Blu e Rosso

di _Empress of dragons_
(/viewuser.php?uid=566161)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La separazione - L'inizio ***
Capitolo 2: *** 2° Prologo ***
Capitolo 3: *** Arrivo sulla Terra ***
Capitolo 4: *** Hidemi e il cambimento ***
Capitolo 5: *** La storia si delinea ***
Capitolo 6: *** Tornare indietro ... dalla finzione alla realtà ***



Capitolo 1
*** La separazione - L'inizio ***


​ECCO A VOI LA MIA NUOVA STORIA AGGIORNATA!
​Andando avanti la capirete!



 

Millenni prima

Pov Xx

 

 

 

Eravamo insieme quel giorno di molti anni fa
come sempre d'altonde.
Avevamo rotto qualcosa di antico e
​aspettavamo la punizione che non tardò ad arrivare.
Ci attaccarono, ognuno proteggeva l'altro,
spalle contro spalle, combattavamo insieme ma
i nostri avversari ci conoscevano,
sapevano che non potevano separarci però
all'improvviso il terreno cedette.
​Il ragazzo riuscì a salvarsi ma io caddi nel vuoto più assoluto
con i suoi occhi riflessi nei miei e con il suo sguardo pieno di dolore, io non vidi più nulla, soltanto
nero ovunque che rendeva la mia luce sempre più scura.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2° Prologo ***


Eccomi, finalmente dopo un lungo periodo di assenza ... sono tornataa!!! 
Poco a poco comincerò a pubblicare, scusate la mia assenza ma a causa di gravi problemi i salute e familiari mi sto ancora riprendendo ... sta di fatto che questo è il 2 Capitolo della mia Storia.

Millenni prima

Pov Xxx


La osservai cadere via, inesorabilmente lontana da me, nella consapevolezza di non poter esser mai più come quello di un tempo.
La guardo rimanendo immobile, estraniandomi dalla realtà crudele, mentre intorno a me tutto si ferma e tutto tace. 
Cado a terra, come una marionetta a cui hanno spezzato i fili, senza più nulla a mantenermi saldo a questa vita terrena. Come morto emetto un urlo che risuona nel tempo e arriva al mio cuore, lacerandomi le orecchie, strappandomi il fiato dal petto. Sempre se ci sia ancora vita in questo mio corpo inerme.
Vengo afferrato da qualcuno e dalla mia bocca non esce alcun suono.
Morto, inesorabilmente senza vita.
Vengo tramortito e non sento più nulla, solo una costante solitudine che m'affanna il cuore e ne deturpa la mente. 
E all'improvviso mi sveglio urlando, come un sopravvissuto che lotta per vivere, lo stesso urlo che ci mette al mondo. Rinato dopo esser morto, di nuovo, come tutte le notti.
Brividi mi percorrono il corpo a causa dell'incubo appena avuto. 
Mi alzo dal letto, traballante, quasi come un neonato nei suoi primi passi.
Affacciarmi alla finestra viene quasi automatico, nella speranza forse vana di veder colmato quel vuoto imperturbabile.
Ora forse sono vivo, lo sembro questo  è certo, ma il cuore mi duole ristagnante nel morso della tristezza e della solitudine al sol pensiero della mancanza d'un pezzo di cuore.









Datemi un giudizio, grazie e Buonaserata

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Arrivo sulla Terra ***


Ormai la minaccia di Don Thousand era passata, tutti gli imperatori Bariani erano ritornati normali e coloro che avevano perso la battaglia erano ritornati in vita grazie al codice Numeron utilizzato da Astral.
Tutto adesso procedeva bene tranne per qualcuno: Yuma sentiva la mancanza di Astral ma dopo le sue parole aveva deciso di andare avanti e adesso frequentava Tori; se a lui mancava Astral, d'altra parte c'era qualcuno che dopo lo scontro non riusciva a riprendersi, tormentato da sogni di cui non comprendeva il significato, con lui protagonista accanto ad una giovane ragazza che non conosceva, vedeva sempre la stessa scena che gli provocava una grande dolore non sapendo il motivo.

