In a world of (black) magic di Ellygattina (/viewuser.php?uid=649673)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 1: Candela/Cristallo ***
Capitolo 2: *** Day 2: Famiglio/Demone ***
Capitolo 3: *** Day 3: Magia nera ***
Capitolo 4: *** Day 4: Tarocchi ***
Capitolo 5: *** Day 5: Divinazione ***
Capitolo 6: *** Day 6: Ostara/Samhain ***
Capitolo 1 *** Day 1: Candela/Cristallo ***
Day
1: Candela/Cristallo
Homura,
illuminata dalla
luce delle candele che aveva disposto nel cerchio magico, fece un
respiro profondo e vi entrò con gli occhi chiusi,
inginocchiandosi a
terra. Quella sera avrebbe avuto luogo la sua cerimonia di
iniziazione come strega adulta e aveva bisogno di calmarsi e
ritrovare la concentrazione necessaria alle prove che avrebbe dovuto
affrontare. Purtroppo la sua insegnante non sarebbe stata fisicamente
con lei, questa volta, ma voleva invocarne lo spirito perché
la
consigliasse e la proteggesse come aveva sempre fatto in vita.
Il lutto improvviso risaliva
infatti a pochi mesi prima, quando la donna era stata vittima di un
tragico incidente, ma Homura era certa che non le avrebbe negato il
suo aiuto in un momento simile. Valkyrie l'aveva preparata a lungo
per quella cerimonia, insegnandole negli anni tutto ciò che
avrebbe
potuto esserle utile per il futuro e combattendo con lei le sue
insicurezze. Se si concentrava, poteva sentirla ancora al suo fianco,
ma per quella notte, oltre che alla sua maestra, voleva affidarsi
anche alle streghe che le avevano precedute.
Ormai pronta per il rituale
propiziatorio, la ragazza sfiorò per l'ultima volta
l'acquamarina
che portava al collo e prese infine l'agata e l'ametista che aveva
appoggiato davanti a sé. Ricordava perfettamente le lezioni
di
Valkyrie sui cristalli e i tre che aveva selezionato sarebbero stati
i più adatti per l'occasione.
Inebriata dal profumo della
cera che si scioglieva intorno a lei, si concentrò quindi il
più
possibile sulla prova che la attendeva e sulla propria richiesta. Le
candele blu, bianche e viola che bruciavano nel cerchio magico
avrebbero favorito il processo, permettendole di presentarsi alle
esaminatrici nel suo stato migliore nelle ore successive. Non poteva
permettersi di fallire dopo tutti gli sforzi che aveva fatto per
tenere il passo con le altre novizie, ed era quindi necessario
allontanare l'ansia e qualunque pensiero negativo per essere sicura
di rispondere correttamente alle domande che le avrebbero posto.
Totalmente incurante del
tempo che passava e dei rumori che provenivano dal bosco intorno alla
casa, rimase in quella posizione finché le candele non si
spensero.
Solo a quel punto si permise di uscire dal cerchio e riporre sul
comodino i preziosi cristalli prima di concedersi
qualche ora di sonno ristoratore. Non doveva mancare molto all'alba,
ma aveva comunque bisogno di dormire e al suo risveglio voleva
vederli accanto a sé prima di indossare, all'imbrunire, l'abito
cerimoniale da strega che aveva cucito personalmente nei giorni
precedenti e metterli in tasca in modo da avvertirne la confortante
presenza per tutta la prova.
Con lo spirito decisamente
più sereno e fiducioso, la ragazza si infilò
sorridendo sotto le
coperte del suo povero giaciglio con la certezza che alle prime luci
del mattino successivo sarebbe rientrata in quella stanza vittoriosa
e finalmente adulta.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che la storia vi
sia piaciuta e di non aver scritto cose troppo assurde, visto che le
mie conoscenze in materia sono in realtà molto scarse.
Questa serie
di prompt però mi attirava troppo e non ho potuto fare a
meno di
provarci, cercando di documentarmi il più possibile.
Probabilmente
questa prima storia non c'entra molto con la magia nera, ma mi
piaceva troppo l'idea di Homura in una scena simile. Vedrò
di
rifarmi con le prossime, ma fatemi sapere intanto che ne pensate, se
vi va, di questo piccolo esperimento e grazie di cuore a tutti per il
tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo. <3
Come
avrete visto dall'introduzione, questa raccolta partecipa alla
Writing
Week 2020, che spero di riuscire a portare a termine nel
tempo
stabilito. Vi metto sotto la lista di prompt che ho scelto, ma dal
link qui sopra potrete trovarne molte altre, anche su fandom
specifici.
Cambiando
argomento, informo chi ancora non lo sapesse di aver fondato tempo fa
un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma
anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan
di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora mi dileguo, dandovi
appuntamento a domani con la prossima storia.
Un
bacio e buona serata!
Ellygattina
|
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Capitolo 2 *** Day 2: Famiglio/Demone ***
Day
2: Famiglio/Demone
Rebecca
trattenne il respiro
e osservò il frutto dei suoi sforzi prendere pian piano
forma nella
stanza segreta che usava per i riti magici con il cuore che le
batteva forte per l'emozione e un pizzico di timore. Era consuetudine
infatti per le streghe adulte evocare il demone che le avrebbe
servite per tutta la vita alla prima notte favorevole dopo la
cerimonia di iniziazione ed era quindi arrivato anche per lei il
momento di dimostrare, una volta di più, il proprio valore.
Più
l'essere evocato sarebbe stato potente, infatti, maggiori sarebbero
stati il suo prestigio e le possibilità che avrebbe avuto
nella sua
vita futura, e la ragazza non aveva alcuna intenzione di sfigurare
dopo quel primo momento di gloria in cui aveva stupito tutti con
capacità magiche che quasi nessuno, probabilmente, si
sarebbe
aspettato.
