L’amore è...

di Dello90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mondo in mano ***
Capitolo 2: *** Buonanotte piccola ***
Capitolo 3: *** Playboy ***
Capitolo 4: *** Chiacchiere ***
Capitolo 5: *** Che figuraccia ***
Capitolo 6: *** In bocca al lupo ***
Capitolo 7: *** I giardini di plastica ***
Capitolo 8: *** Heidi ***
Capitolo 9: *** The day after ***
Capitolo 10: *** Il campo ***
Capitolo 11: *** L’anno che verrà ***
Capitolo 12: *** San Valentino ***
Capitolo 13: *** Tifosa per caso ***
Capitolo 14: *** Quante sorprese! ***
Capitolo 15: *** Perché sei innamorata ***
Capitolo 16: *** Perché ho vent’anni ***
Capitolo 17: *** PACHA ***
Capitolo 18: *** Bugie a fin di bene ***
Capitolo 19: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Il mondo in mano ***


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              30/08/2009  

"Sono le 23:30 , dovremmo iniziare a muoverci" disse Chichi a Bulma e Laura, le sue migliori amiche. Bulma annuì e si alzò dal tavolo del pub di Savignone dove le ragazze erano solite passare le serate, The Claymore.
" Oh mamma mia, dobbiamo farci ancora 40 minuti di macchina più la coda per entrare al Golden Beach, prima di arrivare alla meta! " Sbuffò Laura salendo sulla macchina di Chici, " Di cosa ti lamenti? Non guidi tu e al ritorno crollerai come un sasso appena salita sull'auto" esordì Bulma sbeffeggiando l'amica, "Stasera è la chiusura estiva del locale, saranno tutti ad Albisola,non possiamo mancare! E poi Goku e Crilin ci aspettano lì ". 

Il viaggio in macchina fu, ovviamente , un continuo di canti e risatine, del resto erano tre ragazze di 19 anni che quell'estate avevano superato egregiamente l'esame di maturità e tra un mese avrebbero iniziato l'università ed erano pronte ad affrontare questa nuova sfida!
Quell'estate era la loro estate, l'avevano vissuta in pieno e dovevano concluderla alla grande, sentivano il mondo nelle loro mani.Non si erano fatte mancare nulla...La maturità, la prima vacanza da sole, finalmente tutte maggiorenni e, di conseguenza, tutte con la patente! Non erano state ferme un attimo, macinavano chilometri e non erano mai stanche...Stare in piedi 24 ore di fila per loro non era un problema! Del resto in quei mesi non avevano nessun pensiero per la testa, pensavano a vivere il momento, punto!

Dopo essere riuscite a parcheggiare, impresa non facile per chi non era del luogo, arrivarono all'ingresso del locale che si trovava sul lungomare gremito di gente. Inizialmente le ragazze non riuscirono ad individuare subito i loro amici, ma poi videro due ragazzi che stavano preganodo il buttafuori di farli entrare, e chi potevano essere se non quelle sagome di Goku e Crilin? I due ragazzi appena videro arrivare le amiche si illuminarono, ora sarebbe stato un gioco da bambini superare quell'energumeno all'ingresso. Infatti appena le ragazze salutarono gli amici, lo scimmione guardò il gruppetto e li lasciò passare, non poteva permettersi di non fare entrare tre bamboline come quelle nella discoteca.                                                           

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Capitolo 2
*** Buonanotte piccola ***


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     31/08/2009

Appena entrata nel locale Bulma sentì addosso molti occhi, ma non c’era da stupirsi, era molto bella e quella sera era irresistibile! La sua abbronzatura era accentuata da degli shorts ed un corsetto bianchi che fasciavano perfettamente le sue forme e aveva raccolto i capelli turchini in una coda alta che metteva in risalto i suoi grandi occhi blu. Appena le ragazze si misero a ballare furono circondate da svariati pretendenti, ma l‘unica che prestava attenzione agli assalitori era Laura, a Bulma non interessava nessuno e Chici aveva occhi solo per Goku. Loro erano proprio una strana coppia, lei erano anni che gli moriva dietro e lui per la maggior parte del tempo la considerava un’amica e quando non aveva di meglio tra le mani la cercava per togliersi qualche voglia...Forse la situazione era più chiara di quanto sembrasse, ma Chichi non mollava, il suo mantra era diventato: ”Chi la dura, la vince!”. 

Quella notte il Golden era meraviglioso, non avevano esagerato con le luci, così si vedevano perfettamente le stelle , infatti molte coppiette ne avevano approfittato per sdraiarsi sui lettini messi sulla spiaggia del locale davanti ad un mare tanto calmo da sembrare una tavola. Anche a Bulma sarebbe piaciuto stare lì con il suo fidanzato, ma nonostante avesse molti spasimanti, non duravano più di un paio di mesi ed in quel momento non c'era nessuno che occupasse un posto speciale nel suo cuore.
Le ore passarono ed il dj iniziò a mettere le classiche canzoni che segnavano la fine dell’evento, così Bulma ed i suoi amici decisero di sedersi su un muretto per riposarsi un attimo prima di uscire dalla discoteca. 

La serata era quasi finita, Vegeta e i suoi amici si erano divertiti e avevano fatto i provoloni con tutte le ragazze del locale, più per farsi qualche risata che per altro. Vegeta si voltò e tra le luci che si stavano accendendo vide dei capelli turchini raccolti in una coda da cavallo, si sentì attratto da quella ragazza e senza pensarci si mosse verso di lei.
Bulma stava subendo le prese in giro di Crilin che le continuava a chiedere se avesse del miele nascosto da qualche parte e che era fisicamente impossibile che si fosse fatta tutti quelli che la stavano salutando, quando si sentì prendere per una spalla e girare. Si trovò davanti un ragazzo muscoloso, con gli occhi color ossidiana e dei capelli neri a fiamma. “Ciao! Me lo dai un bacio?” chiese lui e lei rispose: “ Stai scherzando? Non ti conosco e sei palesemente ubriaco!”.
Vegeta le domandò come si chiamasse e aggiunse: “Indovina come mi chiamo, inizia con la V”.Dopo qualche tentativo errato e qualche aiutino lei esclamò :”Vegeta!” , “Brava Bulma! Sappi anche che ho 19 anni e abito a Genova. Ora ci conosciamo, me lo dai un bacio?”. Bulma gli lanció uno sguardo tra il divertito e lo stupito e rispose:”Tu invece sappi che siamo coetanei e abito a Savignone, ma in ogni caso non avrai nessun bacio da me. Adesso mi spiace, ma devo andare!”, ma prima che lei potesse allontanarsi, lui la strinse e le sussurrò all’ orecchio:”Buonanotte piccola” ed ognuno prese la sua strada.

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Capitolo 3
*** Playboy ***


                                                                                                                                                                 05/12/2009
   

“Mamma! Puoi venire un attimo in camera?”, “Eccomi Bulma! Che succede?”domandò la signora Brief guardando la figlia che si specchiava con espressione contrariata...”Guarda! Sono gonfia! Questo vestito mi è sempre stato benissimo ed ora sembra che abbia la pancia!” sbraitò Bulma contro la madre che, poverina, sapeva quanto fosse difficile trattare con la sua lunatica bambina in queste occasioni. “Tesoro succede a noi donne di sentirsi gonfie! Ma stai tranquilla che non si nota e sei bellissima!Piuttosto, dove vai stasera?”. Bulma, sentendo l’ultimo aggettivo dedicatole dalla mamma, si tranquillizzò e le rispose: “ È il compleanno di Crilin oggi! Andiamo a festeggiarlo a Genova al Mako! A proposito, mi presti la macchina per favore?”. La signora Brief, sapendo che nonostante la sua esuberanza, Bulma era una ragazza con la testa sulle spalle, le diede subito il permesso e la ragazza partì per andare a recuperare tutti i suoi amici.

“Ragazze! Ci siamo perse il festeggiato!” fece notare Laura, mentre si scolava l’ennesimo gin tonic, ” Tranquille! Non ce lo siamo perse, sta cercando disperatamente di rimorchiarsi quella bionda con gli occhi di ghiaccio che inspiegabilmente lo sta a sentire!” rise Bulma, ma poi il suo sguardo si posò su Chichi che sembrava parecchio innervosita e capì subito quale fosse il problema: Goku perdeva le bave dietro alla barista del locale...Per alleggerire la situazione Bulma prese Laura e Chichi per mano , le issó da quel divanetto di pelle nera su cui stavano sprofondando e le trascinò a ballare in mezzo alla pista.
Mentre muoveva i fianchi, attirando parecchi occhi ingordi su di lei, Bulma girò lo sguardo e lo incrociò casualmente con quello di un ragazzo dal viso noto...Ma certo! Era il moretto del Golden Beach! Lei istintivamente gli sorrise e lui ricambiò prima che lei si rigirasse verso le amiche. Vegeta ,vedendo una ragazza così attraente sorridergli, le si parò davanti e le disse:“Sei davvero carina, come ti chiami?“. Un po’ delusa dal fatto che lui non si ricordasse di lei, Bulma gli rispose:”Guarda che io e te già ci conosciamo!” , Vegeta la guardò dritto negli occhi e le chiese :”Allora dimmi come mi chiamo!” e quando lei gli diede la risposta giusta rimase perplesso e voltandosi verso un suo amico esclamò”Ehi Radish! Lei già mi conosce!” e poi riportò l’attenzione sulla ragazza che iniziava ad essere stufa dell’atteggiamento spavaldo del giovane playboy... ”Senti Vegeta, ci siamo conosciuti quest’estate al Golden Beach, ma probabilmente eri più ubriaco di quello che sembrava! Ciao!”. Vegeta ghignò e le porse il suo cellulare : ”Prima che te ne vai, mi lasci il tuo numero?E dammelo vero, che tanto ti faccio subito uno squillo, quindi beccherei subito il tuo giochino” .Bulma digitò rapidamente il suo numero e restituì il telefono al ragazzo, pensando che tanto lei non avrebbe mai risposto ad un messaggio di quell’arrogante senza memoria e si allontanò con le sue fidate amiche.

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Capitolo 4
*** Chiacchiere ***


  06/12/2009
 
La mattina dopo il compleanno di Crilin, Bulma avrebbe voluto dormire per altre 12 ore, ma doveva alzarsi per andare da Junior.
Junior era il marmocchio a cui dava ripetizioni di qualsiasi materia, perché il ragazzino, a dir dei professori, era molto intelligente, ma non si applicava. Era da settembre che tutte le domeniche mattina Bulma si alzava, fulminava sua madre per averle trovato quel lavoretto non richiesto e sentiva la donna risponderle:  “ Su tesoro, fai un favore ad un amico di tuo papà così! E poi guadagni qualche soldino!”. A Bulma il fatto di mettere da parte un po’ di soldi non dispiaceva affatto, era avere a che fare con quell’undicenne che proprio non le andava! Junior oltre ad essere completamente svogliato, non aveva alcun rispetto per Bulma, in quanto i loro padri erano molto legati.
La turchina si alzò dal letto , prese il cellulare e vide che c’era una chiamata senza risposta da un numero sconosciuto e per un attimo sperò che fosse Junior che chiedeva di annullare la lezione, ma poi si ricordò della sera precedente e capì di chi era quel numero: Vegeta…La ragazza non diede peso alla scoperta, non salvò neanche il numero, si limitò a prepararsi per affrontare la giornata.
Anche quella domenica si ripeté la stessa scena delle precedenti: Bulma si metteva a fare i compiti di Junior e lui giocava ai suoi videogames bellici…Il lato positivo era che così facendo le ripetizioni finivano in fretta e la ragazza poteva tornarsene a casa!
Mentre Bulma disegnava un Babbo Natale alle prese con una tavola da surf al posto del bamboccio, il suo cellulare suonò: era un messaggio di Chichi che le chiedeva se la sera volesse andare con lei e gli altri al Claymore. Finita la lezione, Bulma rispose a Chici che sarebbe passata a prenderla alle 22.
 
Il pomeriggio passò lento, Bulma aveva davvero tanto sonno, ma non poteva riposare! Il venerdì successivo avrebbe avuto l’esame di matematica, il suo secondo esame universitario. Aveva scelto di iscriversi a biologia e, data la sua propensione alle materie scientifiche, non stava facendo fatica a seguire gli argomenti, però cavolo se c’erano  tante cose da studiare! Il liceo era decisamente più gestibile…
 
La sera al Claymore si trovarono al solito tavolo dell’English pub Bulma, Chici, Laura, Crilin e Goku, tutti con delle facce un po’ stralunate. In quel pub , però erano di casa, quindi potevano andarci ridotti in qualsiasi modo, evitavano di andarci in pigiama solo per un senso di decenza nei confronti degli altri clienti e dei proprietari…Ordinato il primo giro di cocktails, Bulma  iniziò a punzecchiare Crilin sulla ragazza con cui lo aveva visto parlare la sera prima: “ Allora Crilin! Ieri sera ti sei lanciato in una missione suicida!”
“ In che senso?” chiese il ragazzo
“Senza offesa amico, ma la biondina era decisamente fuori dalla tua portata!” continuò la turchina
“ Invece mia cara devo contraddirti! Non tutte sono materialiste come voi tre! Ci sono ragazze che guardano oltre l’apparenza! E lei è una di quelle!”.
“ Mi stai dicendo che anche lei ti ha fatto il regalo di compleanno?”, chiese Chichi all’amico
“ In un certo senso sì! Ho il suo numero di cellulare!”
“ Urca” disse Goku: “ Bravo Crilin! Quella ragazza era una svent…Ahià Chichi! Mi hai dato una gomitata!”
“ Oh scusa Goku, non l’ ho fatto apposta…” ringhiò Chichi.
“ In ogni caso” continuò Crilin “Lazuli, per gli amici C18, è fantastica…”
“ Bè ovvio, da Lazuli a C18 è un attimo” disse in tono sarcastico Laura.
“ Cretina! È un nomignolo che le è rimasto da quando era bambina e giocava ai robot con suo fratello” urlò Crilin , prima di girarsi verso Bulma e domandarle: “ Ho visto che ad un certo punto pure tu eri in buona compagnia!”
La turchina rispose: “ Buona è un parolone” e sentì il telefono suonare “ Guarda un po’, parli del diavolo..”
 
“ Ciao! Come va? Pensavo ti facessi sentire oggi”
 
Bulma guardò per qualche minuto lo schermo del cellulare e , nonostante si fosse ripromessa che non gli avrebbe risposto, scrisse:
 
“ Ciao, tutto bene tu? Non vedo perché avrei dovuto scriverti, sei tu che mi hai quasi minacciata per avere il mio numero!”
“ Ahahaha…hai ragione! Ti scrivevo per chiederti se ti andasse di vederci in settimana, ieri mi sei sembrata un po’ risentita per il mio comportamento!”
“In effetti sei stato un cafone…Io però questa settimana sono impegnata, devo preparare un esame…Mi concederò solo un pomeriggio in centro con le mie amiche per iniziare a comprare qualche regalo di Natale”
“ Perfetto! Allora dimmi quando vai, così possiamo fare un giretto! Magari vengo con dei miei amici e ci facciamo due chiacchiere tutti insieme!”
“ Si può fare, ti faccio sapere…”
“ Perfetto, aggiornami! Buonanotte bella!!!”

 
Bulma  rimase imbambolata per qualche istante…Pazzesco! Aveva un mezzo appuntamento con Vegeta! Fu la voce di Chichi a riportarla sulla Terra : “ Bulma ci sei?”, la turchina annuì e disse:” Sì, scusate! Era Vegeta, il ragazzo di ieri sera”, “ Ahah!” esclamò Crilin, ma fu subito zittito da un’occhiataccia di Bulma che proseguì: “ Quando andremo a fare shopping vorrebbe passare a salutare, per voi ragazze è un problema?”. Laura e Chichi dissero che andava benissimo, anzi poteva essere divertente!
 
“ Chichi è tardi, ti porto a casa!” disse Goku, Bulma guardò la corvina che aggiunse: “ Sì Bulma, torno con lui, tu vai a casa tranquilla..”
Bulma non poté far altro che pensare come mai una ragazza orgogliosa come Chichi permettesse ad un ragazzo di trattarla così, ma quando ne parlava con Laura lei rispondeva sempre: “ E’ innamorata…”                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

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Capitolo 5
*** Che figuraccia ***


                                                                                                                                                            08/12/2009

 

“ Buongiorno Vegeta! Oggi pomeriggio vengo in centro con due mie amiche…Riesci a passare?”

 

Bulma scrisse rapidamente il messaggio e ancora più velocemente lo inviò, evitando così di avere dei ripensamenti sul sentire o meno il ragazzo. La risposta non tardò ad arrivare:

 

Buongiorno a te! Sì, riesco! Quando arrivi dimmi dove sei che ti raggiungo!”

 

Vegeta era ancora catatonico a letto quando rispose alla turchina, il messaggio però gli diede il giusto stimolo per svegliarsi del tutto! 

Tirò un cuscino in faccia a suo fratello minore Tarble che dormiva nel letto accanto, giusto per distoglierlo dal bel sogno che evidentemente stava facendo, vista l’espressione beata che aveva mentre ronfava. Guardando il fratellino Vegeta pensò a quanto fossero diversi: lui sembrava sempre incavolato con il mondo e vedeva sempre il bicchiere mezzo vuoto, Tarble invece era sempre solare e adorava la compagnia…Che strano! Eppure la somiglianza tra i due era palese, sul fatto che fossero fratelli non c’erano dubbi.

Una volta che si fu rifocillato con una bella colazione, Vegeta chiamò Radish, uno dei suoi più cari amici: “ Ehi Rad! Andiamo a fare un giro in centro oggi?”

“ Ma sei pazzo? E’ un giorno festivo vicino a Natale, ci sarà il mondo!” rispose l’amico

“ E dai! Andiamo in autobus, così non dobbiamo sbatterci per il parcheggio. Devo vedere la ragazza con i capelli di quel colore assurdo che c’era al Mako, ma lei è con le amiche.”

“ Aaaah” esclamò Radish “ Potevi dirlo subito che c’era della gnocca di mezzo, allora ok!”

Vegeta alzò gli occhi al cielo e concluse : “ Avvisi anche quel gorillone di Nappa? Le ragazze dovrebbero essere in tre, a dopo!”

“A dopo Veji, fatti bello” salutò Radish e terminò la chiamata.

Ecco, era quello a cui doveva pensare Vegeta, farsi bello! Per fortuna la natura con lui era stata tutt’altro che cattiva, era un gran bel ragazzo, quindi non c’era molto da sistemare , ma lui aveva comunque un fissa: i capelli! I suoi capelli dovevano essere sempre perfetti, era il caso di mettersi subito a lavoro  per essere impeccabile.

 

“ Ma vi sembra normale?” gridò Laura spazientita “ È esattamente un’ ora che cerchiamo posteggio! Abbiamo girato tutta Genova e neanche un buco! Anche i parcheggi a pagamento sono tutti pieni!Dove ce la mettiamo la macchina?”

“ Era prevedibile andasse così , certo che se tu non avessi un Land Rover, forse la situazione sarebbe più facile!” disse Bulma altrettanto irritata da quel girare a vuoto, ma in quel momento Chichi ebbe un’illuminazione: “ Ragazze! C’è il parcheggio del teatro Politeama, sarà un po’ caro, ma magari riusciamo a scendere da quest’auto! Proviamo...” .

