Un ritiro fantastico

di Akane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** sogno ***
Capitolo 2: *** l'apparizione celestiale ***
Capitolo 3: *** la sfida ***
Capitolo 4: *** gioco ***
Capitolo 5: *** un altro mattone nel muro ***
Capitolo 6: *** l'attimo fuggente ***
Capitolo 7: *** Incomprensioni ***
Capitolo 8: *** E CHI POTEVA TROVARLA? ***
Capitolo 9: *** una lunga notte ***
Capitolo 10: *** il gran finale ***
Capitolo 11: *** epilogo ***



Capitolo 1
*** sogno ***


UN RITIRO FANTASTICO

PREMESSA:
Sono Akane. Questa fic l’ho scritta troppi anni fa e non credo di esagerare. Allora scrivevo decisamente male. Siccome mi è sparita dal mio account ho pensato di rivisitarla, correggerla almeno un po’ e sistemare qua e là. Ma di base è sempre quella, la trama e l’idea banale e poco originale nonché scontata è sempre la solita. Protagonisti sono Genzo e Taro con due ragazze nuove, Arashi e Mikako. Solito e semplice. Con le scene e i ‘colpi’ che si usano spesso nelle fic su CT. Vi avviso di non leggerla pensando che sia una delle mie originalità, mi rendo conto io per prima che non è nulla di che, ma preparatevi per lo meno a ridere perché come al solito con me si ride! Ok, non sempre, ma questa è una di quellevolte, quindi rilassatevi e se avete bisogno di leggere qualcosa di leggero e semplice e spensierato, aprite il primo cap e iniziate!
Non mi aspetto recensioni grandiose ma noterete che da questa a Till i collapse, il mio stile è stracambiato.
Narratore il destino. Vi auguro buona tranquilla lettura.
Baci Akane
PS: non pensate di capirci qualcosa in questo primo cap: ho inserito i fratelli e cugini delle due ragazze per cui è un casino. L’ho fatto solo per mio puro divertimento, poiché da questo pezzo è nato il crossover mio più famoso (per me) e geniale! Parlo di Irlanda the best… seguito di Un ritiro fantastico.
Vi spiego brevemente: Arashi, una delle due ragazze, ha due fratelli maggiori, sono gemelli e si chiamano Akane e Mikael. Poi ha altri fratelli minori. Mikako invece, l’altra ragazza, ha altri due fratelli maggiori gemelli chiamati Hitonari e Raphael, poi ha un fratello minore e una sorella minore. Tenete a mente i maggiori, su di loro sarà il seguito di questa fic, ma c’è tempo per ingranare. Ora concentratevi sulle belle ragassuole. (certamente non è un impressione. I fratelli sono presi tutti da manga più o meno famosi…)

CAPITOLO 1:
"SOGNO"

Eccolo di nuovo.
Lo stesso sogno.
Sempre lui.
Occhi neri, profondi e magnetici.
Sorriso indecifrabile e sicuro.
Capelli neri e un po' mossi che gli incorniciano il viso tremendamente attraente.
Corpo atletico e muscoloso.
Gambe da calciatore.
- Lo voglio... - mormora Arashi ancora immersa in quel sogno che le fa visita tutte le notti.
SBAM!!!
Porta che sbatte.
Luce!!!
Finestra che viene aperta.
- Forza, è ora di svegliarsi! Apri gli occhietti tesoruccio! - Urla una voce squillante con un fondo d'ironia.
E' la madre di Arashi la quale, beccatasi uno sguardo assassino da quest'ultima, esce facendo una risata mista al sadico e al divertito.
"Che razza di elemento mi tocca avere per madre! " Pensa di malumore la povera ragazza lasciata di nuovo sola nella camera illuminata dal caldo sole di inizio Luglio.
Dopo cinque minuti abbondanti di stiracchiamenti si alza con estrema lentezza, con altrettanta lentezza si avvia verso il bagno e passando davanti allo specchio a muro pensa:
"Mamma mia quanto sono spaventosa! "
Effettivamente fa paura: a parte lo sguardo truce che sembra dire:
"Attenzione: mordo!", il resto non è da meno: i riccioli dei suoi lunghi capelli biondi sono talmente arruffati che non si riesce a capire quale sia la faccia e quale la nuca, gli occhi che s'intravedono a fatica fra le ciocche sono completamente assenti e mezzi chiusi cerchiati da due occhiaie che sembrano kenyon, la bocca non si trova perchè è dello stesso colore della pelle, bianca cadaverica, il corpo è ricoperto da una canottierona gigante che nasconde tutte le sue belle curve facendola sembrare un maschio.
Insomma è più simile ad un mostro che ad una ragazza di 17 anni!
Dopo essersi sistemata alla meglio e aver reso più accettabili i suoi bei lunghi capelli, torna in camera e si infila nell'armadio per buttare alla rinfusa nel borsone dei vestiti a caso più il necessario per lavarsi e l'uniforme della nazionale di basket, mentre lo fa dice a sé stessa:
- Avanti, svegliati Arashi! Oggi finalmente inizia il ritiro di tutte le Nazionali Giovanili Giapponesi Maschili e Femminili delle squadre sportive. Cavoli, un mese di basket! Mattina e pomeriggio. PA-RA-DI-SO! - Ma il risultato non è quello sperato, anzi, ora è ancora più addormentata di prima... al che il pensiero si sposta sul sogno, quello che fa ogni notte dove vede quel misterioso ragazzo che non ha mai conosciuto, di cui non sa neanche il nome.
- Però che figo! - Quindi riesce a svegliarsi!
Caricatasi il borsone in spalla esce di casa mangiando una fetta di pane con la Nutella e con il boccone in bocca, grida:
- Gente, io vado al ritiro della Nazionale, tornerò ai primi di Agosto. Forse! CIAO! - Si ferma un attimo poi continua: - AKANE! SCENDI UN ATTIMOOOO! -
Dalle scale arriva una voce alquanto spazientita :
- CHE DIAVOLO VUOI? STO PREPARANDO IL BORSONE! -
- IO NON VOGLIO NESSUN DIAVOLO, anzi voglio che TU scenda subito! Mi pare un paragone azzeccato, no? AVANTI, MUOVI QUEL CULO! - Urla in risposta Arashi sul sentiero di guerra.
Un rumore assordante che assomiglia ad un terremoto arriva dalle scale ed ecco il fratello Akane spuntare dalla porta di casa e subito gridarle in faccia:
- COME OSI PARLARMI COSì? TI RICORDO CHE SEI PIU' PICCOLA DI ME DI DUE ANNI! -
- OSO PERCHE' SONO PIU' PICCOLA SOLO PER L'ANAGRAFE, DI CERVELLO SONO PIU' GRANDE DI TE E DI MIKAEL MESSI INSIEME, CHE NON CI VUOLE MOLTO! - Ribatte con lo stesso tono usato dal fratello. In quel momento una testa rossa spunta dalla porta e ringhia lanciando saette di fuoco dagli occhi:
- Oh, bimba, abbassa le ali! Anche se sono suo gemello non azzardarti a paragonarmi a lui!! Oppure tu a me! - E detto ciò, Mikael, torna a sparire all'interno della casa da dove si sente la voce di un altro fratello (minore) Touya, dire:
- Dureranno ancora a lungo 'sti urli alle sette di mattina? Non so gli altri ma io VOGLIO dormire, quindi VOI tacete! - Il commento che segue riguarda il fatto che l'unico modo di farlo arrabbiare così è proprio toccargli il sonno: è un metodo infallibile!
- Ok, scusa Touya! - Risponde allora la sorella, poi rivolgendosi all'altro fratello continua: - Senti, bando alle ciance, allora tu e Hitonari non venite al ritiro? -
Akane pensando al cugino e cercando di ricordare le parole che gli aveva detto la sera prima come scusa, dice:
- No, non dire all'allenatore che disertiamo per andare in uno dei nostri viaggi con Mikachan e Raphy. Inventati qualche altra scusa! L'avevamo pensata, io e Hito, ma non me la ricordo! -
- Figuriamoci se te la potevi ricordare! Vabbè, pazienza, ora che vado a prendere Mika a casa sua lo chiedo a lui di persona! - Risponde la sorella rassegnata.
- Si, si... fai quello che vuoi, sai cosa me ne importa! - Ribatte il fratello con aria da menefreghismo totale.
- Viva la sincerità, eh? Poi si chiedono da chi ho preso questo carattere impossibile! Ok, io vado veramente! Salutami Yuri, sta ancora dormendo! Ciao! - Termina avviandosi verso la casa di fronte senza attendere la risposta che sa non sarebbe mai arrivata.
Eccola davanti al cancello, appoggiata al muretto con gli occhi chiusi mentre suona il campanello. Le apre una donna dai lunghi capelli lisci e neri, gli occhi dello stesso colore e molto bassa.
- Ciao Arashi... ma dormi? - Le dice avvicinandosi cautamente.
La ragazza apre a fatica un occhio e con voce nuovamente assonnata mormora:
- Ciao zia, no non dormo ancora. Senti, Mikako è pronta? -
- Mika? No, è ancora chiusa in bagno; la conosci, sta sempre tre ore per prepararsi! -
- Si, la conosco anche troppo! - Risponde Arashi spazientita: - Ora la butto fuori io! - Detto questo entra a passo di carica e arrivata davanti alla porta del bagno comincia a battervi sopra gridando come una forsenata: - MIKA, MUOVI IL CULO ED ESCI DA Lì, VUOI FARMI ARRIVARE TARDI AL RITIRO? AVANTI, DATTI UNA MOSSA! -
- Vuoi sfondare la porta? Calmati, arrivo! - Una voce assolutamente calmissima, tutta il contrario di quella di Arashi, arriva dall'altra parte.
Subito dopo la porta si apre mostrando una ragazza dai tratti orientali, abbastanza alta, coi capelli ricci, rossi, lunghi fino alle spalle e senza frangia; occhi azzurri, viso ben truccato, vestiti corti e attillati, zeppe ai piedi.
Tutto il contrario di Arashi: tratti orientali e alta anche lei, occhi grigi (a volte anche verdi), capelli lunghi, ricci, biondi e con la frangia, niente trucco, maglietta e pantaloncini larghi, scarpe da ginnastica.
(piccola nota: sono eurasiatiche. I padri -gemelli fra di loro- sono irlandesi, mentre le madri giapponesi, per cui si spiega la varietà di colori!)
Arashi, guardando l'amica con sguardo schifato, dice con il suo solito tatto:
- Ma come ti sei conciata? Sei fuori? Ma sai dove stiamo andando? Ad un ritiro sportivo, mica ad una sfilata per pazze! Poi con il viola dei vestiti sembri una melanzana coi capelli rossi e le zeppe! -
Mikako, ormai abituata ai suoi modi brutali, ribatte con aria da "so-tutto-io":
- Primo: sono normale, mi vesto sempre così, e comunque in questo ritiro finalmente conoscerò il mio tesorino: Taro Misaki: un'occasione unica!

Secondo: non sono fuori, ma ancora dentro in casa!
Terzo: so dove stiamo andando: al ritiro di tutte le Nazionali Giovanili Giapponesi!

Quarto: se io devo andare ad una sfilata per pazze allora tu sei diretta al funerale dei buchi: con tutto quel nero mi sembri proprio un grande buco! -
Finita la frase, la ragazza, nota che pian piano il colore degli occhi di Arashi cambia: da grigio chiaro tendente al verde a grigio scuro tendente al nero: brutto segnale di pericolo. Infatti chi la conosce sa che quando cambiano così è meglio lasciarla in pace.
Vista la sua espressione truce Mikako non sa se ridere o scappare:
- Eddai, non fare il broncio adesso! - Ribatte cercando di rimanere seria.
In risposta si ritrova un dito medio a due centimetri dagli occhi accompagnato da un ringhio.
- Ok,ok! Ho afferrato il concetto! Forza andiamo! - Dice mettendo le braccia in avanti in segno di resa. Una voce maschile arriva da dietro:
- Oh, sorellina, ti sei fatta battere da tua cugina, vedo! Complimenti, Arashi! -
- Si, e allora? Hai visto lo sguardo che aveva 'sto mostriciattolo? - Ribatte Mikako in tono calmo e sicuro di sé.
- No ma posso immaginarlo! Comunque se hai finito col mio bagno, me lo riprendo subito! - Risponde tranquillo il ragazzo.
- Mikako, ma tu e Raphael ci siete nati in bagno? Ci state sempre tre ore! Siete proprio fratello e sorella! - Aggiunge in quel momento Arashi, risvegliatasi dal suo mutismo incazzato.
La cugina replica con sguardo gelido:
- Non raccolgo le provocazioni! -
- Quali provocazioni! E' la pura verità, questa! - Dice candida Arashi: - Perchè negare l'evidenza? Ormai questo l'ha capito anche lui! - termina indicando il ragazzo chiuso, tanto per cambiare, in bagno che risponde al nome di Raphael:
- CHI OSA PARLARE DI ME IN VANO? IDENTIFICATI, OH SEMPLICE ESSERE UMANO! - Allora la bionda risponde spazientita:
- STAI BUONO E TORNA A FARE L'UNICA COSA CHE SEI CAPACE: CONSULTARE IL TUO SPECCHIO DELLE BRAME! - In quel momento la porta dell'ormai conosciuto bagno si spalanca, rivelando una testa dai lisci capelli biondi lunghi fino alle spalle con alcune ciocche disordinate sparse qua e là, due occhi azzurro-blu fissano Arashi, l'espressione è distaccata e saccente, ricorda un gatto sornione: nel complesso è proprio bello se non fosse per il tono gelido con cui parla subito dopo aver squadrato la ragazza: - Oh, bimba, vedi di non allargarti troppo, eh? Sai che ho due anni più di te? -
- Cos'è, una moda? In meno di 15 minuti me l'hanno detto già in tre; vi siete messi d'accordo? E comunque è solo pura verità ciò che dico, dato che sono più intelligente di tutti voi! -
- Senti intelligente, che ne diresti di andartene al tuo ritiro così la finisci di rompere? - Ribatte Raphael con lo stesso tono di prima. In risposta arriva un calcione alla porta che si chiude sulla mano del ragazzo urlante dal dolore; non c'è bisogno di specificare chi l'ha tirato!
- Comunque devo prima chiedere una cosa a Hito; dov'è, in camera? - Chiede più calma Arashi dopo che il cugino si è ritirato in bagno per leccarsi le ferite sia della mano che dell'orgoglio! - Si, credo di si. Vai, io ti aspetto qua, non mi va di fare le scale per la millesima volta in una sola mattina! - Risponde Mikako tenutasi in parte fino ad ora, lei odia discutere a lungo con gli altri.
- Sfaticata! - Fa la bionda a denti stretti dirigendosi verso le scale. Arrivata davanti alla porta chiusa della stanza dell'altro cugino, il gemello di Raphael nonchè grande amico di Akane, entra senza bussare:
- Ehi, Hito, sentimi un attimo: quello scapestrato di fratello che mi ritrovo non si ricorda la scusa che devo riferire al vostro coach per giustificare la vostra assenza dal ritiro di questo mese, l'avevate pensata, ieri, no? Dai muoviti che devo andare! -
Appena il fiume di parole finisce, il ragazzo biondo tutto spettinato e con indosso solo un paio di boxer comincia a squadrarla da capo a piedi con quegli occhi azzurri a pagliuzze viola, sembrano gelare chiunque guardi, infatti non approva affatto l'intrusione della ragazza.
Lei, dal canto suo, non sembra per niente imbarazzata, intimorita o pentita, anzi, lo rifarebbe.
- Allora, ti degni di rispondermi? Ho fretta! - Sbotta sempre lei perdendo la poca pazienza che ha.
- E tu ti degni di smetterla di rompermi le palle? - Risponde freddo Hitonari tornato a voltarsi ignorandola completamente e continuando a farsi i fatti propri come suo solito; Arashi non sopporta che qualcuno la ignori, stizzita si avvicina e, afferratolo per una spalla dove vi affonda le unghie facendogli vedere le stelle, lo gira e gli urla in faccia:
- TU! NON OSARE PIU' TRATTARMI COSì, SE NO PASSERAI GUAI SERI! CAPITO SOTTO SPECIE DI MUMMIA SENZE BENDE? ED ORA RISPONDIMI SE NON VUOI CHE DICA AL TUO COACH LA VERITà, E CIOè CHE SIETE DUE SFATICATI BUONI A NULLA CHE DISERTANO GLI ALLENAMENTI CON LA NAZIONALE SOLO PER UNO STUPIDO VIAGGIO DI VACANZA MENTRE GLI ALTRI POVERI DEFICIENTI SGOBBANO ANCHE AL POSTO VOSTRO! ALLORA, COSA DECIDI? - L'altro, trattenendo a stento un urlo di dolore, la prende per il polso e guardandola minaccioso risponde: - Dì che domenica siamo andati in montagna insieme e ci siamo presi una bronchite pesante! -
- Che gran scusa! Ci potevo arrivare anch'io da sola! - Dice in tono basso ma ironico.
- Allora potevi evitare di rompermi le scatole! Ora vai prima che mi incazzi sul serio! - Fa lui con una faccia scura.
- Sai che paura! - Ribatte la bionda con aria di sfida strattonando via il braccio, poi senza aspettare la risposta si avvia verso la porta dove si gira a metà e gli fa l'occhiolino e con un cenno lo saluta.
Finalmente possono avviarsi, lei e Mikako, al luogo del ritrovo.


In pullman Arashi, già dimenticatasi dei piccoli battibecchi avvenuti poco prima con tutti i parenti possibili, normale amministrazione per lei, comincia a parlare ininterrottamente del suo sogno e di quel ragazzo irresistibile.
A stento Mikako riesce a bloccare quella specie di mitraglietta dicendo:
- Eppure, da come lo descrivi ho l'impressione di averlo già visto... Bè, pensandoci bene, qui in Giappone tutti hanno gli occhi e i capelli neri... -
Ma subito viene interrotta dall'amica che continua con i suoi mille discorsi:
- Però è strano che nemmeno tu, che sai sempre tutto su tutti, non conosca uno così. Del resto ti sei innamorata di questo Taro Misaki solo seguendolo da lontano: partite, tv, giornali... siccome fa parte della Nazionale di Calcio è abbastanza famoso, almeno questo è quello che mi dici sempre tu. Però non capisco come tu abbia fatto ad innamorartene perdutamente senza neanche mai averlo incontrato. Per me sei e sarai sempre un mistero! Pensa, però, a quanto sei fortunata: grazie a questo ritiro di tutte le Nazionali che dura un mese, lo potrai finalmente conoscere. Dovrete assolutamente mettervi insieme, eh? Miraccomando! - Mentre continuava questo suo discorso interminabile, gli occhi azzurri di Mikako guardano in alto pensando:

"Fortunata, dici? Con te che dici tutte ste cose al secondo uno come fa a considerarsi fortunato?"
Lanciandole uno sguardo che sembra chiederle pietà, nota i suoi occhi cambiati nuovamente: ora sono metà grigi e metà verdi.
"Veramente incredibili!" Pensa mentre chiude i suoi per dormire un po' senza curarsi di sentire se il "buco" ha smesso di parlare oppure no!
Prima di cadere nel sonno le viene alla mente Misaki, ed è con quello sguardo dolce, con quei capelli castani e quel sorriso tremendamente radioso che finisce nel mondo dei sogni.

Nel frattempo in un altro pullman, esattamente in quello della Nazionale Giovanile Giapponese di Calcio Maschile, lo stesso sguardo dolce sta pensando molto intensamente ad una persona:
- Mikako Derwent... -
Avete capito di chi si tratta?
- Come ti senti, Taro? Se tutto va bene in questo mese conoscerai la ragazza che segui da tempo: l'ala grande della Nazionale Giovanile Giapponese di Basket Femminile. Giusto? - Tsubasa, seduto nei due sedili accanto ai suoi insieme a Sanae, lo sta guardando aspettando una risposta con sguardo inquisitorio.
- Già, hai ragione... anche se più che seguirla diciamo che l'ammiro, la rispetto, mi piace come giocatrice. Insomma, si nota una così nel mondo sportivo. Mi incuriosisce. - Ribatte Misaki riflessivo. Tsubasa pensa, ascoltandolo, che interessarsi così a qualcuno è proprio da lui: in silenzio senza farsi notare.
Vorrebbe anche parlarne un po' di più ma sa benissimo che è il più riservato di tutti su questi argomenti, poi comunque non sa cosa dirgli di fatto visto che sa già tutto sulla storia. Taro è uno che viaggiando molto ha letto tanto e così finisce sempre per essere il più informato e conoscere atleti giovanissimi conosciuti solo da pochi. Fa sorridere come riesca a venir attratto da qualcosa che apparentemente è privo di sensi; è un tipo, nella sua semplicità, che sorprende sempre.
L'amico decide di lasciarlo in pace a pensare su come riconoscerla o parlarle. Sarà naturale come sempre.

Tsubasa sorride fra sé e sé così Sanae, seduta accanto a lui, gli chiede cos'abbia.
- Nulla. -
Preferisce fare il vago, non è tipo da spifferare certe cose anche se si tratta di dirlo alla propria fidanzata, inoltre si imbarazza ancora a fare certe cose infatti prende l'iniziativa proprio lei appoggiando la testa sulla sua spalla e chiudendo gli occhi con un espressione rilassata. Il momento pare perfetto, come quasi tutti quelli passati con lui. Ci è voluto parecchio ma alla fine l'importante è che si siano capiti!
Misaki, appoggiata la testa indietro e chiusi gli occhi pensa con sollievo:
"Andrà tutto bene!" pensiero assolutamente da lui...
Intanto Wakabaiashi, seduto accanto a lui con gli auricolari del lettore cd negli orecchi, ascolta a tutto volume musica degli AC/DC mentre dorme assurdamente tranquillo, ignorando ciò che lo attende in quelle settimane di ritiro.
Il suo sonno viene visitato da una ragazza mai vista prima, sarebbe anonima se non fosse il contrasto del colore biondo di capelli e degli occhi verdi, con i lineamenti giapponesi, anche se decisamente meno accentuati. È interessante sognare volti nuovi, anche perché solitamente è sintomo di normalità riprendere nel sonno solo ciò che si vede di giorno. Lui che non ha mai visto quella persona, stesso discorso per un'altra ragazza, non è normale!
Nel pullman il resto dei ragazzi si sta rilassando beatamente e specialmente tre coppie:
Jun con Yayoi, Hikaru con Yoshiko e Tsubasa con Sanae.
Si può immaginare 'come' si rilassano!

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Capitolo 2
*** l'apparizione celestiale ***


CAPITOLO 2:
"L'APPARIZIONE CELESTIALE"


Il posto è molto bello e spazioso.
L'edificio è enorme e comprende il dormitorio femminile e maschile, i bagni, le docce, una sala da pranzo, un atrio per riunirsi alla sera e durante le giornate di pioggia e gli spogliatoi delle varie squadre.
L'esterno è costituito da tutti i campi di gioco necessari per questo speciale ritiro: calcio, basket, pallavolo, baseball... ecc.
Gli allenamenti hanno inizio il giorno seguente l’arrivo degli atleti e dei vari pullman, di mattina. Dopo gli smistamenti dei gruppi e l’assegnazione delle camere, tutti corrono a vedere il proprio campo e quello da basket femminile è vicino a quello da calcio maschile… puro caso? Mah… questo destino strano!
Immaginate la felicità di Mikako e di Misaki nel constatare che potranno vedersi anche giocando?


L’indomani il miracolo arriva.
- Mikako! Attenta, ti arriva la palla! - Quest'ultima, immersa nei suoi pensieri, chissà quali sono, vedendo che le arriva un passaggio alto e potente diretto al suo viso, invece di prdigarsi e prenderlo non fa altro che spostarsi prontamente schivando il fulmine che va a finire nei pressi del campo da calcio.
- Ottimi riflessi, ragazza! Ma potevi prenderla, invece di lasciarla andare laggiù! - Afferma seccata Arashi avvicinandosi all'interessata.
- Ottimo tiro ragazza! Ma potevi evitare di farlo così forte, così non andava laggiù! - Ribatte prontamente Mikako; detto ciò si volta verso il campo vicino e portandosi le mani hai lati della bocca si mette a gridare:
- EHI, VOI DI CALCIO! PASSATECI LA PALLA PER FAVORE! GRAZIE! - In tutta risposta Tsubasa, prendendo la rincorsa, glielo calcia con un destro discreto facendolo arrivare direttamente fra le braccia di Mikako che lo afferra subito con una presa sicura senza indietreggiare di un millimetro.
Non fa nemmeno in tempo ad alzare il braccio per ringraziare che Arashi prende con una mano la stessa palla e a passo di carica si fionda verso quei poveri ragazzi, la sua espressione, manco a dirlo, è infuriata: non si può mica calciare una palla da basket... si rovina, si spompa, prende una forma ovale invece che tonda… lei che è fissata con queste cose non può fare a meno di prendersela e Mikako intuendo le sue pazze intenzioni, le prende le braccia con forza cercando di trattenere quell'indomabile furia che si sta scatenando.
Arashi senza darsi per vinta si gira e come una bestia inselvatichita le morde una mano. Un urlo disumano si alza nel cielo seguito subito da un:
- ANILALE! -
Tutti si voltano e la bionda, liberandosi da lei, continua la sua avanzata furiosa, arrivata a destinazione si piazza al centro del campo e grida puntando Tsubasa, il criminale:
- EHI, TU! COMUNE ESSERE SEMPLICE UMANO, VIENI QUI! SI, PARLO A TE, NUMERO 10 DA STRAPAZZO! - A quella chiamata, però, non risponde solo l'interessata, ma anche il resto della squadra:
- Ce l'hai con me, forse? - Dice un guardingo Tsubasa.
- Si, proprio con te! Dico, come hai osato calciare una palla da basket?! -
- Bè, con i piedi, mi pare! - Risponde il poveretto pensando di non aver fatto nessun reato, al che a lei va il sangue alla testa più di quanto non ce l'abbia già.
- Ma la conosci la differenza tra una palla da basket e una da calcio? - E senza aspettare si gira cercandone una, trovatala fra le mani di un allibito Wakabayashi gliela prende rapidamente, poi le alza entrambe davanti alla faccia e continua:
- Questa è una palla da basket e si usa SOLO con le mani: ci si palleggia, ci si fanno i passaggi e ci si va a canestro! NON viene MAI calciata con i piedi, perchè per questo c'è la palla da calcio, che è questa! CAPITO ORA?! - Termina con aria spazientita. A questo punto il capitano leggermente intimorito da quella matta urlante, risponde immediatamente:
- Certo, certo, ho capito; la conoscevo già la differenza, è solo che mi sfugge il motivo della tua arrabbiatura! - In quel momento una voce proveniente da dietro di loro interrompe Arashi che stava per sbranare il povero numero 10. E' Mikako con tono alto ma assolutamente calmo e allegro:
- Però è stato proprio un bel tiro, complimenti! Non pensi anche tu Arashi? - L'intera squadra, a quelle insolite parole sparate in un momento tanto critico, si volta e vede una ragazza dai capelli rossi e con la faccia d'angelo; l'esatto opposto di quella che stava urlando assomigliando ad un diavoletto. Solo in quel momento si rendono conto del contrasto dei capelli e degli occhi coi lineamenti chiaramente eurasiatici. Non sono comuni tipe così, non per la bellezza che in fin dei conti è relativa, non sono miss mondo, ma per l’insolito aspetto. Mentre la osservano avvicinarsi ad Arashi, la benedicono mentalmente: avevano proprio temuto il peggio.
- Pezzo d'imbecille, cosa credevi di fare, eh? - Le dice Mikako con sguardo severo.
- Bè, non sei mica mia madre, se io decido di venire a dir di tutto a dei perfetti sconosciuti che si rivelano ignoranti ed cafoni, sono liberissima di farlo e tu non hai diritto di fermarmi. Per ulteriori spiegazioni rivolgiti al mio avvocato! - Questo lo spara tutto d'un fiato, Mikako sta per ribattere quando Hyuga si piazza davanti ad Arashi e dice con tono seccato tendente all'arrabbiato:
- Senti bella, chi ti credi di essere per venire qui, interromperci nel bel mezzo degli allenamenti, gridare di tutto al nostro capitano ed infine insultarci così? Ma lo sai che sei fra dei civili? -
- Senti tesoro, io sono nata libera e per tanto posso dire quello che ritengo giusto. Non sarà di certo uno sbruffone come te a dirmi quello che devo fare! COMPRENDI? - Di primo impatto verrebbe da dire ‘da che pulpito’, ma il ragazzo, ferito nel suo orgoglio, risponde:
- Tesoro lo dici a tua mamma che ti ha fatto nascere libera, e dato che lo sei tornatene di tua spontanea volontà ai tuoi insulsi allenamenti! E NON ROMPERE I COGLIONI A NESSUNO! - Gli occhi di Arashi da verdi diventano di un grigio spaventoso, come la sua espressione che viene attraversata da un lampo pericoloso.
Con uno scatto scaglia le due palle che ha in mano in modo da farle finire una fra le braccia di Mikako (quella da basket) e l'altra fra quelle di Genzo (quella da calcio). Gli sguardi allbiti non si sprecano!

