La decima custode

di whiterose21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io non sono una ragazza comune ***
Capitolo 2: *** Il primo giorno di scuola (la minaccia?) ***
Capitolo 3: *** Ritrovata ***
Capitolo 4: *** Non piangere sul sangue versato ***
Capitolo 5: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 6: *** Una convivenza stabilita ***
Capitolo 7: *** Una sorpresa al quanto inaspettata ***
Capitolo 8: *** Un pomeriggio particolare ***
Capitolo 9: *** Era meglio se... ***
Capitolo 10: *** Non puoi tornare indietro/Ti siamo vicino ***
Capitolo 11: *** Sotto controllo ***
Capitolo 12: *** Una giornata quasi storta ***
Capitolo 13: *** Pericolo Hanami/Il festival ***
Capitolo 14: *** Ultimatum per Tsukuyomi/Il dolore porta alla sconfitta ***
Capitolo 15: *** Finale di battaglia/ essere di nuovo separati ***
Capitolo 16: *** Fine prima parte ***



Capitolo 1
*** Io non sono una ragazza comune ***


“Tsukuyomi!” sentì quella voce nella sua testa non era il suo insegnante “Tsukuyomi” ripeteva ancora lei aprì gli occhi ritrovandosi nel campo di crisantemi, la divisa scolastica non era la sua della sua scuola ma guardò il campo che aveva d’avanti e l’enorme magione di fronte a sé “Non ancora” disse la misteriosa voce nel sogno lei si voleva addentrare nella magione per qualche motivo a lei sconosciuto dentro c’era qualcosa che la riguardava, era solo un presentimento “No! Il momento non è ora” continuò a dire mentre la ragazza non ascoltando si stava dirigendo alla magione dove di fronte alle porte la aspettava come sempre l’uomo con i capelli blu innaturale, l’uomo la osservò sorridendo con aria non curante “Non puoi, non è ora” la voce si schiarì e l’uomo si mosse toccandole la testa per accarezzarla, non vede il volto ma solo sentì le labbra muoversi e ordinarle << “Destati da questa illusione” >>.

 Di colpo si svegliò con l’insegnante e l’intera classe che la osservavano << Signorina Hibari potrebbe cercare di non addormentarsi durante la lezione? >> chiese il professore di letteratura guardandola << Mi scusi non accadrà più >> disse lei mettendosi composta, i suoi compagni bisbigliavano di lei e dicevano ciò che succedeva, non era la prima volta che succedeva, la ragazza guardò di fuori dalla finestra e si chiese perché stava accadendo di nuovo a lei, “non è il momento” pensò lei chiudendo gli occhi e RI-immaginando l’uomo che l’ha fatta tornare alla realtà dai propri sogni, le era famigliare non era uno sconosciuto ma continuava a non ricordare chi era o meglio non lo sapeva proprio, preferì pensare e a fine lezione preparare la cartella per via delle vacanze estive, era finalmente l’ultimo giorno ma purtroppo significava anche cambiare scuola a ritorno dalle vacanze, sarebbe stata con suo fratello maggiore nello stesso liceo, la “Namimori” così si chiamava, pensava che neanche li avrebbe avuto amici ma almeno non sarebbe state sempre sola, anzi preferiva essere distaccata soprattutto perché lei al target di “strana” infatti percorrendo quelle strade poteva incontrarsi con lui suo fratello maggiore Kyoya che vedendola si assicurò che non le fosse successo niente, per poi scortarla a casa, come sempre d’avanti al vialetto e dopo essere entrati la ragazza iniziò subito a fare i compiti, finì la sera tarda di farli, voleva davvero godersi le vacanze senza intoppi o altro, era una cosa importante per lei, avrebbe fatto passeggiate da sola e poi poteva fare come sempre pratica della ginnastica ritmica, avrebbe tanto voluto riiniziare quello sport sempre che le sue condizioni le avrebbero consentito ciò.

Spogliandosi e immergendosi nella vasca tornò a pensare allo strano sogno sentiva ancora quella voce incitarla a non tornare in quel luogo e poi seguì una frase “non sei ancora degna” disse, lei pensò tra se e se “Degna di cosa?” continuava a ripensarci che si lasciò cadere nei propri sogni nella vasca, fece il sogno di un illusione di quel campo, ma a destarla nella realtà bussando alla porta fu suo fratello maggiore intento a voler scacciare la sorella per prendere il suo turno nel bagno << Tsukuyomi hai fatto? >> chiese impaziente << No, scusa Kyoya tolgo il disturbo >> disse lei uscendo asciugandosi velocemente e mettendo il cambio, e uscì dalla porta mentre il maggiore la osservava sospirando, mentre lei una volta in camera sua si stese sul letto assonnata da quel giorno, non le ci volle molto ad addormentarsi e lasciarsi così aspettando il giorno successivo.

Il giorno successivo poteva solo continuare i compiti lasciati in sospeso il giorno prima così si ritrovò ancora a continuarli, infatti il pomeriggio scese a prendere qualcosa da sgranocchiare guardando suo fratello maggiore che la osservava << Non esagerare con i compiti >> le disse dopo un po’ << Non ti preoccupare Kyoya non esagero ho solo bisogno di tempo e li finirò per tempo >> disse lei rassicurandolo mentre sorrideva, ma sapeva bene che forse non era il caso di continuare ma di uscire un po’ visto che il fratello ormai gli aveva chiesto una pausa.

Tornò al piano superiore di casa guardò i compiti e già una gran parte erano fatti, così decise di concedersi la pausa meritata, uscendo di casa assicurandosi sempre di non fare tardi, provò a fare una lunga passeggiata per vedere dove sarebbe andata quel giorno, infatti mentre camminava vide che si dirigeva verso l’acquario, era aperto da poco e a lei piacevano le creature marine, così comprò un biglietto e vi entrò.

Dentro poteva osservare qualsiasi tipo di animale marino, era incredibile la varietà colori dei pesci, e soprattutto la varietà di creature che abitavano l’oceano peccato che ancora forse non erano tutte, era un bellissimo luogo dove rifugiarsi e distrarre i pensieri almeno per lei.

In quel momento voleva capire come era stare in mezzo all’oceano quindi cercò di immaginarselo e prendendo un foglio provò a scrivere delle prime impressioni, osservando i pesci cominciò ad avere la sensazione di umido a dosso, l’acqua era come calda ma in verità era solo il corpo che si adattava al nuovo ambiente dove si trovava, al inizio tratteneva il fiato pensando che avendo rilasciato l’aria sarebbe affogata ma poi tentò di respirare e vi riuscì, quel luogo inizialmente estraneo divenne famigliare come se fosse un posto conosciuto, mentre si aggirava nel nuovo ambiente notava che in quel luogo la libertà era infinita, lì non esistevano obblighi ne doveri, non vi era il tempo né lo spazio, in quel luogo poteva esplorarlo, e ciò che fece fu camminare e vedere i pesci prima contenuti nelle vetrine essere liberi di nuotare in branchi, squali che cacciavano senza i limiti di vetri e gabbie, murene uscire dai sassi, al inizio era paurosa la sensazione di quella libertà di quegli animali ma in seguito si trasformò in stupore e voleva provare ancora ad osservare fino a quando quella calma piacevole subì un mutamento stranissimo, i banchi compatti e coordinati dei pesci si disgregarono, gli squali che prima cacciavano si allontanarono senza nemmeno notarla infatti uno le era passato molto vicino, e le murene si ritiravano nelle rocce, ogni essere vivente si ritirava nei gusci o in qualsiasi luogo, lei non comprendeva solo fu lasciata in quel mare da sola e vi era un silenzio inquietante lì dove i rumori non vi erano e la vita era sparita si mostrò in quel momento uno squalo, ferito dal tempo  le cicatrici sul muso e i denti sporgenti rivelavano che forse era più vecchio di tutti gli squali mai visti, le dimensioni titaniche lo rendevano un vero e proprio mostro e gli occhi rossi come il sangue sembravano voler incutere il terrore, lei lo osservò parecchio spaventata e l’enorme animale non la sentì allora si allontanò lasciando ancora Tsukuyomi a quel silenzio poco rassicurante, si distrasse a guardare  intorno, poi osservò sopra vedendo lo squalo ormai troppo vicino con le fauci spalancate e troppo vicino per evitarlo così la divorò in un solo boccone.

Lei poteva vedere il nero che le fece provare la gravità che la tirò giù lei non ce la faceva a urlare, mentre cadeva in quel enorme vuoto dove passavano le ore ma non vi era un fondo, e solo quelle che sembravano ore il corpo della ragazza impattò su dei fiori rossi, i petali sparsi  sui vestiti della giovane si assorbirono e iniziarono a formare di nuovo la strana divisa in con cui si era svegliata nel sogno precedente e il nero si ritingeva di nuovo di quei colori del primo sogno di quel luogo, la stessa magione e i fiori cambiavano colore, il panorama era su un mare a lei non conosciuto e gli alberi non erano ciliegi come sua abitudine osservarli, anzi erano alcuni pieni di arance rosse molto grandi mai visti, vide uscire da quella magione qualcuno ma la sua voce non era la stessa voce anzi era diversa e molto, << Che ci fai qui? >> chiese mentre la osservava e si piegava << Su svegliati >> aggiunse mentre le tendeva una mano lei afferrò la mano e subito fu tirata su da un ragazzo biondo forse più grande di lei con un lungo cappotto nero << Tu chi sei? >> chiese la ragazzina lui la osservo in modo serio << Potrei farti la stessa domanda >> le disse non doveva farsi scappare nessun tipo di informazione, << Hai ragione io sono Tsukuyomi Hibari >> disse presentandosi << Va bene piacere di conoscerti >> le disse << Che dici di venire a prendere un tè? >> chiese guardando l’orario << Certo ma il tuo nome? >> chiese lei mentre lo seguiva << Tutto a tempo debito per ora mia cara Tsukuyomi non è giunto il tempo di presentarci >> le disse mentre la conduceva dentro la magione lì dentro appena sfiorato l’entrata le sensazioni di familiarità verso quel luogo erano come fossero molto forti.
Proseguì con quella figura gli sembrava famigliare come se con lui avesse avuto a che fare in passato, un passato molto lontano al quale non ricorda. Ricordava una carezza leggera una lacrima sulla fronte quegli occhi azzurri, la fissavano con dolore e sofferenza le lacrime che cadevano, il rumore del pianto di una bambina.

Percepiva solo questo a stare con lui le sembrò una sensazione strana, ma quella figura lo rassicurava pur non conoscendola gli ricordava suo fratello maggiore << Accomodati >> disse mentre le spostava indietro la sedia per farla accomodare, ormai non si usa da molto tempo l’usanza di quella cortesia, ringraziò e si sedette, in seguito aspettò lui mise due tazze in porcellana con una teiera del medesimo materiale, le decorazione  in finitura d’oro le circondava i bordi e vi erano anche dei disegni di un cigno << Forse non è come quello che servono in Giappone ma saprai apprezzare lo so >> le disse  mentre versava la bevanda nelle due tazze era bollente ma per il nervosismo Tsukuyomi bevve la bevanda che dovette far cadere una goccia sulla camicia bianca che indossava, ma non poteva sputare la bevanda che stava scottando la lingua e le pareti della bocca << Forse mi sono dimenticato di dire che scottava? >> chiese mentre la povera ragazza fu costretta a buttare giù il boccone bollente, lei riuscì quasi a dimenticare le sensazioni provate prima per colpa del dolore primario alla bocca << è falso >> le disse mentre gli rivolse uno sguardo confuso << Non hai capito male, quel dolore è falso se tu lo rendi reale lo provi d’avvero >> disse l’uomo mentre teneva la tazza di tè, lei non capiva e solo voleva non aver bevuto la bevanda bollente ma sembrò dopo che il dolore finisse come se non ci fosse mai stato << Visto è passato subito >> disse mentre sorseggiava il tè, solo allora Tsukuyomi tornò a sorseggiare il tè però osservava quella figura d’avanti a lei non ha un nome e ciò non la preoccupava poco, si fidava di uno sconosciuto che non diceva il suo nome, poi di nuovo la voce dell’uomo << “Non dovresti essere qui” >> le disse nella mente la figura non aveva parlato ma guardava la tazza di tè e l’orologio anche << “Non è ancora il momento delle presentazioni” >> continuò mentre la ragazzina cominciava a tenersi la testa che le faceva male << Ah, alla fine sei arrivato >> disse il biondo mentre guardava fisso un punto vuoto << “Devi svegliarti Tsukuyomi” >> disse l’altra voce << A chi ti stai rivolgendo? >> Chiese la ragazzina con il mal di testa << “è ora di tornare alla realtà” >> disse quella voce mentre l’uomo sorrise guardando la ragazza che stava cedendo al sonno << A…. D….on>> non riuscì a sentire la risposta visto che tutto divenne bianco e sentì la voce di suo fratello maggiore chiamarla.

<< Tsukuyomi finalmente ti sei svegliata >> le disse il moro mentre la guardava preoccupato << Fratellone >> disse lei confusa << Torniamo a casa >> le disse mentre la faceva alzare dalla panchina.

Andandosene da quel luogo sentì la sensazione di stare dietro le spalle del fratello, e poi gli fu chiara quella visione anche solo per un attimo le sembrò di rivedere quel l’uomo dai capelli biondi, fu allora che quando Kyoya si girò che le fu come vedere gli occhi azzurri quindi sospettò che fosse uno della famiglia << Ani-ke conosci qualcuno della famiglia con gli occhi azzurri e i capelli biondi? >> chiese ma Kyoya rimase stranito << No nessuno della famiglia a queste caratteristiche >> le rispose mentre camminava con lei a suo passo << Sicuro? >> insistette << Si, nessuno della nostra famiglia a queste caratteristiche perché lo chiedi? >> chiese lui mentre proseguivano << Mi sembrava di aver visto qualcuno che ti somigliava >> rispose lei diventando pensierosa.

<< ogni volta che ti divaghi nei tuoi pensieri ti perdi rimani immobile e dopo ti addormenti >> le disse rivolgendole un commento << Ah davvero? >> chiese lei curiosa e non aspettandosi una affermazione simile, Kyoya la guardò in quel momento come per rivolgerle il dubbio che non se ne accorgesse in effetti era così, lei non si accorgeva di quando i suoi pensieri invasivi e i sogni strani si realizzavano passavano ore che lei non percepiva quando cadeva in quelle sorti di luoghi che la trattenevano ore mentre dormiva e ciò era molto strano, anzi inquietante.

Questi incidenti si verificavano sempre quando era dovuto al tempo in cui lei ammirava qualche quadro, o quando si perdeva in qualche sorta di pensiero che la trasportavano in quelle “realtà” particolari, e tutto finiva sempre con la magione solo quando quel ragazzo l’ha condotta dentro lei è potuta entrare se no non avrebbe nemmeno tentato di fare quello, o meglio non ci riusciva mai per via di quella voce maschile che la cacciava ogni volta.

Quando fu d’avanti a casa finì per entrare li osservò la nuova divisa, le piaceva era semplice e non di chissà quale scuola di geni, i professori di Tsukuyomi si erano opposti fino all’ultimo ma la decisione della ragazza era irremovibile, ricominciare una nuova vita nella “normalità”, forse questa volta si sentiva che tutto sarebbe andato bene, e poi sarebbe stata insieme a suo fratello maggiore.

L’unico problema e che lei non sarebbe andata in classe con lui ma sicuramente l’avrebbe aiutata nel caso di problemi, ma era la prima volta che sentiva che forse non ci sarebbero stati dei grandi problemi.

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Capitolo 2
*** Il primo giorno di scuola (la minaccia?) ***


Dopo le vacanze.

Tsukuyomi fu subito pronta a prepararsi al primo giorno, si era alzata a posta presto mentre metteva la divisa con calma e pettinò i lunghi capelli neri, li sistemò composti in una coda bassa stretta con un nastrino bianco. In seguito uscì dalla camera e scese in salotto a fare colazione, trovò suo fratello l’ha aspettata << Oh no ti ho fatto fare tardi! >> esclamò sicura e preoccupata << No, ti sei alzata fin troppo presto >> le disse calmandola << Fai colazione non importa se faccio tardi oggi >> aggiunse era comprensivo con lei, o meglio solo con lei, però ci teneva al giusto ovvio che se lei avesse sbagliato sarebbe stata punita a dovere da Kyoya in persona.

La osservò fare colazione, come sempre i genitori erano occupati quindi non c’erano a casa ma i due vi erano abituati, finita la colazione si avviarono verso scuola stesso luogo quell’anno quindi proseguirono insieme per la strada.

Nel viale non vi giravano molte persone e l’inizio di quell’anno sarebbe stato molto particolare, lo aveva immaginato un sacco di volte ma forse pensa di fallire infondo il modo suo strano di comportarsi era del tutto strano, come si può dormire in piedi durante una lezione solo per essersi distratti per un pensiero, forse anche ridicolo, ma almeno aveva suo fratello lì come alle elementari, fino a quando negli anni delle medie ma ora era ritornato qualcosa come prima.

Una volta d’avanti alla scuola si sentì qualcuno parlare, sembrava un litigio quando ci fu un urlo verso i due fratelli che stavano quasi raggiungendo l’entrata nelle mura della scuola << Attenti! >>, ciò attirò l’attenzione di Tsukuyomi che vide una bomba quasi vicina a loro ma in frazione di secondi e subito Kyoya la prese dietro la schiena e la fece atterrare con se tenendole giù la testa ma quel esplosione venne deviata da qualcosa o qualcuno anzi l’esplosione fu in aria, solo alzando la testa i due videro un ragazzo che osservava dove forse era esplosa la bomba, fu allora che la ragazzina si alzò da terra mentre li accorrevano altri due ragazzi << State bene? >> chiese uno dei due, fu allora che si accorsero di Kyoya e Tsukuyomi il ragazzo alla destra con i capelli grigi fece una faccia come ritrovarsi in un incubo, il secondo invece sorrideva ma sembrava nervoso con loro vi era un bambino vestito da mucca che si nascondeva dietro uno dei due mentre il castano rabbrividì non appena si voltò a guardare chi aveva alle spalle, << Hibari non sei ferito vero? Questo vale anche per lei signorina >> disse il ragazzo che sorrideva << No, stiamo bene ma questa è normale amministrazione qui? >> chiese la ragazza << No, non lo è… >> le rispose il fratello parecchio infastidito facendo una delle solite occhiatacce << Allora significa che tu dovrai far rimanere la disciplina? >> chiese lei sospirano il fratello annui e tirò fuori uno dei suoi tonfa facendo un ghigno pronto a combatterli, o meglio ridurli quasi in fin di vita e già i tre si preparavano mentalmente a ricevere la tempesta che avevano seminato, o meglio non erano stati loro direttamente.

Qualcosa fermò il colpo << Kyoya fermati ti prego è il mio primo giorno >> disse lei fermando il fratello per il braccio che stava tenendo il tonfa, lui la osservò un attimo per poi sospirare e retrarre l’arma e tornare alla sua solita espressione per poi lasciarli perdere e girandogli le spalle facendo cenno alla sorella di seguirlo, lei obbedì senza fiatare, i tre guardarono i due allontanarsi, la paura che li aveva assaliti però non era passata ma pian piano sfumava che poi per il grigio si trasformò in rabbia per il gesto fatto dal bambino << Stupida mucca! >> gridò mentre gli tirava un pugno sulla capoccia facendo piangere di conseguenza il bambino, << Gokudera calmati non lo ha fatto a posta >> disse il povero bruno in difesa del piccolo << Quella ragazza ha chiamato Hibari per nome chissà chi è? >> chiese il ragazzo che sorrideva << Non ho un buon presentimento >> disse un piccolo bambino in smoking << Che cosa intendi Reborn? >> chiese uno dei tre mentre osservavano il bambino che aveva un broncio nel osservare il punto in cui i due sono spariti o meglio entrati nella scuola.

In quel momento la campanella del rintocco del inizio delle lezioni suonò, e in panico i tre ragazzi decisero in fine di camminarsi all’interno della scuola prima di fare tardi sul serio.

Intanto in corridoio d’avanti a una classe.