In effetti il posto c’era, ma quando videro il parcheggiatore, capirono che quella sosta sarebbe costata loro molto cara, ma non avevano più le forze per girare in cerca del tesoro!Lasciarono la macchina lì e si diressero verso via XX settembre, la via dello shopping di Genova.

“ Bulma hai già scritto al tuo amico?” chiese Chichi a Bulma, che iniziò a sentirsi agitata, eppure era solo un ragazzo che inizialmente non voleva neanche vedere... “ Ancora no, gli mando ora un messaggio:

 

"Noi ci siamo...ci vediamo tra 10 minuti in via XX sotto il Ponte Monumentale?”

 

Vegeta lesse l’SMS ricevuto e rispose:"

“ Ok, non vedo l’ora!”

 

Le ragazze furono le prime ad arrivare nel luogo dell’appuntamento e Bulma sentiva l’ansia crescerle dentro ogni minuto che passava, ma l’emozione più grossa la ebbe quando lo vide, era bellissimo...Vegeta indossava un paio di trainers bianche, dei jeans chiari con qualche strappo e una giacca nera di pelle che teneva aperta con sotto un maglione grigio abbastanza stretto da mettere in risalto i suoi pettorali, ma la cosa che più colpì la ragazza furono i profondi occhi neri del ragazzo, quando li puntò su di lei, si sentì avvampare.

Vegeta, quando individuò la turchina, non poté far altro che complimentarsi con se stesso! Per fortuna i fumi dell’alcool della serata in discoteca non lo avevano rincretinito al punto di alterare i suoi gusti in fatto di donne, la ragazza era ancora più bella di quanto ricordasse! Bulma fasciata in un cappottino nero con le lunghe gambe che spuntavano da una risicata gonna rossa faceva venire l’acquolina in bocca.

Una volta che i due gruppi di amici si presentarono, decisero da che negozio partire per fare spese e cominciarono a muoversi. 

Radish e Nappa iniziarono a fare domande a Laura e Chichi, riuscendo a distaccarle da Bulma che rimase indietro con Vegeta, sembrava quasi che i ragazzi avessero architettato un piano.

Fu Vegeta a rompere il silenzio dovuto all’imbarazzo tra lui e Bulma: “ Allora! Raccontami bene come mai abbiamo avuto a che fare quella sera al Golden Beach!” e lei rispose secca: “ Semplice!Tu ti sei lanciato su di me pretendendo un bacio!” . Vegeta rise e chiese: “ E l’ho avuto?” , “ Certo che no!” disse Bulma indignata.

Vegeta guardò la ragazza e aggiunse: “Sai, quando mi hai detto che già ci conoscevamo, pensavo fossi una mia fans”. Bulma rimase perplessa qualche secondo e rimarcò: “ Una tua fans?”.

“ Io e quei due che stanno tenendo in ostaggio le tue amiche  siamo dei giocatori di rugby professionisti! Giochiamo in serie A1 nella squadra dei Saiyan a Recco, conosci? Io sono il capitano. Per questo ci sono molte ragazze che mi conoscono! Mettici pure che sono belloccio ed ecco che spuntano le fans”.

Dopo la spiegazione che le era stata data, Bulma fissò Vegeta e decise di far abbassare il crestino allo sbruffone: “ Allora decisamente non sono una tua fans, spiacente! Del rugby so solo che si gioca con una palla ovale e di Recco conosco solo la focaccia al formaggio ”. In realtà Bulma conosceva le basi del rugby, perché il suo professore di educazione fisica al liceo era un ex giocatore e quindi aveva istruito la classe al riguardo, ma in quel momento non voleva pompare ulteriormente il giovanotto che aveva accanto, inoltre doveva essere lei quella corteggiata, non viceversa!

“Comunque non mi basta il rugby per campare! Durante il giorno lavoro nel bar di mio padre e poi la sera vado agli allenamenti. Tu che fai nella vita?” domandò Vegeta a Bulma.

“ Io sono al primo anno di biologia all’università. Non lavoro, a parte dare ripetizioni ad un undicenne indemoniato” rispose Bulma con una smorfia stizzita pensando a Junior.

Vegeta rise e disse: “ Ti capisco! Anche mio fratello ha undici anni, è un’età terribile”.

I due giovani si guardarono complici, contenti di vedere che la pensavano uguale sull’argomento.

Fu Nappa ad interrompere il momento: “ Ehi Veji! Io e Rad abbiamo fame, entriamo un attimo in questa focacceria con le ragazze. Voi che fate?”. Vegeta chiese a Bulma se volesse qualcosa e lei fece cenno di no con la testa, così il corvino e la turchina si sedettero su una panchina ad aspettare gli amici.

“ Stasera avrei gli allenamenti, ma penso avviserò il coach che non andrò. Preferisco stare ancora un po’ qua con te” disse dolcemente Vegeta prendendo il cellulare in mano per scrivere un messaggio all’allenatore.  Quando ebbe finito, mostrò lo schermo a Bulma, indicandole un nome: VIDEL MAKO. Bulma non riusciva a capire dove volesse andare a parare il ragazzo, era davvero così imbecille da farle vedere che quella sera aveva chiesto il numero ad altre ragazze oltre a lei? Ma poi lesse il numero abbinato a quel nome e tutto le fu chiaro... “ Guarda che io mi chiamo Bulma, mica Videl”. Vegeta impallidì. Bulma vedendolo scoppiò a ridere e disse: “ Ma non hai sentito che lo dicevo mentre mi presentavo ai tuoi amici?” e continuò a ridere.

Vegeta si riprese ed esclamò: “ Scusa! Ero impegnato a guardarti, non ci ho fatto caso...Videl allora era il nome della ragazza con cui ho parlato prima di te, ma non me la ricordo neanche! Ho solo fatto confusione con i nomi...Che figuraccia...almeno l’hai presa sul ridere! Non lo dire agli altri”

“ Oh sì che lo farò!” Controbattè la ragazza, continuando a sbellicarsi.

Appena gli amici tornarono dalla focacceria, Bulma non esitò un attimo per raccontare loro l’aneddoto, facendoli scoppiare in una fragorosa risata e facendo prendere una serie di insulti a Vegeta.

 

“Sarà l’ora di tornare verso il parcheggio! Altrimenti non so se ci basteranno i soldi per pagare la sosta” disse Laura una volta finite le commissioni.

“Dove avete parcheggiato?” chiese Radish “ Vi accompagniamo! E non è che vi scoccia portare a casa Vegeta? Nappa è venuto in scooter, ne approfitterei per tornare con lui!”.

Vegeta guardò l’amico che gli fece l’occhiolino. Altro che scooter, erano venuti tutti e tre con l’autobus, era solo una scusa per farlo stare di più con Bulma. Con questa mossa Radish si era meritato una birra offerta.

Arrivati al posteggio Nappa e Radish salutarono le ragazze e Vegeta, che, vedendo la macchina con cui erano arrivate le ragazze, pensò di aver trovato l’ America...Oltre ad essere bella e intelligente, Bulma sembrava essere messa bene anche economicamente!

Nel viaggio in macchina il corvino si sentì sotto interrogatorio, Chichi e Laura non smettevano di fargli domande sulla sua vita, finché non arrivarono davanti al palazzo dove abitava il ragazzo.

Vegeta ringraziò e salutò, ma, prima di scendere dall’auto, si avvicinò al viso di Bulma e le sfiorò le labbra con le sue. Bulma arrossì e sentì il cuore accelerare.

Quando si staccò, Vegeta disse: “ Ci sentiamo stasera! Ciao Bulma” , aprì la portiera e se ne andò.

Laura e Chichi che avevano assistito allibite alla scena cinguettarono in coro: “ Quindi?!”

“ Amiche...potrebbe piacermi” concluse Bulma ancora gongolante.

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Capitolo 6
*** In bocca al lupo ***


                                                                                                                                                                        10/12/2009

 

Dopo aver passato la mattina in camera sua a risolvere le equazioni più complicate che trovava sul libro di matematica, Bulma sentiva il cervello scoppiarle e fu felicissima quando sentì l’urlo della madre provenire dalle scale per avvisarla che il pranzo era pronto.

La ragazza scese al piano terra, dove si trovava la cucina, e prese il suo posto a tavola accanto al padre, mentre la madre, sorridente, riempiva i loro piatti con i manicaretti che aveva preparato.

“ Allora Bulma!” esordì il papà “ Pronta per l’esame?”

“ Sì, papà! Riesco a risolvere tutti gli esercizi del libro che ci ha consigliato il professore per preparaci al compito, non dovrei avere difficoltà!”.

Il signor Brief guardò con orgoglio Bulma, per ora sua figlia aveva sempre ottenuto l’eccellenza in tutto quello in cui si era cimentata, era caparbia e dava sempre il massimo. Il suo flusso di pensieri fu interrotto dalla suoneria del telefono di Bulma.

Entrambe i genitori guardarono la ragazza, lei sapeva che durante i pasti non si poteva toccare il cellulare, era una delle poche regole che avevano stabilito i suoi.

I signori Brief , però, vedendo la figlia che fremeva per andare a rispondere, le diedero il permesso di alzarsi, ma di fare in fretta a tornare a pranzare.

Bulma non se lo fece ripetere due volte, afferrò il telefono che aveva lasciato su un mobile del tinello e si fiondò in salotto chiudendosi la porta dietro.

“ Pronto Vegeta!” disse la turchina affannata

“ Ehi ciao! Scusa, ma stamattina il bar era pieno, non sono riuscito a chiamarti prima. Stai bene? Hai il fiatone...” chiese il ragazzo all’altro capo del telefono

“ Sì, tutto bene! Ho solo dovuto fare una corsetta per recuperare il telefono. Io ora sto mangiando, i miei mi stanno aspettando, ti posso richiamare tra un’oretta?” domandò Bulma

“ Certo! A più tardi!” salutò Vegeta e la ragazza ricambiò chiudendo la chiamata.

Mentre tornava nella sala da pranzo Bulma continuava a fissare lo schermo del suo cellulare con aria sognante. Da quando si erano visti un paio di giorni prima in centro, Vegeta la chiamava tutti i giorni e durante la giornata non mancava mai qualche SMS. La ragazza non vedeva l’ora di dare domani quel maledetto esame per poter essere più libera e poter organizzarsi per vedere il corvino.

L’espressione felice della figlia non sfuggì ai signori Brief, che già avevano notato che Bulma da qualche giorno riceveva più chiamate del solito, ma fino a quel momento non avevano fatto domande...

“ Chi era?” chiese la signora Brief. Bulma sapeva che non era il caso direi bugie, che poi avrebbero portato ad altre bugie per vedere Vegeta e che alla fine le si sarebbe ritorto tutto contro. La ragazza fece un respiro profondo e rispose: “ Era un ragazzo! Si chiama Vegeta, l’ho conosciuto qualche giorno fa”.

Il signor Brief cercò di guardare la figlia con disinvoltura. Lui era molto geloso della sua bimba, ma sapeva anche che doveva lasciarla fare. Dall’altra parte c’era la signora Brief, che invece stava morendo dalla curiosità e iniziò a tartassare la figlia di domande: 

“ Quanti anni ha?”

“ Come me, 19”

“ Dove abita?”

“ A Genova”

“ È un tuo compagno di università?”

“ No mamma, gioca a rugby e lavora nel bar del padre”.

Ci fu un attimo di silenzio, la signora Brief sperava che Bulma incontrasse qualcuno all’università. La figlia era sempre uscita con ragazzi che non avevano terminato gli studi, non perché avessero altre passioni, ma non volevano impegnarsi a scuola e lo stesso facevano nella vita. Da mamma avrebbe voluto che Bulma incontrasse un ragazzo tenace e con degli interessi, la sua paura era che, anche questa volta, la ragazza avesse incontrato un ragazzo che si era fatto sopraffare dalla vita e che l’avrebbe delusa.

Bulma sapeva che la madre non era contenta della risposta sentita, ma lei era troppo giovane per capire tutto il ragionamento che c’era dietro alle idee del genitore. Anzi, spesso si arrabbiava con la mamma e la considerava una bigotta quando la rimproverava di uscire sempre con lo stesso tipo di ragazzo.

In quel momento la turchina si ricordò anche del commento fatto da Chichi in macchina, durante il rientro a casa dal pomeriggio passato con i ragazzi: “ I nostri genitori saranno fieri di noi! Siamo uscite con un barista, un idraulico ed un panettiere!”. Anche se tra le amiche di Bulma e gli amici di Vegeta non era scoppiata la scintilla, erano comunque riusciti a scoprire qualcosa gli uni degli altri ed era uscito fuori che Radish era un idraulico e Nappa un panettiere.

La signora Brief questa volta , però , non disse nulla. Sorrise alla figlia e le chiese:

“ I genitori stanno insieme?”

“ Mamma non lo so! Non siamo ancora così in confidenza ! Ancora non abbiamo avuto un vero appuntamento, sono impegnata con l’esame”.

Intervenne il signor Brief : “ Ecco appunto! Allora finisci di mangiare e torna a studiare, così se tutto andrà bene, potrai vedere questo Vegeta!”.

 

Vegeta alla fine del suo turno di lavoro al bar era distrutto. Lavorava  tutti i giorni dalle 6 alle 14, in questo modo poteva riposare un paio d’ore al pomeriggio e poi andare agli allenamenti. Quella mattina però era stata pesantissima! Avevano avuto un sacco di clienti e in più c’era stato per tutto il tempo suo padre, con cui non aveva un buon rapporto. Ormai erano anni che non riuscivano più a parlare senza discutere. Vegeta però sentiva di essere dalla parte della ragione, del resto era iniziato tutto quando suo padre lo aveva costretto a lasciare la scuola finito il terzo anno di superiori per rinchiuderlo in quel bar. All’inizio aveva patito l’allontanamento dal papà , ma poi, vedendo che quest’ultimo non sembrava accusare la situazione, anche Vegeta aveva smesso di soffrire.

Il lato positivo era che  Vegeta aveva scoperto che gli piaceva fare il barista, in più aveva un talento naturale! Si era anche perfezionato seguendo dei corsi organizzati dai fornitori del locale, sulle cui pareti ora erano affissi gli attestati da bartender e flair bartending che il corvino aveva ottenuto.

Anche l’arredamento del bar non dispiaceva affatto al ragazzo: era tutto in legno ed ardesia ed ai muri erano appesi quadri dai mille colori e le pareti esterne erano costituite da vetrate enormi.  Tutta quella luce e quei colori mettevano di buono umore Vegeta, forse perché era tutto in contrasto con il suo carattere chiuso e torvo. Il locale rappresentava, invece, il modo di essere di sua madre, Rosicheena. La donna era nata e cresciuta a Santo Domingo, finché il padre di Vegeta non andò lì in vacanza, si innamorarono e decisero di tornare insieme in Italia per sposarsi. L’idillio per sfortuna durò solo qualche anno. Anche Rosicheena poi si ritrovò ad essere succube del marito ed ora vivevano sotto lo stesso tetto per il bene dei figli e la gestione del bar, ma era come se fossero due sconosciuti.

Poco prima di terminare il turno Vegeta aveva telefonato a Bulma, ma la ragazza stava pranzando e gli aveva detto che lo avrebbe richiamato. Il ragazzo approfittò di quel tempo per tornare a casa, farsi una doccia e buttarsi sul letto. Alzò la suoneria al massimo, perché temeva di addormentarsi e non sentire squillare il telefono. Si era accorto che sentire Bulma lo rilassava e quel giorno ne aveva proprio bisogno. Non si dicevano nulla di particolare, parlavano di cosa avevano fatto durante la giornata o che programmi avevano ( più che altro parlava lei ), però a lui piaceva.

Quando gli occhi di Vegeta stavano per chiudersi, il cellulare iniziò a trillare...Bulma finalmente!

“ Pronto!” rispose il corvino.

“ Ehi ciao, disturbo?” chiese la turchina

“ No, anzi stavo aspettando la tua chiamata”

“ Bene! Sai, oggi a pranzo ho parlato di te ai miei genitori!”

“ Quindi ora non puoi più uscire di casa?” scherzò Vegeta.

“ No, stupido! Mi hanno chiesto chi mi avesse cercato e ho preferito dire la verità” rispose Bulma : “ Così almeno quando ci vedremo non dovrò inventarmi scuse strane e non dovrò girare per strada guardandomi le spalle”

“ Ahahah...Comunque questo è un argomento che mi interessa! Quando riusciremo a vederci?” domandò Vegeta

“ Bè, domani pomeriggio ho l’esame e da adesso fino a che non inizierò il test dovrò ripassare. Direi che potremmo uscire sabato, che dici?” propose Bulma

“ Sabato è perfetto! Però mi scrivi comunque domani quando esci dall’università?” chiese il ragazzo.

Bulma esclamò: “ Ok! Così ti racconto com’è andata. Allora a domani!”

“ Ciao bella e auguri per l’esame”

“ Non si dice auguri, porta sfiga. Devi dire in bocca al lupo!” ordinò Bulma

Vegeta sogghignò pensando al carattere della ragazza, aveva già capito che era una tipa tosta e si corresse: “ Sia mai! Allora in bocca al lupo!”

“ Viva il lupo! Ciao!”.

 

La telefonata terminò ed entrambe i ragazzi sentirono il cuore battere più forte, finalmente si sarebbero incontrati! 

 

 

 

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Capitolo 7
*** I giardini di plastica ***


                                                                                                                                           11/12/2009

 

“ Che nausea” pensò Bulma mentre si preparava la colazione. “ Tra l’esame di oggi pomeriggio e il fatto che domani dovrò vedere Vegeta, ci sono decisamente troppe farfalle nello stomaco per una persona sola”.

“ Buongiorno tesoro! Come va?” chiese il signor Brief entrando in cucina.

“ Insomma, sono un po’ agitata. Mi potresti accompagnare a mezzogiorno in stazione per prendere il treno per favore?” disse la turchina.

“ Ma certo cara! Dimmi quando sei pronta e andiamo!” rispose il signor Brief.

 

Il viaggio in macchina di padre e figlia da casa alla stazione di Busalla fu silenzioso, più si avvicinava il momento del test, più lo stomaco di Bulma si contorceva. La situazione non cambiò neanche sul treno e sull’autobus per raggiungere la zona universitaria di Genova.

Le due ore di viaggio che separavano casa della turchina dall’Università non aiutavano a tranquillizzarsi. Quando era diventata una studentessa universitaria aveva pensato di trasferirsi a Genova per comodità, ma poi ci aveva riflettuto e aveva deciso che preferiva rimanere a Savignone a casa dei suoi, le piaceva stare in quel piccolo paese dell’entroterra ligure. Inoltre nessuno dei suoi amici che aveva intrapreso il suo stesso percorso si era trasferito, quindi anche la compagnia non le mancava!

Arrivata nella vecchia aula dell’ancor più vecchio palazzo della sede di biologia, Bulma si sedette  ed attese l’arrivo del professore.

Alle 14 in punto l’insegnante varcò la soglia della classe ed il brusio degli studenti si interruppe.

Senza troppi convenevoli, l’uomo iniziò a distribuire i compiti ai ragazzi, per poi sedersi alla cattedra annunciando: “ Avete 4 ore!”.