A tutto ciò segue un:
- STRONZO! - E un pugno colpisce l'occhio di Hiyuga facendolo quasi cadere a terra per la sorpresa. Ora, nota chiarificatrice: la ragazza dal caratteraccio non riesce a far vacillare un colosso come la tigre per la forza non molto femminile che essa ha, ma bensì per il gesto inaspettato… nessuno avrebbe previsto una reazione del genere da una mezza Giapponese… che fosse una yankee? Si spiegherebbero molte cose, anche il colore dei capelli e degli occhi.
Le facce dei ragazzi impallidiscono violentemente: tutti fanno un passo indietro tranne uno.
La reazione di Hiyuga non si fa attendere, infatti sta per colpirla a sua volta quando una mano afferra saldamente il pugno già chiuso: è Genzo, l'unico ad aver mantenuto il suo solito sangue freddo.
La palla cade a terra, il cappellino calato sugli occhi, il viso rivolto verso il basso nasconde la sua espressione, la mano libera è sprofondata nella tasca dei pantaloni d’allenamento e i muscoli visibili sono tesi e non indifferenti.

È solo la sua solita posizione.
Hyuga sposta lo sguardo su di lui senza mutare l'espressione alterata.
”Non posso accettarlo: colpito da una ragazza! NO!”
A quel punto Jun Misugi si fa largo posizionandosi vicino al portiere, poi dice in tono calmo, di superiorità, di sfida, quasi, tipici suoi:
- Kojiro Hyuga, hai forse intenzione di colpire una ragazza? - Questi lo guarda incazzandosi sempre di più, la tensione è salita in campo ma la situazione che sarebbe potuta diventare più critica viene presto risolta, come sempre, dal capitano: Tsubasa, piazzatosi in mezzo ad Arashi e Hiyuga con uno sguardo estremamente serio e un tono che non ammette repliche, dice guardando negli occhi il ragazzo dall'invidiabile abbronzatura:
- Ok, adesso basta! Genzo, mollalo pure. Hyuga datti una calmata, come ha detto Misugi non è il caso di picchiare una ragazza e soprattutto non intrometterti più in questioni stupide come queste! - Poi voltandosi verso Arashi: - E a te chiedo scusa se in qualche modo ho offeso te o il tuo sport. Spero che questo sciocco episodio non significhi niente e che riusciremo a diventare tutti amici! - Infine voltandosi verso gli altri: - E CON QUESTO RIPRENDIAMO GLI ALLENAMENTI! DI CORSA! -

Tsubasa normalmente è un pacifista amico di tutti, tiene alla serenità del gruppo e per evitare spiacevoli episodi a volte toglie anche la sua ‘maschera’ di eterno bravo ragazzo felice del mondo.
Hyuga sputa a terra, poi si gira e si allontana, pian piano anche il restodella squadra torna all'attività di poco prima lamentandosi che il divertimento sia già finito.

Prima di andarsene, Mikako si sofferma con l'intenzione di fermare Tsubasa e chiedergli scusa del trambusto, peccato che al posto del capitano della Nazionale si imbatte in Misaki!
- Devo farti i miei complimenti: ho visto la presa di prima, quando hai afferrato la palla tirata da Tsubasa. L'hai presa con fermezza senza indietreggiare di un passo: solo Genzo ci riesce, ormai! - Mikako presa alla sprovvista da quella visione celestiale così improvvisa che sembra averla cercata di proposito, rimane a guardarlo con espressione da pesce lesso, poi ringraziando il cielo si riprende in fretta e risponde sorridente nello stesso modo del ragazzo:
- Grazie, ma anche tu hai un buon tiro, sai? E' da un po' che ti seguo, mi piace il tuo modo di giocare, la tua intesa con Tsubasa Ozora... -
- Ma sai che anch'io ti conosco? Si, perchè è da un po' che ti seguo, un giorno ho letto un articolo su una tua partita e così quando mi capitava ho iniziato ad osservarti… ora so un po’ di cose su di te. Sei Mikako Derwent, e conosco anche la tua amica. Siete famose nel mondo del basket; tutti sanno chi è Arashi Derwent, il suo nome nel basket è famoso quanto quello di Tsubasa nel calcio. Siete cugine e avete origini Europee, Irlandesi per la precisione. Il tuo ruolo è seconda guardia e lei è il playmaker, nonché capitano della Nazionale Giovanile. Insieme formate la coppia d'oro del basket femminile. Inoltre due dei vostri fratelli lo sono del basket maschile: Hitonari e Akane Derwent. Gli altri vostri fratelli sono molto conosciuti negli altri sport, due dei quali nel mondo della musica: Raphael e Mikael Derwent. In generale anche tutta la vostra famiglia è famosa sia nello sport che nell'arte. Ho sbagliato qualcosa? - Termina Taro sorridendo. Lei inizialmente rimane a bocca aperta, alla faccia del ‘sapere qualcosa su di lei’… sa quasi vita morte e miracoli!

Sorride deliziata dopo un primo momento di stupore, quindi per non essere da meno ribatte:
- E tu sei Taro Misaki, centrocampista e numero 11 della Nazionale Giovanile di Calcio, perfetto in tutto quello che fai, grande senso del gioco, tecnica pulita e magnifica. Tu e tuo padre girate il mondo a causa del suo lavoro: pittore. È anche per questo che hai un gioco così particolare, hai preso e fatto tue le varie tecniche degli altri paesi. Il numero 10 è il famoso Tsubasa Ozora registra della Nazionale, anche lui grande promessa del calcio, gioco impeccabile e, soprattutto, come per te, si vede che amate il calcio; tu e lui formate la mitica ed insuperabile coppia d'oro del calcio giovanile. Quello che ora sta di fronte ad Arashi è il numero 1, il Super Grate Goal Keeper: il famoso ed imbattibile portiere la cui tecnica è stata raffinata in Europa e precisamente in Germania, è il mitico Genzo Wakabayashi. Quello che ha ricevuto il pugno è Kojiro Hyuga, numero 9 e attaccante, nonché attaccabrighe della Nazionale Giovanile e capitano del Toho. Gioca sempre di potenza.
Quello che prima ha chiesto se voleva picchiare una ragazza è Jun Misugi: centrocampista e regista insieme a Tsubasa, capitano della Musashi, grande genio del calcio e aiuto allenatore. E' soprannominato Principe del Calcio e Campione di Vetro per via della sua malattia cardiaca.
Quel ragazzo là è Hikaru Matsuyama: numero 12 e difensore, capitano della Furano, uno dei migliori per controllo di palla e ottimo regista all'occorrenza.
Poi ci sono i gemelli Tachibana, Jito, Sano, Sawada, Wakashimatsu... -
E la litania continua con il resto dei componenti della nazionale!

Da rimanere senza parole... se lui sapeva qualcosa sulla rossa, lei si può sicuramente dire che ha fatto una vera e propria tesi di laurea!

Nel frattempo Genzo si è posizionato di fronte ad Arashi e la sta fissando con occhi seri, indecifrabili. Improvvisamente cambia e si trasforma in uno sguardo di sfida, non certo rivolto a lei, quello è semplicemente il suo modo di fare, è sempre così.
Si decide a togliersi il cappellino lasciando liberi dei bellissimi capelli neri e mossi e rivelando un incredibile sguardo altrettanto nero e profondo.
"Wow! che occhi verdi!! " Pensa lui guardandola.
A quel punto alla ragazza viene un colpo e il suo cuore smette quasi di battere:
"E' lui! Questa visione celestiale è la stessa del sogno! Ma quale sarà la sua identità? Effettivamente mi pare di averlo già visto, il suo volto non mi è affatto nuovo... mm..."
- Complimenti, hai carattere e spirito combattivo da vendere; proprio come quando giochi!
Sei Arashi Derwent, vero? - Le dice il bel portiere con voce di chi sa il fatto suo. Lei, rimanendo di stucco, risponde con un filo di voce:
- S-si ma... tu come fai a ... -
- A conoscerti? Non avevo mai avuto modo di vederti bene in viso, non seguo molto il basket, ma sei famosa nel tuo sport, sai? Se nel calcio si parla sempre di Tsubasa e di me, nel basket si parla sempre di te e della tua compagna e cugina... non lo sapevi? - Chiede con stupore. Arashi rimasta senza parole non si ferma e preferisce aprire la bocca senza sapere cosa ne sarebbe uscito:
- Davvero? Ma chi è Tsubasa? E soprattutto chi sei tu? -
"Possibile che non ci conosca con tutta la pubblicità che ci fanno i giornalisti? Che strana ragazza! Ovunque andiamo ci riconoscono sempre tutti, invece lei no."
Mentre Genzo la guarda sempre più sorpreso, lei rimane incantata davanti a quella visione celestiale che le sta per rivelare la tanto attesa identità:
- Dunque, Tsubasa è il numero 10, quello che hai insultato prima perché aveva calciato la palla. Io sono Genzo Wakabayashi: portiere e numero 1 della Nazionale di Calcio... ma davvero non conoscevi nessuno? Fanno a tutti una testa così con la storia che siamo il nuovo futuro del calcio giapponese... ma tu veramente non... -
Arashi in adorazione risponde distrattamente:
- No... cioè, io non seguo televisione, giornali e robe varie, perciò sono sempre disinformata. È Mikako quella che sa tutto su tutti... -
Genzo, aggrottando la fronte, pensa sempre più disorientato:
"Questa ragazza mi sfugge... non riesco ad inquadrarla! " Come invece è solito fare con chiunque.
In suo aiuto arriva Mikako che notando il rossore e lo sguardo perso dell'amica, capisce subito cosa le stia succedendo e decide di portarla via prima che combini qualcos'altro.
Agitandole una mano davanti al viso, dice:
-Arashi... ci sei? Se mi senti batti un colpo! -

Al suo silenzio pensa sconsolata: "Secondo me non sa neanche di essere su questa Terra, ora... deve essere persa negli occhioni neri di Wakabayashi! Meglio trascinarla via di forza, è completamente andata!"
Mentre lei decide il da farsi, Genzo è tornato serio ed ha ripreso a guardare Arashi.
- Ok, allora noi andiamo, abbiamo disturbato abbastanza per oggi! Scusala, è un po' particolare... cerca di capirla! Ti salutiamo, Wakabayashi! - E detto questo prende per le spalle un Arashi ancora assente e la conduce nel loro campo insieme alla loro palla.
Il portiere continua a seguirla con gli occhi constatando quanto siano belli quei lunghi riccioli biondi raccolti in una coda e quanto sia ancora più bello il suo fondoschiena sul quale si sofferma particolarmente con uno strano sorrisetto dipinto sulle labbra.
- Capisco che il sedere di quella ragazza sia più interessante degli allenamenti, ma cerca di sopportare e di tornare fra noi al più presto, Wakabayashi! -
Questa frecciatina viene da Matsuyama, il quale avendo osservato tutta la scena da lontano gli dà una pacca amichevole sulla schiena e una strizzatina d'occhio maliziosa per poi tornare fra gli altri ad allenarsi.
Genzo, per nulla imbarazzato e con un sorrisetto malizioso, si mette nuovamente il cappellino in testa calandoselo con un gesto secco, infine prende la palla che aveva lasciato cadere prima e si dirige verso la porta.



Tornando alle 2 ragazze, vediamo Mikako alle prese con Arashi che, svegliatasi dallo stato catatonico in cui si trovava, ha cominciato a parlare come un fiume in piena dicendo che quel ragazzo, Genzo Wakabayashi, il portiere della Nazionale di Calcio, è il ragazzo dei suoi sogni, letteralmente!
L’ha trovato e a lei non pare vero.
- Ma ti fermi un momento? Voglio dirti che finalmente ho parlato con Taro Misaki e ho scoperto che anche lui mi segue da tempo: ha detto che gli piaccio come giocatrice... non è magnifico? Ora devo solo far sì che io gli piaccia personalmente poi sono a posto! - sorvolando su ciò che intende con ‘a posto’.
- WOW! Sono contenta per te! Ora che abbiamo tutte e due degli obiettivi precisi e realizzabili dobbiamo metterci sotto! FORZA MIKA! - Forse la vede come una partita facilissima da giocare...
Dopo un po' di silenzio in cui Arashi aspetta invano la risposta dell'amica, dice spazientita:
- Guarda che tu devi rispondere: forza Arashi! -
- Ah, davvero? -
- Certo, su, avanti, io torno a dire "forza Mika!" e tu rispondi "forza Arashi!" Pronta? -
- Se ci tieni! -
Prendendolo per un si, la bionda grida:
- FORZA MIKA! -
E la rossa alzando le spalle:
- FORZA ARA! -
Arashi si gira e guardandola malissimo, ringhia:
- Come hai osato storpiare il mio nome? Sai che lo odio! -
- Certo che lo so, l'ho fatto apposta!! - Afferma col sorriso sulle labbra.
- Pezzo di cretina! - Dice sempre ringhiando l'altra.
Proprio in quel momento due palle da basket si schiantano sulle loro teste.
E' il loro allenatore che, dopo essere tornato da una riunione, le trova in disparte a confabulare allegramente.
- Come fate ad essere il capitano e il vice della Nazionale se disertate sempre gli allenamenti? - Chiede infervorato.
- Perchè siamo le più brave della squadra e senza di noi sareste persi! Comunque, noi non siamo niente confronto ai nostri fratelli, parlo di Akane e Hitonari, loro sì che disertano sempre, altroché noi! - Afferma con gran faccia tosta il capitano in questione. Mikako prima che possa continuare le tappo la bocca e dice fra i denti:
- E' meglio tacere... guarda la sua faccia, è paonazzo! - Per un miracolo assurdo questa volta Arashi ascolta l'amica e tace.
- Ci scusi, arriviamo subito mister! - Dice Mikako sfoderando uno dei suoi irresistibili sorrisi maestosi e avviandosi in campo insieme alla cugina.


Così anche gli allenamenti mattutini finiscono e negli spogliatoi della Nazionale Maschile di Calcio si fanno discussioni accese:
- Si può sapere cosa ti è preso oggi con la Derwent? La stavi per picchiare sul serio, vero? L'avresti fatto, ti conosco abbastanza! Una ragazza per quanto aggressiva e offensiva sia, rimane sempre tale. Stavi per passare il limite! - Afferma Genzo piuttosto alterato.
- Parla il perfetto! Tu non ti saresti incazzato se una così ti avesse dato un pugno insultandoti? E poi non ti devo spiegazioni. Ti arrabbi così perchè ho offeso la tua bella? - Risponde un altrettanto infuriato Hyuga avvicinandosi pericolosamente al portiere che, non da meno, lo prende per il bavero.
- Fatti i cazzi tuoi anche tu, allora! Io mi arrabbio quanto voglio e per tutti i motivi che voglio, capito?! - Senza rendersi conto che era la stessa cosa che diceva la tigre.
- Oh! Dunque ci ho azzeccato! Ti piace un'indiavolata come quella... che gusti. Stai attento a non essere sbranato quando lo fate. -
STOCK! Genzo, arrivato al limite, gli molla un pugno e, dal momento che fra lui e Arashi c'è un po' di differenza di forza, Hyuga questa volta finisce a terra. E' già il secondo di quella giornata e sempre nullo stesso punto: il risultato è un bell'occhio nero e gonfio su un Kojiro Hyuga alquanto accecato dalla rabbia.
Si alza velocemente e gli ritorna il colpo sullo zigomo sinistro.
Genzo, sempre più alterato, sta per reagire nuovamente, quando fra di loro si intromette Matsuyama, uno dei pochi in grado di fermare quei due carro armati quando cominciano a litigare così. Guarda prima l'uno poi l'altro con sguardo serio e determinato, poi dice deciso:
- Io direi che è ora di smetterla! Sembrate due bambini! E' possibile che l'unico modo che avete per parlare è di litigare e arrivare sempre alle mani? -
Genzo, tornando calmo e riacquistando il suo leggendario sangue freddo, dice:
- Si, scusa, non so cosa mi sia successo... anche tu Hyuga, non avevo il diritto di accusarti così. - Termina quasi con sforzo non essendo abituato a scusarsi con il ragazzo.
- Figurati... anch'io ho esagerato alla fine... - Concede Kojiro un po' più calmo anche lui.
Finite le scuse Hikaru sorride ad entrambi imitato dal resto della squadra, non sarebbe stato dal capitano della Furano permettere un litigio simile nella squadra. Sono sempre stati molto affiatati, come Nazionale, anche se ovviamente i caratteri esageratamente forti e irascibili di Wakabayashi e di Hyuga finiscono spesso per scontrarsi, la cosa finisce ugualmente subito.
La tensione si è sciolta ed ora tutti tornano a ridere e scherzare come al solito.

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Capitolo 3
*** la sfida ***


CAPITOLO 3:
"LA SFIDA"

/La proposta!
Quella sera stessa, dopo cena, i ragazzi di tutte le squadre si ritrovano nell'enorme atrio dell'edificio per passare insieme la serata.
In uno dei divanetti c'è un gruppetto di cui si è già fatta conoscenza, sono Tsubasa Ozora, Taro Misaki, Genzo Wakabayashi, Jun Misugi, Hikaru Matsuyama, Kojiro Hiyuga con un occhio nero insieme alle tre manager della squadra: Sanae, Yayoi e Yoshiko.
Parlando di quella prima giornata di ritiro sono arrivati ad Arashi e Mikako Derwent e Taro col suo solito tono calmo accompagnato da un radioso sorriso, sta dicendo:
- Sono proprio contento di aver parlato con Mikako Derwent... speravo proprio di conoscerla di persona, ma non immaginavo che sarebbe successo già il primo giorno. Meglio così! - Taro non è mai stato un tipo che si sbottona facilmente e probabilmente questa era solo stata una riflessione detta a fior di labbra.
- Però... che tipa la sua amica! Non era Arashi Derwent? All'inizio non sapevo come reagire... - Ribette Tsubasa, percorso da un brivido al solo ricordo.
- E' vero, come carattere è meglio la rossa... non le sopporto quelle così impossibili! - Sbotta seccato il ragazzo dalla pelle abbronzata e i capelli lunghi ancora umidi per la doccia.
"Senti chi parla!"
Pensano all'unisono tutti gli altri con un gran gocciolone sulla testa.
- Bè, ma ammetterai che è comunque carina... ha due occhi particolari: all'inizio non si capiva se erano verdi, grigi o cosa, poi quando ti ha picchiato sono diventati grigio cupo, alla fine erano verde chiaro... non ho mai visto niente di simile! - Termina Jun con tono di ammirazione. È l’unico in grado di notare simili particolari senza risultare un maniaco per questo.
- Ma neanche il suo fondoschiena non è male, vero Genzo? - Chiede Hikaru con un ghigno malefico rivolto al portiere impassibile, lui sì che sembra un maniaco, invece, dicendo una cosa simile!
- Vi ricordo che siete già impegnati... - Risponde il ragazzo chiamato in causa cercando di rigirarsi la frittata a suo favore.
- Non cambiare discorso! - Dice prontamente l'amico con un mezzo ghignetto divertito: riuscire a mettere Genzo in imbarazzo è qualcosa di unico e imperdibile.
- E tu non dire sciocchezze sui sederi delle altre ragazze. Come ha detto lui, hai una ragazza, che sono io! - Dice Yoshiko in tono mezzo offeso e mezzo arrabbiato mentre gli da un forte pizzicotto sul suo, di sedere.
- AHI! - Esclama il ragazzo massaggiandoselo, per riparare dice con sorriso furbesco:
- Ma ormai dovresti sapere che il mio preferito è il tuo! -
- Che faccia da schiaffi! - Risponde arrossendo; allora lui l'abbraccia e la bacia teneramente in una scena super romantica con mille cuoricini intorno che fa quasi svenire dalla nausa Hyuga.

- E tu che hai da dire in tua discolpa? - Fa Yayoi a Jun. Lui attirandola a sé con uno dei suoi sorrisi irresistibili, nulla a che vedere con Tsubasa timidissimo in queste cose, risponde:
- E' sottinteso che nessuno può battere i tuoi occhioni nero intenso! - E senza lasciarle tempo per rispondere la bacia appassionatamente. I cuoricini rosa aumentano di un gran numero… come la nausea della tigre.
- Allora, che aspetti? Vuoi essere da meno di Hikaru e Jun? - Afferma Sanae a Tsubasa. La ragazza è sempre stata molto più sveglia del neo fidanzato, specie nel settore ‘amore’ dove lui si è rivelato piuttosto ingenuo. Da quando ha capito di amare la mora ha compreso un paio di cose che gli sfuggivano sempre, ma ne ha ancora di strada da fare. Così anche ora è Sanae a prendere l’iniziativa lasciando poca scelta al moroso che se avesse potuto decidere, l’avrebbe certamente baciata, ma mai e poi mai davanti a tutti. Ora i cuoricini sono decisamente di più… non ci si può nemmeno muovere... e il malessere dell'attaccante arriva al culmine!
Ovviamente i ragazzi rimasti, fra i quali Genzo, imbarazzati a loro volta dalla scena sdolcinata, distolgono lo sguardo e guardandosi intorno vengono attirati da due figure che parlano in fondo alla sala.
Sono Mikako ed Arashi.
Lo sguardo di un certo tenebroso portiere si sofferma su quest'ultima studiandola accuratamente; la può osservare in pace e i suoi occhi scuri si soffermano, per una volta, sul viso dai tratti orientali che è di un grazioso color rosso acceso per il primo sole che ha preso oggi agli allenamenti. Si capisce subito che ha origini occidentali, nordiche per la precisione. Da quel che ha sentito dai discorsi di Taro, parla solo con lui e con Tsubasa di certe cose, ha capito che dovrebbero essere tipo irlandesi.
I suoi morbidi riccioli biondi sono sciolti e le incorniciano il viso rotondo in modo affascinante; Genzo si ritrova a pensare a come le stiano bene in questo modo dal momento che li ha visti solo legati. Un contrasto incredibile. Non c’è bisogno di dire che quel biondo spicca fra tutte le teste scure presenti in sala, si nota se non altro per quello, oltre che per il suo carattere e le sue doti cestistiche.
Continuando la sua esplorazione osservativa, constata che il naso non è proprio dritto e piccolo, ma non la imbruttisce dal momento che l'attenzione viene attirata dalla bocca carnosa e ben disegnata.
Sta sorridendo ora e lo sguardo le si è illuminato, gli occhi le brillano.
Indossa una lunga maglietta nera che le copre i corti pantaloncini mostrando due gambe affusolate ed atletiche.
Sta bene vestita di nero.
La sua contemplazione viene interrotta da loro due che che improvvisamente si girano verso di loro e proprio lei comincia a sbracciarsi urlando:
- CIAO RAGAZZI DI CALCIO! -
Vedendo che tutti si sono voltati a guardare prima Arashi e poi loro con sguardi interrogativi, Hyuga dice fra i denti:
- Lo dicevo, io, che è fuori di testa! E come se non bastasse sta venendo qua! -
Nel frattempo Arashi notando l'amica ferma al punto di prima, si ferma e la guarda. È di spalle con la faccia coperta da una mano e sta imprecando sottovoce per la figuraccia che le sta facendo fare e che cerca disperatamente di evitare.
- Mikako, che fai? Non vieni dal tuo Misaki? - Dice col suo solito tono di voce alto, non ricevendo risposta (ma solo maledizioni) torna da lei e afferratala per un polso la trascina con sé dai ragazzi. Nella sua mente un po' strana ormai sono diventati tutti amici, dopo quella mattina!
- Ciao, come va, gente? A me super-bene! - Saluta Arashi di buon umore per aver potuto giocare a basket così tanto.
Hiyuga maliziosamente risponde:
- Ah, si? E come mai? Dopo di me sei riuscita a PICCHIARE qualcuno che non ha avuto la forza, o il coraggio, di reagire? -
Arashi con uno dei suoi sguardi assassini ribatte:
- No, ma se vuoi rimedio adesso! -
- Avanti, dateci un taglio voi due! - Dice spazientito Jun dividendoli prima che riprendano a sbranarsi.
Taro continuando il discorso interrotto, risponde alla domanda di prima:
- Bene, a noi va bene! E a te Derwent, come è andato questo primo giorno di ritiro? - Chiede rivolto alla rossa lasciando la bionda occupata dai suoi scleri incazzosi.
- Oh, a me benissimo, grazie Misaki! - Dice la ragazza sorridendo.
- Sono contento, ma chiamami per nome. - Afferma l'altro convincente, vuole cercare di instaurare il prima possibile un buon rapporto.
- Si, non fatevi problemi, chiamiamoci tutti per nome, va bene? - Fa Tsubasa calmo per andare in aiuto all'amico. Mikako piacevolmente colpita dalla volontà di diventare amici, risponde gentile ed in cuor suo contenta:

- Va bene ma anche voi chiamateci per nome altrimenti qua non ci capiamo, siamo Derwent tutte e due… -
A questo punto si aggiunge anche Arashi con la sua solita spontaneità:
- Volentieri, ma se li sapessi sarebbe meglio... me li dite? -
- Sei un caso disperato, Arashi! Come fai a non saperli? Li conoscono tutti, come tutti conoscono il nostro, modestia a parte! - Sospira Mikako sconsolata. Stando con lei finisce sempre in qualche modo per fare qualche brutta figura; l'amica sentitasi ingiustamente rimproverata risponde seccata:
- Perchè tu li conosci? Ah già, dimenticavo che tu sai sempre tutto! -
- Come sei permalosa! Comunque loro sono Tsubasa, Jun, Hikaru con le rispettive fidanzate: Sanae, Yayoi e Yoshiko, che sono in ritiro in qualità di manager; lui è Taro, lui Kojiro e lui Genzo. Come vedi io li conosco, i loro nomi! - Dice Mikako assumendo la sua aria da 'so tutto io'.
- Ma tu sei un mostro d'informazioni. Neanche fossi una giornalista! - Ringhia Arashi vedendo che gli conosceva davvero i loro nomi, sentitasi punta sul vivo si chiude in un ostinato mutismo mettendo il broncio. Detesta quando la tratta da mentecatta e poi dimostra che ha anche ragione!

Rimane in silenzio per un po'... un po' che è decisamente breve visto che nel giro di un istante si annoia e preferisce tornare nei discorsi cambiando argomento:
- Sapete, oggi pomeriggio ho osservato un po' i vostri allenamenti e per quello che ho visto siete molto bravi, mi piace il vostro modo di giocare, inoltre siete molto affiatati. COMPLIMENTI! -
Hyuga, che non riesce a starsene zitto quando parla lei, ribatte acidamente:
- Perchè, TU capisci QUALCOSA, di calcio? Una svampita come te che a momenti non sa neanche il suo, di nome, sa apprezzare il talento dei calciatori? Io credevo che fossi brava solo a basket, a picchiare e ad insultare gli altri! -
"Odioso!" Gli occhi di Arashi diventano grigi, la sua espressione estremamente minacciosa e a pugni stretti risponde:
- DATO CHE LA PENSI COSI', TI SFIDO A UNA PARTITA DI CALCIO! Vi divido in due squadre da quattro giocatori e tu perderai! Farò queste squadre in base alle caratteristiche che penso voi abbiate e all'idea che mi sono fatta di voi guardandovi oggi. Io mi metterò dalla parte di quella che ti vedrà avversario. Vedrai che vincerà il mio talento di osservatrice.

Io ne capisco di calcio… basta che sia sport e sono infallibile! Avrò ragione io e tu dovrai scusarti con me! -
Tutti rimangono di sasso sentendo quell'insolita sfida sparata d’improvviso tutta d’un fiato e, pensando che di solito è Hyiuga a lanciarle, si voltano incuriositi a sentire la sua risposta; non si fa attendere:
- Era una domanda o un'affermazione, questa? Comunque accetto, e dico che contro chiunque tu mi metterai io vincerò e sarai tu a dovermi chiedere scusa e ad umiliarti! AH AH AH! - Tipica risposta di Hiyuga!

