INSOMNIA E IL TESORO DEI LUCIS di ArkeoPlayerS (/viewuser.php?uid=53147)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LA PRINCIPESSA DEGLI ORFANELLI ***
Capitolo 2: *** L'ALLINEAMENTO PLANETARIO ***
Capitolo 3: *** INSOMNIA INQUIETA ***
Capitolo 4: *** LA CACCIA NOTTURNA ***
Capitolo 1 *** LA PRINCIPESSA DEGLI ORFANELLI ***
LA PRINCIPESSA DEGLI ORFANELLI
LA PRINCIPESSA DEGLI
ORFANELLI
“Buongiorno
mamma! Oggi è il
mio sedicesimo compleanno, un giorno che non mi piace affatto. Prompto
sono
giorni che mi propone di festeggiare in qualche modo e di sicuro Ignis
e Gladio
faranno un blitz a casa dopo la scuola. Peccato che ho palestra questo
pomeriggio e non ho intenzione di saltarla. Come membro del club di
ginnastica
ritmica del mio liceo voglio dare tutta me stessa, se arrivo prima nel
prossimo
campionato interscolastico potrò vincere una bella somma!
Con quei soldi potrò
aiutare l’orfanotrofio della periferia.
Quell’edificio ha bisogno di una
sistemata, quei bambini non possono vivere in un posto pieno di
spifferi! Inoltre
essendo poveri non possono permettersi un’istruzione adeguata
e di organizzare
troppo spesso pomeriggi per ospitare coppie che vogliono adottare un
bambino.
Ed essendo mal ridotto, l’edificio non attira nessuno per
conoscere qualche
bambino. Lo so, potrei chiedere al nonno, ma il regno ultimamente non
se la sta
passando bene, ci sono troppe spese da affrontare per gli abitanti che
vivono
oltre la barriera. Così ho deciso di occuparmene io nel solo
modo che conosco. Tra
l’altro questa notte ho fatto uno strano sogno, un
po’ confuso a dire il vero,
ma la sensazione era reale. Era come se stessi nel pieno di un duello,
di
fronte a me una figura femminile che non riesco a descrivere. Poi
tutt’un
tratto una fitta al petto. Mi sono svegliata così, sento
tutt’ora il petto
bruciare. Per la prima volta da quando il nonno mi ha mandata a vivere
da sola
ho un po’ di inquietudine... Potrei chiamare Iggy, ma lui si
dà anche troppo da
fare per me e poi Maiv tornerebbe da me a chiedermi di non
soffocarlo... Beh
adesso devo proprio andare, sono ancora le 6, e dato che mi sono
svegliata così
presto andrò prima a scuola così potrò
approfittarne per fare qualche esercizio
prima delle lezioni, tra l’altro oggi avrò la
prima ora libera così avrò tutto
il tempo per provare una nuova coreografia. Ti voglio bene mamma.”
La
ragazza dai lunghi capelli
biondi mossi e gli occhi di un innaturale verde acceso chiuse il diario
su cui
stava scrivendo e si avviò per andare a scuola. Scrivere un
diario nella forma
di lettera per la madre la aiutava a non sentirne troppo la mancanza.
Ashelia
Lucis Caelum, principessa di Lucis aveva perso la madre a soli 4 anni e
da
pochi mesi aveva lasciato la cittadella per trasferirsi in un
appartamento in
centro città. Nella solitudine aveva iniziato a scrivere un
diario per sentirsi
vicina alla sua defunta madre. Lo teneva ben nascosto nella sua
cameretta, e l’unica
persona che sapeva di quel diario era il suo attendente e consigliere
Ignis
Scientia, forse l’unica persona che riusciva veramente a
capire cosa
passasse nella testa
della principessa. L’aveva praticamente cresciuta tenendola
per mano, aveva 8
anni quando re Regis gli presentò quel frugoletto biondo di
soli 4 anni con la
richiesta di prendersi cura di lei come se fosse la sua sorellina. Cosa
che il
giovane fece molto bene, almeno fino a che lei era una bambina tutto
era
semplice, ma poi ha iniziato a svilupparsi. Sono arrivate le prime
mestruazioni, il suo corpo ha iniziato a trasformarsi e con la
principessa è
cresciuta anche una rara bellezza. Anche Gladio aveva affiancato la
principessa
come sua guardia personale e gli era cresciuta praticamente sotto il
naso. Ma
per lui, uomo dal carattere forte e prevaricatore, era ancora
più difficile
andarci d’accordo, e il carattere ribelle della principessa
non lo aiutava
affatto. Erano sempre pronti a punzecchiarsi a vicenda ma in fondo
anche il
ragazzone voleva bene alla piccola Ashelia come ad una sorellina. Per
Ashelia di
sicuro Gladio e Ignis erano le sue fortezze, le uniche due persone che
le
regalavano sicurezza, dolcezza e tanto divertimento. Anche se i loro
martellamenti sull’etichetta a volte la esasperavano. Ora
vedeva Gladio un po’
meno, mentre Ignis tutte le sere lo trovava a casa di ritorno da scuola
dietro
ai fornelli, a sistemare un po’ di casini che combinava la
mattina, oppure
semplicemente ad attenderla con una bella tazza di caffè per
spiegarle la
situazione del regno. Agli inizi Ignis cenava tutte le sere con lei e a
volte
anche Gladio si univa a loro, ma da quando Maiv – una ragazza
del suo stesso
liceo che da un annetto circa si frequenta con Ignis – aveva
espressamente
chiesto ad Ashelia di lasciare più tempo al ragazzo per
potersi vedere, la
principessa lo aveva convinto che doveva prendersi un po’
più di tempo per
dedicarsi a sé stesso. Secondo Maiv Ignis non solo svolgeva
il proprio lavoro a
palazzo ma faceva, a suo avviso, “gli straordinari”
a casa della principessa, e
questo la infastidiva parecchio, o era semplicemente gelosa. Ma Ashelia
non
voleva che a causa sua Ignis rovinasse la sua relazione con Maiv.
Inutile dire
che il giovane attendente era troppo ligio al dovere e puntualmente
ogni sera
lo trovava a casa ad attenderla.
Nonostante
le piccole difficoltà
quotidiane quella nuova vita le piaceva molto, finalmente si era
liberata delle
sue cameriere personali che la dovevano aiutare in tutto: a pettinarsi,
a vestirsi,
addirittura a farsi il bagno. Una cosa odiosa per una ragazza come lei
che
aveva bisogno di molta privacy. Quando chiese a suo nonno, re Regis
Lucis
Caelum, di poter vivere più vicino a scuola
quest’ultimo le aveva dato il suo
pieno consenso, così la principessa avrebbe fatto esperienza
di vita e
conosciuto meglio il suo popolo. Cosa che non tardò a fare.
Prima dell’estate
aveva infatti conosciuto una bambina che viveva in un orfanotrofio alla
periferia di Insomnia, Amalia: l’aveva trovata a gironzolare
in lacrime nel
parco in cui Ashelia era solita incontrarsi con il suo amico Prompto
dopo la
scuola. La bambina indossava abiti poveri e la gente la evitava,
così Ashelia
le si avvicinò e dopo averla calmata la
riaccompagnò a casa. La bambina viveva
in un vecchio santuario sconsacrato adibito ad orfanotrofio e gestito
ancora da
un anziano sacerdote e da una dottoressa, aiutati dalla figlia di
quest’ultima.
Il sacerdote rimase molto sorpreso nel ritrovarsi di fronte la
principessa, ma
fu discreto. La dottoressa Christy Siod, invece, in un primo momento
non la
riconobbe ma anche lei fu discreta quando la figlia Rayen le fece
notare di
avere di fronte la principessa di Lucis. Quella sera Rayen la
riaccompagnò a
casa con la macchina raccontandole tutto ciò che riguardava
l’orfanotrofio. Fu
così che da allora ogni sabato pomeriggio Ashelia andava a
fare
visita ai bambini
accompagnata da Prompto, ragazzo dell’ultimo anno con cui
aveva fatto amicizia
a scuola, ma che in realtà conosceva già dalle
elementari. Per uno strano motivo,
però Prompto faceva finta che si erano conosciuti per la
prima volta quel primo
giorno di liceo. Ashelia divenne in fretta la beniamina dei bambini,
giocava
con loro e si prendeva molta cura di quelli che stavano male o erano
tristi.
Quegli angioletti si erano affezionati anche a Prompto che con il suo
carattere
vivace e affabile faceva tornare a tutti il buon umore. La notizia di
queste
visite della principessa all’orfanotrofio giunse anche alla
cittadella, e per
quanto molti espressero disappunto il re era molto fiero di sua nipote.
Ignis e
Gladio dal canto loro erano preoccupati perché la zona era
molto pericolosa e
volevano accompagnarla anche loro due. Ashelia fu categorica nel
rifiutare la
loro scorta, il sabato pomeriggio avrebbero fatto bene a dedicarsi alla
loro
vita privata dal momento che dedicavano la maggior parte della
settimana divisi
tra i loro impegni a palazzo e i loro blitz a casa della principessa.
Ma i due
giovani trovarono altri modi per proteggere la loro piccola principessa.
Mentre
attraversava il parco
diretta a scuola ecco che all’improvviso una ragazza le
andò addosso e la fece
cadere.
«Aaayyy!»
urlò Ashelia dopo aver
sbattuto il sedere a terra.
«Oh
scusa scusa! Non ti ho vista!»
si giustificò la sconosciuta.
La
ragazza si abbassò verso
Ashelia e le porse una mano per aiutarla ad alzarsi. La sconosciuta era
una
bella ragazza bruna con gli occhi dello stesso colore di quelli di
Ashelia.
Portava la stessa divisa scolastica: sotto al cappotto poteva
intravedere
una camicia bianca con fiocchettino
rosso
intorno al colletto, giacca nera e gonna grigia plissettata. Ashelia
prese la
mano della sconosciuta e si fece aiutare ad alzarsi.
«Non
preoccuparti, non è successo
niente» le disse cercando di non sembrare infastidita.
«Ti
prego scusami! Scusami,
scusami, scus...» la ragazza ad un certo punto si
bloccò a fissare Ashelia da
capo a
piedi «Ma tu...» iniziò a dire.
«Ma
io cosa?» chiese Ashelia
interdetta.
«Porti
la mia stessa uniforme!
Allora frequentiamo lo stesso istituto!» disse la sconosciuta
con entusiasmo.
Ashelia
non sapeva se ridere o
piangere, sembrava una brava ragazza, ma dalla lingua lunga, e lei
odiava le
ragazze oche e dalla lingua lunga. E infatti fecero il restante
tragitto
insieme, non si era neanche presentata e le stava facendo
già venire un mal di
testa da record con tutte quelle chiacchiere sconclusionate. Arrivate
al
cancello della scuola fu salvata da Maiv che voleva parlarle,
ritrovandosi però
coinvolta nell’uragano della chiacchiera di quella ragazza.
Approfittando di un
momento di distrazione in cui la strana sconosciuta iniziò a
fare complimenti
sul trucco di Maiv, Ashelia sgattaiolò via verso gli
spogliatoi per iniziare i
suoi esercizi mattutini.
La
giornata si svolse come sempre:
dopo gli allenamenti Ashelia era andata in aula per iniziare le lezioni
e qui
aveva trovato una pessima sorpresa. La ragazza che aveva incontrato al
parco si
era appena trasferita nel suo istituto e l’avevano inserita
nella sua stessa
classe. Ayame Obscura Aera si chiamava, e come se non bastasse aveva
trovato
posto ad un banco vicino a quello di Ashelia. Più volte la
principessa era stata
disturbata durante la lezione dalle chiacchiere di quella pazza e
più volte
erano state richiamate entrambe dal docente. Fu una giornata terribile,
se la
ritrovò persino in palestra e fu costretta a fare
riscaldamento in coppia con lei.
