sao in prima persona

di ale_rainsworth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo-urrà... un altro anno è passato... ***
Capitolo 2: *** IN MISSIONE CON... ah ma andiamo... ***
Capitolo 3: *** Non puoi essere serio... ***
Capitolo 4: *** ecco perchè ti odio... ***
Capitolo 5: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 6: *** prova di fiducia ***
Capitolo 7: *** una vecchia amica ***
Capitolo 8: *** Confessioni e promesse ***
Capitolo 9: *** Rottura ***
Capitolo 10: *** Sfida Di Mimetismo ***
Capitolo 11: *** La risposta alla domanda ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11- Cieli stellati e lezioni di tango ***
Capitolo 13: *** incontriamo il padrone di casa ***



Capitolo 1
*** prologo-urrà... un altro anno è passato... ***


Prologo- urrà... un altro anno è passato...

Era una fresca giornata d' estate, quella in cui la incontrai. A prima vista sembrava una ragazza come tutte le altre, ah quanto mi sbagliavo! Ma torniamo a quando tutto ebbe inizio: era il giorno del mio compleanno, e come al solito lo passavo a lavorare dato che non avevo amici. -Dai tanto non viene più nessuno, è tardi, vai a casa- disse il boss, -Nah... sarei da solo... non mi piace la solitudine...- mi rattristai. Calò un silenzio imbarazzante che venne interrotto solo dal campanello del negozio, -UN CLIENTE!- esclamai guardando il boss. -E va bene avevi ragione, contento? ora vai ad accogliere i clienti- Anuii e andai a vedere chi era a quell' ora. -Benvenuti alla bottega del fabbro, come posso esse... ah... sei tu... - sospirai -che vuoi Asuna?- -bhe... ero passata a vedere come stavi, ma se non mi vuoi me ne vado, non ho problemi.- Asuna, conosciuta come il lampo, la giocatrice più veloce di SAO o almeno così sapevo io.

La guardai un po imbarazzato, -No no scusami tu... è che... non ricevo visite molto spesso... specie da ragazze- la guardai - tu invece stai sempre in quella gilda?- Asuna annui -Già, anche Kirito fa parte di quella gilda, dovresti venire anche tu sai? Almeno a dare un' occhiata-. Kirito... quanto lo odio... si crede il solo a poter finire il gioco... proprio non lo sopporto, si comporta come se solo lui volesse evadere da questo stupido mondo... La guardai -Ma lui non giocava in solitaria?- dissi mentre riordinavo le armi e le armature sotto il bancone -Come mai ha cambiato idea? Paura di non farcela?- ridacchiai e vidi asuna indispettita che distolse lo sguardo -Lui non ha  paura di perdere o di non farcela, e lo sai, molto bene anche- era vero, ma mi stava antipatico lo stesso, non lo sopportavo -E' stato battuto dal comandante della mia gilda-.

Mi caddero tutte le armi a terra e Ryuk venne di corsa per vedere cos' era successo, e mi diede un pugno in testa, come al solito. -ahi... quindi Mr. invincibile è stato detronizzato eh? Ben gli sta... così impara- rimisi a posto tutto quanto. Asuna e Ryuk mi guardarono male, potevo capirli, lui era l' eroe destinato a finire SAO, io ero un semplice aiutante... lui era un dio, io un nulla... -Tsk, come vi pare, me ne vado, A DOMANI!- uscii sbattendo la porta. In preda alla collera uscii dalla città e mi ritrovai nel settore rovine -Kirito di qua, Kirito di la, oggi ha fatto questo, ieri quell' altro, DIO QUANTO LO ODIO!- calciai un sasso che colpì un lupo, ero senza un arma e anche di pessimo umore, - oh perfetto... e ti pareva... che bel compleanno del cavolo- iniziai a correre inseguito dal lupo.

-cazzo... CAZZO!- corsi più in fretta e entrai nella città per un pelo, -Fiù, c' è mancato poco- iniziai a ridere come mio solito, da cretino. -uffa... che noia... di nuovo solo.... come un anno fa...- ero entrato da un anno circa infatti, non so bene il motivo, noia? possibile, per fare qualcosa di diverso? bella domanda, non lo so ma, come un idiota, credevo si potesse uscire da quel mondo fatto di bit in qualunque momento, perchè non vedo mai i notiziari e non ero al corrente qdi quello che Kayaba aveva fatto e aveva in mente. Camminai fino a casa mia, una tenda piantata vicino al mio posto di lavoro, e sperai di trovare una sorpresa, e infatti la trovai, c' era un biglietto, lo lessi -gentile bla bla bla.... doungeon bla bla bla, ricompensa bla bla bl... EH!? 5.000 GUIL!? MA SONO UN SACCO DI SOLDI!- Non ci credevo, qualcuno mi aveva chiesto di fare squadra con lui e mi avrebbe dato tutto il ricavato della quest, cercai di risalire al mittente, senza successo. -Bhe che mi importa? si va in missione!- ero elettrizzato, una missione di media difficoltà, con un compagno, non avrei mai pensato quello che sarebbe successo di li a un anno.

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Capitolo 2
*** IN MISSIONE CON... ah ma andiamo... ***


Capitolo 1- IN MISSIONE CON... ah ma andiamo...

Quella sera non chiusi occhio,pensavo a domani, Ryuk mi avrebbe concesso la missione? Come avrei dovuto dirglielo? Non ne avevo idea, cercai tutta la notte un modo per poterglielo dire, inutilmente, sospirai e provai a dormire, senza successo anche questo. Pensai a chi poteva aver lasciato la lettera -Un modo un po all' antica per chiedere una squadra... chissà chi sarà, magari è quella ragazza nuova... bho- crollai con il sorriso sulle labbra.

Il giorno dopo mi svegliai tardissimo -Fortuna che sto dietro al negozio- dissi e sbadigliai, pronto a uscire e a chiedere il permesso. -Speriamo in bene...- entrai e non trovai nessuno -Strano, di solito c' è sempre il boss...- ridacchiai -si sarà divertito troppo questa notte e sarà ancora a casa, tanto vale aspettarlo-. Mi misi dietro il bancone dondolando le gambe, -Uff... che noia...- arrivò un messaggio da parte di Ryuk -Ehi dove sei? Rispondi idiota!- -Wow... delicato come sempre- scrissi la risposta -Dove sei tu piuttosto, io sono nel tuo negozio dietro il tuo bancone come ogni mattina- omisi il fatto di essermi svegliato da poco.
Un messaggio da uno sconosciuto -Che hai deciso di non venire? Potevi almeno avvertire sai!?- cercai di capire da chi poteva arrivare quel messaggio, intanto risposi -Emh... scusa ma neanche ti conosco, e poi dove dovrei venire? Non è che tu abbia scritto molto sai?- inviai i due messaggi e rimasi in attesa scegliendo l' equipaggiamento: una katana, niente scudo, e un armatura leggera -Starò prendendo troppo alla leggera il doungeon?...- riflettei e poi cambiai l' armatura -Meglio stare sicuri- rimasi in attesa, di nuovo, i due messaggi arrivarono contemporaneamente e riportavano lo stesso testo -Sono all' ingresso del doungeon nel gran canyon, sbrigati!- sbuffai -Ma si sono messi d' accordo quei due? Bhe poco importa- mi preparai e uscii diretto al gran canyon, ancora elettrizzato e con la speranza che uno dei due fosse Asuna, magari con un altro nome, ignaro del fatto che non si potessero cambiare i nomi in SAO.

-Bhe meglio sbriga... frena- controllai l' inventario, avevo preso tutto -Eppure sento che mi manca qualcosa... non so... bhe vabbè pazienza, si vede che non era importante- iniziai a correre e arrivai dopo mezz' ora, Ryuk e un altro tizio incappucciato stavano ad aspettarmi dove mi avevano detto, -Scusate- dissi imbarazzato -Vi ho fatto aspettare troppo?- scossero la testa tutti e due, e ci avviammo verso il doungeon, apparve la schermata della quest "accettare la missione 'lupo e agnello'?" -Wow.. che nome invitante- risi e accettai, entrammo spada alla mano, pronti a tutto, bhe ovvio, io e Ryuk avevamo estratto, l' altro no, e aveva anzi iniziato a sghignazzare -Ehi, ti pare il momento di ridere?- lo guardai irritato, Ryuk disse di lasciarlo perdere e così feci, continuai a camminare.

-Non ci sono mob... strano, da quanto avevo letto...- inciampai in una trappola e sentii un dolore alla gamba -Gh... una trappola?- mi voltai e vidi una freccia nel polpaccio -Oh fantastico...- cercai di estrarla facendomi ancora più male e senza successo -E che cavolo... non si spezza neanche...- cercai di esaminarla, senza successo -Uffa, e va bene me la porterò dietro tutto il doungeon- mi rialzai e l' altro continuava a ridere, sbottai -SI PUO' SAPERE CHE HAI DA RIDERE TE!? CHI CAVOLO SEI!? CHI TI HA CHIESTO NIENTE!?- Ryuk mi bloccò, lo stavo per colpire -LASCIAMI! NON SOPPORTO QUELLA RISATA DEL CAVOLO!- dissi, -Datti una calmata,- disse -Non lo riconosci?- lo guardai meglio, in effetti sembrava familiare, mi calmai -Mh... mi ricordi qualcuno... ma chi?- pensai quando vidi uno spadone al fianco del tizio incappucciato -Eddai, non riconosci gli amici? dopotutto...- disse togliendosi il cappuccio -Eri così spaventato appena arrivato- rise e vidi una persona che non vedevo da un po.

-Ma allora sei vivo eh?- dissi sorridendo -Lele-, mi rispose mettendosi in guardia, -A dopo i convenevoli, ora finiamo la quest- annuii e mi misi in guardia anche io, Ryuk fece lo stesso tirando fuori la lancia -Allora combatti anche tu?- dissi guardandolo meravigliato -E io che pensavo fossi solo un fabbro... che surprise- risi e andammo avanti. Abbattemmo qualche mob senza difficoltà, proseguimmo spediti, stranamente ero stanco, chissà che avevo, iniziai a avere il fiatone e a avere caldo -Uff... ragazzi ma non fa caldo?- gli altri due mi guardarono stupiti -Veramente no, si sta bene- dissero all' unisono -Vuoi che ci fermiamo?- disse Lele, scossi la testa -Sto bene, non è niente, davvero- mi rialzai tenendomi alla parete e rimasi indietro.

Arrivammo in fondo al doungeon in attesa del boss, nulla -Wow, questa si che è fortuna- sospirai, Lele mi venne vicino e urtò la freccia -AHIA! MA SEI SCEMO!?- si misero a ridere tutti e due mentre io continuavo a guardarmi intorno. -Non è strano che non sia comparso nessuno?- Iin effetti si- disse Ryuk -Perchè hanno paura- rise Lele -Ora che siamo in tre, e che siamo insieme, non può fermarci nessuno!- ne ero poco convinto, ero un tipo prudente ma distratto, quindi non mi fidavo troppo dei periodi di calma. Dopo più o meno 10 minuti comparve una porta sotto di noi, si aprì e cademmo dentro, tutti e tre a terra.

-Ahi ahi ahi... siete pesantissimi ragazzi- i due mi guardarono -Ma noi non siamo mica sopra di te- dissero all' unisono, girai la testa, era vero, erano a pochi centimetri da me, ma mi sentivo ancora pesante, come se qualcosa mi opprimesse, quando misi a fuoco vidi che ero stato atterrato da un lupo bianco, vidi il nome, doveva essere il boss del doungeon, si chiamava Lamb, agnello appunto -Ma che bel gioco di parole...- cercai di togliermelo di dosso ma ero debole, la freccia intanto sembrava avesse messo radici -Ma che cavolo?- Ryuk non poteva muoversi e neanche Lele, ero solo contro Lamb, immobilizzato e in stato di paralisi -Potrebbe andare peggio?- sorrisi -Potrei essere salvato da Kiri...- non feci in tempo a finire la frase che un lampo bianco allontanò il lupo da me -Dovresti stare più attento Ale, specie alle trappole- Era kirito, e mi aveva salvato, ma era diverso dal solito -Che ci fai qui?- dissi -Asuna mi ha mandato a cercarti, visto come te ne sei andato ieri, ma ti sembra carino?- mi porse la mano per farmi alzare, la scacciai -Non mi serve il tuo aiuto- dissi e mi rialzai a fatica -Posso farcela da solo- pensai -Come sempre, non mi serve l' aiuto di nessuno... NESSUNO!- mi lanciai all' attacco ferendo Lamb alle zampe, ma i miei attacchi erano deboli e non riuscivo a capire il perchè, avevo anche la vista annebbiata, ma anche lamb era messo male -Basta così... la finiamo col prossimo colpo- guardai il lupo e caricai l' attacco, attaccai e colpii il lupo, poi svenni.

Mi risvegliai che la missione era compiuta e ero nel letto nella bottega -Ma che è successo?- ero ancora stordito, Ryuk mi diede un pugno in testa, ma sembrava diverso -SEI UN' IDIOTA ECCO CHE E' SUCCESSO!-  mi massaggiai la testa e vidi un aumento di almeno tre livelli, guardai la stanza e vidi Lele addormentato con la sedia al contrario, sbavava e trattenni le risate -Che coglione...- girai la testa e vicino alla porta c' era Kirito -E tu che vuoi?- Kirito si avvicinò e mi disse -Bel modo di rivolgerti al tuo salvatore eh?- mi aveva salvato davvero? non me lo ricordavo -Sono venuto a farti una proposta che non potrai rifiutare- lo guardai ancora stordito e dissi -Tu prima proponi... sta a me rifiutare o meno- Kirito sorrise -Fidati che non rifiuterai...-.

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Capitolo 3
*** Non puoi essere serio... ***


Capitolo 2- Non puoi essere serio...

Guardai Kirito confuso, che intendeva con "non rifiuterai fidati..." decisi di chiederglielo -Che proposta mi devi fare? Avanti parla... Che sono stanco- sbadigliai. Kirito sorrise, calmo e sicuro di se come non mai, -Il tuo aiuto in una certa missione...- disse -Prometto di risparmiare la vita di Asuna- spalancai gli occhi, come poteva chiedermi questo? Come sapeva che asuna contava qualcosa per me? Sussultai cercando di mantenere un certo contegno -Che missione è?- -Ah arrivi subito al sodo eh?- disse Kirito ridendo -Nei Knights Of Blood, noi reclute siamo in fase di addestramento, ma a me non va di fare quegli inutili allenamenti in squadra- -E io che centro?- gli dissi ancora mezzo addormentato -Sono problemi tuoi- sbadigliai -E anche di Asuna se rifiuti- ridacchio e sorridendo mi prese per il mento -Tu mi farai da guardia del corpo, intesi?- -Trovati qualcun' altro, razza di idiota- dissi spingendolo lontano, non potevo credere che mi avesse chiesto questo, lui che era considerato l' eroe che ci avrebbe salvati, avrei preferito morire che essere salvato da quel serpente velenoso -Asuna può ucciderti quando vuole, ricordatelo- Kirito sorrise e se ne andò, aprì la porta e, prima di uscire, disse guardandomi -Bhe, Asuna potrebbe avere un piccolo incidente oggi cucinando per caso, magari del veleno cadrà accidentalmente nel suo piatto, chi può saperlo? gli incidenti capitano a volte- uscì chiudendosi la porta dietro e svegliando Lele che fece una smorfia stranissima, ma proprio da lui -E che cavolo... Stavo sognando una bella ragazza formosa che...- -Era un uomo sicuramente...- lo bloccai -Solo sogni su quelli fai- mi misi a ridere e Lele fece lo stesso, Ryuk invece rimaneva stranamente silenzioso, come se non si trovasse più lì, ma in un mondo tutto suo -Ehi che hai boss?- lo scossi, non accadde nulla -EHI SVEGLIA!- gli tirai il cuscino -OH MA CHE HAI!?- finalmente si riprese e disse iniziando a sudare -Quello non era Kirito.. Era uno che gli somigliava, vero ragazzi?- io e Lele ci guardammo, lui annui e io sospirai -No, purtroppo quello era Kirito, non un sosia o roba del genere, ora capisci perchè mi sta antipa...- Ryuk mi diede un pugno a piena potenza che mi fece volare contro il muro, mi misi a ridere -Ehi che c' è? Ti piaceva per caso? Tsk... Nessuno mi ha dato ascolto, e ecco come vi ritrovate, con le chapett a terra come dicevo fuori di qui, aveva avuto vita troppo facile per non nascondere qualche trucchetto- detto ciò mi rialzai e camminai verso Ryuk, toccandogli la pelata che aveva in testa -Boss, so che è difficile, ma è la verità, Kirito non è altro che uno sfruttatore, magari ha anche manomesso il sistema o corrotto kayahaba per togliere il pulsante di logout...-

Ryuk iniziò a piangere, non accadeva molto spesso, solo nel giorno in cui ricorreva la scomparsa dal gioco di sua figlia Asia -Perchè? Io credevo che lui ci avrebbe portat tutti fuori da qui, e invece- -E invece qui è qualcuno- disse Lele alzandosi dalla sedia e roteando lo spadone -Ci ha preso per il culo tutti quanti vecchio, anche io speravo fossero false le voci che circolavano su di lui, ma addirittura usare una ragazza come pezzo per metterti in scacco matto... Questo non lo farei nemmeno io, e io sono un figlio di buona donna eh- mi misi a ridere -Bhe se non lo sei tu, io sono un santo sceso in terra- Ryuk abbozzò un sorriso e mi diede un altro pugno in testa, stavolta mi mandò a terra -Se tu fossi davvero un santo sceso in terra- disse -Faresti delle spade infrangibili e troveresti dei materiali rarissimi tutti i giorni, invece è l' esatto opposto- rise e mi rialzai anche io -E tu sei uno scorbutico con la calvizia allo stadio finale- gli diedi un pugno sulla spalla, lele si aggiunse a noi, decidemmo di riflettere e contattare Kirito solo in seguito, a decisioni prese, e io sperai di non incontrare Asuna per un po, perchè mi avrebbe influenzato nella decisione.

Passarono dei giorni tranquilli ma faticosi, almeno per me: la mattina lavoravo nella bottega, il pomeriggio ero in missione con Lele, cazzeggiavamo anche contro gruppi di mob, anche quando eravamo in fuga da questi ultimi, ridendo come due cretini quali eravamo -La prossima volta che scegli una missione- dissi mentre ridevo e riprendevo fiato -Non la scegliere, la scelgo io- -Solo quando, e se, mi batterai- mi guardò con quello sguardo da pesce lesso che aveva sempre, ansimando e ridendo piegato in due -In un duello al primo colpo- -E ma così non vale, hai quel coso che mi disarmerebbe anche se avessi un' ascia da guerra o un martello- obbiettai -Ma di che è fatto?- -Eh eh eh mo vuoi sapere troppo- mi disse ridendo -Sei un fabbro con esaminare no? Arrivaci da solo- mi diede la spada e provai a esaminarla -Mh... è un' evoluzione dello spadone base... Giusto?- Lele annui -Ci sono elementi combinati... Sembra...- la lanciai in aria per testare il peso -Fibra di carbonio e alluminio, giusto?- -BINGO! ABBIAMO UN VINCITORE!- si mise a ridere e io feci lo stesso ridandogli la spada -Leggera e resistente- aggiunse infine riponendo la spada al fianco -Ehi... secondo te qualcuno ci pensa ancora a noi?- dissi sdraiandomi -Bhe... penso di si, non saprei, sono qui da due anni- mi disse sedendosi vicino a me -Due anni? Ecco perchè eri sparito... Ma mi stai diventando un nerd del cavolo?- risi e lui ribbattè sbadigliando -Del gruppo sei sempre stato tu il più nerd di tutti, e lo sai, non negarlo- puntò il dito contro il cielo -Ma eri anche quello che evitava facessimo cazzate, quello che ci appoggiava sempre nelle nostre cazzate, nelle imbarcate, c' eri sempre quando uno era nei guai, ora voglio ricambiare, facendo questo, addestrandoti per non schiattare, quindi...- disse tirandosi su e porgendomi la mano -Alza il culo e mettiti in guardia- mi alzai e lo guardai, lui fece lo stesso, scoppiammo a ridere piegati in due -Dai coglionazzo- dissi -Torniamo verso la città, altrimenti il boss si preoccupa- mi incamminai mentre pensavo a quello che mi aveva chiesto Kirito, non poteva essere così bastardo, nessuno lo è, in fondo intendo.

