Il Luogotenente

di ImperioMagicum
(/viewuser.php?uid=946013)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PRIMO TEMPO; Scena prima: Antefatto ***
Capitolo 2: *** Scena Seconda: sveglia dopo un incubo ***
Capitolo 3: *** Scena terza: Greta ***
Capitolo 4: *** Scena quarta: Preghiera ***
Capitolo 5: *** Scena quinta: Aristocrazia ***
Capitolo 6: *** Scena sesta: Seduzione ***



Capitolo 1
*** PRIMO TEMPO; Scena prima: Antefatto ***


IL LUOGOTENENTE

PERSONAGGI

-Luogotenente

-Greta

-Spem

-Beata

-Sergente

-Moil e Oil

-Anziano

-Soldato 1 e 2

-Discepola

-torturatori 1 e 2

-Preganti 1 e 2

-Vari tra soldati, funzionari e comparse

15 personaggi totali intercambiabili più comparse e piccoli ruoli.


 

PRIMO TEMPO

Scena 1

discorso spem e beata

Ci troviamo centinaia di anni indietro nel tempo in un passato medievale. Uomini in armatura e uomini vestiti da monaci combattono tra loro. Al centro salgono su un cumulo di macerie Spem e Beata e fermano improvvisamente tutti.


 

SPEM: Fermi !

tutti si bloccano e li guardano

BEATA:Amici perché combattete? Cosa ci ha fatto scivolare in questa barbara lotta tra fratelli?

DISCEPOLO: Per voi combattiamo, combattiamo per proteggere i successori dell'Anziano.

SOLDATO: Combattiamo per voi, per proteggervi dalle grinfie di questa lurida Setta

DISCEPOLO: Voi combattete solo per il vostro re. Lui li vuole schiavizzare e voi lo state aiutando.

SOLDATO: è una menzogna, lui li vuole proteggere da voi sovversivi.

SPEM: Siete così occupati a combattervi che non vi siete nemmeno resi conto del pericolo che correvate. Guardate mostra un barile

BEATA: Questa è polvere incendiaria. L'intero castello ne è pieno.

SOLDATO: A questo puntavate? Ad un attacco suicida !

BEATA: Fermi!

SPEM: L'odio vi acceca e non riconoscete nemmeno i nemici. Il castello è stato riempito di esplosivo da Warmonger, il generale. Lui ed i suoi complici sono stati fermati prima che potessero uccidervi tutti.

BEATA: Voleva eliminare voi ed il re per poi farsi incoronare. Ci ha fatti prendere dai suoi uomini ha provato a corromperci e seguirlo nei suoi piani ma lo abbiamo sconfitto. Ma non basta aver fermato lui. Non sarà servito a nulla salvarvi da un manigoldo se continuerete questa guerra.

DISCEPOLO: Noi dobbiamo proteggervi.

SOLDATO: Sì, da voi.

BEATA:No, abbiamo dimostrato di saperci difendere. Discepoli, vi ringraziamo di essere stati fedeli all'Anziano fino in fondo, ma adesso è arrivato il momento di riporre le armi. Lui così vorrebbe, non vorrebbe vedere mentre ci massacriamo con i nostri fratelli.

SPEM: Soldati, voi avete giurato di seguire ciò che vi viene ordinato, ma è arrivato il momento di evolversi, di puntare i piedi. Tra di voi non vedo l'ira e la collera; i vostri sguardi non sono quelli di assassini, ne di corvi in attesa della carogna. Anche voi volete la pace.

BEATA: Oggi stesso entriamo alla corte e gettiamo a terra le armi, tutti assieme. Un re non è più potente della volontà dei suoi sudditi e dovrà fermare la guerra.

SPEM: Non vogliamo sia deposto, non vogliamo la sua morte o la sua miseria, ma pretendiamo giustizia

BEATA: Come noi fummo schiavi ed ora siamo liberi, vogliamo che non esistano più schiavi in questo regno. Non vogliamo più che qualcuno possa soggiogare un altro uomo, perché ogni uomo è nato libero e libero deve restare.

SPEM: Vorremmo che ognuno povero o ricco, viandante o autoctono possa vivere in modo dignitoso, che possa avere un luogo caldo dove dormire la notte, del cibo e di che crescere i propri figli. Lo desidero per tutti, lo desidero per nostro figlio che Beata porta in grembo


 

DISCEPOLO: Io vorrei che noi Discepoli... Io vorrei che tutti potessero pregare il proprio dio e vivere secondo i propri principi se ciò non reca danno al prossimo. Lo vorrei anche per loro, è ciò che direbbe l'Anziano. È ciò che direi io.

SOLDATO: Io vorrei... potermi rifiutare di combattere, di entrare nell'esercito. Vorrei poter aiutare davvero, oltre che ammazzare. Vorrei poter aiutare a costruire case per i disgraziati, vorrei aiutare coloro che si trovano senza protezione dai banditi, siano stranieri o del mio popolo. Questo desidero e questo chiederò al re. Questo chiederemo tutti. Soldati rallegratevi perché finalmente è accaduto. Finalmente un esercito porterà la pace senza armi.

DISCEPOLO: Andiamo dal re. Spem, Beata, avanti al corteo e voi soldati avremo l'onore di avervi al nostro fianco finalmente come fratelli.

Si incamminano per la corte festeggiando e ridendo e gridando lodi a Spem, Beata e all'Anziano. Nel frattempo compare il Luogotenente  si sveglia di soprassalto uscendo da un cumulo di cuscini e coperte rimaste su un lato.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Scena Seconda: sveglia dopo un incubo ***


Scena 2

LUOGOTENENTE: Di nuovo, di nuovo quel maledetto incubo. ha in mano una bottiglia di vino La testa. si tocca il capo con aria intontita sergente, sergente qui veloce!

