Uno Sguardo D'Amore

di AryaDream
(/viewuser.php?uid=91905)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: C'era una volta ***
Capitolo 2: *** Il principe ***
Capitolo 3: *** Misteri ***
Capitolo 4: *** Un nuovo sogno ***
Capitolo 5: *** Il mistero delle rose ***
Capitolo 6: *** La maledizione ***
Capitolo 7: *** Segnali d'amore ***
Capitolo 8: *** Destino ***
Capitolo 9: *** Il principe solitario ***
Capitolo 10: *** Provare di nuovo amore ***
Capitolo 11: *** Sconfiggere la maledizione ***
Capitolo 12: *** La strega ***
Capitolo 13: *** Sempre insieme ***
Capitolo 14: *** Epilogo:L'amore troverà la via ***



Capitolo 1
*** Prologo: C'era una volta ***




 
Per Daphne vi erano due cose fondamentali che bisognava portare con sé in viaggio: la curiosità ed il tempo.
La curiosità di infilarsi in un vicoletto appartato per vedere cosa si nasconde dietro l’angolo o di perdersi senza preoccuparsi di ritrovare subito la strada. Le piaceva osservare e lasciare che i colori, gli odori e le sensazioni, si imprimevano nella sua mente.
Aveva deciso di trascorrere due mesi in Inghilterra e dopo aver trascorso qualche giorno nella capitale britannica, visitandola da cima a fondo, decise che era giunto il momento di esplorare i luoghi poco conosciuti.
Le piaceva viaggiare in treno, ed osservare il panorama, fino a quando non arrivò a Shrewsbury.
Era una piccola cittadina medievale e vantava squisite case a graticcio, un castello e una regata annuale sul fiume Severn. Era anche famosa per aver dato i natali a Charles Darwin. L’illustre cittadino era ricordato con diverse statue in suo onore, con placche nei luoghi che aveva frequentato. Le guide turistiche riportavano che in onore del naturalista gli era stata dedicata una birra prodotta in quella cittadina.
Mentre gironzolava per le vie del centro storico, si fermò in un locale. Un piccolo edificio dell'epoca Tudor.
Daphne rimase sorpresa di quel piccolo locale che offriva torte, un ottimo “tea” all'inglese.
Mentre si stava gustando la torta sentì alcuni abitanti del posto che parlavano del misterioso duca che abitava il castello in cima alla collina.
Si diceva che era giovane e che dopo una terribile tragedia, non era più uscito dal castello. Le uniche persone che si vedevano era la servitù che usciva per le solite commissioni.
La guida turistica diceva che il castello non era visitabile, ma la giovane voleva tentare, visto che quel castello era molto antico e nascondeva moltissimi segreti.
Dopo aver mangiato, si diresse nel piccolo cimitero della Chiesa di St. Chad, dove sapeva che poteva trovare la tomba di Ebenezer Scrooge, il protagonista di A Christmas Carol uno dei romanzi che Daphne adorava.
Non era la vera tomba, ma la cittadina di Shrewsbury fu una delle tante località dove venne girato il film e quella tomba venne lasciata per ringraziare la cittadina e ai suoi abitanti. Le mancava solo una cosa andare a vedere il castello, prima di riprendere il treno e tornare a Londra.
Ci impiegò circa mezz'ora per arrivare al castello e quando si voltò non si rese conto che la distanza che la cittadina era davvero lontana.
Arrivò davanti ad un cancello nero, ed al centro vi era posizionata uno stemma che raffigurava due spade incrociate.
Si avvicinò e posò la mano sul cancello e notò che l'immenso giardino, non era curato, ma in uno stato di abbandono.
Daphne non capiva come un luogo storico come il castello venisse trascurato in quel modo.
Si rese conto che il cancello non era chiuso, ma non appena lo spinse, si aprì. Non sapeva cosa fare, ma la curiosità di entrare era tanta che non resistette ed entrò.
Girò per i giardini che erano immensi, fino a quando un tuono attirò la spaventò e in pochi secondi cominciò a piovere a dirotto.
Non ricordava la strada per uscire e trovò riparo sotto un piccolo tempietto.
Era infreddolita e zuppa dalla testa ai piedi, fino a quando non vide una donna con un ombrello camminare sotto la pioggia nella sua direzione.
-Povera ragazza se rimarrai qui fuori ti prenderai un malanno.-
Si era intrufolata in un luogo dove non era acconsentito l'accesso e quella signora era cosi gentile.
-Perché mi guardi cosi? Sei una turista che si è persa e il tempo da queste parti cambia spesso.-
L'unica cosa che la ragazza riuscì a dire fu un semplice grazie.
Una volta entrata nel castello, ebbe una strana sensazione di tristezza e disagio.
-Non vorrei disturbare...Dovrei prendere il treno per tornare a Londra.-
-Credo che si sia fatto troppo tardi e poi con questo tempo non è consigliato uscire. Non ti preoccupare mia cara, non sei di nessun disturbo.-
-Grazie...-
La portò in una stanza, dove ebbe la possibilità di cambiarsi e stare al caldo.
-Tra un ora verrò a chiamarti per la cena.-
-Grazie per l'ospitalità.-
-Puoi chiamarmi Agnes.-
-Il mio nome è Daphne.-
-A dopo cara.-
La donna chiuse la porta dietro di sé. Non appena rimase sola, prese ad osservare la camera che era davvero enorme per una persona.
Era arredata in modo elegante: a terra vi era un grande tappeto rosso, con un letto in vecchio stile con delle specie di tende che potevano dare più privacy. L'attenzione della giovane venne attirata da alcune fotografie. Raffiguravano una giovane donna davvero molto bella che era insieme ad un ragazzo dai capelli corvini che si abbracciavano, mentre nell'altra si baciavano. Daphne prese a fissarla e sembravano che i due si amassero moltissimo, mentre lei non aveva mai trovato l'amore.
Restò a fissare quelle foto domandandosi se quelle persone fossero i proprietari del castello e se li avrebbe conosciuti quella sera a cena.



Nota Autrice:
Ed eccomi qui a cominciare un'altra long ispirata alla bella e la bestia un classico Disney che adoro.
La mia storia è ambientata in Inghilterra che amo. Spero di non essermi persa troppo nelle descrizioni, ma visto che ho visitato l'Inghilterra molte volte volevo rendere il lettore partecipe e cercare di far in modo che si trovasse insieme alla protagonista.
Il titolo è un chiaro riferimento ad una delle canzoni del film e nell'introduzione ho citato un'altra canzone.
Ringrazio tutti coloro che perderanno cinque minuti di tempo per leggere la mia storia.
Il nome della protagonista è stato cambiato più volte visto che Daphne è uno dei miei nomi preferiti.
L'aesthetic è stato creato da Nao Yoshikawa.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il principe ***




 
Daphne era seduta accanto alla finestra ad osservare la pioggia che cadeva.
Voleva riposare un pochino, ma non riusciva proprio a prendere sonno. Era molto curiosa di scoprire cosa nascondeva quell'antico castello.
Sapeva perfettamente di essere una ragazza molto curiosa, il suo bel viso era caratterizzato da due grandi occhi scuri, ed i suoi capelli castani, erano sciolti.
Osservava la pioggia che in qualche modo le ricordava suo padre.
Lui era un esploratore che viaggiava spesso per il mondo, lasciandola spesso sola nella loro grande casa, insieme ai domestici. Daphne, non ricordava nulla di sua madre, essendo morta di una malattia rara poco dopo la sua nascita.
Purtroppo rimase orfana anche di padre. Non voleva rimanere sola in quella grande casa e quando ebbe l'occasione decise di viaggiare e la Gran Bretagna era la sua meta preferita.
Daphne sentì una mano sulla spalla e quasi le venne un colpo, poi si voltò e vide Agnes che non aveva sentito entrare nella stanza.
-E' pronta la cena signorina.- Seguì la donna, fino ad una grande stanza con una tavola apparecchiata per un esercito.
-Quanto cibo? Ci deve essere una festa.- Escalmò Daphne nel vedere tutto quel cibo.
-Nessun ospite...Cenerete solo voi e il principe.-
-Solo noi due?-
Daphne si ricordò delle foto che aveva visto nella stanza e pensò che ci sarebbe stata anche quella ragazza.
-E tu non ceni con noi?-
-Il mio posto è la cucina...Alla servitù è vietato cenare insieme al padrone.-
-Non siamo nel medioevo.-
-Vede signorina, lui è la mia governante, e come tale non può restare a cenare con noi.-
Daphne si voltò nella direzione della voce e vide un ragazzo vestito elegantemente che avrà avuto poco più di vent'anni. Furono gli occhi verdi che emanavano tristezza a colpire Daphne, ma doveva ammettere che era bellissimo. I capelli corvino, le labbra carnose e la carnagione leggermente abbronzata.
Daphne non sapeva cosa dire, era rimasta imbambolata a fissarlo.
-Mi scusi signorina, ma ho dimenticato le buone maniere...Io sono Richard, ma per lei signorina sono principe.-
Daphne prese a guardarlo stranita e pensare che avevano solo qualche anno di differenza e per la giovane andava bene essere nobili, ma quel “principe” stava esagerando con le sue arie da nobile di altri tampi.
-Il mio nome è Daphne.-
-Ora che ci siamo presentati buon appetito.-
Agnes e i camerieri presero a servire la cena, ma per Daphne vi era troppo silenzio.
-Questo castello è di tua proprietà?- Chiese visto che quel silenzio era diventato molto imbarazzante.
-Si, ma voglio che lei non mi dia del “tu”-
-Abitate in questo palazzo tutto solo?-
-Si, con i domestici...-
-Non vi annoiate?-
Improvvisamente il principe alzò lo sguardo verso Daphne. Era glaciale come se tutte quelle domande cominciarono a infastidirlo.
-Fai troppe domande per i miei gusti...preferirei che stessi zitta e al vostro posto.-
-Mi scusi.-
Dopo che ebbe finito di mangiare, si alzò ringraziando, per poi andarsene. Lo trovava antipatico, mentre camminava si ritrovò in un altro corridoio.
Non si rese conto di aver sbagliato e pensando che fosse arrivata nella sua stanza, aprì la porta e si ritrovò in un'altra stanza buia e polverosa.
La curiosità di Daphne, prese di nuovo il controllo di lei. Sembrava una camera matrimoniale, arredata con molto gusto. Si chiese com'era possibile che il signor snob, abitasse in quel palazzo solo con i domestici.
-E' cattiva educazione curiosare in giro?-
Disse il principe Richard dietro di lei, facendola sussultare.
-Mi sono persa...Mi scusi, ma è meglio che torno nella mia stanza.-
-Lasci che l'accompagni...-
Lo guardò senza dire nulla. Aveva uno strano modo di comportarsi. Durante la cena era antipatico e acido, mentre ora era diventato gentile.
Le porse la mano e Daphne arrossi non appena le loro mani si sfiorarono.
Camminarono in silenzio, fino a quando non arrivarono a destinazione.
-Eccoci qui-
-Vi ringrazio...-
-Di nulla ragazza impicciona.- disse dandole un bacio sulla guancia, mentre lei rimase immobile a quel gesto cosi dolce.
Non appena entrò nella stanza, si sedette sul letto pensando a tutto quello che le era capitato. Si sdraiò e chiuse gli occhi.
 
