Big Damn Table - 100 Shades of Harry Potter

di Signorina Granger
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 001. Inizio ***
Capitolo 2: *** 022. Nemici ***
Capitolo 3: *** 088. Scuola ***
Capitolo 4: *** 092. Natale ***
Capitolo 5: *** 048. Quadri ***
Capitolo 6: *** 042. Triangolo ***
Capitolo 7: *** 063. Estate ***
Capitolo 8: *** 028. Figli ***
Capitolo 9: *** 091. Compleanno ***
Capitolo 10: *** 047. Cuori ***
Capitolo 11: *** 026. Compagni di squadra ***
Capitolo 12: *** 075. Ombra ***
Capitolo 13: *** 070. Tempesta ***
Capitolo 14: *** 049. Fiori ***
Capitolo 15: *** 089. Lavoro ***
Capitolo 16: *** 064. Autunno ***
Capitolo 17: *** 067. Neve ***
Capitolo 18: *** 024. Famiglia ***
Capitolo 19: *** 033. Troppo ***
Capitolo 20: *** 006. Ore ***
Capitolo 21: *** 027. Genitori ***
Capitolo 22: *** 060. Bibite ***
Capitolo 23: *** 056. Colazione ***
Capitolo 24: *** 096. Follia ***
Capitolo 25: *** 007. Giorni ***
Capitolo 26: *** 015. Blu ***
Capitolo 27: *** 017. Marrone ***
Capitolo 28: *** 051. Acqua ***
Capitolo 29: *** 062. Primavera ***
Capitolo 30: *** 032. Tramonto ***
Capitolo 31: *** 081. Come? ***
Capitolo 32: *** 009. Mesi ***
Capitolo 33: *** 034. Troppo poco ***
Capitolo 34: *** 035. Sesto senso ***
Capitolo 35: *** 058. Cena ***
Capitolo 36: *** 086. Scelte ***
Capitolo 37: *** 041. Forme ***



Capitolo 1
*** 001. Inizio ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER
1. Inizio  
 

Guardando fuori dal finestrino leggermente appannato, mentre il treno è ancora fermo, lo sguardo di Harry si sofferma su quella curiosa famiglia numerosa dove tutti, madre inclusa, sfoggiano folte chiome di capelli rossi.
Cinque figli, Harry non ha mai visto una famiglia così numerosa, prima d’ora. Non è sicuro di sapere che cosa voglia dire, ma immagina che, seppur caotico, debba essere bello.
Quando, poco dopo, uno di quei 4 fratelli gli chiede se può prendere posto nel suo scompartimento Harry accetta senza remore: è una novità, per lui, che qualcuno gli si sieda accanto quando a scuola Dudley gli ha sempre impedito di avere degli amici.
Gli si siede di fronte, i capelli rossi leggermente spettinati e un curioso topo che gli spunta da una tasca. Harry vorrebbe chiedergli perché se ne va in giro con un topo, ma si costringe a non farlo: chissà quante cose ancora non sa sui maghi, ma sicuramente ad Hogwarts avrà modo di scoprirle.
Ron, così l’ha sentito chiamare dai fratelli e dalla madre, si volta verso il finestrino finchè i suoi fratelli gemelli non fanno ritorno, presentandosi ad Harry. La porta scorrevole dello scompartimento si è appena chiusa alle spalle di Fred e George quando Ron parla per la prima volta da quando gli ha chiesto se poteva sedersi:
 
“Sei davvero Harry Potter?”
Harry annuisce e, nel mostrare la cicatrice, scorge l’espressione attonita e stupefatta del ragazzino, che probabilmente non si aspettava di condividere lo scompartimento con una celebrità durante il suo primo viaggio ad Hogwarts.
“Wow!”
Harry abbozza un sorriso, leggermente imbarazzato ma certo che dovrà farci l’abitudine, e Ron ricambia prima di iniziare a fargli altre domande.
 
Nessuno dei due lo sa ancora, ma quell’incontro è, per Harry, quello con il suo primo vero amico. E l’inizio del suo viaggio nella sua futura nuova casa e nel mondo a cui appartiene.



 
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Angolo Autrice
 
 
Ho scoperto cosa fosse la Big Damn Table diversi anni fa, è un progetto molto ambizioso e che mi ha sempre affascinato molto. In tutto questo tempo però mi è capitato di leggerne una completa soltanto una volta e non ho mai avuto il coraggio e la spinta ad iniziarne una.
Per chi non la conoscesse, la Big Damn Table è una tabella che contiene 100 prompt, di cui gli ultimi 5 a scelta dell’autore, che vanno sviluppati in altrettante OS, drabble, flashfic e via dicendo… Il risultato, quindi, dovrebbe essere una storia composta da una raccolta di 100 racconti.
Ho deciso di scriverla sul mio fandom preferito, che conosco meglio e che conta un vastissimo repertorio di personaggi… Le flashfic infatti non saranno sempre incentrate su Harry, Ron o Hermione, ma spazieranno anche su altri personaggi della saga.
So che è un progetto ambizioso e che molto spesso viene abbandonato lungo la strada, ma per fortuna ho già una scaletta approssimativa delle flashfic e dei relativi prompt, quindi sono piuttosto fiduciosa di riuscire a portarlo a termine.

Ecco la tabella dei promtp (NON seguirò un ordine numerico), segnerò in rosso i prompt già affrontati:


 
 
 
 
 
 
001. Inizio. 002. Intermezzo. 003. Fine. 004. Interiorità. 005. Esteriorità
006. Ore. 007. Giorni. 008. Settimane. 009. Mesi. 010. Anni.
011. Rosso. 012. Arancione. 013. Giallo. 014. Verde. 015. Blu.
016. Porpora. 017. Marrone. 018. Nero. 019. Bianco. 020. Senza colori.
021. Amici. 022. Nemici. 023. Amanti. 024. Famiglia. 025. Estranei.
026. Compagni di squadra. 027. Genitori. 028. Figli. 029. Nascita. 030. Morte.
031. Alba. 032. Tramonto. 033. Troppo. 034. Troppo poco. 035. Sesto Senso.
036. Olfatto. 037. Udito. 038. Tatto. 039. Gusto. 040. Vista.
041. Forme. 042. Triangolo. 043. Diamante. 044. Cerchio. 045. Luna.
046. Stelle. 047. Cuori. 048. Quadri. 049. Fiori. 050. Picche.
051. Acqua. 052. Fuoco. 053. Terra. 054. Aria. 055. Spirito.
056. Colazione. 057. Pranzo. 058. Cena. 059. Cibo. 060. Bibite.
061. Inverno. 062. Primavera. 063. Estate. 064. Autunno. 065. Mezze stagioni.
066. Pioggia. 067. Neve. 068. Lampo. 069. Tuono. 070. Tempesta.
071. Rotto. 072. Riparato. 073. Luce. 074. Oscurità. 075. Ombra.
076. Chi? 077. Cosa? 078. Dove? 079. Quando? 080. Perché?
081. Come? 082. Se. 083. E. 084. Lui. 085. Lei.
086. Scelte. 087. Vita. 088. Scuola. 089. Lavoro. 090. Casa.
091. Compleanno. 092. Natale. 093. Ringraziamento. 094. Indipendenza. 095. Capodanno.
096. Follia 097. Scelta libera. 098. Scelta libera. 099. Scelta libera. 100. Scelta libera.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
A presto!
Signorina Granger

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Capitolo 2
*** 022. Nemici ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER
2. Nemici 
 
Prompt: 022, “Nemici”
Personaggi: Draco Malfoy
 
 
 
Quando ha incontrato quel ragazzino dai capelli neri spettinatissimi e gli occhiali da Madama McClan, impegnato come lui a farsi sistemare la veste della divisa, mai e poi mai avrebbe immaginato di trovarsi davanti al famoso Harry Potter.
Sentendo molti dei suoi futuri compagni bisbigliare a proposito della presenza del famosissimo mago sul treno, Draco all’inizio ha pensato ad uno scherzo: la voce è stata messa in giro da due maghi dai capelli rossi che ha immediatamente riconosciuto come due Weasley, e Marcus Flint gli ha assicurato che quei due sono particolarmente avvezzi alle burle.
Alla fine, Draco ha deciso di verificare con i suoi stessi occhi, e insieme a Tiger e a Goyle ha raggiunto il chiacchierato scompartimento, trovando quello stesso ragazzino con gli occhiali in compagnia di un altro Weasley.
 
Essere rifiutato non è qualcosa a cui Draco è mai stato abituato, i suoi genitori gli hanno sempre dato tutto ciò che chiede loro e desidera… Ha sempre pensato che essere suo amico sia anzi un vero onore, e il fatto che Potter abbia preferito uno straccione a lui è così umiliante che Draco si sente furente, quando fa ritorno nel suo scompartimento sbattendosi la porta alle spalle.
“Non è un mio problema, se preferisce fare l’amichetto di un Weasley sono affari suoi… Si vede che quel poveretto non ha ancora capito nulla di come funziona il mondo dei maghi, ma mio padre dice che vive con i suoi parenti Babbani, quindi non mi stupisce, è abituato a stare con la feccia.”
Tiger ride alle sue parole, ma Draco non accenna neanche a sorridere, anzi guarda serio in volto la propria mano pallida che Potter si è rifiutato di stringere, rifiutando così anche la sua amicizia.
Non è affatto felice, Draco, ma si ripete che va bene così: Potter ha fatto la sua scelta, non saranno mai amici… Anzi, per tutta la loro permanenza ad Hogwarts capirà che cosa significa avere un Malfoy come nemico.
 

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Capitolo 3
*** 088. Scuola ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER




3. Scuola  
Prompt: 088, “Scuola”
Personaggi: Hermione Granger
 
 
Hermione Granger è sempre stata la prima della classe, sua madre ripete spesso come persino all’asilo i suoi disegni fossero i migliori e di come sia stata la prima ad aver imparato a leggere tra tutti gli altri bambini.
Certo Hermione ha sempre fatto anche cose abbastanza bizzarre, come far svolazzare le zuccheriere e far sparire i broccoli dal suo piatto, ma una volta compiuti 11 anni tutte queste stranezze hanno trovato una risposta: Hermione è una strega, e anche se per i suoi genitori è stato uno shock, alla fine l’hanno accettato e l’hanno lasciata partire per la sua nuova scuola senza remore.
Quando, al termine del suo primo giorno, Hermione può finalmente stendersi nel suo nuovo, comodo letto a baldacchino dalle tende rosso scuro, la ragazzina sorride: è stato un primo giorno totalmente diverso dagli altri, e sicuramente Hogwarts è molto diversa dalle scuole medie dove ha sempre pensato di andare a studiare una volta raggiunta quell’età… ma Hermione si sente felice.
Ancora non la conosce, ma già sa che amerà quella scuola, quel grande e pittoresco castello pieno di arazzi, quadri parlanti e armature. Già sa che continuerà ad essere la prima della classe, perché vuole dimostrare quanto vale, anche se non ha saputo niente di magia per quasi tutta la vita.
Sorride, la piccola Hermione: già sa che quella scuola sarà per lei una meravigliosa nuova casa e che imparerà presto ad appartenervi.
 
 
 
 
 
………………………………………………………………………
Angolo Autrice
Poche righe per ringraziare le persone che hanno recensito i primi due capitoli, grazie per le vostre belle parole d’incoraggiamento, e a chi ha messo la storia tra le seguite e le preferite.
Un bacio,
Signorina Granger

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Capitolo 4
*** 092. Natale ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER

4. Natale
 
Prompt: 092 “Natale”
Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley
 
Per la prima volta Harry apre gli occhi la mattina di Natale e non si trova nel buio e stretto sottoscala dei Dursley. Quando scorge dei regali ai piedi del suo letto e quando vede la Sala Grande addobbata, Harry per la prima volta crede di sapere che cos’è il Natale.
Ron ha tantissimi regali da aprire, ma Harry non si sente invidioso: non ne ha mai ricevuti, e ha passato tutta la vita guardando Dudley riceverne letteralmente montagne ogni anno, per lui non è certo una novità.
“Oh no, un altro maglione color melanzana!”
Nel scartare un maglione fatto a mano con tanto di R ricamata il suo migliore amico sfoggia una smorfia contrariata, e Harry non può fare a meno di notare come quel colore faccia a pugni con i capelli del giovane Weasley, ma sorride di fronte alla premura della Signora Weasley.
 
