Discendenza Maledetta

di Minako91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La stazione fuori controllo  ***
Capitolo 2: *** La stazione fuori controllo (2) ***
Capitolo 3: *** La stazione fuori controllo (3) ***
Capitolo 4: *** La sfida ***
Capitolo 5: *** Ningyou e le sette bamboline ***
Capitolo 6: *** Ningyou e le sette bamboline (L'incendio) ***
Capitolo 7: *** Ningyou e le sette bamboline (La fabbrica) ***
Capitolo 8: *** Ningyou e le sette bamboline (L'attacco in ospedale) ***
Capitolo 9: *** Scandalo ***
Capitolo 10: *** Scandalo (Minako e Kakeru) ***
Capitolo 11: *** Inazuma ***
Capitolo 12: *** Inazuma (La maledizione) ***
Capitolo 13: *** Inazuma (La fuga di Ningyou) ***
Capitolo 14: *** Ryu il demone dragone (Il sigillo) ***
Capitolo 15: *** La maledizione e Yamazaki sensei ***
Capitolo 16: *** Invasione ***
Capitolo 17: *** Invasione (Seishin Mayumi) ***



Capitolo 1
*** La stazione fuori controllo  ***


Discendenza Maledetta

Capitolo 1

La stazione fuori controllo 

  

Un risveglio agitato e doloroso fu quello riservato alla nostra protagonista una calda mattina di marzo. La pelle umida e sudata, gli occhi sbarrati, il respiro affannoso e un terrore addosso che a Suzuki Minako sembrava davvero familiare, era un modo molto crudele di svegliarsi il primo giorno di liceo.

"Forza in piedi la colazione è pronta!"

Una voce squillante proveniente dal piano inferiore scosse la mente di Minako dall'incubo che l'aveva agitata, era Mariko, sua zia chiamava tutti all'ordine per fare colazione, già piena di energie abituata oramai dai suoi turni di lavoro, esercitava la sua professione di medico all'ospedale centrale della città. Perse suo marito 2 anni prima quando era incinta della piccola Seika, che era la sua unica ragione di vita che la rese forte e positiva.

Minako era pronta e in procinto di uscire dalla stanza per raggiungere la cucina quando il suo sguardo venne reso malinconico da una foto sistemata accuratamente sul suo comodino:

-"Buongiorno mamma! Oggi comincio il liceo, avrei voluto che fossi qui..."-disse malinconica-"Ci vediamo stasera." Sospirando Minako uscì dalla sua stanza con indosso la sua nuova divisa, quando scese le scale si ritrovò faccia a faccia con suo padre, che era diventato uno estraneo per lei.

"Buongiorno"-disse Keichi Suzuki con una flebile e esitante voce. " 'giorno"-un saluto freddo e sfuggente venne riservato da parte di una figlia che lo vedeva solo come un uomo inerme responsabile della morte della sua mamma.

Nella sua mente c'era solo un pensiero martellante; 'avrebbe potuto fare qualcosa, la mamma sarebbe ancora viva' ;questo era ciò che si ripeteva la piccola Minako all'età di 12 anni ed è ciò che credeva giusto pensare anche la Minako di ora a 16 anni, e Keichi in cuor suo incolpava se stesso di non aver potuto far nulla quel giorno, ma come poteva spiegare alla figlia che qualcosa di molto potente non gli aveva permesso di entrare in casa e salvare la donna di cui era innamorato, alla quale aveva giurato di passare tutta la sua vita insieme? Il rapporto che aveva con sua figlia si stava sgretolando e in lui cresceva una tristezza e un dolore infinito, l'unica cosa che lo consolava era la sicurezza che la sua bambina era ancora lì ed era viva, e quasi non gl'importava del freddo rapporto risoltosi ad un saluto.

Erano le 7.30 e la cerimonia di apertura all'anno scolastico iniziava alle 8.00 in punto per cui Minako ringraziando per la colazione si avviava verso la stazione del treno per raggiungere la scuola con la solita calma e freddezza, lungo il tragitto la raggiunse il suo amico più fidato, Gosuto. "Ehilà come va? Sei pronta? Il liceo ti dovrebbe creare non poca agitazione! Ma forse per te non vale la stessa regola."- Diceva pensante alla sua amica umana."Dovresti farti degli amici, sei troppo solitaria, ma non pensare di farti un fidanzato!"-riprese tutto agitato Gosuto-"Anzi! sia chiaro solo amiche femmine, lascia stare i ragazzi portano solo guai!"

"Non mi interessa fare alcun tipo di amicizia, voglio solo che questi 3 anni di liceo passino in fretta tutto qui, non ho bisogno di frivolezze ormai dovresti conoscermi!"-rispose la ragazza.

Si conoscevano ormai da tempo, Gosuto non era più tra i vivi, ma solo un'entità ultraterrena, volgarmente chiamato fantasma, che non ricorda più chi era da vivo ne come fosse morto, vagava per le strade della città senza che nessuno potesse vederlo finché il suo sguardo si posò sulla sola persona che lo fissava, la sola che forse riusciva a percepire la sua presenza, e che riusciva a vederlo nonostante non fosse più in carne ed ossa. Il loro incontro fu una benedizione per entrambi, e da allora lui ha sempre accompagnato Minako nelle sue giornate.

Ora sulla strada verso scuola se ci fosse stato qualcuno accanto a Minako avrebbe potuto pensare che stesse parlando da sola ma fortunatamente non c'erano persone intorno e Gosuto poteva stuzzicarla e provocarla con le sue solite battutine.

"Allora...supererai le tue lacune in matematica ora che entri al liceo?"-disse ridacchiando il fantasma-"Perché i tuoi voti in quella materia non sono molto positivi!"

"Vuoi farmi irritare di prima mattina?"-Risponde Minako già visibilmente irritata. -:"E comunque non ti riguarda il mio rendimento scolastico, lasciami in pace! Piuttosto impiega la giornata a trovare indizi sul tuo passato."-

"Lo sai che non ci riesco, queste strade non mi dicono niente!"-rispose Gosuto con aria sconsolata-"Sai che non è facile i ricordi non appaiono per magia, avevi promesso di aiutarmi!" Minako ricordandosi della promessa, annuì:-"Già hai ragione...ti aiuterò appena posso e...!" La conversazione tra i due venne interrotta da un improvviso senso d'imbarazzo, proprio vicino a loro, un gruppo di ragazze li stavano fissando, o meglio fissavano stupiti solo Minako, visto che Gosuto non potevano vederlo.

Minako si sentiva gli occhi addosso per la scena che alle ragazze sembrava strana, visto che vedevano solo una ragazza parlare da sola; senza dire nulla e continuando a mantenere la sua solita freddezza guardò avanti e proseguì per la via senza girarsi indietro.

La strada verso scuola era decorata ai lati da una fila di alberi, ciliegi per l'esattezza, un periodo dell'anno il mese di marzo perfetto per ammirarli in piena fioritura, e l'edificio scolastico era più grande di quello che ricordava, la cerimonia stava per cominciare e l'idea che in quella scuola nessuno la conoscesse la rendeva più tranquilla.

Un commiato di benvenuto e un augurio per il nuovo anno accademico erano i punti principali del discorso tenuto dalla preside che esortava ad un comportamento corretto e rispettoso nei confronti di tutti e della scuola. Una volta finito, gli studenti si recarono nelle classi assegnate, Minako avrebbe voluto che quella giornata finisse presto, ma a suo malgrado non era così sarebbe stata una lunga giornata.

La sua aula era al quarto piano dell'ala est dell'edificio; mentre percorreva il corridoio per trovare la classe, vedeva intorno gruppi di studenti così entusiasti e agitati che la lasciavano a tratti perplessa e che non ne capiva il motivo, finché dovette fermarsi, di fronte a due ragazzi che non l'avevano vista, prima impegnati a guardare i propri cellulari, e poi accortisi dell'ostacolo si erano fermati in tempo evitando uno scontro accidentale.

"Oh scusa! Non stavamo guardando la strada."-disse il ragazzo più alto-"Kakeru ci conviene guardare la notizia in classe!"

L'altro ragazzo chiamato Kakeru alzò lo sguardo un pò confuso e rispose all'amico: -"Ah sì hai ragione, scusaci passa pure!"-rivoltosi alla ragazza, la quale senza dire nulla li superò e raggiunse la sua classe lasciando i due ragazzi senza parole e un pò confusi. Minako non aveva voglia di parlare, tanto meno di socializzare, raggiunta l'aula scelse un banco all'ultima fila, facendo un respiro profondo.

Il brusio continuo tra i ragazzi e le ragazze non attirava minimamente Minako, fino a quando due ragazze nell'angolo vicino la finestra avevano l'aria spaventata e con voce tremante una raccontava all'altra: 

"L'altra sera avevamo preso l'ultima corsa del treno io e il mio ragazzo e... Il vagone sembrava impazzito! Tremava tutto e ad un certo punto inspiegabilmente un lato si è inclinato e si vedevano dai finestrini le scintille sulle rotaie!"

-"Oh mio dio ma è stato orribile"-disse l'altra-"io sarei svenuta dalla paura!"

-"Credimi! Io ho avuto tanta paura, fortuna che non ero sola! Quando il treno finalmente si è fermato eravamo nei pressi della fermata successiva, avevamo talmente tanta paura che siamo scesi di corsa e quando ci siamo girati era tutto in ordine il treno era tornato nella posizione giusta!"-si fermò per prendere fiato-"Poi dal finestrino c'era un ombra tutta scura non ci credevo neanch'io, sembrava qualcosa di non umano che rideva, avevamo i brividi!"-riprese la ragazza spaventata: -"ora ho il terrore di prendere il treno"-

Minako stava ascoltando attentamente tutto il racconto e di queste cose lei se ne intendeva. La sedicenne dai capelli rossi aveva un grande segreto da nascondere, lei si occupava di fenomeni sovrannaturali che avvenivano in città con lo scopo di carpire informazioni sul mondo dell'aldilà e sui demoni, creature crudeli ed egoiste che giocano con la vita degli esseri umani. Lei questo lo sapeva bene perché quel giorno di tre anni fa nella sua casa, il tonfo che aveva sentito e che l'aveva attirata in cucina, causò l'incontro con quella creatura, era solo un flash ma quel sorriso e quella crudeltà la sentiva ancora nella sua testa. Dopo il racconto ascoltato in classe, decise così che la sera stessa sarebbe scesa in stazione per indagare su quello strano fenomeno.

All'ora di pranzo Minako restò in classe a mangiare, era intenzionata a non parlare con nessuno e l’idea del racconto di quelle due ragazze la rendeva ansiosa di scoprire cosa avesse causato l’incidente. 'Chi è? ‘Uno spirito che in vita era morto con violenza? Un demone? ‘ queste erano le domande che le giravano per la testa mentre finiva il pranzo.

Ore 23.59 l'ultimo treno sarebbe arrivato da lì a poco e Minako era già arrivata alla stazione, non sembrava esserci molta gente. Capelli rosso carminio raccolti in una lunga coda da cavallo, una giacca color turchese e stivaletti di pelle, Minako era pronta e aspettava solo che la creatura oscura si facesse avanti.

-"Booooooh!"-

-"Diamine Gosuto! Non fai paura, piuttosto hai controllato lungo la galleria?"

-"Non c'è soddisfazione con te...Sì ho controllato ho percorso una decina di gallerie e non c'era nulla."

Minako insoddisfatta della risposta del suo amico decise di salire sull'ultimo treno e aspettare di vedere con i propri occhi il fenomeno manifestarsi da se. Sembrava tutto tranquillo e in ordine quando la frenata improvvisa del treno scaraventò improvvisamente Minako da un lato all'altro del vagone.

"Ci siamo!"-esclamò Minako cercando di rialzarsi-"Mostrati demone hai finito di spaventare la gente!"

Il treno ormai fermo da qualche minuto spaventò le poche persone presenti sugli altri vagoni senza capire cosa fosse successo, qualcosa di oscuro che aleggiava per i corridoi del treno venne avvertito da Minako, che guardandosi intorno cercava di scoprire da dove potesse provenire. Ad un certo punto l'aria nel treno divenne più pesante e con un boato tutti i finestrini del treno esplosero in mille pezzi.

"Ok ora vieni fuori e affrontami!"-disse la ragazza- "Non puoi fermarmi ragazzina!"-disse una voce ridacchiante provenire dal nulla. "Questo treno è mio! Gli umani devono scendere o ne pagheranno le conseguenze!"

La ragazza sapeva benissimo di doverlo trattenere in quel vagone, per tenerlo lontano dalle persone presenti negli altri vagoni, doveva farlo uscire allo scoperto e solo allora avrebbe potuto fermarlo; certo ma come? la creatura non si manifestava nella sua forma, restava a debita distanza e la sua voce proveniva da chissà dove.

"Il treno non è di nessuno è un mezzo di trasporto pubblico perché dici che è tuo?" disse a voce alta la ragazza.

"Ragazzina non parlare di cose che non sai, io ero qui da molto prima per cui è mio!"-ribatté la voce In quel momento il treno ripartì ma con una velocità incontrollata.

"Come puoi vedere sono io che comando questa trappola per topi! E se decido di farlo schiantare bé si schianterà!"

Minako non aveva molto tempo per fermare questa creatura e soprattutto doveva evitare che il treno si schiantasse, doveva pensare velocemente, la vita di quelle persone e la sua erano nelle sue mani e non poteva fallire.

Continua...

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Capitolo 2
*** La stazione fuori controllo (2) ***


Capitolo 2

La stazione fuori controllo (2)

Ore 00.20 Il treno stava correndo trasportato da una forza sovrumana, le poche persone che si trovavano al primo vagone cominciarono a correre nella direzione opposta per raggiungere l’ultimo vagone; le telecamere di sorveglianza si erano spente e tutto quello che stava succedendo non poteva essere visto da nessuno, i vetri del treno erano spaccati e le correnti gelide raggiungevano ogni angolo dei vagoni facendo volare ogni piccolo foglio e polvere che incontravano, le persone però non facevano caso al freddo ma piuttosto la loro mente era occupata dall'unico pensiero che si poteva avere in quella situazione 'ne uscirò vivo?'.

Nel penultimo vagone Minako stava pensando a come scovare il demone per fermarlo ma non ne aveva traccia da una mezz’ora ormai, decise così di arrivare alla cabina di comando per trovare una soluzione pratica, la sua priorità ora sono le persone sul treno!

“Devo raggiungere il primo vagone! In qualche modo devo fermare il treno!” -disse mentre superava i vagoni a fatica a causa della velocità. - “Non si riesce quasi a respirare, il vento è troppo forte!”
“Minako non lo percepisco più da nessuna parte! Quello spirito deve essersi rifugiato da qualche parte!”- disse Gosuto trapassando la parete del vagone.
“Dev’essere qui per forza! Il treno è fuori controllo!” - esclamò Minako cercando di stare in piedi.
“Allora Mina vado a controllare fuori di nuovo!”
“D’accordo! Ci vediamo alla cabina di comando!

Gosuto non aveva difficoltà a spostarsi, riusciva ad attraversare i muri grazie alla sua forma non più umana; non si sa esattamente da cosa siano composti, chi studia questi fenomeni ha ipotizzato che i fantasmi siano dell’entità fuoriuscite dal corpo ormai esanime e che vaghino senza meta e senza ricordi. Gosuto stava attraversando tutto la superficie del treno per scovare la creatura responsabile dell'attacco.

All’interno Minako invece era quasi arrivata a metà treno ma la corrente d’aria è davvero forte tanto da costringerla a tenersi saldamente ad ogni palo che incontrava. La velocità del treno non diminuiva e uno dei passeggeri stava tentando di sfondare la porta della cabina di comando, quando il treno s’inclinò di colpo e tutti vennero scaraventati da un lato del vagone.

Intanto Minako arrivata all’ultimo vagone,  a malapena riusciva a stare in piedi per quanto era inclinato il treno, alzò lo sguardo trovando tutte le persone ammassate su un lato del treno e senza dire nulla raggiunse la porta della cabina, leggermente distrutta dal maltrattamento riservatogli dal passeggero entrato nel panico più totale. Cosa potrebbe mai dire in una situazione del genere non ci sono parole di rassicurazione, la situazione era del tutto fuori controllo!

La porta della cabina non ne voleva sapere di aprirsi e Minako fu costretta ad usare le sue lame anche se sperava non servissero, provò così a forzare la porta ma l’inclinazione aveva reso impossibile l’azione per cui tentò un’altra opzione. Davanti a lei c’era una delle finestre senza il vetro, scoppiato precedentemente, e arrampicandosi uscì dal treno, individuata la finestra della cabina e lottando contro la velocità e i venti, tentò di raggiungerla. Mentre stava per raggiungere l’entrata la sua gamba venne tirata indietro e Minako scivolò sbattendo l'addome sulla superficie del treno.

Il dolore era lancinante ma non aveva il tempo di cedere, così si girò velocemente incontrando lo sguardo della creatura che era dietro di lei e teneva ancora la sua gamba in mano. Una figura esile dagli occhi biancastri con indosso abiti che appartenevano a tempi passati, fissò Minako e disse:

“Ragazzina tu non vai proprio da nessuna parte! Questo treno è mio e se decido che deve schiantarsi tu non puoi proprio far nulla per fermarlo!”
“Quelle persone non centrano nulla con il tuo rancore per questo treno!” –ribatté Minako.
“Il treno o le persone all’interno non m’interessano, voglio solo che tutti sparissero! Ucciderò anche te se ti metterai in mezzo!”
Minako sa benissimo che la galleria non era infinita e doveva muoversi; fece uno scatto veloce riuscendo a liberare la gamba e ad entrare velocemente nella cabina dei comandi, lo spirito rimase li con uno sguardo cupo dopodiché spari in una nube di fumo bianco. Nella cabina dei comandi Minako si guardava intorno, ma non c’era un vero e proprio pulsante con scritto stop, piuttosto tanti pulsanti che una persona inesperta e senza una conoscenza della materia vedeva come una console di pulsanti senza uno scopo preciso.

-“Ora cosa faccio?! Non so quale serve per frenare!”
L’intero macchinario e i pulsanti sono disattivati perché il demone manovrava il treno personalmente; dalla parete accanto Gosuto entrò in cabina e guardò affascinato il piano dei comandi.

“Wow Mina non sono mai stato nella cabina dei comandi!”

“Non mi sembra questo il momento...dammi una mano piuttosto tu sai se c’è un modo per fermare il treno?”

“Uhm…l’altra settimana ho visto un servizio sui mezzi pubblici, e c’erano tanti tipi di treni dovevi vederli Mina erano bellissimi hanno fatto vedere la simulazione di guida e come vengono controllati e fatta manutenzione ogni 15 giorni, davvero affascinante…”

Minako non stava neanche ascoltando cercava di capire solo come fermare quella trappola mortale nel frattempo il fantasma continuava a raccontare cosa avesse visto in quel servizio alla tv.

-“Ah poi c’è stato un principiante che ha sbagliato e non riusciva a riprendere i comandi del treno, quindi ad un certo punto dalla centrale la persona che lo aiutava a riprendere il controllo gli suggerì di usare il freno d'emergenza  e il ragazzo fece subito come diceva! È stato incredibile una scen…”

“RIPETI!” –esclama Minako.

“Che è stata una scena incredibile!”

“No! Prima di quello!!”

“Il ragazzo ha fatto come gli era stato detto!”

“PRIMA DI QUELLO!!!” –disse urlando la ragazza che stava sudando freddo.

“Ah il freno…Il FRENO D’EMERGENZA!”

“Ci deve essere anche qui come era fatto??”

“Sembrava quello delle automobili!”

“AAAH TROVATO MINA!”

“Perfetto!”

Con forza e tanta adrenalina Minako tentò di tirare il freno, un freno molto pesante di ferro battuto che servirebbe la forza di almeno due uomini per riuscire a muoverlo ma che alla ragazza bastava il pensiero delle persone sul treno in pericolo per usare tutta la forza che aveva e tirarlo quanto bastasse per sentire il treno diminuire di velocità. Quest'ultimo girato su un fianco aveva le rotaie che emettevano scintille e man mano che Minako tirava il freno le scintille aumentavano a causa dell'attrito contro la parete.

-“AAAAHHHRGHH!”

Un grido si propagò sulle pareti della galleria, era il grido dello sforzo immane che Minako aveva emesso mentre sollevava quel pesante oggetto, unica salvezza per uscire vivi da li. Il treno si era fermato del tutto e il silenzio della galleria era accompagnato solo dall’esclamazione di Gosuto.
“Grande Mina!” –esclamò trionfante- “Sei un fenomeno!”

La ragazza volle far prima scendere la gente dal treno, e poi andò a cercare quello spirito responsabile di tutto questo, ma il dolore all’addome causato dalla caduta la bloccò improvvisamente costringendola a rimandare la caccia, fortunatamente i soccorsi arrivarono presto. La comunicazione con la stazione si era ripristinata con la fuga del demone, e le autorità avevano potuto rintracciare la posizione del treno.

Minako e Gosuto si affrettarono a lasciare la cabina dei comandi ed uscirono dal treno percorrendo la galleria e una volta raggiunta l'uscita, tornarono a casa senza farsi vedere dai soccorsi, Minako non avrebbe saputo come spiegare la loro presenza lì e l’improvvisa inclinazione del treno, non avrebbero creduto ad una storia di fantasmi e demoni sarebbe stato fiato sprecato, e comunque non avrebbe voluto parlare con i poliziotti in ogni caso.

Continua

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Capitolo 3
*** La stazione fuori controllo (3) ***


Capitolo 3

La stazione fuori controllo (3)

Il dolore all'addome sembrava sopportabile ma Mariko aveva ordinato a Minako di non fare sforzi, appena tornata a casa la zia la aspettava già da tempo con aria preoccupata e vedendola stanca e piegata dal dolore si era davvero spaventata, voleva portarla in ospedale ma la ragazza non glielo aveva permesso. Minako sapeva che quello che era successo quella notte sarebbe potuto finire male e pensò tra se e se che doveva chiudere la faccenda il più presto possibile.

"Ma in che modo?"-sussurrò sdraiata a letto.

"Quella creatura si è dileguata non appena ho fermato il treno! Devo indagare! Domani cercherò notizie risalenti a prima che fu costruita quella stazione spero di trovare un indizio!"-disse crollando sul cuscino.

La mattina seguente recandosi a scuola, Minako avvertiva ancora un pò di dolore ma resistette e raggiunse l'aula, tutti stavano parlando dell'incidente di ieri, avevano il giornale in mano e bisbigliavano impauriti.

Fortunatamente non si faceva alcun riferimento a chi avesse fermato il treno e i testimoni erano talmente impauriti che non si ricordavano della ragazza dai lunghi capelli rossi e la giacca verde.

Per il momento non era importante cosa pensasse la gente, bensì cosa si celasse dietro al rancore di quello spirito cosa lo spingesse ad agire in quel modo.

"Ehilà! Mina-chan! come ti senti stamane?"-esclamò Gosuto con tanta energia.

"Non posso parlare ora, devo cambiare le scarpe e andare in classe" -bisbigliò la ragazza per non farsi sentire-"Ci vediamo in biblioteca dopo pranzo!"

"Ok! allora io mi farò un giro per la scuola!"

Minako non si sentiva bene, la zia le aveva detto di riposarsi voleva farla stare a casa perché avrebbe chiamato la mattina stessa per avvertire della sua assenza, ma la ragazza non ne aveva voluto sapere e testarda era andata comunque a scuola.

Dopo aver salutato Gosuto si allontanò in direzione della classe, dovrà attendere la fine delle lezioni e poi potrà indagare sullo spirito.

Al cambio dell'ora la ragazza dovette alzarsi, e camminare, il dolore era aumentato e arrivata in corridoio per cambiare aria incontrò un ragazzo dall'aria familiare che vedendola sofferente e barcollante si avvicinò -"Ehi stai bene?"- 

Alzando la testa capì che il ragazzo davanti a lei lo aveva già incontrato ieri, non aveva nessuna intenzione di rispondergli ma non avrebbe potuto andarsene velocemente evitando la conversazione il dolore era davvero forte così rispose brevemente:

-"Uhm...s-sto bene."- disse dolorante Minako

"A me non sembra, vuoi che ti accompagni in infermeria?"

"Non ce n’è bisogno. E' solo un dolore passeggero."

"Ok...Come vuoi..."

Non fece in tempo a finire la frase che dietro di loro apparve uno dei professori di Minako.

"Suzuki! Cosa fai in corridoio dovresti essere in classe!"

"Sì professore Taniguchi! V-vado subito"

"Professore in realtà non sembra star bene." -disse Kakeru.

"Tu devi essere Seishin vero?!"

"Sì professore..."

"Non stai bene Suzuki? Se è così cosa aspetti a recarti in infermeria?"

"No professore davvero non è grave, è sopportabile!!"-esclamò Minako.

"Suzuki la salute prima di tutto! Ora Seishin potresti farmi il favore di accompagnare la signorina Suzuki in infermeria? Avvertirò io il professore della tua assenza. E tu Suzuki riprenditi presto!"-disse con aria soddisfatta recandosi in aula.

Il silenzio era calato in tutto il corridoio tutti avevano raggiunto la propria aula per la lezione successiva e i due ragazzi costretti a stare insieme per tutto il tragitto fino all’infermeria non si parlarono, Minako era irritata da quella situazione.

"Tsk...perché ti sei intromesso in faccende che non ti riguardano!"-borbottò la ragazza tenendosi l'addome.

"Se stai male non dovresti trascurarlo. E poi hai sentito il professore 'la salute prima di tutto'!"-disse imitando il professore.

"Argh!"-esclamò Minako:"Diamine!"

Il ragazzo guardandola in difficoltà le offrì il braccio ma Minako cocciuta non lo accettò, proseguendo per conto suo.

Kakeru la guardò esterrefatto non aveva mai conosciuto una ragazza così testarda ed orgogliosa, ma aveva promesso al professore di accompagnarla e lo avrebbe fatto.

Erano finalmente arrivati  al secondo piano davanti la porta dell'infermeria e la ragazza fermandosi si rivolse al ragazzo con tono freddo e distaccato: -"Bene sono arrivata! Ora puoi anche tornare in classe!"

"Dalle mie parti si dice grazie!"-rispose sarcastico il ragazzo. -"Fa lo stesso io vado, tu riposa! Ci vediamo."

Minako voleva essere risoluta ma dentro di se sapeva che il ragazzo le aveva fatto una cortesia portandola lì, e ne aveva davvero bisogno il dolore aumentava sempre di più.

Così con voce esitante ma sostenuta riprese: -"Seishin...vero?!"

Il ragazzo si fermò e volse lo sguardo verso Minako annuendo alla domanda.

"Grazie!"-esordì la ragazza entrando nello studio dell'infermiera.

Kakeru la guardò entrare e poi anche lui andò via verso la sua aula, sussurrando: -"Suzuki eh?!"

Gosuto intanto gironzolava come a suo solito per la scuola andando anche nell’area  che oramai era un deposito, un’area in cui non si recava nessuno e lì aveva incontrato da subito due spiriti che aleggiavano tra quelle aule abbandonate da tempo immemore, sono spiriti di alunni morti in quella scuola anni prima ma che come Gosuto non ricordavano ne quando ne come avevano perso la vita. Con loro il fantasma può condividere quel senso di vuoto che non sa spiegare a parole, e inoltre non può stare con la sua amica Minako tutto il giorno, le lezioni sono noiose.

Minako era davanti la sua aula aveva appena preso un antidolorifico e il dolore quasi non lo sentiva più. Partecipò così alle ultime ore di lezione della giornata. All’uscita da scuola si recò in biblioteca per fare così la ricerca sullo stato precedente alla costruzione della stazione.

“Bene prima di tutto scopriamo in quale anno fu costruita…allora la prima linea ferroviaria risale al 1972 lo spirito diceva di esserci da prima che quella stazione fosse li quindi devo indagare su quella stazione…” - rifletteva Minako-

“Ora non ho visto bene i suoi abiti ma sembrava avesse una giacca risalente alla fine dell’ottocento probabile fosse una persona di alto rango perché è legato a quel posto? Probabilmente appartiene al periodo storico Meiji durante la guerra contro la dinastia Qing questo è certo! E’ antecedente alla costruzione della stazione”

Le domande sono più delle risposte, ma la ragazza deve assolutamente sapere perché quel luogo e perché si fosse manifestato questo spirito. Per farlo dovrà percorrere la galleria di quella stazione per trovare qualsiasi indizio.

“Mina-chan non dovevamo vederci per pranzo?” –disse Gosuto sbucando dal nulla tutto agitato.

“Sì mi dispiace ma c’è stato un imprevisto e sono dovuta andare in infermeria.”

“I-INFERMERIA?”

“Già ma sto meglio ora… non ci sarei andata se non fosse stato per un ragazzo che ha avvertito il professore.”

“R-RAGAZZO??! Chi? Dimmi chi è! Stagli lontana! Non lo conosco ma non mi fido!”

Minako era visibilmente poco interessata alle preoccupazioni del fantasma piuttosto era intenzionata a trovare un modo per intrufolarsi nella stazione al momento della chiusura. Doveva farsi aiutare da Gosuto.

Ore 23.50 di nuovo alla stazione, sempre con la sua giacca verde e i capelli lunghi raccolti per non intralciarla nell’azione, aspettando l’ultimo treno ma stavolta non sarebbe salita sul treno, sarebbe passata dietro ed entrata in galleria.

Il treno arrivò e approfittando della confusione la ragazza superò l’ultimo vagone e si nascose dalle telecamere di sorveglianza entrando in galleria.

I cunicoli in galleria le facevano comodo per evitare che il treno la investisse, passato anche l’ultimo vagone, sicura di non incontrare un altro treno la ragazza agilmente scese percorrendo i binari con la torcia in mano seguendo la via e cercando qualsiasi indizio potesse aiutarla.

“Cosa stiamo cercando?” –chiese Gosuto alla ragazza.

“Qualunque cosa risalti all’occhio. Qualcosa di anomalo ossa, vestiti ogni particolare rilevante.” -rispose la ragazza attenta a non farsi sfuggire nulla.

“Capito.”

Il tempo passava ed era quasi l’una ma non risultavano progressi nella ricerca, Minako non volle mollare però e cocciutamente continuò a guardare anche tra un binario e l’altro.

“E questo cos’è?” –disse la ragazza spolverando quello che sembrava essere un berretto.

“MINA! ATTENTA!”

Non fece in tempo ad attirare l’attenzione dell’amica, che  una presenza attaccò la ragazza scaraventandola a terra con violenza.

"Urghhh"-lamentò Minako all'impatto con il suolo. 

“Cosa stai facendo qui?! Non ti avevo detto che questo luogo mi appartiene?!”

La ragazza sopraffatta dalla presenza oscura non riusciva a muoversi, un pò per il dolore che le era tornato a causa dell'imminente caduta un pò per come veniva trattenuta a terra dallo spirito che aveva una forza incredibile.

“Urgh! Voglio solo che lei lasci in pace le persone che prendono il treno nessuno le dà il diritto di decidere chi deve morire!”

“Devi andare via da qui non mi serve una ragazzina che mi dica quello che posso o non posso fare!” -continuò lo spirito.

“Questo luogo è mio!”

“Anche il berretto è suo? So che lei è un’anima legata a questo luogo per qualche tragedia che le è capitata ma uccidere persone non le servirà a nulla. Lei non potrà comunque tornare in vita!”

Un momento di silenzio calò sulla scena assurda che si stava svolgendo nella fredda e buia galleria, e uno sguardo triste e malinconico calò sul viso dello spirito.

“Tu ricordi tutto non è così?! E’ successo qualcosa di così orribile da averti legato qui al momento della tua morte fino ad oggi…” –riprese la ragazza.

La figura che prima guardava Minako negli occhi ora le aveva permesso di alzarsi e il suo sguardo si spostò su quel berretto venuto fuori improvvisamente dopo quasi un secolo.

“Il berretto apparteneva al mio bambino…Toshi aveva solo 6 anni! Il giorno che lo portai a comprare quel berretto…” –una breve pausa interruppe il racconto- “Passammo ad un negozio vicino al cantiere dove avvenivano i lavori per la stazione, quando lo vide cominciò a fare i capricci e non volevo assecondarlo. Però lui era la mia vita e così entrammo nel negozio.”

Minako e Gosuto restarono ad ascoltarlo in silenzio e nessuno dei due aveva intenzione di interromperlo.

Lo spirito continuò: - “Era davvero felice con il suo nuovo cappello che saltellava, ma saltando il cappello scivolò dalla sua testa e a contatto con il suolo, rotolò nei pressi del cantiere. Toshi corse per recuperarlo io mi accorsi un momento dopo dell’accaduto e gli andai dietro. Un pannello del recinto che delimitava il cantiere inaspettatamente si staccò dalle saldature e cadde…sob…sob…” –il pianto lo interruppe dal concludere la storia poi riprese tra i singhiozzi:

-“E’ caduto sul suo piccolo corpo! Era solo un bambino e non poteva sopravvivere sotto quel peso!” –il pianto si sentiva in tutta la galleria.

Minako raccolse il berretto e lo porse al povero padre inginocchiato, un padre stravolto da un dolore eterno.

“Suo figlio è con lei attraverso i suoi ricordi e attraverso questo berretto. E’ stato un incidente non se ne può fare una colpa trovi la pace non è troppo tardi, so bene come ci si possa sentire inermi di fronte a tutto quel dolore."- L’uomo guardò Minako con gli occhi pieni di lacrime e prese il berretto dalla mano della ragazza. Con lo sguardo appannato ormai dalle lacrime fece per andarsene, prima di sparire però girò lo sguardo verso i due ragazzi senza parlare, dopo un breve momento però si rivolse alla ragazza: - “Lo sai, l’ho notato subito, intorno a te aleggia un’aura oscura, non pensavo fossi una brava persona, forse non è tua quell’aura.” –dicendo questo si allontanò lasciando Minako e Gosuto senza parole. Lo sguardo della ragazza era come impietrito e non aveva idea di cosa stesse parlando quello spirito, 'un'aura oscura intorno a lei?', 'perché?'. Voleva un chiarimento da quello spirito ma ormai se ne era andato e quelle parole così misteriose nella sua testa restarono tali.

Gosuto evitava il contatto visivo con la sua amica, lui invece sapeva benissimo a cosa si riferisse il fantasma con quelle parole e non voleva che Minako se n'accorgesse.

La faccenda era finalmente conclusa e la stazione non fu più un pericolo per le persone che tornarono a prendere il treno senza timore; dopo una settimana nessuno si ricordava più degli strani incidenti avvenuti in quei giorni e Minako poté riposarsi un po’, anche se le ultime parole del fantasma le si erano come stampate nella mente quasi come fossero state scritte con l’inchiostro indelebile.

Continua

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Capitolo 4
*** La sfida ***


Capitolo 4

La sfida

Il clima di marzo non è dei più caldi, ma le giornate erano particolarmente piacevoli ed un'altra giornata di scuola si era conclusa, il sole era ancora visibile in cielo e una luce aranciata dipingeva tutta la città; Minako che non era iscritta a nessuna attività pomeridiana, si dirigeva verso casa accompagnata dal suo amico Gosuto, il quale non aveva nessuna intenzione di passare tutta la strada verso casa stando con la bocca chiusa.

-"Allora come stanno le tue costole?"-

-"Meglio grazie..."-replicò la ragazza.

-"Ma ti farà bene non avere amici? Certo non sei molto apprezzata a scuola lo sai? Mi sono girato le varie aule e ho sentito alcune voci su di te."-

-"Che novità!"- rispose con tono sarcastico Minako.

-"Le opinioni degli altri non mi riguardano davvero!"-

-"Anche se parlano di te?"-replicò il fantasma.

-"Soprattutto se parlano di me"-

Era ormai abituata alle opinioni contrastanti nei suoi confronti e aveva imparato a non dargli peso, aveva imparato a non dare peso più a nulla, dalla tragedia che si era consumata quel triste giorno di 3 anni fa, lo stesso giorno in cui giurò di vendicare la sua mamma che l'aveva protetta col suo ultimo respiro; per lei ormai non esisteva più nulla di importante che non fosse la sua vendetta. Per cui tutto era diventato futile, e non le importava se le persone parlavano o meno di lei.

I petali dei fiori cadevano ancora dalle chiome degli alberi lungo la strada e il passo svelto di Minako echeggiava sulla pavimentazione del marciapiede. Dopo pochi metri dalla scuola la ragazza aveva smesso di camminare, davanti a lei si erano parati tre ragazzi i quali non avevano intenzioni amichevoli, anzi pensò che da lì a poco si sarebbe trovata a dover alzare le mani su tutti e tre allo stesso tempo.

-"Tu sei Suzuki Minako, non è così?!"-disse uno dei tre.

-"Cercate guai?"-rispose la ragazza irritata.

-"Puoi stare tranquilla siamo venuti solo a parlare per ora...perchè vogliamo lanciarti una sfida! Dobbiamo rivendicare il nostro onore!"-

-"Cosa?"-bisbigliò Gosuto

-"Non ti ricordi di noi vero?"-intervenne l'altro dei tre.

-"Io sono Kitagure Rei ci siamo visti la prima volta due anni fa al dojo del sensei Yamazaki!"-Continuò il ragazzo, non era molto alto ma sembrava abbastanza robusto e i suoi capelli erano stati tinti da molto tempo si vedeva molto la ricrescita.

-"Non ti ricordi? Forse ti ricorderai di me, Sato Yu, e lui è Watanabe Shuu..."-disse l'altro ragazzo 

-"Ragazzi io non faccio caso ai nomi delle persone quindi non pretenderete che mi ricordi di voi?!... Ora me ne vado!"-disse Minako ma venne di nuovo fermata. 

-"Ragazzi non è una buona idea toglietevi dalla mia strada!"

-" Prima che tu te ne vada...Domani!"-continuò uno dei tre ragazzi.-"Domani nel cortile della scuola all'ora di pranzo ti affronteremo come tu ci hai affrontato 2 anni fa!"-

Senza che Minako potesse replicare i tre se ne andarono lasciando la ragazza un pò confusa...

-"Quindi...domani li dovrai affrontare a scuola, ehm tutti e tre in un combattimento??"-

-"uhm...non m'interessa!"-replicò la ragazza-"Non so neanche chi sono quei tipi strani."-

L'indomani, mancava poco all'inizio delle lezioni e Minako era agli armadietti a cambiarsi le scarpe, Seishin Kakeru arrivò anche lui al suo armadietto quando si accorse della presenza della ragazza,

-"Buongiorno Suzuki Come stai, meglio?"-

La ragazza quasi non si era accorta di lui e girandosi lo salutò velocemente e si avviò verso la sua classe, lasciando Kakeru senza parole.

-"Strana...strana davvero."-pensò andando in classe.

Durante la pausa, il cortile della scuola si riempì di studenti come anche le finestre, alle quali si affacciavano anche 3 studenti alla volta, tutti incuriositi dalle tre figure al centro del cortile intenzionati a non muoversi di li forse in attesa di qualcuno. Mentre Minako era sulla terrazza all'ultimo piano da sola; pronta a mangiare il suo pranzo in tranquillità, quando un gruppo di ragazzine dall'aria preoccupata la raggiunsero e una fra tutte con lunghi capelli neri e occhiali da vista era la più coraggiosa prese parola rivolgendosi a Minako.

-"Sei Suzuki Minako vero?"-riprese senza ricevere risposta-

"Ti prego vai da quei tre e affrontali! Non possiamo perdere il nostro club... non sei la sola implicata in questa storia anche noi ci siamo!"-

Minako non aveva ben capito cosa stesse succedendo e la ragazza lo aveva immaginato così cercò di spiegarsi meglio.

-"Quei tre stanno aspettando te vero? Lo sapevo! Loro sono venuti anche da noi l'altro giorno; frequentano il secondo anno e vogliono far chiudere il nostro neonato club di difesa personale perché non lo credono serio e a loro serve la palestra più giorni a settimana per il loro club di karate, cosi che non debbano dividerla a turni con noi. E' per questo che ho proposto una sfida, uno di loro contro una di noi, non vogliamo perdere il nostro club!"-

si interruppe solo per riprendere fiato-"Noi purtroppo non siamo abbastanza forti però abbiamo sentito che tu sei allieva del loro stesso Sensei ti prego aiutaci se tu li batti, loro non faranno più gli sbruffoni e il nostro club sarà salvo Onegaishimasu!!"- concluse la ragazza inchinandosi di fronte Minako, la quale non sapeva davvero cosa fare. Gosuto era divertito dalla scena e non voleva perdersi la risposta della sua amica.

