Andare avanti

di Alex Ally
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Neve. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Allenamenti. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Stanchezza. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Due in meno. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Colpevole. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Essere un combatente. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: La promessa. ***
Capitolo 8: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Neve. ***


Il bianco ricopriva le strade e i tetti di Ninjago, ma non era solo la neve a coprire infatti nell'aria si sentiva chiaramente un velo denso e pesante di tristezza nonostante la minaccia del Maestro D'oro fosse stata eliminata.
Ma quella vittoria ai ninja protettori di Ninjago era costata un fratello e forse questa perdita era la cosa peggiore capitata a loro perchè era la prima volta che uno di loro non c'è la faceva e nel cuore di ognugno di loro c'era questo sentimento di tristezza unito a colpa perchè se Zane non c'era più era perchè gli aveva protetti.
Ma nel cuore di qualcuno c'era anche una piccola fiammela di rabbia.

La decisione di chiudere la scuola fu unanime, nessuno di loro, allievi inclussi, se l'ha sentiva di continuare ad istruire le generazioni future quando era chiaro che loro stessi dovevano ancora imparare. Per alcuni giorni tutto sembro normale mentre tutti si trasferivano nel monastero di Garmadon, ciò nonostante era fin troppo chiaro che quel silenzio nascondese ancore il dolore per Zane o almeno era chiaro per quelli che stavano zitti.
Kai si chiuse violentemente la porta alle spalle per evitare di sentire i continui battibecchi tra Jay e Cole che dopo aver iniziato un triangolo amoroso per sua sorella adesso si mettevano a discuttere di tutto anche solo per potersi dare contro a vicenda.
Non avevano alcun rispetto per Zane e poi voleva tanto sapere da quando Cole provava certe cose per Nya, visto che per tutto il tempo era stato un sostenitore per lei e Jay, Kai si ricordava ancora quando insieme filtravano con le ragazze la sera in periodo di pace.
La pace... se sapeva che l'avrebbero ottenuta ad un prezzo cosi alto allora avrebbe preferitto continuare a combattere l'Overlord per sempre, se solo ci pensava si sentiva ribollire il sangue.
Zane non doveva fare questa fine! Non era giusto!
Colui che si sarebbe dovuto sacrificare per il bene di Ninjago era...
«Kai, stai bene?» domando Nya entrando nella sua stanza con un vassoi in mano pieno di cibo.
«Si... cioè... bè si, sto bene.» rispose Kai incerto decidendo che non era il momento per tornare su quei pensieri.
«D'accordo.» disse Nya appogiando il vassoio per terra. «Nessuno trane Lloyd è voluto uscire dalla stanza cosi ho immaginato che anche tu volessi cenare in camera cosi ti ho portato il cibo.»
«Grazie, sorellina.» disse Kai sedendosi e iniziando a mangiare.
«Senti, so che è difficile senza Zane, ma... è come con i nostri genitori. Dobbiamo solo trovare la forza per andare avanti, ci aiuteremo a vicenda come sempre.» disse Nya facendo un sorisso d'incoraggiamento.
«Non è come con i nostri genitori! Per loro non ho potutto fare niente, ma stavolta avrei potutto fare qualcosa impedire che accadesse!» grido Kai esasperato.
Erano passati solo pochi giorni e ormai era chiaro come la neva che dal funerale stava continuando a cadere che la situazione non sarebbe cambiata. Si poteva fingere che non fosse successo niente o che magari era solo una situazione provissoria, ma non era cosi.
E a quel pensiero Kai si sentiva ancora più furioso perchè detestava essere in balia della situazione senza poter fare niente sopratutto quando tale situazione metteva in pericolo un suo caro.
«Non potevi fare niente. Nessuno poteva fare niente!» disse Nya afferando il braccio del fratello sperando di farlo ragionare.
«Kai ragiona contro l'Overlord nessuno poteva fare niente, mi spiace ditterlo perchè so che odi sentirlo, ma... non era abbastanza forte. Fatene una ragione.» Nya usci dalla stanza lasciando il fratello da solo a rimuginare sulla situazione.
Era vero non era abbastanza forte... nemmeno lui lo era. Getto il vassoio sul muro capendo finalmente da dove venisse tanta rabbia.

Perdere uno studente era un colpo duro e dopo Morro Wu aveva pregato di non dover mai più provare un dolore simille però quello che faceva più male era vedere suo nipote seduto da solo a tavola sensa gli altri ninja. Il dolore della perdita era difficile da affrontare, ma se i suoi allievi si fossero fatti influenzare solo dalle cose negative allora sarebbe stata la fine.
Questa situazione aveva due possibili esiti il primo era che i ninja si sarebbero accorti che queste cose facevano parte della vita ed era per questo che dovevano rispettarla e vivverla a pieno senza rimpianti di alcun tipo riuscendo anche ad avvicinarsi e a rendere più forte il loro legame oppure il dolore gli avrebbe divisi spezzandoli lentamente e inesorabilmente finchè della squadra che aveva addestrato non sarebbe rimasto altro che il ricordo come di quella neve molto presto il calore primaverile avrebbe sciolto facendola sparire in quanto efimera e fragile.