Dall'altra parte dell'universo c'era qualcuno che dopo moltissimo tempo era riuscito a liberarsi dalla sua prigionia. La stanchezza la pervadeva, mentre il corpo ricoperto di graffi e lividi dimostrava quanto avesse sofferto per riuscire a scappare. Quella luce che le era apparsa secoli prima, l'aveva aiutata a riprendere molto lentamente le forze, tutti i suoi legami erano stati spezzati di cui sentiva disperatamente la mancanza, soprattutto del suo amato, sperando che lui non l'avesse dimenticata durante questi lunghi anni. Non sapeva cosa sarebbe successo una volta fuggita, ma sapeva dove doveva andare, sulla Terra.
Avrebbe usato le poche forze che le rimanevano per andare sulla Terra. Da quando era fuggita dal vuoto, una serie di immagini senza un nesso logico le riempivano la mente, scolvolgendola; si concentrò e in entrambi i palmi delle sue mani apparvero due simboli ben distinti: uno azzurro, come il cielo libero dalle nuvole, e l'altro rosso, come il magma di un vulcano. Chiuse le mani a pugno e camminò guardando dritta davanti a sé, senza voltarsi per guardare quel luogo che l'aveva portata alla rovina, ma, al contempo, la pace.

Nella torre di Heartland un'allarme risuonò, le guardie di sicurezza cercavano di capire cosa stesse accadendo. Dai corridoi apparve Orbital che si precipitò nella sala di controllo e, collegandosi al sistema operativo della torre, rilevò un incremento di energia superiore alla norma proveniente dal centro dell'edificio. Il robot chiamò il suo padrone, Kite, che si trovava nella camera di suo fratello Hart. L'ex cacciatore di numeri si diresse nel punto indicato dalle coordinate. Una volta raggiunto luogo, si trovò di fronte a una scena inverosimile: al centro c'era una luce blu accecante che illuminava tutta la stanza ed er emanata da una ragazza misteriosa dai capelli lunghi e azzurri, che portava un abito bianco mal ridotto, il quale mostrava dagli strappi delle cicatrici e dei tagli sul corpo e sul viso. Fu proprio questo ad attirare l'attenzione del ragazzo, poiché la sconosciuta aveva gli occhi di due colori diversi: uno azzurro, l'altro aveva una sfumatura rossastra. Kite non fece in tempo a chiedere chi fosse perché la ragazza barcollò e cadde a terra priva di sensi.



 
 



Angolo Autrice:
Dopo un po' di tempo, ecco il terzo capitolo. Le cose iniziano a diventare più interessanti!
Datemi le vostre opinioni, se vi va. Buonaserata!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Hidemi e il cambimento ***


Buonasera a tutti,
​ecco a voi il capitolo introduttivo della mia storia, dove potrete cominciare a capire.
​Spero vi piaccia.

 

Da quel giorno era passato un mese, molte cose erano cambiate ed ero venuta a conoscenza di notizie davvero scioccanti. 
Fisicamente, oramai, potevo anche considerarmi ristabilita, la stessa cosa, però, non si poteva dire per la mia mente e il mio spirito che erano ancora a pezzi, rimasti fermi a quel maledetto giorno. 
Ero consapevole di cosa fosse successo, ma avrei preferito non ricordarlo affatto. 
Avevo stabilito un rapporto pressoché amichevole con Kite e Hart che, sulla Terra, sarebbero stati i miei fratelli come copertura. Nonostante tutto speravo che questa amicizia potesse durare e maturare nel tempo ma non volevo crearmi illusioni. Il Dottor Faker, in fondo, aveva deciso di adottarmi nonostante mi conoscesse da così poco tempo. Nessuno, a parte loro, era a conoscenza della mia esistenza e oggi avrei fatto il mio primo ingresso a scuola. 

------------------------------------------------------------ 

Kite osservava sua sorella mentre si preparava per il suo primo giorno di scuola a cui, sotto richiesta di suo padre, avrebbe dovuto accompagnarla. Doveva ancora abituarsi ad avere una sorella in realtà e, nonostante tutte le false aspettative, in quel mese avevano stranamente legato, cosa inconsueta per lui che, dopo Hart, aveva finalmente qualcun altro a cui tenesse.

Sua sorella quella mattina accennava qualche sorriso ma sapeva che, dentro, stava soffrendo le pene dell'inferno. Fisicamente sapeva che si era ristabilita, portava i suoi lunghi capelli azzurri sciolti lungo le spalle e i suoi occhi erano ritornati del loro celeste purissimo. Le labbra erano piene e rosate e il suo colorito roseo non aveva più quel pallore del mese prima.

La divisa le sembrava cucita addosso e poteva affermare con sicurezza che fosse una ragazza bellissima. Poteva fare concorrenza perfino alla sorella di Shark, Rio, per la quale, però, non provava sinceramente alcun interesse.

-Possiamo andare? – chiese.
Lei annuì e insieme si incamminarono verso la scuola. Lui la guardava con la coda dell'occhio, cercando di leggerne i pensieri. 
Era cambiata tantissimo, specialmente dal loro primo incontro. 


