IzuMina Week 2020

di pit12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 1 - Protection ***
Capitolo 2: *** Day 2 - Night-time Stroll ***
Capitolo 3: *** Day 3 - Meaning of a Kiss ***
Capitolo 4: *** Day 4 - Why Do I Put Up With You ***
Capitolo 5: *** Day 5 - Second Chances ***
Capitolo 6: *** Day 6 - Appearance ***
Capitolo 7: *** Day 7 - Burn ***
Capitolo 8: *** Day 8 - Free Day ***



Capitolo 1
*** Day 1 - Protection ***


Izuku esce dalla sua stanza sbadigliando, la bocca così allargata da rischiare la slogatura della mandibola, diretto al piano inferiore per recuperare qualcosa da bere intanto che la sua mente prende distrattamente nota della tempesta che si sta scatenando fuori dal dormitorio. Apre la credenza, tira fuori un bicchiere e lo riempe con dell'acqua che tracanna in appena due secondi ed una volta soddisfatto il bisogno riprende la strada appena fatta al contrario, solo per fermarsi dopo pochi passi nel sentire un verso strozzato proveniente da uno dei divani in risposta ad un grosso lampo e successivo tuono caduto nelle vicinanze. Avvicinandosi con un sopracciglio alzato e il cervello che pian piano si schiarisce dal sonno, lo stupore e la perplessità del ragazzo non fanno che aumentare nel vedere un bozzolo di coperte da cui esce qualche ciocca di capelli rosa e un paio di corna. «Ashido..?» la voce più incerta ed impastata di quanto lui stesso si aspettava. «Perché non sei in camera?»

 

La coperta si abbassa rivelando così il volto della ragazza, un sorriso tirato e forzato sulle labbra mentre gli occhi sono quello che c'è di più vicino al terrore. «M-midoriya!» altro tuono, un sussulto mal celato da parte della rosa. «I-io... mi sono addormentata qui prima» lo sguardo si sposta sul televisore spento, gli occhi spalancati. «Tu invece, ti sei svegliato per il temporale?» si passa una mano sul viso e Izuku nota distrattamente lo smalto nero e oro sulle mani di lei "Lo stesso colore dei suoi occhi", mentre la sua espressione lascia trapelare tutta l'incertezza che prova dentro. «No avevo soltanto sete e ho finito l'acqua in camera.» un sospiro gli abbandona le labbra quando capisce che Mina non lo ha neanche ascoltato, troppo impaurita e intenta a fissare fuori. Il suo cervello è ormai sveglio e il suo lato altruista ruggisce per essere assecondato, così si mette seduto sul bracciolo del divano prima di richiamare l'attenzione della ragazza. «Così hai paura dei temporali.» è una semplice affermazione la sua, priva di altri significati e con un tono di voce decisamente neutro, sotto il leggero strato di sonno ancora presente. «Non so di cosa tu stia parlan...» nella voce c'è imbarazzo per la situazione e decisione nel voler negare la verità, in un'altra situazione forse sarebbe stata pure convincente ma l'ennesimo tuono inaspettato la fa sobbalzare mentre le mani stringono in modo spasmodico la coperta.

 

Gli occhi di lei si alzano, stavolta anche un po' lucidi e al vedere il sopracciglio di Izuku abbassa la testa nascondendo il volto sconfitto. «Vuoi riprovare?» stavolta nel tono di voce c'è una leggera vena d'affetto mentre dal bracciolo passa ad uno dei pochi spazi liberi sul divano, praticamente in bilico sul bordo, mentre la testa della ragazza rosa si muove appena in un cenno di negazione. Nel vederla in quel modo il ragazzo non riesce a trattenere un sorriso intenerito, al pensiero che tutta l'energia e l'esuberanza di Mina possano essere spazzate via da un temporale -praticamente in senso letterario- quando anche Aizawa con tanto di Quirk attivo ha problemi a gestire la ragazza. La sua mano si muove senza che neanche se ne accorga e solo quando incontra quella di Mina il subconscio informa Izuku della sua mossa, facendolo sprofondare velocemente nell'imbarazzo con tanto di rossore al volto mentre i suoi recettori lo informano del calore e della morbidezza che provengono dalla pelle dell'utilizzatrice dell'acido.

 

Mina dalla sua prospettiva vede la mano del ragazzo che si appoggia sulla sua e tanto è lo stupore al gesto, che gli occhi si spalancano e la testa scatta su facendo incontrare i due sguardi nel silenzio della stanza interrotto solo da un paio di tuoni che nessuno dei due registra appieno. «Ehm...» la timidezza di Izuku prende il sopravvento in pochissimi secondi e il rossore si allarga ancora di più, scatenando una leggera risata nella ragazza. «Ma quanto sei carino, Midoriya» la voce è sicuramente maliziosa e la mano libera si posa sul braccio di lui, prendendo a seguire la linea dei muscoli e delle cicatrici. «Sono quasi tent-...» un tuono così forte da far tremare i vetri per un paio di secondi li coglie completamente impreparati, spaventando così tanto la ragazza che finisce col gettarsi contro il ragazzo in cerca di conforto. In tutto ciò il verde di capelli completamente colto alla sprovvista si ritrova steso a terra con le braccia intorno all'utilizzatrice dell'acido per tenerla ferma sul suo petto per proteggerla dal finire a terra e farsi male.

 

Un mezzo verso esce dalla bocca di Izuku, più per l'uscita forzata dell'aria dai polmoni che altro ma sufficiente a far scattare la preoccupazione nella rosa. «Oddio! Scusami tanto Midoriya» l'mbarazzo ora condiviso tra i due è quasi palpabile nella voce della ragazza. «Ti sei fatto male?» alza la testa, stando attenta a non ferire il ragazzo con le sue corna, finendo per far incrociare nuovamente gli sguardi. Stranamente Mina non è a disagio dalla posizione in cui si trovano, almeno non più di quanto possa esserlo dopo le condizioni in cui è stata trovata, ma bensì prova un senso di protezione in quelle braccia solcate da cicatrici di varia grandezza che la tengono ferma. «S-sì tranquilla, mi hai solo sorpreso.» la testa di Izuku fa un leggero tonfo quando torna a toccare nuovamente il pavimento mentre le braccia lasciano andare il corpo di Mina, che però non accenna a muoversi ma anzi sembra appoggiarsi ancora di più sul suo petto, come se lo trovasse un ottimo cuscino.

 

Passano alcuni minuti in cui l'unico suono udibile è quello della pioggia, intenso e costante mentre qua e la nel cielo si vede qualche lampo illuminare le nuvole temporalesche mentre Izuku si limita a fissare il soffitto, il cervello quasi completamente fuori uso per tutto l'imbarazzo che sente in corpo e che gli riscalda le guance. Non sa assolutamente cosa fare ne cosa dire, quello è decisamente un campo in cui non ha esperienza e l'unica cosa che riesce a pensare è "Ti prego fa che non arrivi nessuno. Ti prego fa che non arrivi nessuno." ripetuto ancora ed ancora come un mantra, perché non sa assolutamente come spiegare quell'assurda situazione poi l'ennesimo tuono della notte risuona nell'aria e tutto ciò lo costringe a riportare la sua attenzione a Mina e al suo stringergli la maglietta. Un brivido scorre per la schiena di Izuku che fa scattare qualcosa dentro, una sorta di click, che lo porta a mettersi seduto nonostante la ragazza si ostini a restare aggrappata a lui reagendo solo quando sta iniziando a mettersi in piedi, un verso non meglio identificabile e un tenerlo a sé con maggior vigore. «No! No no no.» le braccia di Mina scattano intorno al suo collo dimostrando chiaramente la volotà di non voler essere lasciata sola, la paura quasi palpabile nella voce.

 

«Non ho intenzione di passare la notte sul pavimento Ashido...» un altro verso lo interrompe, un verso molto simile ad un singhiozzo. «Ma non posso neanche lasciarti qui da sola.» un braccio sulla schiena e uno sotto le ginocchia e Izuku si mette in piedi tenendo tra le braccia la rosa che emette una sorta di squittio sorpreso dalla sequenza di azioni e da chi le ha eseguite. Il possessore del One For All prende a camminare con una sicurezza e tranquillità di cui neanche lui comprende l'origine seppur l'imbarazzo non l'abbia mai abbandonato "Ma che diamine sto facendo? Accidenti a me Izuku, mi sto mettendo in una posizione bruttissima con le mie stesse mani." nonostante tutto però non riesce a sentirsi completamente colpevole per le sue azioni, non quando la pelle della ragazza è così morbida e calda contro la sua, non quando sentire il suo peso addosso accende un fuoco strano e sconosciuto in lui. "Cosa caspita mi sta succedendo stasera?" entrare nella stanza non fu una cosa esattamente comoda mentre per chiudere la porta bastò una leggera spinta col piede, la prima cosa difficile fu riuscire a staccarsi Mina di dosso e infilarla sotto le coperte.