Nel frattempo, il nome Suzuki risuonava per tutta la scuola e tra la folla affacciata sul cortile c'era anche Kakeru, un ragazzo sveglio dagli occhi profondi e i capelli nero-blu che guardava tutta la scena dalla finestra della sua aula, quel nome al ragazzo non era nuovo, ma non pensava che fosse proprio quella ragazza tra tutti a dover affrontare i tre ragazzi del club di karate; le tre figure in cortile stavano ancora aspettando la loro sfidante quando un ragazzo del club di giornalismo si avvicinò ai tre domandando...

-"Salve ragazzi sono Tsubasa Kudo del club del giornale, volevo solo farvi qualche domanda! Cosa ci fate qui nella parte esterna della scuola state aspettando qualcuno?"-

-"Sì stanno aspettando me purtroppo!"-si intromise Minako appena arrivata in cortile con il gruppo di ragazze del club al seguito. -"Avete interrotto la mia pausa pranzo e questo è davvero fastidioso!"- 

Dopo la sua entrata in scena, tutto accadeva sotto gli occhi attenti della folla che rimase impietrita, nessuno si aspettava fosse proprio lei la persona che portava il nome Suzuki, essendo molto comune si aspettavano fosse un ragazzo a dover affrontare la sfida. Lo stesso Kakeru rimase basito dall'entrata in scena della ragazza.

-"Alla fine ti sei fatta viva eh!"-rispose Rei.

-"Cosa credete di fare?"-riprese Minako-"Siete davvero gli allievi di quel vecchio? Perché non credo che nelle sue lezioni abbia mai menzionato di eliminare club solo per capriccio e sfidare persone per vendetta creando spettacoli imbarazzanti di fronte tutta la scuola!" 

-"Non sono affari tuoi! E ora preparati!"-rispose irritato uno dei ragazzi digrignando i denti.

-"Allora voi volete combattere contro di me giusto? Dunque se analizziamo la situazione nell'eventualità che voi riusciate a battermi, fareste la figura di quelli che se la sono presa con una ragazza in tre; ma se vi battete contro di me e vincessi io, invece fareste la figura di quelli che le hanno prese da una ragazza e sareste lo zimbello della scuola per il resto dell'anno...non mi sembra molto furbo non trovate?!"- disse Minako.

Il ragazzo del club del giornale prendeva nota di tutto e alle ipotesi della ragazza dai rossi capelli scappò una piccola risata, era davvero una situazione senza uscita. 

-"Non ci interessa... avanti Yuki sei il primo e chiudile la bocca!"-rispose visibilmente irritato Il leader dei tre.

Il ragazzo di nome Yuki nonostante sembrasse debole, avanzò veloce verso la ragazza pronto a sferrarle un pugno, ma Minako, più veloce, si spostò di poco lasciando il ragazzo avanzare senza mettere a segno il colpo. -"Non farti ingannare Yuki mettila al tappeto!"- lo incitò Rei.

Yuki si girò di nuovo e attaccò la ragazza con un calcio stavolta, ma Minako spostandosi lo evitò e approfittando della posizione sbilanciata del ragazzo lo atterrò facendogli un semplice sgambetto, Yuki completamente colto di sorpresa la guardava dal pavimento interrato del cortile. Non solo lui ma tutti erano sorpresi dalla bravura e l'agilità di Minako. La folla scoppiò in un boato di approvazione e ammirazione e cominciò a tifare per la ragazza mettendo in ridicolo i tre che irritati la attaccarono insieme senza pensarci due volte.

Il primo attacco arrivò di pugno che Minako velocemente bloccò e con una gomitata respinse quest'ultimo che cadde addosso all'amico, mentre l'ultimo dei tre tentò di prenderle le braccia da dietro, ma la ragazza prontamente con una capriola all'indietro lo portò a lasciare la presa e riuscì senza difficoltà a scaraventarlo a terra con una velocità impercettibile.

Il silenzio era calato su tutta la folla, i tre ragazzi sconfitti si rialzarono per riaffrontare la ragazza ma i professori accortisi del fracasso interruppero immediatamente l'incontro. La vice-preside si pronunciò prontamente invitando tutti a rientrare nelle proprie aule, mentre per i tre ragazzi e Minako la strada da percorrere era quella verso l'ufficio del preside. 

-"Le sembra questo il modo di cominciare l'anno scolastico signorina Suzuki?!"-tuonò la vice-preside.

-"Suvvia Nami-san vorrei sentire la versione della ragazza, prego cara!"-la interruppe la preside Futaba.

-"Preside...io volevo solamente mangiare il mio pranzo in santa pace...ma non è andata come speravo!"-

-"Capisco...quindi non è opera sua tutta la rissa!"-riprese la preside.

-"Certo che no."-rispose Minako

-"Bene puoi andare."-

Dopo l'inchino Minako uscì dall'ufficio della preside, e si recò verso la classe...

-"Bello lo spettacolino di prima!"-arrivò ridacchiando Gosuto-"Per fortuna non dovevi farti coinvolgere! Eppure glie l'hai date di santa ragione eh!"- 

-"E' stata una perdita di tempo!!"-disse nervosamente la ragazza.-"Non dovevo attirare l'attenzione, diamine!! Ho cose più importanti da fare!"

"Ma dove stiamo andando Mina? Non torni in classe?"-chiese il fantasma seguendo la ragazza.

"Voglio finire il mio pranzo ho fame!!"-rispose Minako irritata.

Nel corridoio una figura apparve di fronte a Minako e Gosuto, era la ragazza del club che l'aveva disperatamente pregata di aiutarla. 

-"Suzuki-san ti hanno punita per colpa mia!? Mi dispiace! Vorrei farmi perdonare ti devo molto! Lo sai i ragazzi sono stati sospesi non solo dalla classe ma anche dal loro club e tutto questo grazie a te!!"-disse la ragazza sollevata.

-"Vuoi farti perdonare?"-domandò Minako.

-"Certo dimmi cosa posso fare e lo farò!"-rispose la ragazza entusiasta.

All'improvviso Minako si avvicinò alla ragazza tanto da metterla con le spalle al muro, colta di sorpresa quest'ultima cominciò a tremare; Minako appoggiò violentemente la mano sul muro bianco e freddo del corridoio proprio accanto al viso della ragazza con gli occhiali e disse con calma ed indifferenza:

-"Tu e le tue amiche dovete starmi alla larga!"-

La paura aveva preso possesso del viso della ragazza mentre Minako si allontanava, eppure quella ragazza dagli occhi cerulei non sembrava cattiva anzi pensò tra se e se che nonostante si fosse spaventata, Suzuki Minako era davvero affascinante. -"Voglio diventare forte come lei!"-disse con sguardo convinto.

La giornata si era finalmente conclusa più tardi per via del turno delle pulizie, naturalmente nessuno voleva restare con Minako ad aiutarla per cui le fece da sola dopo di che si preparò per tornare a casa non era rimasto più nessuno nell'edificio e la ragazza stava percorrendo il corridoio del secondo piano quando sentì un rumore nell'aula di economia domestica. Naturalmente andò a controllare, aprì la porta dell'aula e sembrava non ci fosse nessuno. Stava per richiudere quando sentì di nuovo quel rumore ed entrò per controllare meglio che non fosse qualcosa di soprannaturale, il rumore veniva da uno dei refrigeratori, senza pensarci lo aprì e trovò una torta all'interno, sembrava provenisse da li il rumore, la osservò attentamente e sembrava stesse uscendo un'aura bianca e poi...

-"MANGIAMIIII!!!"-

Minako chiuse il frigorifero in un attimo diede un pugno al suo amico Gosuto che finì fuori dall'aula attraversando la parete.

-"Ahia! ma sei impazzita?? Potevo farmi male e morire!"-gridò Il fantasma.

-"Sei già morto cosa ti lamenti e poi come fai a sentire il dolore?!"-rispose impassibile Minako.

-"Bè credo che sentirei dolore con un pugno del genere!"-scherzò Gosuto.

-"Allora eri solo tu pensavo ci fosse altro, meglio così torniamo a casa sono stanca."esclamò la ragazza.

Minako e Gosuto si diressero verso l'uscita di scuola ma non sapevano che dalla finestra una presenza li stava guardando.

-"E' lei che devo tenere d'occhio altrimenti rovinerà i miei piani! Tu che ne pensi Keiki?"-disse la presenza nell'aula dove era stata appena Minako, rivolgendosi ad una piccola creatura golosa seduta sul tavolo impegnata a gustarsi una torta presa dal frigo.

-"Gnam gnam!"-rispose la piccola mangiatrice,

-"Sono d'accordo piccola"-sghignazzò la presenza-"Domani ci prenderemo la città!"-

 

Continua...

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Capitolo 5
*** Ningyou e le sette bamboline ***


Capitolo 5

Ningyou e le sette bamboline

Una notte tiepida di fine marzo la città sembrava più viva che mai nonostante l'ora tarda; i bar e le discoteche erano luminose e gremite di file chilometriche di giovani, le luci della città erano così forti che il cielo notturno sembrava non riuscire a scurire del tutto la notte. Solo i negozi avevano le saracinesche abbassate e i lucchetti le tenevano bloccate a terra. Stranamente una di questa aveva un buco su un lato, la lamiera ormai danneggiata lasciava intravedere un piccolo fascio di luce proveniente dall'interno. La saracinesca apparteneva ad una pasticceria, la più famosa del quartiere, sempre piena durante il giorno per le varie specialità 'made in Italy'. Il laboratorio era illuminato e proprio da li proveniva un rumore continuo di pentole e scodelle rovesciate a terra. Una creatura dalle piccole dimensioni giaceva seduta sul tavolo da lavoro con intorno dolci di varie forme e dimensioni, probabilmente presi dal refrigeratore erano destinate alle vendite del giorno dopo, la creatura divorava voracemente ogni singolo dolce che aveva accanto lanciandone i piatti e i vassoi che li contenevano in giro per la cucina.

Nel laboratorio della pasticceria sembrava essere passato un uragano, e la strana creatura oramai sazia, si alzò soddisfatta dal tavolo da lavoro e velocissima raggiunse l'uscita lasciando dietro di se i resti di un famelico attacco, che nel silenzio della notte nessuno aveva sentito. 

Intanto proprio nella via accanto dei piccoli passi echeggiavano verso la grande piazza adiacente al parco della città, appartenevano ad una figura decisamente piccola quasi quanto le dimensioni di un bambino e la risata che emetteva era molto agghiacciante accostata all'ora tarda e al buio della notte. Dietro di lei passeggiava con un ghigno spaventoso una creatura dalla figura snella e dagli occhi demoniaci che scrutavano la strada.

"Ragazze mie andate e distruggete non risparmiate nulla l'ora della nostra rivalsa è arrivata, e nessuno può fermarci!"-esordì rivolgendosi alle altre figure che l'avevano raggiunta tra cui anche colei che aveva saziato la sua fame nella pasticceria.

"Allora..."-Continuò-"Midori porta con te Mukanshin e bada che non si dilegui da qualche parte senza fare il suo lavoro! Le altre potete fare ciò che volete la città sarà nostra stasera!"

Le piccole creature che dapprima ascoltavano le istruzioni del loro leader subito si dileguarono nel giro di poco tempo. 

Lo scenario nell'indomani non era tra i più rassicuranti, la città mostrava l'aspetto di un luogo che era stato visitato da un uragano, tutto era a terra, i negozi erano distrutti e sull'asfalto sembrava avesse camminato una creatura gigantesca dai piedi incandescenti, sembrava si fosse sciolto in qualche modo e qualche albero era crollato, nessuno credeva ai propri occhi i negozianti arrivati sul luogo non potevano credere che fosse successo in una sola notte quel disastro.

Quando arrivò il proprietario della pasticceria quasi svenne alla vista del suo laboratorio, i dolci destinati alla vendita della giornata erano spariti, di loro era rimasta solo la glassa e un pò di panna e la cucina era in un caos tale da volerci almeno una giornata e mezza per ripulirla tutta.

Venne chiaramente chiamata la polizia che non trovò nulla che facesse pensare ad una rapina, oltretutto anche se fosse erano stati davvero bravi a non far scattare l'allarme di sicurezza, il mistero s'infittiva sempre di più tant'è che venne informato immediatamente la squadra speciale del distretto di polizia.

La tazza di caffè bollente inebriava l'ufficio del detective Nomura Masahiro, la sua scrivania era piena di fascicoli messi in ordine non proprio nel termine che s'intende di solito con "ordine", ma lo diceva sempre lui "nel mio disordine io trovo tutto!"

Stava per prendere un sorso del suo caffè per darsi una svegliata quando la porta del suo ufficio si aprì e il comandante delle forze speciali fece la sua comparsa davanti la scrivania e appoggiò l'ennesimo fascicolo sotto il viso del detective.

"Ehm...cosa fai sono oberato di casi! Se mi vuoi morto dillo così almeno lo so!"

"Nomura non sono venuto per scherzare, voglio assolutamente che ti occupi di questo caso! Non voglio nessun altro l'ho deciso io...e ti dico che se lo comincerai a leggere capirai il perché! Mi preme che indaghi tu su tutta la faccenda!"

Stava per farsi una risatina quando guardando bene gli occhi del comandante si accorse che la situazione era davvero seria, così aprì il fascicolo e cominciò a leggere tutti i dettagli del caso...

"Le persone sono sconvolte ci sono danni da centinaia di milioni di yen! Ma la cosa più strana che tutti gli allarmi dei negozi colpiti non sono scattati al momento dell'intrusione..."

"Aspetta questo potrebbe dipendere dal fatto che sono stati degli abili ladri che hanno studiato il modo di disattivarlo e sono entr..."

Non riuscì neanche a finire la frase che il comandante Michiro Kanata lo interruppe immediatamente-"Purtroppo ti sbagli sono stati già controllati tutti! Gli allarmi erano accesi e funzionanti e non c'era segno di manomissione o condizionamento esterno che causasse il malfunzionamento, non solo!"- s'interruppe per un attimo-"Le videocamere di sorveglianza sia dei negozi sia della strada non hanno ripreso chi o cosa stesse commettendo quel caos...devi venire a vedere con me i nastri li stiamo analizzando proprio ora seguimi!"

Il giovane detective non era molto convinto ma obbedì al comando del suo superiore e lasciò l'ufficio. Era solito trovare una spiegazione logica ad ogni caso ed era molto intuitivo aveva un record di casi risolti in modo brillante alle spalle e aveva scalato la vetta della sua carriera diventando detective a soli 24 anni, era convinto che ogni cosa avesse una spiegazione ragionevole ed era consapevole che le persone se volevano essere cattive diventavano criminali era una certezza assoluta. Una convinzione che fu smentita un paio di anni fa quando si occupò di un caso molto complicato, una famiglia era stata colpita da una grande tragedia e apparentemente il colpevole sembrava essere il padre di famiglia, dovette ricredersi alla fine, ma arrivò troppo tardi alla soluzione del caso e dopo 2 mesi d'indagini l'intera famiglia fu sterminata, fu un caso che gli causò la depressione e lo costrinse ad andare in terapia. Quando si riprese promise a se stesso che le sue indagini sarebbero state meticolose che nessun indizio doveva sfuggirgli anche il più inutile andava annotato e che non avrebbe messo in dubbio più nulla.

La sala video era illuminata dalla miriade di schermi accesi che analizzavano e riavvolgevano i filmati delle telecamere, le mani abili e scattanti sulla tastiera sembravano inumane per la velocità con cui si destreggiava tra i tasti. Il tecnico al quale era stato affidato il controllo dei video era una giovane con i capelli arruffati che non dimostrava più di 20 anni, era stata assunta da qualche anno, ma aveva una personalità abbastanza stravagante e il suo abbigliamento non rispecchiava molto il canone di un ufficio, sulla scrivania proprio vicino al pc c'era una varietà di confezioni di patatine della stessa marca ma di gusti diversi e il piano dove lavorava era pieno di briciole tutt'intorno, ma oramai la lasciavano fare, le sue capacità erano note nell'ambito di video e hackeraggio.

"Allora Megu mostra al detective Masahiro cosa hanno ripreso le videocamere stanotte!"

"Certo le ho proprio qui! Signori schermo 4 a sinistra!" esclamò la ragazza premendo il comando play sulla tastiera.

Il video cominciava subito alle 24.00 della notte scorsa e in un primo momento non accadeva nulla dopo pochi minuti i lampioni cominciarono a scoppiare uno ad uno e la strada si rabbuiò, una sola luce si poteva scorgere era quella della pasticceria e dopo pochi istanti il trambusto echeggiava sulla strada successivamente una figura oscura che non si riusciva a vedere bene, camminava in mezzo la strada nel buio e probabilmente aveva alzato lo sguardo perché si poteva intravedere un colore un pò insolito dell'iride, un rosso intenso che scrutava i dintorni, dietro di lei gli alberi cadevano a distanza di pochi secondi l'uno dall'altro.

"Caspita! Chi era quello, anzi di chi erano quegli occhi inquietanti!" esordì Nomura.

"Sembrava la scena di un film horror! Servivano dei pop corn qui!" esclamò assurdamente Sakurai Megumi impegnata a scandagliare il tracciato del video per trovare qualche anomalia.

"E' per questo che ho affidato a te il caso! Lo puoi seguire solo tu" disse Il comandante.

La giornata era stata lunga e Minako voleva solo rilassarsi qualche ora prima di andare ad allenarsi, era vicino al suo armadietto e stava indossando le scarpe per uscire di scuola. Un gruppo di ragazze che usciva dalla porta sghignazzava apertamente e altri erano diretti ai propri club di attività che sarebbero finiti due ore dopo. Minako pensava che era una fortuna che nessuno parlasse più della faccenda del club di karate, l'unica cosa che la infastidiva era che purtroppo per lei il club di autodifesa che aveva aiutato le aveva dedicato un fanclub! E nonostante avesse dato un chiaro avvertimento alla leader del club, questo non l'aveva minimamente scoraggiata. La ragazza sospirò mentre prendeva la sua borsa e si incamminò all'uscita quando sulla sua traiettoria una figura familiare si fermò proprio dinanzi a lei.

"Ciao Suzuki!" 

Minako alzò lo sguardo e vide che la stava salutando un ragazzo che lei conosceva ma che volutamente ignorava come faceva con il resto del corpo studentesco. Non aveva intenzione di fermarsi a salutare nessuno tanto meno Seishin Kakeru, così non smise di camminare e lo salutò di sfuggita.

"Sai non pensavo che quelli del club di karate ce l'avessero proprio con te! E non credevo neanche che tu fossi così abile con le arti marziali, credevo che essendo così sfuggente e chiusa non avessi amici figuriamoci nemici."

Avrebbe voluto andarsene senza rispondere ma stranamente non lo fece anzi si fermò poco più avanti e girandosi verso il ragazzo disse:

"Quelli erano solo in cerca di attenzione una vera scocciatura e non m'interessa nessuna interazione sociale con nessuno di voi per cui puoi anche non salutarmi d'ora in poi!"

Si girò e lasciò Kakeru basito dalla sua risposta, in qualche modo però sembrava essersi abituato alla freddezza della ragazza, aveva inoltre assistito la settimana prima alla scena in cui Minako aveva messo al muro la leader del club di autodifesa e l'aveva avvertita di non parlarle più. Pensò che era davvero una ragazza che non lasciava avvicinare nessuno, ma comunque l'avrebbe continuata a salutare per una questione di educazione.

Minako era arrivata al cancello di casa quando una figura si avvicinò alla ragazza.

"E' tanto che non ci si vede eh signorina Suzuki!"

La ragazza ci pensò su e poi riconobbe la persona che si stava avvicinando, era una sua vecchia conoscenza.

"Detective Nomura...cosa la porta a parlare con una ragazza davanti alla sua casa... non ha cose da fare? casi da chiudere? gente da arrestare?"

"Sìsì... molto spiritosa, ma sai benissimo che non verrei da te se non fosse necessario...Ho un caso importante e purtroppo le prove che abbiamo non portano a nulla di normale!"

"Di quale caso sta parlando?"

"Stanotte in pieno centro sono stati distrutti negozi e vie commerciali, il parco è stato distrutto e gli alberi crollati hanno causato 10 feriti" si fermò per un attimo e poi aggiunse" Non credo di poterne parlare qui fuori...possiamo parlarne con calma?Offro io andiamo"

Tre anni prima la 13enne Minako si era imbattuta nello stesso caso del detective Nomura ma solo nella parte finale poco prima che la famiglia fu trovata senza vita, è stata proprio la ragazza ad aprire gli occhi al giovane detective, e dimostrò che la famiglia veniva perseguitata da un demone che riusciva a prendere le sembianze di chi voleva e l'unico scopo di quella creatura era l'anima di ogni vittima che moriva per mano sua, purtroppo la scoperta arrivò tardi, e Minako riuscì a sigillare il demone e ad eliminarlo definitivamente, il detective si era occupato di eliminare le tracce della ragazzina dalla scena del crimine e mantenere così il segreto di Minako.

"Allora cosa succede in città che è fuori dal suo controllo detective?"

Senza neanche risponderle porse il suo cellulare di fronte a Minako e fece partire il video. La ragazza vide il video e capì del perché il detective l'avesse voluta incontrare.

"E' chiaramente una creatura sovrannaturale quel colore sull'iride è un classico di un demone ma sembra che non fosse da sola...guarda intorno a lei è quasi impercettibile ma delle figure si muovono, avete anche amplificato l'audio?"

"La mia collaboratrice lo sta facendo ora, appena finisce mi chiamerà...Minako tu sei giovane e odio essere costretto a chiedertelo ma mi serve che togli di mezzo quel demone perché non credo di poterlo arrestare!"

La ragazza fissò attentamente Nomura e dopo la sua richiesta la ragazza annuì.

"D'accordo ci sto potrebbe anche avere qualche informazione per me. Ma come al solito devi eliminare ogni mio coinvolgimento con la faccenda, intesi!?"

"Questo è logico non potrei neanche riuscire a spiegare la presenza di una liceale sulla scena per cui tranquilla."

La strada era affollata e un gruppo di ragazzi passava proprio davanti al locale dove Minako parlava con il detective. L'attenzione di uno di loro si fermò proprio sulla coppia, era Kakeru che andava a mangiare con gli amici prima di tornare a casa, e lo stupì vedere quella ragazza così fredda con gli altri, chiacchierare in un bar con un uomo, anche se non capiva il motivo del suo interesse per quella scena. 

Finito di discutere dei dettagli e l'ordinazione al bar il detective lasciò Minako tornare a casa; la ragazza pensando a quegli occhi visti nel video forse poteva finalmente avere qualche informazione sul demone responsabile della morte della madre. Era un'occasione da non perdere.

L'appuntamento con il detective era di fronte la stazione di polizia, e Minako era nella sua tenuta notturna, indossava il solito cappotto verde che indossava quando indagava su questo tipo di fenomeni, una coda alta e un paio di stivali marrone scuro che le permettevano di muoversi agilmente in qualsiasi situazione. Dalla porta principale dell'edificio uscì il detective Nomura che non sembrava molto tranquillo anzi correva nella direzione della macchina rivolgendosi a Minako:

"Forza sali abbiamo un'altra emergenza e penso che la causa sia la stessa!"

Minako senza fare domande salì immediatamente nella volante, che partì a tutta velocità.

"Dove siamo diretti?" chiese Minako

"Nella piazza principale vicino alla torre" rispose il detective-"La chiamata proveniva da un cellulare di un ragazzo e ha detto che degli esserini strani stavano distruggendo le vetrine dei negozi e alcuni hanno attaccato le persone.

Il locale dove erano soliti andare Kakeru e i suoi amici era al terzo piano di un gigantesco palazzo commerciale, oramai dopo la scuola due o tre volte a settimana si recavano lì per chiacchierare e divertirsi. La vetrata dove era seduto il gruppetto affacciava proprio sulla piazza e la vista mozzava il fiato. Ora un macabro scenario era scoppiato nella grande piazza, gente che correva e urlava vetrine rotte e esserini dalla inusuale forma graziosa che tutto erano fuorché docili, attaccavano chiunque gli passasse davanti.

Quando la gente si dileguò dalla strada le creaturine cominciarono ad entrare nel palazzo, mentre dall'alto una figura sinistra osservava tutto lo spettacolo aspettando il momento perfetto per intervenire.

Lo stridolìo della frenata echeggiò dalla volante della polizia in tutta la piazza, il detective spense il motore e uscendo dalla vettura si guardò intorno, sembrava tutto troppo calmo, Minako uscita dall'auto, sentì all'improvviso delle grida arrivare dall'edificio di fronte, lei ed il detective si precipitarono immediatamente all'interno.

"Kakeru allora siamo al liceo sarebbe l'ora di provare ad uscire con delle ragazze ehh??!" 

"No Yoori...a Kakeru non serve potrebbe avere tutte le ragazze che vuole, lui è popolare, gli cadono praticamente ai piedi..."

"Ragazzi io sono terribilmente geloso, vorrei avere la metà del talento di Seishin!!"

"Ragazzi non esagerate non sono così speciale!"

"Oi ma ve la ricordate quella ragazza la scorsa settimana...ha affrontato quei tre del club di karate da sola!"

"A me una ragazza così fa un pò paura comunque!" 

"Io l'ho trovata agilissima e sexy!"

"Ma cosa dici Shou!"

"E tu Kakeru l'hai vista? Che ne pensi? Dovrebbe essere del primo anno come noi."

"Io l'ho incontrata un paio di volte un tipo abbastanza freddino!"

"Visto che vi dicevo?! Fa paura!"

Un boato echeggiò nella sala del locale e la gente presente guardò nella direzione del fumo tre creaturine che avevano le sembianze di bambole di porcellana invasero la sala, il gruppo di ragazzi cominciò a scappare verso l'uscita, una delle tre fece cadere Kakeru che colpì con la testa una sedia perdendo i sensi, l'altra bambolina col vestito rosso cominciò a incendiare ogni cosa, mentre l'ultima entrò nella cucina del locale e cominciò ad ingurgitare tutte le pietanze che trovava. Minako che stava cercando le creaturine salì fino al terzo piano seguita dal detective Nomura avevano provveduto a far evacuare le persone nei primi piani ora restava salire e aiutare gli altri.

Arrivati videro il fumo e corsero subito a vedere se fosse rimasto qualcuno, Gosuto che li aveva seguiti senza farsi vedere venne incontro a Minako:

" Mina la gente è scappata ma un ragazzo sembra essere ferito è a terra e le bamboline stanno facendo un macello li dentro"

"Gosuto ma dove eri finito? Sono due giorni che non ti vedo!...Va bene ne riparliamo a casa dimmi esattamente dove si trova il ragazzo!" 

"Ti faccio strada! Vieni con me!"

I due andarono in direzione dell'incendio, l'ingresso sembrava ancora praticabile ed entrati videro subito la sagoma del ragazzo a terra. Minako corse verso il ragazzo lo sollevò e ordinò a Gosuto di andare a controllare se altre persone erano rimaste ferite o intrappolate.

La ragazza stava per varcare l'ingresso del locale quando le tre bamboline le si pararono davanti e con aria minacciosa fecero indietreggiare lentamente la ragazza. 

"Lascia stare il nostro giocattolo!" disse una 

"Già... chi ti ha detto che potevi portarlo via con te?"-intervenne l'altra.

"Cosa diamine volete fare? Chi è che vi manda a distruggere la città?"-Chiese Minako.

"Questi di sicuro non sono affari tuoi...ragazze attacchiamola!!!"

Erano in procinto di attaccarla quando uno sparo le bloccò, una di loro era stata presa di striscio e tutte si erano fermate.

"Vai! Portalo fuori ti copro io!"-disse Nomura tenendo le bambole sotto tiro. 

La ragazza annuì e andò fuori trascinando il ragazzo ferito con se, una volta raggiunto il secondo piano il ragazzo riprese conoscenza ma aveva la vista appannata, probabilmente a causa del colpo alla testa o forse per l'esalazioni del fumo. Minako vide che si stava riprendendo si girò per parlargli e con sua grande sorpresa quello che aveva salvato era il ragazzo che frequentava la sua scuola con cui aveva parlato qualche ora prima e che ora era ferito. Era sorpresa ma non aveva tempo doveva portarlo fuori e tornare ad aiutare il detective.

"Non sforzarti ti porto io fuori...cerca solo di fare dei grandi respiri, fuori ci sono i soccorsi si prenderanno cura di te!"

Il ragazzo ancora stordito non riconobbe la ragazza ma forse la voce pensò di averla già sentita prima. Una volta usciti fuori Minako portò Kakeru all'ambulanza, e velocemente senza farsi bloccare dai vigili del fuoco tornò nell'edificio.

Il fuoco era sempre più divampato sul piano e il detective accusava colpi di tosse a causa del fumo. Aveva affrontato quelle tre ma non sembrava avere avuto la meglio.

"Diamine! Sono solo delle bamboline possedute possibile non riesca a neutralizzarle!"-disse Nomura stringendo i denti.-"Ora dove sono finite?Venite fuori folletti malefici!"

Il respiro si fece più affaticato, il detective non riusciva più a vedere nulla per le grandi fiammate così decise di correre fuori e uscire dal palazzo altrimenti ci avrebbe rimesso la vita.

Continua

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Capitolo 6
*** Ningyou e le sette bamboline (L'incendio) ***


 

Capitolo 6

Ningyou e le sette bamboline (L'incendio)

 

L'incendio si era propagato e Nomura Masahiro era ancora lì al terzo piano, cercava una strada sicura per raggiungere il piano inferiore ma le forze lo stavano abbandonando a causa del fumo e delle fiamme, le creature che lo avevano attaccato erano sparite come se non avessero interesse in lui. Nel corridoio il fuoco stava conquistando tutte le pareti e il detective stordito si trascinava a terra per non inalare ulteriore monossido di carbonio, poco più avanti una figura che sembrava essere quella di una ragazzina di circa 16 anni guardava tutta la scena.

"Ehi ragazzina non stare qui corri fuori non vedi l'incendio?!"-disse Nomura.

In realtà quella ragazzina non era un cliente ne un essere umano, aveva un ghigno di soddisfazione guardando quell'uomo a terra come se provasse gusto nel vedere morire qualcuno. Lo sguardo della ragazzina non si spostò dal detective, mentre lo scrutava protese il braccio in avanti e dalle punte delle dita fuoriuscirono degli strani fili, questi fili allungandosi si fecero rigidi e lucenti sembravano essere fatti di acciaio. Nomura intuì che quella ragazzina non era umana e voleva reagire ma oramai era privo di forze e stava per perdere i sensi, i fili erano vicini al corpo di Nomura e con un movimento della mano la ragazzina conficcò uno dei fili irrigiditi nella schiena del detective, che gli causò una ferita non molto grande quanto profonda all'altezza dei polmoni. Si levò un grido di dolore in tutto il corridoio e una pozza di sangue si allargò sul pavimento, il ghigno della ragazzina si fece più marcato come se la scena la divertisse, all'improvviso un tonfo seguito da un taglio netto fece indietreggiare la ragazzina; Minako che tornata all'interno dell'edificio era corsa ad aiutare Nomura, e si era messa in mezzo. 

"Chi diavolo sei?"-esclamò Minako fronteggiando la ragazzina.

La ragazzina non rispose anzi fissò Minako digrignando i denti. Il detective stava perdendo sangue e la ragazza non voleva perdere tempo a combatterla, così pensò ad un diversivo che le permettesse di portare fuori Nomura. Fortunatamente dalle scale i vigili stavano raggiungendo il piano, sentendo le voci la ragazzina scappò via aiutandosi con i suoi fili, raggiungendo il tetto senza lasciare traccia. Minako non perse tempo e si caricò il detective sulla schiena, anche se era una giovane ragazza aveva una discreta forza che aveva acquisito grazie ai suoi allenamenti sotto la guida del maestro Yamazaki custode del tempio shintoista non lontano dalla città.

I vigili del fuoco andarono incontro ai due e li portarono fuori, avevano entrambi inalato una gran quantità di fumo, soprattutto Nomura che non era cosciente. L'incendio fu domato in un paio d'ore e ci fu solo qualche ferito, i feriti trasportati in ospedale fortunatamente non erano gravi, tra loro c'era Kakeru, il quale si riprese quasi subito, quando si svegliò era nel letto di un ospedale con la fronte fasciata, i suoi occhi neri con sfumature blu erano semichiusi a causa delle luci della stanza quando riuscì ad aprirli di più si guardò intorno e una donna entrò:

"Come stai Seishin tutto bene?"-disse sorridendo l'infermiera.

"uhm...perché sono a letto? Dove sono?"-esclamò il ragazzo un pò confuso, non ricordava molto e all'improvviso un dolore acuto lo attraversò dalla fronte alla spina dorsale, il colpo alla testa si faceva ancora sentire e in quel momento Kakeru realizzò che tutto quello che ricordava era il locale in fiamme e la caduta, poi più niente.

"Sei in ospedale tesoro, hai avuto un leggero trauma cranico! Tra 5 minuti verrà il dottore per vedere come stai."-disse affettuosamente l'infermiera.

Subito si sentì bussare alla porta della stanza e un viso preoccupato e ansioso fece capolino-"Mamma!" esclamò Kakeru.

La donna corse ad abbracciare il figlio e scoppiò in lacrime-"Piccolo mio come stai? Ero così preoccupata! sob sob"-disse tra le lacrime la donna-"Io e tuo padre siamo corsi subito appena ci hanno chiamato! Tua sorella ci ha raggiunto appena uscita da scuola!"

"Mamma sto bene sono solo caduto per scappare dall'incendio!"rispose Kakeru mentre veniva stritolato dalla presa affettuosa della madre.

Erano passate circa due ore dall'incidente erano solo le 23.00 e a quattro stanze di distanza da Kakeru era stato ricoverato il detective Nomura ancora privo di sensi ma ormai il peggio era passato, nel corridoio proprio di fronte la sua porta una ragazza era appoggiata alla parete in attesa, probabilmente aspettava il risveglio del detective. La ragazza leggermente provata dall'incendio era Minako fu portata anche lei in ospedale per accertamenti. 

"Mina ti senti bene?"-chiese Gosuto spuntando dalla parete.

"Sì io sto bene grazie!"

"Sei preoccupata per le condizioni del detective?"

"E' colpa mia dovevo essere lì ad aiutarlo! Se non mi fossi allontanata ora lui sarebbe in piedi!"-disse la ragazza stringendo i pugni.

"Minako!"-esclamò una voce nel corridoio.

"Zia!"-disse sorpresa la ragazza.

"Cosa ci fai quì in ospedale...è successo qualcosa? Stai bene tesoro perché non mi hai fatto chiamare?"-

La zia lavorava in quell'ospedale da quando si era laureata, era un ottimo medico già dal tirocinio e si era specializzata in chirurgia. Lei era solita preoccuparsi per Minako sapeva cosa faceva dopo la scuola, fu proprio lei a convincere la ragazza a non rinunciare alla scuola quando morì la mamma. Minako all'epoca undicenne era scappata di casa dopo una settimana dal funerale e arrivò alla casa della zia affamata e stanca, fortunatamente Mariko aveva finito il suo turno in ospedale ed era proprio di fronte il cancello di casa quando vide la ragazzina triste ed impaurita venire verso di lei. Minako le confessò che aveva intenzione di mollare tutto e tutti e non le importava più neanche della scuola, la zia invece la trattò duramente rispetto a come l'avevano trattata gli altri dopo il funerale, e disse che la promessa fatta alla mamma doveva rimanere tale. Minako aveva promesso alla sua mamma che avrebbe studiato e sarebbe diventata una bravissima poliziotta, e la mamma le disse che quella era una promessa che doveva mantenere e che lei l'avrebbe sostenuta sempre- Minako si convinse e promise alla zia e a se stessa che avrebbe continuato la scuola ma anche la ricerca dell'assassino della madre.

"Zia sto bene io non sono ferita ma l'uomo in quella stanza è stato ferito per colpa mia!"disse Minako digrignando i denti.

"Tesoro perché dici così?"

"Un demone...è stato un demone l'ha ferito alla schiena per permettermi di uscire dall'incendio e portare fuori un ragazzo ferito!"-continuò la ragazza.

Dei passi pesanti si sentirono nel corridoio erano quelli di una persona di mezz'età che si dirigeva proprio verso la ragazza, era il comandante della squadra speciale, Michiro Kanata. -"Come sta? Chi l'ha ferito?" esclamò l'uomo.

"Signore si calmi la prego siamo in un ospedale!"-intervenne subito Mariko-"Ora le chiamo il dottore di competenza di questo reparto le dirà tutto sulle condizioni del paziente!"

"Grazie dottoressa!"-rispose Michiro.

"Minako torno subito!"-disse Mariko rivolgendosi alla ragazza, e dando un veloce sguardo al comandante. 

Il comandante Michiro si ammutolì e si mise vicino a Minako-"L'ho spinto io a seguire questo caso..."-disse Michiro-"Non sai quanto mi senta in colpa..."

Minako non rispose restando a fissare il pavimento del corridoio, l'odore di ospedale era inconfondibile e l'attesa non aiutava a sopportarlo, gli ospedali suscitavano un misto di tristezza, lacrime e ansia accompagnati dal disinfettante. Non era un posto nel quale Minako voleva trovarsi ma era inevitabile, se ne sarebbe andata solo se avesse avuto notizie riguardo le condizioni del detective. 

Dopo poco tempo arrivò il medico che si era occupato del detective e delle vittime dell'incendio e non sembrava molto preoccupato. Parlò in modo chiaro e preciso della ferita subita da Nomura ma precisò che non aveva intaccato nessun organo e che lo avrebbero tenuto in ospedale per il tempo necessario, sottolineando il fatto che non era in pericolo di vita. I due si sentirono leggermente sollevati, così una volta che il medico si allontanò Minako salutò con un inchino il comandante e si allontanò.

"Dove stai andando?"-chiese l'uomo.

"Vado a cercare quel demone se non lo fermo adesso colpirà ancora e non voglio che ci siano altre vittime!"rispose la ragazza, con uno sguardo risoluto, senza neanche girarsi.

"Se fosse stato Nomura a sentirti parlare non ti avrebbe permesso di andare da sola...Io invece penso che ti sarei solo d'intralcio! Per cui...buona fortuna ragazzina!"disse con rammarico l'uomo-"Se Nomura si fida di te vorrà dire che lo farò anch'io!"concluse.

A quelle parole Minako andò via era intenzionata ad eliminare il problema una volta per tutte. Tornò nella piazza che accostava il palazzo andato in fiamme poche ore prima e cercò qualsiasi indizio potesse portarla a quel demone, insieme a lei Gosuto la seguiva in silenzio, non aveva proprio voglia di scherzare, non gli sembrava proprio il caso. Un pezzo di quello che sembrava ceramica attirò l'attenzione di Minako che subito si chinò per prenderlo in mano, alla luce effettivamente sembrava ceramica guardandosi attorno la ragazza vide altri pezzi e cominciarono a seguire la strada che presentava i pezzetti sempre più piccoli, portandoli all'interno del parco vicino. 

"Non credo sia normale che ci siano tutti questi cocci a terra, forse abbiamo trovato una pista!"-disse Minako -"Da questa parte Gosuto.."

Gosuto seguiva l'amica senza proferire parola, era chiaro che qualcosa lo preoccupasse ma per il momento pensò fosse meglio aiutare l'amica. Arrivarono davanti alla radice di un grande albero, da lì in poi non c'erano più pezzi di ceramica così Minako un pò confusa si guardò intorno finché non sentì un respiro affannoso provenire da dietro l'albero. Una piccola bambola all'apparenza, appoggiata al tronco dell'albero emetteva un suono simile proprio ad un respiro affannoso e nemmeno si era accorta di essere stata trovata. La gamba della bambola era rotta a metà e aveva delle crepe sulla parte ancora intatta che le restava.

"Ecco chi perde pezzi!"-esclamò sarcastica Minako-"Ora verrai con me!"

"Mina cosa vuoi fare?"-chiese il fantasma alla ragazza-"Lei non ci dirà molto è un demone, mentirà di sicuro."

"Non dovrà dirci nulla lei..."-esclamò Minako prendendo la bambola per un braccio.

Le strade brulicavano di giovani nel quartiere più trafficato della città, approfittando delle belle serate regalate dalla stagione primaverile; tra i tanti esercizi commerciali aperti e i bar, una piccola bottega in un angolino angusto di una piccola via è ancora aperta. Minako con la bambola in mano e il suo amico si diressero proprio lì.

Davanti la piccola porta di legno della bottega era spoglia, la facciata non sembrava nemmeno adibita ad invitare le persone ad entrare, sulla soglia della porta una striscia di sale fino attirò l'attenzione di Gosuto.

