For Cupid's sake!

di MusicAddicted
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Can I make the world end so I don't have to suffer like this? ***
Capitolo 2: *** I: With a little help ***
Capitolo 3: *** II: Looking for you ***
Capitolo 4: *** III: Returning the favor ***



Capitolo 1
*** Prologo: Can I make the world end so I don't have to suffer like this? ***


Disclaimer: niente di tutto ciò mi appartiene, è tutta proprietà indiscussa di quegli straordinari angeli o demoni sotto mentite spoglie che siano di Neil Gaiman e Terry Pratchett (R.I.P. :’( )
Chiedo scusa ai due eccelsi se continuo a profanare così indegnamente le loro creature!!

Nemmeno l’idea è mia, arriva da questo magnifico prompt di Chappy Efp

Mi è venuta in mente adesso: Adam, ormai diventato un adolescente, si innamora (decidete voi di chi, sono accetti anche personaggi nuovi e crossover con altri universi), e chiede aiuto ad Aziraphale e a Crowley (o solo ad uno di loro, fate voi) su come conquistarl@. (Ovviamente la ship deve esserci già oppure avvenire nel corso della storia)

Per quanto riguarda la cover per Adam e Warlock ho preso una (stupenda) fanart su Tumblr, l’artista è lycoris-lily

È proprio così che me li immagino.

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Prologo: Can I make the world end so I don’t have to suffer like this?

I volumi su quella scrivania si sovrastano l’uno con l’altro.
Matematica, Letteratura, Storia, Scienze.
Tutte materie che aspettano che il proprietario di quei libri li degni di un minimo di attenzione.
Lui però al momento trova molto più interessanti i fumetti che sta leggendo di nascosto, pronto a fingere di studiare qualora sua madre o, peggio, suo padre dovesse far irruzione nella stanza.
Si ricorda di quando, qualche anno prima, si divertiva lui stesso a disegnare la sua versione personale di fumetto, con la fervida fantasia che può avere soltanto un bambino.

Adam ripensa con un sorriso a quei giorni spensierati, prima di scoprire chi fosse realmente e quale fosse il ruolo che c’è mancato poco che non rivestisse pienamente nella potenziale fine del mondo.
Da allora, tutto sommato, non si può dire che sia cambiato molto.

Certo, nel corso di quei cinque anni si è fatto molto più alto , la sua voce è più virile, la sua corporatura è rimasta asciutta e mingherlina e i riccioli biondi indomiti continuano ad affollare la sua folta chioma, accentuando i vispi occhi azzurri.
Non è cambiato molto nemmeno nel suo cerchio di amicizie.

Tanto per cominciare, vive sempre a Tadfield. Frequentare le scuole superiori lo ha portato a conoscere i nuovi compagni di classe, ma nessuno con cui abbia legato particolarmente.

Per fortuna gli rimangono i Quelli, sì, anche il nome del loro gruppo lo hanno lasciato invariato.

Pepper poi è anche la sua compagna di classe, quindi dei tre amici è quella con la quale passa più tempo.
Wensleydale e Brian invece frequentano una scuola diversa, ma sempre lì a Tadfield, motivo in più per cui i rapporti fra i quattro sono rimasti consolidati.

Adam posa il fumetto e guarda il libro di Letteratura, aperto sulle sorelle Brontë.
Se per un attimo è stato assalito da un’improvvisa quanto ingiustificata voglia di dedicarsi allo studio, Adam la perde all’istante quando da lontano sente un rumore di zampettare frenetico farsi sempre più vicino.

E lui quel rumore lo conosce benissimo.

Qualche istante dopo il suo fedele cagnolino gli salta in braccio.
“Dog!” lo saluta il padroncino, accarezzandolo sulla testa mentre lui scodinzola festoso, alzandosi sulle sue zampe per potersi appoggiare al suo petto e leccargli la faccia con lappatine festose.
Possono anche essere passati cinque anni, ma la sua vitalità è ancora quella di un cucciolo.

“Bello, guarda che io devo studiare! A meno che… non vorrai sbranarmi i libri per rendermelo impossibile, vero?” si fa accarezzare da quell’idea.

Un tempo Dog gli avrebbe obbedito ciecamente, come quando gli chiedeva di oltrepassare la siepe che delimitava il giardino, per poi essere costretto a rincorrerlo.
Ora invece, il cane lo guarda inclinando un po’ la testa, per poi saltare sull’altra sedie disponibile e grattarsi con una zampa.

“Vedo che ormai nemmeno tu mi dai più retta!” ridacchia Adam, cercando di concentrarsi sullo studio.
In fondo, vive le sue giornate molto meglio da quando ogni cosa che dice o desidera non deve più tramutarsi in una verità assoluta e irreprensibile.

Quel giorno però tutto sembra mettersi contro di lui e la possibilità di una migliore rendita scolastica.

Muovendosi, Dog ha schiacciato il telecomando sottostante e la TV si è accesa come per magia, sintonizzandosi su un canale dove stanno trasmettendo una classifica delle famiglie più abbienti in Inghilterra.
Al momento si sta parlando di alcuni duchi di Cambridge, cugini di quinto grado della Regina Elisabetta.

Per qualche ragione, Adam decide di lasciare acceso, tenendolo come sottofondo per i suoi studi.
Mentre, molto soddisfatto di sé, Adam finisce il primo capitolo di storia, la TV manda le immagini degli zii dell’ex Primo Ministro Tony Blair.

A metà del secondo capitolo alza un attimo lo sguardo verso il televisore, che sta presentando la famiglia Dowling.
Si parte dal capostipite, Thaddeus, ambasciatore presso il Presidente degli Stati Uniti, un uomo con un piglio deciso, la mascella forte, l’espressione decisa di chi sa cosa vuole e come ottenerlo, del resto si è costruito da solo il suo piccolo impero.
Si passa a sua moglie, Harriet, una donna che sembra un po’ provata da quella vita dai ritmi così incalzanti, anche se non nega mai un sorriso alle telecamere.
Quello che Adam non si aspetta è che facciano vedere anche immagini del loro figlio unico, Warlock.

All’inizio c’è un breve video tratto dal suo undicesimo compleanno e ad Adam quel bambino ispira un’innata simpatia … ma poi giungono le immagini di lui al presente in una scuola privata londinese, con una divisa in pantaloni grigi, giacca blu, cravatta blu e bordeaux, coi i capelli lisci neri lunghi fino alle spalle, col ciuffo che gli copre un occhio lasciandone solo uno libero di mostrare tutto quel suo verde intenso, con tonalità di smeraldo, per non parlare di quella bocca rossa e carnosa, quelle labbra che sembrano così morbide da baciare, quella pelle diafana.

È sufficiente questo perché Adam rimanga inaspettatamente, indiscutibilmente, irrimediabilmente fregato.

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I giorni passano e Adam non riesce a darsi pace, è tormentato dalle immagini che ha visto che gli girano in loop nella mente, senza dargli tregua, nemmeno quando dorme.
Quasi preferiva le voci infernali che gli comandavano di mettere fine al mondo, a confronto gli facevano passare notti più riposanti.

Oltre al sonno, ha carenza anche di appetito, è apatico in tutto ciò ce fa, cala ulteriormente nel rendimento scolastico, ma non sembrano smuoverlo nemmeno i rimproveri del severo ma in fondo buono padre Arthur.

- Che senso ha vivere se non posso passare ogni mio giorno con quel ragazzo stupendo? Lui non sa nemmeno che esisto. Anche se lo sapesse, non cambierebbe nulla. Siamo due mondi separati, non ci accomuna niente, ci divide ogni cosa. Tanto vale che me lo levi dalla mente – riflette il povero Adam.

Più facile a dirsi che a farsi.
Nemmeno il fidato Dog sembra riuscire nella missione di sollevargli un po’ il morale.

Fortunatamente i suoi amici di sempre si sono accorti del suo cambiamento di umore e, imponendosi un po’, loro che da piccoli invece erano alla sua completa mercé; riescono a portarlo con loro al rifugio.
Lo stesso rifugio di quando erano bambini, fra gli alberi, nel bosco.
La differenza è che adesso anziché per inventare giochi, i ragazzi lo usano come luogo di studio o, in questo caso, per imbastire una riunione con un ordine del giorno molto semplice, quanto diretto: che cos’ha Adam?

“Adam, sono giorni che sei irriconoscibile, ti vuoi decidere a spiegarci che cos’hai?” lo sprona Pepper.

Pepper.
Quei cinque anni le hanno regalato forme da giovane donna in fiore, con un seno generoso un punto vita sottile e gambe lunghe e toniche. Spesso è accerchiata da corteggiatori, anche provenienti da altre classi, ma lei la reputa una cosa troppo sessista.

Una donna non dovrebbe mai aspettare che un uomo la corteggi, ma fare lei la prima mossa. E lei questa prima mossa sta cercando di farla da almeno un paio di anni con Adam, che però fino ad ora è sempre sembrato ignorarla.

- Forse ora sta così perché si è accorto che gli muoio dietro e non sa che cosa fare a riguardo! – è il pensiero che le suggerisce la sua parte ottimista.

“Pep ha ragione, parlarne ti farà scuramente bene!” dice la sua Wensleydale, ora più alto, coi capelli un po’ più lunghi e una nuova montatura d’occhiali che però non tradisce la sua indole nerd.

“Siamo i tuoi migliori amici, lo sai che a noi puoi raccontare ogni cosa!” aggiunge Brian, seduto vicino a Wensleydale.
Lui in quegli anni si è dato allo sport, ottenendo una borsa di studio con la squadra di Rugby. Infatti si è fatto molto più robusto, merito anche dei costanti allenamenti a cui si sottopone.

Tuttavia, detiene ancora il record indiscusso nel sapersi macchiare con qualsiasi cosa in tempi ridicolosamente brevi.

“Avete ragione, è successo qualcosa. Io… credo di essermi innamorato.” si decide a confessare Adam.

- Bingo! Ora mi chiederà di uscire! Accidenti, che vestito posso mettere? Forse meglio i pantaloni… e se sembro troppo disinteressata? – si tormenta di domande Pepper.

“Adam, ma questa è una bellissima notizia!” approva Wensleydale, con Brian che si limita solo a un sorriso di incoraggiamento.
“E invece no, è un disastro. A sapere che poi avrei sofferto così, cinque anni fa avrei lasciato i Cavalieri dell’Apocalisse liberi di completare il lavoro!” si dispera il ragazzo.
“E dài, Adam, non sarà poi così grave, dicci chi è. Magari è più d’accordo di quello che credi!” gli sorride ammiccante Pepper.
“Non credo proprio. Nemmeno mi conosce, tanto per cominciare.” rivela l’interpellato.

Qualcosa dentro Pepper comincia a vacillare: la sua speranza.

“Lui nemmeno sa che esisto! Sì, mi avete sentito bene, lui. Mi piace un ragazzo. Di una classe sociale molto più elevata della mia. Che studia in una scuola lontana da qui non so quanti chilometri e che è più impenetrabile di un bunker antiatomico. Non ho idea di come fare a raggiungerlo, fosse anche solo per guardarlo da vicino, senza dirgli nulla… quindi , ditemelo voi cosa devo fare!” spiattella l’intera verità tutta d’un fiato ed ha un effetto davvero liberatorio.
In qualche modo comincia a sentirsi già meglio.

Lo stesso non si può dire di Pepper.

“Io … mi sono ricordata che ho un impegno, devo proprio andare…” si allontana velocemente, prima che si possa tradire.

- Giuro che se incontro di nuovo Guerra le ridò la sua spada e le chiedo di trafiggermi! – riflette fra sé e sé la sventurata ragazza.

Forse è il caso che cominci a degnare di maggiori attenzioni i suoi corteggiatori.

Adam trova pesante il silenzio che è calato tra lui e i suoi due amici ora che sono rimasti solo fra maschi.

“Sì, lo so. Non vi aspettavate che mi potesse piacere un ragazzo. Sinceramente, non me lo aspettavo nemmeno io, però è successo, ma vi giuro che sono l’Adam di sempre, tra di noi non è cambiato nulla e…”

“Adam!” cerca di fermare il fiume in piena di parole che è il suo amico Wensleydale, guardandosi complice con Brian
“Sì?” ottiene l’attenzione dell’interpellato.

