivo subito: in breve, in tutto questo trambusto, Bullet ne approfittò per scappare dalla sua prigionia e scorrazzare libero per l’Universo, comportandosi come sta facendo qui da voi. Non ci volle molto prima che si attirasse le attenzioni di gente alla quale rompeva le uova nel paniere, e che pagarono un assassino perché lo uccidesse.” -
- “Un assassino…” - pensò Goku - “Forse era Hit…” -
- “Pare che questo fosse un tipo molto forte, tanto da mettere in difficoltà Bullet, e ciò lo convinse che era tempo di cambiare aria. Ho il sospetto che sia arrivato nel vostro Universo attraverso una tecnologia sperimentale da noi creata, ma di questo non sono ancora sicuro. Fatto sta che qui ha trovato molto probabilmente un terreno per lui fertile, privo di gente che possa davvero impensierirlo, e dove può fare il bello e il cattivo tempo.” -
- “Lo immaginavamo… d’altronde ha sconfitto Freezer…” -
- “Non dire sciocchezze, Kakaroth!” - si lamentò Vegeta col suo amico/rivale - “Ormai Freezer per noi non è… anzi, era più una vera minaccia, siamo diventati molto più forti di lui! Possiamo tenere benissimo testa a questo Bullet!” -
- “Mi duole dirlo, ma il tuo amico ha ragione, Vegeta…” - disse Power, assolutamente serio - “Bullet è uno dei superumani più potenti del mio Universo, in grado di far tremare interi sistemi solari solo coi suoi passi… è una vera macchina da guerra, un pericolo per tutti noi…” -
- “Non potrà mai competere con noi, i leggendari Super Saiyan! Kakaroth, facciamogli vedere cosa sappiamo fare!” -
- “Va bene, Vegeta, ma non qui dentro. Spostiamoci fuori.” -
- “Ok.” -
Il gruppo uscì dall’edificio, tornando al cortile dove si trovavano prima. Power dunque disse - “Avanti, mostratemi la vostra forza, così che possa valutarla.” -
- “Va bene. Andiamo, Vegeta!” -
- “Sì!” -
 
Friedrich Habetler - Dragon Ball Z OST - Super Saiyan 3 Theme Epic Rock Cover https://youtu.be/_gyzMXAiDmk
 
I due si trasformarono in Super Saiyan Blue, cominciando a concentrare sempre più la loro energia. La terra tremava sotto i piedi di tutti quanti, con Shinji e Asuka che fissavano sbigottiti.
- “E’ incredibile!” - urlò il primo dei coniugi - “Io… non percepisco alcuna aura… eppure c’è una pressione spaventosa!” -
- “E non avete visto ancora niente…” - rispose Whis, fissando con una punta d’orgoglio i suoi allievi.
- “C… COSA?!” -
I Gabriel erano stupefatti: quei due… possedevano un potere ancora maggiore?!
Ciò era ampiamente dimostrato dal fatto che i loro ki continuavano a crescere esponenzialmente, tanto che l’aura di Goku cominciava ad assumere tinte rossastre, mentre il muscoli di Vegeta si gonfiavano considerevolmente, e i suoi capelli diventavano blu scuro.
Perfino gli studenti erano stati attirati da quello spettacolo, compresi Yuna e Ray, che, pur restando a distanza tra di loro, arrivarono sul posto ad assistere ai loro due insegnanti che raggiungevano la loro massima potenza.
- “KAIOKEN x20!!” -
- “AAAAAAAAAH!!” -
Due grandi esplosioni di luce, una rossa e l’altra blu come la notte, poi la calma.
Tutti contemplavano i due mortali che avevano raggiunto il livello degli dei: Son Goku, nato Kakaroth, e Vegeta IV.
- “Allora, che ne pensi, Power?” - domandò l’orgoglioso Principe dei saiyan, sicuro di sé - “Questo basta per battere Bullet, no?” -
I ragazzi fissavano i loro maestri con grandissima contemplazione: era incredibile, avevano un potere davvero straordinario!! Chissà se un giorno sarebbero stati in grado di raggiungerli…
- “Devo ammetterlo, siete forti, molto forti. Nel mio Universo sareste considerati tra gli eroi più grandi di tutti, ma… sappiate che Bullet è molto più forte di voi.” -
 