Daphne si trovò in una sala da ballo gremita di gente e vide un ragazzo che riconobbe come il principe Richard.
Era in giorno del suo diciannovesimo compleanno e venne fatto l'annuncio del suo fidanzato con una bellissima fanciulla che Daphne aveva visto nelle foto.
Non sapeva il nome della misteriosa fanciulla che aveva rubato il cuore del principe antipatico, ma lo vedeva felice e i suoi occhi non erano tristi, come li aveva visti.
Si chiedeva cosa fosse accaduto per trasformarlo in quel modo.
Improvvisamente una misteriosa creatura che sembrava una fata, apparì davanti a Daphne.
-Salvalo...-
-Salvarlo da cosa o da chi?-
-Avrai le tue risposte, ma ti prego non abbandonare il castello.-
 
In quel preciso momento Daphne si svegliò di soprassalto, mettendosi seduta sul letto. Si voltò verso la grande finestra e vide che aveva smesso di piovere e le stelle brillavano alte nel cielo.
Sapeva che in quel castello vi era qualcosa di misterioso e che il principe nascondeva qualcosa, ma quel segno era ancora più strano.
-Per fortuna era solo un sogno...Salvarlo?-
Tornò con la testa sul morbido cuscino, mettendo il braccio sopra la fronte, pensando allo strano sogno che aveva avuto poco prima.


Note Autrice:
Ed eccomi qui ad aggiornare questa strana long.
In questo capitolo fa la sua apparizione il protagonista maschile, ovvero il principe Richard ( Io adoro questo nome)
Mi sono ispirata non solo al classico Disney, ma anche uno dei tanti film che sono usciti.
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento. L'aesthetic è stato creato da Nao Yoshikawa.
Grazie per essere arrivati fin qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Misteri ***



 
Daphne si svegliò con un gran mal di testa. Il motivo era che aveva passato del tempo a pensare allo strano sogno.
Quel giorno sarebbe tornata a Londra e non avrebbe rivisto quell'uomo arrogante, ma anche terribilmente affascinante.
Dopo essersi preparata scese le scale verso la sala da pranzo, dove non trovò nessuno, ed era strano visto che il suo stomaco richiedeva cibo.
Si recò verso la cucina sperando di trovare Agnes e di mettere qualcosa sotto i denti prima del viaggio di ritorno.
Era vicino alla porta che l'avrebbe condotta nella cucina quando sentì delle voci.
-Le hai dato la sua stanza.- Disse con un tono alterato il principe
-Mio signore era l'unica stanza libera e non potevo lasciarla sola al freddo con quel temporale.- rispose Agnes, mentre stava preparando qualcosa ai fornelli.
-Lo so...-
-Guardate il lato positivo potrebbe essere lei, la fanciulla che potrebbe farvi...-Agnes non riuscì a terminare la frese che venne interrotta bruscamente da Richard.
-No, nessuno può essere lei.- Nella voce del principe si poteva percepire della tristezza.
In quel momento Daphne si stava chiedendo chi era la ragazza di cui stavano parlando?Se era la stessa che aveva visto nel sogno? Perché quando parlava di lei il principe era cosi triste? E cosa era successo?
Quelle domande non facevano altro che aumentare il suo mal di testa, ma mentre si tormentava cercando una spiegazione, si accorse di aver spinto la porta.
-Almeno provateci....-
-Non so se ci riuscirò...-Si voltò verso Daphne, per poi andare via.
La giovane osservo Agnes e si poteva notare il dispiacere che provava nel vedere il suo padrone sempre triste.
Poco dopo fece un gran bel sorriso alla giovane ospite.
-Mia cara ora ti preparo una bella colazione.-
In quel momento Daphne voleva indagare e si sedette su una sedia vicino ad Agnes che stava preparando la colazione.
-La camera che mi avete dato è davvero bella e molto elegante.-
-E' vero...-
-Molto femminile.- Daphne cosi facendo cercava di sapere qualcosa in più sulla misteriosa ragazza e continuò a indagare.
-Non ho visto nessuna donna...-
-Al principe piaceva arredarla cosi, in caso avessimo avuto ospiti femminili...Se troppo curiosa forse è per questo che non sei molto simpatica al mio padrone.-
Agnes sorrise, mentre passava alla ragazza un piatto con tre pancake al cioccolato.
-Se vuoi saperlo la misteriosa ragazza era la fidanzata del principe.-
-Si sono lasciati.-
-Io non posso dirti nulla, ma se rimarrai al castello forse saprai la verità.-
Finì di mangiare, per poi andare verso il corridoio e le parole di Agnes, rimbombavano nella sua mente.
Si chiedeva come una persona cosi arrogante e presuntuosa potesse avere una fidanzata. Più pensava a quel principe più era curiosa di sapere la verità.
Si fermò osservo fuori dalla finestra e le immagini di quel sogno le tornarono alla mente. Cercò di non pensarci e quando tornò a guardare fuori lo vide seduto su una panchina con un album da disegno in mano.
Decise di andare da lui, anche per cercare di andare d'accordo e capirlo.
-Salve...-
Lui non rispose e continuò a disegnare...
-Posso vedere...- Daphne allungò la mano per prendere l'album da disegno
-No...- Lei ritrasse subito la mano e non disse nulla, continuò a fissarlo delusa e tornò nella sua camera.
Non pensava che un tipo come lui, potesse amare l'arte e il disegno. Suo padre le aveva imparato a disegnare e si dilettava nella pittura quando non era impegnato.
Uscì subito per cercare Agnes e quando la trovò le chiese un album e delle matite per andare a disegnare fuori nel giardino del castello.
Mentre stava per uscire la voce di Richard la interruppe.
-Dove state andando?-
-Dovrebbe riguardarvi dove vado? Volevo solo visitare i giardini.-
le si voltò e stava per aprire la grande porta, ma lui l'afferrò per il polso con forza che la fece girare.
-Questo è il mio castello e non accetto che una ragazzina mi manchi di rispetto.-
Il suo tono di voce era spaventoso, sembrava che da un momento all'altro si sarebbe trasformato in una creatura mostruosa e questo spaventò moltissimo Daphne.
-Sono vostra ospite, ma non sono una bambina...Siete un principe insensibile.-
Lui l'afferrò per le spalle e le sbatté la schiena contro il muro fulminandola con lo sguardo.
-Ragazzina non mi conosci e sono puoi sapere cosa provo.-
Daphne riuscì a liberarsi e cose via troppo spaventata, facendo cadere a terra l'album da disegno e le matite.
Le lacrime cominciarono a scendere e non voleva farsi vedere. Una volta tornata in quella camera sbatté la porta e chiuse la porta a chiave in modo che il principe non potesse entrare.