Bulma guardò il foglio, lesse il testo di tutti gli esercizi, fece un respiro profondo ed iniziò a risolvere i quesiti...Dopo solo due ore aveva finito tutto!

Rilesse quello che aveva scritto senza trovare errori, così decise di consegnare il test al professore che le chiese se fosse sicura e, dopo la risposta affermativa della ragazza, le diede il permesso di andare via.

 

Vegeta era sul letto a guardare la tv, quando ricevette un messaggio:

 

“ Finitooooo :)”

 

Il ragazzo sorrise e rispose:

 

“ E brava Bulma! A giudicare dal messaggio direi che è andato tutto bene”

“ Direi di sì! Mi sono tolta un peso! Cosa fai?”

“ Niente di che...un po’ di sano zapping! Tu?”

“ Io sto aspettando l’autobus per tornare in stazione”

 

Vegeta guardò l’orologio sul comodino che aveva accanto al letto e vide che erano solo le 16 e un quarto e scrisse:

 

“ Visto che è presto e gli allenamenti di oggi li abbiamo anticipati a ieri perché il coach era impegnato, se ti raggiungessi per fare un giro? Potrei essere da te per le 17...O devi tornare a casa?”

 

Bulma lesse il messaggio e sentì di nuovo le farfalle fare festa nel suo stomaco, certo che poteva raggiungerla! Prima di rispondere però doveva sistemare un paio di cose.

Frugando nella borsa, sperò con tutto il cuore di non essersi dimenticata il beauty case a casa. Fortuna se lo era ricordata! Almeno avrebbe potuto darsi una pettinata e sistemare il trucco.

Poi la ragazza chiamò la madre e le chiese se potesse fare un giro in centro con Vegeta, giurando che si sarebbe arrangiata con i mezzi per rientrare a casa e che comunque sarebbe tornata per cena. La signora Brief, considerando tutto l’impegno che la figlia ci aveva messo per chiederle il permesso, acconsentì alla richiesta.

Ora che sembrava tutto sistemato, Bulma si fece coraggio e rispose:

 

“ Ok, va bene! Ti aspetto in stazione, a dopo!”

 

Letta la risposta della turchina, Vegeta scattò in piedi e corse in bagno a controllare la situazione: era perfetto! Giusto un po’ di profumo e poteva uscire. Menomale che si era fatto la doccia e messo in ordine i capelli tornato da lavoro, sennò non sarebbe mai arrivato puntuale all’appuntamento.

 

Bulma si stava guardando intorno davanti all’ingresso della stazione, quando tra la folla vide svettare dei capelli corvini sparati in alto come una fiamma, eccolo! Cavolo, ogni volta che lo vedeva le sembrava sempre più bello. Vegeta aveva già avvistato la ragazza, ancor prima che lei si girasse verso di lui sorridendogli. Era impossibile non notarla, era una bellezza fuori dal comune. La conferma di questo stava anche nel fatto che , mentre si avvicinava, Vegeta aveva notato molti uomini girarsi a guardarla. Questa cosa lo fece pavoneggiare non poco quando si avvicinò alla ragazza e le schioccò un bacio sulla guancia per salutarla. “ Guardate e rosicate” pensò il ragazzo, osservando i passanti.

 

Bulma ricambiò il bacio, ma sentì le guance diventare rosse e sperò che lui non se ne fosse accorto. Per togliersi dall’imbarazzo, la turchina propose di fare due passi.

 

Nonostante si conoscessero appena, i due ragazzi si accorsero che erano già in confidenza e parlavano tranquillamente. Lui le chiese come fosse andato l’esame e lei iniziò con uno sproloquio di cui lui capì poco e niente, ma lo fece sorridere. Era buffa mentre raccontava tutta concentrata i dettagli della sua giornata.

Ad un certo punto Vegeta sbottò: “ Quanta gente che c’è in giro! Mi innervosisce...”

“ Scusa, tutte le volte che ti ho visto eri in posti affollati...E poi non fai il barista?” osservò Bulma

“ Appunto! Arrivi ad un certo punto della giornata in cui non vuoi più stare in mezzo al caos!” rispose Vegeta.

Bulma lo guardò e senza neanche accorgersene gli prese la mano e disse: “Dipenderà anche dal fatto che siamo in una via tra le più affollate di Genova! Vieni passiamo da qui, è più tranquillo”.

Il ragazzo si fece trascinare dalla ragazza, era impegnato ad osservare le loro mani unite. Non aveva mai camminato per mano con una ragazza, non ce ne era il tempo, in genere erano tutti incontri da una botta e via.

Quando arrivarono all’altezza di un parco vuoto circondato da palazzi, Vegeta si arrestò e chiese alla ragazza: “ Sai dove siamo?”

“ Sì” rispose la ragazza: “ Questo sono i giardini di plastica! Mai capito perché si chiamino così”

“ Neanche io! So solo di una storiella per bambini in cui si dice che, nei trogoli che si trovano più avanti, gira il fantasma di una vecchietta che quando era in vita veniva sempre qui a lavare i panni” disse Vegeta .

Bulma si strinse al ragazzo ed esclamò: “ Bene! Allora direi che possiamo andarcene!”

Il corvino guardò la ragazza e, sedendosi su un muretto, aggiunse ridendo : “ Bulma sono solo favolette !E poi ci sono io a proteggerti”. Così dicendo, Vegeta tirò Bulma verso di se e la fece sedere sulle sue gambe, lei lo lasciò fare. Il ragazzo si accorse che la turchina era un po’ tesa, quindi le iniziò a fare domande sui suoi interessi e la sua famiglia. Vegeta scoprì in questo modo che la ragazza era particolarmente legata ai suoi parenti. Dai suoi racconti sembrava stesse descrivendo la famiglia del Mulino Bianco, esattamente il contrario della sua...Infatti quando Bulma gli chiese di raccontarle qualcosa dei suoi genitori, lui si limitò a rispondere: “ Gestiscono il bar insieme, ma sono separati in casa. Mia madre avrebbe fatto meglio a rimanere a Santo Domingo con i suoi ”.

La ragazza si accorse dello sguardo malinconico del corvino mentre le rispondeva, così decise di sdrammatizzare: “ Ah ecco! Ora si spiega questa bella carnagione! Mistero svelato...”

Il corvino la guardò e ammiccando le si avvicinò al viso sussurrandole sulle labbra: “ Ti piace la mia pelle? A me piaci te...” . 

Vegeta mise una mano dietro la nuca di Bulma e la baciò senza distogliere gli occhi da quelli blu di lei. La turchina sentì il cuore battere all’ impazzata, ancora di più quando Vegeta iniziò ad intrufolarsi con la lingua nella sua bocca. Fu in quel momento che Bulma si disincantò ed iniziò a ricambiare il bacio. La ragazza poggiò una mano sul collo tirato di lui e l’altra sul suo petto possente. Bulma non aveva mai toccato un corpo così muscoloso e la cosa stuzzicò la sua curiosità, ma era decisamente il caso di darsi un contegno! Almeno per il momento...

Vegeta al tocco delicato di lei si sentì fremere, aveva già le idee chiare su cosa voleva fare con quella ragazza. Fosse stato per lui l’avrebbe presa in quell’istante su quel muretto freddo, e al diavolo l’oltraggio al pubblico pudore!Si era accorto, però ,che quando lui provava ad allungare le mani, lei si scansava. Il ragazzo decise così di limitarsi a baciarla, inoltre quella resistenza lo eccitava ulteriormente , la vittoria sarebbe stata ancora più dolce.

Fu il rintocco di una campana in lontananza che fece cessare le effusioni tra i due giovani, era il caso di controllare l’ora per evitare che Bulma perdesse il treno per tornare a casa.

Appurato che mancavano venti minuti alla partenza del treno, i due ragazzi si diressero a passo svelto verso la stazione e ,una volta arrivati, si baciarono ancora.

 

Prima che Bulma salisse sulla carrozza, Vegeta le disse:

 

“ Senti, io in genere non chiedo mai alle ragazze di vedersi due giorni di fila, però mi farebbe piacere stare con te domani...Alla fine ci eravamo anche già messi d’accordo”

“ La sera non ci sono, ma il pomeriggio sono libera! Ci sentiamo domani in mattinata?” disse la ragazza, entusiasta della proposta ricevuta.

 

Il ragazzo annuì e osservò Bulma, mentre andava a cercare un posto per sedersi.

 

 

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Capitolo 8
*** Heidi ***


                                                                                                                                                                   12/12/2009

 

Quel sabato mattina per Bulma fu molto impegnativo! Aveva deciso che per tutto il fine settimana non avrebbe toccato un libro, una pausa ci voleva! 

Doveva però studiare bene come conciarsi per l’appuntamento del pomeriggio con Vegeta! Il giorno prima non si aspettava di vederlo, era vestita con un semplice paio di jeans, un maglioncino di cotone bianco e soprattutto aveva le scarpe da ginnastica...Lei quando usciva con gli amici aveva sempre il tacco! Non le piaceva camminare raso terra, le sue amiche davano la colpa di ciò al suo ego smisurato.

Per prima cosa si fece una bella doccia e controllò che tutte le parti del suo corpo fossero perfettamente lisce. Uscita dalla doccia si mise la crema corpo al cocco, il suo marchio di fabbrica. Si asciugò i capelli e iniziò a scaldare la piastra, i suoi capelli quel giorno dovevano collaborare e restare dritti come spaghetti!

Durante i preparativi il telefono della turchina squillò, ma era un numero di un telefono fissò che non conosceva. Rispose svogliata, pensando si trattasse di un call center da liquidare alla svelta:

“ Sì?”

“ Bulma ciao! Sono Vegeta, ho lasciato il cellulare a casa, ti sto chiamando dal telefono del bar”

 La ragazza ebbe un cambio repentino nel tono di voce:

“ Vegeta ciao! Ok, capito! Dimmi tutto!”

“ Per oggi pomeriggio pensavo ci potremmo vedere alla Fiumara alle 16, ci sai arrivare?”

“ Vedi te, è tipo il centro commerciale più importante di Genova. Sarebbe strano il contrario...”

scherzò la ragazza.

“ Acida al punto giusto! Mi piace! Scherzi a parte, devo tornare a lavoro, a più tardi!” e il ragazzo terminò la chiamata.

 

Bulma pensò che doveva essere pesante lavorare in una bar, alla fine non esistevano feste e week end, bisognava lavorare quando tutti erano liberi. Lei per il suo futuro puntava al classico orario d’ufficio.

Mentre si lisciava i capelli, la ragazza faceva abbinamenti mentali dei suoi vestiti. Doveva indossare qualcosa che andasse bene anche per la sera, perché, dopo aver visto Vegeta, doveva andare a mangiare una pizza con i suoi amici.

Alla fine optò per dei tronchetti di pelle nera con il tacco, leggins neri ed un vestitino attillato grigio che arrivava a metà coscia. Per evitare che le mutandine le segnassero il sedere, si mise un perizoma di pizzo nero con reggiseno abbinato.

 

Vegeta stava finendo di maledire la tizia rifatta che gli aveva chiesto “ Un cappuccino d’orzo con latte di soia in tazza fredda”, quando sentì: “Uèèèè Vegi! Com’è?”. Il corvino si girò e vide Radish e Nappa che varcavano la soglia del bar e li salutò.

“ Potresti prepararci due caffè, per favore?” chiese Nappa 

“ Certo ragazzi! Per fortuna qualcuno ha ancora i gusti dei comuni mortali” rispose Vegeta, tirando una frecciatina all’arpia che sorseggiava il suo finto cappuccino.

“ Proposte per oggi?” intervenne Radish

“ Io oggi non ci sono...” disse vago il barista

“ Cosa devi fare?” chiese Nappa incuriosito

“ Devo uscire con Bulma. Se volete ci possiamo vedere stasera, potete venire a mangiare una pizza da me” spiegò Vegeta cercando di cambiare discorso, ma gli amici non mangiarono la foglia e Radish lo stuzzicò: “ Ci vediamo sì stasera! E Vegi... vogliamo sapere i dettagli! A dopo amico”.

I due ragazzi uscirono dal bar, lasciando Vegeta che li fissava con sguardo truce alle loro spalle.

 

Vegeta e Bulma arrivarono contemporaneamente al centro commerciale e appena si videro fu impossibile per entrambe trattenere un sorriso che non celava il piacere  e la voglia di passare del tempo insieme.

Si salutarono con un bacio a stampo e lui le prese la mano, gli piaceva quel nuovo modo di passeggiare che gli aveva insegnato la ragazza.

“ Devi comprare qualcosa?” domandò Bulma

“ In realtà no, però visto che non è bel tempo e fa anche parecchio freddo, questo mi sembrava il posto migliore in cui stare!” spiegò lui

“ Uhuuuh...Bello e intelligente!” sghignazzò la turchina 

“ E poi minuta come sei, fossimo rimasti all’aperto ti saresti ammalata subito” continuò Vegeta

“ Senti coso! Io vengo da Savignone! Sono abituata a temperature ben più basse! Non mi sottovalutare...” sbottò Bulma

“ A proposito” disse Vegeta “ Savignone esiste davvero?”

“ Certo che esiste! È un paesino di campagna vicino a Busalla. Almeno Busalla la conosci?” chiese la ragazza

“ Busalla la conosco, ma giusto perché c’è l’uscita dell’autostrada! Pensavo fossero posti disabitati quelli, invece guarda chi nascondevano!” rise il ragazzo “ Sei un po’ come Heidi!”

“ Farò finta di non cogliere le provocazioni” scherzò Bulma e continuò:“ Quindi andiamo a fare un giro fuori?”

Il ragazzo acconsentì, ma poco dopo che furono usciti iniziò a piovere, così disse:

“ Senti, da qui è un attimo raggiungere casa mia! Ci andiamo a rifugiare lì prima di scolarci e prendere un malanno veramente? Sempre se la cosa non ti crea disagio...”

La ragazza lo guardò un attimo dritto negli occhi e annuì.

 

Vegeta abitava al terzo piano di un palazzo signorile e al piano terra dello stesso c’era il bar della sua famiglia. Quando passarono davanti al bar, Vegeta lo fece vedere rapidamente a Bulma dall’esterno e poi la trascinò dentro al portone del palazzo. I genitori stavano lavorando entrambe nel locale e non voleva che lo vedessero.

La prima cosa che la ragazza vide dentro l’appartamento del corvino, furono due foto di due bambini in posa davanti all’obiettivo e chiese: “ Questi siete tu e tuo fratello?”

“ Mhmh” rispose lui distaccato.

Gli occhi di lei poi caddero su una cornice d’argento che racchiudeva la foto di due giovani sposi e intuì che si trattava dei genitori del ragazzo.

“ Sei uguale a tuo papà, tranne i colori. I colori sono di tua mamma” constatò la turchina, ma il ragazzo si limitò a fare spallucce e iniziò a camminare lungo il corridoio della casa. Bulma capì l’antifona, smise di fare domande e lo seguì.

Infondo al corridoio c’era la camera di Vegeta e di Tarble. Per fortuna quest’ultimo avrebbe passato il fine settimana dalla nonna, quindi la casa era libera.

Bulma rimase qualche secondo ad osservare la stanza e notò subito quanto fosse ordinata per essere di due ragazzi, la sua in confronto era un campo di battaglia...Vide poi un poster e chiese: “ Tifi Inter?”

Vegeta rispose: “ Sì! Cos’è quell’aria schifata? Sarai mica milanista?!”

“ Ma va’! Io tifo per la magica! Sai io sono di Roma, mi sono trasferita qui con i miei quando ero piccola per il lavoro di papà, ma il resto della mia famiglia abita giù...Ormai praticamente sono genovese, ma la fede calcistica è rimasta invariata! Domani infatti vado allo stadio a vedere Samp-Roma!” 

“La puntata in cui Heidi diventava un’ultras me la devo essere persa!” , rise il ragazzo sedendosi sul letto appoggiando la schiena alla testiera. 

Bulma gli tirò un’occhiataccia e si andò a sedere vicino a lui.

“ Certo che è piccolo questo letto per due persone!” disse Bulma mentre cercava di incastrarsi nel letto da una piazza.

“ È intimo!” ribatté Vegeta passando una mano dietro le spalle della turchina, che si girò per guardarlo e vide i suoi grandi occhi blu perdersi nel nero delle iridi del ragazzo.

Fu questione di un attimo...Vegeta iniziò a baciare le labbra carnose e morbide di lei, era dal giorno prima che aspettava di riassaggiarle. Bulma era completamente immersa nell’osservare i lineamenti perfetti del ragazzo, non si era neanche accorta che lui l’aveva fatta stendere sul letto. La scosse un brivido, dovuto al fatto che il ragazzo aveva iniziato ad accarezzarle dolcemente un braccio fino ad arrivare al bacino. Bulma gli avvolse le braccia intorno al collo e poi lasciò scivolare le mani lungo la schiena di lui per poi fermarsi sui fianchi e stringerlo.

Il corvino sentendo quella presa si mise completamente sopra la ragazza e iniziò a strusciarsi su di lei continuando a baciarle la bocca ed il collo. La ragazza non voleva essere da meno, così infilò una mano sotto la maglietta di lui e scoprì una tartaruga perfetta. Vegeta ne approfittò subito e si tolse la maglia...Bulma non aveva mai visto un bronzo di Riace, ma doveva essere uguale a quel fisico scolpito che aveva davanti. Notò anche parecchie cicatrici...Vegeta si accorse che cosa stesse guardando la ragazza e la anticipò: “ Me le sono fatte sul campo. A forza di prendere botte e tuffarsi nell’erba qualche segno resta”. Mentre diceva questo, afferrò la gonna del vestito della ragazza e glielo sfilò. Bulma lo lasciò fare, lo voleva !

Vegeta non si fermò e fece sparire anche i leggins. La vista del seno della ragazza racchiuso a fatica dentro quel reggiseno e di quel perizoma praticamente inesistente, gli fece asciugare la bocca e gonfiare dell’altro. Il corvino fece scivolare via i suoi jeans e si risdraiò su di lei, muovendosi lentamente e provocando alla turchina dei sussulti di piacere.

Proprio quando Vegeta stava per passare alla fase successiva, si sentì il rumore di chiavi che giravano nella serratura.

Il ragazzo si alzò velocemente dal letto e socchiuse la porta della sua camera per vedere chi fosse: sua madre!

Rosicheena vide il figlio spuntate dalla sua camera, gli si avvicinò e si accorse che aveva l’aria trafelata ed era in boxer. Non essendo nata il giorno prima, la donna capì cosa stava combinando il ragazzo e gli disse: “ Sono passata a prendere dei gessetti per scrivere sulla lavagnetta del bar, ora torno giù” poi abbassò la voce e aggiunse: “ Veji...mi raccomando”.

Vegeta non rispose, ma arrossì e richiuse la porta della sua camera. Il ragazzo si diresse verso il letto, convinto che ormai Bulma non volesse fare più niente a causa dell’intrusione. Invece, quando lui si ridistese sul letto, la ragazza lo baciò con passione e ripresero esattamente dal punto in cui si erano interrotti.

Vegeta mise una mano sotto l’intimo di Bulma e infilò due dita dentro di lei, trovandola già pronta per accoglierlo. Lui d’altra parte era pronto da un pezzo e la ragazza lo sentiva premere contro la sua coscia.

