Fathers

di Sarah Shirabuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pioggia ***
Capitolo 2: *** Freddo ***
Capitolo 3: *** Rose ***



Capitolo 1
*** Pioggia ***


Kazuma & James
 
Pioggia

Sabrie, anno 2050 circa. 

Sono trascorsi circa sedici anni dalla morte di sua madre, eppure il Principe James non è mai riuscito a capire: chi l'ha uccisa? Chi ha potuto uccidere a sangue freddo la moglie di uno dei Tre Re, si chiede? O meglio, se lo chiedeva: in quel giorno piovoso, ironia della sorte, proprio come quando la madre morì, la verità gli è finalmente stata scelata: il suo padre adottivo Shinici gli ha confessato che lui non è il frutto di un amore clandestino tra lui e Candela: lui è uno dei legittimi eredi al trono in quanto figlio di Kazuma e Candela Baskerville. Il giovane Principe ha così deciso di affrontare suo padre: ci sono moltissime cose che gli deve spiegare. 

La pioggia battente bagna entrambi: il ragazzo osserva colui che ha i suoi stessi, identici occhi. La sua inconfondibile cicatrice sul viso, quel viso così inespressivo. " Ditemi che non è vero... ". Fa solamente il ragazzo per poi alterarsi nuovamente, incapace ormai di trattenere la collera. " Ditemelo!! ". Tuona senza tuttavia provocare la minima reazione da parte del Terzo Re. " Ditemi che non siete stato voi ad uccidere mia madre! Ditemelo! ". Trema per la collera il giovane ragazzo, una collera che tuttavia riesce a celare abbastanza bene. Suo padre lo osserva con sguardo freddo per poi riprendere parola. 

" No, non te lo dirò ". Fa solamente mentre, a quella frase, il corvino sgrana gli occhi sconcertato. " E' vero: io stesso feci uccidere tua madre. Si stava convertendo alla luce e, se fosse sopravvissuta, avrebbe sporcato anche te con le sue sciocche convinzioni. Quindi, te lo confermo: io ho fatto uccidere Candela, quella notte in cui lei ti affidò a quel sudicio umano ". Non mostra poentimento o rimorso, nulla: è totalmente freddo ed insensibile al dolore che naturalmente, James prova: suo padre fece assassinare sua madre! Quel padre che sperava, avrebbe potuto amarlo e che invece si è rivelato totalmente anaffettivo verso di lui così come verso il fratello maggiore. Già, Kannon. 

" Foste voi a provocare la morte di mio fratello, sedici anni fa: fu a causa vostra che lui decise di andare nel 2015 per cambiare il sè stesso passato: cercava disperatamente la vostra approvazione, ma a voi non è mai importato. No, perchè l'unica di cui vi importava era Faye! Giusto?! ". Tuona acido il minore degli eredi di Kazuma. A quella frase qualcosa sembra smuovere il gelido animo del maggiore dei figli di Allen: una brezza gelida, una luce azzurra passa qualche istante nel suo sguardo gelido: un oceano in tempesta che si scontra con un gemello negli occhi di James. 

" Non devi osare nominare chi non hai nemmeno conosciuto: tu non eri presente, non lo puoi sapere. Non puoi sapere cosa fece Kannon, non puoi sapere cosa fosse Faye per me ". Commenta, facendo apparire la sua lancia. Lo stesso fa James, stando in guardia e pronto a ricevere l'attacco di suo padre. 

" Io posso parlare finchè voglio: voi avete provocato la morte di entrambi i vostri figli con il vostro atteggiamento, e non contento, avete assassinato mia madre! Ma finisce qui! ". Detto ciò si lancia all'attacco impugnando la propria arma. Kazuma sogghigna un momento, quasi senza porre alcuna difesa: contrasta James usando solamente una minima parte del potere del ghiaccio, sicuramente non sufficiente a fermare il figlio. Ma di questo il moro non si rende conto: non si rende conto delle reali intenzioni di suo padre. Le loro lance entrano in contatto per qualche istante, poi il più giovane ce la fa: abbatte senza problemi le difese del Terzo Re, riuscendo a colpirlo. Seguono istanti di assoluto silenzio, la pioggia continua a cadere incessante mentre James sgrana gli occhi sconcertato: come mai suo padre non ha opposto resistenza? Si aspettava una strenuante battaglia, una difesa degna del Terzo Re di Sabrie, ma nulla di ciò è accaduto: semplicemente, si è fatto colpire dal figlio. 

