The best is yet to come

di Switch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Empty ***
Capitolo 2: *** I am...WHAT? ***



Capitolo 1
*** Empty ***


(Questa è la quarta storia, e l'ultima, della serie “Heart's Mutation” dopo:
September in the rain”,
Just the way you are” e
Don't let me go”.)




La mano accarezzò il pelo del gatto, che fece delle fusa distratte.
Isabel ridacchiò, passando a grattare le orecchie del felino, prima di prenderlo in braccio e rimetterlo nella sua gabbia, assicurandosi che avesse tutto il necessario. Il micio le soffiò contro, un po' offeso per essere stato messo via, poi se ne andò ad acciambellarsi sul cuscino.

Mi dispiace, miciomiao! Ma ho altri pazienti da visitare oggi!” disse la donna a mo' di scusa, rialzandosi per controllare la cartella.
Camminò fino all'altra stanza con il naso ancora incollato ai fogli, seguendo il latrare dei cani, il miagolio dei gatti e ogni genere di verso prodotto dalla moltitudine di piccoli pazienti dei quali si occupava.

La clinica per animali andava alla grande. Aveva aperto non più di tre mesi prima, un mese dopo il matrimonio, e in pochissimo tempo si era sparsa la voce in tutta la città, con lodi sul trattamento, l'efficienza e la preparazione medica.
Alcuni, scherzosamente, la chiamavano “dottoressa Dolittle”. Ovviamente non poteva guarire completamente gli animali con la magia, qualcuno avrebbe mangiato la foglia se le guarigioni fossero state istantanee, ma li aiutava un po', per permettere ai suoi piccoli pazienti di rimettersi più velocemente.
Donnie le dava un grande aiuto, anche se non aveva particolare interesse per la vita da medico; la laurea presa era stata più per piacere personale e per curare i suoi fratelli, che per il desiderio di diventare medico. Ma quando l'ambulatorio era troppo pieno, e succedeva spesso, o quando c'era un'emergenza, suo cognato accorreva in suo aiuto molto volentieri.

Isabel, c'è la signora Garcia con la piccola Lulù” disse la voce familiare di Angel.
Sollevò la testa dalle cartelle, fissando l'amica che le sorrideva dalla porta.

Come?”
La piccola Lulù. Pare che si sia tolta il cono e si sia mangiata via l'ingessatura e i punti alla zampa” continuò Angel, che si era accorta della sua sbadataggine.
L'amica lavorava part-time per pagarsi l'ultimo anno di studi umanistici all'università; tempo prima aveva fatto la cameriera e la barista, ma una volta aperto il suo studio, Isabel le aveva offerto il lavoro: ottima paga, orario non proibitivo e la possibilità di stare in un ambiente familiare. Ad Angel gli animali piacevano e si doveva occupare principalmente della parte organizzativa, -prendere appuntamenti, compilare le cartelle mediche, chiamare i padroni,- quindi aveva accettato al volo.

Grazie, Angel. Arrivo!”
Rimise i punti di sutura alla cagnolina, raccomandando alla padrona di controllarla perché non lo facesse più, poi corse da una parte all'altra dell'ambulatorio, curando un paziente dopo l'altro, senza un attimo di tregua.

Una tazza di té?” chiese Angel a tarda sera, entrando nello studio con un vassoio con due tazze fumanti.
Oh, sì! Grazie!” esclamò entusiasta e stremata allo stesso tempo. Rimise il coniglietto Blinky nella sua gabbietta, l'ultimo paziente della giornata, poi andò a lavarsi le mani.
Era quasi arrivata alla scrivania, quando un violento giramento di testa la colse: fece appena in tempo a poggiarsi all'angolo, strizzando gli occhi per mandare via quella orribile sensazione.

Ehy! Che succede?” si preoccupò l'amica, alzandosi per andarle incontro.
Credo di aver chiesto troppo al mio corpo” si scusò lei, appoggiandosi e lasciandosi guidare fino alla sedia.
Stanotte sei tornata a casa?” domandò Angel, perspicace.
No. Ho avuto un paio di emergenze. Son dovuta rimanere a operare d'urgenza.”
Da quante ore sei in piedi?”
Quasi trenta, credo.”
Lavori troppo!” esclamò oltraggiata Angel, leggermente arrabbiata.
Sono fortunata a fare un lavoro che mi piace, per lo meno. Ma sì, avrei tanto bisogno di Donnie in questi giorni!”
Non è solo quello! Non dovresti andare anche in giro a pattugliare la notte se sei così stanca” la rimproverò Angel, con preoccupazione.

Isabel fece spallucce, ma si bloccò immediatamente al sentire i muscoli indolenziti protestare e si limitò a mandarle una smorfia solo per metà contrita.
Devo farlo, o chi proteggerà la città adesso che loro sono via?” domandò con una lieve punta di tristezza.
Angel sospirò colpita, la sua sfuriata annullata al percepire l'angoscia dell'amica.
Isabel sorseggiò il té caldo, con gratitudine. Il liquido scese giù per la gola, donando benessere e sollievo alla stanchezza. Chiuse gli occhi, sciogliendo un po' il collo, digrignando i denti per lo sforzo.

Stasera verrò anche io con te, allora” mormorò Angel, che così sperava perlomeno di poterle alleggerire la fatica.
E Sam. C'è anche lei, non sa che fare da quando non c'è Mikey” le rivelò Isabel con un sorrisino allusivo, che fece arrossire un po' Angel.
Era sempre divertente prenderla un po' in giro. In realtà non c'era niente di sconcio, Samantha sentiva solo la mancanza del suo ragazzo, ed era lecito, col quale passava la maggior parte del suo tempo di solito, com'era giusto. E dato che sapeva cavarsela bene nelle lotte, benché nel ninjitsu fosse ancora una principiante, Isabel la portava con sé, per permetterle di allenarsi un po' in veri scontri. Tanto ci pensava lei a tenerla d'occhio.

Certo che è molto che sono lontani. Dieci giorni” sentì dire all'amica, con malinconia, dopo qualche attimo di silenzio.
Isabel mise giù la tazza, spaziando con lo sguardo sulle pareti bianche dello studio, decorate con impronte e foto di animali, in un tripudio di tonalità allegre.

Già. E sentirsi al telefono non è abbastanza” sospirò assorta, con lo sguardo fisso sul lampadario a ventola.
E' per quello che non sei tornata a casa, vero? Raphael ti manca” chiese Angel, con un sorrisino furbo.
Mancarle? Si sentiva morire da quanto il cuore le facesse male. Era la prima volta da che si erano sposati che rimanevano separati e così a lungo, poi. Ma non c'era stata altra soluzione: lui e i suoi fratelli erano dovuti partire per il Giappone, per una missione affidatagli dal ninja tribunal, su un clan divenuto oscuro, convertito alle rapine, allo stupro, allo strozzinaggio e ogni altro genere di nefanderia.
I rapporti coi cinque maestri del ninja tribunal si erano un po' ricuciti dopo il matrimonio, con fatica, e diffidenza da parte dei mutanti, con tensione e regole ferree decise a tavolino; gli “shisho” non erano più in possesso dei loro poteri, non potevano più far fronte ai problemi che si presentavano, magici o meno, e avevano deciso di cedere parte delle loro responsabilità alle quattro tartarughe mutanti, che vedevano come loro successori ormai.
Leo e gli altri avevano accettato solo dietro infinita insistenza dell'Antico, l'unico verso cui sentivano un minimo moto di rispetto e affetto, ormai.
E in fondo sentivano che era loro compito fare ciò che potevano per aiutare, era nella loro natura.

All'inizio anche Isabel era stata inclusa nella missione, ovviamente, ma le era stata rifiutata all'ultimo momento, prima di partire: i cinque le avevano solo sorriso, dicendole che c'era ben altro di cui si dovesse occupare ormai e che doveva dedicarsi solo ad esso, nel futuro.
Ok, il suo ambulatorio era importante. Ma se fosse mancata per qualche giorno non sarebbe stato un problema; ed era certa che con il suo aiuto forse sarebbero già stati in viaggio di ritorno. Invece erano fuori da dieci giorni, senza sapere cosa effettivamente stesse accadendo, dato che le telefonate che poteva fare con Raffaello erano troppo brevi.

Figurati se mi manca quell'idiota” rispose, dissimulando la sua preoccupazione.
Angel sorrise, leggendo perfettamente tra le righe.

A me mancano” disse con un'alzata di spalle, guardando nel vuoto come in preda ad un ricordo.
Ah sì? Chi, in particolare?” le domandò Isabel con un ghigno furbetto, allungandosi per riprendere la sua tazza di té.
Angel si mosse un po' a disagio sulla sedia, gli occhi spalancati di colpo su di lei.

Tutti allo stesso modo!” rispose offesa, arrossendo suo malgrado. Isabel si trattenne dal ridere.
Sei sicura? A parte mio marito e Mikey non ci sarebbe nulla di male se qualcuno ti fosse mancato in particolar modo!” la punzecchiò ancora, piegando la testa con fare malizioso.

Angel divenne completamente rossa, alzandosi di scatto.
Io... non so di cosa parli!” strillò, prima di scappare fuori dalla porta come un fulmine. Isabel guardò verso l'uscio con un gran sorriso, senza scomporsi, continuando a sorseggiare il suo té.
Oh, sì che lo sai. Solo che ancora non vuoi ammetterlo” mormorò tra sé e sé, con fare cospiratorio.


Cenò velocemente, nel silenzio del villino, -se non avesse punzecchiato Angel avrebbe potuto invitarla per farle compagnia,- e dopo aver indossato la tuta si sdraiò nel divano per riposare un po'gli occhi prima dell'arrivo di Samantha.
L'amica era a cena con Leatherhead, come ogni sera ormai, e perciò non le aveva chiesto di raggiungerla prima, lasciandola più che poteva a godersi il tempo con suo padre.
Sia Sam che Leatherhead si erano trasferiti al rifugio subito dopo il matrimonio, prendendo possesso rispettivamente della stanza di Isabel e di quella di Raphael: ormai grazie all'influenza positiva della figlia adottiva, il coccodrillo umanoide non perdeva più il controllo e sembrava così felice di averla nella sua vita e di stare coi suoi amici; passava molto tempo nel laboratorio con Donatello e meditava con Splinter, o gli chiedeva perfino consigli su come fare il padre, da lui che era il migliore mai conosciuto.
Era felice e sereno e Sam con lui, i due il ritratto della famiglia.
Strana, era vero, una famiglia composta da un coccodrillo umanoide e una giovane donna che conservava una piccola parte di poteri della mutazione, ma erano così teneri e felici assieme, che avrebbero potuto fare da testimonial per una pubblicità per la famiglia perfetta.

