Fuga dalla vita universitaria

di vale ronron
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'appartamento ***
Capitolo 2: *** I nuovi coinquilini ***
Capitolo 3: *** La storia di Teresa ***
Capitolo 4: *** Le gaffe di Alessandro parte 1 ***
Capitolo 5: *** Le gaffe di Alessandro parte 2 ***
Capitolo 6: *** Le gaffe di Alessandro parte 3 ***
Capitolo 7: *** Un'arrivo inaspettato ***
Capitolo 9: *** La permanenza di Ambra parte 1 ***
Capitolo 9: *** La permanenza di Ambra parte 2 ***
Capitolo 10: *** La partenza di Ambra ***
Capitolo 11: *** La confessione di Nicolò ***
Capitolo 12: *** La rivelazione di Tommaso parte 1 ***
Capitolo 13: *** La rivelazione di Tommaso parte 2 ***
Capitolo 14: *** Teresa e Tommaso ***
Capitolo 15: *** Nicolò e Tommaso ***
Capitolo 16: *** Dialoghi e riflessioni ***
Capitolo 17: *** Riflessioni e ripensamenti ***
Capitolo 18: *** Un viaggio improvvisato Parte 1 ***
Capitolo 19: *** Un viaggio improvvisato Parte 2 ***



Capitolo 1
*** L'appartamento ***


Capitolo 1

PUNTO DI VISTA DI TOMMASO

Mi chiamo Tommaso, ho 20 anni, sono nato a Siracusa in Sicilia, e mi sono appena diplomato al liceo classico. Fin da bambino ho sempre sognato di diventare un medico infatti mi dilettavo a distruggere e medicare i miei orsacchiotti, con pessimi risultati. Per realizzare il mio sogno mi sono appena iscritto all’università di Roma per diventare un medico chirurgo.
 
Tra una settimana inizierò le lezioni. E io sono molto preoccupato, è la prima volta che mi allontano da casa e dalla mia famiglia, insomma, città nuova, casa in affitto, pochi soldi mensili per sopravvivere, addio amici del liceo e pranzi e cene fatti da mamma, insomma tanti cambiamenti e molta ansia.

Tra una settimana la pacchia sarà finita, perché non ci sarà più mia madre a cucinare, lavare piatti e vestiti, dovrò fare tutto da solo.

Ho preso in affitto una casa vicino all’università, il prezzo era ottimo e la cosa mi insospettisce un po’ infatti in cuor mio spero che l’appartamento in cui andrò a vivere non caschi a pezzi.       
    
Sono appena atterrato a Roma, la mia nuova città, ho deciso di trasferirmi prima dell’inizio delle lezioni per sistemarmi con calma.

E quindi eccomi qui, in questo gigantesco aeroporto.

Chissà da che parte è la stazione degli autobus.

Forse dovrei chiedere informazioni a qualcuno ma è quasi impossibile perché vanno tutti di fretta qui dentro.

Ok Thomas, su, ferma uno di questi Speedy Gonzales e chiedi informazioni.
Stavo giusto per fermare un uomo in giacca e cravatta quando qualcuno inciampò sulla mia valigia cadendo per terra come un sacco di patate.

Mi chinai per aiutare il mal capitato.

Mi correggo, la mal capitata, era una ragazza e aveva la custodia di una chitarra appesa sulle spalle.

“Ehi, stai bene?” chiesi preoccupato alla ragazza porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

“stavo molto meglio prima!!” mi rispose contrariata.

Mi guardai intorno e notai la sua borsa e la sua valigia sparse per il pavimento dell’aeroporto.

Mi prodigai a prenderle.

“credo che queste siano tue!!” le dissi porgendole le sue cose.

“sei proprio un genio tu!!” rispose scontrosa.

Mi accigliai, e pensai che questa ragazza avesse proprio un pessimo carattere.
Stavo per risponderle a tono, ma lei non me ne diede il tempo.

“accidenti, se perderò l’autobus sarà solo colpa tua!!” esclamò sgarbata la ragazza.

“colpa mia?” le chiesi guardandola sconcertato.

La ragazza era snella, di media altezza, aveva dei lunghi capelli neri raccolti in una treccia, la carnagione era chiara, e gli occhi erano di un inusuale colore grigio, pensai che quella tonalità fosse simile al colore che assumeva il mare in tempesta.

“hai lasciato le tue maledette valigie in giro per l’aeroporto!!” mi sbraitò contro mentre mettendosi la borsa a tracollo e tirando la valigia iniziava a camminare, a passo svelto, verso una delle uscite.

Ma guarda questa, pensai esasperato.

“guarda che non è colpa mia se non guardi dove metti i piedi!!” le dissi sulla difensiva correndogli dietro.

“cosa fai, mi segui?! Non sarai un maniaco!?” mi accusa, continuando a camminare verso l’uscita.

“tu sei tutta pazza!! Io voglio solo raggiungere la stazione degli autobus!!”
“Grandioso!! Allora spero di non dover prendere il tuo stesso mezzo pubblico!!” mi rispose con tono acido, senza nemmeno rivolgermi uno sguardo.

“lo spero anch’io!!” ammisi lanciandole un’occhiataccia.

Pensai che questa ragazza fosse fuori di testa.

Tenendo quanta più distanza possibile arrivammo, entrambi, alla biglietteria della stazione degli autobus.

Disgraziatamente prendemmo lo stesso veicolo, ed essendo gli ultimi a salire, con grande dispiacere di entrambi, ci capitarono due sedili adiacenti.

“oggi è proprio una pessima giornata!!” la sentì borbottare ad alta voce mentre con riluttanza prendeva posto accanto a me.

Alzai gli occhi al cielo e presi un profondo respiro per trattenermi dall’uccidere quella ragazza. Su Thomas, calmati, dovrai sopportarla solo per un’oretta, una volta sceso dall’autobus non la rivedrai mai più.

Non ho avevo mai incontrato una ragazza così antipatica.

A scuola ero il secchione dell’istituto, però avendo un bell’aspetto, ho sempre avuto parecchie ragazze che mi andavano dietro, ma erano quasi tutte altezzose e parecchio superficiali. Con loro non si poteva fare un discorso serio o intelligente e questo mi irritava molto.

Presi un respiro e cercai di rilassarmi.

Afferrai il telefono e controllai la cartina della città sul cellulare, notai chela mia futura casa si trovava a circa mezzora di strada dalla mia facoltà, ma con la metropolitana l’avrei raggiunta in fretta, inoltre l’abitazione non era molto distante dal centro città. Praticamente come posizione era perfetta.

Mi sporsi a guardare dal finestrino, eravamo appena entrati in città, era ora di punta quindi restammo intasati nel traffico per circa mezz’ora.

 Ero indeciso se scegliere di scendere alla fermata più vicina al centro o a quella più vicina alla mia futura dimora.

Il mio stomaco mi suggeriva di seguire la prima opzione, infatti stavo morendo dalla fame, tuttavia non mi andava di andare in giro con la valigia e il borsone così decisi di fare aspettare il mio stomaco e di andare direttamente a casa.

Sbirciai la mappa disegnata sul tetto dell’autobus dove c’erano indicate le vie dove il bus si fermava.

Notai che fra tre fermate sarei dovuto scendere, in pratica ero quasi arrivato.
Sbirciai la ragazza seduta accanto a me, stava consultando una cartina cartacea. A quanto pare Miss simpatia, non era ancora scesa dall’autobus, per un attimo temetti davvero che sarebbe scesa alla mia stessa fermata.

Ma poi mi diedi dello stupido, quante possibilità c’erano che succedesse davvero!

Ok ci siamo, un’ultima fermata e poi sarei dovuto scendere.

Non mi andava proprio di rivolgere la parola a questa simpaticona ma per uscire non avevo altra scelta visto che lei stava sul sedile che sporgeva sul corridoio, mentre io invece ero seduto nel sedile vicino al finestrino, quindi miss simpatia si sarebbe dovuta alzare per forza per farmi passare.

“la prossima è la mia fermata!!” le dissi distaccato.

Si voltò di scatto e mi fulminò con lo sguardo: “allora vuoi proprio rovinarmi la giornata!!”.

Mi arrabbiai, stavolta non mi sarei trattenuto, infatti stavo per risponderle per le rime quando l’autobus si fermò.

La vidi alzarsi per prendere i suoi bagagli.

La guardai con astio mentre si dirigeva verso la porta. 

Che cavolo sto facendo ancora qui, pensai sovrappensiero, devo scendere anch’io!!

Mi alzai e velocemente presi i miei effetti personali, scesi svelto le scalette dell’autobus, e dopo aver preso la valigia dalla stiva mi guardai intorno.

Il quartiere non sembrava male, anche se le case erano un po’ vecchiotte.

Per un momento mi chiesi da che parte fosse andata quella svitata, e nello stesso istante sperai con tutto il mio cuore di non incrociarla mai più.

Presi il cellulare e riaprì Google Maps, notai che la casa era a sole tre parallele più avanti rispetto a dov’ero io.

Incominciai a camminare.

Ok, ci siamo questa dovrebbe essere la via giusta, il numero della casa è 35.

Cominciai a leggere i numeri civici affissi in prossimità dei portoni, mentre distrattamente continuavo a camminare lungo il marciapiede della strada.

“Numero 29…31…33…Eccola q...ahiii!!” accidenti che botta, ero andato a sbattere contro qualcosa, o per meglio dire qualcuno.

“non ci credo, ancora tu!!...È diventata una persecuzione!!”

“Oh…mio…dio!!” imprecai sconvolto, ancora lei…non ci posso credere!! Maledizione, oggi, il destino mi stava giocando un brutto scherzo.

“che ci fai qui?” le chiesi in malo modo.

“evidentemente cerco di farmi ammazzare da te!!, non hai visto che ero ferma sul marciapiede, cos’è sei ceco!?”.

Adesso basta, non ne potevo più.

“Senti ragazzina, non so quale sia il tuo problema, ma sappi che mi stai facendo perdere la pazienza!!” ammisi indispettito, guardandola male.

“come ti permetti di chiamarmi ragazzina!?” mi rispose furiosa.

“ehm ehm, scusate se vi disturbo, ma mi state impedendo di entrare a casa mia!!”.
Mi girai, davanti a me e a miss simpatia c’era un ragazzo alto, snello, con capelli biondi, ricci e gli occhi azzurri, sembrava divertito ma allo stesso tempo imbarazzato dalla scena che gli si era parata davanti.

“scusaci tu!!” gli dissi impacciato, mentre mi spostai per lasciargli libero accesso al cancelletto della casa.

“tranquillo!!” mi rispose il ragazzo “mi chiamo Mattia, piacere di conoscerti!!” aggiunse porgendomi gentilmente la mano.

“Tommaso, piacere mio!!” gli risposi cordialmente, stringendogli la mano.

Pensai che almeno lui era simpatico e che Miss Simpatia avrebbe dovuto prendere lezioni di bon ton da questo ragazzo!! Almeno lui avrebbe potuto insegnarle le buone maniere.

“ciao anche a te!!” disse Mattia con un sorriso, rivolgendosi a miss simpatia e porgendole la mano.

“ciao” rispose lei stringendogli la mano “mi chiamo Giulia”.

La guardai male… ma guardatela…a lui lo ha salutato educatamente, si è pure presentata, a quanto pare gli insulti e le occhiatacce sono riservate solo a me.

“piacere, Giulia!!” le rispose gentilmente Mattia, “posso esservi d’aiuto?” aggiunse rivolgendosi ad entrambi.

“emh no, cioè sì, grazie, tu abiti qui?” chiesi indicando il cancello del numero 35.

“sì esatto, mi sono trasferito qui ieri mattina, mio fratello Nicolò, invece, abita qui già da un anno!!” rispose cordialmente, “eccolo lì!!” ci indicò qualcuno alle mie spalle.

Mi girai e dal portone della casa numero 35 uscì un ragazzo che sorridendo allegramente ci venne incontro.

 Lo vidi aprire il cancelletto e posizionarsi davanti a noi.

“bentornato fratellino!!” disse rivolto a Mattia.

“ciao Nico, ti presento Tommaso e Giulia, credo siano interessati alla casa!!”.

“ciao ragazzi, benvenuti!!” disse rivolgendosi a me e a miss simpatia.

“ciao” rispondemmo entrambi.

“ci sono altri due ragazzi che stanno per arrivare, se non vi dispiace aspetterei che arrivino in modo da non dover fare più volte il tour della casa!!”.

“sì certo, nessun problema!!” dissi ricambiando il suo sorriso, quei due ragazzi mi piacevano, sembravano molto simpatici e amichevoli.

“ci sono due ragazzi che stanno per attraversare la strada, forse sono loro!!” aggiunse Nicolò indicandoli.

Mi girai verso la strada e rimasi incantato.

Una ragazza alta, magra, con setosi capelli lunghi, ondulati e neri e con un paio di occhi azzurri stupendi si trascinava dietro una miriade di valigie, istintivamente senti il bisogno di chiederle se le servisse una mano, ma fui interrotto da miss simpatia che con disgusto commentò ad alta voce:
“ti sta colando la bava!!”

Nicolò e Mattia cercarono di non ridere, per non farmi un torto, pensai. Ma una cosa era certa, Giulia non mi sopportava e il sentimento era reciproco.

Mi voltai per guadarla male e le dissi: “sei sicura di non voler andare a vivere in un'altra casa, miss simpatia!!”.

Stava per rispondermi ma i due nuovi ragazzi ci raggiunsero sul marciapiede.

 “ciao a tutti, io sono Teresa, è un piacere conoscervi!!” si presenta la nuova arrivata sorridendo a tutti.

Ricambio il suo saluto e tiro un sospiro di sollievo, per un attimo avevo temuto che fosse antipatica e con il musone come Giulia.

“io invece sono Alessandro, piacere di conoscervi ragazzi!!”.

Alessandro era un ragazzo con lineamenti asiatici, era molto più alto di me e aveva gli occhi e i capelli neri.

“benvenuti ragazzi, io sono Nicolò, e lui è mio fratello, Mattia!!” li accolse dando inizio alle presentazioni “mentre questi due sono Giulia e Tommaso e anche loro sono arrivati adesso, mentre mio fratello è arrivato ieri!!.

“allora, il padrone di casa ha avuto un imprevisto e non è potuto venire ad accogliervi, tuttavia mi ha affidato il compito di assegnarvi le stanze e di compilare i contratti con i vostri nominativi e i vostri numeri di telefono, una volta sistemato le scartoffie, firmerete i rispettivi contratti e il gioco è fatto, le stanze doppie vengono 150 euro ciascuno mentre le singole sono 200 euro. Seguitemi dentro cosi vi faccio vedere la casa!!”.

Entrammo tutti e lasciammo le valigie nell’atrio.

Varcata la porta c’era un largo e lungo corridoio, poco dopo l’ingresso c’erano due porte una sinistra e una a destra, erano l’una di fronte all’altra, in una c’era la cucina abitabile e nell’altra c’era un salone con la tv, due divani, una poltrona e un tavolino basso posizionato al centro della stanza.

 A metà corridoio c’erano altre due porte sempre l’una di fronte l’altra, in quella di destra c’era una grande camera doppia mentre in quella di sinistra c’era uno spazioso bagno con un’ampia finestra.  Quasi alla fine del corridoio c’era una scala a chiocciola in acciaio che portava fino al piano superiore. In fondo al corridoio c’era una grande vetrata, con le inferriate, che illuminava la scala e il resto dell’ambiente.

“come potete vedere la casa è arredata con mobili semplici e c’è solo il minimo indispensabile, la cucina è luminosa e in sei ci si sta bene, la stanza di fronte è una sala ritrovo, infatti l’abbiamo sempre utilizzata a scopo ricreativo o per schiacciare riposini davanti alla tv, la stanza doppia in fondo al corridoio è quella più grande inoltre ha una porta finestra che dà su un piccolo giardinetto recintato e coperto dagli sguardi indiscreti con delle siepi alte.” Ci spiegò Nicolò “la casa in tutto ha quattro camere da letto, due doppie e due singole. Le altre tre stanze si trovano al piano di sopra, insieme ad altri due bagni”

“aspetta io pensavo che i due appartamenti fossero separati e che ad un piano stessero i ragazzi e nell’altro le ragazze, non avevo capito che l’intera casa fosse in comune!!” disse Giulia contrariata e parecchio seccata.

“be non so cosa ti abbia detto il padrone di casa ma anche l’anno scorso eravamo sistemati in questo modo, la casa ospita sia ragazzi che ragazze, non ce una porta che separa il piano di sopra da quello di sotto, l’intera casa è accessibile a chiunque ci abiti, ovviamente ogni porta è dotata di una chiave e le camere da letto doppie hanno due chiavi invece che una” le rispose Nicolò un po’ in difficoltà.

“fantastico!!” borbotta contrariata Giulia.

Per un attimo sperai che Giulia ci ripensasse e che prendesse la decisione di non abitare più qui.

“be volendo noi ragazze potremmo prendere la stanza al piano terra, così i ragazzi si potrebbero sistemare tutti al piano di sopra!!” propose Teresa.

Era buona come idea, se non fosse che mi dispiaceva per Teresa, non avrei mai voluto essere al suo posto. Forse era stato un po’ azzardato da parte sua offrirsi volontaria per condividere la stanza con un’estranea, senza nemmeno averci scambiato due chiacchere prima. Sono sicuro che se Teresa avesse visto com’era veramente Giulia non avrebbe mai fatto quella proposta frettolosa.

“io suono spesso la chitarra per questo avevo pensato ad una stanza singola, non vorrei ti dia fastidio!!” rispose Giulia incerta e pensierosa.

Mi accigliai, ma che diavolo, questa è antipatica solo con me?!...ma che le ho fatto!?

“non preoccuparti a me piace molto la musica, la ascolterei 24 ore su 24 se fosse possibile, e poi l’idea di avere un giardinetto mi ispira molto!!” rispose entusiasta Teresa.

“be, se la metti in questo modo, facciamo come hai detto tu!!” acconsentì Giulia.

Ero sempre più perplesso, quella ragazza per me restava un grande mistero.

“bene così, voi pivelli seguitemi al piano di sopra, voi fanciulle, invece, se volete potete iniziare a sistemarvi nella vostra reggia, ci vediamo fra dieci minuti in cucina!!”.

“d’accordo” risposero le ragazze andando a prendere le proprie valigie nell’atrio.

Salimmo le scale fino al piano di sopra.

“l’altra doppia è occupata da me e mio fratello, quindi rimangono le due stanze singole, anche se il mio caro fratellino non è contento di condividere con me la doppia!”disse Nicolò

“dai Nico lo sai che non mi dispiace condividere la stanza con te solo che è da una vita che stiamo in stanza insieme e avrei voluto provare l’emozione di avere una stanza singola per una volta nella mia vita!!”.

Pensai che 50 euro in meno al mese di affitto sarebbero un bene per me, in questo modo avrei avuto più soldi per le bollette, la spesa, e per libri, per fortuna le tasse universitarie non erano un problema perché avevo vinto la borsa di studio per merito e quindi quelle non le avrei dovute pagare.

Così decisi di seguire le orme di Teresa e lanciai la mia offerta.

“be, se sta bene ad entrambi, Nicolò potrebbe prendere la doppia con me, non mi dispiacerebbe risparmiare un po’ sull’affitto, se non è un problema ovviamente!!”.

“sarebbe perfetto per me!!” rispose Mattia con entusiasmo, lo vidi rivolgere lo sguardo al fratello, per avere il suo parere.

“bene così, a me non dispiace affatto conoscere gente nuova, anzi il contrario!!” rispose Nicolò

“perfetto” affermo soddisfatto, poi mi colpì un pensiero e aggiunsi “le bollette sono care?”

“be le spese di luce e acqua sono divise per sei quindi il costo viene ammortizzato, le bollette più care sono nel periodo invernale ovvero quando accenderemo i termosifoni o a giugno con i condizionatori ma rimangono sempre ad un prezzo abbordabile, per il gas invece abbiamo una bombola, mediamente dura circa due mesi!!”

Bene così, pensai, ce la dovrei fare con il mio budget che i miei genitori mi avrebbero garantito mensilmente, e poi non mi dispiaceva condividere la stanza con qualcuno, avrei fatto amicizia più in fretta e poi Nicolò sembrava un tipo apposto.

Arrivati in cima alle scale c’era un altro lungo corridoio che andava in senso opposto al corridoio sottostante, anche qui c’erano quattro porte.

Proprio sopra la camera delle ragazze c’era la stanza doppia mia e di Nicolò, entrai e vidi che era spaziosa e molto luminosa, aveva una porta finestra che dava su un balconcino, da lì sopra si vedeva il giardinetto della stanza di Giulia e Teresa.

All’interno della stanza c’erano due letti singoli posizionati nella parete di fronte a quella della porta finestra, le due scrivanie erano appoggiate in un'altra parete, e nel muro opposto vicino alla porta c’era un grande armadio a muro.

La stanza mi piaceva molto.

Di fronte alla nostra stanza c’era un bagno abbastanza grande con un’ampia finestra.

Andando più avanti nel corridoio proprio sopra alla cucina e alla sala ricreativa c’erano le due stanze singole e in fondo al corridoio c’era un altro bagno un po’ più piccolo degli altri due ma era anch’esso dotato di doccia e di tutto il necessario.

Mattia e Alessandro si presero le singole dotate entrambe di ampie finestre.
Una volta scesi in cucina firmammo i contratti e tornammo ognuno nella propria stanza per sistemare i bagagli.

Accidenti sto morendo dalla fame.

“Nicolò mi suggerisci un posto per andare a fare la spesa, sto morendo dalla fame!!” chiedo mentre ero in cucina con tutti gli altri.

“facciamo così, adesso ci facciamo una bella spaghettata, e poi tutti insieme usciamo, così vi farò vedere come muovervi in città!!” rispose Nicolò.

Pensai che quel ragazzo mi stava sempre più simpatico.

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Capitolo 2
*** I nuovi coinquilini ***


CAPITOLO 2

PUNTO DI VISTA DI TOMMASO
 
“Nicolò questi spaghetti sono deliziosi!!” dice Teresa
“confermo!!” assentì Alessandro

Avevano ragione, il piatto che aveva preparato Nicolò era ottimo.

“siete troppo buoni ragazzi!!” risponde Nico.

“Mattia, anche tu sai cucinare così bene?” gli chiesi.

“io me la cavo meglio con i dolci, il pane e le pizze, tutto il resto lo lascio cucinare a Nico!” risponde Mattia.

“da chi avete preso questo talento?” chiede curiosa Teresa.

“be nostra madre ha un ristorante, mentre nostro padre gestisce un panificio e una pasticceria” risponde Mattia.

“come caspio fate a essere così magri, io al vostro posto mi sarei ingozzato per bene!!” ammise Alessandro..

“abbiamo un metabolismo veloce!!” risponde Nicolò, facendoci ridere.

“come mai non avete continuato i mestieri dei vostri genitori?” chiede Giulia, che fino ad ora era rimasta in silenzio.

“in realtà è proprio quello che vogliamo fare!!” risponde Nicolò “io ad esempio sono iscritto ad una delle più prestigiose università di cucina d’Italia, punto di riferimento per tutto il settore food!!”

“io, invece, sono venuto qui per seguire un corso di panificatore e prima di ritornare a casa seguirò anche un corso di Pasticceria Italiana all’ Italian Culinary Institute” spiegò Mattia.

“wow, deve essere bello avere le idee chiare su ciò che si vuole fare nella vita!!” assentì Alessandro.

“Perché tu che piani hai?” chiese curioso Nicolò.

“be, non avendo nessuna particolare capacità o propensione mi sono iscritto in scienze motorie e dello sport!!” rispose Alessandro “avrei potuto seguire il corso nei dintorni di casa ma Teresa voleva compagnia, così per accontentarla l’ho seguita fino a qui!!”.

“non fingere di non esserne contento, tu non vedevi l’ora di allontanarti dal nucleo famigliare, inoltre hai sempre detto che la nostra città ti stava stretta e che volevi partire per fare nuove esperienze, quindi sono io che ti ho accontentato e non il contrario” gli risponde Teresa facendogli la linguaccia.

“voi due vi conoscete da molto?” chiedo curioso.

“è una vita che la sopporto!!” rispose Alessandro con finto tono esasperato.

Teresa gli diede una manata sul braccio e disse: “sei uno stupido!!”.

La scenetta fece ridere tutto il tavolo.

“ci siamo conosciuti all’asilo e da allora non ci siamo più separati, siamo come fratello e sorella” ci spiega Teresa.

Non ne capivo il motivo, ma venire a sapere che per Teresa Alessandro fosse come un fratello mi aveva dato un gran sollievo.

“state attenti ragazzi, vi avverto, Teresa è peggio di un zecca, se vi si appiccica addosso non si stacca più!!” ci avvisò Alessandro.

“smettila Ale, sei il solito esagerato!!” lo riprese Teresa alzando gli occhi al cielo e provocando le risate del gruppo.

Erano troppo divertenti quei due.

“Tommaso, tu invece cosa studi?” chiede Teresa.

“mi sono iscritto a medicina!!” rispondo.

“Davvero?!, allora saremo colleghi!!, sono contenta di avere qualcuno con cui potermi confrontare!!” risponde Teresa entusiasta.

Finalmente la fortuna stava girando a mio favore, anche Teresa era iscritta a medicina, mi piaceva molto l’idea di averla come compagnia di studi.

“ecco, Teresa ha già trovato una nuova vittima, Tommaso scappa ora finché sei in tempo perché domani potrà essere già troppo tardi!!” il commento di Alessandro mi fece sorridere.

“avrei dovuto lasciarti a casa!!” rispose Teresa scocciata tirandogli una gomitata.

“nah bambola, ti saresti annoiata a morte senza di me!!” le rispose l’asiatico, rivolgendole un occhiolino e baciandole una guancia.

“Giulia, invece, tu cosa studi?” le chiede curioso Mattia.

“mi sono iscritta a giurisprudenza!!” risponde lei a disagio, sembrava quasi imbarazzata.

“quindi abbiamo un cuoco che sarei io, un pasticcere, due dottori, un avvocato, e un palestrato iscritto a scienze motorie, ci sarà da divertirsi!!” commenta Nicolò sogghignando

“ehi biondino, che hai contro i palestrati?” affermò Alessandro con finto tono provocatorio.

“non ho niente contro i palestrati, pivello!!” risponde Nicolò ridendo.

“bene cosi!!” rispose Alessandro soddisfatto.

“alzatevi pivelli, vi porto fuori in città!!” assentì il cuoco.

Andammo tutto il pomeriggio in giro per la città, Nicolò ci mostrò la cittadella universitaria e i luoghi dove poter fare colazione o comprare il pranzo senza lasciarci un patrimonio.

 Andammo tutti insieme a fare la spesa e tornammo a casa pieni di borse, decidemmo che da quel momento in poi avremmo fatto la spesa insieme dividendo il conto in modo da ammortizzare le spese.

Tornati a casa, dopo aver sistemato la spesa, ci riunimmo attorno al tavolino della sala comune e decidemmo i turni settimanali per pulire e rassettare la cucina, i bagni e la sala comune.

“fratellino perché non fai le pizze?” chiede Nicolò a Mattia

“buona idea!!” gli rispose il fratello.

“Giulia ti va di darmi una mano?” chiede Mattia.

“emh, io non sono per niente brava in cucina!!” risponde impacciata e in imbarazzo.

“sono sicuro che te la caverai, mi sembri una in gamba!!” le risponde sorridendole.

Non è sono sicuro ma credo di aver visto un sorriso imbarazzato sulla faccia di Giulia, tuttavia durò solo una frazione di secondo perché fu subito sostituto dalla solita maschera d’impassività.

 La vidi seguire Mattia in cucina, pensai che quel ragazzo ci sapesse fare con le donne.

“non ho ancora capito se tu e Giulia vi conoscevate già da prima o meno, stamattina dalla finestra ho visto che litigavate come se vi conosceste da anni!!” mi chiede Nicolò, mentre si siede sul divano tra me e Alessandro, mentre Teresa prendeva posto sulla poltrona.

“ci siamo incontrati in aeroporto, ed è stato odio a prima vista, almeno per lei, io ho solo agito di conseguenza!!” rispondo rassegnato.

“ha carattere la ragazza!!” risponde Nicolò con un ghigno.

“ne ha anche troppo!!” ammisi contrariato.

“chissà, magari finirete per diventare migliori amici!!” scherza Alessandro.

“certo, come no!! rispondo ironico.

“ragazzi venite a preparare la tavola?” domanda Mattia dalla cucina.

“arrivo, su pivello palestrato vieni anche tu, vediamo chi mette più piatti a tavola in meno tempo!!” afferma Nicolò con tono scherzoso.

“mi stai sfidando, biondino?!” chiede Alessandro con un ghigno.

“hai paura di perdere?” lo prende in giro il cuoco.

“io non so nemmeno cosa significhi la parola perdere!!” risponde Alessandro andando verso la cucina seguito dal biondo che se la rideva divertito.

“mi sa che Alex ha finalmente trovato pane per i suoi denti!!” ammise Teresa allegramente.

“deve essere bello avere un amico da così tanto tempo!!” affermai, pensando all’amicizia che lega lei e l’asiatico.

“Alex per me è sempre stato un punto di riferimento, lui ce sempre stato, è il fratello che non ho mai avuto, eh sì hai ragione, è una cosa molto bella!!” mi risponde sorridendomi.

La guardo incantato, quella ragazza ha qualcosa che mi attrae, ma non capisco cosa.

“e tu, non hai un amico o un’amica così?” mi chiede gentilmente.

“be diciamo che ho molti amici, ma allo stesso tempo e come se non ne avessi nemmeno uno, in poche parola non ho mai istaurato con loro un legame così forte e duraturo come quello tuo e di Alessandro!!” rispondo sincero.

“puoi sempre rimediare” mi dice dolcemente.

“hai ragione!!” le rispondo ricambiandole il sorriso e aggiungendo .
“in realtà, però, c’è una persona con cui ho un legame speciale e bello come quello tuo e di Alex, non è un mio amico, però è la persona a cui tengo di più al mondo!!” le spiego.

Non sono mai stato uno che si apre subito, ma con Teresa era diverso, sentivo di potermi fidare, era come se la conoscessi da molto tempo, parlare con lei mi veniva naturale e spontaneo come camminare, non sapevo spiegare il motivo, ma dentro di me cresceva sempre più il desideravo di conoscere quella ragazza, volevo sapere tutto di lei, inoltre, avevo un inspiegabile ed immotivato bisogno di dirle chi ero e di raccontarle di me.

“davvero? E chi è?” mi chiede curiosa.

Stavo per risponderle ma lo squillo del mio cellulare mi interruppe.

Federico mi sta videochiamando.

“parli del diavolo e spuntano le corna!!” affermo ridendo.

“vuoi che vada via?” chiede Teresa.

 Intuì che Teresa non voleva essere di troppo.

Ma io non volevo che lei se ne andasse, così le risposi: “no resta, così avrai l’onore di conoscere la persona di cui ti stavo parlando!!” le spiegai rispondendo alla videochiamata.

“ma guarda chi ce qui, il mio puzzone preferito!!” dico fissando lo schermo.

“ehi, prima di partire mi avevi promesso che non mi avresti più chiamato così!!” risponde il mio fratellino.

“stai mentendo puzzone, non ti prometterei mai una cosa del genere!!” affermo ridendo.

“ci ho provato!!” assentì Federico esasperato, alzando gli occhi al cielo.

Risi divertito, il mio fratellino.

L’avevo lasciato solo da poche ore e già mi mancava tantissimo.

“allora, che mi racconti?... sei arrivato?...com’è la città? E la casa ti piace? la tua stanza è grande o piccola? Chi vive con te e …”

“ehi, ehi!!” lo interrompo ridendo “se non ti calmi esploderai!!” aggiungo, prendendolo in giro.

“dai rispondimi, sono curioso!!” mi incita agitato.

“be sì, questo l’avevo capito da solo, però mi devi dare il tempo rispondere!!” dico divertito.

“va bene, mi sto zitto, però tu rispondi!!”.

“allora, la città è bella ed è molto movimentata, la casa è grande, ci sono tante stanze e ad abitarci siamo in sei, 4 ragazzi e 2 ragazze…”.

“ci sono delle ragazze?!” mi interrompe sorpreso

“sì, ci sono delle ragazze!!” risposi ridendo della sua buffa espressione “se vuoi te ne presento una, è qui accanto a me!!” aggiungo riferendomi a Teresa.

“Stai mentendo, non ti credo” risponde Federico sospettoso.

Risi e mi girai verso Teresa, che fino a quel momento era rimasta seduta sulla poltrona.

 Con la mano le feci cenno di avvicinarsi, e lei divertita si mise sul divano accanto a me.

“Teresa, ti presento Federico, il mio fratellino puzzone!!”

“wow, tu non sei una ragazza…sei un angelo!!” risponde guardandola incantato.

Scoppiai a ridere, Fede era un personaggio, non aveva peli sulla lingua, se pensava qual cosa la diceva senza pensare alle conseguenze, ed era anche per questo che mi piaceva.

“Fede, contieniti, ti prego!!” risposi divertito ma anche un po’ imbarazzato.

“Ciao Federico, piacere di conoscerti, ti ringrazio per il complimento, sei molto gentile!!” gli risponde Teresa dolcemente.

“sei sicura di essere un’amica di Tommy? Tu sei gentile, simpatica e dolce mentre di solito le sue amiche sono antipatiche e molto stronze…”.

“Federico!!” mi affretto a interromperlo.

“ahahahahahahah”

Mi girai e notai che Teresa stava ridendo senza alcun freno

“è ufficiale io adoro tuo fratello!!” afferma tra una risata e l’altra.

“Fede!!” dissi scuotendo la testa rassegnato “mi fai sempre fare pessime figure!!”

“Così impari a chiamarmi puzzone, a proposito, Teresa non credergli io non puzzo, anzi profumo più di lui!!”.

“tranquillo Fede, non gli ho creduto nemmeno per un istante!!” lo tranquillizza sorridendogli divertita.

“questa ragazza mi piace sempre di più, dovresti lasciare Ambra e metterti con lei!!”

“dio mio Fede!!” imprecai esasperato mentre con imbarazzo mi passai una mano sul viso.

“Ambra è la sua ragazza?”

Mi girai, Teresa aveva lo sguardo puntato dritto verso lo schermo, sorpreso, notai che adesso non rideva più, aspettava la risposta in silenzio.

“diciamo di sì, ma secondo me Tommy non la ama davvero, e poi lei non è la ragazza giusta per lui!!”.

Mi girai verso lo schermo, e sconvolto guardai mio fratello, ero senza parole.

Sentì in lontananza la voce di mia madre chiamarlo.

“ah dimenticavo, mamma e papà mi hanno detto che aspettano una tua chiamata dopo cena, adesso vado, lo sai che mamma si agita se quando è pronto non andiamo subito a sederci al tavolo!!” afferma Fede frettolosamente.

“ciao Teresa, mi ha fatto piacere parlare con te, spero di rivederti presto!!” dice a Teresa sorridendole “A dopo fratellone, ti voglio bene!!” aggiunge staccando la chiamata subito dopo.

Rimasi a fissare lo schermo come un cretino…non riesco a credere che l’abbia detto davvero…

“avere dei legami così profondi con una persona ha i suoi pro e i suoi contro!!” la voce di Teresa interruppe il silenzio e i miei pensieri.

Mi girai a guardarla.

“anche Alex a volte sembra conoscere me meglio di quanto io conosca me stessa!!” aggiunge pensierosa “non lo ammetterò mai di fronte a lui, ma quando dice qualcosa su di me, la maggior parte delle volte, ci azzecca sempre!!” mi risponde rassegnata.

“questa cosa mi sconvolge e devo ammettere che a volte mi fa paura” confesso con sincerità.

“non devi avere paura, è molto raro trovare delle persone che ti capiscano e che ti leggono dentro, e quando le trovi non devi fartele scappare, perché su di loro potrai sempre contare, non ti lasceranno mai e troveranno sempre un modo per aiutarti o incoraggiarti nei momenti di difficoltà e la cosa più bella è che tu potrai fare lo stesso con loro!!” mi dissi gentilmente, il suo sorriso dolce era tornato sulle sue labbra e io ero contento di rivederlo.

Ricambio il suo sorriso e imbarazzato le dico:
"sapevo che farti conoscere puzzone poteva essere rischioso, ma non pensavo che la faccenda prendesse questa piega!!”
“tuo fratello mi piace, è adorabile, ed è simpaticissimo, ti assomiglia molto sai?!, sembra un mini te!!” mi confessa con spontaneità.

“mi fa piacere che ti piaccia!!” le dissi sincero, a mio fratello non piacevano mai le ragazze che gli presentavo, ma a quanto pare Teresa è stata un’eccezione.