ENDING
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
Salve a tutti! Finalmente, e dico, FINALMENTE questo capitolo è completo!
Un vero e proprio parto, ma alla fine è venuto fuori, sperando che vi abbia deliziato!
Il rapporto tra Ray e Yuna sembra aver ricevuto un brutto colpo a causa della “sfuriata” della ragazza, grazie alla quale lui poteva restarci secco se non fosse intervenuto il nostro eroe Power. Adesso cosa succederà tra i due? Riusciranno a ricucire lo strappo, o la loro amicizia è stata distrutta definitivamente?
Abbiamo ricevuto tante nuove rivelazioni su Bullet, e sulla sua storia. Insomma, i supereroi del Sesto Universo incarnano proprio il detto “mai ‘na gioia”, anche se il nostro diretto interessato è comunque un gran bastardo, come si dice. Proprio il peggior modo di reagire ad una friendzone.
E infine scopriamo che Goku e Vegeta, pur essendo fortissimi, non sono in grado di impensierire il nostro proiettile vagante, almeno stando alle parole di Power.
Come si evolverà la situazione? Riusciranno i nostri amici a risolvere il tutto?
Restate sintonizzati sulle frequenze di EFP per ascoltare i nuovi capitoli di “Dragon Ball Omega - La Scuola Divina del Settimo Universo”, che usciranno il prima possibile!

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Capitolo 6
*** DISTANZA ***


OPENING
 
CAPITOLO 6 - DISTANZA
 
- “Forza, ragazzi, so che potete fare di meglio!” -
Goku e Vegeta cercavano con tutte le loro forze di stare dietro a Whis, provando a colpirlo, seppur a vuoto.
La notizia di Power secondo la quale Bullet era molto più forte di loro li aveva lasciati sconvolti, spingendoli a ricominciare a pieno regime gli allenamenti che a causa del loro lavoro di professori alla Scuola Divina avevano un po’ trascurato negli ultimi tempi. L’Angelo li aveva inoltre spinti a mantenere al contempo il loro ruolo d’insegnanti, per cui avevano anche dovuto imparare a conciliarlo con la preparazione intensiva per la grande battaglia che di lì a poco sarebbe accaduta, e ciò era molto difficile, soprattutto per Goku, il quale era già incapace ad allenarsi e a stare in contatto con la sua famiglia, figurarsi se si aggiungevano un manipolo di ragazzini alle soglie dell’adolescenza continuamente bisognosi di attenzione e consigli. Eppure, secondo Whis, si stava dimostrando davvero un ottimo maestro. Gli alunni sembravano avere totale fiducia e rispetto nei suoi confronti e in quelli di Vegeta, e questo li spingeva a non arrendersi e a continuare ad impegnarsi. Dovevano sconfiggere Bullet per salvare loro, le loro famiglie e il loro Universo.
 
Yuna osserva da lontano gli allenamenti dei suoi due mentori. Erano settimane che li guardava, all’inizio con tutti i suoi compagni di scuola, incuriositi da loro, poi rimasta col tempo sempre più sola, in quanto i giovani si erano cominciati ad annoiare, vedendo Goku e Vegeta tentare di colpire Whis senza successo o in meditazione per ore.
Soltanto lei era rimasta, cercando di carpire i segreti della loro forza. Si era resa conto, a differenza degli altri, che il segreto della loro immensa potenza stava in una combinazione di potere e di equilibrio mentale, qualcosa che lei avrebbe tanto voluto imparare, e di cui aveva un disperato bisogno.
In realtà lei non era sola: anche Ray guardava la scena a distanza, ma per motivi diversi. Il giorno in cui Yuna aveva perso il controllo si era sentito veramente impotente, incapace di reagire. Lei possedeva un potere a dir poco stupefacente, che lui non riusciva a capire. Possibile che qualcosa del genere potesse essere innato in una persona? Ciò voleva che altri potevano possedere quel potere, e quindi non poteva assolutamente restare indietro rispetto a loro.
Solo quel giorno lui e Yuna si accorsero di essere l’uno vicino all’altra, e si scambiarono uno sguardo tra l’intimorito e l’imbarazzato. Non si erano ancora dimenticati di quello che era successo quasi un mese prima, quando lei era arrivata vicina a fargli del male sprigionando il suo ki di origine oscura. Si era creata una barriera tra i due dove fino a quel momento vi era stata complicità e sintonia. No, non era ancora tempo per un’eventuale riconciliazione.
Non dissero nulla, continuando a guardare l’allenamento di Goku e Vegeta con Whis, cercando di carpire i concetti fondamentali del loro stile di combattimento, e di ciò che l’Angelo cercava d’insegnare loro. Solo così sarebbero riusciti a superare i loro limiti, le loro incertezze, per diventare veri eroi, gli eroi di cui l’Universo aveva veramente bisogno.
 