E poi Sam aveva Mikey, il più dolce e allo stesso tempo fastidioso fidanzato del mondo, e Donnie, Leonardo e Raph erano quindi come fratelli, un giorno cognati, perché Isabel era certa che quei due si sarebbero sposati in futuro; lei la vedeva già come una cognata, le piaceva da impazzire Sam,era tosta e divertente, ma anche dolce e buona.
Amava la sua variegata e sempre più grande famiglia.
Un giorno anche Leo e Donnie avrebbero trovato qualcuno da amare e sarebbero stati riamati, e sarebbe diventata ancora più grande e piena di amore e affetto. Felice.
Ora, se solo fosse riuscita a far ammettere ad Angel quello che provava, sarebbero stati già un passo avanti.

Lo squillo del telefonino la riscosse dal circolo dei suoi pensieri, e il riposo venne dimenticato quando si accorse del nome sul display, tirandosi su di scatto con solo un lieve capogiro e una smania addosso nel rispondere.
Pronto! Amore! Dio come sono felice di sentirti” trillò euforica, mentre una mano carezzava distrattamente i cuscini del divano.
La risata calda di Raphael alla sua emozione risuonò nel ricevitore, mandandole brividi delicati per la schiena, facendole sentire ancora di più la sua mancanza.

Sto bene, sto lavorando un po' più del normale, ma va tutto bene. Il sensei sta bene e anche gli altri, Sam dovrebbe arrivare tra poco” gli raccontò con un grosso sorriso, che lui riuscì a sentire anche se così lontano.
Come stai? E quando torni?... Capisco... sì, lo so, non preoccuparti. Gli altri? State tutti bene? O dottor Donnie vi ha dovuto ricucire?” domandò velocemente, in attesa di notizie.
La voce di Raph suonava più nitida degli altri giorni, ma sempre stanca. Strinse il telefono più forte, desiderando inconsciamente di abbracciarlo.

Sono sollevata che stiate tutti bene!” esalò quando lui l'ebbe rassicurata.
Non si azzardava a chiedere nulla della loro missione, né come stesse andando, né se fosse terminata, perché sapeva che era una cosa molto segreta e anche se si fidava del segnale dei loro telefonini, schermato da Donnie, preferiva riservare le domande a quando avrebbe potuto fargliele di persona. Forse anche un po' per scaramanzia.
Intanto continuava a pregare che loro stessero bene e che tornassero presto.

Mi manchi” soffiò fuori, accorata. Non voleva fargli pesare la lontananza, poteva solo immaginare quanto stesse soffrendo lui, dopo tutto quello che gli aveva fatto passare, con quella sottaciuta paura che provava continuamente di perderla ancora, di vederla scomparire ancora una volta e definitivamente dalla sua vita.
C'era una grossa cicatrice nel cuore di Raffaello che lei stessa aveva creato, di proposito o per cause di forze maggiore, che non sapeva se avrebbe mai potuto guarire del tutto.
Anche se ci avrebbe provato ogni giorno concessogli al suo fianco, con tutto l'amore che provava.
Raphael le disse che anche lei gli mancava moltissimo e che l'amava, e Isabel sentì gli occhi inumidirsi, prima di sentire da lontano nel ricevitore la voce di Michelangelo che prendeva in giro il fratello per la sua sdolcinatezza. Isabel ridacchiò, soprattutto perché le arrivò nitido il rumore dello scappellotto che il marito aveva certamente tirato al fratello, e un po' del magone si era dissolto, al sentirli battibeccare come sempre.
Dio come le mancavano, tutti.

Dì a Mikey di non fare tanto lo spiritoso, Sam mi ha detto che l'altro giorno piagnucolava al telefono con lei, che non vedeva l'ora di vederla” rivelò con una punta di cattiveria, solo un poco.
Sentì Raphael riportare le sue parole e poi l'esclamazione offesa di Mikey seguita dalle risate degli altri tre, ripagandolo con la stessa moneta.

Devi riattaccare? Sì, lo so... dopo? Devo uscire di ronda con Sam e Angel, faremo un giretto per controllare un po' i dintorni, voi non ci siete e New York non dorme mai, perciò... certo che staremo attente. Sì, starò attenta... non ti devi preoccupare, sono capace di difendermi e difendere le altre se dovesse servire. Raffaello, ora stai esagerando! Ti assicuro che non ci succederà nulla, parola di strega, ora basta con le raccomand- oh, devono essere arrivate Sam e Angel!”

Un tramestio dall'ingresso e due voci avevano distolto la sua attenzione dalla chiamata, e si alzò in tempo per accogliere l'arrivo delle due amiche, -ormai entravano a proprio piacere nel villino,- impegnate in una fitta conversazione.
Angel era rossa, e forse non di rabbia, con le mani che le coprivano parzialmente le orecchie, e Sam sorrideva in maniera furba e dispettosa.

Sto solo dicendo che ho il metro di paragone per dirlo e Mikey è-”
Aaaah, non voglio sentirlo!”

Ragazze!” le chiamò Isabel trattenendo una risata, -aveva più o meno capito su cosa vertesse il discorso,- e attirò la loro attenzione. Puntò il telefonino.
I ragazzi vi salutano” disse loro e lo sguardo di Sam si illuminò, le pupille per un attimo a fessura.
Era una cosa a cui ancora facevano fatica ad abituarsi. Fortunatamente riusciva a controllarlo e non le capitava in giro di giorno tra gli umani, o sarebbero sorte molte domande.

Passami Mikey, passami Mikey!” strillò entusiasta, strappandole quasi il telefonino da mano.
Ciao Brontolo” esalò quando lo ebbe portato all'orecchio, “ passami Mikey.”
Isabel rise al sentire il soprannome che ogni tanto Sam usava per infastidire Raphael.

Per favore, va bene? Passami Mikey ora” aggiunse Samantha dopo qualche attimo, sollevando gli occhi al cielo. Poi quelli splendettero, mentre ascoltava con emozione.
Ciao zucchero, mi manchi, non vedo l'ora che tu sia qui, e stringerti e baciarti” mormorò ormai dimentica di loro, con una intonazione mielosa nella voce.
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che quella tosta biondina che passava il tempo a cercare risse e a menare le mani, diventasse una gattina che faceva le fusa al solo sentire la voce del suo fidanzato. Sam avrebbe potuto uccidere ogni essere vivente sulla faccia della terra, probabilmente, tranne Mikey.
Isabel poté giurare di riuscire a sentire la voce emozionata di Michelangelo rispondere sulla stessa riga di sdolcinatezze, anche da quella distanza, e si chiese quanto lo stessero prendendo in giro i fratelli. O se si fosse allontanato abbastanza perché loro non lo sentissero. Anche se dubitava che Raphael gli lasciasse così il proprio telefonino.

Angel invece era diventata se possibile ancora più rossa e si tappava le orecchie con più foga per non sentire tutte le effusioni che i due si scambiavano, in un'escalation che prometteva di sfociare dallo stucchevole al rating arancione, se non fosse intervenuta.
Ok, Sam, saluta il tuo ragazzo prima che vi diciate qualcosa che nemmeno io voglio sentire, ed è tutto dire, e ripassami mio marito” disse, con solo un mezzo sorriso.
Sentì Angel lasciare andare un sospiro sollevato, e Sam chiudere con Mikey con una serie di baci sonori, forse solo per infastidire l'amica.

Isabel ritornò in possesso del telefonino e sentì la risata imbarazzata di Michelangelo prima che la voce del marito chiamasse il suo nome.
Sì, sono io, Raffaello. Ti capisco, sono imbarazzanti, davvero, ma sono così carini che possiamo far finta di nulla.”
Sam le fece una linguaccia e un gran sorriso.

Ora ti lascio andare, stai attento, mi raccomando. State tutti attenti. Non vedo l'ora che torniate. Ti amo.”
Chiuse la chiamata, ma tenne il telefonino stretto nella mano, e respirò a fondo.
Era di nuovo senza Raffaello e quella chiamata non era stata abbastanza. Se non poteva averlo lì almeno avrebbe desiderato sentirlo continuamente al telefono, parlare anche solo delle cose più stupide, pur di continuare a sentire la sua voce e illudersi che fosse con lei.

Sam si avvicinò e le passò un braccio sulle spalle, nella sua versione di un abbraccio, a quanto pareva.
Torneranno presto. E tu e tuo marito potrete fare i piccioncini che tubano senza ritegno” le disse consolatoria, stringendo appena la presa.
E tu e Mikey potrete far venire il diabete a tutto il quartiere” ribatté Isabel con un mezzo sorriso, sollevando una mano e allacciandola a quella della futura cognata.
Le due si voltarono a guardare Angel nello stesso momento, come se desiderassero dirle qualcosa, ma entrambe si fermarono con la bocca semi aperta, poi si scambiarono uno sguardo complice e scoppiarono a ridere.
Angel le guardò, mezzo offesa.

Non voglio nemmeno saperlo!” soffiò piccata, andando a prendere il borsone che aveva lasciato nell'ingresso.

Erano già tutte e tre vestite delle tute nere, pronte per uscire di ronda, e Angel passò a Sam i suoi tonfa, prima di assicurare i propri alla cintura.
Samantha stava imparando l'uso di varie armi con Splinter, tuttavia dato che aveva terminato l'Accademia di polizia con successo da qualche settimana e che aveva iniziato il tirocinio con giri di ronda per le strade, e che nell'armamentario da poliziotta c'era anche il manganello, praticamente un tonfa, il saggio ratto aveva preferito concentrarsi soprattutto su quell'arma, perché fosse già pratica e potesse usarlo nel suo lavoro.
Forse un giorno avrebbe trovato un'arma che le sarebbe stata più congeniale, che sarebbe stata “sua”, - Mikey insisteva per insegnarle ad usare i nunchaku sperando che lei li scegliesse,- ma per il momento Sam si trovava bene con i tonfa e ci sapeva fare anche molto bene.
Dato che i tonfa erano anche le armi predilette di Angel, Isabel aveva ceduto e aveva deciso di usarli anche lei quando andava in ronda con loro; non aveva problemi ad usarli, gli shisho l'avevano allenata con ogni genere di arma fino allo sfinimento, tuttavia assicurò alle cosce anche i tessen, per ogni evenienza.
Da tempo meditava di riprendere ad usare i Sai che le aveva regalato Raffaello, ma poi continuava a rimandare.

Una volta pronte, indossarono le bandane, rossa quella di Isabel, arancione quella di Sam e viola quella di Angel. Quella rimasta, blu, Isabel la legò al bicipite sinistro.
Poi uscirono nella notte, ombre indistinte che si mescolavano nelle altre, veloci e silenziose.
Isabel amava New York, amava correre con Sam e Angel e vederle compiere avvitamenti e acrobazie con grazia, leggiadre e tuttavia letali.
Erano una banda di kunoichi che correvano nella notte, donne potenti e fiere che proteggevano nell'ombra, pensò con un moto di orgoglio nel cuore, e lei ne era il leader provvisorio.
Pattugliarono in relativo silenzio, concentrate solo sul controllare bene i dintorni e fare bene il loro lavoro.
Scivolarono di quartiere in quartiere, di tetto in tetto, di cornicione in cornicione

Sembrava tutto relativamente calmo, forse era ancora troppo presto per i criminali, perciò si fermarono per un attimo nel quartiere dei Jones, quando si accorsero che le luci nel loro appartamento erano accese.
Ehilà? C'è nessuno?” trillò Sam, infilando la testa nella finestra.
Prima devi bussare!” la sgridò Isabel, dietro di lei.
April entrò nel salone e guardò nella loro direzione, nemmeno troppo sorpresa di vederle. La vestaglia da camera era tesa sul pancione di quasi cinque mesi e August in braccio allungava le manine verso di loro, gli occhioni azzurri pieni di felicità.

