Il Trono di Ghiaccio - La rivendicazione di Arendelle

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nel pieno della disperazione ***
Capitolo 2: *** Faccia a faccia con i soldati di ghiaccio ***
Capitolo 3: *** I Guerrieri del Nord ***
Capitolo 4: *** Venire a patti con la Strega Bianca ***
Capitolo 5: *** Un tradimento in piena regola ***
Capitolo 6: *** Contro la ragione del potere ***
Capitolo 7: *** Il castello di ghiaccio ***
Capitolo 8: *** Un'intesa imprevedibile ***
Capitolo 9: *** Un vecchio aiuto per un'alleanza inossidabile ***
Capitolo 10: *** Il freddo diventa sempre più freddo ***
Capitolo 11: *** Il ruggito del leone scuoterà anche il ghiaccio più duro ***
Capitolo 12: *** Una sfida mancata e il coraggio del leone ***
Capitolo 13: *** I vecchi amici si ricordano sempre di te ***
Capitolo 14: *** La discendenza nascosta ***
Capitolo 15: *** I draghi di ghiaccio della casata Targaryen ***
Capitolo 16: *** Il fronte spezzato ***
Capitolo 17: *** La fortezza del potere centrale ***
Capitolo 18: *** Oltre ogni confine ***
Capitolo 19: *** Ricongiungersi ***
Capitolo 20: *** Il trono di ghiaccio ***



Capitolo 1
*** Nel pieno della disperazione ***


Elsa non riusciva a dormire la notte a causa degli attacchi continui dei soldati del ghiaccio.
Queste creature, derivanti dall’estremo nord del Regno, erano scesi verso il sud alla ricerca di nuovi territori da conquistare in quanto si erano sempre reputati indipendenti dal Regno di Arendelle.
Come poteva una giovane Regina come Elsa e per niente esperta ad un simile avvenimento?
< Elsa, sarebbe meglio che tu ti riposassi un po’ > gli fece Anna toccandogli la spalla come segno d’affetto.
< Non ho tempo per riposarmi, Anna. Devo trovare un modo per contrastare questi invasori. >
< Il nostro esercito si sta muovendo molto bene al nord. Vedrai che riusciremo a cogliere una vittoria sostanziosa e determinante alle prime luci dell’alba. >
Ma Elsa non si riusciva a fidare delle parole della sorella.
< Lo credi davvero? Credi che sia così semplice contrastare i nostri nuovi nemici? Ebbene, non sono dei soldati umani come lo possiamo essere noi… Sono completamente rivestiti di ghiaccio. >
< Allora ci vorrà un po’ di sole e il fuoco dirompente per distruggerli una volta per tutte. >
< Credi che non avessimo provato tale stratagemma? È inutile, sorella. Quelle creature seno inarrestabili e indistruttibili. >
< Non è possibile. Ci deve essere un modo per… >
< Allora dimmi tu quale è senza pensare a non fare niente dalla mattina alla sera! >
< Elsa, ma cosa ti viene in mente? >
< Credi che non sappia delle tue scorribande giornaliere con Kristoff e la sua renna Sven? Invece di pensare a distrarti e alle frivolezze che ti annebbiano il cervello, perché non trovi un modo per aiutare me e il tuo regno? >
< Ma io ti voglio aiutare, Elsa. Lo sto facendo anche adesso. >
< Ma non è abbastanza! Lo capisci che hai solo delle idee strampalate?! >
Anna ci era rimasta molto male dalle parole della sorella, talmente male che per poco non incominciava a piangere dalla disperazione.
< Se mi credi tanto inutile, allora è meglio che io esca dalla tua stanza. Hai bisogno di riflettere e di essere lasciata in pace. >
< Fai pure quello che vuoi. Scompari dalla mia vista… Tanto sei fare solo quello. >
La giovane ragazza dai capelli castani non aveva mia visto la sorella così arrabbiata con il mondo prima d’ora.
Credeva che l’avvento del nuovo nemico non avesse tale importanza, pensando che fosse una guerra passeggera senza importanza.
“So che Elsa ha estremo bisogno di me” pensò la ragazza “Ma non può permettersi di trattarmi così male. Io non gli ho fatto niente.”
Origliando alla porta, Anna sentì che sua sorella stava piangendo ininterrottamente.
“Mi dispiace tanto. Ha assolutamente bisogno d’aiuto… Ma perché lei è così acida? Non vuole il mio aiuto? Oppure sente molto la mancanza di qualcuno che gli possa stare accanto? Come i nostri genitori, ad esempio. Vorrei fare qualcosa ma non so davvero…”
< Anna, che cosa stai facendo? > gli domandò Kristoff andandogli incontro.
< Volevo aiutare mia sorella in questa guerra che sta cominciando a snervarmi, ma lei non ha fatto altro che inveirmi contro dicendomi che sono una completa nullità. >
< Ti ha detto davvero questo? >
< Sì. Non vuole essere aiutata in nessun modo e crede che le mie idee siano solo frivolezze e indecenti. >
< Anna, devi capire come sta tua sorella… Se non trova subito rimedio, rischiamo che quelle creature arrivino fino a noi e conquistino tutto il Regno di Arendelle. >
< Ma non succederà mai, Kristoff! Il nostro Regno è forte! >
< Perché ne sei così sicura? >
< Perché ho fiducia nei nostri uomini… Perché ho la sensazione che né tu né Elsa siate del mio stesso avviso? >
< Perché purtroppo non abbiamo un esercito adatto che possa aiutarci a contrastare tale minaccia. >
< No, non è possibile… Tu scherzi. >
< Non sono mai stato più serio prima d’ora > fece Kristoff rabbuiandosi in viso < Qualche giorno fa sono andato fino all’estremo nord del nostro Regno e quello che ho visto mi ha lasciato completamente sconvolto.
Carcasse brucianti di carri e corpi di uomini orribilmente assassinati avevano ricoperto l’intero sentiero… Tali immagini rivoltanti mi hanno obbligato a raccontare tutto a tua sorella, il quale ha pensato che l’unico modo per contrastarli è trovare dei degni alleati nei Regni circostanti. >
< Ma chi potrebbe mai aiutarci in un simile momento? >
< E’ questo il problema: nessuno. >
< No, non è vero. Ci dev’essere un Regno che possa sposare la nostra causa. Arendelle non deve cadere! >
< Sinceramente non so cosa pensare, Anna > rispose Kristoff affranto
< Dobbiamo scoprire il loro punto debole. È l’unica soluzione. >
< Vai te a sapere quale possa essere, Anna… La realtà è che siamo soli e in un mare di guai. E nessuno vuole aiutarci… nessuno… >
< Non puoi dire una cosa simile, Kristoff > ribatté Anna indignata < Lo sai che cosa facciamo io e te? Varchiamo il nostro Regno alla ricarica di qualcuno che possa aiutarci nella nostra missione. Non possiamo rimanere con le mani in mano. Elsa non riuscirà a sopportare tutto questo ancora per molto. >
< L’hai detto tu che non voleva essere aiutata. >
< Ma noi l’aiuteremo lo stesso! >
Nel mentre Anna e Kristoff erano nel bel mezzo della discussione, Elsa aprì la porta della sua camera mentre si stava asciugando il viso.
< Elsa, come stai? >
< Come prima, Anna. Avete finito di sbraitare come due dannati? Non riesco a pensare ad un piano efficace con voi che urlate. >
< Scusaci, Elsa. Non succederà mai più. >
< Lo voglio sperare… Da quest’oggi vi volete prodigare di salvare il mio Regno? Che cos’è che vi ha fatto cambiare idea? Avete paura dei nostri nemici? >
< Noi vogliamo solo aiutarti, Elsa. Nient’altro > fece Anna digrignando i denti.
< Senti senti… Potevate pensarci anche prima, no? ora magari può essere già tardi… I nostri nemici potrebbero varcare le mura del nostro castello anche tra pochi giorni. E in quel momento che potremmo fare? >
< Non credo che sarà così, Elsa. Sono stato al nord e sono ancora molto lontani dalle mura del nostro castello e dalle case dei nostri sudditi. >
< Questo non mi lascia per niente tranquilla, Kristoff… La mia paura e il mio timore saranno prolungati e nessuno potrà fare qualcosa per me. >
Arrivata al limite di sopportazione, Anna non ce la fece più e mollò un ceffone a sua sorella.
< Anna! Ma che diavolo… >
< Tu non hai rispetto per noi, Elsa. Ecco perché non potrai mai essere una degna Regina! >
< Che cosa centra questo adesso, Anna? >
gridò Anna.
< Sì, ho sentito… Ma perché stai gridando? >
< Perché mi fai arrabbiare un sacco! Ne ho abbastanza del tuo individualismo supremo. Se vuoi che Arendelle resista nel futuro, avrai bisogno anche di noi. Mettitelo bene in testa sorellona, perché altrimenti non potremmo andare avanti. >
< Hai forse qualche piano, Anna? > gli domandò Kristoff.
< Tu intanto vieni con me. Nel mentre lasceremo Arendelle, mi farò venire in mente un piano. >
< Ma Anna, dove hai intenzione di andare? >
< Ovunque tranne che rimanere qui! Adesso smettila di discutere e fai come ti dico, capito?! >
Per paura di contraddirla, alla fine Kristoff ubbidì alla richiesta della sua fidanzata, sotto gli occhi attoniti di Elsa.

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Capitolo 2
*** Faccia a faccia con i soldati di ghiaccio ***


Kristoff credeva che la sua amata Anna era diventata pazza per colpa di quella guerra che aveva cambiato il corso della vita di loro senza che se ne accorgessero in tempo.
< Anna! Aspetta! >
Ma la giovane donna, s’eppur senza un briciolo di forze, vagava verso il Regno vasto e ricoperto di ghiaccio e di neve di Arendelle senza mai fermarsi un attimo
< Anna! Puoi ascoltarmi un attimo?! > continuava a gridare Kristoff alzando la voce sopra la tempesta di neve.
< Che cosa c’è adesso?! >
< Dobbiamo fermarci! Andare avanti è molto pericoloso. >
< Non se ne parla nemmeno, Kristoff. Noi troveremo dei giusti alleati che potranno essere molto utili alla nostra causa. >
< Ma ti rendi conto che tutto questo è una follia? >
< L’unica follia è se ci fermiamo proprio adesso. >
< Ma ti stai ascoltando? È da un giorno che non ci fermiamo per mangiare e riposarsi! Se continuiamo di questo passo, rischiamo di morire assiderati. >
< No… La principessa di Arendelle non può morire sotto il ghiaccio e il gelo del suo stesso Regno. >
< Anna ti prego, cerca di ragionare… >
< Kristoff, se vuoi tornare indietro e vuoi abbandonarmi non te ne farò una colpa, ma sappi che iio riuscirò in questa impresa. Che ti piaccia o no. >
< Non potrai mai farcela! Sei umana! >
< Dentro le mie vene scorre il sangue di una guerriera valorosa! E non mi fermerò dinanzi a niente nemmeno se potesse travolgermi una valanga. >
< Anna!!! >
Le continue urla di Anna e Kristoff rimbombarono in tutta la vallata causando un disastro senza precedenti.
Un enorme pezzo di ghiaccio si staccò sulla vetta più alta della montagna cadendo a gran velocità verso valle.
< Anna! Guarda! >
Alzando gli occhi, la giovane principessa di Arendelle capì che si trovava in un guaio molto più grande di lei e se insieme a Kristoff non avessero trovato un riparo al più presto, sarebbero stati seppelliti sotto tonnellate di neve.
< Kristoff! Adesso che cosa facciamo?! >
< Non lo so. Non c’è nemmeno Sven con me! >
< Corriamo! >
Correndo giù verso valle, i due ragazzi continuavano a guardarsi indietro mentre la valanga li stava raggiungendo ogni secondo che passava.
< Kristoff, stiamo per morire! >
Ma appena il giovane produttore di ghiaccio vide che c’era una piccola grotta su un’altura non molto lontano da quel posto, prese la mano della sua amata spingendola verso di sé.
< Kristoff, che cosa stai facendo? >
< Forse ho trovato un riparo. >
< E dove? Io non riesco a vedere niente. >
< Tu seguimi e limitati a stare zitta una volta per tutte. >
Con le residue forze che gli erano rimasti, Anna e Kristoff riuscirono a scampare alla valanga riuscendo a rifugiarsi in quella grotta che sembrava quasi una benedizione dell’onnipotente.
< Kristoff… ce l’abbiamo fatta.. > fece Anna con voce flebile.
< Sì. Siamo stati miracolati. Io… >
Ma essendo rimasti senza forze, i due giovani avventurieri crollarono sfiniti sotto gli occhi di una coltre di neve che continuava a non finire mai. >
 
 
Dopo che Anna e Kristoff avevano lasciato il castello di Arendelle, Elsa si sentiva più sola che mai.
Con le sue forze, doveva tenere a bada un popolo che non sospettava niente degli invasori provenienti dall’estremo nord.
< Maestà, ho bisogno di parlarle in privato. >
< Che cosa succede, consigliere? >
< Purtroppo non porto buone notizie, maestà. Gli invasori stanno attraversando il valico che porta diretti alle montagne innevate che da millenni ricoprono e proteggono il nostro Regno. Se i soldati non riescono a bloccare l’avanzamento del nemico sulle alture innevate, ho paura che non ci sia scampo per noi. >
< Quanti uomini sono rimasti? >
< Non molti, maestà. Purtroppo alcuni di loro stanno tornando in fretta qui al castello per ricevere le dovute cure, mentre altri sono smarriti o addirittura morti. >
< Di quante anime può contare il nostro esercito?! > ribatté duramente Elsa.
Fissando lo sguardo attonito della Regina, il consigliere con tono fermo si limitò a dire che erano rimasto meno di mille uomini.
< Non riusciremo mai a fermare la loro avanzata > fece Elsa con il cuore che gli piangeva dal dolore < Ormai il nostro Regno è perduto. >
< Maestà, non si abbatta in questo modo. Sua sorella e Kristoff si sono diretti a nord per cercare un aiuto in questa guerra… >
< Nessuno ci vorrà aiutare! Ben sapendo che i nostri nemici nono sono umani, ma creature rivestite di ghiaccio che provengono da une terra sconosciuta e misteriosa. >
< Eppure dovranno avere un punto debole… >
< Me lo dica lei, consigliere… C’è per caso un soldato di Arendelle che abbia provato ad uccidere quelle creature? >
< No, maestà. Che io sappia no. >
< Allora mettiamoci l’anima in pace e resistiamo finché possiamo. Ormai il nostro destino è segnato. >
< Maestà, se posso provare a contraddirla, non dovrebbe arrendersi alla prima difficoltà… >
< Mi devo arrendere all’evidenza, consigliere. Ormai non c’è più via di scampo… Nessuno sa come sconfiggere quelle creature e i nostri soldati stanno morendo inutilmente sotto i loro attacchi senza che loro possano fare qualcosa. Mi dica lei che cosa posso fare. >
< Nessuno del popolo sospetta niente di tutto questo? >
< Al momento no… Dovrei forse parlare con loro? >
< No. scatenerebbe un caos incontrollabile. >
< Però non è nemmeno giusto che loro non sappiano nulla. >
< Sapranno a momento debito, maestà. >
< E se forse provassimo un’emigrazione di massa? Se raggiungiamo il Regno qui vicino… >
< Purtroppo le nostre alleanza con i Regno vicini non sono buoni, maestà. Ci ucciderebbero appena varcheremo il confine. >
< Ma perché tutto questo astio contro di noi? >
< Questo astio risale all’epoca dei suoi bisnonni, maestà. Ecco perché Arendelle ha rotto alleanze e rotte commerciali con i Regni vicini. >
< Ma non sappiamo realmente il motivo… Potremmo provare a parlare con uno dei Re di questi Regni? >
< Maestà, non credo che venire a patti con quei bruti sia la decisione saggia. >
< Consigliere, perché lei non capisce che farò di tutto per salvare il mio Regno? Se Anna e Kristoff non torneranno da quella missione senza successo, io dovrò trovare un altro modo per salvare il mio Regno. >
< Maestà, io non vi capisco… Prima si voleva arrendere, mentre adesso… >
< Tanto se devo morire, lo farò con l’intento di aver provato a salvare il Regno dei miei avi. Si rivolterebbero nella tomba se sapessero che io mi arrendessi come una sciocca. >
< Ben detto, maestà. È questo quello che volevo sentir dire. >
< Mettimi in contatto con il Regno di Lugor. Digli che lo voglio a palazzo domani mattina a mezzogiorno. >
< Lugor? Quel Lugor? Maestà, tutti sanno che quel Regno è minacciato dalla Strega bianca che ha gettato quel Regno in un inverno senza fine. Secondo me non dovremmo provare… >
< Consigliere, si limiti ad ubbidire ai miei ordini senza discutere. In tal caso, sarò io che ne pagherò direttamente le conseguenze. Sono stata abbastanza chiara? >
< Sicuramente, maestà. >
 
 
Appena Anna e Kristoff si risvegliarono, non riuscirono a capire dove si trovavano.
La mancanza di cibo e di energia da parte dei due, gli avevano completamente annebbiato il cervello.
< Kristoff, svegliati > fece Anna con voce flebile.
< Che succede? > ribatté il produttore di ghiaccio.
< Dove ci troviamo? >
< Non ne ho la minima idea… Qui dentro è tutto buio. >
Affacciandosi fuori dalla grotta, Kristoff si limitò a vedere sono una distesa di vene e di ghiaccio che non finiva mai.
< Anna, credo che ci siamo persi… >
< L’ultima cosa che ricordo è che eravamo riusciti a sfuggire ad una grossa valanga che per poco non ci stava seppellendo… Poi subito dopo il buio totale. >
< Credo che siamo svenuti. Ecco perché non riusciamo a ricordare niente. >
< Sì, molto probabilmente hai ragione. >
< Ma adesso che cosa facciamo? Non possiamo rimanere in questo posto per l’eternità. Dobbiamo avanzare verso nord. >
< Alla ricerca di cosa? Ti rendi conto che i guerrieri del nord di cui tanto mi hai parlato in passato non sono mai esistiti? >
< E’ qui che ti sbagli, Kristoff. Loro esistono eccome. Dobbiamo solo riuscire a scovare il loro piccolo Regno oltre queste montagne. >
< Ci vorrà ancora un sacco di tempo… Tempo che purtroppo non abbiamo a disposizione. >
< Allora cosa vuoi fare? Tornare indietro con la coda tra le gambe e con la consapevolezza di aver fallito la missione? >
< Almeno potremmo dire di essere rimasti vivi. >
< Kristoff, non avrei mai creduto che tu fossi un codardo… Non voglio immaginarmi la faccia di mia sorella quando se le confessassimo che abbiamo fallito miseramente. >
< Anna, dobbiamo anche pensare a noi… >
< No Kristoff, non sono del tuo stesso parere… Come ti ho detto prima, se vuoi tornare indietro fai pure, io andrò avanti. >
Ma appena Anna varcò l’uscita della grotta, si ritrovò circondata da una decina di creature dallo sguardo oscuro e dal corpo completamente ricoperto di ghiaccio.
< Kristoff… >
< Che cosa c’è, Anna? > domandò L’uomo che non si era nemmeno girato a guardarla.
< i soldati di ghiaccio… >
< Che cosa? Ma non possono essere giunti così vicini al nostro Regno. >
< Allora guarda con i tuoi occhi, idiota. >
< Senti Anna, se stai cercando di farmi cambiare idea… >
Ma quando anche Kristoff vide l’orrore negli occhi di quelle strane creature, si dovette ricredere.
< Anna… non ti muovere. >
Kristoff credeva che la sua amata Anna era diventata pazza per colpa di quella guerra che aveva cambiato il corso della vita di loro senza che se ne accorgessero in tempo.
< Anna! Aspetta! >
Ma la giovane donna, s’eppur senza un briciolo di forze, vagava verso il Regno vasto e ricoperto di ghiaccio e di neve di Arendelle senza mai fermarsi un attimo
< Anna! Puoi ascoltarmi un attimo?! > continuava a gridare Kristoff alzando la voce sopra la tempesta di neve.
< Che cosa c’è adesso?! >
< Dobbiamo fermarci! Andare avanti è molto pericoloso. >
< Non se ne parla nemmeno, Kristoff. Noi troveremo dei giusti alleati che potranno essere molto utili alla nostra causa. >
< Ma ti rendi conto che tutto questo è una follia? >
< L’unica follia è se ci fermiamo proprio adesso. >
< Ma ti stai ascoltando? È da un giorno che non ci fermiamo per mangiare e riposarsi! Se continuiamo di questo passo, rischiamo di morire assiderati. >
< No… La principessa di Arendelle non può morire sotto il ghiaccio e il gelo del suo stesso Regno. >
< Anna ti prego, cerca di ragionare… >
< Kristoff, se vuoi tornare indietro e vuoi abbandonarmi non te ne farò una colpa, ma sappi che iio riuscirò in questa impresa. Che ti piaccia o no. >
< Non potrai mai farcela! Sei umana! >
< Dentro le mie vene scorre il sangue di una guerriera valorosa! E non mi fermerò dinanzi a niente nemmeno se potesse travolgermi una valanga. >
< Anna!!! >
Le continue urla di Anna e Kristoff rimbombarono in tutta la vallata causando un disastro senza precedenti.
Un enorme pezzo di ghiaccio si staccò sulla vetta più alta della montagna cadendo a gran velocità verso valle.
< Anna! Guarda! >
Alzando gli occhi, la giovane principessa di Arendelle capì che si trovava in un guaio molto più grande di lei e se insieme a Kristoff non avessero trovato un riparo al più presto, sarebbero stati seppelliti sotto tonnellate di neve.
< Kristoff! Adesso che cosa facciamo?! >
< Non lo so. Non c’è nemmeno Sven con me! >
< Corriamo! >
Correndo giù verso valle, i due ragazzi continuavano a guardarsi indietro mentre la valanga li stava raggiungendo ogni secondo che passava.
< Kristoff, stiamo per morire! >
Ma appena il giovane produttore di ghiaccio vide che c’era una piccola grotta su un’altura non molto lontano da quel posto, prese la mano della sua amata spingendola verso di sé.
< Kristoff, che cosa stai facendo? >
< Forse ho trovato un riparo. >
< E dove? Io non riesco a vedere niente. >
< Tu seguimi e limitati a stare zitta una volta per tutte. >
Con le residue forze che gli erano rimasti, Anna e Kristoff riuscirono a scampare alla valanga riuscendo a rifugiarsi in quella grotta che sembrava quasi una benedizione dell’onnipotente.
< Kristoff… ce l’abbiamo fatta.. > fece Anna con voce flebile.
< Sì. Siamo stati miracolati. Io… >
Ma essendo rimasti senza forze, i due giovani avventurieri crollarono sfiniti sotto gli occhi di una coltre di neve che continuava a non finire mai. >
 
 
Dopo che Anna e Kristoff avevano lasciato il castello di Arendelle, Elsa si sentiva più sola che mai.
Con le sue forze, doveva tenere a bada un popolo che non sospettava niente degli invasori provenienti dall’estremo nord.
< Maestà, ho bisogno di parlarle in privato. >
< Che cosa succede, consigliere? >
< Purtroppo non porto buone notizie, maestà. Gli invasori stanno attraversando il valico che porta diretti alle montagne innevate che da millenni ricoprono e proteggono il nostro Regno. Se i soldati non riescono a bloccare l’avanzamento del nemico sulle alture innevate, ho paura che non ci sia scampo per noi. >
< Quanti uomini sono rimasti? >
< Non molti, maestà. Purtroppo alcuni di loro stanno tornando in fretta qui al castello per ricevere le dovute cure, mentre altri sono smarriti o addirittura morti. >
< Di quante anime può contare il nostro esercito?! > ribatté duramente Elsa.
Fissando lo sguardo attonito della Regina, il consigliere con tono fermo si limitò a dire che erano rimasto meno di mille uomini.
< Non riusciremo mai a fermare la loro avanzata > fece Elsa con il cuore che gli piangeva dal dolore < Ormai il nostro Regno è perduto. >
< Maestà, non si abbatta in questo modo. Sua sorella e Kristoff si sono diretti a nord per cercare un aiuto in questa guerra… >
< Nessuno ci vorrà aiutare! Ben sapendo che i nostri nemici nono sono umani, ma creature rivestite di ghiaccio che provengono da une terra sconosciuta e misteriosa. >
< Eppure dovranno avere un punto debole… >
< Me lo dica lei, consigliere… C’è per caso un soldato di Arendelle che abbia provato ad uccidere quelle creature? >
< No, maestà. Che io sappia no. >
< Allora mettiamoci l’anima in pace e resistiamo finché possiamo. Ormai il nostro destino è segnato. >
< Maestà, se posso provare a contraddirla, non dovrebbe arrendersi alla prima difficoltà… >
< Mi devo arrendere all’evidenza, consigliere. Ormai non c’è più via di scampo… Nessuno sa come sconfiggere quelle creature e i nostri soldati stanno morendo inutilmente sotto i loro attacchi senza che loro possano fare qualcosa. Mi dica lei che cosa posso fare. >
< Nessuno del popolo sospetta niente di tutto questo? >
< Al momento no… Dovrei forse parlare con loro? >
< No. scatenerebbe un caos incontrollabile. >
< Però non è nemmeno giusto che loro non sappiano nulla. >
< Sapranno a momento debito, maestà. >
< E se forse provassimo un’emigrazione di massa? Se raggiungiamo il Regno qui vicino… >
< Purtroppo le nostre alleanza con i Regno vicini non sono buoni, maestà. Ci ucciderebbero appena varcheremo il confine. >
< Ma perché tutto questo astio contro di noi? >
< Questo astio risale all’epoca dei suoi bisnonni, maestà. Ecco perché Arendelle ha rotto alleanze e rotte commerciali con i Regni vicini. >
< Ma non sappiamo realmente il motivo… Potremmo provare a parlare con uno dei Re di questi Regni? >
< Maestà, non credo che venire a patti con quei bruti sia la decisione saggia. >
< Consigliere, perché lei non capisce che farò di tutto per salvare il mio Regno? Se Anna e Kristoff non torneranno da quella missione senza successo, io dovrò trovare un altro modo per salvare il mio Regno. >
< Maestà, io non vi capisco… Prima si voleva arrendere, mentre adesso… >
< Tanto se devo morire, lo farò con l’intento di aver provato a salvare il Regno dei miei avi. Si rivolterebbero nella tomba se sapessero che io mi arrendessi come una sciocca. >
< Ben detto, maestà. È questo quello che volevo sentir dire. >
< Mettimi in contatto con il Regno di Lugor. Digli che lo voglio a palazzo domani mattina a mezzogiorno. >
< Lugor? Quel Lugor? Maestà, tutti sanno che quel Regno è minacciato dalla Strega bianca che ha gettato quel Regno in un inverno senza fine. Secondo me non dovremmo provare… >
< Consigliere, si limiti ad ubbidire ai miei ordini senza discutere. In tal caso, sarò io che ne pagherò direttamente le conseguenze. Sono stata abbastanza chiara? >
< Sicuramente, maestà. >
 
