For Edd, I will

di Devoosha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Shall Assist You All I Can ***
Capitolo 2: *** Would You Like to Stay for Dinner? ***
Capitolo 3: *** You Think I'm a Good Catch? ***
Capitolo 4: *** It's a Date! ***
Capitolo 5: *** I Think I Like Kevin ***
Capitolo 6: *** You Just Need to Tell Him ***
Capitolo 7: *** I Like Being With You ***
Capitolo 8: *** Text Me the Minute You Two Hook Up ***
Capitolo 9: *** You May as Often as You Like ***
Capitolo 10: *** For You, I Will ***
Capitolo 11: *** He Likes Me! ***
Capitolo 12: *** Kissing You is My New Favorite Thing ***
Capitolo 13: *** I Have Never Been Happier ***
Capitolo 14: *** I'm Happy We Got Together ***



Capitolo 1
*** I Shall Assist You All I Can ***


Attenzione: l’autrice originale di questa storia è devoosha, io sono solo la traduttrice. Nelle note troverete il link per la versione originale.
 

For Edd, I will

devoosha

 
 
Capitolo 1: I Shall Assist You All I Can
 


“Eddward? Posso parlarti un momento? "Chiese Mrs. Travers mentre gli alunni della sua classe di Calcolo raccoglievano i loro libri dopo che la campana era suonata.
Edd alzò lo sguardo dal suo zaino, in cui stava ordinatamente riponendo il materiale, e annuì. Si alzò in piedi, si avvolse il cinturino sulla spalla e si avvicinò alla cattedra. Curioso, non preoccupato, poiché era uno degli studenti più brillanti della scuola. A meno che non riguardasse gli ultimi imbrogli di Eddy.
"Sì, Mrs. Travers?" Chiese con la sua voce ancora acuta e roca. La pubertà l’aveva leggermente modificata, ma per lo più suonava ancora come quella di un bambino, nonostante avesse quasi diciott'anni.
Mrs. Travers gli sorrise. "Ho bisogno del tuo aiuto, Eddward," disse. "Ho uno studente nella mia classe di Geometria che sta lottando con il lavoro. È un bravo ragazzo e si sta impegnando a fondo, ma sembra che non riesca a comprendere la nostra unità attuale. È venuto da me a chiedermi se conoscevo qualcuno che poteva aiutarlo. Speravo non ti dispiacesse fargli da tutor dopo la scuola."
 
Mrs. Travers era l'insegnante preferita di Edd, poiché la matematica e la scienza erano le sue materie preferite. Aveva già fatto da tutor in precedenza, quindi la richiesta non lo sorprendeva. Sorrise, "Sì, Mrs. Travers, mi piacerebbe aiutare chiunque con la geometria. A chi dovrò fare da tutor?"
"Kevin Barr," lo informò. "Penso sia una situazione ideale, credo che Kevin viva vicino a te, giusto?" Disse quest'ultima con un tono interrogativo, inclinando leggermente la testa.
Il sorriso di Edd svanì, "Kevin?"
Mrs. Travers sembrò sorpresa. "Sì, Kevin," rispose lei, socchiudendo gli occhi. "È un problema?"
Edd si schiarì la voce, mentre la sua mente lavorava rapidamente. "No ... no, immagino di no. Lui ... mi ha preso in giro quando eravamo più piccoli, "ammise Edd. "Voglio dire, da allora non ha mostrato un simile comportamento, ma non penso di piacergli molto."
La sua insegnante si accigliò. "Oh caro. Non voglio che tu ti senta a disagio nel tutorare qualcuno. So che vivete vicini l’uno all’altro, quindi ho pensato che sarebbe stato perfetto. Kevin non ha menzionato nulla di simile quando gli ho parlato di te. "
"Ha già detto a Kevin che voleva che lo aiutassi?"
Lei annuì. "Beh, sì, e sembrava contento."

Edd ci pensò su per un momento. Supponeva che non sarebbe stato male aiutare il suo vecchio nemico. Era sincero nel dire che Kevin non lo maltrattava da anni, perché la verità era che Kevin gli aveva parlato raramente negli anni da quando erano entrati alle medie. Vivevano dall'altra parte della strada, ma non interagivano quasi mai. Kevin aveva i suoi interessi e i suoi amici, e gli Eds avevano rinunciato da molto tempo a truffare gli altri ragazzi del cul-de-sac, con grande sollievo di Doppia D. Non gli era mai piaciuto essere coinvolto in tutti i piani senza senso di Eddy, ma voleva bene al suo amico, quindi generalmente accettava le sue idee.
 
"Suppongo di poterlo aiutare," disse lentamente, con molta riluttanza.
"Eddward, sinceramente non mi ero resa conto che non andaste d’accordo. Mi dispiace. Se, in qualsiasi momento, ti sentirai a disagio, per favore fammelo sapere. Posso organizzare qualcos'altro. "
 Edd annuì e il suo sorriso tornò. "Dovrei stare bene, Mrs. Travers," disse prima che la porta si aprisse. Girò la testa e vide Kevin entrare nella stanza.
 
Kevin non era cambiato molto da quando erano piccoli. Più alto - quasi mezza spanna più alto di Edd, leggermente più muscoloso grazie al baseball, ma non eccessivamente. Indossava jeans larghi e una felpa che sembrava troppo grande per lui, e aveva ancora il berretto rosso all'indietro sulla testa. Edd lo guardò con apprensione, incerto su come affrontare la situazione.
Mrs. Travers, tuttavia, prese il controllo. "Ciao Kevin," disse, e continuò dopo che Kevin mormorò un saluto. "Eddward ha accettato di aiutarti con la geometria. Come ti ho detto è il nostro miglior studente, soprattutto in matematica, quindi sono fiduciosa che sarai in grado di migliorare velocemente con il suo aiuto. "
Kevin guardò Edd e sorrise, un gesto piacevole e amichevole che, di fatto, confuse Edd, che era abituato ai ghigni del ragazzo più alto. Ad essere onesti, erano passati cinque anni. Supponeva che le persone potessero crescere e cambiare.
"Mancano due settimane alla nostra prossima verifica", disse Mrs. Travers. "Kevin non è andato male nell’ultima, Eddward, ma è venuto da me per chiedere aiuto con l’unità che stiamo attualmente studiando. Quindi, per favore, passa oltre e vedremo quanto andrà bene. "Sorrise di nuovo ai due ragazzi. "Voi due potete trovare un programma adatto ad entrambi. E grazie ancora, Eddward, per l'aiuto. "
 
Edd borbottò qualcosa come se fosse stato un piacere, poi seguì Kevin fuori dalla classe. Era la fine della giornata scolastica e le aule si erano liberate degli studenti che erano andati a casa. Edd era già in ritardo per la riunione dell’annuario scolastico e voleva raggiungerla il più rapidamente possibile, per poi tornare a casa. Doveva fare le pulizie, preparare la cena e finire i compiti. Tuttavia, ora aveva quest'altra questione a cui prestare attenzione.
 Prima che potesse dire qualcosa, Kevin gli rivolse un mezzo sorriso. "Grazie per aver accettato di aiutarmi, Doppia D," disse, "non so come ringraziarti. Stavo bene finché non abbiamo iniziato questa unità, e sono molto perplesso. Non riesco a capire cosa dovrei fare ", ammise. Allungò la mano per grattarsi la nuca. "So che non sono il ragazzo più intelligente della scuola, ma non mi piace sentirmi così stupido."
 Edd sbatté le palpebre un paio di volte. Doppia D? Aveva davvero usato il suo soprannome? Non uno dei soprannomi di Kevin? Nerd , Doppio Tonto, ecc.
La sua  cortesia e gratitudine lo stupirono completamente. Non sapeva cosa aspettarsi, ma sicuramente non aveva previsto una simile affabilità da qualcuno che credeva lo odiasse.
"È ... N-no… Non è un problema, Kevin," balbettò Edd, seccato con se stesso per aver fatto la figura dell’idiota. Con un certo sforzo ristabilizzò la voce. "È davvero un piacere, mi piace aiutare. Ti assisterò al mio meglio, "promise. "Quando vuoi studiare?"
Kevin scrollò le spalle, "Posso sempre. Ora, se vuoi. Se sei libero, ovviamente. "
Edd riordinò mentalmente il suo programma. "Sì, penso sia possibile organizzarci. Tuttavia, devo partecipare ad una riunione dell'annuario, ma dovrebbe finire in un'ora o giù di lì. Ti piacerebbe incontrarci in biblioteca dopo che avrò finito? "
 "Potrei venire a casa tua dopo che avrai finito" suggerì Kevin. "Puoi mandarmi un messaggio quando torni a casa."
 Edd ci pensò un momento, preoccupato che la sua casa immacolata fosse, in qualche modo, diventata disordinata da quando l'aveva lasciata quella mattina. "Uhm, certo Kevin. Andrebbe bene. Puoi darmi il tuo numero, per favore? "
Kevin tese la mano, "Sì, dammi il tuo cellulare."
Edd lo sbloccò, selezionò i contatti e lo diede a Kevin, che a sua volta digitò rapidamente. "Ecco, Doppia D. Ci vediamo tra un po'," disse mentre restituiva il telefono a Edd, poi si girò per dirigersi verso il suo armadietto, gettando un altro "grazie” oltre la spalla mentre si separavano.

 
Edd sospirò, camminando lungo il corridoio verso la riunione, con passo veloce. "Devo assicurarmi che la cucina sia perfettamente pulita" si disse. "Non vorrei mai avere un ospite in una casa disordinata."
 
 
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Kevin attese con impazienza sul divano, lasciando vagare la mente mentre guardava uno degli spettacoli di ESPN, la sua rete preferita. Aveva acceso la TV per avere qualche tipo di rumore nella casa altrimenti tranquilla. Continuava a guardare il suo telefono mentre aspettava che il tonto attraversasse la strada per mandare un messaggio. Trasalì immediatamente per come l’aveva appena descritto. Era ancora a quel livello? Quando si sarebbe deciso a crescere? Probabilmente Edd era davvero un geniaccio, quindi? Era davvero una cosa da prendere in giro? Inoltre il ragazzo lo stava aiutando. Onestamente Kevin si era aspettato che dicesse di no, una volta che Mrs.  Travers l'avesse presentato. Non avrebbe incolpato Edd se l'avesse fatto. La loro storia non era delle migliori, anche se non aveva mai odiato veramente Edd, o il grande Ed muto. Era Eddy che lo faceva impazzire.
 
Distanziarsi da Eddy alle medie aveva giovato molto a Kevin. La disciplina sul campo da baseball e sul campo da basket, e la guida di eccellenti allenatori, lo avevano aiutato ad imparare a controllare il suo carattere e a concentrarsi su cose importanti, come il diventare una persona migliore. Sapeva di avere ancora una lunga strada da percorrere, ma era felice di chi stava diventando. Gli altri studenti delle scuole medie e superiori sembravano essere felici insieme a lui. Era popolare tra alunni e insegnanti, ed era il capitano della squadra di baseball. Aveva applicato la sua nuova attenzione anche a scuola, e nonostante fosse solo uno studente mediocre, ne era comunque molto orgoglioso, perché aveva lavorato sodo per diventarlo.
 
Pensò agli Eds mentre aspettava, più di quanto avesse pensato a loro in cinque anni. Certo, li aveva visti in giro - non ne poteva fare a meno vivendo nello stesso quartiere - ma non gli aveva prestato troppa attenzione. Sembrava che Edd fosse finalmente riuscito a convincere Eddy che i suoi piani per fare soldi erano stupidi, quindi si erano fermati. Li vedeva mentre correvano da e verso le case degli altri continuando a fare cose infantili in giro per il vicinato insieme, ma Kevin e gli altri bambini se ne erano un po' allontanati visto che erano cresciuti.
 
Kevin sapeva che Edd era il ragazzo più intelligente della scuola, eccelleva in particolare con matematica e scienze, quindi era elettrizzato dal fatto che lo avrebbe aiutato. Non si vergognava di non riuscire a capire, ma era irritato con se stesso. Matematica non era mai stata facile per lui. Doveva lavorare sodo per comprenderla, ma con il tempo di solito ci riusciva. L’unità che stavano studiando lo lasciava perplesso, e aveva solo bisogno che gliela spiegassero in un modo che potesse capire.
 
Allungò la mano per sfregarsi la faccia irritato. Se un'ora o due dopo la scuola con Edd lo avrebbero aiutato, l’avrebbe fatto. A Kevin piacevano le sfide, quindi se l'avesse vista in quel modo, sapeva che avrebbe avuto successo. "Smetti di pensare a lui come a un tonto" pensò tra sé. "Non è giusto né carino."
 
L'arrivo di un messaggio finalmente illuminò il telefono. << Sono a casa, Kevin. Per favore, raggiungimi. >> Kevin rise per la formalità, afferrò la giacca, il libro di Geometria e il quaderno, lasciando la sua casa vuota per attraversare la strada.
 
 
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Edd aprì la porta in risposta al suo bussare e fece un passo indietro, invitandolo ad entrare. "Per favore Kevin, togli le scarpe," chiese con voce calma.
 
"Oh, ok, scusa," borbottò Kevin, togliendosi le scarpe, che erano coperte di neve. Guardando in giro per il soggiorno, capì il perché della richiesta. Non aveva mai visto una stanza così immacolata. Nulla sembrava fuori posto, non c'era traccia di polvere, sporcizia o confusione da nessuna parte. Era così diverso da casa sua - quasi sterile. Sua madre teneva pulita la loro casa, ma in questa sembrava che non ci vivesse nessuno.
 
"Pensavo che potremmo lavorare in cucina," stava dicendo Edd, riportando l'attenzione di Kevin su di lui. "C'è un tavolino lì che andrà bene."
 
"Sì, certo Doppia D. Qualunque cosa tu pensi sia migliore," rispose Kevin, chiedendosi il perché dello sguardo sorpreso del ragazzo. Edd si stupì di nuovo nel sentir usare il suo soprannome preferito.
 
Kevin lo seguì in cucina, che era luminosa e grande, ma anche sterile quanto il soggiorno. Cercando di pensare a qualcosa da dire, Kevin commentò: "La tua casa è carina. È così ... pulita."
 
Edd fece una smorfia, sapendo come dovesse sembrare casa sua a qualcuno che non lo conosceva davvero.
Un momento: Kevin doveva saperlo questo, non era come se non si conoscessero affatto.
"Ricordi? Mi piacciono le cose pulite e ordinate" Chiese Edd.
Kevin annuì, "Immagino. Solo che non mi ero reso conto che ti piacesse così pulito pulito," scherzò, sorridendo all'adolescente più piccolo.
Edd si limitò a scrollare le spalle e fecendo un cenno verso il tavolo, dove c’erano già i suoi compiti. Kevin mise giù i suoi libri e tolse la giacca, appendendola allo schienale della sedia prima di sedersi.
 
"Posso offrirti qualcosa da bere?" Chiese Edd, "O forse qualcosa da mangiare?"
Sorpreso dalla formalità, Kevin fissò Edd dal suo posto. "Uh, no grazie. Non ho fame."
"Sei sicuro, Kevin? Non vuoi neanche da bere?
Sembrava importante per Edd, quindi Kevin annuì. "Uh, certo. Un po’ d’acqua va bene. "
Edd si affrettò a riempire un bicchiere d'acqua per Kevin e lo posò con cura sul tavolo, appoggiandolo su un sottobicchiere che aveva afferrato. "Ecco qua."
"Grazie," disse Kevin divertito.
Edd si sedette al tavolo quadrato, perpendicolare all’altro, in modo da poter vedere facilmente a cosa stava lavorando. "Prima di tutto, immagino, dovresti dirmi esattamente su quale unità stai lavorando e dove trovi difficoltà. Cosa capisci a riguardo e cosa non capisci. Una volta capito questo, potrò quindi pianificare come aiutarti. "
Il tono formale di Edd e il fatto che si era tuffato nella studio senza neanche un po’ di chiacchiere lasciò Kevin perplesso. Gli ci volle un momento per tirare fuori il suo libro di geometria e per aprirlo sull'unità attuale della sua classe. Girò il libro in modo che Edd potesse vederlo meglio e spiegò al genio quale fosse il suo problema. Notò come si mordeva il labbro inferiore mentre ascoltava e vide che lo spazio tra i suoi denti anteriori era ancora lì. In effetti, Edd sembrava quasi identico a com’era cinque anni prima, a parte essere leggermente più alto. Indossava ancora quel cappello ridicolo. Per qualche ragione, questo fece sentire meglio Kevin riguardo tutta la storia del tutoraggio.
 
"Bene, Kevin, penso di sapere cosa possiamo fare", disse Edd, una volta che ebbe finito. Per l'ora successiva, Edd spiegò pazientemente l'unità - rispondendo alle domande di Kevin, dimostrando il procedimento e trovando modi per aiutarlo a capire. Il ragazzo era sbalordito dal modo in cui Edd descriveva il tutto, in maniera completamente logica anche per lui, cosa mai accaduta prima. Ancora non lo capiva completamente, ma dopo aver finito era in grado di risolvere alcuni dei problemi più semplici da solo.
"Wow, Doppia D", disse Kevin, facendo un lungo respiro mentre si appoggiava allo schienale della sedia. "Sembra io abbia capito. Non posso crederci."
"Oggi sei andato molto bene, Kevin," lo lodò Edd. "Hai capito molto più velocemente di chiunque altro abbia aiutato."
"È tutto merito tuo", disse Kevin. "Nessuno è stato in grado di spiegarlo in un modo che capissi. Grazie. "
La lode fece arrossire un po' Edd, che sorrise mostrando anche i denti. "Prego. Sono felice di averti aiutato."
"Possiamo rifarlo domani?" Chiese Kevin speranzoso. "Voglio dire, se hai tempo. Non voglio essere un peso. Voglio solo assicurarmi di capire ancora dopo la lezione di domani. "
Edd distolse lo sguardo, riflettendo per un momento, quindi tornò a guardarlo. "Sicuro. Domani dopo la scuola dovrebbe andare bene. Non ho nulla di pianificato. "
"Niente con gli altri Eds?"
Edd scosse la testa. "No. Eddy lavora dopo la scuola, ed Ed è nel team di wrestling. Di solito non li vedo fino a dopo cena, o nei fine settimana. "
"Va bene, Doppia D. Domani sia, allora," disse Kevin raccogliendo le sue cose e alzandosi con la giacca in spalla. Edd lo accompagnò alla porta e l’aprì per lui. "Grazie di nuovo! "disse Kevin mentre si rinfilava le scarpe per tornare a casa.


 
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Salve a tutti voi che ancora ricordate Ed Edd e Eddy!
Come accennato in precedenza questa è una traduzione, devoosha (https://archiveofourown.org/users/devoosha/pseuds/devoosha ) è l’autrice e mi ha dato il permesso per tradurre la sua opera.
Spero davvero di rendere giustizia alla sua storia, ma spesso certe frasi risultano intraducibili costringendomi a cercare qualche via diversa per mantenere il senso originale (il Nerd ad esempio era un “Double Dweeb”, in inglese rende ma in italiano “Doppio Nerd” non mi sembrava adatto). Oppure avrete notato che si riferisce agli altri “Eds”, ci ho ragionato a lungo ed inizialmente avevo deciso di togliere la s finale, ma credo renda meglio in originale.
Ho anche deciso di lasciare Mrs. Travers e non scrivere “la signora Travers”, perché Mrs. credo suoni meglio e, in genere, non penso sia necessario tradurre dei termini facilmente comprensibili per tutti. Soprattutto se rendono più gradevole la frase.  
“Tutoraggio” si dice, ma ci tengo a chiarirlo perché suona strano anche a me.
Una delle cose che più mi hanno fatto pensare è stata la facilità con cui si usa “amare” in inglese, avrete notato che in una frase Edd dice che vuole bene ad Eddy. Inizialmente avevo tradotto letteralmente, ma all’ultimo ho deciso di cambiare.
E finisco questa spiegazione lunghissima chiarendo che non ho idea di che rete sia la ESPN, forse qualcosa riguardo lo sport (conoscendo Kevin). Non mi sono informata.

È la prima volta che mi cimento in una traduzione, ma non ho saputo resistere!
Spero che andando avanti la storia vi appassioni come ha fatto con me, detto questo ci vediamo al prossimo capitolo!
 
Konny
 
Questo autore è straniero e a gestire questo account è la persona che traduce le sue storie.
 
Se vuoi pubblicare su questo sito una traduzione di questo autore, e hai il suo permesso, inviami almeno il primo capitolo della traduzione completa (nel caso di fanfic one-shot, tutta la one-shot tradotta). Allora ti fornirò la password per accedere a questo account.
 

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Capitolo 2
*** Would You Like to Stay for Dinner? ***




Capitolo 2 – Would You Like to Stay for Dinner?




"Entra pure, Kevin. Per favore, non dimenticare le scarpe ", gli ricordò Edd il giorno dopo, quando Kevin tornò per studiare geometria.
 "Non lo farò", promise lui, togliendosi di nuovo le scarpe. Stavolta la casa profumava di qualcosa di buono. Il giorno prima aveva un odore pulito e fresco, ma quel giorno un profumo delizioso aleggiava nell'aria. "Mmm, cosa sta preparando tua mamma per cena? Ha un odore così buono. "
Edd gli lanciò un'occhiata strana. "Uhm, ho qualcosa nel forno per cena, ma non l’ha fatta mia madre. I miei genitori sono fuori dal paese. L’ho preparato io."             "Sono in vacanza?" Chiese Kevin.
"No, non sono in vacanza. I miei genitori lavorano con Medici senza Frontiere. Sono andati via da poco più di un anno. Mia Madre è attualmente in Serbia e mio Padre è in Croazia."*
 "Oh!" rispose stupidamente Kevin. Sapeva di aver visto raramente i genitori di Edd in casa, ma non si era reso conto che fossero spariti. "Non ho ..."
 "Va tutto bene, Kevin."
 "Non ne avevo idea," mormorò Kevin, seguendo di nuovo Edd in cucina. "Il loro lavoro è fantastico, ma non ti mancano?"
 "Ovviamente si", rispose Edd. "Tuttavia, di solito siamo in grado di parlare via Skype ogni settimana."
 "Sei stato tutto solo da allora?"
 "So che stanno facendo un lavoro importante, quindi non mi dispiace", disse Edd. "Inoltre, non sono veramente solo tutto il tempo. Ho gli Eds."
 "Perché non stanno insieme? I tuoi genitori intendo. Sono in paesi diversi?"
 "Medici senza Frontiere non mette spesso le coppie insieme. Tuttavia vengono assegnati a zone relativamente vicine, so che si vedono spesso."
 Al posto di Kevin c'era già un bicchiere d'acqua ad aspettarlo, il ragazzo sorrise per il premuroso pensiero. Si sfilò la giacca dalle spalle, la appese alla sedia proprio come il giorno prima e si sedette.
 "L'acqua va sempre bene, Kevin? Posso darti qualcos'altro”, propose Edd.
 "No, è okay. L'acqua va bene, "disse Kevin. "Grazie, sebbene qualunque cosa tu stia cucinando di così buono non credo mi aiuterà a concentrarmi! "
 La faccia di Edd si riempì di preoccupazione. "Mi dispiace molto, Kevin. Faccio spesso il pollo arrosto di martedì in modo da poter usare gli avanzi per il resto della settimana."
 Kevin rise. "Sto solo scherzando. Non preoccuparti per questo. Beh, non stavo scherzando sul profumo, ma va bene, davvero."
Visibilmente sollevato, Edd chiese della lezione di geometria di Kevin che fu lieto di affermare che per la maggior parte era andata bene, anche se era confuso su alcune delle cose che Mrs.  Travers aveva spiegato, e che c'erano dei compiti che non aveva assolutamente capito.
Edd guardò gli esercizi e le pagine del libro che coprivano la lezione del giorno. Mentre aspettava, Kevin prese un sorso dal suo bicchiere e si guardò intorno. L'odore era davvero delizioso e aveva difficoltà a credere che Edd ne fosse il responsabile. Quindi il bambino sapeva cucinare, ma suppose avesse senso, dato che tecnicamente viveva da solo. Com'era triste, pensò tra sé.
Anche se in genere vedeva i suoi genitori come un tipico adolescente, ossia una spina nel fianco, sapeva che si sarebbe perso senza di loro. Gli voleva bene e, inoltre, sapeva a malapena come bollire l'acqua, per non parlare del dove cominciare per arrostire un pollo.
I suoi occhi tornarono su Edd, che stava girando le pagine del libro di testo, leggendo velocemente. Kevin scosse la testa chiedendosi come qualcuno potesse trovare quell’asciutta materia interessante. Poteva capire chi trovava interessante Scienze – lì c’erano tante cose fantastiche da scoprire – ma numeri e formule? Troppo noioso.
Eppure Edd sembrava entusiasta nel leggere il libro di geometria. La sua bocca si aprì un pochino e Kevin vide la lingua passare attraverso il divario dei denti, per qualche ragione l’immagine lo fece sorridere.
“Bene Kevin. Spero di potertelo spiegare al meglio,” disse Edd, girando il libro in modo tale da far leggere l’altro ragazzo. Iniziò a spiegare i concetti chiave dei problemi e il modo per risolverli. Kevin lo fissò, leggermente impressionato. Il giorno prima Edd non si era comportato così. Sembrava quasi si sentisse più a suo agio nello spiegargli le cose, e il suo entusiasmo per la materia era evidente. Spiegava tutto con passione, seduto sul bordo della sedia, gesticolando con le mani mentre gli occhi blu-verdi brillavano. Kevin si obbligò ad ascoltarlo, non solo a guardarlo. L’altro ragazzo si era illuminato mentre parlava e Kevin lo trovò ancora più distraente del buon profumo della cena.
‘Così è carino’, rifletté Kevin, rimanendo allibito dal suo stesso pensiero. Carino? Perché l’aveva pensato? I ragazzi non pensano una cosa simile di altri ragazzi! Ma non riuscì a frenarsi dal pensarlo di nuovo. Edd era carino perso in quel modo nella geometria.
“Uh” disse Kevin ad alta voce, scuotendo la testa per schiarirsi le idee “Potresti rispiegarlo?”
“Sto andando troppo velocemente per te, Kevin?” chiese Edd, preoccupato. “So che corro molto quando parlo di queste cose.” Il ragazzo era chiaramente dispiaciuto.
“No no no,” lo rassicurò Kevin. “Stavo solo pensando a… qualcos’altro.  Mi dispiace. Qualche volta la mia mente divaga. Forse è questo il mio problema,” disse angosciato.
“Oh, ok. Non è un problema,” disse Edd, sorridendo con sollievo. Ripeté ciò che aveva già spiegato, un po’ più lentamente. Lavorarono tranquillamente ai loro compiti, Kevin si fermava occasionalmente per fare qualche domanda, erano vicini alla fine quando il timer del forno ruppe la loro concentrazione.
“Mi dispiace,” mormorò Edd, saltando in piedi per aprire il forno. Kevin si stiracchiò, rilassando la schiena dopo essere stato chinato per tutto il tempo sul tavolo. Guardò Edd tirare fuori una teglia, posarla sul piano da lavoro e abbassare la temperatura. L’aroma delizioso si intensificò e Kevin si ritrovò con l’acquolina in bocca. Edd tirò via il coperchio per bagnare il pollo con il suo grasso, poi lo rimise nel forno. Quando tornò al tavolo si mise a ridere nel notare l’espressione dell’altro. “Sto solo cucinando,” disse.
“Ma io non saprei farlo!” sbottò Kevin, per poi mettersi a ridere. “Non so fare nulla che non includa un microonde, quindi sono impressionato.”
Edd arrossì e la parola “carino” passò nuovamente nella mente di Kevin, lasciandolo frustrato. ‘Perché l’ho pensato?’ pensò silenziosamente.
Edd si morse il labbro inferiore per un istante, prima di chiedere esitante “Vorresti restare per cena? Dovrebbe essere pronto tra circa un’ora.”
“Sul serio?” chiese Kevin, ghignando quando Edd annuì. “Certo, se vuoi davvero che resti.”
“Kevin, se non ti avessi voluto qui non te l’avrei chiesto,” rispose Edd, con tono leggermente infastidito.
Kevin portò le mani davanti a sé, ridendo. “Ok, ok. Lasciami solo chiamare mia madre, almeno le dico di non prendere nulla d’asporto per me.”
Kevin chiamò la madre ed entrambi continuarono a lavorare ai rispettivi compiti per l’ora successiva. Quando il timer suonò di nuovo, Edd controllò la cena e preparò le porzioni. Aveva aggiunto al pollo degli asparagi coperti di aglio e parmigiano, così da farli arrostire per bene nel forno, e sembravano pronti quindi tirò tutto fuori.
Pensò se servire o meno il tutto nella sala da pranzo, ma decise di restare lì. Sarebbe stato solo un posto extra da pulire dopo la cena, così preparò i piatti lasciandoli sul piano da lavoro. Kevin mise da parte il quaderno per fare spazio al piatto.
“Spero ti piacciano gli asparagi,” disse Edd.
“Uhm, non molto, ma li proverò. Sembrano buoni.”
Edd versò del latte per sé e della soda per Kevin, sedendosi anche lui a tavola. Mangiarono silenziosamente circa metà cena prima che Kevin parlasse.
“È semplicemente fantastico! Davvero buono!”
“Grazie Kevin,” rispose Edd tranquillamente.
“No, davvero. Di solito odio gli asparagi, ma questi sono deliziosi. Grazie per avermeli fatti provare.”
“È stato un piacere. Mi piace cucinare ed è bello condividerli con qualcuno. Qualche volta cucino per gli altri Eds, ma non molto spesso.”
“Spero sappiano cosa si stanno perdendo,” rise Kevin. Edd si limitò a sorridere. “Dunque, Doppia D, quali altri segreti stai nascondendo?”
Edd alzò lo sguardo verso l’altro ragazzo. “Segreti?” chiese debolmente. “I-io non ho nessun segreto.”
“Tutti abbiamo dei segreti,” disse Kevin. “Ma non mi riferivo a qualche profondo, oscuro segreto. Nel senso, cosa ti piace? Film? Musica? Questo tipo di cose.” Kevin realizzò di sapere ben poco di Edd, nonostante avessero vissuto vicini per la maggior parte della loro vita.
“Oh,” esalò Edd, abbassando lo sguardo verso il piatto. “Non saprei. Cioè, mi piacciono i film e la musica, ovviamente. Mi piace anche leggere.”
“Hai un film preferito?”
Edd ci pensò su per un momento. “Mi piacciono molte cose. Documentari, film stranieri, indipendenti, d’azione. È difficile dire quale preferisco. Mi piacciono i film della Marvel.”
“Non ci credo! Gli Avengers e l’MCU appena usciti? Li adoro!”
Edd sogghignò, gli occhi illuminati un’altra volta da quella luce distraente. “Ti piacciono? Sono bellissimi e molto divertenti. Io e gli altri Eds ci assicuriamo di andarli a vedere sempre il minuto stesso in cui escono.”
Kevin sorrise davanti all’entusiasmo di Edd. “Anche io. Io, Rolf e Nazz ci andiamo sempre.”
“Qual è il tuo preferito?” chiese Edd.
“Finora? Guardiani della Galassia. Ma Capitan America è il secondo, e senza troppa distanza.”
“Ma passiamo ad una questione importante, Doppia D.” disse Kevin, l’espressione improvvisamente molto tetra e seria. “Sei del Team Captain? O Team Iron Man?”
Edd represse un ghigno. “Devo dirlo, sono Team Iron Man,” disse, sapendo quanto seria fosse la domanda e come Kevin avesse tutto il diritto di giudicarlo per la sua risposta.
Kevin gemette, “Nooooooooo. Ed io che ti stavo considerando figo! È assolutamente Team Captain!” dichiarò.
Edd si appoggiò allo schienale, posò le posate sul piatto e disse pensieroso, “Beh, penso che probabilmente, in linea di principio, sarei d'accordo con Capitan America e NON firmerei gli Accordi. Sono anche d'accordo sul fatto che nessuno dei Vendicatori debba essere costretto ad essere controllato dal governo. Quindi su quel punto, suppongo di essere Team Captain. Ma, "aggiunse, notando il sorrisetto di vittoria di Kevin, e volendolo stuzzicare ," Iron Man è semplicemente molto più fantastico del Capitano."
Kevin rise della seria analisi di Edd e finalmente dichiarò “Assolutamente no, bro. Cap è il più figo.”
“Devo dissentire. Le invenzioni di Tony Stark lo rendono il migliore, e Robert Downey Jr. è brillante come Iron Man.”
“Okay, su questo sono d’accordo. Chris Evans è figo come Capitan America, ma Iron Man è più divertente,” concesse Kevin. “Ma possiamo affermare che Starlord è il più figo di tutti?”
“Sono d’accordo.”
Parlarono degli Avngers per il resto della cena, felici di avere qualcos’altro in comune di cui parlare oltre alla geometria e ai compiti. Avevano entrambi alcune teorie plausibili e selvagge su dove stava andando a parare la trama ed era divertente abbattere le une con le altre. Mentre Edd aveva gli altri Eds con cui discutere sul franchise, Kevin non aveva nessuno. Nazz e Rolf li andavano a vedere solo per fargli compagnia, così come lui andava a vedere i film stranieri con Rolf e le commedie romantiche con Nazz. È qualcosa che fai per gli amici. Kevin non aveva nessuno a cui piacessero i suoi stessi film.
I loro discorsi si diramavano verso altre serie cinematografiche che piacevano ad entrambi e anche di televisione. Scoprirono che entrambi avevano un bel po’ di fandom in comune. Prima di rendersene conto si era fatto tardi e Edd realizzò di non aver ancora pulito la cucina, imballato gli avanzi per il congelatore, o finito i compiti. Saltò dalla sedia per liberare il tavolo, sorprendendo Kevin.
“Se vuoi finire i tuoi compiti, Kevin, li controllerò prima che te ne vada,” si offrì Edd, portando i pianti al lavandino.
“Prima ti aiuto a pulire,” protestò Kevin.
“Oh no, non ci metterò molto. Va bene così,” disse Edd. “Ignorami pure, finirò prima di te.”
Dopo che Edd ebbe strofinato, disinfettato, e strofinato di nuovo il tavolo, Kevin riprese i suoi compiti e lavorò sui problemi, sentendosi un po' in colpa mentre ascoltava Edd pulire. Tuttavia aveva ragione, tornò a sedersi al tavolo per finire i compiti prima che Kevin terminasse i suoi.
Dopo un controllo veloce ai problemi, Edd gli sorrise annunciando che non c’erano errori. Kevin si sentì sollevato, perché non aveva capito per davvero la lezione finché Edd non l’aveva resa chiara.
“Grazie di nuovo Doppia D. Per questo e per la cena,” disse davanti alla porta mentre si rimetteva le scarpe.
“Vuoi fare i tuoi compiti di geometria qui domani?” chiese Edd.
Kevin decise che lo voleva e annuì. “Sarebbe fantastico!”
“Okay, allora ci vediamo domani!” disse Edd, chiudendo la porta dietro di lui.