Flashback 

In quella città non c'era un attimo di pace e dopo essersi diretto al centro di quella energia, Kite scorse una povera ragazza svenuta sul pavimento. La luce che emanava, fino a poco tempo prima, era calda e rassicurante e allora, preso da un istinto quasi fraterno, si chinò verso di lei e la prese fra le braccia. Nei dintorni non c'era nessuno, il che era un bene visto che nessuno conosceva questo suo lato. Ancora non lo sapeva ma, fra qualche mese, questo non avrebbe più avuto importanza.

Decise di portarla nel salotto privato della sua famiglia, il cui accesso era permesso solo a loro e a chi fosse stato invitato. Durante il tragitto disse ad Orbital di avvisare suo padre poi, una volta entrato nella stanza, la fece sdraiare delicatamente sul divano. 
La osservò attentamente sembrando che fosse sfuggita da una battaglia: la pelle aveva un colore grigiastro dovuto alla mancanza di sole e il chiaro pallore sul suo viso mostrava moltissimi segni di stanchezza e mal nutrimento. 
Ad un tratto arrivò suo fratello Hart, probabilmente avvisato anch’egli da Orbital, che guardava la ragazza in modo strano, quasi trepidante. In mano aveva una pezza bagnata e la poggiò sulla sua fronte. La ragazza emise un sospiro e si mosse piano, poi aprì gli occhi lentamente e non riconoscendo il posto si alzò dal divano cercando probabilmente di scappare. 
- Stai giù, sei ancora molto debole - le suggerì lui, tentando di rassicurarla. 
La ragazza lo guardò e acconsentì, poi si accomodò nuovamente sul divano. 
- Sei al sicuro - continuò suo fratello con il suo tipico sguardo: lo conosceva e sapeva che stava guardando oltre la ragazza. 
- Grazie - sussurrò lei, poi guardò Hart diritto negli occhi - Sei un bambino molto speciale, non è vero? - gli chiese. 
Hart annuì con un sorriso e lei non sembrò voler approfondire la questione. 
La ragazza alzò lo sguardo su Kite e finalmente vide i suoi occhi: uno era azzurro, mentre l'altro rosso. Aveva uno sguardo molto magnetico e, più li guardava, più gli sembrava che vedessero la sua anima.

- Dove sono esattamente? - chiese lei guardandosi attorno. 
Era una ragazza strana e, dopo aver percepito il suo potere fuori dall'ordinario, lui provò uno strano vuoto, ma non riusciva capire di cosa sentisse la mancanza. 
- Sei ad Hearthland City, esattamente al centro della città – rispose lui, lanciando poi un'occhiata ad Hart per fargli capire di chiamare loro padre. Hart, cogliendo il messaggio, sorrise alla ragazza prima di uscire dalla stanza. 
- Grazie.. - mormorò imbarazzata, mordendosi il labbro inferiore. 
- Mi chiamo Kite e quello era mio fratello Hart - si presentò lui. 
- Io sono Hidemi e come avrai ben capito non sono di questo mondo anche se ci abitavo molto tempo fa - spiegò lei guardandosi intorno.
La guardai confusa, non capendo. 
- Vengo da un mondo che conosci, che tutti voi conoscete - continuò poi il suo discorso guardandolo fisso negli occhi.
La guardò per un attimo, poi annuii; dopo tutto quello che era successo nel corso di quei mesi niente era più in grado di stupirlo. 
- Come hai fatto a ridurti in questo modo? chiesi. 
Più guardava quella ragazza e più pensava che fosse strana. Lei si sistemò meglio sul divano e Kite notò che al collo portava un medaglione dorato molto strano. Mentre lo guardava lei intercettò il suo sguardo e notandone l’espressione sul suo viso decise di soprassedere su quel particolare.
Dopo quel silenzio arrivò suo padre che le parlò e con sguardo stranito acconsentì comunque di vivere qui.

In realtà era parecchio strano anche per suo padre perché poteva notare nel suo sguardo una strana energia, qualcosa che doveva essere sparita oramai da tempo.

Fine Flashback 

Improvvisamente si riscossi dai suoi pensieri.

Dopo aver passato un mese insieme gli aveva raccontato cosa fosse successo nel suo mondo. Nonostante tutto lei non parve stupita ma quando menzionò il mondo Bariano la ritrovò a sobbalzare e solo dopo qualche settimana capì il perché. 
Si accorse di essere già arrivato alla scuola solo quando sentì una voce chiamarlo, una voce molto alta, dai capelli blu e con uno sguardo molto allegro ma, conoscendolo, non era altrettanto felice.