 

Appena tocca il materasso la ragazza si chiude su sé stessa, abbracciandosi e con gli occhi chiusi per il tuono appena caduto "Quanto meno ha smesso di fingere..." è la magra consolazione di Izuku mentre prende posto sul letto e copre entrambi con la coperta. Fa per girarsi e dare le spalle alla ragazza ma sente le mani di lei afferrargli le braccia per poi costringerlo a diventare il "grande cucchiaio" mentre l'utilizzatrice dell'acido si mette comoda contro il suo busto, nonostante l'irrigidirsi del verde di capelli. «Ash-...» «Mina, non Ashido.» il sopracciglio di Izuku si alza di nuovo, iniziando a stabilire un record di movimento in un lasso di tempo ristretto ma preferisce non commentare, non gli pare il momento giusto. «... Cosa stai facendo?» «Ec-cco è che... c-come dire...» silenzio. Un silenzio carico d'imbarazzo e perplessità, che Izuku fa passare mentre si rilassa e cerca di mettersi comodo senza staccarsi dalla ragazza -ancora aggrappata alle sue braccia- mentre gli organi sensoriali lo bombardano di stimoli diversi che servono solo a farlo agitare.

 

Il tatto non fa altro che avvisarlo di quanto vicini siano e di come la pelle di Mina sia calda e morbida contro la sua, come se fosse argilla pronta per essere modellata al minimo tocco; la vista è più vaga perché ciò che può fare è solo confermargli che tiene tra le braccia una delle ragazze più belle che conosca, anche se questo non è poi così complesso. L'olfatto invece è il traditore più inaspettato per Izuku, perché ritrovarsi con la faccia quasi dentro i capelli di Mina e respirarne a pieno il profumo fruttato è ciò che più lo destabilizza, stupendo lo stesso ragazzo della cosa soprattutto quando quell'odore non fa altro che invogliarlo a pensieri poco casti come quello di voler assaggiare la pelle dell'altra "Cattivo Izu! Non è il momento di fare questi pensieri..." «La verità... è che mi sento tranquilla nello stare dove sono, mi fa sentire al sicuro. So che per te non è facile data la tua timidezza... quindi grazie Midori.» la voce più tranquilla e serena come ulteriore conferma delle sue parole non hanno che alimentato il fuoco della colpevolezza "...Oh andiamo Mina! Ora i sensi di colpa mi stanno mangiando vivo" «Non preoccuparti, il problema sarà il me di domani che mi odierà.» più un borbottio l'ultima parte della frase che un suono chiaro.

 

*

Izuku è il primo ad aprire gli occhi al mattino, mentre il braccio destro spegne la sveglia che ha iniziato a suonare per poi provare ad allungare il corpo in un primo approccio allo scioglimento dei muscoli, solo per trovarsi bloccato da un peso che non ricorda. Gli occhi verdi si abbassano incontrato una folta capigliatura riccia e rosa. «Giusto...» il sonno residuo sparisce quasi subito al ricordo della notte precedente, mentre gli occhi si spalancano sempre di più man mano che prende coscienza delle loro posizioni: gambe intrecciate, le mani di lei strette sulla maglietta leggermente alzata di lui e la testa nell'incavo del collo. Il rimanente braccio del ragazzo intorno alle spalle di lei per tenerla vicino. «Grazie mille corpo.» una sorta di ringhio verso sé stesso viene fuori insieme alle parole, così come è chiaro che la sua corsa mattutina andrà a farsi benedire. Qualsiasi pensiero di Izuku si ferma nel sentire il corpo di Mina muoversi leggermente solo per farsì ancora più vicina, forse in cerca di calore o chissà cos'altro, insieme ad una leggera smorfia sul volto cosa che porta il ragazzo a rimettere l'altro braccio intorno alla ragazza per un motivo a lui oscuro mentre dentro di sé sente accendersi di nuovo il fuoco della notte precedente. Perplessità e confusione sono ciò che dominano per lo più seppur Izuku è convinto che da qualche parte ci siano anche un po' di malizia ed eccitazione per la situazione. «Smettila di borbottare Midori...» il fiato caldo sul collo lo riscuote dai suoi pensieri, prendendo nota del fatto che probabilmente si è lasciato andare ad uno dei suoi tratti più rinomati svegliando la ragazza «Oh... scusa, non volevo.» «Fa niente, suppongo sia il prezzo per la tua gentilezza.»

 

Nessuno dei due si muove nonostante siano ormai svegli, qualcosa li fa tenere avvinghiati sotto le coperte ma né Izuku né tanto meno Mina sembrano preoccuparsene troppo. Il verde di capelli è tranquillo, quasi appagato dalla situazione finendo per uscire dal suo solito personaggio, ma per una volta va bene così ammette a sé stesso. «Sono quasi gelosa di chi riuscirà a farti cadere, sai?» parla piano la ragazza, in fondo sono così vicini che quasi basta sussurare per sentirsi. «Mh?» «Sei un bravo ragazzo Midoriya, direi quasi perfetto. Avresti potuto provare ad approffittarti di me nel sonno e invece niente.» il ragazzo sente un paio di brividi giù per la schiena mentre il volto si colora un po' per le belle parole ricevute. «Hai una considerazione troppo alta di me, Mina, decisamente troppo...» un sospiro gli esce spontaneo, causando una leggera risata da parte della ragazza «Ho fatto quello che fanno i buoni amici, ti ho guardato le spalle.» lei annuisce e finalmente inizia a muoversi, lasciando la maglietta e allungando le braccia e stiracchiandosi facendo uscire un mezzo sbadiglio, portando così il suo seno a contanto col petto di Izuku e scatenando una nuova ondata d'imbarazzo. Mina è la prima ad alzarsi dal letto mostrando così la sua figura al ragazzo che ha questo punto vorrebbe solo sotterrarsi per la vergogna mentre un mezzo grugnito gli sale dalla gola: un paio di shorts e una maglietta decisamente scollata e pendente sono ciò che coprono il corpo esotico e aggrazziato della rosa, che non può far altro che scoppiare a ridere davanti al disagio e all'innocenza del verde di capelli che intanto si è messo a sedere.

 

Mina gli lascia un bacio sulla fronte come ringraziamento per poi uscire dalla stanza «Ah Mina...» si ferma sull'uscio al sentirsi chiamare e si gira a guardarlo «È Izuku.»

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Capitolo 2
*** Day 2 - Night-time Stroll ***


«Oi ragazzino, tieni il passo!» grugnito, sbuffo e un leggero crepitio di scintille sono i rumori che si sentono, oltre l'eco dei passi pesanti di Izuku. È sempre meno il suono delle macchine, via via che s'inoltra nei vicoli stretti e secondari di Musutafu. «Mina, salta su» si ferma un secondo girando appena la testa per controllare quanto distante sia la compagna «È ora di mettere il turbo.» questa annuisce semplicemente, saltandogli sulle spalle appena è a portata. Il verde mette su un mezzo sorriso sgembo mentre attiva nuovamente il Full Cowl per poi scattare in avanti e dopo appena qualche secondo lasciarsi dietro un boom sonico, riprendendo a correre dietro al suo obiettivo.

 

«Porca puttana Izuku!» l'urlo risuona per pochi istanti, troppo veloci anche solo per far "depositare" le parole tra loro, ma in tutta risposta la massa di energia verde scoppia a ridere mentre sente la presa di Mina farsi più forte sul suo corpo. «Gira a destra, a destra!» il corpo si muove ancora prima di mettere a fuoco l'indicazione, sfruttando anche il muro davanti per darsi una maggiore spinta e lasciando una crepa sullo stesso. Il possessore del One for All alza gli occhi vedendo una figura bianca saltare di tetto in tetto sullo sfondo di una notte stellata «Maledetta Mirko, stavolta la mettiamo nel sacco.» «Ti prego ricordami perché abbiamo accettato questa follia.» il rumore dell'aria è abbastanza da dare fastidio ma l'attuale vicinanza aiuta i due a sentirsi quanto meno. L'attuale motivo della corsa? Top five Hero, Rabbit Hero: Mirko e la sua idea di "allenamento" alquanto spartana e basilare: acchiapparella. O come lei stessa lo definisce "Acchiappa il coniglio", costringendo quei fortunati che ricevono la sua attenzione ad inseguirla con ogni mezzo a loro disposizione abbandonando momentanemente il loro giro di ronda, situazione in cui Izuku e Mina si ritrovano per la terza notte di fila.