Dopo ore di lavoro, sembrava
che il complicato incantesimo avesse fatto effetto e adesso non le
restava altro da fare che attendere pazientemente sotto la
supervisione del suo gatto, che osservava attento la scena a qualche
metro di distanza. Era lui il suo primo famiglio, quello che sua
madre aveva evocato per proteggerla poco dopo la sua nascita come
accadeva sempre nelle famiglie più nobili, ma adesso toccava
a lei
darsi da fare, come tutte le streghe della sua età.
Chissà che
aspetto avrebbe avuto il loro nuovo alleato?
Mentre era immersa in questi
pensieri, l'aria nella stanza cominciò a muoversi
vorticosamente e
ben presto Rebecca, con i capelli e i vestiti mossi da quello strano
vento, si sentì quasi schiacciata dalla potente aura
demoniaca che
proveniva dal centro esatto del cerchio magico tracciato sul
pavimento. Sembrava che il suo desiderio fosse stato esaudito e la
ragazza si domandò per un attimo come avesse fatto. Lo
stregone che
l'aveva cresciuta aveva sempre detto, in realtà, che lei
aveva un
enorme potenziale nascosto, ma non gli aveva mai creduto. Del resto
era difficile esserne convinti, visto che i suoi risultati erano
sempre stati abbastanza mediocri prima della cerimonia di
iniziazione, ma a quanto pareva, avrebbe dovuto porgergli le sue
scuse...
Stupita, osservò le tenebre
condensarsi intorno a quel punto e prendere infine la forma
apparentemente umana di un ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu
che la guardava con una strana espressione sul volto, come se la
stesse valutando.
I capelli, i vestiti e
persino le fiammelle delle candele si fermarono di colpo come se
tutto intorno a loro stesse trattenendo il respiro e Rebecca, che
pian piano si stava abituando a quell'ingombrante presenza,
ricambiò
lo sguardo con fermezza, cercando di mostrargli in silenzio la
propria forza. Sapeva infatti che il difficile, in realtà,
sarebbe
iniziato adesso, perché la maggior parte dei demoni non si
piegava
facilmente al suo nuovo padrone, che già debilitato dal
rito, doveva
spesso costringerlo con la forza all'obbedienza. Stranamente il suo
non aveva ancora proferito parola o fatto il minimo gesto, a parte
guardarla, ma l'istinto le diceva di non abbassare la guardia per
nessun motivo e tenersi pronta.
«E così sei stata tu a
evocarmi» disse infine il demone, con un'espressione che non
prometteva nulla di buono.
«Sì» rispose lei con
sicurezza, i muscoli già pronti a scattare per schivare il
colpo
che, ne era certa, sarebbe arrivato di lì a poco.
«Interessante» momorò tra
sé la creatura, prima di arrivarle addosso a una tale
velocità che
Rebecca colse a malapena il movimento.
Un secondo dopo, i loro
corpi erano fin troppo vicini e il demone le teneva saldamente il
mento per costringerla a guardarlo, impedendole con l'altro braccio
di allontanarsi.
«Lasciami subito!» gli
intimò la giovane, divincolandosi dalla sua stretta e
incenerendolo
con un'occhiataccia mentre imprecava tra sé. Non aveva
previsto che
lui cercasse di bloccarla in quel modo, e se da un lato era contenta
che la creatura non sembrasse intenzionata a combattere, dall'altro
era tutto fuorchè tranquilla. Il suo sguardo non era
minaccioso, ma
la metteva comunque parecchio a disagio, e la cosa avrebbe potuto
crearle non pochi problemi. Finché il contratto non veniva
stipulato, ponendo fine al rituale, il demone avrebbe potuto
pretendere qualunque cosa e persino uccidere chi l'aveva evocato, se
questi non fosse stato all'altezza delle sue aspettative, e lei al
momento, detestava ammetterlo, non aveva la forza di reggere a lungo
un qualsiasi confronto.
«Non credo proprio»
ribatté il demone per tutta risposta, allargando quel suo
strano
sorriso e aumentando la stretta fin quasi a farle male.
«Smettila di giocare e
dimmi subito che cosa vuoi!» gli ordinò
severamente Rebecca,
cercando a tutti i costi di mantenere un minimo di controllo su
quell'essere decisamente atipico per la sua razza. In effetti, ora
che ci pensava, lo stregone che l'aveva adottata da bambina l'aveva
avvertita di stare attenta a ciò che desiderava,
perché un famiglio
potente sarebbe stato un grosso problema da gestire in quel momento
delicato, ma sapeva anche che la volontà della strega
contava solo
fino a un certo punto nella cerimonia di evocazione, e ognuna di loro
avrebbe avuto in realtà la creatura che il fato aveva deciso
da
tempo.
«Pensavo lo sapessi: una
prova del tuo valore» le rispose l'essere, senza accennare a
lasciarla.
A quel punto la giovane
perse la pazienza, e capendo all'improvviso cosa significasse
quell'assurda scena, rilasciò parte della sua magia contro
il suo
petto, costringendolo a indietreggiare.
«Vedo che cominci a capire.
Dimostrami quanto vali, streghetta» la stuzzicò
l'altro, allargando
il ghigno e preparandosi ad attaccare di nuovo mentre la ragazza, sia
pure irritata dal nomignolo, decideva di soprassedere. Aveva
già
corso un bel rischio evitando di reagire come avrebbe dovuto e non
era il caso di dargli ulteriori motivi per desiderare di ucciderla e
tornare libero negli Inferi. Avrebbe avuto tempo più avanti
di
insegnargli l'educazione...