ASSISTENTE: Sissignore

LUOGOTENENTE: Non gridare dannazione, che è successo nel mio ufficio, dov'é il Sergente?

ASSISTENTE: Signore non ricorda?

LUOGOTENENTE: Non ricordo cosa?

ASSISTENTE: ieri sera ha detto che avrebbe passato la notte a prepararsi per l'arrivo dell'inviata della Moil ed Oil e si è chiuso dentro. Era piuttosto irritato e diceva che non voleva essere disturbato per nessun motivo.

LUOGOTENENTE: Quindi l'ho fatto io? Questo disastro?

ASSISTENTE: Io non ne ho idea signore. Può darsi che la sua irritazione...

LUOGOTENENTE: Non ho tempo per farmi leccare i piedi stamattina. Sistema il mio ufficio e fammi arrivare un caffè, possibilmente non avvelenato.

ASSISTENTE: Signore credo che dovrebbe prepararsi per il colloquio delle 15:00.

LUOGOTENENTE: Perché? Che ore sono?

ASSISTENTE: Le 14:40.

LUOGOTENENTE: E cosa stai aspettando? Sbrigati con il caffè e sistema l'ufficio. E porta via questa, qualcuno l'ha dimenticata qui dentro. Di nuovo. Aspetta.

ASSISTENTE: Si?

LUOGOTENENTE: Fammi portare anche qualcosa per la mia emicrania, ho lottato contro degli stupidi incubi stanotte. E chiama il sergente.

Il luogotenente si tiene sul bordo del palco massaggiandosi la testa mentre la scena viene modificata e viene portata una cartina e vengono disposte delle sedie

LUOGOTENENTE: anche stanotte ho avuto quello stupido incubo. Accadde tanto tempo fa ed è così che nacque il maledetto cancro che devasta ancora oggi il mondo. Quell'idea malata che un mondo di uguaglianza, senza discriminazioni, senza violenza sia un mondo giusto in cui tutti sarebbero stati felici e nessuno avrebbe più sofferto. Che grande falsità. Una grande falsità che ha creato generazioni di inefficienti stati dove qualunque idiota può fare carriera e comandare senza che il flaccido popolo obbietti nulla. Ma non qui. Qui io ho salvato tutti da questo sudiciume. Qui gli uomini sono forti, qui gli uomini non si fanno mettere i piedi in testa dalle merde umane che piagnucolano parlando di cibo e diritti senza mai parlare di lavoro o di rimboccarsi le maniche. Qui non si ascoltano le voci dei pietisti e dei pacifisti che vorrebbero parlare con i nemici. Secondo loro sono nostri fratelli. Saranno anche fratelli, ma il loro nome è Caino. si gira Avete finito? Sbrigatevi!

Ritorna Anni fa rischiammo davvero grosso. Era nata da poco quella porcheria chiamata repubblica. Già il nome mi fa ridere come se lo stato potesse essere dato in mano a chiunque. In pratica il popolo rammollito aveva deciso di inflaccidirsi definitivamente. Ma la Provvidenza ci assistette e donò la sventura adeguata a renderci forti. L'inverno portò carestia, la carestia la guerra civile ed io portai la pace. Benvenuti a Sila la patria dei virili, nemica dei codardi. Io sono il LUOGOTENENTE, la vostra guida, che condurrà al dominio i più forti.

SERGENTE: Fatto Luogotenente, abbiamo predisposto la sala da l’aspirina. Questa sera vengono il Responsabile ai Rifornimenti, il Direttore Propagandistico ed il Capitano delle Squadre di Difesa.

LUOGOTENENTE: Ed anche lei giusto?

SERGENTE: La signorina Greta viene come stabilito alle 15:00 per gli affari con la Moil E OIL Corporation.

LUOGOTENENTE: E naturalmente…

SERGENTE: Naturalmente avrete un colloquio privato dopo la riunione. Il vino verrà servito per tempo in questo ufficio. La signorina si fermerà per un mese esatto, la sua camera si trova nell’ala est del palazzo, il turno di guardia lo conosce perfettamente signore…

LUOGOTENENTE: sorride Nikolaj, la tua simpatia rimane sempre la stessa nonostante passino gli anni.

SERGENTE: Come il tuo buon gusto con le donne, Koba ( Nota bene, è soprannome di Stalin). Stai attento però, sai da che paesi viene e per chi lavora. Vedi di non farci perdere la guerra per aver dato troppe attenzioni ad una segretaria.

LUOGOTENENTE: beve medicina Non preoccuparti di quello. Piuttosto, abbiamo notizie dal fronte?

SERGENTE: Va tutto secondo i piani purtroppo. L’inverno sta arrivando e dobbiamo arrestare l’avanzata come ogni anno. Che strana guerra la nostra.

LUOGOTENENTE: Perché? Non mi sembra più strana di tante guerre.

SERGENTE: A me sembra quasi un tango. Arrivata la primavera noi avanziamo e loro arretrano. Li spaventiamo, li facciamo fuggire per ben sei mesi. Poi arriva l’autunno è tutto si blocca. Il freddo al nord si fa pungente, i soldati sono stanchi, i fucili si inceppano.

LUOGOTENENTE: È loro ne approfittano, i dannati montanari spingono noi a sud forti della loro abitudine al freddo, e solo grazie alle fortezze difensive li teniamo rinchiusi nel loro territorio fino alla nuova primavera.

