Fotografia

di MinatoWatanabe
(/viewuser.php?uid=1137104)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jolly ***
Capitolo 2: *** New Groups ***
Capitolo 3: *** Mirror, mirror ***
Capitolo 4: *** Open drawer ***
Capitolo 5: *** Blonde ***
Capitolo 6: *** Second date ***
Capitolo 7: *** TV ***
Capitolo 8: *** Mercenary ***
Capitolo 9: *** Coca-Cola ***
Capitolo 10: *** Tissues ***
Capitolo 11: *** The Chandelier ***



Capitolo 1
*** Jolly ***


1

Jolly

 

Gioioso. Questo era l'unico aggettivo che poteva descrivere – anche se non esaurire appieno – come si era sentito quando aveva saputo che Emma stava arrivando. Il momento in cui l'avrebbe potuta rivedere l'aveva spesso dipinto nella sua fantasia, a linee grezze e colori vivi. E spesso aveva dipinto lei, da quando aveva lasciato Grace Field, ma i suoi ricordi sembravano non riuscire a proporre un ritratto vivido a sufficienza da non risultare sbiadito. La sua più grande e irrazionale paura era che il momento in cui l'avesse rivista non fosse all'altezza della scena nella sua immaginazione. Infine il momento era arrivato: lei era lì, in piedi davanti a lui, con gli occhi sgranati quasi avesse visto un fantasma. Le sue paure? Annegate nei liquidi occhi verdi di lei.


 


Angolo di Minato-kun:

Konbanwa, in questa quarantena inzio una sfida con me stesso: completare tutti i prompt, pubblicandone almeno uno al giorno. Spero che il risultato vi possa piacere. 
Un abbraccio a tutti. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** New Groups ***


2

New Groups

 

“Norman! Voglio la rivincita: tu ti nascondi e noi tutti contiamo!”. Don si stava scaldando di nuovo. Altri gli avrebbero fatto notare che con quei nuovi gruppi la situazione era un tantino iniqua, ma Norman aveva negli anni capito che assecondare il fratello nelle sue trovate balzane poteva essere divertente. C'era anche da considerare il fatto che non aveva mai perso una sfida contro di lui. Forte della sua capacità di giudizio e della sua intelligenza era certo di poter vincere anche quella volta. Per un istante pensò che entro pochi mesi sarebbe stato adottato e non avrebbe più potuto accettare le sfide di quella testa calda di Don. Per un istante si incupì, ma fu solo un istante. Si rese conto che gli altri avevano iniziato a contare. Il tempo dei pensieri era finito: doveva nascondersi.


 


Angolo di Minato-kun:
Konbanwa, io conto il primo capitolo come postato ieri perché era notte, anche se me lo fa risultare postato oggi. Quindi questo è in realtà il giorno 2. Un abbraccio. 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Mirror, mirror ***


3

Mirror, mirror

 

63194. Con la piccola mano a scostare il colletto della camicia, Emma fissava lo specchio appeso alla parete. Quando nessuno la guardava le era spesso capitato di studiare quel numero impresso sulla pelle candida del suo collo. Dal momento che tutti lo avevano nessuno faceva mai domande e nemmeno la mamma ne aveva mai parlato. Ma lei, a volte, non poteva fare a meno di chiedersi perché tutti loro lo avessero e soprattutto perché ognuno avesse un numero diverso. Nessuno dei personaggi nei libri che aveva letto ne aveva uno, eppure per tutti loro sembrava una cosa normale, quel buffo tatuaggio. Per qualche motivo non riusciva a togliersi dalla testa che, in realtà, quei numeri significavano qualcos'altro. “Emma, mi aiuteresti a piegare le lenzuola?” arrivò melliflua la voce della mamma dalla lavanderia. Emma si dimenticò completamente dei pensieri sul numero e trotterellò in direzione della voce con un “Eccomi mamma!”. Non era nulla di importante dopotutto.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Open drawer ***


4

Open drawer

 