Note Autrice:
Ogni volta che ho l'ispirazione scrivo e non so come sta venendo e come proseguirò la long. Mi piace immaginare il principe che è avvolto dai misteri e Daphne pian piano riuscirà a scoprirli con molta difficoltà.
L'incontro tra i due all'inizio sembrava tranquillo, ma poi le parole di Daphne riescono a farlo infuriare facendolo diventare quasi una bestia o un animale ferito.
Pian piano la protagonista ha avuto informazioni sulla misteriosa ragazza.
Ringrazio Nao Yoshikawa per l'aesthetic.
Grazie per essere arrivati fin qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Un nuovo sogno ***




 
Daphne era una ragazza molto testarda. Non uscì dalla sua camera e passò tutto il pomeriggio ad osservare la parte del giardino che si trovava dietro al castello.
-E' insensibile.- Pensò.
Non voleva presentarsi a cena, anche se aveva molta fame, ma non voleva vedere Richard.
Sapeva che non poteva continuare cosi, ma poco le importava, decise che avrebbe cercato Agnes, dopo che lui avrebbe cenato, cosi non l'avrebbe incontrato.
Il sole era ormai tramontato quando sentì qualcuno bussare alla porta.
-Daphne.- Era la sua voce, ma non rispose. L'orgoglio aveva preso il controllo della giovane.
-Perdonatemi per quel che è accaduto quest'oggi...Non puoi rimanere a digiuno.-
Il principe aspettò a lungo una risposta di Daphne, che si avvicinò alla porta silenziosamente.
La giovane si chiese se le scuse fossero vere, ma il silenzio venne interrotto dai brontolii dello stomaco e cosi Richard si accorse che lei era dietro la porta, bussò ancora, ma non ricevette risposta.
-La cena è in sala da pranzo...-
La voce del principe sembrava triste. Sentì i suoi passi allontanarsi. Aprì la porta della camera e uscì.
Si diresse verso la sala da pranzo, si sedette e prese a mangiare, ma poco dopo udì un rumore dietro le sue spalle, si voltò ed era il principe.
Lo guardò per alcuni secondi, per poi voltarsi e tornare a mangiare. Richard poco dopo appoggiò sul tavolo un album da disegno e le matite che qualche ora prima le erano cadute, mentre scappava.
Non disse nulla e la lasciò sola.
Era stanchissima e una volta finito di mangiare, Agnes, si avvicinò a Daphne, prendendo a sparecchiare.
-Posso aiutarti?-
-Sei nostra ospite...-
-Mi sento a disagio a non fare nulla.-
-Stai tranquilla, mia cara...-
-Mi dispiace farti stare sveglia fino a tardi.-
-Nessun disturbo...-
Daphne prese ad osservarla, ma quando stava per lasciare la sala da pranzo la voce di Agnes, la fece voltare.
-Non è cattivo...Prova a dargli una possibilità.-
In quel momento Daphne, non capiva quelle parole, ma aveva voglia di dormire e dimenticare quella giornata.
Non appena il sonno l'avvolse, si trovò di nuovo nella sala da ballo, ma questa volta era sola. Vi era una strana atmosfera che Daphne, non sapeva spiegarsi, fino a quando delle piccole luci colorate non l'avvolsero come se volessero giocare, ma poco dopo davanti a lei comparve una donna. La riconobbe era la fanciulla della foto che in silenzio osservava Daphne.
Era bellissima con quei riccioli che scendevano delicatamente sulle spalle e quei occhi azzurri come il mare.
-Sei l'unica che può salvarlo.-
-Da cosa dovrei salvarlo?-
-Dalla solitudine e dalla tristezza.-
-Spiegami cos'è accaduto...--
-Avrai le tue risposte, ma non ora.-
Daphne si svegliò, mentre il sole entrava dalla finestra. Di nuovo quel sogno e lei si sentiva sempre più attratta da quel luogo e dalla storia di quella misteriosa fanciulla che aveva rubato il cuore del principe, ma anche sapere cosa fosse successo tra i due.
Non appena si alzò dal letto, vide l'armadio aperto e notò pieno di vestiti e trovò anche un messaggio da parte di Agnes.
 
“Mi dispiace essere entrata nella tua stanza, mentre dormivi, ma ho eseguito gli ordini del principe. Sono felice che hai deciso di rimanere al castello”
 
Uscì dalla stanza, dove trovò molti domestici impegnati nelle pulizie e nelle faccende di tutti i giorni.
Scese le numerose scale che l'avrebbero condotta nella sala principale quando andò a battere contro il principe.


Note Autrice:
Sono riuscita ad aggiornare nonostante l'influenza.
Daphne è molto testarda e anche molto orgogliosa, ma Richard capendo di aver sbagliato le chiede scusa.
I sogni continuano e la protagonista è sempre più curiosa di sapere la verità.
L'aesthetic è stato creato da Nao Yoshikawa.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il mistero delle rose ***




 
Gli occhi di Richard osservarono Daphne e doveva ammettere che era molto buffa e imbranata, ma la sua presenza nonostante tutto era gradita, anche se la sua curiosità delle volte era davvero molto snervante.
-Scusate-
-Fa nulla...Mi chiedevo se volevate fare colazione insieme a me nella biblioteca del castello-
-Molto volentieri...-
Il principe fece cenno alla sua ospite di seguirlo. Una volta entrata nella biblioteca Daphne rimase senza parole.
Si trovava in una cattedrale di libri. Quella biblioteca era la più grande che avesse mai visto. Poteva vantare di un atrio disposto su cinque livelli, con un pavimento di marmo color nero e bianco, balconi con decorazioni in ferro e colonne dorate.
-E' magnifica.-
-Raccoglie una collezione di trecento mila libri. -
Da vero gentiluomo fece accomodare la sua ospite, per poi sedersi difronte a lei, mentre Agnes arrivò poco dopo con la colazione.
Iniziarono a mangiare. Durante il pasto si percepiva tra i due del disagio, ma nessuno dei due aveva voglia di parlare.
Sopratutto Daphne era a disagio, la metteva in soggezione stare in silenzio di fronte a quel ragazzo di nobili origini che le aveva urlato contro e poi scusato con lei.
Alzò lo sguardo e vide sul collo delle cicatrici, lui si accorse e quando la guardò le fece abbassare lo sguardo.
Il principe rimase ad osservare Daphne e quest'ultima si chiedeva il motivo per cui lui la poteva fissare, mentre lei doveva sentirsi cosi a disagio.
Quando ebbe finito, si alzò congedandosi. Era una bella giornata e non voleva stare chiusa nel castello, ma Daphne, ripensava agli strani avvenimenti accaduti specialmente nei suoi sogni.
Cosa nascondeva il principe? Perché non voleva uscire dal castello? La misteriosa fanciulla chi era?
Tutte domande che frullavano nella testa della giovane Daphne.
Uscì in giardino prendendo a passeggiare, fino a quando non vide dei cespugli con delle rose rosse. Avevano bisogno d'acqua. Non appena versò dell'acqua le rose cominciarono a morire.
-Cosa?-
il principe uscì di corsa dal castello e si fiondò da Daphne.
-Non farlo mai più...- Gridò dolorante.
-Fare cosa?- Domandò preoccupata facendo cadere a terra la caraffa contenente l'acqua.
-Non devi annaffiare quelle rose.- Ringhiò. La ragazza era spaventata, ma si cominciò a chiedere il motivo per cui la rosa era appassita e come faceva Richard a sapere che lei aveva annaffiato le rosse e sopratutto perché aveva quell'espressione dolorante.
-Mi dispiace.-
In quel momento arrivò Agnes che fece rientrare la ragazza nel castello.
-Ha bisogno d'aiuto.-
-Lascia fare a me, tu torna nella tua stanza.-
Agnes tornò dal suo padrone e lo condusse nella sua stanza.
-Quella ragazza deve imparare a stare con le mani apposto.-
Agnes non disse nulla ed aiutò il principe a togliersi la camicia. Aveva un enorme taglio sulla schiena e uno sul petto.
Richard respirò profondamente, mentre Agnes prese a disinfettarlo.
-Dovete parlare con Daphne e dirle la verità.-
-Non capirebbe...-
-Siete testardo...-
Daphne intanto non capiva cosa Richard nascondesse. Il sogno e la rosa appassita dovevano essere collegate.
Daphne aprì leggermente la porta della sua stanza e vide Agnes in lontananza che usciva dalla stanza del principe.
Senza farsi scoprire tornò in giardino e tornò dove si trovavano le rose e vide che quella che era appassita era diventata bianca.
Cominciò a camminare cercando una spiegazione logica e cominciò ad innervosirsi visto che non riusciva a trovare nessuna ragione.
Improvvisamente cominciò a guardarsi intorno più volte, si sentiva osservata. Si voltò verso le grande finestre del castello che si affacciavano sul giardino e vide la figura di Richard che la stava osservando.
Distolse lo sguardo e torno ad osservare la rosa bianca, la sfiorò, ma cosi facendo prese una spina pungendosi. Una goccia del suo sangue cadde sulla rosa bianca che come per magia diventò di nuovo rossa.
-Cosa sta succedendo?- Daphne stava entrando nel panico e l'unico che poteva darle spiegazioni era proprio Richard.
Entrò correndo nel castello e andò dritta nella camera del principe aprendo la porta.
-Voglio una spiegazione.-
-Cerca di calmarti.-
-No-
-Quella rosa prima era rossa, poi è diventata bianca e ora è di nuovo rossa dopo che una goccia del mio sangue si è posata sopra.-
-Ti avevo ordinato di stare lontana da quelle rose.-
-Tu principe arrogante e presuntuoso mi stai nascondendo qualcosa.-
-Io non ho nascosto nulla...-
In quel momento Richard la prese per il braccio e vide negli occhi del principe quello sguardo crudele.
Daphne si sentiva presa in giro, ma doveva capire ciò che stava succedendo e per farlo doveva rimanere al castello.
-Scusami...-
A quelle parole Richard lasciò la presa, lasciando andare la giovane ospite.