SERGENTE: Forse questo è l’anno giusto per spezzare la tradizione. Forse dovremmo ordinare alle truppe di resistere e costruire altre difese più a nord. In primavera potremo sfondare e finalmente annientarli.

LUOGOTENENTE: No. Troppi uomini persi. Non si vince mandando al macello i soldati in operazioni rischiose. Anch’io voglio vincere ma serve tempo di diventare potenti. Il tempo ci darà ragione, quando le ricerche belliche porteranno i giusti mezzi li invaderemo in pieno inverno. Piuttosto occupiamoci di rafforzarci all’interno dei confini. Come procede il controllo dei terroristi rimasti sul nostro territorio?

SERGENTE: Otto luoghi di culto ripuliti questo mese. Tutti i soggetti sono stati schedati, interrogati e messi nei centri di rieducazione. Speriamo di recuperare la maggior parte di quei poveretti.

LUOGOTENENTE: Vedi di non farti impietosire, sono covi di terroristi quelli, non di bambini discoli. Se rinsaviranno ne sarò felice quanto te, ma se non lo faranno... Non avrò pietà, siano essi donne o minori. Quando li arresti dovrebbero strisciarti davanti e baciarti i piedi, è solo grazie a te se è stata scelta la linea morbida. Per ora.

SERGENTE: A volte non comprendo la tua rabbia Koba. Abbiamo avuto tanti nemici in passato, ben più terribili di quattro monaci, ben più crudeli, ma non hai mai reagito così pesantemente con nessuno.

LUOGOTENENTE: Ho le mie ragioni. Non credere che la forza di un nemico o la sua malvagità si misuri nella quantità di armi o nella ferocia con cui le usa. Il vero nemico è subdolo, è un agnellino che ti parla di pace e nasconde il coltello. Dei subdoli non si può avere alcuna pietà.

SOLDATO: entra Lei è qui signore.

LUOGOTENENTE: Falla accomodare. Ti dispiace …?

SERGENTE: Ma certo vi lascio soli. Cerca di non raggiungere un accordo troppo in fretta ( allude) o potresti scontentarla.

LUOGOTENENTE: Vai, vai pure.

La musica copre il buco lasciato dall'entrata dI GRETA

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Scena terza: Greta ***


Scena 3

scena con greta e si parla di warmonger e del culto dell'anziano

Il luogotenente resta solo con Greta in colloquio privato

LUOGOTENENTE: Ha fatto un buon viaggio?

GRETA: Ottimo, grazie. Dopo l’ultimo mese passato ad occuparmi degli affari in Africa centrale so apprezzare un cliente che mi fa viaggiare in treno e non mi fa scortare su una jeep chiudendomi la testa in un sacco.

LUOGOTENENTE: Qui all’est i nostri modi sono più raffinati e sappiamo offrire ottime comodità ai soci in affari. Alloggerà nella stanza al terzo piano dell’ala est, i suoi pasti potranno essere serviti in stanza o dove desidererà, basta mandare un piccolo ordine in anticipo alle cucine. E stia tranquilla, non le serviremo antilope appena abbattuta con arco e frecce.

GRETA: Su Luogotenente dammi del tu, in fondo ormai ci conosciamo, dopo tanto tempo passato a lavorare assieme.

LUOGOTENENTE: Se me lo concedi ne sarò ben felice Greta.

GRETA: Certo dovresti dirmi il tuo nome. Tanto tempo passato a lavorare ma ben poco a conoscerci.

LUOGOTENENTE: Il mio nome è inutilmente lungo e non lo uso quasi più. Dovrai continuare ad usare il mio epiteto purtroppo, almeno per il momento. Gradisci del vino?

GRETA:Si grazie.

Le viene versato

LUOGOTENENTE: Tranquilla non sto cercando di ubriacarti per mandare un buon resoconto alla tua azienda. Come potrò mostrarti di persona le nostre truppe proteggono i pozzi petroliferi e le zone di estrazione egregiamente. I nemici non sono abbastanza vicini da essere un pericolo ed i nostri affari possono procedere. Ovviamente stabilità economica significa buona protezione, una mano lava l’altra come si suol dire.

GRETA: Non ne dubito certo, io, ma ovviamente Moil ed Oil sono bravi imprenditori e sanno che è importante vigilare sugli affari. Hai presente che prima ti parlavo di quell’affare in Africa?

LUOGOTENENTE: Qualche intoppo?

GRETA: un certo signore della guerra ha voluto rapirmi per spillare soldi alla Moil ed Oil. Mi hanno liberata dietro un riscatto milionario e si sono creduti furbi all’inizio… poi dei bombardieri hanno cominciato ha pacificare la zona ed alcuni eserciti sono pronti a salvaguardare i diritti umani in quel povero paese. Nel giro di un anno, massimo due, quel soldatino furbo sarà fucilato e rimpiazzato dal prossimo tiranno che garantirà la pace armata a quella regione ed un nuovo rapporto d'affari a noi.

LUOGOTENENTE: Un atteggiamento severo ma corretto. Mai lasciare che un vassallo sfidi la tua forza, o altri cento lo seguiranno. Questo diceva saggiamente Warmonger.

GRETA: Warmonger?

LUOGOTENENTE: Un lontano antenato, discendo dalla sua casata nobiliare. Una storia triste la sua ed indegna per il suo valore.

GRETA: Una storia non è mai abbastanza indegna da essere taciuta.

