Article Of Faith (Leokasa Week)

di YuriYena
(/viewuser.php?uid=1120289)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** MoonWalker ***
Capitolo 2: *** Sweetest Thing ***
Capitolo 3: *** Healing ***
Capitolo 4: *** Smile Flower ***
Capitolo 5: *** Our Dawn Is Hotter Than Day ***
Capitolo 6: *** Let Me Hear You Say ***
Capitolo 7: *** Without You ***



Capitolo 1
*** MoonWalker ***


MOONWALKER

Giorno 1 Promt - Space

// Ciao a tutti 
Ecco una piccola AU dove troviamo Leo e Tsukasa in un futuro fantascientifico 
In futuro spero di poter pubblicare una fic a più capitoli sullo stesso AU 
Ho regalato il primo capitolo della fic in lavorazione a una mia cara amica e insieme continueremo la storia <3
Sono molto contenta di quel progetto e questo scritto può essere visto come una piccola anteprima
Come per la Writober ho deciso di mettere come titolo le canzoni del mio gruppo preferito
Amo la Leokasa e sono contenta di poter regalarvi questi scritti per una settimana
Spero di farcela
Buona lettura //

 

Vedere la terra dalla Luna sembrava qualcosa di strano. Ormai l’intelligenza umana era riuscita a creare delle grandi cupole che permettevano di respirare in quel satellite. Principalmente veniva usato per alcuni esperimenti, questo a causa della poca gravità del corpo celeste. Infatti quella limitata forza che ti permetteva di saltare in alto e sentirti più leggero non era per niente ideale rispetto alla solita forza terrestre. Molti umani si erano trasferiti in diversi pianeti nell’universo, ma questi avevano un ambiente e una gravità simile a quella della terra.

L’umano e l’alieno erano su una delle cupole, questa era utilizzata non troppo per scopi scientificiva ma per rilassarsi. Era un enorme cupola di un materiale trasparente che serviva soprattutto per vedere la terra da quel piccolo satellite. Tsukasa, l’umano dai capelli color cremisi, aveva promesso al suo compagno di missioni di vedere il suo pianeta d’origine. Per evitare di atterrare in quel pianeta l’aveva portato in quel posto per poterlo osservare da lontano. Il suo compagno di missioni era un giovane alieno, Leo, così si chiamava, era nato dalla fusione di un popolo misto tra umani e mutaforma. Aveva l’aspetto di un umano, ma aveva dei poteri che provenivano dalle sue radici aliene come quello di fluttuare nell’aria e quello della telecinesi. Un altro aspetto che lo differenziava da quei semplici umani erano gli occhi di un verde intenso che sembravano penetrarti dentro ad ogni suo sguardo.

 - Non vale così Novellino volevo vedere il tuo pianeta -

- Leo… sulla terra non ci torno da anni te l’ho detto e non posso prendermi una pausa… essere in un team che fa missioni galattiche per conto degli umani non da la possibilità di prendersi tanti giorni di ferie-

- Ma ora siamo qui… e ci stiamo prendendo una pausa -

- Perché è semplice… Sulla terra fanno controlli appena atterri e controlli appena esci qui sulla Luna è più facile -

Discutevano sempre su queste questioni. Tsukasa amava il suo lavoro, viaggiare tra i vari pianeti e fare quelle missioni lo rendevano sempre fiero di se stesso. Tornare in quel pianeta voleva dire essere fermato dai suoi parenti per svolgere decisioni importanti di famiglia. Non si era mai sottratto ai suoi doveri di successore della famiglia Suou, ma prendere decisioni telematicamente rispetto in sale riunioni era più facile per lui.

Leo però insisteva sempre per conoscere le radici del ragazzo. Era un alieno di un popolo in via d’estinzione e il popolo umano aveva deciso di proteggerlo e seguire i suoi voleri. L’unico desiderio che aveva espresso quell’alieno dai capelli arancio era quello di seguire il ragazzo che lo aveva prelevato nel suo pianeta con lo scopo personale di conoscerlo e fargli capire i valori importanti. Il ragazzo che lo aveva salvato da quel pianeta deserto era proprio Tsukasa e da quel giorno i due vivevano insieme e non si separavano mai. Leo era molto incuriosito dal ragazzo, perché Tsukasa sembrava aver perduto parte di quei sentimenti umani che lui tanto ammirava e che il suo popolo aveva fatto propri. Si era creato così quel rapporto fin troppo strano tra i due, litigavano ma si ammiravano a vicenda e insieme si completavano. Tsukasa gli dava quel poco di ragione che mancava all’alieno e Leo cercava di far trasportare l’umano dalle emozioni e dai sentimenti che provava cosa che Tsukasa non faceva perché troppo concentrato sul lavoro.

