Can you buy me?

di Mahlerlucia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Katou Haru ***
Capitolo 2: *** Enemies to friends ***
Capitolo 3: *** Assegno ***
Capitolo 4: *** Dovere ***
Capitolo 5: *** Vasca da bagno ***
Capitolo 6: *** Vino ***
Capitolo 7: *** Desiderio ***



Capitolo 1
*** Katou Haru ***



Questa raccolta di flash-fictions partecipa a #TheWritingWeek indetta dal sito Fanwriter.it
 
27 aprile: Katou Haru




Lista: Fugū Keiji balance: Unlimited
Prompt: Katou Haru
Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate

Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo
Rating: Arancione
Personaggi: Haru Katou, Daisuke Kambe
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi

 
 
 
1. Katou Haru 



Katou Haru era sempre stato un ragazzo ligio al dovere, per quanto il suo carattere irascibile lo portasse spesso a parlare più del dovuto e a strafare. Non ricordava esattamente quando avesse deciso di entrare in Polizia, ma doveva essere accaduto qualcosa d’importante nella sua vita per spingerlo a prendere una decisione di una tale portata. Un imprecisato turbamento interiore lo aveva convinto ad avviare la sua personale caccia ai peggiori criminali del paese del Sol Levante, la ‘feccia della società’.
Da tempo era riuscito a ritagliarsi il suo posto al sole tra i colleghi, nonostante il retropassaggio che lo aveva costretto a lasciare la Prima Divisione. In quell’occasione, la sua coscienza si era rivelata essere la sua peggior nemica, assieme a tutti i sensi di colpa e d’inadempienza ad essa annessi. Le grida e il sangue... due ricordi indelebili di quel terribile giorno, di quell’imperdonabile errore che rese invalido un innocente.

Ogni giorno si svegliava con dei capelli inguardabili. Specchiandosi, cercava di appuntarsi mentalmente il momento in cui sarebbe potuto andare da un parrucchiere, dato che quei ciuffi ribelli stavano cominciando a diventare davvero ingestibili. Ma era arrivato a pensare di non meritarsi nemmeno quel minimo di ‘ordine’ personale a cui avrebbe avuto diritto qualunque ragazzo della sua età. Il lavoro era un fattore da anteporre a qualunque capriccio personale, l’unico mezzo che gli restava per dimostrare al mondo che valeva ancora qualcosa, la sola attività che gli permetteva di mantenere un briciolo d’integrità morale.
Non ricordava più l’ultima volta in cui aveva consumato un pasto completo, seduto ad un tavolo e in compagnia della sua famiglia, di una compagna o di qualche amico fidato. Le indagini, i pedinamenti, i corsi di aggiornamento, la cerimonie di rito... ogni scusante sembrava essere diventata prioritaria rispetto alle sue stesse necessità. In tutto questo non rimembrava nemmeno quando era stato capace di oltrepassare il confine del bacio con una donna nel periodo più recente. Ma un unico e fondamentale dettaglio riusciva ancora a riportarlo a galla: il disagio provato ogni volta che comprendeva che si era trattato solo di sesso fine a sé stesso.
No, con ogni probabilità non aveva ancora avuto la fortuna di trovare la donna giusta per lui, per quanto tendesse ad affezionarsi con estrema facilità a chiunque – o quasi! – tentasse di approcciarsi a lui.

Katou Haru non aveva mai navigato nell’oro, ma riusciva a mantenersi in maniera dignitosa. Il suo stipendio era stato in parte decurtato a seguito del trasferimento in Terza Divisione, ma non se n’era mai lagnato. Non gl’importava nemmeno di tentare la fortuna con lotterie e giochi d’azzardo. I soldi facili lo irritavano a prescindere.
Ed è per questo che non riusciva a comprendere quel Kambe Daisuke, un miliardario che per mera noia aveva deciso di unirsi alla squadra anticrimine con la pretesa di risolvere tutti i casi attraverso la corruzione.

Sono convinto che un giorno o l’altro farò cambiare idea a quell’idiota! Cazzo, i soldi non possono sempre risolvere tutto!










