Un'enigma scritto con il sangue

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hannah Abbott - una studentessa riservata ma molto curiosa ***
Capitolo 2: *** Avery - Un individuo alleato del male ***
Capitolo 3: *** Sirius Balck - Il ritorno dello spirito ***
Capitolo 4: *** Bullstrode - la codardia fatta a persona ***
Capitolo 5: *** Famiglia Burke - Le antiche origini non si scordano mai ***
Capitolo 6: *** Carrow - rinnegata verso il mondo dei babbani ***
Capitolo 7: *** Crouch - la lealtà del male non si mischia alla debolezza del bene ***
Capitolo 8: *** Fawley - Al servizio di un ricatto ***
Capitolo 9: *** Flint - Una scommessa improponibile ***
Capitolo 10: *** Merope Gaunt - una speranza riposta in un figlio maledetto dal male ***
Capitolo 11: *** Astoria Greengrass - la determinazione nascosta di una donna ***
Capitolo 12: *** Lestrange - una devozione mai dimenticata ***
Capitolo 13: *** Neville Paciock - la giustizia dei perdenti ***
Capitolo 14: *** Ernie Macmillan - il salvatore che non ti aspetti ***
Capitolo 15: *** Draco Malfoy - la debolezza di essere un mangiamorte segnato ***
Capitolo 16: *** Theodore Nott - la morte non guarda in faccia a nessuno ***
Capitolo 17: *** Garrick Olivander - per fermare la magia ***
Capitolo 18: *** Pansy Parkinson - succube dell'idea del sangue ***
Capitolo 19: *** Molly Prewett - l'enigma della bontà feroce ***
Capitolo 20: *** Evan Rosier - vecchie conoscenze che non si dimenticano ***
Capitolo 21: *** Damocles Rowle - la spietatezza della tortura ***
Capitolo 22: *** Selwyn - non è mai troppo tardi per un secondo tentativo ***
Capitolo 23: *** Kingsley Shacklebolt - per il bene della magia giusta ***
Capitolo 24: *** Cassia Shafiq - la bellezza ammaliante di una giovane maga sconosciuta ***
Capitolo 25: *** Horace Slugorn - un professore estroverso e misterioso ***
Capitolo 26: *** Travers - l'impareggiabile mangiamorte ***
Capitolo 27: *** Arthur Weasley - l'ironia dietro la magia ***
Capitolo 28: *** Yaxley - il distruttore della tana dei purosangue ***
Capitolo 29: *** L'identità del Sanguinario ***
Capitolo 30: *** Il piegamento del male ***



Capitolo 1
*** Hannah Abbott - una studentessa riservata ma molto curiosa ***


Era giunta ad Hogwarts con il primo treno di quella mattina di inizio estate.
La guerra magica era appena terminata ma le ferite erano sempre aperte in quel luogo che era stata la sua casa per più di sette anni.
Hannah Abbott, diplomatasi ad Hogwarts dopo molti anni trascorsi nell’ombra, decide di accettare l’invito di un misterioso mittente che la prega di recarsi immediatamente nel castello.
“Ancora non riesco a capire perché proprio io” pensò la ragazza “Spero vivamente di non essere da sola. Sarà stato la Professoressa McGranitt. Ne sono certa.”
Vagando tra le macerie del castello ancora in rovina, Hannah si sentiva come un pesce fuor d’acqua.
Le sembrava tutto intorno tremendamente reale e normale, mentre un’aria cupa aleggiava nei dintorni di quell’edificio distrutto.
“Non riesco a vedere nessuno nelle vicinanze. Spero che non sia stato uno scherzo architettato da qualcuno, o la mia furia sarà implacabile.”
Avanzava senza una meta precisa mentre la curiosità si faceva sempre più insistente.
“Questa scuola non è cambiata per niente. Sento ancora la nostalgia invadere la mia mente.”
Non riuscendo a trovare nessuno che la potesse aiutare, alla fine la giovane Abbott decise di abbandonare quel castello disastrato per tornare immediatamente a Londra.
“Il primo treno riparte domani. Che diavolo mi è saltato in mente di giungere fin qui da sola? Non c’è nessuno. E cosa peggiore mi sento molto a disagio.”
< La stavamo aspettando, Signorina Abbott. >
una voce cupa e sconosciuta risuonò nelle orecchie della ragazza come se fosse un avvertimento da seguire.
< E lei chi è? >
< Ci sarà tempo per le presentazioni. Adesso deve venire con me. >
< Io non vengo da nessuna parte se lei non mi dice che cosa sta succedendo. >
< Posso solo rivelarle che sono stato proprio io a mandargli quella lettera, Signorina Abbott. >
< Che cosa? Ma perchè proprio io? >
< Perché lei fa parte delle famose Sacre famiglie di maghi purosangue. >
“Ecco perché!”
< Ma che cosa significa tutto ciò? > domandò la ragazza con tono terrorizzato.
< Non si preoccupi, non le faremo del male… Dobbiamo risolvere un misterioso enigma venuto fuori subito dopo la guerra magica che ha devastato questo castello e tutto il mondo della magia. >
< Enigma? Quale enigma? >
< Qualche individuo si sta divertendo ad imbrattare il castello con il sangue dei morti avvenuti in battaglia… >
< Chi potrebbe compiere un simile scempio? È una follia! >
< Follia o no, lei è incaricata insieme ad alri di risolvere questa situazione. >
< Mi dispiace, ma non saprei da dove iniziare. >
< Intanto dovrà unirsi con gli altri se vogliamo arrivare in fondo a questa storia. >
< Dovrò unirmi con le altre famiglie purosangue? >
< Esatto, signorina Abbott. Vedo che sta cominciando a capire. >
Il suono e le parole dell’individuo misterioso sortirono un senso di timore e di paura nella mente della giovane Abbott, facendogli prendere una decisione molto affrettata.
“Non so se posso davvero fidarmi di questa persona, però non posso voltare le spalle a quella che è stata la mia casa per molti anni.”
< Dov’è che mi devo recare? >
< Nella stanza delle necessità. Li si riunirà insieme agli altri… Ci vediamo più tardi. Ho altri conti in sospeso da portare a termine. >
< Perché non vuole rivelarmi chi è veramente? >
< Perché non è importante. Non ora. >
Sparendo nel nulla come se fosse un fantasma, Hannah Abbott si sentiva più sola che mai.
“Questa storia non mi piace per niente… E poi come farò a trovare la stanza delle necessità se non so nemmeno in che ala del castello si trova?”
Completamente spaesata, la giovane Abbott vagava per il castello come un’anima in pena.
“Non so chi faccia parte di tutte queste sacre ventotto… Ma spero vivamente di ritrovare un mio vecchio amico di scuola, altrimenti sono spacciata.”
Mentre la giovane ragazza stava giungendo nel cortile principale del castello, una sorta di scritta sul muro attirò la sua attenzione.
“Queste parole… Sono state scritte con il sangue…”
Terrorizzata da quello che stava vedendo, Hannah emise un grido talmente forte che risuonò in tutta la scuola.
“Oh cielo… Non è possibile… Sembra che stia parlando di me.”
Avvicinandosi con timore, Hannah lesse quelle parole che gli fecero gelare il sangue:
Hannah Abbott, sei avvisata: mentre la paura e il timore invaderanno la tua mente, tu ti sentirai sempre più sola.
Attenta a quello che fai. Il Grande Signore del male ti sta guardando proprio adesso.

Quelle parole gli fecero raggelare il sangue a tal punto che Hannah prese a correre all’infuori dell’edificio.
Ma solo il richiamo di un altro individuo misterioso la fece desistere dalla fuga.
< Tu devi essere Hannah Abbott, vero? >
< Dipende chi mi sta cercando > rispose la ragazza tremante.
< Mi chiamo Avery e sono qui per aiutarti nella nostra ricerca comune. Non aver paura. Ormai sei al sicuro. >

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Capitolo 2
*** Avery - Un individuo alleato del male ***


< Queste scritte indirizzate a me… Chi potrebbe averlo fatto? >
< Ancora non conosciamo la sua vera identità > gli spiegò Avery < Però non ti devi preoccupare. Andrà tutto bene ora che siamo insieme. >
“E ci ti dice che io possa fidarmi di te?” pensò Hannah
< Non ti resta altro che scoprirlo, mia cara. Forse posso non avere un viso molto rassicurante, ma per ora sono l’unico individuo che può aiutarti. >
< Ma come diavolo fai a sapere quello che ho pensato? >
< Un dono di mago purosangue. Riesco a percepire i pensieri delle persone che mi stanno attorno. >
< Bene. Davvero posso stare tranquilla? >
< Puoi raggiungere la stanza delle necessità da sola con in giro il criminale che stiamo cercando. Ma se rimaniamo insieme, saremo meno vulnerabili. >
< Hai ragione, Avery. Però non riesco a fidarmi di un Serpeverde. >
< Dovrai fartene una ragione. >
< Vedo che avete fatto conoscenza molto presto. >
La voce dell’individuo di poco fa’ risuono nelle orecchie come una sorta di preoccupazione.
< Ancora lei? Si può sapere che vuole da noi? >
< Mettervi in guardia… Hannah Abbott, hai appena visto che il tuo nome è stato scritto con il sangue. Non sei al sicuro se rimani in questi corridoi. Il criminale potrebbe trovarti senza che tu te ne possa accorgere. >
< Oh, cielo! Allora che devo fare? >
< L’unico modo sicuro è abbandonare il castello. Ma senza tutti i membri delle sacre ventotto, non potremmo mai arrivare alla soluzione dell’enigma. >
< Quindi dovrei rischiare inutilmente la mia vita? Non ci pensare nemmeno. >
< Ormai l’ultimo treno è partito, Signorina Abbott. Se vuole darsela a gambe dovrà attendere domani mattina. >
< Preferisco allora dormire con il guardaboschi Hagrid. >
< Non si trova nella sua dimora al momento. È in viaggio verso la Romania. >
“Bene, ci mancava pure questa.”
< Ci sentiremo a nostro agio se sapremo chi è lei, individuo misterioso. La sua ombra e il suo modo di fare non rassicurante ci rende alquanto irrequieti. >
< Non credo che la preside di questa scuola possa fare del male ad alcuni suoi ex studenti. >
Tirando giù il suo mantello, la professoressa McGranitt fissava Hannah e Avery con sguardo serio.
< Professoressa! Ma perché non ce l’ha detto prima che era lei? >
< Volevo tenere ancora nascosta la mia identità per un po’. Nemmeno io mi sento sicura in questo castello. >
< La domanda che adesso mi sorge spontanea è perché sono stati invitati solo i membri delle sacre ventotto. >
< Perché il sangue si combatte solo con il sangue, Signor Avery. E lei dovrebbe saperlo visto che è un ex mangiamorte. >
< Come, scusate? >
La rivelazione della Preside McGranitt scosse non poco la povera Signorina Abbott.
< Quindi io dovrei dividere la mia missione con questo fanatico del male? Mi dispiace per lei Preside, ma non ci tengo minimamente. >
< Preside McGranitt, era proprio necessario far scoprire così la mia vera identità? >
< Avery, prima o poi si sarebbe scoperto il suo oscuro passato… Ma adesso che il Signore Oscuro non è più tra noi, il vecchio Avery ha messo la testa apposto > replicò la donna assicurando Hannah < Non è forse vero? >
< Certo… Solo per il bene del sangue puro. Questo dannato criminale non può continuare a prenderci in giro in questo modo. >
< Parole sante, Avery. >
< Professoressa, mi prometta che non mi lascerà da sola. Non mi sento per niente sicura in sua compagnia. >
< Abbott, vedi di non frignare troppo. Ormai non sei più una ragazzina. Fai parte di una delle dinastie purosangue. Non puoi aver paura per così poco. >
< Per così poco?! Sono un’alleata di un ex mangiamorte che ha messo la sua vita al servizio del Signore Oscuro. >
< Ognuno è libero di fare i propri sbagli > si difese Avery < L’importante è poi capire i propri errori. >
< E tu credi di averlo fatto? >
< Vedendo questi segni disegnati con il sangue, credo che Avery sia dalla nsotra parte. >
Alzando lo sguardo al cielo, Hannah Abbott, Avery e la preside della scuola notarono alcune tracce di sangue incise sul soffitto.
Guardando più attentamente, i tre presenti capirono subito che si trattava di sangue fresco.
< Chi può aver fatto una cosa del genere senza che noi ce ne potessimo accorgere? Eppure siamo sempre stati qui. >
< Qui si tratta di una magia molto avanzata e pericolosa > spiegò la Preside < Vi consiglio di stare in guardia ragazzi miei e di ricongiungervi con gli altri. >
< Gli altri membri delle sacre ventotto dove si trovano, Preside? >
< Saranno qui a momenti… L’importante è non raggiungere luoghi che possono suscitare momenti di vulnerabilità… Come ad esempio il salone grande. >
< Che cosa vorrebbe dire, Preside? Non capisco. >
< Questo luogo non è più un luogo sicuro e i fantasmi del male stanno infestando questo posto senza che noi ce ne potessimo accorgere… In confronto a questa minaccia, i dissennatori sono delle creature vulnerabili. >
< Quindi dobbiamo combattere un individuo molto più forte di noi? >
< Purtroppo sì, Signorina Abbott. Anche se non conosciamo ancora la sua vera identità. >
< Secondo me basterà attendere che si siano tutti e molte carte verranno allo scoperto… Sono convinto che sia un individuo di queste famose famiglie colui che sta seminando il panico in questa scuola dopo la guerra magica. >
< Credo che tu abbia ragione, Avery… Ma vedi di stare molto attento: se riuscirai ad essere in grado di risolvere questo enigma insieme agli altri, la tua libertà diverrebbe incondizionata… Anche se l’ultima parola spetta al ministero della magia. >
< Non penso minimamente alla mia libertà. L’importante è trovare il vero colpevole. >
< Bravo, così mi piaci. >
< Guardate lassù! Il sangue defluito sui muri sta facendo altri segni… E’ una frase! >
Guardando più attentamente, Avery riuscì a capire che la frase era incentrata su di lui
Misero traditore di un purosangue. Presto ti pentirai di aver scelto la via del bene… Ricordati una cosa: una volta intrapreso la via dei mangiamorte, non si torna mai indietro. Nemmeno adesso che il Signore oscuro è scomparso per sempre.
Leggendo attentamente quelle parole, Avery non si scompose minimamente, concentrandosi sulla sua missione.
< Preside, spero che ci rivedremo molto presto… La sua presenza è molto importante in questa faccenda. >
< Avery, non essendo una purosangue come voi, non credo di servire a questa causa… Però farò del mio meglio nel ripulire la scuola di Hogwarts dal male una volta per tutte. >

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Capitolo 3
*** Sirius Balck - Il ritorno dello spirito ***


< Sto cominciando ad avere fame > fece Hannah lamentandosi < Secondo te dovremmo aspettare molto prima che tutti gli altri si riuniscano? >
< La cosa che mi preme più di tutto è rimanere vivi > gli rispose Avery.
< La preside McGranitt non permetterebbe mai che le persone che soggiornano in questo castello rischino la vita inutilmente. >
< Questo castello non è più nelle mani della McGranitt da quando sono comparse quelle scritte diffamatorie sulle nostre famiglie. >
< E comunque voglio pensare di essere al sicuro. Mi fa stare tranquilla. >
< Quello fai bene. Al contrario tu, io non ci riuscirei. >
< Eppure come fa un mangiamorte come te ad avere paura? >
< Perché sono un mago. E i maghi hanno dentro la loro anima incondizionata la paura di morire o di trovare uno sfidante molto più forte di lui. >
< Ma non dovrebbe essere il tuo caso… Tu quanti maghi e babbani hai ucciso? >
< Non voglio parlare di questo argomento. >
Vedendo che Avery era diventato più serio e scorbutico, Hannah decise di non insistere oltre.
< Scusami se ti ho fatto il terzo grado. Era solo per passare un po’ di tempo. >
< Anche per me rimanere qui senza fare nulla mi sta molto snervando… Ma dobbiamo avere pazienza. Quando saremo tutti, potremmo agire. >
< Odio rimanere vulnerabile. È una cosa che non sopporto. >
< Pensa invece a saperti difendere… Tu sei una delle poche che sei riuscita a scampare alla furia dell’ultima guerra magica. Però presto dovrai tornare a combattere di nuovo. >
< Sì, ma contro chi? >
< Ancora non possiamo saperlo. L’hai sentita la McGranitt, no? >
< Non riesco a capire come quella donna ti abbia dato una seconda possibilità… Se fossi stata al suo posto, non so se io l’avrei fatto. >
< Grazie mille per la sincerità. Allora devo sentirmi molto fortunato… Dimmi allora, mi avresti sbattuto ad Azkaban o mi avresti ucciso come il Signore Oscuro? >
< Sinceramente non lo so. Non ho mai ucciso nessuno direttamente. >
< Inizialmente ti fa sentire molto forte. Ma poi capisci che sei solo uno sporco criminale… La vita è troppo breve per uccidere gli altri. >
< E poi non sta a noi togliere la vita alle persone innocenti. >
< Su questo è vero. >
Mentre l’oscurità stava divenendo sempre più insistente, Hannah non si sentiva a proprio agio in mezzo al buio.
< Perché nessuno accende le candele in questo corridoio? Non si riesce a vedere nulla. >
< Vuoi forse farti scoprire dal criminale? >
< Certo che no! però non riesco a vedere al buio. >
> Perché i tuoi occhi non sono abituati, Hannah. >
< E mi dovrei proprio abituare adesso? >
< Meglio tardi che mai. >
< Forse ho un’idea migliore: che ne dici se ci ritiriamo nella mia vecchia casata? Sono sicuro che saremo più al sicuro. >
< Vuoi muoverti proprio nel castello ora? >
< Perché? Tu vuoi rimanere qui fuori al freddo? Rischiamo di prenderci un malanno. >
< Il raffreddore è l’ultimo dei nostri problemi. Ricordatelo. >
< Accidenti Avery, perché vuoi lasciarmi da sola?! Sai che ti dico? Io me ne vado. Non ho più voglia di pazientare qua seduta senza fare niente. addio. >
< Vorrei ricordarti che se ci dividiamo siamo molto più vulnerabili? >
< Allora muoviti e vieni con me. >
“Le donne. Perché vogliono avere sempre ragione?”
Rientrando nel castello con il cuore che gli balzava in gola, Hannah non si era mai sentita così a disagio prima d’ora.
< Questi bagni… mi ricordano qualcosa > fece Hannah improvvisamente guardandosi in giro.
< Questa è l’entrata della camera dei segreti. La sai la storia della purosangue Ginny Weasley che per poco ci lascia le penne a causa di Lord Voldemort, no? >
< Non pronunciare il suo nome! > gridò sottovoce la ragazza < Lo sai che è proibito! >
< Non più adesso… >
< E comunque mi fa uno strano effetto sentire il nome del male… Quindi credi che abbiamo sbagliato strada? >
< Ahahah vedo che hai un buon senso dell’orientamento, Hannah Abbott > rispose Avery burlandosi di lei.
< Spiritoso. Invece di prendermi in giro, che ne dici di aiutarmi. >
< Non saprei come. Nel corso di tutti questi anni la scuola è molto cambiata… Se vuoi posso condurti nei dormitori dei Serpeverde. >
< Assolutamente no. Sto cercando un posto sicuro, non voglio andare incontro ad altri problemi. >
< Perché dici questo? Guarda che i dormitori dei Serpeverde sono fantastici. >
< Magari un’altra volta, ok? Sto cercando di ritrovare la giusta strada ma con solo la bacchetta illuminata mi riesce molto difficile. >
Ma mentre Hannah e Avery stavano cercando di uscire dal bagno delle donne, incorsero in un uomo con lo sguardo perso nel vuoto completamente vestito di stracci.
< Ma che cavolo… >
< Scusate lo spavento, ragazzi. Credo di essermi perso come voi. >
Guardandolo più da vicino, Hannah capì che l’uomo in persona era un individuo conosciuto in tutto il mondo della magia.
< Non ci posso credere… Ma tu dovevi essere morto… >
< Sì, è vero. Ma il mio spirito non muore mai, signorina Abbott. >
< Sirius Black… Non è possibile. >
< Sorpreso Avery? In altre occasioni mi avresti ucciso senza pietà. >
< Come fai ad essere qui tra noi? >
< La magia opera in maniera imperscrutabile… Per risolvere il famoso enigma delle scritte sul muro con il sangue, avrete anche bisogno del mio aiuto. >
< Sapevo che I Black facessero parte delle sacre ventotto, ma non avrei mai pensato di rivederti dopo che Bellatrix ti aveva ucciso. >
< Sei molto informata sulla mia morte, signorina Abbott. >
< Chiamami pure Hannah. Signorina è troppo formale. >
< Come vuoi tu. >
< Perché stavi vagando in questo castello? Che cosa stavi cercando? >
< Non credo sarebbe molto saggio confessartelo, Avery. Non dopo il mio passato. >
< Il mio passato sarà pure macchiato quanto vuoi tu Sirius Black, ma ti avviso che sono cambiato. >
< Un mangiamorte non cambia mai il suo destino. Nemmeno se il Signore Oscuro non esiste più. >
< Presto tu e tutti coloro che cercando di accantonarmi e di disprezzarmi dovranno ricredersi. >
< Facciamo finta che sia tu il colpevole… Sarebbe un grande colpo per tutto il mondo della magia. Un mangiamorte pentito che tradisce i suoi compagni purosangue una seconda volta. Sarebbe la rivolta di questo mondo. >
< Ti confesso che non accadrà mai, Black. >
< Terrò gli occhi aperti, non scordarlo. >
< Pensi di farmi paura? >
< Non è mia intenzione, Avery. >
< Adesso basta litigare. Stiamo facendo il gioco dei nostri nemici. >
< Il nemico è uno solo ed è qui tra noi. >
< Tu che cosa ne sai, Sirius? >
< Lasciamo perdere… Voi che cosa ci facevate qui? >
< Stavamo cercando di trovare la casata dei Tassorosso per passare la notte. Ma questa scuola sembra tutta diversa… Non riesco a capirci niente. >
< Ho avuto la stessa sensazione pure io… Sarebbe meglio rimanere qui nascosto con gli occhi vigili. È l’unico modo per non incorrere in altri guai. >
< Non ci pensare nemmeno! Non rimarrò a dormire in uno squallido bagno! >
Hannah non riusciva a sentire ragioni.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per cercare un luogo caldo e sicuro per riposarsi.
Ma quando incorse con le ennesime scritte di sangue, il suo spavento crebbe ancora di più.
< Com’è possibile che quelle scritte di sangue… Oh mio Dio! >
Guardando più attentamente, Sirius e Avery videro che le scritte di sangue avevano macchiato l’ingresso della camera dei segreti.
< Sirius adesso tocca a te ricevere le minacce. >
< Ne ho ricevute tante in vita mia > rispose l’uomo con tono pacato < Le scritte con il sangue non mi spaventano. >
Leggendo attentamente quello che c’era scritto, le parole fecero ricordare all’uomo il momento della sua morte.
Il tuo spirito giacerà negli inferi più profondi senza fare più ritorno.
Tutti dimenticheranno il tuo nome e tutti disprezzeranno il tuo passato indegno. È solo questione di tempo.

< Parole molto forti > fece Sirius con tono divertito < Vorrei tanto incontrare questa mente criminale… >
< Qualcosa mi dice che non dovremmo aspettare molto > fece Avery.
< Credo che sarà la prima e unica volta che ti darò ragione. >

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Capitolo 4
*** Bullstrode - la codardia fatta a persona ***


< Ci toccherà dormire in questo bagno? > fece Hannah con il nervosismo che si era riversato in tutto il corpo.
< Se volte vi posso condurre nel salone principale. Lì stare più comodi. >
< La McGranitt ci ha avvertito di non stare in luoghi vasti. Il criminale potrebbe celarsi molto probabilmente in quei posti. >
< Ahahah il criminale è abituato a stare in corridoi stretti e poco illuminati. Di sicuro non starà nel salone principale > rispose Sirius Black.
< Mi è venuta un’idea: che ne dite se ci rechiamo nella vecchia stanza di Silente? Magari potremmo trovare degli incantesimi molto potenti che ci potrebbero aiutare a difendersi. >
Ma Hannah non si fidava delle parole di Avery, capendo che voleva i vecchi incantesimi di Silente per riversarli contro di lei.
< Non è una buona idea visto in che stato ti ritrovi. >
< Hai paura Hannah? Confessalo. Non è mica niente di male. >
< Non mi fido di te. Punto e basta. >
< Dovrai farlo se vuoi tornare viva a casa tua, sai? >
< Che cosa fai? Adesso provi anche a minacciarmi? Ancora non mi conosci abbastanza, dannato mangiamorte. >
< Occhio a chi offendi, mocciosa. Io non sono così impreparato nei duelli magici come puoi pensare. >
< Allora vorrà dire che daremo vita ad un grande duello senza esclusione di colpi. >
< E rischiare che la scuola ci cada definitivamente addosso. Calmate la vostra sete di vendetta e cerchiamo di dormire un po’ domani saremo molto più freschi. >
< E se per noi non ci fosse nessun domani? Come la metti in questo caso, Sirius Black? >
< Vi conosco da molto poco e vi confesso che mi avete già stancato… Ma visto che dovremmo trovare il colpevole insieme, vi pregherei di non fare mosse azzardate. Stiamo nascosti qui e non succederà niente. >
Ma mentre Sirius stava appianando la discussione, un nuovo rumore di passi risuonò nelle orecchie di Avery.
< Qualcuno si sta avvicinando… >
< Ma che stai dicendo? >
< Fai silenzio Abbott! Vuoi farci scoprire una volta per tutte? >
< Sei tu che stai alzando la voce, stupido! >
Camminando all’infuori del bagno delle donne, Avery vide una figura molto grassa che si stava ingozzando di alcuni muffin.
< Ti prego, lasciami andare! Io non ho fatto niente. >
Vedendo che si trattava di una giovane donna con la divisa dei Serpeverde, Avery fu molto lieto di incontrare una della sua solita casata.
< Ti sei forse persa? >
< Sì. Stavo cercando la stanza delle necessità, ma non è mai manifestata… Ed ora sono qui che muoio di freddo e di fame. >
< Non credo che tu stia soffrendo la fame visto che ti stavi ingozzando fino a poco fa’. >
< Mi stavi forse spiando? >
< No. ho solo sentito il rumore dei tuoi passi. >
< Lo vedi? Sono solo una ragazza grassa e goffa. Se il criminale mi trovasse in queste condizioni, non sopravvivrei sicuramente. >
< Adesso non ti preoccupare, ok? Ci siamo io e i miei compagni che possiamo proteggerti. >
Vedendo che tra le persone presenti si trovava anche Hannah, la giovane ragazza capì che aveva un conto in sospeso da scontare.
< Hannah Abbott… Tu che cosa ci fai qui? >
< Millicent Bullstrode... Tra tutte le persone che potevamo incontrare proprio una nullità come te. >
< Perché continui sempre a offendermi? Che cosa ti ho fatto? >
< Niente in particolare… A parte che sei una codarda senza precedenti. È questo la cosa che mi da più fastidio nelle persone… Lo sapete tutti voi che cosa ha fatto durante la guerra magica? Ha cercato di fuggire verso i suoi dormitori per paura d’incorrere in qualche mangiamorte che l’avrebbe uccisa. >
< Non tutti i maghi possono essere coraggiosi, no? > replicò Sirius Back.
< Ma non possono far rischiare la vita a gente come noi. Lei a nascondersi nel suo dormitorio mentre noi a fare il lavoro sporco. >
< Va bene ho sbagliato ma poi alla fine mi sono ricreduta e sono venuta a combattere insieme a noi. >
< Certo, quando il Signore Oscuro era stato ucciso da Harry Potter… Pensi davvero che noi siamo stupidi, Millicent? >
< E comunque se questa ragazza si trova qui è perché anche lei fa parte di una delle famiglie purosangue > fece Avery cercando di placare gli animi < Quindi avremmo anche bisogno de suo aiuto nel rintracciare il criminale. >
< Io che ho bisogno d’aiuto da Millicent? Levatevelo proprio dalla testa > replicò Hannah con tono duro < Preferisco cavarmela da sola che avere il suo aiuto. >
< Hannah, adesso sei ingiusta con lei. >
> Ma quale ingiusta! E poi tu che cosa vuoi parlare, Sirius? Non c’eri nella battaglia magica. Non puoi capire come io e tutti gli altri miei compagni eravamo ad un passo dalla morte. >
< Ma adesso sei viva come me. Ed è questo che conta. >
< Tu non sei vivo, Sirius. Sei solo uno spirito che si aggira in questa scuola. >
< Ma adesso sono tra di voi. >
< Non rigirare le parole come vuoi solo tu. Lo sai che non lo sopporto > replicò Avery a denti stretti.
< Litigare non servirà a niente > disse improvvisamente Millicent< Sì, ho giurato alla mia famiglia prima di ritornare qui ad Hogwarts che sarei riuscita a risolvere questo enigma con le altre famiglie purosangue. Ed è quello che farò. >
< Splendido. Per me saresti stata bene dov’eri. >
< Ora basta, Hannah! La tua amica ha chiesto scusa. Non menarla ancora più del dovuto. >
< Sapete che cosa vi dico? Fate come volete. Io me ne vado a letto. Ne ho abbastanza di sentire i vostri discorsi senza senso. Quest’oggi è stata una serata molto lunga e ho bisogno di ritrovare un po’ di serenità. Addio. >
Una volta che Hannah si allontanò, una nuova scritta apparve sulle pareti di Hogwarts all’indirizzo di Millicent Bullstrode.
Un alleato codardo non ha mai portato niente di buono alla sua squadra.
La famiglia Bullstrode fa parte della vergogna delle famiglie purosangue. E presto ve ne accorgerete anche voi.