Kyoya si fermò d’avanti e subito guardò la sorella << Qui è la tua classe, purtroppo con te ci saranno anche quei tre ragazzi di stamattina, evitali per il tuo bene personale >> le disse subito << Ani-ke a me non sembravano cattive persone o altro perché? >> chiese << credimi a ciò che dico con loro ti cacceresti solo nei guai, Sawada, Gokudera e Yamamoto loro evitali capito >> insistette << Va bene >> disse lei sospirando << Tsukuyomi promettimelo subito e senza sbuffare e sospirare >> le ordinò subito in tono severo << Ok, prometto anzi giuro di non parlare ai tre ragazzi di stamattina per questa giornata, a patto che non ne sia costretta necessariamente da una circostanza >> disse lei cercando di non sbuffare o fare scenate, il fratello non molto d’accordo sulla scelta delle parole dovette accettare la promessa tanto non sarebbe mai successo nulla di particolare.

Una volta entrata in classe poteva anche infrangere la promessa e nessuno lo avrebbe saputo, infondo erano solo loro due in quel corridoio quando lei ha giurato di non rivolgere la parola a quei tre ragazzi.

Ma a giudicare da quello che è successo non le avrebbero rivolto comunque la parola forse per paura di Hibari e forse per quella mattina non avevano nemmeno saputo il peggio, infatti appena vi fu l’appello della classe dopo la G venne H e ciò non segnava bene perché in quella scuola conoscevano tutti Hibari Kyoya, ma mai si sarebbero aspettati il nome che avrebbe seguito << Hibari Tsukuyomi >> disse l’insegnante schiarendosi la voce,  la ragazza dai capelli neri subito si alzò a risposta e in quel momento il realizzarsi dei tre che in classe avrebbero avuto una minaccia in più, già il fratello era un amante dei combattimenti con avversari degni, la sorella forse non cascava più lontano di quanto fosse lui, anzi i tre iniziarono a pensare che lei avrebbe portato a termine la propria vendetta per quello che era successo sta mattina, li avrebbe lei stessa malmenati con i tonfa?, o peggio forse a mani nude.
Lei si sedette e finito l’appello i tre si parlarono in sotto voce, anzi anche gli altri iniziarono a spettegolare e per la ragazza arrivata da poco fu come vivere di nuovo alle elementari, sentiva le voci che andavano e venivano << Quindi quella è la sorella del Sempai Hibari? >> << Sarà anche lei come lui? C’è forse l’hanno cacciata dalla vecchia scuola per aver picchiato qualcuno >> << Oh no, forse anche lei è estrema come il fratello >> e così continuò anche durante l’intervallo, in quel momento Tsukuyomi sospirò e volle andarsene da lì non volendo sentire insinuazioni di assomiglianza a quel violento di suo fratello maggiore, appena aprì la porta della classe e stava per uscire una voce gentile la bloccò << Hibari-chan dove vai? >> chiese facendola voltare una ragazza dai capelli corti e castani le stava rivolgendo un sorriso << Ah scusi, stavo andando sul tetto >> rispose educata << Potrei venire anche io se non ti dispiace? >> chiese sorridendo << Va bene >> le disse dirigendosi li entrambe con il bento ancora chiuso, la ragazza dai capelli neri sembrava a disagio non aveva mai avuto nessuno con cui fare due chiacchere o parlare mentre quella dai capelli castani era rilassata e cercava di mettere a suo agio l’altra ragazza, << Hibari-chan non sembri a tuo agio per caso non le piaccio? >> chiese << No, no, tu ti stai sforzando al massimo per farmi stare a mio agio, anzi posso dire che tu sei la prima persona con cui parlo nessuno mi ha mai parlato a me o mi hanno mai chiesto di consumare il pranzo in compagnia, solo un po’ è strano essendo la prima volta che succede >> disse lei << Da vero? Come mai? >> chiese lei << Semplicemente tutti nella mia vecchia scuola mi ritenevano strana… >> disse malinconica e triste << Oh… mi spiace non lo sapevo >> disse lei dispiaciuta << Vorrei aiutarti… forse posso cominciare a esserti amica non mi sono presentata >> disse sorridendo << mi chiamo Kyoko Sasagawa piacere di conoscerti >> disse sorridendo << Tsukuyomi Hibari o puoi chiamarmi ancora Hibari-Chan se vuoi >> disse la mora arrossendo.

Ritornata in classe con la sua nuova e unica amica decise di fare due ultime chiacchere prima di tornare al posto, ad ascoltare la lezione, ignorò le voci che circolavano su di lei e il fratello e su tutto quello che riguardava l’arrivo in quella classe.
Durante il pomeriggio nell’ufficio del consiglio scolastico.

Tsukuyomi aveva deciso di tener compagnia al fratello maggiore, principalmente aiutandolo li nella sala dove lui teneva le sue riunioni, sarebbero rimasti soli al lungo e lei decise di parlare del primo giorno con lui << Quindi ti sei fatta un amica, infondo Sasagawa è amica di tutti qui dentro ti aiuterà a fare amicizia un po’ con tutti >> le disse di sicuro si notava che era contento per lei pur l’espressione dura che manteneva il moro << Comunque fratellone ho sentito delle persone dire che sei un violento e che molto spesso nelle punizioni sei estremo e molto corporale, ma la voce che mi è giunta la più grave e che te la sei presa con un club solo perché avevano fatto gruppo per contestare qualcosa >> disse lei mentre guardava il pavimento in cuor suo sapeva già che quelle voci erano pura verità lo conosceva bene, sapeva che aveva compiuto ogni singola azione di quelle voci che la ferivano lui le mise una mano sulla testa accarezzandole i capelli << Allora sai già che è vero conoscendomi, ma ora dimmi chi ti ha riferito quelle voci e io lo azzanno al collo >> disse serio con lo sguardo peggiore che aveva, lo sguardo che avrebbe fatto piegare anche l’uomo più forte con Tsukuyomi non funzionava una volta imparato a conoscere il fratello non faceva paura ben si sapevi che le intenzioni erano giuste ma allo stesso tempo sbagliate << Non ne ho idea erano voci che giravano >> disse lei facendo chiudere gli occhi un attimo al fratello immerso nei pensieri e poi sbuffare << Significa che dovrò scoprirlo da me >> disse lui andando a sedersi sulla sedia dietro la scrivania << Sei troppo clemente come sempre sorellina mia >> aggiunse mentre si poggiava alla sedia e la mora trascriveva i compiti per il giorno successivo.

Dopo finito l’attività pomeridiana si diresse verso casa, lungo il tragitto potevano solo stare in silenzio e lei si fece prendere dalla stanchezza del momento.
Una volta d’avanti al l’uscio di casa e in entrata dichiarò di essere tornata per poi dirigersi al piano superiore a farsi subito un bagno sistemare la divisa per il giorno successivo, mettersi il pigiama e fare la cartella.

Dopo senza neanche fare la cena si abbandonò sotto le coperte a dormire, ma l’incubo che l’aspettava non se lo era nemmeno lei immaginato.

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Capitolo 3
*** Ritrovata ***


Si ritrovava sopra un’altalena legata ad un albero, la magione era cambiata e non era la stessa che ha visto nei primi sogni, anzi non vi era nemmeno l’albero in quel luogo, la magione sembrava essere per una località estiva e ciò lo dimostrava anche il tipo di zona che era una campagna, e li vi era un campo di girasoli, ma erano diversi perché di colore blu insolito e girati verso la luna come osservarla, le foglie dell’albero su cui si trovava l’altalena divennero rosa e poi caddero, odoravano di amarena, come faceva un salice a diventare un ciliegio?, poi si sentì spingere da dietro e si voltò ma nel farlo si sentì strozzare in gola da qualcosa non evitò di tossire bruscamente facendo uscire ciò che le ostruiva le vie aeree, guardò con attenzione erano dei capelli nero blu poi la voce di un ragazzo sussurrarle nell’orecchio << Finalmente ti ho trovata >>.

Si svegliò dall’incubo non capiva cosa fosse successo, come aveva fatto a fare un sogno simile? E cosa significava era in pericolo? O forse qualcuno vicino a lei lo era?, non riusciva a capire come fosse successo o come fosse possibile.

<< è ora di andare a scuola >> disse suo fratello allora lei iniziò a prepararsi, ma non riusciva a rimanere in pensiero per ciò che aveva sognato.
Purtroppo a scuola si fece sfuggire l’informazione a Kyoko << Che sogno strano >> disse lei mentre la osservava << Già vorrei solo capire come mai ho fatto un sogno simile >> disse lei << Forse perché vuoi aprirti con più persone, ora ti spiego tossire capelli significa che tu sei troppo riservata e vorresti aprirti potrei aiutarti a farti conoscere dai nostri compagni di scuola, così tutti capirebbero che non sei come tuo fratello e di sicuro avresti molti amici e in seguito non faresti simili incubi >> spiegò lei coerente con la situazione, Tsukuyomi accettò il fatto che forse era la soluzione conoscere altre persone, Kyoko per il momento le fece solo conoscere la sua migliore amica.

Parlò di pettegolezzi tra ragazze e quel giorno decise di fare uno sforzo e andare a casa con loro invece che con il fratello, fu in quel momento che incontrarono due ragazzi molto strani di una scuola diversa.

Le loro uniformi erano di colore verde, il primo aveva gli occhiali e un berretto, il secondo sembrava un selvaggio entrambi osservarono Tsukuyomi in modo inquietante fosse stata una loro preda, << è lei come diceva lui >> disse  uno << Che cosa le prende sembra che non ci riconosca >> disse l’altro nervoso << Devi ricordare che era più piccola di noi quando ci fu sottratta >> rispose << Di certo lui la farà ricordare una volta che lei sarà dalla nostra parte ovvio >> il selvaggio sorrise alle parole da lui espresse << Non possiamo agire ora sarebbe come dichiararci a morte certa >> rispose l’altro << Già è un guaio che ci ha notati >> aggiunse mentre se ne andava << Tks vorrei salutarla prima di andarmene >> disse il selvaggio ancora una volta arrabbiandosi << Temo che non sarà possibile dobbiamo subito tornare da lui e poi adesso la spaventeresti e basta, andiamocene ora >> disse l’altro costringendo il compagno ad andarsene, fu in quel momento che Tsukuyomi fu come se fossero persone che conosceva li continuava ad osservare ma non capiva e soprattutto le due ragazza che la dovevano accompagnare a casa si accorsero del fatto che lei fosse ferma << Hibari-Chan conosci quei due per caso? >> chiese la castana subito la mora scosse la testa << Forse hai avuto la sensazione che fossero persone a te familiari >> disse l’altra ragazza << Si forse… >> rispose lei che era confusa, i due sentirono la conversazione quindi di nascosto decisero di seguire la ragazza con le amiche, non ostante il divieto del loro capo, e una volta che venne lasciata sola vollero osservarla ma non si dirigeva verso casa ben si in un parco naturale, perché proprio li.

Vi entrò e dopo un po’ che osservava le piante la videro accasciarsi in un angolo di un salice e chiudere gli occhi, era successo di nuovo era caduta in una illusione, i due le si avvicinarono e subito seppero che era lei, il tatuaggio che aveva sul petto non mentiva era un giraluna che era sbocciato, la prima volta era solo un baccello quindi dovevano portarla a controllare, il ragazzo con il cappello se la coricò sulle spalle mentre la copriva per bene con la giacca della divisa, e decise di portarla fino al nascondiglio in cui vi erano in tre.

Arrivato lì con il compagno e la ragazza la appoggiò delicatamente su un sofà stando attento ancora non svegliarla si come a breve sarebbe stata sveglia << Lui non sarà per niente contento di quello che abbiamo fatto >> disse il ragazzo << No vedrai che invece lo sarà di certo non si vedono da quando lei aveva l’età di cinque anni >> disse il selvaggio sorridendo << Ecco il perché ora lei ha quattordici anni e sono passati nove anni da allora lei non ha memoria di chi siamo stati per lei e chi siamo >> disse lui esasperato << Allora ricorderà non mi sembra complicato >> disse lui << Ci rinuncio a farti capire >> disse mentre sospirava e il selvaggio lo guadava confuso infondo era la verità contro una speranza forse non ancora fattibile.

Presto si presentò lì un ragazzo giovane con un occhio azzurro e l’altro rosso con sopra scritto sette, i capelli esattamente blu e con un sorriso quasi a beffarsi degli altri << Finalmente sei arrivato >> disse il selvaggio << Come è andata la ricerca di Tsukuyomi avete notizie? >> chiese << Altro che sapessi che sorpresa non abbiamo nemmeno dovuto avere a che fare con quel sadico che chiama “fratello” anzi si è addormentata e l’abbiamo caricata in spalla e…>> gli fu tappata la bocca dal ragazzo con il berretto << Chikusa lascialo parlare so già che cosa è successo con la piccola Tsuky >> disse lui beffardo << Mukuro mi dispiace… ma Ken ha ignorato l’avvertimento, ma non potevano lasciare Tsu-chan in quello stato >> disse mostrando la ragazza che dormiva e scoprendole la spalla mostrando il tatuaggio che era cambiato << Ah… bene finalmente anche i suoi poteri illusori sono completi >> disse toccando il fiore, << Ciò significa che era giunto il momento di incontrarvi? >> chiese il ragazzo con gli occhiali << No, ma anche si, ha bisogno di allenarsi nelle arti illusorie o meglio deve riprenderci mano ma non era con me, però posso allenarla io per quel che serve quando si riprenderà. >> disse e poi osservarla di nuovo << è caduta in una sua illusione e non è la prima volta >> aggiunse mentre le passava una mano tra i capelli fu in quel momento che notò che la faccia le si era corrucciata e iniziò a tossire capelli che divenivano materiali, li raccolse erano uguali ai suoi, capì che forse era un campanello di allarme, se faceva capire di essere pericoloso alla ragazza poteva saltare il suo piano ma ora doveva necessariamente svegliarla.

Infatti non le ci volle molto a venire cacciata dall’illusione e si svegliò a fatica si come si trattava dell’uso dei propri poteri su se stessa << Dove… sono? Chi siete voi? >> chiese a fatica mentre si alzava e stiracchiava, << Sei al sicuro sei a casa >> disse Ken di sicuro non accorgendosi di averla confusa << Non starlo a sentire ti abbiamo portata qui perché eri svenuta al parco e nessuno ti ha visto oltre a noi >> rispose il ragazzo con il berretto << ah allora grazie e mi spiace per il disturbo >> disse lei imbarazzandosi << No tranquilla non sei stata di disturbo, anzi eravamo preoccupati che non ti risvegliassi più >> disse il ragazzo dai capelli blu << Cosa? Oh no è successo di nuovo? >> chiese lei in panico << Si sei caduta in uno stato di sonno che sembrava eterno >> disse il selvaggio sorridendo maliziosamente << Ken non spaventarla non sa nemmeno lei di essere caduta vittima di un’illusione dei suoi poteri >> disse il blu mentre aveva quel sorriso beffardo << Illusione? >> chiese lei << Ora ascoltami tu sei speciale sei nata con un dono che pochi possono comprendere, molti a causa di ciò ti hanno ritenuto strana altri vedendolo anche un mostro >> le disse il blu fingendo << Tu non sai controllare le tue abilità illusorie ma io posso insegnarti a controllarle ma dipenderà da te conviverci ogni giorno >> disse lui ma per la povera Tsukuyomi era tutto confuso e strano << Forse dovrei tornare a casa è tardi >> disse lei chinando la testa, era così strano tutto, non poteva comprendere cosa stava succedendo perché solo adesso questa persona le diceva cose simili?, perché proprio lei?, comunque infondo sapeva che era in qualche modo “diversa” ma non fino al punto di avere dei poteri, << Pensaci bene a questa offerta i tuoi poteri potrebbero davvero divenire ingestibili e pericolosi per te, e per chi ti sta vicino >> aggiunse mentre guardava la ragazza andarsene.

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Capitolo 4
*** Non piangere sul sangue versato ***


Una volta uscita da quel posto andò in stazione era davvero tardi quando sarebbe tornata a casa di sicuro una bella sgridata da suo fratello se la sarebbe presa, per non pensare a ciò pensò al ragazzo che gli ha detto quelle cose e soprattutto perché in quel momento, era difficile da credere, i poteri di lei.
Nel mentre pensava due ragazzi le si avvicinarono nella stazione << Ehi ragazzina non sei di queste parti? >> chiesero, la mora non li considerò cercando di ignorarli, dalla divisa dedusse che venissero dalla stessa scuola di quei ragazzi con cui ha parlato nel capannone dove l’hanno condotta per farla riposare, << Dalla tua divisa non sei delle nostre parti, cos’è ti sei persa? >> chiesero i loro sguardi non erano amichevoli ma perversi come a cercare di riuscire a portarsi a letto una ragazza, forse pensavano già a cosa farle mentre lei vide il treno arrivare e subito entrò di corsa seguita dai due ragazzi.

Frazione di secondi che il treno si rimise in moto avrebbe solo dovuto aspettare la prima stazione per scendere e forse chiamare il fratello per dire che sarebbe tornata tardi, voleva chiamarlo ma il treno era deserto e la lasciava scoperta al pericolo di un’aggressione.

I due la cacciavano come se fosse stata una preda e Tsukuyomi invece scappava, purtroppo arrivò al l’ultimo vagone e li fu la fine, lei decise di nascondersi dietro un sedile da passeggero e contare fino a dieci, pensando che quello era solo un altro dei suoi incubi, che niente di quello che viveva era reale << Quella studentessa della Namimori non è lontana >> disse uno dei due << Continua a cercarla >> disse l’altro << Non vedo l’ora di strapparle gli abiti di dosso >> aggiunse uno dei due per la mora sentire ciò la voleva far pregare mentalmente che qualcuno la aiutasse ma allo stesso tempo capì che era colpa sua, se solo avesse reagito in modo violento come suo fratello non avrebbe di certo avuto quel problema, ed’ era colpa sua se era finita in quel guaio se solo fosse rimasta ancora un po’ con quelle persone ma forse anche loro avrebbero fatto lo stesso con lei.

Mentre rimaneva nascosta provò ad addormentarsi forse sarebbe stato tutto più veloce se fosse di nuovo caduta vittima di un’illusione, come aveva detto quel ragazzo, ma qualcosa le afferrò i capelli tirandola fuori da sotto il sedile << Ho trovato la piccolina >> disse uno dei due cercando di prendere da dietro Tsukuyomi ma lei non era debole come appariva e quindi tentò in una resistenza contro i due, infatti pestò il piede a quello che tirava i capelli, mentre l’altro che si stava avvicinando rivolse un calcio allo stomaco per poi provare a scappare, tentavo che falli si come quello a cui aveva pestato il piede la afferrò subito da dietro la camicia buttandola a terra per bloccarle i polsi con entrambe le mani e si appoggiò a dosso a lei << Procedi a sbottonarle la camicia >> comandò quello che stava sopra alla ragazza al compare e lui obbedì in quel momento la ragazza si sentiva spacciata ma desiderava muoversi, voleva scappare, ma la sensazione di fuga presto si trasformò in rabbia contro se stessa per essersi esposta al pericolo perché si stava facendo  fare ciò da due perfetti sconosciuti, non voleva che loro le rovinassero una fase della sua vita, stavano per farle un sopruso e lei doveva rimanere lì spaventata e immobile, zitta e subire per quell’errore di rientrare tardi, per non essersi fidata di quelle persone che l’ avevano aiutata.

Ogni singola parte di lei fremeva di rabbia, e voleva solo poter essere un tantino più forte fisicamente, e poi immaginò quei ragazzi morire prima dell’atto che avevano intenzione di farle, anzi desiderò di vederli morti, chiuse gli occhi su quella immagine, che sembrava materializzarsi sentiva le urla dei due e l’odore agro dolce cadere su di lei, in liquido caldo che cadeva sulla testa e scendeva prima lungo il volto, poi altre gocce sulle parti del corpo esposte e queste gocce scendevano e cadevano anche sui vestiti.

L’odore si fece reale come le gocce e allora che vide cosa aveva fatto, i corpi dei ragazzi erano sopra di lei, precisamente sopra il tetto del treno martoriati da delle piante che li hanno trafitti i boccioli erano crisantemi, il sangue che scorreva e gocciolava era loro delle viscere che penzolavano, quei fiori perdevano petali di sangue che armonizzavano il bianco dai cadaveri dei due, ormai li avevano spiaccicati sul soffitto, il sangue gocciolante l’ha imbrattata sentì l’odore pungente di urina che l’ha copriva con il rosso, guardava il soffitto sconvolta di quello che era successo, ma appena si fermò il treno  si alzò e uscì alla propria fermata e andò in un bagno pubblico disabitato, d’avanti a uno specchio osservò come gli occhi le brillassero di due fiamme blu ardenti, per poi realizzare cosa era successo, lei era stata l’artefice di una carneficina e di due omicidi, ciò la sciocco più del dovuto, era peggio di subire uno stupro lei indietreggiò dal guardare il proprio volto e scivolò non riuscendosi a reggere in piedi e indietreggiò in quel modo.

