The Hero's journey.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tra vita e morte 1. ***
Capitolo 2: *** Tra vita e morte 2. ***
Capitolo 3: *** The next 72 hours. ***
Capitolo 4: *** L'unica speranza. ***
Capitolo 5: *** A good person. ***
Capitolo 6: *** Il risveglio. ***
Capitolo 7: *** Determination, jealousy and? ***
Capitolo 8: *** Incredibile. ***
Capitolo 9: *** Broken hearts. ***
Capitolo 10: *** A little clarify. ***
Capitolo 11: *** Safe. ***
Capitolo 12: *** Rivelazioni. ***
Capitolo 13: *** Il grande giorno. ***
Capitolo 14: *** Happy to be here. ***
Capitolo 15: *** Proposta e felicità. ***
Capitolo 16: *** Speranze. ***
Capitolo 17: *** Promessa solenne. ***
Capitolo 18: *** Volontà. ***
Capitolo 19: *** Little steps. ***
Capitolo 20: *** No privacy. ***
Capitolo 21: *** Ready to be a family. ***
Capitolo 22: *** Sorpresa! ***
Capitolo 23: *** Pensare. ***
Capitolo 24: *** Progettare. ***
Capitolo 25: *** Presents. ***
Capitolo 26: *** Aspettare. ***
Capitolo 27: *** I owe you everything. ***
Capitolo 28: *** Fai l'amore con me. ***
Capitolo 29: *** Pride. ***
Capitolo 30: *** Needing help. ***
Capitolo 31: *** Amandoti. ***
Capitolo 32: *** Pronta a starti accanto. ***
Capitolo 33: *** Mi meriti. ***
Capitolo 34: *** She's ok. ***
Capitolo 35: *** L'arresto. ***
Capitolo 36: *** Libertà e... ***
Capitolo 37: *** Suspect. ***
Capitolo 38: *** Voglia. ***
Capitolo 39: *** Love. ***
Capitolo 40: *** Abiti. ***
Capitolo 41: *** Il mio giorno perfetto. ***



Capitolo 1
*** Tra vita e morte 1. ***


Era una giornata di primavera a Los Angeles e, all'ospedale della Città degli Angeli, i medici erano in attesa di alcuni pazienti che il Primario aveva definito speciali.

"Saranno dei VIP?" Chiese il dottor Chester.

"Non lo so..."

Arrivò la dottoressa Johnson, il Primario "Sono più che VIP. Questi pazienti danno spesso la vita per proteggere il Paese!"

Prima che Chirurghi e specializzandi dicessero altro, le porte del Pronto Soccorso si aprirono ed entrarono alcuni Paramedici che portavano le barelle sulle quali vi erano militari di ambo i sessi feriti.

"Cavolo..." Sussurrò uno specializzando.

"Sono stati congedati con Onore e non potranno più tornare al fronte per via delle ferite riportate." Spiegò il Primario "Prendetevi cura di loro!"

"Dottoressa Johnson!" Chiamò una specializzanda.

"Roses! Non avrai ucciso qualcuno, vero??"

"No no, ma... Questa soldatessa, sulla targhetta col nome, ha scritto Danvers!" Ammise, indicando la divisa.

"Merda... Chiamate la Danvers, subito!" Ordinò autorevole.

"Ci sono anche otto bambini piccoli." Disse un Paramedico.

"Chiama i servizi sociali. E chiamate la Danvers!"

Alexandra Danvers, per tutti Alex, era un'Omega ed una rinomata Chirurga d'urgenza e, appena sentì il bip del cercapersone, uscì dalla stanza del medico di guardia e raggiunse il Pronto Soccorso.

"Cosa succede?" Chiese la ragazza dai corti capelli rossi.

"Vieni, Danvers."

Alex raggiunse il Primario, che l'accompagnò in una stanza "Ha scritto Danvers sulla targhetta e sulle piastrine. È tua parente?"

La rossa guardò e sgranò gli occhi "Oddio... Kara! Kara, mi senti??"

"La conosci?"

"È mia sorella minore! Ma cos'è successo?"

"Non so. Ci hanno chiamati da Baghdad dicendo che c'erano molti soldati feriti, caduti in un agguato e ho acconsentito a farli portare qui."

"Chiamo i nostri genitori e Maggie, poi mi prenderò cura di lei!"

"Sai che i parenti non possono..."

Alex indicò il corpo della sorella "La guardi! Non ha più la gamba destra ed il braccio sinistro, è gravemente ferita... È più morta che viva si può dire e non posso occuparmene??"

"No... Mi dispiace ma non puoi."

"Allora avrà il meglio del meglio!" Disse, scattando delle foto alla sorella e le inviò, poi uscì dalla stanza e dal Pronto Soccorso per telefonare ai genitori.

"Pronto, Alex?"

"Mamma, si tratta di Kara!" Iniziò e, dall'altra parte del telefono, Eliza Danvers si sedette sulla poltrona.

"Dio... Non dirmi che..."

"È stata portata qui in ospedale con altri soldati feriti. È caduta in un agguato e..." S'interruppe, iniziando a piangere "È più morta che viva... È messa davvero male..."

"Saliamo sul primo aereo!"

Alex la salutò e riattaccò, scrivendo a Maggie ciò che aveva appena detto alla madre. La risposta era ovvia. Maggie sarebbe arrivata lì il prima possibile per stare accanto alla compagna.

La rissa ricevette anche risposta dalle persone a cui aveva mandato le foto di Kara. Erano subito saliti su un volo privato che li avrebbe portati a LA in cinque ore ma, ovviamente, Kara andava tenuta in vita.

Alex, in parte sollevata, tornò nella stanza da Kara e le tenne la mano con tutta la forza che aveva "Stanno arrivando dei Chirurghi fantastici... Sono miei amici e ti aiuteranno. Non mollare!"

"Chi hai chiamato?"

"Ex colleghi di Seattle. Voglio il meglio, per mia sorella!" Avanzò Alex "Senza offesa, ma qui non sono mai state affrontate certe emergenze!"

"Capisco... Allora faremo di tutto per tenerla in vita!"

Alex annuì col capo, poi si guardò intorno "Dove sono Aria, Kendall, Jenna, Marie, Daley, Daryl, Andreas e Kevin?"

"Chi sarebbero?"

"Gli otto bambini che mia sorella ha adottato... Sono figli e figlie di militari deceduti e senza famiglia qui in America. Lei li ha presi con sé!"

La Johnson, i tre Chirurghi e gli altrettanti specializzandi lì presenti rimasero a bocca aperta "In sala d'aspetto... Ho fatto chiamare i servizi sociali."

"Cosa?? Sono i miei nipoti!"

"Alex!" Chiamò qualcuno e la rossa vide Maggie.

La rossa la raggiunse e pianse, tra le sue braccia, indicando Kara alle sue spalle e la Latina, un'Alpha, le carezzò le spalle.

"I-I miei nipoti... I figlioletti che Kara ha adottato... Li hanno fatti portare in sala d'aspetto e hanno chiamato i servizi sociali! Quando arrivano, dì loro che sono tuoi nipoti e, se serve, fammi chiamare. I nostri genitori stanno arrivando!" Disse la rossa.

Maggie la baciò e andò in sala d'aspetto, lasciando che Alex tornasse da Kara per starle accanto.

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Capitolo 2
*** Tra vita e morte 2. ***


Le cinque ore d'attesa passarono ed Alex, assieme a due colleghi Chirurghi ed altrettanti specializzandi, portò Kara a fare tutti gli esami del caso e dovettero rianimarla due volte.

Erano arrivati Eliza e Jeremiah Danvers, che la figlia fece accomodare in sala d'aspetto con Maggie e gli otto bambini, che avevano tra i quattro mesi e l'anno di vita.

"Dottoressa Johnson, dottoressa Danvers, è atterrato il jet privato da Seattle, i suoi occupanti stanno venendo qui!"

"Bene, andate a prenderli. Kara non ha molto tempo!"

I Chirurghi da Seattle arrivarono piuttosto in fretta "Chi comanda qui?"

"Owen!" Chiamò Alex.

La rossa abbracciò in lacrime gli ex colleghi Owen Hunt, Chirurgo d'urgenza, Derek e Amelia Shepherd, Neurochirurghi, Callie Torres, Chirurgo Ortopedico, Meredith Grey con Miranda Bailey Chirurghe generali, Cristina Yang Cardiochirurga ed il Chirurgo pediatrico Arizona Robbins, ma costei aveva solo il compito di controllare i piccoli.

I Chirurghi, quando si trovarono davanti Kara, non credettero ai loro occhi.

Versava in condizioni disperate e mai avrebbero pensato che potesse sopravvivere quasi sette ore, senza contare il tempo del trasporto da Baghdad a LA.

"Abbiamo già fatto tutte le analisi necessarie." Disse la Johnson, porgendo ai loro ospiti.

"Non c'è tempo da perdere!" Disse Owen "Dobbiamo portarla subito in sala operatoria! Veloci."

Alex baciò la sorella sulla fronte ed anche Eliza e Jeremiah, che tornavano dai distributori automatici, si fermarono accanto al lettino sul quale la figlia lottava tra la vita e la morte "Forza, tesoro."

Jeremiah le carezzò i capelli biondi, sporchi di sangue e terra, poi via. Owen e gli altri Chirurghi la portarono in sala operatoria.

Invece Arizona si avvicinò ad Alex "Hai detto, nel messaggio, che ci sono dei bambini... Dove sono?"

Alex l'accompagnò in sala d'aspetto e lì videro Maggie coi piccoli, con la Latina che s'alzò subito in piedi e baciò la rossa "Come sta Kara?"

"È stata portata in sala operatoria..."

Arizona, invece, s'inginocchiò di fronte ai piccoli "Ciao! Io sono Arizona." Avanzò, sapendo che non tutti la capivano.

Uno di loro, Daley, piangeva disperato "Tesoro..." Tentò Eliza, ma il piccolo di otto mesi non smetteva.

"Lui era stato maltrattato dal soldato a cui l'avevano affidato dopo la morte dei suoi genitori." Spiegò Alex "Kara mi aveva raccontato che lui ama stare in braccio."

"Io l'ho tenuto un paio d'ore e non ha smesso."

"Idem con me..." Disse Jeremiah.

"Preferirà stare solo in braccio a Kara!"

Arizona sorrise "Adesso visitiamo questi stupendi cuccioli e vediamo se stanno bene." 

Alex li prese uno ad uno e li portò nella stanza accanto, ove Arizona li visitò con cura e scrupolo "Stanno bene?" Chiese Eliza.

"Benone!" Sorrise la bionda "Aria e Daryl hanno un po' di raffreddore, ma si riprenderanno e staranno bene."

Ora che sapevano che gli otto cuccioli, quattro Alpha e quattro Omega, stavano bene, i pensieri di tutti furono per Kara.

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Capitolo 3
*** The next 72 hours. ***


Passarono le ore ed aumentò la preoccupazione generale ogni volta che i nostri vedevano un medico o infermiere uscire.

"Volete che m'informi?"

"Si... Vai, per favore." Disse Alex, così Arizona si fece indicare ove fosse la sala operatoria da un'infermiera.

Una volta lì, la bionda Chirurga pediatrica mise una mascherina ed entrò "Come procede?" Chiese.

"Non bene, purtroppo!" Rispose Derek "Continua ad andare in arresto."

"È giovane e forte... Non può morire, non possiamo perderla."

"Alex mi ha detto che ha diciotto anni..."

"Diciotto..." Disse piano la Bailey "Mio figlio Tuck ha diciotto anni."

"Cosa posso dire alla famiglia?"

"Che ha avuto altri due arresti cardiaci ed una forte emorragia interna!" Rispose Owen "E che se riusciremo a salvarla avrà davanti un periodo molto duro di recupero!"

Arizona annuì e lasciò la sala operatoria per tornare da Alex e dai suoi genitori "Allora?" Chiese Jeremiah, alzandosi in piedi.

La bionda raccontò loro ciò che aveva visto e ciò che Owen le aveva riferito, colpendo e gettando tutti nello sconforto.

"Figlia mia..." Sussurrò Eliza, disperata, abbracciando il marito.

I piccoli iniziarono a piangere, così Maggie andò a comprare qualcosa alla caffetteria dell'ospedale e solo quando Eliza diede la mousse a Daley, il piccolo smise di piangere.

Dopo altre tre ore, che portarono a tredici il conto del tempo complessivo dell'intervento, una stremata Bailey, assieme a Meredith, uscì dall'ascensore per dare notizie alla famiglia.

E tutti si alzarono in piedi, col cuore in gola.

"Tutto bene." Disse la Bailey e tutti tirarono un sospiro di sollievo ed Eliza abbracciò la donna di colore e Meredith assieme.

"Grazie... Grazie..."

"Le prossime settantadue ore saranno decisive. È intubata e ha perso molto sangue, inoltre il suo cuore e tutto l'organismo devono riprendersi perché è molto debole."

"Per gli arti?" Chiese Alex.

"La dottoressa Torres ha curato e controllato i monconi e vi darò il numero di un paio di aziende che costruiscono protesi."

"Grazie... Vi ringrazio!"

"Possiamo vederla?"

"La stanno portando in stanza. Dirò alla Johnson di venirvi a chiamare!"

Tutti annuirono e si sedettero, abbracciandosi, mentre Meredith e la Bailey si allontanarono per tornare a controllare Kara.

Quando la Johnson venne a chiamarli, diede ad Eliza i numeri delle aziende che si occupavano di protesi "Resteremo qui per assistere il protesista che sceglierete." Disse Callie, indicando sé stessa ed Amelia.

"Sarà un percorso duro e lungo, per Kara, se dovesse farcela..."

"Ce la farà!" Ammise sicura Alex "Ha otto figli adottati che sono tutto, per lei e poi è una combattente! Si sveglierà e lotterà!"

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Capitolo 4
*** L'unica speranza. ***


I genitori di Kara ed Alex, insieme a Callie, iniziarono a chiamare le aziende che producevano protesi ma, una volta ricevute le foto, tutti si erano rifiutati di aiutare la ragazza.

"Perché? Perché tutti rifiutano?" Chiese uno specializzando.

"Avranno paura di insuccessi o Dio solo sa di cosa..."

"Sono dei bastardi, ecco perché!" Se ne uscì Amelia "Lei ha diciotto anni e ha dato la vita per il Paese, perdendola quasi! E quegli stronzi non l'aiutano?? Che vadano al diavolo."

La Neurochirurga aveva detto ciò che tutti pensavano, poi la castana prese il suo portatile "Cosa fai?" Chiese Alex.

"Scrivo ciò che ci serve su un blog di Medicina... Sperando che qualcuno le dia una mano! Che poi, dico io, ha otto figli molto piccoli... L'aiuto non si nega mai." Dichiarò, mentre digitava.

"Sei maturata tanto." Notò Alex.

"Arizona mi fa molto bene."

La rossa era scioccata "Arizona... La tua Arizona?" Chiese, indicando Callie.

"Proprio lei! E... Non è più mia da un paio d'anni."

"Ok... Mi spiace."

Arrivò poi Maggie, con gli otto cuccioli e due specializzandi ad aiutarla "Piccolo..." Disse Eliza, vedendo che Daley continuava a piangere.

"Ho un'idea..." Tentò la sopraggiunta Arizona.

"E sarebbe?"

"Prova a stenderlo accanto a Kara."

Maggie si avvicinò al lettino e, con tutta la delicatezza di cui disponeva, stese Daley vicino a Kara, con Alex che spostò fili e non solo.

Ed il piccolo, sentendo probabilmente l'odore ed il calore della madre, smise di piangere ed emise piccoli vocalizzi.

"Ha smesso..."

"Lui dev'essere molto legato a Kara e, anche se lei non può abbracciarlo, baciarlo e accarezzarlo, può almeno sentire il suo calore e l'odore della sua mamma!" Spiegò Arizona.

Infatti tutti notarono che Daley succhiava il suo cicciotto e guardava dritto davanti a sé coi suoi vispissimi occhietti azzurri.

Poi il cellulare di Amelia vibrò "Scusate."

La castana uscì a rispondere e ritornò pochi minuti dopo con un sorriso incredulo e raggiante "Tutto bene?" Tentò Callie.

"Si... Il boss di una grandissima azienda che collabora con molte compagnie farmaceutiche importanti, anche internazionali, ha detto di avere tutte le intenzioni di aiutare Kara!" Rivelò, tutto d'un fiato "Le ho detto di venire qui al St. Ambrose!"

I presenti erano increduli ed attendevano con impazienza l'arrivo di quella che poteva essere l'unica speranza per Kara.

La misteriosa persona arrivò circa mezz'ora più tardi e venne accompagnata alla camera di Kara dalla dottoressa Johnson "Spero davvero che lei possa aiutarla!"

La speranza di Kara era una ragazza e sua Eliza che le quattro Chirurghe la conoscevano "Lena Luthor della L-Corp..." Disse Arizona.

"Precisamente." Disse la mora Omega dagli occhi verdi.

"La prego, aiuti mia sorella!"

Lena si avvicinò al lettino e capì subito quanto disperate fossero le condizioni e Callie scoprì i monconi affinché la mora potesse esaminarli.

"Si... Credo proprio di poterla aiutare. Domani vi porterò i progetti delle mie protesi e deciderete... Poi, ovviamente, se si salverà, dovrà decidere anche lei. Non farò mai nulla senza il consenso del paziente..."

"Giusto... Grazie mille!" Disse Eliza.

Lena sorrise appena e se ne andò, lasciando prima si presenti il suo biglietto da visita.

Prima di andarsene definitivamente, guardò un'ultima volta la ragazza sul lettino, il cui viso era coperto da un fazzoletto.

Aveva capito che era un'Alpha dal suo odore, muschiato e di salsedine, pungente al punto giusto e, ne era certa, era bellissima.

Avrebbe fatto di tutto, per aiutarla, se sarebbe sopravvissuta.

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Capitolo 5
*** A good person. ***


Il giorno dopo, Lena arrivò in ospedale alle nove e mezza precise, trovando Alex e Callie nella stanza di Kara, intente a visitarla.

"Lena..." La chiamò Callie, notandola.

Alex le si avvicinò e la mora fissò Kara "Come sta?"