Note Autrice:
Io sto andando molto di fantasia in questa storia. Nonostante mi sono ispirata alla bella e la bestia ci sto mettendo qualche dettaglio in più. Troviamo la rosa, ma questa volta in modo diverso.
La povera Daphne sta diventando pazza e non sa più a cosa credere.
L'aesthetic è stato creato da Nao Yoshikawa.
Grazie per essere arrivati fino a qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La maledizione ***



 
Nei giorni a seguire l'unica cosa che regnava nel castello era il silenzio.
Dopo il litigio con Richard, la giovane Daphne, non si faceva vedere in giro da sola, ma solo con Agnes.
Di solito passava le sue giornate a leggere dei romanzi nella grande biblioteca.
Intanto il principe nella sua stanza, si stava osservando le ferite e si rese conto che le ultime ferite stavano guarendo. Altre volte si era trovato in quella situazione, ma le ferite ci mettevano molto tempo a guarire, ma quella volta era diverso.
Si vestì e senza dire nulla andò in guardino ad osservare le rose e vedere con i suoi occhi se effettivamente Daphne avesse ragione.
Arrivò davanti al cespuglio di rosse e si rese conto che erano alcune rose erano tornate rosse.
Capì in quel preciso momento che il sangue della ragazza che era finito su quei fiori era per lui un antidoto.
Il sangue di Daphne era riuscito a far guarire in fretta le ferite.
Non voleva la sua ospite si facesse male per guarirlo. La sua era una maledizione causata molti anni indietro.
Lui il principe Richard erano duecentocinquanta anni che soffriva per via di una maledizione. Si era innamorato di una fanciulla che si rivelò la figlia di una potente strega.
Per salvargli la vita, si sacrificò salvandolo da un potente incantesimo che la madre aveva lanciato contro di lui.
Fu maledetto dalla strega che incolpava il principe che lo incolpava della morte della adorata figlia.
-Ho ucciso la mia amata Aveline. Sua madre mi ha punito e continua a farlo.-
Ogni volta che le rose venivano bagnate dalla pioggia o da terze persone, il principe subiva delle ferite. Le rose erano state coperte da teli, ma inutilmente.
La maledizione si sarebbe spezzate solo se una fanciulla sarebbe stata disposta a sacrificarsi per lui, solo allora, la maledizione sarebbe stata spezzata, ma Richard non voleva che Daphne si sacrificasse per lui.
Aveva deciso di parlare con Daphne. Tornò all'interno del castello, avviandosi verso la stanza della ragazza.
Bussò alla porta.
-Daphne dovrei parlarti...-
-Potete entrare...-
Una volta entrato nella camera che prima apparteneva ad Aveline, il suo sguardo diventò triste, ma in quel momento non poteva pensare al passato, ma di evitare che la sua ospite si facesse del male per colpa sua.
-Daphne, la tua presenza al castello è gradita e potete andare dove volete, ma dovete promettermi una cosa.-
-Cosa?-
-Non avvicinatevi alle rose, non voglio che vi facciate male.-
-E' solo questo il motivo per cui non volete che mi avvicino a quei fiori?-
-No...Hai fatto appassire una rosa rossa.-
-Allora avete visto anche voi che una era appassita.-
Si era reso conto che aveva parlato troppo e che se continuava con quella conversazione le avrebbe detto la verità e non poteva permetterlo.
-Stai lontana da quelle rosse. Che siano rosse, gialle o bianche non devi toccarle-
Daphne si rese conto che quella volta era stata lei a rovinare tutto con la sua curiosità, ma doveva ammettere che anche il principe non aveva dei modi carini. Quando urlava sembrava una bestia pronto a sbranarla.
-Perché fate cosi?-
In quel momento lui la guardò in silenzio, fino a quando non prese parola.
.Per prima cosa ti concedo di darmi del “tu”...Devi scusarmi, vorrei dirti perché sono cosi, ma non posso.-
Era la maledizione a impedirglielo. Avrebbe voluto svelarle ogni cosa. Pensò alle parole di Agnes, che per lui era come una madre.
“Se fosse lei quella giusta”
Si sarebbe sacrificata per lui e questo non poteva permetterlo. Doveva esserci un altro modo per spezzare quella maledizione.
Vide Daphne guardarlo negli occhi, lo sguardo di lei era un misto tra delusione e rabbia.
Rimasero a fissarsi, fino a quando Daphne sentì la voce della fanciulla del sogno.
“Non abbandonarlo...Impara a conoscerlo...”
Daphne si avvicinò a Richard, per poi abbracciarlo.
-Vorrei che ti fidassi di me...-
Quando si staccò da lui, l'imbarazzo prese il sopravvento. Lui uscì dalla stanza, ma tornò a notte fonda a guardare la sua ospite dormire.
-E' bellissima.- Disse a voce bassa
Era consapevole di una cosa: non voleva che lei soffrisse a causa sua.


Note Autrice:
Questa storia è nata per puro caso e sto andando avanti seguendo la mia fantasia e i vari film della Bella e la Bestia.
Mi sto immagiando i due protagonisti che man mano legano a vicenda nonostante i vari segreti e misteri.
In questo capitolo scopriamo cosa nasconde il principe e la sua maledizione.
L'aesthetic è opera di Nao Yoshikawa.
Grazie per essere arrivati fin qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Segnali d'amore ***




 
Era una mattina ventosa e il principe Richard nella sua stanza, si stava preparando. Uscì dalla stanza stando attendo a non fare rumore. Chiuse la porta e ordinò alla servitù di verniciare la maniglia della porta, in modo che quando sarebbe tornato si sarebbe accorto se qualcuno specie Daphne sarebbe entrata nella sua stanza.
Era ancora molto presto quando uscì fuori nel giardino e l'aria fresca gli sfiorava il viso. Si sistemò il giubbotto in modo da coprirsi meglio, per poi prendere a camminare in direzione del cimitero di famiglia che si trovava in una parte nascosta del giardino del castello.
Cercò le tombe dei suoi genitori e quella di Aveline.
Rimase ad osservare, le tombe per un po'.
-Mi mancate.-
In quel momento voleva abbracciare i suoi genitori e la amata, ma non gli era più possibile.
Sentiva un senso di vuoto, ma doveva andare avanti e continuare la sua vita, senza di loro.
Rimase in compagnia dei suoi cari per tutta la mattinata.
Richard tornò all'interno del castello quando cominciò a piovere. Daphne sentì la porta della sua stanza sbattere.
Poteva sentirlo emettere gemiti di dolore. Nonostante la sua curiosità e la voglia di andare dal principe per aiutarlo, non lo fece decise di rimanere nella sua stanza. La pioggia prese a cadere ancora più violenta e quando le urla del principe, si fecero sempre più forti decise di uscire per recarsi nel giardino delle rose.
Era strano come sotto la pioggia quei bellissimi fiori appassivano. Non vi era una spiegazione logica, ma aveva capito che il suo sangue riusciva a farle tornare normale.
Era ormai zuppa a causa della pioggia, ma non voleva tornare indietro, voleva aiutare Richard.
Doveva ferirsi e per farlo usò le spine delle rose. Lasciò che le gocce del suo sangue toccassero le rose.
Daphne rimase sbalordita nel vedere che le rose cominciarono a riprendersi. Doveva informarsi su quello strano fenomeno, pensò che nella grande biblioteca del castello ci dovessero essere libri che potessero spiegare quel fenomeno insolito.
Quando rientrò bagnata dalla testa ai piedi vide Richard uscire dalla sua stanza.
-Stai bene?- Chiese preoccupata, lui non rispose, ma Daphne vide dei nuovi graffi sulle braccia e sul collo che si stavano cicatrizzando.
-Daphne cosa hai fatto?-In quel momento Richard cercò di nascondere la rabbia che provava per non esplodere.
-Non ho fatto nulla.-
-Ti avevo chiesto di stare lontano dal giardino delle rose.-
-Ora basta...guarda le tue condizioni...So che esiste un collegamento tra te e le rose.-
Lui restò in silenzio, fino a quando le prese la mano e vide i piccoli tagli sulla sua mano.
-Non farlo più...-
-Fare cosa?-
-Non ferirti per farmi...-Si fermò per poi riprendersi subito dopo.
-Per far guarire le rose.-
-Quindi ora mi credi?-
-Non voglio che ti fai del male...-
-Cosa dovrei fare? Tu non vuoi che non faccio nulla...-
-Esiste qualcosa che non ti è impedito fare.-
-Cosa?-
Voleva dirle che non le era impedito baciarlo. Gli fissò le labbra, per poi tornare a guardarla negli occhi con aria di sfida.
-Stare in silenzio.-
La giovane sperava in qualcosa di più e quell'ultima frase l'aveva in qualche modo delusa.
Stava cominciando pian piano ad affezionarsi e provare qualcosa per quel principe.


