Usagi e la glaciazione (prima parte) [Sailor Moon]

di fujitoid
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sinossi (La storia comincia anni dopo la lotta contro Galaxia) ***
Capitolo 2: *** 1° Capitolo Una nuova vita ***
Capitolo 3: *** 2° Capitolo Passioni culinarie ***
Capitolo 4: *** 3° Capitolo Tutti Insieme - Una bella sorpresa ***
Capitolo 5: *** 4° Capitolo Visita particolare - Una lieta notizia ***
Capitolo 6: *** 5° Capitolo Incomprensioni familiari - Matrimonio in vista. ***
Capitolo 7: *** 6° Capitolo Preparativi di nozze - Cattivi presagi ***
Capitolo 8: *** 7° Capitolo Intese di famiglia - Proposta di matrimonio ***
Capitolo 9: *** 8° Capitolo Auguri agli sposi - Un momento particolare ***
Capitolo 10: *** 9° Capitolo Festa a sorpresa - La grande scossa ***
Capitolo 11: *** 10° Capitolo A volte ritornano - Il fatidico si ***
Capitolo 12: *** 11° Capitolo Domande senza risposta - Il giorno delle Nozze ***
Capitolo 13: *** 12° Capitolo Viaggio di nozze - La glaciazione ***



Capitolo 1
*** Sinossi (La storia comincia anni dopo la lotta contro Galaxia) ***


Sinossi
Quanto tempo era passato, quanti anni da quando la guerra contro Galaxia e le sue adepte era finita?! Ormai sembravano passati secoli più che anni, le guerriere eroine che salvarono per l’ennesima volta il Pianeta Terra e l’intera Galassia da un nemico temibile come Chaos, la madre di tutti i nemici affrontati fino a quel momento, erano tornate alla vita normale di sempre. Le Sailor Starlights insieme a Princess Kakyuu erano tornate nel loro pianeta d’origine Kinmoku e sul pianeta blu ormai ogni tipo di rappresaglia era completamente dimenticato. Le Guardian Senshi, erano cresciute, tutte superarono l’esame di maturità, molte di loro avevano le idee chiare sul loro futuro. Le Inner Senshi, erano molto cambiate anche caratterialmente, nonostante volessero iniziare subito l’università furono bloccate dalla loro amica Usagi, la quale non voleva e non aveva nessuna intenzione di continuare a studiare. Una volta finiti gli studi di scuola superiore, ognuno di loro si dedicò ai propri hobby e lavori: Ami, continuò a leggere libri e frequentare, anche se in modo indiretto senza alcuna iscrizione ufficiale, l’Università K.O. tanta era la passione per i libri; Rei decise di rimanere a vivere con il nonno¸ al tempio shintoista insieme ai suoi fedeli corvi Phobos e Demois per continuare a meditare come aveva sempre fatto davanti al sacro fuoco; Makoto si passava il tempo a coltivare piante nel suo terrazzo di case e venderle in caso di qualche richiesta e preparando le sue torte che di tanto intanto, faceva assaggiare alle sue amiche ed a Mamoru; Minako con la compagnia di Artemis, con il quale ogni tanto aveva battibecchi, non mancava mai di mettersi in mostra con le sua capacità sportive coltivando sempre il desiderio di diventare una “Idol”; 3 delle Outer Senshi, Haruka, Michiru ed Hotaru, andate via dalla città, erano impegnate nei loro continui viaggi in cerca di nuovi posti da esplorare; Setsuna fece ritorno ai suoi doveri di guardiana del tempo; Mamoru ed Usagi, con la gatta Luna che non li perdeva mai di vista, continuarono a fare quello che fecero sempre cioè gl’innamorati pensando al loro giorno del matrimonio che presto sarebbe arrivato, andando a trovare insieme alle 4 amiche Motoki alla sua sala giochi. I giorni ed i mesi continuavano ad andare avanti, Usagi si sentiva strana da un po’ di tempo, il suo 22° compleanno si stava avvicinando e lei sentiva che non era più una ragazzina, ormai da tempo il suo carattere era cambiato anche se avvolte la Usagi di una volta si faceva sentire. Mamoru, come Rei si sentiva molto preoccupato sentiva che presto doveva succedere qualcosa anche se ancora non riusciva a capire ben cosa. Le giornate spensierate, le risate, le uscite la sera e tutto il divertimento che ogni essere umano cercava forse starà arrivando al capolinea. Un fatto, del tutto naturale, coinvolgerebbe tutto il Pianeta, gl’abitanti ignari di tutto ciò continuavano con la loro vita abituale giornaliera. Cosa mai starà per succedere? Le amiche di Usagi, all’oscuro di tutto, ancora non avevano idea a cosa sarebbero andate incontro. Il cielo azzurro ed il sole che splendeva sovrano ad illuminare tutta la città presto dovrà lasciare spazio a qualche tetro e terrificante cataclisma. Coraggio, altruismo, unione e caparbietà potrebbero essere utili per poter fronteggiare il nuovo pericolo, questa volta naturale, che imperversava in città.

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Capitolo 2
*** 1° Capitolo Una nuova vita ***


1° Capitolo Una nuova vita
Era un giorno d’estate con il sole splendente nel cielo, 5 ragazze da qualche anno diplomate presero la decisione di riunirsi nel cortile della loro ex scuola superiore per parlare per l’ennesima volta dei loro progetti rinviati ogni anno. Alcuni studenti entravano ed uscivano dalla scuola, con indosso la divisa scolastica ed in mano la cartella; parlavano tra di loro ed altri seduti a terra per mangiare ed i restanti erano da soli appoggiati nel tronco di qualche albero a leggere libri scolastici. Si vedevano entrare anche professori e professoresse vestiti con eleganza, gli uomini con completi di giacca e cravatta e le donne con tailleur di vari colori accessi. Le 5 ragazze si trovavano vicino ad una panchina dentro il cortile della scuola; Ami, Makoto e Minako erano sedute nella panchina Usagi e Rei sull’erba di fronte a loro. Usagi aveva una felpa a lupetto rosa estiva con maniche a tre quarti, minigonna a pieghe blu, calzini rosa e ballerine blu. Guardava le sue amiche sorridente - Ragazze! sembra ieri quando abbiamo iniziato le superiori ed eravamo delle ragazzine. EVVIVA!!! Come sono felice finalmente potrò sposarmi con il mio Mamoru e vivere con lui per sempre. – Diceva molto gioiosa ed euforica. Ami teneva un gilet blu, camicia bianca, foulard rosso, longuette blu, calzini bianchi e scarpe rosse con poco tacco; la guardava con occhi attenti riprendendo l’amica - Usagi, Non è finita del tutto bisogna continuare a studiare per l’università te ne sei dimenticata? Sei sempre la solita! – La rimproverò con tono serio. Rei indossava un top a righe, pantaloni a sigaretta e vita alta blu scuro e scarpe von tacco a spillo rosse, alzatasi dal manto erboso, s’avvicinò ad Usagi - Ricordati poi che sei una adulta e ti devi prendere molte responsabilità. - Le sussurrò a bassa voce vicino al suo orecchio. Usagi si fece prendere dall’agitazione - Ahhh! Basta con lo studio ci siamo diplomate quindi questo significa che non si deve più studiare. - Si tappò le orecchie per non sentire. Rei ritornò seduta - Brava Ami diglielo a questa frignona. - Con sarcasmo si rivolse ad Usagi usando un tono ironico. Makoto era vestita con pantaloni jeans a campana, canottiera rosa con lacci intrecciati e sandali. Abbassò la testa - Usagi è sempre la stessa non cambia mai, passa il tempo, ma rimane la solita pigrona. - Parlava come se fosse sconsolata. Usagi era arrabbiata nei confronti di Rei - Ma che dici, io sono cresciuta e te lo dimostrerò, hai capito?! - Diceva con muso offeso.  Rei rise - Si come no, voglio proprio vedere! - Disse sarcastica. Makoto portava un vestito longuette arancione a maniche lunghe con foulard rosso e cintura rossa calzini bianche e scarpe con poco tacco nere; sembrava prenderla in giro dal modo con cui parlava - Per questo che mi piace e le voglio bene, in qualunque modo fosse Usagi anche senza i suoi capricci! – Disse seduta accanto a Minako usando il tono scherzoso. Ami strinse la borsetta tra le mani aggiungendo - Minako ha ragione, ci annoieremo tutte. - Fece un breve sorriso. Usagi abbassò la testa - Siete sempre le stesse. Posso anche non essere cambiata ma voi siete rimaste quelle ch’eravate. - Si coprì il viso con le mani. In quel momento s’avvicinarono alle ragazze Naru e Umino stavano uscendo dalla scuola, erano andati a salutare i loro ex professori. Umino era vestito con una maglietta arancione a maniche lunghe, jeans blu e scarpe arancioni, s’avvicinò ad Usagi - Buongiorno a tutti! Anche voi qui? - Le strinse la mano. Naru indossava una maglietta gialla a maniche lunghe, minigonna verde scuro con cintura a legatura a fiocco nel retro e scarpe verde scuro; abbracciò da dietro Usagi tenendola stretta - Noi siamo venuti per salutare i nostri ex professori, purtroppo alcuni di loro non c’erano. – Teneva a tracolla una borsa marrone. Si sollevò da terra abbracciando Naru - Ciao amici miei! Ciao Umino. - Ricambiò la stretta di mano per poi ritornare sulla sua posizione. Rei, Ami e Minako rimasero ognuno ai loro posti. Makoto lasciò la panchina con uno scatto veloce - Ciao Naru! Umberto ti trovo bene lo sai? - Salutò sollevando leggermente la mano. Minako rimase seduta, esclamando - Che bello vedervi! - Agitò entrambe le mani. Rei rimase composta senza batter ciglio - Ehilà! Non pensavo di vedervi qui! - Sottolineò, tenendo le mani unite appoggiate nelle ginocchia. Ami si tolse gl’occhiali - Anch’io sono venuta a trovare i nostri professori ma qualche giorno fa. - Mentre parlava tirò fuori dalla borsetta un libro universitario. Umino guardava le ragazze con ammirazione. - Devo dire che vi trovo bene! - Sollevò gl’occhiali per osservarle meglio. Naru era tutta contenta e felice di vedere le sue amiche - Umino ed io andremo a vivere fuori città forse all’estero, abbiamo grandi progetti. - Parlava tutto il tempo vicino ad Usagi. Makoto rimase sentendo quelle parole, incredula disse - Voi partite? Anche altri compagni di Usagi hanno fatto la stessa cosa. - Le sue parole trasmettevano nostalgia e tristezza. Naru abbracciò Usagi avvicinandosi all’orecchio nascosto dalla mano - Mi mancherai moltissimo cara amica della luna. - Sussurrò dolcemente coprendosi con una mano. Ursula sgranò gl’occhi girandosi di colpo le strappa un sorriso - Vi auguro il meglio a tutti e due. - La guardò con grande affetto. Umino prese a braccetto Nadia - Vogliono il meglio per noi però ancora non sappiamo, dove ma abbiamo grandi progetti - Lo disse continuando ad abbracciare la sua ragazza. Umino mentre parlava si staccò da Naru, iniziò a muoversi andando avanti ed indietro - Grazie Usagi sempre gentile sei. – Guardò Usagi con ammirazione. Usagi domandò - Tua madre e tua sorella che dicono della scelta? - Voltandosi verso la sua amica. Naru usò un tono felice i due occhi cominciarono a diventare luminosi - Sono contente, ne abbiamo parlato allungo ed alla fine mia madre ha accettato. Mia sorella è partita per l’estero da un bel po’ di tempo. - Il suo viso all’improvviso si fece triste. Usagi cambiò espressione - Naru, allora è vero quello che si dice in giro! - Fece la faccia triste quasi piangente. Umino era felice ma allo stesso tempo un po’ triste - Esatto! andremo in un’altra città e chissà cosa ci riserverà il futuro. - Sapeva che dovrà salutare la sua amica Usagi compagna di scuola da moltissimi anni. Naru teneva un tono ti voce malinconico - Eh sì! Le nostre strade si separeranno, mi dispiace! - Quasi si metteva a piangere ma si bloccò subito. Umino s’espresse con un tono allegro e speranzoso - Non fare quella faccia, ci sentiremo molto spesso non mancherà occasione di vederci.  - Abbracciò Naru con la mano destra. Rei mentre parlava s’alzò da terra - Sono d’accordo con Umino le occasioni ci saranno sempre. - Con il suo fare simpatico diede una pacca ad Usagi. Naru guardò l’orologio - Noi andiamo! Ciao a tutte ci si vede in questi giorni o in caso per telefono, siamo un po’ impegnati con i preparativi della partenza. Salutò Usagi con due baci nella guancia. Umino salutò tutte alzando la mano destra - Ciao ragazze! - Con l’altra prese Naru. Usagi ricambiò i baci di saluto - Ciao Naru, ciao Umino certo che ci vedremo ci potete contare. Mi raccomando di avvisarci quando partite. -  Tutta contenta ed emozionata. Makoto s’avvicinò - Ci vediamo in questi giorni ed in bocca al lupo per tutto. Appoggiò la mano sulla spalla di Naru. Rei le strinse la mano - Naru e Umino ciao!! Alla prossima. - Abbracciò Naru. Minako fece la faccia un po’ triste ma era fiera della loro scelta - Sono sicura che avrete un ottimo futuro. Sono contenta di avervi visto. - Il tono di voce era un misto tra allegria e malinconia. Ami si diresse da Umino riponendo il libro al fianco - Vivere in un’altra città estranea non è facile ma voi c’è la farete siete determinati. - Lo salutò stringendogli la mano. Naru e Umino se ne sono andarono e le ragazze ripresero i loro discorsi ma cominciarono a camminare lasciandola panchina, si diressero verso il cancello d’uscita del cortile della scuola. Usagi si stava allontanando - Ragazze sarò puntualissima, diventerò più responsabile, a stasera quindi. Ciao io vado a casa se faccio troppo tardi mia madre mi rimprovera. - Tono un po’ alto per farsi sentire. Ami, Rei, Makoto e Minako la salutarono in coro sorridenti - CIAO USAGI, A STASERA ALLORA MI RACCOMANDO!!! - Gridano in lontananza. Usagi, s’allontanò verso casa, le altre ragazze s’intrattenevano in un loro piccolo dialogo sul futuro passeggiando lungo il muro della scuola. Ognuno aveva prospettive diverse sul proprio avvenire, come per esempio Ami che vorrebbe diventare una dottoressa come sua madre, Rei vorrebbe diventare sacerdotessa e prendersi cura del tempio del nonno non che diventare una moglie amorevole, Makoto vorrebbe essere o una fioraia o una pasticcera, ed infine Minako che vorrebbe diventare una “Idol” di successo. Le ragazze sono appoggiate al muro vicino al cancello della scuola. Makoto, salutò pure, aveva un obiettivo reale, i videogiochi cioè attaccare discorso con Motoki. - Non vado subito a casa devo passare da Motoki, voglio farmi una partita ai videogiochi. - S’incamminò pensando cosa dirgli. Makoto raggiunse Motoki Furuhata al Game Crown Cafè. Nella sala giochi erano presenti altri ragazzi e ragazze intenti a giocare con i videogiochi presenti; la maggior parte erano studenti della vecchia scuola di Usagi. Makoto era girata si stava avvicinano al videogioco di Sailor V - Ciao Furu, sono venuta trovarti! Mi trovavo da queste parti ed ho pensato di entrare. - Sbatté contro un ragazzo che stava sopraggiungendo colpendolo alla pancia. Il ragazzo indossava la camicia viola, pantalone grigio sulla vita una felpa con cappuccio di colore blu e scarpe da ginnastica blu; chinatosi in avanti per il dolore disse scontrosamente - Ehi! Stai attenta a dove vai! - Si toccò la pancia, dove prese il colpo. Makoto portò la mano dietro i capelli e la lingua leggermente fuori -  Scusami, ma non t’ho visto - Sorriso imbarazzante. Motoki seduto allo sgabello da lavoro la salutò senza muoversi - Ciao Mako, sono contento che sei venuta fra poco sono da te - Aveva la penna in mano ed un foglio di carta appoggiato nella scrivania. Makoto giocava al videogioco di Sailor V, disse con finto dispiacere - Furu, puoi venire ad aiutarmi che non riesco a vincere? – Era seduta davanti al videogioco, in realtà sapeva giocare era solo una scusa per avvicinarlo. Motoki era molto impegnato con il lavoro non le dava molta retta - Ora arrivo! Un attimo che sono impegnato, devo fare un inventario. - Stava scrivendo, con la testa piegata. Makoto era concentrata nel gioco - Ok! T’aspetto non riesco ad andare avanti i nemici mi sconfiggono sempre. Non è giusto però! È diventato difficile questo gioco. - Fece finta di innervosirsi. Motoki finito di scrivere s’avvicinò a Makoto - Eccomi scusa il ritardo mi sono arrivati nuovi giochi e non so dove sistemarli. - Appoggiò la mano sulla sua spalla. Makoto lo vide vicino a lui - Ho notato che eri indaffarato per questo non mi sono avvicinata” - Il tono era di vero imbarazzo e confuso. Motoki osservava con interesse il suo gioco - Da quel che ricordo sai giocare, come mai non ci riesci, forse ti sei dimenticata perché non vieni da molto?! -La guardò stranito. Makoto diventò rossa appena sentì la mano di lui sopra la sua, accavallò le gambe - Probabilmente sì! Dai Aiutami, siediti vicino e fammi vedere come si fa alcune mosse non le ricordo più. - Si spostò con lo sgabello per dargli spazio. Motoki non potendo darle retta azzardò un’idea - Che ne dici di passare nel pomeriggio quando sono più libero? Sono in un momento con parecchio lavoro. Così ti aiuto meglio. - Domandò cercando di tagliare il discorso. Makoto non sapeva come rispondere era stata presa alla sprovvista - Si! Hai ragione, dev’essere questo probabilmente. Ehm….! Comunque adesso io vado dai che s’è fatto tardi. Non posso fare troppo tardi che devo cucinare. Ciao!!! - Si bloccò nel discorso, lasciando lo sgabello che cadde, scappò fuori per dirigersi verso casa. Motoki era perplesso del suo comportamento strano - Va bene allora ciao, è stato bello rivederti. - Nella sua mente si diceva “Che strana, se n’è andata di corsa!” – Ricominciò, così, il suo lavoro interrotto. Nell’universo e sulla Terra regnava ormai la pace. La Terra aveva pagato il prezzo più alto, nelle innumerevoli battaglie ormai dimenticate, il tempo passava la pace regnava sovrana sull’intera città, gl’abitanti vivevano serenamente le loro giornate senza alcun problema o pericolo. Le foglie degl’alberi si muovevano spinti dal vento come se fossero cullate si sentivano i cinguettii degl’uccelli i passanti delle strade. La gente che passeggiava era sorridente non pensava a niente erano al loro divertimento.
Fine 1°capitolo

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Capitolo 3
*** 2° Capitolo Passioni culinarie ***


2° Capitolo Passioni culinarie
Il cielo era sereno, nell’aria un venticello leggero estivo, misto a quello invernale arrivò a casa di Usagi dove c’era un’atmosfera di allegria. La ragazza, si trovava nella sua camera pensava al suo amato Mamoru la sua felicità era alle stelle sapeva che presto si sarebbe sposata coronando il sogno di stare insieme per sempre, si sentiva strana con delle sensazioni che mai aveva provato prima. Nonostante Usagi fosse grande la sua gatta Luna, insieme ad Artemis, le ricordavano nuovamente che il suo compito era quello di prepararsi ad essere una regina più seria e doverosa nelle sue mansioni. Usagi era affacciata alla finestra, guardava il cielo azzurro con i raggi del sole che le colpivano il viso - Vorrei essere in questo momento tra le braccia del mio Mamo. Ma non mi devo disperare tanto me lo sposerò e poi sarò mio per sempre. - Guardò il cielo sognando ad occhi aperti. Luna era seduta vicino a lei - Sei brava a pensare al matrimonio con Mamoru, sei la nostra regina e cerca di essere più adulta ora, lascia alle tue spalle i giochi da bambini e sii più matura. - Saltò sopra il cornicione della finestra e la guardò negl’occhi. Usagi si perse nei suoi pensieri - Che sono queste sensazioni strane che sento? Sono nuove per me, mai provate prima. Che mi sta succedendo? - Pensò fra sé. Artemis era sdraiato nel letto - Dai Luna! non essere troppo severa con Usagi lei sa benissimo qual è il suo futuro e le responsabilità che avrà anche se non c’è lo fa notare. - Luna lo guardava e gli fece capire che doveva essere più severo con lei. Usagi si tolse dalla finestra - Luna, sei sempre la solita! Lo so benissimo che quello che sono ma nello stesso tempo vorrei avere anch’io i miei sogni e le mie distrazioni - Si sdraiò nel letto a pancia in giù. Artemis si spostò e si mise sulla scrivania seduto - Lo vedi come avevo ragione. – Sottolineò con tono di voce soddisfatto. Luna si spostò vicino al letto - Usagi, non volevo che ti offendessi il mio era solo un consiglio, so che sei intelligente ma in quanto consigliera della regina del Silver Millennium il mio compito è questo. Lo capisco che ti sembro essere un po’ noiosa avvolte ma lo faccio per il tuo bene. – Si scusò con lei avvicinandosi ad Usagi per tirarla su di morale. Sotto c’era sua madre Ikuko, il padre Kenji Tsukino e suo fratello Shingo, il quale anch’egli era cresciuto frequentava le superiori, la stavano aspettando per iniziare a pranzare. Ikuko alzò la voce - USAGI, SCENDI CHE IL PRANZO È PRONTO TI STIAMO ASPETTANDO CON PAPÀ! - Si trovava vicino le scale chiamando la figlia. Kenji aveva le posate in mano e si preparò a mangiare - Ikuko, io ho fame speriamo che la nostra piccola scenda subito non sai che fame che ho! - Disse seduto a tavola aspettando la figlia. Shingo stava già mangiando - VEDI DI MUOVERTI SE NON VUOI CHE MANGIO PURE LA TUA PARTE E POI RIMANI A DIGIUNO! Seduto, urlò per farsi sentire. Usagi si stava sistemando i capelli davanti allo specchio - SI! STO SCENDENDO, MAMMA UN ATTIMO!!! - Gridò dalla sua camera. Arrivato il pomeriggio, Makoto s’avviò a casa di Ami, portando i dolci preparati all’attimo, nel frattempo arrivarono Rei e Minako tranne Usagi che tendeva a ritardare anche stavolta. Ami andò ad aprire la porta spalancandola e le fece entrare - Ciao ragazze accomodatevi e sedetevi, Usagi non è con voi? - Accanto a lei c’era la madre. Saeko le salutò restando accanto alla figlia - Ciao ragazze ben arrivate. - Porse la mano destra in segno di benvenuto. Makoto ricambiò il saluto con una bella stretta di mano - Buon pomeriggio dottoressa. Usagi non è venuta con noi. Mi sono incrociata con Minako e Rei per strada. Avete visto, ho portato alcuni dolci fatti da me. - Porse la confezione dei dolci, ad Ami. Minako S’accinse ad entrare in casa - Sono contenta di vederla Dottoressa Saeko. Secondo noi, stavolta arriverà quasi puntuale. - Si tolse le scarpe. Rei entrò anche lei - Anche per me è un piacere. - Si tolse le scarpe. Ami prese in mano i dolci fatti da Makoto - Saranno buoni sicuramente i dolci, entrate. - Li mise nel tavolino del salotto. Saeko salutò tutte con il gesto della mano - Io esco che devo andare al mio studio che ho del lavoro da sbrigare divertitevi pure. - Uscì chiudendo la porta. Rei era seduta nella poltrona - Fate pure e buon lavoro. - Salutò con il cenno della mano. Minako seduta nel divano disse con naturalezza - Arrivederci dottoressa! - Salutò con la mano. Makoto seduta nell’altra poltrona era leggermente piegata verso il tavolino - Buon lavoro dottoressa! - Aprì la confezione dove ci sono i dolci. Makoto decise di fare una torta in attesa dell’arrivo di Usagi prese tutti gl’ingredienti dagli sportelli dei mobili della cucina e dal frigo quelli necessari per far il resto - Etcì! Una volta unita la farina, mescolate con energia la crema fino a ridurre i grumi. È facilissimo! – Iniziò a spiegare alle amiche le sue procedure mentre lavorava, si strofinò il naso col dorso della mano per alleviare il prurito causato dalla farina. Rei tornò a scuotere il setaccio per unire l'ingrediente con il resto della crema. Strinse con un braccio la grande ciotola premendola contro il petto e afferrò con la mano destra la frusta per amalgamare con energia il composto giallo. Dovevano finire la torta entro l’arrivo di Usagi senza creare ulteriori danni, la base era già in forno e un invitante profumo di cioccolato riempiva la cucina e stuzzicava l'appetito. Minako provò ad aiutarla brontolò, prima di cominciare - Mi fa male il braccio. È meno faticoso combattere che usare questa frusta a mano. Oh mamma, com'è buono! Speriamo in bene con la cottura! - Mescolò l'impasto fino a renderlo omogeneo e vellutato, vi intinse il dito e lo leccò per assaggiarlo. Ami versò la crema in una piccola pentola, accese la fiamma continuò a mescolare in attesa di vederla in ebollizione - Se hai bisogno di aiuto posso. - Di tanto in tanto consultava il tablet sporcando il display con le dita impiastricciate. Makoto la guardava poi le disse ­- Dai su, che ti do una mano Ami. - Controllando la crema sul fuoco. Ami puliva il display - Eh? No, grazie Makoto! Voglio imparare da sola! - Lo posò lontano dalla zona cucina per evitare che si rovinasse. Makoto era entusiasta dell’aiuto delle sue amiche - Te la stai cavando molto bene! Vado a togliere la torta dal forno, vuoi che te la tagli in due? - Si recò ad aprire il forno e mise la torta in talvolta. Rei rispose per Ami precedendo la risposta con velocità battendo l’amica sul tempo - Sì! Tanto non può allontanarsi dai fuochi! - Disse ridacchiando. Makoto sorrise divertita, controllò la cottura del dolce e la posò sul tavolo in attesa che si raffreddasse - Hai dimenticato di legarti i capelli! Tirali su, non vorrai mica che un capello finisca nella crema, giusto? - Si sedette e osservò le cuoche improvvisate distruggere la cucina con ciotole rovesciate, ingredienti sparsi per il locale e il lavandino colmo di stoviglie. Minako la vide concentrata, armata di frusta e presine per non ustionarsi, - Che stupida che sono! Stavo per bruciarmi. - S’avvicinò ai fornelli distraendosi per le guance arrossate per il calore e i capelli sporchi di farina, posò la frusta sul piano cottura, tirò fuori dalla tasca dei pantaloncini qualche mollettina e arrotolò i capelli, rendendo la sua acconciatura ancora più buffa. Ami gridò non tanto forte - Makoto, credo sia pronto! - Esclamò eccitata togliendo la pentola dal fuoco. Rei prese la pentola con altre presine, camminò per la cucina soffiando sulla crema per accelerarne il raffreddamento - Devo aspettare per forza? - Borbottò gonfiando le guance rosse, era rovente e non poteva farcire il dolce, ma era impaziente e voleva finire quanto prima. Makoto la riprese - Temo proprio di sì, se la farcisci ora rovinerai tutto. Potresti preparare la glassa al cacao, Minako! - Esclamò in modo da farsi sentire superiore. Minako posò la frusta sul tavolo trafficò nella borsa per prendere il suo astuccio - Sì! Anzi, prima scrivo il bigliettino e poi penso alla glassa così si raffredda di più! - Subito dopo prese un cartoncino comprato in cartoleria. Makoto sorrise e mise il bollitore sul fuoco - Ottima idea! Ti va un tè alle rose? - Aprì la lavastoviglie per riempirla delle stoviglie sporche sparse ovunque benedicendo l’inventore dell’elettrodomestico. Minako bofonchiò concentrata sul bigliettino - Sì, mi piace tantissimo! - Con due matite colorate in bocca. Ami aprì l'acqua fredda e prese un coltello affilato, cominciò a sciacquare e sminuzzare le fragole per unirle alla crema chantilly; la sua amica aveva combinato fin troppi danni e un piccolo aiuto era sempre ben accetto. Versò le fragole in un'ulteriore ciotola e si asciugò le mani con un canovaccio prima di spegnere il fuoco e versare l'acqua bollente nella teiera contenente il tè in foglie. Minako esclamò dopo aver finito di scrivere il bigliettino - Allora, Dobbiamo convincere Usagi ad iscriversi all’università e festeggiare in caso dicessi di sì. È la prima volta che ci chiedi un aiuto culinario Makoto. - Posò il biglietto in tasca in attesa di darlo ad Usagi quando sarebbe arrivata. Makoto s’avvicinò a tavola portando un vassoio con il tè e biscotti all'arancia per accompagnamento - Sì, ma non le diciamo niente! È una sorpresa! -  Passò vicino alla ragazza e sbirciò il bigliettino decorato con Glitter, cuori e colori sgargianti. Rei ridacchiò - È bellissimo! Sarà una sorpresa molto gradita! Non lo dirai ad Usagi, vero? Mi vergogno. - Posando il vassoio sul tavolo. Minako aveva terminò la sua opera artistica - Sarà il nostro segreto. Ora beviamo il tè prima di terminare la torta? Ho preparato la glassa. - Mise nell'astuccio i colori utilizzati. Ami prese le decorazioni per la torta - Oh! Allora decoro subito la torta! È già stata tagliata, vero Mako? Ci penso io a farlo. - Domandò all’amica avvicinandosi. Makoto annuì, bevve il suo tè e sgranocchiò i biscotti gustandosi al meglio la scena comica davanti a sé: un impiastro completamente sporca di crema concentrata nella decorazione della torta. La ragazza armeggiò con non poche difficoltà la crema chantilly unita con le fragole sminuzzate da Makoto, riempì il disco di pan di spagna cercando di creare uno strato omogeneo e ben allineato, prese la seconda metà della torta e la depose delicatamente sopra la farcitura. Ami si concentrò al massimo, arricciò le labbra e tirò fuori la punta della lingua come se quel gesto potesse aiutarla nell'impresa culinaria. S’allontanò di mezzo metro dal tavolo e osservò la torta assemblata: non era perfetta, ma era tutta intera e non bruciata. Un ottimo risultato. Minako si grattò la testa sciogliendo i capelli mezzi sfatti - È perfetta! Ora devo solo ricoprirla di glassa! E se la glassa non fosse indicata? - S’appoggiò con i gomiti sul tavolo in preda a un dubbio amletico: glassa o non glassa meditava ad alta voce. Makoto non resistette alla comicità innata della sua amica, scoppiò a ridere con il rischio di far cadere la tazzina da the - Stamattina ho preparato dell'altra chantilly, ora tocca a te scegliere. Vuoi ricoprirla con la glassa in stile Sacher oppure con panna e qualche fragolina decorativa? - S’alzò posando nel lavandino la tazzina, per dirigersi verso il frigo e prendere un contenitore ermetico. Rei tolse il coperchio - Se accetti un mio consiglio, propongo fragole e crema. La glassa la riciclo io per dei bignè! Sei d’accordo? - Annusò il profumo della crema. Makoto esultò battendo le mani e saltellando su sé stessa, - Ok! Affare fatto! - Disse completamente eccitata. Rei prese il contenitore dalle mani di Makoto e s’aiutò con una spatola da pasticcera per un'ultima mescolata veloce alla crema per poi versarla sulla torta. Si appellò alle poche nozioni di cucina conosciute, ricoprì interamente la torta cercando di creare strati omogenei tra loro. Prese altre fragole tagliate a metà per decorare la base, le posò con cura una ad una senza rinunciare all'assaggio di uno dei suoi frutti preferiti e perdersi in quell'inconfondibile sapore zuccherino. Minako chiese a bocca piena - Ne metto altre qui sopra? -  Con le labbra tinte di rosso. Makoto rispose - Sì, potresti metterne qualcuna di lato così puoi decorarle con del cioccolato. Ti metto qui la penna decorativa, ok? - Posò la penna vicino ad Ami. Ami dispose delle fragole su un lato della torta - Sì, Mako! È perfetto! Finito! - Usando cura e delicatezza: una, due, tre, quattro. Minako si complimentò con l’amica con un abbraccio - Bravissima! Ora mancano solo le decorazioni al cacao ed è pronta! Ti monto la scatola per dolci così puoi incartarla. - La vide annuire sorridente e compiaciuta del lavoro eseguito, con la coda dell'occhio la osservò decorare la superficie della torta con la penna al cacao. Piccole gocce, spirali e ghirigori presero forma sul soffice strato bianco di crema facendosi strada tra le fragole rosse. Lei trattenne il respiro e si allontanò dal dolce per guardarlo in cerca di possibili errori: un disco completamente bianco come la luna decorato con le fragole rosse come la passione che aveva investito in quell'impresa. Un enorme sorriso curvò le sue labbra, sciolse i capelli facendoli cadere sulle spalle e schiena, prese tra le mani il dolce con estrema cura per raggiungere Makoto che aveva montato la scatola. Ami si meravigliò per la bellezza della torta - Che bella! Hai creato una mezzaluna con le fragole! - Rispose mettendosi le mani nel viso. Minako non tanto soddisfatta del suo biglietto - Sì, è la mia firma! Speriamo sia venuta bene! - Guardò il suo disegno un po’ incredula. Makoto rispose chiudendo la scatola con un nastrino rosso - L'hai preparata con tanto amore. Dai, c'è il tuo tè che ti aspetta. La mettiamo in frigo? Fra poco arriva Usagi. - Domandò prendendo la torta. Ami, Rei, Minako dissero in coro senza volere - Sì! - Si misero a ridere per l’esclamazione spontanea canora. Cominciarono a mangiare i dolci portati e passati dei minuti il campanello suona è Usagi con Luna e Artemis. Andò ad aprire Minako. Usagi aveva un’aria piuttosto affannosa - Scusate ragazze questa volta non è colpa mia! - Si preparò ad entrare togliendosi le scarpe. Luna entra dentro casa - Si, Shingo l’ha chiusa dentro la sua stanza a chiave. - Tono scherzoso. Minako davanti la porta aperta, diede ad Usagi il bigliettino decorativo - Finalmente sei arrivata! Tuo fratello cresce ma rimane sempre un bambino. - Guardò Artemis con uno sguardo arrabbiato, cambiando subito espressione. Artemis entrò dentro casa - Ciao Minako che bello vederti ti vedo informa. Entrate Luna e Usagi cosi mangio pure io penso che avranno già iniziato e speriamo di avere la nostra parte. - Si precipitò correndo, verso il tavolino del soggiorno. Finita la serata insieme Ami, Makoto, Minako e Rei, una volta andata via Usagi, uscirono di casa ricominciando a stuzzicarsi mentre camminavano per le vie di Tokyo ritornarono ad essere allegre ridendo e scherzando, prima di andare a casa di Usagi decisero di passare dal parco.
Fine 2° CAPITOLO

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Capitolo 4
*** 3° Capitolo Tutti Insieme - Una bella sorpresa ***