- “Uuuuuuurca… che fatica…” - si lamentò Goku, bevendo praticamente metà dell’acqua contenuta nella sua borraccia - “Whis ci sta mettendo davvero sotto torchio, eh, Vegeta?” -
- “Non potrebbe essere altrimenti, con quel pazzo di Bullet in giro…” - rispose il Principe dei saiyan, che si era levato la Battle Suit per avere un po’ di sollievo - “Nemmeno le nostre trasformazioni attuali sembrano bastare. Non riesci più a riattivare quel tuo Ultra Istinto? Potrebbe tornarci molto utile contro quell’infame.” -
- “Mi piacerebbe tanto, ma purtroppo non lo posso attivare a comando. In più quando lo faccio dopo sono in preda a dolori lancinanti, come se avessi usato un Kaioken all’ennesima potenza, e se non riuscissi a dargli il colpo di grazia prima di perdere la forma potrebbero essere davvero guai per noi…” -
- “Dannazione…” - ringhiò Vegeta. Per quanto odiava ammetterlo, il suo amico/rivale in quel momento gli era superiore, ma non riusciva ancora a controllare l’Ultra Istinto. Insomma, riusciva sempre a rovinare tutto quell’idiota, anche quando si poteva rendere utile!
- “Però abbiamo ancora la Fusion! Con Broly ha funzionato, siamo riusciti a tenere testa alla sua forma finale, che forse era addirittura più forte di Beerus, senza impegnarci più di tanto, e da semplici Super Saiyan Blue! Pensa cosa potrebbe fare Gogeta se combinasse ad esso il Kaioken, oppure se potesse trasformarsi in quel Blue potenziato che tu usi!” -
Il Principe arrossì vistosamente - “CIOE’, DOVREI DI NUOVO FONDERMI CON TE E RISCHIARE CHE TU POSSA LEGGERE NEI MIEI PENSIERI PIU’ INTIMI?! TE LO SCORDI! PREFERISCO CHE BULLET CI AMMAZZI TUTTI!” -
- “Andiamo, Vegeta! L’altra volta ha funzionato alla grande, cosa ti costa??” -
- “Che tu possa vedere certi miei pensieri… intimi! Ci mancava poco che la volta scorsa quando eravamo fusi insieme sbirciavi nei miei ricordi con Bulma!” -
- “Ehi, guarda che quello non sono stato io, bensì Gogeta! Ricordati che quando siamo uniti diventiamo un’unica entità indipendente! Se proprio vuoi darmi la colpa, devi attribuirtene la metà!” -
Vegeta rimase stupefatto da quell’improvvisa esibizione d’intelligenza da parte del suo compagno di allenamenti. Doveva ammetterlo, quella volta gli aveva dato scacco matto. Decise di lasciar perdere, e pensare a questioni più importanti - “Comunque sia, andate oltre il Blue con Gogeta sarebbe un rischio. La Fusion l’ultima volta è durata solo due minuti e mezzo in quella forma, cioè 150 secondi. Se usassimo il Kaioken x20 o il Blue Evolution essa si consumerebbe molto più velocemente, resisterebbe per soli 7 secondi e mezzo prima di sciogliersi. Potrebbe essere utile come ultima mossa disperata, ma non di più. Non sappiamo quanto forte sia questo Bullet, potrebbe essere inferiore, pari o addirittura superiore a Broly da che noi sappiamo.” -
- “In effetti hai ragione. Forse è meglio tenersi la Fusion solo come ultima risorsa, nel caso nemmeno l’Ultra Istinto funzionasse, sempre che io riesca ad attivarlo.” -
- “Vedi d’inventarti qualcosa allora, Kakaroth, altrimenti sarò costretto a prendermi tutta la gloria…” - concluse con tono di sfida il Principe.
Il Son sorrise: gli piaceva da morire il carattere competitivo di Vegeta, lo spronava a migliorarsi. Doveva ammetterlo, senza la sua spinta probabilmente non sarebbe mai diventato forte come era.
- “Tranquillo, non mi farò cogliere di certo alla sprovvista da Bullet! Sarà fortissimo, ma non imbattibile! Ci sarà sicuramente un modo per sconfiggerlo!” -
- “Allora non stiamo qui con le mani in mano! Forza, ricominciamo l’allenamento!” -
- “Con piacere!” -
Il Principe si rimise la sua battle suit e si rialzò dal prato col suo rivale. I due si misero nella loro tipica posa da combattimento, trasformandosi in Super Saiyan Blue. Partirono all’attacco, e i loro pugni si scontrarono, provocando scintille e scosse nel terreno. I guerrieri si guardarono, sorridendosi. La loro vita stava nella lotta e nel migliorarsi di giorno in giorno. Potevano essere insegnanti, padri e mariti, certo, ma nel profondo sarebbero rimasti per sempre saiyan. E loro erano felici così.
 
