Mistakes | Pernico AU

di likeanoldphotograph
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.0 ***
Capitolo 2: *** 1.1 ***



Capitolo 1
*** 1.0 ***


Oh memories
Where'd you go?
You were all I've ever known
How I miss yesterday
And how I'd let it fade away?
Where'd you go?

 



Buio. Inizia tutto con il buio. Stavo sognando probabilmente, tutti i miei sogni iniziano col buio. Poi vidi Nico ma lui abbassò lo sguardo e scomparve. Dopodiché vidi Gabe, il mio patrigno. Puzzava come al solito e mi stava per mettere le mani addosso quando mi svegliai all'improvviso.

La sveglia stava suonando, ciò voleva dire che erano le 7.30 del mattino e sarei dovuto andare a scuola. Fantastico. Mi alzai e mi vestii. Mi guardai allo specchio, prima di uscire di casa e salutai mia madre. Quando ero già a metà strada mi accorsi di essermi dimenticato lo zaino. Fantastico per la seconda volta. Avrei dovuto incontrare Thalia ed Annabeth all'incrocio tra la quattordicesima ed ovest e loro erano già là. Le salutai e ci incamminammo verso scuola.

Una volta giunti all'edificio, aspettammo fuori che suonasse la campanella. Appena lo fece ci salutammo, con dei baci sulla guancia e io iniziai le mie lezioni. Non avevo voglia di rivedere Nico nei corridoi, quindi scelsi di aspettare la seconda campanella e poi di andare in classe. E così feci.

Non stavo ascoltando niente di quello che il mio prof Chirone stava dicendo, ero dislessico e lui stava parlando di filosofia, quindi figuratevi. Allora mi misi a guardare furi dalla finestra e senza neanche che me ne accorgessi, la lezione finì.

Finita la scuola tornai a casa da solo, visto che non avevo voglia di fare le ultime due ore che avrei avuto con Nico.

Cercando di pensare ad altro finì a Brooklyn e mi comprai un buon hamburger e lo divorai. Dopodiché, guardai l'orologio. Thalia doveva aver finito le lezioni, quindi la chiamai. Senza parlare con qualcuno per più di due ore mi faceva stare male.

Il telefono suonò a vuoto per circa dieci secondi, poi io riagganciai.

Mi incamminai verso casa parlando con Siri. Sono stupido lo so. Mia madre stava servendo la birra a Gabe, così io quatto quatto andai verso camera mia.

Provai a studiare ma non ci riuscii, ed ovviamente appena chiusi il mio quaderno vidi l foto di me e Nico. Ci stavamo baciando. E così iniziò il mio vortice di ricordi verso il passato.

 

 

 

 

 

Saaaaaaaalve. Come va? Spero tutto bene. Eccomi qua con una pernico/percico. Il primo capitolo è corto, lo so ma poi vi prometto le 800/900 parole. che dire? la storia è mooooolto complicata e tratterà tematiche delicate. quando le tratterrà, metterò questo simbolo "!!!". se la storia vi è piaciuta, lasciate una piccola recensione (anche se credo che per wquesto capitolo non ne riceverò)
La storia era stata eliminata per sbaglio ed ora la ho reinserita.
Sto già lavorando al secomndo capitolo che verrà pubblicato oggi o domani.
Vi voglio bene
Fabio xoxo

 

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Capitolo 2
*** 1.1 ***


 
he took my innocence away
the street life ain't much better, 
but at least I get paid

 
 

Era il primo giorno delle superiori ed io e le mie due amiche Annabeth e Thalia eravamo nervosi. Aspettavamo con ansia il suono della campanella. Neanche a farlo apposta arrivò quasi subito.

Ci condussero nell’auditoriom e il preside fece un discorso che io non seguii.

Ci diedero l’orario e io mi incamminai verso la mia prima lezione delle superiori.
 

La classe era già piena perché, ovviamente, mi ero perso trovandola. 

Notai che c’era solo un posto libero, vicino ad un ragazzo basso e vestito di nero. 

Mi sedetti vicino a lui e mi presentai. Lui non mi rispose, si limitò a girarsi, guardarmi negli occhi e a tornare a guardare la porta.


