From Sunrise to Sunset

di _Ash
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


VAMPIRE! AU


From Sunrise to Sunset


SHINICI X HEIJI



CAPITOLO 1



il manto stellato oscurava tutta la città assopita nel sonno, la luna piena era spettatrice muta di tutto ciò che accadeva nei vicoli stretti e paurosi, dove i bambini credevano che vi si nascondesse l'uomo nero.
E si sa, i bambini ne hanno di fantasia, ma un fondo di verità esiste sempre...

lo scenario che si presentava davanti ai poliziotti era raccapricciante e stomachevole ai deboli di cuore.

L'uomo di media statura e di buona corporatura era disteso a terra in una pozza di sangue vermiglio , gli occhi sbarrati in un espressione di puro terrore, lasciando intuire anche all'uomo più stolto che il poveretto doveva aver subito un trattamento a dir poco indicibile, di quelli che ti fanno riflettere sulla natura umana e fin dove essa possa spingersi, oltre ai confini dell'umanità fino a trasformarsi in un mostro assetato di sangue e vendetta.
Perchè era quello il movente secondo il quale era stato commesso l'omicidio.
Mentre le ambulanti lampeggiavano colorando a intermittenza le mura della casa di rosso e blu, gli uomini in divisa scattavano foto, guardavano in giro nel disordine dell'abitazione alla ricerca di possibili tracce e indizi per ricostruire i fatti avvenuti e smascherare il colpevole.

Due giovani figure sostavano accanto alla vittima intenti a studiarne la scena da un'angolazione più ampia:
Gli occhi turchesi del giovane detective erano puntati sul cadavere martoriato della vittima, volendo coglierne ogni minimo dettaglio in modo da avere più indizi possibile; il suo coetaneo ruotò il cappellino con visiera all'indietro e spostò lo sguardo dalla stanza al corpo, per cogliere gli ultimi particolari prima che quest'ultimo venisse trasportato altrove.

Allora novellino, hai notato qualcosa?” chiese scettico il ragazzo con il cappello con un lieve accento del Kansai, ma l'altro sembrava troppo preso dai propri pensieri, o forse si era semplicemente paralizzato dal disgusto e dal terrore da quella scena che gli si era presentata davanti.
Hmm...”
Il destinatario della domanda lo ignorò, facendo il giro completo del cadavere, per poi trattenersi dal girovagare all'interno della stanza sotto lo sguardo scocciato dell'altro. Il ragazzo dagli occhi turchesi era lì da neanche otto ore e già dava sui nervi al detective del Kansai, proprio non lo sopportava e mai lo avrebbe fatto.

Allora, ci sono novità?” un uomo corpulento e con un completo color rame, il capello del medesimo colore, fece il suo ingresso nella sala dove erano ospiti i due giovani.
Il giovane dall'accento straniero si avvicinò all'ispettore iniziando ad esporre tutto fiero le sue deduzioni e ciò che aveva scoperto fin'ora, lasciando in disparte il suo coetaneo che si era ritrovato a fissare nuovamente il viso della vittima; le sue orecchie, però, erano ben attente ad ascoltare ciò che la voce con l'accento del Kansai stava dicendo, poteva sentirne chiaramente le deduzioni corrette, il tono sicuro di sé e un po' strafottente di chi ha intuito tutto anticipando tutti.

...e quindi posso dedurre che il colpevole è colui che si cela dietro quell'impronta.” Quest'ultima frase detta con più enfasi fu accompagnata da un gesto del dito dell'investigatore che puntò alla suddetta impronta impressa sul muro vicino alla finestra del salotto.
L'ispettore si avvicinò interrogativo al punto più o meno indicato dal giovane e in un primo momento non riuscì a notare nulla, ma aguzzando meglio la vista, riuscì finalmente a vederla.

Oh, ottimo lavoro Heiji!” rispose Megure.
Heiji Hattori assunse un espressione soddisfatta, rivolgendola poi all'altro detective coetaneo, soddisfatto di aver risolto brillantemente il caso da solo e senza l'aiuto di nessuno, come sempre.
Shinichi Kudo gli rivolse lo stesso sorriso strafottente, per poi voltarsi verso la finestra; quel giovane era sveglio, non c'era alcun dubbio, ma aveva tralasciato un piccolo particolare molto rilevante, ma decise di tenerselo per sé.
L'ispettore intimò la scientifica di rintracciare il proprietario di quell'impronta e agli agenti di arrestarlo il prima possibile.
In pochi minuti l'appartamento fu sgomberato di tutti gli agenti, del cadavere e degli elementi presi in esame dalla polizia.
La villetta fu presa in confisca dalla polizia per future indagini e presto tutti se ne tornarono nelle proprie autovetture che li avrebbero portati alla centrale di polizia.