L’illusione si annullò quando lei era scesa i due cadaveri caddero e ricordando la scena del delitto aprì un bagno e li vomito, ormai vedere quel disastro la fece rendere conto di essere pericolosa, ecco cosa voleva dire << “Pericolosa per se e per chi ti sta vicino” >> non sapeva quando quei sentimenti l’avrebbero pervasa di nuovo e lei avrebbe fatto qualcosa di simile e ciò la spaventava non di poco << Ecco perché Mukuro ti ha offerto di allenarti proprio per evitare incidenti simili >> disse una voce che ha sentito, lei era paralizzata ma riconobbe il ragazzo con gli occhiali e di fianco vi era il selvaggio << Guarda, guarda che bel guaio >> disse lui sospirando e sempre sorridendo << Tsu-Chan devi venire con noi subito >> disse il ragazzo offrendole la mano lei non rifiutò non poteva fare altro, doveva essere aiutata in qualche modo aspettando che il treno tornasse indietro, la riportarono in quel luogo, e li ad aspettarla vi era il ragazzo con quel sorriso beffardo ma quel sorriso si annullò subito quando la vide in quello stato e le sicurezze si trasformarono in preoccupazioni per la ragazza << Cosa le è successo? >> chiese mentre andava verso di lei << Mukuro due ragazzi forse delinquenti l’hanno quasi aggredita e lei ha provocato… uno scempio quando siamo arrivati… >> disse solo il ragazzo con gli occhiali << Sono stata io… li ho uccisi… perché ho immaginato di volerli morti >> disse Tsukuyomi a fatica << Tsu-chan non sei stata te sei stata obbligata quei ragazzi ti avrebbero fatto uno stupro  se no  peggio di quello che pensi >> disse il ragazzo << Vorrei evitare che in futuro si ripeta una cosa simile a danno di altri che mi stanno vicino >> disse la ragazza cadendo in ginocchio e iniziando a piangere mentre fissando il pavimento per il ragazzo dai capelli blu fu come una supplica di essere aiutata e come avrebbe potuto negarle un aiuto del genere, la abbraccio stringendola al suo petto sporcando anche lui la divisa, come fece anni prima e rimembro a se quella promessa << Non ti devi preoccupare ti aiuterò e sarò sempre vicino a te nel bene o nel male che farai >> disse per poi accompagnarla da qualche parte a cambiarsi.
La portò in uno spogliatoio femminile essendo notte nessuno c’era quindi sarebbe passato inosservato il fatto che qualcuno abbia usato le docce, Mukuro decise di rimare fuori e farsi portare da Chikusa un cambio per Tsukuyomi, lei rifletteva su cosa sarebbe successo in quel momento, la polizia avrebbe trovato i cadaveri sul treno e in seguito avrebbero fatto indagini approfondite, e a casa avrebbero denunciato la sua scomparsa visto che non è tornata da un giorno, doveva subito tornare a casa non poteva rimanere lì in eterno e poi come avrebbe fatto con la scuola? E come spiegare tutta questa storia a suo fratello prima o poi lo doveva fare, e la società l’avrebbe etichettata come mostro, e tutti l’avrebbero temuta tutto nella sua vita sarebbe cambiato, come se a causa di quella scoperta tutto non fosse già cambiato.

Dopo finita la doccia decise di cambiarsi con il cambio dell’uniforme di quella scuola, solo per rimanere inosservata, ma che cosa si sarebbe inventata se qualcuno avesse fatto troppe domande, la soluzione di Mukuro fu che lei uscisse solo con Chikusa e Ken, così che loro l’avrebbero tenuta d’occhio, quando usciva di li.

Era troppo sconvolta per spiegare a Mukuro di voler tornare a casa, di voler solo il conforto di suo fratello maggiore, ma soprattutto voleva che tutto fosse di nuovo normale.

Quella sera doveva chiudere occhio solo per l’addestramento che l’aspettava il giorno successivo, ma era in pensiero per suo fratello Kyoya voleva guardare il cellulare ma le era stato proibito solo Mukuro le doveva dare istruzione di quando usarlo, quando parlare e che tipo di parole usare, doveva nascondersi infondo, e iniziare così non era piacevole, avrebbe voluto sentire la voce del fratello maggiore e dirgli dell’accaduto ma non l’avrebbe per niente creduto, cercò di soffocare il pianto che era una reazione e ciò che stava succedendo, si tappò la bocca e si coprì completamente con le coperte che le hanno gentilmente dato, continuando a soffocare i singhiozzi cercò di dormire, quel silenzio tombale, ma quella sera rifece lo stesso incubo della notte prima i capelli che uscivano dalla bocca erano dello stesso colore di quelli di Mukuro, cosa significava?.

Il giorno successivo in automatico Tsukuyomi si svegliò da sola pensando di dover andare a scuola, ma a scuola quella mattina non ci sarebbe andata Mukuro era con lei, e porgendole una mano le fece segno di seguirlo, andò in una zona era un campo esposto all’aria aperta << Bene possiamo iniziare con l’allenamento per controllare le tue illusioni >> proclamò lasciando la mano della ragazza, lei rimase stupita, lui si mise a pensare cosa farle fare << Per ora concentrati e inizia a meditare >> disse mentre la osservava non dire che si era ripromessa di fidarsi quindi decise di fare gli esercizi di meditazione, doveva liberarsi di tutto ma le sembrava impossibile, intanto Mukuro iniziò a parlarle del fatto che anche lui aveva dei poteri simili ai suoi, ma che funzionavano in modo diverso lui li sapeva controllare e voleva che lei fosse capace di convivere con i propri poteri, diceva che era una virtù possederli e sbagliato reprimerli o avere paura di loro, la mora doveva lasciarsi andare e di essere attenta ma comunque serena che non sarebbe successo niente di male, sentirlo parlare faceva svanire nella giovane la maggior parte dei problemi come sentire parlare un fratello maggiore, così lo immaginò Kyoya mentre le diceva quelle frasi per calmarsi, ma subito si fece largo in lei la nostalgia di casa del profumo delle coperte e tutto quello che e consentiva voleva essere li.

Riaprì gli occhi e si ritrovò d’avanti al suo letto, ai piedi vi era suo fratello maggiore che la stava osservando incredulo a ciò che vedeva, lei si pizzicò il braccio ma era tutto vero, era a casa sua da suo fratello e con se aveva ancora la divisa dell’altra scuola, abbracciò il fratello mentre piangeva di gioia nel vederlo, aveva molto da raccontargli, ma poi si accorse di una cosa gli occhi erano color cobalto ciò significava che quella era un illusione, forse era reale ma comunque il corpo era illusorio << Dove sei stata? >> chiese lui << Non posso dirlo mi spiace ma sappi che ho bisogno di tempo per aiutarmi, ho fatto qualcosa di molto grave e per evitare che riaccada io devo stare lontano da te e dalla Namimori >> disse lei, in quel momento vide che Kyoya non aveva capito ma non importava << Ni-chan dimmi cosa è successo, possiamo così risolverlo >> le disse supplicandola di rimanere << Non mi crederesti ma ti prego di non tentare di trovarmi, come ho già detto per la tua sicurezza devo stare lontano da te per un po’ >> disse per poi uscire e sbattere la porta della camera, lei si sentiva serena ma triste non ha potuto dire tutto al fratello maggiore e intanto lui la supplicava di non andarsene ancora, di non sparire.
Ma lei ciò che gli voleva dire lo aveva detto ora doveva solo tornare ad allenarsi, si era calmata, chiuse di nuovo gli occhi e ignorò le richieste di Kyoya di rimanere di non andarsene, dopo un po’ tornò la calma lei riaprì nella assoluta pace gli occhi e si ritrovò Mukuro che aveva il solito sorrisetto beffardo quasi a prenderti in giro << Sei scappata già al primo problema? >> chiese lui << No, ho fatto solo una piccola visita >> rispose lei risoluta e calma.

<< Cosa è successo prima mi sembrava di essere a casa mia ed era molto reale >> disse lei << Hai creato una tua manifestazione di te stessa ciò significa che hai un ottimo livello di controllo e ci sei riuscita in breve tempo non è cosa da poco >> disse lui << Anche gli altri illusionisti vi riescono? >> chiese lei << Si, ma le copie che creano seguono il cervello madre di chi le crea non hanno libertà di scelta, e non sempre ce la fanno in un primo allenamento di meditazione come è successo a te >> disse lui << Ma l’ho fatto senza accorgermene >> disse lei << E proprio questo che non hai capito i pensieri vengono e sono liberi, e tramite questo che si basa il nostro potere >> disse lui mentre le accarezzava la testa.

Lei decise di fare le cose poco alla volta quindi nelle settimane successive mentre Chikusa e Ken erano in “classe” come le diceva Mukuro, si dedicava agli allenamenti con l’illusionista e di pomeriggio riusciva a conoscere pian piano i tre, loro non parlavano molto del passato ma ciò non permetteva a lei di farlo infondo nella sua memoria c’era un buco di cinque anni.

Loro parlavano della famiglia precedente, cosa di cui Tsukuyomi non aveva ricordi, ma stare con loro era come familiare la cosa la trattavano come una sorellina più piccola, sembrava che loro avessero fatto parte della sua vita quel buco di cinque anni aveva alcuni ricordi ma non poteva fidarsi di ciò, ma dove era rimasta se era stata adottata dalla famiglia Hibari?, quel buco non sembrava essere compensato le memorie sono come specchi una volta che si rompono sono difficili da aggiustare, e i fatti possono essersi svolti in mille mila modi.

Ma ricostruire dei ricordi nuovi faceva sì che lei si sentisse come se non fossero mai esistiti quei cinque anni mancanti nelle sue memorie.
<< Tsu-Chan vedo che ormai gestisci molto meglio il tuo potere >> disse lui << Da cosa lo deduci? >> chiese lei << Non ci crederai ma non ti sei più addormentata all’improvviso rispetto alle altre volte >> disse lui, lei era come stupita di ciò che aveva detto << Non te ne sei mai accorta? >> chiese Ken spalancando gli occhi ma lei annui e basta, i due si sorrisero mentre lei continuava gli ultimi allenamenti, ormai il potere era ampiamente controllato, non tutto.

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Capitolo 5
*** Ritorno a casa ***


In seguito parlò con Mukuro in privato << Ormai è giunto il momento che tu vada via >> disse lui << Già ormai i miei poteri sono a posto e questo grazie a te Mukuro >> disse lei come volerlo ringraziarlo << Tu hai contribuito fidandoti >> le disse scompigliandole i capelli << Senti ora tornerò alla Namimori ma prometto di venirti a fare visita >> disse lei sorridendo << Ne sono contento >> disse lui mentre aspettavano il pomeriggio e presto tornarono anche Chikusa e Ken << Vorrei che riaccompagnaste Tsukuyomi a casa ormai il suo allenamento qui è finito >>  annunciò << Cosa?! Stai scherzando dopo che era qui? >> chiese Ken sbalordito non poco << Va bene andiamo Tsu-Chan >> disse il ragazzo con gli occhiali mentre scortava la ragazzina alla porta, lei con quel poco sorriso salutò Mukuro prima di chiudere la porta.
Raggiunta la stazione Chikusa decise di assicurarsi che lei arrivasse a casa sana e salva quindi salì con lei, Ken non accettando la decisione ha solo deciso di rimanere lì, mentre guardava il treno allontanarsi  << Il prossimo anno potresti unirti alla Kokuyu >> disse il ragazzo con gli occhiali << A dir la verità è meglio se continuo la Nanimori mia madre non vorrebbe che io cambiassi repentinamente scuola >> disse lei << Capisco >> disse deluso << Potremmo frequentarci fuori dalla scuola >> disse lei sorridendo << Tu verresti fino a qua? >> chiese lui << Si, adesso che so dove siete e come trovarvi posso venirvi a fare visita nel caso abbia tempo >> disse lei sorridendo, quel viaggio in treno finì durante la sera, e poi i due tornarono a camminare, per il ragazzo con gli occhiali era difficile dire addio ancora una volta alla mora, erano cresciuti tutti e quattro insieme fino a quando qualcuno non l’ha presa e portata via, da quel giorno si sono fatti in quattro per trovarla ed era rimasto un loro obbiettivo in parte proteggerla ancora e farla tornare nel loro gruppo.
D’avanti a cassa di Tsukuyomi vi furono gli ultimi saluti, lui la guardò mentre nel viale di casa entrava dalla porta in legno per poi sparire li, fino a quando sarebbe stato a fissarla, forse fino a quando non avrebbe digerito il fatto che non avrebbe fatto ritorno quella sera.
Una volta ritornata a casa lo annunciò, non aspettandosi che qualcuno avrebbe accolta, ma invece subito si ritrovò il fratello, prima incredulo Kyoya provò a darsi un pizzico poi toccandola capì che non era un allucinazione, la abbracciò in seguito non voleva lasciarla andare di nuovo << Va bene anche se non mi spieghi dove eri ma promettimi di non sparire più per così tanto tempo >> disse lui calmo e risoluto ma sapeva che voleva nascondere quelle lunghe settimane di attesa ed’ era anche stato in pensiero per lei, << Non posso prometterlo ma ci proverò Anikki >> lo rassicurò lei si staccò dall’abbraccio << Su devo recuperare i compiti di scuola e gli appunti quindi devo andare in camera >> disse lei fiondandosi lì a recuperare migliaia di fotocopie di settimane arretrate in cui lei non ha fatto altro che nascondersi.
Kyoya diede una mano a ripassare alla sorella spiegando anche gli argomenti, così per lei non sarebbe stato difficile affrontare il test che doveva fare domani.

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Capitolo 6
*** Una convivenza stabilita ***


Il giorno  successivo si presentò alla scuola con il fratello e prima di entrare al cancello incontrò l’amica accompagnata anche lei dal fratello maggiore << Hibari-Chan >> la chiamò fermando entrambi e facendola girare << Sasagawa ciao >> rispose << Dove sei stata tutti erano preoccupati per te >> disse lei contenta ma comunque era rimasta preoccupata per quelle lunghe settimane << Mi sono solo addormentata in un luogo succede spesso che mi addormenti per lunghi periodi >> disse lei << Dovesti andare da un medico invece >> disse la ragazza.

Subito dopo si videro entrare il grigio, il sorridente e l’imbranato seguiti dal bambino << Ciaosso >> disse il piccolo avvicinandosi a Tsukuyomi << Oh ciao >> disse lei e subito i tre la osservarono << Vedo che sei di nuovo comparsa >> disse il ragazzo che sorrideva << Eravamo tutti preoccupati Hibari-Chan la scuola ti ha cercato per tutta la regione >> disse il castano << Mi spiace per il disturbo >> disse lei << Però l’importante e che sei qui e stai bene >> disse il grigio mentre la osservava, subito il fratello le prese la mano portandola via in classe, non voleva fermarsi li a parlare.

<< La ragazza ora sa gestire i propri poteri >> disse il bambino con il ciuccio giallo << Cosa dici Reborn? >> chiese il bruno << Quella ragazza è un’illusionista, ma in queste settimane qualcuno la ha allenata a posta per padroneggiare le sue tecniche >> spiegò << Vuoi dire che prima era diversa? >> chiese il grigio << Non esattamente prima le sue illusioni le davano l’effetto di dover dormire per farla cadere in inganno, ora il cambiamento è stato forte e ciò le consente di convivere con le illusioni è capace di usare i propri poteri ma non tutti, ma sicuramente la maggior parte di cui è dotata >> disse lui << Ma la sua forza è più di quello che sembra dimostrare sarebbe utile avere anche lei nella famiglia >> disse lui i tre osservarono sbalorditi il bambino.

Vista la lunga mancanza da scuola e lo stato fisico della ragazza, dopo le lezioni Kyoya decise di portare la sorella da un medico per capire davvero la natura di quegli stati di sonno e anche per evitare che sparisse così per tanto tempo, il medicò provò nelle settimane a seguire ogni sorta di test ma non identificò nulla e anche sul fattore psicologico provò solo che lei aveva perso la memoria di cinque anni della sua vita, ed’ era anche molto complicato ricomporre quei ricordi riguardanti l’infanzia.

Quindi dovette consigliare sostanze eccitanti come caffè o bevande energetiche, e in seguito delle iniezioni di adrenalina per prevenire attacchi di sonno da parte della ragazza, infatti la soluzione era ottima e ha prevenuto il problema degli attacchi di sonno, però non poteva durare in eterno.

Uno di quei week-end decise di avvertire il fratello che sarebbe stata da un’amica della zona fuori città, ma in verità era tornata alla Kokuyu, a incontrare Mukuro e informarlo dei recenti cambiamenti << Hai detto che però previene gli attacchi di sonno, ottimo per te ma purtroppo fa sì che le tue energie psichiche sì ammassi, credimi finito l’effetto delle medicine il sonno ti prenderà come una piaga >> disse lui << Come faccio allora a non ammassarlo? >> chiese lei << Puoi provare degli inibitori >> rispose beffardamente << Inibitori? >> chiese lei curiosa << Si ma qui non vi sono, dovresti chiedere a un dottore della mafia o pure provare a fabbricarle studiandole >> disse lui come consiglio, infatti grazie a questo consiglio che studiò meglio le proprie illusioni e come inibire i propri poteri, si metteva in biblioteca a studiare erbe aromatiche e chakara andava nelle erboristerie a comprare quello che le serviva e poi iniziava a fabbricarle, però doveva ripassare la ricetta sette volte prima di eseguire tutti i passaggi e poi ingannare il fratello riguardo le pillole, grazie al fatto che sua madre è una farmacista molto spesso la vede svuotare anche le pillole e ne studiava il contenuto interno che era un polvere, ecco come camuffare gli inibitori con le medicine comuni che prendeva operando in segreto alla Kokuyu in modo da non destare sospetti a casa.

E dopo qualche mese i dottori si stupivano della ripresa rapida che ha avuto riguardo proprio il problema del sonno, fecero continuare la cura.

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Capitolo 7
*** Una sorpresa al quanto inaspettata ***


Intanto a scuola

Kyoko non si era dimenticata della promessa fatta a Tsukuyomi, doveva farle conoscere più persone della classe e quindi pensò di provare a farle conoscere bene Sawada e il suo gruppo, sotto consiglio di Reborn, mentre a Tsunayoshi aveva sono detto che avrebbe portato una amica a casa sua per fare i compiti.

Infatti proprio dopo le lezioni le ha detto che le voleva fare una sorpresa, la aspettava di fuori con una benda in mano << Come mai la benda? >> chiese lei << E una sorpresa dove andremo a fare i compiti oggi >> le rispose << Ok >> disse sorridendo e lasciandosi mettere la benda, il viale continuava lei immaginava come sempre dove stavano andando ma vedeva solo sagome delle case e degli alberi, le mura del quartiere e anche i recinti, l’odore che sentiva erano diversi in ogni casa in cui passavano d’avanti e in seguito vi era Kyoko la sagoma che era d’avanti a lei e le teneva la mano, e di fianco a lei vi era un’altra ragazza mai vista la voce molto particolare, e i lineamenti della divisa erano diversi, l’odore era nuovo.

<< Kyoko dove vai con quella ragazza? >> chiese la voce cortese << è una sorpresa per lei, deve conoscere altre persone quindi la voglio portare a conoscere meglio dei compagni di classe >> rimase un po’ vaga nel dirlo << Posso venire? >> chiese lei entusiasta << Certo >> rispose con un tono molto calmo, di sicuro la conosceva, la ragazza misteriosa prese la mano libera di Tsukuyomi conducendola d’avanti a una casa qualche metro più in là, entrarono in un vicolo verso sinistra e d’avanti alla porta, suonò un campanello e la sagoma di una donna venne ad’ aprire, li invitò ad entrare disse che il figlio non era rientrato e di aspettare di sopra.

