Non mi dire che ti manco tanto

di Alligator7
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


.Rilessi quella lettera un’infinità di volte, avrei riconosciuto quella calligrafia così elegante e decisa anche senza leggere la firma, eppure quest’ultima se ne stava lì, infondo a tutte quelle parole: Albus Silente. Era una tranquilla mattina di fine agosto, come al solito mi ero alzata presto e mi stavo preparando per fare una passeggiata sulla spiaggia, per godermela ancora deserta, era un’abitudine che mi rilassava profondamente e mi aiutava a non pensare a tutte le varie preoccupazioni, per poi tornare a casa a preparare la colazione a Elettra, che dormiva quasi sempre fino a tardi, godendosi gli ultimi giorni di vacanza. Ma quella mattina un gufo era entrato in cucina portando con sé una lettera, quella appunto, di Albus Silente; il preside era stato molto diretto, mi proponeva di tornare ad Hogwarts, dopo un sacco di anni, per insegnare incantesimi. Il preside in realtà era l’unico a sapere che io fossi ancora viva, dopo la fine della guerra ero effettivamente libera di tornare, ma non ebbi né il coraggio né l’interessa a tornare in Inghilterra, per me lì ormai c’erano solo fantasmi, brutti ricordi e soprattutto Sirius Black ad Azkaban e la mia migliore amica e suo marito, ovvero quello che avevo considerato mio fratello fin da quando ero piccola sottoterra per opera sua. Quella lettera mi aveva spiazzato, il preside però era stato furbo e mi aveva dato la possibilità di far entrare Elettra ad Hogwarts, fu forse quella la scusa che usai per ingannare me stessa e non ammettere che in realtà Hogwarts e l’Inghilterra, mi mancavano, che per quanto amassi l’Italia e il mare sentivo la necessità di tornarci, perché infondo le mie radici si trovavano lì.                                 “Buongiorno mamma” sorrisi ad Elettra “Ciao tesoro, ti sei svegliata presto, non sono ancora le otto” le diedi un bacio sulla fronte accarezzandole i lunghi capelli biondi, lei di risposta alzò le spalle annoiata e la sua attenzione fu catturata subito dalla lettera che tenevo ancora in mano “Chi ci ha scritto?” era sempre così curiosa quella ragazza, sospirai e fissai la lettera per un po’ cercando le parole da dirle “Ele…ecco ho ricevuto un’offerta di lavoro” “Oh perché? Non lavori più in ospedale?” “Vedi mi ha scritto Albus Silente, lui è il preside di Hogwarts, la scuola di Magia e Stregoneria in Inghilterra che ho frequentato io, mi ha detto che ha bisogno di un nuovo insegnante di incantesimi e ha offerto a me quel posto. Ha aggiunto che tu potrai iscriverti anche se hai saltato i primi due anni lì” calò un pesante silenzio in cucina, osservai mia figlia cercando di capire cosa le passasse per la testa in quel momento “Io non voglio costringerti Ele, so che qua hai i tuoi amici, i tuoi compagni e sicuramente il clima qua in Sicilia è molto diverso, e anche le persone forse è una pessima idea” improvvisamente fui assalita dal panico, cosa credevo di fare? Piombare in Inghilterra dopo tutti quegli anni? Cosa avrei detto a mia figlia, che praticamente sapeva pochissimo del mio passato? Le avrei raccontato la verità davanti a una mia ipotetica tomba? Mi sedetti su una sedia versandomi dell’acqua in un bicchiere e sorseggiandola “Mami…se è quello che vuoi davvero non sarò io a dirti di no” mi strinse le mani sorridendomi e io trattenni e stento le lacrime, quella ragazza era un vero tesoro, forse l’unica cosa buona della mia vita “Lo sai mi manca molto l’Inghilterra, ma potremo sempre tornare qui in Italia per le vacanze” lei annui “E poi vedrai Hogwarts ti piacerà da matti!” lei sorrise e io scacciai le mie preoccupazioni pronta a ricominciare, dopo quella lunga vacanza che mi ero presa, scappando dalla realtà. “Bene allora rispondo a Silente” presi un foglio e una piuma per scrivere la risposta positiva che consegnai al gufo “Ti voglio bene Ele, grazie” l’abbracciai forte “Ora godiamoci gli ultimi due giorni di sole e mare!” “Mamma?” “Si?” “Però mi devi delle risposte” sospirai, sapevo che sarebbe arrivato quel momento “Va bene Ele, andiamo in spiaggia e poi risponderò a tutto” “Sincera?” “Assolutamente” ci mettemmo il costume con sopra un leggero copricostume e scendemmo in spiaggia iniziando a camminare sulla riva “Hai conosciuto mio papà a scuola?” annuì “Eravamo compagni, avevamo degli amici in comune” “E cosa gli è successo?” “Te l’ho già detto, è morto, dopo il nostro settimo anno è scoppiata una grande guerra e noi abbiamo combattuto, ma lui purtroppo non ce l’ha fatta” “E il suo nome era Sirius Black giusto?” “Si tesoro, era Sirius Black” guardai il mare e poi chiusi gli occhi lasciandomi cullare dallo sciabordio delle onde, era da anni che non pronunciavo quel nome ad alta voce, ma il dolore nel farlo era sempre lo stesso.