"Non ci sono miglioramenti. Le ferite guariscono bene, anche se quelle sul petto e sul ventre erano piuttosto profonde... È stabile, spero che si svegli!"

"Ne sono certa!" Sorrise la mora "Ho qui i progetti delle protesi... Ve le mostrerò quando ci saranno qui anche i vostri genitori."

"Più che giusto!" Disse Alex "Ieri sera li ho praticamente costretti ad andare a casa mia con Maggie ed i cuccioli per mangiare, fare una doccia e dormire. Amelia ed Arizona sono andate con loro..."

Lena sorrise appena "Si, è giusto che stiano un po' fuori dall'ospedale."

Alex scrisse a Maggie, che avrebbe accompagnato lì Eliza e Jeremiah, mentre lei avrebbe fatto da babysitter ai suoi nipoti.

"I miei genitori arriveranno presto."

Lena annuì col capo e Callie se ne andò. Mentre erano lì, lei, Amelia ed Arizona praticavano la professione nell'ospedale.

Alex invitò la mora a sedersi su una delle seggiole accanto al lettino sul quale Kara lottava tra la vita e la morte.

"Posso fare una domanda?"

"Certo."

"I cuccioli... Sono figli naturali di Kara?"

"No." Sorrise Alex "Sono figli di soldati e soldatesse che erano con lei al fronte ed hanno perduto la vita. Non avevano famiglia, così li ha adottati lei! È stata dura, ma non ha mai mollato."

"È una ragazza meravigliosa! Non tutti avrebbero fatto una cosa simile."

"Kara è speciale."

Lena sorrise, poi arrivarono Eliza e Jeremiah, con la mora Omega che fece chiamare anche Amelia, Arizona e Callie, per mostrare loro i progetti delle sue protesi e li espose sul tavolo.

"Titanio?" Chiese Jeremiah.

"Sono in fibra di carbonio e, al centro, sono fatte di una lega molto robusta. Inoltre sono resistenti all'acqua e la manutenzione è molto semplice."

"Hanno un perno da introdurre nei monconi per fissarle?"

Lena indicò la parte in questione a Callie "Ne hanno tre, tutti vicini, così la protesi starà ancorata meglio all'arto."

"Poi mi serviranno i progetti per studiarli..."

"Certamente." Rispose l'Omega, fissando poi Amelia "Invece questi sono i connettori dei nervi... Collegarli è sempre il procedimento più doloroso. Ho visto uomini grandi e grossi piangere come bambini e gridare per il troppo dolore... Sarà dura, ve lo dico."

Tutti annuirono "E la riabilitazione?"

"Dovrà essere graduale e costante, ma lei non dovrà esagerare. Inoltre avrà anche degli esercizi di potenziamento muscolare da fare... Le protesi pesano tre chili l'una e portarle ogni giorno è dispendioso."

"Naturalmente." Disse Alex.

"Se Kara si sveglierà... Se accetterà le protesi... Quanto sarà il costo?"

"Nulla." Rispose Lena "Li metterò di tasca mia, non è un problema. Lei è in quelle condizioni per aver servito e protetto con coraggio il nostro Paese, è un'Eroina! Non mi dovete nulla, è un mio regalo."

Eliza, Jeremiah ed Alex non credettero alle loro orecchie e si alzarono per abbracciare la ragazza "Grazie... Grazie..."

"Di niente." Sorrise Lena, stringendo la mano alle tre Chirurghe "Adesso devo andare al lavoro... Tenetemi aggiornata!"

"Certo! Grazie ancora."

Quando Lena andò, Amelia lasciò la stanza con Arizona per andare a prendere il caffè per tutti "Ha fatto un gesto bellissimo!"

"Si." Sorrise la castana "Ed io che pensavo che tutti i Luthor fossero malvagi, freddi e senza cuore..."

"Ci sono sempre delle eccezioni!"

"Si, ma questa mi ha sorpresa... Molto sorpresa."

"Il suo è un cognome molto pesante!"

"A me lo dici? Dici Shepherd e dici Derek, mica Amelia." Ironizzò.

Arizona la prese a braccetto ed Amelia la fissò "Io se dico Shepherd dico Amelia. Derek è un amico, ma non è te!"

La castana Alpha la baciò "Ti amo."

"Ti amo anch'io."

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Capitolo 6
*** Il risveglio. ***


Passò un giorno e, all'alba di quello seguente, Kara gridò di dolore mentre uno specializzando la stava visitando e subito premette il pulsante che chiamava il Codice Blu.

Alex corse subito nella stanza della sorella con Callie e la Johnson "Kara! Kara, calmati! Va tutto bene."

"Fatele subito dieci cc di morfina!"

L'infermiere eseguì l'ordine di Callie "Fatto!"

Kara pian piano si calmò ed Alex le carezzava il viso mentre Amelia, rimasta fuori, avvisò Eliza e Jeremiah "Tolgo il panno che hai sugli occhi, ok?"

La bionda annuì e Alex glielo tolse, con l'Alpha che li tenne comunque chiusi "C-Cosa mi è successo?"

"Sei arrivata qui a LA in gravissime condizioni ed i miei ex colleghi di Seattle ti hanno salvata! Le dottoresse Torres, Shepherd e Robbins sono rimaste qui... Si prendono cura di te, lavorano e, se serve, aiutano coi cuccioli."

"I-I miei piccoli... Loro... Dove..."

"Calma calma." Disse Callie, notando che il battuto cardiaco aumentava "Calmati, i tuoi cuccioli sono coi tuoi genitori e stanno benissimo!"

Kara tirò un profondo sospiro di sollievo e trovò la forza di sorridere "Grazie... Grazie mille."

"E... C'è altro." Tentò Alex.

La bionda sospirò "Ho perso... Gli arti, vero? Due non li sento..."

"Si. Sei arrivata con gli arti già amputati... Ma abbiamo trovato una ragazza, un'imprenditrice che collabora con aziende farmaceutiche, costruisce protesi... E due giorni fa ci ha mostrato i progetti."

"Capisco..."

"Vuoi che la chiamo, così può spiegare anche a te e mostrarti i progetti?"

Kara annuì col capo, mentre arrivavano Eliza e Jeremiah coi cuccioli e Maggie "Kara, tesoro!" Disse Eliza.

"Mamma... Papà..."

I due, con attenzione, abbracciarono la bionda e Maggie le carezzò la spalla sinistra, mentre il pianto di Daley attirò la loro attenzione "Vieni, piccolo! Ti metto vicino alla mamma."

Maggie lo prese in braccio e lo sistemò accanto a Kara, che lo strinse a sé con la poca forza che aveva "Amore..."

Pian piano li carezzò e baciò tutti sul capo, mentre Amelia uscì per chiamare Lena e Callie per avvisare Owen che Kara stava bene. Il rosso avrebbe preso il jet privato del SGMWH per arrivare lì a LA e controllare personalmente le ferite di Kara.

"Lena passerà nel pomeriggio." Disse Amelia.

"Perfetto."

La mora Omega arrivò verso le tre e bussò alla porta della stanza di Kara "Prego." Sorrise Jeremiah.

"Buongiorno..." Avanzò la mora, fissando poi il lettino e si avvicinò, deglutendo "Ciao... Buongiorno."

"Buongiorno." Rispose Kara "Lei è la protesista?"

"Si, sono io. Mi chiamo Lena... Lena Luthor."

"Kara Danvers..."

La bionda le tese debolmente la mano che ancora aveva e Lena la strinse "Ho i progetti delle protesi... Ti spiegherò tutto."

"Grazie..." Disse Kara "Posso mettermi seduta?"

Alex e Callie annuirono e l'aiutarono "Piano piano."

Quando fu seduta, con la mano buona tolse il panno che le avevano rimesso sugli occhi, li aprì e Lena ebbe un tuffo al cuore.

Kara aveva due splendidi occhi azzurri, come il più bello dei cieli ed anche l'Alpha si sentì attratta dagli occhi verdi dell'Omega.

Lena le mostrò i progetti, spiegando tutto a Kara per filo e per segno "Io voglio farlo il prima possibile." Disse la bionda.

"Dovrai aspettare di essere più stabile... Sei ancora debole." Spiegò Alex "Potresti avere una ricaduta."

Kara chinò il capo "Capisco..."

"Faremo tutto il possibile, ma dovrai andarci piano... Sarà molto doloroso."

"Il male non mi spaventa."

Lena vide il fuoco in quegli occhi stupendi "Mi fa piacere sentirlo, perché farà parecchio male."

"E sia! Ho otto cuccioli... Non posso avere solo un braccio ed una gamba."

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Capitolo 7
*** Determination, jealousy and? ***


Owen arrivò il mattino seguente ed Alex lo accompagnò nella stanza di Kara, che era già sveglia "Ciao..."

La bionda, che guardava fuori dalla finestra, voltò il capo verso Alex ed il nuovo arrivato "Ciao... Buongiorno."

"Ciao, Kara. Sono il dottor Hunt..."

La ragazza strinse piano la mano tesa "Piacere."

"Lui è uno dei Chirurghi che ti ha operata. È venuto appositamente da Seattle per visitarti."

"Grazie per essere venuto fin qui."

Il rosso sorrise "Di nulla. Posso?" Chiese, alludendo alle sue ferite.

Owen tolse garze e medicazioni dal petto e dal ventre della bionda, rivelando come dei tagli.

Kara sibilò dal dolore, nonostante la morfina, ed Alex cercò di tenere la colazione nello stomaco. Le ferite non le facevano impressione, ma il vederle sul corpo della sorella rendevano difficile l'autocontrollo.

"Agh!" Ringhiò la bionda, portandosi la mano sul petto.

"Le ferite stanno guarendo bene... Istruirò Alex su come medicartele, ok?" Chiese Owen e Kara annuì col capo "Bene... Posso chiederti... Com'è successo? Se vuoi dirmelo, sennò non c'è problema."

"U-Una mina... Poi ci hanno sparato addosso..."

"Capisco. Sai, successe anche a me e persi un caro amico..."

"Mi spiace..."

"A proposito, gli altri soldati portati con te saranno dimessi in un paio di giorni." Disse Owen.

Kara abbozzò un piccolo sorriso "Mi fa piacere."

"Allora ci vediamo... Stammi bene, ok? E... Per esperienza personale ti dico di non chiuderti in te stessa."

"Ho otto cuccioli... Tutto questo non mi piegherà! Voglio mettere al più presto le protesi e prendermi cura di loro al meglio delle mie possibilità!"

"Se continui così potrai farlo presto! Auguri." Disse il rosso e Kara fece solo cenno col capo, ringraziandolo, poi Owen se ne andò con Alex.

Si fermarono a prendere un caffè con Callie, Amelia ed Arizona "Allora? Come sta?" Chiese proprio la Pediatra.

"Le ferite guariscono bene."

"E... Sul piano mentale?"

Owen sorrise appena "Credo proprio che si riprenderà alla grande! Ha una forza di volontà fuori dal comune... Tua sorella ha le palle, Danvers!"

Le quattro sorrisero "Essendo un'Alpha le ha di natura..."

Owen annuì "Certo certo. Beh, io torno a Seattle... Statemi bene!"

Le colleghe lo salutarono, poi arrivarono Eliza e Jeremiah coi cuccioli, aiutati da due specializzandi "Alex, abbiamo visto il dottor Hunt... Ha visitato Kara? Come sta?" Chiese Eliza.

"Ha detto che le ferite guariscono bene e che, se continua così, potrà mettere presto le protesi."

"Mi fa piacere! Meno male."

Arrivò poi anche Lena, in compagnia di un uomo alto e robusto, dalla carnagione scura e la folta barba, un'Alpha "Non serve che vieni con me!"

"Invece si!"

La mora Omega si fermò "Non voglio che mi segui ovunque, ok??"

Lui si fermò e sospirò, guardandola andare. E strinse i pugni in una morsa di rabbia, andando via.

"Gelosetto, il tipo." Disse Callie.

"Troppo, per i miei gusti. Non mi piacciono quelli come lui!"

"Siamo in due." Accordò Amelia, fissando Alex.

Nella stanza di Kara, Lena aveva preso posto sulla sedia e le sorrise "Ciao. Come ti senti oggi?"

"Bene... Un po' di dolore..."

"È normale..." Sorrise appena Lena, mentre le squillava il cellulare.

"Se devi andare, vai... Non restare qui..."

"È solo il mio ragazzo. È parecchio geloso!"

Kara la fissò, poi chiuse gli occhi e voltò il capo dalla parte opposta. Ovvio che avesse un ragazzo. Come poteva pensare che un'Omega tanto bella potesse essere single? E soprattutto, come avrebbe potuto anche provare qualcosa per lei?

"Capisco. E... E grazie ancora p-per le protesi, ma... Non venire più qui."

Lena corrugò la fronte "Perché? Io voglio..."

"Mi lasci sola, per favore?"

La mora non capiva perché la bionda non la guardasse più e questo le dispiaceva molto. Le faceva stranamente male.

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Capitolo 8
*** Incredibile. ***


Passarono un paio di giorni e le ferite di Kara continuavano a migliorare, anche se, ovviamente, continuavano a farle male.

Nulla era cambiato con Lena, visto che l'Alpha non incrociava più il suo sguardo, quando veniva a trovarla, preferendo il guardare fuori dalla finestra o il prestare tutta la sua attenzione ai suoi cuccioli.

E la mora soffriva, per questo e non si spiegava il motivo.

"Lunedì potrai mettere le protesi. Sei contenta?" Chiese Callie, nella stanza assieme ad Alex e Amelia.

"Si... Molto. Non vedo l'ora!"

"Allora vado a dirlo a Lena! Poi dovrai andare alla palestra della L-Corp..."

"Devo proprio?" Chiese la bionda.

"Beh, si... Là potrai eseguire test vari per collaudarle al meglio."

"Va bene... Ok."

La Latina uscì dalla stanza e Kara chiuse gli occhi, sospirando "Va tutto bene?" Chiese Alex.

"Si... Tutto bene."

"Sei sempre stata una pessima bugiarda!"

Nuovamente Kara sospirò "Io... Non voglio vedere Lena..."

Amelia ed Alex si guardarono in faccia "Perché?" Chiese la prima "Credevo avessi occhi solo per lei..."

"Ha un ragazzo."

"Ecco... Immaginavo." Disse Alex "Mi sembrava strano, che di punto in bianco non la guardassi più."

"Ha il ragazzo... E allora? Dov'è il problema?" Avanzò Amelia "L'altro giorno mi hanno dato l'impressione di non andare molto d'accordo... O almeno, lei... Non sembra amarlo così tanto."

"Anch'io ho avuto la stessa impressione."

Kara chiuse gli occhi "È solo... Scena..." Sussurrò, digrignando i denti, mettendosi seduta, tenendo la mano sul petto.

Il suo respiro si fece irregolare "Kara... Che ti succede?"

"Io... I-Io non riesco a respirare..."

"Vado a cercare Maggie. Dev'essere ancora qui!" Disse Amelia, riferendosi a Maggie Pierce, sua sorella acquisita e Cardiochirurga al SGMWH, arrivata il giorno prima per un intervento urgente, chiamata dalla Johnson.

Alex s'avvicinò subito a Kara e le mise la mascherina dell'ossigeno" Stai calma, ok? Si sistemerà tutto."

Amelia arrivò con Maggie in meno di un minuto "Eccomi! " Disse la dottoressa di colore, mettendo lo stetoscopio per auscultare il cuore di Kara "Ha problemi di cuore?"

"No. Non ne ha, non ne ha mai avuti!"

"Fai preparare una sala operatoria e falle subito un elettrocardiogramma. Ha un infarto in corso!"

Le due Chirurghe non credevano alle loro orecchie "Un infarto?? Ha diciotto anni, Maggie!"

"Avrò la conferma con l'elettrocardiogramma. Andiamo!"

Maggie ed Amelia portarono Kara in sala operatoria ed Alex avvisò la Johnson, che stava dimettendo gli altri soldati, poi andò a chiamare i genitori e la sua Maggie, per avvisarli.

Optò per scrivere loro un messaggio e, dopo averlo inviato alla madre, notò Lena assieme al suo ragazzo "Kara!" Chiamò la mora "Kara! Che succede? Dove la portate?"

"Ha un infarto in corso!" Rispose solo Maggie.

Lena si fermò e rimase di sasso. Come poteva avere un infarto a diciotto anni? Ricordava di aver letto sulla sua cartella che aveva una salute di ferro.

La mora raggiunse Alex. Lei, magari le avrebbe dato spiegazioni.

Intanto, in sala operatoria, Maggie eseguì l'elettrocardiogramma e ciò che videro lei ed Amelia le lasciò a bocca aperta.

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Capitolo 9
*** Broken hearts. ***


In sala operatoria, Maggie aveva iniziato ad operare, assistita in via del tutto eccezionale da Amelia, oltre che da uno specializzando.

"Sai... Non pensavo di poter vedere una cosa simile."

"Già." Convenne Maggie "Eppure si è lacerato un ventricolo... Questo ha causato l'infarto."

"Vado a dare notizie... Ma cosa dovrei dire?"

"Dì ciò che hai visto, come fai sempre."

Amelia annuì e lasciò la sala operatoria, togliendo camice e mascherina, raggiungendo la sala d'aspetto al piano inferiore.

Una volta lì, Eliza, Jeremiah, Alex con la sua Maggie, Arizona, Callie e persino Lena di alzarono subito in piedi "Come sta?"

"Ha avuto un'emorragia che, come l'infarto, è stata causata dalla lacerazione di un ventricolo..."

"Lacerazione di un vebtricolo?"

"Esatto. In pratica... Ha il cuore spezzato."

L'affermazione scioccò i presenti "Com'è potuto accadere? Non ha mai avuto precedenti, ha sempre avuto una salute di ferro!"

"Non so cosa dire..." Ribadì Amelia "Torno dentro."

"Grazie per essere venuta a parlarci." Disse Eliza, abbracciandola.

"Di nulla." Rispose la castana ed Arizona la baciò, quindi Amelia tornò in sala operatoria.

E le ore ripresero a passare inesorabili.

Finalmente, verso le otto di sera, l'intervento finì e la Pierce uscì dalla sala operatoria con Amelia per dare la notizia.

"Ditemi che sta bene!" Disse una preoccupata Eliza.

