Brave Shine

di 2BLiGHt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episode 1 - The reason I was born for ***
Capitolo 2: *** Episode 2 - Unfixable mistakes ***
Capitolo 3: *** Episode 3 - The Path of Sorrow ***



Capitolo 1
*** Episode 1 - The reason I was born for ***


Episode 1 - The reason I was born for

[??? PoV]
"Se leggerai queste parole, sicuramente la mia esistenza è cessata e che la guerra è ormai vicina."
Sento freddo, molto freddo.
Bagnato.
Qualcosa che risco a riconoscere.
Parole.
Parole su un foglio di carta.
Certamente! Queste sono parole, ma non capisco come mai io riesca a riconoscerle.
Forse una conoscenza intrinseca nella mia mente, qualcosa di naturale.
Le ho prese da corpo senza vita di un uomo anziano, nal petto squarciato: non mi fa paura, mi fa tristezza.
"Ho fatto sì che tu, una volta nata, saresti stata in grado di parlare, di riconoscere i suoni, gli odori, le immagini intorno a te, di scrivere e di leggere. Tutto questo perché devi apprendere gli incanti che ho nascosto, raggiungere la casa di Gwendolyn Frey e di vivere lì finché la guerra non avrà inizio. Poi prendi l'oggetto che ti servirà per il rituale di evocazione e compi il rituale. Mi raccomando ogni cosa deve essere perfetta."
Non comprendo le parole che arrivano al mio sgiuardo: possiedo una conoscenza basica, eppure so che la parola "Guerra" mi spaventa.
La guerra è male.
"Ti ho creata per questo scopo, a immagine e somiglianza della mia defunta figlia in modo che tu possa vendicarla. Quei bastardi assaggeranno la mia vendetta, non posso perdonarli per quello che hanno fatto a François e dunque pagheranno il loro prezzo in questa Guerra del Sacro Graal.
Fanie.
Questo sarà il tuo nome.
Ora va, compi il dovere per il quale sei nata."

Fanie.
Tale sarà il mio nome e servirò il mio scopo.


[Fanie PoV]
Sono passati circa tre anni da quando sono venuta al mondo. Ho avuto la possibilità di esplorare questa città in ogni sua forma, soprattutto andando a scuola: la signora Gwndolyn ha creduto fosse una scelta intelligente mandarmi in una scuola per esseri umani, sarebbe stato troppo pericoloso per me andare in una scuola per maghi.
Comprendo bene la sua decisone, preferisco così.
Qui a Southborne la vita delle persone comuni è quasi monotona, abitudinaria.
Completamente diversa è quella di un mago, che ha una moltitudine di cose da frare e me ne rendo conto semplicemente guardando la signora Gwendolyn. Ormai la guerra del Sacro Graal è alle porte, presto dovrò compiere il destino che mi è stato imposto sin dalla mia nascita.
Osservo l'allegro sorriso di Abigail: mi parla con tono gentile, come se non avesse alcun tipo di pensiero negativo nonostante ci siano ragazzi nella nostra classe che l'hanno presa di mira. Ammiro la sua positività, il suo coraggio, la sua determinazione.
Io non sento nulla.
« Sai, partirò per un viaggio questa sera... Andrò in Cornovoglia con mio zio, spero di divertirmi almeno un po'! »
Deve essere davvero bello viaggiare, io in questi tre anni non l'ho mai fatto se escludo le gite a Stoneheadge o a Londra con la scuola.
« Sarà sicuramente così... Cerca di rilassarti. »
Fastidioso. Terribilmente fastidioso.
Abigail è una mia amica, eppure non riesco a percepire quella calda sensazione che ti scalda il cuore chiamata amicizia. Mi chiedo se io e lei siamo estranei, o amiche, la sua dipartita non mi fa sentire nulla.
Tuttavia, sono convinta di volerle bene.
La saluto mentre torno nella grande magione di Gwendolyn Frey.
« Bentornata, Fanie. »
Il tono di voce di Gwendolyn è sempre così posato, è chiara l'educazione che le è stata imposta da giovane: ha un portamento elegante, le spalle piccole ema aperte, i capelli scuri tenuti in un morbido chignon ed uno sguardo severo, accentuato dalle iridi azzurro ghiaccio.
« Vatti a riposare. Questa sera devi compiere il rituale, domani arriveranno anche gli altri master. »
Faccio un rispettoso inchino e vado nella mia stanza.
Lì è custodita la reliquia che farà da canalizzatore per evocare il mio Servant.
So già che classe devo evocare: Saber, la classe suprema.