Due giorni dopo io ed Elettra ci ritrovammo davanti al castello di Hogwarts, tentai di nascondere le lacrime, ma scorrevano sul mio viso senza che io riuscissi a controllarle, i ricordi erano troppi. Elettra mi strinse la mano meravigliata da quello spettacolo. Il preside ci aveva permesso di raggiungere la scuola un giorno prima, per permettermi di sistemarmi, visto che in Inghilterra non avevamo una casa; Elettra avrebbe dormito con me, per poi procedere allo smistamento coi primini il giorno dopo, il primo settembre. “Mamma tu in che casa eri?” “In grifondoro tesoro e se ti interessa anche tuo padre” “Quindi anche io finirò lì?” “Potrebbe darsi, ma se non dovesse succedere non sarà un problema” lei mi sorrise “Forza ora dormi” le diedi un bacio “Domani ti aspetta una lunga giornata” uscii dalla stanza e andai nell’ufficio del preside. “Signorina McKinnon è un grande piacere rivederla” “Anche per me preside, devo ammettere che la sua lettera mi ha profondamente sorpresa” “Ho pensato subito a lei quando quel posto si è liberato” “Lei lo sa che praticamente tutto il mondo magico mi crede morta?” “Sistemeremo tutto, non si preoccupi” sorrisi per poi farmi seria “Preside…mia figlia non sa la vera storia di suo padre, ho voluto che di lui avesse un’opinione positiva, le ho detto che è morto in guerra e mi piacerebbe che rimanesse di questa idea “lui mi guardò con una strana espressione e dentro di me sentii la sensazione di brutte notizie in arrivo “Non l’ha saputo?” “Saputo cosa?” “Sirius Black è evaso da Azkaban” e mi crollò il mondo addosso, Elettra avrebbe scoperto la verità, nonostante le avessi dato il mio cognome, sarebbe stato inevitabile, qualcuno le avrebbe parlato della fuga di Sirius Black senza sapere si trattasse di suo padre  e avrebbe capito tutto.
                                

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Uscì dall’ufficio del preside con mille pensieri nella mente, decisi di non rientrare subito in camera e di godermi Hogwarts ancora deserta. Girai a lungo per i corridoi con mille ricordi che riaffioravano tutti insieme nella mente. Mi ritrovai davanti all’entrata della torre dei Grifondoro e una lacrima mi rigò il volto, ma fui presto distratta alla vista di una figura che veniva nella mia direzione “Marlene, Marlene McKinnon?! Sei davvero tu?” gli corsi incontro “Remus!” non riuscì a trattenermi e lo abbracciai stringendogli forte le braccia al collo “Come mi sei mancato” “Santo Godric come mi sei mancata tu, fino a due secondi fa credevo fossi morta” “Lo so Rem, lo so, ti trovo bene” gli accarezzai il braccio sorridendogli. “Cosa ci fai qua? Quando sei arrivata? Dov’eri?” sorrisi “Calma Rem, se vuoi ti racconto tutto, possiamo andare da qualche parte?” lui annuì e mi portò nella sua stanza. “Sono tutto orecchi” annuì e trassi un profondo respiro “Durante la guerra sono stata rapita durante l’attacco alla mia famiglia, come già sapevate, mi aveva preso Travers portandomi in un maniero della sua famiglia, sono rimasta lì per alcuni mesi, fino a quando Voldemort è morto a quel punto sono riuscita a scappare, mi trovavo lontano da Londra, ma le notizie su quella sera raggiunsero anche me e beh io non ce la feci” scoppiai a piangere e Remus mi strinse a sé “Sono scappata Rem, non ce l’ho fatta, sono andata in Italia, nella casa dei miei genitori e beh io dopo qualche mese…”  lui mi guardò sempre più curioso incoraggiandomi a proseguire “Io ho partorito Remus, ero incinta” mi strinsi forte a lui sfogandomi per la prima volta dopo tanti anni con qualcuno, dicendo tutta la verità. “Io…io non ne avevo idea, mi dispiace così tanto Marls” rimasi stretta tra le sue braccia per non so quanto tempo sentendomi finalmente protetta e a casa “Si chiama Elettra, McKinnon, le ho voluto dare il mio cognome, frequenterà il terzo anno qui a scuola, domani verrà smistata. Sono qua perché Silente mi ha offerto la cattedra di incantesimi, tu invece?” “Difesa contro le arti oscure” “Oh ma è fantastico! Come te la sei passato in questi anni?” “Dopo la