I suoi due amici si tengono per mano, prima di scambiarsi un bacio fugace ma senza dubbio significativo.

“Ma… quindi voi due?” li guarda attonito Adam.

“Sì, da poco più di un anno… non sapevamo come dirtelo, ma ora… ci hai reso tutto più facile.” mormora Wensleydale.
“Siete davvero carini insieme!” sorride genuino il loro amico, prima di incupirsi. “Godetevelo, voi che potete stare insieme quanto vi pare!”

“Adam, non fare così… noi forse possiamo fare ben poco, ma se proprio vuoi rintracciare questo ragazzo che sembra così irraggiungibile dovresti chiedere aiuto a qualcun altro.” gli consiglia Brian.

“E chi? L’ FBI?” si acciglia Adam.
“No, pensavo a qualcosa di più … magico. Scusa, tu non hai quei tuoi amici angelo e demone?” indaga Brian.
“Oh beh, non so se posso definirli amici. Li ho visti solo una volta, una volta che ha salvato il mondo.”
“È quel genere di avvenimento che può consolidare un’amicizia... se fossi in te io proverei a chiedere a loro, con tutti i poteri di cui devono essere dotati ti aiuterebbero a trovare il ragazzo per cui ti struggi così tanto…” commenta Wensleydale.

“Avete ragione… ma non so nemmeno dove trovare loro!” fa spallucce Adam.
“Oh, brutta faccenda. Però potresti fare così. Tempo fa sono stato a Londra per compare la prima edizione de ‘Le avventure di Huckleberry Finn’ da un proprietario di libreria col quale ha dovuto quasi litigare per comprarglielo…” gli racconta Brian. “Il punto è che lui forse non ha riconosciuto me, ma io ho come l’impressione che fosse proprio l’angelo che ti ha aiutato a evitare l’Apocalisse… o se non è lui è il suo gemello sputato!”

“Un angelo che gestisce una libreria?!” commenta scettico Adam. “E poi cos’altro? magari un demone con il pollice verde?” sghignazza sprezzante.
“Pensa quello che vuoi, io però ti ho dato una traccia, cosa ti costa seguirla? Fatti un giro a Londra e va’ in una libreria a Soho, che cos’hai da perdere?” insiste Brian.

- Già, che cos’ho da perdere? – riflette l'interessato.
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In una determinata libreria di Soho, un angelo si guarda bene dal vendere libri, impegnato in attività più ricreative con un demone.

“Foglie di ortica già lavate, boccioli di rosa, menta e passiflora. Ti ho portato tutto.” riepiloga Crowley, consegnandogli quanto richiesto.
“Molto bene, io ho messo l’acqua già a bollire… non dovrebbe essere difficile, la ricetta dice di mettere tutte le erbe e fiori in infusione per almeno dieci minuti, mescolando di tanto in tanto…” legge attentamente Aziraphale, facendo come indicato.

Al termine dei dieci minuti, esce dal cucinotto reggendo fiero due tazze fumanti, una bianca con le ali d’angelo e una nera con un serpente attorcigliato su se stesso, porgendo la seconda a Crowley.
Attendono un po’, poi soffiano a lungo nelle tazze, bevendo nello stesso istante.
Aziraphale fa uno sforzo immane per mandare giù quel sorso dal sapore poco simpatico, mentre Crowley sputa tutto direttamente a terra, senza troppi convenevoli.

“Angelo, ma che schifo assurdo mi hai fatto bere? Mi fai quasi rimpiangere la spremuta di zolfo che sapeva preparare Ligur!” borbotta Crowley, passandosi la mano sulla lingua più volte, per cancellare ogni residuo.
“Volevo qualcosa di alternativo al solito tè… ma ammetto di aver toppato alla grande!” riconosce mesto Aziraphale, sbarazzandosi del resto di quel pessimo infuso malriuscito.

“E per toppare hai usato la miglior riserva delle mie piante, sai quanto le ho sgridate perché mi dessero fiori e foglie così belli?” gli rinfaccia il demone.
“Mi dispiace…”

“Le scuse non bastano!” fa il sostenuto Crowley, camminando verso l’uscita. “Stasera, quando torno, fammi trovare una quantità incredibile di alcool!” si raccomanda.

Il suo intento è aprire la porta, ma qualcuno dall’altra parte ha la stessa idea, finché i due si ritrovano faccia a faccia.

“Crowley? Allora Brian aveva ragione, siete davvero voi!” esulta Adam.

Il demone lo guarda, abbassando gli occhiali per metterlo più a fuoco.

“Ex- Anticristo?” si acciglia.

“Oh, Adam, caro, ma guardati come sei cresciuto!” gli va incontro Aziraphale, molto più affabile. “Qual buon vento ti porta?”

“Sono disperato e voi due siete i soli che mi possono aiutare!”
 
TBC

Spero vi piaccia, ma liberi di dirmi quel che più vi pare, come sempre.
non mi chiedete perché, ma mi è balenata in testa l’immagine degli ineffabili alle prese con qualcosa di casalingo e fluffoso come gli infusi fai da te… e non ho potuto resistere!

Non so se ho fatto un lavoro semi decente con Adam e i Quelli , è la primissima volta che provo a maneggiarli ^^’ … e beh Wensley e Bri secondo me sarebbero troppo carucci insieme, ecco perché mi sono presa questa libertà che il prompt non prevedeva (sorry, Chappy!)

povera Pepper friendzonata, sono stata cattivissima con lei ^^’


Alla prossima…
teoricamente dovrei aggiornare ‘Run baby, run!’ , poi uscirmene con una shottina per Halloween, poi ho anche un certo Dottore che aspetta di tornare a far danni… e poi… insomma, ho di che assillarvi ^^’

p.s. se qualcuno conosce Fright Night e shippa Peter e Jerry alla follia come la sottoscritta, in quella sezione potete trovare l’inizio di una fanfic lontana anni luce dal mio solito genere ^^’

p.p.s. datemi tempo e penso anche alle recensioni, sono rimasta parecchio indietro, chiedo venia ^^’

intanto buonanotte <3

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Capitolo 2
*** I: With a little help ***


Buonanotte nemmeno troppo fonda per I miei canoni, lol
Merry Christmas in ritardo (tanto questa cosina c’entra meno di nulla con il Natale, sarà un altro il fandom in cui ne vado a diffondere la magia, lol ^^’ )

scusate il ritardo epico… sono un disastro
 
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Capitolo I: With a little help

“Vieni, caro;  siediti qui con noi e ne parliamo.” lo invita a prendere posto l’angelo, su una delle poltrone. “Ti offro qualcosa da bere.”

Crowley rivede rapidamente i suoi piani di andarsene e fa dietrofront, per due validi motivi.

Uno: assicurarsi che a quello sventurato non venga somministrata quella poltiglia imbevibile.
Due: rivendicare i diritti di proprietà che deteneva sull’appellativo con cui si è rivolto al ragazzino l’angelo.

“Rimani lì a commiserarti e non muoverti, noi torniamo subito!” si rivolge ad Adam, prima di seguire Aziraphale nel cucinotto.

“Non gli vorrai dare quello schifo di tisana, mi auguro! Mi sembra che quel ragazzino soffra già abbastanza!” si raccomanda il demone.

“Oh no, non temere, quello ormai è un lontano ricordo, ho già provveduto a sbarazzarmene. Pensavo più a una cioccolata calda, il rimedio contro ogni male!” sorride Aziraphale, cominciando a fondere la cioccolata, prima di squadrare la sua millenaria nemesi con aria interrogativa.

“Non mi hai seguito qui solo per questo, dico bene?” lo mette alle strette, mentre rigira i pezzi di cioccolato fondente a bagnomaria, cominciando a diffondere uno splendido profumo nell’aria.

“No… è che .. insomma… lo hai chiamato ‘caro’ prima e…” incespica sulle se stesse parole Crowley, invidiando il mestolo che l’angelo sta usando, con quella presa salda della sua mano.

- Aziraphale non mi stringe mai così -

“Non ricomincierai con questa storia!” sbuffa il biondo, senza interrompere la sua attività. “Hai idea di quante persone chiamo ‘caro’ quando tu non sei qui a vedermi?”

Crowley farfuglia qualcosa di incomprensibile.
Le cose stanno andando di male in peggio per lui.

- Allora per te non sono niente di speciale, angelo. – si demoralizza.

“È una parola che uso spesso, lo riconosco; forse ne abuso pure, ma ben si confà alla mia natura di angelo.” spiega Aziraphale, aggiungendo il latte. “Tu comunque rimani il più caro fra i cari!” ammicca dolcemente nella direzione del demone.

Crowley abbozza una sottospecie di sorriso, poi cerca di recuperare la sua consueta aria da duro impassibile che tanto fa impazzire Aziraphale.

Egocentrici come sono i demoni, è naturale che Crowley voglia detenere il monopolio delle sue azioni.

- È solo orgoglio demoniaco, non certo gelosia verso di me, come potrebbe? – si dice Aziraphale, sconsolato.

E dire che è pure un angelo intelligente, ma evidentemente troppo pessimistico e disfattista quando si tratta dei suoi stessi sentimenti.

Crowley intanto ha raggiunto Adam.

“Allora, come ci hai trovato , ragazzino?” gli domanda, sedendosi di fronte a lui, in un modo tutt’altro che composto.
“Brian mi ha detto di esser venuto qui a comprare un libro e mi ha detto che il proprietario gli ricordava l’angelo che c’era con noi durante l’Apocalisse che non fu…  io ero scettico a riguardo, ma alla fine mi ha convinto ad andare a controllare. E ha fatto bene.” racconta il riccioluto.


“Su Huckleberry l’ha spuntata lui, ma Tom Sawyer non lo avrà mai, dovrà passare sul mio cadavere e, anche se fosse, sarò solo discorporato ma ancora pronto a impedirglielo” spergiura Aziraphale, che nel frattempo li ha raggiunti, con tre cioccolate fumanti.

La verità è che si è stancato di attendere e ha deciso di ricorrere a un piccolo miracolo.

“Non ci credo! Non solo ti ricordi di lui, ma addirittura del libro che ha preso!” lo guarda basito Adam.
“Non lo sai? Azi è peggio di un registratore di cassa!” ridacchia Crowley, mentre l’angelo serve le bevande calde.

“Certo che… cioccolata… come se fossi ancora un bambino.” borbotta Adam, un po’ offeso nel suo orgoglio. “Potrei averla con dentro i marshmallows?” domanda qualche secondo dopo.

Aziraphale sorride fra sé e sé.

- In fondo sei rimasto ancora un po’ bambino. – considera nella sua mente, pronto ad accontentarlo con uno schiocco di dita.

“Posso averla con i marshmallows anch’io?” chiede il demone.


L’angelo alza gli occhi, ma la verità è che ne è solo divertito.

- Eccolo, il mio bambinone di seimila anni! – pondera, esaudendo anche la sua richiesta.

“Che poi, vi dirò, anziché venire io qui a cercarvi, vi avrei potuto chiamare a me e vi assicuro che voi avreste sentito il forse impulso di fare un salto a Tadfield.” spiega loro il ragazzo, soffiando sulla cioccolata, ancora troppo calda.

“Illuso, guarda che non ce li hai più i tuoi poteri!” lo sbeffeggia Crowley, inzuppando il marshmallows, mentre Aziraphale si limita a rigirare il cucchiaino in religioso silenzio.

“Non ne sarei così sicuro. Non lo so, è come se ‘Paparino’ “ fa una pausa Adam, posando la tazza sul tavolino di fronte alla poltrona per fare il segno delle virgolette e dar maggiore enfasi a ciò che sta dicendo. “Fosse andato un po’ troppo di fretta e, sì, i poteri me li ha tolti, ora non si avvera più qualsiasi cosa io dica…e meno male!” ridacchia sollevato. “Però, qualcosa, un residuo, è rimasto. Una volta ho fissato intensamente la professoressa, desiderando che non mi interrogasse … e ha funzionato. Un’altra volta ho evitato che il bulletto della classe se la prendesse con me… e con la mia amica Pepper. Due Natali fa sono riuscito a farmi regalare da mio papà esattamente quello che volevo… e vi assicuro che è praticamente impossibile far cambiare idea ad Arthur Young!”