Leggendo varie volte la scritta incriminata, la rabbia di Millicent crebbe sempre di più.
< Ora basta! Ne ho fin sopra i capelli di essere dipinta come una nullafacente! Se il nostro mago sta cercando di punzecchiarci con le sue scritte, presto capirà di che pasta è fatta la famiglia Bullstrode. Parola mia. >

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Capitolo 5
*** Famiglia Burke - Le antiche origini non si scordano mai ***


Non sappiamo molto di questa famiglia purosangue, ma sta di fatto che l’ultimo erede con questo nome ha legato la sua vita ad un’altra famiglia: i Black.
Herbert Burke, un vecchio uomo barbuto e con i riccioli, tenne un incontro in gran segreto con la Preside McGranitt per discutere del suo ritorno ad Hogwarts.
< Era da molto tempo che non entravo qua dentro > fece l’uomo < Non è cambiato nulla rispetto l’ultima volta. La solita stanza del Preside con le sue mille scartoffie. >
< In effetti è molto facile perdersi in questa moltitudine di libri. >
< Ma questo non può valere per lei, Preside… Ancora non capisco perché sono ritornato dal mondo dei morti. >
< Ecco Signor Burke, è qui che volevo arrivare: la scuola di Hogwarts sta attraversando uno dei suoi più brutti periodo. E lei, insieme ad un altro gruppo di purosangue, dovete risolvere l’enigma delle scritte con il sangue prima che il colpevole possa prendere il controllo di tutto il castello. >
< Capisco… Un individuo si diverte ad imbrattare i muri della scuola. >
< Esatto, Signor Burke. E l’unico odo per sconfiggerlo è che lei insieme alle altre famiglie uniate le vostre forze per risolvere questo enigma. >
< Signora McGranitt, deve convenire che è molto difficile che tutte le ventotto famiglie purosangue possano allearsi per un fine comune. L’ha messo in conto questo, vero? >
< Lo so, ma questa è l’unica possibilità per prevalere questa forza sconosciuta. >
Fissando Herbert Burke in completo stato pensieroso, la McGranitt aveva capito che non ci potevano essere alleanze durature.
< D’accordo. Facciamo finta che possa esistere un’alleanza tra di noi. E se il colpevole fosse uno di noi? che cosa succederebbe? >
< Ho i miei validi informatori, Signor Burke. Da questo lato ho le spalle coperte. >
< Vedo che avete pensato a tutto… Dove posso trovare i miei futuri compagni? >
< Dovete ricercare la stanza delle necessità, Signor Burke. Peccato che né io e negli altri siano riusciti ancora a trovarla. >
< Allora che cosa ci stiamo a fare qui? >
< Dovete tutti tenere gli occhi bene aperti… IL colpevole non è uno sprovveduto come si può pensare e usa la magia molto intelligentemente. >
< Sempre a scopi malvagi. >
< Purtroppo sì. >
< La nostra divisione ci renderà vulnerabili. Lo sa questo? >
< Come ho detto prima, non abbiamo altra scelta. Dovete riunirvi al più presto e il gioco sarà fatto. >
< Sarà interessante vedere tutte le ventotto casate riunite tra di loro per un bene comune. Sempre che nessuno voglia prevalere sull’altro… >
< Il potere e l’attenzione sono due qualità che andrebbero maneggiate con cura, Signor Burke. >
< Su questo ha pienamente ragione… Mi dispiace averla tenuta alzata fino a quest’ora Signora McGranitt, ma dovevo sapere il punto di questa situazione. >
< Adesso lo sa. >
< Certo… Ci vediamo domani mattina, d’accordo? Non vedo l’ora di unirmi a questa nuova avventura. >
< Ammiro tutto il suo entusiasmo… Ma potrebbe succedere che qualcuno possa lasciarci la pelle e che gli individui come lei tornati dall’aldilà vengano dimenticati per sempre e rinnegati nelle profondità degli inferi. >
< Lei crede all’inferno, Signora McGranitt? >
< Nel mondo della magia bisogna credere a tutto. >
< Saggia risposta, non c’è che dire. Buonanotte. >
Ma prima che Herbert Burke potesse lasciare la stanza della McGranitt, alcune tracce di sangue si riversarono sulla sua testa attirando la sua attenzione.
< E questo che cos’è? >
Guardando più attentamente, Herbert Burke poté notare le minacce con il sangue rivolto a lui.
Tornare dal mondo dei morti non servirà a niente.
La vostra sconfitta è già decisa in partenza e il vostro destino è segnato.
Piegatevi al volere del sangue e lasciate per sempre questa scuola.
Gli spiriti dei maghi scompariranno per sempre dal mondo della magia se verrà disubbidito quest’ordine.

Rimanendo perplesso a fissare la scritta, Herbert Burke decise di non badarci ulteriormente.
“Se questo colpevole mi ha dichiarato guerra, risponderò con la guerra.”

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Capitolo 6
*** Carrow - rinnegata verso il mondo dei babbani ***


Gli incubi imperversavano la mente dei maghi purosangue che stavano cercando un po’ di riposo per ricaricare le loro energie dopo una lunga giornata inusuale.
A farne più le spese di tutti i presenti era il vecchio Avery che continuava a dimenarsi sul pavimento del bagno delle donne come se fosse posseduto.
“Lasciami andare. Io non sono più quel genere di uomo” pensava l’ex mangiamorte digrignando i denti.
Ma i suoi brutti pensieri non passarono inosservati a Sirius Black che lo fissava con sguardo serio e corrucciato.
“Avery ha bisogno d’aiuto… Ma chi può dargli così tanto il tormento?”
Mentre Sirius stava pensando sul da farsi, vide l’uomo spalancare gli occhi e la sua fronte sudare a freddo.
< Avery, va tutto bene? >
< Ma cosa… Era soltanto un incubo… >
< Un incubo che ti ha scosso molto… Che cos’hai visto? > gli sussurrò Sirius.
< Perché dovrei dirtelo? >
< Perché sono l’unico che ti potrebbe aiutare. >
< Non ho bisogno d’aiuto. Soprattutto da un uomo come te. >
< Molto bene. Vorrà dire che te la caverai da solo. >
< Sicuro non desidero altro. >
Nel mentre Avery si stava avvicinando verso il lavandino per sciacquarsi il viso, vide riflesso nello specchio una figura oscura quanto maligna.
< Aaah! >
Emanando un grido che si riversò in tutto il bagno delle donne, la prima a svegliarsi di soprassalto fu Hannah.
< Che succede, Avery? Perché hai gridato? >
< Io… non lo so. Non volevo. >
Il vecchio mangiamorte continuava ancora a sudare freddo inspiegabilmente.
< Avery, ti prego di parlarci. >
< Ho visto raffigurata… Voi non la conoscete. Siete troppo giovani. >
< Questo non è detto > rispose Millicent con tono risoluto < Tu dicci che hai visto e poi tireremo le nostre conclusioni. >
< Fai silenzio tu! non puoi capire il mio stato d’animo! >
< Nessuno di noi lo capisce se continui a sbraitare come un dannato, Avery. Quindi ti pregherei di parlare una volta per tutte. >
Facendosi coraggio, Avery fissò Sirius Black dritto negli occhi.
< Si tratta di Alecto Carrow, una strega mangiamorte che continua a tormentarmi nei miei sogni. >
< Alecto Carrow… Pensavo fosse stata uccisa durante l’ultima battaglia > fece Hannah Abbott.
< Molti mangiamorte sono riusciti a sopravvivere anche dopo la caduta del signore oscuro > spiegò Avery < E la Carrow è una di queste. >
< Perché dovrebbe tormentarti? Che cosa gli ha fatto? >
< Ai loro occhi sono un vile traditore. Per questo non mi lasciano in pace. >
< Ci credo! D’altronde come biasimarli? Ci siamo dovuti puppare la tua presenza. >
< Ascoltami bene mocciosa: vedi di non rompermi le palle più del dovuto. Se siamo due tra le ventotto  famiglie purosangue ci sarà un motivo. >
< Volevo tanto non esserlo… Ma chi me lo fa fare di rimanere qui? Adesso possiamo riprendere a dormire? Oppure l’isteria di Avery continuerà a prolungarsi fino a domani mattina. >
< Vedrò di riposare in pace > rispose l’uomo digrignando i denti < Ma ti ci vorrei vedere tu al mio posto, Abbott. >
< Non mi ci vedrai mai visto che sono una donna senza crimini alle spalle. >
< Per ora… >
< Non diventerò mai come te, Avery. Piuttosto preferirei morire. >
< Allora è quello che ti accadrà se non stai molto attenta a come ti comporti?^ >
< Ah sì? Hai intenzione di farmi fuori? Bene a sapersi. >
< Adesso finitela voi due. Siete ridicoli. >
< Tu fatti gli affari tuoi, Bullstrode. >
< No! I vostri affari sono anche nostri visto che dovremmo essere una squadra. Punto e basta. >
< Spero vivamente che gli altri componenti delle famiglie purosangue siano più tranquilli altrimenti siamo fottuti > rispose Sirius cercando di smorzare gli animi < Avery, c’è qualcosa che possiamo fare per te? >
< No. Vi ringrazio lo stesso. >
< Molto bene. Allora torniamocene a dormire, ok? >
< Avery, sarebbe meglio che tu dormissi lontano da noi. potresti ucciderci nel sonno. Ed io mi fido sempre meno di te, lo sai. >
< Fattene una ragione, Abbott. Io rimango qui. >
Rinchiudendosi in uno dei bagni, Avery cercò di ritrovare la calma.
Ma la visione di Alecto Carrow non lo faceva stare tranquillo.
< Pensavi davvero di dimenticarmi, Avery? Peccato che non sia così semplice. >
Sentendo una voce sussurrargli nelle orecchie, Avery sbiancò di colpo.
< Sei dietro le mie spalle, vero? >
< Il mantello dell’invisibilità è molto pratico, non trovi? Soprattutto se vuoi seguire una persona. >
< Che cosa vuoi da me? >
< Dobbiamo collaborare nella risoluzione di questo dannato enigma… La Preside McGranitt è riuscita a convincermi che se fossi riuscita in questa impresa, sarei stata libera. Una possibilità da non farsi sfuggire, non trovi? >
< Hai colto l’occasione al volo. I miei complimenti. >
< Già… Almeno io non ho dovuto inchinarmi al cospetto del Ministero della magia. Al contrario di te… >
< Ho fatto molti errori nella mia vita. Ed è giunta l’ora di ripagarli. >
< Certo, Avery. Lo farai con tutti gli interessi… Presto la collera di tutti i mangiamorte che non si sono pentiti si riverserà su di te. >
< Se pensi di farmi paura ti sbagli di grosso... Adesso però lasciami in pace > fece Avery mentre cercava di aprire la porta.
< Dove vai così di fretta? fammi ancora un po’ di compagnia. Da domani dovremmo collaborare, lo sai? >
< Adesso però preferisco stare da solo. >
Nel mentre Alecto stava cercando di dare fastidio in tutti i modi al suo compagno mangiamorte Avery, vide alcune tracce di sangue dipingere i muri di quei bagni.
Hai provato a mischiare il tuo sangue puro con dei nati babbani solo per il piacere di studiarli.
Ma la tua volontà è stata frenata dal tradimento del male.
Presto anche tu farai una brutta fine, Alecto.

Leggendo quelle parole piene di odio, Alecto rimase alquanto sbigottita.
< Adesso p toccato a te, Alecto. Che cosa farai? >
< Come tutti voli del resto, accetto la sfida del criminale. Presto si pentirà di avermi spaventata con le sue minacce. >
< Tu impaurita? Questa poi. Non l’avrei mai detto. >
< C’è sempre una prima volta, Avery. Non scordarlo. >
< No… certo che no… >

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Capitolo 7
*** Crouch - la lealtà del male non si mischia alla debolezza del bene ***


Il sole stava sorgendo dietro le belle vallate del castello di Hogwarts.
Anche se la primavera stava facendo spazio all’estate, la brezza mattuti9na rendeva quella giornata molto fredda.
Appena i purosangue si svegliarono sotto i raggi solari, molti di loro non avevano nessuna intenzione di alzarsi.
Ci voleva l’intervento di Minerva McGranitt e del suo tono di voce.
< Credo che abbiate poltrito fin troppo > fece la donna con tono pacato < Il criminale ha colpito anche questa notte? >
< Sì, preside. Ma non siamo riusciti a vederlo > fece Hannah alquanto assonnata e con il dolore alla schiena per aver dormito sul pavimento.
< Signorina Abbott, mi stupisco che lei non sia tornata nel suo dormitorio. >
< Questa scuola sembra così diversa… E poi non volevo staccarmi dai miai compagni. >
< E’ la solita scuola di sempre. Con i soliti corridoi che lei ha percorso per tutti questi setti anni. >
< Sarà, però non riesco a ritrovarmici. >
< Però devo dire che rimanere dinanzi all’entrata della camera dei segreti la faccia sentire a suo agio. >
< Volevamo capire se riuscivamo a trovare un nesso in questo enigma, Preside > fece Sirius Black.
< Credo che stiate invece perdendo tutti del tempo molto prezioso… Mentre voi rimanete qui, la foresta proibita che si trova al largo di questo castello ha reso la mia notte alquanto turbolenta… >
< Ha avuto una notte insonne, Preside? >
< Purtroppo sì, Avery… E il tutto per colpa di un mangiamorte devoto al signore oscuro alla pari di Bellatrix Lestrange. >
< Preside, a chi si sta riferendo? >
< Meglio non parlare ora… Farete la sua conoscenza molto presto. Avery? Avrei bisogno di parlare con lei? >
Con lo sguardo confuso misto a preoccupazione, Avery si allontanò dal suo gruppo seguendo la McGranitt.
< So che hai avuto visite questa notte. >
< Come? >
< Non faccia lo stupido con me. Pensa davvero che io non ne venissi a conoscenza? Vorrei ricordarle che sono la Preside di questa scuola e tutto quello che succede qua dentro, giunge alle mie orecchie e ai miei occhi. >
< Signora McGranitt, non so davvero di cosa stia parlando. >
< Il nome Alecto Carrow non le dice niente? >
Sentendo quel nome, Avery divenne pallido in viso.
< Come credevo… Che cosa voleva quella strega da lei? >
< Voleva farmi sentire un traditore più di quello che sono… Ma non do peso alle sue parole. Se ho deciso di convertirmi e ritornare ad essere un mago normale come molti della mia specie, non deve essere un grande problema. >
< Purtroppo i problemi sono sorti dopo questo suo cambio di rotta… Io personalmente ammiro il suo coraggio Avery, ma non potrà mai voltare le spalle al suo passato. Soprattutto se oltre alla Carrow gira nel castello il figlio di Bartemius Crouch. >
< Immaginavo che prima o poi avrei avuto notizie di quell’uomo… Anche lui è tornato dal mondo dei morti? >
< Il suo spirito volteggia in alcune stanze del castello tormentando chiunque lo incontri… Però lei sa bene che abbiamo bisogno della sua alleanza se vogliamo trovare il colpevole. >
< Non sarà facile, Signora McGranitt. Bartemius Jr ha la fame di essere un pazzo scatenato. >
< E chi non ha mai fatto pazzie in questa vita? Dobbiamo fargli un’offerta a cui non può rifiutare. >
< Spero non vorrà farlo tornare dal mondo dei morti. >
< Non sono così scellerata, Avery. Lei deve diventare il suo migliore amico e protetto. Mi sono spiegata? >
< Questo è impossibile, Signora McGranitt. Io e Bartemius non potremmo mai andare d’accordo. Soprattutto visto che lui è molto legata ad Alecto Carrow. >
< Deve lo stesso fare un tentativo. Non ci sono altre possibilità. >
< Ma io veramente… >
< Avete intenzione di rimanere qui nascosti per tutto il giorno? > fece Hannah con tono piccato < Avery, se te ne sei scordato, abbiamo altri individui purosangue da ricercare prima di trovare la stanza delle necessità. >
< Non ti ha insegnato nessuno a farti gli affari tuoi? >
< Te l’ho spiegato ieri, Avery. >
< Avery, credo che il suo primo passo i9niziale sia andare d’accordo con i suoi compagni… >
< La mia reputazione mi precede. E non c’è nulla che io possa cambiare. >
< Ma dovrà farlo. Per il bene di tutti noi. >
Una volta che la McGranitt lasciò da soli Hannah e Avery, quest’ultimo non ebbe il coraggio di guardarla in faccia.
< Che cosa stai nascondendo? >
< Niente. Sono cose che riguardano solo me e la Preside McGranitt. Tu stanne fuori. >
< Credi che io non sappia che tu hai parlato dei tuoi vecchi compagni mangiamorte? Quale è il prossimo individuo da ricercare? Ah giusto! Bartemius Crouch Jr. >
< Se provi a spiarmi una seconda volta… >
< Non ti ho spiato. Ho solo chiesto informazioni a Sirius Black. Lui conosce molto bene quell’individuo e suo padre. >
< Già. Il padre di Bartemius Jr… Non potrò mai scordare la sua faccia quando ha scoperto che suo figlio era un mangiamorte. Davvero divertente. >
< Credi che tutto questo sia divertente? Non vedo l’ora quando ti ritroverai dinanzi al criminale. >
< Forse ci son già adesso. Chissà… >
Capendo che stava facendo innervosire Hannah, quest’ultima non diede per niente peso alle parole di Avery, radunando tutti gli altri individui verso la sala grande.
< Perché non ci dirigiamo verso la Torre di astronomia? Qualcosa mi dice che il suo spirito aleggi proprio in quel posto. >
< Ne sei davvero sicuro, Sirius? >
< Non ci costa niente andare a controllare, no? >
< D’accordo, come vuoi tu > rispose Hannah.
< Se tutti gli altri sono d’accordo, vi pregherei di seguirmi. >
 
 
Una volta raggiunta la cima della torre, il vento sferzante del mattino stava diventando alquanto insopportabile.
< Per quanto tempo dovremmo rimanere quassù? Fece Millicent molto risentita.
< Chiudi il becco e cerca di resistere almeno una volta nella tua vita > fece Hannah < E poi la tua ciccia flaccida dovrebbe coprirti dal freddo. Non ti fa nemmeno questo? >
< Adesso smettila di prenderla in giro. Non è divertente > fece Avery.
< Perché? Almeno smorzo la situazione… >
< Qui non c’è niente da smorzare. E levati quel sorrisino compiaciuto dalla faccia, Abbott. >
< Altrimenti che mi fai? Mi scarichi la tua vendetta di mangiamorte? >
< Magari lui non lo farà… Ma se qui c’è qualcuno che ha il coraggio di uccidere per scopi meschini e oscuri, quello sono proprio io. >
Fissando lo sguardo indemoniato di Bartemius Crouch Jr, Avery divenne scuro in viso.
< Felice di rivederti, Avery. >
< Peccato che la cosa non sia reciproca. >
< Andiamo, è da più di tre anni che non ci vediamo… La mia vita ha avuto un interruzione improvvisa appena sono stato smascherato… Bere tutta quella pozione polisucco per conquistare le sembianze di Alastor Moody ne è valsa la pena. >
< Magari stai usando le sembianze del criminale che stiamo ricercando? >
< Chi? Colui che scrive con il sangue sui muri? Io per esempio non sono ancora arrivato a questo punto. Però io ammiro la sua bravura e il suo piano malefico. >
< Quindi tu appoggi il suo modo di fare? >
< Certo. Altrimenti che razza di mangiamorte sarei? >
< I mangiamorte non esistono più, Crouch. Non dopo la morte del Signore Oscuro. >
< Vedi Sirius, è qui che ti sbagli… Anche se il Signore Oscuro non esisterà mai più, c’è sempre qualcuno che potrebbe prendere il suo posto… E magari quello potrei essere io. Oppure il criminale che state tanto cercando. Chissà… >
< Vedi di non fare troppo il vago e aiutaci a ritrovarlo senza fare storie. >
< E perché dovrei farlo, Avery? >
< Perché è la missione di tutti noi purosangue. E tu non puoi sottrarti. >
< Come no? Posso farlo proprio come Alecto Carrow… Tu questa notte l’hai vista. Come l’hai trovata? >
< Terribile come sempre. >
< Lo sai Avery? Dovremmo fare una riunione di tutti i mangiamorte. Giusto per vedere che cosa fanno oggi. >
< Presto altri di loro si uniranno a noi… Però purtroppo abbiamo bisogno della tua collaborazione. >
< Avery, non so se accetterò. Mi dispiace. >
< Preferisci tornare da dove sei venuto? Magari dopo il compimento di questa missione potresti tornare ad essere un mago in carne ed ossa. >
< Ahahah non succederà mai. Che cosa pensi? Che io sia uno stupido? Nessuno rimetterebbe al mondo un pazzo squinternato come me. E poi se mio padre lo venisse a sapere… Ma non può! Ahahah! >
< Non avrei mai creduto che tu fossi così pazzo > fece Hannah disgustata.
< Ragazzina, ancora devi imparare a conoscermi… Ma non so se ne avrai il tempo. >
Mentre il vento stava diventando sempre più impetuoso, nuove scritte con il sangue si manifestarono dinanzi agli occhi degli individui purosangue.
< Il messagigo riguarda me > fece Bartemius Jr < Vediamo che dice. >
La forza e la prorompenza di un vero mangiamorte si riconosce dalla sua cattiveria.
Egli non esita alla corruzione e rimane fede ai suoi valori.
Ma per quanto tempo potrà andar avanti?

Il messaggio scritto sui muri della torre di astronomia lasciò molto perplesso Bartemius.
< Hai visto? Anche il nostro malvivente capisce di che razza sei fatto. >
< Io non smetterò mai di essere un mangiamorte! > gridò Bartemius Jr < Mai! >
< Mai dire l’ultima parola > fece Hannah con sguardo serio < Quando ti ritroverai con le spalle al muro, cambierai idea repentinamente. >
< NO! Non succederà mai! Mai! > gridò ancora inviperito Bartemius Jr sparendo nelle profondità del castello.

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Capitolo 8
*** Fawley - Al servizio di un ricatto ***


< Adesso non abbiamo solo un malvivente da ricercare, ma dobbiamo anche scovare quel pazzo di Bartemius > fece Hannah Abbott scocciata.
< Questa missione si sta rivelando sempre più problematica > disse invece Millicent.
< Non dirlo a me. Dividere le mie giornate con gente che pericolosa e che non conosco minimamente, mi fa ribollire il sangue. >
< Basta che tu rimanga al tuo posto, Abbott. >
< Che vuoi dire, Avery? >
< I mangiamorte possono essere imprevedibili quanto pericolosi. Dobbiamo soprattutto stare attenti a Bartemius Jr e ad Alecto Carrow. >
< Sono delle tue vecchie conoscenze, Avery. Perché non ci dici tu come comportarci? >
< Te l’ho già detto. >
< Allora non mi hai detto niente di nuovo. >
< Secondo voi ci metteremo molto a trovare la stanza delle necessità? > domandò Millicent.
< Non lo so, perché? Ti è forse venuto un languorino? Non hai ancora fatto colazione. >
< So che vuoi sottolinearmi come un pallone gonfiato, ma non ti darò questa soddisfazione. >
< Le nostre dispute non fanno che avvantaggiare il nostro criminale > fece Sirius calmando gli animi con la forza < Quindi adesso basta discutere. La mangiamorte Alecto e Bartemius Jr li cercheremo più avanti. Adesso dobbiamo riunire tutti gli altri. >
< Tu parli facile, Sirius. Però non voglio rimanerci seccata come è successo a te. >
< Qui nessuno tra noi morirà. Ti do la mia parola. >
< Non so se posso fidarmi. >
< Preferisci vivere con l’ansia e apprensione? Fai come vuoi. Invece dobbiamo stare tranquilli e stare attenti a dove mettiamo i piedi. Quel dannato criminale è pronto a colpirci in ogni occasione. >
< Abbott, tu non volevi raggiungere il tuo dormitorio? >
< Era solo un pretesto per andarmi a riposare > fece la ragazza spiegandolo ad Avery < Perché mi domandi questo? Lo sai che gli ex membri dei Serpeverde non sono ammessi. >
< E chi l’ha detto? La scuola è chiusa. >
< Non permetterò mai che un individuo che non è nella mia casata possa profanare il nascondiglio dei Tassorosso. >
< La vostra casata è piena di idioti fannulloni. Non sono come noi. >
< Vedi di ripeterlo se hai il coraggio. >
Capendo che Avery stava facendo innervosire la giovane Hannah, ci volle l’intervento tempestivo di Sirius Black per calmare ancora gli animi facendoglielo capire con le maniere forti.
< Non spingermi ad usarla > fece l’uomo minacciandolo con la bacchetta < Potrebbe essere una mossa imperdonabile. >
< Sì… per te. E comunque volevo capire il limite di sopportazione di quella ragazza. Tutto qui. >
< Tu volevi solo farmi arrabbiare con il piacere di farlo! Ma si può essere più stronzi di così? >
< Forse sì… Se cercano di ucciderti. >
< Nessun mangiamorte oserà torcermi un capello. >
< Certo. Se fai come ha fatto la Bullstrode che si è rintanata nel dormitorio come un topo, allora è possibile che tu ti salvi. >
< Io non sono una codarda! >
< Avery, che cosa stai dicendo? Adesso smettila. >
< Sapete che cosa vi dico? Ne ho abbastanza dei vostri piagnistei. Rimanendo qui stiamo solo perdendo tempo mentre non riusciamo ad allearci per un bene comune. Adesso capisco perché le famiglie purosangue erano sempre in conflitto tra di loro. >
< Lo capisco pure io… Perché ci sono individui come te che fanno di tutto per rovinare la reputazione dei veri maghi. >
< Ci sono maghi mezzosangue molto più abili di noi > fece Sirius < Non scordatevelo. >
< Molto più abili della Abbott sicuramente. Io sono abbastanza capace di uccidere qualcuno e di difendermi allo stesso tempo. >
< Infatti sei un criminale. >
< Ex criminale, per la precisione. >
< Avery, se hai deciso di metterti contro di ni, puoi benissimo andare per la tua strada. Non abbiamo bisogno di questo. >
< Ma avete bisogno di me. Come farete a difendervi senza un abile guerriero come me. >
< Allora difenditi da questo! >
Puntandogli addosso un incantesimo che per poco non lo fece cadere giù dalla torre di astronomia, Avery dovette mettere in gioco tutto il suo autocontrollo per mantenere la calma.
< Abbott, non sfidarmi una seconda volta. Potresti non essere così fortunata. >
< Allora uccidimi se hai il coraggio. Così dovranno lasciarti una cella ad Azkaban. >
< Ma almeno avrò avuto il piacere di non sentire più la tua voce. >
< Continuerei a tormentarti anche da morta. Ricordatelo. >
< Adesso basta con questa discussione! Siete ridicoli! > gridò Millicent.
< Bullstrode, per favore… >
< Millicent ha ragione. Fatela finita. La Preside McGranitt non vorrebbe mai che ci mettessimo contro di noi. >
< Però doveva mettere in conto le nostre dispute. Le alleanze senza un minimo di screzio sono quasi impossibili tra di noi. >
< Eppure certe volte dovremmo imparare a convivere. >
< Allora vedi di insegnarcelo tu visto che sei tanto bravo, Sirius. >
< Lo farò: non voglio più sentire simili discussioni nel nostro gruppo. Pena l’allontanamento. >
< Allora se mi volete scusare, credo che sarebbe meglio togliere il disturbo. >
< Avery, per favore… >
< No. Lascialo andare Sirius. Non abbiamo bisogno di lui. >
< Certo… Con il passare del tempo vorrò vedere se sarai dello stesso avviso. >
Nel mentre Avery si stava allontanando dalla torre di astronomia, vide un individuo nascosto dietro alcuni grandi oggetti intenti a spiarli.
< Chi c’è la dietro?! Fatti vedere! >
Spaventato dalle grida di Avery, l’individuo misterioso rimase immobile ed inerme.
< Vuoi fare il furbo con me? Molto bene. Quest’oggi mi hai trovato alquanto agitato e quando la mia collera si riversa nelle mie vene, non ce n’è per nessuno. >
Scatenando una specie di tromba d’aria che si riversò in tutta la Torre, Avery poté finalmente vedere in faccia lo spione.
< Sapevo che c’era puzza di codardo qui dentro > fece Avery con tono strisciante.
< Ah sì? Pensavo fossi tu, Avery > fece Hannah con tono compiaciuto.
< A te penserò dopo Abbott… Prima voglio sapere le intenzioni di Hector Fawley. >
< Tu conosci questo tizio? >
< Certo… E’ un purosangue che vive a discapito degli altri, facendo fare il lavoro sporco a chi gli capita a tiro… Però è molto trano vederti qua, Hector. Che cosa volevi fare? >
< Io? Niente. Stavo cercando tutti voi. >
< Per fare cosa? >
< Ho parlato con la McGranitt e mi ha detto che vi avrei trovato tutti qua. >
Fissando lo sguardo nervoso di Fawley, Avery capì che stava mentendo.
< Fawley, per chi stavi facendo la spia? >
< Io non stavo spiando nessuno, Avery. Mi devi credere. >
< Credi che io sia uno sciocco? Non farmi arrabbiare. Non ti conviene. >
< Ti giuro che è la verità! >
Sguainando la sua bacchetta, Avery era pronto per torturarlo con la maledizione senza perdono di cui era famoso.
< Vuoi davvero farmi del male? Io non sono più quell’uomo viscido che conoscevi. >
< No. Adesso sei peggiorato… Per chi lavori?! Dimmelo. >
< Io… se mi trovo qui è perché… >
Sentendo una voce grave e strisciante dietro di sé, Avery capì che si trattava di Alecto Carrow.
< Quella strega ti ha mandato fin qui per spiarci… Molto bene. E Bartemius? Che cosa sai di lui? >
< Ti giuro che non l’ho mai incontrato. Davvero. >
< Va bene, voglio crederti… Dove si trova quella donna. Dimmelo! >
< Questo non lo so. >
< Tu menti! >
< Credo che sia in compagnia del criminale che scrive con il sangue… Però non si dirti chi è davvero. >
< Quindi Alecto Carrow non sarà dalla nostra parte? > domandò Hannah.
< Avevi forse qualche dubbio, Abbott? Io ho deciso di sposare questa causa abbandonando per sempre le forze del male, ma non tutti sono del mio stesso parere. >
< Quindi che intendi fare con quest’uomo? >
< Dovrà portarmi da lei… Così di conseguenza potremmo scovare anche il nostro individuo misterioso… >
< Non credo che la signora Carrow sarà felice… Lei mi torturerà. >
< Dovevi pensarci prima. Adesso portami da lei! >
< No, non voglio. >
< Allora morirai con la maledizione Avada Kedavra. Decidi tu. >
Tremando dallo spavento come una foglia che stava per cadere dall’albero, alla fine Hector Fawley si dovette arrendere al volere di Avery.
< Devo dire che alla fine serve a qualcosa, Avery > fece Hannah risoluta.
< Adesso però basta perdere tempo. >
Ma prima che il gruppo riunito finora dei purosangue potesse lasciare la Torre d’astronomia, nuove scritte sul sangue si manifestarono dinanzi ai loro occhi.
I traditori non saranno mai impuniti.
Presto la resa dei conti sarà decisiva.