Dopo gli allenamenti Aya se ne andò via in macchina con un
ragazzo, forse il
fratello o forse il fidanzato. Fu contenta di essersi tolta di mezzo
quella
furia. Fece per avviarsi verso casa dove avrebbe messo mano al suo
diario, ma
fu fermata da Maiv e costretta ad ascoltare ciò che aveva da
dirle.
Intanto
nell’appartamento di Ashelia Ignis, Gladio e
Prompto la stavano aspettando per cenare insieme e portarla
all’osservatorio.
Ignis voleva fare ad Ashelia un regalo speciale, soprattutto per
complimentarsi
di come stava gestendo la faccenda dell’orfanotrofio.
Casualmente Gladio aveva
una storiella con la figlia dell’astronomo ed aveva ottenuto
da lei dei
biglietti per partecipare ad un evento raro che avviene solo una volta
ogni
5000 anni: un allineamento planetario. Ignis sapeva bene quanto queste
cose
affascinassero Ashelia sin dalla più tenera età e
Prompto era pronto a fare il
fotografo di quell’evento straordinario. Quella sarebbe stata
una serata che
Ashelia non avrebbe mai dimenticato.
ANGOLO DI ALATARIEL
Ed
eccoci qua alla fine di questo primo capitolo. Che ne pensate carissimi
amici? Cercherò di non fare capitoli troppo lunghi perché
personalmente ritengo sia difficile leggerli in una volta sola. Forse
ci sono alcune cose che avrete notato e che voglio
comunque riportare in queste note:
– Gli eventi narrati sono ambientati
qualche mese prima di quelli dell’episodio 4 di Brotherhood;
– Noctis è stato
sostituito da Ashelia;
– Ashelia rispetto a Noctis
è
più giovane di due anni e frequenta il primo anno di liceo;
– Gladio ha 21 anni;
– Ignis ha 20 anni;
– Prompto ha 18 anni e
frequenta l’ultimo anno di liceo;
– Il calendario scolastico si ispira
a quello giapponese che inizia ad aprile (del resto Insomnia è la Tokyo di FFXV).
Infine voglio ringraziare Rinoa’s Diary per la timeline di Final Fantasy XV. Per il momento è tutto,
sono ansiosa di leggere le vostre recensioni e vi aspetto al prossimo
capitolo!
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Capitolo 2 *** L'ALLINEAMENTO PLANETARIO ***
2) L'ALLINEAMENTO PLANETARIO
L’ALLINEAMENTO
PLANETARIO
Ashelia
era tornata a casa molto
tardi e i tre ragazzi dopo averle fatto gli auguri, con una strana
gentilezza
le chiesero il motivo di quel ritardo. La fanciulla, visibilmente
sorpresa di
vedere Ignis e Gladio tranquilli, si limitò a dirgli che era
stata trattenuta
dalla sua coach omettendo il fatto di avere lungamente parlato con
Maiv. In un
primo momento aveva temuto che Maiv avesse ancora da lamentarsi degli
impegni
di Ignis con lei, ma stranamente non fu così. La ragazza
infatti aveva saputo
che Ashelia passava i sabati pomeriggio all’orfanotrofio
della periferia e
Maiv, essendo ricca di famiglia, aveva proposto alla principessa di
collaborare
per aiutare l’anziano sacerdote e la dottoressa Siod a
prendersi cura dei
bambini. In un primo momento Ashelia non seppe cosa rispondere, ma
quando Maiv
le confidò di essere amica di Rayen e di potersi permettere
di pagare degli
insegnanti per quei bambini, Ashelia non poté far altro che
accettare: in quel
modo i bambini avrebbero potuto avere finalmente
un’istruzione.
Anche
se Ashelia detestava il
giorno del suo compleanno perché non le piaceva festeggiare,
i suoi tre amici
erano stati molto bravi ad organizzarle quella serata. La stavano
festeggiando
da una parte, ma gliela stavano facendo vivere come una normale serata
tra
amici. La principessa si dimenticò di tutti i guai causati
da Ayame durante la
giornata e ringraziò il nonno per averle messo vicino due
ragazzi eccezionali
come Ignis e Gladio. Poi c’era Prompto con cui aveva stretto
amicizia a scuola.
Lui sapeva sempre come farle dimenticare di essere una principessa
vivacizzando
le sue giornate. Dopo una sostanziosa cena e il consueto spegnimento
delle
candeline i ragazzi uscirono di casa e salirono tutti
sull’auto di Ignis,
diretti verso l’osservatorio. Ashelia era rimasta molto
colpita dai regali
ricevuti dai suoi tre amici. Ignis, oltre a cucinarle una cena
deliziosa, le
aveva regalato un paio di orecchini a stella di un bel blu notte che
lei aveva
visto in un negozio mentre tornava a casa qualche giorno prima con
Prompto.
Ashelia non volle acquistarli perché non voleva sprecare
soldi in queste
sciocchezze, ma Prompto notò molto bene quanto la ragazza ci
tenesse. Così il
giorno seguente andò con Gladio e Ignis in quella
gioielleria. Il giovane attendente
dagli occhi verdi non ci pensò due volte quando li vide e li
acquistò subito.
«Rispecchiano
la personalità di
sua altezza» disse Ignis ad Ashelia rimasta incantata a
guardare gli orecchini
che tanto le piacevano ma a cui aveva rinunciato.
La
ragazza fu così felice che con
gli occhi illuminati abbracciò il suo attendente dandogli un
tenero bacio sulla
guancia. Dopodiché li provò subito. Quel gesto
non fu mal interpretato, i
ragazzi sapevano bene quanto Ashelia volesse bene a Ignis per tutto
quello che
il giovane faceva per lei. Riuscì ad indossare gli orecchini
anche senza
l’aiuto di uno specchio, e le stavano davvero bene:
l’orecchino che mise
all’orecchio destro era un punto luce blu notte, a forma di
stella, con
piccolissimi puntini dorati che rendevano la parte interna della stella
un
cielo stellato; l’orecchino che mise all’orecchio
sinistro, invece, era un
piccolo pendente che presentava uno spicchio di luna con un piccolo
diamantino
blu sul lobo ed una stella identica a quella che aveva messo
all’orecchio
destro che pendeva da una corta catenina accompagnata da una perlina.
Era
davvero graziosa. Ashelia nonostante i 16 anni appena compiuti aveva
ancora un
aspetto fanciullesco accentuato dal fatto che la ragazza non si
truccava per
niente. Ashelia era sempre stata molto femminile, le piaceva indossare
vestiti
e gonne che risaltavano la sua femminilità, ma odiava il
trucco. Si truccava
solo quando doveva partecipare a qualche gara di ginnastica ritmica e
ogni
volta, appena la competizione finiva, si fiondava in bagno a
struccarsi. Per
lei il trucco non era simbolo di femminilità, ma una
maschera dietro cui le
donne nascondevano spiacevoli segreti. Ovviamente non giudicava le
altre
ragazze, ma non sopportava il pensiero di sprecare tempo prezioso con
una
pratica così inutile come quella di truccarsi.
Il
regalo di Gladio fu anche
molto apprezzato. Il ragazzone per la principessa era riuscito ad
ottenere
dalla sua nuova fiamma e “a prezzo scontato”
quattro biglietti per il raro
evento che si sarebbe tenuto a mezzanotte all’osservatorio.
Ashelia ne fu molto
entusiasta, da quando si era trasferita in città non aveva
più avuto modo di
osservare il cielo stellato a causa di tutto
quell’inquinamento luminoso. Certo,
non che dal giardino del palazzo reale fosse diverso, ma almeno
lì le luci
erano meno forti. La ragazza però non riusciva a capire come
a Gladio potesse
essere venuta in mente una cosa simile.
«Oh,
merito di Iggy che mi ha
ricordato gli interessi di sua altezza» le aveva detto
modesto il ragazzone. «E
poi Elysa è la figlia dell’astronomo, non
è stato difficile procurarmi quei
quattro biglietti» spiegò Gladio con tono modesto
ma con aria orgogliosa.
Infine
venne il turno del regalo
di Prompto, quello più semplice, ma altrettanto importante.
Ashelia, Ignis e
Gladio rimasero a bocca aperta quando videro il piccolo album di foto
che
Prompto aveva preparato per la sua amica: molte foto erano state
scattate il
giorno in cui Ashelia aveva presentato Prompto a Gladio e Ignis; altre
ritraevano Ashelia in varie situazioni a scuola; infine
c’erano quelle che la
ritraevano durante gli allenamenti di ginnastica con la sua coach.
«Ma
da dove le hai scattate? Non
ti ho mai notato!» chiese Ashelia visibilmente sorpresa con
il volto rosso per
l’imbarazzo. Gladio le tolse l’album dalle mani e
osservò quelle foto con Ignis.
«Però!»
disse compiaciuto il
ragazzone.
«Allora
c’è qualcosa che anche
sua altezza fa con devozione» aggiunse l’attendente
sistemandosi gli occhiali
con l’indice e il medio della mano sinistra.
«Sai
Ash» iniziò Prompto con i
suoi due occhioni blu che iniziarono a brillare «Quando sei
in palestra ti
illumini, ti concentri così tanto che non pensi
più a niente. Da quando inizi
il riscaldamento a quando con la tua coach finisci di provare le
coreografie,
sembri una di quelle ballerine di porcellana... Molto più
bella ovviamente»
finì Prompto visibilmente imbarazzato «Ho fatto
male?» chiese infine all’amica
che era rimasta ad ascoltarlo sorpresa. Lei dal suo canto fece cenno di
diniego
con la testa e agitando le mani davanti a sé lo
rassicurò.
«Sono
sorpresa... Sono
piacevolmente sorpresa.» gli disse. Poi unì le
mani e con grande entusiasmo
aggiunse «Ho trovato il mio fotografo personale per quando
inizieranno i campionati»
concluse lei facendo un occhiolino al biondo amico. Ignis
accennò un sorriso
compiaciuto, se Ashelia era così determinata in uno sport
era segno che un
giorno la principessa avrebbe adempiuto ai suoi doveri con
maturità.
«Sei
stato bravo a cogliere il
lato nascosto di Ash» si complimentò infine con
Prompto.
«Già,
sembra una bambina col suo
lecca lecca» la prese in giro Gladio.
«Grazie
eh...» disse lei con una
smorfia causando una risata generale dei tre amici. «Che
simpatici che siete»
concluse infine incrociando le braccia al petto. A quel punto i tre
ragazzi le
si avvicinarono. Ignis con la mano destra le prese la mano sinistra,
Gladio con
la mano sinistra le prese la mano destra, mentre Prompto dietro di lei
poggiò
entrambe le mani sulle sue spalle e insieme la accompagnarono fuori
dall’appartamento
per andare all’osservatorio.
Il
tragitto in macchina durò mezz’ora
circa, erano le 23.30 quando giunsero all’osservatorio.
«Mi
sarei aspettato di vedere più
gente» disse Prompto.
«Beh,
col prezzo che hanno i
biglietti lo credo che non siano qui in tanti.»
osservò Gladio.
«Non
avrai mica speso troppo per
quattro biglietti, spero.» Gli chiese preoccupata Ashelia.
«Nah,
Lisy mi ha fatto pagare un
solo biglietto... Il mio» disse Gladio incrociando le braccia
al petto. Ashelia
e Prompto nascosero un sorriso divertito, venendo subito fulminati dal
ragazzone.