“Probabilmente sono solo coincidenze, caro, credi che siano ancora i tuoi poteri ma…” prova a fargli capire Aziraphale.

“Non è che lo credo, ci sono ancora!” si impunta Adam, alzando la voce. “Mi viene sempre un gran mal di testa se li uso, ma, anche se in minima parte, li ho ancora… e, che ci crediate o meno, avrebbero effetto anche su di voi.” asserisce, più tranquillo.

“Io ti credo.” fa spallucce Crowley, bevendo la sua cioccolata. “E non mi dispiacerebbe vederti all’opera… però non ci hai detto ancora perché sei qui.”

“Oh, sì, acuta osservazione!” si gratta la testa Adam, riuscendo finalmente a bere la sua cioccolata, ora che la temperatura è diventata accessibile. “Allora, tutto è iniziato qualche giorno fa… in televisione ho visto qualcosa, o meglio qualcuno… ed è lì che è cominciata la mia rovina!” comincia il suo racconto.

“Ti sei preso una cotta per una star dello spettacolo? Non credo di poter fare molto a riguardo! Io stesso, se fossi un attore, probabilmente lascerei al mio seguito una moltitudine di fan dal cuore infranto!” sogghigna Crowley.

“Il solito megalomane. Se lo fossi io, invece, vorrei mantenere un costante contatto coi miei fan e li farei divertire, sarei su ogni social possibile inimmaginabile!” dice la sua Aziraphale.

Crowley scoppia a ridere spudoratamente.

“Ma re dei social cosa, che a malapena sai usare Whatsapp e solo perché te l’ho insegnato io?” lo sbeffeggia.

“Io intanto capisco il significato delle emoticon, a differenza di qualcuno di mia conoscenza!” si difende sagace l’angelo.

“Adam, ma tu lo sapevi che la melanzana non è una melanzana?” si rivolge a lui il demone, ancora sconvolto al ricordo di quella scoperta.

Il ragazzo è a tanto così dall’esplodere. Anzi, il tanto così lo ha già superato.

“Basta! Chiudete il becco, tutti e due! Non sono venuto qui per assistere al vostro teatrino! Insomma, fate sempre così?” sbotta, fulminandoli entrambi con lo sguardo.

“Ngk! Dovresti sentirci da ubriachi!” fa spallucce Crowley.

“Hai ragione, temo che ehm…. ti abbiamo rubato un po’ la scena.” riconosce mesto Aziraphale, ritirando le cioccolate, ormai finite.

“Ma poi chi mi ha mai parlato di star dello spettacolo? Se solo me li lasciaste finire i discorsi!” sbuffa il giovane.

“Calmino, però… la lontananza dagli Inferi ti ha inacidito eh, ex Signorino dell’Oscurità!” alza gli occhi il rosso.
“E comunque, un po’ ci avete preso, perché è lo stesso qualcuno di inarrivabile.  È figlio di un diplomatico, si chiama Wa…”

“Warlock?” lo anticipa Crowley.
“Dowling?” precisa Aziraphale.
“No, un momento, lo conoscete?” si stupisce Adam.

“Mah, sai com’è, io sono stato la sua tata e Aziraphale il suo giardiniere, da quando era un bimbetto fino al suo undicesimo compleanno… “ gli svela il demone.
“Che credevamo fosse il tuo undicesimo compleanno.” completa le informazioni l’angelo.
“Io non credo di capire…” borbotta il ragazzo.
“La notte che ti ho portato sulla Terra, perché hanno incaricato me di farlo, il più figo fra i demoni,” se la suona e se le canta Crowley. “C’era un altro parto non previsto, indovina quale? E io anziché consegnarti ai Dowling, com’era previsto, ho fatto un pasticcio colossale e ti ho fatto finire in una famiglia di campagnoli in un buco del mondo.” gli spiega Crowley.
“Ma io amo Tadfield e sono contento della famiglia in cui sono cresciuto, non avrei potuto chiedere di meglio!” commenta Adam e la sincerità delle sue affermazioni traspare dai suoi occhioni blu.
“Il punto è che eravamo convinti che l’Anticristo fosse Warlock e infatti è su di lui che abbiamo vegliato per un numero consistente di anni.” lo informa l’angelo.

“Voglio sapere ogni cosa di lui!” si esalta Adam, con un tono fin troppo perentorio.
“Ehy, ex Anticristo comandino dei miei stivali, vedi di darti una calmata. Se vuoi, te lo posso raccontare, ma soltanto perché sono io a volerlo fare!” si impunta Crowley.

Fatto sta che alla fine, dividendosi gli aneddoti da raccontare, i due lo mettono al corrente di tutti quegli anni passati assieme.

“Beati voi, deve essere stato bellissimo.” sospira sognante Adam, a fine racconto.

“Beh, sì, sotto quella facciata da bambino più volubile e viziato dell’universo, Warlock aveva anche i suoi pregi…” borbotta  Aziraphale.
“Che hai da guardarmi così?” si agita Crowley, accorgendosi di come ha preso a fissarlo Adam di punto in bianco.
“Niente… è che non riesco proprio a immaginarti in versione tata…” confessa il ragazzo, continuando a studiarlo a fondo.
“Fidati, ero fa-vo-lo-sa in quei panni!” sillaba di proposito quella parola l’interpellato per conferirle maggiore enfasi. “E se non fosse che il Signor Dowling fosse così innamorato, non tanto di sua moglie, quanto del presidente degli Stati Uniti, un pensierino su di me ce lo avrebbe fatto!”
“Oh, ti prego, questo è molto più delle informazioni che desideravo ricevere!” si lamenta Adam, con un’espressione disgustata.
“Già, anch’io!” sbotta Aziraphale, corroso dalla gelosia al solo pensiero che un’eventualità del genere possa verificarsi.

Ovviamente questo Crowley non lo nota.

“Bene, ti abbiamo detto tutto quello che volevi sapere, non vedo in che altro modo potremmo aiutarti…” tentenna Aziraphale, con Crowley che si limita ad annuire.

Adam fa per alzarsi dalla poltrona e andare verso l’uscita, poi a metà strada si volta verso di loro.
“Io vi ho dato retta e ho salvato il mondo, evitando l’apocalisse… e voi non volete nemmeno provare ad evitarmi di avere il cuore a pezzi?” torna all’attacco, con la sua miglior espressione da cucciolo bastonato.

“Oh, povero piccolo….” si intenerisce l’angelo dal cuore d’oro, tornando verso di lui.
Anche Crowley gli si avvicina, con passo dinoccolato, ma guardandolo di sottecchi e incrociando le braccia all’altezza del petto.
“Non c’è che dire, la faccia di bronzo è la stessa di tuo padre e non parlo certo del Signor Young!” alza gli occhi il bel demone.

“Però direi che sta funzionando… allora, ci avete ripensato? MI aiuterete? Alla fine vi chiedo solo un modo per vederlo… almeno una volta!” cerca di muoverli a pietà, quasi fossero pedine su una scacchiera che lui conosce benissimo.

Forse, in fondo, qualcosa del manipolatore che è stato gli è rimasto.

“E va bene, lo vuoi vedere? E allora troviamo il modo di fartelo vedere!” decide Crowley, anche per Aziraphale. “È figlio di un diplomatico, quindi presenzierebbe a un convegno di diplomatici con famiglie annesse?”
“Sì, ma… io come potrei andarci?” si acciglia Adam.
“Un convegno a Tadfield non lo vedi abbastanza raggiungibile?” gli fa l’occhiolino Crowley.
“Più che altro, lo vedo assai improbabile… a Tadfield non c’è nulla che giustificherebbe un… “
“Ora c’è, ex Anticristo diffidente!” sbuffa il demone, schioccando le dita.

Aziraphale, che ha già capito l’antifona, fa comparire un televisore un po’ antico e rudimentale e lo sintonizza sul primo telegiornale che riesce a trovare.

// Fervono i preparativi per il primo e unico convegno diplomatico a livello mondiale che si terrà a Tadfield alla fine della prossima settimana, presso la vecchia base aerea militare, ormai inutilizzata…. // annuncia fiera la voce della giornalista di turno.

“Ci credi, ora?” gli sorride affabile l’angelo, facendo sparire quell’obbrobrio tecnologico che stona così tanto con il vintage della sua biblioteca.

“Se fossimo stati a casa mia, lo avresti visto in 45 pollici in LCD 4K e dolby surround, ma, sai com’è, Azi è rimasto fermo ai televisori del dopoguerra; è già tanto che non ti abbia fatto sentire la notizia con un cinegiornale!” sbeffeggia la sua adorata nemesi il demone.

“Sempre meglio che essere ossessionati dall’avere sempre l’ultimo modello di qualsiasi cosa!” borbotta Aziraphale, un po’ offeso.

“Fico! Ci sarà davvero quel convegno nella mia città… e Warlock sarà lì, oh, cavolo, lo incontrerò!” comincia ad andare su di giri Adam “Accidenti, no, io non sono affatto pronto per incontrarlo!” cambia idea l’istante seguente.

“Eh, no, ragazzino, non puoi romperci le palle per due ore e poi fare dietro front. Lo stra dannatissimo convegno te lo abbiamo portato, ora cogli la palla al balzo e dimostra di che pasta sei fatto!” lo sfida Crowley. “Io e Aziraphale saremo lì, per darti sostegno morale, okay?”
“Oh sì, ci imbucheremo fra i diplomatici, non vedo l’ora!” esulta impaziente l’angelo, allettato da quella prospettiva.

- In un certo senso… è quasi come un appuntamento con Crowley… dove saremo vestiti elegantissimi, sorseggeremo tè prelibato e parleremo di pace del mondo.. oh beh, parlerò io, lui credo mugugnerà tutto il tempo! -

“Oh, bene… e avrò un ruolo anch’io, vero?” si incuriosisce Adam

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“Gradisce ancora qualche tartina, signore?” sfodera il suo più accattivante sorriso Adam, allungando il vassoio di leccornie verso gli ospiti Ungheresi.
Non si sente affatto a suo agio intrappolato in quella divisa composta da pantaloni neri di taglio classico, un gilet dello stesso colore e una camicia bianca con papillon nero. Inoltre crede di aver abbondato col gel nel tentativo di rendere più ordinati i suoi ricci indomiti.

Chissà perché il tavolo di quelli Inglesi lo sta evitando con tutte le sue forze; anche se continua a spiarlo di nascosto il più possibile.
Lo vede benissimo l’oggetto dei suoi desideri, bello come non mai, in uno smoking nero, annoiarsi a più non posso mentre cerca una qualsiasi distrazione sul suo iPhone di ultimissima generazione. Questo quando non lo riprende il padre, con modi tutt’altro che gentili.
Vorrebbe andare da lui e offrirsi come distrazione, ma gli manca troppo il coraggio.
In compenso va spesso verso quello dell’ambasciata di Alpha Centauri.
È bastato uno schiocco di dita da parte di un certo diplomatico biondo, che si è inventato quel nome sul momento non appena all’entrata hanno chiesto le loro generalità e quel nome è apparso in lista, cosicché nessuno abbia potuto più farsi domande a riguardo.

Proprio come prevedeva il bell’angelo, sono entrambi vestiti molto eleganti, con le uniformi caratteristiche per quel genere di eventi, con giacca corta sul davanti e con una coda lunga dietro, impreziosita da intricati ghirigori, argentati su completo blu per lui e dorati su nero per Crowley.
Il primo fa scorrere la forchetta da un piattino all’altro di quelli di cui si è servito al buffet, gustandosi ogni prelibatezza.
Il secondo beve vino rosso, lamentando di odiare tutto e tutti di quel posto, ma la verità è che si sta gustando l’estasi dell’angelo.
Tanto con quegli occhiali scuri nessuno può capire dove lui stia guardando, tanto meno l’oggetto del suo interesse.

“Adam, così però non ci siamo proprio; siamo qui da un’ora e non hai fatto ancora niente!” brontola Crowley.
“Ho servito una ventina di tavoli… non direi che non ho fatto niente!” si difende l’interpellato.
“Oh, andiamo, hai capito benissimo cosa voleva dire lui! Non hai nemmeno tentato di avvicinare Warlock!” intercede l’angelo, interrompendo la sua attività mangereccia.