È chiaro che fra i due uno umile non ce n’è nemmeno a cercarlo con il lumicino: entrambi megalomani, egocentrici e narcisisti. Odiano essere presi per il fondoschiena da chiunque, figurarsi essere sminuiti così dal primo che capita. Proprio come cane e gatto: non riflettono e non attivano mai neuroni!
"E' incredibile! Non si è mai vista una ragazza che sfida un ragazzo... e neanche che lo picchia. Invece lei lo ha fatto senza pensarci un attimo!
Comincia a piacermi, Arashi!"
Pensa Genzo stupito senza mutare la sua espressione seriosa e concentrata. Non si perde mai in fronzoli o false ammissioni, capisce subito ed ammette quel che prova.
I pensieri di Mikako, invece, sono tutt'altro che positivi:
"Imbecille! Cretina! Incosciente! Impulsiva! Testa calda! Scontrosa! Permalosa!" E la lista continua finchè Misaki non la interrompe avvicinandolesi:
- Tua cugina è un portento! Se fosse stato chiunque altro a parlare così a Hyuga ora non ci sarebbe più. Poi la sfida sembra divertente. -
- Massì, prendiamolo per un passatempo insolito! - Risponde ricredendosi Mikako solo per aver parlato col suo amore.
- Le squadre saranno: Tsubasa, Taro, Jun, Genzo contro Kojiro, Hikaru, quel piccoletto N°15 e il secondo portiere! Io capitanerò quella di Tsubasa! Tutto chiaro? Una precisazione: Hikaru e gli altri due mi stanno simpatici ma ho dovuto fare così, quindi non pensate male! - Afferma Arashi con lo stesso tono di comando di prima.
- Suppongo che il N° 15 sia Takeshi e il secondo portiere Wakashimatsu! - Traduce per tutti Tsubasa con pazienza mista a divertimento. La cosa tutto sommato non gli dispiace, risulterà un buon allenamento.
- Molto bene: io capitanerò la squadra di Kojiro, allora! - Ribatte Mikako allegramente con l'intenzione di andare contro ad Arashi per puro divertimento. Lei risponde col broncio:
- Scommetto che lo fai per puro spirito di contraddizione nei miei confronti! -
- Ovvio, no? Vedrai che perderai, Ara! -
- Non chiamarmi ARA! - Ringhia la ragazza offesa, cosa che non sfugge al malefico Hyuga che, prendendo la palla al balzo, dice ghignando:
- OH-OH! Guarda guarda! Quindi non gradisci che ti chiamino 'Ara', giusto? -
- No, e se lo fai ti ammazzo, non mi limito a darti un pugno, CAPITO?! - Sbraita Arashi.
"Che tonta! Se faceva l'indifferente non avrebbe avuto problemi. E' proprio senza speranze!" Pensa Mikako sospirando e scuotendo la testa.
Senza rispondere Hiyuga si gira e fa per andarsene poi con una certa soddisfazione interiore si ferma, volta la testa e con un ghigno sadico dei suoi dice:
- Allora ci vediamo domani alla sfida... ciao
Ara! - Infine se ne va velocemente senza darle il tempo di rispondere. Quando è in cima alle scale arriva, a scoppio ritardato, la risposta della ragazza: un urlo terribile di rabbia si leva nell'edificio nel quale si distingue chiaramente un nome:
- HYIUGA! - Nella sala tutti si tappano gli orecchi ammutolendo all'istante e con un certo timore per la propria vita, si voltano verso la direzione di quell'urlo disumano distinguendo una strana ragazza dai tratti orientali ma con i capelli ricci e biondi e uno strano color verde in viso.
Un'altra ragazza, più normale, sempre con tratti orientali e capelli ricci ma questa volta rossi e gli occhi azzurri (ancor meno frequenti in giappone rispetto a quelli verdi), dice sorridendo:
- Piacere gente, io sono Mikako e questa pazza urlante è Arashi. Siamo le cugine Derwent. Quell'urlo era il suo modo per farsi conoscere e per far sapere a tutti che è molto contenta di essere qui! - Detto ciò si gira e continua a fare quello che stava facendo prima, cioè ammirare la bellezza di Taro Misaki!
"E' una ragazza che lascia senza parole!" Pensa allibito Taro di Mikako.
Dopo lo sfogo Arashi si accorge di essere osservata da Genzo e diventa rossa come un pomodoro maturo cadendo, così, in uno dei suoi stati catatonici.
La serata finisce in questo modo: con tutti che guardano allibiti e stralunati Arashi e Arashi che guarda imbambolata e adorante Genzo.


Quella sera il ragazzo torna a sognarla e nel bel mezzo della notte si sveglia gridando:
- AH! HO CAPITO CHI E'! ARASHI DERWENT! ERA LEI QUELLA CHE SOGNAVO ULTIMAMENTE! - Tsubasa e Taro, in camera con lui, gli tirano il cuscino e girandosi dall'altra parte tornano a dormire imprecando contro il loro amico che inizialmente rimane disorientato ma dopo due minuti alza le spalle e torna a dormire.

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Capitolo 4
*** gioco ***


CAPITOLO 4:
GIOCO


/La cronaca della sfida!/
L'indomani mattina, nel campo da calcio della Nazionale Giovanile Maschile di Calcio, i giocatori si stanno preparando alla sfida.
Sanae arbitra la partita e Arashi e Mikako, prima di far andare i propri ragazzi ai posti di combattimento, stanno dicendo loro due parole di incoraggiamento.
Mikako:
- Forza Kojiro, dai una lezione ad Arashi e vinci. E voi, miraccomando... concentrati e tosti, fate loro vedere che non siete secondi a nessuno! Andate e vincete! -
Arashi:
- Tsubasa fai bellissimi goal e fai quello che sai fare meglio: giocare a calcio. Taro segui e sostieni Tsubasa e andate in rete. Jun: tu sei già perfetto così. Genzo... -
A questo punto la ragazza arrossisce ma ad un intervento di Hyiuga che dice:
- Tanto è tutto inutile, vincerò io e tu verrai umiliata! AHAHAH! - le fa tornare lo spirito combattivo.
"Stronzo!"
Pensa e accecata dalla rabbia, con una mano mostra il dito medio all'antipatico ragazzo e con l'altra afferra Genzo per la maglietta e dice in tono basso e minaccioso avvicinando il viso al suo:
- Se ti fai segnare solo l'ombra di un goal ti uccido con le mie mani nel modo più doloroso che esista! Comprendi? -
- Certo, sta tranquilla. Nessuno può segnarmi! - Dice un po' convinto davvero e un po' costretto dal minaccioso sguardo che promette morte imminente alla minima indecisione.
- SE NON VINCETE VI AMMAZZO, LO GIURO! - finisce gridando poco rincuorante, tutta l'opposto della dolce e comprensiva cugina.
Mentre vanno a posizionarsi, gli otto ragazzi pensano storditi:
"Ma guarda queste due... le abbiamo conosciute appena ieri e senti già come ci parlano. Sono proprio assurde!"
Si sono tutti piazzati secondo le direttive delle loro 'capitane': tutti si occupano della difesa mentre per l'attacco Tsubasa e Hikaru fanno i registi mentre Taro, Jun, Takeshi e Kojiro sono le punte. Ovviamente all'occorrenza avanzano con gli altri.
La monetina ha attribuito il calcio d'inizio alla squadra di Arashi.
Sanae dà il fischio d'inizio e Taro tocca per Tsubasa che comincia ad avanzare.
Vedendo Hyiuga arrivare su di lui si prepara a passare a Taro, ma proprio in quel momento arriva Hikaru in scivolata che gli porta via la palla e sempre da terra passa a Kojiro, poi si rialza e con sguardo concentrato grida:
- SAWADA, SEGUI L'AZIONE CON HYUGA! -
Intanto gli altri ragazzi, tornati veloci in difesa, cercano di ostacolare la tigre che passa la palla al compagno il quale non riesce a sentire in tempo l'avvertimento di Hikaru, che grida:
- ATTENTO A JUN! -
Infatti è proprio quest'ultimo che anticipa il passaggio.
Una volta in possesso di palla avanza brevemente, poi prima che Takeshi da dietro e Hikaru da davanti gli prendano la palla, effettua un traversone destinato a Tsubasa che stoppa di petto e passa a Taro prima dell'intervento di Kojiro.
Takeshi, fronteggia Taro e dopo un breve duello, quest'ultimo ha la meglio e su indicazione di Tsubasa passa a Jun ben piazzato.
Tenta la conclusione al volo senza prima bloccarla.
Il tiro è potente e ad effetto ma Ken riesce a respingere di pugno per un pelo.
La palla si dirige verso Taro e Takeshi, i due saltano e la colpiscono di testa nel medesimo istante, la sfera finisce da Jun raggiunto da Hyuga; il ragazzo, girando su sé stesso disorienta l'avversario e passa veloce di tacco verso Tsubasa; questo tira contrastato da Huikaru.
Al tocco potente dei due la palla si impenna.
Tsubasa salta precedendo l'altro sbilanciato e prima di tirare di rovesciata cerca Taro con gli occhi, una volta trovato spara una bordata diretta all'angolo destro della porta.
Ken si butta nella direzione non notando il tuffo improvviso di Misaki; quest'ultimo colpendo di testa insacca nell'altro lato della rete.
- GOAL! - Grida Arashi saltando da bordo campo.
Splendida azione: su passaggio di tacco di Jun, Tsubasa vince un contrasto con Hikaru ed effettua una rovesciata verso la rete facendolo credere un tiro in porta, ma poi Taro segna di testa lasciando Wakashimazu di stucco.
- WHAH! GRANDE TARO! - Urla al colmo della felicità Mikako, dimenticandosi di essere sua avversaria e perciò beccandosi un'occhiataccia da Kojiro.
Intanto Arashi pensa soddisfatta:
"AH AH AH! Lo sapevo io! Avevo ragione! Quei tre insieme sono fortissimi IO HO OCCHIO! Ma la reazione degli altri arriverà subito. I miei ragazzi dovranno stare attenti!"
Come previsto dalla ragazza l'attacco non si fa attendere.
Kojiro, palla al piede e arrabbiato più che mai, sta correndo verso la porta senza intenzione di passare a nessuno.
"Come pensavo! Ora quello fa tutto da solo!"
Pensa Mikako con molto istinto sui giocatori, è una brava calcolatrice e le basta poco per inquadrare la gente, tuttavia non sarebbe da lei mettersi ad urlare a bordo campo cose indicibili come sua cugina.
Va su di lui Tsubasa, determinato a prendergli la palla e mentre lo contrasta pensa:
"Non cambierà mai, come può pensare di riuscire a segnare da solo? È solo una partitella di allenamento, una sfida quattro contro quattro. Sicuramente pensa così. E sottovaluta!"
- HYUGA QUA! SONO LIBERO! - Grida Matsuyama alla sua sinistra. Ma il ragazzo continua imperterrito a voler fare di testa sua, poiché ognuno è marcato da qualcuno si rivela subito una mossa difficile anche il passaggio... avrebbe dovuto farlo prima invece di cercare il contrasto diretto.
- E ora voglio proprio vedere come te la cavi! - Dice Arashi in tono bassa e un ghigno sul volto.
Dopo un paio di scontri potenti fra i due la palla s'impenna per poi tornare in mezzo, Tsubasa fa finta di cadere e Kojiro, credendo di avere la meglio, fa per avanzare quando all'improvviso si trova davanti la gamba del numero 10 che interviene con grande abilità e decisione sul pallone finito fra Jun ed Hikaru. È un trucco vecchio, uno dei primi che ha usato con il bel moro abbronzato, eppure anche a distanza di anni a volte funziona.
- Interessante scontro il loro... chissà chi vincerà. Non so prevederlo, questa volta. Ma forse... - Dice Arashi con sguardo serio e concentrato rivolto ai due nuovi possessori di palla.
Ed è con lo stesso sguardo che Genzo li sta osservando contendersi la palla.
Riflette.
Hanno tutti e due un gran controllo, infatti ora Hikaru sta dando del filo da torcere a Jun, ma il ragazzo rimane sempre superiore a tutti in quanto a tecnica, bravura, completezza e senso del gioco.
E non solo in questo.
Lui è semplicemente un giocatore completo.
Mentre la maggior parte degli altri deve ancora portare a termine la loro maturazione, Jun no. È al massimo della sua forma
Sarebbe bello tornare a vedere lui e Tsubasa a confronto, chissà come finirebbe.
Il loro ultimo incontro risale alla stessa data del primo.
"Quella è stata una delle più famose e sofferte partite della Nankatsu.
Me la ricordo bene, ero venuto da Fujiswa per giocare la finale dell'indomani e trovai in campo Tsubasa che giocava da cani.
Ho capito subito che qualcosa lo turbava. poi quando l'ho visto inginocchiarsi a terra in piena crisi non ci ho visto più.
Lui, un fuoriclasse, come poteva essere davvero finito?
Gettare via tutto quanto?
Ridurre il suo calcio a questo?
Poi a me si sono aggiunti Roberto, Sanae, Misaki e tutta la squadra.
Jun era ed è molto forte, ma non ci si deve disperare per questo, rifiutare scappando dalla realtà.
Si deve invece accettarela forza di questo grande avversario e combattere con tutto sé stessi .
E per fortuna l'ha capito.
Ti sei rialzato con quello sguardo determinato che ti fa vincere sempre qualunque scontro. Li ammiro molto tutti i compagni di nazionale, ma Tsubasa è ad ogni modo speciale. Lo è per tutti. Riesce ad infliggere delle lezioni speciale a chiunque... perfino a Schneider... il che è tutto da vedere!"

All'improvviso Jun riesce ad impossessarsi della palla palleggiando di ginocchio facendola finire dietro di sé, poi senza girarsi la colpisce di tacco in modo da farla rimbalzare sopra le loro teste a campana. Grazia, classe ed eleganza. Un vero Principe del calcio.
Infine passando velocemente Hikaru disorientato da quella strana manovra, si riprende la palla e comincia l'avanzata verso l'altra metà campo.
Taro e Tsubasa scattano seguendolo nell'azione.
Da dietro arriva in scivolata Takeshi cercando di prendere il pallone, ma un avvertimento di Tsubasa permette a Jun di passare per un pelo a Misaki che non avendo tempo e modo di continuare l'azione, spara un lungo tiro parato prontamente da Ken, il quale rimette passando ad Hyuga che scatta insieme agli altri.
Questa volta non fa tutto da solo e su suggerimento di Hikaru effettua due triangolazioni concludendo con il 'tiger shot'. È tornato nella mentalità di calciatore. È maturato con il primo mondiale e da allora è cresciuto sempre più moltissimo. Ha un gioco come al solito aggressivo e di forza ma se deve sa assumere uno stile che comprende alcune finte... anche se preferisce come al solito qualcosa di diretto, più da lui.
Genzo, ancora prima che Kojiro spari il bolide, si tuffa con sicurezza e agilità nella direzione da lui intuita e indovinata parando con grande fermezza e con entrambe le mani. È un piacere vedere come para, come quel ragazzo dai muscoli ben scolpiti e il volto adulto si lascia andare a terra allungandosi e facendo capriole per cadere bene senza farsi male. È come una pantera, uno spettacolo. Da desiderare che pari in continuazione solo per vederlo in quelle mosse così sexy secondo la bionda scatenata che lo guarda da bordo campo.
I suoi occhi neri e profondi cercano all'istante quelli della tigre per fargli capire che le parerà tutte, il messaggio arriva e infatti Hyuga prima di voltarsi sputa a terra e dice a denti stretti:
- La vedremo! -
L'urlo di gioia di Arashi lo distrae un attimo.
- GRANDE PARATA, GENZO! EVVAI! -
Ma in men che non si dica torna a concentrarsi sulla partita e sul pallone dal quale non stacca più lo sguardo tenebroso.
"Wow! Mi piace un sacco Genzo quando ha quello sguardo e quegli occhi.
Ora niente al mondo può deconcentrarlo.
E' incredibile come intuisce tutti i movimenti degli avversari, è anche grazie a questo che è diventato un grande portiere.
Certo, prima di ieri non lo conoscevo, ma si capisce benissimo che lo è!
Come ora: guarda che razza di parata sta facendo, saltando si è allungato su tutta la facciata della porta per poi arrivare con un tempismo perfetto sulla palla diventata subito parte di lui.
Era un buon tiro quello di Hikaru, un rasoterra insidiosissimo, ma lui l'ha preso lo stesso.
Ora sta fissando i suoi compagni con lo sguardo di chi è sicuro di sé, e tutti, uno ad uno, stanno ricambiando con la medesima espressione.
Sono in gamba questi ragazzi.
E Genzo primo fra tutti!"

Gli attacchi delle due squadre si alternano veloci.
Ora siamo nel secondo tempo e il risultato è sempre sull'1 a 0 per Tsubasa e compagni.
Sono ancora loro in questo momento in attacco e Jun tenta la conclusione su cross del capitano, tuttavia il portiere con una strana acrobazia riesce a pararlo per un pelo.
Il gioco quindi si ferma un istante, Tsubasa e Taro si avvicinano a Jun.
Misaki chiede con sguardo preoccupato posando una mano sul suo braccio:
- Ehi, Jun, tutto a posto? Cominci ad avere una brutta cera, sai? -
Misugi risponde con uno dei suoi sorrisi rassicuranti:
- Dai, non c'è bisogno che vi preoccupiate. Sto bene. In una partita come questa non può di certo venirmi un attacco. Abbiamo fatto i minuti dei tempi ridotti apposta... e poi sta per finire, state tranquilli! -
Jun è sempre Jun. Non sarebbe da lui ammettere che è stanco o che qualcosa non va. Il calcio è effettivamente la sua vita, più di una volta l'avrebbe rischiata totalmente pur di giocare la partita intera. Lui, il principe del calcio, il campione di vetro, ha una malattia cardiaca sin da quando era piccolo ma ora che l'ha quasi sconfitta si comporta come se non avesse mai avuto nulla ed essendo già di carattere molto difficile oltre che riservato e sicuro di sé, chi lo conosce bene sa come trattarlo. Tsubasa lo fissa serio per un lungo momento guardandolo dritto negli occhi, poi mentre fa per andarsene gli posa una mano all'altezza del cuore e in tono che non ammette repliche dice:
- Anche se sei migliorato molto la tua malattia non l'hai sconfitta del tutto, quindi non sottovalutare questo allenamento e soprattutto il tuo cuore. Non ti chiedo di uscire, ma non esagerare, ok? -
Jun sostenendo senza problemi il suo sguardo risponde:
- Me lo chiedi in qualità di capitano? -
- No, te lo chiedo in qualità di amico. -
A questa risposta Jun risponde soddisfatto:
- In questo caso vorrà dire che mi darò una controllata, ok? - Detto ciò Tsubasa ricambia il sorriso imitato subito da Taro, poi ognuno va a posizionarsi per continuare il gioco che riprende con la rimessa di Wakashimazu e l'attacco di Kojiro, Hikaru e Takeshi stranamente sorridenti.
- FORZA RAGAZZI! FATE ALTRI GOL! - Urla Arashi al colmo della gioia saltellando in piedi sulla panchina a bordo campo. Lei non sa nulla dei retroscena vari, delle loro vite e delle scene importanti che li hanno forgiati facendoli reagire in determinati modi, ma ugualmente si sente istintivamente felice.
Genzo, dopo aver parato l'ennesima bordata di Hyiuga, grida mentre rilancia la palla a Tsubasa:
- Avanti, all'attacco! Non accontentiamoci di un misero 1 a 0! -
Un 'si' in perfetta sintonia gli arriva come risposta.
Tsubasa facendo passaggi veloci con Taro ha permesso a Jun di piazzarsi bene in area. Appena arrivano su di loro Hikaru e Takeshi, Taro passa a Jun che stoppa e si prepara al tiro quando si trova Kojiro di fronte che inizia a contrastarlo.
Il ragazzo prova con qualche finta ma senza successo, allora Takeshi va in aiuto del compagno lasciando così smarcato Taro che scatta inseguito subito da Hikaru.
L'azione distrae un attimo Kojiro e Jun ne approfitta, ma giratosi si ritrova innanzi Takeshi.
All'ultimo momento vede Hyuga entrare su di lui in scivolata, e con riflesso incondizionato salta con la palla.
Mentre fa ciò nota Tsubasa avanzare da solo e senza aspettare di ricadere gliela passa con una splendida sforbiciata superando la testa di Takeshi e lasciando tutti i presenti a bocca aperta. Una splendida tecnica che solo lui potrebbe utilizzare in modo così perfetto e preciso.
Tsubasa senza aspettare la palla si mette in posizione di tiro per il 'Drive Shot' e nel momento in cui la sfera lo raggiunge posizionandosi nel posto giusto, quasi fosse telecomandata, sferra il suo potente colpo mettendoci tutta la forza che ha in corpo.
Il pallone diventa quasi trasparente mentre effettua il suo incredibile arco insaccandosi in rete con forza.
- YEHA! EVVAI! GRANDIOSI! -
Neanche a dirlo, questa è Arashi che urla perforando i suoi stessi timpani.
"Maledizione, Taro l'ha fatto apposta a scattare nella direzione della porta, per smarcare Tsubasa facendomi credere che avrebbe tentato lui il tiro.
Non me l'aspettavo un azione del genere!
Me l'hanno proprio fatta stavolta... ma noi non ci rassegniamo così!"

Questi pensieri così burrascosi come l'espressione del proprietario sono di Hikaru non arrabbiato ma determinato a non farla finire lì!
Tsubasa, invece, avvicinandosi a Jun gli dice in tono severo:
- Non mi avevi detto che ti saresti dato una controllata? -
Il ragazzo assumendo un'aria da finto innocente risponde:
- Ma io me la sono data! -
- Ah, si? Non me n'ero accorto! Sai, fare una sforbiciata come quella dopo un'azione del genere a me sembra dare il meglio, non controllarsi e quindi trattenersi! - Ribatte il capitano calmo e pacato come suo solito, lui non sa cosa significhi fare i severi.
- Suvvia, cerca di capirmi: in alcuni momenti è la palla che ti chiede di fare certe azioni, di essere trattata così. E tu che puoi fare innanzi a quelle richieste tanto irresistibili? L'unica cosa è obbedirgli! -
- E perchè alla palla obbedisci e al tuo capitano no? - Ribatte Tsubasa cominciando ad assumere un tono somigliante più al suo ruolo nella squadra.
- Bè, ma tu me lo avevi chiesto in qualità di amico, prima! - Fa con faccia tosta Jun. Lui si azzarda a rispondere così perfino a chi stima profondamente, si prende un po' gioco di tutti anche se lo fa in modo tale che nessuno se ne accorge.
Poi notando i due fucili mitragliatori che stanno spuntando all'amico al posto degli occhi, cosa più unica che rara, decide di starsene zitto e mentre lo guarda con aria di scusa pensa:
"Altro che fatica e sforzo nella partita, qua l'attacco di cuore mi viene solo guardando Tsubasa arrabbiarsi con me. Anzi, arrabbiarsi in generale... ma il mondo va al contrario? Se anche in passato avessi sempre giocato assieme a lui non avrei mai avuto problemi: sarebbe bastato non farlo incavolare, per salvare le penne."
- Hai ascoltato quello che ti ho detto? - Chiede Tsubasa come fosse un papà col figlio indisciplinato.
- Certo, sta tranquillo capitano! Piuttosto perchè non riprendiamo la partita? Stanno tutti aspettando noi! -
"Ovviamente non ho sentito una parola di quello che mi hai detto, ma è meglio per me che tu non lo sappia! Non voglio arrivare al punto di vederti 'veramente' arrabbiato... sai, sei così imprevedibile sul campo!"
- Infatti, avete finito di perdere tempo? Signor Ozora, vuole che l'ammonisca? Avete fatto perdere sin troppo tempo sia ora che prima! Quanti minuti di recupero devo dare? - Interviene Sanae calatasi a meraviglia nei panni dell'arbitro bravo, severo e giudizioso; insomma, non come quelli che hanno arbitrato le partite dell'Italia ai mondiali del 2002!
Al che Tsubasa si gira e la guarda con uno sguardo che sembra dire: 'ma sei pazza?'
Poi si limita a:
- Ehi, Sanae? - Per accertarsi che sia veramente lei.
- Si sbaglia, sono la signorina arbitro Nakazawa! Stia attento a non parlarmi con troppa familiarità, non siamo mica sposati! - Fa lei severa.
- No, ma pensavo che essere fidanzati fosse sufficiente per chiamarci per nome ed avere una certa familiarità. Evidentemente mi sbagliavo! -
- La finite di dare spettacolo? Vi ricordiamo che c'è una partita, anzi una sfida in corso! - Sbotta Arashi da fuori campo non capendo il senso di quei battibecchi per lei incomprensibili. Effettivamente chi non conosce il legame dei due non può capire.
- Signor capitano, l'aspetto a fine partita negli spogliatoi per continuare questo discorso in privato! - Termina la ragazza/arbitro seria in volto.
- Non aspetto altro signorina Nakazawa! - Risponde Tsubasa calatosi al suo stesso livello. Con lei, lui è proprio irriconoscibile!
E con questo la partita riprende.
Finalmente il triplice fischio di chiusura arriva segnando il termine di quell'assurda sfida.
Nonostante i grandi attacchi della squadra di Mikako vince quella di Arashi per 2 a 0: in fin dei conti l'arbitro non era mica venduto come qualcun altro di nostra conoscenza di nome Moreno (vedi mondiali di calcio 2002 Corea-Giappone)!
Bè, diciamo che gran parte del merito è stato del grande Genzo Wakabaiashi, non ci teneva a morire per mano della pazza sconosciuta!
Appena finisce, mentre Arashi esulta, Mikako corre in campo buttandosi letteralmente su Taro abbracciandolo di slancio, il povero ragazzo trovandosi impreparato perde l'equilibrio. I due cadono a terra insieme, ma neppure il botto tremendo che fanno, o meglio che fa Misaki, riesce a staccarla da lui!
Quest'ultimo rimane annichilito, poi ancora frastornato ricambia l'abbraccio.
- Sei stato grande Taruccio. (o Taralluccio?) Il goal era stupendo, neanche un fuorigioco, e tu hai giocato divinamente! Fantastico, fantastico, fantastico! -
Ma il giocatore fantastico in questione in questo momento è impossibilitato a rispondere: in parte perchè è rimasto senza parole e in parte perchè le braccia stringono il suo collo e lo stanno strozzando, infatti la sua bella faccia comincia ad assumere un pericoloso color bluastro. Questo è un aspetto che nessuno mai avrebbe pensato di vedere in una ragazza composta, pacata e controllata come la rossa. Da lasciare senza parole. Ogni volta che è al colmo della felicità esce di testa e fa cose indicibili? Pare di si!
Tutti li guardano divertiti e i volti di Tsubasa e Genzo sembrano dire: 'hai voluto la bicicletta? Ora pedala!' Taro risponde mentalmente:
"Razza di amici che ho! Non che mi dia fastidio Mikako, però ora sto rischiando di morire... chi pensava che potesse essere così... così... boh!"
Per fortuna in quel momento la ragazza allenta la presa per guardarlo in volto.
Gli incredibili occhi dorati di Taro si perdono in quelli azzurri di Mikako per un lungo momento, impercettibilmente si avvicinano sempre di più finchè qualcosa non li ferma.
Alzano lo sguardo e vedono gli occhi di tutta la squadra più quelli delle manager e di Arashi puntati su di loro.
Sembra che tutta la curiosità dell'universo sia racchiusa nelle loro espressioni.
Così i due si alzano imbarazzatissimi e per distrarli Misaki dice pronto rivolto ad Arashi:
- Allora, sembra che la sfida l'abbia vinta tu, Arashi. Adesso che farai con Hyuga? -
La ragazza, troppo ingenua e sempliciotta, casca in pieno nella trappola e con un ghigno si gira subito verso Hyuga che ovviamente non trova, così capendo che se l'è data a gambe, presa dal Sacro Fuoco del Furore, grida rivolta al cielo:
- VIGLIACCO D'UN HYUGA! COME OSI SCAPPARE?! DEVI ANCORA CHIEDERMI UMILMENTE PERDONO PER TUTTO QUELLO CHE MI HAI DETTO FIN ORA! VIENI FUORI! -
Mikako mettendosi una mano in fronte pensa sconsolata:
"Qualcuno la fermi, per favore! Io non ne ho la forza né fisica, né mentale!"
Come se l'avesse veramente sentita, Genzo interviene posandole una mano sulle spalle e guardandola con sguardo serio ma in fondo divertito, dice:
- Dai, non è il caso di arrabbiarsi così, no? In fondo se è scappato vuol dire che ha riconosciuto la tua bravura di... osservatrice, giusto? Vedrai che se tu d'ora in poi non infierirai più, anche lui ti lascerà finalmente in pace. Che ne dici? -
Arashi si blocca all'istante e lo fissa con uno sguardo da pesce lesso:
- Si, hai ragione, farò come dici!-
"Benedetto ragazzo!"
Pensano all'unisono tutti i presenti e non.
Mikako guardando l'amica perdersi negli occhioni profondi di Genzo pensa stupita:
"Devi essere proprio cotta, per dire una cosa del genere: nessuno riesce a manovrarti così, a farti dare ragione a qualcun altro in quel modo. Non quando si tratta di scommesse e sfide!"
Quinfi poi con aria soddisfatta dice:
- Ragazzi, è meglio che andiamo ad allenarci anche noi. I misters hanno avuto fin troppa pazienza. Grazie della bella partita e di avere pazienza con questa testa calda! - Poi prende per le spalle Arashi ormai assente e termina:
- Ciao e a presto! -
Prima di girarsi lancia un ultimo sguardo a Taro poi si avvia verso il campo vicino, quello da basket.
Mentre si allontanano Genzo fissa la bionda soffermandosi sul suo fondoschiena, a quel punto Hikaru arrivandogli silenziosamente da dietro dice quasi facendogli prendere un colpo:
- Ah, ma allora è un vizio guardare il sedere di quella ragazza! Vabbè, non me la sento di biasimarti, ti capisco! -
Detto ciò lo lascia solo con quella visione.

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Capitolo 5
*** un altro mattone nel muro ***


CAPITOLO 4:"L'ATTIMO FUGGENTE"

UN RITIRO FANTASTICO

* ecco un altro capitolo rivisitato e corretto…come già ho detto per gli altri anche secondo me sono migliorati di molto…dopo aver scoperto a che età li ho scritti mi rendo conto di molte cose…proprio durante gli ultimi mondiali di Corea-Giappone…eh già….ero piccolina!