 
Appena Anna e Kristoff si risvegliarono, non riuscirono a capire dove si trovavano.
La mancanza di cibo e di energia da parte dei due, gli avevano completamente annebbiato il cervello.
< Kristoff, svegliati > fece Anna con voce flebile.
< Che succede? > ribatté il produttore di ghiaccio.
< Dove ci troviamo? >
< Non ne ho la minima idea… Qui dentro è tutto buio. >
Affacciandosi fuori dalla grotta, Kristoff si limitò a vedere sono una distesa di vene e di ghiaccio che non finiva mai.
< Anna, credo che ci siamo persi… >
< L’ultima cosa che ricordo è che eravamo riusciti a sfuggire ad una grossa valanga che per poco non ci stava seppellendo… Poi subito dopo il buio totale. >
< Credo che siamo svenuti. Ecco perché non riusciamo a ricordare niente. >
< Sì, molto probabilmente hai ragione. >
< Ma adesso che cosa facciamo? Non possiamo rimanere in questo posto per l’eternità. Dobbiamo avanzare verso nord. >
< Alla ricerca di cosa? Ti rendi conto che i guerrieri del nord di cui tanto mi hai parlato in passato non sono mai esistiti? >
< E’ qui che ti sbagli, Kristoff. Loro esistono eccome. Dobbiamo solo riuscire a scovare il loro piccolo Regno oltre queste montagne. >
< Ci vorrà ancora un sacco di tempo… Tempo che purtroppo non abbiamo a disposizione. >
< Allora cosa vuoi fare? Tornare indietro con la coda tra le gambe e con la consapevolezza di aver fallito la missione? >
< Almeno potremmo dire di essere rimasti vivi. >
< Kristoff, non avrei mai creduto che tu fossi un codardo… Non voglio immaginarmi la faccia di mia sorella quando se le confessassimo che abbiamo fallito miseramente. >
< Anna, dobbiamo anche pensare a noi… >
< No Kristoff, non sono del tuo stesso parere… Come ti ho detto prima, se vuoi tornare indietro fai pure, io andrò avanti. >
Ma appena Anna varcò l’uscita della grotta, si ritrovò circondata da una decina di creature dallo sguardo oscuro e dal corpo completamente ricoperto di ghiaccio.
< Kristoff… >
< Che cosa c’è, Anna? > domandò L’uomo che non si era nemmeno girato a guardarla.
< i soldati di ghiaccio… >
< Che cosa? Ma non possono essere giunti così vicini al nostro Regno. >
< Allora guarda con i tuoi occhi, idiota. >
< Senti Anna, se stai cercando di farmi cambiare idea… >
Ma quando anche Kristoff vide l’orrore negli occhi di quelle strane creature, si dovette ricredere.
< Anna… non ti muovere. >

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Capitolo 3
*** I Guerrieri del Nord ***


Il silenzio regnava nell’aria in attesa che qualcuno potesse fare la prima mossa.
< Kristoff, che cosa facciamo così impalati? > domandò la ragazza.
< Non parlare! Queste creature sono molto imprevedibili, oltre ad essere invincibili. >
< Ma se sono davvero invincibili, non abbiamo via di scampo. >
< Eppure ci dev’essere qualcosa che possiamo fare. >
Mentre i soldati di ghiaccio si stavano guardando a vicenda, Kristoff e Anna capirono che stavano parlando tra di loro.
< Stanno dicendo qualcosa di incomprensibile che non riesco a decifrare > fece Anna spaventata < Forse è venuto il momento per fuggire davvero. >
< No! se ci muoviamo, queste creature ci verranno dietro uccidendoci senza pietà. Cerca di riflettere una buona volta! >
< Ho capito, ma non possiamo rimanere immobili senza fare nulla. >
< Sto pensando sul da farsi, Anna. Vedrai che troverò l’idea più adatta per svignarcela e… >
Ma improvvisamente uno di quei soldati sguainò la sua lancia in direzione di Kristoff.
< Non ti muovere e non parlare > fece la creatura con voce grave.
< Che cosa? Tu capisci che cosa dico? >
< Questo adesso non ha importanza… Dove eravate diretti? >
< Noi? Da nessuna parte > rispose Kristoff frettolosamente.
< Bugiardo. Tu stai mentendo. >
< E’ la pura verità. Perché dovrei mentire. >
< Perché nessun abitante di Arendelle verrebbe in questo luogo ostile nel bel mezzo dell’inverno ben sapendo che invasori come noi stanno occupando il loro territorio. >
< Ma tu come fai a sapere tutte queste cose? > domandò curiosa Anna.
< Noi soldati di ghiaccio siamo molto intelligenti > fece l’altro compagno < Occupiamo qualsiasi Regno per il semplice scopo di espanderci e dare vita a nuovi simili per creare un esercito invincibile e conquistare il mondo. >
< Ma perché? Che cosa ci guadagnate? >
< Solo il piacere di fare del male a gente come voi che ha rinnegato il nostro Capitano per eccellenza. >
< E chi sarebbe il vostro Capitano? >
< Adesso basta parlare! > gridò uno di loro < Vi abbiamo detto fin troppo. Ora diteci dove eravate diretti e forse vi risparmieremo la vita. >
Spaventati dalla situazione che si era venuta a creare, Kristoff non ebbe scelta.
Doveva assolutamente confessare le sue reali intenzioni.
< Va bene. Vi dirò tutto. >
< Ma prima che il giovane uomo potesse parlare, un’orda di uomini in sella ai loro cavalli si precipitarono contro i soldati di ghiaccio attaccandoli con spade, lance e frecce. >
< Lasciate andare quegli uomini > fece uno di loro < Se volete la guerra, combattete contro di noi. >
< E voi chi siete? >
< Coloro che imperversano nelle terre aride dove non nasce nemmeno un filo d’erba… Coloro che vegliano sull’estremo nord di questo Regno ed entrano in azione appena un invasore mette piede indegnamente nel nostro territorio… Soldato di ghiaccio, ti trovi davanti ai leggendari Guerrieri del nord. >
Mentre i nemici si guardavano a vicenda senza riuscire a trattenere una risata, i soldati di ghiaccio non furono per niente spaventati da quel piccolo gruppo di soldati che all’origine sembravano innocui.
< Bada a come parli, ragazzo. Non sei contro chi ti stai mettendo. >
< Ho ucciso molte creature mistiche e misteriose oltre a voi due… Non mio sarà difficile eliminarvi. >
< Peccato che noi siamo molto diversi da quelle creature che tu tanto ti pavoneggi… A differenza di altri, noi siamo invincibili. >
< Davvero? Non credo che sia così… Ognuno di noi ha dei punti deboli. Anche quando non si è umani. >
< Allora prova a trovarlo se ci riesci. >
Sguainando le loro rispettive spade, i soldati di ghiaccio si precipitarono contro i Guerrieri del nord con la speranza che la battaglia sarebbe stata molto facile e veloce.
Ma appena uno di loro cadde a terra morente, i soldati di ghiaccio dovettero fare di tutto per non venire decimati.
< Basta colpirvi all’altezza della testa e schiantarvi con queste torce infuocate e il gioco è fatto. >
< Il fuoco non ci ha mai indeboliti in tutti questi secoli! > gridò un soldato < E non succederà nemmeno adesso. >
< Ah sì? Peccato che non sia così. >
Mentre i Guerrieri del Nord continuavano a resistere sotto gli occhi attoniti di Anna e di Kristoff, i soldati di ghiaccio dovettero ribattere verso nord e tornare verso il loro Quartier Generale che albergava oltre le montagne di Arendelle.
Anna e Kristoff non potevano capire a quello che avevano assistito, avvicinandosi verso i loro salvatori con estrema riverenza.
< Vi dobbiamo la vita > fece Anna.
< Sì. Senza il vostro aiuto non saremmo mai riusciti a cavarcela in questo frangente. >
< Siamo arrivati nel momento opportuno > fece uno dei guerrieri < Almeno con voi non abbiamo ritardato con gli altri soldati di Arendelle. >
< Che cosa vorresti dire? >
< Oltre questa montagna si è consumata una battaglia così sanguinosa che non si vedeva da un secolo ormai. Orde di corpi di questo Regno giacciono morenti sotto la fredda neve mentre i soldati di ghiaccio hanno fatto festa calpestandoli e trucidandoli… Quando abbiamo visto tale spettacolo, la nostra rabbia è stata più implacabile che mai. >
< Dovevamo correre verso Arendelle per fermare quei pazzi scatenato che non conoscono le fatiche e la fame… E per fortuna siamo riusciti a raggiungere un piccolo gruppetto vicino questa grotta. >
< Un piccolo gruppetto? Vuoi forse dirmi che ce ne sono altri? >
< Amico, tu non ti rendi conto di quanti soldati di ghiaccio brulicano in questo territorio… Dobbiamo stare molto attenti e dirigersi verso Arendelle prima che sia troppo tardi, altrimenti potremmo rischiare di venire uccisi. >
< Ma adesso che conosciamo il loro punto debole sarà molto più facile affrontarli > fece Anna con tono speranzoso.
< Questo è vero, principessa Anna… Ma adesso abbiamo solo affrontati una sola decina di quei soldati. Ma cosa succederà quando ne arriveranno insieme mille o anche più? Sarà in quel momento che dovremmo farci trovare pronti. >
< Ma non disponiamo di tale esercito! Come faremo? >
< Dovremmo trovare altri alleati… Noi della Famiglia Stark possiamo prestarvi solo una parte dei nostri soldati. Gli altri devono rimanere a proteggere Grande Inverno. Non possiamo lasciare scoperto il nostro Regno. >
< Certo, questo lo capiamo… Ma c’è davvero chi potrebbe aiutarci in questa guerra? >
< Forse sì, ma non dobbiamo essere troppo speranzosi… Dobbiamo andare con i piedi per terra e lavorare molto sodo, oltre che a fare offerte ai nostri alleati che devono essere quantunque irrinunciabili. >
< Arendelle offrirà tutto ciò che le casate del Nord avranno da chiedere. Promesso. >
< Anna, vorrei ricordarti che per Arendelle non è un buon momento se parliamo di finanze… Il nostro Regno ha dovuto rinunciare a molte rotte commerciale che potevano tornarci comodo, indebolendoci di conseguenza. >
< Lo so bene. Ma con l’aiuto di una famiglia potente come gli Stark avremmo certo alcuni vantaggi, no? >
< Questo sicuramente > fece uno dei guerrieri < Dobbiamo solo trovare gli uomini giusti. >
< Lasciando stare i nostri prossimi movimenti di guerra, potremmo sapere il nome dei nostri salvatori. >
< Con piacere. >
Appena i Guerrieri del Nord si tolsero la pelliccia, Anna e Kristoff rimasero sbigottiti nel vedere il fisico possente e tutte le armi che si portavano appresto.
< Qui alla mia destra mio padre Eddard Stark, mentre qui alla mia sinistra il mio fratello minore Jon Snow. Ed io sono Robb Stark, primogenito della casata Stark. >
< Molto piacere di fare la vostra conoscenza > fece Kristoff inchinandosi al loro cospetto.
< Robb, ma perché tuo fratello Jon ha un cognome diverso? >
Sentendo la domanda della giovane principessa di Arendelle, Kristoff notò che i guerrieri del nord erano molto a disagio.
< Anna, non credo che siano cose che ci possono riguardare. >
< Ho fatto solo per chiedere. La mia era una domanda innocente. >
< Ne siamo consapevoli > fece Robb < Però Jon è un membro della famiglia Stark a tutti gli effetti ed è questo quello che conta. >
< Sicuramente. >
< Ora, parlando di altro, sarebbe meglio raggiungere la Casata Mormont e la Casata Tully. Queste due famiglie sono nostre alleati da molti secoli ormai e non ci penseranno minimamente di voltarci le spalle. >
< Ci possiamo davvero fidarci? >
< Principessa, non pronuncio parole a vuoto senza avere la consapevolezza di dire la verità > rispose Eddard alquanto irritato.
< Lo so bene, Guerriero Eddard. È solo che in troppi ci hanno voltato le spalle in tutti questi anni e purtroppo mi fido di pochissima gente. >
< Però noi che vi abbiamo aiutato spero che siamo esenti da questo tuo pensiero. >
< Ovvio che sì. >
< Anna, ma cosa stai dicendo? > gli sussurrò Kristoff dandogli una gomitata in pancia.
< Voglio solo avere delle certezze. Tutto qui. >
< Stai mettendo a dura prova la loro lealtà. Sono i Guerrieri del Nord coloro che vegliano sul nostro Regno di Arendelle da molti millenni. Senza il loro aiuto, noi non saremmo mai esistiti. >
< Posso dire quello che penso? O è proibito? >
< Solo quando non cerchi di rompere involontariamente la nostra alleanza molto fragile. >
< Tranquillo. Non succederà mai. >

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Capitolo 4
*** Venire a patti con la Strega Bianca ***


Elsa si sentiva completamente lasciata a sé stessa nel suo enorme castello di Arendelle.
Senza il vigore e la pazzia di sua sorella, la giovane Regina si sentiva vuota dentro.
< Maestà, siete sicura di quello che avete pensato? Insomma, la Strega Bianca non è ancora giunta nel nostro Regno. >
< L’ho invitata sotto mio esplicito desiderio, consigliere. E non c’è niente che mi possa far cambiare idea per salvare il mio Regno. >
< E a vostra sorella? Non avete pensato? >
< O mia sorella è morta sotto qualche strano momento o è scappata dal suo Regno. >
< Maestà, sapete meglio di me che vostra sorella non vi tradirà mai in nessuna occasione. >
< Ne siete sicuro? >
< Perché pensate questo di lei? >
< Perché sinceramente non so più di chi devo fidarmi. >
Vedendo tutta la tristezza dipinta negli occhi di Elsa, il consigliere si avvicinò a lei parlandogli con il cuore in mano.
< Maestà, possiate perdonare la mia franchezza, ma dovreste pensare con il cuore più che alla vostra ragione… La vostra mente è annebbiata da oscuri pensieri distruttivi che visualizzano nel vostro mondo di vivere un futuro inesistente di questo Regno… Ma non sarà mai così. Io ho fiducia in voi e in questo popolo. >
< Consigliere, comprendo benissimo le vostre parole e per questo vi ringrazio… Ma allora perché mi sento così tanto sola? >
< Perché siete voi che pensate questo. Ecco perché. Voi non siete mai stata sola. >
< Mi dispiace aver risposto male a mia sorella… E se davvero non la rivedessi mai più. >
< Vostra sorella tornerà. Sta solo aspettando il momento opportuno. >
< Non ci sono alleati fieri che possano aiutarci in questa causa. Ormai mi sono messa il cuore in pace. >
< E di conseguenza avete penato solo alla Strega Bianca? Sapete che è una Regina senza scrupoli che guarda solo ai suoi interessi. >
< Abbiamo interessi comuni, consigliere. Di questo non vi dovete preoccupare. >
Capendo che la sua Regina era ingenua quanto sciocca, alla fine il vecchio uomo decise di non insistere più del dovuto.
< Maestà. La Regina Jadis è approdata nel nostro castello > fece un soldato interrompendo la loro conversazione.
< Molto bene. Fatela entrare. >
Vedendo il suo vestito color bianco ghiaccio e tutta la sua potenza manifestarsi solo con il suo sguardo glaciale, il consigliere si limitò a farsi da parte e lasciarle da sole.
< Maestà, se avete bisogno di me sapete dove trovarmi. >
< Sì, consigliere… Grazie di tutto. >
Il vecchio uomo, per tutto il tempo che aveva servito prima i suoi genitori e adesso proprio la giovane Elsa, non era mai riuscito ad entrare nelle grazie della giovane donna.
“Spero davvero che voi sappiate quello che state facendo, maestà. Una volta venuti a patti con la Strega Bianca non si torna più indietro.”
 
 
La giovane Elsa fu talmente contenta di trovarsi dinanzi una figura di tale importanza di un Regno molto sconosciuto quanto misterioso nel suo castello.
< Grazie mille per avermi invitato, Elsa. Non ero mai giunta in questo castello. >
< Spero che il soggiorno sia di vostro gradimento, maestà. >
< Chiamatemi pure Jadis. Siamo due sovrani di due Regni molto diversi ma che si accomunano quando si tratta di difendere i loro territori dalle devastazioni che possono distruggere il nostro inverno perenne. >
< L’invern0o di Arendelle è l’ultimo dei miei problemi, Jadis… Se vi ho convocata fino a qui è perché ho bisogno di una valida alleata che possa contrastare la forza e l’irruenza dei soldati di ghiaccio che hanno osato invadere il mio territorio. >
< I Soldati di Ghiaccio? Non ne ho mai sentito parlare… >
< Sono delle creature che a primo impatto possono essere invincibili… Ma io so che loro, come qualsiasi essere umano o creatura di questo mondo, abbiano un punto debole di cui ignoro l’esistenza. >
< Lo credo acnh’io, Elsa… Quindi mi hai fatto chiamare solo perché avevi bisogno del mio aiuto? >
< Mi dispiace essere stata troppo diretta, ma il succo del discorso è proprio questo. >
< Non ti preoccupare, giovane Sovrana di un Regno orgoglioso come questo > replicò la Strega sorridente < So come ti puoi sentire in questo momento. Non riesci a combattere i tuoi nemici e ripieghi le tue ultime residue forze con chi davvero potrebbe aiutarti. Anch’io avrei fatto la stessa cosa, sai? >
< Davvero? >
< Fortunatamente però non ne ho mai avuto bisogno… Governo il Regno di Narnia da molto tempo che ho perso completamente la cognizione del tempo. L’inverno rigido del mio Regno è così forte che nessun invasore si permetterebbe di varcarlo, anche perché gli aspetterebbe una punizione che lo condannerebbe a una vita impossibile. >
< Regina Jadis, mi piace molto il vostro carisma > rispose Elsa con tono fiero < Devo attendere molto il responso del vostro aiuto? >
< No, mia cara. Accetto molto volentieri. >
< Sul serio? >
< Da domani i miei uomini giungeranno nel tuo castello per cominciare ad organizzare una battaglia che potrebbe rivelarsi molto lunga e sanguinosa… Ma l’importante è che i membri di Arendelle non si facciano niente, giusto? >
< Oh, certo. Ma i miei soldati possono aiutarvi in qualsiasi momento. >
< Non ce ne sarà bisogno, mia cara. Mi basta la vostra presenza, così vedrete che il mio esercito non si farà sconfiggere da nessuno. Nemmeno da quell’orda di bambocci congelati… Spero che voi non prendiate a male la mia superiorità, ma sono fatta così. >
< Oh, ovvio che no. Non vi preoccupate. >
< Benissimo. Se non è troppo disturbo per voi, vorrei alloggiare nel posto più freddo del castello. Io odio molto il calore del sole e del fuoco. Preferisco di gran lunga il gelo dell’inverno. >
< Nessun problema. Il mio consigliere vi guiderà accanto la mia stanza. Sono sicura che sarà di vostro gradimento. >
< Ne sono certa. >
Una volta richiamato il suo consigliere, il vecchio uomo rimase molto male nel sapere che Elsa si era sottomessa definitivamente ad una Regina molto più forte di lei.
< Peter, puoi accompagnare la nostra ospite nella stanza adiacente alla mia? >
< Sicuramente, maestà. Vostra altezza, se potete seguirmi… >
Fissandolo con sguardo attento, Jadis rimase sorpreso nei lineamenti visivi del consigliere di Elsa.
< Scusami tanto buonuomo, per caso noi ci conosciamo? >
< Come, prego? >
< Insomma, ci siamo forse visti da qualche parte? >
< Ho paura di no, Altezza. Io ho sempre vissuto in questo castello ed è impossibile che voi siate a conoscenza di qualcosa che riguarda me. Al contrario, io so molte cose di voi. >
< Ad esempio? >
< Mi limito a conoscere il periodo di quando siete salita al trono di Narnia. I vostri poteri si sono triplicati in maniera molto considerevoli. >
< Accidenti, come fa un essere umano inutile come voi a sapere un segreto così importante? >
< Ho studiato molto la vita dei Sovrani dei Regni vicino ad Arendelle e devo dire che sono molto preparato. >
< Modesto… Scusate se vi ho dato dell’inutile. È stato più forte di me. >
< Non vi preoccupate. Non ve ne farò una colpa. >

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Capitolo 5
*** Un tradimento in piena regola ***


Più la Strega Jadis guardava negli occhi il vecchio c0onsigliere di Elsa, più gli ricordava qualcuno che aveva provato a mettergli il bastone tra le ruote.
“Lui non fa parte di questo mondo magico. Potrebbe essere un figlio di Adamo… Non c’è altra soluzione.”
< Maestà, questa è la vostra camera > fece l’uomo aprendo la porta della stanza con fare cordiale.
Guardando l’interno, Jadis fu molto lieta di vedere che la stanza era “fredda” in tutto e per tutto.
< Molto bene. Ringraziate personalmente la Regina Elsa per la mia umile richiesta. >
< Non si preoccupi, maestà. Cerchiamo sempre di venire incontro ai nostri ospiti. >
< Ne avete molti in questo Regno? >
< In genere sì. Soprattutto in estate. >
< Estate? Che stagione dell’anno insulsa. Io odio tutto quello che è caldo e rigoglioso. >
< Perché voi siete abituata ad un clima molto freddo e rude, ma se solo vi abituaste, potreste dire che l’estate è la migliore stagione del mondo. >
< E’ la stagione della felicità dopo la primavera… Ed io non sopporto tali sentimenti. >
Vedendo come stava tenendo la sua strana arma, Peter pensò che non era molto conveniente farla arrabbiare.
< Comunque scusate se vi ho fatto perdere tempo con queste frivolezze. Sono sicuro che voi avete altro a cui pensare. Vi auguro una buonanotte. >
Ma appena Peter cercò di allontanarsi da lei, la voce di Jadis lo fermò improvvisamente.
< Parlatemi un po’ di voi, giovane uomo. >
< Vi ringrazio per il giovane, ma ho quasi cinquant’anni e mi sento molto vecchio. >
< Suvvia, non fate il modesto. Mi piace ascoltare le vostre avventure. >
< Peccato che nella mia vita non ne ho avute molte… Sono sempre stato a servizio di questa famiglia. >
< Una noia mortale, giusto? >
< No, non direi così. Non posso mancare di rispetto alla Regina Elsa. >
< Ma in questo momento non può sentirci > fece Jadis con tono snesuale avvicinandosi all’u0omo con fare seduttivo. < Lei la odi, vero? >
< A chi vi state riferendo? > domandò Peter con tono serio.
< Alla Regina Elsa. La odiate con tutto il cuore? >
< Assolutamente no. Non ho mai conosciuto una Regina magnanima e coraggiosa come la mia Regina. >
< Coraggiosa? Sentiamo, che cosa avrebbe fatto di così coraggioso? >
< Sì è messa sulle spalle la responsabilità di guidare un Regno in giovane età. >
< Non ha avuto scelta, visto la prematura scomparsa dei suoi genitori… Ma adesso che ci penso, ho sentito da voci molto vicine a me che la giovane Regina ha una sorella. >
< Sì. Si chiama Anna. >
< E dove si trova la Principessa Anna? >
< In questo momento non si trova nel castello > rispose Peter senza alludere a qualcosa che avrebbe incuriosito la Strega.
< Un vero peccato. Avrei tanto voluto conoscerla. >
< Spero che ritorni molto presto al castello, ma è molto impegnata in questo periodo. >
< Come si può essere impegnati con una guerra alle porte? Non si prende le responsabilità come la Regina? >
< La Principessa Anna ha molte meno responsabilità rispetto alla Regina Elsa. >
< Questo non significa nulla. Dovrebbero lo stecco cooperare insieme per il bene di Arendelle. Perché qui sembra che tutto stia andando a rotoli. >
< Vi assicuro che non è così, maestà. >
< Mi risulta molto difficile crederlo. Ma fa lo stesso. In questo momento devo pensare al futuro del Regno e al mio esercito… A proposito, avete trovato una sistemazione alle mie creature? >
< Ci stanno lavorando i servitori di corte. >
< Mi dispiace che non siate abituati a ricevere così tanti “ospiti”, ma non viaggio quasi mai da sola. >
< Fate bene. Purtroppo il Regno di Arendelle non è più un luogo sicuro. >
< Ma presto lo ritornerà ad essere, tranquillo. >
< Che cosa avete intenzione di fare? >
< Liberarlo da tutta l’oppressione e dagli invasori maledetti. La Regina Elsa mi sta molto a cuore. Per me è la sorella che non ho mai avuto.”
“Ma se vi conoscete da poche ore.”
< Sono sicuro che le farà molto piacere sentire questo. >
< Credo che lo sospetti di già. >
< Lo spero… Detto questo, mi dispiace essermi dilungato più del dovuto. Avete bisogno di un po’ di tempo per voi stessa per organizzare il nostro esercito. Domani si potrebbe combattere una battaglia al di là delle nostre risorse. >
< Io non direi così… ti assicuro che siamo molto preparati, figlio di Adamo. >
Sentendo come si era rivolto a lui, Peter rimase alquanto sbigottito.
< Come mi avete chiamato, maestà. >
< Peter. È questo il tuo nome, no? >
< Mi è sembrato di sentire qualcos’altro… Figlio di Adamo… >
< Ahahah credo che tu ti sia sbagliato… Sei tu che avresti bisogno di riposo, e non io. >
< Devo sempre rimanere vigile in questo castello 24 ore su 24. Non posso prendermi troppe libertà. Soprattutto adesso. >
< Il tuo lavoro lo fai molto bene, Peter. Dormi pure sogni tranquilli. >
< E’ quello che farò… Buonanotte, maestà. >
< Buonanotte a te, Peter > disse infine Jadis richiudendo la porta della sua stanza.
“Figlio di Adamo… Non può aver scoperto la mia verà identità. È impossibile… Devo parlare con la Regina alla svelta prima che sia troppo tardi e organizzare un nostro esercito per non farci trovare scoperti.”
 
 
Mentre i Guerrieri del Nord accompagnati da Anna e Kristoff si muovevano verso nord, un senso d’inquietudine e di nostalgia colpì la giovane ragazza.
< Anna, adesso che cosa ti prende? >
< Sono preoccupato per Elsa. Io e mia sorella non siamo stati per così tanto tempo separati da quando siamo nate. >
< Se siamo lontani da lei è perché vogliamo aiutarla… Peccato che lei non sia riuscito a capirlo. A quest’ora ci darà come morti. >
< Come puoi dire una cosa del genere, Kristoff? >
< Perché è la verità Anna, non negarlo. >
< No, è qui che ti sbagli. Elsa non penserebbe mai una cosa del genere! >
< Allora perché non prova a cercarci? Avrebbe tutte le possibilità di farlo. >
< Ha un Regno a cui pensare! >
< E sua sorella non è importante?! > gridò l’uomo spazientito.
< Abbassa la voce! Vuoi forse scatenare una nuova valanga? >
< Sei tu che mi stai rendendo la vita impossibile! Non pensi mai lucidamente e proteggi sempre tua sorella. >
< Certo. Perché sono molto legata a lei. Tu invece non ti è mai andata a genio. >
< E come potevo andargli a genio? In fondo sono solo un produttore di ghiaccio. Non sono un giovane nobile come Hans che poteva regalarti una vita migliore. >
Nel sentire il nome dell’uomo che l’aveva fatta soffrire, Anna per poco non diede un pugno al giovane uomo.
< Che cosa volevi farmi? Colpirmi? >
< Sì. L’intenzione era quella. >
< Te ne saresti pentita per tutta la vita. >
< No, Kristoff. È molto difficile che io mi possa pentire di qualcosa. >
< Allora perché non parliamo di Hans? >
< Vuoi proprio girare il coltello nella piaga?! >
< Non sei coerente. Tutto qui. >
< Sai cosa devi fare? Fatti gli affari tuoi. Non ti azzardare mai più a parlare di quell’uomo. Mi sono spiegata? >
< Chissà che fine ha fatto… Secondo me potrebbe tornare alla carica verso la conquista di Arendelle ben sapendo che adesso siamo sotto attacco. >
< Smettila ti ho detto! >
Sentendo delle grida non molto lontano da loro, Jon Snow si avvicinò ad Anna e Kristoff.
< Va tutto bene qui? >
< Sì > si limitò a dire Kristoff < Ma potrebbe andare anche meglio. >
< O anche peggio. Non ti ho ancora ammazzato, Kristoff. >
< Ti consiglio di non farlo, Anna. Te ne pentiresti amaramente. >
< Non credo proprio. >
< Litigare non servirà a niente in questo frangente. Lo capite? >
< Mi dispiace, Jon Snow. Queste solo piccole discrepanze incolmabili. >
< Posso capire tutta la vostra rabbia, ma non sono affari che mi riguardano… La cosa che preme a me, a mio fratello e a mio padre è che dobbiamo rimanere uniti. Basta… Che figura ci potremmo fare se ci facciamo trovare disuniti e litigiosi? Nessuno ci seguirebbe in battaglia. >
< Sì Jon Snow, su questo hai ragione… Ti prometto a nome mio e a quello di Anna che non accadrà più una cosa simile. >
< Bene. Ne sono convinto… Adesso sarebbe meglio proseguire. Manca ancora molto all’accampamento dei Mormont. E il tempo stringe. >
< Sì, arriviamo subito > rispose Anna montando su di un cavallo prestatogli dagli Stark < Ti consiglio di viaggiare lontano da me, Kristoff. Non vorrei dirti qualcosa di spiacevole. >
< Che cosa? dovrei viaggiare a piedi? >
< Sicuramente non sul mio cavallo. >
< Ma questo non è il tuo cavallo! Ti è stato prestato solo dagli Stark. >
< Fa lo stesso. Adesso è mio e tu te ne vai a piedi. >
< Non puoi farmi una cosa del genere. Non c’è nemmeno Sven qui con me. >
< Non è un problema che mi riguarda. Mi dispiace. >
Per evitare di scatenare un nuovo litigio, alla fine Kristoff dovette mettersi l’anima in pace e viaggiare in piedi.
< Uomo del ghiaccio, sei sicuro che non vuoi un aiuto? > gli domandò Rob Stark.
< Sto bene, Rob. Mai stato meglio > rispose l’uomo digrignando i denti e fissando in maniera truce la sua amata Anna.
“Anna. La faccenda non finisce qui.”
 