“ehi, voi due, scansafatiche che non siete altro, alzate quelle caspio di chiappe dal divano e venite in cucina, la cena è pronta” assentì Alex sbucando dall’uscio della porta.

“arriviamo!!” risponde Teresa, per entrambi, alzando gli occhi al cielo.

“wow, queste sono le pizze più buone che abbia mai mangiato in vita mia” dico estasiato.

“è vero, complimenti Mattia, sono buonissime!!” aggiunge Teresa.

“grazie ragazzi, ma è anche merito di Giulia” afferma il pizzaiolo.

“io le ho solo condite con i tuoi suggerimenti, l’impasto l’hai fatto tutto da solo, io non riuscirei mai a farle da sola!!” risponde Giulia mentre faceva fuori l’ennesimo pezzo di pizza.


“sembra difficile ma in realtà non lo è, ci vuole solo un po’ di pratica!!” le spiega sorridendole.

“e a te Alex ti sono piaciute?” chiede Nicolò che si era già riempito il terzo piatto.

Ci voltammo tutti a guardare l’asiatico, era seduto a capo tavola e alternava lo sguardo tra i tre piatti di portata, in ogni piatto c’erano tranci di pizza conditi in modo diverso.

Il cinesino aveva un’espressione corrucciata e sembrava molto combattuto.

“che caspio!!, mi ero promesso che avrei mangiato solo 4 tranci di pizza, ho già preso un trancio da ogni piatto per assaggiarle tutte, ma adesso mi manca il quarto trancio, non riesco proprio a decidermi, tutte e tre le pizze sono squisite!!” ci disse alzando gli occhi dal piatto con un’espressione da pazzo.
Scoppiamo tutti a ridere.

“che caspio ridete, io ho un fisico da mantenere, maledizione, in questa casa si mangia troppo bene!!” affermò afflitto.

Sto morendo dalle risate, persino Giulia, la musona del gruppo, rideva senza alcun freno.

“vaffancaspio a tutti!!” urla spazientito prendendo un trancio da ogni piatto e ficcandosene uno in bocca.

“devo assolutamente immortalare questo momento!!” dice Teresa ridendo con il cellulare in mano e la fotocamera accesa.

“tu…nodhd ti azzrvtere a pubbdcarlo, cancghlla quegg robba!!” farneticò Alex minacciando Teresa con un dito e sputacchiando cibo da per tutto.

“che schifo pivello, nessuno ti ha insegnato che con la bocca piena non si parla!!” lo riprende Newt mentre si sbellicava dalle risate.

“pulce, cancella quel video, adesso!!” minaccia Alex inghiottendo il cibo che aveva in bocca e dando un morso al quinto trancio.

“non ci siamo proprio pivello, hai sgarrato, quello è il quinto trancio di pizza, avevi detto che ne avresti mangiati solo quattro!!” lo incalza Nicolò.

“sta zitto biondino, è tutta colpa tua e di tuo fratello!!” dice indicandoli entrambi, mentre si affrettava a finire di mangiare il quinto trancio per iniziare con il sesto.

“guarda che non te lo ruba nessuno il sesto trancio di pizza!!” afferma Mattia ridendo.

“vi odio!!” assentì Alex trangugiando l’ennesimo trancio di pizza.

“conserverò questo video anche a costo della mia vita!!” afferma Teresa che ormai si teneva lo sterno dolorante con la mano libera.

“prova a pubblicarlo e te la faccio pagare!!” la minaccia Alex

“tranquillo, mi limiterò a guardarlo nei momenti di malinconia!!” gli risponde Teresa sorridendo.

“lo spero bene!!” afferma l’asiatico in tono minaccioso.

Io e tutti gli altri avevamo le lacrime agli occhi per le risate.

Ero felice, non pensavo che lontano da casa mi sarei trovato così bene, i ragazzi erano molto simpatici, certo Giulia era un’eccezione ma non si può avere tutto dalla vita.

Dopo aver aiutato i ragazzi a sparecchiare e a lavare i piatti la stanchezza mi colpì all’improvviso.

“Ragazzi, grazie di tutto, ma se non vi dispiace io andrei in camera, sono distrutto!!”

“vado anch’io, sono stanchissimo!!” afferma Alex.

“a domani ragazzi!!” aggiungo salendo le scale.

Mi preparai per la notte e chiamai i miei genitori, li tranquillizzai dicendogli che andava tutto bene e gli chiesi di passarmi Federico, ma era già andato a dormire, così diedi la buonanotte ai miei genitori e staccai la chiamata.

Avevo un sacco di messaggi da leggere da parte di Ambra ma ero troppo stanco, così le scrissi che il viaggio era andato tutto bene e le augurai direttamente la buonanotte.

L’avrei richiamata l’indomani mattina.

Sentì bussare alla porta e una voce chiese:
“Tommy, posso entrare?”

“certo che puoi entrare, questa è la tua stanza!!”

“come va? Tutto ok?” mi domanda Nicolò attraversando l’uscio della porta.

“sì, tutto a posto grazie!!”

“vado a farmi una doccia” mi dice mentre prendeva le sue cose e il pigiama.

“d’accordo!!”

 
Appoggiai la testa sul cuscino e mi addormentai di sasso.

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Capitolo 3
*** La storia di Teresa ***


Capitolo 3

Punto di vista di Tommaso


Mi svegliai in tarda mattinata.

Mi sedetti sul letto e presi il cellulare.

10 chiamate perse da Ambra, e una miriade di messaggi non letti su whatsapp, povero me!!, per fortuna avevo lasciato la vibrazione.

Decisi di aprire whatsapp e di rimandare la chiamata con Ambra, sapevo che mi avrebbe urlato all’orecchio e per qualcuno che si era appena svegliato non era il massino.

Come immaginavo la maggior parte dei messaggi erano da parte della mia ragazza, tuttavia ero stato aggiunto ad un nuovo gruppo, appena lessi il nome mi misi a ridere.

Pivelli e Fanciulle

Pensai subito a Nicolò, solo lui ci chiamava così.

Il suo letto era vuoto e ieri sera non l’avevo sentito rientrare nella stanza, evidentemente ero crollato dal sonno.

Aprii la chat del gruppo e notai che tutti i miei coinquilini erano stati aggiunti.

Ore 08:00 Nicolò: buongiorno pivelli, e buon dì anche a voi fanciulle. Spero che non vi dispiaccia, ma mi sono preso la briga di prendere i vostri numeri di telefono dai vostri contratti, per poter creare questo gruppo. In questo modo potremmo comunicare e scherzare insieme anche a distanza.

ORE 08:20 Mattia: Bella idea fratello. Buongiorno a tutti.
Ps: in cucina ci sono the, latte caldo e cornetti per tutti!!

ORE 08:45 Alessandro: è possibile mai che in questa casa si pensa sempre e solo a mangiare!!.
 Ps: Buongiorno gente in sovrappeso!!

ORE 08:50 Teresa: ciao a tutti ragazzi. @Alessandro ti ricordo che sei stato il primo a sederti al tavolo stamattina, ti sei fiondato sui cornetti come se non ne avessi mai visto uno!!

Ore 08:55 Mattia: ahahahahah colpito e affondato!!

ORE 08:57 Nicolò: ahahah Teresa 1- Alessandro 0, palla al centro!!

ORE 09:00 Alessandro: è colpa di @Mattia quei cornetti erano ancora più buoni delle pizze di ieri sera.

ORE 09:05 Giulia: non dare la colpa a Mattia, la verità è che sei un ingordo!! @Alessandro

ORE 09:15 Mattia: ahahah grande Giulia, finalmente qualcuno che dice le cose come stanno!!

Ore 09:19 Nicolò: Giulia 1 - Alessandro 0. Sbaglio o il palestrato è fortemente bullizzato dalle fanciulle!!

Ore 09:21 Mattia: ahahaha non sbagli fratello!!

ORE 09:28 Alessandro voi maschi siete solo delle pippe invidiose del mio fisico!!  voi ragazze, invece, siete solo astiose per i miei pettorali da sballo @Giulia @Teresa

ORE 09:30 Alessandro Donwload foto: (selfie di Alessandro al parco che corre)

ORE 09:37 Nicolò: mio dio pivello, dovresti farti una doccia, sei sudatissimo, puzzerai da morire…

ORE 09:40 Teresa: ahahah :’) :’) Nicolò 1- Alex 0.

ORE 09:42 Nicolò: loser!! @Alessandro

ORE 10:00 Alessandro: siete delle pappe molli!!!
 
Sto morendo dalle risate, povero Alex, l’hanno preso di mira.
 
ORE 10:20 io: Buongiorno ragazzi!! È rimasto qualche cornetto per me?
Ps: non ti scoraggiare @Alessandro puoi ancora vincere la partita!!

ORE 10:21 Nicolò: guardate chi ce?! il bello addormentato!! Ben svegliato pivello!!

ORE 10: 22 Mattia: abbiamo scoperto chi è il dormiglione di casa!!

ORE 10:22 Nicolò: dovevate vederlo, dormiva come un angioletto!!

ORE 10:25 Alessandro: caspio, finalmente qualcuno che mi sostiene!! @Tommaso ti saresti dovuto svegliare prima!!

ORE 10:27 Nicolò: sei un sostenitore di una causa persa, passa al lato oscuro Tommy, o finirai anche tu per diventare un loser!!
 
Stavo per rispondere a Nicolò quando mi squillò il cellulare.

Cavolo è una videochiamata di Ambra!! mi sistemai i capelli con la mano e risposi rapidamente.
 
“Ciao Ambra”
 
“ciao Ambra” ripete furiosa imitando la mia voce “mi dici solo questo?!” adesso sta urlando, sapevo che sarebbe andata a finire così.

“mi dispiace, ieri sera ero troppo stanco per messaggiare” mi giustificai “però ti ho mandato la buonanotte prima di andare a dormire” aggiunsi innocentemente

“e certo, il ragazzo mi ha mandato la buonanotte prima di andare a dormire, che grande sforzo, vuoi un applauso?!” mi beffeggiò, non la sopportavo quando si comportava così.

“Ambra ero stanco, avevo bisogno di riposare” le disse seccato.

“e di pomeriggio che diamine hai fatto?!, non ti sei nemmeno preso il disturbo di scrivermi un cavolo di messaggio per dirmi che eri arrivato, ma la cosa che più mi fa incazzare è che hai completamente ignorato tutti i messaggi che ti ho scritto da ieri mattina fino a poco fa!!”in questo momento urlava in un modo cosi stridulo che l’avrebbero potuta capire solo i pipistrelli.

“mi dispiace, ti chiedo scusa, ieri è stata una giornata molto movimentata, il viaggio, la nuova città, la casa, i coinquilini è accaduto tutto molto velocemente, non ho avuto il tempo di messaggiare!!”

“però ieri sera prima di cena ti ho visto on line” mi accusò.

“ero in videochiamata con Federico” risposi esasperato.

“certo, il tempo di parlare con tuo fratello ce l’hai, la tua ragazza invece deve aspettare!!”

“Ambra adesso basta, ti ho chiesto scusa e ti ho detto più volte che mi dispiace, possiamo parlare di altro adesso?! o dobbiamo continuare così ancora per molto?!”

“voglio sapere tutto quello che hai fatto da quando sei atterrato fino ad ora” mi disse ancora palesemente arrabbiata.
Alzai gli occhi al cielo esasperato e gli raccontai tutto quanto, o quasi tutto.

L’unica cosa che omisi furono Giulia e Teresa. Ambra era già pesante di suo, se le avessi raccontato che condividevo la casa con due ragazze avrebbe dato di matto e mi avrebbe fatto impazzire.

Non mi piaceva mentirle ma non avevo altra scelta. Le raccontai dell’uscita pomeridiana in città, di quanto erano bravi Mattia e Nicolò in cucina, e di quanto era buffo Alessandro. Le dissi che erano tutti molto simpatici e che ero fortunato ad averli come coinquilini.

“tu invece, cos’hai fatto ieri?” le chiesi

“solite cose, di mattina sono stata a scuola, di pomeriggio è venuta Sonia per fare i compiti e non appena abbiamo finito siamo andate in centro a fare un aperitivo” mi racconta annoiata
“che programmi hai per oggi?” le chiesi

“be oggi a scuola c’era l’assemblea d’istituto, quindi ho deciso di non andare e di prendermi un giorno di vacanza, sto aspettando che vengano le mie amiche per andare a fare shopping in centro” mi rispose

“capito, salutamele” le risposi.

Si senti un campanello suonare.

“devono essere loro, stacco cucciolo, ci sentiamo dopo, e mi raccomando rispondi ai miei messaggi e alle mie chiamate o mi arrabbio sul serio!!” mi minacciò

“sì tranquilla, divertiti cucciola” le dissi mandandole un bacio con la mano.

“ciaoo, a dopo” disse ricambiando il bacio e chiudendo la videochiamata.

Ero sopravvissuto, era andata meglio di quanto mi aspettassi. Per fortuna si era tranquillizzata velocemente.

Notai di avere un messaggio da una chat di whatsapp.

Il numero non era salvato, ma riconobbi subito la persona della foto, mi si formò un sorriso spontaneo prima ancora di aprire la chat.
 
ORE 10:30 Teresa: Ciao Tommaso sono Teresa. Volevo chiederti se ti andava di andare a vedere la sede di medicina? Aspetto una tua risposta.

Accidenti sono le 11:00 forse era già andata via.

Mi rattristai…

ORE 11:01 Io: Ciao Teresa, scusami, ho letto adesso, sei già andata via?

ORE 11:02 Teresa: sono ancora a casa, ho pulito la stanza e ho sistemato tutti i miei vestiti nell’armadio.
 Ps: stavo perdendo la speranza!! 😊

ORE 11:02 io: 😊 mai perdere la speranza!! Prima di uscire però avrei bisogno di fare una doccia, mi aspetti?

Ore 11:03 Teresa: va bene, ma non metterci troppo è già tardino.

Ore 11:03 io: che ne dici se ci prepariamo due panini per pranzo? Se mangiamo fuori casa avremmo più tempo per visitare la sede di medicina.

Ore 11.04 Teresa: fantastica idea, vado a preparare i panini, hai preferenze?

Ore 11:05 Io: mi fido dei tuoi gusti

Ore 11: 06 Teresa: d’accordo, ti aspetto sotto 😊

Mi fiondai in bagno per una doccia veloce. Mi sistemai e scesi in cucina.

“eccomi” dissi

“sei stato veloce” mi accolse Teresa con un sorriso “i panini sono pronti” aggiunse indicando uno zainetto poggiato su una sedia.

“grazie” le dissi sorridendole.

“sul tavolo c’è il tuo cornetto, non so se preferissi il the o il latte così nel dubbio ti ho riscaldato entrambi”

“sei molto gentile” le dissi sorpreso.

“avevi dubbi?” mi rispose divertita.

“su di te nessuno, ho capito fin dal primo momento che eri simpatica” le confessai innocentemente.

“anche tu mi sei sembrato un tipo simpatico, e stamattina ho scoperto che sei anche un dormiglione!!” mi disse scherzosamente.

“ero distrutto, ieri sera sono crollato” le confessai.

“lo so, stamattina ho chiesto a Nicolò se fossi sveglio e lui mi ha raccontato che ieri sera ti sei addormentato con la lampada del comodino accesa e il cellulare in mano, e poi ha aggiunto che stavi dormendo come un ghiro e che come minimo ti saresti svegliato a metà mattinata”

“che figuraccia!!” dissi imbarazzato.

Eppure, quando mi sono svegliato la lampada era spenta e il cellulare era appoggiato sul comodino, sicuramente era stato Nicolò a sistemare il cellulare e a spegnere la luce. Devo ricordarmi di ringraziarlo.

“suvvia non hai ucciso nessuno, può capitare” mi consolò Teresa.

“com’è andata la prima notte con Giulia?” le chiesi

“bene, non è male, e un po’ silenziosa ed introversa ma credo che diventeremo amiche molto presto”

“sei un ottimista tu” le dissi

“mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno” mi spiegò

Finì di fare colazione.

“vado a lavare i denti e scendo subito” dissi a Teresa.

La vidi scuotere la testa divertita.

“rieccomi” dissi sorridendole pochi minuti dopo.

“rieccoti” mi rispose ricambiando il sorriso “adesso andiamo, prima che ti venga in mente di fare qualcos’altro!!” mi disse scherzosamente

Camminammo verso la facoltà di medicina, mi raccontò di essere figlia unica, di aver frequentato il liceo scientifico e mi confidò di non aver avuto molte amiche. Questo mi stupì parecchio, una ragazza simpatica come lei di amiche ne avrebbe dovuto avere tante.

“come mai non hai avuto molte amiche?”

“diciamo che ce le ho avute, ma non sono mai riuscita a tenermi un’amica stabile negli anni, perché per un motivo o per un altro finivo sempre per litigarmici, la maggior parte delle volte era per colpa dei ragazzi, non so perché ma tutti i ragazzi che piacevano alle mie amiche ci provavano con me, loro ovviamente non la prendevano bene, solo che invece di prendersela con i ragazzi se la prendevano con la sottoscritta, di conseguenza o mi allontanavano o non mi rivolgevano più la parola”

“mi dispiace” le dissi sinceramente dispiaciuto, anche se non mi risultava difficile capire il motivo per cui tutti i ragazzi ci provavano con lei, insomma era simpatica, gentile e soprattutto era stupenda, solo uno stupido non ci avrebbe provato.

All’improvviso mi venne un pensiero, come mai una ragazza così non era fidanzata?!

“ti è mai capitato poi di metterti con uno di quei ragazzi?”

“purtroppo, sì” mi disse “durante gli anni del liceo, per un paio d’anni Alex si trasferì in un'altra città, e io mi sentivo molto sola e triste, le mie amiche si erano messe tutte contro di me, cosi iniziai a interessarmi ad un ex ragazzo di una delle mie amiche, ma così fini solo per peggiorare la mia situazione. Infatti, le mie care amichette mi resero la vita impossibile e alla fine dovetti lasciarlo. Qualche mese dopo mi affezionai ad un altro ragazzo, all’inizio io lo vedevo solo come un amico ma lui voleva essere qualcosa di più, così alla fine cedetti e mi fidanzai con lui, ma la nostra relazione non durò, lui era molto preso da me ma io non ricambiavo appieno i suoi sentimenti, e non volevo illuderlo o prenderlo in giro così lo lasciai. Quando finalmente tornò Alex, io ritrovai la mia pace interiore”

“quindi dopo che è tornato Alex non ti sei più fidanzata?” le domando incuriosito.

“l’anno scorso ho avuto una relazione estiva con un ragazzo, si chiamava Giorgio, Alex non l’ha mai sopportato, anzi lo odiava. All’inizio la nostra relazione andava tutto bene poi però Giorgio incominciò ad essere troppo possessivo. Iniziò ad essere geloso del mio rapporto con Alex, e alla fine fece lo sbaglio di chiedermi di scegliere tra lui e il mio migliore amico”

“e tu hai scelto Alex” dissi sicuro della mia affermazione.

“esatto, Alex è una delle poche persone a cui tengo di più al mondo, non avrebbe mai dovuto farmi quella domanda” mi disse risoluta.

“quindi hai avuto solo tre ragazzi” constatai pensieroso

“sì esatto, perché ti sembrano pochi?” mi chiese divertita

“sì, cioè no” le rispondo frettolosamente, preso in contro piede.

Lei scoppiò a ridere

“sei buffo, lo sai?” afferma sorridendo,

“lo prendo come un complimento” rispondo risoluto.

“tu invece quante ragazze hai avuto?” mi chiese curiosa

“be…in realtà non ho tenuto il conto” le confessai imbarazzato

“sono così tante?!” mi rispose lei sorpresa

“sì, ma sono state brevi relazioni, durate un paio di settimane o al massimo un mese” le spiegai

“e Ambra?!” mi chiese seria.

Mi sorpresi per il fatto che si ricordasse il nome

Mio fratello gliel’aveva nominata solo una volta.

“ci siamo messi insieme tre mesi fa, lei è la mia relazione più lunga” le dissi pensieroso.

“e lei com’è?” mi chiese curiosa

“be in realtà Ambra non è molto diversa dalle ragazze con cui sono stato prima di lei, ma lei a differenza delle altre è riuscita a farmi stare bene, non abbiamo molto in comune, ma fino ad ora, tra un litigio e l’altro, siamo riusciti a portare avanti questa relazione” le spiegai in poche parole il rapporto tra me e Ambra.

“capisco” mi risponde pensierosa.

“a cosa stai pensando?” le chiedo sospettoso

“penso che Federico possa avere ragione” afferma guardandomi dritto negli occhi.

“in che senso’” le chiedo confuso

“siamo arrivati” risponde evasiva, evitando palesemente la mia domanda.

La sede di medicina era enorme, sembrava un labirinto, penso che mi sarei potuto persino perdere là dentro.

Visitammo tutta la struttura e andammo in segreteria, lì confermammo le nostre iscrizioni e ci diedero l’orario delle lezioni e il calendario degli esami, al solo pensiero degli esami fui assalito dall’ansia.

“dai su, respira, mancano mesi al periodo degli esami, è ancora presto per entrare in iperventilazione” mi tranquillizza Teresa

“hai ragione, mi sono fatto trascinare dagli eventi”

“è ora di pranzo, che ne dici di sfruttare il giardino della facoltà per mangiare i panini?” propone Teresa

“mi sembra un’ottima idea” rispondo con entusiasmo

Ci posizionammo in uno dei tavolini localizzati in giardino

“Teresa, cosa intendevi prima quando hai detto che credi che Federico possa avere ragione?”

“intendevo dire che tuo fratello è molto sveglio e perspicace” risponde lei prendendo i panini dal suo zaino.

“non è questa la vera risposta!!” risposi sospettoso, era decisamente evasiva, era evidente che volesse aggirare la domanda.

“io penso veramente che Federico sia sveglio e perspicace, lui riesce a vedere oltre le apparenze, adoro le persone capaci di farlo” mi dice con disinvoltura.

La guardai sospettoso.

 Lei si accorse del mio sguardo e lo ricambiò sfidandomi.

“Tom?” mi chiama con voce persuasiva

“sì” rispondo, non interrompendo il contatto visivo con i suoi occhi.

“posso chiamarti Tom, vero?”

Annuisco, cercando di capire cosa le frullasse in testa.

“Tom, mangia il tuo panino!!” mi dice sorridendomi e porgendomi il pranzo.

La guardai scioccato, questa ragazza si prendeva gioco di me con troppa facilità.

“dai su, io te l‘ho preparato con tanto amore, e tu che fai? non lo mangi?!” assentì facendomi gli occhi dolci.

Presi il panino continuando a guardarla.

“perché non vuoi rispondermi?” era veramente frustante.

Teresa aveva il coltello dalla parte del manico e io invece ero disarmato.

“perché voglio che tu lo capisca da solo” mi risponde dolcemente sorridendomi in un modo cosi tenero da farmi smettere di guardarla male.

“sei incredibile tu!!” le dico esasperato.

“lo so!!” mi risponde lei ridendo divertita “adesso però mangia il panino, se non lo fai ci resterò male!!” aggiunse prima di dare un morso al suo pranzo.

“salame e formaggio, il mio panino preferito” dico sorpreso.

“davvero? Io lo mangio sempre così” mi spiega contenta.

“allora ho fatto bene a fidarmi dei tuoi gusti” affermo.

“già, hai fatto benissimo!!” acconsente in maniera solenne.

Lo squillo del cellulare interruppe il nostro dialogo.

“è mio fratello” dissi rispondendo alla videochiamata

“ciao puzzone, come stai?” lo salutai

“ciao fratellone, sto bene tu?!” mi chiese iperattivo 

“tutto bene, sei andato a scuola?” gli chiesi

“sì, sono appena tornato, sto aspettando che mamma finisca di preparare il pranzo. Tu hai già pranzato?”

“sto finendo di divorare il mio panino, me l’ha preparato Teresa, a proposito la vuoi salutare?”

“siii” disse preso dalla frenesia “speravo che me la passassi” aggiunge contento ed eccitato.

“ciao Fede, com’è andata a scuola?” gli chiese Teresa sorridendogli dolcemente
“ciao Teresa, una noia mortale, come al solito, cosa state facendo di bello tu e Tommy?”

Mi avvicinai a Teresa in modo che entrambi potessimo essere inquadrati dalla telecamera.

“stamattina, dopo che il dormiglione di tuo fratello si è svegliato, siamo andati a vedere la facoltà di medicina, e adesso siamo seduti nell’area a verde dell’università”

“ehi, io non sono un dormiglione” mi difendo, alzando gli occhi al cielo.

"sì che lo sei!!” risposero all’unisono mio fratello e Teresa.

“che fate, parlate contemporaneamente adesso?!” gli chiedo guardandoli sbalordito

“Tommy fa una faccia molto buffa quando si sente smascherato” spiega Federico ridendo.

“sì lo so, l’ho notato stamattina” afferma Teresa divertita.

“avete finito di parlare di me come se non ci fossi?!”

“va bene, se ti da così tanto fastidio parleremo di altro” assentì mio fratello “ti sei sentito con la gatta morta?!” aggiunge curioso.

“Fede!! ti ho detto un sacco di volte di non chiamarla così!!!” lo rimprovero spazientito

“fatemi indovinare, la gatta morta è Ambra?” domanda Teresa ridendo

“sì, cioè è mio fratello che la chiama così, gli ho detto più volte di non farlo!!” le spiego esasperato

“non è colpa mia se quando ti gira attorno sembra un gatto che fa le fusa” si giustifica Federico

“ahahahahah, oh Fede mi fai morire!!” ammette Teresa ridendo
“non dovresti incoraggiarlo!!” la riprendo fingendomi offeso, ma vederla ridere così mi faceva stare bene, infatti la mia frase suonò inoffensiva e priva di risentimento.

“come ha preso la notizia che abiti con due ragazze?” mi chiede curioso mio fratello.

“emh…bene…” rispondo titubante.

“non ci credo nemmeno se lo vedo con i miei occhi” mi risponde sospettoso.

“va bene, mi hai beccato, la verità è che non glielo detto” confesso disarmato.

“che vuol dire che non glie l’hai detto?” mi chiedono contemporaneamente Teresa e Federico

“vuoi due mi fate impressione!!” affermo sbigottito dalla loro alchimia.

“non divagare!!” mi dissero all’unisono.

“ok, smettetela, siete veramente inquietanti!!” rispondo scioccato.

“Tommy non si dicono le bugie, non portano mai niente di buono; inoltre ricordi quello che ci dice sempre mamma?! Le bugie hanno le gambe corte!!” mi rimprovera

“Federico ha ragione, avresti dovuto dirglielo!” aggiunge Teresa

“se gliel’avessi detto si sarebbe infuriata” mi giustifico

“Fede, tu lo sai com’è fatta Ambra, se le avessi raccontato la verità si sarebbe messa ad urlare istericamente, non mi avrebbe fatto più parlare, inoltre si sarebbe insospettita e avrebbe cominciato a tartassarmi di chiamate e messaggi, a tutte le ore del giorno e della notte!! Mi avrebbe fatto esasperare, come minimo mi sarebbe venuto un esaurimento nervoso” dissi guardando alternativamente Teresa e mio fratello
Federico scuoteva la testa e mi guardava con sguardo corrucciato, mentre Teresa mi fissava pensierosa.

“allora?!, non dite più niente!!” non so perché ma questo silenzio mi faceva stare male, non volevo che Teresa si facesse una brutta impressione di me, inoltre temevo il giudizio di mio fratello, e mi sorpresi quando constatai che il giudizio e il parere di Teresa mi importava almeno quanto quello di Federico.
 
“io di solito non mento, mio fratello te lo può confermare!!” mi giustificai con Teresa.

“è proprio questo che mi preoccupa Tommy, tu non menti mai, perché dovresti iniziare adesso? insomma se non sei sincero e spensierato con la tua ragazza che senso ha stare con lei? Io non ho mai avuto una fidanzata ma penso che quando sarà il momento sceglierò una ragazza con cui poter scherzare, giocare e parlare come faccio con te di solito. In questo modo saprò di aver fatto la scelta giusta” dice pensieroso

Rimasi sbalordito dal discorso di mio fratello, era sei anni più piccolo di me, ma mi aveva fatto un discorso degno di mamma e papà!! In quell’istante realizzai che la verità era che Federico era cresciuto e io non me ne ero reso conto prima di adesso.

Un ragazzo di appena 14 anni mi aveva appena fatto un discorso serio e saggio e ciò mi aveva letteralmente sconvolto.

Mi girai verso Teresa per osservare la sua reazione.

La trovai a fissare ammirata mio fratello, a quanto pare anche lei era rimasta impressionata dal suo discorso.

“Fede, ma tu quanti anni hai?” chiede affascinata
“quasi 14, lì compio fra tre mesi” risponde mio fratello confuso dall’inaspettata domanda di Teresa.

“sono impressionata!!” afferma guardandolo ammaliata

“Teresa, tu credi nel vero amore, quello dell’anima gemella?” le chiede dal nulla mio fratello.

“be…se devo essere sincera, no, non credo nell’amore” risponde dispiaciuta.

La guardai ancora più sconvolto di prima.

FEDERICO, È PRONTO, VIENI A TAVOLA

“Ciao Tommy, come va?, stai bene?” mi chiede mia madre apparendo all’improvviso nello schermo del cellulare.

“ciao mamma, si sto bene” dissi preso incontro piede, poi mi ricordai di Teresa, quindi aggiunsi “ti presento Teresa, è una delle mie coinquiline”

“salve signora è un piacere conoscerla” disse Teresa leggermente imbarazzata sorridendole timidamente.

“ciao Teresa, piacere mio, Posso chiederti un favore?” le chiese mia madre.

Fui immediatamente assalito dall’ansia.

“certo signora, mi dica” risponde gentilmente Teresa, leggermente tesa.

“potresti accertarti che il mio Tommy mangi? è molto pigro, pur di dormire qualche ora in più salterebbe pure i pasti” ammise preoccupata mia madre.

La guardai sbigottito, non ci credo che abbia appena chiesto ad una sconosciuta di fare una cosa del genere per me.

Teresa le sorrise e rispose “lo farò signora, non si preoccupi, e poi a casa è impossibile non mangiare!! abbiamo uno chef e un pasticcere come coinquilini” la tranquillizzò Teresa.

“meglio cosi, studiare è faticoso e impegnativo, dovete nutrirvi bene, per avere sempre una marcia in più!!”

“sono d’accordo” annui Teresa cordialmente.

“bene Tommy, vedo che sei in buone mani, adesso vado a far mangiare Fede e papà, ci sentiamo dopo, a presto Teresa” aggiunse sorridendole dolcemente e passando la chiamata a mio fratello

“ciao fratellone, ciao Teresa, ci sentiamo più tardi”

“ciao Fede” lo salutammo entrambi prima di staccare la videochiamata.

“hai conquistato tutta la mia famiglia in soli due giorni” dico con tono solenne.

“in realtà manca tuo papà, e poi, sono molto simpatici, tua madre mi sembra molto dolce e comprensiva”

“mio padre è il più facile da conquistare, quelli difficili di solito sono mamma e puzzone”

“buono a sapersi” afferma Teresa sorridendo soddisfatta.

Finimmo di mangiare i panini in silenzio.

Quella chiamata mi aveva turbato parecchio.
Ripensai a mio fratello che mi rimproverava per aver mentito ad Ambra e che mi spiegava cosa significasse per lui avere una fidanzata.

Incredibile.

All’improvviso mi venne in mente l’ultima frase detta da puzzone e la seguente risposta spiazzante di Teresa.

“è vero che non credi nell’amore?” le chiedo turbato, chissà per quale motivo.

“Temevo il momento in cui mi avresti fatto questa domanda” confessa guardandomi intensamente.

“tu Tom ci credi nell’amore?” mi chiede sorridendomi tristemente.

“io in verità non mi sono mai posto la domanda, però da grande mi sono sempre immaginato sposato con figli” le rispondo innocentemente.

“la tua famiglia sembra unita e felice” mi dice con gli occhi lucidi.

“la tua non lo è?” le chiedo più delicatamente possibile.

“lo era, poi però mia madre si è ammalata, e quando è morta un pezzo di mio padre è morto con lei” mi disse abbassando lo sguardo e sospirando tristemente.

“ehi” le dico sorridendole timidamente mentre impacciato le afferro una mano.

Non mi piaceva vedere Teresa in quello stato.

 Non pensavo che alle spalle avesse una storia così triste. In questi due giorni era sempre avuto il sorriso sulle labbra e la battuta pronta.

“l’amore è un’arma a doppio taglio” afferma guardandomi con gli occhi velati dalle lacrime “può farti toccare il cielo con le dita ma può anche distruggerti irreparabilmente” mi spiega amaramente

Istintivamente le strinsi la mano per trasmetterle conforto, e con la mano libera le aggiustai una ciocca di capelli dietro le orecchie
“non devi avere paura dell’amore, è un bellissimo sentimento, penso che valga la pena provarlo” le dissi, e mi stupì io stesso delle mie parole.

“la saggezza è un dono di famiglia” disse sorridendomi complice, fui felice di averla fatta sorridere.

“mi piacerebbe credere all’amore o comunque non avere paura di amare. Ma poi guardo mio padre, ridotto ad un’immagine sfocata di quello che era un tempo, e penso che forse sarebbe meglio non amare. Penso che sia meglio dare le spalle all’amore e non cedere a questo sentimento così forte e travolgente che può farti volare oltre le nuvole ma anche precipitare nell’abisso più profondo e tenebroso” mi disse tristemente.

“io penso che provare un sentimento forte e intenso per qualcuno sia bello, cioè io non ho mai provato un sentimento del genere, ma vedo l’amore nei miei genitori, e l’idea di incontrare la mia anima gemella e di passare tutta la mia vita con lei mi piace molto” dissi concentrato nel seguire la linea dei miei pensieri.

“Tu e tuo fratello siete più simili di quello che credevo” mi disse dolcemente, ancora con gli occhi velati di tristezza.

Riconobbi il modo in cui mi stava guardando, era lo stesso sguardo di ammirazione che poco prima aveva rivolto a puzzone.

“io penso che non potrai per sempre obbligare te stessa a non amare, perché arriverà il momento in cui incontrerai il ragazzo fatto apposta per te, e se non coglierai la palla al balzo potrai finire per perderlo. E di conseguenza impediresti a te stessa di essere felice” le dissi concitato

Lei era lì che mi guardava, molte emozioni le scorrevano sul viso, ma quei grandi occhi azzurri velati di lacrime mi stringevano il cuore, così senza aspettare la sua risposta o una sua reazione, mi alzai di scatto, e la invitai ad alzarsi tirandola con la mano, che non si era mai staccata dalla mia.

“basta essere tristi, adesso andremo a cercare una gelateria e ci compreremo il gelato più grande che ci sia” le dico facendole l’occhiolino.

“buona idea” mi dice sorridendomi timidamente.

“su su, andiamo” la incito mentre la spingo scherzosamente verso l’uscita dell’università.

Passeggiammo mano nella mano fino alla gelateria e prendemmo due grossi coni con gusti differenti.

Io lo presi cioccolato e vaniglia mentre Teresa prese fragola e limone.

“vuoi assaggiare?” le chiesi.

“sì dai”.

Le avvicinai il gelato al viso e lei ne prese un po’.

“è buono anche il tuo” disse “adesso assaggia il mio” aggiunse porgendomi il suo gelato, mi avvicinai per prenderne un po’ ma essendo goffo per nascita calcolai male le distanze e un po’ di gelato mi finii sul naso e sulla guancia.

Imprecai e Teresa scoppio a ridere.

“sei un pasticcione” mi rimproverò teneramente “vieni qua che ti pulisco” aggiunse, prese un fazzoletto dallo zaino, mi si avvicinò ed io mi abbassai un po’ per facilitarle il compito.

Teresa era a pochi centimetri di distanza, riuscivo a sentire il dolce profumo fruttato dei suoi capelli, e il suo respiro che si infrangeva contro il mio viso mi procurava brividi lungo tutta la colonna vertebrale, trattenni il fiato e cercai di calmare i miei bollenti spiriti.

Con un tocco delicato Teresa tolse i resti del gelato dal mio viso e si allontanò da me.

“grazie” la ringraziai imbarazzato

“prego pasticcione” dice dolcemente toccandomi in naso con un dito.

Fu un gesto molto intimo.

Le sorrisi timidamente e la guardai intensamente.

Teresa era una ragazza stupenda, sia esteticamente che caratterialmente, certo la conoscevo soltanto da due giorni, ma già mi ero fatto un’idea sul suo carattere. Era una ragazza forte, che aveva avuto un passato difficile e a volte turbolento ma nonostante tutto, non aveva mai perso il sorriso o l’ironia, forse era proprio questo suo essere socievole e divertente che le dava la forza di andare avanti e di non abbattersi.

