INSOMNIA E IL TESORO DEI LUCIS

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LA PRINCIPESSA DEGLI ORFANELLI ***
Capitolo 2: *** L'ALLINEAMENTO PLANETARIO ***
Capitolo 3: *** INSOMNIA INQUIETA ***
Capitolo 4: *** LA CACCIA NOTTURNA ***



Capitolo 1
*** LA PRINCIPESSA DEGLI ORFANELLI ***


LA PRINCIPESSA DEGLI ORFANELLI

LA PRINCIPESSA DEGLI ORFANELLI

Buongiorno mamma! Oggi è il mio sedicesimo compleanno, un giorno che non mi piace affatto. Prompto sono giorni che mi propone di festeggiare in qualche modo e di sicuro Ignis e Gladio faranno un blitz a casa dopo la scuola. Peccato che ho palestra questo pomeriggio e non ho intenzione di saltarla. Come membro del club di ginnastica ritmica del mio liceo voglio dare tutta me stessa, se arrivo prima nel prossimo campionato interscolastico potrò vincere una bella somma! Con quei soldi potrò aiutare l’orfanotrofio della periferia. Quell’edificio ha bisogno di una sistemata, quei bambini non possono vivere in un posto pieno di spifferi! Inoltre essendo poveri non possono permettersi un’istruzione adeguata e di organizzare troppo spesso pomeriggi per ospitare coppie che vogliono adottare un bambino. Ed essendo mal ridotto, l’edificio non attira nessuno per conoscere qualche bambino. Lo so, potrei chiedere al nonno, ma il regno ultimamente non se la sta passando bene, ci sono troppe spese da affrontare per gli abitanti che vivono oltre la barriera. Così ho deciso di occuparmene io nel solo modo che conosco. Tra l’altro questa notte ho fatto uno strano sogno, un po’ confuso a dire il vero, ma la sensazione era reale. Era come se stessi nel pieno di un duello, di fronte a me una figura femminile che non riesco a descrivere. Poi tutt’un tratto una fitta al petto. Mi sono svegliata così, sento tutt’ora il petto bruciare. Per la prima volta da quando il nonno mi ha mandata a vivere da sola ho un po’ di inquietudine... Potrei chiamare Iggy, ma lui si dà anche troppo da fare per me e poi Maiv tornerebbe da me a chiedermi di non soffocarlo... Beh adesso devo proprio andare, sono ancora le 6, e dato che mi sono svegliata così presto andrò prima a scuola così potrò approfittarne per fare qualche esercizio prima delle lezioni, tra l’altro oggi avrò la prima ora libera così avrò tutto il tempo per provare una nuova coreografia. Ti voglio bene mamma.

La ragazza dai lunghi capelli biondi mossi e gli occhi di un innaturale verde acceso chiuse il diario su cui stava scrivendo e si avviò per andare a scuola. Scrivere un diario nella forma di lettera per la madre la aiutava a non sentirne troppo la mancanza. Ashelia Lucis Caelum, principessa di Lucis aveva perso la madre a soli 4 anni e da pochi mesi aveva lasciato la cittadella per trasferirsi in un appartamento in centro città. Nella solitudine aveva iniziato a scrivere un diario per sentirsi vicina alla sua defunta madre. Lo teneva ben nascosto nella sua cameretta, e l’unica persona che sapeva di quel diario era il suo attendente e consigliere Ignis Scientia, forse l’unica persona che riusciva veramente a capire cosa passasse nella testa della principessa. L’aveva praticamente cresciuta tenendola per mano, aveva 8 anni quando re Regis gli presentò quel frugoletto biondo di soli 4 anni con la richiesta di prendersi cura di lei come se fosse la sua sorellina. Cosa che il giovane fece molto bene, almeno fino a che lei era una bambina tutto era semplice, ma poi ha iniziato a svilupparsi. Sono arrivate le prime mestruazioni, il suo corpo ha iniziato a trasformarsi e con la principessa è cresciuta anche una rara bellezza. Anche Gladio aveva affiancato la principessa come sua guardia personale e gli era cresciuta praticamente sotto il naso. Ma per lui, uomo dal carattere forte e prevaricatore, era ancora più difficile andarci d’accordo, e il carattere ribelle della principessa non lo aiutava affatto. Erano sempre pronti a punzecchiarsi a vicenda ma in fondo anche il ragazzone voleva bene alla piccola Ashelia come ad una sorellina. Per Ashelia di sicuro Gladio e Ignis erano le sue fortezze, le uniche due persone che le regalavano sicurezza, dolcezza e tanto divertimento. Anche se i loro martellamenti sull’etichetta a volte la esasperavano. Ora vedeva Gladio un po’ meno, mentre Ignis tutte le sere lo trovava a casa di ritorno da scuola dietro ai fornelli, a sistemare un po’ di casini che combinava la mattina, oppure semplicemente ad attenderla con una bella tazza di caffè per spiegarle la situazione del regno. Agli inizi Ignis cenava tutte le sere con lei e a volte anche Gladio si univa a loro, ma da quando Maiv – una ragazza del suo stesso liceo che da un annetto circa si frequenta con Ignis – aveva espressamente chiesto ad Ashelia di lasciare più tempo al ragazzo per potersi vedere, la principessa lo aveva convinto che doveva prendersi un po’ più di tempo per dedicarsi a sé stesso. Secondo Maiv Ignis non solo svolgeva il proprio lavoro a palazzo ma faceva, a suo avviso, “gli straordinari” a casa della principessa, e questo la infastidiva parecchio, o era semplicemente gelosa. Ma Ashelia non voleva che a causa sua Ignis rovinasse la sua relazione con Maiv. Inutile dire che il giovane attendente era troppo ligio al dovere e puntualmente ogni sera lo trovava a casa ad attenderla.

Nonostante le piccole difficoltà quotidiane quella nuova vita le piaceva molto, finalmente si era liberata delle sue cameriere personali che la dovevano aiutare in tutto: a pettinarsi, a vestirsi, addirittura a farsi il bagno. Una cosa odiosa per una ragazza come lei che aveva bisogno di molta privacy. Quando chiese a suo nonno, re Regis Lucis Caelum, di poter vivere più vicino a scuola quest’ultimo le aveva dato il suo pieno consenso, così la principessa avrebbe fatto esperienza di vita e conosciuto meglio il suo popolo. Cosa che non tardò a fare. Prima dell’estate aveva infatti conosciuto una bambina che viveva in un orfanotrofio alla periferia di Insomnia, Amalia: l’aveva trovata a gironzolare in lacrime nel parco in cui Ashelia era solita incontrarsi con il suo amico Prompto dopo la scuola. La bambina indossava abiti poveri e la gente la evitava, così Ashelia le si avvicinò e dopo averla calmata la riaccompagnò a casa. La bambina viveva in un vecchio santuario sconsacrato adibito ad orfanotrofio e gestito ancora da un anziano sacerdote e da una dottoressa, aiutati dalla figlia di quest’ultima. Il sacerdote rimase molto sorpreso nel ritrovarsi di fronte la principessa, ma fu discreto. La dottoressa Christy Siod, invece, in un primo momento non la riconobbe ma anche lei fu discreta quando la figlia Rayen le fece notare di avere di fronte la principessa di Lucis. Quella sera Rayen la riaccompagnò a casa con la macchina raccontandole tutto ciò che riguardava l’orfanotrofio. Fu così che da allora ogni sabato pomeriggio Ashelia andava a fare visita ai bambini accompagnata da Prompto, ragazzo dell’ultimo anno con cui aveva fatto amicizia a scuola, ma che in realtà conosceva già dalle elementari. Per uno strano motivo, però Prompto faceva finta che si erano conosciuti per la prima volta quel primo giorno di liceo. Ashelia divenne in fretta la beniamina dei bambini, giocava con loro e si prendeva molta cura di quelli che stavano male o erano tristi. Quegli angioletti si erano affezionati anche a Prompto che con il suo carattere vivace e affabile faceva tornare a tutti il buon umore. La notizia di queste visite della principessa all’orfanotrofio giunse anche alla cittadella, e per quanto molti espressero disappunto il re era molto fiero di sua nipote. Ignis e Gladio dal canto loro erano preoccupati perché la zona era molto pericolosa e volevano accompagnarla anche loro due. Ashelia fu categorica nel rifiutare la loro scorta, il sabato pomeriggio avrebbero fatto bene a dedicarsi alla loro vita privata dal momento che dedicavano la maggior parte della settimana divisi tra i loro impegni a palazzo e i loro blitz a casa della principessa. Ma i due giovani trovarono altri modi per proteggere la loro piccola principessa.

Mentre attraversava il parco diretta a scuola ecco che all’improvviso una ragazza le andò addosso e la fece cadere.
«Aaayyy!» urlò Ashelia dopo aver sbattuto il sedere a terra.
«Oh scusa scusa! Non ti ho vista!» si giustificò la sconosciuta.
La ragazza si abbassò verso Ashelia e le porse una mano per aiutarla ad alzarsi. La sconosciuta era una bella ragazza bruna con gli occhi dello stesso colore di quelli di Ashelia. Portava la stessa divisa scolastica: sotto al cappotto poteva intravedere una camicia bianca con fiocchettino rosso intorno al colletto, giacca nera e gonna grigia plissettata. Ashelia prese la mano della sconosciuta e si fece aiutare ad alzarsi.
«Non preoccuparti, non è successo niente» le disse cercando di non sembrare infastidita.
«Ti prego scusami! Scusami, scusami, scus...» la ragazza ad un certo punto si bloccò a fissare
Ashelia da capo a piedi «Ma tu...» iniziò a dire.
«Ma io cosa?» chiese Ashelia interdetta.
«Porti la mia stessa uniforme! Allora frequentiamo lo stesso istituto!» disse la sconosciuta con entusiasmo.
Ashelia non sapeva se ridere o piangere, sembrava una brava ragazza, ma dalla lingua lunga, e lei odiava le ragazze oche e dalla lingua lunga. E infatti fecero il restante tragitto insieme, non si era neanche presentata e le stava facendo già venire un mal di testa da record con tutte quelle chiacchiere sconclusionate. Arrivate al cancello della scuola fu salvata da Maiv che voleva parlarle, ritrovandosi però coinvolta nell’uragano della chiacchiera di quella ragazza. Approfittando di un momento di distrazione in cui la strana sconosciuta iniziò a fare complimenti sul trucco di Maiv, Ashelia sgattaiolò via verso gli spogliatoi per iniziare i suoi esercizi mattutini.
La giornata si svolse come sempre: dopo gli allenamenti Ashelia era andata in aula per iniziare le lezioni e qui aveva trovato una pessima sorpresa. La ragazza che aveva incontrato al parco si era appena trasferita nel suo istituto e l’avevano inserita nella sua stessa classe. Ayame Obscura Aera si chiamava, e come se non bastasse aveva trovato posto ad un banco vicino a quello di Ashelia. Più volte la principessa era stata disturbata durante la lezione dalle chiacchiere di quella pazza e più volte erano state richiamate entrambe dal docente. Fu una giornata terribile, se la ritrovò persino in palestra e fu costretta a fare riscaldamento in coppia con lei. Dopo gli allenamenti Aya se ne andò via in macchina con un ragazzo, forse il fratello o forse il fidanzato. Fu contenta di essersi tolta di mezzo quella furia. Fece per avviarsi verso casa dove avrebbe messo mano al suo diario, ma fu fermata da Maiv e costretta ad ascoltare ciò che aveva da dirle.