Note Autrice:
Più vado avanti con questa storia romantica/fantasy più mi diverto a pensare a come far interagire i protagonisti.
Daphne comincia a provare qualcosa per il principe e quest'ultimo prova lo stesso, anche se lui non vuole che lei si ferisca per salvarlo.
L'aesthetic è realizzato da Nao Yoshikawa.
Grazie per essere arrivati fin qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Destino ***





 
Era notte fonda e Richard, non riusciva a dormire, per questo motivo aveva deciso di fare andare nella grande biblioteca.
Per raggiungerla doveva passare per la grande sala da pranzo e li, la vide. Daphne si era addormentata aveva la testa poggiata sul libro che stava leggendo.
Aveva un'espressione dolce sul viso e in quel momento il principe pensò quanto fosse tenera.
Voleva lasciarla dormire, ma dopo aver passo pochi passi, si voltò verso di lei prendendola in braccio e facendo attenzione a non svegliarla.
La portò nella sua camera e la poggiò delicatamente sul letto, rimanendo ad osservarla per pochi minuti, per poi andare via, nonostante volesse restare lì a fissarla.
La mattina dopo, Belle si svegliò e si ritrovò sul letto. Si chiese come fosse arrivata fin li, ma poi capì che era stato Richard.
Mentre era seduta sul letto continuava a pensare a quel lato dolce e sensibile del principe.
Pensò che non era cosi cattivo e lei si sentiva ingrata, litigavano di continuo, ma non sempre era colpa del padrone del castello.
Intanto il cielo si scuriva sempre le nuvole divennero nero minacciando un forte acquazzone. Si stava avvicinando l'inverno e con esso sarebbe arrivata anche la neve e il pensiero della ragazza andarono alle rose.
Si alzò dal letto e andò vicino alla finestra quando vide Richard, attraversare il giardino preoccupato.
Lui si stava preparando a soffrire, per via delle ferite che le rose bagnate dalla pioggia gli avrebbero procurato da li a breve.
Il principe tornò in camera sua, mentre Agnes aveva preparato tutto l'occorrente per medicarlo.
Iniziò lentamente a piovere e Daphne, sentì il principe lamentarsi per il dolore. Soffriva e lei lo sapeva e in quel momento decise di uscire dalla sua stanza e andare da lui.
Una volta davanti alla porta, bussò.
-Stai bene?-
Il principe continuava a lamentarsi per le ferite che comparivano sul suo corpo, mentre Agnes, cercava in ogni modo ci disinfettare.
-Va tutto bene.-
La pioggia cominciò a cadere sempre più forte e sul corpo di Richard, continuavano a comparire tagli.
-Sicuro? Non mi sembra che tu stia bene?-
In quel momento non sapeva cosa fare o come aiutarlo, ma la voce del principe attirò nuovamente la sua attenzione.
-Daphne, per favore potresti coprire le rose dalla pioggia?-
-Va bene...-
Nel periodo in cui era ospite al castello, si era abitata a tutti quei misteri. Prese un ombrello e uscì in giardino. La pioggia era incessante, ma prese coraggio e andò a coprire quelle misteriose rose e proteggerle dalla pioggia, ma si chiedeva se sarebbe bastato solo quel modo per impedire a Richard di soffrire.
La pioggia smise di cadere dopo due ore e dalla stanza di Richard uscì solo Agnes.
Il principe non aveva nessuna intenzione di uscire dalla sua stanza, la verità era che la pioggia che aveva appena smesso di cadere, l'aveva ridotto malissimo.
Era pieno di tagli e non voleva che Daphne lo vedesse in quello stato.
I giorni seguenti Richard non aveva la forza di vivere e preferiva morire piuttosto che vivere con quella maledizione addosso.
Erano passati ormai tre giorni e Daphne decise di andarlo a trovare. Entrò in camera di lui, le si sedette accanto e lo guardò.
Era sfinito. Vedeva sulle braccia le ferite che ormai si stavano cicatrizzando. Non sapeva cosa dirgli, ma in realtà era entrata in quella camera, solo perché aveva voglia di vederlo.
-Volevo vedere come stavi e cercare di starti accanto, per quanto mi è possibile.- Richard non disse nulla, ma vide Daphne avvicinarsi a lui donandogli un bacio.
Quella ragazza venuta dal nulla gli stava facendo capire che provava qualcosa per lui.
In quel momento Richard non sapeva cosa agire, ma poi si alzò di scatto e la strinse forte al lui. La giovane in quel poco tempo che era stata insieme a Richard, si era affezionata e man mano cominciò a provare un sentimento di amore nei suoi confronti.
Daphne credeva di poter riuscire a donargli quell'amore di cui aveva bisogno.


Note Autrice:
I capitoli sono corti perché questa storia è nata per puro caso quando ero giù di morale ed avevo pronti solo i primi due capitoli.
Sto pubblicando man mano che scrivo e sinceramente non so in che direzione voglia andare questa storia.
I due protagonisti hanno capito di provare qualcosa e il primo passo lo ha fatto Daphne.
L'aesthetic è stato realizzato da Nao Yoshikawa.
Grazie per essere arrivati fin qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Il principe solitario ***





 
Dopo che Daphne lo ebbe baciato, in qualche modo Richard, si sentiva bene, ma comunque indebolito dalla maledizione.
La giovane lo guardò attentamente. Il principe doveva mettercela tutta per cercare di non urlare dal dolore. Le ferite gli facevano ancora male e anche se Daphne cercava in tutti i modi di farlo parlare, lui era cambiava ogni volta argomento.
Il tenebroso principe voleva dirle tutto, ma aveva paura che la giovane soffrisse per causa sua. Daphne si doveva realmente rendere conto di essere innamorato del principe, per poter spezzare cosi la maledizione che l'affliggeva da moltissimo tempo.
Passarono minuti interminabili abbracciati, fino a quando Richard, decise di alzarsi dal letto per dover svolgere alcuni incarichi, mentre Daphne, decise di andare a fare un giro per il giardino. Prese a passeggiare e si fermò davanti al piccolo laghetto ed osservava dei cigni muoversi elegantemente. La giovane si ricordò di suo padre e delle loro lunghe passeggiate all'aria aperta e senza accorgersene le lacrime presero a scendere bagnando il suo viso.
Lui la vide e si precipitò da lei abbracciandola, con fare protettivo e molto affettuoso.
-Voglio mostrarti una cosa.- Le chiese con un voce dolce, mentre si guardavano negli occhi.
-Ma devi promettermi di non piangere...- Daphne annuì, mentre Richard le prese la mano. Le lacrime volevano ancora scendere, ma lei riuscì a trattenerle.
Richard si diresse nella propria camera e la ragazza, si rese conto che la stava facendo entrare in una stanza proibita. Da quando era arrivata al castello quella porta era sempre stata chiusa con dei lucchetti.
Una volta che Richard liberò l'entrata dai lucchetti, entrarono. La camera era enorme e il pavimento di marmo bianco, dove al centro vi era un tappeto rosso.
Era ben arredata, ma non riusciva a capire perché quella camera fosse stata sigillata. Poi posò lo sguardo sui quadri appesi sui muri e vide ritratto Richard con i suoi genitori, ma l'attenzione di Daphne andò sul un quadro dove riconobbe la fanciulla del sogno.
-Chi era?-
-La fanciulla che amavo e che avrei dovuto sposare.- Vide lo sguardo del principe farsi triste, ma lei voleva sapere e doveva capire.
-Dovevi?-
-E' morta un mese prima delle nozze per un tragico incidente.-
-Mi dispiace...-
-E' passato tantissimo tempo.-
-Per questo questa stanza è sigillata? Perché ci sono i ricordi dei tuoi genitori oltre che della tua amata?-
-Non volevo che qualcuno vedesse che sono circondato dai ricordi. Sto cercando di voltare pagina, ma non ci riesco...- Aveva una voce ferma, nonostante i suoi occhi dicessero altro.
-Se vuoi possiamo superare tutto questo insieme?- Richard rimase sorprese da quella domanda.
-Sei sicura di quello che stai dicendo Daphne?-
-Si, ma tu dovrai raccontarmi tutto...-
-Tutto cosa?-
-Tutto quello che fin'ora mi hai tenuto nascosto...Ti sei aperto con me, mostrandomi una cosa che volevi restasse segreta e solamente tua quindi puoi anche raccontarmi del segreto delle rose.-
In quel momento prese a raccontarle tutto del suo passato di Eveline e della maledizione che gli era stata scagliata contro.
Il principe stava mostrando a Daphne la sua fragilità, la sua debolezza e non appena il racconto fu terminato, i due si guardarono a lungo.
-Dì qualcosa, ti prego...-
-Ci voleva cosa tanto? Io sono disposta ad aiutarti e stare al tuo fianco, ma non dovrai più tenermi nulla nascosto...-
-Non voglio che ti accada nulla....-
-Prometti che mi dirai sempre tutto...Dammi la tua parola di principe.-
-Promesso.-
Ora che Richard si era aperto con lei confidandole il suo segreto, sapeva che non era pazza e voleva a tutti costi liberarlo dalla maledizione cosi che avrebbe potuto ricominciare insieme a lei, una nuova vita.