«Beh
allora appena vedremo la tua
Lisy la ringrazieremo» concluse Ignis avviandosi verso
l’ingresso seguito a
ruota da Prompto, lasciando Gladio a grattarsi il capo.
«Ti
ringrazio Gladio» iniziò a
dire Ashelia al ragazzone, che si girò a guardarla
stupefatto di tanta dolcezza.
«È un regalo bellissimo» concluse con un
sorriso dolce. Gladio rimase stranito,
le si avvicinò, le poggiò le mani sulle spalle e
le chiese:
«Di
un po’... Hai mica sbattuto
la testa?». A quella domanda Ashelia si irritò
parecchio.
«Scusa
tanto se volevo essere
gentile!» Gli urlò arrabbiata. Questo
causò una fragorosa risata da parte di
Gladio che fece arrabbiare ancora di più la principessa.
«Ehi
voi due! Sbrigatevi!
Dobbiamo prendere posto!» urlò loro Prompto
dall’ingresso.
«Arriviamo!»
rispose Gladio
prendendo la mano di Ashelia e accompagnandola all’ingresso.
Le
sale interne erano molto suggestive,
i quattro amici presero posto in una stanza circolare con varie
poltroncine reclinate.
«Wow!
Sembrano dei lettini!» constatò
entusiasta Prompto non appena si sedette poggiandosi allo schienale
della
poltrona.
«Sono
fatti apposta per
permetterci di guardare comodamente verso l’alto»
gli spiegò Ignis. La parte
alta della stanza, infatti, era una specie di cupola che attraverso una
strana
tecnologia gli avrebbe permesso di vedere le stesse immagini che
venivano
raccolte dal grande telescopio che osservava i movimenti degli astri.
Ashelia
si era seduta tra Gladio e Ignis e tutta emozionata si distese anche
lei sulla
poltrona in trepidante attesa di quello spettacolo. La sua emozione
rese felici
Gladio e Ignis che rimasero incantati a guardarla sorridere. Poi si
lanciarono
uno sguardo di intesa e anche loro si misero comodi in attesa
dell’inizio dello
spettacolo. Poco dopo Gladio prese il suo cellulare e inviò
un messaggio alla
sua Lisy.
Dalla
sala del telescopio lo
scienziato stava preparando tutto il necessario per dare inizio allo
spettacolo. A mezzanotte avrebbe iniziato a trasmettere le scene del
movimento
planetario degli ultimi 5000 anni e sua figlia Elysa avrebbe raccontato
cosa
era avvenuto in quel lasso di tempo. A mezzanotte e un quarto sarebbe
iniziato
l’ultimo movimento che avrebbe allineato completamente tutti
i pianeti del
sistema solare.
«Tesoro!
Sei pronta?» chiese lo
scienziato a sua figlia.
«Pronta
come non mai papà!»
rispose la ragazza.
«Non
fare brutte figure, in sala
abbiamo un’ospite speciale» disse il padre alla
giovane.
«Certo!
La principessa di Lucis!»
rispose lei emozionata.
«Si,
accompagnata dal tuo amoroso»
la prese in giro l’uomo.
«Non
è il mio amoroso!» disse la
ragazza diventando rossa in volto, poi aggiunse «Io
vado!».
Lo
scienziato la guardò uscire
per dirigersi verso lo studio da cui avrebbe intrattenuto gli ospiti
“Come no!”
pensò tra sé ridacchiando. Elysa era una ragazza
bruna di circa 20 anni con
capelli e occhi castani, fisico atletico con tutte le curve al posto
giusto.
Insomma, la ragazza ideale per quello sciupa-femmine di Gladio.
La
ragazza percorse il corridoio
dando uno sguardo al telefono che poco prima aveva squillato
avvisandola
dell’arrivo di un messaggio “La
principessa ha apprezzato molto il regalo.
Ci vediamo dopo dolcezza.” Quel messaggio, in
perfetto stile di uomo a
caccia, l’aveva fatta sorridere ed Elysa pregustava
già il suo fine serata con
quel macho di Gladio “Fammi almeno conoscere questa
principessa, prima. Poi
sarò tutta tua, maschione.” Gli
mandò lei in risposta tutta compiaciuta. La
storia tra Gladio ed Elysa alla fine era quello: una delle tante
avventure di
una notte. Ma date le doti vigorose di lui e la sensualità
di lei,
quest’avventura si protrasse per molti mesi, e
tutt’ora i due amanti
continuavano a vedersi per “spassarsela” insieme.
“Il
nostro Sistema Solare è
composto da pianeti, satelliti e altri corpi celesti che si muovono
intorno
alla nostra stella: il Sole. Eos, il pianeta su cui viviamo orbita
intorno al
Sole impiegando un anno a compiere una rivoluzione. Oltre a Eos ci sono
altri dieci
pianeti, di cui due molto vicini al Sole. Poi ci sono le lune, che
orbitano
intorno ai vari pianeti, e migliaia di corpi secondari come asteroidi e
comete.
Il Sole è il corpo celeste più grande in
assoluto, è immobile, e con il suo
calore e la sua luce irradia tutti gli altri pianeti. Questo insieme di
corpi
costituisce il nostro Sistema Solare che si è originato da
una nube circa
cinque miliardi di anni fa. Dalla sua origine ad oggi tutti i pianeti,
come
Eos, compiono una rivoluzione intorno al sole. Non tutti
però impiegano lo
stesso tempo del nostro pianeta. I due pianeti più vicini al
sole, come potete
vedere da queste immagini, impiegano qualche mese a completare un giro
completo, mentre i pianeti più distanti possono impiegare
qualche centinaio di
anni. Noi siamo abituati almeno una volta all’anno ad
assistere a varie
eclissi, ossia un allineamento di Eos, la luna di Eos e il Sole. Ma
ogni 5000
anni avviene un fatto affascinante: un allineamento planetario totale.
Purtroppo
i nostri antenati che vissero 5000 anni fa sul nostro pianeta non ci
hanno
lasciato fonti scritte o descrizioni dettagliate. Quindi noi oggi siamo
tutti
qui per essere i primi testimoni di questo raro e unico evento.”
Elysa
era molto brava a
raccontare tutta la storia riguardante i movimenti degli astri e i
quattro
amici osservavano affascinati le immagini che venivano trasmesse dalla
cupola.
Ashelia era emozionatissima per tutto quello che stava vedendo e
ascoltando, ma
la sua emozione si trasformò presto in inquietudine. Ad un
certo punto, mentre
osservava il progresso dell’allineamento, le tornò
in mente il sogno che aveva
fatto la notte precedente e il bruciore al petto tornò a
farsi sentire
lievemente. Si spaventò, ma cercò di convincersi
del fatto che in fin dei conti
si trattava solo di un sogno, e le fitte al petto altro non erano che
sue mere
immaginazioni.
Arrivò
infine la mezzanotte e un
quarto, il tanto atteso momento dell’ultimo movimento che
avrebbe allineato
tutti gli astri dopo 5000 anni. Il momento fu intenso non solo per gli
ospiti,
ma anche per gli scienziati e la stessa Elysa che avevano organizzato
tutto. Appena
tutti i pianeti si allinearono ci fu una luce molto intensa che
accecò tutti. Quando
Ashelia riuscì ad aprire finalmente gli occhi si
spaventò molto. Non era più
nella sala dell’osservatorio, era immersa nel firmamento. Si
guardò intorno
spaesata e spaventata. Era sola.
«C’è
nessuno?!» urlò. «Ignis!
Gladio! Prompto! Qualcuno!» chiamò ormai in preda
al panico non sentendo alcuna
risposta. «Ok…» iniziò a
sussurrare «Calma Ashelia…
Calma…» si disse. «Si
tratta senz’altro di un sogno… Certo! Come la
notte scorsa!» si convinse
infine.
Quando
riuscì a calmarsi venne
nuovamente avvolta da una luce intensa. Si coprì gli occhi
con le braccia e
quando finalmente riuscì a riaprirli si ritrovò
in una casa avvolta dalle
fiamme. Una donna dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, di cui
però
non riusciva a mettere a fuoco il viso la fissava preoccupata e
piangente. La donna
le parlava, ma la voce le giungeva ovattata e non riusciva a capire
cosa le
stesse dicendo. Quella donna era bellissima e le trasmetteva tanta
malinconia,
era vestita con un lungo abito nero ed uno scialle rosso. Poi ad un
tratto una
figura di donna apparve dietro di lei. Anche quella donna non
riuscì a
distinguerla. Notò solo i capelli corvini, un abito nero ed
una spada. Aveva un
aspetto minaccioso. Ashelia non riusciva né a muoversi,
né a parlare, avrebbe
voluto avvisare la donna bionda che le stava parlando. Ma ad un tratto
la donna
dai capelli corvini alzò la spada e attaccò.
Nell’oscurità. Ashelia rimase sola
in lacrime nel buio più totale. Sentiva la fitta al petto
accentuarsi, poi ad
un tratto l’oscurità da cui era circondata
iniziò a diradarsi. Si ritrovò in
una enorme sala, sembrava il palazzo. Di fronte a lei la figura di un
uomo con
un manto nero e i capelli argentei. Si girò ma questo
indossava una maschera di
metallo. Aveva in mano uno scrigno e glielo porse come a volerglielo
mostrare.
«Lo
troverò! Troverò dove l’avete
nascosto» disse l’uomo con una voce calda e dolce.
Tutto
sparì di nuovo e Ashelia si
destò bruscamente sulla poltrona della sala
dell’osservatorio ansimante. Il bruciore
al petto non era passato, ansimava. Ignis, Gladio e Prompto preoccupati
le
chiedevano cosa fosse successo, se si sentiva male, ma le loro voci le
arrivavano
ovattate e le immagini erano completamente sfocate. Le ci volle qualche
secondo
per riprendersi, ansimava e aveva le lacrime agli occhi. Ignis era
inginocchiato davanti a lei che la fissava con espressione spaventata
tenendole
le spalle, Gladio di fianco a lei, le stava massaggiando la schiena,
mentre Prompto
le stava tenendo la mano destra. Con la mano sinistra si stava tenendo
il petto
che sentiva bruciare. Dopo qualche secondo anche il bruciore al petto
passò del
tutto e lei iniziò a riprendersi completamente.
«Ho
bisogno… di aria» disse Ashelia
con voce lieve facendo quasi difficoltà a parlare.
«Usciamo!»
disse prontamente
Ignis visibilmente spaventato, prendendo Ashelia da sotto le braccia.
Il giovane
attendente non aveva mai visto la principessa così pallida,
con gli occhi in
lacrime. Soprattutto lo avevano spaventato la sua voce e il fatto che
la
ragazza si tenesse il petto.
In
sala i presenti avevano
assistito e chiamato una guardia che gli si era avvicinata chiedendo se
avevano
bisogno di chiamare un’ambulanza. Gladio lo
congedò dicendogli che la ragazza
aveva bisogno di aria, quella luce intensa molto probabilmente le aveva
fatto
venire la nausea.
I
quattro amici si fermarono ad
una panchina del giardino dell’osservatorio, Prompto aveva
portato una
bottiglia di acqua fresca ad Ashelia che finalmente si riprese del
tutto.
«Scusatemi
ragazzi…» disse la
fanciulla con una voce dolce ma visibilmente dispiaciuta per aver
rovinato la
serata agli amici, «vi ho rovinato lo
spettacolo…» concluse infine guardando
verso il basso.
«Ma
cosa ti è successo?» chiese
Gladio con tono preoccupato.
«Cosa?