Lele mi riscosse dai miei pensieri -A proposito di boss, ho sentito che hanno trovato quello di questo piano, che dici, si va?- mi mise una mano sulla spalla e mi guardò -Nah... Non ancora, non mi interessano i drop dei boss, si rischia solo la pelle e basta- camminai e arrivammo in città, entrammo e notai che la fontana era accesa, cosa insolita per quell' ora -Ma che cavolo? Un bug?- ci avvicinammo e apparve la schermata di una quest "avviare missione 'fontana danzante'?" io e Lele ci guardammo -Dai che la notte è giovine- disse e premete il pulsante di ok, la fontana prese vita e il paesaggio intorno a noi cambiò, eravamo già contro il boss, non c' erano mob o niente del genere, quindi ci mettemmo in guardia, io scrutando il terreno intorno, lui facendomi da scudo -Mi raccomando non metterci un' eternità, ok?- mi disse Lele -Te la prendi sempre troppo comoda, come ogni volta- -Oh non rompere, gli scudi non parlano- ridemmo di nuovo, come due cretini e mi misi accanto a lui -Attento ai lampioni, se bagna a terra e ne fa cadere uno siamo fukked man- mi lanciai all' attacco e Lele cercò qualcosa nell' inventario, se lo equipaggiò e me ne spedì un paio che arrivarono, si aprì la schermata di accettazione "accettare 'guaina gomma anti elettricità' da lele?" -E poi sono io quello che si preoccupa eh?- accettai e la equipaggiai subito, Lele intanto stava caricando un attacco, la sua skill era il berserk in combinazione l' attacco lampo, ma entrambe gli richiedevano tempo per l' attivazione, io intanto attaccavo le gambe del boss che si chiamava coursed dancing fountain, era un boss facile da capire e bloccare, solo due barre di vita, e alla barra finale continuava a muoversi secondo gli stessi schemi movimentali di base, saltava e spaccava il terreno, quando finalmente le skill berserk e colpo lampo erano cariche, io feci da trampolino a Lele che danneggiò il boss con un critico e mi chiese lo scambio, io lo attaccai finendolo, e apparve la schermata di clear quest "hai ottenuto 'manto acquatico della possessione'".

Lo controllai, sembra nascondesse il cursore e la persona, una specie di mantello dell' invisibilità insomma -E ti pareva, poi chi è il fortunato eh?- mi disse Lele venendomi incontro -Becca e porta a casa, vuoi il gomito per rosicare meglio?- porsi il gomito ridendo e lui fece lo stesso -Bhe, ora torniamo a casa veramente, visto che questa era una trappola- camminammo altri venti metri e presi la mia decisione, avrei assecondato Kirito solo quella volta, poi mai più, e avrei detto tutto ad Asuna. Entrammo e trovammo Ryuk che dormiva sul bancone, evidentemente stava aspettando il nostro ritorno, ma avevamo fatto un pochino tardi e era crollato -Ah ma guardalo- dissi -Alla sua età dovrebbe stare al caldo- lo coprii e accompagnai in camera Lele, che stava già dormendo in piedi -Sonnooooooooooooooooooh- disse lui in stile zombie -Lettoooooooooooooooooooooh- sempre con lo stesso tono, io trattenni le risate e gli diedi la buona notte, salutandoci come nostro solito,chiusi la porta e andai fuori, in tenda -E va bene.. Solo per stavolta- mandai un messaggio a Kirito -Accetto, ma tu falle qualcosa e prometto di ammazzati con le mie mani- neanche un minuto e mi rispose -Te l' avevo detto che avresti accettato, domani all' entrata della gilda dei Knigh Of Blood, non farti vedere e sii puntuale- mi addormentai e sognai me e Asuna, sognai di presentarla a Lele e gli altri, nel mondo reale, sognai di dichiararmi e essere ricambiato, sogni  appunto, ma quello che mi aspettava il giorno dopo era anche peggio del previsto...

yo minna, è la terza storia che scrivo, ditemi se vi piace o meno, recensite e ditemi se è in linea con l' originale, ci si sente poi quando troverò l' ispirazione, infatti non ho tempi precisi di pubblicazione, perchè può capitare che il cassone di pc non si accenda e non possa scrivere, detto questo, bhe nient' altro fatemi sapere se vi piace o meno, ALLA PROSSIMAAAAAAAAAAAAAAAAA!

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Capitolo 4
*** ecco perchè ti odio... ***


Capitolo 3- ecco perchè ti odio...

Mi svegliai prima dell' alba e preparai l' equipaggiamento, controvoglia, uscii dalla tenda e mi diressi verso il punto di trasporto più vicino, non vedevo l' ora di tornare a dormire. Arrivai che il sole era appena sorto e salii sull' altare -Teletrasporto, Grandumm- subito una bolla bluastra si creò intorno a me e dopo pochi secondi ero nella piazza di grandumm, non mi piaceva quel posto, troppo regolare e ordinato. a me piaceva il caos più totale. Camminai verso la gilda e mi misi il mantello della possessione e aspettai vicino all' entrata -ma quanto ci mettono?- pensai -una donna ci metterebbe di meno... che noia- sbadigliai e proprio in quel momento uscì asuna, bella come non mai -mh... che strano... kirito mi aveva detto che mi avrebbe aspettato qui... ma non lo vedo- si guardò in torno ignara del fatto che io fossi li, decisi quindi di approfittarne, andai dietro a una torre, misi il mantello nell' inventario e mi feci vedere -ah asuna che ci fai qui?- sorrisi mentre mi avvicinavo -emh... veramente dovrei chiederlo io a te, visto che sei davanti alla gilda a cui appartengo- mi guardò incuriosita -ah si?- risi -ma pensa, non me ne ero accorto- -si si come no... mi stai seguendo?- aveva già la mano sull' elsa -volevi prendermi alle spalle?- iniziò a estrarre -no no no frena sei fuori strada asuna- indietreggiai spaventato, sapevo quanto poteva essere spaventosa una donna arrabbiata -mi annoiavo e avevo un girno di permesso, tu mi hai chiesto di venire a vedere la gilda e ho accettato l' invito, tutto qui- sorrisi e sperai che ci cascasse, e ciò avvenne, rinfoderò e disse -ah è vero, te l' avevo detto io, scusami ale, ma tra gli addestramenti delle reclute e le quest mi era passato di mente- sorrise e arrossì, lievemente imbarazzata per la sua dimenticanza, mi avvicinai -bhe... non mi inviti a entrare?- sorrisi e lei avvampò, girandosi di scatto per non farsi notare, -s-s-seguimi- iniziò a camminare e io la seguii a distanza, ancora spaventato.

Mi mostrò tutte le sale: la cucina, il dormitorio, la palestra, le docce e tutto il resto, era una casa  in poche parole -wow bel posticino- esclamai mentre guardavo -certo che dovete avere molte entrate eh?- guardai asuna che era ancora rossa -g-g-g-già, hai ragione- mi portò poi nella sala conferenze, dove discutevano delle missioni e dell' addestramento delle reclute, poi mi guardò -senti... non è che vuoi unirti anche tu? ci faresti un grande favore sai?- la guardai sospirando -i campi di battaglia non sono per me, non mi ci ritrovo, declino l' offerta, scusa- MA SEI STATO BRAVISSIMO CON LA FONTANA MALEDETTA!- si tappò la bocca -emh...- la guardai stupito, come faceva a sapere della fontana? sapeva anche del drop? sapeva anche di kirito? troppe domande che non le feci per il troppo trambusto che proveniva dai dormitori e dalla palestra -ma che è tutto questo rumore?- -sono i veterani che si allenano- disse asuna -si, fanno rumore eh?- sorrise e si allontanò, io la bloccai per un braccio facendola girare e guardandola negli occhi -asuna... devo farti una domanda, sii sincera, tu ami kirito?- lei rispose secca di no -va bene, dovevo saperlo, in tal caso ci vediamo domani sotto la fontana alla città degli inizi, e si, puoi considerarlo un apuntamento, ora devo andare, scusami- detto ciò mi apprestai a uscire, ma stavolta fu lei a bloccarmi e farmi voltare, io incrociai i miei occhi con i suoi, solo per un' istante, poi dissi -asuna, per il tuo bene, lasciami andare e non dire a kirito di avermi incontrato e di aver preso appuntamento con me per domani, intesi?- lei annui, ancora stretta al mio braccio, disse solo una cosa -con te mi sento bene, come con kirito... siete così uguali... che sono confusa- io pensai - perfetto, mi paragona a quella serpe, potrebbe andare meglio?- -tu però a differenza sua... sei meno gelido- mi disse poi sorridendomi e lasciandomi andare. uscii dalla stanza e mi rimisi il mantello della possessione -perfetto, ora si va- ero ancora più determinato a proteggere asuna da tutto e tutti, sopratutto da kirito.

Arrivai alla porta che kirito e altri due giocatori erano pronti a partire, io mi avvicinai e sfiorai kirito che disse di partire perchè voleva fare in fretta, io pensai -non vedo l' ora che sia domani, così starò solo con asuna- La giornata volò, e andai a dormire, poco ma dormii.

Il giorno dopo mi svegliai presto e andai ad aspettarla alla fontana della città degli inizi, mi sedetti sulla fontana e dondolai i piedi -uffa quanto è lenta... è proprio una ragazza- mi sentii afferrare da dietro e caddi in acqua, quando rieemrsi vidi asuna -così impari a rompere, io ci metto quanto voglio- era bellissima, aveva un vestito leggero che le stava benissimo, ma dopotutto sarebbe stata perfetta anche in pigiama -scusami dai... mi hai fatto aspettare un po, ma ne è valsa la pena- uscii e decidemmo dove andare, girammo per il bosco li vicino, il parco, il lago. per un attimo mi sembrò di essere tornato nel mondo esterno. -ehi asuna, questi sono per te- sorrisi e le inviai i cioccolatini, lei arrossì e li aprì, erano i suoi preferiti, ma lo sapevo -waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah ale che carino che sei- mi misi a ridere e camminammo verso la città degli inizi. arrivammo che era il tramonto e ci sedemmo sulla fontana, decisi di dichiararmi -asuna, devo dirti una cosa...- -si? che devi dirmi?- mi disse mentre mangiava un cioccolatino -bhe ecco oggi è stata una bella giornata, mi ha fatto piacere passarla con te, davvero- lei mi guardo sorridendo -è che... bhe... tu mi piaci e io volevo...- mi zittì e abbasso lo sguardo -scusa ale... ma io amo kirito... però sei un buon amico, cerca di non starci troppo male e perdonami se puoi...- mi disse mentre mi accerezzava la guancia, ma io non sentii niente, ne caldo ne freddo, ne gioa ne rabbia, niente, solo vuoto. le tolsi la mano -voglio restare da solo...- me ne andai e la sentii piangere, la ignorai e mi misi sull' altare di trasporto -piano 35 risenton...- sparii mentre asuna piangeva.

Arrivai e ignorai tutti, mi chiusi in tenda e iniziai a piangere -ti odio.. ti odio... TI ODIO!- gridai -TI ODIO CON TUTTA L' ANIMA KIRITO! COS' ALTRO VUOI!? PERCHE' PRENDI SEMPRE TUTTO CIO' CHE MI FA FELICE!?- mi appallottolai e continuai a piangere, finchè non mi addormentai. asuna mi mandò diversi messaggi, non le risposi, non volevo sentire o vedere nessuno, mi buttai malto per il lavoro, ero persino tentato di buttarmi e farla finita, ma poi pensai che volevo uscire da quel mondo e dimenticarmi sia di asuna che di kirito, ce volevo rivedere una persona speciale, mia sorella, chissà se stava bene, se le mancavo, chissà cosa faceva. dormii tutto il giorno o almeno ci provai, finchè non arrivò lele, preoccupato perchè non mi vedeva da un pò, lo mandai via dicendo che mi sarei fatto vivo quando fossi stato meglio, lui se ne andò e io mi richiusi nei miei pensieri, e iniziai a voler finire davvero quel gioco. Quel mondo virtuale mi stava stretto ormai.

questo potete considerarlo uno special di san valentino in ritardo ahahahahahaha iori il pc non ha collaborato e non ho potuto caricarlo, scusatemi per il disagio XD alla prossima parte a chissà quando ahahahahha nah scherzo, se ce la faccio la posto domenica sera, alla prossima minna, recensite u.u voglio sapere cosa ne pensate

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Capitolo 5
*** Un nuovo inizio ***


Capitolo 4- Un nuovo inizio
 
Erano passati due giorni dal palo colossale che mi aveva rifilato asuna e devo ammettere che rimasi di malumore tutto il giorno quando uscii. Entrai nella bottega, non era cambiata per niente, tranne che per una cosa: Ryuk aveva assunto lele a tempo determinato finchè non mi fossi deciso a uscire. –ma allora sei vivo!- mi disse ryuk –ti stavamo dando per morto sai?- rise, io accennai un mezzo sorriso –come se il sottoscritto potesse morire per così poco – risi atteggiandomi a figo, quando una voce arrivò dal bancone –E’ ORA DI LAVORARE! A DOPO I CONVENEVOLI! –era lele che si stava innervosendo per la pressione dei clienti, io e ryuk ridemmo –di pelatone andiamo a aiutarlo – dissi e camminai verso il bancone –sai… - disse ryuk –ho davvero avuto paura di perderti… - mi fermai e lo guardai –eh? Ma che mi diventi sentimentale tutto d’ un tratto boss?- dissi quasi stupito da quelle parole –dai andiamo, se incassiamo bene offri la cena –risi e andai al bancone, poco dopo ci raggiunse anche ryuk –fammi capire… guadagniamo.. e devo offrirla io la cena? C’ è qualcosa che non quadra… -io e lele scoppiammo a ridere assieme a tutti i clienti –la cena dovreste offrirmela voi due per tutta la pazienza che ho- disse poi ridendo, io e lele ribattemmo – certo neanche tu sei facile da sopportare- poi pensai che forse in quel giorno avrei potuto offrire la cena al boss… dopotutto erano due anni e mezzo che la figlia, Asia, era stata uccisa.

Verso il crepuscolo, mi rivolsi a lele –tu vai, qui resto io, preparati che per le 20.30 andiamo a cena fuori- lele annuii e uscì, io rimasi a riordinare, finii e andai da Ryuk –ehi- gli dissi –vuoi che ti accompagni oggi? – ryuk scosse la testa – è una cosa che devo fare da solo, ma grazie lo stesso –ryuk aveva un vestito elegante e un mazzo di fiori sul letto –bhe… -feci io –torna per le 20.30, ok? Oggi la cena la offro io- uscii lasciandolo solo in camera, andai a controllare il bancone, non c’ era nessuno, me ne andai nella mia comoda e accogliente tenda –casa dolce casa – esclamai. Mi sdraiai sulla schiena e fissai il soffitto della tenda, mi arrivò un messaggio – mh? chi sarà? Ancora asuna? – il messaggio veniva da kirito –ehi! Stasera vieni alla gilda, sai già che succede se non vieni, vero?- decisi di stare al gioco – vengo stasera sul tardi, prima non posso – kirito rispose – per mezzanotte, non fare tardi – sbuffai e pensai di mancare l’ appuntamento di domani, ma per quanto detestassi ammetterlo, provavo ancora qualcosa per asuna. È vero, aveva scelto la serpe invece di me, ma chi ero io per giudicarla? Le inviai un messaggio –eh? Tutto apposto? Scusa ma… mi sono ripreso ora da quello che mi hai detto due giorni fa, tra noi non cambierà comunque nulla, tranquilla, potrai sempre venire qui a fare un saluto ogni tanto, di quello che è successo l’ altro ieri non sa niente nessuno, vero? – inviai il messaggio e attesi la risposta, intanto si avvicinava qualcuno alla tenda. –mh? Chi è li fuori?-sentii un miagolio basso –mh? Un gatto? –aprii la tenda e guardai, ma fuori non c’ era nessuno –bho… me lo sarò immaginato… -rientrai nella tenda e arrivò un messaggio di asuna –davvero stai… bene? Credevo… credevo che volessi farla finita… cioè… che volessi chiudere tutti i rapporti con me, questo mi spaventava più di tutto il resto- risposi –ammetto di averlo pensato però… poi chi prendo in giro e spio la notte? – inviai, la risposta fu immediata –CHE FAI TU!? BRUTTO PERVERTITO CHE NON SEI ALTRO! IO TI AMMAZZO! – risposi ridendo – guarda che era per farti ridere scema, ti sembro il tipo che fa queste cose qui a una signorina?- rispose – sinceramente… si – rimasi divertito – bhe, non sarò perfetto come kirito, ma non le faccio certe cose… senti… perché non ci vediamo quando hai un giorno di licenza dalla gilda? Sai… vorrei chiarire tutto con te – la risposta non fu quella che mi aspettavo, era piena di dolcezza e di gratitudine –si! Si ti prego-1 sono… emh… cioè… appena posso ti faccio sapere ok?- risposi con un semplice ok –sai… - continuò poi asuna – mi è mancato chiacchierare con te ale – risposi che lo stesso valeva per me, poi andai a prepararmi, erano quasi le 20.00.

Ci ritrovammo tutti e tre, io, lele e ryuk, davanti al nostro ristorante preferito –SI MANGIA! – questa l’ unica cosa che dissi, lele mi mise una mano sulla spalla e ryuk fece lo stesso con la spalla libera, poi dissero insieme –stai sbavando come un cane con la rabbia ale – mi ripresi –emh… e quindi? –feci un finto abbaio –visto che bravo? Abbaio pure- ci fu un secondo di silenzio, poi scoppiammo  ridere tutti e tre –dai entriamo coglionazzi! – entrai dentro il ristorante, il profumo più buono che avessi mai sentito –adoro la cerne alla griglia – avevo davvero l’ espressione dell’ essere più felice del mondo in quel momento, ero totalmente ipnotizzato da quel profumino –carne carne carne carne carne carne carne – ero una macchinetta con un solo pensiero, mangiare quella carne fino a scoppiare, questo era il mio unico desiderio in quel momento. Ci sedemmo e ordinammo, dopo tre ore di pasto il locandiere ci cacciò via offrendoci la cena –guarda che figura abbiamo fatto per colpa tua – disse ryuk – non mi sono mai vergognato tanto in vita mia, io non dando troppo peso alle sue parole –eddai, abbiamo anche mangiato gratis, che vuoi di più? – lele scoppiò a ridere, ridemmo tutti e tre, così tanto che rischiammo di collassare a terra. Tornammo a casa –io vado – disse lele, domani vengo a lavorare lo stesso- sorrise – solo oggi ho ricevuto 5 contatti dalle ragazze – ridemmo di nuovo mentre lele se ne andava, io guardai ryuk, sembrava meno triste di tutti gli altri mesi e anni dalla scomparsa di sua figlia –ehi pelatone, io vado un’ attimo al 55° piano, domani mattina ti aspetto a lavoro, ok? – ryuk fece una risata sarcastica – e da quando in qua tu saresti il capo? –risposi ridendo – da quando ho più capelli di te, ridemmo fino alle lacrime e ci separammo poco dopo. Arrivai all’ altare di teletrasporto –piano 55 grandumm!- tempo 10 secondi arrivai alla piazza centrale di grandumm, e lui era li, che mi aspettava –finalmente sei arrivato- disse kirito –guarda che sono in anticipo di due minuti… comunque che vuoi? – domani c’ è un’ altra noiosissima sessione di addestramento… e indovina un po’? –sbuffai – perché rompi ancora? Tanto se ti sfiorano hai i tuoi preziosissimi cristalli… - kirito rispose irritato – è quello il problema! – disse – ci leveranno tutti i cristalli! – lo guardai sorpreso – paura di morire eh? – sorrise con quel ghigno che odiavo – neanche per sogno, ma una guardia  del corpo non fa mai male- sospirai – sai che ti odio vero? Se non fosse per asuna… non starei neanche a sentirti – kirito sorrise divertito stavolta – vedo che hai capito come funziona questa richiesta che ti faccio – sbadigliai e mi avvicinai al teletrasporto – a che ora? – kirito rispose – per le 15.00 e sii puntuale –sospirai tornandomene a casa, odiavo quando mi imponevano le cose, decisi di andare a dormire, ma nella tenda non ero solo…
 
E rieccomi qui dopo un’ infinità di tempo! Finalmente ho un pc, quindi, salvo imprevisti, non dovrei più sparire per tutto questo tempo, chiedo venia a tutti coloro che mi hanno seguito per essere sparito, ringrazio chi ha letto le parti precedenti  e anche chi ha recensito la storia, i vostri suggerimenti sono stati apprezzati, davvero! Grazie a tutti per il sostegno ragazzi! Ricordatevi i recensire e commentare la storia! Alla prossima minna! XD p.s. se vedete tutto il testo attaccato significa che non sono riuscito a far rilevare gli spazi all' editor html di efp, chiedo venia

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Capitolo 6
*** prova di fiducia ***


Capitlo 5- Prova di fiducia

Vidi che la tenda era immobile, e quella sera tirava abbastanza vento da farla muovere, anche se di poco. Mi avvicinai sospettoso, credetti che fosse solo la mia immaginazione ma non era così, qualcuno, o qualcosa era entrato nella mia tenda, ma chi? Mi misi davanti all’ entrata –chi c’ è qui dentro?- non ricevetti una risposta, si sentiva solo qualche mugolio, pensai –un’ animale? È possibile... meglio stare in guardia… - aprii piano la zip, e dentro ci trovai Asuna completamente addormentata –ma che? Asuna?- la scossi –ehi, sveglia, è violazione della proprietà privata questa- le dissi divertito. Lei si sveglio dopo 10 minuti che la scuotevo e subito arrossì quando le feci notare che aveva della bava che le colava da un lato della bocca –che ci fai qui- le chiesi –bhe vedi…- disse lei –si tratta di Kirito… sono preoccupata per lui… - io sospirai – che ha fatto ora?- mi sedetti davanti a lei e pensai –tanto gli paro io le chiappe a quello…- -ieri ho saputo che domani partirà per la fase finale dell’ addestramento delle reclute- mi guardò –e io che c’ entro?- la guardai piuttosto infastidito –bhe mi chiedevo se… potessi controllarlo… sai… non voglio muoia… - abbassò lo sguardo –so che ti chie…- la bloccai –non dire un’altra parola… e ricordati che sei in debito con me… - mi sdraiai nella tenda – e ora fuori… che devo dormire… -sbadigliai, ma lei non si mosse di un millimetro e mi fissava –che vuoi, ti ho detto che accetto… - distolsi lo sguardo e mi girai di spalle –grazie Ale… - mi abbracciò e rimase ferma li –e-e-e-ehi dai… - stavolta fui io a arrossire –n-non serve… -sorrise in modo malizioso – qualcuno qui è imbarazzato eh? – ridacchiò, io rimasi in silenzio. Quell’ abbraccio mi era sembrato realissimo, non una semplice interazione tra due account, non una semplice interazione tra personaggi di un mmorpg, no, ora lo so, quello era un’ abbraccio tra due persone reali. Mi girai verso di lei –va bene… lo terrò d’ occhio… ma solo stavolta, non chiedermelo di  nuovo- pensai –tanto me lo richiede lui…- e comunque devi concedermi un altro appuntamento per questo sche… -mi baciò sulla guancia e mi ammutolì, sorrise –bhe che è quella faccia da pesce lesso? Non ti è piaciuto o ti sei fidanzato?- non le risposi per 10 minuti, quando finalmente trovai il coraggio per parlare era quasi l’ alba, la salutai e mi misi a dormire quelle 2 o 3 re prima di andare a lavoro, sapevo che sarebbe stata una brutta, bruttissima giornata.