Note Autrice:
Non ero sicura di riuscire ad aggiornare la storia, ma alla fine ci sono riuscita.
I capitoli sono corti, perché sto andando avanti man mano, anche perché questa storia è nata in un momento di tristezza e volevo sfogarmi scrivendo e per questo avevo solo due capitoli e neanche io sapevo dove volevo andare a parare con questa storia.
Scrivo un capitolo alla volta e pubblico, ma non sarà lunghissima.
Finalmente Richard si è deciso a dire la verità Daphne.
L'aesthetic è stato realizzato da Nao Yoshikawa.
Grazie per essere arrivati fin qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Provare di nuovo amore ***




 
Fino a quel momento Richard, non aveva mai dato alcun segno di debolezza, aveva imparato a soffrire in silenzio, mascherando il dolore con la freddezza che in determinate occasione sfociava in rabbia.
Ora Daphne capiva il motivo per cui tutte le volte che avevano discusso, lui voleva soltanto sfogarsi. In quel lungo periodo in cui era stato solo in quell'enorme castello, aveva avuto solo i suoi servitori come valvola di sfogo, ma non appena lei, entrò in quel luogo qualcosa era cambiato. Mentre rimurginava su quei pensieri, Daphne pensava che alla fine si era dichiarata. Era possibile innamorarsi in cosi poco tempo di una persona? Si chiedeva. In poco tempo quel principe, era riuscita a conquistarla e finalmente quell'alone di mistero che lo circondava era scivolato via.
Intanto Richard continuava a chiedersi se avesse fatto bene a mostrare a Daphne le sue debolezze.
-Sapete perfettamente che per spezzare la maledizione l'amore di quella ragazza deve essere puro.- La voce di Agnes, fece alzare lo sguardo al principe.
-Lo so...Ho cercato di allontanarla per non farle correre rischi, ma non è servito a nulla...E' una ragazza testarda e molto determinata.-
-Le avete raccontato tutto e questo è un buon punto di partenza.-
-Dimmi la verità Agnes, pensi che possa davvero spezzare la maledizione?-
-Si...-
Non appena la governante uscì dalla camera, il principe decise di restare ancora un po' solo e quando il sole stava per tramontare decise di scendere e trovò Daphne, seduta, mentre leggeva un libro.
Arrivò alle sue spalle.
-Cosa leggi?- La giovane che era intenta a leggere si spaventò.
-Mi dispiace averti spaventata...-
-Non ti preoccupare, ero troppo presa dalla lettura. Sto leggendo Romeo e Giulietta.-
-Shakespeare, bella scelta, anche se io preferisco Amleto.-
Fuori faceva freddo e Daphne cominciava a tremare. Il principe, le chiuse il libro, per poi prenderla per mano, per farla alzare. La portò in un'altra stanza, dove era accesso il cammino e il caldo avvolgeva la stanza.
Fece accomodare Daphne sul divano e le porse di nuovo il libro.
-Potresti leggermi qualcosa.- La richiesta di Richard, fu accolta con molto piacere. Passarono una piacevole serata, tra letture e chiacchiere. Dopo tantissimo tempo, il principe si sentiva felice, ma aveva paura che quella felicità, potesse durare poco.
Era notte inoltrata quando si accorse che Daphne si stava addormentando, fece in modo di non svegliarla e la portò in camera sua, appena la posò delicatamente sul letto, lei aprì leggermente gli occhi sussurrandogli un “Grazie”
-Ora riposa...-
-Aspetta...-
-Mi faresti compagnia questa notte.- Fu una domanda insolita, ma il principe accettò la sua richiesta. Si sdraiò nel letto vicino alla giovane, abbracciandola.
Era da moltissimo tempo che non provava calore e quella ragazza gli stava donando, sensazioni che aveva dimenticato.
Poco dopo i due si addormentarono. Dopo tante sofferenze finalmente Richard stava cominciando di nuovo a provare dei sentimenti come l'amore.



Note Autrice:
Spiego brevemente perché i capitoli di questa long sono cosi brevi: Questa storia è nata dopo un momento di sconforto causato da alcuni litigi e l'unico modo che avevo era quello di sfogarmi scrivendo.
Avevo pronti solo i primi due capitoli e i restanti capitoli sto andando di pura fantasia e immaginazione.
Per quello che ho in mente dovrebbero essere al massimo altri 5/6 capitoli.
Mi scuso ancora se i capitoli non sono lunghissimi.
L'aestetic è stato creato da Nao Yoshikawa
Grazie per essere arrivati fin qui.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Sconfiggere la maledizione ***




 
La mattina dopo Richard, si svegliò prima di Daphne, rimase a guardarla perché non voleva svegliarla. Lei era poggiata con la testa sul suo petto.
Era strano provare di nuovo quei sentimenti, dopo tanto tempo, ma quella ragazza con il suo carattere allegro e curioso, l'aveva conquistato.
Lei aprì gli occhi e ricambiò lo sguardo.
Avrebbe voluto dirgli che sarebbe rimasta al suo fianco e voleva aiutarlo a uscire da quella situazione che rendeva la sua vita vuota e priva di amore.
-Ti va di andare a passeggiare fuori?- Disse il principe sorridendo, mentre lei annuì.
-Mentre ti prepari farò preparare per la colazione in giardino.- Non appena Richard, lasciò la sua stanza, balzò fuori dal letto e pensò che l'invito del principe era un appuntamento. Quando fu pronta, uscì dalla sua camera, scese di corda le scale, trovando Richard che l'attendeva vicino alle grande porte che conducevano nel giardino.
Era una giornata invernale, ma il sole brillava alto nel cielo. Mentre camminavano in silenzio, Daphne, prese a guardare il principe notando ogni singola cicatrice, ed era per questo che siscitava timore, ma non era colpa sua. In lui vi era molto di più e ora che sapeva la verità sulla maledizione, avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvarlo.
Si sedettero uno difronte all'altra e quando lo guardò negli occhi notò un espressione malinconica.
-Non hai mai pensato di farti degli amici in questa città?- Chiese Daphne curiosa.
-Si, ma ho anche pensato che sarebbe stato difficile vederli visto la maledizione.- In realtà Richard, da quando era in quello stato, preferiva stare da solo e non avere nessuno a cui creare problemi di nessun tipo.
-Ti va di andare al lago non appena avrai finito di mangiare.- Richard prese a ridere nel vedere il viso di Daphne, ricoperto di zucchero.
-Perché stai ridendo?-
-Hai il viso pieno di zucchero.- In quel momento la ragazza arrossì e con un fazzoletto, cercò di pulirsi, ma vedendo il principe ridere, pensò che era bello vederlo sorridere.
Le porse il braccio e si incamminarono verso il lago. La giovane si chiedeva il motivo per cui aveva deciso di portarla in quel luogo.
Era una vasta distesa d'acqua cristallina. Quando fu più vicina poté ammirare meglio, lo spettacolo della natura. Poteva specchiarsi nell'acqua.
-In questo luogo le avevo chiesto di sposarmi.- Daphne rimase in silenzio, ma capì che quella situazione stava diventando insopportabile per lui. Senza pensarci si avvicinò al principe abbracciandolo. Gli occhi di Daphnem divennero lucidi e le lacrime che scesero dai suoi occhi bagnarono il collo di Richard e le cicatrici cominciarono a scomparire.
Le si accorse di quella magia e si staccò da lui, facendolo notare al principe le cicatrici stavano sparendo.
Richard andò a specchiarsi nell'acqua, scoprendo che le parole di Daphne erano vere. Le ferite che si erano cicatrizzate erano sparite. Cosa stava succedendo? Pensò il principe che non riusciva a darsi una spiegazione, fino a quando dallo specchio dell'acqua comparve una fanciulla.
-Eveline- La fanciulla che il principe doveva sposare e che comparve nei sogni di Daphne era li davanti a loro.
-La maledizione si sta lentamente spezzando ed è tutto merito di questa dolce fanciulla che è riuscita ad aprire di nuovo il tuo cuore.-
Daphne rimase in silenzio, mentre Richard guardava Eveline sentendosi in colpa per la sua morte.
-Mi dispiace Eveline, dovrei essere io al tuo posto.-
-Non è colpa tua, Richard, ma mia madre colei che voleva separati. Il mio sacrificio è servito per lasciarti vivo, per farti vivere una nuova vita. Stai imparando di nuovo ad amare.- Lo sguardo dello spirito di Eveline, si rivolse alla giovane Daphne.
-Vedevo colui che amavo perdersi, fino al giorno in cui sei arrivata. Nonostante il cuore di Richard, stia tornando ad amare, la maledizione di mia madre non è ancora spezzata.-
-Cosa devo fare?-
-Dimostrare che l'amore che provi per lui sia vero e puro, solo allora, la maledizione sarà completamente distrutta.- Eveline sorrise, per poi scomparire lasciando i due soli.
Tornarono in silenzio al castello, ma Daphne anticipò Richard, nel prendere parola.
-Farò qualsiasi cosa per spezzare la maledizione.- Si avvicinò al principe poggiando le sue labbra su quelle di lui. Per Richard quel secondo bacio fu la conferma che si era innamorato di quella giovane.
Cosa avrebbe dovuto fare Daphne per spezzare la maledizione? Era una delle domande che non voleva abbandonarlo, ma in quel momento ogni pensiero venne scacciato via da quel bacio.