guerra non è più stato lo stesso, ho perso James e Lily, Peter…Mary, credevo di aver perso te, e poi insomma la storia di Black, insomma non me la sono passata bene, però sono stato felice di ricevere la lettere di Silente, di essere tornato qua e be di averti incontrata” gli sorrisi accarezzandogli il viso “Mi dispiace tanto Rem, mi sarei dovuta fare sentire. Devo dirti un’altra cosa, ho combinato un casino” sorrise “Marls mi stupirei del contrario” “Ho mentito ad Elettra, le ho detto che Black era morto combattendo, pensavo che non avrebbe mai scoperto la verità, ma prima Silente mi ha detto che è evaso, così ora sarà sulla bocca di tutti, io volevo solo proteggerla, non volevo scoprisse fosse figlia di un traditore assassino” trattenni a stento le lacrime “Marls stai tranquilla, devi parlare con tua figlia sinceramente come hai fatto con me, prima che lo venga a scoprire da sola, magari non capirà subito, ma vedrai che col tempo lo accetterà” mi ero scordata di quanto mi facesse stare bene Remus, sapeva sempre come calmarmi “Grazie Rem, davvero” ci guardammo negli occhi per un po’ ancora increduli di esserci incontrati, e poi lui un po’ titubante si avvicinò al mio viso e mi baciò per poi staccarsi spaventato “Io…scusa non so cosa mi è preso” io gli presi il volto e lo riavvicinai al mio io, sentendo solo il bisogno di essere amata per una notte dopo tanto tempo, iniziando a baciarlo “Solo per questa notte?” annuì e iniziai a toglierli i vestiti, mentre lui faceva lo stesso con me e in breve tempo ci ritroviamo uniti tra le coperte del letto a baldacchino di Hogwarts. Infondo eravamo solo due anime lacerate, che cercavano di portarsi a dietro e tenere uniti tutti i pezzi dalla guerra e per una sera ci ingannammo di sentirci amati e capiti.                                        “Buonanotte Remus, sono felice di averti rivisto” “Buonanotte Marls, mi raccomando parla con tua figlia. Buona fortuna per domani!” “Grazie Rem, anche a te!” Rientrai in stanza e caddi in un sonno profondo esausta.
“Mamma a che ora arrivano tutti?” “Calma Ele, il treno è già partito, ma arriveranno per l’ora di cena” sbuffò guardando fuori dalla finestra “E’ così grande questo castello” annuì e mi avvicinai a lei “Devo parlarti di una cosa” le strinsi le mani e lei si fece immediatamente seria, notando il mio tono preoccupato “Dimmi mamma” “Ele…io ieri ti ho mentito, volevo proteggerti dalla verità, ma ho capito di aver sbagliato ed è giunto il momento che tu la sappia” “Riguarda papà vero? Non è morto in guerra” scuoto la testa “Tuo padre era in carcere per aver commesso un omicidio e beh…essersi schierato dalla parte di Voldemort durante la guerra, ci ha traditi, dico era perché beh il preside mi ha comunicato che è evaso qualche settimana fa. Mi dispiace tanto Ele, se l’avessi saputo non ti avrei mai portata qua” “Così non mi avresti mai detto la verità eh mamma? Come hai potuto mentirmi? Oh, santo sono la figlia di un traditore e per di più di un assassino, tutti lo scopriranno” “Elettra ti prego calmati, parliamone, nessuno saprà che è tuo padre” mia figlia scoppiò a piangere e prima che potessi fermarla corse fuori dalla camera. Girai per più di un’ora tutto il castello alla ricerca di Elettra, ma poi esausta mi sedetti in cortile godendomi le ultime ore di sole di quella giornata, presto la scuola si sarebbe riempita di giovani voci entusiaste. “Mamma” mi voltai e vidi mia figlia al fianco di Remus, le sorrisi “Hai conosciuto Remus?” “Si mamma e mi ha parlato di te, di papà e della guerra” “Elettra mi dispiace, spero che tu possa perdonarmi” “Mami stai tranquilla, certo che ti perdono, solo ci sono rimasta male perché mi avevi giurato che saresti stata sincera” “Lo so tesoro hai ragione ho sbagliato, ti prometto che da ora in poi lo sarò sempre” ricevetti un forte abbraccio da mia figlia e nel frattempo sorrisi a Remus e gli sussurrai un grazie, lui di rimando mi sorrise scuotendo la testa. “Faremo meglio a prepararci, tra poco arriveranno tutti gli studenti e verrai finalmente smistata” “Si