 

«Tieniti, prendiamo l'ascensore!» appena il tempo di finire la frase che Izuku allarga le braccia facendo uscire Black Whimp, facendo dilatare le pupille della giovane donna. I due fasci di energia trovano degli appigli per poi scagliarli in aria. «Oh noooOOOOO» l'urlo della rosa è quasi assordante e abbastanza forte da far girare per un secondo anche Mirko che ghigna nel vederli a mezz'aria. «Ragazzino!» la Pro Hero richiama l'attenzione dei due tramite la trasmittente, mentre le sue orecchie si muovono al registrare di un suono. «100 metri, sulla destra c'è l'obiettivo.» Izuku sente il sospiro rassegnato della rosa sull'orecchio, capendo di essere stata imbrogliata dall'altra e che nell'arco di un secondo si troverà con un vuoto d'aria nello stomaco, mentre lui si limita a seguire le indicazioni e dandosi un'altra spinta con Black Whimp si porta sopra l'obiettivo prima di lasciarsi cadere. Il combattimento dura poco, al massimo cinque minuti, prima di riuscire ad immobilizzare gli obiettivi: alcuni membri di una nuova organizzazione criminale con un nome richiamante un qualche animale pericoloso o strano che Izuku in questo momento non è interessato a ricordarsi. «Bravi ragazzi, una squadra di custodia sarà qui a breve e poi possiamo dichiarare la fine del turno.» un pollice in su da parte di Mina e un annuire con la testa sono le risposte che ottiene l'albina di capelli mentre si avvicina ai due «Ah Mirko, solo una cosa» gli occhi verdi e quelli rossi si incrociano quando lei si ferma ad un paio di passi da Izuku, l'espressione che rimanda la domanda implicità «Catturata.» il braccio scatta insieme alla parola e la mano di lui si appoggia sulla spalla scoperta, creando prima confusione nel volto del Hero Rabbit che poi esplode in un'espressione di sconcerto per essersi fatta fregare dal più giovane.

 

«Sigh... fregata da un Deku» la testa abbassata a nascondere il viso della donna dalla carnagione più scura dei tre. «Be' una promessa è una promessa, domani offro io.» Mina si lascia andare ad un piccolo urlo di felicità mentre fa qualche saltello sul posto «Bravo Deku!» le braccia intorno al collo nell'istante dopo, scatenando un'ondata d'imbarazzo nel suddetto ragazzo.

 

Messi in custodia i criminali i tre tornano verso l'agenzia di Mirko, dove i più giovani possono cambiarsi prima di prendere la strada verso l'U.A. per farsi qualche ora di sonno prima di riprendere la routine. Il treno è pressoché vuoto, giusto un altro paio di persone occupano la carrozza ma nessuno fa caso ai due o comunque non da segni d'interesse alcuno, Izuku scorre svogliatamente la sezione notizie in cerca di qualcosa d'interessante mentre Mina si è appoggiata a lui e riposa la testa sulla sua spalla, stando attenta a non graffiarlo con le corna, con gli occhi chiusi. «Comunque l'abbiamo fatto perché è una possibilità davvero rara quella che abbiamo ottenuto» la voce del ragazzo è tranquilla e con una punta di sonno all'interno, la ragazza fa giusto un verso in risposta, neanche si preoccupa troppo di vocalizzare il suo pensiero. «Non capita tutti giorni di riceve le attenzioni di uno dei top cinque.» «Disse il ragazzo che aveva lavorato sotto Endeavor.» una risata leggera si alza tra i due.

 

Il verde di capelli mette via il telefono per poi appoggiare la testa su quella della ragazza, finendo per respirare quel profumo fruttato che ormai è una sorta di droga per lui da quella notte di tempesta di alcuni mesi prima. «Cerca di non addormentarti Mina, non mi va di portarti in braccio.» un altro verso, stavolta più seccato del precedente mentre si accoccola meglio contro il corpo del compagno che in tutta risposta arrossisce, non essendo ancora abituato alla vicinanza con una persona dell'altro sesso... sempre se non si conta che quella persona è la stessa che ha fatto capitolare il cuore e i sentimenti di Izuku. Un'aggravante di poco conto, in fondo. Gli occhi verdi guardano al vetro che ha davanti e in esso il riflesso di loro due mentre fuori scorre il profilo della città più o meno illuminata e si lascia sfuggire un sospiro. "Sono completamente rovinato. Sigh."

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Capitolo 3
*** Day 3 - Meaning of a Kiss ***


Una cosa felice per Izuku? L'arrivo della pubertà e i quattro centimetri che ha portato come regalo. Non che essere sotto la media maschile lo abbia mai disturbato troppo, per intenderci, eppure quei pochi centimetri sono stati come passare dal giorno alla notte, o viceversa. Sempre più persone si fermano a guardalo mentre cammina per i corridoi o è nella caffetteria, così come sempre più risolini e borbottii si sentono quando cammina davanti ad un gruppo di ragazze. Quello, oppure il fatto di essere stato una delle persone di punta durante il raid nel covo della Lega dei Cattivi. Il verde di capelli non è troppo sicuro di quale delle due sia e onestamente, non è uno di quei problemi che lo preoccupa maggiormente al momento.

 

«Cos'ha fatto questa volta?» Shoto è appoggiato sullo stipite della porta, le braccia incrociate e il sopracciglio rosso alzato, mentre guarda Izuku terminare una delle sue sessioni di borbottii. «Mh?» completamente estraneo a ciò che ha intorno, si gira notando l'altro ragazzo. «Ti ho chiesto che guaio ha combinato Ashido questa volta.» gli occhi verdi si assottigliano leggermente, mentre con una mano si gratta la nuca.

 

«Io... non lo so?» l'espressione del ragazzo eterocromatico muta in una più perplessa al sentire quelle parole. «Ok non è del tutto corretto. So che si sta comportando in modo diverso dal normale, ma non so il perché.» Shoto sospira, quando capisce di essere finito in un discorso sconveniente e fuori dalle sue corde, ma in fondo ascoltare l'amico non lo ucciderà. Così entra nella stanza di Izuku chiudendo la porta dietro di sé e si siede sul letto, limitandosi ad aspettare. «È... silenziosa? Non so bene come spiegarlo, ma pur essendo ancora quella più allegra e eccitabile di tutti noi è più tranquilla» Izuku gira la sedia da scrivania su cui si trova, mettendosi faccia a faccia con l'altro, prima di continuare il suo monologo. Entrambi i ragazzi ne sono consapevoli. «E mi fissa. Sento i suoi occhi su di me molto più spesso di quanto non facesse prima, so che mi segue con quei suoi occhi magnetici» un sospiro esce dalle labbra di Shoto, sa bene a cosa si riferisce il possessore del One for All, in fondo come può non saperlo quando lo hanno mandato lì proprio per quel motivo.

 

«Per non parlare delle sue dimostrazioni d'affetto... inizio ad averne paura.» Izuku è maturato nel tempo, ha allargato la sua zona di confort riuscendo ad essere più tranquillo e disinvolto, sia vicino alle ragazze che nei momenti sociali in generale. Sicuramente Mina è stato uno dei fattori che più ha influito, data la sua personalità esuberante e le sue dimostrazioni d'affetto spontanee, eppure adesso ha raggiunto un nuovo livello portando il verde di capelli a vivere in una condizione semi perenne di "attacca o fuggi".

 

Carezze al volto? Fatto;

Arruffargli i capelli? Oh sì. Izuku inizia a pensare che sia una delle attività preferite della rosa, per quanto spesso accade;

Abbracci? Soprattutto se può prenderlo di sorpresa e causargli un ondata d'imbarazzo, decisamente non una cosa difficile da fare;

Baci? La prima volta che Mina lo ha baciato sulla guancia, in pubblico, il battito cardiaco si è alzato così tanto che il ragazzo ancora si chiede come abbia fatto a non esplodergli al tempo. La spiegazione più quotata è quella che dopo tutta l'adrenalina e i momenti pericolosi passati, i muscoli cardiaci abbiano sviluppato altri muscoli per non strapparsi.