LUOGOTENENTE: Molti secoli fa il mio avo progettò la sua ascesa al potere. Inizialmente era solo uno dei tanti genieri militari al servizio del re, ma presto divenne l’unico. Ciò che costruiva e progettava sembrava provenire dal futuro. Il castello reale era difeso da trappole, torri mobili, catapulte rotabili a 360 gradi. Il ferro veniva battuto dalla forza dell’acqua tramite i mulini e l’esercito poteva ottenere nuove armi a ritmo incredibile. Ma il progresso viene sempre ostacolato. Nello stesso regno viveva un vecchio, veniva chiamato con reverenza Anziano. Lui ed il suo stuolo di Discepoli parlavano di pace, di schiavi ingiustamente segregati, di uguaglianza. Il re per timore di ritorsioni popolari non attaccò mai i regni vicini, nonostante ci fosse la possibilità di creare un impero. Poi, prima di morire, quel vecchio nominò i suoi successo, definendoli come gli uomini più degni del regno. Quale tremendo affronto. Due schiavi che avevano da poco mollato la mammella erano adorati come divinità Per loro stessa azione e dei Discepoli Warmonger fu rovinato. la sua aspra battaglia fu eroica ma inutile ed il re chinò il capo a quella marmaglia, gettando il mio avo in prigionia per il resto della sua vita.

GRETA: Terribile.

LUOGOTENENTE: Ma oggi la sua lotta continua attraverso di me. Io ed il mio gruppo abbiamo vinto la guerra recuperando quei vecchi progetti mai costruiti ed usando quelle idee e la tecnologia moderna combinati assieme abbiamo prevalso. Il genio alla fine sconfigge l'inciviltà.

GRETA: Ed i Discepoli? Esistono ancora?

LUOGOTENENTE: Ancora per poco. Non ti nascondo che l’estirpazione di quella setta e delle loro credenze ha una buona incidenza sul bilancio statale, ma prima di avvertire i tuoi capi sappi che faccio un favore anche a loro. Meno sovversivi significa meno problemi per le estrazioni di risorse.

GRETA: Ammirevole. Sono certa che saresti un ottimo dipendente dell’azienda.

LUOGOTENENTE:Sarà, ma io mi chiedo sempre perché dovrei essere un subalterno se posso essere il capo. Se sono astuto, machiavellico e forte perché dovrei stare con chi mi manda tra le braccia dei selvaggi a farmi incappucciare?

GRETA: Forse ubriacarmi non centrava nulla con i nostri affari… Versami un altro bicchiere e parliamo un poco ancora prima che mi ritiri, sola soletta, nella mia stanza.

LUOGOTENENTE: versa Mi sono chiesto fin dal principio perché fossi una semplice segretaria e non una socia. Il carattere per comandare lo vedo come vedo il luccichio nei tuoi occhi di chi apprezza le trame e gli intrighi. A proposito, sono incantevoli .

GRETA: Lavoro da anni in questa azienda e mi piace la mia posizione, ne troppo in alto, ne troppo in basso. Se vuoi saperlo non è la prima volta che finisco a bere con il ricco sceicco che mi vuole far entrare nel suo harem.

LUOGOTENENTE: Sarebbe difficile per me farlo non possedendone uno.

GRETA: Ma è una delle poche in cui scorgo una mente e non un esaltato dietro tutto. So che non farai mai l’errore di rapirmi o pestare i piedi a chi è troppo grosso da abbattere.

LUOGOTENENTE: perspicace

GRETA: Ma so anche che non demorderai di fronte ad obiettivi che ritieni importanti e che sai di poter raggiungere. Qui si tratta di lavoro e di passione assieme se non ho torto. Ma per parlare di affari veramente importanti non basta un vino, serve una cena.

LUOGOTENENTE: Sarei felice di averti come ospite, se lasceremo il tempo giusto a lavoro e divertimento.

GRETA: Così sia allora. L’appuntamento sarà alle nove. Prometto che porterò un buon abito non sarà succinto ma ti piacerà ugualmente. Attento però ricorda chi ha le chiavi dei bombardieri ed i rubinetti del denaro.

Esce dalla stanza lasciando il Luogotenente solo

LUOGOTENENTE: Le piacerà signorina ciò che avrò da proporle, ne resterà soddisfatta. Un uomo forgiato di metallo sa contenersi anche quando le emozioni lo colgono, un uomo di metallo può farlo. Ma solo se ha il cuore di pietra. Nikolaj, vieni presto! Ha accettato! Ha accettato !

Corre fuori felice mentre cambia scena al ritmo di una musica psichedelica

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Scena quarta: Preghiera ***


Scena 4

La scena cambia, viene completamente svuotata e ci troviamo ora in un luogo di preghiera dei discepoli. Entrano uno dopo l'altro i vari Discepoli incappucciati. Sono in preghiera collettiva e recitano la Creazione, una loro preghiera che spiega la storia del loro culto.


 

PREGANTE 1: Cadevano le gocce universali sulla Terra

PREGANTE 2: Cadevano sulla roccia, la penetravano la scuotevano

DISCEPOLA: Spaccavano quel masso sospeso nel nulla, le gocce di pioggia universale.

PREGANTE 1: Ed i frammenti si mestarono con la pioggia

PREGANTE 2: e fu la creta, e fu la materia di montagne e valli

DISCEPOLA: E fu la forma di un nuovo meraviglioso mondo.

PREGANTE 1: La pioggia della creazione diede anima alla roccia

PREGANTE 2: Dalle crepe uscirono radici, foglie e boccioli che coprirono di un muschio multicolore il macigno sbriciolato.

PREGANTE 1: E le conche, raccolte le gocce universali, brulicarono di bolle sputate da pesci argentei, conchiglie rosate e piante marine.

DISCEPOLA: E fu la vita sospesa nel nulla. E fu l'inizio della grande lotta.

