Un Virus con la corona

di IrideNotturna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prepararsi al peggio ***
Capitolo 2: *** Il posto sicuro ***
Capitolo 3: *** Assalti ***
Capitolo 4: *** Il mio nome é Covid-19 ***
Capitolo 5: *** Invasori ***
Capitolo 6: *** Quarantena con i figli (Pt.1) ***



Capitolo 1
*** Prepararsi al peggio ***


      
UN VIRUS CON LA CORONA

 
Per molti di noi, l´anno 2020 non è iniziato nel migliore dei modi e, contando che siamo solo a marzo, direi che abbiamo già raggiunto l´apice delle malefatte; ma ci sono ancora parecchie settimane dinnanzi a noi. C´è chi ha perso un parente; c´è chi continua la sua continua lotta contro qualche malattia terminale; c´è chi nonostante tutto continua ad andare avanti, tra licenziamenti, famiglia da mantenere, mutui da pagare. Molti pensano al ´Potrebbe andare peggio´ ma la verità è che loro non sanno cosa sia il ´Peggio´. La mia attuale situazione è il peggio? O ci sarà qualcosa di ancora più brutto che mi sta aspettando dietro l´angolo? Nella speranza di placare la tua inquietudine, guardi il telegiornale giusto per sentirti dire che è tutto apposto. Ma sai già che non è così.  

“L´AUSTRALIA CONTINUA A BRUCIARE”

Si, ma potrebbe andare peggio!

“IRAN; GENERALE IRANIANO QASEM SOLEIMANI MORTO IN UN ATTACCO AEREO”

Va bene, ma non è il caso di preoccuparci. La vita va avanti no?

“CINA PIEGATA DA UN NUOVO RAMO DEL CORONAVIRUS  NON ANCORA IDENTIFICATO. INIZIATE LE PRIME INDAGINI”

Fa più morti una comune influenza. Sparirà entro pochi giorni giusto?

Fosse stato così… Non ci ritroveremo in quarantena, chiusi in casa senza alcuna possibilità di uscire.

 A te, Virus con la corona, che hai piegato l´intera umanità sotto la tua forza e il tuo terrore.
Sei riuscito a tenere l´essere umano chiuso in delle mura e gli hai privato dell´essenza della vita; il non  poter uscire e respirare l´aria pura e limpida, il non poter osservare la fioritura degli alberi nelle prime fasi primaverili e il non godersi la compagnia degli amici e delle persone care. Sei riuscito a tenerci separati e ad aumentare l´odio tra di noi portandoci nel sospettare di ogni persona che ci passa a fianco.
A te, che hai avuto l´incredibile forza di sottomettere l´essere più brutale su questa terra; che si cura solo di se stesso; che non mette gli altri al primo posto; che ogni giorno contribuisce con la distruzione di questo pianeta che, tanto gentilmente, ci ha ospitato e che ogni giorno ci fornisce la giusta dose di materiale per poter andare avanti.
Virus con la corona, noi non ti odiamo, ci hai fatto capire molte cose, e spero che questa esperienza ci serva da lezione. Non possiamo dire che uniti riusciremo a farcela perché uniti peggioreremo la situazione; ma abbiamo abbastanza forza di volontà anche singolarmente per cacciarti via.
Per chi è credente e si affida al volere di Dio.
Per chi non lo è ma affida la sua vita in mano ai medici.
Per chi spera che tutto questo passi in fretta, ricordati te che leggi: tutto prima o poi passa, ma come affronterai il dopo? Rialzati e raccogli le tue macerie perché qui, su questa terra, nessuno è solo.
 
CAPITOLO 1: PREPARARSI AL PEGGIO
 
Nella grande e maestosa Milano, regna sempre il caos ed è difficile sentire pace e tranquillità. La gente qui, ha molta fretta e non si ferma neanche per un solo secondo. Me compresa. Sono quasi pronta a consegnare la mia tesi per terminare finalmente la prima parte dei miei studi in Economia; l´ho letta e sistemata e fra sette giorni la dovrò consegnare per poi laurearmi. Ho atteso questo giorno da una vita e finalmente sto per raggiungere questo traguardo. Sono chiusa in camera mia da non so quante ore e adesso ho proprio una gran voglia di uscire. Dovrei chiamare Cristina e invitarla al parco, ma anche lei sta preparando la sua di tesi. Questo studio prima o poi ci sopprimerà, e siamo solo agli inizi. Stavo per fare il numero quando sento dei passi dietro la porta di camera mia. “Alessia, potresti vestirti che mi accompagni a fare la spesa assieme a tuo padre? È molto urgente ed è assolutamente necessario andare ora!” sentenziò usando quel suo solito tono imperativo. Non riuscivo a capire tutta questa urgenza nel fare della spesa ma almeno mi avrebbe distratta dallo studio e, soprattutto, avrei preso un po’ d´aria. Mi preparai velocemente, anche perché so quanto può essere scocciante mia mamma quando qualcuno all´infuori di lei fa ritardo.
In cucina, mio padre era intento a leggere il giornale, e già li era preoccupante la cosa: non l´ho mai visto con un giornale in mano. Il titolo della prima pagina non era molto rassicurante