"Ehm Mina sei sicura di voler entrare? Ogni volta che veniamo quì mi vengono i brividi..."-

"Spiegami ora come fai ad avere i brividi..."- rispose la ragazza alla strana affermazione del fantasma.

La porta si aprì lentamente e uno sguardo penetrante fissò i tre fuori dalla porta...

"Sakuranbo-kun!!!"-disse una voce mentre la porta della bottega si spalancò, facendo uscire una persona minuta, che si aggrappò al collo di Minako. 

"Sakuranbo da quanto non ci vediamo perchè ci metti così tanto tempo a venirmi a trovare in bottega?"-disse con una voce un pò commossa-"qual buon vento ti porta quì? Aspetta non dire nulla accomodatevi presto!!"

La donna con fare affettuoso ed anche un pò insistente fece entrare Minako e Gosuto, era una persona un pò particolare, molto speciale poteva vedere gli spiriti, per questo Gosuto ai suoi occhi appariva senza problemi, la bottega della donna sembrava un deposito di cianfrusaglie e oggetti apparentemente privi di utilità ormai, poiché distrutti o usurati dal tempo. All'esterno sembrava molto piccola ma all'interno le stanze erano molto grandi con tavolo al centro della stanza principale, li seduta al tavolo c'era una ragazzina con lo sguardo apatico e indifferente, Minako salutò con un cenno la ragazzina e posò davanti a lei la bambola sul tavolo. La donna che aveva accolto di buon grado i due ragazzi, prima di chiudere la porta si guardò intorno aguzzando bene la vista e poi chiuse velocemente la porticina di legno.  

"Allora Reika cosa mi puoi dire di questa bambola?"-chiese Minako sedendosi al tavolo

La ragazzina posò le mani sulla bambola priva di sensi e chiuse improvvisamente gli occhi, venne colta da delle visioni improvvise, continue che le fecero perdere i sensi per poco tempo, quando si riprese tra le braccia di Minako, la ragazzina aprì gli occhi e si alzò lentamente.

"Questa è una delle responsabili degli incidenti capitati in città negli ultimi giorni vero?"-disse Reika

Minako annuì, chiedendo cosa avesse visto di preciso.

"Questa bambola una volta era umana, o meglio l'anima rinchiusa in questa bambola apparteneva ad una donna...una donna molto avara alla quale piaceva tenere cose delle quali era gelosissima."-raccontò la ragazzina, il suo viso riprese quel poco di colore che le apparteneva, data la sua chiara carnagione quasi bianca, e poi riprese-"Chi l'ha rinchiusa in quella bambola voleva avere potere sulla sua povera anima, il suo viso non mi è chiaro, ma è sicuramente esperto di magia nera! La pratica usata è una magia molto potente e oscura. Il luogo della mia visione era un magazzino non lontano dalla città credo sia una fabbrica chiusa non mi è chiaro il posto ho visto solo dei campi di grano intorno alla costruzione."

"É molto invece devo solo indagare sul fabbricato, e capire dove è collocato."-disse Minako-"La bambola la lascio a voi ma tenetela sotto chiave può essere molto pericolosa verrò a prenderla domani."

"Sakuranbo-kun non andare lì da sola potrebbe essere pericoloso!"-disse la donna fermandosi di fronte alla ragazza, le piaceva chiamarla Sakuranbo, a causa del suo colore di capelli che le ricordava le ciliegie, nonostante Minako le avesse ribadito più volte il suo vero nome; le si era affezionata dal giorno che si erano conosciute, la ragazza aveva aiutato Reika e sua zia a cacciare uno spirito che le perseguitava, e da allora se le serviva consulenza Minako poteva contare sulle capacità straordinarie di sensitiva di Reika. 

La bambola venne rinchiusa in un baule a chiave con intorno cristalli di protezione e sale, Minako e Gosuto invece lasciarono la piccola bottega e tornarono a casa. Minako invece di dormire fece delle ricerche online sulla fabbrica descritta da Reika nelle sue visioni. L'indomani chiese a Mariko di comunicare a scuola la sua assenza, la zia accettò a malincuore la richiesta della ragazza, non voleva che la ragazza si mettesse nei guai come al solito ma Minako le promise che sarebbe tornata sana e salva e che doveva fidarsi di lei. La fabbrica che aveva trovato sembrava combaciasse con la descrizione di Reika. Non le restava che raggiungere il posto e indagare.

Continua...

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Capitolo 7
*** Ningyou e le sette bamboline (La fabbrica) ***


Capitolo 7

Ningyou e le sette bamboline (La fabbrica)

 

"Dannazione!!" una voce stridula rimbombò sui muri dell'edificio.

"Come avete fatto a farvi cogliere di sorpresa da un semplice umano??"-tuonò furiosa Ningyou

Ningyou era un demone, eccentrico e vanitoso, che comandava le bamboline di porcellana, il suo stato d'animo era stato causato dall'incontro con la ragazza dai capelli rossi e dalla scomparsa di una delle sue bamboline. 

"Dobbiamo far in modo di recuperare Don'yoku e portare a termine ciò che ci ha ordinato il capo!!"-riprese il demone.-"Niente errori CAPITO!!?".


 

Il sole illuminava la stanza, quella stanza d'ospedale così silenziosa, e un dolore lancinante svegliava del tutto il paziente.

"Diamine!"-pensò Nomura-"Che dolore!"

Era il detective che dopo l'avventura della notte prima aveva ripreso i sensi a seguito della ferita infertagli da quella ragazzina dall'aria sinistra. Aveva riportato una ferita molto profonda ma fortunatamente non aveva toccato nessun organo vitale, nonostante ciò doveva restare a riposo fino a nuovo ordine. 

"Chi diavolo era quella ragazzina, di sicuro non un essere umano probabilmente ne aveva solo l'aspetto...MINAKO!!"-esclamò-"Devo sapere se sta bene!"

Si era alzato di scatto e il dolore non aveva tardato a farsi risentire, fu talmente forte che bloccò il detective dal raggiungere l'armadio della stanza dove erano riposti i suoi vestiti, stava riprovando a rialzarsi quando nella stanza entrò il medico seguito dal comandante Michiro che alla vista dell'uomo nell'intento di alzarsi spalancò gli occhi, il medico con tono solenne rimproverò il detective invitandolo a rimettersi a letto.

"Detective Nomura credo che lei non sia ancora pronto a lasciare l'ospedale!"-esclamò il medico, un uomo di grande conoscenza medica, aveva alle spalle 30 anni di carriera e si era occupato personalmente delle vittime dell'incendio, si ricordava di ogni paziente e non faceva firmare nessun foglio d'uscita senza la sua approvazione.

"Detective ascolti il medico, non faccia il bambino dove crede di andare!"-rispose Michiro-"Deve pensare a riprendersi da morto non servirebbe a nessuno!" 

"Le sue condizioni sono buone per ora ma se dovesse forzare la schiena farebbe riaprire i punti e vanificherebbe il nostro lavoro..."

Nomura che stava ascoltando le ramanzine stringeva i pugni sulle coperte e pensava che probabilmente là fuori c'erano ancora i responsabili dell'incendio e che poteva succedere ancora una strage.

"Dottore...può lasciarci soli per 5 minuti?"-chiese dolorante Nomura.

"Certo tornerò più tardi, mi raccomando... riposo!"-rispose il medico

Appena la porta si chiuse il detective si rivolse immediatamente a Michiro che era appoggiato alla finestra rivolto verso Nomura:

"Comandante cosa è successo ieri dopo l'incendio? Quante morti ci sono state?"-chiese nervosamente

"Masahiro...non ci sono state morti fortunatamente, solo tre persone ferite oltre te ma non in pericolo di vita"-si fermò per un momento poi riprese-"andrò ad interrogarle più tardi...però...devo dirti una cosa, la ragazza con i capelli rossi..."

"Suzuki Minako!! Cosa è successo? Sta bene??"-chiese nervosamente Nomura

"Sì sì...insomma era qui stanotte, e stava bene poi se n'è andata ha detto che doveva indagare sulla creatura che ti aveva attaccato...l'ha chiamato demone"

Lo sguardo del detective si fece agitato e cupo e si sentiva impotente in quella situazione, avrebbe dovuto farsi aiutare dalla ragazza, non lasciare il caso totalmente nelle mani di Minako. Non poteva far nulla e si ammutolì senza aggiungere altro. Il comandante Michiro salutò il detective e uscendo lo rassicurò che avrebbe continuato le indagini.

Minako era arrivata nei pressi di quella fabbrica abbandonata il paesaggio era un campo di grano ma molto deserto vicino c'era la recinzione alta quasi quattro metri che circondava la fabbrica con il cartello un pò consumato dalla ruggine che indicava di tenersi lontano dalla costruzione a meno che non si trattasse del personale autorizzato.

"Mina sei sicura di poter affrontare questa cosa da sola?"-esordì Gosuto un pò preoccupato per l'amica.

"Secondo te chi dovrebbe farlo? Forza entriamo..."-disse la ragazza scavalcando il cancello chiuso e sigillato da una catena arrugginita. La strada desolata e una scia di detriti  portava all'ingresso della fabbrica, l'aria era molto rarefatta la grande porta mentre veniva aperta emetteva un grande cigolio e appena entrata la ragazza percepì una presenza maligna che la guardava, in un attimo un'asta scintillante spessa come il metallo scivolò velocemente contro Minako, con agilità e prontezza riuscì ad evitare l'attacco.

"Sei ancora tu rossa ficcanaso!"-esclamò una figura uscendo dall'angolo buio dell'edificio, ritraendo l'asta-"Sei davvero una spina nel fianco!"

La ragazza aveva fatto la sua entrata in scena e non aveva intenzioni amichevoli, sotto la luce Minako si accorse che gli occhi della creatura erano gli stessi che aveva visto nel video mostrato dal detective Nomura.

"Capisco...sei tu l'artefice di tutti questi incidenti in città, sei tu in realtà la spina nel fianco per me!"-rispose Minako.

"Non sei qui per chiacchierare suppongo...pensi di potermi fermare?"

"Non lo penso...la finiremo qui e subito!"-Esclamò Minako attaccando il demone.

La ragazza si fiondò sulla creatura senza pensarci due volte sferrando un pugno dritto contro il viso del demone ma quest'ultimo lo evitò velocemente, e tentò un attacco con due delle sue aste dapprima flessibili e subito dopo tese e taglienti che si conficcarono nel pavimento impolverato mancando Minako che aveva già agilmente evitato le aste. Ora con un balzo Minako riprovava ad avvicinarsi abbastanza per colpire il demone ma un'altra asta era pronta a colpirla, cercò di evitarla ma fu bloccata da un'altra asta che l'aveva presa di sorpresa da sinistra, con feroce forza fu sbattuta contro una delle pareti.

"Vedo che sei davvero veloce ma non abbastanza!"-disse divertita la creatura-"Sai mentre noi giochiamo in questo postaccio le mie bamboline si staranno divertendo a giocare in città!"

Minako spalancò gli occhi, velocemente guardò in direzione di Gosuto, l'amico intuì immediatamente quello che voleva dire la ragazza con un solo sguardo e uscì dall'edificio.

"Già, il bell'uomo dell'incendio ho ordinato loro di eliminarlo!"-disse ridacchiando.

Minako tentò di liberarsi dalla morsa ma non era facile, in pochi istanti doveva pensare a come uscire viva da quella situazione. Con una mossa sofferta riuscì a raggiungere la tasca interna del cappotto dove aveva una delle sue lame, la prese e colpì una delle aste che sotto il colpo della lama cedette lasciando la possibilità alla ragazza di liberarsi in tempo per evitare un'altra asta che la stava per colpire in pieno petto. Ripresasi dall'attacco Minako digrignò i denti e riattaccò il demone armata di entrambe le sue lame.

In un attimo si sentì uno scoppio e dinanzi alle due ragazze comparve una figura dall'aura ancora più sinistra e cupa.


 

Nel tardo pomeriggio il comandante della squadra speciale , Michiro Kanata, si recò nelle stanze delle persone rimaste ferite nell'incendio per recuperare le loro testimonianze, arrivò nella stanza numero 107 aprì la porta e la luce aranciata del tramonto illuminava il letto. Il letto era vuoto ma disfatto e un borsone ai piedi del letto era aperto in attesa dei pochi vestiti riposti nell'armadio, erano ancora sporchi di fumo e il ragazzo che li aveva presi stava andando proprio verso il borsone per riporli.

"Salve lei è Seishin Kakeru giusto? Io sono il comandante della squadra speciale Michiro Kanata"-disse il Comandante entrando nella stanza mostrando il distintivo.

"Salve sì sono io, come posso aiutarla?"-rispose Kakeru.

"Come si sente sta lasciando l'ospedale?"

"Sì sono stato dimesso, devo solo riposare..."

"Allora sarò molto veloce così la lascio andare, vorrei farle solo qualche domanda a proposito dell'incendio...mi dica lei si trovava all'interno dell'edificio cosa ha visto, mi dica tutto ciò che si ricorda"-chiese Michiro prendendo il blocco e la penna per annotare ogni particolare rilevante.

"Bè da quello che ricordo ero al terzo piano con i miei amici, stavamo parlando fino a che non abbiamo sentito un boato improvviso la gente che correva e subito dopo mi ricordo di aver inciampato e poi buio totale..."-raccontò Kakeru sedendosi sul letto, aveva ancora la fasciatura intorno alla testa, la ferita non era profonda ma aveva causato un grande trauma all'altezza della tempia da cui era uscito molto sangue e quindi il dottore aveva voluto tenerlo sotto osservazione fino al giorno dopo

"D'accordo, non ricordi altro giusto? Per via della ferita alla testa..."-il comandante aveva annotato tutto

"Forse...qualche flash anche se quando provo a focalizzare mi fa male la testa, comunque mi ricordo solo una voce sicuramente femminile mi ha detto che mi avrebbe portato fuori da lì, mi sembrava una voce familiare ma forse mi sbaglio non ero molto cosciente."-Riprese il ragazzo.

"Capisco...allora credo di avere tutto grazie per la collaborazione, buona guarigione!"-disse Michiro lasciando la stanza.

Dietro la porta si nascondeva qualcosa che il ragazzo non avrebbe mai immaginato e che venne fuori solo quando uscì dalla stanza il comandante.

Continua..

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Capitolo 8
*** Ningyou e le sette bamboline (L'attacco in ospedale) ***


Capitolo 8

Ningyou e le sette bamboline (L'attacco in ospedale)

 Nella stanza 111 il detective Nomura Masahiro si accingeva a lasciare l'ospedale, senza autorizzazione da parte del medico, contava infatti sulla distrazione del personale di sala per uscire indisturbato. Con grande fatica era riuscito a vestirsi e stava per controllare il corridoio quando si aprì la porta della stanza, all'apparenza sembrava che nessuno l'avesse aperta ma si sentirono dei piccoli passi e una risatina molto inquietante. Il detective rientrato in possesso della sua pistola la caricò velocemente e stringendola in mano ferma, scrutò la stanza. All'improvviso si udì un balzo sul letto e due manine fredde si aggrapparono al collo del detective tirandolo indietro.

Quattro stanze più avanti si sentì un fracasso incredibile, nella stanza era tutto sottosopra e Kakeru era riuscito a bloccare la bambolina per le braccia, aveva dovuto evitare diversi attacchi della piccola demone, fortunatamente aveva i riflessi pronti e sfruttando un momento di vantaggio era riuscito a piombare sulla creaturina e a fermarla.

"Che diavolo di storia è questa? Cosa è uno scherzo di pessimo gusto?!"

"ihihihihihihi..."

"UH!?"

"Pensi di essere riuscito a fermarmi?!"-disse la bambolina a terra.

Non fece in tempo a girarsi che Kakeru venne colpito alla testa e tramortito cadde a terra. Fortunatamente il detective era riuscito a rendere inoffensivo la bambolina che lo aveva attaccato, ed era corso nella stanza da dove proveniva il trambusto; nel corridoio aveva scoperto che l'intero personale del piano era stato ferito e tre infermiere erano riverse sul pavimento. Aveva avvertito le autorità ma nel frattempo doveva intervenire come meglio poteva.

"A tutte le autorità qui è il detective dell'unità speciale Nomura Masahiro, sono all'ospedale centrale, c'è stato un attacco al secondo piano reparto ustioni. Servono rinforzi! Ripeto servono rinforzi!"

Giunto nella stanza 107 aveva trovato il ragazzo a terra che si muoveva a malapena e con la pistola aveva sparato contro le bamboline colpendole entrambe, riuscirono a scappare ugualmente ma erano molto lente a causa dei pezzi di ceramica che perdevano dal corpo.

"Ragazzo! ehi! Stai bene?"-disse prendendo il ragazzo per le spalle e cercando di metterlo in piedi.

"uhm...urgh! C-credo di sì..."-mormorò Kakeru. 

"Su andiamo ti porto al sicuro!"-rispose Nomura portando il ragazzo fuori dalla stanza.

La quiete aveva abbandonato i campi di grano che circondavano la fabbrica abbandonata, per lasciare spazio al grande boato interno all'edificio che risuonò per oltre 200 metri. La lunga coda rossa che spargeva i capelli sull'asfalto del piazzale principale della fabbrica apparteneva a Minako che era stata scaraventata fuori da una magia potente ed oscura, non era la sola a terra pochi metri più indietro c'era anche il demone che stava affrontando, stranamente era stata colpita anche lei.

"Ningyou Ningyou Ningyou...cosa stai combinando?! Ero stato molto chiaro sul da farsi..."-disse la strana figura.

I suoi passi si facevano sempre più vicini, Minako quasi non riusciva a muoversi, cercava di riprendersi dalla brutta caduta, la ragazza demone non si muoveva sembrava avesse perso i sensi. Era sorpresa del fatto che quel demone dall'aura oscura avesse colpito una sua subordinata, in quel momento però non aveva tempo per pensarci. Il demone si fermò a circa 5 metri dalla ragazza che chiamava Ningyou la prese per i capelli, e l'avvicinò a sé:

"Tu sei l'unica che ha fallito nella sua prima missione...avevo riposto tanta fiducia nelle tue capacità ora morirai insieme a questa umana!"

Lasciò i capelli della ragazza violentemente facendole colpire con la testa il pavimento pieno di detriti, e poi guardò nella direzione di Minako, la quale era riuscita a malapena ad alzarsi. La guardò per pochi secondi e poi scomparve in un attimo, riapparì velocemente dietro la ragazza senza lasciarle il tempo di girare la testa nella sua direzione la colpì forte con lo stesso attacco di energia nera di prima. Minako finì dall'altra parte del piazzale riportando diverse ferite sulle gambe e sulle braccia. La situazione si metteva male per la ragazza , non aveva mai incontrato un demone così potente, non aveva con se le sue lame le aveva perse nel primo attacco, così cercò di riprendersi:

"Lo sai...eheh...sei proprio un demone, l'aver colpito un tuo subordinato senza pietà non fa di te un capo, ma semplicemente un vigliacco!"-disse Minako mentre si rialzava.

Voleva distrarre il demone aveva notato la cabina elettrica della fabbrica ancora collegata e se fosse riuscita ad avvicinarlo avrebbe potuto scaraventarlo addosso alla cabina e se non eliminarlo almeno tramortirlo. Passi pesanti e lenti davano al demone un'andatura spaventosa non era tanto il suo aspetto quanto la sua aura maligna a terrorizzare, aveva una leggera armatura rossa che copriva l'addome le spalle e le gambe e uno sguardo divertito alla vista del sangue, i suoi occhi davano l'impressione di uccidere solo guardando e le sue mani stavano preparando un nuovo attacco di pura energia oscura.

"Sai sei debole proprio come quella stupida, ho lasciato che se ne occupasse lei ma avrei dovuto distruggere da solo la città! Voi umani siete deboli di anima e di corpo, dovreste smettere di vivere e lasciare a noi demoni la terra!"-disse con sguardo disgustato il potente demone.

"Lasciarla a voi che invece distruggete senza nessun motivo? Non ci sono solo persone cattive gli umani sono anche di bontà d'animo..."-rispose Minako-"Sono cresciuta con l'idea che voi demoni siete solo maligni e senza cuore, ma ho scoperto a mie spese che ognuno di voi in realtà era un umano una volta che ha sofferto a tal punto da portarvi dopo la morte a scegliere la strada del male... da come ti comporti tu però penso tu sia stato maligno già in forma umana."

"Ahahahahahahahahahahahahhahaha! Ragazzina quasi mi dispiace eliminarti...spero prenderai la via del male anche tu così ci rincontreremo!"-ridacchiò-"Ora muori!"

"Ningyou non mi è più utile e le sue bamboline le distruggerò una per una, una volta finito con voi due!"

Minako aveva affrontato demoni potenti ma mai come questo, sapeva di non poter sopportare un altro attacco e doveva pensare velocemente, aveva con sé l'acqua purificata che la zia di Reika le forniva sempre, l'acqua aveva la particolarità di innescare un fiamma viola a contatto con un demone, questa fiamma purificava e neutralizzava il demone, questo lo riduceva in cenere. Così fece, velocemente tirò fuori la boccetta con l'acqua e aspettò che il demone si avvicinasse abbastanza per colpirlo senza fallire: arrivatole a pochi passi lanciò la boccetta colpendo la testa che non accusò nulla in un primo momento, ma si accinse a colpire la ragazza con una lama nera che fuori usciva dalla sua mano.

Improvvisamente il demone si bloccò e la sua espressione divenne sorpresa, un flusso copioso di sangue scendeva dalla schiena del demone, aveva un'asta metallica conficcata all'altezza del polmone. 

Con la coda dell'occhio il demone aveva intravisto i capelli biondi e uno sguardo risoluto e due occhi accecati dalla rabbia, la ragazzina demone, Ningyou aveva sentito la conversazione e aveva deciso di tradire il demone.

"In realtà mi sei sempre stato antipatico!"-disse girando l'asta nella schiena del demone-"Ora ti farò provare cosa vuol dire vero dolore!"

"URGHH!! Tu!!"-si girò verso la ragazzina scaraventandola lontano e facendole perdere il controllo dell'asta-"Morira-...!"

Non riuscì a finire la frase che una fiammata alta due metri prese possesso del suo corpo, fu improvvisamente circondato da un fuoco viola che lo consumò fino ad accasciarlo a terra, era il momento giusto per eliminarlo così Minako recuperò le sue lame e le cosparse di acqua purificata e colpì al cuore il demone che le fermò il braccio stava per tornare all'attacco ma la ragazza sopra di lui lo colpì con l'altra lama. La fiamma divenne più imponente, e Minako si allontanò coprendosi il viso per la luce forte delle fiamme, l'aria si fece pesante la fiammata esplose in una colonna di luce violacea e in un attimo si spense lasciando cenere, dei pezzi di armatura, e una scia nera nel punto dell'esplosione.

"Coff coff, coff coff...è andata!"-disse la ragazza tossendo.

Minako prese con se un pezzo di armatura per portarlo come souvenir alla bottega dell'antichità, si ripulì dalla polvere il suo cappotto dal colore verde smeraldo le ferite le bruciavano ma non era certo il momento di pensare al dolore, si girò verso la ragazza demone, che si stava alzando e la guardò, non sapeva se avesse intenzioni di attaccarla così non la perse di vista.

"Stai tranquilla coff coff, non ti farò nulla andrò per la mia strada...devo solo recuperare le mie amiche!"-esordì Ningyou ripulendosi dalla polvere e dalla cenere i vestiti.-"Verrò con te solo per portare via le mie bambole..."

Minako annuì:-"Se tenterai qualche attacco ti eliminerò come ho fatto col tuo capo!"

"Intesi!"

Le due lasciarono il piazzale e si diressero in città, dietro di se il fabbricato era un disastro, e Minako pensava all'ospedale e sperava di non arrivare troppo tardi.

All'ingresso dell'ospedale le forze armate arrivarono dopo 10 minuti dalla richiesta di rinforzi, erano divisi in 3 squadre e cominciarono a controllare piano per piano l'ospedale, soccorsero le persone a terra al secondo piano. In un magazzino accessibile solo al personale munito di chiave, il detective Nomura aveva forzato la porta per entrare e lasciare il ragazzo ferito al sicuro. Per scappare però aveva forzato la schiena e aveva riaperto i punti della ferita, aveva tutta la camicia piena di sangue e cominciava ad accusare dolore al fianco, si affacciò fuori dalla porta e sentì la voce del comandante dei corpi speciali.

"Siamo quì! URGH!"-urlò Nomura.

Vennero soccorsi immediatamente, all'improvviso però, si sentirono ancora quei piccoli passi e risatine e la squadra caricò le armi dividendosi per controllare le stanze un vento cominciò a soffiare per tutto il corridoio, che divenne sempre più forte, fece volare tutto ciò che era lì, i due poliziotti che sostenevano il ragazzo e il detective cercavano di vedere la prima via di uscita, più avanti uno degli agenti in perlustrazione alzò un grido di dolore, dopo di lui anche gli altri due gridarono e poi non si sentì più nulla, il vento calò e i tre agenti feriti caddero al suolo tramortiti.

"Diamine cosa è stato?"-disse l'agente a Nomura-"Non ho mai visto nulla di simile."

Nel bel mezzo del corridoio comparvero improvvisamente 4 bamboline con aria minacciosa si stavano lentamente avvicinando ai quattro, quando dietro di loro comparve Ningyou che le prese tutte e le portò via scomparendo nel nulla di fronte alle facce incredule degli agenti, di Nomura e di Kakeru.

"Nomura!!"-dal corridoio la voce del comandante Michiro seguito da altri agenti della squadra speciale.-"State tutti bene?"

"Sembra di si ci sono dei feriti e tre agenti a terra!"-rispose il detective

"Ragazzo tutto bene? Ora ti portiamo fuori di qui!"-disse Michiro a Kakeru che non riusciva a capire cosa fosse successo di preciso.

Apparentemente sembrava fosse risolto tutto e fuori dall'ospedale Minako stava riconsegnando la bambola ferita alla ragazza demone come pattuito, avevano stabilito che avrebbe riconsegnato la bambola in suo possesso solo alla promessa del demone ad andarsene e a non causare altri problemi.

Riconsegnata la bambola Ningyou scomparve del tutto e Minako un pò dolorante decise di tornare a casa.

"Minako! Eccoti come è andata?Stai bene?"-spuntò dal nulla Gosuto.

"Sto bene...tu invece cosa è successo in ospedale?"-rispose la ragazza

"Sì il tuo amico detective se la cava davvero bene l'ho solo aiutato a liberarsi di una di quelle diavole!"

"Bene...mammamia ho bisogno di un bel bagno e di una lunga dormita!"-disse Minako stiracchiandosi quando squillò il cellulare nella tasca dei pantaloni.

"Pronto?"

"Sono Masahiro...Minako stai bene?"-rispose con una voce un pò sofferente

"Sì abbastanza...si è risolto tutto lì?"

"Sembra di sì senti..."-s'interruppe brevemente aspettando che il medico lasciasse la stanza-"É apparsa la ragazzina dell'incendio ed è scomparsa portandosi dietro quelle sottospecie di bambole possedute...ne sai qualcosa?"

"Sì è una storia lunga..."-rispose Minako

"Non dire altro meno ne so meglio è...Grazie per aver risolto il problema...riguardati"

"Anche tu...se hai bisogno sai dove trovarmi."

"Speriamo di no, ma grazie"

Nomura posò il cellulare sul comodino vicino al suo letto in ospedale. "Toc Toc"

"Avanti!"-disse Nomura

"Ciao Capo..."

"Megumi...come mai sei quì?-nella stanza entrò Sakurai Megumi, la ragazza esperta di video e computer, che lavorava per Masahiro.

"E-ero solo venuta a vedere come stava...n-niente di eclatante! In realtà volevo vedere da vicino il luogo dove c'è stato l'attacco ma non mi fanno passare allora mi sono detta vediamo se il capo ci ha quasi lasciato le penne oppure la sua pellaccia è davvero dura come dicono!?"

"Ahahahahahahaha! Certo Megu ho la pelle davvero dura!"-ridacchiò Nomura-"Grazie per l'interesse! Ho solo una ferita tra una settimana potrò lasciare l'ospedale..."

"Bene...vuole?"-rispose Megumi tirando fuori dalla borsa un pacchetto di patatine.

"Perché no...mangiamole insieme!"

"MINAKO!!!"

"Zia non urlare mi fa male un pò la testa ho preso una bella botta nella colluttazione, vorrei solo dormire..."-rispose prontamente la ragazza

"Ok non farò domande ma te l'ho già detto non puoi ridurti così...forza fai un bel bagno che dopo ti medico le ferite intanto preparo la cena!"

"Grazie zia!" 

Suzuki Keichi l'aveva guardata da lontano, avrebbe voluto aiutarla o almeno farle vedere quanto fosse preoccupato ma temeva la reazione contrariata della figlia così rimase in disparte, contento solo di averla vista tornare a casa viva.

In un ospedale abbandonato molto lontana dalla città , Ningyou stava cercando di riparare le sue bambole. Don'yoku era gravemente ferita, Senbo aveva un buco nel braccio, Okui invece aveva perso un pezzo della testa, le altre 4 erano intatte. Mentre si prendeva cura delle sue creaturine Ningyou provava rabbia per le parole di quel demone, non voleva essere usata anche dopo la morte. Aveva promesso di non tornare a creare problemi, ma forse doveva pensarci molto attentamente in fin dei conti ora poteva fare ciò che voleva.

"Credo che ci rincontreremo presto ragazzina dai capelli rossi!"

Continua...

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Capitolo 9
*** Scandalo ***


Capitolo 9

Scandalo

Aprile era ormai alle porte gli incidenti non erano più avvenuti e di quel demone dai capelli biondi non vi era traccia, le giornate procedevano calme e Minako poteva godersi un pò di tranquillità e riprendersi dalle ferite. Arrivata a scuola sentì improvvisamente uno sguardo fisso su di lei, si guardò intorno finché non vide un ragazzino nascosto dietro al cespuglio dell'aiuola all'ingresso della scuola. Continuò verso l'entrata della scuola facendo finta di non averlo visto sperava di desisterlo dal seguirla e invece arrivò fino in classe con questo strano ragazzino alle calcagna. Minako non sapeva cosa volesse così entrò velocemente nella sua aula e si fermò sulla soglia della porta, il ragazzino per la fretta sbatté contro la mano della ragazza che lo stava aspettando e lo osservava con uno sguardo gelido, che lo fece rabbrividire.

"Cosa cerchi?"-chiese scocciata Minako

"Ehm...cercavo il bagno!"-rispose prontamente il ragazzino

"uh uh...!"-disse la ragazza alzando il braccio verso la direzione del bagno

 Il ragazzino scappò via e Minako lo seguì con lo sguardo fino a che non scomparve dalla sua visuale, dopodiché andò al suo posto, molti la fissavano, si ricordavano ancora lo scontro tra lei e i ragazzi del club di Karate provavano un misto di paura ,timore ed ammirazione, ma nessuno aveva il coraggio di parlarle. Nella pausa due ragazze parlavano dell'incendio che era avvenuto al palazzo commerciale, e nel loro discorso uscì il nome di Seishin Kakeru:

"Hai sentito che Kakeru era stato coinvolto, ha riportato un leggero trauma cranico oltretutto c'è stato un ulteriore attacco nell'ospedale!! Dicono anche che a salvarlo è stata una ragazza!"-disse la ragazza con la treccia

"Sì ho sentito Chissà chi era?! Poverino chissà se sta bene?! Vorrei proprio saperlo!"-rispose l'amica

"Mia sorella che frequenta la stessa classe della sorella di Kakeru mi ha riferito che è stato in ospedale fino a domenica e poi è stato dimesso, oggi forse è a scuola...andiamo a scoprirlo!"

Le ragazze lasciarono l'aula, Minako aveva sentito tutto , sapeva benissimo cosa fosse successo era lei la ragazza che l'aveva portato fuori dall'edificio in fiamme, fortunatamente, pensò tra se e se che non l'aveva riconosciuta nessuno.

Uscì dall'aula anche lei voleva prendere una boccata d'aria e riposarsi così andò sul tetto, due aule più indietro, nel club di giornalismo stavano già lavorando al giornale settimanale:

"La settimana è quasi finita e tu non sei riuscito ad ottenere nemmeno uno straccio di intervista!"-la responsabile del club stava rimproverando il ragazzino, dalla bassa statura, era del secondo anno ma dimostrava l'età di un ragazzino di 11 anni, aveva avuto l'ordine di pedinare Minako per scoprire qualcosa sull'alone di mistero che la circondava, ma senza successo. 

"Certo hai ragione Miku ma lei mette un pò i brividi!"

"É per questo che voglio avere uno 'scoop' su di lei! Voglio scavare nel suo passato...sapere perché ha questo atteggiamento 'tsundere', fremo dalla voglia di sapere...IO VOGLIO SAPEREE!!"

"Adesso però mi fai più paura tu Miku!"

"Ahem...Ottieni al più presto un'intervista con quella tsundere o uno scoop o entrambi e torna da me!!"-lo fissò e poi riprese:-"VAI!!" 

"Io devo sapere cosa ci facesse il giorno dell'incendio proprio lì nei pressi dell'edificio commerciale...sarà il mio SCOOP!"-disse tra sé e sé

Il sole era alto, una tiepida giornata di fine Marzo e l'aria sulla terrazza del tetto dell'edificio scolastico era piacevole, luogo ideale per rilassarsi, Minako era sdraiata sotto il sole, aveva chiuso gli occhi, ma nella sua mente ritornò la frase di quello spirito che le diceva di averle visto un'aura oscura che le aleggiava intorno.

"Cavolo cosa intendeva?!"-disse ad alta voce

Riaprì gli occhi e sentì la porta della terrazza aprirsi, si mise seduta per vedere chi fosse, e uscì un ragazzo con un cerotto medico sulla tempia. Era Seishin il ragazzo che aveva incontrato varie volte e che aveva salvato dall'incendio. Il ragazzo si accorse della ragazza e per un momento si fissarono.

"Scusami se vuoi vado via volevo solo prendere aria!"- disse il ragazzo

"ehm no non preoccuparti...vado io, devo finire di studiare."-rispose Minako passandogli accanto

In quel momento la schiena della ragazza gli fece tornare in mente un'immagine; per un attimo pensò che quel poco che si ricordava dell'incendio fosse riaffiorato in un flashback guardando la ragazza andar via.

"Posso...posso chiederti una cosa?"-chiese Kakeru, aspettandosi una risposta sfuggente e negativa.

Minako si fermò sulla soglia della porta e con la coda dell'occhio guardò il ragazzo:

"A che riguardo?"

"Ti sembrerà una domanda strana...ma...eri anche tu nell'edificio commerciale durante l'incendio?"

Minako rimase stupita, pensò che non potesse ricordare molto data la ferita, e quella domanda le sembrava molto scomoda, non voleva far scoprire nulla del suo coinvolgimento:

"No ero a casa studiavo per un compito in classe!"-rispose freddamente e se ne andò.

"Capisco!"-non fece in tempo a risponderle che già era scesa la prima rampa di scale.

I suoi amici che erano usciti prima di lui dall'edificio non ricordavano chi l'avesse portato fuori quel giorno, gli avevano riferito solo dei vigili del fuoco e dei paramedici. Pensò allora non era lei però l'uomo che mi ha aiutato in ospedale era con lei al bar, forse si conoscevano e basta, troppe domande meglio non pensarci.

Pochi metri dalla porta nascosto sulle scale Katou Souma continuava ad osservare ogni mossa di Minako e aveva assistito all'incontro con Kakeru:

"Seishin eh?! Come si conoscono lei e Seishin...cavolo le domande aumentano!"-bisbigliò appuntando tutto sul suo blocchetto-"Il ragazzo più popolare del primo anno e la ragazza più isolata della scuola...il mistero si infittisce, e poi...cosa ci faceva nei pressi dell'ospedale dove sono stati ricoverati le vittime dell'incendio? Non sarà per caso...una PIROMANE!?"

L'ufficio caotico del giornale nazionale era un via vai di persone che correvano qua e là con fogli e fascicoli, non si fermavano mai, in una delle postazioni invece sembrava ci fosse molta calma. La persona alla scrivania stringeva nella sua mano delle foto riguardanti l'incendio.

"Devo riuscire ad andare a fondo della vicenda, devo scoprire chi è questa ragazza e chi è stato ad incendiare il palazzo, le dichiarazioni della polizia non me le bevo!"-era una grossa spina nel fianco la donna che aveva ottenuto le foto che raffiguravano Minako, il detective e una ragazzina, che sembrava essere il demone coinvolto nell'incendio. 

"Takahashi!!! La voglio immediatamente nel mio ufficio!"-sembrava davvero furioso il proprietario della voce che proveniva dall'ufficio del direttore del giornale"

"Voleva vedermi direttore?"-fece capolino una ragazza magrolina che aveva avuto sicuramente delle difficoltà a prendere sonno, causando due belle occhiaie viola.

"Takahashi siediti...ti ho convocata perchè volevo sapere..."-fece un bel respiro e aggiunse-"COSA DIAMINE STAI COMBINANDO??"

Urlò talmente forte che fece sobbalzare la ragazza sulla sedia.

"Ti avevo dato degli articoli da elaborare perché non sono ancora pronti?"-riprese il direttore

"Sì ehm ci sto lavorando, io però avrei una pista sull'incendio che..."

"NON VOGLIO SCUSE! Se non mi farai trovare pronti gli articoli entro questa sera...SEI LICENZIATA!!"-la interruppe gridando-"Mi sono spiegato?"

"Sì signore!"-rispose la ragazza prontamente

Uscì dall'ufficio, Chika Takahashi, e tornando alla sua postazione pensò che avrebbe dovuto passare la serata in ufficio invece del piano che si era prefissata. Chinò la testa sul computer e sconsolata si mise a lavoro."Diamine! La pista che ho è succulenta e invece sono bloccata quì!"

Le lezioni sono finite da qualche minuto, solo chi aveva le attività extra scolastiche resta per altre 2 ore nell'edificio; il brusio degli alunni diminuiva man mano che gli studenti uscivano dal cancello principale.

"Ciao ragazzi ci vediamo domani!"-disse salutando i suoi compagni Seishin Kakeru.

"Ehi non resti anche tu?"-chiese un pò ingenuamente uno dei suoi amici.

"No non posso sono a riposo per almeno 10 giorni, posso solo seguire le lezioni niente attività sportive!"-rispose Kakeru indicando con il dito indice il cerotto sulla tempia.

"Non vedi che è reduce da un grave incidente?! Ma sei tonto?!"-intervenne Takumi il migliore amico di Kakeru."Anzi vuoi che ti accompagni?"-disse rivolgendosi all'amico.

"No figurati sto bene anzi allenatevi bene che ci sarà il torneo tra due settimane!"-incoraggiò Kakeru.

Takumi e Kakeru si salutarono e quest'ultimo uscì dall'edificio, avrebbe voluto tanto potersi allenare ma non era possibile al momento, Kakeru aveva alle spalle 10 anni di Karate e alle scuole medie frequentava il club di Kendo che lo aveva reso abbastanza famoso per aver vinto diversi trofei, così si iscrisse anche al club di Kendo del liceo; il dottore aveva raccomandato riposo, precisando che un minimo sforzo prima della guarigione completa avrebbe sicuramente aggravato le cose. I passi di Kakeru si fermarono poco prima di uscire dal cancello, di fronte un piccolo ragazzo con un taccuino in mano lo guardava fisso, tanto da mettere a disagio Seishin.

"Seishin Kakeru giusto?!"-esordì con tono inquisitorio

"e-ehm sì e tu sei..."-rispose Kakeru

"Oh sì scusami, Katou Souma, del giornale della scuola, piacere! Posso farti qualche domanda?"

"Su cosa esattamente?"-domandò Kakeru

"So che sei reduce da quel brutto incidente avvenuto nell'edificio commerciale e so dell'attacco del giorno dopo ,avvenuto anche all'ospedale, e mi chiedevo se potessi raccontarmi la tua esperienza..."

"Quello che ho riferito alla polizia è quello che hai letto sui giornali non c'è nulla di più mi dispiace, purtroppo ho davvero pochi ricordi dell'accaduto a causa dei colpi che ho ricevuto alla testa, mi dispiace non esserti d'aiuto."

Kakeru sembrava un pò scocciato dalla richiesta, non gli piaceva il tono usato dal piccolo giornalista, oltretutto non aveva intenzione di ripetere ciò che aveva già detto diverse volte ai poliziotti, agli amici e ai familiari, voleva solo dimenticare la brutta esperienza. Stava per andarsene quando Katou Souma rispose-"Certo capisco, ma se invece di parlare dell'incidente, ti chiedessi di Suzuki Minako? Insomma il suo nome ti è nuovo oppure la conosci?"