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Il resto della settimana passò più o meno come i primi due giorni. Kevin si portava dietro non solo i compiti di geometria, ma anche tutti gli altri, e passava il pomeriggio sul tavolo della cucina di Edd, lavorandoci mentre l’altro ragazzo svolgeva i propri. Passavano così una o due ore in cui entrambi si concentravano completamente nel lavoro.
Qualcosa di Edd spingeva Kevin a provare a studiare più seriamente. L’altro ragazzo non gli aveva mai detto nulla a proposito, ma Kevin desiderava migliorare. Mentre assisteva alle lezioni e lavorava con Edd dopo la scuola ogni giorno si rese conto di prendere i suoi impegni più seriamente, aveva finito per etichettare Edd come un vero genio. E, se doveva ammetterlo a sé stesso, voleva renderlo orgoglioso di lui.
Edd controllava felicemente i compiti di Kevin ogni giorno, offrendo correzioni e suggerimenti stando ben attento a non offendere l’altro ragazzo. Questo divertì Kevin, perché non si sarebbe mai offeso. Sapeva quanto fosse intelligente Edd, quindi accoglieva con favore qualsiasi cosa l'altro ragazzo potesse dirgli.
Edd non gli offrì di nuovo di restare a cena, e a Kevin andava bene. Restava fino all’ora di cena prima di andare a casa per mangiare con i suoi genitori. Le loro sessioni di studio di solito sfociavano in animate discussioni su ogni argomento immaginabile, da sciocco a serio. Kevin scoprì che amava ascoltare Edd, specialmente quando il ragazzo era eccitato per l’argomento. Kevin si abituò a pensare che Edd fosse carino e non ci faceva più caso quando la parola appariva nella sua mente, mentre ascoltava con il mento appoggiato sulla mano.
Spesso provava pietà per Edd nel saperlo da solo, ma nei due giorni successivi notò che Edd aveva ragione - gli altri Eds si presentavano spesso per uscire dopo cena. In quei momenti Kevin era felice di essersene già andato, perché non voleva che Eddy minasse al suo buon umore.
Il fine settimana volò via. Nazz lo trascinò a vedere una noiosa commedia romantica, lui e Rolf  andarono a giocare nel campo, e passò una domenica tranquilla con i suoi genitori.Durante quei giorni si sorprese nel guardare involontariamente dalla finestra della sua camera da letto o del soggiorno verso casa di Edd, cercando di intravedere l'altro ragazzo. Qualche volta lo vide, anche attraverso la finestra della camera da letto di Edd.
Ma domenica notte vide più di quanto si era aspettato.
Edd entrò nella sua stanza con indosso solo un asciugamano, ovviamente fresco di doccia. Kevin non vide molto - le loro case non erano così vicine l'una all'altra - e poteva vederlo solo dai fianchi alla mascella, ma era abbastanza per congelarlo davanti la finestra e fissarlo.
Edd infilò una maglietta e sfilò l’asciugamano chinandosi leggermente fuori dalla sua visuale per mettere quelli che gli sembravano i pantaloncini di un pigiama. Edd scomparve alla vista e dopo pochi minuti la luce si spense, Kevin si voltò solo per rendersi conto di avere le guance in fiamme e la bocca asciutta.
 
Sdraiandosi sul letto si chiese perché stesse arrossendo, era un atleta, quindi non era come se non avesse mai visto un altro ragazzo nudo, o in questo caso quasi nudo, nella sua vita. Ma Edd sembrava diverso. Più puro, quasi. Eppure, perché gli faceva sentire lo stomaco in subbuglio?
 
Ripensò alla settimana appena passata a fare amicizia con il ragazzino tonto dall'altra parte della strada. Gli piaceva Edd - era divertente, bravo a parlare, intelligente ed entusiasta delle cose che gli piacevano. A Kevin piaceva vedere Edd parlare di qualcosa che amava davvero. Il ragazzo più piccolo si emozionava così tanto che la sua faccia arrossiva, i suoi occhi brillavano, e sorrideva smagliante. Era carino.  No, adorabile. Kevin sorrise, non notando la mano che si faceva strada sullo stomaco e, prima che se ne rendesse conto, si stava già massaggiando attraverso i boxer mentre pensava a Edd e a come l’aveva appena visto.
Poi si rese conto di quello che stava facendo e tirò via la mano, sedendosi di scatto sul letto con un impeto di vergogna. A cosa diavolo stava pensando? No no no. No, semplicemente no. Non doveva pensare a Edd in quel modo! Edd, un ragazzo! Kevin non era gay. Non gli piacevano gli altri ragazzi. Solo ... no.
 
Appoggiò i gomiti sulle ginocchia tirate su e seppellì il viso tra le mani. No, questo non doveva succedere. Non riusciva a togliere l'immagine degli occhi di Edd dalla sua testa. Quella bella tonalità di blu e verde mescolati insieme. Kevin gemette. Era duro e gli doleva per il desiderio di venire. La sua mente era un mix confuso di pensieri e immagini. Per questo non era mai stato interessato ad uscire con nessuna delle ragazze che gli si gettavano contro? Essendo popolare e uno dei migliori sportivi del liceo, c'erano infinite offerte di appuntamenti, o più, dalle ragazze a scuola, ma non si era interessato a nessuna di loro. Era uscito con un paio di ragazze, ma lo avevano annoiato tutte. I loro baci non gli avevano fatto nulla, quindi non era mai andato oltre con nessuna di loro. Aveva sempre pensato di essere così concentrato sulla sua carriera sportiva, e di lavorare tanto duramente per far risplendere il nome della scuola da non  avere tempo per una ragazza.
Non avrebbe mai pensato che il motivo potesse essere quello, ma poi, ricordò di non aver mai incontrato nessun altro ragazzo a scuola che suscitasse il suo interesse. Quindi, ad essere onesti, nessuno aveva suscitato in lui sentimenti romantici. Fino a Edd e al suo sorriso maledettamente carino, ai suoi dannati begli occhi e ai suoi modi adorabilmente adorabili.
 
Kevin gemette di nuovo con il viso tra le mani. Sapeva cosa avrebbe dovuto affrontare - se davvero era gay. Il potenziale per prendere in giro, schernire e umiliare, anche se Peach Creek High si vantava di essere una scuola aperta. Inoltre, era un atleta. Gli atleti non erano gay. Logicamente sapeva che non era vero - aveva sentito abbastanza notizie su atleti che uscivano insieme, ma ancora… per la scuola superiore, sapeva che era facile non essere accettato. Cosa avrebbero detto Nazz e Rolf? In realtà Nazz era un membro del PFLAG e una volontaria per gruppi giovanili gay, ma era diverso se si trattava del tuo migliore amico, vero? Non voleva neppure pensare a quello che avrebbero detto i suoi genitori.
A cosa stava pensando? Non era neppure sicuro di esserlo. Quando Edd tornò nei suoi pensieri notò come il suo respiro cambiava, come il suo petto si scaldasse, come la sensazione di avere le farfalle nello stomaco si manifestasse, come il suo cuore battesse più veloce. Era sempre questo il modo in cui veniva descritto. Doveva ammetterlo, era attratto da Edd e gli sembrava così giusto. Le cose presero un senso. Il suo stesso corpo l’aveva mostrato quando si era inconsciamente toccato mentre pensava al ragazzo dall'altra parte della strada.
 
Kevin non poteva farci nulla. Si sdraiò sul letto, la mano si insinuò nelle sue mutande per accarezzarsi e appagarsi - mentre pensava a quel grazioso sorriso dai denti spalancati.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*Edd ha un modo estremamente formale di chiamare suoi genitori, li chiama sempre Mother e Father, essendo tipico del personaggio ho preferito lasciare le formalità per quanto più avanti sarà difficile far suonare bene tutte le frasi che verranno.
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Salve a tutti!
Come state? Spero bene. Ho impiegato tanto tempo per aggiornare perché in questi terrificanti mesi sono stata sotto esami, in realtà la sessione non è finita ma per non impazzire mi sono concessa una piccola pausa.
In questo capitolo Edd da sfoggio delle sue abilità in cucina e Kevin fa un’importante scoperta sui suoi sentimenti, e ciò ci rende molto felici :). Anche se è stato strano scrivere di Edd che beve latte mangiando il pollo.
Non credo di avere molto da aggiungere, il capitolo parla per sé. Mi scuso ancora per averci messo tanto, ma non posso neanche promettere che ciò non accadrà di nuovo. Le lezioni ricominceranno presto… qualcuno mi salvi!
Ringrazio ancora una volta devoosha per avermi permesso di tradurre la sua storia.

A presto!
 
Konny

Questo autore è straniero e a gestire questo account è la persona che traduce le sue storie
 
Se vuoi pubblicare su questo sito una traduzione di questo autore, e hai il suo permesso, inviami almeno il primo capitolo della traduzione completa (nel caso di fanfic one-shot, tutta la one-shot tradotta). Allora ti fornirò la password per accedere a questo account
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** You Think I'm a Good Catch? ***


Capitolo 3 - You Think I'm a Good Catch?



 
Lunedì mattina la nuova consapevolezza di Kevin lo fece sentire estremamente a disagio a scuola. Si sentiva come se tutti sapessero – come se tutti quelli che lo guardavano lo stessero giudicando segretamente. Kevin sapeva perfettamente che non aveva senso, ma continuava a pensarlo. Quando vide passare Edd di sfuggita, ridendo per qualcosa che Eddy stava dicendo, sentì lo stomaco serrarsi nel rendersi conto che c’era un problema più grande del rendersi conto che poteva essere gay. Non aveva idea dei sentimenti di Edd.

C’erano vari pettegolezzi riguardo alcune persone a scuola – ma nessuno di loro lasciava pensare che Edd fosse gay. Non era uno di quelli sospettati di esserlo. Kevin non ricordava se Edd avesse mai avuto un appuntamento con qualcuno, ma non era più entrato nel suo radar per anni, quindi non poteva esserne sicuro. Ma comunque, Kevin ERA uscito con delle ragazze, quindi anche se Edd lo avesse fatto, non avrebbe significato nulla. Era tutto così confuso. Chiedere ad una ragazza di uscire era molto più semplice. Se l’avesse rifiutato non sarebbe stato un gran dramma, ma se l’avesse chiesto ad un ragazzo non gay l’umiliazione sarebbe stata incredibile.
Inoltre stavano diventando grandi amici, e Kevin non voleva rovinare tutto.
Non vedeva l'ora di andare da Edd per studiare, perché la loro conversazione si allontanava dai compiti scolastici ad altri argomenti interessanti e lui amava ascoltare le opinioni dell’altro, sapeva che gli sarebbe mancato se avesse mandato tutto a puttane rivelandosi ad Edd se non interessato.
Kevin sapeva che nel caso Edd avrebbe gestito la cosa gentilmente e non l'avrebbe mai menzionato, ma avrebbe sicuramente fermato la loro amicizia in via di sviluppo e non voleva rischiare.
 
Quindo dopo scuola Edd gli mandò un messaggio una volta tornato a casa, dopo la solita riunione per l’annuario scolastico, Kevin si ritrovò velocemente sulla famigliare sedia, col suo  bicchiere d’acqua vicino e i compiti davanti, sentendosi completamente a disagio non avendo idea di cosa dire. Edd sembrava non aver notato il suo malessere, gli parlava come se nulla fosse accaduto il giorno prima. Ed era così per lui, ma non per Kevin.
Edd si era accorto dell’atteggiamento strano dell’altro. Di solito era loquace quanto lui, se non di più. Quel giorno invece si era tranquillamente sistemato a fare i compiti, guardandolo a malapena o parlando con lui. Il ragazzo ci pensò su mentre lavorava ai suoi compiti di chimica. Non aveva visto Kevin durante il fine settimana, solo le poche volte che era uscito per andare da qualche parte, a volte dando un’occhiata mentre se ne andava. Sapeva che non era successo niente, non avrebbe potuto fare nulla per farlo arrabbiare, ma la tranquillità dell’altro ragazzo lo infastidiva.
 Edd vedeva anche quanto era nervoso Kevin. Picchiettava inconsciamente la penna contro il tavolo, non smetteva di agitare la gamba su e giù, continuava a togliersi il berretto per passarsi la mano tra i capelli corti e rossi. Tutto questo movimento era fonte di distrazione per Edd, che era abituato al silenzio e alla calma mentre studiava. Rinunciò ai suoi compiti e iniziò a fissare Kevin.
 
"Va tutto bene, Kevin?" Chiese infine, la voce risuonò forte nella cucina silenziosa e fece sobbalzare l’altro, Kevin lo guardò con un'espressione colpevole che spinse Edd ad incuriosirsi ancora di più.
“Si Doppia D,” disse, con voce flebile. “Tutto bene, perché?”
“Sembri un po’ nervoso,” rispose Edd. “Spero vado tutto bene nella tua classe di Geometria.”
“Oh, è così. Penso che la Travers sia felice. Ehm, i miei compiti vanno bene. Voglio dire, vedremo dopo la verifica di Lunedì, ma vanno bene.” Mormorò Kevin, con lo sguardo fisso sul suo quaderno. Edd capì a malapena cosa aveva detto.
“Oh, okay Kevin, se lo dici tu.” Il ragazzo si prese un momento prima di aggiungere, esitante “Sai, se hai bisogno di parlare di qualcosa, sarò felice di ascoltarti. So che parlare con qualcuno se qualcosa ti tormenta può aiutare.”
Kevin tenne gli occhi sul suo libro, poi appoggiò il gomito sul tavolo per poggiarci la fronte. "Non è niente, davvero, Doppia D" mormorò, poi l'idea lo colpì. Se si fosse avvicinato con attenzione, avrebbe potuto tastare le acque sia per Edd che per se stesso. "Immagino, non lo so. C'è solo qualcuno a cui sono interessato e non sono sicuro di piacergli ".
 "Ah," disse Edd, sedendosi per bene sulla sedia. "Questo è un problema comune per le persone, da quello che capisco. Una cotta, per chiamarla appropriatamente, perché l'incertezza - e spesso anche la conoscenza dei sentimenti delle altre parti - può causare la sensazione di schiacciamento del cuore ".
 Nonostante il suo stesso nervosismo, Kevin sollevò la testa dalla mano e guardò Edd, le sopracciglia alzate e divertite dal tono serio usato dal ragazzo. 
Edd continuò, "Sfortunatamente, finché non rivelerai i tuoi sentimenti a quest'altra persona, non saprai mai come si sente. Può essere considerato un esempio di Catch-22. Da una parte fa male non sapere come si sente, perché se restituisce il tuo affetto, potresti avere una relazione meravigliosa. Se non lo fa, il tuo cuore sarà spezzato. Eppure, se riveli i tuoi sentimenti e scopri che non sei ricambiato rimani bloccato nella stessa barca, per così dire. "Mentre parlava di ogni possibilità, alzò le mani muovendole come a rappresentare una scala in equilibrio precario.
 Kevin fu sorpreso dalla semplice descrizione, eppure il tono con cui Edd parlava era così secco che Kevin si chiese, all'inizio, se fosse possibile che il ragazzo provasse affetto, ma rapidamente respinse quel pensiero. Edd ovviamente si preoccupava molto degli altri Eds, e mostrava molta cura anche nei suoi confronti. Soprattutto con le cose premurose che aveva detto e fatto la settimana precedente.
 "Hai mai avuto una cotta?" Chiese Kevin, pensando che forse Edd gli avrebbe detto un nome o qualche indizio sul genere che preferiva.
Edd scrollò le spalle. "Non ho mai avuto alcuna cotta per nessuno da quando eravamo più piccoli. Penso che tutti abbiano avuto una cotta per Nazz durante le elementari. "
 Kevin rise. Era vero. Nazz era stata al centro di molti sogni pre-adolescenziali.
 "L’abbiamo avuta tutti", concordò Kevin. "Ma veramente? Non c'è stato nessuno che ti è piaciuto da allora? "
Edd scosse la testa, "No Kevin. Immagino di essere solo più interessato ai miei voti e all'università, soprattutto di ottenere una borsa di studio. Credo che sia possibile per me trovare qualcuno, in futuro, ma credo di non averci mai ragionato. "
Kevin annuì, anche se frustrato. Nessun indizio. Stava per tentare un'altra domanda quando Edd ruppe i suoi pensieri.
"Posso chiedere per chi hai una cotta? Forse posso aiutarti a corteggiare l'oggetto del tuo desiderio. Potrei non essere personalmente esperto di romanticismo, ma ho letto molto e ho visto molti film per avere un'idea generale." Edd sembrò accorgersi improvvisamente di cosa aveva chiesto e aggiunse frettolosamente:" Se non vuoi dirmelo va bene. Non hai bisogno di rivelarmi il tuo segreto."
"Adesso non voglio dirtelo. Però… "Kevin disse lentamente. "spero di riuscire presto a farlo." Sorrise ad Edd a mezza bocca.
"Dovresti sentirti sicuro nell'avvicinarti alla tua cotta, Kevin," lo rassicurò Edd. "Sei il ragazzo più popolare a scuola e ho sentito molte ragazze parlare di quanto vorrebbero uscire con te. Non penso verresti respinto. "
"La pensi così, Doppia D? Pensi che io sia un buon partito?”
La domanda turbò Edd, più che altro a causa dell'espressione sulla faccia di Kevin. Le palpebre si erano socchiuse e aveva un sorriso dolce e suggestivo sulle labbra. Anche il tono della sua voce lo fece fermare un momento.
"Ehm, sì, Kevin. Lo penso.”
"Abbastanza buono? Abbastanza divertente? Abbastanza intelligente? Abbastanza carino?
"Sì, Kevin, tutte queste cose", disse Edd confuso. Quel sorriso sbarazzino e il piccolo accento nella sua voce gli dava una strana vertigine allo stomaco. Si chiese cosa significasse quella conversazione.
"Pensi che io sia di bell'aspetto?" Chiese Kevin, il suo ghigno si trasformò in un sorriso.
Edd si limitò a guardarlo, incerto su come rispondere.
Kevin vide lo sguardo di Edd e decise che per un solo giorno era abbastanza. Non era ancora sicuro di cosa pensasse o sentisse Edd, ma non voleva flirtare troppo e spaventarlo. "Grazie Doppia D," disse con voce più normale mentre si sedeva composto. "Mi hai fatto sentire molto meglio."
"Oh bene, Kevin," disse Edd con un certo sollievo, anche se non era sicuro di cosa avesse fatto. "Sono felice se ti ho aiutato. Per favore fammi sapere se c'è qualcos'altro che posso fare. "
"Oh, lo farò sicuramente," non poté fare a meno di aggiungere con tono leggero, aprendosi in un altro piccolo sorriso prima di riportare la sua attenzione sui compiti.
 
 
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Edd uscì dalla doccia e si asciugò, poi passò alla sua routine notturna per prepararsi a dormire. Ben presto fu sdraiato nel suo letto, il berretto appeso alla spalliera, le luci notturne accese e la musica classica e soffusa suonava dal suo tablet. Il sonno non arrivava mai subito. Rimaneva sempre a letto per quasi un'ora, riflettendo sul giorno che aveva appena trascorso e pianificando quello seguente. Mentre esaminava gli eventi della giornata i suoi pensieri si soffermarono sulla strana conversazione che aveva avuto con Kevin.
 
Non che fosse strano che Kevin avesse una cotta per qualcuno. Edd non pensava nemmeno che fosse strano che Kevin non volesse dirgli chi fosse. Dopo tutto, i sentimenti romantici erano una cosa molto personale e non era come se fossero buoni amici o altro. Edd sperava che lo stessero diventando, ma quella sorta di intimità non era qualcosa che si sviluppava in una settimana. Si chiedeva, tuttavia, perché Kevin avesse scelto di dirgli della cotta in primo luogo. Aveva buoni amici, Rolf e Nazz, quindi perché Edd e non gli altri?
 
Forse era Nazz? Aveva senso. Miglior atleta della scuola e capo delle cheerleader. Banale, certo, ma Nazz era una ragazza adorabile, oltre che bellissima. Kevin non stava mentendo quando aveva detto che tutti avevano avuto una cotta per Nazz ad un certo punto.
 
Edd pensò all'altra cosa che Kevin aveva chiesto - se pensava che possedesse quei pregi: bell'aspetto, umorismo, intelligenza, gentilezza. Non aveva mai classificato Kevin come qualcuno di insicuro. Almeno, Kevin sembrava sicuro di sé, ma Edd sapeva che l'aspetto poteva essere ingannevole. Tutti avevano insicurezze da affrontare e cosa c'era di più insicuro che navigare nelle acque di una relazione romantica?
 
Edd aveva onestamente pensato che Kevin possedesse tutti quei tratti e supponeva che non fosse strano per Kevin cercare conferma in chi lo circondava. La confusione nella mente di Edd proveniva dal modo in cui Kevin l’aveva chiesto. Non sembrava insicuro quando aveva posto la domanda. Sembrava quasi innamorato, ma non aveva senso. Con chi stava flirtando? Sicuramente non con lui.
 
Quello strano pensiero turbò la mente di Edd e ci si soffermò sopra. No, non poteva essere. Era sicuro che Kevin non si fosse “di quella sponda”, e anche se fosse stato vero il contrario, Kevin non si sarebbe mai interessato ad uno stupido idiota come lui. Ciò che sorprese Edd, a quel punto, fu più la preoccupazione per la consapevolezza che Kevin non si sarebbe mai sentito attratto da lui piuttosto che l’idea che avesse una cotta nei suoi riguardi. Se così fosse stato, cosa avrebbe voluto fare al riguardo?
 
Voleva restituire quell'affetto? Non ne era sicuro. Sì, aveva scoperto che Kevin era una persona genuinamente carina con un'intelligenza inaspettata e un umorismo non male. E sì, Edd poteva concordare obiettivamente con ogni ragazza della scuola che Kevin era piuttosto di bell'aspetto. Chiunque poteva ammetterlo. Aveva un grande sorriso, bellissimi occhi verdi, una spolverata di lentiggini che aumentava la sua bellezza, capelli rosso scuro e un corpo tonico. Ma Kevin era un ragazzo e se Edd ricambiava il suo affetto allora capiva cosa significava per se stesso.
 
Una volta che quel pensiero gli entrò in testa, non riuscì a tirarlo fuori. Questo avrebbe spiegato perché non era mai andato ad un appuntamento? Perché aveva rifiutato il numero, molto ristretto, di ragazze che avevano mostrato interesse per lui? Perché era in grado di dire a Kevin che non aveva mai avuto una cotta? Perché nessuna ragazza della scuola lo aveva mai interessato? Perché le uniche volte in cui aveva pensato che qualcuno fosse di bell'aspetto, si trattava di un altro ragazzo?
 
"Sono gay?" Pensò, rotolando sulla schiena, gli occhi spalancati e fissi sul soffitto scuro. "Oh no, per favore, no. Cosa diranno i miei genitori? Cosa diranno gli Eds? Mi parleranno ancora? Non posso perdere i miei amici! »Sentì le lacrime riempirgli gli occhi e provò a fermarle mentre scendevano sulle guance. 'Perché, oh perché ho pensato questo? So che Kevin non intendeva me quando ha parlato della sua cotta, ma ora non riesco a togliermelo dalla testa!”
 
Edd girò su un fianco, si raggomitolò e si mise a piangere.
 
 
 
 
 



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Ciao a tutti!
Scusate per il tempo spropositato che vi ho fatto aspettare per questo capitolo, ma è iniziata la sessione estiva quindi sono uno zombie. Ho trovato un momento dopo cena e mi sono sbrigata a revisionare il tutto, scusate per eventuali errori ma quando leggi troppe volte sfuggono. Non ho molto da aggiungere, spero che il capitolo vi piaccia e soprattutto mi auguro di non farvi aspettare troppo per il prossimo.

A presto!

Konny

 
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Capitolo 4
*** It's a Date! ***


Capitolo 4 – It’s a Date!

 
 
Martedì e mercoledì trascorsero con piccoli incidenti, sebbene Edd fosse ogni giorno più taciturno. Kevin non si era presentato alla sessione di studio martedì, con grande sollievo di Edd. Il ragazzo si scusò dicendo che sua madre aveva programmato il suo appuntamento dal dentista quel pomeriggio.
Il Rosso si avvicinò a Edd mentre il ragazzo era davanti al suo armadietto prima dell'inizio delle lezioni, si appoggiò all'armadietto accanto e gli sorrise
 
"Ehi, doppia D", disse infilandosi le mani in tasca. "Con l’appuntamento dal dentista non riesco proprio a venire da te"
Edd gli lanciò uno sguardo e sorrise nervosamente, “Oh, va bene Kevin. Capisco."
"Ti mancherò?"
"Scusami?"
Kevin si strinse nelle spalle, "Beh, sembra quasi che io sia diventato una figura permanente nella tua casa. Non sarà strano che io non ci sia? "
"Uhm, sì, sono sicuro di si", disse Edd tremante, riportando l’attenzione sul suo armadietto per recuperare i libri.
"Domani recupereremo."
"Sì, lo faremo", disse il ragazzo, incrociando gli occhi di Kevin, diversamente dagli sguardi fugaci di poco prima. Quest’ultimo notò quanto erano rossi gli occhi del ragazzo e si chiese se Edd avesse pianto.
“Stai bene, doppia D?” Chiese preoccupato.
"Sì, Kevin, sto bene."
“I tuoi occhi sono un po’ rossi. Non hai allergie, vero? "
“No no, niente del genere. Io, ehm, ho avuto problemi a dormire la scorsa notte. "
L'ultimo campanella suonò ed i ragazzi si salutarono, con Kevin che esortava Edd a riposarsi di più prima di separarsi.
 
 
 
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Con l'esame di geometria in arrivo per il lunedì successivo Kevin ed Edd trascorsero tutto giovedì concentrandosi sullo studio della materia, con l’ausilio degli appunti pieni della scrittura ordinata e compatta di Edd. L'unità era completa, quindi i compiti comprendevano la revisione dell'intero capitolo, dando alla classe ampio tempo per il ripasso e lo studio.
 
La sessione di studio di mercoledì fu una faccenda cupa, con Edd che a malapena parlava al di fuori delle spiegazioni sui compiti. Il giovedì non fu diverso. Edd scarabocchiò sul suo foglio tutto il tempo mentre fissava il libro di storia. Kevin lo guardò, il più di sottecchi possibile, ma sapeva che Edd non gli stava prestando attenzione. Non aveva mai girato la pagina durante l'intera ora in cui avevano lavorato, quindi era chiaro che in realtà non lo stava leggendo.
"Sei sicuro di stare bene, Doppia D?"
La sua voce fece sussultare Edd, che si alzò di scatto come stordito. "Come?"
"Sembri un po’ giù."
"Oh, no, sto bene," rispose Edd lentamente, poi decise di fidarsi di Kevin, solo un po’, per via delle circostanze. Certamente non gli avrebbe raccontato tutto. "Penso… credo… penso di aver capito alcune cose su di me e sto ancora cercando di elaborarle."
'Interessante' pensò Kevin. 'Mi chiedo cosa abbia scoperto. Non mi sono dichiarato, ma ho flirtato un po'. Sta capendo che potrebbero piacergli anche i ragazzi? È molto da elaborare ... aspetta ... questo è solo un pio desiderio da parte mia. Sperare in qualcosa non lo renderà così.’ Ad alta voce poi Kevin chiese, "Qualcosa che posso fare per te? "
“No Kevin, grazie. È qualcosa a cui devo pensare da solo. Apprezzo la tua preoccupazione. "
Kevin fece quel sorriso sbilenco e socchiuse gli occhi, “Sono sempre qui per te se hai bisogno di me".
 
Il modo in cui lo disse e il modo in cui lo guardò fecero accellerare il cuore di Edd, che fu, per lui, un'ulteriore prova dell’attrazione per l'altro ragazzo. Cercò di rispondere, ma la bocca si era seccata. Si schiarì la gola e riuscì ringraziarlo.
Tornarono a concentrarsi sui compiti, o almeno ci provarono. Edd non stava facendo nulla mentre la sua mente correva con pensieri che andavano l'uno contro l’altro. Anche Kevin pensava intensamente, cercando di convincersi a non leggere troppo nelle azioni del ragazzo. I suoi sentimenti crescevano di giorno in giorno, il tempo trascorso insieme la settimana precedente aveva garantito ad Edd un posto nel cuore di Kevin, ma una volta riconosciuto di provare sentimenti non associabili alla sola amicizia la sua cotta si era rafforzata. Desiderava solo proteggerlo.
Se Edd non sapeva di essere gay, o se sospettava della cotta di Kevin per lui, ciò avrebbe potuto giustificare la sua malinconia. Ad essere sincero con se stesso, Kevin sapeva che potevano esserci una dozzina di altre cose, normali nel corso di una normale vita da adolescente, che potevano indurre Edd ad agire in questo modo. I genitori del ragazzo erano in un altro paese e Kevin sapeva anche che a volte Edd era vittima di bullismo da parte di alcuni degli alunni della scuola, sebbene di solito fosse al sicuro con gli altri Eds a proteggerlo. O magari aveva una cotta non corrisposta per una ragazza. "Come va la tua ricerca per vincere l'affetto di una certa persona speciale?" Chiese Edd all'improvviso, distogliendo Kevin dalle sue riflessioni.
"Che cosa?" Chiese confuso.
“Mi hai detto che hai una cotta per qualcuno. Mi chiedevo se gli avessi già rivelato i tuoi sentimenti o se avessi ideato un piano per corteggiare questa persona."
Kevin si batté la penna sulle labbra, pensando in fretta. Edd aveva posto la domanda con un tono così triste…  "Uh no, non ancora." Kevin si raccomandò nuovamente di non leggere troppo a fondo.
"Dovresti, Kevin," lo incoraggiò Edd. “Credo che non sapere faccia male. So che può essere spaventoso, ma penso che sarebbe meglio capire se c'è una possibilità per te. "
"Vero", disse Kevin, bloccandosi mentre pensava. Se Edd sospettava di essere l'oggetto della sua cotta, allora lo stava esortando a dichiararsi? E se invece non lo sospettasse? Sospettava che Edd fosse abbastanza ingenuo in molti ambiti. "C'è ... è complicato. Non posso semplicemente uscirmene dal nulla così… sai, "Kevin scelse quelle parole con attenzione, per vedere la reazione che avrebbe avuto Edd, ma non sembrava che lo avessero scosso. “Venire fuori e parlarne direttamente. Per quello che sono."
"Oh," disse Edd, accigliato pensandoci un po’ su. "Suppongo di poterlo capire."
"Ma", aggiunse Kevin, "ho un piano. Sai, per farglielo sapere. C'è qualcosa che voglio fare, ma ci sto ancora lavorando. "
"Spero che non sia un piano strampalato come quelli che inventava Eddy."
Kevin rise, felice che Edd fosse almeno in grado di scherzare con lui e che avesse riportato il suo umorismo nella conversazione. "No. Almeno spero. Vorrei che questo funzionasse davvero! ”
 
 
 
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 "Hai programmi per il fine settimana, Doppia D?" Chiese Kevin venerdì pomeriggio, allontanando i compiti mentre raddrizzava la schiena sullo schienale e si allungava un po’. “Il Dottor Strange esce stasera. Voi ragazzi avete intenzione di andare? ”Kevin guardò Edd incuriosito mentre quest’ultimo si svegliava dalle sue fantasticherie. Il più piccolo stava di nuovo guardando svogliatamente i suoi compiti, proprio come aveva fatto negli ultimi due giorni.
“Sì, Kevin. Io e gli Eds stiamo programmando di andare a vedere il film domani pomeriggio ”, rispose Edd, guardandolo con occhi tristi. "Vorresti unirti a noi?"
Kevin ne fu sorpreso, ma all'improvviso decise di non lasciarsi sfuggire l'occasione, anche se non era entusiasta di passare il pomeriggio con Eddy, e aveva già programmato di vedere il film sabato sera con Nazz e Rolf. Il suo cervello lavorava velocemente, pensando a come poteva riorganizzare i suoi piani.
"Ti dispiace se Nazz e Rolf vengono?" Chiese a Edd. "Avevamo programmato di andare domani sera, ma posso vedere se gli va di andare prima".
"Oh, non dovresti modificare i piani che hai già, Kevin."
"Nessun problema. Almeno non credo che lo sarà ", sorrise Kevin. "Voglio dire, sarà divertente venire con te, dato che sei un fan. E anche gli altri Eds. Ma avevo convinto Nazz e Rolf, quindi non voglio abbandonarli. "
"Penso che sarebbe bello averli con noi, se non gli dispiace."
"No, non gli dispiacerà. A Nazz e Rolf piacete. ”
"Davvero?"
"Sicuro! Fammeli chiamare così glielo dico, ”disse Kevin, saltando in piedi  con impazienza e afferrando il telefono dal tavolo per andare in soggiorno.


Edd si appoggiò allo schienale della sedia, massaggiandosi il viso per un momento prima di fermarsi con la testa piegata e le mani che gli coprivano gli occhi. Le sessioni di studio quotidiane con Kevin negli ultimi due giorni l'avevano messo a dura prova e la sua mente era ancora in disordine nel cercare di far fronte alla sua confusione. I giorni trascorsi a pensare fino a notte fonda e a piangersi addosso fino ad addormentarsi lo lasciavano esausto. Non aveva nessuno con cui parlarne. Anche con i suoi genitori lì con lui non pensava avrebbe potuto confidarsi subito. Anche Ed ed Eddy erano fuori discussione, il che lo rendeva ancora più depresso. Erano i suoi migliori amici, ma come potevano capire la sua ansia?
Edd non aveva il coraggio di annullare le sessioni di studio con Kevin, anche se lo stavano stressando così tanto da non essere in grado di concentrarsi sul proprio lavoro. Kevin sembrava felice di venire, anche se Edd sapeva che al momento il ragazzo non poteva trovarlo una grande compagnia. La settimana precedente avevano trascorso ogni giorno a parlare eccitati di molte cose diverse, ma in quei giorni, dopo che Edd aveva riflettuto il lunedì sera, i loro pomeriggi erano quieti e tesi.
Edd non vedeva l'ora che finisse la settimana per mettere distanza tra sé e Kevin. La sua presenza era servita a mantenere i dubbi di Edd sul suo orientamento in primo piano nella sua mente. Ormai erano lì e più i giorni passavano e più Edd capiva di provare per Kevin forti sentimenti che continuavano a crescere. Non aveva idea del perché avesse chiesto a Kevin di andare al cinema con loro. Aveva sperato di passare del tempo con gli Eds e riportare un po’ di normalità nella sua vita, anche se per un giorno. L'offerta gli era uscita dalla bocca prima che potesse fermarla.
 
Kevin si fermò sulla soglia della cucina, aggrottando le sopracciglia alla vista di Edd con le mani sul viso e una posizione rannicchiata sulla sedia. Aveva visto un Edd diverso quella settimana, a partire da martedì. Durante la precedente era stato il suo sé normale, allegro, entusiasta, socievole, ma adesso era scomparso. Non lo aveva visto sorridere  neppure una volta in quei giorni. Aveva chiesto alcune volte che cosa non andasse, ma l'altro insisteva nel dire che stava bene, ma era ovviamente una bugia.
Kevin tossì prima di entrare, per lasciare che Edd si ricomponesse, cosa che fece. Quando si sedette di nuovo sulla sedia Edd si era sporto in avanti, con gli avambracci sul tavolo. "Ecco il patto, Doppia D. Nazz ha detto che avendo qualcun altro con cui andare preferisce non venire. Rolf lo stesso. Ma vogliono sapere se vogliamo incontrarci per una pizza dopo il film.”
Edd annuì, avvicinandosi il cellulare. “Non credo che gli Eds si opporranno. Lo farò sapere a Eddy e sono sicuro che lo dirà a Ed. La pizza sembra una bella idea. "
Edd digitò il testo per Eddy, informandolo che Kevin si sarebbe unito a loro e che Nazz e Rolf volevano vederli per la pizza. Era abbastanza sicuro che Eddy l'avrebbe accompagnato, se non altro per poter passare il tempo a flirtare con Nazz.