Si scambiarono quindi alcuni
colpi muovendosi rapidi nella stanza illuminata solo dalle candele e
dalla cupa luce rossastra emanata dal cerchio magico ancora attivo.
Doveva sbrigarsi a sconfiggerlo o le fiammelle si sarebbero
consumate, lasciandola praticamente al buio. Non voleva nemmeno
immaginare di combattere una creatura così potente
nell'oscurità
quasi totale e quella era l'unica situazione in cui Happy, il suo
precedente famiglio, non avrebbe potuto aiutarla. Sebbene provenisse
da una famiglia nobile, per quella notte sarebbe stata uguale a tutte
le altre streghe, e questo significava ottenere con le sue sole forze
il potere che il nuovo alleato avrebbe potuto offrirle.
Rebecca, nonostante la
stanchezza, fu quindi costretta a schivare pugni, calci e sfere
oscure non bene identificate a ritmo serrato, rispondendo ogni volta
con incantesimi di vario tipo che lo mancavano clamorosamente. Quanto
era veloce quella creatura dall'energia all'apparenza inesauribile?
«Sei già stanca?» la
schernì a un certo punto il demone, dopo l'ennesimo colpo
andato a
vuoto che doveva aver distrutto chissà cosa. I rumori di
oggetti
finiti in frantumi o rovinati sul pavimento si susseguivano a
velocità preoccupante ma la ragazza, dopo un primo tentativo
di
protesta totalmente vano, aveva smesso di parlare. Non poteva
lasciarsi distrarre o sarebbe stata la fine. Il suo avversario era
troppo pericoloso per permettersi di badare a piccolezze del genere,
a cui l'avrebbe comunque costretto a rimediare di lì a poco.
«Certo che no!» gli rispose
in automatico lei, augurandosi che non l'avesse sentita ansimare. Una
battaglia simile era l'ultima cosa che le ci voleva quella notte, ma
tirarsi indietro era fuori discussione.
«Io sì» ribatté invece,
inaspettatamente, il demone, saltandole addosso di colpo con tanta
foga da farle perdere l'equilibrio.
Un attimo dopo, Rebecca era
stesa a terra sotto di lui con le mani bloccate sopra la testa.
«Ma cosa...» iniziò
stupita, prima che la stretta più forte sui polsi le facesse
mancare
il respiro per la stilettata di dolore inaspettato.
Esausta e sconfitta, non
poté far altro che guardarlo leggermente impaurita,
maledicendosi
mentalmente per non essere stata in grado di batterlo. Il suo sogno
di diventare una strega potente come sua madre era appena svanito e
non era difficile immaginare quale sarebbe stato adesso il suo
destino. Sperava solo che il demone le regalasse una morte rapida e
non troppo dolorosa, ma non osava crederci troppo. Qualcosa nel suo
sguardo le faceva venire i brividi, e per quanto cercasse di
nasconderlo, aveva una gran paura che il demone se ne fosse accorto.
«Mi piaci, ragazzina» le
disse un attimo dopo, tenendola ben stretta mentre lei lo guardava
con gli occhi sgranati.
«Ma io ho perso» ribatté
confusa Rebecca.
«Non c'è dubbio, ma non
era questa la prova che avevo in mente.»
«Come sarebbe a dire? Mi
sei saltato addosso all'improvviso e hai cercato di colpirmi!»
«Sei stata tu ad
attaccarmi, ragazzina, e io non sono il tipo che si tira indietro
quando si tratta di una sfida.»
«Stavi solo giocando!»
protestò indignata. Non poteva credere di aver quasi
distrutto la
stanza e aver perso così tante energie per niente!
«Non eri poi così male, ma
la disparità di forze iniziava ad annoiarmi e non ci resta
più
molto tempo prima che il rito svanisca, no?» le
ricordò lui con un
sorrisetto malizioso.
«Smettila di prendermi in
giro e dimmi che prova vorresti!» sbottò lei
innervosita. Purtroppo
quell'essere odioso aveva ragione: se alle prime luci dell'alba non
fosse stato ancora stipulato un contratto, la creatura evocata
sarebbe scomparsa e il suo nome, già abbastanza in bilico
per essere
una strega di nobile famiglia, ne avrebbe sofferto ulteriormente. La
cerimonia di evocazione poteva essere ripetuta, certo, ma era sempre
uno smacco indicibile per i pochi che fallivano e sopravvivevano, e
Rebecca non aveva alcuna intenzione di provare di nuovo una
faticaccia simile. Già una volta era più che
sufficiente per i suoi
gusti.
«Non ti facevo così
innocente» la prese in giro il demone.
«Intendi forse...»
cominciò la ragazza incredula, iniziando a capire.
«Ovvio. Dimostrami che vale
la pena averti come compagna» confermò la creatura
con
un'espressione che le diede i brividi. Sapeva che i demoni di nobile
rango chiedevano spesso ai loro padroni di unirsi in quel senso per
creare un profondo legame di aiuto e rispetto reciproco che non di
rado si trasformava con il tempo in qualcosa di più, ma non
credeva
che sarebbe mai stata in grado di evocarne uno. Questa però
era l'unica spiegazione plausibile per quella strana richiesta, e per
quanto la cosa la lasciasse decisamente sconcertata, era meglio
sbrigarsi a dargli una risposta. Cosa avrebbe dovuto
fare? Non era così che aveva immaginato la sua prima volta,
ma forse
ne sarebbe valsa la pena. In fondo l'essere davanti a lei non era poi
così male, ora che lo guardava bene, e doveva ammettere che
quel
corpo tonico, alla debole luce danzante delle candele, le faceva
anche un certo effetto. Senza contare che un rifiuto avrebbe
comportato un'altra lotta come minimo, e in quelle condizioni era
abbastanza sicura di non poter sopportare uno scontro in piena
regola. Dopo ciò che le aveva detto qualche minuto prima,
era
abbastanza ovvio che finora si fosse trattenuto e lei non era
riuscita a mettere a segno neanche un colpo prima di essere
atterrata.