3° Capitolo Tutti Insieme - Una bella sorpresa
I giorni passavano ed il caldo afoso stava lasciando il posto al freddo, ma non perché stava arrivando l’estate, un fatto atmosferico strano stava cambiando le temperature, le cause erano ancora estranee. In un giorno qualunque d’estate, Usagi, arrivata a casa notò che il padre non era a casa, suo fratello Shingo si trovava in camera sua e la madre sbrigava le faccende di casa. Appena entrata, corse in bagno e preparò la vasca per il bagno. S’immerse nella vasca a rilassarsi con l’acqua calda, a farle i dispetti (in modo da non essere pronta in tempo), è suo fratello Shingo uscito dalla camera appena sentì la sorella rientrare, Luna è in camera che si stava rilassando sul letto di Usagi. Shingo era vestito con pantaloni neri, camicia bianca di seta morbida, scarpe marroni. Si trovava dietro la porta del bagno - Usagi sta facendo il bagno quasi, quasi le nascondo i vestiti. - A bassa voce sghignazzando. Usagi immersa nell’acqua era rilassata - Che bello! Ogni volta che mi rilasso dentro la vasca, mi spariscono tutti i pensieri e sto in tranquillità. - Teneva gl’occhi chiusi dentro la vasca. Di nascosto entrò Shingo che le prese i vestiti ma lei se ne accorse per il rumore della porta e cominciarono a litigare. Usagi gridò da dentro la vasca - SHINGO! RIPORTAMI I MIEI VESTITI. MAMMA LO VEDI CHE FA! Non la finisce con questi scherzi, mi devo sbrigare. - Tono seccato. Dalla camera dove dorme Luna sentì le voci. Luna era sdraiata - Shingo non è cambiato per niente ancora fa questi scherzi infantili. Voce assonnata sbadigliando. Shingo era davanti la porta del bagno che dà sul corridoio - Dannazione sono stato scoperto. Non ci voleva! - Deluso per il suo piano fallito cercò di rimediare riportando i vestiti. Ikuko aveva in mano una scopa - Shingo, non sei più un bambino sii più maturo restituisci i vestiti a tua sorella. - Con lo sguardo minacciò di usarla. Shingo venne beccato dalla madre - Va bene! - Atteggiamento un po’ seccato. Ikuko lo sgridò - Sei il solito dispettoso, fra poco arrivano le sue amiche e non è pronta ancora. Vai in camera tua. - Con un dito indica la scopa. Shingo usò un tono capriccioso – Eh, dai mamma! - Di fronte a sua madre. Ikuko arrabbiata gli risponde con tono nervoso - Niente “Eh, dai mamma!”, vai in camera tua e non ti muovere fino a quando non vieni chiamato. - Indicò la sua stanza. Shingo aveva la testa leggermente abbassata - Tanto avrebbe ritardo lo stesso lo sai com’è lei. - Girò le spalle e s’incamminò. Ikuko s’avviò verso il bagno - Si e tu le dai una mano. Dammi i vestiti che glieli riporto io. - Prese i vestiti di suo figlia. Shingo consegnò i vestiti di Usagi alla madre ed in silenzio ritornò in camera sua. Usagi dentro il bagno aspettava i vestiti - Shingo è sempre lo stesso, cresce ma rimane sempre un bambino. - Arrabbiata con suo fratello. Ikuko aprì la porta entrò in bagno - Usagi t’appoggio i vestiti in questa sedia. - Posò i vestiti sopra la sedia vicino il lavandino. Usagi uscì dalla vasca - Grazie mamma! Devi dare una bella strigliata a tuo figlio ormai è cresciuto, questi scherzi li faceva molto tempo fa. - Prese l’asciugamano di colore fuxia per coprirsi. Ikuko aprì la porta - Già fatto ma sai com’è tuo fratello, spero che abbia capito la lezione. - Uscì dal bagno parlando. Il pomeriggio passava ed Usagi non era del tutto pronta, suonarono alla porta erano arrivate le sue amiche ad aprire andò sua madre. Ikuko era davanti la porta di casa - Ciao ragazze entrate, Usagi fra poco scende è quasi pronta. Ciao Artemis, Luna è sopra che sta dormendo. - Si spostò per farle entrare. Ami, Rei, Makoto e Minako dissero in coro - Buonasera signora! grazie mille. - Fanno un inchino rispettoso sorridendo. Artemis accanto a Luna miagolava felice con un sorriso smagliante - Miao, Miao! - Rimase fermo non la salutò. Ami aveva in mano una borsetta blu, Minako una borsa giallina a tracolla. Le sue amiche e la madre preparavano la cena, ed ognuno ricopriva il suo ruolo, il tempo passò e dopo qualche ora arrivò anche Mamoru sempre con la sua eleganza ed un regalino per Usagi ad aprirgli si recò Ikuko, la quale appena lo vide rimase per il suo vestito che indossava e lo guardò come una ragazzina alle prime cotte. Ikuko s’avvicinò a lui - Ciao Mamoru, accomodati è bello rivederti Usagi sarà contentissima di sapere che sei arrivato. - Lo salutò con un bacio. Mamoru dopo il bacio di saluto porse i biscotti - Buonasera! Ho portato con l’occasione anche dei biscotti per sua figlia, conoscendola l’apprezzerà di certo. - Nell’altra mano teneva alcuni libri. Usagi sì cambiò portava una felpa violetta con cappuccio verde che copre maglietta a maniche corte rosa aperta sul davanti con scollatura, minigonna a righe orizzontali verde e blu, calze trasparenti e scarpette con tacco medio corto. Raggiunse le sue amiche e venne ripresa dalla madre - Ciao Mamo! Che bello, m’hai portato un regalino. Sono biscotti i miei preferiti!!! - Subito l’aprì e se ne mangiò qualcuno. Ikuko arrabbiata con la figlia le bacchettò la mano - Usagi?!! Smettila di fare la bambina ci sono anche le tue amiche. - Riprese la figlia per il suo comportamento. Mamoru entrò dentro casa si recò in cucina - Dai su non fa niente signora, sappiamo com’è la nostra Usagi! - Posò i libri su un mobile. Shingo rise di nascosto, aggiunse - Povera sorellina ormai grande si comporta come una bambina affamata. - La sbeffeggiò. Usagi fece la linguaccia - Senti chi parla! LUNA SCENDI CHE SONO ARRIVATI TUTTI ANCHE MAMORU! - Chiamò Luna da sotto vicino le scale. Rei camminava per la cucina con una pentola in mano - Finalmente sei arrivato Mamoru, mancavi solo tu. - Indaffarata a sistemare le cibarie nei piatti. Makoto indossava un grembiule di Ikuko - Ciao Mamoru, dai vieni qui con noi la cena è pronta. - Stava preparando una torta come al suo solito. Minako seguì Rei - Ma che bello vederti, ti fai sempre desiderare tu, non è vero!? - Aiutò l’amica con i piatti. Ami teneva in mano un mestolo, girò la pasta dentro la pentola - Minako, lui è più grande di noi e ha molti più impegni. Ciao Mamoru anch’io sono felice di vederti. - Vicino ai fornelli per controllare il cucinato.       Una volta pronto erano tutti pronti a sedersi per cominciare a mangiare, s’accomodarono tutti a tavola e Shingo scese quando si sentì chiamato. Usagi era ai bordi della scale - Shingo scendi ch’è pronto! - Tono di voce alto. Ikuko accompagnò tutti quanti ponendo in avanti le mani - Adesso, andiamo a mangiare tutti sennò si fredda. Ah ecco qui Luna c’è pure lei, tranquilla che anche la tua pappa è quella di Artemis sono pronte. - Cominciaò a far sedere tutti. Shingo corse nel corridoio del piano superiore - Finalmente si mangia - Disse scendendo le scale di corsa. Ikuko sapeva com’è la figlia quando aveva fame - Mi raccomando Usagi cerca di tenerti. - L’avvisa sussurrandole nell’orecchio mentre passò davanti a lei. Luna si strofinò nella gamba di Ikuko - Miao! Ciao Artemis felice di vederti di nuovo. - A bassa voce. Artemis sorrise verso Luna - Ciao Luna, non vedo l’ora di mangiare. - Si lecca i baffi pregustando il cibo. Luna era meravigliata - Invece di pensare a me, ha in mente il mangiare! Non è nemmeno salito a salutarmi. - Seccata pensò fra sè. La serata continuò con loro che mangiarono tutt’insieme ridendo e scherzando, a cena ultimata lasciarono la madre in cucina a sbrigare le faccende di casa e tutti salirono in camera di Usagi. Shingo per punizione, per il dispetto di prima, l’aiutò a pulire. Usagi era seduta su letto - Oh ragazzi! Dopo tanto tempo siamo finalmente tutti insieme qui a casa mia. Come volete che passiamo la serata che ci rimane.  - Accanto a lei c’era Mamoru. Luna disse muovendo la coda - Tu cosa proponi? Sentiamo! - Seduta nel tavolino della stanza. Minako rovistò nella sua borsa - Io qualcosa d’interessante l’ho portato alcuni fumetti di Sailor V. - Tirò fuori dalla sua borsa un blocchetto di fumetti. Usagi si tolse dal letto si sdraiò a terra - Oh che bello! Dai su mettiamoci a leggerli, hai fatto benissimo. - Insieme a Minako si misero a leggere divertite. Luna era imbarazza - Dovevo immaginarlo che si sarebbero messe a leggere fumetti. Testa abbassata. Ami al quanto imbarazzata mostrò dei libri tenuti in mano - Io, per l’occasione ho portato dei libri, tenersi sempre aggiornati è meglio. - Lì posò nella scrivania di Usagi. Usagi, Rei, Makoto e Minako esclamarono rassegnate - È sempre la stessa, non cambia mai! - Mentre parlavano mettono una mano nella testa e la scuotevano. Mamoru si sedette in un’altra sedia presente in camera vicino all’armadio aperto - Ragazze, ho portato dei libri come Ami. Vi va di studiare insieme? - Appoggiò pure lui i suoi libri nella scrivania di Usagi. Ami lanciò uno sguardo verso i libri - Oh! certamente per me va bene. - Seduta nel sedile vicino la scrivania. Si sedettero alla scrivania di Usagi e nella loro mente lessero i libri. Rei e Makoto erano sedute nel letto. C’era silenzio nella stanza e tranne il soffiar del vento che entrava delicatamente nella casa non si udì altro, solo dopo Rei prese parola.    Rei mentre parlava unì le mani - Minako, l’altra volta quando passeggiavo da sola ho visto un ragazzo così carino! - Le s’illuminarono gli occhi. Makoto - Davvero e dove esattamente. - L’abbracciò al collo. A causa di questo abbraccio caddero distese a letto ma si rialzarono subito imbarazzate. Rei aveva nella mente impressa l’immagine del ragazzo - Mi trovavo ad ammirare la vetrina di un negozio di abbigliamento quando all’interno del negozio mi accorgo che c’era un ragazzo biondo capelli lucenti che sembrano brillare e alto. - Gl’occhi le brillavano ancora. Makoto disse un po’ stizzita - Perché non mi hai chiamato? Era con qualche suo amico? - Tono di delusione. Rei fece il broncio incrociando le braccia sbronciata - No, peccato che teneva a braccetto la sua ragazza, le comprò un abito serale; l’ho pure visto, era tutto rosso dovevi vedere che bellezza di vestito. L’avrei voluta io. - Infastidita. Makoto tirò un sospiro di rassegnazione - Come al solito siamo sfortunate, i ragazzi più belli se li acchiappano subito. - Incrociò le braccia anche lei per rabbia e delusione. Rei aveva il viso triste - Due sono le cose o siamo sfortunate noi o siamo troppo lente. Questa è la verità! - Mano a pugno posata nel letto.  Sottofondo si sentivano le risate di Usagi e Minako. Usagi rise molto forte - Che bello questo fumetto è divertentissimo. - Alzò le gambe, mentre rideva. Minako accanto lei fece lo stesso - Si hai ragione Usagi! - Stessa cosa lei. Makoto impazientità sbuffò - Usagi, Minako cercate di contenervi è solo un fumetto - Urlò contro di loro. Ami aveva gli occhiali rimessi da poco - Non potete cercare di ridere più piano io e Mamoru. Stiamo cercando di studiare - Teneva un libro in mano. Mamoru fece finta di non sentirla - Io ci sono abituato, non ci faccio caso. - Faccia imbarazzata mentre leggeva. Luna camminaò verso il letto - Siamo messi bene chi legge fumetti, chi parla di ragazzi. Meno male, che Almeno Ami e Mamoru sono i più seri. - Saltò sul letto coricandosi. Artemis si rivolse con molta gentilezza mentre camminava - Che facciamo noi Luna? Ci uniamo a Mamoru e Ami che studiano o Rei e Makoto che parlano di ragazzi? - Raggiunse Luna sul letto. Luna ancora era seccata per il comportamento avuto quando arrivò - Tu fai quello che vuoi io mi sono messa comoda nel letto a dormire - Gli girò la testa. Artemis cercò di chiamarla con la zampa - E adesso che ha, valle a capire le femmine! - Lei fece finta di niente. La serata stava per finire Mamoru diede consigli alle altre sull’università che potrebbero frequentare; Usagi, appena sentì nominare libri, continuò a leggere da sola i fumetti. Nonostante le altre cercavano di coinvolgerla facendo dei dispetti avvicinandosi di soppiatto per poi ritornare al loro posto e continuare a parlare come se niente fosse. Ami reggeva in mano la borsetta - Ragazze dobbiamo parlare dell’università che si deve frequentare. - Tono serio. Mamoru appoggiò libro in mano sulla scrivania - Se vi volete iscrivere all’università posso darvi una mano a scegliere la migliore. - Chiuse i libri che ha vicino a lui. Ami smise di leggere e guardava le sue amiche - Il mio grande desiderio lo sapete già è inutile che ve lo ripeti sempre. Per voi e per l’amicizia che ci lega sono pronta a rinunciare. Se andrò all’estero sarà solo per vacanza e dopo tutto l’hai frequentata prima di noi quindi sai dove ci si può iscrivere. - Aria triste e viso sognante. Minako s’alzò da terra - Quale avresti in mente? - In piedi vicino ad Ami. Makoto - Forse ho capito quale dici. - Tono deciso. Artemis, intanto, stava cercano di capire perché Luna era strana nei suoi confronti intervenendo ogni tanto nei loro discorsi. Artemis si trova sopra il letto di Usagi - Luna, perché all’improvviso sei arrabbiata con me, che ti ho fatto? - Vicino a lei cercò di farsi notare. Luna gli parlò senza guardarlo - Voi maschi siete tutti gli stessi, vediamo se ci arrivi da solo. - Sdraiata di spalle a lui. Artemis provava a farsi notare girando verso il suo viso - Non mi ricordo di averti offeso e se l’avessi fatto ti chiedo scusa. - Viso perplesso. Luna girò la faccia per non vederlo - Come faccio ad accettare le tue scuse se non ricordi nemmeno il gesto che hai fatto? Cerca di pensare e poi me lo dici. - Alzò il viso, lo guardò in faccia con occhi arrabbiata. Artemis era sempre perplesso - Cercherò di capire da solo. - Non riusciva a capire di cosa stia parlando e si coricò. Il discorso tra i ragazzi continua. Rei guardò Makoto - Che intendi Mako? - Ancora seduta su letto. Usagi ancora era stesa a terra con in mano un fumetto - AHHHH! Basta con questo studio, ormai abbiamo finito non ne voglio più sentirne parlare - S’estraniò al discorso di loro. Luna parlava inizialmente severamente - Usagi, chiudi quel fumetto anche se non ti interessa puoi sempre ascoltare. È inutile non mi sente, quando legge queste cose non la puoi distrarre in nessuna maniera. - Tono rassegnato alla fine del discorso. Usagi continuava a leggere per non sentirla. Mamoru si mosse avanti ed indietro con la sedia - Si Mako, io avevo pensato, l’università K.O. poi la facoltà la scegliete voi. - Gambe a cavalloni. Ami concordò con lui e accennò un sì con la testa - È un ottima università l’ha frequentata Reika iscritta alla facoltà di scienze naturali. - Ricordò i tempi della frequentazione. Artemis seguì i loro discorsi - Se lo dice Mamoru, allora iscrivetevi lì. - Seduto sul letto, vicino a Luna. Minako agggiunse la sua opinione - Poi se dobbiamo scegliere, almeno che sia la stessa per poter studiare tutte assieme. - Cercò di far capire l’intenzione di stare unite anche nella vita di sempre. Makoto sapeva che Usagi parlava rassegnata - Sono d’accordo con Minako, il problema è convincere una persona. - Si girò verso di lei. Usagi rise - Sono troppo forti questi fumetti di Sailor V! - Come prima si sente in sottofondo. Artemis, riflettendo bene arrivò finalmente alla soluzione del problema e parlò - Adesso ho capito, quando sono arrivato m’ha salutato ed io ho risposto che volevo mangiare. Luna ora ho capito, ti chiedo scusa ma non era per trascurarti. - Le pulì il viso per farsi perdonare. Luna s’alzò e lo guardò - Finalmente l’hai. Spero che non ricapiterà più che mi saluti di sfuggita per pensare ad altro. - Ricambiò l’affetto ricevuto. Artemis aveva la testa abbassata - Scusa ancora, perdonami. Le femmine a momenti sono esagerate, però - Pensò nella sua mente. Mentre parlavano, da sopra si sentì suonare alla porta, chi mai sarà? Usagi s’alzò da terra - Mamma vado io ad aprire! - Uscì dalla stanza e scese le scale. Ikuko indaffarata con le faccende di casa- Va bene, io continuo a pulire!! - Erano distante l’una, dall’altra. Usagi aprì la porta non s’aspettava mai che fosse lei e rimase meravigliata, non credeva ai suoi occhi quando aprì la porta e se la trovò davanti. Per un attimo non disse niente si limitò a guardarla con un viso felice, rimase bloccata per un attimo a tal punto di lasciarla fuori di casa per qualche minuto poi si prese di coraggio e dopo un sospiro finalmente si fece sentire. Era meravigliata - Ciao Reika, che ci fai di qui è successo qualcosa? Furu come sta? - Domande eseguite a raffica per la preoccupazione. Reika portava a tracolla una borsa blu scuro con apertura dorata, giaccone rosa con fiocco, minigonna viola e stivaletti marroni. La calmò prendendole la mano - Calmati Usagi, non è successo niente sono venuta trovarvi tutto qui! - Entrò in casa e si tolse le scarpe. Usagi si tranquillizzò respirando profondamente - Mi sono preoccupata inutilmente. Saliamo nella mia stanza sono tutti lì. - Tenuta per mano da Reika salirono in stanza.      Salite al piano superiore vicino la stanza, Usagi avvertì con il gesto delle mani di camminare piano ed appena aprì la porta c’è la meraviglia di tutti. Ami, Rei, Minako in coro - Ciao Reika, siamo felici di vederti! - Un po’ sorprese di vederla lì. Makoto va da lei - Che piacere rivederti Reika. Allungò le mani e la salutò. Mamoru s’alzò dalla sieda - Benvenuta! Stavamo parlando dell'università dove hai studiato. - Le strinse la mano. Reika ricambiò i saluti e le strette di mano di tutti - Sono arrivata al momento giusto allora. Disse con entusiasmo. Usagi si sentì a disagio - Eh sì! Hai detto bene, sei arrivata proprio al momento giusto, loro stavano parlando io leggendo fumetti. - Un po’ imbarazzata mentre lo disse. Reika entrò nella stanza - Con l’occasione volevo mandarvi anche il saluto di Furu non è potuto venire, domani apre lui la sala giochi. - Si sedette nella sedia dove prima c’era Mamoru. Minako non perse occasione per farsi notare - Per me sei la benvenuta e penso di parlare anche a nome delle altre ragazze a riguardo di questo. - Cercò di sottolineare sempre il suo ruolo di superiorità. Makoto felice di vederla le stava vicino - È stata una sorpresa molto grande per noi, le cose belle sono queste. Quindi, benvenuta!!! - L’abbracciò. Ami fece ordine nella scrivania - Stai con noi, dai! La tua presenza ci rallegra - Spostò la sua sedia vicino all’altra. Rei volle fare una battuta per provocare Usagi - Anch’io, ben arrivata tra noi un’amica in più ci vuole dopo tutto. - Felice anche lei di vederla. Makoto fece finta di essere offesa - Che vuoi dire Rei che non sono un’amica io? - Era una battuta alla frase di Rei. Usagi era euforica - Quindi da ora sei dei nostri per questa sera!? Sono super contenta. - fece un salto per contentezza. Mamoru un po’ imbarazzato - Io sarei pure in accordo con le ragazze, ma non vorremmo che però questo crei problemi a casa tua! - Essendo l’unico ragazzo. Reika rise per quell’imbarazzo di Mamoru - Tranquillo Mamoru, Furu già sa tutto come ho detto prima. - Cercò di tranquillizzarlo. Usagi ancora più felice di prima esultò - Sono contentissima, un avvenimento così bello è da ricordare! - Abbracciò Reika. Minako invitò la ragazza a parlare dello studio - Parlaci di quest’università, tu che la conosci meglio di tutti noi. - Voce d’interesse. Reika seduta parlava con calma - Io frequentavo scienze naturali, mi ricordo che lì incontrai una vostra amica di nome Setsuna. Anche lei come me frequentava la stessa università. Ve la consiglio, oltre tutto vi potrei aiutare anch’io nello studio se doveste incontrare difficoltà. - Mentre spiegava gesticolava con le mani. Minako pensò come poter risparmiare soldi copiando dagl’appunti di Reika - Saremmo avvantaggiati pure, penso che ancora avrai i libri, così sarebbe più semplice. - Sognava ad occhi aperti. Ami era sconcertata per quello che ha sentito - Minako, in questo sei uguale a Usagi, non si può copiare ma bisogna studiare con la propria testa. Scuoteva la testa imbarazzata. Makoto vicino a Rei disse sarcastica - Un aiuto in più non farebbe male, e poi com’è che si dice non c’è 2 senza 3. - Sembra d’accordo con le parole di Minako. Rei era convinta delle parole - Faremo a turno dove studiare e non vi preoccupare a convincere Usagi poi ci penso io. - La guardava con occhi di sfida. Usagi la guardò - Non sarà facile Rei, dovrai sudare parecchio. - Rispose alla sua occhiata di sfida. La serata stava volgendo al termine ed era quasi mezzanotte il divertimento faceva passare più in fretta le ore s’era fatto tardi. Rei se n’accorse, guardò l’orologio s’avvicinò alla finestra, senza dire niente, ammirava il cielo e le stelle che brillavano poi va verso la porta. Ami si tolse dalla sedia - Ragazze ma è tardi, andiamo a casa dai! Che se si fa troppo tardi poi domani non ci alziamo, ciao Usagi buonanotte. - Si trovava in piedi davanti la porta della stanza per uscire. Makoto abbandonò la sua posizione andando verso la porta d’uscita - Ciao allora, vado anch’io! - Uscì dalla stanza. Minako prese i fumetti di Sailor V li riposò in borsa - Infatti io ho sonno, Artemis, vieni! - Uscì. Artemis salòa in braccio a Minako - Ciao a tutte, ciao Luna ci vediamo domani - Appoggiò la testa nelle braccia di Minako. Luna li salutò - Ciao Artemis, buonanotte! - Nel letto seduta. Ami prese i libri e la borsetta - Ciao a tutte corro a casa mi faccio una bella dormita, buonanotte a tutti. - Se ne andò. Mamoru abbracciò Usagi - Vado anch’io Usako, buonanotte amore mio. - Le diede un bacio sulla guancia essendoci presente anche le altre. Reika Se ne stava per andare - Vi saluto ragazze, ciao anche a te Mamoru vado anch’io. - Venne bloccata da Usagi. Usagi salutò felice per la serata passata - Ciao Mamo… Ciao ragazze a domani allora. Buonanotte a tutti Ma che dici, rimani a dormire qui da me non se ne parla, mi farebbe molto piacere poi. - Prese Reika per la mano fermandola. Finita la serata, ognuno tornò a casa propria Reika per l’occasione rimase a dormire a casa di Usagi. Il padre Kenji tornò a casa dopo una giornata di lavoro stancante nonostante questo aiutò sua moglie Ikuko a pulire. Shingo andò a dormire da qualche ora. Usagi ordinò la stanza, le amiche andarono via l’avevano lasciata scombinata, ordinando anche le lenzuola e la coperta estiva del suo letto. Usagi uscì dalla stanza con Reika - Reika, come ho già detto rimani a dormire da me, dirò a mia madre che sei una ragazza trasferitasi da poco non dirà niente vieni che ti preparò il letto. - Salirono nella soffitta adibita a camera da letto, dove un tempo dormiva Chibiusa. Nella stanza c’erano un letto singolo vicino la finestra con un comodino al lato del cuscino con una lampada e due mobili uno a 3 cassetti l’altro 2 ed un armadio.  Reika contenta per l’ospitalità camminava vicino al letto - Grazie Usagi, non vorrei disturbare dopo tutto i tuoi non sanno come la potrebbero prendere. - Si sedette nel letto. Usagi vicino l’uscita - Che dici! Poi non sarebbe la prima volta che viene un’amica a dormire da me, c’è stata pure Chibiusa del resto; quindi puoi stare tranquilla. Buonanotte vedrai dormirai benissimo. - Le chiuse la porta. Usagi andò in camera sua prese un pigiama dall’armadio - Aspetta che ti do un mio pigiama o qualcos’altro che posso trovare. - Ritornò per darglielo. Reika si cambiò d’abito usando il suo pigiama, si coricò nel letto - Grazie davvero! S’è così grazie ancora buonanotte anche a te - S’addormentò subito. Usagi scese in cucina dove i suoi genitori avevano finito di pulire, s’accorse che il padre era arrivato - Mamma, Reika rimane a dormire da noi oggi. Oh, ciao papà! Sei arrivato a casa!? Shingo dov’è? - Corse a baciare suo padre. Kenji evidente ch’era stanco, mentre camminava barcollava un po’ - Si, è da un pezzo che sono a casa sto aiutando tua madre, Shingo è andato a letto. - Ricambiò il saluto affettuoso. Ikuko disse riponendo tutto la scopa e le pezze al loro posto - Va bene, allora per domani mattina preparo un posto in più. Buonanotte e dormi bene. - Si tolse il grembiule appoggiandolo all’attaccapanni. Kenji era vicino la moglie. - Buonanotte cara e salutami la tua amica. - Si allentò la cravatta preparandosi a salire nella loro camera da letto. Usagi salì le scale piano - Buonanotte e grazie per aver accettato. - Si recò in stanza. La serata era splendida, c’era una bella luna brillante in cielo e le stelle illuminavano le strade della città deserte, sembrava una notte tranquilla, ma un vento strano sibilante rompeva il silenzio, che cosa mai sarà? Il suono di questo venticello arrivò fino a casa di Mamoru che si svegliò per un attimo ma poi si riaddormentò subito.
Fine 3° CAPITOLO

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Capitolo 5
*** 4° Capitolo Visita particolare - Una lieta notizia ***


4° Capitolo Visita particolare - Una lieta notizia
Spuntò l’alba, ma non sembrava iniziare bene la giornata, infatti in città si sentì una forte scossa di terremoto, che durò pochi secondi, causata da una meteora, molto probabilmente non vedibile ad occhio nudo e non percepibile dai radar della NASA, precipitata sulla terra cadendo in mare e non si capì di cosa si tratti; nei radar della Nasa non risultò niente tranne che un forte tremolio causato dalla scossa. A casa di Usagi, per la forte scossa si svegliò all’improvviso ed anche la stessa cosa capitò a Reika. Luna si svegliò ma non poteva parlare, ma era molto preoccupata. Reika andò da Usagi corse nella sua stanza - Usagi hai sentito pure tu questa forte scossa? - Preoccupata. Usagi indossava un pigiama rosa con bordi e bottoni bordeaux, babbucce a forma di testa di coniglio. - Si, mi sono spaventata. Stavo dormendo così bene! - Tono di voce assonnato. Reika non entrò nemmeno rimanendo fuori - Chissà cos’era, io scendo a fare colazione, ti aspetto a tavola. - Chiuse la porta. Reika andò in stanza e si cambiò poi scese le scale per raggiungere la cucina, dove i genitori e il fratello si stavano preparando per fare colazione. Usagi si sedette nel letto - Fra poco arrivo! - Si stirò con le mani, sbadigliando.  Reika si recò in cucina e Usagi e Luna continuarono a parlare del boato appena sentito. Luna era seduta vicino la finestra - Mi sembrava che stesse cadendo la casa, e quando mi sono affacciata ho visto la gente che scappava. - Lo disse con una brutta sensazione. Usagi arrabbiata si coricò di nuovo - Ahhhh!!! Non è giusto ogni volta che faccio qualche bel sogno vengo sempre disturbata!!! - Mise il viso sotto il cuscino. Luna con preoccupazione rispose - Speriamo sia stato solo una banalità, ho una strana sensazione. - Guardò fuori la finestra. Usagi sbuffando disse - Luna, non essere sempre pessimista dai!! - Nel frattempo si alzò ormai il sonno l’era passato. Luna fece un salto sul pavimento - Si, hai ragione non pensiamo sempre al negativo. - Uscì dalla camera e s’incamminò verso la cucina. La mattinata era appena cominciata, nessuna nuvola in cielo il sole splendeva una meraviglia, nonostante il frastuono tutto era tranquillo la gente iniziò la giornata come se niente fosse. Per le strade si sentivano i motori e i clacson di autovetture e moto, gente che parlava mentre camminava e i cinguettii degli uccellini. Mamoru alzatosi da poco telefonò a casa di Usagi teneva in mente un progetto una giornata insieme. Ikuko rispose al telefono - Pronto! - In piedi, nel corridoio. Mamoru indossava un pantalone da pigiama nero. Si schiarisce la voce - Pronto! Sono Mamoru signora vorrei parlare con Usagi. - In piedi nella camera dove dormiva. Ikuko sbadigliò - La vado a svegliare, penso lo sia già c’è stato una scossa di terremoto, davvero incredibile. Aspetta! - Lasciò la cornetta nel mobiletto, corse al piano superiore. Usagi, nel frattempo, si cambiò. Dal telefono si sentivano le voci di Ikuko ed Usagi. Ikuko sale in camera - Usagi svegliati c’è Mamoru al telefono. - Aprì la porta della sua camera. Usagi seduta sul letto - Sto venendo mamma! - Lasciò la stanza e scende le scale raggiungendo il telefono. Usagi aveva indosso una giacchettina arancione mezze maniche leggermente sotto il seno, longuette rosa e scarpette rosa con piccolo tacco. - Pronto! Mamo, dimmi tutto. - Tono ancora addormentato. Mamoru tenne un tono serio - Pronto! Buongiorno Usako, ti va di venire a casa mia? - Domandò diretto. Usagi alzò la testa verso il piano superiore -  C’è Reika a casa mia, quanto facciamo colazione e poi sono da te. Hai sentito la scossa che c’è stata? - Il tono si fece più accesso. Mamoru chiuse il telefono - Ti aspetto più tardi, si l’ho sentito ma non credo sia stata solo una normale scossa. Allora ciao e un bacio amore mio. - Si vestì. Usagi si svegliò con il tono di voce appena sentì l’invito del fidanzato - Ciao Mamo. Non vedo l’ora di abbracciarti. - Tutta felice chiuse la telefonata. Era molto preoccupato, anche lui come tutti gli altri sentì la scossa che percosse tutta la città ed era molto teso, pensò la qualunque confuso non vorrebbe che i suoi timori su qualche invasione fossero fondati. Mamoru vorrebbe vestire elegante con una giacca verde, maglietta nera, pantalone verde e scarpe eleganti nere. Seduto nel divanetto veneziano mentre si vestì parlava fra sé - Questo strana scossa che s’è sentita non prospetta nulla di buono, temo che invece sia qualche avvertimento. Non vorrei che i miei timori siano fondati ma non pensiamoci, fra poco viene Usagi e non voglio che mi veda preoccupato. - Guardò la loro foto posta nel comò distante da lui. A casa di Usagi, si faceva colazione i suoi genitori conoscevano la sua amica. Ikuko come al solito indossava il grembiule giallo con tasche grandi fuxia, gonna longuette azzurra, camicia a maniche lunghe rosa, ciabatte gialle. Alzata davanti al tavolo della cucina - Reika, dai fai colazione con noi e parlaci un po’ di te. - Serviva la colazione. Reika era seduta - Grazie signora! Lei è molto gentile. Io sono una studentessa universitaria, ed ho fatto subito amicizia con Usagi tramite altre ragazze sono felice di essere qui con voi. - Si preparò a mangiare. Shingo era vestito più sportivo una felpa con cappuccio verde, che nascondeva una maglietta a maniche corte, pantaloncino corto blu scuro calze bianche con una riga grigia e scarpe da ginnastica verdi. Domandò molto incuriosito - Quale università di preciso? - Mangiava un toast. Kenji indossava uno dei suoi soliti vestiti da lavoro, una giacca grigio scuro, gilet marrone, camicia bianca, pantaloni grigio scuro, calzini bianchi, scarpe marroni. - La nostra Usagi è sempre gentile, ormai siamo abituati ad avere ospiti in casa poi rimanere quanto vuoi. Si spalmò della marmellata in un panino. Usagi beveva un succo di frutta per poi posare il bicchiere sul tavolo - Grazie papà. Di vero cuore - S’allungò per dargli un bacio. Kenji sorrise alla figlia - Di niente figlia mia. - Rispose il padre ricambiando il bacio di ringraziamento. Ikuko nel frattempo si sedette - Si è vero, non disturbi puoi venire a trovarci ogni volta che lo vorrai, con la tua presenza Usagi avrà un motivo in più per convincersi ad iscriversi all’università e studiare. - Bevve una spremuta d’arancia da lei stessa preparata. Reika sorrise al sentire tutti quei discorsi percepiva in loro una certa simpatia - Grazie siete tutti gentili, dato che insistete allora rimango un altro po’, comunque è l’università K.O. - Aveva in mano un toast anche lei. Shingo finito il toast beve un bicchiere d’acqua - Se vuoi nella mia stanza ho tante cose da farti vedere. - Entrò in confidenza con la ragazza senza farsi problemi. Usagi diventò euforica - Che bello, lo sapevo che saresti piaciuta ai miei genitori - Alzò le mani verso l’alto. Luna intervenne usando un tono che nessuno poté sentire - Dai, non essere troppo euforica per tutto, datti un po’ di contegno. - Detto con voce bassa. Il telefono di casa squillò si recò a rispondere Ikuko era Ami che cercava Usagi. Ikuko corse al telefono - Pronto, chi parla? - Appoggiata al muro. Ami era vestita con una camicia bianca, longuette blu, calzini bianchi e scarpe con poco tacco rosse. Teneva un taccuino in mano che posò subito dentro il cassetto del mobiletto - Pronto signora, sono Ami c’è Usagi? - Teneva la cornetta del telefono con due mani. Ikuko prima di lasciare il telefono guardò in cucina - Ora te la passo. Usagi c’è Ami al telefono. - Tono alto. Usagi, appena, si sentì nominare fece uno scatto - Vengo subito, mamma. - Alzandosi da tavola fa cadere la sedia. Ami nell’attesa vide un libro posato vicino al telefono e lo prese in mano - Pronto Usagi puoi venire a casa di Rei? - Mentre parlava l’aprì. Usagi era stralunata dalle sue parole - Come mai? Avete in mente di organizzare qualcosa? - Domandò incuriosita. Ami capì che era un vecchio libro di scuola sorridendo lo chiuse - Penso che dobbiamo parlare dell’iscrizione all’università. So che non sei molto entusiasta, vuole che ci sei pure tu. - Le parlò molto seria in modo che capisse. Usagi cominciò ad impazientirsi per la notizia - Scommetto che quest’idea l’ha avuta Rei. - Tono seccato. Ami confermò le parole dell’amica conoscendo in partenza la sua reazione - Esatto! Lei mi ha accennato solo “Dobbiamo parlare del discorso di ieri”. Verso che ora vieni? - Sperava accettasse. Usagi perse la pazienza notando la testardaggine di Rei - Sarà difficile convincermi lo sapete come la penso. - Voce urtata quasi s’arrabbia. Ami assunse un tono di rassicurazione - Sei testarda! Cerca di pensarci bene. Lo faccio per te. - Provò a calmarla la voce era sul rassicurante. Usagi è integerrima, cambiò discorso - Io comunque prima devo andare a casa di Mamoru mi ha telefonato una mezz’ora fa. - Appoggiata nel mobiletto del corridoio. Ami mise un mano in tasca - Tranquilla, noi ti aspettiamo qui. - Con l’altra teneva la cornetta in mano. Usagi diventa più calma appena nominò Mamoru - Gl’ho detto che passavo da casa sua poi vengo direttamente con lui. - Parlava con Ami ma già pensava a lui. Ami contenta di averla convinta disse - Va benissimo, ci vediamo più tardi. - Chiuse la telefonata ed uscì di casa. Usagi chiuse la telefonata salutò i suoi familiari, Reika e Luna - Ciao a tutti, ciao Reika, io esco vado a casa di Mamoru. Luna rimani qui! - Si mise le scarpe uscì di casa e si recò da Mamoru. Ikuko, Shingo e Kenji insieme - Ciao a più tardi!! - Seduti ancora a tavola. Reika, nel frattempo finì di mangiare - Ciao Usagi, fra poco vado anch’io e grazie ancora per tutto. - Si stava per alzare ma venne fermata dalla madre. Usagi corse alla fermata dell’autobus, attese qualche minuto appena arrivò salì; dopo qualche minuto giunse a casa di Mamoru suonò il citofono per farsi aprire il portone d’entrata, salì al suo appartamento con l’ascensore. Usagi, arrivata al piano suonò il campanello, Mamoru aprì la porta, la fece accomodare dopo averla accolta con un bacio, i due si sedettero nel divano nero con sfumature bianche. Mamoru l’abbracciò - Usako amore mio siediti spero che avrai dormito bene. - Le diede un altro bacio. Usagi seduta accanto a lui si sentì frastornata – Per essere, ho dormito bene, solo il risveglio è stato movimentato. Mi sono spaventata svegliandomi all’improvviso. - Ricambiò il bacio abbracciandolo appoggiando la testa sulla sua spalla. Mamoru le rispose - Spero di sbagliarmi, ma non credo che questa scossa che c’è stata sia normale. - La sua voce era al quanto preoccupata. Usagi si sdraiò con la testa appoggiata sopra le sue gambe - Mamo, ogni volta che ti vedo mi sento altro che nella luna, qualunque cosa sia non m’interessa con te sono al sicuro - L’abbracciò dal collo. Mamoru le propose il programma della giornata - Puoi starne certa amore mio! Volevo farti il programma di oggi, la volevo passare con te stasera invitarti a mangiare fuori. - Parlando, l’accarezza il viso. Usagi girò il viso per la vergogna - Anch’io devo dirti una cosa e non so da dove cominciare. - Testa coperta dalle mani. Mamoru tolse le mani dal suo viso dolcemente - Di cosa si tratta? Dimmi tutto. - Domandò aspettando la risposta. Usagi accarezzò il suo petto - Un po’ mi vergogno, ma tu dopo tutto sei come mio marito, quindi te lo devo dire. - Si strinse a lui ancora di più. Mamoru le sorrise - Dimmi tutto io ti ascolto. - La baciò nella guancia. Usagi non riuscì a capire da dove cominciare - È da un po’ di giorni che mi sento strana. Non sapeva come dirlo. Indecisa. Mamoru si stranì - Cosa intendi per strana? - Rimase meravigliato. Usagi a questo punto si prese di coraggio parlando con tranquillità - L’altro giorno a casa di Ami stavo per svenire e poi mi sono accorta che ho più fame del solito. - D’istinto le venne di toccarsi la pancia. Mamoru vide l’atteggiamento di Usagi - Non capisco cosa vuoi dire, ma posso intuire che non stai molto bene. - Iniziò sospettare. Usagi a questo punto s’alzò dal divano e s’inginocchiò davanti a lui - Non mi è mai successo prima d’ora di sentirmi così, è la prima volta che ho queste sensazioni. - Lo teneva per la mano. Mamoru era piegato in avanti - Non so cosa potrebbe essere se vuoi ti accompagno da un medico e vediamo che dice. - L’accarezzò i capelli. Usagi ebbe qualche sospetto - Mi sono accorta che da circa 10 giorni che ho tutte queste sensazioni. - Non lo vorrebbe illudere altrimenti ci sarebbero rimasti mali. Mamoru continuò con le carezze passando al viso - Ho capito, sai che facciamo, ti fai dei controlli io ti accompagno e scopriremo di che si tratta - Intanto capì che cosa potrebbe essere. Usagi lo fece alzare dal divano - Grazie Mamo, tu sì che mi capisci - Gli diede un bacio sensuale sulle labbra. Uscirono di casa, usando la macchina di lui, si recarono in ospedale dal medico ginecologo, l’attesa era lunga, prima di loro c’erano altre persone, passata qualche ora arrivò il loro turno, Mamoru ed Usagi entrarono, chiudendo la porta. L’ufficio era composto da una finestra aperta, scrivania bianca con poltrona nera in pelle con ruote, due sedie verdini per i pazienti, due piccoli armadi con all’interno medicine ed altri accessori mediche. Manifesti e volantini di pubblicità sulla salute attaccate al muro. Il Medico con il suo camice bianco e la camicia a righe bianche e azzurre, pantalone grigio e scarpe grigie era seduto alla scrivania da lavoro - Signori, buongiorno accomodatevi pure. - Leggeva alcuni fogli. Mamoru gli porse la mano - Buongiorno a lei dottore, Io mi chiamo Mamoru Chiba e lei è la mia ragazza Usagi Tsukino, siamo qui perché lei non si sente molto bene. Si sta sedendo nella sedia. Il Medico ricambiò il saluto - Di preciso cosa si sente signora. - Posò i fogli che aveva in mano. Usagi si sedette - Dottore, è da giorni che mi sento strana, ho svenimenti non continui ma capitano molto spesso, nausee, poi ho quasi sempre voglia di mangiare. Tutto mi sembra di cattivo odore. Ho notato che è da 10 giorni che ho questi sintomi. - Tono preoccupato ed agitato. Il Medico s’alzò dalla sedia - Va bene! Innanzitutto si calmi e si sdrai pure che ora la visito. Lei che vuole fare rimanere o uscire? - Si diresse verso la lettiga ospedaliera. Mamoru lo guardò - No! Posso rimanere. - Rimase seduto. Il Medico si mise i guanti - Quindi ha detto che questi sintomi li tiene da circa 10 giorni da quanto ho capito. – Si mise i guanti per visitarla. Usagi andò da lui e sollevò quanto bastava la maglietta - Si esatto. - Sdraiata nella lettiga ospedaliera. Il Medico la visitò dopo varie controlli, fatti anche al computer con ecografie, si scoprì la verità su tutti questi sintomi - Signora, quello che le posso dire che i sintomi che ha e queste sensazioni che sente possono provenire solo da una via. - S’avvicinò alla sua scrivania per appuntarsi la visita ma non si sedette. Mamoru s’alzò - Si spieghi meglio. - Si diresse verso il computer ecografico per controllare la situazione. Il Medico andò da lui - Signor Chiba, quello che voglio dire che la sua ragazza è in dolce attesa. Quindi le propongo le analisi del sangue per essere certi al 100 %. - Prese una provetta che si trovava nell’armadietto posizionato accanto al computer dell’ecografia. Usagi si sollevò abbassandosi la maglietta - Come in dolce attesa, questo significa che sono incinta? - Rimase seduta sopra la lettiga. Il Medico prese una siringa ed il laccio emostatico - Certamente signora, quindi si tranquillizzi. - Rispose mentre si preparò a prelevare il sangue ad Usagi. Mamoru stava seduto a guardare il medico mentre lavorava - Sarò felicissimo se si dovesse trattare di questo. - Voleva abbracciare Usagi ma decise di rimanere composto. Il Medico legò il laccio emostatico al braccio di Usagi, inserendo poi la siringa- Adesso le prelevo un po’ di sangue ed aspetti qualche ora almeno una sicura. In attesa di avere i risultati. - Prelevò il sangue. Usagi non assistette al prelievo girò la faccia dalla parte opposta - Sono disposta ad aspettare tutta la giornata s’è il caso, Vada avanti pure dottore. - Si fece prelevare il sangue. A prelievo ultimato il medico uscì dal suo studio per consegnare il campione di sangue agl’altri infermieri. L’attesa si fece estenuante l’ora era passata i risultati non arrivavano Mamoru e Usagi aspettavano dentro lo studio del medico.       Usagi si tolse dalla lettiga - Mamo è già passata più d’un ora e ancora stiamo aspettando. I risultati non arrivano. - Nel frattempo s’era riseduta nella sedia. Mamoru andava avanti ed indietro per la stanza - Tranquilla Usako non dovrebbero tardare assai. A momenti il medico dovrebbe arrivare. - Ogni tanto s’affacciava alla finestra. Usagi guardava i movimenti di Mamoru - Speriamo che sia cosi - Continuò a fissarlo mentre passeggiava per la stanza. Finalmente il medico arrivò nel suo studio per comunicare i risultati che gli erano appena stati comunicati. Il Medico entrò e dopo aver passeggiato, in silenzio, per la stanza guardando i risultati con attenzione si concentra su di loro - Mi scuso tanto per questo ritardo ma abbiamo avuto un imprevisto un po’ urgente di altro genere e non hanno potuto trasmettermeli nel tempo previsto. - Si sedette al suo posto. Mamoru si risedette - Non si preoccupi, adesso per favore ci comunichi di che si tratta. Mi scusi se sono agitato. - Nervoso e suda. Usagi era ancora più apprensiva di lui - Si dottore, mi scuso anch’io. Sa per noi è una novità! - Si tenevano la mano a vicenda. Il Medico seduto alla scrivania li guardò attentamente - Tranquilli, vi posso capire perfettamente. Da quanto leggo i risultati lei intanto non ha nessun tipo di malessere grave. Anzi le sta benissimo - Aveva il foglio dei risultati in mano. Usagi attendeva una risposta, le tremavano le gambe - Quindi, dottore sono incinta? - I secondi di attesa per lei erano un’eternità. Il Medico volse lo sguardo verso Usagi - Signora Tsukino dai risultati indicati le posso confermare che lei è incinta, complimenti! Mi congratulo e sono felice quanto voi. - Le sorrise. Mamoru lasciò la sedia stringendo la mano al medico - Oh grazie dottore, non so come ringraziarla. - L’abbracciò senza pensarci. Il Medico sorrise consegnando i risultati delle analisi - Adesso potete andare ma mi raccomando, niente nervosismo e agitazioni e periodicamente venite per i controlli di routine. - Strinse la mani ad entrambi. Mamoru prese il foglio lo piegò e lo mise in tasca - Si dottore, arrivederci. - Gli strinse, ancora, la mano. Usagi si mise le mani nel viso - Mi ha reso felicissima. - Emozionata. Mamoru per un attimo non parlò - Amore hai visto presto saremo genitori - Felice ed emozionato. Usagi prese la mano di Mamoru - Sono contentissima. Arrivederci dottore alla prossima. - Aprirono la porta per andare via. Uscirono dallo studio medico e chiusero la porta. Il Medico salutò ritornando riflessivo - Arrivederci. Che bellissima coppia sembrano un principe ed una principessa, mi auguro il meglio per loro. - Pensieroso. Usagi e Mamoru passeggiavano abbracciati si diressero verso casa di Rei. I negozi, le strade erano piene di gente ed i passanti non mancavano mai. Sono poche autovetture in transito per i marciapiedi lo stesso pochi passanti. Usagi camminava piano - Sono contentissima, fra 9 mesi partorirò la nostra Chibiusa, non vedo l’ora di comunicarle alle mie amiche. - Strinse il braccio di Mamoru. Mamoru teneva il suo passo facendo attenzione a qualche mattonella del marciapiede messa fuori posto - Grideranno dalla gioia, immagino come ti abbracceranno tutte insieme. - Pensava già alla sua futura figlia. Usagi vide una famiglia camminare mentre parlava - Almeno abbiamo un’ottima giustificazione per questo ritardo. - Sognava di averla tra le braccia. Mamoru sapeva già che sarebbe diventato padre un giorno si poteva dire ch’era già preparato - Non potranno sgridarci questa volta. - Sorridente. Usagi pensava alle parole delle sue amiche - Ci sto pensando bene riguardo l’iscrizione all’università. Ho deciso che ci andrò lo farò anche per amore di Chibiusa la nostra prima figlia.  - Tono deciso e disinvolto. Mamoru si fermò di colpo e la guardò - Sono contento di questa tua decisione e le ragazze lo saranno ancora di più. - Meravigliato, non se s’aspettava questa scelta. A casa di Rei, le ragazze che si trovavano nella sala di preghiera stavano parlando tra di loro, in attesa che arrivassero anche Usagi e Mamoru; Sedute a terra tutte con le gambe incrociate, in mezzo al loro c’era un tavolino. Rei non indossava più la divisa da sacerdotessa ha un top a righe, pantaloni a sigaretta e vita alta blu scuro e scarpe von tacco a spillo rosse. Si sentì stressata - Stiamo parlando da non so quante ore sempre delle stesse cose ma ancora non siamo arrivati ad una conclusione. - Agitò le mani. Makoto portava dei jeans a campana, canottiera rosa con lacci intrecciati e Sandali. Aveva la mano appoggiata alla guancia - Il fatto è che senza Usagi siamo un po’ spaesate non sappiamo decidere. - Indecisa. Minako proseguì il discorso di Makoto - Dobbiamo vedere se lei è decisa a studiare, io non la vedo convinta. - Mangiava un biscotto. Ami mentre parlava, ormai, già sapeva la risposta - Oltretutto se non vuole non possiamo insistere in caso di risposta negativa saremo solo noi 4. - Aveva in mano un rivista dell’università che dovrebbero frequentare. Artemis parlava alzando la testa - Esatto, ormai la conoscete com’è lei quindi cercate di non fare le testarde. - Sdraiato sulle ginocchia di Minako. Rei aveva perso ogni speranza - Questo è vero, non faremo la nostra parte poi vediamo che succede. - Sconsolata. Makoto non sapeva più cosa ideare per convincerla - Non dobbiamo costringerla, la capiremo. - Quasi rassegnata anche lei. Minako indossava un vestito longuette arancione a maniche lunghe con foulard rosso e cintura rossa calzini bianche i scarpe con poco tacco nere. Notò il ritardo della coppietta che non arrivava - Sono in ritardo Usagi e Mamoru speriamo che non sia successo niente di pericoloso. - Guarda l’orologio. Ami posò la rivista - Può darsi che hanno voluto stare qualche ora in più da soli. - Prende uno dei suoi libri preferito. Artemis saltò sul tavolino - Conoscendoli sicuramente è così. - Con la bocca prese un biscotto. Dopo un po’, arrivarono aspettarono a comunicare la notizia, prima decisero di continuare il discorso del momento. Mamoru ed Usagi erano a disagio ma cercavano di nascondere questo imbarazzo comportandosi normalmente. Mamoru è un po’ confuso - Ciao a tutte e scusate il ritardo, non ci siamo accorti che s’era fatto tardi, abbiamo passeggiato un po’ e ci siamo distratti - Teneva la mano in testa in realtà non sapeva che cosa dire. Usagi si girò per non guardare le sue amiche che la fissavano - Lo sapete che quando sono con lui non penso ad altro. - Imbarazzata pure lei per lo stesso motivo di Mamoru. Ami rimasta seduta non era per niente meravigliata - Lo sapevo che si sarebbe trattato di questo. - Parlava e guardava il libro. Artemis disse ridendo - Pure io ho indovinato, quindi siamo in due. - Tono orgoglioso. Rei non era infastidita ma dentro di lei vorrebbe essere insieme ad un ragazzo con cui mostrargli affetto - Tranquilli, anzi beati voi - Tono un po’ invidioso. Makoto fece la solita romanticona - Eh! Quanto è bello l’amore, camminare abbracciati con l’uomo che si ama e non pensare più a niente. - Occhi sognanti e sguardo assente. Minako le diede una spallata - Sveglia Mako, Terra chiama Giove! Ci sei! - La scuote. Makoto si riprese subito dai suoi sogni personali - Si, scusate mi sono lasciata andare a sogni nostalgici. - Imbarazzata. Rei rispose - L’avevamo capito. - Braccia conserte. Artemis con tono rilassato e dormiente disse a tutti - Queste ragazze sognano troppo per i miei gusti e non stanno mai con i piedi per terra. - Ancora sdraiato girò la testa. Ami s’allontanò dal tavolino - Usagi, in vostra assenza stavamo parlando dell’università come ti avevo anticipato. Noi una decisione l’avremmo presa, ma aspettavamo te per quella definitiva. - Le porse la rivista e ritorna a sedersi. Usagi le lasciò ancora con la curiosità - Eh! Ragazze, fatemi pensare, prendere ora una decisione subito all’istante non è facile. - Non comunicò la sua vera decisione. Mamoru si sedette con le altre prendendo dei biscotti dal tavolino - Usako, le tue amiche ti vogliono bene e solo consigliarti bene possono. - Accanto a lui c’è Rei. Makoto non volle più insistere con lei tanto sarebbe stato inutile - Noi ti capiamo, se vuoi rifiutare tranquilla non ci arrabbieremo. - Partì già sulla difensiva. Minako d’accordo con le altre non volle assillarla - Quindi, se nos vuoi basta che lo dici. - Rispose convinta di se. Rei sperò invece che la risposta sia diversa - Sentiremo la tua mancanza quando andremo all’università più di così non faremo. - Mani dietro la testa. Ami la guardò negl’occhi per capire la sua vera decisione - Io ho sempre fatto del mio meglio per convincerti e consigliarti in tutto questi anni, anche quando andavamo a scuola. Ora però tocca a te prendere una decisione finale. - Posò sul tavolino, il libro. Mamoru e Artemis la guardarono ma non dissero niente. Usagi parlava con tranquillità tirando un sospiro di sollievo - Ragazze, vi voglio bene per me non è facile studiare, il rapporto che ho con i libri non è bello. Andavo di paranoia con quelli scolastici figuriamoci se mi dovrei mettere con quelli universitari che sono più complicati. Quindi ho deciso. - Seduta tra Mamoru e Makoto. Momento di silenzio tutti guardano Usagi e sono in fermento. Minako ebbe un tremolio alle gambe per quel momento tanto atteso - Dai non ci tenere sulle spine. - Mani unite ed in fermento. Mamoru le disse con finta impazienza - Dai, qual è la tua decisione? - La stava abbracciando. Usagi aveva ancora le riviste di Ami in mano - Mi voglio iscrivere con voi all’università! - Per un attimo s’alzò ma poi si risedette subito. Tutte erano felici e piene di gioia Artemis da sdraiato ch’era alzò la testa all’improvviso - Brava, ottima scelta! - Seduto sempre sulla ginocchia di Minako. Rei corse subito da lei - Sapevo che avresti preso la decisione giusta. - Va ad abbracciarla da dietro Usagi. Ami era felice - La nostra amica non ci poteva abbandonare, sono contenta! - Esclamò con gl’occhi chiusi e lo sguardo sorridente. Makoto mantenne contegno - Penso che non sarà stata facile per te prendere questa scelta. - Stava sulle sue ma si notò ch’era contenta. Minako per la contentezza prese Artemis - Specialmente per te poi. - Gli fece fare delle giravolte. Mamoru sogghignò in modo evidente - Io già sapevo tutto ma non potevo dire niente. Sguardo sorridente da furbo. Ami, Rei, Makoto, Minako senza volere insieme esclamarono - L’avevamo capito!!! - Detto in coro. Artemis disse confuso - Cosa ti ha fatto cambiare idea, così velocemente? - Un po’ sconvolto per le capriole di prima. Minako sembrava non crederci a quello che sentì - In così poco tempo poi, solo ieri ne parlavamo. - Tono gioioso. Makoto accantonata la sua rassegnazione lasciò spazio alla gioia - La forza della nostra amicizia non ci può tenere lontane. - Sicura di se. Rei provocò, come solo le sapeva fare, Usagi - Oppure c’è altro, oltre la forza dell’amicizia. - Battuta sarcastica ma intuitiva. Ami rimase meravigliata per quella battuta - Che altro potrebbe esserci? Non capisco. - Perplessa a guardare ala coppia con occhi fissi. Usagi intuì che Rei sapeva tutto anche se nessuno glielo disse - In effetti qualcos’altro c’è ed è arrivato il momento di dirvelo. Non posso stare più zitta. - Decise d’alzarsi. Rei reagì di scatto alznado al voce - Allora avevo ragione io. - Con la mano da un pugno al tavolo. Gli altri la guardarono, Makoto diventò curiosa voleva sapere di cosa si trattasse - Adesso sono curiosa. - Si strofinò le mani. Minako fece l’occhiolino ad Usagi aggiungendo - Parla, altrimenti ti tortureremo - Un po’ scherzosa come sempre. Usagi parlò abbassando lo sguardo verso il ventre - Ragazze io sono incinta, l’ho scoperto solo oggi questo è stato il motivo del nostro ritardo. - Si toccò la pancia. Mamoru era in piedi - Anch’io sono rimasto alla notizia, non ci aspettavamo succedesse tutto questo. - Vicino ad Usagi. Artemis andò da lei tutto felice - Mie congratulazioni, non sapete come sono felice. - Delle lacrime gli scesero sul viso. Minako quasi pianse dall’emozione - Sono contentissima auguri Usagi. Questa non poteva essere che una bella notizia. - Alzata, abbracciò Usagi. Makoto s’avvicinò lei - Sarei ripetitiva a dire anch’io le stesse cose, mi limito solo ad abbracciarti. - L’abbracciò. Ami alzatasi raggiunse Usagi - Amica mia, una nascita è la cosa più bella che possa accadere e tu te lo meriti. - Se la strinse anche lei. Rei a questo punto diventerà molto più protettiva del solito verso di lei - Avevo già qualche dubbio quel giorno a casa di Ami, ma naturalmente non ne potevo essere sicura. Auguri amica mia! - Mentre l’abbracciava le scesero le lacrime dalla gioia. Mamoru con la mano nella testa disse - Sappiamo già tutte che sarà una femmina e che sarà molto pestifera. - Un po’ imbarazzato. Usagi sognava ad occhi aperti - Si, la nostra Small Lady sarà molto pestifera. - Sorriso sul viso. Artemis fece un giro su stesso poi camminò intorno al tavolo - Dobbiamo comunicarlo a Luna. - Si spostò sul tavolino. Usagi andò verso la porta d’uscita - Sarà la prima cosa che farò appena torno a casa. - Prese per mano il suo futuro marito. Mamoru le strinse la mano - Bene allora andiamo non facciamola aspettare troppo. - S’incamminò fuori. La lieta notizia fu data, la nascita di Chibiusa presto avverrà, adesso Usagi stava per diventare mamma per la prima volta. Una bella notizia che allietò le sue amiche le quali erano commosse. Ancora, però, non era stato chiarito cosa potrebbe aver causato il tremore della terra che s’era sentito la mattina presto nessuno ne parlò nemmeno la televisione. Disturberà le giornate felici di loro o era solo un semplice falso allarme?
FINE 4° CAPITOLO