 
Nel mentre Peter stava raggiungendo Elsa nei suoi alloggi, qualcosa attirò la sua attenzione mentre vagava nei corridoi del castello.
Alcune creature del bosco che avevano il dono di parlare, stavano confabulando tra di loro per le prossime mosse da fare.
< La strega Bianca ha espresso il desiderio di fare breccia nel castello domani mattina all’alba. In poche ore conquisteremo tutto il Regno di Arendelle senza che la Regina Elsa possa fare qualcosa per fermarci. >
< E se i suoldati di questo Regno scoprissero le nostre intenzioni? >
< Nessuno scoprirà i nostri piani, tranquillo. Tu dì agli altri di tenersi pronti. Il nostro “cavallo di troia” è pronto per entrare in azione. >
< Le creature sono tutte in posizione. Vado a richiamarle. >
< Perfetto. >
Non credendo alle sue orecchie, Peter era stato testimone oculare in un tradimento in piena regola.
“Sapevo che non potevamo fidarci di quella strega! Adesso sì che devo avvertire la Regina Elsa prima che la situazione diventi irreparabile.”
Ma prima chge se ne potesse accorgere, Peter era stato circondato dalle creature di Jadis.
< Che cosa volevi fare, omuncolo da strapazzo? >
< Lasciatemi andare. Devo parlare immediatamente con la Regina Elsa. >
< La Regina Elsa sta riposando a quest’ora… Domani mattina all’alba si ritroverà una bella sorpresa, caro consigliere. >
< Non se vi fermo in tempo. >
Cercando di sfuggire alle creature della Syrega, Peter fu circondato una seconda volta e incatenato contro il suo volere.
< Lasciatemi andare! Non riuscirete a farla franca! >
< Io credo invece che ce l’abbiamo fatta… >
Vedendo avvicinarsi la Strega Bianca, Peter la guardò con fare truce e rabbioso.
< Credevi di fare il furbo con me, Figlio di Adamo… Lo so che sei il Guerriero che ha cercato di liberare il mio Regno dal lungo inverno… Che cosa ci sei venuto a capitare qui ad Arendelle? >
< Ho promesso che l’avrei protetta e aiutata e in cambio mi avrebbe reso lei il suo aiuto. >
< Quindi la Regina Elsa sa che io sono una sua nemica? >
< No… Non ho fatto in tempo a spiegarglielo… >
< Peccato. Sarebbe stata una mossa saggia da parte tua. Peccato… Ma ora dimmi, dove si trova tuo fratello e le tue sorelle? >
< Non lo so. Ho perso i loro contatti più di un anno fa’. >
< Bugiardo! Tu stai mentendo! >
< Allora fatemi pure un incantesimo maestà, ma non riuscirete a carpirmi nessuna parola al riguardo. >
< Vuoi forse fare il duro con me? Non ti conviene, Figlio di Adamo… Chissà che grande sorpresa quando la Regina Elsa scoprirà che il suo Regno non esiste più… E cosa ancora più importante che ha portato nel suo castello un sovversivo di Adamo che voleva fare solo i suoi sporchi interessi distruggendo il suo Regno. >
< La Regina non crederà mai alle vostre parole. >
< Scommettiamo? Allora perché non andiamo dritti da lei? voglio proprio vedere la sua faccia quando scoprirà che sei tu il traditore della situazione e non io. >
< D’accordo, facciamolo! Io non ho niente da perdere al riguardo. >
< Mi dispiace per te ma non sarà così… Portatelo dalla Regina Elsa. Lo spettacolo del tuo imbarazzo sta per cominciare Peter, Figlio di Adamo. >

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Capitolo 6
*** Contro la ragione del potere ***


Elsa non riusciva a sospettare niente di chi potesse essere il suo consigliere, essendo stata una figura molto importante e sempre stato vicino a lei in ogni situazione.
Sentendo bussare alla porta, Elsa, non riusciva a capire chi fosse.
< Avanti > fece la giovane Regina con voce flebile.
< Maestà, mi dispiace disturbarvi, ma ho un assoluto bisogno di parlarvi. >
< Jadis, ditemi pure. È successo qualcosa? >
< Vi porto una notizia che vi sconvolgerà per la ragione e il segreto che essa tiene. >
< Di cosa state parlando? Non capisco. >
< Ve lo spiegherà meglio il vostro consigliere. >
Vedendo come era ridotto, Elsa fu molto insospettita.
< Che cosa gli è successo a Peter? >
< Ha provato a fuggire dalle mie mani, maestà. Dopo tutti questi anni non ha capito di cosa posso essere capace. >
< Perché dite questo? Vi conoscete? >
< Certo. Lui non è un abitante di Arendelle… E’ un figlio di Adamo che ha provato a conquistare il mio Regno d’Inverno. >
< Il vostro Regno d’Inverno? Questo non è possibile. Lui è semplicemente Peter, il consigliere fedele della mia famiglia. >
< Non credo che sia così, Maestà. Posso confermare la sua vera identità togliendogli i vestiti e la parrucca. >
Incuriosita dalla situazione che si stava creando, Elsa acconsentì alla richiesta di Jadis.
< D’accordo, Maestà. Fate quello che ritenete opportuno. >
< Maestà, non potete farvi mettere sotto dalle parole di questa arpia! > gridò Peter come se fosse stato fuori di sé.
< Silenzio, schiavo. Hai forse paura di nascondere qualcosa? >
< Qui l’unica che deve nascondere qualcosa siete voi, Jadis. >
< E perché mai? Caro Figlio di Adamo, finalmente ci siamo ritrovati dopo tanti anni passati a combattere guerre interminabili. Ma nemmeno questa volta i tuoi piani riusciranno ad avere successo. Io sono l’unica sovrana del Regno di Narnia e aiuterò Arendelle nell’invasione dei Soldati di Ghiaccio. Fosse l’ultima cosa che faccio. >
< Voi aiutate la Regina Elsa per impossessarvi del suo Regno! Diteglielo! >
< Maestà, non crederete a simili scempiaggini… >
< Questa faccenda è durata fin troppo e sono molto stanca > rispose Elsa adirata < Quindi se dovete smascherare qualcuno, fatelo adesso Jadis. >
< Con piacere. >
Dopo aver spogliato della sua divisa e toltosi la parrucca, la giovane Regina di Arendelle rimase sorpresa quando vide che Jadis aveva ragione.
< Ma io credevo… >
< Ebbene sì, maestà: vi presento Peter, figlio di Adamo. >
< Tu non puoi far parte di questo mio Regno… >
< Maestà, se solo mi deste la possibilità di spiegare le cose… >
< Che cosa c’è da spiegare? Mi sembra tutto così tremendamente chiaro. Lui è un traditore, Elsa. Un traditore della peggior specie. >
< Peter… Se è questo il tuo vero nome… >
< Sì, maestà. Sono sempre io. >
< Perché hai osato tradirmi? >
< Io non vi ho mai tradita, maestà… Volevo solo mettervi in guardia dalla Strega Bianca. È lei che vuole distruggere il vostro Regno e non i soldati di ghiaccio. >
< Ma cosa stai dicendo? >
< Magari loro possono essere i nostri nemici inizialmente, ma poi potrete constatare che non sarà così se non cacciate dal vostro Regno la qui presente Jadis. >
< Maestà, ma lo state sentendo? È completamente fuori di testa > rispose Jadis smorzando un sorriso < Puoi provarmi a mettermi in cattiva luce Figlio di Adamo, ma me la caverò in qualsiasi frangente. Ricordatelo. >
< Jadis… che cosa possiamo fare con lui? >
< Maestà, visto che siamo nel bel mezzo di una battaglia molto delicata, direi di rinchiudere il prigioniero nelle prigioni del castello in attesa di un processo equo. >
< Il castello di Arendelle non dispone di prigioni per i criminali… Dobbiamo decidere del suo futuro alla svelta. >
< Allora la faccenda cambia completamente, maestà… Che ne dite di ucciderlo in questo istante? Ormai ha confessato i suoi mali. Non è quello che è sempre stato. È solo un sovversivo che vuole mettersi contro di voi. >
< Maestà, credetemi… >
Con le lacrime agli occhi, Peter non era mai stato così vicino alla morte prima d’ora, fissando lo sguardo enigmatico e perso della Regina Elsa.
< Questa notte il nostro prigioniero dormirà nelle stalle > ordinò Elsa < Da domani mattina all’alba prenderò una decisione sul suo futuro. >
< Maestà, non so se potremmo avere così tanto tempo a disposizione > spiegò Jadis < I soldati di ghiaccio potrebbero giungere alle porte del castello in qualsiasi momento. >
< Allora vuol dire che ci faremo trovare pronti, Regina Jadis. Ma in questo momento non posso decidere frettolosamente del futuro di questo giovane uomo, anche se non fa parte del mio Regno. A differenza di voi, io ho un cuore. >
< Allora è a causa della vostra pietà se il vostro Regno sta cadendo in mille pezzi. >
< No! Il mio Regno resisterà nei secoli avvenire. E se siamo davvero alleate, faremo di tutto per portare avanti la nostra guerra. Mi sono spiegata? >
Vedendo tutto il coraggio e la determinazione negli occhi e nelle parole di Elsa, Jadis decise di non infierire ulteriormente.
< Va bene, faremo come dite voi. Il prigioniero verrà scortato nelle stalle fino a domani mattina e poi vedremo… Posso pensarci io. >
< No. Ci penserò personalmente. Voi andate pure. >
< D’accordo > rispose Jadis s’eppur riluttante prima di scomparire dalla vista di Elsa e di Peter.
< Maestà, vi ringrazio di avermi salvato la vita… >
< Vi prego di non parlare. Ho bisogno che voi non mi rivolgiate mai più la parola, altrimenti i miei poteri vi uccideranno talmente in fretta che voi non ve ne accorgereste nemmeno. >
< Capisco… Però ho un debito verso la maestà vostra. >
< Nessun debito. Ho deciso con la ragione e non perché sono una debole. Ricordatevelo. >
< Su questo non ho nessun dubbio. >
 
 
Mentre le notti d’inverno ad Arendelle diventavano sempre più oscure e fredde, i guerrieri Stark, Anna e Kristoff raggiunsero finalmente la casata dei Mormont.
< Ma il loro è un piccolo Regno che si erge in mezzo ad un’isola > fece Anna sconvolta < Siete sicuri che questo piccolo popolo ci potrà aiutare? >
< Prima cominceremo con chi ci fidiamo realmente, poi potremmo passare alle prossime casate. >
< Sono tutte affidabili? > domandò ingenuamente Kristoff.
< Ovvio che no, produttore di ghiaccio > rispose Eddard sprezzante di rabbia < Altrimenti perché nelle nostre terre siamo in continua guerriglia tra di noi? molte casate non fanno altro che impossessarsi di un potere governato solo dall’odio… Ma io e la mia famiglia ci siamo ripromessi che non ci abbasseremo mai a tali livelli e combatteremo solo per i nostri ideali. >
< Ovvero quelli uguali ai nostri > fece Anna speranzosa.
< Oltre ad un’antica alleanza che lega Arendelle alla nostra famiglia, noi vi aiutiamo solamente perché non vogliamo che i Soldati di Ghiaccio possano invadere i nostri territori dopo aver distrutto il vostro Regno. Si potrebbero rinforzare e a quel punto potrebbe essere molto difficoltoso fermarli. Mi sono spiegato? >
< Ed io che credevo che fossimo amici… >
< E lo siamo, Kristoff. Solo che voi dovreste stare da parte e lasciare fare a noi. >
< Non ci pensare nemmeno, guerriero del nord. Noi di Arendelle sappiamo benissimo il fatto nostro e… >
< Però non sapete badare a voi stessi > rispose Jon Snow con tono piccato < Anna, non è un segno di debolezza se voi rimaniate dove siete. Vi aiuteremo fino all’apice delle nostre forze ma dovrete farci agire come meglio possiamo. >
< E non è quello che stiamo facendo? >
< In questo momento no Kristoff visto che la tua amata ha trovato subito da ridire, non vogliamo nessun tipo di noie, chiaro? >
< Va bene, ci faremo da parte > rispose Anna adirata avvicinandosi a Kristoff.
< Dovevamo per forza allearci con questi tipi qui? >
< Avevi forse un’idea migliore al riguardo, Anna? Voglio ricordarti che ci hanno salvato la vita. >
< Vorrei tanto che non l’avessero fatto… >
< Nemmeno io ma è successo quindi adesso è meglio tacere. >
 
 
Una volta entrati nei territori della casata dei Mormont, Anna e Kristoff si sentivano a disagio mentre tutta la popolazione non gli mollava gli occhi di dosso.
< Che cosa vogliono da noi? perché ci stanno fissando? >
< Non ne ho la minima idea, Anna. >
< State pure tranquilli > li rassicurò Rob < Sono solo curiosi di vedere una tribù molto diversa dalla loro. Ma non sono un popolo cattivo come si potrebbe pensare. >
“Ci mancherebbe altro.”
Una volta entrati nel piccolo anteposto della casata, gli Stark non si ricordavano in quali condizioni versassero le abitazioni dei loro alleati.
< Padre, voi vi ricordate un simil scempio? >
< No, Rob. Sembra di essere giunti in una terra dimenticata da Dio. >
< Quindi siete sicuri che ci troviamo nel posto giusto? > domandò Kristoff.
< Vi ho già detto di tacere. Non fatemi essere ripetitivo. >
< Jon Snow… E’ da molto tempo che io e te non ci vediamo. >
Vedendo come il secondogenito di Eddard Stark veniva accolto, quest’ultimo non poté che essere contento di rivedere un vecchio amico di mille battaglie.
< Dopo tanti anni sei riuscito a tornare a casa > fece Jon dandogli una pacca sulla spalla.
< Qui sono riuscito a trovare la pace agognata che avevo bisogno durante la mia vecchiaia. Sono contento di aver combattuto in tutta la mia esistenza ma poi ho deciso di dire basta e mi sono ritirato… Oh, che maleducato. Non ho salutato tuo padre e tuo fratello. >
< Non ti preoccupare, Jeor > fece Eddard sorpreso dalla notizia del vecchio.
< Ti vedo in gran forma, Jeor. >
< Lo dici davvero, Rob? Forse perché non faccio altro che allenarmi tutti i giorni. E comunque ui le giornate all’Isola dell’Orso trascorrono molto lenti e inesorabili… Ma che ci posso fare? Ormai la mia vita è una completa pacchia… Ma se posso chiedere, chi sono questi due viaggiatori? >
< Oh, certo… E’ per questo motivo che siamo giunti fin qui a disturbarti, Jeor: ti presentiamo Anna e Kristoff del Regno di Arendelle. >
Nel sentire quel nome, Jeor divenne pallido in viso.
< Hai detto Arendelle, ragazzo? >
< Sì, Jeor. È il Regno vicino che confina con Grande Inverno. Ricordi? >
< E come posso scordarmelo? Sono stato un sacco di volte in quel castello quando ero in giovane età ma non avrei mai pensato che i Sovrani avessero dato alla luce una figlia e un figlio. >
< No, vi sbagliate maestà > fece Anna inchinandosi < Ha dato alla luce me e mia sorella Elsa, la nuova Regina del Regno dopo la morte prematura dei nostri genitori? >
< Che cosa? sono morti? Le mie più sentite condoglianze. >
< Vi ringrazio, ma abbiamo superato il trauma. >
< Quanto tempo è passato in tutto questo? >
< Questo non lo so, maestà. >
< Chiamami pure Jeor… Dannazione, saranno più di trent’anni che non metto più piede ad Arendelle. Le guerre mi hanno portato via fin troppo tempo e ho accantonato molti dei miei desideri tra i quali spiccava il Ritorno ad Arendelle. >
< Potete benissimo tornarci, Joer… Però dovreste essere coinvolto in una guerra che accomuna la mia famiglia e quella degli Stark. >
< Che cosa? >
< Joer, Arendelle è minacciata da creature chiamati “Soldati di ghiaccio” > spiegò Jon Snow < All’inizio possono essere innocui, ma quando sono in netta maggioranza rispetto a noi diventa molto difficile combatterli. >
< Anche perché sembrano invincibili > ribatté Kristoff.
< Magari a primo impatto > precisò Eddard < Ma tutti hanno un punto debole. >
< Quindi voi vorreste che mi unissi a voi in una guerra contro queste dannate creature? >
< Jeor, abbiamo bisogno della tua spada e dei tuoi soldati. Non possiamo rimanere da soli. Ci schiaccerebbero come formiche. >
Nel sentire la richiesta di Jon Snow, Joer non ci mise molto per dare la sua decisione.
< Anche se sono vecchio, il mio unico scopo è sempre stato quello di combattere, stroncare vite e vincere le guerre… Non posso tirarmi indietro proprio adesso. Sarebbe ingiusto nei vostri confronti. Ridiamo vita alla nostra vecchia alleanza e distruggiamo una volta per tutte quei dannati invasori. >
< Quindi vuole dirci che è dei nostri? >
< Precisamente, principessa Anna. Non rimarrò qui a fare il vagabondo mentre il mondo sta per essere distrutto. No signore. >
Senza riuscire a trattenere la sua felicità, Anna si gettò verso Joer abbracciandolo come se fosse stato il padre che era scomparso da molti anni.
< Anna, credo che tu stia esagerando. >
< Perchè? Volevo solo ringraziarlo. >
< Credo che sia stato sufficiente > fece Rob cercando di far ricomporre la ragazza > Joer, di quanti uomini possiamo contare nelle tue fila? >
< Di ben settantacinque uomini… E anche se possono essere pochi, loro combatteranno come se fossero in duecento. >
< Userai tutti i tuoi uomini in questa guerra lasciando sguarnito il tuo piccolo Regno? >
< Tanto chi vorrebbe mai questa parte di terra dimenticata da tutti? >
< I Bolton, ad esempio. >
< Lasciamoli stare quelli lì. Non si abbasseranno a tanto… E se solo ci provassero, troveranno pane per i loro denti. >
< Ben detto! > gridò Kristoff < Non so chi siano questi Bolton, ma mi piace la vostra grinta, Joer. >
< Vedrai quando sarò sul campo di battaglia… Allora, raggiungiamo il nostro nemico? O stiamo qui a perdere tempo? >
< Non così in fretta, Joer. Abbiamo bisogno di nuovi alleati. >
< Nuovi alleati? Non siamo abbastanza? >
< So che le guerre non si vincono con il numero degli uomini, ma con il coraggio e la forza di ognuno di loro… Però non posso rimanere inerme contro un nemico che ha tra le sue fila un enorme quantitativo di creature. >
< Quindi di chi abbiamo bisogno adesso? > domandò Anna.
< Dobbiamo recarci dalla famiglia di mia moglie: i Tully > rispose Eddard digrignando i denti dalla rabbia.
< Una famiglia di cui ci possiamo fidare, Eddard? >
< Su questo purtroppo non ho ancora le idee chiare… >

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Capitolo 7
*** Il castello di ghiaccio ***


Elsa fissava il suo prigioniero con sguardo pieno di odio.
< Stanotte dormirai qui. Insieme ai cavalli. >
< Sicuramente mi è andata meglio che venire ucciso dalla vostra traditrice, maestà. >
< Lei non è una traditrice! È una mia alleata! >
< Sì, ma per quanto tempo? Per una notte? >
< Peter, non ho ancora capito chi voi siate, ma di sicuro non rimarrò qui ad ascoltare le vostre parole. >
< Come potete fidarvi di una figura così crudele come lei? >
< Io non mi fido di lei. Non confondere le cose. >
< Allora che cosa avete in mente? >
< Voglio tenerla d’occhio molto da vicino… >
< Questo è del tutto inutile, maestà… Se solo voi mi ascoltaste… >
< No, Peter. I non posso fidarmi di nessuno. >
< Ma perché? Solo per il motivo che sono un essere umano? >
< Devo diffidare degli umani. Soprattutto quelli come voi. >
< Le mie due sorelle e mio fratello farebbero qualsiasi cosa per me, me lo sento… Infatti stanno aspettando il momento migliore per uccidere una volta per tutte la Strega Jadis. >
< Ma perché voi la odiate così tanto? >
< Perché ha distrutto il Regno di Narnia, un luogo magnifico dove io e la mia famiglia siamo i veri sovrani. Lei è solo un impostore. >
Ma Elsa non riusciva a credere alle parole dell’uomo.
< Mi dispiace Peter, ma per quanto posso fidarmi di voi, io non crederò mai a tutto questo. >
< Quindi cosa avete pensato per il mio futuro? Volete davvero uccidermi? >
< Non posso prendere simili decisioni così in fretta… Non sta a me decidere di una vita di un uomo. Anche se sono la Regina di Arendelle. >
< Avevo sempre sospettato che c’è del buono in voi anche se siete così rude… >
< E’ il carattere di una sovrana, Peter. Peccato però che non riesca a difendere il mio Regno dagli invasori. >
< Avete solo bisogno dell’aiuto necessario, cosa che non troverete mai nella Sovrana Jadis. >
Sentendo alcuni passi nelle vicinanze, Elsa nascose l’uomo dentro il fieno.
< Maestà, cosa state facendo? >
< Qualuno vuole tenderci un’imboscata. Voi rimanete zitto. >
< No! Vi farete uccidere! >
Senza sentire ragioni, Peter trascinò la Regina Elsa dentro il fieno con lui mentre stavano fissando due creature entrare nella stalla.
“Ma chi diavolo…”
< Qui non c’è nessuno. Sei sicuro che la regina Elsa si trova qui? >
< Me l’ha detto la Sovrana Jadis. Non mi avrebbe mai mentito così stupidamente. >
< Io non vedo nessuno, però. >
< Cerchiamo meglio. Secondo me si stanno nascondendo nelle vicinanze. >
Guardandoli uscire dalla stalla, Elsa non ce la faceva più a rimanere nascosta.
< Elsa, dove stai andando?! Torna qui! >
< Tornate immediatamente indietro voi due! >
< State parlando con noi, maestà? >
< Esatto. Non ci sono altre creature presenti oltre a noi… Che cosa fate con quell’ascia in mano? >
< No? Prepariamo un po’ di legna per la notte > mentì uno di loro.
< Davvero? Perché ho la netta sensazione che volevate uccidermi? >
< Maestà, ma cosa vi viene in mente? >
< Non osate riprovare a mentire a me, altrimenti… >
Prima che la situazione potesse degenerare, Peter tirò fuori dal suo taschino un coltello molto affilato e uccise le due creature della Sovrana Jadis in un colpo solo.
< Peter, ma cosa diavolo… >
< Adesso silenzio! Abbiamo indugiato fin troppo. >
Vedendo la Sovrana avvicinarsi verso la stalla, Peter prese con sé Elsa per rintanarsi ancora una volta nel fieno.
< Chi può avere ucciso i nostri nani? > domanò il consigliere di Jadis.
< Forse la Regina Elsa ha scoperto tutto… Ma questo non mi preoccupa minimamente. Il suo esercito è impegnato ai confini di Arendelle, lasciando sguarnito questo castello. >
< Che cosa avete in mente, maestà? >
< Se la Regina Elsa se n’è andata come una codarda, allora il mio piano può procedere in maniera molto veloce. >
< Volete davvero trasformare il Castello in ghiaccio? >
< Sarà la mia nuova casa. Anche qui l’inverno non avrà mai fine. Il Regno di Narnia si dovrà ingrandire in un modo o nell’altro, no? Altrimenti che razza di conquistatrice sono? >
< Colei che tornerà nel suo Regno con una sconfitta. >
Uscendo allo scoperto per le dure parole che aveva appena sentito, Elsa, si preparava ad affrontare la traditrice Jadis.
< Sapevo che non eravate andata molto lontana, maestà > fece Jadis con ghigno malefico.
< Non abbandonerei il mio Regno per niente al mondo. Se vorrai distruggere Arendelle, dovrai prima passare sul mio cadavere. >
< E anche sul mio > mormorò Peter con coraggio.
< Vedo che non ci avete messo molto per allearvi… Molto bene. Prenderò due piccioni con una fava e trasformerò il castello nella mia nuova dimora. >
< Prima però dovrai… >
Ma senza nemmeno accorgersene, Elsa fu congelata grazie agli immensi poteri della Strega Bianca.
< NOOO!!! >
< Non ti preoccupare Peter, non l’ho uccisa… Sta solo riposando mentre è ricoperta in una grande strato di ghiaccio… Però la sua trasformazione diventerà imminente tra pochi giorni. >
< Che cosa volete dire? >
< Che la tua sovrana presto di trasformerà come i soldati di ghiaccio che io e Hans abbiamo dato vita. >
< Che cosa? Tu e Hans? >
< La Regina Jadis aveva bisogno di un valido condottiero ed eccomi che mi sono fatto avanti. >
Fissando lo sguardo sconcertato di Peter, Hans si avvicinò all’uomo con fare guardingo.
< Quindi voi due siete alleati? >
< Più che alleati, direi amanti… Abbiamo interessi comuni che ci possono rendere invincibili. >
< Esatto… Ed io ho promesso ad Hans di consegnargli Arendelle una volta che avessimo deposto la Regina Elsa. >
< Liberatela immediatamente, altrimenti… >
< Non sei nella posizione di difenderti, caro Peter… La tua famiglia non riuscirà mai a venirti incontro perché sarai già stato ucciso. >
< No Hans perché farlo fuori? Dobbiamo aredare il nostro giardino. Trasformiamolo in una statua di ghiaccio come Elsa. Sarà molto più divertente. >
< Va bene, Jadis. A te l’onore. >
Rimasto senza difese, Jadis trasformò il povero Peter proprio come Elsa, mentre il vecchio impostore di Arendelle godeva nel vederlo soffrire.
< Adesso che Arendelle non ha più un insorto o un sovrano, questa sarà la nostra base per la nostra guerra. >
< Ma Jadis, noi abbiamo vinto questa guerra. >
< Perché sei più stupido di quello che vuoi far credere? Al nord di Arendelle, il nostro esercito ha ricevuto una battuta di arresto. >
< Davvero? Non ne sapevo nulla. Ma da chi? >
< Ancora non lo so… Tu rimarrai qui a fare guardia al nostro nuvo Quartier generale, mentre io andrò a vedere di persona che cosa sta succedendo. >
< Ma Jadis, anch’io voglio combattere… >
< Non discutere e rimani qui! >
Quando Jadis ordinava qualcosa, era impossibile fargli cambiare idea. >
< D’accordo. Scusami se sono stato insistente. >
< Bravo, così mi piaci… Vedrai, non ci metterò molto. Goditi lo spettacolo di Arendelle che si trasforma in un castello di ghiaccio. >
< Ma dopo rischierò di prendere freddo se rimango in una dimora ghiacciata. >
< Ma perché non fai altro che lamentarti? Goditi lo spettacolo e non brontolare come fai sempre… Stai a vedere! >
Nel mentre Jadis dava spazio a tutti i suoi poteri, Hans rimase talmente affascinato che si ripromise di non far arrabbiare per nessun motivo la sua amata.
“Molto bene. Allora questo è il mio posto.”