Mi alzai e andai a preparare il bancone, ma trovai la porta chiusa –mh? Che succede? Perché è chiuso? Che il boss sia rimasto a dormire un po’ di più?- cercai la chiave della porta nella tenda, senza successo, pensai –merda… Ryuk mi ammazza… - trovai un bigliettino: “scusa, so che ti metterò nei guai… perdonami se puoi e fidati di me –A. –“ -ma che cavolo?- non feci in tempo a rendermi conto di quello che succedette nei 30 secondi dopo, so solo che mi risvegliai addossi al muro della bottega  con Ryuk piuttosto arrabbiato davanti –ma buon giorno eh!?- io mi tenni la testa –cosa c’ è? Che è successo?- cercai di alzarmi inutilmente, avevo braccia e gambe legati con delle corde – ma che? Eddai non è divertente pelatone!- Ryuk era serissimo, come mai lo avevo visto prima di allora. –mi vuoi dire che è successo!?- urlai –QUESTO DOVREI DIRTELO IO! –mi diede un pugno in testa –E’ SPARITO TUTTO! ECCO CHE E’ SUCCESSO!- io spalancai gli occhi - EH!? CHE E’ SUCCESSO!?- mi guardò come se volesse uccidermi –aspetta… credi che sia stato io!? E perché avrei dovuto farlo!? Non ci guadagnerei niente! Rifletti cazzo!- Ryuk tirò fuori un pugnale e me lo lanciò davanti –hai fino a stasera per trovare tutto quello che è stato rubato… - tagliai le corde e mi alzai in piedi –Ryuk, ti riporterò tutto, lo prometto- mi equipaggiai solo la katana – tornerò prima di pranzo… spero… - sospirai e cominciai a camminare, provai a contattare Asuna, ma non mi rispose, allora andai al teletrasporto più vicino e andai a Grandumm al piano 55, ma mi fermarono prima che riuscissi a entrare –FATEMI PASSARE! DEVO VEDERE IL VICE!- inizia i a urlare finchè, dopo mezz’ ora, non  scese Asuna che mi prese e mi allontanò dalla gilda.

Ci spostammo al primo piano –Ale io…- provo a parlare ma la bloccai subito –TU COSA!? RIESCI A CAPIRE LA GRAVITA’ DI QUELLO CHE HAI FATTO!? ALLORA!?- la piazza era deserta, Asuna non riusciva a guardarmi, stava piangendo, ma in quel momento non mi importava, rimasi in attesa di una risposta –mi… mi dispiace… davvero… doveva essere solo uno sche… - strinsi i pugni –UNO SCHERZO DI QUEL CRETINO DI KIRITO!?- le strinsi la spalla, ero fuori di me -HAI LA MINIMA IDEA DI QUANTI RISCHI ABBIAMO CORSO PER FARE QUELLE ARMI!? – Asuna stava tremando –a-a-a-a-a-a-Ale m-m-m-mi f-f-fai p-p-p-paura- cercava di scappare, ma la tenevo per la spalla impedendole di scappare –ti conviene sperare che le armi ci siano tutte e non siano danneggiate, o giuro… che dovrete avere altri 2 occhi alle spalle- la lasciai e lei si tenne la spalla, cadde a terra e continuò a piangere, la guardai – ridammi la chiave del magazzino! – allungai la mano verso di lei – e datti una mossa! – ero davvero arrabbiato con lei stavolta, sarebbe andato bene se avesse danneggiato solo me quello “scherzo innocente”, ma non potevo rimetterci i rapporti con Ryuk per colpa loro, soprattutto dopo tutto quello che aveva fatto per me. Asuna mi consegnò la chiave tremando –t-t-ti p-p-prego Ale – mi teneva per la manica –p-p-perdonami…- le scacciai la mano – stammi lontana per un pezzo – attivai il teletrasporto per il piano 38 e ritrovai tutte le armi e le armature, per fortuna erano integre, solo un po’ sporche –menomale… almeno Ryuk non dovrà faticare di nuovo…- una voce alle mie spalle – ma che bravo… che cuore nobile… ferire addirittura i sentimenti della ragazza che a… - mi girai e puntai la katana alla gola del misterioso interlocutore –quello è il passato- dissi –da adesso ho un solo obiettivo… andarmene da qui e lasciarmi il passato alle spalle, vallo a dire anche a Kirito…- rinfoderai l’ arma e presi tutte le armature e le armi, uscii da li, ma quel tipo ancora mi seguiva, mi fermai –cos’ è? Vuoi prendermi alle spalle? Bhe, prima fammi consegnare questa roba, poi ci sfideremo- entrai dentro il portale e mi ritrovai al piano 35, a Rinsenton, a casa mia. Corsi verso Ryuk –EHI! EHI! CE L’ HO FATTA! HO TUTTO QUI!- Ryuk era ancora scuro in volto, cambiò un po’ la sua espressione cupa quando gli mostrai le armi e le armature in perfetto stato.

-ehi- gli porsi la chiave – questa è meglio se la tieni tu… in mano a me fa solo casini- Ryuk prese la chiave e se la mise in tasca, poi mi mise una mano sulla testa –sai che sei come un figlio per me, vero? – io annuii, Ryuk continuò la frase –so che non faresti mai nulla che possa nuocere agli affari, ne agli altri, hai il cuore troppo tenero, come me…- gli misi una mano sul fianco e lo scansai- non sono mica più al livello 5 che ho bisogno di qualcuno che mi protegga, posso farlo da solo- dissi girandomi verso di lui- devo sistemare una cosa al piano 38, tu intanto apri, io ti raggiungo presto- mi bloccò – basta, oggi ti prendi la giornata libera, chiaro? –gli toccai la fronte – sicuro di stare bene boss? –lui mi diede un pugno in testa come al solito –tanto domani ti faccio lavorare il doppio- disse –a ecco la fregatura- risi e camminai verso il teletrasporto, mi aspettava ancora qualcuno al piano 38? Non lo sapevo. Arrivai dopo poco tempo ma trovai solo una persona vestita di scuro con una maschera –chi sei? – gli chiesi gentilmente, non ricevetti nessuna risposta e il suo nick era “???” –oh, fantastico…- sospirai –odio gli indovinelli…- il tizio mi guardò –io sto dalla tua parte, ti basti sapere questo…- io ribattei –un po’ poco per fidarsi di qualcu… aspetta… ma io ho già visto quella spada… sei…- mi fermò –ora il mio nome non ha importanza… sappi solo che la penso come te, sono qui per darti il mio supporto, a te accettare o meno- io ci riflettei su, questa storia mi piaceva poco e decisi di declinare l’ offerta –guarda, grazie per l’ offerta di cooperativa, ma sto bene da solo- gli risposi, e lui cominciò a ridere – va bene, sono proprio curioso di vedere cosa succederà domani- detto questo scomparì usando un cristallo di teletrasporto. Io me ne tornai verso il portale pensando se la mia intuizione fosse stata giusta o meno. Arrivai a Rinsenton e camminai fino alla tenda, c’ era un biglietto con uno stocco nero. –mh?- lessi il biglietto –scusami… scusami scusami davvero Ale… sono una stupida… non so che cosa mi sia preso… rubare la chiave… solo che non credevo che… lui avrebbe rubato tutto… aveva detto che voleva solo spostare qualche arma di posto per fare un po’ di confusione… so che sei arrabbiato… e che questo non significa nulla per te ma… questo stocco l’ ho fatto io… e voglio regalartelo… per farmi perdonare. Spero che Ryuk non ti abbia fatto nulla… e scusami di nuovo…- era firmato da Asuna. Guardai lo stocco, era fatto bene, anche se era debole in attacco aveva un’ elevata velocita è una buona perforazione, quindi decisi di tenerlo come arma di riserva, in segno della mia fiducia nei confronti di Asuna, nonostante tutto quello che era successo. Passai il pomeriggio a dormire per recuperare le ore di sonno perse la notte prima. Ryuk venne a svegliarmi per il pranzo. Avevamo un’ ospite inatteso quel giorno…
 
Yooooooooooo minna! Mi fa piacere vedere che la storia piace, attendo sempre con ansia di sapere cosa ne pensate, quindi recensite o criticate, accetto tutto, purché sia costruttivo e poco offensivo, il prossimo capitolo uscirà… bho, probabilmente tra sabato e domenica prossima, ci si sente presto XD

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Capitolo 7
*** una vecchia amica ***


Capitolo 6- Una vecchia amica

Uscii dalla tenda e mi diressi verso il salone dove mangiavamo io lele e Ryuk, ma stranamente era apparecchiato per quattro, chi era l’invitato? O l’invitata? Non lo sapevo e ero ancora mezzo assonnato, salutai tutti e mi misi a sedere –chi c’ è come ospite oggi?- dissi mentre sbadigliavo –dovresti conoscerla bene- disse ryuk –conoscerlA? Allora è una ragazza?- ero stupito, non erano molte le ragazze che si lanciavano all’ attacco e che avevano bisogno dell’ armatura e di riparare le armi. –eggià, è proprio una ragazza ale- disse lele che mi guardava ridacchiando. Dalla cucina proveniva un buon profumo, dedussi quindi che la nostra ospite stesse cucinando –adesso lasciamo cucinare anche gli ospiti?- dissi –non mi sorprende che non ci siano ragazze qui in giro- sospirai e mi avvicinai alla cucina ma mi bloccarono prima –mh? Perché mi fermate adesso?- ryuk rise -è una sorpresa nano- misi il broncio- scusa se non sono alto due metri come te eh?- mi rimisi a sedere ripensando agli avvenimenti di quella mattina.

Senza che me ne accorsi il pranzo era in tavola, la ragazza indossava un cappuccio per nascondere il volto –che strano- pensai –cos’ avrà da nascondere? Forse una cicatrice? Bho… il profumo è comunque ottimo- cercai di non sbavare, iniziammo a mangiare e pensai alle parole del tipo con la maschera -cosa potrà mai significare? Domani c’ è l’ addestramento finale delle reclute... possibile che qualcuno voglia colpire i knights of blood? No… è impossibile, non ne ricaverebbero nulla-. Un colpo di tosse di ryuk mi strappò ai miei pensieri –allora? Che hai ancora il cervello sul cuscino?- mi disse ridendo e facendo apparire quello che doveva essere un sorriso sotto il cappuccio della ragazza, che sembrava mi guardasse con nostalgia. –macchè testa nel cuscino- iniziai a mangiare –sto cercando di trovare una risposta al fatto di stamattina…- calò il silenzio in sala. A romperlo fu la ragazza che si rivolse a me –mi sa che non mi ha riconosciuta- sorrise e si tolse il cappuccio –adesso mi riconosci testone? –non riuscivo a credere a quello che avevo davanti era una ragazza che avevo incontrato e aiutato alla città degli inizi, era da un po’ che ci eravamo separati –maddai… allora sei viva rei- ero sorpreso di vederla, mi sembrava solo ieri che era una ragazzina con la spada e lo scudo contro i lupi nelle praterie al secondo piano e invece eccola lì ora, con un’ ascia a due mani come ryuk e una coda di cavallo lunga fino alla schiena, con i capelli neri come la notte di luna nuova e quegli occhi rossi come braci ardenti di un fuoco che non vuole arrendersi al destino, aveva anche messo su dei bei “respingenti” anteriori e posteriori, era proprio diventata una bella ragazza. -Cosa ci fai qui?- le dissi –non hai da fare con la gilda? –sono una giocatrice di prima linea adesso- mi rispose atteggiandosi- sono molto più forte di te- mi fece la linguaccia- feci l’ offeso –ne riparliamo dopo il pranzo- lei sorrise e si sedette.

Finimmo di mangiare e scendemmo giù dietro alla bottega, lei rimase solo con l’ ascia e io solo con la katana. –prima le signore- le dissi con l’ arma ancora nel fodero –non sottovalutarmi- disse lei e si lanciò letteralmente dietro l’ ascia –arrivooooooo!- feci appena in tempo a schivare –non è un gioco rei… non puoi lanciarti dietro l’ arma- sospirai -non dovrò neanche sfoderare l’ arma…- mi misi in guardia sfidandola con lo sguardo –allora? È tutta qui la forza dei giocatori di prima linea? Ah no aspetta… come vi fate chiamare? Flp? O qualcosa del genere, vero?- volevo farla arrabbiare –EHI! HO SPUTATO SANGUE PER QUEL TITOLO! NON SONO COME GLI ALTRI IO!- dicendo questo mi attaccò, schivai i colpi di ascia dandole dei piccoli colpi alle gambe per farla cadere, ottenendo solo l’ effetto di farla entrare in berserk per la rabbia – ancora quel problema eh rei?- presi un liquido che applicai sulla lama della spada –meglio fermarti prima che ti faccia male e faccia male a qualcuno…- la colpii di striscio e aspettai che il paralizzante del torpore facesse effetto, rinfoderai, lei cercava di colpirmi quando cadde a terra addormentata –problema risolto- la coprii e la misi in tenda, ne uscii poco dopo. Ryuk era sbalordito –ma tu… che cavolo hai fatto stanotte? Hai messo i trucchi?- risi –no no, è che non voglio prendere le cose sul serio, ecco perché non mi hai mai visto così in combattimento- mi misi a pulire la katana –sarebbe così noioso dover lasciare la movimentata vita di fabbro per delle inutili battaglie, ti pare pelatone?- rinfoderai. Ryuk era ancora stupido dal combattimento di poco fa. Lele mi guardava –hai usato la spada… hai mentito- sospirai –non potevo lasciare che continuasse, si sarebbe fatta male da sola… quella modalità porta al massimo sforzo ogni muscolo… e se è una di prima linea non è una buona cosa essere a pezzi- detto questo mi alzai e camminai verso il piano 40 dove c’ era una zona neutrale, senza mob ne giocatori ostili, dove avrei potuto prendermi il mio giorno di riposo.

Il posto si chiamava giardinoasi, era la meta preferita di tutte le coppiette e le famigliole di sao, io ci andavo perché era tranquillo. Feci una passeggiata in riva al lago e mi appisolai sotto un albero. La verità era che scontrarmi con qualcuno mi stancava nonostante fossi a livello 38. –ah che noia… domani devo aiutare quel cretino… uffa… non voglio…- mi arrivò un messaggio di rei –ale… grazie… davvero… mi hai salvato la vita… letteralmente perché stava volando via ahahahahahahahah, scherzi a parte, dove sei? Volevo parlarti di una cosa importante.- le risposi –sono al piano 40 sotto il ciliegio- inviai e aspettai. Poco dopo arrivò rei sorridendo e mi si mise di fianco –insomma non devi proprio dirmi nulla?- si mise in una posa appariscente –nulla nulla?- mi provocava, sospirai –hai una buona carrozzeria frontale e posteriore… contenta? Era questo che dovevi dirmi?- sbadigliai e mi sdraiai di nuovo –non sprecarti troppo con i complimenti eh?- sospirò –no, non dovevo parlarti di questo… abbiamo problemi a trovare il boss di questo un piano… il 60- sospirai –io non voglio rischiare l’ osso del collo a raccogliere informazioni… - mi guardò –ma che hai capito… ci serve gente per trovare il boss –e io che ho detto?- ribattei –non voglio rischiare l’ osso del collo per ottenere informazioni… al massimo parteciperò quando arriveremo alla fine.- rei sospirò –allora kirito aveva ragione… sei solo uno sfruttatore… sei cambiato rispetto all’ inizio… che ti è successo?- non risposi, non volevo litigare –io vado… semmai cambiassi idea fammelo sapere- disse, e si allontanò un po’ triste –non usare troppo la modalità berserk… non fa bene al tuo cuo…- -STA ZITTO! NON RICORDARMI OGNI VOLTA QUEL PROBLEMA MALEDETTO!- rimasi in silenzio per 15 minuti –scusa… ma non voglio perderti rei… davvero… se la riuscissi a controllare non ci sarebbero problemi… se vuoi poso aiutarti…- mi guardò –conosci un metodo?- -bhe più o meno… si tratta di mettere un polsino… con dell’ unguento “riposo del demone” che ti farà uscire dalla berserk molto prima di raggiungere il limite… ma non è un oggetto facile da fabbricare e de controllare… stai attenta- le diedi una lista –non strafare… e torna da me quando hai tutto.- lei mi sorrise –lo sapevo che eri sempre il solito testone- mi baciò la guancia e se ne andò, io rimasi a bearmi del vento e del rumore dell’ acqua, prima della giornata di domani, dove avrei dovuto affrontare la prova più grande di tutte: non diventare un cacciatore di taglie.
 
Chiedo venia per il ritardo nel pubblicare la parte, ma mi trovavo sprovvisto di un pc… ho letto le recensioni e non posso che ringraziare tutti i vecchi e nuovi sostenitori e anche chi, criticando in maniera costruttiva, mi aiuta a rendere più agevole la lettura per tutti… detto questo… alla prossima ragazzi u.u
 

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Capitolo 8
*** Confessioni e promesse ***


Capitolo 7- Confessioni e promesse

Quando mi svegliai era notte inoltrata, quel posto mi rilassava per davvero, mi sembrava di essere appena nato. Decisi di alzarmi e tornare a casa, altrimenti Ryuk si sarebbe preoccupato e non volevo dargli altri pensieri. –ah che noia… troppo silenzio qui dentro… mi manca l’ odore del ferro battuto caldo e del suono della creazione… già, posso dire di sentirmi bene solo quando lavoro- iniziai a camminare verso il teletrasporto, era un silenzio che faceva paura quello, era innaturale, di solito si sentivano i grilli o qualche pesce che saltava fuori dall’ acqua, ma stranamente quella sera era tutto silenzioso. –mh… strano forte… potrei quasi dire che mi mancano quelle fastidiosissime cicale… nah, senza quegli insetti si sta molto meglio- sbadigliai e continuai a camminare, era strano a dirsi ma avevo davvero paura stavolta, se qualcuno aveva fatto qualcosa su quel piano, avevo avuto davvero fortuna a essere rimasto vivo, mi stavo spremendo le meningi per capire chi poteva avere un qualche interesse a rovinare la quiete di quel posto. –mh… uffa! NON RIESCO A CAPIREEEEEEEEEEEEEEEEEE!- sospirai dopo aver urlato –tanto non ha senso fossilizzarsi su una cosa che potrebbe essere un bug di sistema…- mi dissi alla fine e continuai a camminare. Ma c’ era comunque qualcosa che non mi quadrava, mi sentivo osservato, ma sapevo per certo che in quell’ area nulla poteva nuocermi. Ma allora perché ero così spaventato? Non sapevo darmi una risposta. Arrivai al teletrasporto –eh… era solo una stupidissima sensazione… menomale…- entrai e mi feci trasportare a Rinsenton al piano 35, camminai per un po’ e arrivai alla bottega, Ryuk stava guardando dalla finestra e mi salutò, io entrai e mi stiracchiai –allora? Rei è ripassata poi?- Ryuk scosse la testa –senti…- mi disse –non è che resti qui perché vuoi ancora ripagare quel debito che hai con me, vero? Perché se è così puoi anche andare… non preoccuparti… per me- sorrise, ma stava trattenendo le lacrime –ma sei scemo o che?- gli dissi sbadigliando –rischiare l’ osso del collo in prima linea? Io è già tanto se la mattina mi alzo per venire qui a lavoro, testone- ci guardammo e iniziammo a ridere –ho una richiesta da farti pelatone… domani mi serve la giornata libera… poi prometto che resto anche qui a tirare a lucido la cucina e i piatti, non importa, ma domani devo andare a fare una cosa, ok?- Ryuk sospirò – tanto hai già deciso, che me lo chiedi a fare? –io risi –esattamente, ma te lo prometto, questa è l’ ultima volta.- Ryuk annuì e ci dirigemmo verso la cucina.