A volte non mi ricordo nemmeno che avevo scritto. È giornata di aggiornamenti, ho finito di lavorare finalmente ed ho molto tempo per me finchè non trovo altro…e quindi godetemi per ora! W lo sport! Dimenticavo di dire che ho diviso il cap, inizialmente era uno unico ma ora ho fatto nel 5 solo la parte delle docce con Genzo e Arashi aggiungendo una scena sotto, e il 6 lo farò su Mikako e Taro…spero gradirete l’approfondimento. Altro punto su cui fare attenzione è la fine dove si parla di un ragazzo, di Kira. L’ho inserito in Irlanda the best. In uno o due capitoli dedicati al passato di Mikael…chi segue anche quella fic, che è il seguito di questa, capirà di chi parlo…e capirà facilmente ‘chi’ è Kira. Non è ancora apparso ma questo è un ottimo spoiler per chi è acuto e mi conosce! Buona lettura baci Akane*

 

CAPITOLO 5:"UN ALTRO MATTONE NEL MURO"
E' arrivata la fine della settimana e tutti, chi più chi meno, sono stanchi per i duri allenamenti di quei primi 7 giorni.
Arashi è nella categoria dei più stanchi, ma lo è così tanto che non si rende neanche conto di dove stia andando, o meglio lei crede di saperlo ma in realtà si sbaglia, eccome! Sta per affrontare una delle sue eterne figuracce…se non ne fa almeno una o due al giorno non è più lei…è proprio nel suo menoma…contando che normalmente dorme milletrecentocinquanta ore al giorno…e che in una settimana ne avrà dormite otto o dieci in tutto…poverina, è da compatire!
In questo momento sembra proprio un automa.
E' sola e mezza addormentata e mentre percorre il lungo corridoio deserto, guarda fuori dalle grandi finestre la notte che è calata da un po', le prime stelle sono già apparse, la luna è ovviamente piena, suggestivamente di color arancione/giallastro, si vede raramente così; tutti sono in mensa a mangiare tranquilli invece lei si sta dirigendo alle docce per farsene una e nel tragitto si ritrova a pensare:
"Ma tu guarda l'allenatore che orco!
Proprio subito dopo la solita sfacchinata del pomeriggio mi ha trattenuto in una riunione insieme agli allenatori e ai capitani di tutte le sq. del ritiro che è durata 2 ore, poi, come se non bastasse, mi ha fatto fare insieme a lui il programma della prossima settimana e l'abbiamo finito solo 5 min. fa!
Non potevamo farlo domani come tutti gli altri?
No, noi siamo speciali!
Che tipo!

Schiavista!

Bastardo!
Non mi ha neanche dato il tempo di lavarmi e cambiarmi prima di iniziare!
Ora sono sola!

Merda!Me la pagherà…alla prima partita ufficiale gioco di schifo, così impara! Si…come se riuscissi a giocare male…modestamente se c’è una palla di cuoio e un canestro a mia disposizione divento proprio un'altra…e non capisco più nulla"
E' arrivata nel luogo delle toilette e delle docce pubbliche, sia maschili che femminili(sono vicine), i progettisti di quell'edificio hanno preferito fare così piuttosto che metterne una in tutte le camere, avrebbero occupato troppo posto. Fermatasi davanti alla porta creduta giusta, tende le orecchie per capire se quella che sente è veramente musica o se è diventata schizofranica , alla risposta affermativa della prima opzione alza un sopracciglio ed entra senza preoccuparsi di controllare la targhetta fuori dalla stanza. Impulsiva come al solito!
Grosso errore!!!!
"Bè, musica o no sono nel posto giusto: nelle docce!
Tanto più che c'è ancora un'altra che si lava.
Solo una ma meglio di nulla: almeno non sono sola!
Questi cd devono essere suoi...vediamo ,,,Pink Floyd, U2, Rolling Stone, Deep Purple, Iron Maiden, Metallica, AC/DC, Nirvana, System of a Down, Muse, Linkin Park...ma che razza di musica è, anzi che musica ascolta sta qua? Cioè…sono vecchissimi…a parte alcuni come i Muse, i System e i Linkin Park…i Pink Floyd ad esempio sono degli anni ’70…come anche i Rolling, i Deep…ma a parte le annate fra le più diverse…che genere assurdo….mica sarà come quella che suonano Mikachan e Raphy con la loro band? Sono a posto…da questa canzone si direbbe almeno un po’ simile…ma quella di mio fratello Mikachan è peggio!”

Dopo aver analizzato accuratamente la musica lì presente alza le spalle con lo sguardo di una che non ha voglia di farsi i cavoli degli altri, lei ascolta altri cantanti più commerciali e semplici, contagiata da Mikako…e dalla musica per lei pessima della banda musicale del fratello e del cugino, Scelti dalle Tenebre, un genere più forte, vampiresco, punk e un misto di ogni stranezza possibile. Appoggia su una delle panchine addossate alle pareti la borsa con il suo ricambio più il necessario per lavarsi, poi constatando che essendoci solo una persona ancora nel box, non c'è nessuno che la vede, così si spoglia lì, nell'anticamera ed avvolgendosi nell'asciugamano entra nel box portando con se spugna, bagnoschiuma, shampoo, balsamo e pettine a denti larghi: insomma, tutto quello che le serve per una doccia!
Ha finito e poco prima di uscire la canzone cambia, lasciando il posto ad un'altra decisamente bella, con un gran ritmo che ad Arashi, che non le conosce, piace all'istante, infatti esce ballando.
I lunghi capelli bagnati le ricadono disordinatamente sulle spalle, sulla schiena, sul viso dal quale si intravede un'espressione completamente immersa nella musica, gli occhi chiusi, la bocca dischiusa, la pelle di un grazioso color miele, il corpo circondato dall'asciugamano che la lascia scoperta abbastanza è ricoperto da una marea di goccioline che nel ballo scivolano giù, cadono, schizzano...
E' un tale spettacolo che l'altra persona fermo ad osservarla nel suo angolo non ha il coraggio di interromperla, non riesce neanche a parlare, la fissa con sguardo intenso, stupito, ammirato...schokkato, stranito, incredulo! Rimangono così per un bel pezzo, finchè Arashi, perdendo l'equilibrio, non gli finisce addosso, venendo presa dalle braccia della misteriosa persona che continua a guardarla incapace di distogliere lo sguardo dal suo.
Lei si ritrova all'improvviso la faccia contro dei pettorali alquanto muscolosi come lo sono le spalle e le braccia che la cingono delicatamente, senza alzare il viso comincia a toccare con le mani la schiena, le scapole, la spina dorsale, poi risale continuando questa sorta di carezza sul collo, sui capelli bagnati come il resto del corpo avvolto alla vita da un asciugamano , sulle orecchie, gli zigomi, gli occhi semichiusi, le labbra serrate all’ingiù.
Ed è a quel punto, con una mano dietro al suo collo, l'altra sulla sua bocca, i due corpi completamente appiccicati e strafondi per la doccia di entrambi appena fatta, le ginocchia piegate e lei sostenuta del tutto dall'altro, che si decide, esitando, ad alzare la testa per guardare la persona con la quale ha fatto quell'immensa figuraccia e quello che vede la lascia paralizzata: 2 occhi neri che sembrano infiniti la stanno fissando con uno sguardo indecifrabile, i capelli corvini e spettinati gli incorniciano il viso lasciando cadere mille goccioline traccianti scie trasparenti su quel bellissimo volto per poi scivolare sul collo, sulle spalle, sul torace, sulla schiena...sulla mano ancora appoggiata alle labbra di lui...l'asciugamano le si allenta sempre di più, ma non se ne accorge nemmeno, e come in trance sussurra:
- Genzo...-
senza esserne consapevole, come non lo è del fatto che è ancora abbracciata a lui mentre il suo corpo si sta scoprendo lentamente se non fosse per le braccia di lui.
- "Another brick in the wall" dei Pink Floyd...- mormora il ragazzo a fior di labbra.
- Cosa?- Chiede Arashi senza avere la forza di muoversi.
- Mentre uscivi dalla doccia hai chiesto che canzone era...solo che poi mi sono incantato a guardarti...così ti rispondo solo ora...non te n'eri resa conto?-
Lei scuote la testa impercettibilmente:
- No...- risponde quindi.
La canzone finisce lasciando un silenzio che dura un secondo ma per loro sembra interminabile; ora c'è un'altra canzone, sempre dei PinK Floyd.
Con grande sforzo Arashi riesce a dire:
- Ma...tu cosa ci fai qui...così?-
Con lo stesso sforzo Genzo risponde:
- Cosa ci fai tu qui...queste sono le docce dei ragazzi...non hai visto la targhetta prima di entrare?-
- Ops!-
Conclude la povera ragazza diventando bordeaux.
Scotendosi gli toglie di scatto la mano dalle labbra, dove l'aveva lasciata fino a quel momento.
Lui, seguendo un impulso irresistibile gliela prende e comincia a passarsela sulle labbra, senza risparmiare neanche un cm.
A quel gesto inaspettato Arashi rimane a bocca aperta. Non capisce, ne lei ne lui, cosa stia accadendo, fatto sta che  quel contatto ha suscitato un calore che volendolo continuare a sentire e provare, l’hanno spinto a non interrompere, si è creata un atmosfera particolare, dalla musica, dal ballo, dalla spontaneità di lei, dal silenzio…dal contatto…della vicinanza, da quella specie di carezza.
Genzo ha gli occhi chiusi e un'espressione inconsapevolmente sensuale dipinta sul volto, allora li chiude anche lei abbandonandosi alle molteplici sensazioni provate per il ragazzo.

È proprio come il suo sogno…anzi…il loro sogno…che un destino poco stravagante ha deciso di accomunare ad entrambi lasciando un segno molto speciale in entrambi e una sensazione di unione maggiore.
Le labbra morbide e umide sulla sua mano lentamente risalgono le dita, i palmi, l'esterno, i polsi.
La sua pelle candida sembra andare a fuoco con quel semplice contatto leggerissimo.
E' come una droga per entrambi e senza riuscire a fermarsi, lui risale allo stesso modo languido il braccio ancora bagnato, la spalla...man mano che continua perde il controllo, la pelle di lei si fa sempre più vellutata.
L'unica cosa che pensa Arashi è di dover assolutamente continuare. Percorre la clavicola e senza rendersene conto in breve è sul collo.
Appena lo sfiora non riesce a fare a meno di aprire le labbra per assaggiare ulteriormente quella pelle troppo invitante che sembra chiedere solo questo.
Sono entrambi pervasi dal piacere, non capiscono più cosa stanno facendo, cosa sia successo, perché…non sanno nemmeno se sia assurdo oppure normale sognarsi per tanto tempo e poi appena incontrati agire così lasciandosi andare sedotti da uno sguardo, da un tocco…da una musica ritmata e forte.
Lei piega la testa di lato per facilitargli il compito e le sfugge un piccolo gemito.
All'udire ciò Genzo pensa come dev'essere altrettanto bello assaggiare anche le sue labbra e senza rifletterci si stacca dal collo e va su di esse.
E' un bacio dolce e appena accennato ma appena lei risponde aprendo più la bocca, diventa profondo. Lui non è tipo da chiedere permessi e domandarsi se si può, se anche lei vuole, se è il caso…quando vuole fa e basta…e ogni cosa rimane fuori.
Mille brividi li attraversano, sempre più forti, al che viene da domandarsi se sono per l'emozione del momento oppure per il freddo visto la quasi nudità!
In ogni caso appena lei sente l'asciugamano caderle ancora, si riscuote e grazie ad una canzone con un ritmo particolarmente duro ed assordante, riescono a staccarsi anche se con molta difficoltà.
Restano per circa 5 minuti così a guardarsi mentre lei cerca di sistemarsi a fatica la stoffa.
Con la mente sono ancora immersi l'uno nell'altro.
A stento il leggendario sangue freddo e l'autocontrollo di Genzo si fanno strada in lui, così alla fine riesce a dire cercando di essere come al solito impassibile ed indecifrabile:
- E' meglio se ci vestiamo, che ne dici?-
- Già...-
Può solamente rispondere titubante la bionda.
Appena lei si volta, Genzo rimane a fissare Arashi mentre prende il ricambio e si infila di nuovo nel box per indossarselo.
Infine ritrovandosi a pensare alle sue gambe, alla sua pelle e non solo a quelle, si gira e comincia a vestirsi anche lui con gesti secchi e sbrigativi. Deve uscire. Deve uscire subito da lì o potrebbe pentirsi di quel che riuscirebbe a fare. Non sa perché ma c’è qualcosa che lo lega a lei, è un feeling, un legame sentito al primo istante. Eppure non è bellissima, normale come tante, fra le due la più carina è senza dubbio la cugina Mikako…eppure no…quando c’è lei di mezzo ha desiderio di approfondire qualunque cosa…ha desideri, si…e più cerca di razionalizzare come è nel suo carattere più la cosa lo infastidisce…non si butta mai a pesce in relazioni assurde. Cosa gli è preso? È la domanda principale… cosa è preso ad entrambi?
Arashi, dal canto suo, non riesce a smettere di pensare a quel fisico perfetto e alle labbra su di sé. È scossa quanto lui, non è certamente il primo bacio, ma forse il secondo si…non le è mai interessato seriamente nessuno da provarci a tal punto. Ma in quel momento non era lei. Lui è veramente molto bello con quel tipo di bellezza che le ricorda tanto una certa persona…ma ha saputo incantarla…con cosa? Con un sogno? Con una chitarra elettrica che usciva da uno stereo accompagnata da una voce? Perché ha lasciato che tutto accadesse? Normalmente l’avrebbe preso a pugni…ma lui…quando si tratta di Genzo Arashi viene totalmente annullata e diventa come creta nelle mani di un artista…se avesse voluto far l’amore con lei, l’avrebbe fatto. Stringe le labbra leccandosele…che bacio incredibile…che tocco…che sapore…lo vuole…ora lo vuole del tutto…ne è certa…assurdamente…il suo istinto glielo dice…è sicura. Non lo conosce bene, è bello e famoso…ed è lì…e lei l’ha sognato spesso…ma lo vuole e basta. Come ogni cosa che fa anche ora segue il suo istinto che le dice di buttarsi e di non mollarlo.
Ovviamente il resto della serata lo passano guardandosi a vicenda e facendo scena muta con arie più scontrose del solito!
Nessuno ha osato avvicinarli o parlarci, ma del resto già sono strani da normali…ora…nemmeno loro sanno che fare, come agire l’uno con l’altro. Non sono nulla, cioè, non fidanzati ma  nemmeno amici…sconosciuti che si sono baciati e che provano attrazione fisica…è tutto lì?

Gli stessi quesiti hanno tormentato i due ragazzi per tutta la sera senza successo.

 

- Arashi, mi dici che ti è successo?-

Mikako con tono leggermente esasperato supplica la cugina di smetterla con l’ostinato mutismo e di confidarsi…l’atteggiamento della serata è stato a dir poco stressante. Avere un automa a fianco non è molto piacevole. Considerando che non è affatto da lei. La musona bionda punta gli occhi grigi altrove evitando quelli limpidi e speciali della cugina. Lei avrà già capito tutto…ne è convinta…sicuramente sa tutto ancora prima dell’interessata. È sveglia e acuta e le intuisce subito quelle cose…magari ha anche risposte a qualche domanda che si pone da un po’.

Così si decide a parlarne con la migliore amica e confidente di sempre. Si siede nel balcone della finestra come farebbe uno dei suoi fratelli, e mettendo le gambe a penzoloni fuori, guarda il paesaggio che può godersi dal secondo piano. È notte fonda ormai e stanchezza a parte c’è un venticello rigenerante che specie in estate fa benissimo.  I boccoli biondi le volano un po’ sul volto per poi cadere sulla schiena inanellati fin oltre il sedere, toccano la parete che la regge e sembrano creare disegni interessanti. Mikako li osserva affascinata, spegne la luce e ne accende un'altra più piccola ai lati del letto a due piazze dove dormono insieme. È un atmosfera molto intima e rilassante. Si avvicina alla ragazza e rimanendo dietro di lei le tocca i capelli dolcemente come lei sa fare. Le piace molto e così si lascia andare più facilmente. Prende un profondo respiro e chiedendosi come dirlo si stufa subito e lo dice e basta, come suo solito, senza mezzi termini:

- Genzo mi ha baciata…-

e questa è solo una minima cosa di tutto quanto…anche se per lei è la fase maggiore.

La rossa spalanca gli occhi, anche se normalmente nulla la stupisce, questa volt deve ammettere che poteva avere più tatto nel dirlo. Si ferma con le mani ma all’esortazione dell’amica a continuare non si fa pregare.

- bè, potresti spiegarmi come è successo…-

si gratta il capo quando il panico comincia a prenderla…è così passionale…è sempre piena di emozioni, non ragiona mai, lei il sangue freddo non sa cosa sia…è come una bambina con ingenuità e spontaneità che contrastano emozioni ingestibili.

- ecco…ero andata nelle docce a far la doccia, ero sola e stanca, ho sentito la musica non ho fatto caso alla targhetta fuori, sono entrata, c’era qualcuno che faceva la doccia, ho visto i CD rock e poi sono entrata nel box e mi sono lavata, quando sono uscita ho capito di essermi innamorata della musica che era su, poi ballando sono andata a sbattere contro quello che faceva la doccia ed ora era fuori e ho visto che era Genzo. Ho capito di aver sbagliato doccia ma lui mi teneva con quelle sue braccia…ed era bellissimo, Mikako…dovevi vederlo..con quegli occhi così profondi fissi nei miei che mi snudavano…anche se effettivamente ero poco coperta…e il suo petto che toccavo con le mani…le sue spalle…i suoi lineamenti decisi…quella bocca…porco cane…che bocca da sogno…il suo profumo e le gocce che mi provocavano…e…cazzo…non so, ero ipnotizzata da lui. Ho realizzato che era il ragazzo che sognavo e che nel sogno me ne innamoravo..e che ora lo avevo lì davanti a me…e che…che…non so..nonsononso…insomma lui mi ha baciato la mani, poi il braccio…la clavicola…il collo..e..e…e…la bocca…ma era un bacio a fior di labbra…però non ho idea di come mi sia venuto in mente ho approfondito e lui non si è tirato indietro…insomma..eravamo mezzi nudi, bagnati, coi Pink Floyd che suonavano e una cosa che se ci beccavano ci buttavano fuori dal ritiro…e noi lì a baciarci…ma Mikako….è stato stupendo…non volevo che smettesse…non so cosa mi sia preso…mi è venuto in mente Kira..in quel momento me lo ricordava così tanto…e sono tornata in me…ho avuto come paura ma allo stesso tempo desideravo andare avanti. Non ero più io…anche lui era strano, non ci ho capito nulla…solo che non so cosa fare, non siamo amici, non ci conosciamo, non siamo fidanzati, non ci parliamo…ma c’è qualcosa che ci ha fatto far quello…oddio, non è da me…cosa mi succede?-

il lungo monologo confusissimo finisce. L’ha detto tutto d’un fiato e velocissima facendo capir poco all’altra che per capirla ha dovuto elaborare veloce. Ha terminato girandosi di scatto verso di lei con degli occhi imploranti…pieni di caos…volevano chiarezza…e che gliela desse lei. La rossa sospirò sorridendo sincera. Solo lei che la conosce riesce a capirla. Nessuno ce la farebbe così bene specie avendo sentito una confessione così assurda.

Le posa le mani ai lati del viso per calmarla e con pacatezza e dolcezza risponde:

- Tesoro, sei innamorata…si chiama colpo di fulmine!

Rimane senza parole a lungo fissando le azzurrità sicure e tenui di Mikako…e non capisce…poi ripete fra se e se…realizza…e risponde:

- ma esistono veramente queste cose?-

solo un altro medesimo sorriso eloquente che porta calma e serenità anche nella bionda tormentata.

- Kira è Kira, è naturale che Genzo in quel momento te lo abbia ricordato…non devi aver paura. Genzo è comunque diverso…non succederà come a lui.-

- si ma poi sai…è strano perché con Kira non è mai accaduto nulla, lui era il più bell’essere sulla faccia della terra e, porca vacca, era innamorato di mio fratello Mikael…come è possibile? Mi considerava come una sorellina minore…anche se io mi ero presa una bella botta per lui…poi quando è accaduto quella cosa…ho capito che era un sentimento diverso. Non è come ora con Genzo, ma non so…è strano…non conosco Genzo…però…ma veramente sono innamorata di lui? Dici che è un colpo di fulmine?-

la sincerità disarmante della bionda la fa sorridere ulteriormente, Arashi non cambierà mai…è come un fiume in piena che travolge tutto e tutti…ma un fiume di acqua calda…perché riesce a scottare tutti quelli che tocca…sarà decisamente più interessante da qui in poi…Mikako se lo dice abbracciandola con foga per far di proposito stizzire la cugina che non sopporta queste manifestazioni sdolcinate!

 

FINE CAPITOLO 5

 

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Capitolo 6
*** l'attimo fuggente ***


* eccomi a revisionare un altro cap. spero di non aver fatto Taro troppo ooc, ma lui essendo cmq un pg molto dolce e tranquillo è difficile farlo ooc…parlando di lui come innamorato..eheh! vabbè. Preparatevi ad un cap sdolcinato per quanto riguarda Mikako e Taro, invece più interessante riguardo Arashi e Genzo…ohè, non è che sono di parte, eh? Ma così….secondo i miei personalissimi gusti…^^’’’. A presto allora. Baci Akane*

 

CAPITOLO 6:

L’ATTIMO FUGGENTE

Il giorno dopo è domenica e i ragazzi lo passano come vogliono, ognuno per conto proprio.
La mattina, fino alle 10.30/11.00, nel dormitorio regna il silenzio più assoluto: tutti stanno ancora dormendo! Del resto è comprensibile viste le poche ore dormite e le molte stancate della prima settimana di ritiro. Specie in vacanza nessuno si mette sotto con gli allenamenti e fare una cosa simile è mostruoso…ma del resto le Nazionali sono le Nazionali!
Pian piano iniziano ad alzarsi e per le 11.30 sono sveglissimi e fanno un casino incredibile.
Tutti tranne Arashi che continua a stare nel mondo dei sogni fino alle 13.00 quando una silenziosa Mikako la viene a svegliare per mangiare un pasto ormai freddo.
Entra di soppiatto aprendo delicatamente la porta e richiudendola immediatamente alle sue spalle, nel buio completo e senza fare il minimo rumore, arriva ai piedi del letto dell'amica; la si vede prendere più slancio possibile e buttarsi letteralmente sopra urlandole nell'orecchio con quanto fiato in gola:
- SVEGLIA ARASHI DERWENT! E' ORA DI VEDERE I NOSTRI AMORINIIIIII!!!!!!! E' ORA DI FARE LA PAPPAAAAAA!!!!!! APRI I TUOI DOLCI OCCHIONI DAL COLORE INDEFINITOOOOOOOO!!!!!!!!!!-
Uno strano verso proviene dalla povera ragazza schiacciata:
sembra un latrato!
All'inizio è basso poi, andando in crescendo, diventa sempre più forte finchè, scattando in piedi e facendo fare un botto pazzesco a Mikako(che cade per terra), termina con:
- MIKAKOPEZZODICRETINATIPAREQUESTOILMODODISVEGLIARELAGENTEDIPRIMAMATTINA?LOSTAVOSOGNANDOILMIOAMOREERONELPUNTOPIU'BELLOETUMIHAISCHIACCIATAINQUELMODOCONQUELTUODOLCEPESODAELEFANTE!MACOS'HAIINTESTAILNULLAPIU'TOTALE?!?!?!-
La cugina ancora col fondoschiena sul pavimento, risponde tranquilla massaggiandosi:
- Bè? perchè ti arrabbi tanto? Ti ho solo svegliata per mangiare e dato che sono le 13.00 e non l'alba e ieri sera non hai cenato, ho pensato di farti il favore di venirti a chiamare perchè, conoscendoti, se ti lasciavo dormire ti saresti alzata come minimo alle 17.00 del pomeriggio facendo tutta una tirata, senza ne pranzare, ne pisciare, ne muoverti(a parte quando fai la sonnambula!)!
Mi pare di averti fatto un favore, no?- la ragazza ha parlato anche lei molto, ma al contrario dell’altra scalmanata simile ad un Sayanne, ha respirato facendo pause ed usando un tono di voce calmo, pacato e controllato….tutto l’opposto della valanga di parole senza fiato!
Arashi ribatte a denti stretti:
- Vuoi che ti ripeta quello che ho detto prima?- è una cosa impossibile, per lei, venire svegliata in quel modo, eppure sembra che quella schizofrenica conosca solo questi. Un giorno o l’altro finirà veramente per ucciderla!
- Non ci tengo particolarmente!
Comunque sbrigati a vestirti, ti aspetto giù!-
Termina Mika sorridendo gentile e radiosa uscendo dalla stanza come nulla fosse successo. Lascia veramente di stucco, la rossa dalla faccia d’angelo come i suoi occhi. Come può essere imparentata con un gorilla del genere? Sono veramente gli antipodi. E la scena che sta per presentarsi dà ancora una volta ragione a ciò.
Appena fuori, infatti, si ritrova davanti una moltitudine di gente che la guarda incuriosita al massimo! Insomma…le urla che hanno lanciato le due non erano trascurabili, contando il fatto che stavano tutti tornando in camera dopo il pasto.
Lei comincia a guardarli uno ad uno come se fossero degli insetti, poi, con sguardo interrogativo, fa:
- Bè, che c'è?-
E senza aspettare risposta se ne va lasciando i presenti alquanto perplessi. Oddio…perplessi è una parola piuttosto piccola…in realtà appaiono mille punti di domanda in testa. Che sia una marziana?
Peccato che ad ogni modo ne a Mikako ne ad Arashi, sfiora il pensiero che ormai sanno tutti i fatti loro, mancavano solo i nomi di Genzo e Taro e poi sarebbero state a posto!
Il pomeriggio è più tranquillo rispetto la mattina
Tutta la gente del ritiro pian piano si disperde: chi si dedica ai propri hobbies ("si scriverà così?" N.d.io), chi va a fare passeggiate, chi amoreggia, chi prende il sole...insomma si godono quella bella giornata, o quel che ne resta.
Sotto uno degli alberi di quell'enorme posto ci sono Mikako ed Arashi che si rilassano all'aria aperta.
Sono sedute una davanti all'altra e quest'ultima sta facendo un po' di massaggi all'amica mentre scrive uno dei suoi racconti fra un discorso e l'altro.
- Mmmmm...Arashi, sei proprio brava a massaggiare...-
Dice Mikako con espressione beata dipinta sul volto, chiude gli occhi e abbandona il capo fra le ginocchia lasciando perdere il quaderno che attende di essere aggiornato.
- Si ma tanto per cominciare non godere in modo così indecente e poi non approfittarne! Tanto non mi scappi! Dopo me li fai anche tu! E anche se non sei brava come me mi saprò accontentare!-
Termina Arashi mezza severa e mezza ironica.
- Si, si...non preoccuparti!-
Risponde Mikako con aria furba. Sa benissimo come andrà a finire…la sfrutterà senza rendersene conto per tutto il tempo, poi al momento di ricambiare sarà tardi…è ormai un meccanismo automatico.
Effettivamente Arashi è molto brava a massaggiare, e Mikako lo è altrettanto a scappare al momento di ricambiare il favore!
" Bè, riflettendoci bene chissà da chi ha preso queste mani d'oro! Già, perchè ne i miei genitori, ne gli zii sanno fare mezzo massaggio decente! Io non sono poi così brava, i miei fratelli e cugini vari...bè, non so, ma non penso che Mikael o Akane ne siano capaci con i caratteracci che si ritrovano figuriamoci se si sono mai messi a farne uno! Yukito e Yuri sono più piccoli di lei, così come Touya e Kira; rimangono gli altri miei due fratelli, Raphael e Hitonari, che fra l'altro sono pure gemelli come Mika e Akane; mah...forse loro sono i più probabili, anche se hanno quelle arie così fredde e distaccate!"
dopo aver fatto tutto l’elenco dei fratelli e cugini con parentele e legami, senza saperlo, ci ha proprio azzeccato, specialmente Hitonari è bravo, semplicemente fantastico, come lui e la sua bellezza, del resto!

Entrambe immerse nei loro pensieri…in una i talenti della famiglia Derwent, e in un’altra il sogno fatto solo poche ore prima, non si accorgono delle presenze che si avvicinano silenziose.
Sono Genzo e Taro rimasti soli in quanto single e amici.
- Ciao! Come va? Non vi abbiamo visto a pranzo.-

È ovviamente Taro a parlare gentile e sorridente, come la risposta che riceve dalla pronta rossa:

- oh, è colpa sua…ha dormito fino alla bellezza delle 13.00...poi l’ho svegliata io…-
- sgunt!-

La cugina risponde con uno dei suoi versi gutturali e un artigliata d’unghie alla spalla. Solo dopo realizza che con l’angioletto di Mikako c’è anche un certo portiere infallibile che ha tormentato i suoi sogni a lungo. Smette subito di massaggiare pur rimanendo in ginocchio dietro all’amica che prende amabilmente a parlare con chi le interessa.