Quando fini di mangiare andò a bussare alla porta di chiascun compagno, ma tutti e tre si rifiutarono di aprire cosi Lloyd decise di andare anche lui in camera visto che tanto non c'era altro che potesse fare.
Si sdraio sul letto e lascio che silenziose e inevitabili le lacrime gli scoressero sul viso.
“Spero di non perdere anche loro.” penso prima di addormentarsi.
Fuori dalla finestra si poteva vedere la neve scendere ancora come se non avesse voglia di fermarsi.
Come se non volesse lasciarli da soli.

Angolo dell'autrice: salva gente! Siete pronti per una mia nuova long? Spero di si perchè tanto con o senza il vostro consenso la pubblicherò. In questi giorni di quarantene mi sono messa a rivedere tutte le vecchie stagioni che ho in DVD e mi sono accorta che nessuno ci spiega cosa succede tra le fine della terza stagione e l'inizio della quarta. A me l'impressa di spiegarmi il mio immaginario su quel lasso di tempo, non sarà una storia molto lunga o almeno spero visto che in teoria si tratta di parlare di come da un punto si arriva ad un'altro. Alla prossima.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Allenamenti. ***


La tensione si tagliava con un coltello.
Jay osservava come i compagni si allenassero singolarmente ognugno in un angolo diverso della stanza tanto per evitare gli altri o almeno era quello che stavano facendo lui, Cole e Kai perchè Lloyd sembrava intensionato a tornare com'erano un tempo, ma non era possibille perchè Zane non c'era più. Già da tempo le cose erano cambiatte per la loro sguarda, ma mai cosi in fretta e in maniera cosi negativa, sembrava che tutto fosse distrutto, la squadra e il suo rapporto con Nya.
Come poteva Cole, tra tutte le persone, rubargli la ragazza sapendo bene quanto tenesse a lei... forse non conosceva davvero Cole e a quel pensiero si chiese se conoscesse davvero tutti loro.
Alla fine visto che non aveva voglia di sentire Lloyd lamentarsi come un moccioso accetto di allenarsi con lui, ma si vedeva chiaramente che in realtà non n'è aveva voglia.
«Jay che n'è dici di prendere sul serio l'allenamento al contrario di come fai di solito.» disse Cole irritato dal modo in cui Jay si stava comportando ossi come un bambino viziatto e inmaturo.
«Perchè tu invece? Mi sembra ovvio che nemmeno tu ti stia impegnando.» controbatte Jay infuriatto.
«Ragazzi, per favore la potette piantare!» disse Lloyd cercando di portare la pace tra gli amici.
«Invece io dico di lasciarli fare, se proprio voglio battersi che lo facciano magari cosi starano zitti per più di due secondi.» intervene Kai, scioccando Lloyd il qualle cerco di dire altro, ma era troppo tardi e Jay si era già lanciato addosso a Cole.
Per riuscire a separargli Lloyd fu costretto ad usare il suo potere anche se in maniera ridotta per evitare di far loro troppo male. I due uscirono dalla stanza gridandosi contro lasciando soli Lloyd e Kai almeno finchè quest'ultimo non usci a sua volta senza dire una parola anzi in realtà qualcosa disse.
«Zane sarebbe riuscito a fermargli molto prima.»
Lloyd decise di ingoiare quell'insulto e di non sottolineare che era stato lo stesso Kai a instigare i due a battersi.
Lasciandosi cadere sul pavimento a Lloyd venne in mente che forse sarebbe stato tutto molto più semplice se avesse rinnunciato a cercare di forzare gli altri ad andare d'accorodo, ma subito scaccio l'idea perchè non era quello che Zane avrebeb voluto.
Non avrebbe voluto che la sua famiglia si disintregrasse per colpa sua e Lloyd lo sapeva bene, perchè era quello che provava lui stesso. Avrebbe mantenuto la squadra, la famiglia sua e di Zane, unita a qualunque costo.

La squadra si stava spezzando era cosi ovvio e anche cosi inevitabille e Jay non sapeva cosa fare, il dolore per Zane e la rabbia verso Cole erano cosi forti che non lo lasciavano ragionare. La lotta di oggi aveva solo dimostratto ancora una volta che la sua amicizia con Cole era agli sgoccioli e senza più una squadra che senso aveva cercare di aggiustare le cose?
Sopratutto perchè era ovvio che anche Cole la pensava come lui altrimenti non l'avrebbe attacatto e per di più Kai gli stava incoraggiando. Non avrebeb mai immaginato di arrivare fino a quel punto, ma forse era meglio cosi... forse adesso che l'Overlord era definitivamente sconfitto i ninja non servivano più.
La loro squadra era arrivata al capolinea e di sicuro farla ripartire sarebbe stato un lavoro per il qualle nessuno di loro era pronto.
Lui di sicuro non lo era.