Heiji guidava la volante con un senso di soddisfazione tale da volerlo sbattere nuovamente in faccia a Megure non appena fossero giunti in centrale, facendogli presente che Kudo non aveva proferito parola e non era stato di alcuna utilità e che da solo se la cavava più che bene.

Shinichi era seduto di fianco a lui, il gomito appoggiato sul finestrino ad osservare quasi annoiato la città che gli sfrecciava di fianco, le fiocche luci ad illuminargli il volto pallido e lo sguardo spento.
Il giovane detective del Kansai decise, quindi, di sondare il terreno e sentire l'altro cosa avesse da dire: “Allora... immagino tu sia sconvolto da ciò che hai visto e non ti biasimerei se decidessi di lasciare perdere tutto e tornare alla tua vita di prima.” Lo disse con talmente convinzione e ovvietà, che Shinichi non volle dargliela vinta; non era così sprovveduto come l'altro credeva e ben presto si sarebbe preso una bella rivincita, guadagnandosi così il suo rispetto.

Niente affatto. E, lascia che te lo dica, non credo che il colpevole si farà scovare così facilmente...” Mentre disse quelle parole, si sistemò in maniera più comoda in macchina, incrociando le gambe, poggiando i piedi sul sedile e mettendosi le braccia dietro la testa.
L'altro si chiese se l'avesse detto per invidia o per un altro motivo, e la cosa lo turbò un po'.

Lo vedremo.”
Schiacciò il piede sull'acceleratore, desideroso di arrivare in centrale e liberarsi di lui il prima possibile.







Angolino Ash: vorrei spendere due paroline per questa fic, nata per puro caso, grazie ad un gruppetto in cui sono entrata su DC, in cui si parlava che nel fandom mancavano delle Vampire!Au e cosi mi è venuta in mente una possibile trama xD questa fic voglio dedicarla a loro <3

punto 2) spero di non andare troppo OOC con i personaggi, essendo che mi sto muovendo su un terreno nuovo; forse alcuni personaggi andranno un pochino fuori OC per forza di cose, ma cercherò di tenerli il più possibile fedeli all'originale.

Non preoccupatevi se molte cose non vi saranno chiare, con il tempo si svelerà tutto :)

spero di aver detto tutto quello che dovevo.

Grazie a chi la seguirà e a chi vorrà lasciare una piccola recensione ( non siate troppo crudeli pis ^^”)

bye bye

Ash

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2:




La mano del detective del Kansai sbatté con rabbia sulla scrivania di Megure, il quale ebbe un piccolo sussulto dal gesto irruento del giovane di fronte a lui.
Io davvero non mi capacito della sua scelta! Ho sempre lavorato benissimo da solo, non ho certo bisogno di un novellino che si impressiona per un po' di sangue!”
Heiji quella mattina era corso nell'ufficio dell'ispettore per esporgli le proprie idee in merito alla decisione di affidargli un partner di lavoro da un giorno all'altro, senza un apparente motivo.
L'ispettore inizialmente aveva giudicato la sua scelta un bene per il giovane e per le indagini, poiché negli ultimi tempi la criminalità era salita vertiginosamente e i cittadini erano sempre più impauriti e insicuri nel girare per le strade della grande metropoli.
Aveva inoltre pensato che avere un partner di lavoro che lo supportasse potesse fargli solo che bene, non metteva in dubbio le reali capacità del giovane investigatore, ma negli ultimi tempi lo vedeva in centrale o a caccia di qualche criminale del necessario orario di lavoro.
Era pur sempre un ventenne, era giusto che si prendesse del tempo per sé e per i suoi hobby.


La persona oggetto della discussione tra i due era fuori dall'ufficio dell'ispettore già da qualche minuto e le sue orecchie fini udirono ogni singola parola, nonostante la porta insonorizzata e ben chiusa che divideva l'ufficio dall'atrio popolato dai detective del dipartimento, ognuno nella propria scrivania.
Shinichi appoggiò il bicchiere di plastica contenente il Caffè sulla scrivania a lui assegnatagli e iniziò a sistemare il disordine sulla superficie: impilò le carte in modo ordinato, le penne messe alla rinfusa sul tavolo nell'apposito portapenne, il tutto con una smorfia di disappunto sentendosi descrivere come quello che 'si impressiona per un po' di sangue'.