Note Autrici:
In questi giorni di quarantena ho pensato a come continuare la storia. So come andare avanti e concluderla.
E' divertente scrivere della Bella e la Bestia in modo completamente diverso. Mi piace leggere le recensioni, dove mi dite a chi possano assomigliare i personaggi.
Sono contenta che una storia, nata per caso, mi stia dando tantissime soddisfazione.
Sia Richard che Daphne si sono resi conto di provare dei sentimenti e il misterioso principe sta facendo di tutto per far sentire a suo agio la sua amata.
Compare Eveline che spiega che la maledizione sta cominciando a perdere l'effetto, ma ancora non è stata spezzata del tutto.
Vi ringrazio per il vostro appoggio e di essere arrivati fin qui.
L'aesthetic è opera di Nao Yoshikawa.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** La strega ***





 
Quella mattina Daphne si era svegliata di buon umore per assistere il sorgere del sole: La sera prima si era promessa di trovare una soluzione per la maledizione delle rose. L’alba si annunciò, smorta e senza vento.
Passo, molto tempo ad ammirare il panorama, per poi decidere di curiosare in giro per il castello.
Richard le aveva dato il permesso e lei era felicissima di poter visitare un castello che aveva millenni di storia alle spalle.
Il castello in cui Daphne ora abitava era addobbata in pieno stile Barocco, i corridoi erano vere e proprie gallerie d’arte in cui, oggi, dipinti di Caravaggio si specchiavano in quelli di Matisse ed epoche di grandi pittori si contrastavano tra loro. Alla giovane piaceva molto aggirarsi per il palazzo e ammirare quei grandi capolavori appesi alle pareti ma più di tutto, le piaceva andare nella stanza della musica e pigiare delicatamente i tasti del pianoforte, scatenando dolci e soavi melodie. Richard le aveva promesso che una volta che tutto sarebbe finito, le avrebbe insegnato a suonare. Pensava moltissimo al principe e alla sua condizione, non era affatto facile stare sempre solo, ma doveva ammettere che da quando si era aperto con lei, le cose erano cambiate.
Richard quella mattina, non si era ancora visto, probabilmente stava ancora riposando e non voleva disturbarlo, cosi dopo aver visitato il castello, decise di uscire e incamminarsi nel giardino delle rose.
Il roseto ero splendido. Nonostante quelle rose erano bellissime, nascondevano un terribile potere.
Ora le rose avevano un colore bianco candido, ma quando le gocce d'acqua toccavano i loro petali, si tingevano di rosso, facendo del male a Richard.
Improvvisamente il cielo si scurì, mentre le prime gocce di pioggia, cominciarono a scendere.
Quella mattina, il silenzio venne squarciato da un urlo, del principe, mentre il suo corpo veniva ricoperto di ferite.
Le faceva male sentirlo gridare di dolore e voleva liberarlo, dimostrargli di essere innamorata di lui.
Il dolore lancinante l’aveva costretto a rimanere nella stanza, ma mentre Richard soffriva, Daphne si punse con la spina della rosa e il suo sangue lentamente si posava sui petali che lentamente cambiavano colore. Una rose cominciò a diventare gialla, mentre quando una goccia del sangue cadde su un altro petalo diventò rosa.
Era strano perché quei fiori erano sempre di due colori rossa o bianca, ma quella volta vi era qualcosa di diverso, qualcosa che non sapeva spiegarsi, ma probabilmente la maledizione si stava indebolendo, rendendo quel roseto come doveva essere fin dall'inizio ovvero colorato.
Richard intanto si rese conto che Daphne, stava usando il suo sangue, ma non poteva fermarla, anche se voleva uscire e andare a prenderla e portarla al castello al sicuro. Il dolore che provava era molto forte, e pian piano si rese conto che molte ferite stavano scomparendo.
Le rose che avevano cambiato colore non mutavano più. Questo significava che il sangue di Daphne, stava davvero spezzando la maledizione, salvando non solo Richard, ma tutto il castello.
Improvvisamente la ragazza vide una donna incappucciata avvicinarsi con fare minaccioso e fu costretta a scappare via.
Adesso, correva veloce tra gli alberi, i suoi piedi facevano scricchiolare il selciato, il suo respiro era corto e e affannoso; era inciampata due volte, mentre continuava a girarsi indietro sperando di coprire quanta più distanza tra lei e quella misteriosa creatura. Vedeva il castello, ma prima che potesse raggiungerlo ed essere al sicuro, fu immobilizzata.
Sentì il cuore battere forte: Vide quella donna avvicinarsi sempre di più, fino a quando la vide trasformarsi.
Il suo corpo, ora ricoperto per metà di squame; i capelli diventarono lunghi serpenti, Il viso non era più quello di una donna e dei canini lunghi e affilati spuntarono dalle labbra; gli occhi divennero color del ghiaccio ed erano così penetranti che sembravano sferzare l’aria come un coltello. A quel punto Daphne, capì che si trovava davanti colei che aveva scagliato la maledizione contro Richard.
La strega ormai un mostro, si avventò sulla giovane immobilizzata, ma prima che potesse raggiungerla, il principe gli si parò davanti colpendola.
-Non osare avvicinarti a lei...Sono io il tuo obiettivo, lei non sarà un'altra tua vittima.-
La strega non emetteva nessun suono, ma nei suoi occhi si poteva leggere odio e voglia di vendetta.



Note Autrice:
Eccomi qui tornata ad aggiornare. Siamo alle battute conclusive di questa storia, mancano due massimo tre capitoli. 
In questi giorni di quarantena io sto lavorando al mercato per aiutare in questo momento difficile. Non ho avuto modo di correggere il capitolo e spero che non ci sono troppi errori.
E' apparsa colei che ha lanciato la maledizione su Richard. Riuscirà il nostro tenebroso principe a difendere Daphne?
L'aesthetic è stato creato da Nao Yoshikawa.
Grazie per essere arrivati fin qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Sempre insieme ***




 
Era là, ferma. Il suo avversario era solo un essere umano che aveva già maledetto, mentre lei aveva grandi poteri.
Nessun guerriero e nessun umano avrebbe mai potuto resistere al potere oscuro della sua magia.
In quel breve instante, la strega Talia aveva imparato ad apprezzare lo spirito di Richard che aveva imparato ad amare di nuovo. Lo aveva maledetto perché le aveva portato via la sua unica figlia, ed ora aveva trovato quella fanciulla venuta dal nulla che in qualche modo gli aveva fatto scoprire di nuovo cos'era l'amore, ma l'avrebbe allontanati, lui doveva pagare a vita per aver portato via la sua Eveline.
Richard da parte sua, sapeva che non doveva abbassare la guardia, teneva tra le mani, la spada che gli aveva regalato suo padre. La domanda era solo una, quanto ancora sarebbe rimasto ad aspettare un passo falso di Talia o sarebbe stato attaccato per prima, ma sapeva perfettamente contrastare la magia di quella strega.
All’improvviso un rumore destò l’attenzione di entrambi. La strega fece un rapido balzo per vedere cosa fosse. Poteva essere qualche aiutante del principe. Prese ad osservare, non era nulla, forse dei rumori che provenivano all'esterno del castello.
Per Richard invece il momento era arrivato. Quello spostamento era stato l’unica distrazione da quando, poco prima si era ritrovato Talia davanti che voleva uccidere Daphne.
-Ora o mai più!- Trattenne il respiro e si lanciò in una corsa senza sosta. Sapeva che se avesse ceduto, sarebbe stata la sua fine.
Talia riprese la sua posizione, ma qualcosa in quel luogo era cambiato, il suo avversario doveva essersi mosso. Si guardò intorno e finalmente lo vide, senza pensarci lanciò una sfera di energia oscura, contro Richard.
Il principe venne sfiorato più volte, e sotto gli occhi impauriti di Daphne, continuava a lottare senza sosta, per difendere colei che gli aveva fatto riscoprire il significato della parola amore.
Una di queste sfere lanciate a ripetizione da Talia, colpì in pieno petto Richard, che cadde a terra, ma la forza di volontà, lo fece alzare in piedi, riprendere la spada che gli era caduta a terra e continuare lo scontro.
La strega rimase sorpresa, ma questo suo abbassare la guardia, non le fece vedere il movimento repentino di Richard che prese a stringerle il collo.
-Talia ora smettila, sono stufo dei tuoi giochetti, sei stata tu ad uccidere tua figlia e mi hai costretto a vivere un inferno.-
Avrebbe voluto dirle che nessuna donna, strega o mortale, avrebbe mai fatto ciò che lei aveva creato in quei lunghi anni. Ora quella battaglia per lei era persa e anche se sarebbe morto, sarebbe stato libero da quella maledizione, anche grazie a Daphne.
Non aveva molto tempo, cosi strinse l'elsa della spada, per poi alzarla lievemente e colpire la strega, infilzandola dietro la schiena, facendo uscire la lama dall'altra parte.
Talia era ormai sconfitta, non riusciva più a parlare e cominciò a sparire portata via dal vento.
Richard cadde a terra poco dopo, la spada che aveva dato il colpo di grazia alla strega, cadde vicino a lui.
Daphne prese a correre dal suo principe, mentre notava che i petali delle rose che erano stati per Richard una maledizione, si posarono sopra il suo corpo. Erano petali colorati, la maledizione era stata spezzata, ma perdendo Richard.
Agnes, uscì dal castello e si fermò non appena vide Daphne, che aveva la testa china sul petto di Richard.
Il castello ormai era buio e tetro, divenne gelido, nessuno lo avrebbe più abitato.
Daphne rimase li, china sul corpo del principe che non avrebbe mai più rivisto.
-Ti prego.- Le lacrime scendevano sul suo viso, mentre i singhiozzi cominciarono a farle male la gola, facendo in modo che le sue parole uscissero piano, ma era il cuore che faceva davvero male. Richard dopo tutto quello che aveva passato non si meritava di morire.
-Torna da me...Io ti amo...- Fu in quel momento che Eveline apparse di nuovo, ma nessuno poteva vederla.
Fissò quella scena e sapeva che colui che un tempo aveva amato sarebbe stato finalmente felice.
I petali che si trovavano sopra il corpo del principe cominciarono a ruotare spinti dal vento. Richard fu sollevato da terra da una forza sconosciuta e venne circondato da una luce accecante.
Quando la luce si affievolì, il principe venne posato delicatamente a terra e dopo alcuni secondi, cominciò ad aprire gli occhi.
-Daphne...-
-Sei tornato da me...-
Il giovane principe, si alzò lentamente in piedi, seguito da Daphne che aveva ancora gli occhi rossi per il pianto. Anche Agnes, aveva assistito a quel prodigio non poteva credere ai suoi occhi, nonostante aveva avuto a che fare con la maledizione del suo padrone.
L'uomo non aspettò oltre, la prese tra le sue braccia e la baciò.
Daphne in quel momento era felice e non si sentiva cosi, da moltissimo tempo.
Era vivo e questo era ciò che contava. Potevano vivere una vita insieme, senza nessuna maledizione o creature leggendarie che potessero separarli.