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di flashfics! :)

#TheWritingWeek
Prima parte: Katou Haru. In pratica ho presentato il personaggio aggiungendoci qualche dettaglio che probabilmente dalle uniche due puntate che abbiamo avuto modo di vedere non si evinceva. Mi scuso in anticipo con i lettori perché potrei cadere nell’OOC o sforare in altri sensi, ma dopo due soli episodi è difficile avere un quadro chiaro e completo della caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni.
Ho scelto Haru non perché sia il mio preferito tra i due, ma semplicemente perché lo sento più affine a me.
Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.

Un ringraziamento speciale va agli amministratori del sito Fanwriter.it per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia

 

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Capitolo 2
*** Enemies to friends ***



Questa raccolta di flash-fictions partecipa a #TheWritingWeek indetta dal sito Fanwriter.it
 
28 aprile: Emenies to friends




Lista: Fugū Keiji balance: Unlimited
Prompt: Enemies to friends
Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate

Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo
Rating: Arancione
Personaggi: Haru Katou, Daisuke Kambe
Tipo di coppiaShonen-ai, Yaoi

 
 
 
2. Enemies to friends



No, non è possibile! Cosa significa che Kambe dovrà lavorare al mio fianco per la soluzione di questo caso? È uno scherzo, vero?!
Mentre guidava la sua utilitaria mantenendo una velocità degna del guinness dei primati della lentezza, l’ispettore Katō ripensava alla proposta che gli era stata fatta in ufficio. In realtà non si trattava nemmeno di una vera e propria ‘proposta’, ma di una sottospecie di ordine a cui aveva dovuto sottostare per rispetto ai suoi superiori.
Quel miliardario si trovava seduto alla sua sinistra con l’aria di chi pensava di saperne una più del diavolo, per quanto fino a qualche giorno prima si limitasse a partecipare a feste ed eventi che lui non poteva nemmeno sognarsi la notte.

Il target frequentava un centro benessere distante giusto una manciata di chilometri dalla centrale di Polizia. Si trattava di una studentessa universitaria che, ad un passo dalla laurea, si era ritrovata in un giro di amicizie sbagliato. Un clan in cui scippi, furti, spaccio di droghe e altri crimini minori erano all’ordine del giorno.

“Sono le cinque.”

“Sì, quindi?”

“La ragazza dovrebbe uscire dal club a momenti, ispettore Katō.”

“Ah, già...”

Ci vollero un paio di secondi affinché Haru realizzasse di aver già dimenticato quell’importante informazione che gli era stata fornita preventivamente dai colleghi addetti. Con espressione palesemente irata, si voltò verso Daisuke e gli palesò una smorfia con la quale voleva giusto far intendere di non aver alcun bisogno del suo aiuto, tanto meno delle sue opinioni.

“... E comunque me lo ricordavo.”

“Ne sono sicuro.”

Il tono sprezzante con cui sentenziò quelle ultime parole portò l’ispettore a digrignare i denti e a compiere uno sforzo immane per evitare di riempirlo d’insulti gratuiti.

“Mi stai prendendo per il culo?”

Kambe lo guardò mostrando un sorriso sornione, come se aspettasse quella domanda retorica da tempo. Chiaro che si stesse prendendo gioco di lui; e risultava essere anche piuttosto divertente, viste le sue reazioni.

“Eccola, è lei!”

Katō non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi per capire quale fosse il soggetto indicato: Daisuke si era già messo all’opera mediante i suoi occhiali scuri computerizzati. Non gli era ben chiaro se le stesse facendo una radiografia o se avesse già deciso di lasciarle una lauta ricompensa in cambio di collaborazione.

“Allora andiamo!”

“No, aspetta!”

Kambe poggiò una mano sulla sua spalla e lo invitò a non muoversi. D’altronde, non ci voleva un grande ingegno ad immaginare che una donna tanto dabbene sarebbe sicuramente fuggita vedendo due poliziotti – o pseudo tali – andarle incontro allo scopo di porgerle domande scomode.

“Vediamo chi verrà a prenderla.”

“Come fai a sapere che qualcuno verrà a prenderla?”

Sorrise, delineando una convinzione nelle proprie risorse che non poteva far altro che infastidire chi in quel momento si trovava accanto a lui.