[Abigail PoV]
Sono dispiaciuta, terribilmente dispiaciuta.
Lasciare Fanie per partecipare a questa guerra maledetta è davvero uno strazio, ma devo farlo: io porto il nome di una celebre strega americana, la famiglia Wyham ha tradizioni antiche addirittura provenienti dal Re dei Cavalieri. Io a questa cosa non credo moltissimo, ma così dice mio padre che non fa altro che ricordarmelo ogni santissimo giorno.
Ormai ho la testa che mi scoppia per quante volte me lo ha ripetuto.
Purtroppo non sarò io a prendere la classe suprema, Saber, quella spetterà a mio fratello maggiore Jayce. Mio padre ha sempre preferito lui a me, immagino sia la fortuna di essere nato maschio.
E' triste che in quest'era mio padre faccia così, siamo nel 2019 e ancora si deve avere una mentalità così vecchia. Ormai ci ho fatto l'abitudine, non mi stupisco più di niente.
Una volta a casa, mi rifugiai nela mia camera, il mio sguardo si posò su di una vecchia foto: ritraeva me, Jayce, il papà e la mamma...
Mamma, come mi manchi...
Eri una persona così eccezionale, perché sei morta?
« Vincerò questa guerra. Non posso perdere! »
Dentro di me si stava consolidando una forte determinazione, non possiamo perdere questa battaglia ed io farò di tutto affinchè sia tutto a nostro favore.
Per la mamma.
Per il suo ricordo.

Ormai l'ora per il rituale si stava avvicinando.
Avremmo evocato i nostri servant in luoghi separati, in questo modo saremmo più concentrati nel nostro incantesimo.
Io scelsi la spiaggia come luogo per l'evicazione: Southborne ha spiagge così belle, peccato che in Inghilterra il tempo sia così pessimo.
La luna piena stava facendo copolineo tra le nuvole, ed io ero pronta ad evocare il mio servant.

[Fanie PoV]
Ormai ci siamo.
Il mio destino si compirà stanotte.
Oggi, 14 marzo 2019 evocherò il servant di classe suprema Saber, usando il catalizzatore che il dottor Cantrell mi ha lasciato. So che non fallirò, so che riuscirò nella mia missione e che questa guerra sarà nostra.
Mi ritrovo nel giardino della magione Frey, tutto è pronto e posso iniziare il mio rituale di evocazione.

Let silver and steel be the essence.
Let stone and the archduke of contracts be the foundation.
Let Azure be the color I pay tribute to.
Let rise a wall against the wind that shall fall.
Let the four cardinal gates close.
Let the three-forked road from the crown reaching unto the Kingdom rotate.
Let it be declared now; your flesh shall serve under me, and my fate shall be with your sword.
Submit to the beckoning of the Holy Grail.
Answer, if you would submit to this will and this truth.
An oath shall be sworn here.
I shall attain all virtues of all of Heaven;
I shall have dominion over all evils of all of Hell.
From the Seventh Heaven, attended to by three great words of power,
come forth from the ring of restraint, protector of the holy balance!



Improvvisamente, vengo investita da una bianca luce, quando riapro i miei occhi trovo dinnanzi a me un giovan uomo di aspetto giovane. E' vestito in alta uniforme, stringe a se una decorata spada e mi sorride.
« Permettetemi una domanda, Madmoiselle... »  Sembra parlare con voce calma, suadente e sembra quasi mi stia mettendo a mio agio. Io non parlo, lo ascolto sperando di poter rispondere al suo quesito.
« Siete voi, la mia master? »


Angolino dell'autrice: Ehilà! Salve, non vi aspettavate un progetto simile vero? Ultimamente Fate/Grand Order mi ha ispirata parecchio e volevo fare qualcosa ti relativo al mondo di Fate.
 Lo stile di Apocrypha però mi sembrava il più accurato, si possono fare così tante cose. Sto ancora decidendo i servant, li svelerò piano piano.
Per adesso, spero vi sia piaciuta questa piccola introduzione u.u

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Capitolo 2
*** Episode 2 - Unfixable mistakes ***


Episode 2 - Unfixable Mistakes



[Abigail PoV]
Dopo aver recitato la formula, venni investita da una luce bianca che mi accecò completamente. Quando riaprii gli occhi, vidi dinnanzi a me un uomo alto, giovane, dai capelli biondi e vestito in maniera piuttosto scoperta, anche se possedeva alcuni pezzi armatura dorata sulle gambe. L'uomo mi guardò, con i suoi intensi occhi rossi avvicinandosi lentamente a me con aria altezzosa. Dovevo ammettere che questo tizio mi metteva un po' in soggezione per essere il mio servant, un po' timorosa feci qualche passo indietro prima di sentire la sua voce parlarmi con fare deciso.

