Ballad of the Mighty

di perfectweapon
(/viewuser.php?uid=179609)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Il Torneo. ***
Capitolo 3: *** Dolohov. ***
Capitolo 4: *** Colovaria. ***
Capitolo 5: *** Il ciondolo. ***
Capitolo 6: *** La migliore. ***
Capitolo 7: *** Cioccolata. ***
Capitolo 8: *** Il Signore Oscuro ***
Capitolo 9: *** Il bacio. ***
Capitolo 10: *** La veritá ***
Capitolo 11: *** Curiositá e vendetta. ***
Capitolo 12: *** Tre Weasley nei sotterranei. ***
Capitolo 13: *** La lettera ***
Capitolo 14: *** La Coppa del Mondo ***
Capitolo 15: *** La penitenza ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***







"Don´t want to hear about it
Don´t want to think about it."





 Durante il suo primo anno a Hogwarts non li aveva mai notati, probabilmente era l´unico anno dove aveva pensato solo allo studio. Pensandoci le veniva da ridere. In quel periodo era una delle migliori studentesse: ottimi voti, compiti consegnati sempre in anticipo, pozioni perfette e anche la sua bravura con gli incantesimi non era da meno.

Quando arrivó il secondo anno non smise di studiare, no, ma la sua attenzione non era piú concentrata solo sui doveri scolastici. Quando aveva del tempo libero correva in biblioteca. Cosa faceva in biblioteca una studentessa del secondo anno? Una Serpeverde? Poche persone frequentavano quel luogo e spesso e malvolentieri solo a causa di un assegnamento o quando il periodo degli esami si avvicinava. E allora perché Charis trascorreva ore e ore in quel posto dall´aspetto antico e per alcuni noioso, pieno di scaffali polverosi e libri dalle copertine rovinate? Lei leggeva, studiava con attenzione informazioni sui maghi del passato, su coloro che erano entrati nella Storia della Magia grazie alle loro gesta. Analizzava gli incantesimi antichi e esaminava con interesse gli ingredienti delle pozioni piú potenti ed efficaci. Spesso le sue fantasie riguardo al suo futuro la distraevano, si immaginava come sarebbe stato, un giorno, far parte delle strege piú importanti e conosciute. Desiderava essere la migliore. Fu lí, in biblioteca, che conobbe una ragazza, si chiamava Hermione Granger e faceva parte della Casa dei Grifondoro e anche lei trascorreva il suo tempo libero in biblioteca. Probabilmente non condividevano gli stessi interessi ma entrambe amavano la lettura. La piccola Grifondoro studiava sempre, leggeva libri sulla storia di Hogwarts, sui maghi e streghe piú famosi, oppure libri che la aiutavano a completare le sue ricerche. Le due ragazze non parlavano spesso, non erano nemmeno amiche ma ogni tanto si scambiavano due parole o confrontavano i libri che leggevano. Il rapporto che si era creato tra le due era la cosa piú simile all´amicizia che Charis avesse mai sperimentato. Il tempo passava lentamente. La giovane Serpeverde inizió ad alternare le giornate passate in biblioteca a quella passate all´interno della scuola o in giardino. Fu proprio questo piccolissimo cambiamento che portó la ragazza ad osservare gli altri studenti. Non lo faceva perché provava dell´interesse o desiderava far amicizia con qualcuno, no, semplicemente non c´era altro da fare. Poteva andare a vedere le partite di Quidditch oppure giocare a scacchi con i suoi compagni ma lei era diversa dagli altri. Questo era causato dal modo in cui era stata cresciuta. La sua infanzia era stata alquanto triste, sotto il punto di vista di un normale bambino. Fredda, un´educazione rigida, nessun bambino con cui poter giocare e scherzare. Charis proveniva da una famiglia purosangue e di conseguenza, fin da piccola, le avevano insegnato a star alla larga dai babbani e non far amicizia con i mezzosangue. Ancora adesso non riusciva a capire il perché ma non aveva mai osato disobbedire ai propri genitori. Hermione non era una purosangue, gliel´aveva confessata la ragazzina durante uno dei tanti pomeriggi trascorsi tra i libri, ma lei si era limitata ad alzare le spalle come se nulla fosse. Infondo non era una sua amica, non aveva infranto nessuna regola. Si chiedeva se all´interno della sua Casa tutti fossero dei purosangue. Aveva sentito tante cose sui maghi e sulle streghe che erano stati smistati in Serpeverde e quasi nessuna era positiva. Si diceva che tutte le persone uscite da Serpeverde si fossero schierate dalla parte di Voldemort. E si diceva anche che i maghi provenienti dalla Casata verde fossero cattivi e senza cuore.  Tutte le voci negative riferite alla sua Casa non le interessavano, cosí come non le interessavano le persone che camminavano accanto a lei. Era seduta su una delle panchine situate nel giardino. Notó una ragazzina dai capelli ricci, quasi impossibili da domare, in compagnia di due altri ragazzi. La ragazza in questione era Hermione e il ragazzo che portava un paio di occhiali da vista era sicuramente Harry Potter, il ragazzo con la patetica cicatrice a forma di saetta. Si chiedeva perché fosse cosí famoso, sembrava un normalissimo ragazzo dall´aspetto alquanto noioso. Il secondo ragazzo era probabilmente uno dei fratelli Weasley. Ne era sicura siccome spesso aveva ascoltato alcune conversazioni avvenute nella sala comune dei Serpeverde riguardo alla famiglia Weasley. Spesso le frecciatine partivano da Draco Malfoy, colui che non riusciva a sopportare che un poveraccio come Ron frequentasse Hogwarts. Lei non partecipava mai a quelle discussioni, preferiva rimanere in disparte, seduta su una delle poltrone presenti in quella sala e ascoltare di tanto in tanto ció che si dicevano i suoi compagni. Solitamente non si dicevano nulla di interessante, si lamentavano dei compiti, prendevano in giro le persone delle altre Casate. .nulla che le facesse venire la voglia di partecipare alla conversazione. Se dobbiamo dire la veritá era sola. Sola con i suoi pensieri e i suoi libri ma tutto ció non sarebbe durato a lungo. Il suo impegno durante il secondo anno non serví a nulla siccome gli esami furono cancellati, quasi tutti gli studenti urlarono di felicitá al sentire quella notizia provenire dalla bocca di Albus Silente, il loro preside. Il suo sguardo percorse i tavoli delle altre Casa e quando si soffermó sul tavolo di Grifondoro notó due ragazzi dai capelli arancioni ridere di gusto. Erano i gemelli Weasley. Era possibile distinguerli? Poi ritornó con lo sguardo verso i professori, sicuramente era un sollievo non dover correggere gli esami di tutti gli studenti ma allo stesso tempo non era una cosa del tutto positiva. Lei rimase impassibile. Non le importava degli esami.

Arrivó anche il terzo anno. Fin dal primo giorno notó di esser osservata e quella sensazione la disgustava, non voleva esser al centro delle attenzioni di qualcuno. Inizialmente ne era davvero infastidita ma con il passare dei giorni smise di farci caso. La piccola Charis non era piú quella ragazzina impassibile di fronte a qualsiasi cosa, i due anni passati a Hogwarts e le estati trascorse da sola e tra pranzi di famiglia le avevano concesso il tempo di pensare. E qualcuno aveva notato questo cambiamento. Non trascorreva piú le sue giornate in biblioteca, preferiva prestarsi i libri per poi leggerli all´aperto. Durante le esercitazioni di Duello il suo sguardo era cambiamento. Continuava a guardare gli avversari con disinteresse ma nel suo sguardo vi era anche una scintilla di superioritá. Quegli occhi color smeraldo erano cambiati. Se prima era una delle migliori a Pozioni adesso era la migliore. I segnali del suo cambiamento non erano cosí evidenti, ma un attento osservatore non potrebbe sorvolare su un cambiamento del genere. E infatti Draco Malfoy non lo fece. Conosceva Charis da due anni, entrambi adesso frequentavano il terzo anno ed entrambi facevano parte della stessa Casa. Ricordava esattamento la Cerimonia dello Smistamento, ricordava quella ragazzina dai capelli corvini dirigersi verso lo sgabello. Ricordava il suo sguardo vuoto, non curante di ció che stava succedendo. Si disse che sarebbe finita a Tassorosso, non sembrava una persona coraggiosa né ambioziosa, ma appena il Cappello Parlante fu posato sulla sua testa il Cappello sorrise e urló:“Serpeverde!“ Draco rimase spiazzato da quella scelta, ma infondo il Cappello non sbagliava mai. E Draco, osservando la ragazza all´inizio del terzo anno, sorrise sapendo che era nella Casa giusta, nella casa delle serpi. Non le aveva mai rivolto la parola e che sapesse nessuno aveva mai parlato con lei. Non era mai intervenuta durante le loro conversazioni e non avendo mai parlato con lei non era certo di come potrebbe reagire a un suo avvicinamento. Anche per questo motivo, durante l´estate, aveva cercato alcune informazioni sul suo conto. Charis Dolohov proveniva da una famiglia purosangue, nulla che sorprese il giovane Malfoy, gli studenti che facevano parte della Casa Serpeverde, secondo lui, dovevano essere purosangue, non poteva essere altrimenti. Ció che gli fece spalancare gli occhi fu un´altra cosa.

L´ennesima lezione di Pozioni, l´ennesimo complimento pronunciato da Piton riguardo al suo lavoro svolto in classe, l´ennesima volta in cui era stata la migliore. Quando la lezione finí tutti andarono verso il proprio banco per prendere gli appunti e i libri per poi avviarsi verso il corridoio, a minuti sarebbe iniziata un´altra lezione. Era sollevata, non era stato piacevole passare un´ora con gli studenti di Tassorosso e era certa che nemmeno il professore ne era entusiasta. La Serpeverde prese il libro di Pozioni e il suo piccolo quaderno degli appunti per poi uscire dall´aula. Non era sicura se l´ora successiva fosse Incantesimi o Storia della Magia, si chiese se fosse saggio seguire i suoi compagni dato che con molta probabilitá la maggior parte non si stava dirigendo ancora in classe dal momento che avevano ancora circa 15 minuti di pausa. Sospiró per poi dirigersi verso le scale che l´avrebbero portata al primo piano. Le giornate erano diventate dannatamente noiose e ció non era causato dalle sue giornate, lei adorava leggere e rilassarsi all´ombra di un albero, la noia era causata dalla monotonia delle lezioni. Non sbagliava mai, sapeva sempre la risposta giusta, riusciva a battere la maggior parte degli studenti che sfidava, era tutto cosí semplice. Lei desiderava una sfida, qualcosa che la costringesse ad impegnarsi. Mentre pensava a ció non si accorse di Hermione, la quale stava andando verso l´aula di Pozioni. La giovane Grifondoro le rivolse un timido ciao per poi accellerare il passó e sparire dalla sua vista. Charis sussurró un saluto a sua volta e giró a destra, senza prestare molta attenzione agli studenti che camminavano lungo il corridoio.

„Oh, scusa!“

Uno dei gemelli Weasley le raccolse immediamente il libro e il quadernetto degli appunti che le era caduto a causa del suo piccolo momento di distrazione. Charis rimase leggermente spiazzata, si chiese come avesse fatto a non notare qualcuno che veniva dalla sua parte. Afferró i libri che il ragazzo le porse e fece per ringraziarlo ma notó che l´attenzione del Grifondoro era rivolta ad altro.

„Antonin Dolohov?“

Fred Weasley, dopo esser finito contro una ragazza, le raccolse i libri che le aveva fatto cadere ma con essi era caduto anche un bigliettino bianco con due parole scritte sopra. La sua curiositá prevalse e non poté fare a meno di dare un´occhiata ma ció che lesse lo lasció senza parole.

„Antonin Dolohov? Cosa?“

Charis non capí perché il ragazzo avesse tirato fuori quel nome. Era probabile che era a conoscenza di chi fosse?






Angolo dell´autrice:
Benvenuti carissimi lettori. Spero che vi sia piaciuto il primo capitolo/prologo e vi invito a lasciare almeno una piccola recensione. Se volete potete lasciarmi dei consigli o farmi notare i piú piccoli errori, lo trovo davvero d´aiuto.
Per quanto riguarda la storia. .bé, sará concentrata su Fred Weasley e su Charis, ragazza Serpeverde. É da tempo che ho pensato a questa storia e sono davvero felice di aver scritto il primo capitolo, l´idea mi piace molto.
É da tempo che non pubblico su EFP e siate buoni con me perché ogni tanto puó capitare di mischiare le regole di punteggiatura italiane, ceche e inglese siccome non abito piú in Italia da tre anni. Una ragazza é stata cosí gentile da farmelo notare e ne sono davvero felice, voglio diventare una scrittrice e quindi desidero migliorare.
Quindi vi prego, recensite, sia commenti positivi o costruttivi.

Un abbraccio.
perfectweapon.

   

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il Torneo. ***





"Are you sick like me?"



Premessa: Solitamente gli studenti del primo anno hanno 11 anni ma ho deciso di alzare di un anno l´etá dei ragazzi. Di conseguenza Charis Dolohov, Draco Malfoy, Hermione Granger e cosí via (terzo anno) hanno 14 anni e non 13 e, ad esempio, Fred e George Weasley hanno 16 anni.
 
 

Antonin Dolohov in passato era un allievo di Hogwarts, fu smistato in Serpeverde all´etá di dodici anni. Era uno dei tanti maghi cresciuti con il pensiero che persone come babbani e mezzosangue non avevano nulla a che fare con loro, i cosiddetti purosangue. Non era uno studente modello ma nonostante ció se la cavava, lo studio non era un problema. Ció che rovinó il suo futuro fu l´avvicinamento alle idee di Voldemort. Inizialmente era solo uno dei tanti che non apprezzava l´esistenza dei mezzosangue ma non aveva mai passato troppo tempo a rimuginare sull´argomento, ma quando le idee del Signore Oscuro gli riempirono la testa non c´era piú speranza. Prima di concludere gli studi il giovane Antonin si schieró dalla parte di Voldemort diventando in poco tempo uno dei piú forti e temibili maghi in circolazione. Antonin Dolohov era un Mangiamorte, il simbolo sul suo braccio rappresentava la sua devozione a Voldermort. Le sue gesta furono presto punite dopo che l´uomo uccise due maghi. Lo portarono ad Azkaban, lasciandolo chiuso in una cella. Una cella vuota dove vi era solo lui e i suoi pensieri, pensieri che nessun uomo dovrebbe avere.

Fred si accorse che la ragazzina non aveva fatto caso al bigliettino che le era caduto e con una mossa veloce lo infiló in una delle tasche della tunica. C´era un collegamento tra quella ragazza dagli occhi verdi e quell´assassino?

„Cosa ci fa un Weasley da queste parti?“ Sbottó una voce dalle spalle di Charis.

La ragazza non fece in tempo a voltarsi che accanto a lei comparse Draco Malfoy. Perché una persona come lui si era intromessa? Sicuramente era irritato dalla presenza del Grifondoro quindi si era preso il diritto di interrompere quell´incontro casuale. Sbuffó a causa di quel comportamento infantile, spesso aveva ragionato sull´attitudine del ragazzo e la conclusione era sempre la stessa: un ragazzo dannatamente ricco quanto viziato. Era sorpresa nel sapere che alcune persone lo consideravano crudele. Secondo lei non aveva nulla di malefico.

„Nulla Malfoy,“ sospiró il ragazzo del quinto anno per poi voltarsi e piano piano allontanarsi dalla loro vista.

Charis voleva andare via da lí, desiderava trovare un posticino tranquillo e riflettere sull´accaduto. Non le importava se uno dei gemelli Weasley le era finito addosso, né tanto meno dei libri che erano caduti a terra, nulla di tutto ció l´aveva infastidita. Voleva capire perché il ragazzo avesse tirato fuori quel nome. Molto probabilmente il Grifondoro non conosceva il suo nome e quindi non poteva sapere del collegamente che vi era tra Antonin Dolohov e Charis. Ma allora perché. .

„Tra 5 minuti inizia la lezione di Storia della Magia, dovresti sbrigarti,“ le comunicó Draco Malfoy, dirigendosi verso l´aula, lasciandola lí.

Era davvero sollevata che il Serpeverde si fosse allontanato, non voleva parlare con nessuno. Non aveva mai interagito con nessuno degli studenti presenti ad Hogwarts, fatto ad eccezione per Hermione, e ad un tratto era stata costretta a parlare con Fred Weasley e a subire un Malfoy abbastanza nervoso. Tiró un sospiro di sollievo e si incamminó verso l´aula dove si sarebbe tenuta la prossima lezione.
 
 
Quando le lezioni terminarono Charis fu davvero sollevata, poteva finalmente andare nella Sala Comune dei Serpeverde e leggersi un bel libro davanti al caminetto. Il solo pensiero le sollevó l´umore rovinato dalla lezione di Incantesimi. Le piacevano le lezioni del professor Vitious nonostante gli incantesimi che insegnava erano davvero semplici, ma non era questo ció che fece innervosire la ragazza. Il problema non era nemmeno l´essere costretti a trascorrere un´intera ora con gli studenti di Grifondoro. La seccatura era la stupiditá di alcuni di loro. Davvero era cosí difficile pronunciare una parolina magica e muovere la bacchetta? Il solo vederli in difficoltá a causa di cosí poco l´aveva infastidita. Scosse la testa cacciando via quei pensieri. Si dirisse verso i sotterranei per poi dirigersi verso il dormitorio femminile. Probabilmente gli studenti erano in giardino o in giro per Hogwarts dato che non c´era nessuno nella Sala Comune. Lanció i libri scolastici e i quaderni sul letto con non curanza, li avrebbe sistemati dopo. Si sfiló la tunica nera e prese un librone dalla copertina scura preso in prestito in biblioteca. Non aveva ancora iniziato a leggerlo ma non vedeva l´ora di farlo dato che trattava di Magia Oscura, solitamente gli studenti non avevano il permesso di leggere certi volumi ma lei aveva ottenuto un permesso speciale dal professor Piton. Quando si trovó nella Sala Comune fu felicemente sopresa che era da sola. Si dirisse verso uno dei divani neri e si mise comoda, finalmente poteva leggere e imparare qualcosa d´interessante e non del tutto semplice. Aprí il libro e si immersa nella lettura.
 
„E se ci beccano?“ Chiese una voce con tono insicuro.
„Non ci beccheranno!“ Sbottó Vincent, non era entusiasta all´idea che avrebbero partecipato anche gli studenti delle altre Casa ma almeno ci sarebbe stato da divertirsi!
„Dov´é Charis? Avevamo deciso che tutti gli studenti del terzo anno avrebbero partecipato!“ Esclamó Goyle, non era lui quello che si doveva occupare di far sapere a tutti del loro piano.
„Probabilmente sará nella Sala Comune, vado a chiamarla.“ Disse Draco per poi avviarsi a passo veloce verso i sotterranei di Hogwarts.

Circa una settimana fa Draco aveva proposto un´idea interessante ai suoi amici. Voleva organizzare un torneo di duello al quale avrebbero partecipato anche gli studenti di Grifondoro, Corvonero e Tassorosso, ma solamente quelli del terzo anni altrimenti sarebbe stato troppo complicato organizzare il tutto. Durante la settimana aveva sparso la notizia ovunque ma non aveva di certo pensato che nessuno ne avrebbe parlato con Charis Dolohov, una delle streghe piú brave a Duello. Grazie alla camminata veloce fu lí quasi subito. Entró e vide la ragazza sdraiata sul divano intenta a leggere un libro dall´aspetto pesante. Le si avvicinó.

„Dimmi Malfoy.“ Le prime parole che Charis gli aveva rivolto. La prima volta che gli aveva detto qualcosa.

Il tono arrogante della ragazza gli fece venire voglia di rispondere a tono, di farle capire che non era l´unica a saper usare la lingua ma il pensiero che doveva ancora organizzare il torneo, decidere chi avrebbe sfidato chi lo fermarono. Non aveva il tempo di mettersi a litigare e inoltre desiderava averla nel torneo e se avesse detto qualcosa di non troppo piacevole era certo che la ragazza avrebbe rifiutato senza pensarci due volte.

„Questa sera ci sará un torneo di duello e parteciperanno tutti gli studenti del terzo anno. Vorresti partecipare anche tu?“ Spiegó velocemente.

La ragazza cambió posizione mettendosi seduta e chiuse il libro. Perché avrebbe dovuto partecipare? Probabilmente qualcuno li avrebbe potuti scoprire e chi voleva correre quel rischio? Passare un´intera serata in compagnia dei ragazzi delle altre Case, lanciare incantesimi, umiliarli, vincere, sarebbe stata un´alternativa migliore ad una tranquilla serata trascorsa a leggere?

„Mi prendi in giro?“ Sollevó lo sguardo incontrando gli occhi del ragazzo dai capelli biondi.

Sul volto della giovane si dipinse un sorrisetto sarcastico.

„Non farmi perdere tempo.“ La minacció con l´aria di uno che non aveva piú la minima voglia di giocare.

„Vengo.“

Il ragazzo dopo lo stupore iniziale sorrise compiaciuto, non vedeva l´ora che il torneo sarebbe iniziato. Fece per dire alla ragazza di seguirlo ma lei scomparve nel suo dormitorio, si disse che l´avrebbe aspettata nonostante non sapeva perché se n´era andata dopo aver accettato il suo invito.
Voleva cambiarsi i vestiti, non avrebbe duellato con il maglione pesante della divisa, l´avrebbe solamente ostacolata e lei non avrebbe partecipato al torneo per divertirsi, lei aveva scopi piú alti. Indossó velocemente un paio di blue jeans e una maglietta a maniche corte nera. Afferró la sua bacchetta e raggiunse Malfoy, il quale la stava aspettando con impazienza ed entrambi raggiunsero gli altri. Non dovevano nascondersi perché non erano ancora passate le 10 ma dato il numero degli studenti avrebbero passato la notte a duellare.

„Eccovi!“ Disse una ragazza Serpeverde attirando l´attenzione degli altri.

Draco lasció Charis da sola e si diresse verso Blaise e Goyle per finire i preparativi. Fortunatamente i ragazzi riuscirono a preparare il tutto in poco tempo e Draco annunció l´inizio del torneo.

„Serpeverde contro Corvonero e Tassorosso contro Grifondoro. Coloro che vinceranno andranno avanti mentre coloro che falliranno non faranno piú parte del torneo e potranno tranquillamente ritornare nei rispettivi dormitori. Dopo il primo round vi diró come si procederá.“

Tutti i ragazzi presenti annuirono, la maggior parte di loro non vedeva l´ora d´iniziare. Purtroppo c´erano anche alunni che non erano cosí eccitati all´idea di partecipare ad un torneo clandestino e tra questi vi era Hermione Granger. Non voleva partecipare ma l´insistenza di Ron l´aveva fatta cedere, non voleva che l´amico si cacciasse nei guai dato che Harry non avrebbe partecipato. Il ragazzo si era ammalato e la febbre gli aveva impedito di partecipare.
 
 
„Antonin Dolohov, eh?“ penso tra sé e sé Fred Weasley.
Quella sera non riusciva ad addormentarsi. Guardó con rabbia il gemello che russava sonoramente, avrebbe voluto trovarsi nella stessa situazione ma i pensieri e la mancanza di sonno gliel´avevano reso impossibile. Si chiese se fosse il caso di dare un´occhiata al torneo organizzato da Draco Malfoy, Ron gliene aveva parlato quella mattina. Dopo un momento di indecisione si infiló un maglione e si diresse verso il luogo che i ragazzi del terzo anno avevano scelto.
 
 
Serpeverde contro Corvonero. Faceva sul serio? Ormai non era piú importante, era giunto il suo turno. Si diresse verso il podio a passo lento, la sua sfidante si trovava giá al suo posto. La osservó cercando di capire se l´avesse mai vista in giro per i corridoi ma il suo viso non le era per niente familiare.
Inchino, voltarsi, dieci passi e. .
„Uno, due, TRE!“ Urló Goyle dando il via a quel duello.
Charis non perse tempo e lanció un semplice ma efficace Expelliarmus che disarmó l´avversaria. La giovane Serpeverde non riuscí a trattenere un sorriso di scherno.
„Locomotor Mortis!“ E dopo quell´incantesimo scese dal podio sperando che il suo prossimo avversario sarebbe stato piú preparato.
 
Sapeva di essere la migliore, era a conoscenza del suo potenziale e non aveva paura di mostrarlo agli altri. Probabilmente voleva che anche gli altri vedessero di che cosa era capace. Non fu quel Expelliarmus a farglielo capire ma il suo sguardo. La sua espressione era fredda, indifferente e i suoi occhi emanavano una forza immensa. Quei due smeraldi non avevano la minima intenzione di perdere e quando vide quel sorriso con il quale prese in giro la povera Corvonero fu certo che non si trattava di una semplice ragazzina che se la cavava con la bacchetta. Il ragazzo dai capelli arancioni che la osservava decise di rimanere.

„Serpeverde contro Tassorosso. Grifondoro contro Corvonero.“ Draco Malfoy diede inizio al secondo round.
 


Angolo dell´autrice:
Buona sera carissimi lettori. Sono felice di aver pubblicato finalmente il secondo capitolo.
Ormai Charis é stata "costretta" a interagire con gli altri studenti e il torneo sembra un´occasione interessante per vederla in azione.
Come avete notato anche Draco ha un ruolo importante della storia e presto il tutto sará piú chiaro.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi farebbe piacere se qualcuno di voi lasciasse una piccola recensione.
Quindi susu, recensite!


 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Dolohov. ***





"I can´t control myself."




„Serpeverde contro Tassorosso. Grifondoro contro Corvonero.“ Draco Malfoy diede inizio al secondo round.

Il secondo round duró piú del primo, siccome gli studenti che non se la cavano molto erano stati eliminati. Ormai erano rimasti solo in dieci. La maggior parte dei ragazzi che erano stati battuti erano rimasti per scoprire chi avrebbe vinto, nessuno di loro aveva la minima intenzione di andare a dormire.

„Dean Thomas di Grifondoro contro Lisa Turpin di Corvonero. Susan Boness di Tassorosso contro Vincent Tiger di Serpeverde. Hermione Granger di Grifondoro contro Theodore Nott di Serpeverde. Daphne Greengrass contro Charis Dolohov, entrambe appartenenti a Serpeverde. Draco Malfoy di Serpeverde contro Calí Patil di Grifondoro.“ Annuncío Vincent, uno degli ultimi studenti rimasti nel torneo.

„Cosa ci fai tu qui?!“ Esclamó Ron vedendo il fratello tra gli spettatori.

„É un problema Ronnie?“ Lo scherní Fred.

Fred Weasley si stava divertendo piú del previsto. Suo fratello Ron fu eliminato immediatamente al primo round, e Fred scoppió in una fragorosa risata attirando l´attenzione dei presenti. Davvero aveva perso in un modo cosí stupido? Nemmeno il tempo di lanciare un incantesimo, e si era ritrovato a terra senza bacchetta. Ron gli rivolse uno sguardo pieno di rabbia; perché lo doveva umiliare in quel modo? Fred non era cattivo, gli piaceva scherzare, ma il fratello piú giovane non aveva un ottimo senso dell´umorismo, e spesso finiva per prenderla troppo seriamente.

Ron, sedendosi accanto al fratello, cambió argomento:"Dov´é George?"

„Si é addormentato. Durante l´allenamento di Quidditch non si é sentito molto bene, quindi Baston gli ha consigliato di riposarsi.“ Spiegó Fred. Presto ci sarebbe stata una delle partite piú importanti: Serpeverde contro Grifondoro; il loro capitano costringeva tutti i giocatori ad allenarsi il piú possibile per battere le serpi.

„Daphne Greengrass e Charis Dolohov, é il vostro turno!“

La ragazza afferró saldamente la bacchetta con la mano destra e si alzó in piedi, pronta per il duello, nonostante le basse aspettative.

„Dolohov?“ Esclamó Fred Weasley.

Si era quasi dimenticato di ció che era accaduto quel pomeriggio, ma appena sentí quel cognome, non poté fare a meno di rimanere a bocca aperta.

„Hai sentito anche tu le storie che si raccontano sulla famiglia Dolohov?“ Chiese un ragazzino del Grifondoro, accorgendosi dello stupore del gemello.

„Quella ragazza é la figlia di Antonin Dolohov?“ Chiese un Corvonero.

„Chi é?“ Ron era confuso, e non poté fare a meno di chiedere di chi stessero parlando.

„Antonin Dolohov non ha figli!“ Disse il Grifondoro che aveva tutta l´aria di uno che la sapeva lunga.

„Il fratello di Antonin é il padre di Charis.“ Concluse un altro ragazzo che si era aggiunto alla conversazione.

Fred li ascoltó attirato dalle loro parole, era giá da quel pomeriggio che voleva scoprire che legame avessero quella ragazza e il famoso Mangiamorte. Era sua nipote? Fece per dire qualcosa, ma fu bloccato da una bacchetta puntata contro il suo collo. Deglutí, il legno dell´oggetto era freddo.

„Non vi preoccupate, continuate pure a parlare della mia famiglia.“ Disse Charis con un ghigno stampato sul volto.

Si voltó per avvicinarsi al podio, ma man mano che la distanza diminuiva sentiva sempre piú voci pronunciare il suo cognome; irritata, devió per avvicinarsi al gruppetto, e notó che anche il ragazzo dai capelli color carota, quello che le aveva fatto cadere i libri, era presente. Allora non era stato solo un semplice caso quando aveva pronunciato il nome del suo parente ad alta voce.

„Mio zio é un Mangiamorte. Quindi?“ Li provocó, guardandoli uno ad uno senza la minima intenzione di abbassare la bacchetta.

Il gruppetto non proferí parola.

„Tuo zio ha ucciso i miei zii.“ Sbottó Fred.

Fred non era spaventato da quell´avvertimento, la ragazza voleva solo spaventarlo ma quel sorriso cosí freddo e il modo in cui annunció che il parente fosse un Mangiamorte gli fece venire qualche dubbio. Davvero qualcuno poteva essere cosí indifferente a un´informazione del genere? Ma Charis era una Serpeverde. Prima di poterci pensare due volte le riveló cosa Antonin Dolohov aveva fatto alla sua famiglia; ma cosa si aspettava? Che la ragazza avrebbe provato pietá nei suoi confronti?

„I tuoi genitori non ti hanno insegnato a farti i fatti tuoi?“ Esclamó Draco Malfoy, che nel frattempo si era avvicinato, curioso di sapere cosa fosse successo. Doveva essere qualcosa di eclatante se Charis era arrivata al punto di minacciare uno dei gemelli Weasley con la bacchetta.

„Potrei dire lo stesso, Malfoy.“ Ribatté Fred.

Questa volta alla giovane Serpeverde non fu cosí infastidita dall´intervento di Draco. Non le piaceva che si fosse immischiato in qualcosa che non lo riguardava, e di certo una come lei non aveva bisogno dell´aiuto di qualcuno, ma era piacevole avere qualcuno che ti supportasse e cosí poteva anche caricare il fardello di quella stupida conversazione sulle spalle compagno.

„Charis Dolohov, é il tuo turno!“ Urló Vincent, cercando di attirare la sua attenzione.

La ragazza si voltó e andó sul podio dove Daphne la stava aspettando.

„Uno, due, tre!“

„Expelliarmus!“ Charis non perse tempo.

Il gruppetto di prima l´aveva irritata e ció aumentó la sua voglia di vincere, di distruggere ogni suo avversario e con quel semplice Incantesimo di Disarmo si concluse quel duello.
Scese dal podio per andare a sedersi, non aveva la minima intenzione di rimanere in piedi fino a quando non sarebbe finito il terzo round. Adesso era il turno di Hermione e Charis era certa che la Grifondoro avrebbe vinto, come avrebbe potuto perdere con tutto quel tempo trascorso a studiare e a far pratica?

„Cosí tuo zio é un Mangiamorte, eh?“

„Ció che ha fatto o chi é mio zio non ha nulla a che vedere con me.“ Rispose con voce calma.

Si voltó per scoprire chi era e vide Draco Malfoy e Gregory Goyle, scosse la testa divertita, perché a tutte quelle persone interessava tutto ció? Lei non aveva mai dato peso a chi fosse Antonin né le importava, non l´aveva mai incontrato e di conseguenza era un semplice estraneo.

„Com´é andata contro la ragazza del Corvonero?“ Chiese Goyle rivolgendosi all´amico.

„Ho vinto.“ Rispose con un´aria soddisfatta.

Draco Malfoy non era uno dei migliori a Duello, se la cavava decentemente ma non era una delle lezioni in cui eccelleva. Era davvero bravo a Pozioni e i suoi voti erano tra i piú alti della scuola nonostante nessuno se lo sarebbe immaginato dal suo comportamento altezzoso e arrogamente. Molto probabilmente i suoi genitori pretendevano che fosse il piú bravo e superiore agli altri. Anche i genitori di Charis desideravano lo stesso.