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Capitolo 6
*** 5° Capitolo Incomprensioni familiari - Matrimonio in vista. ***


5° Capitolo Incomprensioni familiari - Matrimonio in vista.
Si stava facendo pomeriggio ma il gruppetto non se ne preoccupò Usagi, Mamoru le sue amiche si stavano dirigendo verso casa sua, per dare la lieta notizia a Luna la quale si trova a casa e che aspetta la sua amica in camera sua. Era un pomeriggio serale sereno e tranquillo, decisero di fare una deviazione passando prima dal parco, con una leggera brezza marina che imperniava l’ambiente di un’aura magica. I raggi del sole illuminavano ad intermittenza il parco, poco lontano dalla terrazza affacciata sul mare, in cui due ragazzi si stavano dichiarando il loro eterno amore, che nessuno era mai riuscito a intaccare, con la luna piena che stava per sorgere splendendo in alto nel cielo, da sempre testimone a quell’unione che ormai aveva superato i confini della sacralità. Nessuno avrebbe mai dovuto sfidare l’amore che legava Usagi e Mamoru, perché era vero, autentico e sincero, entrambi avrebbero sacrificato la propria vita per salvare quella dell’altro. La brezza stava scompigliando loro i capelli, s’erano avvicinati sempre di più. L’allontanamento forzato del passato, non aveva fatto altro che rafforzare il loro legame, aumentando la voglia che avevano l’uno dell’altro. Usagi mentre camminava s’era alzata in punta di piedi per poter avvicinare le sue labbra a quelle di Mamoru, dimenticandosi di non essere sola, con la mano sinistra appoggiata dietro il collo del ragazzo e la destra sulla sua schiena. Mamoru invece la strinse in un tenero abbraccio che non avrebbe mai voluto sciogliere, accarezzandole quei codini che tanto gli erano mancati. Non aspettava altro che il momento in cui avrebbe avuto la sua “Usako” tutta per sé. Le loro labbra esprimevano i loro sentimenti, erano avide di desiderio, come due calamite, che non si volevano staccare per nessuna ragione al mondo. Avevano atteso da troppo tempo quel momento, l’avevano sospirato, bramato, desiderato e la sofferenza doveva lasciar posto alla passione. S’avvicinarono e a quel bacio, che aveva il sapore dell’amore ritrovato, i battiti del cuore della ragazzina dagli occhi color del cielo e del ragazzo con gl’occhi color dell’oceano, si ritrovarono accelerati, iniziando a battere all’unisono, come se fossero un unico corpo, una solo anima. Gl’occhi si chiusero, per poter sentire meglio ogni emozione, godere di ogni singolo attimo di quel gesto pieno di amore. S’incontrarono, mordicchiandosi dolcemente e le loro lingue si ritrovarono legate l’una all’altra come catene. Mamoru continuava a stringere Usagi a sé, bramoso di quel contatto che gli era indispensabile. Per la ragazza era lo stesso, era stata avvolta in quel caldo abbraccio che la faceva sentir bene, serena. Per troppo tempo rimasta sola, senza poter godere della presenza di un uomo, del suo uomo, al suo fianco. Volevano rendere magico ogni istante, rendendolo speciale e ricordandolo per sempre. Vennero interrotti bruscamente da un suono insistente, che proveniva dalla sua amica Minako ormai distanti da loro, mentre i due futuri consorti le 4 amiche avevano accelerato il passo per lasciarli da soli in quel momento per loro davvero romantico. Usagi staccò lentamente le sue labbra da quelle di Mamoru, anche se non ne aveva alcuna voglia tanto era presa - Che vuoi Mina? Siete le solite guastafeste. - Gridò raggiungendo Minako. Minako era impaziente a dare la notizia - Usagi! Ma che stai facendo? Già ti sei dimenticata della notizia che dobbiamo dare a Luna? Capisco che ora sei “love love” con il tuo Mamo ma non puoi dimenticarti delle tue amiche così! Ti stiamo aspettando! - Disse facendo finta d’essere offesa. Usagì capì la finzione dell’amica e stette al gioco - Minako! Ci hai interrotto sul più bello, questa me la paghi! - Disse fermandosi e voltandosi di spalle con le mani incrociate a modo d’offesa. A quelle parole scoppiarono entrambe a ridere, con Mamoru che guardava la scena col sorriso dipinto sul volto, gli erano mancati quei siparietti comici di Usagi e delle sue care amiche. Minako volle abbracciarla dal collo - Dai che vi aspettiamo, e non sbaciucchiatevi troppo! - Le disse sussurrando nell’orecchio di Usagi. A quelle parole, sia Usagi che Mamoru, il quale aveva sentito tutto nonostante parla a bassa voce avendo raggiunto Usagi, si fecero rossi in viso, ma poi scoppiarono a ridere, una risata liberatoria. Makoto iniziò a fare l’antica - Ora che vi prende? Usagi! Mamoru! Vedete che ormai avete fatto tutto. Al mio parere era al quanto presto per fare certe cose ed Usagi per noi è ancora una ragazzina! - Sogghignò coprendosi le labbra. Usagi la guardò male, per lei era tutta invidia - Mako! - Esclamò, quasi, arrabbiata. Ami, amava prenderla in giro in modo amichevole Usagi - Ok! Noi c’incamminiamo voi fate con calma, in caso v’aspettiamo a casa tua Usa! Sbrigatevi, senno non vi resta niente da mangiare! - Si voltò ricominciando a camminare tenendo a braccetto Makoto. Rei seguì lo stesso gesto di Ami camminando accanto a Minako - Hai sentito Usagi? Vedi di non consumarlo troppo. - La salutò con la mano senza voltarsi. Usagi scattò come una molla - Ok Mina! Arriviamo subito! - Lo prese per mano per raggiungerle correndo. Mamoru, l’aveva osservata durante tutta la discussione con Minako, s’era perso a guardarla, estasiato da cotanta bellezza, quei codini biondi che lui trovava buffi, ma che al tempo stesso, amava. La stava osservando con uno sguardo diverso, sotto una nuova luce. S’erano ritrovati, ma s’era già accorto che la sua Usagi era diversa, cambiata, cresciuta. Usagi non era più la stessa da quando aveva saputo della gravidanza, notò una luce diversa nei suoi occhi. Non era più quella ragazzina ingenua, immatura e irresponsabile di anni prima, era diventata una donna, la donna che lui non avrebbe mai smesso di amare, che allietava le sue giornate, che riempiva la sua vita come nessun’altra aveva mai fatto prima. Sarebbe diventata una futura regina della Terra, ma l’era già del suo cuore, per lui era questa la cosa che contava di più.  Mamoru le prese le mani avvicinandola a sé, dicendole quelle tre parole che non avrebbe mai smesso di dirle - Ti amo Usagi e non smetterò mai di farlo! - Non si sarebbe mai stufato di ripetere. Quanto le erano mancate quelle parole, quelle braccia possenti che l’avevano sempre protetta. Quell’uomo che l’aveva sempre fatta sentire al centro dell’universo, proteggendola con la sua stessa vita. Usagi si coprì il volto, le guance di si fecero rosso fuoco - Anche io ti amo Mamo. Per sempre. - Si strinse camminando stretti l’uno con l’altro. Giunsero, così, a casa Tsukino, appena arrivati vennero accolti dai suoi genitori. Il fratello Shingo era a scuola. Ikuko portava il grembiule giallo con tasche grandi fuxia, gonna longuette azzurra, camicia a maniche lunghe rosa, ciabatte gialle. S’avviò ad aprire appena sentì il campanello suonare - Ciao ragazzi, ben arrivati siete al completo a quanto vedo. - Aprì la porta. Kenji indossava una felpa marrone che nasconde una camicia bianca, pantaloni beige, calzini bianchi, scarpe marroni. Era accanto ad Ikuko - Buongiorno signor Mamoru vedo che c’è anche lei. - Tono di voce severo. Mamoru provava ad essere più limpido che mai - Buongiorno a lei signor Tsukino. Ho portato sua figlia a casa. - Imbarazzo molto evidente. Kenji squadrò ogni movimento che fece - Ah bene, comunque se vuoi entrare prego. Tanto già la conosci la nostra casa. - Lo guardò con aria sospetta. Ikuko chiuse la porta dietro di se - E dai su, Kenji non fare il solito geloso nostra figlia ormai è grande non è più una bambina. -Nervosa con suo marito. Kenji fece il superiore essendo il padre - Si tratta di mia figlia ricordalo sempre. - La guardò con un viso serio. Ikuko non volle nemmeno sentirlo - Accomodatevi ragazzi e scusate il comportamento di mio marito. - Imbarazzata per il marito. Usagi riprese il padre arrabbiata - Papà sei sempre tu che ti devi far riconoscere, cerca di non farmi fare brutta figura. - Entrò dentro casa imbronciata. Minako fece finta di niente - Grazie signora, andiamo amiche entriamo. - Spavalda e tranquilla. Ami sembrava più vergognosa per il comportamento del padre di Usagi - Grazie signora per la sua gentilezza, e stia tranquilla per suo marito. - Viso basso a causa di prima. Makoto si comportò come Minako - La ringrazio anch’io. - Non badò a quelle parole, entrando senza preoccupazioni. Rei fissò Kenji mentre entrò in casa sua - Idem, anche da parte mia. - Comportamento normale. Ikuko andò in cucina a riprendere i servizi - Usagi, Reika è andata via poco dopo la colazione. - Tono alto. Usagi sale le scale - Va bene mamma, grazie. Ragazze saliamo in camera mia. - Salì in camera. Salirono tutti in camera di Usagi, dove c’è Luna che guardava dalla finestra sapendo già del loro arrivo. Artemis puntò subito Luna appena entrò - Ciao Luna, che fai alla finestra ammiri il panorama? - Corse verso di lei. Luna lo guardò - Eh sì, ero da sola e quindi mi passavo il tempo ad ammirare la bella giornata che c’è oggi. Ciao a tutti, ciao Usagi bentornata a casa. - Si sedette nel letto. Usagi guarda la sua gatta con due occhi che le brillavano come una bambina - Ciao Luna, mi devi perdonare se t’ho lasciata a casa ma sono uscita un po’ con Mamo e poi siamo andati direttamente dalla mie amiche. - La prese in braccio. Luna sobbalzò sopra di Usagi - Tranquilla Usagi, ne ho approfittato per rilassarmi. - Si coricò sopra le sue braccia. Makoto salutò la gatta sorridente - Ciao Luna! - L’accarezzò il viso. Minako le voltò le spalle offesa con lei - Ci potevi raggiungere lo stesso, sai dove abito. - Un po’ arrabbiata. Rei disse sorridendo - Hai approfittato per dormire. Eh brava! - La prendeva in giro. Ami si guardò intorno come da capire che in quella stanza manchi qualcosa ma non riusciva a capire cosa - Non ti sei annoiata a stare da sola? - Si sedette nella sedia della scrivania. - Luna parlò assonata ancora leggermente intontita - Apposto ragazze, come ha detto Rei, ho anche dormito. - Mentre parlava sbadigliava. Mamoru prese in giro Artemis - Scommetto che ad Artemis sei mancata. - Lo guardava. Artemis ammise le sue parole - Si lo ammetto, non ho bisogno di negarlo. - Sembra vergognoso. Luna era contenta, Artemis era il suo grande principe personale - Di questo sono contenta, grazie Artemis. So come ti senti quando non stiamo insieme. – Soddisfatta si strofinò a lui. Usagi si sedette nel letto - Dobbiamo darti una notizia quindi tieniti pronta. - La fece sedere sopra le coperte. Luna iniziò ad insospettirsi - Cos’è successo Usagi? Mi devo preoccupare? - La guardò con un viso preoccupato. Minako Si sdraiò a terra con la faccia rivolta verso il letto - Io non credo, vedrai che ti piacerà. - Mosse le gambe alzandole. Usagi prese dalla borsetta i risultati delle analisi dell’ospedale - Stamattina quando sono andata da Mamoru non abbiamo solo passeggiato ma siamo andati dal medico per dei controlli miei. - Lo disse sorridendo. Luna guarda quei fogli senza attenzione - Ti sei sentita male? Che t’è successo? - Piccola preoccupazione. Usagi l’invitò con lo sguardo a controllare meglio quei fogli - Niente di grave, tranquilla. Solo che li ho scoperto una cosa che al momento non mi aspettavo. - La tranquillizzò accarezzandola. Luna cominciò a leggere - E cioè? - Non riuscì a capire. Usagi la vide leggere dopo un po’ riprese a parlare - Luna io sono incinta, aspetto una bambina che anche tu sai benissimo chi è. - Viso commosso. Luna si commosse - Come! Sei incinta? Sono contentissima è la cosa più bella che ti potrebbe mai succedere. - Corse in braccio a lei. Makoto provava a non piangere - Quando l’abbiamo saputo ci siamo messe a piangere pure noi. - Si trattenne le lacrime. Rei si sedette nel letto - Ora Usagi devi affrontare questa gravidanza con calma, come già saprai. - Appoggiò una mano sulla spalla. Ami s’avvicinò a lei - Presto diventerai mamma e sarai stupenda e molto dolce. - Accarezzò i capelli. Minako s’alzò da terra facendo dei calcoli - Dobbiamo iniziare a comprare tutti i vestiti la culla, il passeggino. Oh Mamma! Quante cose dobbiamo muoverci - Parlò veloce. Usagi si tappò le orecchie pe poi parlare sopra di lei - Calma Minako, ancora c’è tempo con calma compreremo tutto. Con imbarazzo cercò di calmarla. Mamoru diventò tutto rosso - Mi state facendo arrossire, involontariamente ragazze. - Si toccò i capelli con la mano sinistra. Artemis si comportò peggio di Minako - Dobbiamo cominciare ad organizzarci per i preparativi per il matrimonio e non abbiamo molto tempo. - Anche lui sembra smanioso. Luna non vorrebbe agitarsi ma vedendo Artemis e Minako si confuse - Già è vero, è consigliabile organizzarci già da ora. Ma come farai e dirlo ai tuoi. Tuo padre come minimo sviene. - Artemis trasmise l’agitazione anche a lei. Usagi si mise sdraiata nel letto - Troverò il modo, con voi è stato più semplice ma dirlo a lui non lo sarà altrettanto. - S’accarezzò la pancia. Makoto prese la sedia - Se vuoi ci saremo pure noi con te. - La mise vicino al letto e si sedette. Usagi girò il viso su Makoto allungando il braccio - Grazie! devo vedermela io con i miei lo farò da sola. - Disse con sicurezza. Mamoru la sostenne in quella decisione - Voglio essere con te quando lo dirai. - Tono deciso. Usagi era ormai decisa - Mamo non t’offendere, ti chiedo scusa vorrei avvisarli io. Voglio dimostrare che non sono più una bambina, come pensa mio padre. - Si mise seduta sul letto. Mamoru ammirò la sua determinazione - D’accordo Usako. So che ti farai valere con tuo padre. - Le piacque la sua determinazione. Usagi pensò al padre e alla reazione che potesse avere - Per il momento parlerò solo con mia madre, mio padre ha un carattere particolare potrebbe non prenderla bene. – Sapeva come fosse e voleva dirglielo con calma. Luna fiera di lei per i suoi tanti cambiamenti di carattere aggiunse - Queste parole ti fanno ancora più onore. Sono orgogliosa. E riguardo a tuo padre sono d’accordo magari glielo dirai insieme a tua madre. - Soddisfatta. Mamoru Non si arrabbiò - Tranquilla Usako ti capisco perfettamente. - Le sorrise accarezzando il viso di lei. Minako calmatasi dall’emozione momentanea si rivolse ad Usagi - Fatti coraggio allora, vedrai che saranno felici di questa notizia. Tua madre sa come affrontare tuo padre. - Appoggiata al muro della camera. Rei essendo sensitiva conosceva anche il padre di Usagi - Tuo padre, sarà il più felice fra tutti. Si comporta così con te perché sei l’unica figlia che ha ma ti vuole molto bene. - Vicino a letto in piedi. Ami era orgogliosa più che mai della sua amica - Stai parlando da vera regina Usagi hai tutto il nostro appoggio - Non credeva ai suoi occhi ed era contenta. Artemis la vide più come una regnante che una normale ragazza - La nostra regina è diventata adulta ma dentro di lei un lato bambina rimarrà sempre ed è per questo che ci piace, sai essere seria quando lo devi essere e scherzare solo in altre situazioni. - Sapeva di avere davanti una regina con il pugno duro. Passò la giornata, le ragazze decisero di ritornare a casa. Mamoru decise di stare ancora con Usagi. Makoto s’avvicinò alla porta della camera da letto - Io direi di andare a casa così diamo tutto il tempo ad Usagi per parlare con i suoi. - La aprì. Minako vide la porta aperta - Giusto Mako, ci si vede più tardi o in caso domani stesso. - Uscì fuori dalla stanza. Ami guardò l’orario nel suo orologio - Vado anch’io, così mi reco all’università KO per ritirare i moduli di iscrizione. - Si rese conto che gli uffici dell’università stavano per chiudere. Rei lasciato il letto dov’era seduta uscì dalla stanza - Vado a casa così vedo che combina mio nonno. Ogni tanto le fasi s’invertono sono io che controllo lui. - Lo disse sorridendo. Usagi non era più sul letto - Io stasera esco con Mamo quindi probabilmente ci vedremo direttamente domani. - In piedi nella sua camera. Mamoru era vicino ad Usagi - La porto fuori a cena, era già in programma prima di sapere la notizia ma è una buona occasione per festeggiare. Intanto rimango ancora un po’ e poi vado a casa a prepararmi. - La teneva per mano. Artemis s’avviò alla porta - Ci vediamo domani, Luna vieni a casa nostra così non ti stai sola pure stasera. - Girò la testa. Luna balzò da letto - D’accordo accetto volentieri. Usagi io vado con loro ci si vede domani ciao. - Raggiunse Artemis. Usagi le salutò - Ciao Luna, ciao amiche e grazie ancora per la giornata. - Cominciò a rovistare nell’armadio. Ami, Rei, Makoto, Minako in coro salutano l’amica - Ciao Usagi e grazie, per la lieta notizia! - Scesero al piano inferiore. Ikuko stava lavando a terra - Ragazza andate via? - Si trovava in cucina. Makoto parlava distante dalla madre - Si signora, abbiamo delle faccende da sbrigare, alla prossima. - Scese le scale. Minako veloce con non mai scese al piano inferiore - Arrivederci! - In pochi secondi si trovò vicino la porta d’uscita. Ami, invece, le scale le scese piano - Purtroppo gl’impegni chiamano altrimenti saremmo rimaste di più. - Aveva la mano appoggiata alla ringhiera. Rei veloce come Minako arrivò alla porta - Non si preoccupi che ritorneremo a trovarla, vi salutiamo. - Scendendo salutò con la mano. Kenji era seduto sul divano - Ciao ragazze, alla prossima. - Davanti la televisione. Ikuko finito di lavare si dedicò al mangiare - Queste ragazze sono di allegria unica mi piacciono tanto. - Espresse questo suo parere preparando la tavola per il pranzo. Kenji guardò attentamente le amiche andare via notando che mancava Usagi - Sbaglio o il ragazzo non è uscito con loro? - Domandò perplesso. Ikuko lo riprese - Kenji, non ricominciare ti prego. - Lo guardò severamente. Kenji ritornò su suoi passi - Va bene non parlo più. - Riprese a guardare la televisione. Nel mentre in camera da letto Usagi e Mamoru discutono tra loro. Mamoru era affacciato alla finestra insieme ad Usagi - Usako, stavo pensando alle parole di Artemis ha ragione lui dobbiamo pensare al matrimonio e cominciare a darci da fare. - Appoggiò entrambe le mani nelle spalle della ragazza. Usagi vide le sue amiche correre per le strade felici - Lo so Mamo anch’io stavo pensando la stessa cosa, ma prima devo parlare con mia madre, già l’ho detto. - Ferma di fronte a lui. Mamoru la strinse a se - Quando pensi di dirglielo? - Sapeva che non si poteva aspettare assai. Usagi era sicura di se - Ormai domani in mattinata o nel pomeriggio di domani ma lo sapranno. - Non aveva paura di affrontare la madre. Mamoru la girò verso di lui - Mi piace la tua determinazione. - Avvicinò il viso per baciarla. Usagi era presa dall’emozione, sentì le sue calde mani accarezzare il corpo - Posso avere tanti difetti, non sono più la Usagi di una volta piagnucolosa che faceva i capricci. Ora ne vedrai un’altra. - Ricambiò il bacio. Mamoru si preparò ad andare via per potersi cambiare e così ritornare dopo pranzo a prenderla per passeggiare insieme e nella serata portala a cena - Adesso vado così mi preparo per venire di nuovo più tardi a prenderti. - Le diede una bacio scende le scale. Usagi guardandosi attorno rispose - D’accordo, allora ci vediamo dopo pranzo fra poco tornerà anche mio fratello. Ti accompagno alla porta. - Scesero fino al portone. Mamoru salutò i genitori di Usagi - Arrivederci, signor Kenji e signora Ikuko, passo nel pomeriggio a prender vostra figlia la porto a cena fuori. Salutatemi vostro figlio Shingo. - Vicino la porta di casa. Ikuko stava cucinando - Ciao, a più tardi. Ricambierò i saluti. - Vicino ai fornelli. Kenji è sempre seduto - Arrivederci signor Mamoru! - Lo guardò a stento. Usagi lo vide andare via finché non sparì rimase fuori - Ciao Mamo e buon pranzo! - Chiuse la porta quando s’accorse che non lo vedeva più. Mamoru era andato via Ikuko cominciò a servire il pranzo data l’ora, il padre fece una specie di terzo grado alla figlia. Ikuko serviva il mangiare nei piatti e li mise a tavola - Io servo il pranzo fra poco arriva Shingo! come s’è fatto tardi. - Guardò l’orologio appeso al muro. Kenji s’innervosì parecchio - Usagi, cosa avete fatto in camera dopo che le tue amiche se ne sono andate? Ormai è da anni che vi frequentate, ma lui che ha intenzione di fare con te? Sei sicura ch’è quello giusto per te? - Domande fatte con molta serietà ed a raffica. Usagi urtata da quell’atteggiamento si rese nervosa - Papà, non mi innervosire, sai che stiamo insieme da molto tempo e non farmi sempre le stesse domande non è una semplice frequentazione. - Si mise le mani nelle orecchie per non sentirlo. Kenji andò da lei - Se te le ripeto è perché sei la mia unica figlia e voglio il meglio per te. - Le tolse le mani dalla orecchie. Usagi gli prese le mani - Questo lo so ma ti voglio ricordare che non sono più una bambina, sono diventata adulta. Ora fammi andare in bagno per una doccia che poi devo uscire. - Salì di nuovo sopra. Usagi si recò in bagno correndo evitando lo sguardo del padre il quale si sentì in colpa. Kenji era triste - Per me rimarrai la mia bambina anche sei grande. - La guardò. Ikuko era stanca di ripetere sempre le stesse cose - Kenji, Avevamo già parlato di questo, di non essere troppo assillante con lei. Così la innervosisci e basta, guarda non è più la tua bambina ormai è una splendida donna. - Arrabbiata. Kenji non riuscì a farne a meno di comportarsi in quel modo - Hai ragione Ikuko, ma sarà sempre la mia bambina. - Si sedette a tavola. Shingo arrivato a casa fremeva per mangiare, aprì il portone - Sono a casa! Sono arrivato. - Entrò in casa. Ikuko indaffarata nel sistemare la tavola, non lo guardò mentre gli parlava - Ciao Shingo, com’è andata la scuola? - Mise i piatti in tavola. Kenji salutò suo figlio in modo distaccato - Ciao Shingo, aspetta ad andare in bagno c’è tua sorella, lavati le mani qui in cucina per questa volta. - Bloccò il figlio che stava salendo al piano superiore. Shingo mise a terra lo zaino vicino le scale - A scuola tutto bene. Sempre che si lava è mia sorella speriamo che non ci metta troppo come al solito. Io ho fame! Voglio mangiare. - Seccato per la sorella. Ikuko finito di servire a tavola mise le pentole nel lavabo - È pronto, cerca di venire a tavola piuttosto che lamentarti, Usagi fra poco arriva. - Si sedette a tavola. Usagi finito di farsi la doccia e vestitasi scese e raggiunse gl’altri a tavola. I suoi genitori discutevano con Shingo cercava di sviare il discorso. Luna era presente ma si limitò a sentire solamente. Ikuko si versò dell’acqua nel bicchiere - Siediti Usagi, ch’è pronto. - Le mostrò la sieda vuota. Usagi si cambiò d’abito indossava una gonnellina di lunghezza media blu e rosa maglietta celeste con chiusura a zip. Si sedette - Grazie mamma. Come sempre sai sempre quello che mi piace. Buon appetito! - Cominciò a mangiare. Kenji cercò lo sguardo di sua figlia - Usagi, scusa per prima spero non ti sia arrabbiata troppo con me. - Le disse mangiando anche lui. Usagi aveva il cucchiaio in mano - Tranquillo papà è solo un periodo che sono nervosa tu sei stressato con il lavoro che fai. - Lo guardò con un sorriso. Kenji posò il tovagliolo in tavola - Grazie ti voglio bene piccola mia. - Allungò la mano per accarezzargliela. Usagi s’alzò da tavola - Anch’io. - Gli diede un bacio nella guancia e si risedette subito. I genitori si rivolgo a Shingo ed Usagi mangia e non interviene. Ikuko aveva in mano un bicchiere - Veniamo a te Shingo parlaci della tua giornata appena trascorsa. – Si rivolse al figlio bevendo acqua. Kenji prese la bottiglia d’acqua e domandò - Che avete fatto oggi? - Bevve anche lui. Shingo fece finta di niente e non rispose al padre - Mamma, pensiamo a mangiare ora poi ne parliamo. - Continuò a mangiare. Kenji sbatté il bicchiere forte nel tavolo - Shingo, tu madre ti ha fatto delle domande. - Lo guardò severamente. Shingo alzò la testa ormai costretto - Che vi devo dire, la professoressa oggi era fissata con le interrogazioni a me è andata di slancio. Quando è arrivo il mio turno l’ora era finita, che fortuna che ho avuto. - Compiaciuto. Kenji fece una battuta - La solita fortuna che hai, devo dedurre allora che non avevi studiato. - Si fermò un attimo a mangiare. Shingo guardò suo padre - Papà, questa professoressa non la sopporto mi fa passare la voglia di studiare. - Cercò di girare il discorso.  Ikuko mangiava piano ogni tanto alzava gl’occhi verso di lui - Non esistono professori cattivi o buoni, se si comportano così lo fanno per il vostro bene - Prese del pane e lo mangiò. Shingo mangiava tranquillamente ma era nervoso nei confronti della sua professoressa - Può essere come dite voi, per il momento non la digerisco. Cercò di essere convincente. Usagi intervenne nel discorso - Certe volte mio fratello è uguale a me! - Lo disse ridendo. Shingo non volle provocazioni da parte di sua sorella - Si, come no. - Guardò sua sorella male. Arrivato il pomeriggio, Mamoru si stava preparando per uscire con Usagi era molto felice per la notizia ricevuta.  Mamoru aveva intenzione di indossare una giacca di velluto nero, gilet grigio a righe nere, camicia bianca, cravatta nera con disegni romboidali, pantalone di velluto nero e scarpe eleganti nere. Davanti lo specchio del comò - Ancora ho in mente lo sguardo di Usako, gl’occhi le brillavano aveva un viso splendente. Amore mio, sarai una mamma stupenda. Meglio che mi sbrighi non vorrei fare tardi. - Finì di vestirsi. Mamoru era intento a vestirsi ad un certo punto ebbe come una visione di Usagi e la piccola Chibiusa che correvano un grave pericolo. Si piegò in avanti appoggiandosi al comò e poi alzò lo sguardo e dallo specchio vide un immagine di Usagi, in versione Serenity, che venne eliminata da una figura oscura. Mamoru si girò ma non vide nessuno - Che cos’era quell’immagine che ho visto? Cos’altro deve succedere, basta ora siamo felici nessuno deve interferire fra noi. Usako non deve capire niente devo comportarmi normalmente, quando avrò un po’ di calma farò più luce sulla situazione. - Sudava per il nervoso. Usagi, finito di pranzare era in camera per scegliere il vestito da mettersi per la serata, era molto indecisa cominciò ad entrare nel panico. - Oh, mamma! Fra poco arriva Mamo ed ancora non sono pronta, che mi metto. Non ho idea. - Agitata prese un vestito dietro l’altro dall’armadio. Luna cercò di calmarla - Calmati Usagi lo sai che non ti puoi agitare nelle tue condizioni, fatti consigliare da me sono qui. - Seduta nel letto. Usagi tirò fuori dei vestiti - Che mi dici, questo lungo o corto, come vestito completo oppure uno spezzone. - Glieli fece vedere uno alla volta. Luna pensò - Fammi pensare! Abiti stretti non ne puoi usare quelli troppo larghi ti stanno male. - Era al quanto indecisa. Usagi gliene mostrò altri - Dai Luna sbrigati non abbiamo molto tempo. - Aveva una frenesia ma visa prima. Luna la prese di sorpresa il suo viso s’illuminò - Ho deciso opto per un bel tailleur blu, con un copri spalle anch’esso blu, stai attenta con i tacchi non li mettere troppo alti. - Le indicò il vestito appeso nell’armadio. Usagi prese il vestito con delicatezza -  Grazie Luna se non si fossi tu non so come farei. - L’appoggiò nel letto. Luna si spostò - Grazie, dopo tutto è questo il mio compito. - Si mise nel davanzale della finestra. Finalmente il vestito è stato scelto. Usagi si preparò al meglio con tailleur blu con la giacca che copre un body bianco con gonna al ginocchio, un copri spalle anch’esso blu e scarpe blu con tacco basso. - Come stò, Luna? - Si tenne pronta. Luna rimase d’incanto - Sei stupenda Usagi, appena ti vede Mamoru rimarrà sbalordito. - Controllò dalla finestra il suo arrivo. Scesero nel salone ed i genitori rimangono meravigliati quando la videro compreso il fratello che non sapeva che dire e rimase solo a guardare. Ikuko era seduta nella poltrona del divano - Figlia mia sei bellissima, sembri una principessa e fra poco il tuo principe sarà qui. - Andò da lei per ammirarla. Usagi girò su stessa - Grazie mamma, non dovrebbe ritardare ad arrivare. - Si guardò il vestito. Suonò il campanello, Mamoru era arrivato anche lui molto elegante. Ad aprire, però, andò il padre sapendo già di chi si trattasse. Mamoru cercò di sorridere alla vista del padre - Ci rivediamo signor Tsukino, sono felice di rivederla. - Chinò la testa appena lo vide. Kenji si spostò dall’uscio - Buon pomeriggio, entra Usagi è pronta ti stava aspettando. - Lo fece accomodare. Mamoru entrò in casa - Grazie mille! - Vide la sua amata. Usagi camminando piano per via dei tacchi, lo salutò - Ciao Mamo andiamo dai! - Prese una borsetta piccola di colore blu appoggiata sopra il mobile del salotto. Ikuko estasiata dal bellissimo vestito di Mamoru parlò confusa - Mamoru, se ti vuoi fermare ti posso offrire qualcosa. - Si recò in cucina. Mamoru era vicino all’uscio di casa - Tranquilla signora, come se avessi accettato adesso noi andiamo. - Non si mosse. Ikuko ritornò in salotto - Come vuoi andate e divertitevi. - Si sedette di nuovo nella poltrona. Usagi prese per mano Mamoru - Ciao mamma, ciao papà. - Uscirono chiudendo il portone. Ikuko, Kenji esclamarono - Ciao figliola! - La salutarono tutti e due insieme. Usagi era felicissima l’abbracciò lui ricambiò, salutò Luna con un sorriso s’avviarono per le strade della città con la macchina di Mamoru passando per il parco cittadino. Mamoru ed Usagi s’allontanano in vista di una serata splendida. Usagi mentre passeggiava parla del loro evento - Mamo, che tipo di vestito vuoi che uso per il nostro matrimonio? - Sognava il momento tanto atteso. Mamoru non fece differenza per l’abito che dovrà indossare - Qualunque esso sia tu sarai sempre bella, sei la mia regina. - Aveva la mano sinistra appoggiata al finestrino. Usagi diventò rossa per l’emozione - Sei sempre molto gentile. - Tenne in mano la borsetta per evitare che le cadesse nel tappetino del lato passeggero. Mamoru accelerò il passo della macchina premendo sull’acceleratore - Comunque adesso ti porto un po’ al parco e poi andiamo in negozio di abiti da sposa. - La guardò mentre le parlava. Usagi era felicissima presa la mano di Mamoru tenuta sopra il cambio - Grazie Mamo, non sai quanto sono contenta. - Gli rispose con un sorriso stampato sulle labbra tenendo la testa appoggiata sulla sua spalla. Mamoru pensava a quella visione avuta - Lo so, ed anch’io lo sono quanto te. - Non voleva far notare la sua preoccupazione e le fece un sorriso. Usagi pensava agl’ospiti che ci sarebbero stati al matrimonio - Allora tra gli invitati ci saranno anche alcune delle mie ex compagne di scuola e ci sarà anche la mia ex professoressa d’inglese Haruna. Le mie amiche mi faranno da damigelle e voglio contattare anche Haruka, Michiru e Hotaru, non so se Setsuna potrà venire ma lo vorrei tanto. - Con le dita contava gli invitati. Mamoru sapeva che il suo desiderio si stava per realizzare - Saremo al completo allora, sarà un bellissimo matrimonio con tanti invitati. - Voleva che fosse felice. Usagi continuò a contare con le dita - Ah ne sono sicura, un giorno indimenticabile. - Pensò ai nomi. Mamoru ormai era sicuro di quella che doveva fare non si creò più problemi - Chiederò la mano a tuo padre, è arrivato il momento di affrontarlo, non posso continuare a farmi vedere per quello che non sono. - Deciso di quello che diceva. Usagi pensò come potesse reagire il padre essendo molto protettivo - Io ti starò vicino e se ne dovrà fare una ragione. - Tolto la testa dalla sua spalla. Arrivarono al parco scesi dalla macchina passeggiarono prendendosi per mano nelle viuzze guardando i fiori sedendosi nelle panchine presenti spensierati. La loro felicità quanto durerà, nel cielo c’era un vento che faceva preoccupare Mamoru, da quando gli apparì quell’immagine era molto preoccupato. Cercò di nasconderlo come poteva fra tanti sorrisi e baci con la sua Usako. Lei lo conosceva bene ed intuì che aveva qualcosa di strano che lo preoccupava, ma tranne questo particolare continuarono a passare un ottimo pomeriggio insieme.
Fine 5° CAPITOLO

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Capitolo 7
*** 6° Capitolo Preparativi di nozze - Cattivi presagi ***