Chi non era felice, invece, era Yuna, che stava sdraiata sul suo letto a non fare praticamente niente, nonostante fosse sabato sera. Dal giorno dell’incidente con Ray non aveva praticamente nessuno con cui uscire, visto che non le andava di trascorrere il suo tempo con una mandria di sciacquette che la volevano con loro solo perché era la figlia dei coniugi Gabriel. Il suo unico desiderio era avere un vero amico, e purtroppo quell’opportunità con il Valentine era stata buttata alle ortiche.
- “Ciao, Yuna, io vado!” -
Era la sua compagna di stanza.
- “Ciao, Pamela…” -
La castana chiuse gli occhi, sperando in un po’ di pace e quiete, ma sentì la voce di Pamela che le diceva - “Si può sapere che hai?” -
Questa restò sorpresa dalla reazione dell’altra ragazza, e si girò verso di lei. Dovette ammettere che era veramente carina: la sua pelle blu chiara veniva messa in risalto dalla maglietta viola che indossava, contornata da jeans e scarpe da passeggio nere. Era rimasta veramente affascinata dall’abbigliamento di tipo terrestre (come tanti degli studenti della Scuola Divina), ma non disdegnava d’indossare degli orecchini dorati tipici del suo pianeta in tinta con il colore dei suoi occhi. Ma la cosa che lasciava Yuna veramente impressionata erano i suoi capelli, viola come la sua maglia, lunghi e arruffati, eppure davano l’impressione di essere ordinati allo stesso tempo.
Ciò era in totale contrasto con la sua situazione attuale, nella quale era assolutamente trasandata, non si lavava dalla mattina prima e indossava una tuta logora. Insomma, non proprio uno spettacolo.
- “Non ho niente, Pam, tranquilla…” -
- “Sì, invece. Cazzo, è quasi un mese che non esci più da qua, eccetto che per andare a scuola o in biblioteca! Ti devi svagare un po’, altrimenti diventerai un’ameba totale!” -
Lei si girò contrariata - “Da quando t’interessi del mio destino? Per tutto questo tempo ci siamo dette meno parole di quante ce ne stiamo scambiando negli ultimi trenta secondi.” -
- “Perché prima di allora non ti vedevo così depressa, e speravo che ti saresti risollevata da sola, e invece stai da capo a dodici, anzi, rischi pure di peggiorare!” -
La sorprese questo sua improvvisa preoccupazione nei suoi confronti, anche se poteva essere, come per tutte le altre, legata solo ad interessi personali. Meglio stare attenta.
- “E cosa mi suggerisci di fare?” -
- “Innanzitutto, fatti una doccia, puzzi come una capra bagnata, assicurandoti di lavarti per bene i capelli. Poi prendi il tuo migliore vestito ed esci a fare baldoria con me e i miei amici.” -
- “No, grazie. Non ne ho voglia né bisogno.” - rispose decisa Yuna.
- “Sì, invece, fidati di me. Ti farà solo bene prendere una boccata di aria fresca.” -
- “No, spiacente, ma non vado da nessuna parte.” -
Pamela sospirò: quella lì era proprio testarda.
- “Molto bene, allora non mi lasci altra scelta…” -
- “In che senso?” -
La blu accese il suo stereo - “Ti va di ascoltare un po’ della musica tipica del mio pianeta?” -
- “Beh… fai pure…” - rispose l’altra, confusa.
La musica partì, e le orecchie di Yuna furono dilaniate da una serie terribile di suoni, accostabile a lamenti di gatti, vetri che s’infrangono e unghie che stridono su una lavagna.
- “AAAAAAAH!! MA COSA DIAVOLO E’ ‘STA SCHIFEZZAAAAAAA?!” -
- “Non ti piace la musica del mio popolo? E’ così meravigliosa…” -
- “SPEGNILA, SPEGNILA, PER GLI DEI!!” -
- “Solo se accetti di uscire con me e i miei amici.” -
- “MAAAAAIIIIIIIII!” -
- “Perfetto, allora…” - e alzò ancor di più il volume, intensificando l’agonia della sua compagna di stanza.
- “SMETTILA!! COSI’ CI ESPELLONO PER RUMORI MOLESTI!!” -
- “Allora, ti lavi, ti vesti e ci facciamo una cena fuori?” -
- “OK, OK!! ESCO CON VOI!! BASTA CHE SPEGNI QUESTO SCEMPIO!!” -
- “Fantastico!” -
La ragazza spense lo stereo, e tirò su di forza la castana dal letto - “Non c’è un minuto da perdere! Forza, vatti a lavare per bene!” -
Yuna si fece dunque una doccia calda, e, dovette ammetterlo, fu veramente rigenerante. Mentre era sotto il getto dell’acqua cominciò a pensare: e se Pamela avesse avuto ragione? Forse era il momento di voltare pagina, provare qualcosa di diverso rispetto al solito. Con Ray i rapporti si erano ormai raffreddati, certo, ma che bisogno c’era d’isolarsi totalmente dal mondo? Avrebbe potuto dare una possibilità a quella strana tipa. Certo, con calma e senza impegno, giusto per provare. In fondo, che male ci sarebbe stato in una serata spensierata, senza alcuna aspettativa? Uscì quindi dal bagno completamente pulita, e con una nuova prospettiva.
- “Molto bene, adesso occupiamoci del vestiario!” -
La Gabriel cercò qualcosa che potesse andare bene, quando posò gli occhi su un vestito che non aveva mai indossato, bianco con motivi di fiori, a simboleggiare la sua nuova mentalità leggera e un po’ sbarazzina.
Dunque lo indossò, lasciando basita la compagna di stanza - “Wow, Yuna, sei perfetta! Forza, andiamo! Ci divertiremo un sacco, fidati!” -
Le due uscirono dalla stanza, dirette verso il centro commerciale. Yuna sarebbe stata dolce, gentile e simpatica, com’era stata con tutti prima dell’incidente di un mese prima. Aveva dei buoni propositi per quella serata, tanti buoni propositi.
 