< Hai visto Fawley? Adesso anche tu sei segnato. Adesso devi stare molto attento da che parte stai. >
< Non credo che adesso sia il momento di cambiare ancora idea > fece l’uomo con tono grave.
< Bravo, hai capito. >
Ma nel mentre Hector Fawley veniva scortato, l’arrivo di un fanatico dei Serpeverde lo pietrificò all’istante mandando il piano di Avery in frantumi.
< Lasciate in pace Alecto Carrow. Lei deve seguire il percorso del sangue. >

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Capitolo 9
*** Flint - Una scommessa improponibile ***


< Ci mancava un altro individuo dei Serpeverde > fece Hannah con tono nervoso < Perché i purosangue devono appartenere per la maggior parte a quella casata? >
< Perché siamo molto devoti al sangue puro, ragazzina > replicò Marcus con disprezzo < Al contrario di te che sei inutile come una mela marcia che cade dall’albero. >
< Tu che cosa vuoi da me? Non mi conosci nemmeno. >
< Se non sei dei Serpeverde, per me non vali niente. >
< Marcus Flint, ti consiglio di eseguire il contro – incantesimo contro Fawley se non vuoi che la mia collera ti colpisca. >
< Ma come? Colpiresti uno della tua stessa casata. >
< Puoi ben dirlo. Quindi fai subito quello che ti ho ordinato, altrimenti… >
< Nessuno mi dà degli ordini! Soprattutto un traditore della peggior specie come te, Avery. >
< Vedi di portarmi rispetto, ragazzino! >
< Ragazzino? Ormai sono un adulto. E non tradirò i miei ideali solo per farti un piacere a te. >
< Anche Alecto Carrow ha usato farti il lavaggio del cervello? >
< La professoressa di babbanologia aveva ragione nel dire che tutti i nati babbani erano creature sanguinarie e dannate… Proprio come i traditori e quelli di infimo livello che non fanno parte dei Serpeverde. Tu Avery invece sei l’individuo della peggior specie che un mago purosanngue come me poteva incontrare nella sua strada. >
Mentre Avery non riusciva più a contenere la sua calma, capì che era il momento di agire contro i suoi vecchi ideali.
< Adesso ne h abbastanza! Exspelliarmus! >
Ma l’incantesimo di Avery non sortì nessun effetto contro Flint.
< Expelliarmus? Sei proprio caduto in basso, Avery. Una volta avresti usato una delle maledizioni senza perdono. >
< Per poi essere spedito ad Azkaban? Non sono più quel tipo di uomo. >
< E’ un vero peccato… Ecco perché Alecto Carrow e Bartemius Crouch Jr vogliono toglierti di mezzo il prima possibile… E come biasimarli! >
< Anche se voi siete in netta maggioranza, so ancora molto bene difendermi. >
< Bravo. Vuoi forse farmi vedere le tue capacità? >
< Ne rimarresti sbalordito. >
< Le conosco le tue capacità visto che a scuola ti ho studiato… Perché invece non mi sfidi a Quidditch? Sono sicuro che saremo quasi alla pari. >
< Io non gioco a Quidditch da quando ero ragazzino come te. >
< Un motivo in più per ritornare in sella alla tua scopa e sfidarmi… Oppure hai paura? >
< Non ho paura di niente… Ma non posso nemmeno perdere tempo in un gioco che per me non ha più nessun valore. Quindi restituisci Fawley. >
< Non ci penso nemmeno. Prima dovrai battermi. >
< Non sfidare la mia pazienza, Flint! >
< Il coltello dalla parte del manico ce l’ho io, Avery. E tu non puoi fare niente per contraddirmi. >
Non avendo nessuna possibilità di fargli cambiare idea, Avery dovette accettare la sua sfida.
< Va bene, faremo come dici tu… Ma presto ti pentirai di questa scelta. Parola mia. >
 
 
Il cielo era parzialmente nuvoloso sul campo di Quidditch.
Entrato in possesso della sua scopa, Marcus Flint si apprestava a sfidare il traditore di Avery.
< La nostra sfida finirà appena riusciremo ad acchiappare il boccino d’oro. >
< E’ una sfida che ci potrebbe volere molto tempo > protestò Avery < E io non ho così tanto tempo da perdere. >
< Vuoi che Hector Fawley torni ad essere il purosangue che conosci? Allora dovrai ascoltare le mie decisioni. >
< Che tu sia maledetto, Flint. >
< Che la sfida abbia inizio. >
Senza un arbitro che potesse rendere giusta la partita e una sfida singolare a colpi di bolidi e quant’altro, Avery cercò subito di adocchiare il boccino d’oro.
< Che cosa pensi di fare con quella scopa malandata? > fece Marcus prendendolo in giro < Io e la mia nimbus 2001 ti faremo mangiare la polvere. >
< Peccato che la tua scopa da quattro soldi sia passata di moda da molti anni. >
Facendo vedere al suo avversario che era in possesso di una firebolt, Flint si pentì subito della sfida che era soltanto all’inizio.
< Che cos’hai, Flint? Non dici più niente adesso? >
< Una scopa veloce non ti aiuterà a vincere. Bisogna avere delle abilità. Cosa che tu non hai più da molti anni. >
< Staremo a vedere. >
Montando in sella alla sua scopa, Avery non si era ricordato che la sua Firebolt era così veloce.
“devo trovare al più presto il boccino d’oro per togliermi di mezzo questo impiastro di Marcus Flint.”
Volando ad una velocità considerevole, Avery era riuscito a segnare con la pluffa 50 punti in soli due minuti.
< Arrenditi, Flint. Non hai nessuna possibilità contro di me. >
< E se io ti lanciassi addosso i bolidi? >
Riuscendo a schivarli all’ultimo secondo, per poco Avery non cadde dalla sua scopa.
< Accidenti, Avery! Vedi di resistere! > gli gridò la Abbott cercando di scuoterlo.
< Non credo che ti possa sentire > fece Millicent.
< Tu fa silenzio, altrimenti rischi di distrarlo. >
< Ma veramente… >
Rimontato in sella alla sua scopa, Avery era più determinato che mai a trovare il boccino.
Aguzzando la vista, vide che stava ronzando dintorno a Marcus Flint.
“Non riesce a vederlo. Questo mi dà un serio vantaggio su di lui.”
Piombando contro Flint, Avery riuscì a sgusciare il boccino in maniera incredibile, mentre Marcus non riusciva a capire che cosa stava succedendo.
Mentre la scopa di Avery aveva aumentato la velocità, l’ex mangiamorte dovette mettersi in equilibrio sulla scopa se voleva raggiungere il boccino.
“Spero di avere fortuna come Harry Potter. Non posso perdere proprio adesso.”
Rischiando di rompersi l’osso del collo, Avery riuscì ad agguantare il boccino d’oro sotto lo sguardo attonito di Marcus Flint.
< Sììì! Avery ce l’ha fatta! > gridò Hannah estasiata.
Mentre Marcus raggiunse il vincitore, la sua insopportazione nel vedere Avery festeggiare divenne impercettibile.
< Bravo, i miei complimenti. Vedo che sei ancora molto bravo sulla scopa… Ma non darti troppe arie. Hai vinto grazie alla Firebolt. E non perché sei bravo. >
< Non m’interessa quello che pensi di me > tagliò corto Avery < Adesso mantieni la tua promessa. >
< E se mi rifiutassi? >
Scatenando ancora una volta l’ira di Avery, questa volta l’ex mangiamorte minacciò Marcus di impartirgli una bella lezione.
< Vuoi che finisca ad Azkaban per colpa tua? Molto bene. Ma sarà troppo tardi per i rimpianti. >
< No! Fermati! > gridò Marcus all’ultimo momento < D’accordo, farò tornare Fawley l’uomo debole che tutti conoscono. >
Facendo il contro incantesimo della pietrificazione, Avery fu molto lieto di rivedere Fawley in perfetta salute.
< Ma che diavolo è successo? >
< E’ una lunga storia, Fawley > tagliò corto Avery < Adesso tocca a te mantenere la promessa. >
< Ma a quest’ora la Carrow potrebbe essere ovunque! >
< Dicci dove l’hai vista l’ultima volta e dimenticheremo il tuo tradimento. >
Vedendo che il gruppo dei purosangue era distratto, Flint cercò di tagliare la corda.
< Dove pensi di andare, Flint? Abbiamo bisogno di te contro quel misterioso malvivente. >
< No. Non ci pensate nemmeno. Io… >
Vedendo che improvvisamente le mura del cortile di Hogwarts si stavano dipingendo, Marcus divenne pallido in viso.
I fallimenti non saranno perdonati in nessun modo.
Marcus Flint, sarebbe saggio che tu lasciassi immediatamente la scuola. Ormai Hogwarts non è più un luogo sicuro per te.

Mentre Marcus stava tremando dalla paura, Avery e tutti gli altri membri purosangue gli offrirono il loro appoggio incondizionato, a patto che se li avesse traditi, sarebbe precipitato dal punto più alto di Hogwarts.
< Va bene. Consideratemi dei vostri. >
< Adesso sì che cominci a ragionare. >

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Capitolo 10
*** Merope Gaunt - una speranza riposta in un figlio maledetto dal male ***


La Preside McGranitt, impegnata ad aiutare il gruppo dei purosangue, decide di ritornare nel suo ufficio per sistemare alcune delle sue scartoffie sparse in qua e in là.
La sua attenzione si era spostata verso un libro antico che parlava di una famiglia purosangue che npn esisteva da molto tempo: i Gaunt.
“Gaunt… Perché quel nome non mi è nuovo?”
Rovistando tra le sue cose, la McGranitt riuscì a trovare alcune informazioni che legavano la famiglia Gaunt e il Signore Oscuro.
“Merope Gaunt… la madre di Tom Orvolosone Riddle!”
Rimanendo sconcertata per la scoperta fatta, la McGranitt capì che aveva bisogno del suo spirito per riunire tutte le ventotto famiglie purosangue.
“Devo trovare un modo per mettermi in contatto con lei.”
Pensando inizialmente al pensatoio, Minerva credette che i ricordi di Silente gli sarebbero serviti per ritrovarla.
“Non c’è niente che mi possa ricondurre a lei… E adesso cosa faccio?”
< Non sono mai stata in questa scuola… Nemmeno quando ero in giovane età. >
Sentendo il sibilare di una voce femminile, la McGrantt si girò di scatto vedendo il viso di una madre sciupato dal tempo.
< Lei come ha fatto ad entrare qua dentro? >
< Ho capito che mi stava cercando, Preside McGrantt. Io sono Merope Gaunt. >
< Merope Gaunt? La madre del Signore Oscuro? >
< La prego preside, lo chiami con il suo nome di battesimo: Tom. >
< Mi risulta molto difficile dopo tutta la distruzione che ha seminato quando era ancora in vita. >
< Lo immagino Signora McGranitt, ma in fondo è sempre mio figlio. >
Minerva capiva perfettamente la tristezza e l’afflizione che avevano colpito il povero spirito.
< E’ un vero peccato che suo figlio non abbia ricevuto tutto l’amore che un genitore può dare. >
< Infatti. Sono convinta che se fossi rimasta vicino a lui, tutto questo non sarebbe successo. Non avremmo conosciuto oggi i compiti del Signore Oscuro… >
< Lei sapeva che suo figlio aveva questa innata dedizione verso le forze del male? >
< E come potevo saperlo? Ho lasciato mio figlio quando era ancora piccolo… Non ho nessun ricordo di lui. Sono morta dopo averlo dato alla luce quel freddo 31 dicembre 1926. >
< Una storia davvero triste, non c’è che dire. >
< Non so perché abbia acquisito tutto quell’odio… Per non parlare della sua devozione alle famiglie purosangue… Non capisco perché non abbia mai amato suo padre. Non lo conosceva nemmeno! >
< Lui odiava tutti i nati babbani… Ma era consapevole che lui era un mezzosangue. Una cosa che non ha mai sopportato di sé stesso. >
< Se solo avessi fatto qualcosa per lui… >
< Signorina Gaunt, può sempre rimediare. >
< E come potrei fare? >
Consapevole che lo spirito della donna non si sarebbe mai sottratto all’aiuto di Minerva, la vecchia preside gli raccontò tutto quello che stava succedendo nel castello.
< Quindi io mi dovrei alleare a questo gruppo di maghi purosangue per scovare il malvivente che sta minacciando tutti noi dal sangue puro con scritte oscene e minacciose? >
< Esatto, Merope. >
< D’accordo, lo farò. Ormai non ho nulla da perdere. >
< La ringrazio infinitamente, Signora Gaunt… Se potessi fare qualcosa per lei… >
< Non credo che sia possibile, Signora McGranitt. Ormai è troppo tardi per ricevere aiuto… Ma niente mi divieta di darlo. >
< Lei è una donna coraggiosa. Se solo l’avessi conosciuta meglio. >
< Spero un giorno di questi di ritrovare la pace necessaria… Ma la strada è ancora lunga. >
< Non si deve preoccupare. Andrà tutto bene. >
< Non ho potuto ancora ritrovare mio figlio… A quest’ora starà marcendo nell’inferno più profondo. Ma alla fine è giusto così. >
< Adesso però basta parlare di suo figlio. Dai suoi occhi posso intravedere che la fa soffrire ancora molto. >
< Non si preoccupi. Ormai ci sono abituata… Dove posso trovare il gruppo dei purosangue? >
< In questo momento si stanno aggirando nei dintorni del salone grande anche se l’avevo strettamente sconsigliato. >
< Va bene. Li raggiungerò presto. >
Una volta che Merope lasciò l’ufficio di Minerva, una voce oscura risuonò nelle sue orecchie.
“Chi puoi mai volermi?”
Capendo che qualcuno l’aveva presa di mira, Merope cercò di fuggire il più lontano possibile.
ma le scritte di sangue si manifestarono dinanzi ai suoi occhi, facendogli provare un senso di paura anche da morta.
Rimediare è ormai troppo tardi per te.
Ritorna da dove sei venuta o lo spirito sanguinario distruggerà per sempre la tua anima.

“Lo spirito sanguinario? Chi potrebbe mai essere?”
Senza curarsi di quelle parole, Merope proseguì per la sua strada.
Ma l’intervento dello spirito di Alecto Carrow e di Bartemius Crouch Jr la bloccarono non molto lontano dall’ufficio della Preside.
< Chi siete? Che cosa volete da me? >
< Vogliamo che tu non commetta l’errore più grande di questo momento. Sarebbe davvero imperdonabile > fece Bartemius con tono grave < Vieni con ni. Sarai al sicuro in nostra compagnia. >
< Ma io devo aiutare la Preside McGranitt e il gruppo dei purosangue. Non posso… >
< Vieni con noi, altrimenti non rivedrai mai tuo figlio! >
< Perché? Cosa volete da me? Che cos’ho fatto? > domandò Merope con tono disperato.
< Ancora niente… Ma se nn ubbidirai alla nostra richiesta, il male ti impedirà di vivere serena anche dopo la morte. >
Non sapendo che cosa fare, alla fine Merope cadde nella trappola ordita dai vecchi seguaci di suo figlio.
< Molto bene. Vedrai che non te ne pentirai. >

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Capitolo 11
*** Astoria Greengrass - la determinazione nascosta di una donna ***


< Abbott, la Preside McGranitt ci aveva sconsigliato di andare in posti in cui saremmo stati vulnerabili come la Sala Grande > fece Avery con tono di disaccordo.
< Visto che Fawley non ci è di nessun aiuto, dovremmo cavarcela da soli. E dobbiamo iniziare da qui. >
< Eppure avevi detto di aver paura di morire. Da dove ti viene tutto questo coraggio? >
< Dobbiamo cominciare a combattere. Basta nascondersi. >
< Brava, Hannah. Così mi piaci di più. >
La sala grande che per sette anni si svolgevano i pasti degli studenti e le riunioni più importanti della scuola che accomunavano tutte le quattro casate, per Hannah Abbott era come tornare nel passato.
“La scuola non può essere distrutta ancora una volta per colpa di un individuo che scrive con il sangue. Non lo potrò mai sopportare.”
< Che cosa stai pensando, Hannah? >
< E’ buffo ritornare qui… Credevo che non fosse mai successo. >
< La stessa cosa riguarda noi spiriti. Nemmeno noi avremmo pensato di ritornare dal mondo dei morti… Eppure eccoci qua. >
< Sirius, secondo te che cosa sarebbe meglio fare? >
< Io ammiro la tua voglia di combattere a viso aperto, ma dobbiamo stare molto attenti. Il nostro criminale potrebbe anche spiarci in questo momento. >
< Certo. Con l’aiuto di Alecto Carrow e di Bartemius Jr. Se solo me le ritrovassi dinanzi… >
< Non possiamo metterci contro di loro. Ci servono. >
< Non ho mai sopportato i traditori e i codardi. È una cosa più forte di me. >
< Dovrai convivere con questo problema, Hannah. Almeno per un po’. >
< E di sicuro non è rimanere qui in Sala grande a guardarsi a vicenda che risolveremo la situazione. >
< Mancano ancora molti del nostro gruppo… dobbiamo radunarli tutti per poter iniziare la nostra battaglia. >
< Uno contro ventotto. Mi sembra una battaglia molto squilibrata > fece Avery divertito.
< Certo. Almeno che questo individuo non sia uno di noi. >
< Ovvio… E potresti essere anche tu Hannah. >
< Io non sono minimamente sospettabile. >
< E questo chi l’ha deciso? >
< Ricominciate a litigare? > fece Sirius con tono rude < Non è il momento. >
Girando lo sguardo verso l’uscita della Sala Grande, Hannah intravide una figura alta e con i capelli castano chiari che li stava spiando.
< Voi aspettatemi qui. Io torno subito. >
< Hannah, che cos’hai visto? >
Senza rispondere alla domanda di Millicent, Hannah prese a correre senza una meta precisa e cercando di non perdere la sua preda.
“So che sei qui vicino… e ti troverò.”
La figura misteriosa che Hannah aveva visto si stava recando verso di dormitori dei Serpeverde.
“Se non la raggiungo alla svelta, potrebbe rifugiarsi in un luogo in cui l’accesso mi è vietato.”
Ma mentre non gli mollava gli occhi di dosso, Hannah fu attaccata alle spalle.
Il dolore fu così lancinante che la povera ragazza cadde a terra in ginocchio perdendo i sensi.
“No… non può finire così.”
Hannah non aveva nessuna intenzione di mollare, sguainando la sua bacchetta per cercare di difendersi.
Le uniche cose che riusciva a vedere erano gli incantesimi lanciati in varie direzioni.
“Ma che diavolo sta succedendo?”
Hannah avrebbe voluto dormire per ritemprare le sue energie, ma capiva che non poteva indugiare, soprattutto se era ferita dietro la schiena.
< Stai ferma! Ci sono io che ti difendo. >
“Sta forse parlando con me? Ma chi è?”
Girando il suo corpo, Hannah vide in faccia la figura che aveva visto poco tempo fa’.
Aveva le sembianze di una giovane ragazza determinata che non si sarebbe mai fermata dinanzi a niente.
“Eppure ho già visto quella ragazza… Ma non è della mia casata!”
< Ignobile donna! Come puoi proteggere un nostro nemico?! >
< Io non ho mai sposato le forze oscure. Sappiatelo. >
< Allora vorrà dire che non avremo pietà per te. >
Mentre la giovane donna maneggiava con cura gli incantesimi, doveva alla svelta uscirà da quel vortice prima che fosse troppo tardi.
“E’ il momento!”
Schivando il colpo di Bartemius Jr, la giovane donna prese tra le braccia la povera Hannah Abbott che era rimasta ferita per uscire dal corridoio che portava ai dormitori dei Serpeverde.
< Dove ti sei cacciata?! Greengrass! Non potrai nasconderti per sempre! >
< Bartemius, andiamocene da qui. Non è sicuro per noi. >
< Di cosa hai paura, Alecto? >
< Non voglio che il gruppo dei purosangue ci trovi qui. Saremmo in netta minoranza. >
< E con ciò? Hai forse paura? >
< Voglio essere previdente > protestò Alecto < Dobbiamo essere cauti in questo frangente e aspettare il nostro momento. >
< Invece no! dobbiamo ucciderli adesso, altrimenti rischiano di diventare più forti una volta assieme. >
< Li hai dimenticati gli ordini del nostro superiore? >
Sentendo quel nome, Bartemius Jr divenne pallido in volto.
< Ecco, lo immaginavo. Meglio tornare nel nostro nascondiglio. >
< Spero che i nostri nemici non trovino al stanza delle necessità prima del dovuto, altrimenti siamo fregati.>
< Non la potranno mai trovare senza il nostro aiuto. Dobbiamo essere tutti riuniti, capisci? >
< Ne sei sicura, Alecto? >
< Mai stata più convinta prima d’ora. Andiamo. >
Smaterializzandosi dinanzi ai loro occhi, Astoria Greengrass non riusciva a credere di essersi imbattuta in due maghi molto più potenti di lei.
< Ehi, ragazza? Svegliati. >
Scuotendola un po’ per fargli tornare riconoscenza, Astoria sapeva che rimanere vicino al corridoio dei Serpeverde era molto pericoloso.
“Devo farmi aiutare da qualcuno. Ma da chi?”
< Mmmh… >
Emettendo alcuni suono confusi, Hannah Abbott si stava risvegliando alquanto insonnolita.
< Allora stai bene! Ho temuto tanto per la tua vita > fece Astoria.
< Che cos’è successo? >
< Ti sei ritrovata dinanzi ad una guerra tra maghi e per poco ci stavi lasciando le penne. >
< Davvero? E adesso dove sono? >
< Sei sempre ad Hogwarts ma in questo momento sei al sicuro… Non ti ho mai visto durante i mei anni in questa scuola ma credo che abbiamo quasi la stessa età. >
< Non credo. Io ho molti più anni di quello che dimostro. >
< Va bene, non ha importanza… Il mio nome è Astoria Greengrass. Sono stata richiamata qui dalla Preside McGrantt per risolvere un misterioso enigma che sta coinvolgente le famiglie purosangue. Ed io rientro tra queste… Mentre tu chi sei? >
< Hannah Abbott. >
< Strano, non ti conosco… Hai forse fatto parte dei Serpeverde in passato? >
< No. io sono una Tassorosso. >
< Adesso si spiega tutto… Sai dove posso trovare gli altri membri purosangue? >
< Mi sono staccata da loro prima di rimanere coinvolta in questa battaglia… Ah, eccoli laggiù! >
Mentre Sirius Black e Millicent Bullstrode accorsero verso Hannah, fu Avery a congratularsi con la giovane Astoria per come aveva fronteggiato il nemico.
< Intravedo nei tuoi occhi il tuo coraggio ineguagliabile… E’ grazie a te se oggi non abbiamo perso un membro molto importante > fece Avery con tono sincero.
< Addirittura adesso sono importante per te? >
< Lo siete tutti, Hannah… Apprezza il mio complimento una volta tanto. >
< Smettila di fare l’adirato. Non è il momento. >
< E comunque sono contento che tu ti sia salvata… Non so se al mio posto lo saresti stata anche tu. >
< Perché mentire… Io credo che gli ex membri dei mangiamorte abbiano bisogno di pagare ancora per tutte le crudeltà che hanno fatto in passato. >
< Avery, tu eri un ex mangiamorte? > domandò Astoria curiosa.
< Ebbene sì… Ma non me ne faccio una gran colpa. Sto cercando in tutti i modi di cambiare, anche se la qui presente Hannah Abbott mi da’ sempre addosso… Sto cercando di considerarla il meno possibile, ma lei è sempre così puntigliosa. >
< Che ci vuoi fare, Avery? È il mio carattere. >
< Anche se Astoria è un altro membro dei Serpeverde, è molto diversa da tutti gli altri > fece Sirius con tono sorridente.
< Come me, del resto > replicò Millicent.
< Sì… Voi Serpeverde siete tutti molto singolari e affascinanti nello scoprire. >
< E non è finita qui > fece Astoria < Ci sono altri membri dei Serpeverde che devono essere ancora ricollegati a noi visto che siamo ancora in pochi di questo gruppo. >
< Già. Ma quante famiglie mancano ancora? > domandò Marcus Flint.
< Ancora un po’. Infatti il nostro percorso è solo all’inizio. >
< Bene. Allora la ricerca continua > fece Hannah dolorante.
< Secondo me hai bisogno di andare in infermeria, Hannah. Giusto per farti controllare. >
< No. sto bene. >
Ma nel mentre stava camminando, Hannah Abbott cadde a terra senza energie.
< Come pensavo. Dobbiamo avvertire subito la McGranitt. >
Nel mentre si stava sincerando delle sue condizioni, Astoria intravide qualcosa di singolare che la lasciò spiazzata.
< Questa scritta sul pavimento… è fatta con il sangue. >
Il tuo coraggio e la tua lealtà verso il bene presto verranno spazzati via dalla mia furia.
I veri Serpeverde non si mischiano con le famiglie inutili che non profetizzano il potere e la distruzione.
Ma quando verrà il nostro momento, tu non esisterai più come loro.