Dalla cucina proveniva una puzza di bruciato che ci fece lacrimare gli occhi –ma che ti sei scordato la cena sul fuoco!?- guardai ryuk –MA TI PARE!?- andammo a vedere e c’ era lele ai fornelli o meglio… SUI fornelli, stava prendendo fuoco, ryuk lo tirò via dai fornelli appena in tempo, la vita era quasi al rosso –ma dimmi tu se uno può morire così…- sospirai e spensi il fuoco, ryuk stava controllando la bruciatura di lele –non ci si è messo di sua volontà… lo hanno narcotizzato e l’ hanno messo lì… ma non mi sono accorto che qualcuno fosse entrato… almeno non dalla porta…- guardò la finestra scardinata, io ero incredulo, come aveva fatto a farsi stendere? Che qualcuno stesse prendendo di mira i giocatori con una bravura sopra la media? Stavano per prendere di mira anche Asuna? No, lei era al sicuro nella caserma, ma rei? Sarebbe stata al sicuro? Si, lei sapeva difendersi anche contro 10 nemici o avversari, era solo troppo impulsiva e facilmente irritabile si, ma non era stupida e aveva con se un sacco di cristalli di teletrasporto e di cura, quindi non ero preoccupato più di tanto. –pelatone…- dissi dopo 10 minuti di silenzio –secondo te… possono essere stati i cacciatori di taglie?- ryuk ci pensò un po’ su, poi scosse la testa –non è questo il loro metodo, lo sai, non vogliono lasciare niente al caso ne correre il rischio che qualcuno si salvi…- si rabbuiò per poco, gli misi la mano sulla testa –ehi, andrà tutto bene, ok? Io e te siamo scarsi come giocatori, e quelli medi neanche li vedono, e quelli di prima linea sanno difendersi da soli, quindi basta crucciarsi e sfasciarsi la testa, ok? E pensiamo a mangiare che ho fame- finì di dire quella frase e mi brontolò lo stomaco come non mi era mai successo –emh…- ryuk si mise a ridere e portò lele in camera, uscì e si mise a cucinare –che vuoi per cena?- mi chiese –qualcosa di commestibile possibilmente, visto che l’ ultima volta che hai cucinato per poco non mi rompevo la mascel…- mi arrivò una padellata in faccia –ahia! MA SEI SCEMO!?- ryuk mi guardò –così ti impari a sputare nel piatto dove mangi ingrato- mi massaggiai la faccia –potevi almeno usare quella piccola di padella no?- ryuk scosse la testa –più sono grandi più ti fanno imparare a rispettare il lavoro della gente –sorrise e si rimise a cucinare mentre io apparecchiavo. Poco dopo la cena fu pronta, semi carbonizzata come sempre –sul serio pelatone…- dissi –devi prendere lezioni di cucina… mi fai calare la vita ogni volta che mangio qualcosa cucinato da te…- ryuk stava tossendo per il carbone che aveva ingoiato –mi sa che hai ragione…- ci guardammo –pizza?- dissi io –speravo che me lo chiedessi- disse lui e ci mettemmo a ridere.


Arrivò mezz’ ora dopo, preferii spostarmi da li sotto e camminammo fino al centro del piano, ci sedemmo su una panchina, lei non sapeva che dire e continuava a guardare a terra, fui io a rompere il ghiaccio –senti, dimmi solo a che ora devo trovarmi li fuori e chiudiamola qui, ok?- lei annuì –per le 9.30…- stava stringendo la gonna con le mani e tremava –guarda che sono arrabbiato ma non voglio farti niente- la guardai –non picchio le ragazze…- -stamattina volevi farlo però…- mi rispose lei tenendosi il polso –mi hai spaventata tantissimo…- la guardai e sospirai –mi hai trattato come un burattino, che credei che restassi tutto tranquillo e che ti chiedessi gentilmente tutto?- lei annuì, io continuai –asuna, dico davvero, mi hai visto, non faccio mai nulla che possa far male alla gente… figuriamoci a te…- lei mi guardò –davvero non mi faresti nulla? Neanche se mi trovassi nuda e ubriaca in tenda?- io divenni un peperone –lo sai che su questo gioco non ci si può ubriacare- distolsi lo sguardo, lei mi guardò –e se fossimo fuori dal gioco?- la guardai –probabilmente neanche ti conoscerei e non avrei tutti questi problemi causati dal tuo amato kirito- lei abbassò la testa –posso andarmene adesso?- le feci io, e lie mi disse timidamente se potevo riaccompagnarla al portale di teletrasporto, io sospirai e accettai –a proposito- le dissi –lo stocco l’ ho tenuto, ma non farti strane idee… lo faccio solo perché voglio un’ arma veloce per bucare le armature- lei mi guardò un po’ rattristata dalle mie parole –pensavo diventasse la tua arma principale…- la guardai –io uso le katana, non gli stocchi… ma apprezzo comunque il pensiero… anche se lo hai fatto perché ti sentivi in colpa… almeno hai cercato di rimediare…- arrivammo e la salutai, lasciandoci con gli accordi presi per il giorno dopo –grazie ale- mormorò mentre spariva –di niente asuna…- me ne andai cercando di contattare rei, ma senza riuscirci. Mi scrisse verso le 5 di mattina –HO TUTTI I MATERIALI ALE! QUANDO CI VEDIAMO? EH EH EH EH? RISPONDI DAI!- io ero ancora mezzo addormentato –ma si può sapere dov’ eri? Sei sparita… comunque ci vediamo dopodomani per il polsino e l’ unguento… domani riposati rei! O niente polsino- lei mi rispose subito –cattivo!!! Guarda che hai promesso di farlo dopodomani il polsino… e le promesse si mantengono! Notte notte ale, ti voglio taaaaaaaaaaaaaaaaaanto tanto bene- io lessi il messaggio e le augurai la buona notte, poi mi rimisi a dormire, avrei preferito saltare la giornata di domani, non volevo aiutare kirito, ma ormai l’ avevo promesso a asuna, quindi decisi di togliermi questo dente e chiudere la faccenda
 
Pardon per l’ interruzione continua dei capitoli minna… ultimamente non avevo molto tempo per scrivere, quindi… mi scuso in anticipo con voi tutti, con chi mi segue dal prologo e a chi mi segue da un paio di capitoli, per la poca costanza con la quale pubblicherò le parti bhe.. detto questo, so che la parte è stata moscia, cercherò di rifarmi con il prossimo capitolo, promesso ragazzi e adesso, dopo codesta lunga dedica di fine capitolo, vi invito a recensire e dirmi la vostra u.u alla prossima minna 

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Capitolo 9
*** Rottura ***


Capitolo 8- Rottura

Grazie al messaggio di rei, dormii pochissimo quella notte. Mi alzai al sorgere del sole, quindi mezz’ ora dopo –oggi tutto avrà fine… per fortuna- sbadigliai, equipaggiai la katana, il manto acquatico della possessione e mi avviai verso il teletrasporto. –trasporto… grandumm- sbadigliavo mentre scomparivo e poco dopo mi trovai al teletrasporto di grandumm, iniziai a camminare soffermandomi a guardare l’ alba sul lago che costeggiava quell’ odiosa e perfetta città, sospirai –fatti forza, questa è l’ ultima volta che li aiuti… poi spariranno come fanno sempre tutti una volta che non gli servi più…- camminai e arrivai davanti alla porta della gilda, mi misi dietro un angolo, nascosto, anche se nessuno poteva vedere ne me ne il mio segnalatore quel gesto mi faceva sentire al sicuro ancora di più. Mi arrivò un messaggio da parte di lele –ehi, dove sei? Neanche mi sei passato a salutare… e io che potevo anche morire su quel fornello- gli risposi sorridendo –si vede che avevi bisogno di calore ahahahahah solo che hai preso sul serio il termine- mi rispose quasi subito –appena torni ti faccio nero… è una sfida!- io cercai di non ridere e gli risposi -sarà un buon allenamento e un buono sfogo personale-. Rimasi in attesa, erano le 9.10 quando mi arrivò un messaggio da un utente sconosciuto –sei sicuro di quello che stai per fare? Potresti risolvere tutti i tuoi problemi se non andassi oggi, riflettici bene ale- risposi –non so chi tu sia… ma se mi chiedi questo non mi conosci bene… ho fatto una promessa e intendo mantenerla… e poi dopo oggi per me sarà tutto finito- non ricevetti risposta e si fecero le 9.30, vidi un cavaliere in armatura bianca con un codino, non mi piaceva… non lo conoscevo ma mi dava una sensazione spiacevole, aveva uno spadone con una gemma sull’ incrocio dell’ elsa, lo osservai per un po’ cercando di farmi passare quella brutta sensazione, poco dopo arrivò anche un altro spadaccino armato di ascia a due mani, e alla fine, dopo essersela presa comoda arrivò anche kirito, guardandosi intorno, forse cercandomi. Rimasi in silenzio a fissarlo, aveva ancora quell’ aria spavalda che aveva sempre quando era in mezzo agli altri. Fischiai in modo impercettibile e kirito diede i cristalli al tipo con l’ascia e dopo uno strano rito, forse un auto incoraggiamento di gruppo?, partirono con me al seguito.

Andarono su un altare di teletrasporto e io li seguii poco dopo, prima che potessero accorgersi che qualcun’ altro fosse entrato nel teletrasporto dopo di loro. Eravamo nel canyon e faceva un caldo insopportabile sotto quel mantello, respiravo appena. Camminai senza emettere un lamento, a differenza del tizio con il codino e di kirito. Finalmente dopo tanti mob e svariate casse recuperate arrivarono dentro il canyon dove li attendeva la parte finale dell’addestramento: avrebbero dovuto affrontare la missione li presente e collaborare come una vera squadra. Io mi trattenni dal ridere e sussurrai –kirito ci resta secco davvero stavolta- poi mi ricordai della promessa fatta a asuna e cercai di aiutarlo come meglio potevo. Mezzo malconcio per aver protetto kirito e lui non aveva neanche un graffio. Avrei voluto trafiggerlo da parte a parte, ma mi trattenni pensando che poi loro avrebbero ucciso me dopo le torture che asuna mi avrebbe riservato nelle segrete prima. E poi avevo una promessa da mantenere con rei, non potevo buttare tutto nella discarica del piano 10, non dopo tutti gli sforzi che avevo fatto per migliorare il mio soggiorno li e per farmi degli amici. E poi non era nel mio stile attaccare alle spalle come un viscido serpente di nostra conoscenza. Dopo molti scontri arrivò finalmente l’ora di pranzo, io mi sedetti in disparte a guardarli mentre facevano una pausa. C’ era una calma che mi conciliava il sonno in un modo invitante al quale con grande sofferenza e mio stupore dissi di no. Arrivò poi il momento di riprendere la marcia, ma quando li guardai e vidi che stavano ancora seduti, mi alzai e andai a vedere. –ma che hanno deciso di stare qui tutto il giorno?- mi avvicinai abbastanza da vedere che kirito e il tipo con l’ ascia erano paralizzati, mentre il tizio con il codino era nel pieno delle forze e rideva –ma che cavolo sta succedendo qui? Perché lui non…- ero nel panico per la prima volta e non sapevo cosa fare. Il panico durò solo pochi secondi, poi decisi di mandare un messaggio a asuna –pericolo. Piano 55, centro canyon, SBRIGATI!- rimasi a guardare per un po’ di tempo poi vidi il tipo con il codino avvicinarsi al capo del gruppo e iniziare a colpirlo –ti avevo sempre ritenuto un ammasso di muscoli senza cervello si… ma non credevo tu fossi così stupido comandante!- stava ridendo. Io dal canto mio cercai un cristallo per togliere la paralisi a kirito, ma nella confusione capii che non lo avevo, pensai –cavolo! Sono un idiota… maledizione!-. l’ agonia del comandante durò poco, dopo 1 sadico minuto era morto, sia nel gioco che nella vita reale, e io non avevo potuto fare nulla per aiutarlo, lo avevo lasciato morire perché ero rimasto impietrito dalla paura. Decisi di non farmi prendere più dal panico e mi misi davanti a kirito, ma in quel momento capii una cosa, potevo farla pagare a kirito per tutto quello che mi aveva fatto… e per quello che aveva fatto a ryuk. Mi spostai facendo divertire il tipo con il codino, ma pronto a intervenire. Avevo scelto bene? Era giusta la mia decisione? Stavo sbagliando tutto? Non lo sapevo ne tanto meno mi interessava in quel momento. Volevo solo fargli provare la sofferenza che provocava agli altri. Equipaggiai lo stocco che mi aveva dato asuna in regalo e pensai –almeno posso provarlo su qualcuno senza essere scoperto- quando controllai la barra della vita di kirito vidi che era quasi vuota –cavolo!- pensai –ho aspettato troppo!- stavo per colpire il tipo che ora sovrastava kirito con lo stocco ma arrivò prima un altro stocco. Bianco. Lucente. Furente e rapidissimo che scaglio il tizio con il codino lontano contro una parete. Quando il polverone svanì e vidi asuna chinata su kirito con un cristallo in mano mi calmai e ritrovai la freddezza logica che mi serviva. Mi chinai accanto all’ orecchio di asuna –dovresti prima sistemare il tipo con il codino…- mentre le dicevo questo le rubai un cristallo anti paralisi. Lei si alzò con l’espressione più aggressiva che le avessi mai visto sul volto –aspettami qui kirito… lo sistemo subito e torno…- detto questo si incamminò verso il tipo con il codino, io lasciai il cristallo a kirito e andai accanto a lei con lo stocco tirato fuori, sussurrai –in due facciamo prima- lei iniziò a attaccarlo e io la seguii a una velocità minore per avvantaggiarla con il malus da perforazione. Rinfoderai e vidi che stava caricando l’ultimo colpo –ferma asuna… tu non sei questo mostro- si fermò e in tutta risposta il malconcio apprendista si inginocchiò in segno di scuse. –perdonami vice comandante! È tutta colpa mia! Scusami!- io mi allontanai per aiutare quel cretino di kirito. –idiota… neanche un cristallo sai usare…- usai il cristallo e gli tolsi la paralisi. Nello stesso momento sentimmo l’urlo di asuna. –difendila codardo!- Senza pensarci due volte lo lanciai a fionda contro di lei proprio mentre quell’ assassino stava per colpire asuna con il risultato di far perdere una parte del braccio a kirito che finì per lanciare indietro asuna che presi al volo –adesso guarda il tuo adorato kirito… o dovrei dire il vero kirito?- in quel momento kirito uccise  il tipo con il codino. –questa è la sua vera indole asuna… questo è l’eroe di SAO- la lasciai andare da lui, ma ammetto che non ero preparato a quello che avrei visto di li a poco. –kirito…- asuna era di fronte a lui mentre kirito stava piangendo –dimmi kirito… tu sei da…- lui non le lasciò neanche finire la frase che la baciò tenendola a se con la mano che gli era rimasta e poi guardandomi, con uno sguardo di chi ha vinto per scacco matto contro l’avversario. Io strinsi i pugni –bastardo…- dissi tra i denti –questa te la faccio pagare… puoi starne certo…-, dopo due minuti, che a me parvero un’eternità, si staccarono l’uno dall’ altra –asuna… io… vorrei passare la note da te… con te- la guardò negli occhi e lei annuì.  –oh non credo proprio che ti divertirai stasera- pensai e li seguii fino a casa di asuna. Aspettai che finissero di mangiare e mi misi sotto il tavolo, rivolto verso kirito in attesa. Vidi le luci spegnersi e asuna dire –non guardare da questa parte…. E spogliati anche tu… non è giusto che lo faccia solo io…- aveva paura. Io avvicinai la lama ai gioielli di famiglia di kirito sussurrando –fai qualcosa e puoi dire addio al tesoro di famiglia- lui capendo che lo tenevo in pugno guardò asuna con la coda dell’ occhio –m-m-m-ma io volevo solo d-d-d-d-dormire c-con t-te… c-che hai capito?- mi allontanai e vidi asuna caricare un pugno, a stento trattenni le risate quando gli assesto un pugno che lo mandò dall’ altra parte della stanza  facendolo incastrare nel muro – STUPIDO CHE NON SEI ALTRO!- disse lei –potevi essere più chiaro!- io decisi di andarmene, felice di aver ottenuto la mia piccola vittoria personale per quel giorno. –ben ti sta stupido doppiogiochista e sfruttatore!- risi e mi tolsi il manto, camminai verso l’ altare e tornai a rinsenton, a casa mia, con tutti quei matti che avevo per amici.

Entrai dalla porta e fui assalito da rei –aleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee- mi strinse così forte da farmi mancare l’ aria –p-p-piano furia scatenata- risi –così mi ammazzi- dissi mentre le accarezzavo la testa –sto bene, non preoccuparti… me lo ricordo il polsino e l’ unguento- lei mi guardò –non ti sono saltata addosso per quello- gonfiò le guance –l’ ho fatto perché volevo vederti e basta… visto che sei strano ultimamente… che hai? Sembra che tu abbia passato un brutto periodo… brutto davvero- sbadigliai –mi hai svegliato alle 5 di mattina… e sei sparita per un giorno intero… ero preoccupato no?- le diedi un pugno in testa –così impari a sparire testona- lei si tenne la testa –cattivo che sei… lo hai detto tu che servivano i materiali… e io sono andata a prenderli… ecco…- io sospirai e andai in cucina –almeno prima fammi mangiare…- ero stanchissimo e spossato per il viaggio che avevo fatto la mattina nel canyon. Bevvi almeno 10 bicchieri d’ acqua prima di farmi qualcosa da mangiare. Nel frattempo rei mi aveva raggiunto e mi guardava –sai…- mi disse –si vocifera in giro che tu abbia una certa cosa… piuttosto rara qui nel gioco…- disegnava dei cerchietti sullo stipite della porta, la guardai –un po’ di sincerità?- dissi io ridendo –no stupido- mi disse lei sorridendo –parlo del manto della possessione- le si illuminarono gli occhi –vero che ce lo hai tu? Eh eh eh eeeeeeeeeeeeeeh?- io sospirai –si, e allora? Che vorresti da me?- mi guardò con gli occhi di una ragazza che vuole un regalo –non è che me lo presteresti per un paio di missioni? Eh ale?- -scordatelo- risposi secco –questo non serve per combattere… e poi tu ne abuseresti e verresti presa di mira… molto più di quanto già non lo siano gli flp… e io non voglio- lei sbuffò –non è giusto… se te lo avesse chiesto asuna glie lo avresti dato subito vero?- io rimasi in silenzio per un po’ –non pronunciare quel nome in mia presenza… mai più- rimasi girato di spalle. Lei si mise sulla difensiva –va… va bene ale… scusami… non volevo…- continuò a guardarmi cercando di capire cosa potessi avere. –se permetti adesso vado a dormire… buona notte…- me ne andai in tenda con un panino in bocca, uscendo lasciai la chiave della bottega sotto lo zerbino e me ne andai in tenda. -… voglio solo dimenticare quel nome… voglio dimenticarmi che esiste… una persona con quel nome…- dissi queste parole nel sonno. Il giorno dopo mi ritrovai la colazione fuori dalla tenda –mh? Si saranno sbagliati… e poi non può essere del pelatone... non è bruciata- risi e mangiai tutto quello che c’era sul vassoio, poi presi il biglietto che stava sul vassoio, lo lessi a voce alta –scusami per ieri, ho solo peggiorato le cose… non credevo ti facesse quell’ effetto il suo nome… non succederà di nuovo, te lo prometto ale… tu però riposati eh!- era da parte di rei. Forse ero stato troppo duro con lei ieri. Mi alzai e andai nella bottega.