Propositi che s’infransero contro la realtà: non riusciva minimamente a spiccicare parola con gli amici di Pamela, sebbene loro le facessero tante domande, alle quali rispondeva per monosillabi o frasi semplici. Forse era troppo presto, aveva deciso troppo in fretta di tornare in mezzo alla gente, ma ormai il danno era fatto, e non vi si poteva porre rimedio. Yuna si sentiva totalmente un pesce fuor d’acqua, tra lei e gli altri c’era una gigantesca barriera di timidezza da parte sua che li divideva inevitabilmente. Certo, Pam provava a rompere il ghiaccio e a coinvolgerla attivamente, ma era tutto inutile, non si smuoveva, e la cosa la frustrava enormemente.
- “Ehi, che c’è? Hai qualche problema?” -
Si girò, e vide un ragazzo davvero carino, con capelli mori corti e occhi dello stesso colore. Era davvero alto, ed era molto robusto. Ma a lasciarla senza parole era il suo sorriso, dolce e caloroso. Sentì dentro di lei una sicurezza che le mancava da tanto tempo, che sentiva solo con Ray, prima di…
Cercò di scacciare via dalla mente quel brutto ricordo. Era ora di voltare pagina.
- “No, tranquillo… è solo che… mi sento un po’ fuori posto… sai, è la prima volta che esco con Pamela…” -
- “Ti capisco, anche per me è una delle prime uscite con questo gruppo.” -
- “Davvero?” -
- “Sì… fino a poco tempo fa eravamo solo in tre io e i miei amici. Poi Davis ha conosciuto Pam, e ha perso totalmente la testa per lei, trascinandoci a uscire col suo gruppo…” -
- “Ah… capisco…” -
- “La cosa poi è abbastanza triste, considerando che lei è omosessuale.” -
Yuna di fronte a quell’affermazione restò spiazzata. Non tanto per il fatto in sé, lei non giudicava gay, lesbiche o bisex, ma proprio perché non se lo aspettava!
- “Uh?? Davvero?!” -
- “Ebbene sì… anch’io sono rimasto sorpreso, quando Pamela me l’ha detto. Sembra che tutti quelli che la conoscono lo sappiano, tranne Davis. Penso che sia talmente cotto che gli esca da un orecchio all’altro, o che non lo voglia accettare. Poveretto, ha ricevuto continuamente due di picche in vita sua da ragazze veramente crudeli, e Pamela è stata la prima veramente gentile che gli piacesse. Se lo venisse a sapere la cosa lo ucciderebbe…” -
- “Già… sarebbe meglio se lo venisse a scoprire da solo, anche se penso non sia bello nasconderglielo…” -
- “Lo so… infatti ci sto molto pensando al riguardo. Spero di trovare il modo giusto di dirglielo…” -
- “Lo farai, ne sono certa…” -
- “Comunque, cambiando argomento, io sono Josh.” -
- “Yuna, molto piacere.” -
 