Intanto nell’appartamento di Ashelia Ignis, Gladio e Prompto la stavano aspettando per cenare insieme e portarla all’osservatorio. Ignis voleva fare ad Ashelia un regalo speciale, soprattutto per complimentarsi di come stava gestendo la faccenda dell’orfanotrofio. Casualmente Gladio aveva una storiella con la figlia dell’astronomo ed aveva ottenuto da lei dei biglietti per partecipare ad un evento raro che avviene solo una volta ogni 5000 anni: un allineamento planetario. Ignis sapeva bene quanto queste cose affascinassero Ashelia sin dalla più tenera età e Prompto era pronto a fare il fotografo di quell’evento straordinario. Quella sarebbe stata una serata che Ashelia non avrebbe mai dimenticato.




ANGOLO DI ALATARIEL

Ed eccoci qua alla fine di questo primo capitolo. Che ne pensate carissimi amici? Cercherò di non fare capitoli troppo lunghi perché personalmente ritengo sia difficile leggerli in una volta sola. Forse ci sono alcune cose che avrete notato e che voglio comunque riportare in queste note:
– Gli eventi narrati sono ambientati qualche mese prima di quelli dellepisodio 4 di Brotherhood;
– Noctis è stato sostituito da Ashelia;
– Ashelia rispetto a Noctis è più giovane di due anni e frequenta il primo anno di liceo;
– Gladio ha 21 anni;
– Ignis ha 20 anni;
– Prompto ha 18 anni e frequenta lultimo anno di liceo;
– Il calendario scolastico si ispira a quello giapponese che inizia ad aprile (del resto Insomnia è la Tokyo di FFXV).
Infine voglio ringraziare Rinoa
s Diary per la timeline di Final Fantasy XV. Per il momento è tutto, sono ansiosa di leggere le vostre recensioni e vi aspetto al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** L'ALLINEAMENTO PLANETARIO ***


2) L'ALLINEAMENTO PLANETARIO

L’ALLINEAMENTO PLANETARIO

Ashelia era tornata a casa molto tardi e i tre ragazzi dopo averle fatto gli auguri, con una strana gentilezza le chiesero il motivo di quel ritardo. La fanciulla, visibilmente sorpresa di vedere Ignis e Gladio tranquilli, si limitò a dirgli che era stata trattenuta dalla sua coach omettendo il fatto di avere lungamente parlato con Maiv. In un primo momento aveva temuto che Maiv avesse ancora da lamentarsi degli impegni di Ignis con lei, ma stranamente non fu così. La ragazza infatti aveva saputo che Ashelia passava i sabati pomeriggio all’orfanotrofio della periferia e Maiv, essendo ricca di famiglia, aveva proposto alla principessa di collaborare per aiutare l’anziano sacerdote e la dottoressa Siod a prendersi cura dei bambini. In un primo momento Ashelia non seppe cosa rispondere, ma quando Maiv le confidò di essere amica di Rayen e di potersi permettere di pagare degli insegnanti per quei bambini, Ashelia non poté far altro che accettare: in quel modo i bambini avrebbero potuto avere finalmente un’istruzione.
Anche se Ashelia detestava il giorno del suo compleanno perché non le piaceva festeggiare, i suoi tre amici erano stati molto bravi ad organizzarle quella serata. La stavano festeggiando da una parte, ma gliela stavano facendo vivere come una normale serata tra amici. La principessa si dimenticò di tutti i guai causati da Ayame durante la giornata e ringraziò il nonno per averle messo vicino due ragazzi eccezionali come Ignis e Gladio. Poi c’era Prompto con cui aveva stretto amicizia a scuola. Lui sapeva sempre come farle dimenticare di essere una principessa vivacizzando le sue giornate. Dopo una sostanziosa cena e il consueto spegnimento delle candeline i ragazzi uscirono di casa e salirono tutti sull’auto di Ignis, diretti verso l’osservatorio. Ashelia era rimasta molto colpita dai regali ricevuti dai suoi tre amici. Ignis, oltre a cucinarle una cena deliziosa, le aveva regalato un paio di orecchini a stella di un bel blu notte che lei aveva visto in un negozio mentre tornava a casa qualche giorno prima con Prompto. Ashelia non volle acquistarli perché non voleva sprecare soldi in queste sciocchezze, ma Prompto notò molto bene quanto la ragazza ci tenesse. Così il giorno seguente andò con Gladio e Ignis in quella gioielleria. Il giovane attendente dagli occhi verdi non ci pensò due volte quando li vide e li acquistò subito.
«Rispecchiano la personalità di sua altezza» disse Ignis ad Ashelia rimasta incantata a guardare gli orecchini che tanto le piacevano ma a cui aveva rinunciato.
La ragazza fu così felice che con gli occhi illuminati abbracciò il suo attendente dandogli un tenero bacio sulla guancia. Dopodiché li provò subito. Quel gesto non fu mal interpretato, i ragazzi sapevano bene quanto Ashelia volesse bene a Ignis per tutto quello che il giovane faceva per lei. Riuscì ad indossare gli orecchini anche senza l’aiuto di uno specchio, e le stavano davvero bene: l’orecchino che mise all’orecchio destro era un punto luce blu notte, a forma di stella, con piccolissimi puntini dorati che rendevano la parte interna della stella un cielo stellato; l’orecchino che mise all’orecchio sinistro, invece, era un piccolo pendente che presentava uno spicchio di luna con un piccolo diamantino blu sul lobo ed una stella identica a quella che aveva messo all’orecchio destro che pendeva da una corta catenina accompagnata da una perlina. Era davvero graziosa. Ashelia nonostante i 16 anni appena compiuti aveva ancora un aspetto fanciullesco accentuato dal fatto che la ragazza non si truccava per niente. Ashelia era sempre stata molto femminile, le piaceva indossare vestiti e gonne che risaltavano la sua femminilità, ma odiava il trucco. Si truccava solo quando doveva partecipare a qualche gara di ginnastica ritmica e ogni volta, appena la competizione finiva, si fiondava in bagno a struccarsi. Per lei il trucco non era simbolo di femminilità, ma una maschera dietro cui le donne nascondevano spiacevoli segreti. Ovviamente non giudicava le altre ragazze, ma non sopportava il pensiero di sprecare tempo prezioso con una pratica così inutile come quella di truccarsi.
Il regalo di Gladio fu anche molto apprezzato. Il ragazzone per la principessa era riuscito ad ottenere dalla sua nuova fiamma e “a prezzo scontato” quattro biglietti per il raro evento che si sarebbe tenuto a mezzanotte all’osservatorio. Ashelia ne fu molto entusiasta, da quando si era trasferita in città non aveva più avuto modo di osservare il cielo stellato a causa di tutto quell’inquinamento luminoso. Certo, non che dal giardino del palazzo reale fosse diverso, ma almeno lì le luci erano meno forti. La ragazza però non riusciva a capire come a Gladio potesse essere venuta in mente una cosa simile.
«Oh, merito di Iggy che mi ha ricordato gli interessi di sua altezza» le aveva detto modesto il ragazzone. «E poi Elysa è la figlia dell’astronomo, non è stato difficile procurarmi quei quattro biglietti» spiegò Gladio con tono modesto ma con aria orgogliosa.
Infine venne il turno del regalo di Prompto, quello più semplice, ma altrettanto importante. Ashelia, Ignis e Gladio rimasero a bocca aperta quando videro il piccolo album di foto che Prompto aveva preparato per la sua amica: molte foto erano state scattate il giorno in cui Ashelia aveva presentato Prompto a Gladio e Ignis; altre ritraevano Ashelia in varie situazioni a scuola; infine c’erano quelle che la ritraevano durante gli allenamenti di ginnastica con la sua coach.
«Ma da dove le hai scattate? Non ti ho mai notato!» chiese Ashelia visibilmente sorpresa con il volto rosso per l’imbarazzo. Gladio le tolse l’album dalle mani e osservò quelle foto con Ignis.
«Però!» disse compiaciuto il ragazzone.
«Allora c’è qualcosa che anche sua altezza fa con devozione» aggiunse l’attendente sistemandosi gli occhiali con l’indice e il medio della mano sinistra.
«Sai Ash» iniziò Prompto con i suoi due occhioni blu che iniziarono a brillare «Quando sei in palestra ti illumini, ti concentri così tanto che non pensi più a niente. Da quando inizi il riscaldamento a quando con la tua coach finisci di provare le coreografie, sembri una di quelle ballerine di porcellana... Molto più bella ovviamente» finì Prompto visibilmente imbarazzato «Ho fatto male?» chiese infine all’amica che era rimasta ad ascoltarlo sorpresa. Lei dal suo canto fece cenno di diniego con la testa e agitando le mani davanti a sé lo rassicurò.
«Sono sorpresa... Sono piacevolmente sorpresa.» gli disse. Poi unì le mani e con grande entusiasmo aggiunse «Ho trovato il mio fotografo personale per quando inizieranno i campionati» concluse lei facendo un occhiolino al biondo amico. Ignis accennò un sorriso compiaciuto, se Ashelia era così determinata in uno sport era segno che un giorno la principessa avrebbe adempiuto ai suoi doveri con maturità.
«Sei stato bravo a cogliere il lato nascosto di Ash» si complimentò infine con Prompto.
«Già, sembra una bambina col suo lecca lecca» la prese in giro Gladio.
«Grazie eh...» disse lei con una smorfia causando una risata generale dei tre amici. «Che simpatici che siete» concluse infine incrociando le braccia al petto. A quel punto i tre ragazzi le si avvicinarono. Ignis con la mano destra le prese la mano sinistra, Gladio con la mano sinistra le prese la mano destra, mentre Prompto dietro di lei poggiò entrambe le mani sulle sue spalle e insieme la accompagnarono fuori dall’appartamento per andare all’osservatorio.

