Entrava Sempre la Luce

di LittleBloodyGirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Paura ***
Capitolo 2: *** Dannazione, mi stai distraendo dai miei sogni ***
Capitolo 3: *** Lacrime d'Anima ***
Capitolo 4: *** L'Artista ***
Capitolo 5: *** Mortis Causa ***
Capitolo 6: *** Melodia ***
Capitolo 7: *** Passeggiavamo Sulla Riva del Mare ***
Capitolo 8: *** Gabbiano ***



Capitolo 1
*** Paura ***


Paura

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Più le cose mi fanno paura, più le amo.
La paura è parte di me, come io lo sono di lei.
Burattini liberi da fili che tentiamo di controllarci a vicenda.

Più le cose sono ingenue, più sono misteriose.
Più le cose sono belle, più sono macabre.
Più le cose sono esplicite, più sono occulte.

Al buio vedo quello che alla luce non posso vedere.
E' strano, macabro. Mi fa paura.
Per questo lo amo.

Amo il battito del mio cuore che accelera quando qualcosa mi disturba.
Amo quella sensazione di nausea quando vedo qualcosa che non voglio vedere.
Amo il modo in cui mi si stringe lo stomaco quando avverto qualcosa di nascosto.
Amo il modo in cui mi sento osservata quando in casa non c'è nessuno.

Amo la paura.
Che striscia fin dentro i miei sogni, sfidandomi ad aprire i miei occhi nel buio, sapendo che nessuna delle due è vincitrice o perdente.

Amo la paura.
Che vuole farmi pentire delle cose più inquietanti, ma che in fondo sa che non me ne pentirò.

Amo la paura.
Che è nella mia mente, nelle mie vene, nel mio cuore.
Nella mia anima.

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Capitolo 2
*** Dannazione, mi stai distraendo dai miei sogni ***


Dannazione,
mi stai distraendo dai miei sogni...




Sei seduta sul tuo letto nella tua stanza d'albergo, senza fare nulla di particolare. Stai semplicemente ferma a fissare il vuoto, mentre un sorriso invisibile contorna le tue labbra.
Hai deciso di viaggiare. Finalmente è arrivata l'estate che ti ha riportato il tempo libero, la voglia di fare, di mare, di rilassarti.
Ma chissà perchè, la tua mente è costantemente impegnata.
In genere non ti dispiace. Ti piace perderti nell'immaginazione, nella fantasia che riesci a creare.
Ma questa volta i tuoi pensieri non dipingono paesaggi meravigliosi, non disegnano avventure bellissime.
I tuoi pensieri, tutti in una sola direzione, ti portano sempre allo stesso punto.

A lui
.

Non ti è mai importato tanto d'innamorarti, ti sei sempre ritenuta una ragazza ragionevole. Non hai fretta di trovare qualcuno, a differenza delle tue amiche, che invece vivono solo per il "Principe Azzurro".
Tu hai progetti più grandi. Pensi al tuo futuro, al lavoro che vuoi fare, alla città in cui vuoi abitare.
Hai sempre visto un fidanzato come un intralcio alla tua età.

Finchè non hai incontrato lui.

E' nato tutto per caso.
Forse l'avevi già visto altre volte, ma per te era solo un ragazzo qualunque prima.
Poi si è presentato quel concorso in cui tu avevi ottenuto un ruolo da insegnante grazie alla tua fama di artista, lui ne era l'amministratore.
E' lì che vi siete conosciuti.
Avete cominciato a collaborare. Senza volerlo avete cominciato a vedervi di più. Alla fine siete diventati amici, e come tali anche abbastanza intimi.
Vi scambiavate senza malizia i gesti più semplici: abbracci, carezze giocose, i baci sulle guancie quando vi incontravate erano un rituale.
Non ti accorgevi nemmeno che ogni volta che eri con lui un piacevole e inaspettato brivido ti attraversava la schiena.
Anche se eravate semplici amici, lui per te era il miglior amico che avessi mai potuto desiderare.

Poi però è successo qualcosa.

Hai forse lasciato intendere sentimenti che altri hanno frainteso?
E' stato perchè hai scoperto che si era fidanzato?
Fatto sta che qualcosa è cambiato tra di voi, da quel giorno.
Quando hai appreso la notizia del suo fidanzamento all'inizio ti sei stupita, ma non ti sei rattristata.
Buon per lui, hai pensato.
Ma quel giorno in cui vi siete incontrati nel corridoio dell'istituto e tu ti sei sporta per baciarlo sulle guancie, hai notato che lui era freddo.
Non ha ricambiato il tuo sorriso, non ha cercato il tuo abbraccio.
Tu te ne sei accorta.
Hai sperato che fosse solo una tua impressione, ma non ti ci è voluto molto per capire che lui sembrava quasi rifiutare le tue attenzioni.