Quando né Cole né Jay tornarono al monastero Lloyd si senti il gelo nelle vene perchè aveva seriamente paura che non sarebbero mai più tornati.
Non era abbastanza forte per tenere insieme la sua squadra, i suoi amici... stava per tornare solo?
«Jay è dai suoi genitori. Hanno appena chiamato.» disse Nya raggiungendo il Ninja Verde nella stanza di quest'ultimo.
«Cole?» domando Lloyd sperando che anche lui avesse deciso di avisarli.
«Non so dove sia, mi spiace.» rispose Nya con tono abbatutto. «A volte penso che tutta questa situazione sia colpa mia.»
«Come... come potrebbe essere colpa tua, Nya? Cosa avresti fatto?» domando Lloyd confusso, se c'era un responsabile per quella situazione non era di certo lei.
«Con Cole e Jay, io... non so nemmeno il perchè è iniziato tutto questo.» disse Nya con tono di voce molto alto. «Quella stupida macchina ha detto che Cole e io eravamo la coppia perfetta, ma prima di quel momento non lo mai visto in quel modo, forse mi sono lasciata suggestionare e ho deciso di non pensarci poi però non so perchè Cole ha iniziato a mostrare qualcosa per me.»
«Ma non è colpa tua, certe cose... capitano.» disse Lloyd cercando di rasserenarla. «So che è un momento difficile per tutti, ma dobbiamo andare avanti è l'unico modo per farlo è rimanere uniti. Spero che anche gli altri riescano a capirlo.»
Nya sospiro sapendo bene che ognugno di loro a modo suo si stava dando la colpa della situazione attuale. Non era da lei essere cosi vittimista cosi decise di sforzzarsi per fare un sorisso e disse a Lloyd che se gli altri l'avevano abbandonato allora lei era più che felice di allenarsi con lui.
«Grazie Nya, l'apprezzo davvero.» rispose Lloyd sorridendo, ma per quanto Nya fosse sua amica e una specie di sorella maggiore c'era ancora la questione che gli altri forse l'avrebbero lasciato. Ma per il momento voleva fingere che tutti i problemmi non esisstesero perchè non era abbastanza forte per affrontargli.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Stanchezza. ***


Incontrarla era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato eppure eccola là davanti a lui sorridendogli e venendogli incontro.
«Cole! Non ci posso credere! Sono passati secoli!» disse Lisa con un sorisso in volto.
«Già, come stai?» domando Cole curiosa di sapere cosa aveva combianto la vecchia compagna di studi.
«Dopo essermi diplomata ho fatto vari spettacoli in una compagnia, sono stata in tour per tutta Ninjago, non sai le cose folli che si trovano in giro, ma parliamo di te. Cosa combina il più scarso dell'intero corso?» disse Lisa dandogli una forte bacca sulla spalla.
Per quanto avesse odiato andare alla Marthy Openaimer Lisa e la sua esuberanza gli erano mancati da morire.
«Bene, cioè è un periodo un po' strano.» rispose Cole scrollando le spalle, non sapeva da dove iniziare per spiegare a Lisa tutto quello che stava succedendo.
«Forse posso capire... ehi! Stasera mi vedo con alcuni vecchi compagni di corso, ti va di unirti a noi?» domando la ragazza.
Cole si guardo attorno erano vicini al parco dove si trovava la statua comemorativa di Zane.
Adesso poteva o tornare al monastero ed affrontare Jay oppure andare con Lisa e ignorare tutti i suoi problemmi.
«D'accordo, mi va di venire conte.» rispose il ninja.