Ero quasi riuscita ad addormentarlo” mugugnò la donna, mentre le osservava tuffarsi con leggiadria sul suo tappeto, per poi rimettersi in piedi con un gesto fluido.
Scusa, Ape” mormorò Sam, allungando le braccia per prendere August, forse per scusarsi.

Zia Isabel! Zia Angel! Zia Sam!” esclamò Carl, schizzando nella stanza come un petardo, tuffandosi tra le braccia di quella più vicino. Isabel riuscì a non farsi buttare giù e lo sollevò in alto, facendolo ridere.
Certo, quello non faceva che peggiorare la sua emicrania e il suo capogiro, ma non avrebbe smesso per nulla al mondo. Carl era adorabile.
Ed era vestito a metà con un pigiamino di Ben 10, la parte di sopra infilata nella testa, ma le maniche svolazzanti.
Casey entrò subito dopo, mezzo arrabbiato, ma il suo volto si dipinse di sorpresa nel vederle.

Oh, ecco perché è scappato via come un razzo” esclamò, rivolgendo alla moglie un sorriso stanco.
Isabel aiutò Carl a mettere per bene il pigiama, con una mano sola mentre con l'altra lo teneva contro un fianco.

Scusate se siamo piombate qui, abbiamo visto la luce accesa e abbiamo pensato di farvi una breve visita.”
April si sedette nel divano e rivolse loro un gesto con la mano che voleva dire che era tutto a posto.

Siete in giro di ronda?” domandò Casey con un lieve scintillio di invidia nello sguardo. Temettero per un attimo che avrebbe proposto loro di andare anche lui.
Devo dirvelo, ragazze: siete decisamente meglio da vedere delle tartarughe mutanti, dovreste prendere il loro posto permanentemente” esclamò dopo un attimo, facendole scoppiare a ridere.
April rollò gli occhi al cielo, trattenendo una risata all'uscita di suo marito, benché detta senza cattiveria.

E io li conosco da quando andavano in giro nudi, posso dirlo con cognizione di causa.”
A quell'uscita April non riuscì davvero a trattenersi e scoppiò a ridere, anche e soprattutto per come era arrossita Angel, che faceva uno strano contrasto con la bandana viola.

Non ricordarmelo” gemette quella, scuotendo la testa.

Beh, anche io e Isabel possiamo dire con cognizione di causa che non è così, comunque” ribatté Sam, mentre faceva giocare August con le code della sua maschera arancione.
Quello provava a prenderle per metterle in bocca, ma la ragazza li spostava sempre all'ultimo momento, facendolo ridere; il piccolo mandò uno sbadiglio esagerato, provato.
Isabel gettò un'occhiata veloce verso Angel e vide che il suo imbarazzo stava ormai toccando vette altissime e non mancava ormai molto perché sbottasse.

Prima che qualcuno potesse aggiungere la parola che l'avrebbe fatta esplodere, comunque, una lieve ticchettio li sorprese e si voltarono tutti insieme per guardare verso la finestra: oltre il vetro il viso sorridente di Steve li osservava, in attesa.
Al cenno di Casey di entrare, il ragazzo sollevò la finestra a tagliola e si tuffò sul tappeto con una capriola ben studiata. Si tirò su e si strofinò appena la tuta, voltandosi a guardarli.

Buona sera a tutti” squittì, con fare gioviale.
Tu che ci fai qui, scricciolo?” disse Sam, provando a scompigliargli i capelli, allungandosi fin sulle punte per riuscirci.
Era la più bassa delle donne e la cosa la faceva arrabbiare, a volte.

Domani non ho scuola, ho pensato di uscire di ronda. E sapevo che almeno Isabel sarebbe stata fuori, mi sono messo a cercarla per un po', poi ho pensato che potesse essere passata dai Jones e... eccomi qua!” rivelò Steve, allargando le braccia.
Aveva già la tuta nera, i suoi Tanbō di metallo legati alla cintura nella parte posteriore e la maschera nera in mano, come se l'avesse tolta appena prima di bussare.

Non pensavo di trovare anche te e Angel, comunque. Se sono di troppo torno a casa” aggiunse in fretta, notando le loro occhiate strane.
Ma scherzi? Sei della famiglia, e con te siamo quattro, proprio come il gruppo originale” sorrise Isabel furba, allontanandosi per passare uno scontento Carl nelle braccia di Casey. Diede un bacio sulla testolina del piccolo, prima di portarsi vicino a Steve e iniziare a trafficare con la bandana al braccio.
Ti serve solo il giusto tocco per essere perfetto per uscire con noi” aggiunse, legando la bandana blu di Leo alla testa del giovane.
Steve sembrò imbarazzato al solo pensiero, ma non si oppose e quando lei ebbe finito si rimirò nel vetro della finestra con un moto di orgoglio.

Ma sono io il leader, ricordatelo, Blue ninja” finì Isabel con un ghigno, e Steve sapeva che si stava divertendo a prenderlo in giro.

Già, ci stavo pensando prima: perché avete le bandane dei ragazzi e non le maschere nere che coprono tutta la vostra faccia?” domandò Casey, provando distrattamente a cullare Carl, ovviamente senza successo.
Isa le ha incantate perché nessuno possa riconoscerci, a parte voi della famiglia” rivelò contenta Samantha, scuotendo le code arancioni della sua con un colpo di testa, facendo ondeggiare anche la coda alta di morbidi boccoli dorati.
In questo modo i ragazzi non sembrano così lontani” incalzò Angel, con una smorfia triste.
E questi colori devono sempre sventolare nella notte, la città non deve dimenticare chi l'ha sempre protetta” aggiunse Isabel seria, decisa a portare avanti il lavoro delle turtles finché non fossero tornate.

Beh, riesco a capire perché Isa indossi quella rossa del marito e perché Sam abbia quella arancione di Mikey, ovviamente, ma come mai tu hai scelto quella di Donnie, Angie?” domandò April, con un tono fintamente innocente.
La giovane si trovò addosso cinque paia di occhi curiosi e più di un sopracciglio allusivo nella sua direzione. Odiava arrossire, diamine, ma non riusciva a controllarlo.

I- Il viola sta bene con la mia carnagione” balbettò con tono semi arrabbiato, sapendo di fare solo il loro gioco.
I loro sorrisi divennero perfino più aperti e predatori.

Si intona bene alle ciocche viola nei tuoi capelli, in effetti. È quasi la stessa tonalità, per coincidenza” la punzecchiò Samantha con tono lieve, mentre passava il piccolo August ormai addormentato nelle braccia di April.
Secondo me le starebbe bene anche quella blu, in fin dei conti” disse la donna, e Angel seppe per certo che non si stava davvero riferendo alle bandane, non più per lo meno.
E ne aveva abbastanza per quella giornata.

Siete-” iniziò, cercando una parola abbastanza forte eppure non troppo offensiva, “siete impossibili!”
Fece un altero e sdegnato dietro front e in un secondo era alla finestra: la spalancò e si tuffò fuori, urlando un “buona notte” molto seccato.

Isabel e Sam si scambiarono uno sguardo allarmato, prima di scattare nella sua scia.
Buona notte, Ape, Case'! Scusate se scappiamo! Steve, andiamo!” gridò Isabel prima di uscire con un balzo nella notte, cercando traccia dell'amica fuggitiva.
La vide saltare tra due palazzi, un isolato più avanti, e si affrettò a seguirla, Sam e Steve proprio dietro.

In pochi attimi bruciarono la maggior parte del divario che li separava, benché la kuoichi dalla benda viola continuasse a restare ancora troppo lontana.
Oh, Angie, scusaci! Dai, non correre così!” esclamò Sam a voce alta, saltando uno strapiombo con facilità. Come Mikey, anche lei era estremamente veloce, grazie ai muscoli ben allenati delle gambe.
Isabel le era accanto e sentiva di doversi scusare anche lei. Stavano decisamente calcando troppo la mano, se Angel ancora non si sentiva pronta, se non aveva ancora razionalizzato la cosa, potevano fare solo più male che bene a continuare ad insistere e a punzecchiarla.

La pianteremo, Angie, promesso. Ci dispiace!”
L'amica non si fermò, ma sembrò rallentare un poco, forse per permettere loro di raggiungerle.
Isabel e Samantha non si dissero una parola, ma entrambe stavano pensando la stessa cosa, e si ripromisero di non darle fastidio per un po'.
Magari giusto qualche piccolo consiglio innocuo per provare a tastare il terreno più avanti.
Steve se ne stava quieto e non sentiva di dover intervenire in quel momento, benché avesse capito cosa stesse succedendo: era circondato da donne ormai e nemmeno del genere più tranquillo, non voleva mettersi in mezzo al loro litigio e finire dilaniato se avesse detto una cosa sbagliata.

Raggiunsero Angel proprio nel momento in cui il grido di una donna squarciò la notte.
Si scambiarono uno sguardo veloce, poi Isabel fece segno di seguirla e si gettò in una corsa sfrenata, verso la fonte di altre grida, altre due voci terrorizzate ad unirsi alla prima.
Si fermarono di colpo su un cornicione che dava nel vicolo sul retro di un famoso locale della zona, molto alla moda. Non era inusuale che alcuni schifosi depravati ci provassero con qualche bella ragazza, tra alcool e chissà quale droga, ma quello andava ben oltre: c'era un gruppetto di uomini, la loro età era molto variabile, che teneva tre donne spaventate e forse leggermente sedate nascoste nell'angolo più buio e nascosto; due di loro erano bloccate per le braccia contro il muro, l'altra premuta a terra da due uomini mentre uno si slacciava i primi bottoni del pantaloni.
Ridevano, sguaiatamente, dileggiando la loro paura e le loro lacrime.
E le loro intenzioni erano ben chiare.

Non piangere, puttanella. Ti farò divertire, ti piacerà” diceva quello con i pantaloni quasi calati, con tono viscido e da voltastomaco.

Perché invece non fai divertire un po' noi, stasera?” ringhiò Isabel, a voce ben alta e tagliente. Raphael e Leonardo sarebbero stati molto fieri del suo tono da leader.
Gli uomini si bloccarono al sentirla, girando freneticamente la testa da una parte all'altra, allarmati, ma non troppo.