«Chi sei?» domandò alla
fine in un sussurro.
«Sono Shiki, il nipote del
grande Re Demone Ziggy» rispose lui con fierezza, facendole
spalancare un attimo gli occhi per la sorpresa. Nemmeno nei suoi
sogni più folli avrebbe mai sperato in una fortuna del
genere. Se
davvero fosse riuscita ad ottenere la sua fedeltà, sarebbero
state
ben poche le cose in grado di spaventarla. Sì, il prezzo da
pagare
era decisamente onesto, e tutto sommato era contenta di potersi unire
alla schiera di streghe e stregoni che avevano “sposato il
demonio”, come diceva la gente. Senza contare che per
realizzare il
suo sogno avrebbe avuto bisogno di un enorme potere e l'alleanza con
Shiki era un ottimo punto di partenza...
«Il mio nome è Rebecca
Bluegarden e accetto la prova» disse infine solenne.
«Saggia decisione,
ragazzina» approvò il demone
con un sorrisetto di trionfo,
affrettandosi a zittirla con un bacio famelico.
La giovane strega avrebbe
voluto risponderli per le rime, ma le sue mani sul suo corpo e quella
lingua vogliosa che le esplorava la bocca la costrinsero presto a
capitolare, e in poco tempo la stanza si riempì di gemiti e
sospiri,
al termine dei quali Shiki accettò di collaborare,
lasciandole sul
corpo il marchio della famiglia di demoni più potente
dell'Inferno.
Il rito era stato compiuto
con successo e solo il tempo avrebbe mostrato al mondo gli effetti di
quello scoppio di passione improvviso.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Non chiedetemi come mi
sia venuta in mente una cosa del genere, ma la scena del demone Shiki
che cerca subito di sedurre la sua evocatrice mi frullava in testa da
quando ho letto il prompt e mi piaceva troppo per non usarla. XD
Probabilmente
Shiki mi è venuto parecchio OOC, ma mi sono divertita un
sacco a
scrivere questa storia e spero che a voi abbia fatto lo stesso
effetto leggerla. Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie di
cuore a tutti per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo.
<3
Se a
qualcuno interessa, vi ricordo di aver fondato tempo fa un gruppo
facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli
anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste
bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora mi dileguo.
Appuntamento a domani con la prossima storia e buonanotte per dopo!
Un
bacio,
Ellygattina
|
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Capitolo 3 *** Day 3: Magia nera ***
Day
3: Magia nera
Lavilia,
stanca e sudata per
il rito che stava compiendo, aprì lentamente gli occhi e si
lasciò
sfuggire un piccolo sorriso vedendo finalmente i primi frutti del suo
operato.
Era stata dura ma ce l'aveva
quasi fatta a scagliare il maleficio desiderato, e per un attimo
rimpianse di non potersi godere di persona il momento in cui questo
avrebbe colpito, con sua immensa gioia, la sua più acerrima
rivale.
C'era stato un tempo, in
realtà, in cui le due erano molto amiche, ma da anni ormai
non si
potevano soffrire e la giovane strega dai capelli blu, in aggiunta a
tutto il resto, non aveva mai perdonato a Rebecca gli eventi della
cerimonia di iniziazione, quando aveva osato ottenere risultati molto
migliori dei suoi senza sforzo apparente. Era davvero inconcepibile
che una novizia così poco dotata avesse tirato fuori
all'improvviso
un potere tanto grande da mettere in ombra i suoi prodigi, ma le
esaminatrici, meravigliate, non avevano neanche preso in
considerazione le sue accorate proteste, permettendosi addirittura di
rivolgerle un aspro rimprovero che l'aveva costretta a tornare al suo
posto con la coda tra le gambe e il volto arrossato per la rabbia e
l'imbarazzo.
Il peggio però era stato
poche settimane dopo, quando le giovani streghe avevano presentato
alla comunità i famigli appena evocati.
Rebecca, oltre al gatto che
la accompagnava da sempre, era infatti arrivata con un demone di
inaudita potenza che aveva riscosso l'ammirazione di tutti e Lavilia,
incredula, era stata di nuovo messa a tacere, nel modo peggiore
possibile, dal nuovo servitore della sua ex amica, che le aveva
detto, senza mezzi termini, di non azzardarsi a ripetere simili
insinuazioni.
La ragazza al momento era
stata costretta a ingoiare l'insulto nei confronti della bionda, che
si era pure permessa di difenderla rimproverandolo bonariamente, ma
appena tornata a casa, si era messa subito all'opera per cercare di
capire a cosa fosse dovuto un aumento così drastico e
improvviso di
potere magico. Non le andava proprio giù l'umiliazione
subita, e se
le streghe più anziane non volevano darle retta, avrebbe
scoperto di
persona l'inganno messo in atto da Rebecca per poi correre a
denunciarla per il mancato rispetto delle regole, rovinandole per
sempre una reputazione fino a poche settimane prima decisamente
scarsa. Nessuno poteva permettersi di intralciare la strada di
Lavilia Christy e la sua rivale avrebbe avuto per questo la punizione
che meritava.
Purtroppo, nonostante
l'impegno delle ultime settimane, non aveva trovato nulla che
provasse le sue teorie, ma l'idea che aveva avuto pochi giorni prima
sarebbe stata una vendetta anche migliore.
