Sometimes I Feel Like I Don't Have A Partner

di NiklaPina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** Solo questa sera ***



Capitolo 1
*** Intro ***


ATTENZIONE: riferimenti ad uso di sostanze ricreative esplicito




Il suono della sveglia rompe il silenzio della stanza, ma con uno scatto veloce riesco a premere qualche tasto e ad interrompere quel tanto odiato allarme, mi giro dall'altra lato e riprendo il mio sonno. Dopo appena pochi minuti il telefono ricomincia a suonare e questa volta non ho scampo, deve svegliarmi se non voglio perdere l'autobus. "LEXAAA! Alzati il caffe è pronto" sento urlare dalla cucina mia madre, corro in bagno a darmi una lavata e dopo esssermi messa il mio solito outfit (felpa e jeans) vado in cucina da mia madre a fare una colazione veloce e quel poco di conversazione che riesco a fare di prima mattina. Controllo l'ora, 7.02, giusto il tempo di buttare qualche libro a caso nello zaino ed è gia ora di uscire di casa. Ormai è passato un mese dalla fine delle vacanze estive e il freddo comincia a farsi sentire, ma niente che una felpa non possa fermare, se non fosse per quella pioggia tanto leggera quanto fastidiosa.
Sono le 7.05 quando mi ritrovo nella rotonda dove sono solita aspettare Gustus per poi incamminarci verso la fermata, 'a quanto pare non sono l'unica che la mattina ha difficolta ad alzarsi' penso tra me e me dato che ancora non si è presentato, cosi decido di mandargli un messaggio e di rollare 2 sigarette per entrambi. 7.10 e di Gus ancora non c'è traccia, decido di incamminarmi verso la fermata e nel frattempo inizio a chiamarlo, per accertermi che si sia svegliato.
Il telefono fa 2 squilli quando dall'altra parte della linea sento una voce roca "Oddio Lex mi sono svegliato adesso, tienimi un posto per favore" una risata spontanea mi esce dalla bocca "Vai tranquillo sono gia alla fermata, hai ancora tempo". Lexa e Gustus avevano la fortuna di abitare tra due fermate e quando (molto spesso) capitava di perdere l'autobus alla prima avevano sembre quei 5 minuti di tempo per prenderlo alla seconda. 
Giusto il tempo di finire la sigaretta che l'autobus mi si ferma davanti e dopo assermi messa a sedere mi metto le mie fedeli cuffiette, faccio partire la musica e inizio a fare i compiti di matematica, come ogni mattina. Dopo le solite 3 fermate vedo salire il mio amico e con un cenno gli dico di sedersi vicino a me. "Hai fatto gli esercizi di matematica?" gli chiedo già conoscendo la risposta che non tarda ad arrivare "Certo che no, te hai studiato italiano?". 'Merda' non mi sono ricordata per niente dell'interrogazione sulla Divina Commedia, non che avrei studiato se mi fossi ricordata, ma almeno avrei cercato qualcosa su internet su cui aggrapparmi. Gus leggendo l'espressione della mia faccia capisce all'istante e ridacchiando mi rassicura " Dai siamo vicini di banco, cercherò di suggerirti qualcosa, c'è anche Anya dietro di noi, sicuramente qualcosa riuscirà a dirti". Italiano è la materia scolastica che odio di più, non per la materia in sè, ma è palese che la professoressa ce l'ha con me, ogni volta che inizia il giro delle interrogazioni sono sempre la prima e casualmente mi fa sempre domande complicate. Per questo non studio mai italiano, non che nelle altre materie mi impegni tanto, ma con lei non tocco nemmeno libro. Scoraggiata dal sicuro 3 che mi aspetta abbandono i libri, alzo il volume e comincio a guardare fuoni dal finestrino con "Under the Bridge" dei Red Hot Chili Peppers come sottofondo dei miei pensieri.