Accanto a lui stava, come sempre in fondo, una ragazza dai capelli verdi legati con un fiocco rosa. 
-Yuma, Tori – lì salutò, dopo l'ultima avventura stranamente erano molto più uniti, anche se nessuno lo mostrava apertamente. 
Mentre i due si avvicinavano, Kite notò che sua sorella era improvvisamente sparita dal suo fianco per poi vederla poco più distante. Stava osservando Yuma e ridacchiò alla faccia che stava faceva Tori alla scena. La gelosia era sempre una brutta bestia. 
- Vi presento mia sorella, da oggi frequenterà la scuola con voi - 
Lei si avvicinò e sorridendo si presentò. 
- Mi chiamo Hidemi, è un piacere conoscervi, mio fratello mi ha parlato di voi - 
Sbuffai e lei rise, nonostante tutto Tori sorrise così come Yuma e si presentò. 
-  Io sono Tori Mizuki e questo insopportabile accanto a me è Yuma Tsukumo ... 
- Il tuo ragazzo - finì sua sorella ed entrambi arrossirono. 
Guardavo Yuma, era parecchio strano anche per lui essere così silenzioso, dovevo parlare con lui di quello che era accaduto anche per sua sorella e forse avrei invitato anche Shark. 
- Yuma appena finisci vieni a casa mia, devo parlarti - disse deciso e lui annuì mentre sua sorella lo guardò confusa per poi afferargli un braccio e lui capì.

Poteva vederla, era agitata e confusa, poteva scorgere nei suoi occhi azzurri stralci rosse e le sussurrò di calmarsi, una cosa molto insolita dato che dopo molto tempo poteva di nuovo avere la felicità, una felicità che gli era stata portata via.

Molte persone si stavano avvicinando dalla parte sinistra della scuola e notò che sua sorella era molto agitata, lei si mise dietro di me facendo finta di fare qualcosa. 
Tutto il gruppo si stava avvicinando mentre osservavo i fratelli Kastle parlare, dallo scontro finale erano più uniti e sempre seguiti da qualche ex-imperatore.

Rio stava parlando con suo fratello e potevo notare preoccupazione nei suoi occhi, seppur era abituata a nasconderla, lui invece era parecchio pallido e dal suo aspetto sembrava che non dormisse da giorni. Vector si stava avvicinando a Yuma, perché come me si era accorto che qualcosa non andava nel duellante.
Dumon era come al solito affianco a Rio e Shark, sembrava avere una particolare attenzione verso la Kastle, cosa che lei non sembrava notare. Girag e Alito camminavano insieme, forse discutendo di alcune strategie per i duelli mentre accadeva tutto questo Mizar osservava tutti, era silenzioso.
D'altro lato della strada stavano arrivando Bronk con Caswell e Flip mentre Cathy si avvicinana per salutare Yuma e riceveva da Tori un'occhiata mal celata, almeno per lui.
Tutti si avvicinarono e dopo qualche saluto, Caswell si accorse di sua sorella dietro di lui. 

- Tu devi essere la nuova studentessa - disse, attirando l'attenzione su di lei che annuì. Molti la stavano guardando, probabilmente per il suo aspetto, si ritrovò a pensare. Perfino alcuni ex-imperatori la osservavano parecchio confusi seppur incantati. 
- È mia sorella - continuai incontrando mille facce confuse - e non penso che sia nè il luogo nè il momento di parlarne – esclamò freddo. 
La campanella suonò e tutti si avviarono mentre rimase con sua sorella, Shark, Rio, Yuma e Tori. 
- Ragazze posso affidarvi mia sorella? Sapete, per farla ambientare al meglio… - lui chiese e loro sorridendo annuirono, mia sorella sorrise. Spero che vada tutto bene, oggi sono tutti stranamente silenziosi. 
Le ragazze andarono e lui guardò attentamente Yuma e Shark. 
- Che belle facce - disse serio e loro si guardarono. 
- Grazie Kite, ma cos'è tutta questa storia? Tua sorella? - chiese Yuma per la prima volta. 
Shark mi guardó e non comprese nulla, sembrava dolorante e molto stanco. 
- Non ero io ad essere il freddo e silenzioso eh? Comunque dopo scuola venite a casa mia e vi darò alcune risposte. 
Loro annuirono ed in silenzio si diressero verso l’entrata. C’era qualcosa nell’aria, come la calma prima della tempesta. La guerra era oramai finita ma chissà se svoltato l’angolo c’era qualcosa che li stava aspettando.






​Procedendo avanti con la storia metterò delle foto, poichè si capirà di più.