 “Sfido che non mi avvicino! Nessuno aveva mai parlato che io facessi il cameriere!” protesta il ragazzo. “Io pensavo che ci imbucassimo tutti e tre come famiglia di diplomatici… se è vero che Crowley è stato una tata poteva benissimo diventare anche la moglie di un diplomatico e io il vostro figlio!” azzarda.
“Hey, ex Anticristo incontentabile, guarda che io non divento donna così a piacimento, solo perché lo desideri tu!” sbotta Crowley, alzandosi e girandogli attorno, per poi sorprenderlo alle spalle. “Invece di lamentarti tanto, vedi di darti un po’ da fare!” lo spintona in direzione del tavolo dell’ambasciata Inglese.


Aziraphale fa giusto in tempo a miracolare il vassoio che regge perché non gli scivoli nemmeno una tartina o rovesci il vino delle flute che sono poste sopra.

Un effetto quasi scenografico che porta Adam a guadagnarsi l’intera attenzione della famiglia Dowling, soprattutto del primogenito.
Peccato che il riccioluto tenga lo sguardo fisso a terra tutto il tempo per potersene accorgersene.

“Bu- buonasera, vogliate gradire questo eccellente vino bianco frizzantino e qualche tartina.” serve tutto in tavola, prima di sparire alla velocità della luce.

Quel fugace incontro basta a far sì che Warlock la smetta di guardare il suo cellulare e si concentri su quell’adorabile, un po’ impacciato giovane cameriere ogni qual volta riesca ad avvistarlo da lontano.

“Oh, mio dio, diavolo… non lo so come dite voi; però… gli ho parlato! Cioè, non proprio parlato, nel senso che io sono andato lì a lasciare ii piatti e i bicchieri, senza che mi dicessero alcunché…” racconta agitatissimo Adam.

“E questo sarebbe un traguardo?” sbadiglia annoiato il demone. “Di questo passo forse le acque le smuoverai verso il 2040!” si prende gioco di lui.
“Hey!” ha una reazione di riflesso l’adolescente, ma poi si ravvede. “No, un momento, hai perfettamente ragione. Per stasera non credo si possa fare molto di più… ma che mi crediate o no, mi basta già!” sorride con l’espressione ebete che può avere solo un innamorato.

Basta questo a intenerire entrambe le creature soprannaturali.

“D’accordo, troveremo altre vie più efficaci. Per stasera limitati a finire il tuo servizio tra i tavoli… e guarda che l’ambasciata Russa sta aspettando da un pezzo!” lo consiglia Crowley, vedendolo precipitarsi al tavolo indicato.

“Poverino però, avrei voluto vederlo fare almeno due chiacchiere con Warlock…” sospira Aziraphale, che si professa già un fan di quell’eventuale coppia.
“Tempo al tempo, angelo.” fa un sorrisetto furbo Crowley. “Ho già un’altra idea più efficace.”

“Piuttosto è curioso che sia venuto a chiedere aiuto proprio a noi, come se fossimo chissà quali esperti d’amore!” riprende a parlare l’angelo.
“Già. Io, essendo demone, non posso saper cosa sia e tu, essendo angelo, ami un po’ tutto e quindi non sei di nessun aiuto nemmeno anche tu!” osserva il rosso.
“Non è vero che tu non sappia cosa sia l’amore…” ribatte prontamente il biondo, sorprendendolo. “E non è vero che io amo tutto nello stesso modo. Qualcosa,”
- O meglio, qualcuno – si corregge, ma solo nella sua mente.

“Lo amo molto più di quanto mi dovrebbe essere permesso.”

--

TBC
 
Una bella gara a chi si strugge di più per amore fra Adam e gli Ineffabili, eh?

Anche se, seppur abbia fatto una micro comparsa, senza nemmeno parlare, si è già capito che Adam un qualche segno su Warlock lo ha lasciato ;)

Ah sì.. può darsi che a un certo punto David e Michael abbiano preso il controllo di tutto, ma il richiamo ai social e ancora di più all’intervista sull’emoticon (cercatela su you tube, se non la conoscete, è da sbellicarsi!)  era una tentazione troppo grande per non usarla in qualche modo.. fra l’altro ho visto anche più di una fan art a riguardo, in giro per il web ;P

Mi sono usciti un Adam e un Crowley che sono un po’ insofferenti uno all’altro, non so perché ma mi piacciono così XD
Spero continui a piacervi, ma accetto qualsiasi critica, sempre che vi vada di lasciarmi un parere ^^’
Con le mangiate di queste feste, sarà il caso che faccia riprendere a qualcuno gli esercizi per tornare in forma, vi aspetto quindi con il prossimo aggiornamento di ‘Run, baby, run!’ … che prima o poi arriverà

Se invece amate Warlock e Adam anche da piccoli, fate un salto sulla mia pre-slash ‘HalloWIN’ ;)

di nuovo auguriii e buonanotte!

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Capitolo 3
*** II: Looking for you ***


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Capitolo II: Looking for you

Blu.
Ogni volta che Warlock chiude gli occhi rivede il blu cobalto di quel giovane cameriere così adorabilmente goffo e impacciato.
Non sono solo gli occhi a turbarlo.
Warlock rivede anche quel mezzo sorriso, troppo timoroso per essere mostrato appieno, e quei capelli biondi, che il gel cercava inutilmente di tenere in ordine,  con qualche ricciolo che faceva la sua ribelle comparsa.

Ormai sono passati cinque giorni e non riesce a pensare ad altro.

- Non so nemmeno come si chiama e se mai lo rivedrò. – rimugina, alzandosi dal confortevole letto per avviarsi tra i numerosi corridoi della sua sontuosa villa.

- Se solo sapessi chi è, potrei ingaggiarlo qui per un catering, chiedere a mamma il permesso di dare una festa e… -

Sua madre.
La Signora Dowling.
L’implacabile organizzatrice di ogni evento mondano.

Colto da un’improvvisa illuminazione, corre giù per le scale, sapendo che l’avrebbe trovata fuori, nei giardini, seduta su un dondolo con in mano un Long Island – poco importa siano a malapena le dieci del mattino – e in grembo una rivista.

Ed è fuori che si precipita, attraversando di fretta i prati, le aiuole i frutteti e i giardini.
Si ricorda quando, anni prima, il buffo giardiniere di famiglia si impegnava a insegnargli tutti i nomi delle varie piante e della fauna che popolava quelle aree verdi, ostinandosi, non si sa bene per quale motivo, a indurlo a compiere solo buone azioni.
Allo stesso modo ricorda anche la sua grottesca tata, le sue macabre ninne nanne e gli instancabili tentativi di condurlo su una cattiva strada.

A volte si chiede che fine abbiano fatto quegli ex dipendenti così bizzarri.

Non si sbagliava e sua madre la trova proprio dove aveva previsto, impegnata in quelle attività.

“Warlock, tesoro, qualcosa non va?” gli rivolge lo sguardo la Signora Dowling, con l’aria preoccupata, sgranando gli occhi.

Del resto, Harriet Dowling vive in uno stato nevrastenico costante, difficilmente suo figlio ricorda di averla mai vista rilassata.
“Nulla di che, mamma.  Ricordi il convegno diplomatico di qualche giorno fa?”

“Certo che sì…” risponde lei, continuando a dondolarsi distrattamente.

“Credi che sarebbe possibile avere una lista di tutto il personale di servizio che è intervenuto?” domanda casuale, lisciandosi una ciocca corvina con le dita.

“Non credo sia così facile, non sono stata io a organizzare quell’evento.” borbotta la padrona di casa.
“Lo so, ma tu conosci praticamente tutti… non puoi fare proprio niente a riguardo. Mi serve per… una ricerca di statistica.” si inventa all’ultimo momento il ragazzo.

“Certo che alla Kensington ve ne danno di compiti strani questi nuovi professori!” sbuffa la donna, sollevandosi il ciuffo di corti capelli fra il castano e il rossiccio. “Tu pensa pure alle altre materie, tesoro mio, e lascia fare a me!” ammicca, pronta ad agguantare il suo fido cellulare per un lungo giro di chiamate.

Nel primo pomeriggio, la Signora Dowling varca fiera la soglia della camera del figlio, consegnandogli un foglio stampato che reca tutti i nomi dello staff intervenuto.

“Mamma, sei sempre la migliore!” la adula il figlio, con un sorriso pieno di sincera riconoscenza.

Una volta solo, si mette a studiare quella lista, armato di penna, depennando chi per sesso, età e altre caratteristiche particolari non può rientrare nel target di riferimento.
Non gli rimane che l’unico diciottenne presente.

“Uhmm diciottenne, strano, gli avrei dato la mia età…” commenta ad alta voce, prima di leggere quel nome tanto agognato e riempirsene la bocca, continuando a pronunciarlo.

“John Smith. John Smith. John Smith.” ripete come un mantra. “Questo nome è…”

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“Un falso!” gli sbatte in faccia la realtà Samson,  il suo migliore amico, quando, la mattina seguente, Warlock si confida con lui.

Samson è l’unico a conoscenza del segreto di Warlock: il suo orientamento sessuale.
Perché Warlock lo ha capito da almeno un paio di anni di sentirsi attratto solo dai maschietti, mentre nelle ragazze non vede altro che potenziali amiche.
Tuttavia, quando hai un padre integralista e dalla mentalità chiusa come Thaddeus Dowling, la verità è qualcosa che non può proprio affiorare.
Warlock riesce a prevederle facilmente le sue possibili reazioni:

‘Ho fatto di tutto per tirarti su come un vero uomo e mi ritrovo una patetica donnicciola?’
‘Come puoi farmi un affronto del genere?’
‘Davvero vuoi che dia una simile delusione al nostro amato Presidente?’

Queste fra le prime tre che gli vengono in mente.
Ecco perché si è sempre comportato come un donnaiolo senza scrupoli. Essere un bel ragazzo lo aiuta senz’altro ad avere così tanto successo fra il pubblico femminile, che si litiga le sue attenzioni. Warlock è alto, dagli occhi di un verde smeraldo intenso che rende il suo sguardo più magnetico, messi ancora più in risalto dai suoi capelli neri, lisci e perfetti, di media lunghezza, ha un fisico slanciato e un’aria da bel tenebroso che lo rende irresistibile.

“Come un falso?” sgrana gli occhi Warlock a quella notizia.
“Oh, ti prego, John Smith? Ci hai creduto davvero? Quello è il nome più inventato che possa esistere.? Lo hai mai visto Doctor Who? Il Dottore quando è sotto falsa identità dà sempre quel nome!” lo informa Samson, infervorandosi.

No, Warlock non lo ha mai visto Doctor Who, non ha idea di cosa gli stia parlando Samson.
Sa solo che quel nome è falso. Probabilmente come tutto il resto dei dati presenti su quella lista.
Si ritrova allo stesso punto di partenza e brancola di nuovo nel buio.
“Non riuscirò mai più a trovarlo.” sospira sconfortato, facendosi abbracciare dal suo miglior amico.



**************************** (Contemporaneamente)

Quello che non può sapere Warlock è che, a parecchi chilometri di distanza, l’oggetto dei suoi desideri si sta recando da un certo angelo, armato della sua stessa determinazione.


“Azi, così non va bene, mi devi aiutare di nuovo!” esordisce, facendo irruzione nella libreria aperta, trovandolo seduto su una delle poltrone, in compagnia di Crowley, che invece preferisce stare a cavalcioni a suo modo sul divano.

“Siamo arrivati già ad Azi?” brontola il demone. “Cos’è? Avete forse bevuto una cioccolata insieme?”
“In effetti, sì, caro, come ha fatto anche con te, circa sei giorni fa.” puntualizza paziente Aziraphale, andando incontro al gradito visitatore.

“Adam, mio caro,” fa una pausa, voltandosi verso Crowley per vedere come reagisce, ma sembra incassare quel colpo senza fare troppe storie. “Qual buon vento ti porta?”
“Un vento di insoddisfazione per lo più…  non è più successo nulla, perché non organizzate un altro convegno diplomatico?” li sprona il ragazzo.