- “Allora, Ray, non avevo ragione che ci saremmo divertiti?” -
- “Devo ammetterlo, Mark, questa piccola fiera nerd non mi è dispiaciuta affatto!” –
- “Visto? E’ molto divertente svagarsi un po’, non credi?” -
I due compagni di stanza avevano deciso di concedersi un venerdì di svago, andando a una fiera di fumetti, cartoni e videogiochi provenienti da tutto lo Spazio. Un’idea di Lord Beerus, il quale pensava che quelle iniziative aiutassero tanti ragazzi a legare tra di loro. E in effetti era vero: l’evento (che sarebbe continuato anche per il weekend successivo) aveva avuto un successo strepitoso, e aveva attirato praticamente un terzo degli studenti dell’intera scuola, dando alcuni problemi agli stessi organizzatori per il sovraffollamento.
Ray si era insolitamente sentito bene in mezzo a tutti quei nerd, diversi dei quali si erano rivelati davvero simpatici, e tra i quali c’erano anche alcune ragazze. Certo, ce n’erano anche altri che stavano molto sulle loro, e con i quali era stato impossibile socializzare, ma non importava, del resto. Si era fatto dei nuovi amici, e questo era l’importante!
- “Ehi, ma non è Yuna quella laggiù?” -
Il rosso si girò nella direzione indicata dal compagno di stanza, e ciò che lo vide lo lasciò senza parole per un secondo: seduta su una panchina Yuna parlava con un bel ragazzo decisamente più grande di loro, e sembravano divertirsi molto. La cosa lasciò il giovane ardrissano abbastanza sconvolto, ma non capiva per quale motivo. Sentì soltanto una grande rabbia montare nei confronti di quel tipo, che riconobbe subito in Josh Melchor della 1-B, un po’ più grande di loro (forse d’un paio d’anni).
- “Cavolo… di questo passo potrebbe soffiarti Yuna da sotto il naso…” - commentò Mark, aggiustandosi gli occhiali.
Ray si girò, e fissandolo con uno sguardo omicida che gli gelò il sangue nelle vene sibilò - “Tra me e Yuna non c’è assolutamente niente. Lei può uscire con chi CAZZO le pare, CHIARO?!” -
Il nerd, sul punto di farsela addosso, rispose con un timido - “C… chiaro…” -
- “Bene.” -
No, non andava affatto bene. Non riusciva minimamente a dire la verità a se stesso, figurarsi agli altri. La verità è che tutto ciò gli dava un fastidio immenso. Anzi, non si trattava di fastidio, ma di ODIO. Ma non verso Yuna, né tantomeno Josh, bensì verso se stesso. Sì, perché, idiota com’era, aveva permesso alle sue paure di avere la meglio, allontanandosi dalla ragazza, che aveva, giustamente, deciso di voltare pagina. Ma come poteva riavvicinarsi a lei dopo quello che le aveva visto fare, dopo essersi reso conto del potere oscuro che deteneva, e che sarebbe stato capace di distruggerlo se solo lei lo avesse voluto? Non c’era quindi alcuna possibilità, era tutto perduto…
 