Kakeru non sapeva perché gli avesse fatto quella domanda, sembrava insinuare qualcosa, continuava a non piacergli il tono che usava il piccoletto. 

"Cosa centra ora questo nome?"-chiese un pò blando 

"Ho fatto delle ricerche e quella ragazza è stata avvistata nei pressi del luogo dell'incendio, non è chiaro il motivo che la collocasse lì in quel momento sto ancora indagando ma...so che non fosse lì per caso, come so anche che la conosci e che vi siete incontrati sul tetto!"- continuò Souma. 

Kakeru restò sorpreso dalla sua affermazione, il fatto che è stata avvistata lì poteva anche confermare il fatto che lui fosse stato aiutato proprio da lei ad uscire, però la mattina le aveva chiesto se si trovava lì al momento dell'incendio, ricevendo un no. Pensò comunque che non dovesse alcuna spiegazione al piccoletto per cui cercò di liquidarlo.

"Se lei fosse stata sul luogo dell'incendio oppure no non è affar mio, la conosco solo di vista e non mi sembra un tipo alla quale piaccia farsi coinvolgere in situazioni scomode."

"Certo è un tipo molto freddo, è di fatto la ragazza più solitaria della scuola e forse fuori dalla scuola ha dei passatempi discutibili non credi?"

Quelle insinuazioni lo irritavano nonostante non conoscesse la ragazza, lo avrebbero irritato anche se si fosse trattato di una persona sconosciuta, aveva l'impressione che il ragazzino non volesse la verità o la sua esperienza ma semplicemente voleva lo scandalo clamoroso del momento da spiattellare sulle pagine del giornale scolastico. 

"Credo che in ogni caso non potrei esserti d'aiuto, ti saluto"-disse con un sorriso agghiacciante sul viso varcando l'uscita del cortile.

Lasciò così Souma senza nulla di concreto, tuttavia non si sarebbe arreso fin quando non avesse scavato a fondo nella questione, altrimenti se la sarebbe dovuta vedere con la presidente del club del giornale, e lei faceva davvero paura quando si spazientiva.

Intanto dall'altra parte della città Minako era uscita a fare compre per la zia, le aveva chiesto qualche ingrediente per la cena, si dirigeva al supermercato con ancora indosso la sua divisa scolastica, non era riuscita ad avere un minuto di tempo per cambiarsi. Era quasi arrivata nei pressi del supermercato quando le suonò il cellulare:

"Pronto?"-rispose al telefono la ragazza

"Suzuki come va? Sono il detective Nomura...non allarmarti ti chiamo solo per avvertirti che non risulta nulla che ti riguarda nell'indagini e di conseguenza sulle scene degl'incidenti..."-la rassicurò la voce dall'altra parte della cornetta.

Era il detective Masahiro Nomura che era uscito dall'ospedale da qualche giorno e nonostante le raccomandazioni del medico, era tornato lo stesso in ufficio, aveva di corsa ripreso i fascicoli del caso per controllare le dichiarazioni. Una volta assicuratosi l'assenza di tracce nei confronti di Minako, l'aveva chiamata immediatamente per avvertirla.

"Detective dovrebbe essere in malattia e invece è in ufficio a rischiare di riaprire i punti...davvero incredibile."-rispose Minako

"Il segreto è...non fermasi mai, chi si ferma è perduto!"-ridacchiò Nomura-"Però...Minako vorrei che tu non rischiassi troppo, lo so che ti ho chiamato io ma non esagerare, non fare la testona, in caso di necessità fatti aiutare, chiamami!"

"Lo sa che non lo farò mai!"-disse Minako

"Ahahahahahahahahahaha già è quello che temo...va bene ora devo andare ragazzina, stammi bene!"

Si concluse così la telefonata del detective che aveva agito un pò da genitore preoccupato nei confronti della ragazzina che tutto sommato aveva compiuto da qualche mese 16 anni, Minako non pensava alle preoccupazioni delle persone intorno a lei, il suo scopo era uno solo in quel momento la sua vendetta e nessuno l'avrebbe convinta a rinunciarvi.

Oramai si era fatto buio e Minako aveva preso tutto ciò che la zia le aveva scritto sulla lista, la ragazza aveva due buste della spesa, con lei c'era Gosuto che le svolazzava intorno parlando a ruota libera:

"Capito Mina? È pazzesco non trovi?!"

"Uh-uh!"-rispose senza aver ascoltato nemmeno una parola

"Non mi stavi ascoltando vero?"-riprese Gosuto

Minako non rispose questa volta, ma si fermò, poco più avanti c'erano 3 ragazzi, avranno avuto più o meno 16-17 anni e avevano circondato una ragazzina che aveva la divisa delle medie, sembrava che la ragazzina non volesse le loro attenzioni e provò a divincolarsi, ma uno dei tre l'afferrò per i polsi. Minako non voleva impicciarsi ma quando sentì la ragazzina piangere disperata chiedendo aiuto non riuscì a tirarsi indietro.

"Cosa vedo tre bambocci che importunano una ragazzina!"

"Tu chi sei gaijin?"-disse il ragazzo che sembrava essere il più pericoloso.-"Pensa agli affari tuoi!"

"Penso che ora sia meglio che torniate a casa dalla mamma non credete?"-continuò Minako

"Hei ragazzi diamo una bella lezione a questa gaijin! Dopo penseremo alla ragazzina!"-continuò il ragazzo con un ghigno sul volto

"Mina sta attenta hanno tutti e tre dei coltelli a serramanico!"-bisbigliò Gosuto

"Diamine queste situazioni mi perseguitano!"-disse la ragazza digrignando i denti.

La strada era illuminata solo dai lampioni e intorno non passava nessuno, il silenzio della sera veniva interrotto solo dal suono sordo del pugno dato ad uno dei tre teppisti che finì a terra, ora toccava agli altri due che puntarono i loro coltelli verso Minako; uno di loro si scagliò contro la ragazza, ma prontamente lo disarmò con un calcio sul braccio, ne sferrò un altro in direzione della faccia che usò come trampolino per colpirlo di nuovo, consentendole di fare un salto mortale all'indietro, scaraventando il teppista a terra svenuto e dolorante, il terzo teppista ancora in piedi aveva fatto il giro per colpire alle spalle Minako, ma la ragazza lo aveva già visto, e aspettò che il ragazzo si avvicinasse di più, evitò l'affondo con il coltello e gli afferrò il braccio portandoglielo alla schiena con forza.

"Ora prendi i tuoi amici e andate via di qui! Se vi rivedo da queste parti sapete già cosa vi aspetta!"-disse Minako stringendo con il braccio il collo del ragazzo-"É chiaro??"

"S-s-s-sì ho c-capito!"-rispose con difficoltà il ragazzo

Minako lo lasciò andare, e goffamente cadde a terra tenendosi il braccio dolorante, sotto lo sguardo freddo della ragazza, dopo di che si alzò e corse via seguito dagli altri due, che riprendendosi scapparono terrorizzati dalla forza bruta di Minako. Tutta la scena si svolse sotto gli occhi affascinati della ragazzina spaventata a terra. Minako stava riprendendo le sue buste della spesa, si girò verso la via per tornare a casa quando:

"T-Tu...sei...FORTISSIMA!"-disse la ragazzina ancora un pò tremolante.

Minako si fermò guardandola con la coda dell'occhio, la ragazzina si alzò da terra un pò tremante e venne verso Minako-"Grazie per avermi salvato...t-ti dispiacerebbe se facessimo un pezzo di strada insieme ho paura che tornino di nuovo a cercarmi!"-chiese la ragazzina

La ragazza la guardò scocciata comunque non le sarebbe costato nulla in fin dei conti andavano nella stessa direzione, la ragazzina però non riusciva a stare in silenzio, forse per la paura o forse perché era loquace cominciò a chiacchierare.

"Io sono Mayumi! Piacere di conoscerti!"-sorrise la ragazzina con ancora le lacrime agli occhi.

"Uh-Uh!"-rispose Minako visibilmente scocciata, non le piaceva conversare tantomeno con gli sconosciuti.

"Non mi hai ancora detto il tuo nome! Vuoi lasciare un alone di mistero ed essere la mia salvatrice senza nome? Se vuoi ti posso trovare un soprannome! Certo uno carino perché tu sei davvero bella e hai dei capelli così lunghi...allora come posso chiamarti vediamo..."Fiamma" ti starebbe bene ma non funzionerebbe se aggiungessi super, non suonerebbe, perché tu sembri una super eroina come quelle nei fumetti, allora aspetta che ne trovo uno migliore..."

"Minako..."

"Come?"

"Il mio nome è Minako ti risparmio la fatica di inventarti nomi strani..."

"WOW ma è un nome bellissimo! Davvero! Va bene se ti chiamo Mina-san?"-disse euforica Mayumi aggrappandosi energicamente al braccio di Minako.

La pazienza di Minako stava per esaurirsi e Gosuto si stava divertendo come non mai, non era facile interagire con la sua amica, e vederla in preda al panico con una ragazzina lo faceva sorridere. Da una stradina adiacente dove le due stavano passando uscì una figura sembrava essere un ragazzo, quando passò sotto la luce del lampione effettivamente era un ragazzo che aveva l'aria preoccupata.

"Mayumi! Dov'eri finita?"-la voce era quella di Kakeru che era andato a cercare la sorella sotto richiesta dei genitori.

"Oniiichan!"-esclamò la ragazzina correndo incontro al fratello-"Non sai cosa mi stava per capitare...se non fosse stato per lei"

Mayumi indicava con il braccio nella direzione di Minako, la quale ancora più a disagio si fermò poco più indietro riconoscendo Kakeru, era un pò scomoda quella situazione e voleva solo tornare a casa.

"Suzuki! Ciao..."-Kakeru si rivolse a Minako

"La conosci Oniichan?"-chiese curiosa Mayumi

"Si frequentiamo la stessa scuola..."-rispose Kakeru

"WOW allora è fantastico ci rincontreremo spesso Mina-san!"

"[...]"-Minako non sapeva cosa dire

"Grazie ancora per avermi salvato Mina-san ho avuto davvero tanta paura"-disse sorridendo Mayumi-"Oniichan, Mina-san mi ha salvato da tre ragazzi che non mi lasciavano stare, gli ha dato un bam e poi un baaaam e ha fatto un salto in aria spettacolare!!"-le brillavano gli occhi raccontandolo.

Per un attimo Kakeru spostò gli occhi da Mayumi a Minako, e fissò quella strana ragazza dai capelli rossi, la quale si sentiva a disagio e spostò lo sguardo altrove. 

"Grazie Suzuki per quello che hai fatto per mia sorella! Come possiamo ringraziarti?"

"Lasciandomi tornare a casa!"-disse la ragazza con tono freddo, dopo di che superò Mayumi e Kakeru allontanandosi il più possibile, lasciandoli lì a guardarla sparire alla fine della strada. Kakeru era quasi abituato alle sue risposte fredde, mentre Mayumi ne era rimasta stranamente affascinata.

"WOW sembra davvero una delle protagoniste del fumetto che sto leggendo!La porti a casa qualche volta oniichan?"

"EH??"

Continua...

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Capitolo 10
*** Scandalo (Minako e Kakeru) ***


Capitolo 10

Scandalo (Minako e Kakeru)

La città, illuminata dalla luce del sole, era ormai sveglia da ore, i treni alla stazione si riempivano continuamente e gli esercizi commerciali cominciavano la lunga giornata lavorativa. Alla stazione di Polizia le volanti di turno cominciavano a partire per la ricognizione giornaliera, e in sala d'attesa nei reparti speciali, una giovane donna vestita di tutto punto agitava la penna sul blocco già pronto per scrivere.

"Signorina ora può entrare il detective può riceverla"-disse sorridendo una recluta con fare gentile.

"Perfetto grazie!"-rispose la giovane donna

L'ufficio non era molto presentabile, c'erano più fascicoli sulla scrivania che nell'archivio ed alcuni avevano il segno della tazza di caffè sulla copertina, il detective Masahiro Nomura aveva per fino la sua targa sulla scrivania il problema era trovarla in quel disordine.

Toc-Toc

"Avanti!"

"Buongiorno sono Takahashi Chika, mi dispiace disturbarla, lavoro per il giornale nazionale, vorrei farle qualche domanda veloce senza rubarle troppo tempo."-disse la giornalista entrando nell'ufficio.

"Buongiorno prego si accomodi, non vorrei essere maleducato ma effettivamente spero sia veloce perché sono oberato di lavoro..."-rispose imbarazzato Nomura.

"Certo...allora... lei è un ottimo detective, si è occupato del caso degli attacchi avvenuti negli ultimi giorni, so che ha alle spalle un ottimo curriculum di casi risolti, tranne per quello strano episodio."

"A cosa si riferisce esattamente?..."

"Parlo della strage nella villa Higurashi, insomma il caso Higurashi, quella è stata una vera macchia sul suo curriculum, dico bene?-rispose Chika-"Ma non perdiamoci nel passato, sono venuta qui solo per avere più informazioni sul caso in questione..."

"Signorina so che voi giornalisti siete interessati più alla notizia che a raccontare la verità in se, ma venire qui e scavare nel passato delle persone non l'aiuterà a raccogliere un buon materiale da pubblicare sul suo prezioso giornale!"

"Oh cielo! Ha ragione! Mi perdoni arriviamo subito al dunque, bene ora vorrei mostrarle delle foto e vorrei che mi dicesse sinceramente il collegamento nella vicenda..."-tirò fuori dalla borsa una cartella, l'aprì e girò la prima foto al detective, la foto raffigurava Minako che aveva sulla schiena una delle vittime dell'incendio all'uscita dell'edificio-"Ora io non sono una detective ma...lei sembra essere una ragazzina, vestita in modo discutibile aggiungerei che non risulta in nessun rapporto della polizia, come me lo spiega?"

"Mi scusi ma io non credo che una ragazzina che salva una persona possa ritenersi una notizia da scoop non crede?"

"Certo se questa fosse l'unica foto..."-disse girando la seconda foto, questa volta nella foto c'era la ragazza fuori dall'ospedale-"Ma come può notare in quest'altra foto invece, la ragazza è molto vicino al luogo del secondo attacco...non mi fraintenda detective Masahiro non sto insinuando nulla ma ne conviene che sembra un pò sospetto no? Oltretutto sono a conoscenza che nessun rapporto della polizia nomini il nome, e ripeto nemmeno una volta, il nome della ragazza."

"Signorina Takahashi con tutto il rispetto, la ragazza in questione non la conosco oltretutto potrebbe anche essere un'amica di qualcuno ricoverato, e se non sbaglio..."-disse avvicinandosi alla giornalista-"Scattare foto alle persone senza alcuna autorizzazione a meno che lei non sia un'investigatrice o una poliziotta ed abbia un'indagine in corso in modo tale da darle una ragionevole giustificazione di tale foto, è-un-re-a-to..."

"[...]"

"Bene se vuole farmi domande riguardante l'incendio o l'attacco in ospedale faccia pure altrimenti può lasciarmi tornare al mio lavoro..."-riprese Nomura.

"No tolgo il disturbo..."-rispose irritata Chika sbattendo la porta dell'ufficio.

"Wow che tipino...devo avvertire Minako di stare attenta..."

Lasciata la centrale di polizia la giornalista raggiunse la sua macchina, era davvero infuriata per non aver concluso nulla purtroppo quello che aveva non era abbastanza e non le restava molto tempo.

"MINA!"-gridò Gosuto spuntando dal muro del corridoio-"Cosa combini?"

"Non posso parlarti sto studiando..."-rispose impassibile l'amica.

"Uffa che noia va bene ci vediamo alla fine delle lezioni!"-disse Gosuto uscendo dalla biblioteca

"Perché la matematica deve essere così complicata?!"-mormorò tra se e se Minako

"Ciao Suzuki!"

Minako alzò la testa e davanti a se vi erano una decina di ragazzine con al polso una fascetta colorata su di essa in 'Hiragana' era stato scritto il suo nome, era il club di difesa personale che aveva creato il "Suzuki-fan-club"; dopo gli avvenimenti del mese scorso la ragazza aveva attirato su di se molta ammirazione da quelle ragazzine.

"C-cosa volete stavolta!"-rispose imbarazzata e anche un pò irritata Minako

"Nulla volevamo solo salutarti e se ti servisse qualcosa noi siamo disponibili!"-rispose la leader.-"Ora togliamo il disturbo, andiamo ragazze!"

Minako era davvero a disagio, quelle ragazzine portavano il suo nome addosso in giro per la scuola, ed era una cosa davvero assurda. Non aveva però il tempo di pensarci troppo e si rimise a studiare. L'algebra era davvero complicata e nonostante eseguisse molti esercizi non capiva perché il risultato non corrispondesse a quello del libro.

"Suzuki...ciao!"-a disturbarla ora era un ragazzo dall'aria familiare-"Anche tu studi?"-era Seishin Kakeru che aveva preso dallo scaffale vicino alcuni libri di storia antica.

"Si cercavo..."-rispose la ragazza

"Ah scusami allora..."-fece una pausa e poi riprese-"Ti volevo solo ringraziare di nuovo per aver aiutato mia sorella lei è un pò una testa vuota, e finisce sempre per mettersi nei guai!"

Minako lo guardava scocciata, non le interessava sapere certe cose voleva solo capire perché la matematica non era una materia facile, avrebbe voluto che non ci fosse nessuno intorno a disturbarla.

"Ok ok mi sposto"-disse a disagio Kakeru, il suo sguardo però si spostò sul quaderno della ragazza e intuì che forse le serviva una mano con l'algebra, gli esercizi eseguiti presentavano diversi errori di esecuzione e Kakeru non trovava la materia difficile anzi aveva dei voti molto alti, sapeva che la ragazza non gli avrebbe mai chiesto aiuto, così decise di darle una mano in modo indiretto, e aprì la sua tracolla.

"Ehm...prendi il mio quaderno di algebra se vuoi..."-disse poggiando il suo quaderno sul tavolo-"non so se può aiutarti però ho uno schema perfetto per eseguire correttamente quel tipo di esercizi, puoi restituirmelo domani"-Il ragazzo sorrise e se ne andò dalla biblioteca, Minako sorpresa fissò il quaderno sul tavolo per almeno dieci minuti, era talmente orgogliosa che non voleva essere aiutata; aveva fatto una promessa però e avrebbe dovuto avere dei buoni voti per superare ogni anno scolastico.

"Diamine! Ne avrei davvero bisogno!"-pensò la ragazza-"Ma perché dipendo da un quaderno ora??"

Dovette prendere quel quaderno e sfogliarlo fino alla pagina interessata, l'esercizio eseguito aveva una nota ad ogni passaggio, era molto chiaro e Minako sorprendentemente stava capendo tutto, restò in biblioteca per altre due ore, riuscì a finire tutti gli esercizi e ogni risultato corrispondeva a quello stampato sulle pagine del libro, in quel modo avrebbe potuto sostenere un'interrogazione senza problemi.

"Ho finito!"-si stiracchiò la ragazza-"diamine devo restituirgli il quaderno, questo comporterà che devo parlargli di nuovo! Ma non posso fare altrimenti..."

"Mina! Andiamo?"-chiese Gosuto

"Sì sono davvero stanca"-All'improvviso il cellulare della ragazza cominciò a vibrare-"Pronto?"-rispose

"Ciao Minako, sono Nomura, volevo chiamarti stamane ma alle fine non sono riuscito avevo troppo lavoro, comunque..."

"Detective...è successo qualcosa di strano di nuovo?"

"Non di sovrannaturale ma...ti spiego...una giornalista è venuta nel mio ufficio e sembra che abbia delle foto che ti ritraggono nei due luoghi degli attacchi della settimana scorsa"

"Diamine come è possibile? Pensavo di essere stata attenta!"-rispose Minako spalancando i suoi occhi cerulei.

"Per il momento l'ho liquidata, ma non è un tipo che si arrende facilmente per cui stai molto attenta."

"Sì...che aspetto ha questa donna?"-chiese Minako

"É giovane capelli corti neri, alta poco più di te, occhi castani..."-rispose Nomura-"Non affrontarla se ti accorgi che è lei potrebbe sospettare di più e non lasciarti in pace..."

"Capito...ci sentiamo Detective!"

"Sul serio...chiamami se hai bisogno!"-disse Nomura chiudendo la chiamata

"Non ci voleva questa!"-esclamò la ragazza riponendo il cellulare in tasca.

"Suzuki Minako buonasera..."

Minako si girò e alle sue spalle riconobbe il ragazzino che la seguiva due mattine fa, altre scocciature pensò la ragazza.

"Sei la ragazza più misteriosa della scuola, sei molto più famosa di quanto tu non voglia, dopo quel bello spettacolo nel cortile della scuola con i tre del secondo anno...davvero impressionante!"-cominciò a parlare Souta

Minako lo osservava senza rispondere, pensò di aspettare per capire dove volesse arrivare, e perché stesse parlando proprio con lei.

"Sai puoi anche fermarmi se sbaglio qualcosa... hai anche un fan club in tuo onore...e in ultimo ma non meno importante...sei stata avvistata nella piazza adiacente all'edificio in fiamme la scorsa settimana..."

Minako non proferì parola e non ammise nessuna reazione, lasciò che il ragazzino finisse ciò che avesse da dire.

"Sai non parlare non aiuta a giustificare la tua presenza lì..."

Non fece in tempo a dire altro che improvvisamente il ragazzino cadde a terra privo di sensi, Minako si mise subito in posizione di difesa.

"Mammamia quante insinuazioni!!"-sbucò dal nulla il demone dai capelli biondi-"Non lo sopportavo più la sua voce era davvero fastidiosa..."

"Cosa diamine sei venuta a fare? Vuoi che ti elimini come ho fatto con il tuo capo?!"-tuonò Minako

"Wow rossa calma...calma, quanta rabbia attenta che ti vengono le rughe prematuramente...allora...sono venuta solo per dirti che ci sono molti miei... ehm diciamo amici che ti vorrebbero torturare, non prenderla a male eh! Ti sei fatta un pò di nemici tutto qui"-disse ridacchiando il demone

"Questo già lo so...Quali sono le tue intenzioni allora?"-rispose Minako

"Rilassati non mi va di combattere e sporcarmi di sangue tranquilla volevo solo avvertirti...sai da viva ho avuto una vitaccia ora vorrei solo godermi il mondo per cui non causerò problemi...o almeno ci proverò!"-sghignazzò Ningyou-"Ah un'ultima cosa...ti sei fatta nemica un demone davvero potente, sai quell'aura che ti segue continuamente non è di un novellino ma un demone davvero rancoroso!"-disse dileguandosi nel nulla, non lasciò che Minako potesse replicare.

"Anche lei ha detto la stessa cosa di quel fantasma...devo saperne di più!"-disse la ragazza mordendosi il labbro inferiore.

Il giorno seguente erano finite le lezioni da qualche minuto e la massa di studenti si muoveva verso il cortile, Minako si recò all'ingresso per cambiare le scarpe, agli armadietti c'era Seishin che stava per andare via.

"Seishin...aspetta!"-disse Minako

"Suzuki?...Ciao!"-si girò Kakeru-"Allora sei riuscita a studiare?"

"Tieni...grazie!"-porse il quaderno al ragazzo e se ne andò.

Kakeru la guardò andare via un pò sorpreso, quando la ragazza arrivò in cortile, il ragazzo la raggiunse, molte studentesse che lo conoscevano lo guardarono sconvolte, il ragazzo più popolare del primo anno conversava con la ragazza più solitaria della scuola. 

"Suzuki aspetta! Posso parlarti un attimo?!"-chiese Kakeru

"Lo stai già facendo..."-rispose fredda la ragazza continuando a camminare.

"Ok senti io non voglio capirti, scavare nel tuo passato ne tanto meno darti fastidio, insomma ognuno ha i suoi problemi...però c'è un ragazzino del club del giornale che vorrebbe scoprire cose su di te, mi ha fatto delle domande perché ci ha visto parlare e ti sta tenendo sotto occhio quando sei a scuola...volevo solo avvertirti e se ti capitasse di finire nei guai..."

Minako si fermò improvvisamente e rivolse lo sguardo al ragazzo:

"Grazie per l'interesse ma so cavarmela da sola...ti ringrazio di nuovo per l'aiuto con l'algebra, ma davvero non girarmi intorno finiresti per avere problemi ben più gravi! Ti ho avvertito! Faresti meglio a fare come gli altri...ignorami!"-detto questo ricominciò a camminare in modo accelerato verso l'uscita, lasciandosi dietro Kakeru.

"Kakeru ehi ma stavi parlando con la Gaijin?"-disse Takumi arrivando alle spalle del ragazzo

"Chi?"-domandò Kakeru restando con lo sguardo verso la direzione in cui Minako se ne era andata

"La Gaijin, Suzuki Minako, a scuola tutti la chiamano così! Non lo sai? Per via dei suoi tratti non del tutto giapponesi e il suo comportamento distaccato!"-spiegò Takumi

"Capisco...ma io continuerò a chiamarla Suzuki!"

Sulla strada del ritorno Gosuto camminava al fianco di Minako, era un pò irritato, aveva visto uscire la sua amica da scuola con un ragazzo e la sua gelosia lo aveva ammutolito. Minako non se ne era accorta doveva pensare a risolvere la situazione, ora erano coinvolte troppe persone.

"Imouto-kun!!"

"Ma questa voce...Reiii!"-esclamò Minako

"La mia sorellina tutta broncio e solitudine! Come stai?"-rispose Rei.

Rei era il fratello maggiore di Minako, era iscritto all'università ma non viveva più a casa della zia, aveva affittato un appartamento con due suoi amici più vicino al campus; per Minako era la persona più importante e la sua parte docile e mansueta la mostrava solo a lui.

"Cosa ci fai da queste parti non hai lezione?!"

"In realtà mi sono preso questo fine settimana per venire un pò a casa a trovare la mia famiglia, avevo deciso di passare a prenderti da scuola ma vedo che sei già uscita, dai vieni che ti offro qualcosa."

"Allora mi prenderò qualcosa di molto costoso!"

"Approfittatrice!"-esclamò ridendo Rei.

"La dottoressa Suzuki è attesa nella sala operatoria di chirurgia, ripeto la dottoressa Suzuki..."

"Ah arrivo arrivo..."-disse Mariko correndo per le scale dell'ospedale da un reparto all'altro.

Le condizioni del paziente erano molto gravi, aveva perso una gran quantità di sangue, la pressione era sotto la norma e aveva perso conoscenza. Andava operato d'urgenza e servivano trasfusioni di sangue per reintegrare quello perso. Mariko era arrivata di corsa aveva lavato le mani, indossato il camice e la mascherina.L'operazione era molto complessa la ferita prendeva dall'ultima costola sinistra finendo all'altezza dell'anca nella parte destra, il ferito era un uomo sui 40 anni, apparentemente sembrava un incidente stradale molto grave.

L'operazione durò tre ore, dovettero rianimarlo diverse volte,  ma alla fine la ferita era stata trattata chirurgicamente e il paziente era stato messo in terapia intensiva e in coma farmacologico.

"Ottimo lavoro dottoressa Suzuki, so di averla chiamata nel momento in cui sarebbe dovuta tornare a casa ma il dottore di turno era impegnato in un'altra operazione!"-disse il primario del reparto di chirurgia

"Non si preoccupi l'importante è che sia andata bene nonostante la gravità della ferita, lo manterremo sotto osservazione, ma dottor Toriyama, quella ferita non rispecchia il classico squarcio da lamiera, sembra quasi un taglio di una lama molto larga...non trova?"

"Purtroppo di questo se ne occuperà la polizia, ora può andare si vada a riposare"

Mariko si sorprese per la risposta evasiva del dottore, ma era davvero troppo stanca per pensarci ora voleva solo tornare a casa, e si diresse verso il parcheggio per recuperare l'auto. Nel parcheggio Mariko stava cercando di chiamare casa, ma non prendeva molto il segnale, stava per raggiungere la macchina ma si sentì seguire, aveva come la sensazione che qualcuno fosse proprio dietro di lei. Accelerò il passo con la coda dell'occhio controllava dietro, sentiva solo dei passi, raggiunse la macchina e si chiuse dentro;

"Mariko calma sei solo stanca...ora calmati e torniamo a casa!"

Mise in moto la macchina, ma davanti a lei una persona la fissava a pochi metri , non riusciva a scorgere bene il viso ma lo sguardo di quella persona le metteva i brividi a tal punto che terrorizzata chiuse gli occhi e quando li riaprì la figura misteriosa era scomparsa. Mariko era sollevata, ma allo stesso tempo sudava freddo dal terrore.

Tornata a casa avrebbe voluto parlarne con Minako ma non voleva che la nipote si mettesse ad indagare e che rischiasse la propria vita nell'affrontare quella presenza agghiacciante. Abbozzò un sorriso ed entrò cambiandosi le scarpe con le pantofole, in cucina sentiva chiacchierare:

"Ciao a tutti!...oh! Rei tesoro che bello vederti!!"

"Zia come stai?! Visto che tornavi tardi ho pensato di preparare io la cena!"-sorrise Rei abbracciando la zia

"Ah sei un amore! Vostro padre è tornato?"

"Non ancora ha preso Seika da scuola e poi è dovuto passare in ufficio stava tornando ha chiamato poco fa."

"Ok allora vado a farmi una doccia e vi vengo ad aiutare!"

"Non serve è quasi pronto vai e quando scendi dovrai solo sederti!"

Mariko sorrise e si diresse al bagno del piano di sopra, i due ragazzi continuarono a cucinare, Rei era diventato davvero bravo ai fornelli, era lui che cucinava per se e per suoi amici nel loro appartamento; Minako non faceva altro che assaggiare, si divertiva in presenza del fratello era il suo punto di riferimento nei momenti di sconforto.

"Minako allora come te la cavi al liceo? É un buon istituto l'ho frequentato anch'io ho tanti ricordi."

"Normale niente di entusiasmante..."

"Ma come nessun club? Amiche? Ragazzo?"

"No! In realtà non l'ho voluto a posta, se lo sono creato da sole...e poi no! e decisamente no!"

"ahahahhaha hanno organizzato un fan club in tuo onore!? Quanto vorrei vederlo!...Mina però dovresti fare amicizia...almeno qualche amica!"

"Non ho alcun interesse al riguardo..."

"Uhm...sei proprio la mia Imouto-kun!"-disse ridacchiando-"Perfetto è pronto dai Mina prepara la tavola per favore!"

"uh-uh!"

La tavola era imbandita con diverse pietanze dall'aspetto molto invitante, Keichi e la piccola Seika erano tornati, e Mariko si era finalmente rilassata.

"Allora papà come va con la compagnia?"-chiese curioso Rei

"Non c'è male...tu piuttosto gli esami quanti te ne mancano prima delle vacanze estive?"

"Ne ho sei ancora e sono davvero tosti, ma Hitomi mi aiuterà non appena torna da Hokkaido"

"Zia tutto bene?"-chiese Minako rivolta a Mariko.

"C-cosa? certo tutto bene sono solo stanca...stavo per lasciare l'ospedale quando mi hanno chiamata per un'operazione..."

"Mamma!! Mamma!!"-esclamò la piccola Seika

"Sei stanca anche tu vero? Dai finiamo che facciamo il bagnetto e tutte a nanna!"-esclamò Mariko alla piccola.

Minako però sospettava che la zia nascondesse qualcos'altro, ma non insistette, pensò che la zia prima o poi se avesse avuto bisogno sarebbe venuta.

Nel centro della città una figura incappucciata si sedeva sulla cima della torre radio della città, era ad una altezza di 333 metri, e guardava le poche macchine che circolavano ancora per le strade. 

"Sai...c'è una vista davvero bella quì..."-disse una voce nel buio

"Chi sei?"-chiese la figura incappucciata alzandosi 

"Io sono Ningyou, vorrei sapere tu chi sei? E soprattutto vorrei sapere le tue intenzioni!"

"Non ti devo nessuna spiegazione..."-disse sguainando la sua spada dalla lama larga circa 20 centimetri.

"Oh wow arrivi subito al sodo...mi piace!"

Ningyou piegò le braccia verso l'alto e tirò fuori lentamente le sue aste di metallo dalle punte delle dita-"Sei un demone non è vero?"

Non ricevette risposta ma velocemente fu attaccata con l'enorme spada che bloccò incrociando le aste su di se, il colpo la mise un pò in difficoltà, con fatica respinse l'attacco facendo indietreggiare il demone, il quale si preparò a sferrare un altro attacco questa volta però la lama era ricoperta di scariche di elettricità; Ningyou non se ne accorse subito e per bloccare la spada usò solo 3 delle aste rigide, con l'altra mano le rese mobili cercando di colpire il demone alle spalle, ma una scarica elettrica pervase tutto il corpo di Ningyou passando dalla spada ed usando le aste come conduttrici. Ningyou cadde a terra tramortita, il demone però non la finì.

"Non mi interessa eliminare un mio simile...non metterti più sulla mia strada altrimenti la prossima volta sarò costretto ad eliminarti."-detto questo scomparve in un lampo di luce.

"Urghh...diamine!"-Ningyou perse i sensi, a quanto pare quel demone era davvero forte.

La settimana cominciò davvero impegnativa, lunedì mattina la campanella della scuola avvertiva dell'inizio delle lezioni, gli studenti si affrettavano ad entrare, Kakeru Seishin aveva finalmente potuto togliere il cerotto alla tempia, si apprestava ad entrare nell'atrio della scuola, quando fu intercettato dal piccolo giornalista.

"Seishin...buongiorno! Volevo solo avvertirti che il giornale di questa settimana sarà molto interessante, t'invito a leggerlo."

"Buongiorno...Cosa ti è successo al collo?"-chiese il ragazzo

"Un piccolo incontro sfortunato con la persona sbagliata!"-disse Souta-"ci vediamo!"

Kakeru entrò nella sua aula si sedette al suo posto e si accorse che molte studentesse lo guardavano bisbigliando tra loro, non ne capiva il perché, dopo poco si avvicinò il suo migliore amico prendendo una sedia e sedendosi di fronte a lui.

"Kakeru come va?"-chiese Takumi

"Bene tu?"

"Tutto bene...senti penso tu debba saperlo..."-fece una pausa guardandosi velocemente intorno e poi continuò-"Il fatto che venerdì sei uscito nel cortile della scuola parlando con la Gaijin, ha creato molto scalpore!"

"Quindi è per quello che ora quelle ragazze mi fissano..."-esclamò Kakeru

"Già Kakeru, oltretutto lo hai letto il giornale?"

"Non ancora ma il paparazzo club mi ha anticipato che sarà una lettura interessante..."

All'improvviso sul banco di Kakeru venne sbattuto il giornalino della scuola con la notizia in prima pagina, da una ragazza, era l'amica d'infanzia di Kakeru, che corse dai suoi amici.

"Ragazzi!! Avete letto??"-chiese tutta affannata.

"Non ancora perché?"

Kakeru prese finalmente il giornale lesse la notizia e sbarrò gli occhi, il titolo in prima pagina riguardava Suzuki, un articolo interamente dedicato al suo passato.

"Passato torbido e mistero nella sua famiglia..."-lesse ad alta voce Kakeru

"Già ma leggi l'articolo...pagina 3."-disse la ragazza.

Arrivò alla pagina e lesse l'articolo silenziosamente, parlava di quello che era accaduto quattro anni prima alla madre di Minako, e di come la polizia non avendo sospettati indagò sulla famiglia stessa per ricostruire la vicenda senza riuscire a capire, e di come in un primo momento fu accusata proprio la stessa Minako all'epoca dodicenne, essendo l'unica che aveva assistito all'omicidio, fu sottoposta ad una perizia psichiatrica, per constatare se avesse o meno un indole omicida;

"Kakeru ho saputo della tua bravata di venerdì...ce n'è anche per te se leggi il trafiletto a destra..."

Il ragazzo cercò il trafiletto, una piccola foto accompagnava il testo, nella foto c'erano proprio lui e Minako nel cortile all'uscita da scuola, il trafiletto descriveva come il fatto che parlassero lasciava presupporre ad una relazione tra i due, a quanto pare le risposte evasive di Kakeru qualche giorno prima rivolte a Souta erano diventate un'arma a doppio taglio contro Kakeru. 

"Cavolo amico...qui ci sei tu e la Gaijin, dice anche che vi conoscete e vi parlate spesso...rovinerà la tua reputazione!"-esclamò Takumi

"Lo sapevo che non avrebbe portato nulla di buono parlare con quel piccoletto!"-disse Kakeru-"Dei pettegolezzi non m'interessa niente il problema è che quella ragazza se la prenderà sicuramente con me..."

"Bè è colpa sua, se si fosse comportata diversamente nessuno l'avrebbe presa di mira, è talmente fredda e chiusa che qualche domanda può sorgere spontanea!"-rispose l'amica

"Honoka...io non sono d'accordo! Penso che ognuno di noi nasconda i propri segreti e che a nessuno piaccia che vengano spiattellati in giro alla mercé di chiunque, soprattutto se questo porta ad usarli contro di te!"-rispose il ragazzo.

L'anno prima Kakeru subì una situazione simile, frequentava il terzo anno della scuola media, aveva conosciuto un ragazzino che veniva sempre preso di mira, un giorno capitò che il ragazzo assistette proprio all'aggressione nei confronti di questo ragazzino, un pò gracilino con degli occhiali molto grandi e spessi al quale piaceva solo leggere; I due bulli che lo stavano aggredendo erano molto più grandi e forti, gli rubarono il portafoglio sbattendolo contro il muro, lo immobilizzarono e lo presero a pugni. Kakeru non potè più resistere ed intervenì; prese uno dei due da dietro colpendolo alla schiena, l'altro intervenne sferrando un pugno dritto contro Kakeru, lo colpì al naso che cominciò a sanguinare, quando si rialzò il ragazzo evitò il secondo pugno e lo colpì con un pugno a sua volta da sotto il mento verso l'alto facendolo cadere a terra, nel frattempo il ragazzo che era stato colpito alla schiena si rialzò e bloccò al collo Kakeru tenendolo stretto. Kakeru cercò di divincolarsi la presa era forte, allora d'istinto tirò indietro il gomito contro lo stomaco del suo assalitore, il ragazzo si inginocchiò a terra dolorante tenendosi l'addome. All'improvviso si sentì la voce di uno dei professori che si dirigeva proprio verso di loro; vennero convocati tutti in presidenza, ma fu espulso solo Kakeru per aggressione, uno dei due bulli era il figlio del preside e se la cavò con una nota di demerito insieme al suo amico, il ragazzino aggredito non riuscì a testimoniare per la paura di ripercussioni, affermò solo di essere stato coinvolto accidentalmente nella rissa. 

Quella storia viaggiò per tutta la scuola tuttavia non circolò la verità, la vicenda era stata stravolta nonostante il ragazzo avesse raccontato tutto ai professori e ai suoi amici, la versione ufficiale che ne uscì fu quella di una scazzottata tra ragazzi e che Kakeru iniziò per primo. Da quel momento i pettegolezzi non li tollerava, quello che lesse sul giornale lo irritava, credeva che mettere in giro determinate voci poteva creare problemi alle persone coinvolte, sapeva cosa volesse dire, sapeva cosa aveva fatto lui per cambiare la sua reputazione, e aveva subito l'espulsione dalla scuola di Karate per quella vicenda. 

I suoi amici sapevano cosa era successo e avevano sentito la sua versione, avevano anche assistito alla sofferenza del loro amico, e capivano perché quel giornalino per quanto fosse un'insieme innocente di pagine ed inchiostro potesse portare problemi, si ammutolirono.

"Ragazzi ai vostri posti... grazie!"-entrò il professore per iniziare la lezione.

All'intervallo Minako si dirigeva all'ultimo piano per mangiare in pace, si arrampicò fin sopra il tetto dell'edificio che affacciava sulla terrazza, si sedette e mangiò il pranzo preparato dal fratello. L'aria era più fresca a quell'altezza, finì il suo pranzo e si sdraiò al sole, aveva intravisto il giornale della scuola e l'articolo non l'aveva toccata per nulla, non aveva intenzione ne di negare ne di dare spiegazioni.

"Kakeru devi lasciar perdere di parlare con quella ragazza, potresti essere coinvolto in guai seri!"-si sentì la voce di una ragazza dalla rampa delle scale.

"Honoka...non sto dicendo che siamo amici o altro però smettere di salutare una persona solo perché a scuola circolano voci sul suo conto lo trovo esagerato!"-rispose il ragazzo-"Tu e Takumi non avete smesso di parlarmi per quello che dicevano sul mio conto!"

"Questo è vero ma noi ti conosciamo e sappiamo che tipo di ragazzo sei! Lei tu non la conosci..."