Beh, ecco…» stava per
iniziare a raccontare la sua esperienza, però ad un certo
punto si bloccò. Era meglio
evitare di raccontare qualcosa di quello che aveva visto, per quanto le
riguardava era solo un sogno. «Quando sono stata colpita da
quella luce forte mi
sono un po’ spaventata… poi ad un certo punto mi
è venuta la nausea…» mentì.
Prompto ci credette, ma Gladio e Ignis erano perplessi. Diceva di avere
la nausea
eppure si stringeva il petto e faceva fatica a respirare. Ad un certo
punto
Elysa li raggiunse:
«Gladio!»
chiamò lei attirando l’attenzione
del giovane che le andò subito incontro. «Mi hanno
riferito che la principessa
non si è sentita bene! Avete bisogno di qualcosa?»
chiese la nuova venuta con
aria preoccupata.
«No,
si è trattato di semplice nausea»
le spiegò Gladio.
«Ah,
capisco. Può capitare! Chi non
è abituato, luci così forti possono avere effetti
collaterali. Anche un signore
si è sentito poco bene, è corso in bagno e non
oso immaginare cosa dovranno
pulire domani gli inservienti» concluse Elysa riuscendo a
strappare un sorriso
al ragazzone.
«Vieni!
Ti devo presentare la
principessa» disse Gladio prendendole la mano e avvicinandosi
insieme a lei agli
amici.
«Ash!
Questa è Elysa» disse il
ragazzone attirando l’attenzione della principessa. Lei fece
per alzarsi, ma
Elysa la fermò.
«No!
Non preoccuparti! Stai seduta.»
le disse.
«Ti
ringrazio per aver procurato
a Gladio i quattro biglietti per questa serata» disse Ashelia
tornando seduta con
un tenero sorriso che imbarazzò molto Elysa.
Guardò poi i tre ragazzi che
accompagnavano la principessa e poi fece un sorriso.
«Non
dovete. L’ho fatto più che
volentieri!» concluse Elysa sorridendo e girandosi a guardare
Gladio che rimase
interdetto. «Io adesso devo andare. È stato un
piacere.» disse la giovane avviandosi
verso la struttura facendo un occhiolino a Gladio. Il ragazzone intese
subito e
le sorrise.
«Puoi
andare se vuoi.» gli disse
Ignis. «Posso riaccompagnare da solo Prompto e
Ash». Gladio era comunque preoccupato
e si voltò in direzione di Ashelia che gli sorrise facendo
un cenno di assenso
con la testa.
«Va
bene.» rispose il ragazzone.
Poi prese Ignis in disparte mentre Prompto iniziò a far
vedere ad Ashelia le
foto della serata dalla fotocamera. «Senti… lo so
che se Maiv lo viene a sapere
sono casini… ma…» iniziò a
dire Gladio a Ignis a voce bassa.
«Tranquillo»
iniziò il giovane
attendente sistemandosi gli occhiali: «per stanotte
è meglio che io rimanga con
Ash. Maiv capirà».
ANGOLO DI ALATARIEL
Fine
del secondo capitolo. Questa volta è uscito un po’
più lungo rispetto al primo, ed è più
ricco di contenuti. Sto cercando di sviluppare i caratteri di Gladio,
Ignis e Prompto aiutandomi con ciò che si capisce dai
dialoghi di Final Fantasy XV.
– Ho
sempre immaginato Gladio uno sciupa-femmine a cui piace
divertirsi, non è ancora in cerca di una relazione fissa
dato il suo
dovere con Ashelia.
– Ignis è
più serio, essendo affascinante molte donne vorrebbero
stare tra le sue braccia, ma da gentiluomo non ne approfitta. Sta
insieme a Maiv, una diciottenne che frequenta l’ultimo
anno nella stessa scuola di Ashelia e Prompto.
– Prompto invece
è il classico ragazzo impacciato che ha
difficoltà
ad esprimere i suoi sentimenti verso una ragazza. Si può
notare quel
poco di imbarazzo che aveva quando ha fatto vedere l’album
di foto ad
Ashelia.
– L’allineamento
planetario ha avuto uno
strano effetto su Ashelia. Perché? Perché ha
avuto tutte quelle
visioni? Cosa significano? E chi era l’uomo
mascherato?
Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate. Intanto vi do
appuntamento al prossimo capitolo! A presto!
NOTA
PER I CURIOSI
L’allineamento
planetario è un fenomeno astronomico che avviene ogni 300
anni circa. L’ultimo
allineamento è stato nel 1982, il prossimo sarà
nel 2161... noi non vivremo abbastanza per poterlo vedere. Ovviamente mi
sono presa la libertà di dargli, nella mia storia, un
time-span di 5000 anni. C’è
un motivo ben preciso dietro questi 5000 anni, ed anche in questo caso
lo scoprirete solo leggendo.
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Capitolo 3 *** INSOMNIA INQUIETA ***
3) INSOMNIA INQUIETA
INSOMNIA INQUIETA
La
serata trascorsa
all’osservatorio Ashelia non l’avrebbe mai
dimenticata. Non tanto per
l’emozione provata, quanto per il fatto che quello che le
successe nel momento
in cui tutti i pianeti si allinearono fu l’inizio di tutto.
Ignis
aveva fatto bene a rimanere
con lei quella notte. Ashelia era contrariata ma non appena entrarono
nell’appartamento, mentre lei continuava a dire a Ignis di
non preoccuparsi, le
venne un capogiro improvviso che le fece perdere
l’equilibrio. Il giovane appena
vide la principessa impallidirsi e cadere rovinosamente a terra
rischiando di
sbattere la testa si fiondò ad afferrarla.
«Perché
hai sempre ragione?» biascicò
la ragazza prima di svenire ansimante. Il volto pallido, le guance
arrossate e
la temperatura alta fecero subito capire al giovane attendente che
quella
sconsiderata della principessa di Lucis si era presa una bella
influenza, o
almeno quello sembrava.
«Meno
male che non ti ho
ascoltata o avresti passato la notte sdraiata per terra»
sussurrò preoccupato lui
accarezzandole il viso. Poi passò il suo braccio destro
sotto le sue gambe e la
sollevò per portarla nella sua stanza e metterla a letto.
La
notte fu lunga, Ignis non ebbe
modo di chiudere occhio. Oltre a cercare di abbassarle la temperatura
con impacchi
di acqua fresca sulla fronte Ashelia sembrava in preda agli incubi. Si
agitava
e si teneva il petto come aveva fatto all’osservatorio, Ignis
non sapeva cosa
fare per calmarla.
«Mamma…»
iniziò ad un certo punto
a biascicare la ragazza mentre una lacrima iniziò a rigarle
il volto. Ignis se
ne accorse e dolcemente le accarezzò la guancia per
asciugarle quella lacrima
che presto fu accompagnata da un’altra. Appena la
toccò Ashelia iniziò a
tranquillizzarsi, non si stringeva più il petto e la smorfia
di dolore lasciò
spazio ad un dolce sorriso.
«Si
è calmata…» disse il giovane.
Poi si incantò ad osservare il viso di lei disteso. Tra
sé e sé per la prima
volta ammise la realtà. Ashelia non era più una
bambina. Ormai era diventata
una donna, una donna davvero bella. Fece un sospiro, le prese la mano e
si
addormentò appoggiato al letto su cui era sdraiata la
principessa.
Fiamme.
Ashelia si trovava di
nuovo di fronte a quella donna bionda attaccata dall’altra
donna dai capelli
corvini. Era ancora tutto offuscato e le voci le giungevano ovattate.
Poi d’un
tratto si ritrovò nella sala del cristallo. Vide di nuovo la
figura di
quell’uomo dal manto nero e i capelli argentei. Il volto
coperto dalla
maschera. Aveva uno scrigno in mano. Ashelia non sapeva cosa contenesse
quello
scrigno, ma era certa che qualunque cosa fosse era importante e
quell’uomo non
doveva portarsela via. Lui iniziò a scappare ridendo
fragorosamente, lei lo
inseguì. Durante l’inseguimento venne attaccata da
strane creature diaboliche.
Ashelia combatté ma non riusciva a sconfiggerle. Alcune di
queste creature la
graffiarono. Ad un certo punto fu avvolta da una luce che
sembrò purificare
quelle creature. Quando la luce si spense ecco sopraggiungere la figura
di una
ragazza alta più o meno quanto lei, con una maschera in
volto uguale a quella
dell’uomo col mantello. Le si parò davanti.
Indossava un abito corto nero,
stivali alti fino a sopra al ginocchio con tacco a spillo
.
«MUORI!»
urlò mentre attaccava
con un affondo di spada che trafisse il cuore di Ashelia. Un bruciore
al petto
le fece perdere il respiro. Poi l’oscurità la
circondò.
Di
nuovo fiamme. La donna bionda
davanti a lei in lacrime. Finalmente poteva vederla bene e la
riconobbe.
«Mamma…»
Erano
ormai passati tre mesi
dalla serata all’osservatorio e Lucis oltre ai problemi
esteri con Niflheim
dovette affrontare una minaccia interna.
«Ehi
Ashy! Hai sentito?» la voce
di Ayame fece tornare alla realtà Ashelia che stava facendo
il suo quotidiano
riscaldamento prima di iniziare gli esercizi di ginnastica.
«Cosa?
Maiv è di nuovo la prima
della scuola?» le chiese scocciata la principessa.
Da
quando Maiv si era proposta di
aiutare l’orfanotrofio lei e Ashelia erano diventate buone
amiche, si
confidavano e Maiv aveva iniziato ad aprirsi talmente tanto con lei che
a
volte, quando beveva troppo thè, le raccontava delle sue
serate con Ignis
entrando anche troppo nei particolari. Per Ashelia fu un colpo quando
per la
prima volta Maiv le raccontò di quello che faceva insieme a
Ignis. La cosa la
sconvolse. Sapeva bene che un ragazzo ed una ragazza quando stanno
insieme non
si guardano solo negli occhi, ma Ashelia era troppo ingenua e non aveva
alcun
interesse nei ragazzi. L’intento di Maiv era semplicemente
quello di aiutare
l’amica ad aprirsi, infondo prima di essere una principessa
era una ragazza con
un cuore di donna. Avrebbe dovuto provare ad innamorarsi e a farsi
amare da
qualcuno. Questo solo perché a scuola ormai la principessa
era diventata molto
popolare, i ragazzi le lasciavano lettere d’amore
nell’armadietto e
puntualmente la spiavano dalle finestre della palestra durante gli
esercizi di
ginnastica. Di sicuro quei marpioni non vedevano l’ora di
vederla in azione
nelle gare con indosso il body. Col tempo anche Ayame si unì
ad Ashelia e Maiv
nelle loro avventure all’orfanotrofio, poi si aggiunse anche
Iris, sorella
minore di Gladio. Quest’ultimo non si fidava tanto di Ayame e
aveva quindi
chiesto alla sorellina di entrare anche lei nel gruppo della
“Principessa degli
orfanelli”. Iris non se lo fece ripetere. Conosceva Ashelia
sin da quando aveva
5 anni, la ammirava, per lei era un esempio da seguire. Pur di emularla
aveva
anche lei iniziato a praticare ginnastica ritmica. A completare
l’allegra
combriccola si aggiunse Rayen, la più anziana del gruppo.
Adesso erano sei le
persone che ogni sabato andavano all’orfanotrofio a prendersi
cura dei bambini.
«Ma
no! Chi se ne frega dei
punteggi di Maiv!» fu la risposta pronta di Ayame.
«Metal Mask ha colpito
ancora!» concluse la ragazza con gli occhi che le brillavano.