 

«Perché non hai visto le sue espressioni Midoriya, altrimenti avresti più paura per gli altri...» Shoto è uno dei fortunati ad avere una sedia in prima fila nella vita del suo migliore amico, con tutti i vantaggi e svantaggi che questo ne porta, tra cui il vedere le reazioni di Mina ogni volta che qualche essere di sesso femminile -escluse le loro compagne di classe- lo avvicina per un qualsiasi motivo. «Oh no Shoto, ti sbagli, le ho viste un paio di volte. Ma solitamente c'era sempre Bakuguo, quindi non ho dato loro troppo peso.» dopo tutti i casini successi fra il biondo e il verde, la stima e la pazienza di Mina verso il primo sono calate in maniera decisamente drastica, quindi il punto di Izuku è del tutto valido.

 

«Comunque ho qualche idea in mente, ma vanno dall'improbabile al possibile fino al "non ci credo"... quindi non so, credo andrò per tentativi.» Shoto annuisce, non c'è bisogno di aggiungere altro, così si alza e fa per uscire. «Ah e ringrazia Ochako per il pensiero.» «Era così tanto chiaro?» il ragazzo mezzo fuoco e mezzo ghiaccio gira la testa per guardalo, incontrando un sorriso. «Non volermene amico eh, ma per quanti passi avanti abbiamo fatto entrambi, non sei ancora così bravo.» Izuku gli fa un occhiolino prima di ritornare sulla scrivania e lasciare uscire l'altro.

 

*

 

«Izu! Izu! Izu!» una voce allegra e pimpante lo chiama da dietro, facendolo fermare e girare, giusto in tempo per vedere una palla rosa vibrante di energia ed eccitazione saltargli letterlamente in braccio e incominciare a riempirgli il voto di baci, intanto che Izuku cerca di non far cadere entrambi. «Grazie grazie grazie grazie.» poco più avanti Shoto e Iida si scambiano uno sguardo perplesso tra loro nel vedere la scena, mentre Ochako si porta le mani al volto per trattenere le risate alla vista del verde di capelli che si avvicina sempre più all'autocombustione, tanto è il rossore. «C-che dia-mine...!» «Mi hai aiutato a studiare, così ho passato tutta la parte scritta senza problemi.» sul volto di Mina c'è un sorriso enorme -quasi abbagliante- tanta è la felicità che prova quando alla fine scende dal ragazzo, permettendogli di ricomporsi un minimo, quando basta per essere sicuro della sua voce «Quindi tutti quei baci erano per..?» «Come ringraziamento, nulla di più. O preferisci qualcosa in più?» il sorriso si trasforma in un ghigno mentre stuzzica il ragazzo, scatenandogli un'altra ondata d'imbarazzo. Mina si guarda un secondo intorno, nello sguardo c'è molta soddisfazione per il risultato ottenuto -come se fosse riuscita in una missione personale- così, appena Tooru la raggiunge riprende con lei a camminare verso il dormitorio. «Dannazione! Quella ragazza mi vuole morto.» è il commento di Izuku dopo un minuto buono che se n'è andara, appena si riprende abbastanza da essere sicuro delle sue capacità discorsive, cercando d'ignorare come tutta quella scena sia avvenuta in mezzo ad un piazzale "pieno" di studenti, altrimenti la sua mente rischierebbe un completo crollo. «Non credo che "morto" sia il termine adatto, ribbit.» aggiunge Tsuyu mentre gli da una leggera pacca sulla schiena, scatenando un sospiro da parte del verde di capelli e una fragorosa risata negli altri.

 

Izu: Non c'era un modo più tranquillo per ringraziarmi?

 

Mina: Be' sì... ma così era più divertente ;D

 

Izu: ... Di certo non per me

 

Mina: Ma per me sì

 

Il ragazzo sbuffa mentre appoggia il telefono sulla scrivania, di fianco alla tastiera del pc, per poi riportare la sua attenzione al foglio che ha davanti. Izuku è combattuto sul da farsi, soprattutto perché non si è mai trovato in una situazione simile, aver passato quasi tutta la vita da Quirkless di certo non aiuta. Un biglietto d'amore? Un invito scritto? Il ragazzo non sa neanche come chiamare ciò che ha davanti, certo è che il contenuto è chiaro anche a lui e alla sua incapacità sociale. Qualcuno -apparentemente una ragazza dal genere usato- gli chiede di vedersi alla fine del suo orario scolastico per parlare. "Quanto meno so che non fa parte del corso eroico" si passa una mano in mezzo ai capelli, arruffanandoli ancora di più "Se anche ci andassi, temo il risultato sarebbe lo stesso... una persona in lacrime."

 

*

 

Mina non è sciocca, tutt'altro in realtà, i suoi voti sono la diretta conseguenza del fatto che non si applica come deve. Ha tante qualità così come ha tanti difetti, ma una cosa che gli viene bene è quella di leggere le persone, in particolare quando questa è la persona per cui prova dei sentimenti o come dicono in inglese qualcuno per cui "you're crushing hard". Così quando lo vede mentire -perché decisamente non ne è capace- ci resta male e, decisa a scoprirne il motivo lo segue ricevendo qualche occhiataccia per le sue azioni, ma nonstante ciò nessuno prova davvero a fermarla.

 

«... Non posso, mi spiace.» la rosa si sporge dal suo nascondiglio per osservare la scena: una ragazza è seduta su una panchina, all'ombra di un albero e Mina vede solo la schiena dalla sua posizione. Ha dei capelli rossi che arrivano alle spalle ma per il resto non ha tratti particolari o che attirano l'attenzione, Izuku invece è in piedi di fianco alla panchina, lo vede di profilo e con le braccia incrociate. Il volto mostra una leggera punta di dispiacere e tristezza. L'utilizzatrice dell'acido sa bene a cosa sta assistendo: una confessione finita male. «C'è già qualcuno che ha preso quel posto nei miei pensieri, anche se non lo sa.» «È quella ragazza rosa, non è vero?» il verde di capelli non risponde, limitandosi a far cadere la domanda e senza aggiungere altro si allontana diretto chissà dove.

 

Mina sente qualcosa ruggire dentro di sé, un animaletto verde che si fa sempre più grande e che le attanaglia il petto, qualche lacrima le solca il viso prima di cadere a terra. Non ha la forza per seguirlo, non mentre la tristezza si mette a far compagnia alla gelosia. Così fa l'unica cosa che trova sensata in quel momento: tornare al dormitorio e aspettarlo, iniziando a porsi una lunga serie di domande che vanno dal "Perché non mi ha detto nulla?" al "Quindi non ho possibilità?", fino ad arrivare al fatidico "Chi c'è nei suoi pensieri?"

 

*

 

Izuku non è sorpreso quando entrando in camera trova Mina con una delle sue felpe di All Might, seduta sul letto con le gambe al petto e le braccia intorno alle ginocchia, sulle quali è posata la testa. È però perplesso e preoccupato nel notare gli occhi gonfi di lei e il fatto che si stia mordicchiando il labbro, inoltre non lo sta guardando, continuando a fissare un punto impreciso davanti a sé. Sospira mentre appoggia lo zaino sul pavimeno, prima di sedersi accanto alla ragazza.«Cosa ho fatto questa volta?» posa la testa contro la parete, gli occhi a guardare la compagna per quanto possibile, ad osservarla mentre pensa. «Perché non mi hai detto niente?» «Detto cosa..?» il dubbio è chiaro sia nella voce che nell'espressione.

 

«Perché non mi hai detto di oggi? So che hai mentito...» «Non pensavo fosse importante, ecco tutto.» Mina sbuffa, girando la testa per fissarlo «E dei tuoi sentimenti invece? Non sono abbastanza importante da esserne messa al corrente?» la voce di lei si alza man mano che parla, fino quasi ad urlare, gli occhi si fanno lucidi, impedendo una qualsiasi replica. «Conto così poco per te Izuku? Cazzo! Quindi tutte le tue belle parole erano solo questo, parole!» si mette in ginocchio mentre con una mano inizia a spingerlo e le lacrime cominciano a scendere copiose. Il verde di capelli è preso completamente alla sprovvista da quell'esplosione emotiva, tanto che l'unica cosa che riesce a fare è spalancare gli occhi e assecondare le spinte ricevute. «Cosa dovrei farci ora con questi sentimenti eh? Eh? Avanti grande eroe!» le mani adesso sono chiuse a pugno, iniziando a colpire il petto di un Izuku completamente spaesato e schiacciato sul materasso da Mina che lo sovrasta stando sopra le sue gambe.