" James ". Lo chiama solamente, mentre per istinto l'altro ritira la propria arma ed indietreggia. Suo padre lo guarda intensamente, così intensamente da fargli passare un brivido lungo tutto il corpo: sua madre è stata vendicata, allora perchè lui non è felice? E... un momento! Cos'è quel sorriso? 

" Voi! Si può sapere cosa c'è da ridere? Vi ho colpito mortalmente! ". Fa semplicemente il giovane principe. Kazuma non perde nemmeno per un momento quel sorriso, sorriso tipico di chi ha ottenuto ciò che voleva. 

" Si, lo sapevo: tu saresti stato il figlio che mi avrebbe ucciso. Avresti portato a termine ciò che tuo fratello ha fallito miseramente. Adesso so che sarai un erede degno di questo nome: un erede senza pietà ". Porta una mano alla ferita che, rapidamente, si sta spandendo in quanto procurata dall'arma di un altro Baskerville, per tanto non curabile. " Ci speravo ". Continua a ridere il bruno, mentre James scgrna gli occhi sconvolto: senza volerlo, ha fatto un favore a suo padre. Scuote il capo con enfasi mentre l'altro lo guarda ancora una volta, per poi svenire probabilmente per la perdita di sangue. Accanto a lui, la sua rosa bianca inizia rapidamente a perdere petali ed appassire. " Sono così... felice... ". Sogghigna un'ulrima volta Kazuma, come a voler schernire il figlio. O forse è realmente felice, forse desiderava davvero che fosse James ad ucciderlo. La rosa bianca perde gli ultimi petali, che volano via mentre, improvvisamente, il potere del ghiaccio passa all'erede: James Baskerville è ufficialmente uno degli eredi, ora. L'erede che ha dato la morte a suo padre e vendicato sua madre, ma che per questo, non pare essere per nulla felice. La pioggia gli bagna completamente abiti e capelli, il sangue a terra si mischia con essa.  

" Voi... ". Sibila, osservando colui che era suo padre con astio: è morto felice. E' morto sorridendo, anche in quella circostanza pensa, la sorte è stata beffarda. Voleva farlo soffrire, invece ha esaudito il suo desiderio. 

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Capitolo 2
*** Freddo ***


Ace & Konstantin 
 
Freddo
Sabrie, anno 2045 circa.

Sono trascorsi dieci anni dagli ultimi eventi, dieci anni in cui, nel terribile futuro di Faye e Kannon, molte cose sono cambiate. Una di queste è lo stato mentale del Re, Ace: sembra essere profondamente cambiato da molti anni prima, quando incontrò il suo alter ego e lo aiutò addirittura nella battaglia. Ora sembra un altro uomo: la sanità mentale pare averlo abbandonato, non fa altro che camminare tutto il giorno nel giardino pensando ad un modo per morire. Dietro di lui un giovane lo sta osservando: ha i suoi stessi capelli corvini, ma i suoi lineamenti delicati ricordano molto quelli della madre, Alexis. I suoi occhi color oceano scrutano in silenzio quell'uomo che dovrebbe essere suo padre, quell'uomo che in questi dieci anni ha persino stentato a riconoscere: più che il cinico e spietato Ace Baskerville, sembra essere solo l'ombra di colui che fu un tempo uno dei più malvagi Re di Sabrie, colui che riuscì a portare le Tenebre nel regno sconfiggendo quell'odiosa luce che tanto è disprezzata in questo tempo. " Vattene ". Fa ad un certo punto il custode del potere del Fuoco, mentre il corvino scuote il capo. 

" No, non posso andarmene ". Commenta solamente. Ace si ferma, smettendo di camminare: fa piuttosto freddo, è una giornata invernale ma a lui non pare nemmeno importare. E' come se quel terribile freddo penetrasse solo il Konstantin, lasciando invece lui immune. 

" Sei qui per uccidermi? ". Chiede ad un certo punto il figlio minore di Allen e Risa. Konstantin esita per poi fare un gesto di diniego con il capo. 

" No, lo sapete: non vi aiuterò mai nel vostro folle piano di morire ". Ribatte deciso. A quel punto suo padre, che si era voltato un istante a guardarlo, torna a guardare davanti a sè. 

" Allora, sparisci: non mi servono eredi rammolliti e piagnoni ". Ribatte seccato il Re, per poi riprendere il cammino mentre il figlio lo osserva, stringendo i pugni: suo padre lo odia. Lo odia eprchè si rifiuta di ucciderlo! Ma come può lui dare la morte a colui che lo ha generato? Certamente hanno un rapporto complicato ma, in fondo al suo cuore, gli vuole bene: che sia una cosa sbagliata o meno, lui vuole bene a suo padre. Ma... 