„Chi pensi che vincerá?“

„Non di certo Hermione Granger!“ Esclamó il biondino scoppiando a ridere.


„Vi prego di fare attenzione!“ Vincent alzó la voce e stranamente tutti gli studenti smisero di parlare tra di loro per ascoltare chi avrebbe partecipato al quarto round.

„Hermione Granger di Grifondoro contro Vincent Tiger di Serpeverde. Draco Malfoy di Serpeverde contro Lisa Turpin di Corvonero.“ Annunció le coppie.

„Credo vi sia sfuggito un nome!“ Commentó una voce femminile.

„Abbiamo pensato anche a questo. Il vincitore della prima coppia andrá contro Charis Dolohov. Purtroppo il numero dispari degli studenti rimasti nel torneo ci ha costretti a fare questo piccolo cambiamento.“ Rispose prontamente Vincent.

Il quarto round inizió. Fred era ancora lí ma ormai non prestava piú cosí tanta attenzione ai duelli, pensava e ripensava a cosa avrebbe detto Charis se non fosse intervenuto quel marmocchio biondo. Non avrebbe chiesto scusa, lei non era l´uomo che aveva assassinato i suoi zii e in poche parole non aveva nulla a che fare con ció che era accaduto in passato. Ma desiderava sapere se fosse rimasta ancora impassibile o se avesse mostrato qualche emozione. Era sicuro di averla fatta infuriare e se ancora le avesse raccolto i libri lei non l´avrebbe piú ringraziato. In passato pensava che i Serpeverde fossero tutti viziati e ricchi come il caro Malfoy ma osservando Charis si era ricreduto, vi erano persone ancora piú cattive.

„Hermione Granger contro Charis Dolohov!“

L´amica di suo fratello era arrivato fino a quel punto, sorrise evidentemente sorpreso. Era al corrente della passione per i libri e per l´impegno che metteva nello studio ma non credeva che una come lei ci sapeva fare a livello pratico. Ma temeva che la ragazza dai capelli arruffati non avrebbe vinto, la sua avversaria non gliel´avrebbe permesso.

„Hermione vincerá!“ Disse Ron convinto di ció che aveva appena detto.
„Scommetti che perderá?“ Lo sfidó Fred.
„5 Galeoni.“ Propose il piú giovane e Fred annuí.

Alla fine del duello Fred allungó una mano verso Ron.

„5 Galeoni.“ Ripeté aspettando la sua vincita.

Ron sbuffó rumorosamente e cercó le monete nella tasca dei pantaloni per poi darle a Fred. Charis aveva vinto, nulla che non aveva previsto.

„Siamo giunti all´ultimo duello di questa sera! Charis Dolohov contro Draco Malfoy!“ Urló entusiasta Vincent, etrambi i finalisti appartenevano a Serpeverde, come poteva non essere felice?

I due ragazzi erano giá pronti sul podio, non aspettavano altro.

„Uno, due, tre!“

Draco Malfoy lanció un Expelliarmus ma non riuscí a disarmare la ragazza siccome lei lanció un incantesimo di difesa.

„Defensio Evocatus!“ Esclamó rendendo inerme l´attacco del ragazzo.
Charis non perse tempo e lanció l´Incantesimo di Confusione, guadagnando del tempo per poter porre la parola fine a quel duello. Purtroppo l´effetto dell´incantesimo non duró a lungo e Draco Malfoy, dopo essersi ripreso, ritornó all´attacco.

„Fulmen!“ Urló accecando l´avversaria che peró non rimase immobile senza far niente e sperando di aver fortuna lanció un Expelliarmus riuscendo a disarmare Draco. Quest´ultimo cercó di afferrare la sua bacchetta ma ormai l´effetto del suo incantesimo era svanito.

„Incarceramus!“ Disse Charis concludendo il duello.





Durante la settimana successiva Charis non riuscí a trascorrere del tempo da sola. Gli studenti di Serpeverde non perdevano l´occasione di congratularsi con lei per la vittoria, non c´era nessuno ad Hogwarts che non sapesse del torneo che avevano organizzato, tranne gli insegnanti ovviamente! La ragazza fu costretta a sopportare la compagnia degli altri quando il suo unico desiderio era quello di leggere un libro o semplicemente riposarsi nella sua camera. Partecipare al torneo era stato divertente e sentire quei commenti positivi sul suo conto la lusingarono ma ormai era irritante.
Uscí velocemente dall´aula di Pozioni, non voleva imbattersi in qualcuno, e si diresse al di fuori della scuola. Avrebbe passato quella giornata all´aria aperta, lontana da quelle persone cosí fastidiose e da sola, finalmente. Si accomodó all´ombra di un albero e chiuse gli occhi. Tutto ció che cercava era un pó di tranquillitá e finalmente la poteva avere. Erano poche le persone che passavano del tempo lí e per lo piú erano coppiette.

„Dove stai andando Harry?“
„Dal professor Lupin.“ Rispose una voce che si fece pian piano piú lontana.
„Per Merlino! Adesso cosa facciamo?“ Esclamó qualcuno che dal tono sembrava disperato.
„Troviamo un altro volontario.“ Propose con calma.
„E quella ragazza?“
„Chi? Lei?“ La sua voce si fece piú alta, come sorpresa da quell´idea.
„Perché no?“
„Perché é la ragazza di cui ti ho parlato. Non mi hai ascoltato?“ Sbuffó irritato.
„Certo che ti ho ascoltato. Lei é Charis?“

La ragazza di Serpeverde sentí alcune voci, non riuscí a capire di che cosa stavano parlando ma riuscirono ad interrompere il suo riposo. Aprí gli occhi sospirando rumorosamente per poi guardarsi intorno.

„Bella giornata eh?“

Davanti a lei si erano materializzati due ragazzi completamente identici. Gli stessi capelli arancioni, la stessa faccia con un sorriso fastidioso stampato sulle labbra e la stessa tunica con lo stemma dei Grifondoro.

„Era una bella giornata fino a qualche secondo fa.“ Rispose cercando di capire quali fossero le loro intenzioni. Non voleva piú avere a che fare con il gemello che aveva incontrato al torneo di duello.

„Permettimi di presentarmi. Io sono George Weasley e lui é mio fratello Fred, da ció che ho sentito vi conoscete giá.“ Disse con tranquillitá, era cosí spontaneo.

„Io sono Charis Dolohov, ora potete andarvene?“ Sbottó ma nemmeno quel tono arrogante li fece sparire dalla sua vista, erano ancora lí davanti a lei.

„Non vorresti aiutarci con un nostro piccolo esperimento?“ C´era una luce di speranza negli occhi dei due ragazzi.

„No.“ E con quelle due lettere la ragazza spense quella luce.

Si alzó e prese i suoi libri per poi voltare le spalle ai due Weasley ed allontanarsi da lí. Era cosí difficile passare del tempo da sola? Aveva passato due anni senza che nessuno le rivolgesse una parola e adesso era come se fosse tutto cambiato e le persone pensavano di poter far amicizia con lei.
Amicizia? Non aveva bisogno di amici.




Con il passare del tempo l´atmosfera si tranquillizzó e le persone si lasciarono alle spalle il torneo e finalmente smisero di tormentare la vincitrice, la quale fu felicissima.

„La partita si sta avvicinando Draco, pensi che vincerete?“ Chiese una ragazza avvicinandosi il piú possibile al ragazzo.
„Come potremmo perdere contro il Grifondoro?“ Rispose con tono annoiato, quella ragazza non faceva altro che adularlo dall´inizio dell´anno scolastico.
„Ne sei cosí certo, Malfoy?“ Sbottó un gruppetto di studenti del Grifondoro che gli passarono accanto, ognuno di loro indossava la divisa di Quidditch e dal loro aspetto era chiaro che avevano appena finito di allenarsi.
„Sparite.“ Gli ringhió contro infastidito dalla loro sicurezza.

Draco Malfoy si alzó dalla panchina su cui era seduto e andó a cercare il capitano della loro squadra, dovevano allenarsi, non avrebbe mai permesso al Grifondoro di vincere. Non era sicuro dove avrebbe potuto trovare Marcus Flint ma per sua fortuna lo vide alla fine del corridoio.

„Quando ci sará il prossimo allenamento?“ Chiese Draco.
„Alle 6 di domani mattina.“ Rispose il ragazzo per poi andarsene, era ormai l´ultimo anno di Marcus quindi oltre ad impegnarsi nel Quidditch doveva anche dare il meglio nello studio.

Draco Malfoy si voltó e decise di andare nella Sala Comune, non voleva ritornare in giardino per subirsi quella ragazzina. Grazie al passo veloce si ritrovó nella Sala in un attimo. Fu sorpreso nel vedere che non fosse vuota, credeva che tutti gli studenti si trovassero all´aperto. I suoi amici erano seduti sul divano e si stavano rimpinzando di dolci, alcune ragazze del quinto anno stavano chiaccherando ad alta voce mentre sfogliavano alcune riviste, i ragazzi del primo anno non facevano altro che andare nel loro dormitorio per poi ritornare nella Sala Comune e poi c´era Charis che occupava un intero divano e leggeva un libro, non curante del trambusto che regnava in quel posto. La ragazza allungó una mano verso una tazzina di thé e ne sorseggió il contenuto.

„Allora Draco? Quando ci sará l´allenamento?“ Gli chiese Miles Bletchey, il portiere della loro squadra.
„Domani mattina alle 6.“ Rispose il ragazzo dall´aria non troppo contenta, non voleva alzarsi cosí presto anche di Domenica.
„Charis, verrai alla partita?“ Chiese Goyle, rivolgendosi alla ragazza che leggeva.
„No.“ Rispose seccata d´esser stata interrotta.

Charis non era mai andata a vedere una partita di Quidditch e sinceramente era una cosa per cui non provava un gran interesse. Ovviamente sarebbe stata fiera della sua Casa se avesse vinto il campionato, ma perché passare tutto quel tempo seduta sugli spalti?

„Dovresti venire.“ Commentó Draco Malfoy sorridendo.
„E tu non dovresti disturbarmi mentre leggo.“ Ribatté Charis sorridendo provocatoriamente a sua volta.
„Non sarebbe divertente assistere alla loro sconfitta? Ed ammirare le loro facce deluse?“ Disse il Serpeverde alludendo alla squadra del Grifondoro.

La ragazza alzó lo sguardo dalla pagina che stava leggendo, non riusciva a capire completamente il senso delle parole scritte mentre era costretta a rispondere a Draco. Le ultime frasi uscite dalla bocca del ragazzo riuscirono a catturarla nella sua trappola.

„Sei sicuro che vincerete? Se Serpeverde perdesse cosa ci guadagnerei?“ Rispose guardandolo negli occhi, era raro che partecipasse completamente ad una conversazione con qualcuno, solitamente evitava di guardarli non concedendogli la sua attenzione.

„Cosa proponi?“
„Che ne dici di un duello? Davanti a tutta la scuola?“ Disse la ragazza con un ghigno che lasciava intendere le sue intenzione, era al corrente di quanto odiasse esser umiliato davanti a tante persone. Quando aveva vinto contro di lui al torneo era rimasta sorpresa dalla pacifica reazione di Draco ma era certa che se avesse perso di fronte a tutti gli studenti di Hogwarts il povero ragazzo non avrebbe retto. Come avrebbe potuto superare l´essere sminuito in quel modo? Charis aveva fatto centro.
„Accetto.“ Rispose il biondino per poi sparire nel dormitorio maschile, non le avrebbe dato la soddisfazione di vederlo arrabbiato.





Era arrivato il giorno della partita.
„Non lasciate la vittoria a quegli idioti!“ Urló Marcus prima di salire sulla sua scopa e volare verso il campo, seguito dalla sua squadra.

„Come sempre vi ricordo di giocare pulito!“ Urló l´arbitro di quel giorno, la maggior parte degli insegnanti cercava di evitare di arbitrare le partite di Serpeverde a causa dei numerosi incidenti che accadevano
Un fischio diede inizio alla partita.
Sugli spalti c´erano quasi tutti gli studenti di Hogwarts, la maggior parte di loro tifavano per il Serpeverde, nessuna delle Case desiderava lasciare la vittoria a quelle serpi e perció urlavano a squarciagola incitando la squadra rossa. Charis Dolohov era seduta accanto a delle ragazze del suo anno e le osservava tifare con foga, si chiese se non sentissero freddo con quei maglioni leggeri che indossavano. Ormai era inverno e Charis era stata costretta ad indossare un cappotto pesante e anche una sciarpa di color verde-argento per non rischiare un malanno. Sollevó lo sguardo cercando di orientarsi nella partita, conosceva le regole a memoria ma la velocitá dei giocatori le impediva di seguirla a pieno. Diede un´occhiata ai punti: 50-50. Draco Malfoy ed Harry Potter erano i cercatori, entrambi si guardavano intorno alla ricerca del Boccino. Aveva sentito che Harry aveva davvero tanta fortuna, ogni volta acchiappava il Boccino per puro caso e la ragazza speró che quel giorno non accadesse nulla di simile. Ovviamente l´idea di distruggere l´ego di Draco Malfoy sarebbe stato fantastico ma non voleva che i Grifondoro vincessero l´opportunitá di prendersi gioco dei giocatori con le uniformi verdi.

„DRACO MALFOY HA PRESO IL BOCCINO! LA VITTORIA VA A SERPEVERDE!“ Urló una voce.

Charis notó il biondino stringere con orgoglio una pallina dorata, Serpeverde aveva vinto! I giocatori giravano intorno al ragazzo entusiasti della vittoria, ce l´avevano fatta e stranamente nessuno si era fatto male. Sí, i soliti spintoni non erano mancati ma non era successo nulla di estremamente tragico. Charis sorrise, la squadra del Grifondoro se ne stava andando. Riuscí a percepire la loro delusione vedendo le loro teste rivolte verso il basso e i loro passi lenti. Una visione magnifica.



Angolo dell´autrice:
Buona sera lettori, ecco a voi il terzo capitolo.
Non ho molto da dire a riguarda, spero solo che vi piacerá!
Charis si sta avvicinando ad alcune persone o almeno ha iniziato a parlare con loro e Draco Malfoy. .bé, lui é Draco.


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Colovaria. ***



 



"Nothing is out of control."




-Lei rideva. .- Pensó tra sé e sé Fred Weasley, entrando per ultimo nello spogliatoio.
 
 




Il professor Piton aveva assegnato un tema da svolgere sulla Pozione Restringente; fortunatamente non aveva specificito la lunghezza, ma Charis era sicura che avrebbe dovuto scrivere per piú di un metro. Appena la lezione terminó, si diresse verso il dormitorio, dove prese i libri che la settimana precedente aveva preso in prestito in biblioteca: era giunto il momento di restituirli. Fece attenzione a dove mettere i piedi, dato che la pila di libri le impediva di controllare perfettamente i suoi passi, e di certo non voleva inciampare. Lasció la Sala Comune camminando verso la biblioteca. Probabilmente si sarebbe prestata dei libri riguardo alla Pozione Restringente per scrivere un buon tema, non poteva di certo deludere Piton. Grazie a lui aveva avuto la possibilitá di leggere libri appartenenti alla Sezione Proibita, e lui era uno dei pochi professori che non le ispirava antipatia.
 
„Ti sei divertita alla partita?“

La ragazza lo aveva visto ancora prima che lui le rivolgesse la parola.

 „Sí.“ Rispose e pensando che la sfortuna non faceva altro che seguirla.
„Interessante.“ Commentó il ragazzo, rivolgendole il suo solito sorriso malandrino.
„Davvero é cosí interessante essere felici quando la tua squadra vince una partita?“

Chiese lei, osservandolo dalla testa ai piedi. C´era qualcuno che riuscisse a distunguere i due gemelli? In quel momento era certa che si trattasse di Fred, perché non aveva avuto alcuna occasione di parlare solo con George, mentre ne aveva avute fin troppe con l´altro gemello. Si appoggió con la schiena al muro, non aveva senso allontanarsi, c´era qualcosa che le diceva che il ragazzo non l´avrebbe lasciata andare via.

„Oh, certo che no! Peró sono sorpreso che qualcuno sia tanto felice da ridere, o mi sbaglio?“ Fece qualche passo verso di lei per non esser costretto ad alzare la voce.
„Quindi tu volevi solamente sapere se ridevo a causa della vittoria o per altro? Ti risparmio la fatica di pensare e ti svelo la veritá: ridevo di voi.“ Esclamó lei con finto stupore.

Come avrebbe fatto Fred a toglierle quel tono cosí tranquillo e quell´espressione cosí sicura di sé? Si rimproveró di non aver portato con sé le sue piccole invenzioni, un piccolo scherzo sarebbe stato l´ideale, nulla di estremamente complicato, ma avrebbe prodotto l´effetto desiderato: prendersi gioco di Charis. Pensó se ci fosse qualche incantesimo che potesse essergli d´aiuto.

„Non esagerare con le belle parole, Charis!“ La prese in giro il ragazzo.

L´incantesimo che cambia il colore dei capelli! Come aveva fatto a non pensarci prima? Adesso doveva solo riuscire ad estrarre la bacchetta dalla tasca senza che la ragazza lo notasse. Si guardó intorno, sperando di non scorgere nessun professore, o qualche eventuale ficcanaso.

„Me ne vado.“ Sbottó la Serpeverde.

Doveva andare in biblioteca, e certo non aveva tempo da perdere parlando con Fred. Lo superó velocemente, facendogli intendere che aveva fretta.

„Colovaria.“

 Sussurró Fred, agitando la bacchetta verso la ragazza, che nel frattempo gli aveva voltato le spalle. Per sua sfortuna, il silenzio regnante in quel corridoio permise a Charis di udire l´incantesimo, e senza pensarci due volte la ragazza lasció cadere i libri a terra ed afferró la bacchetta, puntandola contro il gemello.

„Expelliarmus!“ Urló, facendo volare il ragazzo.

Come aveva osato attaccarla alle spalle? E per di piú con un incantesimo inutile come quello? Abbassó lo sguardo verso le punte dei suoi capelli. Con disgusto, scoprí che i suoi lunghi capelli corvini erano diventati gialli. Si voltó verso il ragazzo, che ormai si era rialzato ostentando il suo odioso sorriso. Sembrava soddisfatto.

„Signorina Dolohov. Signorino Weasley. Devo chiedervi di seguirmi.“ Una McGonagall furiosa era apparsa alle spalle di Fred.

I due ragazzi non ebbero altra scelta che seguire la professoressa. Nessuno dei due si era accorto che qualcuno fosse nei paraggi, probabilmente era arrivata dopo aver sentito l´Expelliarmus lanciato da Charis. Quest´ultima, durante il tragitto verso la classe dove la McGonagall insegnava, non faceva altro che rivolgere occhiate di fuoco al ragazzo. Fred rispondeva con delle smorfie, infantili secondo Charis. Era sicura che la professoressa non avrebbe assegnato una punizione leggera, proprio quello che serviva alla giovane Serpeverde dopo il compito che aveva assegnato Piton.                                                                                                                       La professoressa aprí la porta ed entró. Fred superó Charis entrando prima di lei, le provocazioni non sarebbero mai finite.

„Sedetevi.“ La ragazza si accomodó in prima fila, mentre il gemello occupó una sedia in seconda fila.
„Cosa vi é saltato in mente? Sono delusa, specialmente da lei, signorina Dolohov. Mai mi sarei aspettata che una studentessa come lei potesse comportarsi cosí irresponsabilmente!“ Esclamó arrabbiata.

Ma certo, Charis Dolohov, una delle migliori studentesse di Hogwarts. Durante i primi due anni non aveva combinato nessun guaio, e di conseguenza nessuno si sarebbe aspettato un cambiamento durante l´anno successivo. E inoltre, chi mai avrebbe sospettato che una ragazza cosí tranquilla mirasse al potere e a nient´altro?

„Voglio un tema di un mentro e mezzo sull´Acqua del fiume Lete. Nessuno di voi se ne andrá prima che l´altro abbia finito il tema. Avete tempo fino a mezzanotte.“

Disse l´insegnante, per poi far comparire davanti ai due ragazzi due pergamene e due penne con l´inchiostro.

 „Il colore dei suoi capelli ritornerá normale quando l´incantesimo avrá perso il suo effetto. Buon lavoro.“ E detto ció lasció l´aula.

Fred sapeva che l´incantesimo sarebbe durato almeno una settimana, ma preferí non farne parola con l´insegnante. Fece finta di niente, mentre cercava di trattenere le risate, immaginando la faccia di Charis nel risvegliarsi il giorno dopo e accorgersi che i suoi capelli non erano ancora neri.
Davvero se n´era andata senza far qualcosa riguardo all´orrendo colore di capelli? Charis Dolohov non aveva la minima intenzione di passare l´intera serata seduta in classe ma, anche se avesse finito il tema in fretta, non avrebbe potuto lasciare l´aula, poiché doveva aspettare che anche Fred finisse il suo tema. Sospettava che il ragazzo non avrebbe finito in una sola oretta il compito assegnato.

„Quindi siamo bloccati qui fino a mezzanotte.“ Disse Fred alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la cattedra.
„Siediti e inzia il tema.“ Sbottó la Serpeverde, mentre intingeva la penna d´oca nell´inchiostro.
„Non ne ho voglia,“ rispose lui avvicinandosi al suo banco.
„Non voglio passare l´intera serata qui a causa tua, quindi datti una mossa.“ Esclamó lei, infastidita.
„Altrimenti? Chiamerai il tuo amichetto Draco?“ Fred Weasley scoppió a ridere.

La giovane era al corrente che il ragazzo, con le sue battute, non mirava altro che al far ridere, ma il solo pronunciare il nome di Draco e la parola „amico“ nella stessa frase non ebbe l´effetto desiderato. Charis fece un profondo sospiro, per evitare di dar inizio ad un altro litigio, e, con un movimento elegante della mano, inizió a scrivere le informazioni basilari sull´Acqua del fiume Lete, quelle che ogni studente dovrebbe conoscere.
Man mano che i minuti passavano, la giovane Serpeverde continuava a scrivere e scrivere, senza fermarsi. Lei stessa si sorprendeva di ricordarsi cosí tante cose riguardo quell´ingrediente. Purtroppo era l´unica a svolgere il castigo che la McGonall aveva assegnato, Fred non faceva altro che frugare tra i vari cassetti e armadietti presenti nell´aula, nella speranza di trovare qualcosa d´interessante.

„Perché non andiamo via?“ Disse d´un tratto il ragazzo, mentre dava un´occhiata a un libro dall´aspetto orribile.
„Per ricevere un´altra punizione?“ Esclamó lei, infastidita dalla semplicitá del Grifondoro.
„Sono solo le sei di pomeriggio.“ Constató lui.
„E quindi?“
„Quindi potremmo andarcene da qualche parte per poi ritornare prima delle undici!“ Concluse Fred, con un sorriso speranzoso.

La ragazza scosse la testa per poi ritornare al suo tema, le mancavano solo trenta centimentri per completarlo. Davvero Fred Weasley sperava di convincerla a lasciare la classe con lui? Era la prima volta che riceveva una punizione, e non aveva intenzione di riceverne altre, nonostante i vari cambiamenti era pur sempre una studentessa modello. I suoi genitori non l´avrebbero mai saputo, in quanto ció che aveva fatto non era cosí grave da necessitare una chiamata a suo padre, cosa di cui Charis era felice. Non poteva deluderli.

„Perché non andiamo a fare un giro in cittá? É quasi Natale, dai!“ Fred cercó di farle cambiare idea.
„Dovresti iniziare il tuo tema.“ Disse lei senza alzare lo sguardo dalal sua pergamena.
„Andiamocene e quando saremo di ritorno inizieró a scrivere qualcosa.“ Propose lui con fare furbo.
„Dovrai rimanere comunque qua fino a mezzanotte, se io non avró finito il mio compito.“ Aggiunse, per poi sedersi su un banco.
„Sei irritante.“ Sbottó lei, appoggiando la penna d´oca.

Sul serio non avrebbe scritto nemmeno una parola fino a mezzanotte? Solo pensare che il ragazzo la stesse provocando per costringerla a uscire di lí la bastava ad innervosirla, perché avrebbe dovuto fare ció che lui voleva? Era per colpa sua che erano finiti in punizione e adesso si aspettava che Charis l´avrebbe seguito fino a Hogsmeade?

„É un sí?“ Chiese lui afferrando la pergamena della Serpeverde, dandole un´occhiata.
„Probabilmente ti sei confusa, ció che hai scritta nella settima riga non ha nulla a che fare con l´Acqua del fiume Lete.“ Le disse.

Charis si riprese la pergamena per poi controllare. Che ne sapeva lui?

„Allora, andiamo o vuoi rimanere qui ad annoiarti?“ Le chiese un´ultima volta.

La giovane Dolohov era tentata di seguirlo in quella pazzia. Come aveva detto lui, l´importante era ritornare prima delle undici. Non sarebbe stato importante se qualcuno appartenente alla Casa verde li avesse visti, Charis non era tipo da preoccuparsi di queste cose. Ma c´era qualcosa che le diceva di rimanere in quella classe, a concludere quel tema. Qualcosa che le impediva di alzarsi e andarsene.                                                                                                                                           Fred non perse tempo e fece apparire un cappotto per non prendere freddo una volta usciti fuori. Se lo infiló e rivolse uno sguardo interrogativo alla ragazza. Era convinto che sarebbe venuta.

„E se qualcuno ci vede?“

Mormoró Charis alzandosi, per poi imitare il gemello e far apparire una giacca invernale. Non sapeva perché lo stesse facendo, ma questo non aveva piú importanza. Si era liberata di quel peso che la tratteneva, e doveva cogliere quell´occasione prima di ripensarci.

„Con chi credi di aver a che fare? Non mi hanno mai beccato.“ Esclamó il ragazzo, credendo di dire una cosa ovvia.

La ragazza non poteva sapere nulla della fama dei due gemelli. Non poteva di certo essere a conoscenza della loro furbizia, li conosceva a malapena. Ma con quell´esclamazione si sentí piú tranquilla. Se qualcuno l´avesse vista, Charis non ne avrebbe fatto un dramma, ma i suoi genitori sí, ed era questo ció che la ragazza voleva evitare.

„Vogliamo andare?“ Chiese lui dopo aver controllato che il corridoio fosse libero.

La Serpeverde annuí con un semplice cenno del capo. Lo seguí, uscendo dalla classe e cercando di non attirare l´attenzione di qualcuno. Fred, a passo veloce, la guidó verso uno dei tanti passaggi segreti nascosti tra le mura di Hogwarts. Dovevano essere veloci per non esser visti. Il Grifondoro bussó su una mattonella e, in quel preciso istante, davanti a loro, si materializzó una porta. Il ragazzo le fece cenno di entrare, per poi seguirla lui stesso. Charis, non conoscendo quel passaggio, non fece altro che seguire il sentiero, ed in un attimo si trovó davanti a un cancello arrugginito. Senza esitare, gli diede una spinta, e quello si aprí, con un cigolio estremamente fastidioso. Erano fuori dalle mura di Hogwarts.

„Libertá!“ Esclamó Fred con le braccia rivolte verso il cielo.

Stava nevicando. Charis si guardó intorno. Non c´era nulla che non fosse ricoperto da uno spesso strato di neve, sembrava tutto cosí puro.

„La prego di seguirmi signorina.“ Disse il ragazzo cercando di attirare l´attenzione di lei.

La Serpeverde scosse la testa, infastidita a causa di quel nomignolo, ma lo affiancó ed insieme si incamminarono verso Hogsmeade. Durante il terzo anno, gli studenti, se avevano un permesso firmato, potevano andare a visitare quel villaggio e a fare compere. Charis aveva sempre preferito rimanere in camera sua, non aveva mai avuto alcun interesse a passare un intero pomeriggio a comprare caramelle con i suoi compagni. Ogni volta che Goyle ritornava da quella piccola cittá, era sempre pieno di sacchettini pieni fino all´orlo di biscotti e dolci, e Charis, nel vederlo, non poteva esser piú felice di esser rimasta nella Sala Comune a leggere.

„Qual é il tuo negozio preferito?“ Chiese il gemello.
„Negozio?“ Ripeté confusa.
„Sí,come  il negozio di caramelle o il negozio di penne d´oca. Il tuo negozio preferito a Hosgmeade.“ Spiegó Fred accennando un sorriso.
„Non sono mai stata ad Hogsmeade.“ Era come se avesse intuito i suoi pensieri.
„Perché?“ Il tono del ragazzo era decisamente sorpreso. Perché privarsi di quella possibilitá?
„Preferisco leggere.“

Fred Weasley annuí con un cenno della testa. L´avrebbe portata nel negozio di antiquariato, c´erano tanti oggetti interessanti e anche tantissimi libri, probabilmente le sarebbe piaciuto. Per un attimo la osservó, la sua espressione era sempre la stessa: fredda, tranquilla e non trasmetteva alcuna emozione. Era quasi impossibile capire cosa pensasse, e ció non lo faceva sentire completamente a suo agio.

„Eccoci!“ Disse lui.

Charis pensó che fosse proprio come l´aveva immaginato: un piccolo villaggio dall´aspetto accogliente. C´erano tante persone, specialmente bambini accompagnati dai genitori. Forse stavano comprando gli ultimi regali di Natale, oppure stavano semplicemente passando un bel pomeriggio in famiglia, all´aperto.

„Vieni.“

Charis si voltó verso il Grifondoro e lo seguí verso uno dei vari negozi. Una volta dentro, fu travolta da un odore dolce dal retrogusto amaro, non riuscí a decidere se fosse piacevole o meno. Fu anche scossa dalle numerosi voci, chi pensava ad alta voce se comprare quel determinanto oggetto e chi discuteva animatamente con il commesso a causa del prezzo. Una volta che si abituó a quelle innumerevoli sensazioni, Charis riuscí a dare una piccola occhiata agli oggetti esposti. C´erano lunghe penne d´oca dai colori sgarganti, orologi che cantavano diverse melodie e tanti, tantissimi libri! La giovane si avvicinó a una pila di libri che catturó il suo interesse. „Salazar Serpeverde“,“Cura dei Draghi“, „Incantesimi: guida per principianti“,“Le avventure di Macy Conner“. I libri non erano sistemati secondo qualche sistema, in una stessa pila era possibile trovare sia libri sulle pozioni che libri sui Grifoni. Charis sfioró un librone dalla copertina violacea:“Incantesimi di alto livello, solo per i professionisti“.

„Mamma, voglio quell´orologio! Lo voglio, lo voglio, lo voglio!“

Una vocetta fastidiosa fece voltare la giovane Serpeverde, che alla vista di un bambino che piangeva non poté fare a meno di sbuffare. Detestava le persone viziate, e ancora di piú i mocciosi viziati.

„Non ti piacciono i bambini?“ La canzonó Fred dandole una piccola spintarella.
„Sono odiosi.“ Sbottó Charis.

Il gemello frugó nelle tasche del suo cappotto alla ricerca di qualcosa. Era sicuro di aver lasciato qualcosa nelle tasche, l´ultima volta che l´aveva indossato. Quando sentí una piccola pallina, sorrise soddisfatto. Fece cenno alla ragazza di guardare. Fred si avvicinó al bambino, la madre probabilmente aveva preferito ignorarlo, e si inginocchió per essere alla sua altezza.

„Vuoi una caramella?“ Disse, allargando la bocca in un grande sorriso.
„Sí!“ Gridó il bambino saltellando.

Il ragazzo dai capelli arancioni gli porse la caramella, e il bambino si liberó della carta e si infiló il dolce in bocca, felice di aver ricevuto qualcosa. Fred si alzó e ritornó da Charis, che non aveva distolto nemmeno un secondo lo sguardo dalle azioni del gemello.

„Mamma, mamma. Aiuto!“

Il mento del bambino si stava gonfiando a dismisura, e il piccolo, spaventato, inizió a chiamare la madre, in cerca di aiuto. I due studenti di Hogwarts corsero via dal negozio, non volevano di certo esser sgridati, e si fermarono solo quando furono abbastanza lontani.

„Che ne dici?“ Disse Fred, per poi scoppiare a ridere, si era dovuto trattenere mentre consegnava la caramella al bimbo, e adesso poteva finalmente ridere in libertá.

Charis scosse la testa, come a dirgli che era stato un gesto infantile, ma fu tradita dalle sue labbra, le quali si curvarono in un sorriso divertito, incapaci di trattenersi. Fred smise di ridere. L´aveva trovato divertente? Il Grifondoro infiló le mani nelle tasche del cappotto e sorrise soddisfatto. Ci era riuscito.



Angolo dell´autrice:

Finalmente sono riuscita a pubblicare il quarto capitolo. Non vedevo l´ora di dedicare un intero capitolo a Fred e Charis.
Vorrei ringraziare Sara, una ragazza che mi aiuta con i vari errori come ad esempio quelli di punteggiatura e sono davvero felice del suo aiuto. E anche Marta, la quale dedica sempre un momento all´ultima lettura, prima che io pubblichi il capitoli, per comunicarmi alcuni errori di distrazione.
In ogni caso spero che il capitolo vi piaccia e se é cosí lasciate una recensione, puó essere anche negativa.
Vi auguro una buona lettura. Al prossimo capitolo.

perfectweapon
 
 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il ciondolo. ***





"Nothing is out of control."