Fu portata per mano << Fa attenzione ci sono le scale adesso >> le disse l’amica mentre l’altra ragazza e la signora aiutavano Tsukuyomi a salire le scale ma lei non era in difficoltà, come se sapesse la struttura metrica della casa, anche se riusciva a intravedere solo ombre, e camminando raggiunse una piccola stanza con dentro due bambini, erano molto chiassosi ma la loro risata incuriosì la ragazza con la benda << Kyoko questo nostro compagno ha dei fratelli più piccoli? >> chiese lei sorridendo << Ah no, Lambo e I-pin sono ospiti >> disse la signora, il piccolo bambino con le corna si avvicinò alla ragazza <<  Perché ha quella benda sugli occhi? >> chiese il piccolino curioso << I-pin vuole vedere occhi >> disse la piccola saltando sulla spalla della ragazza e provando a togliere la benda alla ragazza fermata dalla castana << No, aspetta che arrivino anche gli altri >> disse fermando la piccola che scese e si scusò << No, fa niente però è una sorpresa dopo potrai osservarmi tutto il tempo che vuoi >> disse la bendata mentre aspettava con gli altri << Prometti di giocare con Lambo dopo? >> chiese << Va bene ma posso trattenermi solo per poco ho un fratello maggiore molto severo sui miei rientri a casa >> disse ripensandoci infondo era anche giusto << Non ti preoccupare parlerò io con Hibari-kun nel caso dovessi trattenerti un po’ di più >> disse la castana gentilmente.

Dopo qualche minuto che aspettavano le ragazze, Tsukuyomi sentì entrare quattro presenze tre erano ragazzi e una un bambino e riuscì a riconoscere dalla voce che quel bambino e lei si erano già incontrati << Ciaosso >> disse, l’ombra lo contornava di uno smoking da sera e un capello con in spalla un camaleonte mentre i tre ragazzi rimasti sorpresi avevano una divisa scolastica della stessa scuola in cui andava, << Ce qualcosa che non va? >> chiese la bendata mentre le veniva tolta la benda e si sorprese quando vide chi erano i tre ragazzi.

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Capitolo 8
*** Un pomeriggio particolare ***


Ed eccoli lì a parlare tutti insieme i tre ragazzi a cui le era proibito parlare almeno il primo giorno le era stato proibito ciò, potendo guardarsi intorno capì anche che il bambino vestito da mucca quello nella sagoma era lo stesso che a lei è suo fratello non stavano per beccare con una bomba a mano che ha lanciato, allora quei tre sono coloro che hanno assistito alla scena << Ah, quindi voi siete quelli che hanno attentato alla mia vita il mio primo giorno di scuola vedo >> disse lei nervosa << Oh vi siete già conosciuti? >> chiese Kyoko << Diciamo di si ma le circostanze erano particolari >> rispose il moro prendendola sullo scherzare << Che cosa ci fa lei qui?! >> gridò il grigio << Gokudera cerca di non essere maleducato per una volta che qualcuno vuole conoscerti >> disse la ragazza dai capelli castano scuro, il ragazzo semplicemente si limitò a uno “Tks” mentre Tsukuyomi si sentì a disagio a causa di ciò << Forse mi conoscete già ma sono Tsukuyomi Hibari per chi non lo sa >> disse presentandosi << Ah… noi ci conosci comunque Tsunayoshi Sawada, poi Yamamoto Takeshi e Hayato Gokudera >> si presentò il ragazzo presentando anche gli altri << Quindi tu sei qui per conoscerci meglio Hibari-Chan? >> chiese il moro mentre sorrideva lei annui, prese un respiro di pausa socchiudendo gli occhi << So già che non ho fatto una buona impressione la prima volta, e che la fama di mio fratello mi precede e molti davvero pensano che io sia come lui >> disse lei malinconica << Vuoi screditarti? >> chiese il bambino << In verità voglio davvero conoscere altre persone e mi sono ripromessa una cosa molto importante per me >> continuò lei << Per ciò voglio che voi conosciate la vera Tsukuyomi ma forse nemmeno io la conosco >> finì sospirando.

Se non si conosceva come aveva potuto dire delle cose simili, poi d’avanti a degli sconosciuti, la osservarono e lei dava l’aria di chi era triste da molto tempo << Come mai te ne sei andata dalla tua scuola? >> chiese Tsuna non badando al peso della domanda, lei prese un respiro a pieni polmoni per calmarsi << Il fatto scatenante non mi ricordo quale fu, ma da quel giorno sono stata presa di mira dai bulli della mia scuola, e le umiliazioni erano al ordine del giorno mi hanno chiamato per diverso tempo “Tsukimyona” e in seguito diventato il mio soprannome quotidiano li >> disse lei << Capisco hai voluto ricominciare quindi >> disse il grigio << Sempre meglio di Imbrana-Tsuna non credi? >> chiese il castano sorridendo e guardandola << Che dice Decimo? >> chiese il grigio mentre fissava la ragazza << Per ora mi sembra tutto sopportabile per cambiare scuola >> disse Yamamoto tranquillamente << In verità vi è stato un punto di rottura ma è molto confidenziale non so se Tsu-chan te la senti di raccontarlo? >> chiese Kyoko << E la mia storia quindi mi devo fare coraggio e almeno confidare la verità >> disse l’interessata mentre continuava il racconto << Vi fu il punto di rottura quando non tornai a casa un pomeriggio, questo perché quei bulli citati prima mi avevano sequestrato a scuola ricordo che mi stavano colpendo allo stomaco e in volto io potevo solo chiedere pietà per me, e mi facevano delle foto ovviamente Kyoya arrivò e l’espressione sul suo volto era come sempre sorrideva e sapevo solo che stava perdendo la pazienza, alla sua scuola lui avrebbe perso il posto di rappresentante del comitato disciplinare, lo pregai di portarmi via e basta ma picchiò quei ragazzi e li spedì in ospedale >> disse fermandosi per sospirare << E poi? >> chiese Haru << Gli insegnanti il giorno seguente convalidarono le storie, i ragazzi non raccontarono il tutto ma solo la parte del sequestro per paura che Kyoya tornasse a finirli e i professori e il preside credettero che io fossi turbata da tutto e mi sospesero senza dire niente a nessuno, solo in seguito a una settimana potevo andare a scuola, ma le voci sula verità di ciò che era successo si sparsero quindi tutti iniziarono a sparlare di me e solo la paura li fece smettere di prendermi di mira fisicamente, ma psicologicamente era ancora viva quella ferita, volevo solo che le voci smettessero >> disse quasi piangendo << E quindi ti sei trasferita in un’altra scuola proprio per ricominciare da capo >> disse Hayato sospirando << mi dispiace non dovevo farti quella domanda >> disse Tsuna una volta compreso il tutto << Ehi non piangere sei qui per conoscere persone è ora è tutto passato >> le disse Takeshi avvicinandosi per asciugargli le lacrime che si stavano materializzando, infondo era così << è bello che tu sia stata sincera la prima volta, ma queste informazioni vanno dette con molta confidenza >> aggiunse, lei sorrise e mise una mano sul cuore << In verità sento che di voi potrei fidarmi, non lo so come funziona veramente ma io ho delle sensazioni >> disse lei << Allora io spero per te che tu abbia ragione su di noi >> rispose il moro mentre sorrideva, quel sorriso era come un’armonia per la ragazza che glie lo ricambiò quasi ridacchiando non poteva fare a meno di sentire la positività di quella persona.

Quel pomeriggio si dedicò con loro agli studi, lei era molto brava quindi dava anche una grande mano a Sawada riguardo alcuni argomenti dove peccava, mentre Yamamoto ascoltava volentieri come riusciva a spiegare la risoluzione di alcune equazioni matematiche << Wow Hibari-chan non pensavo fossi così brava >> le fece un apprezzamento il castano sorridendo << Ah, non è niente per me >> arrossì sorridendo << In verità anche Gokudera è molto più bravo di me >> aggiunse, lui ebbe da risentire << Che dici sei stata cento volte più veloce di me, io sono solo a metà e tu invece le hai finite tutte >> aggiunse mostrando il proprio quaderno e paragonandolo a quello di Tsukuyomi già finito, gli altri le fecero degli apprezzamenti riguardo a ciò << Comunque è meglio continuare >> disse l’interpellata mentre li lasciava lavorare.

La pace non durò allungo, infatti Lambo si ricordò che Tsukuyomi aveva promesso di giocare con lui quindi si avvicinò a lei << Adesso puoi giocare? >> chiese lui interrompendo la ragazza da una spiegazione << Lambo lascia che Tsukuyomi spieghi poi giochiamo insieme >> disse Tsuna ignorando il bambino che si era messo a fare i capricci, ma capendo che non avrebbe attirato l’attenzione iniziò a saltare sul letto del ragazzo << Attento Lambo o finirai per farti male >> disse subito la ragazza con i capelli castani preoccupata << cadere gli farebbe solo bene per capire che certe cose sono pericolose >> disse il grigio ma almeno se saltava lì sopra non disturbava, e poi si era unita anche Ipin al gioco quindi tanto valeva non disturbarli.

Almeno fino a quando Lambo per giocare non provocò Ipin chiamandola “testa a salsiccia” e fu allora che lei dandogli un calcio a mezz’aria lo fece finire contro il muro, e preoccupati i presenti in stanza dovettero andare dal bambino << Stai bene? >> chiesero sia Tsukuyomi che Kyoko << Lo sapevo che sarebbe finta così, ti sta bene stupida mucca >> Gokudera era soddisfatto invece che preoccupato << Ma cosa dici si tratta pur sempre di un bambino >> disse Haru mentre abbracciava il piccolo che riprendendosi molto piano e tremava << Re..si..sti >> si diceva tra se e se prima di iniziare a piangere cosa molto normale << Stai tranquillo >> disse Tsukuyomi cercando di calmarlo, ma il bambino saltò giù dalle braccia di Haru e prese un bazooka << Aspetta quello è pericoloso >>  era sconvolta la mora e non sapeva che fare l’enorme arma cadde sopra il bambino e subito si udì lo sparo dell’arma e la giovane si tappò le orecchie per ammortizzare il suono << Oh no quel bambino è finito in orbita >> << Chi sarebbe finito in orbita? >> chiese una voce di un loro coetaneo anche più piccolo poteva essere, aveva gli occhi verdi e i capelli neri << Oh no lo scemucca >> disse il grigio sbuffando << E lui chi sarebbe? >> chiese Tsukuyomi sbigottita da ciò che ha visto << Eh lui è Lambo >> disse Tsuna semplicemente come se la cosa fosse normalissima << Lambo? Ma prima era un bambino?! >> esclamò lei guardando l’arma << Oh la custode dei guardiani, che bello rivederla! >> gridò il Lambo adulto abbracciandola <<  Mi siete mancata moltissimo non sa come vorrei che il boss la ritrasferisse da noi invece che lasciarla vicino alla nuvola e la nebbia >> disse di sicuro emozionato visto che si stava per mettere a piangere << è come se fosse ieri il nostro incontro in questa stanza >> di sicuro Tsukuyomi era confusa mentre veniva stritolata da quello sconosciuto, Reborn intervenne colpendo il tipo sulla testa in modo violento << Stai zitto scemucca >> disse facendo ritrasformare il piede di porco nel camaleonte che era prima, ormai la mora era sconcertata cosa significava tutto quello che ha detto quel estraneo poteva solo andarsene per uscire da quella situazione << Sawada-kun grazie per l’ospitalità ma devo tornare a casa o mio fratello potrebbe cominciare a preoccuparsi >> disse subito mentre metteva il proprio materiale nella cartella << Di già? >> chiese Yamamoto << Capisco Hibari-chan ti auguro un rientro tranquillo >> disse il padrone di casa << Aspetta ti accompagno >> disse Kyoko mentre si preparava anche lei.

Le due ragazze se ne andarono << Oh no adesso che idea si sarà fatta Hibari-chan >> disse il castano mentre si metteva le mani tra i capelli << Potremmo solo scoprirlo a scuola quando la incontreremo con Hibari >> disse il moro ridendo << Più che altro, scemucca cosa significa “custode dei guardiani” rispondi?! >> gridò il grigio rabbioso per la figuraccia fatta dal ragazzo << Oh quindi qui non è ancora successo? >> chiese stupito, i tre lo guardarono come se stesse dicendo veramente una cavolata << Reborn lo spieghi tu? Sai io non ho molta memoria della prima volta che lo spiegasti >> disse il Lambo adulto mentre il bambino in smoking lo guardava << Prima o poi sarebbe venuto fuori l’argomento ma volevo farlo solo quando Tsukuyomi effettivamente sarebbe stata nominata >> disse il piccolo << Comunque il “custode dei guardiani” è una figura di rilievo nella famiglia Vongola in assenze temporanee del boss della sua generazione lei assume momentaneamente il comando della famiglia, e soprattutto serve a non far ammazzare i guardiani tra di loro visto che nella prima generazione dei Vongola vi furono molte divergenze e scaramucce tra i guardiani, per ciò il primo propose di far subentrare in famiglia una figura che risolvesse queste divergenze e riuscisse a dominare tutte le fiamme, dopo quasi un anno di ricerche venne trovata la “regina delle illusioni” il suo nome era Rin Nora, lei divenne la prima custode di prima generazione >> disse il bambino  << Quindi Tsukuyomi è la prossima? >> chiese Tsuna << In verità sono molto indeciso se lei vada bene le sue capacità potrebbero non essere adatte per il momento ma in futuro dipenderà da lei quello che vuole fare >> il bambino corrucciò la bocca dopo aver dato la risposta, anche lui era confuso su cosa era Tsukuyomi infondo non aveva ancora dimostrato d’avanti a lui di cosa era capace.

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Capitolo 9
*** Era meglio se... ***


Nel ritorno con Kyoko, Tsukuyomi ebbe da ridere un po’ per gli avvenimenti che erano successi << Che cosa c’è che ti fa ridere? >> chiese la castana curiosa << E che è la prima volta che tutto va fuori dalle regole >> rispose mentre il fiato le si affannava per via della risata << è meglio che ti fermi stai quasi soffocando >> le disse cercando di calmarla ma lei rideva di gusto per quello che era successo << Se potessi di nuovo tornare sarebbe un piacere >> disse lei all’amica << Quindi hai avuto una buona impressione? >> chiese, lei annui di risposta << Ti va un dolce? >> chiese la mora fermandosi d’avanti a una pasticceria << va bene >> disse lei entrando.

Sedendosi a un tavolo ordinarono due dolci differenti, e poi iniziarono parlare di argomenti riguardo quello successo a casa Sawada, e poi iniziarono a chiacchierare di quella mancanza da scuola di tre mesi << Sarà davvero dura affrontare i prossimi test, che fortuna hai ad avere un fratello che ti aiuta >> disse lei << Beh si avere Kyoya è una fortuna lui mi aiuta sempre, ma tu invece tuo fratello non ti aiuta? >> chiese curiosa << Ryohei qualche volta ma molto spesso da spazio alla boxe, credimi ne è molto appassionato >> rispose << Non posso ben capire ma Kyoya e i suoi tonfa molto spesso vorrei che non li usasse per niente, soprattutto per via della sua fama >> disse lei osservando il vuoto fuori dalla finestra << Dici perché hai paura che si faccia male? >> chiese << No sarebbe il minimo, ma più che altro lui li terrorizza gli studenti e poi certe volte ho paura che arrivi a uccidere qualcuno o per venire ucciso da qualcuno >> disse lei intimorita << Perché un pensiero simile? >> chiese << Conosci la storia di “Oni-Misaki” l’ex presidentessa del comitato disciplinare? >> chiese lei guardando la castana seriamente << Qualche parte, si diceva che fosse al pari di Hibari-kun se no peggio, si anche che le venne sparato un proiettile che perforò un polmone uccidendola >> rispose << Esatto io non vorrei che finisse così >> disse lei << Vedrai che non gli succederà niente >> le disse << In quel caso lui “morderebbe a sangue” il sicario in questione >> disse ridendoci sopra con l’amica.

Quando l’ordine venne servito e così iniziarono a mangiare un po’ di dolce << Comunque cosa è successo durante quell’assenza di quasi tre mesi? >> chiese la castana << Ho conosciuto un ragazzo molto particolare, forse è solo una cotta ma mi sa di aver preso un colpo di fulmine per lui >> disse lei sorridendo << Da vero è come è? >> chiese ancora più curiosa << Lui è speciale e come se fossi sempre stata normale quando sono con lui e il suo mondo fosse come il mio >> disse imbarazzandosi un po’ << Wow ma fisicamente? >> chiese << Ha due occhi molto particolari etero cromato e dei bellissimi capelli blu, viene dalla Kokuyu e tre anni più grande di me forse >> disse lei arrossendo a ripensare a Mukuro e fece un ampio sorriso << Ma tu sei innamorata allora? >> chiese la castana più sicura vedendo l’amica << Ho detto che provo qualcosa ma non ne sono neanche io sicura >> disse lei ribadendo le parole dette all’inizio << Vorrei vederlo se vi fosse la possibilità >> disse lei << Non lo so dovrò parlargli per questo >> disse lei mentre continuava a mangiare il dolce.

Non accorgendosi che Ken e Chikusa l’hanno sentita, era una di quelle volte in cui volevano che stesse al sicuro e preoccupati per lei l’hanno di nuovo seguita ma mai avrebbero sospettato di scoprire una cosa simile su Tsukuyomi << Quindi Tsu-chan è innamorata di Mukuro? >> si chiese il biondo << Zitto Ken, ne meno lei è sicura ma tutto procede secondo i piani, anche se i sentimenti di Tsukuyomi sono stati tirati in ballo e questo non era previsto e ne voglio che vada di mezzo un sentimento come l’amore, rispetto Tsuki >> disse lui contrario a rivelare l’informazione << Dobbiamo farlo, ci semplificherebbe le cose >> disse l’altro quasi furioso << No invece, ricorda che non si tratta di Tsukuyomi di 4 anni, ma di una adolescente e soprattutto può succedere di tutto, e non potrebbe seguire i piani e poi in questa fase si affrontano le delusione e le prime cotte quindi preferirei che Tsuki si innamorasse di una persona “normale” invece che qualcuno come lei >> espresse lui un opinione giusta ma di certo Ken lo avrebbe detto comunque, intanto notarono che le due ragazze se ne erano andate.

Infatti una volta tornati fu proprio prima che Chikusa lo fermasse che Ken urlò ai quattro venti che Tsukuyomi si era innamorata di Mukuro, facendosi sentire anche dal interessato che con una risatina comparì d’anti ai due, il biondo sobbalzò mentre il ragazzo con il cappello rimase impassibile << Quindi si è innamorata? >> chiese lui << Mukuro ti prego lasciala stare so che la vuoi usare per i tuoi piani >> disse lui ma venne fatto tacere << Questa scoperta può tornarmi molto utile visto che lei tornerà giusto domani >> disse lui << In verità volevamo portarla subito qui >> dissero << No, lasciate che sia lei a tornare nella nostra tana >> disse convinto mentre voltava le spalle e tornava nella sala del teatro.

Tsukuyomi tornò alla Kukuyo quel estate dicendo al fratello che sarebbe andata da una amica della vecchia scuola, non specificò chi ma si fidò a lasciarla andare, li incontrò di nuovo Mukuro che la aspettava fuori dalla struttura << Che cosa fai dovresti nasconderti >> disse lei preoccupata per lui << Volevo farti una sorpresa >> disse mostrandole una benda << E va bene >> disse chiudendo gli occhi e facendosi bendare da lui, la prese per mano e la condusse in una stanza chiusa di se lei poteva vedere solo alcune ombre mentre seguiva l’illusionista, e poi la lasciò in mezzo alla stanza chiudendo l’unica porta che vi era, tornò dalla ragazza lasciata nel mezzo della stanza e le prese la mano, lentamente si avvicinò al suo orecchio e iniziò a sussurrarle << Mi scoccia chiedertelo, ma ho bisogno del tuo aiuto per questa sorpresa, tieniti stretta e cerca di pensare a dove vorresti essere >> disse stringendole la mano in quel buio mentre lei cominciava a formulare i propri pensieri.

Immaginava uno spazio aperto, con la casetta in legno per le vacanze le margherite bianche, i soffioni di maggio e gli occhi della madonna, fiori unici ma che le piacciono molto poteva sentire i loro odore solo a immaginarlo come il vento che le scompigliava i capelli, immaginava anche la quercia antica di quel posto con attaccato a un ramo un’altalena che va avanti e indietro mossa da mani invisibili, e il suoni del mare di quel luogo poteva sentirli in modo indistinto come l’odore, il sole picchiava sulla pelle come se fosse stato Giugno e anche gli abiti diventavano più leggeri ma nessuno la vestiva, il paesaggio mutava e così anche lei.