- Novellino… sembra un bel pianeta prossima volta mi porti per davvero e niente scherzi -

Continuava a insistere quell’alieno che si era messo a fluttuare davanti a lui per cercare di avere la sua attenzione. Si era messo a guardarlo con il suo sguardo penetrante facendo un sorrisetto quasi provocatorio.

- Va bene … ti porterò, ma non oggi che tra qualche minuto dobbiamo tornare nella stazione spaziale per fare rapporto -

- Lavori troppo … lo sai -

- Dai se torniamo presto ti prometto che andiamo nell’area dove si vedono i film, che so che ti piace tanto -

- Oh Suo, va benissimo allora muoviamoci -

Ormai quell’umano stava iniziando a conoscerlo. Sapeva perfettamente i luoghi dove si rifugiava quando voleva fantasticare e inventare storie. Inoltre il ragazzo sapeva cosa fare per farlo felice e per tenerlo buono nei momenti in cui scappare non era troppo appropriato.

Sembravano una coppia felice non capace di separarsi, forse tra di loro era nato qualcosa di più profondo rispetto a una semplice amicizia, ma ancora non riuscivano a rendersi conto della cosa.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sweetest Thing ***


SWEETEST THING

Giorno 2 Promt - Baking and Food

// Grazie per star seguendo questa mia serie di storie
Voglio ringraziare un sacco una mia cara amica che mi aiutato con questi scritti leggendoli prima che della pubblicazione.... Grazie davvero



Era il quarto cerotto che Tsukasa si era applicato sulla mano, ma finalmente aveva quasi finito di organizzare tutto il necessario per il compleanno di Leo.
Aveva preso dei palloncini, varie pietanze salate da offrire agli ospiti e molti giochi divertenti da fare insieme agli altri. Inutile dire che non aveva fatto tutto da solo, gli altri Knights gli avevano dato una mano cercando di alleggerire il carico del più giovane.
Aveva ordinato anche la torta una di quelle con svariate creme, ma così soffice da rimanere leggere ad ogni morso. Sicuramente sarebbe piaciuta al suo Leader, il rosso infatti aveva annotato nella sua mente i dolci che di solito prendeva quando andavano in pasticceria insieme.
Spesso Leo diceva che non aveva molte amicizie, con quella festa voleva dimostrargli il contrario, ma nonostante tutto Il suo Leader gli aveva chiesto di aspettare la mezzanotte insieme, per festeggiare il suo compleanno solo loro due.
Aveva chiesto solo quello, andava bene festeggiare con gli altri, ma quelle ore voleva solo passarle con il suo novellino.
Tsukasa però non si era fatto domande, aveva sempre desiderato poter passare con lui quelli che reputava istanti tanto preziosi e intimi. Da quando stavano insieme era riuscito a scoprire un nuovo lato di Leo, più romantico rispetto a quello che era solito mostrare agli altri; aveva inoltre imparato che al suo Leader piaceva organizzare le cose partendo dall'ispirazione del momento.
Per esempio il mese prima per il giorno del suo compleanno lo aveva portato a vedere un film romantico, e l'idea gli era venuta semplicemente passeggiando per strada.
Molto probabilmente aveva visto due ragazzi che festeggiavano in quel modo e voleva replicare la cosa.
Per quel momento magico della mezzanotte Tsukasa stava preparando una torta, voleva rendere il momento ancora più speciale preparando una piccolo dolce per festeggiare quel momento intimo che gli aveva chiesto Leo.
Il ragazzo aveva preparato tutto anche per quell'avvenimento speciale destinato solo a loro due, aveva noleggiato due film sugli argomenti preferiti del compositore, gli alieni e la musica, da vedere insieme e aveva preso anche dei piccoli dolcetti da mangiare come accompagnamento. Ora mancava solo più il tocco finale.
La torta faticosamente preparata era ormai in forno anche se aveva finito per ustionarsi la mano contro un suo lato incandescente, per questo si stava mettendo l'ennesimo cerotto.
Aveva fatto una torta semplice, una di quelle a bassa difficoltà che si trovavano in un libro di cucina trovato in casa, ma poteva essere soddisfatto del risultato, molto simile alle immagini che aveva visto. L'unico mistero era quando il suo amato sarebbe arrivato a casa. Leo era sempre stato famoso per essere spesso in ritardo o per dimenticarsi dei loro appuntamenti, quindi non era una cosa del tutto nuova.
Tsukasa però aveva pensato anche a questo. Gli aveva messo diverse sveglie sul suo cellulare per ricordargli i vari appuntamenti e Leo ogni volta che sentiva la sveglia lo chiamava con il fiatone e dicendogli "Novellino sto arrivando giuro che non mi sono dimenticato" in risposta arrivava la sua replica "con questo fiatone non sei credibile Leader", ma ogni volta che spegneva la chiamata sorrideva. Il rosso era felice che il suo ragazzo stesse imparando ad essere più affidabile e responsabile per farlo felice e anche se aveva bisogno delle sveglie era fin troppo contento del miglioramento.