Charis aveva sorriso.
 
„Andiamo in quel locale, altrimenti ti prenderai un raffreddore.“

Fred accompagnó quelle parole con un gesto della mano, indicando una casetta di legno. Dal camino proveniva un fumo denso e grigio. Charis gli rivolse un´occhiataccia tutt´altro che amichevole. L´idea le piaceva, siccome stava congelando, ma quella frase la fece sentire come una bambina, una sensazione tutt´altro che piacevole.

„Buona sera.“

Li salutó, con un sorriso accogliente, una cameriera dall´aspetto giovane. Probabilmente aveva l´etá del gemello. Quest´ultimo rivolse un ampio sorriso alla dipendente, la Serpeverde si chiese se lo facesse per semplice gentilezza, ma alla fine preferí scartare quel pensiero. I due giovani maghi presero posto a uno dei pochi tavoli liberi. Il locare era sorprendemente pieno. Una volta seduti, entrambi si tolsero la giacca per poi appoggiarla sulla terza sedia, vuota. Charis diede uno sguardo veloce al Menú.

„Cosa vi posso portare?“ La stessa cameriera che li aveva accolti, adesso si trovava al loro tavolo e aspettava con calma le loro ordinazioni.
„Cioccolata calda fondente per me.“ Disse il Grifondoro.
„Cioccolata calda alla cannella, per favore.“ Ordinó Charis con gentilezza.

Fred strabuzzó gli occhi, sentendo quel tono cosí pacato e composto. Quella situazione era cosí diversa dai loro incontri precedenti, quando la ragazza aveva dimostrato di essere un´arrogante Serpeverde.

„Cosa c´é?“ Sbottó la ragazza, notando la strana espressione del gemello. Il tono non aveva nulla di amichevole in sé, ma era come se la ragazza si stesse abituando alla presenza di Fred.

„Mi sorprendi.“ Rispose lui semplicemente.

Charis non fece caso a quelle due parole, ma rivolse la sua attenzione alla fumante tazza di cioccolata calda, che la cameriera le aveva portato. Il profumo della cannella la tranquillizzó, adorava quella spezia. Le ricordava uno dei pochi dolci natalizi di cui non poteva fare a meno: le stelle alla cannella.

„Ritornerai a casa per Natale?“ Le chiese lui.
„No.“

Charis, da quando frequentava Hogwarts, non era mai tornata a casa per le vacanze invernali: l´idea di passare due settimane con i suoi parenti non la allettava per niente. Era un vero e proprio tormento partecipare ai pranzi di famiglia, dove non si faceva altro che sparlare delle famiglie babbane o commentare le decisioni del Ministero della Magia. Di conseguenza, preferiva di gran lunga trascorrere il Natale a Hogwarts. I suoi genitori non dimenticavano mai di mandarle regali, e, fortunatamente, inviavano anche i vari dolci che sua nonna preparava in quell´occasione, ma mai le era stato chiesto perché non ritornasse a casa.

„Antonin ha ucciso i tuoi zii?“

Ancora una volta quell´argomento fu riportato a galla, ma stranamente fu Charis a parlarne. Fred, che si era dimenticato per un giorno di quella faccenda, la guardó stranito. Era un modo per prendersi gioco di lui o era una semplice domanda? Durante quel pomeriggio passato insieme era riuscito a vedere una Charis piú tranquilla, nonostante la sua natura di Serpeverde fosse sempre con lei.

„Sí.“ Rispose il gemello, curioso di sapere cosa avrebbe detto Charis.
„Volevo solo farti sapere che io non ho nulla a che vedere con i Mangiamorte. Tutto qui.“

La freddezza della ragazza fece dubitare Fred delle parole appena sentite, erano poche le persone che nominava i Mangiamorte o addirittura il Signore Oscuro con cosí tanta sicurezza. E il far parte della Casa Verde non era a suo favore. Ma se gli aveva confidato un´informazione del genere, questa poteva anche essere vera.  La giovane non voleva che girassero voci sul suo conto, infatti desiderava solo chiarire come stessero i fatti.

Accio zucchero.“ Mormoró il Grifondoro, che con quell´incantesimo avvicinó lo zucchero che si trovava sul bancone.
„É un incantesimo che vi insegneranno l´anno prossimo. Nulla di estremamente complicato, ma dipende dall´oggetto e dal desiderio di avvicinarlo.“ Spiegó Fred, sapendo che Charis aveva la stessa etá di suo fratello Ronnie.
„Conosco quell´incantesimo, e so anche usarlo.“ Ribatté lei con un filo di arroganza e sicurezza. La giovane, con tutti i libri che aveva letto, conosceva molti incantesimi, e riusciva a padroneggiarne altrettanti. Accio era uno quelli.
„Sul serio? Dimostramelo.“ La spronó lui.

Charis afferró, con la mano destra, la sua bacchetta. Per essere una ragazzina di 14 anni aveva una bacchetta magica alquanto lunga, 12 pollici e mezzo. La Serpeverde si guardó intorno, alla ricerca di un oggetto. I suoi occhi verdi si fermarono su un ciondolo dall´aspetto triste, lasciato incustodito su uno dei tavoli. La catetina era d´argento, e il ciondolo di un magnetico colore viola. Puntó la bacchetta contro la collanina e sussurró:“Accio collana“ e l´oggetto rispose immediatamente all´incantesimo, come se non aspettasse altro.

„Dovremmo ritornare ad Hogwarts.“ Esclamó Fred, accorgendosi di quanto fosse tardi.

La ragazza annuí e si alzó, per poi infilarsi la giacca invernale. Il Grifondoro, dopo aver nascosto il ciondolo nella tasca destra dei pantaloni, imitó la ragazza e indossó il cappotto.

„Perché?“ Chiese Charis, riferendosi al gioiello.
„Potrebbe tornarmi utile.“ Rispose lui con noncuranza.

I due maghi pagarono ció che avevano ordinato, ed uscirono in fretta dal locale.
 
 
„Spero che abbiate imparato la lezione. La prossima volta non ve la caverete cosí facilmente.“

La professoressa McGonagal si accomodó sulla sedia per poter controllare i tema dei due combinaguai. Erano riusciti a ritornare in classe senza che nessuno li notasse. Ce l´avevano fatta! Proprio come aveva detto Fred. Durante il tragitto erano ritornati due estranei, due semplici studenti che non provavano simpatia l´uno verso l´altra. Ma era solo semplice apparenza, causata dal raro scambio di parole durante la strada di ritorno. Fred, oltre a considerare Charis un´odiosa e insensibile Serpeverde, aveva capito che questo non era tutto. Era una ragazza interessante, bisognava prenderla dal lato giusto, nonostante non fosse per nulla semplice. E la mente della giovane Dolohov aveva sfiorato, per un attimo, un pensiero insolito: forse non era stato cosí male abbandonare la solitudine per qualche ora.

„Alla prossima,“ la salutó Fred, lasciando l´aula.

La ragazza non rispose, aspettava che l´insegnante le dicesse qualcosa sul suo compito.

„Perfetto come sempre. Buona notte signorina Dolohov.“ E con ció la professoressa si congedó.

La Serpeverde fece per andare nel suo dormitorio, ma una pietra violacea, lasciato su un banco, la fermó. Fred aveva dimenticato il ciondolo che aveva preso in quel locale. Charis se lo infiló nella tasca della tunica e, finalmente, se ne andó, diretta verso i sotterranei.
 
 



Lunedí, durante la lezione di Storia della Magia, Charis non faceva altro che giocherellare con la collanina. Purtroppo quella era una materia davvero noiosa, e questo era causato dall´insegnante Curthbert Rüf. La giovane adorava leggere libri sulle streghe e sui maghi che avevano fatto la storia della magia, e forse era grazie a quelle letture che riusciva a mantenere una media alta in quella materia.

„Draco Malfoy, Ron Weasley. Fate silenzio.“ Esclamó Curthbert, esasperato.

I due ragazzi si zittirono, ma ció non duró a lungo. Era dall´inizio della lezione che non facevano altro che litigare, e ormai anche gli altri studenti erano infastiditi da quel loro comportamento. Draco mandó un bigliettino ad Harry Potter, probabilmente con qualche disegnino infantile per provocarlo. Ma non fu Harry ad abboccare, fu Ron a rispondere a tono.

„Tappati la bocca.“ Sbottó Charis, rivolgendosi al ragazzo dai capelli color carota.

Ron, che non aveva avuto mai a che fare con i Serpeverde, tralasciando Draco Malfoy, rimase a bocca aperta e con un´espressione leggermente offesa. Le sue guance si colorarono di un imbarazzante rosa acceso. Gli studenti della Casa Verde scoppiarono a ridere, felicemente sorpresi da quell´intervento di Charis.

„Fate silenzio! Fate silenzio!“ Urló il professore, cercando di calmare l´atmosfera che si era creata nell´aula.

La giovane Dolohov ritornó a giocare con il ciondolo, non facendo caso né agli altri né alla lezione. Si chiedeva se fosse il caso di restituirlo a Fred, ma forse sarebbe stato meglio aspettare di beccarlo tra una lezione e l´altra. In fondo non era cosí importante. Era felice che i suoi capelli fossero ritornati del loro colore naturale, l´incantesimo del gemello aveva perso effetto prima del previsto.
 
 

„Avete visto la faccia di Weasley?“

Draco Malfoy e i suoi due migliori amici uscirono ridendo dall´aula, alla fine della lezione. Charis si chiese perché dovessero litigare cosí apertamente con gli altri. Ron poteva essere fastidioso, ma non valeva la pena di spendere tempo con lui e Potter.

„Pensi di essere divertente?“ Sbottó una voce femminile dal tono irritato.

Hermione Granger era affiancata da Ron e Harry, e si era rivolta al biondino.

„Come osi parlare con me, sporca mezzosangue?“ La derise il Serpeverde.
„Smettila Malfoy!“ Urló Ron, con le guance arrossate. Era cosí semplice notare il suo imbarazzo.

La situazione era questa: tre Grifondoro contro tre Serpeverde. Charis si era fermata per ascoltare quell´insulsa litigata, le cose potevano diventare divertenti.

„Ti fai difendere da una ragazza.“ Esclamó Harry, riferendosi a ció che era avvenuto in classe, prendendosi gioco del figlio di Lucius Malfoy.

La giovane Dolohov si avvicinó ai protagonisti della litigata e si fermó alla destra di Draco, facendo indietreggiare Theodore e Blaise. La ragazza non disse nulla; rimase in silenzio, ma i suoi occhi parlarono per lei.

„Qual é il vostro problema?“ Chiese Goyle, annoiato.
„Voi, Serpeverde! Non fate altro che causare problemi.“ Intervenne un ragazzo appartenente a Grifondoro.
„Siete spregevoli, sono certo che siete tutti figli di Mangiamorte. Proprio come lei!“ Esclamó Ron, indicando Charis.

Quelle parole furono come una bomba lanciata ai Serpeverde, i quali iniziarono ad insultare i Grifondoro.

„Ron, dovresti fare attenzione a ció che dici. Antonin Dolohov potrebbe sentirti.“

Fred e George, che si erano accorti del trambusto in corridoio, non resistettero a dare un´occhiata e riuscirono a sentire le cattive parole di Ron. Entrambi rimasero stupiti, davvero era stato cosí ingenuo da insultare le famiglie dei Serpeverde? Trovandosi lui stesso in mezzo ai Serpeverde del terzo anno. Charis accennó un ghigno a quella frase, sapendo che Fred, o George, voleva solo prendersi gioco del fratello.

„Fai attenzione.“ Sussurró la Serpeverde, passando accanto a Ronnie.

I due gemelli seguirono la giovane Dolohov, anche loro dovevano tornare a lezione.

„É un idiota.“ Disse uno dei ridendo, forse era George, ma era difficile dirlo con certezza.
„Hai dimenticato il tuo ciondolo.“ Si ricordó d´un tratto Charis.
„Sul serio?“

 La ragazza porse la collana a Fred, dopo essersi accertata che fosse lui. Quest´ultimo la prese e la nascose nella tasca della tunica. Quello scambio non sfuggí allo sguardo attento di Draco, che si avvicinó incuriosito. Non sapeva che Charis conoscesse i due gemelli. Sembravano quasi amici.

„Malfoy?“ Chiese uno dei due Weasley, accorgendosi della presenza di Draco.
„Volevo chiedervi se avete giá organizzato tutto.“ Disse il biondino, nascondendo la veritá con disinvoltura.

Charis non capí a cosa si riferisse il compagno.

„Quasi. Ancora non sappiamo cosa fare con Piton.“ Rispose George, sospirando.
„A quello ci penso io.“ Disse il Serpeverde.
„Inoltre, dobbiamo decidere chi parteciperá e chi no. Non possiamo essere in tanti.“ Aggiunse Fred.
„Di cosa state parlando?“ Domandó Charis, incuriosita da quella conversazione.
„Della caccia al tesoro.“ Esclamó Fred, con il suo immancabile sorriso.
„Possiamo farla la settimana prossima, che ne dite?“ Propose Draco.

I due gemelli annuirono. Malfoy, non avendo piú nulla da dire, si diresse verso l´aula di Trasfigurazione. I due Weasley non erano entusiasti dell´idea di collaborare con Draco, ma avevano bisogno di lui. Inoltre, il figlio di Lucius Malfoy detestava ammetterlo, Fred e George sapevano organizzare molto bene eventi del genere.

„Vuoi partecipare?“ Chiese Fred alla ragazza.
„Dovrei?“
L´idea non la attirava per niente. Una semplice caccia al tesoro, nulla di estremamente eccitante.
„Dovresti.“ Rispose il Grifondoro, con un ampio sorriso. Il suo tono era sicuro e fermo.
„Non sembra cosi interessante.“ Ribatté Charis.
„Oh, povera Charis! Come dimostrerai di essere la migliore in una stupidissima caccia al tesoro?“ Commentó George, scoppiando a ridere.
„Ti aggiungo alla lista dei partecipanti.“ Concluse Fred, per poi andare, con George, verso l´aula di Pozioni, non lasciandole il tempo di ribattere.

La Serpeverde osservó i due gemelli allontanarsi. Pensó alla fine del secondo anno, quando li vide festeggiare a causa del cancellamento degli esami. Si ricordó anche di ció che pensó quel giorno:“É possibile distinguerli?“ Adesso, durante il terzo anno, riusciva a malapena a capire chi fosse Fred e chi George. Si chiese se i loro fratelli riuscissero a indentificarli. Forse riuscivano a capirlo dalla voce, o dalla loro espressione leggermente diversa.  Charis, appena i due sparirono dalla sua vista, si voltó e si diresse verso l´aula di Trasfigurazione.
 
 



Venerdí, l´ultimo giorno scolastico della settimana. Gli studenti non ce la facevano piú, non vedevano l´ora di riposare, recuperare le ore di sonno perse durante la settimana. Alcuni volevano andare ad Hogsmeade, specialmente gli alunni del quinto anno e del sesto. Ed altri volevano semplicemente passare un tranquillo pomeriggio senza dover studiare o fare compiti. Presto sarebbero arrivate le vacanze natalizie, e la maggior parte di loro non aspettava altro.

„Psst, Charis.“ Sussurró una voce maschile alle spalle della ragazza.

Charis si voltó, e Draco Malfoy le porse un foglio, facendole cenno di leggerlo. Lei lo prese, cercando di non attirare l´attenzione dell´insegnante, e lo appoggió sul suo quaderno degli appunti. Era una lista di nomi, quattordici per la precisione, e tra di essi c´era anche il suo. Erano gli studenti che avrebbero partecipato alla caccia al tesoro e, come aveva detto Fred, anche Charis avrebbe partecipato. Alla fine del foglio c´erano alcune informazioni, avevano deciso di farlo il venerdí successivo, dalle 20:00  fino a quando qualcuno non avesse trovato il tesoro.

„Preparati.“ Le sussurró Malfoy.
„Pensi di vincere?“ Bisbiglió Charis, notando anche il nome del biondino sulla lista.
„Certo.“ Rispose lui, ambizioso.
 

Seamus Finnigan-Grifondoro.
Angelina Johnson-Grifondoro.
Harry Potter-Grifondoro.
Marietta Edgecombe-Corvonero.
Roger Davies-Corvonero.
Morag McDougal-Corvonero.
Ernie Macmillian-Tassorosso.
Hannah Abbott-Tassorosso.
Cedric Diggory-Tassorosso.
Draco Malfoy-Serpeverde.
Charis Dolohov-Serpeverde.
Vincent Tiger-Serpeverde.
Ron Weasley-Grifondoro.
Luna Lovegood-Corvonero.



Angolo dell´autrice:
Ecco a voi il quinto capitolo!
In questo capitolo potrete vedere dei Grifondoro e dei Serpeverde litigare, ma anche collaborare. Charis é sempre la solita, ovviamente adesso parla con qualcuno, ma é pur sempre una Serpeverde. Non vedo l´ora di scrivere il prossimo capitolo.
Recensite che fa sempre piacere.
Alla prossima.


perfectweapon

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La migliore. ***





Le lezioni di giovedí erano giunte al termine, e gli studenti potevano dedicare il loro tempo libero al riposo, a giocare a scacchi o a fare i compiti. Charis aveva deciso che avrebbe passato il pomeriggio a leggere. Aveva preso in biblioteca un libro, che trattava di un argomento alquanto banale: la caccia al tesoro. La ragazza non aveva mai partecipato ad una caccia al tesoro, e, nonostante conoscesse le informazioni basilari, voleva saperne di piú. Il giorno dopo ci sarebbe stato l´evento tanto atteso, organizzato da Fred e George.
 
 
„Allora? Come pensi di fare?“ La voce del ragazzo era stranamente tranquilla, nonostante stessero parlando di Piton.
„Domani, a lezione, sbaglieró di proposito a creare una pozione, e chiederó al professore cosa c´é che non va, se non l´ho eseguita correttamente.“ Spiegó Draco;  temeva che Severus non avrebbe creduto che un alunno come lui potesse confondere gli ingredienti, ma era comunque certo che avrebbe funzionato. La pozione lo avrebbe fatto solo ammalare, nulla di pericoloso.
„E noi lasceremo un regalino per Gazza.“ Concluse George.

Dovevano sbarazzarsi di chiunque avrebbe controllato i corridoi il venerdí sera, e avevano bisogno dell´aiuto di Malfoy, che era lo studente preferito di Piton. Nessuno li avrebbe dovuti disturbare, altrimenti non sarebbero riusciti ad organizzare tutto per la caccia al tesoro. Draco annuí con un cenno del capo e ritornó nella Sala Comune dei Serpeverde.
 
 
Ancora una volta stavano preparando la Pozione Restrigente. Gli studenti di Serpeverde erano tra i migliori in quella materia, quindi il professor Piton non si aspettava alcun fallimento da parte della sua Casa. Girava lentamente tra i vari banchi, per osservare se tutti quanti stessero preparando la Pozione Restringente nel modo giusto, e non perdeva mai l´occasione di prendersi gioco dei Tassorosso. A Charis non dispiaceva che fossero insieme alla Casa Gialla a Pozioni, almeno poteva godere delle battute di Piton.

„Professore?“ Una voce maschile attiró l´attenzione della classe.
„Cosa c´é Draco?“ Chiese Severus, avvicinadosi al banco del ragazzo.

La Pozioni Restringente, se eseguita correttamente, all´ultimo stadio dovrebbe assumere un colore verde acido, ma dal calderone di Malfoy si poteva intravedere una pozione blu.

„Credo di aver sbagliato qualcosa.“ Mormoró il ragazzo, assumendo un´espressione frustata: non era mai successa una cosa del genere.

Gli studenti di Serpeverde volsero lo sguardo verso il biondino, anche loro erano stupiti dalle parole pronunciace dal ragazzo. E i Tassorosso cercarono di nascondere il loro divertimento, non volevano essere rimproverati da Piton. Il professore concentró la sua attenzione sull´intruglio blu, non riusciva a comprendere come potesse esser accaduto. Non riusciva a convincersi che il suo alunno preferito avesse scambiato degli ingredienti o non avesse seguito la procedura descritta nel libro.

„Che ingredienti hai usato?“ Domandó l´insegnante.
„Non ho aggiunto nulla, ho usato gli ingredienti scritti nel libro di Pozioni.“ Esclamó Draco, convinto di ció che aveva appena detto.

Charis, dopo lo stupore iniziale, capí che cosa stava succedendo: Draco stava sabotando la sua pozione di proposito. Il Serpeverde non avrebbe mai ammesso di aver sbagliato, era pur sempre un Malfoy, il suo orgoglio ne avrebbe risentito. La settimana precedente, il ragazzo aveva promesso ai gemelli Weasley che si sarebbe occupato di Piton, e lo stava facendo davvero. L´insegnate si avvicinó verso il calderono, e dall´odore dell´intruglio capí che Draco aveva combinato qualche guaio. Si avvicinó ulteriormente, ma prima che potesse dire o fare qualcosa un fastidioso prurito al naso lo constrinse a starnutire. Fortunatamente riuscí a portare una mano alla bocca, un comportamento ineducato non era da lui.

„Allora?“ Sbottó Draco, impaziente.
„La lezione é finita.“ Esclamó il professore, facendosi strada tra i banchi e uscendo velocemente dall´aula.

Gli studenti rimasero di stucco a quelle parole. I ragazzi di Tassorosso non persero tempo ed uscirono dalla classe, temevano che l´insegnante ci ripensasse e ritornasse indietro. Mentre i Serpeverde si guardarono tra di loro, confusi dal comportamento di Severus. Draco Malfoy prese i suoi libri e si diresse, lentamente, fuori dall´aula. Ci era riuscito, ma non poteva mostrare la sua espressione soddisfatta. Aveva recitato davvero bene la sua parte, e, nonostante Piton sapesse che Draco aveva messo qualche ingrediente in piú, non aveva dubitato nemmeno un secondo che l´avesse fatto di proposito.

„I miei complimenti.“ Charis aveva seguito il ragazzo, almeno avevano del tempo libero prima che iniziasse l´ora di Trasfigurazione.
„Ti ringrazio.“ Rispose Malfoy, sorridendo. Il suo piano aveva funzionato.
„A che ora inizierá la caccia?“ Chiese la Serpeverde.
„Alle otto, se non erro.“ La informó lui.

Charis annuí, nonostante non fosse sicura che iniziare la caccia al tesoro cosí presto fosse una buona idea. Probabilmente avrebbero iniziato piú tardi, dovevano ancora spiegare le regole. Draco Malfoy entró nell´aula di Transfigurazione, mentre la ragazza rimase in corridoio. Era tutto il giorno che non faceva altro che esser seduta, non aveva bisogno di passare la pausa nello stesso modo.

„Buon pomeriggio Charis.“
„Ehy, Charis.“

I gemelli Weasley, dopo aver notato la ragazza, la salutarono allegramente. La giovane Dolohov si chiese cosa facessero lí, non dovevano essere a lezione? I Serpeverde e i Tassorosso del terzo anno non erano in classe, dato che Piton aveva posto fine alla lezione, ma loro cosa ci facevano in corridoio?

„Non avete lezione?“ Domandó, rivolgendo ai due Weasley un´occhiata interrogativa.
„Forse sí. .“
„. .o forse no.“

Fred completó la frase di George, e ció, per qualche strano motivo, infastidí la ragazza.

„Sei pronta per stasera?“ Le chiese uno dei due ragazzi, la Serpeverde non riuscí a capire se fosse George o Fred.
„Dovrei prepararmi per una cosa cosí patetica?“ Sbottó lei, tirando fuori la sua arroganza.

I due gemelli dai capelli arancioni non poterono fare a meno di scoppiare a ridere, specialmente Fred, il quale conosceva meglio questo lato della ragazza. La loro risata non ebbe alcun effetto sulla Serpeverde, stranamente non la innervosí. Forse perché sapeva che i due Weasley erano fatti cosí.

„Pensavo fossimo amici! Potresti essere piú gentile!“ Scherzó uno dei fratelli; la ragazza pensó che fosse Fred.
„Amici?“ Chiese lei stranita da quelle parole.

Non aveva mai avuto un amico, e non ne aveva bisogno. Durante i primi due anni ad Hogwarts aveva osservato amicizie finire, iniziare e finire ancora, molte di esse erano basate sulla falsitá, altre sul bisogno.

-Le persone hanno paura di rimanere da sole.- Pensó tra sé e sé, erano cosí deboli.

Lei non aveva mai sentito la necessitá di avere un´amica, era qualcosa che non le era mai passato per la mente.

„Cosí ci offendi!“ Esclamó George, voltandosi per poi muovere qualche passo verso la classe di Transfigurazione: aveva notato che Draco era lí, e aveva bisogno di chiedergli se il piano avesse funzionato.

Fred osservó il gemello allontanarsi, sperando che Draco ce l´avesse fatta: aveva bisogno che tutto andasse liscio. Un piccolo problema e tutto sarebbe stato mandato all´aria, non doveva succedere.

„Non lo segui?“ Mormoró Charis, guardando il gemello che era rimasto.

Fred Weasley accennó un sorriso. Era al corrente della solitudine che la ragazza aveva creato attorno a sé, cosí come sapeva che la sua asprezza nei confronti dei gemelli era diminuita. Sí, sarebbe sempre stata una serpe, forse una delle piú grandi, ma adesso riusciva a parlare normalmente, non aveva piú bisogno di insultare qualsiasi essere vivente che si trovasse davanti a lei, o almeno non tutti.
 
„Voglio rimanere qua, non posso?“ Disse lui, con un sorriso malandrino. Il suo sorriso.
„Fai quello che ti pare.“ Sospiró Charis, non era entusiasta all´idea.

I due ragazzi passarono gli ultimi minuti della pausa in silenzio. Gli alunni che chiaccheravano in corridoio, aspettando che iniziasse la lezione, non potevano non notare la strana „coppia“. Una Serpeverde e un Grifondoro, i due attiravano fin troppa attenzione ma nessuno dei due ci faceva caso.

„Vado a lezione.“ Disse la ragazza, non voleva salutarlo ma, per qualche strano motivo, si sentí in dovere di informarlo del perché se ne stava andando.
„A dopo, Charis.“ La salutó lui, per poi allontanarsi. Anche lui doveva andare a lezione.
 
 
 
 
 
Quella sera non aveva molta fame, ma andó nella Sala Grande come tutti gli altri. Il suo piatto stonava con quello di Goyle, il ragazzo aveva messo in esso varie fettine di carne in salsa, patate, tutto al di fuori dell´insalata, mentre la giovane Dolohov si era limitata a una piccola fettina di carne e a dell´insalata. Mangió il tutto lentamente, disgustata dalla velocitá di Goyle, era una visione terribile. La ragazza lasció il piatto pulito e si alzó, per poi uscire dalla Sala Grande. Mancava solo mezz´ora. Si diresse verso la Sala Comune dei Serpeverde. Draco Malfoy era seduto su uno dei due grandi divani neri.

„Hai visto Tiger?“ Le chiese il biondino.
„No.“ Rispose Charis.

La Serpeverde salí le scale, che la portarono nel dormitorio femminile. Il suo letto era giá stato rifatto e, sul suo comodino, non c´era nulla che fosse in disordine. La ragazza si sfiló la tunica nera e si tolse i pantaloni, appoggiando il tutto sul letto. Indossó una maglietta bianca con il colletto nero, ornato da dei dettagli argentati. Le piaceva molto quella maglia, era una delle sue preferite. Ció che le piaceva era la semplicitá, ma allo stesso tempo la sua eleganza. E alla maglietta abbinó un paio di blue jeans.

„Muoviti Charis!“ Nonostante la lontananza, riuscí a sentire l´odiosa voce di Malfoy.

La giovane afferró la sua bacchetta magica e scese giú per le scale.

„Cosa vuoi?“ Sbottó infastidita. Perché doveva metterle fretta?
„Andiamo.“ Disse lui.

Vincent era giá arrivato. Charis aveva intenzione di andare al luogo d´incontro da sola, e non fu felice di esser constretta ad andarci con Draco e Vincent. Perché volevano che la ragazza andasse con loro? Avevano paura di perdersi?
Uscirono dalla Sala Comune, loro tre erano gli unici Serpeverde che avrebbero partecipato alla caccia al tesoro. Si diressero lentamente verso l´ingresso di Hogwarts, erano in anticipo. Charis maledí i due ragazzi, non erano ancora le otto.

„Buona sera!“ Esclamarono i gemelli all´unisono.

I Corvonero erano giá arrivati, pignoli come sempre. Mentre i Grifondoro non erano ancora lí, cosí come i Tassorosso, niente che la sorprendesse.

„Vi siete occupati di Gazza?“ Chiese Draco.
„Certo.“ Annuirono i due ragazzi dai capelli color carota.

Uno dei gemelli fu catturato dalla principessa delle serpi. Il suo sguardo stava vagando lungo il corridoio, sperando che il resto dei partecipanti arrivasse in fretta, e fu rapito da lei. Probabilmente, vederla vestita in maniera diversa, senza la solita divisa scolastica, lo attiró incuriosendolo. Oppure fu a causa di quell´espressione seria e composta, che la caratterizzava. O semplicemente, fu a causa del gemello, non della giovane.

„Harry, sei venuto!“ Esclamó George, scorgendo i Grifondoro.

Assieme ad Harry c´era anche Angelina, Seamus e Ron Weasley. Quest´ultimo salutó i fratelli con un semplice cenno del capo, mentre Angelina li salutó con un sorriso cordiale. Ormai mancavano solo i Tassorosso. Draco e Vincent stavano guardando male Ron e Harry, non erano molto felici della presenza dei due. Charis detestava Ron, cosí come detestava l´inutile fama che si era creata attorno a Harry Potter, ma la loro presenza non le creava alcun problema. Avrebbero perso, come tutti gli altri partecipanti.

„Siamo qui.“ Cedric Diggory era arrivato, insieme a Ernie e Hannah.
„Finalmente! Allora possiamo spiegarvi come si svolgerá la caccia al tesoro.“ Esclamó Fred, guardando i partecipanti.

I gemelli Weasley si posizionarono davanti al resto del gruppo. I partecipanti si zittirono, per dar modo ai fratelli di parlare.

„La caccia al tesoro é suddivisa in cinque parti. Per poter passare dalla prima parte alla seconda, dovrete passare una prova, e chi la passerá otterrá un indizio, che lo porterá al punto successivo.“ George cercó di spiegare il tutto in modo semplice, non voleva ripetere il tutto, e speró che tutti avessero capito il funzionamento della caccia.
„La regola é che non ci sono regole!“ Esclamó Fred, scoppiando a ridere.
„Ma non fatevi male, siate prudenti.“ Aggiunse George, trattenendo le risate.

Il loro atteggiamento spaventó i partecipanti, molto probabilmente le varie prove non sarebbero state facili, e alcuni di loro si chiesero se fossero sicure. Ron rivolse un´occhiataccia ai Serpeverde, temendo che avrebbero barato pur di vincere. Ció che, peró, Ron non sapeva, era che Draco Malfoy aveva promesso ai gemelli che non avrebbe imbrogliato, e i Malfoy mantengono sempre la loro parola.

„Per quanto riguarda il primo indizio. .“ Inizió Fred.
„. .pozioni.“ Concluse George, dando inizio alla caccia  al tesoro.

Charis si diresse velocemente verso i sotterranei, e notó che non era l´unica ad aver capito a cosa alludevano i gemelli. In fondo era abbastanza chiaro! Draco e Vincent seguirono la giovane Dolohov. Quando entrarono  nell´aula di Pozioni, si resero conto  che i Grifondoro e Tassorosso erano giá lí, sicuramente avevano corso. Charis andó verso uno dei calderoni liberi, i gemelli Weasley avevano pensato a tutto, a quanto pare. Il libro „Infusi e pozioni magiche“ era aperto alla pagina sulla Pozione Erbicida, probabilmente l´avevano scelta per il tempo di fermentazioni: due miseri minuti, in modo da non rimanere piú di un´ora bloccati in classe. La Serpeverde prese gli ingredienti necessari: spine di pesce-leone, ingrediente base, succo di Horklump e muco di vermicoli. Era una pozione davvero facile, ma non era difficile confondersi durante la preparazione.

„Dannazione!“ Sbottó Hannah Abbott.

La ragazza non aveva tritato gli ingredienti per bene, rovinando la pozione.

„Eliminata!“ Esclamó George.