​_Empress of Dragons_


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** La storia si delinea ***


Ecco a voi il ritorno della nostra protagonista.
Sono tornata con un nuovo capitolo di rosso e blu!!!



La scuola era particolarmente grande e piena di ragazzi, al che mi era ancora difficile abituarsi visto che ero stata sola per molto tempo. Cercavo di non entrare troppo in contatto con gli amici di mio fratello, perché avevo paura di riportare alla mente i ricordi passati, nonostante avessi fatto amicizia con Tori e Ryo: erano entrambe delle ragazze molto vivaci, sebbene io conoscessi la loro storia. Avevo letto nello sguardo di Ryo una preoccupazione per Shark ed era qualcosa che tormentava il mio animo. Tutto il gruppo si riuniva durante la pausa dalle lezioni, parlando di strategie e duelli.
In classe, fortunatamente, non ero capitata con qualcuno che aveva un viso familiare. Tutto procedeva per il meglio, non avevo avuto problemi il primo giorno e questo mi rallegrava, perché significava che una parte di me stava tornando se stessa. Finite le lezioni, mi incamminai verso l'uscita e notai il gruppo di Yuma più agitato del solito e tra la marmaglia notò Kite. Mi avvicinai e mi accorsi che il gruppo comprendeva solo gli ex imperatori Yuma, Tori e mio fratello, ovvero coloro che in un modo o nell'altro erano stati influenzati dagli altri mondi.
- Cosa succede, Kite? - chiesi a mio fratello, notando la preoccupazione negli occhi di tutti, il quale mi fece segno di rimanere in silenzio e di ascoltare il discorso di Yuma.
- Ragazzi... Sta succedendo qualcosa nel mondo Astrale - disse il ragazzo, facendomi tremare, il che attirò l'attenzione di Kite che mi guardò preoccupato, e di Ryo che mi aveva tenuta d'occhio per tutta la giornata, avendo notato qualcosa di strano in me.
- Perché, cosa te lo fa pensare? - gli chiese Kite, mentre tutti gli altri rimanevano in silenzio. 
- Questo - replicò lui, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni la sua chiave dell'imperatore che brillava - mia sorella, alla fine della seconda ora, me l'ha portata perché aveva iniziato a illuminarsi... E non è un buon segno.
Strinsi la spalla di mio fratello con la mano mentre guardavo quel ciondolo che rappresentava amore, ma anche un odio che mi lacerava dentro per le azioni commesse dalle stesse persone che, a modo loro, proclamavano la pace su tutto; mio fratello mi guardava preoccupato, io non sentii molto dalle loro conversazioni, ero immersa in ricordi al chiaro di luna e altri che ricordavano delle fiamme che scoppiavano nella notte, in mezzo ad un falò.
Tori e Ryo, nelle condizioni in cui ero, mi guardarono preoccupate ma feci un piccolo sorriso chiarendo che stavo bene, non potevo dirgli la verità perché comportava un prezzo che non volevo pagare per ora, una cosa che non colsi però era lo sguardo che mi lanciava Dumon, accanto a Shark, cosa che però mio fratello colse. Lui dopo aver ricordato a Yuma e Shark di venire a casa nostra dopo, mi prese per mano e salutando mi portò via.
Ci stava un silenzio fra di noi, lui aveva il suo sguardo su di me mentre io tacevo tutto, guardavo solo la strada che in quel momento mi sembrava troppo lunga.
- Succederà qualcosa di terribile vero? - dopo minuti di silenzio lui disse leggermente preoccupato per la svolta che stavano prendendo gli eventi.
Non volevo rispondere a questo perché nonostante la domanda, lui conosceva la risposta dalle nostre conversazioni ma io annuì.
- Siamo in mezzo a qualcosa di grande e la chiave di Yuma è il primo segno - dissi molto convinta delle mie parole mentre solo per un istante il mio medaglione brillò di una luce tenue azzurra e un occhio diventò per alcuni secondi rosso.



Seppur breve ecco a voi il capitolo, io ricomincio a scrivere e vi ringrazio
Un bacio a chi segue questa mia piccola storia.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Tornare indietro ... dalla finzione alla realtà ***


Hey gente!! nonostante avversità di ogni tipo, pubblico anche qui il capitolo di questa mia piccola storia.




