Luce o oscurità

di ballerina 89
(/viewuser.php?uid=644987)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



 

Ancora una volta tutto si era concluso nel migliore dei modi per i nostri eroi: Killian era tornato sano e salvo dal regno dei morti ricongiungendosi con la sua amata Emma, Robin, il quale aveva rischiato che la sua anima venisse distrutta per sempre dal cristallo dell’olimpo, si stava pian piano riprendendo accanto alla sua Regina e Ade, non per ordine di importanza era stato finalmente sconfitto. Le vite dei nostri eroi erano  dunque tornate alla normalità e quale modo migliore di festeggiare se non una bella cenetta da Granny? 

L’invito venne esteso come al solito a tutti gli abitanti di Storybrooke ma a differenza delle volte precedenti  qualcuno con gran sorpresa decise di non presenziare. Emma e killian infatti, in via del tutto eccezionale, avevano deciso di non festeggiare la vittoria insieme agli altri: preferirono rimanere in casa, casa di Emma per la precisione, nella loro tanto ambita privacy, per dedicarsi a dei festeggiamenti davvero speciali. 

Avevano molto da festeggiare quei due... in quei mesi più di una volta la loro vita era stata appesa ad un filo: lei era diventata l’oscuro, lui per difenderla era stato ferito a morte con la famosissima Exalibur, lei lo aveva trasformato a sua volta in un signore oscuro per salvarlo da morte certa e sempre lei era stata costretta ad ucciderlo per rimediare all’errore fatto e per salvare l’intera città. Ricordi che entrambi vorrebbero per sempre cancellate dalle loro menti e dai loro cuori ma c’è da dire che tutte quelle sofferenze, per quanto terribili siano state,  avevano portato con se anche delle gioie. 

La prima senza ombra di dubbio è stata quella scoprire che il loro fosse vero amore. Si amavano, non vi era alcun dubbio su questo o Emma non sarebbe scesa negli inferi per salvarlo, ma un conto è dire ti amo ad una persona e un conto è avere l’amore per essa nel tuo cuore. La seconda gioia invece... beh  Emma non la considerava propriamente una gioia, non ancora almeno, ma era proprio a causa di quest’ultima che pregò Killian in tutte le lingue del modo per tornare a casa con lei e non trattenersi a festeggiare con gli altri. 

  •  Allora? Tutta questa voglia di tornare a casa love? Se mi volevi tutto per te bastava dirlo senza tanti giri parole amore... non avrei di certo obiettato! -  La provocò come al suo solito, gli piaceva stuzzicarla e a lei di solito piaceva che lui lo facesse ma quella sera no... quella sera c’era qualcosa di diverso in lei. La vide abbassare lo sguardo proprio mentre lui stava avvicinandosi per baciarla e questo gli fece capire che dietro quella supplica di andare via dalla festa ci fosse in realtà dell’altro.... c’era qualcosa che andava oltre il voler festeggiare in solitaria e ora voleva scoprire cosa fosse. Smise subito di fare il latin lover e riacquistando un comportamento serio provò a capire cosa passasse per la testa della sua donna la quale, poteva vederlo lontano un km, stava già innalzando i suoi muri. - Emma tesoro.... tutto ok? - di solito la scena era la seguente: fingeva che tutto andasse per il verso giusto, lui insisteva fino a farla arrabbiare dopodiché confessava. Pensava fosse lo stesso anche quel giorno ma la sua donna con grande stupore seguì un copione tutto nuovo. Non appena le chiese se fosse tutto ok prima annuì convinta, poi scosse la testa in senso di negazione e subito dopo ancora scoppiò in lacrime. Rimase stupito dalla cosa ma se da un lato fosse felice che non avrebbe dovuto insistere oltre per sapere la verità questo suo aprirsi nell’immediato non fece altro che farlo preoccupare ancor di più. In un secondo fu al suo fianco: la strinse a se e le accarezzò i capelli cercando di calmare quel pianto che diventava sempre più agitato. Percepiva la paura nei suoi occhi ma sopratutto la percepiva nel suo cuore e si sentì impotente. Continuò a tenerla stretta a se sperando che il suo abbraccio potesse farla sentire in qualche modo protetta, sperava di riuscire a calmarla almeno un pochino in quel modo ma purtroppo non fu così... lei si aggrappò a lui come a non volerlo lasciare andare ma continuava comunque a singhiozzare rumorosamente. - Emma amore mio... - le sussurrò nell’orecchio - va tutto bene love.... va tutto bene! - moriva dalla voglia di chiederle cosa la turbasse ma non era ancora il momento, era troppo agitata. Le formulò la fatidica domanda solamente quando la sentì calmarsi leggermente. 
  • È... è successa una cosa.... a... a Camelot! Una cosa che... che.... io....
  • Shhhh..... non ci pensare più ok? È tutto finito. - pensò che si sentisse ancora in colpa per averlo trasformato in un signore oscuro, in fondo non ne avevano mai avuto modo di parte se non quando lui in preda all’oscurità l’aveva fatta sentire un vero verme. - Non è successo nulla che non sia già stato risolto amore. Sono stato un cretino a dirti quelle cattiverie, capisco perfettamente perché tu l’abbia fatto. Era l’oscurità a parlare al posto mio love ma adesso che sono in me posso dirti con tutta onestà che apprezzo davvero quello che tu abbia fatto per me. Mi hai salvato la vita, non sarei qui se non fosse stato per la tua caparbietà quindi dimentica tutto ciò che ti ho detto in passato ok? Erano solamente bugie. 
  • Killian no....non è  quest... io....
  • Shhhh non ho ancora finito! - le mise delicatamente un dito sulle labbra per zittirla - Farei lo stesso per te, Emma Swan, se quella fosse l’unica via per salvarti la vita e inutili sarebbero tutte le tue proteste al riguardo quindi smetti di sentirti in colpa, lasciamoci il passato alle spalle e iniziamo finalmente la nostra vita insieme. Sei ancora d’accordo vero???? Vuoi ancora un futuro con me? 
  • S... si mah.... io...
  • Allora niente mah. Il passato è passato, pensiamo solo al nostro presente ok? - le rivolse un gran sorriso dopodiché la liberò dal suo abbraccio e si diresse verso il piccolo angolino bar per preparare due cocktail. Bisognava brindare alla loro nuova vita e chissà, magari un goccetto l’avrebbe quantomeno fatta rilassare in pochino; poteva vederlo anche se distante: era ancora molto tesa. - Da dove pensi sia più opportuno cominciare? Vuoi che riprendiamo da dove abbiamo lasciato prima di tutta questa pazza avventura o visto che la casa che ho scelto per noi e già nelle nostre mani passiamo direttamente allo step successivo? Hai carta bianca love, qualsiasi cosa tu dirai per m....
  • Sono incinta! - lo disse di getto, come a volersi liberare di un peso. 
  • Ottima scelta, direi che..... - il vero significato di quelle parole arrivò alle sue orecchie leggermente in ritardo rispetto a quando lei le pronunciò ma quando il suo cervello elaborò il vero significato di quelle parole la reazione fu istantanea. Gli morirono le parole di bocca e tanto lo stupore entrambi i bicchieri che aveva in mano caddero a terra frantumandosi in mille pezzi. - sei cosaaaaa????? Co... cosa hai detto? - le chiese gentilmente di ripetere, non era sicuro di aver capito bene. 
  • Hai... hai capito benissimo e.... e.... tze, lascia stare, la tua reazione dice già tutto!- prese la direzione delle scale e tentò di raggiungere il piano di sopra per allontanarsi il più possibile da lui ma Killian fu più veloce e già a metà gradinata la raggiunse. 
  • Ehi ehi ehi aspetta un secondo! - la fermò prendendole il viso tra le mani e scrutando attentamente il suo sguardo: i suoi occhi erano rossi per via del pianto ma in essi c’era anche altro: paura! Negli occhi della sua Emma c’era paura. - Dove credi di andare è? - non gli rispose - love tu.... tu sei incinta? mi stai dicendo che tu... noi.... si insomma: aspetti un bambino? Il nostro bambino? - gli veniva da sorridere al solo pensiero ma a differenza sua  lei non sorrise... tutt’altro.... si limitò ad annuire e abbassò contemporaneamente lo sguardo. - Ma è una notizia meravigliosa Amore miooooooo!!!!!!!! - avrebbe voluto  fiondarsi sulle sue labbra senza alcuna delicatezza ma si fermò per tempo: forse non era ancora arrivato il momento dei festeggiamenti. A quanto pare il suo malessere emotivo era dovuto a quella piccola rivelazione pertanto prima di gioire o fare qualsiasi altra cosa avrebbe dovuto abbattere quel piccolo muro che secondo dopo secondo, tassello dopo tassello si stava innalzando tra di loro. - Credimi, vorrei baciarti, abbracciarti.... oddio non lo so neanche io che ti farei in questo momento ma a quanto pare dovrò rimanere al mio posto non è vero? - non gli rispose a parole ma dallo sguardo la risposta era comunque assai chiara. - che c’è Emma??? Non sei felice tesoro? Guarda che a me puoi dirlo, puoi dirmi qualsiasi cosa, bella o brutta che sia. Non ci rimarrò male te lo giuro ne tantomeno mi arrabbierò se è questo che ti spaventa. Tutto quello che voglio è conoscere i tuoi pensieri ed essere messo al corrente di ciò che ti turba in modo tale da poter  provare a rassicurarti un pochino. Odio vederti così amore... - prese una pausa - allora? che ne dici? Ci andiamo a sedere sul divano? Ti proporrei un bel rum per schiarirti le idee ma credo tu debba accontentarti di una cioccolata calda. - le sorride dolcemente e lei per la prima volta da quando erano entrati in casa sorrise lui. - Dai, comincia ad andarti a sedere, io corro a preparartela. 

Con la scusa di preparare la cioccolata calda ebbe del tempo per riflettere su quello che stava succedendo. Era  incinta... la sua Emma era incinta.... era in attesa del loro bambino, del loro primo bambino. Stava per diventare papà, ma in fondo lo era già per alcuni versi visto che il frutto del loro amore cresce già dentro di lei. Aveva le lacrime agli occhi al solo pensarci ma le sue lacrime erano totalmente differenti da quelle che sta versando nell’altra stanza la sua donna. Le sue erano di gioia, pura gioia, mentre quelle di lei.... ancora non lo sapeva. Ad essere sinceri aveva un po’ di paura di tornare di la, aveva paura di scoprire cose di cui non era ancora pronto ad ascoltare e forse mai lo sarebbe stato. Aveva paura che lei non volesse quel bambino e che lo considerasse solamente uno sbaglio dettato da uno stupido atto di irresponsabilità. Avrebbe voluto rimare in quella cucina lontano dalla verità ancora per un po’  ma sapeva che non poteva farlo: nell’altra stanza c’era la sua adorata Emma, più spaventata che mai e non poteva non pensare a lei. Prese un respiro profondo, mise la cioccolata calda in due tazze, né farcì una con panna e cannella e facendosi coraggio tornò da lei. Non disse e non fece nulla per spronarla a parlare, aveva già detto tanto, si limitò semplicemente a passarle la tazza e sorseggiando la sua attese che lei fosse pronta ad aprirsi. 

  • È complicato... - esordì dopo interminabili minuti di silenzio. - Non mi aspettavo minimamente una cosa del genere. Credevo... si beh... credevo che dopo quello che mi fosse accaduto con Neal in passato non sarei stata più  così superficiale e irresponsabile....invece...si lo so non c’è bisogno che continui a guardarmi così! Sono una persona pessima se penso questo lo so, un mostro di persona, un....
  • Ehi.... non ti sto guardando in nessun modo love, ti stavo semplicemente e ascoltando. Comunque  non sei affatto una brutta persona, sei semplicemente spaventata e nessuno ti biasima per questo. - le sorrise - continua avanti... scommetto che c’è ancora dell’altro...
  • Sono spaventata da morire, lo ero già a Camelot quando parlavamo del nostro futuro se ricordi, ma ora la cosa è di gran lunga più spaventosa. Avevo delle cose in mente.... volevo fare le cose per bene e sopratutto iniziare pian piano ma ancora una volta ho combinato un casino! Sono una frana.... sono una frana nelle relazioni, nella vita di coppia.... come mamma...
  • Alt! Se devi sparare tutte queste cavolate possiamo anche smetterla di parlare! - la interruppe. - Siamo tutti delle frane in amore e delle volte è proprio questo che rende la relazione tra due persone più “viva”.... come fidanzata poi sei perfetta così come sei e non lo dico solo perché sei qui davanti a me. Sei testarda e capocciona come poche questo è sicuro e avrai anche tremila difetti, come non fai altro che ripetere, ma sei perfetta.... o almeno lo sei per me.
  • Kill...
  • Come mamma poi non devi neanche permetterti di dire che non vali nulla. Tu e Henry avete un rapporto invidiabile, la stessa Regina che l’ ha cresciuto per ben dieci anni da sola invidia il legame speciale che voi due avete costruito nel tempo quindi...
  • È anche questo il punto! Io mi sono rapportata a lui prima di tutto come amica... poi come madre. Non ho fatto la mamma tradizionale con lui... mi sono limitata a metterlo al mondo... le cose da mamma le ha fatte tutte Regina! È lei che lo ha nutrito, che gli ha raccontato la favola della buonanotte, che lo ha consolato quando aveva paura... potrei continuare all’infinito credimi. Il nostro rapporto madre/figlio si è creato solamente in seguito.... prima di tutto per lui sono stata e sono tuttora un’amica.
  • Si sará creato con il tempo ma si è creato ugualmente però! Conta solo questo Emma! Henry ti considera sua mamma al 100%, non ne ha mai fatto mistero e se non fossi una brava mamma fidati che non si farebbe scrupoli a dirtelo. Sarà stato più semplice con lui perché era già grande quando lo hai incontrato, sicuramente ci saranno delle cose che cambieranno con un bambino più piccolo, delle cose che bisognerà imparare e di sicuro ci saranno anche dei sacrifici da dover fare ma ce la si può  fare no? - le sorrise ancora - andiamo... una tosta come te che non si ferma neanche davanti al diavolo in persona ha paura di un piccolo esserino di quaranta o cinquanta centimetri? - anche se ancora con le lacrime agli occhi quell’ultima battuta riuscì a strapparle un minimo di sorriso. 
  • Tu... tu non hai paura? Non hai dubbi? Sei davvero così tranquillo come sembri essere? - chiese a quel punto. 
  • Mi chiedi se ho paura???? Scherzi vero? Me la sto facendo addosso dalla paura Swan! Mi hai mai visto interagire con un bambino per caso? - rise al solo immaginarsi - con tuo fratello al massimo, ma giusto lo stretto indispensabile. Capitan uncino non ha paura di nulla si dice.... beh forse su questo argomento a paura  peggio di te ma per quanto riguarda l’avete dubbi.... no, non ne ho! non ho alcun dubbio Emma! Ti amo e voglio avere un futuro con te e questo futuro racchiude con se convivenza, matrimonio e figli. Certo, credevo che avremmo seguito questo ordine ma a quanto pare non sarà così! Non mi stupisco più di tanto sai? A me e te piace strafare e questa ne è la prova vivente! - riuscì a darle un leggero bacio a fior di labbra. - Andrà tutto bene posso garantirtelo, devi solo fidarti di me. - le ripetè le parole dette a Camelot e lei come quel giorno si lasciò guidare dalle sue parole e senza esitazione annuì - è un si? - chiese sorpreso lui , che l’avesse già convinta? - sei pronta ad iniziare questa nuova avventura insieme?

Ci penso ancora qualche secondo ma non smise un solo istante di guardarlo negli occhi. Erano in comunicazione... una comunicazione non verbale ma pur sempre una comunicazione. 