Del gruppo Ayame
era quella a cui venivano in mente le cose più azzardate e
Ashelia, con un
brivido che le percorse la schiena, intese immediatamente dove sarebbe
andata a
parare.
«Aya…
sembri contenta… troppo
contenta» le disse preoccupata la principessa. Il sorriso di
Ayame si fece
sempre più ampio, pronto a sparare una bomba nucleare.
«Ne
ho già parlato con le altre…»
iniziò a dire tutta contenta.
«NO!»
disse seccamente Ashelia.
«Ma
non hai neanche sentito di
che si tratta!» si difese la bruna amica.
«So
già dove vuoi andare a parare
e la risposta è NO!» Ashelia aveva ben intuito le
intenzioni di Ayame, e non
poteva permettersi di immischiarsi in una cosa del genere. Non poteva e
comunque non ce l’avrebbe fatta a reggere. Da quella serata
all’osservatorio le
notti di Ashelia erano costellate di incubi, la notte non riusciva a
chiudere
occhio, e vivere da sola la stava rendendo troppo paranoica. Aveva
anche
aumentato le ore di ginnastica e questo la stressava molto. Se poi
doveva anche
andarsene in giro di notte a dare la caccia all’uomo
mascherato che da tre mesi
aveva messo sottosopra la pacifica Insomnia – per non parlare
delle sue notti
di sonno – era a posto.
Da
tre mesi ormai ad Insomnia
stavano avvenendo fatti ai limiti dell’horror e del
paranormale. Ci furono molte
sparizioni e degli omicidi inspiegabili: le vittime sembravano tutte
essere
state dilaniate da artigli molto affilati, e i corpi erano smembrati e
irriconoscibili. L’unica nota positiva era che attualmente le
vittime erano
solo tre, una al mese. Ma il numero di scomparsi aumentava ogni giorno
che
passava. Tutte le vittime vennero ritrovate in una notte di luna piena.
A
questo serial killer si aggiunse poi un uomo dai capelli argentei, un
mantello
nero ed una maschera di metallo sul volto, che si intrufolava in case
di ricchi
antiquari o nei musei con l’intento di rubare. Ogni suo colpo
era annunciato
alla televisione con un broadcast che interrompeva tutti i programmi su
tutti i
canali e annunciava alle autorità il prossimo colpo.
Puntualmente riusciva
sempre a rubare ciò che voleva, ma ogni volta
l’oggetto rubato veniva ritrovato
con un biglietto che riportava la scritta “Non
è ciò che sto cercando. Scusate per il disturbo”.
La città viveva nel
terrore, le persone non uscivano più da sole, ma sempre
accompagnate da
qualcuno più per paura del killer che del ladro.
Il
consiglio di Insomnia era
molto preoccupato, le indagini della polizia non portarono a buoni
risultati.
Le vittime non erano state uccise da mano umana, e non poteva trattarsi
di
daemon dal momento che Insomnia è protetta dalla barriera e
la forte luce della
città non può permettergli di addentrarsi. Per
quanto riguarda Metal Mask, così
era stato soprannominato il ladro, non si conosceva
l’identità. Quell’uomo
era fin troppo bravo a non lasciare tracce e i pochi poliziotti che
sono
riusciti ad avvicinarlo non hanno potuto raccontare niente
perché puntualmente perdevano
la memoria, ricordando solo i loro nomi e la loro vita fino a prima di
un
determinato evento.
Ignis
come sempre prendeva
appunti su ciò che veniva detto durante i consigli,
così avrebbe potuto rendere
noto ad Ashelia la situazione del regno. Purtroppo la ragazza negli
ultimi tre
mesi non leggeva i rapporti che il suo attendente le portava
così Ignis,
trascurando un po’ anche la sua ragazza, rimaneva fino a
tardi a farle un
resoconto. Purtroppo anche questo metodo falliva miseramente: Ashelia
la sera
era troppo esausta, a mala pena cenava e ogni qual volta provava ad
ascoltare
il suo attendente si addormentava dopo pochi attimi. A quel punto a
Ignis non
restava altro da fare che portarla a letto, talvolta rimanendo con lei
durante
la notte perché si agitava e urlava nel sonno.
Gladio
e Ignis quel pomeriggio si
erano dati appuntamento in un bar per discutere delle condizioni della
principessa. Il biondo attendente confidò a Gladio tutto
ciò che stava
avvenendo alla ragazza: gli incubi, l’insonnia e
l’aumento delle ore di
ginnastica.
«Ahhhh…
è un bel problema» disse
il ragazzone all’attendente «Se continua
così prima o poi avrà un crollo»
concluse.
«Già…»
Ignis era visibilmente
preoccupato. E anche Gladio non poté esimersi. «Le
cose sono drasticamente
peggiorate da quando ha visto in TV le immagini di quel Metal
Mask» concluse Ignis
stringendo i pugni sul tavolo. I due sospirarono, poi Gladio si accorse
che
c’era qualcosa che in quel momento accomunava i due giovani.
«Non
sono solo le condizioni di
Ashelia a preoccuparti. Vero Iggy?» domandò il
ragazzone accorgendosi
dell’espressione disperata dell’amico. Sembrava sul
punto di prendere una
decisione.
«Stavo
pensando di lasciare
Maiv…» quell’affermazione non sorprese
minimamente Gladio, infondo anche lui
stava perdendo interesse in Elysa con la quale ormai da un paio di
settimane non
aveva altro rapporto se non di natura fisica.
«Credo
che io e te abbiamo lo
stesso problema con le ragazze della nostra vita» disse il
ragazzone sospirando
con aria seria.
«Sta
diventando sempre più
difficile gestire Ash. Non ho il tempo di pensare ad una
donna.» concluse il
giovane sorridendo. Sembrava dilaniato da qualcosa che Maiv gli
impediva di
esprimere.
«Credo
sia la scelta migliore…»
fu la risposta di Gladio.
«Ehilà!
Iggy! Gladio!» In quel
momento Prompto tutto pimpante fece irruzione nel bar dirigendosi verso
gli
amici. «Ah, sono esausto!» disse buttandosi su una
sedia vicino ai due amici. «Gli
insegnanti ci stanno tediando con gli esami! La settimana prossima
iniziano e…»
Prompto si bloccò di botto notando i due ragazzi che lo
fissavano con aria
sorpresa e interrogativa allo stesso tempo.
«Ehi,
di un po’!» iniziò a
canzonarlo Gladio «Tu di solito a quest’ora non ti
incontri al parco con
Ashelia per riaccompagnarla a casa?» domandò con
una smorfia sul volto rendendo
Prompto un po’ cupo.
«Beh,
ecco, Ashelia mi ha detto
che quest’oggi sarebbe rimasta fino a tardi a provare le
coreografie per le
gare dato che il prossimo mese iniziano» confessò
Prompto ai due. A
quell’affermazione Ignis e Gladio sbiancarono in volto.
Gladio batté le mani
sul tavolo chinandosi in direzione di Prompto con aria inquisitoria, ma
Ignis
fu addirittura più esagerato. Si alzò di scatto
facendo cadere a terra la tazza
di caffè che stava bevendo e si fiondò in strada
diretto alla propria auto. Si
diresse immediatamente a scuola lasciando Gladio e Prompto nel silenzio
più
totale, straniti da quell’insolito atteggiamento.
«È
successo qualcosa con Ash?»
chiese il biondo senza capire niente, mentre una cameriera si
avvicinò al loro tavolo per ripulire il disastro combinato
da Ignis. Gladio a fatica tenne a freno
l’istinto
di seguire Ignis a scuola e alla domanda di Prompto fece spallucce,
dirigendosi
verso la cassa per pagare il conto.
Negli ultimi tempi era molto pericoloso lasciare che una ragazza
girasse da sola, per le
strade di Insomnia, la sera tarda.
«Vieni!»
disse infine al biondo
che capiva ancor meno quello che stava succedendo. Usciti dal locale si
diressero verso l’appartamento di Ashelia a piedi.
«Hai per caso notato
qualcosa di strano in Ashelia?» chiese infine il ragazzone a
Prompto.
«A
parte il fatto che quando le
parlo è spesso tra le nuvole?» chiese il biondo
beccandosi un’occhiataccia da
parte di Gladio. Prompto lo guardò un po' e poi aggiunse:
«Beh, durante le pause pranzo va in
biblioteca a fare delle
ricerche su non so che cosa, e ogni volta che ci incontriamo al parco
vuole
sempre andare in una libreria o alla biblioteca civica»
confessò.
Intanto
Ignis arrivò a scuola
trovando la palestra completamente vuota. C’era solo Ashelia
al centro di una
pedana seduta a gambe conserte con in mano le clavette che faceva
saltare e
roteare. Indossava un completo sportivo nero costituito da una canotta
ed un
pantaloncino corto, le ginocchiere, nere anch’esse, erano
portate alle caviglie
e ai piedi le mezze punte che tutte le ginnaste indossano per poter
girare più
facilmente durante l’esecuzione degli esercizi. I capelli
erano legati con uno
chignon ormai spettinato e il viso rispecchiava la stanchezza fisica
anche se
sorprendentemente aveva un bel colorito rosato. Ignis rimase ad
osservarla,
sembrava che stesse riflettendo su qualcosa, e non voleva disturbarla
così e
poi gli piacque rimanere lì fermo ad osservarla maneggiare
le clavette; dopo un
po’ la notò guardare
l’orario da un orologio appeso al muro di fronte a lei e
alzarsi. Quando Ashelia si voltò per
dirigersi verso gli spogliatoi
rimase paralizzata e sorpresa nel vedere il suo attendente vicino
all’ingresso
della palestra. Dopo un primo momento di sgomento gli si
avvicinò.
«Cosa
ci fai qui?» gli chiese
dolcemente mentre si avvicinava a lui.
«Prompto
mi ha riferito che
saresti rimasta fino a tardi ad allenarti, così ho pensato
di venirti a
prendere, sarai stanca» le disse Ignis nascondendo la sua
preoccupazione.
«Gli
ho mentito… Non sono rimasta
ad allenarmi. Ho solo aspettato che quella pazza di Aya se ne andasse.
Mi ha
fatto venire un mal di testa per tutto il tempo!» gli
confidò la principessa
schietta e sorridente. La sua spontaneità fece sorridere il
giovane che la osservò attentamente. Non sembrava troppo
esausta e questo
lo rincuorò iniziando a pensare di essere stato troppo
precipitoso. «Hai fatto
bene, ti ringrazio» gli disse infine la ragazza attirando la
sua
curiosità.
«A
fare cosa?» chiese lui
stupito.
«Beh,
se non fossi venuto tu ti
avrei telefonato perché ho le gambe a pezzi» disse
infine la principessa con un
sorriso felice e divertito allo stesso tempo. Tutt’un tratto
la ragazza
sembrava essere tornata quella di una volta. Forse era
l’effetto della
ginnastica ritmica che la rendeva sé stessa.
Tornarono
a casa verso le 21.00 dove
trovarono Gladio e Prompto ad aspettarli. Ashelia e Ignis non
riuscirono a
credere ai loro occhi, Gladio e Prompto avevano fatto squadra e
preparato la
cena. I due ragazzi avevano il viso sporco di farina e pomodoro, Gladio
aveva
preparato una bella pulcitrice alla cacciatora, mentre Prompto si era
buttato
in qualcosa di semplice come un’insalata di riso di Saxham
con pomodoro di
Lucis, scalogno di Allural, fagiolini di Eos, fungongo e uovo di
aepyornis e
dei panetti fatti con grano integrale.