Gli sembrava passata una vita da quando aveva avuto una serata cosi piacevole, niente minaccie, niente dolorose tensioni e sopratutto niente Jay.
Erano tutti come si ricordava, ragazzi semplici normali che amavano lo spettacolo e questo gli rendeva di compagnia inoltre erano affascianti dalle sue avventure come ninja, tutti loro avevano lasciato Ninajgo City e per fortuna non erano mai stati coinvolti direttamente con i vari problemmi che si erano presentati tanto che all'inizio non sapevano nemmeno che Cole era uno degli eroici ninja.
Credevano tutti che avessero identità secrete come i suoereori dei fumetti e invece non era cosi, questa scoperta fece ridere tutti quanti e anche Cole rise con loro, la prima risata da chissà quanto tempo.
A fine serata Lisa si offri di accompagnare Cole fino a casa e al ninja non dispiaceva, con Lisa al fianco poteva continaure a fingere che non ci fossero problemmi che finalmente tutto andasse bene.
«Ti è mai capitato di essere stanco?» domando Lisa all'improvisso.
«Certo. A tutti è capitato primo o poi e...» Cole si fermo quando vide lo sguardo abbattutto di Lisa.
«Non sto parlando di stanchezza fisica, ma di stanchezza mentale.» disse la ragazza.
«Io ho sempre amato ballare e cantare, ma... non lo so ultimamente tutto questo mi pare un peso troppo grande da gestire.»
«Posso capirti, dopo la perdita di Zane stare in squadra è quasi soffocante, ci sforziamo tutti di tornare ad essere ciò che non siamo. E sono stanco... sono stanco di fingere che mi vada bene cosi anche anche se a volte l'unica cosa che vorrei è...»
«Andare via e ricominciare da capo?» lo interuppe Lisa.
«Si, andare via dove nessuno mi conosca, dove nessuno sia sempre lì a dirmi che sono... costretto a ricucire un rapporto che ormai si è completamente deteriorato... a causa tua per giunta.» disse Cole, sapeva che non avrebbe dovutto provaci con Nya sopratutto perchè Jay era il suo migliore amico, però non riusciva a trovare il coraggio di amamtere che la colpa era interamente sua.
Era stanco di questa senzasione.
«Ho abbandonato la compagnia teatrale, penso di tornare dai miei genitori per un po' e spero di trovare qualcosa di nuovo, che riaccenda il mio interesse.» disse Lisa sempre più triste e scoraggiata.
A Cole faceva pena, la migliore di ogni corso sempre felice e raggiante, che si comportava sempre come una mamma premurosa per tutti loro... adesso sembrava cosi triste.
Lui aveva perso un'amico e lei la passione, si trovavano sulla stessa barca e forse Lisa aveva ragione quando parlava di ricominciare.
Doveva farlo, avrebbe ricominciatto lontano da tutto... e da tutti.

Ignorare, doveva solo ignorare le urla di Nya e la porta che sbatteva quando Cole se n'è andò dicendo chiaro e tondo che non sarebbe tornato.
E sinceramente una parte di lui si senti sollevato, almeno quando Jay sarebbe tornato, se sarebbe tornato, non ci sarebbero più state le loro liti e nemmeno i patetici tentativi di Lloyd di far fare loro pace quando era ovvio che non volessero. Inoltre sentiva che non sarebbe riuscito a contenere la sua rabbia ancora a lungo, primo o poi sarebbe scoppiato e sinceramente voleva che accadesse il più tardi possibile, e poi c'era anche un'altro aspetto positivo nel fatto che Cole se n'è andasse.
Almeno nessuno avrebbe detto che era stato il primo a rinnunciare.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Due in meno. ***


Per tutta la sua infanzia la gente lo chiamava strano e per quanto davanti ai suoi genitori tentasse di non darlo a vedere, quella parola gli faceva male.
Quando aveva incontrato Zane però aveva iniziato a piacergli sopratutto perchè Zane era decisamente molto più strano di lui... bè in realtà non aveva mai pensato che la parola “strano” si adattasse al ninja del ghiacchio, forse più “anormale”.