« Dimmi, donna, sei per caso tu la mia master? »
« Ehm... Sì, sono io la tua master: Abigail Whyam dei Candidi. Oggi hai stipulato un contratto con me, enuncia il tuo nome Servant te lo ordino come tuo master. »

L'uomo si avvicinò a me sempre di più, finché non fummo a pochi centimetri e mi afferrò il viso con la mano.
Ero terrorizzata, ma al tempo stesso mi stavo maledicendo: come potevo avere paura dal mio stesso servant? Insomma, dovrebbe essere lui terrorizzato da me dato che possiedo ben tre magie di comando, sono la sua master!

« Ohhh... Capisco, allora non è un caso che sia proprio tu la mia master. Le somigli molto sai... »  Nei miei occhi era possibile leggere della palese confusione: ma di che diavolo stava parlando questo tizio, cioè questo Servant « Sii grata per questo giorno, poiché il Re degli Eroi è tuo alleato: io sono Gilgamesh, e da questo momento anche tu farai parte della mia immensa collezione di tesori. »

« Eh? Ma che diavolo stai dicendo, io non farò parte proprio di nessuna collezione! Per chi mi hai presa? Non sono mica una soubrette decorativa.
Ascoltami Re degli Eroi: sono grata che tu abbia risposto alla mia chiamata, ma per ottenere la gloria c'è bisogno di rispetto. Per cortesia, abbi l'accortezza di trattarmi da Master ed io ti tratterò da Re... Nei miei... Limiti insomma...
 »

Sento nuovamente i suoi occhi su di me, penetranti ma questa volta tremendamente severi, sembravano quelli di mio padre e mi mettevano un terribile disagio, sento che mi sta scrutando con il suo sguardo di brace. Non devo tentennare, non adesso: ho intenzione di far vedere che non sono una a cui si possono mettere i piedi in testa.

« Tu proprio non capisci, donna... »  dice lui, continuando a mantenere un tono di voce severo « Ma se vuoi che le cose stiano così, a me va bene. Ti sei imposta senza risultare sgradevole, hai guadagnato il mio rispetto. » 

Ottimo! Riuscire a farsi ascoltare dal proprio Servant è importante, soprattutto perché la collaborazione è essenziale se voglio assolutamente vincere contro la squadra Azzurra. Sto parlando con un Re, all'epoca la gente non è così accomodante come nella nostra era.

« Dunque, cosa vuoi chiedermi donna? Vogliamo annientare subito i nostri avversari? »

« Vorrei tanto farlo, ma al momento dobbiamo tornare a casa degli Wyham... E potresti metterti dei vestiti meno scoperti? Per favore, mi metti in imbarazzo! »

Gilgamesh fece un sospiro palesemente infastidito, mentre i suoi vestiti mutarono in qualcosa di decisamente più adatto all'ambiente. Tuttavia, senza nemmeno chiedermi il permesso, il mio Servant mi prese e mi caricò stile sacco di patate mentre iniziava a dirigersi verso il sentiero. I miei appelli ad essere posata giù non servono a nulla Gilgamesh proprio sembrava non ascoltarmi.

« Solo perché a te non sta bene, questo non significa che non farai parte dei miei tesori... Dove si trova casa tua, Abigail Wyham? »



 

[??? PoV]
Mi ha mandato un'altra poesia, un altro frammento di una vita ormai lontana a me. Cosa sta cercando di dire? Sicuramente sa che sono qui, sa che il Graal ha chiamato proprio me per essere giudice... Vuole mettersi in mezzo? Vuole aiutarmi?
Ogni volta che penso a lui, il mio cuore si riempie di felicità, sento di non avere alcun pensiero quando leggo i suoi versi.
Desidero solo che lui e suo fratello non si facciano di nuovo male, voglio bene ad entrambi ma non sembrano comprenderlo.
Il mio desiderio è però cosa assai minuscola in confronto a quello che mi è stato affidato.
Sarò un giudice imparziale.
Ora che ci sono io, questa guerra può finalmente cominciare.

[Jayce PoV]
Merdamerdamerdamerda!
Cazzo! Ora come faccio a dirlo a mio padre?
Mi ammazza, me lo sento.
Quella donna, quella spaventosa donna è apparsa al posto di colei che ci avrebbe guidati verso la gloria eterna: re Artù. Invece c'è questo... Mostro? Non so come definirla... Merda! Ora cosa dico a mio padre? Abigail mi prenderà in giro per ere, mio padre non mi rivolgerà più la parola...
Cazzo, proprio a me mi doveva capitare questa tizia magra, svestita e dai capelli bianchi. Sono stato attentissimo, il mio rituale era perfetto dunque cosa era andato storto?
Chi è questa donna?

« Servant di classe Saber. Altera. Sei il mio master? »

M-Mi ha parlato?
Non so cosa dire, onestamente sono solo molto molto confuso sul perché non ci sia Artù dinnanzi a me. Ha detto che si chiama Altera... Chissà chi è...