Eravamo lì seduti sul tavolino del bar, ci fissavamo e ci sorridevamo a vicenda, senza parlare, ma non era un silenzio pesante o imbarazzante era pura armonia, non c’era nessunissima tensione fra noi, solo tanta tranquillità e pace.

Ma ovviamente i momenti come questi erano destinati a finire, infatti mi squillò il cellulare.

Non appena vidi chi fosse, mi venne un mezzo infarto, rimasi pietrificato.

“è Ambra?” chiese Teresa in tono piatto.

Annui.

Ero entrato in confusione, che diamine mi sarei inventato adesso?

La guardai in difficoltà e lei mi guardo intensamente, aveva una strana espressione in viso, non riuscivo a decifrarla, sembrava infastidita ma allo stesso tempo dispiaciuta, alla fine mi parlò così velocemente che feci fatica a comprendere tutto ciò che mi disse.

“io vado a pagare, tu esci fuori in strada e dille che Alex stava male e che sei uscito per comprargli una tachipirina, quando mi vedi uscire vienimi dietro”

La vidi alzarsi e andare alla cassa.

Il suono insistente del cellulare mi ricordo che dovevo darmi una mossa.

Cosi feci quello che mi aveva consigliato Teresa.

Uscì dalla gelateria, percorsi qualche metro e dando la schiena ad un muro risposi alla videochiamata.

“ciao Ambra” la salutai

“tutto a posto passerotto?” mi chiede “mi sembri un po’teso?”

“sì sì, tutto a posto, sono solo un po’ stanco” le dico, mi imposi di calmarmi, alla fine non stavo facendo niente di male.

almeno credo…

“ma non sei a casa?” mi chiede sospettosa

“no, non sono a casa, sono dovuto uscire per fare una commissione” le dico

“che commissione?” mi chiede curiosa

“Alex, uno dei miei coinquilini si è sentito male e mi ha chiesto il favore di andare a prendergli una medicina in farmacia”

“ah ho capito, mi dispiace per il tuo amico”

“dispiace anche a me” dico mentre con nonchalance alzavo lo sguardo dal cellulare per vedere che fine avesse fatto Teresa.

La vidi uscire dalla gelateria, e come se si sentisse guardata, si giro verso di me, mi fece un cenno con la mano, venne dalla mia parte e passandomi davanti inizio camminare verso casa, io lentamente mi staccai dal muro e la segui.

Questa situazione non mi piaceva.

Teresa e mio fratello avevano ragione, non avrei dovuto mentire ad Ambra, non era giusto nei suoi confronti e poi non sarei riuscito a reggere questa situazione ancora a lungo.

Ambra mi raccontò della sua giornata di shopping con le amiche ed io, omettendo la presenza di Teresa le raccontai della mia mattinata.

Guardandomi intorno notai che eravamo quasi arrivati a casa, Teresa era a pochi metri davanti a me e camminava con passo lento.

“Cucciola, io sono quasi arrivato a casa, ti va se ci sentiamo più tardi?” le chiedo sperando in un suo si .

“devi fare qualcosa in particolare?” mi chiede curiosa come sempre.

“voglio portare la medicina ad Alex e fare due chiacchere con Nicolò, lui è il mio compagno di stanza, mi piacerebbe conoscerlo meglio”

“capito, a più tardi allora, ti mando un grosso bacio passerotto mio”

“a dopo cucciola” dico mandandole un bacio con la mano e facendole un occhiolino.

Stacco la chiamata e con una breve corsetta raggiungo Teresa.

“ehi” le dico per attirare la sua attenzione.

“ehi” mi risponde, senza smettere di camminare e alzando gli occhi dallo schermo del cellulare .

“grazie per avermi aiutato”

“figurati” risponde con un debole sorriso “è andato tutto bene?”

“sì sì” rispondo “mi dispiace averti fatto fare la strada di ritorno da sola”

“non fa niente, non preoccuparti” risponde sincera.

“quanto ti devo per il gelato?” le domando, ricordandomi di non aver pagato il mio.

“dipende” risponde

“da cosa?” chiedo confuso

“se non consideriamo gli interessi mi devi un gelato, se invece
consideriamo gli interessi mi devi una pizza”


“vada per la pizza allora” rispondo divertito

“tu sì che sei un uomo d’affari” commenta divertita

“come hai fatto a capire che a chiamarmi era  Ambra?” chiedo curioso

“ho intuito che fosse lei perché non appena hai guardato lo schermo del cellulare sei sbiancato e ti sei trasformato in una statua di marmo” mi spiega come se mi conoscesse da una vita.

“ah, sei un ottima osservatrice” commento sorpreso dal fatto che riuscisse a leggermi così facilmente.

“lo so” rispose rivolgendomi un occhiolino.

“temo che una volta arrivati a casa ci beccheremo una bella paternale!!” aggiunge cambiando discorso

“perché?” chiedo curioso

“guarda qui” risponde, porgendomi il suo cellulare

Whatsapp
Pivelli e fanciulle


Ore 12:00 Nicolò: ragazzi chi c’è oggi a pranzo?

Ore 12:05 Mattia: io

Ore 12:10 Giulia: io

Ore 12:30 Alessandro: mi sono già lamentato del fatto che in questo gruppo si parla sempre e solo di cibo?!

Ore 12:32 Nicolò: si @Alessandro!!

Ore 12:33 Alessandro: non importa, non mi stancherò mai di farvelo notare!!

Ore 12.34 Mattia: @Nicolò se a pranzo Alessandro metti due porzioni di pasta in più, altrimenti qualcuno rischierà di rimanere a stomaco vuoto!!

Ore 12:34 Nicolò: ahahah, hai ragione farò così!!

Ore 12:35 Alessandro: ehi, ma per chi mi avete preso!! I mangioni qui siete voi!! Io posso fare anche a meno di mangiare!!

Ore 12:36 Nicolò: va bene, allora non ti conto!

Ore 12:36 Alessandro: ehi, chi ti ha detto di non contarmi!!

Ore 12: 37 Nicolò: hai detto di poter fare a meno di mangiare!!

Ore 12:38 Alessandro: non intendevo oggi!!...Invece, qualcuno ha idea di che fine abbiano fatto Pulce e Dormiglione? @Teresa e @Tommaso

Ore 12:39 Mattia: solo io ho la sensazione che @Alessandro stia cercando di cambiare discorso?!

Ore 12:40 Giulia: è proprio quello che sta facendo!!

Ore 12:40 Nicolò: povero Alex, mi fa quasi tenerezza!! ahahahah

Ore 12:41 Alessandro: @Tommaso, questo sarebbe un bel momento per apparire in scena!!

Ore 12:41 Nicolò: ahahahah la disperazione fatta persona!!

Ore 12:42 Mattia: @Alessandro mi sa che stavolta dovrai fare a meno dell’aiuto di Tommaso!!

Ore 12:43 Nicolò: ho mandato un messaggio privato sia a Tommaso che a Teresa ma non hanno visualizzato. Non ne sono sicuro ma credo siano insieme. @Giulia tu sai qualcosa?

Ore 12:43 Giulia: so solo che Teresa voleva andare a visitare la facoltà di medicina.

Ore 12:44 Mattia: ora che ci penso, stamattina ho visto Teresa preparare dei panini. A questo punto penso che non tornino a casa.

Ore 12:45 Alessandro: avrebbero potuto avvisare!!

Ore 12:45 Nicolò: ATTENZIONE @Alessandro in versione mamma chioccia!!

Ore 12:46 Mattia: ahahaha

Ore 12: 46 Nicolò: all’13:15 tutti a tavola!!

Ore 12:47 Mattia: oook

ORE 15:00 Alessandro: dove caspio siete?! @Tommaso e @Teresa

Ore 15:05 Nicolò: lasciali in pace!!  Si staranno godendo questa bellissima giornata di sole!!

Ore15:06 Alessandro: potrebbero almeno rispondere al telefono!!

Ore 15:06 Mattia: saranno impegnati!!

Ore15:07 Nicolò: vi va di fare qualcosa tutti insieme stasera?

Ore 15:07 Mattia: cosa proponi?

Ore 15:08 Nicolò: Serata karaoke all’Eden, è un pub vicino casa nostra. Potremmo prenderci una birra!!

Ore 15:09 Alessandro: finalmente in questo gruppo si sta iniziando a parlare di qualcosa che non sia cibo

Ore 15:09 Mattia: bella idea fratello!! Io ci sono!!

Ore 15:09 Alessandro: ci sono anch’io!!

Ore 15:10 Mattia: @Giulia ti va di venire?

Ore 15:11 Giulia: vi faccio sapere!! 

Ore 15:12 Alessandro: Pulce e Dormiglione voi due non siete invitati!! Così imparate a non rispondere ai messaggi!! @Teresa @Tommaso

Ore 15:13 Nicolò: suvvia pivello, smettila di fare la mamma chioccia e lascia in pace i ragazzi!!

Ore 16:30 Teresa: io e Tom stiamo tornando a casa!!

Ore 16:31 Nicolò: ottimo!! Io sono fuori con un amico, tornerò in tempo per preparare la cena!!

Ore 16:31 Alessandro: ma guarda chi è ricomparsa!? Dove sei stata?! Hai visto che ore sono?! Perchè non hai risposto ai messaggi?!

Ore 16:32 Teresa: a dopo @Nicolò, buona passeggiata!!

Ore 16:32 Teresa: Ero in giro con Tom, prima siamo andati in facoltà e poi in gelateria!!
Ps: @Alessandro smettila di farmi il terzo grado!!

Ops, effettivamente non abbiamo pensato ad avvertire i ragazzi, avremmo dovuto dirgli che non avremmo pranzato a casa.

“non ho minimamente pensato ad avvisarli” affermo sincero

“non ci ho pensato neanch’io” confessa

“Alessandro sembra molto protettivo nei tuoi confronti!” aggiungo
“lo è anche troppo” risponde esasperata.

Guardo il mio cellulare, c’erano le notifiche del gruppo e un messaggio di Nicolò, gli risposi dicendogli che avevo letto adesso e che mi dispiaceva non avergli risposto prima.

Percorremmo gli ultimi metri ed entrammo a casa.

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Capitolo 4
*** Le gaffe di Alessandro parte 1 ***


Capitolo 4
Punto di vista di Tommaso
 

“Che caspio, ma quante cose abbiamo comprato!!” afferma Alessandro alterato “abbiamo fatto la spesa per un reggimento militare!! C’era proprio bisogno di comprare tutte queste cose!?” aggiunge spazientito.

“dai su Pivello, cammina e non lamentarti!!” risponde Nicolò alzando gli occhi al cielo.

“mi sento un asino da soma!!” si lamenta Alessandro.

“dovresti esserne contento Alex, alla fine è come se stessi facendo i pesi in palestra!!” lo prende in giro Nicolò

Mi giro a guardarli.

Nico e Alex camminavano dietro di me trascinandosi due sacchetti enormi ciascuno, e considerando il loro andamento a zig-zag i loro sacchi della spesa erano pesanti almeno quanto i miei.

“su ragazzi, stiamo arrivando!!” li incoraggio.

“l’hai detto anche dieci minuti fa!!” risponde Alex lanciandomi un’occhiataccia.

“stavolta è vero!!” dico con un sorriso incoraggiante.

“se la macchina di Teresa non si fosse rotta ci saremmo evitati questo supplizio!!” aggiunse Alex.

“già, purtroppo però si è rotta, e non potevamo certo aspettare che il meccanico la aggiustasse, visto che il frigo e le dispense ormai erano completamente vuote!!” spiega Nicolò.

 “il frigo e le dispense sono vuote perché voi altri non fate altro che mangiare!!” risponde Alex.

“da che pulpito viene la predica!!” ribatte Nico alzando gli occhi al cielo.

“e con questo che cosa vorresti insinuare?!” chiede Alex fermandosi per squadrare Nicolò.

“voglio dire che…”

“siamo arrivati!!” mi affretto a dire per interrompere il battibecco.
Quei due quando iniziano a stuzzicarsi non la smettono più.

Mi trascinai con le braccia doloranti fino al portone, poggiai uno dei sacchetti per terra, e presi le chiavi dentro il pantalone.

Aprì la porta e con la mano libera la spinsi.

“perché l’ingresso è così buio?!” chiede Alex.

“non è ho idea!!” rispondo, mentre prendo il sacchetto da terra.

Di solito il corridoio era sempre ben illuminato, soprattutto di mattina, adesso invece era poco illuminato e la luce era soffusa.
Entrai e mi diressi direttamente in cucina per posare le borse sul tavolo.

Nico e Alex fecero lo stesso.

“ehi, dove vai?”  chiede Nicolo a Alex.

“non ti aspetterai mica che sia io a sistemare tutte queste robe?! Ho già fatto il mio dovere andando a fare la spesa!! Che facciano qualcosa anche le ragazze!!” risponde spazientito l’asiatico.

“va bene, ma stai calmo pivello, se continui così ti verrà un infarto!!” ribatte Nicolò.

“comunque per rispondere alla tua domanda, sto andando a capire perché quel caspio di corridoio non è illuminato come al solito!!”.

Lo seguimmo in corridoio.

“ma che caspio è quella roba che pende giù dal tetto!!” esclamò Alex.

“credo sia una tenda, pivello!!!

Una tenda lunga e di colore verde era attaccata tra la ringhiera della scala e la parete del corridoio che portava alla stanza delle ragazze.

“ecco spiegato il motivo per cui ce meno luce all’ ingresso!!” dico, la tenda copriva gran parte della luce che entrava dalla finestra a vetrata infondo al corridoio.

“questa roba è un obbrobrio!!” ammette Alex osservando la tenda interdetto “e poi oscura anche la scala, adesso la tolgo!!” aggiunge camminando deciso lungo il corridoio.

“aspetta Alex!!” il mio avvertimento arrivò troppo tardi.

Nell’esatto momento in cui l’asiatico, con irruenza, staccò la tenda un urlo acuto si liberò nell’aria.

 “aaaaaaaaaaaaa ALEX!!”

Guardai scioccato la scena.

Davanti a me e a Nico, poco più avanti, c’erano un Alex divertito con in mano la tenda e una Teresa furente in tenuta da bagno!!

“ridammi quella tenda!!” urla Teresa infuriata, strappando di mano la tenda ad Alex.

Quest’ultimo era piegato in due dalle risate, che aumentarono inevitabilmente nel momento in cui Teresa usò la tenda per coprirsi meglio.

Effettivamente lo striminzito asciugamano rosa con cui si era coperta Teresa uscendo dal bagno, lasciava poco spazio all’immaginazione.

La guardai incantato, aveva i capelli bagnati appoggiati su una spalla, le gocce d’acqua le percorrevano la pelle fino alla scollatura del seno, l’asciugamano le arrivava fino alla coscia, quindi le sue chiare, lunghe e snelle gambe erano messe perfettamente in mostra.

Mi imbarazzai per i pensieri che stavo facendo. Ma era più forte di me, normalmente mi riusciva difficile non pensare a quanto fosse bella Teresa, e adesso il vederla mezza nuda non aveva fatto altro che incentivare la parte depravata di me stesso.

“ahahahhahha”
Alex rideva senza ritegno.

“sei uno stupido!! come ti è saltato in mente di staccare la tenda in questo modo!!” lo rimprovera furiosa.

“su, quante storie!! Come se non ti avessi mai vista in bikini!!” risponde il cinesino ridendo.

“sotto l’asciugamano sono nuda, e poi non sei solo!!” urla arrabbiata, indicando minacciosa me e Nico.

Io se è possibile mi imbarazzai ancora di più, sperai di non essere troppo arrossato in viso, ma sapevo già che la mia era una speranza vana.

Così decisi di girarmi verso il portone d’ingresso e mi rimproverai mentalmente per non averlo fatto prima.

Con la coda dell’occhio vidi Nicolò fare lo stesso, e notai che era rosso almeno quanto me. La sua carnagione chiara non lo aiutava in queste situazioni.

Sentì una porta sbattere e la risata di Alex esplodere nel corridoio.
“avete visto la sua faccia?! Aveva lo stesso colorito dell’asciugamano!!” esclamò Alex divertito.

“Pivello, sei un idiota!! Povera Teresa, l’hai messa in imbarazzo!!” lo rimprovera Nico.

“su biondino, fattela una risata, per una volta!!” gli risponde.

“Alex devi riaggiustare la tenda!!” dico risoluto.

“cosa?!” chiede interdetto smettendo di ridere.

“è giusto che le ragazze abbiamo un po’ di privacy, e con il bagno e la stanza che affacciano sul corridoio dell’ingresso non è hanno per niente!!”

“Tommy ha ragione!! aggiusta la tenda alle ragazze e chiedi scusa a Teresa a nome di tutti e tre!!”

“state scherzando?! Vero?!” chiede Alex interdetto.

“no, pivello!!” rispondemmo entrambi.

“vado a sistemare la spesa, non mi sembra il caso di farlo fare a Teresa dopo il casino di poco fa” dico risoluto.

“ti aiuto!!” si propose Nico

“aspettate!!, non mi aiutate a rimontarla?!!” chiede ingenuamente.

“no, Alex!!” rispondemmo entrambi.

“piuttosto vieni in cucina ad aiutarci a sistemare la spesa, tanto devi aspettare che Teresa ti riporti la tenda!!” aggiunge Nicolò.

“siete esasperanti!!” ci rimprovera alterato Alex.

 
“muoviti pivello!!” lo incita Nico.

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Capitolo 5
*** Le gaffe di Alessandro parte 2 ***


LE GAFFE DI ALESSANDRO PARTE 2

Whatsapp

Alessandro ore 12:35: “Mi dispiace essere io a dare questa terribile e devastante notizia ma oggi, con mio grande dispiacere, è venuta a mancare la lavatrice del piano di sopra!!”

Mattia ore 12:41: “No, non me lo dire!!...”

Alessandro ore 12:42: Download foto (pavimento del bagno allagato).

Nicolò 12:43: Che hai combinato pivello?!.

Alessandro ore 12:43: Io non c’entro, è la lavatrice che ha deciso di andarsene in vacanza, quella poveretta si sarà stufata di girare in continuazione!!”.

Mattia ore 12:43: E i vestiti che c’erano dentro?!.

Alessandro ore 12:44: Sono fradici di acqua e sapone, alcuni li ho messi dentro la bacinella mentre quelli che non ci entravano li ho appoggiati sul lavello del bagno!!.

Tommaso 12:44: @Alessandro Sto per tornare a casa, aspettami, appena arrivo li sciacquiamo e li stendiamo insieme!!.

Alessandro ore 12:44: @Tommaso per fortuna ci sei tu che mi vieni sempre in soccorso!!, non come quel mal fidato di Nicolò che crede che ogni cosa che succede sia sempre e solo colpa mia!!”.

Nicolò ore 12:45: Ma guardate come fa la vittima…!!.

Teresa ore 12:45: Io e Giulia stiamo tornando a casa con la spesa!!.

Mattia ore 12:45: Ma con la lavatrice come facciamo? Chiamiamo un tecnico?! O avvisiamo il proprietario!!.

Nicolò ore 12:46: Prima avvisiamo il proprietario e poi agiremo di conseguenza!!.

Tornato a casa Tommaso raggiunse Alex al piano di sopra e insieme si misero all’opera.

“Guarda che fine abbiamo fatto, siamo in questo disastro di bagno a lavorare come schiavi!!” borbotta seccato Alex.

I Ragazzi avevano finalmente finito di sciacquare i vestiti, ma questi erano grondi d’acqua quindi cercarono di strizzarli come meglio poterono.

Finito ciò si recarono in balcone con le bacinelle e iniziarono a stendere i panni.

“Bene così, adesso vado in bagno e cerco di andare ad asciugare il lago che si è creato sul pavimento, tu occupati di svuotare le bacinelle” disse Tommaso ad Alessandro non appena finì di stendere i capi.

Il ragazzo bruno uscì dalla sua stanza si  recò  nello sgabuzzino e recuperò più stracci possibili, dopodiché si recò al bagno, convinto di trovare Alex intento a svuotare le bacinelle nel lavandino, ma  Tommaso trovò il bagno  vuoto,  così si domandò dove caspio fosse finito quello scansafatiche del suo amico , quando un urlo acuto e stridulo lo fece sobbalzare.

Tommaso mollò gli stracci a terra e rapidamente corse verso la sua stanza con un dubbio e una consapevolezza che si faceva sempre più grande dentro di sé….

 …Alex ne aveva sicuramente combinata una delle sue…

Infatti, ad accogliere Tommaso, sull’uscio della porta della sua camera, ci furono le risate senza freno di Alessandro che chinato verso la balaustra del balcone rideva sguaiatamente indicando qualcuno con un dito.

“Io ti ammazzo!!” l’urlo minaccioso di Giulia si sentì forte e chiaro in tutta la casa.

“Alex ma sei scemo!!” lo gridò Teresa con tono severo.

Tommaso sentendo le urla delle ragazze si affrettò a raggiungere Alex nel balcone e sporgendosi dalla ringhiera vide una scena sconvolgente….

… infatti, scorse Giulia che con i capelli bagnati e con i vestiti fradici d’acqua, teneva una pianta tra le mani…

La ragazza aveva il viso paonazzo dalla rabbia e aveva lo sguardo rivolto verso Alessandro, che divertito continuava ad additarla.

“Sei un uomo morto!!” urlò furiosa al cinesino, lanciandogli uno sguardo omicida con quei suoi intensi e penetranti occhi grigi.

“Ma che caspio hai fatto?!” chiese Tommaso a metà tra lo sconvolto e il divertito.

“Non sapevo ci fosse qualcuno sotto il balcone!!” rispose il ragazzo tra una risata e l’altra.

“Infatti avresti dovuto controllare prima di lanciare bacinelle d’acqua dal balcone!!” lo rimproverò Teresa.

Guardando meglio Tommaso si accorse che a pochi centimetri di distanza da Giulia c’era Teresa, anche lei aveva un vaso con una pianta in mano, e proprio come Giulia era rimasta vittima dell’agguato di Alex. Infatti, la ragazza aveva i capelli e la felpa bagnati, e le sue scarpe, come quelle di Giulia erano immerse in una pozzanghera d’acqua.

Sconcertato Tommaso rivolse uno sguardo ad Alessandro che immune agli insulti e ai rimproveri delle ragazze continuava a ridere sguaiatamente e senza alcun ritegno.

“Sei un folle!!” disse il ragazzo bruno all’asiatico, cercando di  mantenere un tono serio e un atteggiamento dignitoso ma  per quanto si stesse sforzando gli veniva al quanto difficile trattenersi dallo scoppiare a ridere, sia perché la risata del cinesino era travolgente, ma soprattutto perché una parte di Tommaso stava godendo del fatto che Giulia si fosse beccata una cascata d’acqua gelida addosso, il ragazzo pensò che se non fosse stata coinvolta anche Teresa non si sarebbe trattenuto dallo scoppiare a ridere davanti ad una Giulia grondante d’acqua dalla testa fino ai piedi.

“Su fratello, fattela un risata!!” lo esortò Alex con un ghigno, tirando una gomitata giocosa sul fianco dell’amico.

“Adesso vengo lì e ti ammazzo!!” inveì Giulia.

Tommaso prima, vide la ragazza posare la pianta sul pavimento della veranda e poi in fretta e furia la scorse mentre varcava l’uscio della sua camera.

“Ti consiglio di scappare Alex, perché se ti prende ti mena per bene!!” afferma Tommaso divertito.

“Non mi prenderà mai, è troppo lenta!!” sentenziò I‘asiatico correndo rapido verso la sua stanza, sicuramente con l’intento di chiudersi dentro.

Tommaso, per l’integrità fisica dell’amico, sperò che Alessandro avesse ragione.

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Capitolo 6
*** Le gaffe di Alessandro parte 3 ***


LE GAFFE DI ALESSANDRO PARTE 3
 
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Ore: 16:30 Mattia: Non pensavo che avrei mai potuto chiedere una cosa del genere ma qualcuno sa dirmi perché dentro il water del bagno, del piano di sopra, c’è un pesce rosso?!

Ore 16.32 Teresa: il mio pesce rosso!?

Ore 16:32 Mattia: non ho ancora controllato, ma temo di sì!!

0re 16:32 Teresa: Alex??? Che cos’hai fatto al mio pesce rosso!?!? @Alessandro

Ore 16:33 Alessandro: chi ti dice che sia stato io?

Ore 16:33 Giulia: be, dietro ad ogni situazione strana o bizzarra che si è verificata in questo appartamento ce sempre stato il tuo zampino!!

Ore 16:33 Alessandro: @Giulia tu sei ancora arrabbiata con me per la bacinella d’ acqua fredda che ti ho tirato, per questo mi stai accusando!! Tuttavia, non hai nessuna prova che sia stato io!!

Ore 16:34 Nicolò: ma che caspio…non ci posso credere…@Alessandro hai davvero ucciso il pesciolino di Teresa?

Ore 16:34 Mattia: Download video - pesce che nuota dentro il water.
Direi che il termine “UCCISO” sia errato!!

Ore 16:35 Alessandro: ma come caspio è possibile?! Stamattina era morto!!

Ore 16.35 Teresa: era morto?!...che caspio significa che era morto?!, si può sapere che cos’ hai combinato con il mio pesce!? Perché diamine hai gettato Nemo dentro il water!?

Qualche ora prima

Il giovedì Alex era l’unico a non avere lezione all’università, ed essendosi stufato di restare chiuso in casa da solo, aveva contattato un suo amico per uscire a fare un giro.

Era pronto per uscire, ma era ancora in casa perché aveva sprecato l’ultimo quarto d’ora della sua vita a rovistare in giro fra le stanze alla ricerca del suo portafoglio.

 L’ho aveva cercato in camera sua, in bagno, e anche in cucina ma non l’ho aveva trovato, così decise di provare a cercarlo in salotto.

Era ormai stufo di cercare in giro, inoltre dentro di lui stava incominciando ad emergere il dubbio che l’avesse perso da qualche parte fuori casa.

Quando lo vide sopra il tavolino del salone, quasi non ci credette, infatti preso dall’entusiasmo e dal sollievo per averlo ritrovato si fiondò verso il tavolino e con foga sporse una mano per afferrarlo.

Accadde tutto a rallenty, infatti nell’istante in cui Alex afferrò il portafoglio la sua mano urtò accidentalmente la boccia del pesce rosso di Teresa, che si ribaltò sul tavolino. 

L’acqua sgorgò fuori dalla boccia e iniziò ad invadere la superficie del tavolino, il piccolo pesce rosso scivolò via dal contenitore e spinto dalla disperata ricerca d’acqua iniziò a saltellare qui e là.

L’asiatico inizialmente rimasto immobile ad assistere alla scena, presa consapevolezza del guaio che aveva appena fatto, gettò in aria il portafoglio e si fiondò verso il pesce, che tra un salto e l’altro si stava avvicinando sempre più al bordo del tavolo.

Alex, volendo evitare il suicidio di Nemo, cercò di prenderlo prima che questo si buttasse giù dal tavolino, ma ogni volta che lo afferrava il pesciolino gli volava via dalle mani.

Quando pensò di averlo finalmente preso tirò un sospiro di sollievo e tenendo il pesce tra le mani si diresse verso la cucina borbottando:

“E che caspio, finalmente, ti ho preso!!”

Ma nell’istante in cui finì la frase il pesce gli scivolò via dalle mani, per l’ennesima volta.

Mentre Nemo precipitava in caduta libera verso il pavimento Alex cercò più volte di afferrarlo, ma l’unica cosa che i suoi pugni riuscirono ad intrappolare fu l’aria, infatti il povero malcapitato pesce si schiantò a terra.

Alex si sedette rapidamente sul pavimento e con orrore vide che Nemo non si muoveva più, preso coscienza di ciò, il ragazzo iniziò ad entrare nel panico.

“Suvvia, piccolo Nemo, non mi fare questo, cerca di riprenderti!!” borbottò il ragazzo, tastando il pesce con un dito.

Ma il povero pesciolino restò immobile sul pavimento senza dare nessun segno di vita.

“Miseriaccia, Teresa mi ucciderà!!”

“Forse ti serve un po’ d’acqua!!” borbottò infine Alex disperato.

Così l’asiatico spinto dalla convinzione che con l’acqua il pesce si sarebbe ripreso, si alzò dal pavimento e auto insultandosi per il gran guaio che aveva combinato, prese la boccia, ormai vuota, e si diresse velocemente in cucina per riempirla d’acqua, tornato in salotto  appoggiò la boccia accanto al pesciolino.

Spaventandosi di far fare l’ennesimo volo a Nemo decise di prenderlo con l’aiuto di un bicchiere, così pian piano con un dito spinse Nemo al suo interno e solo dopo averlo messo dentro il bicchiere travasò la piccola creaturina nella boccia piena d’acqua.

“Dai, piccolo Nemo, nuota!!” lo incoraggiò il ragazzo.

“Su, fallo per lo zio Alex!!”

Il ragazzo era ormai steso sul pavimento e aveva la faccia spiaccicata sulla boccia.

“Ti prego Nemo, muovi quelle pinne!! Se non lo farai la tua padrona mi ucciderà!!  Quindi abbi pietà di me e inizia a nuotare !!”

Le preghiere di Alex rivolte a Nemo risultarono vane.

Il pesciolino continuava a non dare nessun segno di vita.

“E adesso che caspio faccio !!” imprecò ad alta voce, maledicendosi da solo.

“Porco caspio, sono un uomo morto!!”.

All’improvviso all’asiatico vennero in mente le parole di suo zio Gianni infatti, da piccolo quando combinava dei guai in casa, suo zio gli consigliava sempre di nascondere le prove, quest’ultimo infatti gli diceva sempre che senza prove non si poteva essere accusati di niente.

Così seguendo il consiglio del vecchio e furbo zio Gianni decise di cancellare tutte le prove del misfatto.

A gran passo si recò in cucina, prese degli stracci e tornato in salotto si accinse ad asciugare il tavolo, dopodiché afferrò la boccia con il pesce e andò nel bagno dove rovesciò il contenuto nel water.
Non ebbe cuore di assistere alla scena così girandosi dall’altra parte schiaccio il pulsante dello sciacquone borbottando un:

“Mi dispiace Nemo, riposa in pace!!”-  

Fatto ciò, tornato in salotto, raccolse dal pavimento il portafoglio, e munitosi di chiavi di casa uscì fuori in strada alla ricerca di un cassonetto dove poter gettare la boccia.

Ore 16.36 Giulia: e poi si può sapere dove diavolo hai messo la boccia del pesce?!, la sto cercando da per tutto ma non la sto trovando!!.

Ore 16.36 Alessandro: l’ho gettata fuori in un cassonetto.

ore 16.36 Mattia: e adesso dove lo mettiamo il pesciolino!! insomma non possiamo mica tenerlo qui nel water!!

Ore 16:36 Teresa: Alex, quando ti vedo ti uccido!! @Alessandro

Ore 16:37 Nicolò: …scusa ma cosa caspio cercavi di ottenere buttando il pesce nel water e la boccia nell’immondizia, cioè pensavi davvero che non ci saremmo accorti della scomparsa di Nemo!?

Ore 16.37 Alessandro: sono andato nel panico, non sapevo che cosa fare, così ho pensato di cancellare tutte le prove e sarebbe andato tutto bene se quel pesce non fosse resuscitato e riemerso nel water!! E poi ci ho pensato solo dopo che avrei semplicemente potuto comprare un pesce nuovo, tanto nessuno avrebbe mai potuto notare la differenza, anche perché i pesci rossi sono tutti uguali!!

Ore 16:37 Nicolò: …più tempo passa e più penso che tu sia fuori di testa!!...

Ore 16:37 Tommaso: ma cosa caspio sto leggendo!!...

Ore 16:38 Mattia: a mali estremi, estremi rimedi !!

Download foto – pesce che nuota dentro una pentola

Ore 16:38 Nicolò: ma quella è la pentola in cui faccio la pasta!!! Ma che caspio!! vi siete ammattiti tutti!!

Ore 16:38 Teresa: meno male, il mio piccolo Nemo sta bene!! Povero cucciolo, sarà traumatizzato!!

Ore 16:39 Alessandro: qui quello traumatizzato sono io, quel coso stamattina era morto!! Quello non è più un pesce rosso ma è un pesce zombie!!!

Ore 16:40 Teresa: se oggi ci sarà un morto quello sarai tu!! @Alessandro

Ore 16:40 Giulia: inoltre, scusa se te lo dico, ma sei proprio un pessimo depistatore, perché oltre a far scomparire la boccia e il pesce avresti dovuto nascondere anche il mangime di Nemo, che invece hai lasciato sopra il tavolino!!”

Ore 16:40 Alessandro:…io volevo solo il portafoglio…porco caspio!!!
 

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Capitolo 7
*** Un'arrivo inaspettato ***



Finalmente un pranzo tutti insieme!!” affermò Mattia con entusiasmo.
 
“I vantaggi del fine settimana, niente lezioni e nessun impegno!!” assentì Giulia.
 
“Be, non è ancora detto che saremo presenti tutti a pranzo, oggi!!” disse Alex con tono dubbioso.
 
“Perché dici così?” chiese Teresa sospettosa.
 
“Be, forse non ve ne siete accorti ma Tommaso non ce!!” sentenziò Alex.
 
“Certo che non ce, Tommaso è più pigro di un ghiro, il sabato e la domenica dorme sempre fino a tardi!!” rispose Giulia alzando gli occhi al cielo.
 
“Appunto, lui se potesse dormirebbe sempre, la povera pulce e il biondino, ogni mattina, combattono una guerra senza fine per farlo alzare dal letto!!”
 
“Sì e quindi?”
rispose Teresa sempre più confusa dal discorso di Alex.
 
“Quindi, come me lo spiegate il fatto che sono le 10 del mattino di sabato e il nostro caro Tommy non solo non sta poltrendo nel suo letto, ma non è neanche in casa !!!”
 
“Cosa?!”
esclamarono sconvolti all’unisono.
 
“Impossibile!!” assentì Giulia a nome di tutti.
 
“Stamattina ho bussato nella stanza sua e di Nicolò, per chiedergli in prestito il caricabatterie, e l’unico che dormiva nel suo letto era il biondino, erano le 9 del mattino, quindi le cose sono due, o  stanotte Tommy ha dormito fuori casa, o è successo qualcosa!!”
 
“Buongiorno ragazzi”
disse Nicolò, con tono stranamente turbato.
 
Il ragazzo si soffermò sull’uscio della porta della cucina, e con un‘espressione, ancora, assonnata teneva tra le braccia una coperta e un cuscino.
 
“Che ci fai con quelle cose in mano?” chiese Alex stralunato.
 
“Mi preparo il letto nel salotto!!” farfugliò il ragazzo sbadigliando.
 
“E per quale caspio di motivo lo fai??” gli chiese il ragazzo guardandolo accigliato.
 
“Ambra è qui!!” sentenziò Nicolò sistemandosi il ciuffo con la mano.
 
“Che cosa?!” esplosero tutti contemporaneamente.
 
“Le vostre facce sorprese non sono niente in confronto alla faccia che ha fatto ieri Tommy quando ha saputo del suo arrivo!! Per un momento, ho seriamente temuto che svenisse sul pavimento della nostra camera, quel poveretto è rimasto sveglio tutta la notte!!”.
 
“Adesso dove sono?” chiese Mattia curioso.
 
“Non lo so, so solo che l’aereo atterrava alle 9:30!!”
 
“Accidenti, ecco perché stamattina alle 9 non era nel suo letto, sospettavo fosse accaduto un cataclisma!!” affermò Alex lanciando uno sguardo preoccupato verso Teresa.
 
Anche Nicolò e gli altri, con discrezione, fecero lo stesso.
 
Infatti, ormai era chiaro a tutti che fra Teresa e Tommaso ci fosse una tale complicità ed affiatamento che preannunciava qualcosa che andava ben oltre l’amicizia.
 
Teresa aveva la testa china e da dopo l’annuncio della notizia non aveva più fiatato.
 
Nicolò era terribilmente dispiaciuto per lei, ma il ragazzo era ben consapevole del fatto che, fino a quando Tommy non si sarebbe deciso a lasciare Ambra, la situazione fra i due ragazzi sarebbe rimasta invariata.
 
Inoltre, Thomas non aveva ancora capito quanto Teresa fosse presa da lui e d’altro canto Nicolò sospettava che neanche Teresa avesse compreso fino in fondo cosa provasse per Tommy.
 
Nicolò pensò, inevitabilmente, che quei due si trovassero in una vera e propria situazione di stallo.

I pensieri del ragazzo furono interrotti dallo squillo del suo cellulare.
 
“Ehi Tommy, tutto ok?” chiese in apprensione per l’amico.
 
“No, per niente!!” rispose disperato.
 
“Che succede?!” gli chiese Nicolò con tono comprensivo, spostandosi in salotto.
 