Scesi dall'autobus ci incamminiamo verso l'entrata della scuola e ci accendiamo un'altra sigaretta, lo so che la mattina non dovrei fumare cosi tanto ma solo il pensiero della mattinata che mi aspetta mi fa venire voglia di fumarne altre 3. Parliamo del più e del meno quando ci raggiungono anche Anya, Octavia e Bellamy. "Questa è la seconda vero?" mi chiede Octavia senza neanche salutarmi e indicando la sigaretta, "Dai Octavia non iniziare con i soliti discorsi, so che fumare fa male e il fatto che tu me lo ripeta ogni giorno non mi farà smettere di punto in bianco", "Ehi Lex, buongiornissimo anche a te" interviene Bellamy con un sorriso " Sempre di buon umore di mattina?" mi chiede sarcasticamente. Senza neanche rispondergli saluto Anya "Ehi bellissima, oggi splendi come non mai, che ne dici di un bel caffe? Offerto da me ovviamente" "Ciao ruffiana, non mi devi offrire un caffe per avere qualche suggerimento su Dante, lo sai che il mio cuore già batte per te!" mi risponde scherzando prendendomi la mano "Però accetto comunque l'offerta, mi sono svegliata tardi e non ho fatto in tempo a fare colazione!" tenendomi ancora la mano inizia ad incamminarsi verso l'ingresso della scuola "Grazie per averlo offerto anche noi! Questa me la segno" sento urlare Bellamy, faccio giusto in tempo a girarmi per fargli una linguaccia quando  mi ritrovo già dentro l'edificio. Salita la rampa mi accingo alle macchinette quando Anya mi spinge verso il corridoio delle prime (quello più vuoto) e gia ho capito di quale caffe ha bisogno, "Dai che tra un po' suona la campanella" mi riprende accellerando ancora di più il passo "An non so cosa tu abbia capito, ma io ho veramente bisogno di quel caffe!" le dico opponendo resistenza "Dai Commander solo 5 minuti, dopo ti prendo il caffe e anche un Kinder fetta a latte se vuoi" mi risponde con occhioni dolci. " Va bene, ma fai che siano 5m che devo ancora finire matematica!" "Agli ordini" cosi ci introfuliamo dentro uno dei magazzini della scuola.
Io e Anya siamo amiche da ormai 3 anni, ci siamo conosciute in primo e non ci siamo mai divise dal primo giorno, sembrerebbe strano ma è la mia migliore amica, è da quando quest'estate che le ho confessato la mia attrazione per le ragazze che ogni tanto capita di "divertirci un po'", ma nulla che vada oltre l'amicizia. Ce lo siamo promesse dall'inizio e abbiamo deciso di tenerlo nascosto anche ai nostri amici, per evitare incomprensioni.
La vedo riabbottonarsi i pantaloni quando sento suonare la campanella "Cazzocazzocazzo, mi avevi promesso che sarebbero stati 5m!" "Dai che vuoi che succeda se arriviamo qualche minuto in ritardo, poi non mi sembravi dispiaciuta qualche secondo fa" mi risponde con un  ghigno sicuro di sè, "Beh... n-nonn è che... però..senti vai al diavolo, mi devi 2 caffe e almeno una sufficienza in Italiano!"



