Never Ricking Morty

di RickishMorty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Never Ricking Morty ***
Capitolo 2: *** Never Morting Rick ***



Capitolo 1
*** Never Ricking Morty ***


Parlare di merchandising. Parlare di capitalismo. Parlare di consumismo.
Blaterare insensatamente solo per tirare giù Morty da quel cazzo di divano, costringendolo a mettersi in ginocchio a guardare il treno.
Il trenino che gli aveva regalato di sua spontanea volontà.
Quant’era dolce?
E aveva paura che non gli piacesse o non gliene importasse nulla…
Già. Come ha mai potuto pensarlo?
Doveva ricambiarlo… Finalmente gli avrebbe restituito tutto l’amore, l’affetto e le attenzioni che non gli aveva mai dato e che Morty invece aveva sempre prodigato su di lui.
Rick lo spinse all’indietro come fosse un gesto casuale. Morty si ritrovò a pancia in su sul pavimento, esattamente com’era successo nel garage quando avevano finito di distruggere la Cittadella e Beth e Jerry avevano divorziato. Stavolta, però, il ragazzino non stava arretrando.
Forse era la volta giusta.
Forse stavolta…
Rick continuava a blaterare incoraggiamenti commerciali, ma commise l’errore di abbassare lo sguardo.
Diventava sempre più difficile trattenersi.
Abbassò lo sguardo sul cavallo dei pantaloni di Morty, per un istante che però bastò a cambiare strategia. Gli prese la testa, come aveva desiderato fare ogni volta che immaginava la bocca di Morty succhiargli il cazzo.
“Hai solo guardato dritto nelle fauci insanguinate del capitalismo, dicendo yes daddy, please…”
Quelle parole gli fecero pulsare l’erezione, dolorosamente, in una spinta contro la stoffa. Si stava galvanizzando da solo. Stava cercando una scusa per essere così oscenamente eccitato.
Rick decise di giocare la carta dell’ubriaco.
Era sobrio. Fottutamente e perfettamente sobrio, ma mentre si teneva con una mano alla spalla di Morty, abbassò la testa per un istante che gli bastò a sogghignare. Quando la rialzò, il suo sguardo era completamente diverso, come si fosse scolato la fiaschetta intera.
Era la sua via di uscita. Se Morty avesse voluto giudicarlo, avrebbe giudicato un ubriaco, un altro Rick. Uno che non era cosciente di ciò che faceva.
Ma Rick non era mai stato più consapevole.
“Sono così fiero di te…”
Riusciva a dirglielo solo blaterando di acquisti, senza un senso. Morty lo guardò preoccupato, chiedendogli se fosse andato in ospedale.
Rick gli prese entrambe le braccia, stringendolo.
“Ti amo, Morty”.

L’aveva detto.
Rick lo aveva detto.
Perché fermarsi, allora?
Rick non era capace di assaggiare solo una fetta e non mangiarsi tutta la torta.
E se scommetteva, lo faceva anche a costo di perdere tutto.
“Dai un bacio a nonno”.
Rick sporse le labbra, stringendo forte Morty con le mani sulle sue braccia.
Poteva annullare la distanza in un secondo.
Ma decise di dare la scelta a Morty.
Perché? Speri ti dica di sì? Non vedi come ti sta guardando? Come distoglie lo sguardo?
“D-dammi… D-dai un bacio a nonno”.
Rick aveva gli occhi assottigliati, continuando a pretendere di essere ubriaco.
Decise di spingersi oltre. Ancora.
“Sulle labbra, se vuoi”.
Se vuoi, il cazzo. Fallo.
“D-dovunque tu ti senta a tuo agio”.
No. Sulle labbra.
Perché lo lasci scegliere?
Davvero pensi possa ricambiare?
Rick lo guardò chiudere gli occhi, allontanandosi.
No, non poteva.
Decise di giocare l’ultima, terribile carta: quella della giustificazione. Se lo rendeva relativo, forse quel bacio poteva esistere.
“Alcune culture lo fanno”.
Morty si voltò finalmente verso di lui.
Era durato un secondo, Rick lo sapeva, ma non c’era attimo che aveva vissuto più dilatato di quello.
Morty lo guardò, spaventato, sovrastato da qualcosa di più grande di lui. Sovrastato da Rick.
Lo scienziato lo sapeva che, di nuovo, non avrebbe avuto ciò che voleva. Lo leggeva negli occhi nel nipote.
Ma nel preciso, folle attimo in cui Morty sollevò il braccio, Rick ci credé veramente.
Morty stava per baciarlo.
Aveva alzato il braccio per prendergli il camice, avvicinarsi a lui con la solita timida insicurezza con cui faceva tutto, baciandogli le labbra con timore. E allora lì Rick sarebbe esploso, spogliandolo e fottendolo su quel pavimento per ore, finché la famiglia non sarebbe tornata, continuando a farlo coi loro occhi puntati addosso, finché non si sarebbe liberato dentro Morty per ore, notti, giorni.
Ma Morty abbassò il braccio. Ebbe paura e lo baciò sulla fronte. Un bacio casto, innocente, quasi tenero in un’altra realtà. Uno di quelli che Rick dava a Beth. Un bacio privo di implicazioni.
Non quello che voleva Rick.
Lo scienziato non mutò la sua espressione, né la sua voce. Si trattenne dal far esplodere il salotto intero, dissimulando quella malattia che lo stava facendo impazzire da una vita.
Lasciò Morty, alzandosi e sovrastandolo di nuovo, lì dov’era, sul pavimento, pronto a essere fottuto a morte. Aveva uno sguardo terrorizzato, traumatizzato forse. Non se lo sarebbe scordato più.
Quelle labbra bruciavano come un marchio sulla sua fronte.
“Che dolce… Grazie. Ti amo, sei il mio piccolo compagno…”
Rick lo lasciò lì, sospirando.
“Ok…”
Si lasciò andare sul divano, di nuovo improvvisamente sobrio e con lo sguardo frustrato e annoiato di sempre, accendendo la televisione per coprire il silenzio profondo che li aveva avvolti.
“Guardiamo un po’ di tv interdimensionale”.
L’erezione gli stava facendo un male allucinante, prigioniera di quei maledetti pantaloni e del suo desiderio inappagato.
Cioè che Rick non sapeva, però, era che Morty aveva quello sguardo terrorizzato per la schiacciante consapevolezza che lo teneva ancorato a terra, nell’attesa che gli passasse.
Anche lui aveva un’erezione fastidiosa, frustrante e inverosimile che gli premeva contro i boxer.

