A family Reunion

di Nellie_12efp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 capitolo ***
Capitolo 2: *** 2 capitolo ***
Capitolo 3: *** 3 capitolo ***
Capitolo 4: *** 4 capitolo ***



Capitolo 1
*** 1 capitolo ***


Blaine picchiettava , stancamente, il volante in pelle;  premette il pedale del freno alla vista della luce gialla.

L’orologio sul cruscotto segnava le 19:47 ed il traffico di New York non lo stava proprio aiutando  raggiungere la sua destinazione in tempo.

I clacson delle auto risuonavano impazienti e gli stridii degli autobus cittadini sovrastavano i rumori dei passanti, e Blaine diede gas non appena il taxi davanti a lui partì.

Un paio di minuti dopo Blaine ricevette una telefonata.

Diede un’occhiata al cruscotto e vide sul dispositivo del vivavoce, il nome ed il numero di Kurt lampeggiare.

Accettò la chiamata con la mano libera e sorrise quando sentì la voce di Aaron in sottofondo.

“Pronto?”

Un sospiro leggero si sentì dall’altra parte mentre Kurt parlava.

“Hey,.. sono io… stai arrivando?”

“Mancano cinque minuti “ rispose Blaine, affrettandosi a superare il semaforo giallo per poi svoltare in una stradina laterale, “ Va tutto bene?”

“Si… beh … si tutto bene… ti aspettiamo”

Blaine sentì suo figlio fare cento e più domande in sottofondo e sorrise.

Non vedeva l’ora di rivederlo, “Si Aaron” gli disse Kurt, “ papà arriverà presto”.

Sentì un urlo e il suo cuore riscaldarsi, anche solo per un momento.

“Beh … volevo solo farti sapere che sarà pronto per quando arrivi”

Blaine sospirò mentre passava per una strada tranquilla.

Controllò i segnali stradali e rispose.

“Sarò li presto.”

“Ci vediamo dopo”

Chiuse la chiamata e fece un altro profondo respiro, mettendo la freccia allo stop.

Una ragazza stava attraversando la strada col cane e Blaine le diede la precedenza e poi controllò entrambi le direzioni prima di voltare.

Era sempre difficile trovare parcheggio nelle vicinanze dell’appartamento di Kurt nell’Upper West Side , così parcheggiò in doppia fila accanto alla macchina del suo ex e scese.

Il cane di un ragazzino gli abbaiò contro quando salì sul marciapiedi e Blaine sorrise salutandoli.

Il ragazzino sorrise, esortando il cane a camminare mentre Blaine si dirigeva verso il lussuoso condominio.

La corsa su per le scale lo lasciava sempre senza fiato, ma forse era meglio così.

Stare al passo con suo figlio di 6 anni lo impegnava sempre molto.

Blaine riprese fiato e bussò alla porta, sorridendo dolcemente ai rumori che arrivavano dall’altra parte.

“Papà è qui! Papà è qui!”

Dopo una paio di secondi in cui si sentirono alcuni movimenti al di là della porta, Kurt, senza fiato, aprì la porta con un Aaron sorridente, tutto riccioli scuri e luminosi occhi azzurri.

Aveva il cappotto slacciato quando, correndo, si gettò tra le braccia di sui padre, ridacchiando quando Blaine gli fece delle pernacchie sul collo.

“Come sta il mio piccolo ometto?”

Aaron poggiò le mani su entrambi i lati del viso abbronzato di Blaine e strofinando i loro nasi in bacio alla eschimese, disse: “ Sono stato fantastico, papà!”

Blaine sistemò Aaron sul braccio destro sorridendo per la luce nei suoi occhi.

Si voltò poi verso Kurt che era appoggiato alla porta, un piccolo ma triste sorriso sul viso.

Si guardarono negli occhi per un momento prima che Kurt distogliesse lo sguardo ed indicasse l’interno dell’appartamento.

“Vado a prendere le sue cose”

Blaine annuì seguendo il suo ex all’interno.

Aaron cominciò a raccontare tutto quello che lui e Kurt avevano fatto il giorno prima dopo scuola mentre Blaine chiudeva la porta dietro di loro.

“E papi mi ha aiutato a fare una sciarpa tutta mia! Guarda!”

Kurt sorrise loro mentre prendeva la borsa di suo figlio.

“Papi ti ha aiutato a fare questa?”

Blaine spalancò gli occhi mentre guardava il tessuto blu decorato con vari colori a caso come solo suo figlio poteva fare, “ Aaron! Ma è così bella! Ne hai fatta anche una per papà?”

Aaron guardò Kurt leggermente turbato.

“No… Papi non abbiamo fatto una sciarpa per papà!”

Kurt sorrise a suo figlio e si avvicinò, baciando dolcemente il bambino sulle rosee guancia.

“Ti prometto che ne faremo una per lui la prossima volta, okay?”

Diede la borsa al suo ex con tutti le cose di Aaron per il fine settimana ed annuì quando Blaine lo ringraziò.

“Ha voluto il suo pigiama di Batman anche se sta diventando troppo piccolo”  Kurt gli fece la linguaccia quando il bambino lo guardò ostinato.

C’era stata una lunga discussione sul perché Aaron avrebbe dovuto indossare il nuovo pigiama degli Adventure Time che aveva pregato il suo papi di comprarglielo… il pigiama era perfetto per essere indossato quando stava con Kurt, ma ogni volta che Aaron andava a trovare il suo papà voleva il suo pigiama di Batman.

Blaine rise di gusto cosa che scaldò il corpo di Kurt.

Sorrise anche lui ma poi distolse lo sguardo cercando di respingere questi sentimenti più che poteva.

“Probabilmente è colpa di papà, vero Ron-Ron?”

“Papà è il mio aiutante!”

“Oh davvero?” disse Kurt, sorridendo in modo buffo al bambino e Blaine vide le guance dell’uomo colorarsi mentre guardava loro figlio.

“Ho il pigiama di Robin ma tu non dovresti dirlo a nessuno” disse, “ Combattiamo entrambi il crimine… sei l’unico che conosce la nostra identità”

Kurt ruotò gli occhi , “ siete così ordinari”.

Si sorrisero l’un l’altro fino a quando Kurt distolse lo sguardo, schiarendosi la gola per poi cominciare ad abbottonare il cappotto di Aaron.

“Ok tesoro, è ora di andare a passare un divertente fine settimana con papà”

Aaron si avvicinò al tocco del padre, cercando di aiutare.

“Vieni anche tu?”

Blaine sentì Kurt tendersi accanto a lui, accigliandosi per la domanda.

Sapeva che i loro problemi stavano avendo ripercussioni su loro figlio e questa era sicuramente una delle cose che Blaine non avrebbe mai voluto accadessero o spiegare.

Kurt sorrise dolcemente ma lo baciò sulla fronte.

“Non questa volta, tesoro. Ma divertiti, ok?”

Blaine si portò lo zainetto sulla spalle e spostò suo figlio sul braccio sinistro.

Aaron non sembrava felice, ma lo era raramente quando doveva spostarsi da una casa all’altra, “ Andiamo, papà ha parcheggiato in doppia fila. Di a papi che gli vuoi bene”

Aaron allungò le braccia e lasciò che il suo papi lo abbracciasse, sorridendo per la serie di baci che Kurt lasciava sulle sue guance.

“Ti voglio bene, Aaron”

“TI voglio bene papi!”

Blaine si voltò e si diresse verso la porta, sollevando un po’ più su il bimbo pesante.

Kurt aprì la porta per lui ed arruffò i capelli del figlio mentre uscivano.

Blaine si voltò per essere faccia a faccia col suo ex, con un dolce sorriso sul viso che l’altro uomo ricambiò, “ ti chiameremo prima di andare a letto. Giusto Ron-Ron?”

Aaron annuì anche se il suo volto era nascondo contro la spalla di suo padre.

Kurt si accigliò, massaggiando la sua schiena.

Sapeva quello che suo figlio voleva più di qualsiasi altra cosa ma dopo quello che avevano passato lui e Blaine era difficile poterglielo dare.

“Non dimenticatevelo, ragazzi. Ti voglio bene Aaron.

Passate un bel fine settimana!”

Aaron salutò con la mano e Blaine gli diede un bacio, salutando anche lui.

“Ci vediamo domenica sera”

“Ok” Kurt tenne la porta aperta e li salutò anche lui, “ divertitevi”

“Ok” Blaine rimase fermo ancora un po’, il sorriso che spariva dal suo viso.

“Ciao”

Kurt annuì.

“Ciao Blaine”

Blaine tenne stretto suo figlio e si voltò per dirigersi verso le scale.

Poco dopo, sentì il suono della porta dell’appartamento di Kurt che si chiudeva e sentì il proprio cuore spezzarsi ancora un po’ per questo.

Dopo un altro paio di rampe, lui ed Aaron arrivarono al piano terra ed uscirono dall’edificio.

Per fortuna non vide multe sul parabrezza quando si avvicinò alla BMW.

Il ragazzo si grattò la barba mentre apriva la portiera posteriore.

“Okay Ron-Ron” lasciò che il bimbo salisse in macchina e poi sul sedile, “ Sul seggiolino su”

Aaron tese le braccia così che il suo papà potesse legarlo correttamente.

“Quando potrò sedermi accanto a te? Nonno dice che sono un ometto!”

Blaine baciò i ricci del bambino una volta che fu ben legato sul seggiolino.

“Aspetta altri 6 anni e ti prometto che sarai pronto per farlo”

“È Batman che guida”

Batman ha la sua auto” disse Blaine strizzando l’occhi e poi chiuse la portiera.

Tirò fuori la chiave e fece il giro della macchina per sedersi poi al posto di guida.

All’interno mise su un cd con un mucchio di canzoni di Barney e Sesame Street, sorridendo quando la prima canzone partì.

“Non di nuovo questa” Aaron portò entrambi le mani sul viso per l’esasperazione, ignorando il padre che cantava “Apples and Bananas”.

“Ascoltiamo sempre questa” Blaine partì, dirigendosi verso il suo appartamento nel centro di Brooklyn, “ non vedo il problema… questa canzone fantastica.”

Dopo qualche minuto, Aaron si arrese a cominciò a cantare anche lui.