Puntualmente il cellulare squillò ed era proprio lui

- Non mi sono dimenticato giuro -

Aveva detto il ragazzo appena il Novellino aveva risposto.

- Sai che è difficile che sia vera come cosa -

- UUCHUUU e invece no, apri la porta e sorprenditi -

Leo era davvero arrivato e lo stava aspettando fuori alla porta di ingesso. Un altro particolare che Tsukasa amava di lui era proprio quello: il suo Leader lo sorprendeva sempre e ora era fin troppo felice di vederlo lì così presto, anche se la torta non era ancora pronta.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Healing ***


Healing

Giorno 3 Promt - Love and Healing/ Sleep



Erano le sei del mattino e un piccolo raggio di luce era entrato in quella stanza facendo luce sull’intera scena.
Leo si era messo a scrivere già da un ora su dei fogli, inondando così il letto di pagine mezze scritte e ricche di idee per delle nuove canzoni. Aveva una piccola luce per vedere, che cercava di coprire leggermente con il cuscino,in modo da poter creare nuove melodie senza però rischiare di svegliare Tsukasa che dormiva a fianco a lui.
Il ragazzo più grande non poteva fare diversamente, spesso l'ispirazione lo colpiva nel pieno della notte e non poteva far altro che scrivere anche se non era il momento adatto.


- Hmmm sei già sveglio? -


Alla fine il Leader degli Knights non era riuscito nel suo intento e ora il suo compagno lo stava guardando con espressione assonnata e stanca.

- Va tutto bene, tu continua pure a dormire -

Gli aveva detto proseguendo con la composizione del pezzo musicale che gli era appena passato nella testa. Il rosso non lo ascoltò e si alzò dal letto stiracchiandosi.

- Dovresti riposarti di più Leader -

Gli aveva risposto mentre si era messo a cercare qualcosa dentro un grande cassettone situato in camera.

- Non alzarti, dovresti essere tu a riposare Novellino… io sto bene così -

Il più piccolo si sedette sul letto porgendogli i fogli che aveva appena recuperato dal mobile.

- Leo... stavi finendo i fogli, lasciami fare il mio dovere-

Ormai quel ragazzo ci era abituato, si svegliava e controllava se Leo avesse abbastanza spazio per scrivere. Sapeva che era inutile discutere sull’importanza di riposarsi o altro visto che quel folle Leader avrebbe fatto di testa sua.

- Suo grazie davvero... non so come farei senza di te -

Tsukasa ritornò sotto le coperte fissandolo nel suo comporre, non avrebbe mai ripreso sonno, ma almeno poteva godersi lo spettacolo. Adorava infatti vedere il compagno creare melodie e osservarlo mentre era così impegnato e sorridente lo affascinava parecchio, rendendolo felice a modo suo.

E poi, quando Leo aveva Tsukasa tutto era più facile, scrivere canzoni era più facile perché lui, per esempio provvedeva a preparare gli spartiti per i suoi scritti, ma non solo, anche trascorrere la giornata era più semplice, si ammalava meno perché il suo Novellino provvedeva a coprirlo quando stava fuori fino a tardi e mangiava anche meglio visto che Tsukasa gli ricordava quando pranzare e con che cosa.

- Novellino… sei ancora sveglio..? -

Tsukasa aveva semplicemente annuito per poi sistemarsi meglio di fianco per sentire meglio cosa volesse dirgli.