Minako aveva sentito tutto, non capiva perché quel ragazzo che conosceva appena si preoccupasse per lei, aveva voluto isolarsi proprio per non essere coinvolta con nessuno e parlavano di lei più di quanto volesse.

"Il pregiudizio è proprio ciò che crea incomprensioni e malelingue e io non ho intenzione di farmi influenzare da voci perché so cosa si prova ad essere penalizzato e ferito dalle bugie!"-disse con sguardo serio Kakeru; Minako sbarrò gli occhi, e Honoka abbassò lo sguardo, dopodiche si rivolse all'amico:

"Va bene... se la pensi così sappi che io ci sarò sempre e comunque, siamo amici e potranno dire ciò che vogliono su di te, io non ti abbandonerò! Conta pure su di me!"-esclamò Honoka alzando il pollice sorridendo.

Kakeru ricambiò il sorriso e guardò la ragazza scendere le scale per tornare in classe, rimase lì per un pò; Minako era sempre lì sul tetto ed era rimasta colpita dalle parole del ragazzo; decise di affrontarlo per allontanarlo l'ultima volta. Scese le scalette che portavano sulla terrazza e attirò l'attenzione del ragazzo:-"Te l'avevo detto non è vero..."-esclamò Minako-"Se mi giri attorno passi guai!"

"Suzuki..."

"Non sentirti in dovere di dimostrare il contrario agli altri, quelle che circolano resteranno voci e prima o poi non se ne sentiranno più."

"Suzuki a te non fa nessun effetto l'articolo in prima pagina?"-chiese Kakeru

Il sole batteva sulla terrazza, una brezza piacevolmente fresca illuminava la ringhiera che metteva in sicurezza il perimetro esterno della terrazza, Minako aveva poggiato la mano sulla rete, e guardava fuori in lontananza un'area della città che si poteva vedere, il vento le soffiava tra i lunghi capelli e il rosso vivo delle ciocche era illuminato dai raggi di sole. Kakeru era ad un metro di distanza, aveva gli occhi leggermente socchiusi a causa della luce forte.

"Dopo quello che ho passato... ho avuto dei problemi più gravi di un articolo copiato ed incollato da vecchi giornali..."-socchiuse gli occhi e poi riprese, girandosi verso Kakeru-"Devi starmi lontano per il tuo bene, le persone sanno essere molte cattive, anche se io ho conosciuto di peggio."

"Sei davvero molto strana..."-fece una pausa-"Eri tu non è vero?! Tu mi hai salvato dall'incendio quella sera...mi hai sollevato da terra e portato fino all'uscita ne sono sicuro!"

Minako guardò il ragazzo-"Sul serio...stammi lontano!"-concluse lasciando la terrazza.

Kakeru la guardò andare via, all'improvviso una scarica elettrica colpì la rete di sicurezza emettendo scintille e forti schicchere continue, la corrente raggiunse il ragazzo che lo colpì al braccio sinistro, a causa della scossa cadde a terra sopportando a malapena il dolore.

"Urghh!!"-lamentò Kakeru-"C-Che diamine succede?"

Sul bordo all'estremità alta della rete una figura che sembrava un ragazzo comparve poggiando entrambe i piedi dove le scosse di energia erano più vive, non ne subiva i colpi, e non sembrava umano.

"Tu conosci una ragazza dai capelli rossi come il sangue?"-disse lo strano ragazzo incappucciato-"Rispondi!"

Kakeru non riusciva a vedere con chiarezza aveva la luce diretta del sole negli occhi e il dolore al braccio era intenso, cercò di allontanarsi strisciando indietro sul pavimento della terrazza, il ragazzo voleva una risposta e sguainò la sua enorme spada puntandola contro di lui, stava per attaccarlo ma in un attimo Kakeru si ritrovò dalla parte opposta in cui la spada era penetrata nel pavimento che causò un'enorme crepa. Una mano stringeva la camicia del ragazzo mantenendolo addosso al muro, in piedi. Minako era intervenuta in tempo prima che si consumasse la tragedia. 

"Devi correre via di qui...ce la fai?"-disse Minako-"VAI!"

Kakeru raccolse le proprie forze e si diresse verso la rampa delle scale, dietro di lui lo seguiva Minako che raggiunse l'allarme anti-incendio, fece in modo che dando l'allarme tutte le persone all'interno dell'edificio potessero uscire incolumi, e lo attivò.

"Fai uscire tutti! Dai l'allarme!"-disse Minako, lo lasciò lì e tornò alla rampa delle scale per raggiungere la terrazza.

"Suzuki!! T-tu cosa farai?"-chiese il ragazzo tenendosi il braccio.

Minako guardò il ragazzo per un momento e poi corse su, Gosuto era spuntato in cima alle scale e agitato chiese a Minako cosa stesse succedendo:

"Non lo so neppure io ma in pieno giorno non me lo sarei mai aspettato...ha colpito un ragazzo potrebbe far del male a tutti devo eliminarlo il prima possibile."

"Ma come farai il suo corpo emana continue scariche di elettricità..."

"Ancora non lo so, improvviserò!"-arrivò alla terrazza il demone la stava aspettando

"Gosuto..."-bisbigliò la ragazza-"Serve l'isolante...gomma, tanta gomma!" 

"Ricevuto!"

Il demone guardò la ragazza impugnò stretto il manico della spada e disse:-"Capelli rossi? Ti ho trovata! Sei tu quella che cercavo...devo eliminarti!"

Il suo braccio si ricoprì di elettricità si apprestò ad attaccare la ragazza, con velocità Minako riuscì a schivare l'attacco, ma non potè contrattaccarlo in modo efficace, non aveva armi con lei.

'Serve qualcosa che lo indebolisca...devo pensare in fretta!'

Guardò velocemente l'ingresso della terrazza, pensò di correre dentro e portarlo all'interno in modo da avere più possibilità di evitare che la colpisca con l'elettricità. Il demone protese il braccio nella sua direzione e scagliò una serie di scariche, Minako evitò le prime due ma la terza le colpì la gamba.

"Urghh! Dannazione!"-il dolore era forte fece fatica a rimettersi in piedi.

Il demone partì per un secondo attacco...

Continua... 

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Capitolo 11
*** Inazuma ***


 

Capitolo 11

Inazuma

L'allarme antincendio scattato aveva allarmato tutto il corpo studentesco, la preside ordinò al personale docente di organizzare tutti gli studenti e accompagnarli senza agitazioni fuori il più in fretta possibile. Kakeru aveva raggiunto i suoi amici, aveva detto loro di uscire stava per seguirli ma non voleva lasciare quella strana ragazza in balia di quel essere; si nascose in un sottoscala aspettò che tutti uscirono e corse nella direzione della rampa di scale che portava alla terrazza. Nel corridoio che stava percorrendo si ricordò che in infermeria c'era sempre un estintore, era l'unica idea che gli era venuta in mente, non aveva tempo per pensare, lo sganciò dal piedistallo e con fatica, a causa del dolore al braccio, se lo portò dietro.

Minako aveva schivato le prime due scosse dell'attacco, ma la terza non riuscì e la prese in pieno sulla gamba destra, il colpo la fece cadere e un dolore le pervase tutta la gamba fino allo stomaco. Il demone era in procinto di attaccarla di nuovo, si avvicinò con una velocità impressionante, Minako pensò a come evitare un altro attacco ma in un attimo sembrava che non ce l'avrebbe fatta. 

Dal nulla una nube bianca esplose addosso al demone che lo respinse per una decina di metri, le scosse erano cessate per il momento, il demone tossì a causa della sostanza bianca, che aveva preso possesso del suo corpo, si guardò le mani non riusciva a emettere più elettricità, guardò nella direzione di Minako, davanti a lei un ragazzo con in mano l'estintore puntato ancora contro di lui, e poi con un salto fuggì scavalcando la rete di protezione. 

"Coff coff coff coff è andato via coff..."

"Tu?!"-esclamò Minako, era riuscita ad alzarsi, e appoggiata al muro in piedi aveva riconosciuto Kakeru di fronte a se, il ragazzo aveva appena colpito il demone con il getto di schiuma chimica dell'estintore.

"Urghh!"-Kakeru si inginocchiò lasciando cadere l'estintore, il braccio gli faceva davvero male.

"Tu sei pazzo!!...Perché sei tornato indietro? ti avevo detto di uscire!!"

"Non potresti semplicemente dire grazie...ugh!"-rispose il ragazzo

"Mina!! Stai bene? oh..."-esordì felice Gosuto, poi si accorse che non era sola.

"Dannazione..."-Minako zoppicò vicino a Kakeru, il ragazzo si teneva la spalla come se stringendola potesse liberarsi dal dolore;

"Fammi vedere!"-disse Minako

Scoprì la spalla aprendo la camicia del ragazzo, le scosse gli avevano provocato delle lievi bruciature, per gran parte della spalla e del braccio, doveva portarlo giù e chiedere aiuto, doveva anche pensare a come giustificare quell'ustione. 

Accertatisi dell'assenza dell'incendio il corpo docenti fece tornare in classe gli studenti, Minako e Kakeru vennero trovati nel corridoio, la ragazza coprì il suo zoppicare più che poteva ma fu comunque accompagnata in infermeria insieme al ragazzo, successivamente sarebbero stati convocati nell'ufficio dalla preside.

"Ragazzi cosa avete combinato?"-chiese l'infermiera

"É stato un incidente...la rete era carica di elettricità!"-rispose Kakeru, guardando Minako.

"Fortunatamente la tua ferita non è così grave come pensavo, ora ti sto applicando una pomata per stimolare le cellule alla guarigione, quando esci da scuola fatti accompagnare all'ospedale per accertamenti."-disse l'infermiera spalmando la pomata sul braccio del ragazzo.

Minako aveva già la fasciatura al piede, sapeva come prendersi cura delle sue ferite, aveva applicato la pomata e fasciato il suo piede. 

"Infermiera Hikari mi dispiace interromperla ma una ragazza è svenuta nel corridoio potrebbe seguirmi?!"-si affacciò un professore.

"Arrivo! dovrei solo fasciare la spalla al ragazzo...uhm Minako tesoro visto che ti sei fasciata da sola mi faresti questo favore?"-chiese Hikari dando la scatola con i rotoli di fasciatura alla ragazza.

"Ma io..."-non fece in tempo a parlare che l'infermiera era già fuori dalla porta.

Minako visibilmente a disagio con la scatola in mano guardò Kakeru che in imbarazzo la stava fissando, rassegnata Minako cominciò a srotolare la fasciatura, appoggiando l'estremità sulla spalla e passandola intorno all'area interessata, coprì abilmente la ferita.

"Non sei costretta a farlo..."-Kakeru ruppe il silenzio-"Posso farlo da solo!"

"Potevi dirmelo prima, ti passavo volentieri la scatola..."-rispose Minako poi rimase in silenzio per un breve momento, sospirò e riprese-"...Quello che...insomma...quello che hai fatto prima......grazie..."

Kakeru sbarrò gli occhi rivolse lo sguardo alla ragazza sorpreso da quel 'grazie' improvviso, Minako legò la fasciatura in modo da non aprirsi al primo movimento del braccio.

"Senti Suzuki...ma chi diamine era quel pazzo sulla terrazza?"

"Quello che ci ha attaccato non era un umano...o almeno non lo è più...puoi definirlo un demone!"-continuò la ragazza riponendo la scatola nel mobiletto, poi si sedette accanto al ragazzo.

"M-mi stai dicendo che...quello che...era un...stai scherzando vero?"

Minako non rispose guardò Kakeru negli occhi con sguardo serio,-"É difficile da credere ma non te l'avrei detto se non fossi rimasto coinvolto anche tu..."

"Aspetta mi stai dicendo che..."-si fermò per un attimo poggiando la mano destra sulla spalla ferita-"Che esistono davvero?"

"uhn!"-annuì la ragazza

"Pazzesco..."-non riusciva a crederci Kakeru

"Una creatura che prima era un umano, morto in circostanze violente o dolorose... e da quello che ho potuto capire... i poteri di cui sono provvisti sono la causa della loro morte..."

"...Quindi a rigor di logica...sarebbe morto folgorato dato le scosse che lo ricoprivano..."-disse Kakeru riabbottonandosi la camicia.

"Esatto...ma non so perché mi cercasse...è stato strano perfino che lo facesse così alla luce del sole, di solito aspettano la notte..."

"Come mai sei così informata? E perché quel...demone?! Cercava proprio te?"

"...io..."

"Ragazzi...potete recarvi in presidenza vi attendono la preside e la vice-preside!"-l'interruppe la professoressa di lettere.

I due si recarono in silenzio verso la presidenza, Minako zoppicava aveva il passo lento, Kakeru manteneva la stessa andatura per non lasciarla indietro, arrivati davanti la porta bussarono.

"Avanti!"

I due ragazzi entrarono, si fermarono a pochi metri dalla grande scrivania dell'ufficio, la luce del giorno irradiava tutto il mobilio della stanza, per questo erano state abbassate le persiane all'altezza del computer, per evitare che lo schermo non si vedesse bene a causa del riflesso; la vice-preside con le braccia conserte e sguardo severo li osservava aspettando la parola della preside Futaba.

"Buongiorno ragazzi..."-accolse i due-"Allora...vorrei sapere cosa è successo stamane e vorrei sapere perché voi due non siete usciti dall'edificio insieme ai vostri compagni!"

Kakeru prima di parlare guardò Minako e subito alzando lo sguardo verso la preside prese parola:-"Preside Futaba..."

"Sono stata io a far scattare l'allarme!"-intervenne Minako

"Cosa?"-esclamò Kakeru

"Davvero Suzuki?"-chiese la preside

"Ma è inaudito!"-esordì la vice-preside

"Sì..."

"Per quale motivo?"

"..."

"Perché sono rimasto ferito sulla terrazza...!"-intervenne Kakeru 

"Capisco..."-rispose Futaba

"Preside mi auguro che lei prenderà dei seri provvedimenti nei confronti di questa ragazza!"

"...ragazzi sapete che sono costretta a punirvi per questo falso allarme?!"

"Uhn!"-annuirono entrambi.

"Ok...vi punirò con delle ore extra a scuola da trascorrere in biblioteca a riordinare l'ala dei libri presi in prestito da ricatalogare, poi eseguirete le pulizie delle vostre aule da soli per la durata di un mese, inoltre nel fine settimana dovrete venire qui e togliere tutte le erbacce del giardino sul retro della scuola..."-così emise il suo provvedimento la preside

"Ma preside non mi sembra abbastanza, ci vuole una bella sospen..."-non riuscì a finire la frase.

"IO! Io non vi sospenderò...solo perché l'allarme è stato attivato per recare soccorso, anche se sarebbe bastato aver chiesto aiuto...per il momento potete andare, la vice-preside avviserà i vostri docenti delle vostre future mansioni. Tra un mese vi convocherò di nuovo e deciderò se revocarvi la punizione..."-aggiunse la preside-"Ora tornate pure nelle vostre aule."

I due come di consueto fecero l'inchino per salutare, uscirono dall'ufficio, e chiusero la porta dietro di loro, un grande sospiro venne emesso da entrambi i ragazzi:-"Te l'avevo detto...che dovevi starmi alla larga..."-disse Minako 

"In questo caso non me la sono propriamente cercata, non credi?"-rispose Kakeru

"Rivolgimi la parola solo se strettamente necessario!"

Detto ciò la ragazza si voltò dirigendosi verso le scale per tornare in classe, Kakeru era veramente irritato da quell'atteggiamento, decise di non pensarci e rientrare anche lui in aula.

In un palazzo da demolire, non lontano dalla scuola, il silenzio era interrotto solo dai lamenti di un individuo ricoperto interamente da una sostanza bianca, era il demone che aveva attaccato Minako, che cercava di ripulirsi da quella sostanza schiumosa che si era seccata sui vestiti del demone. 

"Maledetto umano!"-digrignò i denti-"la prossima volta li ucciderò entrambi!"

Da dietro ad una colonna nascosta c'era Ningyou il demone che aveva affrontato la sera prima, stava controllando il demone dei fulmini da lontano per tenerlo d'occhio. Da quando non era più ai comandi di un altro demone, la ragazzina si era messa in testa che voleva la città per se solo per far sapere che chiunque volesse prenderne possesso avrebbe dovuto vedersela con lei. Osservava il demone anche per capire come potesse fermarlo, pensò che avrebbe dovuto aspettare il momento giusto per colpire e neutralizzarlo.

"Ci rivedremo presto..."-bisbigliò Ningyou scomparendo nel nulla 

Passi lenti e pesanti echeggiavano nell'area alle spalle del demone, si fermarono ad una decina di metri da lui:-"Allora non sei riuscito a portarmela non è vero?"

Il demone incappucciato impegnato a pulire i suoi vestiti si girò solo per guardare brevemente chi fosse arrivato poi tornò a ripulirsi:-"Già...la ragazza aveva un amico!"

"Ahahahahah...quindi un umano ti ha messo in difficoltà?!"

"No questa sostanza bianca lo ha fatto!"-digrignò i denti-"Non riesco ad usare il mio potere!"

"Devo occuparmene da solo allora?"

"No!! Devo solo ricaricarmi...ti porterò la ragazza e ucciderò il suo amico!"

"Uhm...Ti darò un'ultima possibilità, dopo di che me ne occuperò io di persona, dall'alto fanno molte pressioni!"

Dato l'ultimatum al demone, si dileguò in una distorsione di oscurità; il demone finì di scrollare gli abiti si alzò e si diresse a ovest della città, in una zona più a nord, dove si ergeva una delle tre centrali elettriche più importanti.

"Bene è ora di ricaricarmi!"

La centrale era situata in una zona lontana chilometri dall'area residenziale, e il demone aveva intenzione di riacquistare tutta l'energia persa, scese in un'area buia per non farsi vedere, si guardò intorno e scelse uno dei pannelli, poggiò la mano sulla cabina più vicina e iniziò ad assorbire una gran quantità di elettricità. La mano che prendeva energia e la distribuiva al corpo emanava una luce giallo-azzurra, ed il flusso che penetrava nel corpo rendeva visibile le venature del sistema linfatico con un colore rosso, il demone sentiva rifluire energia dentro di lui, decise di non smettere fino a che non avesse assorbito più elettricità possibile. 

"Perfetto! Ne assorbirò una quantità infinita...e poi andrò a cercare quella ragazzina!"

All'uscita da scuola Minako, venne circondata da quattro ragazze, erano di almeno tre classi diverse, intorno a loro degli studenti si fermarono a guardare.

"Ehi Gaijin vorremmo scambiare due parole con te..."-disse una ragazza con i capelli tinti di biondo.

"Non ho nulla di cui parlare..."-rispose Minako

"Ti sbagli"-intervenne un'altra ragazza-"Sappiamo quello che hai combinato oggi! É rimasto ferito Seishin e tu centri qualcosa!"

Minako le guardò scocciata, era davvero stanca, non aveva nessuna intenzione di giustificarsi:-"Spostatevi... ora!"

"Cos'è c'è una festa qui?"-esordì una vocina

Tutte e quattro le ragazze si girarono, una ragazzina con la divisa delle scuole medie agitava la mano in alto per attirare l'attenzione:-"Minako-san!!!! Ti ho trovata subito che bello!!"-esclamò la ragazzina, Mayumi Seishin, era venuta a prendere il fratello a scuola, solo per incontrare Minako; appena si spostarono le quattro studentesse, Mayumi le corse incontro aggrappandosi al braccio piena di entusiasmo.

"Mi fai compagnia devo aspettare Kakeru!"-chiese la ragazzina tutta speranzosa

"Cosa? E perché dovrei?"-esclamò scocciata Minako

"Perché mi sei simpatica sciocchina! Dai vieni sediamoci e aspettiamolo!"-costrinse la ragazza a sedersi sugli scalini nei pressi dell'entrata dell'edificio davanti gli occhi increduli delle ragazze che l'avevano appena circondata, decisero così di lasciar perdere e andarono via.

"WOW! Quante amiche che hai!"

"N-non sono mie amiche!"

"Ah no?!"

"Lascia stare...che ci fai qui e perché non mi lasci il braccio?"

"Sono venuta a prendere mio fratello la preside ha chiamato mia madre ma è ancora in ufficio e mi ha chiesto di vedere come sta Kakeru!"

"uh..."

"Oggi a scuola ho raccontato di quando mi hai salvato da quei teppisti ed erano tutti entusiasti! Tranne un mio compagno di classe, che tra l'altro mi sta molto antipatico...lui non credeva a tutta la vicenda mi ha dato della bugiarda e io gli tirato un calcio sullo stinco!"

"..."-'Ma quanto parla questa ragazzina, e perché di tutti dovevo incontrarla proprio io!'-pensò, era troppo stanca per irritarsi.

"Ah eccolo!! Oniisan!"

Kakeru si stava sistemando la sacca sulla spalla sana, quando si accorse della voce squillante della sorella, che si era alzata dagli scalini di fronte a lui. Accanto vide Minako con espressione visibilmente scocciata; si avvicinò alle due, Mayumi gli si appese al collo, risvegliando un pò di dolore alla spalla.

"Oh scusa, scusa dimenticavo...Oniisan come stai?"

"Stavo meglio prima ugh..."

"Hai visto? Minakosan mi ha fatto compagnia mentre ti aspettavo!!"-sorrise Mayumi

"Mi hai praticamente costretta..."-mormorò la ragazza, lo sguardo mostrava quanto fosse d'accordo 

"Minakosan facciamo la strada insieme dai!!"-chiese speranzosa Mayumi

"Non sei costretta Suzuki...Mayumi non essere insistente!"

Mayumi guardò Minako, usando lo stesso sguardo che usava per ottenere ciò che voleva, con la ragazza non funzionava molto, lei manteneva lo stesso sguardo freddo e scocciato, ma pensò che comunque avrebbero percorso la stessa strada ed era troppo stanca per discutere, si diresse verso il cancello senza dire una parola, e stranamente la ragazzina lo prese per un sì; dietro di loro divertito si incamminò anche Kakeru.

"Allora Oniisan non sei molto fortunato ultimamente...ti fai sempre male!"

"Già...meglio non parlarne"-sbuffò Kakeru dirigendo lo sguardo a Minako

"Minakosan ma come mai cammini così?"

"uh?...Ho preso una storta..."

La strada sembrava più lunga del solito, il viaggio in treno, l'aveva stancata più di quanto non fosse già; Mayumi non faceva altro che parlare, sembrava quasi che non avesse potuto parlare per tutto il giorno e avesse aspettato quel momento per tirare fuori tutto ciò che aveva da dire. Minako lasciò finalmente i due davanti la strada che portava alla loro casa:

"Minakosan!!! Ci rivedremo vero???"-gridò Mayumi

"..."

A Kakeru scappò un sorriso, era molto divertito dall'espressione spazientita della ragazza alle richieste della sorella, lo avevano distratto dalla dura giornata che aveva passato, e sembrava che anche Minako si fosse distratta;

"Ci vediamo a scuola Suzuki!"

"uh..."-annuì la ragazza.

Avrebbe voluto farle molte domande su tutta la faccenda, ma con la sorella davanti non poteva, pensò che avrebbero avuto molto tempo da passare insieme a causa del provvedimento della preside e lì le avrebbe chiesto tutto ciò che avesse in mente. Fino a quel momento non aveva mai creduto all'esistenza di demoni, non credeva a nessuna creatura sovrannaturale, tuttavia quello che lo aveva ferito sulla terrazza non era una persona comune e se quello che Suzuki aveva detto era vero...i demoni esistevano eccome.

Continua...

 

   

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Capitolo 12
*** Inazuma (La maledizione) ***


Capitolo 12

Inazuma (La maledizione)

Minako era tornata a casa, si era cambiata la fasciatura ed era riuscita, l'amico Gosuto la seguiva ma senza chiederle nulla, la vedeva chiaramente nervosa; i due andarono alla bottega di Reika e sua zia. La ragazza bussò alla porta:-"Sakuranbo! Come stai?"

Minako entrò velocemente:-"Reika! devo assolutamente parlare con lei!"

"Deve tornare ancora da scuola, accomodati a momenti sarà a casa...Ma come mai sei così agitata cosa è successo?"

Minako fece un respiro e poi raccontò dell'attacco a scuola e il coinvolgimento di un ragazzo, "Ma questo è grave! Sei ferita?"

"Niente di importante ma ho assolutamente bisogno dei poteri di tua nipote, non te lo chiederei se non fosse importante lo so che Reika si sente male usandoli ma devo assolutamente anticipare quel demone!"

"Capisco...dimmi questo demone...hai detto che emana elettricità giusto?"

"Uhn..."

"Bene perché ho un paio di cose da parte che potrebbero esserti utili...Torno subito"

"Mina ma...ce la farai ad affrontare quel demone? Se ti tocca sei morta! Le scosse sono pericolose non ne puoi sopportare la potenza!"-chiese Gosuto dopo aver ascoltato la conversazione.

"Non ho alternative...sono stata costretta a rivelare a quel ragazzo che un demone ha cercato di ucciderlo per chissà quale motivo! Non dovevo coinvolgere nessuno eppure non è andata proprio come mi ero ripromessa..."-strinse i denti e poi esclamò-"Quel demone devo eliminarlo il prima possibile!"

"Per caso...ti stai affezionando a quel ragazzo e sua sorella?"-chiese sospettoso Gosuto

"Non sai di cosa stai parlando...è una scocciatura dover parlare con quei due! Ma lui mi ha salvato stamane, e sono in debito!"

Il campanello della bottega suonò all'apertura della porta, era Reika che tornata da scuola vide Minako in piedi ad aspettarla.

"Minako mi aspettavo fossi qui, e so perché sei venuta ma non credo di poterti aiutare..."-disse Reika

"Non potresti provare lo stesso? ho bisogno di sapere dove posso trovare quel demone!"

"...mi dispiace...ho visto nella visione l'attacco di stamane, per questo sono svenuta per mezz'ora subito dopo...ma è come se avessi un blocco!"

"Dannazione..."

"Tesoro eccomi...ciao Reika sei tornata!"-annuì la ragazza alla zia-"Allora Sakuranbo questo che ho in mano è un bracciale antistatico, ma non è uno di quelli da commercio è molto più potente, assorbe scariche davvero potenti...l'unica pecca è che dopo tre volte che assorbe deve riprendersi quindi non funzionerà per almeno 5 minuti."

"Ok..."

"Passiamo a questo..."-disse prendendo un talismano con una catenina-"Questo amuleto ha una pietra che blocca l'energia...il materiale di cui è fatta è un misto di pietre povere di minerale di ferro, chi l'abbia concepita è sconosciuto, ma i suoi effetti sono reali e provati, quindi indossala!"

"In ultimo questo è un bastone di un 1,80 cm circa è stato costruito in legno è molto pesante ma almeno non subirai scosse attaccando quel demone!"-concluse 

"Minako...io cercherò di interrogare le carte...sperando di riuscire a scoprire qualcosa!"-esclamò Reika.

"Grazie!"-rispose Minako-"Ma speriamo di concludere la faccenda il prima possibile!"

La ragazza lasciò la bottega, portandosi gli oggetti antichi con se, Gosuto era preoccupato per la sua amica, pensò che poteva solo assisterla ed aiutarla il più possibile.

Kakeru era uscito, per andare a parlare con il suo insegnante di Karate per avvertirlo che non avrebbe partecipato per un certo periodo di tempo alle sue lezioni, a causa dell'incidente alla spalla. Aveva lasciato la palestra un pò giù di morale, aveva dovuto rinunciare alla disciplina per l'episodio avvenuto l'anno prima ed ora doveva aspettare ancora prima di poter riprendere a frequentare.

"Cavolo...ancora non ci credo!"-si toccò il braccio sinistro, faceva ancora male-"Speriamo guarisca presto!"

Quando alzò lo sguardo verso la strada qualcuno lo stava fissando immobile, due occhi di un blu acceso lo scrutavano attentamente trasmettendo una sensazione glaciale nel petto del ragazzo. Il terrore aveva preso possesso del suo corpo, e dopo poco riconobbe il demone in quella figura che lo fissava, ora però non riusciva a muoversi avrebbe voluto chiedere aiuto, ma le gambe non ne volevano sapere di muoversi.

"Tu sei quello che mi ha colpito con quella sostanza estinguente giusto?...Sì sei tu!"-disse con un ghigno malvagio.

Caricò le mani di fulmini continui e si apprestò ad attaccare il ragazzo.

"Prima te la vedrai con me!"

Il colpo del demone fu fermato da una ragazzina dai capelli biondi, vestita di rosa che si parò davanti a Kakeru, il ragazzo era incredulo, ma almeno per il momento era ancora vivo.

"Sei di nuovo tu eh!"-disse il demone con il cappuccio

"Già, sei ancora in circolazione...non ti è bastata la lezione dell'ultima volta?"-esordì Ningyou

"Se non ricordo male eri tu quella stesa a terra quando me ne sono andato..."

"Smettiamola di chiacchierare! Perché te la prendi con questo umano? Lui è il mio schiavo!"

"Eh??"-Kakeru alzò un sopracciglio incredulo

Il demone la guardò sorpreso-"Schiavo? Non sei la padrona della città!"

"Ti sbagli sono io che dirigo i fili quì, tu sei l'intruso!"

"Certo...credilo pure!"-detto ciò il demone attaccò con una saetta Ningyou, la ragazza riuscì ad evitarla, cercando di contrattaccare, estrasse tre aste dalle dita le lanciò nella direzione del demone, che riuscì ad evitarle, le servivano solo come diversivo per poterlo attaccare alle spalle:-"Invidia ora!!"-bloccò il demone per le braccia e dal nulla sbucò una delle sue bamboline che lanciò un'ondata di ghiaccio, l'attacco stava per andare a segno, ma un'enorme scarica elettrica uscì dal corpo del demone che colpì in pieno Ningyou e la bambolina che furono scaraventate lontano, l'ondata di ghiaccio fu sgretolata in un attimo e si sparse come grandine su tutta l'area circostante, Kakeru si coprì con le braccia il viso.

Al centro della strada c'era il demone immobile che respirava affannato, si riprese e guardandosi intorno esclamò:-"Non sei molto forte ragazzina...le tue aste di metallo non ti aiuteranno con le scariche di elettricità mortale!! Ed ora se permetti devo eliminare questo umano!"

Kakeru si era appena tolto le braccia dal viso e a malapena si accorse del demone che stava arrivando, venne preso per il collo della maglia e alzato in alto con un solo braccio, il ragazzo si divincolava senza riuscire a sfuggire da quella presa.

"Ugh!! L-lasciami!"

"Ora morirai!"

"Lascialo!!"-si sentì una voce gridare e un taglio netto comparì sulla schiena del demone, talmente doloroso da fargli lasciare la presa, Kakeru cadde rotolando a pochi metri dal demone, fu poi trascinato per la maglia lontano e messo in piedi, la persona che lo aveva trascinato era Minako-"Vai!! Corri il più lontano possibile e non guardarti indietro!!"-urlò la ragazza. Minako era stata avvertita da Reika, subito dopo aver lasciato la botteghina, la ragazza aveva avuto la sensazione che il demone fosse nei pressi della strada vicino al canale, chiuse gli occhi per concentrarsi e una visione diede l'informazione che cercava, si riprese e chiamò immediatamente Minako dicendole dove fosse esattamente il demone.

La ferita inferta stava facendo scendere copiosamente il sangue e nel demone la collera stava prendendo il sopravvento. Si circondò di scariche elettriche e attaccò Minako la quale prontamente lo bloccò con il bastone donatogli dalla zia di Reika. Le scosse non raggiungevano Minako fortunatamente, contrattaccò spingendo con forza il bastone, allontanando il demone, poi ripartì lanciando l'estremità del bastone verso le gambe dell'avversario, ma non riuscì a colpirlo. 

"Perché non sei venuto a cercare direttamente me? Lui non centra nulla!"-disse Minako restando in posizione di difesa.

"Sarei venuto subito dopo averlo ucciso!"-ridacchiò il demone-"Ma visto che sei venuta tu da me...sarà ancora più soddisfacente!"

I due si fissarono, Kakeru non era riuscito ad allontanarsi molto, si fermò e guardò dietro, a terra vide la ragazzina demone, avrebbe voluto lasciarla lì, era anche lei un demone non avrebbe dovuto preoccuparsene, però lo aveva salvato nonostante tutto. Tornò indietro sollevò la ragazza portando il suo braccio sulla spalla. La trascinò dietro ad un muro e la posò a terra con la schiena addosso alla parete di mattoni.

Sulla strada invece lo scenario si faceva più pericoloso Minako impugnava il bastone di legno ma non riusciva a colpire in modo efficace il demone che non sembrava avesse accusato per nulla la ferita dietro la schiena. 

'Come posso eliminare questo tizio...pensa Minako pensa'

Lanciò una delle ampolle contenente la polvere viola nella direzione del demone, che schivò prontamente, ma le diede il tempo di attaccarlo di sorpresa, pensò di poter colpire il demone, ma non si aspettò la velocità notevole dell'essere, che fermò il bastone e con la sua mano destra raggiunse lo stomaco della ragazza coperto dal suo cappotto colpendolo con una scarica elettrica. Minako finì addosso ad un muro cadendo a peso morto a terra, il demone si avvicinò lentamente, sembrava divertito dal risultato;-"Peccato che non possa ucciderti, sarebbe divertente poter giocare con te"-prese il colletto della giacca di Minako e la sollevò portandola alla sua altezza-"Alcuni ti vogliono per divertirsi e mi pagano per portarti da loro per cui...UGHH!!"-il demone sbarrò gli occhi, Minako riprese i sensi, si ritrovò a guardare il demone negli occhi.

La mano del demone lasciò cadere la ragazza, la quale cadde sulle ginocchia e cercò di staccarsi l'asta; Minako si alzò in piedi tenendosi l'addome, dietro di loro c'era Kakeru che sosteneva Ningyou che manteneva l'asta di metallo nel corpo del demone.

"Voi non potete fermare l'ira di Inazumaaaaa!! Ora morirete tutti!"-gridò il demone.

"Ah...anf...anf...io non credo!"-rispose Minako che spaccò l'ampolla di fuoco viola addosso al demone, il quale si accasciò a terra.

Ningyou perse il potere sull'asta conficcata nel demone e cadde anche lei senza forze, Kakeru fu trascinato a terra, lasciò il demone e poi si rialzò, Minako si allontanò dal fuoco scaturito dall'ampolla, si diresse verso i due ragazzi:-"Perché diamine sei tornato?? Ma che razza di pazzoide sei?"-inveì contro Kakeru. 

Il demone stava per perire sotto l'effetto dell'ampolla ma mosse la mano sinistra nella direzione di Minako, la ragazza se ne accorse sollevò il bastone ,ma la scarica si diresse verso Kakeru che lo colpì in direzione della fronte quasi come una proiezione del demone stesso in elettricità, che scaricò una serie di scosse sul ragazzo. Davanti gli occhi increduli di Minako che tentò di disperdere l'elettricità con il suo amuleto, dopo pochi secondi l'energia svanì e Kakeru si accasciò al suolo privo di sensi.

"SEISHIN!"-gridò Minako

Il demone bruciò del tutto, e rimase solo la polvere di lui, Ningyou si riprese e accanto a lei Minako stava cercando di rianimare Kakeru che aveva subito un duro colpo, poi prese il cellulare:"...Zia!! Ho un problema! Ho bisogno di te!"

Erano passati due giorni dall'accaduto, ed una giornata di Aprile era iniziata con la pioggia, il cielo era scuro e il temporale si alternava con una leggera pioggia. L'ospedale sembrava ancora più triste con il maltempo, sul comodino un vaso di fiori con un biglietto di auguri per una buona guarigione e accanto un amuleto della salute preso al tempio shintoista poco fuori la città, regalati dai suoi compagni di scuola. Erano anche due giorni che Kakeru non apriva gli occhi, le sue condizioni sembravano essere stabili, ma non si svegliava; la proiezione di elettricità che lo aveva colpito, lo aveva lasciato a terra in preda a rantoli e convulsioni, ma stranamente era sopravvissuto; 

Mariko era andata a controllarlo, lo aveva fatto ricoverare con urgenza e lo aveva visitato lei per prima, aveva constatato che nonostante il duro colpo non aveva lesioni a livello cerebrale, era solo in una specie di coma dalla natura sconosciuta.

"Vediamo tesoro come va!"-disse la dottoressa prendendo la torcia diagnostica e puntandola ad un occhio del ragazzo e poi all'altro alzando la palpebra superiore.-"Uhm...la pupilla sembra reagire!"

Prese in seguito lo stetoscopio poggiandolo sul petto di Kakeru, lo spostò dal cuore all'altezza dei polmoni; gli occhi del ragazzo si aprirono leggermente non riusciva ad aprirli del tutto la luce era troppo forte per lui.

Con voce flebile disse-"D-dove sono?..."

Mariko tolse lo stetoscopio e guardò Kakeru-"Ciao Kakeru...come ti senti?"

"N-non lo so...però ho sete!"

"Certo ti prendo un bel bicchiere di acqua...bevi piano!"-disse porgendo il bicchiere al ragazzo-"Ascoltami ricordi qualcosa dell'incidente?"

"Incidente? N-non mi ricordo molto...solo che ero uscito dalla palestra e poi nulla...niente più.

"Va bene, non forzarti ok?"

Mariko era sollevata che il ragazzo stesse bene, il fatto che non avesse riportato danni però la lasciava perplessa, niente ustioni, niente danni a livello encefalico, nessun arresto cardiaco, solo un coma temporaneo.

"Allora vado a chiamare i tuoi genitori, essendo minorenne devo informarli di tutti i trattamenti ed esami usati per controllare eventuali danni"-spiegò al ragazzo-"Torno subito!"

Mariko lasciò la stanza, Kakeru seduto sul letto si sentiva stordito, aveva una leggera nausea e ancora sete-"Cosa è successo non ricordo molto..."-la testa era dolente quando cercava di ricordare qualcosa-"Ugh...non riesco a ricordare nulla...e poi da quanto sono in ospedale?...Forse Suzuki sa qualcosa..."-pensò quella ragazza portava davvero guai come diceva, era per quello che allontanava tutti con il suo atteggiamento freddo.

"Il mio bambino!!"-entrò nella stanza la signora Seishin seguita dal marito e da Mayumi, tutti visibilmente sollevati alla vista di Kakeru finalmente sveglio.

"Oniisan!"-esclamò Mayumi buttandosi al collo di Kakeru-"Mi hai fatto preoccupare tantissimo!"

"Figliolo come ti senti?"-chiese calmo il padre.

"Uhm...mi sento come se mi avessero calpestato venti persone..."

"É normale Kakeru! I sintomi che hai ora sono soliti dopo un'esposizione a scosse elettriche, anzi ne hai pochi rispetto a quello che hai subito..."-entrò di nuovo la dottoressa Mariko.

"Dottoressa...cosa succede ora deve fare ulteriori esami?"-chiese la madre

"Allora...lo terremo in osservazione per almeno altri due giorni, faremo ulteriori esami preventivi e poi potrà tornare a casa, mi raccomando non forzarti, riposo assoluto, passerò più tardi per farti un prelievo, vi auguro una buona giornata signori Seishin...ragazzi!"

La dottoressa uscì prese il telefono ed effettuò una chiamata-"...Mina tesoro...si tutto bene è sveglio e non l'ho ancora comunicato al ragazzo...ma l'ustione sulla spalla...è guarita rapidamente...un'altra cosa...sembra che non abbia ricordi dell'incidente!"

Dall'altra parte della cornetta Minako rimase sorpresa, come poteva essere già guarita come minimo un settimana serviva per rimarginare i tessuti, lo sapeva bene la sua caviglia ancora non era guarita.

"Ora ti saluto ci vediamo stasera Mina..."

"Quindi Minako, mi stai dicendo che la scossa era una proiezione del demone stesso?"

"Uhn.."

"Il demone che ti ha, lo trovo davvero strano, aiutato cosa ne pensa?"

"Non gliel'ho chiesto, o meglio non gliene ho dato il tempo in realtà me ne sono andata con il ragazzo e l'ho lasciata lì..."

"Se ne è andata zoppicando..."-intervenì Gosuto

"Capisco allora se lui non ha riportato danni, ustioni ed ora è sveglio, Sakuranbo tienilo d'occhio probabilmente potrebbe avere qualche conseguenza in futuro...parlo di possessione o peggio...morte!"

La ragazza digrignò i denti, era stato un errore molto grave lasciare coinvolgere quel ragazzo, ora avrebbe dovuto tenerlo lontano, ma nello stesso tempo sorvegliarlo. 

Era passata una settimana e il mese stava per terminare, la campanella della scuola suonava per indicare l'inizio della pausa pranzo, Il primo anno della sezione C stava già uscendo dalla classe. 