< Astoria, va tutto bene? >
< Non lo so, Sirius… Che cosa vuol dire tutto ciò? >
< Che il nostro colpevole ti ha dichiarato guerra come a tutti noi. >
< Davvero? Allora non mi farò cogliere impreparata. >

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Capitolo 12
*** Lestrange - una devozione mai dimenticata ***


Alecto, Bartemius e Merope si aggiravano nel castello con la consapevolezza di essere loro i padroni.
< Dovevamo far fuori quella ragazzina quando potevamo! > gridò Bartemius spazientito < A quest’ora si sarà alleata con quei dannati maghi purosangue che ci hanno dichiarato guerra. >
< Anche se loro sono in netta maggioranza, non vuol dire che vinceranno questa guerra > fece Alecto < Soprattutto se dalla nostra parte abbiamo il sanguinario di Hogwarts. >
< Il “Sanguinario di Hogwarts?” E’ così che l’hai ribattezzato? >
< Certo… Non sappiamo nemmeno qual è il suo vero nome. >
< Che cosa? Voi vi fidate di un individuo che non avete mai visto prima? >
< Tu fai silenzio, Gaunt. Sei la rovina delle sacre famiglie purosangue. >
Senza riuscire a trovare la forza necessaria per controbattere, Merope Gaunt decise di tacere rimanendo avvolta nella sua tristezza.
< Dobbiamo allearci con maghi molto potenti, oltre che malvagi. Quel gruppetto che vuole distruggere il nostro credo non riuscirà mai a fermarci. >
< Forse hai ragione, Alecto. Sono solo degli stupidi maghi che non sanno che vuol dire manovrare la magia. >
< Perché voi? Vi vorrei vedere all’opera. >
Inorriditi dalla voce della povera donna, Alecto E Bartemius gli lanciarono un expelliarmus che per poco non gli fu fatale.
< La prossima volta ti ucciderò così violentemente che ti farò soffrire per tutte le volte che ci hai dato contro. >
< Vi voglio ricordare che sono la madre del Signore Oscuro. >
< Anche se siamo riconoscenti per tutto quello che il Signore Oscuro ha fatto per noi, non hai nessun diritto di sentirti superiore. Ricordatelo. >
< E poi non sei stata tu a crescerlo > s’intromise Alecto < Quindi, che razza di madre sei? >
< Una madre che è venuta a mancare nel momento della sua nascita… >
< Mi dispiace per te, ma la vita va così. >
< Merope, non ti pentirai di questa scelta. Entrerai nelle grazie del Sanguinario di Hogwarts e insieme fonderemo un’alleanza tra le nostre casate che ci renderà immortali e potentissimi. >
< Come faremo ad essere immortali se siamo già morti? >
< Il Sanguinario di Hogwarts ci ha promesso di avere con sé la pietra filosofale che riporterà il nostro spirito a vivere e ci trasformerà in esseri immortali > spiegò Bartemius.
< E voi credete a queste assurdità? Siete più stupidi di quello che pensavo. >
< Non osare offenderci, Gaunt! Non sei nella posizione adatta nel farlo. >
< Fatemi pure quello che volete. Io non ho paura di voi… Tanto so che non potete mai farmi del male. Vi ho in pugno. >
Guardandosi a vicenda con sguardo smarrito, Alecto e Bartemius decisero di non controbattere alle minacce della donna.
< Prima o poi la pagherai, Gaunt… Quando arriverà l’occasione, il tuo spirito scomparirà per sempre da questo pianeta e tornerai a marcire nell’inferno più profondo. >
< Sempre che la squadra dei purosangue non vince questa battaglia. >
< Forse tu non lo sai Merope, ma abbiamo anche noi i nostri assi nella manica. >
< Che cosa vuoi dire, Alecto? >
< Vieni con noi e lo scoprirai. >
Uscendo fuori dal castello e dirigendosi verso il platano picchiatore, Merope vide un individuo dallo sguardo oscuro e truce esercitarsi da solo in quella giornata d’estate che sembrava più fredda del solito.
< Rodolphus Lestrange, sapevo che ti avrei trovato qui. >
Sentendosi chiamare, il vecchio mago che impugnava la bacchetta si girò fissando Bartemius con occhi pieni di rabbia.
< Bartemius, è da un bel pezzo che non ci si vede > fece l’uomo < Che cosa ci fai qui? >
< Per caso il Sanguinario di Hogwarts è riuscito a contattarti in qualche modo? >
< Non so di cosa tu stia parlando… Infatti non riesco a capire del perché mi trovo qui. Il mio spirito deve pagare le pene dell’inferno fino all’eternità… E poi tutto ad un tratto, ecco che mi ritrovo nel cortile di Hogwarts con la mia bacchetta. Tutto ciò è molto strano. >
< Il Sanguinario vuole conoscerti, Rodolphus > fece Alecto < E sa benissimo da che parte staresti in questa battaglia contro il gruppo dei purosangue che vogliono acciuffarlo. >
< Io non voglio stare dalla parte di nessuno > replicò l’uomo con tono deciso < Io rimango sempre da solo. Anche dopo la morte. >
< Sono convinta che cambierai idea… Vieni con noi e lo scoprirai. >
< Ho forse qualcosa da perdere? >
< Sì. Se accetterai di unirti a noi e vinceremo questa battaglia, tu ritornerai ad essere il potente mago che eri in gioventù, smettendo di pagare le tue colpe per sempre. >
Allettato dalla proposta dei due maghi, Rodolphus fu molto incuriosito.
< Va bene, voglio proprio conoscere questo “Sanguinario di Hogwarts.” >
< Vedrai, non te ne pentirai. >
Accettando con una stretta di mano, il Sanguinario non perse tempo nel dargli il benvenuto per aver sposato la sua causa.
Sapevo che i Lestrange erano devoti al male.
Una devozione che verrà ricambiata quando verrà il nostro momento di gloria.
Adesso fai parte della mia famiglie le tue conoscenze in materia di magia oscura non verranno a meno.

< Ma come diavolo ha fatto a fare questa magia? Lui non è qui! >
< Questa è la sua abilità principale > spiegò Alecto < Adesso non ci resta altro che guardarlo dritto negli occhi. Chissà che individuo è. >
< Sono convinto che lo troveremo nel luogo in cui la malvagità è risorta dopo molti anni. >
< A cosa ti riferisci, Bartemius? >
< Venite con me e lo scoprirete. >

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Capitolo 13
*** Neville Paciock - la giustizia dei perdenti ***


< Questa dannata stanza delle necessità non si trova da nessuna parte! >
Dopo alcuni giorni passati all’interno del Castello di Hogwarts, Hannah abbott si sentiva come se la soluzione all’enigma fosse un lontano raggiungimento.
Non essendo riuscita insieme agli altri del gruppo purosangue a portare Alecto, Bartemius Jr, Merope Gaunt e in ultimo Rodolphus Lestrange dalla loro parte, sembrava che l’alleanza con i vecchi maghi malvagi era appesa un filo.
Collaborare con chi aveva idee molto differenti, diventava sempre difficoltoso ogni giorno per passava, e la povera Hannah era sempre il bersaglio preferito di Avery e di Marcus Flint.
< Invece di darmi sempre addosso, perché non la trovate voi? >
< Sei tu colei che guida il gruppo dei purosangue, non noi > spiegò Marcus Flint.
< Siamo tutti sulla stessa barca, Flint > replicò Sirius andando in difesa della ragazza < Peccato che tu non riesca a capirlo. >
< Ho deciso di venire dalla vostra parte perché mi sembrava giusto così. Anche se sono un Serpeverde, ho un cuore. >
< Allora vedi di mettere il tuo cuore e la tua lealtà in prima linea. Per ora non sei mai stato d’aiuto > fece Astoria.
< Perché tu? Sei l’ultima arrivata. >
< E che vuol dire? Almeno mi ha salvato la vita > mormorò Hannah adirata.
< Smettetela! Tutti quanti! > sbraitò Millicent Bullstrode spazientita < Se continuiamo a litigare a vicenda, non ne verremo mai fuori. >
< Tu fatti gli affari tuoi, Bullstrode. Ha ragione Avery a dipingerti come la vergogna dei Serpeverde. >
< Qui l’unica vergogna dei Serpeverde sono i codardi come te, Flint > fece Astoria mollandogli un ciaffone.
> Ma come diavolo ti sei permessa?! Anche se sei una donna, non hai nessun diritto di mettermi le mani addosso. >
< Posso eccome perché tu fai parte della peggior feccia delle sacre ventotto purosangue. Ricordatelo. >
< Adesso basta! Mi sono stancato! >
< Prima che Marcus Flint potesse fare qualcosa di imperdonabile, l’intervento di Minerva McGranitt fu alquanto tempestivo.
< Vedo che non perdete tempo nel litigare tra di voi > fece la Preside con tono serio e truce < Immaginavo che le dispute fossero all’ordine del giorno, ma addirittura usare la magia per combattere tra di noi… Vedete di crescere un po’, ragazzi miei. Il tempo stringe. Molti maghi non aspettano altro che riunirsi con voi. E non potete dargli un brutto esempio. >
< Preside, è impossibile collaborare con questa gente! > protestò Marcus.
< Flint, ti consiglio di riporre la tua bacchetta nel mantello. Non vorrei che tu ti facessi del male. Sarebbe imperdonabile da parte tua. >
< Davvero? Preside, so usare la bacchetta molto bene. >
< Non ne dubito… Ma contro di me è molto diverso. Quindi non te lo dirò un’altra volta. >
Intimorito dalle parole della preside, Flint distolse lo sguardo.
< Adesso chiedi scusa alla Bullstrode e alla Abbott. >
< Perché dovrei fare una cosa del genere? >
< Perché è la preside che te lo impone. Non vorrei pietrificarti dinanzi a tutti. >
< Addirittura arriverebbe a tanto? >
< Le regole del castello sono soppresse fino a settembre, Flint. Quindi posso fare qualsiasi cosa essendo la preside. >
< Questo è abuso di potere! > gridò Flint.
< Taci e fai quello che ti ho detto! Ora! >
Per paura di finire realmente nei guai, Marcus Flint chiese scusa alle due ragazze.
< Molto bene… Adesso però ho bisogno di un individuo tra di voi: Hannah Abbott, potresti venire un attimo nel mio ufficio? >
< Che cosa succede, Preside? >
< C’è un ragazzo che vuole vederti. È urgente. >
Non riuscendo a capire di chi si trattava, Hannah seguì la Preside a testa china senza fare domande.
< Sta facendo un ottimo lavoro, Hannah. I miei complimenti > disse improvvisamente la Preside.
< Ma cosa sta dicendo? Non facciamo che litigare in ogni momento. La convivenza è davvero molto difficile in questo caso. E il Sanguinario di Hogwarts non fa che attaccare in molteplici occasioni. >
< Sì, questo è vero… Ma in altre occasioni la situazione che adesso state vivendo sarebbe peggiorata in maniera irrimediabile. >
< Che cosa vuole dire? >
< Siete ancora tutti vivi, no? è questo quello che conta. >
< Sì, ma per quanto? Non siamo ancora riusciti ad ritrovare coloro che non accettano la nostra alleanza. Che cosa faremo quando ce li ritroveremo dinanzi? E come faremo a convincerli? >
< So che sarà un momento molto difficile, ma io credo nelle sue potenzialità, Abbott. Puoi condurre il gruppo dei purosangue alla vittoria. Ma devi crederci. E devi fare in modo che tutti gli altri facciano la loro parte senza discutere. >
< E’ facile a dirsi. >
< Vedrai che adesso ritroverai un vecchio amico di scuola che può darti un aiuto in tutto questo. >
Una volta arrivata nell’ufficio della Preside, Hannah non poté vedere con i suoi occhi.
< Neville! Anche tu qui? >
< Ciao Hannah, come stai? >
< Adesso molto bene! Anche tu fai parte dei purosangue? >
< Certo. I miei genitori erano tutti e due dei maghi purosangue, e con la loro unione sono nato io. >
< Pensa un po’! non mi hai mai parlato di loro. >
< Ecco, forse perché non voglio pensarci più del dovuto… Non dopo quello che gli è accaduto. >
< Che cosa vuoi dire? >
< Vede Hannah, i genitori di Neville si trovano tutti e due al San Mungo a causa di Bellatrix e Rodolphus Lestrange che gli hanno scagliato contro la maledizione Cruciatus… Da quel giorno non si sono mai più ripresi. >
< Neville, mi dispiace… >
< Non potevi saperlo, Hannah > fece Nevile cercando di trattenere la sua commozione < Ma fa lo stesso. In tutti questi anni sono cresciuta con mia nonna… Sono cresciuto bene, non ti pare? >
< Certo che sì, Neville > replicò la ragazza smorzando un sorriso.
< Ora, vi ho fatto radunare qui perché Neville aveva bisogno di sapere con chi farà parte in questa battaglia. >
< Ha fatto bene, preside. >
Capendo che la Preside non stava dicendo la verità, Nevile la squadrò malamente.
< No, Preside… Lei mi vuole mettere in guardia da Rodolphus Lestrange. Ha timore che se me lo ritrovo dinanzi… >
< Ne abbiamo già parlato, Neville. Non puoi rendergli pan per focaccia. Rischieresti di finire ad Azkaban. >
< Ma almeno la mia vendetta sarà completata… Anche se ormai Rodolphus è uno spirito maligno, la sua anima vaga ancora in questa scuola. Ed io non posso sopportarlo. >
< Hannah, vedi di aiutarmi… >
< Hannah non può fare niente! > sbraitò il ragazzo < Ormai ho deciso e non cambio idea. >
Avvicinandosi al ragazzo per toccargli le spalle in segno d’affetto, la ragazza si strinse sempre di più a lui.
< So come ti puoi sentire Neville, ma ormai la prima guerra magica è passata da un bel pezzo. Non puoi vendicarti su Rodolphus perché deve aiutarci per la nostra causa. Lo capisci? >
< Io e lui non potremmo mai essere alleati. >
< Questo non è ancora detto, Neville… >
< Ma tu da che parte stai?! >
< Da quella della giustizia, Neville. >
< E tu non credi che i miei genitori abbiano bisogno di quella giustizia che hai appena detto tu? >
< Sì, ma non così… >
< Neville, io l’ho messa in guardia: lei e Rodolphus dovrete andare d’accordo. Non ci sono altre possibilità. >
< Non so se riuscirò a mantenere questa promessa, Preside. >
< Se non lo vuoi fare per lei, fallo per me. Ti prego. >
Sentendo tutto il calore di Hannah Abbott in un abbraccio, Neville si rilassò magicamente.
< Combatteremo insieme. Uniti mano nella mano. E porteremo i vecchi mangiamorte che non hanno ancora sposato la nostra causa dalla nostra parte. Te lo prometto. >
< Ma io veramente… >
< Neville, ti prego. Adesso basta discutere. >
Il cuore di Neville batteva all’impazzata nel sentire il tocco della sua mano strinta in quella di Hannah.
< Molto bene, ragazzi. Adesso sapete cosa fare. >
< Preside, io… >
< Hannah ha parlato per me, Neville. Adesso hai da mantenere una promessa. >
< Ma io non ho fatto nessuna promessa! >
Fissando lo sguardo serio della Preside, Neville capì che non doveva insistere oltre.
< Va bene. Adesso la smetto… Ma ora cosa facciamo? >
< Dobbiamo riunire ancora vari membri delle case purosangue. >
< Ce ne sono ancora molti? >
< Abbastanza da rendere la ricerca ancora lunga. Adesso vieni con me. >
Usciti dall’ufficio della preside, Neville non si sentiva tranquillo per nulla.
< Neville, che cos’hai? >
< Ho uno strano presentimento, Hannah. Come se sta per succedere qualcosa. >
Infatti subito dopo, i muri di uno dei corridoi principali del castello assunsero una prospettiva alquanto terrificante.
Il tuo odio non potrà mai smettere di battere.
Prima o poi anche tu cadrai nel tranello della vendetta e nessuno ti potrà mai aiutare.

< Hannah, che cosa significa questo? Chi è che scrive tutto ciò? >
< Il Sanguinario di Hogwarts che si diverte a giocare con le nostre menti… Ma non avrà ancora vita molto lunga. >

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Capitolo 14
*** Ernie Macmillan - il salvatore che non ti aspetti ***


< Siamo nella Sala Grande e non sappiamo come allenarci > fece Hannah < Abbiamo solo il pensiero di tenere alta la guardia prima che Alecto e gli altri che non si sono uniti a noi ci colpiscano a tradimento. >
< Questo non succederà > fece Neville < Loro sanno che siamo in netta minoranza. Ci penseranno due volte prima di colpirci. >
< E se ciò non accadesse? Se davvero la nostra vita fosse appesa ad un filo? >
< E’ lo stesso, Hannah > fece Avery intromettendosi < Tanto prima o poi dovrete morire anche voi, no? >
< Non voglio fare la stessa brutta fine di quei maledetti spiriti. Non lo sopporterei. >
< Tu non sei libera di scegliere il tuo destino. Ricordatelo. >
< E questo chi te lo fa pensare? >
< Ragazza, sono più vecchio di te. So molto meglio come va questa vita. >
< Ah davvero? E vorresti farmi lezione a me? Sai una cosa, Avery? Ti avrei preferito da cattivo. Almeno potevo dar sfogo tutta alla mia collera. >
< La solita gentilezza fatta a persona > ribatté Avery smorzando un sorriso.
< Siete sempre a battibeccare voi due? > fece Sirius < Io invece mi preoccuperei delle scorte di cibo. Visto che la scuola è chiusa. Dovremmo procurarcelo da soli. >
< E come faremo? Non sappiamo nemmeno dove andarlo a cercare. >
< Magari se facciamo un salto nelle dispense del castello potrete trovare qualcosa. Ma non è il mio caso visto che sono già morto e di conseguenza non sento i rimorsi della fame. >
< La fame è l’ultimo dei miei problemi > fece Hannah < Dobbi9amo rafforzarci sempre di più. Così non siamo abbastanza. >
< Chi potrebbe essere il prossimo purosangue? > domandò Millicent.
< Se c’è qualcuno che non soffrirà mai la fame quella sei tu, Millicent. Sei sempre a mangiare. >
< Non ci posso fare niente se ho sempre appetito. >
< Rischi di diventare una mongolfiera. Lo sai questo? >
< Se solo potessi mangiare all’infinito senza mai ingrassare… >
< Sarebbe troppo facile. E poi non so se esiste un incantesimo che ti permetterebbe di farlo. >
< Basta cercare nella biblioteca della scuola… Ora che ci penso, è da molto che non vado lì. Mi potresti accompagnare? >
< Perché proprio io? >
< Perché sei l’unica a cui rivolgo la parola… A parte Sirius, tu sei quella a cui mi stai più simpatica. >
< Davvero? Non l’avrei mai detto… >
< Non ti sei comportata bene molto spesso con me, ma ormai ci ho fatto l’abitudine…Allora andiamo? >
< Se proprio insisti. Magari anch’io posso trovare qualcosa d’interessante in biblioteca. >
< Brava! È questo lo spirito giusto! >
< State molto attente > fece Sirius < Vagare per i corridoi di questo castello è molto pericoloso. >
< Lo sappiamo bene, grazie. Se non ci vedete tornare dopo un’ora, veniteci a cercare. A più tardi. >
 
 
Vagando per i corridoi senza il timore di una possibile imboscata, Hannah e Millicent non si degnarono nemmeno di uno sguardo.
< Secondo te siamo quasi arrivati? >
< Non lo so, Millicent. Ricordo che era da questa parte, ma questo castello sembra così diverso… >
< Eppure la biblioteca non dovrebbe essere molto lontana… >
Dopo aver camminato per quasi un’ora, alla fine le due ragazze arrivarono a destinazione.
< Dobbiamo fare presto, altrimenti ci daranno per dispersi. >
< Non ci metteremo molto. >
Ma appena le due ragazze entrarono dentro la biblioteca, un forte rumore acuto attirò la loro attenzione.
< Che cos’è stato? >
< Non lo so, Hannah. Ma non era niente di rassicurante. >
< Proveniva da qua dentro. >
< Incuriosita, Hannah avanzò dentro la stanza con il cuore che gli batteva a mille.
< Hannah, che stai facendo?! Torna indietro! > gridò Millicent sottovoce.
< Non ti preoccupare. Do solo un’occhiatina. >
< E se dietro l’urlo di poco fa’ ci fossero quei dannati mangiamorte traditori? >
< Non mi fanno paura. Voglio andare in fondo a questa storia. >
Millicent aveva capito che non c’era nessun modo per far cambiare idea ad Hannah.
< Hai intenzione di rimanere fuori dalla biblioteca? >
< No, non voglio rimanere da sola > rispose Millicent spaventata < Ma non voglio nemmeno entrare qua dentro. >
< Deciditi. Non hai molto tempo. >
< E va bene! Vengo con te! >
Anche se era pieno giorno, nella biblioteca era molto difficile vedere spiragli di luce naturale, essendo in una posizione dove il sole non batteva mai.
< Chi accenderà tutte queste torce? > si domandò Hannah.
< Non lo so. Magari il custode. >
< Chi? Gaza? >
< E chi sennò? Conosci altri custodi? >
< No… Però mi sembra tutto così surreale… >
< Hannah, forse sarebbe meglio tornare indietro… >
Dopo altri minuti passati in biblioteca, il rumore acuto rimbombò ancora nelle orecchie delle due ragazze.
< Hai visto? Potrebbe essere un avvertimento! Andiamocene finché siamo in tempo! >
Ma appena videro che la creatura oscura non era altro che un dissennatore, le due ragazze si sentirono in trappola.
La creatura oscura circondò le due ragazze risucchiando la loro anima senza che si potessero difendere in qualche modo.
Sembrava che fossero cadute in un sonno in cui era impossibile svegliarsi, fino a quando una luce brillante cacciò per sempre il dissennatore e salvò tempestivamente le due ragazze.
Quando Millicent e Hannah riaprirono gli occhi, si trovarono appena fuori dalla biblioteca, senza ricordarsi di quello che era appena accaduto.
< Ho la testa che mi scoppia > fece Hannah massaggiandosi le tempie < E’ come se avessi dormito per un giorno intero. >
< Io invece penso che abbiamo avuto una stranissima avventura… Ma non riesco a ricordare quale… >
< Eravate finiti in guai seri. Ed io sono intervenuto tempestivamente. >
Sentendo una voce conosciuta alle sue spalle, Hannah Abbott si girò sorpresa.
< Ernie! Ma sei davvero tu?! >
< Hannah… Sempre pronta a finire nei guai. >
< E’ stato un caso se ci siamo ritrovati dinanzi quel dissennatore > spiegò la ragazza.
< Hannah, pensi che io sia stupido? Lo so benissimo che la tua curiosità non ha limiti. Infatti tu e la tua amica vi siete inoltrati dentro la biblioteca dirigendovi verso la sezione proibita. >
< Noi… non volevamo… >
< Però vi siete cacciati lo stesso in un brutto guai. >
< Ernie, per favore. Basta farci la paternale. >
< Va bene, non sono un adulto o i vostri genitori, ma dovete rendervi conto che se non fossi intervenuto io,. A quest’ora voi potreste essere anche morte. >
< I dissennatori non ci avrebbero mai ucciso. Loro stavano solo facendo la guardia alla sezione proibita > replicò Millicent.
< E tu sei abbastanza sicura che non stiano nascondendo qualcosa? Secondo me dovreste parlare con la McGranitt. >
< Credi che lei ci potrà dare una risposta? >
< E chi se non la preside? >
< Va bene, andremo subito a parlarci… Ma prima devi conoscere gli altri membri purosangue. >
< Infatti vi stavo cercando apposta. >
Nel mentre Hannah, Millicent e Ernie si stavano dirigendo in Sala Grande, delle voci atroci risuonarono nelle orecchie del ragazzo.
< Ernie, che ti succede? >
< Qualcuno mi sta parlando con una voce fioca… ma non riesco a capire cosa mi dice… >
Girando lo sguardo verso i muri che davano sul giardino, Ernie notò alcune scritte con il sangue che lo riguardavano.
Il tuo salvataggio non verrà mai dimenticato, ma il tuo fervore di primo uomo ti costerà molto caro.
I mangiamorte non avranno pietà di te e si vendicheranno per tutti i torti che gli hai causato.

< Allora la McGranitt aveva ragione > fece Ernie con stupore < IL Sanguinario di Hogwarts esiste davvero. >
< Certo. Altrimenti perché noi purosangue saremmo qui? >
< Ma che cosa vuole dimostrare? >
< Molto probabilmente vuole farci credere che lui è un essere superiore… Ma i suoi attacchi psicologici avranno vita molto breve. >
< Hai forse qualche idea, Hannah? >
< Per ora no, a parte parlare immediatamente con la McGranitt per la faccenda del dissennatore in biblioteca. >

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Capitolo 15
*** Draco Malfoy - la debolezza di essere un mangiamorte segnato ***


< Toccherà ancora molto aspettare il Sanguinatore di Hogwarts? > domandò Rodolphus Lestrange con tono irritato.
< Non credo. Mi aveva detto che sarebbe capitato nella Torre di Astronomia appena il sole fosse tramontato > spiegò Alecto togliendosi tutte le colpe.
< Secondo me quel mago si sta prendendo gioco di noi. Ed io odio questo genere di cose… Siamo schiavi di un individuo che non abbiamo mai visto in faccia. Tutta questa storia mi irrita. >
< Preferisci ritornare dal mondo dei morti? >
< No. Preferisco essere vivo e libero per poter uccidere chi non profetizza la mia magia. >
< E credi che dopo la morte del Signore Oscuro troverai altri seguaci? >
< Certo che sì. Magari molto più giovani di me, ma sicuramente molto vogliosi. Essendo facente parte di una delle famiglie purosangue rispettabili, sarà molto semplice ammaliare della stupida gente con le mie parole >
< Tu pensi che sia tutto semplice > s’intromise Merope Gaunt con disprezzo < Ma le persone non sono così stupide. Soprattutto i babbani. >
< Non mi confonderei con un babbano nemmeno se fossi l’ultimo mago della mia specie… Invece tu avevi pensato bene di tradirci e unirti al gruppo dei purosangue. Decisione alquanto sbagliata. >
< Io invece sono convinta che prima o poi mi potranno salvare. >
< Ahahah allora perché non l’hanno ancora fatto? Credo perché hanno paura di noi e del Sanguinatore di Hogwarts. >
< Stanno aspettando il momento giusto. >
< Certo. Li vorrei proprio vedere. >
< Avete finito di discutere? > fece Alecto con disprezzo < Il Sanguinatore sta arrivando. Sento i suoi passi. >
Ma appena i quattro maghi alzarono lo sguardo, videro solo un giovane ragazzo dai capelli biondi oro e dallo sguardo enigmatico fissarli tristemente.
< E tu chi saresti? Sei per caso il Sanguinatore di Hogwarts. >
< Mi dispiace che il mio padrone non vi abbia avvertito, ma questa sera non sarà dei nostri. >
Guardandosi con fare stranito, i quattro maghi non riuscivano a capire che cosa stava succedendo.
< Puoi ripetere per caso? Non ci sto capendo più niente. >
< Tu devi essere Bartemius Crouch Jr, colui che si è trasformato in Alastor Moody e mi ha fatto diventare un furetto dopo una litigata con Harry Potter… Potrei fartela pagare anche in questo momento, sai? >
< Tu sei per caso Draco Malfoy? >
< In persona. >
< Che cosa ci fai qui? Noi volevamo il Sanguinatore di Hogwarts! >
< Come ho appena detto, il mio padrone non è qui… Lo potremmo conoscere quando tutte le famiglie purosangue si saranno riunite qui ad Hogwarts. >
< Che cosa?! quindi dobbiamo aspettare ancora?! >
< Esatto. Questo è il volere del Sanguinario di Hogwarts. >
< E ti ha mandato per dircelo? Sei forse il suo messaggero? >
< Diciamo un suo fedele servitore… Come lo era mio padre con il Signore Oscuro. >
< Dei Malfoy non ci si può fidare > disse improvvisamente Rodolphus Lestrange completamente spazientito < Dicci realmente come stanno le cose, oppure ti trasformerò in una statua di ghiaccio e ti metterò al sole. >
< Non osate minacciarmi. Anche se non si direbbe, sono un ottimo mago. >
< Ahahah vorrei proprio vederti. In guardia! >
Ma prima che la situazione degenerasse, una voce acuta risuonò nelle orecchie dei quattro maghi.
< Questa voce roca… e se fosse il Sanguinario? >
< Credo che sia proprio lui, Alecto. Allora il ragazzo aveva ragione. >
< Ci prega di non litigare e di continuare la nostra missione uccidendo tutti i traditori che non hanno accettato la nostra alleanza e di non perdere troppo tempo. Presto tutte le famiglie saranno qui e… >
< Ed io dovrei prendere ordine da un individuo che non ho mai visto? Non credo di essere del vostro stesso parere. >
< Tu fai pure quello che vuoi, Rodolphus > gli rispose Draco con tono duro e deciso < Ma ricordati una cosa: se non ascolterai le parole del nostro padrone, la tua anima si trasformerà in fumo nero e scomparirai per sempre dal mondo magico. >
< E come crede di fare? >
< Meglio non attizzarlo. >
< Rodolphus, adesso basta. Vedi di mantenere la calma > gli suggerì Alecto < Che cosa ci costa ascoltare Draco Malfoy? >
< Non mi fido! Ecco che mi costa! >
< Dobbiamo essere alleati e non combattere a vicenda. Così faremo il gioco di quel gruppetto purosangue che ci sta dando la caccia. Lo capisci? >
Trattenendo a stento la sua rabbia, alla fine Rodolphus decise di accettare la richiesta di Draco.
< Guardate quei segni > disse improvvisamente Bartemius < Il Sanguinario ci sta descrivendo la nostra via. >
Colui che segue i miei consigli, presto verrà ripagato.
Colui che decide di tradirmi, la magia oscura si imperverserà nella sua mente distruggendolo all’interno.
Così presto fonderò il mio regno e non avrò pietà per i miei nemici.