La lezione finì e siccome sono uno stupido impiccione, seguii il ragazzo dark. Era al suo armadietto quando qualcuno gli dice una spinta da dietro, sulla testa, facendogliela sbattere sull’armadietto.

-Hey! Che fate?- Urlai

Ma loro si dileguarono.

Aiutai Nico a stare in piedi perché probabilmente gli girava la testa. 

-Io sono Percy  comunque-

-Ed io Nico. Non farlo mai più, non ho mai avuto amici e non ne voglio-

-Almeno lascia che ti dia il mio numero- E glielo diedi.

 

Una volta che mi fui ripreso dal vortice di pensieri mi sentii triste, quindi decisi di fare la cosa già stupida di tutte, chiamare Nico.

Rispose quasi subito

-Ciao Nico, sono io-

-Lo so chi sei. Cosa vuoi Jackson?-

-Volevo solo sapere come stavi Nico. Io ho commesso i miei errori e tu i tuoi, quindi rimaniamo almeno amici-

-Lasciamo perdere chi ha commesso l’errore più grosso, comunque io ti reputo ancora mio amico, sei tu che mi eviti-

-Va bene. Ci vediamo domani allora a scuola- E riagganciai.

 

Nico POV
 

Dopo la telefonata di Percy mi sentii male. Iniziai a pensare a quello che mi aveva fatto e piansi. Quella telefonata non ci voleva. Non era vero che lo consideravo mio amico. Non lo volevo vedere a scuola. Non volevo più sentire la sua voce. Mi stavo agitando e mi stava venendo un attacco di panico.

Così andai in bagno, presi una lametta e mi tagliai. Il dolore mi riportò alla realtà e ripresi il controllo dei miei pensieri.
 

Una volta calmato, mi misi sul letto ad ascoltare musica. Ascoltavo Someone You Loved, alcune volte penso che mi faccio del male da solo senza rendermene conto. Senza accorgermene mi addormentai.

 

La sveglia suonò e feci la mia routine, una volta a scuola, di fronte al mio armadietto, si presentò Percy. Ora avevo due possibilità: fare il falso o dirgli la verità. Optai per la seconda.

-Ciao Nico- Disse lui

-Senti Percy, apprezzo che tu voglia riallacciare i rapporti con me, ma devo dire qua in mezzo al pubblico quello che hai fatto? Non credo tu voglia, quindi lasciami in pace, dimenticati di me e fatti una vita senza me- E mi incamminai verso l’aula.

 

Finita la scuola avevo voglia di svagarmi. Mi incamminai nel Brooklyn e capitai in strade poco raccomandate. 

Mi fermai all’istate. Il ragazzo che avevo fatto espellere, Luke, era di fronte a me e mi stava fissando.

-Ciao Nico, ci divertiremo molto assieme, almeno io penso-

E mi diede un pugno che mi fece perdere conoscenza

 

Mi risvegliai in un vicolo.

-Allora Nico le cose sono semplici, tu adesso mi fai un pompino o ti faccio male, ma male tanto, solo come io so fare- Io in quel momento sarei voluti morire.

Non voglio descrivere il momento perché farebbe troppo male. Voglio solo dire che il sapore del suo pene e del suo sperma me li ricordero per sempre.

Tornando a casa piangevo ma prima di entrare mi asciugai le lacrime e finsi che andava tutto bene. Mio padre non si accorse di niente.

Ricevetti un messaggio.

-Ciao Nico. Il servizzietto mi è piaciuto, alla prossima che, per inciso, sarà molto presto.- Scoppiai a piangere, di nuovo.

Andai in bagno e mi tagliai, continuamente, all’inizio in orizzontale, poi in verticale, finché non persi coscienza

 

Salve bella gente! Vi sono mancato? Ecco qua il secondo capitolo della pernico. Spero vi piaccia e spero che almeno tre persone lo commettono, visto che è stato molto arduo scriverlo e riguarda tematiche a me care e “personali”. Se vi è piaciuto, lasciate una piccola recensione, renderebbe anche Nico felice!

Vi voglio bene
Fabio xoxo

Fabio xoxo

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