“CORONAVIRUS – ATTERRATO ULTIMO AEREO DALLA CINA DIRETTO IN ITALIA”

“Non avrai intenzione di andare a fare la spesa delle provviste vero, mamma?” chiesi molto preoccupata dopo che anche sulla tv vi erano delle notizie su questo Virus. “Assolutamente si, parlano di alcuni casi a Milano e io non ho intenzione di stare senza cibo a casa” disse prendendo la borsa “Forza su, muovetevi voi due!” concluse dirigendosi verso la porta “Ma la valigia a che ti serve?” chiesi non essendo molto sicura di voler sentire la sua risposta “Le borse non mi bastano, mi serve più spazio per tutto quello che devo prendere. Sta arrivando un periodo molto brutto ed è meglio prepararsi. Chi tardi arriva male alloggia e io non farò tardi!”. Era tipico di mia madre, classica milanese, nel non voler fare assolutamente tardi in niente. Ma ero molto convinta del fatto che stava esagerando e mio padre era del mio stesso pensiero.
Non vi dirò di quanto le persone ci abbiano guardato male, ma il problema era che non eravamo gli unici li per quel motivo. Per lo meno non hanno iniziato ad andare in massa per svaligiare supermercati come Esselunga; sarebbero stati un po’ ridicoli. In compenso mia madre era molto soddisfatta della ´caccia´ eseguita e mio padre la aiutò a mettere a posto. Fingendo di dover correre su a finire la tesi per scappare dal semi-incubo, mi avviai velocemente in camera mia, ma, a metà rampa delle scale la giornalista alla televisione attirò la mia attenzione e fu allora che il mondo mi crollò totalmente addosso guardando il titolo sopra di lei

“TUTTE LE STRUTTURE SCOLASTICHE CHIUSE A PARTIRE DA INIZIO SETTIMANA”

E pensare che, forse, il peggio, doveva ancora arrivare.

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Angolo autrice

Poche persone all´interno di EFP mi conoscono e sanno quanto scrivere sia la mia piú grande passione. Normalmente scrivo Fanfiction di genere fantasy e mai in vita mia mi sono immersa in generi contemporanei e di attualitá; ma, per come stanno andando le cose, vorrei potervi dare un sorriso, essere presente con voi anche se non fisicamente, farvi sorridere e riflettere al tempo stesso su cosa fa questo virus e cosa puó fare se non prestate la dovuta attenzione. Non é piú saggio prendere la cosa con leggerezza. Che possiate almeno cosí, alleggerire la mente.
Vostra 
IrideNotturna

(L´immagine sopra é stata presa da Pinterest)

 

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Capitolo 2
*** Il posto sicuro ***


CAPITOLO 2: IL POSTO SICURO
 
Non ho mai considerato la Cina come casa mia. Sono nata e cresciuta in Italia anche se ho entrambi i miei genitori cinesi. Nessun sangue misto. Sono cinesi puri, appartenenti alla città di Changsha. Non ho la minima idea di come sia la vita li; non ho amici ma solo alcuni parenti che vedo speso e volentieri tramite i nostri altissimi mezzi di comunicazione che rendono più vicine queste lunghe distanze.
 L´Italia è la mia casa, la mia vita, il mio posto sicuro. È stata colei che mi ha cresciuta, mi ha dato un´istruzione, un buon sostegno economico ai miei genitori, che, tutti i giorni dell´anno, lavorano nel loro negozio e mi permettono in futuro di poter diventare qualcuno.

O per lo meno spero.

Quando ho visto il telegiornale quel giorno, e leggendo quella scritta a caratteri grandi, ammetto di aver avuto paura. Tanta paura. Ma non per me, no. Per mia madre e mio padre. La loro città natale, é molto vicina a Wuhan e mi è salita una tristezza assoluta vedere mia mamma piangere perché non poteva essere accanto alla sua in un momento così orribile. Mio padre doveva essere forte ma sulle sue spalle poggiava tutta l´economia familiare. Cosa avrebbe procurato questo Virus? Ma era ancora presto per dire e fare conclusioni affrettate. Avremmo superato anche questo.