Ti sei sentita stupida.
E da allora un muro invisibile si è parato davanti a voi.
Dentro di te si era aperto un vuoto. Ne avevi avuti tanti, ma nessuno come quello.

Un vuoto che solo i tuoi sogni sono riusciti a colmare.

Da allora hai ripreso a concentrarti sulle tue chimere.
Hai maturato idee, cercato ispirazioni, e intanto la tua fantasia ti mostrava il futuro che avresti voluto, la persona che saresti voluta essere, appoggiata dalle creature del tuo cuore che tu consideri da sempre i tuoi soli, veri amici.
Hai lasciato che riempissero quel vuoto che il suo comportamento ti aveva lasciato.
E' passato del tempo da quell'episodio e tu avevi ormai smesso di pensarci.

Ma la vita è imprevedibile, e anche le sorprese che ti spetta lo sono.

Qualche mese fa, durante una gita, grazie ad una frase detta involontariamente al momento giusto vi siete reincontrati.
Lo ricordi ancora con un sorriso, era un momento in cui voi due eravate da soli nel corridoio dell'hotel.
Gli hai confessato senza volerlo quanto ti sentissi a disagio a stare con persone che non conosci.
E lui, in un gesto che tu avevi ormai dimenticato, ti ha stretto forte a se e ti ha incoraggiato a non temere niente e nessuno.
Solo dopo un po' hai realizzato che finalmente, dopo tanto tempo, quel muro invisibile tra di voi era sparito.
Tutto è tornato come prima.
Avete ripreso a guardarvi negli occhi, ad accarezzarvi e ad abbracciarvi senza malizia.
Avevi ritrovato il tuo amico e non avresti potuto essere più felice.

Ma si sa, ad un semplice amico non si dedica la maggior parte dei propri pensieri.

Quindi perchè ogni volta che provi a concentrarti su qualcosa, la mente ti riporta costantemente a lui?
Perchè su quel pullman hai cercato senza sosta il suo sguardo?
Perchè hai provato gelosia quando lo hai visto giocare come un bambino con le sue compagne di classe?

E così, forse ti sei innamorata?

Hai cominciato a fantasticare su quel viaggio che hai fatto, a come sarebbe stato farlo insieme a lui.
Insieme a passeggiare per strada, ad affrontare argomenti intimi con un lieve imbarazzo misto alla curiosità innocente tipici della vostra età.
Fantastichi sulla sua dichiarazione, sul vostro primo bacio, sulle lacrime di gioia che verseresti semmai una cosa simile accadesse davvero. 
Prendi in mano il cellulare, ti colleghi ad Internet per aggiornarti su quello che succede nel mondo.
Ma il tuo cuore è più forte della tua mente.
Credevi che non lo avresti mai sperimentato.
Ma in fondo sai che in realtà quel telefono lo tieni in mano solo perchè aspetti di sentirlo squillare e di vedere che chi ti sta chiamando è proprio lui.

Ma ti senti stupida di nuovo.

Lui per te è tutto, daresti qualsiasi cosa per stargli accanto, per sentire addosso il suo sguardo, per tenergli la mano.
Mentre tu per lui, probabilmente, non sei nemmeno l'ultimo dei suoi pensieri. Nemmeno la più piccola stella del firmamento.
Come puoi pretendere che tutta questa immaginazione, questa tua sorella, si realizzi così all'improvviso?
Lo sai, la vita non è un film.
E allora sogni.
Immagini che sia lì con te ad abbracciarti da dietro, a prenderti in giro con dolcezza, a coccolarti come vorresti.
E sognando ti senti meglio, ti senti meno sola.
E con un sorriso ti spaventi mentre pensi all'effetto terribile dell'amore.
I tuoi sogni sono il tuo futuro, la tua guarigione.
Fino a poco tempo prima  non avresti mai permesso che venissero contaminati da quella malattia di cui tutti, tranne te, hanno fretta di ammalarsi.

"Dannazione, mi stai distraendo dai miei sogni..."

Pensi ironica e malinconica, mentre la tua fantasia ti offre ancora una volta una scappatoia verso il lieto fine che sogni, pur sapendo che, molto probabilmente, sarà destinato a restare solo un sogno.
 