- So che non te lo dico spesso, ma ora sono ispirato da questi sentimenti quindi lo faccio. Suo io ti amo… da quando ci sei tu sono felice di andare a scuola, sono felice di comporre e mi sento più voluto… fai queste piccole cose per me che nessuno aveva mai fatto con così tanto impegno e mi consideri come persona non come qualcuno che è bravo scrivere… quindi si Suo ti amo e grazie per avermi salvato da tutto quel buio che avevo intorno -

Tsukasa era li ad ascoltarlo forse con le guance un po’ arrossate, ma la stanza era ancora troppo buia per notare questo piccolo particolare.

- Grazie a te Leader… ti amo anche io, non sono così bravo a dirti quello che provo, ma comunque sai che sono felice di averti… anche se spesso mi fai arrabbiare -

Leo aveva perso interesse nello scrivere, si era messo infatti a guardarlo sorridendo per poi dargli un piccolo bacio a stampo sulle labbra. Era un gesto semplice, ma voleva dire molto.

- Ti amo Suo -

- Ti amo Leader… però ora bisogno andare -

- Naaaaah, il tuo senso del dovere rovina sempre tutto -

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Smile Flower ***


Smile Flower

Giorno 4 Promt - Memories and Seasons



Il nuovo edificio che aveva permesso ai Knights di continuare come gruppo unito era fin troppo sofisticato per Leo. A lui piaceva comporre tra la semplicità dei prati o in zone con pochi oggetti dove si poteva navigare nell’immaginazione, mentre in quei nuovi spazi apparentemente vuoti e senza ancora una storia non riusciva a trovare nulla che lo potesse ispirare.

- Prendi il treno e torna a scuola, di che sei amico di Kasa-kun e vedrai che non ti faranno storie. Da quel che so ci sono gli alberi in fioritura ora e non è male come fonte di ispirazione no? -

Gli aveva consigliato Izumi fissandolo mentre strappava uno dei mille fogli musicali con scritto un’idea, da quello che diceva il Re degli Knights, troppo banale per il suo genio.

Leo per una volta lo aveva ascoltato ed aveva preso uno di quei treni che conducevano alla sua vecchia scuola. Non gli mancava per nulla come posto, sapeva che li aveva trascorso dei momenti meravigliosi, ma aveva anche sofferto molto e, come si sa è più facile ricordare i momenti brutti rispetto a quelli belli.
Gli tornò alla mente quando quando tutti quelli che reputava suoi amici avevano bisogno delle sue canzoni, ma nessuno di lui, e quando si era allontanato da tutti.
Non si era mai sentito voluto da nessuno in quella scuola ad eccezione dei suoi compagni di unit che aveva però scansato, e talvolta rischiato di ferire con i suoi comportamenti sconsiderati. Gli dispiaceva trattarli male, ma lui aveva sofferto di più e quella era la sua giustificazione.

Sena aveva ragione, i fiori di ciliegio erano nel punto massimo di fioritura e creavano una pioggia rosa nel cielo rendendo tutto così perfetto per uno sfondo da film romantico. Fu abbastanza facile intrufolarsi nei giardini della scuola, alla fine era fin troppo bravo a scappare dalle lezioni e dai professori, quindi conosceva tutte le entrate e le uscite più nascoste. Il punto perfetto per la sua ispirazione era sopra un grosso ramo dove c’era spazio sia per sdraiarsi che per scrivere. Era già stato in quel piccolo spazio limitato tempo prima ed era sempre stato un punto dove l'ispirazione arrivava sempre.
Una volta sistemato, aveva cominciato a comporre, la penna si muoveva senza fermarsi, l’idea per una nuova musica era appena arrivata e una nuova melodia piano piano prendeva forma su quei fogli.
Il leggero vento primaverile e quei colori così puri e incantevoli avevano reso tutto magico e rendevano la stesura della nuova canzone fin troppo facile e perfetta.
Dopo solo qualche ora aveva composto un'opera originale e con un testo che poteva ricordare tutte le sensazioni che stava provando.