Stavolta è Crowley ad alzarsi dal divano, per andargli incontro con la sua andatura ciondolante.

“Vacci piano, mocciosetto, cos’è? Pensi che si possano organizzare così, con uno schiocco di dita?”

Adam affronta il suo sguardo impavido, senza scomporsi nemmeno quando lascia scoperte le iridi serpentine.

“In effetti è proprio così che avete organizzato il primo.” gli fa notare con tono calmo e controllato.

Aziraphale non può fare a meno di ridacchiare.

“In effetti, caro, il ragazzo ha ragione, non gli si può proprio dare torto.”


“Ma bene, Aziraphale, adesso ti metti anche a fare l’avvocato del diavolo!” sbotta Crowley, rinforcando gli occhiali scuri.
“Figlio del diavolo semmai, e soprattutto ex figlio del diavolo, grazie!” ci tiene a precisare Adam, incrociando le braccia al petto. “E poi si può sapere che ci fai sempre appresso ad Aziraphale, qui nel suo negozio? A te nemmeno piace leggere!”

Crowley sussulta, biascicando qualcosa di inintelligibile a quell’osservazione.

Solitamente lo farebbe anche Aziraphale, ma è troppo in collera con Crowley in quel momento.

“Avvocato del diavolo a me? Che cosa orribile da dire a un angelo!” rimbrotta Aziraphale. “E comunque Adam ha ragione, che ci fai qui se nemmeno leggi?” lo invita ad andarsene, indicandogli la porta.

“Ecco sì, da bravo, torna quando Aziraphale ed io avremo ideato un nuovo piano!” gli dà man forte Adam, che preferisce rimanere da solo con l’angelo, col quale si trova più in sintonia.

Crowley si incammina verso l’uscita, ma proprio quando è sulla soglia si volta in direzione di entrambi.

“Eh no, Riccioli d’Oro Senior e Junior! Prima di cacciarmi via, almeno volete starmi a sentire? Aziraphale, non mentivo quando ti dicevo di avere in mente un’idea più efficace!” li informa.

“Di che cosa sta parlando?” chiede in un bisbiglio il biondo adolescente al biondo millenario.


“In tutta onestà, piccolo caro, non lo so nemmeno io.” bofonchia Aziraphale, prima di rivolgersi al demone. “Crowley, ti spiace tornare qui e spiegarci di cosa di tratta?”

Soddisfatto di aver ottenuto la loro piena attenzione, il rosso torna ad appollaiarsi sul divano, dominando i suoi interlocutori dall’alto.


“Oh beh, è piuttosto semplice. Senza stare a d organizzare eventi inutili a cui farlo partecipare, perché è evidente che al ragazzino qui manchino le palle..”

“Hey!” si inalbera Adam. “No, aspetta… è vero.” riconosce, con aria mesta.

“Ma quello ci può stare!” fa spallucce Crowley. “Lo sai no? La confusione, il poco tempo a disposizione, la mancanza di opportunità per trascorrere un po’ di tempo in privato… metterebbero a dura prova chiunque.” gli riconosce il demone, sorprendendo sia Adam sia Aziraphale per la sua empatia. “Per te ci vuole una soluzione più stabile, che ti dia continuità, tipo… e se frequentaste la stessa scuola?” azzarda.

“Farai traslocare Warlock per fargli frequentare la mia scuola di Tadfield?” gli domanda entusiasta l’adolescente.

“No, citrullo, sarai tu a fare il salto di qualità e frequentare il suo prestigioso college a Londra con la tua borsa di studio.” gli spiega Crowley, portandosi le mani alle tempie e concentrandosi per visualizzare nella mente qualcosa di prezioso. “Alla Kensington Park School.” precisa.

“Aspetta, quale borsa di studio?” si acciglia Adam.

“Io credo… io credo che tu ne abbia ricevuta una proprio in questo momento!” accorre in aiuto dell’ingegnoso demone l’angelo, schioccando le dita.

“Ma come… io sono un disastro a scuola, non ci crederà mai nessuno!”

“Oh, non preoccuparti, l’avevo intuito già che eri una schiappa totale. Io e Azi ti miracoleremo ottimi voti, tu però un minimo di impegno metticelo!” si raccomanda il rosso, alzando gli occhi da dietro le lenti oscurate.

“Oh sì, il massimo dell’impegno.. qualsiasi cosa pur di rivedere Warlock!” si riaccende di speranza e motivazione Adam. “Solo che… chi lo convince mio padre?” si allarma subito dopo.

“Ehmm, a questo proposito credo di potervi essere utile io. Avrei una mezza idea in merito…” alza la mano Aziraphale.
“Del tipo?” indaga Crowley, con fare sospettoso.
“Beh, immagino che il Signor Young sarà piuttosto sorpreso per quello che troverà nella posta oggi. Poniamo che un’istitutrice di quella prestigiosa scuola andasse a fargli visita per chiarirgli i motivi per cui suo figlio dovrebbe prendervi parte…” espone Aziraphale.

“Ma è geniale!” si congratula Adam, con un piccolo applauso.

“Ottimo, allora ci penso io e…” si propone Crowley, ma Aziraphale lo ferma subito.

“Eh no, caro il mio demone maniaco delle luci della ribalta! Tu hai fatto la tata per anni; se permetti, ma anche se non lo permetti, io farò l’istitutrice per un giorno!” si impone l’angelo.

“E va bene, mi sembra giusto, e poi sono curioso di vederti all’opera. Verrò anch’io, solo che mi renderò invisibile.” decide il demone.

“Anch’io voglio vedere! Potete rendere invisibile anche me?” domanda Adam.

“Ma nemmeno per sogno. Anzi, in tema di invisibilità, vedi di sparire dalla nostra vista!” ribatte Crowley con la sua solita cordialità.

Sbuffando, ma comunque grato per quanto stanno facendo per loro entrambi, Adam se ne va.

“Bene, bene, veniamo a noi…” mormora Crowley, andando verso il bancone per avere una più completa visuale del suo angelo. “Vediamo quest’istitutrice all’opera.”

“Ti accontento anche subito. Per prima cosa serve un appuntamento.” e dicendolo Aziraphale estrae il cellulare, eseguendo le stesse azioni precedenti di Crowley per visualizzare nella mente il numero che gli serve.

Sì, certo, basterebbe consultare un banalissimo elenco telefonico, ma è un angelo che ama le comodità.

Aziona il vivavoce, cosicché Crowley possa essere reso partecipe di ogni momento.

“Pronto?” esordisce la cavernosa voce del Signor Young.


“Parlo con il Signor Arthur Young?” domanda Aziraphale, camuffando il suo tono di voce nel modo più femminile che gli è possibile.

“Sì, ma chi parla?” domanda l’altro, già addolcito da quella voce di miele.

Anche Crowley ne è stregato, ma continua a osservarlo in silenzio.

“Sono Mrs. Felly, del Kensington Park School.” si presenta Aziraphale.

- Mrs. Felly? – si ripete divertito il demone.

“Immagino che le sia arrivata una lettera da parte nostra stamattina.” prosegue l’angelo, interpretando il suo personaggio

“Sì, ecco, appunto, vi avrei chiamati io. Deve esserci sicuramente stato un errore.” borbotta l’uomo.
“Oh no, nessun errore. Siamo realmente interessati ad avere suo figlio Adam fra i nostri studenti e se accetta un incontro a quattrocchi le spiegherò perché … vogliamo fare magari oggi pomeriggio da Lei, per l’ora del tè?” si accerta Aziraphale.
“Huh, ma sì, certo, la aspetto, allora!” risponde un po’ frastornato il suo interlocutore, prima di riattaccare.

“Ma bravo il mio angelo… ora vediamo un po’ questa Mrs. Felly..” lo esorta.

L’angelo ci pensa un po’, poi schiocca le dita e si ritrova a indossare un lungo abito color grigio scuro, abbottonato dalle caviglie al collo dolcevita con bottoni tondi dorati, con scarpe nere da colf e un cappellino rosa attraversato da un nastro nero che termina in un fiocchetto naturale.

“Com’è?” chiede un parere Aziraphale, mentre fa comparire uno specchio a grandezza naturale per osservarsi. “Troppo sbarazzino?”

Per poco Crowley non gli scoppia a ridere in faccia.

“Troppo sbarazzino?! Ma se sembri Miss Rottenmeier!” lo sbeffeggia, con uno sguardo di disapprovazione, potenziato dal pollice il giù e la bocca storta

“Chi?” si acciglia Aziraphale, continuando ad osservarsi.

In effetti anche lui ne è poco convinto.

“Mai sentito parlare di Heidi?” lo guarda basito Crowley. “Strano, e dire la tua gente ci va matta per i monti e i canti … e tutta quell’allegria ingiustificata in mezzo alle tragedie!” brontola, confondendo l’amico ancora di più, prima di rendersi davvero utile.

“Avrei in mente due o tre modifiche, angelo. Permetti?”

“Oh! Beh, sì, fa’ pure, ma non farmi diventare la Monaca di Monza!” si raccomanda Aziraphale.

“Chi?”


Stavolta è il turno di Crowley di rabbuiarsi.

“Tu mi fai guardare quell’ I-E-D di cui blateravi prima e io ti faccio leggere i Promessi Sposi, così ognuno imparerà qualcosa.” gli propone il biondo.

- Heidi ha un’infinità di puntate e… boh, questi sposi che si promettono qualcosa non lo so, ma Azi legge sempre dei tomi assurdi, questo significa un lunghissimo periodo di tempo da passare insieme! – contempla il bel demone.

“Caro, ho detto qualcosa che non va?” lo distoglie l’angelo, preoccupato per il suo silenzio.

“Huh? No, tutt’altro, mi piace la tua proposta. Ora però veniamo a quello che avevo pensato per te…” mormora Crowley, sorridendogli dolcemente, prima di schioccare le dita.

L’austero abbigliamento precedente di Aziraphale muta in una gonna lunga plissettata color pesca, abbinata a una camicetta blusante che cangia dal grigio perla al celeste, leggermente sbottonata, su un petto reso completamente glabro e sapientemente imbottito con del cotone nel reggipetto.

Gli  stivaletti grigio perla, con un principio di tacco riprendono in parte i colori della camicetta.
I capelli, ora resi più lunghi, sono raccolti in un morbido chignon basso con dei boccoli ai lati che incorniciano il volto, mettendo in risalto i suoi occhi color cielo rannuvolato.

“Wow!” esclamano all’unisono Crowley e Aziraphale, mentre il primo guarda il secondo e il secondo il proprio riflesso dentro lo specchio ancora presente.

“Hai fatto davvero un buon lavoro… cioè, scusami, uno cattivo!” si corregge Aziraphale, facendolo ridere. “Ma buono per me.”

“Sei incantevole.” gli si avvicina Crowley, camminandogli attorno con fare da predatore.

“Sicuro che al tuo incontro di oggi non vuoi che con te venga… che ne so, anche il Direttore della scuola, Mr. Leycrow? Guarda che mi vestirei elegantissimo!” mormora, accarezzandogli quella mano che nemmeno si è reso conto di aver preso fra le sue.

Però se ne è accorto Aziraphale, che lo fissa imbambolato.

“Io… io… no, caro, mi basterà averti lì, invisibile a tutti.” si riprende in tempo, liberando la mano.

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Crowley rimpiange il suo stato invisibile, perché, da come il Signor Young sta apertamente flirtando con l’affabile e formosa Mrs. Felly, il tè che le ha appena versato lo prenderebbe per gettarlo sul viso del capostipite.
Solo Aziraphale può vedere l’espressione costantemente contrariata della sua adorata nemesi e udirne i ringhi e gli sibili.

“Mrs. Felly, io proprio però non riesco a spiegarmelo, insomma, mio figlio rischia sempre di essere rimandato in ogni materia, ogni anno…” ribadisce un Signor Young doppiamente confuso: dall’interesse che quella scuola prestigiosa sembrava avere verso suo figlio e… dall’interesse ingiustificato che lui sembra avere verso la bella e dolcissima Mrs. Felly.

- Insomma, io amo la mia Deirdre, sono un uomo sposato! – si impone, dandosi un contegno.