Maggie sorrise "L'intervento è perfettamente riuscito. Resterò un paio di giorni per monitorarla, ma si riprenderà... È molto forte!"

"Grazie... Grazie."

"Ciò che ha avuto comprometterà l'intervento per mettere le protesi?"

"No. Ma dovrà essere seguita molto e... Non dovrete stressarla. In alcun modo, per nessun motivo!"

"Possiamo vederla?" Chiese Jeremiah.

"Si, certo. Venite."

Alex, però, notò che Lena si era fermata "Non vieni?"

"Lei... Il cuore spezzato... E se fosse..."

"Kara è leale e non rovinerebbe mai una relazione. Credo... Anzi, crediamo che tu le piaccia molto ed è per il fatto che tu sia impegnata, che ha smesso di guardarti. Le fa male vederti."

Lena chinò il capo, sentendo il suo stesso cuore a pezzi "Lei... Lei mi..."

"Più di quanto lei stessa immagini." Sorrise appena Alex "Conosco bene mia sorella! Dai, adesso andiamo."

La mora sorrise appena e seguì la rossa sino alla stanza in cui sarebbe stata portata Kara.

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Capitolo 10
*** A little clarify. ***


Kara aprì gli occhi il mattino seguente, cercando di abituali alla luce del sole che filtrava dalla finestra.

La bionda Alpha sentì un tocco alla sua mano destra e, voltato lo sguardo, vide Lena, ancora addormentata e sospirò.

"È rimasta qui tutta la notte..."

Kara vide Amelia, seduta alla sua sinistra "N-Non dovevate permetterle di restare... I-Io non voglio..."

"Senti, lei ti piace, l'abbiamo capito tutti. Ti piace al punto che, a causa del tuo orgoglio, l'hai allontanata e ti do è spezzato letteralmente il cuore... Per quanto assurdo questo possa essere!"

La bionda sospirò "N-Non posso essermi innamorata di lei... È impegnata... I-Io ho otto cuccioli, devo pensare a loro..."

Amelia non rispose, in quanto notò che Lena si stava svegliando e, presto, gli occhi della mora Omega trovarono il viso di Kara, che non la guardava.

"Kara! Oddio, sei sveglia... Come stai?"

"Perché sei qui?" Chiese la bionda, mentre Amelia la guardava con rimprovero "Dovresti essere a casa col tuo ragazzo!"

"Io vado dove voglio. E poi devo controllare il tuo tracciato..."

"Ci sono i medici, per questo."

Lena guardò Amelia, che capì e lasciò la stanza "Mi dici cosa ti ho fatto?"

"No... Scusami, non volevo c-comportarmi male."

"Ti aiuterò e poi, se proprio mi odi così tanto, non mi vedrai più."

Kara nuovamente sospirò, portandosi la mano sul petto "C-Ci sono tante cose che vorrei dirti... E una che vorrei tanto fare. Ma non posso..."

"Perché non puoi?"

"N-Non posso dirtelo... Non posso."

Lena si poggiò con la fronte al collo di Kara e la bionda sentì le calde lacrime della mora bagnarle la pelle.

Quanto voleva abbracciarla. Quanto voleva dirle ti amo.

"I-Io non amo Jack. Non lo amo!" Rivelò Lena, tra le lacrime "Un giorno ti racconterò tutto, perché la mia famiglia è tanto potente quanto complicata."

E, finalmente, gli occhi delle due ragazze si incontrarono.

"Non lo ami?"

"No... E non lo amerò mai! Ma adesso sei debole e non devi avere complicazioni o l'intervento per le protesi dovrà saltare."

"Me lo devi raccontare."

"Certo. Lo prometto!" Sorrise Lena ed anche Kara abbozzò un piccolo sorriso, per la gioia della mora.

Fuori dalla stanza, Amelia venne abbracciata da dietro da Arizona "Ancora non si guardano?"

"Poco fa si sono guardate." Sorrise la castana, baciando la sua Omega.

"Credi che tutto si risolverà?"

"Per me si. Credo che si metteranno insieme... Ci vorrà un po', ma scommetto che quelle due diventeranno una coppia."

Arizona sorrise "Starebbero benissimo, insieme!"

"Altroché."

Dietro di loro, non visto, Jack aveva visto colei che lui considerava la sua ragazza nella stanza con Kara. Un'Alpha.

Nella mente dell'uomo si fecero largo diverse idee, una su tutte.

E decise di affrontare Lena.

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Capitolo 11
*** Safe. ***


La sera, Jack aspettò Lena fuori da casa sua e, quando la mora arrivò, le si parò davanti "Jack... Cosa ci fai qui?"

"Volevo parlarti, visto che vivi praticamente nella tua azienda... O meglio, da un paio di giorni in ospedale, al capezzale di quell'Alpha!"

Lena scorse la rabbia negli occhi scuri di Jack e sentì il forte odore dei suoi feromoni "C-Cosa c'entra Kara?"

"Kara... Sempre lei!" Ringhiò l'uomo "Ti offri di aiutarla, le regali le protesi, resti accanto a lei sebbene sia una sconosciuta... Con me non sei così."

"Forse perché è stata mia madre a sceglierti come mio fidanzato e non io."

"Siamo legati, io e te!" Avanzò deciso, prendendola per il polso, stringendo forte e Lena chiuse gli occhi.

Non voleva mostrarsi debole, anche davanti ad un'Alpha. Non lo faceva mai.

"S-Se siamo davvero legati, allora perché non sento mai il desiderio di saltarti addosso, durante il mio periodo del calore o il tuo?"

Jack strinse più forte e le portò l'altra mano al collo "Tu sei mia! E adesso te lo proverò... Tu mi appartieni. Tu mi soddisferai!"

Lena sgranò gli occhi spaventata, mentre Jack cercava di sottometterla coi suoi feromoni, ma qualcuno l'aiutò.

"Sottomettere un'Omega coi propri feromoni... Patetico!"

Maggie ed Amelia, usando a loro volta i rispettivi feromoni, riuscirono a piegare Jack, che le guardò malissimo "Mi vendicherò... Non finisce qui!"

"Tra noi è finita. Non farti più vedere!"

Jack le mostrò le zanne, poi se ne andò "Ehi, stai bene?"

Amelia aiutò Lena ad alzarsi "Si... Ma lui è pericoloso."

"Se ti darà ancora fastidio, lo arresterò personalmente."

Lena annuì col capo "Ditemi... Perché siete qui? È successo qualcosa a Kara? Sta bene?"

"Si si, è stabile... Ma quando sei andata via, mi ha detto di aver sentito un odore pungente ed ostile..."

"Quando le ho chiesto a chi appartenesse, mi ha detto che era del tuo ragazzo... Ed eccoci qui!" Concluse Maggie.

Lena sorrise appena "È... È così forte?"

"In che senso?"

"Insomma... È debilitata, imbottita di farmaci... Eppure ha sentito l'odore di Jack, riuscendo a riconoscerlo come pungente ed ostile..."

"Non bisogna essere geni, per sapersi concentrare." Disse Amelia.

"Sono d'accordo." Sorrise Maggie.

"Andiamo da Kara."

Lena sorrise, stringendo la mano tesa di Amelia e, assieme a Maggie, si diressero verso l'ospedale.

Proprio in ospedale, Kara era stesa sul lettino ed Eliza era nella stanza con lei e gli otto cuccioli.

La bionda soldatessa li carezzava tutti, per quel che poteva e li baciava sulla fronte quando la madre li sollevava per avvicinarli al viso della ragazza, visto che Kara non poteva alzarsi.

"Che c'è, tesoro?"

"Sono preoccupata..."

"Non ne hai motivo. Vedrai che Maggie l'ha salvata..."

Kara chiuse gli occhi e sospirò "Lo spero."

Pochi minuti e Maggie, assieme ad Amelia, entrò nella stanza con Lena "Eccovi! State bene?"

"Si... E Kara?" Chiese subito Lena.

"Sta bene." Sorrise Eliza, carezzando i capelli della figlia "Voleva aspettare notizie sveglia, ma ha chiesto troppo al suo fisico."

Lena si sedette accanto alla bionda "Adesso sono qui e, domattina, al suo risveglio, mi troverà qui."

La donna e le due ragazze sorrisero, andando via con gli otto cuccioli per lasciarle sole.

La mora era lì ed era al sicuro. A Kara, al suo risveglio, sarebbe importato solo di questo.

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Capitolo 12
*** Rivelazioni. ***


Il giorno dopo, quando Kara aprì gli occhi, notò subito Lena al suo fianco e sospirò. Era lì e stava bene.

"Kara..." La chiamò proprio la mora, svegliatasi in quel momento.

"S-Stai bene?"

"Si." Rispose Lena, sfiorando la mano della bionda Alpha "E solo grazie a te. Maggie ed Amelia sono arrivate in tempo..."

"Mi fa piacere... Se ti avesse toccata..." Sibilò la bionda, stringendo il pugno in una morsa di rabbia.

"Calmati, non devi agitarti."

Kara sospirò "Si... Hai ragione."

"Ancora due giorni e metteremo le protesi..."

"Non vedo l'ora."

Lena la fissò, mordendosi il labbro inferiore e l'Alpha capì che la mora doveva dirle altro "Ecco... Io... Io ho lasciato Jack. Gli ho detto che è finita... Anche se, almeno per me, non è mai iniziata."

La bionda non credette alle sue orecchie "Come?"

"L'ho lasciato." Ripeté l'Omega "Lui... Lui ha cercato di sottomettermi cii suoi feromoni ed è stato aggressivo... E l'ho lasciato."

Solo in quel momento Kara notò il livido sul polso sinistro di Lena e le prese piano la mano, portandola alle labbra e posò piccoli baci sulla parte tumefatta "Chiameresti Alex?"

"Ti senti male?" Chiese la mora, preoccupata.

"No... Ma chiamala, per favore."

Lena annuì e premette il bottone per chiamare l'infermiera e, pochi minuti dopo, arrivò Alex, anche se non era un'infermiera.

"Kara! Ti senti male?"

"No... Ma... Potresti metterle una pomata?"

Alex notò il livido di Lena "Non temere... Non è nulla."

"È stato lui?" Chiese Alex e Lena annuì.

"Non mi fa male. Passerà..."

"Passerà, certo, ma adesso vieni con me."

Lena non voleva lasciare Kara, tuttavia seguì Alex, mentre entrava Eliza "Buongiorno, tesoro! Come ti senti?"

"Bene... I cuccioli?"

"Sono a casa di Alex e Maggie con Jeremiah. Dormivano ancora..."

"Capisco..."

"Sicura che vada tutto bene?" Chiese la donna, sedendosi.

"Ieri Jack ha cercato di sottomettere Lena coi suoi feromoni e solo l'arrivo di Maggie ed Amelia l'hanno evitato..."

"Fortuna sono arrivate in tempo."

"Si. E... E poi lei l'ha lasciato."

Eliza fissò la figlia "Sei contenta, di questo?"

Kara sospirò "In altre circostanze ti avrei detto di sì... Ma in queste condizioni... Insomma, non so se tornerò come prima, parlando di movimenti. Cosa potrei offrire a qualcuno che ha già tutto?"

La donna sorrise, scostando i capelli dalla fronte della figlia "Ti sottovaluti, tesoro. Tu hai moltissimo, da offrire e... Lena non ha tutto. Le manca l'amore... Il vero amore."

Kara fissò la madre e poi guardò verso la finestra "Tu dici?"

"Lo ribadisco!" Disse Eliza "Se ci pensi capirai che ho ragione."

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Capitolo 13
*** Il grande giorno. ***


Finalmente il Lunedì arrivò e l'intervento di Kara, visto che era lungo e molto delicato, venne designato come il primo della giornata.

Lena, Amelia e Callie avevano studiato tutto nei minimi particolari ed erano pronte ad iniziare, anche se la mora Omega non avrebbe operato.

Anche Alex e qualcun'altra dello staff aveva assistito, ma nessuno vi avrebbe preso parte, esclusa l'equipe di sala operatoria.

La rossa sarebbe rimasta con i suoi genitori, Maggie ed i cuccioli in sala d'aspetto "Sei pronta?" Chiese Eliza, carezzando i capelli della figlia.

"Si, mamma. Pronta!" Ribadì decisa, baciando i figlioletti uno ad uno, poi due infermieri ed Alex la prepararono e portarono in sala operatoria.

"Andrà tutto bene." Disse Amelia, avvicinandosi.

"Ascolta..." Sussurrò Kara e la castana Alpha le si avvicinò maggiormente "Se qualcosa andasse storto, non rianimatemi. Non ho firmato i moduli appositi, ma lo dico a te..."

Amelia la fissò "Andrà tutto bene. Avrai le protesi, hai i tuoi cuccioli, la tua famiglia e... E anche Lena, che si è dannata l'anima, per te."

Kara chiuse gli occhi ed inspirò "Sono stanca, di lottare."

"Questa è la tua ultima battaglia, soldato. Questa va assolutamente vinta, perché poi avrai un futuro stupendo, davanti a te!"

La bionda sorrise appena "Vedremo."

"Ci vediamo dopo." Disse Amelia, prima che l'anestesista addormentasse Kara. E l'intervento iniziò.

In sala d'aspetto, i signori Danvers e Arizona cercavano di far rilassare i cuccioli, affinché non pensassero alla loro madre. Erano troppo piccoli per capire cosa stesse succedendo, ma si vedeva che non erano tranquilli.

"Andrà tutto bene... Andrà tutto bene..." Continuava a ripetere Alex.

Maggie le carezzò le spalle "Non devi preoccuparti, per quanto sia normale... Kara è in ottime mani."

La rossa annuì, ma era sempre piuttosto nervosa.

Dopo quattro ore, in sala operatoria tutto stava procedendo per il meglio, visto che, dopo un controllo approfondito ai monconi, era stata attaccata la protesi della gamba.

"Bene... Questa è fatta." Disse Callie.

Lena, che indossava a sua volta camice, cuffietta, mascherina e guanti di lattice, passò l'altra protesi, il braccio, a Callie, poi lasciò la sala.

Voleva restare lì a guardare tutto l'intervento, ma decise di tenere aggiornati i Danvers, Alex e Maggie.

"Lena..." Disse Jeremiah, notandola per primo.

"Come sta?" Chiese subito Alex, avvicinandosi.

"I monconi sono stati controllati e sono risultati perfetti, senza infezioni... Pochi minuti fa è stata messa la protesi della gamba."

I presenti tirarono un sospiro di sollievo "Grazie... Grazie." Disse Eliza, abbracciando la ragazza che, passato l'attimo di smarrimento, corrispose il tenero gesto.

"Di nulla. Sta andando tutto come dovrebbe!"

Daryl, uno dei cuccioli, gattonando, arrivò vicino a Lena, che lo fissò "È un mammone. Vuole essere preso in braccio!" Disse Maggie.

Lena sorrise e lo accontentò "La tua mamma starà bene."

Il piccolo poggiò la testa sulla spalla sinistra di Lena, che lo cullò un po' "Vado a prendere qualcosa da mangiare e bere... Cosa volete?"

"Lasciamo a te la scelta." Rispose Alex "Anche se non ho molta fame..."

"Invece tu mangi!" Ribadì Maggie "Vengo con te, così ti aiuto."

L'Alpha si allontanò con Arizona per prendere qualcosa al bar dell'ospedale.

Passarono altre quattro ore, durante le quali i nostri mangiarono qualcosa ed i cuccioli, dopo il pasto, vennero lavati e cambiati, ma ancora nessuna notizia circa le condizioni di Kara.

Finché, dopo un'altra ora, il gruppetto vide un'Amelia piuttosto stanca avanzare verso di loro "Ami..." Disse Arizona.

La castana li guardò tutti "L'intervento è perfettamente riuscito! Le protesi sono perfette e Kara sta bene... La stanno portando in camera."

E tutti, tra le lacrime di gioia, tirarono un profondo sospiro di sollievo.

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Capitolo 14
*** Happy to be here. ***


Amelia accompagnò il gruppetto alla camera nella quale era stata portata Kara e la guardarono dalla vetrata.

"Quanti tubi..." Sussurrò Maggie.

"È davvero andato tutto bene?"

"Si. Ora starà a lei..." Rispose Amelia "Ma i primi tempi sentirà parecchio dolore, ma basta che prema un bottone e le sarà somministrata morfina."

"Possiamo entrare?"

Amelia annuì col capo e li fece entrare, con Callie che si voltò "Va tutto bene. I valori sono nella norma, così come le ferite post operatorie."

"Resteremo altri due giorni, poi torneremo a casa."

"Poi l'assisterò io." Avanzò Alex.

"Ci saremo tutti, per lei!" Sorrise Eliza.

Lena sorrise nel vedere tutto quel calore famigliare. Kara era davvero fortunata ad avere una famiglia così bella ed unita.

Proprio la bionda aprì piano gli occhi "Ehi..." Sussurrò Alex.

"E-Ehi..." Rispose l'Alpha, con voce roca.

"Adesso non senti nulla, sei sotto morfina... Ma presto sentirai un male incredibile e non migliorerà molto, durante la riabilitazione."

"N-Non ho paura del dolore. Sono pronta a tutto!"

"Sarà meglio andare... Torneremo domani. I cuccioli sono stanchi." Avanzò Jeremiah e tutti furono d'accordo.

"Io rimango di guardia." Offrì Callie "Avevo già parlato col Primario... Se ci sono problemi o altro, vi chiamo."

"Tu cosa farai?" Chiese Maggie.

"Io... Vorrei restare qui." Disse Lena "Non vorrei tornare a casa e..."

"Resta pure qui. Domani chiamo un paio di colleghi e andiamo a casa tua a prendere le tue cose, così puoi andartene."

La mora sorrise "Va bene, grazie..."

Tutti se ne andarono e Lena si sedette sulla sedia accanto al lettino e Kara la fissava "Grazie..."

"Per cosa? Non ho fatto nulla."

"Potrò riavere la mia vita g-grazie a-alle tue protesi..."

"È il motivo per cui ho iniziato a produrle. Permettere a chi ne ha bisogno di riprendere in mano la propria vita!"

"N-Non vedo l'ora di fare la riabilitazione..."

"Ogni cosa a suo tempo."