andiamo, ci vediamo Remus, grazie” “Ciao Elettra” “Tu incamminati, io ti raggiungo” mia figlia si allontanò e io mi voltai verso il mio amico “Allora?” “Ti assomiglia tantissimo Marls, ma quegli occhi, beh quelli li ho visti solo sul viso di un’altra persona, ha davvero gli occhi di Black” annuisco “Lo so, cerco di non pensarci, ma ogni volta che li vedo inevitabilmente penso a lui. Tu credi che verrà qua?” “Non lo so Marls, ma dovremo stare attenti, qua ci sono io, c’è Harry e ci sei tu, lui non sa di Elettra vero?” “No assolutamente, ora vado, grazie per avermi aiutata con lei a proposito, a dopo.” Tornai in camera e mi preparai per poi dirigermi in Sala Grande, che stava iniziando a riempirsi di studenti, a quel punto salutai mia figlia che si fermò all’ingresso con i primini. Dopo lo smistamento di tutti i ragazzi del primo anno Elettra entrò e si avvicinò allo sgabello, guardai nervosa Remus seduto accanto a me, le avevo detto che non ci sarebbero stati problemi se fosse finita in un'altra casa, ed era vero, ma ci tenevo finisse in Grifondoro, ma in fondo era una Black, quindi sarebbe potuta finire anche in Serpeverde; Remus mi strinse la mano sorridendo “Elettra McKinnon” si sedette sullo sgabello e la McGranit le mise il cappello in testa, il quale dopo un paio di minuti esclamò “Grifondoro” tirai un sospiro di sollievo e le sorrisi mentre lei si accomodava non lontano da un ragazzo corvino che assomigliava spaventosamente a James Potter.  A quel punto si alzò Silente che dopo il discorso di benvenuto ad Hogwarts, le raccomandazioni e la spiegazione della presenza dei dissennatori vicino alla scuola presentò i nuovi arrivati del corpo docenti “Remus Lupin sarà il vostro nuovo insegnante di Difesa contro le arti oscure” Remus si alzò in piedi mentre tutti applaudivano, ad eccezione di Piton che avevo visto solo ora, dall’altra parte del tavolo, non era per niente cambiato “Marlene McKinnon invece sarà la vostra nuova insegnante di Incantesimi” mi alzai in piedi sorridendo per gli applausi, ma sentendo comunque un inevitabile brusio, certo non ero Lily Evans, ma per il mondo magico io ero pur sempre morta “Bene, ora godiamoci il banchetto” i tavoli si riempirono di cibo e presto tutti si ritrovarono con la bocca piena.


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So che Remus nel terzo libro arriva in treno, ma ho voluto modificare la un po' la trama

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Quel mattino mi alzai presto, era il mio primo giorno di lezione e pensandoci non mi ero realmente preparata. Cercai di non pensarci e dopo essermi vestita con un semplice vestito nero andai in Sala Grande dove trovai Remus “Buongiorno” mi versai del succo di zucca “Ciao, agitata?” “Ti mentirei se ti dicessi di no” “Chi hai come prime classi?” “Una prima di Corvonero e Grifondoro, l’ultima della giornata è mia figlia coi Serpeverde, sarà strano fare lezione ad alcuni di loro, ieri ho visto un ragazzo biondo nel tavolo dei serpeverde, mi è sembrato di rivedere Lucius Malfoy” “Credo tu stia parlando di Draco Malfoy è il figlio di Lucius Malfoy e Narcisa Black, è coetaneo di Elettra, che quindi è…be sua cugina” annuì sconcertata ripensando a Lucius Malfoy e alla breve storia che avevamo avuto durante il nostro sesto anno, ovviamente nessuno ne era a conoscenza e così sarebbe rimasto, non provavo nulla nemmeno ai tempi per Lucius, era solamente un bel biondino che ci sapeva fare, ma rivedere suo figlio mi aveva colpita. “Signor Lupin, Signorina McKinnon che piacere rivedervi qui, seduti su questo tavolo inoltre” sorrisi alla professoressa McGranit che mi aveva allontanato dai miei pensieri “Anche per me professoressa è un grande piacere” “Ieri non abbiamo avuto modo di parlare molto, ma volevo augurarvi buona fortuna per oggi, ma ora vi conviene andare a meno che non vogliate arrivare in ritardo, soprattutto lei McKinnon, non è più una studentessa” sorrisi ricordandomi tutte le volte che ero finita in punizione con James a causa dei ritardi e be, molto altro.