Per questo Harry non crede ai suoi occhi, quando aprendo uno dei suoi pacchetti trova un maglione simile a quello dell’amico, ma verde smeraldo e con una H ricamata.
“Oh no, ti ha fatto un maglione alla Weasley!”
Ron geme mentre cerca di indossare il suo senza rimanervi incastrato dentro, ma Harry sorride: non ha mai ricevuto un vero regalo prima d’ora, e di certo sua zia non gli ha mai ricamato un maglione, perdendo tempo per lui.
Quel regalo trasuda affetto e premura, qualcosa che a lui è mancata per tutta l’infanzia… ma forse è proprio questo, il Natale: amore.
 
 

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Capitolo 5
*** 048. Quadri ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER
 
5. Quadri
 
Prompt: 048, “Quadri”
Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy
 
Draco glie l’ha chiesto tante volte, e quando finalmente ne ha il tempo Narcissa lo prega di accontentare il bambino, il loro unico figlio dagli occhi di vetro e la pelle diafana.
Gli somiglia molto, il loro Draco, Lucius se l’è sentito dire tante volte, e sa che quelle voci dicono il vero: in quel momento, mentre guarda il bambino trotterellare lungo la galleria, Lucius non scorge che somiglianze tra lui e il figlio.
 
“Papà, chi è lui?”    Il bimbo si ferma di scatto e indica uno dei ritratti che affollano la galleria, e Lucius si ferma accanto a lui prima di rispondergli con calma:
“E’ mio nonno, Draco, quindi è il tuo bisnonno.”
“E’ morto? Non l’ho mai visto!”
“Purtroppo sì Draco, molte di queste persone non ci sono più.” 
Draco annuisce mentre osserva con i grandi occhi chiari il ritratto, che a lui sembra davvero enorme ma che, da grande, si accorgerà essere di dimensioni nella norma. Semplicemente, i suoi innocenti occhi da bambino vedono tutto più grande. Il bambino si volta, poi inaspettatamente prende per mano il padre e gli sorride:
 
“Mi dici chi sono tutte queste persone, papà?”
Lucius esita, guarda la mano pallida del figlio che ha “preso” la sua, almeno tre volte più grande. L’uomo ripensa a quello che ha detto a sua moglie quella mattina, quando le ha chiesto perché non può fare lei ciò che il figlio chiede: certo non è nata Malfoy, ma sa bene chi sono le persone ritratte nella galleria.
Narcissa gli ha sorriso, e gli ha risposto, serafica, che l’avrebbe capito da solo.
Lucius ora improvvisamente lo sa, mentre guarda il figlio sorridergli: forse il piccolo Draco voleva farlo proprio con lui.
 
Ed eccolo, l’ex Mangiamorte, braccio destro di Lord Voldemort, che si accinge a fare da guida turistica a suo figlio.
Il Signore Oscuro potrebbe solo ridere di lui, in quel momento, ma infondo il suo Marchio Nero è inerme da quasi quattro anni, e Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato non lo vedrà mai in compagnia di suo figlio, quel bambino di 5 anni che ora gli chiede di passare un po’ di tempo con lui.
 
“… Va bene, Draco. E’ importante che tu conosca la nostra famiglia.”
“Sì papà.” Draco annuisce e si lascia condurre dal padre lungo la galleria, scrutando tutti quei quadri mentre Lucius gli spiega chi sono le persone raffigurate.
Draco ancora non lo sa, ma una ventina d’anni più tardi sarà lui a fare lo stesso, con suo figlio Scorpius.
 


 
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Angolo Autrice
So che ho detto che sarei andata in ordine cronologico, ma ogni tanto potrebbero comparire delle flashfic con i nostri protagonisti da bambini... Dalla prossima, però, si torna da dove mi ero interrotta con il capitolo 4. 
Signorina Granger 

 

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Capitolo 6
*** 042. Triangolo ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER
6. Triangolo
Prompt: 042, Triangolo
Personaggi: Harry Potter
 
Harry rilegge, forse per la centesima volta, il biglietto che ha trovato allegato a quello che sicuramente è il regali più bizzarro e più bello che ha mai ricevuto nei suoi 11 anni di vita.
Sorride, il Bambino Sopravvissuto, nel pensare al suo precedente Natale, chiuso nel sottoscala dei Dursley: di certo al tempo non avrebbe mai immaginato che la sua vita avrebbe preso una piega simile, o che avrebbe ricevuto, l’anno dopo, qualcosa che era appartenuto a suo padre. Harry non aveva nulla dei suoi genitori, zia Petunia non voleva parlare della defunta sorella e non aveva mai voluto mostrargli neanche una fotografia, sostenendo di averle bruciate tutte.
Il ragazzino lascia il biglietto di pergamena, scritto in una grafia che gli è sconosciuta, sul comodino e riprende in mano il mantello, seduto sul suo letto nel Dormitorio vuoto, mentre i suoi amici chiacchierano, studiano o si divertono nella Sala Comune.
Si passa il tessuto liscio e perfetto tra le dita e ancora una volta si domanda come sia arrivato a lui e da chi.
Sono passati solo pochi giorni da Natale e ancora non sa che uso ne farà, anche se chi glielo ha mandato gli suggerisce di “farne buon uso”… Quello che Harry sa è che un regalo bizzarro, inaspettato, ma tremendamente gradito.
Il Bambino Sopravvissuto sorride, felice: non ha mai avuto qualcosa appartenuto a suo padre, e ora per la prima volta da che ha memoria si sente un po’ più vicino a lui.

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Capitolo 7
*** 063. Estate ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER
7. Estate  
Prompt: 063, “Estate”
Personaggi: Harry Potter, Famiglia Dursley
 
Gran parte delle sue certezze erano stato stravolte nell’ultimo anno, tra la scoperta di essere un mago e la verità sulla morte dei suoi genitori, ma Harry Potter e conservava ancora una fermamente: lui odiava l’estate.
Il giovane mago sbuffa mentre sente ogni parte del suo corpo sudare e la schiena dolergli, piegato sotto il sole e impegnato a potare le preziose aiuole di zia Petunia, che di tanto in tanto gli lancia occhiatacce dalla finestra della cucina.
Forse se l’è cercata stuzzicando quell’odioso di suo cugino, ma la sopportazione di Harry verso i Dursley scema di giorno in giorno, e la tentazione di usare la bacchetta sarebbe alta, se non fosse per le leggi del mondo magico.
Dudley ridacchia mentre gli saltella intorno divorando il terzo gelato del pomeriggio, deridendolo perché nessuno si cura di lui o del suo compleanno e lo deve persino passare facendo faccende. Harry si alzerebbe per lanciargli contro le cesoie, ma poi passerebbe il resto dei suoi giorni rinchiuso, e Harry vuole disperatamente tornare ad Hogwarts, la sua casa.
Tornando a Privet Drive si era illuso che quell’estate le cose sarebbero andate diversamente, ma quando zio Vernon ha sequestrato tutti i suoi averi – Harry trema all’idea di dover dire a Piton che non ha potuto fare i compiti per le vacanze –, bacchetta inclusa, ha dovuto arrendersi all’evidenza: ad aspettarlo c’era solo l’ennesima estate terribile, passata ad evitare le angherie di suo cugino, per quanto gli era possibile.
“Sbrigati, devi finire prima dell’arrivo dei Mason!”
 
Allo strillo di Zia Petunia Harry sbuffa ancora più sonoramente, pensando a quanto è famoso nel mondo dei maghi.
Vorrei che vedessero il famoso Harry Potter adesso
 
Una volta finito Harry ripone le cesoie e torna in casa, ignaro che la serata e l’estate prenderanno una piega del tutto inaspettata.
 

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Capitolo 8
*** 028. Figli ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER
 
8. Figli  
Prompt: 028, “Figli”
Personaggi: Molly Weasley
 
Se quei tre ragazzini pensavano di mettere nel sacco Molly Prewett, si sbagliavano di grosso.
Anche i suoi fratelli, Gideon e Fabian, ne avevano sempre combinate delle grosse, e Molly ripeteva sempre che vedeva molto di loro nei suoi figli. Il che, avendoli amati tantissimo, non era una brutta cosa, tranne quando i suoi ragazzi si mettevano nei guai.
Ginny e Percy ancora dormono, ma dei gemelli e di Ron nessuna traccia. Molly marcia per casa mentre il marito è al Ministero, e già progetta come punirà quei tre sconsiderati di figli che si ritrova.
La donna si ferma di scatto davanti ad una fotografia che ritrae lei e Arthur di alcuni anni più giovani insieme a Bill, appena tornato a casa dopo essersi diplomato ad Hogwarts, e a Charlie. Molly sorride teneramente ai volti felici dei suoi figli maggiori, chiedendosi che cosa ha sbagliato nel crescere i minori: in confronto a loro, Bill e Charlie sono due figli modello su tutti i fronti.
Mai avrebbe immaginato che uno dei suoi figli, tantomeno tre, avrebbe rubato la macchina che quel folle del marito aveva incantato per scorrazzare nei cieli notturni.
Quando sente la porta sul retro aprirsi con un debole cigolio e dei sussurri concitati – i tre si illudono di farla franca, ma ancora non sanno che la madre è sveglia da ore e che ha avuto un mezzo infarto quando ha trovato le loro camere deserte – la strega si dirige al pian terreno a passo di marcia, impugnando un mestolo come se fosse la bacchetta.
Molly non scorderà mai le espressioni di puro terrore che scorge sui volti dei tre sconsiderati, per un istante le sembra di vedere Gideon e Fabian quando era sua madre a coglierli con le mani nella marmellata. Poi si ricorda che quei due ragazzi talentuosi e scapestrati non sono più con lei per farle gli scherzi e tormentarla, ma la loro eredità, in compenso, è stata raccolta dai loro nipoti.
“LETTI VUOTI, NESSUN BIGLIETTO, AUTO SPARITA! POTEVATE MORIRE, POTEVATE ESSERE VISTI! … Naturalmente non è colpa tua, Harry caro.”
Quando si accorge del giovane Harry Molly sorride, trasformandosi momentaneamente nella sua versione più dolce e affettuosa prima di tornare a urlare contro i tre, che improvvisamente si fanno piccoli piccoli e biascicano scuse insensate a proposito di sbarre e fame.
Molly Weasley ha avuto sette figli, e li ha amati tutti dal primo giorno, dal primo all’ultimo.
Talvolta però si chiede cosa ha fatto di male, per aver avuto così tanti figli che le hanno fatto diventare i capelli grigi prima del tempo.
 
Mentre prepara la colazione, la collera ancora da smaltire, Molly lancia un’occhiata torva alla foto che la ritrae il giorno del suo matrimonio insieme ai fratelli, tutti e tre sorridenti, giovani e ignari della guerra che sarebbe esplosa due anni dopo.
Poteva quasi sentirli, quei due, congratularsi con i nipoti che non avevano visto crescere per aver tenuto viva la loro opera anche dopo la loro morte prematura.




 
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Angolo Autrice
Dopo questa per oggi la smetto, giuro XD 
Poche parole per ringraziare chi continua a recensire e le numerose persone che hanno messo la storia tra le seguite. 
Dalla prossima si inizia con la Camera dei Segreti, e spero che ciò avvenga in fretta.... Intanto, a presto! 
Signorina Granger 

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Capitolo 9
*** 091. Compleanno ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER
9. Compleanno  
 
Prompt: 091, “Compleanno”
Personaggi: Hermione Granger
 
 
Hermione siede su una poltrona della Sala Comune di Grifondoro a braccia conserte, gli occhi fissi su Ginny e Fred che giocano a scacchi magici senza davvero vederli. La giornata è cominciata bene, al risveglio ha trovato diversi regali ai piedi del suo letto e la posta del mattino le ha portato una lettera piena di affetto da parte dei genitori: l’anno prima è stato strano passare quel giorno speciale senza di loro, ma la piccola strega pensava che quantomeno avrebbe potuto trascorrere il secondo con i suoi migliori amici.
Ma si sbagliava.
L’anno prima a quel tempo lei, Harry e Ron non erano ancora amici, tutt’altro, si guardavano quasi con antipatia. Le cose erano molto cambiate nell’arco dei mesi seguenti, ma quel giorno era successo qualcosa di cui non andava fiera e che le capitava molto di rado: si era sbagliata.
 