 

«Risolvi anch- Ahh.» il possessore del One for All si muove con l'istinto, non prova neanche a porsi un freno o a collegare il cervello, c'è nuovamente un click che scatta da qualche parte, solo che adesso il ragazzo sa che cos'è. Afferra i polsi della rosa e senza un grande sforze inverte le posizioni, bloccando il corpo di lei con il suo. «Lasciami andare stronzo! Cosa pensi di...» «Zitta.» la voce di Izuku è ferma e secca, tanto da bloccare ogni possibile replica, così come blocca gli occhi dorati e pieni di emozioni di lei nei suoi, illuminati da qualcosa di potente e ammaliante. Mina smette di muoversi davanti a quello sguardo, quasi trattenendo il respiro per quello che vede. Nessuno dei due chiude gli occhi mentre si avvicinano l'uno all'altra, neanche quando i loro nasi si sfiorano.

 

Quando le labbra s'incontrano, un brivido attraversa per la schiena del ragazzo pian piano che tutti gli stimoli sensoriali arrivano al cervello, e solo allora chiude gli occhi, lasciandosi guidare dalla passione che sente nel petto. Libera i polsi della rosa che stringe subito le braccia intorno al suo collo per avvicinarlo il più possibile a sé, mentre un gemito le esce dalla bocca. È passione, amore, rabbia e chissà cos'altro quello che riversano in quel bacio, ma in quel momento per entrambi, quello è il loro tutto.

 

Quando si staccano, senza fiato e con le guance imporporate, Izuku appoggia la fronte su quella della rosa. «I-io non capisco...» la voce del ragazzo è bassa, quasi un sussurro. «Hai dovuto aspettare una situazione simile...» «Shhh» Mina lo bacia di nuovo, stavolta con più calma, prima di lasciarsi andare ad un risolino. «Sai questo cosa significa?» «Che ho firmato la mia condanna?» lei annuisce prima tirarlo di nuovo a sé, chiudendolo in un abbraccio. «Non ti libererai più di me Izu.»

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Capitolo 4
*** Day 4 - Why Do I Put Up With You ***


C'è una domanda che per loro è come una sorta di rituale, ha una cadenza più o meno fissa -come le visite di Izuku in ospedale- che nel tempo ha acquisito un significato sempre maggiore. "Come ho fatto a finire con te?" non vi è malizia o cattiveria dietro quella domanda, almeno non dopo la prima volta.

 

La prima volta si ricorda quasi sempre, qualsiasi prima volta: il primo brutto voto, la tua prima cotta, per non parlare del primo bacio, il primo appuntamento e così via, per una lista decisamente molto, molto lunga.

 

*

 

«Come va il braccio?» i due ragazzi sono sul letto di Mina, nascosti sotto una coperta intenti a guardare un film, una commedia romantica sciocca e tranquilla perfetta per fare da sottofondo, lui dietro che la tiene contro il suo petto. «Sta... starà bene, sono abbastanza fiducioso.» il braccio sinistro viene fuori dalle coperte, mostrando la fasciatura che parte dalle nocche per fermarsi appena prima del gomito. Un errore di calcolo, così lo ha definito Izuku quando la ragazza è andata a trovarlo in infermeria, una mossa sbagliata durante un allenamento. «Izu, sai che devi andarci piano...» la voce è bassa e lascia trapelare della preoccupazione, date soprattutto le condizioni del ragazzo. «Lo so Mimì, lo so. Anche se non sembra, ci tengo ad avere due braccia funzionanti.» il verde di capelli abbassa il volto nei capelli di lei, respirando a pieni polmoni il profumo che ormai è diventata la sua droga preferita. Mina fa un mezzo risolino nel sentirlo fra i capelli, per poi prendere la mano fasciata e portarla al volto per lasciarci sopra un bacio.

 

«Sai che i tuoi precedenti non sono incoraggianti, vero?» Izuku borbotta qualcosa, senza però spostarsi da dove si trova, rendendo così impossibile far capire le sue parole. «Sarai un grande eroe, Deku, ma devi stare attento... non penso che Inko possa sopportare un altro incidente.» lo sbuffo stavolta è chiaro e in tutta risposta la ragazza gli dà un leggero pizzicotto sulla spalla, prima di accoccolarsi meglio contro di lui e tornare a guardare il film, trovandosi davanti la solita scena finale in cui i due protagonisti si riuniscono e si confessano i loro sentimenti. «Lasciando da parte mia madre, ci sono davvero troppe ragioni per avere tutte e due le braccia funzionanti...» Izuku sussurra queste parole direttamente nell'orecchio della rosa, provocandole un piccolo verso di piacere, per poi afferrarle il mento e girarla verso di sé così da poterla baciare. «Ah sì?» La voce di Mina è languida mentre si gira, così che i due siano una davanti all'altro. «Sì» la voce del verde di capelli è bassa e piena di sentimento, mentre le sue labbra si spostano sulla mandibola e sul collo. Un sospiro di piacere esce dalla ragazza, mentre porta le mani tra i capelli del fidanzato. «Qua... Quali sarebbero... queste ragioni?» Izuku sorride in modo quasi sfacciato al sentire la reazione dell'utilizzatrice dell'acido alle sue attenzioni, facendola arrossire.

 

«Non potrei abbracciarti come si deve...» la tira a sé con entrambe le braccia, una sulle spalle e una intorno alla vita, mentre gli lascia un bacio sulla fronte. «Avrei una mano in meno per giocare con i tuoi capelli» un bacio sul naso che fa ridacchiare la rosa, che s'interrompe quando sente la mano del ragazzo scenderle verso il fianco. Mina lo attira di nuovo in un bacio, usandolo come valvola di sfogo per il turbinio di emozioni che sente, intrecciando le lingue in una danza lenta e passionale. Un altro gemito si alza dalla ragazza, quando sente la mano del possessore del One for All a diretto contatto con la sua pelle e la sua schiena, pian piano che questa sale e inizia a muoversi in modo circolare. «Non riuscirei a provocarti queste reazioni.» continua il ragazzo appena si staccano per riprendere fiato, la voce leggermente rauca che scatena una serie di brividi nella rosa. «Sono quasi certa che ci riusciresti lo stesso.» le fronti si toccano, mentre i due respirano l’uno l'aria dell'altra e gli occhi sono incatenati tra loro, il verde nell'oro e il nero nel bianco.

 

Un sorriso si allarga sul volto di entrambi, quasi contemporaneamente, nel vedere gli occhi dell’altro pieni di amore e desiderio. Mina ha il suo solito ghigno, praticamente il suo marchio di fabbrica, mentre quello di Izuku è più contenuto ma non per questo meno sfrontato. «Izu...» la voce della rosa è bassa, mentre si avvinghia maggiormente al ragazzo in risposta allo spostamento di attenzione e carezze dalla sua schiena al suo fondoschiena, stretto e massaggiato con una cadenza quasi regolare.

 

*

«"Come siamo finiti insieme?"» la testa di Mina è appoggiata sulla spalla di Izuku, mentre con la mano destra segue distrattamente i contorni dei muscoli scolpiti del ragazzo, provocandogli qualche brivido di piacere, mentre lui si limita a tenerla stretta a sé. «È una domanda che mi pongo ogni tanto, sai? Siamo così diversi sotto alcuni aspetti, eppure eccoci qui, avvinghiati l'uno all'altra...» la rosa è interrotta da un bacio a stampo, mentre un leggero imbarazzo colora le guance del verde di capelli dimostrando che nonostante la sicurezza guadagnata nel tempo, alcune abitudini sono dure a morire. «... completamente nudi.» finisce la frase accompagnandola con una risata, davanti all’imbarazzo che non fa che crescere, mettendo in risalto le lentiggini di Izuku. La mano di lui comincia ad accarezzarle distrattamente il braccio, l'espressione chiaramente pensierosa, tanto che Mina è quasi certa di sentire gli ingranaggi girare in cerca di una risposta.

 

«Mm... se non ricordo male, c'è di mezzo un pedinamento e una litigata» gli occhi verdi fissano distrattamente il soffitto mentre parla. «E la nostra prima volta.» stavolta è la ragazza quella colta dall'imbarazzo, assumendo una sfumatura violacea sulle guance, rispondendogli con un leggero schiaffo sul petto. «Ti amo anch'io, Mina.»

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Capitolo 5
*** Day 5 - Second Chances ***


Chiunque può confermarlo, persino Bakugou: Izuku Midoriya è una persona calma e riservata per la maggior parte delle volte -e della sua vita-, sempre corretto e raramente scurrile, tanto che alcuni credono sia riuscito a raggiungere la pace interiore, portando alla creazione di "Saint Deku", un soprannome di cui pochi sono a conoscenza. Non si può neanche negare la passione che traspare sul lavoro, sempre in prima linea a proteggere e salvare le persone, con il miglior sorriso possibile incitando i suoi colleghi e compagni a fare lo stesso. È diventato ciò che ha sempre desiderato e sognato, un Pro Hero -in rapida ascesa verso le posizioni più alte- riconosciuto e acclamato dalla gente e in grado di fare del bene. Con una popolarità così alta da aver ottenuto anche una propria linea brandizzata Deku, che ha causato alcuni divertenti aneddoti grazie ad una certa donna rosa... ma questa è un’altra storia e verrà raccontata un’altra volta.

