Battle

di DreamsNene
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1|Lei ***
Capitolo 2: *** 2|Lui ***
Capitolo 3: *** 3|Loro ***
Capitolo 4: *** 4|Altra ***
Capitolo 5: *** 5|Altro ***
Capitolo 6: *** 6|Noi ***



Capitolo 1
*** 1|Lei ***


No, non puoi dirmi cosa devo fare, io sono libera, come un uccellino, se lo si tiene in gabbia, non imparerà mai a volare.

Ah, eccola che ritorna, la nausea mi sale, non ho voglia di incontrarla, mi fa stare male, ma fingo che vada tutto bene.

Le sorrido, ha appena finito di lavorare come segretaria in un centro medico, si dirige verso la cucina, si volta verso di me.
È arrabbiata, lo si vede nei suoi occhi e nella faccia che sta facendo.

Mi prende per i capelli, mi dimeno, no, non di nuovo! Ti prego smettila!
Mi fa sbattere la testa sul lavello, non vedo niente per un secondo, ma una gocciolina di sangue mi attraversa il viso, facendomi risvegliare.

Ora sta urlando verso di me, devo pulire tutti i piatti sporchi in mezz'ora.
Sospiro, tanto so che non ce la farò.
Purtroppo lo sente, ormai non posso fare un lungo respiro che lei lo prende come una minaccia.

Alza la mano per menarmi, io mi accuccio per terra, quando una telefonata mi salva, è la sua migliore amica, cambia subito umore e con un sorriso sgargiante, risponde al telefono e va in camera sua.

Ora ho tutto il tempo di lavare le stoviglie, appena finito mi vado a disinfettare la ferita sulla testa. 
Fa male, molto male, ma devo resistere.

Ha terminato la telefonata, mi guarda, va in cucina e vede tutto lindo e luccicante.
Mi pianta una sberla.

Ora devo rimanere in camera fino all'ora di cena.
Vado verso la libreria, sbianco, mi ha buttato per terra tutti i miei libri preferiti.
Li raccolgo, un paio sono rovinati, prendo le scotch e provo a ripararli da sola.

Sono stanca, mi butto sul letto.

Voglio morire...

Chiudo gli occhi per qualche secondo, salta la luce, sospiro e aspetto che ritorni, e nel mentre richiudo le palpebre, cadendo nelle braccia di Morfeo.

 

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Capitolo 2
*** 2|Lui ***


Sento vari colpi alla porta della stanza dove dormo, è arrivato a dirmi di andare a tavola e mangiare tutto, come ogni sera.

Faccio sì con la testa e mi alzo, da quello che si può definire letto e mi dirigo nella sala da pranzo.

Ci sono i carciofi, lui sa che non mi piacciono, ma li prepara ogni sera, gli piace vedere la smorfia che faccio mentre li mangio, è pazzo.

Una dozzina di minuti dopo ho finito di mangiare, a lei piace guardare il telefono mentre è a tavola, così si tiene in contatto con le amiche e si raccontano cosa hanno fatto in giornata; mi alzo, prendo i piatti di tutti, li guardo, dentro c'è la verdura cotta tutta spiaccicata, mi viene da vomitare, ma mi trattengo e li porto nel lavello della cucina per lavarli.

quando ho finito, lui mi arriva alle spalle, mi gira e mi tira un pugno allo stomaco. 

Rimetto.

Mi urla di pulire il porcello che ho fatto, mentre mi calcia il fianco.

Obbedisco.

Quando torna a casa dall'ufficio, è sempre calmo, perché gli piace il lavoro ce fa', ma quando arriva l'ora di cena, cambia atteggiamento, diventa più aggressivo.

Dopo aver lucidato il pavimento, mi dirigo in bagno, in meno di 5 minuti ho finito di prepararmi per andare a dormire.

silenziosamente attraverso il corridoio, salgo le scale, apro la porta che si trova di fronte a loro ed entro in "camera" mia.

Dormo in soffitta.

Da quando ho imparato a vestirmi da sola mi hanno cacciato in questa stanza, ormai è diventata la mia vera casa.

Mi accuccio sotto le coperte, siamo in pieno inverno, ma posso coprirmi soltanto con un lenzuolo, perché è l'unico che ho.

 

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Capitolo 3
*** 3|Loro ***


La piccola sveglia, che si trova per terra di fianco al letto, suona, la spengo, se si svegliano per me è la fine.

tocco con la punta dei piedi il gelido pavimento, rabbrividisco, ma scendo dalla branda e mi dirigo verso la sedia dei vestiti, prendo pantaloni, maglietta a maniche lunghe e un maglioncino in lana per tenermi caldo, e li indosso, sono grandi di tre taglie; appartenevano a loro, me li hanno dati perché sono diventati troppo stretti.

Non fanno altro che mangiare gelato, caramelle, cioccolata... tutte leccornie che non mi posso permettere con quei due spiccioli che mi hanno dato per stipendio questo mese, li devo utilizzare per qualcosa di più utile.

