IMPERIUM SANGUIS la dominatrice del sangue

di Tenru Dragon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INIZIO ***
Capitolo 2: *** MIO ***
Capitolo 3: *** RICORDI ***
Capitolo 4: *** FUGA ***
Capitolo 5: *** UNITI ***
Capitolo 6: *** MAGIA ***
Capitolo 7: *** STREGHE ***
Capitolo 8: *** LEGGENDE ***
Capitolo 9: *** IO ***
Capitolo 10: *** FAMIGLIA ***
Capitolo 11: *** PARTENZA ***
Capitolo 12: *** CUORE ***
Capitolo 13: *** YELENA ***
Capitolo 14: *** UMILIAZIONE ***
Capitolo 15: *** EMOZIONI ***
Capitolo 16: *** RIVELAZIONI ***
Capitolo 17: *** MORTE ***
Capitolo 18: *** SCAPPARE ***
Capitolo 19: *** VITA ***
Capitolo 20: *** DIVISIONE ***
Capitolo 21: *** ALLEANZE parte 1 ***
Capitolo 22: *** ALLEANZE parte 2 ***
Capitolo 23: *** SOTTO ATTACCO ***
Capitolo 24: *** MANCANZA ***
Capitolo 25: *** LMEGAF! ***
Capitolo 26: *** CAMBIAMENTI ***
Capitolo 27: *** KANA ***
Capitolo 28: *** MANCANZE ***
Capitolo 29: *** SIETE CON ME O NO? ***
Capitolo 30: *** LOTTEREMO INSIEME ***
Capitolo 31: *** MEDEA ***
Capitolo 32: *** RISORGI ***
Capitolo 33: *** ACCORDO ***
Capitolo 34: *** NOI ***



Capitolo 1
*** INIZIO ***


Ciao a tutti! Spero che questa mia storia vi piaccia. Ripeto che l'ho già conclusa ed è interamente pubblicata su wattpad con lo stesso titolo firmata Elenhemmingsirwin, spero vi piaccia! Pubblicherò ogni due giorni un capitolo, buona lettura!
TD

-Elinor, tu sei diversa...speciale, potrai cambiare le cose, non dimenticarlo, promettimelo! Promettimi che non dimenticherai!- disse mia madre con un filo di voce, la ferita aperta sul petto perdeva molto sangue, stava morendo, glielo leggevo negli occhi che ogni secondo perdevano un po' di vita, ogni secondo poteva essere l'ultimo.

-Te lo prometto mamma...- dissi piangendo per poi stringerla a me un'ultima volta.

-Cerca Farkas, digli che Mahigan è morto e che è tempo di mantenere la sua promessa, lui ti proteggerà- disse con voce ancora più bassa, le lacrime continuavano a rigarmi il volto, un rumore mi distrasse, qualcuno si stava avvicinando, qualcuno di pericoloso.

-Scappa, vivi, e non dimenticare chi sei- la lasciai li, quello fu l'errore più grande della mia vita, iniziai a correre lontano e non mi fermai nonostante le urla che sentivo nel vento, l'avevano presa quando era ancora viva, ma sapevo che non lo sarebbe stata ancora per molto.

Non mi voltai indietro neanche una volta, corsi senza fermarmi finché non raggiunsi un piccolo paesino in fondo alla valle, avevo i piedi scalzi che sanguinavano e i vestiti tutti strappati, una signora mi si avvicinò ma non sentii quello che mi disse perché in pochi secondi, finita l'adrenalina a tenermi in piedi, tutto divenne buio.

Da allora sono passati sei anni, dopo una breve permanenza in ospedale i servizi sociali mi mandarono a vivere in un orfanotrofio dove rimasi fino al compimento dei miei diciotto anni, avvenuto quattro mesi e mezzo fa dopo il quale mi sono trasferita in una casa che i miei genitori possedevano e la più nascosta nelle vicinanze di uno dei branchi più numerosi d'Europa dove ero convinta di trovare Farkas, l'uomo di cui i miei genitori tanto si fidavano.

 Dopo una notte di incubi mi sveglio tutta ansimante chiamando il nome di mia madre, mi guardo intorno e mi rendo conto di essere al sicuro, mi faccio una doccia e dopo essermi ripresa esco di casa, sono le due del mattino per cui in giro non c'è nessuno così vado sulla spiaggia a godermi il silenzio, mi sdraio sulla sabbia coi piedi che vanno nel mare e chiudo gli occhi, subito mi appare il volto di un uomo, che allungava le sue braccia verso di me, aveva un sorriso felice e mi chiamava 

–Padre- bisbiglio aprendo gli occhi, una lacrima mi riga una guancia, e mi metto seduta, lui, Mahigan, era stato il papà migliore del mondo, quando ero felice lui c'era e quando ero triste trovava sempre il modo di trasformare la mia smorfia in un sorriso, non fui più la stessa dalla sua morte così come mia madre, prima eravamo felici davvero e nonostante lei cercasse di far continuare le nostre vite facilmente si sentiva che un pezzo mancava.

Dopo aver visto l'alba mi incammino verso casa ma una strana sensazione mi rende nervosa, mi volto a guardarmi dietro ma non vedo nessuno, eppure continuo ad avere paura, inizio a camminare più velocemente ma poco prima di superare i confini di casa mia, qualcuno mi afferra la spalla.

-Cosa ci fa una strega nei nostri territori?- chiede un giovane ragazzo con occhi ambrati

-Me lo stavo chiedendo anche io, fratello- dice un altro identico al primo mettendosi accanto a me

-Non capisco di cosa state parlando, lupi, io sto solo tornando a casa- dico stringendo il polso del ragazzo che mi tiene, lui subito ritrae la presa come scottato e un livido gli appare dove l'ho toccato.

-Maledetta- dice l'altro cercando di afferrarmi ma io corro e supero la linea di confine di casa mia, oltre quella linea non possono toccarmi, ho alzato una barriera che non permette ad altri all'infuori di me di oltrepassarla, i due prendono le sembianze di due lupi che a prima vista paiono identici e cercano di colpirmi ma una scossa elettrica li scaraventa lontano da me.

-Sapete, mi sorprende che ci siano voluti quattro mesi prima che riusciste a rintracciarmi, sono quasi delusa- gli sorrido e loro mi mostrano i denti arrabbiati

-Maledetta str..- sta per dire uno

-Mi spiace ragazzi- lo interrompo -Mi piacerebbe stare qui a parlare ancora con voi, mi sembrate molto ragionevoli, ma non ho nulla da fare se non un bel bagno rilassante che mi aspetta ed è sicuramente meglio che stare qui, perciò, addio- dico avviandomi verso casa senza più aspettare una risposta.

Dopo un bel bagno rilassante mi rendo conto che i due licantropi non se ne sono ancora andati, anzi hanno chiamato altri amici –Non mollano eh...- dico sbuffando per poi prendere una camicia da notte e una tazza con del the e sdraiarmi sul divano a guardare la tv.

Nel pomeriggio mi preparo per andare al lavoro e noto che finalmente i miei nuovi amici se ne sono andati, così, dopo aver fatto un incantesimo di occultamento, mi avvio verso il bar che si trova sulla strada per andare alla spiaggia, giunta li mi cambio e inizio il turno, servo diversi clienti prima di fare una pausa per fumare una sigaretta, osservo il pacchetto che mi rigiro in una mano e ripenso a quando ho iniziato, in orfanotrofio arrivò una ragazzina di quattordici anni che era sempre arrabbiata con tutti, una sera sentii dei rumori sulla tettoia e uscendo la trovai lì a fumare, mi spiegò che gliele aveva procurate un amico e me ne offrì una, da allora quello divenne il nostro angolo segreto, non abbiamo mai parlato e non eravamo amiche ma stare così in silenzio insieme era in qualche modo d'aiuto.

Sento un rumore e mi volto di scatto -C'è qualcuno?- chiedo, nessuno risponde, così mi rivolto e mi trovo davanti Tess, lancio un urlo –Oddio, mi hai spaventata da morire- dico ridendo, lei si scusa e ride a sua volta.

-Comunque sono venuta a dirti che la pausa è finita, oggi c'è pieno di gente- dice lei, la conosco da un paio di mesi, ovvero da quando ho cominciato a lavorare qui, è molto simpatica, lavora quasi sempre di sera ma ultimamente, grazie agli orari più flessibili dell'università, riesce a fare anche qualche turno pomeridiano.

-Arrivo- dico seguendola, continuando ad avere la sensazione di essere osservata.

Appena giungo al bancone sbianco, seduti li ci sono i due gemelli che avevo incontrato quella mattina e subito la paura mi assale, i due mi osservano senza mai perdermi di vista per il resto della serata e quando il mio turno finisce corro a prendere le mie cose.

-Vuoi un passaggio?- mi chiede Tess, rifiuto e mi incammino, non so cosa vogliano da me quei due ma non posso rischiare la vita di un'amica così facilmente.

-Chi si rivede- dice una voce alle mie spalle che subito riconosco.

-Samuel attento- dice l'altro preoccupato.

-Non preoccuparti Ed, non mi faccio fregare due volte- dice afferrandomi per non farmi scappare, io mi dimeno cercando di staccarmi dalla sua presa ma non riesco, è molto forte, mi concentro, visualizzo la fiamma di una candela, la temperatura del mio corpo aumenta in modo esagerato e quello che dovrebbe chiamarsi Samuel inizia a urlare scottato, mi lascia cadere e dopo essermi alzata comincio a correre, più veloce che posso ma qualcuno mi atterra –Dove credi di andare eh?!- mi tira una schiaffo fortissimo e poi mi solleva, mi trascina e inizio a perdere conoscenza -Non voglio arrendermi, le ho fatto una promessa...- sussurro, chiudo gli occhi e un ondata di energia mi investe, una luce accecante scaturisce dal mio corpo e il lupo è costretto a mollare la presa, non sento nulla se non il suono della mia voce –Imperium sanguis- queste parole rimbombano intorno a me, spalanco gli occhi e vedo Samuel, che poco prima mi stava trascinando, iniziare a sanguinare dagli occhi, dalla bocca e dalle orecchie così come io volevo, alza un braccio come gli comando e afferrata una pietra appuntita la avvicina al suo collo pronto per uccidersi ma prima di riuscirci un urlo mi distrae –Papà! No!- gli ordino di fermarsi e il braccio gli si blocca a mezz'aria, una bambina di cinque anni esce da un cespuglio con le lacrime agli occhi e mi torno in mente io da piccola, quando mia madre morì e lo liberai, un semplice gesto e l'uomo svenne, smise di sanguinare, smise di obbedirmi.

La luce sparì e rimasi lì, in piedi davanti a un branco di lupi che mi guardava spaventato, uno di loro mi si stava avvicinando ma prima che potesse fare qualunque cosa tutto divenne buio.

Quando apro gli occhi mi rendo conto di essere in una cella, le pareti sono di pietra e le mie mani sono incatenate ad un gancio su di esse, mi dimeno cercando di liberarmi ma nulla, neanche la mia magia funziona, inoltre sono esausta ed ho un gran mal di testa per lo sforzo, mi torna in mente quello che è successo, non l'avevo mai fatto prima, conoscevo solo incantesimi di basso livello e di difesa imparati da mia madre.

Il rumore di una serratura mi distolse dai miei pensieri –Alzati- disse Ed che, con le mani tremanti, mi prende dalle catene per portarmi non so dove –Paura?- chiedo guardandolo

-Zitta Strega- dice schifato ma con la voce leggermente tremante

-Come sta?- chiedo riferendomi a Samuel –Non sono affari tuoi mostro- mi risponde lui arrabbiandosi mentre mi spinge dentro ad una stanza piena di gente

-Calmati, Edwin- dice un ragazzo poco più grande di me coi capelli neri e gli occhi rossi seduto su un trono al centro della stanza.

-È lei? Malachia, è solo una bambina- dice una ragazza un po' preoccupata rivolgendosi all'Alpha

-Una bambina che mi ha quasi ucciso- dice Samuel uscendo dall'ombra per poi sputare ai miei piedi

-Potrei rifarlo, cane- dico disgustata da lui, Edwin mi strattona e mi stringe ancora di più le catene provocandomi una smorfia di dolore

-Ci sono molti lupi qui che se ci provassi ti farebbero fuori ancor prima di fare un passo- dice saccente

-Ma almeno mi toglierei uno sfizio- dico alzando il capo a mo' di sfida

-Brutta...- al posto dei denti appaiono delle zanne e gli occhi gli diventano blu acceso, le unghie gli si allungano e inizia ad avvicinarsi a me, inizio ad avere paura ma non abbasso lo sguardo

-Sei coraggiosa- dice l'Alpha, fermando Samuel –Hai tentato di uccidere uno dei miei, sei entrata nel mio territorio, dammi una buona ragione per non ucciderti?- dice senza però mai guardarmi negli occhi, non so cosa dire e Samuel riprende la sua camminata verso di me, ripenso a mia madre, le avevo fatto una promessa –Farkas...- sussurro chiudendo gli occhi, sperando che lui sia lì, pronto a salvarmi, tutti si bloccano, ma qualcuno mi afferra il volto –Cosa hai detto?-

-Farkas- dico alzando la voce –Come sai il suo nome?!- dice ringhiando quello che mi tiene, avendo gli occhi chiusi dalla paura non lo vedo ma dalla voce e dalla forza direi che è l'Alpha 

–Mia madre, mi ha mandato a cercarlo, mi ha detto che lui mi avrebbe protetto- dico –Mi ha detto di dirgli che è arrivato il momento di mantenere una promessa, per questo sono venuta qui-

–Lasciatela andare!- grida una voce, tutti si allontanano da me e apro gli occhi, davanti a me si trova una vecchia signora che mi osserva curiosa –Non posso crederci- dice sgranando gli occhi –Sentivo la tua presenza ma non riuscivo a trovarti- dice con una lacrima che le riga la guancia 

–Lei è la figlia di Mahigan, del mio Mahigan- tutti rimangono sorpresi

-Ma...è una strega, come può...- Samuel non finisce la frase che subito la donna lo interrompe 

–Stai forse dicendo che non riconosco mia nipote?!- chiede arrabbiata per poi calmarsi e voltarsi verso di me –Come sta? Dimmi, come sta mio figlio?- mi guarda con gli occhi pieni di lacrime di gioia ma purtroppo sarò io a spezzare la sua felicità, abbasso lo sguardo e lei subito si preoccupa –Mi dispiace, è stato ucciso quando avevo sette anni-

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Capitolo 2
*** MIO ***


Silenzio, mi guarda con gli occhi pieni di lacrime –Come?- chiede, una parola piena di tristezza, detta con la voce strozzata di una donna che ha appena perso il figlio.

-Si è sacrificato per proteggere me e mia madre- dico senza entrare nei particolari, è stata colpa mia, questo penserà, come lo hanno sempre pensato tutti –Tua madre...è una strega?- chiede cercando di trattenersi, le streghe non sono amiche dei lupi, non lo sono mai state, per molti incantesimi è necessario l'utilizzo del sangue dei licantropi, specialmente dei bambini o degli Alpha, quindi molti di loro sono stati torturati e dissanguati, una morte terribile e molto dolorosa, così è successo a mio padre nonostante fosse semplicemente un beta, è stato catturato e torturato per scoprire dove io e mia madre fossimo nascose ma lui ha resistito fino alla fine.

-Lo era...- abbasso lo sguardo rattristandomi a mia volta

-O povera cara, mi dispiace tanto- disse abbracciandomi –Ora hai me- continua, mi sento sollevata, felice, accettata per la prima volta dopo anni.

Mi viene data una stanza dove passare la notte, mi cambio con un pigiama che trovo appoggiato al letto e mi soffermo un secondo davanti allo specchio appeso al muro, i miei capelli rossastri sono tutti spettinati e ho le occhiaie ben visibili grazie alla carnagione pallida che fa risaltare anche i miei occhi che ancora non capisco se sono verdi o marroni, inoltre ho un piccolo taglio all'altezza dello zigomo, "probabilmente me lo sono fatta cadendo quando sono svenuta" penso osservandomi "sono un completo disastro" mi sistemo veloce i capelli e poi vado a dormire, per la prima volta dopo anni il mio sonno è senza incubi.

La mattina seguente mi sveglio per colpa di voci che parlano accanto al mio letto -Ma...dici che ci sente?- chiede un bambino

-E se è morta?- una femmina –Ma smettila, non vedi che respira!- dice il primo sgridando la più piccola

-Si ma dorme da un saccooo- dice allungando la o finale

-Se la svegliamo si arrabbia?- chiede sempre la vocina femminile toccandomi il braccio, io apro gli occhi e i due si spaventano, riconosco subito la bambina che mi aveva fermato due giorni prima quando stavo per uccidere Samuel e il senso di colpa mi assale

-Ah! Te l'avevo detto che non era morta!- dice il maschietto fiero

-Chi sei?- chiede la bambina senza ascoltare l'altro

-Mi chiamo Elinor- dico sorridendo –E voi?-

-Non posso dirtelo, papà ha detto che non posso dire il mio nome agli sconosciuti- dice il maschio 

-Ma voi mi conoscete, ve l'ho detto, io sono Elinor...- i due ci pensano un attimo poi sorridono convinti

-Va bene, io sono Alex e lei è la mia sorellina Maya, siamo gemelli- dice fiero indicando la bambina accanto a lui

-Davvero? Ma che bello!- dico sorridendo

-Si, abbiamo 5 anni- mi spiegano mostrandomi le manine aperte –Siete proprio grandi allora..- rispondo gentile

-Si, ma però il papà di più, è tipo così...- dice Alex alzando un braccino cercando di farmi vedere l'altezza del padre

-Caspita ahahah- all'improvviso qualcuno apre la porta –Bambini, che state facendo qui?!- chiede scocciato Ed entrando –Scusaci zio...- dicono in coro –Ok, ma ora uscite, sapete che papà non vuole che vi avviciniate troppo...dopotutto resta un...- si blocca ma ho già capito dove vuole arrivare

-Un mostro- finisco io per lui, abbassando lo sguardo triste

-Ma lei mi piace- dice imbronciata Maya mentre viene spinta fuori dalla stanza da Alex che brontola sottovoce

-Ti aspettano per colazione- dice tornando serio

-Non ho fame grazie- dico sdraiandomi di nuovo –Malachia si arrabbierà se non ti presenti- 

–Credo che Malachia dovrà farsene una ragione- dico senza alzarmi, non sono mai stata alle regole di nessuno e non comincerò di certo ora, non con degli stupidi cani maleducati almeno

-Lui è l'Alpha!- dice Ed

-No, lui è il TUO Alpha, io non prendo ordini da lui-

-Come vuoi- si arrende uscendo, io mi alzo per chiudere a chiave e mi appoggio alla porta, dopo qualche minuto qualcuno cerca di aprire e non riuscendoci bussa insistentemente –Apri!- dal tono di voce capisco che non è una domanda, tono già sentito in precedenza, così mi rendo conto che l'Alpha in persona è venuto a prendermi –No- dico semplicemente mentre mi rimetto i vestiti del giorno prima

–Non costringermi a buttarla giù- risponde lui

-Tanto questa è casa tua amico, a me non fai nessun torto rompendola- dico dirigendomi dalla parte opposta della stanza.

-Elinor.Apri.la.porta- dice ancora Malachia scandendo bene le parole, io apro la finestra accanto al letto e l'aria mi scompiglia i capelli già spettinati

-Scusa non ti sento, troppo impegnata a non interessarmene- dico uscendo sul tetto in piedi, sento un rumore e vedo Malachia entrare nella mia stanza, si guarda intorno e poi mi vede, ci guardiamo negli occhi, lui sussulta, io sorrido e poi salto.

Con molta facilità atterro dolcemente sul prato, intorno a me c'è un grande villaggio ma non sto lì a guardarmi troppo attorno, inizio a correre verso il bosco, più veloce che posso per poi fermarmi appena raggiungo una radura con un fiumiciattolo che sfocia in un piccolo laghetto formando una cascata.

Sento dei passi veloci dietro di me e mi arrampico su un albero prima che quel qualcuno possa raggiungermi –Elinor, vieni giù- dice guardandomi –No grazie, sto bene qui- i suoi occhi diventano rossi ma continua ad avere lo stesso sorrisetto divertito –Non sarà affatto facile domarti- dice malizioso -No caro, la bestia da domare sei tu, non io- continuo a guardarlo con sfida, lui fa uno scatto e si arrampica ma io mi butto giù per poi atterrare e ricominciare a correre, corsa però che dura poco perché interrotta dall'Alpha che mi è praticamente atterrato addosso.

Io sono sotto e lui sopra, ci guardiamo negli occhi e una strana sensazione mi accoglie, sono attratta dal suo sguardo, il cuore mi batte velocemente nel petto e una voce nella testa sussurra una sola parola che mi esce subito dalle labbra senza il mio controllo facendomene pentire subito dopo –Mio-

Lui si avvicina piano a me ma prima che possa baciarmi lo spingo via e mi alzo di scatto –No- dico indietreggiando, lui è rimasto scioccato, arrabbiato del mio rifiuto e il suo sorriso di prima si trasforma in una smorfia –Che vuol dire NO?- chiede iracondo senza capire il mio rifiuto

-Vuol dire no, punto e basta- dico allontanandomi –Non voglio- lui si avvicina e mi fa indietreggiare finché non finisco appoggiata con la schiena ad un albero –Il tuo corpo e il tuo lupo dicono il contrario- dice lui cambiando il tono da arrabbiato a malizioso, sto per rispondere che la mia parte di lupo non si è mai veramente risvegliata e che non comincerà di certo adesso quando sento qualcuno dirigersi nella nostra direzione. 

–Zioooooo- dice una voce di donna con in sottofondo le risate di due bambini, lui si stacca da me e subito gli appare un sorriso sincero sul volto voltandosi verso Maya e Alex –Machia!- dice la bambina saltandogli in braccio –Ciao Elinor!!- dicono i piccoli sorridendomi e salutandomi con le manine

-Oh guarda un po', non sapevo fossi occupato- dice la ragazza sorridendo guardando prima me poi lui con aria fin troppo allegra

-Piacere, io sono Julia, la sorella di Malachia- dice poi rivolgendosi a me sempre sorridente 

–Elinor- ricambio stringendole la mano

-Sai, i miei bambini mi hanno parlato molto di te, un uccellino mi ha detto che sei bellissima- dice facendomi l'occhiolino per poi indicarmi con un segno del capo il bimbo

-Si? Puoi dire a quell'uccellino che lo ringrazio? Penso che anche lui sia proprio bello- dico felice, Alex arrossisce e poi si nasconde dietro alla madre per poi sbirciare nella mia direzione

-Allora mi sa che saremo rivali, io e questo uccellino- dice Malachia prendendo il bambino e lanciandolo in aria, il piccolo inizia a ridere felice e Maya arrabbiata per essere stata lasciata da parte inizia a chiedere allo zio di far volare anche lei, Julia lo guarda sorpresa –Dici sul serio?- mi guarda contenta e mi abbraccia –Non preoccuparti, ci parlo io con Sam, sono sicura che dopo un po' ti accetteranno tutti-

-Accettare? Cosa? Io non penso che resterò qui abbastanza a lungo da farmi accettare- dico agitata –Io voglio tornare a casa mia- finisco giocando nervosa con la manica della maglietta

Non hanno il tempo di rispondermi che un ululato attira la nostra attenzione, Malachia e Julia si guardano preoccupati e mi dicono di seguirli prima di correre velocemente verso il villaggio.

-Che sta succedendo?- dice l'Alpha facendosi spazio tra la folla radunata davanti a casa sua, in mezzo ci sono due lupi, uno dei quali immobile steso a terra

-Ci sono delle streghe in città, le stavamo osservando ma ci hanno scoperto, hanno lanciato un incantesimo e ora Lukas non si muove più, credo sia morto- dice piangendo uno, entrambi sono sporchi di fango e hanno delle piccole ferite superficiali su volto e braccia.

-Lukas!!- dice una donna correndo verso di lui terrorizzata, lo abbraccia e gli dice di svegliarsi con le lacrime che continuano imperterrite a scenderle sul volto, capisco immediatamente che è la sua compagna e sento una stretta al cuore nel sentire la sua voce carica di paura.

-Non è morto- dico, tutti si voltano verso di me –Se ascoltate bene sentirete ancora il battito del cuore, leggero ma vivo- spiego, tutti si mettono in ascolto e molti tirano un sospiro di sollievo.

-Tu! Tu puoi guarirlo?!- chiede la donna, senza dare spiegazioni mi avvicino a lui e mi inginocchio, metto una mano sulla sua fronte e chiudo gli occhi –Aut deam terrae et luna, da mihi potestatem ut salvificem haec filium tuum, sana eum- quando apro gli occhi una luce passa nel corpo del ragazzo che subito dopo si sveglia e si alza come se niente fosse –Cosa è successo?!- chiede spaesato mettendosi sulla difensiva.

-Nulla- dico voltandomi, senza aspettarmi alcun genere di ringraziamento torno nella camera che mi era stata assegnata con un po' di fatica, mi sento stanca e debole, non mi sono ancora del tutto ripresa dopo lo sforzo dell'altro giorno, appena arrivo desiderosa di un bel riposino però noto che le poche cose che avevo con me non sono più qui –Cosa?-

-Sono state messe nella tua nuova stanza, non puoi dormire senza porta- dice con un sorriso malizioso Malachia avvicinandosi –Seguimi- mi conduce in una stanza ancora più grande, con letto matrimoniale e bagno privato, da un mobile vedo spuntare dei vestiti da donna che osservo essere della mia taglia –E questi?- dico indicando poi dei vestiti maschili che trovo in una cassettiera –Beh ci sono due armadi, quello è il mio- dice

-Si, ma perché si trova nella mia stanza?- chiedo 

-Perché fino a nuovo avviso tu starai qui, con me.-

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Capitolo 3
*** RICORDI ***


-Che significa con te?!- dico sgranando gli occhi

-Significa che...- comincia lui, ma lo interrompo  subito –Non ho nessuna intenzione di condividere la mia stanza e soprattutto non con te, voglio solo prendere le mie cose e andarmene- dico scocciata, lui inizia a massaggiarsi l'attaccatura del naso con indice e pollice

–Elinor, perché non vuoi capire...tu sei MIA, non puoi andartene- dice ringhiando -Non puoi pretendere che io finga che non sia così, sei venuta qui per ottenere protezione da non so cosa e beh ora ce l'hai, quale è il problema?!-

-Io non sono tua- dico, entro nel bagno e subito chiudo la porta a chiave, mi guardo intorno cercando una finestra ma c'è solo un lucernario, salgo in piedi sul bordo della vasca e mi appoggio al muro con una mano per tenermi su mentre con l'altra cerco di aprirlo.

-Ovviamente- dico trovandolo chiuso, abbasso lo sguardo e subito sconsolata sento il bisogno di un bagno rilassante così scendo e apro l'acqua mentre inizio a cercare se per caso ci sono dei sali rilassanti e non appena li trovo li metto nella vasca, ignorando i brontolii di Malachia mi spoglio per poi immergermi nella vasca lasciando fuori solo la testa, l'acqua calda mi avvolge e chiudo appena gli occhi per godermi il momento...

...Tutto intorno a me è buio, faccio qualche passo ma qualcosa di appiccicoso sotto i piedi scalzi mi fa abbassare lo sguardo, sangue, mi osservo intorno alla ricerca della fonte e mia madre appare davanti a me, mi porge la mano ma appena la sfioro svanisce nel nulla, la scena cambia e vedo mio padre, appeso ad una catena pendente dal soffitto, sembra trovarsi in una specie di laboratorio, lo osservo meglio e vedo delle ferita su schiena e addome, sanguina e il tutto viene raccolto in dei contenitori, perde così tanto sangue da non riuscire ad urlare e tutto ciò che mi fa comprendere che è ancora vivo sono i mugolii leggeri di dolore, in sottofondo però sento le urla di una donna, urla che riconosco immediatamente –Madre! Padre!- grido spaventata quando tutto torna buio, poi, improvvisamente, appare una porta sulla quale c'è uno specchio dove mi vedo bambina, entro e vedo mia madre, seduta in terra piangente, quando si accorge della mia presenza però smette e, asciugandosi con le maniche gli occhi, mi si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla inginocchiandosi di fronte a me, sorride ma esso si spegne non appena le appare un enorme ferita sul petto, mi metto a urlare e a piangere ma lei si lascia cadere a terra, non si muove...

-Elinor! Elinor!- sento una voce che mi chiama e un leggero dolore alla guancia, spalanco gli occhi e vedo il volto pallido di Malachia, confusa cerco di alzarmi e noto che mi tiene tra le braccia fuori dalla vasca, il pavimento è tutto bagnato e ho una salvietta poggiata sul corpo nudo.

–Che...che è successo?- chiedo spaventata cercando di coprirmi il più possibile il corpo

-Stavi urlando, sono riuscito ad entrare e ti ho tirata fuori, ma non riuscivo a svegliarti, mi hai fatto prendere un colpo- dice scosso, non so cosa dire per calmarlo, così gli metto una mano sulla guancia e gli sorrido –Ti capita spesso?- chiede preoccupato

-Qualche volta- dico vaga, mentre mi alzo e mi arrotolo per bene nel telo, in realtà questo incubo mi perseguita tutte le notti da quando mia madre è morta –Non mentirmi- dice lui severo e nei suoi occhi non vedo il minimo dubbio

–Io...- non so cosa dire, come ha fatto a capirlo?!

-Il nostro legame- dice come se dovessi capire, notando il mio sguardo confuso mi sorride -Mi permette di provare e capire quello che senti, riesco a percepire quando menti o quando hai paura, quando sei felice o...eccitata- dice facendo passare il suo sguardo su tutto il mio corpo coperto da un leggero strato di stoffa, io arrossisco appena ed esco dal bagno, trovo il cassetto dell'intimo e mi infilo biancheria pulita, dei pantaloncini e una canotta, poi torno in bagno a prendere i pantaloni che indossavo prima e tiro fuori dalla tasca il pacchetto di sigaretteper poi mettermelo in tasca.

-Quindi...anche i miei genitori...?- chiedo tornando in camera, lui annuisce senza però capire la mia tristezza –Mia madre soffriva mentre mio padre veniva ucciso, e io non me ne sono accorta, come ho potuto non notarlo- dico e senza volerlo le lacrime cominciano imperterrite a scorrermi lungo le guance arrossate, Malachia mi si avvicina e mi stringe a sé

-Elinor, eri solo una bambina, non è colpa tua, non potevi saperlo- cerca di consolarmi

-Sì, invece! È sempre stata colpa mia! Per chi pensi che mio padre e mia madre siano morti? Per me! Han sempre sofferto per me. E se rimango qui accadrà anche a voi- urlo spingendolo lontano –Tu vuoi che io resti, vuoi che sia tua, ma saresti disposto a vedere morire Julia? O Maya e Alex?! O chiunque altro solo per avermi?!- grido con le lacrime che mi rigano le guance

-Non succederà, da quel che ho capito sei stata in un orfanotrofio per anni e non ti hanno mai trovata, come hai fatto allora puoi farlo anche adesso-

-Ho usato un incantesimo di occultamento usando i bambini umani per nascondermi, non potevano percepirmi, ma qualcosa è cambiato, la donna che ha detto di essere mia...mia nonna...ha detto di avermi percepita così anche i due che mi hanno portata qui sono riusciti a trovarmi- spiego arrabbiata -E l'hanno fatto mentre ero sotto incantesimo di occultamento, sai che significa? Che se possono trovarmi loro per le streghe sarà ancora più semplice farlo!-

-Non succederà, non ti troveranno- dice sicuro

-Non puoi esserne certo- dico voltandomi per non guardarlo –Finirai con l'odiarmi, come fanno tutti alla fine- finisco uscendo dalla porta della camera lasciandolo lì.

Cammino un po' per il villaggio e vedo la nonna che sta litigando con un uomo anziano quanto lei, poi si blocca e si volta verso di me così come lui che mi osserva con una scia di tristezza negli occhi, quegli occhi, così uguali a quelli di mio padre, verde smeraldo, che un tempo mi osservavano con amore, adesso mi guardano quasi con disprezzo prima di sparire assieme all'uomo a cui appartengono.

Mi guardo intorno e vedo le persone che mi studiano con malinconia e alcuni con paura, dopotutto gli ricordo un amico e allo stesso tempo un nemico, mi volto nuovamente verso mia nonna che mi sorride nonostante la tristezza nello sguardo, io non ricambio e mi dirigo nel bosco, senza più voltarmi cammino per cercare la via di casa mia ma, non riuscendo a orientarmi, finisco col tornare nella radura, mi siedo sconfitta su uno dei massi sul bordo del laghetto e osservo l'ambiente circostante...

-Chi sei?- chiede una voce di donna dietro di me, mi volto ma non c'è nessuno

-Dovrei chiedertelo io, sei nel nostro territorio strega- dice un ragazzo con tono arrabbiato, davanti agli occhi mi appare una ragazza dai lunghi capelli rossi

-Non sto facendo nulla di male- dice lei –Perché non esci da lì così posso vederti?- chiede lei curiosa –Non avrai mica paura di me, lupo?- chiede con tono da sfida provocando una leggera risata al lupo

-Paura? Io? Non sperarci troppo strega- dice un ragazzo uscendo dall'ombra degli alberi, improvvisamente si è fatta notte ma non ci faccio molto caso, troppo impegnata a capire cosa sta succedendo, cerco di chiamarli ma sembrano non sentirmi

-Smettila di chiamarmi strega, il mio nome è Raya- io sussulto al suono del suo nome, e ora che la osservo meglio posso notare il viso giovane e roseo di mia madre che ha all'incirca diciotto anni

-Allora Raya, cosa ci fai nei territori del branco?- chiede lui avvicinandosi sempre di più

-Non credo siano affari tuoi ...- dice lei lasciando la frase in sospeso poiché non conosce il nome del ragazzo, per poi dargli le spalle e continuare a raccogliere le erbe

-Mahigan- dice lui finendo la frase per lei, quello che ora capisco essere mio padre le prende una spalla e la fa voltare, i due si guardano negli occhi ed entrambi sussultano –Tu sei...- dice mia madre ma prima di poter finire lui la bacia, quando si stacca non dice altro se non –MIA-...

...la scena sparisce davanti ai miei occhi, torna ad esserci il sole e tutto ciò che riesco a fare è sorridere, dopotutto loro hanno vissuto qui ed è qui che si sono innamorati, avevo sentito parlare di streghe che potevano rivivere il ricordo dei propri cari e anche a me ogni notte succedeva ma fino ad ora non mi era mai accaduto di rivivere un ricordo dove io non esistevo ancora.

Resto lì immobile a guardare il vuoto in cui prima si trovavano i miei genitori per qualche minuto, poi mi alzo e inizio ad incamminarmi verso il villaggio, quando ormai sono arrivata incontro Samuel e Julia che giocano con Maya e Alex, la piccola mi corre incontro e mi abbraccia le gambe e io mi piego per ricambiare felice

-Hey Maya, come stai?- le chiedo sorridendole

-Benissimo, il mio papà ci stava facendo volare- dice indicando Samuel che solleva Alex per poi lanciarlo verso Julia che lo prende al volo

-Maya, è il tuo turno piccola- la chiama Samuel voltandosi, il suo sorriso però si spegne immediatamente nel vederla vicino a me, mi corre incontro e mi spinge lontano da sua figlia facendomi cadere, posso ancora vedere i segni visibili delle scottature che gli ho causato e una benda sul polso –Stai lontano da mia figlia!- dice ringhiandomi contro

-La stavo solo salutando- dico alzandomi per poi sbattermi i vestiti

-Samuel!- lo sgrida Julia avvicinandosi

-No! Lei è un pericolo, non voglio rischiare che faccia a lei quello che ha rischiato di fare a me- dice arrabbiato indicando la bambina rivolgendosi alla donna senza smettere però di tenermi d'occhio

-Ma..- interrompo subito la sorella di Malachia –No, ha ragione, non preoccuparti Julia, è stato un piacere- dico superandolo ignorando i saluti dei bambini per poi entrare nella grande casa.

Vado nella stanza dove Malachia mi costringe a stare e mi siedo nell'angolo tra l'armadio e il muro, appoggio la testa sulle ginocchia desiderando di urlare ma senza farlo, dopo qualche minuto di silenzio assordante tiro fuori dalla tasca il pacchetto di sigarette, mi alzo e apro la finestra, mi appoggio al davanzale e me ne accendo una, subito mi tranquillizzo, ho provato a smettere milioni di volte, ho cercato altri modi per calmarmi, ma il fumo è l'unica cosa che mi aiuta così alla fine mi sono arresa.

Quando ormai sono a metà qualcuno me la toglie di mano –Che cazzo fai?!- dice arrabbiato Malachia tenendo in mano la sigaretta ancora accesa

-Ridammela- dico nervosa cercando di riprenderla

-Non ci penso neanche- dice buttandola a terra e schiacciandola con un piede per poi raccoglierla -Questo ti uccide- dice mostrandomela prima di buttarla nel cestino vicino alla porta

-C'è di peggio, fidati- dico cercando di tirarne fuori un'altra ma lui subito mi toglie di mano il pacchetto e lo stringe nel pugno prima di buttarlo nel cestino

-Ma che ti prende?!- dico arrabbiandomi a mia volta –Non puoi venire qui e cambiare le mie abitudini da un momento all'altro perché a te non vanno bene-

-Da quanto fumi?- dice senza ascoltare quello che dico, cosa che mi fa irritare ancora di più

-Non sono affari tuoi!- dico esasperata, sarà la decima volta che ripeto questa frase in due giorni, nessuno gli ha insegnato cosa significa privacy?! –Se voglio fumare, fumo! Se voglio bere, bevo! Non devo chiederti il permesso! Non hai nessun diritto da rivendicare su di me!- dico iniziando a piangere per il nervoso e rabbia lanciandogli contro la prima cosa che mi trovo vicino, ovvero una statuetta di legno che era appoggiata su un mobile, lui la prende al volo e la lascia cadere ai suoi piedi, si avvicina, mi blocca il braccio prima che possa tirargli qualcos'altro e mi stringe a sé –Lasciami andare- dico cercando di fargli lasciare la presa ma lui continua a tenermi stretta

-Elinor, calmati, quelle non ti servono- dice riferendosi alle sigarette e cominciando a massaggiarmi la testa con una mano, io inizio stranamente a tranquillizzarmi ma quando lui mi lascia andare non lo sono ancora del tutto

-Voglio farti vedere una cosa- dice serio trascinandomi fuori, io lo seguo nel villaggio fino a raggiungere una specie di campetto da calcio dove dei ragazzini stanno giocando, mentre mi guardo attorno vedo tante persone, tra cui molte coppie che chiacchierano, una in particolare attira la mia attenzione, un ragazzo di diciassette anni che gioca con una bimba di sei, ridono, scherzano come se fosse tutto perfetto

-Lei è la sua compagna- dice osservandoli a sua volta

-Ma è così piccola- dico guardandolo scioccata

-Si, lo è, ma la luna li ha uniti e sarà per sempre, niente potrà dividerli- dice ricambiando il mio sguardo –Elinor, vedi come ridono? Io posso renderti felice- dice improvvisamente serio avvicinandosi a me, io chiudo gli occhi pronta a ricevere il bacio ma qualcuno ci interrompe

-Malachia!- grida un ragazzino avvicinandosi, riapro gli occhi imbarazzata

-Che tempismo, Eric- dice lui voltandosi verso la voce seguito a ruota da me

-Che c'è fratellone? Eri occupato?- chiede ridendo il ragazzo

-Si! Come puoi vedere lo ERO- dice l'Alpha –Eric, ti presento Elinor- dice indicandomi

-Oh, quindi è lei la strega che ha ferito Samuel- dice squadrandomi, io abbasso lo sguardo per il senso di colpa –Era ora che qualcuno battesse quello sbruffone- dice ridendo sorprendendomi

–Ho provato mille volte a colpirlo ma non ci sono mai riuscito, l'unico che ce la fa è Malachia- io lo guardo scioccata ma felice e noto che dietro di lui in piedi c'è proprio il soggetto del nostro discorso che gli tira uno schiaffo sulla testa –Sbruffone a chi?! Piccola peste, non avrai mai la mia benedizione- dice voltandosi sbuffando e iniziando ad allontanarsi comportandosi proprio come un bambino, Eric inizia a seguirlo e a scusarsi e i due iniziano a litigare ma Samuel più che arrabbiato sembra divertito

-Benedizione?- chiedo

-Si, Eric è il compagno di Maya- dice guardandoli ridendo.