Il tragitto in macchina durò mezz’ora circa, erano le 23.30 quando giunsero all’osservatorio.
«Mi sarei aspettato di vedere più gente» disse Prompto.
«Beh, col prezzo che hanno i biglietti lo credo che non siano qui in tanti.» osservò Gladio.
«Non avrai mica speso troppo per quattro biglietti, spero.» Gli chiese preoccupata Ashelia.
«Nah, Lisy mi ha fatto pagare un solo biglietto... Il mio» disse Gladio incrociando le braccia al petto. Ashelia e Prompto nascosero un sorriso divertito, venendo subito fulminati dal ragazzone.
«Beh allora appena vedremo la tua Lisy la ringrazieremo» concluse Ignis avviandosi verso l’ingresso seguito a ruota da Prompto, lasciando Gladio a grattarsi il capo.
«Ti ringrazio Gladio» iniziò a dire Ashelia al ragazzone, che si girò a guardarla stupefatto di tanta dolcezza. «È un regalo bellissimo» concluse con un sorriso dolce. Gladio rimase stranito, le si avvicinò, le poggiò le mani sulle spalle e le chiese:
«Di un po’... Hai mica sbattuto la testa?». A quella domanda Ashelia si irritò parecchio.
«Scusa tanto se volevo essere gentile!» Gli urlò arrabbiata. Questo causò una fragorosa risata da parte di Gladio che fece arrabbiare ancora di più la principessa.
«Ehi voi due! Sbrigatevi! Dobbiamo prendere posto!» urlò loro Prompto dall’ingresso.
«Arriviamo!» rispose Gladio prendendo la mano di Ashelia e accompagnandola all’ingresso.
Le sale interne erano molto suggestive, i quattro amici presero posto in una stanza circolare con varie poltroncine reclinate.
«Wow! Sembrano dei lettini!» constatò entusiasta Prompto non appena si sedette poggiandosi allo schienale della poltrona.
«Sono fatti apposta per permetterci di guardare comodamente verso l’alto» gli spiegò Ignis. La parte alta della stanza, infatti, era una specie di cupola che attraverso una strana tecnologia gli avrebbe permesso di vedere le stesse immagini che venivano raccolte dal grande telescopio che osservava i movimenti degli astri. Ashelia si era seduta tra Gladio e Ignis e tutta emozionata si distese anche lei sulla poltrona in trepidante attesa di quello spettacolo. La sua emozione rese felici Gladio e Ignis che rimasero incantati a guardarla sorridere. Poi si lanciarono uno sguardo di intesa e anche loro si misero comodi in attesa dell’inizio dello spettacolo. Poco dopo Gladio prese il suo cellulare e inviò un messaggio alla sua Lisy.
Dalla sala del telescopio lo scienziato stava preparando tutto il necessario per dare inizio allo spettacolo. A mezzanotte avrebbe iniziato a trasmettere le scene del movimento planetario degli ultimi 5000 anni e sua figlia Elysa avrebbe raccontato cosa era avvenuto in quel lasso di tempo. A mezzanotte e un quarto sarebbe iniziato l’ultimo movimento che avrebbe allineato completamente tutti i pianeti del sistema solare.
«Tesoro! Sei pronta?» chiese lo scienziato a sua figlia.
«Pronta come non mai papà!» rispose la ragazza.
«Non fare brutte figure, in sala abbiamo un’ospite speciale» disse il padre alla giovane.
«Certo! La principessa di Lucis!» rispose lei emozionata.
«Si, accompagnata dal tuo amoroso» la prese in giro l’uomo.
«Non è il mio amoroso!» disse la ragazza diventando rossa in volto, poi aggiunse «Io vado!».
Lo scienziato la guardò uscire per dirigersi verso lo studio da cui avrebbe intrattenuto gli ospiti “Come no!” pensò tra sé ridacchiando. Elysa era una ragazza bruna di circa 20 anni con capelli e occhi castani, fisico atletico con tutte le curve al posto giusto. Insomma, la ragazza ideale per quello sciupa-femmine di Gladio.
La ragazza percorse il corridoio dando uno sguardo al telefono che poco prima aveva squillato avvisandola dell’arrivo di un messaggio “La principessa ha apprezzato molto il regalo. Ci vediamo dopo dolcezza.” Quel messaggio, in perfetto stile di uomo a caccia, l’aveva fatta sorridere ed Elysa pregustava già il suo fine serata con quel macho di Gladio “Fammi almeno conoscere questa principessa, prima. Poi sarò tutta tua, maschione.” Gli mandò lei in risposta tutta compiaciuta. La storia tra Gladio ed Elysa alla fine era quello: una delle tante avventure di una notte. Ma date le doti vigorose di lui e la sensualità di lei, quest’avventura si protrasse per molti mesi, e tutt’ora i due amanti continuavano a vedersi per “spassarsela” insieme.

Il nostro Sistema Solare è composto da pianeti, satelliti e altri corpi celesti che si muovono intorno alla nostra stella: il Sole. Eos, il pianeta su cui viviamo orbita intorno al Sole impiegando un anno a compiere una rivoluzione. Oltre a Eos ci sono altri dieci pianeti, di cui due molto vicini al Sole. Poi ci sono le lune, che orbitano intorno ai vari pianeti, e migliaia di corpi secondari come asteroidi e comete. Il Sole è il corpo celeste più grande in assoluto, è immobile, e con il suo calore e la sua luce irradia tutti gli altri pianeti. Questo insieme di corpi costituisce il nostro Sistema Solare che si è originato da una nube circa cinque miliardi di anni fa. Dalla sua origine ad oggi tutti i pianeti, come Eos, compiono una rivoluzione intorno al sole. Non tutti però impiegano lo stesso tempo del nostro pianeta. I due pianeti più vicini al sole, come potete vedere da queste immagini, impiegano qualche mese a completare un giro completo, mentre i pianeti più distanti possono impiegare qualche centinaio di anni. Noi siamo abituati almeno una volta all’anno ad assistere a varie eclissi, ossia un allineamento di Eos, la luna di Eos e il Sole. Ma ogni 5000 anni avviene un fatto affascinante: un allineamento planetario totale. Purtroppo i nostri antenati che vissero 5000 anni fa sul nostro pianeta non ci hanno lasciato fonti scritte o descrizioni dettagliate. Quindi noi oggi siamo tutti qui per essere i primi testimoni di questo raro e unico evento.

Elysa era molto brava a raccontare tutta la storia riguardante i movimenti degli astri e i quattro amici osservavano affascinati le immagini che venivano trasmesse dalla cupola. Ashelia era emozionatissima per tutto quello che stava vedendo e ascoltando, ma la sua emozione si trasformò presto in inquietudine. Ad un certo punto, mentre osservava il progresso dell’allineamento, le tornò in mente il sogno che aveva fatto la notte precedente e il bruciore al petto tornò a farsi sentire lievemente. Si spaventò, ma cercò di convincersi del fatto che in fin dei conti si trattava solo di un sogno, e le fitte al petto altro non erano che sue mere immaginazioni.
Arrivò infine la mezzanotte e un quarto, il tanto atteso momento dell’ultimo movimento che avrebbe allineato tutti gli astri dopo 5000 anni. Il momento fu intenso non solo per gli ospiti, ma anche per gli scienziati e la stessa Elysa che avevano organizzato tutto. Appena tutti i pianeti si allinearono ci fu una luce molto intensa che accecò tutti. Quando Ashelia riuscì ad aprire finalmente gli occhi si spaventò molto. Non era più nella sala dell’osservatorio, era immersa nel firmamento. Si guardò intorno spaesata e spaventata. Era sola.
«C’è nessuno?!» urlò. «Ignis! Gladio! Prompto! Qualcuno!» chiamò ormai in preda al panico non sentendo alcuna risposta. «Ok…» iniziò a sussurrare «Calma Ashelia… Calma…» si disse. «Si tratta senz’altro di un sogno… Certo! Come la notte scorsa!» si convinse infine.
Quando riuscì a calmarsi venne nuovamente avvolta da una luce intensa. Si coprì gli occhi con le braccia e quando finalmente riuscì a riaprirli si ritrovò in una casa avvolta dalle fiamme. Una donna dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, di cui però non riusciva a mettere a fuoco il viso la fissava preoccupata e piangente. La donna le parlava, ma la voce le giungeva ovattata e non riusciva a capire cosa le stesse dicendo. Quella donna era bellissima e le trasmetteva tanta malinconia, era vestita con un lungo abito nero ed uno scialle rosso. Poi ad un tratto una figura di donna apparve dietro di lei. Anche quella donna non riuscì a distinguerla. Notò solo i capelli corvini, un abito nero ed una spada. Aveva un aspetto minaccioso. Ashelia non riusciva né a muoversi, né a parlare, avrebbe voluto avvisare la donna bionda che le stava parlando. Ma ad un tratto la donna dai capelli corvini alzò la spada e attaccò. Nell’oscurità. Ashelia rimase sola in lacrime nel buio più totale. Sentiva la fitta al petto accentuarsi, poi ad un tratto l’oscurità da cui era circondata iniziò a diradarsi. Si ritrovò in una enorme sala, sembrava il palazzo. Di fronte a lei la figura di un uomo con un manto nero e i capelli argentei. Si girò ma questo indossava una maschera di metallo. Aveva in mano uno scrigno e glielo porse come a volerglielo mostrare.
«Lo troverò! Troverò dove l’avete nascosto» disse l’uomo con una voce calda e dolce.
Tutto sparì di nuovo e Ashelia si destò bruscamente sulla poltrona della sala dell’osservatorio ansimante. Il bruciore al petto non era passato, ansimava. Ignis, Gladio e Prompto preoccupati le chiedevano cosa fosse successo, se si sentiva male, ma le loro voci le arrivavano ovattate e le immagini erano completamente sfocate. Le ci volle qualche secondo per riprendersi, ansimava e aveva le lacrime agli occhi. Ignis era inginocchiato davanti a lei che la fissava con espressione spaventata tenendole le spalle, Gladio di fianco a lei, le stava massaggiando la schiena, mentre Prompto le stava tenendo la mano destra. Con la mano sinistra si stava tenendo il petto che sentiva bruciare. Dopo qualche secondo anche il bruciore al petto passò del tutto e lei iniziò a riprendersi completamente.
«Ho bisogno… di aria» disse Ashelia con voce lieve facendo quasi difficoltà a parlare.
«Usciamo!» disse prontamente Ignis visibilmente spaventato, prendendo Ashelia da sotto le braccia. Il giovane attendente non aveva mai visto la principessa così pallida, con gli occhi in lacrime. Soprattutto lo avevano spaventato la sua voce e il fatto che la ragazza si tenesse il petto.
In sala i presenti avevano assistito e chiamato una guardia che gli si era avvicinata chiedendo se avevano bisogno di chiamare un’ambulanza. Gladio lo congedò dicendogli che la ragazza aveva bisogno di aria, quella luce intensa molto probabilmente le aveva fatto venire la nausea.
I quattro amici si fermarono ad una panchina del giardino dell’osservatorio, Prompto aveva portato una bottiglia di acqua fresca ad Ashelia che finalmente si riprese del tutto.
«Scusatemi ragazzi…» disse la fanciulla con una voce dolce ma visibilmente dispiaciuta per aver rovinato la serata agli amici, «vi ho rovinato lo spettacolo…» concluse infine guardando verso il basso.
«Ma cosa ti è successo?» chiese Gladio con tono preoccupato.
«Cosa? Beh, ecco…» stava per iniziare a raccontare la sua esperienza, però ad un certo punto si bloccò. Era meglio evitare di raccontare qualcosa di quello che aveva visto, per quanto le riguardava era solo un sogno. «Quando sono stata colpita da quella luce forte mi sono un po’ spaventata… poi ad un certo punto mi è venuta la nausea…» mentì. Prompto ci credette, ma Gladio e Ignis erano perplessi. Diceva di avere la nausea eppure si stringeva il petto e faceva fatica a respirare. Ad un certo punto Elysa li raggiunse:
«Gladio!» chiamò lei attirando l’attenzione del giovane che le andò subito incontro. «Mi hanno riferito che la principessa non si è sentita bene! Avete bisogno di qualcosa?» chiese la nuova venuta con aria preoccupata.
«No, si è trattato di semplice nausea» le spiegò Gladio.
«Ah, capisco. Può capitare! Chi non è abituato, luci così forti possono avere effetti collaterali. Anche un signore si è sentito poco bene, è corso in bagno e non oso immaginare cosa dovranno pulire domani gli inservienti» concluse Elysa riuscendo a strappare un sorriso al ragazzone.
«Vieni! Ti devo presentare la principessa» disse Gladio prendendole la mano e avvicinandosi insieme a lei agli amici.
«Ash! Questa è Elysa» disse il ragazzone attirando l’attenzione della principessa. Lei fece per alzarsi, ma Elysa la fermò.
«No! Non preoccuparti! Stai seduta.» le disse.
«Ti ringrazio per aver procurato a Gladio i quattro biglietti per questa serata» disse Ashelia tornando seduta con un tenero sorriso che imbarazzò molto Elysa. Guardò poi i tre ragazzi che accompagnavano la principessa e poi fece un sorriso.
«Non dovete. L’ho fatto più che volentieri!» concluse Elysa sorridendo e girandosi a guardare Gladio che rimase interdetto. «Io adesso devo andare. È stato un piacere.» disse la giovane avviandosi verso la struttura facendo un occhiolino a Gladio. Il ragazzone intese subito e le sorrise.
«Puoi andare se vuoi.» gli disse Ignis. «Posso riaccompagnare da solo Prompto e Ash». Gladio era comunque preoccupato e si voltò in direzione di Ashelia che gli sorrise facendo un cenno di assenso con la testa.
«Va bene.» rispose il ragazzone. Poi prese Ignis in disparte mentre Prompto iniziò a far vedere ad Ashelia le foto della serata dalla fotocamera. «Senti… lo so che se Maiv lo viene a sapere sono casini… ma…» iniziò a dire Gladio a Ignis a voce bassa.
«Tranquillo» iniziò il giovane attendente sistemandosi gli occhiali: «per stanotte è meglio che io rimanga con Ash. Maiv capirà».