Consultando i vecchi tomi
polverosi della Biblioteca delle Streghe, infatti, la ragazza aveva
trovato un antico incantesimo di magia nera che avrebbe prosciugato
in poco tempo l'enorme potere di Rebecca, permettendole forse, con un
po' di fortuna, di stringere a sua volta un patto con il suo famiglio
appena fosse tornato libero. Non che avesse motivo di lamentarsi del
demone di tutto rispetto che aveva evocato, ma quello della rivale
era sicuramente più potente e Lavilia puntava da sempre allo
status
superiore ottenuto grazie a lui dalla sua ex migliore amica. Certo,
agendo in quel modo avrebbe rischiato di attirare su di sé
dei
sospetti poco piacevoli, ma con l'aiuto dei suoi servitori e delle
sue grandi capacità magiche, contava di ridurre al minimo i
fastidi
dell'operazione, eliminando inoltre, una volta per tutte, quella
terribile spina nel fianco che era la giovane Bluegarden. Del resto
era già successo, in passato, che streghe particolarmente
dotate
avessero evocato più famigli per i loro scopi e non sarebbe
stato
difficile per la grande Lavilia rientrare in quel caso e ottenerne i
benefici insieme all'aiuto di una creatura tanto preziosa.
Sapeva ovviamente che
sarebbe stato faticoso costringere all'obbedienza un demone tanto
potente, ma se c'era riuscita una simile incapace, non avrebbe avuto
troppi problemi. E chissà poi che immensa soddisfazione
avrebbe
provato sentendo il potere della bionda mischiarsi pian piano al suo
con la consapevolezza che mentre lei si fortificava, la rivale si
sarebbe contorta a terra per il dolore, sempre più debole e
stanca
fino a spegnersi del tutto a causa di quella che, per chiunque altro,
sarebbe stata una misteriosa malattia contratta chissà come.
Una punizione un po' severa,
forse, per gli screzi che avevano avuto in passato, ma Lavilia non
era una persona da mezze misure e riteneva inoltre di avere dalla sua
parte un numero più che sufficiente di validissime ragioni
per
sacrificare così una strega infida e mediocre come Rebecca
Bluegarden.
«È
tutto pronto, mia signora» disse a un certo punto il suo
famiglio,
indicandole il feticcio che avevano preparato, su cui ora brillavano
i caratteri magici che avrebbero reso possibile il suo trionfo.
La padrona lo ringraziò e
sorrise malefica prima di pronunciare, con voce alta e sicura, la
difficile formula che avrebbe attivato l'incantesimo.
Non appena l'ultima parola
ebbe lasciato le sue labbra, un rombo di tuono scosse la stanza e
Lavilia cadde rovinosamente all'indietro per l'onda d'urto emanata
dalla statuetta, ora sospesa in aria a un paio di metri da terra con
intorno una sinistra aura nera.
Il demone la aiutò subito a
rialzarsi e la ragazza, sia pure un po' malferma sulle gambe, si
avvicinò emozionata al feticcio, che poco dopo
atterrò lento tra le
sue mani. Era molto orgogliosa del suo operato e le sarebbe piaciuto
vedere le facce di Rebecca e dei suoi famigli quando la magia avesse
fatto effetto. Il libro in cui aveva trovato la formula diceva che ci
sarebbe voluta qualche ora, ma i segni della buona riuscita
dell'incantesimo c'erano tutti e questo significava che Lavilia
poteva finalmente concedersi il meritato riposo.
Ormai nessuno avrebbe potuto
invertire il corso degli eventi, e il destino della sua rivale si
sarebbe presto compiuto permettendole così di realizzare,
con un
supplemento di potere magico e i servitori giusti, il suo sogno
più
grande.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Probabilmente ora mi
odierete per quello che ho fatto a Rebecca, ma leggendo questo prompt
ho pensato subito a Lavilia e un po' mi attirava l'idea di scrivere
su di lei e sul misterioso rapporto che le lega. Spero di aver fatto
un buon lavoro con il suo personaggio e di essermi spiegata bene, ma
se qualcosa non vi fosse chiaro, chiedetemi pure. Mi raccomando,
fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie di cuore a Sissi1978
per la recensione (*^*) e a tutti coloro che mi hanno dedicato un po'
del loro tempo anche solo leggendo. <3 Spero di non aver deluso
le
vostre aspettative dando spazio a un personaggio tra i più
odiati
del fandom, e che continuerete a seguirmi alla fine. :)
Se a
qualcuno interessa, vi ricordo di aver fondato tempo fa un gruppo
facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli
anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste
bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora mi dileguo.
Appuntamento a domani con la prossima storia e buonanotte per dopo!
Un
bacio,
Ellygattina
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Capitolo 4 *** Day 4: Tarocchi ***
Day
4: Tarocchi
Era
ormai tardo pomeriggio
quando Xiao Mei, da sempre temuta e conosciuta per le sue doti di
preveggenza, ebbe l'ennesima visione della sua vita, dalla quale
capì
che nelle vicinanze stava accadendo qualcosa di molto grave. Al
momento non avrebbe saputo dire cosa, visto che la brevissima
sequenza di immagini era stata piuttosto nebulosa, ma era certa di
non sbagliare.
Come sempre, dovette
appoggiarsi al muro alle sue spalle in attesa che il malessere tipico
di ogni “salto” nella vita di qualcun altro
passasse, ma ben
presto decise di strisciare ansimando fino al mobile in cui
conservava i suoi fedeli tarocchi nella speranza di saperne di
più.
La testa continuava a girarle come non mai e il terribile senso di
sventura imminente non le dava pace, spingendola a cercare risposte
che era certa non le sarebbero piaciute.