“Fidati di me, ispettore Katō”

Si arrese alla possibilità di dargli una chance, ma giusto per poter scoprire quanto prima chi amministrasse quel giro di giovani vite a suo piacimento.

“Va bene...”










 

Angolo dell’autrice


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#TheWritingWeek
Seconda parte: Enemies to friends. Primo caso da risolvere per l’ispettore Katō e il suo nuovo ‘collega’ Daisuke Kambe. Ci saranno un po’ di attriti da spianare prima di poter affermare appieno che i due si fidino reciprocamente l’uno dell’altro, ma pian piano ci arriveremo. Siate fiduciosi! ;)
Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.

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Mahlerlucia
 

 

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Capitolo 3
*** Assegno ***



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29 aprile: Assegno




Lista: Fugū Keiji balance: Unlimited
Prompt: Assegno
Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate

Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo
Rating: Arancione
Personaggi: Haru Katou, Daisuke Kambe
Tipo di coppiaShonen-ai, Yaoi

 
 
 
3. Assegno



Con suo grande stupore, Haru vide arrivare una grossa auto scura, molto somigliante a quella con cui lo stesso Kambe lo aveva quasi investito il giorno in cui si erano conosciuti.

“Ok, Mister Money. Ora possiamo seguirli?”

“Ovviamente sì. Ma premi sull’acceleratore, per cortesia!”

‘Per cortesia’... Ma chi ti credi di essere? Avere una quantità di denaro immonda ti autorizza a darmi ordini?
Il consueto impeto di rancore causato dal solo sentir fiatare quell’individuo lo spinse ad accelerare anche più del dovuto, innescando panico tra alcuni passanti che stavano cercando di capire se fosse il caso di attraversare la strada adiacente.

“Su quell’auto ci sono altre due persone. Un ragazzo e un adulto.”

“Il tuo super-sensore di ultima generazione sa dirci anche dove sono diretti per caso?”

“Si stanno dirigendo al quartiere industriale in disuso. Il loro punto di ritrovo sarà il parcheggio che si trova su retro.”

“Cazzo!”

Daisuke si voltò appena per osservare l’ispettore con la coda dell’occhio. Sollevò un lato della bocca per la soddisfazione provata di fronte alla constatazione di essere l’unico in possesso di quel fondamentale indizio per la risoluzione del caso.
Era chiaro come il sole che Katō si stesse dibattendo mentalmente contro la curiosità di chiedergli come diavolo potesse essere a conoscenza di tutti quei dettagli riguardanti i loro target.

“Si sono fermati!”

Haru accostò a pochi metri di distanza, cercando di camuffare la propria auto color panna tra quelle parcheggiate. Videro entrambi una seconda ragazza entrare di soppiatto nella vettura misteriosa.
Ripartirono un attimo dopo, aumentando la velocità lungo le strade di periferia che concedevano loro maggiore libertà. Si ritrovarono ben presto in un’area costituita prevalentemente da vecchie ditte abbandonate e capannoni fatiscenti; la conferma definitiva della veridicità dei dati di cui disponeva Kambe.

Una volta scese, le due ragazze si diressero verso altri mezzi pronti ad accoglierle. Solo in quel frangente Haru realizzò che dietro a quel clan malavitoso ci fossero anche dei giri di prostituzione. Quelle giovani donne erano costrette a concedersi a degli sconosciuti per ottenere ciò che desiderava il loro mentore. Nello specifico, droga.

“Non è possibile!”

Haru aprì la portiera nel disperato tentativo di raggiungere quei delinquenti, ma fu nuovamente bloccato dalla sua ‘spalla’.

“Non ti preoccupare, conosco la seconda ragazza.”

“Ah sì?! Qualche vecchia amica che presenziava ai tuoi party esclusivi? Chissà come l’avrai convinta...”

“Il prezzo non è mai troppo alto per me.”

“Pensi di poter comprare tutti sventolando un putrido assegno? Ma chi-”

Daisuke gli coprì la bocca con la sua mano guantata. Katō improvvisamente sentì l’aria mancare... ma non solo per quell’ostruzione non richiesta.

“Avevi detto che ti saresti fidato di me, se non ricordo male.”