Genzo ha gli auricolari del lettore CD abbassati e appena arriva si siede subito vicino a loro cominciando a squadrare a sua volta Arashi con il suo sguardo profondo; sembra proprio che voglia leggere dentro, è talmente forte da essere fastidioso per una scontrosa selvatica come la protagonista di questi raggi X.
I due si limitano tuttavia a questo. A guardarsi, senza avere il coraggio di spiccicare parola. Tutto l’opposto dell’altra coppia che spigliata ha intavolato un discorso sul più e il meno.

- facevate massaggi, vedo…-

A questo argomento prestano attenzione anche gli altri due.
- Si, le manine d'oro di Ara stanno massaggiando le mie dolci spalle mentre io sto cercando l'ispirazione per andare avanti nella mia nuova fanfiction.
Sapeste quanto è brava...-
Ma non fa in tempo a finire la frase che sente nuovamente le unghie, molto lunghe, della cugina affondare nella sua pelle. Nonostante sbianchi violentemente riesce miracolosamente a rimanere calma e a non scomporsi di un millimetro! In questo è molto brava.
Mikako ci tiene terribilmente alla sua immagine pubblica e l'unica a saperlo sono Arashi, che momentaneamente sta liberamente ridacchiando, e i suoi fratelli!
Genzo, che come Taro non ha capito niente di ciò che è successo alle 2 ragazze, o meglio non se ne sono nemmeno accorti grazie allo sforzo sovrumano di Mikako, coglie subito la cosiddetta palla al balzo guardando le "manine d'oro" in questione:
- Davvero?- aria indifferente.
Arashi arrossisce…sempre indifferentemente anche lei, eh?
La rossa riccia, come se leggesse nei pensieri ai 2, dice rivolgendosi a Genzo:
- Dovresti provare anche tu...è veramente brava...- acuta…molto acuta…specie dopo il discorso della sera precedente…intelligentemente accompagnata da Taro, intavola un piano per lasciarli soli.
- Mikako che ne dici di venire a fare una passeggiata con me così lasci il posto a lui?-
La ragazza, notando l'occhiolino che le sta facendo Taro, afferra la sua mano tesa e risponde:
- Con molto piacere!-
E mentre se ne va strizza l'occhio a sua volta all'amica che la guarda con espressione tragicomica mentre diventa di mille colori super imbarazzata. L’ultima cosa che voleva era rimanere di nuovo sola con lui…ed ora riuscirà a controllarsi e a non saltargli addosso?
Ad allentare subito la tensione arriva Hyuga accompagnato da Ken e Takeshi il quale dice:
- Ciao ragazzi, come va? Noi andiamo a dare un'occhiata al paesino qui vicino, volete venire? Oppure avete bisogno che vi compriamo qualcosa?-
Arashi, tornando normale risponde:
- No, grazie. Io non ho bisogno di niente, non preoccupatevi...- quel che colpisce subito tutti è la gentilezza e l’effettiva normalità con cui risponde…ma di fatto, il piccoletto non ha motivo per essere trattato male…anche se si capisce bene che il merito è solo della situazione che le si sta per presentare…lei e Genzo soli…e far che?
Hyuga, con sguardo interrogativo misto a divertimento, nota la tensione fra i due…anzi…della bionda, e decide di inventarsi qualcosa al momento:
- Senti, Arashi, ma da quando hai la 'ERRE' moscia?-
come al solito ha azzeccato il modo giusto! La ragazza, infatti, fa seccata:
- Ma cosa dici? Io non ho affatto la 'ERRE' moscia!-
Kojiro si gira e mentre fa per andarsene risponde:
- Si, si, certo...come no!-
Allora la bionda non ci vede più per la rabbia e per non dargliela vinta, e soprattutto per non lasciargli l'ultima parola, apre la bocca per rispondere qualcosa, senza avere la minima idea di cosa dire, così le esce in tono brusco:
- E bè, tu hai qualcos’altro di moscio!-
A quell'affermazione, tra l'altro gridata con quanto fiato in gola, tutti si voltano scoppiando a ridere: Genzo si distende a terra piegato in 2, Taro e Mikako, ancora li vicino, si voltano ridendo come matti, le varie coppiette lì intorno fanno lo stesso, perfino Ken e Takeshi scoppiano.
Quando Arashi realizza cosa ha appena detto si mette a piangere, ma dal ridere ovviamente!
Intanto Kojiro si è fermato e si è voltato lentamente con espressione stupita, sì, ma soprattutto incazzata nera!
Poi non trovando niente da dire che fosse all'altezza, prende e se ne va trascinandosi i 2 divertiti amici.
Fra una lacrima e l'altra Genzo pensa:
"Incredibile: Kojiro Hyuga che se ne va rimanendo senza parole! Da non crederci!"
Genzo ed Arashi, ora soli, non riescono più a smettere di sbaccanare(e di piangere)!
Lei è distesa di schiena con le braccia e le gambe aperte e la testa all'indietro.
Lui è disteso su un fianco, tutto piegato in avanti che si tiene la pancia.
- Oddio...non riesco a smettere...-
Dicono entrambi all'unisono, al che si mettono a ridere ancora di più.
A fatica riescono a calmarsi, poi asciugatisi gli occhi e tornati a sedere si guardano seri in volto e lui dice:
- Arashi, sei stata grande...-
Ma non riesce neanche a terminare la frase che scoppiano nuovamente.
Vanno avanti così per 10 minuti buoni, infine, esaurite le risa si impongono di cambiare discorso.
Così, di punto in bianco, Genzo si sposta piazzandosi, seduto di schiena, davanti alla ragazza che lo guarda allibita.
Poi, voltando solo la testa, fa:
- Bè? Non dovevi massaggiarmi? Avanti allora, fammi sentire come sono queste mani d'oro!-
Infine mettendosi comodo e guardando davanti a se termina:
- Devo togliermi la maglia? Come ti va meglio?-
Arashi, arrossendo fino alla punta dei capelli, risponde balbettando:
- C-cosa? L-la maglia? Oh no.non c-c'è b-bisogno… e poi hai la c-canottiera c-che ti scopre gran parte delle s-spalle e del c-collo...-

Già così non sa come fare, non ha coraggio di toccarlo, poi se lo vede anche a torso nudo, come la sera precedente, chi ferma gli ormoni impazziti? Preferisce così continuandosi a chiedere impazzita che diavolo sono dopo il bacio della sera prima. Non lo chiederà mai e poi mai!

Decide di smetterla e di concentrarsi sul massaggio.

“Cazzo, ma da quando sono così cotta di una persona? Da che mi piaceva fisicamente a che ne sono persa…porca ciccia!”
Così dicendo posa delicatamente la punta delle dita sulle spalle praticamente nude.
A quel piccolo tocco Genzo sussulta involontariamente, mille sensazioni ritornano improvvise e prepotenti, sensazioni che aveva sperimentato ieri sera, dopo la doccia, insieme a lei.
Non si sono più parlati dopo quell'evento, non hanno chiarito la loro situazione come avrebbero dovuto fare sin da subito, così ora non sanno che fare, cosa dire, come comportarsi; ma si sa, quando si è in questi dubbi, si finisce per far finta di niente, come se non fosse successo nulla. Eppure cosa succede se si finisce per riprovare le stesse sensazioni di quegli attimi così intensi e devastanti per entrambi?
Se quelle stesse emozioni scappano al controllo e continuano a crescere?
Questo è quello che si sta chiedendo Genzo con un brivido che gli attraversa la schiena, lo stesso di ieri.
Al suo sussulto Arashi fermandosi dice timorosa:
- scusa...ho forse le mani fredde?- eh già…è totalmente diversa…e solo per lui.
- No, sei perfetta...continua ti prego...-
Risponde il ragazzo in un sussurro chiudendo gli occhi mentre lei riprende a passare prima le dita, poi i palmi sulle spalle per infine spostarle sotto la sottile stoffa nera della canottiera.
Compie movimenti lenti, dolci, sensuali...a lui sembra di venire catapultato in un'altra dimensione...dove una miriade di sensazioni si alternano...per un momento dimentica tutto quanto, passato, presente e futuro...ora ci sono soltanto loro 2 e le mani di lei sulla sua pelle...non vuole per niente al mondo che finisca, questo momento...questo è l'attimo perfetto,
"l'attimo fuggente"
pensano infatti entrambi.
Intanto le mani sono salite sul collo ed ora lo stanno massaggiando nello stesso modo di prima:
lentamente, dolcemente, sensualmente...
tanti piccoli brividi di piacere continuano a susseguirsi irrefrenabili in Genzo.
Ma non solo in lui si agita una tempesta, anche lei viene colpita dalle sue stesse sensazioni.
Ormai non può più fare a meno di toccarlo, di sentire la sua pelle liscia e leggermente abbronzata sotto le sue dita affusolate.
Molteplici scariche elettriche l'attraversano per poi trasmettersi immediatamente a lui.
Non sa cosa pensare del suo gesto di ieri sera, come non ha idea del rapporto che esiste fra loro, ma di una cosa è certa, nulla al mondo la farà desistere dal conquistarlo, come nulla al mondo turberà più il suo umore sempre allegro e pazzo, e nemmeno il loro rapporto si guasterà.
Si rende conto che la cosa migliore sarebbe parlarne subito, ma non è il momento, ora.
Adesso si godranno questi attimi di piacere intenso.
A dopo, forse, le parole!
Già, forse!
Arashi continua il massaggio scendendo nelle scapole, poi percorre con la punta delle dita tutta la spina dorsale, vertebra per vertebra, facendogli contrarre e rilassare i muscoli in continuazione, infine ritorna alle spalle.
Vorrebbero entrambi che neanche questo momento finisse mai, ma involontariamente il ragazzo schiaccia il pulsante 'Play' del suo lettore CD e in quel momento parte la canzone che Arashi riconosce subito, così illuminandosi esclama:
- AH!! 'Another brick in the wall' dei Pink Floyd...quella di ieri sera che mi è piaciuta così tanto...che bella!-
Così Genzo si distende di schiena e le indica di imitarlo, poi si mette un'auricolare e le porge l'altro, infine dice:
- Ti ricordi ancora il nome...ti piace proprio, eh? Se vuoi ti faccio sentire anche il resto del CD!-
Non sa perchè lo fa, perchè ha interrotto il massaggio magico...ci stava così bene...forse vedendo Arashi così entusiasta di una cosa semplice come quella, ha preferito ricambiarle il favore e farla felice come può!
"Se lo merita, un premio!"
Pensa lui giustificandosi!
In parte è senz'altro per questo, ma non solo!
Nel profondo di se stesso sa che se l'avrebbe lasciata fare non sarebbe più riuscito a controllarsi e allora si sarebbe spinto troppo in là, proprio come è successo ieri sera nelle docce maschili.
E lui preferisce saper di potersi trattenere e avere tutta la situazione sott'occhio.
Sarà lui a decidere come e quando perdere il controllo di se stesso, ma solo lui potrà dire quando, non gli altri o situazioni improvvise e intense!
Nessuno gli può dire cosa fare contro la sua volontà!
E' già abbastanza impulsivo da solo, senza che nessuno lo aiuti in questo!
- Si, mi piacerebbe...-
Sussurra intanto Arashi mentre esegue con un gran sorriso sulle labbra il suo tacito ordine di seguirlo sull'erba profumata.
Si sdraia vicino a lui infilandosi l'auricolare, ha un braccio sull'addome e l'altro piegato in mezzo a loro 2, gli occhi di un verde chiaro incredibile guardano il cielo terso fra i rami dell'albero sopra le loro teste, i lunghi capelli sono sparsi sul bellissimo manto verde in mille boccoli biondi.
Genzo li sta guardando e sente l'impulso irresistibile di toccarli, impulso che questa volta non frena.
Girandosi di fianco verso di lei comincia a sfiorarli, ad immergervi le dita...lei si volta piano fino a guardarlo negli occhi, occhi profondi in cui rimane incantata...lui fa ripartire la canzone di prima senza staccare la mano da quella cascata dorata alquanto insolita da trovare fra dei Giapponesi. Come anche degli occhi simili…già. Ripensa subito alla riflessione sulle due Derwent avuta con Taro ormai cotto anche lui dell’altra. Fra loro la più bella fisicamente parlando è Mikako, con quei suoi occhi così azzurri, i lineamenti angelici e i capelli rosso naturale che sprigionano dei boccoli deliziosi. Troppo fuori dal comune, non un orientale qualsiasi. Ma Arashi è particolare. Non brutta, anzi. È effettivamente molto carina. Forse è quel suo modo di tenersi che la penalizza…non si cura, non si valorizza. Non ha mai un filo di trucco, si veste con abiti maschili e larghi che non evidenziano il suo corpo atletico, assume espressioni dure e musone…cosa può catturare di lei? Eppure forse è proprio questo…chissà. Nemmeno sapendo la causa di queste bellezze particolari trova la soluzione. Essere eurasiatiche non dà sempre la spiegazione. Padri Irlandesi. Taro gliel’ha spiegato.
Le note accompagnate dal ritmo incessante, cominciano facendo alla ragazza un effetto incredibile.
Ora è lei a provare una miriade di sensazioni con il solo tocco delicato delle mani di lui fra i suoi capelli.
Anche a Genzo piace guardarla in quel momento, mentre ha quell'espressione rilassata di completa beatitudine e di abbandono.
Non le stacca gli occhi di dosso...
E' bellissima ora...
Entrambi desiderano che questo momento si fermi, continuando all'infinito, è troppo sublime.


Nel frattempo, poco distanti da lì, ci sono Mikako e Taro che passeggiano serenamente.
Stanno costeggiando un grazioso laghetto, dello stesso azzurro del cielo e degli occhi della ragazza.
Il discorso si è spostato su di lei e sulla sua fanfiction.
Taro, sorridendo le ha chiesto di cosa parla e lei glielo sta spiegando:
- I 2 protagonisti sono un ragazzo e una ragazza di 17 anni circa.
Lei è sempre allegra, riesce a mantenere ogni volta la calma, non ama arrabbiarsi e gridare, infatti ha degli atteggiamenti molto eleganti e si veste bene truccandosi sempre per apparire a tutti in forma e a posto. Pratica il basket ed è molto brava. E' il vice-capitano della squadra.
Lui ha sempre un dolce sorriso sulle labbra, è ottimista di natura, anche nelle situazioni più disperate, è riflessivo, disponibile e diplomatico; assomiglia un po' a lei sotto questo aspetta. E' l'amico di tutti ed ha una buona parola per ognuno in qualsiasi momento, sia disperato che sereno. Gioca a calcio ed è bravissimo. Anche lui è nella nazionale giovanile come lei.
Lei lo segue da sempre, da lontano, non l'ha mai incontrato; all'inizio l'ha catturata il suo modo pulito e perfetto di giocare, poi osservandolo sempre meglio comincia a piacergli non solo come giocatore, ma anche come persona, al di fuori del calcio.
Questo lo capisce ancora meglio quando finalmente riesce ad incontrarlo e a conoscerlo.
Diventano subito amici, c'è una buona intesa fra di loro.
Ma lei si rende conto che non può continuare così, facendo finta di essergli soltanto amica, non le basta più questo!
Allora un giorno decide di parlargli e dirgli tutto quello che sente dentro, trova il coraggio mentre passeggiano vicini ad un laghetto.
Gli dice che è innamorata di lui da sempre, che non vorrebbe rovinare la bella amicizia che si è creata fra loro, ma lo ama e non riesce ad andare avanti così.
Però non so ancora come farla finire, cosa le risponde lui, cosa fa...tu che mi suggerisci?-
Per tutto il racconto Taro ha provato uno strano calore vicino al cuore, una sensazione stupenda che sognava da tanto ed ora finalmente è arrivata!
Si ferma e altrettanto fa anche lei, ma non si gira; allora le prende dolcemente una mano intrecciando le dita alle sue e la fa voltare.
Si guardano intensamente:
lei ha i suoi grandi occhi azzurro cielo spalancati, cercano di leggere in quelli dorati di lui che sembrano raccogliere tutto l'amore esistente per offrirlo a lei;
Taro ha dipinta nel viso l'espressione della tenerezza, della dolcezza, dell'amore.
Mikako è tesa e in ansia, infatti è pallida più del solito e le labbra sono serrate strette, quasi bianche se non fosse per il solito filo di rossetto.
Lui avvicinandosi dice:
- Puoi fare che la prende per mano, la guarda e in silenzio fa così...-
E senza aggiungere altro la bacia.
Al tocco delle loro labbra lei si rilassa all'istante diventando morbida ed invitante.
Lentamente le loro lingue si toccano, danzano, si intrecciano.
Le mani salgono cingendogli il collo e circondandole la schiena.
Poi si staccano e lui continua:
- Infine dice: 'Ai shiteru'
("significa 'Ti amo' x Giapponese!" N.d.aka)
Ti piace un finale del genere?-
Mikako stringendosi al suo petto risponde sorridendo radiosa:
- Si, da morire! E' proprio perfetto!-
Taro ricambia l'abbraccio poi le alza il viso e sussurra:
- Dai Suke, piccola mia!-
Baciandola dolcemente.
("Questo invece è 'Ti voglio bene'!" N.d.aka)

Lì vicino un pittore ha appena finito il suo quadro:
è un paesaggio che sembra magico, dove davanti ad un piccolo laghetto azzurro cielo 2 ragazzi si baciano abbracciandosi creando un'atmosfera d'amore molto suggestiva.
Il titolo sarà:
"L'attimo fuggente"

FINE CAPITOLO 4

NDAkane: Bleah….che romanticheria sdolcinata….non è da me fare una cosa simile, è per questo che non mi sono soffermata troppo su loro due…mi scuso…specie non ho descritto per nulla i sentimenti di lui come invece avrei dovuto fare…ma proprio non era da me! Perdono! Cmq sia spero sia piaciuto! Baci Aka

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Capitolo 7
*** Incomprensioni ***


CAPITOLO 5: "INCOMPRENSIONI"

UN RITIRO FANTASTICO

*Un nuovo cap rivisitato. Di fondo andava piuttosto bene, avevo iniziato a migliorarmi, quindi ho modificato poco, ma è meglio di prima. Spero piaccia anche questo, ad ogni modo saluto e ringrazio chi ancora legge nuovamente questa fic vecchia. Mi sa che mi sono affezionata troppo anche a CT….i pg mi chiamano per analizzarli col mio personalissimo modo che tende a renderli più realistici e approfonditi(a parte in questa fic che è vecchia…) . mi sa che mediterò un'altra su CT! Che coppie vorreste? Sappiatemelo dire così studio un po’! a presto. Buona lettura, baci Akane*

 

 

CAPITOLO 7: "INCOMPRENSIONI"

 

/’Abbiamo tanti  rumori negli orecchi della nostra anima, dobbiamo saperli ascoltare.’ – Papa Benedetto XVI-/


E' passata una settimana e mezza da quando Mikako e Taro si sono messi insieme, giorni durante i quali si sono visti sempre, ogni momento libero, ogni mattina e ogni sera.
La rossa è al settimo cielo e senza rendersene conto, per stare col suo fidanzato, ha cominciato a trascurare l'amicizia con Arashi, a non avere più tempo per lei, per ascoltarla, per raccontarle i suoi pensieri e le sue giornate, come avevano sempre fatto.
L'amica, ovviamente, ha cominciato a risentirne e proprio per questo ultimamente è diventata più musona del solito.
Però stando sempre sulle sue non si è accorta delle brutte voci che hanno cominciato a girare su di lei.
Secondo queste voci lei avrebbe accusato di cose non molto carine la cugina alle sue spalle; certamente è tutto falso e infondato e infatti Mikako all'inizio non ci crede, ma poi notando il brusco cambiamento di umore della ragazza comincia a nutrire qualche dubbio, in fin dei conti Arashi per gelosia è capace di tutto senza nemmeno rendersene conto.
Vanno avanti così mantenendo il silenzio su tutta la faccenda finché una sera non succede l'inevitabile.
E' ora di cena e fuori piove a dirotto, classica pioggia estiva, di quelle forti ed intense che arrivano all'improvviso e poi come sono venute se ne vanno senza lasciare traccia.
In Giappone fanno spesso visita e tutti non ci fanno più caso ormai.
In refettorio i ragazzi del ritiro cominciano ad arrivare coi propri vassoi di cibo.
Genzo e Taro sono già seduti ad un tavolo, il solito in fondo alla sala, insieme agli altri; il nostro numero 11 tiene come ogni sera il posto vicino a se per Mikako ed un altro per la sua amica inseparabile. Ormai è un rito.
Con lo sguardo cerca la ragazza che, sempre per rito, è in ritardo.
Le trova mentre si avvicinano a loro, questa volta però c'è qualcosa che non va: stanno litigando, ma non è come le altre volte che si rivela sempre niente di serio.
Quello che allarma gli amici ora sono gli sguardi, i loro occhi, il modo in cui si guardano.
Inoltre Taro, grande osservatore qual è, nota un altro particolare che lo fa preoccupare: Mikako è il gelo più totale, da paura, come mai era stata!
Lei che è sempre calma, controllata e col sorriso sornione sulle labbra ora è il nulla. Ha tagliato fuori tutto e tutti e risulta veramente da brivido. Non diversa è la bionda che al contrario urla e strepita infuriata come ancora non era stata. Lei di natura è portata ad arrabbiarsi un sacco e gridare insulti a destra e a manca, ma questa volta è diverso. Lo si capisce subito. È incredibile e Genzo sente che quando esploderà del tutto sarà meglio non trovarsi nei suoi paraggi, visto il suo temperamento!
Durante il tragitto si distinguono i loro discorsi, Arashi sta dicendo con voce piena di fuoco:
- Tu! Come hai potuto credere veramente a quelle stronzate? Pensi davvero che io sia così meschina da dirti alle spalle cose del genere?-
Mikako risponde acome un sussurro ben scandito ma poco pensato. Sicuramente, perché se avesse pensato non avrebbe mai detto cose simili.
- Vuoi sapere veramente cosa penso di te?-
Sono arrivate al loro posto ed è la rossa a sbattere sul tavolo il vassoio carico di cibo facendo sussultare tutti, rimane in piedi voltata verso la cugina ancora con la sua cena in mano, nessuno osa dire nulla, Kojiro non fa la sua risatina ironica soddisfatto del cambiamento movimentato della serata, Jun non cerca di dire frasi giuste al momento giusto con l'aria di superiorità, Hikaru non si intromette con discorsi sull'amicizia, Tsubasa non fa il capitano prendendo in mano la situazione come nelle partite, Taro non tira fuori il suo ottimismo, Genzo non se ne va scotendo la testa mostrando la sua disapprovazione totale a queste scenate inutili, tutti stanno guardando sbalorditi ma estremamente seri; forse se avessero saputo come sarebbe andata a finire la serata avrebbero tentato di fare qualcosa...forse!
Mikako incrocia le braccia sullo stomaco e comincia freddissima. Gli occhi due male di ghiaccio taglienti. Lame che si notano molto in mezzo a dei Giapponesi:
- Penso che da te mi aspetto questo ed altro, tu per gelosia saresti capace di tutto e non te ne renderesti nemmeno conto.
Il problema tuo è che alla fine non sei capace di tenere un rapporto con le persone! È meglio che lasci perdere in partenza, specie con me!-
Qualcosa si sta rompendo in Arashi, guarda dentro gli occhi dell'amica e vi trova un estranea...dunque è veramente finita? Perché sono arrivate a quel punto? E' colpa sua come dice Mikako? E' incapace di nutrire sentimenti veri e profondi? Non ha mai sopportato quelle persone che si comportavano in modo così finto anche con le amiche ed ora scoprire di essere lei stessa così è una grande mazzata, troppo forte per la sua sopportazione ormai al limite massimo.
Con voce tremante e bassa, irriconoscibile, risponde:
- Mi stai dicendo che sono superficiale e priva di sentimenti?-
Le mani le tremano, teme profondamente la risposta mentre nella mente di Taro si forma in un lampo una supplica che sa sarà vana, sa già cosa dirà, cosa succederà ed è troppo tardi per fare qualunque cosa.
Nell'istante in cui Mikako dice quella parola gli occhi di Arashi diventano di un grigio ancora più cupo se possibile notando il gelo artico che regna in quelli della ragazza di fronte a lei.
Come uno schiaffo, anche se sarebbe stato di gran lunga meglio, nella sala si leva distintamente la sua risposta:
- Esattamente!-
Ma non ne è cosciente realmente, questo però lo capisce solo il suo fidanzato, colei che l'avrebbe dovuto comprendere immediatamente non realizza altro che quel "esattamente"!

Solo per un discorso iniziato per caso, per una parola tirata dall’altra, per cose poco pensate e riflettute, per principi diversi di fondo che hanno prevalso sull’amicizia delle due.
Arashi sente chiaramente qualcosa andare in pezzi, la pupille si dilatano, stringe il vassoio fino allo spasmo, l'ultimo suo pensiero razionale è
"Non ce la faccio più!"
Mentre lo scaglia a terra con tutte le sue forze sente le lacrime spingere per uscire, per sfogarsi diversamente da quelle urla, nonostante tutto sta trattenendo troppo, rischia di scoppiare veramente, così preferisce andare a piangere da sola, odia farsi vedere da chiunque in quello stato di debolezza da poppante, specialmente davanti alla causa delle sue lacrime.
Corre via prima che le venga l'impulso di prenderla a sberle.
Attraversa la sala veloce con gli sguardi curiosi di tutti i presenti puntati su di lei.
Genzo si alza subito per seguirla, quando si tratta di quella ragazza diventa veramente un altro, esercita su di lui uno strano potere.
Appena raggiunge la porta da dove lei è sparita si ferma non avendo idea della strada presa da quel fulmine, ci sono due corridoi che portano in due diverse ale enormi dell'edificio e se prende la direzione sbagliata ora, può scordarsi di trovarla, sarebbe come cercare un ago in un pagliaio!
In quel momento arriva Mikako seguita da Taro.
Sente la voce nuovamente gelida della rossa dirgli bruscamente:
- Non preoccuparti per lei: sarà di sicuro chiusa in camera a spaccare tutto quello che le viene sottomano, fa sempre così per sfogarsi, ma poi si calma!-
Così dicendo Mikako va spedita verso l'atrio buttandosi in uno di quei divanetti che circondano la stanza, viene raggiunta da Taro e vedendo che cerca di parlarle dolcemente, Genzo rientra in mensa pensando con sopracciglia agrottate:
" Bè, Mikako è in buone mani; Taro la farà tornare in se e ricredere subito, così farà immediatamente pace con la sua amica.
E poi se è vero che Arashi in momenti del genere ha bisogno di spaccare qualcosa è meglio che non mi faccia vedere da lei, rischierei la vita conoscendo il caratterino della ragazza! Solo mi hanno lasciato senza parole. Possibile che siano così ottuse e orgogliose da non fermarsi e ammettere i propri errori? Ok, parlo proprio io….non sono un asso in queste cose e forse avrei reagito più o meno come Arashi….con la differenza che sarei venuto alle mani. Ma l’altra….Mikako non mi sembrava in se. Forse troppa pressione e nervosismo per diverse cose. Chissà. Spero solo che non vada avanti a lungo!"

Infine arrivato al tavolo dice agli altri che lo guardano sempre più allibiti:
- E' meglio che noi puliamo il pavimento, non è il caso di andare da Arashi, a quanto pare. Inoltre a Mikako ci pensa Taro quindi non possiamo fare altro adesso!-
- Già, penso tu abbia ragione!-
Risponde Jun calmo e pacato alzandosi dalla panchina e iniziando a racattare i resti della cena buttati a terra 5 minuti fa.
Con un minaccioso : - Cazzo avete da guardare, voi?- Tutti gli altri presenti tornano a mangiare parlottando sottovoce intimoriti dell'accaduto e da quel ragazzo, la famosa tigre del calcio!


Nel frattempo Taro sta parlando in tono calmo alla fidanzata mentre le accarezza dolcemente il capo adagiato sulle sue gambe.
- L'ho capito, sai, che non eri tu quella di poco fa.
Non voglio sapere niente, ne perché hai detto quelle cose, ne cosa ti ha indotto a comportarti così, ne se pensavi veramente tutto ciò che hai detto.
Ho fiducia in te e so che qualunque cosa sia successo ora saprai riscattarti.-
La ragazza riflette attentamente sulle parole del moro e si ritrova a pensare se si merita veramente un fidanzato del genere, che sta con lei qualunque cosa faccia.
Ora a mente fredda capisce di aver sbagliato a sbroccare in quel modo, ma il fatto che Arashi non avesse mai parlato con lei di tutto quello che la faceva star male l'aveva fatta arrabbiare, non la riteneva più degna della sua amicizia?
Se gliene parlava subito poteva rimediare al suo errore, cosa le era costato dirle che si era sentita trascurata?
Era ovvio che notando il suo cambiamento brusco e sentendo le brutte voci che giravano avrebbe fatto 1+1! Anche Arashi avrebbe reagito così! Ma a ripensarci meglio forse lei avrebbe fatto diversamente. Chi lo può sapere? Ormai è andata così. E non solo per quelle incomprensioni, come ha facilmente dedotto Genzo c’è dell’altro.
Le dispiace solo che da una cosa piccola sono volate tutte quelle parolone che nessuno delle 2 pensava realmente! Non le succede sempre, anzi mai, di perdere le staffe così, ma che poteva farci? Aveva pensato che Arashi non l’avesse ritenuta più degna della sua amicizia!
Sa bene che non sopporta che qualcuno insinui di lei che è superficiale, ma in quel momento era come trasformata!
Come ha detto Taro l'importante è saper rimediare!
- Ricordati che non sei mai sola!-

A quelle parole serene lei si incupisce. È bello sentirsi dire cose simili. Ma è meno bello realizzare subito dopo che presto non le potrà più sentire.