Sorrisero per le mele all’avena e per le banane" e Blaine scosse la testa per quanto la voce di Aaron assomigliasse così tanto a quella di suo marito.

Beh, l’uomo da cui era separato da circa otto mesi.

Aaron gli ricordava così tanto Kurt e questo lo spaventava.

“Quindi… cosa faremo una volta arrivati a casa di papà?”

“Ci guarderemo Rapunzel e l’intreccio della torre” gridò Aaron , le braccia alzate.

“Questo è il mio ometto” esclamò Blaine, riprendendo a cantare.



Il momento del bagnetto era sempre stata una seccatura.

Aveva bisogno delle sue paperelle di gomma, dei suoi giocattoli e di un tipo speciale di bagno schiuma che sapeva do vaniglia e gelsomino e diamine se questo bambino non era la copia di Kurt Hummel.

Avrà avuto i geni di Blaine ma era proprio come il suo papi.

Si misero entrambi il pigiama ed i loro cinturoni, correndo per cassa come matti verso la camera da letto di Blaine.

Da quando Kurt se n’era andato via portando con se Aaron e Blaine viveva ormai da solo, la casa era molto silenziosa; ma ogni volta che Aaron veniva a trovarlo , si divertiva un mondo.

I riccioli di Aaron si muovevano insieme a lui mentre il bimbo magro saltellava con l’Ipad del padre, aprendo poi Netflix ed andando direttamente al film che avevano deciso di vedere.

Il film partì sul televisore ad alta definizione che suo marito gli aveva regalato un anno per Natale, qualcosa per vedere le partite dei Giants.

Blaine scompigliò i ricci di Aaron e lasciò che si sedesse sulle sue gambe.

Tutto gli ricordava della quotidianità della sua famiglia.

“Devi cantare tutte le canzoni con me, Ron-Ron”

“Lo so, papà”

“Non ti addormentare come l’ultima volta”.

Aaron sorrise al suo papà e Blaine diede un rumorose bacio sulle sue labbra, ridendo quando suo figlio si pulì la bocca.

“Quindi ora non ti piacciono più i miei baci?”

Aaron scosse la testa.

“Sono okay… a papi piacciono di più i tuoi baci”

Blaine sollevò un sopracciglio , non riuscendo a trattenere un sorriso.

 “Non lo sai”

“Me lo ha detto lui”

“Sei davvero un bugiardo, Aaron Anderson”

Aaron sorrise , scendendo dalle gambe del padre.

“Scommetto che vorresti baciare papi”

Blaine rimase in silenzio, guardando il suo piccolo bimbo di quasi 10 anni, il suo pigiama troppo piccolo ormai da essere tirato su sulle gambe.

“Possiamo uscire a comprare dei pigiami nuovo? Questo non ti va più”

Aaron cominciò a saltellare, annuendo.

“SI”

“Bene”.

Blaine afferrò il bambino e lo gettò sul letto, ridendo per la risata divertita che aveva scatenato.

“Dopo andiamo da Toys “R” Us… voglio dei nuovi Lego”

Blaine gli diede un altro bacio veloce prima di sedersi di nuovo sul letto, accoccolandosi ai cuscini così come faceva spesso.

Lui ed il figlio guardarono la televisione, agitando i pugni verso Madre Gothel*

“È una cattivona”

Blaine annuì aggiungendo del suo.

“Lo so… e cosa fanno Batman e Robin ai cattivoni?”

Aaron si tirò su a sedere e fissò suo padre, gli occhi blu oceano che brillavano di eccitazione.

“Li prendiamo a calci nel sedere!”

“Ben detto!”

La prima canzone partì ed entrambi cantarono, forse Blaine un po’ più coinvolto di quando un uomo della sua età dovrebbe fare.

Ma chi ha detto che qualcuno alla fine dei suoi vent’anni non possa cantare la colonna sonora di Rapunzel di tanto in tanto?

Il tempo passava e la mente di Blaine vagava tra il bambino tra le sue braccia , il film ed il suo ex, che era a mezz’ora di macchina da loro.

A mezz’ora di macchina invece di essere con suo marito ed il loro bambino a fare le semplici cose che erano soliti fare.

Blaine chiuse gli occhi per un attimo , sentendoli bagnarsi a causa dei ricordi.

Le discussioni erano state così banali, così stupide.

Rimpiangeva ogni singola parola detta, ogni singolo giorno.



“Quindi non lo hai notato?”

Blaine alzò gli occhi al soffitto del loro appartamento a Brooklyn, infastidito.

Era appena rientrato a casa e messo a letto loro figlio, ed ecco che arrivava un’altra discussione.

“Non ho notato cosa, Kurt?”

Kurt chiuse lo sportello del frigorifero e scosse la testa, dirigendosi verso il bancone.

Poggiò le uova accanto a lui , preparando poi tutto per poter iniziare a cucinare una torta per la desta di compleanno di Aaron del giorno seguente.

“Che questo matrimonio è completamente a senso unico”

“La pensi così?”

“Tu no?”

Kurt si voltò a guardarlo per un secondo, ma, come al solito, Blaine lo guardò con quella espressione “ non mi interessa essere seccato” così tornò a fare  quello che stava facendo, un’evidente espressione ferita sul volto.

Blaine ruotò gli occhi e si appoggiò al bancone accanto a Kurt.

“No… non lo penso… siamo entrambi al 50% in tutto questo…”

“Questa è una bugia”

“E tu non mi lasci mai finire di parlare, Kurt!” scattò Blaine.

Le mani di Kurt smisero di fare quello che stava facendo visto che si era completamente bloccato, la sua carnagione di solito pallida divenne ancora più bianca.

Blaine lo guardò per un momento prima di muoversi, superare suo marito ed avvicinarsi al frigo.

Prese una bottiglia di acqua e richiuse lo sportello sbattendolo, per poi poggiarsi contro il freddo acciaio.

Kurt tornò ad impastare l’impasto alla vaniglia una volta che suo marito si fu calmato, cercando di non piangere.

“Non credo che la nostra relazione sia a senso unico.

Entrambi lavoriamo, entrambi cresciamo Aaron e si … è diventato difficile.

Ma non credo che tu sia giusto quando dici che non sono coinvolto nel far funzionare le cose come lo sei tu.

Onestamente penso sia una cazzata!”

Kurt annuì, anche se non rispose.

Continuò a sbattere il contenuto della ciotola, mentre con la mente ripensava ai momenti più felici, tipo quando erano più giovani.

Blaine e Kurt erano stati due ragazzi dalla faccia pulita, brillanti e che avevano finito il liceo e perdutamente innamorati.

Arrivare  New York era stato facile.

Aveva lavorato a Broadway ed ora lavorava come costumista; anche Blaine aveva realizzato tutto quello voleva: scrivere canzoni e produrre canzoni per altri artisti.

Avevano un bellissimo bambino ed avevano costantemente pensato di aggiungere un altro Anderson-Hummel al gruppo; ma ultimamente… ultimamente Kurt pensava fosse stupido fare qualcosa di così prematuro come avere altri bambini.

Non quando la loro vita insieme stava cadendo a pezzi come ora.

Non era assolutamente colpa di Aaron, ma lo stress derivante dal cercare di bilanciare un marito, il lavoro ed un bambino che avrebbe presto compiuto 6 anni, stava cominciando a pesare.

“Quindi adesso non ne parliamo, Kurt?”

“Voglio che ci pensi”

Kurt smise di nuovo di fare quello che stava facendo, i grumi nell’impasto non erano più una sua priorità.

“Chi pianifica tutto? Ogni appuntamento, ogni cosa che facciamo con Aaron, ogni bacio, Blaine?”

Quando è stata l’ultima volta che mi hai baciato?”

Blaine bevve lentamente, guardando la fede al dito di suo marito.

Tolse la bottiglia dalle labbra e rimise il tappo.

“Ti ho baciato quando sono tornato da lavoro”

“Io ti ho baciato, Blaine… mi sono avvicinato a te e ti ho baciato… io… solo…” si portò le mani al viso e prese un profondo e più che necessario respiro , strinse tra la dita l’attaccatura del naso , asciugandosi le lacrime, “capisco che sei stanco dopo il lavoro… sono stanco, Blaine.

Ho un giorno libero a settimana ed anche se lavoro da casa… non è facile”.

“Non ho mai detto che lo fosse”

Kurt scosse la testa.

“ Ed  ora eccomi qui ad organizzare una festa di compleanno da solo e a cucinare una torta .. tutto questo dopo aver preparato la cena e fatto il bagno a nostro figlio.

Chiedo un po’ di aiuto e mi dipingi come un mostro”

Blaine si passò una mano tra i capelli ingellati, guardando ovunque tranne che Kurt.

“Vorrei che me ne avessi parlato invece di tenere tutto dentro”

“Abbiamo parlato”

“Hai urlato Kurt. Questo difficilmente è parlare… non so leggere nella mente”

Kurt sorrise incredulo, distogliendo poi lo sguardo.

Sembrò afferrare il bancone come supporto.

Blaine incrociò le braccio e lo guardò.

“Non credo di averti urlato contro, Blaine… ma se l’ho fatto, mi dispiace.”

Blaine si tirò su , guardandosi intorno nella loro ultramoderna cucina.
“Vado a letto”

Kurt abbassò la testa mentre Blaine riponeva la bottiglia in frigo.

“Sei serio?”

“Parleremo dopo la festa”, si avvicinò al marito e gli afferrò il mento , baciando poi l’uomo dolcemente sulla guancia.

“Ti ho baciato. Contento?”

A Kurt non importò di trattenere le lacrime questa volta così le lasciò cadere mentre Blaine lasciava la cucina.

“Buonanotte Kurt”
 

Aaron notò che il padre non stava cantando con lui e si accigliò, colpendo poi l’uomo sulla coscia con i piedi coperti da calzini abbinati ma spaiati.

Non li voleva uguali e Kurt lo supportava, non volendo soffocare la creatività di loro figlio.

Blaine scosse la testa per cancellare i tristi ricordi, sperando che i suoi occhi non mostrino questi tristi pensieri al figlio.

“Stai infrangendo le regole, papà”

“Mi dispiace, mi dispiace” Blaine tirò su col naso e strinse forte suo figlio, poggiando la testa su quella del bimbo.

“Sono pronto ora, te lo giuro.