Mukuro le tolse la benda sugli occhi e ciò che aveva pensato si era realizzato, in quel luogo << Abbiamo viaggiato? >> chiese stupita ma sorridendo mentre si girava intorno << No, non ci siamo mossi di un centimetro >> le rispose sorridendo gentile e guardandola nella felicità di quel posto << Lo hai creato tu questo posto io ti ho solo aiutato a esternare la bellezza della tua mente >> aggiunse << Mukuro è fantastico e ciò che può fare la mia mente? >> chiese ancora incredula << Si, tu puoi creare tutti i paesaggi che vuoi, sarà un’illusione ma fin che sei felice tu va bene non credi? >> chiese << Si, ma vorrei farlo a vedere ad altri oltre che tu e io, ma so che verrei presa per un mostro >> disse sospirando << Allora saresti il mostro più magnifico e sensibile che conosca >> affermò avvicinandosi a lei e togliendole una ciocca di capelli che copriva il viso, le prese il viso delicatamente girandolo per guardarla negli occhi << Ascoltami Tsukuyomi, nel mondo che io vorrei voglio sterminare la mafia, so che può sembrare impossibile ma è un desiderio che ho da quando hanno distrutto la nostra famiglia e ci hanno separato >> disse lui mentre fissandola negli occhi leggeva la confusione ma non voleva cedere << So che ora non hai memorie confuse e questa cosa può sembrare folle, ma vorrei sinceramente che tu facessi parte del gruppo e forse anche oltre >> disse lui mentre le si avvicinava al volto << però aspetta >> disse separandosi << Non sono pronta Mukuro lasciami pensare >> disse lei divincolandosi e indietreggiando.

Mukuro non era abituato a quel tipo di reazione e pensava di certo di fare le cose di fretta, però se lei doveva pensare doveva lasciarla fare e basta infondo vedendo che dopo essersi divincolata e aver indietreggiato ha assunto quel rossore a capire che i suoi sentimenti verso di lui erano veri, ciò significava che vi erano altre possibilità verso la ragazza e non doveva avere fretta comunque ormai si era esposto molto, ha fatto un errore visto che lei potrebbe tradirlo o al contrario anche unirsi, dipende cosa deciderà ma quello che aveva fatto lo ha suscitato un po’ ma doveva resistere dalla voglia di manipolarla per accettare, in verità gli era rimasta una carta ma significava forzarla un po’, tentò di riavvicinarsi stavolta esponendo la punta del suo tridente estratta, la luce che rifletteva la lama accecò Tsukuyomi che annullò l’illusione, lasciandola nella stanza buia dove Mukuro invece poteva muoversi tranquillamente.

Non riuscendo a vedere Tsukuyomi cercò di andare verso l’uscita << Tsukuyomi stai ferma cerco di trovarti per aiutarti a uscire >> disse lui fingendo di essersi perso, come previsto potendo vedere la ragazza nelle tenebre della stanza lei si era fermata fidandosi ancora di lui, finse di andarle incontro ma da dietro, ha estratto la punta del tridente del tutto, si avvicinava da lei facendo silenzio mentre vedeva la giovane preda guardarsi intorno ma non dietro le spalle, e li che sporgendo la punta e avvicinandosi conficcò in una mano facendolo passare per incidente la punta del tridente trapassandola, lei emise un grido di dolore << è successo qualcosa? >> chiese fingendo di essere preoccupato << Qualcosa mi ha trafitto >> piagnucolò lei tenendo la mano dove ancora era penetrato all’interno della mano, ebbe un gran coraggio ad estrarla da sola quella lama anche con tutto il dolore che sentiva, così la lasciò cadere a terra  e si resse la mano lesa, ormai Mukuro poteva agire vicino com’era a lei la prese per mano e la portò fuori, avrebbe recuperato la punta più tardi, mentre camminava aveva un ghigno soddisfatto di quello che stava accadendo, peccato che una volta fuori da li se lo sarebbe dovuto togliere per curare la ferita volontariamente procurata alla ragazza per manipolarla meglio.

Fuori di li fece la meglio faccia preoccupata mentre controllava la mano forata dalla punta e chiedeva a Chikusa e Ken di prendere dei medicinali, non immaginandosi che la vera ferita non fosse quella fisica ma ciò che la poteva manipolare anche di pensiero.

In quel momento Mukuro rimase solo con Tsukuyomi lui poteva controllarla subito, ma era meglio aspettare il momento in cui lei non avrebbe davvero avuto le forze necessarie a opporsi o indebolirlo, era comunque ancora molto debole per il controllo e gli inibitori facevano l’effetto sullo spirito che affiancava la ragazza non permettendo ad esso di respingere o avvertire Tsukuyomi, ormai i piani verso la ragazza erano quasi conclusi e ben presto come alleata sarebbe bastata, doveva solo aspettare.
Iniziò con qualche manipolazione leggera dei sentimenti facendola sentire all’inizio un po’dispiaciuta e in seguito confusa, lei dovette solo scusarsi per quello che era successo la confusione continuava a persistere non conosceva come l’avrebbe manipolata il ragazzo, decise di accompagnarla a casa lei non rifiutò per via di quella gentilezza e si stava esponendo solo per sapere come stava.

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Capitolo 10
*** Non puoi tornare indietro/Ti siamo vicino ***


Una volta dentro casa salì di sopra e si stese sul letto a pensare, non si accorse ne meno di Kyoya che l’ha seguita e aveva notato la ferita e dopo aver bussato entrò << C’è qualcosa che non va? >> chiese lei, lui osservò la mano e la prese << Come te la sei procurata questa ferita? >> domandò mentre la guardava negli occhi, sinceramente lei non sapeva cosa rispondere era confusa sempre << è stata colpa mia, per correre sono inciampata sopra un chiodo >> disse lei inventando una scusa << E quando a casa non c’eri mi vuoi dire perché passi tutto quel tempo di fuori? >> chiese lui << Mi sono fidanzata ecco ero a casa del mio nuovo ragazzo >> disse lei sentendosi leggera a dire che Mukuro era il suo nuovo ragazzo << Ah, davvero presentamelo uno di questi giorni >> disse lui deciso << Dovrai pazientare non è una persona che si fa vedere molto >> gli rispose lasciandolo andare, pensava che lui veramente ci fosse cascato in quella scusa ma invece lo stesso Kyoya aveva iniziato a sospettare di quel improvviso cambiamento della sorella, un fidanzato non era nei suoi piani e soprattutto assentarsi per troppo tempo non era un comportamento normale di Tsukuyomi.

I giorni successivi era sempre più confusa, per sua fortuna la scuola non ci rimetteva niente e solo durante una uscita con Kyoko e Hana ebbe il coraggio di dire della sua nuova relazione << Non pensi sia una cosa fantastica? >> chiese la castana  << è vero da quello che dice Kyoko su di te avresti bisogno di un fidanzato, e poi già molti nostri compagni vorrebbero frequentarti come amica ma anche in relazioni amorose >> disse la bruna rimanendo seria << Lo capisco ma è difficile spiegarlo io al inizio volevo solo farmi degli amici e poi è tutto successo all’improvviso, no che abbia qualcosa in contrario ma mi sembra tutto molto confuso >> disse lei quasi volendo spiegare << Lascia che questo amore venga se poi è solo una cotta puoi sempre lasciarlo >> disse Hana convincendo della relazione la mora << Va bene allora questo fine settimana andrò a confessarmi >> disse lei sorridendo.

La settimana sembrava sempre non passare e il sogno dei capelli era sempre più ricorrente, e proprio il giorno della confessione stava facendo tardi ma sognava ancora, si ritrovava d’avanti alla magione il mare sempre cristallino ma questa volta scuro perché di notte, era sulla spiaggia e la magione era lontana come l’albero con l’altalena, la marea sembrava aumentare e raggiungerla, mentre lei si allontanava dall’acqua questa la raggiungeva ma non aumentava più una volta raggiunti i piedi, allora lei avanzò e mentre camminava superò gli scogli, non capiva avrebbe dovuto sprofondare invece era ancora in piedi, poi notò anche l’innaturale luna che era metà in acqua e il suo riflesso oscurava una donna anche lei li, Tsukuyomi si avvicinò alla donna il volto illuminato mostrava una pelle olivastra con occhi a mandorla di colore blu cobalto era cinese anche lei mora, osservava la luna come forma estranea, Tsukuyomi provò a posarle la mano ma la donna la prese e la guardò con dispiacere << Non lasciarti ingannare da ciò che stai provando, il lupo si può travestire sempre da pecora per divorare il gregge >> disse per poi mollare la mano e allontanarsi dalla giovane, fu li che Tsukuyomi si sentì male qualcosa le ostruiva le vie respiratorie e la gola iniziò a tossire diventando piano piano di un colore blu ciano, per aiutarsi infilò due dita in gola e subito rigettò ciò che la soffocava, erano di nuovo capelli e stavolta non si limitò a sputarli, ma li vomitò e allora entrò in panico a momenti sarebbe svenuta per via del fatto che la soffocavano.

Qualcosa dall’esterno la scosse per svegliarla << Tsu-chan devi venire con noi >> disse Chikusa che era venuto a prenderla forse aveva detto che era suo amico per questo era entrato << Si, scusa >> disse alzandosi << Aspettami di fuori io tra poco sono pronta >> disse sorridendo il ragazzo uscì e lei ebbe il tempo di mettersi qualcosa e in seguito seguirlo di nuovo alla Kukuyo, Ken le venne incontro abbracciandola era sempre contento di vederla << Allora oggi cosa ci dici? >> chiese << Volevo vedere Mukuro devo dirgli una cosa riguardo all’altra volta >> disse sorridendo loro non si fecero domande ma l’accompagnarono dove si trovava il ragazzo con gli occhi cromatici e li lasciarono soli << Quindi cosa hai da dirmi? >> chiese come se lo aspettava << Accetto >> disse lei sorridendo << e poi io non so cosa provo per te ma mi sento legata, nel largo di questa settimana ho pensato solo a te e non riuscivo a sopportare tutto il cambiamento ma dopo ne ho parlato con le mie amiche e mi sono convinta che tu mi piaci sul serio Mukuro >> disse arrossendo e non riuscendo a guardarlo negli occhi, lui ghignò tutto era andato secondo i piani lei ha provato quelle emozioni indotte da lui ora davvero lei era sotto suo controllo, le prese il volto tra le mani per indurla a guardarlo poi si avvicinò a lei regalandole il suo primo bacio.

Quando le labbra di Mukuro si unirono a quelle di Tsukuyomi lei non provò niente, e pure era il suo primo bacio doveva avere qualche sentimento o qualcosa in più ma niente era freddo, non c’era passione e ne mano un briciolo di sentimento, lei si voleva convincere che era solo la sua confusione che non le faceva accettare il ricambio dei sentimenti del partner, e pure una settimana fa era sicura di provare poco niente per Mukuro al massimo solo una semplice cotta e solo dopo il graffio, si sentiva tradita dai sentimenti e volle staccarsi quasi subito era molto agitata e lui trovò solo la scusante che era il primo bacio e che era la suggestione del momento a farla reagire così.
Lei si ritrovò nella relazione più complicata poteva vedere il suo attuale fidanzato solo una volta ogni fine settimana, per lei sembrava troppo poco per conoscerlo bene e capire chi era aveva di recente conosciuto Lancia che ha preso il posto di sua guardia del corpo nei momenti in cui Mukuro non c’era e poi per impedirle di finire nei guai a causa proprio dell’illusionista, però anche con quel sottoposto si sentiva un po’ male ma riusciva a percepire ciò che provava quel ragazzo e non era delle migliori era come lei un po’ confuso ma era anche arrabbiato << Lancia >> disse lei in un luogo in cui non potevano sentirla << Mi devi chiamare Mukuro lo sai >> le disse << No, lascia che ti chiami con il tuo vero nome per questa volta >> disse lei guardandolo con pietà lui sospirò << Va bene >> << Senti com’è Mukuro sinceramente? >> chiese lei allora lui cercò di non guardarla e cercò di inventarsi una storia per coprirlo ma era difficile e di certo Tsukuyomi non era scema << So che menti quindi puoi dirmi la verità tu odi Mukuro e anche me forse >> disse lei facendo un sorriso malinconico << No tu no >> disse guardandola seriamente sospirò iniziando a raccontare la verità su di se e Mukuro << Quindi capisco la tua frustrazione grazie di essere stato sincero >> disse lei con molta calma << Tu sarai l’unica a sapere la verità di ciò >> le disse << Tu invece come ti sembra Mukuro? >> le chiese << Distante, prima che ci mettessimo insieme assumeva un atteggiamento illusorio nei miei confronti, prima era sorridente, paziente e solare adesso sembra freddo e distaccato ma sempre paziente e come se aspettasse qualcosa >> disse lei sospirando << Vorrei capire se ho sbagliato io >> aggiunse guardando il vuoto << Non puoi conoscerlo bene infondo è normale che tu faccia domande ma ti assicuro che tu hai sbagliato e lui ti ha ingannato ma per renderti conto di ciò dovrai perdere qualcosa di a te caro >> le disse Lancia prima di lasciarla andare da Mukuro << Di cosa parlavate? >> chiese lui << Niente voglio solo conoscerti meglio sapere di più >> disse lei << Non sono cose che ti riguardano >> le disse freddamente assumendo uno sguardo serio << Ma io… >> si ritrovò a intimidirsi con quella espressone << Mi sembra di averti detto tutto se non sbaglio perché devi sapere ciò che sai già >> continuò.

Tsukuyomi tornò a casa sua non capendoci più niente se aveva sbagliato doveva lasciare Mukuro il prima possibile  non poteva sopportare più una relazione fatta di segreti, illusioni, e soprattutto inganni, ma voleva ricredersi poteva dare solo un’ultima possibilità era difficile rompere e poi si era da poco messa con lui, ma anche suo fratello aveva notato che la ragazza che si voleva rifare una vita era copiosamente ricaduta in quella vecchia in qualche modo, pensò di darle il permesso di frequentare anche Sawada e il suo gruppo ma solo per farla tornare come prima, invece Tsukuyomi cercò solo di fingere di essere se stessa anche mentre era in giro con Kyoko, Hana, Tsuna e il suo gruppo nessuno riusciva a capire mai quando lei era se stessa erano solo in giro e si fermarono in una caffetteria << Pensavo che oggi il tuo ragazzo sarebbe venuto >> disse Kyoko ridacchiando << è un tipo così misterioso e sembra più grande di te >> commentò Hana << Ti vedi con qualcuno Hibari-chan? >> chiese Takeshi ottimista << Si, è solo una storia incominciata di recente>> disse lei << Cosa?! Però si potrebbe far vedere e di sicuro potrebbe anche presentarsi sempre che lo abbia un nome >> disse Hana curiosa lei non sapeva come rispondere e non aveva foto per confermare la relazione << Io non so se vuole che riveli il suo nome >> disse la mora << Davvero devi chiedergli anche il suo permesso per dire il suo nome? >> Chiesero i presentit stupiti, lei si imbarazzò molto a quella domanda << Ma per quale motivo è così? >> chiesero << Non lo so, ma è freddo lui e freddo con me non voglio mai stare abbracciata a lui per più di un secondo e quando mi bacia sulle labbra è morto da quanto gelido e sembra come se non gli importi di me >> disse lei molto tristemente.

<< Forse dovresti prenderti un po’ di pausa e capire davvero se ciò che provi è sincero >> disse un ragazzino che ha ascoltato la conversazione << Tu chi sei? >> chiese lei << Piacere Futa >> disse lui guardando la mora sorridendo << Forse hai ragione ma vorrei essere certa >> disse lei sorridendo in modo molto teatrale fosse stato facile mollare tutto così solo per un attimo, decise di alzarsi e perdersi in mezzo alla folla con la scusa che andava in bagno, rimase immobile voleva piangere ma per cosa se non ne ha veramente un motivo per farlo, spesso le sembrava di essere in gabbia con la relazione con un fidanzato invisibile che sembrava solo lei poter vedere e solo lei sapeva che esisteva, la foto era solo falsa anche se era fisicamente lui il ragazzo che frequentava.

Solo dopo alcuni minuti si accorse che la cercavano questo da Yamamoto che aveva catturato la sua attenzione poggiandole una mano sulla spalla << Hibari-chan sei presente? >> scherzò lei lo guardò non capendo << Sei sempre così assorta nei tuoi pensieri che mi piacerebbe sapere cosa pensi intensamente >> disse lui << Io solitamente penso di essere una sciocca >> disse mostrando il suo stato attuale << A me non lo sembri però per quello che racconti della tua relazione sembra che lui sia il problema e non tu, vuoi solo ciò che vorrebbe qualsiasi ragazza vorrebbe nella sua relazione farsi vedere in giro con il partner >> rispose semplicemente << Il freddo è solo una metafora per indicare che tu non provi niente forse conoscendolo tutt’ora ti rendi conto di questo sbaglio succede spesso >> disse lui cercando di confortarla << La cosa migliore per entrambi e lasciarvi forse lo hai capito solo che non puoi per paura delle conseguenze, sai tutti hanno paura delle conseguenze >> disse lui facendo capire una parte malinconica di se, Takeshi aveva amato e di sicuro anche se si è goduto la momentanea infatuazione qualcosa è andato storto ha sofferto e lo ha superato lo capiva da come era triste di parlare di questo << Mi fai sentire più sciocca così perché sto facendo un dramma di ciò >> disse lei guardando il ragazzo << Sembra di sì >> lui le sorrise di nuovo con quel calore che si ritrovò a piangere asciugandosi le lacrime << Scusami sono proprio una bambina >> disse cercando di fingere ancora ma lui decise di abbracciarla e nasconderla << No è meglio che esplodi ora che d’avanti a me che d’avanti a lui>> le disse stringendola e lasciandola davvero piangere, lei sfogò lo stress tenuto in settimane lunghe che sembravano uguali per lei e che la uccidevano, come la sua vita precedente fatta solo di casa e scuola e qualche falsa amica che si era fatta per ammazzare il tempo, era una fortuna che non era esplosa d’avanti a Kyoya o se ne sarebbe dato la colpa di tutto infondo le elementari e medie erano stati difficili per lei a causa della stranezza che ha la ragazza, lui solo dopo qualche istante lungo le asciugò le lacrime e decise che invece di farla vedere così di darla ancora per un po’ dispersa, la portò da una parte per sistemarla.

Una volta sistemata la guardò di nuovo << Sei carina quando fingi ma sei splendida quando sei realmente te >> le commentò, lei fece una faccia come se avesse sentito << Ho pensato ad alta voce vero? >> chiese ridendo sapendo cosa aveva detto << Ah davvero pensi questo di me? >> chiese lei stando al gioco << Allora che posso dire su di te non ti conosco bene >> disse lei stupita ma sorridendo quel uscita aveva dato i suoi frutti, gli sembrava di essere se stessa e sembrava quasi che Takeshi e lei stavano facendo un uscita assieme aveva avuto modo di conoscerlo quello che suo fratello definiva un “fanatico del baseball” e in quel momento che erano soli si avvicinò a lui e avvicinandosi al suo volto arrivando a baciarlo sulle labbra, quello che percepì le fu unico visto che sentì un calore pervaderla e venire ricambiata la fece sentire emozionata e il cuore le batteva a mille, quando si separò assunse un rossore sulle guance a pensare a cosa faceva ma allo stesso tempo stava meglio, si ritrovò ad auto confermarsi che apprezzava di più anche la compagnia di Tsuna visto che una volta ritrovati tutti erano rimasti preoccupati soprattutto Gokudera che non lo aveva ammesso, però le ha rivolto un “non lo fare mai più!” ovviamente intendeva di allontanarsi con una scusa e perdersi volontariamente, nessuno, a parte suo fratello o la madre, si era mai preoccupato per lei quindi arrossi dalla vergogna quando vide delle persone farlo per la prima volta << Mi dispiace >> disse lei voltando lo sguardo << L’importante e che stai bene Hibari-chan >> disse il castano guardando la ragazza, lei annui rivolgendogli un sorriso.

Dopo un'altra ora di giri decise di tornare a casa, quella giornata era stata piacevole e voleva che le successive fossero così, in quella settimana riprese a studiare più tranquillamente e decise di non frequentare per un periodo Mukuro inventando la scusa degli esami, Chiukusa non ebbe molto da ridire su quella scusa perché sapeva che succedeva e sa che se va avanti, cosa che Mukuro voleva, ben presto Tsukuyomi avrebbe non solo rotto ma non avrebbe ne meno voluto tornare li alla Kukuyo ma era una lezione da imparare, avrebbe davvero voluto che Tsukuyomi facesse parte di loro ma dopo quello neanche se la sentiva di avvicinarla per chiedere spiegazioni le doveva delle scuse ma non solo lui << Grazie che non mi forzi a venire Chikusa sei davvero un amico >> gli disse lui annui andandosene silenziosamente non doveva farle dire quelle cose almeno, tornando alla base Mukuro si stava spazientendo soprattutto sentendo la scusante inventata da Tsukuyomi.