«Certo,
forse non è ai livelli
della cucina sofisticata di Ignis» iniziò Prompto,
«ma se vi avessimo aspettato
non avremmo mangiato più e io sto morendo di fame»
concluse poi. A
quell’affermazione Ashelia non seppe trattenersi dallo
scoppiare a ridere
sorprendendo i tre amici che fino a qualche minuto prima si erano
preoccupati
per lei. Si sedettero a tavola e gustarono prima la pulcitrice alla
cacciatora
preparata da Gladio. Non era affatto male, aveva un sapore deciso e un
retrogusto piccante che piacque molto a tutti. Poi venne il momento di
assaggiare l’insalata di Prompto. Tutti entusiasti e convinti
che nulla potesse
andare storto, tutti e quattro nello stesso momento presero con la
forchetta un
po’ di riso, ciascuno dal proprio piatto, aprirono la bocca e
addentarono la
posata. Dopo un secondo di masticamento tutti e quattro divennero rossi
in
volto.
«Non
è male…» mentì
spudoratamente
Prompto sperando che almeno i tre amici potessero gradire, ma loro
posarono la
forchetta sul tavolo e abbassarono la testa con gli occhi chiusi, una
lacrimuccia di disperazione iniziò a rigare i volti dei
quattro amici sconvolti
per quello che avevano assaggiato. Prompto al posto del pomodoro aveva
usato il
peperoncino!
Dopo cena Ignis stava finendo di lavare
i piatti, mentre Gladio e Prompto stavano preparando le carte per farsi
una partita all’Uomo Nero non appena Ignis avesse finito.
Ashelia
invece ne aveva approfittato per farsi una doccia. Si
guardò allo specchio dopo essersi asciugata i suoi lunghi
capelli biondi e pensò “Non
posso farli preoccupare.
Fanno già troppo per me.” E si
rivestì per raggiungere gli amici in sala che la
stavano aspettando per giocare. Passarono l’intera serata a
divertirsi
con le carte. Ashelia fu la prima a vincere lasciando i tre ragazzi a
darsi battaglia. Ignis, da grande stratega qual era, riuscì
a
completare tutte le sue coppie. L’ardua
lotta rimase tra Gladio e Prompto. Il ragazzone sembrava avere
praticamente la vittoria in pugno, gli mancava un’ultima
coppia, doveva
solo scegliere quale delle due carte del biondino dagli occhi
azzurri fosse quella giusta. Aveva notato che Prompto cambiava espressione
in base a quella che sceglieva. Se tentava di prendere la carta destra
Prompto faceva una faccina triste, mentre se tentava di prendere la
carta sinistra Prompto accennava ad un sorriso. “Di
sicuro
sta
tentando di bleffare. Ma io non ci casco!”
Pensò astutamente Gladio sicuro che la carta sinistra fosse
in realtà l’asso di cuori. Allora la prese. Appena
la vide rimase a bocca aperta mentre Prompto di fronte a lui faceva un
ghigno malvagio.
«Muah ah ah ah ah ah!» Fece Prompto convinto di
avere
ormai la
vittoria in pugno.
«Non è ancora detta l’ultima!»
esclamò il ragazzone mentre Ignis li guardava
divertito. Gladio si preparò per far pescare la
carta con l’uomo nero a Prompto aguzzando i suoi occhi
ambrati
nell’attesa che Prompto fecesse la sua mossa. Il biondino
scrutò Gladio e alla fine scelse la carta.
«E che cav...!»
Esclamò Prompto ritrovandosi nuovamente tra le mani
l’uomo
nero.
Gladio dal suo canto fece un ghigno continuando a fissare concentrato
l’amico. Quando fu pronto, provò a riusare lo
stesso trucco
ma al contrario. Gladio scelse la sua carta e...
«Non è
giusto!» urlò infine Prompto buttando indietro la
schiena.
«Pensavi di farmela
anche
stavolta eh!» lo canzonò il ragazzone sbattendo la
coppia di assi sul tavolo e rivolgendosi verso la direzione di Ignis e
Ashelia che erano rimasti in silenzio durante tutto il duello
«Iggy! Ash!
Avete vis...» si bloccò di colpo notando che Ignis
stava coprendo con una coperta Ashelia che si era ranicchiata sul
divano.
«Shhhhhh» fece Ignis giratosi verso Gladio portando
l’indice
della mano destra davanti alla bocca. Ashelia mentre osservava gli
amici giocare a carte era letteralmente crollata sul divano, e la
loro presenza l’aveva talmente rilassata che si
era addormentata. «Facciamola dormire.»
Concluse il giovane attendente andandosi poi a sedere vicino agli altri
due
amici. I tre ragazzi la fissarono affascinati per qualche minuto
contenti di vederla serena, poi decisero che avrebbero passato la notte
lì mentre iniziarono una nuova partita.
Nel
frattempo, sulla cima del
tetto della stazione televisiva una figura col manto nero e i capelli
argentei
scrutava il panorama notturno di Insomnia. Gli occhi rossi come rubini
analizzavano ogni angolo di quella ridente città che ormai
stava vivendo un
periodo di inquietudine e terrore. Ad un tratto un urlo di donna si
levò da un
vicolo.
«Un’altra
anima è stata rubata»
disse l’uomo continuando a scrutare la città.
ANGOLO DI ALATARIEL
Siamo arrivati alla fine del
terzo capitolo. La storia sta iniziando a delineare i guai che la
nostra principessa dovrà affrontare. I suoi tre amici sono
preoccupati per il suo cambiamento improvviso dovuto ad uno stesso
incubo che tutte le notti non la fa dormire bene o non la fa dormire
per niente. Ayame è una pazza, ha in mente cose molto
avventurose, ma anche molto pericolose. Riuscirà Ashelia a
non farsi coinvolgere? Inoltre cosa sta succedendo ad Insomnia? Chi o
che cosa sta uccidendo tutte quelle persone? Che fine fanno le persone
che scompaiono? E cosa sta cercando Metal Mask? Tutte domande a cui il
corpo di polizia di Insomnia sta cercando di dare risposta.
Spero di essere riuscita a
delineare i caratteri di Ignis, Gladio e Prompto. Per la scena della
serata a casa di Ashelia mi sono ispirata alle varie scenette che si
vedono nel gioco quando si decide di alloggiare in un motel. Loro che
giocano a carte all’Uomo Nero (conosciuto anche come l’Asinello o il
Ciucciarello XD) è una delle scene più esilaranti
e non potevo non ricostruirla. Certo c’è anche King’s
Knight, ma voglio immaginare che quel gioco al momento non sia ancora
stato rilasciato a Lucis XD. La cucina: Ignis si sa ha una cucina molto
sofisticata, però credo che anche Gladio sia bravo ai
fornelli, soprattutto nel preparare piatti da campeggio e rustici come una
cacciatora. Prompto, invece, lo vedo molto impacciato. Credo che Gladio
se la cavi ai fornelli per via della missione secondaria che lo
riguarda nel capitolo 8 di FFXV dove ci chiede di inventare una nuova
ricetta di Cup Noodle. Mentre Prompto ritengo che sia un disastro in
cucina per via del fatto che durante il suo episodio lo si vede
mangiare cibo in scatola XD Questo è come ho interpretato io
i tre machi di FFXV. Ditemi pure cosa ne pensate voi.
Inutile
dirivi che Final Fantasy XV per me ha rappresentato un vero punto di
svolta. Lo annovero come il mio FF preferito. Lo so che ha molte pecche
a livello di trama e per alcune meccaniche anche a livello di gameplay,
ma i personaggi di Gladio, Ignis e Prompto sono i migliori di tutta la
serie. Sostanzialmente è il primo Final Fantasy che mi abbia
lasciato un vuoto profondo quando ho completato tutti i trofei e tutte
le quest principali e secondarie. Mi è rimasto dentro. Forse
proprio per il suo essere imperfetto in un certo qual modo lo rende
perfetto.
Adesso
la finisco qua. Sono sempre in trepida attesa di sapere cosa ne pensate
voi. Fino ad un prossimo capitolo vi mando un bacione e vi aspetto alla
prossima ;-) :-*
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Capitolo 4 *** LA CACCIA NOTTURNA ***
4) LA CACCIA NOTTURNA
LA
CACCIA NOTTURNA
Occhi
chiusi, braccia conserte ed
espressione seccata. Era mezzanotte e Ashelia si trovava sul tetto
della torre
orologio di un edificio statale nel centro storico di Insomnia.
Indossava un
completo di jeans e dolcevita neri, ai piedi degli stivaletti dello
stesso
colore. I lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda di cavallo
alta
dietro la nuca con due ciocche lunghe che scendevano su entrambi i lati
del
viso. La frangia a mezza luna le ricadeva sulla fronte da sinistra a
destra.
«Perché
mi faccio sempre
coinvolgere in certe cose» disse sbuffando alle quattro
ragazze che si ergevano
dietro di lei, vestite allo stesso modo.
«Ma
dai!» le urlò Iris tutta
eccitata. «Ti prometto che Glady non lo verrà a
sapere!» concluse con un grande
sorriso, indice che quella situazione la divertiva, e parecchio anche.
«Pensa
se la principessa
riuscisse veramente a catturare il famigerato Metal Mask!»
aggiunse Ayame con
aria trionfante. «Siamo come le super eroine dei cartoni
animati! Avete mai
visto Sailor Moon?» continuò sognante.
Ayame
era l’artefice di quella
serata tra amiche sui generis. Metal Mask il giorno prima aveva
rilasciato un
broadcast annunciando che avrebbe rubato lo “Scrigno dei
Gioielli della Sanguinaria” dal Museo Storico di Insomnia. La
ragazza era
già riuscita a
convincere Iris, Maiv e Rayen. Solo Ashelia si era dimostrata
riluttante
all’idea: quell’uomo era praticamente il suo
peggior incubo, lo sognava tutte
le notti e sapeva che andare a caccia di Metal Mask non poteva portare
altro
che guai. Ma poi, con uno stratagemma Ayame era riuscita a convincerla.
Quel
pomeriggio, dopo gli esercizi di ginnastica, come al solito tutte le
ragazze si
erano dirette negli spogliatoi per farsi una bella doccia, e
lì il piano
diabolico di Ayame si attuò. Mentre Ashelia si trovava sotto
la doccia nuda,
Ayame, aiutata da Maiv, aveva all’improvviso spalancato la
porta del box doccia
e scattato una foto alla povera principessa. Poi l’avevano
minacciata che se
non fosse andata con loro Iris avrebbe dato la foto a Gladio. Ashelia
tra
l’imbarazzo e la rabbia si trovò costretta ad
accettare. Si aspettava un colpo
basso da Ayame, ma da Maiv e Iris non se lo poteva minimamente
immaginare.
Quindi eccole lì, tutte e cinque su quel tetto ad attendere
l’ora in cui Metal
Mask si sarebbe fatto vivo dopo aver rubato il prezioso Scrigno della
Sanguinaria.
«È
così eccitante!» disse Rayen
su di giri. La ventenne del gruppo era sempre stata una ragazza seria,
studiosa
e aveva sempre aiutato la madre nella cura dei bambini
dell’orfanotrofio. Così
quell’idea malsana aveva acceso in lei un forte senso di
avventura: Ayame aveva
idee da pazzi ma aveva comunque dimostrato di essere una persona brava
e
affidabile.
«Eeeeh»
Maiv se ne stava a
sospirare, sperava che quell’idea l’avrebbe aiutata
ad affrontare il suo
malessere. Purtroppo per lei Ignis le aveva confessato di non poter
più
ricambiare i suoi sentimenti e l’aveva così
lasciata. Ci era rimasta molto
male, dove avrebbe trovato un altro uomo così: bello,
intelligente, gentile,
con la macchina, ottimo cuoco e soprattutto, nobile di nascita e con un
futuro
roseo alla corte del re. In un primo momento se l’era presa
con Ashelia, sapendo
che il motivo per cui Ignis l’aveva lasciata era lei. Il suo
dovere di
attendente lo assorbiva talmente tanto che lui non pensava ad altro. Ma
poi si
era resa conto che con la principessa era una lotta già
persa in partenza.