I due gemelli controllavano che tutto andasse bene, non volevano che capitasse qualche imprevisto.
La pozione di Charis stava fermentando. Una volta terminata, aggiunse due misurini di succo di Horklump nel calderone. Riscaldó il tutto a temperatura media per 10 secondi, aggiunse due gocce di muco di vermicoli, mescoló quattro volte in senso orario e, per concludere, agitó la sua bacchetta sopra al calderone. La Pozione Erbicida era pronta! Draco Malfoy era riuscito a prepararla prima della ragazza, in quel campo era il migliore, si impegnava per il suo professore preferito: Severus Piton. Dopo la prima prova erano rimasti in 11. Le persone che erano state eliminate erano: Hanna Abbott di Tassorosso, Roger Davies di Corvonero e Seamus Finnigan di Grifondoro. Non era solo una voce, quella riguardante la bravura dei Serpeverde con le pozioni, e lo dimostrava il fatto che nessuna delle serpi fosse stata eliminata.
Fred e George consegnarono un bigliettino a ciascuno dei partecipanti.

„Il punto piú alto di Hogwarts.“ Lesse Ron ad alta voce.

Lentamente, i ragazzi, uscirono dalla classe di Pozioni e notarono, che, appoggiate al muro, c´erano dei manici di scopa. Undici manici di scopa per l´esattezza.

„Ma certo!“ Esclamó Vincent, rendendosi conto di cosa volesse dire l´indizio scritto sul fogliettino.
„Il punto piú alto di Hogwarts“, indicava letteralmente il punto piú alto della scuola.

Draco Malfoy, Harry Potter e la maggior parte dei ragazzi non persero tempo, afferrarono le scope, e, correndo, si diressero verso il giardino. Per raggiungere la torre, dovevano farlo dall´esterno e i gemelli lo sapevano, era una prova davvero rischiosa, qualcuno poteva scoprirli. Nemmeno Charis esitó, prese uno dei manici di scopa e fece per seguire i ragazzi.

„Perché vuoi dimostrare di essere la migliore?“ Fred era appoggiato al muro, con le braccia conserte, e osservava la Serpeverde.
„Io sono la migliore.“ Ribatté Charis, non capendo il senso di quella domanda. Il gemello la stava rallentando.
„Lo sappiamo benissimo entrambi. Allora perché non lasci perdere?“ Chiese lui.



Angolo dell´autrice:

Finalmente siamo giunti alla caccia al tesoro.
Non saprei che dire. Ringrazio le ragazze che recensiscono la FF, le ragazze che me la correggono e tutte le persone che mi supportano su Ask, Facebook, ovunque. Mi rendete felice.
Fatemi sapere che ne pensate.
Alla prossima.

perfectweapon. 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Cioccolata. ***






"You will remember me."







Come aveva fatto a non pensarci? Era certo che pure a George fossero sfuggite quelle „piccolezze“, come ad esempio i Dissenatori che controllavano Hogwarts. L´intenzione iniziale di Fred era osservare il percorso di Charis durante la caccia al tesoro, voleva sfidarla. Tutti i partecipanti erano al corrente dei rischi, sapevano che potevano ricevere una punizione, ma nessuno di loro poteva sapere che ci sarebbe stata una prova che li avrebbe costretti ad uscire dalle mura di Hogwarts. I ragazzi avevano afferrato le scope senza pensarci un attimo, chi di loro aveva pensato, per un solo secondo, ai vari pericoli?
 
„Lo sappiamo entrambi. Allora perché non lasci perdere?“
 
Charis scosse la testa a quelle parole. Quel ragazzo era imprevedibile, l´aveva costretta a partecipare nonostante lei non volesse, e adesso la stava convincendo ad abbandonare la caccia al tesoro. Il gemello stava aspettando ansiosamente una risposta, ma la giovane Dolohov non avrebbe risposto a quella domanda, non in quel momento. Lo superó e si avvió verso il giardino. Doveva vincere, poteva ancora raggiungere gli altri studenti. Uscí in giardino con determinazione, per una volta lasció scivolare via la confusione causata dalle parole di Fred, o forse fu il freddo vento invernale che congeló quei pensieri.
Stava nevicando, grandi e piccoli fiocchi di neve cadevano sui capelli corvini della ragazza, per poi sciogliersi. La ragazza rabbriví, non aveva pensato di portarsi un maglione. Montó sulla scopa, alzandosi in volo. Nonostante fosse una prova rischiosa, era davvero semplice. Tutto ció che dovevano fare era volare fino alla torre piú alta, prendere il foglietto con l´indizio, e ritornare a scuola. A dire la veritá Charis era sorpresa, si aspettava qualcosa di piú difficile.
Mentre volava verso la torretta, cercó di non avvicinarsi troppo alle finestre. Non voleva rischiare di attirare l´attenzione di qualche professore. Giró a destra, non c´era nessuno nelle vicinanze, che avessero giá preso l´indizio? I suoi pensieri furono interrotti dalla sua scopa, che le diede una leggera scossa. Sorpresa, continuó a volare, diretta verso la meta, ma un´altra scossa la fermó. Aumentó la presa, ció che era appena successo non era un buon segno. Dopo qualche secondo decise di ripartire, in caso contrario si sarebbe presa un bel raffreddore.

„Ma che. .“

La scopa si stava ribellando, le scosse erano diventate piú violente. Era chiaro come l´acqua che i gemelli avessero stregato i manici di scopa. La Serpeverde non lasció andare la presa, non sarebbe caduta. Nonostante le difficoltá continuó a volare, non poteva fermarsi lí, doveva continuare. Fu sollevata nel vedere la torre, ma piú era vicina, piú la scopa le impediva di volare. Alla ragazza sfuggí un sorrisetto, Fred e George avevano pensato proprio a tutto. Ma allo stesso tempo era indecisa sul da farsi. Volare fino al bigliettino non era una buona idea, non avrebbe rischiato di ferirsi per una cosa cosí patetica. Doveva esserci un´altra soluzione. .

Accio indizio!“ Con la mano destra estrasse la sua bacchetta dalla tasca dei jeans e pronunció l´incantesimo velocemente.

Il foglietto voló velocemente verso la ragazza, che lo afferró prontamente. Senza aspettare oltre ritornó indietro, e come si aspettava: l´incantesimo sulle scopa aveva perso il suo effetto. Corse velocemente verso l´ingresso, il freddo la stava divorando lentamente, e perció fu sollevata quando il caldo di Hogwarts la abbracció. Lasció andare il manico di scopa, non le importava se si sarebbe graffiato, non le era piú di alcun uso.

„Hai sentito cos´é successo?“ La parole di Draco Malfoy furono seguite da una sua risata.
„Potter si é ritrovato faccia a faccia con un Dissennatore. Probabilmente é svenuto di nuovo!“ Continuó, Malfoy stava raccontando l´accaduto a Tiger.

I due Serpeverde raggiunsero la ragazza, nessuno dei due fu sorpreso che ce l´avesse fatta. Draco era stato abbastanza veloce, mentre Tiger non era riuscito a raggiungere la torre, di conseguenza era stato eliminato.

„Hai letto l´indizio?“ Chiese d´un tratto Draco a Charis.

Lei scosse il capo, per poi aprire il fogliettino e leggere cosa vi era scritto: „Trovate Fred e George per scoprire la terza prova.“ Sospiró, non si erano dati molto da fare con gli indovinelli. Vincent salutó i due compagni e si diresse, silenziosamente, verso il dormitorio. Draco si guardó intorno, non aveva la minima idea di dove poter trovare i gemelli. La giovane Dolohov si avvió verso la classe di Storia della Magia, era una delle classi piú vicine, un buon punto di partenza. Non fece caso al biondino, continuó per la sua strada. Appena entró nell´aula notó che non c´era nessuno, era vuota, ma sentí delle voci in lontananza. Dovevano essere gli altri partecipanti! Chi altro avrebbe passato la notte lungo i corridoi di Hogwarts? Uscí dalla classe e seguí le voci.

„Ti abbiamo trovato!“

Un gruppetto di ragazzi aveva trovato uno dei gemelli, Charis li raggiunse e dopo qualche minuto arrivó anche Draco. Probabilmente era stato attirato, anche lui, dalle voci del resto del gruppo.

„Sono Fred o George?“ Il ragazzo dai capelli arancioni accennó una risata divertita.

Voleva semplicemente prendersi gioco degli studenti, stava guadagnando del tempo mentre aspettava il fratello. Ma le espressioni dei ragazzi lo divertirono, erano confusi da quella domanda. Charis capí che si trattava di una battuta, ma sembrava che la maggior parte dei partecipanti non l´avesse capito.

„Non riuscite a riconoscerci?“ Il secondo Weasley era arrivato, accompagnó quelle parole con il sorriso che lo caratterizzava.

La Serpeverde osservó il gemello che era appena arrivato. Fin dal primo anno desiderava riconoscerli, per pura soddisfazione personale, ma era ancora lontana dal poterli distinguere senza un piccolo aiuto.

 „Allora, siete pronti per la terza prova?“ Chiese George, attirando l´attenzione degli studenti.
„Vincent Tiger, Luna Lovegood, Harry Potter ed Ernie Macmillian sono stati eliminati.“ Aggiunse Fred. Erano rimasti in sette.
„La terza prova é un quiz!“ Esclamarono all´unisono.

 Ron rimase a bocca aperta. Aveva accettato di partecipare alla caccia al tesoro per curiositá, sicuro di passare una serata divertente grazie alle idee dei suoi fratelli. Adesso sentiva la mancanza di Harry, che era stato eliminato. I partecipanti non erano felici riguardo a quella prova, i test scolastici erano piú che sufficenti. Anche gli intelligenti Corvonero erano delusi.

„Seguiteci.“ Li invitó George, non badando ai loro commenti.

I  due Weasley li guidarono nella classe di Storia della Magia, dove Charis li aveva cercati. I partecipanti si accomodarono nella prima e seconda fila, arresi all´idea di dove superare, in un modo o nell´altro, la terza prova. George porse dei fogli giallognoli a Fred, che inizió a distribuirli agli studenti.

„Ce l´hai fatta.“ Sussurró lui, quando porse il test a Charis.

Nessuno, oltre alla ragazza, sentí quelle parole. La giovane Dolohov non rispose né guardó Fred, preferí concentrarsi sulle domande del quiz.

„Avete venti minuti per rispondere alle domande.“ Annunció Fred, dopo aver consegnato un foglio a tutti i partecipanti.
 
In che pozione si usa il Grinzafico?
Che cosa fa l´incantesimo Salvio Hexia?
Da cosa si genera l´Ashwinder?
Che incantesimo si usa per uccidere i ragni?
In che pozione si usa il Dittamo?
Nominate 3 caratteristiche dei vampiri.
Cos´é una Veela?
Quali sono gli ingredienti che si usano per preparace il distillato della Morte Vivente?

Charis lesse attentamente le domande. Quelle riferite alle pozioni ed agli incantesimi erano alquanto semplici, o almeno per coloro che se la cavavano in quel campo. La Serpeverde allungó la mano destra verso la penna d´oca, la intinse nella boccetta dell´inchiostro e scrisse la risposta alla prima domanda. La scrittura della giovane era ordinata e pulita, molto simile a quella di Draco Malfoy. Anche il ragazzo trovó che il test non fosse difficile, nonostante avesse dovuto ragionare a lungo sulla sesta domanda. Marietta Edgecombe fu la prima a consegnare il suo foglio ai gemelli, seguita da Charis. Una volta che i venti minuti a disposizione furono giunti al termine, tutti gli alunni avevano giá consegnato i loro test. Fred e George si divisero i fogli ed iniziarono a controllare le risposte. I due avevano inventato le domande, di conseguenza dovevano conoscere tutte le risposte. Il tutto non duró piú di dieci minuti.

„Coloro che continueranno a partecipare alla caccia al tesoro sono: Angelina Johnson, Morag McDougal, Cedric Diggory e Charis Dolohov.“ Esclamó uno dei fratelli Weasley.

„Un partecipante per ogni Casa, non é divertente?“ Commentó Fred con voce allegra.

Ron Weasley non fu sorpreso, era giá certo che sarebbe stato eliminato, ma Marietta e Draco non la pensavano come lui. Entrambi erano certi di aver risposto correttamente alle domande.

„State scherzando?“ Sbottó Malfoy.

I gemelli non dissero nulla, il ragazzo aveva dato due risposte sbagliate, il che voleva dire che non avrebbe partecipato alla quarta prova. Draco uscí dall´aula, evidentemente irritato. Charis scosse la testa, ancora una volta, Malfoy aveva dimostrato di essere il solito ragazzino viziato. Nonostante ció, la giovane Dolohov non poté nascondere un pizzico di stupore: Draco era uno studente modello.

„Che idiota.“ Esclamó Angelina, rivolgendosi a Draco, che ormai non era piú in classe.

La ragazza dalla carnagione scura desiderava continuare la caccia al tesoro, voleva dimostrare ai suoi due compagni di squadra che non era solo un´ottima cacciatrice.

„Passiamo alla quarta prova, che ne dite?“ Propose George.

Nessuno ribatté, e i gemelli presero il loro silenzio per un sí.

„Credo che tutti voi siano a conoscenza dello stanzino contenente gli ingredienti per le pozioni.“ Inizió Fred, accennando un sorriso.
„Di Piton?“ A quel nome Angelina rabbrividí.
„Esatto! Abbiamo bisogno di due ingredienti: un corno d´unicorno e l´Asfodelo.“ Aggiunse George.

Nessuno aveva mai osato rubare qualcosa dalla stanza degli ingredienti, e nessuno dei partecipanti voleva ricevere una punizione da parte del professor Piton. Charis non era spaventata da una probabile punizione, era pur sempre una Serpeverde, una delle studentesse preferite da Severus. Sfortunatamente era l´unica a essere favorita.

„I primi due che riusciranno a portami questi due ingredienti vinceranno. Dovete essere veloci!“ Spiegó uno dei due Weasley.
„Tutto é permesso. Incantesimi, tranelli, imbrogli. Qualsiasi cosa!“

I partecipanti si guardarono tra di loro, potevano usare qualsiasi mezzo per vincere. Charis sorrise tra sé e sé, non vedeva l´ora di iniziare. Angelina notó la sua espressione e sospiró, non voleva avere nulla a che fare con le Serpi, le bastavano le loro cattiverie durante le partite di Quidditch. Diggory non fece molto caso alle parole dei gemelli, era certo di poter vincere senza aver bisogno di usare qualche incantesimo.

„5. .4. .3. .“ Inizió il conto alla rovescia, al „via“ sarebbero partiti.
 
„2. .1. .“

„VIA!“ Urlarono i due gemelli all´unisono.

Cedric partí, superando il resto del gruppo, seguito a ruota da Angelina, Morag e Charis. La Serpeverde non era una ragazza sportiva, correva velocemente, ma perché stancarsi quando poteva semplicemente usare la sua bacchetta?
 


„Vuoi fare una scommessa?“ Propose Fred. Dovevano aspettare il ritorno dei due vincitori, il che voleva dire che non avevano nulla da fare.
„Su cosa?“ Chiese George, interessato alla proposta del fratello.
„Su chi arriverá primo.“
„Sappiamo benissimo entrambi chi arriverá primo, é inutile scommettere!“ Commentó George, sbuffando.
„Cosa proponi allora?“ Domandó Fred.
„Se Charis vincerá anche la quinta prova, tu dovrai fare qualcosa d´inaspettato.“ Esclamó George, sorridendo, fiero della sua idea.
„Qualcosa d´inaspettato?“ Il fratello non sembrava entusiasta dell´idea, il sorriso di George non prometteva bene.
„Esatto! Che ne dici?“ Preferí non dire nulla, altrimenti Fred non avrebbe accettato.
„Okay.“ Non era sicuro di ció che aveva detto, ma non poteva di certo tirarsi indietro.
 


Cedric e Angelina si stavano avvicinando pericolosamente alla porta della stanza degli ingredienti. Charis non aspettó altro e lanció un incantesimo alla Grifondoro.

Confundus!“ Urló, attirando l´attenzione dell´avversaria, la quale non poté fare piú nulla per evitare l´incantesimo.

Angelina si fermó, stordita, permettendo alla giovane Dolohov di sorpassarla facilmente. Mancava davvero poco e ció le fece dimenticare che Morag, di Corvonero, era ancora dietro di lei.

Dismundo!“ Il ragazzo puntó la bacchetta contro Charis.

La Serpeverde non si fermó, non poteva fermarsi quando era cosí vicina alla meta.


(Sei debole!)
„No!“ Un urlo agghiacciante fece fermare i partecipanti, i loro sguardi si fermarono sulla ragazzina dai capelli corvini.
(Unisciti a noi!)
„Mai!“ La ragazza urlava parole senza senso, Morag non sapeva che cosa fare. L´incantesimo che aveva lanciato creava visioni spaventose alla povera vittima, ma non si aspettava che la giovane avrebbe reagito in questo modo. Anche Cedric Diggory si avvicinó alla Serpeverde.
(Sei una disgrazia!)
„Smettila! Sparisci!“ Charis stava tremando, le grida della ragazza avrebbero potuto svegliare qualcuno.
(Non sei nessuno. Diventa come noi!)
„No!“ Ancora una volta Charis gridó, dimenandosi, tirando pugni al muro.

Finite Incantatem.“ Cedric fece cessare l´effetto dell´incantesimo, non potevano rischiare di essere scoperti.

Tra i partecipanti caló il silenzio. La giovane Serpeverde si era ripresa, la sua espressione ritornó a essere quella di sempre. Non c´era piú quel terrore disegnato sul suo volto, tutto era sparito. Charis non fece caso agli sguardi puntati su di lei, nella sua testa c´era ancora quell´orrenda allucinazione che era riuscita a spaventarla.

„Al mio 3 partiamo, che ne dite?“ Angelina spezzó il silenzio, anche lei non era piú sotto l´effetto dell´incantesimo.
Tutti annuirono.

„1,2. .3!“

La corsa riprese, erano cosí vicino che nessuno riuscí a usare la bacchetta. Cedric aprí la porta e tutti e quattro si precipitarono nello stanzino. Charis scorse il corno d´unicorno, afferrandolo velocemente. Diggory cercó di fermare Morag ed Angelina, riuscendo a prendere l´Asfodelo, ce l´aveva fatta anche lui. La Grifondoro sospiró, dirigendosi, tristemente, verso il suo dormitorio. Morag non disse nulla, andandosene.


„Cosa dovrei fare?“ Chiese Fred.
„Darle un bacio.“ Rispose George, scoppiando a ridere.


Il fratello non riuscí a dire nulla, interrotto dall´arrivo di Charis e Cedric. I due consegnarono ai gemelli i due ingredienti, e ció voleva dire che avevano superauto anche la quarta prova.

„Siete pronti per l´ultima prova?“ Domandó George.
Fred rivolse un´occhiataccia al fratello, perché aveva accettato? Quella scomessa non gli piaceva per niente.

„Certo.“ Esclamó Cedric, ansioso di sapere di che cosa si trattasse.
„In questa stanza ci sono due oggetti. Tutto ció che dovete fare é indovinare a chi appartengono. Uno dei due é mio e l´altro é di Fred.“ Spiegó George.

La prova sembrava cosí semplice, ma come potevano capire a chi appartenesse l´oggetto? Cedric entró nella stanza indicata dai gemelli, mentre Charis rimase ferma.

„Tutto okay?“ Chiese Fred alla ragazza.

La Serpeverde non disse nulla, stava pensando e ripensando a quella visione. Non vedeva l´ora di poter avere la sua vendetta su Morag, l´aveva resa ridicola di fronte agli occhi degli altri, oltre all´averla spaventata. Sí, nessuno aveva avuto il coraggio di dire qualcosa, ma non era felice di esser stata vista in quelle condizioni. E perché aveva visto lui? Perché? Non era stato lui ad averla terrorizzata, erano state le sue parole, la sua proposta.

„Charis?“ George cercó di attirare la sua attenzione.
„Che cosa vuoi?“ Sbottó lei infastidita.
„Cedric non é riuscito ad indovinare a chi appartengono quei due oggetti, perché non ci provi tu?“ Disse George.

Lei scosse la testa per poi entrare nella stanza. Su un tavolino erano appoggiate due cose, proprio come avevano detto i fratelli Weasley. Erano due tavolette di cioccolata! Quella alla sua destra era fondente, mentre quella alla sua sinistra al latte. Erano babbane, non le aveva mai viste prima. Perché avevano scelto una cosa cosí banale? Desideravano confondere i partecipanti ancora di piú? Come poteva sapere a chi potessero appartenere?

„Quella fondente. .“

Fred e Charis erano andati a bere una cioccolata calda quando erano finiti in punizione. Lei aveva ne aveva ordinata una alla cannella, ne era certa, ma che cos´aveva preso il gemello? Nulla di particolare, probabilmente nulla di estremamente dolce.

„Quella fondente é di Fred e quella al latte di George.“ Disse.

In quel momento i due ragazzi entrarono, curiosi di sapere se la ragazza avesse indovinato.

„Allora?“

Charis ripeté ció che aveva detto poco prima, George scoppió a ridere mentre Fred sbuffó. La Serpeverde non capí se avesse indovinato, le loro reazioni erano cosí strane.

„Hai indovinato.“ Esclamó George con aria contenta.
 
 
 



Angolo dell´autrice:

Buon pomeriggio lettori. Questa volta ci ho messo davvero tanto tempo per pubblicare il capitolo, purtroppo inizialmente non sapevo come iniziarlo e adesso sono stata in gita. Spero che sia di vostro gradimento, lasciate un recensione se potete, mi farebbe davvero piacere.
Se ci siono alcuni errori causati da Word vi chiedo scusa, purtroppo il correttore ceco pensa di poter fare ció che vuole.
Vi mando un abbraccio e vi auguro una buona giornata.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il Signore Oscuro ***






"You´ve got me shaking from the way you´re talking."






„Fred, dovremmo andare a prendere il premio per la nostra vincitrice.“ Disse George.

Dopo la risposta corretta di Charis all´ultima prova, non riusciva a togliersi dalle labbra quel sorrisetto cosí fastidioso, e Fred sapeva il motivo di quella felicitá. I due gemelli si allontanarono, dirigendosi verso la classe dove i partecipanti avevano risposto alle domande della terza prova. Lí c´era una piccola scatola dove vi era il cosiddetto tesoro.

„E se non volessi baciarla?“ Sussurró a bassa voce Fred, temendo che la giovane Dolohov potesse sentirlo.
„15 Galeoni.“ Rispose l´altro, come se nulla fosse.
„Stai scherzando?!“ Sbottó Fred.

15 Galeoni era un prezzo davvero troppo alto, anche per una loro scommessa. Non voleva baciare Charis, non poteva rischiare di dare inizio ad un litigio, intuiva di che cosa lei era capace. Se lei si fosse arrabbiata avrebbe potuto lanciargli degli incantesimi, e di conseguenza qualche studente, o peggio, professore li avrebbe scoperti. E non voleva ritornare ad esser detestato dalla ragazza, cosa che sarebbe successa se non avrebbe pagato.

„L´ho trovata!“ Disse George, mostrando la scatola al fratello.
„Ti daró i 15 Galeoni.“ Affermó Fred.

George non fu cosí felice di quella scelta, sperava di assistere alla reazione di Charis al bacio, ma ovviamente non sarebbe successo. Annuí con un cenno del capo e i due uscirono dalla classe, ritornando dalla vincitrice della caccia al tesoro. La giovane era appoggiata con la schiena al muro, uno sbadiglio fece capire ai due Weasley che era stanca, non vedeva l´ora di ritornare del dormitorio.

„Ora dovrai scegliere tra due boccette.“ Esclamó George, aprendo la scatola e mostrando due boccette di dimensione media. Una di esse era di un verde vivace, mentre l´altra era di un rosa pallido. Charis sospiró, era leggermente irritata da quella caccia al tesoro, sperava vivamente che fosse giunta al termine.
„Che cosa sono?“ Chiese con disinteresse, si aspettava un premio piú interessante.
„Delle pozioni che abbiamo inventato noi.“ Fred sorrise, fiero della loro creazione.

Una delle due pozioni era uno semplice scherzo, chiunque ne avrebbe fatto uso si sarebbe trasformato in un sasso per due giorni. Mentre l´altra boccetta era il vero premio. Charis afferró distrattamente la boccetta verde, non c´era un vero motivo dietro a quella scelta. Solo i due ragazzi erano a conoscenza del suo effetto, era la Pozione Reliquio Maschera, che avrebbe trasformato, colui che ne avrebbe fatto uso, in un animale.

„Per tua fortuna hai scelto la bottiglietta giusta.“ Commentó George, chiudendo la scatola, anche loro potevano ritornare nella torre di Grifondoro.
„Complimenti.“ Disse Fred, rivolgendosi alla ragazza che esaminava la boccetta verde.
„Ora l´hai  capito?“ Chiese la giovane Dolohov, sperava che la pozione creata dai gemelli avesse un effetto interessante e utile.
„Cosa?“ Domandó Fred, confuso da quelle parole.
„Perché non ho lasciato perdere.“
„Per vincere?“ Il gemello aveva quasi dimenticato di quella faccenda, quando aveva tentato di convincere la Serpeverde a non continuare la caccia al tesoro. L´aveva fatto solo per non esporla a qualche eventuale pericolo.
„Perché non sono debole come tutti voi.“ Disse, per poi allontanarsi verso i sotterranei.

Fred non riuscí a risponderle. Quando aveva aggiunto il suo nome alla lista dei partecipanti era quasi certo che la ragazza avrebbe vinto. L´aveva vista duellare con determinazione e sconfiggere i suoi avversari con facilitá, e ricordava ancora quella scintilla nei suoi occhi color smeraldo, quella scintilla che gli aveva fatto capire che non era una semplice ragazzina che non pensava altro che alla vittoria. No, lei sapeva di che cosa era capace, non le importava di dimostrarlo a tutti. Charis puntava in alto. Fred, inizialmente, aveva pensato che fosse molto simile a Draco, ma si era sbagliato. La giovane Dolohov non era una semplice Serpeverde viziata, e non aveva bisogno di qualcuno che la supportasse, lei era diversa, era forte.

Quando Fred e George misero piede nella Sala Comune di Grifondoro erano le due di mattina. Entrambi si addormentarono immediatamente, soddisfatti di come erano andate le cose. Fred pensó ancora una volta alle parole della ragazza, ma il sonno ebbe la meglio. Charis, dopo essersi cambiata silenziosamente, si infiló sotto le coperte. Da una parte le cose erano andate davvero bene, aveva superato tutte le prove ed aveva vinto. Ma dall´altra parte non riusciva a togliersi dalla testa quella visione. Quell´orribile visione.

(La nebbia si era impadronita di quel luogo, la ragazzina non riusciva a capire dove si trovava. Davanti a lei c´erano delle persone che indossavano dei lunghi mantelli neri e una maschera, che copriva i loro volti.  La giovane non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Le bacchette dei presenti erano puntate contro di lei. Voleva fare qualcosa, voleva afferrare la sua bacchetta per potersi difendere ma non ci riusciva.
„Sei debole!“
La ragazza tremó. Quella voce era cosí spaventosa. Era cosí vicina nonostante fosse certa che non appartenesse a nessuna delle persone presenti.
„Unisciti a noi!“
Cercava di entrare nella sua testa, di impossessarsi di lei.
„Sei una disgrazia.“
Voleva distruggerla, farla sentire una nullitá. Desiderava che si unisse a lui.
„Non sei nessuno. Diventa come noi!“
Si stava avvicinando, sentiva il suo respiro. La ragazza urló, portando le mani alle orecchie, non voleva ascoltarlo.
„Arrenditi.“
La ragazza si voltó. Non riuscí a vedere il suo volto ma sapeva a chi apparteneva quella voce. Sapeva chi aveva pronunciato quelle parole. Il Signore Oscuro era lí, davanti a lei.)
 

 
 
Lunedí sarebbero iniziate le vacanze natalizie, mancavano solo due giorni. La maggior parte degli studenti di Hogwarts sarebbero tornati a casa, a trovare i genitori. Erano pochi i ragazzi che sarebbero rimasti a scuola, tra di essi c´era Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger. Harry non tornava mai dai suoi zii per le vacanze e questa volta i suoi migliori amici avevano deciso che sarebbero rimasti a tenergli compagnia. Quel sabato gli studenti di Hogwarts potevano andare a Hogsmeade, ma sfortunatamente Harry non aveva il permesso, di conseguenza fu costretto a rimanere a scuola.

„Ti porteremo qualcosa, non ti preoccupare!“ Disse Hermione, cercando di consolarlo.
„Sí, ti compreremo tanti dolci.“ Annuí Ron, per poi lasciare la Sala Comune e dirigersi verso il portone d´ingresso, con Hermione.
„Non essere triste Harry, almeno non dovrai vedere Malfoy.“ Fred e George erano spuntati dal nulla, alle spalle di Harry, anche loro stavano andando a Hosgmeade, cosa che non rese particolarmente felice il ragazzo. Sarebbe rimasto solo.

I due gemelli lo salutarono e corsero verso il gruppo di studenti che si trovava davanti all´ingresso. Non vedevano l´ora di comprare degli ingredienti per le loro creazioni.

„Pensi che funzionerá la pozione che abbiamo dato a Charis?“ Chiese d´un tratto George, al fratello.
„Vedremo.“ Rispose Fred.

Quel giorno solo i Serpeverde e Grifondoro sarebbero andati a fare un giro in cittá, i Corvonero e Tassorosso ci sarebbero andati di domenica.

„Andiamo.“ Disse la professoressa McGonagall, lei e il professor Piton guidavano il gruppo.

Gli studenti seguirono gli insegnanti, camminando velocemente. Anche quel giorno stava nevicando; quel venticello freddo ricordó a Charis la sera precedente, quando aveva dovuto volare su un manico di scopa all´esterno, senza giacca né sciarpa.

„Com´é andata ieri?“ Draco Malfoy affiancó la ragazza.
„Bene.“ Rispose lei semplicemente.
„Solo bene? Charis ha vinto!“ George udí la conversazione dei due e non riuscí a non cedere alla tentazione di intromettersi.

Draco mascheró l´invida che provava in quel momento e si allontanó, andando dai suoi amici. Fred e George scoppiarono a ridere, mentre la giovane Serpeverde scosse la testa. Evidentemente trovavano divertente infastidire la gente.

„Non ti ho mai vista a Hogsmeade.“ Constató George, cambiando argomento.
„E quindi?“ Sbottó lei.

C´era stata solo una volta, con Fred Weasley. Entrambi erano finiti in punizione e il ragazzo era riuscito a tirarla fuori dalla scuola, mostrandole, per la prima volta, quella cittá. Aveva passato un pomeriggio stranamente piacevole, e aveva visitato un negozio davvero interessante. Sperava di poter fare qualche aquisto, questa volta. Fred Weasley ricordava davvero bene quel giorno, era riuscito a farla sorridere grazie a uno scherzo abbastanza infantile.

„George, Fred, muovetevi!“ Urló Lee una volta che furono arrivati nel villaggio. George lo raggiunse subito.
„Questa volta non sei rimasta ad Hogwarts, eh?“ Disse Fred, accennando un sorriso provocatorio.
„Voglio fare degli acquisti.“ Rispose lei, camminando verso il negozio d´antiquariato.
„Ci vediamo dopo!“ La salutó il ragazzo dai capelli rossi, per poi raggiungere il fratello e Lee. Sicuramente stavano acquistando degli ingredienti per le loro invenzioni.

Charis spinse leggermente la porta ed entró nel negozio. Ancora una volta quell´odore cosí particolare la travolse, l´atmosfera che c´era in quel posto era magica. Le persone che, come lei, volevano comprare dei libri o altri oggetti, erano cosí silenziose. Non c´era nessun bambino che l´avrebbe disturbata. Si diresse verso un angolo dove c´erano diverse penne d´oca: piccole, grandi, nere, verdi. Erano cosí belle. Allungó la mano verso una di esse, era nera con dei piccoli dettagli color argento. La sfioró appena, e cosí facendo riuscí a percepire la delicatezza della piuma. Senza pensarci due volte la afferró con cura, l´avrebbe comprata! Poi, si diresse verso il reparto dedicato ai libri. Non aveva un idea precisa su che libro volesse acquistare.
„Come allevare le lumache“, „Le foreste maledette“, „Informazioni basilari sugli unicorni“, „Babbani e Mezzosangue“. Cosí tanti libri, cosí tanti argomenti. Erano tutti talmente diversi tra di loro. Charis continuó a leggere con attenzione i vari titoli, non aveva ancora trovato qualcosa che potesse piacerle. „Creature magiche“. . .Ad un certo punto si fermó. La sua attenzione fu attirata da un libro di colore grigio, decorato da uno strano simbolo. Era una un serpente che fuorisciva dalla bocca di un teschio. La Serpeverde lo prese per poterlo osservare meglio.

„Una scelta davvero strana, signorina.“ Il proprietario del negozio, un uomo sulla sessantina, si era avvicinato alla ragazza.
„Che cos´é?“ Chiese lei, curiosa.
„Oh, é un libro oscuro. Tratta delle origini dei Mangiamorte.“ Disse lui, con un tono severo.