Leo alzò i fogli soddisfatto, ridendo contento del suo operato. Nessuno si era accorto di lui quindi la missione si era svolta senza nessuna fatica.
Fu in quel momento che si accorse di Tsukasa che stava dormicchiando su un banco in una stanza vuota. Da quel ramo riusciva perfettamente a vedere l’aula e riusciva benissimo a vedere il ragazzo che riposava sul banco. Sorrise nel vederlo assopito in quel modo, sapeva che il ragazzo aveva mille cose da fare sia a scuola e sia nella nuova struttura di lavoro e vederlo così tranquillo lo faceva apparire più umano agli occhi del suo vecchio leader.
Leo si accorse anche che il giovane Re indossava la sua maglia blu che gli aveva regalato al giorno del diploma. Non pensava che Tsukasa l’avesse resa parte della sua divisa, alla fine era la prima volta che lo vedeva con una felpa addosso fuori dagli allenamenti.

Leo utilizzava l’ispirazione non solo per le sue canzoni ma anche per compiere dei piccoli gesti insoliti, ma speciali. Rapidamente scrisse parte del ritornello su un foglio bianco da cui ne ricavò un piccolo aeroplanino che lanciò in modo tale che andasse sul banco del Novellino dormiente. Era fin troppo soddisfatto di quel tiro andato a segno il primo colpo che con un'esclamazione fin troppo entusiasta fece saltare la sua missione di intrusione a scuola visto che alcuni insegnanti lo avevano sentito e lo avevano costretto ad andarsene.

Tutto quello però non gli importava, Tsukasa aveva fatto mille cose per lui e donargli un piccolo ricordo di quella giornata era solo uno dei modi in cui Leo avrebbe potuto ricambiarlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Our Dawn Is Hotter Than Day ***


Our Dawn Is Hotter Than Day

Giorno 5 Prompt - Sun and Moon



La luna era ormai sorta da diverse ore e grazie al cielo terso con la sua luce riusciva ad illuminare il mare oscuro e la spiaggia silenziosa.
Leo passeggiava spostando esageratamente la sabbia con i piedi, come se il suo corpo divenisse più pesante ad ogni passo che compieva.

Tsukasa era subito dietro di lui che lo seguiva in silenzio e preoccupato visto che non sapeva esattamente il motivo per cui fossero in quel posto a quell’ora della notte. Come a suo solito il ragazzo più piccolo gli era andato dietro per evitare che si facesse male o che si perdesse. Non era una babysitter, ma alla fine quando il suo leader gli diceva che andava alla ricerca di una qualche ispirazione, andava con lui.
Molti lo reputavano un lavoro stressante e faticoso, ma Tsukasa ogni volta aveva piacere a scoprire da dove nascessero le canzoni che cantava. Si preoccupava anche forse un po’ troppo per Leo, ma davvero non voleva che si facesse qualcosa a causa delle sue distrazioni.
Era tutto molto buio e non si sapeva benissimo in che zona fossero nella spiaggia, l’unico punto di riferimento erano le luci della strada che si vedeva a malapena in lontananza.
Fu uno scoglio la destinazione decisa da Leo, dove si sedette iniziando a osservare tutto ciò che lo circondava, a caccia d’idee. Era una roccia molto grande e ci potevano benissimo stare tutti e due per questo Tsukasa si sedette vicino a lui per poi guardare l’orizzonte, che con quel buio, sembrava ancora più infinito.
Leo si era messo a guardare la luna e poi successivamente il mare per poi tornare al satellite, come se stesse cercando un’idea per la nuova canzone in quel paesaggio notturno.

- Leader se non trovi l’ispirazione neanche qui conviene cambiare posto -

Gli aveva suggerito Tsukasa, voleva proporre di tornare a casa, ma sapeva che l’altro non sarebbe mai tornato nella sua dimora prima di comporre qualcosa.
Non ci fu nessuna risposta da parte del suo compagno che si stava limitando a osservare il tutto.

- Leader? -

Aveva insistito il rosso leggermente offeso per non aver ricevuto una risposta. Leo si limitò a portare il dito alla bocca chiedendogli così il silenzio. Per poi pendere la penna e iniziare a scrivere su un foglio di carta che aveva in tasca.
Nel momento in cui la ispirazione cominciò a prendere vita sulla carta, Tsukasa recuperò la torcia che portava sempre con se per i momenti in cui Leo componeva al buio.

Passarono delle ore e Leo non aveva ancora finito il suo operato, scriveva senza rendersi conto del tempo che passava. Tsukasa invece, esausto dalla giornata, si era addormentato sulla sua spalla e dormiva profondamente con la bocca semiaperta. Il compositore non lo aveva scansato, ma gli aveva appoggiato la felpa sulle spalle in modo che non prendesse freddo.