6° Capitolo Preparativi di nozze - Cattivi presagi
Nel parco regnava la spensieratezza tra i presenti c’è chi era seduto nelle panchine e chi passeggiava, i due futuri sposi facevano altrettanto. Di grandi dimensioni circondato da alberi di ogni genere, panchine ed un parco giochi per bambini, ci si poteva perdere, facilmente. Mamoru stava camminando quando le domandò - Usako, da quanto tempo non venivamo da soli al parco a passeggiare? - Abbracciò Usagi. Usagi spensierata e tranquilla rispose - N’è passato di tempo, ancora andavo a scuola io, poi i vari impegni di entrambi non c’hanno più permesso di dedicarci a noi. - Anche lei abbracciava Mamoru mentre camminava. Mamoru aveva l’intenzione di sedersi. - Non sai quanto sono felice della nascita di Chibiusa. - Avvistò una panchina. Usagi immaginò questo momento - Tu solo puoi immaginare la mia immensa gioia. Sto contando i giorni di quel momento che la potrò abbracciare. - Tenne gli occhi chiusi. Avvistata una panchina, Mamoru decise di sedersi prima vide un gelataio ambulante le comprò un gelato, dopo l’acquisto si sedettero per gustarlo e guardandosi negl’occhi. Finiti di mangiare il gelato, continuarono di nuovo a passeggiare le ore passarono fra una passeggiata e l’altra, Mamoru guardò l’orologio. Mamoru accontentò la sua amata - Usako che ne dici se ora andiamo a vedere qualche abito da sposa, così avrai un’idea di come dev’essere. - Pensò anche alla cena con lei. Usagi poté realizzare il sogno di vedere dal vivo un abito da sposa - Va bene, ho sempre sognato questo momento. - Felice gli sorrise. Allontanatisi dal parco, si recarono in uno dei più grandi negozi di abiti da sposa della città. Usagi appena li vide era del tutto estasiata non sapeva quale scegliere, Mamoru la lasciò guardare ma anche lui ne approfittò per ammirare gli abiti maschili. Camminò piano per tutto il negozio ammirandoli avvicinandosi ad essi per toccare il tessuto. Il locale aveva due vetrine con in esposizione in una 3 manichini femminili con indosso abiti da sposa, nell’altra 1 femminile e due 2 maschili. La commessa era vestita con una giacchetta nera con targhetta con relativa scritta il nome del negozio, camicetta bianca, gonna ad altezza ginocchio e collant trasparenti scarpe nere con tacco alto. Lasciò la sua postazione vicino ad alcuni abiti da sposa appesi negl’appositi appendi abiti - Buon pomeriggio signori, in cosa posso esserle d’aiuto. - Di fronte a Mamoru ed Usagi. Usagi stava ammirando il negozio distraendosi si dimenticò di salutare. Mamoru salutò cordialmente - Buon pomeriggio a lei, la mia ragazza è qui per vedere alcuni abiti, sa abbiamo deciso di sposarci e dopo tanti anni di fidanzamento ci vuole, finalmente. - Le strinse la mano. La Commessa s’incamminò - Oh bene! Auguri a voi allora. Se la signora si vuole accomodare in altre nostre stanza ne abbiamo alcuni davvero bellissimi. - Con la mano indicò di farsi seguire. Mamoru esplorò il negozio con attenzione - Hai sentito Usako dai vai io intanto rimango qui per vedere quelli maschili. - Guardò attentamente gli abiti maschili. Usagi la raggiunse provando a correre piano - Vengo subito Mamo, tu intanto dai un’occhiata e cerca quello che ti piace di più. - Gli parlò mentre s’allontanava. Mamoru camminò per il negozio - Lo sta già facendo amore. Vai tranquilla. - Con lo sguardo ammirò gli abiti. Le due ragazze s’allontanarono e Mamoru guardò con attenzione gli abiti che potrebbero essere adatti a lui, con molta attenzione accuratezza. La Commessa era davanti a lei - Mi segua, siamo quasi arrivate. - Le parlò di spalle. Usagi si chinò davanti alla commessa - Si, certamente! Buon pomeriggio a lei, mi scusi se non l’ho salutata subito ma sono rimasta estasiata dei vostri completi che avete, sono meravigliosi. Non saprei quale scegliere. - Emozionata ed un po’ agitata. La commessa si voltò - La ringrazio molto, per tutti questi complimenti e tranquilla capita a molte ragazze. Ne abbiamo tantissimi abiti ma come dico io sempre, “Non è la sposa ha scegliere l’abito ma l’abito a scegliere la sposa”. Sempre di spalle. Usagi era riflessiva mentre parla - Io ne vorrei uno un po’ particolare, stile regina. - Pensava a quale vestito vorrebbe mentre camminava. La commessa stette un attimo a pensare, si guardò intorno per cercare quelli adatti, una volta individuati si diresse verso la zona interessata, si fermò davanti alcuni abiti - Si, penso di aver capito quale stile preferisce, qui per esempio ne abbiamo alcuni, intanto può vedere questi sennò poi gliene mostro altri. - Glieli indicò. Usagi camminò avanti ed indietro - Uhm! Si… sono belli anche questi ben fatti e decorati, ma non so perché non mi attraggono molto. - Li guardò ma non sembrava convinta. La Commessa camminò verso altri abiti - Allora venga, le mostro questi sono proprio come li vuole lei stile regina molto eleganti, naturalmente tutti gli abiti saranno accompagnati da gioielli e di una coroncina, quelli li offriamo noi. È un’offerta del momento, quindi non durerà assai. - Indicò altri vestiti poco lontani da quelli precedenti. Usagi al sentire quello sconto s’entusiasmò - Ah bene, siamo arrivati il giorno giusto allora. - Contenta per l’offerta promozionale. La Commessa si fermò davanti gl’abiti preannunciati - Si esatto, intanto gliene prendo uno. Per esempio questo. Lo guardi! - Con l’appendiabiti ne tirò uno giù. L’abito da sposa aveva un fiocco alla vita come ornamento e poi nel giro collo si poteva notare il ricamo fatto stile fiore e nel finale del vestito tutta una decorazione dorata e guanti bianchi con un fiocco che accompagnavano il vestito. Usagi pensò di aver trovato l’abito giusto - Si, carinissimo, lo posso provare? - Allungò le mani per prenderlo. La Commessa sempre gentile rispose garbata - Certamente lì ci sono i camerini se vuole una mano io sono a sua disposizione. - L’accompagnò verso i camerini. Usagi non volle essere aiutata - Cerco di fare da sola, in caso la chiamo. Si chiuse in camerino e si cambiò. La Commessa decise di allontanarsi - Come vuole lei, intanto gliene prendo un altro così da decidere quale per lei è il migliore. - Ne prese un altro ed aspettò che Usagi finisse. Usagi era dentro il camerino, Mamoru mise occhio su alcuni vestiti. Mamoru intento a guardare il vestito non s’accorse della proprietaria - Questi abiti da uomo sono molto belli, non è facile scegliere, ma ci devo pensare bene. C’è ne sono due che sembrano adatti a me, guardiamoli attentamente. - S’avvicinò al primo vestito. La proprietaria vestiva con una camicia azzurrina, gonna blu con cintura marrone e scarpe blu con tacco alto. Usò la sua eleganza nel camminare verso di lui - Buon pomeriggio, l’avevo notata prima ma non mi sono avvicinata subito per discrezione ma ora noto che ha messo gli occhi su uno dei nostri abiti, ne sono felice. - Gli sorrise. Mamoru si girò verso di lei - Buon pomeriggio! Si esatto stavo guardando questo, personalmente mi piace ma prima di scegliere ne vorrei vedere un altro. - Toccò l’abito per sentire il tessuto. La Proprietaria sorrise in modo smagliante - Certamente, noi siamo completamente a vostra disposizione, le do qualche suggerimento. - Con lo sguardo gli fece capire di seguirla. Mamoru capì l’intenzione della donna - I consigli sono ben accetti, mi spieghi come mai è viola. - La seguì. La Proprietaria indicò il vestito - Incomincio a farle vedere meglio questo che ha preso sott’occhio. - Girò il manichino in modo che lo potesse osservare con più occhio. L’abito da sposo aveva la giacca viola di cotone, una decorazione dorata lungo il risvolto ed il colore era più scuro per differenziarsi meglio. La camicia bianca era rammendata a forma di fiori e fiocchi in tutta la lunghezza dei bottoni e un fiocchettino bianco. I pantaloni erano dello stesso colore e tessuto e lungo tutta la lunghezza si poteva notare che anche qui è presente una decorazione simile a quella della giacca, per non renderlo troppo banale ed infine le scarpe erano di questo blu scuro notte, per sottolineare la bellezza della notte quando era illuminata dalla luna piena. Mamoru abbandonò il primo vestito per recarsi al secondo - Complimenti a lei, vediamo però il secondo, è completamente diverso e bianco come mai. - S’avvicinò al secondo vestito accanto al primo. La Proprietaria gli indicò il successivo - Il secondo è diverso da come può vedere. - Anche con questo girò il manichino. Il secondo abito da sposo era bianco per sottolineare la purezza di questo evento molto importante anche perché ci si sposa una volta sola nella vita. Giacca di un doppio, con risvolto bordeaux, non ci sono decorazioni a riguardo quindi molto semplice, differenza in più, c’era il gilet era a righe leggermente più scuro è bianco avorio e marroncino chiaro, invece in quell’altro era sprovvisto. La camicia era a bottoni interni non sono in vista come una normale e poi c’era anche qui il fiocchettino a farfalla. I pantaloni si abbinano molto al gilet, essendo anch’esso bianco avorio e per ultimo le scarpe non potevano che essere anch’esse bianche. Mamoru non era convinto di questo vestito - Ritorniamo al primo, è bello pure questo ma intanto vorrei misurarmi quello che abbiamo visto in precedenza. - Indeciso si toccò il mento con la mano destra. La Proprietaria se lo mangiò con gl’occhi - Va benissimo glielo prendo e l’accompagno al camerino. Da questa parte. - Si diressero verso i camerini. Mamoru era accanto a lei - Lei è molto cordiale. - La guardò.    Mamoru decise di misurarsi uno dei vestiti ma sembrava comunque che avesse già deciso. Usagi intanto aveva finito di indossare l’abito che le piaceva - Come mi sta? Sono riuscita ad indossarlo da sola poi non ho avuto molte difficoltà. - Ancora dentro il camerino abbassò la testa per guardarsi. La Commessa le diede altri consigli - Le dico che le sta d’incanto signorina, sembra proprio adatto a lei. Non lo dico tanto per dire ma secondo me è proprio per lei. Io le consiglierei questo. - Teneva le mani unite ad altezza viso. Usagi notò il secondo vestito - Grazie, forse era quello che cercavo. Quello è il secondo vestito che mi dovrei provare?  - Lo guardò senza interesse. La Commessa aveva il viso meravigliato - Si signora, sempre se vuole. Come può vedere è diverso da quello che ha indosso ora - Intuì la mancanza d’interesse di Usagi. Il secondo abito da sposa teneva un girocollo decorato di fiocchi e forma di fiore come lo stesso nella vita e nella parte finale dell’abito. Ma senza altre decorazioni particolari come quello che aveva indosso. Per il resto normalissimo abito matrimoniale. Usagi prese la mano della ragazza - Sai che faccio, senza che me lo misuro, ho deciso mi prendo questo. Ma mi raccomando non lo faccia vedere al mio ragazzo. - Voleva convincerla. La Commessa prese l’abito da sposa - Oh non si preoccupi avrò cura di nasconderlo al meglio, ci penso io. - La rasserenò con lo sguardo. Usagi alla fine decise di non misurarlo - Allora, mi rimetto il mio vestito e grazie per l’aiuto. - Si chiuse nuovamente dentro il camerino. Mamoru, aveva finito di cambiarsi aveva indosso il primo abito e la proprietaria, guardandolo affascinata lo riempì di complimenti. La Proprietaria cercò di non fargli capire il debole per lui - L’abito le sta benissimo per essere un tipo alto devo dire che questo abito sembra per lei. - Lo guardò dal basso verso l’alto. Mamoru si comportò in modo distaccato - Quindi lei dice che il viola mi doni? - Si specchiò nel camerino. La Proprietaria entrò dentro il camerino - Si certamente, gliel’ho detto che può essere un colore adatto anche per questo tipo di evento. - Cercò di convincerlo come può. Mamoru venne preso alla sprovvista - Ed allora prendo questo. - Rimase un po’ quando la vide dentro. La Proprietaria iniziò a provarci con lui in modo effettivo senza preoccupazioni - Perfetto le farò dare un ultimo ritocco dalla nostra sarta e sarà pronto. Penso che pure la sua ragazza avrà deciso. - Con la scusa di guardare la lunghezza del vestito l’accarezzò. Mamoru si distanziò - Si lo penso anch’io ora mi cambio. - Capì le sue intenzioni. La Proprietaria uscì dal camerino sconsolata capendo che con lui ci sarebbe stato niente, ritornò, quindi, a comportarsi in modo serio. Mamoru dopo essersi cambiato s’avvicinò ad Usagi insieme alla proprietaria - Usako, hai deciso quale abito metterti? - La vide vicino al camerino. Usagi lo prese da un braccio - Certamente amore, ma come vuole la tradizione non posso fartelo vedere. Dovrai attendere. - L’abbracciò. Mamoru la baciò davanti alle due donne - Ah! Allora lo vedrò quel giorno stesso. Grazie mille signore. - Tese la mano per salutarle. Commessa ricambiò il saluto con la mano - Grazie a voi i vestiti vi verranno recapitati direttamente a casa vostra. Come ha deciso la vostra fidanzata. - Chinò la testa. Mamoru sorrideva  al vedere Usagi parlare - Bene, quindi ha fatto tutto lei. - Contento per le decisioni di Usagi. La Proprietaria infastidita salutò con un sorriso forzato per dovere di lavoro - Sembrerebbe di sì, noi vi facciamo i migliori auguri e vi ringraziamo che ci avete scelto. - Ricambiò il saluto. Mamoru ed Usagi si accinsero ad uscire dal negozio abbracciati, uscendo salutò - Noi andiamo, ci si vede. Arrivederci! - Teneva la testa girata. Usagi era colma di felicità - Arrivederci e grazie ancora. - Aveva la testa girata per salutare. La Proprietaria e la Commessa erano un’accanto all’altra - Arrivederci e grazie a voi. Fate venire anche i vostri amici. - Parlarono contemporaneamente. Dopo qualche ora passata all’interno del negozio i due continuarono la loro passeggiata con la macchina per le vie di Tokyo facendo spuntini in vari fast food aspettando che si facesse sera per poi recarsi piano, piano al ristorante dove avrebbero mangiato.    Rei era a casa sua meditava nuovamente parlando fra se all’interno della sala di meditazione - Avverto che potrebbero accadere eventi negativi che non prospettano nulla di buono. Sacro fuoco indicami di che cosa si tratti e cosa sono questi pensieri che assillano la mia mente! Io ti invoco, fammi apparire questa minaccia! - Il fuoco non comunicava niente. Il nonno la chiamò fuori dal cortile cerca il suo aiuto, osservato dai corvi Phobos e Deimos - REI!! Mi senti? - Nel mentre parlava con delle studentesse frequentatrici di corsi serali. Rei concentrata nella meditazione non gli rispose continuando come se niente fosse - Nemmeno il fuoco riesce a capire di che si tratta, l’unica cosa di cui sono venuta a capo è che Usagi e la terra corrono un grave pericolo, questa volta il problema si potrebbe allargare anche ben oltre. - Ha gl’occhi chiusi e le mani unite. Il nonno continuò a chiamarla - Rei, sei ancora nella sala? Perché non vieni ad aiutarmi fuori. - Gridò più forte per farsi sentire. Rei aprì gl’occhi con uno sguardo disturbato - Si nonno sto venendo! - Disse sempre inginocchiata. Ami era a casa, seduta nel divano del salotto, leggeva dei libri universitari - Questo libro è interessante, saranno un po’ complicati ma sono davvero ben fatti. Mi devo ricordare anche che domani devo consegnare questi moduli non abbiamo molto tempo per le domande d’iscrizione, la data di scadenza è vicina. - Sfogliava le pagine di un libro. Saeko era seduta accanto a lei - Sono contenta che ti vuoi iscrivere all’università e mi fa piacere che le tue amiche si iscriveranno pure almeno così vi potete incontrare e vedere quando volete. - Il braccio destro era sopra la sua spalla e guardava incuriosita i moduli. Ami aveva vicino a se i moduli di iscrizione che dovrà consegnare alla sue amiche ritirati la mattina stessa all’università - Lo sono pure io, mi sarebbe dispiaciuto staccarmi da loro, sarei come da sola lontana da loro. - Aveva ancora i libri in mano e le sorrise. Saeko era felice per l’iscrizione all’università della figlia - Devi volere veramente molto bene a quelle ragazze per restar loro vicino. Al giorno d’oggi è molto difficile che ciò accada e di questo sono contentissima. Sono orgogliosa di te! - Sente nostalgia delle sue compagne di scuola e sospira. Ami le pensò - Sono molto speciali per me e se saprei di perderle penso che non mi riprenderei molto presto. - Continuò a sorridere. Saeko la volle tranquillizzare - Stai serena perché le vere amicizie non muoiono mai e non conoscono distanze. Sono passati molti anni da quanto vi siete conosciute a scuola - L’accarezzò i capelli. Makoto si trovava a casa sua, fuori nel balcone stava curando le piante pensando ad Usagi e Mamoru - Beati Usagi e Mamoru presto si sposeranno avranno una figlia, da una parte l’invidio anch’io volevo essere come loro. Non mi devo demoralizzare sono una ragazza dura, sicura che prima o poi il ragazzo giusto arriverà. - Inginocchiata davanti ad una piantina. Il balcone di Makoto era mediamente grande e lungo con molte piante di ogni genere e qualche tavolino con appoggiate altre piante di fiori. Minako e Artemis anch’essi si trovavano a casa, si passarono il tempo a farsi dispetti ridendo e divertendosi. Luna subito dopo aver salutato Usagi si diresse a casa di Minako assistendo, involontariamente, al teatrino con Artemis; partecipò ma da esterna senza farsi coinvolgere molto. Minako rovistava nella sua camera - Artemis, dove hai messo i fumetti di Sailor V li volevo leggere. - Era ansiosa come una ragazza che dovesse affrontare un esame Artemis era sdraiato sul cornicione della finestra - Non lo so, vedi dove l’hai spostati sei così disordinata. - Rise piano piano. Luna era accanto a lei - Tu sai qualcosa vero Artemis. - Lo guardò con aria indispettita. Artemis rise più piano che poteva per non farsi sentire - Non sa che gliel’ho nascosti, chissà s’è brava a trovarli. Sono sotto il letto. - Parlò piano per non farsi sentire. Minako continuò a cercare - Scommetto che me li hai nascosti. Se scopro ch’è così te la dovrai vedere con me. Luna sono sicura che tu sai qualcosa! - Mise la stanza in disordine. Luna si sentì presa in causa ma non volle fare la spia - Io? Ma che dici, non lo so dove siano i tuoi fumetti. - Imbarazzata. Artemis non ci stava che venisse incolpata Luna - Ah, sì certo come no! Tu trovali e poi se ne parla! - Iniziò ad irritarsi. Minako era arrabbiata - Va bene Artemis preparati a prenderle. Sei sempre il solito dispettoso. Luna cerca di non stare al suo gioco. - Li guardò con sfida. La serata, finalmente, era cominciata Mamoru e Usagi arrivarono al ristorante seduti, parlando della lista degl’invitati. Il ristorante comportava di un enorme sala, con vari tavoli apparecchiati e sedie eleganti in legno pregiato, adornato con piante, quadri e decorazioni ne muri. Mamoru prese il menu in mano - Usako, oggi mi dicevi degli invitati, dimmi chi vorresti invitare. - Seduto di fronte a lei. Usagi appoggiò la borsa alla sedia - Ho in mente alcuni nomi, come esempio Naru e Umino, Motoki e Reika, la professoressa Haruna, sono i più importanti, naturalmente le mie amiche che mi faranno da damigelle poi le Outer dobbiamo cercare di contattarle in qualche maniera. - Prese dalla borsa un foglio di carta e la penna. Mamoru lesse il menu - Vedrai che saranno loro stesse a contattarci ho questa impressione. - Controllò i prezzi e vide che sono alti. Usagi era pensierosa alle Outer teneva molto - Speriamo che come dici tu. Altrimenti sarebbe un problema! - scrive alcuni nomi sul foglio. Mamoru aveva già in mente cosa ordinare - Quando vuoi che parli con tuo? - Avvicinò il menu ad Usagi. Usagi posò la penna e prende il menu - Aspetta che prima lo sappia mia madre e poi ti dico io quando potrai farlo. - Lo lesse nella mente. Mamoru alzò la mano per attirare l’attenzione del cameriere - Come vuoi Usako, ricordati che non c’è molto tempo. - Si mise il tovagliolo tra le gambe e vide il ragazzo avvicinarsi. Usagi aveva già le idee chiare su cosa poter mangiare - Tranquillo amore mio. - Chiuse il menu e lo posò ai bordi del tavolo. Mamoru ed Usagi ordinarono da mangiare la serata andò avanti con armonia. Le ore passarono si concluse tardi, Mamoru decise di farla dormire a casa sua. Mamoru guardò l’orologio - S’è fatto tardi forse è meglio se dormi a casa mia e poi domani ti riaccompagno a casa. - S’alzò da tavola e pagò il conto lasciando i soldi nel tavolo. Usagi dopo essersi alzata prese a braccetto Mamoru - In effetti si, meno male che Luna e a casa di Minako. - Uscirono dal ristorante abbracciati. Usagi era molto colpita da Mamoru con i suoi occhi azzurri come le acque del mare, i capelli neri, lucenti, lo sguardo fiero, sicuro, spavaldo ma anche così dolce e accogliente, un re bellissimo aveva accanto, passeggiava lentamente tenuta stretta. Usagi tirò un lungo sospiro - Da quando abbiamo incontrato quel medico, mi sento un’altra persona. Era da qualche tempo che mi sentivo strana prima d’ora non avevo mai provato questo sensazione. Per quanto tempo però durerà questa nostra gioia Mamo? - Guardava lo spettacolo delle luci della città, con occhi malinconici. Si domandava quali fossero i pericoli che avrebbero dovuto correre questa volta, pensava come avrebbe passato le sue giornate se in tranquillità o con la paura di essere invasi da un momento all’altro. Mamoru pensava ai prossimi 7 mesi che mancavano alla nascita di Chibiusa ma la sua regina sembrava aver guadagnato almeno altri mesi guardando attentamente la pancia di lei - Usako, devi stare tranquilla non credo che altre avversità sconvolgeranno il nostro amore. Quindi dormi sonni tranquilli io sono sempre accanto a te. - Si poneva molte domande nella sua mente e dire che ormai aveva, più o meno l’età delle sue amiche guerriere, anche se era passati pochi mesi dal concepimento in lei vedeva qualcosa in più. Per Usagi era arrivato il momento di seguire le lezioni della regina madre Queen Serenity per diventare una brava sovrana a sua volta. Non era certo il momento di perdersi in fantasticherie su eventuali nemici inesistenti. Giunti a casa di Mamoru e stanchi per la giornata appena affrontata si sedettero nel letto preparandosi per coricarsi. Erano in camera da letto, Usagi pensava alla sua gattina Luna; le piaceva stare in sua compagnia, perché ogni giorno le raccontava tantissime curiosità sul regno. Ascoltando avida e memorizzando tutto! Si stava preparando per essere al meglio per il ruolo di regina; non voleva fare brutta figura. Mamoru la condusse tra le lenzuola - Stai tranquilla Usako! Non essere agitata, tua madre sarebbe solo orgogliosa di te, stai andando bene. Fai parte di una famiglia reale davvero stupenda! - Notava in Usagi la tipica agitazione di chi, come lui, stava per affrontare un evento futuristico importante. Usagi una volta avvolta dai suoi abbracci appoggiò la testa sul suo petto. - Va bene! - Balbettò, diventando rossa sulle guance. Mamoru stava aspettando che s’addormentasse, seduto sul letto “Avvicinati piccola mia. Oggi c’hanno mostrato alcune cose, davvero importanti, di cui ogni donna deve essere orgogliosa! - Era una donna bellissima e regale, ma il suo sguardo così protettivo nei suoi confronti, lo rasserenava. Usagi s’alzò restando seduta e s’avvicinò prendendo la sua mano. - Mamo, ti ringrazio per queste parole, dentro di c’è un posto del tuo cuore che ancora vorresti mostrarmi!  -  Gli mise una mano sul capo.       La camera da letto di Mamoru era una grande stanza interamente in marmo bianco, pavimento e pareti. Il soffitto era di un colore blu intenso come l’infinto universo costellato da mille puntini luminosi che ricordavano le stelle che brillavano perennemente sopra di loro. Usagi ne era estasiata, gli occhi spalancati verso la finestra vicina che brillavano nell’ammirare quel meraviglioso spettacolo; Mamoru era felice che la sua donna amasse tutto quello, perché quello era il loro mondo, ciò per cui erano destinati a regnare, ciò che dovevano difendere. Nel mezzo della stanza ai piedi del letto, era posto un mobile con ai lati delle piccole colonne. Si stesero nel letto addormentandosi mentre guardavano il panorama pieno di luci che la finestra donava loro e mentre Mamoru dormiva, un sogno percosse il suo sonno. Lui era molto agitato, si girava nel letto e cominciò a sudare, Usagi avendo il sonno pesante non s’accorse di niente e continuò a dormire serenamente. All’interno del sogno Mamoru era vestito con i panni di King Endymion ed era al colmo della felicità per la nascita della figlia, ma all’improvviso vide Neo Queen Serenity e la piccola Chibiusa essere eliminati. King Endymion nel sogno sguainò la sua spada - SERENITY, CHIBIUSA!!! Che cosa vi hanno fatto! Perché tutto questo? Svegliatevi vi prego sono io il vostro Endymion. Serenity amore mio non mi lasciare! - Cercò di affrontare questo misterioso essere che l’eliminò anche se non lo vide. Alla fine del sogno, apparì un’immagine di Neo Queen Serenity, che venne eliminata. King Endymion gridò il loro nome SERENITY, CHIBIUSA! DOVE SIETE? - Corse per cercarle ma non le trovò. Mamoru si svegliò di soprassalto era in evidente stato di preoccupazione, osservava Usagi che dormiva beata cercò di riaddormentarsi per non svegliarla ed insospettirla. Nello stesso momento anche Haruka, Michiru, Hotaru e Sailor Pluto si trovavano ad avere un viso molto preoccupato. Haruka, Michiru e Hotaru erano su alcuni scogli a guardare il mare e le bellezze della notte e la luce delle stelle. Haruka guardò la sua amica - Avete avvertito pure voi questa sensazione Michiru? Il vento non è leggero e soffice come dovrebbe essere. - Ebbe come una brutta sensazione. Hotaru non era calma - Ho come un presentimento che la pace su questo pianeta stia per finire.  - Lei era seduta a differenza delle altre. Michiru venne colpita da alcune onde marine - Si Haruka, non sono per niente tranquilla. - La guardava anche lei seriamente. Haruka sentì il vento soffiare molto forte - Cosa può essere? Forse qualche altra invasione? - Domandò perplessa. Michiru era preoccupata - Il mare è agitato e non promette niente di buono. - Non riuscì a spiegarsi cosa stesse succedendo. Hotaru intuì solo che la tranquillità stava finendo - Percepisco un avvenimento che potrebbe coinvolgere la nostra Regina. - Si spostò e si mise in piedi sullo scoglio. Sailor Pluto preoccupata si sentì strana tutto di un colpo - Che mi succede perché tutto di un colpo ho come pensieri di pericoli imminenti? Che sta succedendo nel XX secolo! Spero di sbagliarmi, che sia solo suggestione e basta. - Camminava nervosa avanti ed indietro vicino la porta del tempo. Mamoru non riusciva a prendere sonno, s’alzò dal letto piano prese le gemme degli Shitennou che custodiva in una teca di vetro pensando a loro. Si ricoricò tenendole in mano. Fece un altro sogno lui è nuovamente King Endymion a Palazzo Reale gli comparirono davanti i suoi cavalieri. King Endymion guardò i suoi cavaliere celesti - Jadeite, Nephrite, Zoisite e Kunzite miei fedeli cavalieri, voi qui? - Seduto nel trono del Serenity Palace. Jadeite era inginocchiato - Maestà, sappiamo delle sue preoccupazioni. Non siamo più presenti fisicamente ma viviamo nei suoi pensieri e percepiamo le vostre sofferenze. - Davanti al suo cospetto a testa alta. King Endymion era agitato - Sento che possa succedere qualcosa da un momento all’altro, chi è che minaccia Neo Queen Serenity?! - Li guardava con preoccupazione. Kunzite anche lui inginocchiato - Quello che vi possiamo consigliare è di stare molto attenti, presto si faranno vivi sul pianeta terra e non tarderanno a farsi sentire, state in guardia Maestà per il bene vostro e della sovrana. - Teneva la testa abbassata. Nephrite mentre parlava alzò la testa - Maestà, quello che vi possiamo dire è che questa volta si tratta di un nemico maggior più potente del Black Moon o di altri nemici già affrontati.  Non sappiamo chi siano né da dove vengano, ma percepiamo il pericolo. - Inginocchiò a testa alta. Zoisite come gli altri era inginocchiato anche lui - Noi crediamo in lei Maestà, e lei deve credere in se stesso. Il suo compito è di proteggere la vostra amata. - Proprio come Kunzite aveva la testa abbassata. King Endymion S’alza dal trono - Temo che questa volta il nemico che dovremo affrontare sia molto più terribile di quanto si pensi ed ho bisogno anche del vostro aiuto, devo cercare qualche soluzione. - S’avvicinò ai suoi cavalieri. Kunzite strinse forte il manico della spada - Per noi sarebbe un onore ritornare a combattere al suo fianco. - Appena lo vide avvicinarsi alzò la testa. Il sogno cambiò di scena, King Endymion si trovava nel luogo dove si svolse la battaglia tra Sailor Moon e Queen Metaria. C’era silenzio, nemmeno un suono si sentiva quel luogo tetro ed oscuro non era per niente confortevole. King Endymion fece silenzio per qualche attimo si girò intorno parla fra se - Di questo posto è rimasto ben poco, quello deve essere il cratere causato durante la terribile battaglia. Penso che qualche segno sarà rimasto!? - S’avvicinò all’enorme cratere creata da quest’ultima. King Endymion perlustrò la zona, vide nel cratere, brillare qualcosa e s’avvicinò. - Cos’è questa luce che brilla?! Ci sono dei frammenti! Mah….! Sono i resti degl’orecchini di Kunzite! Mi conviene andarmene mi verrà qualche idea in seguito. - S’allontanò. Il sogno finì e Mamoru si svegliò per un attimo si ritrovò magicamente nelle mani gl’orecchini di Kunzite. Non capendo se si trattasse di sogno o realtà si riaddormentò subito. Cosa dovrà succedere di tanto pericoloso?
FINE 6° CAPITOLO

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Capitolo 8
*** 7° Capitolo Intese di famiglia - Proposta di matrimonio ***


Capitolo Intese di famiglia - Proposta di matrimonio
Arrivò una nuova alba il sole era alto, Usagi stava ancora dormendo beata. Mamoru si svegliò pensando ai sogni fatti la notte prima, nonostante fosse turbato decise d’affrontare la giornata come se niente fosse. Lasciò il letto, alzandosi dolcemente per non svegliarla preparò la colazione in modo da tenerla pronta non appena Usagi si sarebbe svegliata e dopo aver assaggiato qualche biscotto e bevuto un caffè andò nel salotto per riflettere su tante cose non solo sui sogni. Mamoru portava un pantalone da pigiama nero e pantofole nere. Era nervoso già da parecchio seduto nella poltrona del salotto pensava - Come mai mi sono svegliato con gli orecchini di Kunzite? Quale messaggio mi vogliono trasmettere? Prima quel sogno che minacciava la vita di Serenity e Chibiusa poi mi ritrovo nel luogo della battaglia con Queen Metaria. Tutto questo avrà un perché ed io lo devo scoprire. - Teneva in mano gli orecchini di Kunzite ed era perplesso. Usagi indossava una camicia da notte bianca trasparente di intimo bianco e ciabatte verdi e gialle. Si svegliò piano, piano mentre si stirava non vedendo Mamoru a letto s’alzò dal letto di sopr’assalto - Mamo dove sei? - Tono addormentato ma nello stesso preoccupato dalla camera da letto. Mamoru ancora seduto strinse tra se gli orecchi del suo cavaliere - Sono in salotto, Usako. - Le parlò a distanza. Usagi Si alzò completamente da letto - Non ti ho visto e mi sono preoccupata. - Si mise delle ciabatte e raggiunse il suo uomo. Mamoru nascose gli orecchi di Kunzite nella tasca del pigiama - Tranquilla, amore mio, mi ero seduto nella poltrona. - Allungò le mani verso dietro per abbracciarla. Usagi lo raggiunse ricambia l’affetto, si sedette sopra le sue gambe e lo baciò - Mamo, posso capire quello che stai pensando. Ti sembra una novità diventare padre. Per me è lo stesso ma sono contenta spero che questi mesi passeranno in fretta. - Gl’accarezzò i capelli, ignorando i veri motivi. Mamoru accarezzò di Usagi - Già hai ragione, Usako! Ricordati anche che ti dovrai limitare con i tuoi divertimenti. - Strofinò la sua mano sul tutto il corpo. Usagi gli prese le guance colpendolo con piccoli pizzicotti delicati senza provocargli alcun dolore - So benissimo quali sono le attività che devo fare una donna incinta non ti preoccupare Mamo. - Gli stuzzicò il naso e le guance. Mamoru cercò di non farle notare niente - C’è da affrontare tuo padre per chiedere la tua mano. Sto pensando come fare. - In realtà non erano questi i problemi che lo assillano. Usagi continuò ad accarezzargli i capelli - Ammetto che non sarà dura con mio padre ma vedrai che accetterà, lo farà per la mia felicità e poi perché sa bene che con te sto a mio agiò e sono innamorata, anche se non vuole ammetterlo. - Fece finta di fargli dei piccoli nodi. Mamoru la prese in braccio alzandosi dalla poltrona - Adesso ti riaccompagno a casa, sennò chi lo sente tuo padre. - La rimise in piedi. Usagi si diresse verso la camera da letto - Va bene amore mio. Vestiamoci ed andiamo. - Si cambiò il vestito di casa. Il Tailleur blu indossato la sera prima lo lasciò dentro l’armadio e ne prese altri suoi già portati qualche giorno prima. Mamoru si vestì anche e la guardò cambiarsi ammirato dalla sua bellezza. Fecero veloce colazione, Mamoru e Usagi si prepararono per poter uscire ed uno ognuno di loro era immerso nei propri pensieri. Una volta pronti, si diressero verso casa dei genitori di lei che li stavano aspettando. Mamoru indossò jeans blu camicia nera a righe bianche a maniche lunghe e scarpe da ginnastica blu e bianche. Abbracciò la sua amata Usagi - Siamo arrivati! Ci vediamo stasera. - Le diede un bacio per salutarla. Usagi aveva una longuette rosa a righe bianche, giacchettina gialla a maniche corte a mezza vita, scarpe gialline basse. Si sentì triste forse perché stava salutando Mamoru - Dirò a miei che stasera rimani a magiare così farai la tua proposta e non essere nervoso mi raccomando. - L’abbracciò tenendolo stretto a se. Mamoru davanti la porta - Stai serena! - Le diede un altro bacio e se ne andò. Usagi lo salutò con la mano alzata - Ciao Mamo! - Lui era distante alzò, quindi la voce. Il padre Kenji era al lavoro come ogni giorno e Shingo a scuola, dentro casa sua madre Ikuko, come sempre, era indaffarata con le sue faccende di casa vedendola rientrare le mandò un grande sorriso guardandola come non l’avesse mai fatto prima. Usagi rimase meravigliata e salì su in camera, dopo un po’, la raggiunse e con la scusa di mettere ordine fece finta di scoprire alcune sue abitudini che non vedeva più. Non le domandò niente aspettando una prima reazione di Usagi la quale non si fece attendere, infatti dopo poco cominciò a parlarle. Usagi urlò alla madre - Mamma, hai finito di pulire io volevo cambiarmi! - Seduta sul letto. Ikuko spostò gli oggetti su mobili - Si, ieri non ho avuto tempo di pulire la tua stanza perché tuo padre e tuo fratello m’hanno fatto uscire pazza, con i loro desideri di cibo. - Bugia lei invece aveva messo in ordine e pulito la stanza. Usagi era meravigliata delle sistemazione della sua stanza - Sarà la mia impressione ma la vedo diversa da come l’ho lasciata ieri. - Si guardò intorno. Ikuko rise piano, piano salendo in camera sua - Ma come ormai non riconosci più la tua camera com’è tenuta? In questi giorni ti vedo strana. Sto notando che mancano alcune cose che di solito si trovavano. - Entrò in stanza, s’avvicinò ad Usagi e si sedette vicino a lei. Usagi la guardò stralunata - Io strana?! No mamma sono sempre la stessa ti sbagli. - Aria imbarazzata. Ikuko cerca di metterla alle strette - Una mamma è difficile che si sbagli, specie quando si tratta di una figlia. Io ti conosco bene, capisco subito quando sei preoccupata e quando mi nascondi qualcosa, ricordati i voti che prendevi a scuola e tu che tentavi di nasconderli. - L’accarezzò i capelli per rassicurarla. Usagi parlò titubante e si nascose il viso - Hai ragione mamma, effettivamente qualcosa c’è e prima o poi ve lo dovevo dire. – Era un po’ vergognosa. Ikuko l’abbracciò - Lo vedi come ho ragione? Dai dimmi cos’è che ti preoccupa, con me puoi parlare. Anche se litighiamo sono sempre tua madre e su di me puoi sempre contare. - Le diede un bacio nella guancia. Usagi ricambiò l’abbraccio - Grazie tante mamma! - Delle lacrime le scesero giù. Ikuko la guardò nel viso pianse - Che hai figlia mia, perché la piccola della mamma piange? Non è che ti sei litigata con Mamoru? - Asciugandosi le lacrime. Usagi si strofinò gl’occhi - No mamma, anzi con lui va alla grande. - Anche lei s’asciugò le lacrime. Ikuko sono vicine - Ed allora, cos’è che ti affligge? - Si guardarono. Usagi cercò di distogliere lo sguardo da sua madre - Non so come dirtelo e non so nemmeno da dove cominciare. - La timidezza stava prendendo il sopravvento. Ikuko l’accarezzò il viso - Innanzitutto calmati e riprendi a sorridere come fai sempre, con la tranquillità si parla meglio. - Riponendo di nuovo i due sguardi vicino. Usagi dopo essersi tranquillizzata, prese le mani di sua madre le strinse nella pancia la guardò, le sorrise - Mamma, per te sarà come una notizia da prima pagina quello che ti sto dicendo deve rimanere tra noi; papà lo deve sapere con calma in secondo momento. Ho scoperto da poco tutto questo ed anch’io sono rimasta quando me l’hanno detto, io aspetto un bambino da Mamoru. Sono di poche settimane, per me è una gioia immensa, questo è il frutto del nostro amore che presto verrà al mondo. - Cercò il sorriso della madre. Ikuko le sorrise sapeva che le sue teorie verranno confermate l’abbracciò di nuovo - Figlia mia, avevo qualche dubbio a riguardo e non sai da quanto attendevo questo momento. Anche tu diventerai madre so già che sarai stupenda a ricoprire questo ruolo. - Chiuse gl’occhi. Usagi ricambiò con tanto affetto - Grazie mamma per avermi capito, sapevo che potevo contare su di te. - Chiude gli occhi. Ikuko s’alzò di colpo - Facciamo una cosa, invitiamo qui a cena Mamoru in modo che finalmente si potranno parlare meglio. Perché prima o poi se ne potrebbe accorgere da solo tuo padre e gli dite che vi volete sposare. - Sorrise alla figlia. Usagi alzò gl’occhi mentre sua madre si tolse dal letto - L’avevo già pensato, lui già lo sa aspetta una mia conferma. Stasera chiederà la mia mano! - Tono felice. Ikuko le prese entrambe le mani - E che aspetti allora, chiamalo e digli di trovarsi qui stasera preparò tante cose buone per quest’occasione speciale. - Si risedette nel letto aspettando la figlia. Usagi uscì dalla stanza - Vado subito mamma grazie ancora. - Scese velocemente le scale. Usagi si precipitò al telefono e chiamò Mamoru rispose al telefono tenendo un tono allegro - Pronto! - In piedi. Usagi voce entusiasta - Pronto Mamo, ho parlato con mia madre e sa già tutto, vieni stasera come già concordato ti aspetto. - Affaticata per aver sceso le scale veloci. Mamoru notò il tono di voce della ragazza - Usako, a stasera salutami tua madre. Stai calma ti sento euforica. - Sorrise immaginando com’è sia il suo stato d’animo. Usagi chiuse la telefonata - Non vedo l’ora di vederti, ti mando un grande bacio e ti ricambio i suoi saluti. Ciao! - Salì in camera dove l’aspettava sua madre. Ikuko si rialzò allontanandosi dal letto - Comincio subito a preparare per stasera e così ne approfitto per far trovare pronto quando arrivano tuo padre e Shingo. - Decise di andare in cucina per preparare la cena. Usagi aprì l’armadio - Guardo con calma nel mio armadio così ho tutto il tempo per decidere quale vestito mettermi. Non essendoci Luna devo fare da sola. - Rovistò all’interno. Ikuko si diresse all’uscita avvicinandosi alla porta della camera - Va bene, se hai bisogno di consigli chiamami. - Uscì dalla stanza. Usagi in camera sua rovistava dentro l’armadio e prese ad uno, ad uno tutti i vestiti eleganti che possedeva, gonne e vari tipi camicette posizionandoli nel letto. Mentre era alla ricerca si misurò gl’abiti canticchiando alcune canzoni ed il tempo passava senza che lei nemmeno se ne accorgesse. Erano passate alcune ore e sembrava che abbia deciso fra alcuni suoi abiti, in quel momento suonò il campanello di casa ed Ikuko va ad aprire è Ami che stava consegnando i moduli d’iscrizione. Ami indossava una felpa gialla con risvolti blu anche nelle due tasche in entrambi i lati, che copriva una camicia bianca, gonna blu e cintura azzurra e scarpe azzurre. Continuò a suonare il campanello per un paio di volte - Buongiorno signora, scusate se disturbo. Sono passata per dare ad Usagi il modulo per l’università si deve presentare al più presto altrimenti non farà in tempo per iscriversi. Le altre l’hanno già avuto e manca solo lei. - Porse il foglio alla madre. Ikuko si trovò davanti al portone di casa l’amica di Usagi - Ciao Ami ma quale disturbo entra pure. Usagi è sopra in camera sua è già un paio d’ore che sta cercando di scegliere un abito adatto per stasera. - Fece entrare Ami senza prendere il foglio. Ami si tolse le scarpe prima di entrare - Grazie signora, dove andate di bello? - Entrò in casa. Ikuko chiuse il portone - No, non usciamo ci sarà una cena speciale qui ma se vuoi sapere di più Usagi di dirà il resto. - Ritornò in cucina. Ami sorrise alla madre di Usagi - D’accordo signora allora salgo sopra. Comunque si sente il buon odore di quello che state preparando, complimenti. - Salì le scale. Ikuko era intenta a prendere alimenti vicino la zona cottura - Ti ringrazio Ami, continuo a cucinare sennò mi si brucia tutto. - Si trovava vicino ai fornelli. Ami alzò la voce essendo già al piano superiore - Buona continuazione! - S’incamminò verso la camera di Usagi. Arrivata in camera, Ami vide Usagi indaffarata nel scegliere cosa mettersi e non si accorse della sua presenza. Ami bussò con delicatezza - Ciao Usagi, vedo che sei proprio immersa nei tuoi pensieri di scelta. - Aprì la porta piano. Usagi le parlò senza guardarla - Ciao Ami, scusa non ti ho proprio sentita arrivare, si vede che sono concentratissima, non ho nemmeno sentito il campanello. - Intenta a vedere i vestiti. Ami entrò vedendo Usagi alle prese con i suoi abiti - Non fa niente, dai. Posso immaginare di cosa si tratti, tua madre mi ha parlato di una serata speciale ma non m’ha aggiunto altro. - Si sedette nella sedia della scrivania. Usagi posò un abito sul letto - Si, stasera Mamo chiederà la mano a mio padre, pensa che bello finalmente sarà ufficialmente uno di famiglia. Sono alle stelle dalla gioia. - Si lanciò da lei per abbracciarla. Ami si tolse dalla sedia su cui era seduta - Immaginavo si trattasse di questo e ti faccio i miei più sinceri auguri. Ma sa anche del tuo stato? - Abbracciò anche lei l’amica. Usagi aveva il viso di lei proprio vicino al suo - Certamente, gliel’ho detto ed è rimasta contentissima anche se mi ha detto che già qualcosa s’immaginava. - La teneva ancora abbracciata. Ami le mise le mani nelle guance - Le madri queste cose le percepiscono, sono come sensitive. Chissà come la prenderà tuo padre. - Ammirò la sua gioia. Usagi parlò piano per evitare di farsi sentire anche dalla madre - Lui saprà solo del matrimonio, non c’è la sentiamo di dirglielo ora. Sai com’è! - Lei ritornò vicino al suo letto dove erano situati gli abiti. Ami capì la sua situazione e non s’oppone alla sua idea - Eh sì! Potrebbe non prenderla tanto bene. Ma Luna ancora non è tornata? - Si risedette dov’era prima. Usagi mentre parlava prese degl’abiti - Sei venuta al momento giusto mi potresti aiutare nel scegliere l’abito adatto. Luna è ancora a casa di Minako quando vuole ritornerà, evidentemente si sta divertendo con Artemis. A proposito come mai sei venuta? - Fece finta di provarseli. Ami prese dalla borsetta il modulo d’iscrizione messo in precedenza appena entrata - Ah già scusa! M’ero dimenticata, con tutte queste belle notizie. Questo è il modulo di iscrizione all’università, compilalo al più presto poi andremo tutte insieme a consegnarlo, la scadenza è vicina. A Mako, Rei e Minako già l’ho dato e penso che l’avranno compilato. - Lo posò sopra la scrivania vicino a lei. Usagi aveva degl’abiti in mano - Ah grazie, si certamente lo farò appena finiamo qui, ora che ci sei pure tu ci sbrigheremo prima. - Con l’altra fa alzare l’amica. Ami cominciò ad aprire di più l’armadio osservando quelli appesi - Mettiamoci all’opera quindi, prima si comincia meglio è! In mancanza di Luna ci sarò io stavolta a consigliarti. - Prese alcuni vestiti e li guardò. Mentre Ami e Usagi erano intente a scegliere, a casa di Minako recava il caos e disordine totale e il povero Artemis ch’è non ne poteva più era stravolto. Luna cercò di calmare gli animi dando un aiuto possibile in quel che poteva. Minako vestiva casalinga con una tuta con pantaloni corti arancione e ciabatte o aperte dietro arancioni. Disperata per la confusione che c’era - Oh mamma! Oggi da quando mi sono alzata non ho combinato nulla. Ancora devo compilare il modulo che mi ha dato Ami e nella mia stanza sembra essere passato un tornado. - Andava avanti ed indietro correndo per la camera. Artemis ormai era abituato - È una routine quotidiana, ogni giorno la stessa storia è peggio di Usagi in questo! - Sdraiato a letto. Luna pensava ad Usagi - Ci sono abituata, non faccio più caso a lei, solo ultimamente è diventata leggermente più ordinata sarà il fatto di esser diventata regina. - Rispose sdraiata poco lontano da lui. Artemis annoiato continuò a sbadigliare - Nonostante le dica di sistemarsi tutto il giorno prima raramente m’ascolta, sono stravolto. Pomeriggio si deve vedere all’università con le altre andando di questo passo non farà in tempo ad arrivare. - Appoggiò la testa nel letto. Luna alzò la testa - Oggi ci sono io, cercherò di aiutarvi così saremo puntuali. - Sempre coricata. Artemis cambiò posizione - Grazie. Da solo non credo che ci riuscirei. - Si spostò vicino a Luna.       Si sentivano sottofondo le parole di Minako per la casa. Minako era vicino l’armadio della stanza - Devo piegare i vestiti puliti, mettere a lavare quelli sporchi e poi preparare il pranzo. Cos’altro devo fare? Ah, sì! Compilare il foglio di Ami per l’università. - Con la mano contava le faccende da sbrigare.   Luna e Artemis scesero dal letto per capire come potevano aiutarla, guardandosi in giro, la confusione era tale che rimasero sconvolti. Artemis la vorrebbe più responsabile dentro casa - La senti, si fa l’elenco di quello che deve fare, poi fa la metà quando va bene. - Camminava allontanandosi dal letto. Luna giustificava, come poteva, Minako - C’è da dire che abita, completamente da sola, è tutto sulle sue spalle. - Seguì Artemis. Artemis rimane sulle sue opinioni - Questo è vero, appunto per questo le dico sempre di programmarsi le giornate. - Dietro le spalle di Minako. Minako guardava i suoi vestiti sparpagliati per la stanza - Artemis da dove mi consigli di cominciare? - Si voltò e lo vede. Artemis con tono deciso - Io direi di fare così, metti i panni sporchi a lavare, mentre effettuano il lavaggio pieghi quelli puliti e poi prepari il pranzo. Noi di Aiuteremo in qualche modo! - Camminò verso l’armadio. Minako parlava mentre sta uscendo dalla stanza - Grazie, Artemis! Luna vedi quello che puoi fare e scusa tanto. - Andò nel bagno a prendere una cesta. Luna Con un balzo entrò dentro l’armadio - Tranquilla Minako, insieme faremo il possibile così sarai pronta per pomeriggio quando uscirai per consegnare il modulo d’iscrizione. - Controllò i vestiti messi tutti in disordine. Rei a differenza di Minako, aveva già riempito il modulo dell’università portatolo ad Ami si trova a casa di Makoto che stava accudendo le piante di casa sua annaffiandole e compiendo travasi per farle crescere meglio. Rei era seduta nel divano del salotto di casa che sorseggiava del the, molto pensierosa e Makoto se ne accorse. Makoto si cambiò d’abito porta una maglietta senza maniche arancione con chiusura a 3 bottoni, pantalone a vita alta ad altezza polpaccio giallo e scarpe basse azzurre.  Affacciata guardava il panorama che si pone di fronte a lei - Che cos’hai Rei? Ti vedo pensierosa. - Parlava da fuori il balcone. Rei aveva una giacca rossa, maglietta grigia, cintura blu alla vita pantaloni di velluto blu e scarpe con tacco grosso blu. Seduta sul divano - Ultimamente sono afflitta da alcuni presagi che ho, forse è solo suggestione per la notizia che ci ha dato Usagi. - Aveva la tazza in mano la posa nel tavolino di fronte a lei. Makoto vide una pianta che sta appassendo e cominciò i travaso - Che tipo di presagi? Spiegati meglio. - Piegata in avanti con un vaso in mano. Rei aveva il viso preoccupato e pensante - Io li definirei più sensazioni che presagi, ma te l’ho detto sarà solo un po’ di suggestione niente di preoccupante. - Allungò la mano verso il vassoio pieno di biscotti. Makoto parlava di spalle - Sicuramente è così, poi noi siamo sempre pronte ad intervenire se dovesse succedere qualcosa. Usagi è al sicuro con noi e quando la vediamo non deve capire che hai questi pensieri. - Si girò per guardarla mentre effettuava un travaso. Rei riprese la tazza - Si hai ragione. Ora però sbrigati con quelle piante ancora non hai riempito il foglio. - Si versò altro the. Makoto aveva in mano dei fiori da sistemare - Ora finisco, non m’è rimasto molto. - Appoggiò il piede sopra di esso. Rei s’alzò dal divano - Comincio a preparare qualcosa l’ora di mangiare si sta avvicinando. - Andò in cucina. Makoto sporse la testa dentro il salone - Fra pochi minuti vengo ad aiutarti. - Alzò la voce per farsi sentire. A casa Tsukino, Usagi e Ami avevano finito di scegliere il vestito ed essendo arrivata l’ora di mangiare Ami cominciò a salutare. Ami era vicino alla finestra - Hai visto che c’è l’abbiamo fatta, conserva questo vestito in modo che non si stropicci appena tornerà a casa Mamoru lo indosserai. - Aveva in mano il vestito che Usagi dovrà indossare. Usagi era stanca e parlava affannata - Grazie Ami, per questo grande aiuto che mi hai dato. Sdraiata sul letto. Ami posò l’abito dentro l’armadio - Per me è stato un piacere aiutarti, ne sono felicissima. - Lo richiuse. Usagi si sollevò dal letto - Perché non rimani con noi tanto pomeriggio ci dobbiamo vedere lo stesso. - Rimase seduta. Ami si sistemò i capelli con un spazzola poi la posò sul comò vicino uno specchietto piccolo - Tranquilla! Vado a casa mia madre mi sta aspettando poi vorrei lasciarti con tua madre in modo che possiate parlare tra voi per questa sera. - S’avviò verso la porta della stanza. Usagi scese dal letto - Come vuoi, allora ci vediamo più tardi. Sarò puntuale non tarderò! Vieni ti accompagno alla porta. - Andò con lei al piano di sotto. Ami uscì dalla stanza salutando sorridente - A più tardi e buon pranzo! - Chiuse la porta. Scendono le scale fino alla portone di casa. Usagi gridò per farsi sentire - Mamma, Ami sta andando via! - Aprì il portone di casa. Ikuko parlava dalla cucina - Ciao Ami e grazie per l’aiuto che hai dato a mia figlia sicuramente avrà scelto un abito bellissimo. –Apparecchiò la tavola. Ami esce di casa e salutò con la mano - Effettivamente è così lo sta custodendo sopra. Arrivederci signora, ciao Usagi ci vediamo più tardi. - Corse alla fermata dell’autobus. Usagi la vide allontanarsi - Ciao, salutami le altre. - Chiuse la porta. Ami andò via ed Usagi, aiutò la madre alla continuazione della preparazione del pranzo e discutevano sulla serata che ci sarà. Ikuko era vicino ai fornelli - Come avete in mente di iniziare il discorso con tuo padre per Mamoru. - Controllò il cibo. Usagi prese i piatti dal mobile sopra il lavandino alzando le punte dei piedi - Ancora non lo so, ci devo pensare. - Li mise nel tavolo. Ikuko aveva la pentola in mano - Conoscendo tuo padre è molto meglio non fare giri di parole ma andare direttamente al dunque.  - Il cibo era pronto e lo sta versando nei piatti. Usagi prese dal frigo il resto delle bevande ed altro mangiare - Tu pensi che lo potrebbe fare innervosire di più? - Lo mise in tavola. Ikuko stanca per cucinato non solo per il pranzo ma anche per la cena si pulì il viso con un po’ d’acqua - Aspetteremo che sia un po’ rilassato, sai lui torna sempre un po’ stressato, quindi prima lo faremo sentire a suo agio e poi si parte con il discorso.  - Mise poi le pentole nel lavandino della cucina. Usagi si sedette un attimo nella sedia - Molto meglio fare così, immagino anche la faccia Shingo appena sentirà la proposta di Mamo. - Abbassò la testa. Ikuko s’avvicinò alla figlia - Rimarrà perplesso anche lui ma sono sicura che non userà le solite battute. Lui sa riconoscere le situazioni serie da quelle scherzose anche se non si direbbe. - Le diede un bacio. Usagi rialzò la testa - Speriamo mi irriterei molto se farebbe una battuta e non gliel’ha perdonerei. - Si spostò di posto. Quando si parla, le ore passano più in fretta e a casa arrivarono Kenji e Shingo.  Kenji e Shingo insieme - Ciao a tutte, noi siamo a casa! - Entrarono in casa. Ikuko andò ad abbracciare il marito - Ciao, siete arrivati il pranzo è pronto e mi ha aiutato anche Usagi. - Ritornò in cucina. Shingo posò lo zaino sul divano del salotto - Se ti ha aiutato lei allora possiamo prenotare per mangiare fuori. - Poi andò in cucina. Usagi arrabbiata verso di lui - Shingo prima di giudicare prova prima. - Seduta a tavola. Shingo prese la sedia per sedersi - Se i tuoi piatti sono gli stessi che ci facevi provare in tutti questi anni allora già sappiamo come sono. - Si mise a sedere a tavola. Kenji guardò sua figlia - Shingo il tempo passa è la nostra Usagi è migliorata molto in cucina quindi non ti lamentare. Oltretutto ora è fidanzata quindi si deve sbrigare ad imparare a cucinare. - Le sorrise come per comunicarle qualcosa. Usagi prese una posata dalla tavola - Grazie papà, ora sedetevi sennò si fredda. - Comincia a mangiare. Erano tutti a tavola tranne la madre che era ancora in piedi a sistemare le stoviglie, una volta ultimato si sedette. Shingo non menzionava parola mentre ascoltava sua sorella e suo padre parlare, volle evitare che lo interrogassero sull’esito della giornata scolastica. Kenji guardava il piatto invitante - Buon appetito a tutti. - Si preparò a mangiare. Usagi e Shingo - Grazie! - Aria affamata. Anche Ikuko si preparò a mangiare - Spero tanto sia di vostro gradimento. - Si versò un bicchiere di acqua. Usagi chiamò il padre pulendosi il muso con il tovagliolo - Papà, ti devo dire una cosa. - Gli disse dopo aver iniziato a mangiare. Kenji prese una bibita - Dimmi pure di che si tratta? - Le versò nel bicchiere. Usagi guardò suo padre - Stasera vorrei invitare a casa Mamoru, così vi conoscete meglio. - Continuò a mangiare. Kenji bevve - Vuoi invitare quel ragazzo a casa mia? - Tossisce all’improvviso per aver bevuto in fretta ma si riprese subito. Ikuko mangiava e disse la sua - Kenji, prima di dire qualcosa di cui potresti pentirti ragiona. - Guardò il marito male. Kenji smise di mangiare - Non nascondo che non mi sta molto simpatico, non perché è un cattivo ragazzo anzi è molto educato e per bene ma l’ho sempre ritenuto un po’ troppo grande per mia figlia. - Il suo tono si fece nervoso. Usagi lo guardò fisso - Con questo cosa vuoi dire? - Sperava in una sua risposta positiva. Kenji avvicinò la forchetta alla bocca - Voglio dire che non è una sorpresa se dico tutto questo, lo sapete anche voi cosa penso di lui. Comunque per me va bene se lo vuoi invitare che venga pure, ormai sei grande ed io non voglio che tu soffra per colpa mia. Sarà il benvenuto! - La guardò con dolcezza. Usagi s’alzò dalla sedia - Oh, grazie papà! Sapevo che avresti accettato. - L’abbracciò baciandolo sulla guancia. Ikuko allungò la mano per prendere una fetta di pane - Bene, quindi stasera dovrò apparecchiare per una persona in più. - Viso felice e spensierato. Shingo usò un tono di invidia mischiato a quello di meraviglia - Da quanto sta con Mamoru è molto cambiata devo ammetterlo, sarà che mi ci devo abituare. - Mangiava a testa bassa. Usagi era spensierata e felice, finito il pranzo ognuno delle ragazze si preparò per uscire e recarsi all’università K.O. Makoto e Rei sono le prime ad avviarsi e Ami le raggiunse poco dopo, Minako tendeva un po’ a ritardare per colpa della sua sbadataggine. Minako aprì la porta di casa - Luna, Artemis andiamo che siamo già in ritardo le altre saranno già lì da un pezzo. - Stava per uscire e venne bloccata. Artemis la riprese alzando la voce, corse da lei - Minako, non ti dimentichi niente? - La fermò tirandole la gamba. Minako girò la testa - Cosa dovrei dimenticare? Il foglio l’ho compilato la casa bene o male è ordinata. - Si guardò intorno. Luna camminava piano - Minako! Ha ragione Artemis, guardati meglio e capirai. - Fissò Minako per farle capire cosa intendeva. Minako non capì quello che volevano dire esclamò - Dai ditemi voi! - Si guardò ancora in giro. Luna rispose sconvolta - Certe volte mi ricordi Usagi. - Testa abbassata per imbarazzo. Artemis era sconsolato totalmente più di Luna - Una leader così distratta non l’ho mai vista. - Abbassò la testa anche lui. Minako sempre più perplessa disse - Avanti amici io non capisco cosa volete dire. - Confusa richiuse la porta. Artemis mosse gl’occhi - Minako ti sei dimenticata di metterti le scarpe. - Le fece capire d’abbassare lo sguardo verso i suoi piedi. Minako aveva la lingua di fuori e la mano destra in testa - Ah scusate, è vero! Ora sì che possiamo uscire. - Uscirono di casa correndo. Usagi era colma dalla felicità, per il programma serale, sembra si sia completamente dimenticata dell’appuntamento se non fosse grazie a sua madre, Shingo s’è chiuso in camera sua, come se avesse capito il motivo dell’invito di Mamoru. Usagi lasciata la cucina si trovava nel salotto ma poi decise di salire in camera per darsi un ultima sistemazione per la serata - Mamma ti devo aiutare a fare altro, la cucina l’ho sistemata sennò vado in camera mia. - Vicino le scale. Ikuko indossò i guanti da cucina - Ma ti sei dimenticata che devi raggiungere le tue amiche? - Lavava i piatti in cucina. Usagi si toccò la fronte - Oh, mamma! È vero me n’ero completamente dimenticata, dov’è il modulo di iscrizione? - Si girò intorno con la testa. Ikuko parlava voltata - Immaginavo! Mia figlia non cambia mai! - Non la guardò. Usagi girò tutta la casa e controllò nei cassetti - Ah eccolo, meno male che l’avevo già compilato. - Alla fine lo trovò rovistando nel salotto. Ikuko non era per niente meravigliata - Chissà dove hai la testa! - Questa volta si girò e sorrise. Usagi aprì il portone - Allora io vado ciao a tutti. - Uscì di casa. Kenji che aveva assistito al tutto stava guardando la televisione - Ciao Usagi e non fare tardi! Ricordati per la serata di oggi. - Seduto nella poltrona del salotto. Il pomeriggio sembrava passasse veloce quando ci si divertiva, le amiche una volta consegnato i moduli proseguirono per una passeggiata ridendo e scherzando tra loro. Incominciò a farsi tardi ed ognuno s’avviò verso casa. Luna seguì Usagi ed una volta arrivate, notarono il tavolo della sala pranzo ben apparecchiato con dei decori che di solito si usano per le feste; nella casa si sentì un buon profumo proveniente dalla cucina e suo padre era vestito molto elegante. Usagi era vicino al tavolo della cucina meravigliata - Papà sei bellissimo, nemmeno quando hai i tuoi impegni lavorativi importanti indossi questi abiti. - Corse ad abbracciare il padre. Kenji era in piedi appoggiato alla ringhiera - Niente è più importante di una serata come queste! Per mia figlia questo ed altro! - Aprì le braccia per accoglierla a se. Usagi lo baciò nella guancia - Sei il mio papà speciale, vado a prepararmi anch’io. - Sale in camera. Luna corse le scale - Vengo pure io Usagi - La seguì provando a stare al suo passo. Usagi era in camera sua e si veste. Luna la riempì di complimenti - Oggi è la serata dove finalmente vi dichiarerete apertamente davanti ai tuoi genitori. Sarà emozionante e commuovente allo stesso momento. Non mi sembra vero, sembra ieri quando ci conoscemmo per la prima volta, eri ancora una ragazzina di 14 anni un po’ sbadata e ogni tanto frignona, adesso sei cresciuta e stai per diventare mamma. - Mentre parlava apparirono nella mente le immagini di quando si conobbero e visti la prima volta. Usagi abbracciò Luna - Luna, amica mia ne abbiamo passate tante insieme, avventure belle e brutte ma ne siamo sempre uscite insieme. Conto i giorni che arrivi quel momento per abbracciare la mia bambina che avrò, stringerla tra le mie braccia e cullarla. - Tutte due piansero di gioia. Luna scese dalla braccia di Usagi - Adesso sbrigati a vestirti, Mamoru potrebbe arrivare da un momento all’altro. - Con le zampe aprì l’armadio. Ormai erano tutti pronti, in attesa dell’ospite, il quale non tardava arrivare; infatti Mamoru suonò il campanello e si presentò con tutta la sua eleganza ed un mazzo di fiori rose rosse. Kenji posò il bicchiere con il quale stava bevendo acqua sul tavolo della cucina - Vado ad aprire io. - Aprì la porta di casa. Mamoru salutò tranquillamente - Buonasera a tutti voi. - S’accinse ad entrare. Kenji rispose come al suo solito serio - Buonasera a te, accomodati pure ti aspettavamo. - Gli fece cenno con la mano che poteva entrare. Ikuko lo baciò nella guancia per salutarlo - Ciao Mamoru, siediti in salotto e ci beviamo tutti un bel caffè. – L’accompagnò in salotto. Shingo lo guardò - Ciao, ti ricordi di me, spero! - Seduto sulla poltrona, Usagi andò ad abbracciarlo - Ciao Mamo, anch’io ti aspettavo ti trovo bene. - Si diresse con lui verso il divano. Mamoru abbracciò Usagi e nello stesso tempo guardò Shingo - Vi ringrazio tanto per la vostra gentilezza. Ciao Usako, anch’io ti trovo benissimo e bellissima come sempre. Ciao Shingo certo che mi ricordo di te tu sei il fratellino pestifero che le combina tanti dispetti. Lo saluta con un cenno della testa. Usagi - Sediamoci tutti per un bell’aperitivo di inizio serata. - Fa cenno ai suoi genitori di sedersi. Ikuko andò in cucina - Vado a prendere dei dolcetti ed il caffè preparato prima. - Ritornò con un vassoio contenente un porta biscotti e le tazzine del caffè. Tutti seduti nei divani del salotto sorseggiavano il caffè, accompagnato da alcuni dolcetti messi in un vassoio al centro del tavolino. Poi s’avviarono verso la tavola, la cena era ormai pronta. Ikuko era seduta - Servitevi pure ho preparato tante cose buone e mi dispiacerebbe che le lasciate. - Viso felice. Usagi guardava le cibarie con golosità - Con me non ci sono problemi mamma, lo sai che sono di ottima gola io. - Sapeva che le prelibatezze che ci sono in tavola sono buone. Kenji guardò Mamoru - Buon appetito a tutti anche a te Mamoru. - Iniziò a mangiare. Mamoru prense una delle posate - Buon appetito a lei e a voi. - Mangiò. Shingo guardò i suoi genitori - Cominciamo a mangiare. - Chiese il permesso con lo sguardo. La cena proseguì e nel clou della serata Usagi cominciò ad essere un po’ nervosa ma rimase in apparenza calma per non far indispettire il padre. La madre Ikuko e Shingo ascoltarono silenziosamente. Mamoru si preparò a fare il discorso decisivo - Signor Tsukino lei si domanderà come mai questo invito che m’è stato fatto. - Sempre seduto a tavola. Kenji lo guardò attentamente - In verità sì ma poi mi sono detto sarà solamente per farsi conoscere meglio ed andare più d’accordo anche per questo ho accettato. Anche lui seduto a tavola. Mamoru si fece coraggio una volta per tutte - Diciamo che è anche così, vorrei avere un buon rapporto con lei non c’è ne stata mai occasione. - Un po’ imbarazzato. Kenji finì di bere il vino che s’era versato - Non abbiamo mai avuto l’opportunità di poter parlare noi due, ma lo immaginavo che prima o poi ci sarebbe stata una serata simile quindi ero mentalmente preparato. - Tono deciso e severo. Mamoru tenne la voce più seria. - Voglio essere chiaro con lei senza giri di parole e volevo chiederle una cosa importante. - L’imbarazzo iniziale sembrava scomparire. Kenji si posò il tovagliolo tra le gambe - Cosa vuoi dire spiegati meglio. - Seguì con gl’occhi i movimenti che fece Mamoru mentre parla. Mamoru s’alzò in piedi - Signor Kenji sono qui per chiedere in sposa sua figlia! - Si mise vicino a lui. Kenji rimase senza fiato per quel gesto - Come scusa! Ho capito bene? - Lo guardò meravigliato. Mamoru si risiede - Si ha capito bene, sto chiedendo la mano di sua figlia. - A questo punto c’era silenzio per qualche secondo. Kenji s’alzò dalla sieda - Sai, una cosa! Ho sempre apprezzato le persone chiare e tu lo sei almeno è questa l’impressione che mi hai dato. Non pensavo che questa proposta arrivasse così presto. Ormai sono 8 anni che state insieme, anche se io l’ho scoperto dopo, non è passato nemmeno poco tempo. Spero di non pentirmene in futuro a queste parole che ti sto dicendo io voglio che mia figlia cresca felice e che abbia un ragazzo che le vuole bene e quindi non voglio che la deludi; accetto e vi do la mia benedizione e che siate felici anche nei momenti difficili che dovrete affrontare. – L’abbracciò. Dopo questo lungo discorso del padre, Ikuko cominciò a piangere di gioia e Shingo per l’emozione non sapeva che dire e rimase zitto. Usagi abbracciò il padre alzandosi di scatto dalla sedia - Grazie papà, sei stupendo e stai sereno che lui tratterà come una regina su questo non ci sono dubbi. - Lo stava abbracciando. Kenji ricambiò l’affetto - La mia bambina si sposa, non ci posso credere! - Piccole lacrime gli scesero. Ikuko pianse per la commozione - Auguri figlia mia non sai quanto sono contenta. - Cercò di smettere. Mamoru era emozionato - Vi ringrazio tanto, mi fate molto felice. - Riuscì a trattenersi. Shingo era sconcertato più che soddisfatto per quello che vedeva - E non piangete tutti quanti dopo tutto si sposa non sta partendo lontano senza far ritorno! - Contento della situazione ma cercava di far smettere tutti di piangere. La serata si concluse con tutti quanti che festeggiarono e brindavano con allegria, una nuova famiglia si stava formando e presto si sarebbe allargata ma quanto durerà questa felicità?
Fine 7° CAPITOLO