Lei non rispose, gli porse semplicemente quel libro e la penna d´oca. Avrebbe comprato entrambi gli oggetti.

„19 Galleoni.“

L´uomo le porse un sacchetto dove avrebbe potuto riporre i suoi acquisti. Charis gli porse i soldi e, dopo aver messo il tutto nella bustina, lasció il negozio. Non era sicura del perché avesse scelto quel libro, forse quella visione l´aveva scossa a tal punto da desiderare di sapere di piú sui seguaci di Voldemort. Non sapeva molto su di essi, voleva semplicemente informarsi, sapere quali erano le loro intenzioni e soprattutto perché. C´erano varie voci che dicevano che la maggior parte dei genitori degli studenti della Casa Verde fossero Mangiamorte. Anche lo zio di Charis era uno di essi. La giovane non si era mai interessata particolarmente a loro, né alle loro gesta. Ora voleva sapere che cosa lui voleva da lei. Ma mai e poi mai avrebbe seguito le orme di Antonin Dolohov, non era una stupida ragazzina. La sua intelligenza non le avrebbe mai permesso di fare una cosa cosí insensata.

„Hai comprato qualcosa?“ Uno dei gemelli Weasley le si era avvicinato. Che fosse Fred?
„Sí, e voi?“ Disse lei, stringendo il sacchetto a sé.
„George e Lee stanno litigando su alcuni oggetti che potrebbero servirci o meno.“ Sbuffó il ragazzo, non molto contento della situazione.
„Vuoi andare ai Tre Manici di Scopa?“ Chiese lui, accennando un sorriso e iniziando a camminare verso il locale.

Lei annuí con un leggero cenno del capo e lo seguí. Faceva davvero freddo, sedersi al caldo non era una cattiva idea. Fred le aprí la porta e la ragazza entró, il locale era pieno di streghe e maghi anziani, ma anche di studenti. Tutti loro sedevano davanti a tazze fumanti. Charis trovó piacevole il caldo che regnava in quel posto. Il gemello si diresse verso un tavolo libero e prese posto su una delle due sedie, e Charis si accomodó sulla seconda.  Si chiese perché l´avesse seguito, cosí come l´aveva seguito quando le aveva proposto di andare a Hogsmeade al posto di rimanere in punizione.

„Perché?“ Quella domanda fu cosí spontanea, cosí sincera.
„Perché sono dannatamente affascinante e tu non puoi fare a meno di me?“ Si voltó verso di lei con quel sorriso malandrino, quel sorriso che lo caratterizzava e che spesso infastidiva la Serpeverde.

La ragazza scosse la testa, Fred e George non facevano altro che scherzare su ogni cosa.  Davvero si aspettava una vera risposta? Forse si aspettava di parlare con la parte piú seria di Fred, come quando avevano conversato davanti a una deliziosa cioccolata calda.

„Cosa vi posso portare?“ La cameriera sembrava davvero stanca, ma sorrise gentilmente ai due studenti.
„Una Burrobirra.“
„Anche per me, per favore.“ Ordinó Charis, con educazione.

Una volta che la cameriera si fu allontanata, Charis notó che Fred le aveva preso il  sacchetto; allarmata, cercó di riprenderselo, ma ormai era troppo tardi. Il Grifondoro rimase a bocca aperta quando capí di che cosa trattasse quel libro. Lo ripose nella busta e rivolse un´occhiataccia alla giovane Dolohov.

„Avevi detto che non avevi nulla a che fare con loro!“ Esclamó Fred, cercando di non farsi sentire da nessuno.
„Infatti é cosí.“ Disse Charis con calma, la reazione del ragazzo era esagerata, secondo lei. Sembrava davvero preoccupato.
„Allora spiegami perché hai questo libro.“ Il gemello accennó un sorriso alla cameriera che aveva portato i due boccali di Burrobirra.
„Se rispondi alla mia domanda io risponderó alla tua.“ Propose la Serpeverde, con un piccolo ghigno stampato sul volto. Avvicinó la bevanda a sé e ne sorseggio un sorso.

Fred non disse nulla, la domanda della ragazza era troppo aperta, non sapeva come rispondere. Assaggió la Burrobirra mentre aspettava che lei dicesse qualcosa. Ogni volta era piú buona della volta precedente, riusciva a riscaldarlo in un attimo, ancora meglio del thé caldo.

„Perché sono qui con te?“ Il giovane Weasley, a quelle parole, smise di bere. Era quella la sua domanda?
„Evidentemente trovi piacevole la mia compagnia.“ Rispose Fred, stranito da quel quesito.

Charis sospiró, non era la risposta che si aspettava. Davvero pensava che lei passasse del tempo con lui perché voleva? Doveva esserci un altro motivo. Perché avrebbe dovuto preferire la compagnia di Fred a quella di chiunque altro? Non aveva mai avuto un vero amico, come poteva sapere che cosa implicasse un rapporto del genere?

„Non ne sei convinta, eh?“ Il ragazzo rise di gusto davanti all´espressione di Charis.
„No.“ Affermó lei.
„L´amicizia inizia nei modi piú strani possibili.“ Osservó Fred, bevendo un altro sorso di quel liquido giallognollo.

Quell´affermazioni riuscí a zittire la giovane Dolohov, la quale preferí bere la sua Burrobirra in silenzio. Non sapeva come ribattere, davvero aveva ragione? Loro erano. .amici? La ragazza scosse la testa, cercando di cacciare via quel pensiero.

„Sto aspettando la tua risposta.“ Le ricordó il Grifondoro.
„Durante la caccia al tesoro, Morag mi ha lanciato un incantesimo. Dismundo per la precisione.“ Inizió a spiegare, non voleva parlare di ció che era accaduto ma infondo aveva accettato di dargli delle spiegazioni riguardo al libro comprato, e di conseguenza doveva iniziare dal principio.
„Ho visto una scena orribile. Ho visto Voldemort. .“ Alcune persone si voltarono verso la ragazza, spaventati da quel nome.
„. .voleva che mi unissi a lui. E quando ho visto quel libro ho deciso di comprarlo, voglio solo documentarmi sui Mangiamorte, tutto qui.“ Tralasció la parte dove il Signore Oscuro la insultava, la umiliava, preferí non fornire troppi dettagli.

Fred trattenne il respiro. Cosa avrebbe fatto lui se si fosse trovato faccia a faccia con. .lui? Non riuscí a fare meno di pensare che quella ragazza era davvero coraggiosa. Sí, era una semplice visione, ma chi non avrebbe tremato di fronte a Voldemort?

„E se per caso qualcosa in quel libro ti facesse cambiare idea?“ Ancora una volta quel tono di voce preoccupato. Quello sguardo serio stupí Charis.
„Non succederá.“ Rispose lei, annoiata.
„FRED, SEI QUI!“ Una voce familiare si rivolse al gemello, era George, accompagnata da Lee. Erano riusciti a mettersi d´accordo su cosa comprare.

I due Grifondoro si avvicinarono al tavolo dove si trovavano Fred e Charis. Presero due sedie e si accomodarono, ordinando, anche loro, una Burrobirra.

„Cosa avete comprato?“ Chiese Fred, voltandosi verso i due amici.

Charis finí di bere silenziosamente, stavano parlando delle prossime creazioni, nulla che le potesse interessare, quindi preferí non immischiarsi nella loro conversazione. Dopo una decina di minuti decise che era ora di andarsene, si alzó e prese la sua bustina, e si diresse verso il bancone, dove pagó la sua Burrobirra e uscí dal locale. Un freddo fiocco di neve si posó sul suo naso, riportandola a quella fredda giornata di Dicembre.

„Charis!“ Qualcuno la chiamó. Si voltó ed era uno dei gemelli.
„Sí?“
„Facciamo cosí: potrai leggerlo solo quando sarai con me.“ Le disse, avvicinandosi a lei.
„Stai scherzando?“ Non credeva alle sue orecchie, davvero l´aveva detto? Non sapeva se trovare quella proposta divertente o se doveva arrabbiarsi.
„Potrai leggerlo in biblioteca e io staró lí con te.“ Il tono di Fred era ritornato giocoso e allegro come al solito, nonostante stesse parlando seriamente.
„Tu? In biblioteca?“ Charis accennó una risata divertita, quel ragazzo era impossibile!
„Lo prendo come un sí. A piú tardi!“ E dopo aver detto questo ritornó dentro ai Tre Manici di Scopa, mentre la ragazza si incamminó verso Hogwarts con il resto degli studenti di Serpeverde, guidati da Piton.




Angolo dell´autrice:

Buona sera carissimi lettori.
Finalmente un altro capitolo dedicato a Charis e Fred. Finalmente avete capito chi ha visto Charis e cosa é accaduto precisamente in quella visione. Non abbiate paura, la mia Charis non diventerá un Mangiamorte.
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo e lasciate una recensione se vi va, mi farebbe davvero piacere.
Vi mando un abbraccio e alla prossima!


perfectweapon.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Il bacio. ***





Premessa: ho dovuto, ancora una volta, cambiare l´etá dei personaggi. Non sará piú un anno di piú, ma due anni.
Di conseguenza gli studenti del primo anno hanno 13 anni, quelli del secondo 14 e cosí via. Charis ha 15 anni e Fred 17, spero sia chiaro. É l´ultima volta che faccio un cambiamento del genere. Purtroppo, essendo a consocenza di alcuni eventi futuri, ho deciso che sarebbe stato meglio aggiungere un anno in piú.




"You can´t fix your broken promise."




Le vacanze invernali erano finalmente iniziate. La maggior parte degli studenti avrebbe trascorso il Natale con i propri parenti, solo alcuni alunni sarebbero rimasti a Hogwarts. Charis Dolohov era l´unica Serpeverde che non sarebbe tornata a casa. Un ragazzino del primo anno appartenente a Corvonero era stato costretto a rimanere a scuola, cosí come una triste ragazza di Tassorosso. Anche Harry, Hermione, Ron e i due gemelli Weasley  avrebbero passato il Natale a scuola, ma nessuno di loro rimpiangeva quella scelta.
Dopo aver pranzato, la giovane Serpeverde si diresse verso la biblioteca, stringendo a sé il libro che aveva acquistato a Hogsmeade. Il giorno dopo ci sarebbe stata la cena di Natale, a cui tutti i professori e studenti presenti a scuola avrebbero dovuto partecipare, quindi non avrebbe potuto leggere. Si accomodó su una morbida poltrona di un caldo marrone. Aprí il libro.
 
 
Erano giá le due di pomeriggio? Fred si alzó in fretta dal letto; perché George non l´aveva svegliato? Si sciacquó la faccia, rabbrividendo a causa dell´acqua gelida. Dopo di che si lavó i denti. Doveva incontrarsi in biblioteca con Charis. Molto probabilmente la ragazza non aveva creduto alle parole del ragazzo e in quel momento si trovava giá lí. Indossó velocemente un paio di pantaloni neri, una maglietta e uno dei maglioni che aveva cucito sua madre per lui. Afferró la bacchetta e corse giú per le scale. In un attimo si ritrovó davanti alla biblioteca. Si passó una mano tra i capelli rossi, nei cinque anni che aveva trascorso ad Hogwarts non aveva mai messo piede in quel luogo. Ma lui era Fred Weasley! Entró e si guardó intorno. Eccola, era giá lí!
 
„Charis! Ciao!“ Il ragazzo la salutó con un gesto della mano e con un sorriso allegro.
„Dove crede di essere signorino? Questa é una biblioteca!“ L´acuta voce di Irma Pince, la bibliotecaria, spaventó il gemello.

Fred accennó un sorriso, come per scusarsi, e si avvicinó a Charis.

„Non puoi urlare in biblioteca.“ Sbottó la Serpeverde.

Era davvero venuto. La giovane pensava che stesse scherzando. Aveva affermato di non volere che la ragazza si avvicinasse troppo ai Mangiamorte, ma davvero avrebbe trascorso un pomeriggio con lei a causa di ció? La Serpeverde era davvero sorpresa dal comportamento di Fred, aveva mantenuto la sua parola.

„Hai giá iniziato a leggere?“ Chiese lui.

La ragazza scosse la testa. Giró la pagina, non sapeva che cosa avrebbe trovato in quel libro. Fred sospiró, non era entusiasta all´idea che la Serpeverde lo avrebbe letto.

„I Mangiamorte sono i piú fidati seguaci del Signore Oscuro. Sono maghi e streghe appartenenti a famiglie Purosangue.“

Fred si diresse verso la sezione dedicata al Quidditch, forse avrebbe potuto trovare qualcosa che gli sarebbe stato d´aiuto. Prese un libro dall´aspetto leggero e nuovo, per poi accomodarsi sulla poltrona accanto a quella di Charis. La Serpeverde sfoglió velocemente il resto del capitolo. Come aveva previsto era solo una semplice introduzione, dove vi erano informazioni di cui era giá a conoscenza. Nulla che le potesse interessare. Preferí passare direttamente al capitolo dedicato alle loro idee. Voleva sapere perché facevano quel che facevano.

„Allora?“ Sussurró il Grifondoro.

Charis non rispose, non voleva essere interrotta mentre leggeva. Fred non disse piú nulla, immergendosi, anche lui, nella lettura. Stranamente quel libro non era cosí noioso! L´avrebbe mostrato a George, sicuramente gli sarebbe piaciuto. E forse Harry l´avrebbe trovato utile, l´aveva visto spesso leggere dei libri sul Quidditch.

„I Mangiamorte credono che i Mezzosangue siano delle nullitá, e di conseguenza sono convinti della superioritá dei Purosangue.“

La ragazza lesse velocemente quelle due frasi.

„Non é possibile.“ Mormoró tra sé e sé.

Giró la pagina e continuó a leggere. Doveva esserci qualcosa di piú, non poteva essere tutto. Quando giunse al termine di quel capitolo chiuse il libro, attirando l´attenzione di Fred. Pensó e ripensó a tutto ció che aveva letto. Charis non riuscí a trattenersi e scoppió a ridere.

„Charis?“

Avevano rischiato la vita per un motivo cosí futile? La ragazza non riuscí a smettere di ridere, i Mangiamorte erano cosí patetici. Seguire il Signore Oscuro per potersi liberare dei Mezzosangue. Quello era il loro motivo. La giovane Dolohov cercó di calmarsi, non voleva adirare la signora Pince. Non riusciva a crederci, pensava che dietro alle loro azioni ci fosse qualcosa di piú, qualcosa di importante, qualcosa per cui valeva la pena rischiare di essere rinchiusi ad Azkaban.

„Cosa é successo?“ Chiese Fred, sconvolto da quella reazione.
„Sono cosí stupidi.“ Disse lei, scuotendo la testa.
„Non lo leggerai piú?“ Domandó lui, indicando quel libro.
„No.“ Rispose.

Il ragazzo tiró un sospiro di sollievo e si alzó dalla poltrona, per poi prendere il libro dalle mani della ragazza. Lei non disse nulla, lo lasció fare, non le importava.

„Ciao.“ La salutó per poi lasciare la biblioteca.

Charis lo guardó allontanarsi, lui aveva dimenticato di riporre nello scaffale il libro che aveva iniziato a leggere. Sbuffó e lo rimise al suo posto.
 
 
Entró nella Sala Grande con estrema lentezza. Si accomodó all´unico tavolo allestito per la colazione e si guardó intorno. Il resto degli studenti rimasti a scuola erano giá lí. Sembravano cosí felici e eccitati all´idea che fosse arrivato il giorno di Natale. A Charis sembrava un giorno come gli altri. Fred, George e Ron stavano aprendo dei pacchi, probabilmente dei ragali mandati dai genitori. La Serpeverde non aveva ancora controllato cosa aveva ricevuto in dono quell´anno. Allungó la mano verso il piatto contente i toast, ne prese due e vi spalmó sopra della marmellata di fragole. Harry Potter si stava ingozzando di biscotti, mentre Hermione stava bevendo tranquillamente una tazza di thé.

„Un maglione. .“ Sospiró Ronald con tristezza.

George gli diede una pacca sulla spalla, come per consolarlo. Anche i gemelli avevano ricevuto un maglione, su quello di Fred vi era ricamata una grande ed arancione F, mentre su quello di George vi era una rossa G in bella vista. Charis sorrise divertita.

„Ne vorresti uno anche tu, eh?“ Disse Fred, notando la sua espressione.

La giovane Dolohov addentó il suo toast. Harry e Ron iniziarono a parlare a bassa voce, suscitando l´ira di Hermione, la quale lasció la Sala Grande senza dire una parola. Charis osservó la scena, mentre mangiava il secondo toast. Fred e George discutevano di alcune invenzioni, mentre la ragazza di Tassorosso parlava tranquillamente con lo studente di Corvonero. La giovane Serpeverde, dopo aver finito di mangiare, si alzó e si diresse verso la Sala Comune, avrebbe dato un´occhiata ai regali.

„Ciao.“ La salutarono i gemelli.

Una volta che fu nel dormitorio femminile si accomodó sul suo letto e inizió a scartare i vari pacchi. Le stelle alla cannella che tanto adorava, una sciarpa dall´aspetto elegante e caldo,  svariati libri e altrettante lettere. I soliti regali. Lesse i mittenti delle varie lettere per poi metterle nel baule. Come ogni anno avrebbe dimenticato di leggerle. Si concesse un biscotto, era cosí buono! Le lezioni sarebbero iniziate lunedí, la scuola era quasi deserta e non c´era nulla da fare. Avrebbe letto qualche libro. Ne afferró uno e inizió a sfogliarlo, accompagnando la lettura con le stelle alla cannella.
 


I giorni passavano velocemente. Charis, dopo ogni pasto, cercava di dileguarsi e andare nel suo dormitorio, ma i gemelli, regolarmente, glielo impedivano. Ron non riusciva a capire come Fred e George riuscissero a sopportare quell´arrogante Serpe, mentre Harry e Hermione non ci facevano caso. La Grifondoro dai capelli ricci aveva sempre apprezzato Charis a causa della sua diligenza, una volta aveva anche sfiorato il pensiero che fossero simili.

„Sai giocare a scacchi?“ Chiese George alla giovane Dolohov.
„Non voglio giocare.“ Ribatté lei.

Stavano trascorrendo un tranquillo pomeriggio nella Sala Grande. Hermione stava facendo i compiti, mentre Ron stava giocando a scacchi con Fred, entrambi erano davvero molto bravi, ma il fratello maggiore ebbe la meglio. Charis sorseggió il suo thé nero, mentre sfogliava un libro.

„Non vuoi giocare contro di me?“ Propose Fred, rubando il libro alla Serpeverde.

Lei sospiró, la loro compagnia era quasi diventata. .normale.

„Okay.“ Disse, sapendo che non l´avrebbe lasciata in pace se avesse rifiutato.

Charis giocava con i neri, Fred con i bianchi. La partita inizió. Harry si avvicinó ai due, interessato a chi avrebbe vinto, cosí come George e Ron. La ragazza aveva giocato davvero poche volte a scacchi, non era cosí abile come il gemello, sapeva che avrebbe perso, ma nonostate ció cercó di impegnarsi. Non voleva dargli quella piccola soddisfazione. La partita duró piú a lungo del previsto, ma fu Fred a porre una fine a quello scontro.

„Scacco matto!“ Esclamó con un grande sorriso stampato sulle labbra.
„Bella partita Fred.“
„Grazie George!“ I due si strinsero la mano, per poi scoppiare a ridere.
 
 

Gli studenti stavano ritornando ad Hogwarts. La domenica, di pomeriggio, la Sala Comune di Serperverde si riempí di ragazzi e ragazze che non facevano altro che parlare delle loro vacanze. 

„Ehy, Charis.“ Draco Malfoy salutó la ragazza dai capelli corvini.
„Ciao.“ Rispose lei.
„Vuoi andare a Hogsmeade con noi?“

Non avevano parlato molto dopo l´ultima partita di Quidditch. Si erano scambiati alcune parole durante le lezioni e durante la caccia al tesoro, ma nulla di piú. Il giorno dopo sarebbero iniziate le lezioni, forse non era una cattiva idea andare ad Hogsmeade.

„Certo.“ Rispose.

Il gruppetto uscí dalla Sala Comune, diretto verso l´ingresso. Mentre camminavano la giovane Dolohov notó due teste rosse: i gemelli Weasley. Stavano discutendo animatamente in corridoio, alternando, ogni tanto, le parole ad una risata.

„Charis!“ Esclamó Fred, notando la ragazza.
„Ciao.“ Mormoró, stupita dall´espressione del Grifondoro. La stava guardando ma non c´era nemmeno l´ombra di un sorriso. Lo vide sussurrare qualcosa a George.

Quello sguardo cosí serio, cosí diverso, la fece ragionare su ció che stava facendo. Davvero stava andando in cittá con Draco Malfoy e con gli altri? Di che cosa avrebbero parlato? Aveva sempre trovato le loro conversazioni cosí patetiche. Forse sarebbe stato meglio rimanere nel dormitorio femminile. Rivolse un´ultima occhiata a Fred, prima di lasciare Hogwarts.

„Cosa c´é Fred?“ Domandó il fratello, incuriosito da quello strano comportamento.
„Oh, nulla. Qualcosa é riuscito a rovinare questa magnifica giornata, mio caro George.“ Rispose Fred.
 
 
 

La prima lezione del lunedí, per Charis, era Rune Antiche. Non c´erano molti studenti in quel corso, per lo piú Corvonero e Tassorosso, stranamente. Anche Hermione Granger partecipava a quella lezione, cosa che non sorprendeva la giovane Dolohov. Hermione partecipava a piú materie facoltative, nonostante ne bastassero due. Charis frequentava Rune Antiche e Aritmanzia, entrambe materie abbastanza difficili, specialmente la seconda. La Serpeverde, mentre l´insegnante Bathsheda Babbling spiegava, ripensava al giorno precedente. Aveva passato qualche oretta ai Tre Manici di Scopa, Pansy Parkinson aveva bevuto troppi boccali di Burrobirra e si era comportata in un modo davvero vergognoso, non facendo altro che adulare Draco Malfoy. Charis aveva scambiato qualche parola con Goyle, trovandosi a pensare che fosse un ragazzo del tutto normale. Ma c´era qualcosa che mancava. Quel velo di leggerezza e quelle allegre risate che riuscivano a farle trascorrere una giornata piacevole. Quando la lezione giunse al termine, la ragazza prese il suo libro di Rune Antiche e di Pozioni e la sua penna d´oca, acquistata ad Hogsmeade, ed uscí dall´aula.

„Buongiorno.“ La fredda voce di Draco sveglió Charis dai suoi pensieri.
„Ciao Draco.“ Rispose.

La Serpeverde lo superó, diretta verso l´aula di Pozioni. S´immaginó i vari studenti di Tassorosso consegnare il loro compito al professor Piton, e il suo sguardo divertito dal loro esagerato impegno. Molti di essi avrebbero ricevuto un voto davvero basso, cosa che succedeva spesso. La Casa Gialla era una delle peggiori in quella materia, ma erano molto bravi in Erbologia.

„Charis!“ Una voce spensierata giunse alle orecchie della ragazza.
„Oh, ciao.“ Disse lei, ritrovandosi faccia a faccia con il Grifondoro dai capelli color carota.
„Com´é andata ieri?“ Domandó.
„Siamo andati ai Tre Manici di Scopa.“ Rispose la giovane, non sapendo che altro dire. Non voleva dire che era andata bene, perché non era assolutamente vero. Ma allo stesso tempo non era stato cosí orribile come aveva temuto.

La ragazza fece per avviarsi verso i sotteranei, ma un ragazzo che correva, non facendo caso agli altri, le fece cadere i libri. Charis si chinó per prendere le sue cose, ma Fred fu piú veloce e afferró la penna d´oca nera, e dopo averle rivolto un sorriso provocatorio inizió a correre. La Serpeverde sbuffó rumorosamente, per poi prendere i suoi libri. Cosa stava facendo quell´idiota? Non le rimase altro che seguirlo. Camminó a passo veloce nella direzione dove era scappato il ragazzo.

„Sei troppo lenta!“ Esclamó George.

La ragazza capí che non era Fred, se fosse stato lui non sarebbe rimasto lí fermo. Perché avrebbe dovuto correre? Per uno scherzo cosí infantile? Scosse la testa. Dove si era cacciato? Dopo dieci minuti sarebbe iniziata la lezione, non poteva permettersi di arrivare in ritardo. Accelleró il passo. Eccolo! Corse verso di lui, voleva porre fine a quella buffonata. Fred si fermó e la ragazza riuscí, finalmente, a raggiungerlo. Perché si doveva comportare come un bambino?

„Potresti ridarmi la mia penna?“ Disse lei con un tono evidentemente irritato.

Il ragazzo accennó una risata divertita. Riusciva sempre a farla arrabbiare, cosí come riusciva a farla sorridere, nonostante fosse una cosa davvero rara. E quel biondino. .lui ci era riuscito ieri? Il Grifondoro scosse la testa, cacciando via quel pensiero. Fred si avvicinó alla Serpe, con un sorriso malandrino. La ragazza rimase ferma, convinta che le avrebbe porso la sua penna d´oca. Il gemello si avvicinó ulteriormente, Charis cercava di stare calma, non voleva perdere la pazienza a causa di una stupidaggine. Il ragazzo fece ancora un passo verso di lei, era cosí vicino.

„Fred?“ Mormoró lei indietreggiando.

Tutto ció che sentí furono le morbide labbra del ragazzo sulle sue. Fu un bacio cosí leggiadro, cosí puro che sembró cosí dannatamente sincero. Quando le loro labbra si staccarono, il ragazzo corse via, lasciando Charis da sola con la sua penna d´oca. La Serpeverde chiuse gli occhi.

Che cosa era successo?

Riaprí gli occhi. Fred Weasley le aveva rubato il primo bacio, ecco che cosa era successo. La ragazza si guardó intorno, non c´era nessuno, era da sola. I Grifondoro erano sempre stati famosi per il loro coraggio, per il loro cuore d´oro, ma quel Grifondoro si era dimostrato un codardo. Era scappato. Chiuse gli occhi, doveva calmarsi prima di andare a lezione. Inspiró profondamente ed espiró. Perché l´aveva fatto? Inspiró ed espiró. Perché non poteva limitarsi ai suoi scherzi? Inspiró ed espiró. Doveva andare a Pozioni. Lentamente si diresse verso i sotterranei, riuscendo ad arrivare in tempo per la lezione di Piton.

„Charis, la tua pozione. .“

Draco cercó di avvertire la ragazza, ma prima che lei potesse agitare la bacchetta per non causare un disastro, il liquido violaceo fuoriuscí dal suo calderone, sporcando la tunica della ragazza e di Malfoy. Aveva mescolato il contenuto quattro volte, quando, invece, doveva mescolarlo solamente due volte. Il professor Piton si avvicinó ai due studenti, era sorpreso dall´accaduto. Charis Dolohov era una delle migliori studentesse, quell´errore cosí banale non era da lei! Con un colpo di bacchetta, l´insegnante fece sparire le macchie dai vestiti dei due Serpeverde.

„Mi dispiace.“ Si scusó la ragazza, a bassa voce, umiliata da quell´incidente.
„Bones, ripulisci questo disastro!“ Ordinó Piton, rivolgendosi a una ragazza appartenente a Tassorosso.
„Che cosa ti prende?“ Sussurró Draco.

La ragazza non rispose. Ritornó al suo posto. La seconda ora di Pozioni trascorse lentamente. Il professor Piton illustró l´uso della Piuma di Jobberknoll, lasciando la pratica alla lezione successiva.

„Potete andare.“ Disse, congendandosi con gli studenti.

Charis prese le sue cose ed uscí dall´aula, voleva andarsene da lí. Non voleva ricevere altre domande da parte di Draco, e di conseguenza affrettó il passo. Che cosa aveva la prossima ora? Non era sicura se aveva la lezione di Storia della Magia o Incantesimi. Scosse la testa, non poteva lasciarsi distrarre. Si fermó e si appoggió con la schiena al muro. Perché l´aveva fatto? Credeva che Fred fosse. .

Chi era Fred?

Si diresse verso le scale, seguendo alcuni studenti Serpeverde. Entrarono nell´aula di Storia della Magia. Charis si accomodó nell´ultima fila, accanto a Pansy. La lezione inizió quando tutti gli studenti di Serpeverde e Grifondoro furono ai propri posti. Charis non riuscí a fare attenzione alle parole del professore, era cosí difficile concentrarsi. Intinse la sua penna d´oca nell´inchiostro ed inizió a scrivere qualcosa nel suo quaderno.

Bacio.
Confusione.
Perché?

Scriveva tutto ció che le passava per la mente, aveva bisogno di riflettere.

Chi é Fred?

Quella domanda era cosí difficile, ma aveva bisogno di una risposta.
Il Grifondoro, una volta, aveva accennato all´amicizia. Nonostante lo stupore iniziale della ragazza, successivamente si ritrovó a pensare che, forse, era vero. Il loro rapporto era simile all´amicizia.

Amicizia.

Se fossero davvero amici, perché l´aveva baciata?
Era uno scherzo?
La ragazza sbuffó rumorosamente, facendo voltare Draco Malfoy.

„Cosa c´é?“ Chiese lui a bassa voce.
„Niente.“ Rispose lei.

Fred e George erano conosciuti per i loro scherzi, per le loro invenzioni. Era cosí semplice pensare che quel bacio fosse un semplice scherzo. Uno scherzo di cattivo gusto.

Presa in giro.

Davvero l´aveva baciata senza alcun motivo? Voleva solo prendersi gioco di lei?

Idiota.

Charis chiuse il quaderno.



Angolo dell´autrice:
Eccoci al nono capitolo, sono cosí felice di come stia procedendo questa Fan Fiction, ne sono davvero orgogliosa.
Spero che vi piaccia questo capitolo, potete anche lasciare una recensione!
Ah, il nostro Fred ha combinato un guaio, che dite?
Cosa succederá dopo?

perfectweapon.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La veritá ***




"I can not hide what´s on my mind."




Il giorno seguente sarebbero iniziate le lezioni, i due gemelli Weasley non ne erano molto contenti. Durante le vacanze potevano progettare le loro invenzioni senza essere disturbati. Fred e George stavano parlando delle loro Gelatine Maleducate. George stava raccontando di come era riuscito a darle ad una ragazzina di Tassorosso, la quale non sospettava nulla. I due stavano ridendo di gusto. Non vedevano l´ora di provarle con qualcun´altro. I due Grifondoro continuarono a fantasticare sulle loro Gelatine, le avrebbero potute vendere.

„Dovete vedere cosa mi hanno regalato i miei genitori!“ Disse Pansy, mentre si vantava dei doni che aveva ricevuto a Natale.

Fred si voltó. Un gruppetto di Serperverde stava camminando nella loro direzione.

„Charis!“ Esclamó Fred sorpreso.

Cosa stava facendo? Non l´aveva mai vista in compagnia di cosí tante persone. Indossavano delle giacche pesanti, il gemello pensó che erano diretti ad Hogsmeade. Vedere Charis affiancata da Draco Malfoy era una visione cosí strana. Perché era lí con loro?

„Ciao.“ Lo salutó lei.

Charis era stupita da quell´espressione seria. Fred non riusciva a capire perché la ragazza avesse accettato di uscire con loro. Lei stessa aveva affermato di essere una persona solitaria. Ma allora perché? Il Grifondoro sospiró. George stava osservando la scena in silenzio.

 „Cosa c´é Fred?“ Chiese George, incuriosito da quello strano comportamento.

Perché gli importava cosí tanto cosa faceva la Serpeverde?

„Oh, nulla. Qualcosa é riuscito a rovinare questa magnifica giornata, mio caro George.“ Rispose Fred.

George non chiese piú nulla. E se suo fratello fosse. .geloso?
 
 
 


Il lunedí era arrivato, e cosí anche le lezioni. Fred e George erano arrivati in ritardo a Transfigurazione, e la professoressa McGonagall li aveva sgridati di fronte a tutta la classe, per poi assegnare loro un tema sull´incantesimo Acutus.

„Dannazione.“ Sbottó George, mentre si sedeva al suo posto.

Quando la lezione giunse al termine, i due gemelli uscirono dall´aula. Lee raggiunse i due ragazzi, e i tre Grifondoro iniziarono a parlare delle loro Gelatine, e della loro intenzione di venderle. Mentre camminavano lungo il corridoio Fred notó una ragazza dai lunghi capelli corvini. Si avvicinó a lei, certo che fosse lei.
 
„Charis!“ La chiamó dopo averla raggiunta.
„Oh, ciao.“ Disse lei, voltandosi e trovandosi faccia a faccia con Fred.

La rabbia e la confusione del giorno precedente era sparita. Vederla davanti a sé mentre stringeva al petto i suoi libri, lo fece sorridere.

„Com´é andata ieri?“ Chiese lui.
„Siamo andati ai Tre Manici di Scopa.“ Rispose Charis.