In un modo tutto suo si sentiva simile a Zane e adesso che non c'era più e che Nya l'aveva lasciato sentiva dentro di se un vuoto che non sapeva come colmare, era tornato lo strano ragazzo della discarica e ora era proprio in quella discarica che era tornato. Al monastero si sentiva esclusso e le vecchie paure di non essere abbastanza, che solamente lui non bastasse stavano tornando e adesso non aveva nessuno con cui sfoggarsi perchè nessuno poteva conoscere il suo dolore, nemmeno i suoi genitori che da quando era tornato si stavano comportando in modo strano confabullando tra loro e interompendosi nell'istante in cui arrivava come se stessero nascondendo un segreto.
Non ci voleva pensare, non aveva bisogni di altri mal di testa gli bastavano già i suoi.
Era troppo chiedere di venir apprezatto?
Credeva che Nya lo facesse, ma poi aveva preferitto Cole. Ci sarebbe sempre stato qualcuno migliore di lui, lo sapeva ma credeva che almeno a lei bastasse il suo sé normale. Forse alcuni l'avrebbero chiamato egoista visto che invece che piangere per Zane si stava concentrando su se stesso però cosa n'è sapevano loro?
Ammeteva di aver bisogno di attenzioni, però era cosi sbagliatto?
Ognugno si esprimeva a modo suo e questa perdità gli aveva solo fatto capire quanto poco valesse al confornto con Zane, lui si era sacrificato senza pensarci due volte e lui non avrebbe mai fare una cosa del genere almeno senza pensare ad un modo per sopravivvere.
Forse Cole aveva ragione quando gli diceva che non era adatto per essere un ninja, ma poi come poteva credere a quel ladro di fidanzate? Usci dalla roullete e trovo insieme ai suoi genitori l'ultima cosa al mondo che si aspettava nella discarica: una troupe televisiva.
«Che sta succedendo? Che ci fanno loro qui?» domando a suo padre.
«Questi gentili signori stano facendo un documentario su i luoghi meno conosciutti, e tra di questi c'è il nostro robivecchi, non è fantastico?» disse suo padre esaltato mentre Jay non capiva cosa ci fosse di fantastico nel'essere nella lista dei posti meno sconosciutti del paese, ma i suoi genitori su certi agormenti aveva idee proprio opposte alle sue.
«Comunque avrei gradito essere avissato visto che sono qui.» disse Jay sulla difensiva.
«Scusa tesoro, ma sai l'accordo era già preso e non pensavano saresti tornati, ma che dopo quello che era successo saresti rimasto con gli altri.» commento sua madre.
Jay a quel commento si senti in gabbia e decise di ignorare la questione e seguire i genitori e la troupe per il giro del robivecchi.
Ma nonostante i buoni propositi non riusci proprio a stare a guardare come i suoi genitori stavano descrivendo al loro casa, lo stavano facendo in maniera monottona e a volte ripetendo le stesse parole anche per tre volte di fila. Jay vedeva come l'intervistatorre si stava annoiando quindi decise di intervenia sperando almeno che non tagliassero l'intaro materiale e per una volta la sua eloquenza gli torno molto utile perchè vedeva come gli altri stessero sorridendo mentre parlava, come lo stessero ascoltando e prestandogli attenzione.
A fine giornata la troupe, soddisfata, stava per andarsene quando l'intervistatore si avvicino a Jay.
«Hai una bella parlantina, ragazzo. Hai mai pensato di entrare nel campo televisivo?» domando l'uomo.
«In realtà no.» rispose Jay confuso, non riusciva a immaginarsi in TV fosse Kai poteva essere il tipo più adatto visto che il suo ego era più grande dell'intera Ninajgo City.
«Comunque la nostra rete sta preparando un nuovo spettacolo e ci servirebbe un presentatore spigliatto come te. Se cambi idea facci sapere.» detto questo l'intervistatore gli consegno il suo biglietto da visita e se n'è andò lasciando lì Jay confusso e doveva ammeterlo a se stesso anche leggermente tentato di poter finalmente avere quell'attenzione che tanto desiderava.
E forse... forse sia Nya che Cole sarebbero stati felici se se n'è fosse andato.
Da lontano Ed e Edna osservavano il figlio che avevano cresciutto.
«Pensi che glielo dovremo dire?» sussuro Edna all'orecchio del marito.
«Non credo sia il momento giusto.» rispose Ed al che la moglie annui.