Vuoi rimandarlo indietro?”

Aaron scosse la testa.

“Possiamo chiamare papi ora?”

Blaine aveva esitato nel dare una risposta ed Aaron lo notò, così mise su un bel broncio.

Blaine sospirò per gli occhi blu di suo figlio , allungando una mano verso il carica batterie per poi prendere il suo cellulare.

Aaron sorrise, affrettandosi a premere pausa sull’Ipad di suo padre, tornando poi con un sorriso entusiasta.

“SI!”

Blaine sorrise, scorrendo verso il nome di suo marito per poi inviare la chiamata.

Il telefono squillò un paio di volte prima che Kurt rispondesse, naturalmente in vivavoce come lo erano loro, perché la sua voce arrivava da lontano.

“Pronto?” disse Kurt con voce squillante, aspettandosi di sentire Aaron.

Blaine sapeva che Kurt, probabilmente, ci sarebbe rimasto male quando avrebbe realizzato chi c’era con Aaron.

“Hey Kurt… Aaron voleva parlare con te ora… quindi…”

“Papi! Cosa stai facendo?”

Kurt rise leggermente, prima di rispondere.

“Sai cosa fa papi tutte le sere”

“Il tuo regimento di cura della pelle?”

Blaine sorrise a causa di suo figlio, mentre Kurt lo correggeva.

“Regime, tesoro. Cosa stai facendo?”

“Io e papà stiamo guardando Rapunzel e cantavamo.

Papà ha promesso che mangeremo dei marshmallows quando finirà”

Blaine impallidì, lanciando ad Aaron uno sguardo alla “non avresti dovuto dirlo”

Era uno sguardo che aveva perfezionato negli anni, crescendo Aaron.

“Oh… davvero?”

Blaine sorrise.

“Non ascoltarlo… è matto”

“Hey!" Disse Aaron, affrontando il padre ed entrambi risero facendo gli scemi per un momento, prima di ritornare a chiacchierare con Kurt.

“Blaine…”

“Lo so, lo so…” Blaine ruotò giocosamente gli occhi, “ niente dolci a quest’ora della sera”

Guardò suo figlio e sussurrò: “Visto cos’hai fatto?”

Aaron mise il broncio ma scrollò le spalle.

“Possiamo farli domani”

“Esatto tesoro” disse Kurt, “ mi aspetto che entrambi vi comportiate bene”

“Domani andiamo al centro commerciale per comprare dei nuovi pigiami…e poi andiamo da Toys ‘R Us” disse Aaron con la voce che diventava sempre più alta ad ogni parola.

“Vieni con noi papi!”

Blaine deglutì forte.

Il loro bambino era proprio un’altra cosa.

Naturalmente, Blaine notò l’esitazione nel suo ex ed avrebbe voluto dirgli che non doveva, ma alla fine Kurt parlò.

“Non so se sia una buona idea, Aaron”

Blaine cercò di nascondere il suo cipiglio ma Aaron non gli stava prestando attenzione, armeggiava invece con l’Iphone davanti a lui.

“Papà possiamo fare una video chiamata con Skype con papi?

Papi… ti facciamo una video chiamata con Skype!”

Kurt ridacchiò e Blaine scosse la testa.

“Oh… non so cosa fare con te… lasciami finire quello che stavo facendo e vi chiamo io con Skype, okay?”

“Ok”

Aaron sorrise, visibilmente eccitato.

“Ti aspettiamo”

“A dopo” disse Kurt con un tono di voce che fece capire a Blaine che erano parole rivolte a lui; così annuì come se Kurt potesse vederlo prima di realizzare che avrebbe dovuto rispondere al telefono

“A dopo”



Note:

Saaaaalveee!!! Sono Froda ( o Simona che dir si voglia) e sono tornata con un'altra traduzione ... volevo prima di tutto scusarmi x l'assenza ma farò come promesso altre traduzioni...

Ho iniziato da Ottobre ad insegnare ed è per questo che sono leggermente "assente" ho poco tempo, ma NON vi abbandono con le storie ....

Questa è una mini long , 4 capitolo in tutto, di una nuova autrice ( di cui tradurrò anche altro) di nome Nellie_12...

Per ora, pubblicherò una volta a settimana... poi, visto il periodo di "iostoacasa", spero di poter fare qualche traduzione in più, anche x la mia pagina facebook su Darren ...

A Mercoledi!!!

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Capitolo 2
*** 2 capitolo ***