Un cassetto era rimasto aperto nella stanza di Krone. Isabella ci era entrata malvolentieri. L'unica cosa che desiderava era chiudere definitivamente la questione e fare come se lei non fosse mai esistita. Era certa che le fosse sfuggito qualcosa, ma non era in grado di stabilire esattamente quanto le fosse sfuggito. Krone era stata una spina nel fianco dal momento in cui era arrivata ma, nella sua arroganza, aveva compiuto un errore: l'aveva sottovalutata. Dei bambini così speciali non potevano essere accuditi da una mamma qualsiasi, dopotutto. Si chiese cosa mai potesse aver contenuto quel cassetto. “Mamma? Ci sono problemi?” la voce piatta di Ray alle sue spalle. Squadrò suo figlio da capo a piedi, ritto nel suo metro e cinquanta, avvolto nella camicia e con quel ciuffo sempre troppo lungo. Stirò le labbra in un sorriso: “No, niente. Mi assicuravo che sorella Krone non avesse pensato di giocarci qualche altro scherzo”. Lui di certo sapeva cosa Krone aveva rivelato a Emma e Norman, ma non glielo aveva riportato. Alla fine era andata come immaginava. Ray non le era più di alcuna utilità.

 


L'angolo di Minato-kun:
Konnichiwa, anche se questa fic non mi convince al 100% spero di essere riuscito a rendere la scena. Ovviamente nella mia idea il cassetto era quello in cui Krone teneva la penna. Ho già iniziato a lavorare alle prossime, e probabilmente dovrò aggiungere AU alle note della storia. Spero che stiate apprezzando quelle pubblicate finora, perché abbiamo appena cominciato. Un abbraccio. 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Blonde ***


L'angolo di Minato-kun (anticipato):
Konbanwa, questa fic in particolare è ambientata in un Modern!AU, in cui Emma, Ray e Norman sono tre compagni di scuola ai giorni nostri. Il prompt di questa in particolare mi è subito sembrato adatto ad un siparietto comico. Spero vi piaccia. Fino all'ultimo ho cercato una battuta acidona sulle bionde da mettere in bocca a Ray ma non ne ho trovata una adatta... pazienza. Buona lettura. 

 
 

5

Blonde

 

“Potrei farmi bionda!” si illuminò improvvisamente Emma. Ogni mattina, al loro consueto caffè prima della campanella, se ne saltava fuori con un'idea nuova. “Finalmente l'hai capito che il biondo è il tuo colore! Anche io l'ho sempre pensato, così il tuo aspetto rispecchierà la tua vera intelligenza” la provocò Ray. “Oh, insomma!” strepitò lei, dandogli uno scherzoso pugno sul braccio. “La verità è che Ray ti preferisce rossa, solo che non ha il coraggio di dirtelo, sbaglio?” ammiccò Norman, seduto all'altro capo del tavolo con il mento poggiato sulla mano e un sorriso sornione sulle labbra. Ray scostò lo sguardo. “La verità è che Ray si diverte un mondo a prendermi in giro. Ma un giorno mi vendicherò, mio caro, e allora vedrai!”. Emma non se n'era accorta, ma a Norman non era sfuggito il rossore sulle guance di Ray. Ci aveva preso.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Second date ***


6
Second date

“Secondo te sto bene?” chiese Norman ravviandosi per l'ennesima volta i capelli impastati di cera.
“Un figurino...” rispose Ray alzando appena gli occhi dal libro che teneva in grembo.
“Non troppo entusiasta mi raccomando...”. Quello per tutta risposta sbuffò e voltò pagina.
“Dai... lo sanno tutti che è il secondo appuntamento quello che conta: la scorsa volta è andata bene, non posso rovinare tutto adesso.”.
“Tu ed Emma vi conoscete da quando eravamo piccoli, non avrebbe accettato di uscire con te se avesse avuto bisogno di una buona impressione, quindi falla finita, esci, e lasciami leggere in pace!” rispose Ray stizzito. Norman, confuso dal suo modo di fare così scontroso, preferì non contraddirlo. Quando sentì il tonfo della porta, Ray alzò gli occhi dal libro e rivolto al vuoto, quasi Norman fosse ancora lì davanti a lui, disse: “Ora che hai Emma, avrai ancora bisogno di me, Norman?”. Gettò il libro da una parte e affondò il viso nel il cuscino, per schermarsi le orecchie dai suoi stessi singhiozzi.