L’ interno della bottega era più pulito del solito, chissà perché –ma che succede? Dormo una notte e mi risveglio dopo 20 anni?- -no scemo- mi disse rei da dietro- ho fatto un po’ di pulizia, tutto qui- mi diede un pugno leggero in testa- ora siamo pari –mi sorrise. Io sbadigliai -grazie della colazione- mi misi al tavolo sul retro del bancone, dove tenevamo le armi –allora?- la guardai –i materiali per il polsino?- lei mi sorride e poggiò tutto sul tavolo –posso guardare?- io sospirai –basta che non parli… non voglio buttare un giorno di lavoro- lei si mise davanti a me e mi guardò –promesso- mi sorrise, io feci lo stesso e iniziai a lavorare. Quando finii di realizzare il polsino con l’ unguento erano ormai passate tre ore –rei ho finit…- guardai la sedia davanti a me e vidi rei addormentata sul tavolino. Sorrisi e le misi una coperta addosso, le scrissi un biglietto e andai a far visita a ryuk –ehi pelatone, come va? Ti ha dato preoccupazioni rei?- lui mi guardo sbadigliando –veramente non l’ ho ne vista e ne sentita… e mi ha portato un saaaaaaaaaaaacco di clienti… molti più di una certa persona che scorrazza in giro per i piani- ridacchiò, e io accolsi quella frecciatina con un sorriso –un punto per te pelatone- mi avvicinai e gli passai una mano sulla pelata –mi sembrava ti fosse cresciuto qualcosina… ma credo fosse solo un po’ di polv…- mi diede un pugno così forte da farmi mancare il respiro –dicevi ale?- sorrise –ti… odio… pelato… di… un… fabbro…- dissi tra un rantolo e l’ altro. Mi stavo riprendendo quando lele mi saltò addosso da dietro –MOSSA DI SOTTOMISSIONE STILE VENDETTA DELL’ USTIONATO!- io caddi a terra sotto il peso leggiadro di lele –se mi ammazzi come ti vendichi scusa?- ci mettemmo a ridere e lui si alzò tendendomi la mano, mi alzai e, dopo essermi ripulito dalla polvere gli chiesi come si sentiva –e come vuoi che stia? Come sempre, una bomba!- si mise a ridere, io lo guardai –senti… per la sfida… facciamo domani? Prima devo addestrare rei…- lui mi guardò e sospirò –ma non venivano prima gli amici? Che ha lei di più?- -due respingenti che spezzerebbero il tuo spadone in due- risi e mi arrivò un pugno in testa, seguito da uno sbadiglio- perver…- sbadiglò di nuovo -…tito- mi voltai e vidi rei ancora con la faccia sul cuscino. -Puoi anche addestrarmi poi… se proprio devi pareggiare i conti con lui-. Sorrisi e le dissi di andare a dormire perché non mi sarei fermato con l’ addestramento il giorno seguente, lei mi sorride e mi rubò il posto in tenda. –fantastico…- dissi incredulo –anche il posto in tenda mi ha fregato adesso-. Dopo aver detto questo, mi preparai per la sfida con lele: presi la katana e scesi in giardino, seguito da lele e ryuk. –al primo colpo- disse lele –come sempre- dissi io, ryuk ci diede il via e ci scagliammo l’ uno verso l’ altro. La nostra sfida aveva avuto inizio.

Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee rieccomi resuscitato dalla tomba (?) pensavate di esservi liberati di me eh? E invece no u.u ho fatto anche questo capitolo, cercando di metterci un po’ più di battaglie, come mi avevate chiesto u.u ditemi nelle recensioni/ con i messaggi se vi è piaciuto il capitolo ^^ alla prossima minna! 

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Capitolo 10
*** Sfida Di Mimetismo ***


Capitolo 9-Sfida Di Mimetismo

Mi limitai a schivare per valutare i punti scoperti che lasciava quando un attacco andava a vuoto e devo ammettere che erano davvero pochi. –che fai!? guardi solo!?- mi disse mentre cercava di colpirmi con un fendente al fianco che parai con il fodero, ma che mi fece volare la spada lontano e sapevo che non era una buona idea voltare le spalle a qualcuno, -guarda che non ci andrò leggero- mi disse mentre caricava il colpo. Gli feci una presa alle gambe facendolo cadere e correndo a riprendere la mia katana –occhio alle gambe spilungone- ridacchiai e aspettai che si rialzasse mettendomi in posizione di difesa. –non puoi stare perennemente in difesa e lo sai- mi disse rialzandosi –e chi ti dice che non sia una mia strategia?- sorrisi e mi abbassai ancora di più, pronto al contrattacco, lele si scagliò come una furia contro di me e devo ammettere che era davvero veloce, molto per portare uno spadone. Estrassi l’ arma e deviai il colpo che veniva dal lato allontanandomi poi velocemente –non puoi mica scappare per sempre!- mi raggiunse di nuovo e cominciò a colpire veramente pesante, tanto che sentii la mia spada gemere sotto il peso della sua. –e va bene, ho capito!- lo spinsi via e passai al contrattacco con dei fendenti dall’ alto al basso, attento sempre a deviare i colpi di lele –tutto qui spilungone? Niente di meglio?- mentre dicevo quella frase fui sbalzato via e sbattei contro un albero –ahi ahi ahi che botta… ma sei scemo?- continuò a avvicinarsi –questo non è un gioco… e devi prepararti… a rischiare la vita… chiaro?- si mise in posizione –e ora terminiamo il duello…- mi attaccò mirando alla testa e feci appena in tempo a deviare con l’ elsa della spada e a rotolare di lato –MA VUOI AMMAZZARMI!?- -forse si…- scattò di nuovo verso di me colpendomi alla spalla. Aveva vinto. Lo scontro termino in due minuti e mezzo. Rinfoderammo tutti e due –sei sicuro che va tutto bene eh?- gli dissi guardandolo –non hai proprio nessun problema?- -neanche uno- mi disse guardandomi –tu dovresti allenarti di più però, o non durerai due minuti contro un avversario vero… non ci sarò sempre io a guardarti le spalle…- entrò nella bottega e usci con un biglietto –tieni, l’ ho trovato vicino al fornello…-. Il biglietto diceva “ora sei senza angeli custodi ale… sei il prossimo”. Non aveva nessuna firma e guardai lele un po’ preoccupato –e mi dici di non avere niente? Sei quasi morto perché qualche cretino ti crede il mio angelo custode… ma io non ne ho bisogno!- buttai il biglietto accartocciato a terra e entrai in tenda dimenticandomi di rei che stava dormendo li dentro.

 –io non ho bisogno di nessuno che si faccia male per proteggere uno come me… uno che vuole solo essere lasciato in pace… è questo che voglio… essere lasciato in pace… stare solo… senza pensare a niente…- stavo trattenendo le lacrime. Lele era quasi morto a casa mia, l’unico amico che avevo stava per sparire a causa di uno stupido gioco. Non potevo accettarlo, era una stupidaggine. –fanculo questo gioco… io me ne voglio andare… voglio tornare a casa!-. Rei si svegliò –ma che hai da urlare…? Stavo facendo un bellissimo sogno- gonfiò le guance ancora con gli occhi chiusi. Io non mi accorsi che si era svegliata –voglio tornarmene nel mondo reale! Odio questo posto maledetto! Odio tutto di questo mondo!-. Rei mi guardò in silenzio e attese che finissi di urlare e di sfogarmi –tutto bene ale…?- mi si avvicinò piano e allungò una mano verso la mia testa –ti sei sfogato un po’? adesso stai meglio?- mi accarezzò la testa come una madre accarezza quella del figlio, mi sentii bene e la guardai –si… ora va… va tutto bene rei- sorrisi e mi asciugai le lacrime –scusa se ti ho svegliata… mi ero scordato che dormivi in tenda oggi- -hai interrotto il mio bellissimissimo sogno!- gonfiò ancora le guance –stavo mangiando una montagna di frittelle dolci! Erano infinite! E io non ingrassavo neanche di un grammo!- aveva un’ espressione come quelle dei bambini il giorno di natale e mi venne da ridere. –che ti ridi? È una cosa bellissima che non potrai mai capire tu- -guarda che anche a me piacerebbe mangiare senza ingrassare, che ti credi?- le feci la linguaccia. Lei mi guardò negli occhi –è vero che odi questo mondo e tutto quello che ci sta dentro…? Quindi odi anche me…?- -no! Ovvio che non ti odio!- arrossii un po’ mentre dicevo quelle parole –io… io non ti odio rei… ecco la verità… ma ho rischiato di perdere il mio migliore amico per colpa di questo gioco… quindi… diciamo che odio alcune persone che sono qui in sao- sorrisi ancora un po’ rosso. Lei mi guardò sorridendo –è che… sembravi così convinto quando hai detto quelle parole… che pensavo di essere stata un po’ troppo pressante con tutte le richieste che ti ho fatto e… bhe… pensavo mi odiassi- strinse la coperta –anche tu- sussurrò. –perché oggi non andiamo a fare una missione insieme? Tanto per scaricare un po’ la mente dalle preoccupazioni che abbiamo?- sorrisi e la guardai –tu vuoi… o lo fai solo per me?- -guarda che se lo facevo per te ti dicevo scegli una missione che vengo con te, invece la missione la scelgo io e tu mi farai da assistente!- risi. Rei mi guardò stupita –tu che fai una missione in coppia?- -veramente ne ho fatte anche con tre persone- annuii con la testa –sono un tipo socievole io- rei si mise a ridere e mi abbracciò –sei un testone tu, altro che socievole- andiamo allora dai, altrimenti scadono tutte le quest per il pomeriggio-. Non mi ero accorto che fosse già passata l’ ora di pranzo e uscii dalla tenda seguito da rei. Lele e ryuk ci guardarono da lontano –che ne pensi di loro?- disse lele a ryuk –che intendi?- ryuk lo guardò un po’ confuso –ale e rei, che ne pensi di loro?- sorrise –bhe… se si trova la ragazza magari si darà una mossa- ridacchiò –già… e magari riuscirà anche a trovare la forza per andare avanti e uscire da questo mondo- lele sorrise. Io e rei andammo verso di loro e gli comunicammo che saremmo partiti per una missione e che saremmo tornati per sera. Ci fecero gli auguri e le raccomandazioni del caso e, dopo un terzo grado su che tipo di missione fosse, io e rei ci allontanammo da loro.

-certo che non la smettevano più eh?- disse rei sorridendo e guardandomi –sai com’ è… il pelatone mi vuole bene, è normale che faccia così ogni volta e lele pure, anche se non pare- risi. –dove andiamo allora?- mi domandò rei –c’ è un quest interessante alle cascate al 25 piano- -oh ma dai- sospirò rei –quelle sono facilissime- -lo so, io ne voglio una facile infatti, anche per te…- la guardai –ancora con quella storia? So controllarmi abbastanza bene adesso!- era irritata che le si ricordasse il problema che aveva al cuore –guarda che mi riferivo alla stanchezza fisica io- la guardai sbuffando –se mi stanco troppo come ti alleni tu? Vuoi usare quel polsino il prima possibile no?- sorrisi, lei diventò rossa dalla vergogna –è che io emh… credevo che tu intendessi… ecco behe… emh… sia cosa no? Il problema che ho…- guardava a terra con le mani intrecciate –scusa…- -dai, lascia perdere sorridi e facciamoci questa quest in fretta e furia, ci stai?- era apparso il display di selezione quest –percorso a tempo livello difficile?- rei sorrise –come vuoi tu ale- -e difficile sia allora- premetti il pulsante di conferma e si aprì la porta del doungeon. Neanche facemmo in tempo a entrare che i mob ci furono addosso e dovemmo difenderci da subito –che dicevi riguardo le missioni del piano 25 scusa?- rei si mise a ridere –e va bene va bene avevi ragione ale- ci difendemmo al meglio e arrivammo quasi alla fine del primo piano con la vita al giallo e affaticati per la corsa –un momento di pausa e poi riprendiamo- dissi –NO! CONTINUIAMO!- rei era felicissima –non so te ma io devo riprendere fiato rei…- -allora vado avanti da sola e finisco il doungeon- camminò verso la scala e inciampò su un cadavere battendo la faccia a terra –ahi…- e poi fu un momento. Le frecce arrivarono come un fulmine e per fortuna la presero solo a un braccio, visto che l’avevo tirata via da una gamba. Urlò dal dolore, era avvelenata. –testona… la prossima volta impari a aspettarmi…- le diedi l’antidoto e curai tutti e due con una pozione. -Adesso procediamo lentamente, ok?- rei annuì e camminammo piano verso la scala schivando le frecce e le trappole presenti ricevendo solo qualche danno lieve.

Controllai la mappa, sembrava essere un doungeon a 5 piani –per fortuna sono solo 5 piani- dissi sospirando –rei, se continua così dovremmo fare più attenzione andando avanti, lo sai?- rei mi guardò confusa –non dirmi che sei già stanco- sembrava dispiaciuta dalle mie parole –ti facevo un po’ più resistente sai?- mi guardò ridacchiando –allora la prossima volta non ti salvo- ridacchiai –e non ti insegno a usare il polsino- cercai di assumere un’ espressione seria, ma scoppiai a ridere dopo due secondi vedendo la faccia di rei impietrita dopo che finii la frase. –m-m-m-m-m-m-a avevi promesso!- io risi ancora di più, sembrava una bambina piccola –guarda che lo so che te l’ ho promesso, e le promesse vanno mantenute sempre… quindi tu non esagerare o te lo tolgo, chiaro?- lei annuì continuando a camminare. Voleva finire il doungeon, e io anche visto che non ero abituato a quelle missioni difficili. Salimmo piano dopo piano e dovetti usare la maggior parte delle pozioni e degli strumenti di cura per rei che continuava imperterrita a testa bassa. Mi stavo irritando e non poco, non è che le risorse si trovassero sotto i cavoli o sugli alberi –REI! DATTI UNA CALMATA!- urlai quando non riuscii più a reggere il ritmo incessante di rei. Lei sembrò sentirmi perché si voltò verso di me con gli occhi sgranati –che… che ho fatto?-  -hai consumato l’ 80% degli oggetti di cura che avevo portato! Ecco cosa!- le disi incrociando le braccia –datti una calmata, chiaro!?- rei sembrò sull’ orlo di scoppiare a piangere –n-n-non eri così cattivo a inizio gioco…- abbassò lo sguardo –eri più gentile… più sorridente… adesso invece stai sempre triste e arrabbiato.. lo vedo… anche da ryuk… sembra sempre che qualcosa debba caderti addosso da un momento all’ altro… cosa ti è successo ale…?- io la guardai senza risponderle e riprendendo a camminare. Dopo due piani mi decisi a parlare, eravamo all’ ultimo piano –non posso solo pensare agli altri… non posso solo essere usato dagli altri… e poi buttato come un fazzoletto… mi sono stufato… di chinare la testa e basta…- rei mi abbracciò –io… non lo sapevo… scusa ale… non sapevo come ti sentissi… io pensavo solo a finire il gioco… forse quella che è cambiata sono io… non tu… se vuoi… dopo l’ addestramento mi ritirerò un po’ dalla prima linea… tu però… cerca di confidarti… va bene? Io sono comunque qui per ascoltarti… lo sai… come so che tu sei qui per sopportarmi…- sorrise e io sospirai –basta che non ti butti a testa bassa sui nemici… non è un gioco… e lo sai…- pensai –e io non voglio perdere te… una buona amica… forse… non lo so… non ci capisco più niente…- la guardai asciugandole le lacrime che le rigavano il volto –adesso finiamo questa missione e andiamo a prepararci per l’ allenamento… questa è l’ ultima cura che posso fare a tutti e due…- curai tutti e due con l’ ultimo cristallo –fai attenzione e usa il cambio… testona- le diedi un colpetto in fronte e lei gonfiò le guance. Entrammo. C’era uno strano silenzio. Troppo tranquillo e il tempo continuava a scorrere, quindi non avevamo ancora finito.

Non so perché ma tirai rei a me. –m-m-m-m-ma che fai!?- -sssssssssssssssssssh!- mi misi in guardia per il colpo rapido, permetteva di stordire il nemico nel 60% dei casi, ma richiedeva un po’ di tempo per attivarsi –devi coprirmi le spalle se vogliamo spuntarla- ero stranamente serio e confuso, era davvero per quello che l’ avevo tirata a me? Per avere il tempo di caricare almeno due colpi? No… non lo sapevo ma ero sicuro che non fosse solo per avere tempo di ricarica. Durò un secondo, poi apparì: era un serpentello da niente. Rei sembrò delusa –oh ma andiamo… tutto qui il boss? Allora è più facile di quel che credevo… uffi… quanto ti manca per caricare il colpo ale?- -non perdere la concentrazione… quella sarà un’ esca… per coglierci di sorpresa…- mi sentivo stanco e spossato, la testa mi girava. Guardai gli indicatori di rei e il mio, avevano un’ icona che non avevo mai visto prima, un rombo color nero con due stelline ai lati su sfondo rosso. Confusione? Stordimento? Non lo sapevo. Poi rei si voltò verso di me, aveva quello stesso simbolo su un’ occhio –a-a-a-ale a-a-a-a-aiutami ti prego! N-n-non riesco a controllarmi!- io chiusi gli occhi cercando di individuare il boss, ma non riuscivo a trovarlo. –merda! Dove sei maledetto!? ESCI FUORI!- parai i colpi d’ ascia di rei con il fodero, senza sprecare il caricamento che avevo conservato –dobbiamo stanarlo e poi potrò colpirlo… hai una torcia o qualcosa del genere rei!?- il fodero iniziava a scricchiolare– rei scosse la testa con le lacrime agli occhi –non le ho portate ale! Scusa! Vorrei fermarmi! Non controllo il corpo!- lanciai una bomba fumogena e colpii rei con un pugnale paralizzante, almeno non dovevo preoccuparmi che potesse uccidermi. Presi delle bombe appiccicose e le lanciai sulla volta dell’ arena, presi rei e la portai al sicuro con me dietro alle colonne. La bomba esplose facendo luce e rivelando un boss-camaleonte con due barre e mezzo di vita. Evidentemente l’ esplosione aveva colpito anche lui con i detriti. –finalmente ti vedo… quanto sei brutto- lanciai i due fendenti stordendo il boss e infliggendogli metà barra di danno –ora ne restano solo due… e siamo solo io e te camaleonte- mi misi in posizione –facciamo tre- la voce di rei arrivò da dietro di me –ti sei ripresa eh?- dissi sorridendo. Rei mi sorrise –mai stata meglio- e mi colpì con un calcio che non riuscii a parare purtroppo. Sbattei contro il muro e la vidi avvicinarsi piano a me con l’ arma sguainata e pronta all’ attacco –MA CHE TI PRENDE REI!?- aveva gli occhi normali, ma stavolta il marchio era sulla fronte. –mi alzai ma ricaddi quasi subito. Ebbi il tempo di schivare l’ attacco di rei. –allora sei con lui…- lanciai un’ altra bomba fumogena e equipaggiai il mantello della possessione  per non correre rischi. Iniziai a attaccare il boss sulla coda e dopo un’ estenuante battaglia a pararmi dai colpi di rei, che ormai aveva capito il mio obbiettivo finalmente il boss cedette e lasciò il controllo di rei che cadde su un ginocchio ansimando –adesso ti sei ripresa?- avevo il fiatone anche io e la vita quasi al rosso. –adesso… si…- ansimava – e ti giuro che il rettile me la paga… stavolta…- -finiamola qui rei… insieme- caricai l’ attacco mentre dicevo quella frase e poi fu un attimo, gli attacchi miei e di rei si fusero in una danza di morte, affascinante e seducente. Io attaccavo dal basso e rei mi usava come cavallina per attaccare dall’ alto, io mi posizionai sulla parte piatta dell’ ascia di rei che, lanciandola verso l’ alto diede una spinta potente che diede al mio attacco un bonus di potenza del 70%. –REI ADESSO!- stavo ricadendo con l’ attacco caricato –MUORI!- io attaccai dall’ alto e rei dal lato, le lame si toccarono scintillando e segnando la fine del boss. Apparve finalmente il tanto sperato cartello di congratulazioni e fine missione con i drop più un bonus speciale per il totale dei colpi che fu uguale per tutti e due –woooooooooooow che bello!- le brillavano di nuovo gli occhi: aveva trovato una resina particolare per l’ ascia che la rendeva ancora più potente –e tu che hai trovato ale? Eh?- io sorrisi e le mostrai una bandana –bandana del caos… non so cosa fa… e adesso non mi interessa saperl…- caddi a terra. –ALE! – rei mi venne vicino. Stavo dormendo –s-s-s-stupido!- disse ridendo e piangendo allo stesso tempo –andiamo a casa… insieme-. Attivò i cristalli di teletrasporto e ci ritrovammo a casa, a rinsenton, al piano 35 tranquillo e allo stesso tempo caotico, come sempre. Mi portò in tenda e rimase vicino a me tutto il tempo.
 