“Non ho molto tempo, Ambra è andata al bagno, come tu ben sai non le ho mai detto di aver preso casa con delle ragazze, ergo dovrò rimediare adesso, e so già che non la prenderà bene, tuttavia a peggiorare la mia situazione ce anche il fatto che Ambra al momento è di pessimo umore, perché ha avuto dei problemi con il volo, quindi prima di farla infuriare ancora di più, raccontandole tutta la verità, avevo pensato di farla calmare un po’ portandola in giro per la città, quindi penso che rincaseremo a casa dopo cena, nella speranza che nel corso del pomeriggio smaltisca la rabbia per la storia della condivisone della casa con le ragazze!!” rispose il ragazzo frettolosamente.
 
“Sì, forse è meglio fare così!! Ma con la valigia come fate? Ve la portate dietro?” chiese Nicolò
 
“Per fortuna è solo uno zaino, quindi posso portamelo in spalla!!”.
 
“Bene così!!, per quanto tempo resterà?”
domandò curioso il biondo.
 
“Cinque giorni!!” rispose afflitto Thomas.
 
“Cosa?!” esclamò sorpreso il ragazzo “Resterà per tutti questi giorni!?”
 
“Già, eccola che torna, avverti gli altri per favore, e scusati con loro da parte mia per il mancato preavviso!! Ti grazio in anticipo!!” disse Thomas frettolosamente.
 
“Figurati fratello!!” rispose Newt staccando la chiamata.
 
Il ragazzo posò le coperte e il cuscino sul divano e pensieroso tornò in cucina dagli altri.
 
“Che ti ha detto?” chiese Alex non appena vide entrare il ragazzo in cucina.
 
“Ambra resterà qui per cinque giorni!!” sentenziò il biondino.
 
“Cinque giorni???” esclamarono, sconvolti, in coro tutti i ragazzi.
 
“Già, ma non fate quella faccia, sono io quello che dormirà sul divano!!” rispose afflitto Nicolò
 
“Avrebbe almeno potuto avvisarci in anticipo!!” si lamentò Mattia.
 
“Non è stata colpa di Tommy, è stata una sorpresa anche per lui, il vero problema è che lui non ha mai rivelato ad Ambra che condivide la casa con due ragazze, perché a quanto ho capito lei è molto gelosa e possessiva, ergo adesso si trova in un gran bel guaio!!”.
 
“E adesso come pensa di uscire da questo casino!! Insomma, io e Teresa non possiamo mica sparire per cinque giorni!!”
intervenne Giulia stizzita.
 
“Mi ha detto che gli racconterà tutto prima di portarla qui!! E che verranno dopo cena!!”.
 
“Certo, sempre se prima Ambra non lo farà fuori, ovviamente!!”
affermo Alex poco convinto.
 
QUALCHE ORA DOPO
 
Era quasi ora di pranzo e Nicolò, Teresa e Alex erano in cucina, il primo stava cucinando mentre gli altri due stavano apparecchiando la tavola, Mattia e Giulia invece erano seduti sul divano del salotto a guardare la tv.
 
Il cellulare di Newt era da quasi dieci minuti che continuava a suonare e vibrare, ma il ragazzo preso dai preparativi del pranzo non ci aveva badato più di tanto.
 
“Chi ti manda tutti questi caspio di messaggi?!” chiese curioso Alex all’amico.
 
“Non lo so, non ho ancora controllato!!” spiegò Nicolò, dirigendosi finalmente verso il cellulare.
 
“Oh caspio!!” borbottò ad alta voce.
 
“Che caspio succede???” chiese Alex che insieme a Teresa si era girato a guardare curiosamente l’amico.
 
“È Tommy, dice che lui e Ambra stanno arrivando, e che lei ancora non sa la verità, a quanto pare il suo piano è saltato!!” spiegò ansioso il biondino.
 
“Oh caspio, e fra quanto arrivano?” borbottò Alex dando un’occhiata di sbieco a Teresa.
 
Nicolò stava per rispondergli ma non ne ebbe il tempo, perché ad interromperlo fu il rumore della porta dell’ingresso, che si aprì di scatto.
 
Il biondino fu improvvisamente colpito da un inspiegabile senso di agitazione, si guardò in torno, e capì subito che ad agitarlo era stata l’improvvisa tensione che si era creata nella stanza.
 
I ragazzi sentirono la porta dell’ingresso richiudersi.
 
“Emh, ragazzi ci siete?!” sentirono borbottare Tommaso, la tensione del ragazzo era percepibile anche a distanza!!
 
“Siamo in cucina!!” lo avvertì il biondino, pentendosi subito dopo di aver aperto bocca, il ragazzo infatti, pensò che forse sarebbe stato meglio se Ambra fosse entrata in salotto e non in cucina, visto che in cucina insieme a lui c’era anche Teresa.
 
Infatti, quando Tommy, varcando l’uscio della cucina, vide Teresa sbiancò visibilmente e assunse un colorito simile a quello del latte!!
 
Al seguito di Tommy comparve una ragazza, con una carnagione olivastra, i capelli lisci, corti e castani, aveva grandi occhi neri, non era molto alta ma era magra e abbastanza formosa.
 
Non appena la vide, Nicolò pensò che Ambra fisicamente fosse, praticamente, l’esatto opposto di Teresa.
 
“Be, Ambra…emh…” borbottò Tommaso deglutendo in difficoltà “questi sono i miei coinquilini!! Lui è Nicolò e lui è Alessandro!!” aggiunse indicando i due ragazzi e ignorando totalmente Teresa lanciò uno sguardo di supplica al biondo e all’asiatico.
 
“Io sono Nicolò, è un piacere conoscerti Ambra, Tommy mi ha parlato molto di te!!” disse accogliendo la silenziosa richiesta d’aiuto dell’amico.
 
“Sì, anche lui ti ha nominato un sacco di volte, sono sempre stata curiosa di conoscerti!!” rispose cordialmente la ragazza.
 
Il biondo prese la cordialità della ragazza come un buon segno, intuì che si fosse rasserenata dalla sventura del viaggio!!
 
“Tu invece, devi essere il famoso Alex, il combina guai, Thomas mi ha parlato anche di te!!” aggiunse Ambra riferendosi all’asiatico.
 
“Ah sì?!...quindi le hai detto che sono un combina guai?!...sbaglio o fra me e te c’era un tacito accordo di difesa reciproca!?” si lamentò Alex guardando storto Tommaso.
 
“Oh, ma infatti Tommy non ti ha mai accusato di niente, anzi, dice sempre che sono i guai che rincorrono te!!” ammise divertita la ragazza.
 
“Ecco, così va meglio!!” rispose Alex con il suo solito ghigno stampato sul viso.
 
“E lei è?” chiese Ambra riferendosi a Teresa, quest’ultima fino a quel momento era rimasta in rigoroso silenzio dietro le spalle di Alex.
 
“Be lei è…è” balbettò Tommy iniziando a sbattere le palpebre ad una velocita allucinante, Nicolò ipotizzò che fosse per la troppa agitazione, poveretto!!
 
“Emh, io sono Teresa, la ragazza di Alex!! piacere di conoscerti!!” disse all’improvviso Teresa, facendo voltare la testa dei tre ragazzi verso di lei, questi ultimi avevano tutti un’espressione scioccata sul viso.
 
“Tommy, non mi avevi detto che Alex avesse una ragazza!! Comunque, piacere di conoscerti!!” rispose la ragazza perplessa mentre scettica alternava lo sguardo fra Teresa, Alex e Tommaso.
 
“Piacere mio!!” borbottò Teresa “Tommaso non ti ha detto niente perché fino a ieri lui non sapeva nemmeno che io esistessi, perché a quanto pare il mio caro e dolce fidanzato, approfittando del fatto che siamo fidanzati a distanza, per un motivo che ancora non mi è del tutto chiaro, ha tenuto la nostra relazione nascosta ai suoi nuovi amici!! Se ieri non gli avessi fatto una sorpresa presentandomi qui senza preavviso, probabilmente, i suoi coinquilini non avrebbero mai scoperto la mia esistenza!!” spiegò Teresa tirando una cozzata al collo di Alex.
 
“AHY, ma sei pazza?!” le urlo contro l’amico, scettico.
 
“Perdonalo Ambra, purtroppo ha un pessimo carattere, ma sai come si dice, all’amore non si comanda!!” assentì Teresa rivolgendo ad Alex uno sguardo rassegnato.
 
Nicolò era scioccato ma allo stesso tempo stupito dal fatto che in cinque minuti Teresa avesse messo su una spiegazione che non faceva una piega.
 
Il ragazzo gettò curioso un’occhiata in giro e notò che Tommy era passato da un’espressione agitata ad una confusa infatti, guardava Teresa stralunato, mentre Alex continuava a fissarla come se lei fosse pazza.
 
“Ti capisco, anche Tommy ha i suoi difetti, purtroppo gli uomini sono fatti così!! Che ci vuoi fare!! Però a quanto pare abbiamo avuto la stessa idea della sorpresa!!” constatò Ambra abbracciando Tommy entusiasta.

“È vero !! è stata una bella coincidenza non è vero Alex!!” domandò sorridente la ragazza al suo pseudo fidanzato scombinandogli i suoi amati capelli.

A quanto pare, Ambra era cascata in pieno nella trappola geniale di Teresa, ma non era ancora finita, perché purtroppo Teresa non era l’unica donna che abitava in quella casa, così Nicolò, ricordandosi della presenza di Giulia, decise di recarsi nel salotto per avvertire lei e il fratello.
 
“Teresa, Alex, perché non offrite qualcosa da bere ad Ambra, io nel frattempo vado a chiamare mio fratello!!” esclamò Nicolò uscendo dalla cucina.
 
Il ragazzo fiondandosi in salotto, si mise davanti al televisore.
 
“Nico, così non vediamo niente!!” si lamentò il fratello.
 
“Vi devo dire un cosa, è urgente!!” affermò il biondino chinandosi davanti ai due ragazzi.
 
“Che è successo?!” chiese Giulia inarcando un sopracciglio.
 
“In cucina ce Ambra, non sa ancora la verità, Tommy non ha fatto in tempo a dirgliela, quindi Teresa per coprirlo si è finta la ragazza forestiera di Alex che è venuta a trovarlo!”.
 
“Che cosa?!”
dissero scioccati i ragazzi ad alta voce.
 
“Shhh, ragazzi piano!!” li rimproverò Nicolò.
 
“Siete impazziti?! Non ha senso fingere in questo modo!! e poi io, ora, cosa dovrei inventarmi?!” rispose infastidita Giulia.
 
“Non è ho idea??...Mattia sarebbe perfetto se sfornassi una delle tue geniali idee!!” sussurrò guardando speranzoso il fratello.
 
“Potremmo dirle che Giulia è una delle ragazze dell’Erasmus universitario e che la ospiteremo solo per un paio di giorni, finché l’università non le troverà un alloggio più consono!!”
 
“Ma Mattia, ti sei ammattito anche tu!!, le studenti Erasmus parlano un'altra lingua!!”
esclamò Giulia interdetta.
 
“Non è conosci una?” chiese speranzoso Nicolò.
 
“Non così bene!! E comunque voi siete pazzi!!” assentì la ragazza alzando gli occhi al cielo esasperata.
 
“Ti prego Giulia, so che Tommy non ti sta molto simpatico, ma se non vuoi farlo per lui fallo per noi, se Ambra scopre la verità darà di matto e di sicuro non passeremo i prossimi cinque giorni in serenità, inoltre si potrebbero creare inutili fraintendimenti!!”
 

Giulia stava per rispondere, ma non fece in tempo perchè fu interrotta dall’arrivo in salotto di Alex.
 
“Venite in cucina!!” esclamò in ansia l’asiatico, lanciando ai tre ragazzi uno sguardo che tradotto voleva dire: …venite prima che venga fuori la verità e che volino in aria i piatti!!…
 
I tre ragazzi si alzarono e si diressero in cucina al seguito di Alex.
 
Appena entrato in cucina Nicolò, con tono convincente, esclamò:
 
“Ambra, Tommy, devo avvertirvi di una novità, stamattina Mattia ha portato in casa Giulia, una studentessa Erasmus della sua scuola di pasticceria, sarà nostra ospite per una settimana, dopodiché l’università le darà un alloggio più consono!!”
 
“Salut, je m’appelle Julia , je suis heureuse de faire votre connaissance!!” si presentò Giulia in perfetto francese.
 
Ah, però, menomale che non conosceva bene nessuna lingua straniera, pensò sarcastico Nicolò.
 
Gli sguardi meravigliati dei ragazzi presenti nella stanza, adesso, erano puntati su Giulia.
 
“P…piacere Giulia, io sono Tommaso!!” borbottò sconvolto, era non poco sorpreso per il fatto che Giulia lo stesse aiutando.
 
“Mi dispiace non conosco il francese!! Comunque io sono Ambra, piacere!!” scandì ogni singola sillaba nella speranza che la ragazza straniera la capisse.
 
Giulia dal canto suo le sorrise e le disse, ancora una volta in francese, di non preoccuparsi.
 
“Non siamo mai stati così tanti in questa casa, ma in qualche modo ci sistemeremo!! Visto che Mattia stamattina ha sistemato Giulia insieme a Teresa, nell’unica stanza libera che avevamo, tu Ambra, potresti dormire in camera con Tommy, mentre io potrei trasferirmi momentaneamente sul divano!!” propose innocentemente Nicolò.
 
“Teresa, tu non dormi con Alex?” domandò inaspettatamente Ambra.
 
“Stanotte ho provato a dormire con lui nello stesso letto, ma mi ha fatto fare la notte in bianco, perché occupa tutto il letto, così per poter dormire in santa pace ho chiesto ai ragazzi se fosse possibile trasferirmi nella stanza libera!!” mentì la ragazza senza farsi prendere dal panico.
 
“Ah ecco, e per quanto rimani?!” domandò curiosa e in parte sospettosa Ambra.
 
“Riparto la prossima settimana!!” rispose Teresa con nonchalance.
 
“Credo sia il caso di mangiare, o si scuocerà la pasta!!” affermo Mattia concitato, attirando immediatamente l’attenzione di Nicolò che si era totalmente dimenticato della pentola sul fuoco.
 
I ragazzi si sedettero a pranzare, Giulia parlò poco, e ovviamente gli altri ragazzi cercarono in tutti i modi di sviare l’attenzione da lei, Nicolò e Mattia infatti, per tutto il pranzo, bombardarono di domande Ambra.
 
Tommy, ancora confuso dalla bizzarra situazione, parlava solo se interpellato, mentre Teresa, seduta affianco ad Alex, continuava con la sua messinscena, l'asiatico suo malgrado, nonostante fosse parecchio scettico, rimase al gioco.
 
“È la prima volta che vieni a Roma?” chiese Mattia ad Ambra.
 
“Sì, ho sempre sognato visitarla!!” rispose la ragazza con entusiasmo.
 
“Tommy, hai già pensato dove portarla oggi?!” chiese Nicolò rivolgendo lo sguardo verso l’amico.
 
“Pensavo di portarla a vedere il Colosseo e il Vaticano...sicuramente ceneremo fuori da qualche parte!!” rispose il ragazzo sovrappensiero.
 
“Voi invece stasera che fate?” chiese curiosa Ambra ai ragazzi.
 
“Stasera è sabato, sicuramente mangeremo la pizza nella solita pizzeria e poi andremo da qualche parte a ballare o in qualche pub!!” rispose Nicolò a nome di tutti.
 
Dopo aver finito di pranzare, Alex costretto dalle incessanti lamentele di Nicolò si occupò di sparecchiare e di rassettare la cucina mentre Mattia si mise a lavare le stoviglie.
 
Giulia, Teresa e Nicolò, invece, si sedettero in salotto con la scusa di guardare la tv, mentre Ambra e Tommaso salirono nella stanza di quest’ultimo per sistemare lo zaino da viaggio della ragazza.
 
Finito ciò Ambra andò in bagno a rinfrescarsi dopodiché insieme a Tommaso si recò al piano di sotto e dopo aver salutato i ragazzi, i due fidanzati uscirono fuori casa alla scoperta di Roma.

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Capitolo 9
*** La permanenza di Ambra parte 1 ***


Come tutte le mattine, Alessandro fu il primo a svegliarsi e dopo essersi vestito andò a correre come tutte le domeniche.

Qualche ora dopo, tornò a casa, e dopo aver fatto una visitina al frigorifero, per bere un po’ d’acqua, si recò in camera per prendere tutto l’occorrente per fare la doccia.

Il ragazzo, arrivato nel pianerottolo della sua stanza, aprì la porta e rimase molto sorpreso quando vide le persiane della finestra chiuse.

L’asiatico infatti, si insospettì parecchio, visto che quella mattina, lui stesso, prima di uscire aveva aperto le veneziane della finestra, così indispettito, accese la luce del lampadario, e rimase non poco stupito quando, sdraiato sotto le coperte del suo letto, intravide una sagoma con i capelli biondo cenere.

“Ma che caspio!!” borbottò sorpreso Alex, avvicinandosi verso il letto.

“Questa si chiama appropriazione indebita di letto altrui!!” sussurrò divertito l’asiatico chinandosi verso la testa dell’intruso.

“Lo sai vero che è un reato punibile penalmente?! Ti dovrei fare arrestare!!” affermò il ragazzo con un ghigno divertito.

“Va via Alex!! Lasciami dormire!!” disse il biondino scacciando l’aria con la mano destra, mentre con l’altra si tirava su la coperta fino alla testa, per ripararsi dalla luce del lampadario.

“Guarda che, qui, l’intruso sei tu!! Questa è la mia stanza!!” lo contraddisse ridendo l’asiatico.

“Ho sonno!!” grugni debolmente il ladro di letti.

“Qualcosa mi dice che la tua brillante idea di dormire sul divano, per cedere la stanza a Tommy, ti si è rivoltata contro!!” lo beffeggiò divertito Alex.

“Grrm” grugni parole insensate il povero Nicolò.

“Spero che i tuoi calzini siamo puliti, altrimenti non appena ti sarai alzato, ti costringerò a lavarmi le lenzuola!!”

“Se qui ce qualcuno che ha bisogno di lavarsi quello sei tu!!... puzzi da morire!!” borbotto assonnato il biondo.

“Ehi!!, non solo mi rubi il letto ma mi offendi pure!!” rispose l’asiatico con finto tono risentito.

“Vai a farti una doccia e lasciami dormire!!” farfugliò quasi impercettibilmente il biondino.

“Bene così, per questa volta te la do vinta, ma solo perché mi fai tenerezza!!” sogghignò Alex  allontanandosi dall’amico per prendere i vestiti di ricambio.

Dalla mancata risposta di Nicolò, l’asiatico intuì che l’amico si fosse riaddormentato.

Dopo aver preso le sue robe, Alex spense la luce del lampadario e uscì dalla stanza avendo cura di chiudere la porta senza fare eccessivo rumore.

Finita la doccia l’asiatico si recò verso il piano di sotto, con l’intenzione di fare una bella colazione abbondante, e rimase non poco sorpreso quando lungo il tragitto incontrò Tommaso, quest’ultimo stava scendendo le scale con la velocità di un bradipo e la forza vitale di un cucchiaino.

“Già sveglio a quest’ora?!” borbottò Alessandro con tono a metà tra lo stupito e il sarcastico.

“Ambra mi ha buttato giù dal letto!!” si lamentò il bruno, con tono frustrato.

“E adesso lei dov’è?” gli chiese con tono divertito.

“In cucina!!” farfugliò l’amico.

Alessandro, seguito da un Tommaso con le sembianze di uno zombie drogato, entrò in cucina e non appena vide la scena che gli si parò davanti intuì subito che quella sarebbe stata una delle domeniche più imprevedibili di sempre.

Ambra, Teresa e Giulia erano sedute attorno al tavolo della cucina, quest’ultima farfugliava parole incomprensibili in francese ad un Mattia che, con un’insolita espressione corrucciata, cercava di capire, invano, ciò che la ragazza gli stesse dicendo.

Teresa assisteva alla scena in silenzio, mordendosi il labbro, e nessuno meglio dell’asiatico era a conoscenza del fatto che quando la ragazza si tormentava il labbro, in arrivo, c’erano sempre problemi in vista.

“Buongiorno!!” borbottò cauto Alex.

“Giorno!!” brontolò Tommy mezzo addormentato.

Le ragazze e Mattia ricambiarono i loro saluti.

“Tommaso, finalmente sei sceso!! Era ora!!” lo riprese contrariata Ambra.

“Potevi almeno portarmi il caffè!! Lo sai che faccio fatica a svegliarmi presto la mattina!!” le rispose scocciato il fidanzato.

“Ormai è tardi per prendere il caffè!!” gli rispose la ragazza alzando gli occhi al cielo.

“Scherzi? Sono le 11 di domenica!!” ribatté Tommy indispettito.

“Appunto!!” sentenziò Ambra, rivolgendo subito dopo l’attenzione verso Alex.

“Alessandro, non dai il buongiorno alla tua ragazza!?” gli chiese accigliata Ambra.

“Gliel’ho dato!!” le ripose prontamente l’asiatico.

La ragazza poco convinta assunse un’espressione corruciata.

“Ci siamo già salutati stamattina, prima che lui andasse a correre!!” intervenne Teresa notando l’espressione dubbiosa di Ambra.

“Come mai non sei andata con lui?” indago curiosa Ambra.

“Sono troppo pigra per correre!!” ammise con sincerità.

“Sì, confermo!!”  sogghignò Alex, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Teresa.

“Qualcuno di voi ha visto mio fratello!? Sono entrato in salotto per cercarlo, ma non l’ho trovato e al cellulare non risponde!!” domandò Mattia, sviando la discussione.

“Sta dormendo in camera mia!!, si è intrufolato nel mio letto non appena sono uscito fuori di casa!!” spiegò Alex.

“Mi sento in colpa, è a causa mia se è finito a dormire sul divano!!” si lasciò sfuggire tristemente Tommaso, con tono dispiaciuto.

Ambra stava per ribattere, ma Alex intuendo ciò che la ragazza stesse per dire, la anticipò affermando:

“Stanotte Teresa dormirà con me, così Nicolò potrà dormire nella camera doppia con Giulia!!”

La frase sorprese tutti i presenti, soprattutto Tommaso e la stessa Teresa, che con discrezione lanciò uno sguardo curioso verso il suo migliore amico.

“Inoltre se per Giulia condividere la camera con Nicolò è un problema, pensavo che magari Mattia potrebbe cederle la sua stanza, in questo modo condividerebbe lui la camera doppia con Nicolò, almeno così nessuno sarà costretto a dormire in quel caspio di divano scomodissimo!!” spiegò l’asiatico.

“Si potrebbe fare!!” assentì Mattia, iniziando a sudare freddo, il ragazzo infatti per continuare la messinscena, adesso, avrebbe dovuto spiegare la situazione in francese a Giulia, che ovviamente aveva già capito tutto, infatti la sua espressione scocciata era palese a tutti a parte ad Ambra che scambio l’espressione infastidita di Giulia per confusione procurata dalla differenza di lingua.

Ma, per fortuna, a salvare il pasticcere fu l’arrivo in cucina di Nicolò.

“Buongiorno!!” salutò con tono ancora insonnolito.

“Attento Tommaso, Nicolò vuole rubarti la nomina di dormiglione!!” affermo ironico Alex.

“Impossibile, non ci riuscirei neanche mettendomi d’impegno!!” farfuglio Nicolò passandosi la mano tra i suoi ribelli capelli biondi.

“Rubare i letti degli altri però ti riesce molto bene!!” lo stuzzicò divertito l’asiatico.

“Sei stato tu, a svegliarmi stamattina, mi hai fatto sobbalzare sbattendo la porta dell’ingresso!!” si giustificò il biondo recandosi a prendere la sua tazza nello sportello della cucina.

“Questo, secondo te, dovrebbe giustificare il furto del mio letto?” sghignazzo divertito Alex.

“Non è stato un furto, l’ho solo preso momentaneamente in prestito!!”

“Be, visto che ti piace prendere in prestito i letti degli altri, immagino che sarai ben felice di venire a sapere che stanotte dormirai nella camera doppia, del piano di sotto, insieme a tuo fratello!!” lo avvisò Alex con nonchalance.

“Cosa?! e Giulia e Teresa dove dormiranno?” chiese confuso il biondino, prendendo posto al tavolo insieme agli altri ragazzi.

“Alex ha dedotto, che tu abbia dormito scomodo nel divano stanotte, quindi ha proposto a Giulia di trasferirsi nella camera di Mattia, in modo che tu e tuo fratello possiate dormire nella camera doppia!!” gli  spiegò Teresa.

“Ma non c’è bisogno, davvero!!, devo solo prenderci l’abitudine!!” rispose il biondino aggiungendo subito dopo “aspetta, ma tu dove dormirai?!” chiese con tono confuso a Teresa.

“Dormirà con me!! È la mia ragazza, ricordi?!” affermo Alex, rivolgendogli un occhiolino  mentre in contemporanea, divertito,  ammiccava verso Teresa.

“Ah sì, giusto!!” rispose Nicolò, il tono che il ragazzo aveva utilizzato era piuttosto convincente ma, il suo sguardo era palesemente confuso e forse c’era anche qualche altro sentimento, ma nessuno dei ragazzi fu in grado di decifrarlo, men che meno Ambra.

“Almeno in questo modo nessuno dormirà sul divano!!” contestualizzo Mattia, che per cambiare discorso domandò: “oggi che programmi avete?”

“Be, io e Tommaso volevamo proporvi di fare un picnic tutti insieme al parco!!” propose Ambra con tono allegro.

“Veramente io non è sapevo niente!!” la corresse Tommaso, agitato alla solo idea di fare davvero una cosa del genere.

Il ragazzo infatti, pur di non mettere ulteriormente in difficoltà i suoi coinquilini si era prefissato di tenere Ambra il più lontano possibile dai suoi amici, per tutto il tempo della sua permanenza, anche perché non voleva costringerli ad inventare balle per tutti i rimanti 4 giorni.

“Dai Tommy, voglio conoscere di più i tuoi amici!!

“Ma io avevo già organizzato tutta la giornata!!”


“Suvvia, è solo un picnic, ci toglierà poco tempo, e poi abbiamo altri 4 giorni per fare tutto quello che vuoi tu!!” insistette Ambra.

I ragazzi, per quella che sembrò un’eternità, restarono in silenzio a fissare i due fidanzati discutere in maniera accesa, ma vedendo come stavano andando le cose, era evidente a tutti che Tommaso non sarebbe riuscito a far cambiare idea alla sua ragazza, infatti il pensiero che Ambra fosse più testarda di un mulo sfiorò la mente di tutti.

Come predetto infatti, circa mezzora dopo, Ambra, irremovibile, spinse il suo ragazzo verso il portone dell’ingresso, quest’ultimo attraversò l’uscio della porta tra un’imprecazione e l’altra.

“Vi offrirò panini e birre, per ringraziarvi dell’ospitalità, a dopo!!” esclamò Ambra prima di chiudersi il portone dell’ingresso alle spalle.

“Quella ragazza è un ciclone!!” affermo Mattia perplesso.

“Porca paletta, dovrò davvero parlare in francese per tutto il tempo?!” si lamentò seccata Giulia.

“Be, noi due potremmo sempre inventarci un scusa!!” dissenti Mattia

“Tipo?” chiese corrucciata Giulia, cono tono speranzoso.

“Potremmo dirle che dobbiamo raggiungere, in centro città, gli altri ragazzi dell’Erasmus!!”

“Splendida idea, le diremo così!!” rispose entusiasta la ragazza.

“Ehi, questo però non è giusto!! perché voi due potete saltare la tortura del picnic e noi altri no?!” si lamentò Alex parlando anche a nome di Teresa e Nicolò, questi ultimi due, erano rimasti in silenzio per tutto il tempo del litigio di Ambra e Tommaso, entrambi avevano un’espressione pensierosa e a tratti preoccupata.

“Qualcuno deve pur andare con loro!! E poi voi altri non vi dovete sforzare a parlare un'altra lingua!!” si giustificò Giulia.

“No, hai ragione, io alla fine devo solo fingere di essere pazzamente innamorato di Teresa, un gioco da ragazzi!!” rispose ironico Alessandro.

Dopo la frase sarcastica di Alex, sia Teresa che Nicolò si incupirono maggiormente.

Alessandro, capiva perfettamente il turbamento dell’amica visto l’affinità e lo strano rapporto/legame che lei aveva con Tommaso, ma non comprendeva affatto l’insolito comportamento di Nicolò.

E fu così che, inevitabilmente, anche Alex assunse un' atteggiamento pensieroso.

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Capitolo 9
*** La permanenza di Ambra parte 2 ***


Tommaso e Ambra poco più di mezzora dopo tornarono con panini e birre per tutti. Non appena ne ebbe l’occasione Mattia si scusò con entrambi, anche a nome di Giulia, e spiegò loro il motivo per cui non sarebbero potuti andare a fare il picnic.
 
Nicolò si prese il compito di sistemare il cibo e le bevande in un cestino, mentre Teresa nel frattempo rimediò una coperta da poter stendere sul prato.
 
E fu così che i 5 ragazzi, dopo aver salutato Giulia e Mattia, si recarono al parco vicino casa.
 
Sebbene fosse l’inizio del mese di novembre, era una domenica soleggiata, e malgrado l’aria fosse un po’ frizzantina era comunque piacevole stare fuori all’aria aperta.
 
I ragazzi, giunti al parco, notarono che era piuttosto affollato, così dopo essersi guardarti intorno scelsero di sistemare la coperta sotto un grande e rigoglioso albero.
 
Iniziarono a mangiare e a chiacchierare allegramente del più e del meno, ed era tutto sorprendentemente piacevole, o almeno lo fu, fino a quando Ambra non iniziò a bombardare di domande Alex e Teresa.
 
“Da quanto tempo state insieme?” chiese la ragazza curiosa.
 
“Da una vita!!” rispose di getto Alex, guadagnandosi un’occhiata fulminea da Teresa.
 
“5 anni, ma come dice Alex, sembra passata una vita!” rispose la ragazza alzando gli occhi al cielo.
 
“5 anni sono tanti, complimenti!!, e come vi siete conosciuti?!”
 
“Ci siamo conosciuti all’asil…” l’asiatico fu prontamente interrotto da una gomitata bene assestata di Teresa.
 
“Al pub, ci siano conosciuti in un pub!!” lo riprese rapidamente la ragazza.
 
“Il pub si trovava davanti ad un asilo!!” si corresse prontamente l’asiatico, mentre guardando storto l’amica si massaggiava il fianco dolorante.
 
“Non ci eravamo mai incontrati prima di quella sera, infatti eravamo andati lì con i nostri rispettivi amici, tuttavia ci sono capitati due tavoli vicini, e tra una chiacchierata e l’altra abbiamo fatto amicizia fra noi, dopodiché Alex mi si è avvicinato e mi ha chiesto se mi andasse di prendere una birra al bancone, io ho accettato, ed è così che ebbe inizio tutto!!”
 
“Capisco, quindi è stato un incontro casuale!?” chiese Ambra con crescente interesse.
 
“Sì, esatto!” assentì Teresa con convinzione.
 
“Dolcezza è stata fortunata ad incontrarmi!!” affermo con un ghigno l’asiatico.
 
“Fortunatissima!!...ringrazio sempre il giorno in cui l’ho incontrato!!” rispose con tono ironico Teresa.
 
“Tu e Tommy, invece?” chiese Nicolò, nel tentativo di sviare l’attenzione di Ambra da Teresa e Alex.
“Be, io e Tommy ci siamo parlati per la prima volta ad una gita scolastica, ma io avevo una terrificante cotta per lui già da un bel po’ di tempo, ma Tommy fino a quel giorno non mi aveva mai notata, perché per lui ero semplicemente una delle tante ragazze del liceo che gli correvano dietro!!” raccontò la ragazza di getto, mettendo a disagio il bruno.
 
“Tommy, il colorito rosso sul viso ti dona molto!!” lo prese in giro Alex facendo arrossire ulteriormente il ragazzo.
 
“C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine ce l’ho fatta a conquistarlo!!” esultò Ambra stampando un bacio sulle labbra del fidanzato.
 
“Ehm, che ne dite di andare a prendere un gelato?” propose Nicolò, notando lo sguardo malinconico di Teresa, e spezzando l’imbarazzo generale che si era creato.
 
“Io ho un idea più sana e meno calorica!!” affermo con entusiasmo Alex.
 
“Ovvero??” chiese Nicolò inarcando le sopracciglia.
 
“Dall’altra parte della strada ce un chiosco che vende giornali e anche palloni, che ne dite di comprarne uno per farci una salutare giocata a calcio?!”
 
“È possibile mai che pensi solo allo sport tu!!” affermo Nicolò alzando gli occhi al cielo spazientito.
 
“E tu pensi solo al cibo!!” ribadì prontamente l’asiatico.
 
“Io sono un cuoco, la mia è deformazione professionale!!” si giustificò il biondo guardando stralunato.
 
“E io sono uno sportivo!!” gli ricordò Alex guardandolo con il suo solito ghigno soddisfatto.
 
“E quindi?” chiese Nicolò interdetto.
 
“E quindi come puoi vedere lo sport fa bene al fisico e anche alla mente, insomma io lo faccio per voi, per tenervi in forma e in salute!!” rispose Alex drizzando il busto e mostrando i suoi muscoli allenati con fierezza e orgoglio.
 
“Io sono già in forma!!” assentì Nicolò con tono risentito scuotendo la testa esasperato.
 
“No, non lo sei!” ribatté imperterrito Alex.
 
“Ma se sono più magro e snello di te!!” affermò irritato il biondino guardandolo storto.
 
“Sarai anche snello e magro ma sei privo di massa muscolare, potrei buttarti per terra spingendoti con un solo dito!!” affermò Alex con tono altezzoso.
 
“guarda che io ce li ho i muscoli!! E poi chi diavolo ti credi di essere?! Capitan America!!” ribadì scontroso Nicolò.
 
“No, non ce li hai, perché mangi troppi gelati!! e poi se proprio lo vuoi sapere non mi dispiacerebbe affatto essere Capitan America!! È il mio super eroe preferito!!” lo beffeggiò Alex con un ghigno divertito.
 
 “Guarda che quello che esagera nel mangiare sei tu!! e poi non mi stupisco affatto che il tuo personaggio Marvel preferito sia Capitan America, insomma siete entrambi spacconi e fin troppo sicuri di sé, siete anime gemelle!!” gli rispose il biondo guardandolo di traverso.
 
“Ma questi due fanno sempre così?!” bisbigliò Ambra divertita dal battibecco dei due ragazzi.
 
“Anzi, oggi sono fin troppo tranquilli!!” borbottò Tommaso, scuotendo la testa esasperato.
 
“Vuoi dirmi che fanno anche di peggio!?” chiese la ragazza incuriosita.
 
“Oh, sì, quando iniziano a bisticciare fra loro possono andare avanti anche per ore o addirittura giorni!! Difatti, qualche settimana fa, non si sono parlati per due giorni interi!!” le spiego il fidanzato con tono a metà tra il divertito e il rassegnato per il comportamento dei due amici.
 
“E quella volta qual’ era il motivo del litigio?” domandò Ambra continuando a guardare i due ragazzi che continuavano a battibeccare tra loro imperterriti.
 
“I turni delle pulizie, Alex non li aveva rispettati per due volte di seguito e Nicolò si era infuriato!!” le rispose il fidanzato, scuotendo la testa divertito dal fatto che i suoi due coinquilini erano così tanto immersi nel loro giocoso litigio che non si erano nemmeno accorti che lui e Ambra stavano spettegolando su di loro.
 
“Ragazzi, vi prego, sotterrate l’ascia da guerra, siamo venuti qui oggi per passare una bella giornata tutti insieme, quindi per favore rimandate la discussione su chi sia migliore fra Capitan America e Iron Man ad un altro momento e cercate di rasserenarvi e di godervi questa bellissima giornata di sole, inoltre tornando all’origine del vostro battibecco direi che potremmo benissimo fare entrambe le cose!! Ovvero mangiare il gelato e giocare a calcio tutti insieme!! In questo modo sarete contenti entrambi!!” intervenne con urgenza Teresa, che fino a quell’istante, con evidente imbarazzo, era rimasta seduta tra i due ragazzi litigiosi e la coppia di fidanzati a guardare inerme la scena.
 
“Sì infatti, facciamo così, io e Ambra andiamo al chiosco a prendere il pallone, così giochiamo un po’ e poi andiamo tutti insieme a prendere un gelato!!” intervenne rapidamente Tommaso per dare man forte a Teresa, entrambi erano perfettamente consapevoli che i due amici sarebbero potuti andare avanti così all’infinito.
 
“In realtà avrebbe più sensato se prima mangiassimo il gelato e solo dopo facessimo attività fisica!!” li corresse Alex con tono polemico.
 