« S-Sì... Sono il tuo master. »

Non so chi sia questa tizia, ma sicuramente mio padre sarà deluso da tutto questo: lui ha delle aspettative su di me, vuole che io rappresenti la perfezione del nostro casato... Cosa che puntualmente non riesco a fare.
Questa guerra era la mia ultima chance per riscattarmi.
Ho fallito.

« Aspetta! Dove vai? » 

La ragazza magra aveva deciso di prendere l'iniziativa e di iniziare a camminare verso l'uscita del giardino, dunque decisi immediatamente di seguirla e capire che cosa volesse fare. Io speravo che non volesse combattere, o comunque combinare immediatamente dei danni o sarebbero stati dei guai per me. 
Cazzo!  Perché io dovevo ricevere un servant simile?
Per una volta che avevo fatto le cose per bene, mi viene da piangere!
Sono veramente uno sfigato, un coglione assurdo.

« Ehi, ferma. Altera dove stai andando? »

« Dal nemico, devo fermare questa orribile civilizzazione che rappresenta. Tu vuoi questo, vero master? »

Ecco, lo sapevo.
Maledizione, già evocata e già vuole combattere.
Che devo fare?
Con calma, con calma Jayce spiegale che tu sei il master e che non può partire a razzo senza fare le cose con calma.

« C-Capisco, ma non sarebbe meglio pensare ad un piano prima di gettarsi a capofitto nella mischia? Non voglio vederti morire subito e la nostra squadra deve assolutamente vincere. »

« Ok. Ho capito. Cosa vuole fare la squadra? »

« Non lo so, dobbiamo incontrarci tutti e pensare ad una tattica. »

« Non c’è tempo. Bisogna fermare la cattiva civilizzazione. »

Questa tipa è proprio impossibile!

Devo tuttavia restare calmo e continuare ad insistere, sembrava però interessata ai miei peluche nonostante i suoi discorsi sulla cattiva civilizzazione. Presi il mio cagnolino giocattolo e glielo lanciai, lei lo afferrò al volo e rimasi del tutto incantato dalla sua dolcissima espressione di sorpresa.

« Oh, un cane. Soffice. »

« Te lo regalo, ma devi fare come dico io. Domani ci sarà un incontro fra tutti i master della squadra dei Candidi, fino ad allora niente cose che possano mettere in difficoltà il gruppo ok? »

Fece di sì con la testa mentre abbracciava il cagnolino.

Meno male, le piacciono le cose carine, non sembra essere diversa da una comune ragazza e mi chiedo chi possa essere questa Altera. Farò delle ricerche in merito, magari gli altri servant la conoscono e possono dirmi chi diavolo sia. Anche se già immagino la faccia di mio padre quando verrà a sapere della mia più totale disfatta, del mio fallimento.

Ed io che volevo fare bella figura davanti ad Abigail e a quello sbruffone di Keith.

 

[Abigail POV]

 

Il giorno dopo ci radunammo tutti in sala grande della residenza di mio padre, ognuno di noi era accompagnato dal proprio servant tranne mio fratello Jayce. Non capivo, non aveva evocato anche lui il suo servant?

Dove diavolo era?

« Abigail. Che piacere vederti. »

Mi girai, riconoscendo la voce di Keith, un mio caro amico di infanzia e figlio di un conoscente di mio padre. Anche lui era un mago, un mago molto speciale perché possedeva gli Occhi Mistici, in particolare gli Occhi Mistici della Privazione dell’anima: si tratta di un’abilità che gli permetteva di rubare qualsiasi cosa purché avesse un’anima. Lui era estremamente bravo anche con la magia, ci sono tante cose che mi piacerebbe imparare da lui.

« Salve Keith, che sono contenta di vederti. Come stai? »

Era ovvio che anche lui partecipasse alla guerra del Santo Graal, infondo si trattava di un mago molto forte ed aveva evocato la sua Servant, una ragazza molto graziosa che mi sorrise con dolcezza.
« Che ragazza stupenda, ciao Abigail. »

« S-Salve, piacere di conoscerti. Lei è la tua servant? »

« Esattamente, lascia che ti presenti Bradamante, cavaliere di Carlo Magno. »

Mi sorrise nuovamente, era una giovane così posata ed elegante nonostante fosse un cavaliere mi sorprese molto constatare ciò. Dietro di me Gilgamesh osservava il tutto con un certo distacco, ma potevo perfettamente capire che tutte queste cerimonie non gli piacevano affatto e accennò solo ad un saluto.

Finalmente poi arrivò mio padre, accompagnato dal suo di Servant, da padre Puccini e da una donna dai lunghi capelli biondi.