Qualcuno penserà che non sia normale il mio comportamento ma, questo, è il risultato di aver perso la persona più importante della mia vita, tutto ciò alimentato da anni e anni di solitudine e rinchiusa in un mondo a me sconosciuto.
Nonostante la vicinanza con Kite, in certi momenti non volevo nessuno intorno, volevo solo dormire e lasciarmi cullare dai ricordi nei miei sogni senza estraniarmi dalla realtà per un qualcosa che era stato dimenticato e cancellato, nonostante sia la mia forza giorno per giorno.
Tuttavia, la chiave di Yuma aveva un’opinione diversa visto che si era illuminata, ricordandomi quel passato che ho sempre voluto cancellare negli anni, ma non rinnegare visto che era nella mia natura e nella mia nascita.
Dall’altra parte ero felice di rivedere tutti, alcuni più di altri, non erano cambiati e conservavano quel carattere distintivo che molti anni prima gli aveva fatto ottenere una certa reputazione, feci una piccola risata guadagnandomi un'occhiata confusa da parte di Kite.
- Stavo pensando che i ragazzi sono rimasti uguali, nonostante gli anni di differenza, le persone tremavano solo a sentire i loro nomi, nonostante fosse una cosa che li faceva divertire – dissi un po’ ridacchiando perché quei ricordi erano quelli più belli che avevo, insieme ad altri.
- Immagino – disse Kite sbuffando appena – li ho visti solo per un periodo limitato e solo a sentire il potere che emanavano le persone si davano alla fuga - .
- Erano più di questo – dissi fermandomi nella strada, come in trance e lui si fermò – emanavano Autorità, potere, anche lealtà, soprattutto se appartenevi a una cerchia ristretta per poi scoprire che non erano diversi e provavano anche amore – Kite a quelle parole rise – io e Marine o Ryo, chiamala come vuoi, eravamo le uniche due ragazze all’interno della cerchia e quindi gli altri, a loro modo e obbligo, volevano conquistarci … ma non era mai successo - . 
- Per una buona ragione – disse Kite per poi insieme riprendere a camminare - .
La strada non era lunga da dove c’eravamo fermati e chiacchierando un po' sulle novità eravamo arrivati al centro della città, nel cuore di Hartland. All’improvviso, dall’interno del “castello” sentii diverse aure miste con rimasugli di potere Bariano e dai racconti e dalle spiegazioni di Kite sapevo di chi si trattasse.
Quando arrivammo, Orbital ci stava aspettando e ci disse di recarci nel laboratorio di ricerca poiché il Dottor Faker aveva ospiti e noi eravamo richiesti.
Potevo solo sperare che non fosse per il motivo a cui pensavo, ma ero più certa del contrario e, infatti, quando io e Kite arrivammo nel laboratorio, vidi molte facce a me sconosciute; vidi il Dottor Faker che stava parlando con un “bambino”, davanti al tavolo, ma dal flusso di energia che proveniva da lui e da alcune spiegazioni passate di Kite capii che quello era Thron. Insieme a loro ci stava un ragazzo alto e dai capelli lunghi bianchi e occhi chiari quasi azzurri, sembrava capire e alcune volte commentare le spiegazioni degli adulti, mentre dall’altra parte ci stavano un ragazzo dai capelli rosa e occhi verdi, il ragazzo più basso e infine l’ultimo dai capelli castani con una ciocca bionda e occhi viola e dalla sua postura sembrava contrariato da tutta l’intera situazione.
Alla nostra entrata tutti si fermarono, ci guardarono e colsi parecchi sguardi diretti alla mia persona, rendendomi conto del motivo del perché fossero qui, il Dott. Faker intuendo fece un passo in avanti.
- Hidemi, anche se sono consapevole che già li conosci e del motivo perché loro sono qui, lascia che ti presenti Thron, un vecchio amico di lunga data – lo stesso mi guardò e annuì – e i suoi tre figli, Three, – il ragazzo dai capelli rosa mi sorrise – Four – quello con la ciocca bionda sbuffò quasi come se non gli importasse – e infine Five – per ultimo il ragazzo dai capelli bianchi annuì con la testa mentre Faker mi presentava.
- Lei è Hidemi, è stata adottata da me qualche mese fa - io feci un piccolo sorriso mentre quello che identificai essere Five si avvicinò.
- Piacere – lui fece un piccolo sorriso ed io gli risposi altrettanto.
- Come fa a sapere chi siamo e del motivo del perché siamo qui se non la conosciamo? – domandò Three guardando suo padre ma io lo anticipai.