Blaine ed Aaron avevano il pc col desktop acceso e pronto, in salotto.
Mentre il bimbo di 6 anni ballava in disparte, rotolando sulla moquette bordeaux e facendo passi di break dance, Blaine si collegò a Skype così da essere pronti quando avrebbe chiamato Kurt.
Blaine non pensava che il suo ex volesse parlare con lui… naturalmente era tutto per Aaron; anche se il modo in cui loro figlio sembrava stesse cercando di passare del tempo in famiglia, il giorno dopo, era piuttosto sospetto.
“Vieni qua, testone”.
Aaron ruotò sullo stomaco e si tirò su, fingendo di aver visto il bat segnale, mentre si affrettava a raggiungere suo padre.
Blaine se lo tirò su sulle gambe , mentre si apriva Skype.
“Probabilmente, dovremmo parlare”
Aaron lo guardò ad occhi spalancati e curiosi; il piccolo naso arricciato e le sopracciglia triangolari inarcate.
“Di cosa?”
“Beh…” Blaine sistemò il bimbo in modo che stessero entrambi più comodi, appoggiandosi poi allo schienale dalle poltrona di cuoio, “ So che vuoi che papi venga con noi domani, ma potrebbe non voler
papi dovrebbe sentirsi a disagio con noi? Papi ci ama!”
Aaron sembrava un po’ triste e venire.
Non vogliamo metterlo a disagio.”
Blaine tolse alcuni ricci dal viso del bambino quando guardò suo padre con espressione confusa.
“Perché Blaine prese un profondo respiro , sentendo il cuore stringersi.
“Papi ci ama, ma…” si fermò quando notò che suo marito aveva effettuato l’accesso, “ma papà è stato molto cattivo con papi e papi ha bisogno di tempo per perdonarmi”
“Ma tu non …”
“Sono più in gamba adesso” Blaine sorrise e si chinò per dare un bacio veloce a suo figlio, “ma non lo so sempre stato.
Ho detto delle cose cattive rendendo papi triste.
Ed è per questo che ti vedo solo dal Venerdì alla Domenica; in questo modo posso dargli un po’ di spazio.”
Aaron guardò lo schermo del computer e poi di nuovo suo padre, la confusione evidente sul suo viso.
Finora non aveva pensato che il suo papà avesse dei difetti.
Pensava che lui ed il suo papi si erano trasferiti a causa del nuovo lavoro di suo padre.
Questo era qualcosa di completamente diverso.
“Sei arrabbiato con me?” chiese Blaine, cercando di nascondere il dolore di quello che la sua ammissione comportava.
Sapeva di aver ferito Kurt,  ma il modo in cui tutto questo avesse influenzato Aaron era stato chiaro solo quando era stato troppo tardi.
“Ti voglio ancora bene… tu mi vuoi ancora bene?”
Aaron annuì.
“Ogni eroe ha i suoi momenti di debolezza. Me lo dici tutte le volte.”
Blaine sorrise, accettando il forte abbraccio di suo figlio.
Sollevò il suo pigiama di Batman così da potergli fare il solletico , sorridendo per le risate di Aaron.
“Ti voglio bene papà… ma devi scusarti con papi! Sei dispiaciuto, vero?”
Blaine gli lanciò un esplicito sguardo.
“Sono così dispiaciuto, figliolo… non  hai idea”
“Allora diglielo”
“L’ho fatto”
“Diglielo di nuovo”
Blaine rise , annuendo.
“Te lo prometto, lo farò.
Ma non dobbiamo mettere papi a disagio , ricordatelo.
Deve perdonare papà quando si sentirà pronto”
Aaron annuì, dandogli il 5 quando il padre tese la mano.
I ricci del bimbo, tutti storti e molto pronti per un taglio nuovo, sfiorarono il volto del padre quando Aaron si voltò verso il computer, muovendo le piccole mani sul mouse per cliccare sul nome di Kurt.
Dopo aver fatto partire la chiamata non ci volle molto a Kurt per rispondere.
Blaine cercò di nascondere la gioia nei suoi occhi di poterlo rivedere di nuovo così presto, anche se attraverso un monitor.
Kurt indossava un pantalone a righe del pigiama ed una maglietta bianca, le gambe incrociate sulla sedia mentre sorrideva alla telecamera.
“Aaron, coniglietto”
“Ciao papi”
Blaine sorrise loro.
Amava così tanto il loro rapporto.
Gli ricordava spesso di Kurt con Burt e di quanto accomodante fosse Kurt per tutte le decisioni da prendere.
Ogni scelta che Kurt faceva girava intorno ad Aaron ed era in questo che Blaine era stato manchevole a volte.
“Forse potresti tagliare quei capelli assurdi prima di andare a fare compere domani”
Aaron sorrise, scuotendo la testa per dire di no.
“Papà ha detto che me li ingellerà”
Blaine sorrise quando Kurt ruotò giocosamente gli occhi.
“Si come no… questo non succederà mai”
“Indovina?” il saltellante bimbo si avvicinò ancora di più allo schermo come se così riuscisse a vedere lontano nella stanza.
Blaine lo tirò un po’ indietro e guardò di  nuovo Kurt, chiedendosi se anche gli occhi dell’altro uomo fossero su di lui.
“Cosa scimmietta?”
Kurt si avvicinò un po’, inclinando la testa di lato in quel suo solito adorabile modo quando è incuriosito da qualcosa.
Ogni secondo diventava sempre più difficile.
Se solo fosse qui… pensò Blaine.
“Papà è dispiaciuto”
Oh dio
Blaine si batté una mano sul viso così forte da farsi male.
Riuscì a sentire una risata esitante venire dagli altoparlanti quando Kurt iniziò a rispondere.
“Huh?”
“Aaron…” l’avvertimento di Blaine fu interrotto dal loquace figlio che sembrò essersi completamente dimenticato quello di cui avevano appena parlato.
“Ha detto di aver imparato dai suoi errori e che non sarà mai più cattivo”.
Blaine fissò lo schermo, gli occhi fissi su Kurt.
Stava cercando quei segni di disagio che aveva cercato di prevenire, ma tutto quello che ottenne fu un timido sorriso prima che il suo ex cambiasse argomento.
“Quindi… che tipo di pigiama comprerai domani, tesoro?”
“Di nuovo Batman” disse Aaron, con ovvietà, al padre , “ vieni, papi?”
Kurt si rattristò così come fece Blaine, ma nessuna delle loro espressioni era simile a quella di loro figlio.
“Umm…” Kurt allungò una mano per prendere il cellulare  su cui era arrivata una notifica, “ di solito papi dorme il sabato… sarei completamente stanco e noioso” disse Kurt, cercando di farla sembrare una cosa comica; ma Aaron non sembrava ancora soddisfatto.
Kurt mise giù il cellulare e riprese, “ ed inoltre… non voglio intromettermi nel tempo che passi con papà”.
Aaron mise su un bronco simile ad un cucciolo che doveva aver ereditato da Blaine
Kurt non era mai riuscito a dire di no ogni volta che lo faceva suo marito e sicuramente non poteva dire di no ad Aaron.
Blaine notò quanto sembrasse triste Kurt a dover dire di no, così cercò, immediatamente, di intervenire.
Erano passati buoni tre mesi dall’ultima volta in cui avevano litigato per qualcosa… chi dovesse stare con Aaron, quali vacanze avrebbero avuto con lui, cosa poteva guardare in tv, a che ora dovesse andare a letto.
Negli ultimi tempi , Blaine e Kurt erano stati più che civili l’un l’altro.
L’unico motivo per cui litigavano era che Blaine non aveva preso bene la separazione, ma una volta che aveva deciso di accettarla, entrambi gli uomini avevano deciso di fare quello che era necessario per loro figlio.
“Sei… va bene” disse Blaine, gli occhi fissi su suo marito, “lo abbiamo fatto solo un paio di volte da quando… ci siamo lasciati” si schiarì la voce e Kurt attese pazientemente, “ gli farà bene, vero Ron Ron?”
Aaron annuì, ancora senza sorridere,  così Blaine lo fece rimbalzare sulle sue ginocchia cercando di incoraggiarlo a sorridere; ma il bambino non sembrava troppo felice.
Kurt spostò lo sguardo da Blaine a loro figlio.
Sul viso di Aaron c’era un’espressione triste; espressione che Kurt vedeva, di solito, ogni volta che lo lasciava con Blaine e quando Blaine lo riportava a casa da lui.
Non appena uno dei suoi papà andava via, Aaron si riduceva in questo modo .
Non era pe niente giusto.
Invece di piangere per l’ennesima volta , Kurt sorrise dolcemente al loro ometto.
“Sei sicuro di volere che papi venga con voi, Aaron?”
Aaron annuì febbrilmente.
“Più di qualsiasi cosa”
Blaine sorrise con entusiasmo, aggiungendo anche il suo parere.
“Anche papà lo vorrebbe”
Kurt sorrise alla telecamera, gli occhi leggermente bagnati.
“Ok… perfetto… dove ci incontriamo?”
“Veniamo noi a prenderti”
Blaine sorrise sia allo schermo che a suo figlio.
“Per te quando è un buon momento per andare a prendere papi?”
“Alle 3 in punto” disse sbadigliando, cosa che fece ridere entrambi i genitori, “ così puoi dormire un po’  di più”
Neanche a farlo apposta, Aaron si raggomitolò al petto del padre, gli occhi che si chiudevano lentamente.
Blaine gli sorrise prima di puntare lo sguardo sul suo ex.
“Vanno bene le tre per te?”
Kurt annuì, lo sguardo fisso sul bambino che si stava piano piano addormentando tra le braccia di Blaine.
“Le tre sono perfette… è molto premuroso”
“Lo penso anche io” gli disse Blaine, spostando alcuni ricci dal viso disteso ed olivastro del bambino, “io… lui… quello che ha detto… è vero”
L’uomo alzò lo sguardo sullo schermo, mentre la mano di Aaron gli afferrava stretto il suo pigiama di Robin.
La testa di Kurt si chinò di nuovo per la curiosità.
“Penso a voi due ogni giorno e mi dispiace così tanto, Kurt.
È stato stupido da parte mia lasciare che lo stress di quello che stava succedendo al lavoro entrasse in casa e non mi sono mai pentito tanto in vita mia”
Kurt annuì, abbassando lo sguardo sulla tastiera.
“Dovremmo… dovresti metterlo a letto… ho bisogno di dormire”
Blaine sentì il cuore sprofondargli in petto, ma non fece nulla per questa sensazione di vuoto.
“si …um… “ abbassò lo sguardo su Aaron e sorrise dolcemente, “ anche io… ci vediamo domani alle 3”
“Alle 3” ripeté Kurt, “ dagli un bacio da parte mia, per favore”
“Certo”
“Buonanotte”
Blaine annuì ed i due si guardarono l’un l’altro per un altro minuto attraverso lo schermo.
“Dormi bene, Kurt”
Fu il suo ex a disconnettersi per primo.
Blaine si appoggiò allo schienale e sospirò, volendo fare le cose per bene , pur sapendo che ci sarebbe voluto del tempo.
Solo se Kurt avesse voluto tornare con lui… ma una storia come quella che avevano condiviso non poteva semplicemente finire in rovina.
Blaine era determinato a fare qualsiasi cosa per riavere la sua famiglia .
Aaron aprì un occhio, lanciando uno sguardo allo scherma una volta spento.
Quando capì che il suo papi si era sconnesso e che il suo papà stava semplicemente li seduto, sgusciò via dalla sua presa e si mise in piedi.
Blaine sollevò un sopracciglio, lanciando un’occhiata incredula al bambino.
“Pensavo stessi dormendo…”
“Non rovinare tutto” disse, puntandogli l’indice e Blaine ridacchiò, scuotendo la testa.
Cooper aveva infettato suo figlio.
“Stavi recitando per tutto il tempo, tu piccola canaglia…”
“Questa è una cosa davvero seria”
Batman portò entrambi le mani  ai fianchi e lanciò un’occhiataccia al suo “aiutante”.
“Non voglio che rovini tutto, papà”
Blaine si girò sulla sedia, entrambe le braccia incrociate al petto , guardando suo figlio.
“Beh scusami, Batman. Cosa può fare Robin per risolvere la situazione?”
“Primo” Aaron fece qualche passo verso di lui, iniziando il suo monologo.
“Devi baciarlo!”
Blaine rise, scuotendo la testa.
“”Questo potrebbe essere l’ultimo passo, figliolo. Cominciamo piano”
Aaron scrollò le spalle.
“Fiori. Papi ama i fiori”
Blaine annuì, cercando di non ridere dell’espressione di suo figlio.
“Ok… cos’altro capo?”
“ E poi lo baci e gli stringi la mano “
“Oh figliolo”
Blaine si alzò ed afferrò Aaron , lanciandolo in aria, “andiamo a letto”
“Poi “ continuò Aaron, “ quando andremo a comprare  i Lego gli devi dire che lo ami e chiedigli se prova lo stesso…
Non devi più essere cattivo, papà.. i cattivoni vengono presi a calci nel sedere”
“Chi ti ha reso un esperto in amore?”
“Ho avuto la mia parte di cuori infranti”
Blaine rise, dando un bacio sulla guancia a suo figlio.
Risero insieme quando Blaine lo lanciò sul lettino a forma di macchina da corsa, mentre si lasciava cadere accanto a lui.
“Quale favola leggiamo?”
Aaron si precipitò sotto le coperte.
“Non voglio leggere un libro… papi mi ha raccontato una cosa di quando voi due andavate alla Dolphin”
“Dalton” lo corresse Blaine, sorridendo mentre il bimbo si sistemava.
“Cosa ti ha raccontato?”
“Di quello che è successo dopo il vostro primo bacio” il ragazzo lasciò che il padre gli rimboccasse le coperte, lo ringraziò contento prima di continuare, “ ha detto che lo hai accompagnato nella sua stanza al dormitorio e che gli hai dato il bacio della buonanotte, ma che poi è rimasto confuso per tutta la notte su quello che eravate.
Non gli avevi ancora chiesto di diventare il tuo fidanzato”
Blaine sorrise.
“Ero così emozionato che mi dimenticai di chiederglielo… me lo ha comunque ricordato il giorno dopo durante… le prove.
Glielo chiesi e disse di si… e fui il ragazzo più felice al mondo.”
Aaron sorrise.
“Papi fa detto che era lui il ragazzo più felice”
“Non so nulla di questo” Blaine diede un pizzicotto sul naso di Aaron e sorrise; con la mente tornò a quei giorni.
Tutto sembrava così semplice, almeno rispetto a com’erano adesso le cose.
“Papi… perché papi non porta più l’anello?”
Blaine sorrise lievemente, guardando gli occhi luminosi di suo figlio.
“Me lo ha restituito quando era arrabbiato con me”
“Se lo dai felice domani, puoi restituirglieli”
Blaine annuì.
“Un giorno”
Si sorrisero l’un l’altro e Blaine decise di stendersi accanto a lui.
“Posso chiederti una cosa, Aaron?”
Il bimbo annuì, voltandosi per trovarsi faccia a faccia con suo padre.
“Certo”
“Quando papà e papi sono separati, come ti senti?”
“Non felice” disse onestamente il bambino, avvicinandosi un po’ di più al padre.
Blaine annuì, giocando con i suoi capelli.
“Quindi vorresti che noi due tornassimo insieme, giusto?”
Aaron sorrise.
“Si”
“Anche papà lo vuole; ma potrebbe non succedere subito”
Aaron annuì in comprensione.
Blaine lo abbracciò, unendo le loro fronti.
“Pensi di potermi aiutare a dimostrare a papi che lo voglio anche io?”
Aaron annuì forte, un sorriso si aprì sulle sue labbra.
“Come?”
Blaine lo baciò e sorrise.
“Domani mattina, andremo al supermercato e compreremo alcuni pacchetti di gomme.
Ho bisogno che mi aiuti a fare a papi un nuovo anello fin quando non sarà pronto a riprendersi la fede.
Come ti sembra?”
“Fantastico” sorrise Aaron.
“Fantastico” ripeté Blaine.
Lo baciò di nuovo sulla guancia .
“Questo è da parte di papi…. Vai a dormire, così domani possiamo alzarci presto e tutti pimpanti”.
“Okay papà”
“Ti voglio bene Ron-Ron”
“Ti voglio bene”


NOTE

Scusate il ritardo ma purtroppo sono a casa quasi sempre e non avevo il file per pubblicare

Me lo sto portando a casa ... quindi penso che ogni giovedì pubblicherò...