Haru tentò di mugugnare qualcosa, ma la pressione delle dita del miliardario non gli consentiva di pronunciare parole comprensibili. Fissò con disappunto le sue iridi azzurre, per poi rassegnarsi alla vista di colei che di fronte ad una cifra a più zeri non si era certo tirata indietro.

“Stasera ci raggiungerà in commissariato, ispettore Katō.”










 

 Angolo dell’autrice


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Terza parte: Assegno. Entriamo nel vivo dell’indagine. Daisuke si è già portato avanti perché, giustamente, non si sa mai nella vita. Chiaramente le sue ‘armi’ predilette le consociamo un po’ tutti e non c’è bisogno di specificare che il titolo ‘assegno’ è riferito proprio a questo. Haru continua a non essere fiero di questi metodi poco onesti, ma diciamo che al momento è più interessato ad arrivare a un punto di svolta. Qualche piccolo cedimento emotivo si era già intravisto nella precedente flashfic, ma anche qui abbiamo avuto flebili soddisfazioni! ;)
Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.

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Capitolo 4
*** Dovere ***



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30 aprile: Dovere




Lista: Fugū Keiji balance: Unlimited
Prompt: Dovere
Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate

Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo
Rating: Arancione
Personaggi: Haru Katou, Daisuke Kambe
Tipo di coppiaShonen-ai, Yaoi

 
 
 
4. Dovere



Kambe si trovava nella sala dedicata agli interrogatori da oltre mezz’ora. Sedeva con la compostezza e l’aria di chi non si sarebbe lasciato beffare con facilità, tenendo le braccia conserte e lo sguardo algido che saettava dal viso della ragazza ai dati cartacei disposti sulla vecchia scrivania. Avevano iniziato a disquisire di affari e di cifre, ma non a fini personali. Bensì, stavano approfondendo questioni riguardanti il quantitativo di sostanze stupefacenti messo in circolo da quei malavitosi.
Katō aveva assistito dall’esterno a gran parte di quella che era arrivato a definire ‘una felice chiacchierata con una ragazza piuttosto compiacente’. Nel momento in cui aveva visto il ‘collega’ maneggiare ancora una volta i suoi occhiali scuri, aveva intuito che era stata pattuita una somma di denaro ancor più alta rispetto a quelli che dovevano essere stati gli accordi iniziali.
Furba la signorina! Davanti alla pecunia diventano tutti improvvisamente più loquaci...

L’ispettore era tornato in ufficio, fermandosi a prendere un caffè annacquato al distributore automatico assieme a Kamei. Poco dopo sopraggiunse l’ispettore Kiyumizu il quale volle immediatamente essere aggiornato sul caso.

“Dobbiamo attendere che Mister... ehm... volevo dire Kambe, esca dallo sgabuzzino e ci dica tutto.”

In quel frangente la porta si aprì e il miliardario si presentò mantenendo quel suo tedioso aplomb distaccato, quasi pensasse di avere l’intero Pianeta ai suoi piedi per il solo fatto di possedere un’infinità di quattrini.
Fissò negli occhi Haru, prima di voltarsi verso il loro capo in attesa delle sue domande.

“Kambe-kun, la ragazza?”

“È tornata a casa.”

“Non sarebbe stato meglio scortarla? Non si sa mai, qualcuno potrebbe averla vista entrare in commissariato...”

“Già, già. Ottima intuizione Kiyumizu-san. Kambe è davvero un irresponsa-”

“Uno dei miei autisti è venuto a prenderla.”

Haru stava per perdere l’equilibrio per lo sconcerto dovuto all’estrema sicurezza che quell’uomo emanava ad ogni sua singola azione o parola. C’era qualcosa – ancora non sapeva dire bene cosa – che a suo modo lo rendeva catalizzante e rincuorante. Ma non si trattava dei soldi... o perlomeno, non era quello l’aspetto che maggiormente incuriosiva il giovane ispettore nei riguardi di Daisuke.

“Ad ogni modo, cosa sei riuscito a scoprire, Kambe-kun?”

“Il loro leader risiede a Shiba, non di certo uno dei rifugi più sicuri del mondo.”

“Sì, in effetti. Con il caos urbano che c’è da quelle parti...”

“E no, Kiyumizu-san. È proprio nei posti più affollati che paradossalmente risulta più semplice nascondersi.”