So che non è molto come capitolo, ma ho gia pronti altri due capitoli che aggiungerò domani o dopodomani, sono curiosa di sapere se vi potrebbe interessare o meno.

Ho deciso di farla abbastanza realistica quindi non aspettatevi l'amore a prima vista o quant altro, sarà mooolto lenta.

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Capitolo 2
*** Solo questa sera ***


Finalmente arriva il sabato sera e Lexa non vedeva l'ora, non vede l'ora di ritrovarsi con i suoi amici e di bere fino a perdere i sensi. La realtà è che ultimamente non riesce a stare con nessuno, è sempre persa nei suoi pensieri e neanche lei riesce a capire il perchè, e questa cosa non è sfuggita ad Anya.
Arrivata al Trikru, bar dove ogni sera si ritrova con la banda di matti, nota che la sua migliore amica è seduta al tavolo, prima di unirsi a lei entra nel bar a prendere due birre."Guarda un po' chi si rivede, Commander è un po' che non ti si vede in giro" la saluta Ontari dall'altra parte del bancone, "Ho avuto da fare ultimamente" le mente Lexa "Se questa sera non sei impegnata, finito il turno vado ad una festa Tekno all'Arkadia, so che non è il tuo genere ma prometto che ci divertiremo" le dice la barista con un ghigno "Ti ringrazio dell'offerta ma non me la sento proprio di una fare una serata in discoteca" " Va bene,ma se cambi idea stacco tra un'oretta" "Ci penserò" e dopo aver preso il resto Lexa si incammina verso Anya.
"Ma quale onore avere la Commander qui con noi questa sera" "An devi smetterla con questo soprannome, per colpa tua adesso mi chiamano tutti così" le risponodo passandole la birra,"Non è colpa mia se ti si addice" prende un sorso di birra e continua "allora che ti succede ultimamente, come mai hai deciso di rintanarti a casa?" le chiede con uno sguardo preoccupato "Niente di che, volevo solo un po' di tempo per me stessa" "Lex ti conosco da 3 anni ormai e riesco a capire quando menti, va tutto bene?" Lexa non sa cora rispondere. Non vuole far preoccupare Anya, ma allo stesso tempo ha voglia di parlare con qualcuno, non è nel suo carattere aprirsi con le persone, sin da quando era piccola ha imparato a tenersi tutto dentro.
"Tranquilla è tutto apposto" Anya annuisce, sa che la sua amica sta mentendo, ma la conosce bene e sà che se insiste troppo otterrà solo l'effetto contrario. Cala un silenzio imbarazzante tra di loro fin quando arriva il resto del gruppo, i gemelli Blake, Gustus e Lincoln.
"Ciao ragazze" saluta Lincoln con un sorriso a 32 denti, non so come faccia ad essere sempre così felice, sarà che è sempre fatto, "chi ha voglia di girarne una?" "Sempre il solito Linc, se continui a fumare così tanto ti brucerai il cervello" Octavia è sempre stata contraria al loro modo di svagarsi e ha sempre provato a farli ragionare, ma ormai si è rassegnata, " dai Octavia è solo per divertirci, giuro che sarà l'unica per questa sera" le risponde Lincoln porgendomi una busta e inconsciamente sono gia pronta a rollare. Iniziamo a fumare e dopo qualche minuto siamo già persi nella nostra fattanza, i miei amici stanno discutendo su qualche teoria complottistica assurda sulle antenne 5G, ma io non riesco a seguire il discorso e continuo a fissare dentro il bar. Forse la proposta di Ontari non è così male, avrei veramente bisogno di divertirmi e di spegnere il cervello. Proprio in quel momento la vedo uscire dal locale e farmi un cenno, così mi alzo e saluto i miei amici. "Ma è solo un'ora che siamo qua! Già te ne vai?" mi chiede Bellamy "Si non mi sento molto bene, voglio andare a casa a riposarmi un po'"
"Ma è sabatoo, dobbiamo ancora iniziare la serata, non puoi abbandonarci" interviene Octavia, " Mi farò perdonare domani" le prometto facendo il segno da scout "Lascia che ti accompagni a casa" " Non c'è bisgono Anya, mi faccio una camminata"
"Non se ne parla Lex, non ti faccio camminare fino a casa da sola" "An veramente non c'è bisogno" " Non te l'ho chiesto, quindi non puoi rifiutare, prendi il casco" mi porge il casco e si alza dalla sedia, "Ti ho detto di no! Posso tornare a casa da sola" le rispondo forse con troppa cattivaria. Vedo che tutti sono rimasti perplessi dal mio scatto d'ira e Anya si rimette a sedere alzando le mani "Come vuoi!" e senza pensarci due volte esco dal Trikru e mi ritrovo davanti Ontari "Pronta per la serata Commander?" "Solo se la smetti di chiamarmi con quel nome" "Va bene capo, andiamo"