Voleva sbattere il telefono, solo quello e invece aveva finito per distruggerlo con i suoi poteri. Nya l'aveva aiutato a ripulire, ma non disse altro si vedeva chiaramente che gli occhi della ragazza erano distanti pieni di tristezza.
Non aveva avuto questa reazione quando se n'era andato Cole anzi gli era più che altro arrabiatta e aveva gridato infuriatta per un'ora adesso si vedeva come fosse delusa.
“L'amore è decisamente troppo complicato, spero di non innamorarmi mai.” penso Lloyd andando in camera chiedendosi cosa fosse successo in quel periodo per dividergli cosi, per far andare via sia Cole che Jay, ma almeno aveva ancora Nya e Kai.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Colpevole. ***


Non riusciva più a guardalo in faccia, quei sentimenti che tanto aveva cercato di ignorare adesso erano diventati molto più forti è c'era solo una parola che continuava a ronzargli nella testa: è solo colpa sua.
Cercava in tutti i modi di non pensarci eppure adesso che Cole e Jay se n'erano andati era sempre più difficile, forse sarebbe stato meglio se anche lui se n'è fosse andato magari in questo modo sarebbe riuscito ad evitarlo, perchè una cosa del genere non la voleva. Ormai erano già andati via tutti se anche lui se n'è fosse andato non avrebbe fatto una grande differenza come si poteva essere una squadra con solo due membri?
Cosi quel pomeriggio inizio a fare i bagagli ben consapevole che Nya non l'avrebbe seguito, per tutta l'infanzia sua sorella aveva desiderato una vita d'avventure e mentre lui lì non aveva più un posto, lei c'è l'aveva ancora. Quando ebbe finito inizio a chiedersi dove sarebbe andato o cosa avrebbe fatto d'ora in poi, ma sinceramente non gli importava, perchè qualunque cosa avesse fatto non sarebbe mai riuscito a liberarsi di questa senzasione di rabbia.
«Vai via anche tu?» domando Lloyd che lo fermo proprio sulla porta del monastero e pensare che aveva deciso di andarsene di notte proprio per evitare che qualcuno lo fermesse però era risaputo che quando era nervoso Lloyd non riusciva a dormire bene.
«Se anche fosse tu non potresti fare niente per impedirmerlo.» rispose Kai con una scrollata di spalle come se l'intera questione non gli interessase.
«Questo lo so, ma... ma siamo una famiglia. Ti prego almeno tu non andartene Zane non avrebbe...» inizio Lloyd sperando di convincere Kai a rimanere, ma invece il ragazzo reagi in una maniera decisamente inaspetatta.
«Tu cosa puoi saperne di quello che avrebbe voluto Zane!» grido Kai dalla cima dei suoi polmoni e facendo indietreggiare Lloyd per la paura.
«Pensi che avrebeb voluto questa fine? Pensi che avrebbe voluto abbandonare l'unica famiglia che abbia mai avuto?»
«Io..»
«Tu cosa? Se tutto questo è successo è solo e unicamente colpa tua! Perchè non sei stato capace di battere l'Overlord quando avresti dovutto!»
Un silenzio teso calo su i due e Kai capì che aveva appena fatto quello che aveva tanto evitato che acadesse, aveva rivessato al sua rabbia su Lloyd, ma ormai non si poteva più tornare indietro.
«Pensi davvero che sia colpa mia?» domando Lloyd confuso e con la voce che tremava.
«Di chi altro sarebbe la colpa? Sei tu il Ninja Verde tu avresti dovutto sconfiggerlo e se proprio qualcuno avrebbe dovuto morire nelle battaglia quello dovevi essere tu!» grido Kai.
Lloyd strinse i pugni e cerco con tutte le sue forze di non mettersi a piangere.
«Come osi dirmi una cosa del genere? Tu non sai niente di come mi sento io!» rispose il ragazzino.
«Un moccioso viziato ecco cosa penso e non ho bisogno di sentire altro.» rispose Kai e quella fu l'ultima goccia.
Non voleva farlo, davvero fu un'incidente ma lì per lì non si poteva evitare.
Lo colpi in pieno mandandolo contro il muro dannegiandolo anche la stuttura nel processo.
«Cos'è questo baccano! C'è gente che vuole dormire qui!» grido Nya precipitandosi all'entrata e rimanendo sorpressa di quello che vide.
Lloyd stava tremando guardandosi le mani con gli occhi spallancati mentre Kai era a terra che si teneva il busto. Prima che la ragazza potesse fare o dire qualcossa Lloyd scappo via lasciando i due fratelli da soli.
«Cos'hai combinato?» domando Nya mentre aiutava il fratello ad alzarsi.
«Perchè dai per scontato che sia colpa mia?» domando Kai indignato.
«Perchè ti conosco. Allora cosa è successo?»
«Niente. Ho detto a Lloyd la verità e lui mi ha colpito, che moccioso vizia...» Kai non potè finire la frase perchè la sorella gli mollo un sonoro schiaffone in pieno volto.
«Non osare dirlo! Tu non sai come si sente Lloyd.» strillo Nya evidentemente infuriatta.
«E sentiamo cosa prova?» domando sarcastrio Kai, da quello che aveva visto Lloyd non aveva mostrato nemmeno il più piccolo acceno di dolore dalal scomparsa di Zane pensava solo a “cose ninja” e basta anche dopo tutto quello che avevano fatto per lui.
«Si sente in colpa, pensa che Zane non ci sia più a causa sua!» disse Nya scioccando il fratello. «Si allena duramente perchè non vuole perdere nessun'altro, noi siamo stati la sua unica famiglia e adesso voi ve n'è andate come codardi perchè pensate di essere i soli a soffrire nonostante tutti noi abbiamo perso un amico, bè sai che ti dico sparisci se proprio vuoi, ma questo dimostera che sei solo un codardo.»
Detto questo Nya se n'è andò a cercare Lloyd mentre Kai osservava la sorella voltargli le spalle e penso che forse quello che aveva detto era vero, era davvero un fifone?
Stava davvero scappando senza affrontare i problemmi?
La cosa che però più lo turbava mentre prendeva il suo bagaglio e spariva nella notte e era che Lloyd aveva fatto i suoi stessi pensieri. Forse sarebbe stato il caso di scusarsi almeno, erano parole dettate da rabbia, ma purtroppo il suo orgoglio era più forte e comunque aveva già deciso. D'ora in poi avrebbe guardato sempre e soltanto avanti a se, mai più dietro.
Il passato è passato e purtroppo rimane soltanto il futuro dove sei costretto a crescere... e ad abbandonare il resto.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Essere un combatente. ***