 

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Capitolo 4
*** FUGA ***


-Come può essere il suo compagno? Sono...cugini- chiedo, Julia è la sorella maggiore di Malachia che la porta ad esserlo anche per Eric

-Beh, è una storia un po' complicata, ma posso assicurarti che non c'è nessun grado di parentela tra Maya e Eric- dice restando vago "dopotutto perché dovrebbe rivelarmi questo genere di segreto, presto me ne andrò" penso sentendo comunque un pizzico di delusione invadermi

-Ok- rispondo poi semplicemente fingendo disinteresse, lui mi osserva per qualche secondo e poi scuote la testa con un sorriso strano sulle labbra

-Julia era una cucciola quando i miei la trovarono, Isabel, la compagna di mio padre, non riusciva a rimanere incinta e quando arrivò lei fu la sua salvezza-

-La compagna di tuo padre non è...tua madre?- chiedo confusa

-Non esattamente, ma mi ha cresciuto come se lo fosse, non appena tornerà te la farò conoscere- mi prende per mano e mi porta a visitare il villaggio mostrandomene ogni angolo e nascondiglio

-Perché ci sono tutte quelle lanterne accese? Non c'è buio- domando indicando i porticati delle case che mi circondano

-Quelle non servono per illuminare l'ambiente, restano accese sempre perché con loro restano vivi i ricordi dei propri cari, ogni lanterna appartiene a qualcuno che adesso non c'è più, è una tradizione che portiamo avanti da secoli- spiega -Come puoi vedere tutti ne hanno di quantità diverse e non appena ci si sente pronti esse vengono fatte trascinare via dal fiume sperando che il dolore venga portato via con loro per lasciare spazio ai ricordi felici che quella persona ha creato- sorrido pensando che è una bellissima idea per celebrare i morti poi vedo quello che dovrebbe essere mio nonno entrare in una piccola abitazione in legno e sul davanzale di una delle finestre vedo tre piccole lanterne.

Verso le tredici ci dirigiamo nella sala da pranzo della grande casa dell'Alpha, pare che ogni abitazione sia provvista di cucina ma che ogni giorno il branco si raduna per condividere il pranzo, ognuno è invitato e chiunque può rifiutare anche se sembra che nessuno mai lo faccia.

Malachia si siede a capotavola affiancato sulla sinistra da Sam e mi indica di sedermi alla sua destra, dopo un ottimo pranzo torno in stanza da sola, sembra che Malachia debba partecipare ad una riunione alla quale non sono invitata, così come alcuni lupi mi hanno fatto comprendere, dopo circa venti minuti che cammino avanti e indietro per la camera però la noia prende il sopravvento e decido di gironzolare per il villaggio per conto mio, dopotutto se, e dico se, devo rimanere qui è meglio che sappia orientarmi.

Mentre esploro però delle voci familiari attirano la mia attenzione, seguo il suono finché non raggiungo il bosco dove noto un piccolo sentiero di terra battuta, lo seguo finché non si interrompe in prossimità di una piccola montagnetta di sassi nella quale è scavata una piccola grotta, mi guardo intorno cercando di capire cosa fare e sento delle risate provenire da più avanti, mi inoltro tra gli alberi e continuo a camminare finché non mi ritrovo in un enorme prato fiorito circondato da betulle, in mezzo al quale vedo i miei genitori che giocano e scherzano...

...-Smettila, Mahigan- dice mia madre sdraiata sotto mio padre mentre cerca di impedirgli di farle il solletico

-In cambio cosa mi dai?- dice lui con un sorrisetto malizioso

-Un...bacio- dice tra una risata e l'altra la donna

-Okok, mi fermo- dice lui bloccandosi a guardarla negli occhi, si avvicina piano e le lascia un leggero bacio sulle labbra, si guardano negli occhi per qualche secondo poi lui si alza in piedi

-Balla con me- le chiede tirandola su con facilità, quasi non pesasse nulla

-Non so ballare- risponde lei

-Lo so- sorride lui, la tira verso di se -Ma sai che questo non mi ha mai fermato- mio padre cinge la vita a mia madre che mette le braccia attorno al suo collo, cominciano a dondolare piano

-Ci vorrebbe la musica- dice Mahigan guardandola, improvvisamente inizia a suonare una leggera melodia che si perde nel vento

-Grazie- lui le sorride e si scambiano un lungo bacio senza però smettere di danzare

-Ora devo andare, si sta facendo tardi- dice mia madre dopo qualche minuto triste staccandosi da lui

-Lasciarti andare diventa ogni giorno più difficile- le risponde mio padre prendendole la mano –Vorrei non doverlo fare più- continua –Ogni notte sembra troppo lunga e fredda se non ti stringo tra le mie braccia...- mia madre lo bacia emozionata

-Certo che la luna ha fatto proprio un casino eh?- dice lei sorridendogli

-Sì, siamo un casino, lo ammetto, ma siamo un casino stupendo- le risponde lui baciandola nuovamente...

...Vederli così felici mi fa pensare che forse non potrebbe essere tanto male stare qui, con Malachia e decido di dimenticare per qualche minuto come la loro storia sia andata a finire, mi sdraio in mezzo ai fiori nel punto in cui prima c'erano i miei genitori, rimango li ad osservare il cielo e mi addormento pensando al viso dell'uomo che potrebbe veramente rendermi felice.

Qualcuno mi sveglia con una leggera carezza e quando apro gli occhi vedo Malachia che mi guarda felice

-È la prima volta dopo secoli che dormo così bene, e tu mi svegli?- dico con un sorriso

-Non era mia intenzione, cercherò di farmi perdonare- dice lui continuando a guardarmi negli occhi, qualcosa dentro di me mi fa desiderare ancora il suo tocco

-Hai intenzione di baciarmi oppure no?- chiedo senza rendermene conto

-Ogni tuo desiderio è un ordine- dice avvicinandosi a me e poggiando le sue labbra sulle mie, da casto il bacio diventa via via più passionale e quando mi fermo per riprendere fiato lui scende a baciarmi il collo, prima che potesse andare oltre però delle campane attirano la nostra attenzione

-Che succede?- chiedo confusa mettendomi seduta

-Mi spiace dirtelo, ma è ora di andare- dice alzandosi per poi tirar su anche me, gesto che mi fa sorridere ripensando ai miei genitori

-Che ore sono?- chiedo notando il cielo ormai rossastro per il tramonto

-Le sette, la cena sarà pronta tra poco e se non torniamo subito, Lucia mi ucciderà- dice prendendomi per mano.

-Lucia?- chiedo

-Si, tua nonna- io annuisco e memorizzo il nome della donna mentre insieme torniamo indietro

Durante il pasto mi sento osservata e guardandomi intorno noto gli sguardi curiosi di molti lupi così mi avvicino a Malachia –Ma...ho qualcosa in faccia per caso?- sussurro, lui mi risponde scuotendo il capo trattenendo una risata, gli lancio un'occhiataccia e lui si calma mantenendo però un sorriso malizioso, così mi volto cercando di non pensarci e vedo Julia che mi guarda e si tocca il collo imbarazzata

-No!- dico rendendomi improvvisamente conto di tutto -Tu! Brutto...- dico girandomi verso l'Alpha che intanto mi guarda trattenendo a stento le risate

-Così tutti sapranno che sei mia- mi spiega, senza neanche finire di mangiare mi fiondo in camera per vedere il segno che quel lupo mi ha lasciato e noto un enorme livido rosso-violaceo sul collo, poco dopo Malachia mi raggiunge 

-Dovevi vedere la tua faccia!- dice mettendosi una mano sulla pancia probabilmente dolorante per via delle troppe risate

-Potevi almeno avvisare- sbuffo continuando a studiare il simbolo che ho sulla pelle –Per nasconderlo mi ci vorrà un sacco di fondotinta- commento

-Nasconderlo? Perché dovresti nasconderlo?- chiede confuso interrompendo bruscamente il suo ridere continuo

-Perché altrimenti tutti continueranno ad osservarmi, non mi piace essere al centro dell'attenzione- spiego iniziando a cercare nei cassetti nella speranza di trovare magicamente ciò che mi serve

-Elinor, tanto ci staresti comunque sotto gli occhi di tutti- continua lui, io sbuffo di nuovo e lui mi si avvicina da dietro, inizia a lasciarmi una scia di baci sulla spalla mentre io lo osservo dallo specchio fermando la mia ricerca

-Malachia?- dico poco convinta per fermarlo

-Che c'è?- chiede lui senza smettere, inizia a sollevarmi piano piano la maglietta, me la toglie e io mi volto, unendo le mie labbra alle sue, mi sdraia sul letto senza mai interrompere questo bacio che mi sta facendo mancare il respiro, gli tolgo la canotta che stava indossando e gli faccio un succhiotto sulla spalla

-Ora siamo pari- dico guardandolo, lui sorride e riprende a baciarmi, mi slaccia il reggiseno e lo lancia via

-Alpha, abbiamo un problema- dice una voce bussando alla porta, Malachia impreca e si stacca da me, mi lancia addosso una coperta per poi andare ad aprire

-Ho interrotto qualcosa?- chiede quello che riconosco come Edwin

-Chissà perché questa frase non mi risulta nuova- dice Malachia sbuffando girandosi verso di me, anche il fratello ci aveva interrotti proprio mentre stavamo per baciarci vicino al campo da calcio, mentre i due parlano io corro in bagno per rivestirmi, mi fermo a guardarmi allo specchio e noto i miei occhi felici, sento il cuore battere all'impazzata, sulla spalla ci sono altri due succhiotti e uno anche sul petto, sorrido guardandoli e poi mi rimetto reggiseno e maglietta.

Quando esco dal bagno noto Malachia seduto sul divanetto poco distante dal letto insieme a Edwin che parlano seri

-Capo, è la prima volta che le congreghe si spingono così vicino al branco- dice Edwin –Lukas ha detto di averle sentite parlare dell'ibrido- si blocca non appena mi nota e Malachia si volta a guardarmi preoccupato

-Te l'avevo detto che sarebbe successo- dico osservandolo seria, improvvisamente l'immensa felicità che provavo si dissolve nel nulla ma prima che io possa fare qualsiasi cosa Malachia convoca una riunione improvvisa in una sala apposta piena di panche in legno dove in pochi minuti si riuniscono tutti i lupi

-Non può restare qui- dice una donna spaventata guardandomi non appena Lukas spiega ciò che ha sentito dalle streghe prima di essere colpito

-È un rischio per noi e per le nostre famiglie- risponde un uomo, questi sono solo due degli infiniti commenti che escono dalle labbra dei lupi, tutti sono spaventati e hanno paura, in pochi cercano di difendermi tra cui Lukas e la sua compagna, l'unico che non dice una parola è l'Alpha che sta in silenzio intento a pensare

-Zitti!- dice improvvisamente –Lei non va da nessuna parte- 

-Preferisci la strega invece che la salvezza della tua gente?!- dice un ragazzo alzandosi in mezzo alla folla -Cosa è lei per te?! Noi siamo la tua famiglia?! Credi che non abbiamo notato i marchi che le hai lasciato sul corpo?!- continua questo avvicinandosi a me e prendendomi per un braccio mi abbassa leggermente la maglietta per mostrare a tutti i succhiotti, Malachia si alza e gli prende il polso

-Non toccarla- ringhia facendo diventare i suoi occhi rossi, il lupo molla la presa spaventato e si allontana di qualche passo -Se qualcuno le sfiora anche solo un capello dovrà vedersela con me- finisce poi rivolgendosi a tutti i presenti –Lei oltre ad essere una strega è anche figlia di Mahigan- conclude arrabbiato -Perciò è una di noi e deve essere protetta-

Dopo un'accesa discussione dei pro e dei contro del tenermi nel branco, si arriva alla conclusione che occultando la mia aura le streghe non riusciranno a trovarmi, Malachia ovviamente ha tralasciato di spiegare agli altri che questo non sarei riuscita a farlo per qualche inspiegabile motivo e ha continuato imperterrito spiegando che le terre del branco sono protette dai lupi più forti che fanno la guardia e che sono pronti per ogni evenienza, così, finita la riunione, torniamo nella nostra stanza esausti, dopo un paio d'ore che il respiro di Malachia si è fatto pesante gli do un leggero bacio sulla guancia e mi alzo, prendo le cose che avevo al mio arrivo ed esco dalla stanza cercando di non fare rumore.

-Dove stai andando?- chiede il lupo che durante la riunione mi ha strattonata quando ormai ho raggiunto il sentiero nel bosco

-Via- dico bloccandomi voltando il capo

-Perché?- chiede confuso -Pensavo fosse stato deciso che il tuo posto è qui- 

-Beh, ho capito che avevi ragione, non posso mettere in pericolo degli innocenti per egoismo, sono già morte troppe persone per proteggermi- spiego

-Per quello che ho detto oggi...volevo scus...-

-Non serve, so che non sei cattivo, capisco il tuo punto di vista e lo rispetto, per questo ho deciso di andarmene- riprendo a camminare senza però sapere realmente dove andare

-Per trovare la tua casa, ti basta seguire il sentiero e svoltare a sinistra dove c'è la pianta di rose- dice infine, capendo che non avrebbe potuto fare nulla per convincermi a restare

-Grazie-

Verso l'una di notte arrivo a casa, quando entro rifaccio l'incantesimo di protezione della zona, poi inizio a cercare qualcosa di simile a delle lanterne e quando finalmente trovo due candele le accendo per poi appoggiarle sul davanzale interno della finestra, faccio un incantesimo in modo tale che esse non si spendano o non si consumino e poi vado a sdraiarmi nel letto, che stranamente mi sembra troppo grande per una sola persona.

 

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Capitolo 5
*** UNITI ***


La mattina seguente chiamo il proprietario del piccolo bar dove lavoro e non appena risponde ricevo una bella ramanzina 

-Dove eri ieri sera? Sono rimasto scoperto nel turno di sera e ho dovuto sostituirti chiamando qualcuno che aveva il giorno libero- dice Francesco, un ragazzo di trent'anni che nato in Italia, si è trasferito qui al nord perché il suo sogno era aprire una catena di ristoranti italiani in giro per il mondo, ha cominciato comprando il posto dove lavoro e continua a ripetere che presto avrà abbastanza soldi per aprire la catena di ristoranti "Da Cesco", soprannome che dice di portarsi dietro dalla prima elementare.

-Scusa capo, ho avuto un imprevisto e non sono riuscita ad avvisarti-

-Ah ok, non preoccuparti, stasera solito orario giusto?- mi risponde

-Ecco...ti ho chiamato per questo, mi sto per trasferire...è stata una cosa un po' improvvisa- spiego cogliendo l'occasione per dirgli che ho deciso di dimettermi

-Elinor, non puoi farmi questo...da un giorno all'altro poi, servono almeno tre giorni di preavviso, specialmente in questo periodo che il locale è sempre pieno- 

-Lo so, e sono davvero dispiaciuta ma non posso proprio rimandare...- "...altrimenti finirei per cambiare idea" dico concludendo la frase nella mia mente, se sparisco lui non potrà trovarmi, ed è l'unico modo per tenerli tutti al sicuro, anche se questo non era ciò che avrebbe voluto mia madre

-E va ben dopotutto hai qualche giorno di ferie arretrato- conclude sospirando

-Grazie mille, le sono debitrice, mi mancherà molto capo- 

-Anche tu piccola- dice triste, in questi mesi abbiamo legato molto, il nostro rapporto potrebbe definirsi quello di due fratelli, come con gli altri membri dello staff specialmente con...

-Tess!- dico colpendomi la fronte con la mano

-Non l'hai ancora avvisata?- mi chiede 

-No, me ne ero completamente scordata, ora vado, grazie ancora capo- riattacco e cerco il numero della mia amica, lo trovo e rimango qualche minuto ferma a fissarlo

-Non ce la faccio a dirle addio...- dico a me stessa scuotendo la testa -Conoscendola verrebbe a cercarmi e mi convincerebbe a rimanere, le manderò un messaggio una volta partita, è più sicuro- dopo essermi autoconvinta della funzionalità del mio piano decido di fare colazione, nonostante siano ormai già arrivate le undici, apro il frigo ma è praticamente vuoto, così prendo dei soldi dal cassetto sotto i fornelli della cucina e mi preparo per andare a fare la spesa.

Arrivo al supermercato in cinque minuti con la bici, compro quel poco che mi serve e ritorno a casa, arrivata mangio velocemente e inizio a mettere i miei vestiti in un borsone, lasciando fuori solo il necessario per lavarmi, prendo una foto che avevo appoggiato sul comodino dove ci siamo io e mia madre sorridenti, scattata da mio padre qualche settimana prima della sua morte

-Mi dispiace mamma, ma non posso farmi proteggere da loro- dico accarezzandole il volto -È ora di andare- metto anche essa nella borsa, prendo ciò che ho lasciato fuori e mi sto dirigendo verso il bagno quando all'improvviso sento un rumore, vado in salotto preoccupata pronta a difendermi ma non vedo nulla di sospetto, aspetto qualche secondo e il rumore si fa sentire di nuovo, mi avvicino alla finestra e un sassolino la colpisce, quando la apro per vedere chi è uno rischia di arrivarmi in testa

-Ma che?!- chiedo guardando fuori alla ricerca del colpevole che trovo in pochi secondi e mi paralizzo

-Elinor- dice, si trova a cento metri dalla mia finestra, sul limite del confine del mio incantesimo che gli impedisce di avvicinarsi più di così, solo gli umani a parte me possono oltrepassare quella barriera a meno che non abbiano il mio permesso

- Malachia- dico continuando a guardarlo serio, i capelli gli ricadono sul viso e gli occhi verdi mi osservano con rabbia

-Sai è stato piuttosto scioccante svegliarmi e non trovarti- dice fingendosi tranquillo

-Mi spiace, ma non è un mio problema- rispondo -Lo facevi prima di me e lo farai dopo-

-Io non voglio che ci sia un dopo senza di te-

-Dovrai accettarlo- rispondo semplicemente

-Elinor, come faccio a proteggerti se fai così?!- chiede lui urlando, io non rispondo ma inizio a richiudere la finestra, stanca di quella conversazione

-Non puoi rimanere chiusa lì in eterno!- urla, mi blocco e la riapro arrabbiata

-Malachia, vattene! Altrimenti chiamo la polizia e ti faccio arrestare per stalking- lo minaccio

-Avanti! Chiamala! Ma sai che non mi fermerà- continua urlando

-Vattene!-

-Se non esci da sola, vengo a prenderti io!- risponde lui che intanto si avvicina superando la linea di confine senza che le scariche elettriche lo facciano retrocedere

-Come è possibile?- dico, lui continua ad avanzare come se niente fosse e nonostante il mio stupore lui sembra essersi tranquillizzato, io chiudo a chiave la finestra e corro a chiudere anche la porta, poi mi ricordo di quella sul retro ma mentre sto per chiuderla lui la apre facendomi indietreggiare di qualche passo

-Come hai fatto?! Solo gli umani possono oltrepassarla- dico allontanandomi ancora mentre lui si chiude la porta alle spalle, facendomi rimanere prigioniera qui dentro con lui.

-Sai che giorno è oggi?- io scuoto la testa -Stanotte c'è la luna nera- dice lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo

-E quindi? I lupi puri si indeboliscono per una giornata, cosa c'entra?- chiedo confusa ricordandomi dei problemi che la luna nera causava a mio padre

-I lupi puri perdono potere- mi spiega -...ma gli incroci diventano umani- conclude lui

-Tu sei..?- non faccio in tempo a finire la frase che lui mi solleva come fossi un sacco di patate, mi porta in camera mia e prende la borsa per poi uscire con me sulle spalle diretto verso il bosco

-Lasciami andare!- dico tirandogli dei pugni sulla schiena 

-Non ho intenzione di farlo- mi risponde lui serio e con me che continuo a ribellarmi raggiungiamo il villaggio dove tutti iniziano a guardarci piuttosto divertiti

-Eric! Eric, aiutami- dico guardando suo fratello che mi guarda ridendo e scuotendo la testa, poi mi volto verso Julia ma niente, sembra che nessuno prenderà le mie difese contro l'Alpha

-Mamma! Cosa fa a Elinor?- chiede preoccupata Maya a Julia che le prende la mano e le sorride

-Niente amore, cose da grandi- dice spingendola verso il prato per giocare per poi farmi l'occhiolino continuando a sorridere

-Maledetta...- bisbiglio guardandola, arriviamo in camera e dopo aver chiuso la porta a chiave mi butta sul letto, mi alzo velocemente e corro verso la porta ma vengo ovviamente bloccata e ributtata sul letto, ci ritento ancora una volta ma fallisco nuovamente così mi siedo delusa sul letto

-Va bene, va bene, mi arrendo- dico sbuffando

-Grazie al cielo- risponde passandosi una mano tra i capelli

-Credo che tu mi debba spiegare un paio di cose a questo punto- dico incrociando le braccia al petto, lui mi guarda confuso come se l'unica che dovesse dare spiegazioni fossi io

-Sei un meticcio- dico guardandolo ancora scioccata della notizia e provocando in lui una smorfia

-Preferisco considerarmi un ibrido, come te- dice guardandomi -Mia madre si chiamava Kana, era umana ma non era la compagna di mio padre, di Julia sai già la storia mentre Eric è figlio di Isabel- mi spiega

-E...avete vissuto qui comunque? Tu e tua madre intendo- chiedo, lui scuote la testa rattristandosi appena

-Mia madre tenne nascosta la mia nascita a mio padre ma quando si ammalò fu costretta a portarmi da lui, avevo quattro anni quando morì- mi spiega

-Deve essere stata dura...- penso ad alta voce

-All'inizio, ma Isabel mi ha cresciuto come se fossi stato figlio suo, inoltre mio padre aveva chiesto al suo più grande amico di tenermi compagnia e di allenarmi, Mahigan è stato con me fino ai miei sette anni- sussulto nel sentire il nome di mio padre –Dopo ho continuato ad addestrarmi per conto mio e dopo la morte di mio padre, essendo stato riconosciuto come primo figlio maschio dell'Alpha, sono diventato capo- conclude, prende un foglio di carta dalla tasca e me lo porge -Non sono venuto subito da te quando non ti ho trovata perché Isabel è tornata, non appena ha saputo di te mi ha portato questo, non poteva non mostrarmelo- dice, io prendo tra le mani il biglietto e leggo

"Amico mio, spero che leggendo questa lettera capirai per quale motivo me ne sono andato.

Il 16 Aprile dello scorso anno, vicino al laghetto dove da piccoli giocavamo, ho incontrato la donna più importante della mia vita e, nonostante morissi dalla voglia di dirtelo poiché tra noi non c'erano segreti, ho dovuto tenertelo nascosto per la paura di una tua reazione negativa, paura che si è realizzata non appena abbiamo cercato di condividere con voi il nostro amore.

Ora, non sto scrivendo questa lettera per giudicarti o per incolparti di qualcosa, la sto scrivendo per chiederti di mantenere la promessa che mi hai fatto quando ho scoperto di Kana, ti promisi di mantenerlo segreto e in cambio mi cedetti un favore che avrei potuto richiederti in qualsiasi momento.

È arrivato il tempo di mantenere la tua promessa: se dovesse succedere qualcosa a me e a mia moglie ti chiedo di proteggerla a qualsiasi costo."

-Insieme c'era questa- disse passandomi una fotografia che mostrava mia madre e mio padre con me tra loro mentre mi abbracciavano, avevo all'incirca sei anni, un anno prima della morte di mio padre, ricordo il giorno in cui scattammo la foto come se fosse ieri, per il mio compleanno eravamo andati a vedere le anatre del laghetto vicino casa e avevamo fatto un pic-nic sulla riva, la volto e dietro riconobbi la calligrafia di mia madre "Sesto compleanno di Elinor, è passato un altro anno e vederla sorridere ancora mi emoziona" una lacrima mi riga la guancia

-Come si chiamava tuo padre?- chiedo per essere sicura delle ipotesi che mi vagavano nella mente 

-Farkas- risponde

-Capisco, quindi devi proteggermi per una promessa che tuo padre fece al mio...- dico abbassando lo sguardo stranamente triste

-No, non hai capito nulla, io voglio proteggerti, perché io ti amo- mi tira a sé e mi bacia, io mi allontano e lo spingo

-No, non capisci?! Io non voglio- dico voltandomi

-Non vuoi o non puoi, Elinor? C'è molta differenza- chiede lui 

-Io...- le lacrime mi rigano le guance –Come puoi pensare che io possa amarti, amare uno come te, ti conosco da pochi giorni e nella maggior parte del tempo abbiamo litigato- dico cattiva, "se lo ferisco se ne andrà" penso, mi alzo e mi dirigo alla porta senza essere seguita stavolta

-Dimostramelo- dice semplicemente con tono arrabbiato 

-Cosa?- chiedo voltandomi

-Dimmi che non mi ami mentre mi guardi negli occhi e ti lascerò andare - mi sfida lui avvicinandosi

-Io...non ti amo- dico abbassando lo sguardo, non sono mai stata brava a mentire, nonostante sia vero che il tempo passato insieme è stato breve, il mio cuore lo ha amato dal primo momento in cui i suoi occhi hanno incontrato i miei

-Non mi hai convinto- dice lui baciandomi, io cerco di resistergli ma dopo pochi secondi ricambio, mi bacia in modo possessivo e pieno di desiderio, non potevo e non volevo resistergli, il mio corpo e il mio cuore lo reclamavano così come la spiaggia reclama le onde del mare.

Quando mi sveglio ormai è sera, mi giro nel letto e vedo Malachia che dorme accanto a me con il viso rilassato, mi guardo intorno e noto il disastro che abbiamo fatto in camera, i vestiti sono sparsi in terra e solo il lenzuolo è rimasto sul letto, il borsone è caduto e si è rovesciato facendo cadere anche la foto di mia madre, mi alzo ma qualcuno mi stringe il polso

-Tranquillo, lupo, vado a farmi una doccia- dico sorridendogli

-Servirebbe anche a me- dice alzandosi e facendo cadere a terra la coperta, "Porca vacca" pensai distogliendo lo sguardo

-Adesso fai la timida? Forza, mi hai visto nudo poco fa così come io ho visto te- dice lui, io arrossisco, poi raccolgo tutto il coraggio che ho in corpo e mi alzo dirigendomi in bagno cercando di sculettare il più possibile per farlo eccitare, lui viene dietro di me e mi sfiora la schiena con la mano facendomi venire i brividi, entro in bagno ma appena sorpasso la porta me la chiudo alle spalle

-Elinor?!- dice lui con un ringhio sommesso ma abbastanza divertito

-Che c'è? Appena avrò finito sarà il tuo turno- dico accendendo la doccia, mi metto sotto il getto d'acqua bollente e ripenso a quello che è appena successo "Non posso credere di averlo fatto davvero?!" dico coprendomi gli occhi con le mani ancora emozionata, era stata la mia prima volta e non avrei potuto immaginarla meglio di così.

 

Spazio me: 

spero che vi piaccia, se vi va lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate, ne sarei più che contenta!

 

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Capitolo 6
*** MAGIA ***


Dopo aver finito la doccia mi guardo allo specchio, i capelli bagnati mi ricadono sulle spalle coprendo i segni rossastri che Malachia mi ha fatto stanotte, li arrotolo in uno straccio a mi inizio ad asciugare il colpo notandone alcuni anche all'altezza del seno, ripenso a quello che è successo e sorrido ma poi confusa noto sulla spalla destra un segno strano e lascio cadere l'accappatoio per controllare meglio

-Ma?- noto che è un morso così mi rimetto l'indumento ed esco dal bagno, appena apro la porta mi ritrovo davanti Malachia con indosso solo un paio di boxer che sbuffa

-Ci hai messo un sacco- guardo fuori dalla finestra e noto che ormai è sera tardi, il sole deve essere tramontato da un pezzo e le lanterne illuminano il villaggio

-Mi hai morsa- dico guardandolo divertita riportando l'attenzione su di lui, lui storta la testa e sorride malizioso

-Non ti ho semplicemente "morsa"- continua lui felice, io lo guardo spaesata

-Cosa hai fatto?- chiedo iniziando a preoccuparmi

-Ora tutti sanno che sei mia- dice scrollando le spalle -Dopo stanotte tutti ti vedranno come la mia compagna legittima- finisce, io spalanco gli occhi incredula

-Stai scherzando? Tu mi hai messo addosso il tuo marchio?! Sei forse diventato pazzo?!- chiedo spaventata, quando un lupo marchia una donna significa che sarà sua per sempre, il segno sparirà dalla mia pelle ma tutti quelli non umani percepiranno il fatto che io sono la compagna di un'Alpha, il suo sorriso si spegne per via della mia reazione e mi osserva come se non capisse il problema

-Non vedo il problema- dice infatti 

-Il problema è che io sono una strega! Noi due dovremmo odiarci- dico dirigendomi furiosa verso l'armadio, tiro fuori della biancheria e inizio a infilarmela senza far vedere nulla sotto l'accappatoio, tolgo la salvietta dai capelli e li strizzo un po' prima di lanciarla sul divanetto, poi prendo velocemente dei pantaloni a caso e me li infilo senza guardarlo

-Tu dovresti essere la prima a difendere tutto questo- dice indicandoci, rammentandomi che sono un'ibrida

-Si, e sono la prima a ricordarti come è finita- abbasso lo sguardo –Se i miei genitori non si fossero innamorati ora sarebbero vivi- la tristezza mi assale 

-Forse, o forse no, ma tu non saresti qui- dice mettendomi una mano sulla guancia facendomi alzare lo sguardo –Elinor, devi capire che quello che sta succedendo non si può controllare, potrai negarlo a te stessa ma la Luna non ti permetterà di sfuggirvi, come non lo permetterò io- continua serio

-Perché sei così testardo, io sto cercando di salvarti la vita, a te e alla tua famiglia- dico alzando le braccia come per indicargli il villaggio

-E per questo te ne sono grato, ma anche tu fai parte della mia famiglia adesso- io mi volto e mi allontano da lui avvicinandomi alla finestra, una lacrima mi riga la guancia

-Non posso farvi questo- rispondo

-Elinor, mettiamola così, tu puoi anche continuare a scappare da me ma io non smetterò mai di venire a riprenderti- dice lui abbracciandomi da dietro e abbassandomi la spallina del reggiseno nero di pizzo che mi ero infilata poco fa, mi bacia una spalla e mi tira indietro, facendo sbattere la mia schiena sul suo petto

-Malachia- dico in un sussurro quando mi bacia la spalla dove il segno del marchio è ancora presente, mi volto verso di lui e un sorriso non può fare a meno di affiorarmi sulle labbra

-Tocca a me fare la doccia ora- dice sfiorando le mie labbra con le sue –Mi dai una mano?- chiede, io annuisco rapita dai suoi baci e lui mi prende in braccio.

La mattina seguente mi sveglio tra le braccia dell'Alpha e quando cerco di muovermi lui mugugna e apre gli occhi che mi scrutano con un luccichio di gioia negli occhi

-Buongiorno- dico sorridente

-'Giorno- dice lui spostandosi da me, io mi siedo e mi copro con il lenzuolo

-Questa stanza è un macello- dico ridendo

-Un bellissimo macello, se fosse per me sarebbe così tutte le mattine- io arrossisco e ci prepariamo ripescando i vestiti da posti impensabili della stanza per poi scendere a fare colazione.

Entrando nella sala noto che lo sguardo di tutti è fisso su di me, mi guardo intorno e vedo due ragazzi seduti poco lontano dall'ingresso che, non appena i nostri occhi si scontrano, sorridono in modo strano per poi voltare lo sguardo

-Chi sono loro?- chiedo a Malachia indicandoli con il capo

-Sono nuove reclute, hanno fatto la guardia alla nostra porta stanotte per paura che scappassi di nuovo come ieri, saranno le tue guardie del corpo d'ora in avanti- dice

-E perché ridacchiano da quando siamo entrati?- domando comunque confusa sedendomi al mio posto accanto a lui

-Elinor, non so se te nei sei accorta presa dalla foga del momento- dice mentre bevo un sorso d'acqua –Ma stanotte la tua voce penso si sia sentita in tutta la casa- finisce, io sputo e inizio a tossire dopo essermi strozzata col sorso d'acqua

-Malachia?!- dice Julia di fronte a me sgridando il fratellino –Non preoccuparti Elinor, loro l'avranno sentito perché erano fuori dalla vostra porta- mi spiega lei cercando di tranquillizzarmi

-E allora noi perché?- chiede Samuel facendomi vergognare enormemente, Julia gli tira un pugno sulla spalla e lui ride, lei continua a picchiarlo divertita e questo mi strappa un sorriso

-Elinoooor!- grida Maya avvicinandosi a me –Ma Machia ti ha fatto male?- chiede

–No, perché?- le rispondo sorridendole

-Perché...- ci pensa su un attimo e poi sorride-...stanotte hai urlato!- dice come ricordandosi all'improvviso quello che doveva dire trattenendo una risatina, io sbianco e Malachia si mette a ridere strozzandosi con un pezzo di bacon

-Maya?- chiede Julia osservandola –Tu stanotte hai dormito come un ghiro, ti ho controllata diverse volte- continua sua mamma, per farmi capire che sarebbe stato impossibile per lei sentirmi

-Si, e ho sognato una mucca che camminava sull'arcobaleno- dice contenta continuando a spiegare il suo sogno, dietro di lei arriva Alex che le da una pacca sulla testa arrabbiato

-Eric ha detto che dovevi dirglielo e scappare via- dice lui prendendole la mano e correndo al tavolo dei bambini dove vedo Eric che ride come un idiota tenendosi la pancia con una mano

-Posso fare male a tuo fratello?- chiedo senza voltarmi verso Malachia

-Fai pure- dice senza smettere di ridere

-Ventum- dico, poi soffio leggermente e Eric che si stava dondolando sulla sedia vicino a Maya, cade, tutti i bambini e alcuni ragazzi si mettono a ridere, lui si alza massaggiandosi la testa e si guarda intorno per poi notare il mio sguardo divertito

-Ottima mossa, davvero- dice sorridendomi per poi lanciarmi addosso un pezzo di uovo che aveva nel piatto colpendomi sulla fronte

-Oh no, non l'hai fatto davvero- dico alzandomi

-Oh sì invece- risponde 

-Ok, l'hai voluto tu- gli tiro del bacon provocando una risata al mio compagno, mi volto verso di lui per poi guardare Eric che capisce all'istante e annuisce avvicinandosi, entrambi prendiamo della spremuta e gliela rovesciamo sulla testa bloccando la sua gioia, Julia trattiene a stento una risata e anche lei si ritrova del cibo in faccia, partito da Malachia e così comincia una vera e propria guerra che finisce solo quando una donna dai lunghi capelli neri entra nella sala.

-Che succede qui?- domanda seria, io preoccupata mi metto accanto a Malachia che invece sorride, la donna si avvicina ad un tavolo e disgustata tira su un pezzo di pane e marmellata, si guarda intorno e improvvisamente, con un sorrisino, lancia il cibo addosso ad un lupo poco lontano da lei facendo ripartire la guerra.

-Beh, è stato divertente- dico finendo di pulire il tavolo

-Già, Eric era conciato piuttosto male- ridacchia 

-Non mi aspettavo per niente di ritrovarmi con un uovo in testa quando mi sono svegliata stamattina...ah e io che credevo di stargli simpatica- dico scuotendo la testa riferendomi al fratello minore di Malachia senza però smettere di sorridere

-Ed è così, voleva solo vedere come avresti reagito- mi spiega lui 

-Ho passato il test?- 

-Penso proprio di si- mi si avvicina e mi da un leggero bacio sulle labbra

-Dovrei presentarmi- dico guardando alle spalle dell'Alpha i due ragazzi di quella mattina che stanno aiutando a sistemare, lui annuisce così mi avvio

-Ciao, io sono Elinor- dico porgendogli la mano, i due si osservano e poi mi sorridono incerti

-Omar- dice uno

-Sid- risponde l'altro, entrambi ricambiando la stretta

-Sono venuta a presentarmi visto che, da quello che ho capito, ora voi passerete il resto del vostro tempo con me, e a scusarmi in anticipo- dico sorridendo, i due ridono appena

-Non preoccuparti, sarà un piacere- sorride Sid, ora che lo guardo meglio è piuttosto bello, biondo con occhi azzurri, braccia muscolose e un bel sorriso, poi guardo Omar, pelle olivastra, sembra quasi mulatto, capelli neri riccioli corti ai lati e leggermente più lunghi sopra, occhi scuri, meno muscoloso dell'amico ma niente male.

Dopo l'intera mattinata a giocare a palla con dei bambini e le mie due guardie vado a sedermi su una panca ai lati del provvisorio campo di gioco, guardo i miei nuovi amici giocare e rimango lì ad osservarli, mi guardo un po' intorno e vedo un piccolo gruppo di bambini che si allenano con Ed facendo esercizi di controllo delle emozioni...

...-Alzati lentamente continuando a respirare profondamente, così- dice Mahigan vent'enne ad un ragazzino di cinque anni facendogli vedere il movimento –Se saprai gestire la rabbia, potrai controllare il lupo che è in te- continua, osservo il bambino: capelli corti neri e occhi verdi, una spruzzata di lentiggini leggere sul naso, mi ricorda qualcuno

-Mahigan, ma quando mi insegni ad essere forte?- chiede il bimbo

-Te lo sto già insegnando- gli risponde mio padre

-No, quando mi insegni a fare male ai cattivi? Loro fanno male alle persone e io voglio proteggerle- dice fiero il bambino

-Piccolo, anche i cattivi sono persone, se gli fai male diventi proprio come loro- gli spiega Mahigan

-Si...ma...se io gli faccio male poco?- chiede ancora, poi si volta a osservare dei bambini che ridono

-Posso sapere chi sono i cattivi di cui parli?- chiede preoccupato mio padre, il piccolo scuote il capo

-No, altrimenti dicono che sono uno spione, ma se io sarei* più forte loro smetterebbero di fare così-

-Fossi...- sussurra mio padre per istinto correggendo il bambino e alzando gli occhi, gesto che mi ricorda molto me stessa -E cosa fanno?- chiede

-Dicono cose brutte sulla mia mamma- il bimbo abbassa la testa con gli occhi pieni di lacrime, Mahigan si avvicina a lui e gli mette una mano sulla spalla

-Tu non devi ascoltarli, tua mamma era una persona fantastica se ha cresciuto un bimbo bravo e forte come te- gli dice lui

-Forte?- chiede il bimbo confuso

-Si, forte, ci vuole coraggio a tenersi dentro il dolore, ma è più coraggioso tirarlo fuori...ti svelerò un segreto, anche io piango quando sono triste, ma non dirlo al tuo papà- lui fa l'occhiolino al bambino che tira su col naso e si asciuga una lacrima prima di fare un sorriso

-Bravissimo Malachia-...

Scuoto la testa e sorrido, ripensando a quel bambino in lacrime e guardandolo ormai uomo che cammina verso di me sorridente.

 

 

*Errore scritto volontariamente, dopotutto è un bambino ^_^

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Capitolo 7
*** STREGHE ***


-Elinor!- mi volto e vedo mia nonna che mi si avvicina sorridente, do le spalle a Malachia che intanto mi ha raggiunto e le sorrido.

-Si?- chiedo sorridendo alle bimbe che gironzolano intorno a lei

-Ti andrebbe di venire con me a insegnare alle cucciole quali erbe sono buone per curare delle ferite e quali velenose?- mi domanda allegra

-Volentieri- rispondo –Malachia ti serviva qualcosa?- chiedo poi verso l'uomo alle mie spalle

-Nulla che non possa rimandare- mi sorride, mi dà un bacio leggero sulle labbra e se ne va, io arrossisco e sento delle risatine, mi volto verso le bambine dietro a mia nonna tra le quali c'è Maya

-Allora...- dico guardandole –Come vi chiamate?- chiedo mentre ci incamminiamo verso il bosco, vedo Omar e Sid che si avviano per raggiungermi ma scuoto la testa e loro stranamente mi obbediscono tornando a giocare ma tenendo comunque d'occhio la direzione che prendiamo

-Sonya- dice una bimba dai capelli riccioli scuri e gli occhietti furbi con un piccolo neo vicino all'occhio

-Amber- dice una bimba piena di lentiggini coi capelli biondi che tiene per mano una bimba più piccola anch'essa bionda ma con poche lentiggini sul naso –E lei è la mia sorellina Anya-

-Maya- dice la mia amichetta ridendo

-Ok, io mi chiamo Elinor, è un piacere conoscervi- dico felice guardandole –Sapete dirmi dove crescono di solito le erbe più efficaci?- chiedo poi guardando la nonna che annuisce per approvare la mia domanda

-Vicino alle montagne- mi risponde Amber sicura

-Bravissima, e sapete perché?- chiedo ancora quando raggiungiamo il lago

-Perché...ci sono gli animali- dice Maya, io sorrido e scuoto la testa, appena arriviamo vicino alla montagna gli indico la parete rocciosa

-Per la montagna?- chiede Sonya confusa

-Esatto, questa montagna è calcarea e sui terreni come questi crescono le piante migliori per medicare, inoltre bisogna metterle in un luogo soleggiato e innaffiarle con moderazione- spiego –Sapete dirmi che punto sarebbe perfetto secondo voi?-

-Quello!- grida Amber indicando una piccola sporgenza dalla parete della montagna –È al sole, sulla montagna però...non si riesce a raggiungere- dice delusa

-Quello non è un problema- dico io, chiudo gli occhi e sussurro le parole dell'incantesimo per controllare la terra e sul bordo della montagna inizia a formarsi un sentiero che porta alla piazzola, tutte le bimbe spalancano gli occhi sorprese

-Wow- dicono in coro, mia nonna mi mette una mano sulla spalla e allegra ci incita a salire

-Mi raccomando bambine, rimanete dal lato della montagna- le avverte, pochi secondi dopo raggiungiamo la piazzola che scopriamo essere collegata ad una piccola grotta nella parete

-È piena di piante!- dice felice Maya abbassandosi per raccoglierne una ma io la fermo subito, lei preoccupata si scosta

-Quella è Stramonio, chiamata anche erba delle streghe- spiego -È una pianta molto usata dalle streghe per creare pozioni d'amore o allucinogeni ma è anche molto velenosa, si può riconoscere facilmente dai boccioli pieni di spine e dai fiori, sono bianchi con delle sfumature viola- dico per poi invece voltarmi e mostrargli un'altra pianta –Questa invece è Borragine, si riconosce dai fiori a stella color indaco-

-A cosa serve?- chiedono curiose, mia nonna intanto scrive tutto su un blocco

-Per curare la tosse- dico, improvvisamente qualcosa attira la mia attenzione e zittisco le bambine

-Nonna...- sussurro

-L'ho sentito anche io- dice lei

-Tutte nella grotta, piccole- dico spingendole dentro –Nonna, anche tu- entriamo e mi raccomando di fare silenzio, poi mi inginocchio davanti all'ingresso della grotta

-Aut Deam Lunae, occultare conspectu nostro da invitis oculis- sussurro questa frase diverse volte poi mi rilasso –Così non ci troveranno, siamo al sicuro- dico loro, nei loro occhi vedo paura...