“Ma è proprio questo il punto, Mr. Young, “ gli spiega l’istitutrice, con voce zuccherosa. “Lo scarso rendimento di Adam è provocato dalla sua totale assenza di stimoli. Nella scuola dov’è adesso è tutto troppo facile, troppo scontato, troppo banale per lui. Lo lasci venire da noi, non gli tarpi le ali. Suo figlio ha un così grande potenziale e non le chiediamo altro che di lasciarglielo esprimere.” rincara la dose, rendendosi quanto più convincente possibile.

“E sia!” si arrende il Signor Young. “Farò in modo di portare Adam alle vostre lezioni a partire da lunedì, mi dia solo il tempo di sistemare alcune faccende.”

“Oh, lunedì è perfetto, Mr. Young, la ringrazio per la sua comprensione. Sono certa che Adam si troverà ottimamente.” sorride Mrs. Felly, congedandosi.

Appena fuori dal campo visivo dei Young e di chiunque altro, Crowley riacquista la propria condizione visibile e Aziraphale il proprio consueto aspetto.
“C’era bisogno di fare tutti quegli occhi dolci ed essere così svenevole con quell’uomo insopportabile?” brontola Crowley.

“Se alla fine ho ottenuto quello che volevo, evidentemente, sì c’era!” ribatte sagace Aziraphale, sorprendendolo. “E smettila di mettermi il muso lungo, ho capito, sei geloso perché l’istitutrice l’ho fatta io e Mr Young avresti voluto abbindolarlo tu!” ridacchia, superandolo mentre camminano.

- No, Angelo, non hai capito un accidenti di niente, probabilmente nemmeno se ti facessi un disegno lo capiresti! – solleva gli occhi al cielo uno sconsolato Crowley.

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L’inizio della settimana seguente, un euforico Adam scende dalla macchina del padre e dopo aver sistemato le sue cose nel suo alloggio si reca alla Kensington Park School.
A passi lenti e incerto si avvia per gli scalini che conducono all’ingresso, sentendosi un po’ inscatolato in quella divisa fatta di pantaloni color cachi e giacca blu, con camicia azzurra corredata di cravatta.

Osserva lo stemma a quadrati arancioni e blu sparso un po’ ovunque, mentre continua ad aggirarsi, alla ricerca dell’aula che gli è stata indicata, ma così con la testa per aria finisce per andare a sbattere contro qualcuno, vestito in modo identico al suo, com’è normale che sia.

“Scusami, io non…” mormora desolato il riccioluto, prima di accorgersi di chi si tratta.

Ancora più inspiegabile è il sorriso radioso che gli sta rivolgendo.

“Tu!”

TBC


Beh, io direi che ci siamo quasi, non dovrebbero mancare più di due capitoli, almeno credo ^^’

Beh, con tutti gli eastereggs presenti nella serie su DW dovevo mettercene uno anch’io, spero non vi sia dispiaciuto ;)

Quella diatriba su Heidi e I Promessi Sposi non era nemmeno prevista negli appunti… personaggi che ti sfuggono di mano e fanno come vogliono, parte 245mllesima XD

Mrs Felly dev’essere qualcosa di adorabile, siete d’accordo? ;)

Spero vi sia piaciuto, ma liberi di dirmi quel che vi va. ^^

Se volete avventurarvi in un crossover fra gli Ineffabili e Jessica e Kevin di ‘Jessica Jones’ (che io chiamo gli Inevitabili <3 ) , vi aspetto qui :

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3885773

su questi lidi invece, non so quando, ma il prossimo aggiornamento sarà ‘Run, baby, run!’



alla prossima ^^

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Capitolo 4
*** III: Returning the favor ***


Ehm lo so, ci ho messo ere geologiche ad aggiornare… ma spero che mi perdonerete! ^^’
grazie mille per il vostro supporto meraviglioso! <3


fcs-cover




Capitolo III: Returning the favor
 

Adam comincia a pensare che forse sia sceso dalla macchina del padre con un po’ troppa fretta, sia inciampato in un sasso e sia caduto a terra, battendo fortissimo la testa contro il marciapiede, passando a miglior vita.

Non sa molto dell'Inferno, pur provenendo da lì, tutto sommato, ma evidentemente il Paradiso deve avere i corridoi simili  alla Kensington Park School, con il più bello dei suoi angeli che gli sta sorridendo.

“Hey, tutto bene?” gli domanda Warlock, preoccupato dal suo silenzio, toccandogli una spalla.

 

“Sono vivo?” si chiede Adam. “Sei reale? Non sto sognando?”
 

Il sorriso di Warlock si allarga, impreziosito da un sentimento di lusinga.

“Tu sogni di me, splendore?” si lascia andare un po’ di più, spinto da quell’interesse che a quanto pare forse è ricambiato.

 

“Okay, è ufficiale, allora sono morto per davvero!” borbotta Adam, prima di sentirsi prendere le mani dal moro.
 

“Sei vivo più che mai e conto che tu continui ad esserlo, poi come farei senza il mio cameriere preferito?”

Adam spalanca la bocca in una perfetta ‘O’ che ritrae la sua sorpresa.

“Mi hai notato!”

 

“Se ti ho notato? Sei la mia ossessione da quel giorno!”
 

“E tu la mia, da un po’ di più…Warlock.” si decide a confessare il biondo, tanto le sue reazioni lo hanno già tradito da un pezzo.
 

“Oh, ottimo a sapersi.” sfodera un sorrisone compiaciuto il moro.”E così come tu conosci il mio, me lo vuoi dire il tuo, falso John Smith?” lo stupisce con la sua perspicacia.

“Ma come? Si stranisce l’altro.

“Quae parte di ‘sei la mia ossessione’ non era chiara? Ho fatto carte false per trovarti ma sono giunto solo a un’identità fasulla.” sbuffa Warlock.

“Ho dovuto farlo… sia per questioni legali, dato che come avrai capito, sono minorenne… sia perché mio padre mi avrebbe ucciso se fosse venuto a saperlo!” spiega il biondo. “E comunque sono Adam.” gli si presenta.

“Piacere di conoscerti, Adam, considerando che mancano più di dieci minuti all'inizio delle lezioni e in questo corridoio c’è troppa gente, che ne dici se andassimo in un'aula vuota per parlare meglio?” ammicca Warlock.


- Ehmm, parlare, sì… - pensa malizioso.
 

Non è l'unico, perché, non solo il ragazzo di famiglia modesta accetta volentieri, ma appena il giovane rampollo diplomatico lo fa entrare in quello spazio appartato, lo spinge contro un banco, dandogli quel bacio che sogna da settimane.

E la realtà va ben oltre le aspettative.

Warlock risponde al suo bacio con la stessa impetuosità, affondando le dita nei suoi soffici ricci e ribaltando le posizioni.
Adam preferisce avvolgergli le braccia attorno al collo, abbandonandosi completamente a quella sensazione di… trovarsi a casa, come se il suo posto fosse sempre stato quello.

Il bacio è azzardato, spavaldo, deciso, da nessuno dei due sembra esserci l’intenzione di far smettere alle loro lingue di accarezzarsi fra loro.

 

Ci pensa la campanella a separarli.

“Storia!” sussulta Warlock, interrompendo il bacio.

“Sì, ormai credo anch'io che sia l'inizio della nostra storia,” mugugna frastornato Adam, con la bocca un po’ intorpidita.

Warlock gli accarezza il volto ridacchiando.

“Ma no, intendevo che comincia Storia, la prima lezione che abbiamo oggi, vieni, sbrighiamoci!” lo prende per mano per correre con lui nella loro classe.

 

Adam sa già che il suo angelo e demone custodi hanno fatto carte false per metterli in classe assieme.

“Oh, sì che stupido.” mugugna l’ex Anticristo, arrossendo come un pomodoro.

 

“Perché stupido? Hai detto una cosa più che intelligente, Adam. Questo è decisamente l’inizio della nostra storia.” ammicca verso di lui, facendolo sorridere rincuorato.

Dopo le dovute presentazioni di Adam a tutta la classe - guarda caso, la stessa di Warlock - da parte della professoressa, la lezione di Storia può cominciare.

Non c’è da stupirsi nemmeno che i due siano seduti vicini di banco, approfittando dei momenti favorevoli per continuare a parlare, bisbigliando tra loro.

“Non sei l’unico ad avere un padre che non vuole che il figlio faccia determinata cose,” lo informa Warlock. “Se il mio sapesse che mi piacciono i maschi… oh beh, ormai direi solo uno.” ammicca suadente.
“Oh. Sappi che è reciproco. E nemmeno mio padre farebbe salti di gioia se sapesse di noi.”

Adam ci pensa un po’, poi decide di metterlo al corrente di un altro fatto importante.

 

“Sai Warlock, non finisce qui la lista delle cose che abbiamo in comune...” lancia il suo sassolino, mentre prende distrattamente qualche appunto.

“Che vuoi dire?” si incuriosisce il moro, che ormai la lezione la sta ignorando completamente.

“Se ti dicessi che siamo nati nello stesso giorno, nello stesso identico ospedale.. che poi non era nemmeno un vero ospedale?” sgancia la bomba il biondino.

 

E pensare che non è nemmeno quella la rivelazione più scioccante che potrebbe fargli.

“COSA?!” finisce per urlare il finto Anticristo, non riuscendo a controllare bene le proprie emozioni.

Ci pensa un sonoro richiamo da parte della professoressa spazientita a far capire loro che è meglio rimandare le chiacchiere a un altro momento.

 

************************* (Contemporaneamente)

“Ma povera bimba, è così adorabile, buona, gentile con tutti, perché il nonno è così duro con lei?” si dispera Aziraphale, consolandosi con un cupcake che fa apparire dal nulla.

 

Si trovano a casa di Crowley, che però ha pensato solo di preparare del caffè.

Entrambi sono seduti su un divano che il demone ha fatto comparire per l’occasione, rinunciando alla sua adorata poltrona che ricorda un trono, qualsiasi cosa pur di stare più vicino al suo adorato angelo.

 

Sono davanti al suo grande televisore a schermo piatto a cristalli liquidi  ultramoderno con 4K e dolby surround.
 

Aziraphale non avrebbe mai permesso a una tale amenità di deturpare lo stile e l’arredo così perfettamente vintage della sua libreria, nemmeno per il tempo di un’apparizione miracolosa.

E poi non gli dispiace stare nell’appartamento di Crowley.

“Non è il caso che ti struggi in questo modo, angelo, devi aver un po’ di pazienza,” lo avvisa facendo partire un nuovo episodio di ‘Heidi’.

 

Hanno tenuto davvero fede alla parola data: la mattina fanno una maratona di puntate di quel cartone, il pomeriggio si spostano da Azi, dove leggono insieme ‘I Promessi Sposi’.

“Lo spero davvero, caro, quella bambina merita solo tanto amore.” sospira lui, finendo il cupcake e appoggiando il mento sulla spalla del rosso.

Crowley dovrebbe solo assicurarsi che non ci siano residui di crema e che non gli macchino la T-shirt, ma la verità è che è troppo felice di quel contatto così ravvicinato.

“Ti dirò, un po’ mi ricordi quel pastorello.” mormora il biondo.

 

“Cosa?! Peter? Perché?”
“Sarà quell’aria da scavezzacollo combina guai!” ridacchia lui.

“Allora, gentile e sorridente come sei, tu mi ricordi decisamente Heidi. Le capre no, ma qualche volta ti ho visto salutare le anatre!” ribatte il demone.

Verso il finale della sigla, vengono interrotti dall’arrivo di più WhatsApp, sul cellulare di Aziraphale

Crowley stoppa la riproduzione, per permettere all’angelo di leggerlo.

 

“È Adam, dice che deve stare attento a non farsi beccare dalla Professoressa, perché ce lo ha promesso che si impegnerà a fondo con gli studi. Però ci teneva a ringraziarci, entrambi, tantissimo, perché ha trovato Warlock, sono in classe insieme.. e c’è di più,” fa una pausa a effetto il biondo. “Si sono baciati!” lo informa tutto felice, mentre sopraggiungono altri messaggi.
 

Crowley finge di accogliere bene la notizia, con uno dei suoi falsissimi sorrisi, ma la verità è che gli ribolle il sangue nelle vene.