< Credevo che ci fosse un messaggio per Draco > fece Merope.
< Eccolo qui. >
Un ragazzo privo di cuore e ubbidiente vi ha mostrato la via… Adesso tocca a voi seguirla.
La riverenza non verrà mai dimenticata.

< Ci sta dicendo di seguire il ragazzo > sussurrò Bartemius a Rodolphus < Adesso sì che non possiamo più tornare indietro. >

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Capitolo 16
*** Theodore Nott - la morte non guarda in faccia a nessuno ***


Fawley girovagava per il castello da solo senza rimanere vicino al gruppo dei purosangue.
Si era messo in testa che avrebbe trovato il colpevole da solo e senza l’aiuto di nessuno.
Anche se era uno spirito codardo e succube di quello che gli dicevano tutti coloro che gli stavano intorno, Fawley aveva una dote nascosta che non aveva rivelato a nessuno: era uno dei pochi che conosceva meglio il castello di Hogwarts.
ma il problema principale della faccenda è che non riusciva a trovare da nessuna parte il Sanguinario del Castello.
“Ho controllato dappertutto e tutti i posti possibili in cui si poteva nascondere. A parte quel luogo…”
Fawley aveva paura di entrare nella camera dei secreti per il timore d’incontrare una creatura che potesse assomigliare al basilisco.
“Non sono molto abile con la magia com’era un tempo” si diceva lo spirito “Però non posso morire una seconda volta.”
Ma il girovagare di Fawley, non passò inosservato alla Preside McGranitt.
< Fawley, hai forse bisogno di qualcosa? >
La voce acuta e prorompente della preside riscosse dai pensieri lo spirito di Fawley.
< Volevo vedere com’era cambiata la scuola nel corso degli anni. >
< Ho apura che non sia cambiato molto, Fawley. Tutte le cose e tutto l’ambiente cicostante è rimasto immutato per tanti secoli. >
< Davvero? Non è cambiato nulla? >
La preside McGranitt aveva capito che lo spirito stava mentendo e che gli stava nascondendo qualcosa.
< Fawley parliamoci chiaro: che cosa stai cercando? >
< Io? Perché do la sensazione che sto cercando qualcosa, Preside? >
< Certo. Pensi che io sia sciocca? Sarebbe meglio che tu e Flint mi diciate immediatamente la verità, oppure dirò ai vostri compagni che state cercando il Sanguinario da solo… Hai capito bene, Flint. Ti ho visto che ci stavi spiando. >
Il giovane Serpeverde, con la coda tra le gambe, si mostrò alla preside con la testa china.
< Non hai il coraggio di guardarmi in viso, Marcus Flint? >
< Ecco, veramente… >
< Non dirgli nulla! La preside non deve sapere! >
< Che cosa? Il Sanguinario misterioso si sta aggirando chissà dove in questo castello… E voi volete trovarlo da soli senza essere consapevoli che state rischiando la vostra vita. >
< Io non perché sono già morto. Ahahah > rispose Fawley divertito.
< Fawley, devo confessarti che non mi sei mai piaciuto fin dal principio… Ma d’altronde devo avere un certo rispetto per te essendo di famiglia purosangue… Ma cosa penserebbero gli altri del gruppo se tu stessi tramando alle loro spalle? >
< Io non sto facendo niente di male. Punto. >
< Fawley, non costringermi a smascherarti dinanzi a tutti. Ti ho avvertito. >
< Ma perché non posso fare quello che voglio? >
< Perché devi collaborare insieme agli altri. Punto e basta. >
< Vogliamo solo trovare il nascondiglio di quel criminale. Tutto qui > spiegò Flint.
< E dopo? Sapete bene che se lo combatterete, non avrete molte chance di vincere. Nessun comprende i veri poteri di quell’individuo misterioso. Nemmeno io. >
< Preside, e se fosse lei quella che ci sta nascondendo alcuni fatti di quel Sanguinario? >
< Allora dimmi Fawley, perché dovrei farlo? >
< Non lo so. Magari ci vuole mettere alla prova. >
< La prova è già abbastanza ardua così com’è… Io sono solo qui presente per sorvegliarvi tutti. Strano che non l’abbiate capito. >
< Quindi lei non ci aiuterà. >
< Assolutamente no. Non posso aiutarvi in una prova in cui i veri protagonisti siete voi purosangue, Fawley. Io al massimo posso godermi lo spettacolo. >
< No, io non ci credo… Non può essere come dice lei… >
< Fawley, ho già perso fin troppo tempo con voi. Meglio che tornate ad aggregarvi con il vostro gruppo. La morte potrebbe venire a bussare da voi e non potrete fare niente per contrastarla. >
< Noi non abbiamo paura di morire. >
< Flint, voi Serpeverde siete conosciuti per essere paurosi e codardi. E tu non sei da meno. >
< Ma come osa? >
Mentre Marcus Flint si apprestava ad alzare la bacchetta contro la preside, un giovane ragazzo incappucciato s’intromise evitando il peggio.
< Chi sei tu?! >
< Colui che vuole evitare che quest’oggi ci sia un morto in questa scuola. >
Togliendosi il cappuccio, Marcus Flint rimase sorpreso di vedersi davanti uno della sua stessa casata.
< Theodore, che cosa volevi fare? >
< Non voglio mettermi contro di te Marcus, ma non possiamo prendercela con la Preside. Soprattutto quando sta dicendo cose giuste. >
< Anche tu infami la tua casata? >
< Siamo quello che siamo, Marcus… Ma non è questo il problema… Sono già stato testimone di un omicidio in passato e non voglio esserlo anche oggi. >
< Si può sapere da dove sbuchi tu? >
< Dovevo sistemare alcune cose nel mio dormitorio. Per questo non mi sono fatto vedere in giro. >
< E adesso hai finito i tuoi comodi? >
< Penso di sì… Credevo che il Sanguinario di Hogwarts si potesse aggirare nei dormitori dei Serpeverde, ma non è così. Quindi escludo che sia uno della nostra casata. >
< Che cosa? Ne sei certo? >
< La risposta a tutti i nostri problemi è molto lontana, ragazzi. Quindi sarebbe meglio tornare ad aggregarci a tutti gli altri. >
< Marcus, ci possiamo fidare di questo ragazzo? > domandò sottovoce Fawley a Flint.
< Sì. Non sono qui per contro degli altri mangiamorte… Anche se mio padre faceva parte di quella congrega, io sono molto diverso da lui. Ma siete voi che vi dovete fidare di me. >
Squadrandolo con sguardo serio, alla fine Flint e Fawley si fidarono di lui.
< Molto bene. Quindi spero che abbandoniate l’idea di ricercare il nostro colpevole da soli… Non è saggio girovagare senza gli strumenti necessari o senza i guerrieri che possano difendervi. >
< La bacchetta non è uno strumento necessario per difenderci? >
< Non se il nostro criminale padroneggia la magia oscura anche senza bacchetta… Li avete visti tutti le scritte con il sangue, no? Come pensate che l’abbia fatto? >
< Sinceramente non lo so > fece Fawley.
< Lui usa la magia in maniera molto diversa da quella che conosciamo… Ma io non sono brava a farvelo capire. Dovrete arrivarci da soli. >
< Che cosa? >
< Avete capito bene… Ora è meglio che andiate. Spero che ci rivedremo in giro in un’altra occasione diversa da questa. >
< Rimanere rinchiusa nel suo ufficio non cambierà mai le cose. >
< Nemmeno voi se rimanete qui a parlare con me risolverete l’enigma… A presto. >
Una volta che le Preside McGranitt si dileguò, nuove tracce di sangue si manifestarono dinanzi ai maghi purosangue.
Hai attraversato il valore della morte di persona fin da quando eri molto piccolo.
Adesso la tua missione è sconfiggermi attraverso le tue visioni.
Ma non sarà facile per nessuno riuscire a scovarmi in questo castello.
Io viaggio nell’ombra oscura senza che nessuno possa trovarmi.

< Che cosa significa questo? Flint, vuoi forse dirmi che il tuo amico può avere le visioni? >
< Dipende > spiegò Theodore < Devo sentire il pericolo molto vicino, altrimenti non sono così utile come voi pensiate. >
< Allora la nostra ricerca potrebbe riprendere senza problemi! Al diavolo le parole della Preside. >
< No. Meglio se ci aggreghiamo agli altri… Più siamo, più saremo al sicuro. >
< La scuola non è più un luogo sicuro, Nott. Perché non lo capisci? >
< Basta, Flint. Non voglio rimanere a discutere qui con te > rispose Theodore spazientito < Torniamo in Sala Grande e facciamo finta che non sia successo niente. È l’unica soluzione. >
< Ma veramente noi… >
< Marcus, la nostra ricerca può proseguire un’altra volta… Magari stanotte > fece Fawley sottovoce senza farsi sentire da Theodore.
< Va bene. Vedremo sul da farsi. >

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Capitolo 17
*** Garrick Olivander - per fermare la magia ***


Mentre la luce stava per dare spazio al buio della notte, Minerva McGranitt non riusciva a trovare pace.
Ripensava a come la sua scuola stava cadendo a pezzi per colpa del Sanguinatore di Hogwarts che minacciava ogni singolo membro purosangue che arrivava nella scuola per sconfiggerlo o per sapere chi fosse veramente
E come se non bastasse, c’era un pensiero che tormentava la vecchia maga.
“Ancora non riesco a dimenticarmi di quel colloquio con Olivander che mi parlò di una creatura misteriosa che albergava nella scuola oltre al basilisco… E se fosse il Sanguinatore la misteriosa creatura? Questo vorrebbe dire che è umano. Ma per scoprilo è necessario riparlare con il venditore di bacchette.”
Sapendo che Garrick Olivander discendeva da una delle famiglie purosangue, Minerva non ci mise tanto a trovarlo.
infatti il vecchio mago, si aggirava nei pressi dei dormitori dei Corvonero, sua ex casata.
< Garrick, è da molto tempo che non ci vediamo. >
< Minerva, gli anni non ti hanno cambiato per nulla. >
< Smettila di fare l’adulatore e andiamo subito al punto…
< E’ semplice, Minerva: li vuole uccidere tutti per essere l’unico purosangue ancora in vita. Io, come altri, siamo in grave pericolo. Per questo ci hai riunito tutti qui. Non ricordi? >
< Non avrei mai creduto che il Sanguinatore volesse uccidervi tutti… >
< Vuole fare in modo che la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts diventi la sua casa… Sua e di nessun altro. Il suo sangue puro è troppo prezioso per essere mescolato con individui che non sono degni di essere quello che sono. >
< Ma chi può essere questo pazzo? >
< E’ questo il bandolo della matassa, Minerva: nessuno sa chi è… Oppure alcuni di loro lo sanno e lo nascondo molto bene. >
< E’ uno dei ventotto membri… Ma chi può arrivare a tanto? >
< Magari possono essere alcuni degli ex mangiamorte devoti al Signore Oscuro… Oppure potrei essere io. Chissà. >
< Evita di fare il misterioso e parla chiaramente. >
< Minerva, io non posso aiutarti come vorresti. Anche perché questa battaglia non ti riguarda in prima persona. >
< Lo so. Ma non posso rimanere con le mani in mano. Essendo la Preside di questa scuola, devo anch’io fare la mia parte. >
< Il Sanguinatore non te lo permetterebbe mai Minerva, e tu lo sai bene… Lui non può ancora ucciderti, ma quando gli capiterà l’occasione, non si fermerà dinanzi a niente. >
< Ma perché si nasconde? >
< Perché non aspetta altro che ci riuniamo per poi dare il colpo di grazia ad ognuno di noi… O meglio, a coloro che non accettano di sottomettersi a lui come hanno fatto Alecto, Bartemius Jr, Merope Gaunt, Rodolphus Lestrange e per ultimo Draco Malfoy. >
< Quegli individui dallo spirito debole non sanno con chi si sono alleati… >
< Forse hanno paura di morire, oppure hanno paura che il loro spirito non possa più tornare in vita come sperano… E’ difficile captare i loro reali pensieri. Perché qualunque persana farebbe qualsiasi cosa per un po’ di gloria e potere. >
< Ma non gli altri membri purosangue. Loro sono individui dal cuore nobile. >
< Davvero? Metteresti la mano sul fuoco su tutti? >
< Ecco, io… >
Ma Minerva non sapeva cosa pensare, rimanendo taciturna e pensare davvero che poteva essere in grado di tradire gli altri membri purosangue che stavan dando la caccia al Sanguinatore.
< Anche Sirius Black, per tutti i crimini che ha commesso in passato, è un individuo di cui non ci si può fidare. Per non parlare di Avery. Lui è uno dei mangiamorte della peggior specie. >
< Ma ora non più… >
< Chi ti garantisce che sia davvero cambiato? >
< Il suo atto di coraggio di cambiare gli fa onore… Ed io mi fido di tutti loro. >
< Minerva Minerva… Tu sei troppo buona. Devi imparare ad agire con la mente invece che con il cuore. >
< Alcuni di loro sono stati miei ex alunni. Forse possono essere cattivi come noi non riusciamo ad intendere, ma addirittura doppiogiochisti… >
< Il nostro problema adesso p fermare il Sanguinario, Minerva… E non lo possiamo fermare con la magia. >
< E allora come faremo; Garrick? >
< Dobbiamo trovare un altro modo… Prima o poi il nostro individuo si mostrerà a tutti i presenti e sarà in quel momento che noi dovremmo agire… Non scordiamoci che il Sanguinario ci potrebbe spiare anche in questo momento. >
< Infatti non mi sento per niente sicura qui. >
< Nemmeno se fossimo nel tuo ufficio ci potremmo sentire al sicuro, Minerva… Sto sentendo un’aura negativa molto vicino a me. Il Sanguinario sta per entrare in azione. >
Colui che profetizza la magia senza sapere quale è il suo vero scopo, allora non merita di vivere tra noi purosangue.
La sua vita è legata alle bacchette che tutti noi utilizziamo, ma solo il possessore di una bacchetta davvero potente può davvero considerarsi un grande mago.

< Non è esatto, Sanguinario > fece Garrick a voce alta < Io Profetizzo la magia molto meglio di te. Ad esempio io scrivo con il sangue e rendo la vita impossibile a Minerva o ad altri membri purosangue. Fatti vedere! >
Ma l’avvertimento di Olivander non servì a niente, senza riuscire nemmeno a scatenare la collera del Sanguinario.
< Le mie parole non hanno sortito nessun effetto… Ma prima o poi colpirà. E se colpirà! >

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Capitolo 18
*** Pansy Parkinson - succube dell'idea del sangue ***


< Hai intenzione di andare in biblioteca completamente sola? > domandò Sirius ad Astoria.
< Sì. Perché? C’è forse qualche problema? >
< Sai cos’è accaduto a Millicent e ad Hannah? Loro per poco non rischiavano la vita… >
< Hanno deciso di andarci di notte, ricordi? Non come me che ci vado in pieno giorno. E poi riesco a difendermi a dovere. Non ti preoccupare? >
< Sei sicura che io non possa accompagnarti? >
< Certo. Vedrai che farò molto in fretta. >
< Va bene. Ma se non ti vedo ritornare… >
< Tornerò in tempo per pranzare qualcosa insieme a voi. Te lo prometto, Sirius. >
Dopo aver liquidato le preoccupazioni di Sirius, Astoria entrò in biblioteca per recarsi nell’angolo di pozioni.
“Forse posso preparare qualcosa che possa difendermi da quei mangiamorte e dal Sanguinario di Hogwarts… Però devo cercare accuratamente stando molto attenta a dove metto le mani.”
Ma appena Astoria era impegnata a cercare qualche libro che la potesse soddisfare, vide una giovane ragazza dei suoi stessi anni fissare il vuoto dalla finestra.
< Pansy Parkinson! >
Gridando quel nome, la ragazza misteriosa non accennò a muoversi di un solo centimetro.
“Ma che cosa sta facendo? Sembra su un altro pianeta.”
Avvicinandosi a lei con fare circospetto, Astoria vide che era completamente concentrata sul punto.
< Pansy, che cosa fai? >
< Sto meditando ad occhi aperti > rispose la ragazza con voce flebile.
< Cosa? ma sei forse impazzita? >
< Lasciami in pace, Astoria. Non lo vedi che sono impegnata? Torna a fare le tue cose e fai finta che io non ci sia. >
“Questo mi sarà molto difficile fare finta di niente.”
< Pansy, anche se non ci siamo mai state simpatiche, forse posso aiutarti… >
< Ho detto di lasciarmi stare! >
Il grido di Pansy risuonò nella biblioteca come un macigno.
< Non ti arrabbiare! >
< Tu vuoi sfidare la mia pazienza, Astoria Greengrass. Ma devi capire che non si scherza con il fuoco. Mai. >
Estraendo la sua bacchetta, Pansy era pronta a colpire la sua ex compagna di classe.
Ma l’intervento di Draco Malfoy evitò che accadesse il peggio.
< Fermati, Pansy. Va tutto bene > gli sussurrò il ragazzo all’orecchio < Ti stavo cercando, sai? >
< Draco… Non riuscivo più a trovarti. Ma dove ti nascondevi? >
< Non ti preoccupare. Adesso siamo qua assieme. Non ci può succedere nulla. >
< Portami con te. Ti prego. >
Le parole di Pansy sembravano timorose e irritanti allo stesso tempo.
“Ma che sta succedendo? Non sarà questo impiastro ad avergli fatto un incantesimo.”
< Lascia in pace quella ragazza. Pansy Parkinson viene con me. >
< E tu chi sei? >
< Non ti ricordi di me, biondino? Eppure ci siamo frequentati quando eravamo ancora studenti: sono Astoria Greengrass. >
< Anche tu fai parte di quella congrega di purosangue, vero? >
< Certo. Che domande fai? Altrimenti non sarei qui. >
< Questo è vero… Però tu fai parte di quei purosangue che vogliono distruggere il Sanguinario di Hogwarts, giusto? >
< La sai benissimo la risposta. >
< In altre occasioni ti avrei potuto uccidere, cara Astoria… Come puoi allearti con chi non riesce a profetizzare la magia come fa il Sanguinario? >
< Perché quel dannato criminale vuole distruggere la magia e tutte le famiglia purosangue rimaste. Ecco perché. >
< Ma se anche tu ti allei con noi, non succederà mai tutto questo. Tu potrai vivere come me e come tutti gli altri miei compagni. >
< Draco Malfoy, io non mi abbasserò ad essere peggio dei mangiamorte. Ricordatelo. >
< Allora vorrà dire che Pansy verrà con me. Non è forse vero? >
< Draco, ovunque mi guiderai, io sarò pronta a seguirti. >
< Brava. È così che parla una degna mangiamorte. >
< I mangiamorte non esistono più. Non dopo la caduta del Signore oscuro. >
< E chi l’ha detto? Il Sanguinario di Hogwarts ha dei bei progetti per chi si allea con lui… Se riusciremo a vincere questa battaglia, potremmo comandare tutto il mondo della magia e distruggere tutti i babbani che ripudiano il nostro modo di essere. >
< Tu sei solo un individuo che farebbe qualsiasi cosa per mantenere il sangue puro e credere in ideali assolutamente sbagliati. >
< Sbagliati per te, ma per me no… Abbiamo un modo molto differente per usare la magia. >
< Ed è per questo che noi due non potremmo vivere nello stesso mondo. >
< Infatti sarai tu ad avere la peggio, Astoria > rispose Draco con tono disprezzante.
< Questo è ancora tutto da vedere. La battaglia non è ancora iniziata… >
< Non osare contraddire il mio compagno > fece Pansy con tono isterico e dannato < Il nostro sogno di un mondo magico migliore si avvererà. E tu non potrai farci niente. >
Irritata per le parole di Pansy, per poco Astoria non estrasse la sua bacchetta.
< Provaci… Ti disarmerò senza che tu te ne renda conto. >
Con il nervosismo e la paura che percuoteva la sua mente, alla fine Astoria decise di arrendersi.
< Molto bene. Pansy Parkinso ha fatto la sua scelta e tu non potrai mai fargli cambiare idea. >
< Pansy, pensaci bene… >
< Io non mischio il mio sangue e la mia magia con coloro che vogliono proteggere questo mondo dannato dai mezzosangue. Non lo posso sopportare. >
< Pansy! Così rischierai di morire! >
< Se morirò, sarà per una giusta causa… A differenza tua che morirai in maniera molto indegna. >
< Adesso però basta parlare… Ora dobbiamo riunirci con gli altri. >
< Sì. Ti seguo, Draco. >
Ma prima che Draco e Pansy potessero lasciare la biblioteca, Astoria gli intimò di rivelargli il vero colpevole.
< Non è ancora il momento di mostrare il proprio volto in questa storia > spiegò il giovane biondo < Ma vedrai che l’ora della vendetta colpirà tutto il vostro gruppo. Non scordarlo. >
Mentre le pareti della biblioteca si stavano tingendo di sangue, un freddo furoi dal normale oltrepassò il corpo di Astoria.
La magnificenza del sangue dei maghi puri verrà ricordata fino alla fine dei tempi.
La battaglia è ormai alle porte e chi ha deciso di allearsi con il sangue, ha dato una decisione irrevocabile.
Ormai il giudizio è quasi compiuto.

“Pansy Parkinson… Perché hai deciso di allearti con le forze oscure? Eppure dovevamo aver capito la lezione dopo tutto quello che è successo. Perché ancora questa ostinazione?”
< Astoria, tutto bene? >
La voce di Sirius Black calmò gli animi agitati della povera ragazza.
< C’era qualcun altro in questa biblioteca? Perché ho sentito delle strane voci… >
Alzando lo sguardo, Astoria vide che le scritte con il sangue erano sparite.
< No… ero da sola > rispose la ragazza con tono flebile.
< Hai trovato quello che cercavi. >
< Purtroppo no… Ma vedrò di riprendere la mia ricerca in un altro momento. Adesso ho bisogno di rilassarmi un po’. >

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Capitolo 19
*** Molly Prewett - l'enigma della bontà feroce ***


Astoria non riusciva a togliersi dalla testa la visione di Pansy Parkinson completamente inebetita dai presunti incantesimi di Draco Malfoy.
“Quel ragazzo gli ha fatto il lavaggio del cervello. Ne sono sicura.”
Cercando in tutti i modi di placare la sua rabbia per non far scoprire a nessuno dei suoi timori, dovette sfogarla mentre si allenava con gli incantesimi insieme ad Hannah.
Intravedendo in lei che c’era qualcosa che non andava, Hannah la interrogò.
< Non c’è niente che mi preoccupa > rispose Astoria con voce rude < Adesso possiamo riprendere i nostri allenamenti? Ormai manca poco alla battaglia. >
< E tu come fai ad esserne certa? >
< Ormai i ventotto membri purosangue saranno giunti in questa scuola. Altri hanno scelto di allearsi con noi, ma altri hanno fatto scelte molto discutibili… >
< A chi ti riferisci? >
< Lo sai bene… >
< Invece non so proprio niente, Astoria. Mi dici che cosa stai nascondendo? >
< Smettila di fare la stupida, Hannah. Mi dai sui nervi. >
< Ma io non ho fatto niente. Sei tu che sei tremendamente nervosa. >
< Lo sai che cosa mi innervosisce di più? Che noi Serpeverde veniamo dipinti come maghi o streghe cattivi e senza scrupoli. Ma non è sempre così! >
< E chi ti ha dato questa impressione? >
< Tutti voi che non fate parte della mia casata. >
< Ma cosa stai dicendo, Astoria? Nessuno suppone questo. >
< Allora vuol dire che sei più sciocca di quello che penso… Ad esempio pensi che Sirius non creda che prima o poi finiremo con il tradire il nostro gruppo alleandoci con il Sanguinario di Hogwarts? >
< Vuoi sapere invece la mia opinione? Credo che tu non sia capace di un simile affronto. Non fa parte del tuo carattere, Astoria. >
< Forse questo potrebbe farlo Avery o Marcus Flint… Infatti non credo che sia una cosa alquanto impossibile. Bisognerebbe tenerli d’occhio. >
< Lo credo bene, ma non posso controllare quei tipi a vista per tutto il tempo. Dobbiamo trovare altri membri purosangue che ci possano aiutare in questa battaglia. >
< Hannah, credi davvero che riusciremo in questa impresa? >
< Non conoscendo bene il nostro nemico, per ora non riesco a dare conclusioni molto soddisfacenti… Dovremmo limitarci a tenere gli occhi bene aperti. >
< Perché sento questa frase da molti giorni ormai? Non so davvero più a cosa credere… E se noi morissimo tutti? >
< Non devi pensare una cosa del genere. Devi avere fiducia in noi e nelle nostre capacità. >
< Certo. Tu la fai molto facile. >
Spazientita per come Hannah stava affrontando la situazione, Astoria pensò davvero se aveva fatto la decisione giusta.
“Unendomi con il gruppo dei Sanguinario, avrei manifestato la magia in altro modo… Ma in fondo non sono quel tipo di strega. Anche se sono una Serpeverde, sono ancora buona.”
< Che cosa ti preoccupa così tanto, Astoria? >
< Fawley, è la prima volta che mi rivolgi la parola. Qual buon vento? >
< Devo conversare prima o poi con tutti i miei compagni, non ti pare? E visto che fai parte del gruppo dei purosangue che vogliono sconfiggere il Sanguinario, ho il diritto e il dovere di conoscerti meglio. >
< Non c’è molto da dire sulla mia vita… A parte il fatto che avrei preferito non essere una purosangue. >
< Eh già… Molte responsabilità, vero? >
< La mia famiglia è molto devota a non mischiare il suo sangue con coloro che non sono puri… Ma che cosa farò se mi innamorassi di un mezzosangue? I miei non la prenderebbero molto bene. >
< Riesci a pensare all’amore anche in un momento come questo? >
< Sì. Anche perché sono ancora una giovane adolescente, più che adulta. >
< Su questo hai ragione. Hai molti meno anni di me. >
< Esatto. Si fa molto presto a diventare vecchi, non ti pare? Figuriamoci se rimanessi sconfitta in questa battaglia. Sarebbe una cosa di cui non mi perdonerei mai. >
< Hai delle grandi capacità, Astoria. Devi solo credere in te stessa. >
< E’ quello che mi ha detto Hannah Abbott. >
< La nostra compagna Hannah non è così stupida come si può pensare. Ricordatelo. >
“Ho capito… Però ci vorrebbe qualcuno che mi aiutasse a diventare più forte di quello che sono.”
< Va bene, non lo dimenticherò. >
< Brava, così mi piaci. >
< Adesso se vuoi scusarmi, devo portare a termine un conto in sospeso. >
< Certo. Vai pure cara. >
Una volta allontanatosi da Fawley, c’era una sola persona che poteva farla sentire buona e spietata allo stesso tempo.
< Sapevo che saresti giunta fin qui. Anche tu sei una purosangue, Molly Prewett. >
La donna, sentendosi chiamare in causa, si girò molto lentamente squadrando la ragazza.
< Ci conosciamo, forse? >
< Il mio nome è Astoria Greengrass. Tu sei la madre dei Weasley. >
< Vedo che sai molte cose di me… Ma io non ti conosco per niente. >
< Ti basta sapere che faccio parte del gruppo purosangue che vuole sconfiggere il Sanguinario di Hogwarts. >
< la Preside Minerva mi ha parlato di quell’individuo… Davvero scrive con il sangue? >
< Esatto. Davvero rivoltante, non credi? >
< Mi riporta alla memoria brutti ricordi su mia figlia… Per fortuna quella volta andò tutto per il meglio grazie all’aiuto di Harry Potter che salvò l’intera situazione. >
< Sì, ma questa volta il ragazzo sopravvissuto non ci potrà dare una mano… Dovremmo farcela con le nostre forze… L’unica cosa che non so come combatti. Sei abile con la bacchetta? >
< Ho ucciso Bellatrix Lestrange. Questo non ti basta? >
< Eccome! Quindi potresti aiutarmi negli allenamenti? >
< Non vedo perché no… Noi donne ci dovremmo sempre aiutare a vicenda, cosa che non facciamo sempre. Pronta per uno scontro all’ultimo sangue? >
< Non aspetto altro. >
Ma prima che le due donne cominciassero a sfidarsi, nuove tracce di sangue si manifestarono dinanzi allo sguardo attonito di Molly, causando in lei un vero senso d’inquietudine.
< Molly Prewett! Combatti la paura! Solo così potrai contrastare il timore di quel criminale. >
La paura e la bontà sono due sentimenti riservati solo per individui deboli.
Il loro timore di morire presto gli si rivelerà fatale, lasciando in loro un vuoto incolmabile che sarà inevitabile per la loro esistenza.