Il ragazzo non disse piú nulla. La Serpeverde si voltó, diretta verso i sotterranei. Fred rimase ad ossservarla mentre lei si allontanava per andare a Pozioni. Un ragazzino le fece cadere le sue cose, e lei, dopo aver sbuffato, si chinó per raccoglierle.  Il Grifondoro voleva fare qualcosa. Senza pensarci due volte afferró la sua penna d´oca e inizió a correre, lontano da lei. Charis sospiró e, dopo aver raccolto le sue cose, lo seguí.
Fred si fermó, l´avrebbe seguito, ne era certo.
La giovane Dolohov arrivó dopo qualche secondo, irritata da quello stupido scherzo. Il ragazzo dai capelli rossi le si avvicinó.

 „Potresti ridarmi la mia penna?“ Sbottó lei.

La Principessa delle Serpi era sua.
Si avvicinó ulteriormente, era cosí vicino.

„Fred?“ Mormoró la ragazza, confusa.

Solo sua.
Voleva farglielo capire.
Uní le sue labbra a quelle di Charis. Un piccolo e puro bacio. Fred non riuscí a nascondere un sorriso felice. Avrebbe dovuto dire qualcosa, ma non lo fece. Lasció cadere la penna e scappó, doveva allontanarsi da lí. E se lei non avesse capito? Non poteva rimanere lí. Cosa diamine aveva fatto? Mentre correva incontró George e Lee, che lo guardarono straniti. Smise di correre e sospiró.

„Che succede?“ Chiese George preoccupato.
„L´ho baciata.“ Mormoró Fred, ancora sorpreso da quel gesto. Non riusciva a crederci.

Cosa aveva fatto? Pochi secondi prima era cosí felice e adesso non sapeva piú come sentirsi.

„Hai baciato. .Charis?“ Domandó George.

Fred annuí. Sicuramente in quel momento era arrabbiata con lui, ma il gemello non riusciva a pentirsi di quell´atto. Era riuscito ad avvicinarsi a lei fino a poter sentire il suo profumo: menta, cosí fredda. Aveva sfiorato le rosee e morbide labbra della Principessa delle Serpi. Come poteva pentirsi di un gesto cosí giusto?

„L´hai lasciata lí? Sei scappato?“ Esclamó George, interrompendo i pensieri di Fred.
„Sí.“ Rispose lui.

George rimase a bocca aperta, deluso dal comportamento di suo fratello. Fred sapeva di aver sbagliato, ma cos´altro poteva fare? Aveva paura della reazione di Charis. George, Lee e Fred si avviarono verso l´aula di Storia della Magia. Nessuno di loro disse nulla, rimasero in silenzio lungo il tragitto e anche durante la lezione nessuno di loro aprí bocca.
 
 
 
 
 


Durante il primo anno non li aveva mai notati, solo durante l´ultimo giorno di scuola. Come aveva fatto a non accorgersi di due persone cosí appariscenti? Ogni volta che metteva piede fuori dall´aula li vedeva circondati da tantissime persone. Ridevano, scherzavano, sembravano cosí felici. Charis cercava di evitarli, di non attirare la loro attenzione, specialmente quella di Fred. Spesso si univa a Draco, nonostante non provasse alcun interesse per le sue discussioni. I suoi pensieri erano piú importanti. Aveva bisogno di capire, o di dimenticare.

„Vuoi una tazza di thé?“ Chiese gentilmente Draco.

Charis e il giovane Malfoy stavano trascorrendo un normale pomeriggio nella Sala Comune. Dovevano studiare, gli insegnanti durante quel periodo assegnavano molti compiti. Probabilmente pensavano di aiutare gli studenti, invogliandoli a studiare per gli esami, ma non era cosí.

„Sí, grazie.“ Rispose pigramente Charis, senza distogliere lo sguardo dal libro di Rune Antiche.

Draco, con un elegante gesto della mano, fece volare una tazza di thé bianco fino alla ragazza.

„Come stanno i gemelli Weasley?“ Chiese d ´un tratto il ragazzo.

La Serpeverde afferró la tazzina e la avvicinó alle labbra.

„Perché mi hai posto questa domanda?“ Ribatté lei, per poi sorseggiare il suo thé.
„Ho notato che ultimamente non vi ho visti insieme. Credevo che fossero tuoi amici. Mi sbaglio?“ Non c´era traccia d´ironia, né di cattiveria. Draco era semplicemente curioso.
„Non lo so.“ Disse semplicemente. Non sapeva come rispondere, cosa avrebbe dovuto dire? Erano ancora amici?

Draco la guardó stranito ma non chiese piú nulla. Il silenzio caló tra i due Serpeverdi, che continuarono a studiare.

-Siamo ancora amici?- Pensó tra sé e sé la giovane Dolohov.

Erano passati quattro giorni da quando Fred l´aveva baciato. Quattro giorno durante i quali non avevano parlato. Charis non voleva incontrarlo, eppure aveva bisogno di sapere la veritá. Davvero l´aveva solamente presa in giro?
Quella notte i suoi sogni non furono tranquilli.
Fece un sogno.
In quel sogno c´era Fred. Parlava con lei, le raccontava qualcosa e sorrideva, sembrava cosí felice. Lei lo ascoltava senza dire una parola, era piacevole ascoltarlo. Camminavano lentamente lungo il corridoio che li avrebbe portati alla Sala Grande.
Quando si sveglió si sentí delusa, come se fosse triste.
Come se. .le mancasse.
 
 
 

„Sei un idiota.“ Sbottó George, a colazione.

Fred preferí non rispondere, continuó a mangiare lentamente le sue uova. George aveva ragione, lo sapeva, ma come poteva fare qualcosa?

„Mi sta evitando.“ Sbottó Fred, lasciando cadere le posate sul piatto.

George sospiró, suo fratello aveva ragione. L´aveva vista camminare lontano da loro, intenta a non incrociare i loro sguardi. Non voleva vederli, non voleva incontrare Fred.

„Devi fare qualcosa.“ Disse George.

I due si alzarono e si diressero verso l´uscita della Sala Grande, dove incontrarono un gruppetto di studenti appartenenti a Serpeverde. Fred speró di vedere Charis, ma non era lí. E se l´avesse vista cosa avrebbe fatto? Scosse la testa e seguí il fratello verso l´aula di Difesa contro le Arti Oscure.
 
 

Charis decise che avrebbe trascorso il pomeriggio in biblioteca, aveva bisogno di consultare diversi libri per poter terminare i compiti per la settimana successiva. Inoltre voleva evitare altre domande da parte di Draco, aveva bisogno di tranquillitá. Dopo pranzo, dove consumó velocemente qualche fettina di carne accompagnata da del puré di patate, si diresse verso la biblioteca. Salutó educatamente la bibliotecaria, per poi andare verso uno dei tavoli. Tiró fuori dalla sua borsa il libro di Aritmanzia, di Pozioni e di Storia della Magia, e un quadernetto degli appunti. Avrebbe iniziato con Pozioni, era una delle materie piú semplici. Doveva semplicemente elencare gli effetti dei Veleni piú conosciuti. Si accomodó sulla sedia e inizió a cercare qualcosa sull´argomento nel suo libro di Pozioni.
 


Fred e George avevano appena finito di pranzare.

„Andiamo a giocare a Quidditch? Verrá anche Harry!“ Propose George.
„Non posso.“ Rifiutó Fred.

Doveva fare una cosa molto piú importante di una semplice partita a Quidditch. Non poteva continuare ad aspettare. Salutó suo fratello con un cenno della mano e lo superó, lasciandolo da solo. Era cosí stufo dei rimproveri di George, e aveva bisogno di chiarire quella situazione. Non voleva che fosse arrabbiata con lui, non era il suo intento. Con quel gesto voleva farle capire qualcosa, ma evidentemente la giovane non l´aveva capito. Ed era scappato. Quel pensiero lo fece innervosire, aveva sbagliato.
Dove poteva essere?
Forse era in biblioteca, pensó.
 

Il tema stava procedendo davvero bene, l´atmosfera della biblioteca la rilassava. Dopo qualche minuto terminó il compito di Pozioni, sapendo che Aritmanzia non sarebbe stata altrettanto semplice. Ripose il libro di Pozioni nella sua borsa, insieme alla pergamena. Si alzó dalla sedia, aveva bisogno di qualche libro in piú, non le sarebbe bastato il suo. Si diresse verso uno dei reparti e inizió a leggere attentamente i vari titoli.
 
Fred entró in biblioteca. Si guardó intorno alla ricerca della Serpeverde, dov´era? Fece qualche passo verso i primi reparti.
Eccola, era lí.
Si avvicinó lentamente a lei.
Che cosa avrebbe fatto?
Adesso era cosí vicino a lei. Le sfioró la spalla, non l´aveva notato.

„Cos. .“ Charis si voltó.

Fred Weasley era davanti a lei. Era quello che aveva cercato di evitare per quattro giorni, e adesso era lí. Cercó di spostarsi, era troppo vicino, ma il ragazzo le afferró i polsi impedendole di allontanarsi.

„Lasciami.“ Gli ringhió contro, furiosa.

Non poteva trattarla cosí.

„Devo parlarti.“ Spiegó Fred.

Charis sbuffó, non voleva ascoltarlo, non voleva parlare con lui. Voleva finire i suoi compiti.

„Sei un codardo.“ Disse lei, con cattiveria.

Non aveva parlato con nessuno di ció che era successo tra i due, non aveva sfogato la sua rabbia con nessuno. Se Fred desiderava parlare, allora anche lei gli avrebbe detto che cosa provava, cosa pensava.

Charis. .tu mi piaci.“ Mormoró il Grifondoro, accennando un piccolo sorriso imbarazzato.

Gli occhi verdi della Serpeverde incontrarono quelli di Fred.

„Cosa?“ Chiese sorpresa.

Non riusciva a credere alle sue orecchie. Fred Weasley aveva appena confessato di provare qualcosa per lei. Com´era possibile?

Mi piaci.“ Ripeté lui.
„Non prendermi in giro.“ Rispose Charis arrabbiata.

La Serpeverde ne era sicura. Le stava mentendo guardandola negli occhi e stava sorridendo, sembrava un sorriso sincero, come quelli che le rivolgeva quando stavano insieme.

„Perché dovrei prenderti in giro?!“ Sbottó Fred, cercando di non alzare troppo il tono della voce.

La giovane Dolohov tentó di dileguarsi dalla sua stretta ma non ci riuscí. Voleva allontanarsi da lui. Fred non distolse lo sguardo da lei. Come poteva pensare che la stesse prendendo in giro? Come aveva fatto a non accorgersi delle piccole attenzioni che concedeva solamente a lei?

„Charis, perché pensi che ti abbia preso in giro?“ Ripeté lui con piú calma.

La Serpeverde aveva passato quattro giorni a pensare a ció che era accaduto. Aveva cercato di capire il motivo di quel gesto, e aveva riflettuto sul suo rapporto con Fred. Aveva ammesso a se stessa che i due erano amici, e di trovare la sua compagnia piacevole. Le loro conversazioni erano diverse da quelle che aveva con i suoi compagni della Casa Verde. La faceva arrabbiare ma riusciva a farla sorridere. Ma era giunta anche alla conclusione che quel bacio era stato uno semplice scherzo di cattivo gusto.

„Mi hai presa in giro, é cosí.“ Rispose Charis.
 
Sembrava cosí sicura di ció che diceva. Fred la osservó, non voleva che pensasse che quel bacio era stato un semplice scherzo. Com´era giunta a quella conclusione? I due giovani rimasero in silenzio, il Grifondoro cercava di formulare una frase, voleva dire qualcosa ma non sapeva cosa. Charis rimase immobile, come se stesse aspettando qualcosa. E Fred capí.
Lei non era abituata all´amicizia e ancora meno all´amore.
Come poteva capire il significato di quel bacio?
Era giunta alla conclusione piú logica, Fred e George sono i ragazzi piú divertenti ad Hogwarts, conosciuti grazie alle loro creazioni e ai loro scherzi. Charis era una ragazza intelligente e cosí aveva creduto che quel gesto era stato una semplice presa in giro. Fred sospiró profondamente.

„Charis, ascoltami attentamente. Non ti ho presa in giro. Come potrei farlo? Volevo mostrarti i miei sentimenti, volevo fartelo capire con un gesto, nonostante temessi che non l´avresti capito. Ti ho baciata perché provo qualcosa per te, e quel qualcosa non é semplice amicizia.“

Pronunciare quelle parole non fu semplice per il giovane Weasley. Parlare dei propri sentimenti, parlare di quel bacio con Charis non era semplice. I Grifondoro sono conosciuti per il loro coraggio, per la loro pazzia. Sono conosciuti per il loro gesti e atti compiuti senza pensare, ma parlarne é difficile anche per i Grifondoro come Fred Weasley.
Charis strabuzzó gli occhi per quella confessione sincera. Allora era vero?

„Sei scappato.“ Gli ricordó, come a voler dire che non si fidava delle sue parole.

Ma sembrava cosí sincero.

„Avevo paura della tua reazione.“ Ammise il ragazzo, con un sorriso imbarazzato.

Quando avrebbe smesso di sorridere? Probabilmente mai, pensó la giovane Serpeverde.
Fred lasció andare i polsi della ragazza, era riuscito a dirle quello che voleva. Era libera di andarsene, nonostante lui non volesse che si allontanasse. Lei rimase lí. Rifletteva sulle sue parole, su ció che era appena accaduto.

„E. .adesso?“ Mormoró lei, interrompendo quel silenzio.
„Cosa?“ Chiese lui confuso.
„Cosa succederá adesso?“ Spiegó Charis.
„Questo dovrai deciderlo tu, cosa desideri fare?“ Fred aveva svolto il suo compito, ora toccava a lei.

Lei si allontanó, dirigendosi verso il tavolo dove aveva lasciato i suoi libri. Aveva bisogno di spazio, Fred era cosí vicino, la distraeva. Si accomodó sulla sedia. Stava succedendo tutto cosí velocemente, ma era impossibile fermare il tempo. Charis sospiró. Provava cosí tante cose in quel momento, era cosí strano. Fred aveva distrutto, anche solo per un attimo, il suo equilibrio e lei non sapeva che cosa fare.

„Rilassati.“ Charis sentí il suo respiro sul suo viso, Fred si era seduto accanto a lei.

Lei non disse nulla.

„Forse dovresti rispondere ad una domanda. .“ Le suggerí lui.

Charis, ancora una volta, non disse nulla. Lo guardó, aspettando che continuasse la frase.

Cosa provi per me?“ Sussurró mentre sfogliava uno dei libri di Charis.

La ragazza lo guardó stranita. Perché rispondere a quella domanda l´avrebbe aiutata?
Voleva trascorrere un tranquillo pomeriggio in biblioteca ma evidentemente non era cosí. I suoi pensieri non erano rivolti ai compiti di Rune Antiche, erano rivolti solo e solamente a lui.
Cosa provava per Fred?

„E se non provassi nulla per te?“ Sbottó Charis, con arroganza.

Fred ridacchió divertito da quel cambiamento. Sembrava cosí confusa fino a qualche secondo prima, e adesso era ritornata la Charis di sempre, la Charis che conosceva.

„É una menzogna.“ Ribatté il Grifondoro, sicuro di sé.

Charis scosse la testa, infastidita da quella sicurezza. Come poteva saperlo?
Come poteva sapere che aveva sentito la sua mancanza?
Come poteva sapere che era l´unica persona che trovava interessante all´interno di Hogwarts?
L´unica persona che riusciva a farla sorridere.

„Tu non sai nulla.“ Disse, voltandosi verso di lui.

Non avrebbe finito i compiti quel pomeriggio. Prese la sua borsa e vi nascose i suoi libri, non sarebbe riuscita a concentrarsi su Aritmanzia né Rune Antiche.

„Oh, non é vero. Qualcosa so.“ La corresse Fred.

Charis avrebbe voluto mentire. Dirgli che non era altro che un passatempo, un semplice ragazzo di cui non le importava, lo stesso ragazzo che l´aveva fatta finire in punizione. Voleva fingere che non erano nulla. Sarebbe stato piú semplice di ammettere a se stessa che Fred non era un semplice Grifondoro.

„Cosa?“ Chiese lei.
Tu mi vuoi bene.“ Disse il giovane.

Lei chiuse gli occhi. Avrebbe potuto dire che non era vero, eppure non lo fece.

„Cosa posso fare?“ Domandó Charis, aveva bisogno di una risposta concreta.

Fred le sorrise. La Serpeverde non sapeva se essere arrabbiata o felice a causa di quel sorriso malandrino. Quante volte l´aveva fatta infuriare? Tante. Ma in quel momento non le importava, aveva bisogno di certezza, aveva bisogno di lui.

„Rimanere accanto a me.“ Mormoró Fred.

Charis si alzó e, dopo aver preso la sua borsa, si diresse lentamente verso l´uscita della biblioteca, seguita dal giovane Weasley.

„Eccoti!“ George spuntó dal nulla davanti ai due ragazzi.
„L´allenamento é finito?“ Gli chiese Fred.

Charis notó che i vestiti di George erano bagnati, e il suo viso era sporco di terra. Probabilmente era caduto dalla scopa, ma sembrava soddisfatto di sé e il suo sorriso lo dimostrava.

„Sí. Ciao Charis!“ La salutó allegro.
„Ciao.“ Disse lei.
„Andiamo a mangiare?“ Propose George, guardando i due.

Fred annuí, mentre Charis disse che doveva andare nella Sala Comune. Voleva riporre le sue cose nel baule e disfarsi della sua divisa.

„Ci vediamo piú tardi!“ Esclamó Fred.

La ragazza li salutó e si diresse verso i sotterranei, ma prima di arrivare alle scale sentí una mano posarsi sulla sua spalla. Si voltó e vide uno dei due gemelli Weasley. Perché si trovava lí?

„Cosa c´é?“ Gli chiese confusa.

Fred posó le sue labbra sulla fronte di Charis e, dopo averla salutata di nuovo, corse dal fratello. La Serpeverde lo guardó allontanarsi. Le sue guance si erano colorate di un rosa vivace, ma fortunatamente, nessuno se ne accorse. Era scappato di nuovo ma, questa volta, l´aveva salutata e le aveva sorriso. Sembrava cosí felice.
 
 
 
 
L´angolo dell´autrice:
Vorrei scusarmi per il ritardo, scrivere questo capitolo non é stato semplice, lo ammetto.
Come potete notare la prima parte é ul punto di vista di Fred del bacio, volevo inserirlo, trovo che sia importante.
E per il resto. .bé, lascio la parola a voi.
Recensite, fatemi sapere che ne pensate.
Buon proseguimento carissimi lettori.

-perfectweapon 

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Curiositá e vendetta. ***







"I don´t like where we are going."




La domenica mattina, quando Charis fece il suo ingresso nella Sala Grande, notó che i tavoli delle quattro Case erano quasi vuoti, fatta eccezione del tavolo di Corvonero. La ragazza si accomodó di fronte a Draco Malfoy, che stranatamente era giá sveglio.

„Buongiorno.“ Le disse.

La giovane ricambió distrattamento il saluto e, con l´aiuto della bacchetta, versó il caffé nella sua tazza. Non aveva molta fame ma cercó di mangiare una fetta di toast. Draco sorseggiava una tazza di thé caldo mentre leggeva un libro. Charis si chiese se fosse indietro con i compiti, non l´aveva visto spesso in compagnia di un libro.

„Sembri stanca.“ Osservó il figlio di Lucius Malfoy, senza alzare lo sguardo dal libro.

Fino a qualche giorno prima, la giovane non aveva dormito molto. Ogni sera pensava e cercava di capire il perché del gesto di Fred Weasley, e di conseguenza non riusciva ad addormentarsi, oppure il sonno non era piacevole e si alzava ancora piú stanca. La risposta che cercava, peró, era arrivata. Charis non era sicura se fosse una cosa positiva o negativa, ma era piú tranquilla. Pensava ancora a lui ma nonostante ció riusciva a dormire. Poteva finalmente riposarsi. Il commentó di Draco le sembró strano.

 „Non sono stanca.“ Rispose lei.

La ragazza prese un´altra fetta di toast e vi spalmó della marmellata ai mirtilli. Draco non disse piú nulla, sembrava davvero preso da quel libro.

„Buongiorno!“

Sia Draco che Charis furono attirati da quella voce, ed entrambi rivolsero la loro attenzione al ragazzo che aveva parlato: era Fred Weasley. Il Grifondoro dai capelli rossi si avvicinó al tavolo di Serpeverde, e la giovane Dolohov sapeva che stava venendo da lei.

„Weasley, il tuo tavolo non é da questa parte.“ Sbottó Malfoy.

Fred non fece caso alle parole del biondino, si accomodó accanto alla ragazza e le sorrise. Charis non era sorpresa nel vederlo cosí allegro di mattina, il sorriso lo accompagnava sempre e ovunque. Draco scosse la testa ma non disse nulla, era come se la presenza di un Grifondoro al tavolo dei Serpeverde non lo infastidisse, ma non era cosí. Con la coda dell´occhio osservava Charis e Fred, e non era l´unico interessato alla coppia.

„Come stai?“ Chiese Fred, rivolgendosi a Charis.

Due giorni prima il ragazzo le aveva detto la veritá riguardo quel gesto, e si era scusato. La Serpeverde non voleva perdonarlo, era arrabbiata e delusa dal suo comportamento, ma, malgrado ció, alla fine della loro conversazione aveva ammesso a sé stessa di volerlo avere al suo fianco. La giovane Dolohov desiderava sapere se le cose sarebbero cambiate, ma lui era lo stesso Fred di sempre, e questo la rendeva piú serena.

„Sto bene.“ Rispose Charis.
„Mi fa piacere. Ci vediamo dopo, okay?“ Il gemello si alzó.

La Serpeverde annuí con un cenno del capo e il ragazzo si allontanó, dirigendosi verso il tavolo dei Grifondoro. Charis si voltó e continuó a mangiare il suo toast.

„Fred Weasley, eh?“ Disse Draco con un sorriso beffardo stampato sulle labbra.
„Cosa?“ Chiese la ragazza, sospirando.

Malfoy chiuse il libro e, dopo aver finito di bere il suo thé, rivolse la sua attenzione alla giovane.

„Cosa succederebbe se, per caso, gli studenti di Serpeverde scoprissero che Charis Dolohov é interessata a un Grifondoro?“ Disse Draco, senza smettere di sorridere.

Quella situazione le ricordó la loro prima scommessa, ed anche la pena che provava per un ragazzo cosí viziato. Pensó a quando il biondino aveva litigato con Harry Potter, e si ricordó del suo comportamento cosí infantile. Charis sorseggió il suo caffé mentre osservava l´espressione soddisfatta del Principe delle Serpi. Non avrebbe vinto, non contro di lei.

„E se qualcuno venisse a conoscenza che tuo padre é un Mangiamorte?“ Chiese lei con leggerezza.

Il sorriso di Draco si spense e la sua sicurezza sparí. Il cambio dell´espressione del ragazzo fece capire a Charis che aveva centrato il bersaglio. La giovane Dolohov non avrebbe perso contro un moccioso come lui, non gliel´avrebbe permesso.

„Come ti permetti?! Chi te l´ha detto?“ Le ringhió contro lui, infuriato.

Draco Malfoy era furioso, ma allo stesso tempo confuso. Come poteva lei sapere di suo padre? La ragazza scoppió a ridere, divertita da quel comportamento.

„Questo non ha importanza.“ Disse lei semplicemente.

Charis sapeva che prima o poi qualcuno avrebbe notato che cosa c´era tra lei e il Grifondoro, e non temeva le critiche negative né i commenti dei suoi compagni. Le parole di Draco l´avevano infastidita, nessuno la poteva trattare in quel modo, ed era sicura che Malfoy l´aveva finalmente capito. Sorrise tra sé e sé mentre si versava un´altra tazza di caffé.

„Perché hai scelto proprio lui? É povero.“ Chiese Draco, come se fosse deluso.
„Non ho bisogno dei suoi soldi.“ Ribatté Charis, era come parlare con un bambino.
„Buongiorno Draco!“ Pansy salutó Malfoy, prendendo posto accanto a lui.

Il ragazzo la salutó con noncuranza.
Charis ascoltó i suoi compagni conversare, mentre beveva il suo caffé con tranquillitá. Notó che Draco non era entusiasta di essere il centro dei pensieri di Pansy, e ció la divertí. Non voleva partecipare alla loro discussione, cosí, dopo aver finito il suo caffé, si alzó e si diresse verso l´uscita della Sala Grande. Era sicura che il giovane Malfoy non l´avrebbe piú infastidita, non avrebbe mai rischiato di macchiare il suo nome, e questo le bastava.
 

„Si comporta come un idiota!“ Sbottó Ron, con la bocca piena di porridge.

Hermione lo guardó, disgustata per le sue maniere.

„Chi?“ Chiese Harry, guardando il suo migliore amico.

In quei giorni Harry non faceva altro che pensare alle lezioni private con il professor Lupin, finalmente gli avrebbe insegnato l´incantesimo per sconfiggere i Dissennatori. Desiderava impararlo per poter vincere contro la sua paura, in quel modo nessuno l´avrebbe piú preso in giro.

„Fred. Sta sempre con quella Serpe!“ Disse Ron rabbia.
„Charis é una ragazza molto intelligente. Non vedo dove sia il problema.“ Intervenne Hermione.

La giovane Grifondoro aveva sempre rispettato la Serpeverde, e non sopportava quando Ron la insultava solo perché apparteneva alla Casa Verde. Era sicura che la compagnia di Charis non avrebbe potuto portare nulla se non qualcosa di positivo al Malandrino.

„Se la mamma lo venisse a sape. .DANNAZIONE!“

I capelli e il viso di Ron erano sporchi di succo di zucca, e le guance del ragazzo si erano tinte di rosso per la rabbia e per l´imbarazzo. Si guardó intorno cercando di capire chi fosse il colpevole, mentre i suoi amici cercavano di trattenere le risate. Fred e George, invece, ridevano insieme ad altre persone che si erano accorte dell´accaduto.

„Siete stati voi?!“ Urló Ron guardando i due gemelli.
„Dovresti essere contento, sono stato fin troppo buono.“ Disse Fred.

Hermione, nonostante non apprezzasse il comportamento dei gemelli, era d´accordo con loro e non li rimproveró come faceva di solito. Harry non disse nulla, si limitó a far sparire il succo dai capelli di Ron con un semplice gesto della bacchetta.
 
 


L´inverno si allontanava, lasciando spazio alla primavera. Gli alunni del quinto e del settimo anno stavano iniziando ad agitarsi, pensando agli esami che si avvicinavano. Charis era certa che Fred e George non si preoccupassero, non provavano alcun interesse per gli esami. La Serpeverde non cercava di convincerli a studiare, sarebbe stato completamente inutile, eppure desiderava che si impegnassero.

„. .ed é scoppiata! Dovevi vederlo!“ Esclamó George.
„Peccato che non ci fossi.“ Sbottó Fred.

I tre ragazzi si trovavano in biblioteca, ma i gemelli Weasley non riuscivano a parlare a bassa voce, il che faceva arrabbiare Charis. La giovane stava leggendo un libro, e desiderava non essere disturbata.

„Cosa stai leggendo?“ Chiese Fred, voltandosi verso la ragazza.
„Un libro sulle Maledizioni Senza Perdono.“ Rispose lei, con aria annoiata.

I due Grifondoro la guardarono sconvolti e ammirati allo stesso tempo. Quella ragazza non smetteva di sorprenderli. Fred le accarezzó i lunghi capelli corvini, era cosí bella. Charis sospiró ma non disse nulla, e continuó a leggere.

„Charis Dolohov? Charis Dolohov? Char. . .Oh, eccoti!“

Una ragazzina appartenente alla Casa di Tassorosso era appena entrata in biblioteca, e dopo aver urlato il suo nome era riuscita a trovare la persona che cercava.

„Perché diamine urli?“ Esclamó Charis, infastidita da quel comportamento.
„Il professor Silente desidera vederti.“ Disse la ragazza.

Charis chiuse il libro, e lo posó sul tavolo. Salutó con un gesto della mano i gemelli Weasley, e subito dopo si voltó, seguendo la ragazzina fuori dalla biblioteca. Perché il preside voleva vedere proprio lei? La Serpeverde non riuscí a giungere ad una conclusione logica. Le due ragazze continuarono a camminare, fino a quando Charis riuscí a scorgere la figura di Albus Silente. Il preside stava ammirando il giardino, dove stavano iniziando a nascere le prime foglie sugli alberi.

„Grazie Hannah, puoi andare.“ Disse Silente.

La Tassorosso annuí e si allontanó.

„Buon pomeriggio, Charis.“ Disse il preside, accompagnando quelle parole con un sorriso.
„Buon pomeriggio.“ Rispose lei, gentilmente.
„Immagino che tu desideri sapere perché ti ho fatta chiamare.“

La giovane non disse nulla, rimase in silenzio.

„Sta per succedere qualcosa. Non é vicino, ma non é nemmeno lontano. E quando succederá. .avró bisogno del tuo aiuto.“ Il preside la guardó.
„Che cosa si sta avvicinando?“ Chiese Charis, confusa dalle parole di Silente.
„Credo che tu sia abbastanza intelligente da poterlo capire senza il mio aiuto.“ Ribatté il preside, sorridendo.

La Serpeverde volse lo sguardo verso il giardino. Perché aveva chiamato lei? Harry Potter l´avrebbe aiutato in qualcunque occasione, non aveva bisogno di lei. Sospiró, era confusa ed arrabbiata. Non capiva che cosa stesse per accadere.

„Non capisco.“ Mormoró lei.
„Ne parleremo un´altra volta.“ Concluse il preside.

La Serpeverde annuí, e osservó il professor Silente che si allontanava.
Che cosa si stava avvicinando?
Scosse la testa, irritata dalle poche informazioni ricevute. Si incamminó verso la biblioteca, dove Fred la stava aspettando.

„Dov´é George?“ Chiese lei.
„É in punizione.“ Ridacchió Fred.

A Charis non importava dove fosse George. In quel momento desiderava solo sapere che cosa sarebbe accaduto, era curiosa di sapere di piú. Aveva bisogno di parlare con qualcuno, ma con chi?

„Che succede?“ Domandó Fred.
„Nulla.“ Rispose lei.

Il Grifondoro le rivolse un´occhiata scocciata, non era cosí stupido.

„Non adesso.“ Ribatté lei, quasi scusandosi.

Il preside non le aveva detto quasi nulla, sarebbe stato inutile parlarne con Fred in quel momento. Gli avrebbe spiegato tutto una volta venuta a conoscenza dei dettagli, o di qualche informazione utile. Perché Silente non poteva essere chiaro? Perché doveva essere cosí. . misterioso? Charis non riuscí a pensare ad altro per il resto della giornata. Quelle domande, quei dubbi, non volevano uscire dalla sua testa.

„Draco!“ Esclamó la giovane, accorgendosi della presenza del biondino.

Lui le rivolse un´occhiata infastidita, evidentemente era ancora arrabbiato a causa di ció che era successo a colazione, qualche giorno prima.

„Ho bisogno di parlare con te.“ Continuó lei.
„Cosa vuoi?“ Chiese Draco, scocciato.

Charis si guardó intorno, doveva assicurarsi che fossero da soli. Non voleva essere disturbata e, fortunatamente, la Sala Comune era vuota. Il giovane Malfoy era uno dei pochi che avrebbero potuto rispondere alla sua domanda, e lei aveva bisogno di chiarire i suoi dubbi.

É tornato?“ Domandó lei, guardandolo negli occhi.

E se fosse stato vero?
Era quello che il preside intendeva?

„Chi?“ Chiese Draco.
Voldemort.“

Quel nome fece rabbrividere il Serpeverde. Quasi nessuno osava pronunciare ad alta voce il nome del Signore Oscuro. Charis sorrise, divertita da quella sciocca paura di un semplice titolo.

„É morto.“ Rispose Draco, seriamente.                      

Molti maghi e streghe erano convinti che il Signore Oscuro fosse morto, o per lo piú desideravano credere a quelle voci. Charis non conosceva la veritá, ma era certa che un mago cosí potente come Voldemort non fosse morto.

„Ne sei sicuro?“ Lo provocó la ragazza.

Draco voleva andarsene, concludere quella conversazione in fretta. Suo padre, prima di entrare ad Hogwarts, gli aveva detto di non parlare apertamente della loro fedeltá a Voldemort, e alle sue idee. Ma non gli aveva mai detto se il Signore Oscuro fosse ancora in vita, i suoi genitori non gli avevano dato nessun informazione a riguardo. Draco credeva che era sparito, forse morto.

„Perché t´interessa?“ Sbottó lui.
„Ho bisogno di saperlo.“ Rispose Charis, decisa.

Perché desiderava sapere se Voldemort fosse tornato? Stava per tornare?