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Capitolo 8
*** Un'intesa imprevedibile ***


< Joer verrà con noi? > domandò Kristoff.
< Non occorre > fece Eddard insospettito < Perché vuoi sapere questo? >
< Così. Almeno più eravamo meglio era. >
< Non ce ne sarà bisogno visto che parlerò con l’erede di quella casata. >
< E sarà accondiscendete come la Casata Mormont? >
< Questo lo vedremo… >
Anna e Kristoff non avevano mai visto Eddard così serio e pensieroso.
< Siamo sicuri che a tuo padre non sia accaduto niente? >
< Sì, non vi preoccupate. È solo che non torna molto volentieri a Delta delle Acque. >
< Come mai? >
< non va molto d’accordo con l’erede Robyn Arryn. Ma spero che con il passare del tempo, la situazione sia migliorata. Il padre del ragazzo era molto amico di mio padre. >
< Bene, un problema dopo l’altro. >
< Un problema che non esiste > rispose Eddard indignato < Jon, non avresti dovuto raccontare i miei fatti privati. >
< Ma dovevano sapere, padre. >
< Non era importante! Adesso torna al tuo posto ed evita di spifferare qualcosa sulla nostra famiglia. Sono stato chiaro. >
< Sì. Non accadrà più. >
Anna e Kristoff poterono constatare quanto fosse terribile quando Eddard si arrabbiava con qualcuno.
< Marceremo verso Delta delle Acque in silenzio. Non voglio che qualcuno parli di loro in nessun caso. Quando arriveremo a destinazione, capiremo molte cose. >
Ma Anna non riusciva a capire il perché Eddard era così misterioso.
< Sì vergogna forse di qualcosa? >
< Sa che abbiamo bisogno di quegli individui > precisò ancora Jon < Però mio padre non vorrebbe nulla a che farci. Forse è venuto a conoscenza che gli invasori sono molto più forti di quello che credeva. >
< Ed è forse una novità? >
< Mio padre capisce subito quando una guerra si può vincere subito o prolungare nel tempo. E credo che la ritarderemo molto visto il meccanismo delle alleanze che dovremmo elaborare. >
< Sono così antipatici i vostri Regni vicini? >
< Diciamo che è molto difficile fidarsi di loro… Vogliono fare i propri interessi e non i nostri. >
< D’altronde com’è giusto che sia > fece Rob Stark intromettendosi nella conversazione.
< No, Rob. Noi abbiamo promesso di aiutare il Regno di Arendelle ma non alle nostre condizioni. >
< Perché forse non ne abbiamo… Sarebbe troppo facile fidarsi di qualsiasi individuo. Ma non è così che va il mondo, fratellino. >
< Non possiamo vivere in un mondo in cui non ci si può fidare di nessuno. >
< Ma non possiamo essere nemmeno ingenui come te… Adesso basta discutere e marciamo. >
Nel mentre rimontarono a cavallo, Anna ebbe una brutta sensazione.
< Spero che non avremmo brutte sorprese quando raggiungeremo quella casata. La faccenda si sta facendo sempre più ingarbugliata. >
< Lo temo anch’io, Anna. >
 
 
I guerrieri Stark, Anna e Kristoff giunsero a Delta delle Acque alle prime luci del giorno dopo.
< Questo posto sembra sospeso nel cielo. Com’è possibile? > domandò Anna.
< E’ tutta un’illusione. Non lasciarti fregare > gli sussurrò Jon.
Jon era finora l’unico che aveva un po’ di simpatia per Anna e Kristoff, al contrario di Eddard e di Rob che non facevano altro che pensare alla guerra contro il soldati di ghiaccio.
Una volta giunti nella dimora, Anna rimase sbigottita dalla grandezza del posto.
< Potrebbe essere molto più grande del nostro castello. >
< E lo è davvero, Anna. >
< Ed io che pensavo di abitare nella dimora più grande del mondo. >
< Solo perché non hai visto il resto del mondo non vuol dire che tu sappia molte cose. >
< Posso essere libera di rimanere sorpresa? > domandò indignata la giovane principessa.
< Certo… Ma non per così poco. >
< Smettila di fare discorsi senza senso. >
< Avete finito di discutere? Non facciamoci trovare in disaccordo. Non è molto consigliabile quando stiamo per stringere un’alleanza fragile. >
< Perché pensate questo, guerriero Eddard? >
< Perché conosco quei tipi. Ve l’ho già detto. >
Appena si ritrovarono al cospetto del piccolo Robyn Arryn, Eddard tornò ad essere alquanto nervoso.
< Zio… Qual buon vento ti porta qua? >
< Mi dispiace disturbarti Robyn, ma abbiamo una richiesta molto singolare da chiederti. >
< Lo sai che non prendo decisioni senza la presenza di mia madre. >
< ma tua madre non è la Sovrana di Delta delle Acque. >
< No… Ma sono la reggente nonché madre del Sovrano. >
Sentendo la voce della donna, Eddard chiuse gli occhi per evitare di guardarla.
< Bentrovato, Eddard. Tutto bene? >
< Andava meglio prima. >
< La stessa cosa vale per me. >
Appena Lysa Tully, ovvero la madre di Robyn, vide Jon Snow cavalcare indisturbato nelle sale della dimora, divenne subito nervosa e irascibile.
< Hai osato portare il tuo figlio bastardo qui?! >
< E’ uno Stark a tutti gli effetti, Lysa. >
< Ma non è figlio di mia sorella! Sai quanto io e lei siamo legate. >
< Non è un nostro problema in questo momento, non trovi? >
< Caccia immediatamente tuo figlio da qui o sarai bandito per sempre da Delta delle Acque. >
< Non puoi parlarmi in questo modo solo perché hai di fronte a te un ragazzo che non conosci nemmeno. >
< Non è nemmeno mia nipote. >
< Zia, ti prego. Appiano le tue divergente e ascolta le nostre richieste. >
Ci volle l’intervento di Rob per placare una situazione che poteva diventare insostenibile.
< Rob, parla tu. Non voglio stare a sentire tuo padre. Lo sopporto a malapena. >
< D’accordo… Non so se alle tue orecchie si è diffusa la notizia dell’invasione di alcune creature simili a estranei vero il Regno di Arendelle per distruggerlo e ingrandire il suo esercito… Sta di fatto che avremmo bisogno della tua alleanza per essere più forti in una guerra che potrebbe essere molto importante per il nostro futuro. >
< Importante per voi? Oppure per quei due omuncoli che si rintanano dietro di voi. >
< Oh, scusate se non ci siamo presentati prima > intervenne Anna < Io sono la principessa… >
< Non m’interessa sapere chi sei, ragazzina. Per me sei una donna senza un valore e inutile come una formica schiacciata. >
< Zia, perché parli con tanto astio? >
< Perché non aiuterò mai un Regno cui non ho niente a che fare… Ho già perso troppi soldati nelle ultime battaglie per la resistenza del mio Regno e non metterò a repentaglio altre vite per acconsentire alla vostra richiesta. >
< Zia, se solo tu ragionassi un po’… >
Ma nel mentre Rob stava discutendo animatamente, alcune creature invasero il salone del castello circondando Ana, Kristoff e gli Stark.
< Che significa tutto questo, Lysa? >
< Per ordine della Regina Jadis nonché nuova sovrana di Arendelle, vi dichiaro tutti in arresto per alto tradimento, sarà meglio che deponiate le armi se non volete peggiorare la vostra situazione. >
< Nuova sovrana di Arendelle? Che cosa significa? >
< Non acconsentiremo mai ad una simile richiesta > fece Eddard sguainando la sua spada.
< Allora vuol dire che vi arrenderete con la forza. >
Ma purtroppo per gli Stark, le creature originarie di Narnia era troppo superiori rispetto a loro.
< Sono in troppi! > gridò Jon < Dobbiamo andarcene! >
< Mai! Non mi sono mai sottratto ad una battaglia! >
< Allora vuoi morire così? Scappiamo immediatamente finché siamo in tempo. >
Ma Eddard voleva combattere lo stesso, riuscendo a tenere testa ai suoi nemici.
Purtroppo per lui non era dello stesso avviso Kristoff, che riusciva a malapena a resistere per conto suo.
Nel mentre Anna cercava di fuggire, venne ferita all’altezza della spalla cadendo a terra dolorante.
< NO! Anna! >
Ci volle l’intervento di Jon Snow per evitare che la principessa di Arendelle subisca una bruciante morte sotto i loro occhi.
< Padre, noi ce ne andiamo! >
Radunando i propri cavalli, Jon e Rob Star si apprestarono a salvare i missionari di Arendelle, mentre suo padre combatteva contro i potenti di Narnia.
< Arrenditi, Eddard Stark! Non hai nessuna possibilità contro di noi! >
Mentre le forze stavano venendo meno una volta che era circondato, ci volle l’intervento di Jon Snow per salvare suo padre.
< No! Riportami da quelle dannate creature! Non ho finito! >
< Silenzio, padre. Per oggi abbiamo dato abbastanza. >
Riusciti a fuggire da Delta delle Acque, adesso gli Stark e i missionari di Arendelle erano consapevoli che anche la Strega Jadis si stava attrezzando per non farsi cogliere impreparata nel corso di una guerra che sarebbe stata devastante.

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Capitolo 9
*** Un vecchio aiuto per un'alleanza inossidabile ***


< Bene, adesso quante altre famiglie possiamo chiedere aiuto? > domandò Kristoff dopo aver ripreso fiato.
< Purtroppo non ce ne sono rimaste molte > fece Eddard < Noi del nord siamo molto odiati da molte delle nostre casate perché siamo molto potenti e influenti. >
< Perfetto. Ci mancava pure questo. >
< Non possiamo combattere con gli uomini che abbiamo? > domandò Anna.
< Perché noi abbiamo un esercito? >
< Ecco, noi… >
< Bene. Adesso marciamo verso il sud. Forse c’è qualcun altro che può aiutarci. >
Eddard non riusciva a credere come la casata Rully, rimasta fedele dopo il matrimonio avuto con Catelyn, potesse essersi alleata con la Strega Bianca di Narnia.
“Ancora non conosco bene quella dannata strega, però non vedo l’ora di ritrovarmela dinanzi per combattere contro le sue dannate creature e salvare Arendelle una volta per tutte.”
< Padre, c’è forse qualcosa che vi preoccupa? >
< No, Jon. Va tutto bene. Quanto ci impiegheremo a raggiungere la casata dei Tarly? >
< Non lo so ancora con certezza, padre. È un viaggio molto lungo. >
< Ma perché dobbiamo andare così a sud? > domandò Rob.
< Perché hanno un vecchio conto in sospeso con il sottoscritto. Ed è giunto il momento di ripagarlo. >
< Quale conto in sospeso? >
< E’ un vecchio favore. Mi dispiace, ma non posso parlare oltre. >
Mentre un messaggero di Grande Inverno li stava raggiungendo, le loro preoccupazioni crebbero sempre di più.
< Che cosa succede adesso? >
< E’ Grande Inverno, mio Signore. I Bolton vogliono conquistarla per ottenere la supremazia del nord. >
< No! questa non ci voleva! > gridò Eddard imbufalito.
< Chi sono i Bolton? Altri vostri nemici? > domandò Kristoff.
Fissando gli occhi attoniti di Eddard, Anna capì che la situazione era molto più grave del previsto.
< Guerriero Eddard, se possiamo fare qualcosa per voi… >
< Dovete tornare subito ad Arendelle. Questi luoghi non sono sicuri per voi. Se veniste trovati, vi ucciderebbero all’istante. Noi dobbiamo tornare a casa per cacciare i Bolton via dalle nostre terre una volta per tutte. >
< E la nostra alleanza? La battaglia contro i soldati di ghiaccio? >
Vedendo con quale astio Kristoff veniva guardato, si pentì subito della domanda appena fatta.
< Scusate. Non avrei dovuto… >
< La nostra alleanza c’è e sarà più forte dopo che avremmo vinto la nostra battaglia… Ma non posso lasciare da sola la mia famiglia che sta cercando di resistere agli assalti dei nostri nemici giurati. Mi capite? >
< Certo. Perfettamente. >
< Con voi verrà Jon Snow. Vi guiderà verso il confine di Arendelle così sarete più al sicuro, d’accordo? >
< Ma padre, non possono farcela da soli? Domandò l’uomo.
< Credi che un produttore di ghiaccio e una principessa indifesa riescono a tornare a casa senza un graffio e senza incontrare i nostri nemici? Allora sei più stupido di quello che penso. Tu andrai con loro e niente discussioni. >
< Ma padre, anch’io voglio proteggere la mia casa… >
< La proteggeremo noi! > gridò Eddard spazientito < Ci raggiungerai quando vedrai che Kristoff e Anna saranno al sicuro. >
< Lasciate stare Guerriero Eddard. Andiamo da soli > fece Kristoff intromettendosi.
< Che cosa? >
< Il richiamo di casa è molto più importante delle nostre vite e questo lo capisco benissimo. Portate pure Jon Snow con voi. Noi ce la caveremo anche da soli. >
< Kristoff, forse non comprendete che il ritorno a casa potrebbe essere molto pericoloso più che all’andata. >
< Lo capiamo perfettamente… Potrebbe anche darsi che quando raggiungeremo Arendelle, non ci sarebbe più i vecchio Regno che conosciamo. Ed è per questo che vi attenderemo al castello numerosi. Sono sicuro che non ci abbandonerete. >
Acconsentendo alla richiesta di Kristoff, Eddard decise di non insistere ulteriormente sulla sua idea.
< D’accordo. Prendo atto delle vostre decisioni… Vi auguro una buona fortuna > rispose Eddard abbracciando prima Anna e poi Kristoff.
< Buona fortuna a tutti i voi e lunga vita agli Stark! >
Appena Anna e Kristoff videro i tre guerrieri allontanarsi, subito si domandarono se avevano fatto bene o male a non ricevere l’aiuto da parte di Jon Snow.
< Adesso dov’è che andremo? Non ho per niente il senso di orientamento con tutta questa neve. >
< Prenderemo una via. Non ci perderemo. >
< Vorrei ricordarti che siamo a Westeros e non ad Arendelle… C’è una grande differenza. >
< Non ti preoccupare Anna, troveremo la nostra via di casa. Stai tranquilla. >
< Spero che tu capisca cosa stai facendo. >
< Non potevamo chiedere il loro aiuto in un momento come questo! Il loro territorio sta per essere conquistato! >
< Lo so, anch’io avrei fatto la stessa cosa che hai fatto tu… Ma non era meglio prima raggiungere i nostri confini? >
< Sei davvero sicura che i nostri confini esistano ancora? Siamo via da Arendelle per tanto di quel tempo… >
< Mia sorella non si sarebbe mai fatta sottomettere così facilmente. >
< Anna, io non ho detto questo… >
< Arendelle esiste e resisterà per sempre! Mi hai capito?! >
< Perché non vuoi sentire queste parole dure? >
< Perché non è la realtà dei fatti. Stai solo vaneggiando. >
< Lo spererei tanto. >
< Comunque adesso basta parlare. Dobbiamo intraprendere la nostra via di casa. >
< Sì. Andiamo. >
 
 
Mentre la neve e il vento gelido continuavano ad essere insistenti, erano ore che Anna e Kristoff camminavano in mezzo al nulla dopo aver perso qualsiasi punto di riferimento.
< Dobbiamo cercare al più presto un riparo! > gridò Kristoff da sopra il vento < Qui fuori si gela! >
< Ma va? Lo senti solo adesso che si gela? E se incontrassimo i soldati di ghiaccio? Questa volta non ci saranno i Guerrieri del nord a proteggerci. >
< Lo so. Speriamo solo nella buona sorte. >
< Ancora non capisco il perché ci siamo incamminati in un’avventura molto più grande di noi. >
< Adesso non cominciamo con le recriminazioni, Anna. Elsa ha piena fiducia in noi. >
< Sì, vorrei proprio vedere… Quell’inaffidabile di mia sorella ci ha dato delle nullità. E questo non potrò mai sopportarlo. >
< Ti sembra il momento adatto per parlarne? >
< Che cosa dovrei fare secondo te? Ormai stiamo per morire. >
< Non dirlo nemmeno per scherzo! > gridò Kristoff imbufalito.
< E tu smettila di gridare se non vuoi causare una nuova valanga. >
< Proseguiamo ancora. Prima o poi troveremo un riparo dal freddo. >
< Voglio proprio vedere dove. >
Anna e Kristoff continuarono a camminare ancora per altre due ore fino a quando la ragazza non cadde a terra nella vene completamente senza energie.
< Anna! >
Vedendola che non si muoveva, il giovane ragazzo andò subito a soccorrerla cercando di rianimarla.
< Ho tanto freddo, Kristoff. Non ce la faccio ad andare avanti. >
< Resisti ancora, tesoro. Sono sicuro che prima o poi… >
< Lasciami qui. Non ce la faccio. >
< Ma che dici?! Non posso abbandonarti nella neve! Piuttosto morirei con te. >
< No. tu devi portare a termine la nostra missione. >
< La porteremo a termine insieme Anna. Non devi morire. >
< Io… non riesco nemmeno a rimanere sveglia… >
Vedendo che la situazione stava diventando sempre più irrimediabile, Kristoff fece di tutto per scaldare la sua povera amata.
Ma anche lui, dopo aver consumato tutte le energie, sentiva il freddo imperversare nelle sue vene.
“No. non può finire così.”
Cadendo anche lui a terra senza forze e con Anna in braccio, non riusciva a tenere gli occhi aperti, addormentandosi sotto un cumulo di neve che stava diventando mortale.
 
 
Stavano diventando blu in tutto il viso.
Se fossero rimasti ancora per un po’ fuori al freddo, Anna e Kristoff sarebbero morti assiderati.
Ma il salvataggio di un uomo grasso e barbuto li aveva risparmiati ad una fine ingloriosa.
< Ma… dove mi trovo? >domandò Kristoff con voce flebile.
< Finalmente ti sei svegliato. Credevo che tutte le cure per il freddo che ti avevo somministrato non fossero serviti a niente. >
< Come? Quali cure? >
< Per fortuna che passavo sul vostro stesso sentiero, altrimenti le montagne di Westeros sarebbero state la vostra tomba. >
< Kristoff… sei tu? >
Vedendo che anche Anna si stava risvegliando, Kristoff si alzò di scatto.
< Anna, svegliati. Adesso va tutto bene. >
Aprendo gli occhi, Anna sentì quel piacevole caldo che si riversava nel suo corpo mentre il suo viso riprendeva il colorito di un tempo.
< Ma cos’è successo? Dove ci troviamo? >
< Ancora non lo so, tesoro mio. Ma posso dirti che siamo in salvo grazie a quest’uomo. >
< Mi dite che cosa ci facevate in mezzo alla montagna con questo tempaccio? Dove eravate diretti? >
< Ad Arendelle. Dovevamo tornare a casa dopo che i Guerrieri Stark del nord si sono divisi da noi. >
< Stai forse parlando di Eddard e dei suoi figli? >
< Sì, esatto. Per caso li conosci? >
< Ma allora voi siete Kristoff e la principessa Anna… Accidenti! Vi ho cercato dappertutto. Credevo che non vi avrei mai più trovati in mezzo a quelle lande desolate. >
< Perché scusa? Tu chi sei? >
< Il mio nome è Robert Baratheon e in nome dell’amicizia tra me ed Eddard Stark sono venuto ad aiutarvi. >

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Capitolo 10
*** Il freddo diventa sempre più freddo ***


Mentre Arendelle era stato immerso in un inverno senza fine, la popolazione era intimorita sul loro futuro che non presagiva niente di buono.
Alcuni di loro cercando di intuire il loro male intorno, pensarono di scappare per rifugiarsi altrove.
Ma le truppe della Strega Bianca li bloccarono all’interno del castello accusandoli di alto tradimento.
Furono costruite celle per rinchiudere tutti i traditori che si erano messi contro la Strega Bianca, attendendo ancora un po’ prima di congelarli definitivamente.
< Maestà, vi comunico che l’intero Regno di Arendelle è sotto il vostro più totale controllo. >
< Bene, non aspettavo altro > fece la Strega con tono grave < Sappiamo qualcosa della Regina Elsa e di Peter, il figlio di Adamo? >
< Purtroppo no. sembrano scomparsi nel nulla. >
< Questo non è possibile. Devono ancora trovarsi qui nei paraggi. >
< Abbiamo setacciato tutto il Regno ma di loro nemmeno l’ombra… >
< Allora cercate più a fondo. Se c’è anche un solo traditore che sta cercando di proteggerli, uccidetelo all’istante! Mi sono spiegata? >
< Perfettamente. Ma non dovete agitarvi troppo… Tutto sta andando come aveva previsto. >
Sentendo come il suo servitore gli stava mancando di rispetto, Jadis si girò a guardarlo con sguardo atroce che lo avrebbe pietrificato all’istante.
< Non osare mai più dirmi di stare tranquilla > fece la Strega con tono terribile < Sarò tranquilla quando tutto il mondo di questi insulsi esseri umani sarà sotto il mio più totale controllo. >
< Ma avete già dalla vostra parte Narnia e Arendelle… >
< Voglio essere la padrona del mondo! Possibile che non riesci a capirlo, stupido! >
< Lo capisco. Ma ci stiamo espandendo a gran velocità. I Bolton e i Tully hanno promesso di allearsi con voi maestà e stanno facendo di tutto per distruggere l’armata degli Stark a Grande Inverno. >
< A proposito di Grande Inverno, mi porti buone notizie? >
< Purtroppo non porto nessuna notizia, maestà. >
< Allora invece di rimanere qui senza fare niente ti consiglio di oltrepassare il confine e andare dritto a Grande Inverno per vedere com’è la situazione. >
< Ma ci vorrà più di una settimana di cammino, maestà. >
< E con ciò? Odi forse fare un simile viaggio? Non vorrai mica trasformarti in una statua di ghiaccio per la tua insolenza, vero? >
< Oh, no! ovvio che no. mi incammino subito. >
< Molto bene. Al confine di Arendelle se trovi i soldati di ghiaccio che stanno avanzando verso il castello, prendili sotto la tua custodia e portali a Grande Inverno. Qui ormai il Castello di Arendelle è sotto il mio totale controllo. >
< Ma Maestà, non so se quelle creature mi daranno retta… >
< Allora tu fatti valere, sciocco. O hai forse paura? >
< Paura io? Assolutamente no. >
< Allora vedi di non perdere altro tempo e vai! Devi raggiungere Grande Inverno tra cinque giorni esatti e se ritarderai, ti verrò a cercare personalmente e ti ucciderò. >
< Maestà, non ce la farò mai… >
< Se continui a perdere tempo non ce la farai sicuramente. >
< D’accordo. Me ne vado immediatamente, maestà > disse infine il consigliere della Strega Bianca prima di allontanarsi con il suo cavallo.
< Ho sempre odiato i nani zucconi come quel tizio > fece la Strega Bianca rivolgendosi ad Hans < Sono più stupidi di quello che credevo. >
< Lo so. Però abbiamo bisogno di loro… >
< Perché? Posso combattere anche da sola, Hans. Vorrei ricordarti che ho conquistato Narnia con le sole mie forze, mettendo all’angolo creature potenti come Aslan il leone. >
< Aslan… Non abbiamo più notizie di lui. >
< Dopo tutti questi anni sarà morto da qualche parte. I leoni non durano per sempre a differenza mia. >
< Voi vivete perché c’è il grande inverno in atto. Ma con l’estate sarebbe un ‘altra cosa… >
Sentendo che anche Hans stava per mancargli di rispetto, Jadis sfoderò la sua spada minacciandolo che gli avrebbe tagliato la gola.
gli sussurrò Jadis con fare rabbioso < E se dirai ancora che non sono immortale, te lòa farò pagare amaramente. >
< Ma io non ho detto questo, maestà. >
< Dovresti ringraziarmi per averti salvato dall’esilio… Tu che chiedevi l’elemosina e un pezzo di pane per andare avanti. Davvero pietoso. >
< Sono passati più di tre anni e adesso sono tornato più forte di prima. >
< Sì, ma grazie a chi? >
Hans detestava confessare che era stato aiutato proprio dalla Strega Bianca, ma purtroppo non poteva farne a meno.
< Allora? Per caso ti vergogni? >
< No. non mi sono mai vergognato prima d’ora e non lo farò nemmeno adesso. >
< Allora dillo! Da chi sei stato aiutato?! >
< A chi dovrei dirlo, scusate? >
< A me. Mi fa sentire sempre più importante. >
< D’accordo… Grazie a voi sono tornato ad essere l’Hans che ero un tempo. E senza di voi a quest’ora molto probabilmente sarei morto di freddo e di fame. >
< Musica per le mie orecchie, mio prediletto… Adesso che ci siamo presi quello che è nostro, basterà anche distruggere l’ultima armata alleata di Arendelle e il gioco è fatto. >
< Peccato che i Guerrieri Stark sono molto più forti di quello che vogliono far credere. Non sarà facile conquistare Grande Inverno. >
< Ma con i miei soldati di ghiaccio, i Bolton e i Tully come alleati, sarà un gioco da ragazzi sgretolare il loro avamposto… Peccato che tu non abbia fede come me. >
< Cerco di essere realista, maestà. >
< Allora vedi di sognare in grande e non pensare alle disgrazie. Stiamo cominciando a conquistare tutto il mondo. E non ci fermeremo proprio adesso. >
< Sì… avete ragione. >
 
 
Mentre la Regina Elsa e Peter si stavano incamminando dispersi per il Regno di Arendelle divenuto sotto il controllo di Jadis, la disperazione della povera sovrana aveva superato il limite.
< Sono stata sconfitta senza combattere > fece Elsa con le lacrime agli occhi < Non avrei mai pensato che fosse così frustrante. >
< Ancora non abbiamo perso, maestà. Ci sono alcuni alleati che faranno di tutto per aiutarci. >
< Ma quali alleati… Non sono nemmeno più in possesso di un Regno che apparteneva alla mia famiglia da una moltitudine di generazioni. >
< Forse avremmo perso la battaglia, ma non la guerra. >
< No Peter, è qui che ti sbagli. Abbiamo perso tutto. >
< Maestà, non rammaricatevi… >
< E smettila di chiamarmi maestà. Ormai sono solo Elsa, la sovrana di un Regno che non esiste più. >
< Maestà, so che avete il morale sotto i piedi, ma non dovete fermarmi. Siamo ancora in ballo e dobbiamo continuare a ballare. Vostra sorella e Kristoff stanno aspettando il momento adatto per tornare ad Arendelle ed aiutarci. >
< Già… Ma quando arriveranno al castello avranno una bella sorpresa… E poi chi ti ha detto che sono ancora vivi? >
< Me lo sento… E lo dovreste fare pure voi. >
< Ormai mi sono data per vinta, Peter. Non ho più speranze in niente. >
< E’ qui che sbagliate, maestà… La mia famiglia ci sta aspettando per aiutarci in questa impresa. >
< La tua famiglia? Ma di chi parli? >
< Ormai siamo quasi arrivati. Lo vedi quel lampione che illumina il cammino? Presto entreremo nel mio regno e sarà lì che il futuro cambierà per sempre. >
< Ma di cosa stai parlando, Peter? >
< Ancora pochi passi e ci siamo. >
Ma nel mentre stavano camminando ininterrottamente, un’orda di soldati di ghiaccio bloccò il loro cammino mentre il vento e la neve diventavano sempre più forti.
< Peter, che succede? Perché ci siamo fermati? >
Alzando lo sguardo dinanzi a sé, Elsa vide quelle creature che avevano distrutto il suo Regno insieme alla Strega Jadis.
< Peter, dobbiamo tornare indietro minimamente. >
< No. ci raggiungerebbero alla svelta. Dobbiamo affrontarli. >
< E come? Noi siamo solo in due mentre loro saranno un centinaio. >
< Non m’interessa… Loro abbiamo un’arma segreta che loro non conoscono. La tua abilità di congelare qualsiasi cosa. >
< In questo momento non servirà a niente, Peter. Loro sono fatti di ghiaccio. >
< Ma dovremmo pur provare, no? >
Mentre i soldati di ghiaccio si stavano accanendo contro di loro, Elsa issò una barriera di ghiaccio che li fermo in tempo.
Ma la loro foga di distruggere tutto quello che incontravano ebbe il sopravvento.
< La stanno divorando > fece Elsa allibita < Stanno mangiando la mia barriera. >
Sguainando la sua spada, Peter combatteva coraggiosamente mentre i soldati di ghiaccio l’avevano circondato.
< Lasciateci in pace! Non vincerete mai! >
Ma mentre le energie stavano venendo meno a causa del forte freddo che diventava sempre più insopportabile, Peter cadde a terra ferito ad una gamba dopo che era stato disarmato.

