Fragments

di VenoM_S
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La degustazione ***
Capitolo 2: *** In cerca di aiuto ***
Capitolo 3: *** Piante esotiche ***
Capitolo 4: *** Riparazioni ***
Capitolo 5: *** La band ***
Capitolo 6: *** Vivere da soli ***
Capitolo 7: *** Appuntamento ***
Capitolo 8: *** Al cinema ***



Capitolo 1
*** La degustazione ***


Questa storia partecipa al COWT di Lande di Fandom
Settimana: quinta
Missione: M3
Prompt: Alle Wine Bar
N° parole: 321
Personaggi: Legoshi, Collot


Legoshi guardò con apprensione l’insegna nera laccata che si trovava sopra la sua testa e quelle dei suoi amici del dormitorio, osservando le lettere bianche che componevano il nome del negozio:
“Allegro: Wine Bar”
Insomma, una degustazione di vini? Non avevano trovato nulla di meglio da fare per celebrare la loro consueta rimpatriata, che si erano impegnati a fare una volta al mese da quando lui se ne era andato?
Collot era sembrato estremamente serio mentre ne parlava. Era convinto che, ormai, fossero abbastanza maturi per provare un po’ di vino in compagnia, come vedeva spesso fare agli adulti che uscivano insieme in città.
«Il vino è di classe, quando vedi qualcuno con un bel calice di rosso in mano ti sembra subito più interessante, no? Andiamo, dobbiamo provare!»
Il ragazzo si spostò dagli occhi il lungo ciuffo di peli che li nascondeva, e fece agli altri l’occhiolino. Poi, allargando le mani come se stesse radunando un gregge di pecore, li spinse delicatamente oltre le porte del locale.
L’atmosfera era rilassante, le lampade dal design moderno attaccate alle pareti illuminavano alcuni tavolini attorno ai quali diversi gruppi eterogenei di erbivori e carnivori chiacchieravano amabilmente.
Scelsero il tavolo più lontano, non volevano farsi notare troppo per evitare gli sguardi curiosi che un gruppetto di diciottenni alle prime prese con il vino avrebbe sicuramente destato. Si fecero consigliare dal cameriere, scegliendo alla fine una bottiglia non troppo costosa e dividendola equamente in tutti i bicchieri.
Legoshi annusò il contenuto del suo calice, e subito storse il naso in una smorfia: l’odore non era dei migliori, pungente e alcolico, anche se percepiva delle note fruttate in fondo, molto in fondo.
I ragazzi si guardarono, alzarono lentamente i bicchieri, li fecero tintinnare uno contro l’altro e poi bevvero i primi sorsi.
Si guardarono di nuovo negli occhi, i musi contorti in smorfie strane.
«Magari la prossima volta ci prendiamo una pizza a casa di Legoshi»
 

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Capitolo 2
*** In cerca di aiuto ***


Questa storia partecipa al COWT di Lande di Fandom
Settimana: quinta
Missione: M3
Prompt: Amici a sei zampe negozio di animali
N° parole: 481
Personaggi: Legoshi
 
Legoshi stava correndo come un forsennato lungo le vie della città. Aveva fretta, come non gli succedeva da molto tempo, quel tipo di fretta che si ha quando si è preoccupati per la salute, e forse anche per la vita, di qualcuno che ci è caro. Sicuramente era strano per i passanti vedere un grosso lupo grigio correre a quel modo, avrebbe potuto attirare su di sé sguardi indiscreti e magari inopportuni di qualcuno che avrebbe potuto scambiare la sua fretta preoccupata per qualcosa di pericoloso.
Che stesse inseguendo qualcuno? O magari stava scappando da qualche orrendo misfatto?
Il lupo si guardava attorno nervosamente, scandagliando le insegne di negozi e ristoranti, sperando di incrociare con lo sguardo il luogo che stava cercando. Lo aveva visto distrattamente sull’applicazione Maps del suo telefono, ma poi nella fretta di prendere il necessario se lo era dimenticato appoggiato sul comodino, quindi adesso doveva affidarsi alla memoria e all’istinto.
Destra, poi sinistra per i prossimi due incroci, poi ancora dritto… forse? Aveva le mani chiuse a conchiglia e le teneva premute al petto, aveva persino paura di guardare fra le dita perché pensava potesse essere ormai troppo tardi per fare qualcosa. Finalmente, poi, la vide: l’insegna verde chiaro sulla quale era inciso a lettere maiuscole “Amici a Sei Zampe: Negozio di animali” si trovava sopra la porta a vetri di un piccolo negozietto incastrato tra due palazzi. Aveva un’aria vissuta ed accogliente, ma al tempo stesso era evidente che non sarebbe potuto durare in eterno lì. Legoshi rallentò il passo, fermandosi davanti alla porta con il fiato corto. Si fece coraggio ed entrò, trovandosi davanti un piccolo scoiattolo che stava diligentemente sistemando gli scaffali su cui erano impilati diversi prodotti, mangimi e medicinali.
«La prego, deve aiutarmi, sta male» disse il lupo con fare ansioso.
Lo scoiattolo gli si avvicinò, recuperando da dietro al bancone un paio di occhiali ed inforcandoli con lentezza. A quel punto, Legoshi aprì lentamente le mani rivelando uno scarabeo quasi del tutto immobile, a cui mancava una delle zampe dal paio anteriore.
«Può salvarlo? L’ho trovato ridotto così!»
Lo scoiattolo guardò il piccolo insetto con aria grave, spostandosi attorno alle mani di Legoshi per farsi un’idea globale delle sue condizioni. Annuì lentamente, mentre si grattava il meno con una mano. Poi si raddrizzò e si diresse a passo svelto verso una porticina seminascosta dietro il bancone, facendogli cenno di seguirlo con una mano.
«Forse, vieni con me nel retro, vediamo se riusciamo a rimettere in sesto questo piccolino»