La mattinata trascorse molto velocemente, mi accorsi che mi piaceva molto insegnare e la cattedra di incantesimi era perfetta per me, nonostante un po’ mi mancasse essere un medimago in Italia. Era giunta l’ultima ora di lezione e in poco tempo l’aula si riempì di ragazzi, sorrisi lievemente a mia figlia che si stava sedendo accanto a una ragazza dai folti capelli marroni e un grande sorriso, davanti a quello che ormai avevo identificato come Harry Potter, di cui pensandoci io e Black eravamo i padrini, e un ragazzo dai capelli rossi, probabilmente un Weasly. “Benvenuti ragazzi al corso di Incantesimi, io sono Marlene McKinnon” mi sentivo più agitata rispetto alle ore precedenti, forse per la presenza di tutti quei cognomi conosciuti “Oggi ripasseremo alcuni incantesimi dello scorso anno, così sarò in grado di vedere il vostro livello, provate engorgio e reduco” inizia a passare tra i banchi cercando di memorizzare i volti degli alunni che eseguivano gli incantesimi alla perfezione, assegnando qualche punto alle case. L’ora di lezione trascorse in fretta e in poco tempo l’aula si svuotò, raccolsi le mie cose e uscì dall’aula. In corridoio incontrai mia figlia “Ele, allora cosa ne pensi della lezione? E del tuo primo giorno?” “Sei stata brava mamma davvero, sei piaciuta a tutti, anche se molti mi hanno chiesto di te, credevano fossi morta. Sai ho fatto amicizia con Hermione Granger e due suoi amici Ronald Weasly e Harry Potter. Mamma i genitori di Harry sono quelli che papà ha tradito?” annuì addolorata “Lily era la mia migliore amica e beh James era come un fratello per me, lo conoscevo da prima che venissi qui a scuola” “Io non gli ho detto di papà…comunque oggi tutto bene, ho fatto anche lezione con Remus ed è stato bellissimo, tutto perfetto tranne la lezione di pozioni, non so se lo conosci il professore, è odioso e in più io sono una vera frana” risi “Ele non so chi tra me e tuo padre fosse più imbranato in pozioni, comunque si lo conosco era un nostro coetaneo, non scorreva buon sangue tra lui e tuo padre e James, cerca di stare tranquilla nelle sue ore” mi tornarono alla mente le ore di lezione con Lumacorno, in particolare una in cui feci coppia con Sirius, quando ancora non stavamo insieme e facemmo esplodere il calderone “Ora vado mamma” mi abbracciò forte “Ciao Ele” mi incamminai verso la mia stanza ma fui interrotta da uno spiacevole incontro “McKinnon sei resuscitata dal mondo dei morti?” “Perché non lo chiedi al tuo amico Travers eh Piton?” “Ho avuto il piacere di conoscere la giovane Elettra oggi, o meglio il dispiacere, ho conosciuto solo una persona, dopo di te, imbranata come lei in pozioni e guarda caso aveva i suoi occhi” “E con questo cosa vorresti dire?” “Tutti sanno in che rapporti eri con Black e nessuno può assicurare che ora in camera tua non ci sia quello sporco traditore” “Non ti permetto di aggiungere altro Piton, non osare accusarmi” “Marls!” mi voltai sorridendo a Remus “Ciao Rem, menomale sei arrivato, sai gli anni passano, ma alcune persone restano fastidiose allo stesso modo” guardai male Piton e raggiunsi il mio amico “Vuoi venire da me dopo? Ho una bottiglia di whisky incendiario, potremmo festeggiare per essere sopravvissuti al nostro primo giorno” “Volentieri, anche perché devo parlarti di una cosa”
Svitai la bottiglia e versai il liquido in due bicchieri accomodandomi su una poltrano di fronte a Remus “Che dovevi dirmi Lunastorta?” “Ho parlato col preside, mi ha detto che Black è stato avvistato in un paesino babbano non lontano da qua” buttai giù in un sorso il liquido del mio bicchiere, per poi riversarmelo “Tu credi che sappia che io sia qui? Che io sia ancora viva?” “Non lo so Marls, non credo. Devo chiederti una cosa, tu credi che sia colpevole?” bevvi un altro sorso e guardai fuori dalla finestra “Lo sai Remus non ho mai amato qualcuno tanto quanto ho amato lui, so che ci sono le prove, so che io ero lontana, non posso sapere come si è comportato in quel periodo, ma c’è una piccola parte di me che non si arrende, che vuole concedere una secondo possibilità a…Sirius” tremai erano