Quassù, geni” sbottò Sam esasperata, inchinata sul cornicione come un gargoyle pronto a balzare di sotto. Bruciava dalla voglia di scendere giù e picchiarli uno ad uno finché non avessero chiesto pietà.
Cosa-” li sentirono esclamare quando infine li scorsero. Ritti e furenti, i tonfa già nelle mani, quelli di Sam roteavano con impazienza. Steve chiudeva la fila, con i suoi tanbō ben alti che riflettevano le luci dei palazzi attorno.
Adesso lasciate andare le ragazze, e noi in cambio non vi picchieremo troppo forte” disse Isabel con calma.
Forse solo appena appena” incalzò Sam.
E poi andrete dritti dritti in una bella cella fredda, e pregate che lì qualcuno non voglia far divertire voi, perché non vi piacerebbe” finì Angel con tono grave, pieno di disgusto.

Una risatina sarcastica fu la risposta alle loro parole, e non potevano nemmeno dire di esserne sorprese, succedeva continuamente, purtroppo.
Dopo la sorpresa iniziale gli uomini avevano squadrato i misteriosi “eroi” e non ci avevano messo molto a pensare che non fossero una gran minaccia e che potessero batterli molto facilmente. Quel genere di opponente, poi, in genere veniva distratto anche dalle loro forme e si faceva una mezza idea di allungare le mani anche su di loro una volta battute.
Steve era furente e strinse la mascella con stizza, mordendosi la lingua per non imprecare nella loro direzione.

L'uomo che doveva essere il capo si riallacciò i pantaloni con un ghigno lascivo sul viso volgare. Poi aprì le braccia in un gesto di invito, come a sfidarli a farsi avanti.
Isabel sbuffò, roteando gli occhi al cielo.

Ok, ragazzi, fategli molto male” mormorò Isabel, preparandosi a saltare.
Non mi sembra una cosa che dovrebbe dire un leader” ribatté Steve con un mezza smorfia di divertimento.
Decisamente no” incalzò Angel, scuotendo incredula la testa.
Sam si tirò su per poter prendere la spinta per il salto.

Ecco perché sta con brontolo e non con karate kid” disse velocemente, facendoli ridere.

Si gettarono di sotto con un paio di avvitamenti e già quello bastò a congelare i sorrisini sui volti dei loro avversari.
Attaccarono veloci come il vento e impietosi come il gelo di quella fredda notte di Gennaio.
I primi uomini caddero a terra con urla di dolore, colpiti da stoccate decise e precise. Angel e Sam si diressero immediatamente verso le due ragazze tenute contro il muro e si lanciarono contro quelli che ancora non le volevano lasciare andare, forse intenzionati ad usarle come scudo. Quelle erano inermi e immobili, forse dalla paura o forse drogate.
Steve supportava le due kunoichi, colpendo con decisione i malviventi che provarono a scappare, tra colpi di bastone e calci in volo spettacolari.

Isabel aveva intanto neutralizzato i due uomini che tenevano la terza poverina a terra e si era chinata con premura per controllare come stesse, con gesti lenti e gentili e parole dolci davanti alla sua paura. Le sue pupille erano dilatate e i suoi occhi lucidi come in preda alla febbre, pieni di confusione e terrore.
Isabel poggiò una mano sulla sua fronte, rivolgendole un sorriso tenue.

È tutto a posto ora. È tutto finito” mormorò, mettendo la sua magia in atto.
Red! Attenta!” sentì urlare Samantha, con urgenza.

Qualcosa sbatté contro lo scudo innalzato all'ultimo secondo e Isabel si voltò lentamente per guardare con espressione furente il capo di quella feccia che la osservava a sua volta con occhi spalancati di paura, il tubo di ferro che aveva usato per attaccarla che rotolava a terra con un gran tramestio metallico.
Si alzò con lentezza, lasciando cadere lo scudo.
Lui e gli altri ancora in piedi si diedero alla fuga tutti contemporaneamente, ma sbatterono contro una barriera invisibile alla fine del vicolo, che impediva loro di scappare verso l'unica via di uscita.
Caddero a terra e si voltarono strisciando, verso la minaccia alle loro spalle, verso i quattro guerrieri che si avvicinavano a passi calcolati verso di loro, senza nessuna paura.

Isabel gettò un'occhiata verso i suoi amici, prima di riportare lo sguardo verso le loro prede. I suoi occhi si illuminarono di bianco e sorrise tra sé al sentire il grido di paura di un paio di loro.
Leonardo non avrebbe approvato che giocasse con i loro opponenti in quel modo, ma far saggiare loro un po' di paura le rendeva il mal di testa e la stanchezza che ancora sentiva più sopportabile.
E se la meritavano tutta.

Avete terrorizzato queste donne. Avete cercato di stuprarle. Le avete ferite e dileggiate” iniziò a elencare i loro crimini, gelida.
E mi hanno colpito” aggiunse Sam, indicando il livido viola che si stava formando sulla sua guancia, di sicuro a causa di un pugno.
E avete ferito Orange” incalzò Isabel, come se fosse un'offesa personale.
Ghignò crudele, poi chiese: “Purple, Blue, voi tutto bene?”
Steve lasciò andare un verso rauco che esprimeva assenso, senza staccare lo sguardo schifato da quello dell'uomo.
Angel fece spallucce, poi con un colpo di testa fece mulinare la lunga coda nera all'indietro con sdegno.

Sono disgustata che vermi come questi vivano e respirino la nostra aria, a dir la verità.”
Isabel rise amara , e il suo bagliore crebbe un poco; gli aggressori slittarono ancora di più all'indietro, premendo quasi come un unico groviglio contro la barriera, in preda al panico.

Avete disgustato anche me. Direi che la vostra sentenza sarà bella pesante.”

Si fermò davanti a loro, vide negli occhi del capo una scintilla di disperazione mista a rabbia.
Non lo farei, fossi in te” soffiò, risoluta.
Brillò intensamente e la magia fluì libera, più debole del solito, ma abbastanza per elettrizzare quei bastardi fino a far perdere loro i sensi. Si accasciarono al suolo uno su l'altro, come le bestie immonde che erano.
Poi ritornò normale e lasciò andare un sospiro stanco.

Ehy, Red, stai bene?” chiese Angel, con solo una lieve titubanza ad usare il suo nome in codice. Non c'era abituata e le faceva strano, ma non avrebbero mai usato i loro veri nomi allo scoperto; usare i colori delle bandane che portavano era stato naturale.
Isabel le sorrise con affetto, prima di sporgersi verso Samantha e stamparle un grosso bacio sulla guancia, curando il suo livido in un paio di minuti.

Sto bene, adesso curo le ragazze mentre uno di voi chiama la polizia” disse infine, camminando con calma verso le donne poggiate al muro e verso quella ancora seduta a terra, pronta a rivolgere la sua magia su di loro.
Angel sapeva che era molto stanca e che aveva assoluto bisogno di dormire, perciò si ripromise di portarla subito a casa non appena avessero finito lì.
Sam chiuse la chiamata e si misero ad aspettare con pazienza che la polizia arrivasse.
Le donne erano tutte strette attorno a Isabel come se fosse un'ancora di salvezza, con gratitudine e spasmodico sollievo.

Ancora non capisco. Perché non usi semplicemente i tuoi poteri? Non avresti bisogno di sporcarti le mani. Non prenderla male, io adoro fare a pugni e soprattutto picchiare gente come questi schifosi che meritano solo una bella ripassata nella vita, ma potresti eliminare stronzi del genere solo con uno schiocco di dita, senza fare fatica.”
Sam aspettava che le rispondesse, seduta sul bidone dell'immondizia al di fuori del locale, facendo ciondolare le gambe come una bimba curiosa. Steve le era accanto a gambe incrociate, e giocava distrattamente con la fibbia degli stivali, ma dal modo in cui la sua testa era piegata si capiva che era molto interessato all'argomento.
Isabel storse la bocca e strinse gli occhi con fastidio, mentre pensava.
Come avrebbe voluto addormentarsi all'istante.

Non mi sembra giusto” rispose dopo qualche attimo. 
“Raffaello una volta mi ha detto che non devo fare troppo affidamento su di essi, sai già che in inverno non sono al massimo, ma che succederebbe se un giorno li perdessi? Non posso fare affidamento completo solo sui miei poteri. Sono una kunoichi, ho faticato tanto per imparare a combattere a questo livello e ho intenzione di lottare con le mie sole forze.”

A meno che non ti facciano arrabbiare” si intromise Angel, con un sorrisino furbo.
Isabel annuì piano, ma smise al sentire il fastidio dentro le orbite.

Sì, a meno che non mi facciano arrabbiare. Allora fulminerò tutti senza pietà.”
Risero tutti lievemente, poi Sam ci pensò su e le rivolse un'altra domanda.

È mai successo che una strega o un mago perdesse i poteri? Per sempre intendo?”
Non che io sappia” rispose Isabel con sincerità. “Ma non si può mai dire.”

Le sirene della polizia li distrassero e si alzarono per sparire. Isabel cercò di calmare le donne, con parole gentili le convinse a rimanere lì e a raccontare tutto ai gentili poliziotti che stavano arrivando, dicendo loro che tutto sarebbe andato bene.
Diede un lieve bacio ad ognuna sulla fronte, prima di raggiungere Steve, Angel e Samantha sul tetto del palazzo. Rimasero qualche attimo per controllare che le donne venissero trovate e trattate bene, poi si dileguarono, in fretta e in silenzio.

Ok, possiamo terminare per stanotte, che ne dite?” esclamò Angel, dopo che ebbero oltrepassato un paio di isolati.
Di già? È ancora presto” si lagnò Sam.
Tu sei in servizio domani mattina” le ricordò allora Angel, decisa. “E Isa non si regge in piedi dalla stanchezza, anche se fa sempre la sciocca martire.”
Isabel si voltò velocemente per rivolgerle un'occhiata seccata per quell'uscita, ma si bloccò invece completamente, rimanendo indietro.
Si era congelata nel bel mezzo di un palazzo, gli occhi attenti e vigili, il respiro corto e urgente.
I tre amici si accorsero immediatamente del suo gesto e si fermarono e bloccarono anche loro, ritornando in fretta sui loro passi.

Che c'è, perché-”
Le parole di Steve gli morirono in gola al vedere Isabel sfilare velocemente i Tessen legati alla coscia e aprirli nella loro gelida bellezza.

La giovane rimase un secondo in attesa, come in ascolto, prima di lanciare un tessen con un gesto secco, alto verso il palazzo alla loro destra, su su, verso il tetto.
L'arma sibilò nella sua parabola letale, piantandosi nel cemento con un tocco sordo e crudo.
C'erano delle ombre al di sopra, che li osservavano.
Isabel accomodò meglio l'arma restante nella mano, spostandosi per proteggere i suoi amici alle sue spalle, e le ombre si staccarono dal cornicione al suo gesto, calando a pochi passi da loro.
Non sentiva proprio una minaccia, più una fastidiosa curiosità, come se li stessero sondando, ma la stanchezza che provava, e soprattutto il mal di testa, potevano aver alterato le sue percezioni e non voleva rischiare la vita dei suoi amici per un giudizio sbagliato.
Meglio attaccare prima e domandare dopo.
Una delle ombre si staccò dalle altre e si avvicinò a grandi passi e Isabel scattò immediatamente, il tessen pronto e letale, in posizione di difesa.
Si udì un gran fragore di metallo contro metallo, quando la sua arma si scontrò contro quelle del suo avversario.