PREGANTE 1: Le gocce portarono il conflitto eterno. Goccia di fuoco e goccia d'acqua si mescolarono nel Mondo e partorirono bestie di ogni razza.

PREGANTE 2: La lotta della vita fu caos e morte per ogni esistente da quando prese il primo fiato.

DISCEPOLA: Arrivò lui. Assieme L'Anziano! Da sola Che tu possa portare la tua saggezza. Che mai siano scordati i tuoi insegnamenti di pace, che mai sian perdute le vicende di Spem e Beata, che un giorno la bestia umana cessi il conflitto eterno.

Fine scena preghiera

DISCEPOLA: Vi percepisco, siete irrequieti, che cosa vi succede?

PREGANTE 2: Nulla, siamo concentrati nella preghiera.

DISCEPOLA: Non servono abilità speciali per percepire l'inquietudine nel corpo del prossimo. Ditemi ciò che vi disturba.

PREGANTE 2: assolutamente nulla, siamo in preghiera e non vi è nulla da temere quando si prega l'Anziano.

PREGANTE 1: Finiscila è inutile essere orgogliosi... Abbiamo paura, semplicemente paura. Abbiamo sentito che nelle città vicine sono stati trovati molti luoghi di culto. L'ultimo è stato trovato due giorni fa, a poche ore di cammino da qui. Stanno setacciando la zona con tanti uomini.

PREGANTE 2: Ci perdoni per la nostra debolezza. Impareremo ad essere forti ed a non farci più impaurire.

DISCEPOLA: Imparerete quindi a non essere più umani? I timori sono la cosa più umana e più saggia, nessuna emozione se governata egregiamente è veramente deleteria. Persino la rabbia e l'ira che genera i peggiori conflitti è necessaria per definirsi umani. Che mondo triste e freddo quello senza moti dell'animo, un mondo di roccia e metallo.

PREGANTE 2: E quindi cosa dobbiamo fare per arrivare al livello dell'Anziano? Il suo acume umano è raggiungibile a noi suoi umili servi?

DISCEPOLA: Lasciami solo con il tuo compagno per favore e vai a fare un giro di ronda. Non vorrei che le vostre paure siano fondate.

Esce pregante 1

DISCEPOLA: Vi ho visti al villaggio mentre giocavate a nascondino ieri pomeriggio. È un amico prezioso non dimenticarlo. Sai qual è il passaggio tra le memorie di Spem e Beata più importante che sia stato trasmesso?

PREGANTE 2: Il discorso che fecero al castello?

DISCEPOLA: No, non quello. Quello è importante per il finale, ma le storie sono belle per i particolari, le descrizioni ed i particolari minori. Facile sarebbe per uno scrittore dire che all’inizio l’eroe è debole e poi diventa forte e sconfigge il cattivo. Più difficile è perdersi nel parlare del pasto che fece la sera prima dello scontro.

PREGANTE 2: Non vi seguo Discepola, perdonate la mia inadeguatezza.

DISCEPOLA: legge dal libro “Spem e Beata giocavano spesso con i figli dei loro padroni. Il loro gioco preferito era un rapace scolpito nel legno, a cui avevano dato un nome, Flogisto, e di cui avevano immaginato la storia già prima della loro consacrazione a Successori.” Capisci cosa intendo?

PREGANTE 2: Non riesco davvero a comprendere

DISCEPOLA: “Alla corte del re scrissero per la prima volta la storia di Flogisto per poterla leggere alla principessa di appena 6 anni. Flogisto era un rapace e come tutti i suoi simili viveva delle carcasse che trovava sul suo cammino. Un giorno vide un uomo con i vestiti sfatti ed un grosso cappello di lana a coprirgli il volto riverso su un sentiero. Calò quindi dal cielo per mangiarlo ma alla prima beccata l’uomo si svegliò di soprassalto e riempiendolo di maledizioni lo tramutò in un pezzo di legno. In realtà l’uomo era un potente mago di nome Stahl ( nota: il nome del padre della teoria del flogisto, un gioco che capiranno in pochi ma a noi non importa ). Il legno venne raccolto per poter essere arso ma il volatile, che ancora risiedeva nel ciocco, rotolò fuori dal camino prima che il calore lo abbrustolisse e venne trovato da Beata. Lei lo percepì attraverso lo strato di corteccia e lo diede a Spem che lo lavorò fino a fargli assumere la forma più simile all’originale. Da allora Lui giurò fedeltà ai ragazzi e di ricambiare un giorno la loro gentilezza.”

PREGANTE 2: È una bellissima storia, ma non capisco come dovrei la dovrei interpretare. È forse una parabola sulla lealtà o sulla fedeltà? Oppure sul fatto che dentro tutto in fondo possiede una goccia di vita che i saggi possono sentire? Se è così vorrei tanto impararlo.

DISCEPOLA: Amico mio. Tu volendo con ogni tua forza raggiungere la saggezza rischi di dimenticare la tua umanità. Dovresti fermarti di più a pensare alla storia ed apprezzarla che ha cercare un complesso significato filosofico. Ciò che voglio da te non è l’obbedienza cieca e senza orgoglio, anzi ti invito ad abbandonare quella strada che conduce solo alla banalità del male ( gioco di parole con il libro ). Non voglio nemmeno che tu continui a pregare più assiduamente di quanto tu non faccia. Voglio che come Spem e Beata tu sia un ragazzo normale che gioca e sorride ed un giorno un uomo normale che lavora e dedica il tempo a chi ama. Debolezze e paure, come il concedersi tempo per il semplice svago sono le premesse per essere umani come l’Anziano Spem e Beata. Ora Vai dal tuo amico e giocate, distraetevi e siate bambini.

PREGANTE 2: Grazie Discepola.