Ora devo scappare ma sistemo il capitolo stasera ... promesso!!!

Buona lettura....

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Capitolo 3
*** 3 capitolo ***


“Non vuol dire niente Kurt… cioè… trovo divertente che dici che sono io quello che non ci prova , poi sei tu quello che sta facendo le valigie”

Kurt lo ignorò e continuò  a piegare i vestiti, riempendo la valigia più che poteva.

“Oltretutto… pensi di poterti portare via mio figlio?”

“Tuo figlio, Blaine?” disse con disprezzo Kurt.

Blaine si slacciò la cravatta e guardò suo marito.

La fede, che aveva sempre indossato con orgoglio, era sparita dalla sua mano sinistra.

“Dov’è?”

Kurt alzò lo sguardo, infilando alcune maglietta di Aaron in valigia.

“Cosa dov’è?”

“La tua fede”

Kurt abbassò lo sguardo sulla mano, ma rimase in silenzio per un momento.

Continuò a fare quello che stava facendo, cercando di trattenere le emozioni.

“L’ho tolto prima quando ho fatto i piatti”

Blaine annuì, un po’ meno spaventato.

Sapeva che la situazione era seria ma non era ancora pronto a riprendersi la fede.

Questo avrebbe significato che c’era la possibilità che fosse tutto finito.

Non era pronto alla fine di tutto questo.

“Ma avevo comunque intenzione di ridartelo” ammise Kurt.

Sentì Blaine irrigidirsi dall’altra parte della stanza.

Alzò lo sguardo e vide gli occhi marrone scuro di Blaine fissi sulla parete mentre si sbottonava la camicia.

“È così?”

Kurt chiuse la cerniera della valigia, rialzando lo sguardo.

“Si è così”

“Quindi cosa? Pensavo avessi bisogno di qualche giorno.

Perché dovrei riprendermi l’anello se dovrebbero essere solo un paio di giorni?”

Kurt scosse la testa.

“Non voglio indossarlo in questo momento.

Sto cercando di schiarirmi le idee…”

“Quindi… cosa… hai qualcun altro o….”

Kurt gli sorrise secco, incredulo.

“Sei fuori di testa?”

“In nessun modo permetterò ad un altro uomo di avvicinarsi a mio figlio . riceveresti immediatamente i documenti per il divorzio

Kurt sospirò, afferrando la valigia per trascinarla verso il resto delle loro cose.

“Se davvero pensi che possa fare una cosa del genere, questa è solo un’altra ragione per cui abbiamo bisogno di spazio entrambi”

Blaine annuì, gettando la camicia nella stessa direzione della sua cravatta.

“Il fatto che stai lasciando qui la tua fede, è praticamente un grande “fottiti” per me, Kurt.

È quello che provi?”

“Perdonami se mi sento così dopo un anno in cui hai messo me ed Aaron in secondo piano “

“Quindi tu non hai nessuna colpa in tutto questo?”

Kurt prese uno dei borsoni e se lo portò in spalla, afferrando la valigia di Louis Vuitton dal manico e le trascinò fuori dalla camera da letto.

“Immagino di averne … non avrei dovuto assillarti per passare del tempo con noi costantemente... lo capisco. Avevi altri impegni” sbottò sarcasticamente Kurt,  mi sbagliavo”

Blaine rise mentre lo seguiva.

“Sei proprio uno stronzo”

“Prendi Aaron per me... Finn è qui”

Blaine scosse la testa, incamminandosi verso la stanza di suo figlio.

Qui trovò Aaron a letto, addormentato , assolutamente ignaro e bellissimo, mentre russava lievemente.

Blaine sospirò e lo tirò su, stringendo forte il bambino quando un paio di braccia magre si allacciarono al suo collo.

“Andiamo, cucciolo”

Scese le scale e raggiunse la porta d’ingresso.

La prima cosa che vide fu Finn che aiutava suo fratello a mettere le cose nel bagagliaio della sua Lexus.

Finn gli lanciò un’occhiata ma non disse nulla; Blaine scese i gradini di casa per incontrare Kurt a metà strada.

“Non ho mai pensato che fossi uno che si arrende” disse apertamente.

I loro occhi si incatenarono; l’azzurro dei suoi ardenti occhi fissi negli occhi color miele di suo marito.

“Pensavo la stessa cosa di te”

Blaine si leccò le labbra ed annuì, guardando l’altro uomo allontanarsi dopo aver preso Aaron.

“Voglio stare con mio figlio domani, Kurt. Verrò a prenderlo”

Aaron cominciò a svegliarsi a causa della voce alta del padre e del passaggio di braccia da quelle di Blaine a quelle di Kurt.

SI accigliò quando capì che se ne stavano andando.

“Dove stiamo andando papi?”

Il cuore di Kurt si bloccò, le mani fredde e tremanti.

“Andiamo via per un po’”

“Papà viene?”

Kurt non rispose, ma allungò suo figlio a Finn che lo sistemò sul sedile posteriore.

“Hey Aaron, come va?”

Blaine guardò Kurt salire sul lato del passeggero.

L’uomo non si voltò mai.

Suo figlio lo guardava dal sedile posteriore.

Le lacrime che scorrevano dagli occhi di suo figlio lo costrinsero a distogliere lo sguardo.

Si voltò verso casa ed entrò, sbattendo la porta dietro di lui , dando poi un forte pungo contro il muro.

Il dolore che attraversò il suo braccio fu nulla rispetto a quello che stava provando al petto in quel momento.


Il telefonino di Kurt vibrò accanto a lui, scuotendo l’uomo dai suoi pensieri.

La sveglia segnava le due del mattino e Kurt non si era nemmeno reso conto di essere rimasto sveglio così tanto.

Rotolò per prendere il cellulare non sorpreso del nome che lampeggiava sullo schermo.

“Sai che ore sono Finn?”

Il suo fratellastro sembrò completamente indifferente quando rispose.

“Non hai Aaron questo fine settimana giusto? Usciamo e Rachel dice di farti sapere che vieni con noi”

“Alle due del mattino?” chiese incredulo Kurt, “ e non potevate aspettare?”

“Sei palesemente sveglio, fratellino”

Mancavano un paio di mesi ai loro trent’anni e Finn sentiva ancora il bisogno di chiamarlo fratellino.

“Non posso domani”

“No” urlò Rachel in sottofondo, “stavolta non ci darà buca”

“Sai” Kurt sbadigliò prima di continuare, “ non sono più abituato a stare alzato a quest’ora… mio figlio ha 6 anni ora, o sei e tre quarti come dice.

Voi due avete due figli, uno di 8 mesi ed uno di due, quindi meglio per oi…
Io d’altra parte vado a dormire”

“Perché non puoi venire?” chiese Finn, “Davvero, fratellino. Abbiamo preso anche una babysitter… ti porteremo fuori da quell’appartamento”.

Kurt prese un profondo respiro prima di dire tutto.

Sapeva che la sua famiglia era ancora titubante su Blaine e su tutto quello che era successo.

“Aaron e Blaine mi hanno invitato ad uscire con loro domani”

Dall’altra parte del telefono rimasero completamente in silenzio.

Perfino la loro bambina di otto mesi,  Felicity, aveva smesso di piangere a quelle parole.

“Stai … stai uscendo con Blaine?”

Kurt sorrise.

“Ed Aaron, si” pensò al sorriso apparso sul viso di suo marito quando aveva accettato di andare e dovette scrollarsi di dosso questo pensiero.

Questo sarebbe stato, per ora, solo un incontro amichevole.

“Dobbiamo solo comprare dei vestiti per Aaron con la speranza di potergli far tagliare quelle lunghe ciocche di capelli.”

“Insieme?” chiese Rachel da qualche parte in sottofondo.

“Si… beh no… è…” Kurt si afferrò la fronte, “non siamo tornati insieme se questo è quello che stai chiedendo.

Lo stiamo facendo solo per Aaron”

“Questa è una buona idea” mormorò Finn.

“ Forse voi due potete risolvere le cose. Aaron ha ancora il cuore spezzato” aggiunse Rachel.

Si sentì , in sottofondo, Felicity tubare con lei.

“Un passo alla volta” disse Kurt più a se stesso che a loro, “ ma si stiamo cercando di pensare al bene di nostro figlio”

Rimasero tutti in silenzio per alcuni secondi e Kurt suppose che suo fratello e sua cognata stessero avendo una specie di conversazione silenziosa tra di loro.

Alla fine, Finn parlò di nuovo.

“Allora per stavolta sei salvo… divertiti, Kurt”

“Divertiti”

Kurt sorrise…Voleva farlo.

“Ciao a tutti e due”



“Hai lavato i denti, Aaron?”

“Uno dondola, papà”

Blaine si passò un po’ di gel sui capelli , sistemandoli in nodo adeguato , sentendo l’acqua scorrere nel suo bagno.

“Cerco le mie pinze tra un minuto e lo tiriamo via”

“No!”

Blaine ridacchiò; finì quello che stava facendo ed andò in bagno.

Aaron era all’in piedi sullo sgabello, indossando solo le mutandine, che si guardava allo specchio e giocherellando col dente dondolante.

Blaine rimproverò il figlio per aver lasciato l’acqua aperta e, afferrandolo, se lo tirò sulla spalla.

“Dobbiamo iniziare il nostro progetto e finirlo prima di andare a prendere papi”

Blaine gettò il bimbo sul letto suo e di Kurt e si avvicinò al borsone di Aaron mentre il bambino ridacchiava.

“Ora... cosa vuoi che indossiamo oggi?”

“Voglio mettermi il cardigan a righe che mi hai comprato”

Blaine sorrise.

“Potresti aver bisogno anche dei pantaloni, Ron-Ron”

“Quello verde di velluto”

“Ok”

Blaine lanciò gli abiti a suo figlio, insieme ad un paio di calzini spaiati.