Di sicuro si era rotto qualcosa, almeno un osso o due, per quanto Lloyd si fosse contenutto nell'usare i suoi poteri gli ave a comunque fatto un male cane.
Kai inizio a pensare a quello che sarebbe potutto accadere se in quel momento di rabbia Lloyd avesse usato al massimo i suoi poteri, molto probabilmente non solo il monastero di Garmadon sarebbe ridotto in cenere, ma lui stesso non se la sarebeb cavata. Quindi infondo delle ossa rotto non erano cosi male.
Si fermo in un bar per bere qualcosa e per pensare con calma dove andare e sopratutto per togliersi dalla mente le parole di Nya. Lui non era un fifone e nemmeno un egoista, va bene non aveva mai realmente pensato a cosa provassero gli altri, ma...
No!
Non ci doveva pensare tanto ormai quello era un capitolo chiuso delle sua vita e non l'avrebbe mai più aperto. La parte della città in cui si era infillato non era esattamente la più “sicura” se doveva dirla tutta però non aveva paura visto che chiunque gli si fosse presentato davanti in cerca di guai avrebbe trovato pane per i suoi denti.
Si sedette al bancone e con una mano che si stringeva ancora il busto dolorante ordino da bere e si rilasso, finalmente poteva starsene un po' in pace. La sua attenzione fu catturata da dei rumori alle sue spalle e solo in quel momento notò che c'erano delel persone e anche delle serpentine radunato intorno a quello che parevo un cerchio dove al suo interno c'erano due ragazzi che si stavano azzufando, Kai fece per intervenire ma il barista lo fermo.
«Non stano discuttendo ragazzo, si tratta delle fosse scivolose, è un nuovo gioco.» spiego l'uomo.
«Non mi pare un gioco.» commento Kai.
«Sono cambattimenti innocui fatti per divertirsi tutto qui, tu piuttosto non mi pare che stai respirando bene dovresti andare da un dottore.» disse il barista e Kai per riflesso si strinse ulteriomente il busto ineffetti aveva iniziato a far più male di prima, forse non si era rotto solo qualche ossa forse Lloyd gli aveva rotto le costolle.
Pago quanto doveva e usci per recarsi da un medico, solo che non sapeva da che parte andare. Non era mai stato in questa zona della città e ci era arrivato completamente per caso. Torno dentro al locale per chiedere indicazioni proprio nel momento in qui finiva l'incontro.
«Scusami, mi servirebbe una mano.» disse ad un ragazzo che non lo degno di uno sguardo e questo tono di superiorità a Kai non piaceva per niente.
«Senti un po' se mi presi attenzione per due secondi non dovremo più parlarci quindi stami a sentire!» disse Kai cercando di tenere a freno le mani, ma lo sguardo di superiorità del ragazzo gli stava facendo venire voglia di prenderlo a pugni.
«Sarà, ma io non ho due secondi da spreccare con uno come te.» disse lui dandogli una leggera spinta.
Questo per Kai significava guerra.
Riconobe quel ragazzo come uno dei due che prima stavano “giocando” e penso che sarebeb stato divertente unirsi al loro modo di passare il tempo sopratutto se vincere significava ridimensionare l'ego di quel pallone gonfiatto.
«Perchè non facciamo una scomessa, ti va? Io farò uno scontro contro di te nelle fosse scivolose e se vinco mi darai le informazioni che mi servono.» disse Kai.
«D'accordo tanto visto il modo in cui respiri batterti sarà una passeggiata.» disse il ragazzo ridendo.
Una volta che si furono messi in pozisione Kai scopri che il ragazzo era il campione incarica da varie settimane però a lui non faceva differenza visto che era ovvio che lui non era al suo livello anzi in realtà trovava strano che non l'avesse riconosciutto, ma questo era solo in suo favore.
L'umiliazzione che stava per ricevere quel ragazzo sarebbe stata ancora più grande. Quando l'incontro inizio a kai ci volle letteralmente poco per mettere a tappeto l'averssario con lo spinjizu sebbene avesse peggiorato la sua condizione era felice di aver vinto e sopratutto aver umiliato quel pallone gonfiatto. Si guardo intorno, non era molto però forse aveva trovato il suo nuovo posto.
Era un combattente e senza nemici doveva arrangiarsi. Non era molto onorevole però non era più un ninja e non lo sarebbe mai più stato, non se l'ho meritava perchè Nya aveva ragione.
Era un codardo che aveva abbandonato la sua famiglia.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: La promessa. ***


Stava per bussare, ma non trovo il coraggio.
Come poteva dire a Lloyd che aveva mandato Kai in ospedale?
Quella mattina uno studio medico aveva chiamato il monastero per dir loro che Kai si trovava lì con una costola rotta, Nya chiese se stava bene e di poter parlare con lui ma il dottore le disse che se n'era già andato dopo aver scoperto che sarebbe guarito in pochi giorno. Aveva lasciato allo studio medico il numero di telefono del monastero, ma non un'indirizzo.
Kai se n'era veramente andato e ora si stava nascondendo.
Alla fine fece un respiro profondo e busso alla porta.
«Chi è?» domando la voce di Lloyd.
«Io... posso entrare?» domando Nya titubante.
«Certo.» rispose Lloyd aprendole la porta.
Nell'esatto momento in cui Nya entro nella camera dell'amico fuori inizio a piovere al'improvisso senza nessun preavisso.