 


L'angolo di Minato-kun:

Konbanwa, mi spiace di aver saltato il capitolo di ieri ma purtroppo oggi avevo un esame (che per grazia divina è andato bene) e lo studio ha completamente assorbito il mio tempo. Spero che troverete gradevole questa fic. Per come l'ho dipinto finora Ray sembra super indeciso fra i due, ma la verità è sono io ad essere molto indeciso. Non riesco a decidere quale coppia mi piaccia di più! Chissà, forse il tempo decreterà il pair vincitore. Vedremo... Alla prossima. 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** TV ***


7

TV

 

Nel silenzio della notte, Ray gettò uno sguardo alla sveglia digitale poggiata sul ripiano. 00:01. Il film era ormai terminato, quindi spense il televisore. Prima di svegliare i suoi amici si beò per un istante dei loro volti rilassati e dei loro respiri lievi. Emma aveva la bocca leggermente aperta, mentre Norman ogni tanto mugugnava qualche sillaba che non arrivava mai a formare una parola di senso compiuto. Era per lui rassicurante il fatto che il loro modo di dormire non fosse minimamente cambiato da quando erano bambini. Se lo ricordava bene: le notti passate insieme erano così tante che non teneva più il conto. Nonostante potesse ormai considerarsi una consolidata routine, ogni volta Ray attendeva pazientemente che si addormentassero per poterli guardare e imprimere quel prezioso momento di serenità nella sua memoria. Avrebbe continuato a vegliare su di loro, finché gliene fosse stata data la possibilità. Questa era l'unica cosa di cui era certo.

 


L'angolo di Minato-kun:

Konbanwa, nel leggere questo prompt ho subito pensato ad un momento del genere, che trovo incredibilmente tenero. Avevo bisogno di coccolarmi con un po' di buoni sentimenti perché in questi giorni sto davvero iniziando ad accusare il peso psicologico della quarantena e in questo caso la scrittura mi è di grande aiuto. Spero che vi piaccia e spero che stiate tutti bene. Un abbraccio. 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Mercenary ***


8

Mercenary

 

“Quindi è come pensavo. Sei tu la spia, Ray.”.

Norman era di fronte a lui, illuminato solo parzialmente dalla luce delle lanterne. Le ombre proiettate sul suo viso cancellavano la dolcezza dei lineamenti infantili e gli conferivano un'aria sinistra. Ray era certo di poter sentire il proprio cuore palpitare, sopra il suono dell'orologio a pendolo. Un'onda di pensieri lo investì: temeva che lo avrebbe odiato; che lo avrebbe abbandonato al suo destino, mentre lui ed Emma sarebbero fuggiti insieme; che non avrebbe avuto alcuna possibilità di spiegarsi. Una parte di lui, quella più cinica, gli sussurrava che forse era giusto così. I suoi amici sarebbero sopravvissuti. Era quello che voleva, dopotutto. Se quello era il prezzo, sarebbe stato più che felice di pagarlo. Razionalmente, però, sapeva di non potersi fermare, non dopo tutti i suoi sforzi: c'erano troppe informazioni che non aveva ancora scoperto e che avrebbero potuto agevolare la loro fuga. Anche se la sua copertura era saltata, doveva trovare un modo di convincere Norman. Non avrebbe vanificato gli ultimi sei anni. Loro tre sarebbero fuggiti insieme.


 


L'angolo di Minato-kun:

Konbanwa, questa flash è stato un parto complicato. Credo di aver riguardato quattro volte la scena nell'anime e di averla riscritta una cosa come sei volte. Spero vi possa piacere anche se io non sono convintissimo. Spero stiate bene. Un abbraccio. 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Coca-Cola ***


9

Coca-Cola

 

Erano seduti nell'ufficio, loro tre soltanto. Uno dei primi momenti che riuscivano a passare da soli da quando si erano ritrovati. Norman aveva versato nei loro bicchieri quattro dita di un liquido frizzante di colore scuro. Non aveva un aspetto rassicurante. Entrambi lo fissarono come a chiedere spiegazioni. Questi per tutta risposta afferrò il bicchiere e se lo accostò alla bocca, prendendo una generosa sorsata.
“Che cos'è esattamente?” si arrischiò a chiedere Ray.
Norman sfoderò uno dei suoi soliti sorrisi, così puri ed innocenti eppure così maliziosi: “Bevila, poi te lo dico”.
Sia Ray che Emma accostarono alle labbra i rispettivi bicchieri, attenti ad assaggiarne solo una minima quantità.
“Ma è dolce!” esclamò Emma arricciando le labbra in un sorriso sorpreso. Ne prese poi un altro sorso, questa volta più audace.
Ray, invece, poggiò nuovamente il bicchiere sul tavolo: “Ora mi puoi dire che cos'è?”

“È un'invenzione dei bambini che lavorano alle cucine, la chiamano Coca-Cola.”
Le labbra di Emma disegnarono un cerchio mentre annuiva, sinceramente ammirata.
“Con cosa è fatta?” lo incalzò Ray, a quanto pare non dello stesso avviso di Emma.
“Non lo sa nessuno in realtà, si ostinano a dire che è una ricetta segreta...”