"Kakeru vieni con noi a giocare, abbiamo il pallone!"

"Ah...ehm...sono rimasto indietro con le lezioni e devo copiarmi degli appunti mi dispiace!"

"Cavolo vabbè sbrigati così le prossime volte sei dei nostri!"-esclamò Takumi

"Potresti anche farmi compagnia che razza di amico sei?"

Il tempo di finire la frase che Takumi era già nel corridoio,-"Bell'amico..."-sbuffò Kakeru

"Ehi se vuoi ti aiuto io!"-comparve dietro il ragazzo, Honoka, l'amica d'infanzia una ragazza dall'aspetto dolce e femminile; si conoscevano sin dalla scuola primaria e da allora con Takumi erano diventati inseparabili. Honoka però aveva scoperto dal terzo anno delle medie di provare qualcosa di più di pura amicizia nei confronti di Kakeru, era innamorata del suo migliore amico ma non glielo aveva ancora detto per paura di perderlo.

"Honoka non sei andata a pranzo, con le tue amiche?"

"Sì, stavo andando ma mi facevi un pò pena!"

"No tranquilla vai pure tanto devo solo copiare, ci vediamo dopo!"

"Sei sicuro?"

"Sì vai pure!"

Anche Honoka uscì dall'aula, Kakeru era l'unico rimasto in classe mangiò il suo pranzo e poi si mise a scrivere, nel corridoio passava molta gente, tra cui una ragazza con i capelli lunghi e rossi, era Minako che stava portando delle scatole per conto del professore di scienze, nell'aula di chimica. Kakeru alzò gli occhi e la vide, ebbe un flash improvviso, un flash back dove lui guardava la ragazza dai capelli rossi che gli diceva qualcosa, e poi una luce improvvisa e più nulla, il vuoto.

"Ma cosa diamine?!"

Kakeru uscì di corsa dall'aula raggiunse correndo la ragazza dai capelli rossi-"Ehi aspetta un momento!"-Minako si girò nella direzione della voce, e alla vista del ragazzo spalancò gli occhi, poi riprese la sua solita espressione seria.

"Suzuki..."

"Seishin...ti sei ripreso?!"

"Non ricordo cosa sia successo esattamente...mi sono ritrovato in ospedale e ho un vuoto totale!"

"L'unica cosa che devi sapere è che tu mi stia lontano!"-rispose la ragazza entrando nell'aula di chimica.

"Dobbiamo scontare la nostra punizione dalla prossima settimana per un mese ci vedremo più di quanto tu voglia!"

"Sì be non siamo obbligati a parlarci!"

"Diamine Suzuki dopo tutto quello che è successo perché continui ad essere così scontrosa?!"-disse Kakeru visibilmente irritato dalle risposte della ragazza.

"Perché intorno a me le persone passano guai seri, restano ferite e hanno esperienze da dimenticare, io sono abituata ma tu come gli altri...no!"

"É successo ma è stato per caso non mi ci hai portato tu su quella terrazza, e non hai chiamato quel demone per attaccarmi!"

"Ma è successo!...E non dovrebbe succedere! Questa battaglia l'ho iniziata io e solo me dovrebbe riguardare, Tu stanne fuori!!!!"

La ragazza infuriata chiuse la porta dell'aula e superò Kakeru senza guardarlo in faccia, se ne andò senza aggiungere altro, Kakeru irritato da quella conversazione, tornò in classe a finire di copiare gli appunti, si sedette al banco guardando i quaderni, non voleva più pensarci e si chiese perché lo infastidisse così tanto.

All'uscita da scuola Minako aveva da poco superato il cancello e si dirigeva verso la stazione, quando dal nulla sbucò una donna, di circa trent'anni che si fermò davanti alla ragazza-"Buonasera Suzuki Minako giusto?"-Minako la guardò e si accorse che rispecchiava la descrizione fattagli dal detective Nomura, e senza dire una parola la superò.

"Ragazzina non voglio importunarti voglio solo farti qualche domanda, sai sono molto curiosa, sul perché tu fossi sui due luoghi dove ci furono gravi incidenti qualche settimana fa..."

"Chi è lei?"

"Minako!! Eccoti avevamo detto che tornavamo insieme o sbaglio?!"

Spuntò Kakeru che aveva sentito tutto da dietro l'angolo, inscenando una relazione amichevole con Minako, le prese la mano, facendo venire brividi di irritazione su tutta la schiena alla ragazza-"Ma che...?"-rispose Minako, all'improvviso la prese per i fianchi e l'abbracciò stretta-"SHhhh...assecondami!"-bisbigliò il ragazzo.-"Toglimi le mani di dosso!"-rispose la ragazza bisbigliando.

"T-tu sei uno dei feriti dell'incendio se non sbaglio..."-esclamò sorpresa la giornalista

"Salve lei è?"-chiese Kakeru

"Io lavoro per il giornale nazionale Takahashi Chika!"-si fermò sorpresa di vedere quella scena poi riprese-"M-ma voi due vi conoscete?"

"Certo è la mia ragazza!"-rispose sorridendo Kakeru stringendo la mano a Minako.

Minako sapeva fosse una balla ma si sorprese lo stesso, la giornalista pensò che forse era vero che le foto che aveva potevano dimostrare solo il fatto che lei fosse lì per un motivo non sospettoso-"Quindi ciò che ti collega agli incidenti è ...uhm...per via del tuo ragazzo?"

Minako annuì innervosita.

Kakeru le strinse la mano per farle cenno,-"Ora dobbiamo proprio andare abbiamo un appuntamento non ricordi Mina?"-tirò la ragazza via e salutò frettolosamente la giornalista.

Chika Takahashi restò lì, immobile a pensare, quello che aveva insinuato fosse uno scoop si era rivelato solo una coincidenza dettata dalla relazione di due studenti del liceo. Delusa guardò i due ragazzi andar via e pensò di aver perso solo tempo.

Nel frattempo i due ragazzi, allontanatisi abbastanza entrarono nel parco della zona-"Lasciami!"-disse Minako scansandosi dal ragazzo.

"Sì...scusami!"-si fermò poco più avanti rispetto alla ragazza e poi girandosi continuò-"Senti io ero venuto a cercarti perché stamane mi hai fatto talmente arrabbiare che mi sono dimenticato di dirti una cosa."

C'erano poche persone all'interno del parco, gli alberi in fiore agitavano la loro chioma cullati dal leggero vento primaverile, i due ragazzi fermi su uno dei sentieri si guardarono per qualche secondo, poi Kakeru continuò-"Io...ho un problema e non so se tu puoi aiutarmi... non ricordo cosa mi sia successo qualche giorno fa, ma..."-abbassò lo sguardo-"Ieri...ehm non so come spiegarlo ma...il mio braccio sinistro ha emesso una specie di ehm...luce elettrica e ho rotto il mio televisore..."

Minako sbarrò i suoi grigi e grandi occhi, fissò il ragazzo e poi ripensò alle parole della zia di Reika

-'Sakuranbo tienilo d'occhio probabilmente potrebbe avere qualche conseguenza in futuro.'

"Cosa intendi con luce elettrica?"-chiese la ragazza incredula.

"Tipo un fulmine che partiva dal braccio ed usciva dalla mano..."

"...dici sul serio?..."

"Uhn..."-annuì il ragazzo sedendosi su una delle panchine vicino.

"P-puoi mostrarmelo?"

"In realtà non so come funziona, insomma stavo discutendo con mia sorella...poi lei è uscita dalla stanza e io volevo accendere la tv e con il telecomando in mano...è partito il colpo."

"Vuoi dire che succede quando sei nervoso?"

"Credo..."

"Diamine...non ho altra scelta vieni con me!"

Minako portò il ragazzo nel quartiere principale, gremito di giovani, entrarono nel vicolo nascosto e raggiunsero la piccola bottega di Reika e sua zia.

"Zia è un'emergenza!"-disse la ragazza bussando.

"Sakuranbo! Vieni sempre più spesso che meraviglia!"-esclamò La dolce signora aprendo la porta-"Oh...che bel ragazzo! Sakuranbo finalmente ti sei decisa a farti un fidanzato!"

"Zia la cosa è molto grave dovrei parlare con te e Reika!"

"Certo venite entrate pure!"

I due varcarono la soglia, Kakeru entrando guardò in basso attirato dalla striscia di sale, alzando lo sguardo notò acchiappa sogni di ogni tipo e cianfrusaglie sparpagliate ovunque, a suoi occhi sembrava più un deposito che una bottega di oggetti antichi. 

"Accomodatevi pure, vado a chiamare mia nipote!"-disse lasciando la stanza

"Suzuki...ma dove siamo?"-chiese Kakeru

"Sei in una bottega di oggetti antichi..."

"Certo...ma cosa siamo venuti a fare?"

"Consulenza"

"Consulenza?"

"Mina ciao! Quante visite ultimamente!"

"Sì scusami Reika...ma è urgente..."

"Il ragazzo è lui vero?"

Minako annuì, la zia di Reika spalancò gli occhi e Reika si sedette davanti ai due-"Allora tu sei Seishin Kakeru, 16 anni, hai una cicatrice sulla gamba, causata dalla rissa di un anno fa a scuola per difendere un ragazzino da due bulli..."

Kakeru rimase sorpreso la guardò sbalordito poi si girò verso Minako,-"Ma come...?"

"So anche che sei un ragazzo molto intelligente, e sportivo!... Io so molte cose di una persona solo guardandola negli occhi, è l'unica cosa che non mi causa svenimenti"

"Reika, purtroppo quello che mi dicevate sulle conseguenze è avvenuto..."-intervenì Minako

"Puoi darmi la tua mano Kakeru?"

Il ragazzo annuì e porse la sua mano sinistra alla ragazzina, Reika girò il palmo verso l'alto, poi poggiò la sua mano sulla fronte di Kakeru e poggiò l'altra mano su quella di Kakeru, per un momento sembrava fosse assente, gli occhi di Reika si fecero bianchi e poco dopo ebbe un mancamento, Minako la prese al volo dalle spalle sostenendola.

"Mina...il demone ha fatto qualcosa di molto grave, ha innestato parte della sua anima nel ragazzo..."-si riprese la ragazzina-"Nella mia visione, ho visto l'attacco subito dal ragazzo, in lui l'elettricità è stata assorbita dal sistema neurologico, invece di danneggiare il sistema nervoso lo stesso l'ha assorbita, quando il suo stato d'animo è sotto stress o alterato negativamente il corpo rilascia energia sotto forma di elettricità..."

"Quindi mi state dicendo che devo perdere controllo emotivo per emanare elettricità?"

"Esatto..."

Kakeru guardò Minako, lei a sua volta ricambiò lo sguardo con preoccupazione,-"Reika ci sarebbe un modo per eliminare quella parte di demone assorbita dal suo corpo?"

"Non so darti una risposta in realtà..."

"Sakuranbo purtroppo non saprei come aiutarti, forse un esorcismo..."

"Io ti suggerisco di tenerlo sotto controllo...e noi nel frattempo cerchiamo di capirci qualcosa..."-aggiunse Reika

"Mi stai dicendo di...sorvegliarlo?"

"Sì...intanto portalo dal vecchio monaco...lui saprà qualcosa, ci serve un pò di tempo ti faremo sapere non appena avremmo trovato una soluzione!"-disse la zia di Reika.

"Cavolo che scocciatura!!"-esclamò Minako.

Kakeru ancora non riusciva a crederci, si guardava la mano sinistra e pensare che un demone avesse lasciato parte della sua anima in lui lo agitava,-"Ehi andrà tutto bene capito? Io, mia nipote e Minako troveremo una soluzione!"-disse con sguardo rassicurante e materno al ragazzo-"Ora Minako per il momento andate a casa, domani con calma portalo dal vecchio, e speriamo possa aiutarti in qualche modo."

La ragazza annuì poi guardando Kakeru disse-"Forza andiamo..."-i due lasciarono la bottega in silenzio presero il treno, Minako non sapeva cosa dire, era tutta colpa sua e non riusciva a perdonarselo. Kakeru ammutolito guardava fuori dal finestrino, era stato sempre lui a rompere il silenzio, ma questa volta non riusciva a dire una sola parola.

Lasciata la stazione, fecero la stessa strada ma ad un metro l'uno dall'altra, Minako non era una a cui piaceva parlare, però doveva tenersi in contatto con Kakeru.

"...Seishin..."-Minako chiamò il ragazzo che stava per prendere la strada di casa.-"Prestami un secondo il tuo cellulare!"

"Uh?"-sorpreso Kakeru inclinò la testa.

"Dai veloce su!"

Il ragazzo tirò fuori il suo cellulare e lo diede a Minako, la ragazza cominciò a digitare e poi riconsegnò il cellulare-"Allora, non mi piace dare in giro il mio numero...ma visto la situazione non ho scelta, se ti succede di perdere il controllo o ti trovi in situazioni di agitazione...puoi chiamarmi...se lo darai in giro...te la farò pagare, se mi chiami per stupidaggini...te la farò pagare, sei autorizzato solo in caso di emergenza!"

"Sembrava più una minaccia ma apprezzo il gesto..."-rispose Kakeru guardando lo schermo del cellulare, la ragazza se ne andò e Kakeru fece lo stesso.

La situazione si era evoluta in modo grave, Minako aveva erroneamente coinvolto un ragazzo, ed ora era in pericolo di vita; tornata a casa si era fatta un bagno ma non riusciva comunque a rilassarsi, andò a letto ma non si addormentò immediatamente. 

Il cellulare vibrò, Minako non aveva il numero registrato-"Pronto..."

"Pronto...ah pensavo non mi avessi dato il numero giusto..."-ridacchiò la voce, era Kakeru che aveva provato a chiamare il numero

"Te la farò pagare questa!"-rispose la ragazza

"Ah dicevi sul serio riguardo le emergenze...scusa...a domani!"

"Tu!..."

Continua...

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Capitolo 13
*** Inazuma (La fuga di Ningyou) ***


Capitolo 13

Inazuma (La fuga di Ningyou)

Ningyou era abituata a guardare gli umani con disprezzo ma in qualche modo vedere quel ragazzo a terra, proprio lui che l'aveva portata al sicuro e sostenuta mentre attaccava il demone Inazuma, la mosse leggermente dentro. Aiutò la ragazza dai capelli rossi a portare il ragazzo in macchina e poi li lasciò andare via. Si ritirò nel suo nascondiglio, era ferita e stordita dagli attacchi del demone, decise di restare nascosta fino alla sua completa guarigione. 

Dopo essere stata maltrattata da umana, comandata quasi come un burattino dopo la morte , cosa avrebbe potuto fare?, giurò a se stessa che avrebbe trovato la sua strada; dal soffitto del suo nascondiglio spuntò una testa-"Ti ho trovata!"-esclamò la presenza a testa in giù.

"C-chi diavolo sei?"-chiese sorpresa Ningyou

"Ehi io non sono un diavolo! Sono uno spirito buono e aggiungerei anche affascinante!!"-disse Gosuto scendendo dal soffitto e atterrando senza difficoltà sul pavimento, aveva delle catene legate ai polsi e alle caviglie, indicava che era schiavo della sua faccenda in sopseso sulla terra; 

"Oh...E cosa sei venuto a fare?"

"Sono qui solo perché Minako mi ha chiesto di cercarti...le hai salvato la vita."

"Non ho bisogno di pietà grazie, puoi dirle che non sono affari suoi!"-disse irritata

"D'accordo come vuoi...Ci vediamo!!"

Ningyou guardò il fantasma andare via trapassando i muri, abbassò lo sguardo e pensò che comunque andasse la sua vita, lei sarebbe stata sempre sola.

"Suzuki...Seishin... Oggi comincia il vostro mese di punizione, vi auguro buon lavoro!"-Disse la preside che aveva convocato i due ragazzi nel suo ufficio-"Ora potete andare...ma mi raccomando state lontani dai guai!"-concluse sorridendo Futaba.

I due fecero l'inchino come di consueto e uscirono dall'ufficio, chiusa la porta i due si guardarono-"Andiamo a fare le pulizie intanto... tra un'ora ci vediamo davanti la biblioteca..."-disse Kakeru

"Uhn..."

I due andarono nelle proprie aule, Minako aggiornò il registro pulì i banchi, usò la sedia per pulire la lavagna e finì di pulire il pavimento, infine portò la spazzatura nei raccoglitori esterni e si diresse verso la biblioteca.-"Minaaa!! L'ho trovata!!"-esclamò una voce

"Gosuto esci fuori non c'è nessuno e anche se fosse non ti vedrebbero!"

"Eccomi...il demone sta bene si sta riprendendo dalle ferite!"

"Bene basta che non faccia altro all'infuori di vagabondare in città..."

"Ma cosa stai facendo Mina?"

"Ah..."-sospirò-"Sono in punizione! per aver azionato l'allarme antincendio..."

"Ah Capisco...va bene quando hai fatto ci vediamo fuori nel cortile!"

"Uhn..."

Nell'aula di Kakeru invece Honoka era rimasta a fargli compagnia-"E così sei stato punito anche tu eh!"

"Già..."

"Scusami ma se è stata lei ad aver azionato l'allarme tu cosa c'entri?"

"É giusto così Honoka..."

"Uhm...non è che ti sei preso una cotta per la Gaijin?"

"Direi proprio di no...Suzuki non è proprio la ragazza che si lascia avvicinare..."

"Capisco...senti ehm...io devo dirti una cosa..."

"Uh?...oh cavolo senti me lo dici mentre andiamo verso la biblioteca? Ho da fare anche lì..."-chiese il ragazzo guardando l'ora.

"Oh...ehm...ah...ecco non è importante se devi andare vai pure ci vediamo domani!"-rispose sorridendo Honoka

Kakeru lasciò l'aula salutando l'amica, la ragazza sospirò mentre prese la cartella e andò verso casa, voleva confessargli i suoi sentimenti ma non era riuscita a farlo-"Troverò il momento migliore, lo giuro!"

Minako era entrata già in biblioteca e stava smistando i libri in ordine alfabetico, aveva già organizzato il suo sistema, li avrebbe raccolti lettera per lettera e poi catalogarli per genere così avrebbe cominciato a portarli nel rispettivo scaffale.

"Anf anf...scusami mi sono perso in chiacchiere..."-entrò nella stanza Kakeru.

"Io ho cominciato dalla 'A' tu vai con quelli che iniziano con la lettera 'B', e poi li cataloghi per genere."-disse Minako.

Dopo un'oretta erano arrivati alla lettera 'D' e li stavano catalogando per genere, dovettero farlo insieme perché erano davvero tanti:-"Senti una cosa, non è per impicciarmi o altro, semplice curiosità...ma...non sei del tutto giapponese, vero?!"

"Eh perché dovrei mettermi a chiacchierare con te?"

"Wow sei sempre scontrosa...come vuoi, lascia stare..."-sbuffò il ragazzo.

"uh..."-sospirò Minako poi rispose-"...Mio padre è giapponese, mia madre era italiana, di Roma e poi trasferitasi qui per lavoro."

"Oh caspita italiana, sai parlare anche la lingua?"

Minako lo guardò male per desisterlo dal farle altre domande-"Oh...ho capito ok ok, lavoro!" 

La ragazza stava per mettere l'ultimo libro nello scaffale ma aveva bisogno della scaletta, si guardò intorno e non la vide, allora provò a mettere il libro alzandosi in punta di piedi, all'improvviso una mano le prese il libro e lo mise a posto senza problemi, Minako si girò e a pochi centimetri trovò Kakeru che arrivava senza difficoltà allo scaffale alto, in altezza misurava il metro e settantacinque, Minako era alta quasi un metro e sessanta.

"Oh scusami ho pensato avessi bisogno d'aiuto...Quanto sei alta?"

Minako un pò imbarazzata diede una leggera gomitata allo stomaco del ragazzo-"Non sono affari tuoi..."

"Ugh...ma che ti prende!"

I due finirono di sistemare e presero le loro borse, stavano uscendo da scuola quando si bloccarono entrambi, Kakeru sbarrò gli occhi, Minako con espressione seria si avvicinò all'ombra comparsa nel cortile.

"Chi sei?"-disse la ragazza

"Ugh...a-aiuto..."-si accasciò a terra, era piena di sangue.

La figura altri non era che Ningyou, era stata sorpresa da uno spirito maligno e accusata di tradimento per aver aiutato gli umani ad eliminare uno di loro. Minako con l'aiuto di Kakeru portò la ragazza a casa, purtroppo Mariko non c'era, la ragazza cominciò a pulirle le ferite, le fasciò l'addome e le prestò una sua maglietta in seguito le fasciò anche le gambe si fece aiutare da Kakeru che le puliva il viso dal sangue.

"Cosa diavolo le sarà successo?"-chiese Kakeru un pò stranito ed impallidito

"Non lo so ma nulla di positivo, vuol dire che in città girano demoni molto feroci..."

Kakeru non era abituato a tutto quel sangue e si stava agitando, le mani cominciavano a tremargli, Minako rimboccò le coperte a Ningyou, le fece bere un sorso di acqua e zucchero, avvertì la zia, e poi si accorse dell'agitazione del ragazzo.

"Seishin! Ehi...Forse è meglio che tu vada a casa..."

Il ragazzo non l'aveva sentita sembrava fissare le mani che tremavano ed emettevano leggeri fasci di luce, Minako gli si avvicinò e con la mano toccò la spalla del ragazzo.

"Ehi...Seishin!"-il ragazzo sembrò tornare in se di colpo, le scintille erano scomparse ma le mani tremavano ancora.

"S-Suzuki...!"-rispose sorpreso.

"Tutto bene? Tieni bevi un pò di acqua...Forse è meglio che tu vada a casa!"

Kakeru annuì, Minako lo accompagnò alla porta, i due ragazzi si guardarono per qualche secondo, poi Kakeru andò a casa.

'Non devo perderlo di vista...'-pensò rientrando

Il padre di Minako era tornato da poco aveva con se la piccola Seika, Minako aveva preparato la cena e aveva preparato un vassoio da portare su in camera sua;

"Ciao..."-disse Keichi

"Ciao Hina!!"-esclamò felice Seika, Minako le sorrise.

"La cena è sul tavolo..."-erano le poche parole che la ragazza rivolgeva al padre, mise la piccola seduta sul seggiolone e la fece mangiare.

Minako tornò in camera a controllare come stesse il demone, posò il vassoio sulla scrivania e controllò Ningyou;-"Che diavolo le è successo...Ha un pò di febbre diamine anche i demoni si ammalano?!"

Quando tornò Mariko controllò la ragazza e disse a Minako di farle dei bagnoli per abbassare la febbre, intanto le iniettò un antinfiammatorio per la febbre e dopo qualche ora un antidolorifico per i tagli profondi le applicò dei punti sulle ferite più profonde e poi la tennero sotto controllo.

"Mina cosa le è successo?"-chiese Mariko

"Non ne sono sicura ma credo che sia stata attaccata da un demone molto feroce..."

"Diamine...l'hanno conciata proprio male!!"

"Già..."

"A proposito come sta quel ragazzo l'hai visto a scuola?"

"Sembra star bene...ma non riesco ad allontanarlo..."-sbuffò Minako

A Mariko scappò una risatina-"Mina non puoi allontanare tutti...sei una bella ragazza!"

"Zia!!..."

Mariko sorrise-"Mina vado da Seika se succede qualcosa o le sale la febbre chiamami!"

Minako annuì, e rimase nella stanza, ne approfittò per studiare; la notte trascorse tranquilla e Ningyou si svegliò, la luce soffusa della lampada le permetteva di vedere parte della stanza, non sapeva come fosse arrivata lì, sentiva solo un pò di dolore, cercò di alzarsi ma il corpo non le rispondeva come voleva, poi si accorse che in direzione della lampada una ragazza seduta sulla sedia era appoggiata alla scrivania che dormiva. La sveglia sul comodino cominciò a suonare e Minako si svegliò di colpo.

"Uh? Cavolo sono già le 7.00?!"-sbadigliò la ragazza

"...Grazie..."-disse Ningyou rivolta a Minako 

La ragazza si girò, si alzò e andò verso il demone-"Come ti senti?"

"Meglio di quando sono venuta a chiederti aiuto..."

"Capisco...chi è stato?"

"Un demone molto forte, ha detto che ti ucciderà..."

"Sì bè non è il primo che lo dice!"

"...Non capisci lui è...è spietato..."

"Sta tranquilla...ora devo andare a scuola, mia zia verrà a controllarti tra qualche ora, tu resta qui ci vediamo stasera..."

Prese la borsa e uscì dalla stanza, Ningyou non riusciva a muoversi bene si rassegnò a restare a letto guardando fuori dalla finestra. Minako prese per un soffio il treno e arrivò in tempo a scuola prima della chiusura dei cancelli.

"Ehi Gaijin!!"-disse una delle ragazze che l'aveva fermata qualche giorno prima nel cortile-"Siamo state interrotte l'altro giorno solo perché quella era la sorella minore di Seishin..."

"Mi spiace..."-rispose veloce Minako-"Sono in ritardo e non ho tempo!"-disse correndo via.

Nella pausa pranzo Minako si recò in biblioteca, in realtà non aveva finito i compiti le era rimasta come al solito algebra, che odiava, si mise ad un tavolo lontano e isolato e aprì i libri; non capiva molto di quegli esercizi era un pò in difficoltà, poteva chiedere aiuto a Seishin, ma era molto orgogliosa.

"Ciao"-

"Seishin! Che ci fai quì?..."-rispose Minako bisbigliando

"Non sono riuscito a dormire stanotte e sto cercando un posto tranquillo per dormire un pò...e tu?"

"Algebra, non sono riuscita a finire i compiti ieri sera..."

"Uh...vuoi una mano?"

"No!......Sì....No......insomma..."

A Kakeru scappò una risata silenziosa-"Non fare l'orgogliosa, non dirò in giro che mi hai chiesto aiuto...eheheheh!"

"Ah...come se m'importasse!"-sospirò Minako

"Come sta quel demone?"

"Si è svegliata stamane, ma non riusciva a muoversi bene..."

"Suzuki...Mi dispiace per il mio comportamento..."-disse Kakeru

"Cosa intendi?"

"Mi sono agitato e stavo per perdere il controllo..."

"Te lo avevo detto che non sei abituato a determinate situazioni...è normale...non prendertela!"

"Uhn...allora vediamo che tipo di esercizi devi svolgere..."-disse il ragazzo prendendo il testo a Minako.

Ningyou si riaddormentò poco dopo che Minako uscì dalla stanza, Mariko doveva andare in ospedale nel pomeriggio, accompagnò la piccola Seika a scuola e comprò altre garze, rassettò un pò la casa e preparò qualcosa da mangiare per lei e la ragazza ferita. 

"Ciao...come ti senti?"-disse Mariko entrando nella camera di Minako; Ningyou si era appena svegliata e cercò di mettersi almeno seduta.

"Sto bene adesso, ma non dovrei restare qui..."

"Stai scherzando non puoi muoverti con i punti...Perché dici questo?"

"Se resto qui sarete tutti in pericolo..."

"Di questo ne parlerai con mia nipote, per il momento lasciati curare e riposati!"

"L-lei non ha paura di me?"

"Perché dovrei? Perché sei una creatura malvagia?...Io sono una dottoressa e non posso rifiutarmi dal curare una persona!"-Mariko guardò la ragazza con un'espressione di dolcezza-"So che tu hai salvato mia nipote e quel ragazzo da un demone, per ringraziarti lascia che mi prenda cura di te..."

Ningyou spalancò gli occhi sorpresa da quella risposta, le lacrime le raggiunsero le palpebre inferiori e ormai colme scesero lungo il viso pallido e ferito, Mariko sorrise e le porse una ciotola di riso tra le mani con un cucchiaio, accanto le poggiò il vassoio con una ciotola di verdure lessate un piatto con il pesce spinato e un bicchiere di acqua.

"Grazie..."-disse Ningyou con un leggero sorriso e le lacrime agli occhi.

"Di nulla, ma cerca di mangiare il più possibile, ti aiuterà a guarire...io tra un'ora devo andare a lavoro Minako tornerà più tardi, ti cambierà le fasciature, chiamami quando hai finito ti porterò via il vassoio."-la donna uscì dalla stanza.

"Mi ricorda la mia mamma...quando ero viva"-disse mettendo il cucchiaio di riso in bocca

"Vedi questo passaggio da dove si dovrebbe iniziare?"-chiese come un professore Kakeru

"Allora...inizio dalle x le porto tutte dall'altra parte giusto?"-rispose Minako

"Esatto e poi..."

Poco più avanti vicino ad uno degli enormi scaffali due ragazze fissavano proprio nella direzione di Minako e Kakeru, e bisbigliavano tra loro-"Hai visto Yui, la Gaijin è riuscita ad incastrare in qualche modo Seishin poverino!"

"Sì ho visto dovremmo fargliela pagare non credi? Non può ricattare qualcuno solo perché ne è innamorata e lo vuole tutto per se!"

"Giusto!"

"Vieni avvertiamo le altre del club!"-l'altra ragazza annuì e lasciarono la biblioteca.

"Ho finito finalmente!! Perché deve essere così complicata la matematica?!"-esclamò stiracchiandosi Minako

"Non è complicata è solo che è incompresa da molte persone..."-rispose Kakeru alludendo alla ragazza

"Perché mi guardi così?...Vuoi un pugno?!"

"Wow come sei violenta...no volevo solo...lascia stare!"-disse il ragazzo alzandosi-"Ora dobbiamo andare a pulire le aule..."

"Già...ehm...Seishin...-"

"Uh?"

"Grazie!"-disse la ragazza guardando altrove, Kakeru sorrise.

Dopo un'oretta si ritrovarono alla biblioteca per sistemare i libri presi in prestito, Kakeru sembrava visibilmente stanco, Minako sistemò la prima fila, e poi la seconda quando si girò trovò il ragazzo seduto a terra con la schiena appoggiata allo scaffale, constatò che il sonno avesse preso il sopravvento, si avvicinò per togliergli tutti i libri che aveva intorno senza svegliarlo.

"Certo poteva andare a casa però..."-mormorò, poi prese una sedia per sistemare i libri più alti, quando ripose l'ultimo libro andò a svegliare il ragazzo, si avvicinò e lo chiamò tre volte, ma sembrava essere caduto in un sonno profondo.

"Ehi...Seishin...ehi su! Forza è ora di tornare a casa!"-disse abbassandosi, poi si inginocchiò vicino a Kakeru, stufa tentò di scuoterlo, il suo sguardo si fissò però sul suo viso, pensò che effettivamente c'erano diversi motivi per i quali fosse molto popolare.

'Ehi Mina ma a cosa stai pensando?!'-pensò dentro di se

Agitata per gli strani pensieri, poggiò le mani sulle spalle del ragazzo e lo scosse con forza, tanto da svegliarlo violentemente.

"Oh...m-ma che succede?"-disse sorpreso Kakeru

"Dobbiamo andare a casa!"-rispose Minako infastidita mentre prendeva la borsa.

"Oh...certo...ma abbiamo già finito?"

"Sì..."

"N-non mi dire che mi sono addormentato e hai fatto tutta da sola!?"

"Dai andiamo!"

"S-scusami..."-si grattò la testa Kakeru

"Non preoccuparti domani farai tutto da solo!"-rispose Minako con un ghigno.

"Eh...eh...me lo sono meritato..."

Uscirono dal cancello della scuola quando Gosuto sbucò dal muro che dava sulla strada-"Mina...oh c'è quel tizio..."

"Che succede Gosuto?"

"Ah sì, la ragazza demone è scappata!"

"Cosa?"

Continua...

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Capitolo 14
*** Ryu il demone dragone (Il sigillo) ***


Capitolo 14

Ryu il demone dragone (Il sigillo)

"É cosa??"

Il sole stava tramontando e i due ragazzi stavano tornando a casa dopo aver scontato il secondo giorno di punizione, Gosuto era corso dalla sua amica, per avvertirla che il demone ferito era sparito; Kakeru inclinò la testa perplesso:

"Sono andato a casa tua come mi avevi chiesto e non c'era nessuno nella tua stanza!"

"Diamine!!"

"Suzuki! Che succede?"-chiese sorpreso Kakeru

"Il demone...É andata via!"

"Eh?"

I due ragazzi si diressero a casa, Minako constatò il letto vuoto e chiese a Gosuto se potesse cercarla, intanto lei sarebbe andata da Reika portandole una delle fascette per i capelli che aveva dimenticato il demone, magari poteva trovare un indizio. Minako sapeva perché si era allontanata, la mattina le aveva detto che il demone voleva ucciderla e se avesse saputo dove trovarla avrebbe messo in pericolo tutta la sua famiglia.

"Seishin tu dovresti tornare a casa!"-disse Minako andando verso la stazione.

"Perché? Se posso aiutarti resto! In due potremo trovarla prima..."

"No! Non devi venire! Con quello che ti è successo ultimamente potresti solo peggiorare le cose!"

"Quindi mi stai dicendo che sono un peso?"-esclamò infuriato il ragazzo

"Sì!!"-disse con sguardo severo Minako.

Kakeru si fermò e se ne andò-"Come ti pare!"

Minako si sentì sollevata, allontanando il ragazzo lo avrebbe tenuto al sicuro, di questo ne era convinta. Scesa in stazione prese il treno si diresse nella piazza principale e raggiunse la bottega, e bussò alla porta della bottega.

"Sakuranbo tutto bene?"-esclamò

"No è urgente! Il demone che ci aiutò qualche giorno fa si è presentato da me tutta ferita, un de..."

"Il demone Ryu, o anche detto il dragone della morte!"-entrò Reika nella stanza

"C-cosa?"-esclamò Minako

"É uno dei demoni più forti dell'aldilà, era il più temuto dell'epoca Sengoku, una delle sacerdotesse più potenti riuscì ad indebolirlo e sigillarlo in una grotta nascosta alle pendici della montagna all'interno della foresta dei suicidi...all'epoca era solo una semplice foresta."

"Vuoi dire che servirà una sensitiva per affrontare quel demone?"-chiese preoccupata Minako

"In qualche modo ti servirà il mio aiuto..."-affermò Reika

"Te lo proibisco categoricamente Reika!!"

"Zia è mio dovere!"

"Tua zia ha ragione in qualche altro modo troverò una soluzione per il momento mi servono le tue ampolle Kaorisan!"

"NO!!"-strinse i pugni la ragazza-"Io so come indebolirlo so come penetrargli la mente e assoggettarlo mi serve solo qualcuno che lo distragga!"

"Reika!..."

"Minako tu sei forte e coraggiosa, io posso solo aiutarti in questo modo, permettimelo ti prego!"-disse la ragazzina con lo sguardo serio, nei suoi occhi aveva una forza ardente.  

La ragazza pensò che non avrebbe voluto metterla in pericolo, però aveva bisogno di una persona dotata di poteri da sensitiva,-"Reika..."

"Reika verrò anch'io e ti proteggerò a costo della mia vita è questo che ho promesso a mia sorella, tua madre!"

"Zia..."

"Dobbiamo armarci per bene!"

"L'unico problema è che non sappiamo dove sia ora..."-esclamò Minako

"A questo posso pensarci io...dobbiamo dirigerci verso la foresta dei suicidi...ed attirarlo con l'iscrizione sulla pietra!"

"D'accordo!"

Intanto Ningyou non si era allontanata molto, faceva fatica a camminare, aveva riaperto i punti delle ferite e stava perdendo sangue; aveva raggiunto quasi la stazione e la poca gente che passava di lì spaventata scappava lontano, Kakeru aveva dato retta a Minako stava tornando a casa, tutto infuriato ma vide la ragazza demone a terra. La soccorse subito-"Ehi...ti stavamo cercando dove credevi di andare?!"-disse Kakeru sostenendola.

"Tu!...Cosa stai facendo?"-disse Ningyou, i capelli biondi e sciolti le cadevano sulle spalle sporcandosi con il sangue delle ferite.

Mentre la tirava su un ombra comparì a pochi metri da loro, si materializzò una figura dall'aspetto imponente, aveva un viso umano ma lo sguardo metteva i brividi.

"Chi abbiamo qui...sei ancora viva ragazzina!"-disse con voce profonda

I due si girarono e Ningyou spalancò gli occhi terrorizzata, cominciò a tremare, Kakeru che non aveva mai visto un essere così si agitò anche lui e nessuno dei due riuscì a muoversi.

"Cosa c'è mi sembrate due topi terrorizzati...uh?!"-si accorse della maledizione di Kakeru-"Interessante...tu hai avuto un brutto incontro con un demone vedo...chissà se ti vendessi all'asta mi pagherebbero bene! ahhahahahaah!"-ridacchiò

"C-chi sei?"-chiese Kakeru

"Il demone più spietato che tu abbia mai incontrato..."-balzò velocemente contro i due, scaraventando Kakeru lontano. Prese Ningyou per il collo con una sola mano, con l'altra materializzò dal nulla una spada dalla lama rossa del colore del sangue, e la conficcò nel fianco di Ningyou, un grido di dolore si sentì in un ampio raggio da quella zona. Accorse una pattuglia della polizia che controllava li vicino, ma non appena arrivarono furono sbalzati via da un vento gelido e feroce. Il demone tornò a rivolgere la sua crudeltà contro Ningyou, Kakeru era a terra ferito e semi-cosciente, le grida della ragazza lo avevano svegliato e alla vista del demone che si apprestava a dare a Ningyou l'ultimo colpo mortale, il suo corpo scatenò un'immensa luce che divenne una serie di scariche elettriche, Kakeru ormai non più padrone del proprio corpo si alzò e sollevò una mano verso i due demoni, partì una prima saetta, poi un'altra e un'altra ancora, il demone lasciò di colpo la ragazza colpito dalle scosse continue, si girò e guardò con disprezzo il ragazzo-"Ugh...e così è questa la maledizione, ti ha fatto un dono in realtà!"-si alzò e cercò di evitare più scosse possibili pensò di essersi avvicinato il più possibile al ragazzo per sferrare un attacco con la sua spada, ma quando la lama toccò l'area intorno a Kakeru la spada distribuì elettricità in tutto il corpo del demone lanciandolo dalla parte opposta. Davanti gli occhi increduli di Ningyou, che ferita era rimasta a terra il sangue le usciva dalla bocca e intorno le si era formata una pozza di sangue fuoriuscito dalle ferite.

Erano ormai le 21.00 una macchina si fermò sul ciglio della statale che fronteggiava l'entrata alla foresta dei suicidi, dal veicolo scesero tre donne, erano Minako, Reika e sua zia pronte ad affrontare la foresta più temuta di tutta la nazione.

"Andiamo"-disse Minako

"Sakuranbo...dobbiamo entrare con cautela e ricorda tutto quello che vedrai non è reale! Gli spiriti giocheranno con il tuo dolore!"

La ragazza annuì, Reika avanzò, alzò un braccio con la mano tesa verso gli alberi e chiuse gli occhi, Sentiva una miriade di voci, che le causarono la fuoriuscita di sangue dal naso.-"Per di qua!"-disse asciugandosi con un fazzoletto il naso.

"Devo seguire solo un rumore! Gli alberi che dondolano al vento il resto non devo ascoltarlo!"

"Quanto è distante questa pseudo-tomba?"-chiese Minako

"Circa due chilometri da qui dobbiamo camminare un bel pò..."

"D'accordo!"

Kaori, la zia di Reika le seguiva, preoccupata per la nipote, aveva portato con se delle torce e aveva consegnato alle ragazze un amuleto protettivo shintoista per proteggerle dal maligno, inoltre con se aveva dei fiammiferi speciali emanavano un fuoco verde difficile da spegnere che mostrava la forma degli spiriti. Le tre con cautela arrivarono a metà strada, Reika aveva perso il suono degli alberi a causa della posizione molto interna nella foresta, decise di riprovare a chiudere gli occhi e a concentrarsi, Minako all'improvviso sentì una voce che si mostrò solo a lei, pensò che quella voce fosse familiare, e si allontanò seguendola, la zia di Reika se ne accorse poco dopo e le andò dietro-"Reika non muoverti da qui devo recuperare Minako!"-Reika annuì e poi richiuse gli occhi, una mano le sfiorò la guancia la ragazzina si spaventò e cadde a terra.

Minako era arrivata quasi nei pressi di un dirupo ma sembrava fosse stata incantata dalla voce, si fermò sul ciglio del dirupo, la voce continuava a sussurrarle all'orecchio parole che confondevano la ragazza e poi concluse-"VAI!". la ragazza avanzò un piede oltre il dirupo.

"NOOO!! Minakooo!!"-scattò in avanti Kaori prendendo al volo la ragazza che stava per cadere giù nel vuoto, riuscì a tirarla via, la prese per le spalle e con una mano le diede uno schiaffo.