 

Come dicevamo, Izuku è una persona che difficilmente si lascia andare a quelle emozioni che si addicono al "lato oscuro", come la rabbia e il risentimento. Quindi, quando ciò succede è sempre meglio non essere sulla sua strada o -peggio ancora- il suo bersaglio.

 

Il giovane uomo sa bene che è molto spesso una calamità per la sfortuna o per una serie di sfortunati eventi nel peggiore dei casi. Lo ha capito poco dopo essere entrato all'U.A. che forse la sua fortuna non era delle migliori, eppure è andato avanti lo stesso, dritto come una pallottola verso il suo bersaglio, superando difficoltà su difficoltà: il One for All che gli ha distrutto le ossa, Stain, la Lega dei Malvagi, il Fronte di Liberazione Paranormale, tutti sono stati affrontati e superati e nonostante tutti i guai e gli incidenti che ha subito nel suo percorso, mai una volta si è arrabbiato quando gli hanno fatto un torto, ma sempre quando veniva fatto gli altri.

 

*

 

«No! Che cazzo, no!» è il "ruggito" che gli esce spontaneo quando esce dal buco nel muro che lui stesso ha creato, dopo esserci stato tirato contro. Abbassa il volto per controllare lo stato in cui è ridotto, allargando gli occhi per la sorpresa: levata la polvere dei calcinacci, ci sono buchi e strappi un po' ovunque nel completo, il fazzoletto che di solito si trova nel taschino è perso chissà dove, la giacca invece è completamente rovinata. Tira un sospiro di sollievo nel sentire la scatolina ancora nella tasca interna della giacca, quanto meno quella non è andata persa. Fa un paio di passi avanti prima di aiutare una signora ad alzarsi, facendole segno di correre via dalla strada e dal combattimento imminente. «Chiami la polizia, gli dica che Deku e Pinky sono sulla scena e di mandare i rinforzi per portare via il cattivo.» questa annuisce velocemente un paio di volte prima di andare effettivamente via e lasciare spazio al Pro Hero. Porta nuovamente l'attenzione davanti a sé, gli occhi sono ormai due fessure e quasi emanano scintille tanto è forte il fuoco che ha dentro, si leva la giacca buttandola alla meglio vicino al muro per poi arrotolarsi le maniche della camicia. «Oi bestione, hai la più vaga idea di cosa hai fatto?» tira via anche la cravatta per evitare possibili impicci durante il combattimento, osservando un paio di secondi l'altra persona.

 

Un quirks rientrante nel potenziamento muscolare o uno di tipo mutazione, dati i muscoli pompati molto vicini allo strappare la pelle ed uscire fuori, Izuku in quel momento non si preoccupa neanche di notare altri dettagli estetici. «Sai quanto ci è voluto per programmare la serata?» il Full Cowl inizia a ricoprilo, mentre intorno a lui si sente un leggero crepitio, la voce lascia trapelare la rabbia senza neanche preoccuparsi di nasconderla. «Pinky, pensa a far allontanare ed evacuare le persone. Lui è mio.» gli occhi verdi si guardano appena a sinistra, incontrando la figura di Mina in posizione da battaglia e senza scarpe, perché infondo i tacchi non sono la cosa più comoda per quelle situazioni. «Aspe... Deku! Maledizione!» ma il verde di capelli non aspetta la replica, caricando in linea retta lasciandosi dietro una scia verde e crepitante. «Niente, è andato.» si guarda un secondo intorno prima di sospirare e assecondare la richiesta egoistica del fidanzato, iniziando a far allontanare le persone.

 

Non ci vuole molto a stendere l'energumeno, quanto meno non quando si parla di un confronto di mera forza fisica. «Manchester... Smash!» la massa di energia verde si ferma mezzo secondo in aria, prima di atterrare col tallone sulla testa del Villain e mandarlo fuori gioco, dichiarando così la conclusione del combattimento.

 

«Midoriya, sempre ad attirare guai?» Eijiro Kirishima, nome da Hero Red Riot, lascia una pacca sulla schiena del verde di capelli, sorridendo allo sguardo corrucciato che riceve da Mina. «Ah non me ne parlare, ti prego.» la voce più alta del normale di qualche ottava di lei è un chiaro segnale, che fa capire al nuovo arrivato di non tirare troppo la corda. «Già... sembra quasi che non si possa passare una serata senza che succeda qualcosa» la voce di Izuku non è ancora del tutto tranquilla, dimostrando a sua volta il fastidio per l'ennesimo imprevisto. «Credo che sia impossibile andare a mangiare fuori in queste condizioni, Mina... torniamo a casa?» «Non credo ci siano alternative, Izu.» un sospiro esce dalla coppia, abbattuta per la serata rovinata che entrambi avevano aspettato con trepidazione. «Andate, qui ce ne occupiamo noi.» Eijiro si congeda con un cenno della mano prima di tornare dagli altri eroi arrivati sul posto.

 

Il silenzio tra i due è colmato dalla musica che esce dallo stereo della macchina, Izuku attento alla strada e Mina ad osservare fuori dal finestrino, gli occhi non mettono neanche a fuoco ciò che vedono, troppo abbattuta e presa a sospirare ad intervalli regolari per fare altro. Della coppia, probabilmente è la giovane donna quella che più attendeva quella notte, -programmata quasi due settimane prima così da far incastrare i loro turni- una cena romantica per loro due, un appuntamento dopo tanto tempo. Eppure eccoli lì, in macchina diretti verso il loro appartamento dopo essere stati coinvolti da un Villain. «Sai Izu... sei decisamente sexy quando ti arrabbi» quanto meno, la rosa si consola potendo stuzzicare un po' il verde di capelli, che in tutta risposta fa uno sbuffo divertito. «No no, dico davvero, eri tutto un ZAM e poi quando avete preso a combattere era tutta una serie di mini esplosioni sonore!» gli occhi dorati le si illuminano mentre la sua riserva illimitata di energia torna a farsi vedere, facendo sorridere anche l'altro che la guarda un secondo con la coda dell'occhio prima di riportare l'attenzione sulla strada. «Poi quando sei saltato in aria e sei sceso giù con quello "SMASH!"... devo dirlo Izu, mi hai fatto eccitare non poco...» il tono dell'utilizzatrice dell'acido sfuma in uno più malizioso verso la fine, facendo arrossire un po' il giovane uomo.

 

«Avevo preparato davvero tutto, sai?» Izuku si siede sulla sponda del letto, mentre con l'aiuto di un asciugamano cerca di frizionare i capelli ancora umidi, intanto che dal bagno in camera si sente l'acqua della doccia scorrere. «Ho dovuto riscuotere anche un paio di favori, per riuscire a fare tutto... che fastidio!» si lascia cadere sul materasso, mentre "butta" fuori un verso che fa ridacchiare la giovane donna, che finita la doccia apre la porta per guardare il fidanzato, intanto che si asciuga i capelli. «Andrà meglio la prossima volta, non fartene un cruccio troppo grande.» Il verde di capelli alza appena la testa, sorridendo nel vederla con degli abiti da casa così morbidi e tranquilli rispetto al solito stile. Poi il sorriso cambia, diventando più simile ad un ghigno mentre gli viene un’idea, e cercando di non farsi notare troppo va a prendere la scatolina che è ancora nel completo, mettendosi poi davanti al bagno. «Nonostante il piano A non sia andata come doveva, forse il piano P funzionerà lo stesso.» Mina gira la testa nel sentirlo parlare, sorpresa di non averlo visto muoversi «A che ti riferisci?» «Sono quattro anni che stiamo insieme, quattro lunghi e meravigliosi anni. Ogni giorno è un'avventura e un rischio, sei imprevedibile e sempre piena di energia, tanto che alcune volte mi chiedo come tu riesca ad essere così carica e allegra. Così mi chiedevo...» Izuku si inginocchia, aprendo la scatolina nera rivelando un anello in oro bianco, mente la rosa si porta entrambe le mani davanti alla bocca a mascherare la sorpresa, mentre tutto il corpo inizia a tremare. «Ti va di passare il resto delle nostre vite insieme?» Mina gli si getta addosso, facendo cadere entrambi a terra, le lacrime ormai libere, mentre annuisce con forza. «Lo prendo per un sì quindi?» la voce scherzosa mentre l'abbraccia, tenendola stretta a sé. «Sì! Sì, sì e ancora sì!» per ogni sì un bacio, sempre più lungo e pieno d'amore.