 


L'angolo di Minato-kun:

Konbanwa, questa scena è ambientana nel canonverse, ovviamente. Spero che possa essere divertente per voi da leggere quanto lo è stata per me da scrivere. Spero stiate tutti bene. Un abbraccio. 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Tissues ***


10
Tissues


Norman starnutì portandosi una mano davanti alla bocca.
“Salute” disse Emma. Ray, più pragmatico, gli allungò un fazzolettino.
“Oh grazie...” e si soffiò il naso.
Emma non aveva mai pensato a quanto fosse buffo mentre lo faceva: strizzava gli occhi e corrugava la fronte, come fosse concentrato in un grande sforzo. Questo la faceva sorridere, dal momento che sembrava l'unica cosa in cui Norman avesse bisogno di concentrarsi per riuscire, la prova che neanche lui era un automa.
“Sta arrivando la stagione dei raffreddori, eh Norman?”
“Già... spero di non dovermi mettere in quarantena ogni due settimane anche quest'anno!” ridacchiò.
Anche Emma e Ray speravano che quell'anno fosse diverso per Norman, così da poter finalmente passare un po' più di tempo tutti assieme. Forse sarebbe stato l'anno buono.


 


L'angolo di Minato-kun:
Konbanwa, sono tornato! Non so come sia possibile ma la parola quarantena salta fuori ovunque (giuro che è colpa del prompt!). Spero stiate tutti bene. Un abbraccio. 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** The Chandelier ***


11

The Chandelier

 

L'appartamento non era enorme, ma le dimensioni erano più che sufficienti per tre studenti universitari. Emma era stata a ritirare le chiavi proprio quella mattina e, verso mezzogiorno, Ray e Norman si erano presentati al portone d'ingresso con armi e bagagli al seguito.
“Il bagno è un po' piccolo...” commentò Ray storcendo il naso.
“Ci adatteremo in fretta Ray, e poi il bagno piccolo è il prezzo da pagare se vuoi avere questa vista!” esclamò Norman, che era appena uscito sul balconcino. Ray sospirò. Sotto sotto anche lui preferiva un bel panorama, quindi quella condizione non gli pesava poi così tanto.
“Ragazzi c'è una cosa che non vi ho detto, ma che credo sia meglio sappiate...” fece Emma con un filo di voce, appoggiata allo stipite della cucina.
Entrambi i ragazzi si voltarono a guardarla. Era pallida e tremava.
“Emma, c'è qualcosa che non va?” le si affiancò Norman.
Ecco vedete... ho un po' paura.”
“Per quale motivo?” chiese Ray stranito.
“Ecco... stamattina il proprietario, prima di darmi le chiavi, mi ha detto che questo appartamento è infestato: qualche anno fa un inquilino si è impiccato appendendosi a... quello.” disse indicando il lampadario appeso sopra il tavolo del salotto.

Gelo.

Ray deglutì.
Norman guardò prima lei, poi Ray, pallido come un cencio, e con un tonfo sordo cadde sul pavimento.
“Norman!” esclamò Ray avvicinandosi.
Il ragazzo riaprì subito gli occhi: “Mmm s-sto bene, è stato solo un secondo, a-adesso direi che prendiamo le nostre cose e ce ne andiamo, eh?” fece rialzandosi.
Una risata cristallina arrivò alle orecchie di entrambi. Emma si stava tenendo la pancia e sghignazzava: “Era uno scherzo! Scusate ma non ho resistito, dovevate vedere le vostre facce!”
“SEI UNA CRETINA!” esclamarono gli altri due in coro mentre Ray le dava un buffetto sulla testa.

 


L'angolo di Minato-kun:

Niente raga, abbiamo capito che la quarantena mi fa male. Anche ora rileggendola mi rendo conto che non fa per niente ridere, è solo macabra... Pazienza, la pubblicherò comunque. Più che un progetto su "The Promised Neverland" sta diventando una cosa simile a "Il pasto nudo" di Borroughs. Solo che io non faccio uso di sostanze stupefacenti, giuro! Vabbè dai teniamolo buono come documento testimonianza dei deliri di una vittima dell'isolamento. Spero che stiate tutti bene, e che almeno questo angolo dell'autore vi strappi una risata (si spera più della fic). Un gigantesco abbraccio. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3896937