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Capitolo 3
*** Piante esotiche ***


Questa storia partecipa al COWT di Lande di Fandom
Settimana: quinta
Missione: M3
Prompt: O'Keefee fiorista
N° parole: 248
Personaggi: Haru


Haru non si era mai ritrovata nella spiacevole situazione di non avere i fiori adatti per un evento. Teneva così tanto al suo club solitario, curava le piante grandi e piccole con talmente tanto affetto che credeva avrebbe sempre avuto tutto il necessario per compiacere gli altri club, ma quella volta le cose erano andate in modo diverso. Per una qualche congiunzione astrale di cui lei sicuramente non era a conoscenza, il Club di Teatro le aveva chiesto diverse tipologie di fiori bizzarri che lei fino a quel momento non aveva mai neppure pensato di coltivare. A loro dire, dovevano portare in scena uno spettacolo ambientato in Europa, quindi avevano bisogno di specie floreali che fossero tipiche di quelle zone: magnolie bianche, garofani color porpora, gigli e fiordalisi di quel meraviglioso color azzurro che li contraddistingueva.
Per questo, con il morale a terra per non aver potuto sfruttare nuovamente i suoi bambini coltivati con tanto affetto, Haru si era rivolta al fiorista più grande della città, famoso soprattutto per i suoi rapporti commerciali con diversi paesi esteri, certa che avrebbe potuto soddisfare la richiesta di piante così poco comuni in Giappone.
Di fronte alla grande porta a vetri che la separava dal negozio dietro il quale si trovava una vasta serra, Haru si sentì piccola ed insignificante. Non avrebbe mai raggiunto quel livello di produzione, di questo poteva essere certa.
Sospirando un’ultima volta, compì i tre passi che la separavano dalla porta, ed entrò in cerca di aiuto.
 

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Capitolo 4
*** Riparazioni ***


Questa storia partecipa al COWT di Lande di Fandom
Settimana: quinta
Missione: M3
Prompt: Curt & Blein Officina
N° parole: 295
Personaggi: Legoshi, Luis


Dopo essersi fermato davanti all’officina, Luis scese dalla moto sportiva, mise il cavalletto assicurandosi che la sorreggesse, e si tolse il casco appoggiandolo poi sul sellino. Nel farlo, si rese conto che ancora gli tremavano le mani. Dopotutto era stato più che fortunato a non riportare nessun danno fisico nell’incidente. Quella macchina era spuntata dal nulla, sgommando lungo l’incrocio su cui Luis doveva avere la precedenza, e aveva colpito la sua moto proprio sul fianco destro, scaraventandolo sull’asfalto ad almeno tre metri di distanza. Il casco lo aveva protetto benissimo, e sentiva solo un leggero dolore alla spalla destra sulla quale era caduto rovinosamente, ma per il resto non aveva riportato nemmeno un’escoriazione. Non si poteva dire la stessa cosa dei suoi vestiti, però: la giacca era strappata in più punti, così come i pantaloni dai quali uscivano piccoli ciuffi di pelliccia marrone. Nemmeno le corna si erano rotte, e Luis se le toccò nuovamente per essere sicuro che fosse proprio vero. Senza quelle, sarebbe stato lo zimbello di tutti fino al febbraio successivo, non poteva nemmeno pensarci.
Entrando nell’officina polverosa, notò subito che da sotto una macchina spuntavano due gambe lunghe ed una coda grigia, spessa e morbida.
Era certo di aver già visto da qualche parte quella coda.
«Ehm. C’è qualcuno?» disse schiarendosi la voce, facendo finta di non aver visto nessuno.
Accompagnata dal rumore di ruote, la figura misteriosa uscì da sotto il veicolo scivolando su uno skateboard mezzo rotto e sporco di grasso e olio motore, rivelando un corpo sottile e tonico coperto da una salopette che aveva visto giorni migliori, ed infine il viso allungato di un lupo grigio che Luis conosceva fin troppo bene, nonostante non si vedessero ormai da anni.
Gli mancò il fiato per un secondo.
«Legoshi?!»