« Squadra dei Candidi, finalmente siamo tutti qui. La guerra è ufficialmente iniziata, oggi abbiamo ospiti gli arbitri di questo conflitto: Padre Puccini e la Ruler che si occuperanno di monitorare la situazione. Vi chiedo cortesemente, sia a Servant che a Master di limitare i combattimenti ad aree aperte poiché gli esseri umani non devono assolutamente venire a contatto con il nostro mondo. Questo non sta a significare che dobbiate usare i guanti, è essenziale fare di tutto affinché possiate portare a casa la vittoria: non dovete fermarvi, dobbiamo cambiare il mondo e spero che ognuno di voi sia pronto a compiere i sacrifici necessari a sconfiggere gli Azure.  »

Come al solito mio padre era sempre melodrammatico, non c’era bisogno di fare un discorso del genere. Nel frattempo mi ero avvicinata a mio fratello nella speranza di vederci chiaro sulla mancanza del suo Servant.

« Jayce, dove diavolo è il tuo Servant? »

Sembrava che un brivido freddo avesse attraversato la sua schiena, voleva andarsene da quel posto e per quanto non lo biasimavo io volevo comunque conoscere la verità.

« Ehm… In realtà è qui… Cioè… Insomma… Sta facendo pattuglia. »

« No, sono qui. »

Mi si presentò davanti una donna dalla pelle color caramello, abiti moderni (immagino per camuffarsi con l’anno corrente) e capelli color della neve.
La guardai allibita.

« Ma lei non è Re Artù. »

« Vuoi fare silenzio? Lo so che non è Artù, ha detto di chiamarsi Altera… Non so chi diavolo sia. »


« Aspetta, hai detto Altera? »

Fu Gilgamesh ad intervenire, sia io che mio fratello ci girammo verso di lui guardandolo con curiosità.

« Sì, ha detto di chiamarsi Altera. »

« Capisco, forse voi la conoscete con il nome di Attila, re degli unni. »

Cosa?!

Mio fratello invece di evocare il re dei cavalieri ha evocato il re degli unni?

Che storia malata è mai questa?

« Si tratta di un servant di classe saber molto potente, più potente di Artoria Pendragon a mio avviso. Ti conviene essere all’altezza del suo potere, ragazzino. »

Nella sfortuna mio fratello ha avuto fortuna, il problema era che bisognava dirlo a mio padre ma ci avremo pensato dopo.

 

[Fanie POV]

Caldo.
Sento caldo.
Calore umano. Un calore a me sconosciuto.
Apro gli occhi, vedo la figura imponente di un uomo dai capelli corti marroni, la barda e lucenti occhi profondi.
Lui mi fissa.
Mi sorride.
Provo rabbia, tanta rabbia.
Provo imbarazzo, tanto imbarazzo.
Non abbiamo nulla addosso se non il lenzuolo.

« Bonjour mademoiselle Master, vi siete finalmente svegliata. »


« Archer.... »

Aveva una spada in mano, pensavo di esserci riuscita ad evocare Saber ed invece avevo fallito, avevo evocato Archer. Il rituale aveva preso buona parte delle mie energie magiche ed ero svenuta. Gwendolyn, assieme al mio servant aveva proposto un mana trasfert affinché potessi riacquisire le energie perdute, io accettai dato che io sono solo un homunculus non ho certo voce in capitolo per quanto riguarda questo genere di cose. Lui era stato molto gentile, le sue mani erano scivolate delicate su di me e mentre facevamo il mana trasfert la mia mente si era completamente svuotata, sia della rabbia, che della tristezza, di tutto. Percepivo solo il suo calore e l’estasi del momento, un sentimento che non avevo mai provato fino a quel momento. Mi ero addormentata infine, accanto al mio servant che si era messo a vegliare su di me.

« Davvero non riesci a chiamarmi Napoleon? »


« No. »


La tristezza che avevo accumulato, la rabbia e i sensi di colpa erano tornati tutti di getto.
Volevo che fosse saber.
Volevo adempiere al mio destino, al mio compito.
Non vincerò mai.
Perderò.
Morirò
« Perché non sei un Saber? » dico io con voce rotta « Diventa un Saber, diventa Saber. »


Do pugni contro il suo petto, lo odio, odio quel servant con tutta me stessa ed ho odiato essere stata bene con lui durante il mana trasfert.
Non lo volevo, non volevo che fosse un Archer.
Mi prende le mani e mi guarda con serietà.


« Ascolta, non so perché tu volessi un Saber come servant, ma voglio dirti questo: non tutto è perduto. Non sei sola in questa guerra, forse non potrai fare cambio con il master di Saber ma sappi che io non ho nulla da invidiare alla classe degli spadaccini. Ti farò avere il Graal a qualsiasi costo, ho risposto alla tua chiamata proprio per questo motivo e poi ti trovo davvero simpatica. Mi piaci, mi ricordi Josephine. »


Perché ride?
Non capisco?
Perché dovrebbe essere divertente tutto questo?
Mi viene da piangere.