<< Ottimo mi vuole evitare allora la faccio venire con la forza e questa volta se lo scorda di uscire >> disse lui << Mukuro le devi dare tempo è poi lei non merita questa freddezza e manipolazione da parte tua >> disse il ragazzo con il berretto << Tu ti metteresti contro Mukuro, Chikusa dopo quello che ha fatto? >> chiese Ken << E allora te sembra giusto convincerla di amare qualcuno che alla fine tu non ami? >> chiese << Qui si tratta dei sentimenti di Tsukuyomi e come una sorella minore per noi dovremmo difenderla Ken, no ferirla >> disse il ragazzo Mukuro sapeva che ha ragione ma preferiva attenersi al piano e aspettare che gli portino il classificatore per il momento, poi avrebbe risolto il problema con Tsukuyomi, ma non era del tutto vero che non la amava preferiva solo tenere certe informazioni segrete come quelle che ha dato Lancia su di lui, e poi nessuno doveva sapere quale era il suo piano, Tsukuyomi di certo non ne ha parlato ma una parte di se vuole solo dimenticarsi come è stato bruciante il contatto con le labbra di lei per la prima volta, erano passionali e lo hanno conquistato, voleva tenerla lontana perché stare con lei per lui era come il fuoco ne era spaventato lei voleva sapere e accettava però preferiva la verità, odia vivere nell’illusione che lui le potrebbe dare forse potrebbe essere la sua rovina vivere nella verità ma se lui glie la esponesse per lei andrebbe bene?

 

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Capitolo 11
*** Sotto controllo ***


Provò ad uscire voleva solo tenerla vicino a se ancora per un po’ ma non era ne meno sicuro di riuscirci ma doveva risolvere il problema, provò ad andare a casa sua dopo che si è fatto dire la posizione da Chikusa, ovviamente di sera lei dormiva e solo perché in quel periodo faceva caldo trovò la finestra della camera di Tsukuyomi aperta, li nel letto giaceva la ragazza agitata che tossiva dalla bocca vi erano dei capelli simili a quelli di Mukuro che uscivano dalla bocca erano pochi ma le stavano ostruendo le vie respiratorie, provò a svegliarla preoccupandosi per lei, fu allora che lo vide con quell’espressione << Mukuro >> disse lei guardandolo << Sono contenta che tu sia qui >> disse lei sorridendo più caldamente che poteva << Non potevo lasciarti soffocare e poi dovevamo risolvere una cosa >> le disse accarezzandole la testa, lei si alzò e mise uno scialle sulle spalle << Ne vuoi parlare qui? >> chiese calma << In verità voglio farlo fuori un uscita insieme >> le disse lei guardò l’orario ma forse non le importò anzi si cambiò in un attimo e poi uscì con lui quella sera passando dalla finestra andò un po’ in giro di notte non si immaginava che vi erano tante cose, le luci della città erano splendide ma non si immaginava ne meno che grazie a Mukuro sarebbe andata sulla Tokyo Tower grazie a un illusione in verità loro erano solo sul tetto della Namimori << è magnifica la vista da quassù >> lei sorrise mentre il vento le sfiorava i capelli << di cosa volevi parlarmi? >> chiese lei sorridendo << volevo dirti che il nostro rapporto non è iniziato molto bene e poi voglio che tu non soffra, quindi ho concluso che vi sono due soluzioni ma se solo tu sei disposta a darmi l’opportunità di dirtele >> disse lui fissandola intensamente << Quali sarebbero? >> chiese lei << Una e di continuare e vedere come andrà a finire l’altra e di troncare, so che sono diversi mesi che non ti tratto bene e me ne dispiace >> disse lui << Anche a me dispiace ma Mukuro io voglio qualcosa di concreto no un’illusione >> disse lei sottolineandolo << E allora? >> chiese lui freddamente facendo scoppiare lei << io voglio una pausa per riflettere ma non voglio smettere di vederci se le cose possono cambiare >> disse lei mentre si metteva le mani sulla faccia e faceva svanire l’illusione << Va bene ma se le cose non cambiassero? >> chiese prima di accettare le condizioni e prendendola per le braccia e bloccandola al muro guardandola in faccia, lei aveva gli occhi molto tristi  << Allora dovrai farle cambiare o dovremmo vederci con altre persone >> disse lei singhiozzando era comunque la prima relazione che aveva e troncarla di punto in bianco non era facile per niente << Allora va bene cercheremo di cambiare insieme le cose >> le disse calmandola, fece passare le mani lungo i fianchi mentre lei gli avvolgeva le braccia attorno al collo e cercava di alzarsi sulle punte ma lui la aiutò abbassandosi e baciandola << Allora domani co vediamo ancora alla Kokuyu >> gli sussurrò a un orecchio prima di riaccompagnarla a casa e lasciarla di nuovo in camera, non voleva separarsi da lui ma dopo un po’ lo lasciò ancorare e una sensazione inquietante le afferrò il petto smorzandole il fiato.

 Dopo qualche mese la relazione di Tsukuyomi era un po’ migliorata ma non ancora in norma, ma questo ritorno lento nella norma era dovuto alla manipolazione, Mukuro si era fatto venire delle idee a riguardo infatti era venuto a sapere dell’altra volta cosa era successo con Takeshi di quel bacio, e quindi si era ripromesso di dare un ultimatum molto velato alla mora e poi l’avrebbe schiavizzata a proprio volere, ma doveva fingere davvero di essere un buon fidanzato per il momento, ma ripensando a quello successo l’altra volta sentiva una punta di gelosia insorgere anche se nel suo piano non prevedeva di innamorarsi veramente della giovane illusionista, poi soppresse quei sentimenti pensando che era da sciocchi provarli.

Intanto Tsukuyomi procedette con la sua solita routine ignara che ora era più sorvegliata di un detenuto, una parte senza che lei lo sapesse Reborn aveva messo spie della CEDEF a controllare la giovane illusionista per scoprire la causa del suo recente cambiamento e come aveva imparato a controllare le proprie illusioni, mentre dall’altra ci stavano i seguaci di Mukuro che controllavano che Tsukuyomi non andasse dalla parte della famiglia vongola o in qualche modo ignaro finisse per fare qualche sciocchezza che rovinerebbe i piani del ragazzo o pure la farebbero passare per nemico.

Mentre lei fino a sera non pensò più al problema soprattutto si era come dimenticata i fatti della sera scorsa sorridendo, era libera dai problemi di relazione con Mukuro era finita quell’agonia forse lui aveva capito con lei dove sbagliavano e in quel mese in cui non si stavano vedendo li stava correggendo in qualche modo, infatti la prima volta che tornò il ragazzo e lei fecero un uscita presso i luoghi ma non le dispiaceva fare passeggiate nelle foreste, normalmente frequenta anche gli amici e andare a scuola affrontare gli esami non era stato mai un sollievo come in quel periodo, anche il sogno era finito non sputava più capelli e non sognava più la magione ma spesso vedeva ancora quella donna dagli occhi blu cobalto, si parlavano e spesso era come se la conoscesse ma non sa chi era Tsukuyomi voleva sapere il nome di quella donna ma nelle loro discussioni non glie lo ha mai chiesto, finivano quasi in fretta e tutto quello che lei dice spesso è parlare della giornata trascorsa, forse è solo la proiezione di qualcosa forse voleva parare della giornata e basta, commentarla solo con la propria mente ma quella donna era più grande di sicuro quattro o cinque anni visto come appare molto giovane, sembra abbia vent’anni e porta un abito della cultura cinese con una fascia legata al bacino color arcobaleno ma i colori non sono di un arcobaleno esattamente sono, arancio, giallo, verde, rosso, blu, viola, e indaco, anche quello strano orecchino è del medesimo colore solo che all’interno di quella sfera vi è scritto il numero romano uno con la scritta “Vongola”, era molto particolare come orecchino visto che non ne ho mai sentito parlare, cercando anche su qualche app di acquisti non riuscì a trovarlo.

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Capitolo 12
*** Una giornata quasi storta ***


La mattina successiva Tsukuyomi faceva ancora ricerche sullo strano orecchino della donna, quando venne interrotta dal fratello che bussò << Tsukuyomi vieni a vedere gli Hanami? >> chiese lui << Si arrivo >> disse cambiandosi con la divisa scolastica per poi seguirlo lui fece un lieve sorriso << Questa volta hai deciso di raccogliere i capelli in modo diverso dalla tua solita coda bassa >> disse lui << Si volevo da tempo farmi la treccia >> disse mentre lo seguiva vide di nuovo gli amici teppisti di suo fratello aveva ormai imparato che erano persone a posto solo che spesso non li voleva in giro ma quel giorno fu contenta di vederli almeno se fossero stati attaccati loro l’avrebbero difesa questo valeva per il fratello << Mi scuso se sono presenti so che ti infastidisce la loro presenza per via della mia fama a scuola >> disse sospirando << Non mi danno fastidio >> sorrise mentre gli parlava  << Come è andata con il tuo ragazzo? >> chiese << Abbiamo rotto io sono stata una sciocca a fidarmi di ciò che provavo era molto confuso >> rispose lei mentre alla fine si trovarono nel campo dei ciliegi che dovevano ancora fiorire, era uno dei posti migliori e di sicuro se c’era il presidente del comitato disciplinare nessuno si sarebbe avvicinato, a parte lei << Che dici di entrare nel comitato disciplinare? >> chiese lui << vorrei ma sto pensando anche di riprendere la ginnastica ritmica sai a corpo libero >> disse lei sorridendo << Sapevo che volevi continuarla ma non ti sei scritta nella squadra della scuola? >> chiese ancora << No, voglio continuarla nella palestra giusto ieri mi sono allenata per una coreografia >> rispose sorridendo << Contento per te ma dimmelo se vuoi far parte del comitato disciplinare scolastico saresti più al sicuro >> disse lui << Posso fare la segretaria tua come ho sempre fatto >> disse lei ridacchiando ma non le dispiaceva << Va bene ma proprio al comando no? Sei proprio un onnivoro come nostra madre >> le disse lei non dispiaceva essere di categoria inferiore al fratello forse era questo non importarsene che gli fa avere un forte legame con lui.

Sentì dei rumori e subito andò a controllare con il fratello e trovarono Sawada, Gokudera e Yamamoto anche loro forse volevano assistere al fiorire dei ciliegi quindi erano qui, ma il posto che volevano occupare purtroppo era loro, e purtroppo dovettero spiegare che quel posto era già occupato, ovviamente il sottoposto venne colpito a sangue e fatto svenire ovviamente non d’avanti alla sorella poteva fare stragi, lei si limitò a chiudere gli occhi e voltarsi mentre Kyoya lo colpiva << “Povera Tsu-chan che razza di fratello che si ritrova” >> pensò Tsuna guardando la scena << Ehi Hibari-chan ti andrebbe di venire con noi a guardare l’Hanami? >> chiese il bruno beccandosi un’occhiataccia omicida dal moro << Mi spiace Tsuna-kun non posso oggi sono con mio Onii-chan >> disse lei sorridendo lievemente e lasciando di sicuro notare il disagio di quando lui agiva in questo modo, ma era ben abituata visto la risposta << Capisco >> disse intimidendosi e non parlandole più.

<< Ah, merda qui ci sono solo uomini >> disse un ubriaco di sicuro era finito fino a li non per caso ascoltò bene il nome del nuovo arrivato << Dottor Shamal! >> guardandolo aveva un camice da dottore però era ubriaco imprevedibile per una ragazza come Tsukuyomi visto che era in bella vista << Ancora non te ne sei andato dottor pervertito! Donnaiolo! >> gridò il grigio agitandosi apparve anche il bambino << Gli ho detto di venire io >> disse solo lasciando che il dottore parlasse << Perché non invitate qualche ragazza? >> chiese per poi notare Tsukuyomi che stava stretta alla manica della giacca del fratello maggiore quindi dovette rinunciare ma gli sembrava di aver già visto quella ragazza da qualche parte.

Ovviamente nessuno dei due gruppi voleva rinunciare al posto confortevole << Tsuna vuole lanciare una sfida per combattere chi vince si può tenere il posto, che ne dici Hibari? >> chiese il piccolo << bene tanto vi avrei ammazzati comunque, quindi facciamo una lotta sfidiamoci singolarmente chi tocca a terra con il ginocchio perde >> disse lui, la mora dovette sospirare mentre gli avversari accettavano la sfida << Io vado a sedermi >> disse lei << Non vuoi vedere come va a finire? >> chiese il maggiore << No mi spiace sono stanca, e poi vederti combattere non mi è mai piaciuto >> disse lei distogliendo lo sguardo << Va bene ma rimani qui vicino e chiudi occhi e orecchie quando sarà finito ti chiamo >> le disse lasciandola li lei fece come detto tappò le orecchie e chiuse gli occhi mettendosi in ginocchio poco distante dall’arena di duello.

Ovviamente non fece in tempo a fare così perché il dottore tornò all’attacco in quel momento << Ehi ragazzina sei sola >> le disse lei subito tentò di scappare dal fratello ma fu fermata per il polso << Eh dai non essere così triste dimmi il problema forse trovo un modo per aiutarti >> disse con il fiato che puzzava di alcol e tentava di darle un bacio subito Kyoya lo scostò parandosi d’avanti alla sorella come muro << Eeh dai non essere imbronciato, per caso è la tua fidanzata? >> chiese beccandosi un tonfa in pieno visto << Levati >> disse lui << No heh?! >> chiese lui per poi prendersi altri manganellate da parte del moro, guai a chi toccava Tsukuyomi, le urla straziate di Shamal parlavano per lui su questo argomento.

Dopo iniziarono a combattere Tsukuyomi si era ovviamente messa a occhi chiusi e con le orecchie tappare ma sentiva i suoni causati dalla dinamite di Hayato, ma aprì gli occhi in quel momento che aveva sconfitto il ragazzo poi toccò Yamamoto con una Katana era armato ma anche lui sconfitto e in fine Tsuna con la fiamma dell’ultimo desiderio e in quel momento notò una zanzara avvicinarsi al fratello era insignificante ma non capiva << Kyoya ! >> tentò di chiamarlo mentre osservava la zanzara pungerlo, vedendo che non succedeva niente non capì poi quando lo vide in ginocchio capì che aveva perso, ma come era forte << Non è stato Tsuna ma lui >> disse il bambino indicando il dottore a terra << Shamal ha piazzato una trident mosquito nel momento in cui è stato colpito >> aggiunse << Cos’è una trident Mosquito? >> chiese Tsukuyomi confusa << Sono zanzare che trasportano virus strani, hai presente un infezione da un paese straniero esattamente questo è portato da animali volatili o insetti >> disse spiegando << A proposito la malattia che ha preso è il malaliegio, quindi non gli è più consentito vedere l’hanami >> disse il dottore << Io vado le regole sono regole >> disse lui << Aspetta >> disse lei volendolo seguire << No rimani tu mi dirai dopo come sono >> le disse << Onii-chan anche il prossimo anno tu non potrai vero? >> chiese lei con le lacrime che forse stavano già scendendo << Si, mi dispiace >> le disse lei cercava di trattenersi e borbottare piano qualcosa non capiva cosa era le pizzicavano gli occhi, pensava davvero di essere sfortunata e che in quel momento nessuno le importava davvero di lei, guardava per terra mentre le lacrime le scendevano rigandole il volto, quel momento doveva essere felice per lei il giorno del suo compleanno, complimenti gli amici sono riusciti a rovinarglielo sapere questa notizia era straziante si era lasciata di sua volontà da un fidanzato che era violento e al cento per cento si sarebbe vendicato con loro o adesso con il fratello per quello che era successo << Tsu-chan perché stai piangendo >> disse Kyoko arrivata li con Haru che la guardavano lei si asciugò con il palmo della mano gli occhi non poteva sorridere in quel momento era tutto confuso e ancora una volta triste stava male e non poteva urlarlo non poteva fare niente << “Non voglio più vedere un Hanami fiorire in vita mia” >> si ripeteva nella testa << Ehi Hibari-chan c’è una bella vista non credi? >> chiese Takeshi avvicinandosi alla ragazza ma in quel momento la mora non voleva venire consultata ne voleva essere toccata infatti si ritrasse facendo un passo indietro e scappando in lacrime << Aspetta Hibari-chan! >> disse Tsuna non riuscendo a prenderla lei era fuggita via da li ormai, voleva solo andare il più lontano possibile forse a casa ma neanche li non voleva farsi vedere in quella situazione ma non sapeva con chi sfogarsi, o almeno andò nell’ unico luogo dove poteva sfogarsi.

Di pomeriggio raggiunse la Kukuyo e li entrò, subito corse in una stanza a piangere e urlare da sola non desiderava venire sentita ma invece, Ken e Chikusa erano li vedere la ragazza in quello stato fece avvicinare il ragazzo con il berretto che le sollevò la testa abbracciandola e nascondendo il volto contro il petto << Tsu-chan non piangere te ne prego >> le disse mentre cercava di calmarla mentre le accarezzava la schiena, diventava sempre triste a vederla così << Oggi è il tuo compleanno Mukuro potrebbe averti fatto una sorpresa >> disse Ken cercando anche lui di calmarla, lei dopo un po’ cerco di calmarsi e spiegare tutto << Capisco, tuo fratello adottivo sei affezionata a lui come lo sei a noi, ci dispiace >> disse Chikusa a nome dei tre mentre cercava di sollevarla << Possiamo farlo noi se ti consola >> disse il biondo sorridendo e dando un motivo alla ragazza per sorridere mentre si asciugava le lacrime, il ragazzo con il berretto la prese per mano << Andiamo Mukuro vorrà vederti >> disse mentre la faceva alzare e lei li seguì fino all’ala del cinema.

Una volta arrivata li ad accoglierla c’era un'altra illusione stavolta il ragazzo dai capelli blu aveva creato un luogo sott’acqua e vi aveva aggiunto gli Hanami, e vi erano delle carpe colorate e i pesciolini rossi che stavano li nuotando liberamente, la luna si rifletteva contro l’acqua creando un atmosfera e sopra quell’acqua vi erano delle lanterne che creavano la luce, lei rimase stupita e meravigliata da quello che si era creato, fece dei giri mentre ammirava il passaggio delle lanterne, un altro per osservare i pesci e un altro ancora per i petali di ciliegio, i riflessi blu che illuminavano la pelle erano unici e più andavano in alto e diventavano azzurri << Meravigliata? >> chiese Mukuro mentre si presentava e camminava verso di loro, lei lo ammirava come anche lui apparisse blu con riflessi azzurri, tranne per l’occhio rosso dove la fiammella blu lo ha fatto diventare di colore viola << è magnifico grazie >> disse lei sorridendo << Pensavo di aggiustare questa giornata storta >> disse lui << Ci sei riuscito >> disse lei sorridendo << Buon compleanno principessa >> le disse mentre le andava dietro e la abbracciava, era sì ciò che voleva in quel momento ma superava anche tutto, poteva dire che le era piaciuto fare pace con lui e iniziare di nuovo da capo << Io potrei rimanere qui per sempre per stare con voi tre >> disse lei << Allora rimani qui per sempre >> le disse Mukuro mentre la accompagnava sul divano sistemato li e si sedeva tenendola sulle ginocchia, le diede piccoli bacini sul collo mentre lei faceva le fusa e si accollava a lui, le piacevano le sue attenzioni lui arrivò a morderle leggermente l’orecchio e a sussurrarle << Perché allora non lo fai veramente e rimani con noi >> la tentò mentre le dava un altro bacio che prolungò togliendolo il fiato veramente, purtroppo l’illusione lo stava stancando e subito venne percepito dalla ragazza << Puoi anche smettere per riposarti tanto non andrò da nessuna parte fin che sono felice di stare con te >> gli disse lui chiuse gli occhi facendo tornare la stanza normale lei accompagnò il busto del ragazzo fino a farlo sdraiare sul divano, lei si mise in piedi per permettergli un buon riposo.

Decise di rimanere li ancora per un po’ ma dimenticandosi di chiamare a casa, e in tanto stava con i due ragazzi a cercare una coperta per coprire il ragazzo dai capelli blu, ci volle un po’ ma riuscì a trovarla e mettergliela.