ANGOLO DI ALATARIEL

Fine del secondo capitolo. Questa volta è uscito un po più lungo rispetto al primo, ed è più ricco di contenuti. Sto cercando di sviluppare i caratteri di Gladio, Ignis e Prompto aiutandomi con ciò che si capisce dai dialoghi di Final Fantasy XV.
– Ho sempre immaginato Gladio uno sciupa-femmine a cui piace divertirsi, non è ancora in cerca di una relazione fissa dato il suo dovere con Ashelia.
– Ignis è più serio, essendo affascinante molte donne vorrebbero stare tra le sue braccia, ma da gentiluomo non ne approfitta. Sta insieme a Maiv, una diciottenne che frequenta lultimo anno nella stessa scuola di Ashelia e Prompto.
– Prompto invece è il classico ragazzo impacciato che ha difficoltà ad esprimere i suoi sentimenti verso una ragazza. Si può notare quel poco di imbarazzo che aveva quando ha fatto vedere lalbum di foto ad Ashelia.
– Lallineamento planetario ha avuto uno strano effetto su Ashelia. Perché? Perché ha avuto tutte quelle visioni? Cosa significano? E chi era luomo mascherato?
Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate. Intanto vi do appuntamento al prossimo capitolo! A presto!

NOTA PER I CURIOSI
L
allineamento planetario è un fenomeno astronomico che avviene ogni 300 anni circa. Lultimo allineamento è stato nel 1982, il prossimo sarà nel 2161... noi non vivremo abbastanza per poterlo vedere. Ovviamente mi sono presa la libertà di dargli, nella mia storia, un time-span di 5000 anni. Cè un motivo ben preciso dietro questi 5000 anni, ed anche in questo caso lo scoprirete solo leggendo.

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Capitolo 3
*** INSOMNIA INQUIETA ***


3) INSOMNIA INQUIETA

INSOMNIA INQUIETA

La serata trascorsa all’osservatorio Ashelia non l’avrebbe mai dimenticata. Non tanto per l’emozione provata, quanto per il fatto che quello che le successe nel momento in cui tutti i pianeti si allinearono fu l’inizio di tutto.

Ignis aveva fatto bene a rimanere con lei quella notte. Ashelia era contrariata ma non appena entrarono nell’appartamento, mentre lei continuava a dire a Ignis di non preoccuparsi, le venne un capogiro improvviso che le fece perdere l’equilibrio. Il giovane appena vide la principessa impallidirsi e cadere rovinosamente a terra rischiando di sbattere la testa si fiondò ad afferrarla.
«Perché hai sempre ragione?» biascicò la ragazza prima di svenire ansimante. Il volto pallido, le guance arrossate e la temperatura alta fecero subito capire al giovane attendente che quella sconsiderata della principessa di Lucis si era presa una bella influenza, o almeno quello sembrava.
«Meno male che non ti ho ascoltata o avresti passato la notte sdraiata per terra» sussurrò preoccupato lui accarezzandole il viso. Poi passò il suo braccio destro sotto le sue gambe e la sollevò per portarla nella sua stanza e metterla a letto.
La notte fu lunga, Ignis non ebbe modo di chiudere occhio. Oltre a cercare di abbassarle la temperatura con impacchi di acqua fresca sulla fronte Ashelia sembrava in preda agli incubi. Si agitava e si teneva il petto come aveva fatto all’osservatorio, Ignis non sapeva cosa fare per calmarla.
«Mamma…» iniziò ad un certo punto a biascicare la ragazza mentre una lacrima iniziò a rigarle il volto. Ignis se ne accorse e dolcemente le accarezzò la guancia per asciugarle quella lacrima che presto fu accompagnata da un’altra. Appena la toccò Ashelia iniziò a tranquillizzarsi, non si stringeva più il petto e la smorfia di dolore lasciò spazio ad un dolce sorriso.
«Si è calmata…» disse il giovane. Poi si incantò ad osservare il viso di lei disteso. Tra sé e sé per la prima volta ammise la realtà. Ashelia non era più una bambina. Ormai era diventata una donna, una donna davvero bella. Fece un sospiro, le prese la mano e si addormentò appoggiato al letto su cui era sdraiata la principessa.

Fiamme. Ashelia si trovava di nuovo di fronte a quella donna bionda attaccata dall’altra donna dai capelli corvini. Era ancora tutto offuscato e le voci le giungevano ovattate. Poi d’un tratto si ritrovò nella sala del cristallo. Vide di nuovo la figura di quell’uomo dal manto nero e i capelli argentei. Il volto coperto dalla maschera. Aveva uno scrigno in mano. Ashelia non sapeva cosa contenesse quello scrigno, ma era certa che qualunque cosa fosse era importante e quell’uomo non doveva portarsela via. Lui iniziò a scappare ridendo fragorosamente, lei lo inseguì. Durante l’inseguimento venne attaccata da strane creature diaboliche. Ashelia combatté ma non riusciva a sconfiggerle. Alcune di queste creature la graffiarono. Ad un certo punto fu avvolta da una luce che sembrò purificare quelle creature. Quando la luce si spense ecco sopraggiungere la figura di una ragazza alta più o meno quanto lei, con una maschera in volto uguale a quella dell’uomo col mantello. Le si parò davanti. Indossava un abito corto nero, stivali alti fino a sopra al ginocchio con tacco a spillo .
«MUORI!» urlò mentre attaccava con un affondo di spada che trafisse il cuore di Ashelia. Un bruciore al petto le fece perdere il respiro. Poi l’oscurità la circondò.
Di nuovo fiamme. La donna bionda davanti a lei in lacrime. Finalmente poteva vederla bene e la riconobbe.
«Mamma…»

Erano ormai passati tre mesi dalla serata all’osservatorio e Lucis oltre ai problemi esteri con Niflheim dovette affrontare una minaccia interna.
«Ehi Ashy! Hai sentito?» la voce di Ayame fece tornare alla realtà Ashelia che stava facendo il suo quotidiano riscaldamento prima di iniziare gli esercizi di ginnastica.
«Cosa? Maiv è di nuovo la prima della scuola?» le chiese scocciata la principessa.
Da quando Maiv si era proposta di aiutare l’orfanotrofio lei e Ashelia erano diventate buone amiche, si confidavano e Maiv aveva iniziato ad aprirsi talmente tanto con lei che a volte, quando beveva troppo thè, le raccontava delle sue serate con Ignis entrando anche troppo nei particolari. Per Ashelia fu un colpo quando per la prima volta Maiv le raccontò di quello che faceva insieme a Ignis. La cosa la sconvolse. Sapeva bene che un ragazzo ed una ragazza quando stanno insieme non si guardano solo negli occhi, ma Ashelia era troppo ingenua e non aveva alcun interesse nei ragazzi. L’intento di Maiv era semplicemente quello di aiutare l’amica ad aprirsi, infondo prima di essere una principessa era una ragazza con un cuore di donna. Avrebbe dovuto provare ad innamorarsi e a farsi amare da qualcuno. Questo solo perché a scuola ormai la principessa era diventata molto popolare, i ragazzi le lasciavano lettere d’amore nell’armadietto e puntualmente la spiavano dalle finestre della palestra durante gli esercizi di ginnastica. Di sicuro quei marpioni non vedevano l’ora di vederla in azione nelle gare con indosso il body. Col tempo anche Ayame si unì ad Ashelia e Maiv nelle loro avventure all’orfanotrofio, poi si aggiunse anche Iris, sorella minore di Gladio. Quest’ultimo non si fidava tanto di Ayame e aveva quindi chiesto alla sorellina di entrare anche lei nel gruppo della “Principessa degli orfanelli”. Iris non se lo fece ripetere. Conosceva Ashelia sin da quando aveva 5 anni, la ammirava, per lei era un esempio da seguire. Pur di emularla aveva anche lei iniziato a praticare ginnastica ritmica. A completare l’allegra combriccola si aggiunse Rayen, la più anziana del gruppo. Adesso erano sei le persone che ogni sabato andavano all’orfanotrofio a prendersi cura dei bambini.
«Ma no! Chi se ne frega dei punteggi di Maiv!» fu la risposta pronta di Ayame. «Metal Mask ha colpito ancora!» concluse la ragazza con gli occhi che le brillavano. Del gruppo Ayame era quella a cui venivano in mente le cose più azzardate e Ashelia, con un brivido che le percorse la schiena, intese immediatamente dove sarebbe andata a parare.
«Aya… sembri contenta… troppo contenta» le disse preoccupata la principessa. Il sorriso di Ayame si fece sempre più ampio, pronto a sparare una bomba nucleare.
«Ne ho già parlato con le altre…» iniziò a dire tutta contenta.
«NO!» disse seccamente Ashelia.
«Ma non hai neanche sentito di che si tratta!» si difese la bruna amica.
«So già dove vuoi andare a parare e la risposta è NO!» Ashelia aveva ben intuito le intenzioni di Ayame, e non poteva permettersi di immischiarsi in una cosa del genere. Non poteva e comunque non ce l’avrebbe fatta a reggere. Da quella serata all’osservatorio le notti di Ashelia erano costellate di incubi, la notte non riusciva a chiudere occhio, e vivere da sola la stava rendendo troppo paranoica. Aveva anche aumentato le ore di ginnastica e questo la stressava molto. Se poi doveva anche andarsene in giro di notte a dare la caccia all’uomo mascherato che da tre mesi aveva messo sottosopra la pacifica Insomnia – per non parlare delle sue notti di sonno – era a posto.