Quando il telefono di Edd venne illuminato dalla risposta di Eddy, il ragazzo lo informò tranquillamente che Eddy, e quindi Ed, erano d’accordo.
“Fantastico!” Esclamò Kevin felicemente, tirando i suoi libri verso di se. "È un appuntamento!"
Quando Kevin riportò l’attenzione sul suo libro di storia, Edd lo fissò a bocca aperta. Quell'affermazione non fece nulla per calmare la confusione nella sua mente.
 
 


 
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Salve a tutti!
Cielo non ricordo l’ultima volta che ho aggiornato, sono passati davvero troppi mesi. Scusatemi! Mi rendo conto di quanto sono in ritardo, ma non trovo mai il tempo per tradurre tutto in una volta. Anche adesso in realtà sarei occupata: sto approfittando della pausa tra un ripasso e l’altro per finire di rivedere il capitolo, spero che la stanchezza non mi abbia fatto sbagliare troppo.
Beh che altro dire, spero abbiate passato delle buone vacanze e di non far passare nuovamente un’eternità per aggiornare (ci credo poco anche io, si).
 
Konny
 
 
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Capitolo 5
*** I Think I Like Kevin ***


Capitolo 5 – I Think I Like Kevin
 
 
 


"Non ci posso credere che hai invitato quel coglione, Doppia D", si lamentò Eddy mentre lui e Ed si facevano strada in casa di Edd.
"Saluti Eddy, Ed", disse Edd in tono monotono. "Scarpe, per favore."
Gli Eds calciarono via le scarpe e si gettarono dolcemente sul divano. "Dunque?" Chiese Eddy.
"Penso che sia divertente avere un nuovo amico", disse Ed, sorridendo.
"Stiamo parlando di Kevin, Ed. Non di un nuovo amico!", ringhiò Eddy.
“Mi dispiace Eddy, ma te l'ho detto prima. Kevin è un fan dei film degli Avengers quanto noi tre. Non avevo intenzione di invitarlo, è semplicemente successo prima che ci pensassi, ”disse Edd mentre si sedeva sulla sedia del soggiorno.
"E ora passeremo il pomeriggio con lui", disse Eddy, facendo roteare gli occhi mentre incrociava le braccia al petto. Poi guardò Edd, scrutandolo con attenzione.
Eddy era una persona egoista che si concentrava principalmente su se stesso, ma Edd ed Ed erano i suoi amici più cari e li amava più di ogni altra cosa. Aveva notato il cambiamento di personalità di Edd durante la settimana, esattamente come la mancanza d’entusiasmo che il suo amico normalmente mostrava per un film Avenger. “Dai Doppia D, parla con noi. Cosa ti sta mangiando?"
Edd posò gli occhi su di lui, sorpreso, ed Eddy poté vedere quanto erano rossi. “Che cosa vuoi dire?"
"Sei triste da quasi una settimana. I tuoi occhi sono rossi. Hai pianto", disse Eddy.
Ed si accigliò. “Doppia D è triste? Doppia D? Non essere triste!"
Edd alzò le mani, "Non sono triste, Ed. Non preoccuparti."
“Allora per cosa stai piangendo?” Chiese Eddy.
"Non è niente. Davvero, Eddy. Non è niente."
“Stronzate, Doppia D. È a causa di Kevin? Ti sta prendendo in giro o ti sta minacciando?"
"No!" Esclamò Edd, sconvolto al pensiero.
 
Eddy lo studiò con le labbra serrate. Prese nota della faccia arrossata di Edd e del lampo di rabbia, cosa rara nell'adolescente di solito sereno. "Ha qualcosa a che fare con Kevin", constatò.
‘Maledizione Eddy e le sue osservazioni astute!’ Pensò Edd frustrato.
"Kevin ti sta facendo del male, Doppia D?" Gridò Ed.
"No! No! Kevin NON mi sta facendo del male!” Insistette Edd.
"Doppia D, siamo i tuoi migliori amici. Puoi dirci qualsiasi cosa. Non possiamo aiutarti se non capiamo", disse Eddy con una voce gentile che solo Edd ed Ed avevano il privilegio di sentire.
Edd si sentì stringere il cuore perché Eddy aveva ragione. Inconsciamente si tirò le ginocchia al petto e allungò una mano per tirarsi il cappello più in basso sulla testa, cosa che faceva spesso quando si sentiva in difficoltà. Una volta fatto questo, si rese conto che avrebbe dimostrato agli altri Ed che stava nascondendo qualcosa e posò la fronte sul ginocchio. "Non credo che tu mi possa aiutare", disse debolmente.
Eddy guardò Ed, la sua espressione era turbata ora. Aveva pensato che forse Edd aveva una cotta per qualcuno che non lo ricambiava, ma ora capiva che qualunque cosa lo stesse disturbando era più grave di quanto avesse immaginato.
Eddy si sporse in avanti, le mani sulle ginocchia. “Edd, raccontaci. Non posso inviare Ed a rompergli la testa se non so Chi è il problema."
Eddy raggiunse l’obiettivo di far ridere Edd ,almeno debolmente visto che teneva ancora nascosto il viso.
Dopo una rapida occhiata al telefono, Eddy disse: "Kevin non dovrebbe essere qui prima di un'altra mezz'ora, quindi ..."
Edd rimase in silenzio per alcuni minuti e gli altri Eds attesero pazientemente, guardandosi spesso. Anche Ed, si  sorprese Eddy, era tranquillo nell’attesa, ma non gli dava mai il merito che meritava. Magari era lento, ma spesso era più consapevole delle cose di quanto potesse sembrare.
"Penso che mi piaccia Kevin", la voce di Edd fece sussultare gli altri due, soprattutto perché fu seguita da un grido mentre Edd si buttava le mani sul viso per coprirsi gli occhi.
Entro cinque secondi, le braccia di Ed furono avvolte attorno a Edd e lo strinsero forte. "Non piangere Doppia D!"
Ciò fece piangere Edd più forte.
"Non piangere, non piangere, non piangere", esclamò Ed, scuotendo il suo amico.
Eddy si sedette sul divano, sbalordito. Edd aveva ragione, non aveva idea di come aiutarlo. Questo non era un qualcosa che potesse pianificare o che i muscoli di Ed potessero intimidire.
Questo era serio ed Eddy non aveva idea di cosa dire o fare. Era una cotta, ma era complicato. Eddy non aveva dubbi sul perché questo lo stressasse.
Si alzò, si avvicinò alla sedia e abbracciò Edd dall'altra parte, lui ed Ed rimasero così accanto al loro amico. Consolato dagli altri Eds, Edd si calmò un po’.
"Voi-voi ragazzi non mi odiate?"
“Perché dovremmo odiarti Doppia D?” Chiese Eddy, con un tono leggermente irritato che gli colorava la voce.
"Ti adoriamo Doppia D!" Esclamò Ed.
“Non siete sconvolti? Da parte mia ... forse essere ...? »Edd non riusciva ancora a pronunciare la parola.
"Sì, sono fuori di testa!" Disse Eddy. “Mi sconvolge che ti piaccia Kevin! Se ti piacciono i ragazzi, Edd, dovresti seriamente pensare di scegliere qualcuno migliore!"
Edd soffocò una risata, provando immediatamente un'ondata di sollievo. La risposta sarcastica di Eddy lo rassicurò come nient’altro avrebbe potuto.
Eddy non glielo avrebbe detto se fosse stato davvero disgustato dal fatto che era gay. Sollevò la testa, guardando prima Eddy, che gli stava sorridendo storto, e poi Ed, che aveva il suo tipico sorriso affabile.
"Ti piacciono i ragazzi, Doppia D?" Chiese Ed.
Edd sospirò. "Credo di si. Non lo so. Sono così confuso. Non so cosa pensare."
Eddy si sedette sui suoi talloni, mentre Ed si aggrappava ancora a Edd. "Cosa è successo? Parti dall'inizio. "
Edd riassunse le ultime due settimane agli altri Eds. Parlare, con ancora le braccia confortanti di Ed intorno a lui, lo fece sentire meglio. "Potrei semplicemente leggere troppo nelle nostre conversazioni e nel linguaggio del corpo di Kevin. Sono sicuro che non parli di me quando si riferisce alla sua "cotta", " spiegò Edd.
"Perché no?" Chiese Eddy. "Sei un ottimo partito, Doppia D, con un gran cervello, molto carino e tutto il resto."
Edd roteò gli occhi, sentendo il suo senso dell'umorismo - o almeno il desiderio di ridere - tornare. “E Kevin è il miglior atleta della nostra scuola che può ottenere qualsiasi ragazza desideri. È etero e anche se non lo fosse, perché dovrebbe piacergli qualcuno come me? ”
"Perché sei fantastico Doppia D!" Lo rassicurò Ed.
Eddy annuì d'accordo, "Non scuotere la testa, Testa di Cazzo, perché lo sei. Kevin ha trascorso quasi tutti i giorni qui per due settimane, giusto? ”
"È corretto, Eddy, ma solo per il tutoraggio."
"Si. Tutoraggio sull'argomento di Eddward Vincent ”, scherzò Eddy.
Edd arrossì. “Eddy! Parliamo di geometria! "
“Mi hai detto che parlate anche di altro, non solo geometria. Lo stai aiutando anche in quei campi? ”
"No ma…"
"Niente ma. Penso che TU ", disse, puntando il dito su Edd," sia la sua "cotta". Pensaci, Doppia D. Che io sappia Kevin non ha mai avuto una ragazza."
"Ha frequentato ragazze, Eddy", sottolineò Edd.
“Ci è uscito, ma mai niente di serio. Almeno da quello che ho sentito."
"Non hai mai sentito dire che è gay, lo sai," disse Edd.
"Beh… no", ammise Eddy.
“A Kevin piacciono i ragazzi? A Kevin piace Doppia D? ”Ed parlò.
"Penso di si", gli rispose Eddy.
"Non credo proprio", disse Edd, entrambi nello stesso momento.
"Sono confuso", ribatté Ed.
"Ed!" Disse Edd, un po’ in preda al panico quando si rese conto che Kevin sarebbe arrivato presto. “Eddy! Nessuno di voi può dire niente a Kevin. Per favore! ”Implorò.
"Ed promettimelo. Tutto quello che hai appena sentito, per favore non ripeterlo a Kevin!"
"Capisco, Doppia D", disse Ed, stringendo di nuovo il suo amico.
"Neanche tu, Eddy," supplicò Edd.
"Mi conosci meglio di così, Doppia D, dai!" Disse Eddy in tono offeso. "Comunque, terrò d’occhio Kevin oggi e vedrò se riesco a capire qualcosa, ok?"
Edd annuì tristemente, anche se ora si sentiva meglio di quanto non fosse stato in giorni. Stava elaborando i suoi sentimenti per Kevin e stava ancora accettando l’essere gay, ma avere il supporto dei suoi amici significava tutto per lui.
"Ora," disse Eddy, con tono pratico, "togliti Ed di dosso, portati in bagno per lavarti la faccia e superare questa esperienza dura ed estenuante. Almeno andiamo a vedere il film Marvel. "
I modi scherzosi di Eddy scaldarono il cuore di Edd e il suo sorriso spalancato apparve per la prima volta dal lunedì precedente. Ed lo lasciò andare e si alzò in piedi, così come i suoi amici. Edd guardò avanti e indietro tra i due, prima di stringerli per un altro abbraccio. "Grazie ragazzi. Siete i migliori amici che una persona possa desiderare. ”
 

                                                ----------------------------------------------------------------------
 
"Saluti, Kevin!" Disse Edd aprendo la porta in risposta al bussare di Kevin.
Gli occhi del ragazzo si spalancarono mentre guardava in verso l'adolescente più basso che teneva la porta aperta.
C'era quel sorriso adorabile, e mentre Kevin notò che gli occhi di Edd erano di nuovo rossi, il suo stomaco non poté fare a meno di torcersi nel vederlo sorridere di nuovo.
"Ehi, Doppia D", disse Kevin, guardando oltre Edd nel soggiorno e vedendo Ed che lo accoglieva con un gran sorriso ed Eddy che lo guardava con aria smagliante. "Ehi Eds."
“Ciao Kevin!” Chiamò Ed.
Eddy emise un grugnito e poi mormorò un "Hey Kev" dopo che Edd gli lanciò un'occhiata.
“Siamo pronti per andare Kevin. Non vogliamo essere in ritardo per il Dottore!” Disse Edd con entusiasmo. “Forza Eddy ed Ed. Mettiamoci le scarpe così possiamo andare! ”
Kevin sorrise, tornando sulla veranda, sentendosi meglio. Edd sembrava quasi tornato al suo vecchio io. Quella tristezza che era stata presente nella sua voce negli ultimi cinque giorni era sparita, e il suo ... luccichio ... era tornato, anche se Kevin trasalì a quella parola. Faceva sembrare Edd una fanciulla ma non lo era.
I tre Eds lo raggiunsero presto sotto il portico, dove Edd si girò e chiuse a chiave la porta. "Chi vuole fare il copilota?" Chiese Eddy mentre scendeva dalla veranda, estraendo le chiavi dalla tasca.
"Io, lo faccio io, faccio io Eddy!" Disse Ed, agitando la mano.
"Lo vuoi fare sempre tu Ed", si lamentò Eddy. "E cambi sempre le mie stazioni radio." Eddy sotto sotto ne era davvero contento, perché voleva fare il suo primo test con Kevin. Eddy si guardò alle spalle: "Uno di voi due desidera il posto davanti?"
Edd scosse la testa, “No Eddy, sai che mi sento abbastanza a mio agio nei sedili posteriori. Non mi infastidisce se Ed preferisce quello anteriore. "
“Kev?”
"No. Sembra che Ed lo voglia di più. Mi siedo con la Doppia D nella parte posteriore."
Eddy si finse seccato, anche se sorrise mentalmente mentre tutti salivano in macchina. ‘Sì, ​​Kevin voleva stare nella parte posteriore vicino a Doppia D’, pensò. ‘Proprio come sospettavo avrebbe fatto.’
Il viaggio per il cinema durò circa un quarto d'ora. Parlarono tutti eccitati del film e di come si sarebbe adattato all'universo Marvel. Doppia D aveva detto che Kevin era un grande fan di quei film, ed Eddy era leggermente deluso nello scoprire che lo era davvero. Il suo ragionamento prevedeva da parte del ragazzo un finto amore per quei film così da avvicinarsi a Doppia D, sarebbe stata una prova per Eddy, perché chi non ha mai fatto finta di amare qualcosa che piaceva alla propria cotta solo per infilarglisi nei pantaloni?
Dopo aver parcheggiato ed essere scesi Eddy strattonò rapidamente Edd vicino e gli sibilò all'orecchio, "Lascia che Kevin si metta in fila per primo e vedi se ti paga il biglietto!"
"Eddy!" Obiettò Edd, ma venne zittito.
Gli Eds rimasero fermi abbastanza a lungo da indurre Kevin a mettersi in fila per primo. Eddy sorrise a Edd, che alzò gli occhi al cielo.
Eddy si dondolò nervosamente sulle punte dei piedi mentre Kevin si avvicinava al bancone, ansioso di vedere cosa avrebbe fatto. Quando Kevin si voltò, sollevò quattro biglietti. “Ehi ragazzi, ho preso tutti i biglietti per risparmiare tempo. Spero non vi dispiaccia. Prendete voi gli spuntini?
"È stato molto carino da parte tua, Kevin", disse Edd.
"Grazie Kevin!" Esclamò Ed, abbracciandolo.
Kevin rise anche quando Ed lo strinse forte. "Non c’è problema" rispose, stringendo delicatamente le braccia di Ed intorno a lui.
Eddy digrignò i denti. 'Beh, non ha aiutato' pensò. 'Ma è meglio che si sieda accanto a Testa di Calzino in sala.'
Edd guardò il suo amico e attirò la sua attenzione. Pensò di intuire cosa stesse pensando Eddy e scosse la testa.
Gli Eds andarono al bancone e tornarono con due ciotole di popcorn e bibite per tutti. Le due ciotole erano un’idea di Eddy. Sussurrò frettolosamente a Edd che “se Kevin si siede accanto a te, voi due potete condividere e Ed e io possiamo condividere. Dita appiccicose di burro che si toccano nel buio - un po’ romantico, non credi? "
Edd non lo riteneva romantico. Lo riteneva antigienico e rabbrividì al pensiero.
Eddy spinse Ed davanti a Kevin ed Edd nella sala, sperando di arrivare ai loro posti e costringere Kevin a sedersi accanto a Edd. Entrarono per primi nella loro fila e rivendicarono i primi due posti, mentre Edd sedeva accanto a Eddy con Kevin dall'altra parte. Il cinema aveva installato nuovi sedili reclinabili e tutti si sistemarono comodi regolato i loro posti nella posizione preferita.
“Ahh questa si che è vita!” Sospirò felice Eddy, lanciandosi dei popcorn in bocca.
Kevin rise, "Non scherzi!" Guardò Edd, che stava posizionando i tovaglioli sul bracciolo tra di loro per mettere la ciotola condivisa nel mezzo e sorrise. Ricevette in cambio il sorriso di Edd prima che quest’ultimo si sedesse, bilanciando con cura i pop-corn sul bracciolo ora coperto dal tovagliolo.
Le luci si affievolirono quando la musica iniziò. Dopo la pubblicità, un film d'azione imminente, Kevin si avvicinò a Edd e sussurrò a gran voce: “Sembrava fantastico! Io e te dovremmo andare a vederlo quando esce. "
Edd girò la testa verso Kevin, alzando le sopracciglia. Annuì, il che soddisfò Kevin che, a sua volta, fece tornare la sua attenzione allo schermo. La mente di Edd si ingarbugliò di nuovo confusa.
Il film, tuttavia, attirò la sua attenzione e tornò a concentrarsi su quello. Di tanto in tanto beveva un sorso di soda o cercava i popcorn, sebbene Kevin sembrasse mangiarli rapidamente. Due volte misero la mano contemporaneamente, sfiorando le dita l'una contro l'altra tirandole via con scuse sussurrate. La terza volta, si guardarono l'un l'altro e risero.
 
                                                                   ---------------------------------------------
 

“Oh, è stato davvero fantastico!” Esclamò Eddy mentre uscivano dal cinema. Si era afferrato i capelli con entrambe le mani per l'eccitazione.
"Concordo con te, Eddy," disse Edd. “Doctor Strange è un personaggio interessante e la trama era fantastica, sebbene fosse così diversa rispetto agli altri film Marvel. Penso che mi sia piaciuto di più questo film. "
"Dovrebbe essere in Infinity Wars", disse Kevin mentre lasciavano il teatro per andare in macchina. Il cielo si era oscurato e Kevin aveva mandato un sms a Nazz e Rolf per incontrarli in una delle pizzerie locali.
"Oh amico, non posso aspettare Infinity Wars," gemette Eddy. “Era così bello quando stavano combattendo tutti in Civil War. Riesci a immaginare quando tutti loro - con Doctor Strange e i Guardiani - combatteranno? Sarà epico! ”
"I Guardiani della Galassia è uscito a maggio, giusto?" Chiese Kevin.
"Credo che sia così, Kevin", rispose Edd.
“Anche questo prenderà a calci nel culo. Adoro i Guardiani! ”Disse Eddy, aprendo la macchina.
"I Guardiani sono i migliori" concordò Kevin.
Edd era lieto che la solita animosità tra Kevin ed Eddy fosse, se non del tutto scomparsa, almeno alleggerita mentre discutevano del loro franchise cinematografico preferito.
"Non vedo l'ora di vedere Tony Stark e Starlord insieme! Riesci a immaginare le loro battute? ”Disse Eddy mentre usciva dal parcheggio.
Eddy e Kevin risero e contemplarono potenziali conversazioni tra i due personaggi nel breve tragitto verso il ristorante.
Stavano ancora fantasticando mentre Eddy parcheggiava.
Nazz e Rolf erano già seduti in un grande tavolo d'angolo aspettandoli con i menu sparsi sul tavolo. Kevin attese che Edd scivolasse dentro, trascinandosi fino a quando non si ritrovò vicino a Nazz e si mosse rapidamente per inseguirlo. Eddy sorrise mentre scivolava sulla panca dopo Kevin mentre Ed si sedeva accanto a Rolf.
"Ehi ragazzi!" Disse Nazz allegramente. "Come era il film?"
"È stato fantastico!" Dissero Kevin ed Eddy allo stesso tempo, facendola ridere.
"È stata una voce abbastanza soddisfacente nell'universo Marvel",  ampliò Edd. "Doctor Strange è un buon personaggio e non vedo l'ora di vedere più di lui e il suo contributo agli Avengers".
Parlarono un po’ del film, ma Nazz presto diresse la loro attenzione ai menu dicendo ai ragazzi che stava morendo di fame e potevano per favore sbrigarsi ad ordinare qualcosa? Concordarono su due grandi pizze e ordinarono le loro bevande. Nazz raccontò loro della sua giornata - lei e Rolf erano andati a una mostra d'arte in centro - e ne parlarono fino all'arrivo del cibo.
Mentre stavano mangiando, Eddy tenne d'occhio Kevin per vedere come interagiva con Edd. Notò che il ragazzo serviva ad Edd molte fette di pizza e che spesso parlava direttamente con lui senza coinvolgere gli altri. Eddy non aveva mai visto Kevin così bello o così piacevole prima d'ora e vide come Kevin costantemente sorrideva al suo migliore amico. Eddy era così concentrato a guardare Kevin che non aveva nemmeno provato a flirtare con Nazz.
Rimasero ben oltre la fine del pasto. Il posto non era affollato e tutti si divertivano così tanto che non volevano andarsene. Nazz era affascinante, indirizzava la conversazione su dozzine di argomenti diversi, dal demenziale al serio. Si fecero tutti male allo stomaco per le risate.
Anche quando si fece tardi e tutti iniziarono ad accennare la necessità di tornare a casa ci volle un grande sforzo per muoversi.
Eddy era leggermente frustrato.
Aveva osservato Kevin come un falco, e anche se il Rosso aveva fatto alcune cose che potevano suggerire che gli piaceva Edd, nulla era così ovvio da permettere ad Eddy di dirlo con certezza.

Quello di cui Eddy non si accorse fu la presenza di qualcun altro nel piccolo gruppo ad aver prestato particolare attenzione, qualcuno che aveva tenuto d'occhio Kevin e lo conosceva meglio di chiunque altro. Aveva proprio alcune domande per quest’ultimo, ma le riamandò a quando sarebbero stati soli.
 
 







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Eccomi tornata, non so quanto tempo è passato dall’ultimo aggiornamento ma vi chiedo scusa a prescindere XD. Ormai ho rinunciato a farvi promesse sulla velocità degli aggiornamenti, tra una cosa e l’altra non trovo mai il tempo di mettermi a tradurre. Comunque spero che la storia vi piaccia abbastanza da venire a dare un’occhiata in cerca di aggiornamenti una volta ogni tanto.
Vi lascio così, senza chiacchere inutili dato che sto aggiornando mentre ho la febbre (è triste che questo sia il solo momento libero che ho trovato).

A presto!

Konny

 
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Capitolo 6
*** You Just Need to Tell Him ***


Capitolo 6 - You Just Need to Tell Him
 
 



“Nazz? Che sorpresa!” disse Kevin aprendo la porta per lasciar passare la sua migliore amica.
“Spero di non essere arrivata in un brutto momento” disse lei sorpassandolo ed entrando nel salotto. Girandosi verso di lui si tolse il giacchetto e lo studiò per bene, era in pantaloncini e canottiera e teneva in mano una tazza di cereali mezza vuota.
“No no figurati, sono appena uscito dalla doccia e stavo facendo colazione,” rispose indicando la ciotola. “Siediti.”
“Dove sono Mamma e Papà?” chiese mentre lanciava il giacchetto sullo schienale della sedia prima di gettarcisi sopra a sua volta. Lei e Kevin erano migliori amici praticamente da bambini, quindi si riferivano ai genitori dell’altro con “mamma” e “papà”. 
“A fare compere credo, papà vuole mettere un pavimento nuovo nel bagno di sopra,” rispose lui tornando al suo posto sul divano, cercando il telecomando per spegnere la TV. “Va tutto bene?” chiese poi.
“Oh, a me va tutto bene Kevin.”
A Kevin non piaceva né il tono è la sua espressione. “Allora a cosa devo il piacere della tua visita, mia signora?” chiese lui cercando di rendere il suo tono canzonatorio.
“Volevo solo parare.”
Lui inclinò la testa, inarcando un sopracciglio e guardandola. “Tu” riprese poi puntandole contro il cucchiaio, “hai cattive intenzioni. Ne sono sicuro.”
“Non sono cattive!” protestò lei.
Kevin ridacchiò e si infilò in bocca il cucchiaio strabordante di cereali, masticò per qualche istante poi disse a bocca piena “ma hai delle intenzioni.”
Questo la fece sospirare. Il problema delle amicizie così strette era proprio la capacità di leggersi come libri e capire se c’era qualcosa di non detto, purtroppo ti si poteva ritorcere contro.
“Kev” iniziò, e Kevin sentì il cuore stringersi un po’ nel sentire la serietà del suo tono. “Kev, voglio che tu mi dica cosa sta succedendo.”
Lui posò la ciotola sulle ginocchia, “Cosa sta succedendo?”
Lei annuì.
“Che vuoi dire?”
“Ti ho visto l’altra notte.”
Kevin aggrottò le sopracciglia, “Cosa pensi di aver visto?”
Nazz inclinò la testa di lato, stringendo le labbra e guardando il suo migliore amico. Era chiaramente nervoso. “Ti piace Doppia D?”
Lo vide impallidire, le lentiggini diventare evidenti sul suo viso ma solo per poco, perché immediatamente le guance diventarono rosse. Vide un lampo di rabbia negli occhi verdi.  Più lo guardava e più sapeva di avere ragione.
“Certo che mi piace” rispose con tono duro, “è un bravo ragazzo e un buon amico.”
“Non intendevo piacere come un amico.”
Kevin ringhiò mentalmente. Avrebbe dovuto sapere che non poteva tenere nulla nascosto a Nazz, lo conosceva troppo bene. Non sarebbe mai dovuto uscire con Edd in sua presenza, almeno finche non fosse stato sicuro di voler parlare dei suoi sentimenti. Un momento… lui sapeva com’era fatta Nazz e voleva parlarne con lei, semplicemente non sapeva come iniziare il discorso.
Guardò i suoi cereali ormai mollicci e sospirò. Senza risponderle si alzò dal divano per andare in cucina e mettere la tazza nel lavandino. Sentì subito i suoi passi leggeri seguirlo.
“Kevin…” disse lei, toccandogli delicatamente il braccio mentre lui fissava il lavandino.
Il ragazzo alzò la mano destra per tenersi la fronte, “Hai ragione Nazz, hai sempre ragione.”
“Kevin, va tutto bene” lo rassicurò, strofinandogli delicatamente il braccio.
“Come puoi dirlo?” domandò lui aggressivamente pentendosene subito dopo. “Mi dispiace Nazz, tutto questo mi stressa e basta.”  si girò guardandola finalmente in volto, lei tenne la mano sul suo braccio continuando a sorridere.  
“Non scusarti Kev. Sono qui per ascoltarti. Sono qui per abbracciarti. Sono qui, per qualsiasi cosa tu abbia bisogno.”
Nazz non lo odiava. Non provava disgusto per lui. Sapeva che non avrebbe mi dovuto dubitare di lei, ma non era semplice parlarne senza aver paura che gli amici ti voltassero le spalle. Nazz amava tutti, non aveva mai incontrato qualcuno con un cuore altrettanto grande. In più sapeva che era un membro del PFLAG e una volontaria per altre organizzazioni per ragazzi gay, ma è sempre diverso quando si tratta di qualcuno vicino a te.
Si piegò per abbracciarla, grato per la loro amicizia, e Nazz lo strinse. “Andrà davvero tutto bene Kev.”
“Non so Nazz, sono così spaventato. Sto dando di matto da una settimana, praticamente da quando ho capito cosa significavano questi sentimenti. Cioè, sento che è giusto e normale e non sono arrabbiato per questo o altro, ma sono preoccupato per ciò che potrebbe succedere a scuola.”
Nazz si tirò indietro abbastanza per guardarlo negli occhi, la sua espressione incuriosita lo rese curioso a sua volta. “Una settimana?” chiese, le mani sempre strette alle braccia che ancora la abbracciavano.
“Beh si. L’altra domenica dalla finestra ho visto Edd nella sua camera. Non sono riuscito a smettere di pensare a lui per tutto il fine settimana, ma è stato vedendolo…” e si fermò, guardando in basso e arrossendo, “…cambiarsi. Voglio dire, non ho visto nulla che non avrei dovuto vedere, ma dopo mi sono sdraiato a letto e non riuscivo a smettere di pensare a quanto carino e intelligente e gentile è, e semplicemente…” si schiarì la gola. “Non ci volevo credere perché sapevo che significava che ero gay.”
Deglutì, chiudendo gli occhi con ancora la testa bassa. Era la prima volta che lo diceva ad alta voce. Rimasero in silenzio per qualche momento, ma si chiese il perché del silenzio di Nazz così aprì gli occhi e alzò la testa quel che bastava per guardarla. Aveva un’espressione confusa che lo irritò per un attimo. Come avrebbe potuto essere più chiaro?
“Perché hai quell’espressione?” chiese accigliato.
“Sono confusa” ammise lei, inclinando il capo. “Hai capito i tuoi sentimenti per Doppia D una settimana fa?”
“Si”
“Ma prima non sapevi che ti piacevano i maschi?”
Lui scosse la testa, irritandosi ancora di più quando lei ridacchiò coprendosi la bocca con la mano.
“Wow Nazz, bel supporto.” Disse lui lasciandola andare e allontanandosi. Incrociò le braccia al petto appoggiandosi al piano cucina e distogliendo lo sguardo.
“Kevin!” Nazz sussultò. “Mi dispiace! Ma ti prego capiscimi! Sono anni che penso tu sia gay!”
Lo sguardo di Kevin saettò di nuovo su di lei, mentre la bocca si spalancava. “COSA?!”
“Beh, si!”
“Anni?”
“Anni! Beh almeno da quando abbiamo iniziato le scuole superiori” disse lei.
“Cosa te l’ha fatto pensare?”
Lei smise di ridacchiare senza perdere il sorriso. “Non ne sono sicura. Ne avevo la sensazione. Ho lavorato con ragazzi gay per anni Kev, e ho semplicemente sempre pensato che tu lo fossi. Tu sei la ragione per cui sono entrata in quei gruppi al principio. Pensavo che fossi a tuo agio con te stesso ma non abbastanza da dirlo a me e a Rolf, quindi non te l’ho mai chiesto. So che alcune volte le persone devono decidere da sole quando è il momento.”
“Anche Rolf lo pensa?”
Nazz annuì. “Stavamo aspettando che ce lo dicessi tu.”
Kevin nascose il viso tra le mani. “Oh mio Dio, non ci posso credere.”
“Kev” disse Nazz posandogli una mano sulla spalla. “Come ho già detto, va tutto bene. Sono solo sorpresa che non sapessi di questo su di te.”
“Come è successo Nazz? Tutti al mondo sanno che sono gay tranne me?”
“Oh Kev, succede. Conosco molti ragazzi che non lo sapevano finché non si sono innamorati di qualcuno. E non credo che tutti lo sappiano! Non ho ai sentito voci su di te. Ma io e Rolf ti conosciamo talmente bene che ovviamente l’abbiamo notato.”
“Ma sai che sono uscito con delle ragazze! Perché hai pensato che fossi gay?”
Nazz alzò gli occhi al cielo. “Perché riconosco una persona che finge quando la vedo. Non sei mai stato interessato in quelle ragazze. Erano sempre loro a chiederti di uscire e duravano solo per due appuntamenti. Nel momento esatto in cui provavano a baciarti o a fare una mossa di troppo troncavi l’appuntamento e non le vedevi mai di nuovo.”
Kevin rimase in silenzio per un lungo momento, portando le mani sul piano dietro di lui e fissando il pavimento. Nazz non disse nulla, aspettandolo, la mano ancora sulla sua spalla.
“Non so cosa fare Nazz” ammise finalmente con voce sottile.
“Cosa desideri Kevin?”
“Edd” rispose immediatamente per poi sospirare. “Ma questo è il problema. Non ho idea di cosa provi Edd, non so neanche se è gay.” Un lampo di speranza lo attraversò e guardò Nazz con urgenza “Tu lo sai? Lavori con ragazzi gay.”
Nazz scosse la testa tristemente. “No Kevin, mi dispiace. Non ho mai sentito nulla su Edd.”
La speranza morì all’istante. “Hai la sensazione che lo sia?”
Lei scosse la testa di nuovo. “Non conosco abbastanza bene Edd, Kev, non riesco a capire se è gay o no. E non so dire se gli piaci in quel senso o no. Non so come si comporta normalmente con le persone, quindi non so se con te è diverso, è così che ho capito che lui ti piace.”
“Sono così ovvio?”
“Per me lo sei. Nelle settimane passate, quando mi parlavi degli incontri per studiare e di Edd, ti illuminavi in un modo in cui non ti ho mai visto fare prima. Non hai mai mostrato interesse per nessuno nel modo in cui lo fai per Doppia D,” spiegò lei. “Quando ti ho visto l’altra sera, servirgli la pizza e riempirlo di attenzioni,” ridacchiò “non penso tu mi abbia mai servito un pezzo di pizza nell’intera storia della nostra amicizia. Sapevo che c’era sotto qualcosa.”
“Pensi che qualcun altro se ne sia accorto?”
“Rolf, e siamo entrambi molto felici che ti sia innamorato di Edd. Siamo contenti che tu abbia un tale buon gusto” lo punzecchiò, “Penso che Eddy però sospetti qualcosa, ti ha osservato per tutto il tempo.” Si picchiettò le labbra pensierosa. “Starei attenta se fossi in te, è molto protettivo nei confronti di Ed e Doppia D.”
“Credi che magari lui sappia cosa prova Edd? O se Edd è… beh lo sai.”
“Sono sicura che lo sappia, ma voi due non avete esattamente un bel passato. Non andrei direttamente da lui.”
“Allora sono di nuovo al punto di partenza, non so cosa fare.”
“Devi solo dirglielo Kevin” suggerì lei.
Lui la derise. “Si certo. ‘Hey Edd, mi piaci molto e vorrei sapere se vuoi uscire con me. Non ho la minima idea se ti piacciono o no gli uomini, ma cosa ne diresti?’” disse con voce camuffata, che fece ridere Nazz. “Visto? Riderebbe di me. O peggio, potrebbe arrabbiarsi e cacciarmi via e non parlare con me mai più. Non voglio perdere la sua amicizia.”
Nazz sospirò, per poi stringere Kevin in un abbraccio, le sue braccia l’avvolsero immediatamente. “Lo so Kevin” disse empaticamente. “Ma questo ti mangerà dentro se non lo fai. Edd è sempre stato una persona con un animo gentile e sono sicura che non è cambiato. Dubito vivamente ti caccerà via o si arrabbierà.”
Kevin le posò il mento sulla testa, chiudendo gli occhi di nuovo. “Spero tu abbia ragione Nazz. Spero tu abbia ragione.”
 