Mentre Elsa stava facendo di tutto per aiutarlo, Peter gli ordinò di andarsene immediatamente prima che avessero preso anche lei.
< No! io non ti lascio qua da solo! >
< Ho detto di andartene! Qui sta diventando troppo pericoloso! >
< Ma tu morirai se ti lascio qui! >
< Anche tu se rimarrai con me… Ascoltami bene: supera il valico di Arendelle e ti ritroverai in un Regno che non hai mai visto prima. Mio fratello e le mie due sorelle sono lì che ci stanno aspettando. Ormai sei vicina alla metà. >
< Sì, ma non andrò mai senza di te… >
< Lo devi fare! Per il bene del tuo Regno! >
Mentre Peter gridava dalla disperazione e faceva di tutto per proteggersi dagli attacchi dei soldati di ghiaccio, Elsa si sentiva inutile ed inerme.
Ancora pochi istanti e avrebbe perso per sempre quello che era stato il maggiordomo fidato della sua famiglia.
Ma non poteva arrendersi proprio adesso mentre non c’erano più speranze.
Avrebbe continuato a combattere fino alla fine anche senza le dovute energie.
“Che cos’è questo rumore?”
ma nel mentre la speranza si affievoliva sempre di più, un richiamo di un corno da battaglia risuonò nelle loro orecchie.
< Peter, hai sentito? >
Guardando di fronte a sé, Tre soldati imbacuccati per proteggersi dal freddo si accanirono contro i soldati di ghiaccio mettendoli fuori combattimento mentre venivano aiutati da un leone dalla capigliatura castano d’oro e salvando Peter e la Regona Elsa.
Ancora non riuscivano a credere quello che avevano assistito, ringraziando la divina provvidenza per averli salvati nel momento peggiore.
< Vi dobbiamo la vita. A tutti quanti. >
< Per fortuna siamo arrivati in tempo > fece la ragazza più piccola < E tutto grazie ad Aslan. >
< Che cosa? Quindi voi siete… >
< Maestà, vi presento Aslan e la mia famiglia. >

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Capitolo 11
*** Il ruggito del leone scuoterà anche il ghiaccio più duro ***


< Siete arrivati giusto in tempo > fece Peter riabbracciando la sua famiglia < Credevamo di essere spacciati. >
< Meglio tardi che mai, figlio di Adamo > rispose Aslan con tono pacato.
< Sono davvero felice di rivedervi. >
< E vorrei vedere! Ci dobbiamo preparare ad una guerra che scuoterà il mondo dell’inverno. >
< A proposito d’inverno, che fine ha fatto Anna e Kristoff? > fece Aslan rivolgendosi ad Elsa.
< Non lo so… Non ho più notizie di loro da molti giorni. >
< Eppure non possono essere morti. Sento ancora il loro spirito molto forte. >
< Che cosa? Io credevo… >
< Dobbiamo raggiungerli al più presto. Forse sono in grave pericolo. >
< Ma come facciamo a raggiungerli se non sappiamo nemmeno dove si trovano? >
< Magari la buona sorte ci potrà guidare da loro. Ma dobbiamo lasciare il Regno di Arendelle. >
< Come ho sempre detto a Peter, purtroppo Arendelle non esiste più. La Strega Jadis ha allungato il suo impero costringendo tutto il mio Regno ad una schiavitù forzata. >
< Invece è qui che ti sbagli, Sovrana Elsa > mormorò il leone avvicinandosi < Vedi, non hai fiducia nel tuo popolo. I tuoi sudditi stanno continuando a lottare senza che tu te ne possa accorgere. Lo spirito di Arendelle non si è ancora spento in te e non si spegnerà mai finché avrai vita… Adesso chiudi gli occhi e fai quello che ti dico. >
< Ma Aslan… >
< Maestà, sarebbe meglio non discutere gli ordini di Aslan. Lui non dice mai parole senza senso. Anche se non hai mai visto in vita tua un leone parlante. >
< No, non è questo > fece la Regina confusa < E poi ho visto altre creature parlanti in questo mondo. >
< Adesso chiudi gli occhi. Ci vorranno solo pochi istanti. >
Ubbidendo alla richiesta del leone, Elsa chiuse i suoi occhi senza concentrarsi su niente.
< Adesso pensa al tuo popolo… Che cosa vedi? >
< Vedo… il momento della mia incoronazione. >
< Stai vedendo un popolo felice che inneggia alla sua Regina e che promette che Arendelle avrà una Sovrana giusta ma severa. È vero? >
< Sì… ma com’è possibile? Riesci forse a leggere la mia mente? >
< Mia cara, io riesco a vedere cose che molti non riescono ad vedere e aiuto dove i ricordi sembrano ormai assopiti nel tempo… Non scordiamoci il tuo potere di ghiaccio. Una grande benedizione per il tuo Regno. >
< Ma quale benedizione. Non ho fatto altro che portare guai. >
< E questo come ti viene in mente? Te la forse detto qualcuno? >
< No… L’ho sempre pensato principalmente io. >
< Lo vedi? Non hai fiducia in te stessa. Appena riprenderai la forza di volontà che avrai persa, vedrai tutto con occhi diversi. >
< E come potrò fare? >
< Adesso riapri gli occhi. >
Mentre la neve continuava a cadere fitta sul Regno di Arendelle, Elsa non sapeva davvero che cosa fare.
< Elsa, noi ti aiuteremo a riprendere il tuo Regno dalle grinfie della Strega Bianca… Però non puoi considerarti battuta alla prima difficolta. Una vera Regina e un vero Re non si comportano mai così. Ricordatelo. >
< Va bene, accetterò questo consiglio… Ma gli ultimi avvenimenti mi hanno scosso talmente tanto che non ricordo più chi sono. >
< Ci penseremo noi ad aiutarti > fece Lucy con tono sorridente < In tutto e per tutto. >
< Con le nostre sole forze ci riprenderemo la libertà agognata di due Regni che devono smettere di vivere nel profondo inverno > mormorò Susan.
< Già. Ne ho abbastanza di tutta questa neve > ribatté Elsa ritrovando un sorriso perso da giorni.
< Ed io non sopporto tutto questo freddo > si lamentò Edmund.
< Ahahah lo immaginavo. Anche Narnia ha bisogno di ritornare a risplendere dal sole com’era un tempo… E siamo fortunati che ancora la Strega Bianca non si sia accorta di tutto ciò. È impegnata a stabilire il suo potere accecante su Arendelle. Ma presto dovremmo combatterci contro e sarà tutto diverso. >
< Ci faremo trovare pronti > rispose Lucy con tono determinante.
< Brava Lucy, è questo lo spirito giusto > mormorò Aslan < Adesso dovremmo dirigerci in un mondo che non appartiene a noi, ma che sicuramente la nostra alleanza sarà sancita per la fine dei tempi. >
< Dobbiamo forse camminare molto? Sono già stanco. >
< Edmund, sei sempre il solito > lo rimbeccò Susan.
< Scusatemi, ma non è colpa mia. >
< Sei ancora troppo immatura per questo genere di cose > fece Peter.
< E tu ti credi abbastanza maturo e importante per guidare la rivolta? >
< Non ci sarà nessun tenente e nessun capitano. Guideremo questa guerra tutti assieme nel nome della libertà… E per quanto riguarda il nostro cammino da fare, è lontano quanto basta per arrivare giusto in tempo. >
 
 
Anna e Kristoff si sentivano inermi sperduti in mezzo al ghiaccio mentre Robert Baratheon li stava accudendo come se fossero i propri figli.
< Con questa brodaglia vi sentirete molto meglio > fece l’uomo porgendogli le ciotole.
< Grazie > rispose Kristoff infreddolito.
< Non avrei mai creduto che un sovrano importante come voi potesse riuscire a fare questo tipo di cose. Di solito ci pensano i servi. >
< Diciamo che ho combattuto tutto il resto della mia vita e mi sono dimenticato che avrei potuto avere la servitù a mio seguito, ma non mi è mai interessato. Ho avuto una moglie e un figlio che continuano a tramare alle mie spalle, ma non me ne faccio una colpa. Finché avrò al mio fianco un amico come Eddard Stark, la mia vita non potrebbe mai andare meglio.>
< Siete molto legati voi due > fece Anna interessata alla sua storia.
< Sì, esatto. Dopo tanti anni passati a combattere assieme per rendere il Regno di Westeros un luogo per un futuro migliore, si è creato un forte legame inossidabile. Io ed Eddard non abbiamo mai litigato. Nemmeno per le cose futili e importanti. >
< E adesso? Non ti pesa sapere che lui sta combattendo contro una famiglia che lo vuole distruggere mentre tu sei qui con noi? >
< Vi dovevo ritrovare e proteggere come mi ha pregato di fare ed eccomi qui… Eddard non è uno sprovveduto. Rimanderà i Bolton nel posto dove gli spetta e Grade Inverno tornerà ad essere degli Stark. >
< Grande Inverno… non ci sono mai stata… > fece Anna pensierosa.
< Nemmeno io, tesoro. Siamo troppo legati ad Arendelle. >
< Già… Ho sentito che il vostro Regno non sta attraversando un periodo molto facile. Colpa di alcune creature che hanno invaso questi territori. >
< Sì, i cosiddetti soldati di ghiaccio > spiegò Anna < Hanno invaso il nostro Regno con la complicità della Strega Bianca. Ne siamo sicuri. >
< E tu come fai a sapere tutto questo? > gli domandò Kristoff.
< Tanto tempo fa’ lessi molte cose sul suo conto. Ha distrutto il Regno di Narnia dove Regnava una pace rigogliosa e lo scorrere del tempo veniva quasi dimenticato. Era un Regno bellissimo, ma da quando ha deciso di sposare le forze del male, quella strega non ha fatto altro che accrescere il suo potere trasformando quel luogo in un regno invivibile ricoperto dal ghiaccio. >
< Ma perché non me ne hai mai raccontato? >
< Perché non avrei mai pensato che quella donna potesse giungere fino al nostro Regno… Praticamente ho anche scoperto che quelle creature ricoperte di ghiaccio non sono altro che animali e altri individui che popolavano il Regno di Narnia e che sono stati trasformati in creature che non conoscono la fame e la stanchezza. >
< Delle vere e proprie macchine da guerra > fece Robert scuotendo la testa < E’ davvero terribile. >
< Ancora non sappiamo come faremo a contrastarli… Ed è per questo che abbiamo pensato all’alleanza che lega la nostra famiglia a quella degli Stark. >
< Eppure loro son riusciti ad abbattere alcuni di quei soldati di ghiaccio infilzandoli come se fossero dei soldati in carne ed ossa… Perché il nostro esercito non ci è mai riuscito? >
< Perché non sono preparati ad affrontare simili creature, Kristoff. >
< Perchè gli Stark? >
< Ha ragione Anna, Kristoff. Noi del Regno di Westeros siamo più abituati a combattere creature molto forti e diversi tra di loro. Molto probabilmente il vostro Regno ha conosciuto un grande momento di pausa che non ha fatto altro che intaccare le vostre difese… Ecco perché alcune volte le guerre sono importanti. Per mantenere la forza e il rispetto necessario dei Regni vicini. >
< Adesso dobbiamo cercare un modo di contrastarli tutti assieme… Ma ora che gli Stark sono tornati a Grande Inverno… >
< Ora che vi siete ristabiliti, potremmo raggiungerli insieme. Ma il cammino sarà molto lungo e tortuoso. >
< Non vorrei fare l’egoista, ma ho più a cuore il regno di Arendelle. Durante la nostra assenza che cosa potrebbe mai succedere? >
< Niente. la Regina Jadis non può aumentare il suo potere più del dovuto. Ormai a quest’ora avrà spremuto ogni singola goccia di energia in tutto il vostro Regno. >
< E tu come fai a saperlo? >
< Ho molta conoscenza delle Streghe. Non sono solo un flaccido ubriacone che si diverte solo a mangiare e a bere. >
< Mas noi non abbiamo mai detto questo > fece Kristoff sorpreso dalle parole dell’uomo.
< Lo immagino… Ma credo anche che lo abbiate pensato inizialmente. >
< No. eravamo troppo presi dal freddo. >
< Su questo avete ragione… Allora, siete pronti per ricongiungervi con i vostri amici? >
< Sì. Ma non so se potremmo essergli davvero d’aiuto. Siamo solo in tre. >
< E con ciò? Io combatto per cento uomini se sono in giornata. E poi sono convinto che anche voi ve la possiate cavare in qualche modo. Abbiate fiducia in voi stessi. >
< Già… Ormai sembra che la fiducia sia perduta per sempre. Ma ascolteremo il tuo consiglio. >
Una volta usciti dal rifugia, Anna, Kristoff e Robert sentirono un ruggito di un leone che squarciò l’intero cielo oscurato dalla neve.
< Ragazzi, che cos’è stato?> domandò Kristoff rabbrividendo.
< La prova che la guerra per la libertà è iniziata. >

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Capitolo 12
*** Una sfida mancata e il coraggio del leone ***


I guerrieri Stark erano riusciti a raggiungere Grande Inverno prima che i soldati della famiglia Bolton potessero avvicinarsi ai loro territori.
< Eddard, finalmente sei tornato > fece sua moglie Catelyn appena scese da cavallo.
< Ho dovuto. Non lascerò mai il mio avamposto scoperto senza i miei uomini più fidati. >
< Potevamo cavarcela anche senza di voi visto che molti dei nostri soldati si trovano qui a Grande Inverno, ma visto che si tratta dei Bolton, non ho voluto scherzare. >
< Con i nostri nemici non si dovrebbe mai scherzare, Sansa. >
< Adesso dove si trova Robert? >
< Non lo so. Ma spero che abbia raggiunto Anna e Kristoff. Ci penseremo più tardi a salvare il futuro di Arendelle. Adesso dobbiamo pensare a noi. >
< Ma perché dobbiamo mischiarci con quel popolo che non ha fatto altro che portarci problemi? > domandò Arya con tono strafottente.
< Arya, ti prego. Ne avevamo già parlato prima della mia partenza. >
< Padre, io non riesco a capirvi. Non possono pensarci da soli? Che cosa ci vuole abbattere quei soldati fatti di solo ghiaccio? >
< Sono molto più resistenti di quello che credi. >
< Basterà sicuramente infilzargli come tutti gli altri esseri umani o creature fantastiche e il gioco è fatto. Che cosa c’è di difficile? >
< E comunque siamo legati ad Arendelle da molti secoli ormai. Quando loro hanno bisogno di noi, dobbiamo accorrere alla svelta. Che ci piaccia o no. >
< Questa è una stupida legge inventata solo da voi, padre. Io non combatterei con quelle fecce inutili. >
< Allora puoi non considerarti più della famiglia, Arya. >
< Ma padre… >
< Ho lavorato molto perché tu e i tuoi fratelli abbiate un futuro roseo e senza guerre e adesso mi ripaghi9 così? Sei una figlia ingrata se dici tutte queste cattiverie. La Regina Elsa si vergognerebbe molto di te. >
< Che si vergognino pure. Sono sicura che è una smidollata che non riesce nemmeno ad impugnare una spada. >
< Davvero? È questo quello che pensi di me? >
Sentendo una voce rude e calma allo stesso tempo, Eddard sbiancò di colpo appena vide dinanzi a lui la Regina Elsa accompagnati da Peter, la sua famiglia e Aslan il leone.
< Maestà, mi dispiace che voi abbiate potuto sentire simili falsità > fece Eddard inchinandosi immediatamente al suo cospetto.
< Non vi preoccupate, guerriero Eddard. Sono molto brava a far cambiare opinioni alle persone che non credono sui miei poteri. >
< Voi siete colei che trasforma tutto quello che tocca in ghiaccio? > domandò Arya incuriosita.
< Esatto. Che cosa vuoi sapere di me? >
< Una sovrana potente come voi non dovrebbe avere difficoltà nel proteggere il suo Regno da degli stupidi invasori. >
< Perché dite che sono stupidi? >
< Perché sono convinto che siano deboli e insignificanti e di conseguenza per me sono stupidi. >
Elsa si avvicinò alla giovane ragazza con fare guardingo e serio.
< Ditemi Arya Stark, voi avete mai combattuto? >
< No. Ma mi addestro giorno e notte per diventare un abile guerriera come i miei fratelli. Anche se mio padre e mia madre vorrebbero un futuro diverso da quello della guerra. >
< Vorrebbero forse che tu rammendi o tu cucia come una donna di casa? >
< Precisamente. Ma devono capire che sono fatta per combattere e non per fare la casalinga. >
< Dovresti anche esser fatta per stare zitta quando cerchi di essere insolente con quelli più importanti di te, Arya > ribatté Eddard digrignando i denti.
< Lasciate stare, Eddard. Vostra figlia mi piace molto. A quella tenacia che non ho mai visto negli occhi di una giovane donna… Cara Arya Stark, i Bolton si stanno avvicinando alla tua casa e visto che i miei alleati si trovano qui, saremo ben lieti di darvi una mano nello sconfiggerli. >
< Grazie, ma non abbiamo bisogno del vostro aiuto. Il nostro esercito è più che sufficientemente attrezzato nel rimandare i Bolton a casa loro. >
< D’accordo… Allora possiamo benissimo andarcene. Anch’io ho una guerra da combattere e i miei soldati non avranno nessun aiuto se continuerò a rimanere qui. Addio. >
< Voi credete ancora di avere un esercito? Ho sentito che la Strega Bianca ha sottomesso tutto il vostro popolo, maestà. >
Ascoltando quelle parole piene d’odio, Elsa fece molta fatica a trattenersi.
< Arya, ma come ti permetti?! Dovrei schiaffeggiarti per questo affronto! Lei è la Regina di Arendelle! >
< Una Regina di un Regno che non esiste più… Dev’essere davvero brutto ritrovarsi dal giorno alla notte ed essere rimpiazzati da una Strega Bianca che da quello che ho sentito dire, è riuscita a conquistare anche il Regno di Narnia. >
< Narnia si sta riprendendo dal grande freddo che l’ha colpita nell’ultimo secolo > fece Edmund di rimando < E’ solo questione di tempo e i poteri della Strega Bianca scompariranno per sempre. >
< Vorrei proprio vedere. Intanto è riuscita a conquistare anche il Regno di Arendelle, cosa che non era mai accaduta prima. >
< Arya Stark, va bene non volere il mio aiuto e quello dei miei alleati, ma se non avete mai provato a combattere per qualcosa, vi consiglio di tenere a freno la vostra lingua biforcuta. Vi potreste fare male > mormorò Elsa pronta a colpirla con i suoi poteri di ghiaccio < Voi non avete nessun valore… E osate provare a parlare? Io non avrei nessun coraggio se fossi in voi… Vlete vedermi combattere? Allora impugnate la vostra spada e facciamo un duello. Se vinco io, rimarrò qui ad aiutarvi, ma se vincete voi, me ne andrò immediatamente a testa china dandovi ragione per tutto quello che avete detto. Ci state? >
Arya e la sua famiglia non si sarebbero mai immaginato che Elsa l’avesse sfidata ad un duello ufficiale all’ultimo sangue.
< Io veramente… >
< Maestà, anche stavolta vi chiedo di perdonare mia figlia. Non sa che cosa dice… >
< Vostra figlia è abbastanza grande e vaccinata per decidere del suo futuro, Eddard Stark… Ma se voi vi opponete a questa mia decisione, non sono nessuno per insistere. Non voglio creare diatribe inutili. In fondo, io e la vostra famiglia siamo alleati da molto tempo. >
< Sicuramente mai figlia non voleva dire questo… >
< Accetto la vostra richiesta, maestà. >
Le ultime parole di Arya furono accolte come un fulmine a ciel sereno.
< Arya, ma cosa ti viene in mente? >
< Non mi tirerò indietro adesso… Dinanzi a me ho una sfida molto difficile che porterò a termine a costo della mia stessa vita. >
< E anche della mia > ribatté Elsa < Ma non avere paura. Andrò molto pr il sottile con voi. >
Pronta per una battaglia talmente sanguinosa quanto inutile, Arya si girò verso la sua famiglia guardandola dritta negli occhi.
< Non riuscirai mai a capire il grande male che ci hai causato, Arya > fece Eddard con tono sprezzante < Hai distrutto la nostra famiglia. >
< Ancora non è detta l’ultima parola, padre… Sarete fiero di me. >
< No, Arya. Ormai non mi appartieni più malgrado tu riuscissi a vincere la sfida. >
< Se vinco, non ci sporcheremo le mani con quelli di Arendelle… >
< Mi dispiace per te Arya, ma aiuterò quel popolo finché sarò in vita. O da solo o con i miei soldati. >
Fissando gli o0cchi attoniti dei suoi fratelli, Arya non riusciva a capire di avere fatto un errore madornale.
< Più tardi mi ringrazierete, padre. Fidatevi. >
< Vi sto aspettando, Arya. Adesso non è più il momento delle preghiere. >
< Fatevi gli affari vostri, maestà. Non stavo pregando e nemmeno chiedendo pietà… Volevo solo parlare con mio padre. >
< D’accordo, come credete voi. Io vi sto aspettando. >
Sguainando la sua spada e indirizzando la lama verso la Regina Elsa, Arya si apprestava a colpirla.
Ma un suono di un corno molto acuto interruppe la sfida sul nascere.
< Sono i Bolton. Sono dinanzi alle nostre mura > fece Jon Snow.
< Soldati, prepariamoci alla battaglia! >
Organizzando in fretta e furia il suo esercito, Elsa e Arya rimasero immobili a contemplarsi mentre la loro sfida era stata definitivamente annullata.
< Maestà, vi prego di essere accondiscendete verso mia sorella > fece Sansa con tono supplichevole < Lei non sa che cosa dice. È ancora molto piccola. >
< Sansa, le tue parole di difesa sono giuste e leali > mormorò Elsa ritrovando la calma e rimettendosi i suoi guanti < Ma la sfida con tua sorella è soltanto rimandata. Mi dispiace. >
Aggregandosi con i soldati degli Stark, Elsa fissava la loro forza di volontà di combatter un nemico molto scomodo e ostile.
< Fermatevi immediatamente! > gridò Aslan con tono deciso.
< Aslan, che cosa sta succedendo? > gli domandò Susan.
< Voglio rendere la cosa più interessante e veloce al nostro nemico. Aprite il cancello. >
< Aslan, ma che fai? Così ti farai uccidere! >
< Non ti preoccupare, Peter. Ho tutto sotto controllo. >
< Aslan, vuoi che venga con te? > domandò invece Lucy.
< No, piccola Lucy. Sarò qui di ritorno tra poco. >
Uscendo dalla cinta muraria che circondava Grande Inverno, Aslan andò incontro a Ramsey Snow che lo fissava con sguardo perplesso e curioso.
< Non ci posos credere > fece l’uomo divertito < Gli Stark hanno mandato un insulso leone come messaggero? Hanno così tanta paura di affrontare il mio esercito e uscire dalle mure? >
< No, giovane uomo. Ho preso questa decisione da solo, senza chiedere minimamente il permesso a nessun membro di Casa Stark… Ho voluto rendere la cosa più interessante: un duello io e voi. Chi vince avrà l’onore di bruciare il proprio corpo. Che ne dite? >
< Bruciare il suo corpo? > fece Elsa ascoltando ogni singola parola.
< Aslan non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Non è da lui > fece Susan alquanto disgustata.
Ramsey Snow non ci mise molto a pensare sulla richiesta del leone, accettando di buon grado e sorridendo compiaciuto.
< D’accordo, affare fatto! Faremo come avete detto voi… >
< Aslan. Il mio nome è Aslan. >
< Va bene, Aslan. Ma vi avverto: sono un abile combattente? >
< Non ho nessun dubbio. Se perderei, prometti che il vostro esercito si allei con me nella liberazione del Regno di Arendelle? >
< Che cosa? Non avrei mai creduto che tu fossi infognato con quei bifolchi senza spina dorsale. Vieni da quelle zone lì? >
< No. Io sono di Narnia. >
< Narnia hai detto? Non l’ho mai sentito nominare… Ma fa lo stesso. Rendiamo la faccenda più interessante e sfidiamoci. >
< A voi la prima mossa, Ramsey Snow. >
Sguainando la sua spada, il giovane Bolton si avventò su Aslan come se fosse assetato di sangue.
Il vecchio leone non accennava a muoversi di un centimetro, attendendo che si avvicinasse ancora di più.
< Sei finito! >
Ma con un balzo repentino, Aslan riuscì a schivarlo all’ultimo istante mentre Ramsey inciampò a terra.
Riuscendo a disarmarlo, Aslan l’aveva completamente in pugno.
< Non mi uccidere, ti prego. Lascerò immediatamente Grande Inverno e non mi rivedrai mai più. >
< Ti arrendi di già, stgupido uomo? Si, hai capito bene… Non sono le creture come me che sono inutili e smidollati, ma i codardi come te. ti meriti di venire sbranato senza pietà! >
< No, ti prego! >
Ma Aslan non avrebbe mai fatto una cosa del genere, liberandolo subito dopo e minacciandolo che avrebbe sbranato lui e tutto il suo esercito.
< Vattene immediatamente da qui! Non abbiamo bisogno di voi e del vostro esercito. Via! >
Rimasti completamente allibiti, i membri degli Stark, Elsa e i Sovrani di Narnia rimasero sbigottiti alla diplomazia e al coraggio che Aslan aveva avuto.
< Aslan, ma come hai fatto a cacciare un uomo seza scrupoli come Ramsey Snow? > gli domandò Eddard.
< Vedi Eddard, lui è solo un omuncolo sbidollato viziato e senza spina dorsale… Ma ti avverto che con la Strega Bianca non sarà così… Adesso che il tuo Regno è libero, prometti di seguirci verso la terra di Arendelle e riconquistare la libertà di un popolo perduto. >
< Ma se ci attaccheranno ancora? > domandò Arya rovinando il bel momento.
< Non accadrà, ragazzina… Altrimenti io lo verrò a sapere. >
< E come? >
< Questo non ha importanza… Arya Stark, se siete così coraggiosa come avete detto, ci accompagnerete fino ad Arendelle? O questa faccenda non è affar vostro? >
< Ma io e Elsa… >
< Tranquilla, Arya. Riprenderemo il nostro combattimento al momento opportuno. Adesso mi servite viva in tutto e per tutto. >
Dopo essere rimasta alcuni secondi in silenzio, alla fine Arya accettò la richiesta di Aslan nell’aiutare un Regno in difficoltà come quello di Arendelle.
< Non so se mio padre sarà d’accordo… Dovrei prima sentirlo. >
< Non ce n’è bisogno. Vieni pure con noi. A patto che non farai di testa tua. >
< Non lo farò padre. Promesso. >
Montando a cavallo però, Eddard prese un attimo in disparte sua figlia ridarguendola ancora per come si era comportata.
< In altri momenti ti avrei fatto frustare senza pietà… Ma oggi hai dimostrato un cporaggio talmente meschino e una pazzia fuori dal comune che solo il corno dei Bolton ti hanno salvato. Lo capisci questo, vero? >
< Sì, padre. Me ne rendo conto. >
< Quando tutto questo sarà finito, tornerai alle mansioni che una fanciulla della tua posizione di Grande Inverno merita, abbandonando per sempre la spada e gli allenamenti. >
< Ma padre, non potete farmi questo… >
< E’ la tua punizione per come ti sei comportata. >
< Ma io… >
< Basta discutere! > gridò Eddard troncando la conversazione < Gli altri ci stanno aspettando. >
< Va tutto ben qui? > fece Aslan con tono dolce e gentile.
< Sì, adesso sì. >
< Allora è meglio andare. La nostra strada è ancora molto lunga… Spero di non incontrare quei soldati di ghiaccio. Odio perdere troppo tempo. >