Mentre continuava a massaggiare le parti intime della ragazza, Vegeta riuscì a slacciarle il reggiseno con la mano che aveva libera e iniziò a torturarle i capezzoli con baci e morsi.

Bulma era ormai in estasi, afferrò i capelli del ragazzo e lo costrinse a guardarla, i loro sguardi erano famelici...Si tolsero l’intimo che avevano ancora addosso. Vegeta afferrò le mani di Bulma e gliele bloccò sopra la testa, prima di penetrarla con un ritmo che andava pian piano aumentando e scandito dai gemiti di piacere di lei. Il ragazzo si lasciò andare solo quando fu sicuro che lei avesse finito e si accasciò sul letto.

I due giovani rimasero qualche minuto in silenzio a riprendere fiato, poi si guardarono e si scambiarono un tenero bacio.

Quando Bulma salì in macchina, si rese conto che non avrebbe fatto in tempo per la cena con gli amici. Di fare le corse non ne aveva voglia , così scrisse a Chichi che non sarebbe andata e che si sarebbero visti il giorno seguente. Mise in moto la macchina e andò verso casa, lasciando che la vettura si riempisse dell’odore di Vegeta che le era rimasto addosso .

Anche Vegeta aveva disdetto l’impegno con gli amici e si era addormentato serenamente su quel cuscino che sapeva di cocco.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** The day after ***


13/12/2009

 

“ Eccola lì! La paccara !” esclamò Crilin appena vide Bulma uscire di casa.

La turchina si sistemò la sua sciarpa della Roma e rispose: “ Senti! Ero stanca e in ritardissimo! Non sono riuscita a venire”

“ Non essere permalosa! Stavo scherzando...Sali in macchina che andiamo a prendere gli altri” tagliò corto Crilin, che si era accorto dello sguardo irritato dell’amica. Lei non sopportava quando le si rinfacciava qualcosa.

Bulma montò in macchina e l’amico partì.

In pochi minuti arrivarono alla fermata della corriera dove li stavano aspettando Laura e Chichi.

Le ragazze salirono sull’auto e , guardando maliziosamente Bulma , Laura scandì le parole in modo che la turchina potesse leggere il labiale: “ Poi ci devi raccontare tutto”. Bulma le sorrise e guardò fuori dal finestrino, ripensando al giorno prima...

“ Bene! Recuperiamo Goku e possiamo raggiungere lo stadio!” disse Crilin.

“ L’ho sentito prima” disse Chichi “ Non si sente bene, ma ci tiene troppo alla partita per non venire. Mi ha chiesto di portargli una medicina”

“ Cosa gli hai portato?” chiese Bulma

“ Buscofen” rispose tranquilla Chichi

“ Ma il Buscofen serve per alleviare i dolori del ciclo!” disse Bulma

Chichi la guardò e sghignazzando spiegò : “ Mi ha detto che aveva mal di testa, dolori addominali e fastidio alla schiena...Mi sembrava il medicinale adatto! Al massimo non gli fa nulla...”

I ragazzi scoppiarono a ridere e Laura fece giurare a Crilin che non avrebbe svelato la verità a all’amico ignaro.

Quando Goku arrivò prese subito la medicina  e ,vuoi per l’effetto  di quest’ultima vuoi per il destino, nel giro di pochi minuti si riprese. Il ragazzo ringraziò Chichi per averlo aiutato, mentre lei se la rideva sotto i baffi, le sue piccole vendette...

I ragazzi arrivarono allo stadio e si misero in coda per entrare.

“ Bulma , prima o poi farai finire me e Crilin in una rissa! Puoi per favore toglierti quella sciarpa?” supplicò Goku.

“ Quante storie! Sei grande e grosso! Non ti faresti nulla...Anzi, probabilmente stenderesti un po’ di gente” controbatté la turchina

“ Ho capito! Ma lo vorrei comunque evitare...Guardati intorno! Siamo tutti doriani in questo settore

“ E va bene!” sbottò Bulma levandosi la sciarpa e nascondendola sotto la giacca “ Ma quando usciremo, la rimetterò!” 

Il battibecco tra i due ragazzi fu interrotto da Crilin: “ Lazuli! Siamo qui!”

La bionda dagli occhi di ghiaccio si diresse verso il gruppo di amici e stampò un bacio sulle labbra di Crilin, lasciando quest’ultimo estasiato e gli altri scioccati.

La nuova arrivata si presentò e poi si sedette accanto a Crilin in attesa dell’inizio della partita, si vedeva subito che non era di molte parole.

L’arbitro fischiò il calcio di inizio e per i quarantacinque minuti successivi la Roma si dimostrò superiore alla Sampdoria, senza però riuscire a segnare.

Alla fine del primo tempo i ragazzi e Lazuli andarono a prendere da bere, lasciando inconsapevolmente Bulma nelle grinfie di Chichi e Laura.

Fu Laura a iniziare con le domande: “ Quindi Bulma, come mai non sei riuscita a venire alla cena ieri sera?Cosa ti ha trattenuta?”

“ Ero con Vegeta, non ci siamo resi conto del tempo che passava” rispose secca la turchina

“ Bulma non fare la sostenuta! Parla!” intervenne Chichi “ Tanto lo sappiamo che vuoi vuotare il sacco!”

“ Bè, ecco...ci siamo visti ieri pomeriggio e siamo andati a casa sua. È stato tutto molto spontaneo, lo abbiamo fatto” raccontò arrossendo la turchina

“ Ma di già?! Lo conosci appena!” disse Chichi

“ Ci siamo già visti tre volte! I tempi sono giusti...Se fai sesso dopo tre appuntamenti non passi per suora, ma neanche per sgualdrina! Lo dice anche Elliot di Scrubs” si giustificò Bulma imbarazzata

“ E tu basi la tua vita sugli insegnamenti di una serie tv demenziale?!” sbottò Chichi

Intervenne Laura: “ Chichi smettila di fare la bacchettona! Se la sentiva e l’ha fatto! Bisogna godersi i piaceri della vita...Carpe diem!”

“ Disse quella che prende esempio da Jersey shore” Sbuffò Chichi

Laura ignorò i commenti acidi dell’amica e continuò: “ Come è stato? E lui come è?”

“ Lui è perfetto” disse sognante Bulma “ Ha un corpo perfetto, non ha un muscolo fuori posto...e soprattutto ha i muscoli! E sotto è decisamente ben fornito!” rise la turchina, ormai tranquilla e felice di essersi confidata con le amiche.

Poco dopo Goku, Crilin e Lazuli tornarono e la partita ricominciò.

La competizione finì 0-0, gli amici salutarono Lazuli e tornarono ognuno a casa sua.

 

Vegeta quella mattina si era recato al campo dei Saiyan con il resto della squadra, dovevano prepararsi alla partita che si sarebbe svolta nel primo pomeriggio.

I ragazzi erano concentratissimi, non potevano permettersi di perdere.

La stagione fino a quel momento era stata molto positiva, erano primi in classifica e non avevano intenzione di scendere dal podio.

Ogni giocatore aveva il suo modo di caricarsi: c’era chi faceva palestra, chi faceva qualche passaggio, chi ascoltava musica. Vegeta era tra questi ultimi. Lui  si sedeva sulla panca degli spogliatoi, si infilava le cuffiette ed ascoltava a tutto volume i System of a down fino a che il coach non li chiamava a raccolta.

Anche quel giorno il discorso del mister spronò la squadra, che scese in campo pronta a distruggere gli avversari.

I Saiyan vinsero la partita e Vegeta fece anche due mete, durante il terzo tempo bisognava assolutamente festeggiare!

I giocatori erano tutti nella Club House a mangiare e bere birra, quando Radish si alzò in piedi su un tavolo gridando: “ E adesso un brindisi a Vegeta ,il nostro capitano! Oggi ci ha dimostrato che si può tranquillamente scopare prima di una partita senza rischiare di compromettere le prestazioni sportive!”

“ Radish, ma che cavolo dici?” sbraitò Vegeta alzandosi in piedi e tirando giù malamente Radish dal tavolo.

“ Vegi sei pazzo? Che ti prende? Ti stavo solo prendendo in giro” disse Radish guardando stupefatto l’amico

“ Non mi piace che sbandieri a tutti gli affari miei” rispose il corvino

Per calmare un po’ le acque intervenne Nappa: “ Dai ragazzi buoni! Non è il caso di dare spettacolo ora. Comunque Radish tu sei proprio un cretino e Vegi...È vero quello che dice? Hai concluso con la ragazza?”

Vegeta lasciò il polso di Radish e rispose : “ Bulma. Nappa, la ragazza si chiama Bulma. E comunque sì, siamo andati a letto, ma sono cose che non vi devono interessare “

“ Come non ci devono interessare?! Ci siamo sempre raccontati tutto!” disse Radish

“ Bè non stavolta!Non voglio parlarne” . Vegeta non sapeva come mai non volesse raccontare ai suoi compagni come era andata con Bulma, ma sentiva che facendolo le avrebbe mancato di rispetto e lui non voleva questo.

I ragazzi scrutarono sbigottiti il corvino e Nappa bisbigliò a Radish: “ Amico, tira fuori la compilation degli 883. Ci aspetta uno strano periodo”.

 

Quel giorno, a causa degli impegni che non coincidevano, Bulma e Vegeta non erano riusciti a sentirsi se non per il messaggio del buongiorno. Solo verso le 23 , la ragazza ricevette la chiamata che aspettava da tutto il giorno.

Vegeta e Bulma si raccontarono le loro rispettive giornate, tralasciando le conversazioni intime con i loro amici, e poi si scambiarono la buonanotte, pronti a sentirsi il giorno seguente.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Il campo ***


                                                                                                                                           27/12/2009

 

“ Pronto Veji!”

“ Ciao!Dove sei?”

“ Abbiamo appena superato Livorno! Circa tre ore e arriviamo a casa”

“ Ok! Vieni da me dopo cena?”

“ Certo! A più tardi”

“ A dopo Bulma...”

 

La famiglia di Bulma era andata tre giorni a Roma per festeggiare il Natale con i parenti e, per quanto la ragazza adorasse la sua famiglia, erano state delle giornate interminabili!

La turchina non vedeva l’ora di tornare a Genova per vedere Vegeta! Non che quando fossero a mezz’ora di macchina riuscissero a vedersi più di due volte alla settimana, ma era comunque meglio che stare a 500 Km di distanza!

Dal loro primo incontro avevano passato tutti i giovedì e i sabati insieme. Si vedevano quando il corvino non aveva allenamenti o partite, incastrando così gli impegni sportivi del ragazzo con il suo rapporto con Bulma, che cresceva ogni giorno di più.

Vegeta amava il rugby, non lo avrebbe mai lasciato. Quando giocava si scaricava e la sua mente si liberava. Non era solo la passione per quello sport a spingerlo a praticarlo e dedicargli quasi tutto il suo tempo, Vegeta attraverso il rugby teneva a bada i suoi malumori. Nell’ultimo periodo però anche un’altra cosa, anzi persona, aveva lo stesso effetto rilassante sul ragazzo: Bulma.

Quella ragazza con quel colore di capelli assurdo era sempre più presente nei suoi pensieri e nella sua vita.

Quando Bulma aveva detto a Vegeta che sarebbe andata a Roma dal 24 al 27 dicembre, lui non ci aveva dato peso, erano solo tre giorni! Ma, man mano che il tempo passava, il ragazzo si innervosiva sempre di più e, ora che finalmente la turchina sarebbe tornata, lui era sia felice che arrabbiato. Felice perché le era mancata, arrabbiato perché lo aveva lasciato solo...

 

Mentre i signori Brief preparavano la cena, Bulma iniziò a prepararsi per uscire subito dopo aver finito di mangiare.

La ragazza trangugiò tutto quello che aveva nel piatto, si alzò da tavola salutando i suoi e si fiondò in macchina con destinazione casa di Vegeta.

Arrivata davanti al portone del ragazzo, la turchina suonò il citofono e il corvino, che la stava aspettando ,rispose: “ Bulma resta lì, scendo io”.

La ragazza si chiese il perché di quella richiesta, quando però vide il ragazzo uscire dall’ascensore  con un’espressione seria in viso, pensò fosse successo qualcosa.

Vegeta non era ancora riuscito a far sparire la rabbia che sentiva, ma quando vide quella bellissima ragazza che lo aspettava sorridente oltre il portone, capì che la gioia di vederla era più grande del resto ed era giusto portare avanti l’idea che aveva per la serata.

Bulma vide un sorriso perfetto spuntare sulla bocca del ragazzo oltre il vetro e, quando lui aprì il portone , non poté far altro che saltargli al collo per schioccargli un bacio sulle labbra.

 

“ Vieni! Ho una sorpresa per te” esordì Vegeta prendendo per mano la ragazza e portandola fino alla sua auto.

Saliti in macchina, Bulma chiese: “ Dove andiamo?”

“ E’ una sorpresa, se te lo dicessi non potrebbe definirsi tale” disse lui infilandosi la cintura e mettendo in moto.

Bulma stava per ribattere al corvino, quando la sua attenzione fu catturata dalla radio che si era accesa in automatico appena erano partiti.

 

“ Ma che musica ascolti?!” chiese perplessa la turchina

“ Io ascolto sempre M2O...Perché? Problemi?” rispose Vegeta

“ Ma dai! Ok sentire questi pezzi quando si va a ballare, ma sentirla a casa o in macchina no! È bello cantare!” sentenziò la ragazza.

Vegeta guardò Bulma con la coda dell’occhio e ghignò: “ Tsk...Già mi immagino che 2 palle deve essere venire in macchina con te! Tu che canti una lagna dietro l’altra”

“ Senti bello! Io ascolto bella musica: Ligabue, Marron 5 , Tiziano Ferro...”

“ Ecco fermati! Hai detto abbastanza” la interruppe Vegeta “ Tiziano Ferro canta solo di amori finiti e amici che lo tradiscono! Poverino...Ti passo solo Ligabue”

“ A parte che ancora non avevo finito il mio elenco” continuò Bulma “ i temi che tratta, non influiscono sulla bellezza delle canzoni di Tiziano!”

I due giovani si guardarono un attimo e scoppiarono a ridere...

 

“ In ogni caso, macchina mia e quindi si ascolta quello che dico io” concluse Vegeta.

 

Il ragazzo prese l’autostrada e uscì al casello di Recco, per poi parcheggiare poco dopo in una stradina senza uscita.

 

“ Scendi, siamo arrivati!” disse Vegeta.

 

I giovani fecero qualche metro indietro rispetto a dove avevano lasciato la macchina e poi Vegeta svoltò a destra in un vialetto sterrato che iniziava da un cancello bianco e azzurro.

Bulma con il buio non era ancora riuscita a capire dove fosse, ma poi spuntarono delle luci e vide davanti a lei degli spalti.

Alla fine del vialetto i due ragazzi si trovarono su un campo da rugby. Bulma non ne aveva mai visto uno dal vivo, era enorme!

 

“ Wow Vegeta! Non ero mai stata su un campo da gioco, fa un altro effetto visto da qui!” esclamò la ragazza

Vegeta sorrise e disse: “ Questa è la mia seconda casa, è la casa di noi Saiyan. Qui mi sento bene. Sono felice che ti piaccia.”

 

Bulma osservò il volto del ragazzo: era vero che era a suo agio, la sua espressione era meno dura del solito...

Dopo un attimo di silenzio, la turchina disse indicando gli spalti: “ Invece lì immagino si riuniscano le tue fans...” 

“ Esatto! Non si perdono una partita!” rispose Vegeta guardando la ragazza con aria di sfida, per poi aggiungere: “ Gelosa?”

“ Gelosa io?!  Figurati, saranno delle racchie in confronto a me!” sbottò la ragazza e si voltò a fissare la gradinata prima di dire: “ Magari un giorno potrei venire a vederti giocare...”

 

Sentendo quelle parole Vegeta trasalì, erano anni che nessuno a cui tenesse andava a vedere una sua partita. Ora che si era abituato a quella situazione, non era neanche sicuro di volere qualcuno che conoscesse a vederlo.

Forse l’ultimo viso familiare che aveva visto fare il tifo per lui era quello di sua madre, lui avrà avuto dieci anni. I suoi genitori poi avevano preso il bar e avevano iniziato a litigare e lui veniva portato agli allenamenti ed alle partite dai genitori dei suoi compagni. 

 

Fu riportato al presente da due grandi occhi blu che lo osservavano in attesa di una risposta e tagliò corto:

“ Forse un giorno potrei invitarti! Ma non prendere iniziative tu, non mi piacciono le sorprese”

Bulma rimase scontenta della risposta ricevuta, ma non disse nulla e seguì il ragazzo che nel frattempo aveva ripreso a percorrere il campo.

 

Alla fine del campo c’erano due strutture in muratura, rigorosamente dipinte di bianco e azzurro con degli scimmioni vestiti da rugbisti raffigurati sulle pareti.

 

“ Il bianco e l’azzurro sono i colori della vostra squadra?” chiese Bulma un po’ schifata, perché erano gli stessi colori della Lazio...

“ Sì, e il gorilla è il nostro stemma! Quella casetta a destra è la Club House, dove passiamo il terzo tempo delle partite mangiando e bevendo. Noi invece dobbiamo entrare in quest’altra.” rispose il ragazzo.

 

Vegeta aprì la porta dell’altra casetta ed entrarono negli spogliatoi della squadra.

 

“ È vero che non faccio tanta attività fisica come te, ma costringermi ad allenarmi con l’inganno mi sembra eccessivo!” disse Bulma ridendo

“ Tranquilla” rispose Vegeta “ Non ci fermiamo qui!”

 

Alla fine degli spogliatoi c’era un’altra porta che si apriva sulla sala pesi e in fondo a quest’ultima c’era un’altra stanza.

I ragazzi entrarono e Bulma si trovò davanti ad una vasca idromassaggio con l’acqua riscaldata.

Vegeta guardò la turchina e disse: “ Le feste con i parenti stressano e tutte le ore di macchina che hai fatto ti avranno anchilosato! Ho pensato ti avrebbe fatto piacere un bagno rilassante! Certo non sono le terme...”

“ Mi piace l’idea, grazie! Io però non ho il costume” fece notare la ragazza

“ Non ti serve il costume” rispose malizioso Vegeta che si era già denudato e stava entrando in acqua

“ Ma sei pazzo?!” sibilò la ragazza “ come siamo entrati noi, non potrebbe entrare qualcun altro, no?”

“ Non viene nessuno, tranquilla...Spogliati” controbatté il corvino 

 

Bulma si sentì trafiggere dalle occhiate fameliche di Vegeta e si decise a spogliarsi e raggiungerlo nella vasca.

Il corvino immerso nell’acqua fino a metà petto si gustava lo spettacolo che la turchina gli stava offrendo a sua insaputa.

Ad ogni passo che la ragazza faceva nella vasca, il vapore avvolgeva e riscaldava il suo corpo sinuoso. Le sue gote diventavano sempre più rosse e la sua pelle inumidita sembrava ancora più morbida e liscia.

Vegeta quando la ebbe di fronte, prese il viso di Bulma tra le mani e lo sollevò leggermente per obbligarla a guardarlo negli occhi e poi la baciò. Non fu un bacio tenero: Vegeta si impossessò delle labbra di Bulma baciandole, mordendole e intrufolando la lingua nella bocca della ragazza.