Nicolò lo fulminò immediatamente e stava per rispondergli per le rime, ma Teresa intervenne tempestivamente dicendo:
“A prendere il gelato ci andiamo dopo, anche perché la gelateria si trova nei pressi di casa nostra!!”
 
“Casa nostra?!” ripeté Ambra perplessa guardando accigliata la ragazza.
 
“Di casa vostra!!...Cioè di casa loro!!” si corresse Teresa, sistemandosi i capelli nervosamente ed arrossendo imbarazzata per la gaffe appena fatta.
 
Tommaso capendo la difficoltà dell’amica si affrettò a far alzare Ambra dal prato e di fretta in furia la trascinò verso il chiosco.
 
“Per la miseria, datevi una calmata voi due, la situazione è già di per sé complicata, non mi sembra il caso di peggiorarla!!” inveì spazientita Teresa contro Nicolò e Alessandro, quando i due fidanzati non furono più a portata d’orecchi.
 
“Ha iniziato lui!!” affermò spazientito Nicolò.
 
“Io non ho fatto niente!!” si difese Alex.
 
“Certo, tu non fai, mai, niente!! Inoltre, non sai nemmeno bleffare, come ti è saltato in mente di dire che vi siete conosciuti all’asilo!!” lo rimproverò il biondino.
 
“Mi è sfuggito!! Io non sono abituato a mentire!!” si giustificò l’asiatico.
 
“Qui, non si tratta di mentire, ma di saper improvvisare!!” specificò Nicolò frustrato dal comportamento di Alex.
 
“Se credi di essere un attore più bravo di me perché non ti fingi tu il ragazzo di Teresa!!” lo beffeggiò Alex con tono ironico.
 
“Ormai è troppo tardi, ma sì, avrei sicuramente interpretato la parte meglio di te!!” gli rispose risoluto il biondo facendogli capire che la sua affermazione fosse più che ovvia.
 
“Mi stai sfidando, Nicolò!?” gli domandò con arroganza Alex con aria di sfida.
 
“Ragazzi, vi prego, piantatela!! questo non è un gioco, lo stiamo facendo per aiutare Tommaso!!” inveì Teresa, esasperata e preoccupata dal comportamento degli amici.
 
“Avrebbe dovuto dire la verità ad Ambra!!, se lo avesse fatto non saremmo in questo casino, adesso!!” affermò contrariato Alex.
 
“Sei tu, che lo stai trasformando in un casino, perché sei un pessimo attore e non sai fingere per niente!!” controbatté Nicolò guardandolo storto.
 
“Quando Ambra e Tommaso torneranno, te lo farò vedere io se so fingere o meno!!” affermò agguerrito Alex.
 
“Aspetta, che vuoi fare??!” chiese Teresa preoccupata, la ragazza conosceva il suo migliore amico come le sue tasche e sapeva benissimo che quell’affermazione e quello sguardo di sfida che aveva Alex, in quel momento, non avrebbe auspicato niente di buono.
 
“Lo vedrai, dolcezza!!” sogghigno Alex sicuro di sé, aumentando i timori dell’amica.
 
“Non capisco perché siete così nervosi, oggi!!” ammise la ragazza con tono turbato.
 
“È lui quello nervoso!!” affermò Alex puntando un dito contro Nicolò.
 
“Io, sono tranquillissimo!!” dichiarò il biondino, incrociando le braccia e girando la testa dall’altro lato.
 
“Se lo dici tu!!” assenti sarcastico Alex.
 
Dopo 5 minuti di silenzio opprimente, Alex notò che i due fidanzati erano finalmente di ritorno.
 
L’asiatico, dopo essersi accertato che, Tommaso e Ambra, fossero a pochi centimetri di distanza e che avessero lo sguardo rivolto verso di lui, si fiondò verso Teresa e senza alcuna esitazione, la bacio sulle labbra appassionatamente, sconvolgendo tutti i presenti.
 
Al povero Tommaso, a causa dello shock, cadde il pallone dalle mani, per sua fortuna Ambra era troppo concentrata, a guardare i due ragazzi baciarsi, per fare caso alla scena, la ragazza infatti, era sospettosamente euforica, difatti sfoggiava un sorriso a 32 denti.
 
Nicolò invece, era rimasto così tanto spiazzato che aveva la bocca spalancata e un’espressione a metà tra lo sconcertato e lo sdegnato padroneggiava sul suo viso.
 
La povera Teresa, cercò di camuffare la sua espressione scioccata, e in cuor suo, nonostante tutto, sperò che Ambra scambiasse il suo attuale colorito rosso, decisamente dovuto al disagio e allo shock, per comune imbarazzo.
 
“Adesso, possiamo finalmente giocare a calcio!!” affermò Alex con nonchalance.
 
Infatti, l’asiatico, si alzò e come se non avesse appena baciato la sua migliore amica davanti a tutti, raccolse il pallone da terra e spostandosi di pochi centimetri iniziò a palleggiare spensierato.
 
Teresa ammutolita e ancora rossa come un pomodoro si alzò da terra e prestando attenzione a non incrociare lo sguardo con nessuno dei presenti, si recò lentamente verso l’asiatico.
 
Ambra euforica, si unì subito ai due ragazzi.
 
Mentre, Thomas rimasto immobile sul posto, con un’espressione da pesce lesso, rivolse uno sguardo stralunato e interrogativo a Nicolò.
 
“Che caspio sta succedendo!?” chiese con tono turbato il bruno al biondo.
 
“Succede che Alex è un idiota!!” affermò Nicolò utilizzando un tono atono, anche se la sua faccia in quell’istante era tutt’altro che inespressiva.
 
Il ragazzo infatti, era chiaramente turbato.
 
“Dai Tommy, Nicolò, venite a giocare!!” lì richiamo Ambra in lontananza.
 
“Suggerisco di mettere Alex in porta!!” urlò Nicolò di rimando, per farsi sentire dai tre ragazzi che si passavano il pallone in lontananza.
 
“Così avremmo una buona una scusa per prenderlo a pallonate in faccia!!” continuò irritato il biondino, facendosi ascoltare solo da Thomas.
 
Qualche ora dopo i ragazzi smisero di giocare e stanchi ed assetati si diressero in gelateria.
 
Nonostante le apparenze, solo Ambra era veramente contenta della giornata, infatti lei era l’unica che sorrideva e parlottava serenamente.
 
Il resto del gruppo invece, da dopo la scena del bacio, aveva parlato poco e niente.
 
Tuttavia la ragazza di Tommy, fortunatamente, era alquanto logorroica ergo, lei da sola riuscì a sostenere un intera conversazione, ai ragazzi, difatti, bastò solo annuire o intervenire ogni tanto!.
 
Una volta tornati a casa, tutti i ragazzi si recarono rapidamente dentro la propria stanza, tranne Nicolò che, non avendo momentaneamente una stanza, si rifugiò in quella di suo fratello Mattia, quest’ultimo e Giulia infatti, non erano ancora tornati a casa.
 
Qualche ora dopo Giulia e Mattia tornarono a casa, e trovarono i cinque ragazzi seduti intorno al tavolo.
 
“Buonasera a tutti!!” salutò Mattia entrando in cucina, seguito subito dopo da una Giulia insolitamente sorridente.
 
I coinquilini, seppur svogliatamente, ricambiarono i saluti, mentre Ambra salutò i due ragazzi con entusiasmo e rivolgendogli un gran sorriso.
 
“È successo qualcosa?!” chiese Mattia, insospettito dall’insolito silenzio che lo aveva accolto entrando in cucina.
 
“No, siamo solo stanchi!!” rispose Teresa cercando di essere convincente.
 
“Avete mangiato?” chiese all'improvviso Nicolò al fratello, con tono inespressivo.
 
“Sì sì”
 
“Bene così!!” sussurrò il cuoco, incominciando a rassettare il tavolo.
 
Ovviamente, sia Mattia che Giulia intuirono che fosse successo qualcosa, ma d’altronde era più che prevedibile.
 
Giulia infatti, aveva sempre pensato che prima o poi tutta la verità sarebbe, inevitabilmente, saltata fuori in un modo o nell’altro.
 
La ragazza difatti, era più che sicura che non sarebbero riusciti a tenere su la sceneggiata, per l'intera permanenza di Ambra a Roma.
 
I pensieri di Giulia furono interrotti dalla frase di Alex:
“Domani mattina ho lezione alle 8, dai Teresa, andiamo!!”
 
“Andiamo dove?” chiese distrattamente la ragazza, che fino a qualche secondo fa era persa tra i suoi pensieri.
 
“A dormire, dove altro vorresti andare?!” rispose accigliato il ragazzo.
 
“Ah sì, giusto!!” rispose la ragazza tentennate, ricordandosi, solo in quel momento, che quella notte avrebbe dovuto dormire con Alex, per lasciare a Nicolò un letto su cui dormire.
 
Lo scambio di battute tra i due ragazzi raggelò ulteriormente l’aria di tensione che si percepiva nella stanza.
 
Tommaso infatti, si rabbuiò ulteriormente, mentre Nicolò iniziò a lavare i piatti con una foga non necessaria.
 
“Tu vai pure Alex, io prendo il pigiama nell’altra camera e ti raggiungo subito!!” affermò Teresa.
 
Mattia udendo ciò, prese la palla al balzò, in modo da poter aiutare Giulia con la sua montatura:
“Teresa, porta con te anche Giulia, in modo che anche lei possa prendere tutto l’occorrente per trasferirsi in camera mia, per la notte!!”
 
“D’accordo!!” concordò Teresa.
 
Fu così che le due ragazze si recarono a prendere le loro cose, mentre Alex, seguito da Mattia, salì al piano di sopra.
 
“Ma è successo qualcosa oggi al picnic?!” domandò curioso il pasticcere all’asiatico.
 
“Niente di particolare, semplicemente la situazione sta solo diventando un po’ difficile da gestire!!”
 
“Immaginavo!!”  rispose Mattia, dando la buonanotte ad Alex.
 
L’asiatico era stato parecchio vago, così Mattia prese nota di richiede a suo fratello, dato che di occasioni ne avrebbe avute molte, visto che stanotte avrebbe dormito con lui, nella stanza doppia del pian terreno.
 
Dopo aver rimediato tutto l’occorrente, per passare la notte, Mattia tornò al piano di sotto e lungo il tragitto incontrò le due ragazze sulle scale, diede loro la buonanotte e fatto ciò si diresse in cucina dagli altri ragazzi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 10
*** La partenza di Ambra ***


La partenza di Ambra
 
La presenza di Ambra nell’appartamento aveva portato non poco scompiglio ma, con l’inizio della settimana, i ragazzi, grazie alle lezioni universitarie, riuscirono ad evitare di incontrare la ragazza.
 
Tommaso infatti, pur di non far incrociare Ambra con i suoi coinquilini, trascinava la sua ragazza in giro per Roma, per l’intera giornata, per poi farla rincasare in tarda serata.
 
Inoltre, il ragazzo bruno, ogni mattina, prima di far scendere la sua ragazza in cucina si accertava accuratamente che tutti gli altri coinquilini fossero usciti da casa.
 
Ormai mancava un giorno alla partenza di Ambra e la verità non era ancora venuta a galla, Tommaso infatti, era ormai convinto di averla fatta franca.
 
E fu così, fino a quando un inaspettato, lieve, malessere di Ambra, costrinse i due ragazzi a dover sospendere la loro passeggiata in centro città.
 
I due fidanzati infatti, nel bel mezzo del pomeriggio, rincasarono nell’appartamento.
 
Tommaso cercò, per mezzo di WhatsApp, di avvertire e di mettere in guardia i suoi coinquilini, ma purtroppo non tutti lessero il messaggio, in tempo.
 
“Stai molto male?” chiese Tommaso con tono preoccupato, mentre si accingeva ad aprire la porta dell’ingresso dell’abitazione.
 
“I crampi allo stomaco continuano ad aumentare!!” rispose la ragazza con una smorfia di dolore sul viso.
 
Dopo aver aperto il portone, i due fidanzati si diressero verso le scale, in modo da poter raggiungere la camera di Tommy.
 
E sarebbe andato tutto liscio, se Giulia non avesse deciso, proprio in quel momento, di uscire dalla sua stanza.
 
La ragazza infatti, fuoriuscì dall’uscio della sua stanza e ignara della presenza dei due fidanzati, percorse il corridoio, parlando spensieratamente al cellulare.
 
Dai Alice, non essere triste, ormai manca poco alle vacanze di Natale, poco meno di un mese e tornerò da te!!...staremo due intere settimane insieme!! Vedrai, ci divertiremo un mondo!!...Ti porterò anche un regalino, sono certa che ti piacerà un sacco!!” esclamò Giulia, sparendo dalla visuale dei due ragazzi, attraversando l’uscio della porta della cucina.
 
“Ma sta parlando in italiano!!” affermò interdetta Ambra, mentre sconcertata continuava a fissare il punto in cui fino a poco fa c’era la ragazza.
 
“Ed è un italiano perfetto, com’è possibile?!”  aggiunse la ragazza, sempre più allibita.
 
“Tommaso, che storia è questa??!!” inveì, contro il ragazzo.
 
Quest’ultimo, entrato nel pallone, aveva assunto un colorito cadaverico, ed il suo corpo era totalmente pietrificato, tanto che, la sua ragazza, vedendo l'apparentemente indifferenza del fidanzato, iniziò ad urlargli contro.
 
Il povero ragazzo deglutì terrorizzato, e preso dal panico iniziò disperatamente a pensare ad una possibile soluzione per uscire da quella disastrosa situazione.
 
Ma lo stesso Tommaso era a conoscenza del fatto che non esisteva alcuna via di fuga, perché l’unica cosa che in quel frangente avrebbe potuto salvarlo non sarebbe mai accaduta.
 
Infatti, era altamente improbabile che un misterioso vortice apparisse magicamente al posto del pavimento, su cui stava appoggiando i piedi, per trascinarlo miracolosamente via da quella maledetta scala.
 
Giulia, attirata dalle urla dei due ragazzi, terminò velocemente la chiamata con sua sorella e rapidamente si affacciò dall’uscio della cucina.
 
La ragazza non appena vide l’espressione furiosa di Ambra e il vano tentativo di Tommaso di pronunciare parole comprensibili, intuì immediatamente l’accaduto, e suo malgrado, si sentì profondamente dispiaciuta.
 
 WhatsApp
 
Gruppo: Pivelli e fanciulle

 
Ore 16:45 Giulia: Ragazzi...temo di aver combinato un casino!!…
 
Ore 16:45 Nicolò: …Ti prego…fa che non sia quello che penso!!
 
Ore 16:46 Giulia: non ho fatto a tempo a leggere l’avvertimento di Tommaso, perché stavo parlando al cellulare con mia sorella, quindi non avendo la men che minima idea che loro fossero dentro casa sono uscita dalla stanza e, inconsapevolmente, ho percorso il corridoio fino alla cucina, continuando a colloquiare al telefono…solo dopo aver sentito le urla di Ambra ho realizzato che loro stessero salendo le scale.
 
Ore 16:47 Teresa: Oh no…accidenti!!
 
Ore 16:47 Alessandro: …È stato bello conoscere Tommy…finché è durata… spero riposi in pace!!
 
Ore 16:48 Giulia: Stanno litigando e lei sta strillando furiosamente ...credo che a questo punto abbia intuito la verità…
 
Ore 16:48 Nicolò: Porco caspio, avresti potuto prestare più attenzione!!
 
Ore 16:49 Mattia: Nicolò, non prendertela con Giulia!! Non è colpa sua, è stata una stupida coincidenza, non l’ha fatto apposta!!
 
Ore 16:49 Nicolò: Coincidenza o meno, è chiaro a tutti che Giulia detesta Tommaso, scommetto che una parte di lei è contenta di averlo messo nei guai!!
 
Ore 16:50 Mattia: Nicolò, stai farneticando!! Cerca di calmarti!!
 
Ore 16:49 Giulia: Per quanto Tommaso non mi stia più di tanto simpatico non gli avrei, MAI, tirato volontariamente un colpo così basso!!...io non sapevo neanche che fossero a casa!! solitamente lui e Ambra tornano dopo cena, è stato un incidente involontario!!
 
Ore 16:50 Mattia: Tranquilla Giulia, nessuno ti dà la colpa per questo!!... Nico, cerca di calmarti!! comprendo la tua frustrazione, siamo tutti affezionati a Tommaso e non sei l’unico ad essere dispiaciuto per la situazione in cui si trova in questo istante, a nessuno di noi fa piacere, nemmeno a Giulia, quindi smettila di arrabbiarti con lei, non l’ha fatto apposta!
 
Ore 16:51 Teresa: È più che chiaro che sia stata una terribile gaffe, non voluta…sarebbe potuto succedere anche a me o ad Alex, Mattia ha ragione non è giusto prendersela con Giulia, e poi litigando fra noi di certo non aiutiamo Tom…
 
Ore 16:51 Nicolò: Scusa Giulia…solo che è terribilmente frustante… insomma, eravamo riusciti a farla franca, ormai era quasi fatta, dovevamo solo resistere fino a domani mattina…
 
Ore 16:52 Alessandro: “Dovevamo resistere?!” …tu non hai fatto niente @Nicolò!!, semmai io, Teresa e Giulia dovevamo farlo!! Siamo noi che abbiamo dovuto fingere e recitare per tutto il tempo!!
 
Ore 16:52 Nicolò: Non fare la vittima @Alessandro!!, anche perché non mi sembra ti sia dispiaciuto più di tanto interpretare il ragazzo di Teresa!!
 
Ore 16:53 Teresa: Ehi, adesso non iniziate a litigare voi due!!, non è proprio il momento!!!...inoltre, questi 4 giorni non sono stati facili per nessuno, tutti noi, chi in un modo chi in un altro, abbiamo aiutato Tom, abbiamo fatto di tutto e di più per non fare scoprire la verità ad Ambra, ma si vede che doveva andare così!!... Adesso l’unica cosa che possiamo fare è sperare che Tommaso riesca a calmarla in modo da potersi chiarire con lei!!”
 
Ore 16:54 Alessandro: Conoscendo Tommy sarà sicuramente andato in panico!! Speriamo riesca a borbottare qualche parola in sua difesa!!
 
Ore 16:54 Teresa: Dovremmo anche capire se le abbia, oramai, rivelato la verità su me e Alex o meno!!
 
Ore 16:55 Mattia: A questo punto penso che dire tutta la verità sia l’unica cosa che Tommaso possa fare!!
 
Ore 16.55 Alessandro: …Questa sera a cena faremo tutti indigestione !!...me lo sento…
 
Qualche ora dopo…
 
Ovviamente, la previsione di Alessandro fu corretta, la cena fu silenziosa e piena di tensione, nonostante Tommaso e Ambra non si fossero fatti vedere.
 
Tuttavia, i ragazzi seppur rattristati e preoccupati per l’amico, erano sollevati che Ambra non fosse scesa al piano di sotto.
 
Ma quella giornata, evidentemente, era destinata a chiudersi nel peggiore dei modi, perché quado ormai erano quasi tutti andati a dormire, Ambra si prese la briga di scendere al piano di sotto e fu proprio in quell’ istante che, malauguratamente, Teresa uscì in pigiama dal bagno del pian terreno.
 
“Ehi, spero che tu e quell’altra oca non vi siate fatte strani pensieri su Tommaso, perché lui è mio!!  è chiaro?! Nessuna delle due me lo porterà via, non potete competere con me, soprattutto tu, sei un palo della luce, completamente privo di sex-appeal, e voglio che tu sappia molto chiaramente che a Tommaso non interessi per niente, non sei il suo tipo!! E non lo sarai mai!! sei carne ed ossa!! Un vero e proprio scheletro!! Stai lontana da lui, e lo stesso vale per quella sgualdrina della tua compagnia di stanza!!...Sono stata chiara?!”
 
Teresa rimase paralizzata a fissare la ragazza, una parte di lei, quella più razionale, pensò che per quanto Ambra fosse stata offensiva, maleducata  e inadeguata, avrebbe dovuto far finta di  niente e lasciare correre l’accaduto, ma  l’altra parte di lei, quella più irrazionale, aveva un unico e solo desiderio…prendere Ambra per i capelli e spingerla giù per le scale, ma da donna matura e razionale qual era, mise la rabbia e la frustrazione da parte e prese la saggia decisone  di non rispondere per le rime alla ragazza, e di non fare nessun’altra azione drastica e di cui in seguito si sarebbe pentita.
 
Così, fingendo che ciò che Ambra le avesse appena urlato contro le fosse scivolato addosso, si limitò a dirle solo:
 
“Sei stata chiarissima!!, adesso scusa, ma non ho né il tempo e né la voglia di starti a sentire, ti auguro una buonanotte Ambra!!”
 
L’ultima cosa che Teresa vide prima di chiudersi la porta della sua camera alle spalle fu Ambra, che con un perfido ghigno in viso, saliva le scale come una furia.
 
L’indomani mattina quando Tommaso e la sua ragazza entrarono in cucina trovarono tutti i ragazzi, intorno al tavolo, intenti a fare colazione.
 
Ambra si sedette di fronte a Teresa e la fissò con sguardo di sfida per tutto il tempo, quest’ ultima cercò di non badarci, perché sapeva che non valeva la pena scendere ai suoi livelli!!
 
La colazione, come era prevedibile, fu imbarazzante per tutti infatti, nessuno spiccicò parola anzi, tutti sembravano voler finire di mangiare in prima possibile.
 
Per fortuna la tortura non durò a lungo difatti, alla velocità della luce tutti i ragazzi ad eccezione di Tommaso ed Ambra, si alzarono dal tavolo e rivolgendo un saluto e qualche imbarazzate convenevole ad Ambra si volatilizzarono via dalla cucina.
 
Quando Alessandro, seduto sul divano della sala comune, vide i due fidanzati uscire dal portone di casa, con tanto di valigia, corse nella stanza di Teresa, e senza bussare, entrò nella camera.
 
“Bando alle ciance!!…stamattina durante la colazione ti ho osservata pulce, e ho dedotto che, se il tuo sguardo avesse avuto la capacità di uccidere, adesso Ambra sarebbe solo un lontano ricordo!!” assentì con tono sapiente, mentre si accingeva ad invadere il letto della sua migliore amica.
“Non so di cosa tu stia parlando!! E comunque quante volte ti ho detto che devi bussare prima di entrare!!” rispose la ragazza alzando gli occhi al cielo, facendo spazio all’amico nel suo letto.
 
"Ehi pulce, smettila di fare la falsa con me!!, ti conosco meglio di quanto tu conosca te stessa, ergo sputa il rospo!!" la incitò il ragazzo ammiccando giocosamente.
 
“Non ce niente da dire a parte il fatto che la detesto!!” ammise la ragazza con tono rassegnato.
 
“Lo sapevo!!” sogghignò Alessandro soddisfatto.
 
Toc Toc
 
“Avanti!!” rispose Alex al posto di Teresa, quest’ultima gli tiro un cuscino come segno di ribellione.
 
“Sono andati via?” chiese Nicolò sbucando con la testa dall’uscio della porta.
 
“Yes!!” rispose Alex con entusiasmo.
 
“Non vi nascondo che sono molto sollevato!!” confessò il biondo entrando nella stanza e accomodandosi sulla sedia della scrivania di Teresa.
 
“Lo siamo tutti pivello!!” concordò Alex divertito.

 

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Capitolo 11
*** La confessione di Nicolò ***


L’armonia e l’allegria che da sempre avevano fatto da padrone nell’appartamento erano ormai un lontano ricordo.

Infatti, nelle settimane successive alla partenza di Ambra le interazioni e i rapporti tra gli abitanti dell’appartamento si erano affievoliti.

Tommaso, a causa delle asfissianti e continue telefonante di Ambra, non era affatto sereno, la ragazza infatti, non avendo dimenticato la messinscena che il suo ragazzo e i suoi coinquilini avevano messo in opera, era diventata ancora più sospettosa, apprensiva ed ossessionata del solito, difatti la ragazza  aveva preso la malsana abitudine di tartassare con numerose e lunghe telefonate giornaliere il ragazzo, che ormai era stufo e stanco di quella situazione. 

Tuttavia, Tommaso era consapevole del fatto che in fondo era colpa sua se Ambra  ormai non si fidava di lui, come un tempo.

Nell’ultimo mese anche il rapporto tra Alessandro e Nicolò era drasticamente mutato, infatti i litigi e i battibecchi giocosi e divertenti tra i due ragazzi erano cessati da un giorno e l’altro.

Adesso ad alternare gli insoliti ed anomali deprimenti silenzi, che arieggiavano nell’appartamento, c’erano solo le urla che si lanciavano contro Teresa e Alessandro, oramai infatti, quei due non facevano altro che litigare, difatti era ormai evidente a tutti che anche il rapporto tra l’asiatico e Teresa si fosse inclinato.

L’unica novità apparentemente positiva era stato il fidanzamento di Alessandro.

Questo infatti, a suo dire, aveva ceduto all’ estenuanti ed imperterrite avance di una collega di nome Laura. Questa infatti, era da mesi che flirtava con lui ma l’asiatico non aveva mai manifestato nessun interesse per lei o almeno era stato così fino ad un mese fa, quando di punto in bianco, un pomeriggio il ragazzo asiatico piombò in cucina e presentò a tutti la ragazza come la sua fidanzata.

La notizia, ovviamente, spiazzò tutti i presenti, ma non tutti reagirono in modo positivo.

Tommaso fu sinceramente contento per Alessandro, ma Teresa non fu dello stesso parare, infatti il suo disappunto fu subito chiaro a tutti, Nicolò invece restò indifferente alla notizia, difatti fu l’unico a non spiccicare neanche una parola, al contrario di Mattia e Giulia che si congratularono con Alessandro e la sua nuova ragazza.

Col passare del tempo però Alessandro  si fece vedere sempre meno. 

Rare volte si era unito al gruppo, insieme alla fidanzata, e in quelle poche occasioni Laura aveva manifestato il suo pessimo carattere.

La fidanzata di Alessandro  infatti, si rivelò essere una ragazza molto vanitosa, saccente e piena di sé, spesso tendeva a sminuire gli altri e quando parlava sembrava che offendere e criticare la gente fosse il suo passa tempo preferito.

Laura, in poco tempo, si era creata intorno così tanta inimicizia da parte del gruppo che i ragazzi decisero, di comune accordo, di soprannominarla “Strega”.

Gli unici membri dell’abitazione che sembravano non avere problemi erano Mattia e Giulia, questi infatti erano sempre più vicini l’un l’altro e si aiutavano e sostenevano per qualsiasi situazione. 

Tommaso sospettava che fra quei due ci fosse qualcosa, ma tutte le volte che, curiosamente, aveva provato a chiedere informazioni a Teresa, lei gli aveva risposto che a detta di Giulia lei e Mattia erano solo buoni amici.

A soffrire maggiormente  il freddo clima che si respirava a casa era Tommaso, il ragazzo infatti, era molto dispiaciuto per la situazione attuale e desiderava con tutto se stesso riportare l’armonia e l’allegria in casa.

Ma il ragazzo bruno, in particolare, era terribilmente preoccupato per il suo compagno di stanza.

Nicolò, infatti, pochi giorni dopo la partenza di Ambra aveva mutato, improvvisamente, il suo umore e i suoi modi di fare.

Il ragazzo bruno, non si spiegava cosa avesse portato l’improvvisa mutazione del suo compagno di stanza, tuttavia era evidente che Nicolò avesse qualcosa, infatti quest’ultimo aveva il morale a terra, parlava poco, ed era sempre pensieroso.

Tommaso non avrebbe mai immaginato di poterlo dire ma i battibecchi tra Nicolò  e Alessandro gli mancavano tantissimo.

Oramai Nicolò  tutte le sere, subito dopo cena, saliva nella camera che condivideva con Tommaso e  si sdraiava sul suo letto, teneva la lampada accesa e si isolava ascoltando la musica con le cuffie.

I due compagni di stanza non parlavamo più fino a tarda notte, come avevamo sempre fatto, perché oramai il biondino era sempre taciturno e pensieroso. 

Questo suo insolito e anomalo comportamento rattristava molto Tommaso, che dal canto suo non sapeva come aiutare l’amico.

Nicolò, infatti, di solito era il più vivace, metteva allegria e armonia in casa, quando c’era lui nei dintorni ci si divertiva sempre.

Tommaso, disteso nel suo letto, lanciò un’occhiata verso Nicolò, è l’unica cosa che riuscì a pensare è che il ragazzo biondo, che era seduto sul letto affianco al suo, non era lo stesso Nicolò  che aveva conosciuto negli scorsi mesi.

A Tommaso sembrò che Nicolò, quella sera, fosse più pensieroso e più triste del solito.

Nell’ultimo periodo sia Tommaso che Mattia avevano tentato di palargli, ma Nicolò non solo si teneva tutto dentro ma rispondeva sempre in maniera evasiva.

 A Tommaso dispiaceva vederlo così, avrebbe voluto aiutarlo ma lui non gliene dava la possibilità.

Tuttavia, per non lasciarlo per troppo tempo da solo, nelle ultime settimane Tommaso aveva preso l’abitudine di salire subito in camera dopo cena, con la scusa di voler leggere un libro prima di andare a dormire, nella speranza che Nicolò si decidesse a parlargli di sua spontanea volontà.

A volte Teresa li raggiungeva nella loro camera e quando succedeva finivamo sempre per mettersi tutti e tre seduti in uno dei due letti per poter vedere un film al pc.

La maggior parte delle volte sceglievamo sempre dei film divertenti in modo da rallegrare Nicolò. 

Quelle erano le uniche volte in cui il biondino sembrava stare meglio.

Tommaso, non è aveva la certezza, ma a volte aveva il sospetto che Teresa sapesse qual’ era il problema di Nicolò.

Tommaso inoltre, aveva notato che i veri cambiamenti erano avvenuti da quando Laura frequentava Alessandro , da quel giorno in avanti molte cose erano cambiate, Alessandro e Nicolò avevano smesso di  parlare e anche il rapporto tra Teresa e Alessandro si era improvvisamente inclinato e Teresa soffriva molto per questo. 

Tommaso a questo punto non poteva fare altro che pensare che forse sia il cambiamento di umore di Nicolò che l'insolito rapporto litigioso tra Alessandro e Teresa fossero  in qualche modo collegati.

I tormentati pensieri di Tommaso furono interrotti dalle parole di Nicolò:

“Tommy?”

“Sì, Nicolò”

“Ti disturbo?”

“No, dimmi pure” rispose Tommaso posando sul comodino il libro che stava leggendo.

“Posso farti una domanda?”

“Tutte quelle che vuoi!!” gli rispose con entusiasmo, per incoraggiarlo. 

“Come si fa a capire se provi qualcosa per una persona?”

La domanda lasciò Tommaso un po’ perplesso “Be’ ecco, dipende tutto dalle emozioni e dalle sensazioni che provi quando stai con la persona che credi ti piaccia!!” gli rispose cercando di essere più chiaro possibile.

Tommaso alzò lo sguardo verso il compagno di stanza, ma Nicolò si era sdraiato sul letto e con le mani dietro la testa fissava il tetto con un’espressione pensierosa.

Il ragazzo bruno, pensò che l’amico stesse riflettendo sulle sue parole così decise di continuare a parlare.

“Per esempio quando sei con la persona che ti piace dovresti sentirti spensierato, a tuo agio e in pace con te stesso. Inoltre, quando la persona per cui provi qualcosa è con te, ti viene il buonumore, e il cuore comincia a battere più forte ogni volta che ti sfiora, ti sorride, ti guarda o ti si avvicina. Senti che con lei puoi essere te stesso, perché con lei ti senti amato, al sicuro, ti senti speciale” disse il ragazzo che con trasporto, preso dallo scorrere dei suoi pensieri non si era nemmeno accorto che nel frattempo Nicolò si era seduto sul letto per guardarlo in viso.

“Tommy…credo che tu sia innamorato!!” disse all’improvviso.

“Cosa?! Io?”.

“Sì, tu pivello!!” disse con tono solenn.

“Io non sono innamorato di Ambra!! ” disse risoluto Tommaso

“Infatti io non mi riferivo ad Ambra!!”

Tommaso lo guardò guardingo, sapeva benissimo a chi Nicolò si stesse riferendo.

“Nicolò, tra me e Teresa non ci potrà mai essere niente. Io non le interesso...lei mi vede solo come un amico...e poi io sto ancora con Ambra!!” rispose sconsolato

“Perché stai con lei se sai di non amarla?” gli chiese confuso.

“Perché le voglio bene, le sono affezionato e non voglio che soffra per colpa mia!!” rispose pensieroso.

“Io penso che tu e Teresa stareste benissimo insieme, inoltre non credo che tu non le interessi. Secondo me anche lei prova qualcosa per te. Insieme siete perfetti, siete nati per stare assieme!!.”

“Lo pensi davvero?”

“Sì Tommy, voi due dovreste stare insieme!!” disse risoluto il biondo.

“E tu Nicolò? Ti sei innamorato?” chiese ritornando al nocciolo della questione.

“Temo di sì, ma la mia situazione è più complicata della tua!!”

“Ovvero?” chiese curioso.

“Tommy, io credo di essermi innamorato di Alessandro!!”

Tommaso rimase spiazzato, cercò di contenere il suo stupore, ma sapeva benissimo di non esserci riuscito.

“Lo so, è scioccante!!” disse Nicolò alzandosi di scatto.

“È un mese che cerco di negarlo a me stesso, vedi Tommy, io non riesco ad accettare quello che provo, sto diventando pazzo!!!, insomma io non sono gay, come fa a piacermi un ragazzo?!,non so cosa mi sta succedendo, sono confuso, ho paura dei miei sentimenti, non riesco a comprenderli, non riesco ad accettarli, io non mi sento più io, e come se di colpo mi sentissi un'altra persona, dentro di me è cambiato qualcosa, non so quando sia successo e nemmeno il perché, l’unica cosa che so e che sto male, sto malissimo, non so come gestire questa cosa, io sono disperato…” disse appoggiando la testa contro il muro.

Il bruno lo guardava scioccato, era senza parole.

Ma l’unico pensiero che in realtà scorreva in testa Tommaso era come diavolo avesse fatto Nicolò per un intero mese a tenersi tutta questa storia dentro!?

“Mi dispiace Tommy, non volevo coinvolgerti in questa storia, e se vorrai cambiare stanza lo capirò. Al momento io stesso mi ritengo un mostro, e penso che debba essere abbastanza scioccante e imbarazzante venire a sapere che il tuo compagno di stanza è diventato gay. Quindi non ti fare nessun problema e dimmi veramente quello che pensi di me!!”

“Penso che tu sia diventato scemo!!” rispose Tommaso con tono turbato.

Quindi era per questo che Nicolò era cambiato, era disorientato e spaventato da ciò che provava verso una persona del suo stesso sesso.

Nicolò si voltò verso Tommaso, aveva gli occhi lucidi e l’espressione sofferente.

“Tu non sei un mostro!!, e io non ho nessuna intenzione di cambiare stanza, non mi interessa un accidente se sei diventato gay, per me rimani sempre Nicolò, il mio compagno di stanza, il mio migliore amico, non mi importa se ti piacciono gli uomini, l’unica cosa che mi importa e che tu stia bene!!” disse il bruno alterato e preoccupato da ciò che frullava in testa al ragazzo.

Tommaso, infatti, guardò dritto negli occhi l’amico e aggiunse:
“Staccati da quel muro, datti una calmata e vieni a sederti qui accanto a me!!”

Nicolò  guardo scioccato e incredulo l’amico.

“Non ti faccio schifo, non mi trovi disgustoso?”

“Smettila di dire queste stupidaggini!!” disse Tommaso con tono arrabbiato “Tu, sei sempre Nicolò, sei un cuoco fantastico, sei simpatico, divertente, gentile, generoso, premuroso, buono, tu sei sempre tu, non devi vergognarti di quello che sei, ti piacciono i ragazzi, e allora?!, siamo nel ventunesimo secolo ci sono migliaia di ragazzi gay, non sei mica l’unico al mondo, non ce niente di male, ognuno ha i propri gusti, al cuore non si comanda, non puoi rinnegare i tuoi sentimenti e soprattutto non puoi rinnegare te stesso, se sei davvero gay devi imparare ad accettarlo e non devi preoccuparti di quello che pensano gli altri, le persone che tengono a te lo accetteranno e continueranno a volerti bene lo stesso!!.” gli disse con enfasi fissandolo dritto negli occhi.

Nicolò si staccò dal muro e con imbarazzo si asciugò gli occhi lucidi con la manica della maglietta.

“Adesso calmati, o ti verrà una crisi di nervi!!” gli disse il bruno facendogli segno con la mano di sedersi accanto a sé.

“Lo dirai agli altri?” chiese il biondo preoccupato e agitato allo stesso tempo.