...-Mamma, ho paura- dice piangendo una bimba dai capelli rossi abbracciando sua madre –Ci sono persone malvagie che vengono a prendermi, Medea le manda da me-

-Oh, tesoro, non preoccuparti, prendi questa- dice la donna porgendo alla bimba una collana d'argento con un simbolo strano –È lo stemma della nostra congrega, la nostra famiglia, ti proteggerà dagli incubi- la bimba tira su col naso –Medea non mi farebbe mai del male, vero mamma?- chiede ancora

-Non preoccuparti Raya, io sarò lì a proteggerti- le dice la madre che ora so essere mia nonna prima di riaccompagnarla in camera coccolandola finchè non si addormenta

-Non sarai lì...- sussurra mia madre chiudendo gli occhi, la nonna si alza e si affaccia ad un altro letto dove vedo una bimba quasi identica a mia madre, poi sospira ed esce socchiudendo la porta...

Mi riprendo scuotendo la testa e cerco di vedere le streghe che sento passare sotto di noi, sul braccio di una vedo tatuato lo stesso simbolo che mia nonna regalò a mia madre, prendo dalle mani della madre di mio padre il taccuino e lo disegno.

-Credevo di averla percepita da queste parti- dice una delle streghe

-La figlia della dominatrice del tempo? Qui non c'è traccia di Elinor, io ho percepito solo lupi- dice un'altra schifata

-Medea non sarà contenta se torneremo ancora a mani vuote- continua un'altra preoccupata, poi sento i loro passi allontanarsi

-Cos'è una dominatrice del tempo?- chiede confusa Maya quando finalmente usciamo dal nascondiglio

-Nelle leggende che mia madre mi raccontava quando ero piccola, si parla di streghe che nascono con abilità particolari che la Dea Luna ha donato a quattro elette- inizio a spiegare mentre ricreo la strada per scendere –Queste quattro sono la dominatrice del tempo, del cuore, della vita e della mente, esse nascono principalmente in congreghe diverse ma non so a quanti anni di distanza e ogni volta che una muore, qualcuna nasce per prendere il suo posto-

-Una per ogni congrega- pensa ad alta voce mia nonna, io annuisco

-E cosa fanno?- chiede Sonya curiosa

-In realtà non ne so molto, quel poco che conosco è quello che mia madre mi raccontava quando ero bambina, cioè che loro hanno la magia come tutte le altre ma hanno qualcosa in più- subito ripenso alla visione di mia madre e alle streghe che mi cercavano, mi avevano chiamata "figlia della dominatrice del tempo" e inoltre dal simbolo che avevano tatuato capisco che facevano parte della congrega di mia madre

-Tua madre era una di loro?- chiede infatti mia nonna ripensando alle parole delle streghe

-In realtà non lo so, ma da come loro mi hanno chiamata, deduco di si- confermo le nostre ipotesi

-Sai chi è Medea?- mi domanda ancora, io scuoto la testa

-Papà!- grida Anya parlando per la prima volta correndo verso un uomo alto, coi capelli biondo cenere, raggiunta subito dalla sorella maggiore Amber, io sorrido e saluto tutte per poi chiedere a mia nonna il blocco, strappo il foglio col disegno e vado in cerca di Malachia.

Quando lo trovo è intento a fare a botte con Ed

-Hey- dico distraendolo e facendogli beccare un pugno in faccia –Ops, scusa- dico mortificata quando lui stoppa il combattimento per avvicinarsi a me

-Niente, cosa ti serve?- mi domanda con il respiro affannoso

-Avete una biblioteca?-

-Si ma ci sono solo libri sulle leggende del branco- mi spiega –E scommetto che non è quello che serve a te, quindi puoi chiedere a Sid o a Omar di accompagnarti in città, ma avete solo due ore- mi dice guardandomi serio –Prima però voglio presentarti qualcuno- si asciuga con una salvietta la fronte sudata e mi porta di fronte ad una splendida donna dai capelli scuri e gli occhi ambrati che riconosco essere la donna del panino con la marmellata 

-Isabel- dice indicandola –Lei è la mia compagna, Elinor- io arrossisco e sorrido

–Piacere- diciamo in contemporanea, mi sorride –Sono contenta che Malachia ti abbia finalmente trovata- dice abbracciandomi –Mi scuso per non essere venuta a presentarmi subito, ma l'ho saputo da poco, ero andata in viaggio verso un branco a nord per parlare di affari-

-Nessun problema, sono contenta di conoscerti- le rispondo io sorridendole a mia volta

-Un giorno di questi magari potremmo chiacchierare un po', ho sentito che hai da fare- dice ricordandomi che devo andare in biblioteca

-Certo volentieri, grazie- dico e per istinto do un leggero bacio sulle labbra a Malachia, per poi voltarmi e correre a cercare le mie guardie del corpo.

Quando finalmente le convinco a portarmi in città, passiamo a casa mia per prendere la tessera della biblioteca e poi ci dirigiamo là.

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Capitolo 8
*** LEGGENDE ***


-"Leggende metropolitane", "Tutto sui lupi mannari", "Come riconoscere un fantasma", a chi serve riconoscere un fantasma? Sono invisibili!?- dice Sid scioccato leggendo i titoli dei libri impilati sullo scaffale della biblioteca, io lo guardo storto e mi dirigo vicino ad uno scaffale con libri storici

-Come farai a trovare quello che cerchi? Questo posto è pieno di stronzate- commenta Omar

-Tranquilli- dico avvicinando la mano al mobile, subito una parte di esso indietreggia e si sposta formando un'apertura nella parete

-Cacchio- dice Sid guardando, io entro e loro cercano di seguirmi ma una barriera li tiene fuori –Scusate, ma solo le streghe possono entrare, tornerò tra massimo venti minuti- dico continuando a camminare sentendo i due lamentarsi.

Salgo delle scale e raggiungo una piccola stanza circolare infinitamente alta con le pareti piene di libri, vado nella sezione leggende e cerco finchè non riesco a trovarne uno che sembra quello di cui ho bisogno

-Fabulam de dominatione Amaymonis peperit mundi- leggo il titolo ad alta voce, esso si apre e la prima cosa che noto è che è scritto completamente in latino, mi siedo in terra con la schiena appoggiata al muro e lo sfoglio.

-*Migliaia di anni fa, la Dea Luna discese sulla terra e oltraggiata dal comportamento meschino dei mortali che l'avevano sostituita con un'infinità di altri dei, decise di creare una nuova specie, tutta sua, che avrebbe continuato ad avere memoria di lei e ad onorarla.

Come prima cosa, creò un uomo e una donna: Ailell e Ada erano bellissimi, immortali e per renderli ancora più perfetti, ella donò loro la magia; l'uomo, sopraffatto dal desiderio di potere, tramutò ogni persona che si fosse imbattuta in lui in bestia, la Dea, come punizione per il suo comportamento, tramutò a sua volta Ailell in lupo, togliendogli i poteri ma dandogli la possibilità di tornare umano una volta al mese durante il novilunio.

Nel frattempo Ada, diede alla luce quattro bambine: Aglaia, Talia, Corinna e Aisha, a ciascuna di loro donò una parte del proprio potere abbandonando la propria immortalità, la primogenita divenne la prima dominatrice del cuore, la seconda della mente, la terza della vita e l'ultima del tempo, rendendo solo e soltanto lei immortale, e dando a tutte e cinque, se stessa compresa, la possibilità di reincarnarsi; le quattro si sparsero per il mondo e diedero vita alle congreghe.

Aillel, invidioso di Ada, la prima notte di novilunio la convocò con una trappola e la uccise finendo a sua volta ferito a morte, dal loro sangue mischiato che conteneva sia la forza di un lupo sia il potere rimasto della strega nacque una bambina col la capacità di dominare il sangue; ella, nata dall'energia vitale della figlia della Dea, le prese la capacità di reincarnarsi in strega, ella, nata dal sangue del lupo, si reincarnerà in lupo.

La Dea, impietosita dagli uomini che il figlio aveva cambiato ma non potendo annullare l'incantesimo, gli fece una nuova magia, in cambio di lealtà loro avrebbero potuto scegliere se essere umani o lupi, cambiando a proprio piacimento le loro sembianze, perdendo però forza durante il novilunio.

Si racconta che chi riunirà le quattro figlie col sangue della quinta, possa ottenere poteri inimmaginabili, diventando la reincarnazione di Ada, la prima figlia della Dea.*- quando finisco di leggere rimango abbastanza sconvolta, prendo il libro e lo rimetto nell'armadio solo dopo aver fotocopiato il racconto e aver infilato tutto nella tracolla poi torno indietro e trovo Omar e Sid che parlano seduti ad un tavolo.

-Eccoti finalmente, è passata mezz'ora stavamo iniziando a pensare che te la fossi svignata- dice Sid

-Venti minuti esatti- dico guardando l'orologio -Mi sono distratta a leggere- lo rassicuro, poi ci incamminiamo verso il bosco.

-Elinor!- mi volto di scatto riconoscendo la voce della mia amica

-Hey, Tess, come stai?- chiedo un po' preoccupata della sua reazione, sono giorni che non mi faccio sentire, inoltre il mio telefono è rimasto a casa mia quindi non ho risposto neanche alle chiamate

-Hey?! Sei scomparsa improvvisamente da tre giorni e tutto quello che sai dirmi è HEY!? Il proprietario del bar mi ha detto che ti sei licenziata ma non mi hai detto nulla, perché non me ne hai parlato?!- dice con tono arrabbiato –E loro chi sono!?- chiede poi ancora furiosa quando si accorge dei miei due amici

-Sid- dice il primo alzando una mano

-Ero ironica! Non mi interessa- dice guardandomi

-Senti, mi dispiace tantissimo Tess, non era mia intenzione, mi si è rotto il telefono e non ho potuto chiamarti- dico cercando di scusarmi

-Ora devi assolutamente raccontarmi tutto, specialmente perché due tipi così ti stanno attaccati al culo- dice lei iniziando a rilassarsi, io rido e andiamo in un bar.

-O.Mio.Dio- dice dopo che le ho raccontato ogni cosa, Sid e Omar sono ancora scioccati della mia idea di dirle tutto –Non posso crederci, ma ti credo, cioè tu non mi mentiresti mai vero?- chiede farfugliando velocemente, io scuoto la testa poi dopo aver avuto la certezza che lei non farebbe mai la spia e che mi vuole bene davvero, chiudo gli occhi e ripenso ad ogni momento passato insieme negli ultimi mesi, ripenso ai pomeriggi passati a chiacchierare, alle serate al bar, al pomeriggio di shopping del mese prima, ripenso alle risate e ai segreti che ci siamo raccontate e con un'unica parola cancello la mia presenza da ognuno di loro –Obliviscatur-

-Emh, oh...scusate, ho sbagliato tavolo- dice arrossendo per l'imbarazzo alzandosi e andando a sedersi in un posto vuoto

-Ma che?- chiede Omar sconvolto -Che hai fatto?-

-Le ho salvato la vita- dico alzandomi e avviandomi verso il villaggio, i due mi seguono a distanza e io mi sfogo piangendo, facendo uscire la disperazione per aver perso la mia prima vera amica ma anche congratulandomi di averle dato la possibilità di continuare normalmente la sua vita.

-Hai fatto la cosa giusta, credo- dice Sid avvicinandosi a me –Anzi, ne sono sicuro, le streghe ti stanno cercando e avrebbero catturato anche lei se avesse saputo qualcosa su di te- cerca di consolarmi ma non è molto bravo, Omar gli da un pugno sulla testa

-Stupido, quando una ragazza piange bisogna lasciare che si sfoghi, non hai imparato nulla da Delila?- chiede poi

-Delila?- domando per cambiare argomento

-Mia sorella, l'anno scorso ha litigato con la sua migliore amica e non si volevano più parlare, quando ho cercato di domandarle qualcosa mi ha praticamente accusato di tutti gli errori dell'umanità- mi racconta lui sempre mantenendo il solito tono calmo.

Omar, a differenza di Sid che è molto aperto e socievole, è piuttosto sulle sue e distaccato nella maggior parte delle occasioni, quando arriviamo vado da mia nonna da cui trovo anche l'uomo dell'ultima volta che credo sia mia nonno

-Nonna, posso farti qualche domanda?- chiedo ignorando lo sguardo malinconico del signore, lei annuisce e mi fa accomodare in casa sua, all'interno vedo un piccolo soggiorno con un caminetto spento, un divano e una poltrona sono esattamente davanti ad esso, e il tutto collegato alla cucina con un'isola di legno con tre sgabelli.

-Allora, cara, cosa ti serve?- chiede sedendosi sul divano, l'uomo si siede sulla poltrona e inizia a leggere senza guardarmi, o almeno, facendo finta di non guardarmi

-Nelle leggende del branco, si parla di un certo Ailell?- chiedo

-Si, è colui che trasformò i primi umani in lupi, perché?- mi domanda

-Potresti raccontarmi qualcosa in più su di lui?-

-Certamente, allora, da quello che mi ricordo, Ailell era il fratello gemello di Ada, la prima strega, consumato dal potere egli tramutò molti uomini e molte donne in bestia, dopo essere stato punito per invidia uccise la sorella e la Dea concesse pietà alle anime degli uomini concedendogli la possibilità di cambiare forma tra umano e lupo-

-Non sai niente riguardo alla dominatrice del sangue?- chiedo, lei scuote la testa ma vedo il signore in poltrona agitarsi un po'

-Caro, tu sai qualcosa?- chiede mia nonna, ora che la osservo meglio noto che di aspetto sembra avere all'incirca quarant'anni, così come lui

-Nelle vecchie storie dicevano che la dominatrice del sangue sia nata dal sangue contaminato dei due figli della Dea dopo la loro morte ma fino ad oggi non si è mai reincarnata, o almeno non penso. Da quello che so la bambina è stata condannata come eretica dagli uomini e bruciata sul rogo- dice guardandomi negli occhi per la prima volta

-Grazie mille- dico alzandomi e sorridendogli –Nonna, un'ultima domanda che non c'entra con questo, quanti anni hai?- chiedo mentre esco dalla porta

-847 quest'anno a Luglio- dice sorridendomi.

...

-Lo sapevi che mia nonna ha più di 800 anni?- chiedo scioccata a Malachia quando si sdraia accanto a me sul letto

-Si, è una tra le più giovani tra gli anziani, perché?-

-Tu quanti anni hai?- chiedo ignorando la sua domanda

-25- mi risponde mettendosi su un fianco

-Sicuro di non averne 100 o giù di li?- chiedo ancora

-Certo, ti sembro così vecchio?- mi domanda ridendo

-Malachia, voi siete immortali, magari mi dici 25 ma in realta sono 200 e lo dici solo perché hai paura che io non possa andare a letto con un nonnino- continuo io –Anche se 25...cavoli, sei proprio vecchio- dico guardandolo divertita, lui si mette su di me e sorride

-Però questo vecchietto ti piace, ammettilo- dice lui avvicinando le sue labbra alle mie

-Mah, non so, fammici pensare- dico fingendo un'espressione pensierosa –Un pochino- dico poi mostrando la quantità con l'indice e il pollice, lui ride e mi bacia.

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Capitolo 9
*** IO ***


Il giorno dopo decido di prendere un libro dalla biblioteca di Malachia per informarmi su Ailell e vado a leggere nel prato fiorito con Sid e Omar che intanto chiacchierano sdraiati tra i fiori.

Prima che possa iniziare a leggere una coppia attira la mia attenzione e mi rendo conto che le mie due guardie non possono vederli.

...-Mi sei mancata- dice mio padre a mia madre ormai ventenne, le lentiggini che le riempiono il viso sono diventate di più per via del sole e i capelli rossicci le incorniciano il volto

-Anche tu, molto- gli risponde lei baciandolo, ma si vede che qualcosa non va

-Sono due settimane che non ti vedo- dice lui prendendole le mani –E sei ancora più bella- finisce, lei arrossisce ma poi si volta

-C'è una cosa che devo dirti- dice mia madre improvvisamente seria, negli occhi verdi di mio padre vedo preoccupazione

-È successo qualcosa?- chiede infatti ansioso

-Ecco, in realtà...- lei prende un respiro profondo e si rigira per guardare mio padre negli occhi –Sono incinta, da quattro settimane- lui sbianca e spalanca la bocca

-Oddio, lo sapevo, sei arrabbiato...so che è presto, che hai solo 21 anni ma...- lui la zittisce con un bacio poi le sorride felicissimo

-Diventerò padre- la solleva e la fa girare ridendo felice, lei ricambia con una risata e delle lacrime di gioia le riempiono gli occhi, mio padre la mette giù e si piega davanti a lei appoggiando l'orecchio sul ventre di mia madre

-Penso sia un po' presto per sentire no?-

-Il cuoricino è forte, scommetto che sarà una bella donna come te- dice alzandosi

-E se fosse un maschietto? Forte come suo padre?-

-No, sarà indubbiamente una femmina- poi si abbracciano felici, improvvisamente mia madre diventa seria e guarda un punto nel bosco, mi volto di scatto e vedo un ombra correre via

-Medea...- sussurra mia madre...

Le lacrime mi rigano le guance e quando torno in me vedo Sid preoccupato che mi sventola una mano davanti alla faccia

-Tutto bene? Stai ancora pensando a Tess?- io lo guardo e scuoto la testa –Cazzo, adesso ci pensi per colpa mia vero? Che idiota- dice colpendosi la testa con una mano, io non lo ascolto e mi volto a osservare il punto in cui si trovava Medea.

Durante la mattinata Sid e Omar mi fanno divertire per smettere di pensare alla mia amica, all'inizio cercano di farmi giocare a calcio ma il mio equilibrio precario mischiato alla mia agilità non mi permettono di calciare il pallone senza cadere col culo in terra e dopo diverse prese in giro di Eric decidiamo di sederci a guardare i più piccoli.

-Sapete una cosa, stavo pensando...voi due siete forti a combattere?- chiedo

-Ovvio- dice Sid pieno di se, Omar annuisce soltanto

-Tu invece?- mi chiede Sid

-Mio padre mi ha insegnato qualcosa quando ero piccola- dico

-Vediamo cosa sai fare- continua alzandosi e tirandomi su

Il primo contro cui combatto è Omar, io aspetto e respiro come mi ha sempre insegnato mio padre e quando vedo che mi corre incontro, io lo schivo con una velocità che non mi appartiene e Sid rimane sorpreso.

-Non ti facevo così veloce- commenta Omar per poi rimettersi in posizione –Non distrarti mai- mi avverte ricominciando la sua avanzata, cerca di colpirmi ma ancora riesco a schivarlo e con una pacca sulla schiena lo faccio cadere aiutandomi con il vento.

-Beh, tuo padre è stato bravo- commenta Omar rialzandosi –Mischiare la magia con la lotta, ottima mossa-

Cerca nuovamente di colpirmi ma faccio un salto e lo supero per poi girarmi e colpirlo sullo sterno facendolo indietreggiare, si massaggia la parte dolente sempre osservandomi e un sorriso gli compare sul volto –Facciamo a chi arriva a dieci?- chiede per poi riattaccare

Dopo la decima volta che lui finisce a terra io sono sudata fradicia, i pantaloni sono sporchi di terra e ho il fiatone.

-E lo scontro finisce con la vittoria di Elinor che è finita a terra solo 7 volte- dice plateale Sid osservando la folla che si è radunata intorno a noi, io rido e aiuto la guardia a rialzarsi.

-Da rifare- dico contenta

-Quando vuoi- mi risponde lui sempre con un sorriso

-Che sta succedendo?- chiede qualcuno facendosi largo tra la folla

-Malachia, la tua donna è formidabile- commenta un ragazzo nel gruppo, io arrossisco per come mi ha chiamata e poi lo guardo, sembra piuttosto irritato, guarda male tutti quelli che fanno commenti e poi furioso gli ordina di andarsene e tornare alle loro mansioni.

-Ma che ti prende?!- domando irritata, mi guarda male e poi si volta per andarsene, così io prendo un sasso da terra e glielo lancio colpendolo in testa –Guardami quando ti parlo!- lui si volta con gli occhi rossi di rabbia

-Ah, pessima mossa El- dice Sid abbreviando il mio nome e beccandosi un'occhiataccia dall'Alpha che lo costringe a chinare lo sguardo

-Posso sapere perché hai dovuto rovinare tutto?- domando arrabbiata, le mie due guardie osservano la scena mentre lui mi carica di forza sulle spalle e mentre continuo a colpirlo sulla schiena, lui mi porta in camera nostra dove mi butta sul letto

-Vuoi sapere cosa ho?! Quei maschi ti squadravano dalla testa ai piedi!- ringhia furioso

-Quei maschi fanno parte del TUO branco!-

-E proprio per questo ho sentito i pensieri che facevano su di te, ti osservavano particolarmente attenti mentre ti allenavi-

-Quindi è questo?! Sei geloso?!- domando facendo apparire un sorrisino sulle mie labbra, lui si passa una mano tra i capelli e sbuffa

-Non posso crederci, sei davvero geloso!- dico ridendo, lui mi guarda e sorride anche se continua ad avere gli occhi rossi

-È ovvio che io sia geloso, tu sei solo mia- mi trascina a se tenendomi per i fianchi

-Solo tua- ripeto dandogli un bacio –Però ti avviso che accadrà di nuovo, è troppo divertente-

-Vedremo- dice baciandomi di nuovo, qualcuno bussa alla porta e lui ringhia –Hanno proprio un tempismo perfetto- brontola avvicinandosi alla porta, quando la apre vedo Julia

-Il pranzo è pronto- dice sorridente avviandosi, noi la seguiamo e quando arriviamo ci sediamo ai nostri soliti posti, solo che ora accanto a me ci sono le mie due guardie.

Durante il pranzo parliamo delle solite cose ma noto Sam e Malachia che si scambiano diverse occhiate, poi l'Alpha gli sorride e l'altro si alza in piedi

-Un po' di attenzione per favore- dice per poi voltarsi verso Julia che sembra alquanto sorpresa –Da quando ti ho incontrata, la mia vita è cambiata completamente in meglio, ho capito cosa significa amare non appena ti ho guardata negli occhi, mi ci vuole un attimo per dirti che ti amo, vorrei avere una vita intera assieme per poterti guardare sorridere ogni giorno e desidero un'eternità per continuare ad amarti...Julia, vuoi sposarmi?- chiede inginocchiandosi di fronte a lei, io ho le lacrime agli occhi e anche la mia amica piange di gioia

-Ovvio che sì, sì!- dice saltandogli al collo e abbracciandolo, poi vedo Maya e Alex che gli corrono incontro e passano al padre una piccola scatolina in velluto contenente un anello sottile pieno di piccoli diamanti che poi questo mette al dito di Julia

-Anche io volevo dirti una cosa oggi- dice lei –Pensavo di aspettare questa sera, ma...- prende un respiro profondo –Sono incinta- dice, Sam la abbraccia felice e un po' mi ricordano quello che ho visto riguardo ai miei genitori, sono così contenta per loro.

Il pomeriggio passa tranquillo, io chiacchiero con Julia che ha insistito per iniziare a scegliere dei nomi, obbligando tutti a pensare che il nuovo arrivo sarà un maschietto

-Joshua?- chiedo

-No, c'è già il cugino di Sam-

-Michael?-

-Il figlio di mio cugino si chiama così-

-Damian?- ritento, è tutto il pomeriggio che dico nomi maschili ma evidentemente Julia e Sam hanno un sacco di parenti visto che non ne trovo uno

-Questo è carino, me lo segno- dice scrivendolo su un taccuino.

...

-Sono esausta- dico lanciandomi di pancia sul letto, Malachia è seduto appoggiato alla testiera mentre legge un libro, alza lo sguardo e mi sorride, poi appoggia il libro e inizia a farmi dei grattini sulla schiena, io faccio dei mugolii e dopo pochi minuti mi addormento in un sonno profondo.

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Capitolo 10
*** FAMIGLIA ***


Il giorno seguente mi sveglio tastando il letto per cercare Malachia senza però trovarlo, guardo l'orario e vedo che sono le dodici passate così mi alzo controvoglia e dopo una doccia veloce vado verso la sala grande per il pranzo. Non appena arrivo davanti alla porta chiusa sento però delle voci famigliari...

...-Siamo qui per chiedervi protezione- dice una di esse

-E noi non possiamo darvela, quello che state facendo è contro natura- gli risponde un altro, entro nella sala preoccupata e mi ritrovo davanti mio padre in piedi davanti ai suoi genitori e ad un uomo che somiglia molto a Malachia

-Padre- dice Mahigan rivolgendosi all'uomo che riconosco come mio nonno con qualche anno di meno, lui scuote la testa e lo guarda con delusione, poi mio padre guarda la nonna ma lei scosta lo sguardo dispiaciuta, mi guardo intorno confusa cercando di capire ciò che sta succedendo e mi soffermo sul volto corrugato di mio padre che osserva con disgusto i presenti

-Farkas...come puoi...- dice poi deluso del comportamento della sua famiglia

-Quella cosa è uno scherzo della natura, è un pericolo per la nostra famiglia, per la tua vera famiglia- gli dice il nonno serio, indicando qualcuno alle mie spalle, io mi volto e vedo mia madre in lacrime che si massaggia il ventre leggermente rigonfio

-Loro sono la mia famiglia- continua mio papà continuando a guardare il padre negli occhi senza abbassare lo sguardo, fiero come è sempre stato

-È una strega, come hai potuto tradire così la tua gente?!- commenta furioso il nonno avanzando di un passo verso mia madre, Mahigan subito gli si para davanti per fermare la sua avanzata furiosa

-Lei è la mia compagna e nel suo ventre c'è mia figlia, tua nipote e non le abbandonerò solo per il vostro egoismo, qui quello che sta voltando le spalle alla famiglia sei tu, padre, non io- lo sgrida furioso 

-Hai fatto la tua scelta- dice l'Alpha interrompendoli –Ora andatevene-

Mio padre prende per mano mia madre ancora in lacrime e insieme si allontanano, abbandonando per sempre la loro casa per crearne una nuova tutta loro in un altro posto...

Sbatto più volte le palpebre e vedo con occhi confusi e inumiditi dal pianto Julia di fronte a me che mi guarda preoccupata, accanto a lei si mette mia nonna altrettanto spaventata che cerca di scuotermi. Mi guardo intorno e mi rendo conto di essere seduta in terra nella sala dove fino a pochi attimi prima la mia famiglia veniva scacciata

-Elinor? Tutto bene?- mi chiede la sorella del mio compagno aiutandomi ad alzarmi, io annuisco e mi asciugo le lacrime, poi passo vicino a mia nonna senza degnarla di un saluto provocandole un sussulto ed esco diretta verso il bosco, nell'uscire non guardo neanche l'Alpha che sta camminando verso la sala della colazione e quando lo sorpasso senza parlare si volta per chiamarmi, io lo ignoro, esco di casa e corro nel bosco raggiungendo la radura per poi sedermi all'ombra di un albero a piangere.

Qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla e capisco subito di chi si tratta

-Elinor, cara, che ti prende?- chiede mia nonna sconvolta dal vedermi così disperata

-Li avete abbandonati- dico tirando su il naso –Sono venuti a chiedervi aiuto e voi li avete mandati via...per colpa mia- continuo con rabbia nella voce

-Tesoro, posso spiegarti...- dice lei, io volto la testa dalla parte opposta per non guardarla

-Io non capisco, era tuo figlio...-

-Sì, era mio figlio, e non passa giorno senza che io mi penta per quello che ho fatto- mi spiega -Io e tuo nonno Mike abbiamo fatto molta fatica per avere tuo padre...- fa un sospiro e si siede accanto a me -Appena ci siamo conosciuti abbiamo deciso di avere una famiglia numerosa, sia io che tuo nonno eravamo abituati al caos che si crea avendo tanti fratelli e volevamo che anche i nostri figli si sentissero parte di qualcosa di più grande... prima di tuo padre partorii due gemelli, si chiamavano Katia e Dean... quando i piccoli avevano solo quattro anni, Mike, tuo nonno, li portò con sé nel bosco a raccogliere le fragole, li ha persi di vista un secondo e le streghe li hanno presi, erano tre contro uno e lui non ha potuto fare niente per salvarli, abbiamo aspettato anni prima di riuscire ad avere altri figli, eravamo devastati- inizia a raccontare triste –Per cui tuo padre per noi è stata una benedizione, quando è venuto a chiederci aiuto accompagnato da una...da tua madre, è stato shoccante, ci aveva tenuto nascosto di aver trovato la sua compagna e per di più che era una strega, è questo quello a cui abbiamo pensato, ci siamo sentiti traditi nonostante lui non avesse fatto nulla di male. Gli abbiamo negato l'aiuto e non sai quanto ci siamo pentiti di quella decisione dettata dalla paura e dal dolore, tuo nonno è quello che ha sofferto di più, per lui Mahigan era tutto, dopo la morte dei gemelli non eravamo più in noi, e perdere anche lui è stato tremendo, ha passato tutto questo tempo ad incolparsi per averli persi tutti e tre- prende un respiro profondo –Io so che ce lo meritiamo, che in fondo è colpa nostra, ma non vogliamo perdere anche te, abbiamo già abbastanza lanterne ad illuminare la nostra finestra- io mi volto e la guardo, entrambe con le lacrime che ci rigano le guance, la abbraccio senza pensarci e ripenso ai miei genitori a come nonostante tutto non si siano mai abbattuti.

Il resto della giornata la passo con la nonna a farmi raccontare di mio padre e verso le tre del pomeriggio, subito dopo aver mangiato qualcosa, torno in camera dove trovo il mio compagno intento a leggere dei documenti.

-Come è andata oggi? quando sei scappata via mi sono preoccupato ma tua nonna mi ha impedito di seguirti- chiede Malachia smettendo di sfogliare le pagine che ha in mano

-Bene, mi ha parlato di come era mio padre all'età di Maya e Alex- gli dico sorridendo e sedendomi vicino a lui sul divano per poi sdraiarmi e appoggiare la mia testa sulle sue gambe, inizio ad accarezzargli il viso dal basso mentre lui mi guarda sorridente

-Sei identico a tuo padre sai?- dico senza pensarci, lui mi guarda confuso, io scuoto la testa e mi alzo leggermente per sfiorargli le labbra con le mie.

-Mmh- si lamenta lui quando mi allontano e mi riappoggio alle sue gambe –Oggi, prima che tu te ne andassi, ho percepito un po' della tua magia- mi dice –E mi sono sentito improvvisamente triste- mi accarezza i capelli –Ti è capitata un'altra visione come quella del primo giorno che sei arrivata qui?- mi domanda preoccupato ripensando a quello che era successo nella vasca da bagno, io scuoto la testa e lo rassicuro

-Ultimamente mi capita di rivivere dei momenti della vita dei miei genitori- gli spiego –E anche oggi, entrando nella sala grande ho rivisto i miei, il giorno in cui se ne sono dovuti andare- finisco

-Mi dispiace- sussurra –È lì che hai visto mio padre?- io annuisco

-Era bello proprio come te- gli dico, lui mi sorride e io lo guardo per qualche secondo –Ti amo- dico continuando a guardarlo negli occhi, il suo sorriso si allarga ancora di più e poi si abbassa e mi bacia

-Ridillo- dice

-Ti amo- ripeto

-Non mi stancherò mai di sentirtelo dire- dice lui felice

-E io non smetterò mai di dirtelo- gli dico –Ma adesso fammi le coccole- lo prego, lui annuisce e mentre con una mano continua a massaggiarmi i capelli con l'altra tiene i fogli che prima stava leggendo e riprende a farlo, non passa molto che mi addormento.

Il mio sogno è diviso in diversi pezzi, vedo prima mia madre che annaffia dei fiori, la vedo baciare mio padre, poi col pancione seduta in veranda della casa in cui abbiamo abitato fino alla loro morte e poi con me in braccio appena nata con mio padre che piange e lei che ride nel vederlo in quelle condizioni, la vedo alzarsi a turno con mio padre durante la notte, la vedo esausta ma felice, finché il sogno si ferma e tutto diventa nero.

Inizio a camminare finché non trovo una porta uguale a quella della camera dei miei genitori, entro ed è lì che mi ritrovo, vedo mio padre sdraiato accanto a mia madre che però non sembra dormire sonni tranquilli, mi guardo intorno e vedo dei giochi appoggiati sul comodino e la culla accanto alla finestra, mi avvicino e al suo interno vedo me da piccola dormire beata, improvvisamente sento qualcuno svegliarsi e vedo mia madre che fissa un punto nel vuoto di fronte a lei.

-Raya..?- dice mio padre svegliandosi per il movimento improvviso della moglie, le mette una mano sulla spalla e lei si riprende

-Cosa hai visto?- le chiede preoccupato, lei piange ma non risponde, abbracciando forte mio padre, i rumori mi fanno svegliare, o almeno, fanno svegliare la me neonata che si mette a piangere.

Raya si alza e mi prende in braccio tornando sul letto –Mahigan- si volta a guardarlo con gli occhi ancora lucidi, e lui capisce –Non preoccuparti- le dice abbracciandola –Dimmi solo se ho ancora del tempo per godermi nostra figlia- le chiede lui, mia madre annuisce e una lacrima riga la guancia di mio padre –Ti amo alla follia, sei la cosa migliore che potesse capitarmi- le dice baciandola per poi dare un bacio sul capo alla piccola me, un'emozione indescrivibile mi avvolge e continuo a guardarli prima che essi spariscano in una nuvola di fumo.

Adesso ci sono io a sei anni che gioco nel piccolo giardino di fronte a casa e i miei che parlano in veranda mentre mi tengono d'occhio, mi avvicino a loro e ascolto la loro conversazione

-È lei, Mahigan, è la dominatrice del sangue, per questo mia sorella la cerca, per questo Medea non ci lascia in pace- dice lei

-Ne sei certa?- chiede lui preoccupato

-L'ho visto- spiega semplicemente mia madre giocando nervosa con il bordo della maglietta

-Calmati Raya- dice lui prendendole le mani-Noi la proteggeremo, quando arriverà ci troverà pronti, o per lo meno tu sarai lì a proteggerla, di questo ne sono certo- la tranquillizza lui

-E se non ci riuscissi? Lei è molto forte- dice la moglie riferendosi alla sorella

-Allora credo che sia arrivato il momento di chiedere aiuto- continua lui –Ma prima godiamoci questa bella giornata, dopotutto è il suo compleanno- dice guardando me che gli corro incontro felice

-Andiamo al lagooooo- grido correndo verso di loro e saltando in braccio a mio padre, facendolo ridere, entrambi i miei annuiscono e andiamo a festeggiare, vedo il momento in cui scattiamo la foto ricordo e quando mia madre scrive dietro la piccola dedica, infine vedo mio padre scrivere la lettera per Farkas che Malachia mi ha fatto leggere e in cui mette la foto per poi metterla nella cassetta della posta.

-Quando sarà il momento, sono sicuro che lui ci aiuterà- dice guardando mia madre dietro di lui prima che per me tutto diventi buio.

Apro gli occhi che ormai è mattino e mi volto verso il mio compagno che dorme beatamente accanto a me, mi alzo, prendo la mia borsa e ne tiro fuori le fotocopie che avevo fatto al libro delle leggende e lo rileggo seduta sul letto.

-Buongiorno- biascica con la voce ancora impastata dal sonno il ragazzo accanto a me

-'Giorno- rispondo appoggiando i fogli, mi sdraio accanto a lui e lo bacio –Ti amo- sussurro per poi rialzarmi, lui mi blocca e mi ritira su di se per darmi un altro bacio, ma più lungo

-Molto meglio- dice prima di lasciarmi andare –Che fai?- continua stiracchiandosi e mettendosi seduto

-Stanotte ho visto ancora i miei genitori- gli svelo –E ho scoperto anche qualcosa su di me, qualcosa che riguarda le leggende- lui mi guarda curioso –Ho capito perché le streghe mi stanno cercando...- prendo un bel respiro –Io sono la reincarnazione della dominatrice del sangue- gli dico passandogli le fotocopie.

 

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Capitolo 11
*** PARTENZA ***


-Penso che Medea voglia diventare la reincarnazione di Ada- gli dico quando finisce di leggere

-Medea?- mi chiede lui

-La strega capo della congrega di cui faceva parte mia madre, che tra l'altro è anche sua sorella-

-Quindi è per questo...se quello che dici si avverasse allora sarebbe invincibile- dice lui pensieroso

-Io penso che dovremmo trovare le altre dominatrici prima di lei, avvisarle del pericolo, e chiederle di collaborare con noi per il bene comune, se Medea si impossessasse di tutto quel potere dubito che si fermerà ai massacri dei lupi- gli dico seria 

-Sono in congreghe diverse giusto?- chiede, io annuisco –Una in ogni continente- finisco per lui

-Capisco, allora è meglio avvisare gli altri e cercare una soluzione, se è vero quello che dici dobbiamo agire in fretta- poco dopo si alza e convoca tutto il branco per una riunione per decidere il da farsi

Dopo aver finito di raccontare tutto al branco, Malachia decide di formare un gruppo di pochi che parta alla ricerca delle quattro streghe, un gruppo che non dia troppo nell'occhio e che non implichi di lasciare in difficoltà il branco.

-Sid, Omar, Delila, Ed e io andremo con Elinor- dice Malachia

-Alpha, porta anche me, posso esserti utile- dice Sam facendo un passo avanti, il matrimonio con Julia è stato datato a dopo la nascita del figlio e per colpa di questo imprevisto probabilmente verrà spostato ancora

-No, mi sei più utile qui, tu devi rimanere e prendere il mio posto, inoltre devi proteggere la tua famiglia, vuoi mancare alla nascita di tuo figlio?- gli chiede il mio compagno, lui scuote la testa -Ma...- cerca di parlare ma viene subito interrotto -Niente ma, Sam, sei l'unico che possa sostituirmi- il braccio destro dell'Alpha annuisce sconfitto e torna accanto a Julia che gli mette una mano sulla spalla per consolarlo

-Delila è la sorella di Omar?- chiedo curiosa a Malachia, ricordandomi che il ragazzo me lo aveva accennato una volta, questa sentendosi chiamare si avvicina per presentarsi

-Molto piacere, mia Luna, sono Delila, al vostro servizio- dice facendo un piccolo inchino, io mi sento a disagio e le sorrido dicendole di alzarsi

-Dovrai abituartici- mi dice Malachia sorridendo, io scuoto la testa –Mai- rispondo.

La mattinata prosegue con i preparativi delle valigie e dopo aver salutato tutti e dopo aver fatto gli ultimi preparativi decidiamo di incamminarci verso l'aeroporto più vicino che si trova a dieci chilometri di distanza dal paese ma, grazie ad una scorciatoia passando per il bosco, si riducono a sette. Dopo un'oretta di cammino facciamo una pausa e ci sediamo all'ombra per mangiare qualcosa.

Sento dei rumori e tutti si mettono in allerta girandosi verso un cespuglio, Omar e Sid si mettono di fronte a me e Malachia si avvicina con Delila e Ed alla fonte di pericolo, la ragazza si lancia nell'arbusto –Ahia!- dice una voce maschile che non mi è nuova

-Brutto imbecille, che ci fai qui?- dice Delila trascinando Eric fuori, questo si massaggia la testa e sorride

-Heyla!- dice scuotendo la mano, procurandosi uno schiaffo sulla testa da Delila

-Eric!- dice arrabbiato Malachia avvicinandosi al fratello con fare minaccioso

-Scusa scusa, non mi picchiare- dice il più piccolo coprendosi la testa con le braccia –Volevo dare una mano- si giustifica

-Delila, riportalo indietro- dice severo l'Alpha

-No! È più vicino l'aeroporto, non puoi mandarmi indietro, poi dovrete aspettare il suo ritorno- dice Eric indicando la lupa, il mio compagno sbuffa

-Giuro che non disturberò, vi posso essere utile- dice ancora cercando di convincere il maggiore che ad un certo punto si arrende e acconsente alla richiesta del fratello

-Evviva!!- grida ancora questo –Hey, Elinor! Hai qualcosa da mangiare anche per me?- chiede poi correndo a sedersi vicino a me, io annuisco e gli do metà del mio panino.

Finito il pranzo ci incamminiamo, dopo mezz'ora raggiungiamo l'aeroporto e partiamo alla volta della nostra prima tappa: la Russia.

Dopo 3 ore e mezza di viaggio arriviamo all'aeroporto di Mosca che ormai sono le 17 passate, per prima cosa andiamo in un hotel per prenotare delle camere, dopo aver messo giù i bagagli e esserci riposati un po' usciamo per cercare la sede della congrega russa che sappiamo si trova in città.