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Capitolo 5
*** La band ***


Questa storia partecipa al COWT di Lande di Fandom
Settimana: quinta
Missione: M3
Prompt: Brian & Matt strumenti musicali
N° parole: 347
Personaggi: Shiira, Ellen
 

Shiira ed Ellen si erano date appuntamento davanti al piccolo negozio di strumenti musicali. L’idea di provare a mettere su un piccolo gruppo insieme ad altre ragazze dei club di teatro era venuta a Shiira, che era convinta di avere le qualità giuste in quanto ottima ballerina e cantante per poter essere la front-girl del gruppo. Ellen poi l’aveva seguita a ruota: nessuno lo sapeva ancora, ma era davvero brava a suonare la chitarra, ed un gruppo che si rispetti deve avere obbligatoriamente un buon chitarrista. Pian piano avevano racimolato consensi tra le altre ragazze del club, e adesso avevano all’attivo due cantanti, una chitarrista, una bassista, una batterista e una tastierista. Tutto quello che mancava, ora, erano dei buoni strumenti con cui iniziare a fare le prove.
E non c’era luogo migliore per loro del negozio di strumenti musicali di Brian & Matt, due ex star della musica rock che si erano ritirate dalle scene diversi anni prima per dedicarsi alla vendita al dettaglio di strumenti di ottima qualità. Il negozio si trovava in una delle vie principali del centro, era piuttosto grande e da fuori si poteva sbirciare l’interno ben illuminato, con file e file di chitarre e bassi attaccati alle pareti, due imponenti pianoforte a coda, uno bianco e uno nero, al centro del negozio circondati da una decina di tastiere delle più svariate marche, e addossati alla parete di destra un’incredibile collezione di rullanti, piatti, grancasse e tutto ciò che serviva per assemblare una meravigliosa batteria. Le due amiche si guardarono negli occhi, raggianti alla vista di tutti quegli strumenti, e soprattutto alla vista di Brian che si trovava dietro il bancone della cassa a guardare con estrema concentrazione un distorsore per chitarra, forse nel tentativo di ripararlo.
Shiira non poteva più trattenersi, quindi si sistemò il corto top rosso che le lasciava leggermente scoperta la pancia, frustò l’aria un paio di volte con la lunga coda maculata, diede di gomito ad Ellen e si avviò verso la porta.
«Oh è davvero un gran figo! Forza entriamo, però mi presento io per prima!»

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Capitolo 6
*** Vivere da soli ***


Questa storia partecipa al COWT di Lande di Fandom
Settimana: quinta
Missione: M3
Prompt: Supermercato Oviemme
N° parole: 244
Personaggi: Legoshi
 
Legoshi stava osservando gli scaffali con aria cupa e pensierosa. Di rado si era sentito più indeciso, e successivamente avrebbe concordato con chiunque nell’affermare che proprio in quel momento aveva avvertito su di sé il reale peso di quello che aveva fatto. Perché vivere da soli non significava soltanto non condividere con nessuno la propria casa, dover lavorare per pagare le bollette e l’affitto, dover fare da soli il proprio bucato per evitare di ritrovarsi senza maglie pulite. Significava soprattutto dover scegliere cosa comprare al supermercato e, incredibilmente, la cosa era più seria di quanto non avesse immaginato.
La grande corsia nella quale si trovava era quella degli snack, e il grosso lupo grigio stava soppesando attentamente due pacchi apparentemente identici, ma che nascondevano insidiose differenze per un occhio attento. Da un lato, i Kerrog’s con la loro scatola semplice che metteva in risalto le qualità nutritive della propria barretta proteica, dall’altro i Cheeryas che invece vantavano una scatola riccamente colorata che puntava tutto su slogan riguardanti il gusto sorprendente del loro prodotto. Quale scegliere? Era davvero una decisione complicata, e la stessa storia si era ripetuta rispettivamente al banco surgelati, in quello frutta e verdura (meglio il cavolo o la verza?) e infine davanti agli innumerevoli pacchi di noodles della corsia accanto a quella dove si trovava ora.
Legoshi concluse che i supermercati erano davvero posti orribili, e stanco di arrovellarsi il cervello buttò entrambe le scatole nel carrello, dirigendosi poi alle casse.