“Io non dirò niente a nessuno, quello sarà compito tuo quando e se sarai pronto a confessarlo!!” gli rispose sicuro con tono rassicurante.

“Se avessi saputo che avresti reagito così te l’avrei confidato tempo fa!!” confessa afflitto Nicolò sedendosi a peso morto accanto a Tommaso.

“Hai sbagliato a tenerti tutto dentro, ti ha fatto stare solo peggio!!”

“Ho combinato un disastro!! Ho allontanato Alessandro perchè credevo che tenendolo lontano da me e non parlandogli più, non mi sarebbe più piaciuto, pensavo che in questo modo sarei ritornato normale!!” disse disperato, tenendosi la testa tra le mani.

“Nicolò, tu sei normale, ti sei solo innamorato, tutti ci innamoriamo, non siamo noi a scegliere di chi innamorarci, succede e basta. Io mica ho scelto di innamorarmi di Teresa è successo e basta!!”

“Teresa non è un uomo!!” rispose sconsolato “E poi lei ricambia i tuoi sentimenti!!”

“Questo lo dici tu!!” gli risposi frustrato.

“È palese, Tommy!!” disse solenne.

“Be non è detto che tu non abbia chance con Alessandro!!” dissi sincero.

“Ti sei forse dimenticato di Laura?!” mi chiese tristemente.

“Teresa dice che Alessandro con Laura si sta comportando da stupido!!”

“In che senso?” chiede confuso.

“Teresa è convinta che Alessandro stia con Laura solo per passare tempo e che in realtà lui non ha nessun interesse per lei".

“Anche se Teresa avesse ragione, a Alessandro piacciono le ragazze!!” disse frustrato.

“Be se per quello anche a te piacevano le ragazze!!” rispose di getto Tommaso.

“Non voglio illudermi Tommy è già abbastanza difficile così!!”

“Nicolò, voglio che tu mi prometta una cosa!”

“Cosa?” chiese Nicolò  guardando con timore Tommaso.

“Devi promettermi che ti accetterai cosi some sei e che tornerai ad essere il Nicolò con il sorriso sempre sulle labbra e la battuta sempre pronta!!”

“Ci proverò Tommy!!” gli rispose sorridendogli lievemente “Sei un vero amico!!” aggiunse riconoscente.

“Vuoi un abbraccio?” gli chiese Tommaso ammiccandogli giocosamente.

“Non mi dispiacerebbe!!” confessa onesto Nicolò.

I due ragazzi si abbracciarono affettuosamente.

“Vedrai che si risolverà tutto!!” lo incoraggiò il bruno.

“Speriamo!!” gli rispose il biondo prendendo un grosso respiro.

“Ti senti un po’ meglio?” domandò preoccupato Tommaso

“Sì, grazie Tommy, penso che se non l’avessi raccontato a qualcuno sarei impazzito!”

“Quando avrai voglia di parlare io sarò sempre a disposizione!!” disse dandogli una pacca di incoraggiamento sulla spalla.

“Grazie per esistere!!” disse Nicolò guardando riconoscente l'amico.

“Adesso andiamo a dormire, altrimenti domani ci vorrà una gru per alzarmi!!” borbottò Tommaso.

La risata di Nicolò  sorprese e tranquillizzò Tommaso, quest’ultimo erano settimane che non vedeva ridere l’amico così.

Il ragazzo bruno dedusse che Nicolò non gli avesse mentito quando gli aveva detto che si sentiva meglio.

Tommaso, in quel preciso istante, decise che  sarebbe rimasto  accanto a Nicolò e che lo avrebbe aiutato e sostenuto, a prescindere, da come sarebbe andata a finire la storia.

Inoltre, ipotizzò che magari attraverso Teresa avrebbe potuto cercare di capire cosa frullasse in testa ad Alessandro e se effettivamente Nicolò  avesse o meno qualche possibilità.

Anche perché a Tommaso insospettiva parecchio il fatto che Alessandro  avesse iniziato a frequentare Laura dopo che i suoi rapporti con Nicolò si erano inclinati.

Il ragazzo, si promise che di indagare l'indomani.

Premesso ciò, diede la buonanotte a Nicolò,  e dopo aver spento la luce si addormentò.

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Capitolo 12
*** La rivelazione di Tommaso parte 1 ***


Punto di vista di Tommaso
 
“Tom”.
 
“Tom, svegliati!!”.
 
“Teresa?” chiedo tenendo gli occhi chiusi.
 
“Ti ho portato il caffè” risponde gentilmente la ragazza.
 
Aprì gli occhi e vidi il viso di Teresa a pochi centimetri dal mio, era bellissima come sempre.
 
“Mio fratello ha sempre avuto ragione, tu sei un angelo!” dico mezzo addormentato.
 
“Ahahah, non ci fare l’abitudine, ti ho portato il caffè solo perché oggi non volevi proprio saperne di svegliarti, Nicolò infatti ci ha rinunciato e ha aggiunto che se non fossi riuscita a farti alzare sarebbe andato a prendere una gru!!”.
 
Sbadigliai e con la solita lentezza, che mi contraddistingueva al mattino, presi la tazzina dal comodino e ingurgitai il caffè.
 
“Ho messo due cucchiaini di zucchero, come piace a te!!” mi informa Teresa.
 
Non so proprio come avrei fatto senza Teresa.
 
Lei era l’unica che riusciva a farmi alzare dal letto la mattina.
 
“Stavolta quanto tempo ho per prepararmi?” chiedo preoccupato per la risposta.
 
“Un quarto d’ora, anche stavolta dovrai mangiare il cornetto per strada!!” mi rispose Teresa sorridendomi divertita “Su, adesso alzati o ti riaddormenterai di nuovo!!” aggiunge canzonatoria.
“Agli ordini capo!!” rispondo alzandomi dal letto.
 
“Ti aspetto sotto, soldato!!!” mi tira il filo uscendo dalla stanza.
 
Nel corridoio incontrai Alessandro.
 
“Buongiorno dormiglione!!”.
 
“Buongiorno Alessandro, mattiniero come sempre!!” risposi assonnato, non so come diavolo facesse a svegliarsi ogni mattina, lui era sempre l’ultimo ad andare a dormire e il primo a svegliarsi, invidiavo questa sua capacità!
 
“E tu come al solito sei sempre l’ultimo a svegliarsi!!” risponde divertito.
 
“Eh già, sai per caso se i bagni sono liberi?” chiedo ricordandomi che avevo poco tempo per prepararmi.
 
“In quello vicino la mia stanza c’è Mattia, l’altro non so se è libero”.
Nello stesso istante in cui finì la frase la porta del bagno vicino alla mia camera si aprì mostrando un Nicolò stranamente riposato e sorridente.
 
“Buongiorno pivelli!!” disse il biondino appoggiandosi allo stipite della porta.
 
“Buongiorno Nicolò!!” rispondo contento del suo cambiamento d’umore.
 
“Ciao” disse Alessandro con un’espressione stranita, a quanto pare anche lui aveva notato il cambiamento d’umore del biondo e ne era rimasto sorpreso.
 
Nicolò e Alessandro si guardarono impacciati, e nel corridoio cadde un silenzio pieno di tensione.
 
Era palese che tra i due ci fosse qualcosa che non andava.
Decisi di prendere la palla al balzo.
 
“Che ne dite se, noi ragazzi stasera, andassimo a prendere una birra insieme in onore dei bei vecchi tempi?!” propongo con entusiasmo.
 
Nicolò mi guardò con fare guardingo.
 
Sicuramente si stava chiedendo che cosa mi frullasse in testa.
 
“In realtà stasera avrei un appuntamento con Laura” risponde Alessandro dispiaciuto.
 
“Non puoi rimandare? E da tanto tempo che non usciamo noi quattro?” rispondo risoluto.
 
Osservai Alessandro, sembrava combattuto, poi per una frazione di secondo lo vidi guardare Nicolò e fu in quel momento che aggiunsi:
 
 “Io e Nicolò volevamo andare al Melody!!” percepivo lo sguardo canzonatorio di Nicolò addosso.
 
Adesso, Alessandro, sembrava ancora più indeciso di prima, lo vidi rivolgere un'altra veloce occhiata a Nicolò, e alla fine schiarendosi la voce disse:
 
“Vada per la birra fra uomini!!”.
 
“Bene così!!” dico contento “A stasera ragazzi!!” aggiungo scappando in bagno.
 
“Vado anch’io!!” sentì dire frettolosamente a Nicolò mentre mi chiudevo la porta alle spalle.
 
“A stasera!!” gli rispose Alessandro con tono tentennante.
 
Erano stati un po’ freddi, ma almeno si erano rivolti la parola.
 
E poi Alessandro aveva rinunciato ad uscire con la “Strega” e questo era un gran passo avanti.
 
Ero soddisfatto di me stesso, avevo avuto una bella idea.
 
Mi lavai velocemente il viso e i denti e una volta tornato in camera mi vesti velocemente.
 
Scesi le scale e andai in cucina dove trovai Mattia, Giulia e Teresa seduti al tavolo.
 
“Buongiorno ragazzi!!” dissi col fiatone.
 
Ricambiarono il mio saluto divertiti.
 
“Finalmente sei sceso, temevo ti fossi rimesso a dormire!!” scherzò Teresa.
 
“Ho solo perso tempo a parlare con Alessandro e Nicolò, a tal proposito, Mattia, stasera ti va di venire con noi al Melody? Abbiamo deciso di passare una serata tra noi ragazzi!!”.
 
“Mi stai dicendo che Nicolò si è finalmente deciso ad uscire di casa?!” chiese incredulo il fratello.
 
“Già, allora vieni??” insistetti.
 
“Certo che vengo!! È da tanto che non usciamo tutti e quattro!!”.
 
“C’e anche Alessandro?” chiese Teresa accigliata e sorpresa.
 
“Sì” le risposi, adesso non avevo alcun dubbio.
 
Teresa sapeva qualcosa.
 
La guardai curioso, ma lei non aggiunse nient’altro.
 
“Devo dire però che un po’ mi dispiace lasciare voi ragazze sole in casa” ammise Mattia.
 
“Non preoccuparti per noi, troveremo un passa tempo!!” gli rispose Giulia.
 
“Finalmente niente uomini per casa!!” aggiunse Teresa scherzosamente.
 
“Adesso siete contente ma vedrete che stasera sentirete la nostra mancanza!!” le rispose Mattia facendole la linguaccia.
 
“Nah, io e Giulia staremo benissimo!!” affermò Teresa “E se dovessimo sentire la vostra mancanza ci consoleremo con del gelato!!”.
 
“Vaniglia e cioccolato sono prenotati” aggiunse Giulia.
 
“Buongustaia!!” la riprese Mattia.
 
“Si è fatto tardi, io e dormiglione dobbiamo andare!!” affermo Teresa alzandosi dalla sedia.
 
“Tieni Tommaso, questo è il tuo cornetto, ti ho messo anche un succo di frutta!!” disse Mattia porgendomi una busta.
 
“Grazie mille Mattia!!” gli dissi sorridendogli riconoscente.
 
Una volta usciti dal portone iniziai ad indagare.
 
Ero fortemente intenzionato a capire cosa sapesse Teresa della storia fra Nicolò e Alessandro.
 
“Mi raccomando stasera non finite il gelato!!” dissi per introdurre il discorso.
 
“Ci proveremo, ma non ti garantisco niente!!” rispose sorridendo.
 
“Mi sei sembrata sorpresa quando ti ho detto che stasera con noi ci sarebbe stato anche Alessandro!!”.
 
“Be, mi sembra strano che non esca con la strega, ormai se la porta ovunque!!” afferma quasi infastidita.
 
“In realtà stasera si sarebbe dovuto vedere con lei, ma gli ho chiesto di rimandare visto che finalmente potevamo organizzare qualcosa tra noi ragazzi, come ai vecchi tempi!!”.
 
“Sono contenta che Nicolò si sia deciso ad uscire, gli farà bene!!”.
 
“Già, ieri sera gli ho parlato un po’, e oggi sembra che stia meglio!”
 
Teresa mi guardò intensamente, forse aveva intuito che anch’io sapessi qualcosa.
 
“Credi che Alessandro e Nicolò torneranno a parlarsi?” mi chiese seria e speranzosa.
 
“Be’, stamattina in corridoio sono stati freddi, ma sono ottimista, stasera saremo solo noi ragazzi, avranno un milione di occasione per parlarsi!!”
 
“Spero sia così!!” disse Teresa sconsolata.
 
Ormai era ufficiale, Teresa sapeva più di quanto voleva farmi credere.
 
“E i rapporti fra te e Alessandro come vanno?” chiesi preoccupato per lei.
 
“Litighiamo in continuazione” rispose tristemente.
 
“Per colpa di Laura?”.
 
“Laura c’entra relativamente, il vero problema è Alessandro!!”
 
La guardai interrogativo.
 
Lei contraccambio il mio sguardo, sembrava titubante ma alla fine si arrese e mi disse:
 
“Quei due non dovrebbero stare insieme!!”
 
“Perché dici così?” chiesi curioso, ero contento che finalmente Teresa si fosse decisa a parlare.
 
“Perché a Alessandro piace un'altra persona!!” confessa “Sta con Laura solo per dimenticare la persona che gli piace davvero!!”.
 
“Perché la vuole dimenticare?” chiesi sempre più curioso.
 
“Perché è convinto che quella persona non ricambi i suoi sentimenti!!”.
 
“Ed è così?” domandai.
 
“Non lo so, e nemmeno Alessandro lo sa, in realtà”.
 
“Ma Alessandro ha provato a parlare con la persona che gli piace?” chiesi sempre più sospettoso.
 
“Non ne ha avuto il tempo!!”.
 
“In che senso?”.
 
“Be’, quando si è accorto di provare qualcosa per questa persona all’inizio ha cercato di avvicinarglisi sempre più, poi però, la persona in questione, all’improvviso ha cambiato atteggiamento nei suoi confronti, di conseguenza Alessandro l’ha presa come un segno negativo e ha iniziato a temere un suo rifiuto, col passare del tempo, si è scoraggiato sempre più, fino a quando ha incontrato la strega e ha deciso di voltare pagina!!”.
 
Rimasi in silenzio a metabolizzare quello che mi aveva detto Teresa.
 
Alessandro stava con Laura ma in realtà voleva un'altra persona.
 
Quest’altra persona aveva improvvisamente cambiato atteggiamento scoraggiando i tentativi di approccio di Alessandro.
 
E Teresa aveva detto che Alessandro aveva voltato pagina.
 
“Cosa intendi per voltato pagina?” chiesi pensieroso.
 
“Intendo dire che Alessandro ha deciso di seppellire i suoi veri sentimenti e di farsi piacere la strega!!” rispose contrariata.
 
“E tu non sei d’accordo!!” affermai con sicurezza.
 
“Esatto, lui non lo vuole ammettere, ma questa situazione gli sta facendo male, inoltre Alessandro sta cambiando ed è questo quello che mi preoccupa di più!!”.
 
“Laura è molto diversa dalla persona che gli piace davvero?”.
 
“Non puoi nemmeno immaginare quanto lo sia!!” ammise sconsolata.
 
“Credo di saperlo invece!!” dissi sovrappensiero.
 
 Teresa mi guardò, aveva un’espressione indecifrabile.
 
“Siamo arrivati!!” assentì davanti al portone della nostra facoltà.
 
Avremmo dovuto rimandare il discorso a fine lezione.

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Capitolo 13
*** La rivelazione di Tommaso parte 2 ***


Punto di vista di Tommaso
 
Le lezioni di anatomia del venerdì mi disintegravano sempre il cervello.
 
Ero distrutto, avevo assolutamente bisogno di bere un caffè, così con passo lento, mi diressi alla macchinetta in fondo al corridoio.
 
Ma a metà percorso, con mio grande disappunto, mi accorsi che alla macchinetta del caffè c’era una processione infinita di gente.
 
Così per passare il tempo decisi di sbirciare il cellulare.
 
C’era il buongiorno di Ambra e dei messaggi da parte di Nicolò.
 
Risposi ad Ambra e aprì la conversazione del mio compagno di stanza.
 
WHATSAPP
 
Ore 08:30 Nicolò: Non sono sicuro di voler uscire stasera!! Non mi sento di uscire con Alessandro!!
 
Ore 08:31 Nicolò: Stamattina ci siamo parlati a stento!!
 
Ore 08:31 Nicolò: Tommy, mi dispiace, ma non penso che sia una buona idea!!
 
Ore 08:32 Nicolò: La situazione è troppo complicata, non me la sento!!
 
Ore 12:00 Io: Nicolò, ho un sacco di cose da dirti!! Quando torni a casa??
 
Ore12:00 Nicolò: Torno alle 17:00
 
Ore 12:01 Nicolò: Ma hai letto i messaggi che ti ho scritto??
 
Ore 12:01 io: Sì li ho letti, ma non hanno più importanza!!
 
Ore 12:02 Nicolò: Che vuoi dire???
 
Ore 12:02 io: Non devi preoccuparti di Laura!! Alessandro non è innamorato di lei, non gli piace nemmeno!!
 
Ore 12:03 Nicolò: Te l’ha detto Teresa????
 
Ore 12:03 io: Sì, mi ha detto questo e molto altro!! Quando torni ti racconto tutto!!
 
Ore 12:03 Nicolò: Va bene…ma devo preoccuparmi?!
 
Ore 12:04 io: L’unica cosa di cui ti devi preoccupare è di farti carino per stasera!!
 
Ore 12:04 Nicolò: Tommy…
 

Ore 12: 04 io: Nicolò devi fidarti di me!!

 Ore 12:05 Nicolò: Va bene, se posso cercherò di tornare prima!!
 
Ore 12:05 io: Mi troverai a casa!!
 

 
“Con chi messaggi?” sussultai per lo spavento.
 
“Teresa !!...vuoi farmi prendere un infarto?!...vuoi un caffè?” le chiesi impacciato ed imbarazzato per essere stato preso alla sprovvista.
 
“In realtà, dubito che riusciremo a prendere il caffè prima che inizi la prossima lezione, la fila è ancora lunga!!”
 
Guardai la coda di persone che avevamo davanti, Teresa aveva ragione, avevamo solo 5 minuti prima che iniziasse la lezione successiva, e la fila era ancora lunga, sospirai sconsolato, mi sarei addormentato sul banco, per fortuna oggi avremmo finito alle 14.
 
“Non hai risposto alla mia domanda!!” mi fece notare Teresa.
 
“Massaggiavo con Nicolò!!” confessai con nonchalance.
 
“Ah sì, e che dice?” chiese con tono di chi ne sapeva una più del diavolo.
 
“È un po’ nervoso!!” le riferì sincero.
 
“Per l’uscita di stasera?” mi chiese in apprensione.
 
“Sì” ammisi.
 
“Temevo che sarebbe successo!!” confessa, mordendosi pensierosa il labbro.
 
Era palesemente preoccupata, ma nonostante ciò non cedeva, così decisi di reggerle il gioco, fingendomi indifferente e distaccato.
 
 “Ah sì, come mai?” le chiesi con leggerezza.
 
Ormai stavamo giocando a chi confessava per primo.
 
“Tu non me la racconti giusta!!” mi disse sospettosa, lanciandomi uno sguardo intenso.
 
“Neanche tu!!” le risposi tenendole testa.
 
“È finita la pausa, ci conviene tornare in aula, ma ti conviene prepararti perché quando usciremo da qui ti spremerò come un limone!!” mi avvertì con finta aria minacciosa.
 
“Dovrai utilizzare le maniere forti, non cederò tanto facilmente!!” affermai facendomi strada verso l’aula.
 
“Ottimo, io adoro utilizzare le maniere forti!!” assentì seguendomi.
 
DUE ORE DOPO
 

La lezione finalmente era finita, ed io ero esausto, infatti, non vedevo l’ora di tornare a casa per potermi sdraiare a letto.
 
Purtroppo per me, Teresa, era più attiva che mai, infatti, andò subito all’attacco.
 
“Allora Tom, dimmi tutto!!” mi chiese appena usciti dall’università.
 
“Ho bisogno di un caffè!!” dissi sfinito, trattenendo con fatica uno sbadiglio.
 
“Se mi dici tutto quello che sai, ti offrirò non uno ma ben due caffè!!”
 
“Perché non parli prima tu!!  sei più informata di me!!” le suggerì innocentemente.
 
“Cosa ti fa pensare che io sappia più cose di te?!” chiese accigliandosi pensierosa.
 
“Be’, diciamo che io devo ancora capire cosa vuoi sapere esattamente!!” le confessai sincero.
 
“Tom, tu sai già quanto io tenga a Alessandro!!” affermò, fissandomi circospetta.
 
Annuì, e ricambiai il suo sguardo per incentivarla a parlare.
 
“Lui sta passando un brutto periodo e io vorrei tanto aiutarlo, ma ogni cosa che dico o faccio risulta sbagliata, non so più come comportarmi con lui. Alessandro, sta cambiando, e io non voglio che succeda, perché lui è perfetto così, non ha bisogno di cambiare sé stesso, ho cercato di farglielo capire in tutti i modi possibili ma lui non mi dà più retta. Lui è disorientato, confuso ed è molto arrabbiato con sé stesso, inoltre, si è convinto del fatto che deve cambiare i suoi gusti per poter stare meglio!!”
 
“Cosa intendi per cambiare i suoi gusti?” chiesi serio guardandola con sospetto.
 
Teresa mi guardava combattuta, si mordicchiava il labbro nervosa, stava decidendo, una volta per tutte, se raccontarmi tutto o meno.
Quando oramai stavo per perdere le speranze, la vidi prendere un grosso respiro, e con un sussurro veloce affermò:
 
“Tom, Alessandro è gay, lo è sempre stato!!”
 
“Davvero?” le chiesi con entusiasmo.
 
Appresa la notizia un inevitabile sorriso euforico mi uscì spontaneo.
 
Tuttavia, la mia reazione confusa  stupì Teresa così tanto da farle apparire in viso un’espressione buffissima.
 
Tutto ciò non fece altro che incrementare il mio buon umore.
 
“Perché hai reagito così?!” mi chiese scombussolata e accigliata.
 
“Perché è una bella notizia!!” le risposi, rivolgendole un sorriso a 32 denti.
 
Teresa mi stava sicuramente prendendo per pazzo.
 
 “Una bella notizia!?” ripete interdetta.
 
“Senti, adesso ti faccio una domanda e se mi risponderai nel modo in cui spero tu faccia, ti racconterò tutto quello che so!!” le proposi pieno di speranza.
 
Lei, contro ogni mia aspettativa, annuì senza protestare.
 
“Stamattina mi hai detto che Alessandro si sta frequentando con Laura perché non è riuscito a conquistare la persona che gli piace veramente. Per cui la mia domanda è, la persona con cui Alessandro vorrebbe stare è Nicolò?!”
 
Teresa mi fisso perplessa: “Come fai a saperlo?!”
 
“Be’, tu mi hai detto che la persona con cui Alessandro ci ha provato si è allontanata all’improvviso, e che da quel momento in poi il loro rapporto si è inclinato” le spiegai “Quindi ho fatto due più due e ho tratto la somma!!”
 
Adesso Teresa era stupita.
 
“Ok, ammetto che non ci sarei mai arrivato se Nicolò ieri sera non mi avesse detto che era dispiaciuto per essersi allontanato all’improvviso da Alessandro!!”
 
“E ti ha detto anche il motivo per cui l’ha fatto?” mi chiese Teresa con tono pensieroso e triste.
 
“Sì, ma adesso è molto pentito!! Ha agito di impulso, Alessandro gli manca molto!!”
 
“Che vuol dire che ha agito d’impulso?” chiese rivolgendomi uno sguardo confuso.
 
“Nicolò ha allontanato Alessandro perché era spaventato da ciò che provava per lui!!” le confessai tutto d’un fiato.
 
“Aspetta!!” disse Teresa, prendendomi per un braccio.
 
Mi fermai per ascoltare ciò che aveva da dire.
 
“Mi stai dicendo che Nicolò ricambia i sentimenti di Alessandro!?” mi disse, con crescente entusiasmo, ma pur sempre dubbiosa.
 
“Be’, in realtà Nicolò non sa che Alessandro è innamorato di lui, lui crede che sia etero!!”
 
“Ma io credevo che Nicolò avesse allontanato Alessandro perché non ricambiava i suoi sentimenti, pensavo che avesse capito che Alessandro fosse gay!!!”
 
“No, non lo ha capito, l’unico motivo per cui Nicolò ha allontanato Alessandro è perché non riusciva ad accettare di provare dei sentimenti per un uomo, a lui sono sempre piaciute le ragazze, e quello che provava per Alessandro lo spaventava e disorientava così, è entrato in confusione e, ha deciso di allontanarlo per vedere se riusciva a toglierselo dalla testa, ma facendo in questo modo ha solo peggiorato la situazione, perché la lontananza da Alessandro lo ha fatto stare male!!”
 
“Ma questo cambia tutto!!” esclamo entusiasta Teresa, rivolgendomi un sorriso.
 
“Già!!” annui sorridendole.
 
“Se, Alessandro, venisse a conoscenza del fatto che Nicolò ricambia i suoi sentimenti, lascerebbe subito la Strega, e tutto si sistemerebbe!!” affermò contenta, ricominciando a camminare.
 
“Esatto!! Oggi pomeriggio racconterò tutto a Nicolò!!” acconsentì euforico.
 
“Credi che Nicolò sia disposto a confessare i suoi sentimenti ad Alessandro?” chiese speranzosa Teresa donandomi un sorriso sincero.
 
“Penso di sì, ha bisogno solo di un po’ d’incoraggiamento, sapere che è corrisposto lo aiuterà a farsi coraggio!!”
 
“Spero che tu abbia ragione!!” mi disse guardandomi speranzosa.
 
“Io ho sempre ragione!!”  ammiccai scherzosamente.
 
“Adesso non esagerare!!” mi disse dandomi una gomitata giocosa al fianco destro.
 
“Vedrai, stasera il rapporto tra Nicolò e Alessandro migliorerà e molto presto la Strega Laura sarà solo un lontano e brutto ricordo!!” le dissi ottimista.
 
“Sarebbe fantastico!!” ammise quasi sognante.
 
“Abbi fiducia!!” le dissi facendole un occhialino “Piuttosto i miei due caffè che fine hanno fatto?”
 
“Ahahah, ormai è tardi, te li offro dopo pranzo!!” ribatté divertita.
 
“D’accordo!!” acconsentì, prendendo le chiavi di casa dalla tasca dei pantaloni.
 
“Entri pure signorina!!” la invitai, aprendole il portone dell’ingresso.
 
“Ma come siamo galanti, oggi!!” mi punzecchio con un sorriso.
 
“Io sono sempre galante!!” affermai, con finto tono offeso.
 
“Modesto come sempre!!” disse ridendo, mentre insieme attraversavamo l’uscio della porta.

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Capitolo 14
*** Teresa e Tommaso ***



PUNTO DI VISTA DI TERESA 
                                       
“Bene, miss so tutto io, mi dica dove si trovano i linfonodi inguinali profondi?!” mi chiese Tommaso ammiccandomi divertito.

“I linfonodi inguinali profondi si trovano...” pronunciai tentennante.

“Sì…” annuì Tom accondiscendente.

“Si trovano...” continuai sempre più titubante.

“Dove?” mi domandò divertito, guardandomi con furbizia.

“Non farmi pressione!!” lo rimproverai, rivolgendogli una delle mie migliori occhiatacce.

“Non te ne sto facendo!!” assentì derisorio, cercava di trattenersi ma era palese che stesse ridendo sotto i baffi.

“Sì invece, ti stai pure divertendo!!”  lo ripresi con sguardo truce.

“Non è vero!!... anche se confesso che è bello vedere che anche una secchiona-cervellona, come te, può perdere colpi!” ammise ammiccandomi e rivolgendomi uno dei suoi sguardi da finto bambino innocente.

“Non sto perdendo colpi!!, sono semplicemente soprappensiero e distratta per la storia di Alex e Nicolò!!” mi giustificai fingendomi infastidita.

“Bella scusa, dolcezza!!” assentì Tom scherzosamente.

“Ahia, mi hai fatto male!!” si lamentò, mentendo spudoratamente, ed utilizzando un finto tono offeso.

“Esagerato!!, quante storie per una cuscinata!!” affermai atteggiandomi un po’.

“Adesso me la paghi!!” mi avvertì con tono minaccioso.

“E cosa vorresti fare? Rimandare il cuscino al mittente?!, mossa troppo scontata…ti sei giocato l’effetto sorpresa, mister dormiglione!!”  gli risposi guardandolo vittoriosa.

“Sbagliato!!” mi disse, un attimo prima di lanciarsi sopra di me per farmi il solletico.

“Oddio!!” pronunciai prevenendo anticipatamente gli orrendi urli striduli che avrei lanciato da lì a pochi istanti.

“Ti prego, il solletico no!!” tentai di dire tra una risata e l’altra.

Fin da piccola avevo sempre avuto problemi con il solletico, Alessandro infatti, nel corso degli anni si era più volte approfittato di questo mio punto debole.

“Il solletico si!!” mi disse vittorioso, con una gran ghigno stampato in viso.

“No, ti prego, basta, ti supplico, non ce la faccio più!!” dissi sghignazzando e dimenandomi come un’ossessa.

“La smetterò solo se ammeterai che stavolta sono stato io ad avere la meglio su di te!!”.

“Mai!!” dissi tra una risata e l’altra, non riuscivo quasi più a respirare, ma non potevo dargliela vinta, così cercai di spingerlo via in qualche modo, ma lui capì il mio piano e per impedirne la riuscita si avvicinò ancora di più a me.

Adesso, era praticamente sopra di me, il suo profumo mi investì in pieno, era piacevole sentire il peso del suo corpo sul mio.

Iniziai a sentire dei brividi lungo la colonna vertebrale, ed ero piuttosto certa che non fossero dovuti al solletico.

 Sentivo il respiro di Tom infrangersi sul mio collo, il suo profumo mi inebriava i sensi e il calore della sua pelle sulla mia mi faceva impazzire.

Non resistetti più!!

Facendomi trascinare dagli eventi ma soprattutto dalle emozioni avvicinai il mio viso a quello di Tommaso, incrociai il suo sguardo e perdendomi nei suoi fantastici occhi castani ricambiai il suo sorriso.

 Adoravo il suo sorriso ma soprattutto amavo quella sua
espressione, perennemente, contemplativa.

In quel momento, fui perfettamente consapevole di non poter più fare un passo indietro, ero cascata nella trappola.
 
I nostri nasi erano così vicini che si sfioravano, il suo sguardo giocoso ma intenso mi toglieva il respiro, sentivo il suo respiro, accelerato, sul mio viso.

Percepivo i battiti del suo cuore, che in quell’istante erano, perfettamente, all’unisono con il mio.

Aveva smesso di farmi il solletico e mi guardava come se fossi la creatura più rara e perfetta del mondo, il suo sguardo mi ipnotizzò.

Ero completamente disconnessa col mondo circostante.

In questo momento, per me, esistevano solo Tommaso e le sue invitanti labbra rosee che sembravo attirarmi come una calamita.

Il suo solito ciuffo ribelle gli era cascato sugli occhi dandogli l’aria spavalda e sbarazzina che mi piaceva tanto, mi stava sorridendo e come sempre il suo sorriso mi provocò un formicolio allo stomaco,
ogni volta che mi sorrideva mi sentivo sciogliere.

Facendomi guidare dall’istinto alzai la mano destra e con estrema lentezza gli portai il ciuffo indietro per ammirare meglio i suoi occhi, poi scesi con la mano sulla sua guancia e lì mi fermai, lo vidi chiudere gli occhi per una frazione di secondo, come se volesse assaporare quella carezza come meglio poteva.

Quando Tommaso riaprì gli occhi vidi la certezza e la sicurezza nel suo sguardo.

Io invece ero in balìa degli eventi, anzi ero in balìa di Tommaso.

 Lo vidi avvicinarsi lentamente, rimasi in attesa, il cuore sembrava volermi uscire dalla cassa toracica, ormai era vicino, sentivo il suo caldo respiro sulle mie labbra.

Percepì le sue labbra sfiorare le mie delicatamente, chiusi gli occhi e aspettai che succedesse l’inevitabile.

Un rumore improvviso ci fece sobbalzare, sbattemmo le teste null’altra e con uno scatto repentino ci separammo.

Il momento magico era stato interrotto, la magia era scomparsa,
adesso restava, solo, un profondo imbarazzo, almeno da parte mia.

“Caspio!!” lo senti borbottare frustrato.

 Incerta e terribilmente in imbarazzo lo guardai, stava cercando qualcosa per terra, intuì che l’oggetto agognato fosse il suo cellulare, a quanto pare era stata la suoneria a farci sobbalzare, dopo qualche secondo di ricerca lo vidi raccogliere il dispositivo.

Tommaso era seduto per terra e mi dava le spalle, ma, nonostante ciò, vidi con chiarezza il nome che apparì sul display.

Chiamata in arrivo da: PASSEROTTO…
AMBRA!!
   
Cercai di rimandare giù il groppo che avevo in gola, ma sapevo che era impossibile.

Avevo pochi secondi a disposizione, prima che le mie emozioni mi travolgessero come un fiume in piena, e di certo non volevo che
Tommaso assistesse alla scena.

Mi girai di scatto, mi avviai alla porta, la spalancai e alla velocità della luce scesi le scale e mi rinchiusi a chiave nella mia stanza.

Mi appoggiai alla porta e devastata da tutte le emozioni contrastanti che stavo provando scivolai lungo la superficie, fino a sedermi sul pavimento.

“Teresa!!”  lo sentì chiamarmi in lontananza.

Accidenti, sarei dovuta uscire fuori casa, pensai presa dal panico!!

“Teresa!!” la voce si faceva sempre più vicina.

 Era quasi arrivato alla porta.

 Passarono pochi secondi prima che lo sentissi bussare.

“Teresa!! Sei qui??” chiese in apprensione, il suo tono era agitato ma allo stesso tempo mortificato, e questo non fece altro che farmi stare più male.

Notai che stava cercando di aprire la porta, invano.

“Vai via Tom!!” gli sussurrai debolmente.

“Teresa, fammi entrare, ho bisogno di parlarti!!” mi supplicò.

“Non abbiamo niente di cui parlare!!” dissi cercando di nascondere la mia sofferenza, chiusi gli occhi per farmi forza.

“Apri questa porta, ti supplico!!” mi pregò angosciosamente.

“Vai via!!” dissi con un nodo alla gola.

“Ti prego, apri questa porta!!” disse disperatamente, sbattendo i pugni contro il legno della porta, per la frustrazione.

“Mi dispiace Tommaso, dimentica quello che è successo, è stato solo un momento di debolezza!!” sussurrai tutto d’un fiato, cercando di non far trasparire il dolore che mi procuravano queste parole.

“N…non…non è vero!!” balbettò lui sofferente.

“Apri questa, dannata, porta e parlami guardandomi negli occhi!!” aggiunse sconsolatamente battendo i pugni sulla porta.

“È stato uno sbaglio, dimentica tutto e non pensarci più!!” assentì concitata, trattenendo un singhiozzo.

“Che cosa!!??” annaspò incredulo.

“Mi dispiace, ma non provo nulla per te, all’infuori dell’amicizia!!” sussurrai con parole tremanti.

In cuor mio, sperai che lui non mi avesse sentita, perché quello che avevo appena detto non era altro che una grossa e colossale bugia, che lo avrebbe ferito terribilmente.

Dall’altra parte della porta non si sentiva più niente.

Ebbi la definitiva conferma del mio timore.

 La freccia che avevo scoccato al cuore di Tommaso aveva fatto centro.

Corsi verso lo stereo, e dopo averlo accesso misi il volume al massimo.

Mi gettai sul letto e coprendomi la testa col cuscino iniziai a singhiozzare e a piangere disperatamente.

Era tutto sbagliato…

Non sarebbe dovuto accadere…

Non mi sarei dovuta innamorare…io non volevo innamorarmi!!

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Capitolo 15
*** Nicolò e Tommaso ***


Punto di vista di Nicolò
 
Non avevo pensato a nient’altro se non a quello che Tommaso mi aveva scritto nei messaggi, chissà che cosa aveva scoperto di così importante, avevo cercato in tutti i modi di tornare prima a casa ma non ci ero riuscito, così quando varcai il portone di casa era il solito orario.
 
Non appena aprì il portone d’ingresso una musica assordante mi investi in pieno, ma ciò che mi sconvolse di più fu vedere una figura rannicchiata per terra con la schiena appoggiata contro la porta delle ragazze, il corridoio era in penombra e faticai un po’ ad abituarmi, ma quando riconobbi Tommaso restai spaesato.
 
“Tommy, che succede?” chiesi preoccupato, ma non ero poi così tanto sicuro che mi avesse sentito, inoltre aveva la testa china verso il pavimento e sembrava molto pensieroso.
 