La giovane, brillante Grifondoro sbuffa, e quando Ginny le domanda cosa le succeda la strega scuote la testa, non avendo assolutamente voglia di esprimere le sue riserve sul fratello dell’amica e sul loro amico.
Harry e Ron sono andati a fare qualche giro di campo con la stupida Nimbus 2000 con cui Harry vola da un anno: sono andati a volare e si sono dimenticati di lei. Non l’hanno neanche invitata!
Hermione sprofonda nella poltrona, appuntandosi mentalmente di imparare qualche incantesimo per farla pagare ai suoi due “amici” e di non aiutarli mai più con i compiti. Come hanno potuto dimenticarsi del suo compleanno, con tutto quello che fa sempre per loro?
Quando, poco dopo, i due dodicenni incriminati entrano nell’ampia stanza accogliente attraverso il buco del ritratto della Signora Grassa, Hermione decide di ignorarli e non si azzarda a guardarli, sentendo però il loro sguardo su di lei.
Ha come l’impressione che si sussurrino qualcosa a vicenda, poi le si avvicinano ed Harry si schiarisce la gola:
“Hermione?”
Lei si ostina a non guardarli e Ron prende la parola, abbozzando un debole sorriso:
“Non volevamo ignorarti, sai, aspettavamo solo che arrivasse… questo. Buon compleanno!”
“Sì Hermione, buon compleanno. Scusa il ritardo, è arrivato poco fa, e siamo andati da Hagrid per farci aiutare ad incartarlo.”
Harry le sorride e le porge qualcosa che spinge la ragazzina a voltarsi, finalmente, verso i due amici. Gli occhi castani di Hermione si focalizzano su ciò che Harry tiene in mano, ritrovandosi ad osservare qualcosa di avvolto in una lucente carta rossa, con tanto di fiocco color oro.
Hermione non può fare a meno di sorridere di fronte a quella scelta di colori di sicuro poco causale mentre prende il suo regalo, il primo regalo di compleanno da parte di Harry e Ron della sua vita.
“Grazie ragazzi. Pensavo ve ne foste dimenticati…”
“Oh no, l’anno scorso non eravamo ancora amici al tuo compleanno, quest’anno volevamo recuperare.”
Ron sfoggia un sorriso allegro e Hermione ricambia prima di aprire il suo regalo, improvvisamente di ottimo umore.
Hermione è abituata a ricevere libri e dalla forma del regalo si aspettava esattamente questo, ma sorride quando ne trova ben tre, accarezzando la copertina di tela dipinta a mano del primo per poi voltarsi verso i due, gli occhi scintillanti:
“Non pensavo mi ascoltaste davvero. Dovrò ricredermi.”
“Beh, anche Hermione Granger può sbagliarsi.” Ron si strinse nelle spalle e Hermione si alza, appoggia il regalo sulla poltrona e poi, finalmente, li abbraccia: il primo giorno di scuola ha detto ai due che avrebbe voluto documentarsi di più sulle Creature Magiche in vista dell’anno successivo, nominando una collana di tre libri illustrati che avrebbe voluto acquistare al Ghirigoro ma che aveva scoperto esaurita alla fine delle vacanze.
 
Forse per una volta doveva dare ragione a Ron: anche lei poteva sbagliarsi.
Anche se molto di rado, certo.
 

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Capitolo 10
*** 047. Cuori ***


BIG DAMN TABLE - 100 SHADES OHARRY POTTER
10. Cuori  
 
Prompt: 047, “Cuori”
Personaggi: Ginny Weasley
 
 
Occhi verdi e lucenti di rospo in salamoia
Capelli neri e lucidi come di corvo in volo
Vorrei che fosse mio – quale divina gioia! –
L’eroe che ha sgominato del Mago Oscuro il dolo.
 
Si era davvero impegnata per progettare quelle rime, e quando tutti avevano riso – Harry compreso, anche se visibilmente a disagio – si era sentita molto ferita e delusa. Ancor più quando Draco Malfoy le aveva urlato, facendosi sentire da tutti il corridoio, che di certo Harry non aveva gradito il suo regalo di San Valentino.
La piccola Ginny era corsa in classe con le mani sul viso, rossa come i suoi capelli, e aveva passato l’ora di Incantesimi con gli occhi lucidi, mentre Luna Lovegood e le sue amiche di Grifondoro cercavano invano di consolarla, sottolineando come i maschi fossero stupidi, Draco Malfoy in primis.
 
Quelle erano settimane davvero difficili per lei, e la giornata dell’amore invece di rallegrarla l’aveva solo rattristata ancora di più. Stesa sul suo letto, la giovane Weasley tolse i coriandoli a forma di cuore che erano finiti nella sua borsa a colazione, buttandoli sul pavimento del Dormitorio con rabbia.
Il Professor Allock aveva pensato di rallegrarli e fi far loro “un regalo” con la trovata del San Valentino ad Hogwarts, ma di certo Ginny in quel momento non era felice, neanche un po’.
Come avrebbe trovato il coraggio di guardare Harry in faccia dopo quel giorno proprio non lo sapeva, e sfortunatamente essendo il migliore amico di suo fratello non avrebbe potuto evitarlo facilmente.
 
La piccola Ginny si nascose nuovamente il viso tra le mani, non volendo neanche pensare alla terribile figura che aveva fatto quel giorno. Di certo si sarebbe ben guardata dal fare un altro regalo di San Valentino, altro che bigliettini a forma di cuore.
Ginny non vedeva l’ora che la giornata finisse: all’inizio ne era stata entusiasta, ma ora aveva iniziato a vederla un po’ come i suoi fratelli maggiori, in particolare Ron.
Quella del Professor Allock era stata davvero una pessima trovata, e non avrebbe facilmente sopportato la vista di un altro cuore rosa per il resto della giornata.
 

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Capitolo 11
*** 026. Compagni di squadra ***


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11. Compagni di Squadra 
 
Prompt: 026, “Compagni di squadra”
Personaggi: Oliver Baston
 
“La partita è annullata.”
La voce della Vicepreside continua a risuonare nella mente di Oliver, seduto nella Sala Comune insieme ai suoi compagni, tutti visibilmente tetri e silenziosi. Solo Harry manca all’appello: il giovane Cercatore di Grifondoro si trova in Infermeria insieme a Ron, impegnato a far visita alla loro migliore amica, ennesima vittima dell’Erede di Serpeverde. 
 
“Forza Capitano… ci rifaremo l’anno prossimo, ne sono sicura.” Angelina si sforza di sorridere al Portiere e gli dà una leggera pacca sulla spalla, guadagnandosi un’occhiata malinconica dal ragazzo: sembra proprio una maledizione, la sua… anche ora che ha un’ottima squadra, per un motivo o per un altro non è riuscito ad aggiudicarsi la Coppa per due anni di fila. 
L’anno successivo sarà l’ultimo ad Hogwarts, per lui, e Oliver sa di non voler sprecare quell’ultima, preziosa, opportunità. Angelina va a sedersi accanto a Katie e mette un braccio sulle spalle dell’amica, mentre Fred e George Weasley, stravaccati su un divano, lanciano a turno mozziconi nel camino spento. 
 
Un mostro si aggira per Hogwarts e il Quidditch è stato sospeso, cosa potrebbe succedere di peggio? 
 
Oliver, sconsolato, appoggia il capo sul tavolo e guarda tetro fuori dalla finestra ad arco più vicina a lui, ripetendosi che l’anno successivo avrebbero vinto e che sarebbe stato un anno normale, finalmente. 
“A cosa starà pensando?” Alicia aggrotta la fronte nel rivolgersi ai compagni, e Angelina si stringe nelle spalle mentre George, sbuffando piano, borbotta qualcosa a proposito di pianificare allenamenti e strategie. 
“Dite che dovrei andare dalla McGranitt per chiederle il campo per la seconda settimana di scuola dell’anno prossimo? Anzi, la prima!”
“OLIVER! Non sappiamo neanche se Hogwarts sarà ancora aperta, a settembre!”
Alicia rivolge al Capitano un’occhiata sconcertata, ma il ragazzo sembra non farci caso: 
“Beh, meglio giocare d’anticipo, no?”
Oliver sgrana gli occhi mentre guarda i compagni, parlando col tono di chi sta dicendo un’ovvietà e che non comprende perché le sue parole non vengano condivise dai suoi interlocutori. Fred sospira e scuote il capo, mormorando che è meglio non discutere mentre Katie, Angelina e Alicia alzano gli occhi al cielo all’unisono.
Oliver però ignora i compagni, tornando a guardare fuori dalla finestra: Hogwarts non chiuderà, ne è sicuro. Così come è sicuro che l’anno successivo potrà, finalmente, sollevare la Coppa del Quidditch. 




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Angolo Autrice:

Mi sono resa conto che il numero di persone che ha inserito la storia nelle seguite, preferite e ricordate è salito negli ultimi giorni. Ancora una volta vi ringrazio tutti, anche se, come penso molti sappiano, avere dei feedback aiuta molto a continuare una storia, quindi comunico alle suddette persone che ricevere anche solo un commento di poche righe sarebbe cosa molto gradita. 
A presto, 
Signorina Granger 

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Capitolo 12
*** 075. Ombra ***


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12. Ombra  
 
Prompt: 075, “Ombra”
Personaggi: Harry, Ron, Hermione
 
Quando la McGranitt aveva annunciato l’annullamento degli esami finali grida di giubilo avevano riempito la Sala Grande, fatta eccezione per una certa Grifondoro del secondo anno.
Ora però anche Hermione si stava godendo il bel tempo, seduta insieme ai suoi migliori amici all’ombra del loro solito albero vicino alla riva del Lago Nero.
Leggendo un libro, certo, ma almeno per una volta non studiava.
 
Per una volta Harry e Ron non hanno valanghe di compiti da recuperare o appunti da studiare, ed entrambi si rilassano sul prato mentre intorno a loro molti altri studenti di Hogwarts sembrano fare altrettanto. Uno dei pochi a non sembrare felice è Oliver Baston, ancora deluso e giù di tono da quando il Quidditch è stato sospeso, sottraendogli così la possibilità di vincere la Coppa del Quidditch – anche se Grifondoro si è aggiudicata di nuovo la Coppa delle Case –.
Anche Ginny si è ripresa, e ora chiacchiera allegra con le sue compagne mentre Ron, sorridendo, si gusta l’ennesima Gelatina della giornata:
“Direi che ci siamo meritati un fine anno così, dopo questi mesi orrendi!”
“Ti ricordo che quella che è stata trasformata in un gatto e poi pietrificata da un Basilisco sono io, non tu, eppure ero ben disposta a fare gli esami!”
“E io ho rischiato di perdere mia sorella, e io e Harry siamo scesi nella Camera dei Segreti. Come la mettiamo?”
Ron si volta e scocca un’occhiata quasi di sfida all’amica, che per tutta risposta alza gli occhi al cielo prima di tornare a concentrarsi nella lettura di un libro che probabilmente pesa più di lei. Harry invece sorride, gli occhi verdi fissi sul cielo azzurro mentre si tiene le mani dietro la testa, accarezzato dalla frescura che l’ombra dell’albero gli offre.
Di sicuro l’estate che lo aspetta sarà orribile come le altre, ma almeno Harry sa di potersi godere in tutta tranquillità gli ultimi giorni ad Hogwarts prima di tornare a Privet Drive.
E chissà, si dice Harry mentre chiude gli occhi, un sorriso rilassato sul volto, magari il suo terzo anno ad Hogwarts sarà finalmente un anno normale.