Note Autrice:
Sono riuscita a pubblicare il penultimo capitolo, il prossimo sarà l'epilogo.
Mi sono ispirara alla scena del film in cui la bestia si scontra con Gaston, ma ho cercato di modificarla utilizzando la strega.
Visto che Richard non era tramutato in una bestia per farlo tornare in vita ho usato Eveline che sarebbe come la maga che ha tramutato il principe in bestia.
L'aesthetic è opera di Nao Yoshikawa.
Grazie per essere arrivati fin qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Epilogo:L'amore troverà la via ***




 
Il castello era appena tornato al suo antico splendore sotto gli occhi meravigliati degli abitanti della cittadina. Daphne, quella ragazza dall’animo buono e gentile che non si era fatta corrompere dai pregiudizi ed era riuscita, così, ad eliminare la maledizione. La strega sconfitta, le rose erano tornate dei loro colori ed ogni malinconia era scomparsa insieme con le tenebre che ricoprivano in passato la dimora del principe. Questi brandelli soltanto erano rimasti come traccia di una dura battaglia.
Il castello in poco tempo fu trasformato. Tutti coloro che si prendevano cura del principe e della sua dimora furono finalmente liberi, ma decisero di rimanere al servizio di Richard che ora aveva al suo fianco Daphne che tutti amavano. Si davano tutti un gran da fare, sotto l'occhio vigile di Agnes.
Si era data un gran da fare e con l'aiuto di tutti era riuscita nell'impresa di vedere quel luogo pieno di vita e come se lo ricordava prima della maledizione.
Osservava Daphne ballare con Richard, trasportati dalla musica. Gli strumenti musicali come il pianoforte, l'arpa e i violini, venivano suonati con grande maestria dai musicisti. Gli occhi di Agnes, osservavano ogni cosa, perché voleva che tutto fosse perfetto. Passò lo sguardo sul pittore che si trovava in un angolo, ad immortalare la scena del ballo sulla tela. Intanto i due innamorati erano felici, allegri e piani di vita. Daphne tornò indietro nel tempo, a qualche mese prima, quando il suo unico desiderio era quello di viaggiare e vivere moltissime avventure, mentre ora il suo unico desiderio era di stare con il suo principe, l'uomo che la guardava con amore.
Lo amava e sentiva di essere ricambiata e quella felicità che provava non voleva lasciarla andare.
La musica era terminata e si erano fermati nel centro nella sala, mentre Daphne, prese ad osservare il suo Richard. Era sempre stato dolce e premuroso, la maledizione lo aveva trasformato. I suoi occhi ora non trasmettono più tristezza, malinconia e sofferenza, ma solamente gioia per aver imparato di nuovo ad amare, e per essere riuscito a salvare la fanciulla di cui si era innamorato e con cui avrebbe condiviso il resto della sua vita.
-Qualcosa non va?- Gli chiese lui curioso
-Mi guardi in modo strano...- Daphne senza dare nessuna risposta si strinse a lui, per poi baciarlo delicatamente sulle labbra.
-Sono felice...- Fu l'unica risposta che la fanciulla diede al suo principe.
Entrambi si guardavano come se ognuno nei rispettivi occhi vedesse il proprio destino, fatto di felicità e di rinascita.
Richard e Daphne erano come il sole che ogni mattina sorge ad est, che scaccia l'oscurità e le tenebre della notte, e Richard aveva vissuto per troppo tempo dell'oscurità. Quella era l'occasione per vivere finalmente felici e contenti.
 
 
Erano ormai passati dieci anni dalla sconfitta della maledizione, ed il sole primaverile e il cinguettio degli uccelli che sovrastavano le torri del castello sillabando qualche suono molto melodioso.
Il grande giardino del castello una volta tetro e poco curato, ora trasformato e splendido.
Il grande specchio d'acqua, dove si riusciva a percepire con il solo senso dell’olfatto l’odore del prato verdognolo e il profumo incontrastato dei fiori ed ancor più meraviglioso era scorgere dal balcone reale le vallate in piena fioritura al di là del lago: uno spettacolo meraviglioso.
-Eveline, torna qui...-
Ma oramai era tardi. Una bambina stava scappando, riuscendo ad uscire dal castello Fece qualche saltello, poi una giravolta su sé stessa mentre tre farfalle colorate le danzavano intorno divertite. Continuò ancora avanti e si protrasse fino alla riva del lago, dove si bloccò per qualche istante ad ammirare quella distese d'acqua cristallina.
Agnes le correva dietro quasi impazzita e quando la raggiunse la rimproverò per essere uscita da sola e senza il permesso dei suoi genitori.
Eveline non le diede ascolto continuando entrando a piedi nudi nudi l’acqua gelata del lago, che non si presentava poi tanto profondo. Schizzava dappertutto per innaffiare l’erba e anche la povera Agnes.
Rideva e si divertiva, fino a quando in lontananza non vide la figura dei suoi genitori. Richard e Daohne si fermarono vicino alla povera Agnes che era completamente bagnata dalla testa ai piedi.
-Mi dispiace Agnes, se la nostra bambina ti fa diventare pazza...-
-Vostre Altezze, non è un problema, ma vorrei tanto sapere da chi ha ripreso vostra figlia.- In quel momento Richard prese a ridere.
-Da sua madre...-In quel momento Daphne guardò malissimo suo marito, ma doveva ammettere che non aveva tutti i torti.
-Torna al castello e vai a cambiarti, altrimenti prenderai un raffreddore, alla piccola peste penseremo noi.-
La governante obbedì, mentre poco dopo la piccola andò ad abbracciare i suoi genitori.
-Lo sai che devi obbedire ad Agnes, lei ti vuole bene e vuole che non ti succeda nulla...-
-Lo so, mamma, ma non avevo voglia di stare al castello...-
-Se andrai a chiedere scusa ad Agnes, io e tuo padre ti porteremo a fare un bel picnic.- La piccola Eveline, prese a correre intorno ai suoi genitori contenta, per poi correre verso il castello, lasciando i suoi genitori da soli che osservavano la loro bambina felice e serena.
-Vuoi usare la scusa della gita di famiglia per dirle che presto avrà un fratellino o una sorellina.-
-Già! Sta crescendo in fretta e temo che possa andare via...-
-Ha solo quattro anni e avremmo moltissimo tempo a disposizione da dedicarle e poi tra qualche mese, sarà impegnata a fare da sorella maggiore.-
-Hai ragione Richard...-
-Ora torniamo al castello, prima che faccia impazzire di nuovo la povera Agnes.- I due si incamminarono in direzione del palazzo. I momenti oscuri della maledizione erano ormai un brutto ricordo.
Richard e Daphne avevano una vita felice che sarebbe durata nel tempo.



Note Autrice:
Ed eccomi arrivata alla fine di questa storia. Non pensavo che sarei riuscita a concluderla, ma alla fine ci sono riuscita.
Il titolo viene direttamente da una canzone di un altro classico Disney il Re Leone 2 il regno di Simba.
Alla fine Daphne e Richard dopo aver spezzato la maledizione vivono felici coronando il loro sogno d'amore.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito questa long. Un ringraziamento speciale va a Nao Yoshikawa che ha creato l'aesthetic e che riesce a darmi sempre buoni consigli.
Grazie a tutti per essere arrivati fin qui.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3879138