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Capitolo 9
*** 8° Capitolo Auguri agli sposi - Un momento particolare ***


8° Capitolo Auguri agli sposi - Un momento particolare
Nella famiglia Tsukino c’era festa, la serata si concluse molto tardi con una bella torta preparata da Ikuko, Mamoru tornato a casa era felicissimo finalmente aveva allacciato un rapporto splendido con il padre di Usagi che attendeva da anni. Ora il suo unico pensiero era organizzare al meglio questo evento arrivato a casa s’addormentò con il sorriso nel viso. La famosa meteora caduta giorni prima sembrava dare i primi segnali di vita, infatti in alcune zone del Giappone era iniziati delle piccole scosse di terremoto. A Tokyo si avvertirono pure, e la gente era impaurita. In televisione davano notizie riguardo questi avvenimenti naturali ed invitavano alla calma gli esperti stavano cercando delle risposte; il meteorite, non risultava in nessun radar e non si sapeva da cosa venissero provocate queste scosse. Oltre tutto i vulcani sottomarini si erano risvegliati e nell’aria c’erano nuvole che piano, piano stavano oscurando il sole. Mamoru, dopo essersi svegliato sentì dalla televisione le notizie riportate dal telegiornale, telefonò ad Usagi - Pronto! Buongiorno, Usako hai dormito bene? - Tono un po’ assonnato. Usagi si trovava in cucina sentì il telefono suonare e corse a rispondere aveva la voce mezza addormentata - Ciao Mamo, ho dormito meravigliosamente e tu? Ogni tanto s’avvertono piccole scosse, ma non sembrano essere pericolose. - Mentre parlava si stirò. Mamoru tenne la cornetta del telefono con un orecchio tenendo la testa piegata - Anch’io grazie, ma sono un pò preoccupato in cielo sono comparse nuvole strane. Comunque ho telefonato perché volevo che uscissi con me per recarci in qualche negozio di bomboniere. - Si vestì. Usagi di colpo fece il tono di voce più squillante - Mi vesto così appena vieni usciamo subito. - Viso felice. Mamoru chiuse la telefonata - A fra poco allora, ti amo Usako! - Continuò a vestirsi. Usagi riagganciò - Ti amo anch’io, ciao. - Dopo la telefonata corse in stanza. Ikuko la riprese prima che succedesse qualcosa - Usagi NON CORRERE PER LA SCALE, PER FAVORE! - Le gridò dal bagno. Kenji era seduto in cucina - Mi sembra di vederla quando andava a scuola faceva le stesse cose. - Bevve un caffè e leggeva il giornale. Usagi gridò ancora più forte - MAMMA DAI, MI DEVO VESTIRE! - Arrivata in camera chiuse la porta. Usagi aprì l’armadio, prese i vestiti con sveltezza - Mi devo sbrigare fra poco viene Mamo- Tono agitato. Luna stava dormendo aprì gl’occhi - Non cominciare con la tua solita frenesia che abbiamo tempo! - A bassa voce. Usagi si volle cambiare velocemente - Si lo so ma è più forte di me, devo correre. - Le sussurrò all’orecchio. Luna, non poteva più prendere sonno si stirò e si sedette nel letto, dopo qualche secondo saltò verso la finestra guardando fuori - Cosa vuoi metterti in proposito. La guardò attonita. Usagi finito di truccarsi aprì l’armadio - Niente eleganza, mi vestirò con vestiti semplici. - Rovistò con velocità. Luna scese dal davanzale della finestra per raggiungere Usagi - Ah bene, non sarà difficile scegliere. - Avvicinandosi all’armadio vide un disordine incredibile. Usagi tirò fuori dei vestiti - Avevo in mente di mettermi un paio di pantaloni con una camicia e scarpe da ginnastica. - Glieli mostrò. Luna li guardò con attenzione - Stile classico allora! - Convinta di quello che diceva. Usagi mise i vestiti nel letto - Ho deciso così, spero solo che Mamo arrivi presto - Dall’emozione e fretta, perse l’equilibrio e cadde a terra a pancia in giù. Luna andò da lei correndo - Usagi! Ti sei fatta male? Dimmi che stai bene. - Preoccupata.  Da sotto sentirono il tonfo della caduta sua madre corse da lei subito lasciando il suo lavoro che stava svolgendo in cucina dopo aver finito nel bagno sapendo della sua situazione, solo Kenji e Shingo non si preoccuparono tanto perché conoscevano com’è la ragazza e salirono su con la loro calma. Ikuko le urlò mentre sale le scarpe correndo - USAGI! COS’È SUCCESSO? STO SALENDO! - Fu la prima ad arrivare in camera. Usagi si toccò subito la pancia, non sentì dolori e tira un sospiro di sollievo - Luna sto bene sono solo scivolata, ma non mi sono fatta niente. - A terrà un po’ dolorante. Luna era vicino Usagi all’altezza della testa le sussurrò - Devi stare attenta, nella tua situazione queste cadute possono essere molto pericolose. - Con un balzo salì di nuovo sul letto. Usagi si toccò nuovamente la pancia in un momento di spavento - Mamma, tranquilla, non ti preoccupare. - Alzò il tono di voce. Ikuko aprì di scatto la porta - Usagi, ma come hai fatto a cadere lo stai che devi stare attenta. - Arrivata in camera. Usagi si guardò intorno - Colpa della fretta e della mia sbadataggine. - Vide il disordine che c’era nella stanza. Ikuko la prese per un braccio tenendo la testa - Vieni che ti tiro su e ti aiuto. - La fece alzare. Pochi istanti dopo entrò il fratello. Shingo s’appoggiò al muro della stanza - La solita sbadata non vede mai dove mette i piedi. - Rise. Kenji arrivò qualche minuto dopo - Mi spieghi come sei scivolata? - Più che preoccuparsi gli scappò una piccola risata ma si trattenne. Usagi si rialzò sana ma con qualche dolore al braccio - Shingo, stai sereno che sono sana non ti preoccupare poi più di tanto. - Lo guardò male. Shingo la sbeffeggiò - Chi si preoccupa, tanto ormai lo so che sei sempre stata tra le nuvole. - Continuò a ridere a presa in giro. Kenji nella soglia della porta - Ikuko non ti allarmare più di tanto dopo tutto non si è rotta niente, è stata una semplice caduta leggera. - Tono sereno. Ikuko guardò il figlio ed il marito parlando all’inizio confusa ma per riprendersi subito - Si lo so, ma… Le mamme lo sai come sono si preoccupano per tutto anche nelle piccolezze. - Riuscì a non far capire il vero motivo della preoccupazione. Usagi era seduta nel letto - Ora mi devo vestire, quindi per favore uscite. Tu mamma se vuoi puoi rimanere. - Vicino a Luna. Kenji prese il figlio da una mano - Va bene, io e Shingo scendiamo sotto così continuiamo a vedere la televisione in tranquillità. - Lo portò di sotto. Shingo continuò a prenderla in giro - Sorellina, hai bisogno di un taxi per scendere sotto o c’è la fai da sola? - Scende le scale. Usagi uscì dalla stanza - Vai via Shingo! - Gli lanciò una pallina di gomma. Ritornata in camera rimase da sola con Ikuko. Luna che prima si trovava nel letto adesso era sdraiata davanti la finestra e sentì i loro discorsi.  Usagi s’allontanò dalla madre - Mamma, non fare troppo l’esagerata sennò papà potrebbe sospettare qualcosa. - Riprese i vestiti che aveva in mano prima. Ikuko si sincerò di nuovo sul suo stato di salute - Lo so Usagi ma appena ho sentito la caduta è stato più forte di me e mi sono precipitata. - Ordinò la sua stanza. Usagi si tolse gli abiti di casa - Purtroppo c’era, di mezzo, quella pallina che ho lanciato a Shingo e non l’ho vista avevo i vestiti in mano. - Seduta a letto. Ikuko accarezzò la pancia della figlia con dolcezza - Ma devi stare più attenta se saresti caduta male avresti potuto avere delle conseguenze pesanti. - La guardò preoccupata. Usagi si fermò nel vestirsi - Si lo so mamma scusami. Ora mi vesto perché sennò se dovesse venire Mamoru non mi vedrà pronta. - Riprese a vestirsi. Ikuko non era convinta delle parole - Comunque stai bene ora? - S’avvicinò alla figlia. Usagi finì di vestirsi - Si dai, non ho niente. Un po’ di dolore al braccio ma passerà. - Rimase seduta nel letto. Ikuko cominciò a darle altri consigli sul matrimonio - Bisogna scegliere il vestito tuo e di Mamoru, siete ancora indecisi quale indossare? - Si sedette accanto a lei nel letto. Usagi rimase zitta a quella domanda poi si riprese - Veramente mamma già l’avremmo scelto sia il suo che quello mio. - Abbracciò la madre con una mano. Ikuko fece finta di arrabbiarsi - Ah! Quindi già avevate programmato tutto bravi. E se arriva per esempio domani che gli dirai a papà? - La guardò male. Usagi aveva in mente il vestito da le scelto - Arriverà in questi giorni. A papà gli inventeremo qualcosa, ma non credo che lo riceveremo presto dovevano sistemarlo. - La guardò con il viso colpevole. Ikuko si tranquillizzò - Meno male, altrimenti non saprei cosa inventare. Mi sento più sollevata. - Tono rassicurante. Usagi disse felice - Oggi sceglieremo la chiesa dove sposarci e le bomboniere. - Le prese la mano. Ikuko prese una decisione che andava contro la sua volontà con molto dispiacere - Non voglio intromettermi sarete voi a scegliere tutto quanto e non farò intromettere nemmeno tuo padre. - Le diede un bacio. Usagi capì che quella scelta era molto dura - Grazie mamma! Come sto con questi pantaloni e la camicia? - S’alzò e girò su stessa. Ikuko toccò i vestiti - Molto bene, sei bella con tutto quanto. Ma stai attenta a non mettere pantaloni o gonne troppo strette. - La prese per una mano per guardarla meglio. Usagi lasciò la presa di mano della madre - Mamma le so queste cose, è la mia prima gravidanza ma se mi trasmetti ansia è ancora peggio. - Andò verso la sua scrivania. Ikuko s’alzò - Mi devo abituare a vedere la mia piccola in attesa, anche per questo sono così. -  Sistemò il letto. Usagi vicino la scrivania appuntò in un calendario la data - Il matrimonio è fra due mesi circa. - S’appoggiò su di essa. Ikuko piegò i vestiti che si tolse Usagi - Avete già stabilito tutto vi faccio i miei complimenti. Finì di sistemare il letto. Usagi ha un foglietto in mano - Veramente non tutto, ancora siamo indecisi sugl’invitati. - Contò gli invitati, con una matita in mano. Ikuko osservò i suoi gesti notando nei suoi occhi un’allegria grandissima - Quella è sempre stata la parte più difficile in un matrimonio. Noi potremmo dirvi qualcosa sui parenti, ma le vostre amicizie non le conosciamo tutte. - La guardò senza distogliere lo sguardo. Usagi posò il foglietto sulla scrivania insieme alla matita - Mamma, ci sono le altre mie amiche che mi aiuteranno in questo non sono sola. - Si toccò di nuovo la pancia mentre parlava. Ikuko vide il gesto della figlia - So che sarà un bellissimo matrimonio indimenticabile. - Sorrise e non aggiunse altro. Mamoru arrivò a casa, questa volta tramite i mezzi pubblici decise di non prendere la macchina preferì, infatti, camminare. Appena giunto alla porta di casa Tsukino suonò il campanello. Shingo andò ad aprire era seduto nel salotto lo fece entrare dentro casa - Ciao Mamoru entra. - Ritornò in salotto. Mamoru dopo aver atteso sulla soglia della porta si vide aprire - Buongiorno, Shingo tua sorella è pronta? - Entrò lesto. Shingo senza nemmeno voltarsi gli rispose - Penso di sì dovrebbe esserlo da un pezzo. - Andò in cucina per bere una bevanda fresca. Kenji si sedette nel divano - Mamoru siediti e prendiamoci un caffè in attesa che le nostre signore scendano. - Lo invitò a prendere una tazzina con la mano. Mamoru dal tavolino prese una tazzina - La ringrazio signor Tsukino. Accettò volentieri - Accettando il suo invito sorseggiando del caffè. Kenji volle farlo sentire uno di famiglia togliendo quelle barriere padre/fidanzato che lo tenevano distante - Non chiamarmi signor Tsukino stai diventando uno della famiglia e da quanto ho capito per mia moglie già nei fai parte, quindi dammi del tu. - Assaggiò un biscotto preso da un porta-biscotti posizionato vicino le tazzine. Mamoru soddisfatto ma meravigliato posò la tazza nel tavolino - Come vuole lei… cioè… Volevo dire come vuoi tu. - Lo guardò imbarazzato. Kenji chiamò il figlio - Shingo, dai siediti vicino con noi ed aspettiamo insieme. - Girò lo sguardo verso di lui. Shingo si trovava in cucina a bere - Va bene Papà. - Si sede vicino al padre. Kenji guardava Mamoru come un poliziotto ad un sospettato, ancora una parte di se lo portava a stare a debita di stanza da lui - Mamoru cosa ne pensi di queste scosse che stiamo avvertendo in questi giorni. - Gli chiese tanto per parlare di qualcosa con le gambe a cavalcioni. Mamoru espresse tutta la sua preoccupazione - Credo che non siano da sottovalutare, può essere che siano anche qualche avvertimento. - Pensieroso mentre parlava. Kenji mangiava un dolce gli parlava come se avesse davanti un esperto di tale materia con cui condividere i pensieri - L’avevo pensato pure io, oltretutto la televisione ha detto che dei vulcani sottomarini si sono svegliati e dal mare escono dei vapori. - Il suo tono era preoccupato, ma fino ad allora era accaduto una cosa del genere. Mamoru pensò al sogno fatto distraendosi - Può essere il collegamento con queste strane nubi che sono spuntate in cielo, la temperatura si sta leggermente abbassando. Chissà se sono tutti collegamenti? - Anche lui cambiò espressione. Shingo sottovalutò questi episodi ridendoci sopra - Io penso che vi state preoccupando per niente, ci sono sempre state scosse di terremoto. Saranno sicuramente di assestamento. - Il suo comportamento da ragazzino era confermato dallo sguardo di disapprovazione. Kenji lo riprese duramente come solo un padre poteva fare - Shingo tu ancora sei piccolo per capire queste e sottovaluti le situazioni, anche se purtroppo questo accade anche tra gli adulti e special modo tra i più esperti. - Gli lanciò uno sguardo severo. Mamoru approvò il rimprovero di suo padre - Pienamente d’accordo, ma ora non pensiamoci. Le nostre donne fra poco scendono. - Con il permesso degl’occhi del suocero andò in cucina.  Kenji e Shingo lo raggiunsero poco dopo prendendo il vassoio con le tazzine ed il porta biscotti posandoli vicino al lavabo della cucina nell’attesa Shingo bevve un altro succo stavano in silenzio. Dopo scesero anche Ikuko e Usagi con Luna al seguito. Usagi vestiva molto elegante sembra davvero una regina alla fine optò per una gonna altezza ginocchio di colore blu scuro e scarpe blu a strisce rosse con leggeri tacchi, una camicetta bianca decorata con bottoni diamantati e dei braccialetti al polso destro, il sorriso colpì non solo Mamoru anche il padre - Ciao Mamo, per me possiamo andare io sono pronta. - Gli disse nel mentre scesero le scale. Mamoru si spostò dalla cucina all’uscio di casa, poi, appena l’ebbe di fronte a lei la prese per mano - D’accordo allora andiamo. Vi saluto ci vediamo più tardi. - La vide con un viso estasiato. Usagi salutò lanciando baci a tutti - Ciao mamma, papà! Ci vediamo, fratellino. - Vicino la soglia della porta. Ikuko restava sempre più orgogliosa della figlia si sedette in cucina senza nemmeno vedere la sedia per quanto era concentrata a fissarla.     Ikuko, Kenji, Shingo esclamarono insieme - Ciao, a più tardi! - Seduti tutti e tre a tavola. Ad Usagi non importava se camminassero a piedi o in macchina quello che contava era stare con il suo futuro sposo, ogni tanto lanciava sorrisi anche a Luna la quale ricambiava era alle stelle nel vedere gl’occhi della sua padroncina brillare innamorati. La passeggiata ai negozi di articoli da cerimonie iniziò durante la quale i due promessi sposi parlavano del loro futuro, Luna di volta, in volta interveniva nei discorsi. Mamoru passeggiava e volse lo sguardo su Usagi - Amore, ho notato che sei abbastanza euforica. - Avvicinò la sua testa al suo petto e l’accarezza. Usagi a quel gesto gli sorrise e si stringe di più a lui - Si hai ragione, infatti prima che tu venissi sono pure caduta nella mia camera. - Abbassò lo sguardo intuendo già la sua reazione. Mamoru si fermò per un attimo - Come sarebbe a dire sei caduta? - Disse alzando il viso della sua bella verso di lui. Luna si fermò anche lei -  È caduta sotto i miei occhi, è successo così velocemente che me la sono ritrovata per terra all’improvviso. - Alzò la testa per cercare gl’occhi di Mamoru. Usagi usò la sua abilità nel calmarlo -  Ma niente di grave, non mi sono fatta praticamente nulla. - Lo tirò per un braccio per ricominciare la passeggiata. Mamoru venne tirato e rimase esterrefatto - Devi stare attenta a che non ricapiti più. Nel tuo stato è molto pericoloso. - Le disse mentre viene tirato. Usagi prese la mano di Mamoru e gliel’accarezzò - Lo so, già m’ha detto qualcosa di simile mia madre che si è precipitata correndo nella mia camera. - Ricordò che quegli attimi in cui la madre le parlava. Luna li segui al passo - Usagi, avvolte si fa prendere troppo dalle emozioni e certe volte non si controlla. - Cerca di sdrammatizzare facendo un sorriso. Mamoru sorrise a quella frase di Usagi e poi con la mano le prese dolcemente il mento sollevando il suo viso - Posso capire la tua felicità per il matrimonio che ci dovrà essere e la nascita di Chibiusa ma non farti trasportare troppo dall’entusiasmo. - Le fece una carezza. Usagi se l’abbracciò non badando che sta stessero camminando e con entrambi le mani prese la sua e lo guardò con due occhi innamorati - Starò più attenta, sia tu che mia mamma potrete dormire sonni tranquilli. - Si lasciò andare a quel bacio che fra poco sarebbe arrivato. Mamoru le diede un bacio mentre camminavano - Ti amo amore mio. - Chiuse gl’occhi e la tenne stretta a se. Luna spalancò gl’occhi nel vedere i due sovrani lasciarsi andare a tanta tenerezza - Speriamo che vada tutto bene. Queste continue scosse che ci sono stanno cominciando a preoccuparmi. - Il suo viso però si fece preoccupato e alzò la testa osservando il cielo. Mamoru intuì che la preoccupazione di Luna e la sua erano medesime - Lo sono altrettanto, ma non riusciamo a capire di cosa si tratti e come mai avvengono. Con tuo padre parlavamo proprio di questo mentre ti aspettavamo. - Pensò ai sogni che fece cercando di capire nella sua mente se ci fosse qualche collegamento. Usagi senti d’improvviso freddo e si rannicchiò a lui - Avete notato che le temperature sono leggermente scese? Si sente freddino voi dite che c’entri qualcosa? - Un soffio di vento freddo le colpì il viso e d’istinto chiuse gli occhi. Luna avvertì il cambiamento di temperatura anormale - Non lo so questo, ma è vero pure che il sole non riscalda più come prima. - Vorrebbe capire perché questo clima era impazzito e pensa. Mamoru notò delle stranezze in cielo e lo scrutò con attenzione - Ci sono strane nubi nel cielo e molto probabilmente sono nate dai vapori che escono dal mare. I vulcani sottomarini si sono risvegliati e loro eruzioni stanno portando a questi fatti. - Guardò Luna per spiegarle la motivazione di questi strani fenomeni. Usagi alzò lo sguardo capendo che qualcosa stesse cambiando - Spero tanto che presto si fermi tutto. Sennò non oso immaginare quello che potrebbe accadere.­ - Lei si sentì al sicuro al fianco di Mamoru e non perse occasione per abbracciarlo. Nel frattempo a casa di Rei, le ragazze si diedero appuntamento su consiglio di quest’ultima ed erano tutte sedute intorno al tavolo in camera. Usagi non sapeva niente di questo incontro per evitarle preoccupazioni. Rei molto tesa teneva le mani conserte - Penso che tutti voi avete avvertito le scosse che si manifestano e specialmente quello che s’è sentito l’altra mattina presto? Queste misteriose scosse non hanno ancora un perché e perfino quelli della Nasa non hanno saputo dare una risposta a riguardo. - Il viso emanava una severità mai vista prima. Minako accanto ad Ami, era sconvolta teneva la faccia appoggiata al tavolo - Io più di tutte, dormivo tranquilla quel giorno! Ma poi non capisco perché sei agitata. - Alzò la testa per un attimo e la guardò meravigliata per poi riporla nuovamente sul tavolo. Artemis era seduto accanto a Minako - Minako, è agitata perché non è normale che delle scosse arrivino all’improvviso e che i vulcani si sveglino provocando eruzioni. In televisione almeno così hanno riferito, dicendo che sono tutti meravigliati. - Temeva che possa arrivare il peggio ed era molto preoccupato. Makoto era seduta accanto a Rei - Sicuramente non si tratta niente di buono, ma finora non è successo niente di pericoloso. - Teneva la calma ma era riflessiva con se stessa. Ami aveva il suo Tablet in mano e controllava gl’avvenimenti atmosferici - Con il Tablet sono riuscita, in qualche modo, a localizzare che i vulcani che si sono risvegliati sono quelli che si trovano qui in Giappone ma altri si stanno facendo sentire in varie parti del pianeta. Altro non siamo riusciti a sapere tranne che è un problema di tutto il mondo e non solo nostro. Rei tu che ne pensi? - Distolse lo sguardo dal Tablet per guardare Rei. Rei non poteva fare a meno di notare non solo la sua agitazione ma anche la grande preoccupazione - Posso dire che o è qualche preavviso di qualche catastrofe naturale o si tratta di nuovi nemici in arrivo ma non riesco a capire se si tratta di una strategia per confonderci. L’unica cosa certa è che siamo in pericolo. - Allungò le mani in avanti e l’appoggiò al tavolo. Artemis saltò sul tavolo camminando attorno alle ragazze - Non sarebbe la prima volta che Neo Queen Serenity e tutto il pianeta vengano presa di mira, quindi siamo già preparati, ma si deve stare sempre all’erta. - Le guardò ad una, ad una fece capire che dovevano stare in guardia. Makoto s’alzò e le sue amiche la guardarono - Io sono pronta, dopo tutto un po’ d’allenamento mi serve, è da assai che non combatto e ho voglia di sgranchirmi. - Mentre lo diceva fece gesti come se stesse facendo ginnastica. Minako sorrise ai questi gesti di Makoto, dalla tasca tira fuori dei documenti - Io e Artemis abbiamo fatto, un salto al nostro centro di comando prima di venire qui, per cercare di venire a capo di questa situazione, ma abbiamo scoperto poco. L’unica cosa che abbia capito è una: non si fermeranno qui queste scosse ma non riusciamo a capire di preciso da cosa sono provocati. - Mostrò alle altre dei fogli con delle statistiche sui terremoti ed eventuali maremoti che ci potrebbero essere più in là. Artemis invece pensò a tutt’altra cosa - Secondo me sono nuovi nemici e vogliono essere invisibili al momento per poi intervenire al momento giusto ma dobbiamo stare in guardia, non solo il popolo ma i nostri sovrani corrono un grave pericolo. - Smise di camminare nel tavolo e si fermò di fronte a Rei. Rei raccontò la visita che ebbe ricordando quei momenti - Io sono molto preoccupata, qualche sera dopo Mamoru venne a casa mia e parlò di un sogno che fece preavvisando la morte di Serenity. Mi telefonò annunciando che stava per raggiungermi a casa dopo che accompagnò Usagi a casa sua, qualche giorno fa hanno dormito insieme, dopo una serata insieme. Ma non so se c’è un collegamento a riguardo può essere anche una coincidenza. - Finì di raccontare il tutto ed ebbe delle visioni ma se le tenne per se. Minako per concludere il discorso arrivò ad una doppia soluzione - Se qualcuno si dovesse fare vivo io dico solo una cosa: Niente e nessuno potrà ostacolare l’amore di Usagi e Mamoru! Se invece è un avvertimento di una catastrofe e i nemici non c’entrano niente a quel punto non saprei come reagire ma ferma non starei. - Un po’ sconsolata perché sapeva che contro madre natura è meglio non mettersi mai. Ami chiuse il Tablet e lo depose nel fodero - Essendo che le origini di questi fenomeni è sconosciuta per il momento proseguiamo le nostre giornate come sempre e quando incontreremo Usagi comportiamoci come abbiamo sempre fatto. - Volle rianimare la giornata trasmettendo allegria. Makoto già in piedi scosse le ragazze - Ormai che siamo qui, perché non ne approfittiamo per preparare una bella festa ai due futuri sposi? - Prese la sua borsa e cercò di tirare su le sue amiche. Minako raggiunse Makoto - Buona idea Mako, allora cominciamo a cucinare qualcosa e prepariamo la casa con qualche addobbo. - La trascinò in cucina. Rei andò ad aprire il cassetto di un mobile - Io e Ami, ci dedichiamo agli addobbi tu Minako con Mako cucinate così uscirà una grande sorpresa. - Prese alcuni addobbi di feste e li diede ad Ami. Ami si mise al lavoro abbellendo la camera di Rei - Mettiamoci al lavoro amiche. - Prese una scaletta per poter arrivare nei posti più alti. Artemis s’avvicinò a Rei la quale aveva altri addobbi presi dai cassetti - Vi aiuto pure io, in qualche maniera. - Saltò sul mobile e fece spazio con le zampe spostando gl’oggetti per far entrare gli addobbi. Mentre le amiche preparavano la festa a sorpresa i due promessi stavano ancora passeggiando e finalmente dopo varie ricerche in molti negozi di bomboniere senza esito giunsero in uno che potrebbe fare al caso loro. Una volta entrati, non c’era nessuno ad accoglierli ed allora diedero uno sguardo in giro per cercare quale oggetto scegliere. Usagi fece qualche passo alzando la voce - Buongiorno c’è qualcuno? - Nessuno le rispose. Mamoru si guardò intorno - Sembra che non ci sia nessuno, diamo un occhiata intanto qualcuno verrà per consigliarci. - Ammirò delle statuine ed altri oggetti vari nelle vetrine interne del negozio. Luna guardò con circospezione - Chissà come mai? Forse è aperto ma non al pubblico. - Non volle farsi sentire ed ispezionò ogni stanza del negozio. Mamoru andò verso l’uscita e guardò la porta - Ci sarebbe stato un cartello con scritto qualcosa. - Non vedendo quello che vorrebbe trovare s’avvicinò ad Usagi. Usagi gl’indicò una bomboniera che potrebbe fare per loro - Mamo guarda questa coppia fatta in cristallo, sembriamo noi due. - Appoggiò il dito nel vetro e lo guardò con ammirazione. Mamoru girò gli occhi verso altre statuine simili - Si è vero, con questi gioielli che ci sono attorno la rendono più bella, guardiamone altre. - Tenne la mano in tasca e guardava con attenzione. Luna girava per le vetrine - Vediamo se trovo anch’io qualcosa di interessante. - Curiosa di quelle bomboniere che c’erano né rimane colpita. Mamoru attirò Usagi verso un’altra bomboniera - C’è questa carina, un ritratto di un palazzo reale scolpito su una quadretto d’argento. - Appoggiata sopra un tavolino la prese in mano, Usagi la toccò per sentire la lucentezza - Si, mi piace molto! Potremmo prendere questa. - Mentre guardavano le bellezze all’interno del negozio, arrivò il proprietario. Il Proprietario spuntò da un’altra stanza - Buongiorno signori, scusate se non avete trovato nessuno ma eravamo un po’ impegnati con una consegna. - Si mise dietro il bancone e li guardò sorridendo. Mamoru gli porse la mano per salutarlo - Buongiorno, stavamo guardando delle bomboniere. - Aveva ancora nell’altra mano la cornice di prima. Usagi sorrise a quell’uomo - Fra 2 mesi ci sposiamo e quindi stiamo girando un po’ di negozi. - Lo guardò con simpatia. Il Proprietario contento di quelle parole ricambiò il saluto di Mamoru - Auguri a voi! Che bella gattina nera che avete, molto affascinante - Si voltò verso Luna abbassando la testa. Luna strofinò la testa sulla sua mano - Miao, Miao! “Ma che gentile, inizia a starmi simpatico”. - Pensò nella sua mente. Mamoru posò la cornice sul bancone e prese luna in braccio - Grazie per gli auguri e per i complimenti alla nostra gattina, si chiama Luna. - L’adagiò sul bancone. Il Proprietario l’accarezza il mento - Bel nome le si addice proprio, con due occhi così brillanti è proprio adatto. - Passò poi ad accarezzare tutto il pelo. Luna si strofinò a lui - Miao!! Si confermo è proprio simpatico. - Pensa fra se. Usagi sorrise a quella scena - Hai visto Luna quanti complimenti? Hai fatto colpo! Lei cosa ci consiglia in proposito? - La prese in braccio. Il Proprietario tornò serio e prese la bomboniera che Mamoru aveva posato prima - Ho notato che vi piace questa esposta nel tavolino vicino la vetrata. Ora vi mostro altri nostri articoli. Seguitemi vicino il registro di cassa. - S’avvicinò alla postazione del registro di cassa. Mamoru ammirò altri articoli esposti - Complimenti per i vostri articoli! - Arrivò vicino al registratore di cassa. Il Proprietario prese un’altra bomboniera - La ringrazio. Per esempio c’è questa, con due angioletti che si prendono per mano, decorati con pietre preziose. Che ne pensate? - Posò vicino a lui quella precedente. Usagi guardò quell’articolo ma fa una leggera smorfia - Molto bello, ma non mi convince molto. A te Mamo. - Rimise Luna a terra. Mamoru ricambiò la disapprovazione di Usagi - Non è male ma vorremmo vedere altro. - Fece capire con gl’occhi che non era di loro gradimento. Il Proprietario posò al suo posto l’articolo non gradito - Ve ne mostro un'altra. Guardate questo fiore in cristallo, potrebbe essere un’ottima bomboniera da regalare agl’invitati. Il fiore in cristallo è caratterizzato da fedi in argento assemblato da piccoli diamanti, per sottolineare l’unione eterna che non morirà mai. - La porse alla ragazza. Usagi prese quella bomboniera e a la guarda curiosa - Questo mi piace, è bellissimo per me va bene. - Avvicinò l’articolo al fidanzato. Mamoru venne colpito da quel fiore - Si piace pure a me! Chissà chi è l’ideatore di questa bel fiore! - Con delicatezza presse il fiore in cristallo dalle mani di Usagi. Il Proprietario spiegò l’origine di quell’oggetto - Colui che ha disegnato questo fiore dice di aver fatto un sogno dove si trovava in un palazzo e nel trono, seduta una regina con al petto un fiore splendente adornato di pietre preziose. - Prese dal cassetto sottostante il bancone la confezione per incartarlo. Mamoru rimase estasiato del sogno ricordando i suoi che faceva prima ancora di conoscere Usagi - Bellissimo sogno, quindi ha preso spunto da lì. Io ho deciso la prendo. - La porse al proprietario. Usagi era davvero incantata - Allora va bene questo. - Le brillavano gli occhi. Il Proprietario lo depose dentro la confezione - Benissimo quante copie volete che si facciano. - Prese un foglio di carta ed una penna. Mamoru pensò indeciso - Ancora il numero preciso non lo sappiamo ve lo comunicheremo fra qualche giorno. - Nemmeno lui sapeva ancora il numero preciso degl’invitati. Il Proprietario posò la penna - Va benissimo ed ancora auguri per il vostro matrimonio. - Consegnò un bigliettino da visita alla biondina. Usagi prese il bigliettino - Grazie a lei per la sua gentilezza. Anche Luna la saluta. - Prese a braccetto Mamoru. Luna alzaò la testa per salutarlo - Miao, miao, miao!! - Saltò sopra il bancone e poi sopra di lui. Il Proprietario la salutò e le diede un bacio nel naso - Ciao Luna, spero di rivederti e comportati bene con i tuoi proprietari. - La riconsegnò ad Usagi. Mamoru con Usagi e Luna s’avviarono verso la porta d’uscita - Arrivederci, ci sentiremo in questi giorni. - Aprì la porta e se ne andorono richiudendola alle sue spalle. Dopo essersi allontanati dal negozio felici di aver trovato il regalo giusto per gli invitati si recarono presso la cattedrale della città, la chiesa più grande che esisteva in tutto il Giappone. Mentre camminavano incontrano Motoki e Reika che passeggiavano. Reika camminava mano per la mano con Motoki con la testa appoggiata alla sua spalla destra sorridente - Ciao amici, anche voi passeggiate? - Vide Mamoru ed Usagi e li salutò agitando la mano. Motoki fu felice di vedere il suo amico - Ciao Mamoru! Usagi come ti vedo in forma e smagliante. - Lo salutò posando la mano nel spalla di Mamoru. Usagi sorrise ad entrambi - Ciao Reika, ci facciamo due passi verso un luogo molto importante. Grazie Furu, sei sempre gentile tu. - Disse loro con il viso felice. Mamoru ricambiò il gesto - Ciao a tutti e due. Voi dove andate di bello? - Appoggiò la mano su sul suo braccio. Reika era di fronte ad Usagi - Noi una semplice passeggiata Furu ha deciso per pomeriggio di non aprire la sala giochi e quindi ne approfittiamo per distrarci un po’. - Spostò la borsa nel lato destro. Motoki domandò incuriosito strofinandosi il mento - Piuttosto voi dove siete diretti, cos’è questo posto molto importante? - Molto furbo si rivolse a Mamoru. Usagi anticipò Mamoru - Sono contenta di avervi incontrato così ve lo posso dire; abbiamo deciso di sposarci e quindi ci stiamo recando alla cattedrale della città - Tutta gioiosa iniziò a girarsi intorno a se stessa. Reika rimase a quelle parole - Vi volete sposare ma è una notizia meravigliosa. Attendo con gioia questo momento. - Si lanciò verso Usagi per abbracciarla. Motoki abbracciò Mamoru - Auguri allora, complimenti Mamoru e anche a te Usagi. Così sei arrivato al gran momento dopo tutto quant’è che state insieme? - Lo strinse rallegrandosi. Mamoru ebbe un attimo di imbarazzo - Sono 8 anni per l’esattezza e quindi abbiamo pensato fosse arrivato il momento giusto. - Cercò di togliersi di dosso Motoki. Usagi guardò Reika - Potete immaginare la mia emozione sto contando i giorni, ci sposiamo fra 2 mesi, voi naturalmente siete invitati. - Alle stelle dalla felicità abbracciò ancora la sua amica. Reika ritornò da Motoki - Verremo di sicuro teneteci informati. - L’abbracciò per avviarsi. Motoki mise la mano dietro la schiena - Saremo nelle prime file ad assistere alla vostra unione. - Decidono di camminare. Usagi capì che volevano proseguire - Sono contenta che ci sarete. - Felice anche per loro. Motoki s’avviò con Reika - Adesso proseguiamo con la passeggiata, auguri ancora. - Li salutarono mentre camminavano. Reika girò la testa verso dietro - Ciao Usagi e mi raccomando non essere troppo agitata, ti conosco troppo bene. - Alzò la mano per salutare. Usagi prese la mano di Mamoru - Ciao Reika, sono avvertimenti che qualcuno già mi ha dato. - Lo guardò e sorride sognante. Mamoru li salutò e strinse la mano ad Usagi - Vi salutiamo anche noi andiamo. Ciao Furu! - Cominciarono a camminare anche loro. Salutati i loro amici, proseguirono nel cammino ed arrivarono alla chiesa e dopo averla visitata, incontrarono il prete in sacrestia, con il quale s’intrattennero con lui, per decidere la data del matrimonio. Luna sentì rimanendo ferma e seduta. Il Prete parlava abbassa voce - Buongiorno, come posso essere utile? - Di fronte a loro aveva l’espressione severa. Usagi si presentò chinando la testa - Buongiorno! Io sono Usagi e lui è il mio fidanzato Mamoru, siamo venuti da lei per comunicarle che fra 2 mesi ci sposiamo e vorremmo che fosse lei a celebrare il matrimonio. - Lo guardò speranzosa. Mamoru scrutò il prete per capire che tipo fosse - Piacere di fare la sua conoscenza. Ci piace molto, la chiesa e la sua grande espansione e per com’è decorata, complimenti davvero. Sarebbe un grande onore per noi sposarci qui. - Volle accattivarsi il prete facendo molti complimenti. Il Prete era molto disponibile - Sono felice che abbiate scelto me! Voglio dirvi che questo passo che state facendo è molto importante, voglio prima essere sicuro di questo passo che state per affrontare. - Li mise in guardia sul passo che stavano facendo. Usagi capì le sue intenzioni e lo assecondò - Io e Mamoru stiamo insieme da quasi 10 anni ormai e non le nascondo che ci sono stati anche delle incomprensioni tra di noi, avvolte ci stavano portando anche alla separazione ma come può vedere siamo più uniti che mai. - Si sentì un po’ in imbarazzo. Mamoru mantenne compostezza - Insieme, abbiamo superato ostacoli che sembravano insormontabili ma con la forza del nostro amore abbiamo vinto qualunque tipo di male. - Superò di gran lunga il prete con queste parole. Il Prete l’aveva già capito - La strada che porta all’amore infinito è pieno d’ostacoli da quanto ho capito voi ne avete passate tante. Posso immaginare che la vostra unione sia stata non poco protagonista di persone che non volevano che ciò accadesse. - S’avvicinò a Mamoru e lo guardò dalla testa ai piedi. Mamoru lo vide avvicinarsi - Lei c’ha capito subito! Spero tanto che lei, una volta che ci ha pensato, possa accettare. - Percepì aria di superiorità nei suoi confronti. Il Prete andò nel suo ufficio e prese il registro parlando di spalle - Vedo che siete una bella coppia, e basta solo guardare gli occhi della sua ragazza per capire che ci tiene molto - Tornò da loro e s’appunta i loro nomi. Usagi ammirava i quadri appesi - Siamo uniti da un profondo legame che ci unisce e vorremmo che continuasse anche dopo il matrimonio. - Passeggiava per i corridoi della sacrestia. Il Prete s’appuntò la data precisa - Quindi, avete detto fra 2 mesi ed avete in mente di celebrarlo la mattina o il pomeriggio. - Lo richiuse subito. Usagi pensò per un po’ - Meglio la mattina, così avremo una giornata intera a nostra disposizione per festeggiare l’evento. Tu Mamo cosa ne pensi? - Si girò verso il ragazzo. Mamoru la raggiunse e le prese la mano - Sono d’accordo pure io, meglio la mattina. - Ritornano dal prete che li guarda attentamente. Il Prete è soddisfatto di loro due - Sentendovi parlare, ho già preso la mia decisione. Vi vedo sicuri di voi stessi e siete una di quelle poche coppie che si amano veramente. Io ho celebrato nozze dove i fidanzati si promettevano amore eterno ma poi venivo a sapere che al primo ostacolo si separavano subito. Voi invece siete diversi, non so perché ma qualcosa mi dice che durerete per sempre. - Ebbe dei presentimenti positivi su di loro e se ne compiacque. Mamoru era deliziato da quelle parole - Grazie, Quindi per lei fra due mesi è disponibile? - Lo vorrebbe abbracciare per la contentezza ma si trattenne. Il Prete prese l’agendina dalla sua tasca - Certamente, fatemi prende un attimo l’agenda per vedere gli impegni che ho. - Controllò l’agenda e si fu un attimo di silenzio. Mamoru ed Usagi si guardarono con aria felice e si tenevano per mano. Usagi prese in braccio Luna - Hai visto Luna, il nostro sogno si realizzerà sono contentissima. - Accarezzò la testa della gatta. Luna si strofinò nella sua mano - Miao, miao! - Seduta sulle braccia di Usagi. Il Prete dopo aver letto attentamente l’agenda si rivolse dicendo - In base agl’impegni, si può fare benissimo tra 2 mesi. Benissimo, voi nel frattempo dovrete venire per le confessioni che si dovranno effettuare prima della celebrazione. Per il resto posso dirvi: Auguri agli sposi! - L’abbracciò tenendo l’agenda semi aperta con le dita. Mamoru, Usagi insieme esclamarono - Grazie, siamo contentissimi! - Ricambiando l’abbraccio. Il Prete li salutò s’avvicinò allo studio - Ci vedremo. Vi devo salutare perché ho degl’impegni a cui non posso mancare. - Aveva la mano appoggiata alla porta. Mamoru salutò con la testa - Arrivederci! - Uscì dalla sacrestia. Usagi seguì Mamoru tenendo ancora Luna in braccio - La ringrazio ancora e la saluto. - Uscì anche lei e se ne andarono dalla chiesa. La data fu stata stabilità, il matrimonio era alle porte e i due innamorati una volta usciti dalla chiesa continuarono la loro passeggiata. Mentre camminavano ricevettero una comunicazione con il Sailor Comunicator dalla loro amica sacerdotessa. Rei era seduta nel divano di casa sua  - Ragazzi venite a casa mia, dobbiamo parlare di cose importanti. - Trovò questa scusa per farli andare da lei senza destare sospetti. Usagi rispose avvicinando il comunicatore - È successo qualcosa? - Domanda un po’ tesa. Rei la tenne ancora in sospeso - Quando venite parliamo meglio, ora non vi posso dire. Ciao, a fra poco. - Chiuse il contatto. Usagi aumentò il passo, guardò Mamoru per fargli capire di sbrigarsi - Stiamo arrivando. Ciao Rei. - Posò Luna a terra. I due promessi sposi si recano a casa sua non aspettandosi, una festa a sorpresa organizzata dalle sue migliori amiche in onore loro, per festeggiare l’evento. Dai profondo della terra, però, qualcosa stava accadendo, gl’abitanti ignari continuavano nelle loro routine quotidiane.
Fine 8° CAPITOLO