 

                                           -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 
Dall’altra parte della strada Edd stava pulendo il soggiorno.  Entrambi gli Eds erano rimasti per la notte, non volendo lasciare Edd da solo. Ed e Eddy se ne erano appena andati a casa, quindi aveva iniziato a risistemare, portando le coperte e i cuscini a lavare per ignorare il vuoto improvviso. In poco tempo tutto tornò al suo solito posto scintillando, e si fermò guardandosi attorno nella stanza soddisfatto con le mani sui fianchi.
Involontariamente lanciò un’occhiata alla casa di Kevin, come aveva altrettanto involontariamente fatto innumerevoli volte la settimana passata. Si voltò giusto in tempo per vedere la porta aprirsi, quindi guardò curioso. Nazz uscì fuori con Kevin e Edd la vide girarsi verso il rosso. Li guardò abbracciarsi – un abbraccio che durò molto a lungo, prima che lei lo baciasse sulla guancia. Kevin le baciò la fronte e quando lei si girò per scendere le scale aveva un gran sorriso in faccia.
Edd sentì il cuore spezzarsi.
Diede le spalle alla finestra per sedersi su una sedia del salotto. ‘Come posso essere stato così stupido? Nazz è la sua cotta e sembra che lei contraccambi l’affetto. Questo ha senso, sono stati amici sin dall’infanzia.’  Avrebbe dovuto prevedere questo cambio di eventi. Kevin aveva detto che non era una cotta semplice per via di quello che erano. Edd immaginava che avere sentimenti simili per un amico così vicino fosse difficile per il rischio di distruggere l’amicizia.
Portò le mani a coprirsi la faccia, sentendo le lacrime arrivare di nuovo. Il giorno precedente era stato così felice, aveva parlato fino a tarda notte con Eddy mentre Ed russava, e Eddy  lo aveva rassicurato più e più volte sul fatto che pensava che piacesse a Kevin – aveva detto a Edd tutte le piccole cose che aveva notato per convincerlo del fatto. Mettendo da parte la sua opinione generalmente cattiva su Kevin, Eddy aveva fatto di tutto per far sentire Edd positivo sull’intera situazione tanto che si era svegliato sentendo che tutto andava bene.
Avrebbe dovuto immaginarlo.
Edd desiderò che gli altri Eds non se ne fossero già andati, ma non poteva richiamarli. Se ne erano andati solo un’ora prima. Edd non voleva essere così bisognoso dei suoi amici, specialmente dopo che entrambi gli Eds avevano lavorato così duramente il giorno precedente per farlo sentire meglio.
‘Se solo Mrs. Travers non mi avesse chiesto di fare da tutor,’ pensò arrabbiato. ‘Non mi piacerebbe Kevin e non sarei gay!’ singhiozzò in mezzo alle lacrime. No, lui era gay. Semplicemente non lo sapeva. Non poteva incolpare Mrs. Travers, e neanche Kevin. Non era colpa di Kevin. La colpa era solo di Edd per non conoscere se stesso – e per essersi permesso di pensare che a Kevin piacessero i ragazzi e che potesse eventualmente piacergli lui.
Sospirò, asciugandosi le lacrime con i pugni chiusi. Anche sapendo chi era a ricevere l’affetto di Kevin aveva comunque un dovere verso di lui. Kevin sarebbe venuto nel pomeriggio per l’ultimo incontro di studio. L’esame era il giorno dopo, e Edd era determinato a far si che Kevin lo passasse. Si trascinò verso la doccia, poi verso la sua camera per vestirsi. Tornato in camera sistemò il cappello sulla testa e si fissò allo specchio. Poi, scuotendo la testa tristemente, si girò e scese al piano di sotto per aspettare l’arrivo di Kevin.  
 
 




 
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PFLAG è la prima e più grande organizzazione degli Stati Uniti che unisce genitori, famiglie e alleati con persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer. (Wikipedia)
 
 
 
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Capitolo 7
*** I Like Being With You ***


Chapter 7 – I Like Being With You


 
“Salve Kevin. Le scarpe, per favore” disse Edd facendolo entrare in casa.
Kevin sorrise ma smise immediatamente nel notare i modi melanconici dell’altro. Il modo di fare di Edd lo buttò giù di morale, perché il ragazzo sembrava tornato al mood dei giorni precedenti. Cosa poteva essere successo in sole 24 ore per farlo tornare depresso? Poteva dire che Edd aveva pianto di nuovo, anche se teneva gli occhi bassi evitando di incontrare il suo sguardo.
Kevin si tolse le scarpe e seguì Edd in cucina. Il solito bicchiere d’acqua lo stava aspettando e questo gli strinse piacevolmente il cuore.
Edd si sedette allungando la mano su un piccolo plico di fogli posizionati davanti a lui. Senza perdersi in chiacchere disse, con voce monotona “Mi sono preso la libertà di creare una simulazione dell’esame per te, Kevin. L’ho organizzato prendendo spunto da un esame degli stessi argomenti che Mrs. Travers ci ha dato quando ho fatto geometria due anni fa. Ho pensato che potresti farlo, così che possa correggerlo e vedere su cosa hai bisogno di lavorare questo pomeriggio.”
Kevin sbatté confuso gli occhi nel sentire la formalità e il tono di Edd, sedendosi a sua volta. “Uhm, certo Doppia D. Come dici tu,” rispose con tono ferito.
Edd allungò il test a Kevin, aprendo poi il libro che aveva posizionato sul tavolo accanto a loro. Kevin non riusciva a vedere che libro era ma non gli sembrava uno dei libri di testo di Edd. Con un sospiro diede attenzione al suo “esame” iniziando a lavorare ai problemi.

Dopo 45 minuti, quando il solo suono presente nella stanza era il girare delle pagine, Kevin mise in ordine i fogli e si schiarì la gola. “Credo di aver finito, Doppia D.”
Edd si drizzò, prestando nuovamente attenzione al Rosso, mentre chiudeva gentilmente il libro. “Bene Kevin. Ora lo controllerò e vedremo come sei andato.”
Kevin fece scivolare i fogli verso di lui che, prendendo una penna, iniziò a controllare l’esame. Kevin si stiracchiò la schiena, poi si rimise composto sulla sedia mentre guardava.
“Cosa stavi leggendo?”
“Per favore non interrompermi Kevin,” disse Edd, senza alzare gli occhi.
“Stavo solo chiedendo” disse Kevin, leggermente risentito.
“Se vuoi saperlo, è Molto rumore per nulla di William Shakespeare.”
“Shakespeare? Non sapevo lo avessi nel programma quest’anno.”
“Non è per le lezioni. Volevo leggere qualcosa che sapevo mi avrebbe fatto ridere. Per favore, lasciami finire.”
Kevin si strinse le braccia al petto, brontolando. Non aveva sentito ridere Edd mentre leggeva, e perché aveva bisogno di farlo? Cosa c’era che non andava al punto da renderlo così di cattivo umore?
“Ti darei un 86% per questo esame, Kevin,” disse finalmente Edd, alzando lo sguardo ma continuando ad evitare gli occhi di Kevin. Le labbra formavano un piccolo sorriso, ma non l’adorabile ghigno sdentato che faceva girare la testa a Kevin. Almeno stava sorridendo, così il ragazzo gli sorrise di rimando.
“86%? È fantastico! È una B!”
“Esattamente, Kevin,” annuì Edd. “Ho visto gli errori che hai fatto e non mi sorprendono, visto che sono le aree in cui hai avuto più problemi. Per la maggior parte posso dire che hai acquisito le conoscenze di cui hai bisogno per passare l’esame. Oggi ripeteremo gli argomenti in cui hai più problemi, per cercare di alzare il voto, ma dovresti essere fiero di te per essere andato così bene.”
Kevin abbassò lo sguardo, arrossendo. “Io sono orgoglioso. Non voglio fare il modesto, Doppia D. Lo sono.”
“Devi,” lo rassicurò Edd, procedendo poi nel ripetere gli argomenti che aveva menzionato. Kevin tentò di prestare attenzione, ma stava pensando ad Edd e alle sessioni di studio. Nessuno si era mai interessato tanto e con tanta cura della sua educazione. Neanche i suoi genitori. Certo, volevano che passasse e andasse bene, ed erano fieri di lui, specialmente dato che Kevin lavorava duramente per aumentare i suoi voti. Edd, comunque, conosceva le sue forze e i suoi punti deboli – prestandovi attenzione così da poterlo guidare nello studio. Si era impegnato per aiutarlo provando vari modi per permettergli di capire. Teneva veramente a Kevin, almeno da quel punto di vista, e nonostante l’atteggiamento del ragazzo nelle settimane passate, Kevin lo sapeva. Guardò il bicchiere d’acqua che, senza bisogno di chiedere, lo aspettava sempre quando arrivava.
Una volta arrivata l’ora di cena Kevin si scoprì restio ad andarsene. Ogni parte di lui voleva rimanere e passare la serata con Edd. Desiderava con tutto se stesso dirgli quello che provava; Nazz lo aveva incoraggiato talmente tanto il giorno prima. Kevin pensò alla sua piccola idea – il suo piano di corteggiamento, come avrebbe detto Edd- che comprendeva qualcosa che era casa sua. Si sentiva un idiota a correre a casa solo per recuperarla, quindi pensò di abbandonare il piano e dire qualcosa ad Edd, ma il ragazzo non sembrava volerlo lì. Per niente.
Kevin raccolse lentamente le sue cose. Sembrava quasi una fine. Tecnicamente non avrebbe avuto più bisogno dell’aiuto di Edd dopo l’esame del giorno seguente, ma lui ne aveva. Molto. Si fermò e iniziò a pensare ad una scusa per poter venire da lui anche il giorno dopo.
“Quindi di che parlava quel libro? Cosa stavi leggendo?” chiese ad Edd.
“Shakespeare? Parla dei fraintendimenti tra innamorati e i problemi che i fraintendimenti possono creare.”
“Non sembra divertente. Hai detto che era divertente.”
“La comicità viene dal modo in cui è scritto, Kevin,” spiegò Edd. “Ci sono molti scenari comici così come due dei personaggi più divertenti di Shakespeare, Beatrice e Benedick. L’antagonismo tra i due, che maschera i sentimenti che provano  con battute acute e offensive, è una delle pietre angolari dell’opera. Shakespeare usa spesso la comicità per trasmettere il phatos della storia.”
Kevin sbatté le palpebre mentre valutava le sue parole. “Huh,” grugnì. “Mi piacerebbe leggerlo prima o poi.”
“Hai mai letto Shakespeare prima d’ora?”
“Un po’. Ho dovuto leggere Amleto e Giulio Cesare per le lezioni. Non li ho capiti molto.”
“Amleto può essere una lettura difficile, ma è considerata spesso l’opera di Shakespeare con più sfumature, pieno di dramma, intrighi e psicologia. È uno dei miei preferiti”
“Devo leggerlo di nuovo, ma con te questa volta,” disse Kevin. Se leggere Shakespeare significava poter passare del tempo con Edd beh, lo avrebbe fatto.
“Se ne hai voglia” fece spallucce Edd. Si alzò spingendo la seda al suo posto. “Ti auguro buona fortuna per il tuo esame di domani, Kevin. Spero di esserti stato di aiuto.”
Era ovvio che Edd lo stesse mandando via. Si alzò a sua volta prendendo il giacchetto dalla sedia. “Sei stato un grande aiuto, Doppia D,” disse sottovoce. “Non potrò mai ringraziarti abbastanza.”
“Ti sarei grato se potessi informarmi del voto che prenderai, Kevin.”
Kevin guardò accigliato il ragazzo più basso. “Certo che lo farò.” Si mise il giacchetto, un po’ indispettito. “Che succede, Doppia D?” buttò finalmente fuori.
Gli occhi di Edd si allargarono e Kevin riuscì a vedere meglio quanto erano rossi. “Cosa vuoi dire, Kevin?”
“Ti stai comportando in modo strano,” disse Kevin. “Ed è come se mi stessi dicendo addio per sempre.”
Edd guardò in basso, agitando nervosamente le mani, che erano alzate all’altezza del petto. “Beh il tuo esame è domani Kevin. Non avrai più bisogno dei miei servizi.”
“Si l’esame è domani. Ma speravo che potessimo… non so… continuare a sentirci o fare i compiti insieme o qualcosa di simile.”
“Lo vorresti?”
“Certamente Doppia D. Mi piace fare i compiti qui con te,” disse Kevin, per poi aggiungere in tono più dolce “mi piace stare con te.”
Edd ci pensò per qualche minuto, mettendo alla prova la pazienza di Kevin. Il ragazzo lo fissò, combattendo l’urgenza di stringere Edd tra le braccia e baciarlo; tenendolo stretto contro il suo corpo. Il suo bisogno di farlo era forte, tanto da afferrare lo schienale della sedia per trattenersi. Voleva disperatamente rivedere quell’adorabile sorriso, per poi baciare la bocca che lo esibiva. Santo cielo! Avrebbe avuto bisogno di un’altra doccia una volta tornato a casa.
“Piacerebbe anche a me, Kevin,” ammise Edd sussurrando.
Un’ondata di sollievo lo pervase. “Bene, tornerò domani allora. Scrivimi quando arrivi a casa.”
 

                                                              -----------------------------------------------------------
 
“Cosa vorresti dire con ‘sta uscendo con Nazz’?” urlò Eddy dal sedie davanti, girandosi per fissare Edd, che gli urlò dietro “Occhi davanti, Eddy!”
Eddy tornò al suo posto, “Di che stai parlando Doppia D?”
“Ho visto Kevin e Nazz baciarsi sulla porta di ingresso dopo che te e Ed siete andati via Domenica.”
“Pensavo che a Kevin piacesse Doppia D!” disse Ed, girandosi completamente sul sedile per guardare Edd oltre il poggiatesta.
“Non ha senso, Doppia D,” disse Eddy arrabbiato. “Kevin ti è stato praticamente addosso Sabato.”
“Non è vero, Eddy” protestò Edd.
“Non fisicamente, ma quasi tutta la sua attenzione era per te una volta arrivati alla pizzeria. Ha a malapena guardato Nazz.”
“Devo credere a quello che ho visto Domenica, Eddy” borbottò Edd, chiedendosi il perché della rabbia di Eddy.
“Cosa hai visto esattamente?” chiese Eddy.
“Kevin e Nazz erano davanti all’entrata principale. Poi si sono abbracciati e Nazz ha baciato Kevin sulla guancia. Kevin ha ricambiato baciando Nazz sulla fronte. Kevin mi ha detto che era difficile dire alla sua cotta come si sentiva per via di chi era. È la sola cosa che spiegherebbe tutto Eddy. Kevin e Nazz sono stati migliori amici sin da quando eravamo piccoli, e io sono sicuro che non volesse mettere a rischio la loro amicizia. Comunque sono sicuro che lei ricambi l’affetto.”
“Aspetta aspetta aspetta,” disse Eddy, girandosi di nuovo. “Le loro labbra erano incollate? O è stato solo un beccare parti a caso della faccia?” un clacson arrabbiato calamitò la sua attenzione sulla strada davanti a lui e riportò la macchina sul lato corretto della carreggiata.
“La seconda, Eddy”
“Quindi non si stavano succhiando la faccia? Nessun bacio sulla bocca?”
“Beh, no,” confermò Edd.
“Quelli non sono baci da innamorati Doppia D!” si intromise Ed. “Quelli sono baci tra amici!”
Eddy guardò verso Ed e annuì. “Cucitelo bene in mente Ed, perché è esattamente quello che erano!”
Ed si fece un applauso.
“Questo spiega perfettamente il muso lungo degli ultimi giorni,” disse Eddy, facendo indispettire Edd.
“Beh mi dispiace se la situazione mi ha sconvolto Eddy” sbuffò Edd. “Non è piacevole quando ti piace qualcuno e poi trovi questo qualcuno con un altro.”
“Kevin NON sta con Nazz, idiota” disse Eddy ridendo.
“Come sei giunto a questa conclusione Eddy?”
“Ci sono due indizi, genio. Il primo è che Kevin ha passato gli ultimi due pomeriggi con te, giusto?”
“Si, è corretto. Abbiamo fatto i compiti come al solito.”
“Fingi di aver conquistato una ragazza bella come Nazz, okay? Finalmente hai confessato il tuo amore imperituro e lei accetta di uscire con te.”
“Mi piace come suona, Eddy!”  esclamò Ed mentre la testa faceva avanti e indietro da Edd a Eddy.
“Esattamente,” ghignò Eddy. “Pensi davvero che, dopo aver raggiunto la donna dei tuoi sogni, spenderesti il tuo tempo con lo sfigato dall’altra parte della strada a fare i compiti?”
“I compiti devono essere fatti Eddy, non importa quale sia lo stato sentimentale dell’individuo,” obbiettò Edd.
“Kevin se ne è andato dritto a casa dopo la vostra piccola sessione coccole-studio?”
“Noi non ci coccoliamo!”
“Haha coccolarsi sarebbe divertente!” si intromise di nuovo Ed.
“È andato a casa?”
“Lo ha fatto, Eddy.”
“Nazz lo ha raggiunto?”
“Non ho visto Nazz, ma ciò non significa che lei non fosse lì.”
“Se tu non l’hai vista, Edd, significa che lei non era lì. Non venirmi a dire che non hai fissato casa di Kevin tutto Lunedì e Martedì sera. Ti conosco” disse Eddy mentre entrava nel parcheggio della scuola.
Edd arrossì, perché non poteva negarlo. Si era seduto alla finestra, sbirciando attraverso le tende, sperando di non vedere Nazz arrivare.
“Come pensavo,” disse Eddy, ridendo, facendo ridere anche Ed. Spense la macchina e si girò, sporgendosi verso il sedile posteriore. “Ma anche se non credi ai tuoi stessi occhi, ragazzo innamorato, ho prove ancora migliori del fatto che Nazz non sta uscendo con Kevin.”
“E quali sarebbero queste prove, Eddy?”
“Ieri ho chiesto a Nazz di uscire e lei ha detto ‘si’.”
Edd fissò il suo amico con la bocca spalancata.
“Evviva Eddy! Hai una fidanzata anche tu!” urlò Ed.
“Beh, non ancora Tonto” disse Eddy, sorridendo ad Ed accanto a lui, prima di tornare a guardare Edd. “Quindi, a meno che Nazz non sia una traditrice bugiarda, sono piuttosto sicuro che non mi avrebbe detto di si se fosse stata già d’accordo con Kevin.”
 


 
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 
Ed eccoci tornati.
So che dovrei approfittare della quarantena per aggiornare più di frequente ma, non ho idea del perché, i miei professori si sono convinti che a casa mi annoio e hanno aumentato il programma previsto per gli esami. Università, che bella cosa eh?
Ci stiamo avvicinando ai capitoli decisivi, e una volta raggiunti cercherò di non metterci troppo perché capisco quanto possa essere fastidioso restare sulle spine.
Una cosa che tengo a dire è che, visto che ho deciso di lasciare il titolo della storia e dei capitolo in inglese forse non si nota subito che ogni titolo corrisponde ad una battuta detta da un personaggio nel capitolo. Probabilmente ve ne eravate accorti ma ho preferito specificarlo, perché l’autrice ha messo molta cure nei dettagli ma per esigenze di traduzione certe volte non posso tradurre letteralmente le battute.
Approfitto per augurare Buona Pasqua a tutti, sperando riusciate a passarla bene nonostante la quarantena.

A presto!
Konny

P.S. Se non avete voglia di aspettare vi consiglio di correre a leggere la versione originale, lì la storia è molto avanti ed è davvero bellissima. 
 
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Capitolo 8
*** Text Me the Minute You Two Hook Up ***


Chapter 8 – Text Me the Minute You Two Hook Up
 



“Perché mi sto preoccupando tanto?” borbottò Kevin spingendo più affondo le mani nelle tasche avendo rinunciato ai guanti per quella breve camminata dall’altra parte della strada. La triste giornata di Novembre si era rivelata più fredda del previsto. La macchina di Nazz, nel ritorno da scuola, era estremamente più calda.
Era mercoledì e Kevin stava cercando di capire cosa fare riguardo Edd, ma i due giorni precedenti erano stati completamente infruttuosi. Edd sembrava messo peggio della settimana precedente e aveva parlato a mala pena durante la loro sessione di studio, solo per esprimere il suo compiacimento per le sue sensazioni positive sul suo compito di Geometria. Avevano passato il resto del loro tempo insieme focalizzandosi sui loro compiti. Kevin trovava difficile restare seduto lì se non si sentiva il benvenuto, eppure Edd rispondeva positivamente ogni volta che gli chiedeva di poter venire il giorno dopo.
A Kevin non andava di andare quel giorno. Il freddo che faceva fuori ben si accordava al freddo che provava a casa di Edd, con il ragazzo che non parlava, o guardava. Gli occhi erano ciò che lo disturbava di più. Lo sguardo sconfitto e triste che ci leggeva dentro, quando riusciva a incrociarli, gli spezzava il cuore. Aveva smesso di chiedere cosa c’era che non andava: Edd continuava a rispondere che non era nulla, ma Kevin sapeva che mentiva. Non hai quell’aspetto se non ti senti abbattuto. Sospettava qualche episodio di bullismo ma, oltre al comportamento del ragazzo, non aveva altre prove. Kevin pensava avrebbe sentito qualcosa al riguardo a scuola, ma nel bene o nel male non aveva mai sentito nulla riguardo ad Edd.
Kevin raggiunse la casa del ragazzo e salì sul porticato lentamente, restando poi fermo qualche minuto indeciso se bussare o meno. Probabilmente sarebbe stato un altro giorno in cui si sarebbe sentito a disagio, finendo per passare di nuovo la serata frustrato e, doveva ammetterlo, eccitato.
‘Ma’ pensò ‘finché non saprò i sentimenti di Edd non mi posso arrendere’. Alzò la mano e bussò con un sospiro.
“Saluti Kevin!” disse Edd mentre apriva la porta e si faceva da parte. “Per favore non dimenticarti le scarpe.”
Kevin si fermò attonito per qualche istante. Edd era tornato il vecchio se stesso? Questo Edd sembrava molto più felice e vivace di quanto non fosse stato per più di una settimana. Entrò in casa, togliendosi le scarpe. “Mi sono mai dimenticato di toglierle, Doppia D?” chiese, con la voce leggermente tremante per la sorpresa.
“No, mai Kevin. Ma io te lo ricordo ogni volta,” rispose Edd con una risatina.
“Beh, non ricordarmelo domani e vedrai che me lo ricorderò” lo sfidò Kevin con una certa quantità di sollievo. Poi la bocca gli si asciugò quando guardò finalmente Edd e vide il ghigno con gli incisivi separati che lo faceva impazzire.
Si guardarono per più tempo di quanto fosse consono, poi Edd parlò “Hai ricevuto i risultati del tuo esame di Geometria Kevin?”
Kevin aveva sperato che Edd lo chiedesse. “Si, la professoressa ce li ha riportati oggi.”
L’espressione di Edd divenne impaziente, “E?”
“Novantanove percento,” rispose Kevin, incapace di fermare il sorriso orgoglioso che gli si stampò in faccia.
“Una A meno!” esclamò Edd eccitato. “Oh Kevin, sono così fiero di te! Sapevo che potevi farcela!”
Kevin decise di usare il momento a suo favore. Si fece più vicino e passò le braccia intorno alla schiena del ragazzo più minuto. “Non ci sarei riuscito senza di te, Doppia D!”  
Edd si irrigidì per il contatto poco famigliare. Nonostante non fosse esattamente contrario al contatto fisico, e sicuramente non era contrario ad essere toccato da Kevin, normalmente non gli piaceva essere avvicinato da qualcuno che non conosceva, specialmente senza essere avvisato. Era abituato con gli Eds, e con nessun altro. La sua reazione fu involontaria e si sentì in colpa perché Kevin scostò di scatto le braccia “Ehi mi dispiace, sta bene?”
“M-Mi dispiace Kevin” esclamò Edd, con voce tesa. “Non sono abituato ad essere toccato.” Edd si sentiva come un idiota. Ora cosa avrebbe pensato di lui Kevin?
Kevin sollevò le mani arretrando. “Whoa, mi dispiace Doppia D. Colpa mia. Credo… beh faccio così con tutti i miei amici. Non volevo darti fastidio,” spiegò, anche se ferito dalla reazione di Edd. Il breve istante in cui aveva tenuto le braccia intono alle sue spalle era stato bello. Gli sembrava giusto ed Edd si incastrava perfettamente tra le sue braccia.
“Oh no… no è colpa mia. Mi dispiace!” disse Edd. “Aspetta. Amici?”
“Beh, si. Penso a te come ad un mio amico,” rispose Kevin, strofinandosi il retro del collo.
Edd era molto sorpreso, perché anche se andavano davvero d’accordo, non era abituato ad avere amici oltre agli Eds. “Grazie Kevin” disse, esibendo il sorriso che Kevin amava tanto vedere. “A-Anche io penso a te così.”
Il cuore di Kevin aumentò il battito nel sentire quella frase. Ovviamente Edd intendeva ‘penso a te come un amico’, ma il pensiero di Edd che pensava a lui gli strinse il cuore.*
Edd intanto continuò “Mi dispiace per la cosa del toccare. Non ci sono abituato. Gli Eds mi abbracciano e toccano sempre, ma con loro è normale. Sono sicuro che mi abituerò anche a te.”
Questo fece battere il cuore di Kevin ancora più velocemente, nonostante fosse sicuro che Edd non intendesse nulla di sessuale o romantico. Kevin lo desiderò comunque. Fremeva all’idea di esplorare il lato fisico della relazione con Edd. Pensare a lui ogni notte nelle due settimane passate lo aveva costretto a darsi sollievo da solo,  immaginando fosse la mano delicata di Edd quella che lo portava all’apice del piacere.
Scrollò la testa a quel pensiero, non aveva bisogno di eccitarsi mentre era lì davanti a lui. “Va tutto bene, Doppia D. Facciamo i compiti.”
Edd si girò guidandolo verso la cucina, dove la sedia di Kevin e l’acqua lo stavano già aspettando. Il suo cuore si riempì e la cucina sembrò calda e accogliente nonostante fosse completamente sterile.
“Io non ho molti compiti da fare Kevin, quindi preparerò un piccolo premio per noi” disse Edd. “A cosa devi lavorare oggi?”
“Storia e Scienze della Terra” rispose Kevin. “Che tipo di premio?” chiese curioso sedendosi.
“Solo un premio” disse Edd vago. “Oh, lo scorso anno ho amato Scienze della Terra. C’è qualcosa di così affascinante nell’imparare qualcosa a proposito di questo amabile pianeta in cui viviamo.” Disse Edd prendendo gli ingredienti per quello che Kevin credeva fosse un dolce.
“Si, davvero” rispose piano Kevin. Si accomodò sulla sedia, mento appoggiato alla mano mentre guardava Edd scorrazzare per la cucina. Il libro dimenticato accanto a lui.
“I compiti Kevin,” lo rimproverò Edd, mentre misurava attentamente la farina nella ciotola.
“Si, signore” disse Kevin, prestando attenzione ai compiti. Almeno all’apparenza, era molto più interessante guardare Edd lavorare.
In breve tempo il ragazzo infilò una teglia nel forno, andando poi a pulire il piano di lavoro e tutto quello che aveva usato. Quando finalmente si riunì a Kevin al tavolo un delizioso odore di cioccolata riempì la cucina, facendogli venire l’acquolina in bocca.
“Ha un odore delizioso, Doppia D” si complimentò, facendo arrossire Edd.
“Grazie Kevin” rispose. “Spero vengano bene, non ho mai provato questa ricetta prima.”
“Cosa è?”
“Lo vedrai Kevin, voglio che sia una sorpresa.”
Kevin non riusciva a credere a quello che aveva detto, voleva fargli una sorpresa. Lo fece sentire bene come non era stato in tre settimane. Rise. “Se lo dici tu, Doppia D.”
“Lo dico, Kevin” rispose Edd allegro, aprendo poi il libro di calcolo per fare i suoi compiti.
 

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La sessione di compiti quel giorno si dimostrò completamente diversa da quella dei giorni passati. Anche se Edd si era concentrato sullo studio e non aveva parlato molto l’intera atmosfera nella stanza era molto meno tesa di quanto lo era stata in precedenza. Kevin si rilassò non potendo fare a meno di sorridere costantemente ad Edd. Gli piaceva il modo in cui l’altro ragazzo studiava, i denti che mordicchiavano il labbro inferiore e con la lingua poggiata tra lo spazio dei suoi denti. Era così dannatamente carino che Kevin dovette combattere il desiderio di prendere il telefono per fagli una foto.
Un momento, poteva? Edd lo avrebbe sicuramente notato se lo avesse fatto. Magari avrebbe potuto togliere il suono alla videocamera e fingere di guardare qualcosa sul suo telefono. Poteva funzionare. Sollevò lentamente il suo telefono cambiando velocemente l’impostazione del volume. Kevin aspettò che Edd rimettesse la lingua fra i denti e scattò velocemente la foto. L’altro non aveva neanche alzato lo sguardo e Kevin sospirò di sollievo. Non voleva che Edd si facesse un’idea strana di lui per averlo beccato a scattare una foto di nascosto.
Guardò il risultato e ghignò. Perfetta. Aveva catturato perfettamente l’aspetto adorabile e Kevin sperò un giorno di poter mettere quella foto come sfondo del telefono così da poter guardare Edd tutto il giorno.
Il timer squillò e Kevin si sbrigò a mettere via il telefono.
“Dovresti davvero usare il tuo tempo per studiare Kevin, invece di giocare con il telefono.” Lo riprese Edd alzandosi per tirare fuori il loro premio dal forno.
“Scusa Doppia D. Dovevo guardare velocemente una cosa” si scusò Kevin, per nulla dispiaciuto.
“Se sei pronto per il mio premio lo posso servire adesso, Kevin” disse Edd “è meglio servito caldo.”
Le orecchie di Kevin si fecero rosse mentre parafrasava la frase e la sua mente immaginava automaticamente cose maliziose.* “Certamente” disse a voce alta.
Edd prese due ciotole, un po’ di gelato dal freezer e una bottiglia di panna montata. Presto tornò al tavolo e posò la ciotola davanti a Kevin. “Ho fatto i sundaes brownie, Kevin. Spero ti piacciano” disse per poi riprendersi la ciotola. “Aspetta! Non ti ho chiesto se sei allergico a qualcosa, avrei dovuto farlo” si impanicò Edd. “Non posso credere alla mia disattenzione.”
“Disattenzione?” ripeté Kevin per poi ridere. “Nessuno è mai stato così attento con me. Non ti preoccupare, che io sappia non sono allergico a nulla.”
Edd sembrò sollevato e riposò la ciotola di fronte a Kevin. “Oh ottimo. Non posso credere di non averci pensato, mi piacciono tanto e spero piacciano anche a te.”
“È così! I brownies sono uno dei miei dolci preferiti!” Assaggiò il suo premio, con il gelato freddo che si scioglieva per il brownies caldo. Kevin non aveva mai assaggiato niente di così buono. “Oh mio Dio, sono semplicemente fantastici!” mugugnò a bocca piena.
Edd ne fu soddisfatto, anche se un po’ disorientato dai modi di Kevin. “Grazie Kevin, sono felice ti piacciano. I brownies di solito sono facili da fare, ma questa è una nuova ricetta quindi non ero sicuro sarebbero venuti fuori bene. Direi che è piuttosto ben riuscita.”
Si goderono il premio in silenzio, finché Edd non prese la parola. Si sentiva un po’ più audace adesso che Eddy gli aveva detto che aveva frainteso la scena di domenica. Questo non significava certo che Kevin non avesse una cotta per Nazz, ma dava ad Edd un po’ di speranza, specialmente perché riusciva ancora a sentire le braccia di Kevin intorno alle sue spalle. Ce l’aveva ancora con se stesso per essersi allontanato in quel modo.
“Come vanno i progressi con la tua cotta, Kevin?” chiese, desiderando di essere più bravo con queste cose.
Kevin quasi si strozzò con la bocca piena di brownies quando Edd fece quella domanda. Mandò giù velocemente chiedendosi come rispondere. Edd era finalmente tornato il sé del passato, quindi Kevin non voleva cambiare le cose terrorizzandolo con la verità. “Ehm, lente, ma vanno” rispose fissando il suo gelato “spero”.
“Mi fa piacere,” mormorò Edd. “Hai un piano per conquistare questa persona?”
Kevin annuì lentamente, “Credo di si. È un po’ claudicante, ma non riesco a pensare ad un’altra soluzione. Comunque penso che gli piacerà.”
“Quando pensi metterai in atto il piano?”
Kevin lo guardò  e sorrise – con quel suggestivo mezzo sorriso “Presto, credo. Questa persona mi sta facendo impazzire, non riesco a smettere di pensarci.”
La bocca di Edd si seccò e si schiarì la gola prima di parlare, “Allora dovresti farglielo sapere. Posso aiutarti se hai bisogno del mio aiuto.”
“Credo avrò bisogno di coinvolgerti Doppia D, ti farò sapere.”
 

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“Cosa fai domani?” chiese Kevin venerdì pomeriggio, prendendosi una pausa dai suoi appunti di geometria.
Edd lo guardò da sopra il libro di chimica “Domani, Kevin?”
“Si”
“Non ho piani per domani. Intendo, voglio pulire la casa,” disse indicando vagamente il soggiorno. “E devo fare il bucato, ma nient’altro. Sembra sarà molto freddo e prevedo neve.”
“Niente con gli altri Eds?”
Edd scosse la testa. “Ed è fuori città per il torneo di wrestling ed Eddy lavora durante il giorno, e credo abbia un appuntamento domani sera,” menzionò i piani di Eddy con un po’ di trepidazione, in caso fosse Nazz la persona che piaceva a Kevin.
“Ah si, con Nazz. Ho un’idea,” disse Kevin, felice che il suo piano potesse attuarsi. “I miei genitori vanno via per visitare mia zia questo weekend, quindi sono solo. Che ne dici di venire e fare una maratona Marvel? Ho tutti i film e possiamo vederli in ordine. Possiamo riempirci di cibo spazzatura ed essere completamente pigri e rilassati mentre ci godiamo alcuni dei più bei film mai creati.”
L’idea di abbuffarsi guardando la Marvel tutto il giorno stuzzicò Edd, anche se l’idea di accasciarsi pigramente tutto il giorno non lo entusiasmava non essendo pigro. Sapeva che Kevin stava facendo lo spiritoso, ma comunque perdere un’intera giornata guardando film era qualcosa che non aveva mai fatto da quando era bambino. Ma si parlava della Marvel. Cercò di non pensare al fatto che Kevin sapeva che Eddy e Nazz sarebbero usciti insieme e non ne sembrava infastidito. Se gli andava bene allora voleva dire che non era Nazz la sua cotta. Con i sentimenti che sentiva in quel momento per Kevin non poteva farsi scappare l’occasione di passare tutto il giorno con lui.
“Credo sarà divertente, Kevin.” Rispose Edd.
 