"Kaorisan!"-si riprese Minako tenendosi la guancia.

"Mina tesoro hai rischiato grosso!"-disse la donna rialzandosi

"C-cosa...dove è Reika?"-chiese sorpresa Minako

"Dobbiamo tornare da lei presto!"

Reika percepì la presenza di uno spirito ostile, prese con se i fiammiferi della zia e ne accese uno si girò intorno illuminando l'area circostante, sembravano esserci solo alberi e cespugli, allora agitata non si fece cogliere dalla paura, chiuse gli occhi e si concentrò di nuovo sul fruscio degli alberi per ritrovare la strada, chiudendo gli occhi però non vide che lo spirito aleggiava intorno a lei e si stava preparando ad attaccarla, all'improvviso volò un fiammifero acceso davanti alla ragazzina e lo spirito svanì nel nulla.

"Nessuno tocca la mia nipotina!"-esclamò Kaori

"Zia!! State bene?"-aprì gli occhi Reika

"Sì...Tu tesoro?"

"Non c'è altro tempo andiamo!"-rispose Reika, le altre due annuirono.

Erano quasi arrivate alla roccia, Reika si accorse che qualcosa non andava,-"Dobbiamo sbrigarci Mina...prepara la trappola!"

"Subito!"-esclamò Minako

"Reika fa attenzione mi raccomando disse preoccupata Kaori.

Trovarono la pietra divisa in due e nel toccarla Reika ebbe una visione,-"Reika!!"-gridò Kaori, la ragazza dopo pochi minuti riaprì gli occhi e corse alla tomba del demone infilò la mano nell'incavatura e quello che tirò fuori fu una pagina di un libro, era la maledizione per sigillare il demone, la sacerdotessa aveva lasciato quelle parole segnate dall'inchiostro nella tomba per aiutare in caso di una volontaria desigillazione del demone.

"Bene ora abbiamo tutto dobbiamo attirarlo qui!"-disse Reika, toccando la pietra.

Nei pressi della stazione Kakeru aveva colpito involontariamente numerose volte il demone, che stava rialzandosi, all'improvviso si accorse che il suo corpo era ancora in qualche modo collegato al sigillo e stava per scomparire, ma decise di portarsi dietro anche i due ragazzi con lui, e in una forte luce i tre scomparvero.

Davanti le tre donne, una luce intensa comparve e portò Il demone Ryu, Ningyou priva di sensi e Kakeru destabilizzato dall'accaduto, con ancora le braccia ricoperte di elettricità.

Le tre spalancarono gli occhi, Minako non credeva ai suoi occhi quell'incosciente si era messo di nuovo nei guai. Reika intervenne alzando il braccio contro il demone-"Tu Ryu dragone della morte! Sarò io a sigillarti in questa era!"

"Ahahahahahahaha!...Ragazzina...non farmi ridere!"

Minako attaccò il demone armata delle sue lame, venne prontamente schivata, e riattaccata, la ragazza non si fece cogliere di sorpresa, e bloccò a sua volta l'attacco, le serviva attirare il demone intorno ai cristalli benedetti ma il demone era davvero forte, e dopo diversi scontri Ryu colpì la ragazza con il manico della spada allo stomaco atterrandola lontano-"Ugh..."-lamentò Minako tentando di rialzarsi, si tenne lo stomaco dolorante con il braccio e digrignò i denti. Cambiò strategia e cercò di colpirlo il più che poteva alla schiena ma non era facile, tornò all'attacco, stavolta il demone venne colto da una scossa, Kakeru aveva rilasciato altra elettricità prima di perdere i sensi. Minako ne approfittò e con una serie di calci spinse il demone verso i cristalli-"Reika! Ora!"-la ragazzina iniziò a leggere la pagina con il sigillo e i cristalli indebolirono la forza vitale del demone.-"Voi non potete sigillarmi di nuovo io non...ugh! Vi eliminerò vi elimineroooooò!"

Il demone sparì in una nube e la nube fu trasportata nell'incavo di pietra, Minako e Kaori alzarono le due metà della pietra e le avvicinarono, il sigillo riparò la pietra e l'attirò alla parete chiudendo l'incavo, le iscrizioni si illuminarono di una luce rossa e dopo poco tornò tutto buio.

"Anf anf...è andata anche questa...cavolo!"-esclamò Minako

"Certo che fatica! Zia posso non andare a scuola domani?"-chiese sfacciatamente Reika

"Ahahahahah...spiritosa!"-rispose Kaori

Scappò a tutte un sorriso, Minako girò lo sguardo sul ragazzo a terra, e Kaori andò a controllare il demone, Minako si avvicinò a Kakeru-"Cosa devo fare con te che non mi ascolti?!"-gli prese un braccio e se lo portò dietro il collo, sollevando il ragazzo,-"Anf anf anf...S-Suzuki...è finita?"-chiese Kakeru

"Sì...Tu sei la persona più sorda che abbia mai conosciuto! Però...sei stato di grande aiuto!"-Kakeru sorrise all'affermazione della ragazza.

"Ehi voi due! Questa ragazza ha bisogno di cure urgenti!"-esclamò Kaori

"Reika come ti senti?"-chiese Minako

"Sono Gasatissimaaaa!!"

"Eh?"

"Ho spedito quel demoniaccio in quel buco oscuro!"

"Andiamo a casa forza!"

Quando tornarono a casa Mariko prestò le prime cure a Ningyou, era messa davvero male, mentre Minako portava il ragazzo ancora stordito nella camera degli ospiti, lo fece sdraiare e poi si sedette a terra esausta-"Diamine che serata...tu scavezzacollo...come ti sei giustificato con i tuoi per la tua assenza?"-chiese Minako

"G-gli ho detto che dormivo da Takumi...di certo non potevo dire che andavo a sparare fulmini sui demoni..."

"Bene..."-si alzò-"Ci vediamo domani"

"Suzuki..."-

La ragazza si fermò sulla porta, e Kakeru continuò-"Ogni volta che tu affronti quelle creature...non hai paura?"

Minako lo guardò fisso-"Sempre... ma ho scelto io di farlo e ho i miei motivi...Buonanotte"

"Buonanotte..."-rispose il ragazzo

Continua...

 

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Capitolo 15
*** La maledizione e Yamazaki sensei ***


Capitolo 15

La maledizione e Yamazaki sensei

Passò una settimana e le ferite di Ningyou stavano guarendo, la ragazza sembrava apprezzare molto la vita con la famiglia di Minako, la piccola Seika l'aveva presa in simpatia, ma sapeva che una volta guarita del tutto sarebbe dovuta andar via. Questa conclusione la rattristava ma era un demone, non avrebbe potuto fare altrimenti. Seduta sulla engawa che affacciava sul giardino, guardava la piccola giocare con la palla sul prato del giardino, Mariko con in mano un vassoio di tè e dolcetti di riso raggiunse la ragazza e poggiando il vassoio si sedette anche lei-"Seika tesoro vieni a fare merenda?"

"Shiii Dangooo!"

Mariko sorrise, poi si rivolse alla ragazza-"Prendi pure Ningyou...sai quando sono triste, un buon dolce e una tazza di tè mi aiutano a pensare poco e a divertirmi."

"Grazie...io non sono abituata alla gentilezza..."

"Ne avrai passate tante! Se posso...quando ti ho medicato le ferite...ho dovuto togliere le tue polsiere, e ho visto che hai diverse cicatrici."

Ningyou distolse lo sguardo, si vergognava di quelle cicatrici, l'avevano marchiata quando era in vita e seguita anche dopo la morte, Mariko comprendeva il disagio che provava la ragazza.

"Se non ne vuoi parlare non sei costretta...comunque le ho lavate insieme ai tuoi vestiti domani potrai indossarli."

"Mariko...grazie..."

Mariko prese Seika in braccio e sorrise alla ragazza-"Domani togliamo i punti verrai con me in ambulatorio! Ora scusami ma posso lasciartela per un'oretta vado a fare la spesa..."-alla richiesta Ningyou annuì-"Uhn..."

Minako era a scuola di sabato a togliere le erbacce dal giardino sul retro dell'edificio come deliberato dalla preside, il giardino era abbastanza grande e la giornata bellissima, il sole brillava e le temperature cominciavano a salire oltre i venti gradi. Kakeru era andato a prendere un sacco nel quale buttare le erbacce che posò lì vicino e ricominciò lavorare.

"Ah...caldo!"-esclamò la ragazza

"Già..."- rispose Kakeru sventolandosi la maglietta

"Sbrighiamoci a finire quest'area e passiamo all'altra!"

"Seishin Buongiorno!! Ci dispiace per quello che stai subendo ti abbiamo portato un pò di tè fresco e qualcosa da mangiare!"-in un momento quattro studentesse avevano raggiunto il ragazzo con un bento in mano.

"Ah...eh..."-Kakeru rimase sbalordito tutti avevano saputo della punizione

Minako continuava a strappare le erbacce ignorando la scena, si alzò per cambiare area e si asciugò la fronte con l'aiuto del braccio, poi si rimise al lavoro.

"Seishinkun fermati cinque minuti dai! Mangia qualcosa con noi!"-disse una delle ragazze

Seishin si girò verso Minako che era di spalle, e poi rivolgendosi al gruppetto si scusò-"Ragazze apprezzo il pensiero ma voglio finire il prima possibile ho gli allenamenti dopo..."

"Oh...va bene allora ti aspettiamo in palestra per assistere all'allenamento!"-esclamarono felici

Kakeru sorrise imbarazzato e anche un pò a disagio, andate via le ragazze si rimise a strappare l'erba, finita la sua parte si avvicinò all'area iniziata da Minako,-"Suzuki...posso chiederti una cosa?"

"Basta che mentre muovi la bocca, muovi anche le mani..."

"Che risposte che dai..."-mormorò Kakeru-"Stavo pensando...visto che ho questa maledizione, finché non troveremo un modo per liberarmi perché non posso imparare a gestirla?"

Minako smise di strappare l'erba, guardò con un sopracciglio alzato il ragazzo; poi lo prese per il collo della maglietta e nervosa rispose-"TU!! Tu vuoi imparare a gestire...ma che razza di...sei pazzo??"

"Perché riuscendo a gestirlo non rischio di far male a nessuno nell'eventualità che l'agitazione prenda il sopravvento!"

"Avrebbe senso se la maledizione durasse per sempre...ma presto troverò un modo per togliertela!"-disse la ragazza lasciando la maglia, si girò e ricominciò a pulire l'erba.

"Sei davvero violenta..."-disse Kakeru mentre si aggiustava la maglietta

"Zitto e lavora!"

Alle 12 avevano terminato il lavoro, Minako raccolse le sue cose, Kakeru prese la sua borsa, avrebbe fatto una doccia e poi sarebbe andato agli allenamenti.

"Suzuki...torni a casa?"

"Certo ho fame!"

"Se aspetti cinque minuti faccio una doccia e pranziamo insieme offro io! Dopo ho gli allenamenti..."

"Uhm...offri tu?!"

Per pranzare i due si diressero verso uno dei fast food nei dintorni-"Allora metti che ti capiti di affrontare un tu-sai-cosa con poteri d'acqua, se usassi le scosse andrebbe all'altro mondo in un attimo!

Minako mangiava il suo panino e lo guardava seccata-"Tu non ti arrendi mai?"

"Perché...hai iniziato a dare la caccia ai..."

"Sei un ficcanaso!"

"Capisco non ne vuoi parlare..."

"Senti domani hai da fare?"-chiese Minako-"Perché dovrei fare una visita a qualcuno che può aiutarmi per il tuo caso..."

"Uhn...dove si trova?"

"Fatti trovare in stazione alle 10.00"

Finito il pranzo Minako si diresse verso la stazione per prendere il treno, Kakeru tornò a scuola e si preparò per la lezione di Kendo, le ragazze del fan club di Kakeru si erano sistemate contro la parete per non intralciare, ma quando cominciarono gli incontri per l'allenamento e si alzò Kakeru non riuscirono a trattenere il tifo e gridarono.

Kakeru si concentrò, ma non riusciva a non pensare che su di lui gravava una maledizione, la sua mente non pensava all'allenamento ma alle sue mani che potevano scagliare elettricità, cominciò a notare che nel punto in cui impugnava il manico della shinai, le mani stavano rilasciando piccole scintille azzurre, cominciò a sudare a freddo, l'incontro cominciò e il suo compagno di squadra sferrò il primo colpo, Kakeru lo bloccò ma le scintille aumentarono e colpirono il do dell'avversario spingendolo fortemente indietro, Kakeru spalancò gli occhi si tolse la maschera e si avvicinò al ragazzo-"Stai bene?"

Il ragazzo non aveva capito cosa fosse esattamente successo-"C-cosa...Seishin...ti tremano le mani!"-il ragazzo si guardò le mani lasciò cadere la spada e corse nello spogliatoio lasciando tutti basiti.

"Calma Kakeru calmati!"-ripetè a se stesso, poi prese il telefono e chiamò un numero

Minako stava consultando dei libri nella biblioteca vicina la stazione, quando sentì il cellulare vibrare, uscì velocemente dalla sala e rispose-"Seishin che succede? Ti avevo detto solo per le..."

"S-Suzuki! Non riesco a calmare le scosse non so perché...ho rischiato di fare del male ad una persona!"

"Arrivo aspettami lì!"-

Minako corse in stazione, la zia di Reika le aveva consegnato un paio di guanti da indossare solo quando cominciavano ad uscire le prime scintille, e per controllare l'agitazione le aveva consegnato un amuleto da portare sempre con se, glieli avrebbe dati l'indomani ma pensò che sarebbero serviti subito.

Ci mise quindici minuti a raggiungere la scuola, trovò il ragazzo seduto nello spogliatoio ormai vuoto, tutti se ne erano già andati, la ragazza entrò e gli corse incontro-"Allora...come va?"

Kakeru la guardò con occhi assenti, Minako abbassò lo sguardo verso le mani del ragazzo, la situazione era peggiorata le scintille erano aumentate e tentò di calmarlo. Prese l'amuleto e lo mise sulla fronte del ragazzo recitando la formula dettata da Kaori. La cosa non funzionò, il ragazzo si alzò, era più alto di Minako e alzandosi la sovrastò, le sue mani stavano per toccarla rilasciando una gran quantità di elettricità, Minako gli diede un forte pugno sotto il mento, mandandolo al tappeto. Le scosse diminuirono per poi sparire del tutto, Minako si avvicinò controllò le mani del ragazzo e le coprì mettendogli i guanti di gomma.

Si mise seduta vicino aspettando che il ragazzo si riprendesse dal colpo, dopo una decina di minuti, Kakeru si svegliò-"C-cosa, cosa è successo?!"-si alzò di colpo, si guardò intorno e trovò Minako seduta lì accanto con le braccia appoggiate sulle ginocchia, aveva indosso jeans e una felpa, aveva fatto una doccia a casa e poi era riuscita per fare delle ricerche, Kakeru si sentì in colpa sapeva che aveva di nuovo perso il controllo, poggiò la mano dietro la testa e il gomito sul ginocchio destro e chiuse gli occhi quasi come se in qualche modo potesse dimenticare tutto, poi sentì un dolore tra il mento e il collo.

"Ti sei ripreso?"

"Uhn...mi ricordo solo lo sguardo terrorizzato del ragazzo e di averti chiamato..."

"Ti ho messo dei guanti che assorbono le scosse, tienili fino a domani finché non mi confronto con quella persona!"

Minako si alzò-"Forza ti accompagno a casa"-disse guardandolo dall'alto e porgendogli la mano, il ragazzo la guardò demoralizzato, la ragazza capiva il disagio che provava-"Troveremo un modo...non fare la faccia da cane bastonato!"-disse con scherno, mantenendo il braccio teso. 

-"Non sai come consolare le persone vero?!"-disse Kakeru alzandosi prendendo il braccio della ragazza.-"Cosa pretendi non m'interessa consolare nessuno..."

L'indomani Minako era alla stazione, stava aspettando Kakeru, aveva raccolto i suoi capelli rossi in una coda alta che le arrivava a metà schiena, si era vestita comoda, pantalone scarpe da ginnastica e una maglietta non molto aderente a maniche corte, con sopra un giacchetto leggero, non si truccava mai come una classica adolescente perché non ne aveva interesse; guardò il cellulare erano quasi le 10.00 e il ragazzo ancora non si vedeva.

"Se non arriva immediatamente me ne vado da sola!"-mormorò seccata

"Chi non arriva?"-esclamò alle sue spalle Kakeru

"Sei quì andiamo allora..."

"Ok ok ho un paio di nikuman ne vuoi?"

Minako lo guardò irritata, ma aveva fame anche lei-"Uhn...grazie! Adesso andiamo!" 

Presero il treno e scesero dopo una mezz'ora, la stazione affacciava su un paesino di montagna, e attraversando il paese si stendeva in altezza una scalinata che sembrava infinita con in cima un Torii dal colore vermiglio molto acceso, quest'ultimo dava accesso ad un centenario tempio shintoista, i due ragazzi salirono tutte le scale superando l'arco, all'improvviso venne lanciato contro i ragazzi un lungo bastone molto pesante, Minako velocemente spinse Kakeru sulla sinistra e alzando la gamba colpì il bastone a terra con forza.

"La mia allieva sempre pronta! Da quando non ci vediamo eh Minako?!"-disse avanzando un uomo adornato da vesti di sacerdote, aveva i capelli lunghi e bianchi raccolti dietro, e dimostrava all'incirca 60 anni.

"Buongiorno sensei Yamazaki...sono qui in visita perché ho un problema e spero lei possa aiutarmi!"-rispose Minako

"Oh ma chi è quel ragazzo...non mi dire che nonostante il tuo caratteraccio...sei riuscita ad incantare questo giovanotto?"

Minako seccata dalle insinuazioni del Maestro Yamazaki, guardò Kakeru-"Forza mostragli le mani!"

Il ragazzo tolse i guanti e mostrò i palmi al vecchio, Yamazaki passó la sua mano sulle due mani del ragazzo e la concentrazione magnetica si sentiva molto alta sui palmi.-"Cosa ti hanno fatto ragazzo mio..."-esclamò con sguardo serio il vecchio Yamazaki.

"Un demone, che colpiva con elettricità e fulmini ha lanciato una maledizione su Seishin..."

"Seishin?!"

"Io ehm sono Seishin Kakeru, piacere di conoscerla!"

"Oh piacere io sono il sacerdote di questo tempio Eichiro Yamazaki, della mia famiglia da sei generazioni! Benvenuto!"-poi si rivolse a Minako-"Ragazzina la situazione è davvero grave!"

"Lo so devo trovare un modo per spezzare la maledizione..."

"Certo devi ancora liberarti della tua..."-s'interruppe, Minako spalancò gli occhi, Kakeru guardò la ragazza sorpreso da quell'affermazione, poi il vecchio invitò entrambi ad accomodarsi nel tempio.

Il Tempio centenario si ergeva sopra un lato della montagna, di legno massiccio, all'ingresso lasciarono tutti le proprie scarpe ed entrati in un'ala nascosta fece accomodare in ginocchio i due ragazzi, lui si sedette di fronte ad un metro di distanza, nel mezzo vi era un basso tavolino, il vecchio vi poggiò un rotolo antico risalente a qualche secolo prima. Poi si alzò si diresse verso Kakeru poggiò un piccolo foglietto di carta con una scritta, sulla fronte del ragazzo, il foglietto era una piccola pergamena shintoista, che si spezzò all'istante sotto la forte concentrazione elettrica.

"Questa è un maledizione molto forte, questo ragazzo è in pericolo..."-esclamò il vecchio-"Minako non ho idea di come bloccarla o sigillarla per lo meno...deve invece imparare ad usare questo potere per riuscire a controllarlo, nel frattempo potrei fare delle ricerche al riguardo."

"Mi stai dicendo che non c'è soluzione?"

"Per il momento non saprei come aiutarti, se come mi hai detto il demone lo hai eliminato non puoi costringerlo a spezzare la maledizione, non può più farlo! Se ci fosse un'alternativa potrei consultarmi ma mi serve tempo..."

"Dannazione..."-esclamò Minako abbassando lo sguardo

"C-come potrei imparare a controllarlo, almeno finché non si trova il modo di spezzarla?"-chiese Kakeru

Il vecchio Yamazaki sorrise al ragazzo-"Vuoi sfruttare questa disgrazia trasformandola in un'arma a tuo vantaggio?...Mi piaci...venite con me"- li accompagnò nel cortile -"Allora lo vedi quel ceppo laggiù?"-disse indicando il resto di un grosso albero.

"Sì..."-rispose il ragazzo

"Bene...concentrati su quel ceppo e raccogli  l'elettricità solo sul braccio destro, solo il destro."

"Ma io non...non riesco a lanciare i fulmini volontariamente, succede quando sono agitato..."

"Allora pensa all'immagine che ti agita più di tutto...prenditi il tuo tempo!"-concluse il vecchio e poi raggiunse Minako che era appoggiata ad una colonna con le braccia incrociate.

"Minako come è successo?"

La ragazza distolse lo sguardo abbassandolo e poi rispose-"Non doveva trovarsi lì...è successo fuori dal mio controllo...è stata colpa mia!"

"Aiutalo in questo allenamento e poi troveremo un modo..."

In lontananza un ragazzo era arrivato all'ultimo scalino superando l'arco d'entrata , quando vide il vecchio Yamazaki e Minako da una parte a parlare, li raggiunse.-"Nonno! ...chi si rivede! La testa calda!"-sorrise alla ragazza

Era il nipote del vecchio Yamazaki, e suo allievo nelle arti marziali, quando 4 anni prima Minako arrivò al tempio il vecchio decise di allenarli insieme, all'inizio i due ragazzini non andavano d'accordo ma poi in loro crebbe una reciproca amicizia e rispetto, erano alla pari nel combattimento, ma Ryo lasciava sempre vincere la ragazza, quando si accorse di avere una cotta per lei.

"Ryo..."

"Come mai ti sei decisa a farci visita dopo un anno e mezzo?"-chiese il ragazzo

"Non sono qui in vacanza...avevo bisogno di parlare con il tuo vecchio!"

"Uhn..."

"Ah Ryo non guardarla così c'è il suo ragazzo laggiù..."

"C-cosa?"-si girò Ryo verso il punto indicato dal vecchio, il suo sguardo si posò su un ragazzo alto, con i capelli neri che aveva un braccio sollevato e teso, e non capiva cosa stesse cercando di fare.

"Vado da lui così non resto a sentire le sue insinuazioni vecchio!"-disse Minako dirigendosi verso Kakeru.

Ryo la guardò allontanarsi e in lui l'irritazione salì in un momento, così decise di raggiungerla; Minako era vicino a Kakeru, il ragazzo non riusciva nell'intento-"Suzuki...ci ho provato ma non so come concentrare tutto su un braccio, o meglio non so come scatenarlo per iniziare!"

"Allora...raccontami cosa hai provato ieri quando invece si è manifestato il tutto?"

"Io..."-ebbe un flash back improvviso-"Io...stavo sudando a freddo, mi tremavano le mani e improvvisamente l'immagine del demone che mi veniva incontro mi ha spaventato..."

"Uhm...Seishin...ehi..."

"Allora è lui...come è riuscito a conquistarti Mina?..."

"Ryo non credere anche tu al vecchio, parla per dare fiato alla bocca..."

"Piacere Yamazaki Ryo!"-rivolto a Kakeru

"Seishin Kakeru piacere mio!"-accennò un sorriso 

"Mi ha detto il vecchio della tua situazione...hai fatto un bel casino Mina!"

Minako abbassò lo sguardo-"Sto cercando una soluzione!"

"Sì...e dimmi vorresti colpire quel ceppo?"

"In teoria sì, ma non riesco a comandarlo volontariamente!"-rispose Kakeru

"Mina devo parlarti potresti entrare un attimo!"-disse il vecchio alzando la voce.

"Arrivo!"-rispose-"Kakeru riprova"-si girò verso Kakeru, prima di andare via

Non appena la ragazza si allontanò ed entrò nel tempio, Ryo era indispettito dalla presenza di Kakeru, e tentò di provocarlo-"Allora da quando conosci Minako?"

"Frequentiamo la stessa scuola..."

"Quindi non sei il suo ragazzo?!"

"No..siamo un specie di...amici credo...Suzuki non è facile da interpretare!"

"Ah non hai molta confidenza se la chiami ancora con il suo cognome!"-disse divertito Ryo-"Bè io la conosco da più di tre anni e non credo che gli piaccia uno come te, e penso che il fatto che vi frequentiate sia solo perché la tua maledizione la faccia sentire in colpa..."-Kakeru alle sue parole senza che ne sapesse il motivo si irritò enormemente,-"Ryo grazie per la tua analisi ma ora lasciami concentrare!"- l'agitazione lo colse improvvisamente e si girò verso il ceppo, la mano alzata tremava, cominciò ad avere la sensazione di calore fluire nel braccio, Ryo lo guardò sorpreso e un ghigno comparve sul suo volto. Improvvisamente le scintille fioccavano tra le dita, Kakeru guardò fisso il ceppo lasciò fluire l'energia intorno alla mano.

"Che cos'hai Kakeru? Ehi stai bene?"-Ryo cominciò a spaventarsi per il tremore improvviso del ragazzo

Kakeru sentì una voce dentro-"Rilascialo!!"-dalla mano fuoriuscì un fulmine che si diresse contro il ceppo ma finì sul pavimento, un secondo fulmine schioccò dal braccio e colpì questa volta il ceppo aprendolo in due, non riuscì però a fermarsi e fu sopraffatto, Ryo si scansò prontamente evitando la fuoriuscita di elettricità. Minako e il vecchio Yamazaki avendo sentito il grande boato, uscirono di corsa Kakeru era fuori controllo cercava di tenersi il braccio ma non riusciva a fermare le scosse che entravano nel pavimento e creavano crepe continue. Minako corse incontro al ragazzo, il vecchio non fece in tempo a fermarla-

"DIAMINE! SEISHIN FERMATI!"-gridò la ragazza

"NON CI RIESCO, LO AVREI FATTO NON CREDI!?"-rispose gridando anche lui, la forza delle scosse aumentava, Kakeru non sentì più nulla intorno, la sua mente si era svuotata. Minako si avvicinò cercava di parlargli ma la sua voce non gli arrivava, gli mise la mano sulla spalla-

"...SHIN...SEISHIN!!!"-urlò la ragazza, finalmente Kakeru tornò in se, la guardò negli occhi, intorno alle sue mani le scariche elettriche cominciavano a diminuire di intensità,-"Concentrati ok? Respira profondamente e calmati...É tutto ok..."- in seguito le scariche divennero scintille e man mano si affievolirono, i due si fissarono negli occhi, finché Kakeru non sentì più niente, il calore fluito nel braccio era sparito, il tutto sotto gli occhi sbalorditi del vecchio e di Ryo.

"Cavolo...Seishin a cosa stavi pensando?"-chiese sedendosi a terra

"M-mi dispiace..."-rispose il ragazzo accasciandosi a terra esausto, le gocce di sudore gli bagnavano tutto il viso che era sbiancato per lo stress.

Il vecchio Yamazaki li guardava preoccupato, Ryo sì sentì umiliato, quei due nonostante quello che gli avesse detto Kakeru poco prima, erano già molto legati. 

"Andiamo Kakeru..."-si alzò la ragazza-"Ehi! Che hai?"-Kakeru alzò lo sguardo verso Minako e poi perse i sensi.

Mariko aveva portato Ningyou per i controlli in ospedale, li avrebbe effettuati solo lei chiaramente e aveva lasciato Seika con il fratello, il padre di Minako; Dalla visita sembrava che le ferite stessero guarendo senza problemi, poteva togliere i punti per quelle più piccole mentre per le più grandi tra cui quella causata dalla spada del demone, avrebbe dovuto aspettare almeno un paio di settimane.

"Bene Ningyou ti cambio le fasciature e poi andiamo a casa!"-sorrise Mariko

Ningyou annuì, finito il controllo si diressero verso casa, Ningyou sentiva diverse presenze in ospedale, il che era normale dato che era un luogo pieno di morte. Sentiva molte emozioni, disperazione, tristezza, dolore; Mariko guidava verso casa, sulla strada illuminata dai lampioni, Ningyou con la testa appoggiata al finestrino era rimasta molto colpita da tutti quegli spiriti. Improvvisamente la macchina inchiodò, lo stridio delle ruote echeggiò nella via, Ningyou sussultò e guardò Mariko, la quale tremava tenendo il volante. 

-"Mariko che succede?"

La donna terrorizzata, non riusciva a guardare altrove, Ningyou guardò fuori dal parabrezza e una figura ferma in mezzo alla strada le fissava immobile, all'apparenza sembrava umana ma lo sguardo appariva spaesato, la ragazza scese dalla macchina, Mariko tentò di fermarla, chiuse la portiera e avanzò verso la strana presenza.-"Ehi ti sembra il modo di attraversare?"-parlò il demone avvicinandosi, la figura si guardò intorno e poi fissò Ningyou-"Noooo! non mi toccareeee!"-gridò terrorizzata e poi svanì nel nulla. Ningyou rimase di sasso, non capiva cosa fosse successo esattamente, si guardò intorno e poi tornò alla macchina.

"C-che cos'era quella...ehm...?"-chiese Mariko ancora tremante

"Credo fosse uno spirito o roba simile..."

Mariko si riprese un pò, riaccese la macchina e tornarono finalmente a casa; sulla porta di casa si sentì una vocina:

"Mamma!!"-esclamò la piccola Seika

"Amore mio!"-l'abbracciò Mariko ancora un pò scossa.

Keichi si rivolse a Ningyou-"Allora tutto bene?"

"Sì devo riprendermi ancora un pò ma va meglio!"

"Bene vado a preparare la cena voi riposatevi!"-rispose l'uomo

Intanto Minako seduta con le spalle alla parete, aveva appena messo un fazzoletto di stoffa bagnato sulla fronte di Kakeru, aspettava che si riprendesse per tornare in città, Ryo era nella stanza accanto con il vecchio Yamazaki-"Nipote mio cosa ti preoccupa?"-Ryo distolto dai suoi pensieri guardò il nonno sorpreso.

"N-niente sono solo un pò stanco devo tornare a casa adesso ti lascio le cose che la mamma mi ha fatto portare e vado!"

"Uh...capisco!"

Kakeru riaprì gli occhi, si alzò con la schiena e si accorse della presenza della ragazza-"Suzuki...sono svenuto di nuovo?"-la ragazza annuì, aveva il viso seriamente preoccupato.

"Prendi!"-disse Minako passandogli una barretta di cioccolata.

"Uh?"

"Mangiala dobbiamo riprendere il treno, senza forze non vai da nessuna parte!"

"Grazie..."-disse aprendo la barretta. 

"É molto pericoloso quando usi quel potere! É come se ti prosciugasse l'energia..."

"Lo so ma devo riuscire a gestirlo ad ogni costo altrimenti diventerei pericoloso...potrei fare male a chiunque, alla mia famiglia e...a te!"-Minako rimase sorpresa e guardò il ragazzo, poi distogliendo lo sguardo altrove, si alzò-"ti aspetto fuori non appena ti senti meglio torniamo a casa."

Nella stanza entrò il vecchio si diresse verso il ragazzo-"Ti sei ripreso...bene...prendi questo!"-disse porgendogli una pietra all'interno di una minuscola bottiglia.

"Che cos'è?"-chiese Kakeru

"Una pietra nata nelle acque della fonte infinita nella parte alte del monte che costeggia il tempio, ha proprietà sconosciute ma in qualche modo aiuta la concentrazione, quando cercherai di gestire quell'enorme potere mettila al collo, ti aiuterà!"

Il ragazzo guardò la piccola pietra-"Grazie molte Yamazaki Sensei!"

Il vecchio sorrise.

I due presero il treno, alla stazione, si sedettero vicini, -"Suzuki...cosa intendeva quell'uomo quando ha detto che 'devi ancora liberarti della tua? Parlava di una maledizione?"-Minako non rispose in un primo momento.

"Chissà..."

"Come sei evasiva!"

"...Forse un giorno te lo dirò..."

Kakeru la guardò seccato, poi si guardò le mani, promise a se stesso che sarebbe riuscito a non farsi sopraffare di nuovo da quell'oscuro potere. 

Usciti dalla stazione i due ragazzi percorrevano la stessa strada fino ad una traversa dove Kakeru doveva girare per raggiungere casa sua, arrivati il ragazzo salutò Minako-"Suzuki...grazie per aver cercato di aiutarmi! Ci vediamo domani a scuola!"-la ragazza lo guardò e lo salutò con un cennò, pensò che doveva spezzare al più presto la maledizione di quel ragazzo e allontanarsi da lui.

Continua...

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Capitolo 16
*** Invasione ***


Capitolo 16

Invasione

Gosuto aveva lasciato l'amica andare in classe, e lui come di consueto se ne andava in giro per l'edificio per raggiungere l'ala isolata, improvvisamente si fermò nel corridoio, gli sembrava di aver visto una presenza muoversi verso il bagno. Fluttuò velocemente in quella direzione, non trovò nessuno.-"Forse me lo sono immaginato..."-tornò indietro ma ebbe di nuovo la stessa sensazione e si voltò di scatto, dietro di lui passarono almeno quattro spettri, fluttuavano come lui, la cosa che gli sembrava strana è che non erano ex studenti della scuola sembravano spaesati come se non sapessero dove andare. Si diresse nell'ala dove andava sempre per parlare con i suoi amici spiriti magari loro ne sapevano qualcosa. Entrò in un'aula abbandonata e vicino alla lavagna quelli che sembravano essere sei ragazzi con indosso la divisa della scuola chiacchieravano allegramente, avevano il corpo trasparente.

"Ehi ragazzi!"-si avvicinò Gosuto salutando

"Ciao"-rispose una ragazza, e gli altri si unirono al saluto

"Sapete che nei corridoi attivi si aggirano spiriti estranei alla scuola?"

"Davvero?"- Rispose la ragazza fantasma, Gosuto annuì-"E non era uno spirito solo, ce ne erano almeno quattro!"

"É strano a parte voi io non ho mai visto nessun altro qui..."-intervenì l'altro ragazzo

"Già...è come pensavo"-mormorò Gosuto-"C'è qualcosa che non va devo parlare con Mina!"

Dall'altra parte della scuola invece due sezioni scendevano in palestra per l'ora di ginnastica, la classe di Minako era già pronta, vennero divisi in due gruppi maschi e femmine. Le ragazze si dedicavano alla corsa, i ragazzi alla corsa con gli ostacoli, la professoressa chiamò le prime cinque ragazze, una volta in posizione fischiò la partenza.

"Ragazze in posizione...pronte...partenza...VIA!"

Mentre le ragazze correvano i ragazzi seduti in attesa del proprio turno commentavano e apprezzavano le forme femminili, da bravi maschietti, tra loro oltre ai ragazzi della classe di Minako, c'erano anche Kakeru e i suoi compagni.

"Ragazzi avete visto le ragazze nella corsa? Sono davvero belle hanno delle gambe!"-esclamò un ragazzo

"Sembri un vecchio viscido!"-rispose l'amico

"Però se dobbiamo stare lontani dalle ragazze almeno possiamo guardarle da lontano che male c'è?!"

"Hanno già finito peccato..."-intervenne Takumi

La professoressa chiamò altre cinque ragazze, tra cui Minako-"In posizione...VIA!"-

"Ragazzi la Gaijin!"-disse uno dei ragazzi

Seishin si girò di scatto, Minako era in testa aveva superato di gran lunga le altre e aveva un buon tempo.

"Cavolo fa paura è velocissima!"-esclamò Takumi

"Sì..."-disse Kakeru guardandola

"Certo se non avesse quell'aura glaciale sarebbe una bella ragazza, ha le forme giuste!"-commentò l'altro ragazzo

Kakeru non parlò, ripensò al giorno prima a come aveva di nuovo perso il controllo e a come ne era uscito grazie a Minako, alle parole di quel ragazzo che lo avevano irritato e al perché lo avessero tanto infastidito, mentre intorno gli altri ragazzi commentavano sulle gambe delle ragazze, Takumi si girò verso Kakeru-"Ehi che hai? Sembri strano!"

"No niente sono solo stanco...non mi sono riposato molto nel fine settimana..."-accennò un sorriso all'amico.

"Dai che oggi abbiamo Kendo! Scaricherai un pò di tensione!"-rispose entusiasta Takumi.

Kakeru pensò a quello che era successo sabato e si preoccupò del fatto che potesse succedere di nuovo; la lezione di educazione fisica era finita e l'ora di pranzo era stata appena annunciata dalla campanella.

Un coro di voci femminili che scoppiò nell'aula di Minako fece girare tutti ed echeggiò in tutto il corridoio, Kakeru era sulla porta dell'aula e affacciandosi era stato avvistato dalle ragazze, Minako stava per prendere il suo bento per andare sul tetto, alzò lo sguardo di colpo dopo le grida,-"Suzuki posso parlarti?"-disse il ragazzo con uno sguardo angosciato, la ragazza seccata uscì dall'aula senza rispondere.

Salirono entrambi sul tetto-"Se continui a farti vedere in giro con me non avrai più la tua popolarità..."-disse Minako salendo sul tetto che affacciava sulla terrazza.

"..."-Kakeru era ammutolito

Minako lo guardò perplessa-"Cos'hai?"

"Oggi...ho lezione al club di Kendo..."

"Sei preoccupato di perdere di nuovo il controllo?"

Kakeru seduto accanto alla ragazza guardava il pavimento-"...uhn..."

"Se cominci ad averne paura...succederà sicuramente!"-rispose Minako portando il primo boccone alla bocca.

"Ma...sabato..."

"Cosa?...se ci pensi ti agiterai!...e poi ti ho detto di chiamarmi solo per le emergenze"

"Non ti ho chiamata al cellulare..."-disse Kakeru perplesso

"Per colpa delle tue bravate ho alle calcagna le tue ammiratrici che invece di adulare te e basta, mi vengono a cercare...che scocciatura!"-esclamò la ragazza seccata

Kakeru la guardò perplesso, subito dopo si fece trasportare da una piccola risata-"S-scusa...scusa ahahahhah"-rispose ridacchiando-"Parlerò io con quelle ragazze...ehehehe..."-

"Cosa ci sarà da ridere tanto...non danno fastidio a te..."

"Va bene, Suzuki...ehm..."-si risprese il ragazzo tornando serio-"posso chiederti un favore?"

Minako si voltò verso il ragazzo, Kakeru aveva abbassato lo sguardo e aveva smesso di mangiare-"Potresti restare nei paraggi oggi...se non hai altro da fare?"-la ragazza sapeva bene che quello che stava accadendo al ragazzo era pericoloso, il vecchio aveva chiaramente detto che la maledizione era potente, avrebbe voluto che non fosse mai accaduto ma non serviva a nulla rimuginarci, quello che era successo non poteva essere cambiato. Minako annuì-"Non ho altra scelta, anche perché, dobbiamo ancora finire di scontare la punizione..."-disse lasciando la terrazza, Kakeru la guardò andar via, e si sentì un pò più sollevato poteva contare sul suo intervento nel caso in cui si sarebbero messe male le cose.

Nel pomeriggio l'aula era sistemata, le mancava solo di aggiornare il registro di classe, la luce del tramonto aveva tinto l'aula di arancione, nel corridoio non passava nessuno, nel silenzio si sentiva solo il rumore della penna sul foglio , quando con la coda dell'occhio scorse una presenza che passò di lì velocemente.

"Gosuto?"-chiese Minako anche se non le era parso di vedere il suo amico.

Non ricevette risposta così si affacciò nel corridoio, guardò in entrambe le direzioni ma non vide nulla, tornò a compilare il registro; quando finì prese la borsa ed uscì dall'aula. Percepiva qualcosa di strano, continuò a camminare scrutando attentamente l'area circostante, all'improvviso una fila di spiriti venne nella sua direzione, Minako si scansò guardando sorpresa la scena-"Ma che razza di storia è questa?"-la ragazza seguì gli spiriti, ma scomparvero tutti attraversando un muro dell'edificio-"Mina...ti ho trovato è successa una cosa davvero strana stamane!"-arrivò Gosuto salendo dal pavimento.

"Credo di averne un'idea..."-rispose la ragazza

"Li hai visti anche tu quegli spiriti senza meta?"

"Sì...cosa sta succedendo?"

"Non lo so, ne stavamo discutendo con gli altri nell'aula abbandonata..."

"Gosuto se riesci segui quei fantasmi io farò una chiamata intanto..."-il fantasma annuì e svanì nel muro adiacente.