« Ci vestiamo e facciamo un po’ di colazione, oui? Dai non essere più triste, mi spiace vedere una mia amante in queste condizioni. Voglio un bellissimo sorriso, sono sicuro che ne sei capace. »


Mi alzai e mi misi i vestiti.
Lo stesso fece Archer.
Insieme andammo verso la sala per la colazione, quella mattina sarebbero arrivati gli altri master di Azure.

 

[??? Pov]

 

Uno. Due. Tre. Quattro.
Danzare sulle punte è difficile, ma è da quando sono bambina che lo faccio ed io amo danzare. Oggi dovrò presenziare a casa di Gwendolyn Frey assieme a mia sorella, lei si è già incamminata io volevo fare un po’ di allenamento in vista del balletto dove io sarò prima ballerina.


« Siete stupenda, mia master. »


La voce del mio principe risuona limpida attraverso la palestra, gli sorrido e concludo gli ultimi passi della coreografia per poi inchinarmi.
Mi applaude ed il mio cuore esplode di gioia.


« Grazie, Saber! »

 

 

E dopo un anno sono riuscita a postare il secondo capitolo!
Vi ho fregati, pensavate che fosse saber il servant di Fanie e invece no XD
Ad ogni modo, ho deciso di voler usare i servant di Fate/Go, inizialmente napoleone doveva essere effettivamente saber ma ho successivamente scoperto che era stato inserito come Archer in Fate/Go. Preferisco fare servant che già ci sono in modo da fare qualche cosina bella ed artistica durante gli scontri.
A breve il capitolo tre!

 

 

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Capitolo 3
*** Episode 3 - The Path of Sorrow ***


Episode 3 - The Path of Sorrow

[ ??? PoV ]

Mia sorella era totalmente contraria a farmi partecipare alla guerra del santo Graal, ma ancora non posso dimenticare quello che è stato fatto all’uomo della mia vita: quei maledetti, quegli infami lo hanno ucciso senza che io potessi fare nulla per salvarlo ed ora ho intenzione di riportarlo da me. Non sarà un compito difficile dato che dalla mia parte ho il Cavaliere più forte al servizio di Re Artù: Sir Gawain, il mio principe. 
« Sai questi abiti così formali ti stanno davvero bene! » 
Avevo detto io mentre ci incamminavamo verso la residenza dei Frey.
« Tu dici, Master? La modernità mi risulta un po’ strana, mi fido del tuo giudizio. » 
Lo guardo ciondolando la testa verso sinistra: quello che mi sta dicendo non mi convince proprio per niente. 
« Non mi stai dicendo queste cose solo per compiacermi, vero? Certo che stai bene, quando mi accompagnerai a teatro quelle gatte morte delle mie compagne di corso moriranno di invidia quando ti vedranno. Ti ricordi il nome con il quale ti devi presentare, vero? » 
« Johnathan Frey, figlio del cugino di secondo grado di Madame Gwendolyn Frey. Sono stato a studiare all’estero e mi sono laureato in un’università magica Americana.  » 
« Sì, ti ricordi tutto. Ottimo lavoro Saber! » Ero davvero contenta, sono stufa di farmi guardare dall’alto in basso da quelle streghe invidiose del mio corso di danza classica, per loro le apparenze sono più importanti di qualsiasi altra cosa e sempre mi infastidiscono sul fatto che io non abbia un ragazzo… O meglio avrei potuto… Le cose… Le cose sono andate male, io non ho potuto fare nulla per…

 

« Nadja, ricordati: tu devi essere forte. Anche quando non ci sarò più, guarda con speranza il futuro e non arrenderti. Continuerò a vegliare su di te. »
« No, non andartene. Per favore continua a parlarmi… Francis! »

 

Lui era morto per proteggermi. Quando i miei ricordi tornavano a lui, provavo un dolore immenso e quel dolore mi ha spinta ad accettare il mio posto come Master. Quei maledetti, me la pagheranno per quello che hanno fatto a Francis e la mia squadra si prenderà il Graal a qualsiasi costo. 
« Master, va tutto bene? Improvvisamente vi vedo un po’ giù. » 
« Gli somigli molto, sai? Questa non può essere una coincidenza. » Vidi Gawain guardarmi con aria confusa, lui ovviamente non poteva sapere quello che era successo e lo capisco. Mi aggrappai con più forza al suo braccio, cercai di nascondere i miei occhi lucidi e mi incamminai con lui verso la residenza dei Frey.