Kara sorrise appena e tese la mano verso Lena, che la strinse "S-Sono felice che tu sia qui..."

"Non vorrei essere altrove!"

"P-Posso chiederti un favore?"

"Certo! Dimmi pure."

L'Alpha guardò il bicchiere d'acqua "N-Non è che mi daresti un po' d'acqua? Ho molta sete..."

Lena sorrise teneramente "Ma certo! E... Sono contenta di vedere che stai iniziando a mettere da parte l'orgoglio..."

"N-Non posso fare altrimenti... Per ora."

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Capitolo 15
*** Proposta e felicità. ***


Il mattino seguente, Lena si svegliò di soprassalto, a causa delle grida di dolore di Kara, che fecero accorrere un paio di specializzandi.

"Chiama la Torres!" Disse uno di loro "E anche la Danvers!"

L'altro specializzando uscì subito dalla stanza "Che succede qui??" Chiese la Johnson, entrando.

"Credo sia finito l'effetto della morfina..."

Il Primario andò a premere il bottone che ne permetteva la somministrazione e, quando Kara fu calma, le si avvicinò "Tieni questo e, quando senti molto dolore, premilo."

La bionda Alpha annuì, respirando profondamente, poi arrivarono Alex e Callie "Kara... Che è successo?"

"È passato l'effetto della morfina."

Alex carezzò i biondi capelli della sorella "Faceva tanto male?"

"Abbastanza... Ma non è-ero ancora abituata... N-Non l'avevo ancora provato..." Tentò, a fatica.

La rossa la baciò sulla fronte "Adesso riposa e stai tranquilla. Io torno più tardi, ok?" Chiese l'Omega e Kara annuì.

"Le ferite post operatorie vanno bene." Disse Callie "Procede tutto nella norma. Per qualsiasi cosa, chiamami!"

Nuovamente Kara annuì e la mora Chirurga se ne andò, lasciando sole le due ragazze.

Lena prese la bacinella sul comodino e andò nel bagno interno alla stanza per riempirla, poi uscì e la rimise al suo posto.

Intinse il suo fazzoletto e poi lo passò sulla fronte e sul viso di Kara "Ti dà un po' di sollievo?" Chiese, dolce.

"Perché lo fai?"

"Perché se non fosse stato per te, a quest'ora chissà dove sarei... Se tu non avessi detto a Maggie ed Amelia di aver sentito l'odore di Jack, magari mi avrebbe fatto del male..." Spiegò la mora, sedendosi sul bordo del letto "Io ti devo la vita... Ti devo tutto!"

"I-Io ti devo tutto... Non tu..."

Lena sorrise appena "Allora direi che siamo pari..."

Kara la fissò intensamente e Lena si perse in quegli occhi stupendi che sembravano avere il potere di guardarla fin nel profondo, nella sua interezza. Quanto le piacevano, quegli occhi.

Quanto le piaceva Kara. In tutto e per tutto.

Da quando l'aveva conosciuta, sognava spesso di baciarla, certa che baciasse benissimo, poi di fare l'amore con lei ed infine essere marchiata da lei e poter dire di essere la sua compagna.

"Lena..."

La mora ritornò sulla Terra, cadendo dalle nuvole "Dimmi."

"Potresti... Avvicinarti?"

Lena non capì e fece quanto richiesto "Va bene?"

"Un po' di più..."

L'Omega deglutì, perché era molto vicina al viso dell'Alpha.

E Kara la colse di sorpresa, sollevandosi con un grande sforzo sul suo braccio sano per sporgersi verso la mora e baciarla.

Lena chiuse gli occhi e corrispose l'effusione, persa totalmente nella dolcezza del momento.

Eh si, Kara baciava davvero bene. Meglio di quanto avesse immaginato.

"Wow..." Si ritrovò a sussurrare.

Kara sorrise "Volevo proporti una cosa..."

"E sarebbe?" Chiese, senza spostarsi.

"Quando Maggie passerà a p-prenderti per andare a casa tua... S-Se vuoi, porta tutto a questo indirizzo..."

Lena notò un foglietto, che Kara aveva probabilmente fatto scrivere da Alex, avendo già visto la sua calligrafia "Casa di?"

"Casa mia... I-I miei genitori ed i cuccioli sono lì..."

"Come... Casa tua?"

"Si... Voglio chiederti s-se vorresti venire a vivere con me ed i cuccioli..."

Lena, passato lo stupore, sorrise subito "Si... Si! Lo voglio." Rispose ed anche Kara sorrise, sporgendosi per dare un altro bacio alla bellissima Omega, entrambe felici come non mai.

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Capitolo 16
*** Speranze. ***


Maggie arrivò a prendere Lena verso le dieci, felice di vedere l'Omega e Kara più vicine del solito.

"Eccomi! Scusami, ma sono riuscita a liberarmi solo ora."

"Tranquilla..." Sorrise Lena.

"F-Fai attenzione..." Disse Kara "Prenditi c-cura di lei..."

"Puoi scommetterci!" Rispose Maggie "Ci sono anche Imra, Mon e Lucy, qui fuori... Verranno con noi e ci aiuteranno."

La bionda scorse gli amici fuori dalla stanza, affacciati al vetro e fece cenno col braccio sano. I tre entrarono nella camera.

"Ehi! Allora? Come te la passi?" Chiese Mon-El.

"Bene... Grazie... Voi?"

"Io e Sam stiamo insieme e aspettiamo un cucciolo!" Disse Lucy, tutta felice "Ma ancora non sappiamo se sarà maschio o femmina."

"S-Sono felice per te..."

"E noi ci stiamo frequentando..." Rivelò Imra.

"Eh si! Sto facendo il bravo." Sorrise Mon.

"Sono contenta..." Sorrise Kara, fissando poi Lena "L-Lei è Lena... Mi r-raccomando... Prendetevi cura di lei..."

"Lo farò con molto piacere!"

Imra tirò uno scappellotto a Mon e tutti sorrisero "Tu farai il facchino! Lena sarà più al sicuro con me e Maggie."

Il ragazzo alzò le mani in segno di resa e se ne andarono poi, mentre arrivava Alex "Ehi... Allora? Come ti senti?"

"Insomma... La morfina aiuta molto..."

Alex le carezzò i capelli con affetto "Vedrai che starai meglio... Il dolore passerà presto. Io ti starò sempre accanto, sorellina."

Kara sorrise ed accettò l'abbraccio della rossa, carezzandole il viso col braccio sano "Ti v-voglio bene."

"Anch'io. Tanto!"

"Posso dirti u-una cosa?"

"Certo che puoi!" Rispose la rossa, sedendosi sulla sedia, concedendo tutta la sua attenzione alla sorella minore.

"Ho p-praticamente chiesto a Lena di v-venire a vivere con me..."

Alex non credette alle sue orecchie "Come? Davvero??"

"Si..." Sorrise la bionda Alpha "M-Mi piace..."

"Non avrei mai pensato di sentirtelo dire così presto. Credevo volessi osteggiarle il tuo orgoglio e fare la testarda..."

"I-Invece ho pensato... Ho pensato m-molto e... E... Ecco... Non sono cieca..." Iniziò la ragazza, con un filo d'imbarazzo "È bellissima e ha un odore molto buono..."

"Tutti noi abbiamo subito notato quanto foste prese l'una dall'altra. Solo tu non te ne sei accorta!"

Kara finse il broncio "S-Si si... Ma m-meglio tardi che mai..."

"Sicuramente!" Sorrise Alex "E... Sono molto felice per te! Ed anche per i cuccioli, perché avranno due genitori, se le cose funzioneranno."

"E a-avranno fratellini e s-sorelline..."

Alex la fissò con occhi sgranati "Ehi! Adesso mi sorprendi."

"I-Io voglio tutto, con Lena... Voglio una famiglia..." Ammise l'Alpha "V-Voglio fare tutto bene, con lei..."

"Ce la farai!" Rispose la rossa "Adesso vado, ho un intervento... Tu riposa, mi raccomando. Tra poco ti porteranno il pranzo..."

Kara annuì e la rossa se ne andò.

Nel mentre, Lena e la sua scorta erano a destinazione e stavano impachettando il necessario "Metto tutto in auto." Disse Mon.

"Va bene, grazie."

Le tre ragazze guardarono poi Lena "Tu e Kara..." Tentò Maggie.

Lena arrossì subito "P-Per ora ci siamo scambiate un paio di bacetti..."

"Vivrete insieme, anche se Kara dovrà stare un po' in ospedale..."

"Si e non vedo l'ora. Le starò sempre accanto!"

"Non fartela scappare." Disse Lucy "Kara non è come tutti gli Alpha, che tendono a sottomettere le Omega e le usano per sfornare cuccioli o per soddisfare i loro bisogni sessuali e pompare l'ego... Lei è quella che ti tratta col massimo rispetto e che non ti abbandona mai!"

Lena la fissò e sorrise "Credo sia per questo, che mi sono innamorata di lei, non solo per la sua bellezza."

"Se le cose andranno bene, avrete dei cuccioli stupendi!" Disse Imra.

Lena arrossì, perché non desiderava altro. Stare con Kara, avere una vita insieme e dei cuccioli. Sperava che la bionda volesse lo stesso.

"Si... Lo spero tanto!" Ammise la mora "E farei volentieri da madre ai piccoli che già ha."

Le tre sorrisero, poi Maggie avanzò "Non vedo l'ora di vedere come andranno le cose tra voi e... Su, ora andiamo o mi verrà voglia di andare da Alex, invece che al lavoro!" Dichiarò, facendo sorridere di gusto Lena e le colleghe, che presero una scatola a testa.

Lena chiuse la porta alle loro spalle e salì poi sull'auto guidata da Maggie, assieme a Imra, mentre Mon e Lucy le seguivano con la loro vettura.

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Capitolo 17
*** Promessa solenne. ***


Maggie riaccompagnò Lena in ospedale, come da desiderio dell'Omega, che voleva stare accanto a Kara "Pensiamo noi, ai tuoi bagagli... Li portiamo a casa di Kara, tranquilla."

"Grazie... Non mi va di lasciarla sola, è appena stata operata..."

"Non preoccuparti." Sorrise Maggie e Lena scese dall'auto, entrando in ospedale, ma qualcuno la prese per il polso e strinse.

La mora sgranò gli occhi e deglutì "J-Jack..."

"Sorpresa!" Ghignò lui "Ti sono mancato?"

"Che ci fai qui?"

"Sono qui per portarti via. O preferisci che ti costringa a farlo dopo aver ucciso quell'Alpha storpia?"

"Tu non toccherai Kara! Io la amo."

Gli occhi di Jack s'iniettarono di sangue e ringhiò forte, spaventando Lena e aumentò la stretta al suo polso "La ami?? La ami?? A me non l'hai mai detto, nemmeno una volta!"

"Perché non ti ho mai amato e facevo bene!" Rispose Lena, nonostante la paura "Lasciami, mi fai male!"

"Hai sentito la signorina, brutto verme? Lasciala."

Lena vide Maggie puntare la pistola alla testa di Jack e, con lei, vi erano Lucy, Imra, Mon ed una ragazza mai vista "Portala via."

La ragazza annuì alle parole di Lucy e se ne andò con Lena "Mi vendicherò!" Ringhiò Jack, mentre Maggie e Mon lo fecero inginocchiare con la forza per ammanettarlo, poi lo portarono via.

Imra salì in ascensore per vedere come stava Lena, mentre Lucy andò coi due colleghi a portare via Jack.

Nella stanza di Kara, costei non c'era "È a fare la TAC." Disse Alex.

Lena raccontò a lei ed Arizona quanto accaduto "Oddio... Stai bene?"

"Si... Mi ha solo stretto i polsi..."

"Per fortuna Maggie e le altre sono tornate per ridarti il cellulare!" Avanzò la ragazza, ovvero Samantha Arias, l'Omega compagna di Lucy "Ce l'ho io."

"Grazie." Disse Lena, prendendo il telefono.

"Ti metto la pomata sui polsi."

"C-Cosa è successo?" Chiese Kara, non appena Amelia e Callie spinsero il lettino nella stanza.

"C'era Jack, che l'ha aggredita." Spiegò Arizona "Fortunatamente Maggie e le altre l'hanno arrestato."

Kara vide i lividi sui polsi di Lena e serrò la mascella "Perdonami..."

"Non hai fatto nulla..."

"Esatto! Non ho fatto nulla." Ribadì Kara "Per colpa di... Tutto questo! Se a-avessi avuto almeno le gambe sane..."

Strinse il pugno con la mano sana, piantandosi le unghie nel palmo. Si sentiva in colpa e tremendamente impotente perché non poteva proteggere Lena, la sua amata.

"Non darti la colpa, non sei stata tu." Disse la mora, prendendole il viso tra le mani e le altre le lasciarono sole.

"Si invece! Io... Io non riesco a proteggerti!" Se ne uscì, fissando Lena nei bellissimi occhi verdi "Sono un'invalida... Non sarò mai una buona..."

"Non dirlo nemmeno!" La zittì Lena, posandole un dito sulle labbra "Tu sei splendida, sei forte e mi piaci tantissimo! Mi piaceresti anche se non camminassi più, ma non sarà così, perché ce la farai. La riabilitazione sarà dura e farà male, ma ci riuscirai!"

"Perché ne sei sicura?"

"Perché sei forte e... Perché io credo in te!"

Kara addolcì lo sguardo e fissò Lena per lunghi attimi, poi battè piano sul materasso con la mano sana "T-Ti sdrai?" Chiese Kara, che iniziava ad essere un po' affaticata.

Lena sorrise e si stese "Eccomi."

La bionda le carezzò la guancia "Ti faccio una promessa... Quando starò bene, farò di te la mia compagna e ti sposerò!"

La mora sfiorò la mano dell'Alpha "Non vedo l'ora che sia quel giorno. È una promessa solenne!"

"Si... Promessa solenne." Ripeté Kara, appisolandosi con vicino la sua amata.

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Capitolo 18
*** Volontà. ***


Passarono un paio di giorni e Kara migliorava poco a poco, con Lena che si era convinta ad andare a casa della bionda per darsi una sistemata e, scortata da Maggie, Lucy, Imra e Mon a turno, era tornata al lavoro.

"Bene! Le ferite post operatorie stanno guarendo." Disse Callie.

"Perfetto... E... Mi faresti un favore?" Chiese la bionda, carezzando a turno i suoi cuccioli, portati lì da Eliza.

"Certo. Cosa vuoi che faccia?"

"Il... Fisioterapista..."

Callie fissò Kara con uno sguardo che la sapeva lunga "Sei stata operata tre giorni fa... È presto per iniziare la riabilitazione."

"Lo so. Ma due giorni fa, Lena è stata aggredita da quel Jack..."

"Lui è in prigione." Disse Eliza.

"Si, mamma, ma io non ho potuto proteggerla... E la cosa mi fa più male di qualsiasi ferita!"

Eliza e Callie la guardarono "Ok." Avanzò quest'ultima "Lo vado a chiamare... Ma tu non devi fare cose avventate. Se rompi le protesi, c'è il rischio che si rovinino nervi e tendini."

"Sono disposta a correre il rischio."

Callie uscì ed Eliza con lei, mentre arrivava Amelia "Ho sentito tutto... Hai due palle d'acciaio, amica mia!"

Kara sorrise appena "Fortuna che i cuccioli sono piccoli..."

Amelia rise di gusto "Già. Ma ammiro il tuo coraggio!"

"Grazie." Rispose la bionda.

"Sono le cinque... Lena arriva tra poco, giusto?"

"Si... Essendo sua l'azienda, può smettere quando vuole..."

"Fantastico."

Infatti Lena arrivò circa un quarto d'ora più tardi, nell'attimo stesso in cui entrarono nella stanza il fisioterapista con Callie ed Eliza "Buongiorno! Sono il dottor Harmey."

"Piacere..." Disse Kara.

"Un nuovo medico?" Chiese Lena.

"Sono il fisioterapista."

"L'ho fatto chiamare io..."

Lena fissò la bionda Alpha e, con un semplice sguardo, capì "È troppo presto... Non puoi iniziare a fare la riabilitazione..."

"Io voglio proteggerti... N-Non posso farlo così..."

La mora si sedette accanto a lei e le prese le mani tra le proprie "Lo so, ma non devi affrettare le cose!"

"Io adesso la visito." Le interruppe il fisioterapista "Ma, se proprio vuole iniziare così presto, le consiglio di aspettare ancora una settimana."

"Si... Va bene."

Allora l'uomo sui quarant'anni la visitò, controllando con scrupolo i monconi e la mobilità delle protesi "Le ho fatto male?"

"Poco... È sopportabile."

"Le dico subito una cosa. Dovrà essere sincera sul livello di dolore che prova, altrimenti la riabilitazione slitterà di altri quindici giorni."

"Sarò onesta come quando dico a Lena che la amo. Come quando dico ai miei cuccioli ed alla mia famiglia che gli voglio bene..."

Kara strinse la mano di Lena "Perfetto!" Se ne uscì Harmey.

"Ho bisogno di rimettermi in piedi e di poter usare le mani. Farò quanto è necessario per t-tornare c-come prima..."

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Capitolo 19
*** Little steps. ***


La settimana passò e, nel corso di questa, Arizona salutò tutti e fece ritorno a Seattle, mentre Amelia e Callie sarebbero rimaste ancora qualche giorno, giusto per vedere Kara muovere i suoi primi passi.

"Allora, Kara, sei pronta?" Chiese il dottor Harmey, il fisioterapista, che aveva visitato la ragazza ogni giorno.

"Prontissima!" Ribadì la giovane.

"Sicura di non voler aspettare?"

Kara fissò Lena, che non era andata al lavoro per starle accanto, sorridendole "Sicura! Devo farlo per te, i miei cuccioli e la mia famiglia... Io devo rimettermi in piedi."

L'Omega sospirò "Va bene..."

Allora Alex e Harmey aiutarono Kara a scendere dal letto e sedersi sulla sedia a rotelle, che Callie spinse verso la stanza della fisioterapia.

Una volta lì, Callie lasciò la sedia vicina alle parallele "Ci arrivi?"

"Si... Grazie per avermi spinta."

"Coraggio, tieniti alle parallele e prova a metterti in piedi."