- Fammi capire… sono seimila anni che ti faccio una corte infinita e tutto quello che ottengo è il tuo mento sulla spalla o un contatto indiretto con le tue labbra quando beviamo dalla stessa bottiglia… e quel moccioso che non sono nemmeno sei settimane che ha i bollori per Warlock ha già ottenuto un bacio da lui? Un bacio di quelli veri, come quello che ti avrei dato se quella maledetta ex suora chiacchierona non ci avesse interrotto!- si perde nelle sue considerazioni.

“Caro, chiede se può passare a trovarci con lui qualche volta, sempre che reagisca bene quando gli dirà di noi.” lo distoglie Aziraphale.


“Warlock… qui con noi? Di nuovo?” si addolcisce all’istante Crowley.

Forse il suo cuore di tata non ha mai smesso di battere.

 

“Esatto, caro, io ci spero tanto.” fa un sorrisone Aziraphale. “Ora andiamo avanti con Heidi, ma oggi pomeriggio non vedo l’ora di portarti a ‘Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno..’ “

“Dove?!” lo guarda stralunato Crowley, spalancando i suoi grandi occhi d’ambra.

“Vedrai, caro, vedrai.”

 

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Adam deve attendere non solo la fine della lezione, ma proprio quella di tutta la giornata scolastica, prima di poter parlare di nuovo con Warlock. Le lezioni si sono susseguite a un ritmo così intenso e frenetico e le nozioni da apprendere sono state talmente tante che l’ex-Anticristo non ha avuto tempo per altro.

 

“Non ci credo, il mio ex Giardiniere ora ha una libreria tutta sua ed è lì che lo hai incontrato e siete finiti a parlare di me!” riassume quello che gli ha raccontato Adam il moro, mentre percorrono insieme la strada del ritorno, fino alla casa studenti dove è stato sistemato Adam.

“Eh già, piccolo davvero il mondo!” resta sul vago Adam, di certo non gli può dire la verità.

 

Non che non mediti di farlo, ma prima serve spianare il terreno.

“Eh dimmi, si è sposato con la mia ex Tata, vero? Magari hanno anche un marmocchietto…” domanda.

 

“Ehmm no, non proprio…” farfuglia Adam. “Però anche la tua… tata…  è nella sua stessa città. Ti andrebbe di rivederli?’”
 

“E me lo chiedi pure? Andremo a trovarli questo weekend allora,” decide per entrambi Warlock abituato a dare ordini fin da quando era piccolo. “Quanto a noi,” ammorbidisce il tono, guardandosi attorno per assicurarsi soddisfatto che la via sia isolata. “Avremmo un certo discorso da riprendere,” sorride, avvicinandosi a un Adam altrettanto sorridente, prima di baciarlo un’altra volta.

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“Hai capito questo Fra Cristoforo? All'apparenza tanto santarellino e poi … guarda che passato burrascoso!” si esalta Crowley, andando avanti nella lettura de ‘I Promessi Sposi’ assieme a Aziraphale.
Letteralmente insieme, perché per quanto sia ampio il divanetto che hanno a disposizione, Crowley se ne sta seduto in grembo ad un composto Aziraphale che regge il libro al centro per entrambi, con una gamba sul bracciolo e l’altra che oltrepassa la spalliera.

Lui non è mai stato famoso per la sua postura decorosa.

“E ancora ne riserva di sorprese questo romanzo, caro!” gli sorride Aziraphale, contento per il suo entusiasmo.

È sabato pomeriggio e Adam li ha già avvisati che sarebbe andato a trovarli.

Quello che non possono ancora sapere è che lui e Warlock sono già lì, sono entrati dalla porta principale ma non trovando nessuno, Adam ha ben pensato che fossero sul retro, facendo strada al suo ormai ragazzo nel modo più silenzioso possibile.

Questo dà loro modo di osservarli indisturbati.

“A quanto pare il mio giardiniere è andato da un’estetista e la mia Tata… a Casablanca!” commenta stupefatto Warlock, sottovoce, per non farsi sentire.

“Credo che non abbia mai smesso di essere maschio, sai?” lo informa Adam, allo stesso modo.

“Comincio a crederlo anch’io… eppure in quegli anni è stato così dannatamente convincente. credo di aver visto mio padre lanciargli qualche occhiata di apprezzamento un paio di volte!” gli rivela l’Anticristo fasullo.

“Vieni, prima che ci vedano…” lo riporta verso la porta principale Adam.

 

“E comunque, dico, ma li hai visti? E vuoi dirmi che quei due ancora non stanno insieme?” sbuffò Warlock, soffiandosi momentaneamente dall’occhio il ciuffo corvino, prima che gli ricadesse perfettamente sulla palpebra. “Io ero convinto facessero già coppia fissa quando prestavano servizio da me… spesso la tata si dimenticava totalmente di me, quando passeggiavamo nei giardini, persa com’era a chiacchierare con lui.” gli racconta, prima di soffermarsi su un dettaglio non irrilevante. “Certo che però.. sono pur sempre passati nove anni dall’ultima volta che li ho visti… e quei due non sono invecchiati nemmeno un po’? Non è strano?” si insospettisce

“No, non è strano.” gli assicura Adam, prima di prenderlo per mano e fingere di essere appena entrati in biblioteca.

 

“Azi, Crowley, siamo qui!” li chiama.
 

“Non sono nemmeno questi  i loro nomi!” lo guarda sempre più perplesso Warlock, ma non dice più niente quando i due gli si palesano davanti.


“Oh, caro, non trovi siano una coppietta deliziosa?”  si intenerisce Aziraphale, guardandoli.

“Fratello Francis…” mugugna Warlock, guardando Aziraphale.

“Beh, sì… con qualche piccolo cambiamento!” ridacchia Aziraphale. “Mai quanti i suoi suppongo, vero.. Tata Ashtoreth?” prosegue l’angelo, indicando il rosso.

Crowley e Warlock si guardano in silenzio per qualche istante, prima che il teenager si decida a muovere un passo verso di lui e il demone ad aprire le braccia in segno di invito.

 

“Ma guardati, chissà quanti cuori devi aver infranto.” commenta Crowley, abbracciandolo 

“Beh, ora che hai trovato lui non più.” aggiunge, facendolo sorridere, mentre il moro ritorna dal proprio ragazzo.

Ci sarebbero tante cose da dirsi, ma Adam ha una certa impazienza e ha già messo al corrente i suoi due amici soprannaturali di quali siano le sue intenzioni, che i due approvano.

 

“Warlock… se ti dicessi che io sono l’Anticristo, tu che faresti?” lo sorprende il ricciolino con quella bizzarra domanda.
 

“E ti dirò di più, per qualche anno sei stato l’Anticristo anche tu, almeno per me, Aziraphale e i nostri capi.” lo informa Crowley.
 

“Ma… di che cosa state parlando? Voi siete tutti suonati…” borbotta Warlock, lasciando andare la mano di Adam e indietreggiando.

“Ah sì, tu credi? Perché non siamo invecchiati secondo te, tanto per cominciare?” lo sfida Crowley.

 

“Una buona cura di cosmetici anti-età…” farfuglia Warlock, sempre più timoroso.
 

“Mio caro, non ti spaventare,” gli sorride rincuorante il proprietario della libreria. “Ma stiamo per fare una serie di cose che ti renderanno più facile poter credere a quanto stiamo per affermare.”

Dicendolo, schiocca le dita, facendo chiudere la porte della libreria, questo per impedire a qualcuno di disturbarli e a ottenere maggiore riservatezza.
Dopodiché si scambia uno sguardo di intesa con Crowley, che annuisce, e insieme i due fanno comparire le loro ali.

“Porco cazzo!” esclama Warlock, tra lo spaventato, lo stupito, il confuso e il nervoso. “Chi siete voi? Cosa volete farmi? E chi sei davvero tu?” prende le distanze da Adam.

“È  più un discorso di chi ero…” cerca di spiegargli Adam. “Devi credermi, ormai è tutta storia passata Quanto a loro, non ti faranno del male, non lo permetterei mai, ma nemmeno lo vorrebbero loro stessi.”

 

“È  anche vero che poco prima del tuo undicesimo compleanno, Crowley voleva che ti uccidessi!” lo mette al corrente Aziraphale.

“COSA?!” urla spaventato il teenager.

“Solo perché credevamo fossi l’Anticristo!” precisa Crowley, tirando un’occhiataccia al biondo millenario.

“COSA?! Volevate uccidere me?” stride Adam, sconvolto.

 

“Direi che a uscite infelici siamo pari…” gli bisbiglia Aziraphale, mentre entrambi fanno scomparire le ali.


“Basta far le donnicciole spaventate, voi due, mi sembra che alla fine non sia morto nessuno, no?” taglia corto Crowley, coi suoi modi poco garbati che però sembrano funzionare. “E poi stavamo spiegando una cosa importante a Warlock.”


“Io sono un demone, Azi è un angelo, esistiamo dall’inizio del mondo e insieme ne abbiamo impedito la fine, qualche anno fa… che dipendeva da questo Signorino qui, sai?” gli svela Crowley, indicandogli Adam, che fa un timido sorriso imbarazzato.

 

“Fine del mondo? Ma cosa…” borbotta Warlock, anche se un po’ meno teso di prima.
 

Crowley gli  si avvicina cauto, dosando ogni passo e azione, riuscendo a posargli, lentamente, una mano sulla sua spalla “Ti fidi della tua tata, piccolo caro?” gli domanda, con lo stesso modo di parlare che usava allora.
 

Questo fa sorridere il ragazzo, che annuisce.
 

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“Wow!” è tutto quello che riesce a dire a fine racconto Warlock.

“Almeno ora sai tutto.” commenta Aziraphale.

 

Ma l’attenzione del moro è tutta verso il ricciolino.

“Sarai anche stato l’Anticristo, piccolo mio, ma fra noi due il più diabolico resterò sempre io!” sogghigna, avvolgendogli un braccio attorno al collo.

“Tu sì che mi dai soddisfazioni, lo hai sempre fatto!” sorride orgoglioso il demone.

Adam sorride fra le sue braccia, poi si acciglia.

“Un momento. Perché piccolo? Ti ricordo che siamo nati lo stesso giorno dello stesso anno!”

“Oh, andiamo, ti dà proprio così fastidio che io ti chiami piccolo?” mormora baciandolo.

Aziraphale e Crowley li osservano felici, anche se avvertono come una sensazione di vuoto, un qualcosa che a loro manca e anche una sottile punta di invidia.

 

Forse per interrompere quel momento che fra i due ragazzi si sta surriscaldando un po’, Aziraphale decide di interromperli con una domanda.
 

“Warlock, tu cosa avresti fatto al suo posto se il più potente fra gli arcangeli e il braccio destro di Satana ti avessero offerto di poter dominare il mondo?”

“Ovvio che avrei accettato. A parte lui, che evidentemente si accontenta di poco,” risponde entusiasta il moro, voltandosi a guardare un attimo il biondo, prima di tornare a rivolgere l’attenzione a quegli esseri soprannaturali. “Chi non vorrebbe dominare il mondo intero?”

 

 “Vieni, mondo intero, andiamocene, o facciamo tardi per l’autobus!” lo trascina via Adam.
 

Aziraphale e Crowley li osservano andare via divertiti.
 

“Sono sempre più convinto che il mio ex Capo Supremo avrebbe dovuto scegliere lui come figlio legittimo,” commenta Crowley.

“Anch’io. E questo significa che a quei tempi ho fatto un pessimo lavoro.” sospira infelice Aziraphale.

 

“Oh no, angelo, non è che tu non abbia fatto un buon lavoro,” lo rincuora il rosso. “Semplicemente eri contro il migliore!” si pavoneggia subito dopo, ghignante.
 

Ma del resto al biondo lui piace così, coi suoi pregi e ancor di più coi suoi difetti.
 

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Il lunedì successivo, appena varcano il corridoio Adam e Warlock si imbattono in una presenza assai famigliare per il secondo.

“Samson, ma che…”

“Te l’ho lasciato godere per un’intera settimana, ma ora che hai trovato il tuo John Smith fasullo, le vuoi fare le presentazioni come si deve?” lo esorta il ragazzo.