Esce mentre lei continua a pregare. L’Anziano appare nelle vesti di un semplice signore.

ANZIANO: Davvero sagge parole nascono dalla bocca delle persone più disparate, perché esse fanno parte dell’uomo sensibile e non del più colto.

DISCEPOLA: Buongiorno, non l’ho nemmeno sentita entrare.

ANZIANO: Mi scusi se l'ho spaventata e se l'ho ascoltata mentre parlava con quel ragazzo.

DISCEPOLA: Non si preoccupi, mi stavo solo assicurando che il mio allievo non cercasse di diventare adulto troppo in fretta.

ANZIANO: Ha fatto benissimo. Davvero una bella favola quella di Flogisto, però la parte migliore è il finale.

DISCEPOLA: Finale?

ANZIANO: Già, uno dei tanti. Si narra che una notte durante la fuga di Spem e Beata i due stessero rischiando il congelamento perché non riuscivano a trovare un'esca con cui accendere il proprio fuoco. Allora Flogisto richiamò l'attenzione di Beata e ciò che diceva era chiaro: voleva sacrificarsi per far vivere i due ragazzi. Loro tentarono di dissuaderlo fino all'ultimo ma poi capirono che era il solo modo di salvarsi dal freddo. Appiccarono fuoco al rapace che produsse una vampata immane ed accese la pira. Ma il suo corpo fu sbalzato in alto in cielo ed una fiammata lo avvolse per un secondo accecando i ragazzi. Aprirono gli occhi e videro, il rapace Flogisto libero, mutato in una gloriosa bestia che si librò nel buio della notte ed allontanandosi sembrò la scia di una cometa.

DISCEPOLA: Non lo conoscevo. È una storia molto bella.

ANZIANO: Semplicemente insegna che è necessario rischiare e soffrire se si vuole salvare la vita agli altri ed a se stessi.

DISCEPOLA: Anche voi siete un Discepolo non è vero? E, sopratutto, non avete raccontato la storia casualmente.

Entrano di corsa Pregante 1 e 2

PREGANTE: Presto Discepola, stanno arrivando a cercarci, sanno che qui si trova il nostro ritrovo.

ANZIANO: Bambini, voi nascondetevi dalle vostre mamme, io e la Discepola risolveremo la questione.

DISCEPOLA: Presto dobbiamo andarcene, continueremo a parlare dopo.

ANZIANO: No, non ce ne andremo se davvero desideri proteggere quei ragazzi.

DISCEPOLA: Cosa intendi?

ANZIANO: Che è necessario restare, ora ti spiego

parole inudibili si sentono parlare i soldati

DISCEPOLA: E va bene, ma ad una condizione. Devo avere la tua parola che loro staranno bene. Promettimi che se lo faccio il loro mondo sarà migliore.

ANZIANO: Prometto che il mondo cambierà come sempre ha fatto tanto accade nel mondo di malvagio e buono perché Bene è Male sono come due cavalieri che combattono tra di loro. fanno affondi e parate, si feriscono ma nessuno dei due verrà cede.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Scena quinta: Aristocrazia ***


Scena 5

Scena tra migliore amico e luogotenente su quanto sia bello il feudalesimo

Luogotenente e Sergente vestono rispettivamente un abito da cavaliere bianco e da cavaliere nero con tanto di spade. Compaiono ai lati della stanza e si cominciano a colpire con fendenti e mosse ridendo.

SERGENTE: In guardia fellone! La pulzella è mia!

LUOGOTENENTE: Giammai mi piegai in resa ad un vile e non certo oggi lo farò!

SERGENTE: Allora preparati alla più lenta e dolorosa morte!

LUOGOTENENTE: Se è per protegger una dama la morte è il giusto prezzo di un nobile.

Vari colpi di spada e Luogotenente vince buttando a terra il Sergente

SERGENTE:Mi hai vinto infine. A te la dama ed e la mia vita, prendila senza sporcar troppo il suolo.

LUOGOTENENTE: No, sei stato un leale avversario ed avrai vita salva se mi dirai dove si trova la dama.

SERGENTE: fa la voce da donna Ma sono qui mio eroe, sono la tua bella Greta e stanotte giaceremo insieme al chiaro di luna

LUOGOTENENTE: Dai falla finita ridendo

SERGENTE: O no, un uomo così nobile non può avere un simil linguaggio con una femmina. Ma io vi perdono per questo mio bel messere. si è avvicinato e li ha preso la spada Non perdono voi per l'uso di armi non pari. Koba non mentirmi, questa spada peserà la metà della mia. Hai voluto imbrogliare per vincere il nostro gioco.

LUOGOTENETE: Su non prendertela, una beffa a testa mio compare: a te facezie sulla mia pulzella ed a me l'uso di un arnese non consono.

SERGENTE: Smettila di farfugliare e spiegami il trucco, perché io so perfettamente che se tu hai usato questa spada è per vantarti del tuo antenato.

LUOGOTENENTE: Semplicemente la spada è mezza cava ed il metallo è forgiato in modo da non perdere robustezza pur usando metà materiale. Pensa poter usare la stessa tecnica con fucili e mitragliatori: ne avremmo il doppio e più leggeri. E non è fantasia ma vicina realtà quando manderò il prototipo ai laboratori ed agli stabilimenti bellici.

SERGENTE: Forse avremo finalmente i mezzi per sconfiggere i PNL.

LUOGOTENENTE: Se lui avesse avuto ciò che meritava non ci sarebbe bisogno di sconfiggerli, sarebbero scomparsi tutti secoli fa quei Discepoli ed i loro amici ribelli. Se solo le sue trame fossero arrivate a buon fine come tutti i macchinari che ha realizzato e ci ha tramandato.