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Capitolo 3
*** Lacrime d'Anima ***


Lacrime d'anima




Ami le tue lacime.
Ami la complessità del pianto, e le emozioni che spingono le persone a rilasciare una forma della propria anima tramite il corpo.
Tramite quelle piccole gocce cristalline prodotte dalla sola cosa che ci permette di vedere il mondo così come lo conosciamo.
Gli occhi.
Quante cose hai cercato di dire tramite gli occhi.
Quante cose ha cercato di nascondere la tua anima, tradita ogni volta dai suoi stessi specchi.
Quante volte hai pregato di non far trasparire tristezza, angoscia, malinconia
soltanto per non far preoccupare le persone a cui tieni di più.
"Sto bene"
dicevi sempre.
"E' solo un attimo, passerà."
Ma quell'attimo, solo palesemente appiattito dalla tua ricerca di sollievo, non è mai passato.
E' rimasto lì, in un angolo della tua mente
e pian piano è cresciuto, fino a infestare anche la tua sola e unica ancora di salvezza.
I sogni.
Sogni che si sono trasformati in incubi, immagini confuse e sfocate di una paura che hai sempre cercato di sopprimere.
Sei forte, sai di esserlo.
Eppure per la prima volta ti senti sconfitta.
Debole.
Inutile.
Divorata da una convinzione che hai cercato di seppellire e che è venuta a galla troppo presto perchè tu potessi essere pronta per affrontarla.
A cosa servono le parole di conforto?
A cosa serve che le persone ti illudano, solo per timore di farti del male?
Sapevi bene che questa scelta sarebbe stata difficile, ma ci hai voluto provare comunque.
Per sentirti un po' più vicina alla persona che sogni di diventare.
Ma quel sogno, quell'immagine riflessa di te stessa che hai sempre dipinto nella tua mente, ora si sta allontanando.
Lo senti, sta svanendo.
Offuscata dalle tue lacrime, dalla tua anima che esprime il suo dolore e il suo rimpianto attraverso gli occhi.

Odi le tue lacrime.
Non vuoi piangere, detesti piangere.
Detesti sentirti debole.
Hai sempre voluto piangere solo di gioia.
E ora sei qui, a compatire te stessa.
Rimpiangi la scelta che ha portato la tua anima a soffrire.
La tua anima.
E' lesionata, graffiata, ferita dalla tua scelta.
Quante volte ha voluto esprimere se stessa tramite gli occhi.
Quante volte è stata tradita dai suoi stessi specchi.
Sono parole che l'anima cerca.
Parole che le tue labbra non sono in grado di far uscire.
E' forse quell'attimo che ti tormenta?
Quell'attimo eterno, che non accenna a passare?
Che sta divorando tutto, anche i tessuti più profondi del tuo spirito?
"Non sto bene."
Vorresti dire.
"Ho bisogno di aiuto, non ce la faccio!"
E' questa la verità.
Ma non lo dici.
Preferisci nascondere tutto con un sorriso e uno sguardo teso e falso.
Sei debole, in questo momento.
Ma una parte di te non si arrende.
Ti rialzi, tra la tempesta di lacrime che ti sta investendo e ti guardi intorno.
Ora sta a te la scelta.
Solo ricorda
Non sempre tornare indietro significa arrendersi.

Ascolta le tue lacrime.
Il loro suono inesistente quando cadono sul tessuto dei tuoi pantaloni.
Che siano di gioia, o di dolore
se sono vere, diranno il vero.
Parleranno per te.
La tua anima ricomincerà a sorridere con onestà e si esprimerà attraverso il tuo volto.
E tu non avrai bisogno di nasconderti dietro a quel falso sorriso mai più.

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Capitolo 4
*** L'Artista ***


L'artista è l'ombra che cammina
scalza sulle distese innevate dei fiori
di carta
Il cuore è un orologio
meccanico che batte i suoi rintocchi
ad ogni anelito
L'artista è la persona all'angolo della strada
i suoi occhi fissi
sui suoi piedi scalzi
Dietro le iridi d'argento
e cobalto
giace un mondo illuminato
dalla luce dei suoi
colori
E quel mondo è felice
perchè l'artista è il suo sovrano
e resterà su quel trono
di pittura
fino alla fine del tempo
L'artista è il guerriero
che lotta contro il mondo
per aprire gli occhi ciechi del gatto nero
seduto nel grambo
dell'ignoranza
L'artista è tormento
Il tormento del mondo
che le persone non vedono
Essi caplestano
la terra che soffre
allo stesso modo in cui calpestano
il cuore dell'artista
scrigno della sua anima
e dell'anima del mondo
L'artista è la bambina
ce osserva curiosa
avvolta dal dispresso
e l'ignoranza dei bigotti
la deridono per via
della matita troppo grande
che regge tra le dita troppo piccole
E gli stupidi ridono
per mascherare la paura
che la bambina incute
mentre con fiocchi di carbone
e cenere di gesso
disegna la sua strada
tra i fiori di carta e nuvole di ninna nanna

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Capitolo 5
*** Mortis Causa ***


Mortis Causa





Oggi ho avuto una visione.
Dunque morirò suicida?
La mia morte non sarà dettata da nessun altro che non sia io stessa.
L'ho fuggita molte volte. Me ne sono difesa. Ho resistito.
Lo faccio da quando sono venuta al mondo.
Ma quest'ombra, questa voce,
sussurro silenzioso dall'angolo più oscuro della mente,
continua a tornare, a parlarmi.
A volte grida, e diventa terribile.
Sento le sue mani,
numerose, fredde e scheletriche,
intorno al mio collo,
sulle mie spalle, sulla mia testa, sui miei occhi.
Mi trascina giù, mi soffoca, mi acceca.