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Capitolo 10
*** 9° Capitolo Festa a sorpresa - La grande scossa ***


9° Capitolo Festa a sorpresa - La grande scossa
Mamoru, Usagi e Luna arrivarono a casa di Rei, riuscendo a prendere un autobus. Di cosa mai dovevano parlare di tanto importante per farli correre così velocemente. Usagi si sentiva in ansia, giunta a casa dell’amica bussò alla porta in modo ripetitivo. Rei andò ad aprire, per non farli insospettire li fece accomodare in un’altra stanza diversa dalla solita - Ciao ragazzi, accomodatevi vi stavamo aspettando. - Riuscì a distrarli, intrattenendoli in qualcosa. Usagi si guardò intorno mente cammina - Ciao Rei, ma cos’è successo che c’hai chiamato per venire qui di corsa. - Sentì silenzio e si preoccupò. Mamoru sospettò qualcosa - Abbiamo fatto più in fretta che potevamo. Ma siamo sicuri che ci dovete parlare di qualcosa? - Meravigliato del comportamento della sua amica. Luna li seguì - Rei, dobbiamo preoccuparci? - Camminava vicino ad Usagi. Rei li tranquillizzò sorridendo - No tranquilli, entrate in salotto. - Usagi non riuscì a capire e domandava meravigliata - Ma dove sono, Ami, Mako e Minako? - La volle spronare e le prese una mano. Rei accarezzò la mano di Usagi - Sono in camera mia, ma fra poco li raggiungiamo. - La portò al divano. Mamoru stava per uscire ma venne bloccato - Allora andiamo in camera tua senza farle aspettare. - Si ferma alla porta. Rei bloccò Mamoru tirandolo dal braccio - No, fra poco andiamo noi voi intanto sedetevi vi porto qualcosa da bere. - S’allontanò andando in cucina. Luna si guardò in giro notando qualcosa di strano - Sennò ci raggiungono qui nel salotto. - Passeggiava per il salotto. Prima passò dalla cucina a prendere da bere e del latte per Luna poi dalla sua camera per capire se le ragazze fossero pronte. Rei vide ch’era tutt’apposto e s’avviò verso il salotto - Eccomi qua bevete tranquillamente questo succo di frutta che ho preparato per voi e poi andiamo in camera. - Raggiunse nuovamente i suoi amici in attesa. Usagi prese il bicchiere e se ne fece versare un pò - Buono, complimenti Rei! - Lo sorseggiò compiaciuta. Mamoru prese il secondo bicchiere - Si, davvero gustoso. - Lo bevve gustandolo tutto d’un fiato. Luna bevve dalla ciotola - Non è male, questo latte. Ora dicci tutto! - Alzò la testa e guardò l’amica. Rei camminava avanti a loro per indirizzarli in camera. - Andiamo in camera mia e parliamo tutti quanti assieme. - I suoi amici s’alzarono dal divano ed insieme a lei si recarono nella stanza. Usagi aprì la porta - Chissà di cosa si tratta! Me lo sto domando da quanto c’hai contattato. - Rimase meravigliata. Rei gridò appena dentro - SORPRESA!!! - Con il tono festoso. Quando aprirono la porta, la stanza era completamente decorata con palloncini di ogni colore, dal rosso al fuxia, dal giallo all’arancio, dal blu al viola. Tali palloncini erano appesi alle pareti che donavano all'ambiente tanta allegria. Era gremita di festoni, come nelle occasioni più importanti e speciali. Usagi non s’aspettò tutto questo. Era vero che dovevano festeggiare, ma non credeva che le sue amiche preparassero così con tanta cura quella serata. Minako e le altre stavano finendo di preparare e nessuna di loro s’accorse dell’arrivo di Usagi e di Mamoru. Erano completamente impegnate in cucina, dove Makoto stava finendo di preparare la torta alle fragole e la torta al limone che tanto amava Usagi, nella camera, dove Rei e Ami stavano preparando la tavola e Minako stava terminando di mettere gli ultimi addobbi. Mamoru rimase un attimo senza dire niente dopo un po’ prese parola - Non immaginavo che stesse organizzando un festa per noi. - Aria esterrefatta ma felice. Luna sorrise - Questa sì che si chiama festa a sorpresa, complimenti a voi. - Va da Artemis. Artemis seduto vicino al tavolo teneva il viso pieno di gioia - Ciao ragazzi, ciao Luna finalmente siete arrivati. - Si strofinò a Luna per dimostrarle la sua felicità. Usagi si recò in cucina con aria curiosa - Prima o poi mi farò dare delle lezioni di cucina da Mako, lei è così brava, voglio essere preparata per quando mi sposerò con il mio Mamo, non voglio che gli venga il mal di pancia quando mangerà qualcosa preparato da me. Almeno non voglio che succeda come quella volta che preparai i biscotti e invece di mettere lo zucchero misi il sale … per di più erano tutti bruciati. Inoltre, se devo essere una regina, dovrò essere all’altezza, devo farmi dare delle lezioni di portamento da Michiru. - Si mise a guardare come Makoto preparava la torta, ammirava quella ragazza, sapeva fare tutto.     Al solo pensiero Usagi divenne triste, e si sentì a disagio, voleva essere perfetta per la persona che amava, la cosa che la preoccupava era il futuro, aveva dubbi sul suo ruolo. Makoto, che finalmente s’era accorta di lei e dell’aria triste di Usagi attirò l’attenzione chiedendole - Ciao Usa, scusami se non t’ho sentita arrivare ero molto concentrata a preparare la torta. Cosa c’è che non va? - Prese una sedia e le s’avvicinò. Usagi scosse la testa. - No, niente Mako! - Rispose girandosi dall’altra parte, voltando le spalle alla guerriera di Giove. Minako li salutò con dei baci nella guancia - Ciao amici, è stata un’idea dell’ultimo momento di Mako ma per essere stata improvvisata spero che vi piaccia. - Trascinò Usagi al tavolo per farla sedere proseguendo a gonfiare palloncini ed appenderli al muro. Ami mostrò gli addobbi messi per tutta la stanza - Abbiamo fatto del nostro meglio, per dare a questa stanza un’aria festosa. - L’indicò allungando la mano. Makoto le appoggiò una mano sulla spalla dopo essersi pulita con un fazzoletto di stoffa - Usagi, su, cos’hai? Con me puoi confidarti. - Ricominciò a lavorare la torta. Usagi si girò per continuare a guardare la lavorazione della torta - La verità è che ho paura. Paura che qualcosa possa andare storto. Anche se la battaglia con Galaxia s’è conclusa nel miglior modo possibile, non sono tranquilla. Per una volta, anche una sola, vorrei essere felice con Mamoru. Senza che i nemici ci attacchino ogni volta. Vorrei essere una ragazza normale. Lo so che magari ti sembrano strane le mie parole, ma mi mancano i momenti sereni e spensierati della mia vita, precedenti a Sailor Moon, a Serenity e a tutto il resto. - Disse con nostalgia. Rei comprendeva quelle sue parole - Usagi, le tue paure sono più che comprensibili, però devi farti forza, in fondo non sei sola, ci siamo noi con te! E non ti lasceremo tanto facilmente, ti vogliamo bene, perché per noi se un’amica preziosa, che ci fa sempre sorridere, che ci è sempre vicino, con le nostre paure e debolezze. Non ti scambieremmo con nessuna al mondo. Per cui non dubitare né di te, né di noi. Staremo sempre insieme, qualunque cosa succeda. Se avrai delle paure, dei dubbi, saprai sempre dove trovarci”. - Le rispose con un sorriso smagliante per poi farla sedere a tavola in attesa del pranzo. Usagi a sentire quelle parole di Rei si tranquillizzò - Rei, grazie, davvero. Non so cosa farei senza di voi, siete le persone a me più care”. - Era più sollevata rispetto a prima, anche se i dubbi continuavano a tormentarla. Dalla sala proveniva un urlo, così Makoto, Mamoru ed Usagi andarono di corsa a vedere ciò che era successo, Minako era caduta dalle scale, su cui era salita per appendere gli ultimi palloncini. Usagi corse subito a soccorrerla - Mina! Stai bene? Chiamiamo l’ambulanza! Ti potresti essere rotta qualcosa! - Esclamava con un tono agitato. Minako si toccò la schiena dolorante - Usa! Stai calma io sto benissimo, non preoccuparti! Aiutatemi solo ad alzarmi piuttosto che star lì a guardare senza far nulla! - Provò ad alzarsi da sola dopo aver detto quelle parole. Ami e Makoto la presero per le braccia, sorreggendola. Ami la riprese severamente - Minako, però fai attenzione la prossima volta! - Le disse. Dopo questo piccolo imprevisto la festa entrò nel vivo, le ragazze si misero a tavola, ormai il pranzo era pronto. Parlarono di tutto, anche dell’ultima battaglia affrontata di quello che era successo, dall’arrivo dei Threelights alla scoperta che un nuovo nemico era arrivato in città, ma ricordarono soprattutto le cose piacevoli che erano successe, la vittoria di Usagi nella partita di softball, l’audizione di Minako che voleva realizzare il suo sogno di diventare una “idol”. Makoto mise in tavola le prelibatezze cucinate - Cominciamo a mangiare qualcosa io e Minako abbiamo preparato dolci e meraviglie di ogni tipo. - Distribuì il mangiare e poi si sedette. Usagi pregustò tutto il cibo che aveva davanti - Bene, allora sediamoci Mamo. Dai Luna hai visto non era niente di preoccupante. - Invitò Luna con lo sguardo ad avvicinarsi. Luna s’avvicinò allegramente - Eh sì! Divertiamoci tutti e siamo spensierati. - Seduta vicino ad Usagi. Makoto mangiò la sua parte - Ditemi come vi sembrano i miei piatti - Cercò lo sguardo dei suoi amici. Minako la guardò contrariata dicendo - I miei piatti? Sbaglio o qualcuna ti ha dato un aiuto per poterli fare? - Fece l’offesa e si girò dall’altro lato - Makoto capita la gaff abbassò la testa per chiedere scusa - Sì scusa, i nostri piatti volevo dire! - Tornò a mangiare a tranquillamente. Ami mangiava - Ecco così va bene! - Sorrise per l’equivoco chiarito. Artemis parlava con spavalderia - Minako, per mettersi in mostra non manca mai d’occasione. - Si fece servire la sua porzione leccandosi i baffi. Usagi degustò come se niente fosse - È tutto squisito, vi faccio i miei complimenti. - Non fece caso alle sue amiche e fu disinvolta. Mamoru sorrise a tutte senza distinzione - Bravissime anche da parte mia. - Seduto vicino ad Usagi. Rei seduta vicino a Makoto la stuzzicò - Con Mako in cucina non c’erano dubbi che fossero buoni. - Teneva il la forchetta in mano e con l’altra prese il coltello per tagliare la carne che ha nel piatto. Ami riprese Rei in modo scherzoso - Dai Rei, ammetti che anche Usagi è molto migliorata, ricordati come cucinava una volta e com’è adesso. - Si versò della bibita nel bicchiere. Minako era di parte - Probabilmente sì ma Mako non la batte nessuno. - Cominciò a ridere. Makoto si sentì imbarazzata - Dai ragazze così mi mettete in imbarazzo, non mi sembra giusto nei confronti di Usagi. - Gl’occhi si girarono verso di lei sperando che non si arrabbiasse. Usagi tranquillizzò tutte quanto ridendo anche lei - State tranquille ragazze, è vero che io in passato cucinavo malissimo ma è vero anche che sono migliorata, Ami ha voluto farlo solo presente. - Abbracciò Mamoru e Minako seduti accanto a lei. Luna bevendo dalla sua ciotola disse - Io lo posso testimoniare e mi potete credere quando dico che rispetto a prima i suoi piatti sono migliori. - Alzò la testa leccandosi i baffi. Artemis vicino a Minako mangiava con calma -  ho assaggiato alcune volte dei piatti preparati da lei e devo dire che non sono male. - Nella sua mente li stava sognando ricordando quei momenti. Mamoru era felice di quella festa - Io sono dell’idea che cucina benissimo, quindi per me rimane la migliore - Molto spensierato sembrava che i problemi che lo assillavano non lo preoccupassero più. Rei lo guardava maliziosa - Il solito lusinghiere è Mamoru. - Ricominciò a mangiare.   La festa a sorpresa continuò con divertimenti e giochi quando ad un tratto arrivò un'altra scossa, Phobos e Deimos cominciarono a gracchiare nervose volando da una parte all’altra provando ad avvisare Rei. Questa volta la scossa fu molto forte che durò per qualche minuto, le ragazze e Mamoru si abbracciarono tra di loro mettendosi sotto il tavolo, Luna e Artemis corsero tra le braccia di Usagi e Minako cercando di proteggerli. Dopo qualche minuto tutto finì, nonostante la stanza in disordine stavano tutti bene, Rei, aprì la televisione nella speranza di sapere qualche notizia.        Mamoru uscì da sotto il tavolo - State tutti bene? Usako tu come stai? - S’avvicinò a lei e l’abbracciò. Usagi ricambiò l’abbraccio - Si! spaventata ma bene. - Appoggiò Luna a terra e si mise in piedi. Makoto si sedette vicino la tavola - Questa volta la scossa è stata più forte del solito altro che leggere come quelli precedenti. - Guardò la televisione che riportava le immagini dei danni in altre zone del mondo. Minako era confusa - Mi sento frastornata! - Riuscì ad uscire da sotto il tavolo e sedersi anche lei con Artemis in braccio. Ami invece era molto tranquilla - Continuo a dire che non sono normali queste scosse vediamo se con il Tablet scoprì qualcosa. - Preferì restare sotto il tavolo e controllare il tutto con calma. Artemis guardò con attenzione la televisione - È sicuro che non abbiamo a che fare con nuovi nemici, siamo in vista di qualcosa di peggio. - Rimase sconvolto da quelle immagini. Luna andò da Minako per stare vicino ad Artemis - Pure io penso la stessa cosa, finché non scopriamo di cosa si tratti non possiamo intervenire. - Aveva il viso preoccupato e quello che sta succedendo non le piace. Rei si sedette ed alzò il volume della televisione - Intanto sentiamo la televisione vediamo se almeno i telegiornali dicono qualcosa in più. - Si mise a cavalcioni e rimane zitta. La notizie non riportarono niente di buono, altre scosse s’avvertirono in Paesi lontani dal Giappone, come in Europa nelle isole dell’Oceania e nell’Australia stessa. Gli esperti sismologi avvertirono solo che c’è ne potevano essere altre nei giorni che venivano. Le temperature erano calate notevolmente, in Africa non faceva più il caldo come nel normale. I vulcani erano tutti in movimento e non solo quelli sottomarini, altri in superfice si svegliarono minacciando di esplodere. Ami fece ancora ricerche - Il Tablet non dice niente, tranne quello che ha comunicato la televisione. Aspettate mi segnala che tutti questi avvenimenti nascono da una zona marina. In quel punto succede qualcosa che sconvolgono l’intero pianeta. - Mentre parla il Tablet diede un segnale. Makoto era perplessa e pensò ad alta voce - Può essere che un vulcano sottomarino si sia svegliato all’improvviso e sta causando tutte queste scosse. - Camminava per la stanza, riflette. Minako cercò di prendere il controllo della situazione - Potrebbe essere, conosciamo il punto esatto potremmo trasformarci e andare a vedere. - Guardò Artemis. Rei spense la televisione - Si esatto, che stiamo aspettando! - Già decisa pronta per partire. Artemis le guardò severamente - State attente, avete sentito che i terremoti possono avvenire da un momento all’altro. - Si preoccupò per loro e mosse la testa. Usagi triste s’accarezzò la pancia - Vorrei tanto venire con voi ma non posso, vi sosterrò da qui e pregherò per voi. - Il suo desiderio era grande ma non poteva fare altro. Mamoru accarezzò il viso di Usagi - Verrò anch’io cercherò di essere d’aiuto. - Si girò versa le altre. Luna saltò sulle gambe di Usagi - Resterò con Usagi meglio non lasciarla da sola, specie nel suo attuale stato di gravidanza. - Cercò di renderla felice sorridendo. Le 3 ragazze si stavano preparando a trasformarsi quando furono fermate. Ami le bloccò - Ferme amiche, anche volendo che ci recassimo lì non concluderemo niente, ho appena letto la profondità del terremoto sottomarino. Avviene ad una profondità che non è raggiungibile dall’uomo e purtroppo anche per noi nemmeno con i nostri poteri possiamo raggiungerla. - Chiuse il suo Tablet. Rei domandò nervosa per non poter agire - Come ci muoviamo allora, aspettiamo che viene la fine del mondo e ci facciamo inghiottire? - Si rivolse contrariata. Makoto intervenne guardando fuori la finestra la situazione delle strade - Rimane anche il problema che non possiamo avvertire nessuno, chi crederebbe a delle ragazze che non sono nemmeno laureate in astrofisica ed altre roba del genere. - Confusa e nello stesso arrabbiata. Minako vorrebbe fare di più come leader - Appunto, non ci crederebbero e non possiamo nemmeno dire come abbiamo fatto questa scoperta. - Dentro di lei la rabbia salì ma si trattiene. Usagi abbracciò Mamoru - Quindi che possiamo fare? Oh Mamo, sono così preoccupata. Fra 2 mesi ci sarà in nostro matrimonio, non voglio che arrivi la fine la del mondo. - Cominciò a piangere tra le braccia di Mamoru. Mamoru la consolò come poteva asciugando le sue lacrime - Stai serena Usako, vedrai che la natura non andrà contro di noi il matrimonio ci sarà come avverrà anche la nascita di Chibiusa. - La tenne stretta tra le sue braccia. Luna saltando sul tavolo ancora in disordine per via della scossa con qualche bicchiere rotto disse - Quello che possiamo fare e continuare con le ricerche e capire se possiamo intervenire e soprattutto come. – Camminava per tutto il tavolo stando attenta a non tagliarsi con i pezzi i vetro sparsi. Artemis doveva in qualche modo far smettere Usagi di preoccuparsi - Usagi non ti innervosire stai tranquilla, quello che dice Mamoru è vero. Noi il nostro futuro lo conosciamo bene quindi non ci succederà niente. Ci recheremo al centro di comando e da lì studieremo il da farsi. ­- La calmò cercando di trasmetterle un po’ di calma. Minako cominciò a prendere il necessario per ordinare - Esatto, quindi tranquillizzatevi. Non pensiamoci e mettiamo tutto in ordine. - Sistemò gli oggetti ancora sani al loro posto. Rei prese la scopa dallo sgabuzzino - Usagi, tu e Mamoru pensate al vostro matrimonio ed organizzarvi al meglio al resto pensiamo noi. Proseguite le giornate come sempre e siate spensierati. - Aiutò a pulire a terra. Usagi volle aiutare prendendo un’altra scopa subito dopo Rei - Grazie Rei¸ faremo il possibile. Ma non ti nascondo che i nostri pensieri saranno rivolti anche a voi. - I cocci a terra erano tanti e si diede fare a pulire. Mamoru pulì i tavoli con l’aiuto di Ami e Makoto - Vi Ringrazio anch’io. Adesso come ha detto Minako diamoci da fare a sistemare la casa di Rei. Se mai cominciamo mai si finisce. - Cominciò a canticchiare per trasmettere allegria al gruppo. I ragazzi si misero al lavoro per ordinare la casa, ritornò la felicità come prima, si lasciarono andare a scherzi ridendo tutti insieme era tornato tutto alla normalità ed erano passate le preoccupazioni. Nei fondali marini la meteora continuava con i suoi effetti facendo calare la temperatura, nel profondo del mare il ghiaccio stava lentamente salendo. Rei stanca ma felice, vide la stanza tornare come nuova - Grazie amiche per l’aiuto era un disastro la mia casa. - Si guardò intorno per capire se ancora ci fosse qualcosa fuori posto. Usagi era ritornata allegra - Per noi è un piacere ci siamo divertite tutte e nonostante la scossa è stato un bel pomeriggio. - Posò la scopa al muro e si sedette. Mamoru piegò le pezze che usò per pulire - L’abbiamo fatto con sincerità, perché è questo che manda avanti il nostra rapporto di amicizia. - Le porse a Makoto. Makoto prese le pezze e le posò in bagno - Eravamo in dovere di aiutarti non potevamo andarcene senza mettere un po’ d’ordine. - Mentre camminava parlò rivolgendosi a Rei. Minako finì di pulire le finestre con un panno - Anche se c’è stato questo intoppo non ci siamo persi d’animo. - S’appoggiò di spalle ad essa. Makoto ritornò in camera per sistemarla meglio parlando mentre camminava - Nel bene e nel male sempre unite. Vero amiche? - Rivolgendosi chiudendo la porta. Ami riposizionò gl’oggetti nei loro rispettivi posti negl’armadi a vetro - Ognuno di noi è a disposizione dell’altro, l’amicizia si deve vedere in qualsiasi momento. - Mentre ordinava posò il Tablet dentro la borsa. Artemis le guardò camminando in giro per la casa - È bello vedervi così unite anche nella vita normale. - Saltò sopra una finestra. Luna seguì con gl’occhi le ragazze stando ferma senza camminare - Deve essere sempre così, anche quando ci sono litigi l’unione non deve mai mancare a tutto c’è una soluzione questo lo sappiamo tutte. - Si sdraiò a terra. Usagi pensò di telefonare a casa sua - Rei, io telefono a casa mia per sapere come stanno. - Uscì dalla camera e raggiunse il corridoio dov’è posato il telefono. Rei acconsentì con il cenno della testa - Si fai pure. - la vide correre. Mamoru alzò il tono della voce - Salutami tutti! - Si sedette appoggiando il braccio nel tavolo. Usagi arrivò al telefono sollevò la cornetta, compose il numero e dopo qualche squillo la telefonata tra Usagi ed Ikuko cominciò. Usagi aveva la voce preoccupata, mosse le gambe per i brividi - Pronto mamma, come state? - Sperò in una risposta positiva. Ikuko con tranquillità rispose - Ciao Usagi, stiamo bene, spaventati ma non ci siamo fatti niente, stiamo pulendo casa. - Capì che la figlia era preoccupata e la calmò. Usagi cambiò tono di voce e si fece sereno - Papà e Shingo quindi non si sono fatti niente. - Domandò con curiosità e sicurezza. Ikuko con voce rassicurante - No, puoi stare tranquilla. Ah dimenticavo di dirti che è arrivato il vestito tuo da sposa e tuo padre s’è meravigliato come mai questa velocità. - Dal tavolino prese la ricevuta della consegna. Usagi cominciò a farsi mille domande nella sua mente - E tu che gli hai detto? - Ritornò ad essere agitata. Ikuko conosceva sua figlia e volle farle capire che agitarsi era inutile - Gli ho detto che ho pensato tutto io che volevo fargli una sorpresa e che la sarta s’è sbrigata prima del solito perché i ritocchi da fare non erano molti. - Finì di leggere la ricevuta nella sua mente e lo riposò. Usagi decise di tagliare il discorso una volta capito che a casa sua tutto proseguiva per il meglio - Brava mamma, ti voglio bene! Salutami papà e Shingo e ti mando quelli di Mamo. - La sua agitazione finì e parlò normalmente. Ikuko sorrise - Salutamelo e ringrazialo, adesso continuo a sistemare un po’. Ciao figliola. - Finita la telefonata ritornò a pulire casa. Usagi chiuse la telefonata - Ciao mamma a più tardi! - Corse in camera dagl’altri. Luna la vide ritornare - Come stanno i tuoi, tutto bene? - Chiese con impazienza. Usagi diede subito la notizia a Mamoru - Per fortuna i miei stanno bene Luna, non si sono fatti nemmeno un graffio mi sento più sollevata. Mamo Il vestito mio è già arrivato a casa, hanno fatto più veloce del previsto. - L’abbracciò tutta felice. Mamoru accarezzò i suoi capelli - Sono contento per i tuoi familiari. Se il tuo vestito è arrivato significa che a giorni dovrà arrivare anche il mio. - La baciò nella guancia. Makoto fece la curiosa - Usagi dai dicci com’è il tuo vestito? - In trepidazione per la risposta. Minako invece non si scomodò - Già lo immagino come potrebbe essere ma preferisco vederlo il giorno fatidico. - Rimase ferma e composta. Rei si comportò allo stesso modo. Makoto continuò con la curiosità a chiedere spiegazioni - Io invece sono curiosa dai dicci Usagi. - S’agitò abbracciando Minako. Ami le guardò con occhi sbarrati - E non fate le bambine curiose il giorno del matrimonio lo vedremo. - Abbassò la testa per l’imbarazzo. Luna guardò male le ragazze - Ma quanto siete pettegole, che debbono sentire le mie orecchie. - Il viso si fece sconfortato. Usagi si voltò verso di loro - Purtroppo per il momento non vi posso dire niente, abbiate pazienza e poi lo vedrete. - Tenne ancora abbracciato Mamoru. Artemis rise - Certo che per loro sarà un po’ difficile aspettare. - Si mise accanto a Luna. Mamoru guardò l’orario - Adesso io saluterei accompagno Usako a casa sua ed io vado a casa per vedere s’è arrivato il mio abito. - Prese Usagi per mano. Usagi camminò verso la porta - Darò una mano ai miei ad aggiustare la casa. - Tenne la mano di Mamoru stretta. Rei li salutò abbracciando entrambi - Va bene, allora ci vediamo in questi giorni. Ciao e grazie ancora per l’aiuto spero vi sia piaciuta la festa. - Ritornò a sedersi. Usagi salutò Rei con dei baci nelle guance - Certamente che c’è piaciuta è stata magnifica. Vi saluto amiche! - Con il gesto della mano chiamò Luna e la prese in braccio. Mamoru era soddisfatto della giornata passata - Io l’ho apprezzata moltissimo non me lo sarei mai aspettato. Ciao Rei, ciao ragazze. - Si limitò a salutare le ragazze con il gesto della mano. Minako sorrise ad Usagi - Ciao Usagi ci vedremo in questi giorni. - La guardò con occhi gioiosi. Makoto volle abbracciarla - Vieni che ti abbraccio. - La strinse a se accarezzando le sue spalle facendo attenzione a Luna. Ami anche se non sembrava era curiosa - Penserò al tuo vestito immaginandoti con un abito spettacolare. - La salutò con un bacio. Artemis salutò con voce stanca - Vi saluto Usagi e Mamoru e state sempre in guardia. - Salì sul letto per riposarsi. Usagi e Mamoru uscirono dalla stanza dove si tenne la festa. - Ciao Artemis! - Salutarono ed andarono via. Nel cielo splendeva il sole, caldo che riscaldava i cuori. Una leggera brezza proveniente dall’oceano stava donando alla città di Tokyo un clima mite e sereno, con il cinguettio degli uccelli che facevano da sottofondo alla vita frenetica degli abitanti della capitale giapponese. Minako, Ami e Makoto decisero di rimanere a dormire al tempio dopo la festa, nella camera che Rei aveva preparato, Mamoru invece preferì tornare a casa dopo aver accompagnato Usagi, invece che dormire nella sala riservata agli ospiti, in cui era già stato molto tempo prima, quando la sua casa venne distrutta per una disattenzione di Usagi e delle sue amiche, credendo che stesse scoppiando un incendio, tanto da indurle ad utilizzare un estintore di cui non c’era alcun bisogno, provocando la diffusione nella sala della polvere bianca presente al suo interno. Mamoru, accompagnò Usagi a casa mentre camminavano videro i danni causati dal terremoto, Le strade erano invase da alcuni da detriti di ogni genere e i pompieri sono al lavoro per sgomberare le strade, alcune bloccate e nemmeno con le macchine si poteva passare, arrivarono poi a destinazione. Mamoru decise di non entrare in casa quindi - Siamo arrivati a casa tua, ci vediamo domani Usako. - La salutò sul ciglio della porta. Usagi lo vorrebbe far entrare - Non entri in casa? - Appoggiò la testa sopra il suo petto. Mamoru la tenne abbracciata parlando teneramente - Preferisco di no vorrei andare a casa a vedere com’è combinata casa mia. Posso solo immaginare come la ritrovo. - Accarezzò il suo naso stuzzicando il sorriso di lei. Usagi alzò la testa verso il suo viso - Se vuoi dico a mio padre di accompagnarci con la macchina cosi ti aiutiamo a sistemarla. - Usò i suoi occhi per tentare di convincerlo. Mamoru resistette al suo viso da bambina - Facciamo magari domani per oggi vedo io di fare qualcosa. - La guardò con occhi innamorati. Usagi si rassegnò - Come vuoi amore mio, allora ci vediamo domani mio re. - Gli diede un bacio. Mamoru ricambiò il bacio - A domani mia regina. - Se ne andò con passo lento girandosi di tanto in tanto. Usagi entrata in casa si mise al lavoro per aiutare i genitori. Il terremoto aveva turbato tutti, chissà cos’altro aveva in servo, tutti gl’abitanti della Terra ignorano il vero pericolo che si sta creando nel fondo del mare.
FINE 9° CAPITOLO

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Capitolo 11
*** 10° Capitolo A volte ritornano - Il fatidico si ***