 

[ Fanie PoV ]

« Un bel bagno era proprio quello di cui avevo bisogno. La ringrazio Madame Frey. » 
Una voce suadente, la sua. 
Mi faceva arrabbiare, ma al tempo stesso mi rendeva calma, mi faceva sentire come se avessi potuto seguirlo in capo al mondo. Non mi stupisce, si tratta di Napoleon Bonaparte, l’uomo delle possibilità, un eroe dell’umanità portatore della speranza e della vittoria. Lo scruto con i miei occhi, lui continua a sorridere e questo genera in me molta rabbia. Deve smettere di sorridere, lui non dovrebbe anche se le sue parole sono state gentili e di incitamento. 
« Siete gentile, Vostra Grazia. Spero che la permanenza qui a casa Frey sia di vostro gradimento. » 
Gwendolyn era così posata, così perfetta. Voglio raggiungere la sua perfezione, anche se sono un’homunculus. Dietro di lei una donna, la sua servant: lancer. Aveva folti capelli color borgogna, una lancia rossa e profondi occhi rossi uguali ai miei. Dal tavolo della colazione osservavo tutti con indifferenza, mangiando le mie uova. 
« Comunque continuo a non capire, perché Fanie non è riuscita ad evocarmi con la classe Saber? Madame Frey, voi avete detto di esservi occupata personalmente che il rituale della mia Master, dunque cosa è andato storto? » Non capivo. 
Perché le sta chiedendo una cosa del genere? 
Lo trovo davvero assurdo. Tuttavia Gwendolyn decise di rispondere a Napoleon, finì il suo tè e iniziò a parlare con la calma che la contraddistingue. 
« Temo che sia qualcosa di legato al servant evocato dal Master di Saber. Tu puoi essere evocato sia come Saber, che come Rider, tuttavia il rituale di Fanie prevedeva di pescare un servant che facesse parte della classe dei cavalieri dunque o Saber o Archer. Stamattina mi sono informata, ho contattato Ruler e le ho chiesto se potesse rivelarmi il nome del nostro Saber. A quanto pare si tratta di uno dei cavalieri della tavola rotonda e non può essere in alcun modo evocato se non come Saber. Ignoro come la master sia venuta in possesso di una reliquia così antica essendo una ragazza giovane, tuttavia ruler mi ha confermato che ha svolto il rituale poco prima di Fanie e di conseguenza quando è stato svolto il rituale d’evocazione per te, Napoleon, l’unica classe di cavalieri che è rimasta era Archer. »
Dunque io non ho sbagliato. 
Dunque è colpa della master di Saber. 
Colei che avrebbe dovuto avere Archer al posto mio. 
La odio, già la odio. 
Non la aiuterò a meno che non sia necessario. 
Ha interferito nella mia missione, non merita il mio altruismo. 
« D’accord! Penso di aver capito, beh dai l’importante è che io sia qui. Fanie voleva evocare me anche se come Saber… A proposito, per caso è questo il motivo per cui si è prosciugata di energia magica la sera scorsa? » 
« Esattamente. Nonostante gli ottimi circuiti magici di Fanie, possiamo dire che durante il rituale è scoppiato una specie di conflitto. Il Graal probabilmente non ha capito perfettamente e per completare il tutto deve aver preso così tanta energia da prosciugare la nostra povera ragazza. » 
Ricordo bene che cosa è successo ieri sera, non devono ricordarlo. Archer mi si avvicina, sento la sua grande mano toccarmi la testa e scompigliare i miei capelli azzurri. 
Ancora sorride.
Che odio. 
« Se ti va, cara mademoiselle Master, possiamo provare cercare qualcuno dei Candid. Sono sicuro che una bella battaglia ti farà avere un po’ di entusiasmo. » 
Faccio sì con la testa e mi alzo, tra poco sarebbero arrivati anche gli altri master ed io volevo sapere chi era quella di Saber.

 

[ ??? PoV]