anni che non pronunciavo quel nome ad alta voce “Come vorrei che avessi ragione Marls” “Parlando di altro, come va col tuo problema peloso?” “Non ci crederai, ma Severus Piton in persona mi prepara la pozione antilupo, mi aiuta molto e alla prossima luna piena manca ancora un po’ ““Menomale, a qualcosa serve quell’uomo, sai ha capito chi è il padre di Elettra e ho paura che presto tutti lo faranno, è diventata amica di Harry Potter Rem” “Stai tranquilla Marls, andrà tutto bene. Grazie per il whisky, ora però è meglio che vada, buonanotte” “Buonanotte” ci abbracciamo e poi rimasi sola, tormentata dal pensiero di Black.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


“Ragazzi per oggi abbiamo finito, per la prossima volta preparatemi una relazione sul finitae incantem, ne ritirerò alcune” mi sedetti alla cattedra e finì di correggere alcuni compiti del secondo anno visto che avevo il resto del pomeriggio libero, ma mi accorsi di non essere sola nell’aula, alzai lo sguardo e sorrisi “Professoressa, io sono Harry Potter, sono rimasto perché ho saputo che lei be insomma conosceva i miei genitori forse” mi alzai e mi avvicinai a lui, non resistetti e lo abbracciai “Oh Harry, certo che ti conosco e si conoscevo i tuoi, sai Lily era la mia migliore amica qui a scuola, lei era fantastica, è sempre stata al mio fianco, non hai mai conosciuto una persona sveglia e intelligente come lei, per quanto riguarda tuo padre io e lui eravamo vicini di casa, eravamo grandi amici ancora prima di venire qui a scuola, quindi ti lascio immaginare com’è finita dopo che ci siamo trovati nella stessa casa. E diciamo che posso anche arrogarmi il titolo di cupido nei loro confronti” titolo che in realtà condividevo con Black, ma non potevo parlargli di lui “Sai Harry mi mancano molto, eravamo come una famiglia e mi dispiace che tu abbia passato così poco tempo con loro” gli strinsi le mani sorridendogli rattristita “La ringrazio davvero per avermi parlato un po’ di loro, sa non mi capita spesso” “Ma ci mancherebbe, quando vuoi sentire qualche storia vieni pure da me. Ah Harry sai io sono be la tua madrina, io non so come te la passi dai tuoi zii, ma ai tempi io odiavo Petunia e non credo che sia cambiata, quindi se per caso volessi scappare da quella casa per un po’ durante le vacanze estive sarò ben felice di accoglierti, ovviamente se vuoi eh, oltretutto non ho nemmeno una casa ora come ora” vidi un grosso sorriso crearsi sul suo viso “E’ fantastico! I miei zii sono un incubo” “Non avevo dubbi” “Ora vado, ci vediamo professoressa, grazie” “Ciao Harry, quando hai bisogno vieni pure da me” mi rimisi alla cattedra con l’intento di riprendere la correzione “Professoressa? Posso chiederle un’altra cosa?” mi colpì una stretta allo stomaco sapevo dove voleva andare a parare “Certo Harry, qualcosa ti turba?” ” Lei conosceva i miei genitori e il professore Lupin giusto?” annuì “Quindi conosceva anche Sirius Black? Alcuni dicono che avevate una relazione” sospirai “Harry voglio essere sincera con te, io e Black ci siamo messi insieme durante il nostro settimo anno e finita la scuola siamo andati a vivere insieme, io l’ho amato profondamente, era il ragazzo più fedele e leale che avessi mai incontrato, non so cos’è successo davvero, io non c’ero, mi avevano già rapita ed ero già incinta di Elettra, lei non ha mai conosciuto suo padre, ti chiedo per favore di non dire in giro questa informazione, te ne prego, Elettra ne soffrirebbe troppo. Lei non è come lui, non ha nessuna colpa, l’ha scoperto anche lei da poco.” Passarono alcuni secondi di totale silenzio durante i quali il ragazzo cercò di metabolizzare le informazioni “Odio profondamente Black, per quello che ha fatto alla mia famiglia e posso immaginare come deve stare lei e anche Elettra, mi dispiace Grazie per essere stata sincera lo apprezzo” in realtà io non credevo totalmente alla colpevolezza di Black, ma non glielo dissi “Grazie Harry” “Crede che verrà qua?” “Non lo so, ma tu non ti preoccupare ci penseremo io, Remus e il preside, tu cerca solo di non cacciarti nei guai d’accordo? Anche se sei