Katō afferrò d’impeto le chiavi dell’auto e il suo distintivo. Cercò rapidamente un paio d’informazioni utili ai suoi spostamenti dal suo computer e si affrettò a raggiungere la porta dell’ufficio. Un attimo prima di uscire si voltò verso Kambe e lo invitò a seguirlo con un eloquente gesto della mano. L’ereditiere non se lo fece ripetere due volte, salvo concedersi un momento per ringraziare con un dovuto inchino colui che gli aveva dato questa importante opportunità.
D’altronde, si era sempre mostrato piuttosto educato nei confronti dei suoi superiori.

“Kambe, mi racconterai tutto strada facendo. Il dovere ci attende!”

“Ottimo.”










 

Angolo dell’autrice


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Quarta parte: Dovere. Entriamo nel vivo del caso. Non sappiamo ancora bene cos’abbia effettivamente rivelato la ragazza a Kambe, se non un unico dettaglio di localizzazione. Shiba è sicuramente uno dei quartieri più ‘attivi’ di Tokyo, ma del resto è proprio vero che risulta più semplice camuffarsi tra la folla piuttosto che in una cava nascosta nelle campagne più sperdute. Il punto forte del nostro Haru, oltre alla generosità, è anche l’astuzia, qualità che esula in toto dal conto in banca. E anche per questo Daisuke sta cominciando ad apprezzarlo sempre più.
Ci vediamo a Shiba! ;)
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Mahlerlucia


 

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Capitolo 5
*** Vasca da bagno ***



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1° maggio: Vasca da bagno




Lista: Fugū Keiji balance: Unlimited
Prompt: Vasca da bagno
Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate

Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo
Rating: Arancione
Personaggi: Haru Katou, Daisuke Kambe
Tipo di coppiaShonen-ai, Yaoi

 
 
 
5. Vasca da bagno



“Quindi quel tizio promette loro delle comparsate in televisione, oltre alla droga e al denaro?”

“In realtà alle ragazze rilascia una quantità minima di stupefacenti. Giusto per stordirle e-”

“Tenersele buone!”

“Che intuito!”

Haru parcheggiò di fronte all’albergo indicato dalla loro cavia. Un extra-lusso di quelli che gl’imponevano solo soggezione e desiderio di tornarsene da dove era venuto quanto prima. Ma non quella sera, specie dopo che gli ultimi risvolti erano riusciti a rendere il caso ancor più intricato. Certo, doveva pur riconoscere che senza la preziosa collaborazione del miliardario non sarebbe arrivato sin lì, ma era troppo presto per cedere alle riconoscenze di rito. Il mezzo che aveva costantemente utilizzato continuava a non piacergli affatto.

Mentre i suoi occhi cercavano di riprendersi dall’abbaglio dovuto alla sontuosità presente nella hall, Kambe si era già preoccupato di ritirare la chiave magnetica della stanza che aveva prenotato con un paio di click su quei suoi dannatissimi occhiali. Lo esortò a seguirlo, mentre un facchino si premurò d’indicare loro un ascensore capace di reggere il peso di venti persone.

“Guarda che non siamo qui per rilassarci tra luccichii vari.”

“Lo so bene.”

Katō si voltò appena verso il ‘collega’. Non aveva mai compreso il motivo per cui tendesse a star sempre alla sua destra, arretrato di una manciata di passi. Dava l’idea di volergli guardare le spalle, ma non si capiva mai di preciso da quale pericolo. Il bersaglio non si trovava in quel posto, come avevano avuto modo di accertarsi. Ma non era nemmeno troppo distante, lo sapevano bene.

Una volta entrati nell’enorme suite, Daisuke riuscì a distrarlo dalla sua naturale incredulità invitandolo a farsi un bagno caldo. Aveva già fatto predisporre tutto a suo piacimento.

“Stai forse insinuando che puzzo?”

“L’igiene personale è importante.”

Pur non sopportando l’idea di doverci andare sotto suo poco cordiale consiglio, Haru sapeva di aver bisogno di una bella rinfrescata per poter rimettere insieme le idee e gli indizi che erano trapelati sino a quel momento.
Chissà, magari per qualche misero secondo sarebbe persino riuscito a non pensare al lavoro. Ma sarebbe stata davvero impresa ardua.
 