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Capitolo 2
*** Never Morting Rick ***


Come potevo non scrivere dal punto di vista di Morty? :p

Aveva rischiato a comprare quel trenino. Che Rick li avesse camuffati o no, erano sempre i C137, i ribelli; comprare qualcosa al giftshop della Cittadella non era una mossa intelligente.
Il bisogno di approvazione e la speranza di vedere Rick sorridere erano stati più forti della paura, però.
Vederlo lì in ginocchio, davanti a quel trenino, ci stava facendo battere il cuore a mille. Che Rick prestasse attenzione ad una qualsiasi cosa per più di un minuto, era già un miracolo. Forse poteva bastare anche così.
Ma anche Morty, come il nonno, voleva sempre di più.
“T-ti piace davvero? Pe-pensavo non t-te ne sarebbe importato…”
Quella stupida insicurezza gli fece portare una mano dietro la testa, a grattarsi la nuca con aria incerta, timorosa.
Perché era così importante avere l’approvazione di Rick? Un suo semplice assenso, un suo “bravo, Morty”.
Nel momento in cui Rick si alzò, inginocchiandosi davanti a lui, Morty sentì la temperatura che già stava salendo. Quella mano sulla spalla lo rese terribilmente instabile.
“Cosa? Morty, no… Lo amo”.
Lo amo.
Sì, cosa pensavi avesse detto?
Però… l’aveva detto, aveva apprezzato un suo regalo, una sua attenzione. Aveva fatto qualcosa di buono e Rick lo aveva visto, aveva ammesso che gli fosse piaciuto.
Morty si fece pena in quell’istante. Perché una cosa così piccola riusciva a farlo sentire così grande?
“Hai fatto la cosa più importante di tutte… Hai comprato qualcosa”.
… Cosa?
“Cosa?”
“Hai comprato qualcosa, coi soldi. Dio, amo i soldi… così tanto”.
Morty si sentì di nuovo minuscolo e tradito. Ok, Rick non era serio. Lo stava prendendo per il culo.
“Stai facendo il sarcastico” disse stizzito, prima di essere trascinato a terra da Rick, di nuovo in ginocchio anche lui davanti al trenino. Si voltò verso Rick, che continuava a blaterare di merchandise e negozi, notando quanto i loro visi fossero vicini e sentendo la sua mano sulla schiena che bruciava come fuoco.
Rick si alzò, buttandolo all’indietro. La facilità con cui Morty cadde lo fece riflettere su sé stesso: gli aveva dato una spintarella, niente di più. Forse voleva cadere a terra.
Rick lo sovrastò di nuovo, nutrendo il suo ego riferendosi al negozio dei Rick come ad un negozio divino, prima di inginocchiarsi davanti a Morty. Il ragazzo lo guardò avvicinarsi, senza che gli sfuggisse come Rick abbassò lo sguardo. Deglutì, nervoso.
Rick gli prese la testa, avvicinandosi ancora e guardandolo dritto negli occhi. Morty sentì un movimento insistente al basso ventre e i pantaloni improvvisamente più stretti.
“Hai solo guardato dritto nelle fauci insanguinate del capitalismo, dicendo yes daddy, please…”
Morty aprì la bocca, sentendo chiaramente il sangue che si andava a concentrare sulla sua erezione.
“E io sono…”
Rick abbassò il volto e quando lo rialzò, Morty fu diviso in due.
“… così fiero di te”.
Quell’ammissione così voluta e desiderata, per anni, si mescolava allo sguardo di Rick che era terribilmente e palesemente falso. Rick stava giocando a fare l’ubriaco, lo schizzato, perché? Due secondi prima non lo era. Perché? Possibile dovesse sempre fargli sudare ogni complimento, facendogli dubitare che fosse realmente sincero?
Gli venne voglia di calciarlo via, con gli occhi che cominciavano a bruciargli, prima che Rick ricominciasse a blaterare riguardo al comprare, con una mano sul petto. Oddio… e se stava avendo un infarto o qualcosa del genere? Non era andato a farsi dei controlli recentemente?
“R-Rick… Tu… S-sei andato in ospedale?”
“Ti amo, Morty”.
Morty si paralizzò, immediatamente.