Ebbene si questa è una parte full combat XD spero vi piaccia, se avete richieste/consigli/critiche recensite u.u è bello tornare a scrivere dopo un periodo di pausa… grazie a tutti quei santi che mi seguono e anche a quelli che si approccino solo al prologo, posso solo ringraziarvi di cuore e scusarmi per la discontinuità della pubblicazione delle parti. Bhe… che dire... mi sono dilungato anche troppo u.u alla prossima minna u.u

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Capitolo 11
*** La risposta alla domanda ***


Capitolo 10- La risposta alla domanda

Mi risvegliai ancora intontito in tenda con rei accanto che stava praticamente a un centimetro dal mio naso a fissarmi -…- tempo di rendermi conto della cosa lanciai un urlo che fece tappare le orecchie a rei e scappare tutti gli uccelli nel raggio di 50 metri. –MA SEI SCEMA A STARE COSI’ APPICCICATA!?- rei gonfiò le guance –così si tratta chi ti ha salvato la vita? La prossima volta ti lascio fuori ecco- incrociò le braccia e rimase a fissarmi con il broncio. Io mi ripresi dopo un po’ –ce l’ abbiamo fatta a fare quella missione eh?- rei annui tenendo comunque il broncio come una bambina –oh eddai, per quanto ancora mi terrai il broncio rei?- -se necessario per sempre ecco!- sospirai –eddai abbiamo l’ allenamento da fare no?- rei mi diede un pugno in testa- tu non ti muovi per una settimana, chiaro!?- rimasi sorpreso dalla reazione di rei –emh… ma non eri tu che volevi allenarti per il polsino?- tolse il broncio e mi guardò –si ma… non voglio che questo pesi su di te…- sorrise –le prime linee faranno a meno della grande rei per un po’ di tempo- la guardai –guarda che non sei costretta a stare qui se vuoi andare a lottare eh- dissi massaggiandomi la testa lentamente. Rei mi fece la linguaccia poi si fece seria –ale… nel doungeon… è.. è stato bruttissimo… vederti cadere a peso morto… dopo lo scontro col boss… - gli occhi le si riempirono di lacrime –eri in quello stato… con quell’ energia così bassa….- iniziarono a scendere delle lacrime –anche per colpa mia!- scoppio a piangere e mi si gettò al collo. Rimasi di sasso, non sapevo che fare. Mi venne istintivo accarezzarle la testa –dai, sono ancora qui no? L’ importante è quello alla fine- risi –e poi non potevo certo ucciderti no?- senza accorgermene la stringevo sempre di più a me –dopotutto tu… sei… sei…- si sentirono dei colpi di tosse da fuori –avete finito voi due piccioncini? I clienti aspettano eh-. Era ryuk, anche se non lo dava a vedere era geloso e iper protettivo nei miei confronti, nonostante ogni pugno rischiasse di provocarmi un’ emorragia celebrale. –si si abbiamo finito pelatone- dissi mentre continuavo a accarezzare la testa a rei -5 minuti e usciamo, contento?- mi misi a ridere –poi lavorerò a quell’ arma che ha chiesto egil… e ovviamente SO che non è per lui, ma per quell’ orgoglioso di lele- sospirai e guardai rei –me la dai una mano tu coi clienti?- sorrisi, lei mi guardò un po’ rossa –ovvio che si- si asciugò le lacrime e si alzò rompendo il tetto della tenda –emh…- si accorse di trovarsi in una tenda a danno fatto. Ero impietrito –l-l-l-la… la mia--- la mia tendaaaaaaaaaaaaaaaaa! Rei! Ti prendo a pizzichi sulle orecchie per un mese!- rei si coprì istintivamente le orecchie –n-n-no le orecchie no! Ti prego! Mi servono!- stavolta fu ryuk a ridere –dai che c’ è la fila già, litigherete dopo voi.- -la mia tenda… uffi- sospirai –andiamo…- guardai rei –appena possiamo andare al piano 30 me ne compri una nuova di zecca chiaro?- -m-m-m-m-ma costano le tende! Mi vuoi ridurre sul lastrico tu!- ribattè lei –e allora dormo a casa tua! Contenta!?- fui io a mettere il broncio, e vidi rei diventare di un rosso più rosso delle pozioni max che mi era costata per la quest –s-s-s-scordatelo!- disse saltando e allargando ancora di più il buco nella tenda –te ne compro altre 10 di tende!- era imbarazzatissima e non sapeva dove guardare. Mio malgrado anche io uscii e notai solo dopo la fila di persone che ci fissava. Li guardai sorridendo e facendo un lieve inchino stile teatro –mi auguro che lo spettacolo sia piaciuto signore e signori- mi alzai –e adesso portate un po’ di guil in cassa al pelatone!- risi mentre entravo assieme a rei acclamato dalla folla.

La trovata della scenetta funzionò, incassammo un sacco quel giorno, talmente tanto che ryuk si dimenticò di farmi lavorare il doppio visto tutte le volte che avevo saltato il lavoro per fare da guardia del corpo. Ryuk ci guardò –lo rifate anche domani per caso?- ridacchiai –se mi compri una tenda al giorno ci sto!- rei protestò -ennò! Le orecchie sono le mie però!- si tappò subito la bocca –c-c-cavolo, gliel’ ho ricordato! Adesso me le stacca le orecchie- stava tremando al solo pensiero –ah vero- dissi io ridacchiando –vieni un po’ qui tu, hai delle orecchie da farti tirare!- mi avvicinai e lei scappò, le corsi dietro ridendo –sarà peggio se scappi rei!- rei rispose –sempre meglio che farmi tirare le orecchie da t…- per guardare me era andata a sbattere contro una persona –ahi ahi ahi ahi che male, si massaggiò la testa -tu stai bene?- si guardò intorno, ma non vide nessuno poi notò due piccole braccia che si agitavano e dei mugolii –hmfunjhduwknuiq ftati! Ffoco!- rei si alzo e una bambina riprese fiato –silica? Ma che ci fai qui?- silica stava ancora riprendendo fiato –tu mi vuoi uccidere rei! Non sei un peso piuma!- la guardò imbronciata –mai parole furono più sbagliate da pronunciare- pensai. Rei la guardo irritata –come scusa!?- -si! Hai capito bene! Sei più pesante di un bulldozer! Addirittura più di una casa!- avevo imparato a tenermi fuori dalle discussioni riguardanti il peso tra le ragazze e iniziai a allontanarmi lentamente verso il negozio di ryuk –qui queste si pestano senza armi- pensai –o peggio… pesteranno me!- mi diedi alla fuga neanche fossi inseguito da un branco di boss armato solo di un bastoncino, quelle due erano peggio di loro, e di tanto anche. Si voltarono verso di me –facciamolo scegliere a lui chi è la più magra!- la sfidò rei –tanto è di parte masso abnorme di ormoni!- rispose indispettita silica –ma facciamolo comunque!- iniziarono a corrermi dietro –aleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!- gridarono all’ unisono, io cercai di affrettare il passo ma non ci fu maniera, erano più veloci di me. Lo sarebbero state anche con l’ armatura e le armi pesanti addosso in quel caso specifico. Mi raggiunsero che non ero neanche ai gradini del negozio di ryuk e mi afferrarono: rei per una spalla e silica per un ginocchio tenendomi attaccato alla parete. –ora rispondi ale- mi guardò rei mentre stringeva la presa –chi di noi due è più leggera?- sorrise in modo da farmi capire chi dovevo dire per rimanere in vita –si dai! Dillo ale! Chi è la più magra!? Miss porto la quarta e sono più alta o io?- mi guardò con un’ espressione che non credevo possibile per quel viso così dolce e tenero. –aaaaaamh… ecco io credo di dover andare da ryu..- ryuk uscì in quel momento –oh no, io non ho bisogno di aiuto, prego rispondi pure- sorrise –maledetto… questa me la paghi… ti faccio mangiare carbone per un anno!- pensai, mentre le due incalzavano per sapere il verdetto. Non so quanto avrei pagato per non trovarmi in quella situazione. –l-l-la più leggera è… tutte e due!- le guardai –ognuna di voi due è leggera per la corporatura che ha, silica perché è bassa e rei perché i prosperosa- sorrisi e sperai che mi lasciassero andare –e così io sarei bassa eh?- silica mi morse alla gamba –ti mangio maledetto spilungone!- rei mi strinse tutte e due le spalle e fu pervasa da un’ istinto omicida che perfino il berserk scappava a tal vista –e io sarei leggera per il seno che ho? È per questo che sono leggera!?- mi diede una testata –tu non sai che vuol dire avere una quarta! E essere alta un metro e settantacinque!- per fortuna persi i sensi grazie alla testata e mi salvai in parte. Fu ryuk a strapparmi alla presa delle due e a salvarmi.

Mi risvegliai sul letto del negozio mezzo intontito –ma che è successo? Ricordo solo un morso e una testata… di due demoni- -ADESSO PURE DEMONI SIAMO!?- mi ringhiarono contro all’ unisono silica e rei ancora infuriate per i paragoni di prima –p-p-p-perdono signorine! Non volevo!- mi nascosi sotto le coperte illudendomi che servisse a qualcosa. Parve funzionare perché non mi fecero nulla. Timidamente sbirciai fuori dalle coperte: erano sedute di fronte a me con le gambe incrociare come due versioni diverse della stessa ragazza. -C-c-che vi serve?- domandai –se non mi avete ucciso è perché vi serve un favore, vero?- mi sedetti e le guardai –ditemi tutto, se posso vi aiuterò- sorrisi e pensai di essere stato miracolato per un qualche motivo oscuro. Silica mi guardò –sai cosa si tiene ogni anno al piano 40, vero?- la guardai confuso –emh… che succede al piano 40 ogni anno?- silica sospirò –ma dove vivi?- -in una tenda… almeno fino a poco fa- -…- silica non rispose se non dopo qualche secondo –cooooooooomunque- continuò –si tiene la festa di inizio estate… ci sono un sacco di bancarelle e di negozietti e di giochi e di banchetti di dolci e poi i fuochi d’ artificio!- diceva le attività della fiera in un crescendo di eccitazione e felicità. Sembrava proprio una bambina delle elementari. –e quindi io che c’ entro?- sbadigliai –non mi piacciono le feste… troppo chiasso- silica mi guardò con uno sguardo di terrore misto a repulsione –c-c-c-c-cheeeeeeeeeee!? Sicuro di essere una persona normale!?- la guardai confuso –normalissima, perché? E comunque non mi hai ancora detto cosa vuoi- -fammi da accompagnatore… per quella serata… o-o-ok?- era diventata un peperone e guardava a terra –emh… dipende dagli impegni che ho… lo sai, il negozio non tira avanti da solo…- rei sbottò –ale! Ma che ti costa accompagnarla!?- -emh…. Tu da quando stai dalla sua parte? Comunque dovete chiedere a ryuk, non a me- silica mi rispose, sempre senza guardarmi –ho già chiesto…. Ha detto che se vuoi va bene… e mi ha anche detto di dirti che non si è scordato del carico doppio di lavoro e che quadruplicherà se non accetterai…- tremai al solo pensiero del lavoro –dimmi solo dove e quando, e come devo vestirmi… ok?- silica mi guardò con un’ espressione felicissima sul volto –va benissimo ale!- rise e mi saltò al collo facendomi cadere dal letto sbattendo la testa –ahia! –mi lamentai io, ma lei era così felice che non ce la feci a scrollarmela di dosso e iniziai a coccolarla, poi mi accorsi che stava piangendo –ehi… va tutto bene silica?- lei mi guardò sorridendo mentre piangeva –si ale- sorrise –ho trovato qualcuno con cui andare finalmente… tutti volevano solo mostrarmi agli altri come trofeo… so che tu sei diverso… asu…- le tappai la bocca –non parlare di lei… davanti a me… ok?- lei annuì un po’ confusa e io la liberai –me lo dice la mia amica che sei diverso… e che non ti importa delle apparenze… quindi… grazie- sorrise e si alzò –ooooooplà- si pulì dala polvere l’ armatura e saltellò tutta felice verso la porta –tra una settimana alle 7 al portale di teletrasporto! Ciao ciao!- se ne andò con la felicità al settimo cielo. Io mi alzai. -Che botta…- mi massaggiavo la testa, rei mi sorrise –sapevo avresti fatto questa scelta ale- sorrise e si avvicinò a me –tu sei buono qui –mi toccò il cuore –e qualcuno se ne accorgerà presto o tardi- -più tardi che presto pare- risi e mi stiracchiai –che dormita che ho fatto- camminai per andare verso il bancone e mi ricordai di una cosa: non avevo visto il drop del boss –ehi rei… ti va di vedere l’ effetto che ha il mio drop? Io non l’ ho ancora controllato- lo cercai in tutto l’ inventario senza trovarlo –ma dov’ è? Dove l’ ho messo? Oddio…. Non dirmi che è rimasto nel doungeon! Cavolo!- mi appallotolai –era sicuro un drop ultra raro… e adesso… puf.. sparito… ah… come soffro- rei mi guardò ridendo –tu ridi… io soffro invece- ribattei io ormai a terra in posizione fetale. Allora rei si alzò e si avvicinò a me –testone, l’ ho preso io perché il tuo zaino era pieno- -pieno?- ero perplesso, ero certo che avessi finito ogni oggetto consumabile nell’ inventario –pienissimo ti dico!- dev’ essere un errore ma… a quanto pare hai di nuovo tutte le provviste con cui eri partito- sorride e mi fa vedere lo zaino pieno –emh… wow… non l’ avrei mai detto- risi –questo si che è cu…- rei mi guardò malissimo, non le piacevano riferimenti volgari –questo si che è cosa ale?- -cu… cu… cuore da programmatore! Si quello volevo dire!- mi guardò confusa –perchè dici così?- -ma è semplice, perché evidentemente abbiamo finito la quest con il tempo migliore e quindi ci hanno premiato ridandoci le risorse! Cuore da programmatore! Capito?- rei sorrise –viva il cuore da programmatore allora!- esultammo come bambini, e io pensai che forse non si stava poi così male li dentro. certo, volevo ancora andarmene da li ma, non avevo più quella fretta di qualche giorno fa. Volevo godermi ancora un po’ quella spensieratezza, quei momenti con ryuk e gli altri matti del piano 35. E volevo capire di più quello che ero io, e quello che sarei potuto diventare stando un altro po’ di tempo dentro a SAO. Rei mi riscosse –allora? Non vuoi vedere il drop che effetto ha? Dai che sono curiosa anche io!- gli occhi le brillavano ancora –tanto non te lo presto lo stesso sai?- lei gonfiò le guance –che antipatico che sei!- -antipatico? Sono quasi morto per quel drop io- risi –adesso vediamo che fa, ok?- -ooooooook capitano- rise ridendo rei.

Controllai il drop. Era un drop unico, come il mantello della possessione, solo che questo infliggeva status caos a personaggi che non avevano un livello abbastanza alto in esaminare. Ecco perché io ne ero immune, poteva non essere al massimo ma era un livello quasi vicino al minimo richiesto per il potenziamento massimo. Agiva in un area di 2.5 kilometri, come un miasma che andava a intaccare i comandi delle giunture del corpo, facendo così in modo da trasformare, non più di 2 persone per volta in burattini e farli combattere dalla nostra parte per non più di una trentina di secondi. –ecco perché il boss a un certo punto non aveva più il controllo su di te…- indicai una nota scritta in piccolo –non funziona se la barra della vita è al di sotto dell’ arancione e richiede 15 secondi per essere di nuovo utilizzabile, l’ effetto può però essere cumulabile, quindi questo spiegherebbe perché il  controllo è durato un sacco di tempo su di te…- guardai rei –stai bene tu invece?- lei mi guardò sorridendo –mai stata meglio ale!- sorrisi, almeno non era stata colpita molto, ne da me, ne dal boss per fortuna. La misi via e scesi giù da ryuk che si trovava in cucina –ehi pelatone, che cucini di buono?- entrai in cucina e si sentiva un profumino –non te lo dico- rise lui –oh ma dai ti ho fatto guadagnare quello che facciamo in un mese boss!- ero disperato, volevo sapere cosa stava cucinando. –tecnicamente sto riscaldando ma va bene così- rise di gusto –ma che sei stato in un ristorante a portar via?- cercavo di sbirciare -veramente no- disse lui coprendomi la vista di quel fantastico odore –me l’ ha portato una ragazza che cucina bene- rise –e chi sarà mai quella che viene qui nella bottega oscura del fabbro ryuk?- mi misi in posa simil fantasma e feci la linguaccia a rei –bleeeeeeh temimi sono ale il fantasma!- si misero a ridere tutti e poi risi anche io. Avevo deciso, volevo ancora uscire da quel gioco, ma me la sarei presa con comodo, senza smaniare per arrivare primo o cose del genere. Ryuk mi mise una mano in testa –tu si che attiri le ragazze come una calamita eh?- -eh?- lo guardai –che c’ entro io ora? Che intendi?- -rei, silica… mia figlia… e quell’ altra… vengono tutte da te no? Le attiri- rise –bhe, veramente vengono per chiedere favori… quindi diciamo che sono un tutto fare delle ragazze- risi –rei, devi prendermi la tenda, ricordatelo- la guardai e mi tirai piano le orecchie –sai che succede sennò vero?- ridacchiai. Rei sbuffando mi sorrise –si si, ho capito maniaco delle orecchie, grazie per non avermele staccate- se le massaggiò piano –fai paura quando ti arrabbi tu- .perchè non hai visto mr. Pelta qui dietro- risi –che vorresti insinuare con questo ale?- ryuk stava tremando dalla voglia di dare un colpo –che sono un tipo manesco io?- -io? Noooooo, non mi permetterei maaaaaaaaaai di dire una cosa del genere- -io ti ammazzo sottospecie di pulce- potevo vedere le vene della testa gonfiarglisi mentre sorrideva –lo vedi allora che ho ragione io?- risi –vado a apparecchiare insieme a rei, a dopo pelatone- apparecchiammo e mangiammo dello stufato di cinghiale preparato e riscaldato alla perfezione. –cavoli che buoooooono- mi battei sullo stomaco –sono felice di essere uscito vico dalla domanda titanica- risi, rei mi guardò –tanto lo so che sono io più leggera di lei- ryuk mi guardò –ah, che hai risposto alla piccola tu?- -che vado, ovviamente- sorrisi –e quando avete appuntamento?- mi fece lui –tra una settimana alle 7 all’ altare del tele trasporto, contento ora detective?- ridacchiai –abbastanza soddisfatto, si- rei scoppiò a ridere –sembrate un padre geloso e il ragazzo della figlia- ci guardammo e esclamammo all’ unisono –ma che sei scema?- in mezzo a tuto il ridere post-pranzo delizioso sentimmo qualcuno bussare alla porta, rei si alzò –vado io!- camminò verso la porta e la aprì. –oh ciao- sorrise –sei tu allora eh…-
 
A chi si starà rivolgendo rei? Sembra conoscerlo molto bene, ma chi sarà mai questa figura che si staglia contro luce alla porta? Lo scoprirete nell’ attesissimo (ma de che) seguito di sao in prima persona

Ebbene si ragazzi, sono ancora qui, pensavate fossi morto eh? XD lo pensavo anche io u.u non preoccupatevi però, non ho avuto incidenti ne altro, solo l’ ispirazione che non arrivava e altri problemi, detto ciò, spero abbiate fatto una buona lettura e mi auguro che continuerete a segurmi, anche se non ci saranno date precise di uscita purtroppo. In ogni caso, recensite se volete e fatemi sapere che ne pensate ^^ consigli e/o critiche sono sempre ben accetti purchè fatti con una motivazione u.u detto ciò alla prossima minna!

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Capitolo 12
*** Capitolo 11- Cieli stellati e lezioni di tango ***


Capitolo 11- Cieli stellati e lezioni di tango

In controluce potevo notare una figura purtroppo per me sgradita, ma non era Kirito. –Eggià… avevo del tempo libero e così…- Asuna si stava tormentando le mani e a stento riusciva a guardare dentro la fucina –a-a-a-allora… com’ era il cinghiale?- disse continuando a guardare a terra e a stento alzando la testa, forse per paura di incontrare il mio sguardo. -Era delizioso… davvero ma… come mai stai qui sulla porta?- Rei la guardava confusa –Non vuoi entrare?- Asuna scosse la testa. Ora non avevo dubbi era per paura di una mia reazione negativa. –Cioè… in realtà vorrei ma… non so se sono bene accetta… da tutti…- sospirò –Ad ogni modo… dovrebbe venire Silica in giornata… a chiedere una cosa ad Ale…-. La guardai. Quindi era per questo che aveva fatto il pranzo per tutti? Per cercare di corrompermi? Credeva davvero che mi abbassassi a tanto? Sentivo la rabbia e il disprezzo crescermi in una maniera incontrollabile, ma decisi di lasciar correre e andarmene per non iniziare a litigare -… potevi risparmiarti la sceneggiata allora… tanto ho già accettato…- mi alzai lanciandole uno sguardo simile a quello di disprezzo –vado a rimettere a posto la forgia… a dopo- dicendo questo scesi le scale che portavano alla forgia. Non volevo far vedere a nessuno quanto stessi ancora male per tutte le faccende precedenti, quindi preferivo rimettere in ordine tutto quello che potevo per tenermi impegnato.