Ashelia non aveva niente fuori posto, era bellissima, bionda, occhi
verdi, fisico
da urlo e per di più era coraggiosa, dolce e leale. Aveva
imparato a conoscere
il lato più altruista del suo carattere
all’orfanotrofio e Prompto glielo aveva
confermato. A Maiv restava una sola cosa da fare, se avesse dimostrato
di poter
gestire anche lei la principessa, magari Ignis sarebbe potuto tornare
da lei.
«Ci
siamo!» disse ad un certo
punto Ashelia attirando l’attenzione delle sue amiche.
«Sta
arrivando» aggiunse Ayame.
Maiv, Iris e Rayen rimasero interdette, loro non vedevano niente. Le
due ragazze
avevano infatti percepito la presenza dell’uomo e in
lontananza dei corvi
avevano spiccato il volo gracchiando. Ad un certo punto Ashelia si
mosse,
iniziò a saltare dal tetto e con una proiezione si
teletrasportò su quello di
un altro edificio. Ayame dal suo canto fece gesto alle ragazze di
tornare giù
in strada usando i rampini magnetici che lei stessa aveva loro fornito.
Solo
Maiv non si fidò di quella strategia: Ashelia avrebbe
attaccato Metal Mask dal
tetto di un palazzo adiacente al museo e lo avrebbe fatto cadere in
strada,
mentre loro quattro lo avrebbero catturato con una rete metallica.
Iris, Ayame
e Rayen aiutandosi col rampino iniziarono a scendere dalla torre,
mentre Maiv
dopo un attimo di esitazione vide una strana figura saltare dai tetti e
dirigersi verso Ashelia. La ragazza capì immediatamente che
la principessa era
in pericolo. Sapeva bene che chiunque si fosse fatto mettere nel sacco
da Metal
Mask avrebbe perso la memoria. Sarebbe stata una tragedia se
ciò fosse avvenuto
alla principessa di Lucis. Allora Maiv si decise, prese il suo rampino
magnetico e lo puntò verso i tetti che portavano nella
direzione presa da
Ashelia. In quel momento ringraziò i suoi genitori per
averle fatto fare arti
marziali e ginnastica acrobatica invece che danza classica come tutte
le
ragazze del suo ceto sociale. Ce l’avrebbe fatta a proteggere
Ashelia. Con
questi pensieri nella mente si fiondò per tentare di fermare
quella strana
figura che stava seguendo la principessa.
Intanto
per le strade del centro
storico Ayame, Iris e Rayen stavano correndo per raggiungere il vicolo
dove
Metal Mask, secondo i piani, sarebbe dovuto cadere. Ad un certo punto
Rayen si
guardò alle spalle e si fermò di botto.
«Un
momento! Non vedo Maiv!»
disse rendendosi conto che l’amica mancava.
«Oh
no!» iniziò Ayame. «Sarà
rimasta indietro!» esclamò agitata.
«Cosa
facciamo? Non possiamo
lasciarla sola! E Ashelia avrà senz’altro bisogno
di aiuto!» disse Iris.
«Facciamo
così» Ayame era
visibilmente preoccupata ma decisa «Voi due tornate indietro
da Maiv! Io
raggiungerò Ashy!» propose mettendosi a correre
verso il luogo stabilito. Iris
era un po’ scettica. Era entrata in quel gruppo per tenere
d’occhio proprio
Ayame di cui Gladio e Ignis non si fidavano per niente.
«No,
Aya! Io vengo con te!» urlò
con decisione Iris ad Ayame correndole dietro, mentre Rayen tornava
verso la
torre orologio.
«Bene!
Se riesco a scattare una
foto di Metal Mask potrò venderla per un bel po’
di Yen!» Prompto stava girando
per i dintorni del centro storico nella speranza di poter scattare una
foto a
Metal Mask. Le foto di quel fantomatico ladro valevano molto, anche
perché ben
pochi fotografi erano disposti ad avvicinarlo. Prompto invece voleva
dimostrare
alla principessa e ai suoi due amici, Gladio e Ignis, di non essere un
perdente. Il giovane, ben conscio di non essere degno di poter far
parte del
seguito di Ashelia per le sue origini, voleva dare tutto sé
stesso per
adempiere a quella promessa che aveva fatto alla principessa Lunafreya
di
Tenebrae anni addietro. Ad un certo punto sentì dei passi
sopra di lui, alzò lo
sguardo e rimase sbigottito e affascinato allo stesso tempo da
ciò che vide. La
figura leggiadra di una fanciulla che saltava da un tetto
all’altro illuminata
dalla luce della luna. Allora il giovane decise di seguirla e
fotografarla. Si
mise a correre, e più la guardava più il modo in
cui si muoveva la ragazza gli sembrava
familiare. Dopo qualche minuto di corsa giunsero in
prossimità del Museo Storico,
che era circondato da auto della polizia in fermento. Prompto vide la
ragazza
fermarsi su una balconata all’ultimo piano di un palazzo
basso e credette che
quello era il momento adatto per fotografarla.
«Bene!
Bellezza! Anche tu mi
aiuterai a mettere da parte qualche Yen!» disse tra
sé il giovane portandosi la
macchina fotografica davanti al volto. Provò a zoomare per
cercare di
riprendere anche il viso di lei e rimase lì per dei secondi
a guardarla
attraverso l’obbiettivo della sua macchina fotografica.
«Non
ci credo…» biascicò dopo
aver scattato immediatamente una foto. Sorridendo prese il suo telefono
e mandò
un messaggio.
Ashelia
era giunta vicino al
museo, la polizia era già lì in attesa di
prendere Metal Mask. L’edificio era
ancora tranquillo ma qualcosa diceva alla ragazza che il fantomatico
ladro era
già dentro e stava per rubare lo Scrigno. Ad un certo punto
sentì il suo
cellulare vibrare.
«Saranno
le ragazze… speriamo che
abbiano cambiato idea…» sperò fino
all’ultimo. Ma quando prese il telefono e
lesse il nome del mittente del messaggio che aveva appena ricevuto
rimase
perplessa. «Che vuole Prompto?» si chiese aprendo
il messaggio: “Ehehi! Ash! Puoi per
cortesia guardare verso
il basso alla tua destra?” Ashelia a quel punto
sgranò gli occhi. «Non può
essere!» si girò immediatamente a guardare verso
il basso «Ditemi che non è
vero!». Prompto dalla strada la stava salutando con la mano e
un bel sorriso.
Ashelia lanciò allora la spada vicino al ragazzo e lo
raggiunse con una
proiezione. «Prompto! Che ci fai qui?» gli chiese
immediatamente avvicinandosi
a lui con passo svelto.
«Potrei
chiederti la stessa
cosa!» le rispose il giovane.
«Non
mi dire che ci sono anche Ignis
e Gladio!» disse ormai disperata la principessa.
«No
tranquilla… ero solo venuto
per fare qualche foto» iniziò a raccontarle il
ragazzo, «poi ti ho vista
correre sui tetti e ti ho seguita» concluse.
«Ignis
e Gladio non devono
saperlo!» Esclamò arrabbiata lei. «Lo
sapevo che non mi dovevo far coinvolgere
in tutto questo! Maledette!» disse infine la principessa
ormai sull’orlo di una
crisi di nervi.
«Qualcosa
mi dice che da qualche
parte troverò nascosta Aya…»
ipotizzò il giovane fotografo.
«Troverai
anche Maiv, Rayen e
Iris nascoste in qualche vicolo» disse Ashelia incrociando le
braccia al petto.
«Non
mi dire che state cercando
di catturare Metal Mask!» esclamò Prompto con
strano entusiasmo.
«Sei
perspicace» si complimentò
sarcasticamente la principessa. Proprio in quel momento gli allarmi del
museo
suonarono «Ci siamo! Prompto guardami le spalle!»
ordinò Ashelia al biondo
amico che rimase sorpreso. Ashelia, la principessa di cui tanto voleva
essere
amico, colei per cui si era dato da fare per dimagrire ed
essere alla sua altezza
gli stava chiedendo supporto.
«Agli
ordini altezza!» fece
infine contento Prompto. Finalmente avrebbe potuto dare prova alla
principessa
di essere affidabile.
Intanto
Ayame e Iris giunsero
appena in tempo nel vicolo stabilito.
«Dici
che Ashelia se la caverà?»
chiese Iris alla mora amica.
«L’importante
è che sia pronta a
darsela a gambe se la situazione si mette male…»
confessò Ayame sorprendendo la
giovane Amicitia.
D’un
tratto udirono gli allarmi
del museo suonare.
«Ci
siamo Iris! Tieniti pronta!»
ordinò Ayame ad Iris.
Ad
un certo punto furono
distratte da un urlo di donna che ghiacciò loro il cuore. La
voce della donna
che aveva appena urlato era troppo familiare.
«AIUTO!
AIUTATEMI!» la voce di
Rayen risuonò tra i vicoli.
«Per
tutti gli dei! Rayen!» urlò
Iris mettendosi a correre nella direzione da cui proveniva
l’urlo. Ayame rimase
indietro. Era indecisa. Soccorrere l’amica in
difficoltà o restare lì ad
attendere Ashelia.
«Forse
stavolta ho esagerato»
disse con una smorfia e prendendo il telefono per mandare un messaggio
alla
principessa per dirle che la missione “Caccia
all’Uomo Mascherato” doveva
essere abolita. Ma prima di riuscire ad inviare il messaggio si accorse
che era
troppo tardi. Un forte rumore, proveniente dal tetto del palazzo su cui
doveva
trovarsi Ashelia in attesa di Metal Mask, la fece impallidire. Doveva
fare
qualcosa. La sua esuberanza non le aveva permesso di pensare al peggio,
aveva
pensato solo all’avventura trascurando l’altra
grave minaccia che incombeva su
Insomnia e che molto probabilmente aveva aggredito una sua amica.
«Stupida!
Stupida! Stupida!» dandosi della stupida si mise
immediatamente a correre per
raggiungere Ashelia. A Rayen ci avrebbe pensato Iris, nella speranza
che almeno
a lei non succedesse niente.
Ashelia
salì sul tetto del
palazzo con una serie di proiezioni e subito notò la figura
mascherata che dal
tetto del museo era saltata nella sua direzione. Ad un certo punto la
figura parve
scomparire nel nulla illuminata dalla luce lunare. Ashelia continuava a
fissare
nella stessa direzione, incredula per ciò che aveva appena
visto.
«Sono
lusingato» sentì ad un
certo punto alle sue spalle. Quella voce. La stessa voce calda che
aveva già
sentito nel suo sogno. Ashelia impallidì e si
girò lentamente. La figura di
quell’uomo dai capelli argentei con riflessi celesti e la
maschera sul viso si
ergeva a pochi passi da lei. La maschera che portava non era
effettivamente di
metallo, ma lo sembrava per via del colore e
dell’inespressività. Ashelia
rimase a fissarlo per qualche minuto, aveva iniziato a tremare. Il suo
incubo
era diventato realtà. Si aspettava solo che da un momento
all’altro apparisse
la figura femminile con la spada, pronta a conficcargliela nel cuore.
«Cosa ci
fa una bella fanciulla come voi in giro di notte?» le chiese
gentilmente l’uomo
facendola rinsavire dai suoi pensieri. Come mai era così
gentile? Si chiese
Ashelia. Era un nemico. Stava mettendo a soqquadro la città.