Sono ormai due ore che mi trovo all'Arkadia e dopo 3 drink sento la testa girarmi leggermente, niente di esagerato ma l'alcol mischiato all'erba stanno facendo il loro effetto. Ontari mi ha presentato ai suoi amici, a primo impatto non semrano persone raccomandabili, ma dopo due chiacchiere inizio a sentirmi a mio agio con loro. "Allora? Ti stai divertendo?" mi domanda all'orecchio per sovrastare il volume della musica, è vero non è proprio il mio genere ma dopo aver bevuto potrei ballare qualsiasi cosa. "Abbastanza" le rispondo con un alzata di spalle "Abbastanza? cosi mi offendi" mi prende per mano e inizia a trascinarmi lontano dalla pista "Dove stiamo andando?" le chiedo, ma non penso mi abbia sentito con tutto il rumore che c'è. Mi porta dentro ad un bagno e chiude la porta dietro di noi "Che ci facciamo qua?" "Beh ti ho promeso del divertimento" tira fuori una busta con della polvere e una banconota "No grazie" le dico fermamente girandomi per uscire dal bagno, ma lei è più veloce di me e mi blocca per il polso " Eddai solo una, che vuoi che ti faccia, solo per una sera", sono indecisa, non ho mai provato niente di simile, soprattutto per la paura di non poterne più uscire. Conosco molta gente che ha inziato con 'ma è solo per questa sera' e adesso sono dei zombie che non si reggono in piedi. Ma in quel momento non sembrava poi cosi male, cosi presi la banconota.
Tornate in pista ci siamo rimesse subito a ballare, non ho sentito subito l'effetto, sentivo la bocca anestetizzata ma oltre a quello niente di diverso. Continuamo a ballare e sento Ontari avvicinarsi sempre di più fino a che non finiamo una attaccata all'altra, sento le sue mani sui miei fianchi e dopo un po' vagare sul mio corpo "Ne vuoi ancora un po'?" sento sussurrare nel mio orecchio e senza pensarci due volte sono io a trascinarla in bagno questa volta, 'solo questa sera' penso tra me e me. So che sto sbagliando e che non dovrei, ma è più forte di me, afferro la banconota e vedo Ontari con un sorriso soddifatto. Di li in poi sono completamente fuori, sento il cuore battermi sempre più forte, all'inizio non ci ho fatto molto caso ma accellerava sempre di più, la vista mi si era sfocata e sentivo il corpo tremare. Sento il panico assalirmi ma non volevo dirle niente, non volevo sembrare debole "Vado un attimo di fuori a fumarmi una sigaretta" le dico soltanto, lasciandola in mezzo alla pista. Una volta fuori dal locale sento l'aria fresca accarezzarmi la pelle e sembra aiutarmi leggermente, mi appoggio in un muretto e accendo la mia sigaretta, cerco di tranquilizzarmi ma sento ancora l'adrenalina nel mio corpo, non riesco a stare ferma con le gambe. Tiro fuori il telefono, sono le 4 del mattino e ho 7 chiamate perse e 3 messaggi, una di mia madre e le altre 6 di Anya, apro i messaggi
11.57 - Anya: Tutto bene? Sei arrivata a casa?
1.30 - Anya: Mi ha chiamato tua madre chiedendomi dove fossi, ti ho parato il culo e gli ho detto che domivi da me. Dove diavolo sei!?
3.17 - Anya: Lexa mi stai facendo preoccupare, rispondi.

Cazzo, Lexa non si aspettava che si facesse così tardi, aveva promesso a sua madre di tornare presto a casa, fortuna Anya.
4.27 - Lexa: Tra mezz'ora sono da te.
Non voleva far preoccupare la sua amica, non si aspettava che la serata sarebbe andata in questo modo.Sente il telefono squillarle nella tasca -Anya-,non me la sento di spiegarle tutto al telefono adesso, non mi sento neanche di dirle la verità, sà come potrebbe reagire se scopre quello che ha fatto. Rimetto il telefono in tasca spengo la cicca e mi dirigo verso il locale. Noto che Ontari sta parlando con una sua amica, Clarke se non sbaglio, e la loro conversazione non sembra molto pacifica. Mi avvicino per capire cosa stia succendendo "Non è che se tu ti droghi si devono drogare anche gli altri" "guarda che io non l'ho forzata, è stata una sua scelta" sento la bionda sbuffare e girarsi per andare via quando mi vede, "Lexa giusto?" annuisco senza capire bene la situazione "Vieni con me." e senza darmi il tempo di rispondere mi porta fuori dal locale e mi fa salire nella sua macchina. "Dove abiti?" mi chiede, ma non riesco ancora a ragionare bene, sono ancora strafatta e la testa mi gira vertiginosamente, guardo a terra e noto delle chiazze rosse sui miei pantaloni e sento del caldo scorrermi nel naso. Porto la mia mano sul viso e vedo del sangue, presa da un attacco di panico perdo i sensi nella macchina di una sconosciuta.
 

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