Quando l'alba arrivò, la luna aveva iniziato a cedere il proprio posto al sole che magicamente creava delle luci incantate che si sfumavano verso il cielo. La canzone trovò le sue ultime righe nel momento in cui si vedette quello spettacolo particolare e bellissimo. Leo per tutto quello doveva anche rendere grazie a Tsukasa che gli aveva fatto sentire la sua presenza per tutto il periodo della stesura.

In quel modo sembrava che quella melodia fosse stata creata da due coppie entrambe completamente diverse, il sole e la luna,che avevano trovato il loro posto nel cielo sconfinato e Leo e Tsukasa, sulla Terra.


// Credo di aver sempre immaginato una scena del genere, spesso penso a Tsukasa che aspetta che Leo finisca di comporre e si addormenti nel mentre e Leo con premura lo copra. Spero di avervi reso queto momento più teneramente possibile

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Let Me Hear You Say ***


Let Me Hear You Say

Giorno 6 Prompt Music and Song - Swap -



Tsukasa era il più piccolo del suo gruppo e di conseguenza era quello che aveva meno esperienza. Infatti per ogni coreografia o canzone si doveva allenare il triplo dei compagni, perché spesso era fuori tempo e all’inizio dei suoi allenamenti con i Knights non riusciva ad andare a tempo con le canzoni. Per queste sue lacune si esercitava anche da solo a casa, per arrivare così all’altezza degli altri in meno tempo possibile. Non si sarebbe mai permesso di far fare brutta figura a quel gruppo sul palco a causa della sua inesperienza e quindi doveva dare tutto se stesso per rendere il suo lavoro il più perfetto possibile.
Sulla coreografia lo aiutavano tutti, Ritsu qualche volta lo sorprendeva nella sala prove ad esercitarsi da solo. Il moro voleva solo dormire in un posto tranquillo e si ritrovava così ad aiutarlo anche se era fin troppo pigro per fare tutta quell’attività. Anche Izumi lo istigava molto a dare di più, lo rimproverava quando sbagliava non per essere tagliente visto che aveva modi di parlare un po’ bruschi e incompresi, ma per aiutarlo a migliorarsi come poteva.
Al piccolo futuro leader sembrava sempre di essere leggermente lontano dalla bravura degli altri, ma in realtà loro lo ammiravano per tutto l’impegno che ci metteva. Presto il giovane ragazzo sarebbe arrivato al loro livello e in quel futuro prossimo i suoi senpai avrebbero dovuto faticare per tenere il suo passo.

Alla prossima esibizione dei Knights mancava poco e Tsukasa si era preparato come meglio poteva. Doveva solo migliorare qualche nota per rendere così spettacolare l’unione delle cinque voci del gruppo. Izumi gli aveva detto di andare nell'aula del club di musica leggera e che gli avrebbe procurato un maestro adatto per aiutarlo nel suo intento. Ritrovarsi in quella stanza il leader che suonava il pianoforte fu veramente una sorpresa, mai si sarebbe aspettato che fosse lui il suo maestro

- Sto componendo non disturbare il mio genio novellino -

Aveva esclamato dopo averlo indicato con il dito come in segno di rimprovero

- Sena-senpai mi ha detto di venire qui per una lezione di canto -

Gli aveva risposto Tsukasa avvicinandosi a lui come se non avesse preso in considerazione il comando di prima.

- Sena mi aveva detto di fare qualcosa… di fare una lezione a … non ricordo ora ho in mente solo le mie canzoni. Va bene non disturbarmi mentre aspetti -

Aveva risposto Leo per poi tornare a comporre. Il suo novellino intanto lo osservava curioso di scoprire quale nuova canzone avesse in servo per loro quel genio del suo leader.