Nel frattempo che sistemavo la forgia, Rei quasi costrinse Asuna a entrare per offrirle almeno un thè, dicendo che doveva sdebitarsi in qualche modo. –Ma non serve… dico davvero… l’ ho fatto perché avevo del tempo libero…- -Non voglio sentire ma Asuna, devo ripagarti in qualche modo- disse la mora andando in cucina –Bhe… in effetti una cosa che potresti fare ci sarebbe… ma… non me la sento di chiedertela… allontanerebbe anche te…- si rattristò ancora più di prima –Stavolta l’ ho fatta proprio grossa…- Rei la guardò stupita –emh… e che avresti mai fatto di così irreparabile da voler quasi sparire?- Asuna la guardò –Ho… ho fatto uno scherzo molto cattivo… a qualcuno che mi era amico… e l’ ho messo nei guai… davvero grossi… ma per fortuna… si è risolto tutto… più o meno… credo… non lo so più… non so neanche più perché diamine ho fatto quella stupidaggine…- dopo aver messo su il thè la guerriera corvina le si avvicinò –Emh… se me la spieghi magari… ci arriviamo in due no?- sorrise e si sedette accanto a lei –Dai dai dimmi tutto adesso, va bene?-. Mentre diceva questo si sentì un rumore di materiale caduto provenire dal magazzino. Andarono a controllare tutte e due portandosi dietro Rei l’ ascia e Asuna lo stocco.

Quando aprirono la porta la scena che si presentò era comica: da sotto delle spade e delle armature spuntava il faccione pelato di ryuk a metà tra l’ imbarazzo e la sofferenza dovuta al peso degli oggetti sopra di lui. Erano delle armature semplici che tenevamo nel magazzino dietro al bancone in caso qualcuno ne avesse chieste in massa per aprire un nuova gilda e ne volessero fare un grande ordine. –Emh… non è che mi dareste una mano ragazze?- la mora e la rossa scoppiarono a ridere ma lo aiutarono comunque domandandogli poi come avesse fatto a cadere sotto le armature –E come ho fatto… ho aperto l’ armadietto per prendere la scopa a quel disgraziato di Ale… e BUM!- battette le mani così forte da far sobbalzare le due ragazze –mi è cascato addosso tutto quanto…- cercò di imitare la mia voce con un pessimo risultato. Non era mai stato bravo a fare le imitazioni, figuriamoci poi di una persona molto più giovane di lui. –Si si boss ho sistemato tutto in magazzino, non cadrà niente- sospirò –Io gli riduco la paga ancora se continua così…-. Le due iniziarono a ridere fino quasi a diventare rosse in volto –Non ci credo! L’ ha fatto davvero per pigrizia?- disse Rei tra una risata e l’ altra -E per cos’ altro secondo te? Non conviene neanche a lui sistemare male tutto- sbuffò il calvo. Io nel frattempo ero intento a spolverare l’incudine dai rimasugli che vi erano depositati sopra, quando mi soggiunse una terribile realtà: io non sapevo ballare neanche un lento, e in ogni festa che si rispetti si balla. Ovviamente sao non faceva eccezione, ma se avessi schiacciato un piede anche per sbaglio a Silica sarei deceduto sotto i colpi di daga della suddetta. –O cavolo… sono morto… a meno che… Rei non mi insegni qualcosa in meno di una settimana… ovviamente…- finii in fretta e salii di nuovo verso la sala da pranzo.

Arrivai poco tempo dopo e cercai tutti, anche abbastanza preoccupato. Non volevo di certo far fare brutta figura alla mingherlina e tenera domatrice. E volevo anche uscirne vivo e intatto ovviamente. Li trovai qualche minuto dopo grazie alle risate che arrivavano dalla cucina –Ehi emh… c’ è un problema con la questione Silica…- Ryuk mi guardò quasi fulminandomi –E il problema sarebbe?- lo guardai –Calmati tu, non intendo annullare l’ appuntamento della prossima settimana, ma io… non so…-. Non sapevo come fare a dire a tutti che non sapevo ballare e che anche un manichino da armatura aveva più grazia e leggiadria della mia persona. Soprattutto non volevo dare altri spunti a Asuna per potermi convincere a riallacciare i rapporti, ma non potevo tenermi dentro ancora a lungo quel segreto, o non ne sarei più riuscito a rimediare in tempo per l’ appuntamento. Quindi mi decisi e parlai -Non so ballare… e se le schiaccio un piede… mi lincia…- sospirai anche abbastanza sconsolato –Rei, non è che puoi aiutarmi tu? Lo avrai pure un minimo di ballo- la guardai speranzoso e illuso allo stesso tempo. Ma come temevo una mora che gioca con un ascia bipenne a due mani poteva essere aggraziata quanto un grizzly appena uscito dal letargo -Emh… veramente…. Ecco… io… non l’ ho mai presa in considerazione quella caratteristica…- disse lei ridendo –però c’ è qualcuna qui che ne ha un livello abbastanza ottimale- e indicò con la testa la spadaccina bianca che ancora non riuscivo a perdonare e che a sua volta non riusciva a guardarmi -… Fa niente, mi arrangerò da solo- finita la frase me ne andai al bancone. Non mi sarei mai e poi mai abbassato a chiedere aiuto a lei. Forse solo in punto di morte avrei accettato il suo aiuto.

La mattinata proseguì tranquilla, tranne per la rossa che se ne stette in silenzio in un angolino del retro bottega come un cane in punizione. Quando la gente si fece meno frequente decisi di parlarle. –Che cosa ci fai ancora qui? Non hai qualcuno da sfruttare o prendere in giro?- stavolta mi misi davvero a mettere in ordine tutto nel magazzino. Volevo sentire che altre bugie aveva da dirmi e come intendesse scusarsi. Lucidai le armature che a causa della mia negligenza e della mia fiducia si erano sporcare e rigate lievemente, questo non giocava certo a favore della persona che accanto a me cercava timidamente di approcciarsi a me. Quando finalmente riuscì a parlare pronunciò prima in un bisbiglio qualcosa che non riuscii a capire. –hai detto qualcosa? Parla più forte che non ti sento- misi a posto una spada sulla rastrelliera e finalmente Asuna parlò –Io… io ci sto male ancora adesso… ok? Non riesco a fare un sonno tranquillo da quella storia… sono stata una stupida… scusami…- queste furono le uniche parole che riuscì a pronunciare -Puoi continuare anche tutto il giorno… ne passerà di tempo prima che mi passi stavolta.- volevo vedere quanto in basso potesse spingersi pur di avere il mio perdono. Perdono che non sapevo ancora se conferirle o no, sono sempre stato una persona che dà seconde o terze possibilità. O almeno così pensavo fino a quel momento. -Neanche… se ti… insegnassi a ballare…? Almeno un pochino… mi odieresti di meno…?- cercò di prendermi il braccio ma mi scansai. Dovevo immaginarmelo che sarebbe andata a parare li. “se gli faccio vedere che posso essergli utile magari mi perdona”. Questo fu l’ unico ragionamento che mi passò per la testa potesse aver avuto. Mi girai e la guardai in un modo che non credevo possibile. Era un misto di delusione e sconforto. Più delusione che sconforto a dire la verità. Non mi aspettavo scendesse davvero fino a quel punto. Ripensandoci si, fece un ragionamento sensato. Ma ero troppo arrabbiato per accorgermene. –Neanche se mi insegnassi a ballare- la superai lasciandola lì da sola e probabilmente sconfortata al massimo e tornai al bancone -uff… oggi la giornata è fiacca- sbadigliai fingendo di essere solo.

Asuna uscì a passo svelto dalla bottega. Non riuscivo a passare sopra a quel che era successo quella volta. Mi arrivò un messaggio da parte di Silica –Emh… tu sai ballare decentemente, vero?- quel che temevo era avvenuto: anche lei si era posta quest’ interrogativo. Ora che potevo fare? Ero nel panico, dovevo dirle la verità o mentire spudoratamente? Il fattore decisivo che mi fece scegliere la via dell’ onestà fu proprio lo scherzo di pessimo gusto che mi avevano rifilato quei due il giorno prima. Fui il più sincero possibile. –Bhe ecco… veramente no… non sono capace neanche a fare un lento…- inviai sperando che non corresse alla bottega intenta a uccidermi. Dopo alcuni minuti mi arrivò un messaggio lunghissimo nel quale mi spiegava i passi base e mi ricordava di esercitarmi con qualcuno per tutta la settimana almeno due o tre ore al giorno. Io ero incredulo, quella ragazzina aveva davvero tutta quella maestria nel ballo? Poi arrivò un messaggio quasi subito dopo. –Ah, comunque quelle sono le basi del tango, così tanto per dirtelo… IMPEGNATI E NON SCHIACCIARMI I PIEDI!-. Ero allibito, dovevo imparare il tango in una settimana. Mi assalì lo sconforto più totale e mi preparai per la peggiore delle ipotesi, il mio fallimento e la sua umiliazione. –Ok… quanto ho vissuto più o meno felice e contento?- mi misi a contare con le dita -… Solo un anno e due mesi…- sospirai dicendomi che dovevo almeno provare a salvarmi la pelle.

–Boss, io vado a cercare qualcuno che mi dia lezioni… di tango… tanto qui non viene nessuno- dalla cucina arrivò un colpo di tosse seguito da un “ti voglio a casa prima delle 8, mi sono spiegato?”. Dopo qualche battibecco sul fatto di tornare o meno prima delle 8 riuscii a uscire dalla fucina. Ora dovevo solo trovare qualche ragazza pratica di tango. –maddai anche tu, quanto credi che ci vorrà? Ce ne sono tante di sicuro!-. Iniziai la ricerca ma senza successo purtroppo me: dovunque andassi vedevo solo ragazze con una statistica forza quasi pari a quella di rei, alcune sembravano personaggi maschili tanto erano muscolose.

Tornai sconfortato e rassegnato a ballare e fare le prove con un manico di scopa come ogni zappa che si rispetti. –posso fare da solo per davvero… spero… però… facendo così senza compagna… pesterei di sicuro i piedi a Silica…- sospirai e entrai nella fucina con la faccia di un cadavere. –sono morto… ragazzi… mi ha fatto piacere conoscervi…- poggiai la testa sul bancone completamente spossato. Avevo davvero perso le speranze e solamente un miracolo poteva salvarmi. O trovare qualcuno di così tanto folle da sopportarmi e sopportare il mal di piedi che ne sarebbe derivato. –Boss… tu non sai fare proprio niente eh?- non riuscivo neanche ad alzare la testa tanto ero demoralizzato –Ma che dici? Io che faccio una cosa del genere?- scoppiò a ridere –Ovviamente non ti sei neanche accorto che è passata a trovarci Liz…- sospirò aggiungendo un “che devo fare con un testone come te?” al quale risposi con un “usarmi per alimentare il fuoco della fucina? Potrebbe essere un idea tanto sono condannato” questa era così squallida che tutto quello che gli uscì in risposta fu un classico –almeno salutala capra!-.

Riuscii solo a girare di lato la testa –Ah Liz… buona sera…- tornai a nascondere la faccia nel bancone –Emh… sembra ti sia morto il gatto… che hai?- disse la collega di fucina punzecchiandomi nel mentre la testa con un dito –Non ti riesce più neanche una spada classica e sei depresso perché ormai la tua carriera è finita e devi fare altro se vuoi vivere?- senza spostare minimamente la testa o reagire riuscii a bofonchiare uno sconsolato -Ma che… è peggio… non so ballare… e devo imparare il tango in meno di una settimana…- sospirai più a lungo di prima –Silica mi ammazza se non ci riesco…-. Liz stava trattenendo le risate –Davvero è solo questo? Sembrava chissà che!-. La guardai con la faccia completamente piatta e stavolta scoppiò a ridere. Non aveva su il suo solito abito da lavoro, segno che probabilmente si era presa una giornata di pausa. Più che meritata direi. Indossava un maglione largo due volte lei e lungo fino a poco sotto la pancia arrivava quasi alla metà della coscia. I soliti scarponi un po’ slacciati in cima e quella che credo fosse una gonna tendente al rosa che le richiamava il colore dei capelli. Era appoggiata al bancone dove fino a poco fa stava mostrando dei progetti al calvo proprietario della bottega, probabilmente per chiedere consiglio o solamente per vantarsi un po’.

–Beata te che puoi ridere- bofonchiai io, quando guardandomi con aria di superiorità mi disse –Che ti costava chiedere a me scusami?- iniziò a punzecchiarmi la testa con l’ indice sinistro –stu-pi-do!- e riprese a ridere. La guardai incredulo. Il miracolo era avvenuto. Ora una strana aura di luce e gloria la ricopriva. Almeno ai miei occhi. Potevo ancora salvarmi e fare bella figura davanti a tutti. Lo stupore mi aveva annebbiato i pensieri e quello che mi uscì fu un commento indelicatissimo da fare a una ragazza, chiunque essa fosse stata. –E da quando in qua tu sai ballare?- riflettendoci adesso, quella fu una pessima frase da dire. –COME PREGO!? STAI INSINUANDO CHE NON HO UN MINIMO DI FEMMINILITA’ PER CASO!?- l’ onda d’urto della voce di liz mi fece quasi cadere dallo sgabello. Avevo sguinzagliato un tornado. –Chiedo perdono liz! Non volevo insinuare nulla! Giuro!- tutto quello che potei fare fu congiungere le mani e pregare che le bastasse per non iniziare a colpirmi malamente a suon di mazzate. Fortunatamente il piano riuscì alla perfezione. -MH! Meglio per te!- incrociò le braccia e gonfiò le guance –Stupido di un ale… se vuoi posso insegnarti io… ovviamente gioirei a vederti pestato da Silica per quello che hai detto poco fa, te lo meriteresti proprio… ma so quanto fa male un piede pestato, e non ne usciresti vivo… e siccome mi serve una mano fra qualche tempo devi rimanere vivo almeno fino ad allora- la guardai. Ero pronto per fare un altro tentativo di fiducia? È pur vero che stavo parlando con l’ unica persona a parte una certa rossa di nostra conoscenza che potesse evitarmi colpi su colpi da parte della piccola e irascibile castana. Espressi comunque la mia opinione, tanto valeva essere sinceri. –Ma che solo quando vi serve qualcosa venite da me?- sbuffai ma si vedeva che ero nettamente più sollevato dalla notizia della mia nuova maestra di ballo   –Va bene… grazie per le lezioni…- dicendo questo vidi liz scendere e porgermi la mano. La guardai confuso. Non connettevo affatto dopo tutto il girovagare. Sembravo davvero un ameba informe che non voleva pensare a nulla. Passai un po’ di tempo a far passare il mio sguardo dalla sua mano al suo viso continuando a non capire. Finalmente feci la domanda che mi arrovellava quel poco di cervello che mi era rimasto. –E adesso che c’ è?- ci fu un silenzio imbarazzante di qualche secondo -Ma sei scemo o cosa?- fece lei- Non eri tu quello che voleva imparare a ballare? Su che non ho tutta la serata- Ryuk ridacchiò –veramente puoi fermarti anche a cena se vuoi- lo guardammo io stupito perché l’ aveva invitata a restare a cena, lei invece ancora con la mano sospesa a mezz’ aria incredula del fatto che il fabbro muscoloso e calvo sapesse cucinare qualcosa di commestibile. –Come mai tutta questa gentilezza oggi?- mi decisi a dire infine suscitando l’ ilarità del mio calvo datore di lavoro –Semplicemente so che Ale è incapace a ballare e che i piedi dell nostra ospite si gonfieranno fino a farle male prima che tu finisca di schiacciarglieli, quindi tanto vale farla restare qui a cena-

 Liz mi guardò terrorizzata. Evidentemente non si rendeva conto di che caso disperato e quasi irrecuperabile fossi in realtà -Ma sei davvero così capra?- Indietreggiò lievemente. Credo che le fosse balzata in mente l’ ipotesi di lasciar stare e andarsene rinnovandomi le condoglianze. Io risposi tranquillamente, conscio delle mie movenze. –Emh… immagino che la risposta sia si?- mi misi a ridere per smorzare la tensione e evitare di deprimermi e farla scappare. La nostra gentile ospite si fermò e poggiò una mano sul manico della sua mazza lavorata che dal fianco le arrivava a metà coscia, spuntando da sotto il maglione. L’ avevo notata solo ora che mi ero ripreso –E allora per ogni volta che mi schiacci un piede ti arriva una mazzata sulle gengive, va bene?- sorrise come un pugile che vede un sacco da boxe dopo una pausa. Mi ero dimenticato di quanto una donna dai lineamenti così delicati potesse essere sadica e crudele, ma mi vidi costretto per ovvi motivi ad accettare. –Emh… o-o-ok, starò attento- il pensiero di quante martellate mi avrebbe dato mi fece paura, ma ero fiducioso.

Iniziammo a metterci in posizione e subito mi fermò –ma in che posizione ti metti? Ti sembro un blocco di ferro?- sospirò. In effetti non avevo mai ballato con nessuno ne tantomeno l’ avevo visto fare, quindi mi approcciai a lei come mi approcciavo a un blocco di materiale –perché… come ci si mette?- la guardai piuttosto confuso. Liz mi guardò come se fossi l’ ultimo stupido sulla faccia della terra… ed effettivamente per quanto riguardava il ballo lo ero –allora… la posizione dell’ uomo è questa- mi prese il braccio destro e se lo portò dietro la schiena –mentre quella della donna è questa- mise il suo braccio sinistro sulla mia spalla destra –ecco adesso devi… devi… emh…- stava arrossendo e non poco –devo?- le feci io ancora più confuso di prima. Ipotizzai quindi che ne l tango l’ uomo dovesse fare la prima mossa, ma qual’ era? Poi ebbi l’ illuminazione. –ah giusto i passi!- iniziai muovendo il piede ma la mia insegnante evidentemente ancora imbambolata non se ne accorse e accadde quel che temevo: le schiacciai il piede facendole lanciare un grido di dolore di rara intensità.

–AHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!- ritrasse il piede e si allontanò –ma vuoi avvisare!?- saltando su un piede solo siavvicinò al bancone ormai privo dei progetti. Tentai di giustificarmi visto che avrei dovuto accorgermi in che stato fosse e avvisarla che avrei iniziato –Non volevo, davvero… pensavo fossi pronta… fa male?- le chiesi abbastanza preoccupato –tu che dici? Certo che fa male! –si sedette e iniziò a massaggiarsi il piede –cavolo sei un pezzo di legno… una settimana… no… non basterebbero 10 anni per farti sciogliere- purtroppo ciò che le avevo detto prima non aveva funzionato. Non pensavo di averle fatto così male.
< br/>-Questo è un po’ offensivo… non credi?- le andai accanto cercando di non farla pensare al dolore -Dai pass…- non feci in tempo a terminare la frase che mi arrivò un colpo di mazza in piena bocca. Non mi aspettavo lo facesse sul serio, ero abbastanza sconvolto e non feci altro che guardarla. Lei per tutta risposta poggiò la mazza sul tavolo e, dopo aver poggiato il gomito sul bancone mi guardò. –Bhe? Che c’ è da essere sorpreso? te l’ avevo detto che ti prendevo a mazzate sulle le gengive se mi schiacciavi i piedi!- mi stavo tenendo la bocca pensando che forse era meglio chiedere una mano a qualcuno di meno violento. Già, a trovarlo dentro sao. La serata passò tranquilla più o meno, di certo parlavo poco a causa di tutte le martellate sulle gengive che mi erano arrivate. A cena finita ci fu un breve commento sulla lezione odierna. Ero abbastanza stanco, oltre che dolorante, quindi dopo aver salutato tutti andai fuori e mi sdraiai sul prato artificiale limitrofo alla fucina. Nonostante tutto riuscii a sentire per un po’ quello che si dissero i miei due colleghi –È proprio senza speranza eh?- fece il calvo guardando una liz ancora semi dolorante –Non credevo possibile che qualcuno fosse così capra con i piedi… a parte questo… che è successo? Tra lui e Asuna dico… è arrivata quasi in lacrime da me dicendo che era stata una stupida e aveva fatto un torto a Ale… mi spieghi?- lo guardò un po’ preoccupata e molto confusa. Sapevano entrambi che non era un comportamento da me. Il proprietario della fucina decise quindi di esporle un fatto molto alla larga. -Bhe è successo qualcosa in effetti… ma non so se sono io quello che te ne deve parlare… dopotutto riguarda loro due- ryuk guardò fuori dalla finestra –forse la persona più adatta a cui chiedere è lui-. Liz guardò fuori dalla finestra e le sorse spontanea una domanda –Ma non dorme mai qui dentro?- lo vide scuotere la testa –Dice che vuole ricordarsi il cielo di questo posto visto che da dove viene lui non riesce a vedere le stelle- Lizbeth, questo il suo nome completo, rimase stupita a sentire questa risposta e quando riuscì a parlare di nuovo disse -Eh? E dove abita nel mondo reale? Tu lo sai? Da dove viene?- guardò ryuk molto incuriosita. Lui le spiegò che non sapeva di preciso da dove venissi, che non avevo voluto dirglielo e che sviavo il discorso ogni volta che l’ argomento andava a finire su quel punto critico. Liz decise quindi di essere un po’ più comprensiva con le lezioni, quindi meno martellate sulle gengive per me.