  • Si mah... non mollarmi come....io da sola non credo di....
  • Shhhh....Io non sono come lui! Non ti libererai mai di me Swan, lo vuoi capire questo? - non le permise di dire altro, si fiondò su di lei e la baciò con tutta la passione che in quel momento sentiva di avere. Avrebbe voluto farlo non appena appresa la notizia ma era stato costretto a rimandare per cause di forza maggiore, ma ora finalmente poteva dimostrarle tutta la sua felicità. A parole non era mai stato bravo ma a fatti.... a fatti non lo batteva nessuno e Emma lo sapeva infatti, dopo neanche mezzo secondo si lasciò andare e assecondando le esigenze del suo uomo si ritrovarono in men che non si dica a festeggiare a modo loro quella che sarebbe stata la loro nuova vita.  Fecero l’amore inaugurando finalmente anche la nuova casa, era la prima volta che lui vi entrasse come fidanzato, le uniche volte che lo aveva fatto era per scoprire qualcosa su di lei come oscuro e non appena raggiunsero l’apice del piacere, nonostante fossero sfiniti, non si addormentarono... no, ripresero a parlare. 
  • Perché non mi hai detto di avere dei sospetti al riguardo? - si riferiva alla gravidanza - ti sarei stato accanto e magari avrei impedito ai tuoi muri di iniziare a creare le fondamenta. - le disse mentre erano ancora stretti l’uno tra le braccia dell’altro. 
  • Era complicato dirtelo... c’erano troppe cose sul fuoco. - troppe cose? Da quando erano tornati, due settimane all’incirca, non vi erano state ne crisi ne casi alla stazione dello sceriffo, tutto era fin troppo tranquillo quindi a cosa poteva riferirsi con quella frase? 
  • Da... da quando lo sai? - si fece serio guardandola negli occhi. Un sospetto gli venne alla mente. 
  • Da prima di venirti a liberare nella tana di Ada. - confessò lasciandolo completamente a bocca aperta. I suoi sospetti erano giusti allora. - il giorno prima per l’esattezza.
  • Da prima di.... EMMA!!!! E non me l’hai mai detto??? Cioè spiegami: sei venuta da sola fin la giù? Nel tuo stato????? - non era arrabbiato, era più che altro preoccupato e scioccato allo stesso tempo. Sapere di star per diventare padre lo emozionava come mai si sarebbe aspettato ma ecco venire a galla anche le prime paure da genitore per l’incolumità di quella piccola creatura.
  • Non ero sola lo sai... c’era Tremotino...
  • Ahhh allora sto proprio tranquillo! - rispose ironicamente. 
  • E.... beh.... sai già chi altro ci fosse con noi. - abbassò lo sguardo. Non c’era bisogno che si spiegasse, si erano capiti al volo. Stava parlando di Milah, il grande amore del suo Killian. Lui può solo immaginarlo, Emma non gli ha mai dato la conferma, ma crede che lei si senta costantemente sotto pressione quando esce fuori il nome della sua ex:  è come se la vedesse come qualcosa di insostituibile per il suo uomo, lui non parla mai di lei per giunta e questo, in mente sua conferma la sua teoria. Ovviamente per Killian non è così, Milah è stata il suo grande amore, lo sanno tutti, ma niente batte Emma! È lei il suo vero amore e questo non cambierà mai. 
  • Sai che non devi avere nessun timore nel nominarla vero? - le disse per rincuorarla ma lei scrollò le spalle - ehiiii, dico davvero, non devi sentirti in competizione costante... non hai nulla in meno a lei anzi... - le accarezzò la guancia - Ho scelto te Emma e questo sarebbe successo in ogni caso, anche se lei fosse ancora in questo mondo quindi smettila di sentirti inferiore perché non ce n’è motivo. 
  • ....o...ok....
  • Bene, ora dimmi... non me l’hai detto quanto mi hai trovato li e ok ma poi? Ce ne sono stati tanti di momenti in cui siamo stati soli, potevi parlarmene no? Non avresti passato tutto questo tempo a portare il peso di questa cosa da sola. Immagino che oltre a me non lo sappia nessuno....
  • No infatti, non lo sa nessuno, era giusto che fossi tu il primo a saperlo. Per quanto riguarda il non dirtelo beh... non è che non volessi, ci ho provato è solo che altre cose si sono messe in mezzo. Una volta i miei erano a casa, una volta dovevano occuparci su come tornare a Storybrooke... tutto un gran casino. Ero quasi riuscita a dirtelo il giorno  in cui mi permisi finalmente di curarti da tutte quelle ferite che quel bastardo ti aveva inflitto ma poi è arrivato tuo fratello e tu stesso dopo mille incomprensioni hai espresso il forte desiderio di non voler più tornare a Storybrooke con me... - gli ricordò. 
  • Altra cosa da dimenticare. Sono stato un bastardo ma purtroppo me ne rendo conto solamente adesso...te ne ho fatte passare parecchie amore mio e delle volte non mi capacito di come tu sia ancora qui al mio fianco. - le disse con sincerità. 
  • Come hai detto tu è  acqua passata, non parliamone più. Tornando al nostro discorso principale invece... mi dispiace avertelo taciuto comunque... se ripenso a quando eravamo soli in  quel luogo orribile a cercare l’ambrosia poi.... 
  • Emma non fa nulla davvero! 
  • Fa invece... eccome se fa! Ci siamo detti addio Killian! Allora non sapevo che ti avrei rivisto, avrei dovuto renderti partecipe di questa cosa, avevi tutto il diritto di sapere cosa stava succedendo invece sono stata una codarda! 
  • Sei stata coraggiosissima invece! Hai fatto bene a non dirmelo in quella circondata e forse a ripensarci ai fatto bene a non dirmelo affatto in quel momento! Se non fossi riuscito a tornare con voi questo piccolo esserino... - per la prima volta in assoluto da quando aveva appreso la notizia sfiorò il suo ventre - credo sarebbe stato la mia questione in sospeso che non mi avrebbe fatto passare oltre. Non sarei riuscito a gestire quel caos sapendo che a Storybrooke c’eri tu incinta di lui... o lei. Non sentirti in colpa, è andata benissimo così. - si strinse maggiormente a lui. - allora, ti sei calmata un pochino? 
  • Non so come fai ma le tue parole riescono a calmarmi sempre. Ho ancora una paura assurda di non essere all’altezza di questo compito lo ammetto ma so anche che accanto a te tutto diventa più semplice per cui adesso non ho più timore di dire che non vedo l’ora di diventare di nuovo mamma! - e niente, quelle furono le ultime parole che si rivolsero quella sera, la loro conversazione terminò lì in quanto tornarono ad amarsi fin quando, sfiniti ma soddisfatti, non caddero addormentati l’uno nelle braccia dell’altro.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

Per comunicare la lieta notizia alla famiglia aspettarono qualche tempo, non che non volessero condividere la loro gioia... al contrario, non stavano nella pelle, sopratutto Killian, ma con tutto lo stress subito a causa della loro ultima lotta negli inferi volevano essere sicuri che tutto procedesse nel migliore dei modi prima dei grandi festeggiamenti. Whale era l’unico oltre a loro due ad essere messo al corrente della cosa e fu lui il primo a dire ad Emma di stare molto riguardata: il bambino, in base alle analisi svolte, stava bene ma anche lui voleva evitare tutte quelle possibili problematiche che nel prime trimestre erano più consuete manifestarsi. 

Rallentare i ritmi senza far sospettare gli altri non fu semplice ma riuscirono comunque nell’impresa inventando qualche piccolissima bugia a fin di bene. Killian aumentò i suoi orari in stazione facendo più turni di pattuglia mentre Emma nonostante continuasse a lavorare anche lei, non potevano far insospettire David che ogni tanto continuava a lavorare con loro, si limitava più che altro al lavoro di ufficio. Per la prima volta da quando era diventata sceriffo  tutte quelle scartoffie che tanto odiava erano in ordine e pronte per essere inviate ma questo avrebbe potuto ritorcerlesi contro: Regina aveva l’occhio lungo per questo genere di cose e e non ci avrebbe messo molto a fare due più due smascherandola pertanto, nonostante Emma fosse in pari con tutto, e addirittura  anche in anticipo, decise di inviare a Regina i moduli  che richiedeva volutamente in ritardo in modo da non dover rispondere a domande scomode. 

Andarono avanti in questo modo per un paio di mesi ma poi essendo quasi arrivata a metà del terzo mese di gestazione e avendo difficoltà ad entrare nella sua taglia 38 di jeans decise che forse il momento di dire la verità era arrivato. Preferiva di gran lunga essere lei a comunicare la notizia alla

Sua famiglia e sapeva benissimo che non sarebbe successo se avesse continuato ad aspettare

ancora. Andare in un centro commerciale a comprare nuovo guardaroba avrebbe portato con se l’ iconveniente di dover provare vestiti, sopratutto dovevo scegliere nuove taglie e questo avrebbe portato ad insospettire le commesse che non avrebbero esitato un solo secondo a fare un passaparola di notizie stuzzicanti che sarebbero presto arrivate alle orecchie dei suoi familiari. Conoscevano tutti Emma in città pertanto il tempo di nascondere il suo erede era ufficialmente concluso. Organizzò una cena intima in casa, l’unico che venne escluso momentaneamente fu Henry, volevano aspettare ancora un po’ per dirlo a lui e dopo averli rimpinzati di cibo per tutta la sera, avevano perso il conto di quante pietanze avevano assaggiato, anche se il cuore le batteva all’impazzata decise di confessare. 

 

La lieta notizia venne presa da tutti nel migliore dei modi, tutti tranne che da un membro: David! Lui a differenza degli altri i quali corsero tra pianti di gioia e euforia totale, ad abbracciare i futuri neo genitori, rimase seduto a tavola a scrutare sua figlia ma in particolar modo suo genero. I due non se ne accorsero subito visto il gran chiasso che il restante della famiglia stava facendo ipotizzando già se si trattasse di un maschietto o di una femminuccia ma quando i loro occhi incrociarono lo sguardo di David tutto fu più chiaro. 

  • papà... tu non dici nulla? - chiese timidamente Emma attirando involontariamente tutta l’attenzione dei presenti sul principe. 
  • Che vuoi che ti dica: brava? - rispose con riluttanza ricevendo una gomitata da sua moglie la quale lo richiamò subito all’ordine per quel commento del tutto fuori luogo. 
  • David!!!!!!!! 
  • Che c’è? Non posso neanche più esprimere la mia opinione? 
  • Emh... - guardanosi attorno Snow vide gli sguardi  di tutti puntati su di loro e capì che non poteva di certo discutere con suo marito li - David, tesoro, ti dispiacerebbe seguirmi un secondino in giardino per favore??? - gli propose alzandosi in piedi e avviandosi verso la porta. 
  • Possiamo parlare anche qui, non devo mica nascondermi. 
  • David per cortesia vieni fuo...
  • No mamma va bene, lascialo stare. - si intromise a quel punto Emma per poi guardare suo padre dritto negli occhi. Era ferita da quel suo modo di comportarsi ma cercò ugualmente di non farglielo vedere, non voleva mostrarsi debole. - c’è qualche problema per caso papà??? - aveva immaginato che sarebbe stato un po’ geloso della cosa,ma non si sarebbe mai aspettata una sceneggiata del genere da lui.  
  • No! - rispose andando dritto per la sua strada. Non era d’accordo, non doveva mica esserlo per forza. 
  • E allora???? Tutta questa riluttanza da dove viene fuori? 
  • Non sono riluttante Emma, semplicemente non sono d’accordo! Che c’è, devo esserlo per forza? - guardó sua figlia negli occhi mentre pronunciò quelle parole e per Emma fu come ricevere una coltellata in pieno petto. Credeva che suo padre avesse ormai accettato Killian, l’aveva aiutata addirittura a salvarlo.... perché si stava comportando in quel modo? I suoi occhi iniziarono a farsi lucidi nonostante stesse combattendo con tutte le sue forze per non piangere e come se non bastasse tutte le incertezze su quella gravidanza avute agli inizi tornarono a farsi sentire in maniera ancora più intensa. 
  • Amico aspetta un secondo!  - intervenne a quel punto Killian vedendo la sua donna in evidente stato di difficoltà. - Vorresti forse venirmi a dire che non sei felice di diventare nonno??? 
  • Certo che Sono felice di diventare nonno! Non mettermi in bocca cose che non ho detto pirata! - esclamò confondendo i pensieri di tutti. 
  • E allora qual’è il problema? Sono io per caso? No perché se il problema sono io David mi dispiace ma devi fartene una ragione. Amo tua figlia e non intendo minimamente farmi da parte solamente perché tu non mi accetti! 
  • Davvero mi stai chiedendo  quale sia il problema???? Non ci arrivi da solo? 
  • Ce lo stiamo chiedendo un po’ tutti in realtà! - anche Regian provò a dire la sua. 
  • Non è Killian il problema! - si limitò a dire. 
  • A no? E allora di che si tratta David??? 
  • Desidero di più per mia figlia, è un reato forse? non sono ancora spostai,  convivono da tre mesi forse??? E non per ultimo stanno insieme ufficialmente da quando? Un anno circa? È troppo presto per avere un bambino. 
  • Amico sei serio? - Non credeva alle sue orecchie, erano precipitati senza volerlo nel medioevo? 
  • Sono serissimo Killian! Serissimo... ma non mi aspetto di certo che tu capisca. 
  • Non sono mica stupido! 
  • No, ma non sei padre.... o meglio... - si corresse visto le circostante del momento. - Non lo sei ancora. Forse un giorno capirai quello che sto dicendo ma per il momento non puoi! Non sai cosa significa fare sacrifici per un figlio, spaccarsi la schiena per garantirgli un futuro felice.... puoi immaginarlo è vero ma non lo sai. 
  • Perché tu si papà???? - Emma si pentì nell’esatto momento in cui quelle parole uscirono l dalla sua bocca ma ormai era troppo tardi per rimediare alla gaffe fatta. Chiese immediatamente scusa,  aveva esagerato, ma dallo sguardo di David capì che quelle scuse non erano servite. Lo vide alzarsi dalla sedia, prendere le sue cose e avviarsi verso la porta d’ingresso. 
  • No Emma a quanto pare non lo so neanche io! Ci vediamo in stazione. - non le diede modo di replicare, uscì e andó via senza neanche aspettare sua moglie o suo figlio minore. 

Quella che doveva  essere una serata di gioia e festeggiamenti si rivelò con gran sorpresa di tutti una piccola faida di famiglia in piena regola. Emma presa dallo sconforto più totale scoppio in lacrime disperata e a nulla servirono le parole di incoraggiamento dei presenti. Suo padre le aveva voltato le spalle e questo la faceva sentire un vero schifo. Totnó a sentirsi come quando era imprigionata in quella  casa famiglia che tanto odiava e non riusciva a pensare ad altro che agli occhi delusi di suo padre nonostante gli altri provassero in ogni modo a spronarla. Mandó tutti via  avendo ormai perso la voglia di festeggiare e chiese addirittura a Killian di essere lasciata da sola. 