Si, lo avrei voluto.

I giorni passavano, ma le cose peggioravano non solo a Wuhan, ma in tutta la Cina e, in Italia, iniziavano a diffondersi i primi contagi e il panico assoluto. Le chiamate successive che mia nonna mi faceva erano direttamente fatte dall´ospedale per dirci che loro erano stati colpiti dal Virus e stavano facendo tutti i controlli e messi in quarantena.
Era un giorno come gli altri quel fine Febbraio, quando andai a trovare mio padre al negozio; ma mai, prima d´ora, era stato così privo di vita e si percepiva la tensione crescere tra le nostra mura “Papà dove sono tutti?” iniziai non aspettandosi minimamente che io fossi lì “Shan, tesoro, non dovresti essere a scuola?” “Ci sono stata, ma oggi all´ultima ora mancava un insegnante e ci hanno fatto uscire prima” risposi poggiando il mio zaino dietro il banco “Allora?” “Ti hanno fatto qualcosa?” chiese raddrizzandosi sullo schienale della sedia serio e al contempo scuro in volto “No, cosa mi dovrebbero fare?” chiesi non capendo a cosa alludesse “Sei stata attaccata o aggredita?” “Papà sei impazzito?” “Rispondi per favore” “Assolutamente no! Perché mai qualcuno dovrebbe farmi qualcosa?”. La risposta non si fece attendere, solo che avrei preferito mille volte averla udita da mio padre, e non dalla finestra del negozio che veniva frantumata da una pietra. “La situazione sta peggiorando, i casi di contagiati dal nuovo Virus sono aumentati a dismisura nel Nord Italia, e ora hanno paura che noi lo portiamo qui al Sud” mi spiegò mentre prendeva il telefono per fare il numero della Polizia “Sono già i terzi oggi, che vengono a vandalizzarmi il negozio, e questa è la più grave”. Mentre mi parlava, la sua voce non era arrabbiata, ma stanca e abbattuta. Non lo avevo mai visto così e, in quel momento, non sapevo assolutamente cosa fare e come agire.
Lasciai mio padre parlare con gli agenti, mentre io cercavo di farmi una chiara mappa mentale sul come alcuni di queste persone abbiano iniziato ad additarci come portatori di questo ignobile Virus. Pensavo che fosse solo un caso quello che la mia migliore amica mi diceva stamattina al cambio dell´ora. I suoi genitori hanno un ristorante nel centro cittá ma giá da due sere, non avevano alcun tipo di clientela. Ora anche il negozio di mio padre era stato duramente colpito in tutti i sensi e mi fa strano che alcuni clienti fissi, che passavano anche solo per salutarci, non sono venute.
Io, che non ho mai visto la Cina, se non tramite il cellulare; mio padre e mia madre vivono in Italia da più di 20 anni ormai; come possono dirci che siamo la causa del Virus? Per non parlare di quello che ho visto sentito nei giorni successivi. Prendevano di mira chiunque avesse dei lineamenti asiatici e lo tormentavano in ogni modo possibile, che fosse maschio o femmina non aveva importanza. Di quello che io stessa ho subito a scuola: insegnanti che mi hanno messa isolata in un angolo della classe per non contagiare gli altri, i miei compagni che mi deridevano e mi additavano come minaccia mortale e ho subito ogni sorta di bullismo.

Io, però, andavo avanti.
Non ho mai parlato con nessuno di questi episodi.

Agli inizi di marzo, mio padre chiuse il negozio, e fu costretto a lasciare a casa la nostra compagna, amica e dipendente italiana; che ci ha aiutato in ogni modo possibile. Le riferì il messaggio con gli occhi colmi di lacrime che non poteva più permettersi di pagarla e lei, in tutta risposta, lo abbracciò dicendogli “perdonaci, non siamo tutti uguali”, ma questo mio padre lo sapeva perfettamente.

Quello sarebbe stato l´ultimo abbraccio che lui ricevette da un´estranea.