- Taro…questo ritiro non durerà per sempre…io sono stata così bene in questi giorni con te, il mondo è sparito, ho perfino trascurato Arashi senza accorgermene…ma…dentro di me mi dicevo sempre…che non sarebbe durato. Abitiamo così lontani. E il peso di questa consapevolezza mi ha schiacciato facendomi esplodere in quel modo insolito per me…ne è andata di mezzo lei…-

A questa confessione sincera il moro pare non fare una piega, mantiene la sua espressione pacata e riflessiva. In realtà aveva capito già da tempo ciò che si agitava dentro la rossa. Tuttavia sospira. Anche lui ci ha pensato, ma da persona saggia quale è riesce a separare problemi sentimentali da vita normale.

- Immaginavo ci fosse dell’altro, ti conosco. Non devono andarci di mezzo gli altri. Arashi ha sbagliato a chiudersi a te, ma anche tu l’hai fatto con lei.-

Riflette attentamente sulle semplici ma efficaci parole del ragazzo. Sa come prenderla e lei ha il dono di riconoscere i suoi sbagli e capire dagli errori come rimediare. Sa cadere ma è la prima a sapersi rialzare subito.
- Ho capito, so cosa devo fare, grazie, cosa farei senza di te?-
Termina in un tenero abbraccio e con un ultimo bacio se ne va verso le scale per raggiungere la cugina in camera.
Taro rimane a guardarla allontanarsi e finalmente sereno pensa:
" Sapevo che avresti capito, non era il tuo vero volto quello di prima ed io preferisco di gran lunga questo!"
Alla fine si decida a tornare in refettorio a finire la sua cena ormai fredda e soprattutto a tranquillizzare tutti gli altri, anche se in cuor suo sa che non è ancora finita!

La cena è appena finita e i ragazzi sono tutti in atrio che chiacchierano tranquillamente del più e del meno.
Fuori sta ancora diluviando, come in qualsiasi momento critico che si rispetti. Forse è il temporale, forse la litigata dell’ora prima…o forse chissà, ma nell’aria si respira qualcosa di diverso. Di particolare. Allerta. Attesa.

È  Tsubasa a notarlo prima di tutti:
- Ehi Taro, ma non è Mikako che sta correndo verso di noi?-
Tutti si girano e ad un'occhiata alla ragazza capiscono al volo che è stravolta.
"Qualcosa è andato storto!"
Pensano infatti.
Prima che lei arrivi da loro Genzo solo osservandola attentamente ha un tuffo al cuore, una brutta sensazione!

FINE CAPITOLO 7

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Capitolo 8
*** E CHI POTEVA TROVARLA? ***


*beh, che dirvi se non eccovi un altro cap corretto….anche qua ho dovuto fare poco perché di fondo andava piuttosto bene, ma ho tolto alcune cose e sistemato altre. Ho diviso in due il capitolo originale, mi sembrava più adatto così. Vi auguro semplicemente buona lettura! Baci Akane*

CAPITOLO 8: “CHI POTEVA TROVARLA?”

Lo si capisce subito. I suoi occhi. I suoi limpidi occhi solitamente color cielo sereno, ora sono diversi. Strani. Impauriti. Loro la conoscono da poco, ma non hanno avuto il piacere di vedere quella luce preoccupata….e speravano di non vederla. Lei così diplomatica e composta sempre sorridente non è tipo da lasciarsi andare se non serve veramente.
Appena Mikako arriva si getta fra le braccia tese di Taro, poi scuotendolo per le spalle dice con aria sconvolta:
- Taro...Arashi...non c'è più! Non la trovo da nessuna parte!
L'ho cercata fino adesso ma non c'è! Voi l’avete vista?
Quando è in quello stato arriva a fare di tutto! E poi…con questo tempo…-
In quel momento Genzo ha un tuffo al cuore e l'immagine di Arashi gli appare nella mente. È una chiara stretta che gli opprime il petto, una sensazione che detesta e che ha provato raramente, specie un tipo tutto d’un pezzo come lui. Eppure è riuscito a prendersi abbastanza per quella strana ragazza che gli ha strappato un bacio in quel modo impensabile.
Vedendo la rossa sempre più agitata, Tsubasa prende il controllo della situazione come fa sempre nelle partite, specialmente quelle più disperate ottenendo ottimi risultati.
- Mikako calmati e ragiona lucidamente.
L'ultima volta che l'hai vista è stato in refettorio con noi, giusto?-
- Si...- Sussurra la ragazza fermandosi in un istante davanti al tono autoritario del N 10.
- Dove l'hai cercata esattamente?- Continua l'altro serio.
- Bè...in camera nostra, poi velocemente in tutto il reparto del dormitorio femminile, nei bagni...e poi sono venuta qua...- La voce continua a tremarle ugualmente ma la stretta rassicurante della mano di Taro riesce ad aiutarla un po'. È calda e forte.
- Ok, fuori non sei andata vero?- L'espressione di Tsubasa man mano che parla si fa sempre più...come dire...sembra che stia parlando con una bimbetta che ha perso il lecca lecca, ma è efficace allo stesso modo. È pratico e sbrigativo….come se stia risolvendo l’enigma di una partita iniziata male!
- No, piove...- Lanciando uno sguardo fuori ha un brivido freddo. Non vorrebbe assolutamente essere là sotto la pioggia e spera vivamente che non lo sia nemmeno Arashi anche se conoscendola...si…il pensiero che l’esterno e la pioggia siano la cosa più probabile la sfiora subito. Le trapana il cranio insinuandole un ulteriore brivido. Quella fase autodistruttiva lei l’ha provata. Capita a tutti nella vita. Si preferiscono le cose che provocano dolore al fisico. È irrazionalmente vero. Spalanca gli occhi che paiono due cieli in tempesta e istintivamente si stringe più al fidanzato che le circonda la schiena infondendole coraggio e coscienza della realtà.
- E' meglio andare a controllare lo stesso; basta che vada uno di noi.- Il capitano lancia un'occhiata veloce ad ognuno di loro cercando il più adatto che si offre immediatamente senza esitazione.
- Vado io!- Dice Genzo serio in volto.
- Va bene, noi ci dividiamo in coppie e continuiamo la ricerca qua dentro.- E come se non avesse fatto altro in vita sua che dividerli per ricerche, Tsubasa inizia lo smistamento. Chissà da quanto tempo sognava di dire queste frasi, finalmente ora lo può fare, come in un film di spionaggio! Ovviamente non è questo che pensa lui in questo istante, ma chi lo sa...:
- Jun e Yayoi vanno nei dormitori maschili, Hikaru e Yoshiko nella parte sul retro, Taro e Mikako nelle cantine, Hiyuga, Ken e Takeshi negli spogliatoi, io e Sanae andremo nella parte adibita al personale e agli allenatori.
Quando ognuno di noi ha finito torna qua e aspetta gli altri.
Mikako, la troveremo!-
E detto questo più determinato che mai nessuno risponde, a parlare sono i loro sguardi seri e decisi, infine si separano correndo ognuno nella propria direzione.
Genzo si precipita fuori senza preoccuparsi di prendersi qualcosa per ripararsi dalla pioggia, neanche la sente ora, gli occhi come la mente sono concentrati al massimo, i vestiti si appiccicano subito al corpo rivelando i muscoli in tensione totale, i capelli neri gli ricadono in ciocche disordinate sulla fronte e sul viso dove mille goccioline tracciano scie che si perdono sulla pelle bagnata.
E' bellissimo.
Corre da campo a campo con tutta la velocità di cui è capace finché non nota qualcosa sotto il canestro del campo da basket.
"Perché non ci ho pensato prima? Questo era il primo posto che dovevo venire a controllare, che stupido!"
Preferisce darsi sbrigativamente dell’idiota senza imputare l’errore alla pressione della situazione critica che appanna i ragionamenti più ovvi. In quelle situazioni è sempre così, altrimenti non ci sarebbero i colpi di scena! Si avvicina cautamente a quella forma rannicchiata per terra; è buio e la pioggia sempre più fitta impedisce di vedere bene.
Intravede i capelli biondi che ricoprono il corpo fatto su se stesso e una morsa gli stringe il cuore.
Arrivato davanti a lei si inginocchia e appoggia delicatamente una mano sulla schiena curvata...freme...Arashi alza la testa lentamente rivelando un volto stravolto dalle lacrime e dalla pioggia, la bocca trema incredibilmente, gocce percorrono il viso continuando la loro corsa sul collo, sulle spalle, sul petto; i capelli strafondi le incorniciano la faccia facendo intravedere appena gli occhi che fanno impressione, il colore è indefinito, sembra verde oceano, ma quando è in tempesta e vi si intravede uno strano grigio; il bianco intorno alle iridi è rosso, inoltre sono assenti!
Lo sguardo profondo di lui che sembra riflettere l'oscurità è fisso in lei.
Disperazione, è questo ciò che legge nella ragazza, la disperazione più totale.
Genzo la fa alzare prendendola per le spalle nude, bagnate, tremanti...indossa una maglietta senza maniche tutta sfilacciata e consumata come lo sono i jeans corti che le lasciano scoperte gran parte delle gambe.
Le dice dolcemente:
- Vieni, andiamo dentro, sono tutti preoccupati. Ti cercano, sai? Anche Mikako!-
Spera che quel nome la scuota, perché altrimenti non saprebbe che altro fare.
E' una cosa straordinaria per lui essere così dolce, ma in quel momento gli viene da fare così!
Arashi a quelle parole reagisce gridando:
- Ormai non sono più la sua migliore amica, l'ho persa e non ho fatto nulla per tenermela, sono una ragazza superficiale e priva di sentimenti...come posso avere amici? Mi sono solo illusa di averne una...lei…proprio lei…la persona a cui tengo di più mi ha voltato le spalle, mi ha tagliato fuori dai suoi pensieri e prolemi, mi ha detto che non le servivo più, me l‘ha fatto capire, ha preferito credere ad altri che a me…lei pensa questo di me e se lei lo pensa che è colei che mi conosce meglio allora è vero. Non ho speranza. Ho sempre odiato essere superficiale eppure lo sono. Mi odio. Mi det4sto. Non so tenermi stretta coloro a cui tengo maggiormente…voglio che la pioggia lavi via le lacrime stupide che mi escono dannate senza il mio permesso, voglio che portino via la mia superficialità, che mi lavino. Non mi sento bene con me stessa. Mikako non deve pensare quelle cose di me!-
"Ecco, una reazione isterica! Ed ora che cacchio faccio? Non volevo questo!"
Pensa Genzo stringendo le labbra.
Se potesse leggere dentro a quel concentrato di emozioni violente quale è la bionda ora, sarebbe tutto più semplice!
Se succedesse a lui una cosa del genere cercherebbe di scuotersi in qualche modo, non si nasconderebbe in questo modo, i problemi si affrontano, non si abbassa mai la testa, non si accetta ciò che qualcuno in preda all’ira dice, non ci si lascia andare passivamente, non ci si convince che le accuse siano vere. Non si affonda così!
Per questo ora prova un lampo di rabbia e la scuote:
- Guarda avanti e sii fiera di essere ancora con la tua coscienza, hai la possibilità di rimediare alle cose che non ti vanno bene! SMETTILA, ARASHI!!!!- un discorso tipico di Genzo.
A queste parole lei si ferma spalancando gli occhi, una serie di pensieri e sensazioni strane le arrivano in una volta, poi gli effetti della pioggia si fanno sentire.
Genzo la vede rovesciare gli occhi e la testa all'indietro, la sente irrigidirsi per poi accasciarsi fra le sue braccia.
E' svenuta.
La guarda con una sorpresa iniziale, poi con sempre più crescente preoccupazione.
Cerca di svegliarla incapace di accettare veramente quello che sta succedendo.
E' tutto così assurdo, solo per uno stupido equivoco, anzi per delle voci maligne!
La pioggia batte sempre più forte sui due ragazzi, sul campo da basket, sul mondo circostante, la stessa pioggia che poco fa cadeva richiamata da Arashi stessa affinché le lavasse via i pensieri dolorosi.
Il buio sempre più profondo cala inesorabile creando il silenzio interrotto solo dalle gocce violenti.
Lei continua a non rispondere così per un attimo Genzo perde il suo leggendario sangue freddo, non sa che fare così l'abbraccia forte, vuole infonderle il calore di cui ha bisogno, cosa difficile visti i vestiti fradici e appiccicati e la pelle fredda e bagnata di entrambi.
Poi si scuote, cerca di recuperare il sangue freddo appena perso e l'autocontrollo, infine se la prende in braccio e guardandosi serio intorno per fare il punto della situazione e trovare la via più breve per tornare all'edificio, si avvia velocemente verso l'entrate più vicina: quella sul retro.
Arrivatovi davanti nota che è chiusa, così avendo braccia e mani occupate, per aprire dà due calcioni potenti e poco gentili alle grandi porte che si spalancano immediatamente.
Nello stesso momento arrivano Hikaru e Yoshiko, il ragazzo lo aiuta ad adagiare Arashi su una delle panche che stanno in quell'entrata deserta.
- L'hai trovata...allora era fuori...ma siete bagnati fradici, se non vi asciugate subito finite per ammalarvi!-
In tutta risposta Genzo ribatte con una leggera inclinazione nella voce dicendo tutt'altro, come se non lo avesse nemmeno sentito.
- Era stravolta, non ho mai visto qualcuno così...senti...non è calda?-
L'amico le tocca la fronte e dice preoccupato:
- E' vero, deve avere un bel febbrone...è meglio portarla in infermeria.-
Alla parole "infermeria" Genzo prima si illumina, poi arriccia le sopracciglia, infine risponde:
- Si, ma dov'è? Io non ci sono mai stato, ringraziando il cielo, e qua cartelli non ce ne sono!-
Hikaru ci pensa un po' su poi felice sbotta:
- Ho un idea...Yoshiko, corri ai dormitori maschili, dovrebbero esserci Jun e Yayoi, lui di sicuro sa dov'è. Vai a chiamarlo, per favore...-
Così dicendo la ragazza dai corti capelli neri scatta verso le scale con espressione ansiosa. Senza perdere tempo appena lo trova lo afferra per il polso e lo trascina, sempre correndo, giù per gli scalini, facendo quasi ammazzare tutti.
Nel frattempo riesce a spiegargli la situazione con 3 semplici parole:
- Arashi...febbre...infermeria!-
Arrivano subito dagli altri che nel frattempo li aspettavano impazienti.
- Jun...dimmi che sai dov'è l'infermeria...a quest'ora non c'è ne personale ne allenatori in giro...-
Dice alterato Genzo aggrappandosi alle braccia del castano che, sommando le parole di Yoshiko a quelle del portiere capisce al volo la situazione. Ecco che calmo senza scomporsi dice:
- Si, calmatevi...vi ci porto io! Su venite!-
Lui ci va almeno una volta al giorno dopo gli allenamenti per cui la conosce bene la strada, il suo cuore come ha detto Tsubasa durante la sfida, non è ancora del tutto guarito; certo, è a buon punto, ma deve tenerlo sotto controllo, potrebbe fargli altri scherzetti, tipo fermarsi improvvisamente!
Quando Jun dice quella frase in tutta tranquillità vede che Genzo ha già preso in braccio la ragazza svenuta, tuttavia non si dimentica delle due ragazze che osservano preoccupate la scena, così prima di andarsene facendo strada si rivolge a loro con aria pacata e un dolce sorriso per rassicurarle:
- E' meglio se voi andate ad avvertire gli altri che l'abbiamo trovata. Poi raggiungeteci in infermeria. Ok?-
- Ok ci pensiamo noi!-
A questa risposta il sorriso di Jun cambia spontaneamente, diventando di gratitudine.
Se si sarebbero fatte prendere anche loro dal panico non avrebbe più saputo da chi andare e Hikaru non è esattamente nelle condizioni migliori per consolare nessuno! In quelle situazioni super critiche molti si fanno prendere dall’agitazione, ma Misugi è uno dei pochi che rimane saldamente freddo e responsabile.
Dopo 10 minuti circa sono tutti fuori dalla porta della tanto desiderata infermeria!
All'interno della stanza ci sono: ovviamente Arashi distesa nel lettino, un medico chino su di lei che la visita, Mikako seduta dall'altra parte e Taro in piedi dietro a quest'ultima che la calma accarezzandole la schiena con dolcezza.
Fuori, subito dietro la porta chiusa, c'è Genzo teso fino allo spasmo e inspiegabilmente ansioso, tiene i pugni stretti lungo i fianchi e non come al solito sprofondati nelle tasche, è ancora tutto bagnato e gocciolante, non ha voluto saperne di andare a cambiarsi e magari farsi una doccia calda, prima vuole vedere Arashi aprire i suoi meravigliosi occhi verdi e grigi, le sue labbra incurvarsi in uno dei suoi sorrisi ingenui, la sua pelle colorarsi di un rosso acceso per il sole che anche oggi è riuscita a prendere.
Non si darà pace finché non l'avrà accarezzata e sentito la temperatura del suo corpo di nuovo normale. Gli da fastidio trovarsi in quelle condizioni pietose per una ragazza conosciuta da poco, ma quando c’è di mezzo l’istinto…e forse qualcos’altro che attualmente scrive la storia che si fa chiamare in modo megalomane destino, c’è poco da pensare! Vanno così e basta!
Nemmeno la mano calda di Tsubasa sulla sua spalla fa effetto, non riesce ad infondergli la sicurezza e la tranquillità di cui ha bisogno e siccome per un momento del genere non ci sono parole adatte stanno entrambi in silenzio a guardare avanti.
Sanae, Kojiro, Ken e Takeshi sono un po' più distanti da loro due, sanno che accanto a loro sarebbero in un certo senso fuori luogo, per quanto amici siano tutti, nessuna è eguagliabile a quella di Tsubasa e Genzo.
E' impossibile mettersi fra loro due, specialmente in attimi del genere in cui l'unica cura è lasciarli soli anche se stanno in silenzio.
In quel periodo in cui Genzo è andato in Germania a studiare e giocare a calcio insieme a Mikami è stata dura per entrambi, avevano bisogno l'uno del sostegno dell'altro per portare avanti la loro squadra e proseguire il cammino calcistico, eppure ce l'hanno fatta, l'amicizia è rimasta intatta e quando Genzo è tornato in Giappone dopo i mondiali giovanili per rimanerci definitivamente è tutto ripreso come se non fossero mai stati separati.
Il loro è un rapporto veramente unico e si capisce perché, per capirsi non hanno bisogno delle parole, del resto non ne hanno avuto bisogno sin da subito.
C'è sempre stato un gran feeling e nessun componente della sq ne è geloso, neanche Sanae; tutti si rendono conto che sarebbe un peccato provare ad intromettersi.
E' bello vedere due amici così che qualunque cosa facciano o scelgano non hanno rimpianti, in questo modo infondono la carica giusta e il coraggio ai loro compagni.
Se c'è qualcuno che può fare qualcosa per Genzo in questo momento, quello è proprio Tsubasa, lo stanno pensando tutti e anche se Kojiro non lo dimostra è affezionato anche lui a quel gruppetto, altrimenti non starebbe con loro neanche ora, non c'entra nulla lui con Arashi, non ha un debole per lei, anzi ci litiga sempre quindi avendo fatto il suo dovere potrebbe anche andarsene ma vedendo gli altri così preoccupati, Genzo per primo(proprio uno come lui!), non può fare a meno di rimanere con loro.
Appoggiati alla parete di fronte ci sono Jun che finalmente può dedicarsi alla sua Yayoi abbracciandola teneramente imitati da Hikaru e Yoshiko.
Per quanto si siano dimostrate forti stasera, le due ragazze, non sono di ferro così l'unica cosa che può rassicurarle per lo spavento preso e che tuttora vivono è l'amore dei rispettivi ragazzi.
Ormai sono riuscite ad instaurare un ottimo rapporto con Arashi e Mikako, sanno già tutto della loro vita e dei loro gusti, della storia dell'amore sbocciato di Mikako verso Taro, di quanto pazza vada Arashi per Genzo e di come lui non sappia cosa fare nei suoi riguardi, delle famiglie e dei fratelli vari altrettanto fuori di testa, del loro talento nel basket, delle loro origini irlandesi...hanno scoperto che quando Arashi si apre con qualcuno diventa un fiume di parole impossibile da zittire.
Tutto questo è potuto accadere per le cotte verso Genzo e Taro che le hanno avvicinate a loro, ora l'intero gruppo riunito lì ne è consapevole, non si chiede il motivo di tanta ansia, perché fanno questo per loro.
Quando è destino che nasca una nuova amicizia, nasce e basta!
Mentre si sta riflettendo su questo rapporto il medico esce portandoli bruscamente alla realtà, ognuno si stringe intorno all'uomo di mezza età con occhiali e aria professionale:
- La temperatura corporea è molto alta, verso i 40 gradi. Si tratta di una febbre che dura solo una notte, non è nulla di grave ma il problema si pone ora: farà una brutta notte, agitata visto che continuerà a stare male ancora. Le ho dato un calmante che abbassa la temperatura ma vorrei che qualcuno di voi la vegliasse, io consiglio qualcuno particolarmente influente, capace di aiutarla soprattutto dal punto di vista psicologico. In questi stati di semi-incoscianza centra molto anche questo aspetto! Però non la cugina...lei in uno stato d'animo del genere non riuscirebbe ad aiutarla, anzi ha bisogno di riposo.-
Detto ciò se ne va' sparendo dietro un'altra porta lì accanto.
Riflettendo un attimo alle parole del medico, Tsubasa si affaccia all'interno della stanza chiamando fuori Taro per decidere.
Kojiro prende la parola col suo solito tatto:
- Senti Taro, è meglio che tu ti prendi la tua bella, te la fai ragionare con calma, poi la mandi a nanna e se vuoi, fagli anche compagnia. Non è il caso che stia a vegliare lei la malata!-
Il ragazzo ormai abituato ai modi di Hyiuga, ribatte con aria stanca:
- Già hai ragione...ci avevo pensato anch'io. Allora, chi rimane con lei?-
Jun e Hikaru rispondendo all'unisono dicono ironici:
- E' ovvio ed evidente...-
- Sto io!-
Interviene Genzo ancora in un mondo tutto suo.
- Ecco appunto!-
Concludono trionfanti gli altri due.
Tsubasa fin ora è rimasto in silenzio ad ascoltare e osservare gli amici discutere, ma notando l'espressione stanca di Taro e quella stranamente ansiosa di Genzo capisce che è ora di tagliare corto, così interviene appoggiando una mano sulla spalla di Misaki in segno di amicizia:
- Bene, mi sembra la cosa giusta. Taro, vai a riposarti anche tu, ne hai bisogno.-
Poi spostando su Genzo lo sguardo serio ma con un fondo di preoccupazione continua:
- Genzo, sei ancora bagnato, prima di affrontare la notte vai a cambiarti e ad asciugarti, altrimenti ti ammali pure tu, avresti già dovuto farlo da un pezzo!-
Infine rivolgendosi a Sanae termina:
- Sanae ti dispiace se rimani tu un momento qua con Arashi mentre io accompagno Genzo? Vorrei parlargli...gli altri non c'è bisogno che si trattengano, domani ci sono gli allenamenti per tutti!-
- Certo, non preoccuparti...ti aspetto!-
Risponde la ragazza con un sorriso dolcissimo, conosce Tsubasa meglio di chiunque altro ed immaginava che volesse dire qualcosa a Genzo prima di fargli affrontare la notte da solo, ormai si sente il capitano in tutto e per tutto e questi suoi atteggiamenti maturi e da fratello maggiore non danno più fastidio a nessuno, anzi infondono sicurezza e tranquillità, proprio come nelle partite di calcio.
Anche gli altri gli sorridono comprensivi con lo stesso pensiero di Sanae nella testa, tutti a parte Kojiro...ve lo immaginate lui a sorridere dolce e comprensivo a Tsubasa? Non lo fa con i suoi compagni di sq figurarsi con il suo eterno rivale!
Detto fatto ognuno va per la sua strada facendo cio' che deve fare.

FINE CAPITOLO 8

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Capitolo 9
*** una lunga notte ***


*ecco invece l’altra parte del cap che ho diviso in due perché troppo lungo. Questo è praticamente uguale all’altro, ho cambiato qualche battuta e aggiunto piccole frasi…non ricordavo di aver reso Tsubasa così interessante…e il rapporto fra Tsubasa e Genzo così profondo. Mi piace! Però ho notato che aveva il pallino per lo yaoi già da allora, anche se non scrivevo e pensavo in quel senso! Quando uno è così lo è dalla nascita! Cm vi auguro buona lettura! Baci Akane*

CAPITOLO 9: “UNA LUNGA NOTTE”


Taro e' andato ad accompagnare Mikako in camera che, a dispetto dei pensieri sconci di tutti gli altri, si addormenta immediatamente appena appoggia la testa sul cuscino imitata subito dal suo ragazzo, il quale però va nel proprio letto e non in quello di lei: sono bravi ragazzi loro, e poi stanchi come sono hanno la forza di fare ben poco!
Stessa sorte tocca alle altre coppie, cioè Jun e Yayoi, Hikaru e Yoshiko.
Idem per Kojiro, Ken e Takeshi che non hanno nessuno con cui amoreggiare!
Sanae è in infermeria con Arashi persa fra le dolci braccia di Orfeo, che attualmente tanto dolci non sono. La guarda pazientemente, non ha ne fretta ne paura, sa che a momenti arriverà il suo ragazzo a prenderla.
Il ragazzo in questione è in camera sua e a sua volta osserva attentamente Genzo cambiarsi con una maglietta blu notte accompagnata da un paio di pantaloni di tuta dello stesso colore; è buio e si muove lentamente per non svegliare Taro che dorme già nel suo letto.
Prima di uscire si prende un asciugamano da viso e se lo butta sopra la testa per strofinarsi i capelli ancora strafondi, questo gesto lo rende inconsapevolmente affascinante, forse perchè il telo copre parte del suo volto dall'espressione dura e impenetrabile.
Appena sono entrambi fuori dalla stanza Tsubasa inizia a parlare col solito tono d'amico che riserva solo a lui quando sono soli!
- Come stai?-
- Bene, non credo di avere la febbre e comunque non ho sonno!-
Risponde Genzo, ci sono certe situazioni in cui odia essere troppo serio come il suo carattere gli impone, sa che poi sarebbe costretto a fare i conti con troppe cose, cose che sono solamente sue, nascoste e che non tira fuori mai; bisogna avere una certa abilità per riuscire a farlo riflettere in momenti in cui non lo vuole...o semplicemente bisogna essere veramente suoi amici con la A maiuscola!
- Non intendevo quello. Mi riferivo al tuo animo. So che hai capito!-
L'amico in questione e' proprio Tsubasa.
"Cazzo, non gli sfugge assolutamente nulla, eh? Ma da quando è così sveglio? Tanto lo so che Sanae ha fatto miracoli con lui!"
Pensa infatti Genzo mentre gli lancia uno sguardo di sottecchi; constatando che è diventato più serio di lui decide di provare a leggersi dentro veramente. Non voleva farlo per il semplice fatto che ha una vaga idea di quello che può trovarci e per lui non è facile ammettere certe cose, fa una fatica bestiale a legarsi alle persone ma quando ci riesce ne esce al più delle volte scottato e deluso, infatti gli unici amici veri che ha sono i suoi compagni di squadra e se deve essere sincero non arriva a confidarsi e a parlare di alcune cose nemmeno con loro.
Con Tsubasa è diverso ed è per questo che ora inizia a parlare.
- Se devo essere sincero mi sento strano, non saprei spiegarti il motivo o il sentimento particolare, so solo che prima, quando Taro ha chiesto chi si sarebbe fermato con Arashi per la notte, non ho saputo far altro che offrirmi...non ci pensavo neanche, a dire il vero!
Ripensavo invece a lei, al modo in cui era quando l'ho trovata, a quello che ho provato in quel momento...è tutto strano...-
Si ferma e guardando confuso l'amico che si ferma a sua volta, ricambia lo sguardo con piu' sicurezza poi continua lentamente, come se cercasse di leggersi dentro:
- ...quando si tratta di quella ragazza perdo l'autocontrollo, il sangue freddo, la capacità distaccata di giudicare determinate situazioni, la calma...tutte cose che mi caratterizzano da sempre.
E' come se lei mi facesse...non so, mi trasformasse.-
Con la mente corre a quel sabato in cui si sono dati quel bacio a fior di labbra nella sala docce con il sottofondo della canzone dei Pink Floyd, alle carezze che le ha dato, agli sguardi che si sono scambiati, alla sua testa che prima gli diceva di smetterla, poi di lasciarsi andare.
Inoltre poco fa è stata la situazione più eclatante di quanto l'abbia fatto uscire di testa, quando l'ha vista in quello stato sotto la pioggia tutta bagnata e tremante che piangeva sentendosi sola, tutto quello che ha saputo fare è stato abbracciarla, per un lungo attimo si era dimenticato di ogni cosa, persino della strada per tornare indietro, non riusciva a riflettere e a pensare che doveva portarla dentro perchè stava male, non si riconosceva più e in cuor suo sapeva benissimo il motivo, giaà una volta si era sentito così per una ragazza ma ricordarsi come era finito tutto lo faceva solo richiudersi in se stesso rifiutando di poter provare nuovamente sentimenti del genere.
La voce più tranquilla di Tsubasa lo fa tornare alla realtà:
- Ti sei semplicemente innamorato di lei...queste sono tutte cose che ho provato anch'io quando ho capito di essere innamorato di Sanae, ma non le provavo solo allora, le sento tuttora. Mi sono sentito stupido quando l’ho capito…mi hanno aiutato a capirlo…è stato come svegliarmi da quel lungo sonno chiamato vita in cui esisteva solo il calcio.
Sei strano, non sei più te stesso, ma tutto sommato sai di non stare male, anzi...ti senti crescere dentro sensazioni uniche, che non capisci neanche, sai solo che vuoi continuare a provare tutto questo.
Come già detto prima di rendermi conto di tutto questo credevo che esistesse unicamente il calcio, non riuscivo nemmeno ad immaginarmi qualcos'altro che mi potesse dare tutto quello che mi da questo sport...poi ho capito che potevo provare tutto questo amore per il gioco grazie soprattutto a Sanae che mi e' stata sempre vicino da quando mi sono trasferito a Fujisawa. Non riuscirei più a dare il meglio senza di lei che mi guarda, che mi sostiene, che è con me qualunque cosa decida di fare, che mi ama sempre, qualsiasi cosa succeda...lei è una certezza che da un senso a tutto quello che faccio, mi ha cambiato molto, mi ha fatto aprire gli occhi su molte cose.
So che per te è una situazione diversa, ma Arashi non ti farà scegliere fra calcio e lei come ha fatto quella ragazza…-
Si interrompe fissando gli occhi in quelli neri e penetranti di Genzo, vi legge confusione e forse...
- Non devi avere paura di provare sentimenti forti come quelli che cerchi di reprimere!
Comunque avrai tutto il tempo che vuoi stanotte per farti luce da solo! Sai, mi sembra strano parlare in questo modo con te…non l‘avevo mai fatto, vero? Ma da quando sto con Sanae ho una visione totalmente diversa delle cose…sono maturato, forse, non lo so. Me ne rendo conto sa solo del mio cambiamento.-
Anche per Genzo è altrettanto strano sentire cose simili da lui, ma è piacevole avere un amico così profondo che oltre al calcio si diletta anche di vita e sentimenti! Finalmente!