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Capitolo 13
*** Pericolo Hanami/Il festival ***


Notando che stava facendo tardi a rientrare Kyoya andò fuori cercando la sorella con i propri subordinati, il problema di Tsukuyomi era la narcolessia che la affliggeva di recente e anche dagli ultimi anni delle elementari e questo significava solo che poteva dormire più allungo di un ragazzo o ragazza normale e di sicuro poteva addormentarsi ovunque, e di sicuro chiunque poteva farle del male.

Provò a cercarla anche a casa di Kyoko ma la risposta era negativa, ma poi la castana decise di raccontare della fuga della mora dal parco e pensava che fosse tornata a casa ma capire che non era successo così fu terribile e radunò anche gli altri presenti a quella mattina, lo shock totale fu quando il moro confessò la narcolessia che affliggeva la sorella minore.

Solo in quel momento non avendo dato peso a ciò diventava importante ritrovarla e di sicuro speravano sana e salva e poco confusa, provarono ad andare nel parco degli Hanami ma li non vi era.

Commise un errore fatale a sperare che lei fosse li anche se il luogo era vasto, i sintomi della sindrome su Kyoya ebbero subito effetto e immediatamente  si sentì male ma desiderava solo ritrovarla, e quindi pensò a lei davvero “dove diamine ti sei cacciata” pensò mentre la vista gli si offuscava ma procedeva avanti, il respiro iniziava ad affannarsi, il cuore batteva velocemente e di sicuro le gambe e gli arti superiori si facevano pesanti, si piegava sotto i trochi degli alberi con incavature molto larghe per vedere se si nascondeva li sotto ma gli girava la testa, e rialzarsi dava capogiri peggiori ma si era deciso a trovarla, pur sentendo il cuore che stava per battere ancora più piano, e si accasciò letteralmente a terra, e disperato si strascinava con le mani e unghie pur di trovare la sorella e forse si era pure perso in quel posto, quindi sarebbe morto sotto gli Hanami, con un respiro sempre più affannato, con un battito cardiaco sempre più veloce, e gli occhi quasi accecati, si strascinava e cercava di dire una frase silenziosa, che sembrava soffocargli in bocca non usciva nessun suono nemmeno un urlo per parlare << Ts…ku….>> non capiva se era riuscito nell’intento di urlare il nome della sorella le orecchie avevano iniziato a fischiargli e gli occhi a chiudersi da soli.

Tsukuyomi si ritrovò a stare con suo fratello sotto un Hanami lei rideva e giocava sotto l’albero con lui, era bella quella sensazione, rincorrersi senza perdere fiato e senza darsi tregua acchiapparsi, lei girava e si nascondeva negli incavi degli alberi, piccola com’era riusciva benissimo ad andare sotto, comunque suo fratello di dieci anni riuscì a prendere la piccola << Ok adesso conto io >> disse ridacchiando << Cerca di nasconderti bene >> disse lei mentre si girava di spalle e iniziava a contare, il ragazzino cominciò a cercare un luogo in cui nascondersi controllò bene tutto il parco mente udiva la voce della sorella mentre era arrivata a dodici, poi pensò di nascondersi vicino a un grande albero cavo, lei arrivò a quindici e si allontanò per cercare il fratello, ma mentre camminava diventava più grande e solo raggiunta la propria età lo chiamò disperata preoccupandosi del perché non riusciva a trovarlo poi lo trovò mentre non rispondeva lei si avvicinò e provò a farlo destare chiamandolo ma era inutile rimaneva immobile e sembrava non vederla, lei provò a capire se respirava grazie a uno specchietto che ha con se per sistemarsi, vide che respirava ma piano quindi provò a rimanere lì e chiamare aiuto << C’è nessuno! >> gridò senza nessuna risposta, lei prese in spalla il fratello divenuto pesante e provò a portarlo fuori ma era impossibile era molto pesante << Mamma! Dove sei! >> iniziò a gridare mentre lo trasportava << Vi prego qualcuno ci aiuti! >> continuò a dire mente avanzava ma ben presto cadde, e il fratello rimase sopra di lei, Tsukuyomi non poteva fare niente il respiro per lui era diminuito ma stava diventando piano piano freddo, nel cercare di raggiungere solo con un solo sforzo l’uscita.

Prese un colpo e si svegliò si era addormentata e di sicuro l’avevano coperta << è successo qualcosa? >> chiese Mukuro preoccupato per quello che era successo << Devo andare al Parco degli Hanami, subito! >> disse lei in panico voleva davvero accertarsi che tutto quello che ha visto fosse un sogno e non la realtà << Ok >> disse lui accompagnandola fin li, e la lasciò girare per il parco, lei controllò il luogo, almeno fino a quando non incontro Tsuna e tutto il gruppo << Hibari-chan dove ti eri cacciata? >> chiese il castano << Io mi sono addormentata >> disse lei facendo la finta confusa << Kyoya è a casa? >> chiese lei << No, è venuto a cercarti >> rispose Kyoko, facendo preoccupare lei << Kyoya! >> gridò correndo a cercarlo, era stressata molto come poteva nelle sue condizioni mettersi a cercarla proprio in un campo di ciliegi in fiore, stressata com’era e preoccupata decise giusto di andare nello stesso punto dove aveva rinvenuto nel sogno il corpo, e li lo trovò in preda già a un battito cardiaco molto alto, lei subito si accasciò pensando di essere arrivata tardi, non sapeva come comportarsi, e si sentiva più sopraffatta dal panico che da altri istinti, cercò di calmarsi e prese la testa tra le mani ma sapeva di dover essere rapida a riprendersi, ma i suoi occhi fissavano il fratello in mobile scioccata.

Qualcuno intervenne portando fuori Kyoya mentre Tsukuyomi veniva fatta alzare e condotta fuori dal parco a sua volta, capirono che lei era in stato di panico totale e non comprendeva bene cosa poteva fare così semplicemente li condussero a casa, per fortuna la madre non era rientrata e ciò poteva aiutare il gruppo portandoli subito nel letto il rappresentante mentre le due ragazze facevano bere la mora un bicchiere d’acqua << Stai meglio Hibari-chan? >> chiese Kyoko << Si, scusate ancora il disturbo >> disse lei a testa bassa, i ragazzi non sapevano cosa fare per lei era davvero terrorizzata e soprattutto in confusione, esattamente era tutto confuso che solo dopo che fu tornata a casa ricordò tutto quello che era successo e si accorse che ormai gli amici se ne erano andati a casa visto l’orario notturno e Kyoya era stato scortato a letto, lei solo si lasciò cadere in corridoio mentre si metteva le mani in testa capì che in una situazione simile era inutile farsi prendere dal panico ma ora avrebbe dovuto davvero spiegare dove si trovava in quel momento, era colta da nuova agitazione mentre i suoi amici se ne erano andati.

 Per un po’ di tempo non si fece vedere in giro perché faceva i compiti e seguiva l’iter a casa con il fratello maggiore che le teneva compagnia, si fece rivedere per la festa d’estate in cui volle uscire per ammirare i fuochi, il fratello maggiore decise di accompagnarla fino all’entrata quando lei vide Kyoko e Haru, per l’occasione aveva messo un kimono, il fratello decise di lasciarla alle amiche che avendola vista si avvicinarono << Io vado a riscuotere le tasse per le bancarelle tu vai con le tue amiche ci rivediamo al tempio per i fuochi >> le disse prima di andarsene mentre lei annuì << Come stai Hibari-Chan? >> le chiesero << Bene, le medicine fanno il loro effetto e sono fortunata ad avere amici come voi >> disse lei sorridendo sollevando le amiche dopo qualche settimana che non la vedevano << Hana voleva venirti a trovare ma Kyoya c’è lo ha impedito >> disse la castana << Si lo so i primi giorni che ho iniziato la cura ero uno straccio non potevo farmi vedere così da voi >> disse lei con calma.

Le due ragazze raccontarono all’amica le vacanze al mare mentre andavano avanti << Wow quindi alla fine ha salvato quella bambina? >> chiese conoscendo Sawada tramite voci << Si è stato d’avvero eroico >> disse Haru di certo era molto incantata da Tsuna << Comunque che fine avevano fatto Hayato e Takeshi? >> chiese lei << Alla fine era come aveva detto Tsuna erano stati adescati in qualche trappola ma la peggio l’hanno avuta i sempai >> le dissero mentre si avvicinavano alla bancarella dei pesci rossi delle pesche << Che dite se proviamo? >> chiese lei avvicinandosi le due pagarono almeno tre giri per uno, toccava essere veloci a raccogliere i pesci perché la paletta in acqua si rompe essendo molto fragile.

Il primo turno toccò ad Haru che raccolse almeno un pesciolino, poi Kyoko che prese una tartaruga da mira e un pesce rosso, poi Tsukyomi che provandoci ma qualcuno o qualcosa si intromise << Lascia fare a me >> disse la voce prendendo poi possesso del corpo della ragazza e pescando due pesci molto particolari << Signorina è raro pescare i pesci degli imperatori >> disse il commerciante << Hibari-chan hai pescato le carpa koy >> disse Kyoko sorridendo << Da vero che carine >> disse guardandole << Sono tue ragazza grazie di aver giocato >> le disse mentre se ne andavano, lei portava al collo un laccio con le due carpe << Tsu-chan che dici se andiamo a mangiare qualcosa? >> chiese Haru << Si mi è venuta un po’di fame >> disse lei sorridendo andarono verso la bancarella delle choco Banane, li vi trovarono i ragazzi intenti a vendere gli scatoloni con le banane, subito non le notarono e intanto hanno pagato tre choco banane poi le notarono e salutarono.

Tsukuyomi si scusò per la reazione dell’altra volta << Non devi scusarti Tsu-chan è successo tutto così neanche tu sapevi del tuo problema ti ha sconvolta quando lo avrai saputo >> disse il bruno << No in verità sono sempre stata un po’ triste ma non gli davo peso alla cosa ma alla fine non sapevo che sarebbe diventato un problema grave >> disse lei << Che dici se il prossimo compleanno guardiamo gli Hanami insieme a noi? >> chiese Takeshi sorridendole << Si sarebbe un piacere >> rispose prima di andarsene.

Le ragazze discussero << Hibari-chan che dici di guardare i fuochi d’artificio con noi? >> chiese Kyoko << Mi piacerebbe davvero, però volevo vederli con Kyoya ma penso che sarà impegnato>> le rispose mentre lo incrociavano << Tsukuyomi sono impegnato a dare la caccia a dei truffatori dovrai guardare i fuochi da sola mi spiace >> le disse << Tranquillo devi fare il tuo lavoro come rappresentante del consiglio studentesco non mi dà fastidio poi ci sono con me le mie amiche >> disse lei mentre andava a rifare un giro con le altre, fino a sera dove tornarono sulla collina al tempio si mise li con i ragazzi a guardarli.

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Capitolo 14
*** Ultimatum per Tsukuyomi/Il dolore porta alla sconfitta ***


Nelle vacanze estive sembrava che la pace fosse tornata nella vita di Tsukuyomi, tutta la calma e la stabilità erano ricominciate non sentiva parlare di Mukuro da molto e ne era preoccupata, ancora prende il flacone di pillole per rimanere sveglia, stava di sicuro meglio dagli shock subiti e tutto il lavoro per fare della normalità giornate diverse e divertenti,  Kyoya voleva ancora convincere la sorella a far parte del consiglio studentesco non solo come segretaria, ma lei preferiva quel ruolo in segreteria, almeno fino a una sera prima del inizio della scuola in cui si ripresentò Mukuro << Svegliati Tsu-chan >> disse lui in modo inquietante nel sogno << Ti devo far vedere qualcosa >> le disse lei si svegliò e andò con lui le mostrò la lista dei migliori combattenti della nami e tra quei nomi c’era anche quello del fratello << Che hai in mente? >> chiese lei mentre lui gli rivelò una buona parte del piano per trovare il decimo e avvisarlo << Mukuro ti prego tieni lontano mio fratello da questa storia >> pregò lei lui la osservò bene sì vedeva che non poteva sopportare altri dolori, e forse era stato un inferno dover pensare al fratello e alla nuova condizione << Cercherò di non coinvolgerlo ma se lui si metterà in mezzo non potrò fare a meno di reagire >> la avvisò, lei annui  decisa che il giorno successivo il fratello e lei avrebbero trascorso la giornata insieme, e senza discuterne più.
La mattina seguente mentre andavano a scuola vi fu la prima segnalazione di aggressione di un prefetto, sembrava una coincidenza ma di certo no per i due fratelli, come già detto Tsukuyomi doveva annullare un appuntamento con Kyoko al centro commerciale, non c’era molto da spiegare e quindi dovette spiegare davvero la situazione com’era << Ti prego stai attenta non posso dirti altro >> disse prima di lasciarla andare.

Purtroppo qualche giorno più tardi dalla prima aggressione ve ne furono altre e una coinvolse proprio Ryohei Sasagawa, non era una coincidenza e sentirselo dire dal fratello li in strada con quel tono freddo anche lei doveva mantenere la calma ma non ce la faceva, Tsuna stesso era sconvolto dalla notizia << Kyoya che ne dici se torniamo a scuola? >> Chiese la ragazza guardando per terra sapendo voleva proteggere il moro, era stata avvisata e non voleva che si mettesse in mezzo.

Non poteva andare a vedere dov’era in quel periodo voleva Mukuro e per proteggere Kyoya fingeva di non sapere dove si trovava la Kokuyu << Dimmi la verità tanto so già dov’è e ci andrò comunque >> le disse, lei era con le spalle al muro si guardò per terra sapeva cosa gli sarebbe successo e pur l’avviso di Mukuro lei si sentiva inutile in quel momento << Va bene, seguimi >> disse soltanto la mora mentre lo conduceva alla Kokuyu , la scuola era fuori città e mostrò come arrivarci in treno dove si era svolto l’omicidio che lei ha fatto, poi arrivò in stazione scese e gli mostrò esattamente la strada, era stufa di questa persecuzione da parte di Mukuro ora aveva fatto incazzare Kyoya e avrebbe dovuto vedersela con lui, li vigilavano diversi delinquenti quindi non trovò orrore come sempre a vederli massacrati dal fratello, e ovviamente in quella diroccata scuola giunsero al loro capo, e Tsukuyomi si era comunque insospettita perché non vi erano Chikusa e Ken vicino a Mukuro?

<< è lui? >> le chiese Kyoya << Si >> gli rispose << Bene ci è voluto un po’ ma ti ho raggiunto, sei tu che stai dietro a tutta questa faccenda? >> chiese << Fu fu fu una cosa del genere >> iniziarono a parlare Tsukuyomi voltò la testa << E pure te lo dato l’ultimatum pensavo che lo avresti ingannato invece lo hai condotto qui Tsu-chan >> disse Mukuro rivolgendosi alla mora << non c’è l’avrei comunque fatta a trattenerlo a casa >> disse lei chiudendo gli occhi << posso solo dirti mi dispiace per quello che gli farò >> disse lui << Mi dà fastidio come ti rivolgi a lei >> disse il moro intromettendosi << Allora non ti ha detto che noi stiamo insieme >> disse il ragazzo con gli occhi etero cromatico sghignazzando << è vero? >> chiese il moro impassibile << Si, io e Mukuro abbiamo una relazione >> disse lei, Kyoya voleva uccidere subito l’attuale ragazzo della sua sorellina lo detestava già con i toni e ora di fatto lo avrebbe morso a morte.

<< Forza alzati, o vuoi morire subito >> gli disse irritato l’altro rise << Se non mi alzo è perché non ne ho bisogno >> rispose a tono << interessante ma basta con le chiacchere >> era sicuro di vincere e Tsukuyomi lo sapeva bene che avrebbe vinto solo in circostanze normali ma Mukuro era un illusionista come lei e avrebbe usato proprio le illusioni per vincere a meno che la mente di Kyoya non avrebbe resistito alle illusioni << con calma, se non parli ora te ne pentirai quando non potrai più farlo >> disse allora Tsukuyomi capì che Mukuro sapeva della “confusione da Hanami” che ha contratto il moro a causa di Shamal e questo per colpa sua che glie lo aveva detto << Kyoya dobbiamo andare via! >> gridò lei subito turbandosi << Per quale motivo >> disse vedendo la sorella afferralo per un braccio << Muoviti! >> gridò disperata cercando di trascinarlo via prima che l’evento fosse realizzato ma il maggiore la gettò a terra guardandola confuso << Cosa c’è che non va lasciami fare >> le disse prima di voltarsi << No, Kyoya >> disse lei tentando di trattenersi << Lo so che ora pensi che sia colpa tua un giorno capirai che hai fatto la cosa giusta >> disse Mukuro, << Sta zitto >> disse il moro che provò ad attaccarlo ma finì solo per colpire il nulla e lui aveva già creato l’illusione dei petali di ciliegi in fiore, la sindrome di confusione da Hanami non permette al fratello di muoversi << Li ho dovuti importare da oltre mare, sono il tuo punto debole, sai la tua dolce sorellina mi ha dato questa informazione >> disse lui, da lì in poi sapeva come sarebbe finita << Ti prego lascialo stare! >> gridò lei << Lo sai che ti ho dato un ultimatum bene queste sono le conseguenze di ciò che non hai potuto evitare>> disse lui mentre ridacchiava era come se tutto fosse nullo per lei, come ricevere un colpo mortale osservare Kyoya che stava per venire massacrato ma lei decise di usare un’illusione sapeva di non essere forte abbastanza ma voleva provare, fece spuntare dei rampicanti con cui legò Mukuro subito prima di poter sfiorare Kyoya << Davvero pensi di fermarmi con questi semplici rampicanti? >> le chiese << Tks, fatti da parte se non vuoi farti male >> le disse rivoltandole contro i rampicanti che la immobilizzarono << Tu fai la  spettatrice >> le disse stando tranquillo per poi andare a combattere contro al suo avversario immobile, in quel momento capì che non poteva fare niente contro Mukuro lo vide avvicinarsi e tirare un pugno in pieno volto rompendogli il naso ovviamente per il dolore e il fatto che non si poteva muovere il moro lo guardava truce, venne solo raggiunto a da un secondo colpo sull’addome facendolo piegare ancora di più e sputare solo un po’ di saliva procedette a colpirlo con il tridente su una gamba per poi sfilarglielo facendo uscire il sangue, lo afferrò per i capelli e lo scaraventò contro un muro in modo violento l’impatto fece che il povero Kyoya sputasse fuori un po’ di sangue a quel giro, fu raggiunto subito da Mukuro che gli mise un piede sulle costole iniziando a premere sopra per schiacciarle ovviamente ci volle un po’ ma per Tsukuyomi fu udibile il suono delle ossa toraciche rotte, lei si morse le labbra distogliendo lo sguardo, nessuno la costrinse a guardare ma sentì qualche rantolo del fratello appena gli distrusse un'altra parte delle ossa, infatti questione forse di minuti che per la ragazza era un’infinità di tempo e il fratello era ridotto malissimo << Ti prego basta! >> gridò iniziando a singhiozzare Mukuro la fissò << Ti prego fammi dirgli addio se proprio lo devo perdere ora >> lo supplicò arresasi al quel fato, Mukuro decise di lasciarla libera mentre lei abbracciò ormai il fratello tramortito << Io meriterei questa fine, mi dispiace è solo colpa mia sono solo una stupida! >> gridò mentre piangeva e lo stringeva a se il ragazzo dagli occhi cromatici sbuffò << Facciamo così io non uccido tuo fratello ma lo terrò incosciente e gli estrarrò alcuni denti ma tu la smetti di piangere ok >> le disse lei era scioccata ma la vita di Kyoya le importava di più mal grado tutto lui la guardò come a dirle di non accettare << Mi dispiace io non sono una carnivora o un’onnivora >> disse per poi guardare Mukuro disperata << Si, accetto ma per favore non ucciderlo >> disse mentre lo raggiunse Ken, decisero di nasconderlo dietro a delle macerie e lei decise di nascondere nella tasca dei pantaloni di Kyoya il proprio flacone di pillole per tenersi sveglia quando erano distratti Mukuro e Ken.

Quando la portarono via dal fratello le mancò il fiato e le energie per opporsi, era solo una questione di giorni prima che la narcolessia si sarebbe ripresentata e in quel posto poteva trovare mille modi per dire addio alla propria vita, uno di questi era addormentarsi con dietro una finestra rotta e così sarebbe caduta dal secondo piano, nel caso peggiore avrebbe solo ricavato qualche costola rotta e qualche ossa incrinata, o pure in caso debba andare peggio avrebbe potuto venire seppellita dalle macerie.