Cosa aveva detto?
Lo guardò spiazzato, confuso. Non era possibile. Che cazzo era quella escalation di ammissioni? Gli piaceva il trenino, era fiero di lui e ora…
No. Morty lo conosceva. Stava bluffando. Gli serviva qualcosa, sicuramente. C’era un piano dietro quelle parole.
“Dai un bacio a nonno”.
Morty chiuse la bocca all’istante, mentre Rick sporgeva la sua verso di lui. Le sue mani gli stringevano le braccia, forte, impedendogli di scappare.
No. La botta in testa doveva averla presa lui.
N-non era possibile che…
Cosa? Che stia succedendo? Non ci speravi più, eh?
Rick voleva baciarlo e Morty era paralizzato. Immobile e impreparato come una testa di cazzo.
Non si odiò mai come in quel momento.
Distolse lo sguardo, incapace di reagire a ciò che stava succedendo. La vergogna, l’imbarazzo e la tremenda consapevolezza di avere un’erezione in mezzo alle gambe, lo fece girare.
No. Così Rick avrebbe pensato che non voleva.
Oh, perché, lo vuoi?
“D-dammi… D-dai un bacio a nonno”.
Morty chiuse gli occhi.
“Sulle labbra, se vuoi”.
Oh, porcatroia. Oh, porcatroia.
Non gliene fregava nemmeno niente se aveva la bocca sporca di bava.
MUOVITI COGLIONE, BACIALO.
“D-dovunque tu ti senta a tuo agio”.
Dovunque. Te lo ha detto lui, dovunque.
Morty digrignò i denti e per un istante sperò di girarsi di scatto, baciandolo, reagendo impulsivamente come aveva fatto altre mille volte. Perché ora no? Perché cazzo doveva andare in tilt proprio ora?
“Alcune culture lo fanno”.
Ti ha anche dato la perfetta giustificazione.
Già. Perché, però? Cosa vuole Rick? Come lo vedeva lui quel bacio?
Fu quello che fece desistere Morty, che si girò finalmente verso Rick.
Alzò il braccio, rinunciando all’ultimo a prendergli il camice, baciandolo, finalmente.
Lui non vede quel bacio come lo vedresti tu…
Morty si sollevò appena, posando un bacio stupido ed insignificante sulla fronte del nonno.
Coglione.
Hai buttato l’occasione.
Morty guardò Rick, terrorizzato. E se si fosse arrabbiato?
Ci speri? Magari ti fotte direttamente sul pavimento e oltre al bacio si prende tutto il resto.
La tachicardia lo stava uccidendo. Chi avrebbe fatto prima, quella o Rick?
“Che dolce… Grazie. Ti amo” .
Di nuovo.
“Sei il mio piccolo compagno…”
Come volevasi dimostrare. Non provava quello che sentiva lui.
Rick si alzò, con un sospiro fra le labbra. Forse era davvero ubriaco. O era pazzo.
Lo scienziato si buttò sul divano, mentre Morty rimaneva a terra, immobile e con lo sguardo fisso davanti a sé.
“Ok… Guardiamo un po’ di tv interdimensionale”.
Morty si lasciò finalmente andare, tremando sul pavimento, mentre la circolazione sanguigna gli si bloccava per colpa dei pantaloni strettissimi.
Si sarebbe masturbato su quella scena per mesi. Per anni. Maledicendosi.

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