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Capitolo 13
*** 070. Tempesta ***


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13. Tempesta  
 
Prompt: 070, “Tempesta”
Personaggi: Sirius Black
 
Una tempesta infuria su Azkaban quella notte, ma i detenuti oramai non ci fanno quasi più caso: sono più rare le volte in cui c’è un tempo sereno, a causa della costante presenza dei Dissennatori.
Sirius Black, giudicato uno dei prigionieri più pericolosi (nonché uno di quelli che, sapendo di averlo catturato, più riempie di orgoglio il Ministero) di Azkaban, è raggomitolato infondo alla sua cella, gli occhi neri fissi sulla piccola finestra rettangolare munita di sbarre che gli offre un piccolo scorcio di cielo scuro, l’unico scorcio del mondo esterno che gli si offre da quasi 12 anni.
Sirius non è sicuro di ricordare come fosse un cielo azzurro, o la sensazione del sole sulla pelle, così come non è completamente sicuro di non essere impazzito. E’ perennemente circondato dalle urla assordanti degli altri prigionieri, inclusa la sua amata cugina Bellatrix e consorte, e non sa nemmeno che mese sia.
Si sente, tuttavia, ancora abbastanza cosciente di se stesso per poter dire di non aver perso la ragione: Sirius sa di essere innocente, di non meritare quella pena, ed è questo pensiero a tenerlo in vita.
Nessuno è mai riuscito ad evadere da Azkaban, ma da qualche tempo a Sirius Black è balenata in mente un’idea, un minuscolo spiraglio di luce in tutta quell’oscurità.
Forse è solo la folle invenzione di un uomo ormai folle, Sirius non lo sa, ma tanto vale tentare… Nessuno sa che è un Animagus, a parte i suoi vecchi amici, e dubita che Remus l’abbia mai rivelato a qualcuno dalla morte di James. Quanto a Peter – li viscere gli si contraggono nel pensare a quel volto –, tutti lo credono morto da anni, di certo non può averlo spiattellato ai quattro venti.
Forse sarà quella sua particolare abilità a salvarlo… Del resto – le labbra sottili di Sirius si allargano in un sorriso tetro sul volto pallido e scarno – peggio di così non gli può comunque andare.
E lui ha sempre amato rischiare.
 



 
.............................................................................................
Angolo Autrice:

Questo "momento" è di mia pure invenzione, ma mi incuriosiva mostrare Sirius quando era ancora ad Azkaban e le sue riflessioni prima di evadere... A livello temporale qui siamo alla fine del secondo anno di Harry, le prossime flash saranno incentrate sull'estate tra il secondo e il terzo anno e poi inizierò con gli eventi veri e propri del Prigioniero di Azkaban.  
Come sempre, grazie a chi recensisce. 
Signorina Granger 

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Capitolo 14
*** 049. Fiori ***


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14. Fiori  
Prompt:049, “Fiori”
Personaggi: Petunia Dursley 
 
Petunia Dursley, seduta al tavolo della cucina a braccia conserte, osserva suo marito Vernon sgridare il nipote per l’ennesima cosa che lo accusa di aver combinato, ignorando le proteste del ragazzo che, invece, sostiene che sia stato il cugino a mangiarsi la torta alla frutta preparata quella mattina dalla padrona di casa.
Una piccola parte di Petunia sa che Harry potrebbe avere ragione, ma sa anche che non lo ammetterà mai.
 
Gli occhi della donna scivolano sul nipote che suo malgrado è costretta ad ospitare da quando sua sorella è morta, e ancora una volta si ritrova a stupirsi della somiglianza che c’è tra lui e il padre. A parte gli occhi, certo. Da quando lo ha visto per la prima volta, Petunia si è trovata davanti gli occhi verdissimi di sua sorella.
Harry e Dudley non sono mai andati d’accordo, e anche lei e Lily ebbero i loro screzi, da piccole, ma nel complesso andavano d’accordo finchè la sua sorellina non si rivelò una strega.
I suoi fiori, così le chiamava affettuosamente sua madre.
I suoi delicati e splendidi fiori.
Anche se la più splendida, la più delicata, è sempre stata Lily. Non lei.
Sua madre amava i gigli, ne avevano sempre, in casa. Ancora oggi Petunia non può guardare un solo giglio senza pensare alla sorella, motivo per cui non ne compra mai.
I gigli sono più belli delle petunie. Più costosi, eleganti, raffinati, delicati… più preziosi.
La donna contrae la mascella, sapendo benissimo che quel confronto valeva perfettamente anche tra lei e la sorella, specie quando lei si è rivelata essere speciale.
 
“Petunia, ti ho fatto questa, ti piace?”   Lily sorride mentre le porge una coroncina di fiori, fatta con quelli che hanno lo stesso nome della sorella maggiore. Petunia la prende con delicatezza e poi annuisce, mettendosela sui capelli biondi con un sorriso:
“Grazie Lily!”
“Con i gigli non si può fare, sono troppo grandi!”   La bambina dai capelli rossi si rattrista leggermente mentre, insieme alla sorella, è seduta in giardino all’ombra di un albero.
“Possiamo farne con altri fiori, non preoccuparti!”
Petunia si alza e porge la mano a Lily per andare a cercarne altri, e la minore sorride prima di seguirla.
 
Petunia non ricorda, di preciso, quando ha iniziato ad evitare sua sorella, il loro rapporto con gli anni è peggiorato e quando è morta nemmeno si parlavano. Non lo ammetterà mai, ma a volte pensa a come sarebbero andate le cose se non l’avesse allontanata per quasi tutta la breve vita di Lily.
Guarda, ancora, suo nipote prima di alzarsi e lasciare la stanza, preferendo che se ne occupi il marito. Harry non ha niente di sua sorella, a parte gli occhi e la magia, qualcosa che ha desiderato per anni e che poi ha lentamente iniziato a rifiutare, forse spinta dal risentimento di non possedere quel dono.
Una parte di lei è felice che Harry fisicamente non le somigli: è già abbastanza difficile avere una parte di Lily, la sorella che una volta ha tanto amato –  ancora nella sua vita.
 
 
 

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Capitolo 15
*** 089. Lavoro ***


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15. Lavoro 
Prompt: 089, “Lavoro”
Personaggi: Arthur Weasley
 
Arthur Weasley ama il suo lavoro, chiunque lo conosca potrebbe affermarlo con estrema sicurezza.
Ha sempre nutrito una grande curiosità per i Babbani, fin da Hogwarts, e questa curiosità è aumentata e cresciuta col passare degli anni, portandolo a dedicarsi, in parte, del loro mondo anche nel suo lavoro.
Sicuramente la sua non è una delle posizioni meglio retribuite (come Lucius Malfoy gli ricorda sempre molto gentilmente ogni volta in cui si incontrano), ma ad Arthur piace, è felice così e sua moglie lo ha sempre sostenuto. Fortunatamente, da quando Charlie e Bill sono indipendenti, riescono a tirare avanti molto più serenamente.
E’ una mattina soleggiata (sia dentro, sia fuori il Ministero) quando quella che aveva tutta l’aria di essere una giornata in ufficio come le altre viene sconvolta da una notizia che fa il giro di tutto il Ministero in appena un paio d’ore.
 
“SIRIUS BLACK E’ EVASO!” 
Gufi che sfrecciano tra gli uffici, i corridoi e l’Atrium, aeroplanini di giornali che fanno a zig zag tra i dipendenti – a loro volta irrequieti e intenti a correre da una parte all’altra per commentare la notizia con i colleghi – per giungere a destinazione (talvolta finendo dritti contro la fronte di qualcuno a causa della confusione).
 
Arthur, accigliato, infila la testa fuori dalla porta del suo ufficio per capire, di preciso, cosa stia succedendo, ma non riesce ad intercettare lo sguardo di nessuno, tutti troppo esagitati:
 
“Qualcuno… QUALCUNO MI SPIEGA COSA STA SUCCEDENDO?!”
“Black è evaso, Arthur!”
 
Arthur sbatte le palpebre, restando perfettamente immobile per qualche istante prima di tornare alla sua scrivania senza dire niente e senza che nessuna particolare espressione gli attraversi il viso, lasciandosi scivolare a peso morto sulla sua sedia mentre cerca di realizzare ciò che ha appena appreso.
 
Sirius Black evaso
Sirius Black evaso
 
Arthur pensa al migliore amico di suo figlio, che sarà di erto il primo bersaglio del noto criminale, e si possa una mano sul volto stanco: mancano poche settimane all’inizio della scuola e si era ripromesso di ammonire Ron e Harry di non cacciarsi nei guai, almeno per quell’anno, ma già sa che sarà fiato sprecato.
Riuscirà Silente a tenere al sicuro Harry?
Arthur pensa di sì, ma sbuffa piano immaginando come reagirà Molly quando lo verrà a sapere: darà di matto, molto probabilmente, al pensiero di “Harry caro” in pericolo.
 
Arthur posa lo sguardo sulla relazione che stava scrivendo prima di prenderla e riporla, incompiuta, in un cassetto: ha come la sensazione che quel giorno avranno altro di cui preoccuparsi, al Ministero… no, quella di sicuro non sarà una giornata di lavoro come le altre.

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Capitolo 16
*** 064. Autunno ***


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16. Autunno  
Prompt: 064, “Autunno”
Personaggi: Severus Piton
 
Quando resta solo nel suo ufficio il professore di Pozioni della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è furioso.
Sa per certo che Potter ha infranto le regole, che Malfoy non mente e che è stato ad Hogsmeade senza permesso, ma non può provarlo. Quel ragazzino insolente infrange le regole da quando ha messo piede nel castello, tre anni prima, e per i suoi gusti l’ha passata liscia anche troppe volte.
Severus si siede dietro la sua scrivania e pensa con rabbia a quella stupida pergamena che ha trovato nelle tasche di Potter: forse non potrà mai dimostrarlo, ma sa per certo che è molto più di quel che sembra, con quel ragazzino è sempre così.
E’ Halloween, tra poco gli studenti torneranno dalla loro gita al villaggio e avrà luogo il consueto bacchetto.
Severus, per quanto possa apprezzare l’Autunno, non sopporta di dover anche solo presenziare ad un Banchetto che festeggi quella ricorrenza: non gliene è mai importato molto, di Halloween, e per lui il 31 ottobre ha smesso definitivamente di essere una festa 12 anni prima, quando nel 1981 Lily Evans ha perso la vita quella stessa notte.
L’ex Mangiamorte ripensa al figlio di Lily e si domanda se si sia reso conto di che giorno sia, ma se così fosse di certo non l’ha dato a vedere. Lui, invece, soffre ogni anno di più: il tempo dovrebbe alleviare le ferite, ma non quella, la perdita di Lily sembra farsi sempre più insopportabile.
Forse sarebbe più semplice senza suo figlio costantemente tra i piedi, che ogni giorno gli ricorda che lei ha scelto quel buono a nulla di James Potter. Avrebbe anche potuto apprezzare il ragazzino, in realtà, se non gli ricordasse tanto il padre e così poco sua madre.
 
A Severus l’Autunno è sempre piaciuto, molto più rispetto alla Primavera o all’Estate: la fragilità delle piante spoglie è, per lui, molto più affascinante degli alberi in fiore. Eppure c’è un giorno di questa stagione che non riesce a tollerare, e forse non ci riuscirà mai.

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Capitolo 17
*** 067. Neve ***


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Nonostante io preferisca seguire i libri, questa flash si basa su un momento di Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban che si trova solamente nel film.
(Se i dialoghi non dovessero essere troppo precisi mi scuso, ma è passato un po’ da quando ho visto il film l’ultima volta)
 
17. Neve  
Prompt: 067, “Neve”
Personaggi: Harry Potter
 
“Harry?”
Di rado la voce di Hermione è suonata così dolce alle sue orecchie. Harry tuttavia non risponde al richiamo della sua migliore amica, restando seduto immobile e con il Mantello dell’Invisibilità addosso. Quando è uscito di corsa dai Tre Manici di Scopa sapeva benissimo che Hermione e Ron lo avrebbero seguito e trovato facilmente grazie alle orme lasciate sulla neve fresca, ma non gli è importato.
Non gli importa nemmeno quando Hermione gli cala con delicatezza il Mantello, permettendo finalmente a lei e a Ron di vederlo. Harry sente gli sguardi dei suoi amici addosso mentre fissa la neve davanti a sé, prima di alzare la testa su di loro.
 
“Era loro amico, e li ha traditi.”
La sua voce trema di rabbia, e in effetti è proprio così che Harry si sente: frustrato, perché nessuno gli ha mai detto la verità. Arrabbiato, profondamente arrabbiato.
Ha sempre ricondotto la morte dei suoi genitori a Voldemort, ora invece l’immagine dell’uomo folle che ha visto sui manifesti da mesi appare nitida e chiara ai suoi occhi. Eccolo, il volto di chi lo ha privato della sua famiglia. Il migliore amico di suo padre, per giunta. Il suo padrino.
 