La portarono in una stanza forse ricreativa vi era un salotto e dei giochi da bar, Tsukuyomi si era seduta vicino a Mukuro << Dov’è Chikusa? >> chiese << è ha eliminare il terzo della lista >> rispose << Terzo della lista di che cosa? >> chiese la ragazza << Dei più forte in ordine di categoria della Namimori e Hayato Gokudera è il terzo e forse anche tuo amico? >> chiese il ragazzo << Perché? >> gridò << Non volevi me? >> continuò << Si perché tu sei la terza più forte nella classifica degli illusionisti >> rispose << Allora perché non cerchi il primo o il secondo se io sono la terza? >> chiese lei << Perché loro non sono più su questa terra per poter partecipare, sai io sfortunatamente sono quarto >> rispose ghignando.

Lei prese la testa tra le mani non lo sopportava più perché lei ha perso se era la terza, scosse la testa e non voleva più ascoltarlo ne ha abbastanza perché le faceva questo, non aveva parole le sembrava di essere presa in giro e di sicuro era così.

Mukuro le confesso il perché aveva perso contro di lui e non era riuscita a ritorcergli contro l’illusione << Sai che lo stato emotivo influisce sull’illusione? >> le chiese ridendo, ovviamente questo se lo sarebbe segnato per non dimenticarselo più non voleva più che le emozioni le giocassero sconfitte o altro, in quel momento sentiva di odiare Mukuro voleva solo toglierlo dalla sua vita perché le faceva male, se davvero desidera solo buttarlo fuori dalla propria vita e non vederlo mai più, voleva solo dirgli “Mukuro Rokudo hai distrutto la mia vita” e con tutto il senso negativo che ne significava la frase glie lo avrebbe urlato se solo poteva, voleva tanto avere il fegato di farlo.

Vedere tornare Chikusa in quello stato non sciocco, anzi in quel momento era solo triste per cosa provava prima, era come delusa da sè stessa stupida com’era ha solo capito che si sbagliava ad odiarli, poi tornò la sua attenzione su Chikusa che aveva perso conoscenza da come era ridotto aveva lottato contro Gokudera, e di sicuro doveva dare informazioni e lei sapeva di non voler ascoltare era solo un altro delle persone che le vogliono bene che è stata eliminata.

Decise di stare in silenzio a guardare, anche se alla fine la stava attaccando un attacco di sonno anche lei stava per svenire e perdere conoscenza quando Mukuro la prese in tempo facendola appoggiare a se e poi vederla chiudere gli occhi, lo stess e di certo quello che era successo avevano solo favorito lo stato di narcolessia che l’ha colpita, ancora ci voleva molto prima che lei prendesse conoscenza di come sfogare il suo potere che le provocava quello stato che la rendeva vulnerabile.

Ben presto cambiarono stanza e Tsukuyomi decise di prestare cura a Chikusa o per lo meno delle ferite da ustione, aveva qualche esperienza grazie a sua madre che era farmacista, e qualche volta si prendeva cura delle ferite di Kyoya che era la sua normalità avere la sindrome da croce rossa, dopo averlo fatto si sentì stupida perché erano persone a cui non aveva nessun tipo di legame e perché doveva fare questo quando era preoccupata a morte per il fratello maggiore << Grazie di esserti presa questo disturbo >> le disse Mukuro in modo calmo << di niente è un abitudine ormai >> disse lei arrossendo un pochino senza accorgersene e poi guardando per terra << Non ti preoccupare è al sicuro so che ho esagerato >> la rassicurò << Tu ti sei confidata in fiducia con me e io ti ho lo tradita e anche per l’ultimatum hai tutto il diritto di odiarmi ora >> le disse questo bene o male la fece come calmare una parte di lei però voleva perdonare il ragazzo, già dal loro primo incontro lei non aveva mai percepito niente di pericoloso in lui, l’espressione serena che fece ripagò Mukuro dei sensi di colpa che si era fatto e soprattutto per averla fatta piangere, non voleva farle credere di essere un nemico solo voleva che fosse forte proprio come la madre biologica.

<< “Mi dovrai sconfiggere per essere pronta, ma so già che lo sei” >> Pensò il ragazzo dagli occhi etero cromatici guardandola per poi vedere che il ragazzo con gli occhiali si è ripreso, da quello che raccontava aveva incontrato Tsuna e questo era ancora più grave, ma ormai cosa poteva fare Tsukuyomi, dissero che altri si sarebbero occupati della situazione e poi la mora capì quando sentì delle esplosioni esterne.

Dopo molto non sentì più niente e guardò Mukuro e Chikusa andarsene << Tu aspetta al cinema torno tra un po’ di tempo >> le disse prima di andarsene, Tsukuyomi in quel momento decise di non obbedire quando furono abbastanza lontani cercò subito delle bende e dei medicinali, per fortuna trovò ancora della morfina, oltre che acqua ossigenata e alcune bende pulite ma poche quindi prese anche un paio di quelle sporche e una bacinella, cercando ancora in giro per la Kokuyu trovò delle bottigliette d’acqua, decise di portare quelle robe che gli riempivano le mani al piano inferiore dove avevano nascosto il fratello e subito iniziò a curarlo era ancora privo di sensi, e pieno di ematomi provò a pulirgli il volto con un fazzoletto dal sangue, poi cominciò a fasciare le ferite forse aveva non solo qualche ossa incrinata o rotta, ma altro doveva solo sbrigarsi quindi non poteva fare molto ma doveva metterlo in sesto almeno per aiutare Tsuna << Kyoya ti prego svegliati >> piagnucolò lei mentre prendeva due piccole di morfina, lui tirò fuori un grido soffocato di quelle ferite ma era sveglio << Cerca di stare più su >> sussurrò mentre gli metteva in bocca la morfina e gli faceva bere l’acqua << Adesso riposa va bene tra poco non sentirai più nessun dolore >> disse appoggiando di nuovo la testa del fratello a terra e lasciandogli li il flacone con la morfina, poi decise di andarsene nella sala cinema.

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Capitolo 15
*** Finale di battaglia/ essere di nuovo separati ***


Lungo il tragitto sentì vari colpi di un arma gigantesca ma comunque arrivò al terzo piano dove si sedette sul divano poi vide apparire Mukuro che sorrideva soddisfatto forse ha ottenuto quello che voleva, ma ormai era l’ora decisiva vide apparire Tsuna da li mentre lei stava seduta di fianco al ragazzo, come pensato da quello che dice non ha capito che quello è il vero Mukuro << Hibari-chan sai dov’è tuo fratello? >> le chiese << Al sicuro non ti preoccupare >> disse lei in modo triste << avvicinati per conoscerci meglio >> allora capì chi era veramente, si udirono altri forti botti, e intanto Tsukuyomi doveva stare li.
Nel piano inferiore dietro al muro di una stanza Kyoya giaceva immobile i dolori del pestaggio erano finiti, sua sorella lo aveva fatto rimettere in sesto come meglio poteva, la morfina aveva fatto effetto ormai si poteva alzare anche se barcollante, ma poi il colpo di fortuna qualcuno fece esplodere il muro era allora lui vide Hayato con la cura per la confusione da Hanami, ovviamente fece subito effetto e la morfina attutiva bene i dolori fisici del ragazzo che guardò i due nuovi avversari, si alzò barcollante << è credi che questo mezzo morto possa aiutarti? >> chiesero i due ragazzi ridendo << potevo uscirne da solo ma non importa, devo occuparmi io di questi due animali? >> chiese ironico sulla cosa visto che era ovvio, era scocciato e poi in quel momento avrebbe preferito trovare sua sorella << Allora questi posso prenderli io? >> chiese al grigio morente a terra << Fai pure >> disse con piacere di liberarsi di Ken e Chikusa.
Ovviamente impulsivo come era Ken si buttò all’attacco contro Kyoya e quest’ultimo non ci mise meno di niente a usare un tonfa e scaraventarlo a terra con un colpo secco alla mandibola, facendogli sputare la cartuccia del leone e fargli saltare un paio di denti e altri distruggerli (detto da chi è praticante: colpo secco alla Misaki), per poi passare al prossimo avversario il ragazzo con gli occhiali, batterlo non fu uno scherzo ma venne abbastanza facile.
Solo una volta sconfitto Chikusa il moro controllò le tasche e li trovò il flacone di anti-narcolettici della sorella, fu allora che iniziò a preoccuparti a quale azione avventata stava pensando di fare, e fu li che decise di prendere il grigio per farsi dire dove erano, solo arrivati al terzo piano vide la scena, la sorella era impassibile seduta su un divano mentre Mokuro stava per attaccare Tsuna allora lanciò il tonfa contro l’avversario e Hayato aveva già preparato la dinamite da lanciare, ed eccoli li in stanza.

<< Cos’è spuntate come funghi? >> chiese Mukuro di certo Tsukuyomi era più sollevata ma sempre all’erta ma non del tutto << Sei pronto a pagare per le tue colpe? >> chiese tenendosi un tonfa d’avanti ma la mora sapeva che il fratello non era nelle condizioni per battere l’illusionista ed era agitata proprio perché non sapeva come sarebbe andata a finire e purtroppo già a inizio scontro ha usato la debolezza << Kyoya ti prego torna casa! >> gridò lei agitandosi << Forza inginocchiati d’avanti a me >> disse il ragazzo mentre osservava il moro che stava immobile poi vi fu un colpo dritto a Mukuro, non capì ne meno Tsukuyomi cosa era successo << Che ingenuo >> disse il grigio mostrando una busta << L’ho preso da Shamal prima di venire, è la cura contro il malaliegio >> aggiunse in quel momento Tsukuyomi era sollevata << Allora sta bene >> disse lei ma ancora era preoccupata però sembrava finita, di certo la mora non perse tempo a correre dal fratello << Kyoya! >> gridò abbracciandolo mentre sveniva, Mukuro era ormai finito presto lo avrebbero catturato << State bene? >> chiese Tsuna preoccupato mentre la ragazza lo stringeva preoccupata per lui << Io si, per favore chiamate un’ambulanza >> disse lei ancora preoccupata << è vero dobbiamo portare tutti in ospedale >> disse il bruno guardandosi intorno << Non ci sarà bisogno di medici, perché nessuno uscirà qui vivo >> disse Mukuro puntando una pistola contro i quattro che erano rimasti in piedi << Bastardo >> disse il grigio mentre veniva fermato dal castano mentre Tsukuyomi osservava << Arrivederci >> disse prima di puntarsi la pistola alla nuca e spararsi suicidandosi << A proposito di Hibari, lo hai rimesso in piedi te? >> chiese Reborn << Si, gli ho somministrato due pastiglie di morfina e ho cercato di curarlo alla bene e meglio >> disse lei << Comunque è un peccato che non l’abbiamo preso vivo >> disse il bambino Tsukuyomi rivolse al cadavere di Mukuro uno sguardo dispiaciuto e di compassione per il gesto estremo, non si poteva fare niente << “Non farti ingannare da questa illusione, tutti gli illusionisti sanno ingannare la morte” >> disse una voce femminile avvertendo Tsukuyomi << Non è ancora finita! >> esclamò in panico la ragazza e poi guardò bianchi che si alzava << Cosa dici Tsukuyomi >> disse Tsuna per poi accorgersi anche lui della donna come per Hayato << Lo hai capito di nuovo, è degno della tua madre biologica sai? >> chiese Mukuro sorpreso con il corpo di Bianchi, subito cercò di attaccare i due e Tsukuyomi dovette lasciare il fratello a terra, per aiutarli ma Mukuro prese il controllo anche di Hayato rendendo impossibile capire chi ha posseduto, poi  si aggiunsero anche Chikusa e Ken posseduti, Tsukuyomi doveva difendere il decimo boss in questo caso qualcosa glie lo suggeriva, quindi evocò i rampicanti e subito tentò di deviare gli attacchi << Non è un semplice controllo mentale lui usa il proiettile della possessione >> disse il bambino, << è un proiettile speciale come quello dell’ultima volontà e quello della desolazione? >> chiese il castano mentre la mora cercava di tenere abbastanza lontani i nemici posseduti << è un proiettile che sfrutta la forza di volontà di un anima che deve essere affine a un corpo per poterlo possedere, ma l’uso ne era disumano per questo ne fu proibito l’uso e distrutti i centri di fabbricazione del proiettile >> disse il bambino << voi due sbrigatevi io non riuscirò a trattenere le illusioni per sempre >> disse lei mentre usava i rampicanti come scudo << Puoi intrappolarli ma ti serve una mano forse >> disse il bambino parlando con la ragazza, lei non riusciva a capire come faceva Mukuro a possedere più persone, ma poi ci arrivò era colpa del tridente << è con quello che possiedi le persone non solo grazie al proiettile? >> chiese lei << Quindi presupponi che io grazie a questo oggetto riesca a possedere le persone >> disse per poi andare dal corpo di Kyoya << Lascialo stare! >> gridò lei << Lo prendo in prestito per poco >> disse lui ferendo lievemente il povero ragazzo svenuto e davvero prendendone il controllo e li Tsukuyomi scoppio ancora e indirizzò i rampicanti contro il corpo di Mukuro << Lascialo! O ti ammazzo io! >> gridò furiosa << Va bene va bene, che permalosa >> disse uscendo dal moro prima che sia la sorellina di quest’ultimo a uccidere l’illusionista, e poi lei mollò il corpo << Comunque io uso il corpo delle mie vittime fino a distruggerlo o ucciderlo >> disse lui facendo arrabbiare sia la mora che il castano << Mukuro Rokudo per te cosa sono le persone? >> chiesero entrambi << Dei giocattoli se no che cosa? >> rispose, fu allora che Tsukuyomi ripensò a quello che era successo e cosa aveva fatto lui le ha resa depressa solo per gioco, era solo un gioco << Per questo tra me è te non potrà mai funzionare! Perché io a differenza tua non gioco con le vite altrui >> disse lei furiosa ma anche con le lacrime agli occhi che le rigavano il volto << Decimo vada io cercherò di resiste il meglio possibile >> disse guardando Tsuna e poi afferrando con i rampicanti Hayato, Bianchi, Chikusa e Ken per non farli muovere << Per far tornare Mukuro al proprio corpo tocca colpire i primi corpi che ha posseduto al fine dello scontro con Kyoya >> disse Tsukuyomi rimanendo seria, allora vide il realizzarsi da parte del camaleonte del bambino due guanti di lana.

Sembrava stupida come arma ma poi in seguito al interno di esso vi era un proiettile bianco, una volta che il bambino glie lo ha sparato in testa il povero Tsuna cadde morto ma senza ritornare come le altre volte, quel proiettile purtroppo sembrava avergli provocato la morte e quindi finita in modo negativo.
<< “Non farti ingannare anche da questo, anche io ho creduto la stessa cosa quando è successa al primo” >> disse la voce della donna poi Tsukuyomi tornò a guardare Sawada quando poi lo vide apparire una piccola fiamma sulla testa che divampò formando una vera e propria fiamma risvegliandosi si poteva capire che anche Tsuna era cambiato gli occhi ori era una cosa che la mora non aveva mai visto << Tieni immobili Gokudera e Bianchi >> disse il bambino << Ok >> disse mettendo immobili i due mentre Sawada li colpiva e li stordiva << Hayato , Bianchi mi dispiace >> disse lui prima di tornare a guardare Mukuro che era rinsavito nel proprio corpo.

Ora si poteva dare origine alla battaglia finale, ora a scontrarsi ma Tsukuyomi si sentì svenire << Riposati hai fatto abbastanza per aiutarlo custode >> disse il bambino lei annullò l’illusione creata e si sedette sfinita respirando con affanno << Mi spiace io sono quella messa meglio forse posso aiutarli a non dissanguarsi >> disse lei guardando i corpi degli altri giacenti a terra << Credi di poter fermare il dissanguamento? >> chiese il piccolo << Voglio almeno provarci >> disse lei avvicinandosi a Bianchi e togliendo la camicia della divisa per creare delle bende strappandola sul basso e scucendo i bottoni non proprio tutti ma creo una fascia che avvolse attorno al bacino della donna in modo molto stretto ma non da soffocarla, con l’altro pezzo invece riuscì a fermare anche il dissanguamento di Hayato ma per Ken e Chikusa non poteva fare niente.

<< Per ora ho fatto il possibile per non farli morire >> disse lei mentre andava a recuperare Kyoya e lo voleva trascinare indietro ma poi decise di fargli da scudo per non gravare le sue ferite solo dopo pochi attimi di drammaticità tutto questo finì e ormai Mukuro era davvero fuori gioco, finito Tsukuyomi respirava molto affannosamente vedere la fine della battaglia fu quasi un sollievo ma era stato stancante usare le illusioni non era un gioco << Spero solo che adesso sia finita >> disse lei << Si, lo è ormai la fiamma dell’ultima volontà ha purificato Mukuro >> le disse il bambino mentre Tsuna guarda stupefatto.
Mukuro era ferito a terra con le proprie ferite Tsukuyomi di istinto decise di andare a curarlo mentre Chikusa e Ken raccontavano del loro passato, solo in quel momento la mora iniziò a piangere avendo ricordato quegli attimi con la famiglia estraneo << Scusami, Mukuro >> disse singhiozzando << è solo colpa mia se siete rimasti coinvolti in questo >> aggiunse << Tsu-chan non piangere >> le disse Chikusa guardandola << Tu non hai fatto nulla infondo, ma perché reagisci così? >> chiese il biondo mentre osservava la ragazza tenere la testa del loro compagno appoggiato alle cosce << Perché ha finalmente ricordato Ken >> gli rispose il ragazzo con il berretto << Non mi piace quando piange >> disse lui cercando di avvicinarsi.

Purtroppo a portarli via arrivarono i Vedice, non c’era modo di dirgli addio o fargli l’ultimo saluto Tsukuyomi dovette di nuovo subire la separazione da una delle sue famiglie, e stavolta l’aveva davvero appena rincontrata, decise di tornare vicino Kyoya e badare a lui decise di prendere il flacone di anti-narcolettici e somministrarsene uno, tornò a essere più calma e aspettare i medici della famiglia Vongola.
Alla fine arrivarono e presero in barella i feriti << Posso venire anche io? >> chiese lei quando presero il fratello << Si tratta di un familiare del paziente? >> chiesero << Sono la sorella per favore sono preoccupata >> disse lei al medico << Non possiamo … >> disse il medico << Lasciatela venire è solo preoccupata >> disse il bambino permettendo alla ragazza di assistere il fratello, una volta nella camera d’ospedale, lei decise di tenere compagnia al corpo di Kyoya fino a sera tardi e poi decise di andare a casa.

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Capitolo 16
*** Fine prima parte ***


Dopo quel mese Tsukuyomi si trovava alla partita della squadra di Baseball della scuola, si era seduta insieme agli amici per fare il tifo << Hibari-chan dov’è tuo fratello? >> chiese Kyoko << Sarà da qualche parte a dormire >> disse lei << Peccato >> disse lei mentre si sentì Ryohei fare il tifo a suo modo davvero era molto confuso ma si stava divertendo << Guarda Tsu-chan sta facendo un Homerun! >> le gridò Tsuna facendola girare in tempo per ammirare il colpo << Mi sa che gli devo un’uscita >> disse lei sorridendo alla fine di tutto era stata una bella partita e l’ha distratta dai ricordi di quella tremenda battaglia vissuta, sembrava come un incubo ma dentro di se era come se avrebbe ancora sentito parlare di Mukuro Rokudo, questo era di sicuro un presentimento sempre costante nella sua vita stravolta in quel periodo.

Gli altri si allontanarono per raggiungere Takeshi e congratularsi con lui, anche Tsukuyomi sarebbe andata se di fianco a lei non fosse passato qualcosa e quindi si voltò scoprì che era solo una donna con il suo bambino forse era il fratellino di un membro della squadra << Mii-kun tuo fratello è impegnato cosa gli prepariamo per cena? >> chiese la donna al bambino << Hamburger >> disse lui << Ancora? Li abbiamo mangiati ieri meglio cambiare non credi? >> chiese la donna << Si hai ragione >> disse il piccolo per poi voltarsi verso Tsukuyomi, aveva un occhio rosso con sopra scritto sette questo rese malinconica la mora e lo fissò sparire, aveva di nuovo percepito l’aura di Mukuro.

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