< Chiunque sia questo individuo non fermerà mai la mia furia… E non si doveva permettere di scrivere con il sangue! >
Cancellando tutti i segni lasciati dal colpevole, Molly Prewett riuscì a calmarsi dopo che aveva sconfitto nel primo scontro Astoria Greengrass.
< Sei ancora molto lontana dallo sconfiggermi > fece Molly con tono rude < Hai ancora bisogno di duro allenamento… Adesso in piedi. Non abbiamo tempo da perdere. >

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Capitolo 20
*** Evan Rosier - vecchie conoscenze che non si dimenticano ***


< Ancora non riesco a capire il perché si è assopita la tua devozione ai mangamorte. >
Mentre Avery e Marcus Flint stavano parlando tra di loro, il vecchio mangiamorte cercò in ogni modo di sviare i suoi vecchi ricordi.
< Tu sei ancora molto giovane, Flint. E certe cose non li puoi capire. >
< Ma come? Non ti sembro abbastanza grande? Mi sono appena diplomato in questa scuola. >
< Sì, ma non sei un mago esperto come vuoi far credere. Hai ancora molta strada da fare > rispose Avery mentre cercava di scappare da lui.
< Aspetta, Avery! Dove stai andando? >
< A fare una passeggiata. La luce di questa stanza mi sta bruciando i neuroni. Preferisco molto di più il buio. >
< Magari il cimitero potrebbe essere il luogo adatto per te > lo punzecchiò come di consueto Hannah.
< Sempre in giro a darmi fastidio. Non hai meglio da fare, Abbott? >
< In questo momento no, mi spiace. >
< Chiedo molto se voglio rimanere un po’ da solo con i miei pensieri? >
< Che cosa devi pensare? Vuoi forse provare a tradirci? Ti riuscirebbe molto bene… Nessuno è a conoscenza della tua indole malvagia > rispose Hannah canzonandolo come sempre.
< Hannah Abbott, tu prega di non trovarmi mai dinanzi ad un duello di bacchette. Perderesti in maniera indegna. >
< Questo è da vedere… A parte gli scherzi, dove stai andando? >
< Ti pare che te lo dirò? Allora non mi conosci davvero. >
Scomparendo senza dare una spiegazione a nessuno, Avery pensò che avrebbe trovato un po’ di pace nel suo vecchio dormitorio.
“Qui non mi disturberà nessuno. O almeno lo spero.”
Ma appena si ritrovò dinanzi al camino del salone principale dei Serpeverde, costui vide che era acceso.
“Chi può mai aver acceso il camino in estate?”
< Il calore del fuoco mi ricorda tanto il potere che avevo sui miei nemici… Fuoco e distruzione… Quelli sì che erano bei tempi. >
Sentendo una voce dietro le sue spalle, Avery impallidì quando vide un suo vecchio compagni dinanzi a lui.
< Rosier… Che cosa ci fai qui? >
< Potrei domandarti la stessa cosa pure io, sai? Ma dai tuoi occhi e dalla tua stanchezza che emani ovunque posso capire che avevi bisogno di un po’ di tranquillità. >
< Bravo. Vedo che sei molto perspicace come ai vecchi tempi. >
< Certe abitudini non si perdono… Allora, come hai trascorso la caduta del Signore Oscuro? >
< L’ho superata. Come altri mangiamorte. >
< IO invece non riesco ancora a capire che un mago così potente sia stato sconfitto da un mezzosangue. >
< Anche il nostro Signore Oscuro era un mezzosangue. Non te lo scordare, Rosier. >
< Sì, ma lui era diverso! Aveva la magia oscura in pugno e la sua anima era forte e bella. Com’è potuto accadere tutto questo? >
< Ildestino talvolta è molto avverso… >
< Sì, Avery… Come in questo momento. Chi l’avrebbe mai detto che ci risaremmo ritrovati dopo tutto quello che è successo? E per giunta all’interno di questa scuola! >
< Siamo legati a due famiglie purosangue. Anche se tu sei morto, il tuo spirito continuerà a vivere. >
< Sì, ma per quanto tempo Avery? >
< Devi solo fare la giusta decisione… Come ho fatto io. >
< Ahahah e tu credi di aver… Non farmi ridere, ti prego. >
< Vorresti allearti con i seguaci del Sanguinatore di Hogwarts? >
< Io non ho nessuna notizia su quell’individuo… Ma quello che ha fatto da quando ha comi9nciato a scrivere con il sangue, devo dire che mi ha molto affascinato… E’ un mago oscuro indecifrabile. Ed è questo quello che mi piace di lui. >
< Rosier, non vorrai mica… >
< Sono stato un crudele mago in passato… Ma perché cambiare a questa età? Spiegamelo, Avery. >
< Hai da perdere tutto, Evan. Se non ti appoggi al gruppo dei purosangue che vogliono distruggere quell’individuo maledetto, allora sei destinato a scomparire per sempre. E tu vuoi che accada questo? >
< L’unica cosa che desidero è non vedere le forze del bene che trionfano sulla magia oscura. Tutto qui. Per questo io non posso allearmi con voi. >
< Capisco… >
Avery non prese bene la decisione di Rosier, capendo che era impossibile fargli cambiare idea.
< Al contrario di te, tu puoi rinnegare i momenti che ti sei alleato con loro. Alecto e tutti gli altri saranno ben felici di sapere che un vecchio membro dei mangiamorte è tornato sulla retta via. >
< Lo sai bene che non cambierò mai idea per loro… Ho sbagliato una volta e non voglio che succeda di nuovo. Mi hai sentito? >
< Sei libero di fare quello che vuoi. Come me del resto… Ma prima o poi capiremo chi davvero ha sbagliato. >
< Evan, pensaci bene: sei stato un mangiamorte leale al Signore Oscuro fino alla fine ed io ho sempre nutrito un profondo rispetto per te. Ma è giunta l’ora di cambiare… >
< Ancora non riesco a capire come possono definirti mangiamorte… Tu sei la rovina dei purosangue che esortano la magia nera. Non scordartelo. >
< Ho solo capito quale è il mio posto. Tutto qui. >
< Avery, ti conosco fin troppo bene: tu sei nato per fare il doppiogiochista. Punto e basta. >
< Non tradirò mai i miei compagni… Che io possa bruciare all’inferno se ciò succederà. >
< Questo dipende solo da te… Dopo questa bella chiaccherata, è meglio che me ne vada. I midei compagni mi stanno aspettando. >
< Vai pure. Ci rivediamo nella battaglia finale. >
< Sempre se il nostro spirito sarà ancora in vita. >
Vedendo scomparire Rosier dalla sua vista, Avery non notò minimamente la presenza di Astoria Greengrass.
< Hai sentito tutta la nostra conversazione? > domandò Avery prima che la ragazza potesse fuggire dal dormitorio.
< Ho sentito abbastanza… E devo dire che sono molto colpita dalle tue parole. >
< Ti ringrazio, Astoria. Ma devo ancora dimostrare tanto… Hannah Abbott ha ragione a darmi contgro. Io sono quello che sono. E sarà difficile cambiarmi, ma ci proverò. >
< So che farai del tuo meglio. >
Ma prima che anche Avery e Astoria potessero lasciare il dormitorio dei Serpeverde, video una scia di sangue provenire dalla bacchetta di Evan Rosier.
“Che significa tutto ciò?”
< Ci stavi forse spiando, Evian?! Rispondi! >
< Ero solo concentrato a fissare queste parole forti che il Sanguinario ha dedicato a me. >
Mutilare un nemico è un azione forte e sconvolgente.
Colui che esercita tale forza ha il mio completo rispetto.
Benvenuto nella mia congrega… C’è sempre posto per un devoto servitore come te.

< Bravo, Rosier. Hai fatto colpo. >
< Che cosa ti aspettavi, Avery? Credevi che io rimanessi in seconda fila e acconsentissi alle tue parole? Allora vuol dire che non mi conosci ancora bene… Adesso vi lascio definitivamente soli… Godetevi questi momenti perché saranno gli ultimi. >
Prima che Avery gli potesse infliggere un incantesimo potente, l’ex mangiamorte trattenne tutta la sua energia nella bacchetta che stava stringendo nelle mani.
< Eravate molto legati ai tempi di mangiamorte? >
< Era un mio grande amico e fidato compagno… M adesso lui si sente tradito. E come biasimarlo? Abbiamo due ideali alquanto diversi… Se il nostro destino è quello di farci la guerra, allora non abbiamo altra scelta. >
< C’è sempre una scelta, Avery. >
< E quale sarebbe Astoria? Morire da eroi? O da vigliacchi? Tutti hanno apura della morte. Anche dei maghi senza scrupoli come noi. >
< Però devo dire che lo nascondete bene… >
< Non possiamo farci vedere deboli. È la regola di noi mangiamorte. >
< Ti consideri ancora tale? >
< Quando voglio io, sì. >
< Ottima risposta > rispose Astoria sorridente < Non mi aspettavo altro. >

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Capitolo 21
*** Damocles Rowle - la spietatezza della tortura ***


Rodolphus Lestrange rifletteva su come poter indebolire il gruppo dei purosangue che stava crescendo sempre di più.
< Non possiamo aspettare che siano tutti al completo > spiegò il mago < Sarebbero in netta maggioranza rispetto a noi. >
< E questo ti preoccupa? > gli fece Bartemius Jr < Anche nell’ultima battaglia eravamo in minoranza e… >
Capendo che Rodolphus aveva ragione, Bartemius si rimangiò subito le parole dette.
< Si, scusami. Hai ragione. >
< Dobbiamo trovare un altro individuo che possa fare la differenza… La preside McGranitt per quanto sia di parte, non ci darà mai una mano. >
< E ci credo! Lei è una Grifondoro! Non si alleerebbe mai con i Serpeverde della peggior specie. >
< Riflettendo sui momenti trascorsi ad Azkaban, c’è un individuo che può fare al caso nostro… Ma dobbiamo andarlo a scovare in biblioteca. >
< Rodolphus, che cosa stai pensando? >
< Vieni con me Bartemius e lo scoprirai. >
< Che cosa state confabulando voi due? >
Sentendo la voce perentoria di Draco Malfoy, Rodolphus non si scompose più di tanto.
< Stavamo solo facendo una chiacchierata tra due amici, Draco > spiegò il mago < Questo ti disturba? >
< Dovreste dire a tutti le vostre intenzioni, altrimenti non saremo mai uniti. >
< Non c’è niente di cui preoccuparsi, ragazzo. Presto nel nostro gruppetto di maghi potenti entrerà a far parte un vecchio spirito che nessuno sa del suo passato… Tranne me, ovviamente. >
< Che genere di spirito? >
< Perm scoprirlo dobbiamo andare nella sezione proibita delela biblioteca di questo castello. >
< Ho appena fatto ritorno in quel posto e sinceramente non vorrei ritornarci così presto. >
< Perché, Draco? Hai forse paura di qualcosa? Ti intimorisce vnire a conoscenza di passati oscuri che non puoi immaginare? >
< Esatto. Prefrisco combattere questa guerra solo per il volere del Sanguinario di Hogwarts. >
< Invece ci sono altri segreti oscuri che devi conoscere. Vieni con me  eBartemius Jr. non te ne pentirai. >
Fissando i due maghi con sguardo accigliato, alla fine DRaco acconsentì alla loro richiesta.
< Molto bene. Così mi piaci. >
< Vedete di non fregarmi con i vostri sotterfugi, altrimenti il Sanguinario… >
< Il Sanguinario si congratulerà con noi quando porteremo a termine questa missione, non preoccuparti. >
Arrivando nella sezione proibita della biblioteca, Draco non vide niente che potesse attirare la sua attenzione.
< Hai visto? Sei stranamente calmo, Draco. >
< Sono solo molto attento a quello che mi circonda > spiegò il ragazzo.
< E non hai notato niente di diverso in questo posto? Soprattutto non hai notato nessuno? >
< Non ci posso fare niente se non riesco a vedere tutti gli spiriti come fate voi due… In fondo tra di noi, io sono l’unico vivo. >
< Questa cosa non centra niente, ragazzo… Guarda più attentamente in fondo alla sala. Non noti niente di particolare? >
Vedendo un vecchio libro polveroso che si stava sfogliando da solo, Draco divenne pallido in viso.
< Chi c’è qui oltre a noi? >
< Il creatore di tuttee le nostre sofferenze: Damocles Rowle. >
< E chi sarebbe questo tizio? >
< Il costruttore della prigione di Azkaban > spiegò Rodolphus < Ed è la persona adatta per conoscere tutte le torture che i dissennatori e tutti coloro che lavoraano in quella prigione, hanno inflitto ai poveri maghi come noi. >
< Siete stati puniti perché dovevate scontare le vostre punizioni > fece Damocles uscendo fuori dall’ombra < E ancora oggi dovete pagare tutti i vostri crimini. >
< Damocles, è da molto tempo che non ci vediamo. Il mondo dei morti sta stretto anche a te? >
< Preferisco vagarde ogni tanto nella sezione proibita di questa biblioteca… Ci sono molti libri davvero interessanti. >
< Sapevo che eri un uomo molto colto, ma non ti facevo così intelligente. >
< Azkaban non è stata un’idea geniale… Però era l’unico luogo per richiudere dei maghi talmente potenti che prigioni normali non avrebbero potuto contenere. >
< In fondo ho trascorso un periodo molto riflessio in quelle celle, anche se i dissennatori hanno risucchiato molte volte la mia anima… Ma quei momenti sono un lontano ricordo adesso. È davvero strano ritrovarsi qui. >
< Rodolphus, vai dritto al punto. Che cosa vuoi da me? >
< Ecco, io e i miei compagni ci stavamo domandando da che parti stai in questa battaglia? Perché sei a conoscenza del Sanguinatore di Hogwarts, vero? >
< Certo. Ho visto come quel criminale opera la magia… Davvero singolare scrivere con il sangue. Un gesto intimidatorio degno di nota. >
< Ecco, visto che hai molta riverenza per il nostro nuovo signore Oscuro, che ne dici di allearti con noi? >
< Allearmi con della gente malvagia come voi? Per quale motivo? >
< Ecco Damocles, innanzitutto potresti tornare in vita… Non ti piacerebbe riassaporare la voglia di creare altre cose che hanno cambiato la magia che tutti noi conosciamo? Come ad esempio Azkaban. Potresti inventare nuovi metodi di tortura per i maghi oscuri come noi… Allora? >
< Non credo che questo spirito acconsenta al nostro volere > fece Draco con tono serio.
< Il ragazzo ha ragione… Non potrei mai essere convinto dalle vostre parole. Io vivo relegato in quella prigione per sovrintendere ogni singola cosa e ogni singolo fatto che succede… Non ho tempo di essere vostro alleato. >
< E’ solo per il semplice fatto che tu non vuoi. Dì la verità > fece Bartemius Jr con tono deciso.
< Forse è vero… Ma come biasimarmi? Io vi ho rovinato i vostri anni là dentro, anche se voi non ve ne site mai accorti. >
Improvvisamente, Damocles Rowle assunse le sembianze di un dissennatore talmente mostruoso che Rodolphus e tutti gli altri dovettero impiegare la loro magia oscura per contrastarlo.
< Non riuscirete mai a fermare la mia voglia di risucchiare anche il vostro ultimo briciolo di anima. Siete condannati a rimanere per sempre schiavi della magia oscura. >
< E tu sei solo una creatura senza ideali… Presto il Sanguinario di Hogwarts te la farà pagare. >
< Ragazzi! Guardate le pareti! >
Mentre le mura della biblioteca si stavano dipingendo di sangue, Damocles fu molto attratto da questa scena.
l’irriverenza e l’abnegazione veso un futuro migliore è soltanto l’inizio della distruzione.
Un alleanza non può mai andare a buon fine se la tortura è ancora nella propria mente.
Presto rimpiangerà per essere messo contro di noi.

< Certo… come no. Scrivi pure con il sangue… Appena vedrò la tua faccia, sarò molto felice di cancellare per sempre la tua anima. >
Sparendo inspiegabilmente dalla sezione proibita della biblioteca, Dracon fu molto dispiaciuto per come erano andate le cose.
< Immaginavo che era tutta una perdita di tempo… E come biasimare quello spirito? Non ha nessun valore. Lui pensa solo a rinchiudere i maghi criminali come noi. >
< Hai letto le scritte del Sanguinario, vero? Presto gliela farà pagare. >
< Che faccia pure quello che vuole. Io ho bisogno di maghi devoti alla nostra causa. >

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Capitolo 22
*** Selwyn - non è mai troppo tardi per un secondo tentativo ***


< Adesso voglio proprio vedere che cosa diremo al Sanguinario di Hogwarts! > strillò Bartemius con tono incontrollabile.
< Perché dovremmo dire qualcosa al nostro padrone? > fece Rodolphus con tono pacato < Lui sa già tutto. >
< Ah bene! E come fai tu a rimanere così tranquillo? >
< Perché non c’è motivo per agitarsi. Troveremo altri seguaci. >
< Tu la fai facile, Rodolphus… >
< E tu non fai altro che lamenatrti, Bartemius Jr. Se sapevo così, non ti avrei mai portato con me. >
< Esatto. Almeno non avrei assistito a questa figura meschina. >
Nel mentre BartemiusJr e Rodolphus stavano litigando, quest’ultimo fu molto colpito dalla calma di Draco Malfoy.
O al ragazzo non interessava niente tutto quello che era successo, oppure si sentiva talmente sicuro con sé stesso che la tentata alleanza da parte di Rowle era soltanto un’occasione persa. >
< Ricordo che c’era un individuo che mi ha colpito molto durante la seconda battaglia magica > inziò col dire il ragazzo < Perché aveva deciso di prestare la sua bacchetta al Signore Oscuro. Nobile gesto da partee sua, ma che non sortì nessun effetto benefico per noi mangiamorte… Eppure quest’individuo ci sta già aspettando. >
< Ma di chi stai parlando, Draco? >
< Non ricordo il suo nome e nemmeno il suo viso, però era davvero un mago che sapeva il fatto suo. >
< Lo vorrei davvero conoscere… Eppure deve trovarsi qui da qualche parte. >
< Non so dove possiamo cercarlo… Forse la nostra fortuna sarà trovarlo improvvisamente. >
< Draco, lo sai bene che non abbiamo molto tempo a nostra disposizione. >
< Non so cosa farci, Rodolphus. Non ci sono indizi che ci posso condurre a lui. >
< Forse quell’individuo che sta provando a scrivere sui muri con la bacchetta può fare al caso nostro > fece Bartemius Jr una volta riacquistata la calma.
Vedendo che un vecchio mago incappucciato stava tentando di scrivere con il sangue, i tre maghi si domandarono se fosse proprio lui il famoso Sanguinario di Hogwarts.
< No, mi dispiace per voi… L’unica importanza che posso attribuirmi nella mia lunga carriera da mago è avere servito colui che davvero poteva cambiare il mondo. >
< Ti stai forse riferendo al Signore Oscuro? >
< Esatto… Eppure la vostra faccia non mi è nuova. Come vi chiamate. >
< Il mio nome è Rodolphus, mentre qui alla mia sinistra c’è il mio compagno Bartemius Crouch Jr… E lui è… >
< Draco Malfoy > fece il misterioso mago finendo la frase di Rodolphus < Sembra passato molto tempo da quando ci siamo visti l’ultima volta. >
Guardandolo più attenatmente, Draco capì che il mago che prestò la sua bacchetta non era altro che il tizio che si trovava dinanzi a lui.
< Sei tu quello che ha cercato di sconfiggere Harry Poter prestando la sua bacchetta al Signore Oscuro. >
< Bravo, ragazzo. Vedo che hai molta memoria. >
< Potrei sapere il tuo nome? >
< Chiamami Selwyn. E come tutti voi, anch’io sono un Serpeverde. >
< Lieti di saperlo > fece Bartmeius troncando la conversazione tra lui e Draco < Ora però, la cosa che ci preme più di tutti è la tua lealtà verso il Sanguinario di Hogwarts. >
< E poi vorremmo anche sapere perché lo stavi imitando. >
< Volevo capire il modus operandi di quel misterioso mago o strega di cui non ho ancora avuto il piacere di fare la sua conoscenza… Con le sue arti magiche, presto scatenerà una guerra tra noi purosangue che scuoterà ancora il mondo della magia. >
< E tu non vedi l’ora che accada? > gli domandò Draco.
< Perché tu no? >
< Sinceramente non so cosa pensare in questa situazione, ma devo dire che l’unica possibilità è continuare il percorso interrotto bruscamente dalla sconfitta nella seconda battaglia. >
< Esatto, ragazzo. È il mio stesso e identico pensiero. >
< Quindi possiamo considerarti die nostri, giusto? >
< Portatemi dal vostro Signore. Sono convinto che un nuovo alleato non gli guasterà in questa faccenda. >
< Ovvio che no. >
Ma prima che i quattro maghi purosangue potessero lasciare il corridoio che portava dritto alla biblioteca, nuove tracce di sangue si riversarono sui muri di Hogwarts.
L’onore di un vecchio mago purosangue è la potenza e la magnificenza di un suo sovrano.
Coloro che hanno dato il sangue per me verranno ripagato e di nuova gloria verranno ricoperti, senza dimenticare il fatto che la nostra unione si sta rafforzando sempre di più.

< Ma come diavolo… >
< Magia superiore, non c’è che dire > fece Bartemius Jr per nulla sorpreso < Adsso sei battezzato nel nostro gruppo di purosangue. >
< Non vedo l’ora d’incontrarlo. Davvero. >
< E se ciò non dovesse mai accadere? >
La domanda di Draco Malfoy fu come un fulmin a ciel sereno.
< Perché dovresti pensare una cosa del genere? > domandò Rodolphus < Forse perché non ti fidi dei tuoi compagni? >
< Ogni momento che passa, nuovi pensieri albergano nlla mia mente… Avremmo fatto tutti la scelta esatta? >
< Hai forse qualche dubbio? Ti consiglio di toglierteli se non vuoi finire in guai molto seri, ragazzo. >
< Non ho paura del mio destino… Se ciò è legato a questa Sanguinario, ben venga… Ma se poi la mia fine sarà legata al gruppo di purosangue che vogliono distruggerci, io n prenderò atto. >
< Draco, vedi di misurare molto bene le tue parol > gli suggerì Bartemius < Tutti noi non vogliamo che tu faccia un’ingiusta fine. Mi hai sentito? >
< Cercherò di tenere questi propositi per me… Adesso vediamo di finire il nostro lavoro prima dell’inizio della nostra dura battaglia. >
< Secondo me sarà molto più facile di quello che crediamo > fece Sawley < Basta credere nei nostri valori e tutto andrà liscio come l’olio. >
< Non sminuire la forza di quel gruppo, Sawley. Potrebbe essere un errore imperdonabile > fece Draco.
< Ok. Vedrò di non farlo. >

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Capitolo 23
*** Kingsley Shacklebolt - per il bene della magia giusta ***


“Devo riordinare tutti questi rimasugli di pensieri… Adesso capisco perché Albus Silente non ha mai trovato il tempo di farlo. Porta via troppo tempo.”
Rimettere in ordine tutti gli eventi passati del vecchio Preside Silente era un lavoro molto accurato che aveva bisogno di molto tempo e di molta pazienza.
Pazienza che stava per esaurirsi alla povera Minerva McGranitt, che non riusciva a dimenticare l’imminente battaglia dei purosangue scatenata dal Sanguinario di Hogwarts.
“Quell’individuo viscido che alberga nell’ombra ha gettato scompiglio nella mia scuola prima che io potessi intervenire. Non posso fargliela passare liscia… Spero che i ragazzi siano preparati a quello che gli si presenta dinanzi, altrimenti non avranno via di scampo.”
Ma i suoi pensieri e il suo nervosismo furono interrotti dall’arrivo di una vecchia conoscenza che sicuramente avrebbe aiutato quei maghi nella distruzione del Sanguinario.
< Ho forse ritardato in qualche modo, Minerva? >
< Kingsley! Anche tu fai parte… >
< Non è un segreto la mia antica famiglia purosangue di grandi origini… E dopo essermi accodato ed essere giunto in ritardo qui ad Hogwarts, ecco che finalmente possiamo rivederci dopo la disastrosa battaglia magica. >
< Adesso quello che mi domando è se Hogwarts avrà finalmente giorni tranquilli davanti a sé. >
< Spero tanto di sì, Minerva. Ma dipende tutto da noi. >
< Hai già incontrato gli altri maghi purosangue? Mi sot riferendo a coloro che stanno cercando il Sanguinario. >
< No… Perché? Non siamo giunti qui per un motivo che ci accomuna tutti? >
< Magari! Alcuni maghi purosangue non hanno ancora capito la lezione e vogliono aiutare il Sanguinario nella coquista della scuola e di tutto il mondo della magia conosciuto eliminando i babbani e i mezzosangue. >
< Vedo che la storia si sta ripetendo… >
< Esatto. Alcuni di loro non hanno niente da perdere, anzi hanno tutto da guadagnare. >
< Scommetto che è colpa del solito Lestrange e di altri individui che erano ex mangiamorte. >
< Sul primo nome ci hai azzeccato, ma nn devi scordarti Draco Malfoy. >
< Che cosa? Anche Malfoy ha deciso di aiutare quell’individuo? >
< Esatto. Vuole percorrere le stesse orme di suo padre… Consoliamoci con il fatto che alcuni mangiamorte come Avery hanno deciso di sposare l’idea che quel maledetto mago deve essere sconfitto prima che sia troppo tardi. >
< Minerva, dobbiamo portare tutti coloro che vogliono aiutare il Sanguinario dalla nostra parte se vogliamo vincere questa battaglia. >
< Mi dispiace Kingsley, ma hanno altre ideologie molto diverse dalla nostra. >
< Questo non ci deve frenare, Minerva. Come fare a vincere la nostra battaglia? >
< Kingsley, lo sai bene che io non sono una purosangue. I miei genitori non erano come i tuoi. >
< Fa lo stesso. Potrai aiutarci in qualche modo, no? >
< Mi piacerebbbe tanto, ma credo che potrò fare ben poco… Tu invece puoi fare molto per questi maghi. La conoscenza che tu hai della magia è molto sconfinata. Quei dannati mangiamorte si dovranno piegare al tuo volere. >
< Spero davvero che sia così, Minerva. Ho fiducia nelle capacità negli altri amghi, perché da solo non ce la potrei mai fare a contrastare maghi così forti. >
< Ne sono consapevole… Vieni, ti mostro dove sono gli altri. >
Una volta che la Preside e il nuovo ministro della magia stavano raggiungendo il gruppo dei purosangue, altre tracce di sangue si manifestarono dinanzi ai loro occhi.
< Ecco che il sanguinario torna di nuovo in azione. >
la conoscenza e la riverenza verso una magia giusta non sempre riesce a risolvere tutti i problemi.
L’avanzamento del buio e del sangue puro che venera la nostra magia presto diventerà realtà e anche se saremo solo un piccolo gruppo, nessuno ci potrà mai fermare.