  • io non vado prorpio da nessuna parte, non ti lascio a casa da sola in queste condizioni! Scordatelo prorpio. - le disse cercando di farla Ragionare.
  • Ho detto che voglio restare per conto mio! 
  • E io ho detto di no! 
  • Vuoi restare qui????? - chiese lei con aria di sfida. 
  • Certamente! - rispose a tono
  • Bene allora vado via io! - prese la sua giacca di pelle rossa dall’appendi abiti e imitando i gesti di suo padre di poco prima tentó di uscire  di casa ma  Killian prontamente riuscì a piazzarsi  davanti alla porta impedendole di procedere oltre  - spostai! - gli ordinò.
  • Love per favore! Ci sei rimasta male, lo so, ma lo sai come è fatto tuo padre: se non si distingue dalla massa non è lui; e poi credi seriamente che mi avrebbe abbracciato e detto “compimenti genero” conoscendo l’antipatia repressa che prova nei miei confronti? Sei la sua bambina Emma, per quanto tu possa essere adulta, matura e indipendente resterai sempre la sua bambina e non credo che sia per nulla facile per lui accettare che un uomo ti porti via dalle sue braccia. 
  • Mah...
  • È così fidati! Come ha detto lui non saprò ancora a pieno cosa significa essere padre ma posso provare ad immaginarlo e fidati che se dentro di te sta crescendo una piccolina quello che ha fatto tuo padre stasera sarà niente in confronto a quello che farei io se solo mi ritrovassi al suo posto. - le fece davvero piacere sentire quelle parole. - Con questo non dico che do ragione a tuo padre, ci mancherebbe altro, dico solo che in fondo capisco perché abbia agito così. - le accarezzò il viso! - devi stare serena, domani di sicuro ti chiamerà per fare pace ma adesso però non farmi preoccupare ora ok? asciugati il viso e andiamo a dormire. Si vede lontano un km che sei stremata.
  • Killian io.... ti ringrazio per le belle parole, davvero, le apprezzo molto ma io ero seria prima... vorrei sul serio restare sola stanotte. Sto bene, tranquillo, ma ho bisogno di stare un po’ per conto mio. 
  • Love...
  • Non insistere ti prego. - sarebbe servito a qualcosa mettersi a discutere ancora? Assolutamente no, Ema era una capocciona, questo Killian lo sapeva bene e di conseguenza, pur di non farla stranire ancora di più, assecondó, anche se con un po’ di riluttanza, il suo desiderio. 
  • D’accordo, come vuoi tu amore mio ma ad una condizione:  che mi chiamerai semmai dovesse servirti qualcosa... qualsiasi cosa. 
  • Te lo prometto.... grazie! - si scambiarono un bacio a fior di labbra. 
  • Per te questo ed alto amore mio ma sia ben chiaro: che sia l’ultima volta che mi cacci da quella che ormai è anche casa mia e che mi tieni lontano da mio figlio!! - la fece ridere per l’espressione imbronciata che fece ma quella risata non bastó per nulla a tranquillizzarlo.  Le  diede un secondo bacio, più intendo questa volta, per augurale la buonanotte e per farle capire che non era arrabbiato o deluso da lei per quella richiesta e come promesso uscì di casa. Le aveva detto che sarebbe andato sulla jolly Rogers come ai vecchi tempi ma la realtà fu assai diversa. Decise di restare ad attendere l’alba seduto sui scalini del loro porticato, non aveva alcuna intenzione di lasciarla da sola, non si sentiva sicuro. Si mise ad osservare il cielo, le stelle e la strada completamente isolata. Storybrooke di notte era un vero paradiso, aveva solo un problema: quando c’era il vento era davvero freddo. Nonostante fossero ancora in estate c’era un vento fastidiosissimo quella sera e non potendone più  verso le tre del mattino, quando l’aria iniziò a farsi un po’ più gelida, decise di spostarsi da quegli scomodi scalini per trovare un po’ di riparo. non abbandonò la sua casa e la sua donna... si rifugiò all’interno del loro maggiolino giallo e attese che il sole sorresse. Il tempo sembrava non passare mai, le lancette dell’orologio non ne volevano sapere di camminare ma poi ecco che la sua attenzione venne attratta da qualcosa, o meglio... da qualcuno che gli fece perdere finalmente la cognizione del tempo. 
  • Ti credevo sulla jolly! - disse Enna una volta averlo raggiunto in macchina sorpresa si vederlo lì - cosa ci fai qui fuori? 
  • E me lo chiedi? Proteggo la mia famiglia in caso di necessità! - rispose con fare ovvio regalandole un magnifico sorriso. - tu invece che ci fai qui? Fa freddo, non dovresti uscire a quest’ora... potresti prendere un malanno. 
  • Stavo venendo da te! - confessò 
  • Da me? - chiese confuso non aspettandosi quella risposta. 
  • Già... volevo venire a chiederti scusa. Non... non mi sono comportata per nulla bene nei tuoi confronti poco fa. Tu non centri nulla con quello che è successo a cena Killian, non dovevo mandarti via. 
  • Oooh tesoro mio.... - la strinse a se - non hai fatto nulla di male credimi. Stare un po’ per conto prorpio è quello che alle volte serve per schiarirsi le idee. È tutto ok, davvero, non devi assolutamente scusarti con me. 
  • Si peró... 
  • peró cosa? 
  • Beh... non è solo per questo che stavo venendo da te... - disse lasciando la frase in sospeso e mettendo così curiosità all’uomo che aveva davanti a se. - io... 
  • tu? - cercó di spronarla. 
  • Beh io non sono più abituata a dormire da sola e... mi.... mi mancavi! - le sue guance diventarono rosse come due mele e Killian non poté non sorridere per quella sua inpacciataggine. Al tempo stesso però si sciolse al suono di quelle parole e senza aggiungere altro annullò le distanza che lo separavano da lei baciandola. 
  • Mi sei mancata terribilmente anche tu love ma se vuoi, per recuperare il tempo perso potremmo.... beh ecco.... potremmo rientrare in casa coccolarci un po’! - propose malizioso. - che ne pensi? 
  • Mmmh... idea davvero allettante capitano mah - scavalcò in maniera agile il cambio e il freno a mano  e andò a sedersi tra le sue braccia. - non mi va di aspettare oltre per potermi inebriare del tuo profilo e rientrare in casa ci farebbe perdere solamente del tempo prezioso. - intervallò le parole con dei baci sul collo  mentre contemporaneamente  sbottonó parte della camicia in modo tale da poter ammirare il suo petto scolpito. Killian rimase piacevolmente colpito dalla sua audacia e, come potete immaginare, non ne fece mistero. 
  • Mi piaci così intraprendente Swan! Se me lo avessero detto mesi fa che eri così maliziosetta sarei scoppiato a riderti in faccia! - la prese in giro.
  • Zitto e baciami. 

Un bacio ne portò via con se un altro, un altro e un altro ancora ed è così che finirono per trascorrere il restante della notte ad amarsi in quello stretto maggiolino. A nessuno dei due inportò più di tanto che con molta probabilità  il mattino seguente si sarebbero ritrovati con un fastidiosissimo mal di schiena, avevano sentito la mancanza l’uno dell’altra in quelle poche ore che erano stati distanti e avevano bisogno di rimediare. Grazie a lui Emma riuscì addirittura a cacciare i suoi fantasmi dalla mente per qualche ora ma questo non voleva di certo dire  che si fosse buttata la discussione di quella sera alle spalle o che non le importasse più. Aveva semplicemente messo il cervello in stand bye per una notte: avrebbe ripreso in mano l’argomento, a mente decisamente più lucida rilassata, solo quando ce ne sarebbe stata di nuovo l’occasione. 

Quando il mattino seguente arrivó staccarsi dalle braccia del suo amato pirata non fu affatto semplice ma non potè fare altrimenti: il lavoro chiamava e iniziare una nuova discussione con suo padre per un motivo così futile come un ritardo non le sembrava affatto una buona idea. Non si sentiva al massimo delle forse quel giorno, il nervosismo della sera prima non era ancora scomparso del tutto e come se non fosse abbastanza un leggero fastidio di stomaco aveva deciso di farle visita rendendola particolarmente suscettibile. Killian lo notò subito ma a parte consigliarle di rimanere a casa e riposare non disse altro: bastava un niente per farla scattare e non voleva di certo discutere con lei. Si auguró a mente sua che il caro principino non facesse niente di stupido nel vederla così ma a quanto pare il caro David non fu così intelligente come di solito vuole far credere. 

Quando Emma arrivò in stazione non lo degnò di uno sguardo: si mise alla sua scrivania e con un silenzio surreale  cominciò a trascrivere al pc una serie di noiosissimi fascicoli. 

  • buongiorno anche a te Emma! - esordì David in maniera del tutto sarcastica non sentendosi minimamente calcolato. A mente sua era Emma quella in torto e di conseguenza era lei che avrebbe dovuto fare il primo passo. La ragazza però non sembrava dello stesso avviso: non rispose alla sua provocazione e non lo fece neanche le successive volte che lui in qualche modo cercò di attirare la sua attenzione. Era immersa nel suo lavoro, o almeno così sembrava  e nulla sembrava suscitare il suo interesse. 

Il caro David mollò la presa per un po’ e la lasciò stare, se non aveva intenzione di parlare non poteva di certo costringerla... ragione o torno che avesse era comunque sua figlia e non voleva di certo farle fare qualcosa contro la sua volontà. Aveva un pochino esagerato anche lui con le parole in fondo, per quanto potesse essere giusto il suo pensiero non si era prorpio comportato come un padre amorevole e di questo ne era consapevole e allo stesso tempo dispiaciuto. Avrebbe dovuto approcciarsi in maniera diversa con sua figlia e forse lei non sarebbe arrivata al punto di dire tutte quelle atrocità. L’aveva  abbandonata per darle opportunità migliore, se avesse saputo a cosa l’avrebbe mandata in contro molto probabilmente non l’avrebbe fatto e l’avrebbe tenuta con se ma il punto è che lo credeva ormai un argomento superato. A quanto pare però non era così... lei non lo aveva ancora perdonato per averla lasciata da sola ad affrontare la vita.  La osservò lavorare per più di un’ora senza dire neanche mezza parola poi però provò a tornare all’attacco: quel silenzio lo stava distruggendo dentro e doveva far qualcosa. Lasciò da parte il rancore e le paure della sera precedente e provò solamente a fare il papà, in fin dei conti per quanto arrabbiato potesse essere lei era comunque la sua bambina e tra i due era lui il più grande, sortilegio a parte... spettava a lui in quel momento  abbassare la testa per primo e cercare per quanto possibile di risolvere le cose rasserenando gli animi della sua bambina . 

  • Sto andando da Granny, voi... vuoi un caffè? - disse  rompendo il ghiaccio, non aveva minimamente pensato alla storia  gravidanza o non le avrebbe proposto un caffè, ma lei a prescindere da tutto non lo degnò di uno sguardo neanche in quella circostanza: rimase con gli occhi incollati al pc come se oltre a lei non ci fosse nessun’altro nella stanza... - Deduco sia un no! - il primo tentativo era dunque fallito ma David non aveva minimamente intenzione di arrendersi.  Prese a parlare a vanvera: parlò del tempo, del lavoro, di Neal e dei suoi buffi comportamenti.... niente sembrava attirava la sua attenzione e di conseguenza, non sapendo cos’altro fare, decise di andare dritto al punto. “È  la soluzione migliore” pensò tra se e se, non poteva immaginare però che quel piccolo scambio di parole avrebbe trascinato con se un problema assai più grave. 
  • Signorina guarda che dovrei essere io quello più arrabbiato tra i due! - disse prendendo la situazione di petto. la vide trattenersi: con una mano stringeva il mouse del pc come a volerlo rompere e con l’altra tamburellava nervosamente con le dita sulla scrivania. Aveva ottenuto la sua attenzione finalmente ma ancora non bastava a farla parlare: doveva fare di più.- Non sono state proprio belle parole quelle che mi hai detto ieri sera non trovi? 
  • Non posso parlare, se non lo vedi sto lavorando e vorrei essere lasciata in pace.  - rispose con voce bassa.  
  • Non morirà nessuno se lascerai per due secondi quei fascicoli sul tavolo. 
  • Allora diciamo che non voglio parlare: va meglio così? È più chiaro il concetto? - replicò alzando leggermente i toni ma mantenendo comunque un certo contegno. 
  • Dobbiamo farlo però perché io non sopporto questo clima di tensione con te! Ieri...
  • POTEVI PENSARCI PRIMA DI VENIRE A SPUTATE FANGO SULLA MIA VITA!!!!!! 
  • Emma.... 
  • NOOOO! EMMA UN CAVOLO! NON PUOI DIRMI CHE NON ACCETTI LA FAMIGLIA CHE MI STO COSTEUENDO, ESORDIRE CON UN “brava” IRONICO E POI VENIRE A FARE L’AMICO O IL PAPARINO AMOREVOLE!  
  • Tesoro mio hai frainteso le mie parole, io non  volevo assolutamente crit...
  • NON MI INTERESSA QUELLO CHE VOLEVI O NON VOLEVI FARE OK? DEVI LASCIARMI IN PACE! NON VOGLIO PARLARE CON TE! - nel dire quell’ultima frase prese il foglio che teneva tra le mani e dopo averlo accartocciato in maniera nevrotica lo lancio nel cestino con una cattiveria talmente assurda  che della magia uscì dalle sue mani creando una sfera di fuoco che andò a bruciare tutto il contenuto che vi era nel cestino. Rimase di stucco nel vedere ciò che aveva appena combinato ma oltre a fissare incredula le sue mani e il cestino ormai in fiamme non riuscì a fare altro. Fu David a prendere in mano la situazione vedendo sua figlia conpletamente sotto shock: prese l’estintore e allontanandola da lì spense  il piccolo incendio prima che divampasse. 
  • Ecco fatto! È tutto ok! - disse una volta aver riportato la situazione alla normalità ma questo non basto a far riprende Emma dal suo stato di trans. Era nel panico, bianca in volto e le sue mani tremavano quasi a far paura. Le si avvicinò per poterle prestare aiuto, ne aveva davvero bisogno, ma non riuscì a dire o a fare nulla che vide sua figlia portarsi una mano alla bocca e correre in direzione del bagno. La raggiunse, non voleva lasciarla da sola dopo quello che era successo,  ma venne cacciato in malo modo e di conseguenza attese dietro la porta nella speranza che uscisse al più presto. 
  • Ti senti meglio? - le chiese David quando mezz’ora dopo la vide finalmente uscire ma la sua era una domanda retorica... si vede lontano un miglio che non stava bene affatto. 
  • Io.... io non... - non riusciva neanche a parlare tanto era lo shock... continuava a fissarsi le mani impaurita come poche volte nella vita. 
  • Vieni a sederti, vuoi dell’acqua? Posso fare qualcosa per te? - anche David era parecchio preoccupato da quanto visto e lasció immediatamente ogni tipo di conflitto esistente per dedicarsi completamente a sua figlia. 
  • Chiama Killian.... - fu l’unica cosa che riuscì a dire. Aveva bisogno di lui in quel momento, aveva bisogno di lui più di qualsiasi altra cosa. Non era normale quello che era successo e prima che il suo cervello iniziasse a vagare per meandri oscuri bisognava che qualcuno la tenesse con i piedi per terra. Solo Killian era in grado di tenerla ancorata alla realtà pertanto aveva bisogno che la raggiungesse quanto prima. David non se lo fece ripete due volte: chiamò suo genero dicendogli di raggiungerlo immediatamente dopodiché, mentre Emma era ancora distratta, chiamò anche sua moglie e regina! Quanto visto non lo faceva star per nulla tranquillo e di conseguenza aveva bisogno che qualcuno smentisse ogni suo presentimento negativo riguardante la cosa. Il fuoco non era assolutamente un elemento magico per definizione “buono” e se sua figlia aveva iniziato a far uscire sfere infuocate dalle mano voleva dire solo una cosa: la tranquillità a Storybrooke era finita.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



 

Una volta riuniti tutti in syanzione fu David a spiegare loro cosa fosse accaduto quella mattina.