Mia nonna è morta proprio il giorno in cui è stata dichiarata la pandemia globale e mio nonno la seguì poco dopo per non avere più le forze di continuare a vivere senza di lei. Lo avevano comunicato a mia madre alcuni infermieri con cui si teneva in contatto. Hanno sofferto. Non si sono nemmeno salutati, guardati o abbracciati. L´ultimo gesto di addio non c´è stato e il dolore è stato troppo forte per loro; così anche per i miei che hanno iniziato ad avere un vero e proprio declino.
 Ci hanno chiamato torturatori di cani, mangia schifezze, portatori di epidemie e malattie di vario genere. Ci considerano la parte più sporca del mondo in cui andiamo in giro con le ciabattine e vestiti di stracci. Però, vi piacciono molto le cose che ni produciamo e vendiamo per voi. Vi piace risparmiare e spendere pochi spiccioli per delle ´Cacatine´ come voi le chiamate. Quando non trovate qualcosa da altre parti, avete sempre in mente di ´Passare dai cinesi´ a comprarle e volentieri ci entrate. Ma dove eravate quando noi avevamo bisogno di voi?
L´Italia è un posto meraviglioso pieno, per la maggior parte, di persone altrettanto meravigliose. Ma un tempo, questo era il mio posto sicuro.
Parlo al passato perché adesso, un posto sicuro, non esiste.

 

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Capitolo 3
*** Assalti ***


CAPITOLO 3: ASSALTI
 
 
Lavoro presso l´ufficio comunale di Modena occupandomi della miriade di lamentele che i cittadini spesso ci inviano. Dal momento che è una grossa città, non lavoro mai solo e spesso, siamo costretti a vederli proprio in faccia questi elementi lamentosi. Dopo anni di lavoro, á stampato sul mio volto il sorriso automatico e le impostazioni sul non mandare a quel pese la gente riesco a tenerle sotto chiave.

“TRENI A MILANO CENTRALE PRESI D´ASSALTO: STUDENTI IN RITORNO AL SUD”

Questo era il titolo che ha generato un lungo e colorato dibattito all´interno del mio posto di lavoro. Ovviamente, io ero molto d´accordo sul fatto che questi idioti, andavano messi tutti in galera e buttata via la chiave o una bella multa salata gli avrebbe fatto ricordare per bene che non si sfida lo stato quando dice che ´NON SI ESCE DALLA ZONA ARANCIONE´. Sono stati egoisti, per aver pensato solo al loro io interiore di voler scendere e mangiare quello che mammina preparava loro di buono; sono stati incoscienti, nel non sapere se avevano addosso quel virus maledetto e contagiare i loro amici e i loro familiari oltre che a iniziare una vera e proprio epidemia giù nel loro territorio; e non hanno avuto il minimo rispetto per noi. Per quale motivo? Beh, per quanto scocci a molti di voi ammetterlo, siete venuti voi nel nostro territorio e vi abbiamo offerto l´opportunità di studiare, frequentare università e, trovare nuove opportunità di lavoro. Avete abbandonato un luogo che in quel momento aveva bisogno di voi e siete stati pronti a scappare non appena avete avuto una piccola via di fuga.
Il decreto che vietata di uscire dalla zona arancione, comprendente la Lombardia più altre 14 province, ha messo un po’ di scompiglio tra tutti e anche molto panico. Il Virus, iniziava in maniera veloce la sua ascesa e ben presto scuole e uffici furono chiusi al pubblico. Al pubblico… Io e gli altri miei colleghi siamo rimasti a lavorare senza avere alcun tipo di contatto continuando le nostre mansioni come ogni normale giorno. La cosa più divertente fu il fatto di veder lavorare, anche gente che il telefono non lo ha mai preso in mano per le chiamate dal momento che ora erano veramente costretti a farlo.

Nel frattempo, il secondo decreto venne messo in atto subito dopo il primo

“MANTENERE LA DISTANZA DI SICUREZZA DI ALMENO 1,50 METRI ED EVITARE LUOGHI AFFOLLATI”

Questo è quello che tutti chiamano, il decreto invisibile: c´è, ma nessuno lo vede.

Un altro giorno passò e, finito il mio turno, decisi di andare a fare la spesa presso l´Esselunga vicino al parco della resistenza. Arrivato li, notai l´immensa fila di macchine per accedere al parcheggio e quando un addetto venne vicino al mio finestrino per dirmi che erano finiti i posti auto, mi avviai a quattro (si, avete capito bene) isolati da li. Non ero minimamente intenzionato a cambiare luogo, anche perché Esselunga è uno dei migliori supermercati per fare la spesa come si deve; così mi accodai alla lunghissima fila di persone e dopo ben un´ ora, riuscii ad entrare all´interno.
Quel decreto… era tanto facile da leggere e capire, ma noi italiani siamo famosi per non saper leggere e comprendere quello che ci dicono i piani alti, delle volte.
C´era più gente ad assediare quel posto, che non in una partita Juve contro Napoli e, di certo, i tifosi di ambedue le squadre sarebbero molto più educate del branco di animali inferociti che avevo dinnanzi a me: gente che spingeva per entrare, chi rubava dai carrelli altrui; chi si caricava di roba in maniera troppo eccessiva senza avere un senso di quello che si stava comprando e, soprattutto, senza pensare al povero idiota (come me) che rimaneva senza; ed eravamo tutti ammassati alle casse per pagare e fuggire via. Ma fuggire da cosa esattamente? Da un Virus che probabilmente avevamo già beccato e stava iniziando a farsi strada nel nostro corpo e, forse, aveva già assaltato quello delle persone a noi vicine?
Siamo stati degli stupidi e degli incoscienti: giorni dopo tornai nuovamente coi miei colleghi a fare la spesa diventando anche io un ´assalitore´ di supermercati per paura. Paura che non rimanesse più cibo. Paura di non riuscire a sopravvivere qualora avessero comunicato la quarantena totale. Paura anche delle persone intorno a me.