SERGENTE: Quell'uomo ti ossessiona, passi fin troppo tempo a studiare ciò che ha progettato e scritto e lo fai da ben prima della guerra civile e del tuo insediamento. A volte sembra quasi più importante di governare Sila.

LUOGOTENENTE: Penso solo che se tutto fosse andato come doveva andare io te avremmo passato l'infanzia a giocare al cavaliere nero ed al cavaliere bianco in un vero castello e non in una tenuta di campagna mezza fallita. Se tutto fosse andato bene io non mi sarei ritrovato porte sbattute in faccia mentre cercavo un lavoro da giovane.

SERGENTE: Già mi ricordo bene. < Lei ha grandi referenze e sarebbe una buona risorsa per la fabbrica, ma il suo cognome non mi è nuovo >

LUOGOTENENTE: < Si in effetti potrebbe darsi. >

SERGENTE: < Ma certo lei è quello li, quello di quel gruppo di guerrafondai, i Tirtia Pars. Ho sentito quello che dice in giro. Se pensa di venire qui a fare propaganda si sbaglia di grosso. Fuori di qui ! >

LUOGOTENENTE: Cosa gli sarà successo?

SERGENTE: Non importa. Però ti ricordi di noi? Tirtia Pars, il club dei forti che abbiamo fondato quasi per gioco. I nostri volantinaggi contro i Discepoli, i tuoi discorsi che facevano tremare i passanti. Cavolo mi sembra quasi impossibile che da quel giorno siano passati quasi vent'anni. Ora nessuno ci sbatte le porte in faccia.

LUOGOTENENTE: Me lo ricordo. A volte dovevo finire il discorso correndo via dalla polizia che mi inseguiva e tu che rovesciavi a terra tutto ciò che incontravamo per ostacolarli.

SERGENTE: Quanti notti passate in prigione e quante volte io ti ho detto che dovevamo lasciar perdere e toglierci di dosso ogni nomea pericolosa. Alla fine abbiamo dovuto salutarci ed io mi sono trasferito per cominciare una nuova vita. Ma per fortuna non ti sei rassegnato. Ed è stato bello sapere che non ti sei scordato di me nemmeno durante la guerra civile.

LUOGOTENENTE: Non avrei potuto dire di aver vinto la guerra se tu fossi morto, per questo ti ho mandato degli uomini per proteggerti e trasferirti in una zona sicura. Ma, come avevo immaginato, mi hai disubbidito e ti sei messo a pacificare la tua nuova residenza prima che arrivassi io.

SERGENTE: Non ti avrei mai lasciato tutto il divertimento. A proposito, dovresti iniziare a renderti presentabile per la tua signorina. Su dai fatti vedere nel tuo abito. Io vado a prendere quello che avevi chiesto.

Il Luogotenente esce mentre Entra Greta

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Scena sesta: Seduzione ***


Scena 6

scena con Greta dove si corteggiano e si fidanzano

SERGENTE: Buonasera.

GRETA: Buonasera, forse sono arrivata troppo presto.

SERGENTE: No non si preoccupi lui si sta cambiando. Vado a dire al cuoco di portare la vostra cena. Divertitevi.

Sergente esce

LUOGOTENENTE: Ok ok adesso sono pronto. Vedrai che con quest'abito quella donna cadrà ai miei piedi. Entra Oh, lei è già qui.

GRETA: Pronta a cadere ai tuoi piedi.

LUOGOTENENTE: Si accomodi prego sposta lui stesso il tavolo e la sedia Mi scusi, la cena arriverà a breve ne sono certo.

GRETA: Chiamami Greta, te lo ripeto ogni volta.

LUOGOTENENTE: è un abito meraviglioso.

GRETA: Grazie, anche il tuo non è male. Non ricordo di averti mai visto così.

LUOGOTENENTE: Non è niente di speciale. Sarà che per una volta non indosso un'uniforme.

GRETA: Beh non servirà stasera, non dobbiamo dichiarare guerra a nessuno. Almeno credo, questo me lo dirai tu.

LUOGOTENENTE: Ogni cosa a suo tempo.

Entrano camerieri

LUOGOTENENTE: Bene, speriamo in un pasto veloce e leggero in modo da avere tempo per parlare in serenità.

CAMERIERE: La cena prevede cinque portate.

LUOGOTENENTE: Intendeva una portata unica.

CAMERIERE: Veramente

LUOGOTENENTE: Unica e leggera, da portare in sala assieme ad una giusta scorta di vino e liquore, per poi lasciare i convitati in santo isolamento.

CAMERIERE: Sicuramente signore arriva tutto in un attimo.

LUOGOTENENTE: Scusali. Sono domestici nuovi che non ricordano mai nulla di ciò che debbono fare.

GRETA: Non preoccuparti, l'importante è che noi due sappiamo cosa dobbiamo fare.

LUOGOTENENTE: Sicuramente, la cena di stasera sarà doppiamente importante.

Portano i piatti e li fanno accomodare. Rimangono soli.

GRETA: Vino rosso? Sei un appassionato vedo.

LUOGOTENENTE: A Sila vi sono diversi feudi dediti alle vigne. Mi faccio riservare sempre una scorta di nettare per quando è necessario allietare un incontro.

GRETA: Feudi?

LUOGOTENENTE: Si, è così che ho rinominato i vari distretti, trovo sia un nome più adatto.

GRETA: Ami di storia?