- Vi conosco perché ho sentito parecchie cose sul vostro conto – Four, a quelle parole, sbuffò ed io lo guardai male – e poi siete qui perché qualche mese fa avete sentito provenire dalla città una grande quantità di potere, a voi molto familiare – con quelle parole ebbi l’attenzione di tutti – ebbene … sono stata io, quando sono comparsa all’interno della città.
A quelle parole ottenne l’interesse di tutti; Thron mi guardò come se volesse scoprire qualcosa agli altri sconosciuto, Four smise di fare una faccia contratta, Three mi guardava e Five si scambiò uno sguardo con Kite mentre il Dottor Faker cercava di leggere le reazioni di tutti.
- Che stai dicendo? Ormai loro non esistono più e con queste parole tu stai dicendo che … – disse Four mezzo alterato mentre suo fratello Three cercava di calmarlo e suo padre lo guardava.
- Che noi esistiamo ancora – sorrisi mentre la pupilla del mio occhio sinistro emetteva sfumature rossastre ma flebili – seppur oramai i miei poteri siano allo stremo.
- Io pensavo che tutti fossero andati scomparsi – disse Five guardando attentamente il mio occhio – ma confrontandoti con gli altri non sembri uguale.
- Vorremmo sapere di più su chi sei in realtà allora – disse Thron, dopo essere rimasto per tutto il tempo in silenzio mentre il Dottor Faker stava parlando con suo figlio.
Di colpo sentì una sensazione all’altezza del cuore, un brivido caldo mi scese per tutta la schiena mentre percepivo un' ondata di potere a me familiare, una forza che un tempo mi abbracciava stretta, che mi proteggeva da tutti, dandomi estremo conforto e protezione. In risposta al richiamo, il mio occhio destro brillava di azzurro intenso e l’occhio sinistro riprese a brillare di un rosso più acceso, scossa da quel turbine di emozioni posai la mano destra sul cuore, attirando l’attenzione di tutti, specialmente di Kite che capì.
- Padre, poiché siete qui penso che è una cosa che interessa tutti per l’importanza e l’urgenza – disse lentamente prendendo fiato, facendo crescere la tensione di tutti – sembra che nel mondo Astrale ci siano problemi molto gravi, la chiave di Yuma è cominciata a brillare intensamente, ed è per questo oggi li ho inviati.
Tutti rabbrividirono, non era passato molto dallo scontro contro Don Thousand, ognuno aveva una cicatrice nella propria anima dopo quella battaglia, avevo visto la sofferenza e la disperazione che aveva portato quello scontro ed era un qualcosa che non avrei mai più voluto vedere.
Tutto ad un tratto i miei occhi tornarono del loro colore naturale, sospirai ma nel frattempo qualcuno disse a Kite che erano arrivati i suoi ospiti e lo seguì con tutti gli altri, compreso il Dottor Faker; ci dirigemmo nel salotto principale, compreso di tutte le comodità, dalle poltrone ai divani, una finestra che mostrava mezza città e un camino spento.
 All’interno della stanza erano già arrivati Shark e Yuma che sedevano su due poltrone ben distinte, il primo era un po' pallido ed il secondo non smetteva di tenere in mano la chiave dell'imperatore. Three si mise con suo padre e Five in un divano, mentre tutti gli altri si sistemarono in poltrone singole. Tutto tacque poiché non si sapeva distintamente chi dovesse parlare e quali fossero gli argomenti che dovevano essere trattati, presa dall'iniziativa mi feci avanti.
- Bene, sembra che dovrò partire io … - mi alzai e guardai tutti, chi confuso e chi stava cercando di capire bene cosa io facessi qui – Mi chiamo Hidemi e sono stata adottata dalla famiglia Tenjo pochi mesi fa, quando sono comparsa all’interno della loro casa, dopo anni di esilio su un pianeta sconosciuto.
Gli altri mi guardavano confusi sul perché stessi raccontando questo mentre Kite annuiva, consapevole di avere tutti gli sguardi addosso.
- La chiave percepisce un pericolo quasi imminente, nel mondo Astrale, ma se volete capire chi dobbiamo affrontare devo partire dal principio, dal reale motivo di conflitto ed odio che, da anni, c’era e continua ad esserci fra i Bariani e gli Astrali.
- In che senso? – domandò Shark guardandomi ed io sospirai – .
- Qualsiasi cosa sapete sugli Astrali e i Bariani scordatevela, il loro odio viene da qualcosa più profondo – deglutì amaramente – e antico. Ora sono a conoscenza del ruolo di tutti voi nei precedenti contatti e scontri con i due mondi,  – guardai Shark – so chi eravate ma neppure tu, come ex capo degli imperatori Bariani lo sai, o almeno non lo ricordi.