***
 
Ma che se ne fanno di un lampadario del genere in bagno?

Il giovane commissario si era lasciato persuadere ancora una volta dalla pomposità degli arredi di quel posto.
Completamente immerso in una curiosa vasca da bagno vintage, tenendo fuori solo la testa e un piede, ripensava a quanto sarebbe piaciuto un gingillo del genere a sua madre. Purtroppo la sua famiglia non aveva mai navigato nell’oro e di sacrifici ne aveva fatti a iosa.
Per un attimo fissò la grande porta bianca richiusa, pensando a cosa stesse combinando Kambe nel grande salone. Poteva dire di aver sentito una voce poco familiare, ma forse la stanchezza gli stava tirando un brutto scherzo. Difatti, finì quasi per addormentarsi in quell’accogliente calore attorniato da piacevolissimi aromi. Una sensazione di benessere che non provava da anni e che, con ogni probabilità, non si sarebbe più ripetuta allo stesso modo.

Lasciatemi qui per sempre...










 

Angolo dell’autrice


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Quinta parte: Vasca da bagno. Lo so, lo so. Molti di voi si aspettavano maggiori dettagli sul caso, oltre al fatto che sono arrivati a Shiba. Sicuramente vi farò sapere se verrà risolto, ma ci tengo a sottolineare che il caso non è il focus di questa raccolta, ma solamente il suo background, la motivazione che condurrà i due protagonisti a ciò che leggerete più avanti.
Nelle ultime righe abbiamo un Haru che finalmente si concede qualche minuto per sé e per i propri pensieri. Rivede per un attimo sua madre, ripensa al suo passato e arriva persino a preoccuparsi per il miliardario. Insomma, un piccolo viaggetto nella sua mente (per quanto 500 misere parole lo consentano).
Stay tuned! ;)
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Capitolo 6
*** Vino ***



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2 maggio: Vino




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Prompt: Vino
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Rating: Arancione
Personaggi: Haru Katou, Daisuke Kambe
Tipo di coppiaShonen-ai, Yaoi

 
 
 
6. Vino



L’attesa dei suoi spostamenti si era rivelata più fruttuosa di quanto potessero inizialmente immaginare. Kiyumizu, Kamei e gli uomini della Prima Divisione avevano lavorato in stretta sinergia assieme a loro per organizzare l’appostamento all’esterno del residence in cui alloggiava il bersaglio. Quest’ultimo si fece cogliere in flagrante mentre inalava una buona dose di quella partita di cocaina ottenuta dalle ‘sue’ ragazze. Tentò di difendersi con una calibro nove, ma Haru fu abile a toglierla dalle sue mani con un rapido calcio rotante. L’aver studiato taekwondo nel corso degli anni universitari gli aveva consentito d’imparare a difendersi in autonomia.
Mentre la volante dei suoi ex colleghi ripartiva con il farabutto a bordo, Haru udì l’ispettore capo congratularsi col miliardario per l’ottimo lavoro svolto. Dopo un primo momento di tedio generale, non poté evitare di ammettere che la sua collaborazione era stata fondamentale.
Già, ora mi toccherà pure ringraziarlo!

Lo sguardo carico d’orgoglio del più giovane lo indusse ad avvicinarsi e ad elaborare un lungo giro di parole con il quale tentò di riconoscere i suoi giusti tributi, ma evitando accuratamente di utilizzare la parola con la quale avrebbe potuto riassumere il tutto: Grazie!
 
***
 
“Ok, mi dici perché siamo qui?”

“So che oggi è un giorno speciale per te.”

Katō non capì subito a cosa si stesse riferendo; fu la notifica di un messaggio di auguri di un cugino a ricordarglielo: era il suo trentesimo compleanno.
Il cameriere si avvicinò al loro tavolo mostrando un raro e costosissimo Mertol della casa vinicola francese Château Cheval Blanc. L’ispettore rabbrividì pensando che non gli sarebbe bastato l’intero salario annuale per poterne acquistare una sola bottiglia.

“Ma come ti salta in mente di ordinare quella che in pratica è una miniera d’oro?”

“Non ti preoccupare, sai che non è un problema per me. Buon compleanno, ispettore Katō!”