Suo figlio esultò; Blaine si avvicinò di nuovo a lui per aiutarlo a vestirsi cominciando con la maglietta mentre Aaron imitava il rumore di una macchina da corsa.

“Oggi sarà davvero divertente, papà”

Blaine sorrise mentre Aaron si faceva passare la maglia sopra la testa.

“Si”



I due ebbero una mattinata impegnativa.

Prima si fermarono al supermercato per pendere le gomme alla frutta ed i biscotti alla ciliegia che aveva chiesto Blaine.

Aaron rise mentre le poggiava sul bancone per il padre.

Dopo aver pagato, si fermarono dal fioraio, che era sulla strada di ritorno verso cada di Blaine… la vecchia casa della loro famiglia.

La fioraia sorrise quando vide Blaine prendere Aaron in braccio per mostrargli le tante composizioni floreali.

“Quale pensi che papi vorrebbe? Direi di andare sul semplice.”

Blaine diede un’occhiata alle rose, indicandole per farle vedere a suo figlio.

“non troppe… non ancora… semplicemente qualcosa per dirgli che sto pensando a lui”

La fiorista sorrise mente Aaron annuiva.

“Prendiamone una… una rosa rossa”

Blaine borbottò , guardando drammaticamente il soffitto mentre pensava.

Suo figlio rise ed avvolse un braccio attorno al collo del suo papà.

“Per ora… è una buona idea”

Aaron annuì.

“E quando tornerete insieme gliene porterai sempre qualcuna.”

Blaine sorrise 

“Devo tenerti attorno a me, uh?”

Mise giù il bambino ed Aaron andò a guardare i bigliettini di auguri, ne aprì uno con della musica , canticchiando poi al suo ritmo.

Blaine sorrise e si rivoltò verso la fioraia, indicando delle rose a gambo lungo.

“Ne posso avere una rossa ed una gialla?”

La donna annuì con entusiasmo.

“Certo, signore”

Mentre la donna le sceglieva e toglieva le spine, Blaine tornò a guardare Aaron.

Sorrise quando lo sentì canticchiare la base di “Silly love songs” dei Beatles.

Non aveva idea di dove sarebbe stato senza il suo ometto.

Kurt se ne sarebbe andato molto tempo prima se non ci fosse stato Aaron.

“Ecco qui” 

Blaine pagò con un sorriso e chiamò Aaron per andar via.

Il bambino attraversò il piccolo negozio , battendo gli stivali; fermandosi poi di botto quando notò che il suo papà aveva due fiori in mano.

“Perché quella gialla?” 

Blaine si inginocchiò in modo da essere all’altezza degli occhi di suo figlio.

Rise quando Aaron inclinò la testa di lato come faceva Kurt, la confusione evidente sul suo viso.

“Questa è per te. È un modo per dirti grazie per il tuo aiuto”

Aaron spalancò gli occhi e poi le braccia quando saltò in braccio al suo papà, inondandolo di grazie.

La fioraia rise e Blaine la salutò e portò il bimbo di sei anni fuori dal negozio.

“Non mi hanno mai regalato dei fiori prima!”

“Le rose gialle significano felicità, amore ed amicizia” Aaron la prese proprio mentre Blaine glielo spiegava, “sono felice che mi vuoi bene e che sei il mio migliore amico”.

Aaron gli fece un ampio ed affascinante sorriso , uguale a quello di Blaine.

“Anche tu sei il mio migliore amico . Tu e papi e Jennifer Trenton della mia classe”

Blaine rise, prendendo il bambino in braccio.

“Oh mio dio”.



“Si scimmietta, sono sveglio :-p! ci vediamo dopo – Kurt”

“Papi ha detto che è sveglio , Aaron”

Blaine bloccò di nuovo il cellulare e tornò al loro progetto.

“Come pensi sia venuto il nostro anello per papi?”

Aaron aveva una dozzina di gomme in bocca.

“Sembra bello… papi amerà questo papillon”

“Lo penso anche io” aggiunse Blaine; poi prese la scatolina in cui c’era l’anello di Lanterna Verde di Aaron e lasciò che suo figlio ci infilasse il loro lavoretto, “Sembra davvero bello…

“Dovremmo metterlo vicino alla rosa?”

Blaine annuì, prendendo la mano di suo figlio per condurlo in salotto.

Posarono la scatola accanto al vaso in cui erano state messe sia la rosa di Blaine che quella di Aaron da dare a Kurt.

“Ed ora?”

“Ora scegliamo il tuo vestito”

Blaine abbassò lo sguardo sulla sua maglia a collo alto ed i suoi jeans.

“Cosa non va con quello che indosso?”

Aaron scosse la testa.

“Sei fuori di testa, papà”

Condusse poi il padre al piano di sopra, ignorando i suoi sbuffi seccati.



Perché sono nervoso? È solo … non è nulla, Kurt. Rilassati.

Kurt si fissò allo specchio , facendo un cenno di approvazione.

Era vestito discretamente bene per quello che dovevano fare… jeans blu scuro ed una camicia a quadri con sopra il suo maglioncino con scollo a V della Rag & Bones.

Calzava i suoi stivaletti con i lacci di Salvatore  con i pantaloni infilati dentro, in caso di neve come aveva detto il meteo.

Dopo aver indossato la sciarpa che aveva fatto insieme ad Aaron, tutto ciò che gli serviva era indossare il suo cappotto a doppio petto di Armani e sarebbe stato pronto per uscire.

Okay…

Forse il suo abbigliamento era stato un po’ troppo ricercato e probabilmente era un po’ più che decente ma Kurt non poteva fare a meno di vestirsi in base a come si sentiva e quel giorno si sentiva bene.

Da qui, la scelta del suo abbigliamento.

L’ultima volta che aveva controllato erano le 14:30, quindi ora erano più o meno le tre meno un quarto.

Kurt controllò per l’ennesima volta di aver preso tutto: il suo portafogli era ancora la così come le chiavi ed il suo orologio era al solito posto sul suo polso.

Sospirò e si avvicinò alla finestra.

In lontananza poteva vedere i grattacieli e sorrise.

Sembrava sempre che il panorama lo rilassasse.

Dopo essere rimasto li per un po’ ed aver notato che era caduto il primo fiocco di neve, Kurt sorrise quando sentì un doppio bussare alla porta dell’appartamento seguito poi dal suono del campanello.

Lo faceva ogni volta che si avvicinava alla porta di qualcuno.

Lui ed un altro piccolino.

Kurt afferrò il cappotto e corse verso la porta, urlando di star arrivando.

Quando aprì la porta, Aaron gli sorrise urlando “papi” a braccia tese.

Kurt rise quando vide che sia Blaine che Aaron indossavano un cardigan color aragosta e dei papillon grigi.

I loro giacconi abbinati erano assolutamente adorabili.

Questo incontro era durato solo pochi secondi ed era, di già, molto meglio di quelli che avevano avuto lui e Blaine dall’inizio dell’anno.



“Chi è?”

Kurt ruotò gli occhi e si appoggiò alla porta.

Chi altri potava essere?

“Kurt”

Non ebbe risposta per qualche secondo prima che la porta di spalancasse.

Blaine era li con indosso solo un paio di pantaloncini ; lanciò un’occhiata annoiata a suo marito prima di voltarsi.

“Entra … sta dormendo”

Kurt sospirò ed entrò, chiudendo la porta dietro di se.

“C’è un motivo per cui sta ancora dormendo quando sapevi che sarei passato qui alle 8?”

Blaine continuò a camminare, senza fretta di rispondergli.

Kurt decise di non seguire suo marito  al piano di sopra ed andò ad aspettarlo seduto sul divano.

Non c’era altro che tensione ogni volta che vedeva suo marito e questo lo stava uccidendo.

Circa dieci minuti dopo , il bambino stava correndo giù per le scale.

Kurt sorrise quando Aaron gli saltò addosso, stringendolo forte.

“Ciao coniglietto! Com’è andato il tuo fine settimana?”

“Mi sono divertito ma non voglio che ce ne andiamo!”

“Lo so tesoro, ma dobbiamo andare a scuola domani mattina. Chiameremo papà domani , okay?”

Aaron lo abbracciò perfino più forte e Kurt sorrise tristemente, baciando il bambino tra i capelli.

“Andiamo”

Blaine li precedette verso la porta con Aaron dietro e Kurt che li seguì.

Blaine trasportava la borsa per la notte di suo figlio, ma il suo ex allungò la mano per prenderla così Blaine gliela diede.

“Dammi un abbraccio , Ron- Ron”

Aaron strofinò gli occhi stanchi ma allungò le braccia permettendo a Blaine di prenderlo in braccio.

Kurt rimase in disparte lasciando che i due si salutassero.

“Allora… ho sentito che vuoi portarlo in Ohio per le vacanze di primavera”

Blaine lo rimise giù ed Aaron si trascinò al fianco di Kurt stringendosi alla sua gamba.

Kurt intrecciò le dita tra i capelli scuri di suo figlio.

“Non sono sicuro di poter andare ma mio padre ce lo ha chiesto”

Blaine annuì, fissando suo figlio.

“Apprezzerei che ne parlassi con me prima di lasciare lo stato con lui”

Kurt distolse lo sguardo, fissando la macchina.

“Non sono venuto  per discutere con te, Blaine…”

“No” Blaine scosse la testa e guardò Kurt, “ Sto solo chiarendo la situazione”

Kurt restituì lo sguardo annuendo stanco.

“Ho capito… se dovessimo andare in vacanza te lo farò sapere sicuramente”

Aaron abbracciò più forte Kurt, voltandosi a guardare Blaine.

“Bene” Blaine si voltò verso suo figlio e gli fece l’occhiolino.

“Ci vediamo il prossimo fine settimana”

Kurt scosse la testa seccato, prendendo la mano di Aaron per poterlo fuori dall’appartamento.

Blaine rimase sulla porta, le braccia incrociate al petto mentre li guardava andare via.

Era l’ennesima volta che il cuore gli faceva male, l’ennesima volta che doveva vedere qualcosa che odiava accadere.

Kurt se la stava cavando così bene senza di lui… tutto il contrario di quando stava con lui e Blaine non sapeva nemmeno se avrebbe potuto cambiare le cose a quel punto”



Blaine sorrise quando Kurt quasi cadde nel tentativo di prendere suo figlio.