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Capitolo 13
*** I vecchi amici si ricordano sempre di te ***


< Maestà, dove possiamo trovare il vostro esercito? > domandò Anna a Robert Baratheon.
< Chiamatemi semplicemente Robert. In questo momento non mi sento così sovrano di quello che pensate voi. >
< Come mai dite questo? >
< Vedete, voglio far capire a mio figlio che quando non ci sarò più, dovrà essere lui a guidare il suo Regno verso un futuro prospero come ho fatto io… La mia vita è stata segnata da grandi sacrifici che mi hanno portato ad uccidere centinaia di soldati innocenti e un Re folle che voleva distruggere tutto Westeros… Ma non accadrà la stessa cosa ad Arendelle. Salverò il vostro Regno prima che sia troppo tardi. >
< Ma noi tre da soli non potremmo mai sconfiggere la Strega Bianca. >
< Non so chi sia davvero quella donna, ma non mi fa per niente paura. >
< Dite così perché non l’avete incontrata > ribad^ Anna con insistenza < La sua cattiveria mista a bramosia la rendono quasi invincibile. Per non parlare del suo esercito. >
< Voi dovete stare tranquilli. È tutto sotto controllo. >
Ma Anna e Kristoff non riusci9vano a fidarsi del vecchio Robert Baratheon, definendolo quasi un impostore.
< Come potremmo mai sconfiggere la Strega Bianca senza un esercito? È un folle! > gridò Kristoff sottovoce.
< Sì, in effetti non riesco a capire come i Gurrieri Stark ci abbiamo abbandonato al suo volere… >
< Forse vogliono distruggerci. >
< Ma che razza di cose ti vengono in mente? >
< Anna, come fai a fidarti dei tuoi alleati se non riusciamo nemmeno a conoscere chi sono davvero? >
< Gli Stark non si comporterebbero mai così. >
< Questo che cosa te lo fa pensare? >
< Il mio istinto! >
< C’è forse qualche problema? > domandò Re Robert avvicinandosi ai due ragazzi.
< No… nessun problema. Ma adesso che cosa facciamo? >
< Ci dirigiamo verso Arendelle. È quello il vostro Regno, no? >
< Sì, esatto. >
< Allora bando alle ciance e camminiamo. Il cammino è ancora molto lungo. >
 
 
Mentre Arya Stark era ancora molto restia nell’aiutare il popolo di Arendele, nemmeno la vicinanza del leone Aslan riuscivano ad addolcirla in qualche modo.
< Arya Stark… Giovane combattente dal cuore nobile e puro > gli sussurrò Aslan distogliendola dai suoi pensieri < Che cos’è che ti preoccupa? >
< Il mio volere è legato ad una famiglia cdi ingobili codardi che non ho mai conosciuto > rispose la ragazza con tono rabbioso < Secondo te è giusto? >
< Molte cose sono ingiuste nella vita. Ma devi pensare che stai facendo tutto questo per te e per la tua famiglia. >
< Per me dici? Tu devi essere completamente pazzo. >
< Dovresti ascoltar epiù spesso qualcuno invece di fare di testa tua > mormorò Robb avvicinandosi a lei < Hai messo la nostra famiglia in una grave posizione di imbarazzo. >
< A te che cosa importa? Mica sei il Re di Grande Inverno. >
< No, ma un giorno lo diventerò… E i colpi di testa come questi verranno puniti severamente. >
< E con ciò? Cosa vuoi farmi? Vorresti torturarmi? >
< Potrei davvero farlo, sai? >
< Non avresti mai il coraggio di torcere un capello a me. Io sono tua sorella. >
< Sì, ma l’onore e il rispetto della famiglia non si discute. Sono convinto che anche tua sorella e nostra madre si vergognerebbero molto di te. >
< E di Jon Snow che cosa mi dici? >
< Che cosa centra lui adesso? >
< Fa parte anche lui dlela nostra famiglia visto che è figlio di nostro padre. >
< Però non è figlio di nostra madre. >
< Stai dicendo che è un bastardo? Non è nobile da parte tua. >
< Quello che mio padre e la madre di Jon Snow hanno combinato non sono affari miei. Quindi vorrei evitare di tornare sull’argomento. >
Arya non si era mai resa conto di come Rob, suo fratello, si vergognava così tanto di suo fratello Jon.
< Tu volevi che non esistesse. >
< Perché tu? ci ha causato un sacco di guai nella nostra famiglia. Per poco l’alleanza tra gli Stark e i Tully veniva messa a dura prova. >
< Rob, ma dove vivi? La Casata Tully ha giurato fedeltà alla Strega Bianca. Non li senti le notizie che circolano a Westeros? >
< E tu come fai a sapere tutte queste cose? >
< La ragazza è molto informata su questo conto > s’intromise Aslan < Ma ha ragione: non devi vergognarti di tuo fratello. Sono sicuro che darebbe la vita per te. >
Girando lo sguardo verso suo fratello Jon, Rob lo vide che stava parlando amichevolmente con Susan.
< Magari tra di loro potrebbe nascere qualcosa. Chissà… >
< Bene, cosi ci manca che mio fratello mischi il suo sangue con una figlia di Eva dal cuore nobile. >
< Almeno si sistemerà prima di te. >
< E cosa ti dice che io non sia fidanzato? >
< Non e hai mai parlato alla nostra famiglia… Che cosa stai nascondendo, Robb? >
< Niente di quello che può interessarti, Arya. >
< Avanti, me ne puoi parlare. >
< No. Smettila di insistere… Piuttosto, parliamo del tuo astio verso la Regina Elsa. >
< Ormai è solo acqua passata. >
< Certo, come no… Chi vuoi che ci creda? Qui ormai ti giudicano per quello che hai fatto, sorellina. >
< E lo farei ancora. Stanne certo. >
Interrotta la conversazione, Robb si pentì di quello che aveva detto.
< Non dovevo trattarla in quel modo… Ma certe volte è davvero testarda e senza cervello. Crede di fare il bene suo e della sua casata, ma invece non fa altro che sbagliare. >
< E’ una giovane ragazza molto difficile… Pr questo ha bisogno di una guida. >
< Che genere di guida? >
< Non lo so. Non deve dire tutte quelle cattiverie. In fondo, lei non è malvagia come vuole dipingersi… Ma nel suo animo non si è ancora spento la voglia di rivalsa contro Elsa… Tutta la cattiveria che ha in corpo, dovrà sfogarla contro Jadis la Strega Bianca. >
< E lo farà, state tranquillo. >
< Però quella ragazza ha bisogno di un addestramento come si deve. >
< Voi vorrete addestrarla? >
< E perché no? Basterà poco tempo. Giusto quel tempo necessario che ci separa qui ad Arendelle. >
< Il viaggio è davvero così lungo? >
< Sì, ragazzo mio. Ma possiamo ingannare il tempo conoscendoci meglio… Però la mia attenzione si sposterà verso Arya. >
< Non so cosa avete intenzione di fare davvero, ma è molto difficile domare mia sorella. >
< Io non voglio domare nessuno, giovane cavaliere. Voglio solo fargli capire quale strada deve seguire. >
< Sarà, ma sono molto scettico su questa cosa. >
< Quando arriveremo ad Arendelle, la troverete molto cambiata. >
< D’accordo. Ci conto > disse infine Robb spostando il suo sguardo verso Arya.
 
 
Anna e Kristoff non facevano altro che fissare Robert Baratheon e la sua camminata.
< Anna, secondo me quell’uomo no sta così bene come vuole farci credere. >
< Allora cosa facciamo, secondo te? non possiamo rompere il nostro giuramento. Insomma, mancheremo di rispetto agli Stark. >
< Lo so, ma cosa ci vuoi fare se sono così insospettito? Tu non riesci a fare due domande? >
< Ovvio che sì. Ma in fondo per ora ci sta salvando. >
< Oppure vuole condurci verso la morte. >
< Eccoci giunti alla gola di Hallstatt > fece l’uomo urlando sopra il vento < Questo è il confine del vostro Regno, vero? >
< Esatto > rispose Anna.
< Molto bene… Ma come faremo ad attraversare questo burrone? Sembra immenso. >
< Dovremmo passarci d’intorno > mormorò Kristoff.
< Tu riesci a ricordarti la strada, ragazzo? >
< Non lo so. Sembra tutto così diverso quaggiù. Non ho mai visto niente di simile. >
< In effetti, io non sono mai stata qui > precisò Anna.
< Non possiamo tornare indietro. Perderemo troppo tempo. E ormai le nostre scorte sono quasi finite. >
< Va bne, troveremo una soluzione. >
Cercando di vedere se c’era una possibilità di attraversare il crepaccio, Kristoff non riusciva a trovare un piano efficace data la scarsa visione che aveva del territorio.
< Niente. Non c’è modo di attraversarlo. >
Ma appena Kristoff si girò vide Robert Baratheon intanto a puntare un coltello affilato alla gola di Anna.
< Robert, che state facendo? >
< Buttate nel burrone il vostro piccone. Alla svelta. >
< Robert, è uno scherzo questo? >
< Ti pare che io stia scherzando, ragazzo? Non sono mai stato così serio prima d’ora. >
< Che cosa vuoi fare? >
< Per incominciare il mio nome non è Robert Barathgeon ma Walder Frey e ho giurato fedeltà alla Strega Bianca e al nuovo Regno di Arendelle… Malgrado per voi la Strega Bianca abbia preso il controllo del vostro Regno, ho giurato che avrei eliminato gli ultimi seguaci del vecchio Regno. E ora che ho trovato il giusto pretesto e il giusto momento di farlo, eccoci alla resa dei conti. >
< Avevo intuito che eri un vile traditore. Peccato che non sono riuscito a smascherarti in tempo. >
< Sì, un vero peccato… Adesso mi vedrai uccidere la tua amata in diretta, mentre non potrai fare niente per fermarmi. Si pronto?! >
Ma prima che Walder Frey potesse causare una morte atroce alla povera Anna, quest’ultimo fu colpito a morte sulla schiena da alcun lance scoccate da guerrieri che si aggiravano in quei territori.
Sfuggiti alla morte in maniera incredibile, Anna e Kristoff scapparono verso nord per risalire il Regno. Ma purtroppo furono bloccati dai presunti salvatori.
< Vi prego, non fateci del male. Siamo solo dei fuggiaschi che vogliono tornare a casa. >
< Finalmente vi abbiamo trovati, Anna e Kristoff di Arendelle. >
< Ci conosciamo forse? >
Togliendosi il cappuccio che gli ricopriva il viso, il guerriero si presentò con fare onorevole lasciando ancora una volta perplessi i due ragazzi.
< Robert Baratheon? Siamo sicuri che si tratta proprio dell’amico di Eddard Stark? >
< Sì, posso confermarlo io. >
< E voi chi siete buonuomo? >
< Il mio nome è Mace Tyrell e siamo qui per riportare voi insieme alla casata Stark, i Sovrani di Arendelle nella battaglia contro la Strega Bianca. >
< Eddard mi ha parlato molto del vostro Regno > fece Robert < Deve essere splendido vivere in mezzo alla neve e ad un bellissimo paesaggio. >
< Sì. Sempre se non si odia il freddo. Ma ormai ci siamo abituati. >
< Ci credo… Adesso risaliremo il vostro confine stando molto attenti all’arrivo dei soldati di ghiaccio visto che se ne aggirano tanti in questi luoghi. >
< Detto fatto, Robert. >
Voltandosi verso nord, Robert e Mace videro un’orda di soldati di ghiaccio pronti ad assaltarli.
< Bene, la nostra battaglia sta per cominciare. >

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Capitolo 14
*** La discendenza nascosta ***


Ormai la Strega Jadis si era impadronita di tutta Arendelle.
Ma all’appello gli mancava ancora la statua di ghiaccio di Elsa, Anna e di Kristoff.
< E’ impossibile che non si trovino da nessuna parte! > gridò adirata la Strega < Cercate dappertutto. Anche nei Regni vicini. >
< Maestà, lo stiamo già facendo > fece uno dei soldati < Ma non si trovano da nessuna parte. >
< Può anche darsi che siano morti > fece Hans prendendo la parola.
< Non sei stato interpellato. Prega di tacere. >
< Jadis, non puoi avere tutto il mondo ai tuoi piedi… >
< Cosa?! Perché no? Adesso che ho occupato anche il regno di Arendelle, mi basterà trasferirmi anche nei Regni circostanti partendo da Grande Inverno e distruggendo gli Stark. >
< A proposito degli Stark, ho sentito dire che si sono alleati con gli ultimi individui che sono sopravvissuti ad Arendelle. >
< Che cosa vuoi dire, stupido? Mi stai dicendo che si sono alleati con le due sovrane e quel bamboccio venditore di ghiaccio. >
< Ignoro quali possono essere i loro nomi maestà, ma sta di fatto che tutta la popolazione di Arendelle non è ancora stata sterminata. >
< Questo lo so, sciocco! Sono loro tre che sono ancora vivi… Non è possibile. I miei soldati di ghiaccio non sono ancora riusciti a ritrovarli e ad ucciderli. E se si fossero davvero alleati con gli Stark? Una sola casata non può farmi paura. Almeno non solo loro… >
< E’ impossibile che si alleano con tutte le casate principali del Regno di Westeros. Avrebbero bisogno di molto più tempo. >
< E tu cosa ne vuoi sapere, Hans? Non sei mai stato a Westeros. Gli Stark sono una delle famiglie più potenti di quei Regni insieme ai Baratheon. Se si alleano quelle casate, per noi è finita. >
< Ma noi possiamo contare sull’alleanza dei Frey, dei Bolton e dei Tully. >
< A proposito di queste due casate che avete accennato, maestà… >
< Che cosa mi stai nascondendo, Sciocco nano? >
< Ecco, mi dispiace dirvelo, ma i Bolton hanno avuto una bruciante sconfitta a Grande Inverno mentre i Tully si sono arresi nel loro Regno a causa della rivolta degli Stark. >
< E quando pensavi di dirmelo? >
< Dovevo trovare il momento giusto, maestà > rispose il nano terrorizzato mentre stava tremando < Non è facile dare simili notizie. >
< Avvicinati un momento > fece la strega sussurrandogli con voce flebile.
< Ditemi. >
< Tu… da che parte stai? >
< Dalla vostra, maestà. Perché mi dite questo? >
< Lo sai che questa notizia che hai ritardato a riferirmi potrebbe nuocere la conquista di Arendelle? Questo mi fa capire che i nostri nemici si stanno avvicinando minacciando il mio nuovo Regno. Te ne rendi conto? >
< Mi dispiace maestà, ma non c’avevo pensato. >
< Non c’avevi pensato? Bene bene… Hans, secondo te che cosa dovrei fare con il mio fidato consigliere? >
< Dobbiamo ancora arredare i nostri giardini in questo magnifico castello… Ma sono convinto che lo vorresti uccidere a sangue freddo. >
< Ottimo. Vedo che stai imparando a conoscermi bene. >
< No maestà, vi prego… >
Sguainando la sua spada, Jadis trafisse il suo nano consigliere con tale violenza che se avesse avuto la possibilità, lo avrebbe ridotto ad una polvere di ghiaccio.
< Adesso che cosa ne facciamo? >
< Lo bruceremo insieme agli altri traditori di Arendelle. >
< Hai ucciso altri innocenti? >
< Certo. Perché? Non avrei dovuto farlo? Non si sono sottomessi al mio volere. Perché tenerli in vita? >
< C’erano forse anche donne e bambini? >
< Soprattutto bambini. >
< Capisco… >
Jadis non riusciva a comprendere la debolezza di Hans.
< Hans, devo spiegarti io come governare al meglio un Regno e soffocare ogni singolo momento di ribellione? Il popolo di Arendelle hanno giurato fedeltà alla Regina Elsa. Secondo te come mi sarei dovuta comportare? Gli ho dato la possibilità di cambiare idea, ma con scarsi risultati. Molti di loro sono stati trasformati da me personalmente in soldati di ghiaccio, mentre altri sono solo carcasse per il fuoco. >
< Sì, adesso ho capito. >
< Hans… Se tu fossi stato al mio posto, che cosa avresti fatto? >
< Non ho mai ucciso nessuno prima d’ora. E farlo a sangue freddo mi risulterebbe molto difficile. >
< Devi imparare ad avere il pugno di ferro. Con tutti! >
< Riuscirò in questa impresa. Quando tu deciderai di conquistare anche i Regnio di Westeros, io rimarrò qui a continuare la tua dittatura. >
< E cosa ti dice che io ti lascerò come mio reggente? >
< Ma Jadis, avevamo un patto da rispettare… >
< Io non faccio patti con i deboli come te, Hans. >
< Ma cosa significa? >
< Vedi di rigare dritto, Hans… I tuoi modi di fare e i tuoi pensieri non mi piacciono minimamente. >
< Ma io veramente… >
< Ti tengo d’occhio, ricordatelo… Però voglio farti vedere il mio più grande segreto. >
< Che genere di segreto? >
< Seguimi e lo scoprirai. >
Intimorito dalle intenzioni della Strega Bianca, Hans seguì Jadis nelle segrete del castello fissando tutte le statue di ghiaccio che contornavano le prigioni di Arendelle.
< Non credi che sia un bello spettacolo? I traditori di Arendelle popolano queste prigioni. E non potranno mai più tornare a vivere. >
< Non è ancora detto… > sussurrò l’uomo.
< Che cos’hai detto? >
< Io? Niente. Stavo parlottando tra me e me… Anch’io vorrei poter essere così potente. >
< Basta volerlo, Hans. E poi ti servirebbe un bel periodo di addestramento. Forse anche tu potrai maneggiare la magia di ghiaccio come faccio io ed Elsa. >
< Lei c’è nata, mentre io no. >
< Anch’io. Però niente è impossibile se sei tu a volerlo. >
< E comunque per ora mi basta essere un reggente onorevole ai tuoi ordini. >
< Certo… Ma non sempre basterà. >
< Perché dici questo? >
< Hans, devi capire che c’è sempre qualcuno più forte di te. e ci sarà sempre qualcuno che cercherà di soffiarti il tuo posto. >
< Ma noi siamo legati… >
< Io non sono legata a nessuno. Cerca di mettertelo in quella tua testa bacata. Mi hai capito? >
< Sì, d’accordo… Ma chi potrebbe essere più forte di me se non tu, Jadis? >
< Ecco perché ti ho portato nelle segrete. Per farti vedere una creatura che sto accudendo dal momento della sua nascita. >
Fissando una creatura simile ad un leone bianco, Hans non riusciva a capire che cosa volesse fare la Strega Bianca.
< E questa creatura dovrebbe prendere il mio posto? >
< Quando sarà abbastanza grande, potrà farlo. >
< Ma che cos’è? Un leone? >
< Un leone che ha una parte di DNA di una tigre e di una pantera… E’ davvero magnifico, non trovi? >
< Sarà… >
Hans non riusciva a credere che c’era il rischio che potesse essere ucciso da una creatura stessa della Regina Jadis.
Doveva guardarsi bene le spalle e lo doveva fare immediatamente.
< Hans, che cosa ti prende? >
< Niente. Ho bisogno un po’ di stare da solo. Non hai niente in contrario, vero? >
< Devi controllare i nostri confini. Adesso che il mio consigliere è stato tolto di mezzo, è una tua responsabilità. >
< D’accordo. Vado subito al mio posto > rispose Hans con tono serio mentre Jadis non lo perdeva d’occhio nemmeno per un secondo.

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Capitolo 15
*** I draghi di ghiaccio della casata Targaryen ***


“Sento che il mio potere sta crescendo. I soldati di ghiaccio stanno avanzando oltre questo Regno per proteggerlo. E quando arriveranno a Grande Inverno, potrò dire di essere diventata la Regina di tutti gli inverni.”
Le aspirazioni e la bramosia di potere di Jadis erano fuori ogni controllo.
Non gli sarebbe mai bastato il regno di Arendelle.
Lei voleva vedere oltre ogni cosa.
< Maestà, posso disturbarti? > gli fece Hans.
< Hans! Che bella sorpresa. Sei tornato dalla tua passeggiata per rischiarare i tuoi pensieri? >
< Sì... Credo che ormai sono diventato di troppo qui. Insomma, adesso che avete quella creatura che può prendere benissimo il mio posto, che cosa ci sto a fare qui? >
< Hans, mica starai dicendo sul serio spero… >
< Mi sento molto confuso e abbattuto. E non so davvero come potrò rinforzarmi se rimango sempre nella tua ombra. >
< Forse ho capito quale è il tuo problema… Hai paura, vero? >
< Paura di cosa? >
< Di me e di quella creatura. >
< No. Certo che no. >
< Avanti, non negarlo. Credi che la tua vita sia appesa ad un filo solo perché non riesci a tornarmi utile in nessun modo. Ho forse ragione? >
< Vorrei fare molto di più per te, Jadis. Ma non so davvero che cosa fare. >
< E fuggire come un codardo pensi che farai cambiare le cose? No, le peggiorerai soltanto. >
< Allora che cosa dovrei fare, secondo te? >
< Vuoi renderti davvero utile? D’accordo. Sfidiamoci ad un duello con le spade. >
< Prego? >
< Hai capito benissimo. È da molto tempo che non impugno una spada e sto perdendo l’allenamento. E tu mi aiuterai nel mio intento. >
< Ma io veramente… non combatto da molto tempo. >
< Smettila di fare il codardo e accetta il mio volere se non vuoi essere trasformato in una statua di ghiaccio. >
< Va bene, non ti arrabbiare. >
< I tuoi lamenti e la tua codardia mi fanno arrabbiare. Ecco qua la tua spada > fece la Strega Bianca nel consegnargliela < Adesso stai bene attento. Sono molto più agile di quello che voglio far credere. >
< Va bene. Starò in guardia. >
Ma appena Jadis fece il suo primo affondo cercando di disarmare il suo sfidante, Hans cadde a terra con la mano destra sanguinante per il dolore.
< Sono riuscito a colpirti in un punto importante senza che tu te ne potessi accorgere > mormorò Jadis divertita.
< Non ero attento. >
< E tu credi di diventare un abile guerriero se sei così distratto? Sei più stupido di quello che pensi. In guardia! >
Sopportando il dolore atroce, Hans cercava di colpire la sua rivale senza però indirizzarsi nei punti vitali.
< Che cosa fai? Hai paura di farmi male? >
< Potrei davvero farlo, sai? >
< Ma se non riusciresti nemmeno a colpirmi. >
Liberandosi della sua presa, Jadis gli assestò una gomitata allo stomaco che lo fece piegare in due dal dolore.
< Rialzati, principe di Arendelle. Non lascerò mai che il pavimento si prenda la mia gloria. >
< Ma cosa stai dicendo? >
< Voglio ucciderti e guardarti dritto negli occhi. Però devi rialzarti. >
< Va bene. Lo farò. >
Non ti devi limitare ad ubbidirmi. Devi essere forte, crudele e spietato. Solo così potrai conquistarti il mio rispetto.
< Ma lo sto già facendo! >
< No. In questo momento sei solo un rammollito che non mi servi a niente. >
Alzandosi con tutte le sue residue forze, Hans cercava di colpire la Strega Bianca in tutti i punti scoperti del suo corpo.
ma Jadis era molto più abile di quello che pensava.
< Bravo. Vedo che stai migliorando ogni affondo. È così che si fa’. >
< Non riuscirò a resistere per molto. Sei troppo forte, maestà. >
< E questo ti deve fermare? Assolutamente no. Voglio vederti sputare sangue. Sangue dalla tua bocca… Oppure vuoi che ti tagli la lingua così non potrai più parlare? >
< Oserai fare questo? >
< Io posso fare qualsiasi cosa, Hans. Non scordartelo. >
Cogliendo una sua seconda distrazione, Jadis colpì il suo sfidante alla gamba sinistra facendola sanguinare vistosamente.
< Credo che per oggi possa bastare. Hai sofferto abbastanza. >
< Dannazione! Mi volevi tagliare una gamba! >
< Se volevo davvero farlo, lo facevo molto prima, sai? Hai ancora molto da migliorare. Ma sono sicura che siamo sulla buona strada. >
< E adesso come faccio con queste due ferite. Rischio di morire dissanguato. >
< Non morirai. Ti salverò una seconda volta. >
Chiamando gli infermieri di corte, Hans fu trasportato nella sua stanza e medicato, mentre la Regina Jadis continuava ad esercitarsi con la spada da sola.
< Maestà, c’è una persona che vorrebbe parlare con voi. È urgente. >
< Quale sciocco penserebbe di entrare nel mio castello senza rischiare la propria vita? >
< Ecco, diciamo che il presunto ospite è più agguerrito di quello che crediamo. Ha con sé tre draghi di ghiaccio. >
< Che cosa? >
Sentendo le urla acuti di quelle creature, Jadis spalancò gli occhi in segno di sorpresa.
< Maestà, che cosa facciamo? Quelle creature stanno per distruggere il nostro Regno. >
< Fai entrare il nostro ospite e digli di farla finita prima che la mia collera si riversi su di lui e sulle sue creature. >
< Maestà, ci tenevo a precisare che non è un lui, ma una lei. >
< Una donna? Fa forse qualche differenza? >
< Ovvio che no, maestà… >
< Allora falla entrare e smettila di parlare, stupido! >
Spaventato dalle grida della Sovrana, il cameriere del castello fece passare colei che aveva minacciato il nuovo Regno di Jadis con le sue creature.
< Salve. Mi presento: il mio nome è Daenerys Targaryen e sono qui per farvi una richiesta molto interessante. >
< Potete dirmi tutto quello che volete Daenerys, ma soltanto se i vostri draghi… >
< I miei draghi si stanno placando. Non vi preoccupate. >
< Maestà. Io per voi sono la nuova Sovrana di Arendelle. >
< Sovrana o no, io non mi inchinerò mai alla vostra riverenza. Anche perché non siete più potente di me. >
< Ma come osate? Questa insolenza non è accettata nel mio Regno! >
< Allora che cosa volete fare? Uccidermi? >
< Daenerys Targaryen, mi state forse sfidando? >
< Finora avete combattuto contro uno smidollato… Io sono molto diversa. >
< Sì. Avete la lingua pungente… Come avete fatto ad entrare nel mio Regno così velocemente e oltrepassare i miei confini guardati a vista dai miei soldati di ghiaccio? >
< Con i draghi. E poi molti dei vostri soldati sono impegnati nella guerra contro i Baratheon, i Tyrel e… contro la sorella della sovrana. >
< Si trova lungo i miei confini? >
< Sì. Insieme al produttore di ghiaccio… Ma adesso il loro destino non mi riguarda minimamente. E non deve riguardare nemmeno a voi. >
< Parlate. Che cosa volete da me. >
< S che potrebbe essere segno di debolezza, ma gradirei stringere un’alleanza con voi. >
< Per quale motivo? >
< Con il vostro aiuto potrei arrivare fino ad Approdo del Re e conquistare il Trono di Spade e Regnare in tutta Westeros. La mia famiglia è stata deposta dai Baratheon e dagli Stark. Ma il futuro deve cambiare alla svelta e sto cercando una valida guerriera di cui mi possa fidare. >
< E avete pensato a me? >
< Sì, Jadis. >
< E cosa vi fa pensare che io vi aiuterò? >
< Perché abbiamo un interesse comune: voi volete mantenere il controllo di Arendelle e magari allargare i vostri confini, mentre io voglio essere l’unica famiglia ancora vivente che Regnerà sul Trono di Spade uccidendo tutti i miei rivali. >
< Mi dispiace contraddirvi, ma anch’io voglio la vostra solita cosa. >
< E l’avrete. Due donne per un trono… Possiamo arrivare a molti compromessi. Con il mio aiuto uccideremmo gli ultimi seguaci di Arendelle, vincendo una guerra che non è ancora finita. E subito dopo, potremmo spostare le nostre forze verso ad Approdo del Re e deporre Re Robert Baratheon e tutti i suoi alleati. >
< Credete davvero che io potrei accettare un simile scempio? Il vostro Regno sarebbe molto più grande e ben preparato che del mio. Arendelle e Narnia non mi basterebbero più. >
< A proposito di Narnia, ho paura di dirvi che lo state perdendo piano piano, sapete? La primavera è ormai alle porte in quel Regno e il vostro esercito si sta riducendo a poche anime. Molti di loro hanno cercato di varcare i confini per raggiungervi qui ad Arendelle, mentre altri sono stati uccisi… Mi dispiace per voi Jadis, ma la vostra supremazia finirà molto presto se non deciderete di allearvi con me. >
< Bugiarda. Voi state mentendo? >
< Ne siete sicura? >
Nel mentre Jadis era nel bel mezzo della conversazione con Daenerys figlia dei draghi, l’allarme che la donna aveva lanciato si avverò subito dopo.
< Maestà, si tratta dei nostri soldati e di Narnia… >
< Che cosa succede? >
< I nostri avamposti… Sono stati tutti distrutti. >
< Chi è stato a fare un simile scempio? >
< Non siamo riusciti a scoprire la sua identità, ma non si tratta di Aslan il leone. >
< Allora chi ha potuto farmi questo?! Trovatelo immediatamente e portatelo a me! Ora! >
< Maestà, il nostro esercito ha subito gravi sconfitte in questo momento… >
< Non me ne importa niente! Ci sono i soldati di ghiaccio che possono aiutarvi. Adesso andate tutti e non discutete. Portati con te qualsiasi individuo e creatura che può fare al caso. Mi hai capito? >
< E la vostra creatura… >
< Ancora non è pronta! Vai! >
Inviperita come non mai, Jadis capì che la situazione gli stava sfuggendo di mano.
< Chi può avermi fatto una cosa del genere?... Vi lo sapete, vero Daenerys? >
< Forse sì… Ma non starò certo a rivelarvelo, Sovrana di un Regno che non esiste più. >
< Siete stata voi, non è vero? >
< No. Non vi farei mai un simile sgarbo. Non è nelle mie corde… I sovrani delle casate più importanti di Westeros hanno capito che voi eravate più di una minaccia e di conseguenza hanno deciso di attaccarvi in più fronti. >
< Mi hanno attaccato nel momento in cui non credevo di essere più vulnerabile… Ho bisogno di un valido braccio destro che possa aiutarmi. >
< Se state pensando al vostro consigliere Hans vi consiglio di lasciare perdere. >
< No, non stavo pensando a quell’inetto. >
< Allora sarebbe meglio che accettiate la mia proposta e vi alleaste con me. È l’unico modo. >
Senza avere la possibilità di una seconda scelta, alla fine Jadis strinse una ferrea alleanza con Daenerys Taragryen e i suoi draghi.
< Congratulazioni, Strega Jadis. Non vi pentirete mai di questa scelta. >
< Con voi al mio fianco mi sentirò molto più debole e manipolata > rispose la Sovrana digrignando i denti.
< No, non è così che dovrà essere… Voi siete libera di essere quello che siete già. Con la consapevolezza che potrete contare sul mio aiuto. >
< D’accordo… Ma se scoprirò che state tramando dietro alle mie spalle per tradirmi, non esiterò a farvi soffrire e subito dopo ad uccidervi. >
< Risparmiate il fiate per queste minacce Jadis e concentriamoci sul nostro obiettivo: Westeros. >
< Come posso pensare a quei territori dopo che Narnia non mi appartiene più? Prima devo scoprire chi mi ha fatto tutto questo. >
< Forse posso aiutarvi… Ma dovrete seguirmi nella tana del leone. >
< Non ho paura di niente e di nessuno, figuriamoci dei miei nemici. >
< Bene. Questo sì che vuol dire parlare. >