La turchina non si difese da questo attacco, a lei piaceva vedere quanto un uomo la desiderasse.

Il ragazzo poi afferrò le natiche della ragazza e la tirò su portandola fino al bordo della vasca, dove la fece sedere per poi allargarle le gambe e tuffarsi con la faccia tra di esse.

Bulma sentiva il basso ventre in fiamme, mentre con le mani restava aggrappata alla nuca di Vegeta pregandolo di non fermarsi.

Quando la turchina stava per raggiungere il massimo del piacere, Vegeta si staccò dall’intimità della ragazza e risalì il suo corpo con delicati baci, soffermandosi qualche secondo in più sul seno pieno di lei.

Una volta che furono viso a viso, lui le prese i fianchi con le mani e si sdraiò sul pavimento piastrellato del bordo della vasca , trascinandola sopra il suo corpo muscoloso.

Bulma si posizionò a cavalcioni di Vegeta e lo guidò dentro di lei, iniziandosi a muovere lentamente, finché lui con le mani non iniziò a dettare un ritmo più sostenuto. 

Poco dopo la turchina esplose in un forte gemito e il ragazzo capì che poteva lasciarsi andare, uscendo da lei appena in tempo per sfogare il suo piacere.

La ragazza riprese un attimo fiato, si alzò ed esclamò:

 

“ Ma no! Guarda le mie ginocchia, sono tutte sbucciate! Maledette piastrelle”

“ Ahahah...Degno delle peggiori donnacce!” sogghignò Vegeta

“ Ehi!” Ma Bulma non poté finire la frase perché un tenero bacio le coprì la bocca 

“ Stavo scherzando... Vestiamoci e corriamo in macchina prima di congelare” concluse Vegeta.

 

 

 

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Capitolo 11
*** L’anno che verrà ***


                                                                                                                        Capodanno 2009/2010

 

 

“ Ma maledetto me quando le ho detto di andare!”  ringhiò Vegeta, mentre arrotolava una camicia e un paio di jeans dentro ad un borsone da viaggio.

“ Senti Veji, ormai è andata così...È inutile che continui a dannarti” cercò di calmarlo Nappa.

“ Nappa, non è così semplice...È andata a Roma tre giorni, è tornata, ci siamo visti una sera ed il giorno dopo è ripartita per andare quattro giorni a Firenze con le amiche!”

“ Quindi?” chiese ingenuamente Nappa.

“ Quindi?!” sbottò Vegeta “ Quindi l’ho vista poco e stasera lei e le sue amiche andranno sicuramente a festeggiare in qualche locale!”

“ E quindi?” rimarcò Nappa con fare confuso

“ E quindi il nostro amico  è geloso, Nappa!” intervenne Radish, che fino a quel momento era rimasto seduto sul letto del corvino, guardandolo mentre fumava dalla rabbia.

“ Tsk, geloso io..Dico solo che è meno di un mese che ci frequentiamo e che stasera ci sarà certamente qualche idiota che ci proverà con Bulma” spiegò Vegeta

“ Ma ti senti quando parli?!” urlò Radish che non sopportava più l’atteggiamento dell’amico: “ Ti contraddici da solo! Dici di non essere geloso e poi esprimi alla perfezione le paure di una persona gelosa! Non ti riconosco più, non ti sei mai fatto questi problemi...Sei pesante!”

Vegeta non si aspettava le parole dell’amico, così i due iniziarono a fulminarsi con lo sguardo.

Nappa, per evitare di passare la serata di Capodanno in ospedale per la rissa che si sarebbe scatenata di lì a poco, decise di prendere la situazione in mano:

 

“ Ragazzi ora basta! Vegeta io non conosco bene Bulma, ma, da quel che mi dici tu, sembra una brava ragazza! Qualcuno ci proverà? Bè, lei lo rifiuterà!”

 

Vegeta, accecato dalla gelosia, non aveva preso in considerazione il fatto che la turchina potesse anche rifiutare le avance degli altri ragazzi...Lui già la vedeva trasferirsi in un appartamento a Firenze con il bastardo che avrebbe conosciuto quella sera! Quando vide l’espressione esasperata dei suoi amici, decise di darsi una regolata . Forse aveva davvero esagerato...

Il corvino non era mai stato geloso di una ragazza, doveva ancora capire come gestire questa nuova emozione.

 

“ Veji scusa...ma se non volevi che andasse a Firenze, perché non glielo hai detto?” chiese Radish

“ Non pensavo che mi avrebbe dato fastidio” tagliò corto il ragazzo.

 

Qualche giorno prima che partisse per Roma, Bulma avevo esposto a Vegeta i suoi programmi per le feste e gli aveva pure detto che, se lui avesse voluto passare il Capodanno insieme, lei avrebbe disdetto il viaggio con le amiche. Il ragazzo le aveva risposto subito di andare tranquilla, che tanto lui era già d’accordo con i suoi amici per passare la fine dell’anno nella casa di Nappa ad Artesina. Se solo glielo avesse chiesto dopo essere tornata da Roma, col cavolo che l’avrebbe fatta ripartire!

 

“ Dai!Domani Bulma torna! Ora chiudi il bagaglio che dobbiamo metterci in viaggio!” esclamò Nappa sfregandosi le mani “ Vedrai che stasera ci divertiremo! Ho riempito la casa di alcool!”

“ E di ragazze...Ma ora che fai coppia fissa, questo non ti interessa più. No, Veji?” domandò Radish. 

Vegeta riguardò male Radish, quel giorno l’amico lo infastidiva particolarmente. 

Però aveva dato uno spunto su cui riflettere al corvino, come si poteva definire la relazione tra lui e Bulma? Non ne avevano mai parlato...

 

Le ragazze erano in coda per entrare a visitare giardini di  Boboli e continuavano a ridacchiare per un episodio successo poco prima. Dopo aver girato in lungo e largo per le strade di Firenze, avevano deciso di fermarsi in un bar a prendere un cappuccino. Quando arrivò lo scontrino al tavolo, sgranarono gli occhi: 6,20 euro a consumazione. Pagarono esterrefatte ed uscirono da una porta diversa da quella dai cui erano entrate...Mistero svelato! Erano in piazza del Duomo...Le ragazze si guardarono un attimo e scoppiarono a ridere.

 

“ Ma che cretine! Come abbiamo fatto a non accorgerci dove eravamo? Meritiamo di essere spennate!” si sbellicò Laura

 

“ Ci siamo trattate da signore! Siamo in vacanza...Ci sta!” disse Bulma , scuotendo la testa.

 

Che bello passare il tempo con le proprie migliori amiche. Tutto diventava speciale, fatti che per altri non significano nulla, per loro erano esperienze da ricordare e raccontare! E in genere erano episodi sempre divertenti, almeno per loro!

 

Arrivate quasi all’inizio della coda, Chichi lesse che il biglietto per l’ingresso ai giardini era ridotto per gli studenti della facoltà di architettura.

 

“ Leggete lì ragazze! Io studio design industriale, pago di meno. Posso prendere io i biglietti e poi dividiamo in maniera equa, che dite?”

 

Bulma e Laura non obiettarono, avrebbero recuperato qualche soldo speso per il cappuccino!

Arrivata davanti alla cassa, Chichi estrasse il suo tesserino universitario, lo passò alla signora che le stava di fronte e con fare da intellettuale disse:

 

“ Tre biglietti per i giardini di Beboli, grazie”

 

La cassiera puntò gli occhi in quelli della giovane e le disse passandole i biglietti: “ Di Boboli”.

 

Chichi diventò rossa per l’imbarazzo, prese i biglietti e tornò dalle amiche, che a stento trattenevano le risate.

 

“ Complimenti Chichi! Quanto hai preso nell’esame di storia dell’arte?” chiese ironica Bulma

“ Lo devo ancora dare” rispose Chichi, già rassegnata alle prese in giro delle altre due

“ Eh menomale!” infierì Laura

 

Anche questo sarebbe stato un ricordo che si sarebbero portate dietro per tutta la vita...

 

Le ragazze iniziarono a girare i giardini, erano una meraviglia: piante rarissime, sculture particolarissime e un belvedere mozzafiato... Firenze era veramente una città stupenda e piena di sorprese.

Mentre Bulma si godeva la vista della città dall’alto, il suo telefono squillò.

 

“ Ciao Vegeta! Come stai? Che fai?” chiese la turchina 

“ Ciao, tutto bene” mentì il ragazzo “ Siamo appena partiti da casa mia per Artesina. Tu che combini?”

“ Continuo a girare la città! Direi che le cose principali sono riuscita a vederle tutte, non vedo l’ora di raccontarti tutto domani sera!”

“ Te la sentirai di uscire domani?Farai casino stasera...”

“ Quello senz’altro! Andiamo in un locale che si chiama Saschall! Prima c’è il cenone e poi serata Papeeteeee...Ma per venire da te domani, vedrai che le energie le trovo!”

Poi il corvino aggiunse: “ Ci conto allora...Comunque ti volevo fare gli auguri di buon anno! Tra un po’ le linee saranno tutte intasate e ciao rete”

“ Previdente!” scherzò la turchina “ Auguri anche a te Vegeta...”

“ A domani...Bulma, fai la brava...”

“ Certo, anche tu! A domani, ciao”

 

Vegeta sorrise, doveva restare calmo per quella sera e poi l’incubo sarebbe finito!

 

Entrambe i ragazzi passarono una serata divertente in compagnia dei loro amici.

Vegeta bevve tanti Long Island, talmente tanti che crollò in un sonno profondo poco dopo la mezzanotte su un divano.

Bulma si concentrò sul ballare, dirottando i ragazzi che le si avvicinavano su Laura...Laura! Quanto era molesta quella sera...Aveva decisamente alzato il gomito e continuava a ridere, urlare ed abbracciare le amiche. Ad un certo punto, per fortuna, si attaccò ad un ragazzo che la tenne impegnata per tutta le serata.

Le ragazze arrivarono all’albergo dove alloggiavano all’alba, fecero giusto in tempo a darsi una sistemata e rifare i bagagli, prima di correre a prendere il treno che le avrebbe riportate a casa.

“ Allora!” esordì Bulma prendendo posto sul treno “ Siamo decisamente cotte, direi di farci una bella dormita per tutto il viaggio! Io almeno devo dormire, stasera ho da fare...Quindi lasciatemi riposare per favore...Laura, capito?”

“ Ho capito, ho capito...Che rompiscatole che siete! Per una sera che mi sono lasciate un po’ andare!” rispose Laura

“ Bionda, eri da sopprimere!Appoggio l’idea di Bulma...Dormiamo!” puntualizzò Chichi.

 

Dopo essersi riposata in treno, Bulma arrivò da Vegeta abbastanza sveglia, ma rimase colpita dal colorito giallognolo del corvino. Doveva averci dato sotto parecchio il ragazzo!

La stupì ancora di più l’accoglienza che il giovane le aveva riservato. La aspettava sorridente sul pianerottolo e, appena gli fu vicina, la strinse forte fra le braccia.

Entrarono nell’appartamento e lui la trascinò nella sua stanza, dove fecero l’amore dolcemente.

Quando ebbero finito si stesero l’uno di fianco all’altro, abbracciandosi e guardandosi negli occhi.

 

“ Bulma...noi stiamo insieme ?” chiese Vegeta 

“ Mi sembra ovvio! Sono qui di fronte a te!” ironizzò la ragazza 

“ Stupida! Hai capito benissimo cosa voglio dire ” disse serio il ragazzo 

 

Bulma aveva capito perfettamente quello che intendeva Vegeta, ma voleva che lui fosse ben chiaro, così giocò un po’ : “ Spiegamelo! Non vorrei fraintendere” 

Il corvino arrossì. Dannazione! Era davvero un impedito nelle faccende di cuore...

 

“ Quello che voglio sapere è se siamo una coppia di fidanzati!” disse tutto d’un fiato, quasi rabbioso, il ragazzo.

Bulma gli sorrise con tenerezza e rispose: “ Direi proprio di sì...”

“ E da quando?” chiese Vegeta

“ Non lo so, da oggi?” disse titubante la turchina

“ No, da prima” controbatté il ragazzo 

“ Quindi tu hai una data in mente?” domandò curiosa la ragazza

“ Sì, il 12 dicembre! La prima volta che lo abbiamo fatto. Da quel giorno stiamo insieme” dichiarò Vegeta

Bulma annuì e lo baciò felice. 

 

Mentre la turchina guidava verso casa, pensava al suo bellissimo nuovo fidanzato e all’impacciata proposta che le aveva fatto. Il ricordo la fece sorridere, da come era iniziato, il nuovo anno prometteva bene!

 

 

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Capitolo 12
*** San Valentino ***


                                                                                                                                           14/02/2010

 

Bulma alzò gli occhi dal tomo di zoologia che stava cercando di memorizzare e guardò l’orologio poggiato sulla penisola di ardesia della cucina, era mezzogiorno! Perfetto, normalmente Vegeta a quell’ora andava in pausa e leggeva i messaggi.

La ragazza digitò sulla tastiera del suo cellulare:

 

“ Buongiorno amore! E tanti auguri! <3”

 

Tra di loro erano passati a chiamarsi amore. 

 

Era stato Vegeta il primo a farlo, una sera della settimana prima...

Bulma era sdraiata sul divano a vedere per l’ennesima volta “ L’ultimo dei Mohicani” , il suo film preferito. L’amore platonico e mai rivelato tra Uncas e Alice la emozionava e la faceva fantasticare.

Appena terminata la scena del bacio tra Nathan e Cora, la turchina ricevette un messaggio.

Sapeva perfettamente che era Vegeta, tutte le sere gli scriveva alle 21:30, perché era

l’ora in cui terminava gli allenamenti. Quello che non sapeva la ragazza era il contenuto di quel SMS, lo lesse:

 

“ Ciao amore...”

 

Bulma lesse più volte il messaggio e ogni volta che lo faceva sentiva il volto diventare sempre più caldo ed il cuore battere sempre più forte. Amore. L’aveva chiamata “ amore”.

La ragazza, sapendo che fargli domande a riguardo avrebbe messo a disagio Vegeta, ricambiò e lasciò evolvere la situazione in maniera naturale e rispose:

 

“ Ciao amore! Come è andata?”

 

 

Vegeta servì l’ultima spremuta e uscì da dietro il bancone, per andare nella cucina del bar a mangiare. Disse alla madre che iniziava la pausa e si sedette sulla sedia di un tavolino che avevano messo nel retro del locale e che era usato da lui e la sua famiglia per mangiare in pace, lontano dai clienti. Mentre aspettava che la madre gli portasse il pranzo, tirò fuori dalla tasca dei jeans il telefonino e vide che Bulma gli aveva scritto...Perché gli faceva gli auguri? Il corvino lanciò un’occhiata al calendario appeso alla parete e lesse: “ 14 febbraio - San Valentino...Cavolo, la festa degli innamorati!”. Lui non aveva alcun’ intenzione di festeggiare quella ricorrenza, la considerava insensata.Il fatto di avere una fidanzata non cambiava le cose, quindi non aveva organizzato nulla. Rifletté un attimo su cosa rispondere alla turchina. Alla fine decise di evitare i giri di parole, che non erano nella sua natura, e scrisse:

 

“ Ehi anche a te... Scusa amore, ma non vado matto per la festa di San Valentino, non ho preparato nulla per oggi”

 

Bulma vide il messaggio e non ne rimase stupita, non si immaginava altra reazione da Vegeta.

Più volte il ragazzo aveva mostrato di essere male avvezzo alle classiche abitudini delle coppie.

Non si lasciava mai andare a smancerie in pubblico e quando lei provava ad essere romantica, spesso in risposta riceveva una risata divertita o un grazie bisbigliato. Alle ragazza però l’atteggiamento del fidanzato non dava fastidio, lo adorava e sapeva che per lui essersi preso un impegno con lei era già una grande dimostrazione d’affetto!

La turchina per quella sera, però, aveva in programma di fare una sorpresa a Vegeta! Voleva comprare uno di quei completini sexy che aveva visto in un negozio di cinesi vicino a casa del ragazzo.

 

“ Valentino ciao! Senti ti chiamavo per metterci d’accordo per andare alla partita di domani!” disse  Radish all’altro capo del telefono.

Vegeta alzò gli occhi al cielo e rispose: “ Al solito...alle 11 sotto casa mia e andiamo al campo...Non ti ci mettere anche tu con questa storia di San Valentino, mi ha già rotto. Vedo cuori e rose da tutte le parti”

“ Amico sai come è...È la festa degli innamorati, non potrebbe essere diversamente! Anzi fossi in te, se non l’avessi già fatto, mi sbrigherei a comprare una di quelle rose!” consigliò Radish

“ Io non compro proprio nulla! Bulma non ha bisogno di questa festa per sapere che a lei ci tengo” sbottò Vegeta 

“ Ma le farebbe piacere lo stesso, non credi?” 

“ Le ho già detto come la penso, discorso chiuso” concluse il corvino

“ Wow Veji...” rispose sbigottito Radish “ Tu sì che sai uccidere veramente il romanticismo! A domani bello”

 

L’appuntamento con Vegeta era alle 16, Bulma arrivò un po’ prima per poter passare a comprare il vestitino da sfoggiare più tardi. Entrò nel negozio e si mise a guardare gli articoli che le interessavano. C’erano costumi di tutti i tipi: da infermiera, da poliziotta, un rete che fasciava il corpo e poi un completino che faceva a caso suo! Era una specie di trikini tutto di pizzo nero con dei brillantini neri che si legava dietro al collo e suoi fianchi con dei laccetti di raso nero, lasciando così la schiena completamente nuda. Prese la confezione e si diresse a pagare, non senza un certo imbarazzo...

Uscita dal negozio, la turchina nascose l’acquisto nella borsa ed andò a citofonare al corvino.

Vegeta uscì di casa, baciò la fidanzata ed andarono a fare una passeggiata mano nella mano, almeno questo glielo doveva!

Dato che tutti i ristoranti e le pizzerie erano piene, i due giovani decisero di prendere due pizze d’asporto e tornarono verso casa. 

Passarono davanti al negozio di cinesi e Bulma vide che Vegeta si era soffermato ad osservare i vestitini sexy lasciati in bella vista e poi domandò alla ragazza:

 

“ A te piacciono quei completi?”

“ Non devono piacere a me, dovrebbero piacere a chi guarda la persona che li sta indossando” rispose la turchina

“ Sono un ragazzo, certo che mi piacciono! Però boh, chiederti di indossarli, mi sembrerebbe volgare. Come se ti stessi sminuendo” si spiegò il corvino

Bulma lo fissò e disse: “ Ma non è così! Tra coppie ci sta anche giocare un po’!”

e intanto rideva sotto i baffi, pensando a come avrebbe reagito Vegeta vedendola più tardi.

 

Finito di mangiare la pizza, i giovani si misero a guardare un po’ di tv in camera del ragazzo, finché Bulma non tirò fuori un Bacio Perugina dalla borsa e lo porse a Vegeta dicendogli:

 

“ Ho una sorpresa per te! Niente di speciale, non fare quella faccia preoccupata! Resta un attimo fuori dalla porta e mangia questo nell’attesa. Ti dico io quando puoi entrare!”

 

Il corvino prese il cioccolatino e, stranamente, senza fare storie uscì dalla stanza.