Avevamo puntato il dito agli assalitori di treni che stavano scendendo a ricongiungersi alle loro famiglie o semplicemente per scappare; però non ci siamo accorti che stavamo facendo la loro stessa idiozia in maniera, forse, più grave. Siamo tutti sulla stessa barca e puntare il dito tra noi non farà che prolungare l´agonia e l´odio che aleggia in questo momento nell´aria. Questa lezione, mi è servita molto.

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Capitolo 4
*** Il mio nome é Covid-19 ***


Prima di proseguire nella lettura, voglio fare un avvertimento per il contenuto. Se stai attraversando un periodo difficile, prosegui con il capitolo successivo. Il rating rimane sempre il verde in quanto rispetta tutti i canoni dell´associazione del tipo di contenuto; ma può capitare che tu sia un po’ giù e percepire male le parole che voglio comunicare. Buon proseguimento
IrideNotturna

 
 
CAPITOLO 4: IL MIO NOME È COVID-19
 
 
“COVID-19: IL NUOVO RAMO DEL CORONAVIRUS HA UN NOME”
 
Salve umano,
il mio nome è Covid-19. Non chiedo il tuo perdono se sono arrivato così all´improvviso entrando come una meteora nelle vostre vite e costringendole ad avere a che fare con la paura e il terrore in maniera molto costante. Sei arrabbiato con me perché ti ho tolto la tua libertà, la tua vita e ho arrestato i tuoi sogni. Forse, adesso, imparerai ad apprezzarla di più e a non stare sempre lì, a lamentarti di quanto sia stressante e monotona la tua quotidianità. Avrai perso un tuo caro, ora darai la colpa a me; avete perso il vostro lavoro, è colpa mia; non avete più soldi, ovviamente la colpa sarà del Covid-19. Non vi siete mai presi le vostre responsabilità? Vi rendete conto di come avete sottomesso questo mondo che stava per essere disintegrato dalle vostre azioni? No, questa volta non è colpa mia. La terra riprenderà a respirare, riprendendosi ciò che le è stato tolto con la forza e la distruzione perché la vostra salute è più importante e cercherete di scappare da me e io me ne andrò in giro da una persona all´altra senza alcuna pietà. Forse sono un troppo crudele parlandovi così ma vedetela nel lato positivo delle cose: da quanto non vi siete presi del tempo per scrivere, parlare e anche solo vedere le persone che vi stanno più a cuore? Sempre in eterno movimento, senza alcun briciolo di possibilità per pensare ai vostri cari; così egoisti da pensare solo ai soldi, ai beni materiali e a voi stessi. Vi verrà voglia di andargli a trovare ma non potrete farlo, e sarà allora che capirete la vera importanza dei vostri legami.
Avevate una libertà assoluta, ma la verità è che voi siete così diversi gli uni dagli altri. Non è vero quando vi dicono che voi siete uguali, perché no, non lo siete. In ognuno di voi arde una piccola fiamma che, anno dopo anno, si espande e fuoriesce (per chi prima, o per chi dopo) un qualcosa di magnifico, o di veramente orribile. Male e bene vi hanno sempre caratterizzato ma l´uomo ha sempre un tocco maligno nell´anima. Siete distruttori ed è questo quello che vi caratterizza. Quando è stata l´ultima volta che avete fatto qualcosa di buono per gli altri? Vi piacerebbe starvene su quelle belle poltrone a poltrire mentre gli altri fanno il lavoro al posto vostro? Non vi preoccupate, a breve potrete farlo. Mentre quelli che avete sempre disprezzato e non avete mai calcolato nella vostra vita rischiano la vita stando in prima linea per salvare le vite, per farvi avere gli scaffali dei supermercati sempre pieni e tantissime altre categorie che avete disgustato e mai menzionato; voi realizzerete il piú bel sogno della vostra vita. Giustamente non tutti possono stare fermi no? Ma tranquilli, nemmeno loro verranno risparmiati.
Abbracciate i vostri cari, perché io, sono già in giro e potreste non rivederli per lungo tempo. Imparate ad accettare il vero valore delle cose, e avrò raggiunto il mio scopo.
Sono un Virus con la corona che non fa alcuna differenza che tu sia uomo, donna, vecchio, bambino, bianco, nero, alto o basso. Non guardo in faccia nessuno perché occhi non ne ho, così come non ho sentimenti ne emozioni. Mi moltiplico, possiamo essere miliardi o più poco importa. Popoleremo il mondo fino all´ultima persona. Paura? Sto solo esagerando, non averne umano, non serve avere paura, perché è solo un brutto periodo e come tale, verrà cancellato prima o poi.
Io sono solo di passaggio come altri virus prima di me. Però fammi un favore: non dare la colpa a me, incolpa te stesso per i tuoi fallimenti per poi rialzati più forte di prima. Io sento la vostra forza e il vostro desiderio di vendetta. Verrò sconfitto, ma non buttare all´aria questo lungo periodo che passerai separato dalla tua libertá, rifletti e sarai il campione di te stesso. Sarete i campioni del mondo intero.