Mi sei mancata anche tu, Isa” mormorò Raphael, sporgendosi oltre le loro armi incrociate per darle un bacio a stampo.
Dopo il primo attimo di sorpresa Isabel lasciò andare il tessen, che cadde al suolo insieme ai Sai con un forte rumore metallico, e lo strinse in un abbraccio.

Sei tornato” strillò euforica, accoccolandosi contro di lui con foga, lasciando andare un sospiro sollevato. Sentiva che perfino il mal di testa si affievoliva.
Nello stesso istante il gridolino estatico di Sam si sentì in quasi tutta la città.

Zuccherino!” la sentirono dire, mentre si gettava contro Mikey con l'energia di una palla di cannone, avvinghiandosi a lui a mo' di koala, tempestandogli il viso di baci.
Mi sei mancata un casino, pasticcino al miele” ridacchiò quello, inebriato dalla passione della sua ragazza. In pochi secondi furono in un mondo tutto loro, dimentichi degli altri su quella terrazza.
Questa è una cosa a cui ancora non riesco ad abituarmi” disse Donatello, scuotendo la testa davanti alle effusioni dei due.

Isabel lasciò andare Raphael e si sbrigò a salutare anche gli altri, a cominciare proprio dal cognato genio: constatò che sembrava stanco, ma in salute.
Come stai? Al lavoro tutto ok?” le chiese lui, come sempre col suo fare gentile.
Tutto bene! I cuccioli stanno bene e il piccolo Rocky si sta riprendendo splendidamente dopo l'operazione” lo informò, contenta di riavere il dottor Donnie.
Isabel si sporse poi a salutare Leo, lasciando che Angel abbracciasse Don.

È andato tutto bene, spero” gli disse lei, notando la stanchezza accumulata, trasmessa perfino nell'abbraccio.
Leonardo le rivolse un sorriso tirato che poteva dire nulla o tutto, ma fece spallucce, con modestia.

Ce la siamo cavata. Quel clan non dovrebbe darci più problemi. Qui com'è andata? È stato difficile proteggere la città?”
Isabel sollevò le spalle in una replica del suo gesto, con casualità.

Tutto bene, abbiamo preso a calci qualche delinquente” rispose vaga, come se non fosse stato nulla.

Red è stata una buona leader” si intromise Sam, tra un bacio e l'altro a Mikey. La ragazza gli diede un ultimo bacio a stampo prima di slacciarsi da lui e decidersi ad andare a salutare gli altri.
Isabel rollò gli occhi al cielo, ma ricambiò il sorriso fiero di Leo con gentilezza.

Red? E come mai avete le nostre bandane?” esclamò Raphael, tirando le code di quella alla testa della moglie, con uno strattone deciso, ma non troppo forte, riportandola vicino a sé.
Oh, Orange adora i nostri nomi in codice, il suo le ricordava il suo ragazzo lontano” rivelò Isabel rivolgendo una linguaccia a Sam, che comunque non se ne accorse perché Mikey l'aveva strappata dalle braccia di Donnie per stringerla di nuovo dopo aver urlato: “Orange ti sta benissimo!”

Per ragionamento logico tu devi essere Purple, allora. Ti dona” mormorò Donatello verso Angel, rivolgendole un sorriso dolce.
La ragazza avvampò a quelle parole e sembrò pietrificarsi e Isabel ne ebbe pietà, perché cerco di distogliere immediatamente l'attenzione, riprendendo a parlare.

E le bandane le abbiamo messe per ricordare ai vostri nemici che siete sempre voi a proteggere questa città. E per sentirvi più vicini” aggiunse in fretta, guadagnandosi quattro sorrisi di gratitudine da quattro tartarughe mutanti.
Quindi tu sei Blue” concluse Leonardo, allungando un buffetto sul braccio di Steve, con un sorriso. “Spero tu abbia tenuto alto il nome.”
Il ragazzo si grattò il collo in imbarazzo, ignaro del tono scherzoso di Leo.

È stato magnifico” si intromise Isabel con fare bonario, prima che il piccolo si gettasse a terra per scusarsi con Leonardo, troppo teso come sempre a voler fare tutto alla perfezione.

Ah, ma quella con la bandana rossa era la leader, adesso mi sento in pace col mondo” scherzò Raphael, mandando un'occhiata pungente e sarcastica al suo leader in blu, ricevendo in risposta solo una rollata di occhi al cielo e un sottofondo di risatine.
Sono troppo stanco per battibeccare con te, Raph” mormorò Leo quietamente, soffocando uno sbadiglio con garbo dietro una mano.
Sembravano tutti davvero molto provati e al limite delle loro forze.

Non siamo riusciti a dormire nemmeno in aereo, c'era una coppia di gatti che ha miagolato e litigato tutto il volo da Tokyo fino a qui, è stato decisamente lungo” spiegò Donatello, sfregandosi gli occhi distrattamente con fare adorabile.

Sarà meglio andare tutti a dormire, allora. Domani ci racconterete tutto del vostro viaggio e della vostra missione” propose Isabel, incamminandosi verso il palazzo a destra a piccoli passi.
Si librò con la magia, in alto, sempre più in alto, fino a raggiungere il suo tessen piantato nel cemento e con uno strattone deciso lo staccò, richiudendolo con uno schiocco secco.
Si voltò verso gli altri, giù ad osservare quello che lei faceva con espressioni sorprese e curiose, e si fermò, impietrita, uno strano gelo a correrle nelle vene.
Si sentì come se qualcosa la stesse comprimendo, come se tutto il suo potere si stesse rimescolando.
Il respiro le si bloccò in gola e vide dalle loro espressioni preoccupate che si erano accorti che in lei qualcosa non andava.
Iniziò a cadere e a strillare nello stesso momento.

Isa! Non è divertente!” la sgridò Raphael, che evidentemente pensava ad uno scherzo.
Ma più lei si avvicinava al suolo e il suo grido si amplificava, più capiva con terrore che non lo era. Erano tutti pietrificati dalla paura, i piedi incollati al suolo dall'orrore, ma Mikey riuscì a saltare in tempo: la afferrò, compiendo un avvitamento a mezz'aria, portandola al sicuro sul tetto.

Isabel era pallida e stravolta e li guardò uno ad uno con il terrore negli occhi.
I miei poteri... li ho persi” esalò con voce stridula, prima di svenire.






Note:

Salve, ben ritrovati.

Sono felice ed emozionata di iniziare una nuova storia, succederanno così tante cose, personaggi vecchi che torneranno, nuovi che spero apprezzerete, e ovviamente azione e dramma, prima dell'epilogo finale. Che sarà definitivo. L'epilogo a tutta questa serie.
Spero che vi piacerà.
Tutto quello che chiedo a voi è pazienza, ci vorrà del tempo per finirla, ma spero che mi accompagnerete anche in questa avventura.

Iniziamo con un mistero: Perché Isabel ha perso i poteri? E sarà una cosa definitiva?
Vorrei tranquillizzarvi, non sarà tutto incentrato su Isabel, ovviamente lei è importante, ma ci saranno i punti di vista di tutti, alternati, e tutti avranno spazio, soprattutto le nuove relazioni.
Basta spoiler.

Piccolo promemoria, arrivati a questo punto vi sarete persi, questa è l'età che compiranno durante la storia, visto che inizia a Gennaio e comprenderà l'arco di un anno circa:
Leo, Donnie, Raph e Mikey: 26 anni
Isa: 24
Angel: 23
Sam: 23
Steve: 18
Casey: 34
April: 33
Carl: 5
August: 1

Ignoro completamente che età abbiano Splinter e Leatherhead!

Grazie per aver letto,

vi abbraccio fortissimo

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Capitolo 2
*** I am...WHAT? ***


La corsa al rifugio fu veloce, Raph prese Isabel dalle braccia di Mikey e la strinse a sé per tutto il tragitto, cercando di scaldare la sua pelle fredda col calore del proprio corpo: lei non si svegliò, nonostante i sussulti e i balzi, gli avvitamenti e le capriole.
Donnie aveva insistito che la portasse nella loro vecchia casa, dove lui avrebbe potuto visitarla con attenzione. Angel aveva detto che Isabel era incredibilmente stanca per il troppo lavoro e le ronde e forse per quello era svenuta. Michelangelo aveva aggiunto che era inverno e i poteri di Isabel erano più deboli e forse lei si era confusa.
Raphael non ascoltava nessuno, voleva solo che lei si svegliasse.
Splinter e Leatherhead li accolsero con gioia e sorpresa, che si tramutarono all'istante in preoccupazione al vedere la giovane svenuta tra le braccia di Raphael: lui corse al laboratorio subito dietro Don, poggiandola sul lettino con premura, incurante di tutti gli altri.
Era pallida da morire.

Raph. Raph!”
Un tocco lo riscosse e si accorse di essere rimasto imbambolato a guardarla per tanto, come in trance, senza sentire la voce di Donnie che lo chiamava con apprensione.

Stai calmo, ok? Sei molto stanco e se continui così potresti svenire anche tu per un nonnulla.”
Annuì, meccanicamente, senza prestare davvero attenzione.

Cosa ha?” gracchiò, la gola improvvisamente secca.

Donatello volava da una parte all'altra del laboratorio, raccogliendo arnesi e alambicchi, in fretta e precisione.
Non lo so. Non ho idea del perché una strega possa perdere i suoi poteri. Per adesso voglio solo farle una flebo ricostituente, poi la sveglieremo e lo chiederemo a lei. E cerca di non stressarti, Raph, o ne faccio una anche a te.”
Rimase in silenzio ad osservare il fratello sollevare la manica della tuta di Isabel e poi con gentilezza e sicurezza infilare l'ago a farfalla nel suo braccio, attaccandolo alla sacca di liquido trasparente.
Non era scappata nemmeno una goccia di sangue e Isabel non si era mossa nemmeno al pizzico dell'ago.
Raphael strinse la sua mano, in attesa, e solo quando udì il basso mormorio nella stanza si ricordò che erano tutti lì: Leo stava spiegando a Leatherhead e Splinter cos'era successo, Mikey e Sam erano abbracciati e non staccavano gli occhi da Isabel, Steve sembrava smarrito e Angel si era avvicinata per chiedere loro se desiderassero bere qualcosa di caldo, mentre aspettavano.
Raph rifiutò, Donnie chiese un caffè, ringraziando.