“ERA LORO AMICO!”
 
Hermione lo guarda, non sa che cosa dire. A volte nemmeno la strega più brillante di Hogwarts ha la risposta.
Harry invece questa volta sa benissimo che cosa farà: non si è mai sentito tanto pieno di collera in tutta la sua vita, e ora sa che il carnefice dei suoi genitori non solo è vivo, ma anche è in circolazione e, stando alle voci, deciso a trovarlo.
Ha affrontato un mostro leggendario, un Basilisco, neanche un anno prima. Al confronto affrontare un ex detenuto di Azkaban non sembra troppo spaventoso.
Adesso lo sa, che cosa deve fare per vendicare l’uomo a cui apparteneva il suo Mantello e la donna che lo ha protetto fino alla fine.
“Spero che mi trovi, perché quando lo farà ucciderò Sirius Black.”
 
Guardandola, Harry sa che Hermione è spaventata dalle sue parole e dalla sua voce tremante di collera, ma non gli importa. Non sta vaneggiando, pensa davvero quello che ha detto.
Lui ucciderà Sirius Black.

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Capitolo 18
*** 024. Famiglia ***


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18. Famiglia  
Prompt: 024, “Famiglia”
Personaggi: Narcissa Malfoy
 
Una volta, tanti anni prima, Narcissa Black ha visto la sua famiglia frantumarsi in mille pezzi. Una sorella rinnegata, scappata e sposata con un Nato Babbano e madre di una bambina Mezzosangue, l’altra fedele seguace di Voldemort, che sta scontando la sua pena ad Azkaban.
Alla caduta del Signore Oscuro Narcissa ha temuto che sarebbe successo di nuovo, che suo marito avrebbe seguito sua sorella e suo cognato e che sarebbe morto in una lurida cella. Così non è stato, Lucius è ancora accanto a lei, e da quei giorni bui Narcissa si è fatta una promessa: avrebbe tenuto unita la famiglia che aveva costruito, e non avrebbe mai permesso che qualcuno o qualcosa le portasse via suo marito o suo figlio Draco, il suo unico e amatissimo figlio.
 
Lei e Lucius non hanno avuto altri figli dopo quel bambino dagli occhi di vetro, e forse proprio per questo la donna ha sviluppato un grande attaccamento e un gran senso di protezione nei suoi confronti.
“Non PUOI permettere che la passino liscia, Lucius!”
“Ti ricordo che non ho più l’autorità di un tempo, Narcissa, non sono più amministratore di Hogwarts!”
 
Lucius si passa una mano tra i capelli biondi, nervoso, mentre la moglie continua a guardarlo e a parlare con decisione, imperterrita:
 
“Non m’importa, Lucius, possiamo comunque fare qualcosa a riguardo… siamo i Malfoy, pensi che non conti più?”
“So benissimo quanto vale il nome della mia famiglia, Narcissa. E anche io voglio che quello stupido di Hagrid la paghi. Insegnante di Cura delle Creature Magiche… Silente peggiora ogni anno che passa.”
Lucius si volta verso la finestra e la moglie gli si avvicina, mettendogli una mano sul braccio per farlo voltare verso di lei. I loro occhi chiari si incontrano, e quelli della donna non sono mai stati tanto carichi di determinazione:
“Nostro figlio di tredici anni è stato ferito da un Ippogrifo, quando la scuola dovrebbe tutelare i ragazzi, non metterli di fronte a dei rischi. Quegli animali sono troppo pericolosi per dei ragazzini che hanno appena iniziato a studiare quella materia, e chiunque sarebbe d’accordo con me. Fai qualcosa Lucius, o lo farò io.”
Narcissa si volta e si allontana dal marito, uscendo dal salotto con passo deciso mentre Lucius la segue con lo sguardo.
Dopo anni di matrimonio conosce molto bene sua moglie, e sa meglio di chiunque quanto sia protettiva con il figlio. Non che lui non voglia bene a Draco, ma forse è un legame che non sarà mai in grado di comprendere del tutto.
 
Narcissa d’altro canto sa che Lucius non sopporta di sentirsi messo all’angolo, e lo conosce così bene da sapere sempre dove colpirlo: al suo ego. Non tollererebbe mai di vedere sua moglie fare qualcosa al posto suo, surclassandolo. Gli uomini sono così semplici da manipolare…
Giunta nella sua camera da letto la donna inizia una lettera per il figlio, assicurandogli con un sorriso compiaciuto di non preoccuparsi: ci ha pensato lei, come sempre.
Sua madre, Druella Black – nata Rosier –, le ha sempre detto che il ruolo di una moglie è quello di tenere unita la famiglia, ed è qualcosa che Narcissa ha imparato a fare egregiamente.
 

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Capitolo 19
*** 033. Troppo ***


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19. Troppo  
Prompt: 033, “Troppo”
Personaggi: Remus Lupin
 
Remus John Lupin ha vissuto 12 anni della sua vita, 12 lunghissimi anni, convinto di essere rimasto solo: due dei suoi tre migliori amici morti, entrambi per mano dell’ultimo, chi indirettamente e chi sì.
Ha pensato spesso a Sirius Black in quei 12 anni, a come abbia potuto uccidere Peter e tradire James: erano inseparabili, quei due, nessuno poteva mettersi tra loro, nemmeno lui.
E così era lui, l’ultimo dei Malandrini. Due erano morti, uno condannato a finire i suoi giorni ad Azkaban… e poi c’era un Lupo Mannaro rinnegato dalla società in cui viveva.
 
Quella sera, quando finalmente capì la verità – perché una parte di lui l’aveva sempre sentito, si era rifiutata di credere che Sirius avesse davvero ucciso Peter e tradito James e Lily – guardando gli occhi scuri infossati in un volto ormai irriconoscibile Remus si domandò quanto tempo fosse passato dall’ultima volta in cui li aveva visti.
 
Troppo tempo.
Lui e Sirius si abbracciano, come due fratelli che si ritrovano dopo anni, sotto gli sguardi sgomenti di Harry, Ron e Hermione. Remus sa che non possono capire, ma presto lo faranno, esattamente com’è successo a lui grazie alla Mappa del Malandrino, la loro mappa. Mai avrebbe pensato, anni prima, che un giorno gli sarebbe tornata così utile.
 
Remus sorride all’amico, l’unico che gli era rimasto, e guardandolo sa che dentro quel corpo troppo magro e segnato c’è ancora l’animo impavido di Sirius Black, il combinaguai.
È passato troppo tempo e ha affrontato cose inimmaginabili, ma guardandolo Remus sa che non è impazzito e che ritornerà quello di sempre, in qualche modo.
E’ bello riaverti a casa, Felpato
 
 
 
 
 
…………………………………………………………………………………..
Angolo Autrice:
Mi scende una lacrimuccia, perché Remus e Sirius sono probabilmente i miei personaggi secondari preferiti, adoro la loro amicizia – se speravate in una flash romantica mi spiace averi deluso, ma io non li shipperò mai – e quando penso a che fine fanno entrambi mi si stringe il cuore.
Tralasciando i sentimentalismi, rinnovo i ringraziamenti a chi ha messo la storia tra le seguite, visto che intanto la lista si è allungata… quindi grazie a:
1 - ale146
2 - Ari_Riva 
3 - CatherineC 
4 - Coco30 
5 - Demoiselle An_ne
6 - ellaryax 
7 - Felix_Felicis00 
8 - fenicerossa_00 
9 - franweasley 
10 - Hoshi_10000 
11 - inzaghina 
12 - lady universe 
13 - Lily710 
14 - lilyanna 
15 - Sesilia Black 
16 - Shellcott 
17 - Vulcano752 
18 - Yorick 
A presto!
Signorina Granger

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Capitolo 20
*** 006. Ore ***


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20. Ore 
Prompt: 006, “Ore”
Personaggi: Hermione Granger
 
“Tre ore dovrebbero bastare.”
Le parole del Preside di Hogwarts sono, per Hermione, come un fulmine a ciel sereno: la studentessa più brillante della scuola è conscia dell’espressione confusa che fa capolino sul volto di Harry, ma mentre Silente chiude la porta dell’Infermeria la strega sa di non avere tempo per dilungarsi in spiegazioni con il suo migliore amico, così si appresta a tirare fuori la Giratempo.
Ormai è abituata ad usare quel prezioso – e pericoloso – oggetto magico, ma Hermione sa bene che quello sarà l’uso più importante che ne farà: se tutto andrà bene, come ha saggiamente detto Silente, quella notte due vite potranno essere salvate.
Ancora non è sicura di aver pienamente compreso cosa volesse dire il Preside con quelle parole, ma sa che lei e Harry con un po’ di fortuna riusciranno a capirlo e ad uscire illesi da quella situazione: è sempre riuscita a non farsi vedere dall’altra se stessa quando ha usato la Giratempo per tutto l’anno, ma per quanto voglia bene ad Harry sa bene che in due sarà ancora più difficile cavarsela.  
La ragazza avvolge la catenina intorno all’amico, che continua a guardarla come se lei e Silente fossero improvvisamente usciti di senno, e Hermione è più che abituata a spiegare ai suoi amici cose per lei sono praticamente ovvie, ma ora non ha tempo di farlo: ha solo tre ore, tre brevi e preziosissime ore per salvare Sirius Black e un’altra vita, e ancora non sa come ci riuscirà.
Per la prima volta la strega sente che la vita di qualcuno dipende da lei, e il pensiero la fa quasi rabbrividire e sentire insicura delle sue capacità, cosa che non le capita molto spesso.
A lei tre ore sembrano davvero troppo poche, ma se Silente pensa che lei e Harry possano farcela allora dovrà essere così: salverà Sirius e non deluderà Silente, di questo Hermione ne è sicura, così fa compiere tre giri alla Giratempo, lasciandosi trasportare indietro nel tempo insieme ad Harry.

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Capitolo 21
*** 027. Genitori ***


21. Genitori  
 
Prompt: 027, “Genitori”
Personaggi: James Potter, Lily Evans
 
“E’ un amore, vero?”
“Certo, somiglia a me.”
 
James sorride soddisfatto mentre guarda il figlio da sopra la spalla di Lily, che gli scocca un’occhiata eloquente che lo fa sorridere ancora di più, sostenendo che tutti non facciano che ripetere come il bambino sia già tutto suo padre.
Lily, non potendo controbattere, torna a concentrarsi sul bimbo che tiene in braccio, sorridendogli con calore mentre gli accarezza dolcemente i capelli scurissimi, ereditati ovviamente da James.
Harry ricambia lo sguardo della mamma con i suoi stessi grandi occhi verdi e la giovane strega, lì seduta nella poltrona del salotto insieme alle persone più importanti della sua vita, smette momentaneamente di pensare alla guerra, a Voldemort e al pericolo che corrono.
Lei e James non sono diventati genitori da tanto, e a causa della situazione non riescono sempre a godersi quei bei momenti come dovrebbero. Nessuno dei due ha la certezza di sapere cosa succederà, o se tra un anno saranno ancora insieme… ma almeno, per il momento, possono godersi quello che hanno.
 