-Brrr, che freddo- dico massaggiandomi le braccia coperte da due felpe e una giacca invernale, intorno a noi scende la neve che ricopre le strade illuminate dai lampioni

-Mah, io sto bene- dice Sid con addosso una semplice maglietta a maniche lunghe

-Come diamine fate a non avere freddo?!- dico guardandoli tutti, ora che guardo noto che nessuno si è coperto quanto me, Delila ha addosso una felpa rosa shock con su scritto "Non sono stata io" in verde e un paio di jeans chiari, Eric si è vestito con un paio di pantaloni della tuta e la felpa abbinata, le mie due guardie e Ed indossano solo una maglietta a maniche lunghe e Malachia una camicia a maniche lunghe e un paio di jeans che gli fanno un culo stupendo.

-Abbiamo una temperatura diversa- mi dice Ed, io sbuffo e sussurro "fortunati" imbronciandomi facendo ridacchiare Malachia che mi viene vicino e mi mette un braccio sulle spalle scaldandomi, io lo guardo e ci scambiamo un piccolo bacio.

-Bleah- dice il fratellino dell'Alpha guardandoci e facendoci ridere

-Non bacerai mai Maya, allora?- chiede il mio compagno

-Ecco, io...non sono affari tuoi- dice arrossendo e facendoci ridere tutti

-Comunque, dove sarebbe la sede delle streghe? E se dovessero attaccarci?- chiede Eric preoccupato cambiando argomento, intorno a noi il buio sta aumentando nonostante siano solo le sei di sera, ad illuminarci la strada ci sono dei lampioni e la poca luce solare che filtra tra le nuvole piano piano sbiadisce

-Stai tranquillo, con noi percepiranno anche Elinor, non attaccheranno- gli spiega Malachia -Non subito almeno-

-Si, c'è un patto tra le congreghe che vieta ad una di attaccare membri delle altre- spiego -Finché non capiranno che io non appartengo ad una vera e propria congrega saremo al sicuro-

-Mh...una strega in mezzo a dei lupi...perché mai dovrebbero dubitare di te- sbuffa ironico

Mentre camminiamo percepisco un potere molto forte che si avvicina a noi e appena svoltiamo l'angolo vedo una ragazza che si blocca ad osservarci, avrà all'incirca l'età di Eric, quindi più o meno diciassette anni, i capelli lunghi mossi marroni sono legati con un fermaglio a mezza coda e gli occhi verdi spalancati dalla paura, per un secondo provo un senso di confusione che non riesco a spiegarmi e questo mi impedisce di reagire quando questa inizia a correre via.

Dopo pochi secondi la confusione sparisce e tutti insieme cerchiamo di correrle dietro finendo però in un vincolo senza via d'uscita così decidiamo di tornare indietro e cercarla altrove. Camminiamo fino a raggiungere una grande piazza con un'enorme fontana al centro

-Non è qui- dico guardandomi intorno delusa

-Uffa, abbiamo trovato una strega in tutta la città e ce la siamo fatta scappare- dice Sid sbuffando

-Riproveremo domani- dice Malachia iniziando a tornare indietro verso l'hotel 

-Non è strano? Non se ne percepisce neanche una- fa notare Ed –Di solito nella città dove si trova la sede principale ci sono streghe ad ogni angolo- dice

-Si, ma quando ci servono improvvisamente si volatilizzano- dice Delila scocciata di aver dovuto correre per niente, ha i capelli tutti legati in tante treccine legate su a chignon che però si è un po' sciolto per colpa della corsa, la pelle è più scura di quella del fratello ma gli occhi sono uguali, un marrone così scuro da sembrare quasi nero.

Quando arriviamo in hotel ci separiamo nelle diverse camere e io vado con Malachia, entriamo e ordiniamo qualcosa da mangiare per poi sederci sul letto a giocare a carte –Il potere di quella ragazza era molto forte- dico d'un tratto

-L'ho notato anche io, era simile al tuo ma allo stesso tempo diverso- mi dice

-Anche il mio è così forte?- chiedo 

-Si- mi conferma sorridente –Ed è piuttosto sexy pensare a te così potente, sotto di me così indifesa- dice sorridendo malizioso, io arrossisco, prendo il cuscino accanto a me e glielo tiro, lui ride e sposta il cuscino per poi buttare in terra le carte e avvicinarsi a me, mi prende le gambe e mi trascina sotto di se.

Io cerco di scappare, ma invano e lui inizia a farmi il solletico –No....ti...prego...basta- dico ridendo a crepapelle senza riuscire a fermarmi

-Cosa mi dai in cambio?- dice continuando divertito

-Quello...che....vuoi....ma....basta...- gli occhi mi lacrimano dal troppo ridere e fatico a respirare

-Ok- dice fermandosi, io riprendo a respirare e cerco di calmarmi, ma lui mi bacia con passione e io ricambio.

-Basta come pagamento?- dico quando si stacca, entrambi abbiamo il fiatone e nei nostri occhi brilla il desiderio

-Mah, non so, ora a me andrebbe di provare quella bella vasca da bagno che c'è di là- dice indicando la porta alle sue spalle –A te no?- chiede, io sorrido maliziosa

-Sai che un bagno mi servirebbe proprio?- lui mi prende in braccio e io rido mentre mi porta a destinazione e chiude la porta dietro di sé.

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Capitolo 12
*** CUORE ***


Il giorno seguente riprendiamo a cercare ma ancora non riusciamo a trovare nessuna strega, proviamo nei luoghi più abitati come in quelli più isolati ma nulla, sembra che si siano estinte

-Ma se chiedessimo a qualcuno a caso?- chiede Eric pensieroso

-Si guarda, scusi non è che da queste parti ha visto una strega super potente? Ci servirebbe perché un'altra strega molto cattiva vorrebbe rapirla per ucciderci tutti- dice ironico Sid guardando Eric

-Ok, forse non è il caso- commenta quest'ultimo -Però almeno io sto cercando di trovare una soluzione a differenza tua- dice sbuffando

-Almeno io non sparo stronzate- dice il biondo al ragazzino che gli fa il verso, a volte pur avendo sedici anni si comporta ancora da bambino

-Proviamo ad andare nella parte più antica della città- dico interrompendo Sid che sembra sul punto di prendere Eric a calci in culo –Solitamente le streghe si legano a posti antichi dove sono state massacrate delle loro compagne o dove vivevano, poiché dopo la loro morte la magia è rimasta incatenata al territorio, specialmente se uccise brutalmente- dico e un brivido mi pervade ripensando a mia madre, dopo la sua morte non sono più tornata nella nostra vecchia casa ma suppongo che il suo potere sia rimasto là.

-Va bene, allora vediamo un po'- dice Delila tirando fuori dalla tasca un iphon 7 bianco e iniziando a cercare in internet –C'è Peredelkino*, qui dice che lì si sono conservati una bella natura e un'antica chiesa del XVII secolo con il cimitero- continua a leggere lei –Qui ci sono sepolte diverse streghe che sono state massacrate nel XIX secolo, messe in una fossa comune all'interno del cimitero-

-Potrebbe essere il posto giusto- dico pensierosa -Non costa niente provare-

-Si trova a venti chilometri da qua- continua poi mostrandoci la cartina su google maps

-Allora prendiamo un taxi?- chiedo speranzosa, loro mi guardano e ridono, sono due giorni che camminiamo e basta, mi rifiuto di fare tanta strada, i miei piedi non ce la fanno più

-Va bene- dicono poi, alzando il braccio per fermare una macchina che sta passando.

Dopo una ventina di minuti arriviamo a destinazione e paghiamo il tassista, in giro non c'è anima viva e quando arriviamo di fronte al cancello del cimitero inizio a sentire un forte potere che mi fa venire i brividi

-È davvero sorprendente- dico massaggiandomi le braccia per far passare i brividi –In questo posto devono aver fatto proprio un massacro, però non può essere la sede della congrega, non c'è potere al di fuori di quello bloccato nel terreno- dico, entriamo nel cimitero e seguiamo la fonte della magia fino ad arrivare davanti ad una piccola lapide con su incisa una frase in latino: "Totum noctibus meminisse, quod alii habent, oblitus tam facile."

-Cosa significa?- mi chiede Delila dopo aver letto ad alta voce la scritta

-"Notti intere a ricordare quello che gli altri hanno dimenticato con tanta facilità."- dico, vedo dei ciclamini bianchi appoggiati davanti e capisco che non è da molto che sono stati messi, al massimo un paio di giorni.

Sento un potere famigliare avvicinarsi e mi volto di scatto trovandomi davanti la ragazza del giorno prima che appena ci vede sbianca, inizia a correre lasciando cadere i fiori che teneva in mano ma ancora il senso di confusione mi invade impedendomi di inseguirla anche se con grande sorpresa di tutti Omar inizia a correrle dietro con una velocità sorprendente, così tutti ci riprendiamo e iniziamo a seguirli, quando riusciamo a raggiungerli Omar la tiene per un braccio e lei cerca di scansarsi.

-Пусти!- dice lei ma nessuno riesce a capire cosa dice, lei vede i nostri sguardi confusi e sbuffa –Ho detto: lasciami andare!- dice poi nella nostra lingua guardando Omar in cagnesco

-Omar- dico e lui la molla senza però smettere di fissarla, Delila osserva il fratello con sguardo indagatore

-Si può sapere cosa volete? Questo è illegale sapete?- dice scocciata guardandosi in torno per trovare una via di fuga

-Se tu non fossi scappata, noi non ti avremmo inseguita- dice Malachia –Dove si trova la sede della congrega di Russia?- chiede

-Perché dovrei dirvelo? Siete lupi- dice lei seria con un tono un po' schifato

-Si, ma io sono una strega- le dico facendo un passo avanti, lei mi squadra dalla testa ai piedi

-Ibrida- constata alla fine, io annuisco -Inoltre te la fai col lupo...perciò sei una di loro- continua indicando con un cenno il mio compagno –In ogni caso non posso dirvi dove si trova la sede della congrega, perché non lo so- dice infine

-Ma... tu sei una strega- dice Ed, attirando l'attenzione della ragazza su di se

-Un applauso al genio, sì sono una strega ma non ne faccio parte e direi che non sono l'unica a essere indipendente- dice alzando le spalle e alludendo alla mia situazione –Quindi, visto che non posso esservi utile, io andrei- Omar ringhia e le blocca la strada

-Bugia, non ti conviene mentirci strega- dice Sid scuotendo il capo affiancando l'amico

-Non vi sto mentendo, non so dove si riuniscano, in realtà non so neanche se si ritrovano ancora, la sede è stata spostata molto tempo fa e solo le più anziane sanno dove si trova, e qui non si vede una strega anziana da secoli-

-Che significa?- chiede Ed ancora confusa ottenendo un'occhiataccia da parte della strega

-Che siamo rimaste in poche, c'è stato un periodo in cui le streghe venivano condannate per eresia, così molte sono morte e le ultime si sono nascoste rimanendo in solitudine- spiega la ragazza di cui ancora non sappiamo il nome

-E tu?- domando io

-Io cosa?-

-Tu, sei sola?- chiedo, lei scuote la testa

-Mia madre e le mie sorelle vivono qui vicino e mi stanno aspettando, ma prima, perché vi serviva la sede?- mi chiede lei, improvvisamente un senso di fiducia mi invade

-Stiamo cercando le dominatrici delle leggende- dico pentendomene subito dopo

-Elinor?!- dice Sid, io lo guardo scusandomi con gli occhi, non era mia intenzione dirglielo

-Perfetto, ora devo proprio andare- la ragazza inizia a camminare per andarsene ma viene fermata di nuovo da Omar che provoca uno sbuffo da parte della ragazza -Si può sapere cosa vuoi ancora?- chiede stizzita

-Prima, le mie emozioni, non riuscivo a controllarle- dice Omar, parlando per la prima volta –Hai cercato di cambiarle, così come hai fatto ora con Elinor- lei lo guarda scioccata

-Cambiarle? Vuoi dire che lei è...- dice Malachia

-La dominatrice del cuore- dico io guardandola, la sua espressione cambia completamente, da sorpresa diventa piuttosto seria e i suoi occhi trasmettono una freddezza mai provata prima.
-Che volete da me?- chiede la strega

-Non vogliamo farti del male...- dice Malachia

-Non è quello che vi ho chiesto- continua lei seria

-Vogliamo chiederti aiuto, Medea, la capo congrega d'Europa sta cercando me, te e le altre tre dominatrici per ottenere potere, un potere talmente potente che nelle mani sbagliate provocherebbe immensi danni- spiego

-E questo perché dovrebbe interessarmi?- domanda lei

-Pensi davvero che quando lei verrà qui per prenderti, ti permetterà di rifiutare? Se la prenderà con la tua famiglia se veramente ne hai una- dice severo Omar, non l'ho mai visto così, lei lo guarda male e per un secondo mi sembra di intravedere un briciolo di tristezza nel suo sguardo di ghiaccio che si concentra sulla mia guardia.

-Ho capito- dice infine, voltandosi verso di me –Verrò con voi, ma lui- dice indicando Omar –Deve starmi lontano- conclude provocando uno sguardo sorpreso da parte di quest'ultimo.

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Capitolo 13
*** YELENA ***


-Omar, possiamo parlare?- dice Malachia voltandosi per allontanarsi con questo che lo segue, intanto anche Sid e Delila guardano l'amico mentre Eric se la ride.

-Allora, io mi chiamo Elinor- dico porgendole la mano

-Yelena- risponde lei stringendomela, gli altri si presentano

-Quanti anni hai?- chiede Ed –Sembri molto giovane-

-Ho sedici anni- dice, dopo poco tornano Omar e l'Alpha che si presenta a sua volta alla nostra nuova compagna di viaggio.

Omar resta in silenzio e in disparte senza però smettere di osservare Yelena che lo ignora completamente concentrandosi su di me

-Quindi tu sei la dominatrice del sangue- dice guardandomi attenta

-Come fai a...?- chiedo ma non riesco a finire di parlare

-Nelle leggende parlano di una strega nata dal sangue di lupo, tu hai detto di essere una dominatrice e sei l'unica ibrida che io abbia mai visto, quindi ho supposto fossi tu- mi spiega, poi guarda gli altri membri del gruppo soffermandosi su Eric che si trova a pochi passi da Omar –Tu, sei carino, mi piaci- dice avvicinandosi a lui sorridendo provocando un ringhio sommesso da parte di Omar che lei sembra non aver sentito ma che attira la mia attenzione, guardo Malachia che con lo sguardo mi fa capire che me lo avrebbe spiegato dopo e io annuisco.

-Quindi ora quando si parte?- chiede Eric con la strega attaccata al braccio, lui mi sembra allegro dall'avere Yelena addosso e questo mi sorprende ma poi capisco, sta usando ancora il suo potere.

-Smettila- dice Omar rivolto alla strega che lo fulmina con lo sguardo, subito Eric inizia a sentirsi a disagio e si allontana da lei

-Smettila di appiccicarti a me, io ho la ragazza- dice mettendosi dietro a Malachia per nascondersi

-Ah si? E dove è?- chiede scocciata Yelena seguendolo

-Non è venuta con noi, è troppo pericoloso- spiega Malachia mettendosi in mezzo ai due -Partiremo domattina comunque- dice poi rispondendo alla domanda che ha fatto prima Eric –Adesso torniamo all'hotel, e tu, verrai con noi- dice infine con tono autoritario alla strega

-Posso stare in stanza con Eric?- chiede maliziosa

-No- rispondono in coro Omar, Eric e Malachia, io sorrido

-Prima vuoi andare dalla tua famiglia?- chiedo, lei abbassa lo sguardo e quando lo rialza sorride anche se negli occhi leggo solo tristezza

-No, ho mentito, non c'è nessuna famiglia- dice -Non più-

-Questi sono tuoi- dice Delila passandole i fiori che aveva lasciato cadere prima –Se vuoi portarli là ti aspetteremo, però Elinor verrà con te- la ragazzina annuisce e riprende a camminare verso il cimitero con me accanto.

-Senti questo potere?- mi chiede non appena varchiamo l'ingresso, io annuisco e lei sorride -Più è forte più si sente il dolore che le streghe hanno provato quando sono state uccise, lo percepisco sulla pelle come se fosse mio- dice sfregandosi le mani sulle braccia

-Quando lo accetterai...starai meglio- dico guardando i suoi occhi tristi che osservano la lapide, volge lo sguardo verso di me e sento che scruta nel profondo del mio cuore in cerca di qualcosa

-Bugia- dice pochi secondi dopo copiando il tono usato prima con lei da Sid per poi fare una risata senza gioia ed infine tornare insensibile e fredda senza esprimere neanche un emozione, né con gli occhi né col viso.

-Non so se hai voglia di parlarne ma...-

-Infatti, non ne ho voglia- dice interrompendomi con tono serio per poi voltarsi e tornare dagli altri, osservo la lapide e dico una piccola preghiera alla Dea prima di seguirla.

-Allora, Yelena starà in camera con Delila nella stanza 12, per il resto le camere saranno le stesse di ieri notte- dice Malachia, tutti annuiscono e andiamo ciascuno nella propria stanza

-Cosa si mangia?- chiedo sdraiandomi sul letto –Chiamo il servizio in camera?- lui annuisce e ordiniamo qualcosa da mangiare, appena abbiamo finito ci sediamo sul letto per guardare qualcosa alla tv

-Omar non ti è sembrato strano prima?- chiedo appoggiandomi a lui

-Omar mi ha detto che non è niente, ma dal modo in cui si comporta sembra quasi che lei sia sua- risponde il mio compagno

-Pensi che sia la sua compagna?- chiedo sorpresa

-Si, ma lui non è uno che ne parla facilmente, trovare la propria compagna è stupendo ma essere rifiutati da lei ti distrugge- mi spiega –E lei non sembra che voglia ricambiare-

-Sai, anche le streghe hanno il proprio "compagno"- dico –Quando mia madre vide per la prima volta mio padre capì che lui era l'unico per lei, ogni strega ha un compagno ma non è costretta ad accettarlo e non soffre se questo non la ricambia, anche perché di solito capita che questo sia umano e loro non possono percepire l'amore così come lo sentiamo noi- spiego

-Capisco, lei però non sembra avere dei versi sentimenti, hai visto come cambiavano facilmente? Da arrabbiata a seria a felice in pochi minuti, penso che crescendo con la capacità di giocare con i sentimenti degli altri si sia privata della capacità di capire i suoi- riflette Malachia –E questo sarebbe un vero problema per Omar, stare così vicino a lei senza poterla neanche toccare, è comunque un uomo- dice infine, io lo guardo e arrossisco

-Yelena ha solo sedici anni- dico guardandolo, lui ride –E quanti ne ha Omar secondo te? Non è mica molto più grande di lei- dice, io lo guardo e mi blocco

-Quanti anni ha?- chiedo

-Diciannove- mi dice

-Non posso crederci!? Credevo avesse la tua età io- Malachia ride della mia espressione sorpresa e mi tira a se per baciarmi

-Speriamo si risolva tutto- dico ricambiando il bacio per poi continuare a guardare il film.

Per la prima volta dopo secoli, dormo sonni tranquilli, nessun sogno, nessun incubo, infatti quando mi sveglio sono piuttosto riposata, ci prepariamo e ci troviamo nella sala da pranzo per la colazione offerta dall'hotel.

-Buongiorno- dico agli altri entrando nella sala

-'Giorno- rispondono loro in coro, Yelena è seduta tra Sid e Eric e cerca costantemente di imboccare quest'ultimo procurandosi diversi sguardi assassini da parte di Omar che le si è seduto di fronte, io mi siedo accanto a lui e Malachia vicino a me.

-Delila?- chiedo

-Si sta facendo una doccia- dice Omar –Sono passato da lei prima-

-Adesso dove dobbiamo andare? Sono emozionata, non ho mai lasciato la Russia prima d'ora- dice Yelena aggrappandosi a Eric che cerca di scansarsi

-Mia nipote non sarà contenta di questo- dice Ed entrando in sala guardando i due ragazzi con disprezzo per poi sorridere di fronte alla sfrontatezza della strega

-Ed, ti prego, aiutami- dice Eric ma lui lo ignora e gli si siede davanti -Sappi che me lo segno- dice poi il fratello del mio compagno provocando una scrollata di spalle da parte di Ed

-A proposito, come conosci la nostra lingua così bene se non hai mai lasciato la Russia?- le domando, a scuola non impari a parlare così bene dopotutto 

-Magia- dice per poi bere un sorso del cappuccino che ha davanti –La smetti di fissarmi?!- dice appoggiandolo improvvisamente e alzando lo sguardo su Omar.

-No- dice lui semplicemente, lei lo guarda male e sbuffa

-блоха охваченной собака (cane pulcioso)- dice facendo ridere il cameriere che ci passa accanto.

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Capitolo 14
*** UMILIAZIONE ***


-Per prima cosa prenderemo un aereo per Parigi, da lì andremo a La Havre e poi prenderemo un traghetto per raggiungere l'America- dice Delila sempre controllando prezzi e orari su internet
-Scusate, ma...chi paga?- chiede Yelena 
-Non preoccuparti di questo- le risponde Malachia, la famiglia del mio compagno è straordinariamente ricca grazie ai commerci tra loro e gli altri branchi, inoltre il villaggio sorge nel loro territorio e una percentuale delle tasse va a loro, o almeno, questo è quello che in pochi secondi mi spiega Ed.
-Va bene- dice la strega alzando le spalle e tornando a chiacchierare con Eric
-il primo volo disponibile è alle 16 di oggi e ci vorranno quasi quattro ore- dice infine la lupa prenotando il volo.
-Ok, allora andiamo a radunare le nostre cose- dico alzandomi –Yelena, tu devi prendere qualcosa da casa tua?- chiedo
-Ecco, si, un paio di cose le avrei- dice lei sorridendomi –Ma scommetto che andare a prenderle da sola sia impensabile vero?- 
-Già- dice Sid con un sorriso
-Ok, Sid allora, accompagnala tu- dice Malachia
-Mi spiace capo, ma ho altri impegni- dice andandosene, così Malachia si volta verso Delila che si allontana senza neanche lasciarlo parlare –Ok, Omar, andrai tu con lei- dice infine, Yelena si lamenta ma alla fine è costretta ad accettare.
-Elinor, vieni anche tu?- chiede Yelena speranzosa, io guardo Malachia che annuisce –Vai pure- dice, così esco con i due e iniziamo a seguire la strega verso casa sua.
Dopo dieci minuti ci ritroviamo davanti ad una grande casa, malmessa con due uomini addormentati in veranda, Yelena sale le scale e bussa alla porta dalla quale poco dopo sbuca una donna coi capelli biondo platino e le tette senz'ombra di dubbio rifatte, così come le labbra e il neo finto vicino all'occhio.
-Yelena, ieri sera ti aspettavano, dove sei stata?- chiede fingendo preoccupazione guardandoci, squadrando specialmente Omar
-Da amici- risponde semplicemente lei
-Non mentirmi signorina, tu non hai amici- dice per poi ridacchiare falsa
-Devo prendere delle cose- dice Yelena sorpassandola, la donna ci fa entrare e seguiamo la nostra nuova amica su per una rampa di scale.
All'interno la casa è più fatiscente di come lo è fuori, in cima alle scale c'è un lungo corridoio pieno di porte
-La mia camera è qui- dice lei entrando in una di queste, passando accanto ad una porta aperta vedo una ragazza con addosso dei vestiti che lasciano poco all'immaginazione e questa fa l'occhiolino a Omar che stava guardando curioso come me, entriamo nella stanza e notiamo che il letto matrimoniale non è rifatto, le pareti sono spoglie e c'è solo un piccolo armadio dal quale tira fuori una borsa già pronta, io la guardo confusa
-Che c'è? Per ogni evenienza- dice scrollando le spalle, scendiamo e la donna la ferma di nuovo
-Lo sai che non puoi lavorare per privati- dice a Yelena –La metà di ciò che guadagni è mio di diritto, brutta ingrata- dice fermandola per un braccio provocando un ringhio da parte di Omar che la fa scostare dalla paura –Okok, calmati, è tutta vostra...tanto non fruttava molto- dice lasciandoci uscire per poi sbattere la porta dietro di noi.
-Che significa?- chiede Omar
-Nulla di cui vi dobbiate preoccupare- dice lei senza voltarsi continuando a camminare fissa con sguardo perso ad osservare la strada innevata.
Alle 16 siamo in aeroporto e atterriamo a Parigi che sono le 19 passate, ci fermiamo a mangiare un panino da McDonald scoprendo con mia grande sorpresa che nessuno tra i lupi ne avevano mai mangiati prima, infine partiamo per raggiungere La Havre, verso le 22 ci fermiamo a dormire accampandoci in un piccolo boschetto e accendiamo un fuoco per scaldarci.
-Ok, facciamo un gioco- dice Yelena attirando l'attenzione di tutti
-Che gioco?- chiede Ed sedendosi vicino al falò 
-Obbligo o Verità, non ci si può tirare indietro però quando si inizia a giocare- dice, stranamente tutti accettano di giocare e la prima domanda spetta a Yelena poiché è lei ad aver scelto il gioco
-Allora...Elinor!- dice indicandomi –Obbligo o verità?-
-Verità- rispondo
-Allora, qui sappiamo tutti benissimo che stai con Malachia, ma la domanda è: hai mai avuto un ragazzo prima di lui?- chiede, io arrossisco
-Uno si- rispondo beccandomi uno sguardo da parte del mio compagno –Malachia, Obbligo o verità?- chiedo poi 
-Verità- risponde ancora imbronciato
-Quante ragazze hai avuto prima di me?- chiedo
-Ahia- risponde Eric ridendo, procurandosi uno schiaffo dal fratello
-Numero preciso?- chiede, io annuisco –Seria, solo una- dice guardandomi –Non seria...cinque o sei?-
-Ah, e poi ti imbronci solo perché ne ho avuto uno prima di te?- chiedo imbronciandomi a mia volta, lui si avvicina a me e mi abbraccia tirandomi a se
-Dai, lo sai che amo solo te- dice cercando di baciarmi, io sorrido e annuisco –Lo so, scemo, e tu sai che anche io amo solo te, quindi è inutile che ti arrabbi- dico rispondendo al bacio
-Ok, tocca a me- dice il mio compagno –Ed-
-Verità-
-Sei vergine?- chiede, il ragazzo arrossisce di botto e annuisce provocando sguardi scioccati da parte di tutti
-Che c'è? Non ho ancora trovato la mia compagna- dice riprendendosi dall'imbarazzo, io tiro uno schiaffo alla spalla del mio ragazzo –Vedi? Lui sì che è bravo- dico facendolo ridere.
Dopo un po' di domande arriva il turno di Sid –Yelena- dice, lei lo guarda –Verità- dice ancor prima di sentirsi fare la domanda –Sei vergine?- 
-No- dice, Omar la fissa intensamente –Eric-
-Obbligo- risponde lui, lei si picchietta la guancia –Dammi un bacio- lui sbuffa appena e le dà il bacio, sempre sotto lo sguardo attendo di Omar
-Omar-
-Verità- risponde lui senza però smettere di osservare Yelena che ricambia lo sguardo
-Se dovessi dare un aggettivo a Yelena, quale sarebbe?- lui ci pensa un attimo continuando a guardarla serio
-Debole- risponde, lei si alza 
-Debole?! Come ti permetti?!- dice arrabbiata
-Yelena, con quante persone sei andata a letto?- chiede poi lui con tono schifato rivolto a lei ignorando la sua sfuriata
-Non sono affari tuoi!- risponde lei urlando, gli altri sono tutti zitti ad osservare la scena
-Hai detto che non ci si può tirare indietro una volta iniziato giusto? Ti pagano vero? È di questo che parlava la donna in casa tua- continua lui, gli altri guardano Omar senza capire –Per questo non vuoi farci sapere con quanti sei stata? Sono talmente tanti che non ti ricordi il numero preciso?- lei si avvicina a lui e gli tira uno schiaffo facendo immobilizzare tutti
-Ti diverte così tanto umiliarmi?- chiede senza però nessuna emozione come al solito -Beh, dovresti fare di meglio...sono stanca di giocare- dice dopo qualche secondo di silenzio non ricevendo nessuna risposta per poi andare a sedersi lontano da noi appoggiata ad un albero.
-Hai esagerato- dico alzandomi ma Malachia mi ferma scuotendo la testa –Lasciala sola, con le persone intorno non riuscirà a sfogarsi- dice, io annuisco e preoccupati decidiamo di andare a letto, il primo turno di guardia tocca ad Omar che continua ad osservare Yelena che invece gli dà le spalle.
Ad un certo punto il mio compagno, credendomi addormentata, si alza piano per non svegliarmi e va a sedersi vicino ad Omar.
Io apro gli occhi per osservare la scena senza farmi vedere e origlio la loro conversazione –Se fai così lei finirà per odiarti- dice Malachia indicando Yelena col capo.
-Lo so- dice semplicemente l'altro passandosi una mano tra i capelli che stanno iniziando a ricrescere –Ma mi fa imbestialire l'idea che qualcun altro l'abbia toccata, quando io non posso farlo- dice ringhiando a bassa voce
-So cosa provi, amico, ci passiamo tutti, ma per lei è diverso, non è come noi, sa che sei tu il suo compagno ma non riesce a comprenderlo- gli spiega –Perché invece di allontanarla non la aiuti a capire?- dice dandogli una pacca sulla spalla per poi tornare da me, io chiudo gli occhi velocemente ma non abbastanza da non farmi notare da lui.
-Credevo dormissi- dice sdraiandomisi accanto, io sorrido –Beccata- dico accoccolandomi tra le sue braccia prima di addormentarmi per davvero.

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Capitolo 15
*** EMOZIONI ***


Il giorno seguente Yelena cerca in tutti i modi di allontanarsi da Omar e questo la lascia fare, riprendiamo a camminare e facciamo diverse pause durante il percorso per i bisogni o per mangiare qualcosa.

-Stanotte ci sarà la luna piena- dice Ed verso Omar e Malachia mentre siamo fermi a rifocillarci vicino ad un fiume

-Che significa?- chiede Yelena curiosa bagnandosi i capelli con dell'acqua

-Nulla- risponde Omar senza neanche guardarla ma si vede che c'è qualcosa che non va

-Malachia?- chiedo sperando di ricevere una risposta soddisfacente

-Durante la notte di luna piena noi lupi non riusciamo a controllare i nostri "istinti"- spiega –Ciò significa che è pericoloso per voi due starci troppo vicine, in primo luogo perché siete streghe-

-Istinti?- domanda la mia amica senza capire

-Beh, la nostra parte animale prende il sopravvento e cercheremmo di... diciamo...avere la nostra compagna- spiega, io lo osservo confusa

-Accoppiarsi, un lupo durante la notte di luna piena cerca di accoppiarsi con la propria compagna- dice Sid stufo di girarci intorno, io arrossisco appena e poi lancio uno sguardo a Omar che sembra piuttosto preoccupato

-Quindi dovremmo nasconderci?- chiede Yelena senza dar troppo peso all'affermazione di Sid, dopotutto lei non è preoccupata di questo visto che non sa di essere la compagna di Omar o, almeno, non lo capisce.

-Si, e anche bene, un lupo può fiutare la sua compagna per chilometri se la incontra almeno una volta- spiega Sid  guardando Omar che sbuffa -E se ancora non la possiede sarà ancora più intenzionato a trovarla-

-Capito...- dico guardando il lupo e poi la dominatrice del cuore -A che ora sorge la luna?- chiedo rivolta a tutti i lupi

-In teoria la luna inizierà a sorgere intorno alle 18 ma sarà piena dalle 23 all'una di notte- dice Delila

-Allora verso le 19 voi vi incamminerete e avrete circa quattro ore di vantaggio, cercate di allontanarvi il più possibile, appena la luna piena sarà passata vi troveremo- dice il mio compagno

-Se siete certi di trovarci finita la luna piena, come sapete che non ci troverete nel mentre?- chiede Yelena

-Fidati di noi- dice Sid

-Fosse facile- sussurra lei

La sera arriva molto velocemente e verso le 19 io e Yelena ci incamminiamo verso nord cercando di distanziarci il più possibile dagli latri.

-Allora...- dico, ma Yelena mi blocca

-Ti prego non farmi domande- dice guardandomi

-Va bene, allora magari comincio col raccontarti qualcosa io, poi se ti va lo fai tu ok?- chiedo

-Non sei una che si arrende vero?- chiede osservandomi

-Neanche tu mi pare- dico facendola sorridere

-Va bene- mi conferma poi inizio a raccontarle della mia famiglia, di come abbiamo vissuto prima della morte di mio padre e del giorno in cui mia madre fu uccisa, di come ho incontrato Malachia e di tutto quello che è successo da allora.

-Mi dispiace per i tuoi genitori- dice mostrando per la prima volta volontariamente la sua tristezza

-Mia madre era una strega, come si può facilmente capire- dice dopo vari minuti di silenzio –Io non ho mai saputo chi fosse mio padre, so solo che gli somiglio molto dato che di mia madre ho solo il colore degli occhi, e, molto probabilmente, io e le mie sorelle abbiamo padri diversi, non c'è mancata una figura maschile però, nostra madre ha sempre cercato di non farci mancare niente, ci ha fatto sia da mamma che da papà ed eravamo molto felici- mi spiega –Avevo quattro sorelle di 7, 5, 3 e 2 anni e si chiamavano rispettivamente Aalina, Emma, Inessa e Mavra- prende un respiro profondo prima di continuare a raccontare –Siccome le mie sorelle erano molto piccole non sapevano come controllare e nascondere i propri poteri e mia madre le teneva per lo più in casa per paura che qualcuno potesse scoprirlo, le persecuzioni delle streghe erano finite da secoli ma lei sapeva che la paura poteva far fare agli altri qualcosa di terribile; qualcuno ha scoperto e svelato il nostro segreto e loro sono morte, stavano visitando mio nonno al cimitero quando è successo, mia madre lavorava nel posto in cui io ho vissuto e dopo la sua morte sono stata presa da Mrs Wristen, la donna rifatta che avete incontrato tu e il собака (cane) l'altro giorno-
-Su internet c'è scritto che nel cimitero le ultime streghe erano state massacrate nel XIX secolo- dico confusa

-Si, ma quelle erano solo delle vecchie che preparavano intrugli abortivi come hobby, non erano vere streghe, ma gli придурки (stronzi) che hanno ucciso mia madre hanno pensato che sarebbe stato più giusto farlo dove altre "simili" erano morte- mi spiega 

-Mi dispiace molto- dico

-Non devi, non è colpa tua- risponde lei

-Se vuoi piangere, non è un male, aiuta a sfogarsi. Una volta mio padre disse che le persone forti sono quelle che non trattengono il dolore- le comunico fermandomi a guardarla sorridendole triste

-Allora credo che Omar abbia ragione, sono una debole- dice per poi farmi un sorriso -Penso sia ora di fermarsi- si guarda intorno

-Hai ragione, sono ore che camminiamo, la luna è quasi piena e dovremmo riposarci, vieni, mettiamoci là sopra- dico permettendole di cambiare argomento, indicando un albero –In caso dovessero raggiungerci- lei annuisce e ci arrampichiamo per poi sederci sui rami, tiro fuori dal mio zaino una coperta e gliela passo per poi prenderne un'altra per me.

Yelena osserva il cielo, per tutto il tempo guarda la luna che piano piano si riempie e sospira, fino ad ora nei suoi occhi ho saputo scorgere solamente tristezza in quei pochi attimi in cui le emozioni hanno preso il sopravvento

-Cosa è stato?- chiede, io la guardo confusa senza capire, ero talmente concentrata a pensare che non mi sono accorta del rumore che ora riesco a sentire chiaramente, chiudo gli occhi e cerco di percepire meglio, sono dei passi qualcuno sta correndo nella nostra direzione ed è molto vicino, faccio un incantesimo di protezione mentre Yelena continua ad osservare un punto nel bosco, guardo nella stessa direzione e vedo un lupo rosso piuttosto arrabbiato con le fauci snudate, capisco subito che si tratta di uno dei nostri amici poiché è troppo grande e i suoi occhi sono troppo gialli per un canide normale.

-Omar- dice lei semplicemente nella sua direzione, questo continua a fissarla e si alza su due zampe, riprende per metà le sembianze umane, ma con gli occhi e gli artigli tipici del lupo e le zanne, emette un ringhio ed inizia a camminare nella nostra direzione

-Yelena, forse sarebbe meglio cercare di scappare- le dico mentre la vedo scendere dall'albero per mettersi di fronte al ragazzo, lascia cadere la coperta che aveva addosso e rimane immobile.

-Non preoccuparti, è tutta una questione emotiva, cose che posso gestire- dice senza voltarsi, il suo sguardo è concentrato in quello del mio amico e un leggero brivido la percorre ma non capisco se è paura o adrenalina.

-Omar- dice quando lui si mette esattamente davanti a lei, io scendo dall'albero e nonostante il baccano che faccio il lupo non distoglie lo sguardo da Yelena

–Calmati- dice semplicemente lei, lui ringhia e si avvicina ancora di più annusando il collo della strega che rimane immobile, poi le prende un braccio e la tira verso di se per poi ricominciare a guardarla negli occhi.

-Calmati- ripete lei, gli appoggia le mani sul petto e una leggere luce rossastra si sprigiona e li avvolge, le zanne rientrano e anche le unghie lasciando del lupo solo gli occhi.

-Yelena?- dice Omar tornando in sé, la luna ancora piena illumina il suo volto sconvolto mentre si guarda intorno, poi osserva se stesso e il cielo –La luna- dice come per rendersi conto che nonostante l'ora lui sia umano, poi si accorge di stringere ancora il braccio della strega e la lascia andare notando un leggero livido, riprende le sembianze del lupo rimanendo però calmo e le lecca il braccio per poi abbassare il muso in segno di scuse, la luce si affievolisce e il lupo corre via lasciandoci qui a guardarlo allontanarsi.

-Tutto bene?- chiedo a Yelena andandole in parte e rimango sorpresa, la mia amica sta guardando il punto in cui il lupo è andato tenendosi una mano sul petto come se le facesse male, ascolto attentamente e grazie alla parte di lupo in me riesco a sentire il battito accelerato del suo cuore.

-Yelena?- chiedo, lei scuote la testa e mi guarda confusa, le ripeto la domanda e lei annuisce.

-Si, tranquilla, benissimo- dice prima di tornare a sedersi sotto l'albero coprendosi con la coperta che aveva lasciato cadere prima senza più dire una parola per il resto della nottata.

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Capitolo 16
*** RIVELAZIONI ***


Il giorno seguente ci svegliamo e dopo neanche mezz'ora i nostri compagni di viaggio ci raggiungono, il livido sul braccio di Yelena si vede già meno grazie ad una pomata improvvisata la sera precedente e nessuno sembra farci caso a parte Omar che non fa altro che guardarla.

-Ma se in forma di lupo siete così veloci, perché non possiamo viaggiare con voi tramutati?- chiede Yelena guardandoli mentre facciamo colazione tutti insieme con dei piccoli sandwich rompendo il silenzio, nessuno ha avuto voglia di parlare di ciò che è accaduto durante la notte.

-Perché se qualcuno dovesse vederci sarebbe difficile spiegare due ragazze a cavallo di lupi di dimensioni mostruose in giro per i boschi- spiega Delila

-Si ma noi potremmo fare un incantesimo che ci renderebbe praticamente invisibili- continua Yelena -Conosco un incantesimo che fa scivolare la luce sui nostri corpi quindi nessuno potrebbe vederci-

-Far scivolare la luce?- chiede Eric

-Si, praticamente guardare nella nostra direzione sarebbe fastidioso per umani o streghe e anche per i lupi, per cui passeremmo inosservati in caso qualcuno dovesse avvicinarsi a noi- finisce

-Potrebbe essere una bella idea, inoltre ci metteremo molto meno- afferma Delila –Ci vuole ancora tutta la giornata da umani, in lupi ce impiegheremo solo qualche ora-

-Elinor, potresti aiutarmi?- chiede la strega guardando nella mia direzione, io annuisco e dopo che lei mi ha spiegato le parole dell'incantesimo ci sediamo tutti in cerchio mano nella mano

-Pronta?- chiedo alla mia amica e lei annuisce, chiudiamo gli occhi e abbassiamo la testa per poi cominciare a intonare in coro per otto volte la frase : - Sol, qui obscure luna, illa nobis faciet illam-* 

-Ricordate che non possono vederci ma possono sentirci- dico agli altri

-Perfetto...- dice la strega alzandosi e togliendosi la terra dal didietro -Eric? Mi porti tu?- chiede Yelena guardandolo con un sorriso malizioso, questo sbuffa e scuote la testa

-Neanche per sogno, piuttosto vengo a piedi- risponde lui facendoci ridere tutti, tranne Omar che rimane zitto, sembra pensieroso.

Dopo aver deciso chi porta chi, mi ritrovo davanti Malachia versione lupo, è la prima volta che lo vedo così, il manto è bianco come la neve tranne per un'enorme chiazza nera sul muso, gli occhi rossi mi osservano, è davvero bellissimo.