E quale ragione hai, o Morte, di tormentarmi così?
E lei risponde, ironica e triste, "la tua ragione sono le persone".
E mi rendo conto che è vero.
Sono le persone a far sì che la morte venga da loro.
Non le bombe, non le malattie, nè alcuna fatalità.
Le persone.
Ogni annullamento vitale non è forse scatenato necessariamente dagli uomini?
Uomini inetti, uomini idioti, uomini meschini ed egoisti.
Uomini irrispettosi, uomini bugiardi, uomini comuni.

Quanta negatività nel mondo!
Quanta tristezza dettata come legge dalla violenza umana!

Io ho rifuggiato la morte.
Ho cercato di non vederla.
Ho provato ad essere felice, ho provato a sorridere, ho provato ad amare.
Ma tu, o Morte, eri sempre lì.
E mi hai visto indossare maschere, mi hai visto mentire, ad altri e a me stessa,
mi hai vista abbassarmi allo loro stesso livello.
O Morte, perchè la tua sorella dev'essere così difficile,
così brutalmente onesta e dolcemente finta?
Perchè dev'essere così maligna nei suoi colori e così accecante nel suo grigiume?

O Vita, perchè mi deludi?!
Perchè tratti i tuoi figli così?

Alla fine, dunque, la morte sarà opera mia?
Sarò io l'unica in grado di liberarmi dal tormento degli uomini?
Dunque, o Morte, se la mia ragione sono le persone, qual'è la tua?
E lei risponde, ironica e triste
"Sei tu".

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Capitolo 6
*** Melodia ***


Melodia


Ci sono melodie che segnano un ricordo

Altre tracciano un confine
tra passato e presente
altre disegnano
un futuro incerto ma colorato

Ci sono melodie che fan riaffiorare i ricordi
e melodie che tirano le ciglia
accecano gli occhi
e piegano la bocca

Ci sono melodie che diventano musica
e la musica diventa aria dai mille colori
sfumati e mai uguali
nessuna scala di grigi
su quella scala di note

      Re Mi
Si, La, Sol, Fa

Ci sono melodie che si formano sui tasti
di un pianoforte a coda
o sulle corde di una vecchia chitarra
E melodie che partono
dalle viscere dell'anima
per arrivare al cuore

Ci sono melodie che si tramutano in vita
e melodie che sconfiggono la morte

Dunque è così?
Sei morto?

No

Nel vento madido
dei sogni d'estate
nella brezza che porta la pioggia

Sento ancora la tua melodia
che risuona



In memoria di Remi Gazel

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Capitolo 7
*** Passeggiavamo Sulla Riva del Mare ***


Passeggiavamo sulla Riva del Mare

 




Passeggiavamo sulla riva del mare 

Mentre il mondo stava finendo

Davanti a noi la distesa celeste

Intorno a noi l'invisibile morte

Ed i nostri passi pesanti sulla sabbia

Ed il nostro sguardo leggero all'Infinito

Camminando su ciottoli spaesati

Mentre il mare cantava scrosciante

E raccontava di tante emozioni, tante storie di marinai

Raccontava di rabbia, di gioia, di grida e risate

E si estendeva infinito verso il confine del mondo

Passeggiavamo sulla riva del mare

Mentre il mondo stava finendo

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Capitolo 8
*** Gabbiano ***


Gabbiano




Vola Gabbiano
sulla sponda del mare
sulle onde di fango
sulla scogliera 
d'argilla graffiata
sfiora la brezza
spezza il confine
'ché più niente ormai trattiene
le tue ali pesanti

Vola gabbiano
per terre ignote
dal sole bruciate
dall'acqua schiarite
dal vento spazzate

vola oltre le navi 
dei marinai
stanchi e ormai vecchi
dispersi
tra le loro poesie d'amore
e nostalgia

sfuggi all'inchiostro
via dal petrolio
che racchiude minacce
velate d'oblio

Vola Gabbiano
più in alto che puoi
lontano dal mondo
che tanto ha ferito 
e un giorno ritorna 
e raccontami se vuoi

dimmi Gabbiano
Cosa c'è oltre l'infinito



 
In memoria di Luis Sépulveda

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