“Whoa!” rise Kurt tenendo sullo stesso braccio sia il bambino che il cappotto, “Come stai ?”

“Sono felice ” Aaron si chino per baciare Kurt sulla guancia e sorrise , voltandosi a guardare Blaine.

Blaine era stato così preso nel sorridere a quella vista da non essersi accorto del segnale , ma, per fortuna, non perse l’occhiata che gli lanciò il piccolo bambino.

Portando la mano da dietro la schiena allungò una singola rosa rossa che si era mantenuta bene nonostante il freddo inverno di New York.

Sorrise dolcemente quando vide Kurt spalancare gli occhi blu e chiari… ed iniziò a dire le battute che aveva provato tutta la sera. 

“Avevo pensato di prenderti un paio di dozzine di rose ma ho poi cambiato idea” si schiarì la gola e Kurt sorrise, lasciando che Aaron scendesse dalle sue braccia, “ una singola rosa rossa per te, Kurt.

So  che le cose tra noi sono state difficili da un po’ di tempo e che hai sempre avuto un’alta considerazione di me, ma, alla fine, ho deluso tutti.
Voglio che tu la prenda” 

Blaine allungò la rosa e Kurt allungò una mano per prenderla così le loro mani si sfiorarono .

“Ti sto semplicemente chiedendo perdono per tutto e ti prometto che le cose andranno meglio.

Lavorerò duramente per tutto il tempo necessario affinché tu lo veda.”

Kurt arrossì, una lacrima scivolò sul suo viso per quelle parole.

Blaine sorrise al cenno incoraggiante di suo figlio .

“ E dopo aver detto tutto questo… andiamo a comprare qualche pigiama”

“Siii”

Kurt si asciugò il viso, facendogli cenno di entrare perché gli erano mancate le parole. 

Blaine  sorrise in comprensione e gli disse che avrebbe aspettato fin quando non fosse stato pronto.

Una volta che la singola rosa fu messa nell’acqua, Kurt sorrise tra se ed indossò il cappotto.

Iniziò ad abbottonarlo quando suo figlio lo sollecitò a sbrigarsi.

“Tutto pronto”

Gli occhi di Kurt erano ancora bagnati ma era riuscito comunque a ricomporsi.

Aaron allungò una mano per prendere quella di Kurt e lo condusse fuori, sorridendo ad entrambi i suoi genitori mentre usciva.

“Andiamo!”

“Andiamo!” disse Blaine, sorridendo a Kurt prima di chiudere la porta.




NOTE

Volevo scusarmi per il ritardo nella pubblicazione ma avevo lasciato tutto al lavoro... alla fine mio marito è riuscito a capire che file volevo!!

Buona lettura e a dopo domani con l'ultimo capitolo!!

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Capitolo 4
*** 4 capitolo ***


“Ma non voglio tagliarmi tutti i capelli, papi”

“Quanto per te è abbastanza?”

Aaron indicò col pollice e l’indice una piccola quantità.

“Così tanto”

Blaine rise, camminando al loro fianco.

“Quindi vuoi che spendiamo sette dollari per farti tagliare quel minuscolo , piccolissimo pezzetto?”

Kurt scosse la testa dicendo di no a suo figlio ed Aaron mise il broncio. 

“Posso sempre tirarglieli indietro col gel, sai?”

Blaine si morse il labbro cercando di nascondere un sorriso e Kurt gli lanciò la sua famosa occhiataccia facendo così capire a suo marito  che questo non sarebbe mai successo.

Si fermarono davanti al barbiere e sia Blaine che Kurt guardarono Aaron.

“Sai Ron-Ron … Batman deve tenere i suoi capelli piacevolmente corti. 

Altrimenti non potrebbe infilarli sotto la maschera!”

Aaron spostò lo sguardo da Blaine a Kurt che annuì.

“Inoltre non gli finiscono sul viso quando cerca di leggere la lavagna quando va a scuola”.

Blaine sorrise quando Aaron annuì, sbirciando dentro al negozio.

“Okay… glieli lascerò tagliare un po’ di più.”

I suoi genitori sorrisero e lo portarono dentro.

C’era un enorme mucchietto di capelli neri e ricci sul pavimento mentre il barbiere lavorava.

Kurt cercò di non ridere del fatto che Aaron sembrasse sul punto di piangere.

“Avremmo dovuto chiamarlo Sansone, forse”

Blaine sorrise.

“Anche io ero come lui da piccolo”

“Davvero?”

Blaine annuì.

“Non so il perché ma volevo i capelli lunghi e fluenti poggiati sulle spalle”

Kurt scoppiò a ridere accanto a lui ed il triste cipiglio di Aaron si trasformò, rapidamente,  in un sorriso fin quando non vide che un altro ciuffo di capelli era caduto per terra.

Kurt trattenne il respiro e lanciò un’occhiata alla sua destra dove era seduto Blaine sorridendogli.

Blaine ricambiò il sorriso prima di riportare lo sguardo su Aaron.

“Sono molto, molto felice che hai deciso di venire” 

Blaine disse queste parole con chiarezza e sincerità.

Poté vedere Kurt sorridere accanto a lui nonostante non si fosse voltato di nuovo.

“Anche io”



“Penso dovresti prendere un 7 anni perché crescerà” si raccomandò Kurt, guardando i pigiami che Blaine aveva in mano.

“Non so come mai è così altro”

Blaine gli lanciò un’occhiataccia e Kurt sorrise innocentemente.

“Cosa dovrebbe significare?”

Kurt ed Aaron scoppiarono a ridere, guardando alcuni vestiti su un altro scaffale.

“Nulla, Blaine”

“Papi dovrebbe comprare il pigiama di Nightwing*, vero papà?”

Blaine sorrise annuendo.

“Sarebbe fantastico”

Kurt sorrise ai due.

“Darò un’occhiata, suppongo”

Dopo qualche minuto di indecisione, Aaron, alla fine, decise per un paio di pigiami identici a quello che già aveva

Blaine scosse la testa ma li accettò, guardando suo figlio afferrare la mano di Kurt per trascinarlo via.

“Dove state andando voi due?” urlò Blaine, sorridendo alla confusa scrollata di spalle di Kurt, le risate dell’uomo riempirono il negozio.

Aaron alzò solo la mano come per zittirlo.

Blaine ruotò gli occhi e si allontanò per andare a pagare.

Mentre si avvicinava alla cassa , Blaine lanciò un’occhiata ai due, sorridendo quando vide Kurt annuire a quello che gli stava dicendo suo figlio.

Era ovvio che stavano parlando di lui.

Il totale era poco più di 20 dollari e Blaine annuì quando il commesso gli chiese se avesse voluto anche un mantello.

Poi si ingelosì un po’ perché lui non aveva un mantello per il suo travestimento.

Dopo aver ricevuto un “grazie per l’acquisto” e aver educatamente salutato, Blaine andò a cercare suo figlio e suo marito.

Onestamente, questo era stato il giorno più bello che aveva avuto da molto tempo.

Loro tre erano stati insieme poco più di un’ora e mezzo ma ogni singolo minuto era stato così prezioso.

Kurt ed Aaron lo stavano aspettando davanti al negozio e Blaine lanciò loro un’occhiata sospettoso mentre si avvicinava.

“Quindi… di cosa stavate parlando voi due?”

Aaron accettò la sua busta e si incamminò davanti a loro, lanciando un’occhiata penetrante al suo papi.

Kurt ruotò scherzosamente gli occhi, camminando insieme a Blaine dietro al bambino.

“Il nostro brillante e bellissimo bambino ha suggerito di lasciarlo a casa di zia Tana e di andare al cinema insieme”.

Blaine distolse lo sguardo e sorrise, scuotendo la testa.

“Quel bambino è troppo per me”

Kurt rise, guardando attentamente Aaron mentre continuavano a camminare.

Sentì l’imbarazzante silenzio andare lentamente al suo posto prima che Blaine parlasse per coprirlo.

“Cosa ne diresti comunque? Io… cioè... se noi dovessimo… forse… uscire…”

“Mi farebbe piacere” annuì Kurt, sistemandosi i già perfettamente acconciati capelli, “ cioè… se tu volessi…”

Anche Blaine annuì.

“Mi sei mancato, Kurt. Tanto “

Kurt sorrise seguendo il ritmo dei passi del marito.

“Anche tu mi sei mancato, Blaine… abbiamo entrambi sentito la mancanza dell’altro”

Blaine sorrise, guardando poi Aaron che aveva, convenientemente, trovato una Cinnabon**.

“Guarda papi! Il nostro preferito” disse indicando il negozio; Kurt batté le mani eccitato e Blaine sorrise ad entrambi.

Un gruppo di turisti con delle magliette I❤NY passarono accanto a loro quando Kurt fece un’osservazione.

“Ultimamente indica molto”

Blaine annuì, “ Cooper è stato con me per un paio di settimane”

Il tempo passato al Cinnabon fu pieno di storie sciocche e risate di cuore.

Aaron raccontò a suo padre tutto di Jennifer Trenton e Kurt lanciò uno sguardo d’intesa a suo marito.

Blaine si sporse ed afferrò la mano di suo figlio.

“Qualunque cosa tu faccio Ron-Ron, non cantarle nulla di Robin Thicke.



La giornata trascorse in modo sorprendente.

Blaine aveva i suoi Lego e Kurt gli promise che non lo avrebbe giudicato solo se fosse riuscito a montarli.

Si strinsero la mano ed Aaron sorrise, la gioia evidente in tutto quello che l’impaziente bimbo fece.

Dopo che Aaron aveva mostrato a Kurt il dente dondolante , aver passeggiato per un bel po’ per il centro commerciale e le mani di Blaine e Kurt che si sfioravano ad ogni passo, Aaron indicò uno studio fotografico, guardando supplichevole i suoi genitori.

Non riuscirono a dire di no.

“Ne darò una a zia Rachel ed a zio Finn, a zio Cooper, a nonna ed a nonno e a zia Tana e …”

“Beh… riesci a darne una ai tuoi genitori, scimmietta?” scherzò Kurt, passando, felicemente, una mano tra i suoi capelli che ora avevano una ragionevole lunghezza.