Da tre mesi ormai ad Insomnia stavano avvenendo fatti ai limiti dell’horror e del paranormale. Ci furono molte sparizioni e degli omicidi inspiegabili: le vittime sembravano tutte essere state dilaniate da artigli molto affilati, e i corpi erano smembrati e irriconoscibili. L’unica nota positiva era che attualmente le vittime erano solo tre, una al mese. Ma il numero di scomparsi aumentava ogni giorno che passava. Tutte le vittime vennero ritrovate in una notte di luna piena. A questo serial killer si aggiunse poi un uomo dai capelli argentei, un mantello nero ed una maschera di metallo sul volto, che si intrufolava in case di ricchi antiquari o nei musei con l’intento di rubare. Ogni suo colpo era annunciato alla televisione con un broadcast che interrompeva tutti i programmi su tutti i canali e annunciava alle autorità il prossimo colpo. Puntualmente riusciva sempre a rubare ciò che voleva, ma ogni volta l’oggetto rubato veniva ritrovato con un biglietto che riportava la scritta “Non è ciò che sto cercando. Scusate per il disturbo”. La città viveva nel terrore, le persone non uscivano più da sole, ma sempre accompagnate da qualcuno più per paura del killer che del ladro.
Il consiglio di Insomnia era molto preoccupato, le indagini della polizia non portarono a buoni risultati. Le vittime non erano state uccise da mano umana, e non poteva trattarsi di daemon dal momento che Insomnia è protetta dalla barriera e la forte luce della città non può permettergli di addentrarsi. Per quanto riguarda Metal Mask, così era stato soprannominato il ladro, non si conosceva l’identità. Quell’uomo era fin troppo bravo a non lasciare tracce e i pochi poliziotti che sono riusciti ad avvicinarlo non hanno potuto raccontare niente perché puntualmente perdevano la memoria, ricordando solo i loro nomi e la loro vita fino a prima di un determinato evento.
Ignis come sempre prendeva appunti su ciò che veniva detto durante i consigli, così avrebbe potuto rendere noto ad Ashelia la situazione del regno. Purtroppo la ragazza negli ultimi tre mesi non leggeva i rapporti che il suo attendente le portava così Ignis, trascurando un po’ anche la sua ragazza, rimaneva fino a tardi a farle un resoconto. Purtroppo anche questo metodo falliva miseramente: Ashelia la sera era troppo esausta, a mala pena cenava e ogni qual volta provava ad ascoltare il suo attendente si addormentava dopo pochi attimi. A quel punto a Ignis non restava altro da fare che portarla a letto, talvolta rimanendo con lei durante la notte perché si agitava e urlava nel sonno.

Gladio e Ignis quel pomeriggio si erano dati appuntamento in un bar per discutere delle condizioni della principessa. Il biondo attendente confidò a Gladio tutto ciò che stava avvenendo alla ragazza: gli incubi, l’insonnia e l’aumento delle ore di ginnastica.
«Ahhhh… è un bel problema» disse il ragazzone all’attendente «Se continua così prima o poi avrà un crollo» concluse.
«Già…» Ignis era visibilmente preoccupato. E anche Gladio non poté esimersi. «Le cose sono drasticamente peggiorate da quando ha visto in TV le immagini di quel Metal Mask» concluse Ignis stringendo i pugni sul tavolo. I due sospirarono, poi Gladio si accorse che c’era qualcosa che in quel momento accomunava i due giovani.
«Non sono solo le condizioni di Ashelia a preoccuparti. Vero Iggy?» domandò il ragazzone accorgendosi dell’espressione disperata dell’amico. Sembrava sul punto di prendere una decisione.
«Stavo pensando di lasciare Maiv…» quell’affermazione non sorprese minimamente Gladio, infondo anche lui stava perdendo interesse in Elysa con la quale ormai da un paio di settimane non aveva altro rapporto se non di natura fisica.
«Credo che io e te abbiamo lo stesso problema con le ragazze della nostra vita» disse il ragazzone sospirando con aria seria.
«Sta diventando sempre più difficile gestire Ash. Non ho il tempo di pensare ad una donna.» concluse il giovane sorridendo. Sembrava dilaniato da qualcosa che Maiv gli impediva di esprimere.
«Credo sia la scelta migliore…» fu la risposta di Gladio.
«Ehilà! Iggy! Gladio!» In quel momento Prompto tutto pimpante fece irruzione nel bar dirigendosi verso gli amici. «Ah, sono esausto!» disse buttandosi su una sedia vicino ai due amici. «Gli insegnanti ci stanno tediando con gli esami! La settimana prossima iniziano e…» Prompto si bloccò di botto notando i due ragazzi che lo fissavano con aria sorpresa e interrogativa allo stesso tempo.
«Ehi, di un po’!» iniziò a canzonarlo Gladio «Tu di solito a quest’ora non ti incontri al parco con Ashelia per riaccompagnarla a casa?» domandò con una smorfia sul volto rendendo Prompto un po’ cupo.
«Beh, ecco, Ashelia mi ha detto che quest’oggi sarebbe rimasta fino a tardi a provare le coreografie per le gare dato che il prossimo mese iniziano» confessò Prompto ai due. A quell’affermazione Ignis e Gladio sbiancarono in volto. Gladio batté le mani sul tavolo chinandosi in direzione di Prompto con aria inquisitoria, ma Ignis fu addirittura più esagerato. Si alzò di scatto facendo cadere a terra la tazza di caffè che stava bevendo e si fiondò in strada diretto alla propria auto. Si diresse immediatamente a scuola lasciando Gladio e Prompto nel silenzio più totale, straniti da quell’insolito atteggiamento.
«È successo qualcosa con Ash?» chiese il biondo senza capire niente, mentre una cameriera si avvicinò al loro tavolo per ripulire il disastro combinato da Ignis. Gladio a fatica tenne a freno l’istinto di seguire Ignis a scuola e alla domanda di Prompto fece spallucce, dirigendosi verso la cassa per pagare il conto. Negli ultimi tempi era molto pericoloso lasciare che una ragazza girasse
da sola, per le strade di Insomnia, la sera tarda.
«Vieni!» disse infine al biondo che capiva ancor meno quello che stava succedendo. Usciti dal locale si diressero verso l’appartamento di Ashelia a piedi. «Hai per caso notato qualcosa di strano in Ashelia?» chiese infine il ragazzone a Prompto.
«A parte il fatto che quando le parlo è spesso tra le nuvole?» chiese il biondo beccandosi un’occhiataccia da parte di Gladio. Prompto lo guardò un po' e poi aggiunse: «Beh, durante le pause pranzo va in biblioteca a fare delle ricerche su non so che cosa, e ogni volta che ci incontriamo al parco vuole sempre andare in una libreria o alla biblioteca civica» confessò.