  • Non so come sia potuto succedere, stavamo parlando....
  • Discutendo - corresse Emma guardandolo negli occhi fredda come il ghiaccio... non era certo il momento di mettere i puntini sulle i e creare altre polemiche inutili ma credette fosse importante ricostruire la vera dinamica dei fatti per arrivare ad una risposta più precisa. 
  • Si beh... stavamo battibeccando di quanto successo ieri sera quando si è innervosita e lanciando nel cestino un foglio di carta è partita accidentalmente una sfera di fuoco dalle sue mani. 
  • Mmmh.... - rispose Regina senza aggiungere altro lasciando tutti i presenti in sospeso. Non era una risposta, non era neanche un commento quello... era un semplice mugolio che purtroppo non lasciava trasparire nulla di buono. 
  • Molto probabilmente ho semplicemente perso per un momento il controllo della mia magia. Può capitare...- ipotizza Emma cercando la soluzione a lei più comoda - in fondo è già successo in passato no? Ricordate come ridussi la stazione quando persi il controllo della magia a causa di ingrid e dei suoi sporchi giochetti? 
  • Ti ho innervosito fino a quel punto? - domandò David sentendosi veramente in colpa.  
  • Non immagini neanche quanto! - rispose con disprezzo. 
  • Ok ok non ricominciate vi prego. Abbiamo altro in questo momento a cui pensare. - sentenziò Regina riportando ordine - Emma, ti avrà anche fatto arrabbiare ma qui David c’entra poco e anche la magia fuori controllo non regge  molto come ipotesi .
  • A no? 
  • No... affatto! Guarda le tue mani: non tremano più come prima e di certo non scintillano a destra e a manca come successe in passato.
  • Si mah...
  • E poi tu non lanci fuoco, io lo faccio e la differenza tra me e te non ha eguali e lo sai. - precisò.
  • Sono migliorata Regina! Sono forte quanto te adesso quindi...
  • Quello che intendo dire è che io e te siamo differenti in tutto: tu sei il giorno io la notte. Tu bianco io nero, tu acqua... o meglio “luce” io fuoco! Siamo i due opposti e lo siamo anche magicamente parlando.... tu sei luce Emma... io oscurità! 
  • Non dire stronzate Regina tu non sei più...
  • Cosa? Cattiva? Oggi forse no ma lo sono stata e il potere del fuoco lo dimostra... - si prese qualche minuto di pausa nella speranza che anche altri comprendessero da soli il significato di quelle parole. - già... il fuoco non è un potere che rientra nella cosiddetta magia buona e tu sei buona quindi....
  • Quindi che cosa!!!!!! - l’espressione sul suo viso di emma cambiò improvvisamente e da preoccupata passó nuovamente ad essere arrabbiata. - cosa vorresti di.... -il suo stomaco tornò a darle fastidio e nonostante non si arrivò ad una seconda corsa in bagno il sintomo non passò di certo inosservato agli occhi di tutti i  presenti.
  • Emma tesoro, ti senti male???? -  fu Snow la prima a raggiungerla preoccupata dal colorito che stava prendendo sua figlia.
  • Si, sto male! Mi state facendo venire la gastrite con questi discorsi senza senso! Ho lanciato una sfera di fuoco? Amen... non è la fine del mondo! 
  • Non sono senza senso questo discorsi Emma e tu dentro di te lo sai bene! - continuò regina - stai provando a difenderti per paura di sentire qualche spiacevole notizia ma non puoi nasconderti dietro i tuoi muri questa volta! Devi affrontare il problema.
  • Non ho nessun problema io!!! 
  • No??? Io dico il contrario e non parlo solo per via della magia, anche il tuo comportamento è una prova schiacciante. Rispondi male, sei aggressiva e come se non bastasse quando arrivi al limite il tuo stomaco si fa sentire.
  • Se pensi questo, se pensi che sia un effetto della magia allora  forse non ti sei mai arrabbiata nella vita... 
  • O mi sono arrabbiata eccome fidati ma non stiamo parlando di me. Senti, a me non fa piacere dirti queste cose e credimi che se avessi un’altra spiegazione o intuizione non esiterei mezzo secondo nel dirtela, ma non ce l’ho! Il fatto che tu ti senta male quando usi una magia a te “estranea” o che quando ti senti minacciata tu ti senta poco bene la dice lunga.... e il potere del fuoco avvale maggiormente la mia teoria.
  • Scusate... qualcuno vuole illuminare anche noi poveri mortali? - le interruppe Killian non capendo nulla di tutto quel loro battibeccare.
  • Non darle ascolto Killian! Sta dicendo che nostro figlio è malvagio! 
  • Cosa?!!! ... è... è possibile? - la mora annuì - Ma come... Emma è pura magia di luce e io... beh si io sono stato un tantino spietato in passato ma non credo che....
  • Tranquillo non è dipeso da te! Non è un dovuto ad un tratto caratteriale... è un tratto magico questo. - specificò
  • Questo è ancora più assurdo. - borbottò Emma 
  • Non poi così assurdo. 
  • Regina ma come è possibile. Come  ha detto anche Killian lei è pura luce... come si spiega una cosa del genere? Come è possibile che la sua progenie abbia dei tratti a lei del tutto estranei? - anche David entró nella conversazione curioso di scoprire la verità  ma sopratutto sollevato che non fosse colpa sua la causa di tutto quel casino.
  • Emma è pura magia di luce lo confermo ma non lo è sempre stata... qualche mese fa se ricordate... 
  • dove vuoi andare a parare è? Sono incinta di solo tre mesi e mezzo e tre mesi e mezzo fa ero a..
  • A Camelot! - rispose dopo poco Regina visto che lei non riuscì a terminare la frase in quando colta da da un ricordo decisamente spiacevole. Erano passati solo tre mesi da allora? - Eri a Camelot e non eri proprio così.... come possiamo dire.... angelica! 
  • E quindi credi che a causa di questo io.... No, lo escludo Regina! - fu nuovamente il turno di Killian - lo escludo categoricamente. - scosse la testa ripetutamente - pensi che sia stato concepito a Camelot quando era ancora un signore oscuro? - la donna che ormai era davanti a lui annuì - È un’assurdità questa. 
  • Ah si? 
  • Si! E sai perché ne sono estremamente convinti??? Perché io e lei non abbiamo avuto rapporti in quel periodo! Ricordi la storia delle emozioni vero? Di evitare di farle provare ogni genere di emozioni perche non riuscendo a  gestirle avrebbe come minimo fatto saltare in aria tutti ? Beh... ho seguito tutto alla lettera e non ho fatto mai nulla per alimentare le sue emozioni: belle o brutte che fossero. 
  • Ma davvero pirata? Hai tenuto la mano e l’uncino a proprio posto??? Stupefacente... quasi surreale. 
  • David non è il momento! - fu il caro adorato principino  a fare la battutina sprezzante al povero Killian ma  sua moglie lo rimise subito al proprio posto prima che innescasse altri battibecchi di poco conto. Non  era certo il momento quello di mettersi a fare il padre geloso. 
  • Mai mai Killian? Proprio mai??? - continuò Regina - Non che non ti creda ci mancherebbe altro è solo che... beh  è alquanto strano che sia rimasta incinta senza il tuo aiuto non trovi? - lo guardò come a dire “ma a chi vuoi darla a bere” - A meno che, quando era da sola con merlino loro due non...
  • Non insinuare nulla di cui potresti seriamente pentirti! Ti sto dicendo la verità io ed Emma non abbia.... ooooh! - si ammutolì di colpo. 
  • Che c’è! Ti è tornata la memoria pirata? 
  • Regina non scherzare non... non è  proprio il nomento. - il suo sguardo cambiò di colpo, adesso negli occhi di Killian c’era terrore. - h...hai ragione! È... è successo una volta... una sola e unica volta dannazione! - sbattè il pugno della sua mano buona sul tavolo della scrivania facendo sussultare la sua amata.
  • Una volta basta  e avanza. 
  • Si è che... beh vedi... se quello che dici tu è vero forse c’è di peggio! 
  • Di peggio? Cosa può esserci di peggio che concepire un figlio mentre si è nell’oscurità totale. 
  • No... no no no... Killian non starai pensando seriamente che.... NO! Non puoi dar retta a quello che dice! Non...
  • Emma, love...
  • Non è così! Non è come pensate tutti! - stava per perdere nuovamente il controllo.
  • Killian cosa succede? Parla! 
  • Regina stai dicendo che se un figlio viene generato mentre si è un signore oscuro potrebbe creare delle conseguenze non estremamente piacevoli vero? 
  • Esattamente! - rispose con convinzione. - non volevo essere così diretta ma si, è proprio questo che intendevo. 
  • E se venisse concepito mentre entrambi i genitori lo fossero? 
  • Se entrambi i genitori fossero accecati dall’oscurità. Beh Ci sarebbe  la distruzione dell’intero universo come minimo ma non è questo il caso. Non è mai successo che ci fossero in vita due si..... oddio! Tu sei stato un signore oscuro - constatò solo in quel momento - e lo sei stato anche mentre lo era lei... Non mi starai dicendo che... - annuì - No, non mi dirmi che....
  • Si! È successo quando entrambi eravamo oscuri. - confessò lasciando tutti senza parole. 
  • E tutta la questione delle emozioni di cui tu stesso me hai parlato poco fa Killian?????? Non hai pensato che... - fu David a rompere quel silenzio agghiacciante. 
  • No! Non ho pensato! Sfido chiunque a pensare in quello stato. Ero accecato dalla rabbia, avevo Tremotino che ronzava nella mia testa suggerendomi di fare cose mostruose, dovevo resistere, dovevo fare qualcosa per fermare la sua voce
  • E TI SEI PORTATO A LETTO MIA FIGLIA???????? - stava per scaraventarsi su di lui. 
  • No no no calma, aspetta David....aspetta! - indietreggiò - fammi spiegare. con Emma al mio fianco inizialmente le voci sono scomparse... totalmente, era come se non mi fossi mai trasformato, ero semplicemente  Killian... - provò a spiegare loro il suo punto di vista. Anche con Emma le cose a lungo andare, sotto il peso dell’oscurità,  on sono andate molto bene, voi tutti lo sapete, ma i i primi momenti furono epici. 
  • E questa tu la chiami una giustificazione? Lei era mentalmente fragile Killian non dove.... 
  • Perché io non lo ero forse? 
  • No! Tu sei stato un pirata vendicativo per anni, l’odio ha sempre fatto  parte del tuo cuore.
  • La vendetta e l’odio sono due cose completamente differenti David e anche in quel campo emma mi è  stata molto d’aiuto. 
  • Non voglio neanche immaginarlo in che modo guarda! 
  • Farò finta di non averti sentito... - rispose la diretta interessata  rivolta a suo padre per poi guardare Regina e dire la sua. - Per me comunque è  stato lo stesso... accanto a Killian ero semplicemente me stessa e avere finalmente il cervello libero da ogni voce intrusa non potete capire che sollievo sia. E poi parliamoci chiaro papà, tu ti scaldi tanto ma non mi ha mica costretta! L’ho voluto anche io.
  • Infatti... ci siamo semplicemente lasciati andare, non credo sia un reato! Voi non avreste fatto lo stesso? Andiamo.... 
  • non dovevi toccarla, punto! 
  • E perché no? È la mia donna dopotutto. - se David avesse potuto picchiarlo lo avrebbe fatto senza esitazione ma la faccia di Regina preoccupata fino all’inverosimile bloccò ogni tentativo di pestaggio. 
  • Nessuno è qui a giudicare cosa avete fatto....state insieme dopotutto, non son di certo affari nostri. Il problema è che quel gesto, per quanto innocente potesse essere stato, ha portato con se un qualcosa.... qualcosa di spaventoso. 
  • Spaventoso???? - ripetè emma guardando la sua amica in malo modo - spaventoso??????? È un bambino Regina. Un bambino!!!!! Come può un bambino essere spaventoso! 
  • Non è un semplice bambino quello che cresce dentro di te.... 
  • Lo so che non è un comunissimo bambino, è il mio bambino infatti! - disse sulla difensiva. 
  • Emma..... 
  • no Regina, non puoi venire da me dicendomi che mio figlio sia un mostro e pensare che io non dica o faccia nulla. 
  • Senti... io capisco che...
  • NOOO! TU NON CAPISCI, NON POTRAI MAI CAPIRE!!!  - e senza aggiungere altro si dissolse in una nuvola di fumo grigia materializzandosi direttamente a casa sua. 
  • Visto??? Che vi dicevo? Neanche questa us ita teatrale è un potere da “magia di luce”, non  è un potere di Emma.... la Emma oscura lo aveva... non lei. Emma, la nostra Emma, la salvatrice, non ha il potere di materializzarsi a suo piacimento. - sospirò - ve lo giuro, non avrei mai voluto dire una cosa del genere a qualcuno della nostra stessa famiglia ma purtroppo non posso fare altrimenti: quel bambino è un grosso problema. 
  • E quindi adesso che si fa! - chiese David stringendo a se sua moglie la quale era già nel pieno delle sue lacrime.
  • Cosa si fa??? Si spera....

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


 

Le parole di regina non lasciavano spazio alla speranza: quel bambino a detta sua era puro male e per tanto andava trovata una soluzione per proteggere l’intera città. Killian inizialmente non era affatto d’accordo, come poteva esserlo... si stava parlando di suo figlio dopotutto, ma quando regina spiegò lui che non intendeva far del male a quel bambino ma bensì trovare una soluzione per non renderlo una minaccia si tranquillizzò e tentò di collaborare con loro. 

  • direi che la cosa migliore sia dividerci ed esplorare più campi possibili. - propose la mora ormai al capo di questa nuova missione. - io potrei andare nella mia cripta ad esempio, voi due invece... - indicò i Charming
  • Noi andremo da Tremotino. Lui potrebbe sapere qualcosa non teovate? - propose David. 
  • Giammai! Scordatelo proprio. Non diremo nulla al coccodrillo, non voglio che si avvicini neanche di mezzo millimetro alla mia  donna o a mio figlio. Emma non è un esperimento da laboratorio come non lo è neanche quella povera creatura. 
  • Neanche a me piace l’idea che si avvicini ad Emma Killian ma lui potrebbe esserci davvero di aiuto, potrebbe sapere qualcosa che noi non sappiamo e....
  • E cosa? Pensi che possa aiutarci? Tze che illuso che sei. Il massimo che potrebbe fare e raggirarti dicendoti che ci aiuterà ma quello che fare sarà solo trarre vantaggio dalla cosa. Se davvero mio figlio è così oscuro come dite in mano a Tremotino diventerà ancora più malvagio... è questo che volete? 
  • No, certo che no ma.... 
  • E allora niente! Lui non dovrà sapere nulla di questa storia, il primo che parlerà dovrà vedersela con me! Non sto scherzando. - Li minacció mostrando il suo uncino.
  • Vorresti ucciderci? - quel principino lo stava decisamente istigando. 
  • Spero che non si arriverà a tanto ma se sarà indispensabile..... sentite: voglio proteggere mio figlio! Voi non fareste lo stesso? - chiese - tu David ad esempio: non te la penseresti con chiunque tentasse anche solo di minacciare a parole il frutto dell’amore tuo e di tua moglie?Non lo proteggeresti con le unghie e con i denti se fosse necessario? 
  • Killian nessuno sta minacciando tuo figlio.
  • No infatti, volete direttamente darlo in pasto ad uno psicopatico ma io non ve lo permetterò, ve lo posso giurare questo. Ho detto che vi avrei aiutato a trovare una soluzione ma non vi aiuterò di certo a distruggere la mia famiglia. 
  • Ok daccordo basta così! Non c’è assolutamente bisogno di inveirci contro a vicenda! - si mise in mezzo Regina prima che uno dei due, Killian molto probabilmente, perdesse il controllo. - Nessuno dirà nulla a Tremotino! 
  • Ma regina! 
  • David! Ha ragione.... Tremotino in fondo per quanto dice di essere cambiato sappiamo tutti che non cambierà mai, pertanto parlargli di questo bambino non faremo altro che risvegliare in lui quella sete di potere che al momento è ancora sotto controllo. 
  • E come intenti agite allora? Hai un piano migliore? 
  • Non lo so ancora ma mi verrà in mente qualcosa. Per il momento i libri e le ricerche sono l’unica cosa a cui poter chiedere una mano: andate in biblioteca e cercate qualsiasi cosa vi venga in mente possa esserci di aiuto, io andrò alla cripta come già detto e tu Killian.... beh... tu vai da Emma e stalle vicino. Ha bisogno di capire che  non è sola, che nessuno vuole fare nulla di male a quel bambino e tu solo puoi riuscire in questa storica impresa. 
  • E a me chi lo dice che non vogliate fargliene? 
  • Scherzi vero? Devo ad Emma la mia stessa vita. Si è presa l’oscurità al mio posto, sarei morta se non lo avesse fatto.... ho un debito con lei e visto quello che è successo in passato con la storia degli oscuri ho un debito anche con te. Non farò nulla di male a quella creatura e ti prometto che ti terrò informato di tutto. Va da lei adesso. 

Non era molto tranquillo nel lasciare gli altri li da soli a confabulare chissà che cosa, sarebbe voluto restare lì per essere sicuro che nessuno li accoltellasse alle spalle una volta abbassata la guardia, ma Regina aveva ragione in fondo: Emma andava tranquillizzata e solo lui a quanto pare aveva il potere di farlo. Era andata via come una furia, non avrebbe ascoltato nessun’altro che il suo uomo, forse non avrebbe ascoltato nenache lui in realtà, ma Killian non sinsarebbe di certo perso d’animo davanti all’ennesimo muro... certo che no e avrebbe trovato, in un modo o nell’altro, il modo di farsi ascoltare. Si incamminò verso casa e quando arrivò non trovò subito sua moglie: non era né in cucina, ne in salotto, ne nella loro camera da letto. Provò a chiedere ad Henry se l’avesse vista ma lui rispose che non sapeva dove fosse e che non l’aveva sentira rincasare. Chiese spiegazioni nel vedere Killian così preoccupato ma l’uomo rispose che non era nulla di importante e uscì dalla sua camera lasciandolo alquanto perplesso. “ Forse non è tornata casa” pensò camminando avanti e indietro, con fare frenetico, per il corridoio “forse è a data al portó”... in fondo le onde del mare e la jolly erano una delle poche cose che la calmavano oltre al suo uomo. Non poteva che essere così di conseguenza prese le chiavi di casa lanciate poco prima sul tavolinetto del soggiorno e dopo aver avvisato Henry che sarebbe uscito di nuovo tentò di raggiungere il porto. Non arrivò neanche alla maniglia della porta in realtà, un rumore provenire dal bagnetto di servizio lo destò dal suo piano originale. 

Si precipitò immediatamente nella stanza incrimina ed ecco che trovò la sua amata che a quanto pare non se la stava passando tanto bene. Era seduta a terra, coperta in viso da un alone di sudore, che  abbracciata al water stava rimettendo anche l’anima. Killian fu subito da lei per prestare soccorso ma a parte sorreggerle la fronte e tenerle i capelli con l’uncino non potè fare un granché. Si sentì impotente ma non poteva farci nulla, più che restare al suo fianco non poteva sul serio fare altro. 