Stringendo il mazzo nelle
mani tremanti, si accasciò quindi al tavolo della sua povera
capanna
per porre la sua domanda, ma appena osservò le carte, quasi
cadde
dalla sedia. I tarocchi confermavano infatti i suoi peggiori timori e
Xiao Mei pregò in silenzio tutte le divinità che
conosceva di
salvare la vita della giovane donna su cui ricadeva quell'orribile
presagio. Non aveva idea di chi fosse ma nel fugace attimo in cui le
era sembrato di esserle accanto aveva percepito chiaramente un enorme
potere che era il probabile obiettivo del misterioso attentatore.
Quello sguardo azzurro e sofferente, rimasto impresso nelle sue
pupille, le diceva chiaramente che non meritava il tradimento subito
e non poteva fare a meno di dispiacersi per lei, oltre che per il
mondo intero. Se quel terribile incantesimo fosse riuscito a
ucciderla, infatti, quel potere particolare sarebbe finito in mani
che non avrebbero sicuramente esitato a usarlo per scopi malefici,
causando addirittura la fine del mondo che conoscevano.
I tarocchi che aveva pescato
parlavano chiaro e Xiao Mei, avvicinatasi alla finestra con il cuore
in gola, avvertì per l'ennesima volta in vita sua l'urgenza
di
uscire da quella capanna e raggiungere in qualche modo la ragazza
della sua visione per avvertirla del pericolo e indirizzarla da
qualcuno che forse sarebbe stato in grado di salvarla. Non sapeva in
realtà se lei fosse consapevole o meno del grande potere
racchiuso
nel suo corpo sofferente, ma la consapevolezza del significato futuro
di quel terribile evento la spingeva comunque a rischiare di rivelare
informazioni che forse qualcuno aveva provveduto a tenere segrete.
Purtroppo, però, sapeva per
esperienza che un suo intervento non richiesto sarebbe stato solo
controproducente, e si rassegnò quindi a malincuore a
lasciare il
peso della scelta al giovane sconvolto che aveva intravisto nella
stanza. Del resto non aveva idea se quella casa fosse davvero vicina
come sembrava, né se il moro l'avrebbe scacciata subito in
malo modo
come tanti avevano fatto prima di lui. Era un triste destino il suo,
dal momento che il più delle volte era costretta a
conoscere, senza
alcun preavviso, qualunque tipo di evento senza poter fare nulla per
evitare le frequenti tragedie, ma non aveva altra scelta che
accettarlo e continuare a vivere.
Abbagliata dai raggi del
sole che tramontava, si voltò verso il tavolo dove erano
ancora
disposti i suoi tarocchi e decise quindi di avvicinarsi per riporli
al loro posto. La pena e la paura non erano certo svaniti, ma si
sentiva già meglio, e dopo un'ultima preghiera e uno sguardo
in
lontananza verso la foresta, iniziò a preparare la sua
solita cena
solitaria.
Con un po' di fortuna, il
giovane sarebbe riuscito a evitare la tragedia, altrimenti il loro
mondo sarebbe svanito come tanti altri nella storia, lasciando il
posto a qualcos'altro che forse, per una volta, nemmeno lei avrebbe
visto.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! La storia di oggi non
mi convince affatto, ma non conoscendo nulla dei tarocchi ho dovuto
per forza rimanere sul vago e la one-shot alla fine ha preso una
piega che non avevo programmato. Spero che questo accenno a Xiao Mei
vi sia piaciuto lo stesso e che mi farete sapere che ne pensate, se
vi va. Un grazie speciale a tutti per il tempo che mi avete dedicato
anche solo leggendo e soprattutto a Sissi1978 per le sue bellissime
recensioni. <3 Spero di non aver deluso le vostre aspettative e
che continuerete a seguirmi fino alla fine di questa strana raccolta.
:)
Se a
qualcuno interessa, vi ricordo di aver fondato tempo fa un gruppo
facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli
anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste
bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora mi dileguo.
Appuntamento a domani con la prossima storia e buonanotte per dopo!
Un
bacio,
Ellygattina
|
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Capitolo 5 *** Day 5: Divinazione ***
Day
5: Divinazione
Noah
prese un respiro
profondo ed estrasse tre rune dal sacchetto, disponendole poi sul
tavolo per la lettura.
Erano giunti davanti a un
bivio importantissimo e dovevano sapere se e come agire per
sconfiggere finalmente il loro peggior nemico. Drakken Joe era
infatti diventato negli anni sempre più pericoloso, ma da
quando
Rebecca Bluegarden aveva iniziato a mostrare il suo vero potere, i
maghi e le streghe più anziani della comunità
avevano sentito
rinascere la speranza. La ragazzina che per tanto tempo era sembrata
decisamente non all'altezza della sua famiglia, poteva essere in
realtà la più dotata di tutti loro e la natura
stessa della sua
magia la rendeva un'arma insostituibile contro il male più
oscuro
che avessero mai affrontato.
Certo in molti si sentivano
in colpa ad affidare un compito del genere a una persona
così
giovane, e per questo ignara del pericolo, ma lui, sebbene
condividesse in parte queste perplessità, era convinto che
non si
potesse più aspettare. Gli dei stessi gli avevano rivelato
che il
momento era propizio, e coloro che erano stati inviati in segreto a
spiare i movimenti del nemico, avevano fornito indizi preziosi sulle
loro possibilità di sconfiggerlo definitivamente, ma
purtroppo
nessuno dei più esperti aveva le capacità giuste
per farlo.