Intanto Ignis arrivò a scuola trovando la palestra completamente vuota. C’era solo Ashelia al centro di una pedana seduta a gambe conserte con in mano le clavette che faceva saltare e roteare. Indossava un completo sportivo nero costituito da una canotta ed un pantaloncino corto, le ginocchiere, nere anch’esse, erano portate alle caviglie e ai piedi le mezze punte che tutte le ginnaste indossano per poter girare più facilmente durante l’esecuzione degli esercizi. I capelli erano legati con uno chignon ormai spettinato e il viso rispecchiava la stanchezza fisica anche se sorprendentemente aveva un bel colorito rosato. Ignis rimase ad osservarla, sembrava che stesse riflettendo su qualcosa, e non voleva disturbarla così e poi gli piacque rimanere lì fermo ad osservarla maneggiare le clavette; dopo un po’ la notò guardare l’orario da un orologio appeso al muro di fronte a lei e alzarsi. Quando Ashelia si voltò per dirigersi verso gli spogliatoi rimase paralizzata e sorpresa nel vedere il suo attendente vicino all’ingresso della palestra. Dopo un primo momento di sgomento gli si avvicinò.
«Cosa ci fai qui?» gli chiese dolcemente mentre si avvicinava a lui.
«Prompto mi ha riferito che saresti rimasta fino a tardi ad allenarti, così ho pensato di venirti a prendere, sarai stanca» le disse Ignis nascondendo la sua preoccupazione.
«Gli ho mentito… Non sono rimasta ad allenarmi. Ho solo aspettato che quella pazza di Aya se ne andasse. Mi ha fatto venire un mal di testa per tutto il tempo!» gli confidò la principessa schietta e sorridente. La sua spontaneità fece sorridere il giovane che la osservò attentamente. Non sembrava troppo esausta e questo lo rincuorò iniziando a pensare di essere stato troppo precipitoso. «Hai fatto bene, ti ringrazio» gli disse infine la ragazza attirando la sua curiosità.
«A fare cosa?» chiese lui stupito.
«Beh, se non fossi venuto tu ti avrei telefonato perché ho le gambe a pezzi» disse infine la principessa con un sorriso felice e divertito allo stesso tempo. Tutt’un tratto la ragazza sembrava essere tornata quella di una volta. Forse era l’effetto della ginnastica ritmica che la rendeva sé stessa.
Tornarono a casa verso le 21.00 dove trovarono Gladio e Prompto ad aspettarli. Ashelia e Ignis non riuscirono a credere ai loro occhi, Gladio e Prompto avevano fatto squadra e preparato la cena. I due ragazzi avevano il viso sporco di farina e pomodoro, Gladio aveva preparato una bella pulcitrice alla cacciatora, mentre Prompto si era buttato in qualcosa di semplice come un’insalata di riso di Saxham con pomodoro di Lucis, scalogno di Allural, fagiolini di Eos, fungongo e uovo di aepyornis e dei panetti fatti con grano integrale.
«Certo, forse non è ai livelli della cucina sofisticata di Ignis» iniziò Prompto, «ma se vi avessimo aspettato non avremmo mangiato più e io sto morendo di fame» concluse poi. A quell’affermazione Ashelia non seppe trattenersi dallo scoppiare a ridere sorprendendo i tre amici che fino a qualche minuto prima si erano preoccupati per lei. Si sedettero a tavola e gustarono prima la pulcitrice alla cacciatora preparata da Gladio. Non era affatto male, aveva un sapore deciso e un retrogusto piccante che piacque molto a tutti. Poi venne il momento di assaggiare l’insalata di Prompto. Tutti entusiasti e convinti che nulla potesse andare storto, tutti e quattro nello stesso momento presero con la forchetta un po’ di riso, ciascuno dal proprio piatto, aprirono la bocca e addentarono la posata. Dopo un secondo di masticamento tutti e quattro divennero rossi in volto.
«Non è male…» mentì spudoratamente Prompto sperando che almeno i tre amici potessero gradire, ma loro posarono la forchetta sul tavolo e abbassarono la testa con gli occhi chiusi, una lacrimuccia di disperazione iniziò a rigare i volti dei quattro amici sconvolti per quello che avevano assaggiato. Prompto al posto del pomodoro aveva usato il peperoncino!
Dopo cena Ignis stava finendo di lavare i piatti, mentre Gladio e Prompto stavano preparando le carte per farsi una partita all’Uomo Nero non appena Ignis avesse finito. Ashelia invece ne aveva approfittato per farsi una doccia. Si guardò allo specchio dopo essersi asciugata i suoi lunghi capelli biondi e pensò “Non posso farli preoccupare. Fanno già troppo per me.” E si rivestì per raggiungere gli amici in sala che la stavano aspettando per giocare. Passarono l’intera serata a divertirsi con le carte. Ashelia fu la prima a vincere lasciando i tre ragazzi a darsi battaglia. Ignis, da grande stratega qual era, riuscì a completare tutte le sue coppie. L’ardua lotta rimase tra Gladio e Prompto. Il ragazzone sembrava avere praticamente la vittoria in pugno, gli mancava un’ultima coppia, doveva solo scegliere quale delle due carte del biondino dagli occhi azzurri fosse quella giusta. Aveva notato che Prompto cambiava 
espressione in base a quella che sceglieva. Se tentava di prendere la carta destra Prompto faceva una faccina triste, mentre se tentava di prendere la carta sinistra Prompto accennava ad un sorriso. “Di sicuro sta tentando di bleffare. Ma io non ci casco!” Pensò astutamente Gladio sicuro che la carta sinistra fosse in realtà l’asso di cuori. Allora la prese. Appena la vide rimase a bocca aperta mentre Prompto di fronte a lui faceva un ghigno malvagio.
«Muah ah ah ah ah ah!» Fece Prompto convinto di avere ormai la vittoria in pugno.
«Non è ancora detta l’ultima!» esclamò il ragazzone mentre Ignis li guardava divertito. Gladio si preparò per far pescare la carta con l’uomo nero a Prompto aguzzando i suoi occhi ambrati nell’attesa che Prompto fecesse la sua mossa. Il biondino scrutò Gladio e alla fine scelse la carta.
«E che cav...!» Esclamò Prompto ritrovandosi nuovamente tra le mani l’uomo nero. Gladio dal suo canto fece un ghigno continuando a fissare concentrato l’amico. Quando fu pronto, provò a riusare lo stesso trucco ma al contrario. Gladio scelse la sua carta e...
«Non è giusto!» urlò infine Prompto buttando indietro la schiena.
«Pensavi di farmela anche stavolta eh!» lo canzonò il ragazzone sbattendo la coppia di assi sul tavolo e rivolgendosi verso la direzione di Ignis e Ashelia che erano rimasti in silenzio durante tutto il duello «Iggy! Ash! Avete vis...» si bloccò di colpo notando che Ignis stava coprendo con una coperta Ashelia che si era ranicchiata sul divano.
«Shhhhhh» fece Ignis giratosi verso Gladio portando l’indice della mano destra davanti alla bocca. Ashelia mentre osservava gli amici giocare a carte era letteralmente crollata sul divano, e la loro presenza l’aveva talmente rilassata che si era addormentata. «Facciamola dormire.» Concluse il giovane attendente andandosi poi a sedere vicino agli altri due amici. I tre ragazzi la fissarono affascinati per qualche minuto contenti di vederla serena, poi decisero che avrebbero passato la notte lì mentre iniziarono una nuova partita.
 

Nel frattempo, sulla cima del tetto della stazione televisiva una figura col manto nero e i capelli argentei scrutava il panorama notturno di Insomnia. Gli occhi rossi come rubini analizzavano ogni angolo di quella ridente città che ormai stava vivendo un periodo di inquietudine e terrore. Ad un tratto un urlo di donna si levò da un vicolo.
«Un’altra anima è stata rubata» disse l’uomo continuando a scrutare la città.



ANGOLO DI ALATARIEL

Siamo arrivati alla fine del terzo capitolo. La storia sta iniziando a delineare i guai che la nostra principessa dovrà affrontare. I suoi tre amici sono preoccupati per il suo cambiamento improvviso dovuto ad uno stesso incubo che tutte le notti non la fa dormire bene o non la fa dormire per niente. Ayame è una pazza, ha in mente cose molto avventurose, ma anche molto pericolose. Riuscirà Ashelia a non farsi coinvolgere? Inoltre cosa sta succedendo ad Insomnia? Chi o che cosa sta uccidendo tutte quelle persone? Che fine fanno le persone che scompaiono? E cosa sta cercando Metal Mask? Tutte domande a cui il corpo di polizia di Insomnia sta cercando di dare risposta.

Spero di essere riuscita a delineare i caratteri di Ignis, Gladio e Prompto. Per la scena della serata a casa di Ashelia mi sono ispirata alle varie scenette che si vedono nel gioco quando si decide di alloggiare in un motel. Loro che giocano a carte all’Uomo Nero (conosciuto anche come l’Asinello o il Ciucciarello XD) è una delle scene più esilaranti e non potevo non ricostruirla. Certo c’è anche King’s Knight, ma voglio immaginare che quel gioco al momento non sia ancora stato rilasciato a Lucis XD. La cucina: Ignis si sa ha una cucina molto sofisticata, però credo che anche Gladio sia bravo ai fornelli, soprattutto nel preparare piatti da campeggio e rustici come una cacciatora. Prompto, invece, lo vedo molto impacciato. Credo che Gladio se la cavi ai fornelli per via della missione secondaria che lo riguarda nel capitolo 8 di FFXV dove ci chiede di inventare una nuova ricetta di Cup Noodle. Mentre Prompto ritengo che sia un disastro in cucina per via del fatto che durante il suo episodio lo si vede mangiare cibo in scatola XD Questo è come ho interpretato io i tre machi di FFXV. Ditemi pure cosa ne pensate voi.

Inutile dirivi che Final Fantasy XV per me ha rappresentato un vero punto di svolta. Lo annovero come il mio FF preferito. Lo so che ha molte pecche a livello di trama e per alcune meccaniche anche a livello di gameplay, ma i personaggi di Gladio, Ignis e Prompto sono i migliori di tutta la serie. Sostanzialmente è il primo Final Fantasy che mi abbia lasciato un vuoto profondo quando ho completato tutti i trofei e tutte le quest principali e secondarie. Mi è rimasto dentro. Forse proprio per il suo essere imperfetto in un certo qual modo lo rende perfetto.

Adesso la finisco qua. Sono sempre in trepida attesa di sapere cosa ne pensate voi. Fino ad un prossimo capitolo vi mando un bacione e vi aspetto alla prossima ;-) :-*

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Capitolo 4
*** LA CACCIA NOTTURNA ***


4) LA CACCIA NOTTURNA

LA CACCIA NOTTURNA

Occhi chiusi, braccia conserte ed espressione seccata. Era mezzanotte e Ashelia si trovava sul tetto della torre orologio di un edificio statale nel centro storico di Insomnia. Indossava un completo di jeans e dolcevita neri, ai piedi degli stivaletti dello stesso colore. I lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda di cavallo alta dietro la nuca con due ciocche lunghe che scendevano su entrambi i lati del viso. La frangia a mezza luna le ricadeva sulla fronte da sinistra a destra.
«Perché mi faccio sempre coinvolgere in certe cose» disse sbuffando alle quattro ragazze che si ergevano dietro di lei, vestite allo stesso modo.
«Ma dai!» le urlò Iris tutta eccitata. «Ti prometto che Glady non lo verrà a sapere!» concluse con un grande sorriso, indice che quella situazione la divertiva, e parecchio anche.
«Pensa se la principessa riuscisse veramente a catturare il famigerato Metal Mask!» aggiunse Ayame con aria trionfante. «Siamo come le super eroine dei cartoni animati! Avete mai visto Sailor Moon?» continuò sognante.
Ayame era l’artefice di quella serata tra amiche sui generis. Metal Mask il giorno prima aveva rilasciato un broadcast annunciando che avrebbe rubato lo “Scrigno dei Gioielli della Sanguinaria” dal Museo Storico di Insomnia. La ragazza era già riuscita a convincere Iris, Maiv e Rayen. Solo Ashelia si era dimostrata riluttante all’idea: quell’uomo era praticamente il suo peggior incubo, lo sognava tutte le notti e sapeva che andare a caccia di Metal Mask non poteva portare altro che guai. Ma poi, con uno stratagemma Ayame era riuscita a convincerla. Quel pomeriggio, dopo gli esercizi di ginnastica, come al solito tutte le ragazze si erano dirette negli spogliatoi per farsi una bella doccia, e lì il piano diabolico di Ayame si attuò. Mentre Ashelia si trovava sotto la doccia nuda, Ayame, aiutata da Maiv, aveva all’improvviso spalancato la porta del box doccia e scattato una foto alla povera principessa. Poi l’avevano minacciata che se non fosse andata con loro Iris avrebbe dato la foto a Gladio. Ashelia tra l’imbarazzo e la rabbia si trovò costretta ad accettare. Si aspettava un colpo basso da Ayame, ma da Maiv e Iris non se lo poteva minimamente immaginare. Quindi eccole lì, tutte e cinque su quel tetto ad attendere l’ora in cui Metal Mask si sarebbe fatto vivo dopo aver rubato il prezioso Scrigno della Sanguinaria.
«È così eccitante!» disse Rayen su di giri. La ventenne del gruppo era sempre stata una ragazza seria, studiosa e aveva sempre aiutato la madre nella cura dei bambini dell’orfanotrofio. Così quell’idea malsana aveva acceso in lei un forte senso di avventura: Ayame aveva idee da pazzi ma aveva comunque dimostrato di essere una persona brava e affidabile.
«Eeeeh» Maiv se ne stava a sospirare, sperava che quell’idea l’avrebbe aiutata ad affrontare il suo malessere. Purtroppo per lei Ignis le aveva confessato di non poter più ricambiare i suoi sentimenti e l’aveva così lasciata. Ci era rimasta molto male, dove avrebbe trovato un altro uomo così: bello, intelligente, gentile, con la macchina, ottimo cuoco e soprattutto, nobile di nascita e con un futuro roseo alla corte del re. In un primo momento se l’era presa con Ashelia, sapendo che il motivo per cui Ignis l’aveva lasciata era lei. Il suo dovere di attendente lo assorbiva talmente tanto che lui non pensava ad altro. Ma poi si era resa conto che con la principessa era una lotta già persa in partenza. Ashelia non aveva niente fuori posto, era bellissima, bionda, occhi verdi, fisico da urlo e per di più era coraggiosa, dolce e leale. Aveva imparato a conoscere il lato più altruista del suo carattere all’orfanotrofio e Prompto glielo aveva confermato. A Maiv restava una sola cosa da fare, se avesse dimostrato di poter gestire anche lei la principessa, magari Ignis sarebbe potuto tornare da lei.
«Ci siamo!» disse ad un certo punto Ashelia attirando l’attenzione delle sue amiche.
«Sta arrivando» aggiunse Ayame. Maiv, Iris e Rayen rimasero interdette, loro non vedevano niente. Le due ragazze avevano infatti percepito la presenza dell’uomo e in lontananza dei corvi avevano spiccato il volo gracchiando. Ad un certo punto Ashelia si mosse, iniziò a saltare dal tetto e con una proiezione si teletrasportò su quello di un altro edificio. Ayame dal suo canto fece gesto alle ragazze di tornare giù in strada usando i rampini magnetici che lei stessa aveva loro fornito. Solo Maiv non si fidò di quella strategia: Ashelia avrebbe attaccato Metal Mask dal tetto di un palazzo adiacente al museo e lo avrebbe fatto cadere in strada, mentre loro quattro lo avrebbero catturato con una rete metallica. Iris, Ayame e Rayen aiutandosi col rampino iniziarono a scendere dalla torre, mentre Maiv dopo un attimo di esitazione vide una strana figura saltare dai tetti e dirigersi verso Ashelia. La ragazza capì immediatamente che la principessa era in pericolo. Sapeva bene che chiunque si fosse fatto mettere nel sacco da Metal Mask avrebbe perso la memoria. Sarebbe stata una tragedia se ciò fosse avvenuto alla principessa di Lucis. Allora Maiv si decise, prese il suo rampino magnetico e lo puntò verso i tetti che portavano nella direzione presa da Ashelia. In quel momento ringraziò i suoi genitori per averle fatto fare arti marziali e ginnastica acrobatica invece che danza classica come tutte le ragazze del suo ceto sociale. Ce l’avrebbe fatta a proteggere Ashelia. Con questi pensieri nella mente si fiondò per tentare di fermare quella strana figura che stava seguendo la principessa.