Kara prese un respiro profondo e si strinse alle travi in legno, mettendosi in piedi con una smorfia di dolore "Tutto bene?" Chiese Alex.

"Si... Ma sai com'è... Non sono più abituata a stare in piedi... Se poi conti che una delle mie gambe è una protesi..."

"Col tempo ti riabituerai." Disse Harney "Prova a camminare... Muovi un passo, anche piccolo."

La bionda pareva titubante e, dopo un altro respiro profondo, strinse con più forza le parallele e provò.

Un primo, piccolo passo che le sembrò strano, molto meccanizzato, quasi robotico. Ma il suo sorriso non lo era.

Quello era spontaneo, felice. Un autentico raggio di sole.

"Brava." Disse piano Amelia, carezzandole la schiena "Senti dolore?"

"Un po'... Ma è sopportabile."

Kara provò a muoverne un altro ma, appena si mosse, perse la presa e cadde in avanti, prima che Amelia o Callie potessero afferrarla.

"Kara!" Chiamarono all'unisono Lena e Alex, avvicinandosi a lei.

"S-Sto bene... Sono scivolata..."

"Siediti, fammi controllare le protesi." Disse Lena, sedendosi di fronte a lei e la bionda, un po' a fatica, obbedì.

Lena si prese il suo tempo e controllò il tutto con scrupolo "Tutto apposto?"

"Si, sono perfettamente integre. Non si rompono facilmente!"

"Allora posso rimettermi in piedi..."

"No, per oggi basta... Non voglio che tu ti faccia male." Disse Harmey "Ma puoi fare un'ora o due di palestra!"

"Va benissimo."

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Capitolo 20
*** No privacy. ***


Kara passò i successivi tre giorni a fare due ore di palestra, una al mattino e una al pomeriggio, perché doveva potenziare il suo fisico e rieducare i due arti robotici a fare tutti i movimenti.

A causa poi di un impegno personale del dottor Harmey, Kara aveva riprovato a camminare solo una volta, andando meglio della precedente, nonostante il dolore che sentiva, perché rifiutava gli antidolorifici per evitare di diventarne magari dipendente.

Amelia e Callie erano tornate a Seattle dopo aver visto la bionda muovere i primi, piccoli passi, con Amelia che aveva lasciato ad Alex e Lena il suo numero, al fine di tenersi in contatto e mandarle i video dei passi di Kara.

La bionda era coi suoi cuccioli e, stando seduta sul letto, li prese in braccio uno ad uno "Fate i bravi, coi nonni?"

I piccoli annuirono e Kara li baciò sulle guanciotte, facendoli sorridere e divertire, con Lena che osservava le loro interazioni.

Fu un lieve tocco alle gambe ad attirare la sua attenzione e vide la piccola Leonie che le tendeva le manine "Vuoi venire in braccio?"

La bimba la guardava speranzosa e Lena l'accontentò, con la piccola che si strinse a lei, per quanto poteva "Cucciolina... Ti piace stare in braccio a Lena?" Chiese Kara, carezzandole i piedini e la bimba sorrise.

"Tutti amano stare in braccio a Lena!" Sorrise Jeremiah.

"Guardate che io sono gelosa." Scherzò la bionda.

Lena sorrise, avvicinandosi "Non ne hai motivo..."

"Lo sono lo stesso." Ribadì Kara, prendendola poi per mano con l'arto robotico "Io ti amo. E quando starò bene, ti marchierò e ti sposerò!"

Jeremiah sorrise poi, avendo capito che il discorso stava per diventare personale, lasciò la stanza per andare da Eliza, la quale era a prendere il pranzo, optando per il lasciare con loro i cuccioli.

"Tu... Vuoi sposarmi?"

"Certo! Lo dici come se fosse una brutta cosa..."

Lena rimase a bocca aperta e scosse il capo "No no no! No... Non è una cosa brutta, tutt'altro! È che... Lo trovavo strano... Nessuno mai mi ha amata quanto mi ami tu."

Kara sorrise, fissandola intensamente "Ti amo perché sei bellissima, non per il tuo conto in banca o per il fatto che mi hai donato queste protesi." Iniziò, seria "Io ti amo per tutto ciò che sei e perché mi sento bene, quando mi sei vicina. E... Beh, non sono troppo brava a parlare..."

"Allora non parlare..." Sussurrò Lena, sedendosi sul letto, prendendole delicatamente il viso tra le mani "Dimostramelo."

Kara ringhiò il suo apprezzamento nel sentire il profumo di Lena e per l'averla molto vicina "Se non ci fossero i cuccioli, ti avrei fatta mia qui, su questo letto..." Rispose, cingendole la vita con fare possessivo.

Lena sorrise "Poi lo spieghi tu, ad Alex..."

"Dovrebbe capire, ma scommetto che mi farebbe lo stesso una bella ramanzina... E poi ci sono sempre gli specializzandi che vengono a controllarmi... Non c'è privacy."

La mora le carezzò il collo, facendo scivolare le mani sotto il bordo della maglietta del pigiama "L'avremo presto."

Kara sorrise e ringhiò di piacere, sfiorando con la punta della lingua le labbra di Lena "Baciami."

"Con immenso piacere."

L'Omega si strinse al collo della sua Alpha e le regalò un bacio appassionato, molto caldo, che fece ringhiare una e gemere l'altra.

"Non vedo l'ora di farti mia..."

"Ed io di essere tua."

"Ti apparterrò per sempre... Il mio cuore, la mia anima, il mio intero essere... Sarò sempre e solo tua!"

"Anch'io sarò sempre tua nella mia interezza!"

Kara sorrise soddisfatta e tirò a sé l'Omega per catturare nuovamente le sue labbra, finché la porta non si aprì.

Uno specializzando "S-Scusate... Ehm... Devo farti un prelievo..."

La bionda Alpha gli porse il braccio, poi tirò a sé Lena "Come dicevo... Non c'è privacy..."

"Già... Hai ragione! Recupereremo."

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Capitolo 21
*** Ready to be a family. ***


Il giorno dopo, la dottoressa Johnson ed Alex entrarono nella stanza di Kara, trovandola ovviamente già sveglia, intenta a fare colazione.

"Buongiorno! Come ti senti oggi?"

"Bene, grazie." Rispose la bionda al Primario di Chirurgia.

"Ne sono lieta." Sorrise la donna "Siamo qui per dirti che, dati tutti i tuoi progressi, Lunedì potrai tornare a casa!"

La bionda non credette alle sue orecchie "Come? Davvero?"

"Si! Ormai sei qui da due mesi e ciò che fai durante le sedute di riabilitazione, puoi farlo a casa, stando attenta."

Kara sorrise "Grazie... Grazie mille!"

"Congratulazioni." Disse la Johnson, lasciando sole Kara ed Alex.

"Sono troppo felice per te!"

L'Alpha abbracciò la sorella "Devo dirlo a Lena!"

Alex la baciò sulla fronte "Certo! E... A proposito di Lena..." Iniziò, incrociando le braccia, fingendosi seria "Ieri Procop ha detto di avervi viste in atteggiamenti molto intimi..."

"Mi chiedo se qui lavorano medici o spie!" Ribadì la bionda.

La rossa se la rise divertita "Non devi preoccuparti! Ma hai ancora due giorni, da aspettare, poi potrai fare tutto ciò che vuoi. Senza esagerare, ovviamente." Precisò Alex.

Kara mise il broncio "E va bene... Ma non rinuncerò a fare l'amore con Lena!" Ammise, decisa "Io voglio tutto, con lei. Una famiglia, dei cuccioli... Voglio marchiarla e sposarla."

"Lo so... Lo dici sempre! E sono contenta per voi."

"Grazie!" Sorrise la bionda "A te come va? Ormai mancano tre mesi..."

Alex si carezzò il ventre "Maggie è molto entusiasta, non vede l'ora!"

"Sono curiosa di vederla..."

"Credimi, non l'hai mai vista così."

La bionda provò ad immaginarla, poi Alex si congedò dandole un bacio sulla tempia destra perché aveva un intervento.

Kara ne approfittò per chiamare Lena, ma la mora non rispose, visto che era appena entrata nella sua stanza "Ciao! Come stai oggi?"

"Bene! Ora che sei qui meglio." Sussurrò e Lena accettò il dolcissimo bacio che Kara le stava donando "Ho una bellissima notizia da darti."

"Davvero? Di cosa si tratta?"

"Lunedì sarò dimessa! Posso finalmente andare a casa e stare con te ed i miei cuccioli."

Lena l'abbracciò, felicissima "È fantastico!"

"Si... Si." Accordò, carezzando le spalle e la schiena del suo amore.

"A proposito dei cuccioli..."

"Stanno bene, vero? Si sono ammalati?"

"No no, stanno molto bene. Io volevo... Ecco... Vorrei riconoscerli come miei, se a te va bene." Rivelò, emozionata "Vivremo insieme, saremo una famiglia e... Io pensavo..."

Kara la interruppe con un bacio molto dolce "Si."

"Si? Posso riconoscere i cuccioli come miei?"

"Assolutamente! E non vedo l'ora di averne di nostri."

"Anch'io!" Accordò Lena, baciando nuovamente Kara.

Adesso che la bionda sarebbe uscita dall'ospedale, entrambe potevano finalmente concentrarsi sulla loro vita di coppia, fianco a fianco.

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Capitolo 22
*** Sorpresa! ***


I due giorni che separavano Kara dalla dimissione dall'ospedale passarono e la Johnson portò personalmente alla bionda i fogli da firmare.

"Pronta per tornare a casa?"

"Si. Grazie mille!"

Mentre firmava i fogli, arrivò Alex, che l'avrebbe accompagnata a casa "Eccomi!" Disse la rossa.

Kara consegnò i fogli alla Johnson, che le strinse la mano e se ne andò "Non vedo l'ora di essere a casa..."

"Immagino! Vuoi una mano a vestirti?"

"No... Però rimani qui, in caso mi servisse aiuto."

Alex annuì e Kara si alzò, tolse il pigiama e mise maglietta e jeans, piano, senza fretta, per non sforzare gli arti, come le aveva consigliato il fisioterapista il giorno prima.

Le due sorelle uscirono dall'ospedale e fu la bionda a portare la sua borsa e caricarla in auto, poi la rossa si mise al volante.

Il tragitto verso la casa della bionda fu tranquillo e presto arrivarono in vista della spiaggia.

Alex lasciò l'auto ad un parcheggio in prossimità della spiaggia e s'incamminò, stando vicina a Kara "Tutto bene?"

"Si... Sento la camminata ancora meccanica, ma va molto bene!"

"Mi fa piacere."

Pian piano, senza fretta, le due arrivarono alla casa e, quando vi entrarono, videro un sacco di festoni e decorazioni e, soprattutto, tutta la famiglia riunita, oltre a Lena, Amelia, Callie ed Arizona "Sorpresa!!"

Kara, passato l'attimo di smarrimento, sorrise felice ed avanzò per abbracciare i genitori e Clark "Vi voglio bene."

"Anche noi, tesoro." Rispose Eliza.

"È bellissimo rivedervi."

Le tre Chirurghe di Seattle l'abbracciarono tutte insieme "È grandioso vederti in piedi!" Disse Amelia.

"Grazie. È anche merito del vostro aiuto."

"Scusate..." Se ne uscì Arizona, allontanandosi con gli occhi lucidi.

"Amore!" La seguì Amelia.

"Tranquilla, fa sempre così quando si emoziona troppo." Spiegò Callie.

La bionda abbracciò Maggie e tutti gli amici più cari, baciò e carezzò uno ad uno i suoi otto cuccioli e poi si fermò davanti a Lena.

L'aveva lasciata appositamente per ultima perché a lei andava il ringraziamento più grande.

Se aveva ancora un braccio ed una gamba, era solo merito suo.

Si avvicinò e le posò le mani sui fianchi "Ti amo tanto."

"Ti amo anch'io!"

"Grazie... Grazie."

"Di nulla." Sussurrò la mora.

"Adesso possiamo stare insieme veramente."

"Assolutamente si."

"Non vedo l'ora di farti mia."

"Ed io di essere tua, mio bel soldato." Rispose la mora, cingendole il collo con le braccia e baciandola dolcemente.

Adesso la festa poteva iniziare.

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Capitolo 23
*** Pensare. ***


La festa durò anche per tutta la cena, con Eliza che aveva preparato le lasagne, il piatto preferito di Kara.

"Grazie mille, mamma, sono ottime!"

"Concordo, sono ottime!" Accordò Mon che, così come James, si stava abbuffando "Imra, devi troppo prepararle!"

"Solo se imparerai ad essere più civile!"

"Lo stesso vale per te, James!" Lo riprese sua sorella Kelly "Mamma e papà ti tirerebbero le orecchie finché non toccano terra!"

Kara sorrideva, perché gli amici la mettevano di buon umore ed era felice di passare del tempo con loro, dopo tanto tempo.

Attorno alle nove, tutti se ne andarono a casa propria o, come nel caso di Clark, Lois e delle tre Chirurghe di Seattle, in albergo, visto che con Kara, Lena ed i cuccioli vi erano già Eliza e Jeremiah.

Kara aveva aiutato la madre a sparecchiare, poi era andata nel bagno del pianterreno coi suoi cuccioli, a turno, per lavarli e cambiarli.

Andò poi a metterli a letto e raccontò loro una storia, con protagoniste una soldatessa ed una Principessa, per farli addormentare.

I piccoli l'apprezzarono molto e, quando si addormentarono, rimboccò loro le copertine e li baciò uno ad uno.

"Bellissima la storia..."

Kara si voltò e vide Lena sul ciglio della porta "Lieta che ti sia piaciuta."

"Non sapevo che gliene raccontassi..."

"Al fronte lo facevo sempre." Rivelò la mora "Non li avevo mai lasciati soli per così tanto tempo... Ho intenzione di recuperare ogni secondo!"

"Giusto." Sorrise la mora.

L'Alpha si avvicinò e le posò le mani sui fianchi e Lena le carezzò il collo, ottenendo un ringhio di approvazione da parte della bionda "Se per te va bene, vorrei aspettare il nostro periodo del calore, per vivere la nostra prima volta. Voglio che sia bellissima e speciale!"

"Certo che sono d'accordo."

"Però possiamo sempre fare questo..." Sussurrò la bionda, contro le labbra dell'Omega, carpendole il respiro con un bacio dolcissimo.

L'effusione, fattasi subito appassionata, lasciò Lena senza fiato "Se mi baci così, sarà difficile resistere..."

"Anch'io farò molta difficoltà, a resisterti. Sei troppo bella..."

Lena si morse il labbro inferiore "Come va con le protesi? Le senti comode? Ti danno problemi?"

"No... Come dicevo ad Alex, sento la camminata un po' meccanica, ma non è un problema."

"OK. Ogni sera le controllerò."

"Va bene, grazie."

La mora sorrise "Di nulla." Rispose, dandole un dolce bacio.

"Adesso andiamo a dormire... Che ne dici?"

"Dico che sono d'accordo con te! Domattina ho un meeting alle dieci e Maggie passerà a prendermi per accompagnarmi."

"Va bene, perfetto." Disse, andando poi in camera da letto con Lena, tenendola per mano.

Ma Kara stava pensando a qualcosa di speciale per ringraziare quella ragazza meravigliosa che le aveva dato una seconda possibilità per vivere.

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Capitolo 24
*** Progettare. ***


Il giorno dopo, quando Lena se ne andò con Maggie, che l'avrebbe accompagnata al lavoro, Kara chiamò Alex.

"Hai bisogno di qualcosa, tesoro?" Chiese Eliza che, come Jeremiah, stava aiutando la bionda Alpha a dare la mousse di frutta ai cuccioli.

"Voglio organizzare qualcosa di veramente speciale per Lena, per ringraziarla di tutto ciò che ha fatto per me."

"È davvero un bel gesto!"

La rossa arrivò dopo pochi minuti e, con lei, anche Arizona, visto che Amelia e Callie avevano dovuto ritornare a Seattle per un'emergenza "Ti serve qualcosa, Kara?"

La bionda Alpha espresse la sua idea alla sorella che, proprio come i genitori, approvò, peccato dovesse andare al lavoro.

"Mi offro io!" Se ne uscì Arizona "Questo è il mio genere di cose... Adoro organizzare qualcosa di romantico!"

"Allora facciamo così..." Avanzò Jeremiah "Io accompagno Alex al lavoro, poi vengo con voi e, stasera, verrò a prenderti, mi riaccompagnerai qui e riavrai la tua auto."

Alex annuì "Non fa una piega, papà. Va bene!"

La rossa abbracciò la madre, baciò Kara sulla guancia e salutò i cuccioli, poi se ne andò col padre, lasciando lì Arizona.

"Spero che, fra tre mesi, la mia piccolina sarà brava come loro."

"Sono degli angioletti." Disse Eliza.

Arizona sorrise, poi fissò Kara "Allora? Cos'hai in mente?"

"Volevo prenderle un gioiello e portarla fuori a cena in un posto romantico..."

"Sui ristoranti non saprei, non sono del posto..." Se ne uscì Arizona "Ma sul gioiello ti posso consigliare!"

Kara sorrise "Ti ringrazio. E per il ristorante, posso scrivere a Nia e Winn... Mi daranno ottimi consigli, escono spesso con Brainy e Jess."

"Ok, scrivi. Così quando torna tuo padre andiamo."

La bionda Alpha prese il cellulare e scrisse ai due amici, poi tornò Jeremiah "Eccomi. Possiamo andare!"

"Divertitevi, mi raccomando."

"Faremo anche la spesa." Disse Kara e la madre annuì.

I tre se ne andarono e, durante il tragitto, Kara espose al padre ciò che voleva fare "È molto bello, da parte tua. E molto romantico! Su questo hai proprio preso da me, mia cara!"

Kara sorrise, così come fece Arizona "Invece mio padre è negato, per queste cose... Sapete, è un altogradato dei Marines..."

"Per l'appunto... Il tuo nome è per la USS Arizona, la nave da guerra."

"È il primo che indovina! Di solito tutti pensano che è per lo Stato..."

"Diciamo che è troppo ovvio."

Arizona sorrise divertita "Io l'ho vista, quella nave. Una vera corazzata, davvero imponente." Rivelò Kara.