So già che le mie parole saranno appese sulla scia del vento, che verranno trasportate da esso per poi essere dimenticate. Non appena riprenderete le vostre vite tornerà tutto come prima. Ma se non lo capite ora, ne arriverà uno peggiore di me.
Buona fortuna umano.

Vostro Covid-19

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Capitolo 5
*** Invasori ***


CAPITOLO 4: INVASORI
 
 
03 Marzo 2020
Il mio regno è sempre stato quieto e pacifico, un luogo meraviglioso nel quale si svolgono numerose attività di grande importanza per il benessere dei miei sudditi come mangiare, avere un posto in cui lasciare i propri bisogni e dormire. Ho una servitù meravigliosa che accorre ad ogni mia richiesta e un jullare di corte che sbava e lascia peli ovunque.
Ultimamente, i miei servi, si comportano in modo molto strano e sto iniziando a preoccuparmi. Mi ignorano e non rispettano più i loro ruoli: Uomo sta sempre attaccato a quel grande schermo a vedere altri idioti loro simili che fanno cose; Donna esce di casa almeno 10 volte al giorno e torna sempre con buste cariche di cibo per soddisfare i loro bisogni. Dovrei ricordare loro la gerarchia, non tollero un simile comportamento nel mio regno. Che inizi l´ordine!
 

04 Marzo 2020
 Donna oggi è tornata dalla caccia con due buste di cibo per me e jullare; dopotutto si sa che le femmine sono più abili nel trovare ottime prede e avere la pancia sempre piena. Mi sembra che dopo aver fatto cascare incidentalmente due vasi presenti in casa, hanno capito che non si sono comportati bene con il loro sovrano. Anche Uomo ha ricominciato a estirpare le erbacce dai prati così che le mie zampette si posano sulla purezza della candida erba senza calpestare altre cose dure.
 

06 Marzo 2020
Oggi ho schiaffeggiato jullare che si era permesso di salire sul mio trono e non la smette più di gridarmi contro ogni volta che mi vede. Non sa che praticamente lo ignoro e non mi interessa quello che fa o cosa ne pensa. Qui tutto appartiene a me! Se magari faccio ricadere la colpa su di lui per qualcosa è capace che i servi lo rinchiudano in quel posto buio nelle fondamenta del castello. Nella mia società lui non serve a nulla, ha dei costi troppo elevati per essere mantenuto, si lecca in continuazione, sbava ed è troppo rumoroso. L´aggettivo perfetto sarebbe: inutile. La bellezza del mio pelo e della mia portanza non è per niente paragonabile a lui, ma questo i servi lo sanno bene, ecco perché a me permettono di fare quello che voglio mentre a lui no. Temo che un po’ sia invidioso.
 
Donna inizia ad avere troppo tempo libero non facendo praticamente nulla e Uomo occupa troppi spazi non suoi. Credo che jullare stia complottando qualcosa contro di me.
 