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“Quindi domani starai con Kevin tutto il giorno?” chiese Eddy. Lui ed Edd erano sul divano e guardavano uno dei loro show preferiti insieme. Di solito Ed lo guardava con loro, ma come aveva detto Edd a Kevin, il loro amico era fuori città con il team di wrestling.
“Si Eddy” rispose Edd, girando la testa per guardare l’amico.
“E continui a credere di non piacergli?”
“No Eddy, so che a Kevin piaccio come un amico. Me lo ha detto lui.”
Eddy alzò gli occhi al cielo. “Ed io continuo a dirti che a lui piaci come più di un amico, Doppia D.”
“Questo è assurdo, Eddy” obiettò Edd.
“Perché? Perché sei convinto che sia un’idea così impossibile?”
“Se, e solo SE Kevin fosse interessato nell’uscire con un maschio, sono sicuro che non sarei in cima alla sua lista di candidati.”
“Perché?”
Edd borbottò, guardando la televisione. “Guardami Eddy. Cosa potrebbe mai vedere Kevin, o chiunque altro, in me?”
Eddy sospirò, e poi disse qualcosa che Edd avrebbe difficilmente associato alla personalità del suo migliore amico, “Una bellissima anima, Edd. Questo è ciò che chiunque vedrebbe.”
Edd guardò di nuovo Eddy, le sopracciglia alzate dalla sorpresa.
“Non guardarmi così Doppia D” disse Eddy in qualche modo irritato. “Non credi che abbia un lato sentimentale in me?”
“No Eddy!” sussultò Edd. “È solo che…” lasciò in sospeso la frase.
“Si si si,” disse Eddy, “Ma è vero. Edd tu hai molto da offrire ad uno come Kevin, e credo che lui riesca a vederlo.”
Edd sorrise un po’ tristemente, “Grazie Eddy. Apprezzo le tue parole gentili e il tuo supporto. È un sogno piacevole da avere, ma continuo a non poter credere che Kevin abbia dei sentimenti per me oltre all’amicizia. Continua a parlarmi della sua cotta. Perché dovrebbe farlo se fossi io?”
Eddy ci pensò per un momento, “Potrebbe farlo perché è spaventato dall’idea di dirtelo. Hai detto che il modo in cui lui te lo ha detto ti ha fatto pensare a lui come a più di un amico. Hai detto tu che sembrava quasi stesse flirtando con te.”
“Mi devo essere sbagliato, Eddy. Nessuno ha mai flirtato con me, quindi non so riconoscere se lo ha fatto o meno.”
Eddy si grattò il mento, “Quando Kevin parla con te della sua cotta come si rivolge a questa persona?”
“Cosa intendi dire Eddy?” chiese Edd, confuso dall’improvviso cambio di soggetto.
“Beh, non ha detto il nome di questa persona, giusto? Quale pronome usa? Lei? Lui?”
Edd si accigliò “Kevin parla sempre in generale.”
Eddy ghignò, sedendosi più dritto “Davvero?”
“Si Eddy. Cosa vorresti dire?” chiese, guardando l’espressione dell’amico.
“Non è il modo in cui chi è gay nasconde il fatto di essere gay? Visto che sei gay…”
Edd incrociò le braccia al petto guardando male Eddy.
“Sai cosa voglio dire. Pensa di volermi dire che sei uscito con qualcuno, ma senza volermi dire di essere uscito con un ragazzo.”
“Va bene.”
“Non potresti mai dire ‘E dunque LUI mi ha portato a vedere un film e poi LUI mi ha offerto la cena, giusto? Come me lo diresti senza usare il ‘lui’?” chiese Eddy.
“Io direi qualcosa come ‘Dunque la persona con cui sono uscito mi ha portato al cinema, e dopo mi ha portato a mangiare.” Rispose Edd.
Eddy scosse la testa, emettendo un vago verso di disgusto. “Per un attimo ho dimenticato il modo in cui parli. La maggior parte delle persone NORMALI scelgono di parlare in maniera generica. Se io stessi nascondendo il fatto di essere uscito con un ragazzo parlerei così.”
Edd increspò le sopracciglia “Questo non ha molto senso grammaticalmente, per essere generici si usa il maschile.”*
“E invece ha senso! Quindi Kevin sta nascondendo di star parlando di un ragazzo. Ha una cotta per un ragazzo!”
“Anche SE fosse vero, Eddy, cosa ti rende così sicuro che sia io?”
“Chi altro potrebbe essere, Doppia D? Kevin passa ogni pomeriggio da tre settimane con te, no? È venuto a vedere il film con noi lo scorso fine settimana. Ti ha invitato a casa sua – solo voi due – per un giorno intero mentre i suoi genitori sono fuori città. È un piano perfetto!”
“Eddy, difficilmente lo penserei!” protestò Edd arrossendo al pensiero.
Eddy si strofinò le mani. “Edd, questo è fantastico! Kevin farà la sua mossa domani! Sono così emozionato! Quasi quanto lo sono al pensiero che domani farò la mia mossa con Nazz! Sembra che domani potremmo essere entrambi fortunati.”
“EDDY!” scoppiò Edd.
Eddy rise, “Oh andiamo Doppia D! Sto scherzando! Credi davvero che farei una cosa simile a Nazz al nostro primo appuntamento? Amico voglio impressionarla e fare in modo di piacergli veramente. Non farò qualcosa di così stupido come gettarmi su di lei. Non credo che Kevin ti farà una cosa simile.”
Edd si abbracciò le ginocchia. La risata di Eddy si smorzò nel vedere l’espressione di Edd. “Cosa succede?”
“Non lo so Eddy. Il pensiero che potrebbe accadere mi terrorizza” disse Edd.
“Credevo volessi che accadesse qualcosa?” chiese Eddy, confuso. “Pensavo ti piacesse Kevin”
“Ed è così Eddy, davvero. È solo che non credo di essere pronto a niente di intimo! E se provasse a tenermi la mano, o a baciarmi?”
“Allora lasciaglielo fare! Ti piacerà, te lo prometto!”
“Oh cielo oh cielo oh cielo,” cantilenò Edd in un borbottio quasi inudibile. Eddy lo fissò perché Edd sembrava completamente andato. “Eddy,” disse Edd tremando “Non so come comportarmi o cosa fare! Non credo di piacere a Kevin in quel modo, ma se fosse così? Che faccio se dice qualcosa?” sembrava aver problemi a respirare ed Eddy iniziò ad allarmarsi.
“Edd!” esclamò, muovendosi sul divano così da poter afferrare le sue braccia  
“Calmati! Andrà tutto bene!”
Gli occhi impanicati di Edd incrociarono quelli empatici di Eddy.
“Edd andrà tutto bene, lo prometto. Lo prometto.” Disse Eddy cercando di essere rassicurante.
Edd fissò Eddy ad occhi spalancati, respirando lentamente, forzandosi di calmarsi. In qualche modo funzionò, sentì il panico abbandonarlo e la logica prendere il sopravvento. Perché impanicarsi? Era convinto Kevin non pensasse a lui romanticamente, quindi perché era così preoccupato all’idea che potesse accadere qualcosa il giorno seguente? Abbassò gli occhi e si sentì più rilassato. Sapeva la vera ragione per la sua reazione. Sperava che Kevin provasse a fare qualcosa, e allo stesso tempo lo temeva, perché non era sicuro di come avrebbe reagito.
Eddy lo guardò, chiaramente preoccupato “Edd? Tutto bene?”
Edd fece un altro respiro profondo “Si Eddy, credo di si”
“Non sembri stare bene Edd. Avanti, dimmi cosa ti preoccupa.”
Edd ci pensò per un attimo, lo sguardo sulle sue ginocchia. “Eddy” disse a voce bassa. “Mi piace davvero Kevin. Se qualcosa accadesse sarei felicissimo. Non credo accadrà, non riesco a costringermi a sperare che ci siano sentimenti romantici per me in Kevin, ma se ci sono, non saprò come rispondere. Non sono mai stato in questa situazione prima. Non so come recitare o tenere le mani o baciare o altro. Se piaccio a Kevin, penserà che sono un totale idiota per quanto sono inesperto. "
 
"Se a Kevin piaci davvero, come penso, non gli importerà", disse Eddy, poi rimase in silenzio per alcuni istanti. "Sai, ho paura anche per domani", ammise.
"Veramente?"
"Sì. Non so cosa fare con Nazz o come comportarmi con lei. So che sto parlando di un grande gioco, ma non ho così tanta fiducia. Lo farò comunque. Temo che finirà per odiarmi, ma devo provarci. Penso che dovresti farlo anche tu. "
“Le nostre situazioni sono leggermente diverse, Eddy. Sai che Nazz preferisce i maschi. Io non so se per Kevin è lo stesso. Non ti sei dovuto preoccupare di questo quando hai chiesto a Nazz di uscire. Se dovessi mostrare interesse per Kevin come più di un amico, e lui non dovesse preferire i maschi, allora metterei in imbarazzo entrambi e potrebbe potenzialmente farlo arrabbiare con me. Mi piace la sua amicizia, a parte l'interesse romantico che provo per lui. Non voglio perderlo."
"A volte devi solo rischiare Doppia D", disse Eddy. "So che è spaventoso farlo, ma non puoi continuare a non sapere."
"Cosa dovrei fare, Eddy?"
"Vai avanti" disse Eddy. “Guarda cosa fa Kevin domani. Flirta con lui un po’ se vuoi. Vedi se risponde. Cerca di fargli dire qualcosa su come si sente."
“Temo di non essere abbastanza bravo con le complessità dell'interazione sociale romantica, Eddy. Non so esattamente come fare questa cosa del flirtare. "
"È facile, Doppia D. Complimentati con Kevin. Molto. Guardalo in questo modo," suggerì Eddy, lanciando a Edd uno sguardo d’amore esagerato mentre sbatteva le palpebre…
"Non posso farlo Eddy!" Protestò Edd. "Sembrerei più sciocco di quanto già non sia!"
“Edd, per l'ultima volta, non sembri sciocco! Sei carino!"
Edd allungò la mano e abbassò il cappello più in basso sulla fronte per l'imbarazzo. "Oh Eddy ..."
"È vero e non mi contraddire. Edd, sii te stesso. A Kevin piaci già per quello, non è vero? Presta attenzione agli indizi che potrebbe darti, okay? E non dovrebbe essere difficile complimentarmi con lui. I Voglio dire, sarebbe difficile per me", scherzò facendo una smorfia," perché non riesco a pensare ad altro che insulti per lui. Ma tu dovresti essere in grado di farlo. "
Edd si accigliò, "Non lo so, Eddy. Penso che avrò problemi”
Eddy si contorse, mettendo il braccio attorno a Edd, "Starai bene, Doppia D. Mandami un messaggio quando ci darete dentro", chiese, ridendo dell'espressione mortificata sul viso di Edd.
 
 

 
 
 
*Non importa quanto io mi sia scervellata per cercare di trovare un modo per rendere queste parti, erano intraducibili. Per godere appieno del capitolo vi consiglio di andare a leggere la versione originale, purtroppo non ho potuto riportare la sottigliezza delle battute e ho solo potuto arginare la perdita cercando di preservare il senso del discorso.
 

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Eccoci qui con un nuovo capitolo, stiamo per arrivare al momento centrale e mi sento emozionata come se a dichiararmi fossi io.
Come ho già detto questo capitolo mi ha dato qualche grattacapo perché ha delle battute geniali (o dei giochi di parole) che purtroppo in italiano non rendono allo stesso modo, ho cercato di preservare il senso del discorso ma non sono troppo soddisfatta. Comunque dopo questa storia voglio anche io i miei Eds personali.
Spero vivamente la fanfiction vi stia piacendo come piace a me, e se non avete problemi con l’inglese vi invito a dare un’occhiata a quella originale. L’autrice si è data molto da fare e lì siamo avanti di molti mesi negli avvenimenti.

A presto!
Konny
 
 
Questo autore è straniero e a gestire questo account è la persona che traduce le sue storie.
 
Se vuoi pubblicare su questo sito una traduzione di questo autore, e hai il suo permesso, inviami almeno il primo capitolo della traduzione completa (nel caso di fanfic one-shot, tutta la one-shot tradotta). Allora ti fornirò la password per accedere a questo account.
 
 
 

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Capitolo 9
*** You May as Often as You Like ***


Capitolo 9 – You May as Often as You Like
 
 


 
Sabato mattina Edd attraversò il cul-de-sac per andare a casa di Kevin, trasportando due borse e ben coperto contro il freddo e la neve leggera, proprio come aveva predetto con gli strumenti per il tempo che aveva in camera. 
Erano anni che non andava a casa di Kevin e, anche ai tempi, non era mai per molto – di solito aveva il tempo di dare una veloce occhiata mentre veniva mandato via. 
Si sentiva stressato e nervoso. Tutto quello che Eddy aveva detto la sera prima gli rimbombava in testa. Aveva paura che Kevin provasse a fare qualcosa, e anche che non ci provasse. Edd voleva disperatamente stare con Kevin, ma l’idea di essere in una relazione lo intimidiva 
 
“Saluti Kevin” disse educatamente passando accanto al ragazzo che aveva  aperto la porta. Riusciva a sentire il tremolio nella sua voce. “Posso levarmi le scarpe?”
Kevin sorrise “Si Doppia D, fai come fossi a casa tua.” Prese le borse dalle mani di Edd, così che riuscisse a togliersi la giacca, che appese su un gancio vuoto dell’ingresso. 
Posizionò le sue scarpe una accanto all’altra vicino alla pila che già era vicino alla porta. La maggior parte sembrava essere di Kevin.
“Cosa hai portato?” Chiese Kevin, sollevando le due borse. Guardò Edd, sorpreso di vederlo vestito casual. Il suo stile di solito virava verso il professore nerd, con tanti cardigan e maglioni. Stavolta però aveva una maglietta di Iron Man sopra una maglietta a maniche lunghe e jeans. 
Anche Kevin aveva deciso di indossare la sua maglietta di Captain America preferita e i jeans.
“Si dovrebbe sempre portare qualcosa quando qualcuno ti invita a casa propria come ospite” rispose Edd, aggiustandosi la maglietta e assicurandosi il berretto ancora più in basso sulla testa, a prova del suo nervosismo. Eddy aveva suggerito il suo guardaroba. “Ho portato qualche snack da mangiare più tardi”.
“Fico!” Disse Kevin. “Andiamo a metterli in cucina.”
 
Edd lo seguì in cucina, gli occhi che andavano veloci da un punto all’altro curiosi. La casa certamente non era simile alla sua. Sentì quasi la pelle pizzicare all’idea dei germi, anche se sembrava pulita. Sembrava solo più vissuta, in una maniera che lo faceva sentire triste nel compararla alla sua casa sterile.
Aiutò Kevin a sistemare gli snack che aveva preparato sul piano di marmo e indicò un piatto coperto dicendogli che era una salsa che avrebbero scaldato più tardi. Alle dieci di mattina era un po' presto per della salsa fredda. Aveva portato anche dei biscotti fatti in casa, patatine per la salsa e una ciotola piena di macedonia. Si sentiva così in ansia quella mattina da cercare di distrarsi cucinando. 
“Li hai fatti tutti tu?” Chiese Kevin attonito. Quando Edd aveva parlato di snack si era aspettato di tirare fuori una scatola di crackers e una busta di patatine. Non si aspettava certo che cucinasse nulla.
Il ragazzo sembrava imbarazzato “Beh si, ho avuto molto tempo questa mattina. Mi sono svegliato presto.”  
“Che tipo di biscotti?” Chiese Kevin.
“Snickerdoodles. Spero ti piacciano.”
“Li adoro! Mi piacciono molto le cose dolci, e se anche solo si avvicinano a quei brownies che avevi preparato allora saranno la fine del mondo,” disse Kevin spostando la carta e prendendone uno. “Santo cielo Doppia D! Sono buonissimi!” Disse, con la bocca piena e facendo storcere leggermente il naso a Edd a quella vista. Il ragazzo mandò giù. “Scusami, non ho resistito,” si scusò timidamente. 
“Non ti preoccupare Kevin,” disse, sorridendo nervosamente. “Sono felice che ti piacciano”. Ripensando al consiglio di Eddy sul provare a flirtare disse un po' in imbarazzo “volevo fare qualcosa di carino per te”.
 
Kevin sembrò lusingato. Perlomeno contraccambiò il sorriso di Edd. “Sei gentile, grazie! Possiamo metterli da parte per dopo, a meno che tu non abbia fame adesso?” Chiese Kevin, e quando Edd scoste la testa continuò, “allora siamo pronti per una la lunga giornata di riposo, andiamo di sotto. Abbiamo una meravigliosa sala multimediale nel seminterrato. E c’è un frigorifero per le bevande, se avessi sete non esitare a usarlo. Noi non siamo formali qui, e mi casa es tu casa, okay?”
Disse Kevin mentre faceva strada verso la porta del seminterrato. “Voglio che tu ti senta come a casa qui.”
 
Il cuore di Edd batté più velocemente mentre seguiva Kevin al piano di sotto. Avrebbe fatto la sua mossa in quel momento? Ci pensò la stanza a distrarlo dai suoi pensieri. 
Il ragazzo era stupito, Kevin non stava esagerando nel dire che era meravigliosa. Lo era. Su una parete c’era uno schermo per la proiezione con un largo divano a scomparti posizionato comodamente davanti. Edd non aveva mai visto un divano simile. Era grande e sembrava coperto da una stoffa morbida, cosa che ebbe modo di confermare poco dopo.  Kevin lo indicò. “Prendi l’angolo del divano Doppia D, è il posto migliore.”
 
Timidamente Edd prese l’angolo e si sedette sullo schienale morbido. Probabilmente era il pezzo di mobilio più comodo su cui era mai stato, si sentiva quasi racchiuso in quell’angolo, e lo scomparto del divano era grande, scoprì che che non poteva appoggiare la schiena allo schienale e avere contemporaneamente le ginocchia sul bordo così da poter mettere i piedi a terra. Edd non era sicuro di cosa fare finché Kevin non lanciò sul divano alcuni cuscini e ci si sedette a gambe incrociate. L’idea di posare i piedi sul mobilio era qualcosa che faceva sentire male Edd, ma immagino che ‘quando sei a Roma…’ e si posizionò a sua volta a gambe incrociate rilassando la schiena. 
‘Non sembra intenzionato a fare un mossa’ pensò Edd, un po' deluso. 
Kevin aveva già preparato il proiettore mettendo il blue ray di Iron Man, quindi premette play sul telecomando per far iniziare il film. 
 
 
                                                    —————————————————————————
 
 
“Hai fame? Potremmo salire e magiare qualcosa per pranzo?” Suggerì Kevin quando si alzò per cambiare il film. 
“Certo Kevin, ottima idea” disse Edd alzandosi mentre si stiracchiava. Amava Iron Man, quindi era stato semplice farsi coinvolgere dal film, ma non così tanto da non continuare a lanciare spesso occhiate a Kevin dall’altro capo del divano. Continuava a sperare che facesse qualcosa oltre a restare seduto lì. Quindi Edd iniziò a chiedersi se avesse dovuto fare lui qualcosa, ma il solo pensiero lo faceva tremare. 
 
Al piano di sopra Kevin infilò la salsa nel forno, seguendo le istruzioni di Edd mentre discutevano del film appena visto. Aspettando che la salsa si scaldasse si rimpinzarono di frutta e fecero dei panini con i vari tipi di carne e formaggio che Kevin aveva tirato fuori dal frigorifero della cucina. 
 
“Oh mio.. questa salsa è così buona!” disse Kevin, mettendosene di più sul piatto. “Seriamente, non ho mai assaggiato niente di così buono. Mi sento un maiale per quanta ne sto mangiando.”
Edd rise “Grazie Kevin! È piuttosto semplice da fare in realtà.” 
“Semplice o no la devi fare di nuovo per me!”
“Certamente, in qualsiasi momento vorrai” disse Edd, cercando di usare un tono leggero che sperò  potesse sembrare da flirt. “Se ti rende felice” dentro di sè si rimproverò perché gli sembrava di averlo detto con voce da ragazza. 
Il sorriso furbo e gli occhi socchiusi tornarono sul viso di Kevin mentre diceva con voce bassa  “oh, in qualsiasi, credimi.” 
 
Edd cadde di nuovo nella confusione, per suo dispiacere. Quello era un modo di flirtare? Kevin stava rispondendo al suo flirt? Pensava di si, ma agonizzò sul fatto che non lo sapeva. Pensò a qualcosa da dire per rispondere, ma Kevin parlò prima che potesse dire nulla. 
“Andiamo Doppia D, sono pieno e Hulk sta aspettando” disse Kevin, gettando il braccio intorno alle spalle di Edd. “E noi non facciamo arrabbiare Hulk perché HULK SPACCA!”
Edd sussultò ancora, anche se questa volta Kevin non ritrasse il braccio. 
“Ecco, visto? Ti stai abituando a me!” Disse Kevin, ridendo. “Più volte lo farò e più facile sarà.”
Edd non poteva controbattere con quella logica e gli faceva piacere avere le braccia di Kevin intorno a lui. “Sono d’accordo Kevin”. Kevin sembrava star flirtando, ed Edd si appoggiò lievemente contro il suo fianco e disse, audacemente, “fallo quante volte vuoi.”
 
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“Che ne dici di una pizza?” Chiese Kevin nel mezzo di Thor, il quarto film del giorno. Era all’incirca l’ora di cena, cinque ore dal pranzo, e il brontolio del loro stomaco si faceva in qualche modo sentire durate i momenti più silenziosi del film. 
Edd premette la mano contro lo stomaco. “Penso che sia un’ottima idea Kevin. Sono affamato.” 
 
Kevin mise in pausa il film, ordinò la pizza, e lo fece ripartire. Mentre il film andava la sua mente riprese il pensiero che gli correva in testa ripetutamente. ‘Edd stava flirtando con me?’ si chiese per la milionesima volta dall’ora di pranzo. Pensava di si, ma non ne poteva essere sicuro. Edd generalmente era un ragazzo amichevole, quindi poteva essere stata una cosa innocente. Sembrava si fosse leggermente appoggiato a lui mentre gli passava il braccio intorno alle spalle ma, di nuovo, poteva essere stata la sua immaginazione.
 
Durante i tre film dopo il pranzo Kevin aveva continuato a guardarlo nervosamente. Era, di nuovo, la sua immaginazione a credere di aver beccato Edd a guardarlo di rimando praticamente ogni volta? Sembrava che gli occhi di Edd tornassero al film ogni volta che Kevin lo guardava. Avrebbe dovuto dirgli qualcosa? Avvicinarsi? Kevin sbirciò oltre il bordo del divano, verso l’angolo della stanza dove era la sua chitarra e si chiese se avrebbe dovuto prenderla e suonare la canzone che aveva pensato per lui. Sarebbe stato troppo? E se Edd non fosse stato interessato?
 
Kevin lo aveva invitato con la speranza di poter smuovere le cose tra loro. Il cambiamento di Edd durante la settimana, dalla melanconia che aveva avuto per le due settimane precedenti all’umore allegro della prima settimana di studio, dava a Kevin un certo livello di speranza. L’altro ragazzo sembrava voler spendere tempo con lui; anche quando si mostrava estremamente triste, non aveva mai detto di no a Kevin sull’andare da lui ogni giorno. 
 
Quando i genitori di Kevin avevano deciso di andare a visitare sua zia Kathy per il fine settimana avrebbero voluto che il figlio andasse con loro, ma la sua mente aveva lavorato in fretta e aveva detto loro che preferiva restare a casa e studiare. 
Erano rimasti piacevolmente sorpresi, e si erano detti d’accordo sulla capacità del figlio nello stare solo. 
Il figlio in questione non aveva avuto alcuna intenzione di restare solo. Aveva subito programmato di invitare Edd da lui, soprattutto dopo che il morale del ragazzo era cambiato mercoledì, tentandolo con la Marvel. 
 
Kevin aveva discusso a lungo tra sé e sé, e con Nazz e Rolf, sul dire o meno ad Edd come si sentiva.  I suoi amici lo avevano incoraggiato a parlare, ma era esitante, dato che ancora non aveva idea di cosa provasse Edd. Una grande parte di lui voleva buttarsi. Sia Nazz che Rolf avevano ragione nel dire che non conoscere lo avrebbe fatto impazzire. Lo stava facendo. Almeno se avesse saputo che Edd non era interessato sarebbe potuto andare avanti,  ma il solo pensiero di doverlo fare lo deprimeva. 
 
Per quando Thor finì la pizza era arrivata e fecero onore alla loro cena sul piano della cucina. Ancora una volta discussero dei meriti del film che avevano visto, entrambi d’accordo che Thor non era esattamente il loro preferito. Edd espresse la speranza che il nuovo Thor in programma per l’anno seguente fosse migliore. 
 
“È arrivato il momento di Captain” disse Kevin, ghignando ad Edd.
“Solo perché sono nel Team Iron Man” disse Edd, guardando Kevin con finto rimprovero e indicando la sua maglietta di Iron Man, “non significa che non mi piaccia Captain America. Penso semplicemente che Iron Man sia migliore.”
 
Kevin rise posando i piatti vuoti nel lavandino. “Okay, okay. Mi sembra giusto” disse, tornando da Edd, che era in piedi accanto al bancone. Senza avvisarlo Kevin passò il braccio intorno alle spalle del ragazzo più piccolo. “Torniamo ai film!”
 
Poteva sentirlo sforzarsi di non sussultare, ma si sorprese di sentire il braccio di Edd avvolgersi intorno al suo fianco. Kevin però non voleva tirare troppo la corda, quindi lo lasciò andare dopo averlo stretto brevemente e tornarono di sotto insieme.  Il gesto di Edd gli aveva dato una grande dose di confidenza. 
 
Il rosso andò in bagno prima del film, quindi Edd si prese un momento per guardare un po' in giro nella stanza multimediale. Era decorata con poster di film e aveva molti trofei sportivi posti sugli scaffali, Edd suppose fossero di Kevin.  Fu in quel momento che notò la chitarra posata in un angolo della stanza, sulla parte opposta rispetto a quella dello schermo. Si avvicinò per guardarla. Era un bella chitarra e accanto c’erano una sedia e un leggio con alcuni fogli pentagrammati sopra. Edd si chiese se fosse la chitarra di Kevin e se l’altro ragazzo suonasse. 
 
Quando il ragazzo tornò Edd era già tornato all’angolo del divano, e si sorprese quando Kevin si sedette direttamente accanto a lui. Per gli altri film si era seduto all’altra fine del divano ma in quel momento era lì, vicino ad Edd. 
Il ragazzo si sentì esitare, anche se Kevin si limitò a premere play sul telecomando, appoggiarsi al sedile e incrociare le braccia al petto senza guardarlo.  
 
Internamente Kevin si stava contorcendo per la sua audacia. Aveva pensato tutto il giorno a mettersi accanto ad Edd sul divano e si sorprese quando lo fece e vide con la coda dell’occhio che Edd lo stava guardando con occhi spalancati. Il rosso si preoccupò di essere stato troppo ovvio e sollevò la mano per mordersi l’unghia del pollice. 
Kevin non aveva capito che quando Edd aveva sollevato le sopracciglia era stato più per abitudine che per la scelta audace dell’altro.
Il film si rivelò una grande distrazione, perché Kevin amava questa entrata nell’Universo Marvel, ma occasionalmente occhieggiava Edd, seduto accanto a lui  silenzioso come un topolino. Silenzioso certo, ma Kevin era sicuro di averlo beccato a guardare lui invece del film alcune volte. 
 
 
 
 
 
 
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Ciao a tutti e ben tornati!
La sessione d’esame è durata molto e altrettanto possiamo dire della mia stanchezza, ma ho visto che la serie originale è stata aggiornata quindi ho cercato di ripartire. Come ho detto precedentemente ora arriva il bello, quindi farò il possibile per non far passare troppo tempo tra questo aggiornamento e il prossimo.
La sola cosa che, come sempre, mi sento di dirvi è di andare a leggere l’opera originale se non avete problemi con l’inglese, perché ne vale davvero la pena. Non avete idea di quanto saranno difficili i prossimi capitoli, sono pieni di doppi sensi divertenti intraducibili in italiano e la cosa è davvero frustrante. 
Comunque buon primo giorno di primavera a tutti, alla prossima!
 
Konny
 
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Capitolo 10
*** For You, I Will ***


Capitolo 10- For You, I Will
 
 
 
 
“Davvero soddisfacente”, sospirò Kevin soddisfatto, girando la testa e ghignando ad Edd.
“Sono d’accordo” disse Edd. “Come ho detto in precedenza, mi piace Captain America, e questa è una buona storia con un buon antagonista.”
Kevin sollevò le braccia sopra la testa e si stiracchiò. “Non posso credere che ci siamo visti cinque film oggi!”
Edd rise, “Lo so. Di solito non faccio questo genere di cose.”
“Neanche io. Di solito sono molto più attivo. Ma non so. Un giorno preso così- pigramente- con un amico a mangiare un sacco di cibo sembrava una buona idea.”
Edd ci pensò su. “È stata un’idea perfetta, Kevin. Grazie per avermi invitato.”
Il sorriso e l’espressione pigri tornarono sul volto di Kevin. “Piacere mio, Doppia D”
“È stato anche piacere mio” rispose Edd con voce gentile guardando da un’altra parte, portandosi le ginocchia al petto e abbracciandosi le gambe con le braccia. Ecco di nuovo l’espressione e tono da flirt da Kevin e Edd si sentiva il cuore battere dolorosamente contro le costole. Per coprire la sua confusione commentò “Ho visto la chitarra da quella parte Kevin. Sai suonare?”
“Si, strimpello un po'”
“Anche io suono, la chitarra Pedal Steel”
“Si, me lo ricordo” disse Kevin sorridendo. “Magari posiamo suonare insieme qualche volta?”
Edd alzò le spalle. “Se ti dovesse andare. Non suono da un po'.”
“Eri molto bravo comunque”
Edd arrossì, “Grazie. Sono sicuro che anche tu sia molto bravo.”
Kevin quasi si strozzò, “Oh, non lo so. Come ho detto, strimpello e basta. Non ho avuto nessuna istruzione formale o cose simili.”
 
Edd sorrise e Kevin si sentì sopraffare dall’urgenza di baciarlo. La stanza era buia e silenziosa e sembrava l’ambiente perfetto, ma Edd era ancora chiuso in posizione di difesa e il suo corpo diceva chiaramente ‘Stai lontano’ nonostante il suo sorriso da spazio tra i denti.
“Continuo a pensare che mi piacerebbe ascoltarti suonare”. Disse Edd con voce così lieve che Kevin pensò di aver capito male. 
“Davvero?”
Edd annuì appena. Kevin fissò il ragazzo più piccolo affondato nell’angolo del divano. Aveva ancora quel sorriso adorabile sulla faccia. Kevin si morse il labbro inferiore per un intero minuto mentre contemplava il tutto. Nella mente poteva sentire la voce di Nazz e Rolf che lo incoraggiavano. Poteva sentire anche la sua voce dubbiosa che lo avvisava che le cose potevano andare orribilmente male. Sapeva che il suo “piano-per-corteggiare”, come lo aveva chiamato Edd, era un orribile e stupido cliché. Tuttavia era stato il meglio a cui aveva pensato, e non sapeva se era davvero pronto a metterlo in atto. Sperava che questo giorno insieme li potesse avvicinare, ma non era sicuro se fosse il caso di spingere le cose ancora più in la per quella sera, o no. Ma poi pensò a ciò che aveva programmato di fare e decise: o adesso o mai più. 
 
“Okay” disse, alzandosi in piedi, consapevole degli occhi di Edd su di lui mentre camminava intorno al divano per prendere la sua chitarra. Tornò di nuovo sul divano e si sedette guardando Edd, che aveva rilassato la sua postura così da essere di nuovo a gambe incrociate, le sue mani sulle ginocchia e un’espressione entusiasta. 
 
Kevin sistemò la fascia della chitarra, con la gamba sinistra piegata sul divano per sostenerla. Strinse nervosamente le corde, facendo qualche accordo.
Era sicuramente teso, ma poteva sempre suonare e giudicare la reazione di Edd prima di dire altro ed esporsi. 
“Ricordi che avevo un piano? Un piano per corteggiare, come avevi detto tu?” Chiese Kevin.
“Mi ricordo, Kevin”
“Ho fatto pratica con questa canzone così da potergliela cantare. La canzone… beh… se la ascolti puoi probabilmente capire perché volevo questa in particolare”
 “Non vedo l’ora di ascoltarla”
 
Kevin prese un bel respiro, cercando di rilassare i nervi e cercare di ricordarsi che Edd non sapeva, ancora, che quella canzone era per lui. Pizzicò le corde e una dolce melodia venne fuori mentre apriva la bocca per cantare. 
 
 
Wandering the streets in a world underneath it all 
Nothing seems to be, nothing tastes as sweet as what I can’t have 
Like you and the way that you’re twisting your hair around your finger 
Tonight I’m not afraid to tell you what I feel about you
Oh I’m gonna muster every ounce of confidence that I have 
And cannonball into the water 
I’m gonna muster every ounce of confidence that I have 
For you I will, For you I will
 
 
Edd fu sorpreso all’inizio. La voce di Kevin non era perfetta, ma era bassa e piacevole, gli provocava brividi lungo la schiena insieme ad un pizzico di tristezza. Chiuse gli occhi, concentrandosi sulla voce dell’altro ragazzo che tanto gli piaceva. Edd desiderava che Kevin cantasse per lui. Sarebbe stato così romantico e dolce. 
 
 
Do I seem familiar?  I’ve crossed you in hallways a thousand times 
No more camouflage, I want to be exposed and not be afraid to fall
Oh I’m gonna muster every ounce of confidence that I have 
And cannon ball into the water 
I’m gonna muster every ounce of confidence that I have 
For you I will
You always want what you can’t have 
But I’ve got to try 
I’m gonna muster every ounce of confidence that I have 
For you I will, For you I will, For you I will
 
 
 
Kevin suonò le ultime corde dolcemente e si fermò, gli occhi ancora chiusi. Lo aveva fatto. Aveva concluso la prima parte del suo piano e ora aveva paura ad aprire gli occhi e vedere la reazione di Edd. Mentre cantava lo aveva sbirciato alcune volte. Il ragazzo lo aveva ascoltato attentamente, la bocca abbastanza aperta da fargli intravedere i denti, gli occhi chiusi. Le parole della canzone descrivevano esattamente come si sentiva Kevin, ora doveva avere il coraggio di saltare, conoscendo le conseguenze e provando a ignorarle. Ma come avrebbe reagito Edd?
 
Kevin aprì finalmente gli occhi, il braccio sinistro appoggiato alla chitarra così che le sue dita si riposassero leggermente sulle corde e la destra ferma sulla gamba sinistra. 
Il sorriso di Edd fu un sollievo da vede, e il ragazzo alzò le mani per applaudire. “Oh Kevin” disse Edd con voce leggera che fece agitare qualcosa nello stomaco del rosso. “È stato bellissimo.”
“Lo pensi davvero? Ti è piaciuta?” 
“Molto. Non credo di averla mai sentita. Non l’hai scritta tu, vero?”
Kevin ridacchiò “No, magari. In realtà è di dieci anni fa. L’ho sentita alla radio un paio di settimane fa e ho pensato che si combinasse bene con la mia… situazione. Quindi mi è venuta l’idea di impararla e vedere se potevo cantarla. So che non sono il migliore ta i cantati e non ho perfezionato la canzone, ma…” si zittì e scosse lievemente le spalle. 
 