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Capitolo 16
*** Il fronte spezzato ***


La guerra tra i soldati di ghiaccio e le truppe dei Baratheon e dei Tyrell stava imperversando contro le fredde temperature del luogo.
Anna e Kristoff, per non rimanere inermi e senza niente da fare, imbandirono archi e spade per immergersi nella battaglia.
< No! Voi dovete rimanere qui! > gli aveva ordinato Robert Baratheon.
< Ma perché? Questa è la nostra guerra > insistette Anna.
< Sì. Anche noi dobbiamo combattere! > disse invece Kristoff.
< Avete mai brandito un’arma in vita vostra? >
< No. Ma potremmo sempre iniziare. >
< Ci vogliono anni di allenamento per diventare degli ottimi guerrieri e spesso si muore anche se si è molto abili… Mi dispiace, ma non posso permettere che voi rischiate la vita così inutilmente mentre dovrete dare un nuovo futuro al vostro Regno. >
< Maestà, non possiamo… >
< Adesso basta discutere. Qui dietro le linee nemiche sarete al sicuro. Se vedete che la situazione peggiora, scappate immedi9atamente verso nord e rifugiatevi nel primo luogo sicuro. >
< Non c’è nessun luogo sicuro qui nelle vicinanze, maestà. Il confine è sotto il controllo di Jadis e dei suoi soldati. Non troveremo mai pace. >
< Kristoff ha ragione, maestà. Siamo più sicuri qui se combattiamo insieme a voi e non viceversa. >
< Ma se non avete mai… >
< Possiamo imparare adesso. Davvero. >
< E se vi faceste uccidere? No, non posso permetterlo… >
< Robert, dobbiamo ritirarci immediatamente. Questi soldati di ghiaccio sono in troppi > fece Mace mentre guardava le sue truppe morire sotto i loro colpi.
< State sbagliando tutto! Devi sfondare le loro difese! >
< Ma come? Sono invincibili! >
< Devono avere un punto debole, dannazione! >
< Lasciateci combattere anche noi. Due in più potrebbero fare la differenza. >
< Che cosa? questa è la più grande sciocchezza che ho udito da quando sono in vita… Voi due vorreste cambiare le sorti di questa battaglia? E come? >
< Lasciate fare a me. >
Anna non aveva capito che cosa volesse fare realmente Kristoff.
< Anna, vieni con me. >
Arrivato nel bel mezzo del campo di battaglia, Kristoff pregò la sua amata di accendere un grande fuoco che sarebbe servito per uccidere i loro nemici. >
< Kristoff, come diavolo faccio ad accendere un fuoco se non ho la legna e c’è un vento della madonna? >
< Devi fidarti di me. Ti prego. >
< Non ci sono nemmeno le… >
< Guarda indietro di te. >
Alzando lo sguardo all’orizzonte, Anna riuscì a vedere un soldato a cavallo che impugnava una torcia per rendere la visione minimamente buona.
< Soldato, prestami subito la tua torcia. >
< Che cosa volete fare? Senza di quella… >
< Saremo n0oi ad illuminare il nostro cammino. Spezzeremo questo ghiaccio e rimanderemo i nostri nemici nell’oblio. >
< Come fai ad esserne sicuro? >
< Sono o non sono un produttore di ghiaccio? Riesco a capire quando è abbastanza spesso e quando invece è molto fragile. Fortunatamente stiamo camminando in un punto in cui il ghiaccio è molto debole. Stai a vedere. >
Calpestando violentemente a terra, Kristoff fece vedere alla sua amata che aveva ragione.
< Ma così anche noi rischiamo di finire inghiottiti in questa voragine. >
< Ed è per questo che devi allontanare tutte le truppe dei Baratheon e dei Tyrell prima che questo confine si sbricioli sotto i nostri piedi. >
< Ma cosa vuoi fare? Vuoi sprofondare insieme a loro? >
< Se sarà questo il mio destino, lo farò immediatamente senza pensarci due volte. Ma prima devo vederti al sicuro. >
Nel mentre le truppe dei Baratheon e dei Tyrell stavano combattendo allo stremo delle forze, Anna si fece prestare il corno da uno dei soldati per richiamare tutti i soldati all’ordine.
Dopo aver ordito la ritirata, i soldati di ghiaccio facevano molta fatica a stargli dietro.
“Bene, è quasi il momento.”
Piantando la torcia a terra, il ghiaccio sotto di loro si stava velocemente distruggendo, mentre i due Re delle casate non riuscivano a capire cosa stava succedendo.
< Kristoff mi ha pregato di allontanarci da qui. Vuole creare una voragine per inghiottire i nostri nemici. >
< Ma è forse impazzito? Così rischierà di morire anche lui. >
< Non c’è altra scelta, maestà. Dobbiamo acconsentire alla sua richiesta. >
< I soldati di ghiaccio sono più lenti di quello che credevo. Forse abbiamo una possibilità > fece Mace Tyrell.
< Tu vedi di cavalcare molto più velocemente di quello che sei abituato a fare. Come Lord “pesce palla” non posso permettermi di vederti nelle retrovie.
< Grazie per questo nominativo, Robert. Hai forse imparato da mia madre? >
< Tua madre è tanto astuta quanto intelligente. Ti ha dato un nome azzeccato. >
< Ma come ti permetti?! >
< Adesso basta discutere! Dobbiamo salvarci la pelle! >
< Sì, hai ragione. >
Una volta che tutti si furono allontanati, con l’aiuto del fuoco, Kristoff riuscì a distruggere gran parte del ghiaccio causando un terremoto senza precedenti.
La montagna che sovrastava il confine sud di Arendelle si stava sgretolando a causa dell’energia sprigionata.
Kristoff non riusciva a capire se era un miracolo, ma sapeva bene che aveva combinato una distruzione a catena da solo.
“Ero a conoscenza che il confine sud di Arendelle era molto fragile. E questa fragilità mi è tornata molto utile.”
Adesso il giovane uomo doveva sbrigarsi se non voleva rimanere inghiottito dalla sua idea.
I soldati di ghiaccio non riuscivano a trovare nessun rifugio nelle vicinanze, venendo inghiottiti dalla voragine che cresceva sempre di più.
Kristoff pensava di aver trovato il rifugio necessario, ma alla fine cadde vittima della sua creazione.
Purtroppo non aveva calcolato la velocità in cui il terreno sotto i suoi piedi si stava sbriciolando, rimanendo anch’egli inghiottito sotto quella distruzione.
Anna, fissandolo da una distanza di sicurezza, non riusciva ancora a comprendere come il suo amato Kristoff non ci fosse più.
< Anna, che diavolo hai intenzione di fare?! > tuo0nò Re Robert < Vuoi anche tu far la stessa fine? >
< Devo salvare Kristoff! Ha bisogno di me! >
< No, ormai è troppo tardi… Kristoff ha sacrificato la sua vita per salvarci. >
< No. Non può finire così! >
Liberandosi dalla presa di Re Robert, Anna andò incontro alla voragine che aveva interrotto il suo percorso dinanzi alle alte montagne di Arendelle.
< Kristoff! Kristoff! >
Anna chiamava il suo amato a gran voce, ma l’uomo non rispondeva.
“Non può essere morto… E’ impossibile.”
Affacciandosi nella voragine che sembrava infinita, vide il giovane Kristroff appeso alla parete di ghiaccio grazie al suo martello che lo teneva in vita.
< Kristoff! Resisti! >
< Anna, che cosa ci fai tu qui? >
< Sono venuto a salvarti, sciocco che non sei altro. >
< La parete di ghiaccio potrebbe infrangersi senza che tu te ne possa accorgere in tempo. Vattene immediatamente da qui. >
< No. Ti ho lasciato una volta e non ho intenzione di farlo anche adesso… Afferra la mia mano. >
< Sono troppo distante. Non riuscirò mai a… >
< Fai come ti ho detto e vedi di stirarti un po’! >
< Ma Anna… >
< Riesci a protarti ancora un po’ più di alcuni centimetri? >
< Ci provo. >
Scalando la parete di ghiaccio con le sue residue forze, alla fine Kristoff riuscì a prendere la mano tesa di Anna e a risollevarsi dalla voragine prima che il buco potesse ancora crescere.
< Andiamocene su quella montagna. Lì saremo al sicuro. >
Mentre la distruzione sotto i loro piedi continuava, Kristoff e Anna riuscirono a salvarsi per il rotto della cuffia.
< Ce l’hai fatta, tesoro mio > fece Anna agguantandosi a lui una volta in salvo.
< No, Anna. Ce l’abbiamo fatta. Tutti assieme. >
< Kristoff, non ho mai visto un guerriero così coraggioso come te. i miei complimenti > fece Mace Tyrell.
< La ringrazio, maestà. Anch’io non credevo di riuscire a sopravvivere in questo frangente. >
< Coraggioso e anche spericolato… Davvero un bel miscuglio, Kristoff. Sei riuscito a sorprender anche me > rispose Re Robert Baratheon < Ma la nostra guerra non è ancora finita, ragazzi. Anche se i soldati di ghiaccio hanno ricevuto una bruciante sconfitta, dovremmo risalire il confine di Arendelle verso nord facendo il giro più lungo. >
< Maestà, secondo voi quanto tempo occorrerà? >
< Non lo so Anna, ma ce ne vorrà molto. Intanto partiremo alle prime luci dell’alba dopo esserci riposati. >
< Maestà, qui l’alba non sorge mai purtroppo. >
< Allora vorrà dire che ripartiremo quando ci saremo riposati tutti. In questa grotta incastonata tra le montagne c’è spazio per tutti. Potremmo ritemprare le energie e riposarci quando vogliamo… Senza però dimenticare il nostro obiettivo. >
< Chissà se mia sorella è riuscita a sopravvivere ai trucchi e alla magia oscura della Strega Bianca… >
< Vostra sorella è molto coraggiosa, Anna. Nessuno riuscirà a smuovere il suo volere. >
< Sì, ma il suo volere non è sufficiente… Ha bisogno di un valido sostegno. Ma chi ha se non noi? >
< Questo non lo so, ma dobbiamo pensare positivamente: vostra sorella resisterà alle intemperie come noi. Non vi preoccupate. >
< Vorremmo avere la vostra fiducia, maestà. Vedremo di non pensarci troppo. >
< Secondo voi Eddard e la sua famiglia è riuscita a sconfiggere i loro invasori? >
< Purtroppo questo non lo so visto che non ho notizie del mio amico Eddard da molto tempo… Ma se lo conosco bene, il nostro guerriero è riuscito a sconfiggere quei dannati una volta per tutte. >
< La nostra prossima missione è il ricongiungimento > fece Kristoff < E poi insieme libereremo Arendelle. >
< Sì, esatto… Superiamo questo fronte spezzato e avremo la strada spianata verso Arendelle. Ora i soldati di ghiaccio non possono più farci paura. >
< Speriamo solo di non incontrarne altre. >
< Vorrà dire che verranno inghiottiti anche loro > disse Kristoff scherzosamente.
< Non ci pensare nemmeno. Il nostro prossimo piano deve essere meno rischioso.
< Vedremo sul da farsi, cara Anna. >

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Capitolo 17
*** La fortezza del potere centrale ***


Daenerys aveva condotto Jadis grazie ai suoi tre draghi del ghiaccio nella dimora di un potente alleato che nella Regione di Westeros faceva molto la differenza.
Castel Granito era il covo ancestrale della casata Lannister, una famiglia al servizio del potere e tra le più ricche di tutto il continente.
< Ti senti bene, Jadis? > gli domandò Daenerys con tono da presa in giro.
< Io odio volare su quelle creature. >
< Quelle creature, come le chiami tu, non sono altro che i tuoi nuovi alleati. Sono indistruttibili agli occhi di chiunque. Gli ultimi seguaci di Arendelle ci penseranno due volte ad invadere il nostro Regno. >
< Il nostro Regno? >
< Certo, Jadis. Perché adesso quello che è mio è tuo. Non scordarlo. >
< Perché mi hai portato qui? Che posto è questo? >
< Benvenuta nella tua nuova dimora. Hai appena perso il Regno di Narnia, ma qui a Castel Granito controllerai tutto il Regno occidentale e tutte le casate principali. >
< Non m’interessa controllare questo stupido Regno > replicò Jadis digrignando i denti < E’ un tuo desiderio, non il mio. >
< E con ciò? Possiamo fare le cose insieme. Siamo alleate. >
< Smettila di ricordarmelo ogni volta! >
< So che ti può pesare molto, ma è così che stanno le cose. >
< Daenerys, dove vuoi andare a parare? >
< Come nuova Signora di questo Regno, prenderò il controllo di Westeros a patto che tu uccida uno degli uomini più potenti e rispettati di questo Regno: Tywin Lannister. >
< Non so chi possa essere quell’uomo, ma non mi abbasserò mai alle tue condizioni. Scateneremo una guerra a Westeros appena i gigli di Adamo, le figlie di Eva e gli ultimi seguaci di Arendelle saranno eliminati. >
< Questo è il tuo piano… Ma cosa ne dici se ci avvantaggiassimo conquistando il Regno dei Lannister? >
< Non è così che… >
< Vedete di ascoltarmi, vostra maestà > fece Daenerys diventando seria < Collaboreremo insieme. Sia nel bene che nel male. E non ci sarà niente che mi potrà fermare. Nemmeno i vostri propositi. >
Jadis si sentiva ostaggio della sua nuova alleata, tanto che non riusciva ad essere spietata e autoritaria quando voleva.
Il suo potere e le sue intenzioni la spaventavano talmente tanto da considerarla una pazza.
< La vostra bramosia di potere s’interromperà quando meno ve lo aspettate… >
< La mia bramosia è appena all’inizio. >
Distruggendo l’entrata di Castel Granito, Daenerys raggiunse le stanze di Twin Lannister in brevissimo tempo, trovando il vecchio uomo in mezzo a mille carte.
< Tywin Lannister… Siete a controllare le finanze del vostro Regno? > gli domandò Daenerys.
< Sapevo che prima o poi ci saremmo incontrati… Daenerys, figlia dei draghi. >
< Vi ho portato una mia nuova alleata: Jadis la Strega Bianca, sovrana di Arendelle e di tutti gli inverni perenni. >
< Tranne quello di Narnia > lo punzecchiò Tywin.
< Ormai Narnia è storia passata… Arendelle è il mio futuro. >
< Sarà, ma dovete ancora combattere una guerra contro le ultime forze residue di Arendelle. Da quello che ho potuto constatare, penso che i loro alleati sono più temibili di tutto il mio esercito. Mio cognato Robert è un grande uomo di guerra e sarà molto difficile fermarlo senza aver raggiunto i suoi proposito. >
< Ovvero i propositi della famiglia reale di Arendelle… >
< Non esiste nessuna famiglia reale ad Arendelle. Non più, almeno. >
< Finché saranno vivi, saranno una minaccia. Per voi due. >

< Che cosa centro io? >
< Voi vi piegherete al nostro cospetto per difendere un Regno immerso nell’inverno più profondo per raddoppiare le vostre finanze e togliere di mezzo il vostro odiato cognato, Robert Baratheon. >
< E’ il padre di mio nipote. Non posso ucciderlo a mio piacimento. Mia figlia si farebbe un sacco di domande. >
< Vostra figlia non è un nostro problema, Tywin. Acconsentite alla nostra alleanza e non avrete problemi. Mettiamola su questo punto > fece Daenerys.
< Con quale coraggio osate minacciarmi? Anche se avete al vostro seguito tre draghi di ghiaccio, non vuol dire che potrete comandare a casa mia. >
< E’ qui che vi sbagliate, Tywin Lannister. Ormai questa dimora non vi appartiene più. Il vostro esercito a quest’ora sarà morto congelato a causa dei miei draghi e l’esercito dei soldati di ghiaccio sarà notevolmente aumentato. >
< I soldati di ghiaccio? Ma cosa state dicendo? >
< Datemi retta, Tywin Lannister. Non vi pregherò una seconda volta. Ormai siete in trappola. >
Prendendo la sua balestra con uno scatto repentino, ci volle l’intervento di Jadis prima che l’uomo potesse colpire a morte Daenerys.
Il vecchio Lannister fu trafitto dalla spada di Jadis sotto gli occhi attenti della donna bionda, mentre tutto l’esercito dei Lannister si piegava al loro volere.
< Abbiamo scatenato una guerra molto più grande di noi, Daenerys. >
< E vi preoccupate di ciò? Noi Targaryen siamo fatti per andare in guerra. Le battaglie non ci spaventano. >
< Adesso che cosa facciamo? >
< I Lannister non hanno voluto collaborare… Un vero peccato. Questa sarà la nostra nuova dimora ancestrale dove potremmo regnare fino alla fine dei tempi. >
< I nostri nemici si stanno muovendo verso Arendelle e voi pensate a questa nuova dimora inutile? Che cosa ce ne facciamo? >
< Sarà da qui che partiranno tutte le nostre conquiste. >
< Non me ne importa niente delle vostre conquiste… >
< Bada a come parlate Jdis o i miei draghi vi trasformeranno nella statua di ghiaccio ‘più bella che si possa vedere in tutti i Regni vicini… Adesso possiamo tornare ad Arendelle e attendere i nisotri nemici. >
< Quando la figlia di Tywin Lannister saprà che suo padre è morto… >
< Che cosa vorrà farci? Ormai il suo esercito appartiene a noi. Guarda tu stessa dalla finestra. >
Guardando oltre l’orizzonte, Jadis poté vedere una nuova orda di soldati di ghiaccio pronti ad ubbidire ad ogni sua richiesta.
< La senti questa? È il profumo delle nostre conquiste. Presto anche Westeros capirà a chi si dovrà inchinare. >
< Dove può arrivare tale follia? >
< Jadis, che cosa vi succede? Vi state forse rammollendo? Oppure la vostra paura è molto più forte di qualsiasi altra cosa? >
< La mia paura è di perdere tutto. >
< Questo dipende da voi, Jadis. Se ubbidirete a me, diventerete la nuova sovrana dell’ovest, ma se oserete ribellarvi, non avrò pietà nell’uccidervi. >
< Per quanto tempo potrà andar avanti la nostra alleanza? >
< Per tutto il tempo che ne concerne, amica mia. >
< Io non sono vostra amica… >
< Ma lo possiamo sempre diventare, sapete? >
Avvicinandosi a Jadis, Daenerys gli sospirò in viso come se fosse il soffio del diavolo.
< Che cosa fate? >
< Siete davvero bella, sapete? Bionda e coraggiosa come me… Peccato che voi state facendo spazio alla codardia. Dimostratemi che siete una donna forte. Dimostratemelo! >
< Allora raggiungiamo Arendelle! Subito! >
< Sapete cosa mi è venuto in mente? C’è ancora un popolo che aspetta di risorgere da una gloria nascosta… Però dobbiamo raggiungere le Isole di Ferro e misurarci con un popolo molto freddo, leale ostile. >
< Ancora dobbiamo metterci d’accordo con altri esseri umani? >
< Loro non sono umani qualunque e presto lo vedrai con i tuoi occhi. >

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Capitolo 18
*** Oltre ogni confine ***


Elsa, Peter, i suoi fratelli e i Guerrieri Stark si apprestavano a giungere dal confine nord di Arendelle.
Stranamente la strada era senza pericoli e senza imboscate come aveva pensato Eddard e i suoi figli.
< C’è troppo silenzio in questo luogo > fece il capofamiglia guardandosi intorno < Non dovrebbe mancare molto per raggiungere il castello di Arendelle. >
< Padre, secondo me questa è una trappola > rispose Arya impugnando il suo pugnale < Ci stanno per attaccare. Me lo sento. >
< Le nostre vedette hanno controllato tutta la zona e non c’è traccia del nemico. >
< Ma com’è possibile che la Strega Bianca abbia lasciato sguarnito il confine? Secondo me c’è sotto qualcosa. >
< D’accordo che dovremmo essere prudenti, ma non possiamo fermarci. >
< Lasciate andare avanti me. >
La voce di Elsa risuonò nelle orecchie di Eddard come un forte richiamo.
< Maestà, non credo che sia una buona idea. >
< So benissimo badare a me stessa, guerriero Eddard. I soldati di ghiaccio e altre creature non mi fanno paura… E poi non credo che la Strega Bianca mi voglia morta ora che sono vicino a casa mia. Vorrà vedermi in vita, no? >
< Questo purtroppo non lo sappiamo. >
< Ma lo scopriremo presto, non trovate? >
< Papà, se la Sovrana dell’inverno vuole proseguire avanti, chi siamo noi per contraddirla? >
< Tu la vuoi vedere morta, vero? Vuoi che soffra e che ne faccia le spese più che di noi? sei una persona orribile, Arya. >
< Lei non mi è mai piaciuta. Ormai è un dato di fatto, non trovate? >
< Anche stavolta dovrei frustarti per la tua insolenza. >
< Lo farete a guerra finita… Sempre che ce ne sia una. >
Mentre Elsa evitava di ascoltare le parole di Arya, la Sovrana di Arendelle per poco non cadeva vittima di un’imboscata da parte di un piccolo esercito che era riuscito a conquistare vasti territori montuosi.
< Chi siete voi? > domandò la Sovrana Elsa.
< Non ci siamo mai incontrati prima, maestà… E sinceramente non credevo di ritrovarmi dinanzi all’ultima seguace di Arendelle. >
< Voi mi conoscete molto bene, ma io non so ancora chi siete. >
< Doran Martell… > fece Eddard rispondendo alla domanda della Sovrana.
< Il Re del Nord in una delle lande desolate fuori il suo Regno. Davvero singolare. >
< Che cosa vuoi da noi, Doran? >
< Ho sentito dire che vi state dirigendo ad Arendelle… Vedete, siete davvero fortunati. A quanto pare Jadis non si trova al castello. >
< Che cosa state dicendo? >
< Quello che ho appena detto, maestà… Pare che la vostra nemica sia impegnata a trovare nuove alleanze a Westeros. Ha già deposto il povero Twyn Lannister per riuscire a conquistare la supremazia in quei territori… >
< Perché voi vi trovate qua? >
< Odio rimanere troppo nel mio territorio. Avevo bisogno di cambiare aria. E perché non venire qui nella terra del freddo e del ghiaccio? >
Ma Elsa non riusciva a fidarsi delle parole del vecchio Re di Dorne.
< Eddard, vorrei parlare un attimo da solo con voi se non vi dispiace. >
< Certo. >
Una volta allontanatosi dal gruppo dei Martell, Elsa non riusciva a distogliere lo sguardo da Doran.
< Eddard, ci possiamo fidare di lui? Insomma, che ruolo ha a Westeros? >
< E’ un vecchio Re viaggiatore che non ama allearsi con le casate potenti. In effetti vuole stare fuori in goni singolo dibattito che potrebbe comprometterlo. >
< Ma che cosa ci ricava nel rimanere qui sul confine? Potrebbe essere pericoloso. >
< Ormai non lo è più. Se Jadis ha davvero abbandonato queste terre per rinforzare il suo impero, allora dobbiamo recarci ad Arendelle prima che sia troppo tardi e riconquistare il potere che vi spetta. >
< Ma adesso quello che mi preme più di tutti è se davvero ci possiamo fidare di questo Doran Martell. >
< Sinceramente non so cosa pensare, maestà. >
Non sapendo cos’altro fare, Elsa decise di parlarci a quattr’occhi.
Ma improvvisamente, Aslan la anticipò.
< Re di Dorne, che cosa possiamo fare per voi? >
< Ho solo bisogno di ritrovare la pace in un Regno che non c’è più. Il mio popolo non ha fatto altro che soffrire le guerre e le carestie negli ultimi anni, ma adesso dobbiamo dire basta. Basta a queste genere di guerre. Tutto questo deve finire. >
< E dimmi, siete venuto fin qui per poter parlare con la Strega Jadis? >
< Non per parlarci, ma per affrontarla. >
< Capendo che non avreste avuto la meglio? Non è stato molto ragionevole da parte vostra. >
< Ecco perchè mi sono rifugiato sulle montagne insieme alla casata Tarly e alla casata Arryn. >
< Che cosa? voi vi nascondete tutti qui? >
< Le catene montuose che circondano Arendelle sono molto più vaste di quello che pensate. >
< Su questo avete ragione, Doran Martell. >
< Attenderemo l’arrivo di Jadis anche per l’eternità, almeno finché non avremmo la certezza che tutta questa follia finirà. >
< Ci stiamo dirigendo ad Arendelle per riportare la nostra sovrana sul trono che gli spetta e debellare ogni singola guerra che imperversa nei nostro territori. >
< Davvero riuscirete a mantenere simili promesse? >
< Non ho detto che manterrò queste promesso, sto solo dicendo che ci proveremo anche a costo delle nostre vite. >
< Allora potete contare sul nostro aiuto. >
Senza immaginarlo, Aslan aveva costruito una solida alleanza con tre delle casate più potenti di Westeros, mentre la Strega Bianca continuava ad essere succube della sua alleata sanguinaria.
 