Aveva la
possibilità di fermarlo.
«Ash!
Attenta!» urlò Prompto che non
l’aveva ancora raggiunta. Stava infatti salendo le scale
antincendio quando
vide una figura che dall’alto si stava scagliando addosso
alla principessa.
Ashelia guardò verso l’alto e notò una
creatura scheletrica avvolta da un
mantello simile a quello dell’uomo mascherato, con una falce
in mano, andarle addosso
per ucciderla. Non ebbe tempo di reagire, né di riflettere.
“Non ho scampo”
pensò tra sé.
«AAAAAAAAASH!» urlò disperato Prompto.
Si
sentì un rumore fragoroso. La
creatura aveva attaccato Ashelia con tutta la sua forza sfondando il
tetto di
fronte allo sguardo impotente di Prompto. La polizia sentendo quel
rumore si
era mobilitata correndo in direzione dell’edificio colpito.
«Oh
mio dio! Oh mio dio! Oh mio
dio!» Prompto preso dal panico e dalla disperazione si era
portato le mani alla
testa «Ashelia!» continuava ad urlare. La polvere
si era diradata e non c’era
traccia né di Ashelia né dell’uomo
mascherato. «Che faccio? Che faccio? Che
faccio?» Prompto era nel pieno di una crisi di nervi e
terrorizzato. Quella
creatura aveva ucciso Ashelia. Non era possibile. Sotto il suo naso!
Come
glielo avrebbe detto ad Ignis e Gladio!
«Giovanotto!»
sentì ad un certo
punto alle sue spalle. Prompto si girò e vide la figura
dell’uomo mascherato
che reggeva in braccio Ashelia svenuta. Il biondo rimase lì
a guardare l’amica
chiedendosi se fosse morta. Poi Metal Mask
l’appoggiò delicatamente a terra e
Prompto accorse. «Non è un posto adatto ai bambini
questo» aggiunse mentre
Prompto reggeva la schiena della ragazza, che si svegliò
lentamente.
«Ash
che sollievo! Sei viva!»
disse Prompto guardando con entusiasmo l’amica.
«Cos’è
successo?» chiese lei
rimanendo sbigottita vedendo l’uomo mascherato che ancora le
stava vicino «Tu?»
riuscì a dire la principessa.
«È
stato un piacere fare la
vostra conoscenza mademoiselle Ash. Spero di rincontrarvi in
circostanze più
liete» le disse mentre dal tetto la creatura scheletrica si
rimise in posizione
di attacco. Immediatamente Metal Mask saltò via lasciando i
due ragazzi ad
osservare la scena. L’uomo mascherato si lanciò
verso quello scheletro,
disintegrandolo con un semplice gesto della mano, poi guardò
un’ultima volta
nella direzione dei due giovani e sparì in lontananza,
inseguito dalle auto
della polizia. Ashelia si incantò a fissare affascinata
l’eleganza con cui
l’uomo aveva sconfitto quella creatura per poi sparire. Aveva
sentito i suoi
occhi fissarla un’ultima volta prima di andarsene.
«Ash
stai bene?» la domanda di
Prompto la fece ridestare dai suoi pensieri.
«Eh?
Si Prompto! Grazie» gli
disse con un sorriso dolce e visibilmente rossa in volto. I due amici
riscesero
in strada e si allontanarono prima che la polizia e i vigili del fuoco
potessero giungere lì e trovarli.
Appena
si allontanarono da
quell’edificio furono raggiunti da Ayame preoccupata.
«Ashy!
Grazie al cielo stai bene!»
disse Ayame non appena raggiunse i due ragazzi. «E tu che ci
fai qui?» disse a
Prompto incuriosita.
«Dove
sono le altre?» chiese
Ashelia all’amica.
«Ah
già! Abbiamo avuto qualche
problema!» il tono grave di Ayame spaventò sia
Ashelia che Prompto. Cos’altro
poteva essere successo? In lontananza sentirono le sirene di
un’autoambulanza.
«Non
è un buon segno…» disse
Ashelia intuendo cosa fosse successo alle altre tre amiche. In quel
momento
ricevette un messaggio da Iris “Vieni
ai
piedi della torre orologio. Non farti vedere da nessuno però”
«Iris…»
iniziò a dire.
«Immagino
cosa ti abbia detto» la
interruppe Ayame. «Voi due raggiungetela, io vado a vedere
cos’è successo. Ci
vediamo domani a scuola» disse infine congedandosi dai due.
Ad Ashelia e
Prompto non rimase altro da fare che raggiungere Iris, ignari che dal
tetto di
un edificio l’uomo mascherato li stava osservando.
«Ash?
Ashy? Quale sarà il tuo
nome? Credo che lo scoprirò molto presto» disse
osservando la figura della
fanciulla che aveva appena salvato allontanarsi in direzione della
torre
orologio.
IL GIORNO DOPO
«Ash
mi stai ascoltando almeno?»
Ignis stava tentando nuovamente di aggiornare la principessa sugli
ultimi
sviluppi: l’Impero di Niflheim che stava creando problemi
alle
zone di confine di
Lucis e l’ultimo colpo di Metal Mask. Ma la principessa,
seduta sul divano di fronte a lui con in mano la tazza di tisana al
mirtillo, sembrava avere la testa da tutt’altra
parte. Il giovane attendente
aveva anche saputo
cos’era successo alle tre amiche di Ashelia: Ayame, Rayen e
Maiv. Le ragazze erano uscite e stavano tornando a casa quando furono
inaspettatamente
attaccate da una figura incappucciata. Almeno questa era la versione
che Ayame
e Rayen si erano inventate per coprire Ashelia e Iris. La
verità era che Maiv
era rimasta indietro, Rayen la ritrovò svenuta a terra e si
mise ad urlare in
cerca di aiuto. Nessuno accorse. Venne raggiunta da Iris che nello
sgomento più
totale aveva chiamato i soccorsi. Poi con Rayen avevano deciso come
avrebbero
dovuto agire per evitare che la principessa finisse nei guai. Allora
Iris aveva
dato appuntamento ad Ashelia ai piedi della torre orologio per tornare
a casa.
Mentre
Rayen e Ayame accompagnarono Maiv in ospedale. Per fortuna
l’ex fidanzata del
suo attendente non era ferita ma aveva perso la memoria. Ovviamente
tutti
ipotizzarono che per sbaglio la ragazza si fosse avvicinata troppo a
Metal Mask,
ma Ashelia e Prompto conoscevano la verità. Metal Mask molto
probabilmente non
aveva nessuna connessione con la perdita di memoria di tutte le persone
che gli
davano la caccia. C’era qualcos’altro…
forse aveva a che fare con il serial
killer che rapiva donne e mutilava le sue vittime una volta al mese. Ma
i
pensieri di Ashelia andavano anche alla figura dell’uomo
mascherato. Dopo una
paura iniziale lo trovava stranamente affascinante, e la sua voce calda
risuonava ancora nelle sue orecchie. “È
stato un piacere fare la vostra conoscenza mademoiselle Ash. Spero di
rincontrarvi in circostanze più liete”.
Al solo ricordo di quelle parole ad
Ashelia arrivò il cuore in gola, arrossendo proprio nel
momento in cui stava
sorseggiando la tisana che Ignis le aveva preparato. Si mise a tossire
e il ragazzo
si alzò prontamente dalla sedia per
aiutarla. Le poggiò la mano destra sulla sua spalla sinistra
abbassandosi e avvicinando il suo viso a quello della ragazza mentre
con l’altra mano le prese il mento per guardarla negli occhi.
La
notò rossa
in volto e agitata. «Non avrai
mica di nuovo la febbre?» le chiese con molta dolcezza
aumentando ancora di più
l’agitazione di Ashelia. La fanciulla in quel momento
realizzò che Ignis
era un bel pezzo
d’uomo e per la prima volta capì cosa intendesse
dire Maiv quando le diceva che
doveva amare e farsi amare da un bel giovanotto. «Stai
bene?»
continuò a chiederle Ignis con sguardo intenso. Ashelia non
resistette più, sentì anche un forte crampo al
ventre che la fece preoccupare ulteriormente.
«Non
sto per niente bene» disse
alzandosi di scatto, facendo indietreggiare Ignis e correndo in bagno
sperando
di essersi accorta in tempo di quello che le stava succedendo. Il
giovane dal
suo canto capì subito ma fece finta di niente, infondo era
da quando la
principessa era diventata una signorina che ogni mese doveva affrontare
il marchese
che incombe su tutte le donne, e lui la conosceva troppo bene per non
accorgersi di quando questi fatidici giorni arrivavano. Quando
ciò avveniva l’unica cosa che poteva fare per
aiutarla era
quella di essere discreto e lasciarle la sua privacy.
In bagno Ashelia
scoprì che i suoi timori erano fondati, si
avvicinò al lavandino per sciacquarsi il volto con
dell’acqua
fresca e si guardò allo specchio mentre l’acqua
scorreva dal
rubinetto. Era rossa in volto, gli occhi erano lucidi e il cuore le
batteva forte. In un’altra situazione quella sensazione forse
l’avrebbe
preoccupata, ma date le circostanze diede la colpa di tutto agli
ormoni. Chiuse l’acqua e ritornò da Ignis decisa
che avrebbe
indagato sull’identità dell’uomo
mascherato e avrebbe scoperto chi si nasconde dietro la serie di
omicidi e sparizioni.
ANGOLO DI ALATARIEL
Fine del quarto capitolo.
Allora alla fine Ayame con un colpo basso ben organizzato è
riuscita a convincere la nostra principessa ad andare a caccia di Metal
Mask. Ho voluto fare un piccolo tributo alle serie animate come Sailor
Moon perché mi hanno accompagnata durante la mia infanzia e
adolescenza, ma avrete capito che con quello che è successo
a Maiv non ci sarà nessun gruppetto di Maho Shojo in questa
storia. Anche perché l’unica ad avere poteri
è
proprio Ashelia, data la sua discendenza come principessa di Lucis, e
inoltre in questa storia l’eroina è accompagnata
da tre
baldi giovani. La presenza di Prompto è centrale per
ciò che avverrà più avanti e
l’incontro ravvicinato con Metal Mask è servito ai
due amici
per capire che il ladro mascherato non ha niente a che vedere con la
perdita di memoria delle persone che gli davano la caccia. Bisogna
ancora capire che cos’era lo scheletro che ha attaccato
Ashelia sul
tetto (vi assicuro che non era un
daemon) e cosa è
effettivamente successo a Maiv dopo che è corsa dietro alla
principessa. Inoltre, cosa sta cercando Metal Mask?
Piccolo appunto sullo
“Scrigno
dei Gioielli della Sanguinaria”.
Ovviamente questo oggetto
misterioso me lo sono
inventato di sana pianta.
!!ATTENZIONE
SPOILER!!
La Sanguinaria
invece è stata una
regina di Lucis. Nel capitolo 14 di Final Fantasy XV se accettiamo una
missione secondaria che ci chiede di fotografare luoghi di importanza
storica di Insomnia troveremo una sua statua con targhetta. Per
intenderci la Sanguinaria è il secondo dei tre sovrani che
affrontiamo all’interno del palazzo prima della boss fight
finale
contro Ardyn.
!!FINE
SPOILER!!
Adesso
la principessa è decisa a svolgere delle indagini. Cosa
verrà fuori? Lo scoprirete solo leggendo. Intanto io rimango
in
attesa di conoscere i vostri pareri e fino ad un prossimo capitolo io
vi saluto.
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