„Io non so nulla, Charis.“ Ammise Draco, sospirando.
La ragazza sbuffó, delusa. Era sicura che Draco sapesse qualcosa. Aveva bisogno di risposte, chi l´avrebbe potuta aiutare?



Charis, sfortunatamente, non era l´unica ad aver ricevuto una brutta notizia.

„Ron, non sei divertente.“ Disse Fred, divertito dalle parole del fratello minore.
„Non ti sto prendendo in giro.“ Ribatté Ron.
„Perché Percy vorrebbe parlare con Charis? Suvvia, non dire stupidaggini!“ Intervenne George.
„Percy vuole dividervi.“ Spiegó Ron, infastidito.
„E tu non desideri aiutarlo? George, illuminami, chi ha affermato che Charis é solo una Serpe?“ Disse Fred, guardando il gemello.
„Oh, se non ricordo male era Ron. Sí, ne sono sicuro.“ Rispose George.
„Preferisco aiutare voi. Non sopporto il comportamente di Percy.“ Disse Ron.

Stranamente, quelle parole riuscirono in qualche modo a convincere i gemelli. I tre Weasley sapevano di che cosa Percy fosse capace. Era un ragazzo estremamente ambizioso, e quando si poneva un obiettivo desiderava raggiungerlo a tutti i costi. Cosa sarebbe successo se avesse avuto intenzione di rovinare il rapporto di Fred e Charis? Percy non sopportava i Serpeverde, soprattutto coloro che avevano a che fare con i Mangiamorte.

„Cosa ti ha detto di preciso?“ Domandó George.
 „Mi ha chiesto se le voci che aveva sentito fossero vere, quelle riguardo a Fred e Charis. E dopo ha detto che avrebbe fatto delle ricerche sulla famiglia di Charis.“ Rispose Ron.
„Da dov´é nato questo improvviso interesse in Charis?“ Sbottó Fred, arrabbiato.
„Sono convinto che Percy voglia vendicarsi su di te, e non su Charis.“ Commentó George.

Fred era davvero stanco di Percy, non gli bastava essere Prefetto? Non poteva essere felice per i suoi voti perfetti? I gemelli e Ron non avevano mai apprezzato particolarmente Percy per il suo atteggiamento, e ultimamente anche Ginny stava cominciando a trovarlo irritante. Fred e George, peró, erano gli unici ad aver ricambiato il trattamento con scherzi e battute pesanti. Davvero Percy voleva vendicarsi per dei semplici scherzi? O voleva dimostrare di essere il migliore, e „salvare“ Fred dalle zanne di una Serpe?

„George, stai pensando a quello che sto pensando io?“ Disse d´un tratto Fred, sorridendo.
„Credo proprio di sí, Fred.“ Rispose George.

Percy non avrebbe vinto, non contro i gemelli.
 

Buona sera carissimi lettori.
Dopo tanto tempo sono riuscita a finire il capitolo e ne sono davvero felice.
Sta succedendo qualcosa e Charis é davvero curiosa. Draco non le é stato di aiuto, chi potrá aiutarla?
E Percy lascerá perdere?

perfectweapon.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Tre Weasley nei sotterranei. ***






"Tell me your desire, why you pulled me from the fire and sealed the deal with a kiss
Cause I wanna raise the dead, find a note that I can shred
On my walls I scrawl my gods
Don't care what happens when I die."









Charis aveva creduto che Draco l'avrebbe potuta aiutare, era sicura che il figlio di Lucius Malfoy sapesse qualcosa riguardo al Signore Oscuro. Era rimasta delusa nello scoprire che, in realtà, Draco non sapeva nulla. Chi l'avrebbe potuta aiutare? La Serpeverde aveva pensato e ripensato alle parole del preside, ma non era riuscita a giungere ad una conclusione concreta. Non sapeva a chi chiedere aiuto, e a causa di ció decise che era meglio aspettare. Avrebbe trovato le risposte che desiderava, ma non immediatamente. Doveva concentrarsi sullo studio, non poteva permettersi di non avere una media perfetta. I suoi genitori ne sarebbero rimasti delusi.

"Charis!"

 La giovane si voltó e vide l'allegro sorriso di Fred Weasley. Forse ciò di cui aveva bisogno era proprio la semplicitá e la contagiosa felicitá del ragazzo. Era piacevole trascorrere del tempo con lui, sarebbe riuscito a calmarla e farla pensare ad altro?

„Ciao.“ Lo salutò lei.

 „Ti sono mancato?“ Chiese il Grifondoro, con il suo sorriso malandrino.

Fred le afferró la mano e la avvicinó a sé, stringendola in un dolce abbraccio. Quel gesto fece rimanere la Serpeverde a bocca aperta. Non riusciva a capire se fosse infastidita da quell'abbraccio o stranamente felice. Preferí non pensarci.

„Come stai?“ Domandó la giovane, una volta che Fred l'ebbe lasciata andare.

 Il Grifondoro accennó un sorriso sorpreso. Quella ragazza riusciva a sorprenderlo ogni giorno. Era cambiata cosí tanto! Ricordava le giornate trascorse a infastidirla, quando riceveva solo parole piene di cattiveria da lei. E adesso poteva abbracciarla e lei cercava di dimostrargli che era interessata a lui. Era cosí felice di poter essere accanto alla Principessa delle Serpi, ammirare i suoi piccoli sorrisi e vedere che piano piano si apriva con lui.

„Non molto bene, a dire la veritá. Quell'idiota di Percy non è d'accordo con la nostra relazione, e cercherá di ostacolarla.“ Sbottó lui.

Charis scoppió a ridere.

 „Come se lui potesse dividerci.“ Disse, arrossendo leggermente.

Fred, grazie a quelle parole, si sentì più tranquillo. Lui e George avrebbero fatto qualsiasi cosa per impedire a Percy di rovinare il rapporto con Charis, ma Fred era felice che la giovane non avrebbe ceduto.

„Quindi è ufficiale?“

Charis non riuscì a ribattere a quella domanda. Il giovane Grifondoro iniziò a saltellare qua e là urlando:“Charis é la mia fidanzata“. La ragazza scosse la testa, accennando una risata divertita. Quel ragazzo era incredibile! Gli studenti che camminavano lungo il corridoio rivolsero delle occhiate stranite all'inusuale coppia, ma né Fred né Charis ci fecero caso. I due ragazzi trascorsero il resto della giornata a conversare del piú e del meno, per poi dirigersi verso la Sala Grande dove era pronta la cena. Charis, dopo aver cenato, si diresse verso i sotterranei, verso la Sala Comune di Serpeverde. Vincent stava discutendo animatamente con Goyle, e Draco stava osservando la scena con aria annoiata. Pansy desiderava avvicinarsi al figlio di Lucius Malfoy, ma non voleva infastidirlo. Ultimamente, il ragazzo aveva iniziato ad evitarla, e lei non riusciva a capire il motivo. Non apprezzava la sua presenza?

 „Ehy.“ Charis salutó Draco.

„È ufficiale, eh? Non si parla d'altro!“ Sbottó il Serpeverde, sbuffando.

„Povero Draco. Deve essere irritante non essere al centro dell'attenzione.“ Commentò Charis, sarcastica.

Qualche studente ridacchiò.

 „Ne abbiamo già parlato. Non sono d'accordo con questa... relazione.“ Disse Draco, masticando l'ultima parola come se fosse un boccone amaro.

Charis si versò una tazza di the. Alcuni ragazzi si erano avvicinati ai due, interessati alla conversazione. Molti Serpeverde non credevano alle voci che dicevano che Charis fosse la fidanzata di Fred. Ma se fosse stato vero?

„Cosa direbbero i tuoi genitori a riguardo?“ Chiese Draco, sfidandola con lo sguardo.

 La giovane Dolohov si accomodò sul divano.

 „I miei genitori sono interessati ai miei voti.“ Rispose lei, semplicemente.

„Perché hai scelto Fred?“ Sbottó Pansy con l'aria schifata.

 Charis sorseggiò lentamente il suo the. Pansy era davvero seccante, ma ciò che infastidiva Charis era la sua stupidità.

„Sbaglio o sei tu che speri di esser notata da Draco?“ Le disse.

 Nemmeno Draco riuscì a nascondere un sorrisetto divertito. Pansy le rivolse un'occhiataccia per poi dirigersi verso il dormitorio femminile.

„Un Grifondoro e una Serpeverde. È così strano.“ Aggiunse Goyle, pensieroso.

 Lentamente, la maggior parte dei ragazzi si ritirò nei propri dormitori, fino a quando Draco e Charis rimasero da soli.

„Hai trovato le risposte che cercavi?“ Le chiese Draco.

„No.“ Rispose lei.

 Anche la Sala Comune di Grifondoro era deserta, la maggior parte degli studenti stava dormendo. Solo Fred e George erano ancora svegli, e stavano aspettando il ritorno dei Prefetti. Il ritorno di Percy, per la precisione. Fred era sdraiato sul divanetto di velluto rosso, mentre George era seduto su una poltrona.

„Cosa hai intenzione di fare quando arriverà?“ Chiese George.

 I due, inizialmente, volevano fare uno scherzo al fratello. Volevano fare qualcosa di grande, ma sapevano che non sarebbe servito, molto probabilmente Percy si sarebbe arrabbiato ancora di più.

„Non ne ho idea.“ Rispose Fred, scoppiando a ridere.

 Avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvare la sua relazione con Charis, non avrebbe permesso a Percy di rovinare quel legame. I due Grifondoro continuarono a parlare di Percy e di cosa avrebbero potuto fare, ma le loro idee non erano abbastanza.

 „Ma quando arriva?“ Sbottò George.

 Dopo qualche minuto finalmente qualcuno fece il suo ingresso nella Sala Comune.

„Dov'è Percy?“ Chiese Fred alla ragazza che era appena arrivata.

 „È andato dai Prefetti di Serpeverde.“ Rispose lei, per poi dirigersi verso il suo dormitorio.

 I due gemelli si alzarono immediatamente. Che diamine voleva fare Percy? Dovevano raggiungerlo il prima possibile, non potevano lasciargli fare ogni cosa che desiderava.
 
 


„Byron, ho bisogno di parlare con lei. Non puoi impedirmelo.“ Disse Percy, con tono autoritario.

 Il Prefetto Serpeverde gli rivolse uno sguardo annoiato. Il ragazzo era davvero stanco e l'ultima cosa che desiderava era discutere con un Grifondoro.

„Potresti ritornare nella tua Sala Comune? Non ho tempo per queste stupidaggini.“ Rispose lo studente appartenente alla Casa Verde.

 Percy gli rivolse un'occhiataccia, ma prima che potesse dire qualcosa Draco e Charis uscirono dalla Sala Comune.

„Che sta succedendo?“ Sbottò Draco, osservando il Grifondoro.

„Oh, che fortuna. Stavo cercando proprio te, Charis.“ Disse Percy.

 La ragazza lo guardò senza dire una parola. Era sicura che prima o poi sarebbe venuto da lei, Fred l'aveva avvertita. Byron sbuffò e fece cenno a Draco di seguirlo nella Sala Comune, lasciando Percy e Charis da soli.

„Allora?“ Chiese lei.

 „Ho scoperto che tu e mio fratello siete molto vici...“ Inizió a spiegare il ragazzo, ma fu interrotto dalle risate della Serpeverde.

„I miei complimenti. Hai scoperto una cosa che sa tutta la scuola. Davvero, sono impressionata.“ Commentò lei, sarcasticamente.

 „Inoltre sono venuto a sapere che tuo zio è un Mangiamorte. Non credo che tu abbia una buona influenza su mio fratello. Forse sarebbe meglio...“ Continuó il Prefetto, non facendo caso al tono della giovane, ma ancora una volta fu fermato prima di finire ciò che voleva dire.

„Quindi io avrei una cattiva influenza su Fred perché mio zio è un Mangiamorte? Adoro la tua logica.“ Disse lei, accennando un sorriso ironico.

Delle risate familiari fecero voltare sia Charis che Percy.

„Ero convinto che Percy fosse intelligente. Che ne pensi Fred?“ Chiese George.

 „Forse ci siamo sbagliati, mio caro George.“ Rispose Fred, sorridendo.

Charis si appoggiò con la schiena al muro, sperando che i gemelli avrebbero posto una fine a quella conversazione.

„Cosa fate qui? Dovreste essere nel dormitorio maschile a quest'ora!“ Esclamó Percy, arrabbiato.

 „E tu dovresti fare il tuo lavoro da Prefetto e non infastidire questa graziosa signorina.“ Rispose Fred.

A quelle parole Charis ridacchiò e scosse la testa. Quel ragazzo era incredibile.

„Questa storia deve finire, e se continuerà avvertirò nostra madre. Non sarà felice di sapere che Charis è la nipote di Antonin Dolohov, o sbaglio?“ Disse il Prefetto.

 Fred e George rimasero senza parole. Percy avrebbe fatto di tutto pur di dividere Charis e Fred? O stava semplicemente fingendo per raggiungere il suo obiettivo? Prima che qualcuno potesse dire qualcosa dei passi veloci e silenziosi si avvicinarono al gruppetto. Sulle labbra della Serpeverde si dipinse un ghigno divertito.

„Tre Weasley nei sotterranei? Che strana coincidenza.“ Mormorò la profonda voce del professor Snape.

„Professore, il Prefetto dei Grifondoro ha il diritto di infastidire il nostro Prefetto e infastidire gli studenti appartenenti alla Casa di Serpeverde?“ Chiese Charis, con un sorriso innocente.

Fred e George non dissero nulla, preferirono godersi lo spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi.

„Percival Weasley, ritorna nella tua Sala Comune e porta con te gli altri due Weasley. Se ti vedrò ancora nei sotterranei toglierò dei punti alla vostra Casa. Sono stato chiaro?“ Le sue parole erano come veleno per Percy.

„Sí, signore.“ Disse il Prefetto, per poi dirigersi velocemente verso le scale, seguito da Fred e George.
 
 
 
 

Durante i giorni successivi Percy non si avvicinò nemmeno per sbaglio alla Principessa delle Serpi, ed evitò qualsiasi contatto con Fred e George. Charis sapeva che non era finita lí, ma per qualche giorno avrebbe potuto stare tranquilla. La giovane Serpeverde aveva deciso di non dare troppa importanza alle parole di Percivald, così come aveva deciso di non pensare a ciò che le aveva detto Silente. Era inutile ragionare su qualcosa quando aveva così poche informazioni a riguardo. Forse un giorno sarebbe riuscita a capire tutto, ma quel giorno non era ancora arrivato.

„Sei stranamente tranquilla.“ Le disse Fred, quando incontrò la ragazza nel giardino di Hogwarts.

„Potrei dire la stessa cosa. Non stai studiando molto, vero?“ Chiese lei, riferendosi agli esami del quinto anno.

„Come fai a esserne così sicura?“ Domandò Fred, fingendosi offeso.

 „Forse perché non fai altro che trascorrere il tuo tempo libero ad inventare scherzi o a infastidirmi.“ Rispose Charis, sfogliando distrattamente il libro di Pozioni.

„Perché non mi aiuti a studiare allora?“ Propose il Grifondoro, sorridendo.

 La Serpeverde alzò lo sguardo, esaminando l'espressione del giovane per capire se stesse scherzando o meno.

„Se vuoi...“ Mormorò lei, volgendo lo sguardo verso il libro.

 „Hai accettato! Non ci credo!“ Esclamò lui, felicemente sorpreso.

 Charis scosse la testa e sospirò. Sarebbe stato interessante ma anche dannatamente difficile fare in modo che Fred studiasse senza distrarsi.

 „Quando vuoi iniziare?“ Chiese la Serpeverde.

„Venerdì pomeriggio, se puoi.“ Disse Fred.

La ragazza annuì senza dire nulla. Il giovane Grifondoro la osservò sorridendo. Charis era cambiata così tanto, nonostante solo le persone più vicine a lei potessero accorgersene.
 



„Tu inizierai a studiare?!“ Esclamò Ron, sorpreso dalle parole del fratello.

Il giovane Weasley stava mangiando una coscia di pollo ed Hermione lo osservava disgustata. Ron, molto probabilmente, non aveva la minima idea di che cosa fossero le buone maniere a tavola.

„Stai zitto.“ Rispose Fred, accennando una risata.

 Hermione sorrise, felice di sentire qualcosa di positivo uscire dalle labbra di Fred. Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere il Grifondoro studiare per gli esami.

„Sono proprio curioso di sapere quanta pazienza ha Charis.“ Disse George, con un piccolo ghigno.

Harry e Ron scoppiarono a ridere.

„Avete risolto le cose con Percy?“ Chiese Ron d'un tratto.

„Non proprio. Ha detto che se non smetterò di frequentare Charis lo dirà a nostra madre.“ Rispose Fred.

„Questa storia non finirà bene...“ Mormorò Hermione, scuotendo la testa.

I Grifondoro non erano gli unici a pensarla in quel modo, anche qualche Serpeverde temeva che quella relazione avrebbe portato qualche problema spiacevole alla Principessa delle Serpi.

„Percy è un idiota.“ Sbottò Vincent.

„Non è nulla di strano. È un Grifondoro.“ Disse Draco.

Charis annuì, nonostante non fosse molto entusiasta di dover affrontare quell'argomento. Aveva deciso di non pensarci troppo, ma evidentemente era impossibile.

„Non eri tu quello che non approvava la loro relazione?“ Sbuffò Pansy, annoiata.
 
„Esatto, ma quell'idiota non si può permettere di fare una cosa del genere.“ Rispose Draco.

„E come vorresti impedirlo?“ Chiese Charis, mentre sorseggiava il suo caffè.

„Non ne ho idea.“ Ammise il Serpeverde, sbuffando.

„Questo è il problema, non puoi fermarlo. Se vorrà avvisare sua madre lo fará.“ Spiegò Charis.

"E cosa potrebbe fare sua madre?“ Domandò Vincent, il quale non era a conoscenza di tutti i dettagli.

„Antonin Dolohov ha ucciso gli zii di Fred.“ Intervenne Pansy.

 „I Weasley sono così dannatamente stupidi.“ Esclamò Draco.

Charis non disse nulla. Lei stessa non riusciva a capire perché la madre di Fred avrebbe potuto porre fine alla loro relazione. Antonin Dolohov era suo zio, lei era un´altra persona, non avevano nulla in comune se non il sangue. Per una volta era d´accordo con il giovane Malfoy.

„Le relazioni sono così complicate.“ Sospirò Pansy.

 La nipote di Antonin Dolohov accennò un sorriso divertito, quella ragazza era così stupida!

„E con ciò intendi la tua relazione immaginaria con Draco?“ Chiese Charis.

 Vincent scoppiò a ridere, contagiando il resto delle persone che avevano ascoltato la conversazione. La Principessa delle Serpi era già impegnata a cercare delle informazioni o degli indizi su quello che le aveva detto il preside, e adesso si era aggiunta un´altra preoccupazione: la sua relazione con Fred Weasley. Non aveva bisogno dei commenti idioti di Pansy, la sua presenza era già abbastanza.




„Fred, sai che giorno è?“ Chiese George, mentre uscivano dall´aula di Pozioni.

„Venerdì, perché?“ Rispose Fred, confuso da quella domanda.

„Oggi inizierai a studiare!“ Urlò George, sorridendo.

 Fred si limitò ad una semplice risata. Suo fratello non aveva fatto altro che prenderlo in giro in quei giorni, ormai non sapeva più come rispondere alle sue provocazioni. Ron ed Harry erano convinti che Fred non sarebbe riuscito a concentrarsi sullo studio, mentre Hermione gli aveva agurato buona fortuna. Percy, stranamente, lo stava ignorando e Fred ne era davvero felice. Perché avrebbe dovuto parlare con la persona che voleva rovinare il suo rapporto con Charis?

„Fred, mi stai ascoltando? Siamo arrivati!“ Esclamò George, dando una spintarella al gemello.

 Fred lo salutò e si diresse lentamente all´interno della biblioteca. Charis era seduta su una poltrona e stava sfogliando un libro.

-Come al solito.- Pensò Fred, sorridendo.

 Il giovane posò i suoi libri sul tavolo, senza distogliere lo sguardo dalla Serpeverde. Charis aveva notato il nuovo arrivato, ma desiderava finire di leggere il capitolo. Detestava interrompere una lettura prima di poter finire almeno il capitolo. Fred si avvicinò silenziosamente alla ragazza e, quando si trovò a pochi centimetri da lei, le diede un piccolo bacio sulla guancia. Charis si voltò verso il Grifondoro con un´espressione confusa, ma non riuscì a nascondere un mezzo sorriso causato da quel bacio.

„Con che materia vorresti iniziare?“ Chiese lei, dopo aver terminato di leggere il capitolo.

„Pozioni?“ Propose Fred, nonostante odiasse quella materia.

„Oggi puoi imparare cinque pozioni a memoria, e poi ti interrogherò.“ Disse Charis.

„Cinque pozioni a memoria?! Non è troppo?“ Domandò il ragazzo, sorpreso.

„Non ti rimane molto tempo.“ Ribatté la Serpeverde.

Fred fece un sospiro profondo ed aprì il suo libro di Pozioni, che era in pessime condizioni. Charis sorrise ed afferrò il libro che stava leggendo prima dell´arrivo di Fred. La giovane sperava che il Grifondoro si impegnasse, desiderava aiutarlo ma non avrebbe potuto fare molto se il ragazzo non avesse mantenuto la concentrazione.

„É passata un´ora. Hai imparato qualcosa?“ Chiese Charis, posando il libro sulla scrivania.

„Mh, forse.“ Rispose Fred, grattandosi la testa.

Non aveva un´espressione molto convinta ma passò il libro di Pozioni a Charis, permettendole di interrogarlo. Il giovane non rispose alla prima domanda, ma già alla seconda riuscì a rispondere. Sì, sbagliò uno degli ingredienti ma non aveva importanza. Alla fine dell´interrogazione Charis accennò un sorriso.

„Sei riuscito ad imparare quattro pozioni a memoria, devi solo ripassare di nuovo la prima.“ Disse la giovane, felicemente sorpresa.

 „Il tuo ragazzo è un genio.“ Commentò Fred, ridacchiando.

„E il mio ragazzo potrebbe imparare ancora due pozioni, che ne pensi?“ Chiese Charis.

 Il Grifondoro sbuffò, era davvero stanco. Non era abituato ad impegnarsi così tanto per uno stupido esame, preferiva usare la sua intelligenza per i suoi scherzi e le sue creazioni.

„E non potrei ricevere qualcosa in cambio prima di continuare a studiare?“ Domandò il Grifondoro dai capelli rossi, rivolgendole un sorrisetto malizioso.

„Cosa vorresti?“ Chiese lei.

Fred si alzò dalla sedia e si avvicinò alla Serpeverde, fino a trovarsi davanti a lei. La giovane lo guardò confusa, che diamine voleva? Il ragazzo si abbassò, seguito dagli occhi color smeraldo della Serpeverde, per poi posare le labbra su quelle di lei. Charis sgranò gli occhi, stupida da quell´azione, ma non fece nulla per fermarlo. Fred, quando capì che la giovane si era tranquillizzata, approfondì il bacio.

„Adesso puoi ritornare a studiare.“ Mormorò lei, quando Fred pose fine a quel contatto.

Il Grifondoro notò l´imbarazzo di Charis e scoppiò a ridere, ricevendo un´occhiataccia da parte della giovane.

„Studia.“ Sbottò lei, per poi continuare a leggere il suo libro.




Vorrei semplicemente scusarmi per il ritardo. Quest´anno ho avuto la Maturitá, i test d´ammissione all´Universitá e non sono riuscita a continuare la mia FF. 
Spero che questo capitolo vi piaccia.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** La lettera ***




"So how can this be?
You’re praying to me
As I look in your eyes
I know just what that means

I can be, I can be your everything"





George e Fred Weasley stavano studiando. Quando si trovavano nella biblioteca non potevano distrarsi né distogliere lo sguardo dai libri. Charis li controllava e li interrogava. Ma qualche volta studiavano nella Sala Comune, e lí nessuno li poteva tenere sotto d´occhio. Ogni tanto Harry e Ron li distraevano involontariamente, e altre volte iniziavano a parlare delle loro invenzioni oppure si lamentavano.

„Charis.“ Disse Fred, a bassa voce.

La giovane alzó lo sguardo dai suoi appunti. Durante le ultime settimane c´erano tanti test, interrogazioni e anche delle prove pratiche. Aveva bisogno di studiare, non poteva dedicare sempre il suo tempo ai gemelli. Dovevano farcela da soli. La Serpeverde non poteva permettere di rovinare la sua media perfetta. Non desiderava rendere felici i suoi genitori, voleva semplicemente evitare una discussione spiacevole ed inutile.

„Ti piacerebbe andare alla Coppa del Mondo di Quidditch?“ Chiese il Grifondoro.
„Con te?“ Chiese Charis.

Fred annuí con un cenno del capo. George accennó una risata divertita. La ragazza non amava il Quidditch. Stare seduta e osservare degli uomini volare sulle scope non era il suo passatempo preferito. Ma cosa avrebbe fatto durante l´estate? Pranzi silenziosi con i suoi genitori, cene eleganti e sguardi severi da parte dei suoi parenti e notti trascorse a leggere.

 „Okay.“ Rispose lei, per poi rivolgere la sua attenzione agli appunti.

Il ragazzo sorrise e ritornó a studiare. Era felicemente sorpreso dalla risposta di Charis.
 



 

„Harry, Hermione! Ho bisogno di parlare con voi!“ Esclamó Ron.

La Sala Comune era vuota, era il momento perfetto per parlare in tranquillitá, senza essere disturbati.

„É successo qualcosa?“ Chiese Hermione, leggermente preoccupata.

Il giovane Weasley si accomodó sul divano, accanto ad Harry.

„Non riesco a trovare Fred e George. Dovete aiutarmi, é davvero importante!“ Disse Ron, con un espressione nervosa.
„Perché?“ Domandó Harry, confuso.
„Non ne sono sicuro, ma credo che Percy voglia mandare una lettera a nostra madre. Ne stava parlando con la sua fidanzata. Diamine, non so che fare.“ Spiegó il ragazzo.
„Dobbiamo avvertire Fred!“ Esclamó Hermione, alzandosi dalla poltrona.
„Hanno parlato anche di me. Se gli rovineró ancora i piani svelerá qualcosa a nostra madre. Ha detto qualcosa del genere.“ Mormoró Ron, spaventato.

Harry si aggiustó gli occhiali. Era convinto che Percy non fosse cosí cattivo. Sapeva che era una persona estremamente permalosa e pignola, ma non si sarebbe mai immaginato che avrebbe fatto qualsiasi cosa per distruggere i suoi fratelli.

„Allora ci penseró io!“ Sbottó Hermione, uscendo velocemente fuori dalla Sala Comune.

I due Grifondoro si alzarono, non avrebbero lasciato Hermione da sola.
 




 
I gemelli Weasley avevano finalmente finito di studiare. Fred aveva deciso che avrebbe accompagnato Charis verso la Sala Comune dei Serpeverde, e George preferí lasciarli da soli. Li salutó e si diresse verso le scale che l´avrebbero portato nella Sala Comune dei Grifondoro.

„George! George!“ Urló una voce femminile.

Il giovane si voltó e un sorriso divertito si dipinse sulle sue labbra.

„Hermione Granger che alza la voce a quest´ora? É successo qualcosa di grave? Sembri stanca, hai corso?“ Chiese il gemello.
„Dov´é Fred?“ Domandó Harry, con un tono stranamente serio.
„Con Charis, dovrebbe arrivare tra qualche secondo. Perché?“ Chiese George, confuso.
„Dobbiamo assolutamente trovare Percy. Sta per scrivere una lettera a nostra madre!“ Esclamó Ron, ad alta voce.
 „Quel bastardo!“ Sbottó George.
„George, che sta succedendo?“ Domandó Fred, il quale era appena arrivato.

I quattro Grifondoro si voltarono verso il nuovo arrivato. I loro occhi trasmettevano paura, rabbia e delusione.

„Percy sta per scrivere a nostra madre. Dobbiamo muoverci!“ Rispose George.
„Harry, tu e Ron controllate il giardino. Hermione, tu vai nella Sala Comune ed io e George andremo nella Sala d´Ingresso. Muovetevi!“ Disse Fred velocemente, per poi correre verso la Sala d´Ingresso seguito immediatamente da George.

Temeva che quel momento sarebbe arrivato, ma non cosí presto. Sperava che fosse solo un avvertimento, nulla di serio, ma Percy era determinato a concludere quella storia. Fred era furioso, questa volta non c´era nessuna traccia d´ironia nella sua espressione. I due gemeli arrivarono nella Sala d´Ingresso. Qualche studente stava leggendo, altri stavano semplicemente chiaccherando e bevendo una tazza di thé. Percy si trovava al tavolo dei Grifondoro ed accanto a lui si trovava la sua ragazza, appartenente alla Casa Blu. Fred si avvicinó velocemente al fratello.

„Avete bisogno di qualcosa?“ Chiese Percy, volgendosi verso i due gemelli.

George sapeva che cosa sarebbe successo, ma non fece nulla quando Fred colpí il viso pallido di Percy. Non aiutó nemmeno il fratello maggiore ad alzarsi. Si limitó ad osservare la scena, ad ascoltare i gemiti di dolore di Percy, i suoi insulti rivolti a Fred. Gli studenti presenti nella Sala non riuscivano a capire che cosa stesse accadendo.

„Sei impazzito?“ Urló Percy, alzandosi in piedi.
„Riesci a rovinare ogni singola cosa!“ Sbottó Fred, afferrando il colletto.
„Oh, ti riferisci alla tua relazione?“ Le sue parole erano piene di veleno.

Fred non riuscí a trattenersi e lo lasció cadere sul pavimento. La fidanzata di Percy cercó di aiutarlo, ma Percy le fece cenno di allontanarsi.

„Ho giá mandato la lettera, é finita.“ Mormoró Percy, massaggiandosi la testa.
„Io ti uccido!“ Gridó Fred.

Fece per colpirlo di nuovo ma qualcuno lo fermó. Si voltó e si ritrovó faccia a faccia con la professoressa McGonagall.
 




 
„Vincent, potresti spiegarmi perché stai correndo?“ Chiese Blaise, senza alzare lo sguardo dal libro che stava leggendo.
„Fred ha preso a pugni Percy!“ Esclamó Vincent, attirando l´attenzione delle persone presenti nella Sala Comune.
„Fred Weasley?“ Chiese Draco, sorpreso dalle parole del compagno.

Fred aveva picchiato Percy? Charis non riusciva a credere alle proprie orecchie. Voleva dire qualcosa, andare da lui, fare qualcosa ma era come se il suo corpo non la ascoltasse. Era bloccata. Draco le rivolse uno sguardo stranamente gentile, come se volesse confortarla.

„E perché l´avrebbe fatto?“ Domandó Gregory.
„Fred gli ha detto che riesce sempre a rovinare tutto, e Percy ha affermato di aver mandato una lettera.“ Spiegó Vincent, grattandosi la testa.

Charis si alzó ed uscí immediatamente dalla Sala Comune. No, non era possibile. Non poteva essere vero.
Draco scosse la testa. Non era ancora finita, e non sarebbe finita bene.

„E la McGonagall l´ha portato nel suo ufficio.“ Agggiunse Victor.

Charis avrebbe voluto distruggere Percy e raggiungere Fred, per poter parlare con lui, per ascoltarlo e per aiutare a calmarlo. Era sicura che fosse davvero arrabbiato, altrimenti non sarebbe mai arrivato ad usare le mani. Ma cosa sarebbe successo adesso? La madre dei gemelli avrebbe davvero fermato la loro relazione? Fred l´avrebbe ascoltata senza lottare per il loro rapporto? Quei pensieri confusero Charis ancora di piú. Aveva bisogno di risposte, di certezze. Aveva bisogno di Fred e del suo sorriso che riusciva a migliorare ogni situazione.
Quella sera Draco andó a cercare la giovane Serpeverde e lei lo seguí nella Sala Comune. Non cercó Fred, ma non riuscí a pensare ad altro. Fu una lunga notte, piena di incubi, preoccupazioni e rabbia. Charis non dormí molto, ma rimase nel letto fino a quando le altre ragazze non si alzarono.

„Vieni a lezione?“ Chiese Pansy.

La sua testa era piena di pensieri e non c´era piú spazio per il disprezzo che provava verso alcune persone, di conseguenza riuscí a sopportare Pansy ed insieme andarono alla prima lezione di quella giornata.

„Ti senti meglio?“ Le chiese Draco, quando la incontró a pranzo.

Charis si accomodó accanto a Pansy, e Vincent, Gregory e Blaise si unirono a loro.

„Sto bene.“ Rispose lei.