" Perchè? ". Chiede solamente, facendo comparire la propria arma, gemella a quella di Ace, nelle proprie mani. " Perchè volete che vi uccida? Perchè volete morire? ". Chiede solamente. Ace si ferma un momento, per poi avvicinarsi a lui e mettere una mano su quella del figlio, stessa mano con la quale impugna la propria arma. 

" Perchè è l'unico modo che ho per essere libero ". Commenta solamente. Konstantin non fa nulla, nonostante possa quasi percepire le intenzioni di suo padre. " E voglio che sia tu a liberarmi ". Konstantin si riscuote un istante: fa per sottrarre la mano, scuotendo il capo. 

" No... no... ". Sussurra solamente. Ace lo guarda un istante, lo sa: suo figlio è pronto, gli serve solo un aiuto. 

" Si, invece. Un solo, decisivo colpo e potrai rendermi libero. Con un solo colpo, potrai rendermi felice e liberarmi da questa vita piena di dolore ". Sembra lucido, in quel momento: sembra che la pazzia non stia ottenebrando i suoi pensieri. Lui desidera realmente morire. Konstantin sente le lacrime scorrere sul proprio viso e scuote il capo ancora una volta. 

" Io non... non posso! ". Fa solamente: perchè? Perchè non riesce a sottrarsi ed andare via? Forse perchè sa che, se lo facesse, suo padre lo odierebbe e lui non riuscirebbe a reggere il peso del suo odio e della sua indifferenza? Oppure...? I pensieri si interrompono. 

" Fallo, Konstantin! Fallo! ". Gli suona come un ordine, ciò che suo padre gli dice. Un ordine che, chiudendo gli occhi sconvolto, in fine decide di accettare. 

" Perdonatemi, padre! ". Fa solamente, per poi colpire: un solo colpo con la sua arma, così uguale a quella di suo padre. Per un secondo soltanto anche Ace pare sorpreso: non si aspettava che in fine, suo figlio esaudisse il suo desiderio. No: no, lo sapeva. Sapeva che lo avrebbe fatto, dopo tutto c'è una ragione per cui ha scelto lui. In seguito l'espressione sorpresa si tramuta ben presto in una più serena. Konstantin abbraccia forte suo padre, sporcandosi anch'egli di sangue. " Perchè avete voluto darmi questo peso sulla coscienza? Perchè io? ". Sussurra solamente il giovane erede, notando solo ora che la rosa di Ace è caduta a terra ed i petali, da rossi scarlatti stanno lentamente appassendo. Ace non fa altro se non abbracciare il figlio, posando il viso sulla sua spalla e cadendo entrambi in ginocchio. 

" Perchè tu sei mio... mio... ". Mormora solamente, per poi smettere di parlare: la rosa è definitivamente appassita, il potere del fuoco passa a Konstantin il quale, ancora sotto shock, ha ancora gli occhi sbarrati mentre le lacrime continuano a sgorgare da essi. Ha esaudito il desiderio di suo padre, ma come potrà convivere con questa colpa? Purtroppo, questo ancora non lo sa. E la fredda brezza invernale sferza il viso dell'erede, che tuttavia non prova più freddo.  

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Capitolo 3
*** Rose ***


Zwei & Glen 
Rose

Sabrie, anno 2040 circa.

L'eterno giovane dalla chioma argentata ghigna sadicamente: davanti a lui un giovane dalla chioma corvina tiene tra le mani una falce lievemente sporca di sangue, probabilmente lo stesso sangue di colui che gli è ora di fronte. " Arrendetevi e lasciate che vi dia il colpo di grazia, se non volete prolungare la vostra sofferenza ". Sentenzia senza la minima remora il corvino. Ma l'altro lo osserva ancora, per poi ridere sadicamente mentre il sangue cola letteralmente dalla ferita che si è procurato al fianco, sangue che finisce per imbrattare anche le sue bellissime rose blu.

" Non ce la farai mai, Glen ". Fa, per poi concludere il discorso sicuro di sè. " Non ce la farai mai ad uccidermi: potrai ferirmi quanto ti pare, ma non riuscirai mai ad uccidermi. E sai perchè? ". Glen sta per perdere la pazienza: anche in quelle condizioni suo padre rimane uno schifoso bastardo. " Perchè tu non sei forte nemmeno la metà di ciò che sono io. Sei solo un patetico rammollito che, solo ora, alza la voce per ottenere la mia approvazione ". A quelle parole Glen non ci vede più: in preda all'ira lancia un nuovo fendente, riuscendo a gettare a terra suo padre, che per poco non distrugge un cespuglio di rose blu. 