La ragazza si spogliò ed iniziò ad indossare il suo nuovo acquisto e, come ultimo tocco, si colorò le labbra con un rossetto rosso fuoco per rendere tutto più accattivante. Quando finì, aprì leggermente la porta della camera da letto in modo che Vegeta non la vedesse e gli fece cenno di entrare.

Il ragazzo si staccò dalla parete a cui era appoggiato con la schiena e spalancò la porta della sua stanza, quello che vide lo lasciò senza fiato...Bulma in quel momento era la donna più sexy che avesse mai visto. Sentì subito il sangue ribollire e l’eccitazione crescere...Si fiondò su di lei come un leone sulla sua preda e iniziò a baciarla e toccarla ovunque...Bulma capì che il corvino aveva decisamente gradito la sorpresa e sorrise, pronta ad affrontare la travolgente passione di Vegeta che lei stessa aveva scatenato.

Il ragazzo la sollevò da terra e la fece sdraiare sulla scrivania. Le afferrò le cosce e con uno strattone la tirò a se e si sistemò tra le sue gambe. Vegeta non ricordava di essere mai stato così su di giri, la desiderava e la doveva prendere subito. Passò una mano sulle parti intime di Bulma e si accorse che il pizzo era bagnato, così si calò leggermente i boxer e spostò di lato la stoffa che copriva la femminilità della ragazza e con un colpo secco entrò dentro di lei. 

Bulma era in estasi, continuava a scrutare il corpo perfetto di Vegeta, finché lui non le prese le gambe e non se le poggiò sulle spalle...A quel punto la turchina si perse negli occhi profondi del corvino e gli sussurrò: “ Sei bellissimo”.

Il ragazzo le sorrise e le rispose : “ Anche tu” e poi si appoggiò con la testa sul petto della ragazza, erano entrambe esausti e soddisfatti.

Mentre riprendevano fiato, ancora sdraiati sulla scrivania, Vegeta pensò che , se quelli erano gli effetti di San Valentino, non era poi così male come festa...

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Tifosa per caso ***


                                                                                                                                                                  21/03/2010

 

 

Erano le 11 di domenica mattina e il cielo era completamente coperto da nuvoloni grigi che non promettevano nulla di buono.

Vegeta, Radish e Nappa erano al campo già da un paio d’ore, erano arrivati anche prima del coach.

Quel giorno i Saiyan avrebbero giocato il derby, quindi tutti i ragazzi erano elettrizzati. I loro rivali erano la squadra avversaria più forte del campionato, ma loro sapevano di essere superiori.

Mentre si allenavano facendo qualche calcio piazzato, Nappa chiese a Vegeta:

 

“ Quindi oggi hai invitato Bulma a vedere la partita?”

“ Sì” rispose il corvino avvicinandosi alla palla ovale per calciare “ Me lo aveva chiesto un po’ di tempo fa, ma non ero convinto. Ora penso mi possa far piacere sapere che mi sta guardando”

“ Capito...Gran calcio Veji!” esclamò Nappa

“ Tsk...Sono il capitano mica per niente”  

“ Gli hai spiegato come si arriva qui?” domandò Radish riprendendo il discorso Bulma

 

Vegeta si lasciò scappare che la ragazza era già stata al campo e i due compagni lo guardarono con aria interrogativa...

Ad un certo punto Radish disse:

 

“ Ma certo! L’hai portata nella vasca idromassaggio...Allora è seria la cosa! Non ci avevi mai portato nessuna, proprio per evitare di farti rintracciare da qualche donzella sedotta e abbandonata!”  scoppiò a ridere il capellone

“ Rad sei veramente un idiota!” rispose Vegeta

Nappa abbassò lo sguardo e sconsolato disse: “ Povera ragazza, speriamo non sia rimasta incinta”

“ Nappa, faccio attenzione!” controbatté il corvino 

Nappa lo guardò e rispose: “ Ma mica di te...Ci siamo andati tutti a fare gli affari nostri in quella vasca, il padre potrebbe essere uno qualsiasi della squadra!” e scoppiò in una fragorosa risata anche lui

“ Che scena orribile...Vado a mangiare qualcosa, non vi sopporto più” e dando le spalle agli amici Vegeta si diresse verso la Club House.

 

Mentre percorreva il campo, il ragazzo alzò gli occhi verso il cielo e pensò: “Speriamo che non piova...”

 

 

“ Ma che tempo da lupi! Sembra mi stiano tirando delle secchiate d’acqua sul parabrezza!” si lamentò Bulma, intanto che i tergicristalli della sua Toyota Aygo rossa fiammante si agitavano per eliminare la pioggia che cadeva copiosa.

“ Se non ricordo male, gli spalti del campo non sono neanche riparati. La giornata giusta per andare a vedere una partita di rugby! Ma come potevo dirgli di no, ci ha messo mesi prima di chiedermelo...”

Mentre i pensieri si susseguivano, la ragazza arrivò a destinazione e con il suo ombrellino iniziò a cercare un posto asciutto dove poter assistere alla partita.

Guardandosi intorno, notò che c’era una tettoia che copriva parte dell’ingresso della Club House. Si sistemò in mezzo agli altri tifosi che, non avendo altre alternative, si erano rifugiati tutti lì sotto.

“ Mamma mia che imbarazzo...” pensò Bulma guardandosi intorno. Era evidente che le altre persone si conoscevano tutte e l’arrivo di una sconosciuta non era passato inosservato. Tutti lanciavano sguardi veloci alla ragazza, qualcuno bisbigliava pure qualcosa.

L’arrivo dell’arbitro fu provvidenziale! L’attenzione degli spettatori fu spostata da Bulma a lui e alle squadre che stavano scendendo in campo.

Per la turchina fu già una conquista riconoscere la squadra dei Saiyan! La loro divisa a strisce orizzontali bianche e azzurre non lasciava dubbi!

I giocatori si posizionarono davanti al pubblico per salutarlo e la ragazza iniziò a scrutarli in cerca di Vegeta...Bulma non ricordava di aver mai visto così tanti muscoli in una volta sola, le sembrava di essere finita sul set di 300!

Finalmente lo vide! Vegeta era al centro della fila, lo sguardo fisso su un punto non definito davanti a sé e l’espressione seria. Si stava sciogliendo il collo, muovendolo lentamente da destra a sinistra... cavolo quanto era bello! 

Mentre Bulma si perdeva ad ammirare il suo fidanzato, si accorse che non era l’unica ad avere mire espansionistiche sul corvino!

Un gruppo di ragazze di circa la sua età, sghignazzavano, anzi starnazzavano, indicando il ragazzo!

 

“ Oche senza ritegno ...Ma pensa te! Ha veramente le fans! Neanche la pioggia le ha fermate” bofonchiò imbronciata la turchina.

 

La partita iniziò, le squadre si uguagliavano e nessuno riusciva ad andare in vantaggio.

Bulma, in teoria, avrebbe dovuto riuscire a seguire la partita, visto le lezioni fatte al liceo, ma in realtà non ci stava capendo assolutamente nulla! Vedeva solo ragazzi che si atterravano malamente. Più guardava e più si convinceva che, se mai avesse avuto un figlio, non lo avrebbe mai fatto giocare a rugby, sarebbe stata con l’ansia ad ogni partita!

 

Durante una mischia, che sembrava più una rissa scoppiata nel peggior bar di Caracas, la palla scivolò fuori dalla massa e Vegeta riuscì a recuperarla. La strinse ed iniziò a correre come un dannato dal centrocampo verso la meta , buttando giù come birilli gli avversari che provavano a placcarlo.

Fece una meta stupenda! I tifosi esplosero in un boato di gioia, il corvino iniziò a saltare ed esultare con i suoi compagni! Bulma si ritrovò a sorridere ed applaudire come una pazza, era così felice per il ragazzo! Provò anche orgoglio, quando sentì un tifoso dire: “ Che meta! Ha corso per la vita!”.

 

L’euforia della turchina fu interrotta bruscamente dalle risatine di quelle cretine che continuavano strillare il nome di Vegeta...

 

“ Grrrr...Che odio! Le prenderei a sberle!” bisbigliò la ragazza digrignando i denti.

 

Da quel momento in poi, la partita fu in discesa per i Saiyan, che portarono a casa la vittoria senza problemi!

L’arbitro fischiò la fine del match e i giocatori delle due squadre si abbracciarono, come se non avessero cercato di disintegrarsi le ossa fino ad ora!

Prima di rientrare nello spogliatoio i Saiyan salutarono il pubblico e fu in quel momento che Vegeta si staccò dal gruppo ed andò verso i tifosi.

 

Un ragazzo con la barba disse: “ Cosa fa il capitano? Perché viene qua? Non l’ha mai fatto...”

E le  ragazze-oche: “ Aaaaah... Oh mamma!Arriva, che emozione!”

 

Bulma si sentiva a disagio, non sapeva neanche se il corvino l’avesse vista, si chiedeva se doveva spostarsi da lì o aspettare un suo gesto...

 

Il capitano si infilò sotto la tettoia, liquidò con un rapido sorriso le persone che si complimentavano con lui e finalmente si parò davanti alla turchina.

I due giovani si guardarono qualche secondo e si sorrisero.

Vegeta prese il viso di Bulma tra le mani e le stampò un dolce e lungo bacio sulle labbra, davanti agli occhi delle sue “ fans”, ormai in preda ad un attacco isterico...

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Capitolo 14
*** Quante sorprese! ***


20/04/2010

 

 

Bulma si stiracchiò nel letto, si stropicciò gli occhi e piano piano iniziò ad aprirli...Qualcosa aveva interrotto il suo sonno...Ah sì! Un tocco sulla spalla...Quando riuscì a mettere a fuoco la vista, vide i suoi genitori accanto al letto che la guardavano sorridenti.

 

“ Auguri tesoro!”

“ Buon compleanno figliola!”

 

Bulma si alzò dal letto e abbracciò forte i signori Brief.

Era vero! Quel giorno era il suo compleanno, vent’anni! Non era più una teenager , era una giovane e promettente donna.

Oltre le spalle dei genitori, la turchina vide spuntare una ciocca di capelli biondi dietro la porta.

 

“ Tights!” strilló la turchina “ Sei tornata!”

 

La ragazza corse incontro alla sua sorellina, che l’aspettava a braccia aperte.

 

“ Pensavi che ti avessi lasciato la nostra stanza per sempre solo per te? Libera di saccheggiare il mio guardaroba?” rispose la biondina.

 

In effetti Bulma non poteva dare torto alla sua sorellina quindicenne.

 In quell’anno in cui Tights era stata a Chicago per frequentare lì l’anno scolastico, la turchina aveva approfittato più volte dei vestiti lasciati dalla sorella.

Del resto le due ragazze erano praticamente identiche fisicamente, si differenziavano solo per il colore degli occhi e dei capelli: il blu mare che caratterizzava Bulma, veniva sostituito da un biondo lucente e da un caldo nocciola nella chioma e nelle iridi di Tights.

 

“ Tira fuori tutti i souvenirs che mi hai portato!” ordinò la turchina

“ Sono tornata in tempo per il tuo compleanno! Direi che è sufficiente come regalo...” puntualizzò la ragazzina.

 

I signori Brief risero e porsero a Bulma un pacchetto color verde acqua.

 

“ Aaaaaaaah!” urlò Bulma aprendo la confezione “ Un braccialetto di Tiffany!”

“ Questo è da parte di tutti e tre” disse il signor Brief

“ Ora andiamo in cucina a fare una bella colazione” esortò la signora Brief

 

Una volta che le due sorelle rimasero da sole, Tights puntò gli occhi in quelli della turchina, alzò un sopracciglio e disse:

 

“ Allora sorella...Mamma e papà mi hanno detto che sei fidanzata, non me ne hai mai parlato nelle nostre videochiamate”

 

Bulma arrossì lievemente, nonostante fosse più piccola di lei, sua sorella era molto più sfacciata e diretta.

 

“ Sì, usciamo da poco più di quattro mesi, si chiama Vegeta” spiegò la ragazza 

“ Lo so! So anche che è un gran bel fusto! Almeno così ha detto mamma” rise la minore

Anche la turchina rise e rispose: “ Bè...Concordo! Mi piace davvero tanto, Tights”

La bionda sgranò gli occhi e aggiunse: “ Ehi, ehi! Fermati, non voglio i dettagli!Però mamma e papà mi hanno raccontato che, quando lo hanno conosciuto, gli è sembrato anche molto timido”

 

Bulma annuì, ricordando il fatto accaduto un paio di settimane prima.

 

La turchina era riuscita finalmente a convincere Vegeta a cenare insieme ai suoi genitori.

I ragazzi avevano passato il pomeriggio a fare shopping e tutto sembrava andare bene, fino a quando non era arrivato il momento di salire in macchina e dirigersi verso casa Brief.

Vegeta iniziò ad essere più silenzioso del solito e, al momento di scendere dalla macchina, esitò qualche secondo prima di aprire la portiera. La parte più divertente fu il momento in cui il ragazzo entrò in casa e vide andargli incontro i genitori della sua fidanzata...Bulma aprì la porta d’ingresso ed il corvino varcò la soglia nell’attimo esatto in cui nel corridoio spuntarono i signori Brief...la reazione istintiva del ragazzo fu quella di voltarsi e fare un passo verso l’uscita! 

Bulma e i suoi genitori assistettero alla scena leggermente perplessi, ma non dissero nulla, sia perché il ragazzo si era rigirato verso di loro, sia perché non volevano metterlo in imbarazzo più di quanto evidentemente già fosse!

La cena si svolse senza intoppi, Vegeta non tentò più la fuga e sopportò bene l’invadenza della signora Brief...Bulma poteva ritenersi soddisfatta dell’incontro!

 

Anche la turchina aveva conosciuto i genitori di Vegeta, ma li vedeva solo al bar, quindi non avevano intavolato grandi discorsi, del resto era il corvino il primo ad evitare la sua famiglia. 

 

 

“ Sorellona io vado a dormire un po’! Il jet-lag si fa sentire! A dopo” disse Tights incamminandosi verso la camera da letto.

 

Bulma salutò la sorella e recuperò il suo cellulare, era pieno di messaggi di auguri dei suoi amici!

I suoi amici...era una vita che non riuscivano a vedersi. Tra università e Vegeta non aveva molto tempo libero. Bisognava dire che anche gli altri erano sempre impegnati! Ormai Crilin faceva coppia fissa con Lazuli e Goku con Chichi! Pazzesco, alla fine Chichi era riuscita a far capitolare quel farfallone di Goku!

Laura era l’unica single rimasta del gruppo, ma non sembrava pesarle, aveva sempre qualcuno con cui passare il tempo grazie alla sua loquacità!

Tra i vari messaggi c’era pure quello del suo fidanzato:

 

“ Buon compleanno amore...Ti adoro”

 

 

Quella sera Bulma arrivò a casa di Vegeta furiosa! Poteva essere arrivato davvero il giorno del loro primo litigio, bel regalo di compleanno!

La turchina aveva girato mezz’ora in cerca di un posteggio e lui continuava a chiamarla, dicendole di muoversi che sennò avrebbero fatto tardi al ristorante...Secondo lui, lei si divertiva a girare a vuoto?! Faceva pure caldo!

Arrivata sul pianerottolo dell’appartamento, la ragazza trovò la porta d’ingresso aperta, Vegeta non si era neanche degnato di accoglierla all’ingresso!

Bulma entrò in camera del corvino come un bulldozer pronta a fare una piazzata, ma, proprio mentre stava aprendo bocca, si dovette fermare. Vegeta era in mezzo alla stanza e abbozzava un timido sorriso alla sua ragazza indicando con l’indice il suo letto. La ragazza guardò verso la direzione indicata dal corvino e vide un sacchetto viola con disegnato un orsacchiotto che abbracciava un cuore.

 

“ È per te” disse Vegeta 

 

Bulma aprì il sacchetto e ne estrasse una scatola, la aprì e vide un cellulare.

 

Il ragazzo riprese a parlare con fare scorbutico : “ Senti io non sono bravo in queste cose, non ho mai fatto un regalo a nessuno...L’ altro giorno hai detto che la batteria del tuo telefono non reggeva più e ho pensato te ne servisse un altro. Se non ti piace dillo subito”

 

La ragazza si avvicinò a Vegeta, gli prese il viso tra le mani e lo baciò.

 

“ È perfetto, mi piace un sacco! Grazie!”

 

Vegeta stringeva Bulma tra le braccia e intanto pensava a quanto quella ragazza l’avesse cambiato, stava scoprendo quanto fosse bello rendere felice una persona cara e ricevere le stesse attenzioni.

Anche la scelta del ristorante era perfetta! Il corvino aveva prenotato un tavolo in un ristorante messicano in centro, Bulma era felicissima! Non pensava che Vegeta potesse essere così affettuoso, forse era davvero riuscita a scalfire il muro che aveva costruito intorno al suo cuore.

 

Tornati a casa, i due giovani fecero l’amore lentamente, dolcemente, sorridendo uno sulle labbra dell’altra. Erano entrambe consapevoli che qualcosa dentro di loro era mutato...Bulma non aveva più dubbi, era innamorata di Vegeta.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Perché sei innamorata ***


12/06/2010

 

Goku quel fine settimana aveva casa libera e ne aveva approfittato per invitare Chichi a dormire da lui.

Il ragazzo non riusciva a spiegarsi come la corvina ancora avesse voglia di stare con lui dopo tutte le carognate che le aveva fatto...Forse lei aveva intuito prima di lui che tra loro poteva esserci qualcosa di bello, ma ora anche lui ci era arrivato e non immaginava una vita in cui non fosse Chichi la sua compagna.

 

La coppia si era quasi addormentata, quando il telefono della ragazza squillò.

 

“ Chi è che ti chiama alla 2 di notte?” si lamentò Goku con la bocca già impastata.

 

Chichi tastò il comodino vicino al letto su cui aveva appoggiato il cellulare e, senza guardare lo schermo per vedere di chi fosse la chiamata, rispose assonnata:

 

“ Pronto”

 

Dall’ altro capo risuonarono due singhiozzi e una voce spezzata disse:

 

“ Mi ha lasciato”

 

La corvina con uno scatto si mise a sedere sul letto e chiese preoccupata:

 

“ Bulma dove sei?”

 

La turchina parlava, ma le parole erano rese incomprensibili dal pianto.

 

Chichi fece un respiro profondo per calmarsi, aveva già capito chi era il colpevole dello stato d’animo dell’ amica ed iniziavano a pruderle le mani...

 

“ Bulma io sono da Goku, perché non mi raggiungi? Così mi racconti tutto, va bene? Dimmi quando sei qua fuori che scendo.”

 

La corvina interpretò come una risposta positiva i mugolii provenienti dall’altro capo dell’apparecchio.

 

Goku, a cui il sonno era definitivamente passato, domandò alla sua ragazza:

 

“ Che succede?”

 

Chichi, che nel frattempo si era alzata e si era tolta il pigiama per infilarsi una canottiera e dei pantaloncini per uscire, rispose:

 

“ Tra Bulma e Vegeta è finita. Le ho detto di venire qui, così potrà sfogarsi un po’”

 

“ Oh, mi spiace” disse il ragazzo “ Preparo qualcosa da bere per quando arriverà”

 

Chichi lo bloccò.

 

“ No, lascia stare. Esco io appena arriva”

 

Goku la guardò perplesso e disse:

 

“ Guarda che non c’è problema per me, può venire tranquillamente in casa. È anche mia amica!”