Haru avvertì un’insolita inquietudine dovuta alla gentilezza mostrata da quell’individuo. D’accordo, volendo si sarebbe potuto mettere in tasca l’intero locale, ma nessuno gli aveva chiesto di essere così accorto nei suoi riguardi. E poco importava della ricorrenza da onorare.

Il vino era piuttosto buono, ma alquanto frizzante. La sua gradazione entrò velocemente in circolo nel suo corpo, a dimostrazione del viso ormai paonazzo e degli occhi languidi. Persino il livello di loquacità si era palesemente innalzato.

“Kambe, tu sei un pazzo! Chi te lo fa fare di stare dietro ad un poveraccio come me? Eh?! E dimmi, quanto hai goduto quando hai saputo della mia retrocessione... dalla Prima Divisione, eh? Sentiamo!”

“Neanche un po’”

“Bugiardo!”

Daisuke inarcò appena un sopracciglio, prima di posare il braccio sul tavolo avvicinandolo al suo. Sollevò giusto un dito per iniziare ad accarezzare le sue nocche. La risposta non si fece attendere, tra sussulti ed imprecazioni.
L’intera sala si voltò nella loro direzione per il fracasso prodotto. Nonostante ciò, Kambe non perse la sua compostezza e tanto meno si lasciò abbattere da quello che aveva appena sentito.
Ciò che desiderava ardentemente non poteva di certo vedere la luce in quel luogo.









 

Angolo dell’autrice


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Sesta parte: Vino. Ci siamo! Il caso sembra essere stato risolto anche con l’aiuto dei colleghi che sono intervenuti durante l’appostamento. Nonostante le differenti posizioni, la Prima Divisione ha sempre collaborato con la squadra ‘Crimini Moderni’ di cui Haru fa parte assieme a Daisuke. 
Nella seconda parte Kambe decide di festeggiare il compleanno di Haru (che è davvero il 2 maggio) in un ristorante molto chic di Shiba (quartiere di Tokyo) e decide persino di acquistare una bottiglia di pregiato vino francese. La capacità di Katō di reggere all’alcol è pari a zero e nel giro di pochi minuti si ritrova a parlare a sproposito e a vedere le ‘stelle’. Astri che spariscono non appena realizza il significato del gesto del miliardario. 
Ma lo infastidisce davvero fino a questo punto? Credete forse che Daisuke si arrenderà qui? Stay tuned! :)
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Capitolo 7
*** Desiderio ***



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3 maggio: Desiderio




Lista: Fugū Keiji balance: Unlimited
Prompt: Desiderio
Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate

Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo
Rating: Arancione
Personaggi: Haru Katou, Daisuke Kambe
Tipo di coppiaShonen-ai, Yaoi

 
 
 
7. Desiderio

 
Un mese dopo


Tornare in ufficio diventava sempre più difficile. Ogni oggetto presente in quella stanza lo riportava a lui, ai suoi gesti, alle sue lamentele... persino alle sue occhiaie, solitamente piuttosto marcate sotto quei suoi occhi ipnotici.
C’erano ancora dei vecchi post-it decorati con la sua calligrafia; una scrittura talmente disordinata da ricordare qualsiasi dettaglio gli fosse mai appartenuto. Un groviglio di originalità che lo aveva mandato in estasi sin dal loro primo incontro.

Ripensare a quella sera faceva ancora più male di quel proiettile che avrebbe dovuto trafiggere il suo petto, non quello di Katō. Rievocare quei pochi minuti durante i quali era stato suo senza remore e senza inibizioni, lo faceva sentire colpevole ed inutile come non gli era mai successo prima di allora.
 
 
“Cosa ti sta passando per la testa, Kambe?”

Al rientro dal ristorante, Haru si era immediatamente coricato sull’enorme letto a due piazze posto nella suite prenotata dal miliardario. L’unico suo intento era quello di darla vinta alla sbronza e alla conseguente stanchezza fisica, ma Daisuke non era della stesso avviso. Si tolse la giacca e allentò la sua costosissima cravatta, prima di ritrovarsi carponi sopra il corpo inerme dell’ispettore.
Katō tentò di scacciarlo, ma la sobrietà diede un vantaggio non indifferente al più giovane che riuscì a bloccargli entrambi i polsi. Pose fine ai suoi rimbrotti facendo aderire le labbra sottili alle sue. Fu in quel momento che il festeggiato smise di opporre resistenza, sgranando gli occhi come unica reazione di mera incredulità.