“No no no” lo rassicurò Edd. “La tua voce è piacevole. È bassa e quasi roca, bella da ascoltare. In qualche modo si abbinava bene a questa canzone. Mi piace ascoltarti.”
 Kevin sorrise in maniera smagliante ad Edd, nonostante dentro sentisse difficoltà a parlare e il cuore avesse deciso di fare un balzo e ricollocarsi nella gola. “Quindi… ti piace davvero la canzone?”
 
Edd inclinò lievemente la testa confuso nel sentire la nota di supplica nella voce di Kevin. Sembrava importante per l’altro che a lui piacesse. Fortunatamente, Edd aveva la possibilità di essere sincero. “Si Kevin. È bellissima,” disse trasalendo lievemente. Era ovvio che la canzone non fosse per lui. Nonostante non si facesse un riferimento chiaro nella canzone, Edd sentiva che era stata scritta per una ragazza. Dopo una pausa disse delicatamente “Sono sicuro che lei l’amerà.”
 
Kevin sbatté gli occhi per qualche istante confuso per quell’ultima frase. “Lei?”
Edd esitò un momento, poi annuì. “Si, lei. La ragazza a cui la canterai.”
Kevin aggrottò le sopracciglia, guardando in basso verso la chitarra.
“Scusami Kevin. Pensavo avessi detto di voler cantare questa canzone alla tua cotta.”
“L’ho detto,” rispose Kevin, con gli occhi ancora puntati in basso. 
“Non capisco allora. Hai detto che pianificavi di cantarla.”
 
Kevin non rispose per quello che sembrò un lungo momento. Era terrorizzato e non riusciva a decidere che cosa fare. Poteva ancora cavarsela; era ovvio che Edd non fosse interessato. Edd pensava che fosse etero. Poteva inventarsi qualcosa, mentirgli, e salvare la loro amicizia, ma Kevin odiava essere disonesto. Pensò a quello che diceva la canzone. Era tutto un cogliere le opportunità e Kevin sapeva che se non lo avesse fatto avrebbe continuato a innamorarsi sempre di più di qualcuno che era inaccessibile. Nazz e Rolf avevano ragione. 
Per quanto potesse fare male probabilmente era meglio strappare il cerotto subito, fargli sapere quello che provava, e accettare la fine della nascente amicizia. Avrebbe fatto schifo, ma non era meglio che restare all’oscuro per sempre? Kevin alzò la chitarra dalle sue gambe per appoggiarla attentamente sul tavolo davanti al divano. 
“Kevin?”
“L’ho già suonata” buttò fuori. ‘Dannazione’ pensò mentre chiudeva gli occhi ‘ora non si torna indietro.’ 
“Oh, lo hai fatto?” Edd sentì il cuore stringersi. Chiese con voce piatta “è andata bene? Quando è successo? Mi dispiace. Avrei giurato di averti sentito dire che stavi pianificando di cantarla. Devo averti sentito male.”
“Non mi hai sentito male,” disse Kevin alzando finalmente lo sguardo e guardando Edd negli occhi “l’ho detto.”
 
L’espressione di Edd mostrava la sua confusione e Kevin strinse i denti per la frustrazione. Per essere un genio, era piuttosto tonto. Sperava che Edd l’avrebbe capito senza dover essere diretto, ma non sembrava quello il caso.
“Kevin” disse Edd, “io non…”
Kevin lo fermò prima che potesse finire “Pianificavo di suonarla per la persona che mi piace. L’ho appena suonata. Ora l’ho suonata per quella persona. Capisci, Edd?”
Kevin vide la comprensione apparire nei suoi occhi. Si allargarono mentre le sue sopracciglia si alzavano e la bocca si apriva a forma di “o”, Kevin lo avrebbe trovato adorabile se non fosse stato così stressato e con il cuore in procinto di spezzarsi. 
 
La mente di Edd si bloccò per un momento, nonostante il suo cuore avesse iniziato a correre. Lo aveva sperato e ora era spaventato. Una dozzina di pensieri si ammassarono nella sua testa. ‘Eddy aveva ragione, e non perderà occasione per farmelo notare. Piaccio a Kevin? L’ha cantata per me? Sono così spaventato, ma così felice.’ Poi si rese conto che Kevin aveva usato il suo vero nome per la prima volta dopo tantissimo tempo.
“Kevin!” Riuscì a dire. 
“Ugh!” Grugnì Kevin, abbassando la testa per coprirsi gli occhi con le mani. “Mi dispiace Edd. Mi dispiace così tanto. Non potevo più trattenermi! Stavo impazzendo! Non so cosa pensare, sono così confuso. Non pensavo mi piacessero i ragazzi prima che ti incontrassi di nuovo, ma non potevo smettere di pensarti. È stato così difficile studiare ogni giorno a casa tua, desiderando dirti quanto mi piacevi, volendo toccarti, baciarti e sapere che tu non avevi interesse per me. Ho passato le ultime due settimane a cercare il coraggio di dirtelo e ho incasinato tutto. Ho incasinato la nostra amicizia e non sai quanto mi piaccia essere tuo amico, ma non potevo andare avanti senza dire nulla mentre volevo così tanto di più. Dio, sono così stupido…”
 
“Mi piaci anche tu Kevin.”
 
Kevin fermò il suo sfogo, le mani si abbastarono abbastanza da da scoprire i suoi occhi permettendogli di sbirciare dal bordo delle dita. Edd stava fissando le sue mani, ancora strette sulle gambe, e Kevin si chiese se aveva effettivamente sentito quelle parole pronunciate dolcemente o se le aveva solo immaginate. 
“Cosa?” Rantolò, facendo cadere le mani sulle sue gambe.
“Mi piaci anche tu,” ripetè Edd a voce più alta. Alzò lo sguardo dalle sue mani e i suoi occhi incontrarono quelli di Kevin accennando un sorriso. 
“Davvero? Dici davvero?” Kevin era quasi senza fiato per via del brivido che gli correva lungo il corpo.
 
Edd annuì, con espressione timida. “Si Kevin. So che sono felice quando sono con te. Mi manchi quando non siamo insieme , e anche io penso sempre a te tutto il tempo. Il mio cuore,” e qui, Edd si premette la mano sul petto, “va più veloce quando sei vicino a me.”
Il sorriso di Kevin si illuminò. “Mi sento allo stesso modo,” ammise e si avvicinò un pochino. “Non mi sono mai sentito così per nessuno.”
“Neanche io”
Kevin si avvicinò un altro po’, sempre un po’ più vicino ad Edd, ma muovendosi lentamente per non metterlo a disagio. Edd lo guardò con quel sorriso timido mentre lo faceva. 
Kevin spostò delicatamente un ciuffo di capelli neri che era sfuggito al cappello di Edd dalla fronte al lato. Edd si irrigidì un po’, rilassandosi subito dopo. 
“Scusami” sussurrò Kevin, guardando Edd negli occhi. 
“Non essere dispiaciuto” disse Edd.” Ci vorrà un po’ di tempo perché mi abitui.” I suoi sensi erano sovraccaricati con Kevin così vicino. Ci volle tutto il suo impegno per impedire ai suoi nervi di avere la meglio su di lui. Poteva sentire il calore provenire dal corpo di Kevin, e lo sguardo nei suoi occhi gli seccava la gola. 
 
“Lo capisco,” disse Kevin. “Non ti farò pressioni né altro.” Ragionò un momento e vide gli occhi di Edd correre verso le sue labbra per un secondo. “Ma mi piacerebbe baciarti, se me lo permetterai.”
Edd annui lentamente. “Mi piacerebbe. Tuttavia non ho mai baciato nessuno, quindi probabilmente non sarò molto bravo.”
Kevin rise, un suono basso che mandò un caldo, elettrizzante brivido in Edd- suonava così intimo. Kevin era semplicemente divertito dal sto-spiegando-un-fatto di Edd sulle sue capacità. “Non preoccuparti, sono sicuro che mi piacerà,” mormorò.
 
Kevin si avvicinò e appoggiò delicatamente la mano sulla guancia di Edd, girando la testa per avere un accesso migliore alle sue labbra. “Edd…” respirò, le sue labbra che si avvicinavano abbastanza da solleticarlo con il suo sussurro. Chiuse gli occhi e lo baciò gentilmente, all’inizio, andando lentamente per assaporare questo primo bacio. 
 
Ci volle un momento prima che sentisse le labbra di Edd muoversi con lui. Kevin aveva baciato alcune ragazze prima di allora e finalmente capiva perché non gli era mai piaciuto. Mai prima di quel momento era stato così erotico e incredibile. Poteva sentire come era teso Edd, ma la maniera in cui il ragazzo lo baciava timidamente di rimando gli mozzava il fiato e faceva aumentare i suoi battiti. Faceva la differenza baciare qualcuno che ti piaceva così tanto. 
 
Quando Kevin si allontanò di qualche centimetro aprendo gli occhi, il suo fiato venne nuovamente rubato. Nonostante l’oscurità della stanza vedeva che le guance di Edd erano rosse, gli occhi chiusi, le labbra leggermente aperte e il fiato mozzato. Quando i suoi occhi si aprirono e si concentrarono su Kevin, ghignò. “Mi è piaciuto. Spero di essere stato adatto.” 
Kevin rise nuovamente con quella risata bassa. “Sei più che adatto” lo rassicurò, abbassandosi per incontrare di nuovo le sue labbra. Questa volta la mano di Edd si alzò e andò a posarsi sulla sua spalla, restando poi lì. Edd voleva avere un altro contatto fisico oltre alle sue labbra, ma non era sicuro di cosa fare e dove mettere le mani. Decise per le spalle in quanto neutrali. Kevin sentì il tocco leggero di quelle dita magre e si avvicinò ancora di più. La sua mano viaggiò dalla faccia di Edd al suo braccio fino al fianco, che avvolse con le dita. 
 
Si allontanarono una seconda volta per guardarsi negli occhi. 
“Sono grato tu abbia suonato quella canzone per me, Kevin” sussurrò Edd. “Sono grato tu abbia avuto il coraggio di dirmelo.”
“Lo sono anche io. Non è stato facile. Temevo che mi rifiutassi.” 
Edd scosse leggermente la testa. “Non ti devi mai preoccupare di questo.”
Kevin premette la sua fronte contro quella di Edd, chiudendo gli occhi mentre le sue braccia si chiudevano e gli circondavano i fianchi. Le mani del ragazzo si posarono sulle braccia del rosso. Era una posizione strana e le loro gambe sembravano essere d’intralcio, ma ad Edd sembrava perfetta. 
 
“Edd…” disse Kevin, posando nuovamente le sue labbra contro quelle di Edd, ma questa volta separandole e e tirando fuori la lingua che gli passòsul bordo delle labbra. Sorpreso, Edd aprì la bocca permettendo a Kevin l’accesso al suo interno. Inizialmente il moro ne fu disgustato, ma dopo un momento si rese conto che bella sensazione provava mentre Kevin lo esplorava gentilmente, passando la sua lingua leggermente sui denti e il palato, che fece un po’ il solletico. Edd non era sicuro di cosa avrebbe dovuto fare, ma sentiva la sua lingua rispondere alle carezze di Kevin.
Sentì le labbra dell’altro stendersi in quello che sentiva essere un sorriso e rimase deluso quando Kevin si allontanò nuovamente. 
“Credo questo sia quello che viene chiamato bacio alla francese?” Chiede Edd.
Kevin annuì, sogghignando “Ti piace?”
“È stato diverso, ma piacevole. Mi è piaciuto .”
Per Kevin era adorabile* sentire Edd analizzare il loro bacio. Ricominciarono e Kevin stuzzicò Edd con la lingua, cercando di portare quella del moro nella sua bocca. Edd lo fece, andando inizialmente a tentoni. La confidenza in se stesso crebbe quando Kevin gemette, un suono che gli fece girare la testa. 
Non aveva mai immaginato che avrebbe potuto causare un suono del genere, così animale, in qualcuno.
Edd si rese anche conto che baciare Kevin aveva un certo effetto sul suo corpo e arrossì mentre l’altro spezzava di nuovo il loro bacio per posargli le labbra sulla guancia e poi giù, lungo la linea del collo. Il passaggio delle labbra di Kevin lungo la pelle sensibile del suo collo rese la situazione in basso ancora più grave. Si mosse un po’ mentre la mano di Kevin scivolava verso le sue gambe. 
 
“Kevin!” esclamò Edd. 
 
Kevin si ritirò e guardo la faccia rossa di Edd, preoccupato per l’espressione sconcertata del ragazzo. “Mi dispiace Edd,” si scusò “se sto andando troppo veloce, posso fermarmi.”
“No no no, mi piace,” riuscì a dire Edd. “Credo di essere semplicemente sovraccaricato. Mi dispiace!”
Kevin sogghignò “Non ti dispiacere. Andremo ad una velocità che vada bene per entrambi. Mi importa troppo di te Edd, per incasinare tutto.” Kevin si sedette indietro, le sue braccia lasciarono andare i fianchi di Edd mentre si appoggiava contro il divano per dare all’altro dello spazio per respirare, allungandosi comunque per cercargli la mano e prenderla nella sua, cosa che lo fece arrossire mentre sorrideva. Edd sistemo auto cosciente i suoi vestiti con la mano libera portandosi le gambe contro il petto nel tentativo di nascondere l’ovvio effetto che Kevin aveva sul suo corpo. “Cosa c’è che non va? “ chiese Kevin. 
“Niente Kevin” rispose Edd, guardando le sue ginocchia.
 
Kevin non si era perso la sua eccitazione e immaginò fosse un po’ in imbarazzo. Edd aveva lo stesso effetto su di lui. La risposta del ragazzo alle sue avance rendeva Kevin duro e desideroso di andare più in fondo, ma sapeva di non essere ancora pronto per quello, così come non lo era Edd. 
 
Rimasero in silenzio per qualche minuto, entrambi tentando di calmarsi e venire a patti con i nuovi sviluppi della loro relazione, finche Edd non parlò. 
“Kevin,” disse un po’ esitante. “I-io mi rendo conto di cosa significhi tutto questo. Intendo, so che questo non è… non è normale … o…” cercò le parole giuste.
“A me sembra normale Edd” disse dolcemente Kevin. 
“Probabilmente era la parola sbagliata. Anche per me è un qualcosa di buono, ma so che non è quello che ci si aspetterebbe. Specialmente da te.”
Kevin aggrottò le sopracciglia pensando di sapere dove Edd volesse arrivare.
Edd continuò, “Sono d’accordo con il tenerlo segreto. In realtà,” aggiunse distogliendo lo sguardo, “penso sia l’idea migliore per adesso. Prima devo elaborare tutto nella mia testa, e non voglio dover avere a che fare con nulla proveniente dai nostri compagni di classe nel mentre. Sarà già abbastanza difficile dirlo ai miei genitori.” 
“Edd,” disse Kevin, “non mi vergogno del fatto che mi piaci. Spero tu lo sappia.”
 
“Neanche io me ne vergogno. Penso – e non fraintendermi mentre lo dico,” disse Edd, girandosi per guardare fermamente Kevin con un’espressione che lo sorprese. Edd sembrava innocente e ingenuo, ma Kevin poteva vedere che, nonostante lo fosse, era anche pratico e intuitivo. “Penso che dovremmo essere attenti. Kevin, tu sei popolare, un atleta, qualcuno che tutti guardano. Il fatto che io ti piaccia, beh, questo può far rivoltare molte persone contro di te. Hai la tua reputazione e la tua squadra di cui preoccuparti.”
Mentre Kevin si corrucciava nuovamente per quello che aveva detto Edd, si rese conto di una cosa – Edd aveva chiaramente pensato molto a tutto quello, e non solo nell’ultima mezzora in cui avevano pomiciato. L’altro ragazzo aveva pensato attentamente e Kevin sapeva che Edd sentiva qualcosa per lui già da un po' di tempo. 
“Non è solo il fatto che sono un ragazzo ad essere contro di noi, anche fossi stato una ragazza, qualcuno come me può farti perdere la reputazione,” aggiunse.
Kevin si mosse un po', profondamente disturbato da quello che aveva detto Edd. Lo guardo di nuovo, mettendo la sua mano libera sul ginocchio sollevato di Edd mentre stringeva la mano che aveva ancora nella sua. “Edd guarda, capisco quello che stai dicendo, ma non voglio che ti preoccupi. Non voglio che pensi in questo modo. Mi piaci per tutto quello che sei.” 
“Ma io sono un nerd, non sono popolare. Si prenderanno gioco di te per questo, e per il fatto che sono un ragazzo,” disse Edd, con tono angosciato. 
“Edd, onestamente non mi importa di tutto questo. Penso tu sia fantastico. Sono d’accordo che dovremmo tenerlo per noi per un po’ di tempo, ma voglio che tu capisca che non è per te o per niente di quello che sei.” Gli scosse leggermente il ginocchio. “Guarda, dobbiamo assestare prima le cose tra me, te e i nostri genitori, penso. Per questo penso che non abbiamo bisogno di fare… coming out… a scuola. Ma quando saremo pronti, quando lo saremo entrambi, sarò fiero di dire a tutti che tu sei il mio ragazzo.”
“Il tuo ragazzo?”
Kevin rise. “Si Edd. Stiamo insieme adesso, giusto?”.  Notò che Edd aveva aggrottato le sopracciglia guardandosi le ginocchia. “Qualcosa non va?”
“Kevin, hai appena dato per scontato che sarò il tuo ragazzo. Non me lo hai chiesto.”
Poi sbircio timidamente Kevin, che rise sollevato. Era felice che Edd sia sentisse abbastanza a suo agio da scherzare con lui. “Oh, va bene, capisco. Il mio Edd vuole essere, come possiamo dire? Corteggiato?” Kevin avvolse di nuovo le braccia intorno a lui in un tentativo di riportare le labbra su quelle dell’altro, che aveva iniziato di nuovo a ridere ed agitarsi. “Sai, credo tu sia un piccolo flirtatore,” lo accusò Kevin, con Edd che cercava di negare mentre rideva. Lottarono scherzosamente per un po', ma Kevin era il più forte dei due e presto Edd si trovò rivoltato sulla schiena, le mani aggrappate alle spalle dell’altro. Le braccia di Kevin erano ai lati di Edd per tenersi sollevato sopra il ragazzo più piccolo. Le loro risate diminuirono fino a scomparire, nonostante Edd mantenne un gran sogghigno sulla faccia mentre guardavo Kevin. “Uscirai con me Edd?” Chiese Kevin. “Sarai il mio Edd?”
“Certamente Kevin.”
Kevin si abbassò, strofinando le sue labbra contro quelle di Edd, sentendo le sue braccia andare ad avvolgersi intorno al suo collo, per avvicinarselo. Fu Ed ad approfondire il loro bacio, sorprendendo Kevin con la sua irruenza. Non che sognasse di lamentarsene. 
 
 
 
_____________________________________________________________________________
Ben ritrovati a tutti!
Eccoci finalmente con il capitolo che tutti aspettavamo, i nostri protagonisti che superano le loro paure e mettono allo scoperto i loro sentimenti.
Ammetto di essermi emozionata come se a fidanzarmi fossi stata io (ma quando mai TT.TT), esultando quando si sono dichiarati, nonostante sapessi perfettamente che si piacevano XD. 
Le battute e i doppi sensi divertenti che sono intraducibili in italiano stanno aumentando, purtroppo. Quindi vi invito nuovamente ad andare a sbirciare l’opera originale per godervi la scena in maniera più completa. 
Finisco con il dirvi che qui (*) l’autrice usa il termine “adorkable”. Non so, mi sembrava essenziale farvelo sapere XD.
 
Vi saluto nuovamente, con un piccolo spoiler: nel prossimo capitolo vedremo come sta andando l’appuntamento di Eddy e Nazz. Adoro anche loro in questa storia ^_^.
 
Questa volta vi saluto per davvero, a presto!
Konny
 
 
 
 
 
 
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Capitolo 11
*** He Likes Me! ***


Attenzione: l’autrice originale di questa storia è devoosha, io sono solo la traduttrice. Nelle note troverete il link per la versione originale.

 

 

For Edd, I will

Devoosha


 


 

Capitolo 11: He Likes Me!


 


 

Arrivati alla porta Kevin strinse Edd a sé, riluttante a lasciarlo andare via. “Vorrei quasi chiederti di restare con me tutta la notte Edd”, sussurrò.

Edd gli sorrise mentre un piacevole calore si diffondeva nel suo corpo. Lo avrebbe desiderato anche lui, nonostante sapesse che non sarebbe stata una buona idea. “Vorrei quasi rimanere Kevin, ma non voglio affrettare la situazione.”

“Una parte di me è d'accordo con te, ma c'è un'altra parte che vorrebbe solo tenerti stretto tutta la notte,” disse Kevin con un breve sospiro, tirò comunque indietro Edd sorridendogli teneramente. “Ma hai ragione, come sempre.”

“Sarò nuovamente qui approssimativamente domani a mezzogiorno Kevin, questo dovrebbe darci tempo a sufficienza per preparare la cena per i tuoi genitori.” In una delle brevi pause che si erano concessi durante la sessione di baci si erano messi d'accordo per far tornare Edd il giorno seguente. Kevin aveva accennato che i suoi genitori sarebbero tornati a casa nel tardo pomeriggio, ed era sicuro non ci sarebbero stati problemi se Edd si fosse unito a loro per il takeout.

Edd si era quindi offerto di preparare la cena e Kevin gli aveva chiesto di insegnargli a cucinare qualcosa.

“Cucineremo per cinque ore? Credevo mi avresti mostrato qualcosa di semplice!”

L'espressione furba negli occhi di Edd fu una deliziosa sorpresa per Kevin, gli piaceva vedere quel lato malizioso. “Il piatto che ho scelto di mostrarti richiederò approssimativamente trenta minuti di preparazione. Una volta completa la salsa sobbollirà sul fornello fino al momento di servirla, senza richiedere più di un'occasionale mescolata. Questo ci fornirà un'ampia quantità di tempo per prendere parte a più interessanti attività.”

Kevin rise. “Wow Edd, hai un lato subdolo eh?” disse, abbassandosi per baciarlo un'ultima volta. “Aspetto con ansia le nostre attività interessanti di domani.”

“Esattamente come me, Kevin” rispose Edd, con il solito sorriso mostra-denti. “Ti ringrazio per la piacevole giornata.”

“No, grazie a te. Buonanotte.” disse aprendogli la porta così da farlo uscire, restando poi fermo per guardarlo attraversare il cul-de-sac fino a casa sua, per assicurarsi tornasse sano e salvo. Alla sua porta Edd aprì la serratura entrando, si girò per salutare con la mano Kevin, e scomparve dalla vista. Kevin chiuse immediatamente la sua porta per correre in cucina dove aveva lasciato il telefono.


 

                                                             ---------------------------


 

“Non avevo neanche idea questo posto fosse qui!” disse Nazz mentre lei e Eddy si sedevano uno davanti all'altro in un piccolo locale vicino al cinema. Avevano appena terminato un doppio lungometraggio e stavano aspettando l'arrivo dei sundae che avevano ordinato. Il posto era un piccolo buco nel muro di cui gli aveva parlato Rolf, era stato arredato come un locale anni cinquanta e il ragazzo aveva assicurato Eddy che la cosa avrebbe impressionato Nazz. Quel posto aveva un gelato fantastico e la ragazza amava il gelato.

“Ho sentito buone opinioni al riguardo,” disse Eddy, leggermente nervoso. Aveva chiesto a Nazz di uscire Martedì con poche speranze di ricevere un si. Lo aveva lasciato spiazzato con la sua risposta affermativa, ma si era reso conto che nonostante la spavalderia mostrata a Ed e Doppia D, non aveva idea di cosa parlare e di come comportarsi con lei. Onestamente Nazz lo intimidiva e non gli aveva mai detto di si in precedenza. “Mi dispiace di aver lavorato fino a tardi, non ti ho potuta portare a cena prima del film,” si scusò nuovamente.

“Oh non ti preoccupare!” lo rassicurò lei. “Siamo riusciti a vedere la doppia proiezione ed è stato divertente, inoltre questa è un'idea perfetta per un dopo spettacolo. Mi è venuta fame dopo aver finito le pop-corn ed amo il gelato,” disse Nazz con un sorriso, distogliendo poi lo sguardo. Ad Eddy sembrò un gesto sbrigativo, ma in realtà era nervosa anche lei. Conosceva Eddy da praticamente tutta la vita, ma si era resa conto di non conoscere molto su di lui e non sapeva di cosa parlare. Si sentiva in imbarazzo, un sentimento a cui non era abituata. Una parte di lei avrebbe anche voluto chiedere di Doppia D, ma non si sarebbe mai sognati di interferire con qualsiasi cosa ci fosse in gioco tra Edd e Kevin.

Il cameriere aveva dato loro dei bicchieri d'acqua ed Eddy afferrò il suo per prendere un grosso sorso. Nazz sorseggiò il suo più modestamente sorridendogli di nuovo. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma un motivetto musicale proveniente dalla sua borsa la interruppe.

“Oh, è un messaggio!” disse Nazz con voce cantilenante. “Potrebbe essere importante,” aggiunse per scusarsi mentre cercava nella borsa.

Eddy la guardò mentre controllava il telefono, confuso dall'esclamazione strozzata e dall'espressione emozionata che le comparve in faccia.

“Cosa...?” iniziò prima che anche il suo telefono lo avvisasse di un messaggio. Leggermente infastidito Eddy tirò fuori il telefono dalla tasca, lo guardò e rise esclamando “Si!”

Quando guardò Nazz lei stava ghignando, gli occhi blu che scintillavano. “Penso che abbiamo appena ricevuto messaggi simili,” disse, cosa che fece domandare ad Edd cosa sapesse esattamente.

“Mostrami il tuo ed io ti mostrerò il mio” suggerì lui, muovendo ammiccante le sopracciglia.

Ridendo lei girò il telefono verso di lui e lui fece lo stesso per lei.

 

Kevin: GLI PIACCIO!

Edd: È interessato a me, Eddy.


 

Nazz ed Eddy iniziarono a ridere, ed Eddy non riuscì a non restare affascinato da lei e dalla pura felicità che i messaggi dei rispettivi amici lasciavano trapelare.

“Oh sono così felice” sospirò Nazz, girando nuovamente il telefono per rileggere il messaggio.

“Lo sapevi?” chiese Eddy.

Nazz annuì, guardandolo nuovamente. “Sapevo come si sentiva Kevin ma non conoscevo i sentimenti di Doppia D, speravo provasse lo stesso.”

Eddy annuì, “E io sapevo come si sentiva Doppia D. Mi sono sentito così male per lui nell'ultimo paio di settimane. Era così stressato.”

“Prendiamoci un po' gioco di loro” suggerì malvagiamente Nazz. “Rispondi ad Edd e chiedi cosa è successo. Prendiamo entrambe le prospettive e confrontiamole.”

Eddy approvò lo stile e si proclamò d'accoro. Entrambi risposero Cosa è successo?

Mentre aspettavano le risposte Eddy chiese “Sai quando a Kevin è iniziato a piacere Doppia D?”

“Non ne sono molto sicura,” rispose Nazz pensierosa. “Credo dopo la prima settimana di tutoraggio.”

“Credo sia stato lo stesso per Edd,” disse Eddy. “Ha detto che in quel secondo lunedì Kevin gli aveva detto di avere una cotta per qualcuno, ma Edd era piuttosto confuso dal modo in cui si era espresso. Ha detto che sembrava quasi Kevin stesse flirtando con lui, ma Doppia D non ne era sicuro perché non ha molta esperienza in merito.” Eddy rigirò il suo telefono sulla superficie del tavolo. “Edd non aveva capito, sai, di essere attratto dai ragazzi finché Kevin non ha iniziato quel discorso.”

Nazz ridacchiò, azione che le fece guadagnare un sopracciglio alzato. “Neanche Kevin se ne era accorto prima di iniziare ad interessarsi ad Edd,” disse. “è rimasto piuttosto male quando gli ho detto che lo sapevo già.”

Questo divertì Eddy, stava ridendo quando i loro telefoni suonarono quasi contemporaneamente. Ognuno lesse il proprio messaggio, ridendo poi come bambini mentre lo mostravano all'altro.


 

Kevin: Ho trovato il coraggio, Nazz. Non so come. Gli ho detto che mi piace. Ha detto che gli piaccio anche io. È un GRAN baciatore. Ti racconto tutta la storia lunedì.

Edd: Kevin ha eseguito per me una piacevole canzone, dicendomi successivamente che gli piaccio. Nonostante il nervosismo che provavo l'ho informato che reciproco i suoi sentimenti. Ho passato il resto della serata occupato in una lezione sulla propria tecnica dei baci. Lunedì ti racconterò tutto.


 

“O mio dio amo come si esprime!” rise Nazz, spostando il telefono così che il cameriere potesse posare il suo sundae davanti a lei. “Grazie” disse, sorridendo all'uomo.

“Grazie!” disse Eddy quando anche il suo venne posato. Appena il cameriere si allontanò prese il cucchiaio ghignando a Nazz. “Si, Edd ha sicuramente un modo tutto suo di parlare.”

“Quindi dobbiamo aspettare fino a lunedì?” si lamentò Nazz, infilando il cucchiaio tra il mix di gelato e topping. “È un'attesa fin troppo lunga!”

“Tieni, scrivi questo a Kevin” disse Eddy, scrivendo velocemente sul suo telefono “Vengo da te domani, non posso aspettare lunedì!”. Nazz scrisse velocemente inviando il messaggio. “In questo modo sapremo se i piccioncini hanno piani per domani,” aggiunse Eddy facendole l'occhiolino.

“Oh, mi piace la tua malvagità Eddy” disse, causando un brivido lungo il corpo del ragazzo.

Si mostrarono le risposte dei loro amici, ridendo nuovamente.


 

Kevin: Nope! Per domani intendo replicare e raddoppiare ciò che ho avuto oggi!

Edd: Mi dispiace Eddy, ma prevedo di tornate a casa di Kevin domani per passare il giorno con lui.


 

“Beh, sembra che non stiano passando la notte insieme” scherzò Eddy, rimettendo in tasca il telefono.

Nazz ridacchiò, aggiungendo poi in tono più serio, “È meglio così comunque, che non si muovano troppo velocemente. Se ciò che hai detto su Edd è vero, e lo è anche quello che mi ha detto Kevin, loro stessi hanno appena iniziato a capire questa parte di loro. Gli servirà del tempo per fare i conti con tutto questo, io lavoro con gli adolescenti gay Eddy, non è una cosa semplice.”

Eddy annuì, “Lo capisco, spero che Doppia D sappia che è ancora il mio migliore amico, non importa cosa accada.” Dopo qualche momento si confidò con Nazz, “So che era preoccupato che Ed ed io lo avremmo odiato.”

Nazz annuì empaticamente. “Spesso la situazione è questa. Quando ve lo ha detto?”

“Sabato scorso, prima di andare a vedere i film.”

“È per questo che a cena osservavi Kevin così attentamente?”

Lui annuì. “Lo hai notato?” chiese con una risata. “Immagino di non essere sottile come credevo. Tu quando lo hai scoperto?”

“Kevin me lo ha detto la mattina dopo. Sono andata da lui e gli ho chiesto se gli piaceva Doppia D. Ho visto come si è comportato sabato sera e come era attento nei riguardi di Edd. Cosa?” chiese quando Eddy iniziò a ridere.

“Doppia D era COSÌ geloso quella mattina!”

“Geloso?”

“Edd ti ha vista andare via. Immagino tu abbia abbracciato Kevin baciandogli la guancia, e che lui ti abbia baciato la fronte?” quando lei annuì e la comprensione si fece spazio sul suo viso, il ragazzo aggiunse “Edd era devastato.”

“Oh, no!”

“Già, è stato depresso per i due giorni successivi, anche se io ed Ed non sapevamo perché. Finalmente mercoledì gli ho chiesto cosa stesse succedendo e mi ha risposto che tu e Kevin vi eravate messi insieme.”

Nazz fece una smorfia e scosse la testa. “Poverino.”

“Mi sono arrabbiato inizialmente, perché giusto il giorno prima avevi accettato di uscire con me. Poi mi sono accorto che Doppia D si stava probabilmente immaginando tutto, così l'ho pressato per farci raccontare nel dettaglio i particolari, cosa che ha fatto. È stato Ed a fargli notare che il bacio era più da amici che da innamorati.”

“Lo ha detto Ed?” chiese Nazz, ridacchiando di nuovo. “Che carino, ed anche accurato.”

“Al che gli ho ricordato in che modo Kevin si era comportato durante tutto il sabato, lanciando per ultima la bomba, ossia che tu avevi accettato di uscire con me solo il giorno precedente. Gli ho detto che a meno che tu non fossi una bugiarda traditrice, ero convinto non ti fossi messa con Kevin.”

Nazz aveva l'aspetto di chi non sapeva decidere tra il sentirsi offesa o divertita da quello che aveva appena detto Eddy.

“Non volevo dirlo in maniera offensiva nei tuoi riguardi,” spiegò Eddy arrossendo. “L'idea che tu, fra tutti, fossi così era talmente assurda che sapevo avrebbe scosso Edd facendo sì che mi ascoltasse. E mi credesse, che era la parte più importante.”

Il suo sorriso lo rassicurò “Non mi sono offesa.”

“La cosa importante è che Edd mi ha creduto. Mi ha detto di essersi comportato in maniera più naturale quel pomeriggio, mentre stavano studiando, e che dopo Kevin era sembrato molto più felice. Comunque Edd non ha creduto alla possibilità di poter piacere a Kevin come più di un amico.”

Mangiarono il resto dei loro sundae immersi in una conversazione amichevole, sorridendosi spesso a vicenda e ognuno pensando felicemente a quanto era accaduto tra i loro migliori amici. Mentre aspettavano per il conto Eddy chiese, guardando con curiosità la bionda. “Perché mi hai detto finalmente di si, Nazz?”

Le sopracciglia della ragazza si inarcarono, come se non si fosse aspettata quella domanda, poi gli sorrise. “Perché finalmente ho visto il tipo di persona che sei, Eddy.”

“Huh?”

Nazz pensò per qualche momento. “Tutto quello che ho sempre saputo su di te era che da bambino eri un piccolo truffatore intrigante e fastidioso che cercava di ottenere soldi in ogni modo possibile. Cioè, so che molta della tua rabbia ed insicurezza arrivava da dei problemi con tuo fratello, ma non ho mai visto nessun altro lato di te. Tuttavia sabato mi sono resa conto che hai un gran cuore. Mi è piaciuto che fossi così protettivo verso Doppia D, mi sono accorta che anche quando eravamo più piccoli lo hai sempre protetto, così come hai sempre difeso anche Ed. Le persone non ti restano vicine se sei veramente un idiota, ma la tua amicizia con gli altri Ed è ancora forte dopo tutti questi anni. Immagino di averti voluto dare una possibilità e vedere se infondo eri davvero una brava persona.”

Eddy guardò il tavolo, stupito da ciò che aveva detto Nazz. “Wow Nazz, credo sia la cosa più carina che qualcuno mi abbia mai detto,” disse in tono umile.

“Non fa male poi che tu sia anche diventato piuttosto carino,” aggiunse lei in tono scherzoso, facendolo arrossire.

“Andiamo, ti porto a casa,” disse Eddy mentre si alzava girando intorno al tavolo per aiutarla ad alzarsi. Mentre uscivano fuori dal locale andando verso la macchina di Eddy, lui aggiunse, “Questa è stata la migliore delle giornate. Un appuntamento con una bella ragazza e il mio migliore amico che si mette con qualcuno che gli piace davvero. Spero che il loro piccolo appuntamento vada bene domani.”