LUOGOTENENTE: La storia ed il futuro. Non so quanto conosci il medioevo, i regni, la cavalleria. Gli storici compiono un grande errore quando parlano di secoli oscuri, di barbarie eccetera. Io ho una visione diversa. Provengo da una famiglia nobile come ben sai, ma questo mondo non mette l'aristocrazia, ossia i migliori, al comando. Dominano invece i peggiori con delle conseguenze orribili. Invece un tempo erano coloro che portavano la spada a difendere i regni ed i popoli dai delinquenti, i più deboli e subdoli morivano e permettevano ai forti ed agli onesti di prosperare.

GRETA: Ormai purtroppo è storia.

LUOGOTENENTE: Per ora è solo storia, ma proviamo ad immaginare. Immaginiamo per un attimo che giunga nel mondo una rivoluzione che riporti il mondo a quell'antico splendore. I potenti corrotti rovesciati, ed i popoli non più soggiogati e femminei, ma forti e liberi.

GRETA: E tu vorresti farlo?

LUOGOTENENTE: Penso solo che questo nuovo mondo avrebbe bisogno di un custode, un imperatore che amministri la giustizia mondiale.

GRETA: Un bel sogno.

LUOGOTENENTE: No, una visione. Una meravigliosa visione. la guarda negli occhi

GRETA: Ora di cosa parli?

LUOGOTENENTE: Non lo so, a volte le visioni sublimi si confondono tra loro, a volte si fondono assieme.

GRETA: Durante la mia prigionia in Africa venivo trattata con tutti i riguardi e si sono inventati frasi ben più ad effetto per colpirmi e lusingarmi. Ero l’unica donna da trattare con rispetto per quei selvaggi. Ma non mi rispettavano sinceramente, lo facevano perché la mia vita era collegata alla loro e la mia dipartita non sarebbe di certo stata scollegata da quella dei guerriglieri. Poi, se penso ad un passato più remoto, mi ricordo quel ricco trafficante del centroamerica. Si divertiva ad aggiungere un buco alla sua cintura per ogni donna con cui finiva a letto, ed era decisamente bravo. Mi ha adocchiata poi cercato di catturare con le solite belle parole. mi ha offerto gioielli, cibi pregiati, la miglior cocaina della sua partita, ma non è riuscito mai nel suo intento. Però ha avuto fortuna, ha deciso di pagare in ritardo i suoi debiti con noi e la scarica di proiettili che gli è piovuta addosso gli ha trasformato la cinta in uno scolapasta. Sicuramente i suoi amici al funerale lo avranno elogiato.

LUOGOTENENTE: Immagino di si.

GRETA: Poi vieni tu che sembri sincero. Cioè, sei un gran bugiardo come ogni umano, ma su ciò che vuoi non hai mai mentito. Sei forse il dittatore più onesto con cui faccio affari. se credi che gli altri ti abbiano battuto per i regali che hanno fatto o le parole che hanno usato hai ragione, ma loro non mi avranno mai. Sei certo di voler proseguire nel tuo piano fino in fondo?

LUOGOTENENTE: Sono il solo che può farlo e lo farò.

GRETA: La vita da Imperatore sarebbe molto solitaria. Gli prende la mano

LUOGOTENENTE: Già, ma bisogna sapersi sacrificare per i propri ideali.

GRETA: Rimane una vita molto solitaria. Servirebbe un'imperatrice al tuo fianco.

LUOGOTENENTE: sorride Sembra strano che tu non mi abbia ancora riso in faccia.

GRETA: E perché dovrei ridere di te? Lo farei sicuramente con altri, ma non con te. Gli prende l'altra mano

LUOGOTENENTE: Forse la mia pazzia ti ha convinta ad impazzire.

GRETA: Forse siamo solo entrambi pazzi fuori dal mondo. O forse da fuori vediamo meglio il suo futuro.

Lentamente lui si avvicina per baciarla ma lei lo blocca

GRETA: Ehi, sai cosa è accaduto ad altri per molto meno?

LUOGOTENENTE: Io spiazzato

GRETA: si alza dal tavolo I Visir ed i signori della guerra lo fanno ogni volta. Si sentono forti e credono che per questo io cadrò ai loro piedi, ma si sbagliano. Posso ordinare bombardamenti, omicidi, rivolte e golpe con un semplice segnale. Loro sono solo impotenti con grossi fucili di compensazione. Si avvicina e lo bacia Ma tu sei qualcosa di diverso, Imperatore. So tutto, ho visto i tuoi piani funzionare sotto i miei occhi e ti ho coperto attendendo di incontrarti. Moil ed Oil non avranno scampo, i potenti del pianeta tremeranno al nostro passaggio. Accetto, sarò la tua Imperatrice, e noi saremo i padroni del nuovo Impero mondiale di Sila.

LUOGOTENENTE: Greta?

GRETA: Si?

LUOGOTENENTE: Desidero una cosa sola. Desidero che tu sia la mia sposa e che domani stesso ci sposiamo. Nessuno dovrà saperlo in pubblico però prima che tutto sia finito.

GRETA: non serve farlo subito.Posso attendere.

LUOGOTENENTE: Non io. Ordinerò il cessate il fuoco per una settimana intera che passeremo insieme in luna di miele a meditare su ciò che ci riserverà il futuro. E ci sposeremo

GRETA: aspetta, ti dimentichi qualcosa?

LUOGOTENENTE: Nono, ho in mente di fare anche altro oltre che pianificare.

GRETA: Ma no, non quello. Due parole soltanto.

LUOGOTENENTE: Voi donne siete tutte uguali, volete sempre vederci sottomessi a dire cose sdolcinate.

GRETA: Lo diciamo insieme allora?

LUOGOTENENTE: Va bene.

ENTRAMBI: Ti amo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3892810