Molto lontano, a eoni di distanza
 
All’interno di una gigantesca astronave decine di uomini lavoravano febbrilmente su potentissimi computer, elaborando infinità di dati in pochi secondi. Si trattava dell’elite d’informatici dell’esercito di Freezer, una risorsa talmente preziosa che lo stesso tiranno, che tendeva a far fuori i suoi sottoposti in momenti d’ira, trattava con i guanti bianchi, risparmiandoli dalla sua rabbia. Sapeva che esistevano pochi come loro nell’Universo, e che quindi erano difficilmente rimpiazzabili. E poi, non l’avevano mai deluso. In fondo avevano sempre svolto diligentemente il proprio compito, portando a casa risultati che aiutavano il progresso dell’Impero. Sì, si meritavano decisamente il trattamento che ricevevano.
Non da meno quel giorno stavano raccogliendo informazioni ad ogni angolo dei domini di Freezer, e la situazione era sempre la stessa: Bullet, il supposto eroe che lo aveva sconfitto, stava conquistando progressivamente tutti i pianeti in mano loro con una facilità impressionante. E non solo: possedeva un carisma tale che le popolazioni, anche quelle che erano state più accondiscendenti col Demone del Freddo e avevano ricevuto in cambio prosperità e privilegi, accettavano il suo dominio (o, stando alle sue parole, “protezione”) senza battere ciglio, dandogli le loro migliori donne, oppure, in culture meno maschiliste o che non avevano differenze di genere, grandissime ricchezze.
- “Ancora niente?” -
Gli informatici si girarono, e videro di fronte a loro quella che sembrava una perfetta copia di Freezer, solo più basso e con placche rosse invece che viola: Creezer, suo figlio. Loro, però, non avevano paura di lui, in quanto era molto più calmo e decisamente meno tirannico del padre, e senza alcun timore risposero - “Nulla, Principe Creezer… Bullet è veramente veloce. I nostri sistemi riescono a malapena a ritracciare la sua presenza, ma lui li scova sempre e li distrugge. Ci sta praticamente tagliando fuori dai nostri stessi domini.” -
Il giovane ringhiò - “Quel bastardo… non ci dovrebbe sorprendere, purtroppo. E’ riuscito a sconfiggere mio padre, d’altronde…” -
- “Già…” -
- “Non perdetelo un attimo di vista. Dobbiamo approfittare di qualsiasi suo passo falso o momento di debolezza per colpirlo.” -
- “Sarà fatto.” -
Creezer abbandonò dunque la sala computer, e si aggirò nel corridoio della sua astronave, pensando ai fatti accaduti diverse settimane prima, quando suo padre era stato battuto da quel supereroe da strapazzo. Non aveva mai immaginato che potesse esistere qualcuno in grado di riuscirci, da quel che sapeva solo i saiyan puri, che erano solo tre nell’intero Universo, potevano competere con l’Imperatore dell’Universo. Questo significava che era un tipo davvero pericoloso, e nonostante la sua età era abbastanza intelligente da capire che non si poteva scherzare con uno come lui.
All’improvviso, come in un flash, trovò davanti a sé una figura familiare - “P… PADRE!!” -
Freezer era infatti davanti a lui, e lo fissava con sguardo apparentemente sereno. Era incredibile, pensò il ragazzo, era finalmente uscito dalla sua stanza dopo un mese! La sconfitta contro Bullet era stata talmente bruciante per lui che, una volta guarito, era caduto in uno stato di depressione, comunicando solo con i suoi servi, che gli portavano da mangiare e da bere. Perfino le donne del suo harem non lo avevano visto né sentito per tutto quel tempo, e la cosa preoccupò molto Creezer, che sapeva bene quanto il padre amasse i piaceri della vita quando non era impegnato col lavoro.
Inutile dire quanto fosse felice di vedere il suo unico genitore ancora in vita di nuovo in salute.
- “Ciao, figlio. Come vanno le cose?” -
- “Bene, padre.” -
- “Ne sono contento.” -
Era davvero strano avere un figlio, pensò Freezer: era venuto a conoscenza di ciò meno di un anno prima, dopo il Torneo del Potere. All’epoca in cui morì per mano di Trunks del futuro una delle donne del suo harem, che, curiosamente, era della sua stessa razza, era rimasta incinta di lui, e i suoi servi, temendo per l’incolumità del futuro principe, che avrebbe potuto rischiare una volta adulto di reclamare i pianeti in mano al padre, avevano deciso di nasconderlo in una località remota, assistito solo da pochi servitori, tra i quali la fidatissima Berryblue, che lo crebbe allo stesso modo col quale aveva cresciuto l’Imperatore, fino a quando non si incontrarono dopo il Torneo organizzato da Zeno.
Era incredibile: inavvertitamente, cercando di tradire l’Universo 7, aveva rischiato di cancellare dall’esistenza anche suo figlio, e quando lo venne a sapere provò una strana sensazione di angoscia. Che fosse… amore per lui? Oppure la semplice paura che ciò che sarebbe rimasto di lui dopo la sua morte (non era più ossessionato dal desiderio d’immortalità, ritenendo un’esistenza eterna nel mondo dei vivi alla lunga ancor più tediosa dei suoi precedenti tormenti all’Inferno) sarebbe sparito per sempre?
Questo non lo sapeva, fatto sta che quel ragazzo sembrava renderlo… orgoglioso. Non era nato forte quanto lui alla nascita, ma aveva sempre avuto una grande tenacia, allenandosi fin da piccolo per raggiungere un livello di potenza degno della sua stirpe, e in più sembrava essere interessato molto più all’aspetto diplomatico dei suoi domini, non essendo comunque un pacifista (e meno male, che umiliazione sarebbe stata per il grande Freezer!). Senza contare, poi, quanto fosse intelligente, decisamente più di lui quando aveva la sua età, e stupidamente cancellò il pianeta Vegeta per paura del Super Saiyan e del Super Saiyan God, condannandosi di fatto a morte.
- “Come procede la situazione nell’Impero?”-
A quel punto Creezer deglutì. Non sapeva cosa dirgli, mentire a suo padre non gli era mai riuscito da quando lo aveva finalmente incontrato.
- “Dimmi la verità, ragazzo.” -
Chinò quindi il capo, rispondendogli in tutta sincerità - “Bullet… ha conquistato il 30% dei pianeti in mano nostra, e non sembra arrestarsi.” -
Freezer chinò il capo, sospirando - “Va bene, ho capito. Adesso vai, penserò io al resto d’ora in poi…” -
- “Ok, padre…” -
- “Tanti saluti, figliolo.” -
Il ceruleo andò dunque in direzione del suo quartier generale, e al suo arrivo tutti i suoi sottoposti restarono ammutoliti - “L… Lord Freezer, vi siete ripreso?!” -
- “Avevate dubbi al riguardo?! Uno stupido pagliaccio non può pensare di certo di far fuori così facilmente l’Imperatore dell’Universo!!” -
Si sedette dunque sul suo trono, mentre Berryblue si assicurava che egli stesse bene - “Tutto a posto, mio Signore?” -
- “Sì, Berryblue, tranquilla. Ci ho messo settimane a trovare una maniera per uccidere quel maledetto usurpatore, ma, alla fine, non ho alternative. Mi disgusta profondamente dovermi ridurre a tanto, ma non ho altra scelta, se voglio avere speranze che tutto torni com’era prima.” -
- “In che senso?” -
Lei conosceva Freezer da quando era nato, si era presa cura di lui, crescendolo come se fosse stato il suo stesso figlio (e fece la stessa cosa con Creezer), ma era la prima volta che non riusciva a decifrare i sentimenti del suo sovrano. In ogni caso, il suo sguardo, freddo e deciso, tradiva che quella che avesse in mente fosse l’unica soluzione possibile al loro problema, per quanto umiliante per lui essa fosse.
- “Impostate le coordinate per il Centro dell’Universo. Dobbiamo fare una visita al Dio della Distruzione Beerus.” -
 