Nella residenza Kato, si sentivano le risate vivaci di Seika che giocava con Ningyou, Mariko era all'ospedale per un'emergenza; il telefono fisso cominciò a suonare, Ningyou non sapeva se poteva rispondere ma lo squillo le dava molta noia così decise di lasciare Seika sul divano e alzò la cornetta-"Pronto residenza Suzuki..."-

"Demone cercavo proprio te..."-disse Minako

"Rossa!? Come mai?"-chiese sorpresa la ragazza

"Abbiamo un problema speravo che mi avresti potuto dire qualcosa al riguardo..."

"Di che parli?"

La piccola Seika rimasta sul divano a guardare la tv, si girò alla sua destra e cominciò a sorridere, uno spirito le si era seduto accanto;

"Stai dicendo che la scuola è stata invasa da spiriti che non sanno dove andare?"

"Esatto non so cosa li abbia liberati ma...se tu non sai nulla vedrò di indagare io qui, tieni gli occhi aperti però!"

"Ok ci vediamo più tardi..."

Conclusa la chiamata tornò in salotto ma si spaventò non trovando la bambina,-"S-Seika! Non stavamo giocando a nascondino! Dove sei?"-corse a cercare la bambina per tutta la casa, salendo le scale sentì improvvisamente una presenza, poi sentì un pianto, era Seika, seguì la voce e finì sul tetto-"Seikaaaa!! Seika tesoro sono Ningyou dimmi dove sei!"-si girò dalla parte opposta e vide uno spirito sul bordo del tetto con in braccio la bambina che piangeva, Ningyou spalancò gli occhi e corse verso Seika-"Lasciala stare!!"-lo spirito si girò, svanì e lasciò la bambina precipitare nel vuoto, la ragazza la seguì riuscì a prenderla al volo e usò le sue aste per creare un supporto, che le permise di atterrare incolume a terra, purtroppo la ferita che stava guarendo si era riaperta e con la bambina in braccio si teneva con l'altra mano il fianco, la piccola spaventata non riusciva a smettere di piangere-"É tutto finito...tranquilla!"-abbracciò la bambina e tornò dentro.

Nella scuola Minako cercava il luogo da cui potessero provenire quegli spiriti, controllò ogni aula, magazzino, laboratorio, non trovò nulla, si diresse alla palestra, avrebbe aspettato Gosuto, per sapere se lui avesse invece trovato qualcosa. Nella palestra dove si svolgevano gli allenamenti di Kendo, le ragazze che assistevano creavano un gran chiasso, tanto che l'insegnante dovette fermare la lezione per rimproverarle. Minako si affacciò all'entrata e si mise in disparte, sembrava che Kakeru stesse bene, il ragazzo non si era ancora accorto della presenza della ragazza. Cominciarono così gli incontri individuali, vennero chiamati due ragazzi, Minako si guardava intorno per controllare che non passassero anche qui quegli spiriti.

"Seishin, Nakamura è il vostro turno"-il sensei chiamò i due ragazzi 

Kakeru si alzò, era leggermente agitato, chiuse gli occhi per un attimo fece un respiro profondo e quando riaprì gli occhi, si accorse di Minako appoggiata alla porta con le braccia incrociate; Il ragazzo si asciugò la fronte che grondava di sudore dopo il duro riscaldamento, si mise la maschera men e impugnò la shinai saldamente, sembrava un pò più sollevato dalla presenza di Minako. L'incontro cominciò e i due sembravano essere alla pari, quando all'improvviso l'avversario cominciò ad attaccarlo con molta forza buttando Kakeru a terra;-"Va bene basta così...molto bravi"-non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo non si fermò ma continuò ad attaccare, Kakeru impugnò di nuovo la spada per difendersi-"Ehi Shou! Calmati hai vinto possiamo anche fermarci..."-il ragazzo non proferiva parola anzi sembrava assente nello sguardo, avanzava sempre più e con un colpo al volto fece volare la maschera a Kakeru che rendeva così vulnerabile il viso, tutto accadeva sotto gli occhi del Maestro che intervenne fermando da dietro Nakamura, il ragazzo reagì e colpì forte la gamba del Sensei il quale finì a terra, gli altri ragazzi non riuscivano a capire cosa stesse succedendo; il ragazzo si girò di nuovo verso Kakeru e avanzò veloce puntando la shinai, sferrò diversi attacchi sul ragazzo, il quale riuscì a bloccarli, finì contro il muro e inaspettatamente con un colpo forte venne disarmato dall'avversario; ora Kakeru si preparò a proteggersi il viso dall'ennesimo colpo ma in un attimo fu bloccato dalle mani di Minako, con forza abbassò la spada, disarmando il ragazzo e velocemente lo colpì alla nuca. Nakamura cadde a terra, Minako vide chiaramente uno spirito lasciare il corpo del ragazzo, Kakeru corse verso il maestro, sembrava stare bene, gli altri ragazzi ancora increduli non sapevano cosa dire e le ragazze del tifo erano spaventate e ammutolite.

Minako e Kakeru si guardarono per un momento stavano pensando alla stessa cosa; andati tutti a casa, Minako volle restare doveva sapere perché lo spirito aveva voluto prendere possesso del corpo di quel ragazzo, c'erano troppe cose su cui indagare non poteva tornare a casa.

"Suzuki...cosa diamine era quel...non so come definirlo, un'evanescenza forse?"-chiese Kakeru uscendo dallo spogliatoio con i capelli ancora umidi e l'asciugamano sul collo, aveva indossato di nuovo la divisa, e aveva raggiunto Minako in palestra.

"Non dirmi che lo hai visto anche tu?!"-chiese sorpresa Minako

"Sì perché?"

"Di solito decidono loro se farsi vedere, altrimenti se li vedi è perché hai avuto un'esperienza vicino alla morte..."

"Quindi il tuo amico posso vederlo per questo motivo!"

"Amico?! Parli di Gosuto?"

"Sì...ti gira spesso intorno..."-disse il ragazzo strofinandosi la testa con l'asciugamano

Minako si sorprese alle parole del ragazzo, aveva davvero rischiato di morire, ma perché non le aveva detto che poteva vedere Gosuto,-"Per ora vai a casa Seishin..."

"Ma..."

"Non farmi ripetere..."-disse guardando seriamente Kakeru

"Va bene va bene..."-si arrese il ragazzo alzando le mani, prese la sua borsa e lasciò la palestra, mentre usciva si trovò faccia a faccia con Gosuto, che lo sorpassò pensando di non essere visto.-"Ehi..."-esclamò Kakeru, Gosuto si bloccò si girò e pensò 'non credo che ce l'avesse con me giusto?', ma Kakeru fissava proprio nella sua direzione,

-"Posso vederti lo sai?"-disse Kakeru

Gosuto non riusciva a crederci tornò indietro indispettito-"Non è possibile! Io non voglio farmi vedere da te!"-sventolò la mano davanti a Kakeru.

"Ma io ti vedo sventolare la mano!"-rispose il ragazzo

"...N-non..."-si mise a mormorare da solo girandosi di spalle, il ragazzo lo guardava divertito,-"Suzuki il tuo amico è qui!"-Kakeru avvertì Minako, la ragazza li raggiunse.

"Tu non dovevi andare a casa?"

"Sì sì vado..."

"Gosuto smettila può vederti non ci puoi far nulla...piuttosto cosa hai scoperto?"

"Non c'è nulla nell'edificio scolastico...ma ho parlato con uno degli spiriti e mi ha rivelato che si ricorda di un portale, non in città poco fuori nella parte più a nord, da lì almeno era uscito lui..."

"Capisco...dobbiamo trovare il modo di chiuderlo!"-disse Minako

"Senti ma mi spieghi perché quel ragazzo può vedermi?"

"Non solo te ma tutti gli spettri che stanno girando, ne è uscito uno dal corpo di un ragazzo una mezz'ora fa..."

"Dobbiamo sentire anche Reika potrebbe sapere dove è esattamente il portale!"

Gosuto annuì, i due si diressero verso la stazione, -"Quel ragazzo chi è?"-chiese seccato il fantasma

-"Come mai lo vuoi tanto sapere?"-rispose Minako

"Può vedermi vorrei capire perché?"

"Ah..."-sospirò la ragazza-"Seishin Kakeru è il ragazzo che è stato attaccato dal demone Inazuma, che ha lanciato una maledizione su di lui prima di sparire..."

"Capisco...quindi ha vissuto un esperienza vicina alla morte...!"

Minako annuì-"Per questo può vedere te e quegli spiriti!"-il cellulare della ragazza iniziò a vibrare nella borsa,-"Pronto!"-

"Rossa...anf anf...avevi ragione... ma non sono solo nella tua scuola..."-disse Ningyou al telefono

"Demone che vuoi dire?"

"Dove sei?"-chiese Ningyou

Ningyou raggiunse Minako e Gosuto alla stazione,-"Rossa! La faccenda è più grave di quello che pensi!"

"Lo immaginavo..."

"Si chiama Minako, ragazza demone!"

"Ehi fantasmino, non sei in fila per l'aldilà?"-disse scherzosamente Ningyou

I tre si diressero verso la bottega degli oggetti antichi nel vicolo della piazza centrale,-"Dove stiamo andando?"-chiese Ningyou

"Da una persona fidata saprà dirci qualcosa di più riguardo il portale aperto."-rispose Minako

Neanche dovette bussare che subito la porta si aprì, era Reika che accolse la ragazza con aria preoccupata, fece entrare tutti e poi si rivolse a Minako,-"La faccenda è seria qualcuno o qualcosa ha aperto il portale intenzionalmente, ancora non ne conosco il fine ma deve essere richiuso al più presto, se non ci muoviamo ora il portale potrebbe ingrandirsi e diventerebbe quasi impossibile sigillarlo!"

"Come posso chiuderlo questo portale e...soprattutto dove si trova esattamente?"-chiese Minako

"La posizione precisa purtroppo non la conosco, ho avuto delle visioni a riguardo ma molto confuse...so che si trova vicino ad un lago a nord della città..."

"Lago...il lago Teganuma!!"-esclamò Minako è il lago più vicino alla città a nord

"Ok se il lago è quello dobbiamo solo sapere come chiudere il portale!"-disse la ragazzina

"Un altro problema è il responsabile!"

"Già bisogna trovarlo! Ma non sappiamo chi è!"

"A quello posso pensarci io, farò un pò di domande in giro!"-intervenne Ningyou

"Io cercherò informazioni per quanto riguarda gli spiriti e cercherò di evitare che attacchino gli umani!"-si propose Gosuto

"Bene...io invece indagherò su avvenimenti riguardo le zone intorno al lago forse qualcuno è stato attaccato o hanno pubblicato qualche articolo di giornale!"-disse Minako

"Bene allora io mi farò aiutare da mia zia cercheremo il modo adatto di sigillare quel portale e poi ti chiameremo Minako!"

Per il momento nessuno poteva fare molto, Minako tornò a casa mentre gli altri due andarono in cerca di informazioni, e Seika avrebbe cominciato l'indomani a consultare libri di stregoneria.

"Bwaaaah!"-sbadigliò Minako, aveva dormito molto poco aveva visionato diversi giornali online cercando notizie di incidenti, avvistamenti di fantasmi o quant'altro ma non trovò molto.-"Gosuto e Ningyou non mi hanno fatto sapere ancora nulla..."

"Suzuki finalmente possiamo parlare!"-disse una studentessa alle sue spalle

Minako si girò, un gruppetto di ragazze l'avevano circondata, tra loro la leader che cominciò a parlare-"Siamo le rappresentanti del fan club di Seishin Kakeru...Sono Yui Kitamura sono la leader e fondatrice del club e la prima ragazza che ha messo gli occhi su Seishin il primo giorno di quest'anno, e vorremmo spiegazione in merito alla tua relazione con lui!"

"Ah...ahahh...siete fuori strada...sul serio!"-rispose Minako divertita dall'assurdità della scena, finendo di mettersi le sue uwabaki

"Se fossi una ragazza brillante, molto bella e all'altezza di Seishin allora potremmo anche darti la nostra benedizione...ma sei l'opposto e non ti meriti l'attenzione di un ragazzo così, con voti eccellenti, di bell'aspetto e gentile!"

Minako alzò il sopracciglio seccata 'se vi dicessi che spara anche fulmini dalle mani sarebbe un must!' pensò divertita-"Mi stai ascoltando?"-continuò la ragazza, Minako si alzò prese la borsa e guardò il gruppetto, poi come se niente fosse se ne andò.

Lasciò basite tutte le ragazze del fan club-"Ragazze non è idonea per il nostro Kakeru dobbiamo accertarci che lei sia solo una sbandata passeggera!"

Sul corridoio dove salì Minako, Kakeru incrociò la ragazza-"Ehi Suzuki!  

"Seishin...il tuo fan club mi perseguita..."

"Il mio cos...?...Ah sì...che ti hanno detto?"

"Credo che resterai single per tutto il liceo se non ti scegli le fidanzate adatte ai gusti di quelle pazze!"

"Diamine..."

"Bwaaah!"-le scappò un altro sbadiglio

"Dormito poco?"

"Già..."

"Hai scoperto qualcosa di quei fantasmi...ieri me ne sono trovati sei in casa...non davano fastidio ma io potevo vederli fluttuare e non mi sentivo molto a mio agio..."

"Cavolo stanno invadendo la città! Ci dobbiamo sbrigare..."-mormorò la ragazza-"Ma...da quando riesci a vederli?"-chiese a Kakeru

"Da quello che so ho visto per la prima volta il tuo amico quando è venuto a chiamarti la sera che Ningyou era sparita da casa tua!"

 Alla fine del corridoio nessuno poteva vederli tranne i due ragazzi, comparvero due spiriti che attraversarono il corridoio scrutando aula per aula-"Li vedi anche tu?"-chiese Kakeru a Minako che annuì,-"Cosa stanno cercando?"

"Non ne ho idea! Forse sono parenti di qualcuno?"

"O forse vogliono appropriarsi di qualche corpo...teniamo gli occhi aperti!"

Kakeru annuì ed entrò nella sua aula, Minako fece lo stesso, nel fondo dell'aula vide due spiriti che giravano tra i banchi, si bloccò per un momento, uno di loro fissava la ragazza attentamente passandole davanti. Uscirono dall'aula attraverso il muro e Minako raggiunse il banco-'questa situazione va risolta nel più breve tempo possibile!'-pensò mentre prendeva i libri.

Nel pomeriggio Minako aveva finito di pulire l'aula e stava finendo di compilare il registro, non appena finì raggiunse la biblioteca due piani sotto, e cominciò a dividere i libri da riordinare, Kakeru non era ancora arrivato, tra tutti i libri ne trovò uno dell'occulto, -'strano...'-pensò, -"questo libro è stato letto da un ragazzo..."-girò un blocco di pagine velocemente fino ad arrivare ad una pagina con la punta piegata come da lasciare il segno per riaprirlo facilmente.

Minako spalancò gli occhi la pagina descriveva un rituale sembrava servisse ad aprire un collegamento,-"Cavolo quindi è uno stupido studente di questa scuola che ha giocato con la magia!"-mise il libro nella sua borsa; a distanza di due scaffali, qualcuno la stava osservando cercò di avvicinarsi a lei di soppiatto, era a pochi passi dalla ragazza quando con uno scatto fu sbattuto contro una libreria, Minako lo aveva sentito e aspettava che si avvicinasse abbastanza.

"Chi diavolo sei?"-chiese Minako nervosa

"S-s-s-so-sono venuto per prendere un libro..."-disse impaurito il ragazzo

Minako lo lasciò andare-"Coff coff..."

Non era molto convinta, lo osservò fino a che non prese il libro che gli serviva e lo seguì con lo sguardo fino all'uscita, 'cavolo ho i nervi tesi!'-tornò alla sistemazione dei libri, intanto era entrato Kakeru-"Suzuki ehi scusami ma ci ho messo più del dovuto..."-disse Kakeru raggiungendo la ragazza.

Minako non parlò pensava a quel libro trovato nella libreria, e poi quel ragazzo non le convinceva proprio perché doveva prendere un libro che era a due metri da lei passando dietro le sue spalle? 

"Ehi Suzuki non l'ho fatto apposta su non tenermi il broncio..."-continuò il ragazzo

"Cosa?"-chiese Minako, lo aveva sentito parlare in quel momento

"Non ti eri accorta che ero qui?"

"Uhn...no...senti ma tu forse puoi dirmi se conosci questo ragazzo"-disse prendendo il registro, lo aprì alla pagina dei nomi e lo mostrò a Kakeru.

"Uhm...Itou Yuki...non mi è nuovo...ma proprio non mi viene in mente adesso...perché?

"Guarda questo libro che ha preso e vai alla pagina piegata!"-disse la ragazza-"questa pagina descrive chiaramente cosa serve e cosa bisogna fare se si vuole aprire un portale..."

"Oh quindi potrebbe essere uno studente ad aver voluto dare via libera a tutti questi spiriti?"

Minako annuì-"devo leggerlo attentamente e cercare di scoprire se c'è anche una descrizione del modo in cui si possa chiudere"-chiuse il libro e lo rimise nella borsa.

"Suzuki..."-cominciò Kakeru mentre sistemavano i libri-"Posso venire con te? Mi piacerebbe vedere quel portale da vicino!"

"Assolutamente...No!"

"Suzuki...ma perché? Non è pericoloso!"

"Seishin ti ricordi quando ti dicevo di starmi alla larga?..."

"Sì..."-disse seccato il ragazzo

"Bene...stammi alla larga!"-rispose mettendo l'ultimo libro nello scaffale.

Kakeru la guardava infastidito da quell'atteggiamento, oramai anche non volendo era stato coinvolto; lasciarono la scuola, Minako non scese alla solita fermata ma scese alla stazione della piazza principale per raggiungere la bottega di Reika e sua zia, voleva portargli il libro trovato.

Qualcuno però la stava seguendo, quando entrata nel vicolo sentì dei passi dietro di lei, si fermò, girò in una piccola traversa ed aspettò che la presenza si avvicinasse, non appena l'ebbe abbastanza vicino, la afferrò per la giacca e mettendola con le spalle al muro sferrò con la mano destra un pugno che fermò a pochi millimetri dal viso.

"TU!!! Cosa diamine ci fai qui perché mi segui eh??"-disse la ragazza scorgendo sotto la luce del lampione Kakeru

"Suzuki...stavi per colpirmi in faccia..."-esclamò Kakeru, era lui che l'aveva seguita

"Ti avevo detto..."

"Di starti alla larga sì ma..."

"Cavolo!!"

"Sakuranbo...Kakeru!! Che bello vedervi insieme! Che fate lì venite dentro!"-disse felice Kaori spalancando la porta.

Nella botteghina i due ragazzi seduti sul divano aspettavano di parlare con Reika,-"Allora vedo che avete legato tantissimo!"-continuò Kaori

"Niente affatto!"-rispose Minako

"In realtà l'ho seguita...lei mi dice sempre 'stammi alla larga'..."-rispose Kakeru 

Kaori sorrideva-"Ehehe...che carini!"

I due la guardavano perplessi, Minako si ricordò del libro e lo tirò fuori dalla borsa-"Kaorisan ho trovato questo libro nella biblioteca della scuola se lo apri alla pagina con il segnalibro capirai perché te l'ho portato!"-porse il libro alla donna, che lo aprì come aveva suggerito la ragazza.

"Questo è un rituale che potrebbe rispecchiare ciò che sta succedendo in città...noi stavamo cercando nei libri sbagliati, questo è il libro con il rituale shintoista!"

"Buonasera Mina! Oh Kakerusan! Ti dispiace se ti chiamo così?"-esclamò Reika tutta arrossita

"Oh nessun problema!"

Minako guardava la ragazzina perplessa,"Reika ciao..."

"Tesoro guarda Sakuranbo cosa ha trovato..."-disse porgendo il libro alla ragazzina

"Il rituale...grande! Con questo sicuro riusciremo a chiuderlo se c'è la descrizione di come aprirlo ci sarà scritto come chiuderlo!"-disse Reika girando le pagine, ma trovò l'estremità di una pagina con i segni della strappatura-"Oh no!"

"Cosa c'è?" chiese Kaori

"Mi sembrava abbastanza scontato...la pagina del rituale inverso...è stata strappata!"

"Diamine!"-esclamò Minako-"Devo recuperare quel foglio il portale va chiuso"

"La persona che ha preso quel libro probabilmente è anche l'ultima che ha visto quella pagina...potrebbe averla ancora con se!"-intervenne Kakeru

Reika lo guardò sorpresa e incrociando il suo sguardo sul suo viso divampò un colorito rosso e abbassò subito la testa.

"Allora dobbiamo solo scoprire chi è questo ragazzo e scoprire se l'ha strappata lui la pagina..."

"Perfetto noi invece analizzeremo il rituale per capire bene se possiamo ricavarci magari il modo di chiuderlo!"-parlò Kaori-"Per ora andate a casa a riposarvi e speriamo questi fantasmi non facciano altro che girovagare..."

Ora bastava trovare il responsabile e ottenere la pagina, questo pensava Minako, che sulla strada del ritorno avvistò diversi spettri fortunatamente si limitavano a girovagare. Messo piede in casa Kakeru salì in camera sua, poggiata la borsa sul letto sentì un tonfo nella stanza accanto. 

"Mayumi? tutto bene?"-disse bussando alla porta della camera di Mayumi

Non ricevette risposta, decise di aprire la porta-"Scusami sto entran..."-

Non appena alzò lo sguardo vide la sorella sollevata in aria, quasi toccava il soffitto-"M-Mayumi..."-

Minako entrò nella sua stanza e si buttò sul letto, i lunghi capelli rossi si spargevano su una metà del letto e sulla sua schiena, aveva lanciato la borsa a terra e tolto le scarpe con l'aiuto dei piedi, erano giorni che non si riposava come doveva e pensò di poter chiudere gli occhi per qualche ora; il cellulare nella borsa cominciò a vibrare, inizialmente non lo sentì, poi la vibrazione aumentò e Minako balzò sul letto, prese il cellulare dalla borsa ed era Kakeru che la chiamava, decise di rispondergli solo per insultarlo-"Cos'altro..."

"Suzuki...presto vieni a casa mia...Mayumi!!!"-poi cadde la linea

Continua... 

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Capitolo 17
*** Invasione (Seishin Mayumi) ***


Capitolo 17

Invasione (Seishin Mayumi)

 

Era stata una giornata pesante aveva avuto due interrogazioni, e il corso di basket femminile era finito alle 17.00, Mayumi Seishin tornava a casa stanca e affamata, avrebbe voluto mangiare e subito dopo buttarsi sul letto per dormire due giorni di fila, ma sicuramente l'avrebbe svegliata il suono squillante della sveglia alle 7.00 in punto; lasciate le scarpe all'ingresso salutò la mamma che era nella cucina intenta a preparare la cena e salì in camera sua, lanciò la borsa ai piedi della scrivania e tolse la divisa di scuola poggiandola sullo schienale della sedia, indossò una maglietta e un pantalone comodi. Si sedette sul letto, le palpebre erano davvero pesanti e cedette alla stanchezza cadendo addormentata. Nell'oscurità della camera un leggero vento sfiorò il viso della ragazzina, un'ombra si avvicinò al letto e dall'alto la fissò dormire. All'improvviso una mano gelida coprì la bocca della ragazzina, la quale si svegliò di colpò, al tocco gelido della mano, e spalancando gli occhi cercò di capire cosa stesse succedendo ma non riusciva a vedere chi ci fosse, spaventata le lacrime le uscirono copiose dagli occhi avrebbe voluto chiedere aiuto o perlomeno gridare ma non riusciva ad emettere alcun suono.

La presenza tirò su Mayumi mantenendole la mano sulla bocca e poi la guardò fissa negli occhi la ragazzina si dimenava cercando di liberarsi dalla presa di qualunque cosa fosse, la presenza sparì nel nulla e lasciò il corpo della ragazzina cadere di nuovo sul letto, Mayumi si alzò piangendo e tremando, stava per correre fuori dalla stanza ma le gambe si bloccarono a pochi centimetri dalla porta, il corpo non le rispondeva più e disperata tentò di gridare ma lo sguardo fisso sulla porta divenne buio e d'un tratto gli occhi della ragazza si coprirono totalmente di bianco, il suo corpo cadde sul pavimento in preda a rantoli.

 

Nel frattempo, Kakeru stava rientrando a casa dopo aver lasciato Minako; entrò e salutò salendo le scale e raggiunse la camera da letto, un tonfo attirò la sua attenzione, proveniva dalla camera accanto, bussò ma non ricevette risposta allora aprì scusandosi ma non vedeva nessuno nella stanza, alzò lo sguardo sentendosi osservato.

La scena che si presentò davanti ai suoi occhi sembrava quasi un incubo, la sorella, Seishin Mayumi, fluttuava e aveva gli occhi completamente bianchi sembrava non avesse più ne l'iride ne la pupilla, alzò le mani e scaraventò Kakeru fuori dalla stanza, il ragazzo si rialzò da terra e prese il cellulare dalla tasca e chiamò l'unica persona che in quel frangente avrebbe potuto di certo aiutarlo. Nel corridoio intanto stava arrivando di corsa Aoi Seishin, la madre di Kakeru che aveva sentito dalla cucina il gran tonfo e si era precipitata, il ragazzo era al telefono quando la porta della stanza di fronte a lui si spalancò,-"Kakeru cosa sta succedendo? Dov'è tua sorella?"-chiese preoccupata la madre, il ragazzo si alzò velocemente e la prese per mano-"Mamma seguimi!! Dobbiamo uscire di quì!"-

Le porte della casa si aprirono tutte e nella cucina le posate cominciarono a volare in giro, arrivati all'ingresso i due raggiunsero la maniglia della porta, ma non si aprì nonostante non fosse chiusa a chiave.

Mayumi scese al piano di sotto sospesa in aria che apriva le braccia muovendo tutti gli oggetti, Aoi Seishin non credeva ai suoi occhi, non riusciva più a muovere un muscolo era terrorizzata, Kakeru cercava di aprire la porta poi si accorse della sorella, -"Voi...siete...vivi...anch'io voglio...vivere..."-disse lo spirito nel corpo della ragazzina.

"Mayumi!!"-gridò Aoi disperata.

I Coltelli dalla cucina raggiunsero l'ingresso e si accostarono alle mani della ragazzina-"Mayumi...non...può...sentirvi...ora...il suo...corpo...è mio..."-disse girando i coltelli e lanciandoli contro Aoi e Kakeru.

Kakeru si mise davanti la madre per proteggerla, e chiuse gli occhi aspettando il dolore atroce delle coltellate, ma così non fu i coltelli vennero bloccati e scaraventati altrove, andandosi a conficcare nel pavimento, una persona era intervenuta e velocemente era saltata sul corpo di Mayumi premendo una pergamena shintoista sulla sua fronte, poi la colpì con una gran quantità di sale purificato sul viso. 

Minako era riuscita ad entrare da una delle finestre ed era arrivata in tempo, il corpo della ragazzina cominciò a tremare e ad urlare.

"Ora lascia stare questa ragazzina!"-gridò Minako premendo più forte la pergamena sulla fronte di Mayumi-"Questo corpo non è tuo lo sai! Il tuo tempo qui è finito!"-lo spirito era molto forte così Minako tenendole la testa prese un'ampolla dalla tasca la stappò con i denti versandola forzatamente nella bocca di Mayumi. Lo spirito spalancò gli occhi non appena il liquido dell'ampolla entrò nella gola, fortunatamente il rituale poco ortodosso ebbe affetto, lo spirito fu sbalzato fuori dal corpo della ragazzina e svanì dalla stanza, si sentì un fracasso enorme in tutta la casa a causa degli oggetti che caddero tutti a pioggia sul pavimento dopo la scomparsa dello spirito.

Mayumi ancora a terra riprese i sensi, e una sensazione di nausea prese il sopravvento rigurgitando il liquido dell'ampolla interamente sul parquet dell'ingresso.

"É normale...butta fuori!"-disse Minako tenendole la testa

"Mayumi!"-gridò Aoi

Kakeru guardò la sorella era tornata in se, si fece scappare un sospiro di sollievo-"Suzuki...grazie se non fossi arrivata tu!"

Mayumi alzò lo sguardo con le lacrime agli occhi corse dalla madre e l'abbracciò piangendo. Minako si alzò e si rivolse a Kakeru-"Seishin devo accertarmi che non ci siano altri spiriti in casa applicherò questi in tutte le stanze..."-disse bisbigliando al ragazzo e stringendo in mano le pergamene.

"Tu...tu hai salvato la mia bambina?!"-chiese Aoi con ancora Mayumi tra le braccia

Minako si girò e guardò nella direzione della donna, Mayumi aprì gli occhi e tra le lacrime riconobbe Minako, che l'aveva salvata qualche settimana prima da quei ragazzi per strada. 

"MINAAAA!"-corse verso di lei e l'abbracciò forte-"Sei venuta a salvarmi!!"

Kakeru sorrise e poi si rivolse alla madre-"Mamma tu e Mayumi restate in una stanza, io e Suzuki ci assicureremo che non ci siano altre presenze in casa!"

"P-p-presenze?"-rispose terrorizzata Aoi

Kakeru annuì e raggiunse Minako sulle scale, lasciando le due al piano di sotto a rielaborare ciò che era successo, un momento prima. 

"Seishin non devi venire con me...puoi restare sotto con tua madre e tua sorella!"-disse la ragazza

"No... voglio aiutarti a controllare tutte le stanze...questa è casa mia e voglio proteggere la mia famiglia"-rispose Kakeru con sguardo risoluto.

Entrarono in tutte le camere e anche nel bagno del secondo piano. Minako lasciò un pò di sale e una pergamena purificata in ogni stanza, salì anche sulla soffitta e sembrava tutto pulito. Kakeru le tenne la scala, la ragazza si girò per tornare di sotto, all'improvviso fu colpita da una tavoletta di legno alla testa, cadde a terra, e si girò nella direzione da cui proveniva la tavoletta, si rialzò tenendosi la testa ma non vide nessuno-"Suzukiii! Tutto bene lassù?"-chiese Kakeru dal fondo della scala.

"Uhm...sì...sto scendendo!"-rispose Minako rialzandosi scese la scaletta ma il piede venne trattenuto facendole mancare l'ultimo scalino e cadde giù, il ragazzo mollò la scala che si ritrasse velocemente verso l'entrata della soffitta causando un gran rumore e afferrò la ragazza, entrambi erano a terra Kakeru fu il primo a tirarsi su e sollevare Minako-"Ehi Suzuki...tutto bene?"-si accorse che sul viso della ragazza una scia di sangue le scendeva dalla tempia alla guancia.

"Sto bene...Diamine! Quel bastardo è ancora qui, era in soffitta mi ha lanciato una tavola di legno!"-disse tenendosi la testa.

"A lui penseremo dopo! Dobbiamo occuparci prima della tua ferita!"-rispose il ragazzo.

Minako non potè controbattere le girava la testa al momento, scesero di sotto, Kakeru fece sedere Minako sul divano e andò a prendere la cassetta del pronto soccorso, intanto Mayumi e Aoi erano in cucina a sistemare gli oggetti che erano caduti a terra, nella casa Minako non riusciva a vedere alcuno spirito e pensò che quello che aveva preso possesso del corpo di Mayumi potesse essere l'unico spirito ancora presente.

Kakeru tornò e si mise seduto di fronte a Minako sul tavolino che accostava il divano-"Gira il viso verso la tua sinistra, adesso sposterò i capelli indietro altrimenti si appiccicheranno al sangue..."

"Posso farlo da sola!"-disse nervosa la ragazza scansando la mano di Kakeru.

"Come fai a vedere dov'è esattamente la ferita? Non fare la testarda, lascia che ti medichi!"

"Cavolo...Va bene basta che facciamo in fretta devo chiudere questa faccenda al più presto!"-rispose Minako

"Stai calma...non dovresti agitarti e soprattutto sottovalutare una ferita del genere..."-disse pulendole la tempia dal sangue, la tavoletta di legno l'aveva colpita lasciandole un taglio non molto profondo ma doloroso al lato destro del capo, il ragazzo una volta pulita la ferita le applicò una benda e le passò del ghiaccio secco da tenere vicino.

Minako teneva il ghiaccio con la mano destra, e il suo sguardo si posò su Kakeru che stava rimettendo le cose nella valigetta, si sorprese nel fissarlo, non era da lei, ma quel ragazzo stava entrando nella sua vita senza che lei lo volesse e questo la spaventava. Pensò che avrebbe dovuto cercare una soluzione in fretta per liberarlo dalla maledizione del demone Inazuma e allontanarlo al più presto da lei.

Il ragazzo alzò lo sguardo e si accorse che la ragazza lo stava fissando, i due si guardarono per quasi un minuto senza dire una parola, poi Minako distolse lo sguardo e decise di rompere il silenzio-

"Seishin prendi questo sigillo applicalo alla porta della soffitta e prendi queste ampolle...devi portare la tua famiglia fuori da questa casa e non tornate fino a che non ve lo dica io..."

"Aspetta tu dove andrai? Non vorrai fare le cose da sola!"-chiese Kakeru

Minako non rispose, si alzò e lasciò gli oggetti sul tavolino, dalla cucina uscirono Aoi e Mayumi-"Minaaaa non andare via ti prego!"-corse Mayumi prendendo il braccio della ragazza

"Scusami...Minako giusto? Puoi restare se vuoi non devi andare via!"-disse Aoi

"Mamma dobbiamo uscire da questa casa e chiamare i nonni! Passerete la notte lì!"-intervenne Kakeru

"Va bene non so cosa stia succedendo ma penso sia meglio fare così!"

Minako si liberò dalla presa della ragazzina e uscì, Mayumi con le lacrime agli occhi la guardò uscire, Kakeru aspettò che arrivasse il taxi e fece salire le due, lui non salì e guardò la madre e la sorella-"Mamma perdonami ma non posso lasciarla andare sola!"-

"Kakeru hai intenzione di seguirla?!"-chiese Mayumi preoccupata

Seishin Aoi conosceva bene il suo ragazzo, aveva cresciuto un figlio con sani principi e coraggio, era l'unica che credette a Kakeru l'anno prima quando fu espulso per aver difeso quel ragazzino, sapeva che non poteva essere stato coinvolto in una rissa senza alcun motivo, aveva avuto sempre fiducia nel suo Kakeru e anche se preoccupata aveva intenzione di fidarsi di suo figlio anche in quel momento-"Ci porti alla residenza Murikawa per favore..."-guardò il ragazzo e annuì, il taxi lasciò la via e Kakeru lo guardò girare l'angolo poi corse nella direzione in cui si era diretta Minako.

Prese il cellulare e la chiamò-"...Pronto?"-rispose la ragazza

"Suzuki! Dove sei? Non puoi fare tutto da sola hai bisogno di qualcuno che ti copra le spalle!"-disse Kakeru

"Certo che sei insistente!"

"So chi è il ragazzo che ha preso il libro di magia!"

Minako staccò il cellulare dall'orecchio guardò lo schermo del telefono e poi riprese-"Va bene dimmelo!"

"Te lo dirò non appena ti raggiungo..."

"Seishin ti ho detto..."

"Dimmi dove sei! Voglio proteggere la mia famiglia!"

Minako si morse il labbro inferiore e poi riprese-"Diamine...sono alla stazione muoviti dobbiamo arrivare al lago Tenaguma!"-disse irritata e agganciò il telefono. 

"Insomma lotti contro feroci demoni e spiriti che non trovano pace e poi ti fai ricattare ,seppure molto carino, da un ragazzo?"

La ragazza si girò e dalle scale scese il demone Ningyou,-"Cosa ci fai qui?"

"So esattamente che non c'è un solo portale, ma ben due aperti, me l'ha rivelato un uccellino attendibile eh!"

Con fare sicuro e spavaldo la biondina vestita di magenta e rosa, si avvicinò a Minako e continuò-"I portali sono sul lato nord e sul lato sud-ovest del perimetro del lago...per chiuderli bisogna essere in entrambi i posti allo stesso tempo..."-concluse

"Quindi se è come penso quel ragazzino incontrato alla biblioteca non era solo, per aver aperto due portali dovevano essere in due..."

"Sta arrivando il treno!"

"Suzuki eccomi! Anf anf anf!"-arrivò in tempo Kakeru alla banchina

"Ciao bel giovanotto!"-disse Ningyou ammiccando a Kakeru, il ragazzo rimase sorpreso e la guardò stranito,-"Con quel bel faccino perché giri ancora intorno a questa donna violenta?" 

"Eh eh...Eh?"-inclinò la testa Kakeru

"Allora chi è quel tizio?"-chiese Minako salendo insieme ai due sul treno

"Ah...É del secondo anno, sembra che sia continuamente preso di mira da bulli del terzo anno"-rispose Kakeru felice di cambiare argomento

"Tutto qui?"

"No...Takumi che gioca nella squadra di calcio con lui, mi ha detto che è stato in gita con la sua classe al lago Tenaguma tre giorni fa!"

"Quindi tutto lo porta sulla scena...il motivo però qual è?"-chiese Ningyou-"Liberare una moltitudine di spiritelli in giro per la città porta a grandi problemi!"

"Una persona che riesce ad aprire due portali che collegano l'aldilà con il mondo mortale non può farlo da solo qualcuno o qualcosa lo avrà incoraggiato..."-rifletteva Minako

"Rossa chi ti ha colpito alla testa?"

"Uno spirito abbastanza violento...sbrighiamoci a chiudere quei portali!"

Il treno lasciò i tre alla stazione Shonan nei pressi del lago Teganuma, nonostante fossero le dieci di sera c'era molta affluenza essendo una meta turistica. Minako e Kakeru erano ancora in divisa scolastica, Ningyou attirava un pò l'attenzione, ma agli occhi della gente sembrava più una fanatica del cosplay.

"So che uno dei portali si trova quì, l'altro non me l'ha saputo dire..."-esordì Ningyou

"Va bene allora tu trovalo e prendi il mio cellulare ci comunicherai la posizione del portale!"-rispose Minako porgendo il suo cellulare al demone-"Seishin tu verrai con me e mi dovrai restare incollato!!"-poi si rivolse a Kakeru.

"Sì...!"-annuì poi d'un tratto vide un ragazzino più avanti con la loro divisa addosso che si aggirava stringendo la giacca con entrambi le braccia-"Suzuki guarda!"-puntò il dito nella direzione del ragazzino

"Andiamo!"-Minako e Kakeru si allontanarono e Ningyou s'incamminò per cercare il portale, sul bordo del lago una strana aura veniva percepita dalla ragazza che si dirigeva proprio verso la fonte di quest'aura-"Dovrei essere vicina!"-intorno a lei una miriade di spiriti aleggiavano sulla superficie del lago.

Intanto i due ragazzi a debita distanza seguivano il ragazzo dall'aria sospetta, la folla si diramava tra i ristoranti e i locali, mentre il ragazzo velocemente raggiunse un piccolo sentiero che portava apparentemente a nulla, i due si nascosero dietro ad un cespuglio, il ragazzo si guardò intorno e complice il buio della sera si tuffò con una torcia in bocca, Minako lo guardò attentamente, dopo qualche bracciata il ragazzo si tuffò del tutto all'interno del lago.

Minako e Kakeru corsero a tuffarsi entrambi, raggiunsero il punto in cui si era tuffato il ragazzo e si immersero nel buio del lago si poteva scorgere una flebile luce che seguirono portandoli ad una piccola grotta quando emersero si trovarono all'interno di una piccola piscina naturale che affacciava in una grotta di minerali, sembrava essere incontaminata, dopo un pò sentirono delle voci.

"Devi aiutarmi non posso continuare a tenerli aperti gli spiriti stanno prendendo il sopravvento! Quello che volevo era solo farmi rispettare adesso che la situazione ci è sfuggita di mano bisogna chiudere gli squarci!"

Minako e Kakeru in silenzio si accostarono ad ascoltare più da vicino, e scorsero la figura dello studente e un'altra figura-"Ora che siamo arrivati a questo punto non puoi tirarti indietro!"-rispose l'altra figura

"Non capisci! Io non volevo far del male a nessuno...Voglio che tutto torni come prima!"

"Non sono d'accordo...le cose resteranno così! E tu se ti metterai in mezzo sarò costretto ad eliminarti!"-il secondo ragazzo alzò le mani e i suoi occhi divennero completamente bianchi, il ragazzo si spaventò e cadde a terra terrorizzato, sopra di lui il ragazzo con le mani alzate lo sollevò senza toccarlo-"Hai ancora intenzione di impedirmi di andare avanti con il mio piano?"-il ragazzino in preda al panico non riusciva a parlare, dimenava solo le gambe, dopodiche il ragazzo aggiunse-"Bene non ho più bisogno di te!"-con un gesto sicuro scaraventò il ragazzino contro la parete rocciosa facendogli perdere i sensi.

 

Continua... 

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