Soltanto Rebecca e il principe dei demoni al suo servizio avrebbero
forse potuto farcela, ma i capi della comunità ritenevano,
per i
motivi più svariati, che non fosse il caso di informarli
direttamente della missione che ci si aspettava da loro. A quel punto
non restava altro da fare che spingerli discretamente nella giusta
direzione, cercando di fornire loro, da dietro le quinte, tutto
l'aiuto possibile, e questo era il motivo per cui Noah, il
più
esperto del gruppo nell'arte della divinazione, si trovava a chiedere
consiglio alle rune su come agire.
Aggrottando leggermente le
sopracciglia, si apprestò quindi a leggere il loro responso,
lasciandosi sfuggire un lieve sospiro mentre le riponeva con cura nel
sacchetto.
Quei potenti oggetti avevano
confermato in sostanza che era il momento di agire con decisione per
far fronte alla minaccia, ma avevano anche affidato a lui il compito
più ingrato e pericoloso di fornire le informazioni alle
diverse
parti in causa.
Decisamente poco entusiasta
degli sviluppi ma determinato a perseguire il proprio obiettivo,
scrisse un breve messaggio per i suoi colleghi, dando poi ordine al
suo famiglio di recapitarlo a chi di dovere. Aveva chiesto per quella
sera un incontro urgente per organizzare l'operazione, e nelle ore
che gli restavano avrebbe pensato a una strategia da proporre. Sapeva
già che sarebbe stato difficile mettere tutti d'accordo sul
da
farsi, ma aveva piena fiducia nel grande piano che gli dei avevano
sicuramente escogitato per loro e la sofferenza che gli era stata
destinata non lo spaventava più di tanto. Aveva
già patito molto
nella sua breve vita per colpa di quell'uomo e l'idea che presto
avrebbe avuto l'agognata vendetta gli avrebbe permesso di superare a
testa alta qualunque avversità.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Ammetto che questa
storia mi ha messa seriamente in difficoltà, dal momento che
le rune
le conoscevo soltanto di nome, ma spero di aver fatto comunque un
buon lavoro con il misterioso Noah. In realtà la fic, in
ordine
cronologico, dovrebbe venire prima delle ultime due che l'hanno
preceduta, ma non avendo in origine un'idea precisa su come
strutturare la raccolta, ho preferito non invertire i prompt.
Fatemi
sapere che ne pensate di questa breve storia, se vi va, e un grazie
speciale, come sempre, a Sissi1978 per le sue bellissime recensioni e
a tutti voi per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo.
<3
Se a
qualcuno interessa, vi ricordo inoltre di aver fondato tempo fa un
gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche
sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di
queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora mi dileguo.
Appuntamento a domani con la prossima storia e buonanotte per dopo!
Un
bacio,
Ellygattina
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Capitolo 6 *** Day 6: Ostara/Samhain ***
Day
6: Ostara/Samhain
Rebecca,
semi-cosciente nel
suo letto da quando era crollata sul pavimento della capanna il
pomeriggio precedente, si sentiva sempre peggio, al punto che ormai
faticava a distinguere realtà e fantasia. Nella sua testa,
infatti,
le fiammelle delle candele che illuminavano la stanza buia stavano in
realtà lambendo il suo corpo sudato, in preda a dolori
talmente
forti da toglierle quasi il respiro, mentre le voci e le immagini
confuse di Shiki e delle persone a lei più care si
mischiavano ai
deliri causati dalla febbre, impedendole di cogliere anche solo una
delle domande e delle parole di incoraggiamento che le venivano
rivolte quando iniziava a urlare e tentare di alzarsi per sfuggire a
nemici spaventosi che cercavano di ghermirla da ogni lato.
Non capiva cosa fosse
successo così all'improvviso, ma ormai si era rassegnata al
fatto
che la morte non avrebbe tardato molto a portarsela via, ed era
triste pensare che il suo viaggio nel mondo si sarebbe concluso
così
presto, impedendole di realizzare anche solo uno dei suoi molti sogni
di ragazza appena approdata all'età adulta. Purtroppo
però nessuno
poteva cambiare il destino, e il suo era chiaramente già
segnato.
“Non
ho nemmeno
partecipato alla festa di Samhain” pensò a un
certo punto,
ricordando l'ammirazione con cui da bambina aveva sempre guardato
quella ricorrenza, immaginando come sarebbe stato partecipare con le
altre streghe ai riti di quella notte una volta cresciuta. Come
novizia, infatti, non aveva mai avuto accesso alla cerimonia segreta
con la quale gli adulti chiedevano la protezione e la guida dei
defunti per l'intera comunità, ma anche il favore di demoni
e
creature oscure che tutti loro avrebbero evocato nei mesi successivi.
Per sua sfortuna non sarebbe vissuta abbastanza per vederla, e a quel
pensiero le sfuggì una lacrima.
Subito un volto sfocato
apparve nel suo campo visivo e la ragazza avvertì qualcosa
di fresco
sul viso e una voce lontana che non riuscì a identificare.
Forse si
trattava del padre adottivo, arrivato chissà quando, ma non
ne era
sicura.
Un attimo dopo una mano
strinse leggermente la sua e Rebecca, girandosi appena da quella
parte, intravide gli occhi blu e i capelli sbarazzini di Shiki, che
la guardava preoccupato. Ora che ci pensava, se lei fosse morta, il
contratto si sarebbe sciolto e lui sarebbe tornato negli Inferi in
attesa di un nuovo padrone da servire.
L'idea la rattristò
enormemente, visto che in quelle poche settimane insieme il loro
legame si era fatto incredibilmente stretto, e si sforzò
quindi di
dirgli qualcosa. Avrebbe voluto salutarlo e ringraziarlo come si
deve, ma le parole non le uscivano e gli occhi le si riempirono ancor
più di lacrime. Perché il destino era
così crudele nei suoi
confronti? Non c'era nulla di male nel voler salutare un caro amico
prima di morire...