Scendo silenziosamente le scale, ma tocco lo scalino che fa rumore, forse li ho svegliati, trattengo il respiro per avvertire qualche rumore, ma non sento niente, sono salva penso, ma un odore dolciastro mi arriva al naso, uno dei due è in fondo alla rampa, è furioso, comincia a salire pesantemente la scalinata. Indietreggio, ma sbatto contro il secondo, mi spinge e cado.

ho chiuso gli occhi per tutto il tempo, quando li riapro mi ritrovo i due che mi fanno un sorrisetto sadico, ognuno ha un bastone in mano, si guardano, li alzano e non vedo più niente.

Sono passati alcuni minuti da quando mi hanno bastonato, sono a terra, mi ha male la caviglia destra e il braccio sinistro, vado verso la cucina, prendo il ghiaccio e lo metto sulle parti che mi fanno male.

zoppico verso l'armadio del cibo, prendo quattro biscotti, una tazza di latte e una mela, ritorno in camera, mangio, mi vesto per bene e prima di andare fuori, verso la farmacia per prendere alcune bende, mi dirigo verso la borsa di uno di loro, mi guardo intorno, non vedendo nessuno, la apro prendo il portafoglio e i frugo dentro, trovo delle carte prepagate, ognuna avrà mezzo milione di euro dentro, ne prendo una, quella che sembra più nascosta, mi metto le scarpe e me ne vado via.

Sorrido, dopo aver preso le cose necessarie per medicarmi, mi dirigo ad un bagno pubblico, entrando mi scontro con qualcuno, è una ragazza asiatica, mi guarda e vede dei lividi sul mio collo, prima erano nascosti dal cappuccio che avevo in testa, ma essendomi caduto ora sono esposti agli occhi di tutti.

Si avvicina con aria preoccupata, mi allontano, ho paura.

mi dice che non mi farà del male, che vuole aiutarmi, nego con la testa e vado dentro a una toilette mi fascio le ferite e faccio per uscire, ma è ancora li davanti, richiudo la porta, mi sente e bussa e mi chiede come mi chiamo.

Samanta, le rispondo.

 

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Capitolo 4
*** 4|Altra ***


Lei dice di chiamarsi Fumiko.

Comincia a parlare di sé, viene da una famiglia ricca, ed era venuta qui in italia per degli studi sulla lingua, poi mi chiede a che anno sono del liceo, non le rispondo, ma esco dalla cabina e le dico che ho finito le superiori quest'anno, lei mi guarda aspettando che dica qualcos'altro, poi mi sorride e mi chiede se voglio andare a prendere un tè insieme a lei.

Accetto.

Sono al Miss Caffè, in quel bar possono entrare solamente le donne, è carino l'ambiente e mi piace l'atmosfera, mi fa sentire bene.

Fumiko è una gran chiacchierona, ora so praticamente tutto di lei, ha anche un fratello maggiore, un cane e un piccolo pappagallo.

Io non le ho detto niente, pare che sia molto curiosa, ma non mi ha mai spinto a dirle qualcosa di me stessa.

Si è fatto tardi, mi alzo e vado verso la cassa per pagare, ma lei mi ferma e mi dice che mi vuole offrire il tè e la fetta di torta che ho mangiato. Cerco di obbiettare, ma mi ferma, sorride e mi chiede se voglio soggiornare questa notte nell'appartamento che ha preso in affitto.

Nego.

è  stata troppo gentile con me non posso accettare, sembra triste, aggiunge che le piacerebbe avere un po' di compagnia ogni tanto, anche perché non è riuscita a farsi degli amici da quando è qui.

Le faccio sì con la testa e lei tutta contenta mi trascina fino a dove abita, un piccolo edificio con vari alloggi.

Mi fa entrare in casa, le chiedo se potrebbe indicarmi dove si trova il bagno, mi  accompagna e mi dice che due porte più indietro c'è la camera dove potrei dormire.

Oh no...

Mi è arrivato il ciclo, è in ritardo di due mesi, pensavo che per tutti i maltrattamenti subiti a casa non mi potesse più tornare.

Le chiedo se per caso ha degli assorbenti da prestarmi e se posso farmi la doccia, ci sono alcuni minuti di silenzio, forse ho chiesto troppo, ma sento bussare alla porta e dopo un mio consenso trovo davanti un bel pigiamone pulito con dell'intimo e un pacchetto di assorbenti notte appoggiati sopra.

Sorrido e mi viene da piangere, nessuno era mai stato così gentile con me da quando sono venuta al mondo.

Dopo essermi lavata provo ad asciugarmi i capelli con una salvietta, mentre Fumiko mi raggiunge con un phone in mano.

Ora sono a letto mi continuo a rigirare nelle coperte, non riesco a dormire, è la prima volta che passo la notte fuori casa. Sento bussare, poi entra la ragazza che mi ha ospitato con un cuscino e un pupazzo stretti al petto, mi chiede se non mi stia disturbando e se possa venire a dormire con me, perché non riesce a prendere sonno.