- Oh, ora ricordo -

Si allarmò di colpo quel ragazzo con i capelli arancio indicando Tsukasa come aveva fatto prima

- Sena mi aveva detto di farti una piccola lezione di canto perché sei rigido come una scopa -

- Dubito che Sena-senpai abbia detto che sono rigido come una scopa -

- Non mi ricordo forse l’ho pensato io, ma sentiamo fammi sentire -

Tsukasa si limitò a eseguire gli ordini dell’altro e iniziò a cantare la canzone facendo attenzione sia sulla tecnica che sui vari passaggi più complicati. Alla fine Leo sorrise battendo le mani

- Sei migliorato un sacco, faremo un figurone all’esibizione, ma manca una cosa… -

Si avvicinò verso di lui mettendogli la mano sul petto per poi sorridere soddisfatto

- La tecnica piano piano la stai acquistando Suo, manca ancora un po’, ma già ti eserciti. Devi però imparare a mettere un po’ di cuore… -

- Cuore? -

- Si, se ami la musica devi lasciarti trasportare da essa, rendere tua la canzone ed esprimere con il canto quello che ti da. La musica è spettacolare quando trasmette qualcosa non trovi? -

Forse Tsukasa non capiva bene quello che volesse dire, ma ogni volta che vedeva l’altro cantare gli sembrava così naturale in tutto e sorrideva. Quel sorriso inoltre trasmetteva qualcosa di magico, forse era questo che gli mancava: riuscire a trasmettere qualcosa

- Quindi mi manca solo questo… Devo lavorare su questo -

- Poi devi perfezionare la tecnica, ma questo lo puoi fare solo allenandoti, ma per raggiungere la perfezioni prova a sentire tua questa musica e a trasmetterla…. Hmmm non so come spiegartelo diversamente, devi arrivarci tu -

Dopo quella frase Leo tornò a comporre come se l’altro non ci fosse mai stato. Tsukasa non se la prese visto che si mise a pensare alle parole appena dette dal ragazzo, alla fine era sempre stato attento alla tecnica della canzone e forse gli mancava proprio quella spontaneità tipica delle canzoni del Leader.

Lasciò la stanza per tonare in sala prove dei Knights ed esercitarsi nel canto, non sarebbe stato facile per lui unire le sue emozioni alla musica, ma avrebbe provato e riprovato fino a in qualche modo riuscirci. Dopo un ora di esercizio i suoi due compagni del terzo anno erano sulla porta ad ascoltarlo e a parlare tra di loro.

- Lo senti Sena? Questo è il cuore di Suo che piano piano sta venendo fuori, finalmente riusciamo a vederlo. -

Forse Izumi non avrebbe capito quelle parole, ma Leo stava guardando Tsukasa sorridendo nella stessa maniera in cui cantava, come se il novellino gli stesse trasmettendo qualcosa di nuovo e puro.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Without You ***


Without You

Giorno 7 Prompt Judgement & Requiem | Future



Nella stanza dedicata alle prove dei Knights, c’era un grande armadio con tutti i loro costumi di scena utilizzati durante l'anno. Era formato da cinque spazi delimitati da divisori colorati ed ognuno di questi aveva sia un posto dove appendere i vari abiti, sia delle mensole in basso dove appoggiare i vari accessori. Ogni spazio di quell’armadio era quindi di proprietà di un membro diverso degli Knights e a chi apparteneva si poteva riconoscere non solo dai piccoli particolari che differenziavano ogni vestito, ma anche da come il ragazzo teneva i suoi averi. Gli angoli di Tsukasa e Izumi erano perfettamente in ordine: con le divise stirate e piegate a dovere, pure quello di Arashi era in ottimo stato, ma i suoi vestiti erano ordinati dal più vecchio al più nuovo, poi c’erano le parti di Ritsu e Leo completamente in disordine e in più quella del Leader aveva anche qualche foglio sparso con qualche nota scritta sopra.
Era primavera e i ragazzi del terzo anno si dovevano diplomare a breve e in quella situazione Leo aveva deciso di recarsi in quel posto per rivivere tutte le emozioni provate in quell'anno. Si trovava lì davanti a quell’immenso oggetto dedicato alla storia di quella unit che tanto amava e aveva aperto tutte le ante per immergersi in quei ricordi che lo avevano formato come persona. Ogni abito raccontava una vicenda diversa vissuta da lui e dai suoi compagni, erano storie a lieto fine da custodire nel proprio cuore e tragedie da non dimenticare per evitare di commettere gli stessi errori.
Aveva in mano l’ultima divisa che avevano messo i Knights e la stringeva forte al petto come se fosse un immenso tesoro. Quella divisa era stata molto importante per lui, gli ricordava lo stage dove si era messo a piangere di fronte a Tsukasa che lo aveva emozionato alzando al cielo, fiero di se stesso, una spada ovvero uno di quei simboli che contraddistingueva la unit. In un attimo recuperò anche la divisa scura con cui aveva formato quella unit provvisoria per scontrarsi contro i suoi compagni. Con entrambe le mani occupate che premevano contro il proprio corpo i due abiti, si inginocchiò a terra per poi produrre un sentito urlo ricco di malinconia e disperazione. Il suo viso era rigato dalle lacrime che non riuscivano a trovare una fine e i ricordi, emanati da tutti quei vestiti, continuavano ad essere percorsi nella sua testa. Sembrava un piccolo film della sua vita in quel gruppo che tanto lo aveva cambiato sia in bene che in male. Aveva minacciato di andarsene da quella scuola e ora si ritrovava li a soffrire perché stava per perdere tutta quella magia che gli avevano dato i suoi Knights.