-Solitamente gli Alpha sono neri- dice Yelena osservandolo –Completamente neri- specifica, il mio compagno soffia e si avvicina a me per poi sfregarmi il muso sulla pancia, gli do una carezza e sorrido

-Lui è speciale- dico dandogli un bacio sul capo prima di salirgli in groppa, Yelena sbuffa salendo in groppa a Delila, anch'essa lupo rosso come il fratello

-Non credo che capirò mai queste cose- dice stringendosi forte alla lupa che inizia a correre in direzione La Havre, seguita da Sid e Omar, in cima al gruppo ci mettiamo io e Malachia con accanto Eric, un lupacchiotto nero con gli occhi ambrati.

Non appena raggiungiamo La Havre, fortunatamente dopo un unico breve incontro con una coppietta intenta a fare un pic-nic, prendiamo i biglietti per il traghetto per raggiungere l'America e verso sera salpiamo, le cabine sono due, una per i maschi e una per le femmine e subito dopo cena noi ragazze ci chiudiamo in camera per chiacchierare.

-Quindi...Elinor, hai detto di aver avuto un ragazzo prima di Malachia- dice Yelena guardandomi –Come era? Fin dove vi siete spinti?-

-Emh, in realtà ci siamo solo baciati, una volta, ed è stata più saliva che altro- faccio una faccia schifata al solo ricordo facendo ridere le mie due amiche –Non posso proprio definirlo fidanzato comunque, siamo stati insieme solo tre giorni- spiego

-Delila?- chiedo io rivolta alla mia amica –Sei mai stata fidanzata?-

-Diciamo che fidanzata è un parolone- spiega –Noi lupi non ci fidanziamo se non con la persona che ci è destinata, però non siamo tutti verginelli come Ed, ho avuto anche io le mie avventure- ci mettiamo a ridere tutte insieme

-E quale "avventura" ti è piaciuta di più?- domando

–Beh, se devo essere sincera, il migliore a letto tra tutti quelli con cui sono stata è Sid- io mi blocco e la osservo

-Non posso crederci, Sid?! Davvero?!- lei annuisce

-Se Omar dovesse scoprirlo però sarebbe bello che morto immagino- continua lei provocando uno sbuffo in Yelena, sentiamo un tonfo e dei lamenti venire da fuori ma non ci facciamo molto caso

-E tu Yelena?- chiede Delila sorridendo cambiando argomento

-Io cosa?- chiede

-Beh hai detto di non essere vergine, quindi penso che tu abbia avuto un fidanzato no?- chiede ancora, lei abbassa lo sguardo

-In effetti ho avuto un fidanzato- dice –Si chiamava Ioan, siamo stati insieme cinque mesi e sì, l'abbiamo fatto- alza lo sguardo –Però è successo una sola volta e devo dire che non è stato il massimo, avevo 13 anni e lui 15 e nessuno dei due era molto esperto- sorride ripensandoci

-Perché vi siete lasciati?- domando quindi

-È morto- dice alzando le spalle, io rimango sorpresa e lo stesso vale per Delila

-Mi dispiace molto, come è successo?- le appoggia una mano sulla spalla

-Non dispiacertene, sono stata io a ucciderlo- questa affermazione ci blocca definitivamente e rimaniamo immobili a guardarla –Quando ci siamo messi insieme io ancora non conoscevo il mio potere di dominare i sentimenti ma sapevo di essere una strega- spiega –Gli svelai che le mie sorelle e me come mia madre avevamo dei poteri e lui promise di non dire niente- prende un respiro profondo e si alza in piedi per poi sedersi sul letto, allontanandosi da noi –Un giorno la mia famiglia andò a portare dei fiori sulla tomba della madre di mia madre ma io non volli andare perché Ioan mi aveva chiesto di vederci, e mentre io lo aspettavo loro furono uccise.

Non si presentò e il giorno dopo, quando venni a sapere della mia famiglia andai a cercarlo, quando lo trovai si scusò senza specificarne la ragione ma non serviva dire nulla, capii immediatamente, lui aveva parlato di noi a qualcuno che poi aveva pianificato tutto.

La rabbia che provai era talmente forte che superò perfino il dolore che provavo in quel momento, senza rendermene conto in pochi istanti lui era morto, non fisicamente, ma tutti i sentimenti felici provati da lui vennero eliminati, i suoi occhi erano spenti e privi di qualsiasi emozione, mi ricordo che eravamo circondati da una luce grigia e fu in quel momento che conobbi il mio potere, pochi giorni dopo seppi del suo suicidio- finisce di raccontare lasciandoci senza parole

-È stato un incidente- dico guardandola –Mi è successa una cosa simile quando ho utilizzato per la prima volta il mio potere, ho quasi ucciso una persona- le faccio sapere ripensando a quello che ho fatto a Sam.

-Ho sonno- dice sdraiandosi e voltandosi senza dar peso alle mie parole, dandomi le spalle, io guardo Delila che scuote la testa come per dirmi di lasciar perdere e mi avvicino alla porta per spegnere la luce

-Ssh, smettila lasciami andare- sento qualcuno bisbigliare e quindi apro la porta trovandomi davanti solo un corridoio vuoto.

Il giorno seguente andiamo nella stanza dei ragazzi per chiamarli poiché entro un'ora saremmo arrivati e quando entriamo notiamo che sono tutti piuttosto silenziosi

-Che hai fatto all'occhio?- chiedo guardando Sid che ha un occhio nero

-Nulla di che, ho solo sbattuto contro una mensola ieri sera- dice, io mi guardo attorno e poi lo guardo confusa, non c'è neanche una mensola in camera

-Ah, lasciamo perdere- dice uscendo dalla stanza, Omar si avvicina alla porta pronto per uscire anche lui

-Tu invece che hai fatto alla mano? Un'altra mensola?- chiede Yelena rivolta al ragazzo che ora che ci guardo ha la mano con le nocche livide

-Può darsi- dice sorridendo prima di uscire, Yelena lo guarda uscire e con mia grande sorpresa posso notare un leggero rossore sulle sue guance.

-Ok, siamo pronti- dice Malachia facendoci uscire tutti per poi andare sul ponte.

-Dove dovrebbe trovarsi la prossima dominatrice?- chiede Eric

-Beh la sede della congrega americana dovrebbe trovarsi nei pressi di Washington se non sbaglio, cominciamo da li- rispondo io guardando Yelena che annuisce, dopo circa tre ore di taxi raggiungiamo la grande città dove in poco tempo riusciamo a trovare la sede.

-Wow- dice Eric di fronte all'enorme palazzo che ci si riserva davanti, ha un colonnato che sorregge un portico enorme e un gigantesco portone di legno fa da ingresso.

-Già, piuttosto bella vero?- dice una voce dietro di noi, ci voltiamo tutti e ci troviamo davanti una donna di circa trent'anni che ci sorride –Posso aiutarvi in qualche modo?- ci chiede cortese, i miei amici rimangono immobili senza parlare e senza neppure sbattere le palpebre, Yelena mi picchia nel braccio facendomi voltare verso di lei che sta guardando accigliata la donna che percepisco essere una strega, anche se la sua aura è piuttosto leggera probabilmente per un incantesimo di occultamento

-Si, penso proprio di si- dice la mia amica avvicinandosi a lei –Per prima cosa puoi annullare il tuo incantesimo, sblocca i nostri amici- la donna spalanca leggermente gli occhi ma quando parla mantiene un tono calmo

-Beccata- dice sorridendo nervosa, improvvisamente i ragazzi ritornano in sé

-Dobbiamo parlare con la capo congrega, dove si trova?- dice Malachia scuotendo il capo per riprendersi 

-A cosa vi serve?- chiede curiosa la donna osservandoci uno ad uno

-Dobbiamo parlarle di questioni di vitale importanza, ci serve il suo aiuto- dico io seria

-La cosa mi incuriosisce, prego seguitemi- dice sorpassandoci per poi entrare nella casa subito seguita da noi.

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Capitolo 17
*** MORTE ***


Non appena varchiamo la soglia d'ingresso notiamo che la casa al suo interno è ancora più grande di come sembra da fuori, davanti a noi si presenta un'enorme scalinata in marmo bianco, al piano terra noto un salotto enorme in cui ci fa accomodare e altre due porte che non so dove conducono, il camino acceso riscalda l'ambiente della stanza in cui ci troviamo, sulle pareti si trovano molti dipinti tra cui il ritratto di una donna con una bambina e posso notare la strabiliante somiglianza con la strega incontrata poco prima, stessi capelli biondi e stessi occhi verdi.

-Perfetto- dice una voce dietro di noi -Di cosa volevate parlarmi?- mi volto e vedo la donna che ci ha fatti entrare che però si è cambiata d'abito, ora indossa un paio di jeans neri con una camicia a maniche corte con una spilla che mostra lo stemma della loro congrega.

-Quindi sei tu il boss qui- dice Sid, lei annuisce e sorride -Boss è un parolone ma si, qui sono io a comandare, almeno per le decisioni importanti-

-Se lo dice lei...- commenta il lupo continuando ad osservarla quasi preoccupato che possa nuovamente usare la magia su di noi

-Comunque, il mio nome è Vicky...mi chiedo, perché un gruppo di lupi è accompagnato da due streghe?- Malachia che è in piedi accanto a me mi stringe a sé con una mano prendendomi per i fianchi come per proteggermi, alla donna questo gesto non sfugge e ci osserva

-Capisco...tu però non sei solamente una strega o sbaglio?- dice avvicinandosi a me

-Infatti, mia madre era una strega ma mio padre era un lupo- dico seria, lei mi osserva con attenzione quasi con nostalgia e annuisce convinta della mia risposta, stranamente senza un minimo di sorpresa

-Siete molto forti per essere così giovani- commenta avvicinandosi a Yelena per poi sorpassarla e sedersi su una poltrona –Allora, ditemi-

-Stiamo cercando la terza dominatrice delle leggende- dice Yelena guardandola, la donna la guarda confusa

-E a cosa dovrebbe servirvi?- chiede infatti perplessa –E poi le leggende sono famose per essere tali, chi dice che esse esistano?-

-Sappiamo per certo che le leggende sono vere, ci serve ritrovarle prima che lo faccia Medea- dico io

-La capo congrega d'Europa?- chiede sempre più confusa, io annuisco decisa

-Noi pensiamo che stia cercando le cinque dominatrici per ottenere il potere della prima figlia della Dea, Ada...e questo sarebbe un enorme problema per noi lupi- dice Malachia

-Voi pensate?- domanda ironica -Questo non mi dice nulla, non posso basarmi su delle supposizioni, e poi non è un mio problema ciò che riguarda voi lupi-

-Pensa davvero che se ottenesse tutto quel potere si fermerebbe a conquistare i lupi? Potrebbe tranquillamente ottenere il controllo di tutte e quattro le congreghe, cosa glielo impedirebbe? e a quel punto sarebbe inarrestabile- dico io, lei si mette a pensare poi mi guarda negli occhi

-Come fate ad avere la certezza dell'esistenza delle dominatrici?- chiede sospetta

-Io sono Yelena, la dominatrice del cuore- 

-Io sono Elinor, la dominatrice del sangue- diciamo io e la mia amica facendo un passo avanti, la donna senza distogliere lo sguardo da noi fa un gesto verso una delle streghe che passavano

-Portate qui Liv- dice, la giovane sussulta e sta per ribattere ma Vicky la interrompe, le fa segno di sbrigarsi e mentre la ragazza se ne va riprende a concentrarsi su di noi –Penso che lei sia ciò che state cercando, ho notato che la sua magia è troppo forte per la sua età, sin dalla sua nascita ho capito che era speciale- mentre parla torna la strega di prima che tiene per mano una bimba di sei anni.

-Mamma!- dice staccandosi dalla sua accompagnatrice per correre verso Vicky che la prende in braccio e le sorride, la bimba ha i capelli biondi lunghi fino a metà schiena e gli occhi blu come il mare.

-Hey Livia, ti devo presentare delle persone- dice sempre sorridente la strega, la bimba annuisce e si volta a guardarci, vedo Ed irrigidirsi non appena la vede e sento un leggero verso uscirgli dalle labbra ma sembra che a parte i lupi che ora lo fissano sbalorditi, nessun'altro l'abbia sentito.

-Ciao- dice muovendo la manina e sorridendo allegra

-Vedete, quando è nata io ho rischiato di perdere la vita, anzi, per qualche minuto sono morta ma sembra che lei mi abbia salvata, inoltre a volte capita che curi senza rendersene conto degli uccellini caduti dai nidi che trova in giardino ma noi non conosciamo incantesimi per riportare in vita i morti, credevo fosse impossibile, così ho iniziato a pensare che lei fosse speciale, ho fatto delle ricerche e ho iniziato a pensare che lei fosse quella che chiamano la dominatrice della morte- la bimba guarda negli occhi tutti poi scende dalle gambe della madre e corre verso Ed che indietreggia sorprendendomi, si osservano per qualche attimo in silenzio

-Tu sei il mio fidanzato?- dice la piccola guardandolo negli occhi e piegando la testa di lato, Ed rimane immobile ad osservarla e poi le sorride prima di annuire felice, lei scoppia a ridere e alza le braccia per farsi prendere in braccio dal lupo, la madre però si alza dalla poltrona e lo guarda con un misto di rabbia e confusione.

-Che significa?- chiede

-Beh, ecco...sono cose da lupi...- Ed balbetta senza riuscire a dire nulla, è la prima volta che lo vedo in difficoltà, un leggero rossore gli appare sulle guance

-È mio!- dice la bimba abbracciandolo forte, io rido nel vedere Livia che cerca di arrampicarsi sulla testa del ragazzo ma cerco di non farmi sentire da Vicky che sembra piuttosto arrabbiata della cosa

-Finalmente l'hai trovata Ed!- dice Sid dandogli una pacca sulla spalla –Però mi sa che resterai vergine ancora per un bel po'- dice ridendo, la madre di Liv non sembra apprezzare il senso dell'umorismo del biondo e toglie schifata la bambina dalle braccia del ragazzo prima di scaraventare i due lupi con un colpo di vento contro il muro

–Non osare toccare mia figlia con quelle tue sudice mani, lupo- dice furibonda

-Fai qualcosa- dico a Yelena che osserva la scena divertita, i lupi tranne Ed iniziano a perdere le sembianze umane, spuntano artigli e zanne ma rimangono comunque immobili a ringhiare verso la capo congrega per proteggere il loro compagno

-Ci provo- mi risponde la strega e una nebbia blu inizia ad avvolgere tutti i nostri compagni che tornano normali e si calmano improvvisamente, Vicky però non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi e fa un passo verso Ed pronta a colpire nuovamente ma Livia si posiziona davanti a lei e si mette a piangere osservando la madre.

-No mamma! No!- urla –Se gli fai male non ti voglio più bene!- continua andando verso Ed che si massaggia la testa dolorante –Sei cattiva, mamma! Brutta!-

-Tranquilla piccola, sto bene- dice il ragazzo quando la bimba si avvicina a lui accarezzandogli la testa mentre lei piange –La mamma l'ha fatto perché ti vuole bene- le spiega –Non essere arrabbiata- questa si calma e sorride con ancora le lacrime agli occhi, poi il ragazzo si alza e va verso Vicky

–Ti chiedo scusa- dice chinando il capo –Ma non la lascerò ora che l'ho trovata, per nulla al mondo, quindi vi chiedo per favore di darmi la possibilità di stare con Liv- finisce abbassando il capo in segno di rispetto, Livia si mette accanto a lui e fa la stessa cosa ridacchiando come se fosse un gioco.

La donna sembra sorpresa del comportamento del ragazzo

-È solo una bambina- dice in un sussurro sconsolata

-Non mi importa, aspetterò- risponde Ed, Vicky sorride prima di appoggiargli una mano sulla spalla e fargli alzare il capo –Promettimi che la proteggerai a qualunque costo e avrai la mia benedizione- dice la capo congrega, dopotutto sa che non può mettersi in mezzo al volere della Dea Luna, inoltre il gesto di Ed deve averle fatto capire cosa significhi Liv per lui, dopotutto un lupo non abbasserebbe mai il capo di fronte ad una strega.

-Hai la mia parola- dice Ed sorridente per poi voltarsi e abbracciare Livia che ridacchia -Papà sarà super contento- urla felice provocando uno sguardo di paura da parte di Ed.

 

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Capitolo 18
*** SCAPPARE ***


Vicky osserva le valigie che abbiamo ancora con noi poi guarda Malachia -Se vi va bene passare la notte qui, noi abbiamo delle camere libere- dice, il mio Alpha fa un cenno d'assenso col capo e io ringrazio, ci mostrano le stanze e ci fanno fare un giro della casa.

-Mio marito sarà qui a momenti, dopodiché verrà servito il pranzo- ci spiega Vicky -Ora potete rinfrescarvi un po' e riposarvi- dice dopo averci riportati in soggiorno.

-Ok, io vado a farmi un bagno rilassante con tantissima schiuma- dice Yelena stiracchiandosi -Eric, vuoi farmi compagnia?- chiede maliziosa, il ragazzo arrossisce e scuote velocemente la testa, la strega ridacchia ed esce dalla stanza per dirigersi nella sua, Omar la osserva uscire e dopo qualche minuto se ne va anche lui senza dire niente.

-Io mi do una rinfrescata veloce- dico andandomene a mia volta, entro nella stanza che hanno dato a me e Malachia, mi spoglio e mi infilo sotto la doccia, pochi secondi dopo entra anche Malachia

-Malachia, mi stavo chiedendo una cosa- dico aprendo leggermente la cabina della doccia per guardarlo -Io sono per metà lupo e mia madre mi ha spiegato che avendo il sangue misto vivo più a lungo di ogni altra strega- spiego -Ma un giorno anche io morirò e come me anche Yelena e Liv non sono immortali, come faranno Omar e Ed quando loro non ci saranno più? E tu?-

-Quando qualcuno di immortale si lega a qualcuno di mortale, quest'ultimo ottiene l'immortalità, sarebbe crudele legare qualcuno per sempre sapendo che poi uno dei due non ci sarà più- mi spiega lui rassiurandomi

-E...metti caso che uno dei due muore...per un incidente o perché viene ucciso..- chiedo abbassando lo sguardo ripesando ai miei genitori -L'altro rimarrà solo per sempre?-

-Beh, noi lupi abbiamo solo una compagna per la vita- dice appoggiandosi con la schiena al lavandino -Se essa ci rifiutasse o dovesse morire abbiamo due possibilità, o ci lasciamo morire a nostra volta consumati dalle emozioni oppure possiamo condividere il nostro dolore con qualcuno a cui è successo lo stesso o che non trova il proprio compagno, anche se è rischioso legarsi a qualcuno che potrebbe trovare la propria compagna da un momento all'altro- mi spiega -Se il lupo legato ad una umana o ad una strega perde la vita, essa sentirà un vuoto ma gli umani non percepiscono il proprio compagno quindi per loro è più facile voltare pagina e dimenticare, per noi è un po' più difficile-

-Ho capito- dico sospirando -Se mi succedesse qualcosa, non azzardarti a lasciarti morire- dico guardandolo seria, dopotutto siamo in lotta contro una congrega intera che mi vuole morta, ci saranno circa 500 streghe a darmi la caccia

-Farò in modo che non ce ne sia bisogno- dice guardandomi, io sorrido e finisco velocemente di lavarmi.

"Il pranzo è pronto" dice una voce di donna nella mia testa e dallo sguardo che mi lancia Malachia capisco che l'ha sentita anche lui, mi vesto in fretta e corriamo nella sala da pranzo dove notiamo quasi tutti i nostri amici seduti, in più vedo un uomo sulla trentina seduto vicino a Vicky che tiene in braccio Liv e osserva male Ed

-Elinor, Malachia, vi voglio presentare mio marito, Dean- dice la capo congrega indicandoci il signore

-Piacere- diciamo in coro e a turno gli stringiamo la mano, questo ci sorride per poi tornare a guardare male Ed che è seduto di fronte a lui e sembra piuttosto a disagio.

Mi siedo vicino a Yelena e dopo poco arriva anche Omar che si siede di fronte a lei che subito inizia ad osservare intensamente la sua forchetta, poco dopo iniziamo a mangiare e mentre tutti chiacchierano tranquillamente noto che la dominatrice del cuore rimane in silenzio mangiando poco niente sotto lo sguardo vigile di Omar

-Dovresti mangiare- dice questo infatti interrompendo ogni conversazione del tavolo 

-Non credo siano affari tuoi- risponde lei acida senza però guardarlo negli occhi, sembra che abbiano già avuto una discussione prima di venire a pranzo e, incuriositi, tutti spostano lo sguardo su di loro

-Credi male, se non mangi non sarai in forze e non riuscirai a proseguire il viaggio, per ciò saresti un problema per noi, quindi ora, mangia- risponde lui con tono duro che non accetta repliche ma Yelena non è una che si fa mettere i piedi in testa

-Non dirmi cosa devo fare, tu non sei mia madre- dice arrabbiata, lui si alza e sembra piuttosto arrabbiato, fa il giro del tavolo e la raggiunge, lei a sua volta scatta all'indietro e si allontana leggermente dal tavolo spaventata ma lui la afferra per un polso e la strattona per poi tirarla su come un sacco di patate e uscire dalla sala da pranzo, con lei che urla e cerca di liberarsi, cosa che mi ricorda la mia prima fuga da Malachia. Io sto per alzarmi per fermarli ma il mio compagno mi ferma mettendomi una mano sulle gambe e scuotendo la testa per poi farmi un sorriso divertito, anche lui deve aver ripensato a qualche mese fa.

-Fidati di loro- dice semplicemente ricominciando a chiacchierare come se niente fosse seguito da tutti gli altri ancora un po' preoccupati per i due ma che seguono istintivamente la decisione dell'Alpha.

-Quindi, Edwin giusto?- dice Dean guardando il mio amico che annuisce deglutendo preoccupato

-Che progetti hai per il futuro?- chiede scrutandolo con attenzione

-Beh, ecco, io...- il lupo non sa cosa rispondere e inizia a sudare freddo

-Beh avrai in mente qualcosa, no? Sposarti, avere figli, quanti con esattezza?- continua l'uomo con sguardo assassino verso Ed

-Tantissimi- dice Liv ridendo e alzando le braccia, Ed arrossisce ma non dice nulla, Dean guarda la bimba e sorride poi torna su Edwin

-Quindi...ho saputo che sei ancora vergine- continua lui, Ed che stava bevendo si strozza con l'acqua e continua a tossire per qualche secondo prima di riprendersi e osservare il padre della sua compagna

-Mi scusi signore, ma credo che questi non siano affari suoi...-

-Si dato che stai con mia figlia-

-Capisco il suo punto di vista ma fin quando lei non vorrà, tra noi non accadrà nulla di quello che sta pensando, signore...ho aspettato tanto per trovarla e rispetterò i suoi desideri- io annuisco fiera della risposta di Ed così come gli altri nostri compagni, Dean lo osserva attentamente e poi finalmente rivolge un sorriso al ragazzo

-Capisco- dice semplicemente prima di tornare a mangiare e così passiamo il resto del pranzo a chiacchierare tra noi del nostro viaggio.

-Signora!- dice una strega spalancando improvvisamente la porta della sala da pranzo -Ci sono delle streghe che non appartengono alla nostra congrega in giro per la città, vengono dall'Europa- dice osservando con preoccupazione noi e poi la capo congrega

-Dove si trovano?-

-Sono state avvistate nei pressi del cimitero del congresso-

-Elinor!- dice Yelena entrando di corsa seguita da Omar -Ci sono delle streghe- dice preoccupata, sul collo noto dei leggeri lividi rossastri e sento il suo cuore battere a mille, cosa che mi fa sorridere nonostante la situazione a noi sfavorevole

-Lo sappiamo, dobbiamo andarcene- dico tornando seria voltandomi verso Malachia che annuisce -Sbrighiamoci e andiamo a prendere le nostre cose- commenta lui

-Non riusciremo ad andarcene in tempo dal paese- dice Delila -Se prendiamo un aereo dovremmo aspettare ore in aeroporto e lo stesso vale per il traghetto, come facciamo? Nasconderci è impossibile e rallenterebbe i nostri piani-

Mentre pensiamo e ripensiamo ad un modo per andarcene sentiamo il campanello della sede suonare e un brivido di paura mi attraversa

-Sono loro- dice Omar guardando Sid che ricambia lo sguardo serio

-Cavolo!- impreca quest'ultimo guardando Malachia -Saranno una quindicina e penso che abbiano percepito il potere delle tre dominatrici, siamo in minoranza-

-Si stanno arrabbiando- dice Yelena agitata avvicinandosi di più a Omar per cercare conforto che subito le accarezza gentilmente la schiena per tranquillizzarla.

-Ok, è proprio il caso che ve ne andiate, subito- dice Vicky, in pochi secondi le nostre valigie appaiono di fianco a noi -Posso teletrasportarvi dove dovete andare ma mi servirà il vostro aiuto- dice guardando il nostro gruppo

-Ma signora, nel nostro clan è vietato l'utilizzo degli incantesimi proibiti- dice la stessa strega che ci ha avvisato del nemico -Potrebbero usarlo come pretesto per farci la guerra, quelle streghe non sanno che li stiamo aiutando o comunque hanno un dubbio che nessuno confermerà ma se li aiuti, ci uccideranno tutte-

-Tina, troverebbero un'altra scusa per attaccarci prima o poi, devi aiutarmi, devi procurarmi il tempo necessario per fare l'incantesimo, è la cosa giusta e tu lo sai...- le spiega la capo congrega 

-Avete ragione ma non potete stare qui, se volete fare ciò che penso l'incantesimo necessita di più magia, dovreste andare al cimitero del congresso-

-Sbaglio o ha detto proibito? Solo io inizio a preoccuparmi?- domanda Eric, Malachia gli mette una mano sulla spalla e gli sorride rassicurante

-Hai ragione- dice la capo congrega alla sua consorella ignorando il commento del lupo -Ma il potere non basta, per far riuscire questo incantesimo mi servirà del sangue di lupo- continua osservando il nostro Alpha come per ottenere il permesso, il mio compagno annuisce

-Perfetto, andiamo- dice -Tina, mi raccomando- osserva la ragazza che annuisce e va alla porta.

-Come raggiungiamo il cimitero se non possiamo uscire?- chiedo confusa

-C'è sempre un'altra via- dice Vicky avvicinandosi ad una parete, la sento bisbigliare e dopo pochi secondi vediamo apparire una porta che prima non c'era.

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Capitolo 19
*** VITA ***


L'apertura segreta nella parete da su delle scale piuttosto vecchie e ripide, ogni gradino sarà alto circa venticinque centimetri e per delle persone che sono di fretta è un po' un problema dato che ho rischiato di cadere almeno quindici volte prima di arrivare infondo.

-Sono...catacombe?- chiede Yelena –Non sapevo ce ne fossero sotto Washington-

-Non sono esattamente catacombe, in realtà questi sentieri erano stati costruiti nel periodo della caccia alle streghe per avere vie di fuga, o per nascondersi- spiega la capo congrega –Attenta al piede- dice Vicky a Delila che abbassa lo sguardo e nota di avere il piede a due millimetri da un teschio, io rabbrividisco dal disgusto e mi avvicino a Malachia, col passare del tempo mi sono resa conto di cercare sempre più spesso la vicinanza del mio compagno, ne sono quasi dipendente.

-È morta?- chiede Liv che è tra le braccia di Ed indicando una parete vuota del tunnel e sorridendo, il ragazzo la guarda e poi torna su Livia

-Io...- la osserva confuso non sapendo cosa dire, si volta verso la madre della sua compagna che gli sorride così ritorna a guardare la bambina -Sì, Liv, chiunque tu veda è morto da molto tempo- dice sorridendole, la bimba scuote la manina per salutare nella direzione della persona morta che solo lei può vedere poi ridacchia

-Cosa ti ha detto?- chiede Ed gentile –Che sei carino- dice la bimba al ragazzo –Però che io sono più bella- ridacchia ancora poi abbraccia forte Ed e inizia a giocare coi suoi capelli

-Dove portano questi tunnel?-dice Eric in un mix di confusione nei confronti della bambina e schifato dall'ambiente in cui ci troviamo mentre si guarda intorno, questo posto è buio, pieno di ragnatele e insetti, l'unica luce che c'è è quella creata da un incantesimo di Vicky che ci illumina il cammino e l'unico rumore presente è il suono dei nostri passi.

-Un po' ovunque, noi dobbiamo raggiungere il cimitero- spiega la strega

-Ma non è lì che sono state avvistatele streghe d'Europa?- chiede Sid ricordandosi le avvertenze di Tina

-Sì, ma è l'unico posto in cui posso incanalare abbastanza potere per teletrasportarvi tutti e otto, inoltre come ho già detto prima mi servirà del sangue di lupo preferibilmente dell'Alfa- dice continuando a camminare ma accelerando il passo.

Dopo pochi minuti raggiungiamo la fine del corridoio e troviamo una scala a pioli che porta ad una botola, Vicky tira fuori da una tasca un foglio piegato e quando lo apre ci mostra una mappa della zona soprastante.

-Riuscireste a capire quanti sono?- chiede osservandoci uno ad uno

-Sono circa in quindici- dice Yelena dopo qualche secondo di silenzio –Sento quindici emozioni diverse, però non posso esserne certa, se due di loro sono arrabbiate le sento come unico sentimento, non sono ancora abbastanza forte per distinguerli tutti se non conosco chi li prova-

-Capisco, è già un inizio...- dice massaggiandosi il collo la strega d'America, chiudo gli occhi e mi concentro, sento il calore di Malachia che mi dà forza e sospiro, sento il cuore che pulsa nel mio petto, sento il sangue scorrere, poi sposto la mia attenzione intorno a me e riesco a sentire venticinque battiti oltre il mio, di velocità diverse con rumori diversi, se i miei compagni sono otto ciò vuol dire che le streghe al piano superiore sono –Diciassette- dico ad alta voce aprendo gli occhi

-Sicura?- chiede Malachia

-Sì- annuisco

-Perfetto, riuscite a capire dove sono posizionate?- dice Vicky indicandoci la mappa

-Sono quasi tutte posizionate ai due ingressi del cimitero- spiega la mia amica

-Perfetto, sono piuttosto distanti da noi, Malachia posso due parole prima di andare?- chiede Vicky tirando fuori dallo stivaletto un coltello e avvicinandosi al mio Alfa –Ti avviso che una ferita con questa arma non guarirà velocemente e inoltre sarà piuttosto profonda- spiega, io inizio a preoccuparmi e guardo Malachia che annuisce

-Sopravvivrò- dice semplicemente

-Ti conviene- dice Sid tirandogli un pugno sulla spalla –Altrimenti ti vengo a cercare-

-Oh, non correrei mai questo rischio- dice ridendo per poi mettere un braccio in torno alle spalle del suo amico e pizzicandogli una guancia

-Non appena saremo usciti di qui dovete raggiungere queste tombe, quel mausoleo è dove si trova la maggior parte della magia poiché è dove è sotterrata la figlia di Ada che ha dato vita alla nostra congrega, Corinna, la prima dominatrice della vita o, come ora viene chiamata, la dominatrice della morte- dice poi Vicky indicandoci sulla mappa un mausoleo a destra da dove siamo noi –Lì farò l'incantesimo per trasportarvi in Africa, una volta giunti là però dovrete cercare la sede per conto vostro, posso portarvi nella città dove si trova ma non posso lasciarvi troppo vicino ad essa poiché non so esattamente dove sia...-

-Come fai a non saperlo? Ci sarai stata innumerevoli volte- dice Delila sorpresa

-È così, ma non ne ricordo il luogo- continua Vicky confusa a sua volta, è come se non si fosse mai accorta di non ricordarlo

-Dopo aver fatto l'incantesimo come farai a fuggire? Verrai con noi?- dico

-Non posso, chi fa l'incantesimo può teletrasportare solo gli altri, non se stesso-

-Allora faremo in due l'incantesimo così una teletrasporta l'altra- continuo

-Servirebbe molto più sangue, vuoi uccidere il tuo compagno?- dice sgridandomi, io abbasso lo sguardo –So che stai cercando una soluzione, ma io starò bene, riuscirò a raggiungere il passaggio in tempo, vedrai, andrà tutto bene-

Io mi auto convinco che sarà così e al segnale della strega d'America saliamo una alla volta la scala e nascondendoci dietro ogni lapide o albero che sia riusciamo a raggiungere senza farci notare il luogo prestabilito, lì Vicky si avvicina a Malachia

-Sei ancora sicuro di volerlo fare?- chiede per confermare, in risposta il mio compagno si toglie la maglia e si volta dandole la schiena, la strega annuisce e prende il pugnale, si fa un leggere buco sul dito e lo passa sulla lama per poi sussurrare un incantesimo, poi fa un taglio profondo sulla schiena nuda di Malachia che provoca una smorfia di dolore al mio compagno, il sangue inizia ad uscire copiosamente e Sid con l'aiuto di Omar si affretta a tenere su l'Alfa, Vicky mette la mano sulla ferita e col sangue inizia a disegnare dei simboli in terra, comincia con un cerchio abbastanza grande da contenerci tutti, poi ne fa uno più grande, continua con degli strani simboli antichi uno per ogni punto cardinale per poi prendere due ciotole che erano nel mausoleo e riempirle di sangue, una volta fatto i due lupi trascinano Malachia all'interno del cerchio subito seguiti da noi, io mi metto di fronte a Malachia e gli accarezzo la fronte imperlata di sudore, ogni volta che la donna gli ha messo la mano sulla ferita lui ha trattenuto il dolore facendo dei piccoli versi contrariati che se fossi stata al suo posto sarebbero stati urla, il ragazzo continua a sanguinare mentre Vicky abbraccia forte la figlia e le da un ultimo bacio prima di restituirla a Ed, con una lacrima che le riga la guancia inizia a pronunciare la formula mettendo le mani nelle due ciotole.

Io stringo l'Alfa a me prendendo il posto di Omar e pochi secondi dopo una luce ci avvolge, sento delle voci e vedo le streghe d'Europa che corrono in direzione della mamma di Liv attirate qui dalla luce, la figlia della strega si mette a piangere spaventata, la luce è molto forte e iniziamo a sollevarci da terra, sento Vicky che velocizza la formula dell'incantesimo per finire velocemente e non appena conclude mi sorride per poi fare un ultimo piccolo disegno col sangue esattamente ai suoi piedi, il simbolo della sua congrega, una strega la afferra per la spalla, la vedo voltarsi e poi di fronte a me vedo solo deserto.

 

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Capitolo 20
*** DIVISIONE ***


...-Dobbiamo andarcene, Elinor, stanno arrivando- dice mia madre correndo verso di me, eravamo uscite per prendere dei fiori ma lei si era allontanata un secondo, mi prende per mano e mi trascina dentro casa, inizia a prendere qualche scorta di cibo e la mette velocemente dentro uno zainetto mentre io continuo a fare domande

-Mamma, chi arriva? Cosa vogliono?- lei mi guarda preoccupata e smette di preparare le borse, si mette in ginocchio di fronte a me e mi sorride

-Elinor, dobbiam...-smette di parlare e trattiene una smorfia, una lacrima le riga la guancia, abbasso lo sguardo e vedo del sangue sulla maglietta

-Mamma, sei ferita- dico spaventata

-Elinor concentrati, devi andartene e in fretta- sentiamo dei rumori e mia madre mi trascina al piano superiore ma appena entrati in stanza il dolore non le consente di andare oltre

-Elinor- mi chiama, mi avvicino e la aiuto a sdraiarsi

-Puoi farcela mamma, dobbiamo andare via- delle voci si avvicinano e il sangue continua a sgorgare dalla sua ferita –Ti prego non lasciarmi- le lacrime mi rigano le guance

-Tesoro, io non posso continuare, vai- io scuoto la testa senza ascoltarla, devo fare qualcosa

-Io...io non posso, non puoi morire...- dico in lacrime

-Elinor...-...

Sento piangere, scuoto la testa, mi volto e vedo la piccola Livia con le braccia strette al collo di Ed, poi guardo Yelena accanto ad Omar che la guarda triste, Malachia mi guarda con uno strano sguardo che non riesco a decifrare

-Va tutto bene?- mi chiede la strega guardandomi, io mi stacco dal mio compagno e ricambio lo sguardo di Yelena

-Come può andare bene?! Malachia è ferito e abbiamo lasciato Vicky là, con quelle streghe- dico –Mia zia ci vuole e farebbe di tutto per averci, non ti rendi conto di quello che sta succedendo? Stiamo rovinando la vita ad un sacco di persone, guarda Liv, è solo una bambina e sua madre...- scuoto la testa per non pensare al peggio e per non ripensare a ciò che è successo a me

-Certi sacrifici sono necessari- dice semplicemente Malachia come se non fosse successo nulla mentre lascia andare Sid

-Sacrifici...necessari...- sussurro scioccata –Come puoi dire questo?- con occhi sgranati e scuotendo la testa osservo l'Alpha che cerca di tenersi in piedi da solo, non capisco come possa anche solo pensare una cosa del genere, lui come me sa cosa vuol dire perdere un genitore, sa quanto sia doloroso eppure non capisce che questo non era un sacrificio necessario ma un errore.

-Malachia, c'è bisogno di medicarti?- dice Sid, più che un'affermazione pare una domanda, infatti il biondo osserva confuso il mio compagno che si muove come se non fosse stato ferito da un pugnale magico.

-No, io...non posso...come puoi dire questo! Era sua madre!- dico urlando, indicando Liv che piange ancora stretta ad Ed che rimane in silenzio a consolarla

-Elinor! Adesso basta! Di chi pensi sia la colpa!- dice osservandomi come se fossi stata io ad ucciderla, resto immobile, confusa e col cuore che mi fa male nel petto, le lacrime mi rigano le guance e non riesco a farle smettere.

-Malachia, che stai dicendo?- dice il biondo cercando di avvicinarsi all'Alpha, così come me neanche lui capisce cosa diamine sta accadendo

-La verità che tutti voi non avete il coraggio di dire! Elinor, tutti quelli che si avvicinano a te muoiono- dice semplicemente, tutto ciò che temevo si sta avverando, avevo paura di lasciarmi coinvolgere perché sapevo che sarebbe successo, che mi avrebbe odiato.

-Smettila- sussurro appena, cerco di togliermi dalla testa le parole che ho sempre ripetuto a me stessa, speravo solo di non doverle mai sentire da lui.

-Guardaci Elinor! Siamo sette contro un'intera congrega di streghe, chi pensi avrà la peggio? Chi sarà a morire? E pensa un po', tutto questo accadrà perché tu esisti, senza di te le altre dominatrici non possono risvegliare Ada! La colpa è solo tua!-

-Basta, smettila- dico mettendomi le mani in testa e scuotendo il capo

-Se tu non fossi mai esistita, nessuno sarebbe morto...- sento il mio cuore andare in frantumi, Omar tira un pugno in pieno petto all'Alpha che si zittisce piegandosi in due dal dolore, Sid lo tiene su e mi guarda come per scusarsi al posto del suo capo

-Elinor...- dice Yelena facendo un passo verso di me, sento che cerca di usare il suo potere su di me per calmarmi e indietreggio, li guardo tutti uno per uno, sono tutti distrutti, hanno gli occhi tristi, provano paura, hanno così tanto da perdere a differenza mia, mi volto e inizio a camminare

-Elinor!- urla il biondo, sento Yelena che inizia a venirmi dietro ma la fermo con un incantesimo paralizzante e chiudo gli occhi

-Elinor, non farlo, lui non è...- non sento quello che dice

-Ieiunium- sussurro e in pochi secondi sono lontana da loro, abbastanza da non essere trovata facilmente.

Intorno a me vedo poca natura e pochissime persone, qualche albero ogni tanto e della leggera erba a chiazze, non ho la più pallida idea di dove io sia finita ma non mi importa più, sono stanca.

-È stato più facile del previsto- dice una voce alle mie spalle, sento un forte potere e capisco che chiunque sia si tratta di una strega –È bastato fargli ripetere qualche frase che gli avevi detto tu e puff, il tuo mondo è andato in frantumi, la tua amichetta mi ha scoperta ma non le hai dato il tempo di avvisarti, beh meglio per me direi- mi volto e vedo una ragazza osservarmi, ha la pelle scura e i capelli rasati tinti di biondo, un paio di orecchini lunghi ed una strana collana in metallo bianco, guardandola così avrà all'incirca 28 anni.

-Di che stai parlando?- la osservo e in un attimo capisco –Sei stata tu a farlo parlare così, vero? Lui non l'avrebbe mai fatto! Come ho potuto essere così stupida!-

-Hai abbassato la guardia, ti facevo più forte- mi gira intorno guardandomi con delusione -Non ti fidi per niente del tuo compagno, vero ibrida?-

-Io mi fido di lui- sussurro, ma dopo la visione di mia madre e la morte di Vicky sono crollata, penso tra me e me.

-E allora come mai sei qui sola soletta? Perché non sei con lui, il tuo caro amato lupetto ferito?- la strega ridacchia

"Patetica" dice una voce nella mia testa, ma non una voce qualunque, la sua

-Mi avevano parlato così bene di te- scuote il capo e ride –Mi aspettavo di meglio ma Medea sarà comunque molto contenta di vedere per la prima volta la sua bella nipotina, è un bel po' che ti cerca sai?-

-Peccato che non avrà questo piacere- dice una voce dietro di me, una voce che riconosco subito

-La dominatrice del cuore, che piacere vederti cara collega- dice la strega di colore alla ragazza –Oh, guarda un po', c'è un lupo con te, che strana coppietta- capisco subito che si tratta di Omar, sento il cuore battere velocemente e una cosa piuttosto strana attira la mia attenzione, mi rendo conto che i cuori di Omar e Yelena battono esattamente all'unisono.