Mi avvicinai con cautela e provai ad attirare la sua attenzione mantenendo un tono basso.
 
“Tommy, tutto bene?” chiesi, ormai a pochi metri da lui.
 
“Nicolò” borbottò atono, alzando lo sguardo su di me.
 
“Va tutto bene, pivello??” dissi avvicinandomi e chinandomi davanti a lui.
 
Lo vidi scuotere la testa, istintivamente alzai lo sguardo per osservare la porta alle sue spalle, era da lì che proveniva tutto quel trambusto.
 
“È successo qualcosa con Teresa?” chiesi incerto.
 
“Già” rispose sofferente abbassando la testa verso il pavimento.
 
“Su pivello, alzati!!” dissi poggiandogli la mano destra sulla spalla e porgendogli la sinistra per farlo alzare.
 
Lo vidi afferrare la mia mano e issarsi su, continuando a tenere la testa bassa.
 
“Adesso prendiamo due birre e un pacco di patatine e andiamo in camera nostra a fare due chiacchere!!” gli proposi spingendolo verso la cucina.
 
“Va bene” sussurrò abbattuto.
 
Non lo avevo mai visto così!!
 
Eppure fino all’ora di pranzo, via messaggi, mi era sembrato tranquillo, chissà cos’era successo con Teresa.
 
Decisi che lo avrei fatto confidare come lui aveva fatto ieri con me, perché nessuno più di me poteva sapere cosa si provava a tenersi tutto dentro, ed adesso era arrivato il momento di ricambiare il favore a Tommaso, magari una volta sfocatosi si sarebbe sentito meglio anche lui, proprio com’era successo a me ieri sera.
 
Salimmo in stanza, e non appena entrammo mi accorsi subito che le lenzuola del suo letto erano tutte scombinate, e che sparsi sul pavimento c’erano il cuscino, il suo cellulare e un libro di anatomia.
 
“Deve essere sicuramente entrato un uragano nella nostra stanza, durante la mia assenza!!” dissi con sarcasmo, per spezzare la tensione.
 
“Un uragano sarebbe stato meno distruttivo!!” rispose atono.
 
Un suono squillante anticipò le mie parole, mi chinai per prendere il cellulare di Tommaso dal pavimento.
 
“Butta via quel maledettissimo aggeggio!!” scattò Tommaso afferrando il cellulare dalle mie mani e lanciandolo per aria.
 
Seguì preoccupato e non poco sconvolto la traiettoria del cellulare, per fortuna, quest'ultimo fece un atterraggio di emergenza sul cuscino del mio letto.
 
“Tommy avresti potuto romperlo!!” lo rimproverai cauto.
 
“Meglio, almeno smetterebbe di suonare!!” disse arrabbiato tirando un calcio al suo cuscino.
 
Mi sedetti e senza smettere di guardarlo lo invitai a sedersi accanto a me, non appena lo fece gli porsi la birra fresca.
 
“Bevi, magari ti farà sentire meglio!!” assentì con affetto.
 
“Per dimenticare quello che è successo mi servirebbe un’intera botte di birra altro che un’unica bottiglia!!”
 
“Sputa il rospo dai!!” lo invitai bevendo un sorso anch’io.
 
“Ambra ha rovinato tutto!!” assentì disperato.
 
Aprì il pacco delle patatine aspettando pazientemente che si spiegasse meglio.
 
“Io e Teresa stavamo scherzando giocosamente come al solito, solo che ad un certo punto si è creata un’atmosfera quasi magica, era tutto perfetto, lei era lì a pochi centimetri di distanza da me e mi guardava con un’ espressione estasiata, quasi sognante, ed io più  la guardavo e più  pensavo che non ci fosse niente di più bello al mondo, cosi spinto dalla foga del momento mi sono avvicinato a lei sempre di più, finché non ho sfiorato le sue labbra con le mie, e stavamo approfondendo il bacio quando quel maledettissimo cellulare ha squillato!!” disse esasperato e con profonda tristezza.
 
Adesso capivo la sua rabbia, sospirai dispiaciuto, certo che Ambra come al solito agiva con un tempismo perfetto, neanche avesse le telecamere piazzate a casa nostra.
 
“È sempre stata una specialità di Ambra quella di chiamare nei momenti meno opportuni, neanche avesse un radar che l’avvisasse del pericolo!!” ammisi pensieroso.
 
“Se solo avesse chiamato più tardi, magari adesso la situazione sarebbe stata diversa!!”.
 
“Ovvero?” chiesi confuso.
 
“Lo squillo del cellulare ci ha fatto sobbalzare, e istintivamente ci siamo allontanati di scatto l’uno dall’altra, io agitato e preso alla sprovvista mi sono fiondato per terra, in cerca di quel maledetto cellulare, Teresa, invece, era in piedi dietro la mia schiena, ho giusto avuto il tempo di guardare il display del cellulare per poi vederla scomparire dall’uscio della porta come un fulmine!!”
 
“Deve aver letto anche lei lo schermo!!” constatai pensieroso.
 
“Già, lo penso anch’io, comunque, vedendola scappare via ho mollato il cellulare a terra e ho cercato di seguirla ma nella foga sono inciampato sul cuscino e quando ho raggiunto la sua camera, si era già chiusa dentro, l’ho pregata di aprirmi, ma lei non ha aperto quella maledettissima porta neanche quando l’ho supplicata disperatamente!!” ammise tristemente.
 
“Avrà agito d’impulso, insomma non per giustificarla ma non deve essere stato bello per lei baciarti per poi essere interrotta dalla chiamata della tua ragazza!!”
 
“Lo so, ed è per questo che volevo parlarle, volevo confessarle quello che provo per lei, rassicurarla e dirle che ero disposto a lasciare Ambra anche subito per stare con lei!!”
 
“E invece?” chiesi timoroso per la risposta.
 
“E invece quella testona non solo non mi ha voluto aprire la porta ma mi ha detto molto chiaramente che lei non prova niente per me all’infuori dell’amicizia, dice che quello che è successo è stato tutto uno sbaglio, un momento di debolezza è proprio cosi che ha detto!!, dice che non devo pensarci più e che devo dimenticarmi tutto!!” assentì e il dolore era palpabile nella voce.
 
“E tu?” sempre più preoccupato.
 
“Non ho potuto fare e dire niente, perché ha continuato a tenere la porta chiusa a chiave e per non ascoltare la mia voce ha accesso lo stereo al massimo volume!!” sussurra sofferente.
 
Lo guardai dispiaciuto, non mi piaceva vederlo in quello stato, di solito era sempre un ciclone di energia, non stava mai fermo ed era sempre di buon umore, adesso sembrava che su di lui ci fosse passato sopra un camion.
 
 “Tommaso, io penso che quando Teresa ti ha detto quelle cose non fosse molto lucida, io credo che dovresti darle un po’ di tempo per pensare lucidamente e per riflettere, vedrai che appena si sarà calmata riuscirete a parlare di quello che è successo oggi!!” dissi cauto.
 
“E se le pensasse davvero le cose che mi ha detto?” mi chiese sconfortato, guardandomi scoraggiato.
 
“Non bagnarti prima che piova, insomma è avvenuto tutto velocemente, e poi parliamo di Teresa, lei è sempre riflessiva e precisa nelle sue cose, ha sempre la situazione sotto controllo stavolta, invece, è stata travolta dagli eventi e non ha potuto ragionare lucidamente, inoltre penso che si sarà sentita in colpa per aver acconsentito al bacio, in fondo tu sei fidanzato con un'altra ragazza!!” gli spiegai cauto ciò che pensavo.
 
“Potrebbe darsi!!” disse abbattuto.
 
“Dalle del tempo Tommy e non ti scoraggiare, capito??” insistetti.
 
“Ma cosa faccio quando la incontrerò? Se non mi vorrà parlare non potrò mica costringerla!!”
 
“Aspettala, falla calmare, prima o poi dovrà pur avvicinarsi, lei tiene tanto a te e ti vuole bene, non saprà starti lontana per molto tempo!!” assentì con convinzione.
 
“Vorrei tanto che fosse come dici tu!!” ammise tormentato.
 
“Io ho sempre pensato a voi due come due calamite, potete fare di tutto per stare lontani ma in qualche modo vi attirate ed avvicinate sempre, voi due siete fatti per stare insieme, e ciò che è accaduto oggi ne è la conferma, fa come ti ho suggerito!!”
 
“Ma io non riuscirò ad ignorarla, io vorrei solo chiarire con lei” assentì tristemente.
 
“Lo so Tommy, ma assillandola e costringendola ad ascoltarti non risolverai niente, sono sicuro che Teresa abbia reagito così per paura o per qualcosa di simile, e poi penso che prima di parlare con lei sia il caso che tu faccia chiarezza con te stesso e soprattutto con Ambra!! Per quanto riguarda Teresa non devi ignorarla ma assecondarla!!”.
 
“Forse hai ragione tu, seguirò i tuoi consigli perché se faccio di testa mia temo che creerei solo un gran casino!!”.
 
“Forza e coraggio pivello, andrà bene!!” lo incoraggiai.
 
Restammo in silenzio a finire le nostre birre e a sgranocchiare le patatine.
 
“Che sbadato, con tutta questa storia di Teresa mi sono dimenticato di aggiornarti su Alessandro!!” disse con improvviso vigore.
 
Al solo sentire il nome, Alessandro, mi andò di traverso la birra, ma ne fui contento, perché notai, con piacere, che la buffa scena di me che sputacchiavo birra nel pavimento rallegro e fece sorridere Tommaso.
 
“Ho fantastiche notizie per te!!” assentì con tono più sereno.
 
“Ovvero?” chiesi agitato.
 
“Alessandro è gay!!” ammise con nonchalance.
 
“Cosa??” dissi sotto shock, forse la birra mi stava giocando un brutto scherzo, o forse avevo capito male io, non c’era nessun’altra spiegazione…
 
“Me lo ha detto Teresa, a Alessandro non sono mai piaciute le ragazze!!”
 
“Non ci credo, non può essere vero!!” dissi con il cuore che mi martellava impazzito.
 
“Inoltre, Teresa mi ha anche detto che Alessandro non è innamorato di Laura, anzi sta con lei solo per dimenticare la persona che gli piace realmente!!”
 
“E chi sarebbe”? chiesi titubante e spaventato a morte dalla risposta.
 
“Tu!!” assentì, osservando divertito la mia espressione spiazzata.
 
“Non ci credo!!” dissi incredulo.
 
“Lui aveva una gran cotta per te e ha cercato di avvicinarsi sempre di più, ma poi tu hai cambiato atteggiamento nei suoi confronti e ti sei allontanato da lui, così Alessandro ha interpretato il tuo comportamento come un rifiuto!!”.
 
“No ti prego, non dirmelo!!”.
 
“È stato molto male, e ha incominciato a pensare che il problema fosse lui e la sua omosessualità, così ha deciso di farsi piacere una ragazza, per questo esce con Laura, dal' altronde lei gli faceva il filo già da un bel po’di tempo!!”.
 
“Credo di aver bisogno di un'altra birra!!” ammisi sconvolto e sconcertato.
 
“Teresa è ottimista, dice che non appena Alessandro saprà che tu ricambi i suoi sentimenti lascerà la strega e si metterà con te!!”.
 
Lo guardai sconvolto, non potevo credere che tutta questa storia fosse vera.
 
“Tu sei sicuro di quello che mi hai appena detto?!” chiesi esterrefatto.
 
“Sicurissimo, Teresa è molto preoccupata per Alessandro, dice che da quando si è imposto di farsi piacere una ragazza è molto cambiato, ed è per questo che lei e Alex litigano in continuazione, lei ha cercato di convincerlo che cambiare sé stesso e i suoi gusti non era la giusta soluzione e che in questo modo avrebbe peggiorato tutto, ma lui non le ha dato retta, anzi, le ha detto di farsi gli affari suoi, adesso si parlano poco e niente e lei ci sta molto male!!”.
 
Ascoltai attentamente le sue parole, e cercai di convincermi che tutto quello che avevo sentito fosse vero.
 
“Accidenti ho combinato un disastro!!” assentì arrabbiato con me stesso.
 
Era tutta colpa mia, se non lo avessi allontanato, se solo avessi parlato con lui tutto questa situazione non si sarebbe creata.
 
“Se ti consola non sei l’unico ad aver combinato disastri!! Tuttavia, stasera avrai mille occasioni per parlare con lui!!”.
 
A quella frase andai in panico…che cosa avrei dovuto dirgli…
 
“Tommy, io non so come comportarmi con lui!!” iniziai a balbettare.
 
“Ti devi comportare esattamente come facevi un tempo, scherza con lui, insultalo come ai vecchi tempi, vedrai che lui in qualche modo reagirà, dopo di che vedremo come si evolverà la situazione, l’importante è che torniate a parlarvi, perché senza le vostre chiacchere e scenette divertenti questa casa è diventata terribilmente triste e cupa!!” confessa con amarezza.
 
“Tu mi resterai accanto, vero?”  chiesi spaventato da ciò che sarebbe potuto accadere stasera.
 
“Certo, almeno avrò una giusta causa per non pensare ai miei problemi!!”.
 
“Mi sento in colpa, le mie azioni non solo hanno ferito e spinto Alessandro a cambiare ma hanno inclinato pure i rapporti tra lui e Teresa!!”.
 
“Non ti preoccupare, si risolverà tutto!! l’importante è che la strega esca di scena prima possibile!!”.
 
“Già” concordai.
 
“Piuttosto si sono fatte le sette, direi di incominciare a prepararci, se non ti dispiace inizio io, ho proprio bisogno di una doccia rilassante!!”.
 
“Certo, vai pure!!” gli risposi non avendo nulla  incontrario.
 

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Capitolo 16
*** Dialoghi e riflessioni ***


PUNTO DI VISTA DI NICOLÒ

Tommaso era uscito dalla stanza da pochi minuti ed io ero così tanto concentrato a rovistare nel mio armadio, che inizialmente non feci caso al fatto che qualcuno stesse bussando alla porta della mia stanza.

“Nicolò, sei in stanza?”

Sussultai sorpreso e con tono incerto chiesi : “Teresa?”

“Sì, posso entrare?” borbottò tentennante da dietro la porta.

“Certo!!” dissi correndo ad aprirgli la porta “Scusami tanto, ma sono così agitato che non ti ho sentita!!”.

“Tranquillo!!” affermò la ragazza entrando velocemente in stanza richiudendosi rapidamente la porta alle spalle.

La guardai e notai subito che non era la Teresa serena e vivace di sempre, aveva gli occhi gonfi e rossi, e sul viso padroneggiava un’espressione malinconica e triste.

“Stai bene?” le chiesi istintivamente.

“Sì, sto bene!!” mi tranquillizzò cercando di sorridere ma in realtà le venne fuori una brutta smorfia.

“Siediti pure!!” le dissi indicandogli la sedia della scrivania.

“In realtà n...non vorrei disturbare!!” ammise fissando la porta come se temesse che all’improvviso da lì entrasse un fantasma.

Intuì quale fosse il problema cosi cercai di tranquillizzarla senza essere troppo invadente.

“Altro che disturbo, sei una manna dal cielo, non riesco a decidere cosa mettere per stasera, ti sarei molto grado se mi dessi un consiglio, anche perché se aspetto Tommy invecchierò, è appena entrato in doccia, e lui è più lento di una lumaca a lavarsi!!” le dissi sorridendole.

Il sollievo che le vidi apparire in volto fu palese, presi la sedia dall’altra scrivania e la misi di fronte  a quella in cui Teresa si era appena seduta.

“Avevi bisogno di qualcosa?” le chiesi cauto, sorridendole.

“Volevo solo sapere se Tommaso ti avesse aggiornato su Alessandro!!” spiega imbarazzata.

“Sì, mi ha raccontato tutto!!” le dissi sorpreso, ma alla fine non avrei dovuto esserlo, Teresa considerava Alessandro un fratello, ed era molto preoccupata per lui a causa del casino che avevo creato io, quindi è normale che volesse sapere che piega stesse prendendo la storia.

La vidi annuire era un po’ a disagio così decisi di aggiornarla senza farla stare sulle spine.

“Tommy mi ha riferito tutto quello che tu gli hai raccontato su Alessandro, io non avevo capito che lui fosse g..ga..gay!!” assentì imbarazzato “Sinceramente non avevo nemmeno capito che lui fosse interessato a me, perché non so se Tommaso te l’ha spiegato ma io ho reagito così perché ero molto spaventato dai sentimenti che provavo per Alessandro,  di solito mi erano sempre piaciute le ragazze quindi io non mi riconoscevo più, e ti giuro Teresa che se avessi saputo prima tutta questa storia io mi sarei comportato diversamente, perché non era mia intenzione  far soffrire Alessandro, non avevo idea che lui provasse qualcosa per me , altrimenti sarei stato più delicato e cauto, magari gli avrei chiesto un periodo per pensare ma non mi sarei mai allontanato così bruscamente, infatti era mia intenzione scusarmi anche con te, perché Tommy mi ha detto che i rapporti tra te ed Alessandro a causa di tutta questa storia si sono un po’ inclinati e spero tanto che tu non abbia rancore nei miei confronti perché io non volevo far del male a nessuno soprattutto ad Alessandro”.  

“Non ti devi scusare con me Nicolò, non è colpa tua se io ed Alex abbiamo litigato, e poi voglio che tu sappia che nessuno ti dà la colpa di nulla, l’amore è strano e imprevedibile e purtroppo ti colpisce quando meno te l’aspetti, e poi io sono l’ultima persona al mondo che può permettersi di giudicare nel campo dei sentimenti, soprattutto dopo oggi!!” ammise tristemente girandosi di nuovo per guardare la porta.

Il comportamento, l’umore e le parole di Teresa non fecero che confermarmi le mie ipotesi, Teresa era spaventata da ciò che provava, rifiutava i suoi sentimenti, inoltre sapeva di aver ferito il ragazzo di cui era innamorata e aveva il terrore di rincontrarlo, ogni singola particella di Teresa in questo momento stava soffrendo.

All’improvviso ebbi paura che lei commettesse il mio stesso errore, non si può scappare dai sentimenti perché stai male tu ma soprattutto la persona che ami, cosi le dissi due semplici parole:

“Non allontanarlo!!” affermai serio guardandola negli occhi.

Lei mi osservo spiazzata.

“Lui è disposto ad aspettarti, e sceglierebbe te, sempre!!” assentì convinto, sorridendole dolcemente.

“Io ho paura!!” ammise con tono triste e con le lacrime agli occhi.

“Ce l’ho anche io ma credimi allontanando Alessandro ho solo peggiorato la situazione, in questi mesi sono stato malissimo, ho rinnegato me stesso e i miei sentimenti ma ciò che ho ottenuto è stata solo una profonda infelicità, mi sentivo come se stessi precipitando in un  baratro infinito e intorno a me c’era solo il vuoto e l’oscurità, non riuscivo più a  provare emozioni, non respiravo più, ormai non vivevo più e se non mi fossi confidato con Tommy starei ancora nelle stesse condizioni in cui sono stato nelle ultime settimane, e sinceramente sapendo quanto male si stia non ho nessuna intenzione di assistere a te che fai la stessa cosa, tutti ci meritiamo di essere felici e sereni e soprattutto meritiamo l’amore di persone speciali, e tu lo sai che Tommy è un ragazzo d’oro e non merita di stare male, lo stesso vale per Alessandro, quindi dobbiamo farci coraggio, e oltre a pensare a noi stessi dobbiamo pensare a loro perché sono loro a pagare le conseguenze dei nostri gesti e delle nostre azioni!!”.

La vidi annuire mentre  imbarazzata si asciugava le lacrime  con la manica della maglietta, così le chiesi la stessa cosa che mi propose Tommy quando quello che piangeva ero io:

“Vuoi un abbraccio?”  le proposi dolcemente, rivolgendole un sorriso incoraggiante.

“Sì!!” singhiozzò avvicinandosi timidamente.

La abbracciai dolcemente e le diedi un bacio in testa come facevo con Mattia quando da piccolo veniva nel mio letto spaventato dai fulmini e dai tuoni o dopo che si faceva male dopo una caduta.

“Adesso stai meglio?” le domandai sinceramente preoccupato per lei.

La vidi annuire e dopo un po’ la senti sussurrare:

“Credo sia arrivata l’ora!!”

“Di fare cosa?!” chiesi ingenuamente.

“Di scegliere l’outfit, perché qualcuno stasera deve fare colpo no?!” domandò retorica con un timido sorriso.

La guardai e mi tranquillizzai perché sembrava palesemente più serena adesso.

“Hai ragione!!” sorrisi “Ma sono molto agitato, Tommy dice che devo essere me stesso e che devo tornare a scherzare e a stuzzicare Alessandro come facevo un tempo!!”.

“Mi sembra un ottimo suggerimento, mi sa che lo seguirò anch’io!!” assentì guardandomi e rivolgendomi un sguardo complice. 

“Brava!!” le dissi con entusiasmo, contento che avesse scelto di non ignorare Tommy.

“Allora, come puoi vedere ho svuotato l’armadio, aiutami ti prego, sono disperato!!” le disse indicandole i miei vestiti che erano sparsi sul letto, sulla scrivania e alcuni erano persino caduti per terra.

Rovistammo per mezz’ora e alla fine la scelta ricadde su due completi, il problema però era scegliere uno.

“Questo o quello?!” dissi indicando i due completi che avevamo appoggiato ordinatamente sul letto di Tommy, che fino ad un momento prima era l’unica superfice non occupata dai miei vestiti.

“Vedo che l’uragano è ritornato!!”

Sia io che Teresa sussultammo e contemporaneamente ci voltammo verso la porta della camera, con la coda dell’occhio vidi Teresa assumere una posa rigida e alternare un colorito rosso pomodoro a quello bianco latte, pensai che di questo passo sarebbe svenuta, compresi che rivedere Tommy per lei fosse stato un trauma e il fatto che  il ragazzo in questione, al momento, indossasse solo un paio di boxer neri forse non la aiutava affatto, dal mio conto ormai ero abituato a vedere Tommy mezzo nudo, ergo non mi faceva nessun effetto, praticamente era come se guardassi mio fratello Mattia in mutande.

“Tommy sei il solito scostumato!!” lo rimproverai scherzosamente per cercare di allentare la tensione che si era creata nella stanza.

“Non credevo di trovare ospiti in camera, e poi io non sono uno scostumato, le mutande le sto indossando!!” rispose cercando di scherzare ma era palese che anche lui fosse turbato, giustamente non si aspettava di trovare Teresa nella nostra stanza e immaginai che neanche Tommy avesse la minima idea di come comportarsi con lei, così ancora una volta seguì il mio istinto.

“Vestiti e dacci una mano, non riusciamo a deciderci!!” gli dissi prendendo il suo pigiama dal letto e tirandoglielo addosso.

“Oh che gentile, vedo che hai sempre dei modi delicati!!” assentì ironico infilandosi il pigiama.

“Allora qual è il problema che vi affligge?” chiese imbarazzato.

Notai immediatamente come si irrigidì ulteriormente, quando constato che, inconsciamente, si era posizionato tra me e Teresa.

“Non riusciamo a scegliere tra questi due completi!!” spiegai indicandogli il suo letto.

Lo vidi fissare i capi attentamente.

“Li hai provati?” mi domandò pensieroso.

“No, perché qualcuno è rimasto chiuso in bagno per ore!!” constatai tirandogli una gomitata scherzosa sul fianco.

“Provali allora, così vediamo come ti stanno e daremo un verdetto!!” suggerì il bruno.

“Ok!!” concordai “Allora vado in bagno!!” poi mi ricordai di Teresa e quando rivolsi lo sguardo su di lei vidi che aveva il terrore in viso “Oppure resto qui e voi vi girate fino a quando non vi dico di guardarmi!! Che dite?!”

“Bene così!!, ci giriamo noi, cosi faremo più in fretta!!” acconsentì Tommaso, da questa frase intuì che in fondo anche lui avesse il timore di restare solo con Teresa.

Vidi Teresa fare un respiro di sollievo, dopo di che li vidi girarsi e io lo presi come un segno di avvio.

Misi il primo completo e gli dissi di voltarsi.

Girandosi, impacciati e goffi com’erano, si scontrarono diventando inevitabilmente rossi come pomodori.

Li guardai scuotendo la testa divertito.

“Magari evitate di uccidervi, mi servite vivi e illesi!!” lì apostrofai scherzosamente “Allora come sto!?” aggiunsi impaziente di sapere il responso.

“Sei uno sfruttatore privo di sentimenti!!” rispose Tommy decisamente impacciato.

“Be’, questo ti sta molto bene!!” assentì Teresa impacciata e rossa in viso.

“Vediamo l’altro!!” rispose Tommy, dal solo tono della voce percepì che era teso come una corda di violino.

Si voltarono di nuovo e mi cambiai alla velocità della luce.

“E di questo che ne pensate?!” dissi per farli voltare verso di me.

Stavolta fecero molta attenzione a non scontrarsi.

“Questo è perfetto!!” dissero entrambi all’unisono.

Sorrisi sorpreso e divertito, erano davvero buffi quei due.

“Bene così, metterò questo!!”.

Mi girai verso lo specchio e mi guardai.

La scelta era ricaduta su un completo casual, il jeans e la giacca blu stavano bene col mio colorito chiaro, e la maglietta bianca spezzava il tutto,  pensai di abbinare le snikers bianche, era un  completo  elegante ma allo stesso tempo sportivo, l’ideale per i gusti di Alessandro.

“Mi piace!!” ammisi soddisfatto.

“Stai molto bene!!” affermò Teresa con un sorriso.

“Concordo, adesso però penso sia l’ora di andarti a preparare!!” asserì Tommaso dandomi una pacca d'incoraggiamento sulla spalla.

“Già hai ragione, vado a farmi la doccia, grazie mille a tutti e due!!” li ringraziai grato, iniziando a prendere la biancheria pulita dai cassetti.

“Se non hai più bisogno di me io andrei!!” affermò Teresa agitata dirigendosi frettolosamente verso la porta.

“Aspetta!!” la richiamò Tommy  con voce atona “In mezzo a tutto questo disastro ci deve essere il tuo libro di anatomia!!” assentì iniziando a cercarlo.

“No...n…non fa niente, tienilo tu…t…tanto domani s…studiamo insieme n…no?” balbettò agitata.

“Ehm…sì…se tu vuoi, sì!!” rispose Tommy sorpreso e impacciato.

“Ok…allora a domani!!” gli disse frettolosamente, poi girandosi verso di me aggiunse “Mi raccomando stai tranquillo Nicolò, vedrai che si sistemerà tutto, divertitevi e non fate troppo tardi, mi raccomando!!” detto ciò sorridendo impacciata e imbarazzata uscì dalla porta.

“Sono confuso!!...” ammise Tommy non appena la porta si richiuse.

“Credo sia stato un modo per dirti che non vuole che le cose tra voi cambino!!” 

“Quindi mi vede davvero solo come un amico?!” affermò sconsolato.

“Credimi non ti vede affatto come un amico, ha solo paura!!” gli spiegai concitato.

“Te l’ha detto lei??”  mi chiese sorpreso.

“Sì, mi ha detto che lei non è per niente brava con gli affari sentimentali, e che ha una gran paura di lasciarsi andare!!”  gli riferii a malincuore.

“E tu che gli hai detto?” mi domandò con tono turbato.

“Le ho consigliato di non fare i miei stessi errori infatti, le ho suggerito di non allontanarti e poi le ho detto che tu sei disposto ad aspettarla e che se dovessi prendere una decisione sceglieresti lei!!” 

“E Teresa cosa ti ha risposto?” mi chiese con un'espressione preoccupata.

“Mi ha detto che avrebbe provato a superare le sue paure e che avrebbe cercato di seguire i consigli che tu mi hai dato per riappacificarmi con Alessandro!!”

“Allora è per questo che mi ha chiesto di studiare insieme domani!!” dedusse Tommaso con tono atono.

“Già, vuole che manteniate le vostre abitudini!!” affermai utilizzando un tono rassicurante.

“Quindi la devo prendere come una cosa positiva?” mi chiese titubante assumendo un'espressione corrucciata.

“Certo testone, vedrai che superato l’imbarazzo riuscirete anche a parlare di quello che è successo oggi!” dissi sorridendogli incoraggiante e dandogli una pacca sulla spalla.

“Bene così!!, perché non ho nessuna intenzione di far cadere l’accaduto nel dimenticatoio!!”

“A tal proposito Tommy ti consiglio di chiamare Ambra, altrimenti rischierai di ritrovartela sotto il portone di casa!!”

“Ambra è così pazza che lo farebbe davvero!!” constatò scocciato dirigendosi esasperato verso il cellulare.

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Capitolo 17
*** Riflessioni e ripensamenti ***


PUNTO DI VISTA DI TOMMASO
 
Era l’una del mattino quando io, Mattia, Nicolò ed Alessandro tornammo a casa dalla serata al pub, le luci della cucina e della sala comune erano spente, evidentemente le ragazze erano già andate a dormire.
 
I ragazzi mi diedero la buonanotte e salirono nelle loro rispettive stanze mentre io, invece, nonostante la tarda ora non avevo sonno così non appena Nicolò si addormentò uscì dalla nostra camera e mi intrufolai in cucina, e tanto per fare qualcosa aprì il frigo, non so neanch’io cosa sperassi di trovare, ma con mio grande stupore trovai ancora del gelato, a quanto pare le ragazze non lo avevano finito.
 
Presi la vaschetta ed un cucchiaino e sedendomi in una delle sedie della cucina iniziai ad affogare le mie pene a via di cucchiaiate.
 
Pensai che a parte l’arrivo improvviso di Laura la serata tutto sommato era andata bene, Nicolò ed Alessandro non solo si erano parlati ma avevano anche scherzato, prima dell’arrivo della strega, ovviamente. Tuttavia, nonostante fossero stati entrambi palesemente impacciati l’uno l’altro, ero abbastanza soddisfatto, perché come primo ravvicinamento non era andato affatto male.
 
Però, nonostante la serata fosse stata un’ottima distrazione non ero riuscito a non pensare a Teresa, al bacio che ci eravamo scambiati poche ore prima e a tutto ciò che era successo dopo.
 
Per tutto il tempo sentivo rimbombare e riprodurre nella mia testa le sue parole, la verità è che Teresa mi aveva ferito, è anche vero che anch'io ho le mie colpe, io sto con un'altra, non avrei dovuto baciarla, ma quando ho Teresa nei dintorni perdo la testa, non capisco più niente, perdo lucidità, e oggi, come si usa dire avevo fatto la frittata.
 
Tuttavia Teresa non era stata il mio unico problema oggi, infatti, anche Ambra ci aveva messo del suo per rovinarmi la giornata.
 
La mia ragazza era, giustamente, furiosa con me perché l’avevo ignorata tutto il giorno, e quando mi sono finalmente deciso a risponderle al telefono ho quasi perso un timpano mentre ascoltavo le sue grida di frustrazione, e non sa nemmeno che cosa ho combinato oggi, pensai con sarcasmo… tuttavia, io sono perfettamente consapevole del fatto che Ambra non merita tutto questo.
 
La verità è che sono uno stronzo, continuo a dire a Nicolò e a me stesso che non lascio Ambra perché tengo a lei e non voglio farla soffrire, ma in realtà è proprio quello che sto facendo, non avrei dovuto baciare Teresa, perché ho fatto un tolto ad Ambra e ho tradito la sua fiducia, le sto facendo del male e io non l'ho mai voluto né mai lo vorrò.
 
Ha ragione Nicolò devo fare chiarezza con me stesso e con Ambra, ormai è più che chiaro che quello che provo per lei è solo affetto, e niente di più, dovrei parlarle e mettere le cose in chiaro ma non posso farlo a distanza, aspetterò le vacanze di Natale, così una volta tornato a casa avrò modo di parlare con Ambra di persona.
 
Per quanto riguarda la faccenda Teresa, dopo oggi è più che chiaro che io non sono l’unico a dover fare chiarezza con sé stesso, io comprendo le sue paure, ma il suo comportamento mi ha ferito più di quanto pensassi, mi ha baciato e poi è scappata, dopodiché si è rifiutata di parlarmi e di ascoltarmi, si è nascosta dietro una porta e mi ha spezzato il cuore, come poteva chiedermi di dimenticare tutto?!...

…come ha potuto dirmi che il nostro bacio è stato un sbaglio!!...

…una debolezza…

…non prova davvero niente per me, o ha solo paura di amarmi?!...

…si era pentita di ciò che mi aveva detto?...

… mi vuole vicino davvero solo come un amico o sono qualcosa di più per lei?!....

...avevo un milione di domande che mi frullavano in testa ma nessuna risposta, l’unica cosa che sapevo era che mi aveva ferito, e più ore passavano più stavo male, inoltre, dopo la vicenda di oggi pomeriggio non sapevo come comportarmi con lei, che cosa le avrei dovuto dire, avrei dovuto fare io il primo passo? saremmo riusciti davvero a passare sopra l’argomento, senza nemmeno chiarirci?
 
In camera mia in presenza di Nicolò  mi aveva detto che l’indomani avrebbe voluto studiare con me, come nostra abitudine, ma era davvero possibile?!, saremmo davvero riusciti a riprendere la nostra normale routine, a studiare insieme senza pensare al bacio,  a continuare a scherzare come prima senza chiarirci?!, sarei davvero riuscito a guardarla senza pensare al momento fantastico in cui ci eravamo baciati, sarei riuscito a parlarle senza ripensare alle orrende parole che mi avevano devastato il cuore?... la risposta era no.
 
Non so lei, ma io non ci sarei riuscito.
 
Avevo rovinato tutto, in questo preciso istante ne presi piena consapevolezza, il nostro rapporto si era inclinato, e la colpa essenzialmente era mia.
 
Non sarei riuscito a comportami con Teresa come al solito, io provavo qualcosa di intenso e forte per lei, e il suo rifiuto, il dolore e la rabbia che ne era seguita mi avevano fatto capire quanto fossi preso da lei.
 
Non potevo essere suo amico, anzi, io non volevo esserlo.
 
Così con un masso al posto del cuore, e con la consapevolezza che quello che stavo per fare avrebbe fatto più del male a me che a lei, gettai il vassoio del gelato ormai vuoto nel bidone della spazzatura, mi trascinai sulle scale e una volta in camera presi un post-it dalla scrivania, ci scrissi sopra, e dopo di che lo misi tra le pagine del libro di anatomia di Teresa, una volta tornato al piano di sotto posai il libro sul pavimento, proprio davanti alla porta che oggi pomeriggio Teresa aveva issato tra noi due.
 
Arrabbiato, ferito e in collera con me stesso, salì le scale e con il vuoto nello stomaco mi misi a letto.
 
IL MATTINO DOPO…
 
PUNTO DI VISTA DI TERESA
 
Mi svegliai al suono della sveglia di Giulia.
 
“Buongiorno!!” borbottai assonnata alla mia compagna di stanza.
 
“Giorno!!” mi rispose di rimando, ancora rannicchiata sotto le coperte.
 
“Credo di aver fatto indigestione da gelato ieri!!” le dissi divertita.
 
“Siamo in due, ma credo che dopo ieri pomeriggio avevi proprio bisogno di essere tirata su con un po’ di calorie!!” mi rispose tirandosi su dal letto.
 
“Ho fatto un disastro, Giuly!!” affermai restando sdraiata a letto.
 
“Be non l’hai fatto da sola, eravate in due in quella stanza!!” assentì la ragazza risoluta.
 
“Ma quella che è scappata comportandosi da stronza sono stata io!!” affermai corrucciata.
 
“Vero, ma anche lui non è un santo, ricordati che sta con un'altra!!” mi ricordò, saggiamente, mentre rovistava nella sua cassettiera.
 
“Nicolò, dice che è pronto a lasciarla per me!!” le ricordai, sedendomi sul bordo del mio letto.
 
“Questo è tutto da vedere!!” affermò con tono sommesso.
 
“La verità è che non mi sarei dovuta comportare così, avrei dovuto aprire quella maledetta porta e parlargli!!” constatai, sospirando pensierosa, raccogliendo i capelli in una coda di cavallo.
 
“Puoi farlo oggi!! E poi ieri mi hai detto che gli hai proposto di studiare insieme, no? Quindi avrete un’occasione per parlare!!”.
 
“Io non so ancora cosa voglio, cioè so che mi piace Tommaso ma non sono pronta per una relazione seria, io gli farei solo del male e non voglio, tengo troppo a lui e non voglio che Tom soffra per colpa mia, ieri sono stata una vera stronza con lui e non voglio che succeda mai più!!” le risposi corrucciata.
 
“E quindi cosa gli dirai oggi?!” mi chiese Giulia rivolgendomi uno sguardo dubbioso.
 
“Non lo so, ma sicuramente come prima cosa mi scuserò con lui per la mia reazione spropositata, e poi gli chiederò di perdonarmi!!”.
 