  • Ti senti meglio love??? - le chiese circa quaranta minuti dopo, quando smise finalmente di dare di stomaco. 
  • Mmh...Si... meglio. - rispose con un filo di voce cercando di evitare il suo sguardo.  
  • Mmh... sicura? sei ancora bianca come un lenzuolo... 
  • che c’è?!!! Non mi credi più adesso? Ti ho lasciato da solo per due minuti con loro e ti hanno già fatto il lavaggio del cervello vedo.... grandioso! - provò ad alzarsi ma lo fece troppo  velocemente e un capogiro la riportò a terra.
  • Ecco appunto... stai benissimo vedo! - disse ironicamente Killian per poi tornare serio. - Non mi hanno fatto nessun lavaggio del cervello, sono ancora in grado di ragionare da solo non temere. - rispose 
  • E cosa pensi??? Riguardo tutta questa assurda storia intendo. 
  • Dico che non è il caso di parlarne ora. Devi riposare e poi, quando davvero ti sentirai un pochino meglio, dovremmo fare un saltino da whale. Non è normale che tu stia così. - sapeva che non avrebbe accettato quella risposta ma non si aspettava che iniziasse ad inveire anche contro di lui. 
  • Certo che è normale idiota! Sono incinta e le nausee sono la cosa più normale che ci sia in una gravidanza. 
  • Si forse hai ragione tu però..... beh non mi pare che tu ne abbia mai sofferto fino a questa mattina. Forse...
  • FORSE COSA È???? 
  • Senti emma non rendermi le cose così difficili, non sto tramando contro di te se è questo che pensi... Sono dalla tua parte tesoro. 
  • Si certo...
  • È  la verità! 
  • Però pensi che sia lui a farmi stare così non è vero? 
  • Forse si... forse no! Non lo so. Senti non sono un medico io ma anche un cieco capirebbe che a te te ne serve uno. 
  • Io sto benissimo! - continuò a ripetere con toni poco calmi. 
  • D’accordo, ok... ne sono felice ma un controllo non fa mai male non credi? E poi con la scusa potremmo finalmente vederlo. - le mise una mano sul ventre sperando che giocare la carta del bambino potesse convincerla in qualche modo. - Non vorrai mica dirmi che non sei impaziente di conoscerlo!- non rispose subito, si prese del tempo per pensare. 
  • Si mi piacerebbe ma tu???  
  • Io cosa? Pensi che non mi faccia piacere conoscere il mio piccolo pirata?
  • Pirata?  - disse accennando per un nano secondo un mezzo sorriso. 
  • O principessa.... è  uguale! Chiunque ci sia qui dentro non vedo l’ora di incontrarlo! Perché dovrei mentirti? 
  • Perché non sono stupida Killian, nonostante tutte queste belle parole io lo so che ti mandano loro! Di cosa hanno bisogno? Che tu mi tenga impegnata mettere loro, alle mie spalle, mettono in atto un piano per farlo fuori? O l’idea della visita è la loro? Che c’è: vogliono escludere che io sia in attesa di un mostro a tre teste????? - scoppiò in lacrime. - non... non... non è un mo... un mostro.... 
  • Ehi ehi ehi... shhhhh! Ma no certo che non lo è. Da due bellezze come te e me potrebbe mai venirne fuori un mostro love? - voleva essere una battuta la sua, voleva farla ridere ma non ci riuscì... il suo tentativo fallì miseramente. La strinse in un caloroso abbraccio e non disse nulla fin quando non la sentì calmarsi leggermente. - Qui dentro, in questo minuscolo pancino c’è un bambino amore mio.... il nostro bambino e fidati che nessuno si avvicinerà mai a lui per fargli del male. I tuoi mi hanno solo chiesto di starti vicino per tranquillizzarti, lo vedono che sei preoccupata, ma niente di più. l’idea della vista è davvero la mia te lo garantisco. Te l’ho proposto perché sono preoccupato per te. Non mi piace vederti star male. - gli aprì il suo cuore. 
  • Vogliono che tu mi stia vicino... perché non possono farlo loro? Non sono loro figlia dopotutto? Non sono l’amica del “sergente” Mills? Ma no a che serve che siano al mio fianco.... devi esserci tu, solo tu, perche naturalmente loro sono sparsi chissà dove giusto? A no scusa.. che te lo chiedo a fare.... Immagino che a me non è dato sapere. 
  • Stai facendo tutto da sola te ne rendi conto? Non stanno facendo nulla di cui tu debba preoccuparti, posso garantirtelo questo!  E hanno mandato me perché sanno che capocciona sei. 
  • Non stanno facendo nulla di male ma comunque non mi dici cosa stanno facendo.... come faccio a crederti è? Dimmelo per favore! 
  • In questo momento sei particolarmente stressata, non ti serve altro stress inutile, l’unica cosa di cui hai bisogno è far...
  • Farti controllare da un dottore! si ho capito il concetto! - sbuffò terminando la frase di Killian.
  • Vuoi dire che mi farai contento? Ti farai vedere da whale? - miracolo... ancora una volta  era riuscito a convincerà.
  • Mmmh... si ma ad una condizione.... io mi sottoporrò alla visita ma tu in cambio dovrai dirmi che cosa stanno tramando. 
  • Ricattatrice.... non ti arrendi mai tu vero? - le diede un bacio a fior di labbra -  D’accordo! Faremo a modo tuo. 
  • Ah... non ho finito! Natutalmente inizi tu! Se vuoi che mi muova da questo bagno devi sputare il rospo! 
  • Malfidata prorpio Swan è? Va bene, va bene. Hai vinto! I tuoi sono in biblioteca e regina è a consultare i libri di cora nella sua cripta credo. Stanno cercando informazioni su come gestire la nostra situazione. 
  • Che cosa pensano di...
  • Aspetta. Non faranno nulla senza prima consultarci! saremo noi a decidere tranquilla.... fidati di me, sono già stato chiaro con loro: nessuno tocchera la nostra famiglia emma! Questa è una promessa! 
  • O... ok!!!! 
  • Bene... ora tirati su - le diede una mano ad alzarsi - andiamo a conoscere nostro figlio. 

Prima di recarsi in ospedale Killian chiamò whale per chiedergli se potesse riceverli quello stesso pomeriggio, voleva fosse lui a prenderla in cura e non voleva di certo arrivare lì e rischiare di non essere ricevuti, dopodiché una volta ottenuto il via libera si misero in macchina. Emma rimase in silenzio per tutto il tragitto nonostante Killian facesse di tutto per spronarla a parlare e la cosa non fu diversa neanche quando  giunsero a destinazione.  Dovettero aspettare davvero pochissimo in sala dattesa, essere la salvatrice a quanto pare aveva i suoi vantaggi, giusto il tempo dell’accettazione ed eccoli infatti entrare poco dopo nello studio del dottor whale il quale era ancora incredulo che la sua paziente fosse niente meno che emma swan. Era la prima visita quella per emma e di conseguenza prima della tanto attesa ecografia le vennero fatti fare una serie infinita di accertamenti. 

  • Eccoci qui, - esordi whale dopo aver ottenuto i risulti dei test fatti - dalle analisi tutto sembra nella norma, qualche carenza di vitamine ma tutto sommato stai bene: le nausee molto probabilmente non sono sintomi docuti a qualche  problema specifico ma semplicemente sono dettate dalla gravidanza. 
  • Visto???? - esclamó lei guardando Killian con aria vittoriosa. - avevo ragione io! - lui slzò gli occhi al cielo ma la ignoró tornando a parlare con il medico. 
  • Lei dice che sia normale ma il punto è che non ha mai sofferto di nausee in tutti questi mesi... non è strano che inizino prorpio nel momento in cui dovrebbero finire???  
  • ogni gravidanza è a se Killian, c’è chi le ha per nove mesi consecutivi, chi solo agli inizi, chi per niente... la nausea in se per se non è un sintomo di cui preoccuparsi, potrebbe  però diventarlo se a scaturirla vi sono altre cause. - diede un’ulteriore occhiata ai fogli che aveva davanti. - le sue analisi sono perfette come ho già detto ma per sicurezza facciamo anche un’ecografia  per escludere possibili  problemi con il bambino ma vi dico già da adesso, prima che vi salga l’ansia, che non credo voi dobbiate preoccuparvi. Se vi fossero problemi li avremmo riscontrati  anche dalle analisi. 

 Emma per poco non collassó quando sentì la frase “ problemi con il bambino, ma cercó di non sopraffarsi dalle emozioni e seguendo le indicazioni di Whale si  accomodó sul lettino per l’ecografia. le venne chiesto  di sbottonare il bottone del jeans e di alzare la maglia quanto bastava per scoprire il ventre dopodiché con la consueta frase che i medici sono soliti dire in questi casi, ovvero “questo gel è un po’ freddino” Whale le cosparse parte del ventre con quel liquido e con poggiando la sonda su di esso inizió la visita. Mi correggo... provò ad iniziare la visita: non appena la sonda dell’ecografo sfiorò il ventre di emma una forte scarica elettrica, proveniente proprio dal suo corpo, colpì in pieno il dottor whale catapultandolo senza grazia alcuna contro la parete difronte a loro.

  • oh mio Dio, whale!!! Stai bene? - disse Killian andandogli in contro per vedere se fosse ancora tutto intero e per aiutarlo quantomeno  a rialzarsi.
  • Sto.. sto... sto bene?!!! Non... non lo so ma credo di essere più o meno intero! - si guardó attorno - Che diavolo è successo? - chiese perplesso. 
  • Non ne ho idea, forse ... forse un cortocircuito con il macchinario??? - improvvisó Emma ricevendo un’occhiataccia dal suo uomo. Sapevano entrambi cosa era successo ma a quanto pare lei ancora una volta non voleva ammetterlo. 
  • Mmmh molto strano, in anni di onorata carriera non è mai accaduta una cosa del genere. - disse andando a controllare il macchinario il quale era completamente andato. - ma credo tu abbia ragione, l’ecografo è da sostituire. 
  • Deduco dovremmo rimandare la visita quindi... - disse Emma già in procinto di vestirsi. Voleva andare via da lì il prima possibile. La nausea stava tornando e doveva trovare un pretesto per uscire da quella stanza al più presto. 
  • Ma no figurati, vado a prendere quello della stanza accan... - si bloccò vedendo la ragazza  uscire di corsa dalla stanza - do.. dove sta andando? - chiese spiegazioni a Killian.
  • Nausee... - rispose come se fosse una cosa scontata.
  • ma stava benissimo fino a due secondi fa.... 
  • te l’ho detto che è strano... 

Lasciarono cadere la conversazione lì e nel  mentre che emma finisse di combattere contro il suo stomaco  whale fece sostituire il macchinario rotto per una nuova visita ma le cose non andarono tanto diversamente da quelle precedenti: il secondo tentativo ebbe lo stesso fiasco del primo: whale venne nuovamente lanciato contro la parete ma questa volta atterrò su una veteinwtta che naturalmente andò in frantumi.

  • c’è qualcosa che dovete forse dirmi voi due??? - disse dolorante una volta essersi più o meno ricomposto. 
  • N... noi??? N... no perché? 
  • Mi sarà sfuggito prima non aspettandomelo ma adesso... era  magia Emma! la cosa che mi ha scaraventato per ben due volte era magia!!!
  • Magia? Cosa???? No, Ti stai sbaglia...
  • E invece si, hai ragione whale! È magia. A quanto pare siamo  in attesa di un piccolo ribelle. - guardò la sua fidanzata la quale se non fosse stato per l’ennesimo dolere di stomaco lo avrebbe preso a brutte parole davanti anche a whale. - e le nausee - continuó lui indicando a whale Emma piegata in due intenta a cercare di controllare quel dolore - le vendono ogni volta che i poteri di questo piccolino di manifestano. 
  • Ahhh.. simpatico il vostro marmocchio! - disse ironicamente cosa che Emma non gradì affatto. - comunque confermo la mia teoria, non vi è nessun problema fisicamente parlando.... il vostro credo sia più che altro un problemino magico e di magia purtroppo non me ne intendo mi dispiace.
  • Capiamo, l’importante è aver escluso un problema di salute. 
  • La tua fidanzata è sana come un pesce. 
  • Ne sono felice, davvero felice  ma come.... come si fa con il bambino? Non dovrebbe essere sottoposto anche lui a qualche tipo di visita? 
  • Dovrebbe ma non credo che oggi abbia tanta voglia di farsi mostrare... - indicò entrambi gli ecografi rotti - se siete d’accordo però, e sempre sperando che non abbia ancora voglia di fulminarmi, tra un paio di settimane potremmo ripetere la visita ok? 
  • Vorresti provare a fargli un’altra ecografia? N... non... non lo so whale forse...
  • Credo sia un’ottima idea! Ci saremo! - ancora una volta fu Killian ad interromperla. 
  • Benissimo allora vi manderò la data per il prossimo appuntamento tramite sms, fino ad allora però Emma evita di stressarti ok? molto probabilmente il nervosismo del bambino è  dovuto al fatto che tu stessa sei nervosa. I bambini ne risentono parecchio posso garantirtelo  e i bambini magici a quanto capito ne risentono ancora di più! Se starai buona e tranquilla vedrai che quella piccola peste la prossima  volta sarà un angioletto pronto a mostrarsi a voi . 

Lasciarono lo studio del dottor whale e si incamminarono verso casa. Come per il tragitto d’andata anche quello del ritorno fu abbastanza silenzioso. Emma se prima era leggermente agitata adesso era totalmente  nel panico e nonostante cercasse di nasconderlo in tutti i modi possibili, guardando addirittura fuori dal finestrino come se stesse ammirando chissà che meraviglioso panorama, non riuscì ad ingannare Killian il quale non potendola più vedere in quello stato accostò l’auto, da quando aveva scoperto le protesi di questo mondo voleva sempre giurare lui,  e si fermò alla prima piazzola di sosta per poter parlare con lei occhi dentro occhi. 

  • Ne vuoi parlare? - le chiese a bruciapelo senza il suo solito giro di parole.
  • Di cosa? - rispose lei come se non fosse nulla di cui dover parlare
  • Di quello che è successo prima... 
  • Non so a cosa tu ti stia riferendo sinceramente.
  • Emma....
  • No Killian davvero! È tutto ok, non c’è nulla di cui parlare quindi se cortesemente potresti ripartite mi faresti un enorme favore! Voglio tornarmene a casa. Sono molto stanza. - scuse... tutte scuse e Killian lo sapeva bene. 
  • Emma amore.... Lo so che può essere spaventoso ma....
  • Se non riparti entro tre secondi giuro che vado a piedi! - disse alterata. 
  • Mah....
  • Non sto scherzando! Apprezzo quello che voi fare, davvero dico,  ma non ce n’è bisogno! Io sto benissimo! 
  • Lo vedo, lo vedo...... - disse ironicamente ricevendo in cambio un’occhiata fulminante. Avrebbe voluto restare lì e tentare il tutto per tutto come al suo solito fino a riuscire ad abbattere quei muri ma non lo fece: lo aveva capito guardando quegli smeraldi verdi che non ci sarebbe stato nulla da fare pertanto, pur di non agitarla ulteriormente, rimise in moto e riprese la marcia. 

Arrivati davanti la loro abitazione e parcheggiata l’auto si resero conto di non essere soli, avevano ospiti... Snow David e Regina erano sul porticato di casa loro a parlare tranquillamente del più e del meno con Henry. Killian guardò immediatamente Emma per poter vedere la sua reazione ma non sembrò averne. Avrebbe messo entrambe le mani sul fuoco  di vederla dare di matto ma non fece nulla: rimase seduta composta in auto a guardarsi attorno. Capire se fosse un buon segno o meno non era affatto semplice per il povero Killian, aveva paura anche a domandarglielo visto le risposte di poco prima di conseguenza decise di rimanere in silenzio e far finta di niente. Apri lo sportello dell’auto per poter raggiungere il restante della famiglia ma lei lo fermò prima che potesse richiuderlo alle sue spalle.