 
< Odio questo luogo ostile > fece Jadis disgustata.
< Non volevo che lo amaste, ma bensì che guardaste in che condizioni vivono. >
< Esseri senza un briciolo di civiltà… Come possono esserci d’aiuto alla nostra causa? >
< Gli offriremo tanto di quell’oro che potrebbero ricoprirci tutte le isole di Ferro. State a vedere. >
Ma appena le due guerriere varcarono il ponte che conduceva al castello, un’orda di arcieri si riversarono contro di loro ferendole lievemente.
< Fermatevi! Dannati! >
La collera di Daenerys crebbe così talmente tanto che dovette chiamare all’ordine i tre draghi di ghiaccio per fermare tutta questa follia.
< Maledetti! Come avete osato mettervi contro la nuova Regina di tutti i nove Regni? >
< Noi non abbiamo una Regina così arrogante che entra nei nostro territori come gli pare e piace. >
< E voi chi siete? >
< Mi chiama Yara Greyjoy, e sono l’unica discendente rimasta Sovrana di queste Isole. >
< Piegati al mio volere Yara Greyjoy se non vuoi incorrere in pericolose vicissitudini. >
< Ho sempre creduto che i Targaryen avessero un carattere ribelle e deciso… Ma come osano fare come se fossero a casa loro in un posto a cui non appartengono? >
< Daenerys, ricordatevi perché siamo qua > fece Jadis cercando di calmare gli animi.
< E questa chi è? La tua scagnozza? >
< La mia alleata verso la conquista del continente. >
< Sentite un po’, le due altezze reali che vogliono conquistare tutto Westeros. Mi sembra un tantino grande per riuscire in questa impresa. >
< E con ciò? Pensate che noi due abbiamo paura? Potremmo congelare le vostre insulse isole in pochi minuti se volessimo. >
< Allora fatevi sotto perché non ci sarà niente e nessuno che ci fermerà. >
In quel momento dovette scendere in campo la diplomazia nascosta di Jadis per evitare che succedesse il peggio.
< Ci dispiace essere entrati nel vostro territorio senza il vostro permesso, ma se siamo qui è perché abbiamo bisogno di uomini coraggiosi come voi per guidare la resistenza verso gli ultimi seguaci di Arendelle. >
 Arendelle? Ho sentito parlare di quella terra… E’ molto lontana da qui. >
< La mia alleata non riesce a calmarsi in simili circostanze, ma quando vuole sa il fatto suo. >
< Conosciamo molto bene i Targaryen… Ma non conosciamo voi. >
< Sono Jadis, la Strega Bianca. >
< E ditemi Jadis, perché dovremmo fidarvi di voi? >
< Perché se vincessimo questa guerra avrete anche voi la vostra parte. >
< E cioè? >
< Comanderete tutto il nord di Westeros una volta che gli Stark saranno tutti morti. Mi sembra un compenso ragionevole. >
< Jadis, che state facendo?! >
< Lascia fare a me, Daenerys. Dobbiamo fargli un’offerta a cui non potranno mai rifiutare. >
< Guidare il nord… La faccenda potrebbe farsi davvero interessante. >
< Accrescerete il vostro potere e diventerete… >
< Vorremmo pensarci un po’ se non vi dispiace. Devo parlare con i miei consiglieri. >
< Gli abitanti delle Isole di Ferro non hanno consiglieri… Prendono decisioni alla svelta senza pensarci troppo. Voi non volete aiutarci, vero? >
< Perché dovremmo essere alleati di un popolo che negli ultimi secoli non ha fatto che seminare il terrore in tutta Westeros? Ce lo spieghi, vostra altezza. >
< Il terrore non sì è ancora placato, Yara Greyjoy. Ma se voi e i vostri uomini vi alleaste con noi, sarebbe molto più semplice accrescere i nostri scopi e i nostri poteri. >
< Perché? Non vi sentite forti abbastanza? >
< Abbiamo bisogno di trovare alleati per non scatenare una guerra interna tra di noi. Sarebbe troppo distruttivo. E di conseguenza abbiamo pensato a voi. >
Ma Yara Greyjoy sapeva bene che Daenerys non stava dicendo la verità.
< Un Greyjoy che si fida di un Targaryen… Se me l’avessero chiesto anni fa’, non c’avrei mai creduto. >
< Quindi accettate la nostra offerta? >
 Assolutamente no > rispose Yara seccamente < E vi consiglio di lasciare le Isole di Ferro se non volete avere grandi problemi. >
< Come osate rifiutare tale onore? A non molti capita allearsi con le due donne più potenti del mondo. >
 Ma quali potenti… Una ha perso un regno che aveva conquistato un secolo fa’, mentre voi Daenerys gli volete alleare con chiunque vi capiti a tiro per sfruttarlo al meglio. Credete che io sia nata ieri? >
< Se pensate questo, vi state sbagliando su tutto. >
< Io non mi sono mai sbagliato prima d’ora… Ma adesso, se non ve ne andate immediatamente, la mia collera sarà talmente vasta che i vostri draghi non riusciranno a fermare il nostro esercito. >
< Sapete che cosa vi dico? Vi meritate di morire malamente. >
Ma prima che Daenerys potesse mettere in campo i suoi tre draghi, Jadis la fermò all’istante.
< Non c’è tempo per questa battaglia inutile. Dobbiamo tornare ad Arendelle. >
< Ma sei forse impazzita, Jadis? Io non mi faccio prendere in giro da questa orda di umanoidi senza cervello. >
< Ho detto che dobbiamo andarcene subito. >
Ma Daenerys non voleva abbandonare la fetta delle Isole di Ferro.
I suoi guerrieri erano molto più forti e agguerriti di molti altri.
< Brava. Ascoltate la vostra alleata, Jadis. Da quando è qui non ha fatto altro che dire parole sante. >
< E’ solo una debole che vuole farsi sottomettere da voi > ripose Daenerys sprezzante.
> Non è una debole, ma una donna intelligente. Andatevene. Non ve lo dirò una seconda volta. >
< Daenerys, non ne vale la pena. Davvero… Se questa casata non vuole essere nostra alleata, dovremmo metterci l’animo in pace e proseguire per la nostra strada. >
< Come faremo a conquistare Westeros se… >
< Lo conquisteremo anche senza il loro aiuto. Punto e basta… Adesso andiamo. Arendelle ci aspetta… Qualcosa di oscuro si sta abbattendo sui nostri confini. La resistenza sta avanzando verso il nostro castello. >
< E voi come lo sapete? >
< Ho i mei informatori che cercano di mettersi in contatto con me. >
Capendo che era inutile insistere ulteriormente, alla fine Daenerys acconsentì alla richiesta di Jadis montando sui suoi draghi e riornando verso Arendelle in poco tempo.
< Credevano che saremmo caduti scioccamente nella loro trappola > fece Yara al suo esercito < Ma si sbagliavano di grosso. Torniamo a difendere il nostro avamposto. Potremmo prepararci per una grande guerra.
< Maestà, la fortezza di Pike ha bisogno di essere ristrutturata velocemente. Alcuni calcinacci si stanno staccando dalla scogliera. >
< La mia casa e quella dei miei avi ha resistito per tutti questi secoli. Non crollerà mai. Nemmeno se Dio volesse. Sono stata chiara? >
Yara era guerriera determinata che non si fermava dinanzi a niente. Nemmeno di fronte all’evidenza e alle parole del suo popolo.
< I Targaryen perderanno tutto… Anche questa volta. È solo questione di tempo. >

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Capitolo 19
*** Ricongiungersi ***


Una volta arrivati sul ponte che conduceva dentro il castello, Elsa non poteva credere a quello che stava vedendo.
Il suo castello era completamente ricoperto di ghiaccio e i suoi sudditi erano stati uccisi o congelati in attesa di essere trasformati in soldati di ghiaccio.
< Potranno mai tornare ad essere dei normali esseri umani? > domandò Elsa ad Aslan.
< Solo con l’uccisione della Strega Bianca tutto tornerà alla normalità. >
Guardandosi intorno, Elsa non riusciva a trovare la sua nemica da nessuna parte.
< Se n’è andata… La Strega Bianca non si trova da nessuna parte. >
< No, Elsa. Lei tornerà. Accompagnata da un’alleata tanto pericolosa quanto invincibile. >
< Una nuova alleata? Che cosa state dicendo? >
< Il futuro che sta per giungere ci riserverà non pochi problemi… Jadis è riuscita a farsi sottomettere per la prima volta durante tutta la sua esistenza. >
< Non è possibile. Chi potrebbe essere più forte di Jadis? >
< Daenerys Targaryen > rispose Eddard < La Regina dei draghi. >
< Non sono a conoscenza di chi sia. Ma non mi fermerò dinanzi al suo volere. >
< Ha conquistato Arendelle con l’aiuto dei suoi tre draghi. È una donna capace di conquistare tutto il mondo in pochissimo tempo. >
< E perché non l’ha fatto prima? >
< Perché non era pronta > fece Arya con tono saccente < Adesso il suo potere e la sua influenza si sono rafforzati e minacciano Westeros e i Regni vicini che confinano con lui. >
< Perché non ne sono mai venuta a conoscenza? Vorrei davvero vedere chi sia questa donna. >
< La vedrai. È solo questione di tempo. >
< Intanto devo vedere che cos’è cambiato qui… E’ un disastro. Tutto questo ghiaccio e questo gelo sembrano surreali… >
< Jadis ha distrutto tutto quello che aveva tra le mani… >
Nel mentre Elsa contemplava le statue di ghiaccio riversati nella piazza principale, il suo cuore mancò un battito quando vide che tra di loro c’erano molte donne e bambini.
< Sì può essere così spietati? >
< Il potere acceca chiunque e la bramosia ti rende alquanto diverso. >
< Non si può nascere cattivi. >
< Questo purtroppo non è vero, Elsa. >
< No, Aslan. Ognuno di noi decide chi vuole essere. Sono loro che hanno deciso di essere contro il volere di un mondo migliore. >
< Il mondo che tutti noi conosciamo è pieno di sfaccettature. E anche loro lo sanno… Il male non potrà mai essere distrutto. Ci sarà sempre qualcuno che vorrà distruggerti ed essere più forte di te. >
< Ma se noi tutti uniamo le forze, nessuno riuscirebbe a sconfiggerci. >
< L’unione fa la forza è vero, ma non sempre tutto quello che vogliamo che si avveri non succede. Come mai? >
< Sono solo parole senza senso. >
< Elsa, voi siete pronta per combattere due nemiche così potenti? >
< Certo che sono pronta. Non aspetto altro. >
< Che cos’è cambiato da qualche settimana fa’ ad ora? Perché non potevate sconfiggere Jadis quando ne potevate avere l’occasione? >
< Perché… Io… >
Ma Elsa non sapeva cosa rispondere.
Aslan aveva colto sul fatto.
La forza di volontà e il coraggio che contraddistinguevano la Sovrana di Arendelle non erano sufficienti per contrastare un male sconosciuto.
< Il trono di ghiaccio in cui ti vuoi sedere ti sta aspettando… Ma c’è posto solo per una persona. E sarai tu? >
< Allora che cosa dovrei fare, secondo te? >
< Dare il meglio di te stessa con il nostro aiuto. Noi contrasteremo i soldati di ghiaccio che stanno per raggiungere queste terre dal sud. Ma voi dovete essere preparate nell’uccidere queste due donne potenti. >
Negli occhi di Elsa, Aslan aveva capito che la povera ragazza aveva paura di fallire miseramente.
< Adesso che cosa ti prende, Elsa? >
< Ho bisogno di rimanere da sola. >
< Puoi fare tutto quello che vuoi… Ma il corso del tempo e il tuo destino non cambierà. Né quest’oggi né questa notte. >
< Dovrò riflettere sul da farsi, d’accordo? >
< E chi organizzerà tutto l’esercito? > gli domandò Edmund.
< Ci penseremo io ed Eddard > rispose Peter < Sempre che il Guerriero del nord per eccellenza accolga la mia richiesta. >
< Certo. Dobbiamo essere uniti se vogliamo avere qualche possibilità. >
< E non dimenticatevi di me. Anche se siamo in tanti non siamo abbastanza. Dobbiamo cercare di uccidere quei tre draghi se vogliamo avere un figlio di speranza. >
Cominciando il loro allenamento e popolando l’intero villaggio, ad Elsa gli piangeva il cuore nel vedere come la sua dimora era stata trasformata.
Il ghiaccio popolava ogni singola stanza mentre i ricordi indelebili e dipinti sulle cornici erano svaniti per sempre.
“Se quelle due streghe pensano di cancellare il passato di Arendelle si sbagliano di grosso.”
< Il vostro Regno doveva essere glorioso nei tempi d’oro. >
La voce insistente di Arya Starka dava molto fastidio alla giovane Sovrana, ma in quel momento non gli voleva dar troppo peso.
< Ah… siete voi… Ho espresso il desiderio di essere lasciata in pace. È un grande problema acconsentire almeno una volta ad una mia decisione? >
< No… E’ solo che mi diverto troppo nel farvi arrabbiare. >
< Peccato che questo non sia il momento… >
< Non è mai il momento… Però se sono qui è perché voglio rendervi una persona più agguerrita di quello che siete. >
< Sono già abbastanza agguerrita. Non ho bisogno del vostro aiuto. >
< Allora di chi hai bisogno? Di Peter? So come lo guardavate con quegli occhi languidi… >
< Che cosa centra lui adesso?! >
< Ditemi, pensate di avere un futuro insieme una volta che la guerra sarà finita? >
< Il mio futuro è solo ed esclusivamente Arendelle. Peter fa parte del passato. >
< Peter conosce questo posto meglio che di voi… E’ stato lui a mettervi in guardia dalla Strega Bianca, ma non avete voluto ascoltarlo. >
< E voi come fate a sapere… >
< Ho sentito molte voci durante il nostro cammino fino qui ad Arendelle. E poi sono una ragazza molto curiosa. >
< Curiosa ed insolente… Arya Stark, dovreste capire quale è il vostro posto. >
< Il mio posto in questo momento è accanto a voi… Dovremmo combattere insieme, sapete? So che ne vorreste fare molto a meno, però voglio aiutarvi. >
< E’ stato vostro padre a convincervi? >
< NO, mio padre non c’entra niente in questa situazione. È tutta farina del mio sacco. >
< Sapete Arya, mi piacerebbe capire che persona siete in realtà. >
< Una ragazza piena di sorprese > rispose la guerriera Stark ritrovando il sorriso.
< Su questo avete ragione. >
Nel mentre la discussione delle due donne stava entrando nel vivo, un boato acuto risuonò nelle loro orecchie mettendole in allarme.
Uscendo fuori allo scoperto, Arya ed Elsa videro tre enormi draghi pronti a colpire in ogni momenti.
Ma soprattutto c’erano loro: Jadis e Daenerys Targaryen.
< Elsa… >
< Sì, Arya… Il nostro momento di pace è finito. Adesso dobbiamo fare sul serio. >

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Capitolo 20
*** Il trono di ghiaccio ***


I draghi di Daenerys erano pronti ad attaccare e uccidere le due guerriere dinanzi a loro.
Lo sguardo glaciale e pieno di rabbia delle guerriere era tutto un programma.
Solo una tra Elsa e Daenerys avrebbe regnato su Arendelle fino alla fine dei loro giorni.
< Vi aspettavo di trovarvi qui… Elsa, Regina di Arendelle. >
< Voi dovreste essere Daenerys. >
< Esatto. Daenerys, figlia dei draghi che regneranno fino alla fine dei tempi qui ad Arendelle e in tutta Westeros. >
< Non scordiamoci di Jadis… Adesso però non fate così paura. >
Jadis, imbarazzata per la situazione che si era venuta a creare, decise di tacere e fissare la scena.
< Daenerys, vuoi distruggere un Regno come Arendelle solo per il piacere di comandare tutti coloro che non si sottomettono a voi. >
< La mia rabbia è talmente grande che non potevo più aspettare… I Targaryen sono stati confinati in una delle lande più inutili di tutta Westeros… Ma noi siamo fatti per comandare e non ci fermeremo mai dinanzi a niente. adesso che la mia forza è cresciuta esponenzialmente. >
< Avete anche sottomesso Jadis… I miei complimenti. >
< Jadis è una mia valida alleata e mi aiuterà nella conquista di Arendelle e di Westeros. >
< Certo… Ma fino a che punto può tornarvi comodo? >
< Non ci dimentichiamo che dobbiamo riprenderci anche Narnia > mormorò Jadis a denti stretti.
< Per quel Regno ci sarà tempo… Regina Elsa, vi chiedo di arrendervi subito adesso che siete in tempo. >
< Perché dovrei lasciare il mio Regno che appartiene alla mia famiglia da generazioni ad una pazza furiosa come voi? >
< Perché i Regni e le battaglie sono comandate sempre dai più forti… E non dai codardi come voi. >
< Io non sono mai scappata dinanzi a niente. >
< Ah no? eppure Jadis potrebbe raccontare una storia diversa su di voi… Jadis, ci illustreresti per favore… >
< Non ero pronta per affrontare la Strega Bianca. Ecco perché me ne sono andata. >
< E adesso cos’è cambiato? Un numero elevato di alleati che non appartengono ad Arendelle cambierà forse il corso della storia? Se pensate questo siete veramente ottimista. >
< Io combatterò per riprendermi Arendelle fino allo stremo delle mie forze e sarò io che mi siederò sul Trono di ghiaccio. >
< Il Trono di ghiaccio… Questa sì che è buona > risposa Daenerys divertita.
< Ridete così tanto? Allora perché non mi mostrate la vostra vera forza. >
< Certo. I miei draghi combatteranno per me. >
< No, Daenerys. Io non voglio combattere contro i vostri draghi… Ma contro di voi. >
< E cosa ne ricaverete. >
< Volete scatenare una guerra che vincerete sicuramente? Fate pure. Ma rendiamo la faccenda molto più interessante. Io contro di voi. E nessun altro. >
< Questa sfida ve l’ha consigliata Aslan? >
< Aslan non centra niente in questa situazione. È una questione che riguarda solo me e voi. >
< Fate quello che volete, Regina Elsa… Ma vi avverto che i miei soldati stanno per entrare ad Arendelle e distruggeranno tutto quello che c’è intorno. >
< Ormai c’è molto poco da distruggere nel mio Regno… L’avete trasformato in una landa desolata. >
< Io non ho fatto niente, Elsa. È stata la vostra alleata Jadis. >
< Già… la mia alleata… >
< E comunque se vi fa tanto piacere posso evitare di mettere in campo i miei draghi. Ma non potrete mai fermare la forza dei miei soldati di ghiaccio. >
< Loro non appartengono a voi > la interruppe Jadis < Sono il mio esercito da me creato insieme ad Hans. >
< Già… Hans… Che fine ha fatto quell’uomo? Sarà andato a curarsi chissà dove e sarà scappato vero le lande ghiacciate di Arendelle. >
< NO, è qui che vi sbagliate Daenerys. Un vero guerriero non si sottrae mai alla guerra. >
Vedendo il giovane uomo fasciato su tutte e due i braccia, Daenerys non poté che trattenere una risata smorzata.
< Un guerriero codardo come voi, volevate dire > mormorò Daenerys < Che cosa pensate di fare? Credete di preoccuparmi conciato così? >
< Non sminuite la forza di un essere umano. Non vi conviene. >
< Ah sì? Allora sai cosa farò adesso? Siccome sono stanca delle vostre parole piene di coraggio, vi ucciderò senza che ve ne accorgiate. >
Rimanendo immobile e inerme, Hans fu trafitto da Daenerys dopo che quest’ultima fece un balzo repentino e gli trafisse la gola.
Il pover’uomo, morto sul colpo, se n’era andato malamente com’era vissuto.
< No… Hans… >
< Strega Jadis, vi dispiace così tanto per il vostro amato? È un vero peccato. Perché voi sarete la rpossima. >
Daenerys, invece di colpirla a morte con la sua spada, mise in campo i suoi tre draghi e congelò la Strega Bianca all’istante.
> Dovevo fare tutto questo appeno giunsi ad Arendelle per chiedere l’alleanza a questa inutile strega > rispose Daenerys sprezzante < Ma adesso non mi darà più problemi. >
Distruggendo la sua statua dopo averla fatta cadere dalla torre più alta del castello, Daenerys era pronta per combattere contro Elsa.
< Hai visto, Elsa? Sono capace di qualsiasi cosa. Anche uccidere i miei alleati… E poi diciamocela tutta: a cosa servono? >
< Voi siete accecata dal potere e dall’odio… Per questo non vincerete mai. >
< Mentre voi? Il vostro amore per il vostro popolo vi ha reso molto più debole. I vostri poteri che sgorgono nelle vostre vene non vi serviranno a niente in questo frangente. >
Mentre un urlo squarciò il cielo, l’attenzione di Elsa si concentrò sul villaggio congelato che contornava il castello.
< Eccoli lì: i soldati di ghiaccio sono pronti per dare battaglia agli Stark e alla gente di Narnia. >
Elsa non aveva mai visto un’orda di soldati così concentrati tra di loro.
< Sono tantissimi, non è vero? Certe volte il numero aiuta in battaglia… Ma queste creature del ghiaccio sono molto più forti di quelle che Jadis ha creato per conquistare Arendelle. >
Mentre i soldati di ghiaccio si riversavano contro i guerrieri di Narnia e contro gli Stark, Arya non ce la faceva più a trattenere la sua rabbia.
< Arya, vai con loro. Hanno bisogno di te. >
< Ma voi? Affronterete Daenerys da sola? >
< Se è questo il mio destino non m sottrarrò alla paura della battaglia. >
< Ma io voglio aiutarvi… >
< Aiuterai i tuoi compagni, ma non me… Ora vai. >
In altre circostanze, Arya non avrebbe mai ascoltato i voleri di una persona come Elsa, ma visto come si stava evolvendo la situazione decise di ubbidire senza insistere molto.
< Adesso sono solo, Daenerys. Io contro di voi. >
< Molto bene. >
Dopo aver ordinato ai draghi di combattere gli alleati di Elsa, Daenerys si sentiva più sicura che mai.
< Adesso la nostra sfida può cominciare. >
 
 
I draghi di Daenerys stavano continuamente mietendo vittime a ripetizione senza fermarsi dinanzi a niente.
I sovrani di Narnia e i guerrieri Stark dovevano stare molto attenti per non venire congelati dal loro ghiaccio.
< Dobbiamo cercare di montargli in groppa e attaccarli sulla schiena. È l’unico modo. >
< Ma Peter, è pericoloso! >
< E’ molto più pericoloso rimanere qui a terra e combattere i soldati di ghiaccio. >
< Voi cercate di distrarli. Ci penso io a montargli sopra > fece Joey Mormont.
< No Joey, non posso permetterlo. >>
< Tanto ormai sono vecchio e ho poco da vivere… Lasciate fare a me. >
Mentre la guerra imperversava con orrore, Peter non aveva modo di riflettere abbastanza.
< Va bene. Facciamo così. >
Oltre al coraggio dei guerrieri Stark e Mormornt, ci voleva l’agilità di Aslan per cercare di combattere i draghi.
Appena le tre creature si avvicinarono a terra per colpire altri poveri guerrieri, Joey Mormont e Aslan salirono in groppa al drago trafiggendolo all’altezza del viso.
Il colpo fu talmente atroce che cadde addosso anche agli altri facendoli capitombolare a terra.
La botta fu talmente potente da scuotere tutto il Regno di Arendelle e distruggere il paesaggio circostante congelato.
< Molto bene! Adesso finiamoli! >
Vedendo come i suoi draghi stavano soffrendo, Daenerys cercò di proteggerli uccidendo tutti coloro che gli si avvicinavano.
Il primo a farne le spese di tutti fu il povero Joey Mormont che rimase trafitto dalla collera di Daenerys.
< No! Joey! >
Il vecchio Re di Casa Mormont cadde a terra sanguinante mentre Aslan era pronto a colpire la sua nemica.
Ma quest’ultima fu talmente veloce nei rifletti che riuscì a trafiggere anche il povero leone.
Ci volle l’intervento di Arya prima che la situazione degenerasse.
< Soldati di ghiaccio! Proteggete i vostri draghi! >
Due dei più valorosi guerrieri della battaglia di Arendelle caddero in maniera veloce quanto onorevole.
I sovrani di Narnia, fermatisi per soccorrere il leone, si allontanarono dal campo di battaglia per cercare di salvarlo.
< Non so quanto potrà resistere > fece Susan con tono disperato.
< Dobbiamo salvarlo! > insistette Lucy < Non può morire così! >
< Ragazzi miei… lasciatemi andare… Ormai non posso più fare molto > fece Aslan con tono flebile.
< No Aslan, non dire così. Tu ti salverai. >
< Lucy, piccola mia… Il mio corso in questo mondo è finito. Siete voi adesso i Sovrani di Narnia. >
< Penseremo a Narnia più tardi. Adesso dobbiamo cercare di salvarti in tutti i modi. >
Ma il leone esalò l’ultimo respiro sotto gli occhi disperati dei sovrani di Narnia.
Mentre la situazione stava peggiorando irrimediabilmente, l’arrivo di Anna Kristoff e dei soldati dei Baratheon e dei Tyrell scosse una battaglia che sembrava persa.
I soldati di ghiaccio furono sconfitti e distrutti in pochi minuti sotto l’ira funesta della resistenza.
La battaglia sembrava vinta, ma Daenerys continuava a resistere e a vegliare sui suoi draghi ormai anche loro sul punto di morire.
< Arrendetevi, Daenerys. Ormai avete perso la battaglia > gli suggerì Elsa.
< No. finché rimarrò in vita la guerra sarà sempre nel vivo. >
Mentre la collera accecava la figlia dei draghi, Elsa riuscì a dargli il colpo di grazia colpendola al cuore e congelandola sotto gli occhi attenti di tutti i guerrieri.
Ormai la battaglia era finita e il Regno di Arendelle poteva ricominciare un futuro lontano dal male a dagli invasori.
Per sopportare le perdite subite, tutti i guerrieri che avevano partecipato a questa guerra si strinsero in un caloroso affetto mentre in un futuro prossimo avrebbero cercato di ricominciare una nuova vita senza però dimenticare il passato.
< Elsa… >
< Anna, io… credevo di averti persa. >
< No, Elsa. Finchè tu vivrai, nessuno potrà mai dividerci. >
Appena le due sorelle si strinsero in un caloroso abbraccio, Elsa poteva dirsi di aver riconquistato Arendelle senza però non dimenticare i sacrifici fatti.
< Vai Elsa… Il trono di ghiaccio di Arendelle è tuo. Ed insieme ricostruiremo tutto quello che Jadis e Daenerys hanno distrutto. >
< Sì, Anna. Lo faremo insieme… Senza mai più dimenticare. >

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