-Che ti prende strega? Hai paura?- dice Omar, mi riconcentro sulla donna davanti a me e noto il suo sguardo preoccupato, il suo cuore accelera, ha forse paura?

-Come è possibile?- dice infatti –Come puoi resistermi?!- urla contro il lupo, io indietreggio e mi metto vicino ai miei compagni, Yelena tiene la mano al lupo che osserva la strega negli occhi a mo' di sfida

-Il cuore ha sempre battuto la ragione, non lo sapevi?- risponde la mia amica, intorno a noi c'è una leggera nebbiolina rossa, io sorrido soddisfatta

-Ti facevo più forte- le dico schernendola –Di a mia zia che quando mi vedrà, rimpiangerà di essere venuta a cercarmi-

-Addio, cara collega- dice Yelena salutandola con la mano libera, la strega di colore ringhia ma poi si calma improvvisamente

-Beh, ho comunque ottenuto un bel premio, hai qualcosa da dirmi che devo recapitare al tuo caro compagno?- dice ghignando, io impallidisco e lei aspetta qualche secondo prima di sparire.

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Capitolo 21
*** ALLEANZE parte 1 ***


Sono passati tre giorni e ancora non abbiamo idea di dove Malachia e gli altri siano stati portati, né come stiano e questo mi fa impazzire.

-Elinor, dobbiamo tornare indietro, se sapessimo dove si trova la sede di tua zia potremmo...- sta dicendo Yelena ma la interrompo, appena svegli abbiamo ricominciato a girovagare senza meta alla ricerca di una città

-Come vuoi che faccia a saperlo? Mia madre non me ne ha mai parlato, so solo che è in Europa- dico –Ma questo era già ovvio...l'unica cosa da fare è consegnarmi e poi...-

-Poi cosa? Lei ci ucciderà tutti- mi interrompe Omar –Dobbiamo chiedere aiuto- dice semplicemente

-E a chi hai intenzione di domandare? Siamo in mezzo al nulla- dico guardandomi intorno, abbiamo dormito in terra sotto alle stelle le ultime due notti poiché non sappiamo come diamine andarcene da qui ne dove siamo con precisione.

-Inoltre quella strega- dice Yelena arrabbiata ripensando alla ragazza nera dai capelli biondi -Era senza ombra di dubbio la dominatrice della mente, come facciamo adesso che lei è dalla loro parte?- chiede preoccupata

-Non lo so ancora- commenta il ragazzo improvvisamente a bassa voce mentre camminiamo, mi guardo intorno e noto che siamo in un posto che in quei tre giorni non avevamo mai raggiunto, c'è un immenso prato con alcune chiazze con erba secca, ci sono diverse piante e un lungo ma sottile fiume, intorno a noi ci sono degli animali che ci osservano, vedo dei leoni alzarsi controvoglia dal loro riposo all'ombra degli alberi, delle pantere che ci girano incontro come fossero squali e una lince dagli occhi dorati che ci osserva con insistenza, studiandoci.

-Sembrano troppo grandi e attenti per essere dei semplici animali- dice Yelena osservandoli a sua volta, con un misto di preoccupazione e curiosità

-Ho sentito parlare di un branco di felinidi, preferiscono le sembianze animali e non vanno molto d'accordo coi lupi- dico sentendo un senso di nervoso invadermi, così come la mia parte da lupo si è scocciata di quell'incontro coi felinidi anche Omar fa notare di non provare molta simpatia nei loro confronti iniziando a ringhiare verso gli animali davanti a noi, penso che questa reciproca antipatia sia dovuta ai geni da lupo e da felino, Yelena gli prende la mano e lo guarda

-Calmati- dice stringendogliela, lui la guarda negli occhi e si perde in essi dimenticando completamente chi ci sta intorno –Bravo- sorride la strega

La lince si avvicina a noi e in pochi secondi prende le sembianze di una donna bellissima dalla pelle delicata, i capelli scuri e gli occhi marroni che mi osserva curiosa ma allo stesso tempo in guardia, è nuda ma solo per pochi attimi poiché una leonessa le porge una stoffa che usa per coprirsi

-Chi?- dice squadrandoci, non penso sappia parlare molto bene dato che per la maggior parte della loro vita preferiscono passarla a quattro zampe

-Il mio nome è Elinor, loro sono Omar e Yelena, siamo qui per chiedere aiuto- dico lentamente –Il mio compagno e dei miei amici sono stati catturati dalle streghe-

-Strega- dice indicandomi –E strega- guarda Yelena –Perché aiutarvi?- chiede

-Conoscete le leggende vero?- dice Omar, la donna annuisce –Ecco...- Omar inizia a raccontare ciò che mia zia vuole ma non sento nulla, sento un dolore lancinante alla schiena e al petto, inizio a urlare e cado a terra, vedo Yelena preoccupata che mi chiama, sento dei ruggiti e poi tutto diventa buio.

Vedo Malachia a terra, il sangue lo circonda, vedo delle streghe che lo strattonano e ridono, gli mettono le mani nelle ferite, raccolgono il suo sangue, urlo, cerco di chiamarlo, di dirgli di resistere ma non può sentirmi, è privo di sensi, piango disperata, gli grido di aprire gli occhi di guardarmi, di non morire e poi uno schiaffo mi colpisce il volto, spalanco gli occhi e davanti ai miei ne vedo due scuri con l'iride da gatto.

Mi alzo di scatto e picchio la testa contro quella della donna misteriosa, ha i capelli biondi e la pelle bianco latte, strano per una persona che vive in africa.

-Ma che?- chiedo confusa massaggiandomi la testa, ho le lacrime che mi rigano gli occhi e sento ancora dolore nei punti in cui Malachia è stato ferito, e improvvisamente rivedo lui a terra

-Oddio, Malachia è..! Dobbiamo andare a prenderlo altrimenti...- le lacrime riprendono a scendere copiosamente e solo allora noto Yelena e Omar a lato della stanza, lei sta dormendo con la testa appoggiata alle gambe del ragazzo e lui mi osserva preoccupato

-Finalmente ti sei svegliata- dice la donna di fronte a me –Vado a chiamare Shasti- dice andandosene, io sono confusa e dolorante ma cerco di alzarmi, noto però che delle catene mi tengono legata al letto, osservo i miei amici e noto che anche loro hanno delle catene ai piedi che li tengono attaccati alla parete.

-Che sta succedendo?- dico spaventata

-L'Alpha di questo branco ti ha fatta curare ma non si fida di noi- dice Yelena svegliandosi

-Io non sono un'Alpha, sono una Shasti- commenta la ragazza che ora riconosco come la lince di prima entrando nella stanza

-Cosa hai visto?- mi chiede poi ignorando ogni mia domanda

-C'era Malachia, lui era a terra ferito, ho potuto sentire il suo dolore- dico singhiozzando

-Il figlio di Kana?- domanda la donna improvvisamente preoccupata, io annuisco scioccata, come può questa donna conoscere la vera madre del mio compagno?

-Kana era una curatrice del nostro villaggio quando io ero bambina- dice rispondendo alle mie domande silenziose

-Shasti, ti prego, devo salvarlo- dico disperata –Lui è tutto ciò che ho- dico abbassando il volto

-Capisco ciò che provi ma io non vi conosco, non posso mettere in pericolo la mia gente per voi, se le streghe attaccheranno per avervi non sarò io a decidere se lasciarvi a loro o no- spiega calma, come se la cosa non la toccasse minimamente –Per questo mi servono altre informazioni, ho bisogno di sapere cosa volete precisamente da noi-

-Noi dobbiamo tornare in Europa- dice Yelena –È lì che li hanno portati, ma da soli non potremmo ne raggiungerli ne combattere la congrega-

-Abbiamo bisogno di alleati- dice Omar guardandola serio

-Mi state chiedendo di mandare i miei uomini a morire-

-No, ti sto chiedendo di mandare i tuoi uomini a salvarne molti altri, so che le streghe e i lupi non vi vanno a genio, ti assicuro che la cosa è reciproca, non vi chiederemmo aiuto se non fosse necessario- continua il lupo.

Lei sembra pensarci su poi con un gesto della mano taglia le catene che mi tengono legata al letto –Ti abbiamo curata ma hai comunque bisogno di riposare adeguatamente, non potrai ripartire subito così come noi non potremmo andare là senza un piano- dice, i miei occhi si illuminano

-Ferma- dice prima che io possa ringraziarla, mentre libera gli altri due –Non sto dicendo che vi aiuteremo ma che ne parlerò col consiglio di anziani del mio villaggio, comunque per adesso sarete ospiti qua, il mio nome è Aisha ma chiamatemi Shasti quando siamo in pubblico o i miei compagni vi attaccheranno-

Noi annuiamo e la seguiamo fuori dalla stanza ritrovandoci all'esterno, lì troviamo una tigre bianca seduta a fare la guardia

-Lei è Malaloa, si è presa cura di te tutta la notte, è stata lei a chiamarmi quando ti sei svegliata- ripenso immediatamente alla donna dalla pelle bianca e le sorrido grata.

-Per adesso la vostra stanza sarà questa- dice Aisha facendo entrare me e Yelena in una casetta di legno con dei letti di paglia e delle coperte in pelle –Inoltre lì- indica una cassa –Ci sono dei vestiti in caso vogliate mettervi più comode, se volete lavarvi il fiume si trova a seicento metri da qui- poi esce con Omar

-Aspetta, tu?- dice Yelena guardando il ragazzo

-Lui non può stare qui, nonostante sia il tuo compagno non potrete condividere una stanza, lui andrà insieme agli altri guerrieri- risponde Shasti al posto del lupo che intanto guarda Yelena con un briciolo di tristezza misto ad amore.

-Non preoccuparti, per stare insieme avremo tutta l'eternità- dice seguendo Aisha chiudendosi la porta alle spalle.

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Capitolo 22
*** ALLEANZE parte 2 ***


Sento bussare alla porta e mi rigiro nel letto in cerca di Malachia, quando finalmente lo trovo gli accarezzo i capelli e mi rendo conto che sono esageratamente lunghi per essere suoi così mi alzo di scatto notando accanto a me Yelena ancora dormiente.

Mi metto le mani tra i capelli e sbuffo ripensando alla sera precedente, abbiamo conosciuto i membri del consiglio del branco ma non abbiamo parlato di nulla di importante poiché c'erano i preparativi per il Jamai-Shasthi Vrata, un rituale in onore della loro dea che si svolgerà proprio oggi.

-Yelena- dico scuotendola, lei mugugna ma poi apre gli occhi sorridendo, non appena mi vede però il sorriso sparisce –Oh, sei tu- dice semplicemente

-Mi raccomando, trattieni l'emozione- dico scocciata

-Scusa, è che pensavo fossi...-

-So chi pensavi che fossi ma va bene così, oggi c'è la loro festa, lo jamaj...jajam...quella come diavolo si chiama- dico prendendo dalla cassa un vestito che sembra più uno straccio –Ma qui non sanno cosa sia il pudore, come diamine faccio ad andare in giro con questo coso addosso?- glielo mostro e lei ride

-Che ridi a fare? Dovrai metterlo anche tu- inizia a scuotere la testa velocemente

-Non ci penso neanche-

-Devi, è una loro tradizione, oggi saranno tutti vestiti così, tu compresa- lei diventa bordeaux e io rido, per farmi smettere mi lancia contro un cuscino e così comincia la nostra lotta, mentre lei mi colpisce io cerco di metterle l'"abito" da cerimonia, il tutto però viene interrotto dall'ingresso di Omar che subito si copre gli occhi imbarazzato

-Che cosa state facendo?- domanda voltandosi per non vedere Yelena mezza nuda con un cuscino in mano sotto di me che cerco di spogliarla

-Ecco fatto, finito- dico riuscendo finalmente a vestire Yelena imbarazzata che subito cerca di coprirsi il più possibile, il ragazzo si volta e si mette a fissare stupito Yelena, lo straccio, come lo chiamo io, le copre il seno rimanendo aperto sulla pancia per poi legarsi intorno alla vita e scendere come un velo tra le gambe

-Wow- sussurra facendo colorare di più il viso della strega

-Ti serviva qualcosa?- dice lei giocando con le mani

-Emh, ecco si, la Shasti vi chiama- dice con la voce roca, Omar indossa una specie di stoffa attorno alla vita legata con una cintura in pelle con dei lacci e noto anche che lo sguardo di Yelena si sofferma molto sul petto scolpito del ragazzo

-Grazie mille, andiamo subito- dico cercando un altro vestito nella cassa, Omar squadra Yelena per l'ultima volta per poi andarsene, qualcosa mi colpisce in testa e mi volto sorpresa

-Ma che?- chiedo guardando la mia amica con in mano ancora il cuscino

-Tu...lui...io!- dice gesticolando arrabbiata per poi coprirsi la faccia –Mi ha vista in questo stato- dice con la voce depressa

-Sì, e ti ha trovata bellissima- le metto una mano sulla spalla e le sorrido –Lui ti piace!- dico sorridendo felice vedendo lo sguardo della strega

-No...Sì...forse, può essere, io non lo so- dice disperata gettandosi sul letto mentre io metto un vestito con una stoffa più lunga dietro più corta davanti con un top di stoffa legato sulla spalla

-Beh, Yelena, qui l'esperta di sentimenti sei tu, dovresti capirlo- dico sedendomi accanto a lei per mettermi una cavigliera formata da due anelli dorati incrociati

-Beh, Elinor- dice facendomi il verso voltandosi verso di me –Quando l'ho visto la prima volta ho sentito come un bruciore nel petto ma...quando mi ha detto che ero sua mi sono spaventata, io non voglio appartenere a nessuno, fidarsi troppo fa soffrire di più quando scopri che era tutto falso-

-Yelena, anche io avevo paura, ma Malachia...- dico sentendo male al cuore ripensando al fatto che lui non sia qui con me –Lui è tutto per me, mi rende felice, e fidati ora tu sei diversa, da quando siamo stati da Vicky sembri più...più viva- lei arrossisce di nuovo, preferisco la Yelena che mostra le sue emozioni come qualsiasi ragazza di 17 anni che la statua di ghiaccio che era all'inizio

-Omar ha detto che avremmo avuto tutta la vita per stare insieme- dice ripensando alle parole del ragazzo –Ma...- non finisce la frase che entra Shasti

-Vi ho mandate a chiamare un quarto d'ora fa, vi state ancora preparando? - dice un po' scocciata –La cerimonia avrà inizio a breve, vi conviene sbrigarvi- dice facendo entrare due donne vestite simili a noi che ci trascinano all'esterno accompagnandoci vicino ad un grande albero al centro del piccolo villaggio, noto tutti, bambini e anziani compresi, seduti di fronte al grande albero che è decorato con delle ghirlande di fiori, Aisha si siede nell'incavo che c'è sul tronco dell'albero e noi veniamo scortate proprio di fronte a lei.

Un anziano si alza tra la folla e si dirige vicino alla Shasti, le da un bacio sulla fronte e poi si volta verso la folla -Vandag vier ons Jamai-Shasthi Vrata en elke jaar word die Shasti uitgedaag-

-Che cosa dice?- chiedo confusa

-Sta dicendo che oggi è il Jamai-Shasthi Vrata e che come ogni anno la Shasti verrà sfidata per tenersi il titolo- dice una ragazza della mia età seduta di fianco a me

-Sfidata?- chiedo preoccupata guardando Aisha che si sta alzando

-Sì, la sfidante è scelta dal destino, solo poche nascono in forma di lince nel nostro branco e esse posso decidere se sfidare la Shasti, dove possono vincere o morire, oppure andarsene, una ogni anno può però combattere non di più, sarebbe sleale nei confronti di colei che deve sfidarle tutte- spiega

-Ma è una cosa ingiusta- dice Yelena ascoltando la donna –E se dovesse essere una bambina la sfidante?- chiede

-La nostra parte animale si sviluppa di solito compiuti i diciannove anni di età, fino ad allora esse non sanno di essere destinate al ruolo di Shasti, Aisha si è risvegliata prima ed è diventata ciò che è sfidando e vincendo contro la precedente Shasti quando ancora aveva quindici anni- mi spiega -Per cui anche una bambina potrebbe vincere-

Intanto di fronte a Aisha si posiziona una ragazza di 19 anni che sembra alquanto spavalda, sembra odiare molto l'attuale Shasti

-kies jy om uit te leef of te veg as koningin? (scegli di vivere o di combattere per diventare regina?)- chiede l'anziano osservando la ragazza

-Scelgo di vincere- dice la ragazza sputando in terra ai piedi di Aisha e rispondendo all'uomo nella nostra lingua, lui annuisce e si sposta prendendo del sangue e tracciando un cerchio dentro il quale loro combatteranno.

-Se dovesse vincere Alina voi verrete processati e uccisi, è stata cresciuta per essere spietata, fa parte del gruppo di caccia e non ama molto gli estranei, si è trasformata scoprendo di essere lince assieme ad Aisha e da allora si prepara per sconfiggerla- dice la ragazza indicando la sfidante e poi noi

–Vi conviene prepararvi già alla fuga, non si sa mai- commenta un ragazzo di fianco alla ragazza –Lei non è la sola a non vedervi di buon occhio-

-Aspetta- dico ignorando il commento del ragazzo –Hai detto che si sono trasformate insieme, ciò vuol dire che Aisha ha 19 anni?- chiedo conferma

-Si esatto- annuisce lei confusa, io mi volto verso Omar e Yelena

-Aisha ha detto che quando lei era piccola Kana, la madre di Malachia, era qui come guaritrice, ciò vuol dire che se ha solo 19 anni...-

-Malachia ha detto che sua madre è morta quando aveva 4 anni ma Aisha è più piccola di lui di 6 anni, ciò vuol dire che...- dice Omar facendo due calcoli a mente, spalanchiamo gli occhi sorpresi

-Kana potrebbe essere viva-

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Capitolo 23
*** SOTTO ATTACCO ***


Sento dei ringhi e mi volto verso il palco, l'emozione per la possibile 'resurrezione' della madre del mio compagno mi ha distratta dal combattimento, le due ragazze stanno lottando trasformate in animali, Alina attacca Aisha senza lasciarle il tempo di contrattaccare ma l'attuale Shasti reagisce senza troppa difficoltà riuscendo a colpire la sua avversaria graffiandole un occhio, la lince lancia un ringhio di dolore che sembra quasi un urlo prima di saltare addosso ad Aisha e scaraventarla per terra e mettendosi sopra di lei iniziando a morderla sul collo

-No- urlo preoccupata, Aisha riesce però a ribaltare la situazione, la Shasti sta per mordere Alina quando una pantera nera salta sul palco e ruggisce lasciando tutti senza fiato, le due si bloccano improvvisamente e si voltano sorprese verso l'animale.

-Hanno interrotto il rituale- sento bisbigliare la gente schokata

Paiono parlare tra di loro poi Aisha si alza e riprende forma umana aiutando Alina che a sua volta di ritrasforma, sono entrambe ferite in diversi punti e perdono molto sangue ma riescono comunque a stare in piedi senza problemi, mi guardo intorno e vedo panico negli sguardi della gente che inizia ad alzarsi preoccupata.

-Che sta succedendo?- domanda preoccupata Yelena prendendo la mano a Omar come per istinto

-Stanno attaccando il villaggio- dice la ragazza accanto a me alzandosi in piedi preoccupata, seguita a ruota da noi, mi volto verso la Shasti e vedo lei e Alina scambiarsi uno sguardo d'intesa prima di iniziare a dare ordini creando due gruppi, uno formato da anziani e bambini guidati da quella che mi sembra si chiami Malaola e l'altro formano da tutti gli altri che dovranno contrattaccare, io e i miei compagni ci uniamo al secondo gruppo e aspettiamo di ricevere indicazioni da Aisha

-Streghe!- grida una donna correndo verso la Shasti e mostrando loro un pezzo di stoffa rosso con sopra uno stemma che riconosco come quello della congrega di mia madre

-Quante sono?- chiede la lince mentre si lava via il sangue, vedo le sue ferite iniziare a guarire a differenza di quelle di Alina che sembra avere bisogno di più tempo per rigenerarsi

–Ne ho contate una cinquantina forse di più, hanno incendiato le capanne a est e si dirigono all'albero, con loro ci sono dei lupi!- mi volto verso la donna che sta urlando e gesticolando verso il fumo

-Lupi? Hai detto lupi?- dico preoccupata avvicinandomi a lei che annuisce spaventata –Sapresti descriverli?-

-Sono enormi, hanno gli occhi iniettati di sangue, il più grosso ha il manto marrone scuro, l'altro è rosso- io e Omar subito ci guardiamo

- Delila e Sid- dice guardandomi e io annuisco convinta

-Non ce ne era uno bianco? Alto all'incirca così?- dico indicandogli le dimensioni del mio compagno, se ci sono due di loro, potrebbe esserci anche lui

–Mi dispiace, io non l'ho visto- mi informa e la tristezza prende il sopravvento

-Le pantere e le tigri verranno con me- ordina Alina interrompendo la nostra conversazione –Li sorprenderemo da dietro, voi attaccherete frontalmente, li massacreremo tutti quanti prima che arrivino all'albero-

-No, alcuni di loro sono nostri amici!- dico fermandola

-Beh, hanno scelto di stare dalla parte sbagliata, noi non risparmiamo chi cerca di distruggerci- dice severa

-Loro non sono dalla parte sbagliata, tra le streghe ce ne è una che li controlla, sono innocenti-

-Non è un mio problema- dice scrollando le spalle

-Ma potrebbe diventarlo- dice Omar trasformandosi parzialmente e iniziando a ringhiarle contro

-Attento a te, lupo, questo non è il tuo territorio- ringhia Alina facendo un passo avanti, subito io e Yelena ci mettiamo di fronte a Omar e un leggero vento ci circonda

-Non ti conviene Alina- dice Aisha mettendola una mano di fronte per bloccarla –Questa è una guerra che può aspettare di essere combattuta e che potresti non vincere- finisce per poi parlare a noi –Non posso promettervi che per legittima difesa qualcuno dei miei li ferisca ma vi assicuro che nessuno li ucciderà, vero?- dice con gli occhi divenuti rossi a tutto il gruppo di felini che annuiscono –Alina?- dice infine, la ragazza ricambia lo sguardo con disprezzo ma ad un certo punto è costretta ad abbassarlo sconfitta.

-Bene, Alina tu vai ad est e blocca la loro avanzata, noi lo faremo da qui, quando li avremo bloccati raggiungeremo gli altri- conclude la Shasti ordinando a noi di seguirla, osservo Alina arrabbiata gridare frustrata prima di guidare il suo gruppo tra gli alberi.

-Potete bloccare la loro avanzata?- ci chiede Aisha, io e Yelena ci guardiamo e annuiamo

-Possiamo provarci, ma qualcuna tra loro potrebbe trovare un modo per aggirare la nostra magia- spiega Yelena –Li confonderò, avremo circa tre ore di vantaggio per andarcene-

-L'albero che stiamo proteggendo è sacro per noi, non possiamo andarcene- dice un ragazzo guardandoci

-Dovete fare una scelta, salvare l'albero o le vostre vite- dice ancora la mia amica sgridandolo con lo sguardo –Ci sono molti Ceiba qui, ne troverete un altro da venerare ma tutte le persone che moriranno se decidete di rimanere non possono essere sostituite, devi decidere la tua priorità- il ragazzo abbassa lo sguardo e annuisce sconfitto

-Abbiamo bisogno di un po' di tempo, copriteci- diciamo sedendoci una di fronte all'altra, Aisha fa dei segnali ai suoi e li manda contro le streghe che stanno avanzando verso di noi

-Appena la terra comincia a tremare richiama i tuoi- le dico e lei annuisce prima di correre anch'ella nella mischia

-Pronta?- dico alla mia amica

-Se tu lo sei, lo sono anche io- dice sorridendo, Omar ci mette una mano sulle spalle e ci sorride prima di trasformarsi e mettersi di fronte a noi per proteggerci e darci sicurezza 

-Terram quia tu es firma et secura, et divide in partes ante bellum, nos perdere, et ne mortem- inizio l'incantesimo

-Et confundamus terrent, ut possit esse fugiendum- dice in contemporanea Yelena per confonderli, uniamo le mani e chiudiamo gli occhi, ripetiamo entrambe le nostre rispettive formule per cinque volte, dopo pochi istanti la terra comincia a tremare, sento Aisha urlare la ritirata, sento dei ringhi, la terra trema sempre di più e continuiamo a ripetere gli incantesimi finché un'enorme canyon ci separa dalle streghe, ci sono molti gridi arrabbiati poi un ululato mi fa bloccare, mi volto verso il grande cratere che è largo circa dieci metri e lungo qualche chilometro e sbianco scuotendo la testa avvicinandomi al bordo di esso e guardando colui che ha ululato

-Elinor, non è più lui, dobbiamo andare prima che si riprendano e trovino un modo per passare- dice Yelena cercando di trascinarmi via, dall'altro lato vedo un enorme lupo bianco con una bellissima macchia nera sul muso, gli occhi rossi mi osservano e inizia a ringhiare furioso, lo guardo negli occhi 

-Malachia...- sussurro ma pare non riconoscermi, anzi, si arrabbia di più e morde l'aria quasi sperando di prendermi, una lacrima mi riga una guancia e il vento aumenta la sua forza circondandomi, sento il potere avvolgermi e vedo le streghe dall'altro lato del cratere bloccarsi e guardarmi con un misto di confusione e paura così come tutti gli altri.

-Elinor! Calmati, so che ti manca e che sei arrabbiata ma questo non risolverà niente- dice Yelena cercando di usare il suo potere su di me senza produrre nessun effetto, anzi la mia ira pare aumentare, guardo Malachia che continua senza sosta a ringhiare nella mia direzione e una scena di noi felici si presenta di fronte a me, vedo Malachia che mi tiene per mano, sembriamo più grandi ma molto felici, ci stiamo tenendo per mano e la me di quel tempo dice una frase che mi rimane impressa nella mente, il battito del mio cuore rallenta e un'ondata di sollievo mi assale, l'energia sprigionata da me inizia a placarsi e Yelena fa un sospiro di sollievo quando mi volto a guardarla

-Lui non è il mio Malachia- dico iniziando a camminare per allontanarmi da lì –Ma so come farlo tornare-

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Capitolo 24
*** MANCANZA ***


-Ne hanno catturato uno- dice una tigre indicando il gruppo di Alina che si avvicina, osservo meglio e noto un ragazzo biondo legato per i polsi che viene trascinato da due ragazzi sporchi di terra e fango

-Sid...- sussurro, il ragazzo continua ad agitarsi terrorizzato e noto che i polsi hanno iniziato a sanguinare per via dello sfregamento continuo sulla corda, Omar si accorge della situazione e corre verso l'amico che però pare non riconoscerlo anzi ne ha paura

Andiamo nella loro direzione e vediamo il ragazzo perdere conoscenza per aver perso troppo sangue e ci accorgiamo della ferita sull'addome

-Ha bisogno di cure- dice Aisha e subito tre tigri dal gruppo escono e si tramutano in umani per poi prendere il nostro amico e poggiarlo su una barella improvvisata

-Dobbiamo raggiungere gli altri e trovare un posto sicuro dove riposarci e nasconderci- comanda la Shasti avviandosi nella direzione presa dal gruppo guidato da Malaola e tutti ci mettiamo in marcia dietro di lei.

-Elinor, c'è una cosa che mi turba- dice Yelena avvicinandosi a me –In Malachia ho percepito solo odio, penso che la dominatrice della mente abbia amplificato le sue emozioni negative facendogli perdere la ragione-

-Capisco, non c'era traccia di qualcosa all'infuori dell'odio?-

-Non sono riuscita a percepirlo ma sono certa che da qualche parte in lui ci siano ancora le altre emozioni, sono solo state messe a dormire-

-Allora dovremo risvegliarle- dico sorridendole appena

Dopo un paio d'ore ci riuniamo con i felinidi scappati e proseguiamo fino a raggiungere una radura nascosta, dove Aisha ci chiede di creare una barriera che ci renda irrintracciabili.

Decido di farmi un bagno rinfrescante in un ruscello li vicino e mi rilasso sdraiandomi nell'acqua, ripenso a quando ho conosciuto Malachia e cosa ho passato da allora, cerco di visualizzare il suo volto e tutto lo stress, la paura e la tristezza che ho cercato di reprimere dentro di me in questi ultimi giorni mi fa esplodere in un pianto disperato ma liberatore, mi manca e farei di tutto per riaverlo al mio fianco ma non posso essere debole, devo resistere per me stessa e per lui.

Dopo il lungo bagno e dopo essermi finalmente cambiata decido di cercare la dominatrice del cuore, cominciando dalla postazione medica provvisoria dove vedo Omar supervisionare le cure dell'amico, sembra piuttosto scosso così mi avvicino a lui e Malaola, la tigre che aveva curato anche me in precedenza

-Come stai?- chiedo notando il colorito pallido del lupo

-È strano...- sussurra Omar invece di rispondere alla mia domanda

-Omar, so che vederlo li sdraiato non è facile ma...- cerco di rassicurarlo ma lui mi interrompe

-Quello non è Sid- dice semplicemente continuando a tenere lo sguardo fisso sul giovane di fronte a noi

-Che vuoi dire?- rispondo sorpresa sedendomi di fianco a lui

-Conosco il mio migliore amico dai tempi in cui è arrivato nel nostro branco quando eravamo cuccioli, la somiglianza è impressionante ma quello non è lui, guarda la voglia sulla spalla- spiega indicando il braccio destro del biondo in questione

-Sembra un triangolo al contrario- dico

-Sid non ha una voglia così, l'aveva prima di trasformarsi ma dopo aver preso le sembianze di un lupo per la prima volta gli è sparita, la trasmutazione corregge le imperfezioni della pelle come lentiggini o in questo caso voglie, questo è senz'altro un lupo ma non si è mai trasformato prima d'ora, lui non è Sid-

Osservo Omar senza proferire parola, non saprei come contraddirlo, conosce meglio di me sia Sid sia le particolarità dei lupi, ma solo una domanda mi frulla in testa

-Se questo non è Sid, allora chi è?- chiedo lasciando libero sfogo ai miei pensieri

-Non ne ho la minima idea- finisce passandosi una mano fra i capelli facendomi ripensare a Malachia

-Ma aspetta, hai detto che lo conosci da quando è arrivato, Sid non è nato nel branco?- chiedo spaesata, lui scuote la testa

-È stato trovato quando aveva sei anni da Taron, un membro della guardia, il secondo dopo...- si blocca e mi guarda

-Dopo mio padre...- finisco io per lui abbassando la testa

-Comunque Taron si è preso cura di lui sin da allora, continuavano a litigare ma il loro rapporto era ed è tutt'ora invidiabile-

-Capisco, scopriremo chi è e troveremo il nostro amico, non preoccuparti, pensa a riposarti un po' sembri distrutto- dico mettendogli una mano sulla spalla

-Sarai un ottima Luna un giorno- commenta una voce alle mie spalle, mi volto e vedo Aisha sorridente

-Ecco...io...- arrossisco presa alla sprovvista e sorrido a mia volta –Grazie...ecco...si rimetterà presto?- chiedo indicando lo sconosciuto accanto a noi

-Il ragazzo sta bene, Malaola si prenderà cura di lui per stanotte, entro domattina dovrebbe svegliarsi- mi risponde la Shasti, guardo la ragazza tigre che annuisce

-Non è grave, è piuttosto malnutrito, ha all'incirca quindici anni ma è forte, se la caverà- la ringrazio poi mi allontano

-Ah!- dico fermandomi –Mi sono dimenticata di chiederti se sai dove è Yelena?- chiedo improvvisamente al lupo ricordandomi che devo parlarle

-No, non la vedo da prima, ma Elinor, stanotte ci sarà la luna piena, tienila al sicuro, ti prego- sembra piuttosto preoccupato di ciò che potrebbe accadere

-Fidati di me- saluto il lupo e mi dirigo a cercare la strega e quando finalmente la trovo vedo che è seduta a giocare con dei bambini vicino al fiume

Mi avvicino e sorrido –Posso rubarvela un secondo?- chiedo ai piccoli che mi sorridono e scappano via ridacchiando

-Penso sia un si- rido a mia volta aiutando la mia amica ad alzarsi –Tutto bene?-

-Si...- dice sovrappensiero –Solo...ho sentito dire che stanotte ci sarà la luna piena e che Omar verrà incatenato ad un albero, sono preoccupata...-

-Hai paura per lui... o per te?- chiedo, durante la luna piena i lupi cercano di marchiare la propria compagna e Yelena ancora non è ufficialmente la compagna di Omar

-Non lo so- dice sfregandosi le braccia con le mani –Io non ci capisco più niente- finisce sbuffando, io ridacchio

-Pensi che io sia sicura di tutto ciò che riguarda me e Malachia? All'inizio non volevo ma ho capito che con lui io posso essere veramente felice- lei si guarda intorno pensierosa senza dire nulla –Yelena, più lo rifiuti più soffrirete, entrambi- finisco, lei annuisce

-Grazie, mi hai schiarito un po' le idee, comunque avevi bisogno di qualcosa?-

-In effetti una cosa ci sarebbe, mi serve il tuo aiuto, pensavo di chiedere anche a Omar ma è occupato col ragazzo che hanno catturato- dico prendendola sotto braccio e iniziando a camminare disinvolta cercando di non apparire sospetta.

-E sarebbe?-

-Stanotte ci sarà appunto la luna piena, questa sarà la notte in cui il lupo prenderà il sopravvento, e da lupo Malachia non potrà non ricordarsi chi sono, dopotutto siamo legati dalla luna- dico

-Quindi...vorresti cercarlo nella notte in cui un lupo è incontrollabile alla vista della propria compagna? Sei sicura? Potrebbe essere pericoloso-

-Lo so che è rischioso ma l'hai detto anche tu no? L'amore vince sulla ragione- lei ci pensa un attimo senza dire nulla

-Io cosa dovrei fare?- chiede poi

-Devi ritrovare l'amore di Malachia e tirarlo fuori dal buco in cui è stato nascosto-

 

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Capitolo 25
*** LMEGAF! ***


Sto correndo nel bosco, i piedi nudi sanguinano, li guardo ma non sono piedi umani, sono zampe, color cenere che quasi non sento più per via del freddo, il dolore non mi sfiora per via dell'adrenalina, e lo stupore viene subito sostituito dalla paura, mi guardo intorno ma non vedo nessuno, solo alberi, ma sento dei rumori che mi confermano di non essere sola.

Corro come se non ci fosse un domani perché se mi fermo potrebbe non esserci davvero, sento le lacrime rigarmi le guance ma non le asciugo, le lascio macchiare il mio viso e il mio cuore.

In lontananza vedo delle luci, mi avvicino velocemente e non mi fermo finchè non mi scontro contro una donna, sento delle voci, dei rumori e poi tutto diventa buio.

Apro gli occhi e davanti a me vedo un viso pallido, Malaola mi osserva con gli occhi azzurri curiosi e quando mi alzo a sedere inclina la testa di lato

-Tutto bene?- mi domanda, io la guardo come per chiedere come mai si preoccupasse di ciò –Ti stavi lamentando nel sonno...- dice rispondendo alla mia domanda silenziosa –Ti capita spesso di avere incubi?-

-No, non preoccuparti, sarà dovuto allo stress- le mento, sorrido e mi alzo, cercavo di riposarmi prima dell'inizio del piano organizzato con Yelena ma non è stato un sonno tranquillo, questa volta l'incubo era così reale, riuscivo persino a sentire il dolore mentre correvo nel bosco –Ti serviva qualcosa?- chiedo poi

-Shasti ci vuole tutti intorno al falò, ha organizzato una riunione di emergenza per organizzarci-

-Capito, arrivo subito- lei annuisce ed esce dalla tenda, è un'occasione perfetta per capire dove sono Malachia e gli altri, così dopo pochi secondi abbandono anche io la tenda per dirigermi nel punto di ritrovo.

-Ci sono feriti?- chiede la Shasti durante la riunione

-Non molti e non gravi, ci ho già pensato- dice Malaola abbassando il capo in segno di rispetto verso Aisha

-Perfetto- commenta guardandosi intorno –Il gruppo che è andato a perlustrare la zona è tornato?-

-Si mia signora, eccoci- dice un uomo facendo un passo avanti seguito da altri cinque ragazzi

-Cosa ne è del villaggio?-

-Gli hanno dato completamente fuoco, non è rimasta che cenere-

-Capisco...- dice abbassando lo sguardo triste, dopotutto è nata e vissuta in quel posto –Le streghe?

-Il gruppo di streghe è rimasto dove lo abbiamo lasciato, pare si siano accampati per la notte- dice una vedetta alla Shasti –C'era molto movimento e agitazione, sembra che ci sia qualche problema con alcuni lupi, dopotutto la luna piena è stanotte- spiega

-Ok, perfetto, potete andare a riposarvi- li congeda

-Aspettate- dico facendo un passo avanti –Loro, i lupi, come stavano?- chiedo preoccupata, l'uomo guarda la Shasti come per cercare l'approvazione prima di prendere parola e dopo un leggero cenno si volta a guardarmi

-Ce ne erano tre, avevano diverse ferite ma nulla di serio, quello messo peggio da trasformato aveva il manto bianco, aveva una ferita sulla schiena e diverse sul petto, quando siamo arrivati stavano legando lui e l'altra con delle catene dentro a delle gabbie di metallo nella parte est del loro accampamento-

-Grazie...- dico voltandomi poi verso Yelena, lei annuisce e se ne va attirando lo sguardo attento di Omar che invece di seguirla si avvicina al felinide

-E il terzo lupo?- domanda serio, l'uomo pare non voler rispondere alla domanda ma viene convinto dallo sguardo insistente del mio amico

-C'era un ragazzo che parlava con delle streghe, sembrava piuttosto arrabbiato-

-Quindi?- domanda Omar

-Quello era sicuramente un lupo, parlava di alcuni piani che non erano andati come previsto e di alcune promesse non mantenute, penso fosse dalla loro parte- sento il lupo ringhiare e lo blocco mettendogli una mano sulla spalla

-Ci sarà una spiegazione valida, ricordati che hanno dalla loro parte la dominatrice della mente- lui pare calmarsi e ringrazia il felino che poi si dilegua col resto del gruppo e anche la folla riunita per la riunione inizia a disperdersi.

-Elinor...- dice Omar ma viene interrotto dalla Shasti così io sfrutto l'occasione per dileguarmi prima che inizi a fare domande e comincio a camminare nella direzione presa dalla strega.

L'accampamento momentaneo del branco di felinidi è composto da diverse tende fatte con le stoffe prese dal villaggio prima che venisse distrutto e da dei bastoni di legno, io mi dirigo verso quella che condivido con Yelena assegnataci dalla Shasti e, dopo aver pronunciato un incantesimo in modo che nessuno fuori possa sentire ciò che diciamo da dentro, organizziamo nel dettaglio il piano

-Allora, abbiamo scoperto dove sono e come stanno, stanotte dobbiamo agire e il nostro ritorno qui è previsto per le 3 del mattino, quando la luna non sarà più piena, se prima di quell'ora non saremmo riuscite a far tornare Malachia in sé torneremo qua, questi sono i patti- dice Yelena, io annuisco convinta che andrà tutto bene

-Omar verrà incatenato verso le 19, così che la trasformazione non lo prenda alla sprovvista mentre è ancora libero, sarà controllato da tre guardie quindi non potrà seguirci neanche volendo- dico iniziando a disegnare una piantina del villaggio sul terreno –Noi arriveremo da sud e senza farci vedere ci sposteremo nella parte est, passando tra gli alberi- dico tracciando una freccia con un bastoncino–Dopo che aver neutralizzato le guardie che sicuramente sorveglieranno i nostri amici ci avvicineremo il più possibile alla gabbia di Malachia, quando mi vedrà tu dovrai concentrare tutto il tuo potere per farlo rinsavire-

-Quel disegno non è minimamente simile alla verità- commenta ridendo del mio schizzo

-Senti, non sono un'artista- dico lanciandole contro il bastoncino che usavo come matita ridacchiando –L'importante è che tu abbia capito il piano-

-Okey- dice infine –Ma Sid e Delila?- domanda poi

-Non appena avremmo liberato l'Alpha, il legame che hanno con Malachia dovrebbe bastare per annullare l'effetto di quella strega su di loro, o almeno...spero-

Dopo aver deciso gli ultimi particolari del piano veniamo chiamate per cenare, come ogni sera la cena si svolge intorno a un falò e con portata principale, e solitamente unica portata, il coniglio, c'è chi lo mangia crudo e chi come me e Yelena lo cuoce sul fuoco.

Chiacchieriamo con diverse persone ma dopo un'oretta chiediamo alla Shasti se possiamo ritirarci per dormire e dopo la sua approvazione ci dirigiamo alla tenda, seguite però da Omar che viene prontamente fermato da Aisha perché ormai è arrivato il momento di essere legato.