 

La ragazza lo guardò con tenerezza e rispose :

 

“ Lo so tesoro, ma io sono la sua migliore amica e ha cercato me in un momento di bisogno. Per ora è meglio se le parlo solo io”

Dopo qualche minuto, Chichi ricevette il messaggio di Bulma, che le diceva che era arrivata.

La ragazza scese le scale del palazzo di Goku a passo di carica, cercando di celare la rabbia che cresceva sempre di più.

Uscita dal condominio, riconobbe l’auto della turchina parcheggiata lungo la strada e la raggiunse.

La corvina salì in macchina e guardò l’amica, quello che vide non le piacque per nulla.

Gli occhi blu di Bulma, di solito gioiosi, erano gonfi, rossi e da loro scendevano copiose lacrime, sembravano due fiumi in piena.

Chichi le sorrise dolcemente e le domandò:

 

“ Ne vuoi parlare?”

 

La turchina annuì e si prese qualche secondo per tranquillizzarsi e poter raccontare quello che era  accaduto.

 

“ Come tutti i sabati ci siamo visti alla fine del suo turno e siamo andati a fare un giro in centro. Lui però era strano. Non mi guardava, non mi parlava e se gli chiedevo qualcosa mi rispondeva a monosillabi continuando a guardare dritto davanti a sé”

 

Bulma si interruppe un attimo e poi esclamò:

 

“ Ecco, vedi! Ora che lo racconto mi sento anche cretina oltre che triste! Perché non me sono andata subito? Perché gli ho permesso di trattarmi in quel modo? Non è da me...Sono rimasta lì con lui ad elemosinare le sua attenzioni!”

 

La corvina rispose ai dubbi dell’amica con una semplice frase:

 

“ Perché sei innamorata”

 

La turchina osservò Chichi e all’improvviso capì tutti gli atteggiamenti che la ragazza aveva avuto con Goku in quegli anni...Bulma pensava che avesse accantonato il suo orgoglio per il ragazzo e invece no! Aveva ragione Laura: Chichi era innamorata di Goku e ce la metteva tutta per stare con lui.

 

Come se avesse sentito i pensieri di Bulma, la corvina continuò il discorso:

 

“ Sai, essere innamorati non vuol dire essere deboli, anzi! L’amore ti da il coraggio e la forza per fare cose che altrimenti non riusciresti a fare. Impieghi tutte le tue energie per far stare bene la persona che ami. Potrebbe sembrare che la dignità sia andata a farsi benedire, ma non è così. Resta lì immobile, pronta ad intervenire quando la situazione va oltre un limite che non può essere superato”

 

Le due ragazze si sorrisero e Chichi esortò Bulma a continuare il racconto.

 

“ Abbiamo cenato a casa sua e Vegeta ha continuato a non proferir parola. La mia ansia continuava a crescere, tanto che non sono più riuscita a mangiare e così ci siamo spostati in camera sua, lì non sono più riuscita a tenermi le cose dentro.”

 

“ Gli hai chiesto cosa avesse?” la interruppe la corvina

 

“ Sì” rispose Bulma “ Gli ho chiesto se fosse successo qualcosa in quei giorni. È più o meno una settimana che anche per messaggio lo sentivo più distaccato, anche per questo non vedevo l’ ora di vederlo. Speravo di stare interpretando male io i suoi SMS, invece di persona è stato ancora peggio! Oggi ho capito veramente cosa significa essere indesiderata”

 

“ Lui cosa ti ha risposto?” chiese  Chichi

 

“ Lui si è finalmente degnato di guardarmi negli occhi, ma non ha risposto. A quel punto ho preso coraggio e gli ho detto di non fare il vigliacco e di dire quello che doveva! Tanto ormai avevo capito che voleva lasciarmi... E lui lo ha fatto... Mi ha detto che è evidente che io tengo a lui più di quanto lui tenga a me e che quindi è meglio non vedersi più. Mi ha spiegato che l’estate ormai è vicina e lui si è reso conto che vuole ancora uscire a divertirsi con i suoi amici e non ha voglia di trattenersi per paura di potermi fare soffrire. In quel momento mi si è spezzato il cuore...Sono scoppiata a piangere, mi sono alzata e me ne sono andata. Lui mi ha seguito fino alla porta scusandosi, ma sono uscita da quella casa e lui mi ha lasciato andare. Basta, il resto lo sai...”

 

La corvina guardò Bulma che si sforzava di trattenere le lacrime, così la abbracciò stretta e le sussurrò all’orecchio:

 

“ È stato fin troppo sincero, tanto da far capire che razza di idiota sia! Non puoi immaginare quanto mi spiaccia...Domani sentiamo Laura ed usciamo noi tre! Ora vai a casa e cerca di dormire, ok?”

 

La turchina appoggiò la fronte sulla spalla dell’amica ed annuì.

 

Bulma entrò in camera sua silenziosamente e si coricò facendo attenzione a non svegliare Tights che dormiva ignara di tutto nel letto accanto.

Poggiata la testa sul cuscino tutta la stanchezza e lo stress di quella giornata le crollarono addosso e si addormentò con le gote ancora rigate dalle lacrime.

 

Nello stesso momento anche Vegeta era nel suo letto e continuava a pensare alla sofferenza che aveva causato a Bulma, ma lui non aveva ancora voglia di una relazione così seria, era troppo giovane. Gli dispiaceva per la ragazza, ma per lui era giusto così. Sarebbe stato inutile andare avanti, lui si conosceva e sapeva che avrebbe finito per ferirla in maniera ancora più dolorosa.

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Capitolo 16
*** Perché ho vent’anni ***


                                                                                                                                           13/06/2010

 

 

Era una domenica di sole e di caldo soffocante, l’estate era quasi arrivata e aveva già risvegliato la spensieratezza e la voglia di spaccare il mondo in tutti i ragazzi.

Seduti ad un tavolino di un chiosco di una spiaggia ghiaiosa ad Arenzano, con il rumore del mare e le risate dei bagnanti come sottofondo, Vegeta, Radish e Nappa sorseggiavano una birra rinfrescante.

 

“ Veji scusa, ma non capisco...Come fai ad essere così tranquillo?Ti comporti come se non fosse successo nulla” disse Nappa guardando l’amico con i capelli a fiamma.

 

Vegeta distolse lo sguardo dal mare, si girò verso Nappa abbassandosi leggermente i Ray Ban a goccia che indossava e, fissandolo negli occhi, rispose sbuffando:

 

“ Ancora Nappa, davvero? Vi ho già raccontato come sono andate le cose”

 

Nappa lo osservò alzando un sopracciglio e puntualizzò:

 

“ No, bello! Tu ci hai solo detto che ieri hai lasciato Bulma! Non sappiamo come mai tu l’abbia fatto!”

 

Intervenne Radish:

 

“ Oh, ma che due palle Nappa! Sembri una ragazzina pettegola...L’ha mollata, punto! Qualsiasi sia il motivo ha fatto bene” e allargando le braccia in modo plateale continuò:

 

“ Guardati intorno! Il mare è pieno di pesci...Perché accontentarsi di una ragazza, quando potresti averle tutte?”

 

Nappa scoppiò a ridere e disse al capellone:

 

“ Giusto! Aspetta che vado a dare il numerino a tutte le ragazze che sono in coda per conoscerti...Buone, buone ragazze! Arriverà il vostro turno!”

 

“Ahahaha, spiritoso...” rispose acido Radish, rivoltandosi a scrutare la spiaggia.

 

Nappa fece trascorrere un attimo e, tornato serio, si rivolse di nuovo a Vegeta:

 

“ Amico scusa, mi sembrava che Bulma ti piacesse! Non ti ho mai visto così preso da una ragazza. Poi per carità, tu non sei uno che parla molto, forse tra voi c’era qualche problema di cui non siamo a conoscenza”

 

Il corvino conosceva l’amico e sapeva che avrebbe continuato con le domande, finché non fosse stato soddisfatto. A malincuore decise di rispondergli:

 

“ No, non avevamo nessun problema”

 

“ Quindi? La faccenda diventa sempre più insensata” constatò Nappa perplesso “ Non ti attirava più?”

 

Vegeta rise fragorosamente ed esclamò:

 

“ Se Bulma fosse qui, me la scoperei in questo momento su questo tavolino!”

 

“ Ti ha chiesto di cambiare qualcosa di te e tu non volevi?” incalzò Nappa

 

La domanda del ragazzone, fece riflettere per un attimo il corvino. La turchina non gli aveva mai chiesto nulla del genere, anzi...Era lui che non era pronto a cambiare il suo stile di vita per lei.

Rispose infine:

“ No, lei è perfetta...” 

 

Nappa alzò le mani in segno di resa e concluse:

 

“ Allora sei pazzo, non c’è altra spiegazione “

 

“ Ti sbagli!” sbottò Vegeta.

 

Il cambiamento d’umore del corvino attirò anche l’attenzione di Radish, che smise di studiare tutti gli esemplari di sesso femminile che gli passavano davanti e si concentrò sul discorso.

Vegeta, sempre innervosito, continuò a parlare:

 

 “ Cosa credi che ieri mi sia svegliato la mattina e abbia deciso di lasciare Bulma?! Non è così, erano già un paio di settimane che avevo dei dubbi sul continuare la nostra relazione! Ragazze come lei non ce ne sono: è bella , buona, intelligente e simpatica...Non le manca nulla! Per tutte queste cose ho cercato di stare bene con lei e di zittire quel pensiero che mi diceva di lasciarla subito, ma non ci sono riuscito...La adoro, ma non sono innamorato e probabilmente neanche voglio esserlo...”

 

I due amici lo guardarono stupiti, finché Radish non ruppe il silenzio:

 

“ Wow Vegi, ci conosciamo dall’asilo e non ti ho mai sentito dire così tante parole di seguito”

 

Nappa tirò un pugno al braccio del capellone dandogli del cretino e riprese il discorso:

 

“ Ma perché Vegi?”

 

Il corvino non andava fiero di quello che aveva fatto. Gli dispiaceva pensare che Bulma stesse soffrendo a causa sua. La mattina gli era mancato lo scambio di messaggi che avevano tutti i giorni, era da quando si era svegliato che si tratteneva per non scriverle. In quel momento, però, restava fermo sulla sua decisione: non frequentarsi più era la cosa migliore.

Il ragazzo si era stufato di dare spiegazioni, voleva chiudere la storia, rispose:

 

“ Perché ho vent’anni. Ho ancora voglia di andare in giro a fare il coglione senza stare a pensare alle conseguenze. Non sarà la scelta più giusta, ma è quello che voglio...Gli scorsi week end voi già mi scrivevate per andare alle aperture dei locali estivi. Io mi sono immaginato in un angolo a bere da solo, mentre voi andavate a rimorchiare e a fare danni...La scena non mi è piaciuta. Sarebbe stato meglio non venire piuttosto che passare la serata così. Questa seconda ipotesi mi è piaciuta ancora meno! Io volevo venire con voi e comportarmi come voi, l’unica cosa che me lo impediva era la storia con Bulma...Poi ho capito che se avevo questi pensieri, forse non ero così tanto legato a lei e alla fine l’ho lasciata. Ci fossimo conosciuti tra qualche anno, sicuramente sarebbe andata diversamente, ma ora è così...”

 

I tre ragazzi si fissarono intensamente, la discussione era terminata.

 

“ Quindi venerdì prossimo tutti a ballare al Sys?” propose Radish.

 

 

 

Nello stesso pomeriggio a Busalla, in un altro tavolino di un bar, tutti gli amici di Bulma cercavano di risollevarle il morale.

 

“ Senti, dimmi quando vuoi e andiamo a rigare la macchina di quello stronzo!” esordì Laura

 

“ Laura! Bulma ha bisogno di distrarsi, non di essere arrestata!” disse Chichi massaggiandosi le tempie.

 

Bulma sorrise, aveva davvero degli amici fantastici! Nonostante non si fossero frequentati assiduamente negli ultimi mesi, la loro amicizia non era stata intaccata minimamente! Anche Goku, Crilin e Lazuli si erano presentati all’appuntamento. Era bastato un messaggio di SOS e tutti si erano precipitati ad aiutare la turchina.

 

“ Invece di cercare di consolare Bulma portandola sulla strada dell’alcolismo e del teppismo, perché voi tre ragazze non andate a farvi una bella vacanza? Dalle storie che ho sentito, i vostri viaggi sono sempre stati leggendari”

 

Tutti si girarono stupiti verso Lazuli. Riservata come era, nessuno si aspettava che dicesse qualcosa sulla situazione, tantomeno che proponesse una soluzione!

Laura si alzò in piedi e sbattendo i pugni sul tavolo esclamò:

 

“ Grande idea! Io ci sto!”

 

Chichi si rivolse a  Goku e gli chiese:

 

“ Ti scoccia?”

 

Il ragazzo sorrise e scosse la testa.

 

“ Ottimo! Allora va bene anche per me! Bulma, tu ovviamente non puoi dire di no” disse Chichi 

 

La turchina sapeva che non poteva rifiutare e poi, visti gli sforzi che stavano facendo, lo doveva ai suoi amici:

 

“ Andiamo in vacanza! Però ad una condizione! Lazuli, devi venire anche tu!”

 

Bulma non poteva non invitarla , alla fine l’idea era sua e poi le dispiaceva che si potesse sentire tagliata fuori dal gruppo delle ragazze.

Lazuli guardò Crilin che le disse:

 

“ Devi assolutamente andare!”

 

“ È deciso! Noi quattro andremo a fare un bel viaggetto...Dove?”

domandò Chichi entusiasta 

 

Laura sghignazzò e rispose:

 

“ Lo so io dove andremo...Ibiza!”

 

 

 

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Capitolo 17
*** PACHA ***


25/08/2010

 

 

Non era stato facile trovare un posto dove alloggiare ad Ibiza in alta stagione, ma alla fine le ragazze ce l’ avevano fatta! 

Avevano prenotato, per una settimana, un appartamento per quattro persone in una piccola palazzina a Playa d’en Bossa con due camere da letto, un cucinino e una bella terrazza con vista mare. 

Erano arrivate da tre giorni sull’isola e già si erano ambientate perfettamente!

Dormivano tre o quattro ore per notte, la mattina sceglievano una spiaggia dove stendere i teli e si facevano delle grandi dormite, mentre si abbronzavano...Come unire l’utile al dilettevole!

Per l’ora dell’aperitivo le energie delle quattro amiche erano recuperate e si poteva ricominciare il giro dei locali!

 

Quel giorno le ragazze stavano bevendo della sangria acquistata in un chiringuito in cima ad una scogliera e guardavano il tramonto mentre decidevano come passare la sera. 

La soluzione fu offerta da un bel ragazzo moro con una T-shirt bianca su cui erano stampate due ciliegie e la scritta “ PACHA”...

 

“ Hi girls! How are you? Where are you from?”

 

Le amiche si scambiarono un’occhiata e poi risposero in coro:

 

“ Italy!”

 

Il ragazzo sorrise e disse con un forte accento spagnolo:

 

“ Oh io amo l’Italia! E le ragazze italiane sono sempre le più belle! Vi lascio questi volantini... Stasera al Pacha ci saranno David Guetta e Taio Cruz. Lì sopra avete tutte le informazioni, mi raccomando dovete venire!”

 

Consegnate le locandine, il ragazzo se ne andò e Lazuli disse:

 

“ Ma com’è che all’estero parlano tutti italiano e dicono tutti le stesse cose?”

 

Le ragazze si misero a ridere e poi si concentrarono sui volantini.

 

“ Io andrei! Avevamo già in programma di andare al Pacha questa settimana. La serata che organizzano promette bene, approfittiamone!” disse Bulma entusiasta.

 

“ Io all’ -Hi girls- ero già convinta ad andare in qualsiasi posto avesse proposto il bonazzo” ridacchiò Laura.

 

Chichi alzò gli occhi al cielo e si rivolse all’amica assatanata: “ Eh bionda...Asciugati, perdi le bave...” 

 

 

Prima di tornare a casa, le quattro amiche passarono in un mini-market a comprare delle bottigliette d’acqua, una bottiglia di Schweppes Lemon e una di vodka.

Se avevano imparato una cosa nei loro anni da discotecarie,  era che, per bere, bisognava sempre portarsi una scorta di alcool privata! Si evitavano code infinite al bar e, da brave genovesi quali erano, risparmiavano un bel po’ di soldi!

A casa, durante la cena, le ragazze bevvero quattro bottiglie d’acqua, che furono prontamente riempite da vodka lemon homemade e messe in freezer.

 

“ Siete pronte? Inizio a preparare la borsa?Prendo quattro bottiglie di vodka lemon e una di acqua?” chiese Chichi alle altre

“ Sì, sì! Comunque ci siamo!” rispose Bulma uscendo dalla sua camera da letto “ Eh...Quante avventure ha vissuto quella borsa...”

 

La borsa di cui le ragazze parlavano, era una sacca argentata molto capiente, acquistata da Chichi qualche anno prima. Le amiche avevano subito intuito che quell’accessorio poteva essere un utile alleato per i loro affari...Più volte l’avevano riempita con le loro bottigliette e nessuno le aveva mai beccate...

 

Verso mezzanotte le ragazze uscirono dall’appartamento e si diressero verso i loro bolidi...Avevano affittato un cinquantino e un quad per spostarsi sull’isola. 

Avrebbero voluto prendere due motorini, ma l’unica che sapeva guidarlo era Chichi. 

Il primo pomeriggio ad Ibiza, Laura si era offerta di imparare a guidarlo ed il proprietario del car rental era stato così gentile a farla provare, ma fu un disastro...Percorsi due metri, la bionda cadde rovinosamente e si fece male ad una caviglia... La ragazza si spaventò talmente tanto che iniziò ad imprecare contro i motorini parcheggiati lì e disse che non sarebbe mai più salita su una moto! Fu in quel momento che a Bulma venne l’idea di noleggiare un quad...Come se avesse voluto ribadire la dichiarazione di guerra che aveva fatto poco prima ai veicoli a due ruote, fu sempre Laura che decise di farsi spiegare come funzionava il mezzo. Tra la bionda e il quad ci fu subito feeling, questo fu un bene! Il veicolo si dimostrò molto comodo per trasportare ombrelloni, borse e buste della spesa. 

Bulma e Lazuli volevano entrambe farsi scarrozzare da Laura per provare il quad, così si sfidarono a morra cinese per decidere a chi sarebbe dovuto toccare il privilegio ...Vinse Lazuli! La turchina dovette accontentarsi del motorino guidato da Chichi che sfiorava al massimo della velocità i 30 Km/h!

 

Nei giorni a seguire le coppie rimasero invariate e così, anche quella sera, Bulma e Chichi arrivarono al Pacha con il loro cinquantino scassato e dieci minuti dopo di Laura e Lazuli che le aspettavano già in coda...

 

“ Pensavo ci fosse più gente!” disse Bulma raggiungendo le amiche già in fila

 

“ Ho chiesto al PR laggiù , dice che l’evento vero e proprio inizia alle 2, quindi la maggior parte delle persone arriverà per quell’ora” spiegò Laura

 

“ Meglio! Così riusciamo ad entrare subito” replicò Bulma.