Purtroppo, all'ennesimo
tentativo di costringere la voce a fare il suo dovere, una fitta
particolarmente intensa le mozzò il respiro, facendole
emettere uno
strano verso che peggiorò la situazione.
Spaventata e sofferente, si
agitò per qualche minuto nel letto finché delle
braccia forti le
impedirono di muoversi, e a quel punto qualcuno ne
approfittò per
farle bere un infuso di erbe che non riuscì a identificare.
In breve tempo gli spasmi
del suo corpo si acquietarono e Rebecca, sempre più debole,
riuscì
finalmente ad assopirsi con sollievo dei presenti. In realtà
sapevano tutti che non sarebbe certo bastato quello a guarirla, ma
placare il dolore e la febbre, anche solo per poco, avrebbe di certo
aiutato mentre cercavano una soluzione.
Ormai incapace di seguire
gli eventi, la ragazza si perse in un mondo alternativo di sogni e
ricordi in cui ogni tanto si infiltravano voci per lei
incomprensibili e sporadiche fitte che non centravano nulla con la
realtà che stava vivendo.
A un certo punto avvertì
sul viso un refolo d'aria fresca e profumata di fiori che le diede un
minimo di sollievo, e voltandosi da quella parte, anziché i
volti
preoccupati dei suoi cari riuniti intorno al letto, vide le streghe
della comunità prepararsi allegramente per Ostara,
sentendosi
invadere dall'euforia che caratterizzava sempre quel giorno.
Inizialmente confusa per una
situazione che non le quadrava, si sentì chiamare dalla sua
amica
Homura, che sorridendo radiosa nella sua veste nuova di un lilla
delicato, le chiedeva aiuto per stringere i lacci sulla schiena.
Rebecca la accontentò, e resasi conto di avere lo stesso
problema
con il proprio abito, ne approfittò a sua volta prima che
entrambe
uscissero di nuovo all'aria aperta, portando nella radura le ultime
decorazioni senza smettere di chiacchierare. Ostara era sempre motivo
di grande gioia, ma quel giorno, per la prima volta, anche lei e le
sue compagne, ormai adulte, avrebbero partecipato attivamente alla
cerimonia e non vedevano l'ora di contribuire con preghiere e magie a
quel giorno particolare.
Passando, incontrarono altri
amici indaffarati come loro finché a un certo punto la
bionda,
colpita dalla visione di un ragazzo con gli occhi blu e i capelli
neri che le sorrideva, non si fermò un attimo con le
sopracciglia
aggrottate per cercare di rimettere in ordine le idee. Da un lato era
felicissima di vederlo, ma dall'altro le sembrava che in quella scena
ci fosse qualcosa di sbagliato, e ora che ci faceva caso, anche
Homura e le altre streghe della sua età avevano accanto
persone e
animali che le davano la stessa sensazione.
Si guardò intorno confusa,
ma prima che potesse chiedere a qualcuno, l'ennesima fitta, di cui
non capì la natura, la fece tornare alla realtà
con un lieve
gemito.
Ancora un po' intontita da
quello strano sogno, le ci volle qualche secondo per riconoscere il
posto in cui si trovava, decisamente più luminoso
dell'ultima volta
che l'aveva visto, e appena si accorse della presenza di Shiki
accanto a sé, ricordò tutto all'improvviso,
intristendosi di nuovo.
Il giorno di Ostara lei e le
sue amiche avevano fantasticato spesso, nei momenti di pausa, su come
sarebbe stato bello l'anno successivo godersi la festa di primavera
in compagnia dei propri famigli, visto che a quel tempo non era
ancora avvenuta la cerimonia di evocazione, e Rebecca capì
che il
sogno appena fatto, evidentemente un misto tra il passato di alcune
settimane prima e le sue aspettative per il futuro, non si sarebbe
mai avverato.
Un po' incerta se sperare o
temere che quella visione continuasse, chiuse gli occhi addolorata
nel tentativo di riaddormentarsi, ma ormai febbre e dolori erano
tornati a tormentarla come prima, impedendole di riprendere sonno.
I suoi cari cercarono con
ogni mezzo di alleviare le sue sofferenze, ma nessun rimedio
funzionava e la ragazza, nel dormiveglia, passava continuamente da
immagini più o meno verosimili del passato, del presente e
del
futuro agli incubi più spaventosi, invocando di tanto in
tanto una
morte che le sembrava sempre più gradita.
Nessuno di loro avrebbe
voluto arrendersi a questo triste destino, né tanto meno
esaudire
quella pietosa richiesta, ma persino Shiki, il più testardo
di tutti
nel trovare una soluzione, cominciava ormai a temere che per la sua
compagna non ci fosse più nulla da fare.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Ieri purtoppo non sono
riuscita a pubblicare e devo dire che ancora adesso la storia non mi
convince del tutto, ma non volevo rischiare di peggiorare le cose
rimettendoci mano. Ammetto che la fic, secondo il programma iniziale,
avrebbe dovuto essere ben diversa e mi dispiace di aver fatto
soffrire tanto la povera Rebecca, ma alla fine mi è uscita
così e
non aveva senso riscriverla del tutto. Spero che non mi abbiate
odiata troppo e di aver reso bene la scena, visto che certi pezzi li
ho cambiati così tante volte da non capirci più
nulla. XD
Fatemi
sapere che ne pensate, se vi va, e un grazie speciale, come sempre, a
Sissi1978 per le sue bellissime recensioni e a tutti voi per il tempo
che mi avete dedicato anche solo leggendo. <3
Se a
qualcuno interessa, vi ricordo inoltre di aver fondato tempo fa un
gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche
sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di
queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora mi dileguo.
Appuntamento a domani con la prossima storia e buonanotte per dopo!
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