10 Marzo 2020
È già da cinque giorni che il mio regno è invaso da ogni genere di parassiti: Donna e Uomo sono rinchiusi in casa rifiutando qualsiasi tipo di contatto e interazione ed ha fatto rinchiudere qui da noi quella pazza di sua figlia insieme ai due demoni che starnazzano e corrono peggio di jullare. Distruggono e occupano più spazio di quanto non avrei mai immaginato e vogliono avere del contatto con me. Non sono stato interpellato per questo! Avevo già la mia servitù non me ne occorrevano altri; e poi, mi sembra di vivere un vero incubo dato che sacco di pulci continua a spingermi via dal mio trono nonostante gli soffiassi contro.
 
12 Marzo 2020
Sono in piena notte, e sento strani rumori provenire dalla stanza di Uomo e Donna e sacco di pulci ruota su se stesso da 10 minuti davanti allo specchio cercando di mangiarsi la sua stessa coda. I demoni nella loro stanza canticchiano strane melodie e figlia pazza apre e chiude tanti sportelli senza prendere niente. Inizio ad avere paura e temo per la mia stessa vita. Vedo presenze soprannaturali e non so quanto possa resistere prima di impazzire del tutto.
 

15 Marzo 2020
Quanto sarà passato? Mesi? Anni? Ho il pelo sempre arruffato e questa mattina sono saltato dalla paura non appena Uomo ha strappato dei fogli di carta e quell´idiota si è messo anche a ridere. Subirà la più orribile delle vendette.
Questo pomeriggio Donna ha bruciato la deliziosa torta che stava preparando e ha scambiato il mio regale mangiare con quello di jullare. Ma vi rendete conto? Il re supremo che deve mangiare lo schifo puzzolente e di pessima qualità di quello sbavone mentre lui si è divorato in pochissimi secondi il mio (e bravo il cane direte, gli danno l´ottimo cibo!).
Ho subito eseguito la mia vendetta e, mentre Donna portava a fare una passeggiata jullare e Uomo si imbambolava nuovamente davanti a quello schermo nero, ho preso la ciotola con quello che doveva contenere del cibo e l´ho nascosta sotto il letto dei due servi. Due topi con un formaggio giusto?
 

19 Marzo 2020
Non si sono ancora accorti del cibo, ma Uomo e Donna sono usciti da un bel po’ e hanno lasciato la casa nelle mani della figlia pazza e dei suoi piccoli demoni. Jullare sta inseguendo le lucertole nel giardino, quanta pena in un solo animale. Io mi godo la fresca aria pomeridiana sul tavolo e schiaccio un pisolino.
Questi essere indemoniati mi hanno rovesciato una bacinella piena d´acqua addosso e la pazza mi ha inseguito con un asciugamano nel tentativo di porre rimedio a quello che avevano fatto! Esigo la sentenza suprema di tutte le sentenze emesse nel mio regno. Tanto so dove dormite piccoli demonietti!
 

20 Marzo 2020
Il mio regno è pieno di invasori indesiderati! I servi hanno portato un'altra palla di pelo che sicuramente vorrà il mio posto! Devo stare calmo… Dobbiamo stare calmi. Qualsiasi cosa vi preoccupa non è la cosa peggiore. Pensate a me! Pensate a cosa devo sopportare! Il mio regno è perduto, ma ho molto lavoro da fare: staranno tutti sotto il mio controllo. Io sono il re felino!
 

(Diario di un gatto a cui volevano estirpare il trono)

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Capitolo 6
*** Quarantena con i figli (Pt.1) ***


CAPITOLO 5: QUARANTENA CON I FIGLI (Pt.1)
 
 
“Finalmente qualcuno mi dice di restare chiuso in casa. Ci sono moltissime persone che non apprezzano questo miracolo. Potete riposarvi e stare finalmente in famiglia, cosa avete da lamentarvi?”

Amico mio… Tu sicuramente non hai figli!

 
Mi chiamo Lucrezia e vivo a Roma da 20 anni e sono riuscita a crearmi una bella famigliola. Ho un marito che amo e odio al tempo stesso e tre figli, Simone di 8 anni, Maria di 4 anni e la più piccolina Aurora di 10 mesi. Da quando le scuole sono state chiuse a causa del Covid-19 non ho più un´anima e inizio ad avere attacchi di panico senza che accada nulla. Avere tre figli di piccola età, che devono restare totalmente rinchiusi in casa senza alcuna possibilità di uscire, è veramente scocciante ed oltre ad essere un trauma per loro, lo è anche per me e i miei vicini. Per fortuna mio marito lavora, altrimenti potevano considerarmi già morta. Riuscire a ritagliarmi uno spazio libero è diventata una tragedia immane e, ogni volta che mi guardo allo specchio, mi dico: chi è questa pazza furiosa con gli occhi iniettati di sangue, odio e disprezzo? Sul mio volto, non traspare più alcun tipo di sentimento, le mie abilità stanno a poco a poco appassendo per non parlare della casa che è sempre in un totale caos. Immaginavo la quarantena come un momento di riunione, per stare insieme e condividere momenti che raramente potevo passare con loro. Questo i primi giorni.
Ma il tempo sta passando e con esso, anche la quantità di denaro in entrata che mi permette di avere un tetto sulla testa e del cibo nelle nostre pance. Santo uomo mio marito che si fa un quattro per non farci mancare nulla, ma è dura: é dura dover trovare ogni giorno delle attività che tre bambini, in età totalmente diverse, possono fare; è dura riuscire a placare le loro isterie e i capricci; è dura dover spiegare loro, in parole molto semplici, il perché non possono uscire.