Scesi dal letto prendendo le mie cose dal pavimento. Keith non si era ancora svegliato, cercai di fare meno rumore possibile o lo avrei disturbato: mi infilai mutande, reggiseno, la mia camicia, le calze e la gonna. Dato che dovevo presenziare al primo incontro dei master degli Azure non potevo assolutamente fare tardi, inoltre non avevo più niente da dire al mio ragazzo ci saremo aggiornati sulla situazione in futuro. Ha avuto molto coraggio a farsi prendere dai Candid, soprattutto perché al suo interno vi sono alcuni dei membri del gruppo che ha ucciso Francis. Gli stessi che hanno sabotato la guerra di quindici anni fa. Stavo finendo di sistemarmi quando Keith mi si avvicina, abbracciandomi come la piovra che è quando ha bisogno di attenzione. 
« Buongiorno, mio raggio di sole. » 
Mi schiocca un bacio sulla fronte, io sospiro: come fa ad essere così allegro in questa situazione? Che idiota! 
« Ciao. » 
Fu l’unica cosa che riuscii a dirgli, non avevo particolarmente voglia di parlare. 
« Ti sei svegliata dalla parte sbagliata del letto? Non sono stato abbastanza bravo ieri sera? » 
« Smettila, non è questo… » 
« Stavo solo scherzando, capisco benissimo perché stai facendo così. Non mettere il broncio. » 
« Stamattina andrai dal tuo gruppo? » 
« Esattamente, oggi incontrerò gli altri master dei Candid. Io ho già evocato la mia servant, devo presentartela Bradamante è una ragazza adorabile e gentile. Tutto il contrario di te. »
Il mio sguardo, dapprima fisso su di lui, si assottiglia come nel tentativo di fulminarlo. Come si permette di dirmi certe cose? « Allora mettiti con lei! » 
« Non lo farei mai, mi piace il tuo musetto imbronciato. Quando mi vuoi uccidere sei così adorabile. » 
Non gli risposi nemmeno, era davvero odioso quando faceva così dunque decisi di ignorarlo. Intrecciai i miei capelli in una veloce treccia, presi la mia giacca e mi diressi verso la porta dell’appartamento. 
« Per un po’ non potremo vederci, ci aggiorniamo fra una settimana. » 
« Va bene, nel caso dovessero insorgere dei problemi fammi sapere. » 
Gli feci un cenno di sì con la testa prima di aprire la porta « Non te lo dico spesso ma… Keith, ti amo. »
« Lo so, ti amo anche io. » 
Gli sorrisi prima di uscire dall’appartamento e dirigermi verso la magione dei Frey. Keith sarebbe andato verso il quartier generale degli Whyam. Era ancora presto, il sole aveva iniziato a sorgere e dovevo assolutamente sbrigarmi se non volevo arrivare tardi. 
« Contraente… » 
Avevo svoltato in una strada più riparata quando la profonda voce del mio Servant mi giunse alle orecchie. 
« Non ho espresso il mio rammarico nell’apprendere che sei legata sentimentalmente al nemico, una spiegazione sarebbe quantomeno d’obbligo. » 
Il mio sguardo si posò sull’imponente figura del mio servant, un uomo con la maschera di teschio, vesti scure e gli occhi che brillavano di un azzurro intenso. Non si poteva effettivamente dire che fosse umano, ma lui rappresentava la strada sicura per poter raggiungere la verità sulla morte di Francis e sul sabotaggio della guerra precedente, ma soprattutto per ciò che Chaldea ha previsto. 
« Assassin… Ti chiedo scusa, hai ragione. » 
In effetti non mi sono premunita di dargli una visione generale della cosa, un mio errore dato che non ero per nulla tranquilla dato che mia sorella mi aveva giusto chiamato per dirmi che aveva evocato il suo servant. 
« Noi siamo particolari, non giochiamo interamente per Candid o Azure. Siamo stati mandati dalla Chaldea Security Organization perché questa guerra potrebbe cambiare in peggio le sorti dell’umanità. La guerra precedente è stata sabotata e chi doveva vincere è stato spodestato. Tale notizia ha allertato Chaldea, che ha compiuto delle indagini. Un mio amico stava investigando sulla questione ma due anni fa è stato ammazzato. La sua morte rimane tutt’ora un mistero, ma sia io che suo fratello siamo determinati a fermare chi c’è dietro a questa follia e a trovare l’assassino di Francis. Sono sicura di farcela con te al mio fianco, Re Hassan. Io e te siamo la coppia perfetta. » 
E glieli mostrai, i miei occhi, gli occhi della Percezione della Morte. Sono stata un’assassina per un periodo, poi mi sono unita a Chaldea nella speranza di proteggere mia sorella Nadja. Notai una certa soddisfazione negli occhi di Hassan ma anche nel suo tono di voce. 
« Oh, comprendo. Sì, voi siete una Contraente degna di possedere la mia forza. Più di chiunque altro. Infondo avete lavorato con la morte. » 
Gli sorrisi e feci un cenno di sì con la testa. 
« Andiamo. La villa dei Frey ci aspetta. »

 

Perdonatemi. Avevo promesso un capitolo con dell’azione ma alla fine sono finita a fare altra introspezione. Questa quarantena mi ha ispirata parecchio, dunque non volevo perdere l’occasione. Sto cercando anche di fare un buon uso dell’html, inoltre vi piacerebbe avere delle immagini dei vari master? Purtroppo non so disegnare quindi sarebbero praticamente dei “prestavolto” che si avvicinano molto all’idea che ho del personaggio. Fatemi sapere uwu

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