pur sempre il figlio di James Potter” risi “Ci proverò” Harry a quel punto lasciò la stanza e io finì finalmente la correzione “Mamma” “Ciao Ele, ti stavo cercando per parlarti” “Si anche io, sai ho parlato con Harry prima e mi ha detto della vostra conversazione” “Mi dispiace non averne discusso prima con te, ma non potevo mentirgli, come l’ha presa?” “Bene menomale ero così terrorizzata dall’idea che poteva scoprirlo e iniziare ad odiarmi” “Oh Ele” l’abbracciai “Sarebbe stato uno sciocco, tu non hai colpe lo sai bene” “Mi ha detto che tu sei la sua madrina e che passeremo del tempo insieme questa estate” annuisco “Spero ti faccia piacere” “Un sacco!” mi stupì dell’esaltazione di mia figlia nei confronti di Harry, ma decisi di non giungere a conclusioni affrettate “Ora ti conviene andare Ele, è tardi, Buonanotte” Buonanotte mamma” I giorni ad Hogwarts scorrevano sempre più veloci e gli studenti sembravano essersi scordati di Sirius Black, visto che dà un po’ di tempo non si avevano avuto sue notizie e io non potevo che esserne felice e sollevata, ma ovviamente questi momenti di calma sono presagio di una grande tempesta.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Mi feci spazio tra gli studenti affollati davanti alla torre di Grifondoro raggiungendo il preside e altri professori, l’aria era densa di agitazione e la Signora Grassa era sparita, ma fu presto ritrovata in un altro ritratto e a quel punto udì tutto ciò che non avrei mai voluto sentire “E’ stato qui! Sirius Black è stato qui” intravidi il terrore sul volto di mia figlia e su quello di Harry poco di stanti da me, il mio cuore si fermò per un attimo, non poteva essere. Il preside rimandò tutti gli studenti nelle proprie sale comuni e invitò alcuni professori, tra cui me a seguirlo nel suo ufficio. “Come potete immaginare la situazione non è facile, ma non dobbiamo farci prendere dal panico” mi sedetti su una delle eleganti  sedie, ancora molto scossa per poi guardare Remus che si avvicinò appoggiandomi una mano sulla spalla “Se posso preside mi sorge spontaneo qualche sospetto” la voce di Severus mi arrivò dritta e tagliente, così come la sua allusione “Non osare accusare me e Remus di niente” “Sto solo notando che Black è riuscito ad evadere e entrare ad Hogwarts guarda caso proprio quest’anno che voi due siete qua” “Io non vedo Black da più di dodici anni, non ti permetto di accusarmi e non lo fare nemmeno con Remus, oltretutto ha ucciso i nostri migliori amici, perché dovremmo aiutarlo?” “Non è mai stato uno stinco di santo eppure ci hai fatto un figlia” Piton dovette ringraziare Remus che mi trattenne o non so cosa sarei stata in grado di fargli “Cerchiamo di calmarci, dobbiamo pensare agli studenti” “Minerva ha ragione, dobbiamo restare uniti e pensare a loro, riuniamoli in sala grande per un paio di notti” “Ora andate pure” “Arrivederci” uscì dall’ufficio e andai verso la sala comune grifondoro “Mamma! Ti stavo cercando” abbracciai mia figlia “Scusa ero dal preside, come stai?” “Sono agitata mamma, ho paura che papà possa fare qualcosa di terribile, non tanto a me, ma a qualcun altro, soprattutto a Harry! Non voglio che gli succeda qualcosa” “Senti cerca di stare tranquilla va bene? Hogwarts è un posto sicuro non succederà nulla” “Harry come sta?” “Credo che sia un miracolo che mi parli ancora, forse dovresti parlargli” “Sai dov’è?” “Andava a volare credo” “Allora vado un attimo da lui va bene? Tu cerca di stare tranquilla e mi raccomando non girare da sola, torna in sala comune, se hai bisogno scrivimi” “Si mamma. Ah, aspetta, tu come stai?” sospirai e mi sforzai di sorriderle “Non ti preoccupare, ora vai su”. Mi diressi verso il campo da Quidditch e trovai per mia fortuna una scopa, raggiunsi in volo Harry “Ciao Harry” mi guardò stupido “Professoressa Mckinnon” “Harry, se ti fa piacere chiamami pure Marlene e dammi del tu” gli sorrisi “Si va bene, Marlene” “Come stai?” si guardò un po’ intorno passandosi una mano nella folta chioma corvina “Bene credo, non lo so, in realtà avrei una domanda” annuì “Non prendertela, ma ho bisogno di chiedertelo, tu