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Capitolo 22
*** 060. Bibite ***


22. Bibite  
Prompt: 060, “Bibite”
Personaggi: Harry Potter
 
Sul viaggio di ritorno per Londra, Harry guarda fuori dal finestrino mentre ripensa al bizzarro anno appena concluso – anche se di certo lo è stato meno rispetto a quello precedente –. E pensare che all’andata pensava che Sirius Black fosse un pazzo assassino e che volesse ucciderlo, mentre ora lui ed Hermione l’hanno appena aiutato a sfuggire ai Dissennatori.
Nello stesso scompartimento Ron cerca di trovare un nome, senza successo, al suo nuovo gufetto gentilmente donatogli da Sirius, mentre Hermione boccia ogni proposta e il trio è stato raggiunto anche da Fred e George, che come sempre si rivelano una fonte inesauribile di trovate e risate.
Una volta a Londra nessuno di loro potrà usare la magia e i giovani maghi ne stanno approfittando per fare gli ultimi incantesimi prima dell’estate quando una voce ormai familiare giunge alle orecchie del Bambino Sopravvissuto:
“Qualcosa dal carrello, cari?”
Harry distoglie lo sguardo dal finestrino, si volta e incontra la proprietaria di quella voce gentile, ossia l’anziana strega che sorride come sempre ai ragazzi.
Harry ricorda benissimo quando ha praticamente svaligiato il carrello durante il suo primo viaggio ad Hogwarts, e di come poi ha riflettuto sull’aver probabilmente lasciato a secco molti altri studenti.
“Volete bere qualcosa?”
I cenni di assenso convincono Harry ad ordinare succo di zucca per tutti, e quando la signora del carrello supera il loro scompartimento i cinque Grifondoro si stanno già godendo la loro fresca “merenda”.
“Sapete, tre anni fa non avrei mai pensato che avrei assaggiato il succo di zucca, un giorno!”
Hermione sorride e, di fronte alle espressioni attonite dei tre Weasley, la ragazza aggrotta la fronte:
“Beh, i Babbani non lo bevono, non è una bevanda diffusa. Vero Harry?”
“Non ci avevo mai pensato, in effetti, che si potesse fare il succo anche con le zucche… l’ho sempre bevuto solo alla frutta.”
“Succo alla frutta? Sì, certo, magari i Babbani bevono il succo di pera, o di mela!”
Ron ride e Harry ed Hermione si scambiano un’occhiata perplessa, ma nessuno osa informare l’amico che sono entrambe bibite molto diffuse tra i Babbani.
“Sono proprio strani, i Babbani… papà mi ha detto che chiamano la Burrobirra Birra! Assurdo.”
“Veramente non è la stessa cosa, Fred, la Birra è molto diversa…”  Hermione abbozza un debole sorriso mentre George quasi si strozza e Fred, di rimando, spalanca gli occhi incredulo, la bottiglietta di succo aperta ancora in mano:
“COSA? Non hanno neanche la Burrobirra? E cosa diavolo bevono? E magari mi direte anche che non hanno il Whisky Incendiario…”
“Beh…”
 








 
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Angolo Autrice: 

Con questa flash si chiude anche il Prigioniero di Azkaban, quindi ovviamente dalla prossima inizierò a concentrarmi sugli eventi del Calice di Fuoco. Considerando che i libri da qui in avanti sono più corposi, è probabile che ci sarà un numero maggiore di flash per ognuno, anche se molte saranno ambientate dopo i Doni della Morte, tra la caduta di Voldemort e l'Epilogo. 
A presto, 
Signorina Granger 

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Capitolo 23
*** 056. Colazione ***


23. Colazione  
Prompt: 056, “Colazione”
Personaggi: Harry Potter
 
Mentre si gusta una fetta delle torte che ha ricevuto per il suo compleanno, Harry guarda fuori dalla finestra e ripensa allo strano ed inquietante sogno che ha fatto, dove un vecchio veniva ucciso da Voldemort. Aveva scritto a Sirius confidandogli le sue preoccupazioni sulla cicatrice, e nel farlo ha ripensato a quando, mesi prima, Sirius gli ha proposto di andare a vivere con lui.
Sarebbe stato bellissimo, se solo Peter Minus non fosse fuggito, rendendo così impossibile scagionare Sirius.
Harry addenta la fetta di torta arrivatagli da Ron e preparata dalle mani affettuose della Signora Weasley e pensa con una punta di soddisfazione a Dudley: per una volta, incredibile a dirsi, è lui a trovarsi in una netta posizione di vantaggio rispetto al viziato cugino.
Se solo avessero dimostrato l’innocenza del padrino, ora sarebbe con lui, e non di nuovo con i Dursley…
Harry sbuffa piano, la testa appoggiata contro il muro, e si rincuora pensando che presto sarà di nuovo ad Hogwarts, lontano dai suoi odiosi parenti. Un’altra estate sta passando, presto o tardi diventerà maggiorenne e potrà, finalmente, salutarli per sempre.
Ron gli ha anche proposto di andare alla Coppa del Mondo di Quidditch… ovviamente sarebbe un sogno – anche perché potrebbe andarsene prima del dovuto –, ma non è ancora sicuro su Zio Vernon, anche se da quando sa di Sirius la sua condizione a casa degli zii è nettamente migliorata.
Harry sorride pensando al timore dello zio che il migliore amico di suo padre suoni il campanello e vendichi il figlioccio per tutti i torti subiti, e quell’immagine gli rallegra immediatamente la colazione, scacciando il pensiero della cicatrice e del sogno.

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Capitolo 24
*** 096. Follia ***


24. Follia
 
 
Prompt: 096, “Follia”
Personaggi: Neville Paciock
 
 
E’ un tipo proprio strano, quel Malocchio Moody.
Ma per quanto strano, nessuno si sarebbe mai sognato di immaginare che avrebbe fatto una lezione sulle Maledizioni senza Perdono ad Hogwarts, specie a studenti del quarto anno che hanno solo quattordici anni.
Neville, seduto sul suo letto a baldacchino nel Dormitorio di Grifondoro, guarda il libro che il professore gli ha prestato sulla sua materia preferita. E’ uscito dalla lezione più scosso di chiunque altro, e l’ex Auror di certo deve averlo notato.
Ha l’impressione che non gli sfugga nulla, a quell’uomo, e non solo grazie al suo occhio finto.
Molti dei suoi compagni sono rimasti affascinati dalla Maledizione Imperio, anche se Hermione è uscita dall’aula un po’ scocciata, ma lui ha smesso di pensarci quando è stata nominata la maledizione della tortura.
Neville allunga una mano verso il comodino e apre il primo cassetto, sollevando un rotolo di pergamena per permettersi di guardare la foto che tiene lì dentro dal primo anno.
Frank e Alice Paciock gli sorridono, giovani, ignari del futuro crudele che li attende. Glie l’ha data sua nonna Augusta molti anni prima, quando Neville continuava a chiedere dei suoi genitori. Voleva sapere come fossero prima.
Non sono tante le cose che possiede che glieli ricordano, a parte le innumerevoli cartine di caramelle che sua madre gli dà ogni volta in cui va a trovarla.
Gli occhi di Neville si riempiono di lacrime, ma il ragazzo le ricaccia indietro mentre chiude il cassetto.
Non saprà mai come fossero prima della follia, potrà solo continuare a sentirne parlare come due maghi molto capaci e coraggiosi.  A volte pensa anche a Bellatrix Lestrange, a come dicano che ad Azkaban abbia perso il senno.
Per un momento, Neville prova rabbia. Spera che abbia perso il senno, come minimo, dopo quello che ha fatto alla sua famiglia: per colpa di quella donna e di suo marito, lui non ha conosciuto davvero i suoi genitori, ed è praticamente orfano. Qualunque cosa stia patendo nella prigione dei maghi, quella folle strega se la merita.




 
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Angolo Autrice: 

Mi scuso per la recente assenza, ma ora che ho terminato la sessione sicuramente pubblicherò con maggior frequenza ^.^ 
Buona giornata! 
Signorina Granger 

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Capitolo 25
*** 007. Giorni ***


25. Giorni 
 
Prompt: 007, “Giorni”
Personaggi: Ron Weasley
 
 
Lui e Harry non si rivolgono la parola – se non per insultarsi, praticamente – da più di 3 settimane. Non è mai successo che lui e il suo migliore amico litigassero da quando si sono conosciuti sull’Espresso per Hogwarts, e per Ron la perenne compagnia di Dean, Seamus o dei suoi fratelli è atipica se paragonata al tempo che ha sempre trascorso con Harry ed Hermione.
E’ il 24 novembre, il giorno della Prima Prova. Ron, insieme agli altri Grifondoro, siede sugli spalti dell’arena per assistere allo scontro dei Campioni contro i Draghi e, per la prima volta dopo 23 lunghissimi giorni prende in considerazione l’idea che l’amico sia davvero stato incastrato da qualcuno.
Hermione quasi trema di paura quando Harry raggiunge il recinto dell’Ungaro Spinato, e anche se non lo dà a vedere Ron condivide la sua stessa preoccupazione. Segue le gesta dell’amico con attenzione, ritrovandosi, nonostante sia arrabbiato e geloso, ad ammirarlo ancora una volta.
Saranno anche 23 giorni che non si rivolgono un solo sorriso o uno scambio di battute, ma Harry Potter – quell’idiota di Harry Potter – resta sempre e comunque il suo migliore amico.
 
Quando il Grifondoro afferra l’uovo d’oro il pubblico esplode come se fosse l’ennesima partita di Quidditch e Harry avesse appena preso il Boccino, e Ron abbozza un sorriso mentre lo guarda sparire dal recinto per seguire la McGranitt verso la tenda.
Infondo sono stati 23 giorni davvero molto lunghi… e ora è sicuro che non ne vuole trascorrerne altri senza il suo migliore amico.

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Capitolo 26
*** 015. Blu ***


26. Blu
 
 
Prompt: 015, “Blu”
Personaggi: Hermione Granger
 
 
Hermione non è abituata ad essere rimirata per il suo aspetto. I complimenti che riceve da tutta la vita sono sempre rivolti alle sue capacità, al suo intelletto e ai suoi traguardi, tutto qui.
Sua madre l’ha sempre ribattezzata la sua “graziosa bambina”, ma Hermione ha sempre accettato quelle parole con un debole sorriso, conscia del fatto che un complimento pronunciato da un genitore non sarà mai del tutto obbiettivo.
Ma non questa sera. Quando hanno comprato il vestito blu pervinca che ora indossa, sua madre si è quasi commossa: non ha visto spesso la figlia in ghingheri, Hermione ha sempre preferito comprare libri piuttosto che vestiti. Quando l’ha vista uscire dal camerino con quell’abito, incerta e un po’ insicura, sua madre si è quasi commossa.
Perché, si è chiesta la figlia. Perché?
Ora, mentre sfila accanto a Viktor e dispensa sorrisi in giro mostrando i denti nuovi, in particolare ad un’attonita Pansy Parkinson, Hermione conosce la risposta. Lei stessa, quella sera, quando ha finito di prepararsi, a stento si è riconosciuta tra vestito e capelli lisci… Avrebbe voluto che sua madre la vedesse, ma ora almeno sa perché la donna si è commossa nel vederla così: forse ha capito che la sua graziosa bambina sta crescendo, e che diventerà sempre più bella.
Hermione, stringendo il braccio del Campione di Durmstrang, si sente un po’ in imbarazzo, ma infondo la sua è una piacevole rivalsa, specie verso un certo Weasley che non credeva nel suo essere stata invitata da qualcuno. La gonna blu del vestito svolazza ad ogni passo, e Hermione sa che le dona. E’ una sensazione nuova, ma infondo piacevole.
Gli sguardi nella Sala Grande indugeranno spesso su di lei quella sera, perdendosi nel blu del suo vestito e nel cambiamento della strega più capace di Hogwarts.
Sorride, Hermione, mentre siede al tavolo dei Campioni, il più ambito della sala. Sa che l’indomani tornerà ad essere la stessa studentessa diligente di sempre con i capelli crespi, ma almeno per una sera può giocare a fare Cenerentola.
 

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Capitolo 27
*** 017. Marrone ***


17. Marrone
 
 
Prompt: 017, “Marrone”
Personaggi: Ron Weasley
 
Ron siede in un angolo della Sala Grande addobbata a festa più che mai, gli occhi azzurri fissi con astio sulla coppia più chiacchierata del Ballo del Ceppo: il campione di Durmstrang e Cercatore di fama mondiale Viktor Krum e la sua migliore amica, Hermione Granger.
Non le ha creduto quando ha detto che qualcuno l’aveva invitata, figuriamoci immaginare che fosse stato il suo idolo. Ora però, per la prima volta, non lo sta idolatrando così tanto, e già pianifica di distruggere il suo modellino una volta tornato nel Dormitorio.
Li guarda, lei così diversa e splendida nel suo vestito blu, leggera, disinvolta ed elegante… E lui se ne sta lì, incurante della sua accompagnatrice in modo quasi vergognoso, con addosso quel terribile vestito marrone di seconda mano che proviene di sicuro dal secolo precedente. Anche questo verrà stracciato a festa finita, e Ron non vede l’ora.
Se non altro Harry è elegante, lui sembra uscito da una barzelletta, e cerca di ignorare le risatine di Draco Malfoy e dei suoi amichetti cerebrolesi da tutta la sera. Fred e George si divertono con le loro ragazze ma i gemelli, Ron deve tristemente ammetterlo, esercitano un fascino che forse lui non avrà mai. Lui se ne sta lì, col suo orrendo vestito marrone, a rimuginare su una ragazza che forse avrebbe potuto invitare al posto di un Cercatore famoso che parla a stento la loro lingua.
Quando Harry lo raggiunge Ron si sente un po’ sollevato: se non altro, nemmeno l’amico è andato al Ballo con la ragazza che gli piace, anche se lui non deve rendersi ridicolo in quel modo.
Poco dopo i due lasciano la festa, e mentre escono dalla Sala Grande per prendere un po’ d’aria Ron si tormenta nervosamente il colletto del vestito che gli pizzica da morire, imprecando sul perché non può mai avere nulla di nuovo o di decente, al contrario di tutti gli altri.