I gemelli Weasley si trovavano al tavolo dei Grifondoro. Fred aveva notato Charis ma non era riuscito ad alzarsi. Non sapeva che cosa dirle. La lettera di sua madre sarebbe arrivata presto ed era, per la prima volta, davvero spaventato. Aveva paura di ferire la sua Principessa. Voleva sistemare tutto, ma la Strillettera che cadde nelle sue mani distrusse tutti i suoi buoni propositi. Gli occhi dei Grifondoro erano rivolti verso Fred, e le altre Case si voltarono non appena sentirono la voce di sua madre. Charis non si voltó e chiuse gli occhi.

La nipote di Antonin Dolohov? Fred Weasley, non voglio piú sentire quel cognome!

Le prime frasi della lettera portarono l´attenzione degli studenti su Charis. I Serpeverde, tuttavia, fulminarono con lo sguardo Fred. Sapevano che quella relazione avrebbe causato dei problemi, e non avrebbero lasciato la Principessa delle Serpi da sola. Charis aprí gli occhi soltando quando la madre di Fred finí di urlare, di insultare la sua famiglia. Molti erano convinti che sarebbe scappata per non dover guardare nessuno, per non dover ascoltare le scuse di Fred o semplicemente per rimanere da sola, ma lei rimase seduta. Riprese a mangiare lentamente, ed i suoi compagni fecero lo stesso. Il giovane Grifondoro rimase nella Sala d´Ingresso. Sarebbe andato a lei dopo la fine del pranzo.
 




 
Detestava Antonin Dolohov, e detestava le persone che la giudicavano solo perché era sua nipote.

„Charis. .“

La ragazza si voltó e fece qualche passo verso Fred. La stava aspettando per poter parlare. Charis, nonostante la rabbia, la delusione, continuava a sperare. Sperava che quella lettera non stava per concludere la loro relazione, sperava che il Grifondoro avrebbe lottato. Charis gli aveva detto che sua madre non avrebbe mai rovinato il loro rapporto, quel giorno era riuscita a farlo sorridere ed ora desiderava che lui facesse lo stesso con lei.

„Mi dispiace per quello che ha detto.“ Si scusó lui.

Charis si passó una mano tra i lunghi capelli corvini per poi scuotere la testa. Non riusciva a credere alle sue orecchie.

„É tutto ció che hai da dire?“ Chiese lei, senza alzare la voce.

Fred non riuscí a sostenere il suo sguardo. Gli occhi verdi della giovane erano pieni d´ira, ma anche di forza e determinazione. Non era piú la ragazzina che evitava le persone, che preferiva rimanere nella Sala Comune e leggere. La Principessa delle Serpi era diventata piú forte, ed in quel momento Fred si sentiva cosí piccolo ed inutile.

„Non so che cosa fare. .“ Mormoró lui.

Sulle labbra di lei si dipinse un sorriso amaro.

„Puoi contattare tua madre e comunicarle che é finita. Non sentirá mai piú il cognome della mia famiglia.“ Disse Charis, cercando di restare calma.

Fred cercó di afferrarle la mano ma la giovane scosse la testa e si allontanó. Non voleva vederlo, non voleva piú parlare con lui. Si diresse verso la Sala Comune senza salutarlo. Era riuscita a rimanere tranquilla di fronte a lui, ma faceva davvero male. Desiderava distruggere tutte le statue presenti nella Sala Comune, rovinare i quadri ed urlare fino a perdere la voce. Voleva sfogarsi, lasciar uscire il dolore dal suo corpo. Era riuscito a farla sorridere, ma quel giorno aveva distrutto la felicitá che aveva creato. Odiava sua madre, odiava Percy, ed odiava lui.

„Char-. .“

Il legno freddo della bacchetta di Charis interruppe la frase di Draco. Dopo essersi ripreso dallo spavento, il Serpeverde spostó la bacchetta della ragazza con un dito.

„Scusa.“ Disse lei, abbassando la bacchetta.

Draco si accomodó sul divano e preparó due tazze di thé nero. La giovane si accomodó accanto a lui. Non c´era quasi nessuno nella Sala Comune. Zabini era seduto sulla poltrona e Pansy e Gregory stavano giocando a scacchi.

„Mi dispiace per quello che é successo.“ Disse Pansy.
„Non ho bisogno della vostra compassione.“ Rispose Charis, sorseggiando il thé.
„E di cosa hai bisogno?“ Chiese Blaise, guardandola.
Di andare avanti.




Vi chiedo scusa per il ritardo e spero che qualcuno desideri ancora leggere questa storia, e spero che vi piaccia il nuovo capitolo!
Fatemi sapere la vostra opinione con un commento, se desiderate.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** La Coppa del Mondo ***


Un'estate trascorsa alla Mansione Dolohov e alla Mansione Malfoy non era una vittoria, ma le conversazioni vuote con i suoi genitori e le cene con i Malfoy riuscivano ogni tanto a strapparla dai suoi pensieri.

Aveva sempre destato i momenti trascorsi con la sua famiglia, e anche Draco non era una delle sue persone preferite, ma quest'estate non riusciva nemmeno ad arrabbiarsi per i commenti affillati di sua madre. La tensione alla Mansione Malfoy non era un problema per lei, dopotutto i Serpeverde e Draco erano la sua famiglia. La loro determinazione a proteggerla ed aiutarla le aveva tirato un sospiro di sollievo. Almeno loro non l'avevano abbandonata...

Forse era quello il motivo per il quale aveva accettato l'invito di Draco alla Coppa del Mondo di Quidditch, oppure il sapere che i Weasley si sarebbero presentati aveva influenzato la sua scelta. O si trattava di semplice noia.

Il Grifondoro aveva passato una delle estati peggiori della sua vita, e nemmeno le partite di Quidditch in giardino erano riuscite a rallegrarlo. George, Ron e persino Ginny ed Hermione avevano provato di tutto per rubargli un sorriso o almeno per tirarlo fuori dalla sua camera ma nessuno di loro ci era riuscito.

Fred litigò per la prima volta con sua madre, dopo esser tornato a casa alla fine dell'anno scolastico. Certo, spesso veniva rimproverato, ma non aveva mai alzato la voce con lei. Quella sera erano volati insulte, pentole e lacrime. Fred si odiava per aver dato ascolto a lei, e per aver perso la sua piccola Serpe e si odiava ancora di più per non esser riuscito ad aprire il suo cuore a sua madre. Se solo le riuscisse a spiegare il sentimento che provava per Charis e se solo lei lo lasciasse parlare. Suo padre non gli disse nulla e il figlio gliene era davvero grato. Fu proprio il padre a farlo sorridere ricordandogli della Coppa del Mondo.

I Malfoy erano stati invitati personalmente da Cornelius Caramel nella tribuna del ministro e, nonostante Charis l'avesse già sentito una ventina di volte, era felice di non doversi schiacciare tra un centinaio di fan accanniti. Draco e Charis si trovavano dietro a Lucius e lo seguivano, facendo attenzione ai maleducati che correvano intorno a loro.

I Weasley non erano stati così fortunati e ci avrebbero messo un pò, prima di arrivare ai loro posti. Fred era felice di esser lì con la sua famiglia e con i suoi amici, ma George sapeva che non ne era entusiasta, dopotutto quando è stata l'ultima volta che Fred rifiutò di scommettere su una delle due squadre?

"Accidenti papà, a che altezza siamo?" Chiese Ron.

Tutti volsero lo sguardo al di giù sentendo delle risate di scherno. Lucius Malfoy, Draco Malfoy e una ragazza dai capelli chiari che dava di spalle.

"Mettiamola così: se piovesse, saresti il primo a saperlo." Rispose Lucius.

Draco ridacchiò e finalmente anche la giovane si voltò e accennò una piccola risata.

"Charis?!" Esclamò Fred senza riuscire a controllarsi.

L'espressione della giovane Serpe cambiò radicalmente ma non distolse lo sguardo. Quei due smeraldi dannatamente tristi l'avrebbero seguito ogni sera da quel giorno.

"Noi saremo nella tribuna del ministro, su invito personale di Cornelius Caramel stesso." Disse Draco, ponendo fine a quel momento.

Ron ringhiò ma nessuno continuò con le provocazioni, ogni famiglia si diresse verso i propri posti.

Perchè faceva così male?

Perchè era con i Malfoy?

Perchè aveva urlato il suo nome?

Perchè aveva cambiato stile di capelli? Era sempre la sua piccola Serpe?

Ma i loro sguardi tradivano quelle maschere che indossavano con gli altri. I loro occhi urlavano, litigavano e si cercavano.

Charis era convinta, o almeno cercava di convincersi, che il ricordo del ragazzo non le facesse più male, ma quell'incontro le diede uno schiaffo e facendole capire che il dolore non sarebbe passato così facilmente. Fred, invece, sapeva che fosse infelice e quell'incontro glielo confermò.

 

 

 

Dopo aver sentito dell'attacco dei Mangiamorte alla Coppa del Mondo il comportamento dei genitori di Draco, di Charis e tante altre famiglie, cambiò. Erano nervosi, irritati, sembravano quasi spaventati. Quell'anno sarebbe stato diverso, l'aria era cambiata.

Anche la vita ad Hogwarts non sarebbe stata così calma come al solito. Quell'anno Hogwarts avrebbe ospitato altre due scuole: Durmstrang e Beauxbatons per il torneo Tremaghi. Il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure era strano, ma ormai gli studenti erano abituati ad un nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure ogni anno.

Il primo giorno fu pura sofferenza per Charis. Osservare l'arrivo delle due scuole e le loro canzoni era più irritante di dover assistere allo smistamento degli studenti del primo anno. La giovane tirò un sospiro di sollievo quando quella messa in scena finì e non le importò nemmeno dell'annuncio del torneo. Si alzò e si diresse verso la sala comune. Voleva controllare l'orario scolastico e dare un'occhiata ai nuovi libri di testo ed insolarsi dal resto del mondo. Soltando quando Pansy tornò nel dormitorio e cercò di parlare con Charis, quest'ultima decise che era ora di unirsi al resto del gruppo.

"Posso offrirti del thè?" Chiese Blaise alla nuova arrivata.

La giovane Dolohov annuì con un cenno della testa e si accomodò su una delle poltrone. Preferiva il divano ma Daphne e Vincent le avevano rubato il posto sfortunatamente.

"Mi piacciono i tuoi capelli, è un bel cambiamento." Disse il loro prefetto.

"Grazie." Rispose Charis, per poi accettare la tazza offerta da Blaise.

"Come ti senti? Non ti manca il Grifondoro?" Domandò Daphne.

Sapeva che qualcuno avrebbe aperto quel discorso ed era pronta ad indossare la maschera che avrebbe nascosto la verità.

"Perchè mi dovrebbe mancare un codardo?"

Se avesse nascosto le proprie emozioni e se avesse finto di star bene forse sarebbe riuscita a farlo per davvero. Draco scrutò il viso della ragazza, non era convinto di quelle parole. Dopotutto avevano trascorso l'intera estate insieme e poteva ammettere di conoscere la serpe meglio del resto del gruppo.

"Era ora!" Disse Pansy ad alta voce.

"Perchè non cogliamo l'occasione per festeggiare? Per smettere di pensare al torneo, alle nostre famiglie e ai Gridondoro?" Propose Blaise.

Draco alzò lo sguardo verso il ragazzo, quell'idea gli piaceva.

"Sono d'accordo. Che cosa proponi Zabini?" Chiese il biondo.

Blaise finì di bere il thè, compaciuto che la sua idea avesse catturato l'attenzione degli altri.

"Basterà acquistare del Whiskey Incendiario e magari anche qualche bottiglia di vino d'ortica ed il gioco è fatto! Possiamo pure spostare i festeggiamenti in giro per Hogwarts. Possiamo fare quello che vogliamo."

"Che ne dici?" Chiese Draco a Charis.

L'approvazione di Draco era sempre stata considerata essenziale. Nessuno si sarebbe permesso di organizzare qualcosa alle spalle del Principe delle Serpi. Se durante il primo ed il secondo anno Charis era rimasta in disparte, adesso era l'ora di farla salire sul suo trono.

La ragazza si limitò ad un cenno del capo e ad un sorriso. Crabbe diede il cinque a Goyle, entrambi entusiasti all'idea.

 

 

 

 

 

Il giorno successivo iniziarono ufficialmente le lezioni. I Serpeverde avevano Erbologia con i Corvonero, Difesa contro le Arti Oscure con i Grifondoro e Pozioni con i Corvonero.

La prima ora fu tranquilla, i Corvonero lavoravano bene con i Serpeverde. I conflitti tra le due Case erano inesistenti. La competizione era alta, tutti cercavano di ottenere punti, ma almeno non si perdeva tempo a causa di errori futili. La seconda ora iniziò con il piede sbagliato perchè Seamus non riuscì a trattennere la rabbia.

"Siete venuti ad ucciderci?" Sbottò il ragazzo non appena i Serpeverde entrarono in aula.

"Seamus!" Urlò Hermione, zittendolo.

"Perchè dobbiamo stare in silenzio? In fondo è quello che pensano tutti." Disse Dean.

Draco fece per ribattere ma Charis incrociò lo sguardo con lui e gli fece cenno di evitare quel conflitto. Non aveva senso litigare con i Grifondoro, i leoni volevano solo liberarsi di emozioni represse e prendersela con loro. Molti studenti avevano paura di quello che avrebbe portato il futuro e non sapeva con chi altri prendersela che con gli studenti di Serpeverde.

Il professore entrò in classe senza dire una parola. Prese il gesso ed iniziò a scrivere sulla lavagna.

"Ex-Auror, scontento del ministero e nuovo insegnante di Difesa contro le arti oscure. Sono qui perchè me l'ha chiesto Silente, fine della storia, addio, ciao. Ci sono domande?" Chiese l'uomo.

Nessuno disse una parola.

"Quando si tratta delle arti oscure io credo in un approccio pratico. Ma prima, chi di voi sa dirmi quante sono le maledizioni senza perdono?" Continuò lui.

Adesso tutti i studenti ascoltavano senza distrazione, alcuni spaventati, altri interessati.

"Tre, professore." rispose Hermione.

"E si chiamano così?" Iniziò a scrivere alla lavagna.

"Perchè sono inperdonabili, l'uso di una di queste.."

"..ti procura un biglietto di sola andata Azkaban. Esatto. Per il Ministero siete troppo giovani per conoscerne gli effetti. Non sono d'accordo! Dovete sapere cosa affrontate. Dovete essere preparati. Dovete trovare un posto per la gomma da masticare che non sia sotto il banco! Signor Finnigan!"

"Non ci credo, il vecchio strambo può vedere dietro alla testa." Mormorò Seamus, alzando lo sguardo dal banco.

Il professore gettò il gesso verso Seamus urlando:"Ed ascoltare attraverso le aule!"

Il ragazzo aprì il quaderno. Il tema scelto dal professore non gli piaceva. Davvero dovevano parlare delle maledizioni dopo quello che era accaduto alla Coppa del Mondo di Quidditch?

Adesso c'era finalmente silenzio e l'uomo continuò con il tema della lezione.

"Allora, quale maledizione vediamo per prima?"

 

 

 

 

"Stai sprecando cibo come al solito." Sbottò Crabbe.

Goyle stava osservando con disgusto la verdura sul piatto. Ogni volta desiderava provare qualsiasi cosa e si riempiva il piatto di carne, verdura, patate, ma erano rare le volte che riusciva a finire tutto.

"Detesto lamentarmi, ma i Grifondoro sono più suscettibili del solito." Osservò Blaise.

La prima lezione con il professor Moody aveva avuto diverse reazioni. Ron Weasley era rimasto terrorizzato dal ragno che l'insegnante aveva usato come cavia. Moody aveva avuto anche l'onore di imbarazzare Draco, facendo saltare l'insetto sulla sua testa. Malfoy detestava gli animali. Ma la vittima della giornata era Neville Longbottom. Lo studente non era riuscito a reggere la vista della Maledizione Cruciatus ed era scoppiato a piangere. Hermione dovette alzarsi e chiedere all'insegnante di smetterla, il ragazzo era spaventato a morte.

"Intendi a causa della lezione o hai altro in mente?" Chiese Daphne.

"In generale."

"Hanno paura dei Mangiamorte." Notò Charis.

"Se dovessimo ucciderli non lo faremo certo a scuola." Rispose Blaise, con evidente sarcasmo.

Il gruppo rise a quelle parole. Era vero che molti studenti erano spaventati, soprattutto i mezzo-sangue.

"Quando volete organizzare la festa?" Chiese Pansy, cambiando argomento.

"Venerdì?" Propose Charis.

"In quel caso avremo tre giorni per comprare l'alcol. Pensi di farcela, Draco?" Domandò Blaise.

Malfoy ci pensò su. Avrebbe dovuto chiedere aiuto ai gemelli Weasley, ma non era il caso di menzionare questo dettaglio.

"Certo, nessun problema. Chi penserà a Gazza?" Rispose Draco.

"Posso chiedere aiuto ai nostri prefetti." Offrì Daphne.

"Perfetto. Buon lavoro allora." Disse Charis.

Il gruppo si alzò. Alcuni tornarono nella sala comune, altri andarono ad occuparsi del proprio compito. Draco decise di aspettare i gemelli fuori dalla sala grande. Si appoggiò con la schiena al muro. Alcuni studenti lo salutarono, altri volsero lo sguardo al cielo ed altri si limitarono ad ignorarlo.

"Weasley!" Disse, non appena notò i gemelli.

Fred e George si avvicinarono al ragazzo. George sorrise mentre Fred si limitò a salutarlo con un cenno del capo.

"Avrei bisogno di un favore."

"Di che si tratta, Malfoy?" Chiese Fred, incrociando le braccia.

"Ho bisogno di comprare qualche bottiglia di Whiskey Incendiante e di vino d'ortica. Mi serve per questo venerdì." Spiegò il biondo.

"Quante bottiglie?" Chiese Fred.

Charis, Daphne, Pansy, Crabbe, Goyle, Blaise e lui avrebbero partecipato ma Draco sapeva che si sarebbero uniti anche i prefetti ed altre serpi.

"Dieci bottiglie di whiskey e cinque di vino."

"Questo favore sarà caro, ma perchè no?" Accettò George.

"Non ho mai avuto problemi a ripagare un favore, o mi sbaglio?" Disse Draco, alzando il sopracciglio.

George e Draco si strinsero la mano, poi ognuno andò per la propria strada.

"Cosa pensi che stia organizzando Malfoy?" Chiese Fred, incuriosito.

"Che ne so Fred. Vogliono ubriacarsi un pò, che c'è di male?" 

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** La penitenza ***


Pansy era riuscita a far funzionare il grammofono dopo una ventina di tentativi e due bicchieri di vino. Draco aveva osservato la scena dal divano, sperava che la ragazza non si sarebbe resa ridicola ma, apparte questo piccolo accaduto, la festa stava procedendo tranquillamente. I prefetti ed altri studenti si erano uniti ai festeggiamenti, ma si ritirarono nei propri dormitori poco prima della mezzanotte.

"Hey!" Urlò Daphne per attirare l'attenzione del gruppo.

"Credo che sia arrivata l'ora di fare un gioco."

La giovane voleva tirare fuori dal guscio Draco, Blaise e Charis. Draco e Charis occupavano i divani e Blaise era elegantemente appoggiato con la schiena alla libreria. Le tre serpi stavano bevendo lentamente ed erano riuscite a mantenere il loro solito aspetto composto ed educato per tutta la serata.

"Questo gioco si chiama Non ho mai, sono sicura che.." Iniziò a spiegare Daphne.

"Perchè dovrei abbassarmi ad un gioco creato dai babbani?" Blaise non perse l'occasione di mostrare il suo disgusto per i babbani.

Daphne scosse la testa ma tutti erano ormai abituati all'atteggiamente altezzoso del ragazzo.

"Credo sia il caso di riempire i bicchieri." Notò Draco.

Il giovane Malfoy se ne occupò con un colpo di bacchetta. Daphne spiegò brevemente le regole, ognuno aveva cinque vite e chi avrebbe perso una vita avrebbe dovuto bere. Charis la ascoltò con attenzione, non aveva mai sentito parlare di quel gioco.

"Tu puoi iniziare." Disse Daphne, indicando il ragazzo.

"Non ho mai ottenuto Accettabile come voto." Iniziò Blaise.

Goyle, Pansy e Daphne persero una vita.

"Non ho mai frequentato un Grifondoro." Continuò Pansy, sorridendo.

"Non hai mai frequentato nessuno."

Charis bevve il contenuto del suo bicchiere in un sorso. Pansy sotto l'effetto del vino era più fastidiosa del solito. Draco e Blaise si limitarono a un sorriso mentre Daphne rise di gusto. Pansy era una sua cara amica ma doveva ammettere che l'avrebbe presa volentieri a schiaffi in certe situazioni.

"Non ho mai baciato un Serpeverde." Disse la giovane Dolohov.

Tutti, tranne Pansy, persero una vita. Charis sorrise compaciuta.

"Non ho mai vinto un torneo di duello." Continuò Draco, guardando la ragazza.

I bicchieri erano sempre pieni grazie all'incantesimo del ragazzo e Charis non esitò ad eseguire la sua penitenza. Il giovane Malfoy sorrise, si trattava di pure provocazione ed entrambi amavano le sfide.

"Non sono mai stato picchiato da un Grifondoro." Disse Crabbe.

Goyle scoppiò a ridere e Draco fu costretto a finire il contenuto del suo bicchiere. Nessuno si sarebbe dimenticato del pugno che gli aveva regalato Hermione. Crabbe e Goyle erano gli unici con Draco quel giorno, ma si erano occupati di raccontare tutto al resto del gruppo.

"Non ho mai letto più di 20 libri." Disse Goyle.

Daphne sgranò gli occhi. Lei, Charis, Draco, Blaise e Pansy avevano perso un'altra vita.

"Draco, Charis e Daphne hanno solo due vite." Ricordò Blaise.

"Pensavo non volessi giocare!" Rispose Daphne, stupita.

"Mi piace guardare gli altri perdere." Sorrise il ragazzo.

Charis si passò una mano tra i capelli, le faceva caldo e sicuramente era a causa del whiskey. Sperava che sarebbero usciti in giardino più tardi.

"Non sono mai andata alla Coppa del Mondo con Lucius Malfoy." Disse Daphne, cercando di non ridere.

Era evidente che il gruppo voleva far perdere Draco o Charis.

"Non tutti sono così fortunati ad essere invitati nella tribuna da Cornelius Caramel." Commentò la giovane Dolohov.

Malfoy rise a quelle parole, si ricordava di averlo ripetuto fin troppe volte. Charis non l'aveva visto spesso ridere di gusto ma la festa aveva aiutato a sciogliere la serietà che proteggeva il ragazzo come uno scudo. I due si guardarono e finirono un altro bicchiere. Era arrivato di nuovo il turno di Blaise, Daphne lo guardò speranzosa.

"Non sono mai stato attaccato da un grifone." Disse lui.

Il bicchiere di Draco era vuoto, ma prima che potesse usare la sua bacchetta, Charis si alzò, prese la bottiglia di whiskey e gli riempì il bicchiere. La giovane non nascose nemmeno il suo sorriso divertito, era felice di non aver perso e non era stato così orribile partecipare a quel stupido gioco.

"Andiamo fuori?" Chiese Charis, ricordandosi che voleva uscire da quel posto.

Il gruppo decise che fosse un'ottima idea, tutti erano finalmente di buon umore ed erano pronti a spostare la festa. Presero qualche bottiglia ed uscirono silenziosamente, dirigendosi verso il giardino. Tutte le luci erano spente, non c'era nessun studente pronto a disturbarli ed i professori stavano dormeno tranquillamente nei loro letti. La misteriosità di Hogwarts era amplificata di notte e Charis non potè fare a meno di innamorarsene.

"Dobbiamo ancora scegliere la tua punizione!" Disse Daphne, felice che il suo piano avesse funzionato.

Draco aprì la bottiglia che aveva in mano e bevve un sorso, conoscendo Daphne non si sarebbe limitata a farlo salire su un albero. Blaise si avvicinò a Daphne e le sussurrò qualcosa all'orecchio. La ragazza scoppiò a ridere, forse lo aveva sottovalutato. Tutti gli occhi erano fissi sulle due serpi, erano curiosi di sapere cosa si fossero inventati.

"Draco, devi baciare Charis."

Pansy, la quale si era seduta sul prato, si alzò immediatamente e si avvicinò a Daphne.

"No, scegli qualcos'altro!" Esclamò la ragazza, infuriata dalla punizione scelta.

Draco osservò la situazione senza dire nulla. Voleva che Pansy abbassasse la voce. Non era il caso di farsi notare. Non sapeva come avrebbe spiegato il perchè sette Serpeverde erano in giardino, a mezzanotte, ubriachi. Charis rubò la bottiglia dalle mani di Draco e gli fece cenno di occuparsi di Pansy. Draco volse lo sguardo verso l'alto ma fece qualche passo verso la ragazza.

"Abbassa la voce, Pansy."

La ragazza si voltò, trovandosi davanti al biondino. Le sue guance erano rosse dalla rabbia ed i suoi occhi erano lucidi.

"Perchè dovrei?" Sbottò lei.

Draco si passò una mano tra i capelli.

"Smettila di renderti ridicola e di rovinare la festa altrimenti sarà la tua ultima festa." La minacciò con un'espressione seria.

Charis si lasciò scappare una risata e Pansy la fulminò con lo sguardo, facendola ridere di nuovo. Daphne osservò la scena. Blaise l'aveva aiutata con la scelta della punizione, Charis stava ridendo a causa di una stupidaggine e Draco sembrava stranamente tranquillo e senza pensieri. Era riuscita a liberare le tre serpi, ce l'aveva fatta!

"Stiamo aspettando!" Disse Crabbe.

 

 

 

 

"Avete visto Fred?" Chiese George.

George era appena ritornato del dormitorio, aveva deciso di farsi una doccia prima di andare a dormire.

"E' uscito qualche minuto dopo di te." Disse Lee.

George colpì il suo letto con forza. Sapeva dove fosse andato il fratello.

 

 

 

 

"Draco, per te va bene?" Chiese Daphne.

Pansy si era buttata sulla sua bottiglia di vino e seguiva Draco con la coda dell'occhio.

"Per te va bene?" Domandò Draco, rivolgendosi a Charis.

La giovane Dolohov si limitò a sollevare le spalle. Il suo primo bacio l'aveva terrorizzata, ma baciare una persona per cui non provava alcun sentimento romantico non la spaventava. Draco si avvicinò alla ragazza senza esitazione. Charis alzò il sopracciglio, sfidandolo con lo sguardo. Il ragazzo le afferrò gentilmente il mento e posò le sue labbra di quelle di lei. Charis chiuse gli occhi, le girava la testa. Draco approfondì il bacio facendo esaltare Daphne.

"Adesso hai finalmente baciato un Serpeverde." Le disse.

"E tu hai finalmente baciato la ragazza che ti batte in tutto." Ribattè lei, sorridendo.

Draco prese la bottiglia di whiskey e si appoggiò con la schiena al muretto. Daphne e Blaise sorrisero compiaciuti e si unirono al resto del gruppo. Pansy non era più arrabbiata, il vino probabilmente le aveva sfocato i ricordi, e adesso stava guardando le stelle.

"Non credere che quel bacio significhi qualcosa." Disse Charis.

"Pensi che m'importi? Ma perchè non ci divertiamo.."

Le prese la mano e la avvicinò a sè.

"...e non facciamo soffrire Weasley?" Le chiese, guardandola negli occhi.

Quella proposta era musica per le orecchie di Charis.

I due sorrisero, l'alcol che correva nelle vene e le stelle che ballavano sopra le loro teste rendevano quella serata magica. Non potevano immaginare che quel momento così calmo e senza pensieri aveva distrutto il cuore di un giovane Grifondoro. Fred Weasley era scappato dal dormitorio dopo che il fratello era andato a farsi una doccia. Sapeva che George l'avrebbe fermato ma desiderava controllare Charis a qualsiasi costo. Il Grifondoro le aveva mostrato cosa fosse l'amore lentamente, senza pretese. Allora chi diamine era la ragazza che aveva visto tra le braccia di Malfoy? Fred scappò per l'ennesima volta.

Scappò da Charis.

Scappò da quel bacio.

Ma soprattutto scappò di nuovo dalla verità che cercava di ignorare.

"Fred, dove sei stato?!" Esclamò George.

Il fratello l'aveva aspettato nella sala comune, era preoccupato per Fred nonostante avessero litigato. Quest'ultimo si lasciò cadere sulla poltrona.

"Cosa è successo?" Chiese George, non sicuro di voler sentire la risposta.

Fred alzò lo sguardo. Gli occhi rossi ma senza nessuna traccia di lacrime.

"Hermione aveva ragione."

 

 

 

 

"Non voglio andare a dormire!" Sbottò Daphne, cercando di scappare da Blaise.

Blaise la guardò divertito ma non la lasciò andare. Crabbe e Goyle aiutarono Pansy ad alzarsi e s'incamminarono lentamente verso la sala comune. Charis e Draco riuscirono ad arrivare senza troppe difficoltà.

"Buona notte." Disse Blaise.

Le ragazze e i ragazzi si divisero ed ognuno andò nel proprio dormitorio. Charis aiutò Pansy a sdraiarsi mentre Daphne se la cavò da sola. La giovane Dolohov si sdraiò nel suo letto e chiuse gli occhi, cercando di ignorare la stanza che girava. Il sonno la trovò senza alcuna difficoltà e la trasportò in una foresta.

Riusciva a vedere la luna.

Il sonno la portò in un bosco. Riuscì ad intravedere la luna.

"Ti sei dimenticata di me?"

Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque. Scosse la testa ed abbassò la bacchetta, si sentiva stranamente tranquilla.

"Siamo simili io e te."

"Cosa intendi?"

"Abbiamo il potere di affascinare le persone e di farci seguire ovunque."

Charis sbuffò, non aveva la minima a che cosa si riferisse.

"Usa questo potere per vendicarti. Il Grifondoro non ha lottato per te, è un lurido codardo."

 

 

 

 

Sabato mattina Charis fu la prima a svegliarsi. Nonostante la lunga dormita si sentiva stanca come se non avesse dormito. Si alzò e, dopo aver preso dei vestiti puliti, andò a farsi una doccia. Quando l'acqua calda toccò la sua pelle i suoi pensieri iniziarono ad infastidirla. Il Signore Oscuro l'aveva visitata nei suoi sogni e il non sapere a cosa si riferisse la tormentava. Era la seconda volta che la disturbava e la giovane Dolohov non ne era entusiasta. Pensò alla paura che aveva provato la prima volta che aveva parlato con lui, perchè questa volta si era sentita a suo agio?

"Buongiorno."

Quando arrivò nella sala grande il resto del gruppo stava già mangiando. Daphne la accolse con un grande sorriso e le versò una tazza di caffè. Charis non avrebbe mai iniziato la giornata senza il suo amato caffè.

"Sono stanchissima." Si lamentò Pansy.

La giovane Dolohov si aspettava di trovare Pansy arrabbiata, ma la ragazza sembrava ignorare l'accaduto della sera precedente. Draco sbuffò, la sua attenzione era rivolta verso il tavolo di Grifondoro. Charis gli rivolse uno sguardo interrogativo.

"Weasley non ha smesso di guardarmi da quando sono arrivato." Spiegò lui.

Lee stava parlando di un'invenzione che aveva creato con George e Neville e Seamus lo stavano ascoltando con interesse. Non c'era nessuno che non amasse le loro invenzioni, tralasciando le vittime dei loro scherzi.

"Fred non vi ha aiutati?" Chiese Ginny, addentando un toast.

"Fred ha altre cose per la testa." Rispose George, evidentemente scocciato.

Il fratello non lo stava ascoltando, stava osservando i Serpeverde. Non riusciva a togliersi dalla testa la scena a cui aveva assistito la notte precedente. Se non fosse uscito non avrebbe visto nulla e avrebbe potuto fare colazione tranquillamente, ma in quel momento non riusciva a mangiare.

"Stai cercando di provocare un litigio con le serpi?" Chiese Lee.

Hermione alzò lo sguardo. Draco e Charis stavano ricambiando le attenzioni di Fred e il giovane Malfoy sembrava irritato.

"Probabilmente ha sentito quello che è successo." Commentò Blaise, riferendosi alla festa.

"Non è possibile." Sbottò Draco, per poi guardare Daphne.

"Non l'ho detto a nessuno!" Si difese la ragazza.

Charis si versò un'altra tazza di caffè e finì di mangiare le sue uova. Mentre beveva il suo caffè tranquillamente i suoi occhi incontrarono gli occhi del Grifondoro e capì immediatamente.

"Mi ha seguita." Disse lei.

Fred Weasley li aveva seguiti per poter controllare Charis ed era arrivato quando il gruppo si trovava in giardino e tutti erano pronti per la penitenza di Draco. Fred aveva visto tutto. 

"Non posso dire che mi dispiaccia." Disse Malfoy.

Le serpi rivolsero un ultimo sorriso al Grifondoro ed uscirono dalla sala grande.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3124556