Ad un certo punto, dopo aver sentito il calore di una persona gentile di fianco a me, mi viene voglia di raccontarle quello che mi era successo, di tutte le violenze che ho subito a casa. Quando finisco mi guarda sbalordita, si alza di scatto e mi dice che dobbiamo avvisare la polizia per farli arrestare, la fermo ora sono stanca e non voglio dare fastidio ad altre persone, le prometto che l'indomani mattina, dopo una bella colazione li avremmo chiamati.

Chiudo gli occhi e sprofondo tra le braccia di Morfeo.

 

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Capitolo 5
*** 5|Altro ***


La mattina dopo ci alzammo presto, dopo aver mangiato i cereali con il latte, ci dirigemmo verso la stazione di polizia.

Ho paura di incontrarli di nuovo, perciò sto molto vicino a Fumiko, ora dobbiamo prendere l'autobus, non ci sono mai salita.

La ragazza prende alcuni spiccioli dal suo portafoglio e li da al conducente, che le passa un biglietto.

Me lo porge, lo devo passare su una macchinetta per poter viaggiare sul veicolo.

Ci andiamo a sedere in fondo, ora non c'è nessuno, è ancora buio.

Siamo alla centrale, va verso la segreteria e dice che è urgente e deve parlare con un poliziotto in questo momento, la signora le indica una porta, Fumiko mi prende per mano e mi trascina dentro.

Diversi poliziotti ci guardano, e lei comincia a spiegare tutto quello che sa, da quando ci siamo incontrate, a quello che le ho spiegato la notte scorsa.

Tutti si mettono all'opera, alcuni mi chiedono come si chiamano, altri mi domandano cosa mi hanno fatto.

Non riesco a rispondere, mi stanno facendo troppe richieste, cerco di farmi piccola piccola e scivolo accucciata per terra.

Si zittiscono e si voltano, sta arrivando un ragazzo, avrà la stessa età di Fumiko, che gli corre incontro e l'abbraccia, rimango ferma immobile e li guardo, lui si avvicina e mi dice che si chiama Daisuke ed è il fratello maggiore della ragazza asiatica che mi ha ospitato, mi aiuterà a farli andare in galera.

Il mio cuore perde un battito, lo trovo bellissimo, faccio fatica a respirare, ho paura e mi viene da piangere, abbasso lo sguardo.

Mi fanno alzare e dicono di sedermi su una sedia, non devo stare per terra.

 

è passato mezzogiorno, Daisuke mi porge un panino, e mi chiede se me la sentivo di ritornare in quella casa, per sapere chi sono e così li possono arrestare, titubante accetto, non voglio sapere cosa vogliono farmi quando mi presenterò alla porta.

Siamo arrivati, io sono davanti all'uscio, gli agenti della polizia sono nascosti più indietro, uno di loro ha piazzato una telecamera per sapere cosa succede. Anche Fumiko è con loro.

Suono il campanello, si sentono vari mobili che si spostano, e apre la porta lui, mi guarda storto, dietro alla schiena ha un bastone, lo alza per picchiarmi,mi abbasso, ma un colpo di pistola immobilizza tutti.

Daisuke gliela sta puntando contro, gli ordina di abbassare l'arma, mentre alcuni poliziotti lo accerchiano.

Gli altri sono andati sul retro dell'edificio, si sentono vari schiamazzi, poi vedo loro e lei ammanettati e che vengono spinti dentro l'auto della polizia. 

Mi minacciano, ma FUmiko mi abbraccia e mi dice che è tutto finito.

Tutti e quattro andranno in galera per un bel po' di anni, non devo avere più paura.

 

 

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Capitolo 6
*** 6|Noi ***


Sono passati sei anni dal mio incontro con Fumiko e Daisuke e dall'arresto dei miei genitori a dei miei fratelli.

Sì erano dei miei parenti, sono nata femmina, loro le odiano perché sono deboli e non possono fare niente, dicono così, ora ho finito l'università, grazie all'amicizia della mia amica sono riuscita a completare gli studi.

Sto andando nella mia nuova casa, si trova in Giappone, e vivrò lì con il mio futuro marito, già Daisuke fu il mio primo e unico amore, quando gli ho chiesto di fidanzarmi con me, non ha esitato a dirmi di sì!

I primi anni sono andata da uno psicologo perché non riuscivo a superare i vari avvenimenti, sono stati molto traumatici, di notte facevo fatica ad addormentarmi, se non avevo di fianco qualcuno che mi potesse tranquillizzare.

Ormai la mia storia è finita, sono riuscita a uscirne fuori, ricordate se lo volete ci riuscirete.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Angolo Autrice

Grazie per aver letto la mia storia, spero di non aver fatto troppi errori. Se vi è piaciuta lasciate una recensione.

So che i capitoli della storia sono MOLTO corti, ma l'ho voluta impostare così, abbiate pazienza, anche poiché  ho scritto la bozza quando erano le 2 di notte perché non riuscivo a dormire.

Vi saluto alla prossima storia!

 

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