Blaine sorrise, fissando la sua foto con Kurt ed Aaron… il suo braccio era avvolto attorno a suo marito ed Aaron era sulle ginocchia di Kurt.

Sembravano tutti e tre così felici perché , a dire la verità dopo tutte le liti e la tensione, erano davvero felici.

“Si sta facendo tardi” sussurrò Kurt, “ vuoi portarlo a casa di Santana o chiudiamo qui la serata?”

Blaine sorrise rimettendo la foto nel portafogli, “se lo porto a casa ora non sarà contento di me… mi prenderà a calci nel sedere, Kurt”

Kurt sorrise , inclinando il capo di lato e sollevando un sopracciglio.

“Sono curioso di sapere perché il nostro bambino di sei anni dovrebbe prenderti a calci nel sedere”

Blaine scrollò le spalle , un sorriso sul volto, guardando Aaron che si dondolava sul cavallo.

“Gli ho spiegato di quanto io sia stato cattivo nei tuoi confronti e tutto il resto.

Ti abbiamo invitato ad uscire con noi così che io potessi riconquistarti e mi ha detto che è meglio se non faccio casini.”

Kurt arrossì mentre Blaine si grattava la barba, sorridendo a loro figlio.

“È stata dura anche per me… mi sento tutti i giorni uno schifo per essermene andato…”

“No…” Blaine prese la mano di Kurt che si rilassò immediatamente.

Era come se non avessero mai smesso di essere affettuosi l’un l’altro.

“Non è stata colpa tua… il fatto che te ne sei andato, portandoti Aaron con te… mi ha davvero aperto gli occhi.

Ti garantisco che se fossi rimasto, ti avrei allontanato ancora di più , tanto che non avresti più voluto avere a che fare con me in nessun modo e nemmeno Aaron avrebbe voluto.”

Kurt intrecciò le loro dita.

“L’ho già detto prima ma…sono davvero dispiaciuto, Kurt”

Blaine attese una risposta , ma all’inizio non ne ebbe una.

Ala fine, Kurt annuì, allungando una mano per asciugarsi alcune lacrime.

“Non volevo farti piangere…”

Kurt scosse la testa.

“Mi è davvero mancato tutto questo” disse indicando loro figlio e poi loro due, “ mi è mancato così tanto” .

Si voltò a guardare Blaine; l’uomo stava asciugandosi il viso con la manica del cappotto.

“Mi sei mancato ogni singola notte”.

Blaine sorrise dolcemente stringendo Kurt tra le braccia, sospirando quando Kurt ricambiò , avvolgendo le braccia attorno al collo di Blaine.

“Ho intenzione di sistemare le cose… Lo prometto”.

Aaron scese dal cavallino e sorrise ai suoi genitori.

Corse verso di loro ed avvolse le braccia attorno ai suoi genitori, unendosi felice all’abbraccio.

Blaine rise quando sentì il corpo di Aaron sbattere contro le sue gambe, così si allontanò ed avvolse un braccio attorno a suo figlio.

“Vieni qui Ron-Ron “



“Mi racconti qualche altra storia su Lima Heights?”

Santana sorrise mettendo un altro film.

“Il tuo papi si è arrabbiato con me l’ultima volta… ha detto che hai avuto degli incubi”

“”Oh no…”

Il campanello suonò ed Aaron alzò lo sguardo, sorridendo quando vide suo padre salutarlo dalla finestra.

“Sono tornati”

“Andiamo ad aprire la porta ai tuoi papà”

Santana andò avanti lasciando che il bambino dai capelli neri la seguisse ed afferrò il suo cappotto, prima di aprire la porta.

“Hey!”

Blaine sembrava molto più felice del solito e Santana ruotò gli occhi.

“Posso sopportare un solo Anderson tutto allegro al giorno… tuo figlio è come dieci chili di zucchero”

Blaine sorrise alla donna, portando la sua attenzione su Aaron.

“Metti il cappotto figliolo”

Aaron annuì mentre si preparava.

“Grazia zia Tana”

“Di nulla tesoro… e quindi… “ Santana si appoggiò alla porta , guardando in direzione di Kurt seduto sul lato del passeggero nella loro BMW, “ com’è andata? Non devo prenderti a calci in culo di nuovo , vero?”

Blaine ruotò gli occhi.

Lo stavano minacciando tutti.

“Non devi prendermi a calci nel sedere… attenta a come parli che c’è mio figlio proprio li”

“Allora… cosa è successo?”

Blaine arrossì, lanciando un’occhiata a suo figlio che si stava abbottonando il cappotto.

“Potrei avergli chiesto di essere di nuovo il mio fidanzato”

Santana ruotò gli occhi e distolse lo sguardo.

“Oh dio”

“Anche lui vuole provare a far funzionare le cose” Blaine scosse la testa, “ non so cosa farei se fosse andato avanti, sai?”

La latina annuì, accettando il grande abbraccio di Aaron.

“Ti voglio bene dolcezza”

“Ti voglio bene zia Tana”

Blaine prese in braccio il bambino, stringendolo forte.

“Quindi come vanno ora le cose tra voi due?"

Aaron poggiò la testa sulla spalla di Blaine mentre l’uomo parlava.

“Prenderemo le cose con calma… devo dimostrare loro che ho capito i miei sbagli e con il tempo torneranno entrambi a casa

Blaine guardò suo figlio e sorrise, baciandolo tra i capelli.

“Non vedo l’ora che arrivi quel giorno”.

Santana sorrise ad entrambi dalla porta di casa.

“Sapevo che avresti sistemato tutte le cazza… le cose”

Blaine la guardò storto e Santana rise.

“Seriamente ragazzi… vi voglio bene… ma ora andatevene”

Blaine annuì, ringraziandola ancora e se ne andò.

“Notte, Tana”

Aaron diede un bacio a Kurt prima che Blaine lo aiutasse a sistemarsi sul sedile posteriore.

L’uomo poi si diresse verso il posto di guida e saltò in macchina, sorridendo ai due .

“Vi siete divertiti, papi?”

Kurt guardò Blaine che si era allontanato, un dolce sorriso si allargava sul viso abbronzato dell’uomo.

“Mi sono divertito molto. Grazie per aver consigliato ai tuoi papà di uscire”

Aaron sorrise compiaciuto.

“Si… sono felice di averlo fatto”

“Vuoi vedere cosa ha fatto per me papà? Mi ha detto che lo hai aiutato!”

Kurt alzò la mano e mostrò l’anello di fidanzamento a suo figlio, lanciando poi un’occhiata verso il sedile posteriore per vedere un sorriso radioso aprirsi sul viso di Aaron,” penso che sia bellissimo”

“Sono d’accordo!” rispose Aaron , incapace di smettere di sorridere, “ Vi siete baciati?”

Blaine ridacchiò mentre svoltavano a sinistra sul viale.

Kurt gli sorrise e poi tornò a guardare avanti.

“Non ancora”

Aaron li prese in giro con un grande “ooo” e per questo Blaine arrossì.

Non si era sforzato di baciare suo marito prima ed aveva smesso di farlo del tutto… ma ora le cose sarebbero cambiate.



Il tragitto verso casa fu tranquillo, solo il suono che veniva dal cd  mentre Blaine e Kurt si sorridevano dolcemente.

Loro figlio si era addormentato per quando Blaine arrivò a casa del suo fidanzato/marito, ma Kurt gli diede un soffice bacio sulla testa prima di scendere dalla macchina.

Blaine parcheggiò la sua BMW ed accompagnò Kurt fino alla porta.

Prese per se un paio delle foto che avevano fatto dando il resto a Kurt, sorridendo quando l’uomo le prese con un grazie.

“Quindi… grazie per avermi invitato. Mi sono divertito molto” gli disse Kurt con un sorriso, entrambi gli uomini si guardavano intorno nel vicinato dell’Upper West Side invece di guardarsi l’un l’altro.

Blaine annuì , avvicinandosi.

“Grazie per essere venuto… ha significato tanto per me ed Aaron” disse voltandosi e guardando Kurt negli occhi, “ e grazie di aver accettato l’anello”

Kurt, rise abbassando lo sguardo sulla mano.

“Lo adoro… dovremmo comprare a quel piccoletto una Batmobile”

Blaine rise.

“Ci penserò, ma ho bisogno che tu rimetta la tua fede alla fine, quindi non affezionartici troppo”

Kurt sorrise, annuendo.

“Proverò a non farlo”.

“Okay”

Blaine si morse il labbro, sorridendo all’adorabile rossore sulla guance di Kurt.

Si avvicinò ancora un po’, sorridendo quando Kurt non si spostò.

Dopo un secondo di esitazione, un secondo in cui ebbe il respiro caldo di Kurt sulla sue labbra, lo baciò.

All’improvviso si sentì di nuovo un sedicenne… gli unici pensieri erano quanto volesse tanto… provare.*

Kurt inspirò leggermente, muovendo le loro labbra lentamente, come se dovessero riabituarsi a baciarsi.

Dopo un po’, l’uomo perfettamente acconciato, si tirò indietro e sorrise sembrando sorpreso come lo fu quegli anni prima.

Blaine si leccò le labbra e sorrise, guardando giù per l’isolato...

“Woow… quindi” si voltò verso Kurt che stava sorridendo all’anello.

“Quindi… ci sentiremo stasera con tutti e due”

Blaine annuì con un sorriso incollato al viso.

“Okay… allora ti chiamo”

“Per favore, fallo”

Si chinò e lo baciò di nuovo sulla guancia, sorridendo dolcemente, prima di voltarsi.

Blaine lo guardò andare via, camminando all’indietro lentamente, fin quando Kurt non scomparve su per le scale.

Si voltò e tirò fuori le chiavi della macchina, ma l’unica cosa che vide fu suo figlio che gli sorrideva dal finestrino.

Blaine rise, scuotendo la testa per il meraviglioso attore che era suo figlio.

“Tu piccolo spione”

FINE

tygà|
NOTE

* Spero si capisca il riferimento alla famosa scena del primo bacio!!

* ( è la prima versione di “Robin” diventando poi un eroe “separato” da Batman)

** è una specie di tempio del cornetto

Vi prego scusate x il ritardo... ma ho lasciato tutto al negozio e x avere i file è stato un casino.... STATE A CASA e leggeteeeeee

Simona/Froda

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