Mi trovavo fuori sdraiato sull’ erba a guardare quel magnifico cielo stellato senza una nuvola, purtroppo non riuscivo a vedere la luna, probabilmente era dietro alla fucina un pensiero mi arrovellava la mente, che per quanto stanca non riusciva a toglierselo di torno. Parlai da solo, o forse a qualcuno che non c’ era sperando in una risposta. –riuscirò mai a perdonarla?- mi domandavo contemplando  quell’ immensità –probabilmente mi ha detto la verità sul non sapere nulla… forse dovrei provare…- poi mi tornò in mente la scena di quel pomeriggio e mi diedi dello stupido sorridendo a malapena -No… dopotutto il pranzo ce l’ ha portato per convincermi ad aiutare Silica…- sospirai e mi diressi verso quello che ormai restava del mio giaciglio ormai a cielo aperto. Sarebbe stata una lunga notte di pensieri, o almeno così credevo. Infatti appena mi sdraiai caddi nel sonno più totale.

Quando mi risvegliai il giorno dopo feci fatica a uscire dalla tenda: non volevo fare altre lezioni di ballo. Lavorare si, ma per quanto riguarda il ballo, avrei volentieri saltato direttamente a dopo la festa se possibile. Mi guardai intorno per vedere se ci fossero altre sorprese o tentativi di perdono da parte sua. Fortunatamente non era presente nulla e quindi tornai a fantasticare sull’ ipotesi di salate avanti i giorni -Già, peccato che non si possa…- uscii sospirando e tornando dentro la fucina come al solito, le giornate si susseguirono tranquille e i miei piedi schiacciavano sempre meno quelli della mia paziente maestra, dovevo solo restare concentrato e sarebbe andato tutto bene. Intanto infuriava la battaglia per la conquista dei piani e mi chiedevo se andasse tutto bene. Iniziavo davvero a essere preoccupato, anche se non lo ammisi mai, anche per Asuna, che volete farci? Ho il cuore tenero.

Direi che era abbastanza evidente questa mia preoccupazione generale tanto che quando venne Liz quel giorno stavo guardando fuori e non la notai neanche –emh… proontooooooooo c’ è qualcuno in quel cervello pixelloso?- mi tamburellò davanti al gomito risalendo lungo il braccio davanti con le dita fino a raggiungermi la fronte. –Eh? Cosa? Oh Liz… non ti ho sentita arrivare… scusami- la guardai –Dimmi pure, come posso aiutarti oggi?- dopo i soliti saluti e ricriminazioni per il ballo mi guardò –Mh… bhe vedi… hai presente il tuo amico con lo spadone?- la guardai ancora un po’ confuso. Che si fosse presa una cotta e volesse usarmi come tramite tra i due come una specie di piccione messaggero? –Lele dici? Emh… si, ma che c’ entra adesso?- Ora che la guardavo meglio, sembrava una bambina che ha fatto un pasticcio e si vergogna di dirlo al fratello o comunque a una persona di cui si fida. Dopo circa 5 minuti buoni passati a tromentarsi le mani e sviare il discorso con domande del tipo “visto che bel tempo oggi?” o “pensi che domani ci saranno altre quest speciali dove potremmo raccogliere più materiale” si decise a parlare –Bhe ecco emh… se magari può accompagnarmi in una spedizione visto che sei impegnato tu- stavolta ero confuso –impegnato io? Oggi… bho non mi pare… che giorno è?- mi guardò per almeno un minuto senza dire nulla –emh… liz? Ci sei ancora? Sei collassata?- scuotendo piano la testa e assumendo un’ espressione totalmente incredula e di chi ha perso tempo mi disse solamente in un soffio quasi percettibile -tu sei scemo proprio…- mi girò la testa verso il calendario. Quello era il giorno della festa. Realizzai subito quello che significava. La mazzuolatrice mollò la presa e mi guardò -Adesso hai capito che giorno è e qual è l’ impegno che hai?-.

Sbiancai, mi ero completamente dimenticato dell’ appuntamento con Silica. –L’ APPUNTAMENTO CON SILICA PORCO ADAMANTIO!- feci in tempo a finire la frase che arrivò ryuk dal piano di sopra –te l’ eri scordato vero?- lo guardai con la faccia di chi controlla il prezzo in un negozio di vestiti e esce senza comprare nulla. Prevedevo già dolori per me –chi? Io? Ma ti pare? Ce l’ avevo segnato in agenda uh! Ma come si è fatto tardi devo andare a prepararmi o non farò in temo ehehehe- ci fu un silenzio imbarazzante per due minuti. I due minuti più lunghi della mia vita. E anche il calvo era arrivato ormai dietro di me. senza fare il minimo rumore anche liz era pronta dietro di me –emh… perché mi stai dietro?- poi fu un attimo. Sentii un dolore lancinante all’ altezza del sedere… non di uno, ma di due piedi e all’ unisono Liz e Ryuk mi urlarono contro un semplice e meritatissimo –VA A CAMBIARTI CRETINO!-. Ricordo solo di aver fatto un frontale con tutte le mattonelle del pavimento e un goffo “SUBITO SIGNORE” detto da parte mia, prima di sparire su per le scale. Arrivai in tempo per l’ appuntamento. Veramente con due minuti di ritardo. Credevo di morire quando la vidi arrabbiata, dopo essermi scusato per il ritardo e averla scongiurata di non uccidermi notai com’ era vestita. Non immaginavo che un vestito del genere potesse metterla in risalto così tanto.
 

Si si lo so ragazzuoli, probabilmente mi avevate dato per morto… e diciamo che per un po’ lo sono stato XD sperando di non riprendermi pause epocali come quest’ ultima… vi lascio con questo succulento capitolo  con un finale che spero vi intrighi e mi raccomando fantasticate sull’ outifit di silica e vediamo chi ci azzecca o ci si avvicina ci sentiamo alla prossima e ancora scusate per l’ irregolarità dell’ uscita dei capitoli ma non è sempre facile trovare la voglia di scrivere, specie ultimamente… a presto ragazzuoli e ragazzuole mie XD avete vinto un biscotto al cioccolato per aver avuto la pazienza di seguirmi e leggere anche sto stralcio enorme di nota finale. Ringrazio inoltre i recensori LadySilmeria e Zephiel97 per le critiche costruttive che mi hanno fatto u.u

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Capitolo 13
*** incontriamo il padrone di casa ***


Capitolo 12- incontriamo il padrone di casa!

La figura minuta della ragazzina castana si stagliava davanti all’altare del teletrasporto, imbarazzata non poco. Effettivamente faticavo non poco a vederla in quel contesto, senza daga ne pet al seguito. Indossava un vestito con uno spacco non troppo evidente sul lato sinistro del vestito, il colore rosso di quest’ultimo ne risaltava gli occhi e la carnagione chiara, i capelli erano raccolti in uno chignon che le lasciava cadere due ciocche lievemente ondulate. Restai di sasso alla sua vista, era davvero bella. Non lo dico solo perché era di fatto carina, in quello stato sembrava più una piccola donna che una bambina.

-bhe? Che c’è? Ho qualcosa di sbagliato? Non ti piaccio? O stai laggando per caso?-, mi ripresi scuotendo la testa –no no, mi stavo solo godendo la visione della tua bellezza stasera, nulla più di questo-. La mia accompagnatrice avvampò iniziando a balbettare –l-l-l-lo dici a tutte, lo so che lo fai! Non sono niente di speciale… e di certo non un trofeo da mostrare, chiaro!?- mi aveva messo il broncio, ma questo l’aveva solo resa più affascinante e incantevole ai miei occhi. – Lo so che non sei un trofeo, non mi permetterei mai neanche di pensarlo, figuriamoci dirlo in giro, so che ti da fastidio- dissi mentre le porgevo la mano attendendo che la afferrasse, mentre borbottava qualcosa che suonava come un segno di assenso da parte sua. Feci per avviarmi al teletrasporto, ma mi sentii trattenere e guardai verso la piccola figura in rosso. Notai che aveva lo sguardo basso e non pronunciava nessuna parola. Mi abbassai al suo livello cercando di incontrare il suo sguardo –che ti prende adesso?— ero abbastanza preoccupato vedendola così nervosa. –bhe… ecco… io… io pensavo… e se non ci andassimo alla festa? Dopotutto sarà pieno di gente e sarà difficile muoversi… -- ero confuso. Come mai a un tratto voleva rinunciare? Non vedeva l’ora di godersi la festa in compagnia e ora voleva mandare tutto all’aria? Qui la cosa mi puzzava, e non poco.

-silica… qualcosa ti preoccupa? Ti senti insicura senza pina? Non credo ti faranno storie se la porti, dopotutto basta non farla attaccare no? O c’è altro che non vuoi dirmi perché ti spaventa?- le accarezzai la guancia, notai che aveva gli occhi gonfi, si stava trattenendo dal piangere ma ne ignoravo il significato. La piccola domatrice restava chiusa nel suo mutismo, decisi dunque di aspettare che si calmasse sedendomi sotto un albero e facendola sedere sulle ginocchia, mi sentivo un vecchietto che accudisce un nipotino che ha fatto un guaio –dai, aspettiamo qui fino a quando non ti sentirai pronta ad andare, va bene? Ormai te l’ho promesso, e inoltre ho il giorno libero— dissi ridendo. A quel punto mi guardò –quindi… vuoi andarci per davvero… non solo perché me lo hai promesso… e perché a…-- scosse la testa –perché lei mi ha consigliato te? Non vuoi sbandierarmi come un oggetto? Non lo fai solo per attirare qualche altra giocatrice? In molti lo hanno fatto… quindi non mi stupirei se…-- non le lascia neanche finire la frase che le diedi un leggero chop sulla testa –scema, ma ti pare? Se ho accettato è perché mi fa piacere e voglio divertirmi e farti divertire, perché altro avrei accettato sennò?— silica mi guardò massaggiandosi la testa confusa –si è vero sei carina e adorabile, ma sei anche una tipa tosta, insomma andiamo, quante altre ba… amh… battagliere giovani ragazze conosci che si battono mettendocela tutta? Sono tutt’orecchi, ti ascolto—stavo per dire bambine, mi avrebbe riempito di schiaffi, meglio evitare. –bhe… di giovani ragazze ce ne sono… alte e con qualcosa che io non avrò mai…-- sospirò sconsolata –so che sono scomoda, nessuno dormirebbe mai assieme a me… figuriamoci abbracciarmi o uscire insieme… sia qui che nel mondo reale… non proverebbero nulla in ogni caso… sarebbe tutta una finta apparenza… è per questo che li odio tutti… sono tutti fissati con l’aspetto— si appoggiò a me –magari non tutti tutti dai…--, le accarezzai la testa –ambè avevo pronto un altro chop sa— le dissi ridendo. Passammo qualche minuto sotto quell’albero poi si alzò e con aria sostenuta mi disse –ancora li seduto stai? Su su che la festa inizia senza di noi, in piedi  ale, fa il bravo accompagnatore e non schiacciarmi i piedi o sai che ti aspetta—mi alzai prendendola in braccio – rinfrescami la memoria dai— ridacchiai mentre lei si dimenava e cercava di liberarsi –MA CHE CAVOLO FAI!? METTIMI GIU’! POSSO CAMMINARE DA SOLA! E SE MI VEDE QUALCUNO CHE DOVREBBE PENSARE!?—si vergognava del tutto –se dovesse accadere che pensino quello che vuole, pure che sono tuo marito, almeno ti lasciano in pace— ci restò di sasso e ora il colore del suo abito sembrava rosa al confronto con il rossore del suo volto. Mi diressi ancora una volta verso il teletrasporto e entrammo. –piano 40, ristoro dell’avventuriero- dette queste parole la guardai mentre il teletrasporto si avviava.
< br />Dopo qualche secondo ci ritrovammo in un grande prato che rammentava quello dei nobili del periodo d’oro francese, anzi a una occhiata più precisa, erano proprio quelli francesi, con qualche differenza ma sembrava versailles, ero basito e avevo il mento che mi toccava terra quasi –cavolo che figata di posto!- la mia accompagnatrice mi diede un colpo al fianco –cerca di controllarti… qui si ritrova il fior fiore di aincrad… non mettermi in imbarazzo.- la guardai confuso. Lei sospirò –vedi- mi spiegò –ogni anno i giocatori che si sono distinti per dungeon, abbattimenti, scoperte e simili… si riuniscono qui, tutti assieme- mi guardò –che c’è?- -… ma quindi tu ti sei distinta in qualcosa?- … mi diede una pedata che mi facesse tenere il piede con le lacrime agli occhi –VILLANO!- si diresse verso l’entrata a dir poco imbufalita. Zoppicando la raggiunsi –ehi dai che c’è da essere tanto furiosa? Che ho detto che non va?- mi ignorò senza rispondermi e aspettando che ci annunciassero… poi lo vidi, c’era un tipo mascherato, la maschera sembrava fosse stata fatta di fretta e furia e aveva un’espressione grottesca che mi fece sussultare… o forse furono le trombe che richiamano l’attenzione. –LADY SILICA LA DOMATRICE E…- l’annunciatore mi guardò confuso… io più confuso di lui… -E IL SUO MISTERIOSO ACCOMPAGNATORE!- applaudirono mentre scendevamo, poi ognuno riprese a farsi gli affari propri, io cercai il misterioso giocatore in maschera, ma senza successo, era come volatilizzato, ma mi sembrava familiare quella maschera, dove potevo averla vista prima? Silica mi riscosse dai miei pensieri –ehi, perché non hai detto nulla al paggio? Adesso nessuno saprà che sei qui- -bhe perché misterioso accompagnatore fa più figo no? Da quel velo di mistero che fa pensare un sacco di cose fighe!- mi guardò allibita –io non so se sei scemo… o sei stupido- stavo per risponderle quando venni interrotto da un altro annuncio, un’altra coppia era arrivata.

-LADY ASUNA IL LAMPO E LORD KIRITO DEI CAVALIERI DEL PATTO DI SANGUE!- … ma poteva andare peggio dico io?pure buon viso a cattivo gioco dovevo fare… sorbire quelle frecciatine, e sorridere, reprimere la voglia che avevo di andarmene, la voglia di andarmene in forgia per sbollire la rabbia, ma quello che era peggio è che silica sarebbe stata sola e non potevo lasciarla li dopo tutto quello che ci eravamo detti prima di giungere al quarantesimo piano, non volevo ferire di certo una piccola bambina… e poi mi ricordava mia sorella… almeno nel gioco non volevo abbandonare qualcuno di a me caro, avrei sopportato come sempre e probabilmente parlato il meno possibile con chicchessia. Poi mi sentii tirare un lato della manica del completo che avevo preso in prestito da ryuk –ehi? Va… tutto bene? Sei diventato tutto scuro in volto quando sono arrivati loro due…- aveva ragione, ma scossi la testa –no no figurati, non mi aspettavo che ci fossero anche loro due, ero solo sorpreso, tutto qui, ma chi è che gestisce questa festa? Lo sai?- la minuta igura scosse la testa –purtroppo non lo sa nessuno, è una figura misteriosa, si dice che sia un giocatore di prima linea appena decente che rubi i mostri per livellare… però nessuno lo ha mai appurato, quindi non saprei…- alzò le spalle –bhe, fino a che siamo qui perché pensare a mostri e cose complottistiche simili? Godiamoci la festa solo noi due, dopo il ballo se vuoi… ecco… bhe…- distolse lo sguardo –puoi pettinarmi i capelli ok?- non coglievo davvero cosa la imbarazzasse, era una cosa normale in Italia.. forse da dove veniva lei no? –emh… ok? Ma non mi sembra tutta questa cosa intima diciamo- mi guardò scandalizzata, manco le avessi detto che era nuda in mezzo a tutti –ma come no? Insensibile! Per una ragazza è tanto lasciarsi pettinare! Vuol dire che si fida di te! Che ti affida tutto! Come fai a non capirlo ottuso spilungone!- il silenzio –silica…- le dissi –ci stanno guardando tutti… che facciamo?- lei si rese conto solo adesso di aver urlato attirando l’attenzione di tutti e stava per farsi prendere dal panico, per cui decisi di fare quello per cui avevo faticosamente pestato i piedi a liz e la presi per mano iniziando a dirigermi verso il centro della sala tenendole la mano alta e mettendomi poi in posizione –dai- dissi sussurrandole –ora facciamo vedere a tutti quanto siamo… emh… bravi a ballare? Non so… ma almeno non ci prenderanno per pazzi, diremo che era solo per attirare l’attenzione, ok?- la mia accompagnatrice annuii e poi iniziammo a ballare, inizialmente sembravamo due pezzi di legno, poi dopo che partì la musica iniziammo a scioglierci e poco a poco tutti iniziarono a danzare attorno a noi, non che fossero peggio di noi eh, ma certo non potevano rivaleggiare con la piccola castana che mi faceva da dama.

Dopo quello che mi sembrò qualche secondo finimmo la nostra prestazione, tutti ci applaudirono… tutti tranne uno, che ci guardava dall’alto di un pulpito, era un giovane con i capelli argentati, dagli occhi azzurro ghiaccio e vestito in modo elegante, completamente bianco con uno stocco altrettanto bianco che gli pendeva accanto. Ci guardava con aria di sufficienza e poi prese a scendere, solo quando fu a metà della scalinata applaudì, dopo che tutti ebbero finito –è lord rai del sacro stocco immacolato- mi fece presente una persona li accanto che non conoscevo –emh… ok immagino?- non mi faceva ne caldo ne freddo come informazione –ottima prestazione voi due, certo, un po’ precoci a iniziare le danze a inizio serata e senza che lo facesse il padrone di casa, ma suvvia, è un festival per celebrare la primavera no? Ci sono proprio tutti dai più rinomati alle nuove entrate… - mi guardò –finanche la feccia che se ne sta in panciolle- sospirò –dove ci troveremo di questo passo?- stavo per sbottare e andargli sotto ma era difficile muoversi con tutti che ti fissano, avrei messo in ridicolo silica, e non mi andava, già era difficile per lei dal momento che veniva considerata la mascotte dei party, non volevo metterci il carico da 90 anche io –ma in fondo, mi domando se questo non voglia dire che c’è speranza anche per le gelatine di fare qualcosa dopotutto no?- sorride… quel sorriso superbo che mi dava fastidio –mi scusi eh, mi sembrava un mortorio questa festa, non ci si dovrebbe divertire? Se il padrone di casa non si fa vedere è poi questa grande mancanza di rispetto iniziare a scaldarsi per permettere a lor detentore un piacevole spettacolo?- il gelo… il silenzio mi sembrava assordante, quando poi si sentì qualcuno ridere, proprio il proprietario di casa che riprese a scendere –invero nessuno mi parla mai in questo modo, ma è evidente che non ci tieni a andartene con le tue gambe no? Forse se ti scusi adesso potrei chiudere un occhio, altrimenti- si battè l’arma la suo fianco –potrei non essere di così buon umore, se capisci cosa intendo, apprendista fabbro- me lo guardai –e certo, facile no? Armato tu e disarmato io ti credo che vinci- sentivo silica tirarmi indietro –a.. ale s… scusati e basta… ti prego non fare stupidaggini- -fossi in te ascolterei la tua compagna di danza- stringendo i pugni mi scusai, fu incredibilmente umiliante ma almeno lei era al sicuro –ora se permette mi vado a schiarire le idee, mi accompagni silica?- la guardai e poco dopo ci avviammo… almeno fino a che non mi sentii frenato, era ancora lui –perché andarsene ora che inizia il divertimento e privare la sala di una tale bellezza come la sua accompagnatrice? Se vuole andare vada pure ma non la costringa a seguirla, le pare?- mi guardai silica che non si muoveva, ero confuso, poi analizzai, non si muoveva che no, era paralizzata -… che le hai fatto? Lasciala andare, e lasciaci uscire da qui- -ma non sto facendo nu…- gli diedi una testata in pieno viso e poi corsi via il più veloce possibile, fino alle scale dove il paggio si mise in mezzo, ero in trappola ma ameno lei stava per riprendere a muoversi -… mi sa che ho fatto una cazzata-
 

Scusate il periodo di silenzio ma sono successe delle  cose che mi hanno fatto perdere ogni voglia di scrivere e inventare qualcosa di nuovo, solo adesso sono riuscito a riprendere a scrivere
Non so quando uscirà il prossimo capitolo, ma come sempre lasciate una vostra impressione se volete se avete altri suggerimenti fateli pure, ringrazio intanto ladysilmeria per i suoi commenti costruttivi e ci aggiorniamo

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