" Chiudete quella bocca e preparatevi a morire! ". Fa infuriato il quartogenito di Zwei e Diva. Zwei Baskerville si rialza, forse per la prima volta spaventandosi sul serio: che abbia sottovalutato il problema? Che abbia sottovalutato suo figlio e la sua collera? Non ha tempo di pensarci: richiama a sè la sua Bloody Mary, facendo per colpire a sua volta Glen. Il ragazzo si accorge in tempo di quel fendente e, con una velocità sorprendente riesce a disarmare suo padre. 

 " Non ci provate: ormai siete senza forze, presto sarà il mio fendente a colpire voi, non viceversa ". Commenta deciso il corvino. Zwei pare alterarsi: no. No, non vuole! Non vuole morire, soprattutto non per mano del figlio, di colui che lui stesso ha generato. 

" No! ". Grida il secondo re, spingendo a terra Glen per poi sorpassarlo, spargendo però a terra un scia di sangue: anche se volesse non riuscirebbe a far perdere le proprie tracce, i lsuo corpo lo sta già tradendo. Glen rimane un momento interdetto, cadendo a terra. 

" Razza di infame... ". Sibila, per poi alzarsi di scatto: no. Non gli permetterà di farla franca, non stavolta. E' ora che suo padre paghi per come ha sempre trattato lui ed i suoi fratelli. Essere dalla parte delle Tenebre ed esserne i custodi non significa essere crudele con i figli, ma lui lo è stato, e non solo: è completamente folle. Il moro ricorda ancora la vistosa cicatrice sul proprio braccio, cicatrice lasciatagli da suo padre dopo una " punizione " con un coltello. Suo padre, che finalmente è riuscito a raggiungere la sala del trono dove trova anche la moglie. Diva si alza di scatto notando che suo marito sta sanguinando. 

" Si può sapere cosa ti è successo? ". Chiede la seconda Regina, avvicinandosi. Lui la allontana bruscamente e piuttosto alterato, per poi guardarla furioso. 

" Succede che tuo figlio sta cercando di uccidermi! Ed è tutta colpa tua! Tu non hai mai voluto che lo punissi a dovere, e questo è il risultato! ". Sta per proseguire, ma un fendente lo colpisce nuovamente. L'eterno giovane dalla chioma argento si volta di scatto: suo figlio lo ha trovato, dopo tutto era una cosa scontata: l'odore del suo sangue è inconfondibile, in oltre a terra è rimasta una vistosa scia scarlatta. Glen ricambia lo sguardo con freddezza. 

" Fa male, eh padre? ". Chiede, affondando maggiormente la falce. " Fa male? ". Ripete poi. Da prima Zwei non dice una parola, poi tutto quello che Glen ottiene in risposta è una risata sprezzante. Una risata che lo manda su tutte le furie: estrae la sua arma dal corpo di suo padre e fa per colpire nuovamente, ma lui pare perdere improvvisamente le forze: la sua rosa. La sua rosa è praticamente appassita, i petali cadono uno ad uno. " Madre? ". Chiede sorpreso il ragazzo: sua madre? E' stata forse lei ad aiutarlo? E' evidentemente così: la seconda Regina ha assorbito il potere della rosa di Zwei nella propria. 

" Certo: se devo scegliere tra un marito pazzo omicida e mio figlio, la scelta è scontata, non ti pare? ". Chiede semplicemente. L'attimo di sorpresa non fa accorgere Glen che suo padre, seppur ormai in punto di morte, si è allontanato: a fatica riesce a raggiungere nuovamente il roseto, dove cade a terra esausto. I suoi poteri se ne sono ormai andati, il suo sangue con essi. Afferra una manciata di rose, come se da esse potesse trarre nuova forza vitale. Tossisce sangue mentre, di li a poco, il figlio lo raggiunge: non serve infierire, ormai per suo padre è solo questione di tempo prima di morire. 

" Addio, padre ". Commenta solamente. Zwei si volta a guardarlo, uno sguardo carico d'ira e rancore. Poi la sua rosa perde l'ultimo petalo mentre, in un bagliore viola, il suo potere si trasferisce in Glen. Sua madre lo raggiunge di li a poco, ponendogli una mano sulla spalla.

" Tesoro ". Lo chiama, per poi osservare un'ultima volta suo marito. " Lo dovevi fare, non avevi altra scelta. Non sentirti in colpa: se l'è meritato ". Commenta solamente, mentre Glen annuisce: feve convincersene anche lui. Suo padre ha meritato quella fine per mano sua. Beh, pensa poi il nuovo erede: almeno, è morto tra le sue amate rose blu.    

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