Intanto per le strade del centro storico Ayame, Iris e Rayen stavano correndo per raggiungere il vicolo dove Metal Mask, secondo i piani, sarebbe dovuto cadere. Ad un certo punto Rayen si guardò alle spalle e si fermò di botto.
«Un momento! Non vedo Maiv!» disse rendendosi conto che l’amica mancava.
«Oh no!» iniziò Ayame. «Sarà rimasta indietro!» esclamò agitata.
«Cosa facciamo? Non possiamo lasciarla sola! E Ashelia avrà senz’altro bisogno di aiuto!» disse Iris.
«Facciamo così» Ayame era visibilmente preoccupata ma decisa «Voi due tornate indietro da Maiv! Io raggiungerò Ashy!» propose mettendosi a correre verso il luogo stabilito. Iris era un po’ scettica. Era entrata in quel gruppo per tenere d’occhio proprio Ayame di cui Gladio e Ignis non si fidavano per niente.
«No, Aya! Io vengo con te!» urlò con decisione Iris ad Ayame correndole dietro, mentre Rayen tornava verso la torre orologio.

«Bene! Se riesco a scattare una foto di Metal Mask potrò venderla per un bel po’ di Yen!» Prompto stava girando per i dintorni del centro storico nella speranza di poter scattare una foto a Metal Mask. Le foto di quel fantomatico ladro valevano molto, anche perché ben pochi fotografi erano disposti ad avvicinarlo. Prompto invece voleva dimostrare alla principessa e ai suoi due amici, Gladio e Ignis, di non essere un perdente. Il giovane, ben conscio di non essere degno di poter far parte del seguito di Ashelia per le sue origini, voleva dare tutto sé stesso per adempiere a quella promessa che aveva fatto alla principessa Lunafreya di Tenebrae anni addietro. Ad un certo punto sentì dei passi sopra di lui, alzò lo sguardo e rimase sbigottito e affascinato allo stesso tempo da ciò che vide. La figura leggiadra di una fanciulla che saltava da un tetto all’altro illuminata dalla luce della luna. Allora il giovane decise di seguirla e fotografarla. Si mise a correre, e più la guardava più il modo in cui si muoveva la ragazza gli sembrava familiare. Dopo qualche minuto di corsa giunsero in prossimità del Museo Storico, che era circondato da auto della polizia in fermento. Prompto vide la ragazza fermarsi su una balconata all’ultimo piano di un palazzo basso e credette che quello era il momento adatto per fotografarla.
«Bene! Bellezza! Anche tu mi aiuterai a mettere da parte qualche Yen!» disse tra sé il giovane portandosi la macchina fotografica davanti al volto. Provò a zoomare per cercare di riprendere anche il viso di lei e rimase lì per dei secondi a guardarla attraverso l’obbiettivo della sua macchina fotografica.
«Non ci credo…» biascicò dopo aver scattato immediatamente una foto. Sorridendo prese il suo telefono e mandò un messaggio.

Ashelia era giunta vicino al museo, la polizia era già lì in attesa di prendere Metal Mask. L’edificio era ancora tranquillo ma qualcosa diceva alla ragazza che il fantomatico ladro era già dentro e stava per rubare lo Scrigno. Ad un certo punto sentì il suo cellulare vibrare.
«Saranno le ragazze… speriamo che abbiano cambiato idea…» sperò fino all’ultimo. Ma quando prese il telefono e lesse il nome del mittente del messaggio che aveva appena ricevuto rimase perplessa. «Che vuole Prompto?» si chiese aprendo il messaggio: “Ehehi! Ash! Puoi per cortesia guardare verso il basso alla tua destra?” Ashelia a quel punto sgranò gli occhi. «Non può essere!» si girò immediatamente a guardare verso il basso «Ditemi che non è vero!». Prompto dalla strada la stava salutando con la mano e un bel sorriso. Ashelia lanciò allora la spada vicino al ragazzo e lo raggiunse con una proiezione. «Prompto! Che ci fai qui?» gli chiese immediatamente avvicinandosi a lui con passo svelto.
«Potrei chiederti la stessa cosa!» le rispose il giovane.
«Non mi dire che ci sono anche Ignis e Gladio!» disse ormai disperata la principessa.
«No tranquilla… ero solo venuto per fare qualche foto» iniziò a raccontarle il ragazzo, «poi ti ho vista correre sui tetti e ti ho seguita» concluse.
«Ignis e Gladio non devono saperlo!» Esclamò arrabbiata lei. «Lo sapevo che non mi dovevo far coinvolgere in tutto questo! Maledette!» disse infine la principessa ormai sull’orlo di una crisi di nervi.
«Qualcosa mi dice che da qualche parte troverò nascosta Aya…» ipotizzò il giovane fotografo.
«Troverai anche Maiv, Rayen e Iris nascoste in qualche vicolo» disse Ashelia incrociando le braccia al petto.
«Non mi dire che state cercando di catturare Metal Mask!» esclamò Prompto con strano entusiasmo.
«Sei perspicace» si complimentò sarcasticamente la principessa. Proprio in quel momento gli allarmi del museo suonarono «Ci siamo! Prompto guardami le spalle!» ordinò Ashelia al biondo amico che rimase sorpreso. Ashelia, la principessa di cui tanto voleva essere amico, colei per cui si era dato da fare per dimagrire ed essere alla sua altezza gli stava chiedendo supporto.
«Agli ordini altezza!» fece infine contento Prompto. Finalmente avrebbe potuto dare prova alla principessa di essere affidabile.

Intanto Ayame e Iris giunsero appena in tempo nel vicolo stabilito.
«Dici che Ashelia se la caverà?» chiese Iris alla mora amica.
«L’importante è che sia pronta a darsela a gambe se la situazione si mette male…» confessò Ayame sorprendendo la giovane Amicitia.
D’un tratto udirono gli allarmi del museo suonare.
«Ci siamo Iris! Tieniti pronta!» ordinò Ayame ad Iris.
Ad un certo punto furono distratte da un urlo di donna che ghiacciò loro il cuore. La voce della donna che aveva appena urlato era troppo familiare.
«AIUTO! AIUTATEMI!» la voce di Rayen risuonò tra i vicoli.
«Per tutti gli dei! Rayen!» urlò Iris mettendosi a correre nella direzione da cui proveniva l’urlo. Ayame rimase indietro. Era indecisa. Soccorrere l’amica in difficoltà o restare lì ad attendere Ashelia.
«Forse stavolta ho esagerato» disse con una smorfia e prendendo il telefono per mandare un messaggio alla principessa per dirle che la missione “Caccia all’Uomo Mascherato” doveva essere abolita. Ma prima di riuscire ad inviare il messaggio si accorse che era troppo tardi. Un forte rumore, proveniente dal tetto del palazzo su cui doveva trovarsi Ashelia in attesa di Metal Mask, la fece impallidire. Doveva fare qualcosa. La sua esuberanza non le aveva permesso di pensare al peggio, aveva pensato solo all’avventura trascurando l’altra grave minaccia che incombeva su Insomnia e che molto probabilmente aveva aggredito una sua amica. «Stupida! Stupida! Stupida!» dandosi della stupida si mise immediatamente a correre per raggiungere Ashelia. A Rayen ci avrebbe pensato Iris, nella speranza che almeno a lei non succedesse niente.