«Quindi non torna... non lo biasimo dopo quello che gli ho fatto.» disse Lloyd dopo le spieggazioni di Nya su dove si trovasse adesso Kai.
«Ehi, dopo quello che ti ha detto avevi tutte le ragioni per colpirlo.» disse Nya con le mani poggiate su i fianchi.
«Ma quello che mi ha detto è vero!» disse Lloyd. «Sconfigere il Signore Supremo era il mio compito e... l'ho fallito! E per questo mio erorre ora Zane non c'è più! Senza contare che sempre per colpa mia la squadra si è sciolta.»
«Non è colpa tua se sono tre idioti!» sbraito Nya stringendo i pugni. «D'accordo l'Overlord è tornato, ma di certo non è colpa tua. L'hai sconfitto fine della storia poi se proprio dobbiamo puntare il dito contro qualcuno allora lo punterei contro Cyrus Borg o chiunque gli abbia datto il permesso di costruire il suo palazzo in quel punto.»
Lloyd non potè far a meno di ridere vedendo lo sfogo di Nya e sinceramente si domando se era più rumorosa l'amica oppure la pioggia all'esterno che sembrava essere aumentata d'intensità diventando praticamente un'alluvione.
«Però... non lo so, penso che sia colpa mia. Potresti dire mille volte che è stato un caso, ma siamo sinceri: ho fallito punto e basta.» disse Lloyd.
Nya scosse la testa sospirando, quando voleva Lloyd sapeva essere veramente testardo. Capendo che non avrebbe ricavato niente, Nya decise di uscire e lasciare l'amico da solo.
Sinceramente anche lei aveva bisogno di un po' di tempo da sola per poter riordinare i propri pensieri.

Fuori sotto la pioggia Garmadon stava pensando che se anche l'Overlord aveva perso alla fine era riuscito a distruggere i ninja.
Per essere onesti era convinto che suo fratello avesse addestrato meglio i ninja, poteva capire il dolore che provavano avrebeb mentito se avesse detto che durante le Guerre delle Serpentine di quarant'anni prima non ci fossero state delle vittime, ma c'erano e alcune di loro erano anche suoi amici. Perdere qualcuno a cui si teneva era doloroso però non voleva dire che la vita finiva anzi bisognava vivere anche per coloro che non c'erano più andando sempre avanti a testa alta onorando il loro sacrifico e invece i ninja se n'erano andati pensando che dimmenticare e allontanarsi da tutto e tutti fosse la soluzione migliore.
Mai prima di allora gli aveva visti come dei bambini però ora si dovette ricredere. In particolare era deluso da Kai, non era per niente degno di essere chiamato figlio di Ray, se il suo amico fosse ancora qui si vergognerebbe di sicuro della propria prole... oppure lo prendere a schiaffi.
L'unica cosa che adesso poteva fare era rimanere con suo figlio, quando lui non c'era erano stati i ninja ad essere la famiglia di Lloyd e adesso lui doveva prendere il suo posto ed essere per lui il padre di cui aveva bisogno. Diede un'occhiatta al cielo e sorrisse.
Quella pioggia gli ricordava tanto Maya.

Una promessa.
Avrebbe fatto in modo che la squadra toransse unità. Fino ad allora avrebbe continuato sulla strada che il destino aveva scelto per lui, si sarebeb allenato ogni minuto di ogni giorno per poter continuare a dffendere Ninjago e a persevare la pace per la qualle Zane si era sacrificato.
Era una promessa e l'avrebbe mantenuta quanto era vero che il suo nome era Lloyd Montgomery Garmadon.

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Capitolo 8
*** Epilogo. ***


Aveva iniziato a piovere all'improvisso e Pixal si chiese se il suo collegamento alle strutture metteo di Ninjago fosse guasto.
Bè non era un problemma, poteva tranquillamente aggiustarlo in un secondo momento quando avrebbe finito di apportare le ultime modifiche al nuovo corpo di Zane, non era stato difficile ottenere le chiavi di uno dei vecchi laboratori di Borg e poi trasferire sul computer del posto la mente di Zane già salvata in quello principale a Ninjago Citty.
Aveva fatto i preparativi in fretta e furia e poi se n'era andata per poter lavorare più tranquillamente e anche perchè se doveva essere sincera voleva stare un po' da sola con Zane, ma questo era un'altro discorso. Finalmente dopo settimane di duro lavoro era riuscita a ricostuirlo completamente, adesso doveva solo scaricare la memoria nel nuovo corpo e poi sarebbero potutti tornare a Ninjago Citty e dai ninja di sicuro gli avrebbe trovati al monastero di Garmadon e sarebbero stati entusiasti della novità.
Mentre aspettava il completamento decise di uscire un'attimo per vedere se pioveva ancora, ma per fortuna aveva smesso cosi fece una passeggiata lì intorno, non credeva che proprio lei un robot avrebbe sentito la necessità di un po' d'aria fresca però era anche vero che non c'è la faceva più a stare chiusa lì dentro senza alcun rumore tranen quello dei macchinari.
Alla fine fu avissata che il protocollo di trasferimento era stato completato e cosi torno di corsa per poter finalmente parlare di nuovo con Zane, ma all'interno del laboratorio c'erano già altre persone con strani tatuaggi a forma di serpente.
Questa però era un'altra storia da raccontare in un tempo e un luogo diverso come per essempio un'isola sulla qualle da lì a poco si sarebbe svolto un torneo.

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