10° Capitolo A volte ritornano - Il fatidico si
Si fece pomeriggio, a casa Tsukino dopo il terremoto che turbò la tranquilla cittadina si davano tutti da fare per mettere in ordine le ultime cose rimaste, la madre aveva già fatto vedere l’abito da sposa di Usagi a Kenji. Kenji teneva in mano un scatolo con gli oggetti che si ruppero - Io l’ho sempre detto che quelle lieve scosse che sentivamo erano il preavviso di qualcosa ed oggi c’è stata la conferma. Usagi è molto bello il vestito che hai scelto ma come ho già detto a tua madre come mai è arrivato così presto. - Lo posò fuori casa e richiuse la porta e si girò verso sua figlia. Ikuko era impegnata a spazzare a terra in cucina - Chissà se c’è ne saranno ancora o s’è tutto finito, io mi sono presa di una paura incredibile. Kenji te l’ho già spiegato il motivo - Aveva in mano la scopa e parlò senza dare lo sguardo a nessuno. Shingo nel salotto mise, come poteva, gli altri oggetti vari nei mobili - In Giappone ci sono stati tanti terremoti ormai dovreste essere abituati, dopo tutto è una zona altamente a rischio la nostra. - Si voltò verso sua sorella. Usagi fece la disinvolta con suo padre - Io anche ho avuto paura, ma per fortuna ero tra le braccia del mio futuro marito mi sentivo protetta. L’abito più bello che io abbia mai visto e sono felice che tu mamma me l’abbia preso. - Si guardò con sua madre per non imbattersi in eventuali equivoci. Ikuko capì solo guardando i suoi occhi - Sei stata fortunata e come madre ne sono orgogliosa di aver scelto questo abito per te! Abbiamo molto da fare da quanto sto vedendo e vediamo se riesco a recuperare qualcosa della spesa che avevo fatto. - Posò la scopa appoggiata al frigorifero. Shingo intento a rimettere tutti i libri e documenti al suo posto trovò alcuni referti ospedalieri, mentre parlava tra le mani gli capitarono documenti medici intestati a sua sorella - Io sono, nel salotto che sto sistemando i libri per fortuna non hanno subito gravi danni, nonostante siano caduti a terra. Ma che sono questi documenti? Sono di mia sorella… ma sono risultati medici e controlli vari. - Pensò nella sua mente. Kenji si sedette per qualche minuto nella poltrona - Quando finiremo, c’è una confusione totale che non sono nemmeno io come continuare. Meno male che avevamo quasi finito. - Disperato ed amareggiato. Shingo corse da sua madre glieli stava portando in cucina - Mamma ma cosa sono questi fogli? Usagi sta male? - Sventolando i documenti. Ikuko venne presa all’improvviso - No niente di grave semplici controlli che s’è voluta fare. Ogni tanto bisognerebbe andare dal medico, per evitare di trascurarci. - Riuscì a non far capire niente né a lui né al marito. Shingo davanti a sua madre la guardò indispettita - Ah certamente, ora che si sposa vuole essere sicura di essere in forma. - S’appoggiò al tavolo come se aspettasse la verità su quei referti. Kenji appoggiò le gambe nel poggia-piedi - Mi sembra più che normale, anche io e tua madre prima di sposarci facemmo controlli quindi mi sembra più che normale. - Si rilassò leggendo il giornale che ha preso dal tavolino. Usagi era in un’altra stanza - Sono contenta che ti preoccupi, la tua sorellina sta bene. - Alzò il tono di voce per farsi sentire. Shingo teneva le braccia conserte - Chi io, che mi preoccupo? Ma no, che dici, semplice curiosità. - Fece un tenero sorriso. I genitori di Shingo e Usagi si misero a ridere seguire i discorsi dei figli, c’era molta armonia e felicità e nonostante le preoccupazioni di questi terremoti e la drastica ed improvvisa diminuzione di temperatura che imperversava nella città, il sorriso non mancava mai, intanto a casa Mamoru ha visto che anche il suo vestito era arrivato e fu una sua vicina di casa a conservarglielo. Mamoru dopo averlo recuperato si chiuse dentro casa - Più lo vedo questo vestito è più mi piace, questi due mesi non passeranno molto velocemente, conto i giorni che avvenga il fatidico “si” e mi sembra un’eternità. Sono sicuro che anche lei in questo momento sta ammirando il suo vestito, sarà sicuramente un vero vestito degna di una regina. - Lo ammirava pensando alla sua futura moglie. Un’altra giornata era passata arrivò l’alba del giorno successivo al tempio di Rei, la guerriera di Marte fu una delle prime a svegliarsi, accolta dai corvi Phobos e Deimos che gracchiavano fuori volando da un albero all’altro. Si sistemò i capelli, spazzolandoseli leggermente e in seguito indossò il suo abito da Miko. Dopo essersi sistemata, Rei si recò in cucina mettendosi a preparare qualcosa da mangiare da poter offrire alle altre non appena si fossero alzate. Credeva di essere sola non appena uscì, con un vassoio in mano, per rilassarsi e per godere dell’aria pura che si poteva respirare, notò il Nonno seduto sulle scale presenti all’entrata ed i corvi che abbandonarono l’albero per volare attorno a lei Deimos s’appoggio sopra la spalla. Rei vedendolo gli s’avvicinò con il sorriso sulle labbra - Nonno, come mai sei qui? Di solito la mattina presto ti rechi al santuario per pulire. - Poggiò una mano sulla sua spalla, attirando la sua attenzione. Deimos lasciò la sua spalla per appoggiarsi su di una colonna, Phobos era nascosto su di un albero ad osservare la scena.  Rei era davvero stupita nel trovare suo Nonno fuori, poiché era conosciuto come un uomo ligio al suo dovere. Il Nonno rimase seduto con le braccia appoggiate sulle ginocchia - Ho sentito il cinguettio degli uccellini così sono uscito. - Rispose, sicuro di sorprendere la nipote. Amava la natura, adorava quello spettacolo di suoni, luci e colori che era in grado di offrirle, era anche per questo che non si era mai tirato indietro quando era il momento godersi quei momenti, non voleva che tali meraviglie venissero distrutte anche per mano dell’uomo stesso, osserva i due corvi i quali ricambiavano lo sguardo come per comunicargli qualcosa che lui non capiva. Rei al quanto sorpresa, come prevedibile, aggiunse con un mezzo sorriso - Hai fatto bene, oggi è una splendida giornata non trovi? - Stette al suo gioco, al meno così pensava fra se. Il Nonno dopo quelle parole, della nipote riprese a parlare - Si, hai proprio ragione! Senti Rei, sentivo dire ieri da Usagi rivolgendosi al suo fidanzato che ancora non ti ha ringraziato per quello che hai fatto per lei. Che intendeva dire? - Le domandò curioso. Rei rispose con una domanda - E per cosa? Io non ho fatto nulla. Perché ringraziarmi? - Si voltò per evitare che notasse il suo sguardo, non voleva dargli conto delle sue faccende con le amiche. Il Nonno conosceva Rei molto bene, quel suo voltarsi gli aveva dato delle conferme che nascondeva qualcosa - Sei sicura? Io ho sentito qualcosa riguardo problemi tra di loro. Per essere stata accanto a lei, per aver chiesto di Mamoru, per esserti preoccupata, per averle fatto capire che doveva chiarire definitivamente i suoi pensieri, e tante altre cose che ora non ricordo. Quindi proprio niente non è. - S’alzò dai gradini delle scale per avvicinarsi a lei. Rei rimase voltata - Sai nonno, in realtà non dovresti spiare i nostri discorsi, anzi ti dovrei rimproverare. - Si rivolse a lui con un leggero sorriso sul volto. Il Nonno se n’è andò dentro il tempio per cominciare i suoi lavori - Come vuoi, nipote. Adesso di saluto vado a svolgere i miei lavoretti quotidiani. - Parlando mentre camminava. Rei lo salutò con lo sguardo pensando nella sua mente - Se ti fossi confidata con tutte noi, in un altro luogo mio nonno non sarebbe così sospettoso. Non avrei mai immaginato che fosse stato così curioso ad ascoltare i nostri discorsi. Perché non ne hai mai parlato con noi a casa di Ami o a casa tua? Di cosa avevi paura? - Andò a raggiungere le sue amiche per svegliarle. Mamoru e Usagi ormai era quasi pronti per il giorno del matrimonio e gl’inviti furono ufficializzati ma c’era ancora perplessità. Le sue amiche una volta svegliate, fatto colazione ed una bella doccia calda si recarono al centro di comando del Game Center riuscirono a contattare Haruka, Michiru e Hotaru; di Setsuna, nessuna notizia è non furono riuscite ad avvisarla. Minako era davanti al computer - Ciao Haruka, ti stiamo contattando per avvisarti di un bell’avvenimento che avverrà a giorni. - Si sedette nello sgabello. Haruka era distesa nel divano di casa sua - Ciao Minako e a tutte voi, penso di aver capito di cosa state parlando anche Michiru ha la mia stessa sensazione ed Hotaru già ci stava pensando da un po’ di tempo. - Guardò Michiru. Michiru sentì la conversazione con il suo Sailor Comunicator - Ciao ragazze, sono felice di risentirvi, n’è passato di tempo dall’ultima volta che abbiamo lottato insieme. - Si stava asciugando i capelli dopo aver fatto un bagno in piscina. Hotaru era distesa nella sedia a sdraio fuori nel piazzale della piscina - Ciao a tutte voi, mi mancate tanto. - Anche lei sentì la conversazione. Makoto salutò tutta felice - Ciao amiche, che bello risentirvi. - Rei era seduta nella panchina posizionata lì vicino - Come ve la passate? Ci dovete raccontare tante cose. - Salutò con parsimonia. Ami come al suo solito era sempre al computer che faceva ricerche - Noi ci siamo iscritte all’università e voi che fate? - Non mosse la testa intenta nel suo da fare. Haruka rise - Anche noi siamo contente di essere state contattate a quanto pare Ami ha solo un pensiero in testa. - Si mise comoda nel divano seduta. Michiru si stava passando il phon - La nostra Ami in questo è imbattibile. - Si sentiva attraverso i comunicatori il rumore. Hotaru entrò in casa - Usagi pure s’è iscritta? - Coprendosi con un telo da mare. Minako sottolineò felice - Si anche lei, vi sembrerà strano però alla fine ci sarà anche lei con noi. - Tirò il braccio di Ami per la contentezza. Rei sorrise mentre parlava - Non è stato molto difficile convincerla ma più che altro per un altro motivo. - Guardava nel monitor del computer. Makoto si sedette accanto a Rei - Un motivo molto ovvio poi! - Aveva il viso molto vispo. Michiru posò il phon sopra il comò del salone - Sappiamo pure quale del resto dopotutto è arrivata a 22 anni e quindi è il momento giusto. - Si sedette vicino ad Haruka. Minako guardò Ami - Comunque, veniamo al dunque. Come voi già potreste immaginare Usagi e Mamoru si sposano e quindi vi abbiamo contattato per dirvelo e così di tenervi pronte per venire. - La fissò mentre era intenta a fare le sue ricerche era l’unica a non parlare. Haruka s’avvicinò a Michiru - Hai indovinato, già sapevamo il motivo non vi preoccupate ci saremo cercheremo in qualche maniera di contattare Setsuna così verrà. - L’abbraccia e con l’altro mano avvicina il comunicatore alla bocca. Hotaru rientrò in casa - Ci penseremo noi a contattare Sestuna e grazie ancora per averci avvertito. - Si coprì con il telo da mare. Michiru parlava abbracciata ad Haruka - Vi salutiamo adesso, ci vediamo il giorno del matrimonio. Ciao! - Chiuse il contatto. Minako interruppe la comunicazione - Ciao a voi. - Si girò verso le amiche. Luna si era avviata verso la camera e discutevano fra loro. Usagi intanto con Artemis, arrivato da poco, stavano leggendo l’elenco degli invitati. Usagi è sdraiata nel letto - Allora vi rileggo di nuovo gli invitati importanti che ci saranno. - Aveva il foglio vicino al viso. Luna era coricata vicino la finestra - L’avrai fatto centinaia di volte. - Sbadigliò. Artemis era accanto a lei - L’abbiamo imparata a memoria a forza di sentirla. - Non alzò nemmeno la testa e rimase coricato. Usagi si mise seduta a letto - C’è qualcosa che non mi convince come se avessi saltato qualcuno, comunque cominciamo: famiglia Osaka con Gurio Umino, Motoki Furuhata con la sorella Unazuki e Reika Nishimura, Yumiko e Kuri, Ittou Asanuma il compagno di classe di Mamo, la professoressa d’inglese Haruna Sakurada, famiglia Mizuno, famiglia Hino, famiglia Aino, Makoto Kino, Haruka Ten’ou, Michiru Kaiou, Hotaru Tomoe, ed infine Setsuna Meiou. Speriamo che riescano a contattarla. - Con la penna sottolineava i nomi. Luna alzò la testa per un attimo - Vedrai che ci sarà anche lei, non può mai mancare ad evento così bello. Non la rileggere più sennò ti verranno le ossessioni, la li sta è completa. - L’abbassò subito e chiuse gl’occhi. Artemis sempre più annoiato aggiunse - Infatti, quindi non ti preoccupare e stai serena. - Si girò dal lato apposto di com’era prima con la faccia verso la finestra. Usagi era pensierosa giocava con la penna mentre parlava - Sicuramente sarà così devo essere più ottimista. Ancora non ho capito perché ho la sensazione di aver saltato qualcuno. - Scarabocchiò nel foglio, pensando chi potesse essere la persona esclusa. Mamoru era seduto nella poltrona di casa sua, si sentiva essere nervoso anche lui, ancora non gli sembrava vero che a giorni avrebbe coronato il suo sogno. Mamoru era molto riflessivo - A giorni ci sarà il matrimonio, la gravidanza di Usagi sta andando bene e lei è felicissima. Non l’ho mai vista così euforica, la mia piccola Usako quel giorno sarà molto emozionante per noi e spero che andrà tutto bene. Niente e nessuno potrà ostacolare la nostra unione, siamo destinati a stare insieme per sempre e così sarà. - Pensò fra se. A casa Tsukino Ikuko, Kenji e Shingo erano impegnati a contattare il ristorante dove organizzare i festeggiamenti ma essendo padre e figlio molto tesi si fecero prendere dal nervosismo creando ancor di più tensione. Ikuko rimase tranquilla - Kenji cerca di aiutarmi a trovare qualche ristorante adatto per festeggiare il matrimonio di nostra figlia e tu Shingo non stare lì davanti alla televisione, se mettessimo tutti insieme sicuro troveremo qualcosa. - Cercò di calmarli offrendo loro qualche dolce da mangiare Kenji era accanto a sua moglie - Scusami tesoro mio, ma sono un po’ nervoso e poi dovresti capirmi ancora non ci posso credere che Usagi si sposi. - Sfogliò l’elenco telefonico con tristezza. Shingo era spaesato camminando avanti ed indietro per la cucina. - Non ci credo che non la vedrò più per casa, con chi mi litigherò? A chi farò i dispetti? Prevedo che mi annoierò. - Abbracciò da dietro la madre. Ikuko gl’accarezzò le bracciò - Non fare così, Usagi non vorrebbe vedervi così non fatevi sentire ch’è in camera sua potrebbe pensare che ci siano problemi. Mettiamoci al lavoro, di ristoranti in città c’è ne sono molti ma ne dobbiamo trovare uno adatto per loro. - Lo fece sedere accanto a lei. Kenji, invece, era più determinato - Hai ragione Ikuko, perdonaci ma dovresti capirci. - Prese la penna cerchiando alcuni nomi interessanti di ristoranti. Shingo prese un altro elenco telefonico posato nel tavolo - Quando la mia sorellina se n’è andrà dovrò cercare qualcun altro a chi fare dispetti. - L’aprì e con un’altra penna sottolineò alcuni Ristoranti che potrebbero fare al caso loro.  Ikuko prese una penna dal taschino del grembiule - Vi capisco perfettamente! - Girò la testa da entrambi le parti per aiutare tutti e due nella ricerca. Hotaru, Michiru e Haruka si trovavano a casa loro in una splendida villa e stavano discutendo sul matrimonio dei sovrani ma avevano anche preoccupazioni, il meteorite caduto che stava provocando questi sbalzi di temperatura e scosse di terremoto non era stato avvistato nemmeno da loro e non sapevano darsi una spiegazione ai fenomeni. Haruka guardò fuori dal balcone del salone - Finalmente sta arrivando il giorno tanto atteso. I nostri sovrani convoleranno a nozze ma il terremoto che c’è stato non promette nulla di positivo. - C’era la persiana chiusa e lei appoggiò le mani nel vetro. Michiru vide la sua preoccupazione e s’avvicinò a lei - Il tanto atteso evento sta per arrivare, ma sono molto preoccupata. - Volle abbracciarla ma si limitò restando accanto a lei guardando il cielo. Hotaru era appoggiata al tavolo del salone - Le tue preoccupazioni sono fondate Michiru, questi continui terremoti e l’abbassamento improvviso delle temperature non va bene. - Guardava le sue amiche. Haruka vide che gl’alberi si agitavano e la corrente sembrava aumentare. - Non riusciamo capire cosa stia succedendo ma di una cosa siamo sicure non promette nulla di buono i venti non sono per niente leggeri e nell’aria c’è come la sensazione che dovrà accadere qualcosa d’irrimediabile. - Le disse tesa  e nervosa. Michiru allungò la mano e appoggiò la sua testa sulla sua spalla - I mari sono in tempesta e molto agitati prevedo nulla di buono. Chissà se i nostri sovrani avranno avvertito qualcosa. - Guardò fuori anche lei la natura comportarsi in modo strano. Hotaru decise d’avvicinarsi - Dobbiamo contattare Setsuna e farci dire cosa ne pensa. - Stava a qualche metro di distanza da lei. Michiru la pensò ricordando i momenti passati insieme - Non è facile contattarla non sappiamo dove si trovi o s’è ritornata nel futuro, lei compare sempre quando meno c’è l’aspettiamo. - Sorrise e parlò con nostalgia. Haruka la rassicurò - Io sento che al matrimonio ci sarà tranquille amiche sarà lei che si farà viva. - Accarezzò la sua mano. Hotaru non rimase ferma a guardare fuori e cominciò a camminare per la stanza - Sono d’accordo con Haruka, aspettiamo solo questo possiamo fare. - Mentre camminava parlava alzando la testa pensando come poter agire. Michiru si staccò da Haruka per avvicinarsi ad un mobile - Siamo in una stagione che dovrebbe fare caldo ed invece ci ritroviamo che nevica, piove e fa freddo. Spero solo che potremmo agire in qualche maniera. - Dopo aver preso il suo specchio lo guardò e poi ritornò da lei. I genitori di Usagi con l’aiuto del fratello erano finalmente riusciti a trovare il ristorante adatto per le nozze della figlia dopo tante ricerche e telefonate fatte, si trattava di un ristorante all’interno di un albergo costruito in un palazzo dove una volta abitavano dei nobili; quindi stile molto elegante e reale, proprio com’era il desiderio degli sposi. Ikuko era tutta felice - Finalmente c’è l’abbiamo fatta, avete visto che con caparbietà e calma siamo riusciti a trovare il ristorante giusto? - Chiuse gli elenchi telefonici e li mise uno sopra l’altro. Kenji ne approfittò per andarsene dalla cucina - Eh sì, devo ammetterlo non posso negarlo. Meno male ora mi posso distendere nel divano a guardare le televisione. - Camminò verso il divano si stirò le braccia. Shingo corse dal padre - Ti raggiungo papà, c’è la vediamo insieme. - Si sdraiò insieme al padre ed accendono la televisione. Ikuko contenta andò ad avvisare la figlia - Io salgo sopra per avvertire Usagi la quale sarà felicissima appena saputa la notizia. - Salì le scale velocemente. Usagi in camera era distesa nel letto - Chi è ora che bussa?! - Andò ad aprire. Ikuko raggiunge Usagi in camera - Usagi scusa se ti disturbo, ma ho una splendida notizia per te. - Bussò ancora alla porta. Usagi l’aprì la porta - Dimmi pure mamma, di che si tratta? - La guardò incuriosita. Ikuko le porse il foglio con scritto l’appunto del ristorante e le foto prese dall’elenco telefonico - Guarda queste foto, sono di un noto ristorante che si trova all’interno di un albergo. - Entrò dentro la stanza. Usagi prese le foto, le guardò sfogliandole - Molto bello e tenuto bene, la sala è grande si mi piace. - Soddisfatta del risultato ottenuto dai genitori mise le foto e l’indirizzo dentro la sua borsetta. Ikuko si sedette nel letto - Ero sicura che ti sarebbe piaciuto ho prenotato proprio ora, ti organizzeranno un pranzo meraviglioso seguito da una festa altrettanto magnifica, già ho parlato. - La guardò con allegria. Usagi strinse a se la madre - Grazie mamma, ti voglio bene. Devo andare ad avvisare Mamo, Luna, Artemis aspettatemi qui vengo più tardi. - Uscì per andare a casa di Mamoru per dargli la bella notizia. Ikuko la salutò mentre se ne andava - Ciao Usagi! Avete sentito micini dovete rimanere qui in attesa che ritorni non combinate troppe monellerie. - Ritornò poi al piano di sotto a tenere compagnia al marito ed al figlio. Luna e Artemis mossero la coda. Usagi uscita di fretta di casa, con l’autobus di linea arrivò a casa di Mamoru. Mamoru aprì la porta - Ciao Usagi, entra pure. - La fece entrare e chiuse la porta alle sue spalle. Usagi abbracciò Mamoru subito appena entrò - Mamo ho una splendida notizia! - Rovistò nella borsetta.  Mamoru la vide rovistare - Che notizia? - Domandò curioso e meravigliato. Usagi uscì le foto - I miei hanno trovato il ristorante, proprio come volevamo. Un bellissimo ristorante dentro un albergo ed è quello dove noi passavamo sempre quando passeggiavamo. - Gliele mostrò. Mamoru li guardò senza prenderle in mano - È fantastico sono contento Usako. - S’abbracciano di nuovo. Usagi lo guardò con occhi luminosi - Sono felicissima, va sempre meglio e non potevo essere più contenta di ora. Questi 2 mesi sembrano non passare mai. - Gl’accarezzò il viso dolcemente. Mamoru ricambiò le carezze gliele fece a sua volta - Le bellezze del mondo si fanno sempre attendere è sempre stato così. - A sorpresa le diede un bacio. Le ragazze erano tornate ognuno a casa loro dopo aver parlato con le Outer Senshi; a casa Mizuno e Hino pervenivano due notizie non tanto belle, ricevettero delle lettere dove stava scritto, infatti, che i loro rispettivi padri sia di Ami che di Rei che, ognuno per motivi diversi, non potevano essere presenti al matrimonio dell’amica delle loro figlie. Il primo purtroppo era impossibilitato a potersi recare causa i continui terremoti che avevano dissestato le strade il secondo perché non aveva intenzione di partire causa problemi riguardanti il suo lavoro di politico e quindi non vedrà la figlia che tanto attendeva questo momento. Le due ragazze tristi per queste notizie si chiusero in loro stesse piangendo nelle loro stanze, tenendo in mano la lettera ricevuta. Ami piangeva - Non è possibile, non ci posso credere che papà non possa venire! Se non fosse stato per questi terremoti ora sarebbe qui con me e la mamma. - Parlava da sola coricata a letto. Saeko la sentì ed entrò in stanza, s’avvicinò per consolarla - Ami, non piangere purtroppo tuo padre ha fatto di tutto per venire ma questi fenomeni che stanno succedendo gl’hanno impedito di essere qui, la colpa non è la sua. - Accarezzò i suoi capelli seduta nel letto. Ami non si girò - Lo so mamma ma io ci tenevo tanto almeno per una volta vedere di nuovo la famiglia unità è destino che questo non potrà succedere. - Restò sdraiata a pancia sotto senza guardarla. Rei s’era chiusa in camera sua a chiave e non aprì nemmeno a suo Nonno - Ma perché ogni volta che penso che mio padre possa essere diverso invece poi vedo che non è come vorrei. Il suo lavoro viene sempre prima di sua figlia, perché fa così perché non vuole vedermi. - Stava piangendo seduta alla sua scrivania. Suo nonno bussò alla porta di camera sua - Rei, mi apri per favore? - Cercò di parlarle da dietro la porta. C’era un’atmosfera molto triste. Rei non si mosse dal suo posto - Nonno lasciami in pace non ho voglia di parlare. - Continuò a piangere. Il Nonno provò a convincerla come poteva - Dai, non fare così se mi apri ti spiego meglio tutto. - Provò ad aprire la porta ma non si aprì. Rei s’asciugò le lacrime - Non c’è bisogno di spiegare niente, la lettera dice tutto! Me lo scrive chiaro: “Rei, figlia mia, purtroppo per impegni politici di lavoro non posso venire, non puoi capire perché sei ancora piccola per queste cose.” Hai capito? Lui pensa che sono ancora una bambina non capisce che ho superato i 20 anni e sono cresciuta. - Alzò la testa vorrebbe alzarsi ma qualcosa la trattiene. Il Nonno bussò delicatamente - Aprimi e ti spiego quello che voleva dirti, non fare la capricciosa se fai così allora devo pensare che confermi se pensi che ti reputi una bambina. - Attese con pazienza sperando che cambiasse idea. Rei dopo un attimo di titubanza andò ad aprire - Dimmi che cosa vuoi dirmi che devi chiarire questa situazione? - Fece entrare suo nonno. Il Nonno appena entrò appoggiò le mani nelle sue braccia - Rei, nipotina mia non è come pensi tu; tuo padre ti vuole molto bene e non sai quanto ti pensa, anche se siete lontani lui ti pensa sempre. Tu non lo sai ma per sentirti vicina tiene una tua fotografia con se. - La guardò con occhi di commozione. Rei lo guardò con occhi sbarrati - Una fotografia mia? Ma se è partito quando ancora ero molto piccola lasciandomi a te. - Rimase per un po’ zitta. Il Nonno si sedette nella sedia vicino l’armadio - Gliele mando io, tu questo non l’hai mai saputo ma è lui stesso che me le chiede. - Le fece cenno di avvicinarsi. Rei aveva il passo svelto e nervoso - Perché non me l’hai mai detto? Non poteva venire qui direttamente senza chiederti foto mie? - Si stava mettendo di nuovo a piangere. Il Nonno s’avvicinò piano a lei - Lo sapevo che non dovevo dirti niente, me lo disse lui di non farlo. Sapevamo entrambi la tua reazione. Te l’ho dovuto dire per farti capire che tuo padre ti pensa sempre e non ti ha dimenticato. - Accarezzò il viso sorridendo. Rei riuscì a trattenere le lacrime - Sarà come dici tu nonno, sta di fatto che pure stavolta non ha voluto vedermi. - Lo guardò con un sorriso triste. Il Nonno sollevandosi dalla sedia l’ammirò - Nipote mia, so che nel profondo del tuo cuore gli vuoi molto bene, un giorno sono sicuro che vi incontrerete. - Abbracciò la nipote. Da quel famoso giorno della grande scossa sono passati un mese e mezzo e le giornate sono state spensierate senza molti problemi a causa di terremoti che sono state molto leggere, le temperature continuano a diminuire e sembra essere in inverno piuttosto che in estate e sono tutti con maglioni sciarpe e chi può permetterselo indossa pellicce e cappotti molto costosi. Il giorno delle nozze è sempre più vicino e con esso anche il fatidico e tanto atteso “si”, nonostante tutti questi strani fenomeni i preparativi per la cerimonia vanno avanti e tutti sono felici anche Ami e Rei che hanno passato il loro momento di tristezza e pensano solo all’allegria della loro regina, non pensandoci più.
FINE 10° CAPITOLO

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Capitolo 12
*** 11° Capitolo Domande senza risposta - Il giorno delle Nozze ***


11° Capitolo Domande senza risposta - Il giorno delle Nozze
Al centro di comando, le amiche preoccupate per queste temperature, stavano pensando d’organizzare una festa con Usagi non riuscivano a mettersi d’accordo dove si dovrebbe tenere. Luna e Artemis cercarono di mettere calma ma con inutili risultati. Luna al solito era tesa - Ancora non siamo riuscite a scoprire come mai quest’abbassamento di temperature. - In braccio a Makoto. Makoto seduta disse la prima cosa che le passò per la mente in quel momento - Può darsi ch’è solo il tempo ch’è andato in tilt. - Toccandosi i capelli ed attorcigliandoli. Rei passeggiava nervosa per la sala - Ma che stai dicendo Mako, tutto questo è normale secondo te? Cerca di riflettere. - Si fermò davanti e la guardò con disapprovazione. Minako era in evidente stato di preoccupazione - Ho come la sensazione che sia preavviso di qualche catastrofe naturale ma spero di sbagliarmi. - Seduta vicino a Makoto. Artemis sopra le ginocchia di Minako - Dobbiamo pure capire di cosa si tratta, Usagi ha 22 anni ora e fra qualche mese darà alla luce Chibiusa, e non ricordo male King Endymion del futuro parlò di evento simile. - Ricordò quei momenti in cui il re parlò di queste situazioni. Minako ritornò in dietro con i pensieri - Si mi ricordo, quando fummo attaccati dagl’abitanti del Black Moon, può essere allora che siamo vicine alla glaciazione. - Si toccò i capelli. Luna ricordò quei brutti momenti molto bene e con tristezza - Me lo ricordo bene, dobbiamo temere il peggio e noi non possiamo fare niente. Nemmeno voi che siete delle guerriere. - Si mantenne coricata tra le braccia di Makoto. Ami come al solito era seduta vicino alla postazione del computer - Questo non è possibile in qualche modo dobbiamo reagire non possiamo stare con le mani in mano a guardare. - Teneva un libro in mano. Makoto disse riflettendo - Ci sarà qualcosa da poter fare i nostri poteri potrebbero in qualche maniera bloccare questa glaciazione. - Si domandò anche se ci fosse qualche soluzione. Artemis tentava in ogni modo d’essere positivo - Io penso di no ma spero di sbagliarmi. - Scese dalle gambe di Minako. Ami cercò di sdrammatizzare cambiando discorso - Comunque ragazze pensiamo alle nozze dei Sovrani, ora che abbiamo la conferma che Haruka, Michiru e Hotaru vengono perché non organizziamo una festa per Usagi il giorno prima del matrimonio? - Allegra e spensierata. Minako di colpo si mise in piedi - Buona idea, allora si fa a casa mia è un luogo perfetto per un tipo di festa, ci sarà musica e tanto altro. - Cominciò ad immaginare tutti i preparativi. Makoto non era d’accordo e non perse occasione per mettersi in avanti - Ma che stai dicendo Minako, se c’è un posto dove farla quello è casa mia chi meglio di me può cucinare tante prelibatezze. - Andò verso Minako e Luna carambolò a terra, la guardò con vanità. Rei Non volle restare in disparte e s’intromise tra Minako e Makoto - Se si deve fare in grande non c’è miglior casa che quella mia oltre tutto lo spazio non manca, quindi si fa da me. - Fiera di sé stessa è orgogliosa di se. Ami con voce lieve si rivolse alle sue amiche che nemmeno la sentirono - Al dire il vero essendo stata mia l’idea mi sembrerebbe giusto che si facesse a casa mia. - Non sentendosi presa in considerazione parlò sopra le voci. Luna si sentì in imbarazzo - Ora cominciano a litigare come al solito. - Si girò per non vedere quella scena. Artemis abbassò la testa - Ci stiamo ghiacciando e queste litigano come bambine. - Sconfortato da quella situazione che s’era creata. Incominciarono a parlare tutte in contemporanea e litigare e non si capiva bene quello che si dicevano. Luna e Artemis cercavano di calmare la situazione senza esito. Durante la baruffa e la confusione entrarono Hotaru, Michiru e Haruka, ma la discussione era così rumorosa che nessuno s’accorse di loro. Hotaru rise per la situazione mentre Haruka e Michiru avevano l’aria sbalordita ed imbarazzata. Haruka appena entrò sentì una grande confusione - Ma cosa sta succedendo? - Guardò le sue amiche che parlavano animatamente. Michiru sorrise alla scena - Stanno litigando come sempre, non si sono nemmeno accorte che siamo entrate. - Capì anche la grande simpatia che avevano e per un attimo chiuse gli occhi. Hotaru rise - Che sono buffe però. Che facciamo interveniamo o ci godiamo lo spettacolo? - Restò ferma. Haruka lentamente camminava - No, non mi sembra giusto che continuino. - Girò la testa ed invitò con lo sguardo a Michiru e Hotaru di non restare ferme. Michiru calmò la confusione - Ciao a tutte volevo avvisarvi che ci siamo pure noi! - Alzò la voce per superare quelle delle 4 ragazze. Nessuna le diede retta e la discussione continuò. Haruka si schiarì la voce - Vedo che siete intente a discutere di qualcosa. - Alzò il tono per farsi sentire. Minako rimase vedendo le Outer lì con loro - Haruka, Michiru, Hotaru che ci fate qui? - meravigliata non sapeva che altro aggiungere. Hotaru salutò con un bacio sulla guancia le 4 ragazze - Siamo venute per il matrimonio o ve ne siete dimenticate. - Si sedette. Makoto non sapeva come giustificarsi toccandosi di continuo la testa - Scusate per la confusione e che stavamo cercando di decidere dove fare la festa per Usagi. - Sorrise imbarazzata. Luna non era per niente sorpresa - Come avete potuto vedere non sono riuscite a mettersi d’accordo. - Le salutò con un sorriso. Artemis corse verso Michiru - Stanno litigando su dove si dovrà organizzare ognuna vuole a casa sua ma naturalmente l’altra non ci sta. - Si fece prendere in braccio. Rei non si arrese voleva vincere lei la discussione - Naturalmente questo non succederebbe se tutte fossero in ok per farla da me, come ho già detto. - Incrociò le braccia offesa. Ami non voleva che vincessero le sue amiche e continuò a dire la sua in maniera insistente - A casa mia si dovrebbe fare, a me è venuta l’idea. - Si puntò sempre di più senza cambiare opinione. Makoto s’intromise allontanando le ragazze con le mani - Vi sbagliate tutte e due, da me e non se ne parla più. - Disse quasi con superiorità. Artemis si coprì gl’occhi - Oh no! Stanno ricominciando, basta vi prego. Minako per favore, tu in quanto leader dovresti farle stare zitte. - Disperato alla massima potenza. Minako buttò un urlo facendo zittire tutti - Ha ragione! Amiche basta non mi sembra giusto davanti alle arrivate. - Respirava in modo pesante. Hotaru fermò la discussione che stava per riprendere si ferma prima che ricominci - Io forse ho trovato una soluzione per far finire questa discussione. - C’era imbarazzo totale delle tre ragazze. Minako andò da lei - Davvero e diccela! - Dice facendo splendere gl’occhi. Haruka intuì subito l’idea - Penso di aver capito che cosa vuoi dire Hotaru, la festa in onore della nostra regina si farà nella vostra villa, voi che ne dite? - Precedette la risposta di Hotaru. Michiru si sedette nella panchina del centro di comando - Sono d’accordo, così non ci saranno litigi fra di voi, ognuno porterà un regalo e tranquille che sarà una serata splendida. - Fece scendere Artemis dalle sue braccia e notò il silenzio che per qualche minuto s’è creato. Luna ruppe quel silenzio d’imbarazzo - Per me va bene! Si può fare. - Si mise vicino ad Artemis. Artemis sceso dalle braccia di Michiru rimase lì vicino - Anche per me, voi non avete niente in contrario vero? - Guardate le 4 ragazze. Ami, si sedette alla postazione del computer - Si, si sono state abbastanza chiare. - Ogni tanto gli dava un’occhiata sul devolversi del clima. Makoto acconsentì sorridendo - Non parlo più avete trovato la soluzione al problema. - Vicina a Rei la guarda. Rei era sconsolata ma quanto meno la lite è finita - Mi arrendo pure io. Ma ci tenevo così tanto comunque bene così. - Triste appoggiò la testa nella spalla di Makoto. Haruka salì le scale per uscire dal covo segreto - Bene andiamo a casa nostra per preparare, non abbiamo molti giorni a disposizione. - Vide le altre che la seguono. Ami spense il computer, non era tranquilla ma al momento non voleva far ancora preoccupare, più di quanto lo erano, le sue amiche. S’avviarono, così, verso la villa. Nel frattempo Usagi si trovava da sola a casa sentiva noia andava in giro per la stanza tanto per fare qualcosa poi si coricò, i suoi genitori e suo fratello non erano a casa, impegnati per l’organizzazione del matrimonio tra il ristorante e la chiesa, comunicata dalla figlia, dove si sarebbe celebrato l’evento. Usagi dopo un attimo di silenzio cominciò a parlare - Chissà che stanno facendo le mie amiche i miei genitori sono usciti per accompagnare Shingo ad una festa di compleanno e mi hanno lasciata da sola, mi sto annoiando. Che posso fare? Idea prenderò il vestito da sposa dall’armadio ed improvviso il matrimonio almeno mi alleno un po’ e sarò meno nervosa. - Coricata nel letto di camera sua. S’alzò dal letto aprì l’armadio dov’era custodito il vestito da sposa improvvisò la cerimonia divertendosi imitando il prete. Il Sailor Comunicator iniziò a suonare. Minako l’avvisò che sono arrivate Haruka, Michiru e Hotaru - Usagi ti volevo avvisare che sono arrivate Haruka, Michiru e Hotaru e ti salutano in questi giorni verranno a trovarti. - Pensò nella sua mente che presto sarebbero andate a casa sua per salutarla. Usagi posò il vestito nell’armadio, tutta felice sobbalzò dal letto - Che bello, le aspetterò sono contenta che sono venute. Setsuna non è con loro. - Domandò molto curiosa. Minako prevedendo la sua reazione parlò con tutta la calma possibile - No, sicuramente verrà il giorno del matrimonio avrà degli impegni per questo. - Lanciò uno sguardo verso le altre ragazze. Usagi sperava anche di vedere Setsuna - Peccato, mi avrebbe fatto piacere salutare anche lei. Attenderò allora! - Rispose sperando in qualche eventuale sorpresa. Minako immaginava il viso attuale di Usagi - Ci vediamo in questi giorni ciao Usagi. - Chiuse la comunicazione. Usagi non voleva pensarci per evitare di illudersi - Ciao e grazie per avermi avvisato. - Si coricò di nuovo. I giorni continuavano a passare il freddo si faceva sentire sempre più, in alcune zone del pianeta faceva freddo dove invece dovrebbe fare caldo e molti animali furono congelati comprese pure delle persone. Il Giappone ancora resisteva al clima e tutto procedeva nel normale, nonostante le televisioni tenevano informate gl’abitanti su quello che stava succedendo. Si arrivò alla vigilia del matrimonio le amiche di Usagi si trovano a casa sua e la stavano portando alla villa, tutte vestite invernali con cappotti e sciarpe, non sapeva, però, della sorpresa che l’attendesse. Gli amici di Mamoru ebbero la stessa idea ed erano usciti anch’essi per portarlo a festeggiare a casa di uno dei suoi amici e mentre tutti camminavano s’incrociarono per strada. I rispettivi amici, notarono questo imminente incontro e cambiarono subito strada trascinando Mamoru ed Usagi dalla parte opposta quando i due si videro, si guardarono da lontano ma sapendo le tradizioni, non dissero niente nemmeno protestarono bastò un loro sguardo, anche a distanza, per salutarsi e scambiarsi sorrisi; come se si dovessero dire:” Non dobbiamo arrabbiarci, tanto ci rivedremo domani.” Le ragazze arrivarono alla villa ed Usagi appena entrò non credette ai suoi occhi per i preparativi che fecero. Artemis si trovava con Mamoru, i suoi amici ed ex compagni dell’università. Usagi rimase sbalordita, guardò la casa e si girò intorno - Ragazze avete abbellito la casa per la festa che mi avete organizzato, non posso crederci. - Non credeva ai suoi che brillavano di felicità. Luna andò in braccio a lei - Scusa se non ti ho detto niente ma giustamente non potevo. - Spalancò gl’occhi sorridenti verso i suoi. Haruka si pose di fronte a lei - Per la nostra regina una sorpresa ci voleva proprio. - S’inginocchiò e le baciò la mano. Michiru abbassò la testa in segno di devozione - Anche con i pochi giorni a disposizione ci siamo riuscite. - Anche lei fece la stessa cosa. Hotaru la fissò negl’occhi - Voi siete la nostra regina e quindi merita il meglio. - Oltre ad inginocchiarsi mise una mano sul cuore. Minako a differenza della altre era qualche passo avanti alle altre - Mi inchino a voi mia regina, per rendere ancora più bello la vigilia delle nozze abbiamo organizzato una festa a sorpresa, spero sia di vostro gradimento. - In quanto leader delle Inner Senshi, voleva fare il bacio mano anche lei. Rei leggermente china la testa - M’inginocchio dinnanzi alla regina della futura Crystal Tokio e futura madre di Princess Usagi Serenity. - Mentre parlava s’inginocchiò. Ami per un po’ rimase in piedi - Neo Queen Serenity, il suo momento ormai è arrivato, convolerà a nozze con King Endymion già principe della terrà ed ora re di questo città e dell’intero pianeta sono felice quanto voi. - Si stava per inginocchiare accanto a Rei. Makoto s’inchinò al cospetto di Usagi - Mia regina, in quanto componente delle Guardian Senshi, ho un grande compito quello di difenderla da qualsiasi pericolo. Le porgo i miei più sinceri auguri per il suo matrimonio sono contentissima che finalmente stiate realizzando il vostro sogno. - Disse con la testa abbassata. Usagi le guarda con gioia ma allo stesso tempo esterrefatta - Oh ragazze, così mi lasciate senza parole! Non so cosa dire, quello che posso dirvi e che vi voglio tutte bene e per me non siete delle semplici guardiane ma delle splendide amiche su cui posso sempre contare. Vi prego non datemi del voi, ma chiamatevi come avete sempre fatto, se non volete usare il nome “Usagi” e volete chiamarmi “Serenity” per me va bene ma non voglio che ci siano distanze. - Con un cenno della mano le fece alzare. Minako si trovava in piedi e girò la testa - Questo ci rende molto felici ma non sarà facile per noi dopo tutto il ruolo di regina è molto importante. Penso di parlare a nome di tutte. - Cercò l’approvazione delle sue amiche. Le Inner & le Outer Senshi si posero in ginocchio, attorno ad Usagi - Sì esatto! - Parlando in coro. Luna già scesa dalle sue braccia era davanti a lei - Usagi, cerca di capirle dopo tutto sono al tuo servizio e per loro non è facile darti del tu come prima ora che con il matrimonio ufficializzi il tuo essere Regina. - Alzò la testa. Usagi era molto comprensiva - Darò loro tutto il tempo dovuto, non le assillerò. - Si mise a sedere. Rei andò in cucina e prese l’aperitivo già pronto - Adesso iniziamo a divertirci. - Ritornò con i vassoi e le altre l’aiutarono prendendo il resto. La festa ebbe inizio arrivò anche Naru con altre sue ex compagne di scuola con un po’ di ritardo e s’aggiunsero ai divertimenti. Tutte s’intrattennero in giochi di ruolo, pareri sui futuri matrimoni delle ragazze e tanto altro. Mentre il divertimento era ormai nel centro della festa, all’improvviso arrivò un’altra scossa di terremoto simile a quella di 2 mesi prima che turbò la spensieratezza di tutte quante le ragazze compresa di Usagi che si fece prendere dalla paura, le sue amiche la proteggevano mettendosi vicino a lei. A casa dell’amico di Mamoru, si fecero prendere dalla paura ma l’unico calmo era proprio il festeggiato che non sembrava non temere questa situazione. Dopo circa qualche minuto tutto finì e tornò la calma, nella villa delle Outer le ragazze che proteggevano tutto il tempo Usagi prima di essere certi che fosse finito realmente la scossa la tennero ancora abbracciata solo Haruka si alzò e si recò alla finestra, poteva vedere e sentire le sirene della polizia dei vigili del fuoco e dei pompieri accorrere su luoghi dei crolli di alcuni vecchi palazzi, le ex compagne di scuola, tranne Naru che volle rimanere, terminata la scossa andarono via per raggiungere i loro familiari. Haruka tranquilla e disinvolta mentre guardava fuori disse - Sembra che sia tutto finito per davvero fuori c’è tranquillità. Vi potete alzare! - Andò ad aiutare Usagi ad alzarsi. Usagi allungò la mano verso quella di Haruka - Che paura, questa è l’ennesima scossa che sento, non ne posso più. Io ho paura dei terremoti. - Si diede una pulita ai vestiti. Naru ripresasi dallo spavento si andò a sedere nella sedia - Mamma mai che paura! Non ne posso più di questi terremoti ma quando Finisco? - Pensò ad Umino che si trova a casa di Mamoru. Michiru si sedette nel divano - Dai, che è finito tutto ti puoi alzare ed anche voi amiche alzatevi, come potete vedere la villa ha retto molto bene e non si è rotto niente. - Prese il suo specchio per controllare com’era la situazione di pericolo nel resto della città. Minako camminava molto piano essendo ancora con della paura dentro di se - Dev’essere stata costruita molto bene. - Aprì la finestra vedendo alberi caduti e strade in parte rotte ma le persone non subirono alcun danno solo paura e basta. Rei agitata per le sue visioni temevano che si stessero per realizzare, cercò di mantenere la calma - Meglio di casa mia sicuro, vi ricordate il disordine? - Pensò a quei momenti tragici. Hotaru non era per niente tranquilla non era spaventata voleva solo capire cosa stesse succedendo - Al più presto dobbiamo capire da dove arrivano questi fenomeni.­ - Passeggiò nervosa per il salotto. Ami si strinse da sola - Ragazze, queste scosse non sono normali oltretutto ho notato che più scosse ci sono e più la temperatura s’abbassa. Sembra che siamo in inverno. - Sentì dei brividi di freddo. Makoto non badò alla temperature voleva solo divertirsi - Freddo o non freddo niente può fermare questo matrimonio, neanche la natura! - Esclamò prendendo per mano Hotaru e Michiru. Usagi rise al comportamento di Makoto - Hai ragione Mako, il matrimonio si farà! Chissà Mamoru se ha avuto paura. - Preoccupata per il suo amato. Alla festa di Mamoru era tornata la tranquillità i suoi amici si calmarono ed avevano ripreso i divertimenti come se niente fosse. Umino era un po’ sconvolto - Ancora terremoti meno male che anche stavolta è andata bene - Vide una sedia ed appoggiò la mano sullo schienale. Motoki rimase con lo sguardo basito all’atteggiamento di Mamoru - Mamoru ma come hai fatto a restare calmo, la scossa è stata molto forte. - Domandò mentre si sedette a tavola. Ittou girava per il salotto - Mi domandavo la stessa cosa io. - Con passo lento arrivò alla finestra osservando fuori. Mamoru guardò i movimenti dei suoi amici - Basta abituarsi ormai non ci faccio più caso per me è come fosse diventato normale provateci anche voi. - Il suo pensiero andò ad Usagi. Ittou parlava di spalle sempre alla finestra - Io non so se ci riuscirei. - Vide i danni che c’erano in strada con tristezza. Motoki prese un bicchiere e la bottiglia d’acqua e se ne versò un po’ - Anch’io penso che non c’è la farei. - Beve piano, piano. La serata si concluse con entrambe le feste che finirono sul tardi sia Usagi e Mamoru si divertirono recandosi ognuno a casa propria, accompagnati dai propri amici, ormai mancavano poche ore alla tanto attesa celebrazione e tutte e due tenevano un aria felice. Mamoru a casa sua prima di andare a dormire decise di sedersi sulla poltrona - Jadeite, Nephrite, Zoisite, Kunzite miei fedeli cavalieri sapete già che domani è il giorno tanto atteso e avrei voluto che ci foste anche voi. - Prese le gemme degli suoi Shitennou e tenendoli in mano pensò intensamente a loro. Gli spiriti a questo punto apparirono di fronte a lui sprigionando una luce molto forte. Jadeite dritto davanti a lui chinò la testa - Maestà, non saremo presenti fisicamente al suo matrimonio, ma lo siamo con lo spirito. - Gli parlò alzando la testa notando così il suo sorriso stampato nel viso. Zoisite in segno di devozione s’inginocchiò - Mio re, noi sappiamo che ci porta sempre nel cuore ed il suo pensiero da forza alle nostre gemme e quindi e come se lo fossimo. - A testa alta. Nephrite anche lui in piedi come Jadeite parlava con la testa china - Stare al suo servizio è un vero piacere e sappiamo bene qual è il nostro compito proteggere sua Maestà e la regina. - Mise una mano sul cuore. Kunzite appena si materializzò non perse tempo per inginocchiarsi - Quindi anche se non possiamo essere lì con voi, non senta la nostra mancanza noi siamo sempre vicino al suo cuore. Un giorno può darsi che ritorneremo, ma questo non significa che sotto forma di spirito non possiamo proteggerla. - Testa bassa mentre parlava e lo guardò solo quando finì di parlare. Mamoru li guardò con felicità - Grazie ragazzi, le vostre parole mi riempiono di gioia e chissà se veramente ritornerete accanto a me come un tempo. - Teneva la mani appoggiate ai braccioli del divano. Kunzite si trovava, ora, in piedi con lo sguardo serio - Attenderemo quel giorno con pazienza fino ad allora vivremo nel suo cuore e le gemme vi proteggeranno. - Si dissolsero tutti e quattro insieme davanti ai suoi occhi. Mamoru si cambiò mettendosi il pantalone del pagina mettendosi a letto per dormire con in mente la sua futura sposa. La notte era tranquilla, ma dai fondali marini il meteorite stava ancora provocando alterazioni delle temperature, parte del pianeta era ormai sommerso dai ghiacci e non mancava molto che si avvicinasse anche alla futura Crystal Tokio dove ancora ignari di tutto la gente viveva le giornate come sempre. Arrivò il giorno tanto atteso, la chiesa era piena d’addobbi, fiori bianchi dappertutto ed anche vicino l’altare, petali di fiori erano sparsi lungo la navata centrale dove camminerà la sposa per avvicinarsi al suo amato che l’attenderà all’altare. Già alcuni invitati, parenti della famiglia Tsukino, arrivarono e gente curiosa che non conosceva la futura coppia entrò dentro la chiesa per ammirare l’ornamento. La sposa Usagi era a casa sua che si stava vestendo aiutata dalla madre e dalle sue damigelle che nient’altro erano le sue amiche le quali indossavano l’abito di principessa di rappresentanza del loro pianeta; Abito di Ami: veste azzurra, abito di Rei: vesta rossa, abito di Makoto: veste verde, abito di Minako: veste gialla, abito di Haruka: Veste blu, abito di Michiru: veste verde acqua ed infine abito di Hotaru: veste viola. Di Setsuna ancora nessuna notizia, ma non sapevano della sorpresa che attenderà tutte quante; abito di Setsuna: Veste nera. Lei sapeva benissimo della cerimonia ed era già arrivata in città vicino casa di Usagi e mentre dentro casa sua c’era fermento quasi tutti erano pronti per andare in chiesa. Ikuko uscì dall’armadio il vestito di Usagi successivamente andò via dalla camera per chiamare il figlio - Kenji sei pronto? Shingo ancora tu di devi vestire, muoviti che non possiamo fare tardi. - Usò un tono abbastanza alto per farsi sentire dal piano di sopra vicino le scale. Kenji era nella camera da letto di fronte lo specchio - Mi devo mettere solo la cravatta e sono pronto. - S’annodò la cravatta. Shingo stava girando tutta la sua stanza - Mamma non riesco a trovare il mio vestito, l’avevo tenuto da parte ma ora non mi ricordo dove l’ho messo. - Parlò con tono alto, guardava negl’armadi e perfino nei cassetti. Ikuko scese le scale per prendere le scarpe - Guarda nell’armadio della camera da letto mia e di papà l’ho messo io lì. - Alzò la voce per farsi sentire. Shingo uscì dalla sua stanza - Perché non me l’hai detto che l’avevi spostato? - Corse nella camera matrimoniale e vide suo padre intento con la cravatta. Artemis era sdraiato nel divano del salotto - Il matrimonio è fra qualche ora e loro non sono ancora pronti. Questi umani sono davvero incredibili. - Parlava fra se ad alta voce. Luna era vicina a lui - Sempre così quando si tratta di qualche avvenimento importante. - Rimase in posizione supina senza scomporsi. Usagi nella sua stanza si stava vestendo aiutata dalle sue amiche - Il mio Mamo sicuramente è pronto e noi siamo ancora qui. - Pensò a lui sorridente. Ikuko ritornata in camera teneva il vestito da sposa - Pensa a vestirti sennò non ci sbrighiamo più. - Aggiustò il velo e lo stese per tutta la camera. Ami la fece sedere per poterla truccare - Per fortuna ci siamo noi che ti aiutiamo. - Prese l’occorrente da un cassetto del comò. Luna annoiata di stare al piano di sotto decise di salire sopra per vedere a che punto è la sposa - Usagi, lui è già lì se tu continui a parlare e non indossare l’abito non arriverai mai, ha ragione tua madre. - Parlava a bassa a voce vicino a lei. Usagi seduta di fronte lo specchio - Si lo so, ma è l’emozione grande che ho! - Sempre a bassa a voce. Rei insieme ad Ami stava truccando Usagi - Se tu stai calma, ci sbrighiamo e non arriviamo in ritardo - Chinata vicino ai suoi occhi con i trucchi in mano. Makoto le passò il rossetto nelle labbra ed il lucidalabbra - Ah che fortuna che hai Usagi, non sai quanto ti invidio. - Fa molta attenzione a non sbagliare era concentrata. Minako le pettinava i capelli - Vedrete che per noi arriverà il momento. Ma chissà quanto però! - Ogni tanto usa il phon. Hotaru dava un occhiata alla parte posteriore del vestito - Ancora di Setsuna non sappiamo niente ed il matrimonio è fra qualche ora. Non siamo riuscite a contattarla. - Sistemava le parti in disordine del vestito. Michiru prese le scarpe dallo scatolo - Sono preoccupata, non vorrei che poi mancasse ad un evento così bello. - Le posizionò vicino alla sedia di Usagi. Haruka convinta di quello che diceva - Tranquille che lei sa tutto, vedrete che ci sarà. - Sistemò il velo dietro la sedia in modo che non si stropicciasse. Usagi sorrise guardandosi allo specchio - Speriamo che è come dici tu Haruka! Io ci tengo tantissimo. - Si toccò i capelli preparati da Minako. Passa, qualche minuto e la sposa era finalmente pronta, da sotto anche il padre ed il fratello lo sono e si accinsero tutti ad andare via, proprio in questo momento mentre erano tutti erano nel salone di casa suonò il campanello ad aprire andò il padre.    Setsuna sorridente ed armoniosa salutò - Buongiorno Signor Tsukino, mi chiamo Setsuna Meiou un’amica di sua figlia! Sono una delle damigelle della sposa. - Entrò in casa. Kenji la fece accomodare seguendo i suoi passi con gl’occhi - Buongiorno a te, entra pure penso proprio che ti stava aspettando e non solo lei. - Chiuse la porta e la portò nel salone dove c’erano gli altri. Setsuna entrò in casa e venne accolta anche da Luna e Artemis che non potendo parlare si limitarono solo a guardarla e miagolare. Setsuna teneva la borsetta di colore blu scuro, vicino al nero in mano e sorrise ai presenti - Buongiorno a tutti! Ciao Luna, Artemis come siete belli con questo fiocchettino. - Si teneva il vestito per non farlo toccare a terra. Luna si strofinò nelle gambe di Setsuna - Miao, Miao! - Bastò solo guardarla per capirsi con lei. Artemis si mise di fronte a lei - Miao! - Mosse la coda velocemente. Usagi appena la vide rimase senza fiato - Setsuna, sei qui! Come sono contenta di vederti. - Corse ad abbracciarla tenendo il vestito. Setsuna ricambiò l’abbraccio - Non potevo non essere presente a questo giorno meraviglioso! - Le diede un bacio nella guancia. Usagi si trovò il viso di fronte al suo - Perché non ti sei fatta sentire per niente in tutti questi giorni, temevo che non saresti venuta. - Guardò i suoi che trasmettono allegria. Setsuna non poteva dire il vero compito quindi cerca di trovare altre parole -  Purtroppo, anche se non ho più l’obbligo di svolgere il mio lavoro dovevo essere sempre presente ma l’importante che ora sono qui con tutti voi. - La fissò negl’occhi e le sorrise. Haruka non era per niente sorpresa a vedere la sua amica davanti a lei - Sapevo che saresti arrivata, io non mi sbaglio mai! - Seduta sul divano tranquilla. Michiru era accanto a Makoto nel centro del salotto in piedi - Avevo qualche preoccupazione, ma ho sperato fino alle fine. - Guardò l’orario. Hotaru corse appena la vede - Sono felice, che tu sia qui Setsuna ora siamo al completo. - Andò da lei per salutarla. Minako era tra le più scettiche - Oh Setsuna, non sai quanto abbiamo penato fino a poco tempo fa parlavamo se tu saresti stata presente o no. - Ora era più serena nel vederla. Makoto decise di andare in giardino per andare via con le ragazze - Usagi era molto triste, ora devo vedere che ha completamente cambiato umore vedendoti. - Andò verso la porta d’uscita di casa. Rei seguì Makoto - Penso che tu lo possa immaginare quanto ti aspettavamo e vederti qui per noi è una gioia immensa. - Prese la borsa e la mise a tracolla. Ami capì che si sta facendo tardi - Ora sì che si può dire che sarà ancora di più una giornata splendida. - S’avviò alla porta per uscire. Ikuko prese lo scialle indossandolo - Benissimo, quindi possiamo andare, la vostra amiche è qui quindi andiamo che si sta facendo tardi. - Prese anche la borsa, ormai stava arrivando il momento di andarsene. Shingo guardò tutte le ragazze e ne rimase estasiato - Devo ammettere che mia sorella ha delle amiche una più bella dell’altra. - Posò gl’occhi su tutte. Kenji prese la giacca posata sulla sedia della cucina - Benissimo quindi forza l’automobile che abbiamo noleggiato è arrivata e ci aspetta che la sposa esca pure. Prima lei. - La indossò ed aprì la porta ed uscirono tutti. La sposa si avviò verso l’autovettura, una bellissima limousine bianca mentre camminava veniva ammirata da tutti i vicini che la guardavano incuriositi applaudendo al suo passaggio. In chiesa, lo sposo stava aspettando ed i suoi testimoni lo prendevano in giro, gli altri invitati erano divisi un po’ fuori e il restante dentro la chiesa già seduti. Motoki accanto al portone d’entrata della chiesa - Mamoru, fra poco ti sposerai chissà quando arriva la tua amata. - Gli disse scherzosamente. Ittou cominciò a ridere - Può essere che ha cambiato idea e non si presenta. - Abbracciò Mamoru ridendoci ancora. Umino si toccò gl’occhiali - Eh già! Magari s’è pentita e noi stiamo aspettando a vuoto. - Mise le mani in tasca appoggiandosi alla portone della chiesa. Mamoru si tolse di dosso Ittou - Siete i soliti! Sempre in vena di battute. - Sapendo che stesse scherzando non se la prese più di tanto. La sposa si faceva attendere non si vedeva arrivare, l’unica autovettura ad arrivare era quella delle damigelle, una volta scese si videro osservate dagl’invitati ma non solo anche gli amici di Mamoru le guardavano estasiati. Le ragazze andarono dallo sposo. Mamoru tirò un sospiro di sollievo - Ciao ragazze siete arrivate la sposa dov’è? Setsuna ci sei pure tu, sono contentissimo. - Sentiva che fra poco sarebbe arrivata la sua Usako. Minako salì le scale piano - Fra poco arriva, siamo partiti tutti insieme, penso dovrebbe arrivare a momenti. - Portava i tacchi alti si spaventava di cadere. Setsuna si fece sfuggire la parola “Re” Grazie mio re, vedo che è molto bello con questo vestito ti fa più regale. - Solo dopo aver finito di parlare si rese conto della gaff. I testimoni la guardavano sbalorditi, con l’imbarazzo delle altre ragazze. Ittou rimase a quelle parole - Re? Che cosa vuole dire? È vero che questo vestito ti sta da favola ma chiamarti così mi sembra esagerato. - Fece lo sguardo stranito. Mamoru gira il discorso con prontezza - Voleva intendere che sono molto elegante, non è vero Setsuna? - Si guardano avvertendo l’imbarazzo che s’è creato. Setsuna è abbastanza imbarazzata. - Si è vero, è così elegante che sembra un re questo volevo intendere. Meno male che Mamoru è stato pronto a rispondere - Pensa fra se. Haruka tolse l’imbarazzo intervenendo con grazia - Ha ragione lei, lo sposo sta da meraviglia! - Gli prese la mano per far vedere a tutti la bellezza del vestito ai presenti. Hotaru guardò il vestito di Mamoru - Non per niente Usagi ha scelto un bel ragazzo alto e con stile e comportamento elegante. - Notò ogni piccolo dettaglio del suo abito. Rei non perse tempo per abbracciarlo appena giunse davanti a lui - Sei splendido Mamoru e tutti invidiano, secondo me. - A lei piaceva com’era vestito risaltava l’eleganza di Mamoru. Ami baciò sulla guancia lo sposo - Auguri Mamoru, un ragazzo come te non poteva scegliere che una ragazza dolce come Usagi. - Stava di fronte a lui. Makoto diede un’occhiata dentro la chiesa - Già tu sei un tipo che veste molto ordinato oggi li batti proprio tutti. - Parlava di spalle a Mamoru. Mamoru era un po’ impazientito - Grazie ragazze ma speriamo che non tardi troppo però la sposa. - Il ritardo si faceva sentire e cominciò a farsi mille domande nella sua mente. I testimoni ci provavano con Rei, Michiru e Setsuna, in seguito si aggiunse anche Minako. Motoki mise anche la sua parte e fece scatenare la gelosia di Reika, la sorella Unazuki la prendeva ridere. Ittou si rivolse a Rei parlando dolcemente - Splendida damigella da questo vestito rosso fuoco, lasci che mi presenti. Mi chiamo Ittou Asanuma. - Le fece il bacio mano. Rei rimase a quel gesto - Piacere, io sono Rei. Che gentile che sei. - Stette sulle sue senza scomporsi. Umino rimase incantato da Michiru non le distolse gl’occhi - Ma che bellezza che vedo, sei come una sirena del mare e con questo vestito dal colore verde acqua mi perdo e mi incanto - S’avvicinò a Michiru. Michiru capì d’essere osservata da lui e si fece guardare senza problemi - Molte grazie, non mi avevano mai fatto questi complimenti. Se ti sente Naru ti uccide - Rise e lo guardò. Motoki si fece incantare dal vestito di Setsuna - Il nero si dice sia eleganza e che vada bene con tutto, quindi lei non si offenderà se le offro un invito con me dopo questa cerimonia. - Chinò la testa davanti a lei. Setsuna conosceva bene la sua fidanzata essendo amiche - Mah non lo so, ci devo pensare. Non so come la prenderebbe Reika. - Doveva rifiutare per evitare di mettersi contro Reika. Minako intervenne nei discorsi perché si sentiva messa da parte - Lo sapete che ci sono anche ragazze più belle, per esempio questo bel colore giallo e arancione non vi dice niente? - Girò su stessa mostrando l’abito. Motoki la vide mentre si metteva in mostra - Ma certo, anche tu sei splendida e devo dire che questo abito di dona veramente. - Non s’accorse che in quel momento stava arrivando Reika. Reika arrivata in quel momento vide tutta la scena e s’avvicinò a Motoki  - Furu, ti ricordo che c’è la tua ragazza qui con te, non fare il bello con le altre. - Dice gelosa tirandogli leggermente le orecchie. Motoki - Ma dai Reika, era solo un semplice complimento tutti qui. Reika fece l’offesa - Lo vorrei vedere. Voi uomini… - Si bloccò nel discorso per non arrabbiarsi. Unazuki arrivata con lei la calmò come poteva - Reika dai non fare la gelosa, lo sai che mio fratello ha occhi solo per te. - Si mise a sorridere. Reika era molto arrabbiata ma si trattenne - Questo lo so, ma quando fa così mi fa irritare. - L’unico sorriso che fece era solo verso Unazuki. Motoki volle abbracciare Reika - Ha ragione mia sorella, un complimento non è poi significhi provarci. - La prese per mano accarezzando il viso. Unazuki incrociò le braccia - Fratellino, cerca di non fare arrabbiare mia cognata non se lo merita. - Lo guardò stizzita. Minako prende parole come se niente fosse - Grazie Furu, per il tuo giudizio lo sapevo di essere fra le più belle. - Aria vanitosa e di superiorità. Arrivano anche altri invitati fra cui alcune ex compagne di classe di Usagi e dopo qualche minuto con un po’ di ritardo a causa dell’autista che non si ricordava bene la strada per arrivare alla cattedrale, arrivò con la limousine la sposa. Giunta in chiesa tutti applaudirono l’arrivo, il sorriso di Mamoru si poteva vedere anche da lontano il quale si accinse ad entrare ed avvicinarsi all’altare. Non mancavano gli auguri delle altre amiche, ex compagne di classe e degl’altri presenti. Luna e Artemis stavano zitti. Yumiko la salutò con un bacio amichevole - Auguri Usagi, puoi solo immaginare la nostra commozione. - Si mise vicino a lei. Kuri la salutò anche - Quante tempo è passato, quando andavamo a scuola, eravamo delle ragazzine ed ora invece ti sposi, auguri di vero cuore. - Si pose nel lato opposto. Usagi salutò tutte quante con un saluto generale - Grazie mille, sono contenta che siate venute. Ciao Naru, sei splendida con questo bel vestito, anche tu Umino complimenti. Reika mi fa piacere vederti qui. - Notò che Naru si stava avvicinando a lei. Naru l’abbracciò -  Auguri amica mia, con questo vestito sembri una regina, sei bellissima. Tu hai sempre desiderato questo momento, sposarti con un principe e vivere con lui per tutta la vita e finalmente questo sogno si sta per realizzare. Auguri regina della luna! - Le scese qualche lacrima e le sussurrò qualcosa nell’orecchio. Usagi ricambiò - Grazie, non sai quanto mi fa piacere che tu sia qui. - Rimase meravigliata per le parole sentite. Umino mise da parte gli scherzi facendo il serio - Anche da parte mia i miei più sinceri auguri. - Abbracciò la sua amica con tanto affetto. Saeko andò da Usagi a braccia aperte - Fatti abbracciare Usagi che per te questo giorno sia il più bello di tutti. Mia figlia Ami, ti vuole molto bene ed io non potevo mancare. - Abbracciò Usagi. Il Nonno come un vero gentleman fece un inchino alla sposa - Come vedi ci sono anch’io, non potevo di certo mancare al matrimonio dell’amica di mia nipote, auguri a te e al tuo sposo. - Strinse la mano alla sposa. Haruna, l’ex professoressa d’inglese di Usagi, rimasta in disparte, scherzosamente prese in giro Usagi - Auguri alla mia alunna più svogliata che mai, sono felice per te. – S’accomodò in chiesa appena fatto gli auguri. Mrs. Aino finalmente conobbe l’amica di sua figlia - Auguri a te, so che sei un’amica di mia figlia Minako che ci tiene molto a te, non potevamo mancare. - Dopo averle dato gli auguri cercò dei posti liberi dentro la chiesa. Mr. Aino strinse la mano ad Usagi - Ciao, io sono il padre e ti porgo le mie felicitazioni. - Raggiunse la moglie per sedersi. Usagi fece un ringraziamento generale - Grazie a tutti voi! È arrivato il momento di entrare amici. - Si preparò ad entrare ed è emozionata. Ikuko sistemò le ultime piccolezze del vestito di Usagi - Scusate il ritardo da parte nostra ma purtroppo, l’autista s’è perso, ha ragione Usagi sennò si fa troppo tardi. - Prese il velo come facevano le amiche. Kenji prese a braccetto la figlia - Mi domando come ci si può perdere. Sto pensando se valesse la pena contare su di lui quando ci dovremmo recare al ristorante. - guarda la figlia e sono pronti per avviarsi. Shingo era fiero delle sue parole - Io l’ho detto dall’inizio che questo autista non andava bene e nessuno mi ha ascoltato. - Raggiunse le prime file e s’accomodò. La marcia nunziale cominciò a far sentire le sue prime note, Usagi cominciò ad entrare e le Inner Senshi le tenevano il velo dell’abito, le Outer avevano in mano un cestino pieno dì petali di rose bianche con il compito di sparpagliarle lungo la strada dove camminava Usagi la quale era tenuta a braccetto da suo padre incominciando, così , la traversata verso l’altare. Una volta arrivata, la cerimonia cominciò con il prete felice di quell’unione, durò quasi 2 ore, oltretutto perché non era solo presente il prete ma anche l’arcivescovo della città ed il coro che intonava le canzoni religiose. I testimoni degli sposi erano molti emozionati, ma le outer avevano un viso molto preoccupato, come d’una sensazione che dovrebbe succedere qualcosa da un momento all’altro e non sapevano di cosa si trattasse. Naturalmente non mancavano i curiosi, che durante la celebrazione entravano per ammirare gli sposi ed assistere la fine per poi vederli andare via. A cerimonia ultimata si susseguirono le foto di rito, fuori ad aspettare c’erano gl’invitati che aspettavano l’uscita degli sposi che una volta fuori cominciarono a buttare il riso gridando tutti quanti “Auguri", una volta dentro la limousine andarono via, quindi, tutti si spostarono verso il ristorante dove si festeggerà l’evento. Le damigelle arrivarono all’albergo dov’era situato il ristorante ed anche tutti gli altri aspettando gli sposi, l’attesa però non fu molto lunga infatti gli sposi arrivarono e quindi la festa poteva cominciare. I festeggiamenti, con canti e balli durarono fino a serata tardi ma essendo che Mamoru ed Usagi tenevano il volo prenotato per l’Europa salutarono tutti quanti dopo essersi cambiati nell’albergo, presero le valige e corsero all’aeroporto.  Come sarà questo viaggio di nozze che attendeva i nuovi coniugi?
Fine 11° CAPITOLO