-Siamo sicuri che i mici non ci seguiranno? Loro non hanno problemi con la luna?- domanda Yelena

-In realtà mi sono informata durante la cena, pare che la luna piena non fa lo stesso effetto ai felinidi, perché sono più temperati e riflessivi dei lupi, però durante la luna nuova si tramutano istintivamente in felini, in quanto col buio la vista animale è più forte di quella dell'umano e prende il sopravvento, anche se mantengono comunque una leggera lucidità-

-Tutto il contrario dei nostri amici quindi, va beh meglio così direi, io invece ho scoperto l'ora del cambio di guardia, così potremmo andarcene senza farci notare e non ci saranno problemi-

-Perfetto, e quando è?-

-Tra venti minuti- dice, aspettiamo riassumendo il piano e arrivato il momento facciamo un sospiro e iniziamo ad uscire dall'abitazione, se così si può chiamare

-Sei sicura che ciò che stiamo per fare non sarà un completo fallimento?- domanda preoccupata uscendo dal retro della tenda subito dopo di me

-Assolutamente no- rispondo sorridendo, allungo una mano per aiutarla

-Beh, questo sì che mi rassicura- dice ironica accettando il mio aiuto

-Che il piano "lmegaf!" abbia inizio!- dico alzando un braccio a mo' di supereroe

-Lmegaf?- chiede Yelena facendo fatica a ripeterlo

-Si! Il piano "Liberiamo Malachia e gli altri forza!"- le spiego fiera del nome stupendo che ho scelto

-Ok, mi rifiuto di usare questo nome- dice ridendo mentre ci avviamo verso il bosco cercando di fare il meno rumore possibile.

 

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Capitolo 26
*** CAMBIAMENTI ***


Sento dei rumori, intorno a me tutto è buio, delle voci in lontananza, dolore, paura.

Cerco di aprire gli occhi ma non ho le forze, sento il volto bagnato dalle lacrime, non ricordo nulla, ero andata a salvare Malachia poi il vuoto, ero con...con...

-Yelena!- mi alzo di scatto e un dolore lancinante mi colpisce tutto il corpo, non riconosco la mia voce, mi guardo intorno, sono sola in un luogo sconosciuto, cerco di alzarmi ma cado, faccio cadere delle fiale che erano appoggiate accanto a me e le voci si avvicinano.

Malaola entra nella stanza preoccupata e mi si avvicina per aiutarmi ad alzarmi, la sua pelle bianca è più pallida del solito rilascia un odore pungente che mi irrita senza che ne conosca la ragione, ringhio ma subito mi tappo la bocca, questo suono è uscito davvero da me?! Malaola si allontana velocemente e io mi alzo ancora dolorante, mi appoggio al letto e guardo la felina che mi osserva quasi spaventata, mi volto verso la parete a lato del letto su cui dormivo e vedo uno specchio nel quale due occhi color azzurro ghiaccio che in pochi secondi cambiano e diventano color ambra mi fissano sorpresi, occhi che appartengono a me.

-Questa...sono io?- mi tocco il volto, passo una mano tra i capelli, mi strofino gli occhi ma nulla di ciò che è riflesso cambia, i miei capelli rossicci sono diventati argentati, grigi come la cenere, i miei occhi sono ambrati e le mi lentiggini sono completamente sparite lasciando sulle mie guance solo il segno del pianto, ora quando mi guardo allo specchio non vedo nessuno, non me, non la copia di mia madre, ma una sconosciuta.

-È...impossibile, cosa diamine...- mi volto verso Malaola che non ha mai distolto lo sguardo da me

-Tu...non ricordi nulla?- sorpresa e preoccupata mi poggia titubante una mano sulla spalla come per rassicurarmi -Non è stata colpa tua...- non capisco, scuoto la testa e mi guardo intorno

-Dov'è Yelena?- chiedo ansiosa

-Non potevi fare nulla, eri da sola- piango, le lacrime ricominciano copiosamente a scendere, chiudo gli occhi e tento di ricordare -Che cosa ho fatto- dico disperata rivivendo ogni istante nella mia mente.

Sono andata con Yelena a salvare Malachia ma era una trappola, ci hanno circondate e prima che potessi avvertirla la mia amica era a terra, incosciente, poi vedo due occhi, più scuri della pece, che mi guardano, una voce nella mia testa e poi dolore; ho corso nel bosco, i piedi nudi sanguinavano, li guardavo ma non erano piedi umani, erano zampe, color cenere che quasi non sentivo più per via del freddo, il dolore non mi sfiorava per via dell'adrenalina, e lo stupore venne subito sostituito dalla paura, mi guardavo intorno ma non vedevo nessuno, solo alberi, ma sentivo dei rumori che mi confermavano di non essere sola, ricordo delle luci in lontananza, gente che gridava il mio nome e poi solo il vuoto.

Spalanco gli occhi scioccata -Cosa ricordi?- chiede una voce sulla soglia della porta, è leggermente più bassa di me, dai capelli castani, la osservo e non credo di conoscerla finchè i miei occhi non incontrano i suoi, di un verde così intenso che solo in pochi posseggono, un gruppo ristretto di persone tra cui Malachia.

-Kana- sussurro convinta

-Elinor- mi sorride -Se mio figlio sapesse che sono viva probabilmente mi avrebbe parlato molto di te, quando era piccolo mi raccontava qualsiasi cosa, benvenuta nella mia clinica- nei suoi occhi una scintilla di dolore, sto per parlare ma sento delle urla provenire da fuori e riconosco la voce di Omar così cerco di uscire ma una mano mi blocca

-Non è il caso- dice Malaola

-Io devo vederlo- rispondo sicura, sorpasso la madre del mio compagno e mi ritrovo in un lungo corridoio nel mezzo del quale diversi uomini cercano di fermare la furia distruttiva del lupo inutilmente.

-Omar!- dico correndogli incontro, lui stende quelli che cercavano di bloccarlo e mi corre incontro, mette una mano intorno al mio collo e mi sbatte violentemente contro il muro provocandomi una fitta di dolore, il solito tranquillo e riflessivo ragazzo è stato sostituito da una bestia furiosa che mi vuole morta.

-È colpa tua! Lei non è qui perché tu l'hai convinta a seguirti e poi l'hai abbandonata!- stringe sempre più forte, gli occhi ambrati iniettati di sangue mi fissano -Come hai potuto!- mi inizia a mancare l'aria ma cerco di parlare.

-Io...non...volevo...- dico

-Ah non volevi! Prima fai catturare il mio migliore amico, mia sorella e il mio Alpha, poi la donna che amo, perché non dovrei ucciderti qui e ora?!- dietro il lupo inizia ad avvicinarsi un signore in camice con una siringa

-No- dico fermandolo, il lupo si volta e con un'occhiata lo convince ad allontanarsi -Omar...io- attiro nuovamente l'attenzione su di me -Era...una trappola...la dominatrice della mente...- cerco di dire, quando ormai sto per perdere i sensi lui mi lascia andare facendomi cadere in terra in preda a respiri affannosi

-Pensavo...di poterli...salvare- spiego tra un respiro e l'altro -Ho avuto una visione...durante la battaglia...nel villaggio...- mi alzo e mi avvicino a lui -Io dicevo a Malachia...Omnia vincit amor et nos cedamus amori, l'amore vince su tutto ciò che è destinato a cedere, e che...la sera che lo salvai Yelena mi aiutò riaccendendo l'amore dal suo cuore...per questo l'ho portata con me...-

-Ciò non cambia che l'ho persa, era mia, e tu gliela hai servita su un piatto d'argento- si volta per andarsene ma lo fermo

-Omar, ho bisogno del tuo aiuto per salvarli, ti prego...non andartene- LO SUPPLICO

-Ti aiuterò, ma non lo faccio per te...tu ora per me non sei più nessuno- finisce per poi correre via lasciandomi in corridoio in mezzo a un gruppo di persone che mi osservano.

L'unica che si fa avanti è Kana -Elinor, capirà, tutti i lupi sono disposti a qualsiasi cosa per i propri compagni, e tu non sei da meno-

-No, ha ragione, non merito il suo perdono- abbasso lo sguardo e torno sui miei passi rientrando nella stanza, annuso l'aria e nuovamente sento l'odore pungente e ripugnante che mi fa irritare, mi volto e capisco che questo proviene non più da Malaola che non è tornata nella stanza ma da Kana.

-Cosa...?-

-Senti il mio odore, è normale, con la trasformazione non è solo il tuo corpo a cambiare ma anche tutte le tue capacità sono migliorate, i tuoi sensi sono più sviluppati e lo stesso la tua resistenza, prima col tuo amico, ha continuato a strangolarti per almeno cinque minuti prima che tu cominciassi a perdere i sensi-

-Io mi sono trasformata- dico cercando di convincere me stessa -È stata quella voce, la dominatrice della mente mi ha fatto qualcosa che deve aver attivato la mutazione!- dico cercando di darmi una spiegazione valida

-No, è stato tutto completamente naturale, il tuo organismo sotto stress ha cominciato a produrre una quantità esagerata di ormoni che si sono accumulati nell'ultimo periodo portandoti alla tramutazione-

-Ma...i miei poteri?-

-Tu sei una strega tanto quanto sei un lupo, ma dato che il lupo in te ha aumentato il suo potere, la tua parte magica si è dovuta restringere diciamo, sei ancora una strega, sei comunque la dominatrice del sangue, ma la tua forza in quell'ambito deve essersi assopita-

-Quindi ora sono quasi completamente un lupo...- sussurro arricciando il naso

-Suppongo che a darti fastidio sia io- dice ridacchiando

-Perché il tuo odore somiglia a quello di Malaola?- la guardo negli occhi e vedo che le sue pupille cambiano, da semplici sfere scure si allungano diventando simili a quelle dei gatti.

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Capitolo 27
*** KANA ***


Mi siedo sul letto e la madre del mio compagno mi si mette accanto –Prima di conoscere Farkas, il padre di Malachia, ero la semplice ragazza della porta accanto, ero studentessa di medicina e la mia vita era tranquilla, quasi deprimente, finché non arrivò lui, il più bel ragazzo, anzi uomo, che avessi mai visto, i folti capelli neri gli ricadevano sulle spalle, stavo passeggiando quando lo vidi la prima volta e non appena i miei occhi incontrarono i suoi color ambra capii che era lui, il principe azzurro che speravo mi portasse via dalla mia monotona vita- mi sorrise dolce, si passò uno mano sulla fronte e chiuse gli occhi –Furono i tre mesi più belli della mia esistenza quelli passati con lui, credo che in un certo senso lui mi abbia amata ma non era abbastanza così un giorno, senza dire nulla, neanche un saluto, scomparve...lo aspettai, speravo di rivederlo, che tornasse da me con il desiderio di restare per sempre, ma quando decisi di dimenticarmi di lui e andare avanti, scoprii di essere incinta- le misi una mano sulla spalla –Nel piccolo paesino dove vivevo, i segreti non esistevano, in poco tempo tutti lo vennero a sapere e la mia famiglia decise che era meglio farmi concludere gli studi lontano dagli sguardi e dai commenti delle persone che conoscevo, così mi trasferii a Parigi. Lì diedi alla luce Malachia- riaprì gli occhi e con sguardo triste riprese a osservarmi –Sai cosa significa il suo nome?- io scossi la testa –Deriva dall'ebraico e significa angelo, non appena lo vidi la prima volta capii che era il mio piccolo angelo custode, senza farlo apposta la persona che mi aveva salvato dalla monotonia e dalla solitudine non era Farkas, bensì lui...nacque di due mesi prematuro ed ebbi così paura nei primi tempi quando me lo fecero portare a casa, avevo terrore a lasciarlo solo e quando si addormentava lo fissavo respirare col pancino che saliva e scendeva dolcemente; finii gli studi quando Malachia aveva poco più di un anno, e cominciai il tirocinio nell'ospedale di Saint Louis, durante il quale salvai la vita ad una strana donna dagli occhi ambrati, una bellissima ragazza africana che stava cercando di dare alla luce la figlia da sola, nascosta in un vicolo, le permisi di stare da me per qualche tempo ma rifiutò, qualche tempo dopo il mio angelo cominciò a comportarsi in modo strano quasi come un animale, non sapevo che fare inoltre quando Malachia aveva appena compiuto quattro anni, scoprii di avere un tumore al pancreas al quarto stadio, ero disperata...- le lacrime le rigarono le guance –Ci misi un po' a trovare Farkas, una donna anziana che disse di essere sua madre venne da me, mi spiegò che mi aveva tenuta d'occhio e che era giunto il momento di portare il mio bambino dal padre, mi spiegò cosa era e cosa Malachia sarebbe diventato, così la seguii, quando raggiunsi il suo villaggio non ebbi il coraggio di lasciargli Malachia finché non lo vidi insieme alla sua famiglia, come era felice, capii immediatamente che il mio bambino sarebbe stato al sicuro e glielo portai, la moglie Isabel fu così gentile con me, non mi giudicò e mi promise che lo avrebbe protetto, Farkas si scusò e mi chiese di restare ma non potevo farlo, non volevo morire davanti agli occhi del mio angelo, sapevo che sarebbe stato in salvo così me ne andai- si alzò per prendere un paio di fazzoletti e si asciugò le lacrime –Ero ricoverata in ospedale quando la donna che avevo salvato qualche anno prima venne a farmi visita, mi disse che poteva curarmi e mi portò qui, nel suo villaggio dove per aver salvato una vita me ne venne donata una nuova, sono guarita, sono immortale, ma sono comunque stata costretta a stare lontano da mio figlio, ero diventata un felinide perciò non sarei stata la benvenuta nella sua vita, rimasi nel villaggio come guaritrice, poi mi trasferii in questa clinica per aiutare i diversi clan in un territorio neutro-

-Kana, lui non ti avrebbe di certo allontanata, lui ti voleva...ti vuole bene e ha sempre desiderato rivederti- le sorrido alzandomi –Quando lo salveremo dovrete parlare-

-Ritengo di si, comunque per il momento ci sono altre cose da risolvere, il ragazzo che avete salvato dalle streghe ad esempio, si è svegliato un paio di giorni fa, mentre eri priva di sensi, ti porto da lui- mi fece strada e mi accompagnò in una sala piena di tavoli dove alcuni mangiavano e altri giocavano a carte, il biondo era seduto tra Alisea e Omar e io mi ci sedetti di fronte.

-Ciao- lo salutai, il ragazzo sorrise e arrossì.

-S-s-s-salve- disse balbettando –C-c-chi sei?- domandò inclinando la testa.

-Mi chiamo Elinor, e tu?-

-M-mi c-chiamo Manuel Cadesti-

-Ti va di passeggiare con me?- chiesi notando la sua angoscia nello stare tra due persone che sprizzano odio da tutti i pori, tra loro e per me, lui annuì velocemente e si alzò per seguirmi fuori dalla clinica.

-Allora Manuel, quanti anni hai?-

-Io p-p-penso 15 ma n-non sono s-s-sicuro- raccoglie un fiore e me lo porge -S-s-sai dove è mio f-f-fratello?- chiese abbassando la voce e avvicinandosi a me

-Perché me lo chiedi a bassa voce?- chiedo sussurrando a mia volta e ridacchiando

-P-p-perché qui è pieno di f-f-felinidi e mia m-m-madre dice che ne c-conosceva uno che e-era p-p-pettegolo- io rido divertita mentre lui inizia a dire sssh a ripetizione ma trattenendo a sua volta delle risatine

-Come si chiama tuo fratello?- dico asciugando una lacrima di divertimento dagli occhi

-Sid Cadesti- dice, il sorriso mi muore sulle labbra e lui inizia a preoccuparsi della mia serietà improvvisa

-Gl-gl-gli è successo q-qualcosa?- domanda preoccupato

-Non ne sono sicura, dobbiamo parlare con Omar-

-M-m-ma lui mi s-s-spaventa- die fermandomi con una mano

-Fidati di me, non ti farebbe mai del male, è arrabbiato per colpa mia- lui annuisce convinto e mi segue fino a Omar che tutto solo e arrabbiato si allena nella palestra della clinica

-Omar- dico e lui subito cerca di allontanarsi –Aspetta, è il fratello di Sid-

Lui si immobilizza e si volta, lo osserva per qualche secondo poi si avvicina, ci sediamo insieme ad un tavolo nella palestra e ci facciamo raccontare di dove fosse stato e di come fosse finito in mano alle streghe.

-Perciò tu, tua madre e i tuoi fratelli siete stai presi quando eri piccolo?- chiedo per essere sicura

-Sì, Sid è sparito quando avevo sei anni ma mia madre era convinta che fosse vivo, l'avevano prelevato dalla nostra stanza due streghe e non era più tornato, la strega capo però aveva detto che la nostra libertà dipendeva da lui-

-Potrebbe essere che le streghe l'abbiano lasciato dove Taron potesse trovarlo?- chiedo a Omar riferendomi al padre adottivo di Sid

-Non posso credere che sia vero, era il mio migliore amico, non può averci preso in giro per tutto questo tempo- dice confuso –Ecco come le streghe sapevano dove eravamo non appena siamo arrivati in africa- si mette le mani in testa

-Magari ci ha mentito...- comincio -...ma l'ha fatto per salvare la sua famiglia- spiego –Non tutto deve essere stato per forza una menzogna, lui ti considerava come un fratello e tu lo sai- finisco

-Perciò S-s-sid non è q-q-qui?- chiede disperato il giovane

-Temo di no, ma non preoccuparti Manuel, lo troveremo e salveremo la tua famiglia- gli prometto tranquillizzandolo

-Manuel- dice Malaola avvicinandosi –Ti ho trovato, la dottoressa Kana deve farti gli ultimi controlli, vieni?- lui si alza contento e ci saluta per poi andarsene con la tigre

-Si comporta come un bambino- constato non appena esce dalla stanza

-Non sa leggere né scrivere e non conosce il significato di molte parole, deve essere stato cresciuto rinchiuso senza nessuna possibilità- dice sbattendo un pugno sul tavolo –Se Sid me lo avesse detto io...io...-

-Non avresti potuto fare niente Omar, non è colpa tua, Sid ha fatto la sua scelta e noi possiamo aiutarlo adesso, li salveremo- mi alzo e sto per andarmene quando lui mi ferma

-Grazie Elinor- mi abbraccia e restiamo così qualche secondo –Però sono ancora arrabbiato con te- dice tenendomi stretta, entrambi cominciamo a ridere.

 

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Capitolo 28
*** MANCANZE ***


...-C'era una volta, in un regno lontano, una bellissima giovane donna dai capelli d'argento....lei sapeva che la sua vita era stata ingiusta per via di persone assetate di un potere che non potevano controllare ma aveva deciso che avrebbe continuato ad avere speranza e questo l'avrebbe portata a fare grandi cose...- una giovane Raya che tiene tra le braccia una piccola me dormiente alza lo sguardo verso di me, come se potesse vedermi, e una lacrime le riga la lentigginosa guancia -Non perderla mai figlia mia, anche quando vorrai arrenderti, non farlo, continua a lottare-

-Mamma?- dico confusa, lei sorride appena –Oh mamma, quanto mi sei mancata- dico piangendo –Non so cosa devo fare, ti prego aiutami-

-Non scoraggiarti figlia mia, tu sai dove sono, le puoi sentire, sono parte di te come lo sono io...trovaci Elinor, salvaci tutti...- i volti di tutti i miei amici mi appaiono di fronte, Liv e Ed, Yelena, mia madre e Malachia, la piccola Maya e Eric, mi asciugo le lacrime e chiudo gli occhi...

-So che ci sei, esci fuori!- urlo nel buio, una figura mi appare davanti

-Dominatrice del sangue, come posso aiutarti?- mi chiede la donna che ho di fronte

-Perché mi mostri queste cose? Non riuscirai a manipolarmi- dico arrabbiata riferendomi a ogni visione che ho avuto nell'ultimo periodo

-Non ti voglio manipolare ma aiutare, ho ritenuto che questo episodio della tua vita potesse fortificarti, farti capere ciò che devi fare- mi comunica lei

-E gli altri? Perché me li hai mostrati?-

-Altri?- sembra confusa ma non ci faccio troppo caso

-Perché lo fai? Sei dall'altro lato del campo di battaglia- le domando senza abbassare le difese ricordandole di essere dalla parte di Medea

-Non per mia volontà, vedo il gioiello che ho al collo- dice indicandomi la collanina argentata che avevo notato durante il nostro primo incontro -...è incantato e se mi ribello a Medea per me è la fine dei giochi, se provo a sfilarlo sono morta, se provo a disobbedirle sono morta, se scopre che ti sto aiutando...-

-Fammi indovinare, saresti morta?- lei annuisce –Ma se la aiuti finirai per morire comunque, ti sta usando, essendo la dominatrice della mente le servi per diventare una dea-

-Lo so, ma almeno ho più tempo per trovare un modo per fermarla, non mi ha uccisa così come non ha toccato la piccola Liv e Yelena, gli serviamo tutte vive per completare il rituale, almeno finchè non avrà te-

-Come faccio a trovarvi?-

-Col tuo dominio puoi sentire ogni legame di sangue, noi come dominatrici siamo legate-

-Quale è il tuo nome?- chiedo

-Mi chiamo AbasiElinor devi radunare più aiuto possibile, il branco di felinidi ti darà una mano ma non è sufficiente, avrai bisogno di un esercito più grande per sconfiggere tua zia-

-Ci proverò, ma se non dovessi riuscire a trovarvi? Il mio potere non è più così forte-

-Si che lo è, ma se non avessi il coraggio di scoprire la tua forza ti basterà basarti su un legame più diretto, trova tua madre e lì ci saremo anche noi, non hai molto tempo-

-Mia...madre? Di che parli? Abasi!- grido ma ormai di fronte a me non vedo altro che oscurità...

Apro gli occhi e di fronte a me vedo il soffitto della stanza che Kana ha riservato per me nella sua casa, mi siedo a gambe incrociate e chiudo nuovamente gli occhi, mi concentro, cerco di percepire qualcosa, qualsiasi cosa che possa condurmi da loro ma non riesco a sentire nulla.

Sbuffo arrabbiata e riprovo, cerco e vedo una piccola scintilla di potere scorrere in me, mi concentro su essa e la seguo, penso a mia madre, al dolore che ho provato quando l'ho persa e all'amore che avevo provato verso di lei quando stavamo insieme, ogni ricordo, ogni gioia o dolore mi tornarono alla mente, poi penso a Yelena, a come la nostra amicizia fosse importante per me, a come avevamo legato dopo aver capito di essere più simili del previsto, ripenso alla piccola Liv e a come aveva difeso Ed, penso a Dalila, a Sid e ad Abasi, a come abbia cercato di aiutarmi nonostante i rischi e infine penso a Malachia, a quanto lo amo e al desiderio che ho di rivederlo, la scintilla cresce fino a riempire ogni parte del mio essere e un'immagine leggermente sfocata mi appare davanti poi tutto svanisce, mi alzo, esco e corro a cercare Omar alla clinica, lo trovo nella sala da pranzo che sta aiutando il giovane Manuel a leggere "Cappuccetto rosso"

-Omar, perché il lupo viene visto come il cattivo?- chiede alzando lo sguardo dal libro che ha tra le mani

-Manuel, tutti in noi abbiamo una parte malvagia che cerchiamo di controllare, gli umani, come tutti, sono migliori a trovarla in ciò che non conoscono e si rifiutano di credere che in loro ci sia, preferiscono vedere il lupo come un essere malvagio perché è un animale che li spaventa- gli risponde serio, guardandolo così, seduto accanto al giovane biondo comincio a pensare che un giorno Omar sarà un padre fantastico e sorrido al pensiero per poi ricominciare a pensare a Malachia, al nostro futuro, non voglio rinunciarci perché ho una zia psicopatica, ripenso ai bei momenti trascorsi insieme e le lacrime cominciano a riempirmi gli occhi ma le ricaccio indietro e mi calmo

-Dobbiamo partire- dico seria al lupo, Omar si volta e mi guarda

-Sì, volevo giusto parlartene oggi- annuisce alzandosi –Ma non sappiamo dove si trovano- continua serio, il biondo alza lo sguardo e ci osserva silenzioso, nei suoi occhi leggo confusione e tristezza

-Quindi andate via?- domanda con gli occhi lucidi, in lui vedo l'incertezza e la paura di rimanere solo, mi ricorda la piccola me, la triste, sola e indifesa giovane me, gli sorrido dolcemente

-Si Manuel, andiamo via...tutti insieme- lui mi guarda e dopo pochi secondi il dolore viene sostituito dalla gioia, inizia a saltellare

-E ritroveremo mio fratello??- continua

-Si, piccolo, troveremo Sid e lo riporteremo da te, così come tutta la tua famiglia- penso al biondo che pare ci abbia venduto per salvare il giovane Manuel, a come aveva cercato di consolarmi dopo aver fatto un incantesimo su Tess per farle dimenticare di avermi conosciuto, di come era finito per avere un occhio nero per mano di Omar per essere andato a letto con Dalila, di come mi era stato vicino nel momento del bisogno e di come eravamo diventati amici, Sid era parte integrante del branco e della famiglia che esso rappresenta, nonostante ci abbia traditi rimane pur sempre parte di noi, senza non sarebbe la stessa cosa.

-Devo dirlo a Malaola!!- corre via contento

-Omar, io so dove sono- dico tornando seria, lui mi viene vicino

-Dove?- dice, nei suoi occhi vedo le stesse emozioni che mi tormentano, il desiderio di rivedere sua sorella Dalila e Yelena, di stringerla tra le braccia, riesco a percepire ciò che prova come se lo stessi provando io

-Dobbiamo tornare in Europa, nella vecchia casa al lago dove vivevo coi miei da piccola-

-Capisco, dobbiamo trovare qualcuno che ci aiuti a raggiungerli il prima possibile-

-Si ma abbiamo bisogno di aiuto, dobbiamo riuscire a contattare la congrega di Washington, in più avremo bisogno di tutti i felinidi, sai dove è Aisha, con tutto ciò che è successo non l'ho più vista-

-La Shasti è tornata al villaggio, dopo che le streghe sono andate via ha deciso di rimettere in sesto la nostra casa- dice Alina, io mi volto e la vedo in piedi di fronte a me con un'espressione seccata

-Ci aveva promesso un incontro col consiglio per richiedere un'alleanza- dico

-Si ma non aspettatevi molto dal consiglio, sono solo tanti vecchi barbuti che preferiscono rimanere nell'ombra e sopravvivere piuttosto che cominciare una guerra contro le streghe-

-Come facciamo?- chiedo quindi voltandomi verso Omar

-Ci toccherà essere molto, molto convincenti- dice sorridendo senza ilarità ma con un pizzico di malvagità

-Se ti concentri riesci ancora a fare ciò che hai fatto a Sam?- ripenso al primo incontro col branco di Malachia, di come avevo quasi ucciso uno dei suoi più cari amici e rabbrividisco, era passato così tanto tempo dall'ultima volta che aveva visto lui e la sua famiglia, Julia, la piccola Maya e Alex e non vedeva l'ora di conoscere il nuovo membro che sarebbe nato tra non più di quattro mesi, volevo rivedere mia nonna e cercare di conoscere meglio mio nonno, per non parlare di tutti coloro che avevo conosciuto che ormai erano parte della famiglia, con questo desiderio nel cuore avrei fatto qualsiasi cosa per realizzarlo così annuii vigorosamente

-Magnifico, ho un piano- dice Omar serio

-Io vi aiuterò, c'è bisogno di un po' di azione da queste parti- risponde Alina contenta, Omar annuisce

-Bene, nel frattempo Elinor, tu hai bisogno di controllare il lupo che finalmente si è deciso a uscire e io ti aiuterò- dice il ragazzo

-Ok, si comincia, entro un paio di giorni avremo un esercito-

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Capitolo 29
*** SIETE CON ME O NO? ***


-Diamo inizio all'incontro- dice un anziano seduto al centro di una tavolata curva, Alina ci ha accompagnato dalla Shasti che ha chiamato il consiglio nella sala a loro dedicata in una casa che sorge dietro l'albero sacro che le streghe stranamente non hanno toccato –Potete esporci le vostre richieste- dice ancora, del consiglio fano parte quattro uomini e una donna, a partire da quello seduto centrale in ordine di importanza segue quello alla sua destra, quella a sinistra e infine gli altri due che sono in piedi dietro a quello centrale.

-Ci serve l'aiuto del branco per sconfiggere la congrega d'Europa che ha intenzione di usare le dominatrici delle leggende, me compresa, per distruggerci tutti, ciò significa che anche voi siete in pericolo per questo riteniamo che non vi conviene negarci il vostro aiuto, senza di voi molte persone dei nostri potrebbero morire, ciò aumenta le possibilità che loro vincano e allora stermineranno anche voi e non potrete fare niente per fermarli- dico risoluta guardandoli uno per uno

-Non vedo come potrebbe convenirci, se dovessimo stipulare un accordo con la congrega saremmo salvi- fa notare la vecchia alla sinistra.

-Si, ma a quel punto avreste noi come nemici- dice Omar che si è messo alla mia destra e li guarda minaccioso.

-E non possiamo basare la nostra vita su un patto che la congrega d'Europa potrebbe non mantenere- replica Alina che invece sta alla mia sinistra sotto lo sguardo stupito di tutti i presenti, il consiglio non calcola il suggerimento dato dalla felina e continua a guardare me e Omar con sdegno.

-Dato che vi serve il nostro aiuto, dubito che voi siate una minaccia- commenta quello che pare essere il membro più importante del consiglio, la barba lunga gli arriva fino al petto così come i capelli e l'unica cosa che indossa è una tunica bianca, cosa che hanno addosso anche tutti gli altri.

La rabbia mi invade –Come potete basare la vostra decisione su questo?!- commento –ci sono migliaia di persone che moriranno se non ci aiutate-

-Questo non riguarda il nostro branco- continua il felino –Noi saremo al sicuro-

-E non pensate agli innocenti che ci andranno di mezzo?- continuo sempre più stupita

-Innocenti che non fanno parte del nostro branco e noi dobbiamo pensare solo alla nostra sicurezza- vedo la Shasti che rabbrividisce di fronte a tanta freddezza e Alina, che inizialmente ritenevo una stronza senza cuore, ringhia davanti a tanta crudeltà, sento ciò che provano e ricambio ogni sentimento, rabbia, odio, vergogna, di fronte a me gli uomini e le donne del consiglio provano solo indifferenza e ciò mi fa infuriare.

-Pensate davvero che volendo io non potrei farvi del male?- domando sempre più furiosa

-È una minaccia lupo?- chiede quello alla destra del capo consiglio, gli occhi mi diventano rossi e nella stanza inizia a soffiare un leggero vento che mi circonda.

–E se anche fosse? Cosa potreste fare per fermarmi? Potrei uccidervi tutti senza che ve ne accorgiate nemmeno- continuo, vedo nella mia mente ciò che ho fatto a Sam il nostro primo incontro e spingo quella visione nelle loro menti, il gruppo sgrana gli occhi e capisco che anche loro lo vedono –E di certo non saranno gli altri felini a fermarmi- continuo, Omar mi mette una mano sulla spalla e io cerco di calmarmi

–Se decidete di non aiutarci ce ne andremo- muovo la mano e il vento intorno a me si placa –Ma vi assicuro che quando vinceremo, perché noi vinceremo ad ogni costo, verrò a cercarvi ad uno ad uno, vi troverò e a quel punto vi farò soffrire così tanto che mi pregherete di uccidervi, ma io non lo farò, non vi ucciderò, non subito almeno, prima proverete un dolore insopportabile per ogni persona che senza il vostro intervento è morta- chiudo gli occhi e quando li riapro sono ormai tornati normali, incrocio le braccia al petto e sento gli occhi di tutti puntati su di me.

-Quindi, ricapitolando ci serve il vostro aiuto- dice Omar al consiglio di anziani del branco di Aisha, la Shasti mi guarda con orgoglio ma cerca di nascondere il sorriso di fronte al gruppo di felinidi che invece per me provano solo odio e paura. Accanto a me il lupo li guarda come a sfidarli a non ascoltare le nostre richieste mentre Alina ridacchia senza farsi problemi.

-Bene, ritengo che concedervi il nostro aiuto sarà a beneficio di tutti, chi vorrà seguirti potrà farlo, così è deciso- dice il vecchio centrale alzandosi per poi andarsene seguito dagli altri.

-Sei stata alquanto convincente- commenta Alina scoppiando in una fragorosa risata –Mi hai fatto paura-

-Ora dobbiamo vedere chi vorrà combattere- dico io invece, la Shasti si avvicina e si mette di fronte a noi.

-Fidati, in molti preferirebbero combattere con voi piuttosto che diventare come loro- continua Alina indicando la porta da cui sono usciti i vecchi beccandosi un'occhiataccia da Aisha.

-Alina, raduna i felini guerrieri e manda qualcuno a chiamare Kana, lei e i suoi compagni saranno d'aiuto durante la battaglia- la lince annuisce stranamente senza protestare e fa ciò che gli è stato detto –Io purtroppo non potrò venire, mi farebbe piacere aiutarvi ma come Shasti non posso lasciare qui il branco senza protezione-

-Capisco, grazie per ogni cosa- dico abbracciandola –Quello che stai facendo per noi è più che sufficiente- lei annuisce ed esce dalla sala lasciando me e Omar da soli.

-Dobbiamo contattare la congrega d'America ora...- dico pensierosa –Non saprei come...non sappiamo ciò che è accaduto dopo che...- mi ammutolisco ripensando a Vicky e a tutto ciò che è accaduto dopo.

-Non c'è un modo per ritrasportarmi la?- chiede Omar

-Servirebbe molto sangue di lupo, troppo- gli dico pensando a quello ceduto da Malachia.

-L'hai mai fatto?- mi domanda come se sapesse qualcosa che io non so, io scuoto la testa.

-No, ma Vicky...- anche solo dire il suo nome mi fa venire le lacrime agli occhi, ma prima che possa continuare mi interrompe -Elinor, tu sei la dominatrice del sangue, hai poteri che superano molto quelli che aveva Vicky- spiega, sento una fitta al cuore quando usa il passato per parlare della strega e trattengo le lacrime al ricordo –Io penso che tu possa farcela senza problemi, so che puoi- continua, io annuisco e decido di provare.

Inizio a pensare a Washington, alla casa della piccola Liv e chiudo gli occhi, la visualizzo nella mia mente sento il cuore battere forte e il sangue scorrere più velocemente, un forte calore mi inonda le mani, le apro di fronte a me e una luce mi fa aprire gli occhi sbalordita, davanti ai miei occhi un portale inondato di una luce blu mi mostra esattamente il luogo che volevo, Omar mi guarda sorpreso ma allo stesso tempo felice.

-Lo sapevo!- dice avvicinandosi al portale, io mi concentro per tenerlo aperto il più a lungo possibile.

–Aspetta!- dico –Ti prego stai attento, non appena avrete trovato un accordo o se pensi di essere in pericolo chiamami e io ti riporterò indietro subito-

-Stai tranquilla, non appena sarai in Europa coi felini apri un altro portale per Washington e tornerò con le streghe buone- mi fa l'occhiolino e sparisce all'interno del portale che pochi secondi dopo si chiude.

-Ok...posso farcela- dico uscendo dalla sala e vedendo una folla immensa disporsi dall'altro lato dell'albero, Aisha mi prende per il braccio e mi trascina di fronte a loro.

-Silenzio- dice la Shasti e tutti si zittiscono improvvisamente, poi mi dà una spintarella e mi mette in primo piano –Parla- mi dice semplicemente e io annuisco.

-Sono qua per chiedervi di combattere con me, non siete costretti e sarà una battaglia difficile, le streghe d'Europa sono potenti e pericolose ma possiamo fermarle se lavoriamo insieme, avete qualche ora per pensare se seguirmi in questa impresa o no- dico aprendo il portale che conduce nel bosco in cui si trova il villaggio del branco di Malachia, è piccolo dato che non sono esperta ma abbastanza grande da far passare una persona alla voltaq -Io sarò dall'altra parte e con voi o senza di voi io combatterò, pensate a ciò che ritenete più giusto, alle 15 di oggi il portale si chiuderà avete fino ad allora per decidere - dico prima di voltarmi e andarmene passando nel portale.

-Io sono con te!- annuncia Alina arrivando subito dopo di me, pochi secondi dopo altre persone iniziano ad arrivare e praticamente tutti i felini guerrieri hanno deciso di assecondare Alina.

-Anche noi siamo con te- dice Kana arrivando seguita da altri membri della clinica e da Manuel, io annuisco e sorrido felice, poi li porto verso il villaggio che mi è tanto mancato, immagino già di rivedere Julia e i suoi bambini, mia nonna e tutti gli altri membri del branco, scorgo di sfuggita uno dei tetti e inizio a correre mentre gli altri mi vengono dietro e non appena vedo il villaggio di fronte a me le lacrime mi salgono agli occhi, la metà delle case sono ridotte in macerie e l'altra metà stanno cadendo, vedo i lupi del branco pieni di lividi e ferite che cercano di sistemare il villaggio il più possibile, mi avvicino e mi guardo intorno alla ricerca di Julia ma non trovo né lei né i bambini, cerco ancora finché non trovo Sam insieme ad un gruppo di lupi che arrivano dal bosco, mi avvicino e quando mi vede sgrana gli occhi, i loro vestiti sono strappati dato che probabilmente erano trasformati e in mano tengono degli oggetti come peluches o pezzi di stoffa.

-Dove...dove è Julia? E i piccoli?- chiedo preoccupata guardando un pezzo dei calzini che la moglie stava cucendo prima che noi partissimo, le lacrime iniziano a rigargli le guance e subito quelle che cercavo di trattenere mi iniziano a scendere sul viso.

-Li avevamo nascosti, lei e i bambini, li hanno presi...Elinor li hanno presi tutti-  

 

 

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Capitolo 30
*** LOTTEREMO INSIEME ***


-Stavamo cacciando quando le prime streghe hanno iniziato ad arrivare, pensavamo di allontanarle facilmente ma in pochi minuti si sono triplicate, così abbiamo nascosto Julia e i bambini per proteggerli e quando nonostante fossimo in svantaggio le streghe hanno chiamato la ritirata abbiamo capito che qualcosa non andava, siamo andati a controllare ed erano spariti, sono due giorni che li cerchiamo ma non riusciamo a trovarli- dice Sam cercando di mantenere la calma ma si vede che è preoccupato, gli metto una mano sulla spalla e gli sorrido –Stai calmo, li ritroveremo-

-Si ma non capisco come mai i bambini...abbiamo preso una strega ma non ci ha detto nulla- dice pensieroso –Sarei dovuto rimanere con lei- si passa una mano sul viso, dopo che io e i felinidi siamo arrivati abbiamo creato una specie di accampamento con i resti delle case distrutte, non ho notizie di Omar nonostante abbia aperto il portale come lui mi aveva chiesto, sono passate due ore e ogni minuto che passa il portale si rimpicciolisce, mi serve qualcuno da incanalare per aumentare la mia magia ma tutti sono stanchi e non posso chiedere a nessuno di perdere altra energia.

-Sam, non è stata colpa tua, li salveremo ma ho bisogno che tu sia concentrato- dico ferma –Penso di poterli trovare ma ho bisogno di aiuto, il portale si sta per chiudere e le streghe non ci hanno ancora raggiunto, se non dovessero arrivare saremo solo noi- dico indicando i lupi stanchi e i felinidi –Sei uno dei più forti, devi aiutarmi-

-Sei cambiata dall'ultima volta che ci siamo visti, quando sei arrivata faticavo a riconoscerti, se non fosse stato per il tuo odore ti avrei attaccata- mi dice per cambiare argomento –Sai più di lupo ora- continua toccandomi una ciocca grigia di capelli

-Si, la mia parte di lupo non so come si è svegliata, Kana dice che è stata l'adrenalina-

-Kana? La...la mamma di Malachia?- chiede scioccato, io annuisco e la chiamo, mi si avvicina e sorride al ragazzo che ho di fronte –Non posso crederci, tutti noi pensavamo che tu fossi morta...- dice alzandosi in piedi e stringendole la mano –L'Alpha sarà felice di vederti-

-Lo spero- dice lei, la preoccupazione sul suo viso è palese, dopo anni ha paura che il figlio non la veda più come una madre

-Elinor! Il portale si sta chiudendo!- dice Manuel correndo verso di me, io sento la testa che mi gira per lo sforzo di mantenerlo aperto –Si, tra non molto non riuscirò più a impedirlo- dico alzandomi per poi risedermi per colpa di un capogiro

-Elinor, devi incanalare qualcuno- dice Kana abbassandosi al mio livello

-Non sapevo fossi anche un'esperta di streghe- dico facendo respiri profondi

-Sono un medico, ho studiato ogni specie- dice sorridendo

-Non posso incanalare nessuno, lo indebolirei e ho bisogno che stiano in forze- spiego

-Puoi usare me- dice Manuel –Starò in ogni caso qui con Kana a curare i feriti perciò non ci sono problemi- dice –Posso farcela sono forte- dice orgoglioso, Sam lo squadra dalla testa ai piedi e sgrana gli occhi

-Ma...- mi guarda e sorrido –Si, beh sono successe un bel po' di cose- dico solo prima di alzarmi –Va bene Manuel, ti sentirai un po' stordito quando avrò finito- lui annuisce e ci avviamo verso il portale, mi ci metto di fronte e accanto a me il ragazzo che mi prende la mano e chiude gli occhi, sento che è nervoso, chiudo gli occhi e mi concentro –Permanere aperta manet, permanere aperta manet, permanere aperta manet- stringo forte la mano di Manuel e continuo a ripetere la formula, sento una voce "C'è riuscita" riconosco il timbro di Omar e sorrido continuando a ripetere la formula, Manuel cade in ginocchio nel momento in cui il lupo rosso ci appare davanti "Si, ce l'ho fatta" penso e spingo questo pensiero in lui che sussulta avvicinandosi a me, dopo di lui vedo arrivare il marito di Vicky seguito da molte altre streghe, quando finalmente tutte hanno superato il portale lascio la mano di Manuel e smetto di ripetere la formula

-Tutto bene?- chiedo al biondo che si alza e barcolla

-Certo, ti avevo detto che sono forte, ora scusa ma...vado a stendermi un momento- dice allontanandosi e facendomi ridere

-Il portale...non avevo mai visto una strega aprirne uno- dice un membro della congrega d'America che mi guarda curiosa

-Non sapevo di poterlo fare fino a oggi, non riesco a tenerlo aperto per molto senza un aiuto ma sento che sto diventando più forte- dico poi guardo Omar –Gli hai spiegato tutto?- chiedo, lui annuisce –Sanno a cosa vanno incontro e vogliono lottare-

-Perfetto, dobbiamo organizzarci e attaccare subito, sento che Malachia soffre e la lista dei rapimenti di Medea continua ad allungarsi- gli spiego ciò che è accaduto al villaggio, lui e Sam si abbracciano e il lupo saluta tutti i compagni di branco con le lacrime agli occhi.