"Adesso, però, non c'è tempo per la nave da guerra... Abbiamo una missione più importante!"

"Esatto."

Kara si limitò a sorridere, completamente presa alla sprovvista dal brio di Arizona, entusiasta come se la serata romantica dovesse essere organizzata per lei ed Amelia.

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Capitolo 25
*** Presents. ***


Jeremiah accompagnò Kara ed Arizona in centro e, dopo aver parcheggiato, entrarono in una gioielleria molto rinomata "Buongiorno! Come posso aiutarvi?" Chiese la proprietaria.

"Salve... Io vorrei un gioiello da regalare alla mia ragazza. Una cosa speciale, perché voglio mostrarle tutto il mio apprezzamento."

La donna sorrise "Bene... Cosa, di preciso?"

"Un bracciale o una catenina..."

"Guardi, ho in vendita questa catenina ad un prezzo speciale. Se ne prende una, ne avrà un'altra a metà prezzo e può decidere lei che ciondoli utilizzare..." Spiegò la donna.

Kara le osservò bene "Si, mi piacciono." Sorrise, guardando Arizona "Che ne dici? A Lena piacerà?"

"Si, sicuramente!" Ammise la bionda "È bellissima."

"Come ciondoli vorrei in entrambe un cuore, poi in una la lettera K è nell'altra la L."

La donna sorrise e l'accontentò, sistemando i due gioielli in pochi minuti, poi li impacchettò con cura.

"Quanto le devo?"

"Duecentotrenta Dollari!"

Kara pagò e prese il pacchetto, passandolo al padre, quindi salutarono ed uscirono "Adesso cosa posso prendere?"

"Beh, io direi un bel dolce!"

"Si... Anche perché ho pensato ad un pic-nic sulla spiaggia..."

"È molto romantico!" Disse Arizona "Sei dolcissima!"

Jeremiah sorrise nel vedere quanto amata e benvoluta fosse la figlia e, riuscendo a trattenere la commozione, indicò loro un punto più avanti "Non molto lontano da qui c'è una pasticceria."

"Sai qual è il dolce preferito di Lena?"

"No... Ma scommetto che è il classico tipo da torta alla panna e torta paradiso..." Rivelò la bionda.

"Ascolta sempre il tuo istinto."

Kara sorrise ed annuì convinta "Lo faccio sempre!"

"Dai, andiamo." Disse Arizona.

Camminando raggiunsero la pasticceria e Kara vi entrò, prendendo le due torte ed uscì dopo aver pagato.

Ma sembrava avere qualcosa che non andava "Kara..."

La bionda fece in tempo a passare le due confezioni ad Arizona, prima di accasciarsi quasi tra le braccia del padre "Qui, falla sedere!"

Arizona posò le torte accanto a Kara e la controllò "Cos'ha?"

"Probabilmente un calo di zuccheri... Non hai camminato molto, ma per le tue condizioni è stato troppo."

Jeremiah le diede una caramella al latte ed una zolletta di zucchero che teneva in tasca, che Kara mangiò "Accidenti..." Ringhiò la ragazza, stringendo i pugni.

"Capita, non devi preoccuparti..."

"Vieni, ti porto io in braccio, sino alla macchina... Ti riposerai un po' mentre andremo al supermercato."

Kara odiava essere debole e mostrarsi tale, ma era matura al punto da mettere da parte l'orgoglio ed accettare aiuto.

Anche perché, purtroppo, non era ancora guarita completamente ed era nella fase riabilitativa.

Le sarebbe servito ancora tempo, prima di camminare senza sentire il macigno della fatica e il dolore.

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Capitolo 26
*** Aspettare. ***


Il tragitto per il supermercato non fu lungo e Kara riuscì a riposare un poco, perché non voleva stare in macchina, ma aiutare e contribuire.

"Prendiamo un carrello." Disse Jeremiah "Puoi spingerlo e, se ti stanchi, puoi sempre appoggiarti..."

Kara annuì "D'accordo."

Entrati nel supermercato, Jeremiah si separò da Kara ed Arizona per poter andare a prendere la carne "Ecco, le bibite sono qui..."

"Posso farti una domanda?"

"Ma certo." Rispose l'Omega, prestandole la sua totale attenzione "Dimmi."

"Ecco... Cosa posso dare da mangiare ai miei cuccioli? Si, insomma, i cibi più appropriati..." Iniziò, quasi con imbarazzo "Al fronte c'era sempre qualcuno che mi aiutava e poi veniva dato loro il biberon col latte... Ora ci pensa mia madre, ma quando tornerà a casa..."

"Ho capito, ho capito." Sorrise la bionda, carezzandole le spalle "Beh, il latte va sempre bene, poi possono mangiare le mousse di frutta e ogni cosa, carne o verdura che sia, se frullata..."

"Ok, ho capito."

"Poi dovrai saperti regolare con ciucci e pannolini... Dovrai capire quando è meglio toglierli."

"Va bene... Wow, c'è davvero molto, da sapere. Insomma, lo sapevo, ma non credevo che fosse un lavoro tanto impegnativo."

Arizona sorrise "Si, essere genitori è un lavoro, ma l'amore ripaga sempre."

"Si, sono d'accordo!"

"E ci sarà Lena, con te... Non sarai sola." Rispose, con gli occhi lucidi "Sai, io ho perso un fratello in guerra, ma tu sei tornata... E Lena è fortunata, ad averti nella sua vita!"

"Sono tornata a pezzi..."

"No. Sei tornata vincitrice!" Dichiarò la bionda.

Kara sgranò gli occhi e strinse a sé la Chirurga "Grazie..."

Anche la bionda l'abbracciò "Ti sei forte, non sei spezzata."

L'Alpha annuì e, preso un respiro profondo, ripresero a comprare ciò che serviva e si ricongiunsero a Jeremiah.

Pochi minuti e andarono alla cassa, pagarono ed infine uscirono, mettendo apposto il carrello dopo aver sistemato gli acquisti fatti.

Jeremiah guidò verso casa e, una volta lì, videro Lena e Lucy "Ciao!"

"Ehi..." Sorrise Kara, abbracciando subito Lena "Amore mio..."

La mora era colpita, ma non riuscì a dire nulla "Ho accompagnato a casa la tua Principessa sana e salva!"

"Ti ringrazio." Disse la bionda.

"Di nulla... Domattina passa Imra, a prenderti."

Lena annuì "Va bene, grazie mille."

Lucy se ne andò, mentre Jeremiah e la sopraggiunta Alex portavano in casa le buste della spesa.

Ma Kara notò che Lena era ferma "Stai bene?"

"Prima... Mi hai chiamata amore mio..."

La bionda sorrise "Certo. Perché io ti amo!"

Lena buttò le braccia attorno al collo del suo amore "Anch'io ti amo!" Rispose, baciandola dolcemente.

"Andiamo in casa." Ribadì, prendendo le ultime due buste.

Kara non pensava che Lena sarebbe tornata così presto, perciò avrebbe dovuto rimandare la sua sorpresa di un giorno.

Ma, di aspettare, valeva davvero la pena.

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Capitolo 27
*** I owe you everything. ***


Il giorno dopo, Kara passò tutto il tempo a preparare la sorpresa per Lena, cercando però di non stancarsi troppo.

"La torta è venuta davvero bene!" Disse Eliza.

"Solo perché mi hai aiutata." Sorrise Kara "Grazie."

La donna le carezzò le spalle "Di nulla, tesoro!"

"No, davvero... Mamma, senza te e papà che mi aiutate coi cuccioli, non ce la farei." Iniziò, fissando la donna "Io non sono capace di fare la mamma..."

"Questo non è vero!" Sorrise teneramente "La torta, i panini e la macedonia di frutta sono pronte... Vieni, ti faccio imparare il necessario."

Kara non capì e seguì la madre in soggiorno, ove il piccolo Daryl piangeva "Amore..." Tentò Kara, prendendolo in braccio.

"Vedi? Questo è istinto materno..." Sorrise la donna "Portiamolo in bagno, va cambiato..."

La bionda sollevò il figlioletto di nove mesi, gemello di Daley, a livello del viso "Hai ragione! Come hai fatto?"

"I bambini piangono in modo diverso, anche se non sembra."

L'Alpha annuì col capo e portò il piccolo il bagno, ove Eliza le spiegò come tenerlo correttamente mentre lo lavava e le mostrò come cambiare il pannolino "Va meglio ora, cucciolo?"

Il bimbo, per tutta risposta, sorrise e tese le manine verso Kara, che si sporse fino a baciargli la fronte e gli solleticò il pancino.

Scesero di sotto e Kara gli diede il cicciotto "Fuori è tutto pronto!" Disse Jeremiah, entrando in casa "Ho sistemato il tavolo."

"Grazie mille!"

"Lunedì torneremo a casa... C'è altro, da sistemare?"

Kara sorrise al padre "No, ti ringrazio. Mi spiace che andiate via..."

"Abbiamo il lavoro." Rispose Eliza "E poi tu e Lena avete bisogno di privacy... E noi, a tal proposito, usciremo a cena!"

Jeremiah annuì e, visto che erano le sei, andarono a prepararsi e Kara rimase seduta sul tappeto accanto ai suoi cuccioli che, svegliatisi, giocavano tra loro e con la madre.

La bionda faceva loro le fusa e si stese anche sul tappeto, lasciando che i piccoli le salissero sopra, così da prenderli e fare loro il solletico.

"Noi andiamo." Disse Jeremiah, dando un bacio alla figlia, come fece anche Eliza, poi uscirono.

Kara, visto che Lena sarebbe tornata alle sette, iniziò a preparare la tavola e, quando fu pronta, scattò una foto e la mandò ad Arizona, Amelia e Callie, che erano ritornate a Seattle la sera prima per un'emergenza.

Lena arrivò a casa puntuale "Amore, sono... Tornata..." Disse, notando poi la tavola imbandita e rimase a bocca aperta.

"Bentornata, amore mio!" Sorrise la bionda, dandole un bacio dolce.

"Ma... La tavola..."

"Ho preparato tutto per te, spero ti piaccia!"

"Mi piacerà sicuramente!"

"E... C'è anche questo..." Disse, porgendole un pacchetto e la mora lo aprì.

"Sono bellissime..." Sussurrò l'Omega, prendendo la catenina col cuore e la K "Me la metteresti?"

"Certo! Tu la metti a me?" Chiese e, presto, le catenine furono al collo della rispettiva proprietaria.

Kara spostò galatemente la sedia per Lena e, insieme, iniziarono a cenare, chiacchierando ed apprezzando la rispettiva compagnia.

"È tutto ottimo! Complimenti."

"Per te solo il meglio... Mi spiace per i panini..."

Lena sorrise appena "Tranquilla, sono ottimi!"

"Volevo ringraziarti per tutto ciò che hai fatto per me." Iniziò Kara, fissandola dolcemente, seria "Mi hai dato le protesi, mi ami come io ti amo, sei qui con me... Io ti devo tutto!"

La mora si alzò, come fece anche Kara e l'abbracciò "È impossibile non innamorarsi di te. Sei perfetta!"

"Io no, ma tu si." Rispose, stringendola a sé e dandole un bacio pieno di passione, sperando di trasmetterle tutto ciò che provava.

Si baciarono finché i cuccioli non attirarono la loro attenzione col loro pianto "Anche loto hanno fame..."

"Andiamo, allora." Sorrise Kara, tenendo Lena per mano.

Mano che nessuna delle due voleva lasciare.

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Capitolo 28
*** Fai l'amore con me. ***


Lena preparò sul tavolo le mousse di frutta per i cuccioli e Kara li prese in braccio uno ad uno per dargliele.

La cosa non fu difficile, se non fosse per il piccolo Daley, che ne sputacchiò un po' sul viso della madre.

Lena faticò a tenere una risata divertita "Vuoi che continui io?"

"Si... Io mi do una ripulita e lavo i piatti..."

Le due amanti si scambiarono un bacio tenero e Kara iniziò a lavare i piatti poi, dopo diversi minuti, finì ed aiutò la mora a cambiare i cuccioli ed a metterli a letto.

"Eccoli... Adesso sono a letto."

Kara posò le mani sui fianchi di Lena e le diede un dolce bacio "Adesso tocca a noi..."

Lena si morse il labbro inferiore. Quella era la prima volta in cui erano veramente sole.

C'erano i cuccioli, ma stavano dormendo. Quindi erano sole.

"Si..." Sussurrò la mora.

Kara le carezzò i fianchi mentre le baciava il collo e, all'improvviso, la issò tra le proprie braccia, premendola tra il suo corpo e il muro.

I baci, le carezze e le attenzioni di Kara fecero gemere fi piacere Lena, che si strinse all'Alpha, abbandonandosi a lei.

"Sei così bella..."

"Lo sei anche tu. Sei stupenda..."

"Non è vero..."

"Si invece." Sorrise Lena "Per me lo sei!"

"No..."

Lena si fece mettere a terra e slacciò i pantaloni a Kara, facendoli finire ai suoi piedi, assieme alla maglietta.

La bionda era in boxer e canottiera "Guardati... Sei bellissima." Sorrise la mora "E scommetto che hai altro, da mostrarmi..."

L'Alpha colse l'allusione e ringhiò l'apprezzamento, iniziando a spogliare l'Omega, rimasta a sua volta in intimo.

"Sei splendida."

Lena quasi arrossì sotto quello sguardo che baciava e carezzava il suo corpo, facendola sentire piena d'amore.

Kara la baciò ancora e la prese in braccio, per portarla a letto e lì le tolse l'intimo, come fece anche Lena, restando però meravigliata innanzi all'addome scolpito della bionda.

"Sapevo di non aver visto tutto, di te..."

Kara si stese e prese la mano destra di Lena, portandosela sugli addominali "Se ti piacciono, toccali pure."

E Lena non se lo fece ripetere due volte. Li sfiorò, notando un paio di piccole cicatrici, oltre a due dei recenti interventi e li baciò.

"Kara..."

"Dimmi." Rispose la bionda, che le carezzava i capelli.

"Fai l'amore con me."

Kara la stese sotto di sé "Certo. E non smetterò mai, di farlo!"

La prese poi, inizialmente piano, aumentando pian piano il ritmo e l'intensità dei movimenti, senza scordare i baci, sempre languidi e pieni di desiderio.

Raggiunsero il culmine insieme più di una volta e si addormentarono poi, stanche e soddisfatte, l'una tra le braccia dell'altra.

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Capitolo 29
*** Pride. ***


Il mattino seguente, Lena fu la prima a svegliarsi, stretta nel caldo abbraccio di Kara, che riposava sotto di lei.

"Una moneta per i tuoi pensieri?"

Lena notò i bellissimi occhi azzurri di Kara che la fissavano e la sua mano robotica che le carezzava la schiena.

"Stavo pensando a noi... Alla notte appena trascorsa..."

"Davvero?"

"Si. È stato stupendo... Tu sei stata stupenda."

"Anche tu." Sorrise Kara, sfiorandole la guancia sinistra con una tenera carezza "Ti amo."

"Anch'io ti amo tanto."

Le due ragazze si baciarono con dolcezza e Kara stese Lena sotto di sé per amarla nuovamente, ma il pianto dei cuccioli cambiò i suoi piani.

"Si svegliano sempre presto..."

L'Omega sorrise un poco "Allora non facciamoli aspettare."

Anche Kara sorrise e, dopo un ultimo bacio, si alzarono per mettere qualcosa addosso di provvisorio per andare dai cuccioli.

Aria e Andreas si erano svegliati e piangevano a pieni polmoni "Amori..." Disse Kara, chinandosi per regalare loro una dolce carezza, poi prese la bimba per portarla in bagno, ove l'avrebbe lavata e cambiata.

"Vieni, tesoro."

Lena prese il maschietto e seguì la bionda che, in bagno, stava giocherellando con la bimba mentre faceva il bagnetto "Ecco Andreas! Adesso facciamo giocare anche lui."

Mentre Lena vestiva la piccola, Kara lavava il bimbo, facendolo giocare a sua volta e Andreas sorrideva, tutto felice.

"Guardalo come si diverte..."

"Sai... Quando erano già rimasti orfani, ricordo di averli lavati uno ad uno e, senza volerlo, ho fatto il solletico a Daley. Credevo di avergli fatto male, invece ha iniziato a sorridere... E da allora, li faccio giocare."

"È una cosa molto bella e davvero dolce."

Kara sorrise, annuendo "Tra poco torneranno i miei genitori... Io devo andare a fare la riabilitazione."

"Vuoi che venga con te?"

"Fai già molto, non voglio che rinunci anche al tuo lavoro per seguirmi..."

"Lo faccio volentieri, se vuoi."

"Chiederò a mio padre... Se mi capitasse di cedere, non so se riusciresti a sostenermi e... E non voglio farmi vedere debole..."

Lena l'avrebbe seguita più che volentieri, ma capiva il suo orgoglio e il non volersi mostrare debole davanti a lei.

"Io ti amo a prescindere."

"Lo so. Ti amo tanto tanto anch'io." Sorrise, dandole un bacio molto dolce, poi sentirono le voci di Eliza e Jeremiah, così presero i due piccoli e li raggiunsero di sotto, con Kara che andò a controllare gli altri.

Voleva a tutti i costi mettersi in forma al più presto perché, quando avrebbe sposato Lena, voleva essere nel pieno delle sue forze.

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Capitolo 30
*** Needing help. ***


Kara andò in ospedale con Jeremiah, trovando Alex ad aspettarla e, insieme, andarono nel reparto di Ortopedia, ove il dottor Prickler la condusse nella stanza della fisioterapia.

Jeremiah ed Alex si sedettero su una panca in un angolo della stanza, mentre Kara andò a cambiarsi.

Uscì da dietro il separèe con indosso canottiera e calzoncini "Allora, abbiamo due ore da passare insieme e direi di iniziare con un po' di stretching." Disse il medico.

Kara annuì e si sedette per terra, eseguendo ogni esercizio che il medico le indicava, finché non si fermò "Posso bere un po' d'acqua?"

"Certo." Rispose l'uomo "Posso farle una domanda?"

La bionda prese la bottiglietta dalle mani di Jeremiah "Mi dica."

"Chi le ha fatto le protesi?"

"La mia ragazza. L'ho conosciuta in ospedale... Quando è venuta a mostrarmi quelle che sarebbero state le mie protesi."