Ci volle almeno un quarto d'ora perché la sacca si svuotasse, nel frattempo tutti bevvero una bevanda calda che li ristorò un poco, facendo congetture lievi sul perché Isabel potesse aver perso i poteri.
Sarà un effetto dell'inverno” ripeté ancora Mikey, che favoriva quella teoria rispetto ad altre più catastrofiche.
Ma non ha mai perso completamente i poteri prima. E con gli shisho ha perfino imparato a controllarli per non subire un calo così drastico, non ha senso” ribatté Leonardo un po' spazientito.
Magari è stato quello più la stanchezza accumulata, non ha dormito per trentasei ore di fila! Se sommiamo la stanchezza, al calo anche se minore in inverno e allo stress perché voi eravate lontani... può essere che i suoi poteri si siano come bloccati” teorizzò Angel con sussiego, provando a pacare gli animi.
Alcuni annuirono, altri piegarono la testa come se stessero valutando l'ipotesi.
Donatello si avvicinò a Isabel e tolse con delicatezza la flebo e l'ago.

Premi qui” disse a Raphael, indicando il batuffolo imbevuto che fissò poi al braccio con un pezzo di cerotto.
Dobbiamo svegliarla.”
Raph annuì lentamente, continuando a stringere la mano di Isabel con forza, come fosse la sua ancora.

Don si decise ad usare un leggero schiaffetto, non aveva senso usare i sali in quel caso, e alla terza volta in cui chiamò il suo nome, Isabel aprì gli occhi, torbidi e confusi, puntandoli sul cognato.
Cos'è- Donnie, cosa-”
È tutto ok, Isa, siamo al rifugio. Sei svenuta sul tetto, hai detto che i tuoi poteri sono spari-”
Isabel si tirò su di colpo, mancando per un soffio la testa di Donnie, il volto di un insano verde acido, il respiro corto, strizzando gli occhi continuamente.

I- i miei poteri. I miei poteri, io non so-”
Raph si alzò di scatto, portandosi nel suo campo visivo, circondandole il viso con le mani. “Isa, guardami. Isa! Sono Raffaello. Respira piano, segui il mio respiro, è tutto ok, sei al sicuro, respira con me.”
La guidò con calma in respiri sempre più lenti, sempre più controllati, cercando di ignorare il modo in cui tremava, in cui i suoi occhi scintillavano di paura.
La sua pelle bruciava tanto quanto prima era stata fredda.
Isabel non aveva mai avuto un attacco di panico, prima, e quello faceva suonare un grossissimo campanello di allarme nella sua testa.
Quando lei si fu calmata, Raph l'abbracciò con forza e dolcezza assieme, e si rincuorò nel sentirla rilassarsi un poco. Lei si deterse le lacrime sfuggite all'ansia, sulla sua tuta.

Isabel, come stai?” domandò la voce premurosa di Donatello, dopo qualche istante.

Isabel si staccò leggermente da Raph e guardò il cognato e poi tutti gli altri che attendevano in silenzio e timore nella stanza, spettatori discreti e preoccupati.
Mi sento la pelle bruciare e le gambe molli” rispose lei stanca, poggiando la testa contro la spalla di Raphael.
Donnie era già partito a razzo per cercare un termometro.

E mi sento... vuota. Come se- come te lo spiego? I miei poteri sono come un pizzicorino nel petto, un caldo solletico proprio sotto il plesso solare. Io so che sono lì, li sento costantemente, ma adesso non sento... niente.”
Ti era mai successo?”
Don le porse la domanda e il termometro con gentilezza.

No, mai. Non so nemmeno se sia possibile, non so se qualche strega o mago abbia mai perso naturalmente i poteri... Raffaello lo diceva sempre e anche io ci scherzavo, sul non fare troppo affidamento su di loro nel caso poi fossero scomparsi, ma non è naturale, non mi sento come se fosse naturale. Non so che fine abbiano fatto e mi sento spaventata.”
Il cognato le accarezzò la testa, impressionato dalla fragilità che lei mostrava, senza sapere davvero che fare.
Lui era uno scienziato, ora perfino un dottore, e per quanto negli anni avesse studiato i poteri di Isabel assieme a lei, non era per nulla ferrato sull'argomento.
C'era solo una persona da contattare.

Penso che sappiamo tutti a chi domandare delle risposte” esclamò infatti, attirando la sua attenzione.

Isabel non se lo fece ripetere due volte e tolto il telefonino dalla tasca, digitò immediatamente il contatto desiderato e rimase in attesa con nervosismo.
Il silenzio nel laboratorio si poteva palpare, tanto era denso.

Pronto? Sono Isabel. No, no, niente convenevoli, è una cosa importante! Ho perso i miei poteri, com'è possibi-”
Isabel allontanò il telefono dall'orecchio, l'espressione a metà tra l'offeso e l'attonito, lo sguardo perso nel nulla.

Mi ha chiuso il telefono in faccia! Ha strillato qualcosa di incomprensibile e poi ha chiuso la chiamata!” sbraitò incredula, gesticolando come una matta.
Un trillo acuto si diffuse nel laboratorio e lei tornò a guardare lo schermo, ancora più sorpresa, prima di voltarsi brevemente verso Raphael.

Mi sta video-chiamando” gli spiegò confusa, ricevendo da lui un gesto che la esortava a rispondere.

Premette il pulsante giusto, portando l'apparecchio di fronte al viso, e la voce di Michelle strillò acuta e nervosa, ben udibile da tutti.
Isabel! Penso di non aver sentito bene, hai detto che hai perso i poteri?”
Michelle sembrava persino più nel panico di Isabel e la cosa mise il magone addosso a tutti, un'ansia che non sapevano spiegarsi. Il fatto poi che fosse passata a darle del tu e a chiamarla per nome faceva intuire quanto importante fosse la situazione.

Sì, mi stavo librando e all'improvviso mi sono sentita come rimescolare, comprimere, e ho iniziato a cadere.”
Oh cielo.”
Non sento più i miei poteri. Non sento più la magia!”
Zut!” imprecò Michelle nella sua lingua tra i denti, paonazza in volto.
Cosa mi sta succedendo? É mai successo che una strega abbia perso i poteri?” domandò affranta Isabel, che sentiva il panico minacciarla a ondate.
Raphael afferrò la mano libera e la strinse forte, cercando silenziosamente di ricordarle di respirare.

Sì, ah, avremmo dovuto dirtelo. Ci sono delle situazioni per cui una strega o un mago può perdere i poteri, alcune sono naturali, altre in seguito a traumi, ma penso di sapere perché tu li hai persi.”
Perché? Dimmi cosa mi sta succedendo!”
Voglio prima essere certa. E ho bisogno che tu ti calmi. Lo so che può spaventarti rimanere di colpo senza poteri, è una sensazione aliena, ma ti assicuro che andrà tutto bene. Sono qui con te, e ti guiderò passo passo e ti spiegherò tutto, ok?”

Isabel trasse un grosso respiro e esalò lentamente, poi annuì verso lo schermo.
Bene. Devi fare un incantesimo che ti dirò, per avere una conferma.”
Ma senza poteri come-”
Funzionerà comunque, se è come penso” la rassicurò Michelle con voce dolce, cercando di farle mantenere la calma. “Ti serve solo un gesso, un po' d'acqua e una goccia del tuo sangue.”
Sangue? Noi non usiamo sangue negli incantesimi!”
Questo è l'unico caso e ti assicuro che non è nulla di male. Traccia un cerchio in terra col gesso, un cerchio reale andrà bene. E ho bisogno di vederlo, puoi spostare lo schermo?”

Isabel scese dal lettino, sorretta da Raphael per i primi secondi, ancora troppo debole e nauseata, poi si diresse verso il centro del laboratorio per disegnare il cerchio di rune e simboli che nessuno capiva, mentre Donatello portava il telefonino lontano per poter riprendere tutta la scena.
Perfetto! Ora getta l'acqua al centro e mettiti sopra la pozza. Una volta lì, devi far cadere la goccia di sangue sull'acqua e ripetere le parole che ti dirò” la istruì Michelle, seguendo avidamente ogni suo gesto, in attesa della conferma del suo sospetto.
Raphael non sapeva cosa sospettasse, ma non gli sembrava qualcosa di buono.

Isabel compì ogni passo con meticolosità, portandosi sopra la pozza e bucando il dito con un ago con solo un lieve sussulto.
Quando la goccia cremisi si infranse sull'acqua, quella tremolò e si tinse di bianco.
Gli occhi di Michelle scintillarono, fugacemente, poi la donna iniziò a recitare una litania, che Isabel ripeté immediatamente, le parole incomprensibili e arcane, potenti, e il liquido iniziò a vorticare e spargersi intorno, arrivando al limite del cerchio, creando un intreccio che salì in spirali e poi scese con riverenza, sfiorando Isabel senza bagnarla davvero, gentile e tenue come una pioggerella estiva.
La luce si infranse sulle gocce e bagliori d'arcobaleno si sparsero sulla sua pelle, illuminandola.
Michelle sorrideva, mentre finiva l'incantesimo, e quando Isabel terminò la litania l'acqua si infranse ai suoi piedi.

Si voltarono tutti verso lo schermo, attendendo che la giovane strega parlasse, e quella cercò di riprendere il controllo, ma non riusciva a smettere di sorridere.
Lo sapevo! Oddio, lo sapevo! Isabel, non riesco a crederci!”
Allora, Michelle! Dimmi che cosa sapevi! Cosa mi succede?”
Sei incinta! Congratulazioni, Maestà!”
Nel silenzio attonito si sentì solo il cigolio della sedia mentre Raphael si alzava.

Io sono... COSA?” ripeté Isabel, cercando con lo sguardo proprio suo marito che a sua volta la guardava con un'espressione indecifrabile: ci vide speranza, paura, delusione e perfino una punta di rabbia.
Sei incinta! L'incantesimo non mente, aspetti un bambino!”
No, io non posso-”
Puoi non credermi, negare quanto vuoi. Ma una strega perde uso dei suoi poteri quando è incinta, perché quelli si concentrano nel ventre per proteggere il feto, e l'incantesimo mi ha confermato che è vero. Senti nella tua pancia, concentrati, i tuoi poteri sono ancora dentro di te, solo che per ora non puoi usarli.”

Isabel fletté le mani e le strinse a pugno un paio di volte, respirando a fondo, sempre più a fondo, come a cercare il coraggio: le avvicinò piano al ventre, con timore e riverenza, e sapeva anche senza guardarlo che Raphael stava seguendo ogni sua più piccola mossa.
Tutti stavano seguendo ogni suo movimento.
Poggiò le mani, ignorando il tremolio, e le mosse su e giù lentamente, come saggiando la consistenza; si sentiva incredibilmente sciocca, ma anche curiosa.
Un lieve tepore si spanse sotto i suoi palmi, un delizioso calore e poi un formicolio, più leggero e inconsistente, ma cosi familiare.
Trattenne il fiato, il respiro di nuovo corto, ma questa volta di emozione.
Sollevò lo sguardo su Raphael, incontrò il suo, e ci lesse la sua stessa realizzazione.