Nazz si illuminò per il complimento e infilò il braccio sotto quello di Eddy. “Parlando di domani, ti va di venire a passare un po' di tempo a casa mia?”

Il cuore di Eddy quasi esplose, e provò a mantenere la voce calma mentre rispondeva che si, gli sarebbe piaciuto davvero molto.


 


 

    

 

A chiunque sia ancora qui dopo tanti anni, un sincero grazie.

Per chi è appena arrivato, siete fortunati! In questi anni ho dovuto mettere da parte la traduzione di questa storia a causa della mole di studio e dei miei lavori part-time, ma ora che ho del tempo a disposizione intendo terminare gli ultimi capitoli rimasti (dopo questo ne resteranno cinque). Non dovrete aspettare molto :-)

Ogni volta che affronto un capitolo devo fare delle scelte, non tutto si può tradurre e spesso non posso riportare in italiano delle battute o giochi di parole. Sicuramente questo è uno degli aspetti peggiori del tradurre qualcosa, perché vorrei permettervi di apprezzare l'opera al meglio (ma il meglio ovviamente è nella lingua in cui è stata pensata la storia, quindi se l'inglese per voi non è un problema correte a leggerla).

Ci sono delle parole che non posso togliere perché fondamentali per la frase, ma estremamente difficili da tradurre (o che preferisco non tradurre per trasmettere meglio il significato, come per il "nope" di Kevin). Sto cercando di mantenere il significato intatto rendendo la lettura scorrevole, anche se questo mi costringe a ignorare la traduzione letterale o a togliere qualche dettaglio poco importante per la trama.

Non posso fare altro se non impegnarmi al massimo, andando a modificare la storia quando trovo una traduzione più precisa.


 


 

A presto!

Konny


 


 

Link per la storia originale: https://archiveofourown.org/works/14536764/chapters/33587547


 


 

 

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Capitolo 12
*** Kissing You is My New Favorite Thing ***


Attenzione: l’autrice originale di questa storia è devoosha, io sono solo la traduttrice. Nelle note troverete il link per la versione originale.

 

 

For Edd, I will

Devoosha


 


 

Capitolo 12: Kissing You is My New Favorite Thing


 


 

Ovviamente Edd non riuscì a dormire, restò sdraiato a letto fissando il soffitto e con le mani incrociate al petto, ripetendo nella mente ogni momento della giornata stentando a credere potesse essere vero, che Kevin contraccambiasse i suoi sentimenti. Edd era sicuro di avere le braccia nere e blu a forza dei pizzicotti che si era dato da quando era tornato a casa.

Quei pizzichi facevano male. Questo, in aggiunta ai messaggi dal suo telefono ad Eddy, e un altro estremamente dolce mandato da Kevin poco prima che diceva Sto pensando a te... Non vedo l'ora sia domani!, erano tutte prove che non era stato un sogno.

L'emozione e la felicità superavano di gran lunga le sue ansie, anche se qualche pensiero ansioso si fece spazio nel suo cervello. La sua mente si stava ancora abituando al fatto che gli piacevano i ragazzi, e non era stata una cosa semplice da accettare, anche se la sentiva giusta. Lo rendeva felice che gli piacesse Kevin, ma Edd non poteva prendersi in giro e credere sarebbe stato facile.

Era tuttavia grato di aver espresso le sue preoccupazioni all'altro ragazzo, la loro conversazione a proposito era stata breve ed Edd poteva non essere esperto di relazioni, ma credeva fosse necessario essere aperto ed onesto con Kevin sin dal principio.

Non sapeva perché era così ansioso sul quando o meno i ragazzi a scuola lo avrebbero scoperto. Di solito non gli importava cosa gli altri pensavano di lui ed ignorava le prese in giro, che fortunatamente negli ultimi anni non accadevano molto spesso. Edd era una specie di nessuno a scuola, raramente veniva notato, soprattutto dal cerchio dei popolari. Andava avanti nel suo giorno con tranquillità senza lasciare traccia. Partecipava nelle attività del dopo scuola che gli interessavano, l'annuario scolastico ad esempio, e aveva qualche conoscente oltre agli Eds. Perlopiù se ne stava da solo.

Edd sapeva che c'erano altri ragazzi a scuola che erano “all'aperto”, e sapeva anche che per la maggior parte, erano accettati. Alcuni studenti dalla mente chiusa avevano provato ad infastidirli, ma quegli atteggiamenti erano stati fermati subito e non solo dall'amministrazione della scuola, ma anche dagli altri studenti. Peach Creek era orgogliosa di definirsi una scuola progressiva ed accogliente.

Quindi Edd se ne stava sdraiato, curioso di capire per cosa si fosse sviluppata la sua ansia. Aveva detto a Kevin di essere preoccupato del loro divario sociale. Edd pensò amaramente che si, se si fosse scoperto che era gay, a nessuno sarebbe importato e nessuno si sarebbe sorpreso. Ma Kevin Barr? Il ragazzo più popolare della scuola? Il giocatore migliore? Edd riusciva ad immaginare lo shock che avrebbe causato.

Tuttavia non era solo quello. Kevin che si innamorava del più grande nerd della scuola? Impossibile. Se Edd riusciva appena a crederci, era facile immaginare che non ci sarebbe riuscito nessun altro. Se Kevin fosse stato gay, perché non sarebbe dovuto andare dietro al ragazzo più bello della scuola? O, perlomeno, qualcuno completamente opposto ad Edd? Il ragazzo non si illudeva riguardo se stesso.

Sapeva di avere ancora lo stesso aspetto di quando aveva 15 anni, quando la sua crescita si era fermata, lasciandolo quasi trenta centimetri più basso di Kevin. Era ancora a disagio e tendeva ad inciampare sui suoi piedi con poca grazia. Non aveva mai indossato bretelle, aveva lo spacco tra i denti, le sue guance avevano ancora il grasso infantile che sembrava deciso a non andarsene mai più, nonostante il resto del suo corpo fosse troppo magro. Cosa ci vedeva Kevin in lui?

Immaginava la sua ansia derivasse da quello e dal gap sociale. I giocatori non girano con i nerd, c'erano delle linee severe da seguire a scuola. Una persona non si avventurava fuori dal proprio gruppo sociale. I nerd definitivamente non avrebbero dovuto aspirare di arrivare in cima come i ragazzi popolari. Kevin aveva una reputazione in quella scuola ed Edd era stato sincero nel dirgli che avrebbe danneggiato la sua reputazione far sapere agli altri che stavano insieme, e sicuramente non voleva fargli perdere il suo status sociale.

In più Kevin non era mai stato nella parte del ricevente riguardo al bullismo, Edd si. Sapeva quanto era tremendo e degradante e non voleva che Kevin provasse quell'esperienza. Il cuore di Edd era dolorante al pensiero di Kevin come vittima.

Edd si rese conto di aver accigliato la fronte e sospirò. Kevin si era detto d'accordo con lui nel tenere il tutto riservato, quindi non si sarebbe dovuto preoccupare così tanto. Per il momento spinse da parte il pensiero dei suoi genitori, lo avrebbe affrontato molto più tardi. Non sarebbero tornati a casa fino alla fine della primavera, quindi aveva tempo per preoccuparsene. Kevin era quello con genitori da cui nascondere la situazione, Edd si chiedeva come avrebbero fatto.

Premette le dita contro le labbra, che sembravano ancora vibrare per i baci che si erano scambiati. Il ricordo gli rasserenò immediatamente l'umore, cancellando i pensieri angoscianti. Era piacevolmente sorpreso dal piacere che dava baciare, si era sempre chiesto come sarebbe stato essere in una posizione così intima con qualcuno. Edd aveva problemi di spazio personale e limiti, e la consapevolezza che era gli andava più che bene avere Kevin nel suo spazio personale gli dava un gran incoraggiamento nel pensare che la loro relazione si sarebbe sviluppata seguendo questa linea.

Quel pensiero gli scaldò le guance, soprattutto nel ricordare la velocità con cui il suo corpo aveva risposto ai soli baci di Kevin. Edd sapeva che il ragazzo lo avrebbe tentato, ma una parte di lui in realtà lo desiderava. Questo lo sorprese, non era consapevole di avere in sé un tale desiderio carnale, ma Kevin portava alla luce tutti quei pensieri repressi.

Edd ridacchiò, rotolando su se stesso per raccogliersi in posizione fetale, sentendosi euforico. Lui, Edd Vincent, aveva passato due ore a baciare Kevin Barr sul divano nel seminterrato di quest'ultimo. Kevin lo aveva toccato, tenuto, baciato non solo sulle labbra, ma anche sul viso e sul collo. Kevin voleva essere il suo ragazzo. Voleva che Edd passasse la notte con lui. Voleva lui. Edd non era mai stato così felice.


 


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Dall'altra parte della strada i pensieri d Kevin rispecchiavano quelli di Edd. Perlomeno nel pensare a quanto era felice. Il suo piccolo tonto ricambiava i suoi sentimenti e gli aveva lasciato prendere delle libertà che si era permesso solo si sognare. Edd aveva contraccambiato in una maniera che aveva fatto girare la testa di Kevin.

Chi poteva sapere che Edd fosse così timidamente appassionato? Kevin aveva percepito un limite, ovviamente. Sospettava sarebbe servito molto tempo ad Edd per essere pronto per qualcosa in più di semplici baci, ma Kevin poteva essere paziente. Non che non lo volesse immediatamente, ma non avrebbe mai forzato il suo ragazzo a fare qualcosa per cui non era pronto.

'Ragazzo. Ho un ragazzo.' pensò Kevin. In un certo senso l'idea sembrava strana, ma anche così giusta. Era rimasto sorpreso nelle ultime settimane. Sentiva che avrebbe dovuto essere più stressato o depresso nell'aver capito di essere gay, ma onestamente non lo era. Certo, c'era stato uno shock iniziale, ma era come se un pezzo di puzzle da tempo mancante fosse stato finalmente trovato e messo nel posto giusto. Stare con Edd sembrava giusto. Essere gay sembrava giusto.

Risposte a molte domande mai poste su se stesso vennero alla luce. Le aveva accettate tuute con un gran livello di calma.

Si corrucciò leggermente al pensiero di ciò che lui ed Edd avevano brevemente discusso, il bisogno di tenere per il momento il tutto segreto a scuola. Kevin era d'accordo fino ad un certo punto, ma onestamente non gli importava se qualcuno lo avesse scoperto. Era orgoglioso che Edd fosse suo e non era preoccupato per la sua reputazione, anche se lo commuoveva sapere che al ragazzo importava così tanto. Edd lo rendeva felice, e mentre Kevin poteva capire ciò che diceva riguardo le loro differenze pensava anche che stavano davvero bene insieme. Tutto ciò che importava era che erano felici.

Lo feriva sapere che Edd non si considerava abbastanza per lui. Questo era ciò che Kevin aveva estrapolato dal loro discorso. Edd non sapeva che ragazzo fantastico era? Non sapeva quanto lo eccitava? Kevin aveva già immaginato avesse problemi di autostima, ma non sapeva quanto fossero gravi. Fece voto di mostrare continuamente ad Edd quanto gli piaceva.

Quanto lo amava.

Spalancò gli occhi mentre quel pensiero volteggiava nella sua testa. Amore? Così presto? Kevin non ne era sicuro, ma il sopraffacente affetto che sentiva quando era con Edd, o anche solo quando pensava a lui, era un buon indizio. Kevin mise da parte il pensiero per il momento. Si sarebbe dovuto abituare all'idea di essere in una relazione prima di preoccuparsi della grande parola con la “A”.

Il suo telefono suonò e Kevin guardò il messaggio, “Anche io sto pensando a te, Kevin. Oggi è stato magico, grazie. Buonanotte.”

Il ragazzo ridacchiò tra sé. Anche per messaggio, Edd usava grammatica e punteggiatura corrette. Gli sembrava così tenero, lo era ogni volta. Ogni volta che gli sorrideva con quel sorriso a finestrella, Kevin si sentiva indebolire. Ripetè il giorno nella sua testa, sorridendo a come si era sentito nervoso tutto il tempo. Kevin non era abituato a sentirsi nervoso, specialmente verso qualcuno, ma voleva così tanto che Edd contraccambiasse i suoi sentimenti. Non aveva mai voluto qualcosa così tanto.

Quando sembrava che Edd stesse flirtando con lui la cosa gli aveva dato un po' di speranza, ma ovviamente il ragazzo più piccolo non aveva esperienza nel flirtare, quindi Kevin non poteva essere sicuro che Edd lo stesse facendo davvero. Poteva essere solo un atteggiamento amichevole. Kevin non poteva credere di essersi dichiarato. Si sentiva come se avesse perso la testa, ma sapeva che non poteva continuare a struggersi per Edd.

Il brivido che lo aveva attraversato a quel sommesso “Anche tu mi piaci, Kevin” era stata la sensazione più bella del mondo. O lo era stata finché non aveva finalmente messo le labbra su Edd.

 

Pensò di nuovo alle reazioni del suo ragazzo e a quanto fosse meraviglioso abbracciarlo e baciarlo. Per sentire i piccoli suoni che Edd faceva, che erano appena udibili. Sentire le braccia sottili aggrapparsi attorno a lui e la presa delle dita sul retro della sua maglietta. La sensazione della lingua di Edd nella sua bocca mentre il suo piccolo fidanzato acquisiva fiducia in se stesso. Tutti questi pensieri e i ricordi della serata lo eccitavano, come facevano sempre i pensieri su Edd, e Kevin si occupò di se stesso, anche se non vedeva l'ora che arrivasse quel momento.

 

 

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Il mattino successivo Edd si svegliò nel sentire il suono che lo avvisava dell'arrivo di un messaggio. Aveva impiegato molto per addormentarsi, quindi si sentiva un po' intontito mentre cercava a tentoni il telefono. All'inizio pensò che fosse Eddy e si irritò con il suo amico per averlo svegliato, anche se erano da poco passate le otto. Quando finalmente riuscì a concentrarsi sul telefono, il suo cuore sussultò.

Kevin: 'giorno dolcezza. Non vedo l'ora di vederti!
 

Edd sentì le guance riscaldarsi e non poté fare a meno di ridacchiare mentre cadeva sulla schiena, stringendo il telefono al petto. Si prese un momento per crogiolarsi nella calda sensazione che si era fatta largo nel suo corpo prima di rispondere al messaggio.

 

Edd: Buongiorno, Kevin. Anche io non vedo l'ora di vederti.

Kevin: ti bacerò così tanto

Edd: Lo spero.

Kevin: LOL

Kevin: lo interpreto come a dire che ti piace mhm?

Edd: Baciarti è la mia nuova cosa preferita.

 

Edd arrossì ancora di più, un po' intimorito dalla sua audacia. Forse questa cosa del flirt non era così difficile come pensava?

 

Kevin: a;kjdsf;laj;fkjaofj

Kevin: non me lo aspettavo

Kevin: è anche la mia nuova cosa preferita

Edd: :)

Kevin: <3

 

Edd scivolò giù dal letto, lasciando il telefono sul comodino. Una parte di lui voleva sbrigarsi, fare una doccia e correre da Kevin, ma aveva alcune faccende da finire prima di farlo. Stava iniziando più tardi di quanto facesse normalmente la domenica, ma si era impegnato per fare quasi tutto, compresa la doccia, prima di mezzogiorno, l'orario stabilito per andare da Kevin.

Non ci furono più messaggi per il resto della mattinata finché Edd non ne mandò uno veloce per dire a Kevin che stava arrivando. Il giorno precedente, prima di andarsene, Edd aveva controllato la dispensa e il congelatore di Kevin per vedere se aveva gli ingredienti per il pasto che volevano preparare. La madre di Kevin aveva alcuni ingredienti, ma Edd li aveva tutti: era una delle sue ricette preferite, quindi si assicurava sempre di fare scorta dei generi alimentari necessari. Mise le cose di cui aveva bisogno in una borsa e poi tornò in bagno per controllare come stava.

Edd si studiò, chiedendosi di nuovo cosa vedesse Kevin in lui. Poi scrollò le spalle, sorridendo al suo riflesso. Se Kevin pensava che lui fosse carino, avrebbe accettato il complimento. Era comunque a suo vantaggio, pensò, arrossendo un po'. Edd si aggiustò il cappello, ci infilò di nuovo qualche ciocca di capelli sfuggita, guardò i suoi vestiti e decise che sembrava perfetto per il suo ragazzo.


 


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Ciao a tutti!

Rispetto al solito direi che non sono poi così in ritardo con l'aggiornamento XD.

Come dico sempre tradurre significa fare delle scelte ma, almeno per questo capitolo, mi ritengo soddisfatta di come è andata. Non c'erano giochi di parole e\o battute impossibili da tradurre, e le poche modifiche che ho dovuto fare non hanno alterato il discorso. La sola cosa che mi ha dato qualche preoccupazione è il modo di scrivere di Kevin ed Edd, non so se sono riuscita a rendere come il primo scriva in maniera “rilassata” (e con delle abbreviazioni, nella versione originale, che non sapevo come rendere senza farlo sembrare troppo strano. Non me la sentivo di utilizzare il linguaggio che usavamo, io per prima, alle medie come “nn” “cmnq” etc...) e il secondo in modo formale e corretto.

Non voglio fare promesse che non posso mantenere, ma vorrei riuscire a pubblicare i restanti capitoli almeno una volta al mese. La traduzione richiede poche ore, è rendere il tutto fluido e piacevole da leggere che occupa giorni interi XD.

Comunque ci stiamo avvicinando alla fine e questo è stato un tenero capitolo di passaggio, il vero incubo sarà l'entrata in scena di Rolf. Non ricordo se nella versione in italiano parlava come in quella in inglese, dovrò andare a controllare.

Come sempre vi invito ad andare a leggere la versione originale della storia se siete curiosi, lì si è molto avanti nel tempo!


 

A presto!

Konny


 


 


 

Link per la storia originale: https://archiveofourown.org/works/14536764/chapters/33587547


 

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Capitolo 13
*** I Have Never Been Happier ***


 

Attenzione: l’autrice originale di questa storia è devoosha, io sono solo la traduttrice. Nelle note troverete il link per la versione originale.



 
For Edd, I will

Devoosha





Capitolo 13: I Have Never Been Happier



Edd ricevette un lungo bacio di benvenuto, come se Kevin non lo vedesse da mesi invece che da ore. Non ebbe nemmeno la possibilità di togliersi il cappotto o di posare la borsa della spesa prima che l’altro lo prendesse tra le sue braccia, lo emozionava essere così tanto desiderato. Provava un certo brivido nell’avere qualcosa che lui stesso voleva così tanto restituito.

“Ciao,” disse Kevin senza fiato quando finalmente lasciò andare Edd.

"È stato un vero benvenuto Kevin", rise Edd.

"Mi sei mancato."

"Siamo stati separati solo per quattordici ore circa."

"Sono quattordici ore di troppo", disse Kevin, imbronciato, anche se i suoi occhi brillavano di divertimento. "Finalmente ti ho e voglio passare ogni minuto con te."

"Sono davvero lusingato, Kevin", disse Edd, alzandosi in punta di piedi e usando una mano per abbassarlo abbastanza da potergli baciare la guancia. "Hai detto che stasera i tuoi genitori sarebbero tornati a casa alle cinque?"

"Più o meno a quell’ora, sì."

"Eccellente. Allora, cominciamo?"

"Ma adesso? Non posso baciarti prima?

Edd ridacchiò, alzando la mano e coprendosi la bocca: "Te l'ho detto ieri sera, se iniziamo subito a preparare la cena avremo tutto il tempo per baciarci prima che i tuoi genitori tornino a casa."

A quelle parole Kevin si illuminò, prese la borsa dalla mano di Edd e aspettò che il suo ragazzo si liberasse del cappotto e delle scarpe, per fargli poi strada verso la cucina. Era quasi lo stesso scenario del giorno precedente, ma tutto sembrava diverso.

"Sei sicuro di voler cucinare tutto, Kevin?" chiese Edd mentre il ragazzo appoggiava delicatamente la busta sul bancone e procedeva a tirarne fuori il contenuto.

"Certo, Edd. Voglio dire, non so fare praticamente niente ", aggiunse in tono di scuse, massaggiandosi la nuca in imbarazzo.

"Non preoccuparti, Kevin. Tutti abbiamo iniziato da qualche parte, e questo particolare sugo per spaghetti è una ricetta semplice. La maggior parte del lavoro che farai sarà tagliare le cipolle, quindi è un buon punto di partenza.”

Trascorsero la mezz'ora successiva a preparare la salsa in una pentola capiente sul fornello, Edd mostrò a Kevin il modo più semplice per tagliare a dadini le cipolle, rosolare la carne e quali ingredienti aggiungere per trasformare il tutto in sugo. Il ragazzo rimase impressionato dalla serietà con cui Kevin aveva preso il compito. Si sforzava, anche se era piuttosto goffo nel maneggiare il coltello, ma facendo del suo meglio con l'aiuto di Edd.

"Non sembra un sugo", disse Kevin dubbioso mentre mescolava il contenuto della pentola.

"Lo diventerà, Kevin. Fidati di me. Abbiamo aggiunto il concentrato di pomodoro e, man mano che cuocerà lentamente, l'acqua si dissiperà e il contenuto si addenserà in un sugo. Abbiamo solo altre due cose da aggiungere e avremo finito”.

Edd fece scivolare verso Kevin il barattolo di origano e la zuccheriera che era accanto alla caffettiera. "La ricetta richiede un cucchiaino di origano, ma a me piace il sapore che dona quindi ne metto sempre un cucchiaino colmo.”

Kevin dosò l'origano, guardando Edd ed aspettando un cenno del capo prima di versarlo nella pentola.

"E ora un cucchiaino di zucchero."

"Zucchero? Nel sugo per gli spaghetti?” chiese Kevin sembrando confuso.

“C’è bisogno di zucchero per contrastare l'acidità del pomodoro che abbiamo usato. In genere si utilizza qualcosa di dolce in tutte le salse a base di pomodoro per eliminarla. Questa salsa non sarà per nulla dolce, ma non risulterà nemmeno amara sulla lingua.”

“Se lo dici tu, Edd”, disse Kevin, versando lo zucchero. Diede un'altra mescolata alla pentola, tirò fuori il cucchiaio e lo appoggiò sul poggiamestolo. "Questo è tutto?"

"Questo è tutto, Kevin. Hai preparato la tua prima cena!”

Kevin gli sorrise, con tracce di orgoglio nei suoi occhi. "L’ho fatto? Oh. Non avrei mai pensato di poterlo dire”.

“E da solo. Non ti ho aiutato in alcun modo, se non per dirti cosa fare.”

"Wow", ripeté Kevin, guardando la pentola.

“Dovrai anche cucinare gli spaghetti, ma quella è la parte più facile. Ho portato il pane che ho comprato venerdì, dato che a prescindere programmavo di prepararmi gli spaghetti oggi. È tutto ciò di cui abbiamo bisogno per questa cena. La pasta è piuttosto abbondante, quindi non ci servirà nient'altro".

Si lavarono accuratamente le mani, anche se Kevin arricciò il naso all'odore di cipolla che persisteva sulla pelle. "Un problema del cucinare le cipolle", disse Edd, notando l'espressione di Kevin mentre si annusava le dita. "Hai un limone o del succo di limone?"

"Non lo so."

Edd si avvicinò al frigorifero e sbirciò dentro, spostando qua e là le cose al suo interno. Kevin lo osservò  divertito mentre si comportava come se fosse nella sua cucina, gli scaldava il cuore vedere che Edd si sentiva abbastanza a suo agio da sentirsi a casa nonostante fosse solo la sua seconda volta lì dentro.
Il ragazzo tirò fuori un piccolo contenitore di plastica a forma di limone. “Ah! Ne tengo uno anche nel mio frigorifero. A volte non ha senso comprare un limone intero per avere mezzo cucchiaino di succo per una ricetta. Questo è puro succo di limone.” Edd si avvicinò a Kevin, facendogli cenno di tenere le mani sopra il lavandino, cosa che fece. Edd aprì il coperchio e spruzzò una discreta quantità di succo nei palmi di Kevin.

“Strofinale e poi lavati di nuovo le mani. Dovrebbe sbarazzarsi della parte peggiore dell'odore.”

Il limone aiutò parecchio, anche se Kevin riusciva ancora percepire l'odore. Temeva che sarebbe stato un problema per le loro attività in programma dopo aver cucinato, ma Edd gli sorrise maliziosamente. Kevin si sentì stringere lo stomaco mentre si asciugava le mani. All'improvviso si sentì timido, cosa che lo sorprese. Ora sapeva come si sentiva Edd: non c'era motivo di essere timido. Kevin si abbassò per prendergli la mano. "Quindi abbiamo finito qui?"
Edd si limitò ad annuire, quel sorriso malizioso ancora fisso sulle labbra.

Kevin tirò un po' la mano. "Vuoi andare in soggiorno e metterti comodo sul divano?"

“Non vorrei altro, Kevin”, rispose piano Edd.

Ci fu di nuovo quella sensazione allo stomaco, e Kevin gli sorrise prima di girarsi e trascinarlo dalla cucina al soggiorno. Ci fu una timidezza iniziale mentre si sedevano sul divano uno accanto all'altro. Anche se Kevin l’aveva praticamente attaccato quando era arrivato, ora era un po' imbarazzante stare vicini. Sedevano in silenzio tenendosi per mano e scambiandosi rapide occhiate. Finché Kevin non rise sommessamente.

"Cosa c'è che non va, Kevin?"

“Niente,” rispose, guardando Edd con un piccolo sorriso. "Solo... non so cosa fare."

"Non capisco."

"Dovremmo parlare un po' prima o iniziare direttamente a pomiciare, o...?" Kevin si interruppe.

Edd iniziò a ridere, una piccola risatina sommessa all'inizio, e sollevò la mano libera, serrata a pugno, per premersela contro la bocca. Il metodo non funzionò e la risata aumentò fino a diventare una risata di pancia che, francamente, fece aggrottare la fronte a Kevin.

"Cosa c'è di così divertente?" chiese con tono scontroso.

“Tu, Kevin. Sei piuttosto divertente!” Edd ansimò, rilassando il pugno per asciugarsi gli occhi.

Kevin staccò la mano da quella di Edd per poter incrociare le braccia. "Carino."

"Oh, Kevin," implorò Edd tra le risate, mettendo entrambe le mani sulle sue braccia mentre si girava completamente verso di lui. “Non volevo ridere, ma questa situazione è divertente. Non vedi? Nessuno di noi sa cosa fare, dato che questa situazione è così nuova per entrambi. Di certo io non so cosa fare. È il modo in cui ti sei espresso che mi ha fatto ridere. Eri così timido e serio!”

Kevin sentì le sue labbra contrarsi per il desiderio di sorridere, ma mantenne il cipiglio lì perché Edd era accattivante nel modo in cui lo guardava ansiosamente con i resti della risata negli occhi.

“Mi piace questo lato di te. Sembri sempre così sicuro di te", disse Edd. “Mi rassicura che tu sia proprio come me – insicuro. So che probabilmente non ha senso. Non sai come ci si sente ad essere insicuri…”

Kevin lo interruppe. “Di cosa stai parlando Edd? Pensi che non sia insicuro?”

Edd sembrò colto alla sprovvista. “Be', no, Kevin. Mi sei sempre sembrato una persona sicura di sé e molto. Anche quando eravamo bambini.”

“Per essere un genio, di certo ci sono cose che non capisci”, disse Kevin, anche se il suo tono non era duro ma anzi affettuoso. "Ho trascorso le ultime due settimane in totale agonia mentale ed emotiva per te, perché ero così insicuro di me stesso e della mia capacità di farmi piacere."

Il divertimento di Edd svanì, sostituito dall'incredulità che gli fece spalancare gli occhi. "Che cosa?"

Finalmente sul volto di Kevin apparve il sorriso che aveva minacciato di fare la sua comparsa fino a quel momento. “Come poteva uno stupido atleta come me convincere il ragazzo più intelligente, simpatico e dolce del mondo a mettersi con lui? Non pensavo ci fosse modo. Anche se ti fossero piaciuti i ragazzi, come ti sarebbe mai potuto piacere qualcuno come me?”
Edd sbatté le palpebre un paio di volte, fissandolo stupito.  Kevin non credeva di essere abbastanza in gamba per lui? Non poteva crederci. Per tutto il tempo trascorso nelle ultime due settimane Edd aveva pensato la stessa cosa. Eppure Kevin era quello perfetto. Almeno, perfetto ai suoi occhi. Come poteva pensare di non essere abbastanza?

Kevin continuò: “Stavo cercando di darti qualche indizio, di flirtare con te, provando a scoprire cosa provavi, ma non sono riuscito ad arrivare da nessuna parte. Ho pensato che o non eri interessato, o stavi solo scegliendo di ignorare i segnali perché volevi farmi desistere. O volevi solo essere gentile. Non lo so. Stavo per impazzire perché mi piacevi così tanto, ma pensavo che mi considerassi solo un amico. E mi andava bene così: mi piaceva essere tuo amico ma, come ho detto ieri, volevo di più.”

“Perché non me l'hai detto, Kevin?”

“Non potevo. Non so perché. Penso che forse non volevo rovinare le cose. Mi è piaciuto conoscerti, intendo conoscerti per davvero. E non so, immagino… non so se c’è differenza nell’essere gay o no. Non ho mai provato niente per una ragazza, quindi non ho mai chiesto ad una di loro di uscire. Ma con te era diverso, non sapevo se eri gay, quindi non volevo umiliarmi chiedendotelo”.

"Prima di te non sapevo di esserlo, Kevin", ammise Edd, abbassando gli occhi per guardarsi le mani, che erano ancora appoggiate sulle braccia del ragazzo.

Kevin si irrigidì un po'. "Che cosa?"

“Che ero... lo sai. Omosessuale. Non lo sapevo. Me ne sono accorto quel lunedì quando mi hai detto che avevi una cotta per qualcuno. Pensavo che la nostra conversazione fosse strana e non riuscivo a capire perché avessi questa sensazione. Più ci pensavo quella notte, più mi rendevo conto che avrei voluto che tu parlassi di me. È stata una notte molto difficile per me", disse chiudendo gli occhi.

“Perché, Edd?”

"Mi sono sentito molto stupido, Kevin. Come potevo non sapere qualcosa di così vitale su di me? Pensavo di avere controllo su chi fossi come persona e avevo appena scoperto qualcosa di così essenziale per la mia identità, di cui non ero mai stato consapevole. Almeno non a livello cosciente. Una volta capito, mi sono sentito come se lo avessi sempre saputo. Non ci potevo credere. Poi ho pensato a cosa avrebbero pensato i miei genitori e gli Eds ed ero così spaventato. Ciò che mi spaventava di più, tuttavia, era che fossi tu. Mi ero innamorato di te e sapevo che il mio sentimento non sarebbe stato corrisposto, perché credevo che fossi etero e anche se non lo fossi stato, pensavo che non avresti mai pensato a me in quel modo.”

“Ed io stavo pensando la stessa cosa”, mormorò Kevin. “Neanch'io lo sapevo, Edd. Non fino a quando non mi sono reso conto, quel primo fine settimana dopo aver iniziato a lavorare insieme, che non riuscivo a toglierti dalla mia testa e non riuscivo a smettere di pensare a quanto eri carino, dolce, intelligente e meraviglioso.” Sorrise, notando il rossore di Edd. Districò la mano sinistra e l’allungò per accarezzare la guancia di Edd. “È per questo che eri così triste? Quella settimana e quella successiva?"

Edd annuì, poi inclinò la testa per appoggiarsi alla carezza. 

"Ti sono piaciuto per tutto quel tempo e non hai detto niente?" chiese Kevin. Quando il ragazzo annuì di nuovo, Kevin rise piano ed Edd finalmente aprì gli occhi per guardarlo.

"Per essere onesti, Kevin, neanche tu hai detto niente."

"Vero, mio Edd, vero. Siamo stati entrambi stupidi, come mai?” disse ottenendo un piccolo sorriso da Edd. "Sono state due settimane sprecate, eh?"

"Lo sono state."

“Mi si spezzava il cuore Edd, perché eri così triste. Non conoscevo il motivo e tutto quello che volevo era renderti felice, vorrei averlo saputo. E mi dispiace così tanto che tu non abbia pensato che mi saresti mai piaciuto in questo modo.”

“Va tutto bene, Kevin. Ora lo so e non sono mai stato più felice”.

Kevin allungò le braccia attorno a Edd, tirandoselo vicino e accoccolandolo contro il suo petto. Edd mise la testa sotto il suo mento lasciandosi andare all'abbraccio. Gli piaceva baciare Kevin ma anche questo era molto bello, e si ritrovò a desiderare di rimanere così per sempre.

“Quindi è iniziato martedì? Dopo che ti ho parlato della mia cotta? Sei stato triste tutta la settimana,” commentò Kevin e sentì Edd annuire con la testa contro il suo petto. "Ma sabato, quando siamo andati al cinema, sembravi di umore migliore. Cosa è cambiato?"

"Ho informato gli Eds della situazione", disse Edd con un sospiro. "O meglio, Eddy mi ha costretto a farlo." Edd sentì Kevin irrigidirsi un po', quindi disse in tono rassicurante: “È andato tutto bene. Volevo dirglielo, semplicemente non sapevo come sollevare l’argomento. Eddy mi ha salvato dal doverlo capire. È piuttosto attento, soprattutto per quel che concerne me o Ed, quindi quella settimana non si era perso il mio cambiamento di umore. Mi ha affrontato sabato mattina prima che tu arrivassi e alla fine l'ho ammesso."

"Sembrava avessi pianto, anche se sorridevi quando sono arrivato."

"Avevo pianto. Dirglielo è stata la cosa più spaventosa che abbia mai fatto. Amo Ed e Eddy, Kevin. Sono le due persone in questo mondo che mi sono più vicine. Mi conoscono e sono sempre stati lì per me come nessun altro ha mai fatto prima. Beh, fino ad ora ", aggiunse, stringendo Kevin con il braccio che aveva appoggiato sul suo addome.

"È stato uno stronzo con te?"

“No, per niente. So cosa provi per lui, ma penso che tu non lo abbia capito. So che sembra ruvido e si presenta come una persona indifferente ed egoista, ma non lo è. Lui ed Ed mi hanno confortato e rassicurato. Avevo paura perché non avevo idea di cosa pensassero entrambi dell'omosessualità, non ne avevamo mai discusso. Certamente nessuno dei due aveva mai fatto commenti dispregiativi sull'argomento, ma non ero ancora sicuro se avrebbero voluto essere miei amici dopo averglielo detto." Dopo un momento, Edd ridacchiò.

"Cosa c'è?" chiese Kevin, strofinando la mano sul braccio di Edd.

“Forse non dovrei dirtelo, ma stavo piangendo dopo averglielo confessato, ed entrambi mi hanno abbracciato forte finché non mi sono calmato un po'. Non potevo credere che fossero così accettanti, ho chiesto loro se non li facesse rabbrividire il fatto che sono gay. Eddy alla fine mi ha fatto ridere per la prima volta in una settimana dicendo che aveva i brividi sì, perché eri tu quello che mi piaceva." Kevin emise un verso offeso sentendo la risata trattenuta di Edd. "Tuttavia, questa battuta mi ha rassicurato più di qualsiasi altra cosa avrebbe potuto dire, Kevin. Se fosse stato davvero disgustato da me non avrebbe detto nulla e se ne sarebbe semplicemente andato. Il fatto che ci scherzasse sopra mi ha fatto sentire molto meglio."