"Le consiglio di portarla, dalla prossima seduta."

"Lei lavora e... Non voglio che mi veda debole..."

"Io la capisco, Kara, ma se dovesse avere qualche problema, serve qualcuno che sia in grado di sistemare la o le protesi."

La bionda annuì "Va bene..."

Il resto degli esercizi videro l'utilizzo della cyclette, dei pesi e del tapis-roulant "Perfetto, molto brava! Allora ci vediamo domani."

"La prossima settimana." Lo corresse Kara "Domani dovrei entrare nel periodo del calore, così dovrò stare a casa tre giorni."

Il medico guardò sulla cartella dell'Alpha "Oh si, ecco qui. Allora ci vediamo Martedì." Disse lui, mentre Kara si cambiava, poi la bionda salutò, come fecero Alex e Jeremiah, quindi se ne andarono.

La rossa, in ascensore, fissava la sorella "Perché non vuoi coinvolgere Lena? Ti ha fatto le protesi, te le ha regalate, state insieme..."

"Quando siamo andati a comprare il regalo per Lena, che Arizona era ancora qui, ho avuto un calo di zuccheri..."

"Lo ricordo, ti ho aiutata." Se ne uscì Jeremiah.

"Mi sono sentita umiliata... Questa situazione..."

"Non devi sentirti umiliata perché vieni aiutata, Kara." Disse Alex, carezzandole le spalle "Siamo la tua famiglia, non estranei! E Lena ti ama... Quindi lasciati aiutare e metti da parte l'orgoglio!"

La bionda la fissò e chinò il capo "Si... Mi dispiace..."

"Non devi dispiacerti, tesoro."

Kara si strinse al padre, mentre Alex le carezzava la schiena e, in quel momento, scelse di mettere da parte l'orgoglio e accettare l'aiuto della sua famiglia e di Lena. 

Per guarire e rimettersi in forze, aveva bisogno dell'aiuto di tutti.

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Capitolo 31
*** Amandoti. ***


Kara, una volta a casa, aveva coccolato e giocato coi suoi cuccioli, prima che Eliza e Jeremiah li preparassero affinché potessero portarli da Alex e Maggie, visto che la bionda sarebbe entrata nel periodo del calore.

"Allora, tesoro, Lena tornerà alle sette... Noi andiamo coi cuccioli da Alex. Ci vediamo fra tre giorni!"

"Va bene... Grazie."

"Di nulla." Sorrise Jeremiah, dandole un bacio, come fece anche Eliza, quindi Kara si sedette per terra ed i cuccioli l'abbracciarono subito, scambiandosi fusa molto dolci e la bionda li baciò sulle guanciotte.

"Fate i bravi, coi nonni." Disse Kara e gli otto piccoli sorrisero, annuendo.

Poi i coniugi Danvers ed i piccoli se ne andarono, lasciando sola Kara, che si sedette sul divano con una bottiglia d'acqua in mano.

Sentiva già i primi sintomi del calore invadere il suo corpo e la sua mente.

Lena arrivò con un'ora di ritardo "Amore, sono a casa! Scusa, ho tardato per colpa della riunione di bilancio e..."

Non riuscì a finire, in quanto Kara le fu addosso, posandole le mani sui fianchi e premendola tra il proprio corpo e la porta.

"Ti stavo aspettando..."

La mora gemette, nel sentire il corpo duro come il marmo della compagna e il suo crescente desiderio "Kara..." Sussurrò l'Omega, mollando a terra la borsetta e riuscendo a togliere le scarpe col tacco.

L'Alpha le rubò un bacio appassionato e, senza metterla giù, la portò in camera, ove la stese sul letto.

Si spogliarono piano, pronte a vivere il primo periodo del calore insieme, con Lena che si sorprese, ed eccitò, per il modo in cui Kara alternava dolcezza, passione ed un filo di carnalità.

Quasi avesse letto i suoi pensieri, Kara ringhiò lievemente e scese sul corpo dell'altra con una scia di baci bollenti a bocca aperta ed arrivò al punto in cui Lena la desiderava di più, assaggiandola.

L'Omega gemette, miagolando di piacere e piantò le unghie nelle spalle di Kara, che continuò con più ardore la sua attività.

Risalì poi all'altezza delle labbra di Lena, prendendola con forza e muovendosi in lei, alternando i suoi movimenti.

La mora raggiunse tre volte il culmine del piacere, gridando e graffiando le spalle di Kara, che arrivò ogni volta all'apice con la compagna.

E, soprattutto, al primo orgasmo, Kara affondò i denti nel collo niveo del suo amore e la marchiò, facendola maggiormente sua e spingendo sempre più forte, ringhiando.

Stanca ed appagata, per ora, si accasciò sul corpo di Lena, che cercava di regolarizzare il respiro e carezzava il suo amore "Ti amo."

"Ti amo tantissimo anch'io!"

"Verrai con me alla fisioterapia?"

Lena sorrise, felice di vedere che aveva cambiato idea e la baciò sulla fronte "Ma certo!" Sussurrò, stringendosi a lei "Ne sarei felice!"

Anche Kara sorrise "Grazie." Rispose, prima di addormentarsi, col suo amore tra le braccia.

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Capitolo 32
*** Pronta a starti accanto. ***


Kara e Lena passarono i tre giorni del periodo del calore ad amarsi intensamente, con passione, senza risparmiarsi.

Ed anche al mattino del quarto giorno, erano impegnate con la loro dolce attività "Non resisto ai tuoi baci..."

"Lo so." Sorrise Kara, baciandola sul collo "Tu impazzisci per i miei baci ed io amo darteli!" Ammise la bionda.

Anche Lena sorrise, cingendole il collo con le braccia, mugolando lievemente "Tra poco i tuoi genitori ci riporteranno i cuccioli..."

"Allora facciamo la doccia insieme?"

La mora annuì, così Kara scostó le lenzuola e scese dal letto, prendendo poi l'Omega tra le braccia per portarla in bagno.

Aprí l'acqua della doccia e, sotto il caldo getto, una volta chiusa la porticina, la passione esplose nuovamente tra le due innamorate.

Dopo qualche minuto, le due amanti uscirono dalla doccia, così da asciugarsi e vestirsi, visto che alle otto sarebbero arrivati Eliza e Jeremiah coi cuccioli e, alle dieci, Kara aveva la riabilitazione.

Scese di sotto dopo essersi vestite, Kara si mise ai fornelli, così da preparare la colazione e Lena aprì la porta quando suonò il campanello "Ciao, piccoli!" Disse la mora ed i cuccioli, un po' goffamente, andarono da lei per abbracciarla e farsi coccolare.

La mora fece loro le fusa con immenso piacere, poi arrivó Kara "Amori miei..." Se ne uscì, abbracciandoli e coccolandoli uno ad uno.

Jeremiah diede un bacio alla figlia poi, assieme a Lena, andò a tavola coi cuccioli "È andato tutto bene?"

"Benissimo." Sorrise la bionda, arrossendo un poco "Lena è fantastica... È l'amore della mia vita, mamma. È quella giusta!"

La donna, felice, abbracciò la figlia "Mi fa piacere sentirlo!"

"Voglio sposarla, mamma." Disse piano, affinché Lena non potesse sentirla "Voglio che sia mia moglie. L'ho marchiata e lei ha marchiato me e... E voglio che sia ufficiale!"

"Ogni cosa che ti renda felice, mia cara."

Kara strinse a se la donna e la baciò sulla guancia, quindi raggiunsero gli altri a tavola per fare colazione.

Lena scrisse a Jess per rinviare i suoi impegni mattutini, poi la bionda andò di sopra a prepararsi per andare alla riabilitazione.

"Sei pronta?"

La bionda si voltò e vide Lena sul ciglio della porta "Si. E tu?"

"Prontissima a starti accanto."

Kara le prese le mani nelle proprie e le baciò le nocche "Ti amo."

"Ti amo anch'io!"

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Capitolo 33
*** Mi meriti. ***


Arrivate in ospedale, Kara, Lena e Jeremiah raggiunsero il reparto di Ortopedia e quindi la palestra, nella quale il dottor Prickler aspettava la giovane "Buongiorno, Kara!"

"Dottore..." Rispose, stringendogli la mano con l'arto robotico.

"Bene, facciamo progressi! Bella stretta."

"Grazie." Sorrise la bionda "Mio padre lo conosce, invece lei è Lena, la mia compagna, l'amore della mia vita. Le mie protesi sono opera sua!"

"Piacere, sono il dottor Prickler." Disse lui, tendendole la mano, subito stretta " Le sue protesi sono un capolavoro."

"Grazie. Molto gentile!"

Kara entrò nello spogliatoio e Lena la seguì "Sei pronta?"

"Per cosa?"

"Per vedere quanto sono brava."

Lena le si avvicinò, sfiorandole il petto, facendola ringhiare "Dopo le ultime tre notti fidati, so quanto sei brava..."

Kara le diede un dolce bacio "Questo è diverso..."

"Ok, allora mostrami."

Neanche dieci minuti e Kara fu pronta, quindi uscirono dallo spogliatoio e Prickler iniziò a mostrare alla bionda gli esercizi da fare.

Kara era piuttosto felice di fare il sollevamento pesi, non solo perché poteva testare le protesi, ma anche per mostrare a Lena quanto fosse forte.

E la mora la osservava, certo, perché doveva controllare le protesi, ma sapeva che Lena avrebbe apprezzato il vedere tutti i suoi muscoli al lavoro.

"Molto bene! Davvero brava."

Prickler le indicò poi la cyclette e Kara si sedette, iniziando a pedalare per gli ultimi dieci minuti ma, quando dovette scendere, scivoló e sbattè la fronte sull'attrezzo "Kara!!"

Lena fu subito al suo fianco "Sto bene... Sto bene."

"Lo vedremo. Chiamo per farti venire a prendere, così ti visiteranno."

La bionda annuì, serrando i pugni "Chiamo Alex." Disse Jeremiah, uscendo dalla stanza col telefono in mano.

Invece Lena le carezzava i capelli e notò le lacrime che si formavano negli occhi dell'Alpha "Amore..."

"Proprio davanti a te..."

"Sei scivolata, capita! Non è colpa tua."

Le lacrime iniziarono a scorrere dagli occhi di Kara "Non volevo mostrarmi debole... Perdonami..."

Lena la strinse a sé e la baciò "Andrà tutto bene."

"Non ti merito... Io..."

"Smettila di dire sciocchezze! Mi meriti." Avanzó decisa la mora "Mi meriti e non smetterò mai di amarti."

Kara la fissò e le carezzó il viso con dolcezza "So che è presto e... No, non è per la botta, ma... Ecco..."

"Dimmi."

"Lena, vuoi essere mia moglie?"

La mora sgranó gli occhi e si lanciò letteralmente tra le braccia del suo amore "Si! Si, sempre e solo si."

L'Alpha sorrise, le prese il viso tra le mani e la baciò "Ti amo."

"Ti amo anch'io. Tantissimo!"

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Capitolo 34
*** She's ok. ***


Kara rimase seduta vicino alla cyclette, assieme a Lena, che aveva preso una compressa di garza per tamponarle il taglio.

Alex arrivò pochissimi minuti dopo "Kara! Cos'è successo? Fammi dare un'occhiata..."

Lena, pian piano, tolse la garza "Sanguina ancora un pochino..."

"Vieni, facciamo una TAC e tutte le analisi del caso."

"Non serve... Sto bene..."

"Non sei tu il medico! Su, vieni."

Jeremiah aiutò la bionda ad alzarsi, standole accanto, come faceva anche Lena e, scesi al quarto piano in ascensore, la soldatessa venne accompagnata in una stanza "Ti fa male?"

"No... Ma le protesi sono integre?"

"Si. Adesso collego il Tablet e faccio la diagnostica, ma credo che sia tutto apposto." Sorrise la mora.

"Voi!" Se ne uscì Alex, attirando l'attenzione dei suoi tre specializzandi "Fate tutte le analisi a mia sorella e prenotate una TAC!" Ordinò ed i tre scattarono, sparendo rapidamente.

"Ti temono..."

"È giusto che sia così." Ammise la rossa.

"Vado alla palestra del sesto piano a prendere le tue cose nello spogliatoio." Offrì Jeremiah e Kara annuì, sorridendo al padre.

Alex prese il kit da sutura e preparó l'anestetico locale "No... Non voglio l'anestesia. Sai che non voglio assumere alcun tipo di farmaco."

"Ti farà un po' di male..."

"Stringerò i denti." Rispose l'Alpha, fissando poi Lena "Altrimenti non mi sposerà più."

Subito la rossa fissò le due "Come??"

"Le ho chiesto di sposarmi..."

"E ho accettato!" Finí la frase l'Omega, sfiorando il petto della bionda "E, per tua informazione, ti sposerò anche se griderai di dolore!"

Kara prese la mano di Lena nella sua destra e le baciò le nocche "Benissimo! Sono davvero felice."

Alex si limitò a baciarle sulle guance, poi iniziò a suturare il taglio di Kara, poi tornarono gli specializzandi "Fatto..."

"Tu, Riplen, falle un prelievo! E non ridurla ad un groviera!"

Il ragazzo deglutí e, messi i guanti in lattice, prese il necessario per fare i prelievi e riuscì ad eseguirlo correttamente dopo tre tentativi "Io... Mi scuso... L'ho bucherellata..."

"Tranquillo. Stai imparando... Ma con Alex sei in buone mani!" Rispose e lui sorrise, ringraziando.

"Vai in laboratorio, esercitati a prendere le vene per un'ora. Guarda che passo a controllare!"

Riplen annuì e se ne andò, poi tornó Jeremiah con la borsa di Kara e gli altri due specializzandi, Hortiz e Joylen, arrivarono con una sedia a rotelle, sulla quale Kara venne costretta ad accomodarsi, dato lo sguardo di Alex.

La portarono a fare la TAC ed il tecnico la preparó, mentre Lena e Jeremiah aspettavano fuori.

Fatto anche questo esame, Alex guardò le immagini sul monitor ed escluse danni di qualsiasi tipo ma, visto che aveva il numero di Amelia, le avrebbe mandato le immagini per un consulto.

Ed anche la giovane Shepherd, da Seattle, confermò la diagnosi di Alex. Kara, per fortuna, non si era fatta nulla, solo un taglio da undici punti.

"Tutto bene?" Chiese subito Lena, appena Kara venne accompagnata fuori dai due specializzandi.

"Si... Ho la testa dura." Scherzó, facendo l'occhiolino alla sua amata.

"Resta un'ora in osservazione, poi ti dimetto. Ma devi stare a riposo!" Le disse Alex, una volta riaccompagnatala alla stanza.

"Ok... Ti ringrazio. E scusami, non volevo farti preoccupare."

"L'importante è che tu stia bene. A dopo!" Rispose la rossa, baciandola sulla guancia e poi lasciò la stanza.

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Capitolo 35
*** L'arresto. ***


Dopo un'ora, Kara venne dimessa da Alex, dopo i dovuti controlli e la bionda non voleva altro che potersene andare.

Non le piacevano gli ospedali e voleva andare a casa con Lena, dai suoi cuccioli e da sua madre.

"Puoi andare! E ricorda di stare a riposo!"

"Ti ringrazio." Sorrise Kara, firmando il foglio di dimissioni.

"Se hai dolore, se ti senti svenire... Chiamami, ok? Non fare la testarda."

"Te lo prometto."

Poi il cellulare di Alex squilló "Pronto? Maggie! Dimmi... Come?? Ok ok, glielo dico, ne saranno entrambe felici!"

"È successo qualcosa?"

"Maggie ha detto che, poco fa, hanno arrestato Jack!"

Lena, in primis, ed anche Kara, sgranarono gli occhi "Come?" Chiese la prima, incredula.

"Adesso non so tutti i dettagli... Ha detto che vi chiamerà lei, per spiegarvi il tutto." Concluse la rossa.

Subito Lena si strinse a Kara "Sono libera... Sono libera..."

La bionda Alpha ricambió l'abbraccio "Si, amore mio. Sei libera!" Accordó, con un piccolo sorriso "Ma lo sei sempre stata. Io non avrei mai permesso a nessuno di farti del male o tenerti prigioniera!"

Lena le regalò un bacio dolcissimo, nonostante le lacrime di gioia "Ti amo!"

"Anch'io ti amo!"

"Ehm... Odio interrompere, ma... Kara, se vuoi restare qui non hai che da chiedere..." Scherzó la rossa, facendo un occhiolino alla sorella.

Kara balzó in piedi, facendo attenzione "Piano..." Raccomandó Lena.

Jeremiah si avvicinò alla figlia, dopo aver baciato sulla guancia destra Alex "Si, amore mio, ma davanti al prospetto di restare qui, preferisco andarmene... E in fretta!"

L'ammissione strappó un sorrisetto a Lena "Ok."

"Almeno ti ho fatta sorridere."

Lena le diede un altro bacio ed Alex roteó gli occhi "Papà, portala a casa oppure dovremo farle portare in Neonatologia con largo anticipo!"

Kara bació Lena sul collo, poi fissò Alex "Spero che sarà presto."

"Lo spero anch'io! Ma adesso fuori o ti ricovero."

La bionda non se lo fece ripetere due volte e lasciò l'ospedale assieme a Lena ed al padre.

Mentre erano in auto, Kara ricevette la chiamata da Maggie, la quale chiese a lei e Lena di andare in centrale per parlare dell'arresto di Jack.

La centrale non era molto lontana e, una volta lì, le due videro proprio Maggie "Ehi... Eccovi..."

"È... In prigione?" Chiese subito Lena.

"Si si, tranquilla! Non devi preoccuparti."

"Butta la chiave. Non voglio che possa uscire..."

"Non accadrà. Ma tu dovresti testimoniare..."

"Racconterò ovunque, ciò che mi ha fatto. In Tribunale, alla Corte Suprema... Ovunque!"

"Perfetto! Così resterà dentro a lungo."

Lena prese un respiro profondo e fissò Kara "Tu sarai con me, vero?"

"Sempre!"

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Capitolo 36
*** Libertà e... ***


Dato il calibro di Jack, il processo di svolse nel giro di una settimana e la testimonianza di Lena fu fondamentale per farlo condannare.