Mentre il Sanguinario stava scrivendo le sue solite forti parole, Kinglsey si guardò intorno cercando di scovarlo.
< Lui scrive con la forza del pensiero > spiegò l’uomo < Ma come diavolo fa’? >
< E’ questo quello che mi preoccupa di quel mago. È imprevedibile! >
< Lo vedo, però non può rimanere nascosto per sempre. >
< A quanto pare nessuno sa dove si trova. Non ha ancora mostrato la sua faccia… Inizio a sospettare che potrebbe essere uno di quelle famiglie… Ovviamente tu non sei sospettato, Kingsley. >
< Ci mancherebbe altro… Minerva, come ha fatto quel mago ad intrufolarsi qua dentro? >
< Non sono riuscita ancora a scoprirlo. >
< Pensi che lui possa essere legato in qualche modo alla camera dei Segreti? Vorrei ricordarti che era la dimora di un mostro che anche in quell’ocasione stava distruggendo la scuola e tutto il mondo della magia. >
< Mi dispiace Kingsley, ma finché non riuscirò a scoprire qualcosa sul suo conto, non potrò dare le dovute conclusione. >
< Ti capisco… Per quanto riguarda gli altri maghi che hanno deciso di allearsi con il Sanguinario? Sai dove si trovano? >
< Purtroppo no. Grazie ad un incantesimo molto potente sono riusciti a far perdere le loro tracce… Anche in questo momento potrebbero essere ovunque. >
< Meglio non incontrarli se non siamo pronti, Minerva. >
Ma prima che Kingsley e Minerva varcassero la Sala Grande, videro lo spirito di Merope Gaunt disteso per terra senza un apparente motivo.
< Chi è questo spirito dormiente? > domandò l’uomo.
< E’ Merope Gaunt, la madre del Signore Oscuro. >
< Anche lei è una purosangue? >
< Sì… Da quello che so era tenutasegregata da quei dannati mangiamorte che vogliono farci la guerra. >
Cercando di svegliarla, Minerva vide che il suo spirito stava per scomparire.
< Dobbiamo aiutarla in qualche modo, altrimenti senza di lei non riusciremo mai a sconfiggere il Sanguinario. >
< Non riuscirete mai nel vostro intento! >
Sentendo la voce di Bartemius Jr, Kingsley assunse un espressione piena di rabbia.
< E’ da molto tempo che non ci vediamo, Bartemius… Immaginavo che tu saresti stato contro il nostro volere. >
< Shacklebolt, hai fatto la scelta sbagliata alleandoti con quei purosangue dannati. Anche tu presto farai una brutta fine… Adesso non ho tempo da perdere. Ho bisogno di Merope Gaunt. >
< Lasciala in pace. Lei non ti appartiene. >
< E lo decidi tu? Non farmi perdere tempo, Shacklebolt. Non ne ho voglia. >
Sfoderando la sua bacchetta, Kinglsey era pronto per difendere lo spirito della donna, ma prima che potesse usarla contro Bartemius, l’ombra del Sanguinario bloccò il suo intento.
< Finalmente ti possiamo vedere in carne ed ossa, Sanguinario. >
< Non rimarrò molto tempo qui con voi > fece il mago come se avesse una voce contraffatta < Devo trovare altri maghi che possano allearsi con me… Bartemius, lascia stare Merope Gaunt. Lei adess non ci serve. >
< Ma Signore, è una purosangue che poteva tornarci comodo… >
< E’ morta! Il suo spirito è innocuo e inutile. Ho bisogno di maghi molto forti. >
< Come volete voi, Sanguinario. >
Prima che qualcuno lo potesse smascherare in qualche modo, il Sanguinario e Bartemius scomparvero all’istante senza lasciare alcuna traccia.
< Accidenti! Mi ha colto alla sprovvista! >
< Kingsley, lascia perdere. Adesso dobbiamo aiutare Merope. >
< Sì. Raggiungiamo gli altri. >

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Capitolo 24
*** Cassia Shafiq - la bellezza ammaliante di una giovane maga sconosciuta ***


< Quel dannato mago non ha nemmeno avuto il coraggio di mostrare il suo vero volto > fece Kinglsey Shacklebolt indignato < Vorrei aver avuto più tempo per pensare e contrastare la sua magia oscura. >
< Ci saranno altre possibilità, Kingsley > replicò Minerva.
< Comunque, tornando a noi, sono questi i maghi con cui devo combattere insieme? >
< Esatto… Con la tua esperienza avremmo più possibilità di sconfiggere i nostri nemici. >
< Minerva, il nostro nemico è uno soltanto. Non scordarlo. >
< E gli altri membri delle altre famiglie? >
< Dovremmo riuscire a portarli tutti dalla nostra parte, altrimenti sai che non riusciremo mai nel nostro intento. >
< Allora devo mobilitarmi per riuscir a fargli cambiare idea in qualche modo. >
< Lascia stare, Minerva. Questo ci dobbiamo pensare noi > rispose l’uomo considerando i suoi compagni < Adesso fammi conoscere meglio i miei nuovi colleghi. Sono molto curioso. >
Ma prima che Kinglsey potesse entrare in Sala Grande, intravide una giovane ragazza dai capelli biondi che lo stava fissando.
< Minerva, sai se in questo gruppo c’è una ragazza con la bellezza ammaliante? >
< Bisogna vedere come intravedi tu la bellezza, Kinglsey. Queste streghe qui presenti non mi sembrano così brutte… E poi non posso parlare di me visto che sono vecchia cadaverica. >
< Non dire così, Minerva. Sei sempre bella anche da vecchia. >
< Adoro le tue adulazioni, ma non è questo il momento… Ma perché mi hai fatto questa domanda? >
< Perché mi è sembrato di vedere una giovane ragazza che non ho mai visto prima… O almeno credo. >
< Secondo me ti stai sognando, Kingsley. >
< Credo che tu abbia ragione. >
 
 
Appena i maghi purosangue si ritrovarono dinanzi il Ministro della Magia in persona, molte facce sbalordite si guardarono a vicenda.
< Sorpresi ragazzi? Molti di voi sapranno tutti chi è questo mago… Grazie a lui molti di voi sono finiti ad Azkaban per i loro crimini, mentre altri non hanno avuto il piacere di assaggiare la sua forza… Ed è con immenso piacere comunicarvi che Kingsley Shacklebolt combatterà con voi nella battaglia contro il Sanguinario che sta devastando Hogwarts. >
Prima che l’ambiente si ricoprì di applausi scroscianti, Kinglsey analizzò bene tutti i presenti.
< Ci siamo visti da qualche parte noi due? > domandò Kinglsey riferendosi ad Avery.
< Il mio passato burrascoso ha portato molti guai a maghi come lei, ministro… Forse abbiamo anche combattuto contro. Chi lo sa… >
< Riconoscerei la tua faccia tra mille… Avery. >
< Già. Immaginavo che lei non mi avrebbe mai dimenticato. >
< E come potrie farlo? sei stato un valido avversario che per poco non mi aveva sconfitto… Adesso fai parte dei maghi buoni? >
< Ho capito i miei sbagli… Ed ora eccomi qui. >
< Lo sai che ti terrò d’occhio, vero? >
< Non ce ne sarà bisogno, ministro. Il suo compito di tenermi d’occhio riguarda principalmente Hannah Abbott, una giovane ragazza purosangue che non fa altro che darmi il tormento. >
< Scommetto che ti sei già chiesto come mai… >
< Prima o poi anch’io riuscirò a ripagare tutti i miei crimini e a vivere gli ultimi anni in pace. >
< Vedremo… Lei invece dovrebbe essere Fawley > fece Kinglsey stringendo la mano al mago < Ho sentito molto parlare di lei. >
< Spero soprattutto parole belle e comprensibili. >
< Non saprei… Anche lei dovrebbe essere tenuto sott’occhio, Fawley… Ma non per sfiducia. >
< Allora pr quale motivo mi dice questo? >
< Diciamo che il tradimento potrebbe essere un imprevisto da non sottovalutare… E sto parlando anche a te, Marcus Flint. >
< Ministro, io veramente… >
< Son che tu e la tua famiglia avete degli ideali di mangiamorte… Perché ti trovi qui insieme a questo gruppetto? >
< Perché ho deciso di stare dalla parte del bene. Tutto qui. >
< Ah davvero? Ma la domanda che mi sorge spontanea è questa: ci possiamo davvero fidare di te? >
< Questo è un problema suo, ministro > rispose Marcus con tono serio e deciso < Io non ho paura dei pregiudizi come il mio compagno Avery. >
< Qui non si tratta di avere paura, si tratta di essere leali e comportarsi bene. >
< E lo faremo! > gridò Avery indignato < Perché lei pensa il contrario? >
< Perché conosco i soggetti, Avery… E siccome questa battaglia deciderà il futuro di noi purosangue e di tutto il mondo della magia conoscita e non, devo prendere i dovuti provvedimenti se alcuni di voi decideranno di fare i furbi. >
< Metto la mano sul fuoco su ognuno di loro che qui non c’è nessun traditore > fece Hannah parlando a nome di tutti < Hanno promesso lealtà al nostro sangue fino alla morte… E se si rompe un patto del genere, la pena è la morte e la scomunica da questo gruppo. >
< Scomunica… Mi sembra di stare a parlare con un prete > fece Kingsley con tono stizzito.
< Kingsley, secondo m stai esagerando > fece Minerva < Diamo una possibilità a tutti questi maghi. Se lo meritano. >
< Questo devo deciderlo io, Minerva. Mi dispiace, ma anche se sei la preside di questa scuola, in questo momento il tuo potere è illimitato. >
< Non me ne faccio una colpa… Se questo è il mio destino, mi metterò da parte. >
< Benissimo… Però vedo che le famiglie purosangue non sono al completo considerando i nostri nemici… Chi manca all’appello, Minerva? >
< Penso che ne manchino ancora cinque. >
< Allora la ricerca è ancora molto lunga… E forse il prossimo membro so già dove trovarlo. >
Nel mentre Kinglsey si stava dirigendo verso l’uscita della Sala Grande, Hannah gli comunicò se aveva bisogno d’aiuto.
< Non ora, Signorina Abbott. Posso farcela benissimo da solo. >
< Di solito noi non operiamo separati > replicò la ragazza < E se lei finisse nei guai? Come potremmo soccorrerla? >
< Vedrò di non finirci, d’accordo? Farò molto in fretta. >
Con il timore di farsi sfuggire il prossimo membro, Kinglsey vide ancora quella giovane strega aggirarsi e fissare i muri della scuola.
< Sapeevo che eri tu a fissarmi, Cassia Shafiq. >
Girando la testa, lo sguardo della giovane ragazza si andò ad incrociare con quello di Kingsley.
< Stavo cercando la Stanza delle necessità, ministro > replicò la ragazza con tono innocente.
< E pensi di averla trovata? >
< Ancora no, purtroppo… >
< Perché vaghi nel castello da sola? Ti posso aiutare? >
< Sono appena giunta in questo castello e non riesco a trovare i miei compagni… >
< La Preside McGranitt ti ha già parlato del Sanguinario di questa scuola? >
< Ancora no… Avevo solo l’obbligo di presentarmi e… >
Ma nel mentre Cassia stava spiegando le sue ragioni al ministro, ecco che nuove tracce di sangue si manifestarono ancora nella struttura scolastica.
la bellezza non è mai riuscita ad ammaliare maghi e streghe potenti.
Un’arma inutile per una ragazza di cui non si conoscono le capacità.
Ma io non ho per niente timore… Come lei, aspetto tutti al varco.

< E’ stato questo Sanguinario a minacciarmi? >
< Esatto. >
< Ma prchè? Che cosa vuole da me? >
< Ucciderti… Uccidere te, me e tutti gli altri che non ubbidsiscono al suo volere. >
< Ci stiamo imbattendo con un nuovo Signore Oscuro? >
< Ho paura di sì, Cassia… >
< Quindi cosa devo fare? >
< Devi unirti al gruppo dei purosangue se vuoi che questa nuova minaccia scompaia per sempre. >
< Ma io non conosco nessuno di loro, ministro. >
< Nemmeno io… Ma sarà la nostra magia che ci accomunerà tra di noi. non preoccuparti. >
< Va bene… Voglio fidarmi di lei. >

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Capitolo 25
*** Horace Slugorn - un professore estroverso e misterioso ***


Il fervore nell’avvicinarsi alla battaglia finale era ormai nell’aria.
Minerva McGranitt, non potendo dare un contribuito come vorrebbe non essendo una purosangue, era la strega più nervosa tra tutti.
< Meglio se mi ritiro nella mia stanza. >
< Perché te ne vai così presto, Minerva? >
< Oh, ho un sacco di cosa da fare Kingsley. Non vorrei perdere troppo tempo rimanendo tra di voi non essendo di alcuno aiuto. >
< Non devi pensare questo, Minerva. Noi abbiamo molto bisogno di te. >
< Mi piacerebbe che tu sia davvero sincero, Kingsley… Ma non te ne faccio una colpa. Il mio destino è lontano da voi. >
Kinglsey avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare Minerva, ma sapeva anche bene che non poteva essere indispensabile proprio come lui voleva.
< Minerva, se hai bisogno di qualcosa… >
< Lascia stare, Kinglsey. Ci vediamo domani mattina. >
< D’accordo. Buonanotte, Minerva. >
Cercando di trattenere tutta la sua rabbia e il suo nervosismo che albergava nel suo corpo, Minerva cercò di distrarsi in tutti i modo immergendosi nel pensatoio.
“Ormai ci siamo quasi… Ancora non ho pensato dove posso essere durante il fatidico momento…”
Ma nel mentre Minerva si stava concentrando sui suoi vecchi ricordi, un rumore molesto attirò l’attenzione della strega.
Non vedendo nessuno nei paraggi, pensò subito che si potesse trattare del Sanguinario.
Ma quando vide che una poltrona che non aveva mai visto si stava muovendo da sola, capì subito di chi si trattava.
< Horace, pensavi davvero di farla franca spiandomi? >
Sentendo il suo nome, Horace tornò alle sue sembianze originali.
< Buonasera, Minerva > fece con tono sincero < Non volevo spiarti come dici tu, ma mi sentivo solo rimanendo nella mia vecchia stanza. >
< Horace, non fraintendermi e parla chiaro: che cosa vuoi? >
< Volevo sapere come stavi. Tutto qui. >
< Abbastanza bene e in pace con me stesso. Contento? >
< Minerva, ti prego di non fraintendermi… >
< Sei tu che non devi fraintendermi: che cosa vuoi? Parla chiaro una volta per tutte. >
< Non avrei mai creduto di ritrovarmi qui dopo tutto quello che è successo… Il modo come in passato ho aiutato “Colui che non deve essere nominato”, non mi fa dormire la notte. >
< Il tuo aiuto nell’ultima battaglia non è stato molto proficuo come io e altri insegnanti o maghi avremmo pensato… Vuoi rifarti con questa battaglia? >
< Assolutamente sì. Come potrei farmi sfuggire un’occasione simile? >
< Horace, voglio ricordarti che ci sono molti maghi forti e magari non esperti come te che vogliono dare una mano in questa situazione. >
< Lo faremo tutti insieme. Così ognuno di noi avrà la sua parte… A meno che io non abbia a che fare con degli individualisti. >
< Più che individualisti, avrai a che fare con alcuni mangiamorte. >
< Che cosa?! >
< Non possiam0o scordarci Avery e il suo passato… Mi dispiace Horace, ma dovrai collaborare con maghi molto diversi tra di loro. >
Sentendo quelle parole, Horace tacque all’istante.
< C’è forse qualcosa che ti preoccupa, Horace? >
< No… Niente di tutto ciò, Minerva. >
< Allora parlami: se hai bisogno d’aiuto, sai che posso consigliarti in tutti i modi. >
< Ma tu che ruolo hai in tutto questo, Minerva? >
< Non ho nessun ruolo, Horace. Non sono una maga purosangue co0me lo sei tu. >
< Questo secondo me è una grande fortuna > fece l’uomo sussurrando.
< Perché? Hai forse paura di morire? >
< Sono troppo vecchio per fare un fine ingloriosa! >
< Ma non sei abbastanza vecchio per gli insegnamenti che puoi benissimo illustrare a quei maghi… Sono convinta che tu e soprattutto Kingsley farete un bel lavoro assieme. >
< Kinglsey Shacklebol? Il Ministro della magia? >
< In persona… Ormai il vostro gruppetto è quasi al completo e manca molto poco per la battaglia finale. >
< Ma io non voglio combattere… Non in prima linea, almeno. >
< E’ da molti giorni che nella scuola non si fa che parlare d’altro… Forse per te sarà una punizione essere un purosangue, ma non devi fartene una colpa. >
< Minerva, cosa posso fare? >
< Tutto tranne che essere codardo… E adesso è meglio che tu mi lasci sola. Ho un sacco di cosa da fare. >
< Sono convinto che Albus Silente mi avrebbe consigliato a dovere. >
< Albus Silente ti avrebbe convinto con le sue parole rigirandole come solo lui poteva fare… Ma al contrario suo, io so essere molto diretta. >
< Forse anche troppo, Minerva. >
< Invece di perdere tempo con me, perché non ti aggreghi al gruppo che ti spetta? >
< Perché? Ci sono due gruppi distinti che combatteranno il Sanguinario di Hogwarts? >
< No, Horace… L’altro gruppo di cui io non voglio parlare, sono dei mangiamorte che hanno promesso piena fiducia al nostro nemico comune. Mi hai capito, adesso? >
< Credo di sì.... Quindi io devo aggregarmi al gruppo di Shacklebolt? >
< Esattamente. >
< Va bene. Non avendo nessun’altra scelta, farò come dici tu. >
< A meno che il tuo rimorso sia così grande da commettere ancora gli stessi errori… Sarebbe un grande peccato, Horace. E io lo verrei a sapere in un batter d’occhio. >
Spaventato dalle parole della Preside, Horace decise di togliere il disturbo e raggiungere la Sala Grande.
“Minerva McGranitt non mi è mai piaciuta… E credo che la cosa sia pure reciproca.”
Ma nel mentre Horace stava vagando nei corridoi della scuola nel bel mezzo della notte, fu fermato da uno spirito irrequieto.
< Accidenti! >
Credendo si trattasse di un fantasma che gli voleva fare del male, Horace cercò di scappare a gambe levate.
< Torna subito qui! >
< No! Sono troppo vecchio per morire! >
< Ho bisogno di parlarle urgentemente. >
< Per quale motivo? Chi è lei? >
< Sono Merope Gaunt, la madre di Tom Orvolosone Riddle. >
Sentendo quel nome, Horace si bloccò di colpo.
< Non ci posso credere… Qui davanti a me ho lo spirito della madre di quel ragazzo… >
< Volevo conoscere colui che gli ha messo in testa strane cose sulla divisione dell’anima. >
< Gli horcrux? >
< Sì… quelli… >
< Signora, so di avere sbagliato in passato e me ne rammarico molto… Ma suo figlio aveva già in testa ideali molto oscuri e crudeli. >
< Forse è vero. E magari è anche colpa mia er non essergli stata vicino, ma lei doveva proteggerlo, professore. Invece l’ha aiutato solo per i suoi scopi. >
< Sono caduto nella sua trappola troppe volte… Ma ormai non le sembra troppo tardi rivangare il passato? Combatteremo assieme nella battaglia contro il Sanguinario, no? >
< Certo… Solo se siamo dalla stessa parte. >
< Essendo lei la madre di Tom, da che parte sta? >
< Dalla parte dei buoni… E lei? >
< Io in verità… >
Horace avrebbe volentieri risposto che sarebbe rimasta dalla parte dei purosangue, ma c’era qualcosa che lo affascinava troppo: voleva incontrare a tutti i costi il Sanguinario di Hogwarts.
< Allora? Non mi risponde? >
< Devo andare, Signora Gaunt… Ci rivediamo domani mattina in Sala Grande? >
< Sempre se ci incontreremo. >
< Lo spero tanto… Buonanotte. >
Scappando lontano dallo spirito di quella donna, Horace non dovette aspettare molto per incontrare Alecto Carrow e tutto il gruppo dei purosangue che veneravano il Sanguinario di Hogwarts.
< Sì, vi stavo cercando > fece Horace fissando gli occhi crudeli e pieni di rabbia dei mangiamorete < Dove posso trovare il Sanguinario? >
< Nessuno sa dove si trova, professore > fece Bartemius Jr rispondendo per tutti < Si nasconde all’interno di questa scuola comparendo quando meno ce l’aspettiamo… Ma sono convinto che non dovremmo attendere molto. >
< Infatti… Ormai la battaglia è alle porte. >
< Professor Slugorn, lei da che parte sta? > gli domandò Alecto.
< Io sto… dalla parte della ragione. E cioè dalla vostra. >
< Molto bene. Allora farà meglio a venire con noi. >
Ma prima che potesse seguire i mezzosangue, Horace Lumacorno vide alcune parole scritte sui muri che lo riguardavano.
Il tradimento non sarà accetto.
Colui che vorrà conoscermi sarà quello che si merita presto o tardi.
Dovrà solo attendere il mio giudizio.

< Ma io… non voglio tradire nessuno > fece Horace con tono tremante. >
< Stia tranquillo, professore. Lei capisce che non ci possiamo fidare, vero? >
< Ma in verità… >
< E comunque metteremo alla prova la sua lealtà al momento opportuno. Non si deve preoccupare. >
< Certo. Lo immagino. >

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Capitolo 26
*** Travers - l'impareggiabile mangiamorte ***


< Secondo voi il Sanguinario di Hogwarts può fidarsi di tutti noi? > fece Horace scatenando l’ira di tutti i presenti.
< L’unico che sicuramente non si fiderà, sei proprio tu Lumacorno. >
< Io non ho fatto niente di male, Alecto. >
< Non ancora, almeno… Non ci hai rivelato cosa vi siete detti tu e la Preside McGranitt. >
< E’ stato un colloquio privo d’importanza. >
< Questo dovresti lasciarlo decidere a noi, non trovi? >
< Che cosa volevate sapere? Forse gli individui dei gruppo purosangue che vogliono combatterci? >
< Magari i loro segreti… >
< Non sono riuscito a sapere molto di loro visto che non ho avuto il tempo di fare la loro conoscenza. >
< Mi vuoi forse dire che hai perso tempo per nulla? >
< Volevo solo sapere le intenzioni della Preside di questa scuola. >
< E di conseguenza a quale conclusione sei arrivato? >
< Che lei, essendo una mezzosangue, non può aiutare quei maghi. >
< Questo lo sapevamo già > fece Bartemius Jr < Dicci qualcosa che non sappiamo. Avanti. >
Horace era molto intimidito dall’insistenza e dall’aggressività delle parole di quei mangiamorte che avrebbero voluto cambiare il mondo in peggio.
< Lasciatelo stare > disse improvvisamente Draco Malfoy < Non può esserci d’aiuto in nessun modo. >
< E tu che ne vuoi sapere? >
< Lo so perché ho capito che sta dicendo la verità. >
< E tu ti fidi senza avere le dovute prove? > gli domandò Alecto risoluta.
< Non ho bisogno di nessuna prova, Alecto… Come ho appena detto, so riconoscere quando qualcuno mente e dice la verità. >
< Quindi questo vecchio è inutile! >
< Bada a come parli, giovanotto. Io sono un grande insegnante… >
< I tuoi insegnamenti non ti serviranno a nulla… Chissà cosa penserà il Sanguinario di Hogwarts sul tuo conto. >
< Che è il personaggio più inutile e controverso di tutte le famiglie purosangue. >
La voce del Sanguinario risuonò nelle orecchie dei maghi come una sorte di preveggenza.
< Sanguinario, non sapevo che voi… >
< Risparmia il fiato Bartemius e vedi di avere rispetto per un tuo compagno. >
< Mi dispiace Sanguinario. Non accadrà mai più. >
< Ne sono consapevole… Ormai mancano pochi individui scelti per essere tutti riuniti, e uno di loro è un devoto mangiamorte che mi ha molto sorpreso nel corso del tempo… Date il benvenuto a Travers. >
Il mago, ergendosi in tutta la sua maestria e fissando i suoi colleghi con rivoltanza, si limitò ad inchinarsi al suo padrone.
< Mio Signore, se posso fare qualcosa per voi… >
< Mi aspetto una grande lealtà dalla tua parte, Travers. Non deludermi. Ho molta fiducia nelle tue capacità. >
< Vi ringrazio. Non rimarrete scontento. >
< Se posso intromettermi nella vostra conversazione > fece Horace senza paura < Posso sapere la sua vostra vera identità? >
Sentendo quella richiesta, il Sanguinario non si mosse di un centimetro.
< Lumacorno! Ti ha dato di volta il cervello?! > tuonò Bartemius Jr.
< Hai appena scatenato l’ira del nostro padrone! Sei uno sciocco! >
< Ho solo fatto una piccola richiesta… Non è colpa mia se sono più curioso di voi. >
< Più che curioso, direi più coraggioso > fece Draco Malfoy con tono lieve e calmo < Ma il nostro padrone non è molto accondiscendente a far vedere la sua vera identità a tutti. Anche perché non è il momento, vero Sanguinario? >
< Bravo, Draco. Vedo che mi conosci molto bene… Lumacorno, conoscerai la mia vera identità al momento opportuno. Ancora adesso la mia identità deve rimanere segreta… Non è un grande problema per te, vero? >
< No. Certo che no. >
< Bene… Perché adesso quello che mi preme sapere è da che parte hai deciso di stare. >
< Io… dalla vostra, mio Signore. >
< Davvero? Sei convinto di questa scelta? >
< Ovvio che sì. Non c’è niente che mi possa far cambiare idea. >
Intravedendo lo sguardo nervoso e irrequieto di Horace Lumacorno, il Sanguinario dette ordine a Travers di toglierlo di mezzo.
< No! Vi prego! Ho assoluta fiducia in voi! Non ve ne pentirete! >
< Travers, non perdere tempo… Non mi piacciono coloro che giudico inutili. Mi hanno sempre portato un sacco di problemi. >
< Come volete voi, mio Signore. >
Estraendo la sua bacchetta, Travers era pronto per ucciderlo.
Ma dai modi di fare del sanguinario, il mangiamorte aveva capito che voleva solo spaventarlo.
< Dì le tue ultime preghiere, professore. Perché saranno i tuoi ultimi pensieri. >
Piangendo e chiudendo gli occhi dalla disperazione, Horace Lumacorno voleva tanto sparire dinanzi a tutti quei mangiamorte che non l’avevano mai preso in simpatia.
Ma quando capì che era ancora tutto integro, il vecchio professore si limitò a tirare un sospiro di sollievo.
< Mio Signore, ma cosa… >
< Non posso eliminare un membro delle ventotto famiglie purosangue. Sarebbe un grande errore imperdonabile… Per ora mi servi vivo, Horace. Per tua fortuna. >
< Quando avrete l’occasione giusta proverete davvero ad uccidermi? >
< Tu ripagami con la tua devozione e io ripagherò risparmiandoti la vita. È molto semplice. >
Non sapendo cosa fare del suo destino, Horace si limitò a chinare la testa.
< Ormai siamo quasi tutti… Preparati alla resa dei conti, Horace. Non ci vedremo quando tutto sarà deciso. >
Scomparendo improvvisamente com’era riapparso, Horace Lumacorno ordinò ai suoi compagni che voleva rimanere da solo.
< E’ solo un codardo > precisò Bartemius Jr < Prima o poi avrà quello che si merita. >
< Non sminuire le sue arti magiche, Bartemius > fece Draco con tono deciso < Potrebbe rivelarsi molto utile. >
< Ahahah, sì certo. Voglio proprio vedere come. >
< Il Sanguinario di Hogwarts ha una visione molto amplia e decisa rispetto alla nostra > fece Travers < Dobbiamo solo attendere il nostro turno di gloria e… >
Ma prima che Travers potesse finire la sua frase, un segno di devozione da parte del sanguinario nei suoi confronti furono scritte per esteso.
Impagabile e affidabile come nessuno.
Tutti i mangiamorte dovrebbero fare così.
Ma l’unione fa la forza, e presto l’ardita perdita di forza verrà riacquistata nel momento opportuno.

< Non riesco a capire queste parole > fece Alecto < Perché adesso il Sanguinario di Hogarts ha inneggiato alla divisione dei mangiamorte? >
< Perché non eravamo uniti come avrebbe voluto lui. >
< Chi può mancare tra le nostre fila? >
< Un vecchio mangiamorte che si è costituito alla giustizia: Avery. >

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Capitolo 27
*** Arthur Weasley - l'ironia dietro la magia ***


Gli allenamenti del gruppo dei purosangue che combatteva contro il sanguinario di Hogwarts andavano avanti senza sosta per giorni e giorni.
Molti di loro non riposavano nemmeno per ritrovarsi preparati in ogni singola evenienza in cui avrebbero affrontato i traditori del sangue e il Sanguinario in persona.
Il tutto era sorvegliato sotto gli occhi attenti di Kingsley Shacklebolt e della Preside Minerva.
< Kinglsey, non siete ancora riusciti a trovare la Stanza delle necessità? >
< Purtroppo no, Minerva… Forse non è ancora arrivato il momento in cui il nostro nascondiglio possa venire alla luce. >
< Ormai tutto il gruppo dei purosangue è quasi al completo. Che cosa dobbiamo aspettare ancora? >
< Lo sai che questa scuola opera in maniera imperscrutabile… Devi avere solo fiducia. >
< Non so ancora per quanto, però. >
< Qui la situazione è completamente sotto controllo, Minerva. Lo si vede anche dall0impegno che tutti questi ragazzi stanno mettendo in gioco. >
< Davvero tutti questi maghi stanno facendo la loro parte? > domandò Minerva poco convinta dalle parole del Ministro della Magia.
< In verità non tutti, purtroppo… >
< Lo immaginavo. Chi di loro sta facendo il superiore e il gradasso? >
< Non è nientepopodimeno che Avery e Marcus Flint. >
< Lo sapevo! Che cosa possiamo fare adesso? >
< Ho provato a parlarci, ma con scarsi risultati. Si credono rponti ad ogni evenienza e non vogliono collaborare con nessuno dei loro compagni. >
< Questo non è giusto nei confronti degli altri maghi! > protestò Minerva < Dobbiamo fare qualcosa alla svelta. >
< Vuoi forse parlarci tu di persona? >
< Sì. Voglio fare un tentativo. >
< D’accordo. Allora vedi di fare alla svelta. Stanno proprio lasciando la Sala Grande in questo momento. >
Fissando i due uomini, Minerva gli corse dietro per non perdere le loro tracce.
Ma appena svoltò l’angolo, i due maghi erano misteriosamente scomparsi.
“Accidenti! Non doveva succedere!”
Con il cuore che gli martellava dal nervosismo, Minerva cercò di recuperare le loro orme con la magia.
“E se si fossero diretti verso la culla del potere sei Serpeverde? Non vorrei che il Sanguinario di Hogwarts li stesse aspettando proprio in quel punto. Devo andare subito a vedere.”
 