Kite, a quella parola, mi guardò preoccupato, ma io scossi la testa, chiarendo che non avrei detto niente e a quel pensiero mi strinsi forte il medaglione che portavo sempre al collo; vidi facce confuse ma erano legittime visto che secoli di odio erano stati alimentati da false accuse, solo per nascondere il reale motivo di tale scontro. 
- Il mondo Astrale e il mondo Bariano non sono mai andati d’accordo, questa è la verità, ma non scorreva così tanto odio fra i due mondi. Infatti, l’imperatore capo Bariano di quel tempo – scossi la testa alla domanda anticipata da Shark – era vicino alla principessa del mondo Astrale di quel tempo – tutti si guardarono a quelle parole mentre io presi di nuovo posto – andavano parecchio d’accordo, lei era ben accetta dai Bariani ma lui dall’altro canto non lo era dal mondo Astrale. – presi di nuovo fiato continuando la storia – In tutto questo lei cercava un motivo per fuggire dagli Astrali, pur essendo la sua famiglia, poiché gli comandavano la vita, - buttai fiato per la parte successiva - un giorno, però, lei scappò dal Mondo Astrale e fuggì verso quello Bariano - tutti ascoltavano un po' rapiti da quella storia – e da quel momento in poi fu dichiarata guerra: gli Astrali volevano la ragazza ma l’imperatore capo Bariano non l’avrebbe mai lasciata, perché lei non voleva, fino a che - strinsi i pugni con forza - un membro della corte Bariana, non si seppe mai chi fu, tradì il proprio imperatore e rivelò la posizione della ragazza – Shark, a quelle parole, sbarrò gli occhi come se sapesse cosa stesse arrivando – l’imperatore cercò di proteggerla ma lei … – alle successive parole non guardò nessuno – cadde in una voragine profonda e sconosciuta e di lui si perse ogni traccia – sospirò non rendendosi conto di aver trattenuto un fiato – ma alcune voci dicono che gli astrali per punizione abbiano cancellato la memoria del ragazzo e qualsiasi cosa riguardasse la ragazza – sospirai -.
Tutti rimasero allibiti e ci furono attimi e minuti di silenzio, nessuno di loro si aspettava una storia del genere, non sapendo neanche alcuni dei particolari che io avevo tralasciato di proposito.
- E tutto questo come si collega? – domandò Four, attirando stavolta gli sguardi su di lui – è una storia difficile ma non vedo la connessione.
- La connessione esiste eccome, giacché nessuno deve sapere dello sbaglio compiuto dagli astrali e quindi ogni aria di minaccia deve essere neutralizzata, in più dopo l’ultimo scontro siete stati tutti inquadrati e non è un bene, perché anche se non appartenente più a quei mondi, siete ancora parte di essi … e se qualcuno scoprisse la verità, il mondo Bariano potrebbe dichiarare guerra per le azioni commesse – risposi alla domanda di Four, diramando tutti i loro dubbi.
Alcuni rimasero un po' scioccati dalle notizie dichiarate, poiché non pensavano che tali azioni potessero associarsi a un mondo così “buono”mentre altri non erano così scioccati dato che non si erano mai fatti abbindolare.
- Io non capisco il perché di tutto quest’odio fra i due mondi, la ragazza è scappata e allora? Non ci stava il bisogno di fare ciò che è stato fatto … - disse Shark serio e guardandomi attentamente – a meno che non hai dimenticato qualcosa da dirci.
A quelle parole ottenni l'attenzione di tutta la stanza, mi aveva messo le spalle al muro e non sapevo come uscirne, lo guardai e notai che era parecchio serio e convinto delle sue affermazioni, tanto che mi rese nervosa poiché avevo paura che sapesse qualcosa o la ricordasse, ma non poteva essere possibile!
Sospirai e decisi di raccontare quello che non avevo osato fare prima, tacendo ovviamente su alcune cose su cui non potevo sbilanciarmi ulteriormente.
- Perché pensi questo? – domandai a Shark - non eri là e non puoi sapere cosa successe veramente o se quello che io ho appena raccontato sia la verità o no.
- No, non ero in quel posto ma capisco benissimo quando una verità mi viene taciuta - lui si alzò e si avvicinò a me e io sobbalzai - specialmente se da settimane ho degli incubi che vedono una ragazza e un ragazzo che vengono separati, lei cadeva in una voragine e lui cercava di salvarla.
In quell'istante mi cadde il mondo addosso sentendo quelle parole, mentre immagini, mi balzavano nella mente ripercorrendo l'istante appena raccontato dal ragazzo, fortunatamente nessuno d’importante notò il mio cambiamento.






Aspetto sempre piccole recensioni.

Buona giornata!!!

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3662383