ENDING 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
Eeeeeeeeehmmmmmmm… salve a tutti?
Ok, vi chiedo immensamente scusa per questa mia assenza di due mesi e mezzo.
Purtroppo come ben sapete la mia vita non gira intorno ad EFP, e quindi sono stato costretto per varie ragioni ad assentarmi. Ora però sono tornato, anche se gli impegni non diminuiscono, per cui non prometto che tornerò ad aggiornare con regolarità. Quindi non preoccupatevi se non rilascio un nuovo capitolo per diverso tempo, significa che sono talmente oberato d’impegni che non possono neanche accendere il pc.
Come abbiamo potuto ben vedere la Rayuna (come battezzata dal nostro caro Mercurionos) si trova a un punto morto, e sembra essere messa a rischio da Josh (e non prendetevela con lui, poveraccio). Pensate che peggio di Ray sta il caro Davis, che non sa che la cara Pamela prova interesse solo per le ragazze.
Goku e Vegeta, come sempre, cercano di superare i propri limiti, e bisticciano riguardo ai pensieri di Gogeta riguardo Bulma durante la Fusion (Vege’, non è mica colpa di Kakaroth se alla vostra fusione piace tua moglie, qui ci sei di mezzo tu!). Le scene con loro protagonisti sono in assoluto le mie preferite, non posso farci niente.
E infine abbiamo il nostro caro congelatore che è sopravvissuto al massacro alla battaglia contro Bullet, e che ha pure un figlio! Sono un po’ spaventato all’idea di Freezer in veste di padre, è un’idea che non si trova in tante fanfiction, quindi non ho proprio un termine di paragone al riguardo, ma nella vita bisogna ogni tanto uscire dai binari! Cercherò di farlo al meglio possibile senza snaturare eccessivamente il personaggio.
Il capitolo finisce quindi col nostro caro Lord Furiza che si dirige verso il pianeta di Beerus (dove, tanto per ricordarvelo, si trova anche la Scuola Divina). Cos’ha in mente di fare per sconfiggere Bullet, e a cosa gli serve andare proprio lì?
Alla prossima, sperando di farmi vivo in tempi un po’ più decenti!

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