“Mamma fuori c´è il sole. Usciamo?”
“No tesoro non possiamo”
“Perché?”
“C´è in giro un Virus molto cattivo che percorre le nostre strade e, se non stiamo attenti, può farci ammalare”
-Va a chiudere le finestre del salone-
“Non voglio ammalarmi, e le finestre se sono aperte lo faranno entrare. Non voglio il virus cattivo in casa nostra, rischia di far del male ad Aurora a Simone e a te. Quando se ne andrà, mamma?”
-Sorriso- “Presto piccola mia, presto. Ricordati che dobbiamo lavarci spesso le mani”
“Ma papà non rischia di ammalarsi?”
“No tesoro mio, proprio perché si lava le mani e porta una protezione. Peró papà deve ancora andare a lavorare e lo fa per noi e per farci comprare cose belle e buone.”
“Lo sapevo che papà è coraggioso.”

Coraggioso. Un vero eroe per loro.  Ma non hanno la minima idea di cosa significa uscire di casa in piena Pandemia mondiale. Il rischio è elevatissimo, soprattutto se non ci sono i mezzi di protezione adeguati. E io soffro per lui, ma anche la paura gioca con me. Paura che possa beccarsi questo maledetto virus e che possa contagiare tutti noi.  Facciamo quello che possiamo, rispettando tutti i decreti che il nostro portavoce Conte emana, limitando le uscite e tenendo al sicuro non solo la mia famiglia ma anche le altre persone.
Questo fino a quando non hanno impedito, a noi povere madri che veniamo spesso messe in un angolino, di acquistare colori, pastelli e cartoleria di vario genere solo perché non sono considerati beni di prima necessità. Da quel giorno, le mie giornate sono state un continuo declino. Mia figlia ama disegnare e colorare assieme a suo fratello Simone e quando ha scoperto che non vi erano più colori, ha praticamente provato a crearli lei in modi inimmaginabili. In questo modo, la mia casa è diventata ancora più un disastro e mio figlio ha cercato un´alternativa poco pratica al disegnare ovvero giocare a travestirsi mettendo una totale confusione e  disordinando il mio intero guardaroba. Mi continuavo a ripetere che era sempre meglio questo piuttosto che lasciarli imbambolati davanti alla televisione; del resto, sono sempre stata contro a ciò. Aurora, invece, sembra essere molto più collaborativa dal momento che il suo mondo sono io e non dei colori o lo svago in generale. Il problema sorge quando hai una piccolina di 10 mesi e, chi è mamma come me, può capire perfettamente che non restano piccoli per troppo tempo. Sembra facile detta così ma, i vestiti per bambini, non sono beni di prima necessità. La mia domanda è: lo stato italiano, si rende conto che ci sono persone che stanno o partoriranno a breve? Quanti bambini ha condannato al freddo e al privarsi di un indumento? Si dovrebbe stabilire quale sia un bene di prima necessità. Il punto è che non ho niente per far svagare i miei figli e pochi indumenti da mettere alla mia piccola costringendomi a fare la lavatrice più di tre volte al giorno (si, la lavatrice con 5 persone in una casa è praticamente diventata la mia amante).
Provate anche solo a immaginare questa vita, ogni singolo giorno, e già in condizioni normali non sempre va bene. Dovrei iniziare a vedere i lati positivi di tutto ciò ma non ci riesco. Forse mi servirebbe una gioia o un miracolo.

“Tesoro, la ditta ha chiuso a causa del Virus, da domani sarò a casa insieme a te fino a data da destinarsi. Contenta?”

Non so se questo vale come gioia o miracolo, ma ho un´altra piaga da sopportare.
Ma un lato positivo c´è: la mia famiglia, è al sicuro.

 
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Angolo autrice
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Grazie a chi vorrá condividere le loro storie 
Vostra
IrideNotturna

 
 

 

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