Lui gridava alla vendetta, ma questo non gli evitó la deportazione in un carcere di massima sicurezza e venne messo in isolamento.

Kara e Lena si godevano la tranquillità ritrovata, visto che non dovevano più stare sotto protezione e la prima faceva di tutto per far rilassare la compagna e farla stare bene.

Le due ragazze, rimaste sole, si godevano i cuccioli e, visto che Kara aveva sospeso la riabilitazione, chiedendo di poter avere una lista di esercizi e farla a casa, andavano spesso in spiaggia a passeggiare e giocare e talvolta facevano il bagno.

"Tieni, amore, ti ho portato un po' di succo."

Lena sorrise dolcemente, mettendosi seduta meglio "Grazie." Rispose la mora, dando un bacio alla bionda.

Kara diede un brick di succo alla pera o alla pesca anche ai cuccioli, che erano seduti sotto l'ombrellone, vicino alla sdraio di Lena.

"Stai un po' meglio?"

"Si..." Sorrise Lena, facendo spazio a Kara "Grazie a te... Mi sei sempre rimasta accanto. Ti amo tanto!"

"Ti amo anch'io!" Ribadí la bionda, dandole un bacio.

Rimasero sedute sulla sdraio, abbracciate, intente a scambiarsi dolci bacetti, finché la mora non si allontanò "Mi... Mi sento male..."

"Come?"

Lena si alzò e corse verso la casa, vicinissima a loro e Kara richiamó i piccoli, per rientrare e vedere come stava la mora.

L'Alpha lasciò i cuccioli a giocare in soggiorno e andò in bagno, ove Lena era riversa sul water "K-Kara..."

"Amore mio, sono qui!"

La mora diede nuovamente di stomaco e Kara le tenne i capelli, mentre le carezzava la schiena "Mi... Mi sento male..."

"Sei pallida... Ti lascio un secondo, vado a chiamare Alex!"

La bionda si allontanò per andare in soggiorno a prendere il telefono e selezionó il numero della sorella dalla rubrica "Kara!" Disse Alex, rispondendo "Va tutto bene?"

"Lena sta vomitando... È molto pallida... Puoi venire?"

"Si, certo! Tra dieci minuti finisco il turno e vengo subito... È meglio se la portiamo qui, al Pronto Soccorso."

"Certo, tutto ciò che vuoi."

"Chiedo a Maggie di venire lì a guardare i cuccioli."

"Grazie." Disse Kara, riattaccando.

Tornó in bagno da Lena, per starle accanto, sperando che potesse sentirsi meglio il prima possibile.

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Capitolo 37
*** Suspect. ***


Finito il turno in ospedale, come promesso, Alex arrivò a casa di Kara e Lena, trovando i cuccioli intenti a giocare sul tappeto del soggiorno.

La sorella era seduta sul divano con Lena che, distesa, aveva la testa poggiata sulle sue gambe "Eccomi, ho cercato di fare il più presto possibile!" Disse la rossa.

"Aiutala... Si sente male..."

Alex annuí e s'inginocchió accanto a Lena "Ehi... Riesci a sentirmi?"

"Mmm..." Mugugnó la mora, aprendo gli occhi "Alex..."

"Kara mi ha detto che ti sei sentita male e mi ha chiamata, perciò eccomi qui." Spiegò l'Omega.

La loro attenzione fu, però, per la piccola Aria, che iniziò a piangere "Tesoro... Vieni qui. Cosa c'è?"

La bimba continuava a piangere e Kara la prese in braccio per poterla portare in bagno e vedere se doveva essere cambiata.

Rimaste sole, Alex procedette col visitare Lena "Hai crampi allo stomaco? Hai mangiato o bevuto qualcosa che ti ha fatto male?"

"No... Sto sempre molto attenta..."

Continuando la visita, Alex iniziò a farsi un'idea "Ho un'ipotesi, ma devo farti un prelievo per esserne certa." Disse, aprendo la valigetta per prendere il necessario ed eseguí il prelievo.

"Alex... Io potrei..."

"È quello che ho pensato." Sorrise la rossa "Porto subito il campione in ospedale, in laboratorio, così lo analizzeranno e ti farò sapere il prima possibile. Ma non dire nulla a Kara..."

"No... Finché non ne sono certa, non ho intenzione di farlo..."

"Bene!" Rispose la rossa "Tieni l'alimentazione controllata e ti prescrivo delle vitamine. Se poi avrò ragione, te ne prescriveró altre!" Disse Alex, dandole la ricetta.

"Ti ringrazio..." Sorrise Lena.

"Di nulla!" Rispose, mentre Kara tornava di sotto, con la piccola in braccio ed Alex abbracció la sorella e diede un bacio a tutti i nipotini, poi se ne andò.

Kara riportó Aria dai suoi fratelli e sorelle, poi si sedette accanto al suo amore "Allora? Tutto apposto?"

"Alex mi ha fatto un prelievo... Mi farà sapere appena avrà i risultati."

"Capisco... Ti ha dato qualcosa da prendere?"

"Si... Delle vitamine perché ho la pressione bassa..."

"Ok. Mi sono preoccupata come non mai!" Ammise la bionda, baciandole il collo e Lena glielo lasciò fare più che volentieri.

"E Aria? Doveva essere cambiata?"

"Si." Sussurró Kara, tra un bacetto e l'altro.

"Kara..."

"Dimmi."

"Ho voglia..."

La bionda la guardó e tolse la camicia hawaiana "Io, di te, sempre!"

"Kara, ho voglia di budino al caramello!" 

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Capitolo 38
*** Voglia. ***


Passarono un paio di giorni e Lena iniziava quasi a divertirsi a far impazzire Kara, facendole credere di avere certi tipi di voglie e poi ne aveva altre.

"Kara..."

"Fammi indovinare... Hai delle voglie?"

Lena sorrise appena, notando però che la bionda sembrava insofferente "Si... Esatto." Rispose la mora "Vorrei del gelato alla crema."

"Ok, te lo prendo subito."

La bionda si alzò dal tappeto, sul quale stava giocando coi suoi cuccioli, ma Lena la prese per il polso "Amore, stai bene?"

L'Alpha sospirò "Va tutto bene."

"Sei... Sei arrabbiata con me? Per le voglie?"

"No. Tranquilla!"

Kara se ne andò in cucina, lasciando Lena poco convinta della risposta, così l'Omega guardò i cuccioli, finché non le suonò il cellulare e rispose.

"Alex! Come stai? Hai i risultati?" Chiese, col cuore in gola, tirando più un sospiro di sollievo, sorridendo "Grazie... Grazie! A presto."

Riattaccó ed arrivó Kara, con la coppetta di gelato ed il cucchiaino "Era Alex?" Chiese l'Alpha.

Lena si sedette ed iniziò a mangiare il gelato "Si... Ha i risultati delle analisi."

"Davvero?"

Kara si sedette di fronte a lei "Tutto ok?"

"Più che ok!" Sorrise Lena "Mangio il gelato e ti dico tutto!"

"Va bene, allora porto i cuccioli in camera."

Lena annuí e Kara andò dai piccoli, prendendo in braccio i due che non sapevano camminare e gli altri la seguirono.

L'Alpha li mise a letto, diede loro un bacio sulla fronte e fece le fusa a tutti. Amava con tutta sé stessa, quegli otto piccoli.

Chiuse la porta della cameretta e trovò Lena fuori dalla stanza "Kara..."

"Hai le voglie?"

La mora scosse il capo "No... Cioè, si. Ma non quelle che pensi tu."

Kara le si avvicinò "Davvero?"

Lena annuì e le vinse il collo con le braccia "Alex mi ha dato una notizia bellissima... Non la immagini!"

"Dimmi, non farmi preoccupare."

L'Omega prese un respiro profondo e carezzava il collo della bionda "Sono incinta, Kara! Di cinque settimane."

L'Alpha non credette alle sue orecchie "Come?"

"Sono incinta!" Sorrise la mora "Non... Non sei contenta?"

La bionda guardó il ventre della compagna e lo carezzó piano, sorridendo, poi tornó a fissare Lena, con gli occhi lucidi e la strinse a sé "Ti amo!"

"Ti amo tanto anch'io."

"Scusa per il mio modo di fare degli ultimi giorni..."

"Tranquilla, anch'io ho fatto la mia parte facendoti impazzire con le mie voglie... Ma ora... Ho voglia veramente..."

Kara la prese in braccio e la portò nella loro stanza, la stese sul letto e la baciò dolcemente, mentre si spogliavano e la bionda scese a baciarle il ventre "Non vedo l'ora di conoscerti, amore mio!"

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Capitolo 39
*** Love. ***


Il giorno dopo, Lena si sveglió avvolta dal tepore dell'abbraccio di Kara e coi suoi dolci baci sul collo.

"Buongiorno!"

"Buongiorno a te... Volevi tanto svegliarmi?"

"Si... Per poterti baciare!"

Anche Lena sorrise e si voltó, così da permettere all'Alpha di stendersi sopra di lei per riempirla di baci.

Kara iniziò dalle labbra, poi passò al collo, alle spalle, al petto ed infine si dedicò al ventre della compagna e Lena le carezzava i capelli "Kara..."

La bionda puntò gli occhi in quelli di Lena e vide le iridi del suo amore scure e piene di desiderio "Lena... Sei entrata nel tuo periodo?"

"No, ma... Ma la gravidanza... Come dire... Accentua le mie voglie!"

L'Alpha sorrise "Beh, io sono felicissima di soddisfarle! Una ad una."

Lena le carezzó le forti spalle, scendendo verso gli addominali scolpiti e risalendo al collo "Davvero?"

"Assolutamente si! Tutto ciò che vuoi."

"Allora smetti di parlare e baciami..."

Kara obbedí, stendendosi su Lena, cercando di non farle male e la baciò con tutto l'amore di cui disponeva, senza smettere di carezzare la sua Omega e di farle le fusa.

"Sono felice, di averti nella mia vita... Non vedo l'ora di sposarti..."

"Dobbiamo iniziare a programmarlo..."

"Certo!" Sorrise la bionda "Mio padre ha detto che mi farà indossare il suo smoking... L'ha conservato."

"Starai sicuramente benissimo..." Disse Lena, gemendo poi quando Kara le lasciò un succhiotto sul lato sinistro del collo.

"Anche tu starai divinamente, non importa l'abito che sceglierai."

Lena le prese il viso tra le mani "Ti amo tantissimo!"

"Anch'io ti amo e non sai quanto!"

L'Omega si strinse a lei e la baciò "Fai l'amore con me..."

"Con immenso piacere." Rispose la bionda, baciando ancora Lena e si sistemó al meglio sul corpo della sua innamorata e la prese, portandola poi oltre l'apice del piacere.

Kara ribaltó le posizioni ma, prima che iniziasse il secondo round, il pianto di uno dei cuccioli le interruppe "Vai... Il nostro piccolo ti chiama..."

"Rimandiamo a più tardi?"

"Ovvio!"

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Capitolo 40
*** Abiti. ***


Kara fece il bagnetto ai suoi cuccioli, mentre Lena ricevette una chiamata da Sam "Tutto bene?"

"Si, era Sam..." Rispose Lena, seduta sul letto, con indosso la sua camicia da notte di seta blu "Vuole accompagnarmi a scegliere l'abito da sposa."

"Non sei felice?"

Lena sorrise e si sporse per baciarla "Certo! Ma dobbiamo decidere il giorno... Che ne dici?"

"Io pensavo a San Valentino... Sarebbe davvero romantico!"

"E... Il viaggio di nozze?"

"Quello decidilo tu. A me ogni posto va bene, mi basta essere con te!"

La mora si morse il labbro inferiore e la baciò ancora "Se andassimo alle Hawaii? Così, lo stesso giorno, avremmo anche la prima notte di nozze..."

"Due piccioni con una fava!"

"Esatto. Che ne dici?"

Kara la baciò "Dico che va benissimo! Possiamo guardare qualcosa stasera, online... Adesso vai, Sam ti aspetta."

"Tu cosa farai?"

"Io ho il giorno libero. Aspetto mia madre, verrà a portarmi lo smoking, così posso provarlo."

"Accidenti... Quanto vorrei vederti!"

"Anch'io. Ma dobbiamo portare pazienza fino al mese prossimo..."

Dopo un ultimo bacio, le due amanti andarono in bagno per una doccia veloce e poi tornarono in camera per vestirsi.

Qualche minuto più tardi il campanello suonò e Kara aprí, lasciando entrare Sam, Nia, Kelly e Maggie "Ciao! Sei pronta?"

"Si." Sorrise la mora, notando Maggie "Ci sarai anche tu?"

"Si, così impediró loro di scattare foto."

Lena sorrise divertita, poi salutò i cuccioli e baciò Kara, andandosene con le amiche, mentre Kara si sedette sul tappeto a giocare coi suoi cuccioli.

Pochi minuti ed arrivarono Alex ed Eliza, assieme a Jeremiah che aveva lo smoking "Ciao, tesoro!" Disse la donna, abbracciando la figlia.

I tre andarono poi ad abbracciare i cuccioli, i quali furono molto felici di vedere i nonni e la zia "Volete venire con me a prendere i regali che vi abbiamo portato?"

I piccoli sorrisero felici e Alex prese in braccio i due più piccoli, ovvero Aroa e Kevin ed uscì con Jeremiah "Vieni, noi iniziamo a prepararci..."

Kara sorrise alla madre e si spoglió, restando in reggiseno sportivo e boxer "Spero di sentirmi a mio agio con queste protesi... Cioè, spero non mi diano fastidio!"

"Prova, al massimo faremo sistemare lo smoking."

L'Alpha annuì ed Eliza le passó una camicia bianca, che Kara indossó, poi fu il turno dello smoking.

Dopo circa cinque minuti, Kara aveva fatto "Come ti sembro?"

Eliza sorrise, con gli occhi lucidi "Dico che ti sta benissimo, come stava bene a tuo padre!"

"Oddio..."

Alex e Jeremiah erano tornati coi cuccioli ed entrambi erano a bocca aperta "Mi sta bene?"

"Tesoro... Rivedo me, quel giorno di vent'anni fa, accanto a tua madre..."

"Lo smoking nero e la camicia bianca ti stanno benissimo!"

"Anche a muovermi non mi da fastidio."

I Danvers sorrisero ed anche i cuccioli, quando venne chiesta la loro opinione, trovarono bellissima la loro madre.

Nel mentre, a casa di Sam, Lena stava provando l'abito che era andata segretamente a vedere e che aveva commissionato ad una rinomata boutique "Oh cavolo... Sei bellissima!"

"A Kara verrà un infarto!"

"Spero di no! Non vorrei restare vedova prima di sposarmi." Scherzó e tutte risero divertite.

"A parte tutto... Stai davvero bene!"

"Grazie!" Sorrise la mora.

"Questo resta qui a casa mia, al sicuro."

"Quindi vi sposerete a San Valentino... Il viaggio di nozze?"

"Hawaii!" Rispose Lena.

Di certo, il giorno di San Valentino, sarebbe stato più bello del solito.

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Capitolo 41
*** Il mio giorno perfetto. ***


Il mese passò ed arrivó non solo Febbraio, ma anche San Valentino, il giorno del matrimonio di Kara e Lena.

Le due ragazze si stavano preparando in due stanze diverse della cappella accanto alla chiesa, dopo aver vissuto separate tre giorni.

"Sei bellissima, tesoro." Sorrise Eliza, mentre Alex finiva di farle il chignon.

"Concordo." Rispose Jeremiah, molto emozionato.

La ragazza sorrise al padre, poi Alex e Maggie se ne andarono, portando con loro i cuccioli, seguite da Eliza.

Kara andò pochi minuti dopo con Jeremiah "Sono tesa..." Sussurrò l'Alpha, sul ciglio della porta.

"Quando Lena sarà accanto a te, andrà tutto bene. È successo anche a me!"

La bionda sorrise e, a braccetto del padre, raggiunse l'altare sotto gli sguardi ammirati degli amici.

Pochi minuti e partí la marcia nuziale e, quando Lena apparve sul ciglio della porta di braccetto a Clark, visto che nessuno della sua famiglia si era fatto vivo, a Kara mancò il respiro.

Lena, nel suo semplice abito bianco di raso e seta, era a dir poco bellissima e la mora provava lo stesso innanzi allo smoking blu di Kara.

"Sei stupenda." Ammise la bionda.

"Anche tu sei stupenda!"

Le due si sorrisero e si presero per mano, mentre il prete iniziava la cerimonia e qualcuno, tra gli invitati, iniziava a piangere.

Dopo lo scambio degli anelli, fu il turno delle promesse "Io non ho molto, da promettere, se non tutto l'amore che provo per te e voglio ringraziarti per tutto ciò che hai fatto, aiutandomi in diversi modi e... E non vedo l'ora di renderti madre, anche se lo sei già, perché sei un genitore fantastico! Ti amo, Kara, ti amo immensamente."

"L'unica che deve ringraziarti sono io, perché mi hai ridato una possibilità di vivere e la voglia di farlo. Sei il mio raggio di sole e non smetterò mai, di amarti ed onorarti... Grazie a te, tutti i miei giorni sono perfetti. Questo giorno è perfetto!"

"Anche per me questo giorno è perfetto!"

Entrambe le ragazze si tenevano per mano ed avevano gli occhi lucidi "Col potere conferitomi, vi dichiaro moglie e moglie! Potete baciarvi."

Le due neo spose non aspettavano altro e, tra fischi ed applausi, le ragazze si unirono in un bacio molto appassionato.

Fuori dalla chiesa, nel cortile sul retro di essa, era stato allestito un gazebo ed il servizio catering, ma le due spose tagliarono solo la torta e si dedicarono a qualche foto di rito, visto che avevano il volo per le Hawaii di lì a due ore.

Così andarono a cambiarsi, per poi salire sull'auto di Jeremiah, sulla quale c'erano le loro quattro valige, due ciascuna e dirigersi verso l'aeroporto, dopo aver salutato tutti, specialmente i cuccioli.

Strada facendo, le due giovani si tenevano per mano e si scambiavano teneri bacetti, sapendo che il loro amore non sarebbe mai finito.

Amore che, dopo tre mesi, venne rafforzato dalla nascita di Jean e Lukas.

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