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Capitolo 7
*** Appuntamento ***


Questa storia partecipa al COWT di Lande di Fandom
Settimana: quinta
Missione: M3
Prompt: Slappa il cono che è buono gelateria
N° parole: 291
Personaggi: Legoshi, Haru

 
«Legoshi… Ehi Legoshi mi senti?!»
Le parole di Haru si insinuarono a forza nella mente del lupo grigio, intento come al solito ad osservarla immerso nei suoi pensieri, sempre pieno di dubbi e incertezze. Quel giorno lui e la coniglietta avevano deciso di fare due passi insieme in città, e dopo aver camminato per le vie del centro per diverso tempo, chiacchierando del più e del meno, avevano deciso di concedersi una pausa in una piccola gelateria che faceva angolo alla fine di una strada, per godersi un po’ di refrigerio in quella calda giornata estiva. Era un posto davvero carino, anche se piuttosto piccolo, infatti tutti i tavolini erano sistemati all’esterno del locale, mentre lo striminzito spazio all’interno era totalmente occupato dal bancone refrigerato nel quale facevano bella mostra di sé una ventina di vaschette piene di cremoso gelato, di diversi gusti e con diversi topping tra cui scegliere. Haru aveva optato per una coppetta piccola al cioccolato e caffè, mentre Legoshi aveva deciso di prendere un cono alla vaniglia e pistacchio. Dopo aver pagato si erano sistemati su uno dei tavolini esterni, sopra i quali si estendeva un grande ombrellone che ombreggiava tutta la zona. Mentre la coniglietta bianca mangiava di gusto il suo gelato con il cucchiaino di plastica rosso, Legoshi si era ritrovato ad osservarla con attenzione, gustandosi ogni movimento della sua mano, il modo in cui apriva la bocca e assaporava il gelato cremoso. Senza accorgersene, il suo gelato aveva cominciato a colargli sul dorso della mano.
Riportato indietro dai suoi pensieri dalla voce di Haru, improvvisamente si accorse del pasticcio che stava combinando.
«Presto, lecca quel gelato o finirai per macchiarti!» disse lei porgendogli contemporaneamente un fazzoletto, e facendogli l’occhiolino.
Dannazione, era proprio una frana. 

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Capitolo 8
*** Al cinema ***


Questa storia partecipa al COWT di Lande di Fandom
Settimana: quinta
Missione: M3
Prompt: Cinema Ficci
N° parole: 269
Personaggi: Luis, Juno

 
La sala stava iniziando a riempirsi. Le morbide poltrone rivestite di tessuto rosso disposte a semicerchio di fronte al grande schermo rettangolare scomparivano man mano sotto i corpi ammassati degli spettatori. Luis era stranamente nervoso quella sera, nonostante fosse stato al cinema tante volte, la maggior parte delle quali in compagnia. Ma quella volta le cose erano un po’ diverse dal solito, in effetti.
Juno, di fianco a lui, si stava ancora sistemando bene sulla poltrona scostando la lunga e morbida coda rossiccia da un lato. La punta andò inavvertitamente a sfiorare la mano di Luis, che quasi senza pensarci la sollevò appena per accarezzarla, salvo poi ritrarla bruscamente dopo essersi accorto di quel gesto involontario portandosela verso il petto e distogliendo lo sguardo dalla lupa che stava già arrossendo.
«Scusa, non era mia intenzione» aggiunse dopo un paio di secondi schiarendosi la voce.
Lei per tutta risposta sorrise, appoggiando la schiena alla poltrona e guardandolo di sottecchi. Quegli occhi lo bloccavano ogni volta, e lui davvero non si spiegava quale meccanismo potesse scattargli dentro. Le strette pupille di lei si mischiavano in quelle grandi e rotonde di lui, ed era come lo scoccare di una scintilla. Ancora non riusciva a farsi vedere con lei in pubblico però, quindi per quella volta aveva preferito il cinema, per confondersi nel buio e tra la moltitudine di persone schiacciate una vicina all’altra.
Erbivoro e carnivoro, chiusi in un cinema a scambiarsi timide effusioni nel buio. Dove lo avrebbe portato quella storia? Poco prima che si spegnessero le luci, si voltò a guardare Juno e le sorrise.
Scoprirlo lo spaventava sempre meno.

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