Ashelia salì sul tetto del palazzo con una serie di proiezioni e subito notò la figura mascherata che dal tetto del museo era saltata nella sua direzione. Ad un certo punto la figura parve scomparire nel nulla illuminata dalla luce lunare. Ashelia continuava a fissare nella stessa direzione, incredula per ciò che aveva appena visto.
«Sono lusingato» sentì ad un certo punto alle sue spalle. Quella voce. La stessa voce calda che aveva già sentito nel suo sogno. Ashelia impallidì e si girò lentamente. La figura di quell’uomo dai capelli argentei con riflessi celesti e la maschera sul viso si ergeva a pochi passi da lei. La maschera che portava non era effettivamente di metallo, ma lo sembrava per via del colore e dell’inespressività. Ashelia rimase a fissarlo per qualche minuto, aveva iniziato a tremare. Il suo incubo era diventato realtà. Si aspettava solo che da un momento all’altro apparisse la figura femminile con la spada, pronta a conficcargliela nel cuore. «Cosa ci fa una bella fanciulla come voi in giro di notte?» le chiese gentilmente l’uomo facendola rinsavire dai suoi pensieri. Come mai era così gentile? Si chiese Ashelia. Era un nemico. Stava mettendo a soqquadro la città. Aveva la possibilità di fermarlo.
«Ash! Attenta!» urlò Prompto che non l’aveva ancora raggiunta. Stava infatti salendo le scale antincendio quando vide una figura che dall’alto si stava scagliando addosso alla principessa. Ashelia guardò verso l’alto e notò una creatura scheletrica avvolta da un mantello simile a quello dell’uomo mascherato, con una falce in mano, andarle addosso per ucciderla. Non ebbe tempo di reagire, né di riflettere. “Non ho scampo” pensò tra sé. «AAAAAAAAASH!» urlò disperato Prompto.
Si sentì un rumore fragoroso. La creatura aveva attaccato Ashelia con tutta la sua forza sfondando il tetto di fronte allo sguardo impotente di Prompto. La polizia sentendo quel rumore si era mobilitata correndo in direzione dell’edificio colpito.
«Oh mio dio! Oh mio dio! Oh mio dio!» Prompto preso dal panico e dalla disperazione si era portato le mani alla testa «Ashelia!» continuava ad urlare. La polvere si era diradata e non c’era traccia né di Ashelia né dell’uomo mascherato. «Che faccio? Che faccio? Che faccio?» Prompto era nel pieno di una crisi di nervi e terrorizzato. Quella creatura aveva ucciso Ashelia. Non era possibile. Sotto il suo naso! Come glielo avrebbe detto ad Ignis e Gladio!
«Giovanotto!» sentì ad un certo punto alle sue spalle. Prompto si girò e vide la figura dell’uomo mascherato che reggeva in braccio Ashelia svenuta. Il biondo rimase lì a guardare l’amica chiedendosi se fosse morta. Poi Metal Mask l’appoggiò delicatamente a terra e Prompto accorse. «Non è un posto adatto ai bambini questo» aggiunse mentre Prompto reggeva la schiena della ragazza, che si svegliò lentamente.
«Ash che sollievo! Sei viva!» disse Prompto guardando con entusiasmo l’amica.
«Cos’è successo?» chiese lei rimanendo sbigottita vedendo l’uomo mascherato che ancora le stava vicino «Tu?» riuscì a dire la principessa.
«È stato un piacere fare la vostra conoscenza mademoiselle Ash. Spero di rincontrarvi in circostanze più liete» le disse mentre dal tetto la creatura scheletrica si rimise in posizione di attacco. Immediatamente Metal Mask saltò via lasciando i due ragazzi ad osservare la scena. L’uomo mascherato si lanciò verso quello scheletro, disintegrandolo con un semplice gesto della mano, poi guardò un’ultima volta nella direzione dei due giovani e sparì in lontananza, inseguito dalle auto della polizia. Ashelia si incantò a fissare affascinata l’eleganza con cui l’uomo aveva sconfitto quella creatura per poi sparire. Aveva sentito i suoi occhi fissarla un’ultima volta prima di andarsene.
«Ash stai bene?» la domanda di Prompto la fece ridestare dai suoi pensieri.
«Eh? Si Prompto! Grazie» gli disse con un sorriso dolce e visibilmente rossa in volto. I due amici riscesero in strada e si allontanarono prima che la polizia e i vigili del fuoco potessero giungere lì e trovarli.
Appena si allontanarono da quell’edificio furono raggiunti da Ayame preoccupata.
«Ashy! Grazie al cielo stai bene!» disse Ayame non appena raggiunse i due ragazzi. «E tu che ci fai qui?» disse a Prompto incuriosita.
«Dove sono le altre?» chiese Ashelia all’amica.
«Ah già! Abbiamo avuto qualche problema!» il tono grave di Ayame spaventò sia Ashelia che Prompto. Cos’altro poteva essere successo? In lontananza sentirono le sirene di un’autoambulanza.
«Non è un buon segno…» disse Ashelia intuendo cosa fosse successo alle altre tre amiche. In quel momento ricevette un messaggio da Iris “Vieni ai piedi della torre orologio. Non farti vedere da nessuno però” «Iris…» iniziò a dire.
«Immagino cosa ti abbia detto» la interruppe Ayame. «Voi due raggiungetela, io vado a vedere cos’è successo. Ci vediamo domani a scuola» disse infine congedandosi dai due. Ad Ashelia e Prompto non rimase altro da fare che raggiungere Iris, ignari che dal tetto di un edificio l’uomo mascherato li stava osservando.
«Ash? Ashy? Quale sarà il tuo nome? Credo che lo scoprirò molto presto» disse osservando la figura della fanciulla che aveva appena salvato allontanarsi in direzione della torre orologio.


IL GIORNO DOPO

«Ash mi stai ascoltando almeno?» Ignis stava tentando nuovamente di aggiornare la principessa sugli ultimi sviluppi: l’Impero di Niflheim che stava creando problemi alle zone di confine di Lucis e l’ultimo colpo di Metal Mask. Ma la principessa, seduta sul divano di fronte a lui con in mano la tazza di tisana al mirtillo, sembrava avere la testa da tutt’altra parte. Il giovane attendente aveva anche saputo cos’era successo alle tre amiche di Ashelia: Ayame, Rayen e Maiv. Le ragazze erano uscite e stavano tornando a casa quando furono inaspettatamente attaccate da una figura incappucciata. Almeno questa era la versione che Ayame e Rayen si erano inventate per coprire Ashelia e Iris. La verità era che Maiv era rimasta indietro, Rayen la ritrovò svenuta a terra e si mise ad urlare in cerca di aiuto. Nessuno accorse. Venne raggiunta da Iris che nello sgomento più totale aveva chiamato i soccorsi. Poi con Rayen avevano deciso come avrebbero dovuto agire per evitare che la principessa finisse nei guai. Allora Iris aveva dato appuntamento ad Ashelia ai piedi della torre orologio per tornare a casa. Mentre Rayen e Ayame accompagnarono Maiv in ospedale. Per fortuna l’ex fidanzata del suo attendente non era ferita ma aveva perso la memoria. Ovviamente tutti ipotizzarono che per sbaglio la ragazza si fosse avvicinata troppo a Metal Mask, ma Ashelia e Prompto conoscevano la verità. Metal Mask molto probabilmente non aveva nessuna connessione con la perdita di memoria di tutte le persone che gli davano la caccia. C’era qualcos’altro… forse aveva a che fare con il serial killer che rapiva donne e mutilava le sue vittime una volta al mese. Ma i pensieri di Ashelia andavano anche alla figura dell’uomo mascherato. Dopo una paura iniziale lo trovava stranamente affascinante, e la sua voce calda risuonava ancora nelle sue orecchie. “È stato un piacere fare la vostra conoscenza mademoiselle Ash. Spero di rincontrarvi in circostanze più liete”. Al solo ricordo di quelle parole ad Ashelia arrivò il cuore in gola, arrossendo proprio nel momento in cui stava sorseggiando la tisana che Ignis le aveva preparato. Si mise a tossire e il ragazzo si alzò prontamente dalla sedia per aiutarla. Le poggiò la mano destra sulla sua spalla sinistra abbassandosi e avvicinando il suo viso a quello della ragazza mentre con l’altra mano le prese il mento per guardarla negli occhi. La notò rossa in volto e agitata. «Non avrai mica di nuovo la febbre?» le chiese con molta dolcezza aumentando ancora di più l’agitazione di Ashelia. La fanciulla in quel momento realizzò che Ignis era un bel pezzo d’uomo e per la prima volta capì cosa intendesse dire Maiv quando le diceva che doveva amare e farsi amare da un bel giovanotto. «Stai bene?» continuò a chiederle Ignis con sguardo intenso. Ashelia non resistette più, sentì anche un forte crampo al ventre che la fece preoccupare ulteriormente.
«Non sto per niente bene» disse alzandosi di scatto, facendo indietreggiare Ignis e correndo in bagno sperando di essersi accorta in tempo di quello che le stava succedendo. Il giovane dal suo canto capì subito ma fece finta di niente, infondo era da quando la principessa era diventata una signorina che ogni mese doveva affrontare il marchese che incombe su tutte le donne, e lui la conosceva troppo bene per non accorgersi di quando questi fatidici giorni arrivavano. Quando ciò avveniva l’unica cosa che poteva fare per aiutarla era quella di essere discreto e lasciarle la sua privacy.
In bagno Ashelia scoprì che i suoi timori erano fondati, si avvicinò al lavandino per sciacquarsi il volto con dell’acqua fresca e si guardò allo specchio mentre l’acqua scorreva dal rubinetto. Era rossa in volto, gli occhi erano lucidi e il cuore le batteva forte. In un’altra situazione quella sensazione forse l’avrebbe preoccupata, ma date le circostanze diede la colpa di tutto agli ormoni. Chiuse l’acqua e ritornò da Ignis decisa che avrebbe indagato sull’identità dell’uomo mascherato e avrebbe scoperto chi si nasconde dietro la serie di omicidi e sparizioni.



ANGOLO DI ALATARIEL

Fine del quarto capitolo. Allora alla fine Ayame con un colpo basso ben organizzato è riuscita a convincere la nostra principessa ad andare a caccia di Metal Mask. Ho voluto fare un piccolo tributo alle serie animate come Sailor Moon perché mi hanno accompagnata durante la mia infanzia e adolescenza, ma avrete capito che con quello che è successo a Maiv non ci sarà nessun gruppetto di Maho Shojo in questa storia. Anche perché l’unica ad avere poteri è proprio Ashelia, data la sua discendenza come principessa di Lucis, e inoltre in questa storia l’eroina è accompagnata da tre baldi giovani. La presenza di Prompto è centrale per ciò che avverrà più avanti e l’incontro ravvicinato con Metal Mask è servito ai due amici per capire che il ladro mascherato non ha niente a che vedere con la perdita di memoria delle persone che gli davano la caccia. Bisogna ancora capire che cos’era lo scheletro che ha attaccato Ashelia sul tetto (vi assicuro che non era un daemon) e cosa è effettivamente successo a Maiv dopo che è corsa dietro alla principessa. Inoltre, cosa sta cercando Metal Mask?

Piccolo appunto sullo “Scrigno dei Gioielli della Sanguinaria”. Ovviamente questo oggetto misterioso me lo sono inventato di sana pianta.

!!ATTENZIONE SPOILER!!
La Sanguinaria invece è stata una regina di Lucis. Nel capitolo 14 di Final Fantasy XV se accettiamo una missione secondaria che ci chiede di fotografare luoghi di importanza storica di Insomnia troveremo una sua statua con targhetta. Per intenderci la Sanguinaria è il secondo dei tre sovrani che affrontiamo all’interno del palazzo prima della boss fight finale contro Ardyn.
!!FINE SPOILER!!

Adesso la principessa è decisa a svolgere delle indagini. Cosa verrà fuori? Lo scoprirete solo leggendo. Intanto io rimango in attesa di conoscere i vostri pareri e fino ad un prossimo capitolo io vi saluto.

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