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Capitolo 28
*** 051. Acqua ***


28. Acqua  
 
Prompt: 051, “Acqua”
Personaggi: Fleur Delacour
 
E’ fine Febbraio, pieno inverno, e in Scozia la temperatura è bassa. Molto più che in Francia.
Fleur Delacour, fradicia e quasi in lacrime, non sfoggia la facciata di sicurezza che è solita portare mentre cerca, invano, di tornare nelle acque gelide del Lago Nero.
Si è ritirata, non ce l’ha fatta. Fleur ha fallito, e la sua più grande risorsa – la sua eterea bellezza – non servirà ad aiutare sua sorella, il suo “tesoro”.
Gli occhi di Fleur si riempiono di lacrime amare nell’immaginare la sua sorellina, solo una bambina, infondo al Lago, senza sapere di preciso cosa le stia succedendo e come stia. Non sapere ti porta ad immaginare le peggiori cose, e la Campionessa di Beauxbatons non riesce a soffocare il senso di colpa che la attanaglia da quando è uscita dall’acqua: se ne è pentita subito, e ora vorrebbe solo tuffarsi di nuovo per andare a cercare Gabrielle, la piccola e dolce Gabrielle che sarà, come minimo, spaventatissima.
La sua famiglia si è detta felicissima e molto orgogliosa quando ha comunicato loro che la scelta del Calice è ricaduta su di lei, tra tutti gli altri, ma ora la sicurezza di Fleur sta vacillando: se non è stata in grado di salvare sua sorella, forse non è degna di quell’onore, o di gloria eterna.
Quando, dopo quella che le sembra un’eternità, vede Harry Potter uscire dal Lago insieme al suo amico e ad una Gabrielle tremante, Fleur si libera dalla presa di Madame Maxine e corre verso l’acqua per abbracciarla, scusandosi a ripetizione con lei e promettendole che la proteggerà sempre, in futuro.
Potrà anche sembrare una snob altezzosa, ma Fleur tiene moltissimo alle persone che ama, e mentre ringrazia Harry Potter per aver fatto quello che lei non è riuscita a portare a termine la Campionessa si ripete che anche se oggi l’acqua l’ha fermata non permetterà mai più a niente e a nessuno di fare altrettanto.
 
 

 
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Angolo Autrice: 
Ci ho messo un po' a pubblicare altro, chiedo scusa ma ho dovuto riprendermi dall'estrazione di ben due denti del Giudizio, mannaggia a loro. 
Comunque, per oggi ecco tre piccoli scorci sul Ballo del Ceppo e la Seconda Prova, dove ho voluto variare e inserire il punto di vista di Fleur invece che quello di Harry. 
Grazie alle nuove persone che hanno inserito la storia tra le Seguite e a presto con altre flash sul Calice di Fuoco. 
Signorina Granger 

 

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Capitolo 29
*** 062. Primavera ***


29. Primavera  
 
Prompt: 062, “Primavera”
Personaggi: Harry Potter

 
Hogwarts sì è ormai lasciata l’inverno alle spalle, e mentre è in attesa di una lettera di Sirius Harry guarda fuori da una delle finestre della Sala Comune quasi sperando di vedere un gufo planare davanti al vetro con una lettera per lui.
E’ sabato, e sembra che tutti nella stanza o fuori si stiano godendo il weekend, anche se il tempo non è dei migliori. E’ aprile e le giornate di sole sono ancora molto rare, ma il Campione di Hogwarts si ritrova spesso a pensare che ormai manca già poco più di un mese all’ultima e terza prova del Torneo Tremaghi.
Per la prima era terrorizzato, ma ne è uscito indenne. Per la seconda non ha avuto un piano fino alla fine e aveva persino pensato di ritirarsi, ma la terza sarà diversa: per la prima volta i giudici diranno chiaramente loro che cosa li aspetterà, e Harry quasi non osa immaginare che cosa si sono inventati come gran finale.
Non ha mai davvero preso in considerazione l’idea di vincere, ma visto che il punteggio lo vede primo ad ex equo con Cedric, forse una possibilità infondo ce l’ha, anche se all’inizio nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di lui. Per lo meno, col tempo le orribili spille sono sparite, e ormai le portano solo Malfoy e i suoi amici.
“A cosa stai pensando, Harry?”
Hermione parla senza nemmeno alzare la testa dai compiti e Harry si stringe nelle spalle, asserendo di non star pensando a nulla. A quel punto l’amica gli rivolge un’occhiata quasi di rimprovero, aggrottando la fronte e chiedendogli perché allora non stia studiando.
“Hermione, lui è anche esonerato dagli esami finali, lascialo in pace!”
“E allora? Ron, non t’immischiare, deve studiare comunque, o pensi che avrebbe superato la prima prova senza saper padroneggiare l’Incantesimo di Appello?”
Harry alza gli occhi al cielo, ma si alza comunque e raggiunge gli amici al tavolo: sembra che quel giorno non gli arriverà nessuna lettera, e forse per una volta fare i compiti di Piton lo aiuterà a non pensare al Torneo.
 
 
 

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Capitolo 30
*** 032. Tramonto ***


32. Tramonto  
 
Prompt: 032, “Tramonto”
Personaggi: Barty Crouch Jr
 
Ovviamente sapeva che i Campioni avrebbero incontrato Ludo Bagman al campo da Quidditch per ricevere le istruzioni per l’ultima prova – prova che, se tutto andrà bene, consegnerà Potter dritto nelle mani del suo signore –. Quello che non sapeva era che proprio a quell’ora avrebbe scorso qualcuno col suo stesso nome vagare per la Foresta Proibita.
Il fasullo Alastor Moody si trova proprio lì, ora, e sa di non avere molto tempo: il Campione di Karkaroff giace a terra privo di sensi, ed è questione di tempo prima che Silente e Potter li raggiungano.
Barty guarda suo padre e quasi sorride all’idea che sarà lui l’ultima persona che suo padre vedrà, anche se non col suo vero aspetto. Finalmente il grande Bartemius Crouch avrà quello che si merita.
Non c’è soddisfazione più grande, per lui, di potergli dare quella lezione.
 
Ha appena il tempo di trasfigurare il corpo in un osso e nasconderlo – no, suo padre non avrà nemmeno una degna sepoltura, e la cosa lo rende ancora più euforico dopo averlo ucciso – prima che il Preside di Hogwarts e Potter lo raggiungano, e ancora una volta Barty mette in scena l’interpretazione perfetta, dandola a bere a tutti: a volte si domanda, quando è solo nella sua stanza, come faccia Silente a non capire la verità, considerando che conosce Moody da anni e che sono molto amici.
Possibile che sia riuscito ad ingannare per mesi interi uno dei più grandi maghi di tutti i tempi?
La cosa lo riempie di soddisfazione quasi tanto quanto i complimenti che il suo signore gli rivolge per il suo operato, e quando lascia la Foresta Proibita col mistero della scomparsa di Crouch che aleggia nell’aria Barty pensa al corpo di suo padre, che probabilmente nessuno troverà mai o saprà che fine ha fatto… Un mago così grande in vita, la cui scomparsa rimarrà un mistero finché la gente non se ne dimenticherà.
Proprio come si sono dimenticati di lui.
 
 
 
 

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Capitolo 31
*** 081. Come? ***


31. Come? 
 
Prompt: 081, “Come?”
Personaggi: Lucius Malfoy
 
“CISSY!”
Lucius spalanca la porta della camera da letto che condivide con la moglie madido di sudore, trovandola seduta davanti alla toeletta e impegnata a togliersi i gioielli e il trucco come ogni giorno dopo cena.
La donna si volta di scatto, una mano pallida sullo schienale della sedia e gli intelligenti occhi chiari fissi su di lui, scrutandolo con un misto di attenzione e preoccupazione:
“Lucius, cosa c’è?”
“Io non… non capisco… come…”
Lucius barcolla fino al loro letto, gli occhi sgranati e continuando a scuotere la testa, e solo allora Narcissa si accorge che una delle maniche del marito è sollevata, mostrando forse la cosa che più di lui non tollera.
“Lucius, stai calmo e dimmi che succede.”  La donna si alza, lo raggiunge e gli mette una mano sulla spalla, guardandolo con insistenza: lei mantiene la calma e il sangue freddo. Sempre. E’ e sarà sempre una Black oltre che una Malfoy, e suo padre le ha insegnato così.
“Il marchio… non lo sentivo bruciare da… da più di 13 anni, Cissy. Come può essere?”
“Stai dicendo che è… è tornato?”
“Immagino di sì. Ma come?”
“Non ne ho idea, avrò trovato un modo, alla fine. Cosa vuoi fare?”
Lucius sbuffa piano, scuotendo il capo:
“Non è questione di cosa voglia fare, Cissy, ma di cosa io debba fare. Non posso non rispondere alla chiamata, sarà… sarà ancora peggio, dopo. Cissy, sai cosa ho fatto, io l’ho rinnegato più volte per salvare la nostra famiglia! Potrebbe uccidermi.”
Narcissa scuote il capo, prende il viso del marito e lo costringe a guardarlo, impassibile, anche se l’ex Mangiamorte può scorgere una nota di preoccupazione nei bei occhi azzurri della donna:
“Non lo farà, eri il suo braccio destro e si fidava di te.”
“Appunto Cissy, sarà ancora più furioso!”
“Non puoi non andare, lo hai detto tu stesso. Non ti ucciderà Lucius, ha già pochi seguaci, molti sono morti, altri ad Azkaban, come mia sorella… Non può permettersi di perderne altri, al momento. Devi giocare bene le tue carte, Lucius. Sei l’uomo più intelligente che conosco, so che puoi farlo. Non so come sia tornato, l’unico modo è… andare.”
Nonostante tutto Narcissa fatica a pronunciare l’ultima parola, e le si forma un nodo in gola quando vede Lucius annuire piano e alzarsi, appellando un mantello che non indossa da molti anni.
Prima di Smaterializzarsi Lucius la guarda un’ultima volta, pregando che quello non sia un addio. La moglie si sforza di sorridergli e lui ricambia, dicendosi che è sempre stato un codardo ma che questa volta non può esserlo, anche se ha paura.
Non può più esserlo, per la sua famiglia.
“A volte mi chiedo come fai a stimarmi tanto. Non sono molte le persone che possono dire di conoscermi e di stimarmi ugualmente.”
“Io ti stimo proprio perché ti conosco, Lucius… ma non cercare di trovare un senso all’amore, resteresti qui a pensarci giorni interi. Adesso va. E torna da me.”
 
 

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Capitolo 32
*** 009. Mesi ***


32. Mesi 
 
Prompt:009, “Pioggia”
Personaggi: Barty Crouch Jr

 
 
Barty sorride, in piedi davanti a Potter che lo guarda incredulo: non sa come, ma è riuscito a sopravvivere e a fuggire dal cimitero, anche se Diggory è morto. Ancora una volta quel ragazzino è sfuggito al suo signore, ma sarà lui ad ucciderlo e a farla finita, finalmente.
Il loro piano, il suo lavoro duro e scrupoloso di mesi e mesi ha portato a questo… Harry Potter morirà per mano sua, e Lord Voldemort gli sarà grato e riconoscente a vita.
 