-Allora, so che le altre dominatrici, Malachia, Ed, Eric e Dalila sono nella mia vecchia casa ma sono sicura che Julia e i bambini siano da un'altra parte, devo rintracciarli- dico –Per farlo però ho bisogno di qualcosa di loro ma non un gioco- dico pensierosa, un incantesimo mi risuona nella mente -Mi serve il loro sangue, non c'è niente di più forte di un legame di sangue- dico lanciando uno sguardo a Sam –Maya e Alex hanno il tuo sangue e anche il bambino che Julia ha in grembo-

-Quanto te ne serve?- dice prendendo in mano un pugnale pronto a tagliarsi, disposto a tutto per la sua famiglia –La misura di una tazzina di caffè- dico –Mi serve una cartina geografica-

-Ce n'è una in biblioteca, o in quel che ne resta della biblioteca- io annuisco e con un cenno Sam manda una lupa a prenderla, in pochi minuti torna e mi siedo in terra, metto la cartina e prendo la tazzina di sangue del marito di Julia, verso il sangue sulla carta e chiudo gli occhi –Ut ea sanguis necessitudines, ut ea sanguis necessitudines- sento il potere in me aumentare, sento il sangue ribollire e scorrere più veloce in me, le streghe mi osservano e riesco a percepire il loro stupore e sento ciò che pensano, alcune sono stupite, altre spaventate, nessuna di loro utilizza la magia di sangue perché è stata proibita molti secoli prima perché era troppo crudele, non so come faccio a conoscerlo ma so per certo che funziona, apro gli occhi e vedo che il sangue si è stanziato in un'unica macchia uniforme in una zona non troppo distante da noi, posto che però non conosco.

-Questa è la sede principale della congrega d'Europa- dice il marito di Vicky indicandolo –Ci sono stato con mia moglie per un incontro qualche anno fa, so come è e posso procurarmi la carta della struttura- spiega

-Ma non sappiamo quanti sono a difendere la casa...- dico pensierosa, come potrei fare? Io non ci sono mai stata e non ho idea di come percepire il numero di streghe...chiudo gli occhi e ripenso a mia madre, lei ci è cresciuta, sa come è fatta e probabilmente lei saprebbe cosa fare, nella mia mente inizio a vedere una villa nascosta tra le piante, bianca e moderna, divisa in due strutture legate tra loro da un corridoio in vetro, apro gli occhi e mi guardo intorno, sono in mezzo alle streghe che mi guardano aspettando una soluzione, penso e ripenso e mi viene un'idea, se ho visto il passato, perché non potrei provare a vedere il presente? Cerco lo sguardo di Omar e lo chiamo –Mi serve la tua energia- gli dico e lui senza fare domande mi porge la mano. Sento l'odio che prova per le streghe e una parola mi rimbomba in testa "Trovali".

Mi concentro e vedo nuovamente la casa, blocco ciò che vedo e inizio a camminare nell'immagine che ho salvato, entro nella casa e mi guardo in giro, percepisco al suo interno un numero limitato di persone ma non tutte sono della congrega, sento i pensieri del momento che ho bloccato, sento il potere scorrergli nelle vene e percepisco la loro convinzione per ciò che fanno -Sono all'incirca un'ottantina le streghe- dico aprendo gli occhi –Non so dire con precisione dove sono posizionati ma riesco a sentire anche i lupi, sono tutti, credo abbiano diviso i fratelli e li abbiano messi in zone separate ma miste nella casa, nessuno di quelli presenti nella stessa stanza è imparentato- spiego a tutti i presenti –Vogliono usare alcuni bambini per incanalare potere ma gli altri sono stati messi in quarantena per...- mi blocco schifata –Sembra che vogliano trovare una "cura" allo stato di lupo- tutti i presenti sussultano e sento la rabbia invadere il mio branco e lo sdegno prendere possesso del cuore di tutti gli altri.

-Dobbiamo agire in fretta- dice Sam con lo sguardo colmo d'ira

-Penso che la maggior parte dei lupi dovrebbe venire con te ma avrete bisogno di protezione- dico guardando il papà di Liv che annuisce –Io ed un gruppo di streghe verremo con voi, se entriamo dai canali sotto la casa sarà più facile- io annuisco e Sam organizza l'attacco alla casa mentre io, Omar, i felinidi e il resto delle streghe pensiamo a come liberare l'Alpha e le dominatrici, dopo tanti anni tornerò finalmente a casa ma non sarà un viaggio di piacere, Medea ha rovinato la mia vita e ora sta cercando di distruggere quella di molti altri e non posso permetterglielo, so che posso fermarla e lo farò.

-Uccidetele tutte, ma Medea è mia- dico prima di trasformarmi seguita dagli altri per poi cominciare a correre furiosa verso la casa della mia infanzia, lotterò per il tempo che mi ha rubato, per i ricordi felici che mi ha tolto, per l'amore che sta cercando di portarmi via e lotterò anche a costo della vita per sconfiggerla.

 

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Capitolo 31
*** MEDEA ***


Quando arriviamo nelle vicinanze della casa della mia famiglia sento le lacrime invadermi gli occhi, dopo una vita passata in quel posto rivederlo sotto quell'aspetto è terribile, il giardino è devastato così come il tetto della casa che è schiacciato da un grande albero, mi guardo attorno e noto che anche le poche case vicine sono messe allo stesso modo, il silenzio attorno a noi è assordante e tutte iniziano a preoccuparsi, a esitare "E se la dominatrice si fosse sbagliata?", chiudo gli occhi e percepisco una scia di potere circondarci.

-Attente!- dico riprendendo sembianze umane, un'enorme ondata di potere si scatena attorno a noi e subito le streghe si dispongono per parare l'attacco creando una barriera che ci circonda, vedo uscire dall'ombra del bosco molte donne vestite di nero che si avvicinano circondandoci completamente.

-Che stupida, pensava di sconfiggerci con un piccolo manipolo di streghe, ti credi così potente?- mi schernisce una nemica.

-Ci hai servito ciò che ci mancava su un piatto d'argento- dice un'altra

-Patetica- è il commento di molte altre, sorrido e molte di loro mi guardano incuriosite "Adesso!" spingo il messaggio verso Omar che, insieme ad alcuni felinidi, è nascosto poco più lontano tra le piante e Alina che invece è con i il resto di loro nella parte opposta e subito tutti iniziano a correre trasformati verso di noi cogliendo le streghe impreparate.

Distratte diventano vulnerabili così la barriera viene infranta e le nostre streghe le attaccano alle spalle, una delle donne vestite di nero pronuncia una formula e il terreno inizia ad aprirsi in un passaggio dal quale iniziano ad uscire altre streghe d'Europa pronte a lottare, ne atterro due e mi ritrasformo correndo nella mischia, Omar mi affianca e mi copre le spalle "Elinor" mi chiama "Vai" io annuisco e mi dirigo velocemente verso il passaggio, entro senza problemi e percorro i corridoi che mi ritrovo sorprendentemente davanti, molte streghe vedendomi si allontanano ma nessuna di loro tenta di fermarmi e poi capisco, lei mi vuole qui o non sarebbe stato così facile entrare.

-Medea!- dico urlando tornando nuovamente umana, sono nuda e sporca di fango ma continuo a camminare tranquillamente in quel labirinto di metallo –Vieni fuori! Sono qui no?!-

-Ben arrivata mia cara nipote- risponde una voce magnetica nel corridoio

-Sei così vigliacca da non venire di persona? Mi deludi cara zia- dico schernendola

-Oh non preoccuparti, molto presto ci vedremo ma prima è mia consuetudine dare un regalo di benvenuto agli ospiti- un rumore metallico e una porta poco più avanti inizia ad aprirsi, mi avvicino sospettosa e al suo interno vedo Dalila e Sid incatenati e pieni di ferite che ringhiano verso di me.

La rabbia mi invade –Lasciali andare!- urlo e i due lupi perdono conoscenza

-Oh cara nipote, i tuoi due preziosi amici non sono più sotto il mio controllo ma non era questo il tuo regalo- la porta si chiude di fronte a me facendoli sparire e io gli tiro due pugni cercando di riaprirla –Senti questo suono?- continua, sento dei passi ma non sono umani, le unghie strisciano sul pavimento, unghie animali –Sorpresa- dice non appena di fronte a me nel corridoio si posiziona un enorme lupo bianco sanguinante con una macchia nera sul muso, i denti sporgenti e affilati, gli occhi rossi, sento la rabbia invadere il mio compagno mentre io nel vederlo vivo provo solo gratitudine, strascica un passo avanti e ringhia, io indietreggio e sento in me nascere l'ira, mi piego a quattro zampe e in pochi secondi ho di nuovo il manto grigio di un lupo "Malachia, sono io" dico al mio compagno che continua ad avvicinarsi "Non voglio combattere con te" niente sembra raggiungerlo, fa un balzo verso di me e lo schivo per poi atterrarlo e tenerlo a terra sotto il mio peso "Malachia! Svegliati" urlo, lui si solleva spingendomi via e atterro sulla schiena, non passa che un secondo prima che lui mi sia sopra, mi morde sulla clavicola e un dolore atroce mi invade, urlo ma non sento la mia voce, la vista mi si riempie di puntini neri, Malachia molla la presa e si prepara ad attaccarmi di nuovo quando il peso sparisce, mi alzo a fatica e vedo Omar sbattere il mio compagno contro il muro –Ci penso io a lui- dice in forma umana preparandosi a parare un colpo del suo Alpha, io cerco di annuire ma le forze mi abbandonano, sento il pelo ritrarsi e le ossa tornare nella forma originale, in pochi secondi sono tornata nella mia forma umana e i capelli sporchi di sangue mi ricadono sulle spalle, chiudo gli occhi e sento il potere delle altre dominatrici, seguo la scia e mi ritrovo in una stanza enorme con quattro celle in vetro in ognuna delle quali avvicinandomi vedo che c'è una dominatrice dormiente, Yelena, la dominatrice del cuore, Abasi, la dominatrice della mente, la piccola Livia, la dominatrice della morte e nell'ultima cella, sdraiata su un lettino simile a quelli d'ospedale, Raya, mia madre, la dominatrice del tempo.

Sgrano gli occhi avvicinandomi a colei che per sei anni ho creduto morta e le lacrime che cercavo di fermare mi scivolano sulle guance ininterrottamente, è collegata a dei macchinari per respirare perciò suppongo sia in coma, i capelli lunghi fino alla vita la circondano e spiccano di un rosso vivo sul bianco spento del letto

-Mamma- sussurro appena, sento una risata e mi volto trovandomi davanti la fotocopia cattiva di mia madre, Medea, capo congrega d'Europa.

-È una commovente riunione di famiglia, mi spiace interromperla ma qui ho da fare- dice girandosi tra le mani un pugnale, vede che lo osservo e ancora sorride –Ti piace? È ossidiana- lo impugna e fa un passo verso di me, io mi sposto velocemente per non rimanere bloccata tra lei e la cella di mia madre e mi ritrovo in mezzo alla stanza

-È inutile continuare a scappare- dice adirata –Morirai per una buona causa- continua

-Ah si?- dico respirando a fatica, la ferita continua a sanguinare e il rosso scarlatto mi copre ormai tutto il braccio –E quale? Renderti potente? Immortale? Non credo poco- cerca di attaccarmi ma mi scanso appena in tempo procurandomi solo un leggero taglio sul braccio sinistro –Hai catturato dei bambini per renderli cavie, hai rapito mia madre facendomi credere che fosse morta, hai torturato i miei amici, non meriti nemmeno il potere che hai già figuriamoci uno maggiore- dico spostandomi ancora e graffiando la strega sul viso, lei ringhia e si tocca la guancia sanguinante

-I lupi sono bestie pericolose che vanno eliminate, mentre tua madre e i tuoi amici sono serviti a portarti qui- dice semplicemente alzando le spalle –Tutti sacrifici necessari-

-Elinor- dice Yelena svegliandosi lentamente dal torpore in cui era probabilmente indotta da mia zia seguita dalla dominatrice della mente e della morte, le chiamo, porgono una mano verso di me e sento il potere avvolgermi non appena da ognuna di esse parte un fascio di luce, chiudo gli occhi quando la prima, del colore di una rosa rossa, mi colpisce, subito sento battere veloce il mio cuore e di fronte a me vedo il viso di tutti coloro che amo, la seconda, blu come un cielo notturno mi circonda facendo sparire ogni dubbio e liberandomi da ogni insicurezza, la terza gialla come il sole, non appena mi sfiora sento la morte allontanarsi da me e ogni ferita presente sul mio corpo viene risanata, poi, con grande stupore, una quarta luce attira la mia attenzione, bianca, come un foglio su cui tutto è ancora da scrivere, quando si unisce alle altre convergendo in me il tempo passato mi si para di fronte, ogni risata, ogni pianto, ogni minuto di ogni ora della mia vita, sento la forza delle mie amiche e di mia madre, sento la loro speranza, il loro amore e la loro gioia, apro gli occhi e l'unica cosa che vedo è il volto di Medea che sorride, un dolore atroce nel petto, delle urla disperate, la vista si appanna, cado all'indietro e in pochi secondi tutto diventa buio.

 

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Capitolo 32
*** RISORGI ***


-Mia adorata figlia, vieni- una voce mi chiama, cammino nel buio finché una luce calda mi circonda, chiudo gli occhi e quando li riapro vedo di fronte a me una donna mai incontrata prima dai lunghi capelli neri e gli occhi bianchi come la neve, mi sorride e io confusa ricambio

-Chi sei?- chiedo avvicinandomi, lei ignora la domani e mi porge la mano che accetto, appena la tocco sento la pelle fredda ma delicata e un brivido mi percorre il braccio, i sui occhi visti da vicino paiono brillare e risaltano sul viso sottile nonostante la pelle chiara

-È passato così tanto tempo- dice con una lacrima che le riga la guancia, io di istinto la asciugo ma appena la sfioro svanisce –Sento la tua confusione, mia adorata, cosa ti turba?- mi accarezza il viso e torna a sorridere

-Io... dovrei essere morta- spiego –Medea mi ha pugnalato nel petto- rivedo il viso sorridente e cattivo di mia zia mentre la lama mi trapassa il cuore –Ho deluso tutti- abbasso lo sguardo ma subito con una mano sotto il mento me lo risolleva

-No, nessuno di coloro che hai lasciato provano delusione, loro soffrono la tua perdita come l'ho sofferta io migliaia di anni fa quando ho perso te e tuo fratello, ho fatto in modo di riaverti e ho dovuto aspettare ma finalmente sei qui, con me- mi abbraccia ma non ricambio

-Cosa significa?- chiedo invece scostandomi –Chi sei?- sento che è potente e quando torna a guardarmi la risposta mi inizia a sembrare ovvia –Tu sei la dea Luna- dico mettendomi in ginocchio, lei si piega al mio livello e ride

-No cara, non devi inginocchiarti, tu sei al mio pari, non un mio suddito- così mi rialzo sempre più confusa e mi guardo intorno, l'ombra viene sostituita da una stanza fatta di nebbia con il pavimento trasparente –Ora sei finalmente a casa, al sicuro-

-Aspetta, a casa?- lei annuisce –No, io non posso restare qui- dico scuotendo la testa, lei mi guarda senza capire –I miei amici, la mia famiglia, loro non sono qui, questa non è casa mia, non può esserlo senza di loro-

-Io sono la tua famiglia, sono la dea Luna, tua creatrice, ho fatto in modo che ti reincarnassi dopo la tua morte per poterti riavere con me come puoi preferire...loro?! Basta con queste sciocchezze Ada- la rabbia le invade gli occhi mista a tristezza e delusione, sento delle voci chiamarmi, abbasso lo sguardo e vedo sotto di me il mondo, la dea schiocca le dita e la scena che mi si presenta davanti è terribile, vedo centinaia di morti tra streghe, felinidi e lupi, vedo Omar e Malachia ancora intenti a lottare, vedo Medea adirata che urla il mio nome e le mie amiche dominatrici che scioccate guardano la scena

-Cosa sta succedendo?- domando

-"Si racconta che chi riunirà le quattro figlie col sangue della quinta, possa ottenere poteri inimmaginabili, diventando la reincarnazione di Ada, la prima figlia della Dea"- ripete la Luna –Le dominatrici del cuore, della mente, della vita e del tempo ti hanno ceduto il loro potere e pugnalandoti Medea ha fatto in modo che la leggenda si avverasse rendendoti ciò che eri destinata a diventare, mia figlia-

-Io non sono Ada, lei è morta molto tempo fa, posso anche esserne la reincarnazione ma non puoi sottrarmi alla mia vita per vivere la sua, non potrei mai essere tua figlia come tu non potrai mai essere mia madre- le spiego facendo un passo indietro, sento la sua ira e il potere che aumenta pericolosamente –Ti prego di capire, nel mio cuore sento l'amore che Ada provava per te, lei è qui- dico mettendomi una mano sul petto –Ma come lei ti ama, io provo lo stesso per molti altri che dipendono da me e non sono qui, se li abbandonassi non potrei perdonarmelo-

-Hai l'animo buono e leale della mia adorata Ada e il carattere di mio figlio Ailell, ribelle e coraggioso, unito al potere di entrambi che ti rende invincibile- sento che si sta calmando e faccio un respiro di sollievo –Ed è proprio per questo che non posso lasciarti andare, la tua forza sarebbe incontrollabile sulla terra, e se non la controlli potresti usarla inconsciamente per fare del male, io posso tenerti sotto controllo quassù ma non sulla terra, come ho già detto il potere che hai doveva appartenere a diverse persone non ad una soltanto-

-Non c'è un modo per tornare?- le lacrime mi rigano le guance quando la Dea scuote la testa, guardo di nuovo verso il basso e una fitta di dolore mi travolge il cuore –Permettimi almeno di fermare questo massacro, per favore-

-Se ti lascio andare, mi prometti che una volta finito tornerai da me?- domanda, io annuisco convinta

-Lo prometto, sono stanca di vedere gente morire, se mi lasci porre fine a questa inutile guerra farò tutto ciò che vuoi-

-Sia- dice, schiocca le dita e una luce accecante che mi fa chiudere gli occhi mi circonda, non appena li riapro mi ritrovo al centro della stanza dove Medea mi ha uccisa

-Tu! Maledetta! Cosa hai fatto! Dovevo essere IO! IO! Non tu! Affrontami! Io non conosco la paura e tu mi sei indifferente!- mi si avvicina minacciosa ma con un semplice gesto della mano la blocco immobilizzandola, mi volto verso la mie amiche e mia madre e con un altro gesto faccio sparire il vetro delle gabbie, loro escono con gli occhi spalancati e mi osservano, percepisco che in loro non c'è più il potere delle dominatrici, mi avvicino a mia madre e le bacio la fronte, subito lei apre gli occhi e si alza osservandomi

-Elimor? Elinor- dice con le lacrime agli occhi, io la abbraccio piangendo a mia volta e staccandomi le sorrido

-Sono felice di essere riuscita a vederti un'ultima volta- dico voltandomi

-Un'ultima volta? Che vuoi dire?- si alza ma rischia di cadere, così Abasi le si avvicina per darle una mano

-Elinor, ci siamo finalmente ritrovate- dice cercando di toccarmi il braccio, io le sorrido e senza dire nulla mi avvicino al corpo tutto sanguinante di un lupo legato dietro la cella della piccola Livia, riconosco Ed e subito lo libero per poi curarlo, prima che qualcuno possa dire qualcosa sparisco, mi ritrovo nel corridoio dove Malachia e Omar lottano e con uno schiocco di dita i due tornano umani e guariscono completamente, sconvolti si voltano verso di me e con un gesto della mano faccio sparire dal cuore del mio compagno ogni traccia del rancore impostogli da mia zia, lui subito mi guarda come se non mi vedesse da secoli e poi osserva Omar dispiaciuto, i due si stringono la mano felici ma prima che Malachia possa avvicinarsi a me lo fermo e libero Dalila e Sid curando anche le loro ferite

-Elinor- dicono alzandosi, in tutti percepisco confusione e un senso di sottomissione, sentono la mia forza e la temono per istinto, senza ascoltarli cammino passando di fianco all'Alpha che cerca di toccarmi senza successo, esco fuori dal corridoio sotterraneo e subito la lotta in corso si ferma poiché percependomi, tutti si voltano verso di me –Lei è...- dicono osservandomi timorosi, mi concentro e una luce mi avvolge e mi solleva per poi avvolgere con un fascio circolare tutti i presenti per poi sparire, ognuno si guarda scioccato vedendo le ferite sparire e i morti in battaglia si alzano nuovamente in vita, in pochi secondi tutti sono inginocchiati di fronte a me e i miei amici escono dal sotterraneo e osservano la scena mentre io torno finalmente a toccare terra coi piedi.

-Elinor che sta succedendo?- mi chiedono avvicinandosi, ho una strana sensazione alle mani e quando le guardo vedo che piano piano iniziano a svanire, ho compiuto la promessa e la Dea mi richiama a sé

-Non ho molto tempo- dico con le lacrime agli occhi –Mi mancherete, siete stati la famiglia che ho sempre desiderato, mi avete resa la persona più fortunata del mondo e non rivedervi mai più mi distruggerà ma non ho altra scelta-

-Sei la reincarnazione di Ada- dice capendo mia madre –Come ho potuto non capirlo subito, il tuo potere non è mai stato così forte- io annuisco

-Ed è per questo che non posso restare- spiego

-No, non puoi lasciarmi, non tu- dice Malachia con le lacrime che gli rigano il volto, guardo tutti in volto per memorizzare nel mio cuore e nella mia mente i loro volti e tutti loro hanno gli occhi arrossati dal pianto

-Mi mancherete da morire- dico –Vi prego non voglio ricordarvi così- dico senza più riuscire nemmeno io a trattenermi dal piangere, tutti tranne l'Alpha si asciugano il viso e fingono un sorriso tirato

-Ci mancherai- dice Yelena

-Ma vai via? Per sempre?- dice Liv piangendo stringendosi al petto di Ed, io annuisco e lei si nasconde col viso nell'incavo del collo del lupo –Non è giusto- dice singhiozzando

Malachia si volta e smette di guardarmi, io faccio un passo verso di lui –Come- dice arrabbiato per voltarsi nuovamente verso di me –Come può una Dea che dice di amarci fare questo? Ci ha uniti e poi ha deciso di separarci per un capriccio- io gli poso la mano quasi del tutto trasparente sul viso –Come posso vivere senza di te?- dice mettendo una mano sulla mia

-Mi avevi promesso che l'avresti fatto se mi fosse successo qualcosa-

-Avevo anche promesso che non avrei permesso che ti succedesse nulla e invece guarda dove siamo arrivati, Elinor, non posso perderti, io ti amo come non ho mai amato nessuno prima o dopo, sei l'aria che respiro e ciò che fa battere il mio cuore, senza di te sarò vuoto-

-Ti amo, come mai nessuno prima o dopo, sei stato la luce nell'oscurità che era la mia vita e il mio punto di riferimento in tutto questo casino- lo bacio e faccio un passo indientro, mi osserva e capisco che sto svanendo, sorrido.

-Maledetti! Lasciatemi andare bestie!- urla una voce alle loro spalle, vedo dei lupi trascinare Medea per poi mettersi a cerchio intorno all'immobilizzata strega insieme a tutti gli altri che la osservano con disgusto.

-Non meriti la morte, verrai imprigionata a vita senza poter usare la magia- dice uno di loro, tutti esultano e concordano e in lei negli ultimi secondi che passo sulla terra inizio a scorgere un sentimento che diceva di non conoscere, la paura.

 

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Capitolo 33
*** ACCORDO ***


Malachia passò i giorni seguenti alla mia scomparsa a maledire tutto e tutti, aiutava con la ricostruzione del villaggio ma non partecipava a nessuna conversazione, dopo aver visto la madre l'ha ignorata completamente e ogni sera si allontana dal branco per stare solo e pregare, lo vedo e lo sentio dall'alto, ogni parola di rabbia o amore, e questo si ripete ogni sera, alla stessa ora, nello stesso posto.

Ma lui non è l'unico che mi parla, anche Julia, Eric, Yelena e tutti gli altri, perfino Kana che, nonostante fosse occupata a curare e controllare i bambini che le streghe avevano catturato, trovava sempre il tempo per pregare per il figlio o per me.

-Elinor, stai ancora guardando i terrestri?- chiese la Dea avvicinandomisi, ero sdraiata a pancia in giù sul pavimento trasparente della mia camera e al di sotto di me si poteva vedere benissimo tutto il villaggio, c'era Julia col pancione che camminava verso Sam e gli sorrideva triste per poi spostare lo sguardo su Malachia, c'era la piccola Livia che giocava con Ed, Maya e Alex e c'era Yelena che parlava con Omar e mia madre.

-Direi di sì- disse rispondendosi da sola, con un gesto della mano fece sparire il villaggio e io mi alzai indispettita

-Perché l'hai fatto?!-

-Prima li dimentichi, meno soffrirai-

-Io non ho intenzione di dimenticarli, vederli è tutto ciò che posso fare, ti prego non impedirmelo- domandai disperata

-Io potrei far smettere il tuo dolore se solo me ne dessi la possibilità, non capisco perché continui a voler ricordare se questo ti fa solo soffrire -

-Se li dimentico il dolore sparirà, ne sono sicura, ma in me rimarrà il vuoto che provo per averli persi e niente di ciò che farai potrà cambiarlo, anche se col passare del tempo me li scorderò il vuoto rimarrà per sempre- le diedi le spalle e mi asciugai le lacrime

-Se sapevi che sarebbe andata così, che li avresti lasciati, perché hai accettato l'accordo?- mi domanda triste pensando all'accordo fatto per salvarli

-Volevo proteggerli e se questo avrebbe significato perderli avrei corso ogni rischio, loro sono tutto per me- spiego

-E io...cosa sono per te?- in quei giorni avevamo passato molto tempo insieme, lei mi accarezzava i capelli o mi leggeva dei libri, mi faceva sentire amata e in un certo senso l'amavo a mia volta, ma quella non ero io, sentivo in me la presenza di Ada, i suoi desideri e ogni tanto anche i suoi pensieri, più il tempo passava più in mente mi venivano dei vecchi ricordi che non mi appartenevano e piano piano stavo dimenticando parti della mia vita di quando ero piccola, come per lasciare spazio ai suoi.

-Tu...sei la madre di Ada, come lei non posso fare altro che amarti- rispondo

-Ma...- continua lei

-Non sono tua figlia- dico semplicemente –Ho passato la vita a piangere una madre come tu hai pianto una figlia, se mi avessi proposto di stare con te quando ancora ero sola e mi avessi detto che avrei dimenticato tutto avrei accettato senza battere ciglia, ma sono cambiata, ho conosciuto Malachia e molte altre persone che ora sono la mia famiglia, ho ritrovato mia madre e ho fatto amicizia con ragazze che hanno sofferto come me, non voglio dimenticarli ma più i giorni passano più i particolari dei loro volti sbiadiscono e se tu mi impedisci di vederli non so cosa farei, senza di loro io non sono più io- finisco piangendo, le lacrime rigano anche le sue guance e mi si avvicina per abbracciarmi, io ricambio e appoggio il viso sulla sua spalla.

-Ti ho osservata in questi anni, Elinor- dice staccandosi e asciugandomi una lacrima dalla guancia –Sei passata dall'essere spaventata e sola, all'essere coraggiosa e piena di amici, devo ammettere che non appena sei nata ho capito subito che saresti stata tu e devo anche dire che in principio pensavo non saresti stata adatta a essere la dominatrice di tutto, ma vedendoti ora, come loro ti hanno fatta diventare, sono fiera che Ada abbia scelto te-

-Mi ha scelta?- chiedo confusa

-Sì, così come le sue figlie hanno scelto le tue amiche come dominatrici, avevano un qualcosa di speciale che le avrebbe rese uniche e per questo sono ciò che sono, avete una scintilla che solo loro possono vedere e che ha fatto in modo di attirare la loro attenzione-

-Vuoi dire che Yelena, Abasi, Liv e mia madre, rimarranno per sempre le dominatrici?-

-Rimarranno la loro incarnazione ma il loro potere è passato a te, voi siete collegate-

-E il potere che mi hanno donato, non posso restituirglielo?-

-Una volta unito non si può spezzare, è come una torta, una volta preparata mischiando gli ingredienti non puoi toglierne uno-

-Ma posso cederlo tutto?- domando speranzosa

-Questo costringerebbe un'altra a rimanere qui-

-Non è un no- dico osservandola con sempre maggior gioia -Ada mi ha scelta perché sapeva che avrei usato il potere per fare la cosa giusta, ma dato che chi ha questo potere può vivere solo qui anche darlo alla persona sbagliata non cambierebbe niente- spiego –Prima o poi io smetterò di essere Elinor, più il tempo passa più molti dei miei ricordi vengono sostituiti, ma se qualcun altro prendesse il mio posto io tornerei alla mia vita-

-Penso possa funzionare ma i tuoi ricordi che stanno cambiando non torneranno indietro, resteresti collegata a Ada e terresti comunque in te una piccola parte di lei collegandoti a colei che prenderà il tuo posto, potreste avere un collegamento mentale o percepire alcune emozioni che sono dell'altra, chi lo accetterebbe?-

-Conosco qualcuno che farebbe di tutto per il potere, se mi dai la possibilità di vederla...- non finisco la domanda che lei mi abbraccia nuovamente –Nonostante tu non sia effettivamente mia figlia, sento come se lo fossi, e se lasciarti andare vuol dire essere felice farò tutto il necessario, vai e fai un patto di sangue con la sostituta poi trasportala qui e io farò in modo di trasferire il potere- si stacca e mi sorride con ancora gli occhi lucidi

-Grazie- dico e in pochi secondi mi ritrovo davanti ad un volto fin troppo familiare

-Maledetta! Sei venuta a prenderti gioco di me!- dice cercando di raggiungermi, è legata alla parete di una cella con delle catene create dalle streghe che impediscono l'uso della magia a coloro che le indossano

-No, sono venuta a proporti un accordo- spiego mettendomi alla sua altezza

-Perché mai dovrei accettare un accordo da te?- mi domanda ridendo

-Perché otterrai quello che hai sempre desiderato, il potere- dico

-Tutto il potere?- mi domanda sgranando gli occhi –Accetto-

-Non vuoi sentire le condizioni?- domando

-No, a qualsiasi costo, voglio avere tutto il potere, solo per me, sarò la più forte del mondo- ride maligna

-Bene- dico ferendomi la mano per poi fare lo stesso alla sua –Qui e ora, davanti alla Dea, Medea giura di stare alle condizioni stabilite per ottenere il potere della reincarnazione di Ada- ci stringiamo la mano e pochi secondi dopo io e lei ci ritroviamo una accanto all'altra di fronte alla Dea Luna.

 

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Capitolo 34
*** NOI ***


Sento il potere che mi abbandona per scivolare nel corpo di Medea che tutta eccitata urla di gioia, la Dea ci osserva durante tutto il procedimento e non appena esso finisce mi sorride

-Elinor, ora sei tornata ad essere una semplice ibrida, non dominerai più il sangue ma continuerai ad essere, anche se in una piccola parte, la mia adorata Ada- io le sorrido e con uno schiocco di dita mi fa apparire in mezzo ad un prato, ma non uno qualunque, quello vicino al villaggio di Malachia dove i miei si erano amati di nascosto, sento l'euforia di mia zia nella mente e poco dopo questo sentimento viene sostituito dalla rabbia, la sento urlare di essere stata imbrogliata e la zittisco, chiudo quella finestra della mia mente che ci collega e sorrido, rimarrà intrappolata lassù per sempre e averle dato il potere che desiderava in una prigione dalla quale non può uscire è una punizione legittima per i suoi crimini.

Cammino verso il villaggio, vedo le case ricostruite dai lupi da lontano e più mi avvicino più distinguo i volti di tutti, riconosco le bambine a cui avevo insegnato l'utilizzo di alcune piante, vedo i loro genitori e i loro amici ma nessuno sembra notarmi, poi da lontano un volto in lacrime 

-Elinor? Elinor!!- dice Julia correndomi incontro affaticata dal pancione del figlio non ancora nato, mi stringe forte e le sue urla attirano l'attenzione degli altri tra cui mia madre che subito mi si avvicina e mi stringe a se piangente facendo emozionare anche me.

-Oh! Figlia mia! Quante volte ho sognato questo giorno- dice facendo un passo indietro a osservarmi –Sei diventata la donna forte e bellissima che avrei voluto che fossi- io le sorrido

-E tu sei la mamma che ho sempre voluto rivedere- le dico io asciugandomi le lacrime

-Elinor? È qui?- dice una voce tra la folla che mi si è messa intorno, vedo qualcuno spintonare e spuntare tra la folla Yelena seguita da Omar che appena mi vedono sgranano gli occhi

-Avevo paura di non rivederti mai più- dice la strega correndomi addosso e abbracciandomi forte, sento un odore diverso su di lei e capisco immediatamente che Omar l'ha marchiata come sua compagna e sorrido ricambiando l'abbraccio

-Bentornata- dice il lupo mettendomi una mano sulla spalla per non interrompere l'abbraccio da parte della sua compagna

-Grazie- rispondo guardandomi intorno

-Stai cercando qualcuno?- dice Kana avvicinandomisi, Yelena si stacca e si asciuga le lacrime per poi attaccarsi felice al braccio del suo lupo

-Kana, ciao...si...- lei mi sorride e mi indica un sentiero a lato del bosco

-Vai da lui- mi dice semplicemente, io annuisco e tutti mi fanno spazio per farmi passare, so dove porta quel sentiero, porta nel luogo dove il mio Alpha si ritira a pregare e a sgridare se stesso e me per non essere riusciti a stare insieme.

Mi avvicino e lo vedo in ginocchio a guardare il cielo col sole che gli illumina il volto sottolineando le guance umide dal pianto.

-Ricordo bene la prima volta che ti ho visto...- dico facendolo sussultare e voltare scioccato –Non sapevi cosa fossi ma avevi già capito che sarei stata tua, nonostante il mio negarlo...avevi ragione- lui si alza e rimane immobile a fissarmi senza dire una parola –Avrei rinunciato a qualunque cosa per salvarvi ma ho capito che sono più egoista del previsto, non potevo stare senza di voi, senza te- fa un passo verso di me e mi appoggia una mano sulla guancia, quasi a controllare che sia reale –Mi dispiace di averti lasciato dopo averti promesso di stare al tuo fianco per sempre, mi dispiace di aver creduto che a parlare in Africa fossi tu, avevo così paura di rimanere sola di non aver creduto al tuo amore e questo ha fatto in modo che ti catturassero, mi dispiace che tu sia stato ferito e controllato da mia zia e mi dispiace, mi dispiace così tanto di non averti potuto consolare quando venivi qui a piangere- le lacrime ricominciano a scorrere sul mio volto così come sul suo.

-Mi sei mancata- dice con un leggero sorriso prima di baciarmi, un bacio leggero, per poi scostarsi per guardarmi negli occhi desideroso di andare oltre ma con la paura che potessi svanire da un momento all'altro –Avevo creduto di averti persa per sempre-

-Non potrai mai perdermi, mai più-

Mi abbraccia forte e mi fa girare ridendo felice –Sposami- dice infine mettendomi giù, io mi blocco a fissarlo –Elinor, sposami- mi sorride –Ho capito dal primo momento che ti ho vista che eri la persona più importante della mia vita e cosa ancora più importante sei mia, solo mia, e voglio che tutto il mondo lo sappia- io rido emozionata e annuisco per poi baciarlo con ardore.

-Quindi...- dice poi prendendo un filo d'erba dal terreno per poi inginocchiarsi di fronte a me –È solo momentaneo ma per il momento può andare...- io sorrido e gli porgo la mano sinistra, lui me lo lega all'anulare per poi alzarsi

–È perfetto- dico toccandolo con l'altra mano, una patina di resina circonda il filo d'erba redendolo un anello a tutti gli effetti –Non lo cambierei per nulla al mondo- mi bacia e tenendomi per mano mi riporta dagli altri che subito cominciano a farmi domande su cosa fosse successo dopo la battaglia con Medea, spiego il costo del potere e gli dico di non preoccuparsi di Medea che non potrà mai più far male a nessuno.

Da lontano vedo Alisa che sistema una catasta di legna e guardo Malachia confusa –Pensavo che i felinidi come le streghe fossero tornati a casa- dico indicandogli con la testa la lince

-Pare che qui ha trovato qualcuno con cui litigare- dice sorridendo come so non faceva da giorni, vedo che le si avvicina Sid che la prende in giro e ride mentre lei le mette il muso per poi arrossire leggermente

-Non dirmi che...- lui annuisce –Cavolo, non me ne ero accorta, ero troppo occupata a osservarti- dissi diretta voltandomi verso di lui

-Si, alcune cose sono cambiate, Sid è stato giudicato colpevole di tradimento e dovrà scontare dieci anni di servizi sociali mentre verrà tenuto sotto controllo da Alisa che si è unita al branco poco dopo che eri sparita, la famiglia di Manuel è stata ritrovata insieme a Vicky nelle prigioni della sede della congrega d'Europa ma quest'ultima ha deciso di non rimanere qui con Liv giurando però di venire a trovarla ogni mese e mia madre è viva- io sorrido –Ma questo lo sapevi già- annuisco –Anche tu però sei diversa-

-Cambio di look dovuto alla mia parte di lupo, sono così strana?-

-No, non sei strana, sei bellissima, come sempre- dice baciandomi, la folla imbarazzata o divertita si disperde per lasciarci un po' di privacy e lui mi prende in braccio per poi portarmi nella camera che condividevamo prima di partire

-Vedo che le streghe vi hanno aiutato a velocizzare la ricostruzione- dico quando mi sdraia sul letto per poi mettersi sopra di me –Hanno capito che stavano sbagliando e...-

-Ssssh- dice lui accarezzandomi e zittendomi

-Si, scusa, è passato un sacco dall'ultima volta che mi hai toccata così- dico arrossendo, lui ridacchia e mi bacia mentre io mi sento come se fosse la prima volta, con le farfalle nello stomaco e l'amore nel cuore.

Qualche settimana dopo venne alla luce il piccolo Damian, l'ultimo arrivato nella famiglia di Julia che non appena si è ripresa dal parto ha celebrato le nozze con il compagno Sam, un giorno indimenticabile pieno di gioia e lacrime per non parlare delle risate e dell'amore che i due sposi hanno dimostrato, specialmente durante lo scambio delle promesse, hanno commosso tutti.

Mentre i neo sposini erano in luna di miele Manuel cominciò l'addestramento con gli altri lupi e iniziò la scuola, Sid stava scontando la pena per il suo tradimento occupandosi di sistemare il villaggio e tenere i lupi più piccoli mentre le madri erano impegnate sempre in compagnia di Alisa che per essere un felinide si è abituata facilmente a vivere tra i lupi, Eric passava il suo tempo tenendo Maya e Alex mentre mia madre, Isabel e Kana, che erano responsabili di tenere Damian, continuavano a ripeterci che volevano dei nipotini di comune accordo mentre io e il mio compagno la maggior parte delle giornate cercavamo di scappare quando le vedevamo arrivare da lontano.

Quando i due tornarono tornò più o meno tutto come era prima che partissimo alla ricerca delle dominatrici che rimasero con noi al villaggio quasi tutte, l'unica che se ne andò fu Abasi che decise di tornare a casa dalla quale era mancata per troppo tempo per colpa di mia zia.

-Sei silenziosa- dice Malachia avvicinandomisi, io gli sorrido appena scacciando dalla mia mente le urla disperate di Medea che mi maledice per averla ingannata, urla che ormai mi accompagnano da un paio d'anni.

-Stavo solo pensando a tutto ciò che abbiamo passato- rispondo mentre mi si siede accanto sul dondolo della veranda della nostra casa –E a ciò che ci aspetta d'ora in poi- dico mettendomi una mano su cui spiccano due anelli, quello in resina e un semplice cerchio dorato che fa coppia con quello di Malachia, sul ventre rigonfio.

 

FINE.

 

Eh si!! Proprio così, siamo giunti alla fine di questo mio primo libro. Scrivere la parola fine è stato un sollievo ma anche un dolore, mi mancherà scrivere di Elinor e Malachia 

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