Sono incinta” mormorò incredula, mentre il sorriso si allargava sul suo viso.
Raphael allungò le braccia verso di lei, i suoi occhi rollarono al cielo e svenne.



Un debole chiacchiericcio lo scosse, ma aspettò ad aprire gli occhi perché si sentiva stordito. Rimase qualche istante fermo, riordinando i pensieri. Che diamine di sogno assurdo aveva fatto... una manifestazione inconscia di un assopito desiderio di paternità? Aveva rinunciato all'idea di avere dei figli, insomma era vero che per una vita aveva desiderato di avere una discendenza, qualcuno che fosse sangue del suo sangue, il passo successivo della loro specie, ma aveva accettato che non fosse possibile, che non sarebbe mai successo.
E come gli aveva detto Isabel, non era poi così importante. Stavano assieme e tanto bastava.
Allora perché diamine aveva fatto un sogno del genere?

Com'è possibile, Donnie?” sentì chiedere ad Isabel, da qualche parte intorno a sé, con una voce sottile, che tratteneva a stento l'emozione. Spalancò gli occhi all'istante: la luce improvvisa lo ferì e li richiuse con un mugugno, accorgendosi che qualcuno gli aveva tolto la bandana. Isabel, come al solito.
Si è svegliato! Tesoro, come stai?”
La mano di sua moglie afferrò la sua ed era incredibilmente fredda. Riaprì gli occhi, poggiando lo sguardo su di lei: era pallidissima e i suoi occhi erano lucidi, ma sorrideva.

Confuso” rispose provando a sollevarsi, passando una mano sulla testa: aveva un bernoccolo doloroso. Come diamine se l'era fatto?
Hai battuto la testa quando sei svenuto” rispose Isabel alla sua domanda mentale, come se gli avesse letto il pensiero.
Svenuto... allora non se l'era sognato? I suoi occhi passarono ansiosamente dalla moglie al fratello, ripetutamente, come se si fosse inceppato. Alla fine si fermarono su Isabel, spalancati come se fosse folle.

Sei... incinta?” domandò titubante, con una calma apparente che era ben lungi dal provare.

Isabel sussultò sorpresa, poi iniziò a gesticolare come sempre quando era nervosa.
Non lo so. Michelle dice che una strega non può più usare i poteri quando rimane incinta, perché questi si concentrano nell'addome, per proteggere il feto. È un meccanismo di difesa nato secoli fa, durante le guerre, magiche o meno. Ma non sono certa che...”
Samantha è andata a comprare dei test di gravidanza in farmacia” si intromise Don, per fermare la caterva di parole che la donna esalava a velocità esponenziale, sempre più nervosa.
Lei annuì, respirando a fondo.

Ma come- hai detto che non è possibile, che avete fatto test e non siamo compatibili! Come sarebbe possibile adesso?” sbottò nel panico, il fiato corto.
Calmati, o ti somministrerò un tranquillante” lo ammonì il genio, avvicinandosi per controllare i suoi parametri vitali.
Prima controlleremo se è vero, anche se Isabel crede all'incantesimo non fa male avere un parere scientifico. Dopo inizieremo a pensare a teorie. Abbiamo già eliminato la teoria che Isabel possa averti tradito con un umano e mi sono beccato due pugni per averlo anche solo domandato” rivelò con un ghigno imbarazzato Don, occhieggiando alle sue spalle.
Il viso di Isabel si tinse per un secondo di indignazione, mentre Angel stringeva un pugno in direzione del genio come monito.

Raphael rise sottovoce, pur nell'assurdità della situazione non gli era passato nemmeno nell'anticamera del cervello che Isabel potesse averlo tradito, sapeva che lei lo amasse infinitamente, credeva ciecamente nella sua fedeltà.
E ancora non riusciva ad afferrare bene la situazione: c'era un parte di lui che pregava con tutte le sue forze che fosse vero, ma l'altra parte gli diceva di non crederci, che fosse troppo bello per essere vero e avrebbe fatto più male la delusione dopo una scintilla di speranza.

Sam entrò nella stanza come un uragano, seguita a ruota da Michelangelo, e passò una busta di carta nelle mani di Isabel.
Non sapevo quale fosse il più affidabile, ne ho preso uno di ogni marca possibile, ne hai almeno cinque diversi da provare” le disse con un'alzata di spalle e un sorriso incoraggiante.
Isabel lesse nei suoi occhi anche una punta di paura e non seppe a cosa attribuirla, e al momento non le sembrò importante; si scusò e uscì dalla stanza, diretta verso il bagno, rifiutando le proposte di Angel e Raph di accompagnarla.

A loro non rimase che aspettare. E come prima, quando Raphael era svenuto e Isabel ascoltava Michelle prima di chiudere la chiamata, nessuno seppe davvero cosa fare.
Ogni chiacchiera sembrava vana e i mille pensieri che affollavano le menti di tutti sembravano troppo assurdi per essere condivisi con gli altri.
Aspettavano tutti la verità, il verdetto definitivo per poter finalmente dare una direzione a quei pensieri.
Passarono solo dieci minuti, ma sembrarono un'eternità.

Quando infine il rumore di passi echeggiò al di fuori della stanza, sempre più concitato, nessuno aspettò e uscirono tutti di fretta, andando incontro ad Isabel: la raggiunsero vicino al laghetto, Raphael la avvicinò con premura.
Il rossore delle sue guance faceva spiccare ancora di più il suo pallore.

Sono incinta” esalò di nuovo, con rinnovata emozione.
Cos-”
Ogni domanda venne soffocata dal grido di esultanza di Raphael, che presa Isabel per la vita la sollevò in aria, prima di stringerla in un abbraccio totale, e lei rideva, rideva di cuore, ma gli occhi di entrambi erano incredibilmente lucidi.
Per un po' non si capì nulla, tutti parlavano uno sull'altro, esclamazioni di giubilo, risate, domande e abbracci, mentre loro due erano ancora persi uno nell'altra.

Quanti test positivi, Isabel?” chiese Donatello alla fine, avvicinandosi quando Raph la rimise giù, controllando il battito del suo cuore con cipiglio clinico.
Tutti, Donnie. Tutti e cinque” ridacchiò lei, stringendo la sua mano con affetto.
Donatello prese un grande respiro, emozione trattenuta forse.

Congratulazioni, ragazzi. Congratulazioni!”
Li abbracciò entrambi, una pacca sul guscio di Raph di affetto che voleva dire così tanto.

Ok, dobbiamo scoprire cosa sia successo, non immediatamente, ovviamente. Ma dovremmo fare dei test, potrebbe essere stata la magia di Isabel a colmare la differenza tra i cromosomi, o potrebbe essere stato il mutageno ad evolversi in qualche modo, anche se non so perché proprio ora. E a questo proposito” il genio si era voltato nel suo monologo scientifico e i suoi occhi si erano posati su Mikey e Sam, lì accanto con espressioni confuse, “voi due dovreste stare attenti, per ora. Finché non ne sapremo di più.”

Samantha arrossì vistosamente e strinse le mani a pugno, forse desiderando di poter colpire anche lei Don, mentre Mikey produsse un verso che pareva uno pterodattilo ferito.
E adesso me lo dici?” urlò con le braccia al cielo. “Avevi detto che non c'era nessun pericolo, Donnie! È un po' tardi per metterti a fare il dottore scrupoloso, adesso!”
Poi afferrò Sam con attenzione, e le circondò il viso con le mani.

Mi prenderò la responsabilità di te e del nostro bambino, se fossi incinta, pasticcino.”
Samantha sembrava sul punto di scoppiare, forse di imbarazzo o rabbia, videro tutti il modo in cui la sua mascella si contraeva, come le pupille nei suoi occhi fossero due spilli neri nel grigio. Segno che non era poi così in controllo della sua parte coccodrillesca.

Leatherhead percepì qualcosa che gli altri non potevano e gorgogliò qualcosa per attirare la sua attenzione, avvicinandosi a sua figlia. Lei gli sorrise, quasi con gratitudine.
Vado a comprare altri test” disse Sam, allontanandosi da lì. Michelangelo fu nella sua scia in un secondo e i due sparirono dal rifugio in un attimo.
Anche Sam potrebbe essere...” esalò Angel sotto choc.
Non è incinta” disse Leatherhead, spezzando la tensione. Si accorse che tutti lo guardavano con curiosità e si affrettò a spiegare.
Emetterebbe delle frequenze diverse se lo fosse. E sarebbe un po' più aggressiva, almeno all'inizio: avrebbe colpito Donatello poco fa, per esempio.”
Allora i test?” domandò Steve confuso, che pensava fosse stato lui a suggerirlo alla figlia.
Le serviva tranquillità per parlare da sola con Michelangelo” rispose cortesemente il coccodrillo mutante, tornando a rivolgere l'attenzione sulla coppia di sposi che per davvero aspettavano un bambino.

Allora...” incominciò Isabel.
Sei incinta”concluse Donnie per lei.
Ed è magnifico, ragazzi, sono davvero contento per voi. Ma questa è la prima gravidanza intra-specie e non sappiamo come muoverci. Io posso studiare i manuali di ginecologia e gravidanza, ma non sappiamo comunque cosa aspettarci. Non sappiamo come si svilupperà, con che velocità, come sarà, cosa comporterà per il corpo di Isabel” spiegò con la massima delicatezza possibile, eppure fermo nelle sue parole. Dovevano comprendere la verità.
Vuoi dire... che Isabel potrebbe essere in pericolo?” ringhiò Raph spaventato, stringendola contro di sé con fare protettivo.
Non lo so. Potrebbe esserlo o potrebbe avere una gravidanza tranquilla. Dobbiamo procurarci l'attrezzatura giusta e dobbiamo fare controlli giornalieri. Mattina e sera. Analisi del sangue complete, pressione sanguigna, ecografia, peso e circonferenza. Dobbiamo sapere ogni minima variazione nel suo corpo, dobbiamo essere sempre pronti a tutto. Non può essere seguita da un medico normale, perciò dovrò occuparmene io. ”
Sembrava spaventato dalla prospettiva, come se non si sentisse all'altezza di un compito così delicato e importante.

Certo che te ne occuperai tu. Sei il medico migliore che io conosca! Non mi fiderei di nessun altro” esclamò fiduciosa Isabel, rivolgendogli un grande sorriso. “E farò tutto quello che c'è da fare per assicurarmi che tutto vada bene.”
Faremo” la corresse Raphael.
Donatello annuì con commozione nella loro direzione, lasciando andare un sospiro trattenuto inconsciamente.
Finalmente anche gli altri riuscirono a immettersi e ad abbracciarli, facendo le loro congratulazioni ai futuri genitori, con incredula felicità, solo una lieve punta di apprensione, con genuina partecipazione.
L'idea doveva ancora attecchire nelle menti di tutti, il pensiero che fosse vero, che realmente il primo bambino ibrido, metà umano e metà mutante, stesse crescendo nel ventre di Isabel.