  • emh... Killian... - disse facendolo voltare - non è che potresti rientrare per un secondo? Vorrei dirti una cosa...
  • Certamente tesoro! - le rispose sorridendo e tornando a sedersi in auto. - vuoi che li mandi via vero? - provò ad ipotizzare quale potesse essere la sua richiesta. 
  • No... non... esattamente! Devo dirti altro in realtà.
  • Puoi dirmi tutto quello che voi amore mio. 
  • Innanzitutto scusa.... non... non dovevo reagire in quel modo prima! 
  • Ma scherzi vero? Non devi assolutamente scusarti love! 
  • Si invece! Me la sono presa con te e non dovevo! 
  • Tranquilla e tutto ok! - le diede un bacio a conferma di quanto detto - Non volevo costringerti a parlarne, pensavo solo che magari potesse essere una buona idea farti aprire un po’. Forse però ho sbagl...
  • No, non hai sbagliato e infatti ti ho chiesto di restare qui perché... beh perché voglio parlarne. Si, cioè non proprio parlarne io.... io ho più che altro una domanda che vorrei farti! 
  • Una domanda? Ok,  spero di riuscire ad esserti d’aiuto. 
  • Ecco... io domandavo se.... e se... - tentennò un po’ - e se fosse sul serio un... un mostro a tre teste? - a Killian venne quasi da ridere per un momento ma poi vedendo l’espressione impaurita di Emma capì che doveva contenersi o davvero sarebbe successo un gran casino. 
  • Cosa???? No no no no amore ma cosa dici è? Non pensarlo nemmeno! - allungò le braccia per stringerla a se, era sull’orlo di piangere e non voleva assolutamente che cadesse nello sconforto. - Non pensarle neanche queste cose.... ma quale mostro e mostro... tranquilla love. 
  • Ma lo hai visto anche tu prima che...
  • Prima? Cosa ho visto prima? Io non ho visto proprio nulla! - scherzò pensando di riuscirla a farla ridere
  • Non scherzare... ha quasi fulminato whale! 
  • Fulminato adesso, non esagerare: è stato un incidente. 
  • Incidente dici? Per ben due volte? Io non credo proprio.
  • Ok D’accordo forse non è stato un incidente ma che sarà mai... evidentemente voleva solamente farci capire che desiderava  la sua privacy! 
  • Privacy? I bambini, quelli non ancora nati  in particolar modo,non sanno neanche il significato della parola privacy Killian! 
  • E allora cosa posso dirti.... se non stava richiedendo la sua provaci allora c’è solo un’altra spiegazione:  è già complicato come sua madre! - rise facendo per la prima volta sorridere anche lei. - Amore mio lo so che è una situazione  insolita e complicata ma posso garantirti che ne usciremo a testa altra come abbiamo sempre fatto... insieme! 
  • E loro???? - indicó il restante della famiglia che in quel momento stavano guardando nella loro direzione cercando di capire come mai non fossero ancora scesi dall’auto.
  • Loro sono preoccupati quanto noi ma non si schiereranno mai contro di noi: siamo una famiglia e questo bambino è parte integrante di essa! Lo sai tu, lo so io e tranquilla che lo sanno anche loro. 
  • Mmmh...Ok... ma se dovessero anche solo pensare di.... di.... beh hai capito no?
  • Non succederà mai amore mio fidati di me, io non lo permetterò.
  • E se invece accadesse?
  • beh cosa dire... in quel caso saremo noi contro loro. - le strinse maggiormente a se. - ora raggiungiamoli però, magari hanno buone notizie. 

Scesero dall’auto entrambi curiosi di sapere cosa avessero da dire ma prima di raggiungerli Killian si fermò ancora una volta per paare a tu per tu con la sua donna. Era più tranquilla di prima ma voleva farla rilassare ancora di più. 

  • comunque pensavo.... non può essere un mostro e sai perché? Perché tu eri davvero una gran signora oscura ai tempi... sexy... - ammiccò facendole alzare gli occhi per aria: era davvero quello il momento di filtrare? - e poi io... beh ero un gran manzo anche io da oscuro! 
  • Killian ti sembra il momento? 
  • Di fare cosa? Non sto facendo nulla, ho solo detto che da due gioiellini come noi non può nascere un mostriciattolo.
  • Non tutti gli oscuri diventano affascinanti.. guarda Tremotino ad esempio.... le sue sembianze... si insomma 
  • Ma che c’entra... lui è brutto a di natura, non fa testo. - a quella battuta non riuscì a restare seria e così con gli animi decisamente più rilassati si incamminarono  verso casa andando  in contro al restante della famiglia. Non appena raggiunsero il porticato Henry corse ad abbracciare sua madre 
  • Mamma mamma!!!!! - disse con entusiasmo- perché non me lo hai detto è? Perché non mi hai detto che sto per diventare un fratello maggiore? Sarei venuto con voi oggi!
  • È complicato tesoro.... e comunque non ti sei perso nulla alla Visita tranquillo. - cercò di essere il più tranquilla possibile ma come me anche gli altri avevano imparato a conoscerla ormai...
  • Che è successo alla visita???? - chiese regina curiosa. 
  •  - niente! - si affrettò a rispondere lei ma Killian le diede una piccola pacca sulla spalla come a volerla incoraggiare a parlarare e di conseguenza. Non sentendosi sola sputó il rospo raccontando la verità! - se non fossi preoccupata fino all’inverosimile  sarebbe quasi divertente - commentò la mora ma non ci fu tempo di replicare a quanto detto che qualcun’altro prese la parola 
  • E molto strana questa cosa... siamo sicuri che sia seriamente un bam...
  • Snow non dire nulla per favore, facci la cortesia di tapparti la bocca per piacere! - fu la stessa regina a rispondere immaginando quello che stava per dire. Quella donna non sapeva davvero trattenersi. 
  • Perché siete qui! - disse Emma facendo finta di non aver ascoltato quanto detto o avrebbe dovuto nuovamente fare i conti con il suo stomaco. - e che sia la  verità per favore! 
  • Siamo venuti per chiederti scusa! - rispose David - abbiamo un pochettino esagerato, io in primis... non volevamo attaccarti ma ecco.... ci siamo spaventati!
  • Esatto tuo padre ha ragione - continuó snow - siamo stati accecati dalla paura. 
  • E adesso non ne avete più? Che cosa è  cambiato? Le vostre stupide ricerche hanno detto che siete stati degli emeriti imbecilli?!?! - forse aveva un tantino esagerato... ancora. - Emh...  Scusate.... non... non volevo. 
  • Beh... a dire il vero le ricerche non dicono poi molto ma quelle poche righe che abbiamo avuto modo di leggere dicono cose davvero agghiaccianti. - rispose con tutta onestà regina. 
  • Sentiamo: Cosa dicono! 
  • Vuoi saperlo sul serio Emma? 
  • Cosa dicono! - ripetè seria 
  • Sono solamente teorie, leggende... Nulla di certo a dire la verità..., 
  • Regina non farmi perdere la pazienza è rispondi: cosa diavolo dicono!!!!!!! 
  • Che una creatura del genere sarebbe in grado di spezzare gli equilibri tra il bene e il  male, se non controllata, portando il male ad impossessarsi piano piano dell’intero pianeta.- Emma non profeti parola ma quanto detto la toccò nel profondo. 
  • Nostro figlio potrà anche avere un forte ascendente malvagio ma mai e poi mai sarebbe in grado di una cosa del genere! - intervenne Killian senza esitazione. - Voi potete credere o meno a queste leggende e di conseguenza scegliere se schierarvi con noi e trovate opzioni per controllare il suo potenziale o se schierarvi contro di noi e prendervi le conseguenze di tale azione. Come vi ho già detto anche questa mattina la mia famiglia non si tocca! 
  • Siamo con voi Killian.... tutti noi! Nessuno escluso! Come ha detto poco fa David ci siamo  fatti sopraffare dalle emozioni ma questo non cambia il fatto che dentro di Emma sta crescendo un membro della nostra famiglia e per tanto va protetto. Troveremo una soluzione: pozioni per ridurre i poteri, incantesimi che non siano rischiosi per lui e qualsiasi altra cosa ci verrà in mente. Faremo di tutto pur di tenerlo al sicuro.
  • E se non ci riuscite? - domandó  a quel punto Emma - se la situazione dovesse degenerare arrivereste  mai al punto di.... - prese un respiro - beh... al punto di  eliminarlo? - il pensiero che loro potessero state giocando sporco non riusciva a lasciarla andare. 
  • No... mai! Hai la mia parola Emma! Tu mi hai salvato la vita qualche tempo fa prendendoti l’oscurità che era destinata a me, ora è il momento di sdebitarmi: noi salveremo quel bambino: qualsiasi cosa accada! 
  • Bene! Sono con voi! - sentenziò Henry a fine conversazione - voglio partecipare anche io!
  • Forse è meglio di no tesoro! - rispose regina.
  • Perché no??? Sono grande mamma e voglio essere d’aiuto! Sono stufo di restarmene sempre in panchina.- lo sguardo di regina non ammetteva repliche e quello di Emma non era da meno... almeno su quel punto erano d’accordo. - daiiiii vi prego!!!! Voglio prendere parte anche io alla missione “salviamo fuffy”! 
  • Salviamo chi???? - chiese Killian credendo di non aver capito bene.
  • Fuffy! - rispose lui convinto mentre il restante della famiglia lo guardò come se stesse delirando. - non conoscete fuffy? Ahhhh ma a cosa sono servite tutte le serate cinema a cui vi ho sottoposto????? - scosse la testa rassegnato. 
  • Che c’entrano le serate cinema! Henry...
  • Ok ok vi spiegherò tutto! Vedete prima  che voi due andaste all’appuntamento con whale  io ho intercettato una vostra conversazione. - disse un po’ in imbarazzo.
  • Cosa vorresti dire con il termine intercettato tesoro???? - chiese Emma conoscendo già la risposta!
  • Ho origliato! Si lo so non si fa, sono grande ecc ecc ecc ma ero preoccupato! Killian sembrava esserlo e lui non lo è mai quindi....
  • si si sì ok, continua! 
  • Beh tu hai fatto una battuta sul fatto che gli altri avessero paura che il bambino fosse un mostro a tre teste e    mi è venuto in mente questo nome! - spiegó 
  • Io continuo a non capire! - sentenziò Killian 
  • Povero me!!!!! Fuffy è un personaggio della saga che vi ho fatto vedere qualche mese fa... harry potter ricordate? - li fissò per qualche secondo - Dalle vostre faccie Immagino di no! Fuffy è un tenerissimo mostriciattolo tutto nero a tre teste e quando mamma ha detto....
  • Non posso crederci... Henryyyy???? - lo rimprovero regina!
  • Ma mamma è davvero tenero come mostriciattolo e poi non era per offendere l’altra mamma, nella maniera più assoluta, era per...
  • Ehi tesoro - lo richiamo Emma vedendolo andare nel panico. - è tutto ok, volevi solo essere ironico lo so. 
  • Non... non ci sei rimasta male vero? Io non... - chiese conferma, se regina lo aveva rimproverato evidentemente un motivo c’era.
  • E che motivo avrei: non hai mica chiamato me con il nome di un mostriciattolo, ci hai chiamato tuo fratello. - sorrise - dovrai rispondere direttamente a lui per questo soprannome quando sarà! 
  • Non vedo l’ora mamma, davvero, ma nel mentre posso partecipare anche io alla missione? Per favore... non farò niente di stupido. 
  • D’accordo ma ad una condizione! Potrai partecipare ma solo se mi prometterai di concentrare le tue energie unicamente sui libri. 
  • D’accordo, va benissimo, te lo prometto! 
  • E allora cosa dirti: benvenuto nel teem!
  • Grandiosooooo! Cosa stiamo aspettando ancora???? Che l’operazione “salviamo fuffy abbia ufficialmente inizio”


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Note dell'autore: vi chiedo scusa se in questo capitolo non vi sarà nessuna immagine ma a causa di impegni lavorativi mi è stato impossibile mettermi all'opera. Prometto di recuperare nel prossimo capitolo che vi anticipo già che sarà quello conclusivo. Buona lettura

Avevano deciso di collaborare per il bene della loro famiglia, di fare squadra e restare uniti  ma Emma nonostante ciò non sembrava essere per nulla tranquilla: era sempre nervosa, guardava tutti con sospetto e qualsiasi divergenza di opinioni si veniva a creare tra di loro era  un buon motivo per dare di matto. Gli ormoni fuori controllo era la scusante che maggiormente utilizzava  per giustificare i suoi comportamenti, alle volte un tantino esagerati, ma Regina aveva un’altra opinione al riguardo: gli ormoni naturalmente centravano di sicuro ma c’era anche un altro fattore che a detta sua scatenava tutto quel nervosismo: il bambino. Già, per Regina infatti l’energia negativa del bambino stava influenzando Emma dall’interno portandola ad avere questi scatti di ira. Fin quando a risentirne erano gli animi dei presenti poco importava, avevano imparato a convivere con una Emma assai nevrotica, ma quando il piccolo diventò una vera e propria minaccia anche per il restante della popolazione allora decisero che forse era il caso di intervenire prima che la situazione diventasse ingestibile. Cosa successe per spaventarli in quel modo? Beh.... diciamo solo che una volta arrivata al sesto mese di gravidanza Emma non riuscì più a distinguere la sua magia da quella del bambino.... o meglio: non riuscì più ad utilizzare la sua di magia. Ogni tentativo di farlo portava all’esplosione di qualche oggetto, a materializzarsi in altri posti senza volerlo o portava addirittura chi gli era vicino a schivare sfere di fuoco impazzite. Pensate sia abbastanza? E invece no... Non è tutto: a questo gran caos vanno sommati anche gli innumerevoli capricci di quella piccola peste che mese dopo mese si metteva in mostra sempre di più. Non vi era giorno che non ne combinasse una: se non era di suo gradimento il cibo che sua madre stava mangiando lo trasformava in qualcosa a lui più gradevole, se il programma televisivo che sua suo padre, suo fratello o chiunque sia stavano guardando non rispecchiava i suoi generi spegneva la televisione e chi più ne ha ne metta. Mai contraddirlo, le conseguenze non sarebbero di certo tardate ad arrivare. Un giorno ad esempio David era seduto sul divano di sua figlia e insieme guardavano un film alla tv che neanche a farlo apposta parlava proprio di magia e poteri soprannaturali ...  il piccoletto, molto probabilmente annoiato a morte dalla cosa, spense la televisione come ormai era consuetudine fare ma quando David, curioso di sapere come sarebbe andato a finire il film andó contro le sue volontà riaccendendo il televisore ecco che quel marmocchio la fece esplodere, per mano di Emma,  senza pensarci due volte rendendola così inutilizzabile. Un vero monello insomma, sarebbe stato meglio non farselo nemico anche se in verità  lui qualche nemico ce lo aveva già! Erano due le persone che, nonostante non gli avessero mai fatto nulla, proprio non riusciva a tollerare: whale e Regina. Con whale era una barzelletta continua: durante le visite o lo lanciava da qualche parte della stanza o rompeva il macchinario prima ancora di iniziare tanto che smisero di prenotare ulteriori visite, non sarebbe serito a nulla se non a rischiare che whale si facesse seriamente male. Con Regina me cose erano differenti invece... raramente aveva utilizzato la magia contro di lei ma di sicuro quello la ragazza prorpio non poteva fare era  avvicinarsi ad Emma: ogni volta che ci provava lui prontamente difendeva la sua mamma . In che modo? Beh aveva un repertorio assai vasto su cui spaziare ma si superò il giorno del compleanno di Henry. Erano tutti riuniti al loft per festeggiarlo quel giorno quando proprio nel mezzo della torta Emma ebbe una voglia irrefrenabile di cioccolata. 

