Quarant(en)a

di Dragon_Flame
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Metti, un giorno d'aprile ***
Capitolo 2: *** Sulla veranda ***
Capitolo 3: *** Papaveri ***
Capitolo 4: *** Alba ***
Capitolo 5: *** Il muretto ***



Capitolo 1
*** Metti, un giorno d'aprile ***


Metti, un giorno d'aprile


Metti, un giorno d'aprile,
a pensare, sola nel cortile...



Alla pioggia di pioppi bianchi,
mi rammenta di come siamo caduchi,
e fragili, impotenti;

Di quanto breve e verde sia
la nostra terrena scia,
che ci coglie disattenti,

E di come la primavera e le forze
e il tempo ci mutano in dure scorze,
suggon via la giovinezza,
sfuggon alla nostra accortezza.

E poi trovarsi, attoniti, pensieri tiranni:
dove son finiti i nostri vent'anni?

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Capitolo 2
*** Sulla veranda ***


Sulla veranda



Lingue smeraldo di un'aloe bulbosa
e nere zolle, che san di buono;
terra nuova e verde speranza:

Gemme di una primavera generosa,
di cui il tempo ci fa dono,
galantuomo di buona creanza.

Una gatta che fa la pennichella,
una fetta di pane, olio e sale:
ricordi d'infanzia, con dolcezza;

Un vaso rotto, una marachella,
una risata nell'aria serale,
che si perde, sciolta, nella brezza.

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Capitolo 3
*** Papaveri ***


Papaveri


Occhieggiano mute le iridi
di lava vermiglia
d'una bella famiglia
dalle belle e brune efelidi.

Il capo timido e tentennante,
lo stelo irsuto
e un cuore taciuto
di viva fiamma abbacinante.

Il sole a picco, che l'abbaglia,
schiude un poco
l'animo loro fioco
che s'asconde nella sterpaglia

E il vento strappa al corpo dondolante
una carezza maldestra
per la sonnacchiosa ginestra
posta lì accanto, con aria sognante.

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Capitolo 4
*** Alba ***


Alba

 
 
L’incanto del silenzio,
dolce e unico dono
del mattino fulgido nella foschia.
 
Brilla al primo sole
La tiara di rugiada
Nel cuore d’oro dei fiori,
 
nel verde tenero delle foglie
smosse dal vento,
che splende nella luce

                               - nel giorno novello.

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Capitolo 5
*** Il muretto ***


Il muretto
 
 

Il vento sibila tra le dolci gemme della primavera,
In una melodia di sussurri e sospiri stanchi
Che movon i rampicanti alla ringhiera,
Equilibristi di colori avidi e parchi.
 
L’aria feroce sferza quel verde innocente,
L’abbraccio col mattoncino vorrebbe spezzare,
Ma tenace l’edera resiste impertinente,
Nulla da lì la potrà mai sradicare.
 
E il muretto consumato dal sole
Gode del calore dell’astro diurno;
Il rampicante quel tepore vuole,
Come la notte l’algido disco notturno.
 
E la lotta tacita si porta avanti
A ridosso della casa per lunghi anni,
Nell’indifferenza dei suoi abitanti,
Nel bubolio serale del barbagianni.

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