Ok, ok, ragazzi, sono emozionato quanto voi, ma Isabel deve riposare!” li sgridò Donatello dopo che tutti ebbero fatto le loro congratulazioni, fermando le mille domande al minuto che facevano alla giovane.
Isabel, sei pallida e molto stanca. Voglio che tu vada a casa e che riposi; domani mattina, sul tardi, ci vedremo per iniziare a fare un piano e per decidere come agire.”
Per quanto tutti volessero festeggiare, si rendevano anche conto della stanchezza generale e si trovarono d'accordo con le raccomandazioni di Donnie.
Si salutarono con affetto e ancora qualche abbraccio, Isabel e Raphael andarono via per primi, lui che teneva lei in braccio con premura e apprensione.

Pensi che lo sapessero?” domandò d'un tratto Isabel, guardando verso l'alto, verso il cielo scuro nascosto dai grattacieli.
Raphael saltò il divario tra due palazzi, prima di risponderle.

Chi?”
Gli shisho. Pensi che sapessero del bambino? Mi hanno detto che non potevo venire anche io in missione, perché c'era 'qualcosa di più importante' di cui mi sarei dovuta occupare. All'inizio pensavo che fosse per il lavoro, ma i loro sorrisi quando l'hanno detto... credo che lo sapessero.”
Raph sbuffò con stizza, già solo al sentire il loro nome, ma alla teoria di Isabel ringhiò sottilmente, stringendo inconsciamente la presa su di lei, e lei percepì entrambi i suoi gesti.

Ci puoi scommettere. Certo che lo sapevano. E non voglio nemmeno sapere cosa ne pensano... ho perso fiducia in loro quando hanno cercato di portarti via da me.”
Non penso che abbiano piani malvagi sul nostro bambino. Mi hanno convinta a restare qui per non mettermi in pericolo, sono stati premurosi.”
Lui sbuffò di nuovo, ma non ribatté. 
La mano di Isabel si sollevò e gli sfiorò la guancia e l'inizio della cicatrice che saliva sull'occhio e Raphael abbassò per un secondo lo sguardo, incontrando il suo.
Era splendente e vivo, offuscato da una lieve paura.

Non ho più i miei poteri. Non posso più curarti, non posso più curare nessuno di voi e non posso lottare per ora. Ho paura che possa succedervi qualcosa e io non possa fare nulla per aiutarvi.”
Non ci succederà nulla. Né a me né agli altri. Stai tranquilla, ce la caveremo come abbiamo sempre fatto, e se proprio dovesse succederci qualcosa tu e dottor Donnie saprete come curarci anche senza magia. Non è per questo che tu e il secchione avete studiato come muli?”

Isabel sorrise con dolcezza alle sue rassicurazioni, poggiando la testa contro la sua spalla, lottando contro il rilassamento che la coglieva tra le braccia di suo marito.
Era così stanca che neppure la paura sottile che provava riusciva più a tenerla sveglia. Nemmeno l'eccitazione di ciò che stava succedendo.
Avrebbero affrontato tutto ciò che sarebbe successo assieme, passo dopo passo.
Con Raffaello al suo fianco era certa che sarebbe andato tutto bene.

Aspettiamo un bambino, Raffaello. Mio e tuo” mormorò con la voce impastata di sonno e meraviglia.
Nostro figlio, Isa” rispose lui con emozione, stringendosela contro con amore. Si accorse dal suo respiro ritmico che si era addormentata.
Fortunatamente erano già arrivati al villino.

Grazie per rendere la mia vita sempre più meravigliosa, streghetta” sussurrò, entrando nel perimetro magico.



Samantha aveva scoperto nei mesi d'allenamento ninja che adorava passeggiare sui tetti dei palazzi di notte, nascosta tra le ombre e l'oscurità, a guardare dall'alto in basso la gente e la città.
Era narcisistico, forse, ma adorava poter controllare tutto dall'alto, le dava la sensazione di libertà, di elevazione.
Lo faceva particolarmente quando era frustrata, correva e correva, saltava e compiva capriole, con naturalezza, e aveva scoperto che quando ci metteva tutta sé stessa nemmeno Isabel riusciva a starle dietro, a meno che non usasse la magia.
Ma non era mai riuscita a seminare Michelangelo, comunque.
Non che in quel momento stesse propriamente cercando di evitarlo, ma sentiva la sua presenza proprio pochi passi dietro e voleva solo un attimo per sé.

La farmacia non è da quella parte” disse il suo ragazzo, con innocenza.
Non devo andare in farmacia” rispose forse un po' troppo bruscamente.
Ma i test...”
Non mi servono!”
Sam, so che hai paura, ma-”
Non sono incinta, Mikey!” sbottò Samantha, fermandosi all'improvviso, le mani strette a pugno. Non si voltò a guardarlo, rimase immobile a dargli le spalle, lo sguardo perso nell'orizzonte di cemento.

Lui non le chiese come lo sapesse, non sembrò nemmeno dubitare della verità, rimase in silenzio, anche se lei sentiva la sua presenza lì con lei. Le stava lasciando tempo per pensare, silenzio per sé stessa.
A volte Michelangelo era così maturo e lei non si sentiva all'altezza.
Il vento gelido li accarezzò entrambi e lei tremò sottilmente, e dopo un secondo sentì le braccia di Mikey circondarla e avvolgerla con delicatezza, stringendola a sé senza soffocarla, ancora in silenzio.

Sam lasciò andare un sospiro e si voltò nell'abbraccio, fino a trovarsi faccia a faccia, sebbene dovesse sollevare il volto per guardare negli occhi di lui.
Tu non vuoi dei figli, vero?” le chiese Mikey, con tono incolore.
Non la stava giudicando, sembrava solo genuinamente curioso.

Adesso no, proprio no” replicò lei decisa e si accorse dello scintillio cupo nel suo viso perché si affrettò a spiegarsi.
Ho appena iniziato la mia carriera da poliziotta, se adesso rimanessi incinta non potrei più lavorare in pattuglia e dovrei lasciare il lavoro definitivamente, sarebbe difficile spiegare un bambino verde e col guscio, i colleghi lo noterebbero. E non so se sarei una brava madre, io nemmeno l'ho avuta una madre, potrei non essere capace. E poi è... presto. È troppo presto, maledizione. Stiamo insieme da quattro mesi e io-”

Ehy, ehy, tranquilla. Non mi devi spiegazioni, ok? Hai detto che non sei incinta e io ti credo e se lo fossi stata mi sarei preso le mie responsabilità. Volevo solo sapere cosa pensi dell'argomento figli, per il futuro, nel caso fosse possibile averne.
Io ho sempre desiderato diventare padre, non te lo nascondo, ma se tu sei contraria all'idea va bene, ma dobbiamo parlarne, adesso che la possibilità si è presentata. Non voglio che un giorno possiamo lasciarci o odiarci per non aver parlato abbastanza di una cosa così importante. Tu sei importante per me, Sam, lo sai. E io penso che saresti una madre meravigliosa, comunque, e non lo dico per convincerti o altro, so quanto amore hai dentro, qualunque bambino sarebbe fortunato ad averti come madre.”

Samantha circondò il suo viso con le mani e si sporse in punta di piedi per scoccargli un casto bacio sulle labbra. Poi si sporse ancora un poco per poggiare la sua fronte contro quella di Mikey.
Chiuse gli occhi, lasciò andare un sospiro.

Ti amo, lo sai, Michelangelo? Mi terrorizza pensare a quanto ti amo, a quanto in fretta e profondamente mi sono innamorata di te, mi spaventa l'ascendente che hai su di me, il pensiero che sarei capace di qualunque cosa pur di non perderti.
Non ho mai amato nessuno così. E ne sono terrorizzata.”
Lo sentì ridacchiare della sua confessione, non di derisione, ma di genuino imbarazzo. Di emozione al sentirla dire che lo amava, come ogni volta da quando a natale glielo aveva detto per la prima volta.
E sembrava pensare che le sue fossero solo esagerazioni, non riusciva a capire come quell'amore la spaventasse, il pensiero di non meritarlo, di non meritare quella felicità, di non meritare Michelangelo.
Il pensiero che avrebbe potuto perderlo, un giorno. Che lui potesse smettere di amarla.

Lui le depositò piccoli baci, sul naso e sulle guance, sulla fronte e nei capelli, lungo la mandibola e nel collo.
Sam piegò la testa per permettergli libero accesso, gli occhi chiusi di piacere.

Un giorno” iniziò a dire, ma un brivido la interruppe, un bacio dietro l'orecchio un po' troppo ardito.
Voleva rispondere ai baci di Mikey e stuzzicarlo come lui faceva con lei, ma voleva ancora dirgli una cosa e mettere fine al discorso, prima.
Lo fermò a malincuore e riportò l'attenzione sul suo viso, per quanto il ghigno canzonatorio e poco pulito di Mikey la distraesse.

Un giorno avremo uno splendido bambino verde, col guscio e dannatamente bravo a prendere a calci in culo chiunque col ninijitsu. Adesso è presto, ma un giorno, tra due o tre anni... vorrei avere un bambino con te, Michelangelo.”
Il sorriso che spuntò sul viso di Mikey era così splendente che avrebbe potuto illuminare la notte. C'erano pura gioia e pura emozione sul suo volto e il petto di Samantha bruciò di felicità, consumando la sua anima.
Mikey era la sua dannazione. Una dolcissima dannazione.

Se prenderà anche solo la metà della tua bellezza sarà il bambino più splendido del mondo.”
Ah sì? Sarà più bello anche di quello di Isabel e Raphael? Sai, dici sempre che la tua sorellina è così bella e magnifica” lo punzecchiò Sam con un ghigno e un sopracciglio alzato.
Certo che sì. Il figlio di Isa e Raph sarà bello, ma diciamoci la verità: avrà sempre la metà dei geni di mio fratello. Il nostro sarà più bello: sarà per metà tuo, che sei stupenda e meravigliosa, e metà mio, e io sono il più bello dei miei fratelli, non puoi averlo dimenticato!”
Sam ridacchiò e gli gettò le braccia al collo, costringendolo a chinarsi un po'.

Non l'ho dimenticato. È per quello che sto con te, coso. Per la tua bellezza” soffiò ironica sulle sue labbra, prima di baciarlo con passione.



Note:

Tadaaan!
Sì, l'avevate capito tutti perché Isabel ha perso i poteri. È incinta!
Com'è possibile? Donnie lo scoprirà di sicuro, non c'è da dubitarne.
Comunque ora non può più usare i suoi poteri, per molto tempo, speriamo che non accadano cose catastrofiche... ma a chi voglio darla a bere? Capiteranno un sacco di cose!

Sam e Mikey sono dolcissimi, li adoro. Mikey sarebbe un padre magnifico, beh tutti loro lo sarebbero, e Sam sta imparando a superare le sue paure assieme a lui. La sua presenza e i suo amore le fanno decisamente bene.

Grazie per aver letto,
Vi abbraccio fortissimo

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