  • ho bisogno di cioccolata! Adesso!!!! - esclamò come se fosse una cosa di vitale importanza interrompendo  gli altri che nel mentre stavano cantando tanti auguri al festeggiato! 
  • Non è il momento per le voglie swan! Aspetta due secondi e ti potrai abbuffate quanto ti pare con la torta! - le rispose Regina tra l’ironico e l’incredulo: aveva sul serio interrotto il momento torta di suo figlio per una stipida voglia? 
  • E pensi che non avrei aspettato se avessi potuto??? Ho bisogno di cioccolata Regina e ne ho bisogno ora, non tra due minuti! Qualcuno la sta reclamando con insistenza! - sottolineò la parola “qualcuno” per farle capire che non era un semplice capriccio. Era il bambino che cresceva dentro di lei che alla stava reclamando. 
  • Mi dispiace ma dovrà  aspettare il nostro adorato teppistello oggi! È  servito e riverito come un re ogni santo giorno quindi oggi  deve fare il bravo e lasciare spazio anche a suo fratello! Non può sempre averla vinta lui. 
  • Regina piantala per favore non insistere e fai come ti dico! ti prego.... - con lo sguardo Emma indicò alla mora di guardare in basso nella sua direzione. Non voleva allarmare Henry piu quanto stava per succedere ma le sue mani stavano tremando vistosamente e iniziavano a far uscire qualche piccola scintilla di fuoco... bastava un’altra parola da parte di Regina che quel compleanno se lo sarebbero ricordato per tutta la vita. 
  • Cioccolata è?!?! Vuole la cioccolata quel piccolo combina guai? Ora ci penso io! - fece apparire una barretta di cioccolata enorme, come minimo pesava un kg.  - Tieni... mangia, vediamo se dopo questa ne chiederà ancora! - disse ironicamente ma proprio mente la porse ad Emma quest’ultima con un gesto della mano scaraventò quella barretta fuori dalla finestra rompendo addirittura il vetro nel farlo. - Emma mah... - la Guardarono tutti con sguardo interrogativo.
  • Io... non... non sono stata io. Giuro! No, non guardatemi così! È la verità.
  • Ha cambiato idea? Non la vuole più la cioccolata? O non era di gradimento quella che gli ho dato.... come la preferisci fuffy.... - si rivolse a lui con il soprannome attribuito da suo fratello:  - al latte, fondente, con le nocciole con...
  • Regina, Regina prego! Mi sta iniziando a far male lo stomaco, passami la prima cioccolata che ti viene in mente ma sbrigati. - alzando gli occhi per aria, per nulla contenta di essere diventata schiava di un bambino ancora non nato, assecondò il desiderio di Emma ma come la volta precedente anche questa volta la piccola peste lanciò la barretta di cioccolata dalla finestra! 
  • A che gioco stai giocando piccola canaglia! Non ti senti al centro dell’attenzione oggi? - era la fine, Regina lo sapeva, con quell’affronto così diretto il piccolo non si sarebbe di certo risparmiato: si preparò psicologicamente e mentalmente a provare a sferrare un possibile attacco ma contro ogni aspettativa non  arrivò: mezzo secondo prima che dalle mani di Emma partisse una potentissima sfera di fuoco, diretta naturalmente a zia Regina,  Killian offrì alla sua donna un cioccolatino che ricordava aver lasciato nella tasca dell sua giacca e lei riuscì ad afferrarlo e a mangiarlo senza nessun tentativo di sabotaggio da parte di suo figlio. 
  • Ora mi sento meglio! - esclamò Emma di nuovo con il sorriso sul volto! Il pericolo a quanto pare era ufficialmente scampato. 
  • Cioè spiegami bene Swan: una barretta enorme di cioccolato no e un insignificante cioccolatino si? 
  • Non... non prendertela con me! Non ho scelto io Regina; ha scelto lui: golosa come sono cosa pensi avrei preferito?
  • Allora riformulo la domanda: perché mio nipote ce l’ha sempre come me e quando ha le sua giornate storte tenta anche di attaccarmi? 
  • Non lo so Regina, forse pensava che volessi avvelenarlo! 
  • Cosa?????
  • Beh la frase “vediamo se dopo questa ne vorrà ancora” non era molto... come dire... rassicurante! 
  • Io intendevo solo dire che essendo tanta...
  • Lo so cosa volevi dire ma lui.... beh io credo che lui si senta minacciato da te: per questo non gradisce la tua presenza! 
  • Grandioso! Prevedo ottimi sviluppi. - rispose ironica alzando gli occhi per aria e mettendo fine a quella discussione tornando a festeggiare Henry. 

Come avrete potuto capire la situazione non era affatto semplice da gestire e con i poteri fuori controllo di Emma le cose erano anche assai peggiori: dovevano assolutamente trovare una soluzione per stabilire la quiete almeno in famiglia  e per farlo decisero di fare una piccola riunione dove naturalmente la diretta interessata non venne invitata. Non invitarono neanche Killian ad essere onesti, non volevano che si sentisse costretto a dover mentire ad Emma, ma nenache a farlo apposta li colse sul fatto e non poterono far altro che renderlo partecipe. proposero varie soluzioni ma alla fine oprarono per la più sensata e la più sicura ovvero quella di togliere momentaneamente i poteri ad Emma! Mandarono Killian a parlargliene, lui non lo avrebbe di certo incenerito mentre loro... beh... su loro nessuno poteva metterci la mano sul fuoco che non lo avrebbe fatto. Killian fu da subito sincero con lei, non sarebbe servito a nulla girarci intorno e per fargli capire ancora di più il motivo per cui era lì a proporre quella soluzione gli apri il suo cuore rivelandogli le sue peggiori paure riguardanti quella gravidanza.

  • vedi amore mio, io ti amo così come sei, magia compresa, ma la situazione non è  più sotto controllo ormai... per un niente scatti e come se non bastasse la magia di questo bambino non riesci a gestirla. Lo so che abbiamo detto di continuare la nostra vita come se nulla fosse - citò le parole di una conversazione avuta mesi prima- ma non possiamo rischiare che tu accidentalmente faccia qualche casino. 
  • Killian....
  • Aspetta lasciamo parlare, è importante. Io non voglio che ti accada nulla love e credo davvero che questa sia la soluzione migliore almeno fino alla nascita di questo bambino. Pensaci... non voglio che ti macchi di qualche crimine, incidente o non che sia, voglio saperti al sicuro. Nessuno credeva che Emma avrebbe accettato di buon grado o senza prima discutere la cosa e infuriarsi invece  li lasciò tutti, Killian compreso, a bocca aperta. 
  • Hai finito? Posso parlare ora? - Disse ridendo vendendo quanto fosse agitato. - forse vi stupirò tutti ma credo proprio che voi abbiate ragione...
  • Cosa? Davvero? - era incredulo di sentirglielo dire, si sarebbe aspettato tutt’altro da lei tranne che desse loro ragione. 
  • Davvero. Non riesco più  a controllarmi, rischio ogni giorno di incenerire qualcuno e poi di notte, quando in teoria dovrei riposare, continuo a tenere il cervello in costante movimento sognando cose catastrofiche. Sogno sangue... tanto sangue.... la Città completamente rasa al suolo e voi.... - prese un respiro - voi vittime di tutto questo inferno causato naturalmente da me. Io ho paura che possa diventare reale  prima o poi e...
  • Ehi.... sono solo sogni! Di questo non devi assolutamente preoccuparti! 
  • E invece si.... quando mi sveglio la mattina le mani mi fanno male da impazzire come se avessi seriamente scagliato un’infinità di sfere di fuoco e poi ho un nervosismo addosso che mi verrebbe voglia di spaccare tutto... non è normale.... tutta questa cattiveria non è assolutamente normale e io....
  • Sssshhhhhhh! Regina ha con se sia il bracciale che abbiamo utilizzato per zelina sia una pozione. La pozione però vorrebbe usarla come ultima chance perché toglierebbe con molta probabilità i poteri anche al Bambino. 
  • e a Regina dispiacerebbe la cosa? - lo guardò come per dire “lei sarebbe la donna più felice del mondo” 
  • Certo che gli dispiacerebbe anche se la pozione in realtà avrà effetto solo temporaneo.
  • Temporaneo? Non... non è definitivo quindi! La magia tornerà? E perché allora è la vostra ultima alternativa?
  • L’idea è quella di bloccare i poteri solo a te e solo fino alla data del parto di conseguenza il bracciale è la strada più giusta. Bloccando i tuoi poteri non sarai tentata di incenerire nessuno e anche volendo non potresti farlo. I poteri di lui invece, potenti o spaventosi che siano, in questo momento servono. 
  • Servono???? A cosa? 
  • A te... lui ti difende, fiuta il pericolo... oddio... a dire il vero forse il concetto di pericolo è un tantino amplificato in questo signorino  ma va bene così per ora, gioca a nostro favore.
  • Non riesco a seguirti Killian! 
  • Se si venisse a sapere in giro che sei senza poteri magari qualcuno, non chiedermi chi o il coccodrillo potrebbe essere il primo tra i vari  nomi che tirerei fuori, potrebbero attaccarti. In questo caso almeno ci sarà lui che ti difenderà! 
  • Mah.... 
  • fidati.... è giusto così! Sono sicuro poi che lascianogli i suoi poteri comincerebbe a vedere  di buon occhio anche zia regina! - risero immaginando una sorta di tregua tra i due. - allora? Posso comunicare loro che sei consenziente? 
  • Assolutamente si ma prima che tu vada vorrei dirti una cosa. Una stupidaggine in verità ma voglio dirtela ugualmente! Ci hai fatto caso che ci rivolgiamo al bambino sempre con “lui”?  Lui ha fatto, lui ti rende nervosa, lui, lui, lui....
  • Dici che dobbiamo iniziare a scegliere un nome vero? Hai ragione “lui” come nome fa schifo... forse aggiungendo la s però... mmmh.... Luis  jones! 
  • No, cioè si dovremmo iniziare a scegliere un nome, Luis fa schifo per la cronaca, ma non intendevo questo.... vedi, noi diciamo sempre lui... ma se fosse una lei? 
  • Una lei? Una femminuccia dici? 
  • Potrebbe essere, non si fa vedere quindi le possibilità sono al 50 e 50.
  • In effetti hai ragione... non ci avevo mai pensato... non so perché in realtà... forse perché semplicemente do per scontato che sia un maschio....
  • Anche io... dal primo momento che l’ho sentito scalciare.... non lo so come spiegarlo, non credo sia istinto materno, non credo di averne, diciamo solo me lo sento e basta! 
  • Il nostro luis.... 
  • no scordatelo, luis non mi piace e prima che si ribelli anche lui ti conviene portarmi quel bracciale! 

Si scambiarono qualche tenerezza ma poi Killian si decise a lasciare la loro casa per andare dal restante della famiglia che lo stava già aspettando con le dita incrociate da Granny’s. “Ha detto di sì!” Esclamò lasciandomi tutti sconcertati ma felici e senza nessuna esitazione si presentarono tutti a casa di Emma per assicurarsi che il bambino non se la prendesse con Killian per quell’affronto alla sua mamma. Fortunatamente tutto andò per il verso giusto, non ci fu nessun folgormaneto ma non appena Regina si avvicinò chiedendo a Emma di provare a spostare un oggetto ecco che quest’ultima ruppe la lampada che aveva cercato di spostare.

  • o cavolo!!!! - esclamò impaurita!
  •  Non so perché ma lo sospettavo che avrebbe potuto non funzionare. - constatò Regina.
  • Lo sospettavi e non me lo hai detto???? Ma sei scema???
  • Rilassati, ho preparato la poz.... beh... quello che già sai! - fini la frase sottovoce per paura che quel diavoletto capisse. 
  • Rilassarmi???? Per un attimo ho pensato spostare  l’uncino di Killian. - si mise le mani davanti al viso! - stavo per ammazzare il mio fidanzato! 
  • Non credo che lui lo avrebbe permesso. - rispose il diretto interessato indicando il ventre di Emma mentre regina passò alla sua amica la pozione. 
  • Con questa dovrebbe andar meglio! In fondo ora che ci penso era scontato che non funzionasse.... volevamo mettere in stand by te in fondo non... fuffy, ma  tu non stai di certo usando la tua magi.... emh... il tuo potenziale in questo momento. Quello è già in stand by da un pezzo! - ad Emma veniva da ridere per come regina cercasse di parlare in codice. - Non... non conosce la parola stand by vero???? 
  • Regina tranquilla non ha capito nulla o non starebbe così calmo con te qui presente non trovi? Dammi quella fiala dai! - con quella pozione anche  i poteri del bambino sarebbero stati momentaneamente bloccati ma se non vi era altra soluzione per salvaguardare Emma tanto valeva procedere e poi non sarebbe mai stata da sola, in un modo o nell’altro in caso di pericolo ci sarebbero stati loro a proteggerla. Bevve la pozione tutta d’un fiato ma non appena degludì un conato di vomito la colse alla sprovvista portandola a rimettere, fortunatamente erano in cucina, il pranzo di poco prima e la pozione nella pattumiera che aveva accanto.  Anche il piano B a quanto pare era ufficialmente fallito, il bambino, differentemente da come pensava Emma, aveva capito tutto e non sembrava minimamente d’accordo con la loro idea di privarlo dei suoi poteri! 
  • Devo emigrare in un altro continente???? - chiese Regina pronta a doversi difendere da qualche possibile attacco ma a differenza di come accadeva di solito non successe nulla! Il bambino non si ribellò. 
  • Credo che tu possa restare in città - rispose Emma ridendo - non credo che questa volta pensi che tu volessi avvelenarlo! Sa perché hai agito così e non ce l’ha con te! 
  • Non ce l’ha con me ma non  è comunque d’accordo con la mia idea e di conseguenza siamo da capo a dodici! Come facciamo a controllarti? 
  • Io... lo penso di avere un’idea. 
  • Quale????
  • credo che la soluzione migliore, per tutti non solo per me, sia ... beh... sia quella  di non vederci per un po’! - condivise con loro il suo punto di vista. 
  • Non vederci più? Emma ma che cosa...
  • Oggi è una buona giornata per me, non ho rischiato di uccidere nessuno ma domani??? Dopodomani? Io sono stufa di aver la paura costante di farvi del male.... non riesco più a godermi la mia famiglia ormai e questo non mi da pace! Stare un po’ lontani vi terrà al sicuro e di conseguenza fara state un po’ più  tranquilla anche me! - disse cercando di essere convincente. Non sarebbe mai voluta arrivare a tanto ma se questa era l’unica soluzione forse era il caso di tentare. 
  • Non credo sia la soluzione migliore Emma.... non nel tuo stato: non dovresti essere lasciata sola, potresti aver bisogno di qualsiasi cosa, potresti avere un malore.... io non sto tranquilla a saperti qui tutta sola. Almeno qualcuno dovrebbe restare. Non dico Regina che hai rischiato di farla fuori già qualche volta ma Magari potrei restare io qui con te. In fondo il mio nipotino non ha mai provato ad incenerirmi.- provò Snow a dire la sua. era assolutamente contraria a lasciarla da sola, lo aveva fatto in passato quando più aveva bisogno di lei, non avrebbe commesso l’errore una seconda volta.
  • Mamma.... tranquilla non sarò sola, ci sarà Killian con me... sono al sicuro.
  • E io non dovrei vederti per ben tre mesi quindi?!?? Scordatelo tesoro, ti ho già abband....
  • Esiste skype mamma, siamo in un mondo moderno adesso e a meno che a questo bambino non piacciano le videochat non dovremmo avere problemi. 
  • Continuo a non....
  • Mamma ti prego... è la soluzione migliore per non impazzire ma ti prometto che se dovessi sentirmi un po’ meglio verrò personalmente a trovarvi. - le sorrise cercando con quel gesto di tranquillizzala. - Ora come ora non ci riesco: la paura di farvi del male è troppo forte. 
  • Forse ha ragione! - sentenziò Regina . - se non è tranquilla forzarla a fare qualcosa porterebbe solo a dei problemi e a peggiorare le cose. Sappiamo qual’è la situazione e sappiamo, visto le nostre esperienze passate, che è meglio non svegliar il cane che dorme - Emma la guardò con uno sguardo di pura disapprovazione. - è un detto Emma non guardarmi così, sai cosa voglio dire.... - rimase a fissarla per un po’ ma poi annuì.  Non voleva offendere fuffy...
  • Hai ragione scusa... è che questa storia del “cane a tre teste” mi sta facendo uscire fuori di senno! 
  • Love te l’ho già detto... quante altre volte dovrò ripetermi è? - Killian prontamente le accarezzò una guancia. - è un bambino! C’è una bambino dentro di te.
  • Ah siii??? È tu che ne sai Killian?????- disse alzando per la prima volta  la voce verso di lui . ora a quanto pare ce l’aveva anche con il suo fidanzato. - non si mostra.... non vuole farsi vedere.... come puoi di conseguenza venirmi a dire che non ci sia “altro” qui dentro???? Come!!!!!!! - stava per risponderle ma Regina intervenne prima che lui potesse farlo. 
  • Emh... noi togliamo il disturbo! - disse ironicamente facendoli per un momento smettere di battibeccare... certo che se Emma inveiva anche con Killian la cosa era assai grava. Forse aveva ragione a dire di volersi prendere del tempo.  - Faremo a modo tuo Emma, ci terremo in contatto ma eviteremo di vederci personalmente. Puoi contare su di noi per qualsiasi cosa e se ci darai il tuo benestare nel mentre noi continueremo a trovare delle possibili soluzioni per stabilizzare le cose: se non per adesso almeno per quando sarà tra di noi. 
  • Certamente... io farò lo stesso da qui ma come avevano già detto in passato dovrete parlare con me di qualsiasi cosa vi venga in mente prima di metterla in atto.  Non fate nulla alle mie spalle o potrei....
  • Hai la nostra parola te lo giuro! Pensa a riposarti ok? Noi saremo sempre disponibili  qualora ne avessi bisogno.  