- Si, hai ragione, stanotte ci rifletterò bene e domani mattina avrai la risposta!-
A Tsubasa questa risposta basta per tornare al suo sorriso radioso.
Prima di entrare sempre il N. 10 lo ferma e gli dice:
- Senti, se durante la notte ti viene sonno o hai bisogno di compagnia o robe del genere...chiamami pure!-
- Stai tranquillo!-
E con un ultimo sguardo complice varcano l'uscio con l'animo più leggero, ha fatto bene ad entrambi parlare con l'altro, specialmente a Genzo, Tsubasa gli ha aperto gli occhi su un bel paio di cosette!
La stanzetta di infermeria conta di una sola poltroncina situata vicino al letto dove vi è adagiata Arashi, ed è proprio lì che il portiere si sistema comodamente, i due amici augurandogli una buona veglia se ne vanno anche loro a dormire lasciandolo solo con la bionda in preda ad un incubo che la fa agitare e parlare nel sonno: si prospetta proprio una bella notte per Genzo!
- No no...non è vero...non le ho dette io quelle cose...-
La vocina flebile e priva di forza di Arashi si leva nella stanza arrivando fino agli orecchi e al cuore del ragazzo seduto accanto a lei, è sudata e si muove in continuazione sotto quelle lenzuola leggere, i sogni continuano a tormentarla susseguendosi nella sua mente, non le danno tregua. Gli stessi sogni che l’hanno legata a lui in quel modo anormale e delizioso…e viceversa lui a lei.
Genzo la osserva preoccupato, non sa come comportarsi, oltre a cambiargli il panno bagnato dalla fronte imperlata non può fare altro.
Nell'anima della ragazza si agitano sentimenti contrastanti che provengono tutti da un'unica fonte, le parole di Mikako.
Lei con quella accusa ha fatto cadere la maggior parte delle sue credenze e dei suoi principi, ha sempre odiato le persone superficiali e privi di una morale, di sentimenti, che giudicano gli altri senza conoscerli realmente... criticava tutte queste tipologie di persone se ne aveva a che fare con la consapevolezza di non essere così, altrimenti sarebbe stato assurdo accanirsi contro qualcosa che caratterizza te stesso, e lei è sempre stata sicura che sotto questo aspetto poteva stare tranquilla; ora è come se dovesse odiarsi da sola...impossibile da pensare ma accorgersi solo ora e in questo modo crudele di ciò, è dura, troppo dura da digerire, da accettare, se rifiuta gli altri suoi conoscenti quando si comportano così, ora che dovrebbe fare lei? Ma la cosa peggiore è chi le ha fatto notare tutto questo, non una qualsiasi senza importanza che non sa nulla di lei, in tal caso non avrebbe avuto nessun peso una critica del genere, ma a dirlo è stata colei che la conosce meglio di tutti, anche di se stessa, si fidava profondamente di lei, e appunto per questo le crede se dice che è superficiale e priva di sentimenti! Senza sapere dello stato in cui la rossa era quando gliele ha dette.
Non sapendo che fare in quel momento davanti a tutti che la guardavano curiosi è scappata specialmente da se stessa, da una se stessa che odiava, non voleva essere così e aveva paura di esserlo, l'unica soluzione che ha trovato è stata nascondersi dagli occhi di tutti, nessuno poteva capire come si sentiva, ormai non la comprendeva più neanche Mikako; l'unico posto che le è venuto in mente è stato esattamente il suo campo da basket, solo lì si sente vera e a suo agio, la regina incontrastata del suo ambiente naturale, ma in realtà voleva solamente tornare a casa sua, dalla sua famiglia che l'ha sempre capita, avrebbe potuto risponderle anche ora, avrebbe saputo aiutarla coma nessuno era stato capace, così il solo posto che più si avvicinava a casa sua era il campo da basket, non aveva neanche sentito la pioggia cadere e infradiciarla, non le faceva freddo perché aveva già freddo nell'anima per conto suo. Poi quelle gocce, quell’acqua…dovevano lavarla, lei lo sperava mentre si donava irrazionalmente ad essa.
- No...non voglio essere così...basta, non guardatemi...-
Continuando a muoversi sempre più bruscamente ha fatto cadere per la millesima volta il panno bagnato che viene raccolto da Genzo, glielo bagna rimettendoglielo nuovamente sulla fronte; per un istante si calma, probabilmente è l'attimo in cui il sogno svanisce lasciando subito il posto ad un altro peggiore.
Ne sa qualcosa perché in passato gli è capitata una febbrona come quella anche a lui, delirava nel sonno ma di quella notte non ricorda molto, anzi nulla, sa solo che c'è veramente poco da fare per aiutarla, l'unica è starle accanto in silenzio come sta già facendo ora.
In un momento i ricordi arrivano prepotenti e al ragazzo non rimane che accoglierli con un'espressione cupa.
Dopo la ragazza che gli aveva chiesto di scegliere fra l’amore e il calcio ce n’era stata un’altra. Era il periodo in cui si era trasferito in Germania insieme al suo tutore perciò era spesso e volentieri solo, ma non era dovuto a quello il cambiamento d'umore, ma ad una ragazza, la prima per la quale nutriva dei sentimenti seri, si chiamava Eva ed aveva il classico carattere freddo, duro e cinico delle bionde tedesche che avevano dovuto guadagnarsi fama e gloria con le proprie forze e con i mezzi a sua disposizione, se si conta che i mezzi in questione sono la bellezza fisica e l'astuzia, basta fare 2più2 e si arriva alle giuste ed ovvie conclusioni, peccato che Genzo allora non aveva abbastanza autocontrollo e sangue freddo per calcolare bene la situazione e aprire gli occhi in tempo. Ha aspettato di innamorarsi di lei per bene prima di capire ogni cosa. Solo davanti ai fatti compiuti si è reso conto della vera natura di lei.
Un giorno l'ha vista baciarsi con un altro ragazzo in un bar e il suo sguardo non tradiva la minima indecisione o pentimento.
L'impulso è stato quello di andare là e picchiare tutti e due ed è stato esattamente ciò che ha fatto, sia lui che Eva si sono ritrovati con un bel livido ciascuno, ma non è bastato per calmarlo, il risentimento e la rabbia erano troppe così incurante della pioggia che prendeva a cadere gelida come la sua anima è andato al campo da calcio dove si allenava con la sq tedesca, quella di Schneider, ed ha cominciato a tirare in porta con quanta più forza aveva in corpo, nonostante fosse un portiere questi metodi erano universali e garantiti. Ad accorgersi del suo stato sempre più pietoso(sia riguardo all'aspetto che all'umore) è stato solamente il suo capitano, appunto Schneider, avevano appena instaurato un buon rapporto di amicizia e si capivano al volo, nessuno giudicava l'altro e se avevano bisogno di qualche aiuto se lo davano senza farsi domande o richiedere nulla in cambio, non parlavano dei propri problemi ma erano comunque consapevoli di averne e quali fossero, non si compativano; il ragazzo biondo dagli occhi azzurri e freddi, infatti, aveva problemi con la famiglia, così nei momenti neri veniva anche lui a giocare lì a calcio come Genzo, il calcio non li tradiva mai, era sempre lì a loro disposizione per aiutarli, era l'unica cosa che funzionava; quella volta l'aveva trovato che tirava rabbioso e con forza in porta, percepiva la sua furia incontrollata che esplodeva allo stesso modo della palla mentre entrava in rete alzando una lunga scia di fango e pioggia al suo passaggio. Genzo doveva essere lì da un bel po' di tempo infatti aveva una bruttissima cera e nell'esatto istante in cui l'amico gli si era avvicinato, gli era caduto fra le braccia privo di sensi e senza dire mezza parola ne pensarci un attimo l'aveva subito portato a casa sua e curato come poteva, ovviamente poi il moro aveva passato tutta la notte a casa sua in quello stato delirante, Schneider gli era rimasto vicino tutto il tempo in silenzio e serio, gli cambiava il panno bagnato dalla fronte e gli asciugava il sudore dal volto, ascoltava ciò che diceva imprecando contro Eva.
Il mattino seguente il ragazzo tedesco non gli aveva chiesto nulla, aveva accettato quello che si sentiva di dire Genzo ancora pieno di febbre, era rimasto qualche giorno a casa sua e parlando a sprazzichi era riuscito a raccontargli la sua storia perché anche se Schneider non voleva sapere cosa l'aveva fatto stare così male, lui sapeva di doverglielo, in un certo senso era servito per esorcizzare ogni cosa, dopo quel periodo passato a casa sua cambiò profondamente adottando la sua filosofia di vita, il suo terribile sangue freddo e un autocontrollo leggendario per poi diventare quello che era ora!
Di tutta questa storia ne sono a conoscenza solamente lui.

E' stato di grande aiuto, il capitano tedesco, gli è dispiaciuto andarsene dalla Germania per tornare in Giappone, ma si tengono in contatto tuttora. (ora non li separerei mai…ma mi serviva così, qua!!! NdAka)
Nessuno sa di questa particolare amicizia fra loro, a tutti sembra improbabile che due così siano amici perciò preferiscono far finta di nulla e sembrare i classici lupi solitari.
Ed ora c'è lei, Arashi, ragazza tutta l'opposto di Eva che sembra provare un certo debole per lui, con lui c'è stato un mezzo bacio a fior di labbra e non saprebbe neanche spiegarne il motivo visto che nessuno dei due dopo quell'episodio ne ha più parlato. Certo, fra una cosa e l'altra sono diventati molto amici, soprattutto grazie a Taro e Mikako, sa che gli sta estremamente simpatica e che in questi momenti di tristezza la capisce, ma non sa se è solo questo oppure è tutto più profondo e complicato di come è ora.
Tsubasa lo ha fatto riflettere molto con le sue parole, lui crede che Genzo dovrebbe aprirsi di più con lei, lasciarsi andare come gli chiedono gli ormoni, ma la ragione lo frena eccome, è stato troppo scottato in passato e non vuole ricaderci.
Il pensiero gli vola inevitabilmente a Schneider in Germania...cosa farebbe al suo posto? Sa bene che non gli consiglierebbe nulla, non è il tipo, ma immedesimandosi in lui che farebbe?
Ci andrebbe coi piedi di piombo, ma questa è una sfida e se lo conosce bene lui le sfide non le rifiuta mai, di qualunque tipo siano non si tira mai indietro. Non scapperebbe mai e poi mai.
Si, farebbe così, magari renderebbe la vita impossibile alla pretendente in questione ma non lascerebbe cadere tutto così!
Un sorriso enigmatico, uno dei suoi, gli si dipinge sul volto all'immagine fiera e fredda dell'amico in Germania ma viene subito cancellato da un urlo di rabbia della bionda distesa nel letto sul disfatto andante.; lui la guarda e incapace di fare altro le prende una mano stringendola dolcemente a quel tocco Arashi si calma, sembra cambiare completamente tono, forse nel suo incubo è comparso qualcuno in grado di aiutarla, a confermare ciò la ragazza sussurra flebilmente:
- Oh, sei tu...sei arrivato...ti prego rimani...non andartene...non lasciarmi sola anche tu...Genzo...-
Un tuffo al cuore lo prende…possibile che si senta già così legata a lui?
In quel momento lei alza l'altra mano a mezz'aria e come se cercasse qualcosa o qualcuno spalanca gli occhi ma sono strani....assenti, vacui, sembrano senza pupilla e sono di un verde chiaro incredibile, sono impressionanti.
Il ragazzo si rende conto che sta ancora dormendo, ha gli occhi aperti ma non vede nulla, o meglio vede quello che succede nel suo sogno.
- Non allontanarti...-
Poi si mette seduta, è sempre in questo stato di semi - incoscienza, non riesce a svegliarsi e continua a parlare sempre più piano:
- Non andartene...almeno tu...-
A queste parole Genzo afferra anche l'altra mano, poi sussurra in modo non suo:
- Sono qui, stai tranquilla...non vado via...-
E lei come se l'avesse sentito veramente lo abbraccia debolmente accennando ad un piccolo sorriso sereno:
- Ti ho trovato.-
Mormora infatti a fior di labbra e come se fosse finito anche il suo incubo si lascia cadere stancamente sul letto richiudendo gli occhi senza lasciare la mano.
Guardandola dormire finalmente tranquilla e con un dolce sorriso sulle labbra a Genzo arriva come un flash chiaro, nitido e semplice, è un piccolo ma forte pensiero che lo attraversa in un istante per rimanere insinuato nella sua testa finché non lo dice a voce, come a volerlo ammettere a se stesso:
- Mi sono innamorato di Arashi...-
Una strana sensazione si fa largo dentro di lui, una sensazione che gli crea un grande bisogno di toccarla, con due dita la sfiora scostandole alcune ciocche della frangia appiccicate alla fronte e alle guance, poi con un sorriso appena accennato si prepara ad accogliere la sfida lanciata a livello inconscio da lei in questo modo insolito.
- Dormi piccola...io non me ne vado.-
Termina posandogli un lieve bacio sulla fronte..

La mattina dopo nella stanza immersa nei caldi colori dell'alba, si affacciano silenziosamente Tsubasa e Taro venuti a controllare che fine avevano fatto i due ragazzi durante la notte e li trovano entrambi addormentati con delle dolci espressioni dipinte sul volto.
Genzo seduto nella poltroncina vicino al letto ha la testa adagiata sulle braccia incrociate a loro volta sul materasso; una mano tiene quella di Arashi e un sorriso soddisfatto appare sulle facce dei due amici che lentamente si girano ed escono senza avere il coraggio di svegliarli.
Mentre tornano in camera Taro dice in tono scherzoso a Tsubasa:
- E tutto questo è successo solo a causa di voci maligne!-
Tsubasa ribatte prontamente:
- Già, non c'è più religione in questo mondo!-
E ridacchiando fra di loro continuano a camminare con gli animi decisamente più leggeri.

Inutile dire che Arashi e Mikako hanno fatto subito pace!

FINE CAPITOLO 9

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Capitolo 10
*** il gran finale ***


UN RITIRO FANTASTICO

UN RITIRO FANTASTICO

 

*arriviamo pian piano all’ultimo cap che mi ricordo era già piuttosto ben fatto rispetto i primi! Prevalentemente è come prima! Dopo di questo manca solo l’epilogo e poi tutti su Irlanda the best, il seguito! Ehi, avete notato che in questa seconda versione sono arrivata ad un numero pieno di cap? mi piace!  In questi giorni ho accumulato un sacco di demenza che si sfoga molto bene qua…eheheh…va bene, non ho molto da dire. Saluto…ciao cioa e buona lettura! Baci Akane…PS: sono sicura che siete stufi di sentire sta frase(parlo di buona lettura! Ultimamente poi scrivo tantissimo!!!)!!! *

 

CAPITOLO 10: "IL GRAN FINALE”
Per fortuna o per disgrazia è arrivato l'ultimo giorno di ritiro, il tempo è volato e gli altri giorni sono passati senza alcun mutamento particolare fra Genzo e Arashi, il loro rapporto è rimasto incerto e strano come quella sera di pioggia; è stata quella notte che lui si è reso conto di volerle bene, ma una volta svegli il giorno dopo non ha più avuto il coraggio di parlarle, era ancora preoccupata per ciò che era successo con Mikako e non pensava a lui, credendo di essere fuori luogo aveva deciso di aspettare un momento più opportuno per parlarle, ma ovviamente questo momento non è più venuto.
Hanno riso e scherzato tutti insieme come sempre, sembrava che non fosse successo nulla, che nessuna litigata fosse mai arrivata ad oscurare la serenità del neo gruppo. Persino con Kojitro, Arashi era tornata a litigare e a prendersi quotidianamente a pugni.
L'unico strano comportamento che conservava era nei confronti di Genzo, ma il fatto era che lei non ricordandosi nulla di quella notte non sapeva cosa fosse accaduto, e siccome lei nell'amore è una vera frana i risultati non si sono ancora visti per nulla!
Ora Genzo è più confuso che mai, essendo poi che la bionda non fa nulla per facilitare la situazione, l'occasione fra loro due non si crea mai...che fare?
Per il resto del ritiro hanno passato entrambi a chiederselo senza darsi risposta!!!
Così adesso siamo all'ultimo pomeriggio di questo mese caldo e nell'edificio si può udire un grazioso casino levarsi da ogni parte per i preparativi della festa di addio.
Dopo aver aiutato a disporre i tavoli della mensa lungo il muro della sala per fare più spazio, i ragazzi sono andati tutti a prepararsi per conto proprio e siccome non c'è più nulla da fare direi di andare un po' a vedere che sta succedendo in camera Derwent.
Fra la rossa e la bionda quella ad aver già deciso cosa indossare, come truccarsi e come pettinarsi è stranamente la rossa...lei e Arashi a quanto pare si sono scambiati i ruoli, di solito è l’altra a sbrigarsi per prima...attualmente Arashi si trova in piena crisi perchè stasera è la sera cruciale e deve assolutamente conquistare il suo amore, è l'ultima occasione e il look è essenziale per il suo obiettivo...peccato che non è nel suo stile vestirsi con grandi abiti da sera eleganti...fosse per lei andrebbe in jeans e maglietta nera...che fare?
Mentre lei si crogiola nei suoi drammi Mikako si specchia con uno dei suoi sorrisi da superdonna, sembra soddisfatta del suo lavoro; il vestito bianco che indossa risalta incredibilmente l'abbronzatura, le spalline le passano dietro il collo dove i laccetti lunghi le ricadono elegantemente lungo la schiena scoperta, il resto dell'abito è attillato e abbastanza corto, giusto quel che basta per lasciarle scoperte parte delle gambe lunghe e snelle.
Fra i capelli ha una fascetta sempre bianca che glieli fa ricadere delicatamente sulle spalle nude a mo' si cascata infuocata, in questo modo i suoi lineamenti dolci vengono risaltati ancora di più.
Il volto è sapientemente truccato apposta per far notare all'istante i bellissimi ed insoliti occhi azzurri.
L'insieme le dà un vero e proprio tocco angelico e dire che non sta bene sarebbe mentire.
" Chissà cosa dirà Taro quando mi vedrà!"
Una volta finita l'accurata revisione del tutto, Mikako si ricorda di avere una cugina in alto mare, anche se non gliel'ha chiesto lo sa benissimo che è così, la conosce come il suo uccellino Hachi a casa. ("piccola nota informativa.....il nome 'Hachi' che per intero sarebbe Hachiko, è giapponese e dovrebbe corrispondere al nostro Fido italiano...oppure anche appunto 'cane'....non so di preciso ma è qualcosa del genere....insomma Mika ha chiamato il suo uccellino come un cane!" N.d.io)
Finalmente si gira per vedere a che punto è e immediatamente una smorfia schifata le si dipinge sul viso:
- Cosa sarebbero quei jeans e quella maglietta? E quella faccia?-
Alla fine Arashi è caduta in tentazione mandando al diavolo la preparazione del suo piano!
- Bè, cos'ha il mio viso?
Non è mica impiastricciato come il tuo!
E poi non ho vestitini sexy ultra mega hard come te!-
La rossa cominciando a perdere la sua leggendaria pazienza dice sbrigativa:
- Appunto, non ti sei truccata, non ti sei vestita come Dio comanda, i capelli li hai lasciati come vogliono loro...Arashi...sei un disastro! Ma insomma, potevi chiedere qualcosa a me che ti avrei aiutata!-
Ovviamente l'altra non accetta nessuna critica da parte di una che si veste sempre tutta frufru e voilant e che solo per questa occasione le fa una testa così per cui più sgarbata che mai le risponde.
- Ma PORCA CICCIA, Mikako, vuoi lasciarmi vivere in pace? Cosa cazzo vuoi da me?-
- Renderti più presentabile per il tuo amore sul quale stasera dovrai assolutamente far colpo!-
Afferma l'altra ironica....la calma non la perderà tanto facilmente!
Ovviamente non la pensa allo stesso modo Arashi che non si preoccupa di non perderla visto che risponde con un ringhio.
Mikako dal canto suo si limita a stamparsi uno sguardo preoccupatamente sadico in volto e a dire:
- Ok, l'hai voluto tu! Adesso ci penso io a te!!!! Vedrai che capolavoro ti faccio ora!!!-
Effettivamente l'amica si preoccupa mentre si ferma a guardare quella pazza rovistare fra le proprie cose, infatti pensa:
" L'unica cosa che vorrei fare è vivere in pace la mia vita, ma evidentemente sono stata troppo cattiva e non mi è concesso neppure questo grande privilegio! Ma perchè a me?"
- Ecco qua, questo è perfetto per te!!! L'ho portato apposta prevedendo che non ti saresti portata niente di adatto a questa serata! EHEHEH!!! Come ti conosco! Ahhhhhh, se non ci fossi io come faresti tu?-
La rossa ora andata di testa comincia a parlare da sola col suo immancabile tono da 'so-tutto-io' altamente odioso, non ce la fa a non comportarsi così, è più forte di lei...visto che prima che qualcuno le faccia i complimenti che merita aspetta una vita e mezza!!!
- Vivrei più serena!-
Mugugna invece l'altra fra se e se, ma poi alzando gli occhi sull'abito che ha in mano la ragazza impallidisce all'istante:
- Aspetta! Cosa sarebbe quella roba lì?-
Ignorandola completamente Mikako comincia la trasformazione con fare molto esperto...non vedeva l'ora di diventare la fata turchina della povera fanciulla disgraziata!
La magia consiste nel farla diventare da Cenerentola-poverella-e-malconcia a Cenerentola-bomba-sexy-e-trasgressiva-al-massimo!
Alla fine la piazza davanti allo specchio e dopo un'accurata osservazione del fenomeno, con aria trionfante fa:
- Ecco qua il mio bel capolavoro finito!-
Il vestito nero è, manco a dirlo, corto, attillato, scollato e, come se non bastasse, di pelle che aderisce al corpo dalle curve ben valorizzate in modo da non lasciare nulla all'immaginazione.
Ai piedi ha dei stivali sempre di pelle nera con le cerniere ai lati; al collo un ciondolo dalla forma strana e indefinita che fa molto dark insieme ai bracciali di metallo e borchie, orecchini ed anelli, il tutto le da un tocco aggressivo che le calza alla perfezione in combinazione con l'espressione truce e cupa.
- Cos'è, hai fregato tutta sta roba a quell'esagerato di mio fratello Mikael?-
Mikako non si degna nemmeno di risponderle, anzi continua l'esplorazione visiva.
I lunghi riccioli biondi che le ricadono morbidi sulla schiena, hanno alcune piccole treccioline.
Il viso è truccato nei minimi dettagli: negli occhi grigio-verde ci sono tutte le sfumature del grigio accompagnate dalla matita nera molto marcata e dal mascara; le labbra carnose sono evidenziate da un bel rossetto marrone scuro.
Il risultato è grandioso!
- Allora? Che te ne pare?-
Chiede ansiosa Mikako oltremodo contenta del suo trattamento.
- Se devo essere sincera sembriamo l'angelo e il demone!-
Tutto qua è il suo commento, non un grazie, non un bello, non un complimenti...niente di niente, ma del resto la conosce più che bene e ormai se la tiene così com'è; preferisce trascinarsela fuori piuttosto che stare lì ad aspettare qualche parola positiva!
- Vabbè, grazie comunque per i ringraziamenti che non mi hai fatto, eh?-
mentre chiude la porta della camera continua maliziosamente:
- Miraccomando diavoletto...dacci dentro stasera con Genzo...ok?-
- Certo, vedrai...sarà mio!!!-
Risponde convinta Arashi, l'esaltazione nonchè la pazzia cominciano ad impadronirsi di lei, determinata più che mai a raggiungere il suo traguardo nessuno la fermerà...fa quasi, anzi senza quasi, fa proprio paura quando è in questo stato di 'Black Arashi'...staremo a vedere che combinerà!
Appena entrano in sala tutti si girano a guardarle con delle espressioni strane...è impossibile non notarle...bè, si direbbe che hanno ottenuto il loro effetto!
Avvicinandosi al solito gruppetto dei nuovi amici, Kojiro non può fare a meno di commentare a denti stretti:
- Cos'è, un albero di natale? Le mancano solo le lucette e poi è a posto!-
Interviene Hikaru che mantenendo lo stesso tono suo risponde:
- Ti riferisci ad Arashi, eh? Bè, ma non sta mica male!-
- Ma come si sono conciate? Sembrano...sembrano...- Questo che cerca di spiegare che per una serata del genere non c'era assolutamente bisogno di combinarsi in quel modo sfarzoso, stravagante ed esibizionista, è Tsubasa, ma dal momento in cui non trova la parola adatta preferisce lasciare in sospeso la parola onde evitare sguardi truci da parte degli interessati alle due ragazze…e poi è lui a credere che  non serviva….in realtà tutte le ragazze presenti lo pensano…non sono certo meglio di loro!
Ma se lui non trova le parole giuste, Jun ce le ha, come sempre, a portata di mano...uno così non rimarrà mai con una frase a metà!
- Sembrano un angelo e un demone!-
- E' vero, hai ragione!!!- Dicono all'unisono gli altri trattenendosi a stento dallo scoppiare in una risata fragorosa...come sempre efficiente, Jun...complimenti!
Per fortuna che intervengono le ragazze, Sanae, Yayoi e Yoshiko, a difenderle:
- Ma guardate che non stanno mica male...e poi c'è gente conciata ben peggio!-
- Ma noi non abbiamo detto che stanno male e che non ci piacciono..., al contrario, siamo d'accordo con te, il fatto è che sono così...insolite! insomma….è il contrasto sia fra di loro che da come sono normalmente!-
Suppongo non ci sia bisogno di dire che gli unici a non aver commentato e seguito le battute dei compagni sono Genzo e Taro.
Quest'ultimo è rimasto senza parole a guardare la 'sua' Mikako e l'unica cosa razionale che riesce a pensare, visto che lui ha un pensiero per ogni situazione, è:
" Bella..."
Genzo, al contrario dell'amico, guarda Arashi con uno sguardo che è tutto un programma da tanto che è indecifrabile...chissà che gli sta passando per la testa ora?
Cosa darebbero tutti per saperlo...il mondo è abitato solo da curiosi...ma per me non lo sa nemmeno lui che pensare guardando Arashi vestita così...insolitamente...
- Bè, che guardate così?-
Chiede brusca la bionda come richiamata dai pensieri del bel tenebroso... non è solo la sua espressione a colpirla...anzi ad infastidirla, lei odiando gli sguardi e la gente in generale, con tutti quegli occhi da beoti come può non irritarsi?
Il primo a riprendersi dal piccolo tontolamento post-trasformazione che come in ogni favola ci sta sempre bene, è Hikaru.
- No, niente di particolare...non arrabbiarti!-
- Sicuro?-
Chiede lei minacciosamente...non si fida di niente e nessuno...e visti gli elementi con cui ha a che fare come darle torto?
- Certo, perchè ne dubiti? Guarda che faccino innocente che ho!-
Risponde prontamente con un esagerato sorriso a 160 denti che preoccuperebbe chiunque (i denti non sono 160! NdMikako- ma le rompipalle si.... Ndio).
- Con quella faccia da schiaffi dubiterebbe perfino quella santa della tua ragazza!-
La gentilezza e il tatto è leggendario e commovente!
- Ma ti sei vista allo specchio prima di uscire?-
Questa frecciatina viene da Hyiuga che, pur non pensando esageratamente male di lei, non sa stare buono e zitto quando c'è la possibilità di tormentarla, quindi parla anche ora:
- E tu ti sei assicurato di avere il cervello in testa? Oh, scusa...dimenticavo che tu non ce l'hai e quindi non hai il problema di dover controllare sempre!-
Tagliente come un serpente è la risposta di Arashi ma mentre loro sono impegnati nei soliti battibecchi, Mikako è già finita tra le braccia del 'suo' Taro; in questo momento sono completamente immersi nel loro mondo fatto di uno sfondo orribilmente rosa accompagnato da mille e più cuoricini di altrettanti colori sdolcinati.
Ad interrompere i due carro armati, Arashi e Kojiro, arriva Genzo che rivolgendosi alla ragazza dice serio:
- Stai bene!- Poteva essere più espressivo e meno lugubre. Sembrava un augurio da funerale…ma all’interessata basta!
Un violento color rosso acceso le invade improvvisamente il volto facendole balbettare a stento:
- Gra-grazie...-
Ancora una volta solo davanti al suo amore, la timidezza della teppistella si fa avanti in primo piano facendole fare una delle sue solite figure...anche se una cosa straordinaria accade ora...come un incantesimo che scende su di lei facendola scuotere, all'istante decide che quella sera non si sarebbe lasciata prendere dalla stupidità che solo Genzo le tirava fuori, all'incontrario inizia a parlare...a parlare pure allegramente!
- Anche tu stai bene vestito di blu, che stoffa è quella maglietta? Che bella...mi piace!-
E pure sfacciata diventa...cavoli che incantesimo...la trasformazione non consisteva solo nell'aspetto fisico ma anche nel carattere visto che, giusto per fare un esempio, con la scusa di toccare la stoffa gli accarezza lieve la spalla e il braccio.
Bè, chiamatela scema!