“E riguardo le tue paure e i tuoi sentimenti, cosa gli dirai?” mi chiese mentre tenendo in mano le cose che le servivano per andare a fare la doccia, si recava verso la porta della nostra stanza.
 
“L’unica cosa che mi sento di fare al momento è dirgli di restare amici!!” sussurrai con mio grande rammarico.
 
“Certo che sei autodistruttiva tu!! E io che pensavo di essere la più complessata della casa!!” borbottò Giulia aprendo la porta.
 
“E questo che ci fa qui?” aggiunse interrogativa, guardandomi accigliata.
 
“Cosa!?” chiesi confusa alzandomi dal letto per andarle incontro.
 
“Questo non è il tuo libro di anatomia!? Che ci fa sul pavimento?!” mi domandò porgendomelo.
 
Nello stesso istante in cui vidi il mio libro fra le mani di Giulia capì di aver perso la mia occasione, con un groppo in gola e un nodo allo stomaco allungai un braccio per prendere il volume, titubante lo aprì e sfogliandolo trovai un post-it giallo.
 
Mi dispiace, ma non me la sento…
 
“Che succede?” chiese Giulia preoccupata.
 
Con mani tremanti e gli occhi lucidi le porsi il post-it.
 
“Che vuol dire? non avevi detto che aveva accettato di studiare con te, oggi?!” domandò corrucciata Giulia.
 
“Avrà cambiato idea…” mormorai tristemente sedendomi nel letto cercando di trattenere le lacrime.
 
Mi dispiace, ma non me la sento…
 
“È colpa mia!!” borbottai addolorata “Ma forse è meglio così, se stiamo lontano l’un l’altro eviteremo di farci del male a vicenda!!”
 
“Secondo me invece dovreste parlarne, in fondo avete sbagliato entrambi!!” sussurrò la mia compagna di stanza pensierosa.
 
“Il suo unico sbaglio è stato quello di baciarmi…sono stata io, quella che lo ha ferito, lui voleva chiarire e io invece gli ho sbattuto la porta in faccia perché sono un mostro, gli ho detto che era stato un momento di debolezza, uno sbaglio, gli ho detto di dimenticare tutto e che lo vedevo solo come un amico e ho pronunciato tutto  questo da dietro una porta di legno, senza nemmeno guardarlo negli occhi, non merito il suo perdono, fa bene ad evitarmi!!” ammisi con un groppo in gola e con gli occhi lucidi.
 
“No, non fa bene, vi state comportando da idioti, tutti e due, se vi volete, se vi amate, perché non ci provate a stare insieme?!, se in questo momento non te la senti, va da lui e chiedigli un po’ di tempo, se ti ama davvero ti aspetterà!!, nel frattempo potrebbe lasciare Ambra e tu potresti abituarti all’dea si eserti innamorata di lui e piano piano troveresti il coraggio di lasciarti andare pur di stare con lui, non ha senso evitarsi, cosa risolvete evitandovi, ci starete male entrambi!!” affermò convinta Giulia guardandomi crucciata.
 
“Non vuole più vedermi!!” borbottai tristemente asciugandomi con le mani le lacrime che iniziarono a scorrermi lentamente sul volto.
 
“Il suo è solo orgoglio, tutti gli uomini sono orgogliosi!!” affermò la ragazza alzando gli occhi al cielo esasperata.
 
“Lui non è così, è colpa mia se adesso non vuole incontrarmi, la verità è che l’ho ferito Giulia, e ho ferito anche me stessa, perché il solo pensiero di aver rovinato tutto tra noi mi sta distruggendo, e quel maledetto post-it ha disintegrato la mia vana speranza di poter tornare alla nostra quotidianità, non si può tornare indietro, non si può fare finta di niente, ci siamo spinti oltre il limite e adesso non possiamo fare un passo indietro, ci siamo baciati perché in quel momento lo volevamo entrambi, e quel bacio ha cambiato tutto, sono stata una stupida illusa a pensare di poter dimenticare quello che è successo ieri, non si può ignorare il fatto che ho baciato il migliore ragazzo che abbia mai incontrato in tutta la mia vita, non si può dimenticare il fatto che dopo aver ricevuto  il bacio più dolce e bello della mia esistenza, ho ferito, umiliato e deluso il ragazzo che è riuscito ad abbattere la corazza che mi ero costruita intorno, ho fatto del male al ragazzo di cui mi sono innamorata perdutamente, e questo era quello che temevo di più!!” mi sfocai camminando, agitata, per la stanza.
 
“Se ne sei così tanto innamorata, fatti coraggio, esci da questa dannata stanza e vai a parlare con lui, hai sempre temuto di innamorarti e di soffrire per amore, e adesso il tuo più grande incubo si è avverato, ti sei innamorata, e stai soffrendo, ma in questo caso la sofferenza te la stai creando tu, le tue paure ti stanno portando via la tua felicità e tu non devi permetterglielo!!, devi essere forte Teresa!!, amare e donare se stessi a qualcun’altro è difficile, ma se Tommaso è quello giusto, se lui può rendenti felice, se quel testone può aiutarti ad affrontare le tue paure, se il vostro è amore vero tu devi reagire, devi combattere contro te stessa, devi fare di tutto per stare con lui, anche rivedere le tue priorità, perché se trovi la  persona giusta con cui passare una vita felice e serena non la devi lasciare andare, mai, per nessun motivo, perché se la perdi potrebbe essere il tuo più grande rimpianto, Teresa, se non provi a stare con Tommaso potresti pentirtene, se non cogli l’attimo potresti perdere l’occasione della tua vita, vuoi davvero rischiare!? Insomma, sai quanto mi costa dirlo, ma se Tommaso fosse davvero quello giusto?! Vuoi davvero rischiare di perderlo?? Insomma, sei messa qui a piangere su un letto quando potresti essere con lui a dirgli quello che provi!! Che senso ha?!” mi disse concitata, guardandomi quasi esasperata.
 
"Forse hai ragione tu!!" ammisi rimuginando su quello che mi aveva appena detto.
 
"Io ho sempre ragione!!" la schernì l'amica rivolgendole un occhiolino "Adesso fammi andare che si è fatto tardi!!" aggiunse facendomi una linguaccia mentre si accingeva a chiudere la porta della nostra camera.

Mi sdrai sul letto, e dopo essere rimasta lì per un tempo che sembrò infinito, mi alzai, mi lavai e armandomi di coraggio, con il battito del cuore accelerato, per l’agitazione, iniziai a risalire le scale diretta nella stanza di Tom.

Giulia aveva ragione dovevo chiarirmi con lui, immediatamente.

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Capitolo 18
*** Un viaggio improvvisato Parte 1 ***


WHATSAPP
Gruppo: Pivelli e Fanciulle


Ore 09:08 AlessandroÈ ufficiale oggi ci sarà la fine del mondo!!

Ore 09:10 Mattia: Se ti riferisci al fatto che Tommaso stamattina sia uscito di casa prima ancora che io mi togliessi il pigiama e preparassi la colazione, direi che hai proprio ragione, oggi è un giorno da segnare nel calendario!! Ahahah.

Ore 09:10 Alessandro: Stavo correndo lungo il perimetro del parco quando l’ho visto da lontano salire su un autobus, è sabato mattina, dove diavolo sta andando a quest’ora!!

Ore 09:11 Mattia: Non mi ha detto dove andava, però mi ha avvisato del fatto che non sarebbe tornato per pranzo.


WHATSAPP (Chat privata)

Ore 09:45 Nicolò: Tommy dove sei?...Tutto ok?

Ore 10:05 Nicolò: Sono preoccupato, fatti sentire fratello!!

Ore 11:15 Tommaso: Scusa mi ero appisolato sull’autobus

Foto

Mi mancava l’aria di casa e ho fatto una pazzia!!

Ore11:15 Nicolò: Non ci credo che te ne sei andato al mare!!

Ore 11:16 Tommaso: Mi ci sono volute due ore per raggiungere una spiaggia, certo non è bella come quella di casa mia, ma mi accontenterò!!

Ore 11:16 Nicolò: Che succede Tommy? Teresa mi ha fatto leggere il post-it…

Ore 11:17 Tommaso: Non voglio essere solo un suo amico…non posso fingere di non provare niente per lei…e mi ha fatto infuriare il suo comportamento, avrebbe potuto reagire diversamente…o almeno avrebbe potuto darmi la possibilità di parlarle invece di nascondersi dietro la porta della sua camera!!

Ore 11:17 Nicolò: Lo so, Teresa ha sbagliato a comportarsi in quel modo ma sono sicuro che si sia pentita e che non l’abbia fatto per ferirti, è andata nel panico ed ha reagito in modo impulsivo, quando torni a casa parla con lei e vedrai che risolverete tutto insieme.

Ore 11:18 Tommaso: per ora resterò qui, a godermi il sole ed a immaginarmi di essere sdraiato nella spiaggia di casa mia!!

Ore 11:18 Nicolò: Va bene, ma stai attento, e per qualunque cosa chiama!!.


PUNTO DI VISTA DI NICOLÒ

“Hai letto la conversazione?” Chiesi poggiando il cellulare sul comodino e rivolgendo l’attenzione a Teresa seduta al mio fianco sul letto.

“Sì!” assentì lei debolmente rivolgendomi uno sguardo triste.

“Vuoi chiarirti con lui??” le chiesi rivolgendole un sorriso complice.

“Sì certo, perché?” rispose con premura guardandomi trepidante.

“Raggiungilo!!” pronunciai solenne.

“In spiaggia?!” mi chiese strabuzzando gli occhi.

“Sì in spiaggia pivellina, vuoi farti perdonare, no?”

“Certo, ma non so nemmeno in che spiaggia si trovi, e poi sei sicuro che sia una buona idea, insomma ha fatto chilometri per restare da solo, ed è palesemente per colpa mia che si è rifugiato lì!!” mi spiegò concitata alzandosi dal letto e cominciando ad agitare le mani camminando avanti e indietro per la stanza con fare agitato.

“Conosco Tommy, raggiungilo lì e vedrai che si risolverà tutto, è andato lì perché quel posto gli ricorda casa sua e perché ha bisogno di schiarirsi le idee, ma può mettersi a pensare per ore, mesi o addirittura per anni ma quello che prova per te non cambierà comunque, neanche dopo ieri pomeriggio, è vero adesso ce l’ha con te perché lo hai rifiutato,  si sente ferito, e mi pare di aver capito che anche tu ti sia pentita di quello che hai fatto ieri, no? quindi, prepara dei panini prendi qualcosa da bere e raggiungilo lì, dimostragli quanto tieni a lui, digli quello che ti frulla in testa, sii sincera e vedrai che lui capirà e ti perdonerà!!”.

“Va bene farò così, ma come faccio a sapere in quale spiaggia si trova?” mi chiese Teresa sistemandosi i capelli dietro l’orecchio con un gesto palesemente nervoso mentre riprendeva posto accanto a me.

Stavo per risponderle dicendole che credevo di sapere in quale spiaggia si potesse trovare Tommy quando qualcuno bussò alla porta.

“Ehi, voi due, che fate?? Siete riusciti a scoprire dove è dormiglione!?” chiese Alessandro con tono serio, spuntando dall’uscio della porta.

“Sì, è andato al mare!!” risposi evitando il suo sguardo.

“Che?? È impazzito?? Va al mare da solo a dicembre!?” chiese perplesso Alessandro.

“È colpa mia, abbiamo litigato!!” ammise Teresa assumendo un’espressione colpevole.

“Tu e dormiglione che litigate!? Impossibile!! Ma se andate sempre d’amore e d’accordo!!” assentì Alessandro con un ghigno mentre guardandola accigliato entrava definitivamente nella mia stanza chiudendosi la porta alle spalle.

“Si può sapere che è successo?” domandò curioso posizionando la sedia della scrivania di Tommaso davanti a me e Teresa.

“È una storia lunga!!” borbottai senza guardarlo, avevo ancora qualche difficolta di dialogo con Alessandro d’altronde ieri era stato il primo momento di riavvicinamento dopo da tanto tempo.

“Venite con me, tutti e due!!” assentì Teresa alzandosi con uno scatto dal letto facendo sobbalzare sia me che Alessandro.
La guardai sconvolto.

“Venire dove??” rispose Alessandro con un’espressione palesemente disorientata.

“Lo raggiungeremo in spiaggia insieme!!” annunciò risoluta guardandoci con aspettativa.

“Cosa?” domandai accigliato guardandola esterrefatto.

“Me l’hai data tu l’idea!!” annunciò lei guardandomi speranzosa.

“Ma io pensavo ci andassi da sola!!” obbiettai stralunato.

“Non posso andare da sola, non conosco la strada finirei per perdermi e poi per la spiaggia ci sono quasi due ore di viaggio, per favore venite con me, io parlo con lui e voi vi godete il mare!!” rispose con tono implorante.

La guardai sconvolto.

“Ma insomma, volete fare capire qualcosa anche a me, si può sapere che caspio è successo, Teresa cosa diamine hai fatto a Tommaso per farlo scappare via così?!” intervenne Alessandro sbuffando e rivolgendo uno sguardo spazientito ed irritato ad entrambi.

“Ieri pomeriggio io e Tom ci siamo baciati, solo che subito dopo io sono scappata via per andare a chiudermi in camera, lui mi ha raggiunto immediatamente perché voleva chiarire ma io non gli ho aperto e da dietro la porta gli ho detto che il nostro bacio era stato un errore, e poi ho continuato dicendogli che doveva dimenticare tutto perché io lo vedevo solo come un amico e niente più!!”.

“Ma sei scema?? Ma tu sei cotta persa di Tommaso, perché diavolo l’hai fatto???...aspettate un attimo quindi è per questa vicenda che ieri sera Tommy aveva la faccia di uno a cui era passato sopra un tram!!”

“Sì, esatto!!” ammisi dispiaciuto grattandomi la testa impacciato.

“E io che pensavo fosse stata colpa di Ambra!!” assentì Alessandro rivolgendo uno sguardo di disapprovazione a Teresa che abbassò la testa colpevole.

“Be’ diciamo che anche la telefonata con Ambra di ieri sera non è stata per niente piacevole!! Le sue urla hanno spaccato anche i miei di timpani!!” affermai per spezzare l’atmosfera di tensione che si era creata nella stanza.

 QUALCHE ORA DOPO

Punto di vista di Teresa

“È ufficiale ci siamo persi!!” annuncio disperata, accostando la macchina al lato della strada ed inserendo le quattro frecce.

“Non ci siamo persi, il GPS diceva di prendere da questa parte!!” assentì Alessandro osservando la mappa presente sullo schermo del cellulare di Teresa.

“Un paio di chilometri fa il cartello diceva di svoltare a destra, se lo avessimo fatto non saremmo finiti in questa strada di campagna!!” si lamentò spazientito Nicolò seduto dietro il sedile del guidatore.

“Ma il GPS diceva che andando dritto saremmo arrivati prima!!” si giustificò Alessandro con tono esasperato.

“Certo come no, infatti siamo in mezzo al nulla!!” rispose Nicolò  alzando le braccia in alto con tono alterato.

“RICALCOLO, EFFETTUARE INVERSIONE A U, RICALCOLO”

“Questo caspio di coso si deve essere bloccato!” affermò Alessandro imbufalito.

“Se è per questo si è bloccato chilometri fa e non te ne sei nemmeno accorto!!” lo ammonì Nicolò lanciandogli un occhiataccia.

“Ragazzi vi prego smettetela di litigare!!” dissi sfinita prendendo il mio cellulare dalle mani di Alessandro “È evidente che questa non è la strada giusta!!”.

“È colpa della testardaggine di Alessandro se siamo finiti in questa strada taglia fuoco!!” affermò Nicolò sporgendosi in avanti per poter osservare la mappa sul cellulare che Teresa aveva in mano.

“Vuoi smetterla??” assentì furibondo Alessandro volgendo uno sguardo furioso a Nicolò.

“Di fare cosa?” gli rispose Nicolò sostenendo il suo sguardo.

“Di insultarmi!!” urlò Alessandro esasperato.

Il battibecco estenuante di Nicolò e Alessandro fu interrotto dallo squillo del cellulare di quest’ultimo che, per l’ennesima volta in quella mattina, lo prese dalla tasca per riagganciare la chiamata per poi riporlo di nuovo nella tasca dei pantaloni.

“Vuoi staccare quel cellulare?! è tutta la mattina che suona!!” esclamò esasperato Nicolò alzando gli occhi al cielo.

“Fatti gli affari tuoi Nicolò!!” lo ribeccò Alessandro irritato rivolgendo lo sguardo fuori dal parabrezza.

“Perché non rispondi alla tua ragazza? hai problemi in paradiso!!” mormorò Nicolò sarcastico.

“Se ce qualcuno che crea problemi quello sei tu, Nicolò!!” urlò Alessandro esasperato.

Per l’ennesima volta il suono dello squillo di un cellulare risuonò nell’abitacolo della macchina stavolta però il telefono era quello di Nicolò.

Dallo specchietto retrovisore vidi Nicolò afferrare il cellulare e mettere il vivavoce.

“Pronto!!” rispose alla chiamata con un tono a metà tra il sollevato, intuii per aver interrotto la discussione con Alessandro, e sorprendentemente esasperato.

“Ciao Nicolò, sono Ambra!!”

Al suono di quella voce sia io che Alessandro sobbalzammo sul posto e girammo le teste verso il sedile posteriore per osservare sconcertati Nicolò.

“Ciao Ambra, dimmi!!” continuò lui sollevando le spalle disarmato.

“Sai dove è Tommaso? Oggi non si è ancora fatto sentire!!” assentì con tono preoccupato.

“Credo stia ancora dormendo, io purtroppo non sono in casa” mentì Nicolò con tono convincente.

“Strano perché ho visto il suo ultimo accesso su WhatsApp!!” spiegò la ragazza sospettosa.

“Sai com’è fatto Tommaso, si sarà svegliato avrà risposto a qualche messaggio e poi si sarà riaddormentato!!” assentì Nicolò alzando gli occhi al cielo esasperato.

“Ma non mi ha mandato nessun messaggio!!” si lamentò Ambra con palese tono irritato.

“Sarà seccato per ieri sera!! Vedrai che appena gli passerà ti cercherà!!”.

“Va bene, se lo vedi però digli che lo sto cercando!!” borbottò la ragazza imbronciata.

“Sì certo, ci sentiamo!!” concluse Nicolò con tono educato, riagganciando subito dopo la chiamata dopo averla salutata.

“Perché caspio Ambra ha il tuo numero di cellulare?!” chiese stralunato Alessandro  guardando accigliato Nicolò.

“È una lunga storia!! Vi basti sapere che Ambra è la regina degli stalker!! Adesso per favore, Teresa, fai questa dannata inversione a U e andiamo a cercare Tommy prima che Ambra mi richiami al telefono!!” esclamai appoggiandomi al sedile chiudendo gli occhi e per cercare di calmarmi.

“Va bene, ma non seguiamo più il GPS, non voglio trovarmi di nuovo in strade sperdute!!” acconsentì Teresa.

“Fai la strada a ritroso e gira dove indicava il cartello!!” le suggerì mentre rivolgevo lo sguardo verso il finestrino.

Dopo una decina di minuti esclamai sollevata: “Ci siamo, si vedono il mare e la costa, chissà in che punto sarà Tom!”.

“Costeggia il viale e fermati alla prima fermata dell’autobus che trovi!!” assentì Nicolò osservando il lungomare.

“Ecco, qui ce una fermata, scendo a chiedere informazioni, magari lo hanno visto!!” annunciai qualche minuto dopo arrestando la macchina.

“Scendo anch’io!!” aggiunse Alessandro con urgenza richiudendosi lo sportello della macchina alle spalle per poi seguire me verso la fermata dell’autobus.

Prima di interpellare una signora di mezza età seduta alla fermata del bus diedi un‘occhiata all’abitacolo della mia macchina e notai che Nicolò era rimasto seduto nel sedile posteriore a guardare il mare dal finestrino.

“Buongiorno signora, scusi se la disturbo io e i miei amici ci siamo persi, saprebbe dirci per favore dove ci troviamo?!”
“Siete all’inizio del viale della spiaggia principale, se lo percorrete tutto arrivate alla zona delle scogliere!!” rispose gentilmente la signora indicandomi la strada del lungomare con un dito.

“Ci sono altre fermate dell’autobus lungo il viale?”  chiesi timorosa di sapere la risposta.

“Credo ce ne siano altre quattro!!”

“Grazie mille signora, ah dimenticavo, ha per caso visto un ragazzo alto, magro, con gli occhi castani e i capelli lisci e scuri?”

“Mi dispiace cara, non l’ho visto!!”

“Grazie ancora e scusi per il disturbo!!” le risposi scoraggiata.

“Sarà qui da qualche parte!!” affermò Alessandro non appena ci allontanammo dalla fermata.

“E se fosse già andato via!!” gli risposi preoccupata.

“Non penso, Tommaso ha detto a Mattia che non sarebbe tornato a casa per pranzo!!”.

“Allora parcheggiamo la macchina e cerchiamolo!!” affermai con un sospiro rivolgendo lo sguardo verso l’autovettura.

“Teresa perché mi hai fatto venire qui con Nicolò!?” mi chiese all’improvviso Alessandro concitato afferrandomi per un braccio, impedendomi così di proseguire verso l’automobile.

“Avevo bisogno di aiuto Alex, e poi voi due non vi potete ignorare per sempre!!” risposi esasperata guardandolo dritto negli occhi.

“Conosci benissimo il motivo per cui sono ai ferri corti con lui!!” mi rispose guardandomi severo.

“Dovete chiarirvi e risolvere il problema una volta per tutte!!” assentì con tono risoluto.

“Il problema non si può risolvere!!” alzò la voce guardandomi male.

“Sì invece, fidati di me!!” gli risposi afferrandolo per le spalle, osservandolo intensamente.

“Teresa non è come dici tu, non vedi che abbiamo litigato tutto il tempo!!”

“Voi avete iniziato a battibeccare fin dal primo momento che vi siete conosciuti, e comunque stamattina anche tu hai fatto del tuo meglio per poter litigare con lui, inoltre potevi evitare di urlargli che è lui quello che crea problemi!!”

“Perché non è così?!...e poi Nicolò oggi mi ha fatto proprio infuriare, mi ha contraddetto e insultato per tutto il viaggio!!”

“Però ti ha rivolto la parola dopo tanto tempo, non sei contento di essere tornato a parlare con lui?!!” gli chiese accigliata.

“Certo che sono contento se solo parlassimo in maniera più normale!!” mi rispose con tono turbato.

“Ehi, avete finito di chiacchierare voi due!!” ci interruppe Nicolò scendendo dalla macchina.

“Sì, adesso parcheggiamo e cerchiamo Tommaso!!” gli risposi immediatamente guardandolo mentre si chiudeva lo sportello della macchina alle spalle.

“Non ce bisogno di cercarlo, è lì!!” affermò indicandomi la direzione con un dito.

In lontananza oltre il muretto che divideva il viale dalla battigia c’era un ragazzo in tuta che giocava a riporto con un cane.

“Credi sia lui?!” gli chiesi a metà tra lo speranzoso e il timoroso.

“Tommy adora i cani!! Sicuramente è lui!!” assentì certo Nicolò.

“D’accordo, allora pensate voi alla macchina, io vado da lui!!” affermai risoluta, così prendendo un grosso respiro, mi feci coraggio e mi incamminai verso Tom lasciandomi alle spalle Alessandro e Nicolò.
 

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Capitolo 19
*** Un viaggio improvvisato Parte 2 ***


PUNTO DI VISTA DI NICOLÒ

“Sali in macchina?”
 mi chiese Alessandro con tono palesemente impacciato.

Sbuffando e in rigoroso silenzio salì sul sedile del passeggero.

Parcheggiamo qualche metro oltre la fermata nella corsia che affiancava il muretto.

“Scendi dalla macchina o hai intenzione di restare qui dentro per tutto il tempo?!” mi domandò Alessandro tentennante.

Scesi dalla macchina senza aprire bocca, mi avvicinai al muretto e mi sedetti lì, tirai un grosso respiro, mi piaceva l’aria di mare.

Percepì Alessandro sedersi accanto a me.

“Sei passato dalla modalità insulti e lamentele alla modalità silenziosa, di nuovo!!” esclamò contrariato Alessandro.

Vidi in lontananza Teresa avvicinarsi a Tommaso, sperai che almeno loro riuscissero a chiarirsi.

“Evito di creare problemi!!”.

Lo sentì sospirare “Mi dispiace per prima!! ma mi hai fatto saltare i nervi!!”.

“Avremmo dovuto girare quando lo dicevo io!!” assentì risoluto.

“Va bene, stavolta avevi ragione tu!!” Acconsentì.

“Io ho sempre ragione!!”.

“Adesso non esagerare!!” esclamò ghignando.

Restammo in silenzio per un po’, fino a quando Alessandro non lo interruppe.

“Pensi che riusciranno a fare pace quei due?”.

“Penso di sì!!” dissi con sicurezza continuando ad osservare le onde infrangersi sulla battigia.

 “Raccontami come caspio ha fatto Ambra ad avere il tuo numero di cellulare?!”.

“Se te lo dico non ci credi!!”.

“Mettimi alla prova!!”.

“Non so come abbia fatto ma credo che attraverso uni dei social network sia riuscita a risalire al nome di mio padre, dopodiché ha chiamato a casa mia e si è fatta dire da mia madre il mio numero di cellulare fingendosi una mia collega, le ha detto che aveva perso il mio numero e che aveva un’estrema urgenza di contattarmi per problemi culinari!!”.

“Non ci credo!!” ammise sconvolto “Quella caspio di ragazza ha seri problemi al cervello!.

“Già è completamente fuori di testa!!” assentì ridendo “Se Tommy la lasciasse come minimo sarei costretto a cambiare la scheda telefonica!!”.

“Quindi ti aveva chiamato già altre volte?”.

“Mi chiama quando Tommy non le risponde per troppo tempo, come oggi!!”.

“È una pazza!!”.

“Già!”.

“Dove vai?” mi chiese Alessandro.

“Be’ visto che grazie alla fuga di Tommy siamo finiti al mare, non posso fare altro che godermi la spiaggia e questa giornata di sole!!” gli spiegai scendendo dal muretto e iniziando a passeggiare sulla spiaggia.

“Ti piace il mare?” mi chiese seguendomi.

“Sì, ma dove abito io purtroppo non ce, per godermi il mare devo cambiare regione e aspettare l’estate!!...a te piace?”.

“Sì, la spiaggia è il luogo perfetto per correre!!”.

“Certo, perché se in estate non ti metti a correre sulla battigia ti ritrovi due bistecche arrostite al posto dei piedi!!”.

“Ahaha, non intendevo per quello!!” mi rispose divertito.

“E per cosa??”.

“Togliti le scarpe!!” mi intimò con un ghigno sul viso.

“Perché??” gli chiesi perplesso.

“Togliti le scarpe e basta pive!!”.

“Ehi sono io quello che utilizza il termine pivello!!”.

“Vuoi che ti paghi il copy-right??” mi chiese scherzosamente mentre si toglieva le scarpe e i calzini.

“Ma mi spieghi che stai facendo?” gli chiesi sempre più perplesso.

“Aspetto che tu ti tolga le scarpe e i calzini!!” mi disse accigliato guardandomi storto.

“E va bene li tolgo, ma mi spieghi che cosa dobbiamo fare?” chiesi sedendomi per terra per poter togliere queste dannate scarpe.

“Correre!!”.

“Cosa?? E non potevamo farlo con le scarpe!?”.

“Mi hai chiesto perché mi piace correre sulla spiaggia, be’ alza quelle chiappe e vieni a correre con me!!”.

Lo guardai e pensai a quanto mi fosse mancato.

“Allora??” insistette con il suo solito ghigno spavaldo.

“Bene così, che corsa sia!!” esclamai alzandomi rassegnato.

Sentì il contatto della sabbia tiepida nei piedi, era piacevole.

“Al 3!!” vidi Alessandro mettersi in posizione di partenza.

Feci lo stesso.

“1…2…”

lo vidi partire come un fulmine.

“Ehi, il 3 dov’è finito!!” gli urlai, indispettito iniziai a corrergli dietro.

“Ahahah, sei un pivello ingenuo!!” mi beffeggio divertito.

“Sei sleale!!” urlai cercando di raggiungerlo.

“Risparmia il fiato biondino, ti servirà se vuoi starmi dietro!!”.

Nonostante mi dispiacesse ammetterlo, aveva ragione lui, eravamo appena partiti e io già avevo il fiatone, non sarei riuscito a stargli dietro per molto, soprattutto a questo ritmo.

Cercai di respirare ed espirare in modo regolare, per facilitarmi il compito chiusi gli occhi, piano piano trovai il giusto ritmo, e nel giro di pochi minuti inizia a rilassarmi, il sole tiepido che batteva sul mio viso, l’aria frizzantina che mi rinfrescava, l’odore della salsedine, la sabbia tiepida che sfiorava i piedi, il rumore delle onde, era tutto molto piacevole e rilassante, dopo tanto tempo sentì i nervi distendersi e una piacevole serenità invase il mio corpo e il mio animo.

Aprì gli occhi e mi sorpresi quando non vidi più Alessandro davanti a me.

“Sono qui!!” assentì con tono tranquillo e stranamente dolce per uno spavaldo come lui.

Mi voltai alla mia sinistra, a quanto pare mentre correvo Alessandro mi aveva affiancato e io non me ne ero accorto.

“Allora ti piace correre sulla spiaggia?” mi chiese rivolgendomi uno sguardo complice.

“Molto” gli risposi porgendogli un sorriso spontaneo.

“E ancora deve venire la parte migliore!!” mi annunciò ammiccandomi soddisfatto.

“Ovvero??” gli domandò curioso.

“Seguimi!!”.

Cambiammo direzione e invece di correre parallelamente alla spiaggia ci dirigemmo verso la battigia, arrivati a riva Alessandro riprese a correre lungo la spiaggia, la sabbia era umida e correre lì era più difficile, ma era comunque bello, ogni tanto un onda riusciva a raggiungerci e dei brividi improvvisi mi assalivano a causa del contatto con l’acqua fresca, lì al limite tra la sabbia e l’acqua ara tutto amplificato, l’odore, il rumore delle onde, il fresco, mi lasciai invadere dalla tranquillità e mi rilassai di nuovo.

“Oh ma guarda ci sono i piccioncini!!”.

Aprì gli occhi e mi voltai verso la spiaggia, Teresa e Tommaso erano seduti un centinaio di metri più in là rispetto a noi.

“Chissà se hanno fatto pace!!” si chiese ad alta voce Alessandro.

Stavo per dirgli il mio parere quando squillò il cellulare di Alessandro, per l’ennesima volta.

“Mi sembrava strano che non ti fosse ancora squillato!!” gli dissi ironicamente con fare scherzoso.

Mi lanciò un’occhiataccia e rispose al telefono senza vedere neanche chi fosse.

“Pronto!!”.

Alessandro!!”.

“Mattia!!”.

Strano, era mio fratello, mi chiesi perché non avesse chiamato me, mi toccai le tasche alla ricerca del cellulare ma improvvisamente mi ricordai di averlo lasciato in macchina.

Alessandro, non ti sento bene!!”.

“Non ce molto campo qui!!” assentì Alessandro fermandosi.

“Cosa??”.

“Un attimo che mi sposto, resta in linea!!”.

Vidi Alessandro correre verso la strada, nella speranza di trovare un po’ di campo.

Mi voltai verso il mare e guardando le onde correre verso la battigia mi avvicinai sempre di più, l’acqua era fresca e il contatto era piacevole, il mare non era eccessivamente mosso, inoltre il sole era abbastanza caldo nonostante fosse un giorno di inizio novembre.

Incominciò a balenarmi un’idea assurda, una parte di me cercava di dissuadere l’altra, invano.
 
Infatti spinto da una frenesia e da un entusiasmo che non avevo da tempo, mi tolsi la felpa e la maglietta, il contatto con l’aria fresca mi provoco brividi in tutto il corpo, ma tutto ciò non faceva che farmi sentire vivo e spensierato, ed era da tanto che non mi sentivo cosi, preso da un sempre più crescente entusiasmo iniziai a sfilarmi i pantaloni e ripetendomi adesso o mai più feci uno scatto e senza pensarci ulteriormente mi fiondai in acqua.

PUNTO DI VISTA DI ALESSANDRO
 

“Ehi Mattia, mi senti adesso??” chiesi arrivato al muretto.

“Sì, adesso sì”.

“Dimmi!!”.

“Non vi siete più fatti sentire!!...è tutto ok...avete trovato Tommaso?”.

“Sì sì, siamo tutti in spiaggia!!”.

“Ok, ho provato più volte a chiamare Nicolò e anche Teresa ma non mi rispondevano, quindi mi sono preoccupato!!”.

“I cellulari non prendono bene qui, va tutto bene non ti preoccupare!!”.

“D’accordo allora ci vediamo dopo!!”.

“A dopo!!” gli risposi ringaggiando il cellulare, rivolsi uno sguardo alla macchina, e quasi in contemporanea i gorgogli del mio stomaco si fecero risentire così mi ricordai dello zaino con i panini e le bibite, presi le chiavi dalla tasca e andai a prenderli.

Per fortuna avevo parcheggiato a fianco al muretto perché solo dopo aver raggiunto la macchina mi ricordai di non indossare le scarpe.

Presi lo zaino, chiusi la macchina e dirigendomi verso la spiaggia cercai con gli occhi Nicolò.

“Dove caspio è finito!!” imprecai ad alta voce.

Ero a metà spiaggia e non riuscivo a vederlo, mi guardai attorno e in lontananza vidi Tommaso e Teresa, stavolta erano sdraiati, ma nello stesso punto di prima.

Dove diavolo era finito Nicolò?? Mi avvicinai alla battigia cercando di ritrovare il punto in cui l’avevo lasciato, e all’improvviso li vidi, un mucchio di vestiti impilati l’uno sopra l’altro.

“Ma che caspio!!” dissi correndo verso la pila di vestiti.

Li presi in mano, erano di Nicolò… alzai gli occhi sconvolto e li rivolsi verso l’acqua, ed eccolo lì…

“Ma che caspio stai facendo!!” gli urlai sconvolto, era totalmente immerso nell’acqua, e con un ghigno divertito mi salutava con una mano.

Lo vidi ridere spavaldo.

“Che caspio ridi, sei completamente impazzito!?”.

“Ti ho mai detto che sono stato campione di nuoto regionale per 5 anni di seguito!!”.

“No, ma esci subito da lì o ti prenderai un accidente pezzo di testa di caspio che non sei altro!!”.

“Ahahha ti preoccupi per me!” rispose divertito ma con una punta di ironia.

“Certo idiota, esci, non è questa la giusta stagione per i bagni!!”.

“Non esiste una giusta stagione per nuotare!!”.

“Stai delirando testa di caspio!!”.

Alessandro Marchesini io ti sfido ad una gara di nuoto!!”.

“L’acqua gelata ti ha decisamente devastato il cervello!!”.

“Il grande Alessandro che non accetta una sfida, Teresa allora ha ragione quando dice che sei cambiato!!”.

“Che cosa c’entra questo adesso!!” gli chiesi turbato.

“Cos’è hai paura di perdere?” mi stuzzica con un ghigno divertito di chi sapeva di avere la situazione in pugno.

“Io non perdo mai!!” gli risposi con il mio solito tono convinto.

“Be’ ti capisco, in fondo l’acqua non è il tuo elemento, saper correre nel nuoto non è di grande aiuto, sfidandomi perderesti di sicuro!!”.

“Io non è sarei così certo!!”.

“Ah no? Be’ se sei così tanto convinto di potermi sconfiggere perché non accetti la mia sfida!!”  mi ammicco divertito.

“Bene cosi!! Che sfida sia!! Ma sappi che ti pentirai di avermi sfidato!!” gli dissi spavaldo.

Lo vidi farsi una risata di gusto per poi fare una capriola sott’acqua.

Quell’irresponsabile, irresistibile, pazzo si era pure bagnato i capelli.

Pensai che se non ci fosse venuto un accidente oggi, dopo questa bravata, non ci sarebbe venuto ma più.
 
Mi tolsi giacca, maglietta e pantaloni e cercando di non pensare al freddo che avrei sentito mi gettai in acqua, tutto questo per accontentare quel caspio di biondino che in poche settimane, aveva totalmente  scombussolato e ribaltato la mia vita.

Decidemmo di fare una sfida in stile libero. 

E con mia grande riluttanza Nicolò mi fece mangiare la polvere.

"Hai perso, pivello!!" mi beffeggiò divertito quel testa di caspio, gli lanciai un’occhiata assassina, ma in fondo ero contento, era da tantissimo tempo che non passavo un po’ di tempo con lui.
 

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