non c’entri nulla vero?” osservai a lungo Harry e mi sentì profondamente triste per lui, un ragazzo così giovane abbandonato da tutti “No Harry davvero, sono sorpresa quanto te nel sentire che lui è qua, non sa nemmeno che io mi trovo qui” annuì “Non sapevo volassi” sorrisi “Ero nella squadra di grifondoro, eravamo fortissimi io ero una battitrice, tuo padre era il capitano” “Oh ma è fantastico!” “Oh sì abbiamo vinto la coppa per tre anni di seguito, sai Harry gli assomigli davvero tanto Harry” mi sorrise grato “Ora ti prego torna con gli altri e non andartene in giro da solo, non sappiamo dove sia Black” “Va bene, grazie Marlene” “Quando hai bisogno ci sono Harry”
I ragazzi si trovavano tutti in Sala Grande, avrebbero dormito lì insieme per un paio di sere “Ora vado Remus, ci vediamo domani” “Ciao Marls, cerca di dormire” annuì poco convinta e andai in camera iniziando a mettermi in pigiama, per poi sedermi sulla poltrona accanto alla finestra e bere un bicchiere di whisky per cercare di superare la giornata, mi persi nei miei pensieri mentre guardavo fuori dalla finestra, quando ad un tratto vicino alla foresta proibita vidi una grossa sagoma nera, molto somigliante a quella di un cane nero, fui percorsa da brividi, non poteva essere, eppure…mi alzai tremando e indossai il mantello sopra la camicia da notte, presi la bacchetta e mi incamminai verso la foresta. Era forse la mia unica occasione di vederlo, sempre che si trattasse di lui, da solo, era la mia occasione per scoprire la verità. Una volta fuori dal castello corsi verso il punto in cui l’avevo visto, ma non c’era nessuno, iniziai a cercarlo, ma nulla, forse era solo la stanchezza unita al whisky.  Mi voltai decisa di rientrai, ma a quel punto un grosso cane nero mi si piazzò davanti, mi cedettero le gambe e finì in ginocchio, il cane mi fece cenno di seguirlo e con le forze che mi rimanevano lo feci entrando con lui nella foresta e a quel punto si trasformò. Davanti a me c’era un uomo coi capelli scuri che gli ricadevano sulle spalle, la barba non curata, il volto segnato dalla sofferenza e dalla stanchezza e due profondi occhi che mi fissavano, era a bocca aperta, tra noi due non sapevo chi fosse più esterrefatto. “Marlene…” il mio volto si riempì di lacrime “Sirius…” si avvicinò prendendo il mio viso tra le sue mani “Credevo di averti persa per sempre” mi scostai arretrando “Non puoi ripresentarti qua così senza darmi spiegazioni, ma tu hai idea di come sono stata? Dimmi la verità Sirius, dimmi che posso fidarmi di quella parte di me che mi sussurra che tu sei innocente, che sei stato incastrato, ti prego” “Lene” rabbrividì, solo lui usava quel soprannome, era da un vita che non mi sentivo chiamare così “Te lo giuro sulla mia vita, sul mio amore per te, non sono stato io, amavo James e Lily e non avrei mai fatto una cosa del genere al piccolo Harry, devi credermi. Io ti amo ancora Lene” scossi la testa e lo abbracciai “Ti amo anche io Sir” lui mi prese il viso e mi baciò accarezzandomi “Quanto mi sei mancato, sei ridotto male, vorrei poterti aiutare, sentire la tua storia. Chi ha tradito Jamie e Lils? Come sei evaso?” “Lene anche io ho un sacco di domande, ma l’unica cosa che posso dirti per ora è che è tutta colpa di Peter Minus, è stato lui!” “Ma Peter è morto!” “Per quello che sapeva il mondo magico anche Marlene McKinnon era morta o sbaglio? Ti chiedo solo di fidarti, poi appena avremo tempo ti spiegherò meglio” “Ora devo tornare Sir…” mi strinse a sé e una lacrima gli rigò il volto “Credevo che non ti avrei più rivista, è grazie al tuo ricordo se in prigione non sono impazzito” “Ti amo Sirius” lo baciai e mi staccai da lui “Ci rivedremo?” “Ci penso io, non voglio crearti problemi” “Io intanto parlerò con Remus, ciao Sir” “Ciao Lene, a presto” si trasformò di nuovo in un cane e sparì tra gli alberi. Io rientrai in camera mia, mi misi a letto, ma non riuscì a chiudere occhio, avevo rivisto Sirius, l’avevo baciato, ci amavamo ancora e mi ero fidata di lui. Avevo un grande bisogno di confrontarmi con Remus.

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