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Capitolo 6
*** Day 6 - Appearance ***


Mina era stata ragionevole nell’organizzare il matrimonio, quanto meno dalla prospettiva di Izuku, mandando a monte non poche scommesse da parte dei loro amici e familiari per il suo stesso divertimento, limitandosi a poche scelte particolari ma non per questo meno apprezzabili. Il matrimonio si sarebbe tenuto negli ultimi giorni di Aprile o nei primi di Maggio perché -testuali parole- "Se devo andare all'altare, ci andrò circondata di rosa." riferendosi alla fioritura dei ciliegi e non alle decorazioni che più si abbinano alla sua tonalità. «Quanto meno abbassiamo in parte il costo del fioraio» è la risposta che riceve dal giovane uomo mentre le accarezza il braccio, entrambi stesi sul divano sotto una leggera coperta, facendo sorridere la rosa. «Poi cosa c'è nelle tue "richieste"?»

 

«Voglio un matrimonio all'occidentale, niente di classico per intenderci. Solo noi, le nostre famiglie e i più cari amici, senza però dover fare cambi d'abito o lunghe tradizioni.» la testa di lei è appoggiata sulla sua spalla. «Mi sembra ragionevole, in fondo siete voi donne a dover subire l'aspetto peggiore.» nessuno dei due presta attenzione al televisore, troppo concentrati a tenersi abbracciati e vicini. Izuku ancora si stupisce del fatto che stia preparando il suo, o meglio il loro, matrimonio nonostante sia già passato un mese abbondante dalla sua proposta, ancora col terrore di svegliarsi di botto da quel sogno e tornare alla sua routine di signor nessuno. Sospira prima di lasciare un bacio sulla tempia di lei. «Avanti, cos'altro hai in mente? Sento le rotelline che si muovono lì dentro.» «Umph, senti chi parla» gli dà un pizzicotto sul petto «Se non dovessi scegliere un abito convenzionale... andrebbe bene lo stesso?» lui alza un sopracciglio alla domanda, non capendo quale sia il significato della domanda né da dove venga l'incertezza che sente nella voce della donna. «Intendo dire se per te va bene che non porti un abito con una gonna.»

 

Izuku non può fare a meno di ridere davanti al dubbio di Mina, nonostante l'espressione preoccupata di lei che mostra quanto tenga alla sua opinione, prima di mettere su il broncio per la sua reazione. «Mimì... onestamente, potresti presentarti con indosso una delle mie vecchie tute e saresti comunque la più bella delle spose.» «Ogni tanto rimpiango la tua mancanza di fiducia...» la rosa nasconde il viso nell’incavo del collo dell'altro, nascondendo le guance lilla.

 

*

È buio quando il giovane uomo mette piede in casa, dopo essere uscito quella mattina presto, ma tutto ciò che lo accoglie è silenzio e calma. È strano, decisamente fuori luogo visto che la giovane donna dovrebbe essere in casa e solitamente questo comporta musica e/o televisione a livelli quasi imbarazzanti. «Mina, sono tornato.» il suo è un tentativo poco convinto, mentre s'inoltra cercando l'altra e trovandola in un bozzolo di coperte sul divano. «Strano... questa scena l'ho già vista.» il senso di deja-vù che lo assale per un momento, poi gli occhi vanno sul basso tavolino che è al centro della stanza e nota tutta una serie di fogli e immagini sparsi per tutta la superficie, sospirando quando capisce che la tempesta è più vicina di quanto pensasse. Si siede per terra, la schiena poggiata contro la stoffa del divano e inizia a mettere in ordine i fogli, aspettando che l'utilizzatrice dell'acido inizi a parlare.

 

Izuku sente una mano tra i capelli, un gesto che nel tempo ha imparato ad amare sempre più. «Non sarò mai una sposa come quelle che vedi nelle riviste...» è l'inizio del discorso, sufficiente per creare una smorfia sul volto del giovane uomo che si trattiene a stento dal parlare. «Né una brava moglie o una brava madre. Basta guardarmi, sono una specie di pennarello ambulante.» «Questa come ti è venuta?» «Vecchia storia, nulla d'importante. Il discorso è il mio aspetto, il fatto che sono appariscente anche vestita completamente di nero.» il verde di capelli la sente muoversi e in pochi secondi è chiuso in un abbraccio, con la testa di lei sulla spalla. «Non vedo dove sia il problema Mina.» «Il problema è il colore della mia pelle, così dannatamente rosa come i miei capelli, da rendere difficile trovare un colore che mi vada bene» sospira pesantemente, intanto che la mano continua a giocare con i capelli del fidanzato «Tu d'altra parte sarai perfetto, col tuo completo scuro e gli occhi così pieni di gioia da poter illuminare tutta Tokyo...»

 

«Da quanto sei tu quella che si fa questi problemi?» Izuku ridacchia per la situazione e l'immagine che gli si forma in testa, prima di lasciare un bacio sulla mano che lo avvolge. «So che sarai bellissima Mimì, così tanto che probabilmente finirò a per piangere insieme a mia madre e allagheremo la chiesa.» entrambi ridono alla constatazione non troppo assurda o improbabile, prima che il silenzio torni ad avvolgerli entrambi. «Questo matrimonio sta tirando fuori alcune vecchie insicurezze, che pensavo di aver superato.» «Sai, tu sei stata la prima ragazza a finire nei miei quaderni. Ti avevo intravisto già durante gli esami. Poi c'è stato il primo giorno alla U.A. te lo ricordi?» Mina lo guarda con stupore, è la prima volta che il verde di capelli racconta questa parte di storia dal suo punto di vista, prima di annuire. «Appena tornato a casa ho iniziato a scrivere di tutti voi, ma tu sei stata la prima... e quella con più pagine, piene di speculazioni che hanno trovato risposta solo col tempo» Izuku si gira, mettendosi faccia a faccia con la compagna a cui ruba un bacio veloce per poi sorriderle. «Be' lì c'è anche la risposta alla tua domanda, al tuo colore. In realtà è così sciocca che fa quasi ridere, soprattutto con tutto quello che abbiamo studiato e tutta la cura che hai per la tua pelle.» un sorriso furbo si allarga sul volto del giovane uomo, soprattutto quando vede il volto della fidanzata cambiare espressione, come colpita da un fulmine. «Ti prego... dimmi che scherzi.» «Serio come poche altre volte in vita mia, è proprio quello che pensi. È il tuo pH, che in questo caso si è adattato per impedirti di farti del male col tuo Quirk.»

 

Un verso le esce dalle labbra, sconfortata e sconfitta per non esserci arrivata prima. Ci sono voluti diciotto anni e un fidanzato nerd per farglielo capire, dopo tutte le sue domande e insicurezze, la risposta è sempre stata davanti a lei. Izuku la guarda tornare stesa sul divano a pancia in sù, a fissare il soffitto persa nei suoi pensieri.

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Capitolo 7
*** Day 7 - Burn ***


Izuku è una persona riservata, lo è sempre stata e probabilmente lo sarà per molto tempo. Non importa quanto tempo passi o quanto possa maturare di volta in volta, è una parte di lui che difficilmente cambierà. Certo, col suo lavoro da Pro Hero si è dovuto adattare ai riflettori e al pubblico, imparando a gestire conferenze stampa e grandi folle seppur queste lo rendano ancora ansioso. Un altro fattore da considerare è Mina, sua moglie -ancora non ci crede- che col suo carattere e la sua esuberanza, lo hanno costretto ad uscire dalla sua comfort zone più e più volte... con risultati discutibili. In questo caso, la sua riservatezza è apparsa in un luogo innocuo: la spiaggia.