Grande fata turchina-Mikako!
"Gli sta proprio bene la maglietta scura attillata, e i Jeans così stretti poi...ooohhh...bellissimo!!!!"
Arashi comincia a pensare con occhi luccicosi:
"Stasera niente potrà distrarmi, nulla mi rovinerà il piano, il mio meraviglioso piano perfetto!!!!!"
Quando termina l'auto valutazione ha già assunto un aria di estrema sicurezza!!!!
La serata trascorre allegramente, Arashi è di buon umore, al massimo insomma; passa tutto il tempo a sparare battute, anzi cazzate, una dopo l'altra, con Kojiro poi fa dei botta e risposta che fanno scompisciare tutti dal ridere...dire che è al centro dell'attenzione pur con Genzo lì, sarebbe sminuire tutta la situazione....poi la parte più divertente è quando racconta le avventure dei suoi fratelli pazzoidi!!!!
Che ridere!
Ad un certo punto Genzo addirittura si mette a squadrare il fondoschiena della ragazza, non volontariamente, ma sovrapensiero....è dall'inizio del ritiro che si è fissato con quella sua parte del corpo....è che è così...ben sviluppato....inoltre stasera è evidenziato da Dio...impossibile non notarlo!
Come al solito, ogni volta che lui si sofferma a guardare quel punto preciso, da dietro arriva come uno spettro, Hikaru che gli sussurra ironicamente:
- Perchè invece di guardarlo e basta non comici a trattarlo anche in un altro modo quel sedere?-
"Ma porco cane...è possibile che mi becchi sempre lui?"
- Ma dico, hai bevuto?-
Cavoli...ha imparato la gentilezza, il ragazzo!
Fa progressi!
Nell'enorme sala affollata si levano le note incessanti e rimbombanti dei Deep Purple....è stato messo su questo CD sotto ordine di Genzo e Arashi, e quando loro ordinano, gli altri non hanno scelta che obbedire!
Il tempo scorre inesorabilmente fra risa e chiacchericci, ma proprio mentre Arashi sta parlando(tanto per cambiare), anzi per la precisione raccontando una barzelletta, la bionda sente posarsi qualcosa sul suo fondoschiena...già, esattamente quella parte del corpo preferita da Genzo...quando si dice il caso, eh?
Ma stranamente, non è lui che si permette tanto...a lui è ancora cara la vita, e poi non farebbe mai una cosa del genere davanti a tutti, non è il tipo esibizionista...soprattutto se in ballo c'è la ragazza che deve essere solo sua!
Notando che la mano continua la sua esplorazione, Arashi si blocca all'istante cambiando repentinamente espressione, un lampo pericoloso le attraversa all'improvviso il volto e tutti hanno il piacere di pregare affinchè non accada quello che pensano loro!
Ma è troppo tardi ugualmente per qualsiasi intervento dal celo, gli occhi della furia sono già grigi e questo è il segno che tutti conoscono per starle alla larga.
Senza nemmeno respirare si volta fulmineamente mollando un discreto destro nell'occhio del proprietario della mano che per la sorpresa finisce a terra.
- BRUTTO PEZZO DI MERDA, VAI A PALPARE IL CULO A TUA SORELLA E NON ROMPERE LE PALLE A ME!!!-
La gentilezza fatta persona!
A quell'affermazione fra l'altro gridata, cala il silenzio assoluto nella sala mentre le 'antennucce' di Genzo si drizzano immediatamente.
Il tipo a terra che non ci sta al rifiuto e tanto meno all'offesa, fa per alzarsi velocemente imprecando pesantemente contro la ragazza ma qualcosa di doloroso lo blocca schiacciandolo al pavimento: è il piede di Arashi che postatasi nei bassi fondi dell'altro, lo ha tornato a buttare giù ed ora si limita ad affondarci con forza il tacco alto degli stivali.
Un sorrisetto pericoloso di sfida in coordinamento con lo sguardo le si dipinge in viso, non dovevano toccare in quel modo il suo sacro sedere, chiunque la conosce un po' lo sa benissimo, lei non ammette nulla e soprattutto queste cose, ritiene che devono riservarsi al suo futuro fidanzato, lo dice da sempre anche se non ha mai avuto idea a chi riferirsi, odia gli spacconi che si prendono quelle libertà e la differenza di forza per lei non esiste, quando si arrabbia non pensa che loro sono uomini e che dovrebbero essere più forti di lei, le importa solo far pagare l'affronto subito, ed è esattamente questo che le è successo ora, la sua intenzione è proprio quella di restituirgli tutto amplificato, poco importa se non è abbastanza forte, lei troverà comunque il modo per vendicarsi!
Il tono con cui parla è basso e penetrante:
- Eliminati prima che lo faccia io!
Ho da fare stasera, non seccarmi più!-
Il miracolo è avvenuto....contrariamente da ciò che prometteva il suo viso, lei ha detto queste parole con l'intenzione di dedicarsi ad altro e non alla sua vendetta!
Un grido in risposta la fa sorridere soddisfatta del suo lavoro poco faticoso, così toglie il delicato piedino che teneva premuto sulle palle del tipo, per lei il discorso è chiuso qua, ma prima di girarsi gli lancia uno sguardo assassino molto eloquente che sembra dire: "Se ci riprovi ti ammazzo!"
Finita la sua missione si rigira verso gli altri e ad accoglierla trova delle espressioni leggermente schokkate...a reagire così sono gli uomini, di solito, loro sono gli spacconi sfacciati, non le ragazzine indifese e deboli...ma subito dopo un pensiero aleggia nelle loro menti:
" Perchè ci stupiamo così? La conosciamo, no? E poi lei è tutto fuorché indifesa e debole!"
Mentre lei riprende a raccontare la sua barzelletta come nulla fosse successo, il semi-mainaco-con-le-palle-schiacciate si riprende andando a chiamare i suoi amici per aiutarlo a farsi valere visto che da solo non ci è riuscito; una volta piazzatisi tutti dietro di lei la chiamano insieme minacciosamente.
Una spazientita Arashi si volta e dopo un momento di stupore iniziale la sua espressione cambia lasciando il posto alla sfida, alla provocazione; doveva immaginare che quell'idiota sarebbe tornato all'attacco con gli altri scimmioni ad aiutarlo, solo che lei voleva dedicarsi al suo amore quella sera, doveva sbrigarsela in fretta...
Eccoli lì che le fanno il loro bel discorsetto nel quale le spiegano che lei è una donna e davanti agli uomini deve piegarsi e lasciarsi fare...inoltre ora avrebbe dovuto scusarsi umilmente con loro per l'affronto che aveva fatto all'amico imbecille.
Molto bene.
L'esaltazione comincia ad impadronirsi di lei e la risposta che da lo dimostra:
- Ah si? Bene, se aspettate le mie scuse aspetterete in eterno! Non ho paura di gorilla come voi!
Comunque se trattate tutte le ragazze così, dubito che riuscirete mai ad infinocchiarne una e farla spacciare per vostra fidanzata!-
I gorilla in questione diventando lividi di rabbia e fanno tutti un passo verso di lei.
Mentre loro si guardano in cagnesco, Mikako comincia giustamente a preoccuparsi per cui dicendo a Taro e agli altri:
- Oddio....quella stupida ora si caccia nei guai! Ragazzi, vi prego, fate qualcosa!-
Li spinge a muoversi.
Detto fatto.
Tutto il gruppo, che immaginava questo momento da tutta la serata, scatta piazzandosi immediatamente fra lei e loro.
Tsubasa, Genzo, Hikaru e Kojiro davanti a lei guardano gli altri bestioni con lo stesso sguardo serio e determinato...sembrano pronti ad affrontare una finale di calcio!

Jun e Taro che non sono masochisti preferiscono passare la mano e starsene furbamente per i fatti loro integri. Tsubasa semplicemente si è lasciato trascinare degli altri.
Bè, hanno lo stesso sguardo ma non le stesse motivazioni per averlo...
Tsubasa(corrucciato):
"Non è che adoro fare a botte, ma se si deve fare non posso certo tirarmi indietro...preferirei risolvere tutto sul campo da calcio ma sti qua non hanno la più pallida idea di come si giochi a calcio...figurarsi!"
Genzo(con lo sguardo più pericoloso e incazzato che possa esistere):
"Toccatela ancora e vi mando all'altro mondo con un treno diretto che parte dalle mie mani e finisce all'inferno!!!"
Hikaru(minaccioso anche lui):
" Non posso di certo permettere che rovinino il sedere preferito di Genzo!"
Kojiro(con il suo immancabile ghigno in volto):
" Finalmente un cambiamento! Era ora che si facesse un po' a botte! Sembrava un ritiro per monaci, questo! Non aspettavo altro! Forza scimmioni, fatevi sotto!!!"
Una risata sguaiata proviene dalle retrovie: è Arashi più esaltata che mai dalla situazione....la serata ha preso una piega magnifica, meravigliosa!
Dovrà cambiare il suo piano perfetto, ma in cambio di una rissuccia questo ed altro!
Bene, si parte subito all'attacco senza riserva di colpi; nessuno si tira indietro e il gioco può cominciare!
All'inizio la rissa impegna solo loro 6 con i vari avversari idioti...ovviamente non si può dimenticare Arashi che non vedeva l'ora di picchiare un po' anche lei.
In men che non si dica la cosa si espande a tutta l'altra gente, ragazzi e ragazze, come un virus contagioso che prende tutti quanti non risparmiando nessuno; in poche parole scoppia una mega rissa!
Anche se Tsubasa sembrerebbe portato solo a giocare a calcio e a parlare da amico a tutti, riesce a tenere testa tranquillamente stupendo i suoi compagni che tutto si aspettavano fuorché vederlo dare pugni a qualcuno....
Per Genzo non ci sono problemi, abituato com'è a picchiarsi con Hyiuga, nessuno riesce ad atterrarlo, e nemmeno a toccarlo: dal momento che è un grande portiere ha anche dei grandi riflessi!
Hikaru è fra quelli che non si fa problemi a picchiare gli altri, anche lui ha un carattere abbastanza irascibile ed impulsivo, basta vedere le volte in cui litigava con Kojiro.(è sempre colpa sua!)
Credo invece che non ci sia bisogno di spiegare come se la cava la bella tigre...ad ogni modo si sta divertendo da pazzi...non avrebbe mai immaginato che una cosa noiosa come quella sarebbe finita per essere così bella ed interessante! La festa più bella della sua vita!
In fondo quel mostriciattolo di Arashi non è così inutile come ha sempre sostenuto lui!
La rissa esplode, sembra non trovare più fine. Tutti contro tutti, in un angolo i pochi intelligenti che si esternano dal macello. Molti desideravano una cosa simile, altri trovano la novità estremamente stimolante, altri teppisti di natura non possono evitare l’inevitabile. Nessuno sa perché sta dando calci e pugni a sconosciuti senza motivo, ma lo fanno per il semplice fatte che o hanno ricevuto un pugno per sbaglio, o perché lo fanno tutti! È  proprio nel momento in cui la mega rissa è al culmine che allo stereo parte la canzone più famosa dei Deep Purple: "Smoke on the water" , una delle preferite di Arashi che le ha fatto scoprire Genzo.
Appena quel fantastico ritmo giunge alle orecchiucce della bionda lei sgattaiola a suon di musica fra la folla impegnata ormai tutta a picchiarsi fra di loro come tanti poveri imbecilli; una volta arrivata allo stereo alza a tutto volume la musica per poterla sentire meglio in mezzo a quel casino...già...chissà che le passa per la testa? Nemmeno si rende conto di essere lei l'artefice di tutto ciò, nella sua testa si alternano due parole:
" Casino e Genzo. Casino e Genzo. Casino e Genzo...!"
I responsabili e gli organizzatori sono impotenti innanzi a tutto ciò...che fare? Chiamare la polizia o la croce verde?
Il loro potere è limitato, anzi nullo, di fronte a tutta questa marmaglia impazzita che si pesta a tutto andare senza motivo; l'unica cosa che possono fare è aspettare che finiscano i loro comodi e poi li puniranno a dovere!
Ma torniamo a lei:
Mentre la ragazza si fa strada molto abilmente lanciando calci col tacco a chiunque tenti di fermarla, pensa eccitata ed incosciente:
"Questo si che è un gran finale! Nemmeno se lo facevo apposta riuscivo a farlo meglio! EHEHEH!"
Un pensiero le guizza in testa...finalmente uno diverso dagli altri che non sia casino e Genzo...ma la cosa che preoccupa è l'aria che assume subito dopo aver avuto quell'idea...furba direi...da volpe!
Dirigendosi ai tavoloni in fondo al muro centrale torna di nuovo ad attraversare tutta l'enorme sala, una volta arrivata, vi sale facilmente sopra piazzandosi proprio in piedi nel mezzo preciso per avere la visuale migliore della situazione; per farsi posto si limita a buttare giù dei vassoi di cibo...il buon senso ormai l'ha abbandonata da un bel po' ed è la stessa sorte che tocca a tutti gli altri che le stanno intorno, in seguito si mette comoda comoda con le gambe divaricate dando così una magnifica visuale a quelli che stanno sotto, e con le mani sui fianchi balla cominciando ad osservare la scena soddisfatta al colmo della felicità!
E lo è così tanto che non può fare a meno di urlare anche lei tutta eccitata come se fosse il capo di tutto:
- FORZA GENTE! LASCIAMO UN NOSTRO RICORDO AI RESPONSABILI DI QUESTO FANTASTICO RITIRO!!!-
"è andata!"
Pensano i suoi amici guardandola gasarsi in quel modo mentre col corpo si muove a ritmo di musica e con le mani ingurgita alcolici e birra!
Però è anche vero che se le va a cercare...prima provoca una rissona come quella perchè avevano osato toccarle il sedere, poi si mette in quella posizione facendo vedere le sue belle mutande nere a tutti!
E' ovvio che vedendola così tutti i ragazzi cercano di salire sul tavolo con lei per...bè, si immagina le loro intenzioni!
Cercano senza riuscirci...lei si difende egregiamente da sola, stavolta!
Ficcando tacchi negli occhi a tutti i porci che vogliono approfittare di lei, Arashi li butta a terra...
In gamba la bionda...anzi meglio dire pericolosa!
Mikako osservandola decide che è arrivato il momento di farla ragionare un attimo...deve intervenire prima che li mandino tutti in galera e sua cugina per prima!
Avvicinandolesi per sotto comincia a parlarle ma ovviamente in mezzo a tutto quel casino è impossibile sentirla, per cui, non capendo nulla la prende per mano e la tira su vicino a lei, poi grida continuando distrattamente a dare calci a destra e a manca:
- Cosa dicevi?-
- Dicevo che sarebbe meglio smetterla! Va bene un po', ma ora si stanno facendo male! Dì a tutti di finirla, forse a te ascoltano dato che sto inferno è scoppiato per colpa tua! Il nomignolo di Diavolo ti si addice proprio!-
- E a te quello di angelo salvatore, se è per questo! Comunque se sei preoccupata per il tuo Taro vai da lui e tienilo occupato!-
E detto ciò Arashi girandola verso il 'pubblico' e tenendola per le spalle chiama l'amore della vita della rossa, una volta che lui si volta gli dice gridando a squarciagola:
- Tieni, occupati di lei, si sente trascurata!-
Termina spingendola giù dal tavolo facendola finire per puro culo fra le braccia del ragazzo che impallidisce vedendo trattare la sua bella in quello stato!
Appena atterra sana e salva sul morbido si voltano entrambi verso la pazza e notando che saltella tutta contenta facendole l'occhiolino divertita come non mai scoppiano a ridere inevitabilmente.
Si, sarà meglio seguire il consiglio di Arashi...e riflettuto su ciò si abbracciano appartandosi in un angolo.
Tornando ad Arashi che balla scatenata quella meravigliosa canzone dal ritmo incessante mentre allo stesso tempo fissa spudoratamente il suo bel portiere di nome Genzo, non si può fare a meno di pensare che l'alcool e la droga facciano male...si perchè in questo istante si scambia benissimo per una alcolizzata tossicodipendente!
Come si fa ad innamorarsi di lei?
Bisogna fare prima un'assicurazione sulla vita!
Ma a lei non frega nulla delle regole e di ciò che si deve o non deve fare, nessuno riuscirà mai a domarla, e si è capito bene!
"è troppo bello, Troppo forte! Troppo bravo! Troppo tutto! Mi piace troppo!"
Con una dose d’alcool non indifferente nel sangue, questi pensieri, molto sensati, sono sempre dell'esaltata e sembra che dopo di questo, anche quel poco di ragione che per caso conservava in qualche remoto punto del suo cervellino piccolo, ora occupato tutto da Genzo, l'abbandoni completamente; così portandosi le mani ai lati della bocca urla a squarciagola:
- FORZA GENZO! SEI GRANDE! MITICO! UNICO!-
E' inutile analizzare da qui in poi le sue azioni, sarebbe inutile....e poi più chiara di così non c'è nulla da aggiungere!
Il ragazzo sentendo quella pazza sclerotica urlare in quel modo invocando la sua magnificenza, si volta verso di lei imitato da quasi tutti gli abitanti della sala usciti di cabesa, e constatando che la faccia della bionda è poco raccomandabile, anche lui comincia a preoccuparsi...cos'avrà in mente?
Arashi avendo quei bellissimi occhi neri solo per lei...a parte le trecento persone che esistono in mezzo ed intorno a loro...non capisce più nulla e prendendo lo slancio si butta letteralmente verso di lui, mentre 'vola' grida chiudendo gli occhi:
- GENZOOOO!!!! TI AMOOOOOOO!!!!!-
Lui spalanca gli occhi ed impallidisce violentemente un po' per la sorpresa delle sue parole, e un po' per il tornado che sta arrivando su di lui.
Sente distrattamente Tsubasa che gli dice preoccupato:
- Amico, sappi che se ti scansi ti capirò! Comunque è stato bello conoscerti!-
In quella frazione di secondo che sembra vada tutto al rallentatore, vede passargli davanti agli occhi tutta la sua vita, poi si fa coraggio e tendendo le braccia verso di lei si prepara al peggio, cioè a ricevere quella pazza sospesa in aria.
Tutte le preghiere che conosce recita mentalmente nella speranza che lassù esista qualcuno!
Finalmente Arashi arriva e (SBAM! Cade per terra! Sono stata tentatissima di fare così ma poi la coscienza ha preso il sopravvento! Ndio)
Atterra pesantemente fra le sue braccia forti (ringraziando il cielo!).
Per miracolo Genzo riesce pure a rimanere in piedi al che tutti pensano:
" Altro che Super Great Goal Keaper...qua abbiamo Super man in persona!"
Tutta questa grande azione termina con un mega:
- OOOOOOHHHHH!!!!!!-
generale accompagnato da un bell'applauso...ovviamente dopo di ciò tutti tornano tranquillamente come se non fosse accaduto nulla, all'occupazione di poco fa: mega-rissa!
Nel momento in cui Arashi viene presa al volo dal suo principe azzurro con un coraggio spropositato lo abbraccia e lo bacia di slancio, appassionatamente (come ho sempre voluto scrivere così! Ndio).
In un primo istante, lui, rimane immmobilizzato, incapace di far nulla, magari cerca solo di riprendersi...ma dopo qualche secondo in cui lei approfitta di lui, anche Genzo ricambia l'abbraccio e il bacio facendo scendere lentamente le mani nel tanto desiderato e famoso fondoschiena della bionda pericolosa!
Davanti a ciò Hikaru pensa soddisfatto:
" Finalmente te lo puoi godere....ora è tutto tuo!"
Ed osservandoli insieme si stufa anche lui di picchiare, per cui per rilassarsi un po' prende la sua bella Yoshiko e stringendosela decide di dedicarsi a lei, l'ha trascurata abbastanza...dopo il divertimento viene sempre il piacere....ora è appunto il suo turno!
Stessa cosa pensano anche le altre coppiette, Tsubasa aveva mollato da tempo….la boxe non è per lui!
Alla fin fine le uniche persone ancora in piedi sono appunto gli innamorati tutti impegnati a sbaciucchiarsi!
Il resto della notte passa così serenamente per i furbi e devastatamente per gli altri.
Basta vedere come stanno bene Genzo e Arashi distesi l'uno fra le braccia dell'altro in uno dei divanetti della sala...ovviamente non stanno mica dormendo...e come potrebbero?
Sono all'ultimo giorno del ritiro, si sono appena messi insieme e proprio in quel momento hanno realizzato di abitare lontani...che sfigati, eh?
Anche se a sentire la ragazza non sembra affatto che la situazione sia tragica!
- Vedrai, riuscirò ad escogitare qualcosa per venire ad abitare a Fujisawa! Non so ancora cosa ma la mia mente geniale non mi tradirà mai!!!!-
Alla faccia della sicurezza!
- Sono convinto che ce la farai...pazza come sei, sarai capace di tutto!
Quindi ti aspetto, miraccomando, non farmi aspettare molto!-
E questa è la risposta di Genzo, probabilmente si è fatto contagiare da lei!
- Certo, sta tranquillo...fidati di me!-
Fidarsi di lei...che parola grossa...ah, cosa fa l'amore...è vero che è ceco, eh?
Infine perdendosi l'uno nelle profondità dell'altra dei loro occhi finiscono nuovamente per baciarsi per l'ennesima volta.
E' un bacio dolce e tenero, pieno di amore e affetto, trasmette tutto quello che provano in quel momento.
Finalmente si sono lasciati andare, i sentimenti hanno vinto sul pessimo carattere dei due.
C'è da domandarsi come faranno a stare insieme se sono così irascibili e testardi...saranno scintille veramente!
Ma così sarà anche più divertente!
Mentre si baciano le labbra di lui si staccano lentamente e le sussurra:
- Ti voglio bene, piccolo diavolo!-
- Anche io, angelo divino!-
E per finire , tanto per cambiare, riprendono da dove avevano interrotto.
Vanno avanti così fino alle prime luci dell'alba che li trova addormentati, nel pieno di un bellissimo sogno che finalmente li trova insieme e non più separati.
E' l'inizio di una meravigliosa e movimentata storia che vede innamorati una ragazza dal carattere impossibile e un ragazzo altrettanto complicato ma che sicuramente sono fatti l'uno per l'altro visto che è stato il destino a decidere insieme a loro...già perchè è grazie a lui che nascono storie come questa!

FINE

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Capitolo 11
*** epilogo ***


UN RITIRO FANTASTICO

UN RITIRO FANTASTICO

 

*siamo giunti all’epilogo che praticamente non ho toccato. Ora che è finito finito anche questo potete esprimere liberamente senza peli sulla lingua quel che pensate. Non mi offendo, tanto sono consapevole di tutto. Vi mando ufficialmente a leggere il seguito, Irlanda the best, sezione Crossover poiché partecipano i pazzi fratelli delle pazze cugine…ci sarà un bordello di gente(4 i fratelli, 2 loro e 2 i fidanzati di loro…)ma vi garantisco che condita con mille e + cose ci si potrà aspettare di tutto…fatta pubblicità vi posso serenamente augurare buona lettura, tanto le note alla fine dell’epilogo ci sono lo stesso! A presto, gente. Baci Akane*

 

 

EPILOGO
La mattina dopo, tutti vengono svegliati e messi ai lavori forzati, dopo il casino che hanno lasciata chi credevate che puliva?
Il pomeriggio fra mille lacrime e abbracci arriva il momento dei vari addii e quindi della partenza di tutte le nazionali; neanche a dirlo nei pullman sono tutti che piangono, chi per il dispiacere di aver lasciato i propri amori , chi per la felicità di aver finito quel ritiro massacrante e di potersi finalmente dedicare alla vera vacanza.

Qualche settimana dopo, a Fujisawa, e precisamente nella villa Wakabayashi, il campanello suona con un insistenza insopportabile a suon di una canzone rock conosciuta.
Un seccato Genzo va ad aprire pensando che con tutte le cameriere che ci sono in quella casa, neanche una può andare a ricevere al posto suo.
Appena l'uscio si spalanca un tornado dai lugnhi capelli biondi lo investe facendo cadere a terra entrambi.
Con faccia sbalordita lui dice:
- Arashi...ma come...?-
Tutto qua quello che riesce a dire in quella posizione scomoda.
- Tesoro, finalmente! Ho convinto i miei a trasferirsi qui, così siamo venuti a vedere la nostra futura casa; ovviamente verranno con noi anche gli zii con Mika-chan che ora è dal 'suo' Taro! Non è magnifico?
Te l'avevo detto che ci sarei riuscita!-
Eh, già, mai sottovalutare Arashi che quando parla così entusiasta parla tutta d'un fiato senza mai respirare!
Riprendendosi subito, Genzo, dopo che mille pensieri gli sono passati per la mente alla velocità di un nano secondo, decide che non vale la pena perdere tempo a rispondere con le parole ma bensì come ha sempre fatto per esprimersi al meglio: a gesti!
Insomma, prende e la bacia lì dove sono: a terra sulla porta d'ingresso con tutta la servitù e il signor Mikami, suo tutore, a guardarli a bocca aperta.
E' proprio il caso di ribadire il concetto dello scorso capitolo:
quando il destino ci mette lo zampino tutto può diventare possibile, anche l'impossibile...soprattutto quando c'è di mezzo l'amore…e io!

E QUESTA E' VERAMENTE LA FINE!

NdAkane: allora gente, che ne dite di come ho sistemato le cose? Credevate che fosse impossibile un lieto fine così lieto, vero? Ebbene non conoscete Arashi, io la conosco e so che quando ci si mette è veramente impossibile non fare come dice lei, ti prende per sfinimento sia fisico che mentale!
Ad ogni modo il destino è il numero 1!
(chi pensate che sia il destino? Ma io ovviamente!)
Ora andate da Irlanda the best! 
Casino, direte voi...ebbene avete ragione!
Ma state tranquilli, Mikako(quella vera, la mia sister) ha detto che quella fic è la mia ff migliore in assoluto, è quella venuta meglio xkè sn riuscita ad infilarci di tutto, ogni genere ogni cosa possibile mantenendo una logica e una trama degni...sono parole di Mikako, non mie...io ve le riporto così....insomma, tenete d'occhio quella parte là, e w la modestia!
Ah, se mi conoscete bene attraverso le ff che scrivo saprete anche che aspettarvi da quest'ultima...
Ora basta, vi ho detto fin troppo!
Vi saluto, a risentirci con il mio meraviglioso lavoro che aspetta solo voi(e me che lo riporti a pc)!
Mandi e grasssie!
Baci Akane

 

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