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Capitolo 13
*** 12° Capitolo Viaggio di nozze - La glaciazione ***


12° Capitolo Viaggio di nozze - La glaciazione
Gli sposi si trovavano all’aeroporto nonostante la nottata tardi erano le 2 di notte, con loro c’erano tutti li salutarono e si tennero pronti per avviarsi all’imbarcò dell’aereo, il volo sarebbe durato 12 ore e mezzo circa. Usagi salutò i suoi genitori, suo fratello e tutte le sue amiche, Mamoru i suoi amici; alcune delle sue amiche si commossero poi s’avviarono a salire sull’aereo che li porterà in Europa, destinazione Francia, la capitale Parigi nonostante le basse temperature gli aerei ancora riuscivano a volare e la visibilità era discreta. Si trovavano accomodati nei loro rispettivi posti ed avevano un’aria felicissima durante il volo si scambiavano tenerezze. Usagi si stringe a braccetto al suo sposo ed era pensierosa - Che bello! Ancora non mi sembra vero, mi sono sposata con Mamo il sogno di una vita che finalmente s’è realizzato. Com’è bello quando dorme, chià cosa sta sognando è così meraviglioso questo momento che ora chiudo gli occhi e mi addormento anch’io. Chissà che stanno facendo le mie amiche, sicuramente staranno parlando di noi e della nostra felicità. Chibiusa piccola mia, non vedo l’ora di tenerti tra le mie braccia. - Mentre parlava si toccò la pancia accarezzandola. Mamoru venne preso dalla stanchezza e s’addormentò. Intanto a Tokio al Game Crow Cafè, mentre i due sposi erano in volo verso l’Europa, dentro il centro di comando tutte le ragazze erano impegnate in una riunione, organizzata da Setsuna, era notte fonda nessuno di loro aveva sonno c’erano problemi molto seri di cui parlare ed affrontare. Setsuna camminava attorno alle sue amiche - Amiche! Tutte voi siete molto preoccupate per questi fenomeni atmosferici che si stanno manifestando in questo periodo, per non parlare dei terremoti che stanno mandando in tilt molte città del pianeta, non solo noi abbiamo di questi problemi. - Ogni tanto volgeva lo sguardo verso il monitor. Haruka appoggiata al muro parlava determinata - Noi siamo molto preoccupate, è da parecchi mesi che avvertiamo dei pericoli ma non riusciamo a capire da cosa vengono provocati. - Occhi chiusi e braccia incrociate. Michiru accanto ad Haruka espresse il suo parere - Anche se abbiamo provato in tutti i modi, andando anche a perlustrare il pianeta in cerca di qualche indizio. - Disse con preoccupazione. Hotaru vicino a Michiru era riflessiva - Purtroppo abbiamo fallito, ancora ora siamo rimasti con molte domande a cui non abbiamo potuto dare una risposta. - Temeva il peggio. Luna era alla postazione del computer - Da quella mattina che c’è stato quel frastuono, mi sono fatta mille domande anch’io ma ho sempre cercato di pensare positivo in modo da non far preoccupare Usagi. - Ricominciò con il lavoro di prima. Artemis era vicino a Luna - Dobbiamo tenerci pronti per qualche catastrofe. - Aiutata Luna. Minako alzò la voce - Se la situazione dovesse precipitare, saremmo costretti a far ritornare prima del previsto i sovrani. Non possiamo rischiare che accada qualcosa loro. - C’era disperazione nel suo tono. Rei aveva lo sguardo serio seduta con accanto Makoto - Di una cosa però sono certa, i nostri poteri non potranno fare niente in caso di grave pericolo. Ami non hai trovato niente ancora? - Alzò gl’occhi verso Ami. Ami era seduta davanti al computer – Si qualcosa ho trovato, il computer non segnala solamente quello che i radar della nasa stanno intercettando. Sul fondo marino c’è uno strano meteorite probabilmente quello che cadde mesi addietro causando l’abbassamento della temperatura nei fondali marini e piano piano sta avanzando per tutto il pianeta. Gli animali del Polo Nord e Sud sono completamente ricoperti dai ghiacci. - Cercò di venire a capo di tutto questo. Setsuna smise di camminare nervosamente stando vicino a Michiru - I nostri sovrani stanno correndo un grave pericolo e al solo pensiero di non sapere come aiutarli mi rende molto triste. Questa volta credo di no, almeno ora sappiamo il motivo. - Si guardavano a vicenda. Hotaru tentò come può di rassicurare Setsuna - Non fare così Setsuna, vedrai che troveremo una soluzione. - Nella sua mente c’erano tanti pensieri e nessuno positivo. Michiru era in pena per i sovrani - Prima di tutto dobbiamo essere ottimiste, in caso di grave pericolo la prima cosa è farli ritornare. - Non si perdonerebbe se dovesse succedere qualcosa alla regina. Haruka strinse i pugni ogni loro sensazione non era sbagliata - Sono d’accordo avendoli vicino, sarà più facile proteggerli. - Lei insieme a Michiru fu la prima a capire che stava per accadere l’inevitabile. Makoto volle solo calma c’era troppa tensione tra di loro e questo non portava a nulla - Ragazze, cerchiamo di non innervosirci dobbiamo affrontare la situazione con calma. - Alzò la voce in modo che le altre la sentino. Minako acconsentì con Makoto - Giusto, siamo in un momento di pericolo se ci facciamo prendere dalla rabbia non concludiamo niente. - Disse girando verso le amiche che la guardarono mentre camminava. Rei non distolse gl’occhi dalle immagini che venivano proiettate nel monitor - L’avanzamento del giacchio sta avanzando sempre di più.  - Era a conoscenza che nemmeno con il potere del suo fuoco riuscirebbe a fermare tutto ciò. Ami ingrandì verso le parti più importanti delle scene riprese - Hai ragione Rei ma noi sappiamo benissimo qual è il nostro dovere. Quindi amiche chiunque sarà il pericolo dobbiamo stare sempre in guardia. Non possiamo. Cambiare il futuro. ... credo che questa volta non potremmo. Impedire la glaciazione. - Capì subito che quella era una catastrofe naturale e contro madre natura non si poteva vincere. Luna conosceva benissimo il carattere di Mamoru altro non poteva fare che sperare che le cose non peggiorassero - Sono sicura che Endymion avrà avvertito questo pericolo sarà preoccupato quanto noi, conoscendolo cerca di mantenere la calma per non trasmettere paura a Serenity. - Molto affezionata ad Usagi la pensò in continuazione. Artemis si strofinò a Luna per strapparle un sorriso - Ne sono convito vuole proteggere la sua sposa quanto noi, fatevi coraggio non siate demoralizzate. - Trasmise coraggio fece una risata si capì che non era allegro ma nervoso. Usagi e Mamoru erano arrivati in Francia le 8 ore di differenza si sentivano lì era pomeriggio erano le 13.30 sbarcati da poco all’aeroporto di Parigi; anche qui faceva molto freddo non come in Giappone ma le temperature erano invernali. S’accinsero a recarsi all’albergo che li stava attendendo, presero un taxi che li portò a destinazione appena scesi furono accolti direttamente dal proprietario dopo, aver ultimato i riconoscimenti alla reception, vennero accompagnati nella loro camera; una bellissima suite stile regnanti arredata con mobili antichi. La meraviglia di Usagi nei suoi occhi era molto evidente, mentre Mamoru rimase composto anch’egli molto contento per l’accoglienza e per la stanza data loro. Una volta lasciati soli si misero in libertà decidendo di sdraiarsi nel letto per riposarsi essendo stanchi del viaggio. Usagi prese l’iniziativa si buttò su Mamoru che perse l’equilibrio cadendo sul letto, l’avvolse in un caldo abbraccio baciandolo, tra coccole e carezze s’addormentarono la stanchezza prese il sopravvento, dormirono tanto da non accorgersi dell’orario erano quasi le 20 di sera le ore erano passate era arrivato il momento di cenare. Mentre erano intenti a vestirsi con altri abiti, all’improvviso bussarono alla porta, era il cameriere che portò la cena, come stabilito al momento dell’arrivo. Mamoru andò alla porta - Chi è? - Domandò mentre camminava. Il Cameriere da dietro la porta - Sono il cameriere, ho portato la cena sono le 20.00. - Una volta aperto entrò con il carrello. Mamoru dopo averlo fatto entrare controllò che ci sia tutto e gli dà la mancia -  Entri pure e grazie mille. Arrivederci è stato molto gentile. - Mise i vassoi nel tavolo e strinse la mano al ragazzo. Il Cameriere uscì portandosi via il carello vuoto - Arrivederci signori, si mise la mancia in tasca e chiuse la porta.  Usagi si ricompose - Mamo è già arrivato il momento di cenare, come passa il tempo! - Si spostò verso il tavolo messo al muro della stanza. Mamoru sollevò i coperchi dei vassoi - Eh sì! Quando ci sono i momenti di relax il tempo passa veloce. Dai sediamoci che mangiamo. - Appoggiò i vassoi in un altro tavolo più piccolo accanto. Usagi si sedette e prese le posate, dopo pochi secondi cambiarono idea - Io ho un’idea migliore, mangiamo qui nel letto è più romantico dai posa il vassoio sopra le coperte ed a vicenda ci porgiamo il cibo. - Si mise nel letto. Mamoru riprese i vassoi - Si, è un ottima idea regina del mio cuore. - Le rispose sedendosi anche lui nel letto e centralmente appoggiò i vassoi. I due novelli sposi cominciarono, a passarsi il cibo imboccandosi a vicenda questo andò avanti per qualche minuto poi, una volta finito di mangiare, si lasciarono andare ad un sonno che li travolse s’addormentarono abbracciati, tanto era la stanchezza sia della festa organizzata dopo il matrimonio che quella del viaggio. Arrivò, la mattina seguente; un’alba stupenda nonostante le nubi coprissero il sole i suoi raggi in qualche modo ancora oltrepassavano gl’ostacoli a loro davanti colpirono il viso di Usagi, come se volessero dire d’alzarsi perché ormai era giorno. Si svegliò la prima cosa che fece dare un bacio a Mamoru, ancora stava dormendo gl’accarezzò il viso per svegliarlo dolcemente; lui aprì gl’occhi piano, piano e si vide il viso di Usagi, l’abbracciò e si scambiarono un bel bacio passionale. Dopo essersi scambiati il buongiorno s’alzarono e si prepararono per vestirsi, avevano intenzione di visitare la città. Usagi guardò fuori dalla finestra - Devo dire che questo albergo è bellissimo, si presenta molto bene e poi questa stanza è meravigliosa. Amore, prepariamoci per uscire per visitare questa città chi va per primo a farsi una bella doccia. - Girò la testa. Mamoru nonostante si sia alzato e stiratosi decise di coricarsi di nuovo - Anche l’accoglienza è stata carina, non m’aspettavo di essere accolto direttamente dal proprietario. Vai prima tu e mi raccomando non farla troppo calda anche per il tuo stato. - Coricato guardava sua moglie sorridente. Usagi andò in bagno fece una smorfia con la lingua - Tranquillo amore mio! - Lasciò la porta aperta. Mamoru, mentre Usagi era sotto la doccia, ne approfittò per rilassarsi ancora nel letto era pensieroso - Quanto sono felice! Ho sposato la mia Usako, abbiamo atteso questo momento per anni interi. Nonostante i tanti impedimenti che ci sono stati, tra battaglie, litigi e tanto altro, il giorno che sognavamo è arrivato. Cari cavalieri, l’unica cosa che mi rattrista è la vostra assenza. Avrei voluto la vostra presenza in quel giorno memorabile ma purtroppo il destino ha voluto diversamente, so che mi siete sempre vicino ed in qualche modo eravate lì che mi guardavate compiaciuti per me e la regina. - Decise di alzarsi un attimo prese la valigia e dopo averla posata nel letto tirò fuori la teca in vetro dov’erano custoditi le gemme degli Shitennou e la tenne accanto a lui. Usagi nel frattempo aveva finito di lavarsi toccava a Mamoru, si vestì con un abito molto grazioso. Dopo qualche minuto uscì dal bagno vestendosi elegante, uscirono dalla stanza scesero giù alla reception per consegnare la chiave e saliti su un taxi parcheggiato all’entrata dell’albergo si diressero verso le bellezze di Parigi tra musei, e tanti altri luoghi. La giornata passò velocemente, dopo aver visitato, musei palazzi storici e lasciata la Torre per pomeriggio, per pranzo si fermarono a mangiare in un ristorante molto lussuoso proseguirono la loro passeggiata, con tante fotografie ricordo. Nel pomeriggio come stabilito s’avviarono verso la Torre Eiffel salirono con l’ascensore fino in cima, guardando la città dall’alto con un panorama magnifico. Arrivata la sera dopo aver cenato i due sovrani, sembravano non essere stanchi vorrebbero ancora stare in giro per la città ma si stava facendo troppo tardi e quindi ritornarono in albergo, accompagnati sempre da un taxi. Una volta in stanza si misero in libertà e si coricarono, abbracciati tra di loro, con un bel ricordo della giornata passata. I giorni si susseguirono ed il viaggio di nozze proseguiva bene, ma in Giappone, come in tanti altri Paesi del pianeta, la situazione meteorologica peggiorava sempre di più le strade erano congelate la gente cercava di proteggersi come poteva dal grande freddo, le nevicate erano in costante aumento non mancavano le tempeste di neve che non smisero di susseguirsi le Guardian Senshi furono costrette a chiamare i loro sovrani per farli ritornare rapidamente e anticipatamente. Mamoru ed Usagi rientrarono, così, d'urgenza dal loro viaggio di nozze, nonostante le temperature e le forti nevicate qualche aereo ancora poteva volare. Fecero passare qualche giorno ma la situazione degenerò rapidamente. Il freddo e il gelo stavano ricoprendo il pianeta così i sovrani decisero, con le guerriere di provare a proteggere le persone più care portandole tutte in un unico luogo precisamente dove sorgerà il Crystal Palace, che si sarebbe creato dopo la glaciazione. Ami era con la madre Saeko, Rei con il nonno e il padre, che nel frattempo aveva deciso finalmente di andare a trovare la figlia, Minako con la sua famiglia, approfittando del matrimonio della sua amica colsero l’occasione per stare con lei, Makoto non avendo nessuno si aggregò a Motoki, sua sorella Unazuki e Reika, Ikuko Shingo e Kenji erano insieme ad Usagi, Mamoru, Luna e Artemis con loro anche Naru con la madre Mayumi ed Umino, infine erano presenti anche le Outer Senshi. Si guardavano tutti con un viso stupito, nel ritrovarsi in quel luogo in un momento simile e domandarono come mai i ragazzi volessero incontrarli lì con questa emergenza in corso. Il vento tirava forte e la neve cadeva giù sempre più forte, i tempi stringevano non si aveva molto tempo. Motoki si girò intorno - Ma perché ci troviamo qui? - Domandò perplesso. Reika Ancora più meravigliata di lui era confusa - Me lo domando pure io, amici dateci una spiegazione. - Non riuscì a capire cosa stia succedendo il freddo impervie e nonostante siano ben coperti il freddo si faceva sentire. Unazuki tremava mentre parlava si teneva stretta al fratello - Fa molto freddo si sta per congelare non possiamo andare a casa e ripararci lì? - Aveva le gambe che le tremavano. Saeko resisteva come poteva al gelo coprendosi con il suo cappotto e la sciarpa - Ami, mi vuoi spiegare? Mi hai fatto uscire di fretta da casa. - Voltandosi arrabbiata. Il Nonno di Rei si mostrò seccato e voleva delle spiegazioni - Esatto, anche tu Rei la stessa cosa mi hai trascinato fino a qui per qualche motivo. - Guardò la nipote attendendo una risposta concreta. Mr. Hino si preoccupò per la figlia ora che l’aveva rivista di nuovo non voleva perderla - Rei, dimmi che sta succedendo, non voglio perderti di nuovo. Cosa ci facciamo qui. - Disse con un tono più calmo. Mr Aino camminava nervoso fermandosi di fronte la figlia coprendosi il viso con la sciarpa - Minako ci vuoi dire cosa avete in mente io la mamma non stiamo capendo niente. - Non era arrabbiato ma voleva quanto meno sapere cosa stesse succedendo. Mrs Aino usò un tono più calmo rispetto al marito - Figlia mia, so che siamo tutti preoccupati per quello che sta succedendo ma ognuno di noi vuole una spiegazione. - Accarezzò il viso della figlia. Ikuko non c’è la faceva più a stare lì in mezzo al freddo - Usagi la tua famiglia ti vuole bene ma non sarebbe il caso di ritornare a casa lì i riscaldamenti non mancano. - Sgambettava per riscaldare le gambe. Kenji a mala appena riusciva a parlare con le labbra quasi ghiacciate - Buona idea, io sto congelando. - Abbracciò la moglie per riscaldarsi a vicenda. Shingo stava cominciando a perdere la pazienza - Vorrei tanto sapere cosa passa nel cervello di mia sorella, portarci qui con questo freddo. - S’unì all’abbraccio dei genitori. Mayumi Osaka tenne per mano la figlia Naru - Usagi dicci che avete intenzione di fare, tu sei una carissima amica di mia figlia e se lei mi ha detto di seguirti e perché mi fido di te e di Naru. - Fece un mezzo sorriso coprendosi il collo con la sciarpa. Umino aveva piena fiducia in Usagi non era preoccupato - Se ci hanno portato qui un motivo ci sarà io anche mi fido. - Disse disinvolto e tranquillo. Naru perse la pazienza ed urlò contro tutti - Basta così, cercate di non assillarli con tutte queste domande! Usagi e Mamoru sanno benissimo quello che fanno. Usagi, io forse ho capito perché hai fatto in modo che fossimo tutti qui riuniti ma c’è lo devi dire tu. - S’avvicinò a Usagi. Usagi prese parola la prima cosa era tranquillizzarli - Amici miei, mamma, papà e tuo Shingo vi chiedo un attimo di tranquillità e capirete tutto quando. - Si mise di fronte a loro. Mamoru era accanto alla sua sposa - Adesso vedrete perché noi insieme alle ragazze ci troviamo qui. - Riuscì a calmare gli animi delle altre persone. Ami invitò la madre a non agitarsi tanto non serve a niente - Mamma, hanno ragione loro spiegare a voce è complicato. - Spiegava tenendo una voce delicata. Rei si scusò con suo nonno - Scusa nonno se ti ho trascinato qui, stavi tanto bene davanti al fuoco che ti riscaldavi ma se l’ho fatto è per il tuo bene. Papà tranquillo che non mi perderai stai sereno che noi sappiamo quello che facciamo. - Rinvolgendosi al padre abbracciandolo forte. Makoto parlando ai suoi amici disse - Furu, Reika, Inazuki voi siete nostri amici ormai da tantissimo tempo e non potevo lasciarvi da soli in balia di questa tempesta. - Detto questo si voltò verso Usagi. Minako prese le mani di sua madre e di suo padre che la sentivano senza dire niente - Mamma, papà per me la gioia più grande è quella di avervi qui accanto a me, non sapete quando sono felice di stare vicino a voi in questo momento di pericolo. - Non poté fare altro solo abbracciarli trasmettendo in loro il suo affetto che fino in quel momento non ha mai potuto dare. Haruka fece un breve discorso generale - Carissimi genitori di Minako, Usagi, Rei, Ami e Naru ascoltate le parole dei vostri cari, stanno facendo di tutto per proteggervi. - Detto questo stette zitta. Michiru concluse il discorso di Haruka - Esatto, date loro ascolto e vedrete che tutto andrà bene. - Non aggiunse altro sta arrivando il momento fatidico. Hotaru disse la sua essendo l’ultima guerriera unitasi al gruppo - Conosco bene tutte loro e vi posso dire che non c’è niente di più bello essere protette da chi vi vuole veramente bene. - Si mise vicino ad Haruka. Setsuna fece zittire tutti - Adesso stiamo zitti limitatevi solo a guardare le domande dopo. - Chiuse gl’occhi aspettando un gesto dei sovrani. Lentamente le ragazze s’allontanarono dai propri cari ed amici prendendosi per mano dinnanzi Usagi e Mamoru, innalzando silenziosamente una preghiera. In pochi istanti gl’abiti delle ragazze cambiarono, prima come divise delle Guardian Senshi, un istante dopo trasformandosi in abiti principeschi, così come i sovrani che in pochi istanti si trasformarono in King Endymion che teneva in mano il suo scettro con il Golden Crystal all’interno e Neo Queen Serenity che teneva il Moon Power Tiare. Le guerriere s’inginocchiarono subito nella mente di tutti i presenti si creò il collegamento. Le loro figlie erano le grandi guerriere Sailor o forse in realtà erano qualcosa di più, ecco perché le figlie spesso sparivano, si chiarì cosa succedeva quando le ragazze non riuscivano a spiegare la loro assenza, tutti restarono meravigliati. Ikuko, Kenji e Shingo guardavano coloro che ancora considerano Usagi è Mamoru.  Ikuko rimase a bocca aperta - Ma come è possibile che quella piagnucolona pigra e sbadata di Usagi possa essere la grande Sailor Moon? - L’uscivano solo quelle parole ma era orgogliosa di sua figlia. Kenji s’avvicinò a Neo Queen Serenity barcollando con gl’occhi pieni di lacrime avendo davanti la sua piccola bambina, guarda per la prima volta la sua grande trasformazione. La piccola piagnucolona improvvisamente era diventata forte, sicura, bella come non l'aveva mai vista, quella splendida ragazza era proprio la sua Usagi. Kenji subito seguito da mamma Ikuko si avvicinarono alla loro figlia - Bambina mia, la grande combattente che in tutti questi anni c’ha salvato da pericoli di cui siamo stati vittima sei proprio tu. Usagi cosa sta succedendo? Cosa è successo hai vostri vestiti? Spiegami cosa e successo alla mia piccola? - Urlò girandosi verso Mamoru duro di voce. Shingo ancora non credeva a quello che vedeva - Secondo me sto sognando non ci posso credere. - Dice incredulo. Neo Queen Serenity abbracciò forte i suoi genitori strinse le loro mani alle proprie e prese la parola - Non stai sognando fratellino mio! Mamma, Papà vostra figlia è Neo Queen Serenity la regina del Silver Millennium discendente del regno che si trova sulla luna e qui molto presto sorgerà un palazzo di nome Crystal Palace. Non sono più una guerriera da quanto venni eletta regina. Lui è King Endimion discendente di Elision ovvero guardiano del pianeta terra. - Girandosi verso il re. King Endymion si presentò camminando a passo lento - Ricopro il ruolo di re, adesso sono il marito di Serenity. In un tempo non tanto lontano noi due governeremo questo pianeta e la città si chiamerà Crystal Tokio. - Usò il suo solito torno calmo.    Così come loro anche le altre ragazze una alla volta si alzarono in piedi presentandosi. Mercury s’inchinò - io sono Sailor Mercury! Guerriera dell'Acqua e dell'Intelligenza, Combattente, della Saggezza, Guerriera della Giustizia e della Saggezza, e Guerriera dell'Amore e degli Esami. - Testa alta. Neo Queen Serenity appoggiò lo scettro sulla spalla di Mercury - Da oggi Princess Mercury! Principessa guardiana del pianeta mercurio. - Dopo di che ritornò in piedi. Mars fece dei passi in avanti s’inginocchiò con la testa bassa ed occhi chiusi - Io sono Sailor Mars Guerriera Combattente della Guerra, Guerriera delle Fiamme e della Passione. - Ritornò indietro accanto a Mercury. Neo Queen Serenity eseguì di nuovo lo stesso gesto su di lei - Da oggi Princess Mars! Principessa guardiana del pianeta Marte. - Sorrise e passò avanti. Jupiter abbassò la testa - Io sono Sailor Jupiter! Guerriera del tuono e del coraggio, Combattente della protezione e Jupiter dalla forza erculea. - Rialzò la testa e tornò indietro accanto a Mars. Neo Queen Serenity sempre allo stesso modo appoggiando lo scettro sulla spalla - Da oggi Princess Jupiter! Principessa guardiana del pianeta Giove. - S’avvicinò alla leader delle Inner. Venus s’inginocchiò completamente ai suoi piedi abbassando la testa - Io sono la mitica Sailor V e la splendida Sailor Venus! Guerriera Combattente e Guerriera dell'Amore e della Bellezza. Leader delle Inner Senshi le guerriere del Sistema solare interno. - Dopo essersi alzata si mise accanto a Jupiter. Neo Queen Serenity fece due movimenti con lo scettro il primo per il ruolo di leader delle Inner, il secondo come vice regina della futura Crystal Tokyo. - Da oggi Princess Venus! Principessa guardiana del pianeta Venere. - Finito con le Inner andò dalle Outer poco a lato. Neptune si trovò già inginocchiata - Io sono Sailor Neptune! Guerriera degl’abissi marini e Guerriera dell’Abbraccio. - Raggiunse le Inner mettendosi vicino a Venus. Neo Queen Serenity la benedì con il suo scettro come fatto in precedenza con le altre - Da oggi Princess Neptune! Principessa guardiana del pianeta Nettuno. - Si pose di fronte Pluto. Pluto chinò semplicemente la testa - Io sono Sailor Pluto! Guerriera del cambiamento e guardiana degli Inferi e custode del tempo. - Andò a mettersi davanti a Neptune. Neo Queen Serenity adagia lo scettro nella sua spalla - Da oggi Princess Pluto! Principessa guardiana del pianeta Plutone. - Si diresse verso la prossima. Princess Saturn vedendo il suo turno si piegò in avanti - Io sono Sailor Saturn! Guerriera della morte e della rinascita! - Raggiunse Pluto. Neo Queen Serenity come per altre la benedì con il Moon Power Tiare - Da oggi Princess Saturn! Principessa guardiana del pianeta Saturno. - Raggiunse con passo lento la leader delle Outer. Uranus si presentò davanti alla sua regina totalmente inginocchiata - Io sono Sailor Uranus! Guerriera dei Cieli. - Chiuse gl’occhi e poi si mise vicino a Saturn. Neo Queen Serenity come ultimo gesto non usò solo il suo scettro ma le toccò la fronte - Da oggi Princess Uranus! Principessa guardiana del pianeta Urano. - Finito con le principesse dei pianeti si posizionò accanto al re. King Endymion prese parola - Fino a oggi abbiamo protetto il pianeta e la galassia da ciò che minacciava la pace e la tranquillità. Oggi qualcosa di imprevisto si sta abbattendo sul nostro pianeta e noi non abbiamo la forza necessaria per superarlo, almeno in questo momento. La nostra più grande guerriera non può più combattere. Ma posso assicurarvi che presto questo problema finirà. Verremo tutti coperti dal Cristallo d'Argento Illusorio che ci proteggerà tutti e nel momento. In cui io e Serenity avremo accumulato la forza necessaria risveglieremo il pianeta riportando la pace e la tranquillità in tutta la galassia. - Accarezzò dolcemente la pancia di Neo Queen Serenity in un modo che tutti capisco il motivo. Neo Queen Serenity sorrise come solo lei sa fare - Adesso fidatevi di noi, aiutatemi a pregare attorno la torre sulla luna affinché dia la forza a noi e ai nostri cristalli di proteggerci tutti. - Alzò il Moon Power Tiare che s’illuminò.   Una nuova torre iniziò a crescere intorno alla futura Crystal Tokio molto lentamente fino a ritrovarsi nel cuore del Cristallo D’Argento Illusorio e tutti erano radunati a cerchio pronti per la preghiera. Fuori la torre si sentiva a imperversare una forte bufera che lentamente con una folta coltre bianca ricoprì tutta la città e lentamente il pianeta, il freddo iniziò a pervadere il palazzo e uno dopo l'altro sprofondarono in un sonno eterno per ultime le Guardian Senshi grazie a Neo Queen Serenity che con il suo Cristallo d’Argento Illusorio riuscì a salvare il pianeta dal congelamento addormentando tutti gli abitanti della Terra con King Endymion si strinsero uno tra le braccia dell’altro, l'ultimo a perdere conoscenza sarà proprio lui, prima di addormentarsi disse le sue ultime parole.   King Endymion li guardò amorevolmente - Questa volta vi proteggerò con tutte le mie forze. A presto amore mio. - Venne colpito da raggi del Cristallo d’argento Illusorio e s’addormentò tra le braccia di Neo Queen Serenity.  Calò la lunga notte, nell’intero pianeta e nessun rumore si sentiva più. Il silenzio assoluto avvolse la Terra nessun essere vivente era rimasto in vita grazie al Cristallo d’Argento Illusorio stavano tutti dormendo togliendoli così da una fine imminente che poteva provocare la morte di tutti sprofondando in un sonno che durerà 1000 anni.
Fine 1° parte

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