 

Accontentare Mina per la luna di miele non è stato un problema, in fondo se fosse stato per lui avrebbero passato l'intero periodo di vacanza a casa a poltrire e riposarsi, quindi quando la moglie l'ha portato nell'agenzia di viaggi l'ha assecondata concedendole anche quello. Ecco come si ritrovano su quella spiaggia, la giovane donna con un due pezzi blu, un pareo legato intorno alla vita e un cappello personalizzato per non incastrarsi con le sue corna, su cui spiccano un paio di occhiali da sole verdi. «Oh avanti Izu, non puoi fare così» le mani sui fianchi, mentre sbatte leggermente il piede sulla sabbia. «Stai facendo un torto a me -tua moglie- e a tutte le donne sulla spiaggia nascondendo il tuo fisico! In fondo non è poi così diverso rispetto a quando si distrugge il tuo costume.» Izuku distoglie lo sguardo, mettendosi a fissare il mare dietro di lei, ha un espressione crucciata mentre l'ascolta, perché sa che in parte ha ragione. «Con... calma ok? Sono pur sempre io» sospira mentre si passa la mano sinistra sulla cicatrice del braccio destro, un vecchio ricordo di un fallimento. «Scusa, ma tu non dovresti essere gelosa delle altre?» «Oh ma lo sono baby, non preoccuparti» il classico ghigno della rosa le si allarga, annunciando l'arrivo di un qualcosa che lo metterà sicuramente in imbarazzo. «Per questo poi ti starò sempre addosso e ti riempirò di baci, scatenando l'invidia di tutto il genere femminile.» il verde di capelli sospira mentre scuote la testa sconfitto, un mezzo sorriso nonostante l'imbarazzo. Non se la sente di ricordargli che a questo punto, probabilmente tutto il globo terrestre sa delle loro nozze, anzi è convinto di aver visto qualcuno sussurrare e/o indicarli più di qualche volta, ma non essendo pratico nella lingua spagnola può solo supporre.

 

*

«Mimì, puoi farmi un favore?» è passata quasi un'ora dal loro arrivo in spiaggia, dove si sono sistemati sotto il loro ombrellone, Mina è sdraiata sul lettino a crogiolarsi sotto la luce del sole, quasi fosse un animale a sangue freddo. Ciò ha portato Izuku a domandarsi se la rosa possa effettivamente abbronzarsi e in caso in che sfumatura possa variare il colore della sua pelle, finendo in uno dei suoi tratti peculiari per circa dieci minuti. «Uh?» solleva il busto puntellando i gomiti sulla sdraio, così da guardarlo mentre cerca qualcosa nel suo zaino. «Mi aiuteresti a mettere la protezione sulla schiena? Non ho voglia di scot-...» si ferma sentendo il verso che fa l'altra, una sorta di squittio eccitato forse? Non è sicuro, ma decisamente non vuole indagare troppo, anche se in un paio di secondi le mani di lei sono sulla sua maglietta, cercando di spogliarlo, così da farlo restare solo con i bermuda. «Sono più che felice di poterti spalmare la crema addosso. Lascia fare a me» è una prova enorme per il verde, mentre sente le mani di Mina che passano su tutto il corpo, non limitandosi alla schiena, che ogni tanto gli lascia qualche bacio qua e là facendolo sprofondare sempre più nell'imbarazzo. «Te l'avevo detto che ti sarei stata addosso...» è il sussurro che gli lascia prima di liberarlo dalla sua presa e fargli un occhiolino. «Ora vai e divertiti baby.» il giovane uomo la tira a sé, facendo incontrare le loro labbra in un bacio. La rosa ha un sorriso soddisfatto mentre vede il suo uomo andare verso il mare, notando distrattamente alcuni sguardi invidiosi nella sua direzione, che ignora tornando a stendersi al sole.

 

C'è un momento di quiete e qualche sospiro, dopo un lasso di tempo imprecisato, che stupisce Mina e la fa mettere seduta, curiosa e preoccupata della motivazione di tale reazione. Gli occhi gialli scandagliano per qualche secondo i dintorni, prima che una macchia di colore verde catturi la sua attenzione. Capelli tirati indietro con una mano, i muscoli del braccio mostrati quasi senza ritegno intanto che il sole lo illumina, qua e là qualche goccia d'acqua riflette la luce non facendo altro che enfatizzare il corpo scolpito e allenato per anni. Le cicatrici più o meno visibili non fanno che rendere il tutto ancora più sexy, almeno dal punto di vista di Mina, sono segni che indicano quante cose ha affrontato e superato nella sua vita, facendo agitare i suoi ormoni. Non ci vuole molto a notare che più o meno tutti gli occhi femminili sono fissi su di lui, intenti a mangiarlo vivo e a guardare quanti più dettagli possibili, alcune domandandosi anche da dove arrivi quel Davide.

 

*

«Non sapevo che avessi tutte queste lentiggini Izu.» Mina si accomoda meglio sul fondoschiena dell'altro, steso a pancia in giù sul letto e la testa girata per guardarla con un occhio. Un sospiro di sollievo gli abbandona le labbra, al sentire la crema e le mani della rosa sulla schiena e sulle spalle arrossate, pian piano che si muovono. Sono rientrati da poco nella loro camera, l'intenzione è quella di riposare un po' e far passare le ore più calde, prima di tornare in spiaggia. «Non sono propriamente lentiggini... sono efelidi, appaiono solo se prendo il sole.» «Uhm, poco cambia, sono comunque carine su di te» gli lascia un bacio sulla guancia prima di spostarsi e andare a lavarsi le mani. «Ho finito, ora dovrebbe andare meglio. Certo che hai una pelle davvero delicata, sarai stato al sole per neanche un'ora e sei già tutto rosso.» «Pensa se non mi avessi messo la protezione solare... forse farei concorrenza ai capelli di Eijiro.»

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Capitolo 8
*** Day 8 - Free Day ***


«Uhm...» sono seduti su una panchina, coperti dal sole grazie alle fronde di un albero mentre guardano distrattamente il parco, la testa di Mina sulla spalla di Izuku che la tiene a sé con un braccio messo intorno alle spalle. «Se qualcuno, anni fa mi avesse detto che avrei sposato un nerd e attuale Pro Hero n.1, gli avrei probabilmente riso in faccia. Senza alcun ritegno.» l'uomo sbuffa leggermente al sentirla parlare, limitandosi a lasciargli un bacio fra i capelli rosa -lasciati crescere nel tempo- per poi tornare a guardare il prato. Le rimpatriate a casa Yaorozoru sono sempre un evento imperdibile per tutta la "Sventurata 1-A", tanto da dover essere organizzate con largo anticipo per dar modo a quante più persone di esserci, creando una domanda collettiva di richieste di giorno libero. In mezzo al verde sorge un grande tendone, sotto cui si trovano un discreto numero di tavolinetti e sedie per gli ospiti, insieme ad un rinfresco e al catering che si occupa delle richieste e necessità. In mezzo ai loro compagni e colleghi spuntano anche alcuni professori della U.A. apparsi come ospiti a sorpresa, accolti con piacere da tutti. Diamine, perfino Shota Aizawa si era dato una ripulita per l'occasione, scatenando alcuni fischi da parte di Eijiro e Denki prima di scappare dalla furia dell'uomo, scatenando una risata collettiva.

 

Qua e là si sentono anche alcune voci più o meno infantili, intente a ridere o a giocare tra i tavoli e nel prato. «Così come io non avrei mai potuto credere di finire con una palla rosa, piena di energia ed eccitazione per ogni piccola cosa.» «Ei! Che dovrebbe significare questo?» c'è una smorfia buffa sul volto della donna, o almeno così la cataloga il verde di capelli mentre le accarezza il ventre gonfio. «Sai bene a cosa mi riferisco, Mimì» poi con la coda dell'occhio nota una macchia bianca che saltella sul posto, intenta ad attirare la loro attenzione. «Eri è davvero eccitata per l'arrivo della sua sorellina. Proprio l'altro giorno l'ho trovata a fare ricerche su come accudire un neonato.» il verde di capelli gira la testa, portando la sua attenzione alla ragazza -o meglio, figlia adottiva- che fa segno di avvicinarsi. «Lo spero bene, come spero che sia preparata ad avere meno ore di sonno del normale.» Izuku allontana delicatamente la moglie, prima di alzarsi e aiutarla a mettersi in piedi a sua volta. La giovane ragazza era stata una sorpresa per parecchie persone, soprattutto quando si era presentata alla loro porta con Nezu e Shota, chiedendo loro di adottarla formalmente. «Andiamo, ci stanno aspettando.»

 

«Sai, se anche lei dovesse avere le mie corna, in casa ci ritroveremo con ben due animali mitologici.» Mina ridacchia all'idea, mentre si appoggia al braccio offertogli dal marito, intanto che camminano. «Siete già in due, o vuoi forse tirarti fuori dal conteggio?»

 

The End

 

 

 

 

* * *

Note dell'autore:

Bene, bene. Abbiamo finito. Wow non pensavo sarei riuscito a tenere il ritmo di una storia al giorno ahaha, però sono felice del risultato finale di questo esperimento. Spero che questo piccolo viaggio sia stato di vostro gradimento, chissà che magari non ci si riveda nuovamente in questi lidi.

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