26 kiss on the road to Narnia

di Red Raven
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ABCD ***
Capitolo 2: *** EFGH ***



Capitolo 1
*** ABCD ***


Alpha Omega - 26 kiss on the road to Narnia




Aslan sapeva quello che faceva.
Sapeva quello che sarebbe successo lasciando quei ragazzi liberi di essere se stessi. Sapeva che Lucy si sarebbe lanciata in mille avventure, e che Susan avrebbe cominciato a fare la perfetta donna di casa.
Sapeva anche che Peter ed Edmund avrebbero cominciato a comportarsi in modo strano, a lanciarsi occhiate complici, a sorridere imbarazzati l’uno all’altro, a passare molto tempo insieme. Troppo tempo insieme.
Sicuramente Aslan sapeva bene quello che faceva.
O almeno lo spero si disse Susan chiudendo la porta della stanza dove i suoi fratelli dormivano abbracciati, e allontanandosi in punta di piedi.

Bastavano dieci secondi in più.
Se la porta si fosse bloccata come al solito, e Susan avesse dovuto forzare per aprirla; se passando avesse fatto cadere un foglio dal mobile, e si fosse fermata a raccoglierlo; se si fosse sistemata i capelli davanti allo specchio, o si fosse tolta le scarpe; se avesse fatto una qualsiasi di queste cose, quando avesse aperto la porta della loro stanza lo avrebbe trovato attaccato alle labbra di Peter come un assetato alla fonte.
Ciò non era accaduto; e ora Edmund cercava di convincersi che fosse un bene non dover fornire imbarazzanti spiegazioni sull’accaduto.

Come diavolo erano finiti così?
Un minuto prima stavano tranquillamente parlando di fauni e cavallette, e un minuto dopo Edmund gli si era buttato addosso, ficcandogli la lingua in gola.
In principio Peter pensò di doverlo allontanare, fermare le sue mani birichine che gli esploravano impudiche il torace, scendevano verso il ventre, si infilavano nelle braghe e gli toccavano l’inguine. Pensò di dover fermare le sue labbra, che dalla sua bocca si posavano sul collo, risalivano verso le orecchie e a morsi e succhiotti guadagnavano la mandibola.
Lo pensò. Ma, dopotutto, “dovere” non era mai stata la sua parola preferita.

”Devonshire” era solo una parola.
Meglio, un nome. Nome proprio di luogo, nello specifico di una regione del sudovest inglese, con capoluogo Exeter e una popolazione di un milione e centodiecimila anime circa.
Un posticino certamente gradevole in cui vivere.
Sta di fatto che, quando Edmund aveva annunciato la decisione di trasferirsi lì dopo gli studi –ha trovato un lavoro? Lui?- tu hai cominciato a odiarlo.
E ora quel posto stretto tra il Mar Celtico e la Manica, tra Cornovaglia a ovest e Somerset a est, a solo qualche ora di macchina da Londra, ti sembra più lontano di Narnia.


Note di Thieffy: Ed eccole qui. Le prime 4 drabble di 100 parole esatte (esatte! Provate pure a contarle) della challenge Alphabet di §PucchykoGirl§ che potete trovare qui. Io ho fatto una lieve modifica alla cosa: ossia, non solo troverò (la troverò, potete giurarci) la frase di 26 lettere che riassume il tutto, ogni drabble inizia con una frase che ha esattamente 26 lettere. Perché io sono masochista XD
In ogni caso, queste sono solo le prime quattro, come potete notare. Man mano che le scrivo le aggiungerò. Per quanto riguarda l’ambientazione, a meno che non sia immediatamente palese nella drabble stessa, potete immaginare quella che volete ^^.
Dunque, se vi sono piaciute, se vi hanno fatto schifo, se la cosa vi incuriosisce e volete saperne di più il bottoncino lì sotto è fatto apposta!
Au revoir!

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Capitolo 2
*** EFGH ***


Edmund alzò lo sguardo al cielo.
La pioggia scendeva sul suo viso come lacrime amare. Immobile tra i londinesi ignari, Edmund rimpianse di non avere la spada con sé. Rimpianse di averla lasciata sul campo di battaglia, di aver preso le sorelle e aver attraversato il portale per Londra.
Rimpianse di non essere rimasto, mentre gli orchi avanzavano verso di loro. Di non essere rimasto, quando Peter gli aveva urlato di andarsene. Vedeva ancora la prima freccia che andava a segno.
Edmund serrò gli occhi: la pioggia cadeva su Londra, mentre il suo sole era rimasto a Narnia, per sempre.

Fortuna che ti abbiamo trovato!”
Fortuna è proprio il termine giusto, pensò Peter, cercando a fatica di alzarsi dal letto.
Il giovane tasso che lo aveva curato borbottava vicino al fuoco, mentre uno scoiattolo curioso continuava a parlare a vanvera.
“Edmund…devo…”
“Tu devi tornare a letto, ragazzo” disse il tasso, spingendolo a forza sul letto.
“Non capisci…” protestò “Edmund…starà male senza di me…”
“Starà peggio se muori, non credi? Ora dormi” insistette il tasso.
Peter non seppe cosa gli aveva dato, ma si addormentò prima di avere il tempo di replicare che senza Edmund al suo fianco sarebbe morto comunque.

Giuro sul mio onore, dico il vero! Il principe Edmund è morto sul campo di battaglia, l’ho visto con questi miei occhi”
Peter non resistette: diede un pugno sul brutto muso dell’orco, facendolo cadere a terra.
“E’ re Edmund, carogna” borbottò all’ orco sanguinante. Fece cenno ai fauni di portarlo via.
Si appoggiò al muro umido della grotta, esausto: per un momento aveva temuto…aveva pensato…
Si riscosse: no, si disse. Edmund era vivo. Se lo sentiva. Non poteva credere che fosse morto, come non poteva credere che il sole avesse smesso di sorgere.
E con questa convinzione tornò a cercarlo.

Hai aspettato a lungo chi amavi. Ora la tua attesa è terminata. Riposa in pace.
Queste le parole sulla lapide grigia e fredda come il cielo di Londra. Parole pesanti come macigni, sotto il nome di Edmund. A fianco due date: la prima di nascita, la seconda, troppo, troppo vicina alla prima, di morte.
Peter cadde in ginocchio nel fango, leggendo incredulo: a malapena sentiva la mano di Lucy sulla sua spalla.
Poggiò la testa sul terreno, come per farsi inghiottire dalla terra, raggiungerlo: e pianse le lacrime di anni interi, per la fine di Edmund e per la sua.

Note di Red: a parte che ci ho messo un’epopea a continuare questa challenge (pensavate che l’avessi abbandonata, eh? E invece no!), ho intenzione di finirla a breve, o perlomeno di mettere drabble più allegre di queste quattro. Tra parentesi, queste qui sopra possono essere lette come la continuazione l’una dell’altra, o come a se stanti. Gli orchi: sì lo so che non ci sono nell’universo di Narnia, ma sono un classico dei fantasy e ho pensato che ci stessero bene come “cattivi”. Passatemi la licenza poetica, orsù ^^
Detto ciò, come al solito vi chiedo di commentare e di dire che ne pensate ^^ Ringrazio chi ha commentato, chi ha letto e basta, tarep che l’ha messa tra i preferiti e Lady Riddle che l’ha messa tra le seguite. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^^
Alla prossima!

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