Ha i capelli meno lunghi, più chiari e con un taglio diverso, è un po’ meno pallido, un filo più robusto e forse anche un po’ più altro, ma per il resto Adam potrebbe faticare a distinguerlo da Warlock, nonostante abbiano stili completamente diversi e Samson appaia più solare del tenebroso amico.

 

“Hai ragione,” si arrende Warlock. “Samson, ti presento Adam; Adam, lui è Samson, il mio migliore amico, anche se non siamo nella stessa classe.” fa le presentazioni il moro.
 

“Molto piacere,” gli stringe la mano affabile Adam.
 

“Adam, lui è il mio amico più sincero e affezionato, sa ogni cosa di me e io credo che dovrebbe continuare ad essere così,” lo guarda serio Warlock e l’ex Anticristo capisce subito a cosa si riferisca, dando il suo pieno consenso con un cenno del capo.

“Si può sapere di cosa state parlando voi due?” si insospettisce Samson, con gli occhi verdi ridotti a due fessure.

“Stasera, a fine lezioni, all’uscita della scuola, ti racconteremo tutto.” gli promette il suo miglior amico.

 

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Non solo Samson ha reagito sorprendentemente bene alle rivelazioni di Adam, sarà che essere un nerd dalla mentalità notevolmente aperta lo aiuta a comprendere facilmente anche  i fatti più inspiegabili; ma si è davvero appassionato alla storia di quell’angelo e quel demone.
 

“Accidenti, bisogna fare qualcosa, da come me ne parlate, questi due sembrano praticamente già sposati.” commenta infervorato.
 

“Eh sì, e anche se non li ho visti prima, sono certo che vadano avanti così da seimila anni.” dice la sua in merito Adam.
 

“Peccato che il tuo potere ormai lo hai perso…” mugugna Samson.

“Beh, forse non del tutto, è quello che ho provato a dire anche a loro.” borbotta Adam.

 

“Oh, ma noi potremmo farglielo credere!” si illumina Warlock.
 

“Tu hai un piano, vero?” si accende di entusiasmo il biondo.


“Non proprio, solo una vaga idea, ma non so ancora bene come metterla in atto e poi serviranno dei volontari..”
 

“Ci sono i Quelli, i miei amici, sai quante cose ho escogitato con loro?” ridacchia Adam. “Te li presenterò questo fine settimana e insieme ideeremo il più geniale dei piani!”
 

“Verrò anch’io!” si autoinvita Samson, senza incontrare alcuna resistenza.

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I Quelli accolgono sia la conquista di Adam sia il suo amico con gran solarità, calore ed entusiasmo.
Anche Pepper ormai ha accettato la situazione di buon grado e la presenza del nuovo arrivato è sicuramente un toccasana, i due sembrano scambiarsi parecchi sguardi interessati.
E sempre lì, in quel rifugio che ha visto la nascita di mille giochi e piccole bravate, tutte inventate da Adam, l’intero gruppetto mette a segno un piano perfetto, che però necessita di un’importante confessione da parte di Brian e Wensleydale, per non scioccare troppo la loro amica nel momento della loro performance.

 

“Mio padre ha un negozio di ventilatori, ce ne può prestare qualcuno, per creare un o’ di atmosfera.” propone Samson.
“E mio zio un negozio di luci.” interviene Brian.

“Ottimo. Questa è tutta roba che ci può aiutare” approva con un sorriso Adam.
“E io so anche dove farlo succedere. Da me, agiremo la prossima settimana.” propone Warlock.

“Sì, mi sembra il luogo più adatto. A questo punto agirei il prossimo weekend, se sei d’accordo.” suggerisce Adam, sciogliendo così la loro riunione.

Samson nota che Pepper è rimasta piuttosto sconvolta dall’ultima notizia appresa.

“Tutto bene?” le chiede.
“Sì, solo che sai… sono i miei amici da una vita e non mi sono mai accorta di niente, possibile?” borbotta lei.
“Sono stati molto bravi a nasconderlo. E quindi, vuoi essere l’unica dei Quelli ancora single?” ammicca suadente lui.

Lei sorride imbarazzata.

“Che ne dici se ci andiamo a prendere qualcosa da bere?” le propone. “E non offrirò io, faremo a metà, questo non perché io non abbia i soldi, ma perché la trovo una cosa così sessista! Un po’ come aprirti la portiera o sistemarti la sedia… come se tu non fossi già perfettamente in grado di farlo da sola!”

Pepper lo guarda sgranando gli occhi, sfoderando un sorriso abbagliante.

 

“Io… io credo di essermi appena innamorata!”
 

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“Sì, pronto?” risponde al telefono Aziraphale il tranquillo sabato pomeriggio successivo.

Non si lascia insospettire dal fatto che il numero che gli è apparso sul display sia sconosciuto.
Lui è abituato a disfarsi di venditori o, peggio, guardie di finanza.

“Voi non mi conoscete, sono un amico di Warlock.” parla Samson, tutto concitato, interpretando il suo ruolo in modo magistrale.

“Che è successo?” si allarma Aziraphale, attirando così anche l’attenzione di Crowley che è lì con lui.

 

“Adam.. è come impazzito, Warlock sta cercando di calmarlo, ma serve il vostro aiuto, siamo alla tenuta dei Dowling, nei giardini, fate presto!” finisce il suo appello disperato, riattaccando.

“Crowley, è successo qualcosa a Adam e non sembra essere niente di rassicurante…”  mugugna l’angelo.

“Temi che Satana se lo sia ripreso?” sgrana gli occhi il demone, preoccupato.

 

“È quello che ho intenzione di scoprire, andiamo!” lo esorta il biondo, svanendo con lui.

 


Fa uno strano effetto ai due ripercorrere quei  giardini che sembrano immutati nel tempo.

È Pepper a venire incontro all’angelo e al demone.

“Finalmente siete qui, venite, da questa parte,” fa loro strada.

Quando arrivano ai roseti  vedono uno strano vento che circonda Adam e gli solleva i ricci indomiti, ma almeno per fortuna stavolta non sta levitando e non ha nemmeno gli occhi rossi.

 

Tuttavia, intorno a lui c'è una luce innaturale.

“Adam, ti senti bene?” domanda cauto Aziraphale.

“Io ho il potere, io posso tutto, ognuno si piegherà al mio volere!” esclama Adam, in una perfetta interpretazione di un delirio da onnipotenza.

“Crowley, ti prego, fa’ qualcosa!” gli si getta fra le braccia, Warlock, spaventato.

Un altro attore perfetto.

“Ci penso io,” rincuora il suo pupillo il rosso, allontandandolo gentilmente da sè. “Hey tu, datti una calmata, ex Anticristo o Anticristo 2.0 da strapazzo!” sbotta in direzione del riccioluto.

 

“Non puoi fermarmi, Crowley, nessuno può, questo è il ritorno dei miei poteri e chiunque farà quello che dico, sta’ a vedere!” gli spiega Adam, prima di designare le sue prime due vittime.


“Tu,” indica Samson, “Bacia la mia amica Pepper come in quei film sdolcinati!”

Sotto gli occhi esterrefatti di Crowley e Aziraphale i due adolescenti non se lo fanno ripetere e cominciano a baciarsi con trasporto.

“Visto? Ma voi direte.. oh è facile.. un bel ragazzo , una bella ragazza… ma se facessi baciare due ragazzi?” continua Adam, con tono di sfida.

 

“Ma cos...?” farfuglia Crowley, che almeno si rincuora che Adam non stia usando i suoi a quanto pare ritrovati poteri in modo violento.

“Brian, Wensleydale, baciatevi anche voi!” comanda loro e angelo e demone osservano i due ragazzi baciarsi come se nulla fosse.

Il vento su di Adam aumenta la luce si intensifica e il ragazzo si rivolge ad Aziraphale e Crowley. “Baciatevi, anche voi due, subito!”

Prima che se ne possano rendere conto, sono già uno fra le braccia dell’altro, coinvolti in un bacio appassionato, che sembra non voler smettere più.

 

Adam e la sua gang hanno tutto il tempo di spegnere i ventilatori nascosti e l'impianto delle luci regolato a dovere dal padre di Brian, per poi avvicinarsi all’angelo e al demone.

 

“Ditevi che vi amate.” li esorta Adam, stavolta in tono più dolce.
 

“Ti amo, angelo, da più di seimila anni!” si dichiara Cro, contro le sue labbra.
“Anch’io, caro, ti amo da quando mi hai chiesto delle mia spada infuocata, più o meno!” ricambia Aziraphale, stringendolo a sé.

 

“Questo è quello che avrebbero dovuto fare la mia ex tata e il mio ex giardiniere!” ridacchia Warlock.

Sentendolo, i due sembrano accorgersi del cessato allarme e si guardano attorno, senza capire che cos’hanno tutti da sorridere in quel modo, Adam e Warlock per primi

“Non ci credo, ci siete cascati sul serio!” ridacchia il biondino. “Non ho mai riavuto indietro i poteri, era tutta una recita, eravamo tutti d’accordo e siamo stati tutti attori fantastici!” rivela loro ogni cosa.

 

“Già, quel bacio ve lo siete dato di vostra spontanea volontà, così come il fatto di dichiararvi, avete solo creduto di essere sotto l'influsso di Adam!” spiega loro Warlock.


“Ma…” farfuglia frastornato Aziraphale.
 

“Azi, non ci arrivi? È tutto vero, vi amate entrambi da un’eternità ed era ora che qualcuno ve lo facesse scoprire!” continua Adam.

“Quindi non vuoi più fare l’Anticristo ma ti candidi per essere il figlio di Cupido?” lo prende in giro Crowley, ma poi si addolcisce. “Grazie… a te, a Warlock, a tutti gli altri.” mormora, stringendo la mano di Aziraphale e sorridendogli estasiato, come fa il suo angelo, prima che anche lui ringrazi tutti quanti.

 

“Premesso che questo non è affatto un comando,” spiega Adam. “Potete andare, anche perché ho come l’idea che vogliate appartarvi molto lontano da qui per recuperare il tempo perso!” ridacchia Adam e i due annuiscono, salutando tutti, prima di svanire.
 

“Ė vero che mi è rimasto un debole residuo di potere e che lo sanno anche loro, ma se un giorno mi dovessero tornare sul serio… tu avresti paura di me?” domanda timoroso Adam.

“Paura di te? Mai, piccolo mio,” lo rincuora Warlock, abbracciandolo stretto. “A patto che poi mi regali un pezzo di mondo da governare!” lo fa ridere, baciandolo.

******* (Contemporaneamente)

Crowley e Aziraphale sono di ritorno nella libreria di Aziraphale, sul suo divano, ma stavolta i libro dei Promessi Sposi giace chiuso, riposto con cura sulla poltrona adiacente.

“Fregati come fessacchiotti da un branco di ragazzini!” borbotta Crowley, sovrastando Aziraphale, mentre lo riempie di baci.

“Non sono mai stato così felice di… essere preso per il naso!” ridacchia l’angelo, accarezzandogli il viso. “Caro, ma ci pensi… ci amavamo da tutto questo tempo e non ce lo siamo mai detti!”

 

“I Promessi Sposi confronto a noi sono dei dilettanti!” ride con lui Crowley, prima di baciarlo ancora, ancora e ancora.
 

“Sai, caro,” mormora Aziraphale, piacevolmente intorpidito da tutti quei baci, mentre lo stringe a sé.  “Se il buon Alessandro Manzoni fosse ancora in vita, dopo la sua ‘I Promessi Sposi’ gli commissionerei un’altra opera: ‘Gli Ineffabili Mariti’!”

--

THE END


Amate Samson come l’ho amato io ^^ che poi, nel caso ve lo chiedeste , è il nome dell’attore che interpreta Warlock, chissà mai il perché di quella somiglianza lol lol… se non altro ho reso felice anche Pepper, mi dovevo far perdonare da lei, povera cara ^^’

E amate anche lei, i Quelli, Adam, Warlock, amate tutti <3

Ho un kink (uno dei miei 2349 ..) , Aziraphale che legge cose a Cro <3

e comunque è Canon che Crowley conosca qualcosa di puccioso come Heidi XD
 

Spero che vi sia piaciuto, ma son aperta anche a qualsiasi critica


Ci si vede in giro , fra tutte le long che devo proseguire ^^’

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