Although I'm not perfect, I feel perfect in your eyes.

di La Polly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sleeping ***
Capitolo 2: *** You are cute ***
Capitolo 3: *** Tu sei la mia cura ***



Capitolo 1
*** Sleeping ***


Quella era la prima notte che dormivano insieme nello stesso letto.
Peter le aveva dato la sua parola, promettendole che non avrebbe allungato le mani, e così era stato.
Gamora si mosse dentro l'abbraccio in cui erano uniti e subito lo sentì stringerla ancora di più a lui.
In quel momento, sorridendo intenerita, pensò che mai avrebbe immaginato di poter amare così tanto qualcuno come amava Peter.

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Capitolo 2
*** You are cute ***


«Peter Jason Quill!» Gamora lo chiamava così solo quando era davvero incazzata.
«Sì, Gam?» le chiese, fingendosi tranquillo.
Il viso dell'aliena era contratto dalla rabbia, in mano aveva una delle sue pistole. «Quante volte ti ho detto di non lasciare in giro le tue cianfrusaglie?»
«Ehm… io…» provò a inventare una scusa, invano.
«Non provarci, Star-Lord, tanto non funz-» Peter la prese fra le braccia e la zittì con un bacio.
«Sei carina quando ti arrabbi, lo sai?» le chiese, sulle labbra.
Gamora lo fulminò con lo sguardo. «Ho ucciso per molto meno, lo sai?»

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Capitolo 3
*** Tu sei la mia cura ***


Questa flashfic partecipa al Writober 2019 di Fanwriter.it




Gamora si rigirò per l'ennesima volta nel letto, sbuffando irritata. Sapeva che non avrebbe dovuto coricarsi. Per quale motivo, poi? Non aveva bisogno di dormire, lei, e anche se ne avesse avuto, non sarebbe riuscita lo stesso ad addormentarsi. Solo che Peter aveva insistito tanto affinché restasse lì con lui. Aveva imbronciato lo sguardo come un bambino pur di convincerla e lei, anche se aveva protestato, alla fine non era riuscita a dirgli di no.

Ti stai ammorbidendo troppo.

Forse era vero. Forse la donna più spietata della Galassia si stava trasformando in qualcosa di diverso – qualcosa che Thanos aveva cercato di estirpare con le sue innumerevoli torture.

Si alzò con uno scatto nervoso, infastidita da quei pensieri, scacciando via le coperte, poi si avvicinò al finestrino della navicella. Subito sentì Peter muoversi nel letto, forse svegliato dal movimento brusco con cui era sgusciata fuori dalle coperte, e qualche secondo dopo la raggiunse, stringendola in un abbraccio. «Stai bene, Gam?»

Avrebbe voluto rispondergli che sì, in quel momento, fra le sue braccia, stava bene; perché lui calmava i suoi tormenti, la faceva sentire in pace con se stessa – la faceva sentire amata. Lui era la cura a tutti i suoi mali, a tutto quello che le era stato fatto.
Si voltò verso di lui, avvicinandosi lentamente alle labbra dischiuse dell'uomo e vi posò sopra le sue in un bacio appena accennato, quasi impercettibile, un bacio per trasmettergli ciò che provava davvero nei suoi confronti. 

Ti amo più di ogni cosa, Peter.

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