I bottoni della sua camicia sfilarono lentamente nelle rispettive asole, mentre la lingua di Kambe scorreva lungo il petto sino giungere al bassoventre. Allentò la cinta dei pantaloni e, rapidamente, riuscì a sfilarglieli. Scoprì con piacere che il ‘collega’ era ancor più eccitato di lui.
Il resto venne da sé, tra corpi in subbuglio, reciproca necessità di conforto umano e un orgasmo talmente desiderato da entrambe le parti da essere urlato ai quattro venti.
Il bacio che suggellò la loro prima e unica notte di passione fu accolto da Haru quasi con la stessa valenza della buonanotte materna.

“Di nuovo buon compleanno, Haru.”

“Grazie…”

Riuscì finalmente a pronunciare quella parola che si teneva dentro da ancor prima di prendere contatti col prezioso vino d’oltreoceano. Con la rara immagine di un Kambe spettinato e sudato impressa nella mente, si lasciò tentare da un sonno profondo e rumoroso.

Dal canto suo, Daisuke non riuscì a chiudere occhio: un brutto presentimento si era inculcato con prepotenza tra i suoi pensieri.
 
 
Kamei arrivò come suo solito in ritardo. Mugugnò un saluto che il miliardario non considerò. Sapeva bene quanto lo ritenesse responsabile della dipartita di Haru. L’obiettivo dell’uomo che gli aveva sparato era lui, assieme al suo sporco denaro.

La sua mente tornò alla mattina seguente, al loro risveglio... al momento in cui realizzarono.

 
 
“Ora che sei stato a letto con me, pensi di potermi comprare?”

 
 
Avevi ragione, ispettore Katō.
I soldi non possono sempre risolvere tutto. Niente e nessuno potrà farti tornare indietro.










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di flashfics! :)

#TheWritingWeek
Settima ed ultima parte: Desiderio! Scegliete con cura gli ortaggi da lanciarmi dietro dopo quello che ho scritto qui sopra! XD Eh, nelle note avevo aggiunto il tag ‘drammatico’ e con questa ultima flashina ho dato un senso sia a quello che al rating arancione. Spero che nel groviglio generale di ricordi (testo scritto con font diverso e spostato) e momenti inerenti al mese successivo sia risultato tutto chiaro.
L’uomo che ha ucciso Haru in realtà voleva far fuori Daisuke per questioni di eredità. Ho preferito sorvolare sulla sua identità; vi dico solo che non c’entra nulla con il caso narrato nelle precedenti flashfic.
Nel flashback racconto – finalmente! – la notte di passione che i due hanno vissuto per festeggiare il compleanno di Haru. Non mi sono voluta soffermare troppo sulle smancerie sia perché non mi sembrava opportuno dopo una sola notte, sia perché purtroppo le 500 parole limitano parecchio le descrizioni e i dialoghi. Mi sarebbe risultato anche un po’ OOC sinceramente...
Anyway, pur rimettendoci la vita per salvarlo, Haru è riuscito nel suo intento: Daisuke ha capito che i soldi non possono tutto. Non sono serviti per sedurlo e non serviranno nemmeno per riportarlo in vita, ahimè.

Ringrazio tutte le persone che hanno seguito questa breve raccolta di flash dedicata a Fugū Keiji Balance: Unlimited. Spero di avervi lasciato qualcosa, anche se ho avuto a disposizione solamente due episodi per poter giostrare il tutto al meglio. Ringrazio chi è passato a commentare e chi ha letto in silenzio. Siete importanti, davvero!
Un ringraziamento speciale va agli amministratori del sito Fanwriter.it per aver permesso tutto questo! **

--> N.B. Dato che sono la prima a sostenere che con questo esiguo numero di parole non sono riuscita ad esprimere appieno quello che volevo dire, molto probabilmente seguiranno degli spin-off più corposi. ;)


A presto,

Mahlerlucia
 

 

 

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