Uscirono di casa con gli animi leggermente rammaricati, non gli piaceva  affatto l’idea di non potersi vedere per almeno tre mesi, erano sempre stati amanti delle cene in famiglia e cose di questo genere,  ma se la distanza serviva ad Emma per riuscire a controllarsi allora avrebbero fatto questo sacrificio. 

I primi giorni come facilmente intuibile furono difficili per tutti, le loro abitudini  in fondo erano state drasticamente scombussolate, ma già dopo qualche settimana, anche grazie alla tecnologia del mondo moderno, le cose iniziarono ad assumete una piega diversa. Riuscivano a sentirsi quotidianamente tramite skipe e a parte qualche piccolo episodio dove il piccolo di casa Jones spegneva il pc non volevo comunicare con nessuno di loro per il resto non ci furono intoppi. Tutto procedeva bene... tutto eccetto i sogni di Emma, quelli proprio non riuscivano a lasciarla in pace. Killian era sempre sul chi va là conoscendo ormai la routine e non appena la sentiva muoversi con fare agitato prontamente la tirava a se e la stringeva nel suo caldo abbraccio fin quando o non si calmava cullata dalle sue carezze o non si svegliava. Tutte le sere la stessa storia, inutili camomille  o qualsiasi altro rimedio per dormire, erano fisicamente stremati, sopratutto lei visto anche il suo stato interessante, ma poi, dopo all’incirca un mese e mezzo, ecco che ci fu la svolta.

  • Killian... Killian tesoro svegliati! - lo chiamò Emma nel bel mezzo della notte facendolo immediatamente scattare sull’attenti!
  • Love hai... hai avuto un altro incubo? Io non ti ho sentito scusami..... - le disse già in colpa per non esserle stato di alcun aiuto. - vuoi raccontarmelo? 
  • Tranquillo nessun incubo mah... beh credo di aver trovato la soluzione a tutti i nostri problemi. - sorrise felice ma il suo pirata la guardò confuso non capendo bene a cosa di stesse riferendo. - Ho capito come aiutare nostro figlio a controllare la sua oscurità.
  • Cosa??? Davvero amore??!? E come? 
  • L’ho sognato in realtà quindi non lo so se sia fattibile come cosa  ma credo che un tentativo potremmo farlo ugualmente non trovi?! Dai, chiama gli altri e falli venire qui così vi spiego meglio il tutto! 
  • Emh... Emma love... sono le...- guardò l’orologio - le tre del mattino, i tuoi e Regina staranno sicuramente dormendo: pensi sia davvero il caso di svegliarli e farli preoccupare inutilmente? Sai bene che si preoccuperebbero fino all’inverosimile... non  sarebbe meglio invece se ne parlassi prima con me e poi, magari domani in mattinata, informeremo anche  loro della cosa? 
  • emh...senza offesa Killian ma tu non sei esperto di magia come Regina quindi non credo che potresti mai dirmi se sto dicendo una cavolata o meno.... 
  • Quello è sicuro ma intanto potresti  comunque raccontarlo a me no? Cosa cambierebbe se aspettassimo domani per avvisarli? 
  • Ti prego Killian.... non insistere chiamali! Ho bisogno di risposte e le voglio sapere adesso. Non riesco proprio ad aspettare fino a domani.

Fece come le venne chiesto e come immaginava li spaventó nonostante disse loro di non farlo. 

  • Mi... mi dispiace avervi disturbato a quest’ora credetemi ma se non vi tengo partecipi di questo potrei impazzire. - esordi  Emma ottenendo tutta la loro attenzione - Non è nulla di allarmante tranquilli, diciamo solo che mi è venuta in mente una piccola idea su come poter gestire la situazione... - si toccò il ventre. 
  • Ah si? E come? - chiese Regina incuriosita. Aveva sfogliato ogni manuale possibile immaginabile, addirittura le enciclopedie di sua madre, ma non aveva trovato nulla. 
  • Probabilmente è un assurdità ma pensavo che magari potremmo ripetere in grandi linee quello che in passato avete provato a fare con me! - guardò i suoi genitori riferendosi a loro. - Ricordate vero  tutta quella storia dell’ascendente oscuro che avrei dovuto avere?  Se non vado errata voi avete trovato un modo per liberarmi, ad eccezione dell’essere diventata per un periodo signore oscuro, non ho mai avuto l’oscurità dentro di me quindi magari...
  • Scordatelo Emma! - esclamò sua madre più convinta che mai! - non ti faremo cadere nella nostra stessa trappola! 
  • Ma mamma...
  • No! Io era preoccupata esattamente come lo sei tu adesso, avevo paura che crescendo avresti potuto commettere qualcosa di indicibile e per colpa di questa paura mi sono macchiata di un peccato orribile. Sai come sono andate le cose.... abbiamo condannato un’innocente Emma e non ti permetterò di fare lo stesso. Adesso non te ne rendi conto perché sei preoccupata per il tuo bambino ma se andrai fino in fondo a lungo andare prenderai la consapevolezza del tuo sbaglio e rimediare sarà impossibile.... la tua anima non smetterà mai di ricordarti che mostro che sei.... no, assolutamente no, non ti permetterò di diventare un mostro.
  • Voi non siete dei mostri siete stati ingannati, non sapevate che quell’uovo....
  • Tua madre a ragione tesoro - la interruppe David - si è vero noi volevamo agire in buona fede ma appunto perché ci siamo ritrovati in mezzo a questo casino ti impediremo di commettere i nostri stessi errori. Lo stregone quando ci parlò di questa possibilità ci disse anche che vi era un altro modo, più complesso ma c’era: vuoi sapere qual’ è? Beh ci disse che un bambino è come una tabula rasa, non nasce già in grado di fare del male o del bene nonostante il suo potenziale interiore e di conseguenza, grazie agli insegnamenti dei genitori può essere tenuto sulla retta via. Io e tua madre avevamo paura di fallire come genitori e così abbiamo scelto la via più semplice ma tu... tu sei la....
  • No... non dire salvatrice perche qui proprio non sto salvando nulla anzi.... distruggo tutto ciò che mi passa sotto gli occhi...
  • Non volevo dire salvatrice.... tu Emma sei la persona più in gamba che conosca: sei determinata, coraggiosa... hai affrontato sfide difficilissime arrivando addirittura a scontrarti con il capo degl’inferi e hai sempre vinto. Perché pensi di non riuscire a vincere questa volta? Perché vuoi ricorrere a mezzi poco nobili senza prima tentare a farcela da sola.... sei in grado di vincere anche questa battaglia tesoro mio devi solo crederci anche tu. 
  • Per la prima volta nella vita sono d’accordo con tuo padre love! - fu il turno di Killian. 
  • Riponete troppa fiducia in me! Non si tratta di sconfiggere un cattivo stavolta, si tratta di tenere a bada l’oscurità di una persona a me cara!!! 
  • e allora? Dovresti essere già preparata a farlo no? Lo hai già fatto un milione di volte!
  • Cosa....
  • Pensaci... in questa stanza ci sono due persone che nella loro vita, fino a quando non ti hanno incontrata, sono state malvagie, vendicative, spietate fino all’inverosimile...
  • Tu e Regina non fate assolutamente testo... siete diventati cattivi per delle conseguenze delle vita non ci siete di certo nati.... 
  • E non è forse peggio? Redimere una persona che sceglie di fare volutamente del male è più difficile di riuscire a redimere una persona che ancora non ne ha mai fatto ma che forse un domani se non controllato potrebbe. Tuo padre ha perfettamente ragione.... se saremo dei bravi genitori, e non ho dubbi su questo, nostro figlio sarà un bambino come tutti gli altri in grado di amare in maniera smisurata. 
  • Io non...
  • Guardami! Non te lo direi se non lo pensassi sul serio quindi.... e poi francamente io non riuscirei a condannare un altro bambino solo per salvare il nostro. 
  • Ve lo ripeto... riponete un po’ troppa fiducia in me ma su una cosa vi do ragione: non voglio fare lo stesso errore dei miei genitori, non voglio neanche io condannare nessun’altro al destino a cui è stata condannata Lily. - la figlia di malefica - Voglio ricorrere alla stessa procedura ma senza condannare nessun innocente... 
  • E come vorresti fare? neanche noi volevamo far del male ad un altro bambino Emma eppure...
  • È diverso... voi avevate scelto di sacrificare un uovo, avreste condannato comunque un’essere vivente, io non voglio questo.... non potrei convivere con questa atrocità! 
  • E come vorresti fare???? Deve esserci uno scambio equo lo sai: la purezza di un essere in cambio dell’oscurità dell’altro. 
  • È prorpio qui che entra in gioco il sogno che ho fatto.... e se non ci fosse uno scambio? - guardò negli occhi Regina, l’unica che avrebbe potuto rispondere conoscendo la magia. - mi spiego meglio... ognuno di noi nasce con entrambi i potenziali: buono e cattivo. Tutti sappiamo amare e odiare soltanto che in alcuni di noi prevale di più il sentimento dell’amore e in altri quelli dell’odio. Se noi riuscissimo a riprodurre lo stesso incantesimo che mi liberò dall’oscurità con la differenza che non la trasferiremmo a nessuno ma la intrappolassimo in un contenitore? Non sacrificheremmo nessuno ma il mio bambino sarebbe comunque libero dal male. 
  • Mmmh.... e dove lo troviamo un contenitore in grado di...
  • lo scrigno di Pandora Regina! Contiene i peggiori mali del modo no? Potrebbe contenere anche questo! 
  • Lo scrigno  di Pandora... lo scrigno di Pandora???? - sgranò gli occhi! - tu... tu lo sai cosa sei Emma???? 
  • Un’incosciente irresponsabile  credo! - rispose immaginandosi già la risposta pungente della sua amica. 
  • Di solito si ma oggi... oggi io! Cara la mia Emma tu sei un fottutissimo genio! Ma perché non ci ho pensato prima! È un piano perfetto.... 
  • quasi perfetto... non sappiamo dove sia quello scrigno. Gold non lo tiene di certo nel suo negozio o almeno non in bella vista...
  • Di questo non devi preoccuparti, penseremo a tutto noi! Goditi quel poco che ti rimane in solitaria con il tuo pirata perché tra un mesetto e mezzo non credo che avrete più tempo per coccole e effusioni un marmocchio urlante per casa. 

Risero, risero tutti come non facevano da un bel po di tempo ormai. Dall’ultima volta che si erano visti gli animi si erano decisamente rasserenati e adesso con un piano tutto nuovo da mettere in atto non vi era più tempo per la preoccupazione. Occorreva trovare quello scrigno e occorreva farlo prima della nascita del bambino. Mancava ancora più di un mese alla data presunta ma questo non significava che dovevano prendersela comoda: prima trovavano lo scrigno prima  intrappolavano l’oscurità e prima avrebbero potuto rilassarsi e godersi la nascita del del piccolo di casa. Provarono a cercarlo nel negozio di Gold numerose volte, si guardavano attorno tra le quattro mura del negozio con la scusa che serviva loro un qualche ingrediente per pozioni, ma niente, lo scrigno come sottolineanto da Emma non era di certo in bella vista. Gli venne in mente di fare un’ispezione notturna, in fondo se Elsa era riuscita ad entrare e prendere il ciondolo di sua sorella passando inosservata avrebbero potuto farlo anche loro no? Regina in avanscoperta  ma anche nel retro del locale non vi fu traccia dell’oggetto in questione. Cosa si poteva fare adesso? Lo scrigno era l’unica cosa che avrebbe potuto salvarli, non c’era tempo di attuare un altro piano. L’idea geniale venne a Snow: parlando a vanvera disse che forse sarebbe stato meglio chiedere a Belle, lei di sicuro conosceva i nascondigli di Rumple e di sicuro, conoscendola, gli avrebbe dato una mano anche senza chiedere spiegazioni in cambio. La chiamarono al telefono chiedendole di vedersi da Granny perché avevano bisogno del suo aiuto  e lei non esitò un secondo a raggiungerli. Chiacchierano del più e del meno, volevano sondare il territorio e capire che Rumple non sapesse dei suoi spostamenti, dopodiché provarono a chiederle se sapesse dove fosse l’oggetto. Naturalmente la risposta fu affermativa ma per poterglielo consegnare avrebbero dovuto attendere il mattino seguente in quanto avrebbe dovuto aspettare che Tremotino non fosse in negozio per poterlo prendere. Si diedero appuntamento per il mattino seguente ma mentre stavano per andare all’incontro che gli avrebbe permesso di salvare il loro nipotino ecco che accadde qualcosa di strano. Una nuvola di fumo li prese in pieno e come se non bastasse Il cielo improvvisamente cambiò colore e così anche tutto ciò che li circondava.

  • Mah.... ma cosa... cosa sta succedendo???- chiese Snow guardandosi attorno - che accidenti è stato?!?! com’è possibile che... - indicò scioccata il panorama che le si presentava davanti. 
  • È magia!  - le rispose Regina! 
  • Magiaaaa???? Come magiaaa???? In che senso magia???
  • Guarda che siamo in un luogo pubblico, datti una calmata!! 
  • Una calmata??? Una nuvola di magia ha fatto tutto questo e io devo stare calmata??? Di chi è ???? Di chi è questa magia Regina? Chi può fare tutto questo???? 
  • Non lo so, In città di sicuro nessuno!  è un potere di un livello superiore anche al mio e a quello di Emm.... - si interruppe bruscamente sgranando gli occhi e guardandoli seria - oddio!!!!!
  • Oddio cosa???? Oddio cosa Regina?  parla dannazione! 
  • è... è nato! 
  • È nato???? Chi?!?! Chi è nato???? Non essere sempre così criptica: di chi diavolo stai parlando? 
  • Snow calmati! A chi pensi mi stia....  - fece per replicare ma vennero interrotti dal suono del cellulare di quest’ultima. Un messaggio vocale da parte di Killian. 

 

“ spero che abbiate trovato ciò che stavate cercando perché non c’è più tempo... è qui! Emma ha partorito! Vi racconterò tutto dopo promesso, ora devo andare da lei, ci vediamo in ospedale.” 

 

Lo ascoltò senza auricolari facendo ascoltare anche a David e Mary margaret i quali rimasero spiazzati dalla notizia: il loro nipotino era nato??? Di già? E perché loro non ne sapevano nulla??? Avevano visto Emma qualche giorno prima e sembrava stare in piena forma, cosa era successo per farla partorire prematuramente! 

 

  • che vi dicevo??? 
  • No Regina non è... non è possibile! 
  • A quanto pare si invece! 
  • Ma è troppo presto! 
  • A quanto pare non lo era per lui! Andiamo Snow... dopo tutto quello che ha fatto in questi mesi e vedendo quello che ha appena fatto ti stupisci che sia nato prima???? Questa credo sia la cosa più normale che abbia mai fatto fin ora. 
  • Dici... si beh... dici che sia stato lui a.... a fare tutto questo? - non sapeva se essere preoccupata o cosa.
  • Ne sono  sicura ma per esserne certi al cento percento direi che sia meglio andare a constatare con i nostri occhi non trovate? - non gli risposero erano completamenti persi nei loro pensieri. - Ehi!!!!  Sto parlando con voi! Ci siete? Vi siete incantati? - li richiamò all’ordine: erano totalmente spiazzati. 
  • Emh.. si sì ci siamo!!! - disse Snow continuando a guardare incredula suo marito  - siamo... siamo... David siamo diventati nonni!!!! 
  • Oddio non mi sembra vero.... - la strinse a se e la baciò con passione incurante di Regina che era proprio a mezzo metro da loro.
  • Ma guarda tu cosa mi tocca vedere! - sbuffò facendoli immediatamente separare -  tanti cari auguri nonnini ma possiamo pensare dopo a tutte queste smancerie? Dobbiamo correre in ospedale!!!!! Ora!!!!!
  • Si sì! Hai ragione! Vado a prendere il furgone! Faccio in un attimo! - David fece per allontanarsi ma Regina prontamente lo fermò. 
  •  Lascia stare il furgone, faremo prima con la magia: datemi le mani e non lasciatele per nessun motivo al mondo capito? Non ho tempo per venirvi a recuperare chissà dove! - ordinò - pensate attentamente all’ospedale di Storybrooke ok?  al mio tre: uno, due... tr...
  • Aspetttaaaaa!!!!! - la fermò snow! - lo scrigno! Ci serve lo scrigno!!!! Magari anche se è nato possiam....
  • No Snow, non ci serve! Ormai Non ci serve più! 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3903117