 
Come credeva Minerva, Avery e Marcus Flint si ritrovarono dinanzi l’entrata della Camera dei Segreti.
< Avery, perché mi hai portato qui? >
< Perché devi conoscere quali sono le origini della nostra casata e capire che noi tutti siamo superiori agli altri. >
< Superiori anche ai nostri compagni? >
< Noi dobbiamo vincere questa guerra > fece Avery con tono deciso e circonciso < Non ci sono altre possibilità. >
< ma che cosa possiamo dimostrare noi due da soli? >
< Che siete due perfetti idioti individualisti. >
La voce forte di Arthur Weasley risuonò in tutto il corridoio che portava proprio in quel bagno delle donne abbandonato da tutti.
< Weasley, non ti aspettavo in questo buco dimenticato da tutti. >
< Avery, che cos’hai in mente di fare? >
< La cosa non ti riguarda minimamente. >
< Vuoi riaprire la Camera dei Segreti? Per quale oscuro motivo? >
< Perché qui si cela la forza di noi Serpeverde e di tutto quello che Salazar ha costruito all’inizio dei tempi… Io e Marcus vogliamo intraprendere questo viaggio di forza… Ma tu non potrai mai capire le nostre reali intenzioni. >
< Tu sei pazzo. E fanno bene gli altri a non fidarsi di te. >
< Avery, Weasley ha ragione > fece Marcus spaventato < Non possiamo macchiare il nostro buon nome in questo modo. Dobbiamo combattere con tutti gli altri. >
< E perché? Per farci deridere da tutti i nostri nemici? Un vero mangiamorte non ha bisogno dei suoi compagni. Combatte da solo. >
< Forse è per questo che non siete riusciti a vincere l’ultima battaglia. >
< E tu che cosa ne vuoi sapere, Weasley? Vuoi che ti ricordi che cos’è successo qui qualche anno fa a tua figlia? Per poco non rimaneva uccisa per volere del Signore Oscuro… E c’è voluto l’intervento di Harry Potter per riportare tutta la situazione alla normalità. >
< Che cosa centra questo adesso? >
< Niente… Nei tuoi occhi intravedo perfettamente la paura di fare la sua stessa identica fine. >
< No! Noi dobbiamo combattere insieme! >
< Io non combateerò mai con una nullità come te! >
< Allora ciò vuol dire che non sei più dei nostri, Avery. >
L’arrivo tempestivo di Hannah Abbott scatenò in Avery un senso di sorpresa.
< Hannah, che cosa vuoi? Non sei stata invitata. >
< Non me ne frega nient > rispose adirata la ragazza < Che cosa vuoi dimostrare, Avery? La tua potenza non è paragonabile alla nostra… Se non cerchi la nostra alleanza, rimarrai per sempre un debole. >
< Questo è quello che credi tu, ragazzina… Ancora non conosci le mie arti magiche. >
< Non m’importa minimamente! Se non accetti il nostro volere, allora dovevi allearti con i seguaci del Sanguinario… Oppure credi che ormai sia troppo tardi nel farlo? >
< Io non penso proprio niente… Non mi alleerò mai con quei miei compagni smidollati. Presto sarò io che conquisterò tutto il potere necessario e sarò io a diventare  il più grande mago del mondo. >
< Grande mago del mondo, allora vedi di fermare questo. >
Con un intervento tempestivo che scosse tutti i presenti, Hannah Abbott mise al tappeto il suo avversario Avery scatenandogli contro un semplice expelliarmus.
< Lo vedi? Ti sei fatto mettere al tappeto in un solo colpo. >
< Mi hai colto alla sprovvista, ragazzina. Ma questa volta non succederà! >
Dopo quel fatto, ci volle l’intervento del Ministro della Magia per fermare tutto questo.
< Ministro, che cos’ha fatto? > gli domandò Arthur.
< L’ho solamente pietrificato… Ma state tranquilli. Riprenderà le sue sembianze al più presto. E tu Marcus Flint, vedi di ritornare insieme ai tuoi compagni. Non vedono l’ora di darti una bella lezione. >
< Sì. Vado > rispose il ragazzo dirigendosi in Sala Grande.
< Grazie mille, Kingsley. Senza di te… >
< Sei stata molto abile a contrastare un mago di tale fattura, Hannah. Sono io che ti devo ringraziare. >
< Questa forza di volontà sono stata capace di farla esplodere nel momento opportuno. >
< Lo credo anch’io… Arthur Weasley! È bello rivederti! >
< La stessa cosa vale per me, Ministro. >
< Adesso però basta con tutti questi cnvenevoli. Gli altri membri purosangue ti stanno aspettando. >
< Anche mia moglie? >
< Soprattutto tua moglie. >
Ma prima che potessero lasciare il bagno delle donne, un messaggio iniziò a manifestarsi su quei muri già molto consumati da efferati situazioni misteriose.
Un membro dei Weasley non può considerarsi davvero un purosangue.
Presto la sua indole da bonaccione verrò soppressa per sempre e il male trionferà anche contro quella famiglia che rovina la nostra reputazione.

< Bonaccione? Ma come diavolo… >
< Ti sta solo sfidando, Arthur. Tu cerca di mantenere la calma > fece Kingsley dandogli una pacca sulla spalla < Tra poc verrà anche il nostro momento. >

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Capitolo 28
*** Yaxley - il distruttore della tana dei purosangue ***


L’oscurità si stava facendo spazio in un’altra giornata d’estate trascorsa attendendo il fatidico giorno in cui le forze dei purosangue con ideali diverse si sarebbero incontrati.
Intanto il Sanguinario di Hogwarts attendeva con impazienza l’arrivo di quel momento assaporando l’odore del sangue che toccava con le sue mani.
“Il sangue mi ha sempre affascinato… Ma non vedo l’ora di toccare con queste mani il sangue puro di quei maghi traditori che non hanno accettato i miei ideali e si sono ribellati.”
Il Sanguinario misterioso non aveva fissa dimora, rimanendo per la maggior parte del suo tempo nascosto nella Torre di Astronomia per contemplare ogni giorno quel cielo e quel panorama che sembrava ogni volta diverso.
“Sento che ormai siamo vicino alla conclusione di tutti i purosangue… Devo solo attendere l’ultimo di una grande famiglia e…”
ma il Sanguinario non dovette attendere molto visto lo sguardo glaciale in cui il suo viso era sotto attenzione.
< Sei l’unico tra tutti che è riuscito a trovare il mio nascondiglio… Yaxley. >
Il mago purosangue nonché anch’egli mangiamorte, fissava il Sanguinario con sguardo truce e confuso.
< Non avrei mai creduto che dietro tutto questo ci potessi essere tu. >
< Ti consiglio di mantenere ancora la mia identità segreta a tutti… Deciderò io quando sarà il momento. >
< Tuo padre ne sarebbe davvero fiero… Ma perché hai deciso di reclutarci fin qui? Quale è davvero il tuo scopo? >
< Seguire le orme di mio padre. Forse non lo sai, ma il suopiù grande segreto era di riunire tutte le famiglie purosangue per dare vita ad un circolo chiuso in cui davvero i maghi purosangue come noi avrebbero regnato. >
< Avresti davvero richiamato tutte queste famiglie all’ordine? Anche i Weasley? >
< Purtroppo sì… Ma sarei rimasto devoto solo a coloro che mi avrebbero dato sicurezza e potere, cosa che i Weasley e i Prewett non fanno parte. >
< Capisco… Ma adesso che anch’io mi sono riunito a te, quale è il nostro primo compito? >
< Il nostro primo e compito principale è distruggere la tana di quei maledetti che vogliono farci la guerra… E fortuna vuole che io sappia dove si trovi questo nascondiglio. >
< Non è possibile. Nessuno di noi ne è a conoscenza. >
< Allora vuol dire che non mi conosci abbastanza, Yaxley.. Tu seguimi per un breve tragitto e poi dopo sarai tu che prenderai tutta la gloria e l’onore che ti meriti. >
< Sanguinario, io non so… >
< Non devi avere paura. È tutto sotto controllo. Il mio. >
Pensando alle sue parole, alla fine Yaxley fu determinato ad ubbidire al suo padrone.
< D’accordo. Non mancherò in questo compito. >
 
 
Dopo vari giorni trascorsi alla ricerca della Stanza delle Necessità, fu Fawley a trovarla per primo tra lo stupore generale dei purosangue.
< Si è manifestata! È proprio qui dietro la Sala Grande! >
Con grande sorpresa, la Stanza più ambita di tutta la scuola aprì i battenti ai purosangue che si apprestavano ad incominciare una battaglia molto rischiosa ma dai grandi stimoli.
< Chi sarà tra di noi i primi a morire? > fece Millicent alla sua amica Hannah.
< Nessuno di noi morirà, Millicent. Te lo prometto. >
< Una promessa che sarà difficile da mantenere, lo sai vero? >
< E con ciò? Difficile ma non impossibile. Qui l’unico che dvrà morire sarà il Sanguinario di Hogwarts. >
< Non c’è modo per smascherarlo prima del tempo? >
< Perché lo vorresti smascherare? >
< Perché voglio vedere la sua lurida faccia dinanzi ai miei occhi. >
< E che cosa cambierebbe? >
< La mia furia sarà implacabile. >
< Millicent, non avendoti mai visto combattere, non so quanto la tua magia possa essere devastante. >
< Appunto per questo ho il principio dovere di rendermi utile più degli altri. >
< Tu sarai utile quanto tutti noi. Fine della storia… Adesso entriamo nella Stanza delle Necessità. Manca poco prima che l’ultimo purosangue della lista si congiunga con una delle due fazioni combattenti. >
< Tu sai chi è? >
< Purtroppo no. Ma spero tanto che non sia un mangiamorte. >
< Forse Avery lo sa essendo un grande conoscitore di magia oscura. Perché non glielo domandiamo? >
< Perché non intendo rivolgere la parola ad Avery nemmeno se fosse l’ultimo individuo nel mondo della magia. >
< So che non sei mai andata d’accordo con lui, ma dovresti appianare i tuoi dissapori nei suoi confronti. Almeno per questa battaglia. >
< Millicent, non è così facile come vuoi far credere. >
< Vuoi che lo faccia io al tuo posto? >
< Non credo che ti potrà rispondere > rispose Hannah senza un briciolo di speranza.
< Però voglio tentare lo stesso. >
Con un coraggio mai dimostrato prima e una forza di volontà incredibile, Millicent si avvicinò ad un Avery in completo stato catatonico.
< Avery, tu sai chi è l’ultimo individuo delle sacre ventotto famiglie purosangue, vero? >
Ma Avery non rispose, facendo pensare alla giovane ragazza che non aveva ascoltato la sua domanda.
< Avery, hai sentito la mia domanda? >
< Sarà meglio che tutti noi ci allontaniamo da qui il prima possibile… Un possibile attentato potrebbe coglierci tutti di sorpresa e non saremo preparati. >
< Perché dici così? >
< Perché è la verità. Allontaniamoci… L’ultimo individuo dei purosangue è uno spietato mangiamorte quanto lo ero io. >
Spaventata per le parole di Avery, Millicent fu subito allarmata.
< Ma io… non so cosa fare… >
< Fai come ti dico. >
Staccatosi dal gruppo, Avery cercò Yaxley mentre si aggirava nei dintorni della stanza delle necessità.
“Sento il suo spirito qua vicino… Il suo sapore del sangue è paragonabile al Sanguinario… A meno che non sia proprio lui il criminale che stiamo tutti cercando…”
Girando lo sguardo, Avery vide il tanto amato e odiato ex compagno che si apprestava a scatenare un bombardamento senza eguali.
< Yaxley! Fermati! >
Il fragore della voce di Avery bloccò inizialmente il mangiamorte.
< Avery… Non avrei mai pensato che ti avrei ritrovato in questa vita. >
< Vuoi uccidere i tuoi nemici in questo modo subdolo. È questo che vuoi?! >
< Io mi limito solo a seguire gli ordini del Sanguinario. Tutto qui. >
< E chi mi dice che il Sanguinario non sia tu in persona? >
< Ahahah potrebbe essere una questione alquanto interessante per quanto mi possa intrigare… Ma purtroppo per te non sono io. È un giovane mago di cui tu non sospetteresti mai che è stato bravo a saper seguire le orme di suo padre. >
< In questo momento non mi viene in mente nessuno… Il mio primo compitp è impedire che tu scateni una distruzione senza eguali. >
< Molti maghi e streghe moriranno questo giorno stesso e tu non potrai fare niente per contrastarlo. Lo dicono queste parole scritte con il sangue dei maghi caduti. >
il più purosangue e devoto all’oscurità metterà in mostra tutto il suo talento e la distruzione di un modo buono e conosciuto che non ha fato che mettere da parte i veri ideali di magia potente.
Si avvicinerà all’obiettivo con il solo scopo di ubbidirmi e dopo il nostro nuovo inizio potrà cominciare senza intoppi.
E’ l’ultimo passo prima della nostra consacrazione… Addio purosangue traditori.

Nel mentre Avery era distratto a leggere quelle parole, Yaxley non perse tempo nel suo intento per scatenare un incantesimo talmente potente da sgretolare le mura resistenti di quel castello.
< Bombarda maxima! >
Un fragore potente e deciso rimbombò in tutto il territorio mentre un masso di tale portata schivò l’inerme Avery che si era gettato a terra per schivarlo.
L’ex purosangue non ha potuto contrastare il volere del Sanguinario e di tutti gli altri seguaci, rimandando la sua vendetta.

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Capitolo 29
*** L'identità del Sanguinario ***


Mentre Yaxley ritornava verso la Torre di Astronomia, il Sanguinario aveva atteso quel momento da quando era tornato ad insediarsi nel castello.
La sua vendetta era finalmente stata consumata e tutto grazie ai suoi discepoli che hanno consentito a tutti i suoi voleri.
< Yaxley, tu sei il mio fidato consigliere e guerriero che qualsiasi mago vorrebbe come suo braccio destro. Ti devo la vita e l’onore per il tuo operato ed è giunto il momento di guidare insieme i nostri ideali verso una nascita che non conoscerà fallimenti. >
< Sanguinario, il mio unico desiderio in questo istante è far vedere la sua vera identità a tutti gli altri membri… Voi sapete meglio di me che non stanno più nella pelle. >
< Lo so… Riunisci i nostri seguaci in Sala Grande tra meno di mezz’ora. Tra poco scopriranno tutti il nuovo terrore della magia.
 
 
I membri purosangue che avevano sposato il volere del sanguinario di Hogwarts, si erano riuniti in Sala Grande attendendo il suo arrivo.
Alecto Carrow, Bartemius Crouch Jr, Merope Gaunt, Rodolphus Lestrange Pansy Parkinson, Horace Slugorn e Yaxley non stavano più nella pelle nel vedere il loro padrone dritto negli occhi.
< Alecto, c’è qualcosa che non quadra… >
< Che cosa vuoi dire, Bartemius? >
< Manca un individuo tra di noi. >
< Ma cosa dici? Siamo tutti, sciocco. >
< Manca Draco Malfoy! >
< Magari sarà rimasto rinchiuso chissà dove nascondendo la sua vergogna di superiore inetto… E’ Yaxley il nostro vero vice comandante. >
< Sarà, ma secondo me… E se fosse Draco… >
< Draco Malfoy il Sanguinario di Hogwarts? Tu sei tutto matto. È impossibile. >
Mentre una moltitudine di candele illuminavano la Sala Grande, furono tutte spente con un soffio di vento all’arrivo del Sanguinario.
con l mantello che gli ricopriva il viso e il suo copro snello, egli si avvicinò ad Alecto e Bartmius fissandoli con sguardo truce.
< Site voi due i membri che non stanno più nella pelle nel sapere la mia vera identità, giusto? >
< Mio Signore, ci dispiace essere così curiosi e irrispettosi, ma la nostra voglia di vederla in viso supera qualunque desiderio. >
< In fondo è giusto che voi sappiate tutta la verità… Ed ecco con mia grande sorpresa che vi presento il Sanguinario in tutta la sua tenacia. >
Levandosi il mantello, lo stupore generale fu così grande che le candele della Sala Grande si riaccesero all’unisono.
Draco Malfoy, figlio di una delle nobili casate purosangue, era il Sanguinario di Hogwarts che aveva gettato la scuola in un terrore senza precedenti.
< Draco Malfoy… Non è possibile… >
< Posso capire tutta la vostra sorpresa, ma è grazie agli ideali del Signore oscuro e di mio padre se ho potuto coronare i loro sogni segreti… Dovevo dare una svolta al mondo della magia e con ciò mi sono chiesto: perché non riunire tutte le famiglie purosangue? Sapevo che quelli che mi avrebbe seguito erano in pochi, ma il mio timore non si basava sui seguaci, ma sulla riuscita di tutto questo piano. Grazie all’aiuto di Yaxley e alla comparsa della Stanza delle Necessità nel momento giusto al posto giusto, ho potuto portare al termine il mio piano di uccidere tutti i membri purosangue che mi erano nemici, dando vita ad un nuovo movimento che crescerà ogni giorno che passa, uccidendo tutti i mezzosangue e tutti quegli individui nati da famiglie babbane. >
Un forte applauso si levò in direzione di Draco Malfoy dopo il discorso tenuto dinanzi ai suoi seguaci.
Ma la sua gloria non sarebbe durata per molto tempo.
Il suo piano così veloce e così deciso era stato troppo soddisfacente senza alcun intoppo.
Ma presto il giovane Malfoy si doveva misurare con i suoi fantasmi proibiti che albergavano nella sua mente, ad incominciare da Astoria Greengrass, giovane fidanzata purosangue e promessa sposa che ha voluto negare il coinvolgimento di un nuovo ordine dei maghi purosangue.
“Astoria… ma tu sei viva?”
Vedendo il suo sguardo truce fissare i suoi occhi sorpresi, lo sguardo di Draco Malfoy divenne pallido e senza espressione.
< Sanguinario, possiamo fare qualcosa per voi? > gli domandò Alecto.
< No. Ho bisogno di starmene da solo per un po’ voi rimanete qui. Stasera brinderemo alla nostra vittoria. >
Yaxley, il più sospettoso di tutti, dovette seguire il suo padrone fino al cortile della scuola.
< Draco Malfoy, che cosa vi sta succedendo? >
< Vedi i fantasmi dei miei ricordi passati… Mi stanno martellando la mia mente dicendomi che presto o tardi verrà anche il mio momento. >
< Tutto questo si chiama sensi di colpa, Malfoy. E verrai perseguitato fino alla tua morte per tutti i crimini commessi. >
L’arrivo della Preside McGranitt fu un vero strazio per il giovane mago che non riuscva a contrastare tale potere oscuro.
< Mi lasci in pace! >
< E perché? Hai ucciso un mucchio di persone solo per il piacere di farlo. Hai imbrattato i muri della mia scuola terrorizzando i tuoi compagni e i tuoi nemici… E adesso ti preoccupi dei tuoi sensi di colpa? Magari la tanto battaglia che avete albergato dall’inizio non ci sarà mai più, ma tu non troverai mai pace in qesuta vita. Sarà la tua punizione divina. >
Ci volle l’intervento di Yaxley per evitare che Draco Malfoy ricevesse altre ingiurie od offese da parte della preside.
< Stia lontano da lui, Preside. >
< Vuoi una sfida magica, Yaxley? D’accordo. Non ho ancora ucciso un vero mangiamorte, ma anche in questa vita c’è sempre una prima volta. >
< Si prepari alla disfatta… Proteggero questo ragazzo anche a costo della vita. >
< Non ne dubito, Yaxley… Ma mi sorge spontanea una domanda: chi proteggerà te? >
Sguainando la sua bacchetta, la Preside McGranitt si dovette preparare ad uno scontro che avrebbe deciso il destino della magia.
Ma l’arrivo di tutti coloro che credevano in una magia diversa e senza sfaccettature oscure, era arrivata a salvare la situazione ancora una volta.

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Capitolo 30
*** Il piegamento del male ***


< Non ci posso credere… Ma il mio seguace vi aveva eliminati… >
Lo sguardo di Hannah Abbott e di tutti gli altri maghi purosangue presenti era pieno di rabbia e di rivalsa.
< Mi dispiace Malfoy, ma purtroppo per te siamo molto più intelligenti di quello che potevi pensare. >
< Hannah ha ragione > continuò Molly Prewett < Ci siamo nascosti e protetti prima che un attentato ci potesse cogliere impreparati, ma fortunatamente non è stato così. >
< La nostra voglia di vendetta è molto grande, cari miei > fece Millicent < Quindi preparatevi alla sfida finale che deciderà il nostro futuro. >
< Maledizione! Non doveva finire così! >
< Non vi preoccupate, Sanguinario. Posso sconfiggerli benissimo anche adesso. >
< No! Tu non farai un bel niente! Né ora né mai! >
Preso da un moto di rabbia, Draco Malfoy gli scagliò un Avada Kedavra che fu nefasto per il povero Yaxley, morendo in maniera impunita sotto gli occhi di tutti i maghi presenti.
< Non so dove siano gli altri miei schiavi, ma non mi preoccupo più di tanto. Vi farò fuori in breve tento anche con le sole mie forze. >
< Gli altri schiavi, come li hai chiamati tu, sono stati portati ad Azkaban oppure sono tornati nel mondo dei morti dov’erano prima che il loro spirito tornasse in vita… Adesso sì che puoi definirti da solo, Draco. >
< E vooi un consiglio da padre, ragazzo? Arrenditi finché sei in tempo. Non hai nessuna possibilità contro di noi. >
le parole di Arthur Weasley fecero arrabbiare il giovane Draco Malfoy più del dovuto.
< No! Non mi arrenderò adesso che sono arrivato così in alto nel cambiare il corso dei tempi e della magia! Non mi arrenderò mai! Mio padre non l’avrebbe mai fatto. >
< Tuo padre avrebbe fatto qualsiasi cosa per te, ma sapeva bene quando arrendersi e quando farsi da parte. >
< Non è il mio caso, però. Non posso fermarmi. >
< E allora cosa vuoi fare? Vuoi ucciderci davvero tutti? E i tuoi sensi di colpa di poco fa’? quelli non pensi che attanaglieranno la tua mente fino alla tua morte… Hai tentato di uccidere la tua fidanzata solo perché volevi il potere oscuro tutto per te. Ma ti senti quando parli? A
Le parole di Minerva McGranitt furono dure e coincise.
Lo sguardo e la mente del povero Draco sembravano sul punto di una crisi di nervi.
< Hai bisogno che qualcuno ti protegga, Draco… E chi meglio di tua madre e di Astoria? >
< Mia madre? Che cosa centra adesso lei? >
< Guarda tu stesso dietro di te. >
Girando lo sguardo, il giovane Malfoy vide sua madre piangere per la disperazione del figlio e la sua fidanzata Astoria che la stava fissando con sguardo truce e assetato di sangue.
In quel momento il vecchio Draco sarebbe scappato sottraendosi dai suoi problemi, ma il Draco coraggioso avrebbe preso la situazione in pieno petto e avrebbe fatto qualsiasi cosa per redimere i suoi peccati che il male aveva inoltrato dentro di lui.
< Madre… Astoria… Mi dispiace per tuto quello che ho fatto. Io… >
ma Draco non poté finire la frase a causa di Astoria che gli mollò un sonoro ceffone che lo scosse completamente.
< Hai tentato di uccidere me e tanti altri maghi > rispose la ragazza con tono di disprezzo < Non ti vergogni per quello che hai fatto? >
< Mi vergogno eccome… Ma la mia mente oscura mio guidava verso un mondo che credevo giusto… >
< Per non parlare che hai fatto il lavaggio del cervello a Pansy Parkinson dinanzi ai miei occhi. Come pensi che io abbia preso questa storia? >
< Il potere è potere, Aastoria. E io ne ero ubriaco. >
< Adesso cosa dice la tua ragione? >
< Di fermarmi adesso… Pagherò per tutto quello che ho fatto. Non ho paura del mio futuro. >
< Io invece ho paura per te, figliolo > fece Narcissa asciugandosi le lacrime dopo aver pianto dalla disperazione < Io ti proteggerò fino a che mi rimarranno le forze. Ma lo sai che verrai spedito ad Azkaban, vero? >
< Sì… lo so bene > rispose il ragazzo fissando Minerva e il Ministro della Magia che si stava avvicinando a lui.
< Potete rimanere qui per dirvi tutto quello che volete per tutto il tempo necessario… Porteremo il ragazzo ad Azkaban in attesa di processo. >
< Lo rinchiuderanno a vita, vero? >
< Signora, non vorrei darle false speranze… >
< Sì madre, è così. Devo pagare per i miei crimini ed è quello che farò. >
Salutando un’ultima volta sua madre e la sua fidanzata Astoria, Draco fu scortato da Minerva e da Kingsley Shacklebolt mentre tutti i maghi presenti gettarono le loro rispettive bacchette dinanzi al giovane mago come segno di resa e di rispetto.
< Draco, non finirai in carcere a vita. Te lo prometto > gli fece il Ministro.
< Ministro, lasci perdere. Non dica queste parole solo per farmi un favore o farmi stare tranquillo. Ormai il mio destino è stato segnato fin dall’inizio e se sarà anche necessario, pagherò con la vita. >
< Non dirlo nemmeno per scherzo! Tu vivrai! E non morirai in quella squallida prigione! >
< Questo lo vedremo… Adesso andiamo. Mi stanno aspettando. >
 
 
Dopo la fine del suo rapido processo, la prima che seppe della condanna di Draco Malfoy non fu altro che Astoria Greengrass, che si prese l’obbligo di dire a tutti i maghi purosangue che avevano tentato di combatterlo che la sua pena era di soli dieci anni di reclusione.
< Devo dire che gli è andata molto bene > fece Pansy Parkinson < Mi ha inebriata con il suoa sguardo maledetto e io ci sono cascata come una stupida. Rimpiangerò quel momento della mia vita fino alla mia morte. >
< Non te ne devi fare una colpa, Pansy > replicò Millicent < Forse sei innamorata di Draco Malfoy e non vuoi confessarcelo. >
< Ma che diavolo stai dicendo?! Non è assolutamente vero. >
< Oh, scusami Astoria. Non credevo che c’eri anche tu qui presente. >
< Lo sapevi benissimo, Millicent. Smettila di fare l’ingenua > fece Hannah.
< Grazie Hannah, sei una vera amica. >
< Allora? Adesso come trascorrerai tutti questa anni ora che Draco è dietro le sbarre di una prigione? >
< Lo aspetterò fino all’ultimo giorno della sua prigionia. Gliel’ho promesso. >
< Devi essere innamorata di quel ragazzo, vero? >
< Lo amo più della mia stessa vita. >
< Ma che cosa ci trovi in lui? >
< Questo non lo so… Forse è il suo sguardo magnetico che mi ha colpito in tutto per tutto. Devo essere rimasta folgorata. >
< Eh sì, lo penso anch’io… Ma io e tutti gli altri rispettiamo questa tua scelta. >
< La cosa che mi soddisfa più di questa storia è che non c’è stata nessuna guerra che poteva uccidere uno tra noi. >
< Però devi anche pensare che Draco ha ucciso Yaxley con una maledizione senza perdono. >
< Sì, hanno preso anche in considerazione questo… Draco pagherà anche dopo il suo rilascio. Tranquilla. >
< Sicuramente. >
< Nel mentre lui rimarrà dietro le sbarre, io e tutte le altre ti rimarremo sempre vicino e se tu avessi bisogno di qualcosa, non devi che chiedere. >
< Ti ringrazio, Hannah. È bello sentirtelo dire > disse infine Astoria stringendo in un abbraccio la giovane Tassorosso consapevole che questa nuova prova che aveva coinvolto tutti i purosangue aveva cambiato per sempre le vite di tutti.

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