 

Mentre aspettavano il loro turno per entrare all’ingresso, due ragazze dello staff del locale si avvicinarono al gruppo e dissero:

 

“ Keep this and tatoo”

 

Le amiche non riuscirono neanche a replicare che le due ragazze erano andate via, lasciando sulle spalle di tutte un tatuaggio trasferello che recitava la scritta “F*** me I’ m famous” e un preservativo in mano.

 

Chichi un po’ perplessa per l’accaduto disse: “ Bè, sono previdenti dai...”

 

“ Io le ammazzo! Chi li ha dato il permesso di fare questo! Le disintegro se le rivedo!”

 

Lazuli, che per quanto in quella vacanza si fosse dimostrata una ragazza molto simpatica e socievole, restava comunque una persona molto seria e certe cose la infastidivano parecchio.

 

“ Su tranquilla, siamo ad Ibiza del resto! È normale sia così...E poi il tatuaggio non è un invito ad abusare di te, è solo il nome di uno degli album più famosi di David Guetta! Anche la serata si chiama così, vedi! È scritto ovunque...” 

 

Bulma cercò di calmare l’amica e la trascinò verso l’ingresso del locale, ormai era il loro turno, ma il buttafuori le fermò ed iniziò a tastare la borsa di Chichi!

L’uomo si accorse subito delle bottigliette, così fece aprire la sacca alla corvina e gliele fece levare prima di farle entrare. 

 

“ Cavolo, non era mai successo...Dovevamo immaginarlo che qui ci sarebbero stati più controlli” disse Laura sconsolata 

Chichi fece un sorriso furbetto

 

 “ Ragazze tranquille! Avevo avvolto una delle bottiglie nel mio copri spalle, quella non l’ha trovata!”

 

E così dicendo estrasse l’ultima bottiglietta rimasta dalla sua borsa, ridando speranza alle amiche, ma l’espressione di gioia di Bulma cambiò all’improvviso e con tono accusatorio disse:

 

“ Chichi è sigillata...Quella è acqua! Perché diamine hai nascosto una bottiglia d’acqua?!”

 

La corvina fissò la bottiglia e si giustificò:

 

“ Ops, scusate...Ho fatto confusione! Eheh...”

 

“ Vedi Lazuli, a noi in vacanza succedono sempre cose del genere” spiegò Laura alla new entry del gruppo che non riusciva a smettere di ridere.

 

 

Dato che la serata doveva ancora iniziare, le ragazze ne approfittarono per girare la discoteca, era in assoluto la più grande in cui erano mai state!

Il locale era composto da tre piani: nel seminterrato c’erano i bagni (ma erano bellissimi pure quelli), al piano terra la pista principale circondata da tutto il materiale di scena che poteva esserci  in una discoteca e da una gigantesca consolle rialzata e poi  all’ultimo piano c’era una terrazza semicoperta con molti tavolini. Fu in uno di questi tavoli che le ragazze decisero di passare il tempo prima di scendere a ballare.

Mentre ridevano e scherzavano, si avvicinarono quattro ragazzi e uno di questi domandò:

 

“ Ciao, siete italiane? Possiamo sederci qui con voi?”

 

Laura fece da portavoce delle ragazze e rispose:

 

“ Certo, sedetevi!Come vi chiamate?”

 

La bionda venne fulminata dalle amiche, che non avevano alcuna voglia di farsi rimorchiare, ma ormai il danno era fatto...

 

“ Io sono Yamcha! Loro sono Oscar, Rif e Tenshinhan.Siamo di Milano, voi?” disse il ragazzo moro che doveva essere il più temerario del gruppo, visto che fino a quel momento era stato l’unico a parlare.

 

“ Noi siamo di Genova. Io sono Bulma, lei Chichi, Lazuli e Laura”

 

Finiti i convenevoli i ragazzi si sedettero e Yamcha iniziò a tampinare la turchina, ma lei non aveva voglia di dare seguito alle sua avance, voleva solo chiacchierare un po’.

 

“ Senti Bulma” disse Yamcha “ Perché io e te non ce ne andiamo in un posto più tranquillo?”

 

“ No, grazie. Sei molto carino e simpatico, ma sono venuta per passare del tempo con le mie amiche, in questo momento non mi serve altro” rispose schietta la ragazza

 

Il ragazzo le sorrise e disse: “ Allora non insisto, ci mancherebbe! Sono un cavaliere io, sai? Posso almeno chiederti l’amicizia su Facebook?”

 

Laura , che fino a quel momento aveva flirtato con Tenshinhan, captò la parola “Facebook” e si intromise nel discorso:

 

“ Bulma non ha Facebook!”

 

“ In effetti potresti crearti un profilo! Ormai ce lo hanno tutti!” disse Chichi

 

“ Ce l’ho persino io!” esclamò Lazuli

 

“ Dai iscriviti! Così poi posto tutte le foto e ti taggo, così ce le hai automaticamente! Senza dovere fare il solito giro di chiavette USB, ti prego!” 

 

Alla supplica così accorata di Chichi, Bulma prese in mano il cellulare e Yamcha glielo sfilò e disse:

 

“ Ottimo Bulma! Provvediamo subito a catapultarti nel mondo dei social network!”

 

In meno di cinque minuti il ragazzo creò il profilo alla turchina e caricò una foto di gruppo taggando lui e tutti gli altri. 

 

 

 

Nella stessa sera, un taxi stava riportando Vegeta, Radish e Nappa a casa.

Il capellone stava scorrendo la homepage di Facebook , quando si soffermò su una foto e domandò:

 

“ Vegi, tu hai Facebook?”

 

“ No, lo odio” rispose secco il corvino 

 

“ E Bulma ce l’ha?”

 

“ Non che io sappia...”

 

“ Direi che se l’è messo... Sai che è a Ibiza?” continuò Radish

 

Vegeta si voltò incuriosito verso l’amico e, cercando di non far trasparire nessuna emozione, rispose:

 

“ E come farei a saperlo? Sono più di due mesi che non ci sentiamo! Sarà in vacanza, ha fatto bene” e si rimise a guardare fuori dal finestrino.

 

Nappa, che era seduto accanto al tassista, si girò verso i sedili posteriori:

 

“ Rad mi sa che stiamo guardando la stessa foto!” così dicendo passò il suo cellulare al capellone “Mi è apparsa, perché tra le persone che seguo ho le migliori amiche di Bulma”

 

Radish guardò la foto: “ Sì, è questa, mi è apparsa per lo stesso motivo. Questi tipi li avranno conosciuti lì. Questo ha sicuramente puntato Bulma, guarda come la abbraccia ”

 

Vegeta divenne paonazzo dalla rabbia, afferrò il cellulare di Nappa e digrignando i denti disse:

 

“ SI PUÒ SAPERE CHI È QUESTO IDIOTA?!”

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Bugie a fin di bene ***


03/09/2010

 

 

“ Buongiorno sorellona! Sei risorta!” sorrise Tights a Bulma passandole una tazza di caffèlatte.

 

“ Che ore sono?” chiese la ragazza prendendo la tazza con una mano e stropicciandosi gli occhi con l’altra.

 

Tights guardò l’orologio e disse:

 

“ È mezzogiorno! Sei stata brava, pensavo ti svegliassi molto più tardi!”

 

Il volo di ritorno da Ibiza della turchina era atterrato la sera prima a Milano e la ragazza era arrivata a casa verso le 2 di notte con molte ore di sonno da recuperare. Appena entrata si era trascinata in camera sua e si era buttata a peso morto sul letto addormentandosi all’istante.

 

“ Allora?! Raccontami la tua vacanza!” la incalzò Tights

 

Bulma guardò la sorellina e rispose:

 

“ Tutto troppo bello Tights! Ci siamo divertite un sacco, poi ti faccio vedere le foto! C’è sempre qualcosa da fare, poi vabbè lo sai...Con le altre starei bene ovunque..”

 

Tights guardò maliziosamente la turchina e chiese:

 

“ Conosciuto qualcuno di interessante?”

 

Bulma guardò di sbieco la sorella e disse:

 

“ Abbiamo conosciuto molta gente! Ma nessuno che mi attraeva. Abbiamo passato una serata e un paio di giorni al mare con un gruppo di ragazzi incontrati al Pacha...Simpaticissimi, ma per me erano solo amici...Laura la pensava diversamente!Era in fissa con uno di loro”

 

“ Ahahaha...Grande Laura, non mi delude mai! Sono contenta di vederti così rilassata, stai benissimo!” Tights si alzò, diede un bacio in fronte alla sorella e continuò : “ Devo andare a fare una commissione, ci vediamo dopo!”

 

La turchina la salutò, si mise a guardare fuori dalla finestra della cucina e i suoi pensieri iniziarono a fluire...

L’idea di Lazuli aveva sortito l’effetto sperato: la mente di Bulma in vacanza non aveva avuto il tempo di pensare a Vegeta, illudendola di essere riuscita ad accantonarlo. La convinzione di Bulma, però, era crollata nel momento esatto in cui la ragazza era scesa dall’aereo.

Il ritorno a casa segnava il ritorno alla quotidianità e nella quotidianità della turchina c’era il pensiero di Vegeta...

 

 

 

“ Hai finito con quei capelli?! Sono anni che te li massacri sempre allo stesso modo, ormai stanno dritti da soli” gridò Radish dalla camera di Vegeta, che si stava preparando in bagno.

 

“ Rad non rompere! Tanto è presto per uscire!” urlò il corvino di rimando 

 

“ Vabbè, io vado giù ad aspettare Nappa, non ne posso più di stare dietro alle tue fisse” sbuffò il capellone attraversando il corridoio ed uscendo dall’appartamento.

 

Da quando aveva visto la foto di Bulma ad Ibiza, Vegeta si sentiva sempre nervoso e non aveva voglia di stare in compagnia. Pure per questo ci stava mettendo una vita a prepararsi, cercava di temporeggiare, ma sapeva che prima o poi sarebbe dovuto uscire, anche perché altrimenti i suoi amici avrebbero sfondato la porta per recuperarlo!

Dannata ragazza, perché continuava ad occupargli la testa?!

“ Ragazze vi odioooooo!Io stasera volevo dormire...” singhiozzò Chichi, mentre Bulma guidava verso il Sys, la discoteca all’aperto sul mare più in voga di Genova.

 

Laura mise una mano sulla spalla della corvina e, facendo finta di consolarla, sussurrò:

 

“ Su, su...Lo sai che chi dorme non piglia pesci!”

 

“ Ma io un pesce già ce l’ho! Si chiama Goku!” replicò Chichi

 

Bulma rise e disse:

 

“ Peccato che sia proprio il tuo pesce che ha insistito per uscire stasera!Tutte noi avremmo voluto essere già a dormire da un pezzo, ma il tuo ragazzo ci ha stressato talmente tanto che ci ha preso per sfinimento!”

 

“ Capite con chi devo avere a che fare io?” sospirò Chichi ormai rassegnata al carattere sempre gioviale e iperattivo del suo fidanzato.

 

 

 

Vegeta era in cima alla discesa che portava al Sys che parlava con i suoi amici, quando tra la folla gli parve di riconoscere due ragazzi. Li osservò meglio ed ebbe un’illuminazione... Ma certo! Quel nanerottolo e quello spilungone erano gli amici di Bulma! Li aveva visti solo una volta in occasione  di una cena a cui la turchina lo aveva costretto a partecipare, ma era bastata per fargli saltare i nervi : il piccoletto non faceva altro che ridere imbarazzato e l’altro continuava a fargli domande come se fossero grandi amici...Però, se c’erano loro, magari c’era anche Bulma...Vegeta si guardò intorno in cerca della caratteristica chioma della ragazza, ma non la trovò.

 

“ Ma che sto facendo?! Cosa mi importa di dove è lei? Non mi deve interessare” 

 

pensò il corvino, ma proprio mentre cercava di distrarsi, il suo sguardo fu catturato da tre ragazze che camminavano nella sua direzione. 

Non potevano passare inosservate, erano bellissime, soprattutto la ragazza al centro del trio...Da quel tacco 12 partivano due gambe infinite che facevano ondeggiare dei fianchi tondi che ammaliavano tutti quelli che li guardavano. Il corpo sinuoso della ragazza era fasciato da un tubino nero senza spalline e che in basso copriva il minimo indispensabile. Sembrava una sirena con quella chioma turchina racchiusa in una treccia che le ricadeva sulla spalla destra. Vegeta però si soffermò sugli occhi blu della ragazza, un fremito lo percosse e nella sua mente si fece strada prepotentemente un nome:

 

“ Bulma”

 

 

La turchina stava ridendo alle battute di Laura, quando si voltò e si accorse anche lei della presenza del ragazzo ed il suo cuore perse un battito.

Quando furono ad un paio di metri di distanza Vegeta le andò incontro e l’abbracciò.

 

“ Sono contento di vederti, come stai?”

 

Bulma rispose con un cenno della testa e questa freddezza destabilizzò il ragazzo.

 

“ Sei arrabbiata con me?” le chiese

 

La ragazza  avrebbe voluto parlare, ma quando lui l’aveva stretta, la ferita che da mesi stava cercando di guarire si era riaperta. Si limitò a rispondere:

 

“ No, figurati...Solo che vado di fretta, mi stanno aspettando! Ciao...”

 

Dopodiché la turchina fece un passo per allontanarsi, ma Vegeta la trattenne per un polso e le chiese:

 

“ C’entra qualcosa quel tizio che hai conosciuto ad Ibiza? Stai con lui ora? Ho visto la foto”

 

Bulma rimase un attimo perplessa, non capì subito a cosa si riferisse il corvino, ma poi ci arrivò e le balenò in testa un’idea, poteva rigirare la situazione a suo favore! 

 

“ Stai forse parlando di Yamcha? Sì, ci frequentiamo...Tra un po’ sarà qui, meglio che non ci veda insieme. Stammi bene Vegeta!”

 

Il corvino guardò la ragazza andarsene e capì che doveva riprendersela, la gelosia lo stava divorando!

 

 

“ Che ti ha detto?” chiese Crilin curioso

 

“ Voleva sapere come stavo...Gli ho detto che ora esco con un ragazzo conosciuto ad Ibiza” rispose Bulma

 

“ Ma non è vero!” si intromise Goku “ Non dovresti raccontare bugie”

 

“ E perché non dovrei?! Mi ha spezzato il cuore! Possessivo come è, gli darà fastidio che il suo vecchio giocattolino  abbia trovato un nuovo proprietario...Se permetti uno straccio di soddisfazione la pretendo anche io!” sbottò la ragazza

 

Goku la osservò senza trovare un senso alle sue parole e alla fine alzando le spalle le disse:

 

“ Fa un po’ come ti pare...Non mi sembra una grande mossa” .

 

 

Mentre le ragazze ballavano, Crilin e Goku erano seduti su una ringhiera a guardare la pista, quando li raggiunse Vegeta.

Crilin non sapeva cosa dire, fu Goku a rompere il ghiaccio:

 

“ Ehi Vegeta ciao! Come va?”

 

Il corvino, senza troppi giri di parole, chiese:

 

“ Dov’è Bulma?”

 

“ È proprio lì che balla, la vedi?” rispose Goku indicando un punto della pista.

 

Vegeta diede le spalle ai due ragazzi e se ne andò.

 

“ Sai, forse non avresti dovuto rispondere...Non so se a Bulma faccia piacere vederlo” disse Crilin dubbioso

 

“ Ma piantala! Mi ha fatto una domanda e ho risposto...E inizio a pensare che Bulma abbia fatto bene a mentirgli...” controbatté allegro Goku.

 

 

“ Dove è il tuo ragazzo?” 

 

Bulma sobbalzò quando sentì alle spalle qualcuno farle quella domanda e si voltò:

 

“ Vegeta sei tu! Mi hai spaventato... È in ritardo, arriverà!”

 

In pochi secondi Vegeta tirò la turchina verso di lui cingendola per i fianchi e la baciò, lasciando lei e tutti i loro amici di stucco.

Quando le loro labbra si divisero, Bulma provò a tirare uno schiaffo al corvino, ma il gesto perse forza durante il movimento e la mano della turchina sfiorò la guancia del ragazzo come una carezza.

 

Vegeta sorrise dolcemente e le disse:

 

“ Ti conosco Bulma, tu non stai con nessuno. Non mi avresti mai permesso di avvicinarmi altrimenti...Sai, io e te dobbiamo parlare di un po’ di cose...”

 

 

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Capitolo 19
*** Epilogo ***


Vegeta trascinò Bulma fuori dal locale, così che la musica non disturbasse la loro conversazione. La ragazza aveva anche provato a ribellarsi, ma alla fine si rese conto che voleva davvero sapere cosa il corvino avesse da dirle, perché la verità era che lei in un lieto fine ci sperava ancora. Il ragazzo fece sedere la turchina su una panchina e si sistemò in piede davanti a lei, rimanendo in silenzio a fissarla per qualche secondo…Secondi che a Bulma parvero infiniti… “ Si può sapere, perché ti sei inventata di avere un fidanzato?” Bulma sgranò gli occhi , incredula del fatto che il ragazzo facesse anche l’offeso dopo tutto quello che aveva combinato lui… “Scusa?! Stai scherzando??? Il tuo problema è questo? Hai idea delle pene dell’inferno che mi hai fatto passare tu con il tuo atteggiamento scostante? Io non ti devo nulla…Se voglio raccontarti che ho visto un asino volare, lo faccio e tu non hai alcun diritto di ribattere!” Dopo lo sfogo, la ragazza si alzò e fece per andarsene, quando alle sue spalle sentì il corvino scoppiare a ridere fragorosamente… A quel punto Bulma non ci vide più dalla rabbia e si scagliò contro Vegeta per lasciargli cinque dita ben stampate sulla guancia, ma lui la bloccò facilmente e le disse: “ Non ci provare mai più” “ Sennò? Cosa succ…” La turchina non ebbe il tempo di terminare la frase , che le labbra morbide del ragazzo le tapparano la bocca per poi sussurarle: “ Quanto mi manca tutto questo…Quanto mi manchi tu…” La ragazza aveva il cuore che le batteva tanto forte da sentirlo nelle orecchie, non sapeva cosa rispondergli. Lei avrebbe solo voluto tornare ad essere una coppia, ma aveva paura di essere ferita di nuovo, in fondo ancora non si era ripresa dalla loro rottura… Vegeta lesse negli occhi della ragazza le sue ansie e le disse: “ Bulma ascolta…So di averti fatto soffrire, ma non credere che io stia bene…Mi maledico ogni giorno per come ti ho trattato. Io non so se ora sono innamorato di te, ma se l’amore non me lo puoi insegnare te, chi altri può farlo? Dammi un’altra occasione, io sento che andrà bene” 7 anni dopo “Vegetaaaaaaaa…ti sei ricordato i pannolini di Trunks?” “ Pannolini? Tu mi avevi parlato solo delle salviette…” “ Ma non è vero! Sei tu che non vuoi farti una lista della spesa e poi ti perdi i pezzi” Mentre lo rimproverava, Vegeta non poteva fare a meno di perdersi negli occhi azzurri di sua moglie, che a lui sembravano ogni giorno più belli… “ Ehi! Mi stai ascoltando?” Vegeta si riscosse dai suoi pensieri, afferrò i fianchi della donna che aveva davanti e le stampò un dolce bacio sulle labbra, prima di dirle: “ Ti amo Bulma”. FINE

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