Quel ragazzino non sta capendo cosa è successo, nessuno l’ha fatto. Per mesi un Mangiamorte si è aggirato nei corridoi di Hogwarts e nessuno ha mai sospettato nulla. Per mesi ha manipolato il Torneo, ha ingannato il Calice di Fuoco, ha persino ucciso suo padre… niente, nessuno ha mai sospettato niente.
Suo padre lo ha sottovalutato per tutta la vita, non ha mai capito quanto è intelligente. Ma Lord Voldemort sì.
Il Mangiamorte solleva la bacchetta verso il ragazzo, non sapendo che a breve Albus Silente farà irruzione nella stanza e sventerà brutalmente tutti quei mesi di progetti e macchinazioni. Entro poche ore Barty Crouch Jr pagherà i suoi errori diventando il mero guscio vuoto di un corpo senz’anima, ma ancora non lo sa, e la sua follia può solo immaginare una ricompensa che il suo signore non gli darà mai.
 

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Capitolo 33
*** 034. Troppo poco ***


33. Troppo poco
 
Prompt: 034, “Troppo poco”
Personaggi: Harry Potter
 
“Ricordatevi di Cedric Diggory.”
Le ultime parole che Silente ha speso su Cedric rimangono impresse nella mente di Harry anche dopo il discorso del Preside, e per diversi giorni.
Non può parlare per gli altri, ma di certo lui si ricorderà di Cedric Diggory. Un ragazzo onesto e gentile che è morto per un errore: doveva essere lui a morire in quel cimitero, non Cedric.
Aveva solo tre anni più di lui, si ripete Harry fino allo sfinimento. E’ morto a neanche 18 anni. Quanto ha vissuto, Cedric? Poco. Troppo poco. La vita ha lasciato quegli occhi grigi fin troppo prematuramente
Non sa di preciso come sia stata la vita di quel ragazzo, ma Harry si ritrova a sperare con tutto il cuore che sia stata bella. Del resto, se la sarebbe meritata quanto non meritava di vivere così poco.  
Di ritorno verso Londra Harry continua a pensare a Cedric, ai soldi della vincita che avrebbe voluto lasciare ai suoi genitori, ma che i Diggory hanno rifiutato. In effetti, che cosa avrebbero potuto farci, con quei 1000 galeoni? Di certo non avrebbero riportato indietro il figlio che è morto, in parte, proprio a causa del desiderio di vincere il Torneo.
Harry appoggia la testa contro il finestrino con un sorriso triste, conscio del fatto che anche 10.000 galeoni sarebbero stati troppo pochi se messi a confronto con la perdita di un figlio.

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Capitolo 34
*** 035. Sesto senso ***


34. Sesto senso  
Prompt: 035, “Sesto senso”
Personaggi: Hermione Granger
 
Quando tira fuori il barattolo dove, da qualche tempo, tiene rinchiuso uno scarabeo, Hermione sorride alla vista delle espressioni incredule dei suoi migliori amici.
Entrambi le chiedono spiegazioni e soprattutto come abbia fatto a capire che quell’insetto altri non è che Rita Skeeter, la donna che ha dato il tormento ad Harry per tutto l’anno. Inizialmente sembrano faticare a crederle, soprattutto Ron, ma mentre la strega snocciola spiegazioni logiche una dietro l’altra i due sembrano convincersi.
Harry l’ascolta rapito e, finalmente, Hermione è sollevata nel vederlo pensare a qualcosa che non sia quello che è successo nel cimitero durante la Terza Prova.
I segni identici agli occhiali di Rita, lo scarabeo che Viktor le tolse dai capelli, quello che Harry vide in giardino quando origliò la conversazione tra Hagrid e Madame Maxime… Tutto tornava, ed ecco spiegato come la strega riuscisse ad intrufolarsi a scuola senza farsi notare.
 
“Ma… è sorprendente. Come hai fatto a capirlo?”
Hermione si stringe nelle spalle, sorridendo mentre tamburella le dita sul barattolo, scatenando l’indignazione dell’insetto:
“Semplice intuizione. Chiamalo sesto senso Ron, come quando l’anno scorso capii il segreto del professor Lupin. Sai, quella cosa che a te e ad Harry manca, per questo è una fortuna, per voi, che ci sia sempre io a farvi da spalla.”

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Capitolo 35
*** 058. Cena ***


35. Cena  
 
Prompt: 058, “Cena”
Personaggi: Harry Potter
 
Quando è arrivato a Grimmauld Place Harry era furioso.
Ferito, perché tutti lo avevano ignorato per mesi, e perché nessuno si decideva a trattarlo come un adulto.
L’accoglienza calorosa della Signora Weasley è riuscita ad ammorbidirlo, e a completare l’opera – anche se ancora non è sicuro di essere totalmente bendisposto con Hermione e Ron, che gli lanciano occhiate oblique da sopra i loro piatti – è bastata la sua cucina deliziosa.
Dopo un’estate passata coi Dursley e le loro razioni di cibo a dir poco deprimenti, avere un ben di Dio sul tavolo è un vero toccasana per Harry, che almeno può consolarsi con la cena e ascoltare, rapito, i discorsi dei Membri dell’Ordine: sa di quest’associazione da due ore e già ne è tanto affascinato da volerne subito far parte.
La sua prima cena a Grimmauld Place e con l’Ordine della Fenice è un evento che Harry non dimenticherà facilmente, anche grazie alla gioia di rivedere, finalmente, il suo padrino.
Harry non sembra far caso al fatto che a tavola siano in tredici, e quando Sirius si alza non batte ciglio: ha scordato, anche perché non le ha prese sul serio, le parole che la sua professoressa di Divinazione pronunciò quasi due anni prima.
Se attorno ad un tavolo erano sedute tredici persone, la prima ad alzarsi sarebbe stata la prima a morire.
Un po’ come la sacerdotessa Cassandra, la sua insegnante è condannata a non essere mai presa sul serio da nessuno, a parte forse Silente. E Harry, sorridendo con affetto a Sirius, non può neanche lontanamente immaginare che la previsione di quella donna eccentrica si avverrà entro meno di un anno.
 
 
 
 
………………………………………………………………………..
Angolo Autrice:
Bonjour!
Ne approfitto per comunicare soltanto che ho creato un profilo Instagram per Efp (SignorinaGranger_efp), giusto per chiacchierare di storie, libri, Harry Potter e quant’altro, per chi ne avesse voglia. O anche solo per approfondire la conoscenza della mia persona.
Ovviamente scherzo, a presto!
Signorina Granger

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Capitolo 36
*** 086. Scelte ***


36. Scelte  
Prompt: 086, “Scelte”
Personaggi: Narcissa Malfoy
 
Narcissa piega la lettera che le ha scritto Draco, la prima da quando è arrivato ad Hogwarts. Ogni anno la donna chiede al figlio di scriverle per farsi raccontare del viaggio e per assicurarsi che tutto vada bene, ma questa volta il figlio l’ha sorpresa: le ha parlato di qualcosa che non si aspettava.
 
“Perché non me l’hai detto?”
“Di che cosa parli, Cissy?”
“Perché non mi hai detto di aver visto la figlia di Andromeda, a King’s Cross?”
 
Narcissa ripensa a quando ha deciso di non accompagnare il figlio alla stazione: chissà cosa sarebbe successo se invece ci fosse andata, trovandosi davanti sua nipote.
“Mi sono concentrato su Black, ad essere sincero. Mi è passato di mente. E che t’importa, in ogni caso?”
 
Lucius, seduto sul letto mentre e con un libro in mano, lancia alla moglie un’occhiata obliqua che la donna accoglie con una secca scrollata di spalle mentre infila la lettera in un cassetto dello scrittoio, dopodichè si alza per raggiungere il grande letto a baldacchino.
“Non m’importa, anche se da una parte sarei curiosa di vederla.”
“Io la incrocio al Ministero, di tanto in tanto, ovviamente non mi rivolge la parola, anche se presumo sappia chi io sia… Una volta l’ho indicata a Draco quando me lo sono portato al lavoro, ecco perché l’ha riconosciuta, anche se ho sentito che è una Metamorphomagus.”
 
Lucius sfoggia una smorfia come se quell’appellativo confermasse le sue idee sulla progenie della cognata e di un Nato Babbano mentre Narcissa, infilandosi sotto le coperte, pensa a sua sorella maggiore Andromeda e alle scelte che ha fatto.
Scelte molto diverse da quelle che ha fatto lei, e anche da quelle di Bellatrix.
Narcissa riflette su come fossero molto unite da piccole e di come ora, invece, conducano vite agli antipodi: ormai non parla da anni con nessuna di loro, e non vede Bella da quando è stata condannata.
Una sorella rinchiusa ad Azkaban, una sposata con un Nato Babbano e madre di una sporca Mezzosangue… e infine lei, la più giovane, l’unica ad aver seguito i progetti che i loro genitori nutrivano verso le loro figlie, con un marito e un figlio Purosangue, ricca e con una casa immensa.
Narcissa, per un istante, vorrebbe chiedere al marito se la ragazza somigli a sua sorella, ma sa che Lucius non ne sarebbe felice, senza contare che nemmeno lui vede Andromeda da secoli, forse dai tempi di Hogwarts, e decide di lasciar stare.
Vorrà dire che starà a lei immaginarla come meglio crede.
 
“Quindi hai visto mio cugino, era con Potter?”
“Sì, ho visto quel cane di Sirius Black. La tua è proprio una famiglia modello Cissy, non c’è che dire.”
 
Lucius chiude il libro, lo appoggia sul comodino e si sporge verso la moglie per darle un bacio sulla fronte prima di spegnere la sua lampada ad olio.
La donna lo imita solo dopo qualche istante, pensando a come, alla fine, sia rimasta solo lei: Regulus è morto, sua sorella è stata ripudiata, l’altra sorella è in prigione e Sirius, che fino a qualche anno prima faceva compagnia a Bellatrix, ora è un ricercato, un reietto.
Di certo non era questo il futuro che i loro genitori immaginavano per loro, e Narcissa può solo immaginare come suo padre e suo zio, Cygnus e Orion Black, si sentirebbero ricoprire di vergogna vedendo la loro progenie e le scelte che hanno preso.
Ad eccezione di lei, ovviamente. Lei è sempre stata e sempre sarà la figlia e moglie perfetta.
 

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Capitolo 37
*** 041. Forme ***


37. Forme  
 
Prompt: 041, “Forme”
Personaggi: Andromeda Black, Ninfadora Tonks
 
 
 
“Dora, oggi com’è andata al lavoro?”
“Di questi tempi è difficile dire “bene”, visti i disordini al Ministero, ma non c’è male. Papà, che ne pensi dei capelli rosa?”
Ninfadora accenna con un sorriso al suo nuovo colore di capelli e il padre le sorride con affetto, asserendo che sarà sempre bellissima in ogni caso mentre la madre, invece, si porta il cucchiaio di zuppa alle labbra roteando gli occhi: il dono di sua figlia è molto raro, e Dora l’ha sempre usato per ridere e far divertire gli altri. Sempre, da quando era piccola.
 
A volte si chiede cosa direbbero le sue sorelle o si suoi genitori se la vedessero. Probabilmente storcerebbero il naso, e Narcissa affermerebbe che quel dono di cattivi gusto è di certo il risultato della progenie di un Nato Babbano.
“A me piaccio di più i colori… naturali, Dora.”
“Lo so mamma, e da piccola li portavo sempre come volevi tu, ma sono adulta adesso. Al lavoro piacciono a tutti!”
Ninfadora sorride con lo stesso entusiasmo di sempre, vivacità che la distingue da quando è nata e che non l’ha mai abbandonata, nemmeno nei momenti peggiori. Andromeda guarda sua figlia allungare una mano per prendere un pezzo di pane e rovesciare accidentalmente il bicchiere d’acqua, scusandosi mentre il padre asciuga la macchia con un gesto naturale, ormai istintivo.
 
La sua unica figlia è nata con un dono straordinario, ma Andromeda sa per certo che sarà sempre in grado di riconoscerla, anche se Ninfadora dovesse cambiare ogni cosa del suo aspetto.
Il luccichio pieno di vita nei suoi occhi, il suo sorriso. Non importa che forma assuma sua figlia, lei la riconoscerà sempre nei suoi difetti, nelle sue imperfezioni e nella sua bellezza.
 
 

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