“Credo di riuscire a capirlo, ma comunque…"

Edd rimase in silenzio per qualche istante. "Kevin, saresti sorpreso se ti dicessi che Eddy è stato quello più in tuo favore?"

Kevin si sorprese. Sebbene l'animosità tra lui ed Eddy risalente a quando erano bambini fosse scomparsa, non lo aveva mai considerato qualcosa di più di un fastidioso piccolo stronzo che odiava Kevin tanto quanto Kevin non lo sopportava. "Questo mi sorprende."

"SÌ. Sentiva che avevi una cotta per me. Ha lavorato duramente per convincermi, per incoraggiarmi nel perseguirti e non perdere la speranza. Non mi ha convinto, ovviamente, ma ci ha provato. Mi ha anche fatto sentire molto più positivo, e suppongo che mi abbia dato un po' di speranza. Sono contento che avesse ragione, mi sarei dovuto fidare del suo giudizio."

"Ad essere onesti, Edd, Eddy non ha sempre avuto il miglior giudizio tra voi tre."

Edd rise. "Oh, so che Eddy era... fuorviante... quando eravamo più giovani." Kevin ridacchiò alla descrizione. “Adesso non è così. Almeno non molto. È un ottimo amico”.

"Se lo dici tu", disse Kevin, stringendo forte Edd.

"Sì, Kevin. Tu ed Eddy siete abbastanza simili e penso che se metteste da parte il vostro passato potreste diventare buoni amici."

Kevin rise. "Non lo so, Edd, ma farò del mio meglio a fare il buono se vuoi." Rimasero in silenzio per alcuni minuti prima che Kevin parlasse di nuovo. "Quindi sabato stavi bene, ma quando sono venuto domenica mi sembravi di nuovo triste."

Edd sospirò. “Sì, lo ero. Mi avevi spezzato il cuore."

"Che cosa?" disse Kevin, un po' allarmato sebbene ormai stessero insieme. "Cosa ho fatto?"

"Ho visto Nazz uscire da casa tua domenica mattina. Ti ho visto baciarla."

Kevin ripensò a quella mattina. Nazz era a casa sua quel giorno - le aveva fatto coming out. L'aveva baciata? Poi si ricordò. Un lungo abbraccio sotto il portico poi il bacio sulla fronte. "Pensavi che ci fossimo messi insieme." Era più un'affermazione che una domanda.

Edd rispose: “Sì. Pensavo avessi una cotta per Nazz, specialmente dopo che mi hai detto che era complicato. Cosa potrebbe esserci di più complicato dell'essere innamorati della tua migliore amica? Ho potuto vedere, logicamente, che saresti stato in una posizione difficile se si fosse trattato di Nazz."

"Ha senso, ma Edd l'ho baciata sulla fronte. Non abbiamo pomiciato sotto il portico."

"Lo so, Kevin. Mercoledì Eddy ed Ed me lo hanno fatto notare. Tuttavia, fino ad allora, stavo aspettando che tu mi dicessi che eri riuscito nel tuo obiettivo ottenendo il cuore della tua cotta."

"Mio povero, dolce Edd. Mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare tutto questo. È per questo che eri di umore migliore mercoledì?"

"Certo, Kevin. Non credevo comunque che tu fossi attratto da me, ma mi ha dato un po' di speranza."

"Non hai sospettato niente quando ti ho invitato sabato?"

"Io no, Eddy si. Era emozionato per me e ha cercato di convincermi che sabato sarebbe successo qualcosa”. Dopo qualche istante, Edd disse con un filo di voce: "Mi ha davvero spaventato".

"Ti ha spaventato?"

“Direi piuttosto che mi ha reso nervoso. Anche se non pensavo che sarebbe successo qualcosa, ero nervoso all'idea che sarebbe potuto succedere."

"Perché eri nervoso Edd?" chiese gentilmente Kevin.

“Ero preoccupato che sarebbe successo qualcosa e preoccupato che qualcosa non sarebbe successo. Sono sicuro che l'hai capito, Kevin, ma non ho esperienza con questo genere di cose – con le relazioni. Non ero sicuro di cosa avrei dovuto fare se tu, come aveva detto Eddy, avessi fatto la tua mossa." Kevin ridacchiò. “Eddy mi ha suggerito di flirtare con te, ma non so come farlo. Mi sono seduto sul divano chiedendomi se dovevo dire o fare qualcosa, lo volevo così tanto, ma non riuscivo a farlo. Eppure ero anche preoccupato di come avrei reagito se avessi fatto tu qualcosa. Ieri ho provato molta ansia, non avevo mai baciato nessuno o anche solo tenuto per mano qualcuno, quindi se tu avessi voluto fare quelle cose, ero sicuro che ti avrei deluso."

Kevin chinò la testa e gli baciò il capo, o meglio il cappello. «Di sicuro non mi hai deluso, Edd. Ho detto a Nazz che sei un baciatore straordinario."

"Davvero?"

"Sì, e lo sei. In precedenza ho avuto delle ragazze che mi hanno baciato e non ho mai sentito niente. Un tuo bacio e ho provato tutte quelle cose romantiche da film - fuochi d'artificio e campane che suonavano, ho sentito il mio corpo riscaldarsi". Poi Kevin sorrise e ebbe l'impulso di stuzzicare il suo ragazzo. "Non ho mai provato niente di così erotico in vita mia."

"Kevin!" Edd sussultò e Kevin non ebbe nemmeno bisogno di vederlo per sapere che probabilmente il suo viso era color rosso vivo, perlomeno la sua mano si spostò da Kevin per andare a coprirgli la faccia.

"È vero. È stato stupefacente. Non dovresti dubitare di te stesso o delle tue capacità!" disse Kevin ridendo. Tirò su Edd in modo che potesse vedere la sua faccia, anche se il ragazzo fece del suo meglio per nasconderla. “Immagino che abbiamo finito prima per parlare, eh? Ma che ne dici di arrivare alla parte del bacio? Soprattutto ora che so quanto sei bravo."

Nonostante il suo imbarazzo, Edd obbedì felicemente.





                                                                               ..................................................
Eccoci qui!
Quando è estate perdo completamente le energie, oltre a perdere il senso del tempo XD. 
Ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine della storia e, se da una parte sarà un sollievo sapere di averla completata, dall'altra ogni volta che qualcosa termina mi sale un pò di tristezza.
Ma mancano ancora tre capitoli, quindi è inutile essere già triste.
In questo capitolo i nostri protagonisti innamorati hanno una bella conversazione a cuore aperto, non so voi ma io amo quando le persone comunicano, credo sia colpa delle troppe storie che ho letto basate su sciocchi fraintendimenti e cose non dette.
Quindi evviva la comunicazione!
C'è stato qualche dubbio riguardo la traduzione di alcune frasi, ma tutto sommato questo è uno dei capitoli con meno giochi di parole o battute quindi non è andata male. Purtroppo ho dovuto ridurre la quantità di "My Edd" perché in italiano non suonava sempre benissimo , quindi sappiate che se Kevin vi è sembrato romantico e innamorato nella versione originale lo è ancora di più! Mi scuso per eventuali errori di distrazione, ma il caldo mi gioca davvero brutti scherzi e mi sale un gran mal di testa ogni volta che mi metto davanti allo schermo. 
 
Leggere dei dubbi di Kevin riguardo lo zucchero nel sugo mi ha fatta sorridere. Mi ha ricordato la prima volta in cui a scuola sono entrata in cucina e, con i miei compagni, abbiamo guardato tutti la Professoressa come avesse avuto due teste. Adesso mi sembra così normale che quasi mi sono dimenticata di quei tempi. 

Detto questo vi ringrazio come sempre per aver letto questo capitolo, e ancora di più per continuare a seguire la storia dopo tanto tempo.
Un saluto,
Konny.


-3!!!

Link per la storia originale: https://archiveofourown.org/works/14536764/chapters/33587547
 

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Capitolo 14
*** I'm Happy We Got Together ***


Attenzione: l’autrice originale di questa storia è devoosha, io sono solo la traduttrice. Nelle note troverete il link per la versione originale.


For Edd, I will
Devoosha



Capitolo 14: I'm Happy We Got Together




Edd si liberò dalla presa di Kevin allontanandosi dal fidanzato, aveva dato un'occhiata al display del modem sotto la televisione scoprendo che erano quasi le sedici. Ignorò le proteste dell'altro mentre si raddrizzava sul divano, rimettendo i vestiti al loro posto. A quanto pareva Kevin aveva mani girovaghe. 
La coppia aveva speso le ultime ore rannicchiati insieme nel salotto, si erano baciati e coccolati, avevano parlato e aperto a vicenda i loro cuori.
Da parte sua Kevin non aveva mai creduto di poter parlare così facilmente a qualcuno nel modo in cui riusciva a parlare con Edd. Era in grado di ridere con lui per i loro fraintendimenti e si sentiva molto meglio ora che ne avevano discusso. 
Anche Edd era sorpreso di se stesso. Era leggermente esitante nel mostrare affetto fisico a Kevin, non era in nessun modo contrario a farlo, ma non era abituato ad essere l'oggetto dell'attenzione altrui nel modo in cui Kevin si focalizzava su di lui. I baci erano belli, li aveva apprezzati molto, ma i suoi sensi erano stati velocemente sopraffatti e aveva dovuto fermarlo per potersi ricomporre. Kevin sembrava paziente ed Edd ne era grato.
Tra l'altro, per quanto baciarsi fosse fantastico, era altrettanto meraviglioso essere tenuto stretto tra le sue braccia, con la testa posata sul petto. 
"Che stai facendo Edd?" chiese Kevin.
"Hai detto che i tuoi genitori stasera saranno a casa per le cinque, corretto?" Kevin annuì. "Ho pensato potrebbe essere meglio non essere catturati in una posizione compromettente al loro arrivo. Se dovessero tornare a casa in anticipo il tutto sarebbe molto imbarazzante."
Kevin dovette dirsi d'accordo, nonostante odiasse rinunciare alla vicinanza. Tenere il suo minuto ragazzo tra le braccia sembrava così giusto, si sporse in avanti e lo baciò velocemente. "Va bene genio, per quanto io odi smettere hai ragione. Cosa dovremmo fare per sembrare adolescenti innocenti?"
Edd rise. "Oh dunque, hai qualche compito?"
"Nah, li ho finiti venerdì" rispose Kevin. "Oh. Aspetta un momento. C'è qualcosa che volevo fare con te." saltò giù dal divano e uscì velocemente dal salotto. Quando tornò aveva tra le mani un grande libro.
"Questo è di mio padre. Penso sia simile a quello che stavi leggendo l'altro giorno," disse mentre andava davanti ad Edd e gli allungava il libro. 
"Le Opere Complete di William Shakespeare?" mormorò Edd, leggendo il titolo mentre prendeva gentilmente il libro tra le mani.
Alzò curioso lo sguardo su Kevin. "Shakespeare?"
"Ne stavi leggendo uno l'altro giorno," disse Kevin. "Hai detto che mi avresti aiutato a leggerlo. Vuoi farlo ora? Possiamo leggere quello che avevi detto era divertente."
Il sorriso di risposta sul volto di Edd fu bellissimo. "Sarei felicissimo di leggere Shakespeare con te, Kevin." rispose.


                                                                                                          -------------------------------


"Credo Mamma e Papà siano a casa," disse tranquillamente Kevin. Erano quasi le cinque e mezza e lui ed Edd erano seduti al bancone della cucina, vicini mentre stavano ricurvi sul libro aperto sul bancone. Kevin aveva scoperto che la commedia era piuttosto umoristica, soprattutto con Edd lì a spiegargli alcuni dei termini usati. Era sorpreso di vedere quanto era semplice da capire, anche senza le spiegazioni dell'altro, ma adorava ascoltarlo parlare dell'argomento. 
Si separarono leggermente, ma non troppo. Sentirono entrambe le porte dell'auto chiudersi, seguite pochi momenti dopo dal bagagliaio.
Edd deglutì nervosamente e Kevin lo baciò velocemente sulla guancia. "Non essere nervoso."
"Tenterò Kevin" rispose con voce flebile. 
La porta si aprì e i genitori di Kevin entrarono. "Oh cielo, c'è un profumo buonissimo!" esclamò sua madre lanciando la borsa sul ripiano.
"Quando mi hai scritto che avresti preparato la cena, tesoro mio, non pensavo l'avresti preparata per davvero."
Kevin rise "Ciao Mamma. Bah, grazie mille. Non mi credi uno chef gourmet?"
"Non prima di oggi," rispose lei, il suo sguardo curioso andò su Edd, che se ne stava seduto dritto sulla sedia. "Ciao Eddwad," lo salutò  "è bello vederti. Di nuovo."
"Altrettanto, Signora Barr," rispose educatamente, ma con un sorriso ancora un pò nervoso, alla graziosa donna. 
"Ciao Eddward," il padre di Kevin spuntò mentre trascinava una valigia attraverso le porte della casa.
"Signor Barr" disse Edd. 
"Per favore chiamami Pete, niente 'Signor' per gli amici di Kevin," disse allegramente l'uomo mentre calciava la valigia lungo il pavimento.
"Uhm, certo, Pete," disse Edd leggermente imbarazzato nel chiamare un adulto per nome.
"Ci penso io Papà" disse Kevin, saltando in piedi e correndo ad aiutare il padre. 
"E per favore chiamami Sylvie," disse amichevolmente la madre di Kevin, sorridendo ad Edd dall'altra parte del bancone.
Kevin scomparve con la valigia, lasciandolo solo con i suoi genitori.
"Lo farò, Sylvie. Per favore chiamatemi Edd. Non mi dispiace la versione meno formale del mio nome."
"Cosa stavate facendo voi ragazzi?" chiese, guardando il libro.
"Leggevamo soltanto," rispose, posando una mano sulle pagine. "Kevin ha trovato il il suo libro sulle opere di Shakespeare" continuò, guardando Pete.
"Sei riuscito a far leggere Shakespeare a Kev?" chiede Pete. "Wow, non avrei mai pensato qualcuno ci potesse riuscire!"
"E sei riuscito a far cucinare Kevin, Edd?" chiese Sylvie e gli occhi di Edd corsero nervosamente su di lei. Kevin sembrava quasi una copia carbone di suo padre, ma con i colori di sua madre. La pelle d'avorio, i capelli rossi, le lentiggini, gli occhi... era tutto sua madre. Edd immaginava fosse per una discendenza irlandese, se l'aspetto suggeriva qualcosa.
"Voleva farlo" rispose Edd, sorridendo. "Mi ha chiesto se potevo mostrargli qualcosa, così ho scelto questa ricetta. È estremamente semplice per qualcuno che non ha mai cucinato prima."
"Beh non vedo l'ora di provarla. Ha un profumo fantastico, cos'è?"
"Spaghetti con sugo e carne. Non è una vera marinara o bolognese, ma è comunque deliziosa. Spero vi piacerà."
"Sono sicuro di si" disse Pete mentre Kevin tornava in cucina.
"Devo iniziare a cucinare la pasta, Edd?" gli chiese.
Pete e Sylvie lasciarono la stanza per andare a disfare la valigia, sorridendo ai due ragazzi che si erano spostati verso i fornelli per completare la preparazione della cena.

                                                                                    --------------------------------


"Edd, sembra delizioso," lo complimentò Sylvie mentre si sedevano a tavola. 
"Kevin è la persona da ringraziare, io ho solo supervisionato. Ha fatto lui tutto il lavoro" rispose con modestia Edd. 
Pete guardò suo figlio con un ghigno. ""Beh Kevin, ha un bell'aspetto."
"Grazie Papà!"
Si servirono tutti sedendosi a mangiare, entrambi i genitori di Kevin si complimentarono più volte. "Sembra proprio che Kev preparerà la cena da adesso in poi!" scherzò Pete, sorridendo alla moglie. "Il ragazzo ha del talento!"
"Solo se Edd sarà qui ad insegnarmi," disse Kevin, ghignando ad Edd, che arrossì contento.
"Ti mostrerò come cucinare ciò che vorrai Kevin" promise.
"Niente più cibo da asporto Sylvie" disse Pete.
"Beh, credo dovremo mangiarlo durante la stagione del baseball Papà. Non sarò a casa se non dopo voi due."
"Ah giusto. Beh abbiamo qualche mese di buon cibo fino ad allora. Allora Edd, sei un senior anche tu?"
"Si Signore" rispose educatamente Edd.
Pete ridacchiò "Puoi chiamarmi Pete. No farmi sentire vecchio con la storia del 'Signor'." 
Edd annuì "Mi scusi Pete."
"Dunque hai scelto un college? Kev ci ha detto che hai un bel cervello. Non riesco ad immaginarti nel saltare la laurea."
Edd scosse la testa. "Oh no, non ho ancora deciso il mio college. Ma ho ristretto le mie possibili scelte a cinque, che mi hanno sia accettato che offerto una borsa di studio completa."
"Borsa di studio accademica?" chiese Pete, fischiando quando Edd annuì. Kevin ascoltò con interesse, perché lui ed Edd non avevano ancora parlato di eventuali piani una volta finito il liceo. "Tra quali scuole stai scegliendo?"
"Harvard, Yale, Columbia, Stanfold e l'Università di Maryland," rispose Edd. 
Kevin ed i suoi genitori lo guardano a bocca aperta dopo aver sentito la lista, Edd notò gli sguardi e giocò un po' nervosamente con gli spaghetti. 
"Sono tutte scuole di alto grado Edd" disse con tono impressionato il padre di Kevin. "Ti hanno tutte offerto copertura completa?"
"Si lo hanno fatto. La mia scelta non è facile, perché tutte sono idonee per il campo che ho scelto, tuttavia tutte offrono anche master e dottorati quindi andrò in un college per la laurea e in un altro per continuare gli studi. Anche se Stanford è una buona scelta non sono sicuro di volermi trasferire così lontano.
Penso che Harvard, Columbia o Yale andrebbero bene per continuare in futuro quindi propendo per l'Università del Maryland per la laurea. Quando l'ho visitato l'estate scorsa il campus mi è piacito."
Kevin guardò il suo piatto un po' intimorito. Sapeva che Edd era un genio, ma iniziava a rendersi conto di cosa avrebbe significato farsi coinvolgere da un cervello del genere. Edd avrebbe fatto molta strada e Kevin, le cui ambizioni erano assai inferiori, non sarebbe stato in grado di tenere il passo.  
"Cosa pensi di studiare?" chiese Sylvie.
Gli occhi di Edd si rivolsero a lei, che non lo intimoriva tanto quanto il marito. "Astrofisica. Se frequenterò il Maryland probabilmente dovrò prendere un doppio corso in Astronomia e Fisica, poiché non hanno una laurea specifica per l'Astrofisica. Una volta arrivato alla specializzazione potrò proseguire con ciò che desidero."
Sylvie gli sorrise. "Santo cielo Edd, cosa pensi di fare dopo che ti sarai laureato?"
"Mi piacerebbe diventare un insegnante," rispose Edd, "mi è sempre piaciuto lavorare con altri studenti quando facevo il tutor." detto questo sorrise a Kevin. "A seconda di dove finirò come insegnante dovrei essere in grado di condurre le mie ricerche, nelle aree che più mi interessano nell'Astrofisica."
"Saresti un ottimo insegnante Edd" intervenne Kevin. "Spieghi le cose in un modo facile da capire."
"Ci provo," disse Edd con modestia. Guardò Kevin e chiese con curiosità: "Hai progetti per il college, Kevin? Non credo tu mi abbia espresso le tue aspirazioni di carriera."
"Niente di grandioso come te, Doppia D," disse lui, ed Edd si meravigliò del suo tono pacato. "Ho sempre pensato che avrei semplicemente frequentato il Community college qui, ma ci sono alcune scuole interessate a me per il baseball. Cosa studierò?" Kevin alzò le spalle. "Probabilmente meccanica o qualcosa del genere. Mi piace lavorare sulle auto."   
"Ingegneria Meccanica sarebbe un eccellente programma di studio, Kevin" suggerì Edd.
Kevin rise, anche se senza molto divertimento, mentre si massaggiava il collo. "Oh, non sono abbastanza intelligente per ingegneria. Intendevo semplicemente riparare le auto o qualcosa del genere."
"Sei abbastanza intelligente per ingegneria, Kevin" obiettò Edd. "Quando ti impegni vai molto bene a scuola, guarda quanto hai migliorato il tuo voto in geometria semplicemente lavorando duramente. Penso che potresti avere successo in un programma come Ingegneria Meccanica. Non aggiusteresti solo i motori, li progetteresti."
I genitori di Kevin si guardarono durante lo scambio.
Avevano sempre incoraggiato Kevin a fare del proprio meglio a scuola, ed entrambi credevano che avesse un grande potenziale. Kevin non aveva mai creduto in se stesso, ogni volta che pensava al futuro si immaginava sempre come un meccanico in un garage o qualcosa di simile. Amava lavorare sulla sua bicicletta e aiutava i vicini ad armeggiare con le loro auto. Anche se i suoi genitori sarebbero stati orgogliosi avesse deciso di diventare un meccanico, questo nuovo amico di Kevin aveva espresso quello che provavano entrambi. 
Kevin sembrò in imbarazzo ed alzò le spalle. "Il voto è aumentato grazie a te, Doppia D."
"Ti ho mostrato come comprendere il materiale, Kevin. Non l'ho imparato per te, né ho svolto il test per te. Hai fatto tutto tu."
"Bene, ecco qua, Kev" si intromise Pete, "assicurati di andare alla stessa scuola di Edd o nelle sue vicinanze, potrà aiutarti ogni volta che ne avrai bisogno e presto diventerai un'ingegnere meccanico tra i migliori!"
Edd annuì, "Certo, sarò sempre qui per aiutarti Kevin, anche se onestamente non creso avresti bisogno di molto aiuto."
I genitori di Kevin si guardarono con piccoli sorrisi. 


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"Grazie, Edd" disse Kevin mentre lui ed Edd si trovarono davanti alla porta. "Grazie per avermi aiutato a preparare la cena, hai fatto una gran bella impressione ai miei genitori."
Edd fece il suo tipico sorriso, che fece quasi gemere Kevin per la frustrazione, perché avrebbe voluto a tutti i costi baciarlo. "Ne sono felice, Kevin. Dato che ora abbiamo una relazione andare d'accordo con la tua famiglia è una priorità per me. Spero solo che quando sapranno di noi non si rivolteranno contro di me."
Kevin sospirò, perché anche lui lo sperava. "La mamma dovrebbe essere d'accorso, è per papà che sono un po' preoccupato.
È molto orgoglioso del fatto che io sia bravo negli sport e tutto il resto, potrebbe rimanere deluso."
Edd toccò il braccio di Kevin. "Tuo padre ti ama, Kevin. Penso che ti amerà qualunque cosa accada, ma capisco cosa intendi. Dopo un momento Edd, che Kevin stava cominciando a scoprire aveva un senso dell'umorismo un pò contorto, disse "almeno ci vuole al college insieme, se solo sapesse che questo ci incoraggerebbe nella nostra relazione spingendoci rapidamente, come si suol dire, a legarci."
Kevin rise. "Oh, non mi dispiacerebbe 'convivere' con te, mio piccolo tonto, ma possiamo parlarne più tardi, anche del college. In realtà mi piacerebbe esserti vicino ovunque tu vada," disse Kevin, la risata trasformata in un sorriso. "Adesso che ti ho, non voglio lasciarti andare." 
"Sarebbe tragico anche secondo me, Kevin. Non vorrei stare lontano da te per un lungo periodo di tempo."
Kevin si guardò alle spalle e, vedendo che i suoi genitori non erano nei paraggi, si chinò per un bacio prolungato al quale Edd rispose con entusiasmo. Il ragazzo allungò una mano e premette il palmo contro la guancia del più piccolo. "Mi dispiace che questo fine settimana stia finendo," disse piano. "Ma sono felice che ci siamo riuniti."
"Lo sono anch'io, Kevin" rispose Edd. "Questo è stato il fine settimana più felice della mia vita. Grazie per averlo reso così meraviglioso." 
Kevin allontanò la mano dietro Edd per aprire la porta, "Ci vediamo domani."
Kevin si assicurò che Edd arrivasse a casa sano e salvo prima di chiuderla, girarsi e appoggiarsi contro di essa. Aveva ancora difficoltà a credere che quel fine settimana fosse successo. Solo ventiquattro ore fa stava guardando un film con Edd, completamente convinto di non piacere al suo piccolo tonto.
Ora aveva un ragazzo, che aveva trascorso la sera precedente a pomiciare con lui sul suo divano, oggi venuto ad aiutarlo a preparare la cena incantando completamente i suoi genitori. 
Sospirò. Mentre da un lato Kevin era elettrizzato dal fatto che Edd avesse fatto una così buona impressione ai suoi genitori, tremava ancora dentro di sé pensando a come avrebbero reagito quando, se mai, Kevin avesse detto loro la verità su lui ed Edd.
Non era decisamente il momento: non era pronto. Era stato già abbastanza difficile fare coming out con Nazz. 
Kevin si allontanò dalla porta e andò in cucina per finire di pulire. Per prima cosa si avvicinò al bancone e chiuse il libro che lui ed Edd avevano letto insieme. Kevin sorrise, facendo scorrere delicatamente le dita sulla copertina, mentre pensava a quanto sembrava bello Edd mentre spiegava la commedia.
"Edd sembra un ragazzo davvero carino!" la voce di sua madre lo sorprese mentre entrava in cucina. 
Kevin maledisse il rossore che gli era salito automaticamente sulle guance, come se fosse stato sorpreso a fare qualcosa di sbagliato. "Uhm, sì mamma. È fantastico!"
"Beh ti ha fatto cucinare, giovanotto. Questo, di per sé, è un'impresa straordinaria!" lo prese in giro. 
Kevin rise, "Vero, gli ho chiesto di aiutarmi. Volevo fare qualcosa di carino per te e papà."
Sylvie sorrise, abbracciando suo figlio. "Come ho fatto ad avere un figlio così adorabile?"
Kevin alzò gli occhi al cielo, abbracciando a sua volta sua madre. "Immagino tu sia stata fortunata mamma."
"Finisco io qui, tesoro" si offrì, lasciandolo andare e facendo il giro del bancone per finire di mettere i piatti nella lavastoviglie. 
"Sei sicura, mamma? Non mi pesa."
Lei agitò la mano, "No caro, va tutto bene."
Invece di andarsene Kevin si sedette al bancone della colazione e aprì di nuovo il libro, pensando di ripassare ciò che lui ed Edd avevano letto quel pomeriggio per vedere se era un po' più chiaro. Ha sfogliato le pagine fino al primo atto e ha iniziato a leggere finché sua madre non parlò. 
"Edd è davvero un ragazzo gentile ed educato."
Kevin si alzò e guardò sua madre, che era china per mettere una pentola nella lavastoviglie. "L'hai già detto, mamma" disse con un sorriso. 
"Lo so, lo sto solo ripetendo. In effetti è sempre stato un ragazzo carino, almeno da quel ricordo da quando eravate bambini." Rise tra sé. "Oh, da bambino era un po' sgangherato, correndo in giro con gli altri Ed, ma ho sempre sentito che aveva il cuore nel posto giusto. Spesso mi dispiaceva per lui, perché i suoi genitori lavoravano sempre e non erano mai in giro."
"Si, ma Edd si è adattato abbastanza. Non sono mai in giro adesso, lavorano per qualche agenzia di volontariato e sono fuori dal paese al momento," le disse Kevin. 
"Che peccato, non lo avrei detto, sembra così felice" rispose. Rimase in silenzio per qualche minuto, così Kevin guardò di nuovo il libro, ma rimase sorpreso quando parlò di nuovo, anche se la sua attenzione sembrava essere rivolta all'avvio della lavastoviglie.
"Siamo felici che tu abbia trovato qualcuno così carino."
Kevin la fissò mentre lavorava, congelato dal modo in cui si era espressa. Stava suggerendo che sapeva? "Uhm si, mamma" disse lentamente, incerto su come gestire la situazione. "Sono felice che siamo diventati di nuovo amici." 
Sua madre si asciugò le mani e ripiegò l'asciugamano con cura per appenderlo a una delle maniglie del cassetto, prima di girarsi e appoggiare le mani sul bancone della colazione, di fronte al figlio. 
"Puoi essere onesto con me, amore mio." 
Kevin non riusciva a leggere la sua espressione, era neutrale. La sua bocca si seccò e scoprì di non avere idea di cosa dire, quindi ripetè con voce assente "Onesto?"
"Riguardo Edd, caro."
"Riguardo lui cosa?"
Sylvie inclinò la testa, la labbra piegate in un sorriso ironico. "Non essere schivo, Kevin. Non sono cieca, ne stupida. Se hai una relazione con Eddward, dimmelo e basta."
Kevin non riusciva a rispondere, ne poteva distogliere lo sguardo da sua madre. Non era in alcun modo disposto a dirlo ai suoi genitori.
Immaginava che questa conversazione avrebbe avuto luogo in un futuro lontano, dopo che lui ed Edd fossero stati insieme per un po' e dopo essersi abituato all'idea di essere gay.
Tutto era ancora così nuovo per lui che aveva sperato di rimandare il coming out con i suoi genitori per il futuro. 
Sua madre si appoggiò al piano di lavoro, allungandosi per mettere le mani su quelle di Kevin sopra il libro che stava leggendo.
Sorrise mentre Kevin guardava le loro mani. "Mamma..." disse debolmente. 
"Kevin, tesoro, va tutto bene" disse dolcemente Sylvie. "Non aver paura di dirmelo. Tu ed Edd avete una relazione?"
Kevin respirava affannosamente e chiuse la bocca per deglutire. Passarono alcuni istanti prima che potesse guardare di nuovo negli occhi di sua madre. Ci volle tutta la forza che aveva per rispondere "Si".
Sua madre sembrò sollevata e il suo sorriso si fece più profondo. "È stato così difficile dirmelo, amore mio?"
Kevin allontanò le mani da quelle di Sylvie e, con i gomiti appoggiati sul bancone, si coprì il viso premendosi la fronte con le punte delle dita. "Sai che lo è stato mamma."
Sylvie si raddrizzò e fece il giro del bancone verso Kevin, avvicinandosi e abbracciandolo. "Lo so tesoro, lo so."
"Come lo hai capito?" mormorò tra le mani. 
"Lo sappiamo da molto tempo Kevin, beh" disse in tono un po' più pratico, "non di te ed Edd, ma su di te."
"Anche papà?"
"Si, anche tuo padre."
"Tu non sei... tu non..." cercava di trovare il modo giusto per dirlo. "Non sei delusa da me?" Kevin rabbrividì sentendo quanto patetica suonasse la sua voce. 
"Oh Kevin, tesoro no! Come puoi pensarlo?" gridò Sylvie, abbracciandolo più forte. 
Kevin alzò la testa, allargando le mani in un gesto impotente. "Oh, non lo so mamma. Non è qualcosa che la maggior parte dei genitori vuole sentir dire sui suoi figli" disse con amarezza. 
Sylvie lo lasciò andare. "Kevin" disse severamente. 
Kevin sospirò, "mi dispiace mamma." Ci pensò un attimo, poi si voltò a guardare sua madre. "Hai detto che lo sai da molto tempo?" chiese, poi continuò quando lei annuì, "Beh, io invece no. L'ho appena capito e sto ancora cercando di rendermene conto."
Sylvie allungò la mano libera per allontanare la lunga frangia dagli occhi di Kevin, "Tu non lo sapevi?"
Scosse la testa, "No, non lo sapevo. È stato davvero difficile. Non sono arrabbiato o altro, ma è ancora nuovo per me. E non ero sicuro di volere che tu e papà lo sapeste."
"Beh tesoro, questo lo capisco. Quando è che tu ed Eddwar vi siete, come dite voi ragazzi? Messi insieme?"
Questo lo fece ridere, anche se si sentiva ancora un po' a disagio. "Ieri, mamma."
"Oh cielo!" disse lei, carezzandogli la guancia. 
"Non state insieme da molto tempo, pensavo che avessi usato tutto il fine settimana per darvi alla pazza gioia."
"NO!"
Sua madre ridacchiò, "Un'occasione mancata, Kevin." 
"Mamma!" disse Kevin, arrossendo fino alla radice dei capelli. "Ieri gli ho detto che mi piaceva, ha detto che gli piacevo e ci siamo baciati. Questo è tutto!" 
Sylvie si avvicinò a lui e lo abbracciò, e lui le avvolse le braccia intorno alla vita, godendosi il conforto dell'amore di sua madre. Kevin provò un senso di sollievo, in un certo senso, sapendo che non doveva preoccuparsi che i suoi genitori lo scoprissero, anche se non era ancora felice di dover fare coming out con loro così in fretta. 
Kevin sentì suo padre entrare nella stanza e la sua paura aumentò leggermente, anche se le parole di sua madre indicavano che sia lei che suo padre lo sapevano. 
"Tutto bene?" chiese Pete, guardando la moglie che teneva tra le braccia il figlio, il cui volto era girato e nascosto a lui. 
"Va tutto bene, Peter" disse piano Sylvie. 
Pete si avvicinò a loro, mettendo goffamente la mano sulla schiena di Kevin. "Ti amiamo qualunque cosa accada Kev, non dimenticarlo mai. Edd sembra un bravo ragazzo, siamo felici per te." 
Kevin lasciò andare sua madre e rivolse gli occhi preoccupati verso suo padre, volse lo sguardo a turno tra i due ed entrambi lo guardavano con amore. Poi lo abbracciarono. 
Si sentiva soffocare e percepiva il bruciore delle lacrime negli occhi. 
"Siete i migliori genitori che un ragazzo possa desiderare."



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Ma salve!
La piccola traduttrice ingenua dentro di me credeva realmente di riuscire a finire la storia prima di trasferirsi dall'altra parte del mondo, ma a quanto pare aveva torto. Questo capitolo non è in ritardo solo per i miei impegni, ma anche per le mie mille paranoie sul come tradurlo. Tralasciando le parti che ho dovuto modificare leggermente, e una delle battute finali di Sylvie ("Quando è che tu ed Eddwar vi siete, come dite voi ragazzi? Messi insieme?") che in inglese faceva ridere ma che non sono riuscita a tradurre in modo sensato in italiano ("When did you and Eddward, how do you kids say it nowadays?  Hook up?”), ho dovuto pensare a come tradurre il modo di parlare di Edd. In inglese non era formale, ma considerando il suo carattere era impossibile farlo parlare a degli adulti dando loro del Tu. Quindi nomi propri ma dando del Lei è stata la scelta più sensata, soprattutto perché io stessa non riesco a parlare ad un adulto con cui non ho confidenza dandogli del Tu. Sono passati anni da quando ho visto il cartone per l'ultima volta, quindi non ricordo benissimo il modo in cui parlano Rolf e Doppia D; in questa storia mi limiterò ad essere fedele alla versione dell'autrice (se qualcuno ha qualche consiglio su come tradurre la battuta di Sylvie battete pure un colpo!).
In caso di errori mi scuso, cercherò di rileggere nuovamente il capitolo nei prossimi giorni a mente fresca. 

Vi mando un saluto, 
Konny

-2!!! ci siamo quasi :-)

Link per la versione originale: For Edd, I Will - Chapter 14 - devoosha - Ed Edd n Eddy [Archive of Our Own]

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