Tsukasa entrò in quella stanza dopo qualche minuto che Leo era fermo lì a piangere sopra a quei vestiti così importanti. Aveva il fiatone molto probabilmente lo stava cercando da ore. Si era preoccupato come al solito e questa volta aveva veramente fatto bene a raggiungerlo visto lo stato di Leo.

- Finalmente ti ho trovato -

Aveva detto avvicinandosi, per poi accorgersi della situazione fin troppo delicata in cui si era trovato. Quel ragazzo era ancora in quella posizione disperata e aveva bagnato una parte del pavimento con quell’acqua salata proveniente dai suoi occhi. Tsukasa non perse tempo lo aiutò ad alzarsi e cercò di sostenerlo. Sembrava che tutta quella marea di ricordi avessero fatto perdere la forza di reggersi in piedi al tanto suo stimato Leo

- Leader… -

Gli aveva detto Tsukasa guardandolo in viso cercando di asciugargli le lacrime invano, ma non appena queste venivano pulite dal ragazzo venivano sostituite da altre. Il novellino quindi doveva fare solo una cosa: lo accolse in un abbraccio caldo e forte.

- Va tutto bene Leader… va tutto bene -

Tra qualche giorno i due avrebbero dovuto concludere quelle giornate che ormai erano abituati a passare insieme e questo era difficile anche per Tsukasa. Era ormai abituato a cercarlo per stargli vicino e nonostante quel Leader lo provocava parecchio aveva imparato ad amarlo ed ad apprezzarlo per quello che era, rimanendo così ammaliato ogni giorno dal suo genio. Per evitare di piangere, aveva sempre allontanato il pensiero dell’addio imminente, ma ora, in quella situazione, era impossibile non pensarci. Anche gli occhi del rosso iniziarono a bagnarsi facendo così cadere anche lui in un pianto anche se più silenzioso di quello del Leader.

- Suo… mi sembra ieri quando mi hai sorpreso scontrandoti contro di me e i Knights Killer… e ancora oggi mi sorprendi. Nell’ultima esibizione avevo le lacrime agli occhi da quando hai brillato, mi fa male pensare che non sarò qui a vederti crescere e migliorare -

Tsukasa non si limitò a dire niente, continuava a versare lacrime stringendolo a se sempre più. Fu in quel momento che Leo si accorse delle lacrime dell’altro, così mollò la presa sulle divise per poi abbracciarlo stringendolo forte come se non volesse farlo andare via per nessuna ragione al mondo.

- Va tutto bene Suo… andrà tutto bene… non può essere un addio -

Le divise rimasero in mezzo ai loro corpi, quei vestiti li avevano fatti incontrare creando quel rapporto così speciale che ormai nessuno dei due sembrava volere farne a meno, ma allo stesso tempo erano sempre loro che con crudeltà aveva preannunciato il loro addio.



//Sono finalmente giunta alla fine di questa settimana ricca di emozioni e sorrisi, La Leokasa è importante per me, la trovo magica e speciale e ormai sono troppo affezionata per separarmene.
Vorrei ringraziare voi tutti che avete seguito queste storie e in più vorrei ringraziare una mia amica che ha letto i miei scritti prima della pubblicazione. Mi ha aiutato parecchio dandomi consigli e dandomi sicurezza e anche se lei dice di non aver fatto nulla mi ha dato un aiuto davvero importante. Ammetto di essere sempre insicura di me e dei miei scritti, non credo di scrivere bene e lei aiutandomi mi ha reso più sicura di essi, grazie a lei avevo meno ansia di pubblicarli e molto probabilmente senza di lei non avrei concluso questa settimana....Grazie mille davvero

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3901751