Sarò irremovibile sulla mia decisione Hattori, mi dispiace. E poi Shinichi Kudo è tutt'altro che un novellino, mi è stato raccomandato dai piani alti come un giovane brillante e arguto investigatore; dagli una possibilità, d'accordo?” il tono di Megure era passato da autoritario a uno più gentile e comprensivo; voleva bene al giovane Heiji, ma era difficile rabbonirlo e fargli accettare decisioni che non riteneva giuste.
Detto ciò, suggellò la fine della discussione con una pacca sulla spalla del giovane, il quale sospirò rassegnato a dover assecondare la decisione del suo superiore.
Uscì dall'ufficio sbattendo la porta, con un espressione scocciata che rivolse subito al giovane Kudo, il quale se ne stava ora appoggiato sulla scrivania a sorseggiare la bevanda presa dallo Starbuks vicino alla centrale, con un espressione soddisfatta dopo aver sentito le lodi che Megure gli aveva rivolto: 'brillante e arguto investigatore'.
A Heiji salì ancora di più il nervoso vedendo quell'espressione di beatitudine dipinta sul volto del suo nuovo -non voluto- partner, domandandosi cos'avesse da esser così felice, e si promise che d'ora in poi lo avrebbe ignorato.
Sissignore.


Improvvisamente un agente entrò trafelato nell'atrio, bussando poi alla porta dell'ispettore con agitazione.
Ispettore Megure, ci sono nuovi particolari sul caso Watanabe!” strepitò il povero agente con un plico di fogli in mano, attirando su di sé lo sguardo dei due giovani detective a cui la sera prima era stato affidato quel caso.
Il signor Watanabe Terou era stato trovato morto nella propria abitazione, martoriato con ferite e tagli profondi. Subito la polizia si era messa sulla tracce del colpevole dopo che Heiji aveva trovato l'impronta del presunto assassino.
Se non fosse stato per il tono preoccupante del poliziotto, Heiji avrebbe preso la notizia con più entusiasmo, ma qualcosa gli diceva che quelle che portava l'agente, non erano di certo buone novità, anzi...
Megure aprì la porta dell'ufficio e si fermò sulla soglia:

Avete trovato il proprietario dell'impronta?” chiese quasi speranzoso e l'agente rispose con un accenno del capo, ma la sua espressione non cambiò, nonostante la buona notizia che aveva appena riportato.
Molto bene! E avete già scoperto il luogo della sua abitazione?”
S-si e abbiamo provveduto ad inviare una pattuglia all'appartamento dove abita...” proseguì deglutendo.
La pazienza di Heiji vacillò a quello scambio di battute mandate avanti per le lunghe, si vedeva chiaramente che l'agente stava tergiversando nel riferire la brutta notizia.

E...?” Megure fece un cenno impaziente, desideroso di sapere il resto.
E...E lo abbiamo trovato morto, purtroppo...” sentenziò infine, suscitando reazioni differenti tra i presenti:

Megure parve scioccato dalla notizia. Di certo non si aspettava che l'assassino, ormai ritenuto tale da parte sua, potesse essere morto.

Heiji era scocciato e strinse i pugni per la rabbia che stava salendo; com'era possibile che, a distanza di poche ore, il presunto colpevole fosse stato trovato morto? Che si fosse suicidato consapevole che presto la polizia sarebbe stata sulle sue tracce? Era stato un gesto disperato? Oppure il colpevole non era affatto chi credevano, ma c'era di mezzo un terzo uomo con cui non avevano fatto i conti?

Quello che non parve affatto sorpreso dalla notizia fu il giovane Kudo che nel frattempo aveva finito la bevanda, poggiato il bicchiere sul tavolo e incrociato le braccia al petto.
A quanto pare qualcuno ha fatto un buco nell'acqua” affermò, sicuro di sé.
Sapeva benissimo che dicendo quelle parole, si sarebbe inimicato ancora di più Heiji, ma volle prendersi una piccola soddisfazione personale dopo il trattamento che l'altro gli aveva riservato sin'ora.

Si diresse verso la porta d'uscita e Heiji non mancò di seguirlo con intenzione di dirgliene quattro. Come si permetteva di rinfacciargli un errore simile? Almeno lui aveva messo in moto il cervello e trovato una pista da seguire. Non aveva idea con chi aveva a che fare e presto se ne sarebbe pentito amaramente, riconoscendolo come il miglior detective del Giappone.
Ehi, senti amico, almeno io mi sono dato da fare! Tu in che modo ti sei reso utile?”
Shinichi si voltò e prima che potesse controbattere, intervenne Megure per placare gli animi ed evitare discussioni inutili.

D'accordo, ora basta voi due. Dirigiamoci all'appartamento della vittima e scopriamo chi è il vero assassino.”
Il suo tono autoritario zittì entrambi i giovani ed Heiji sbuffò, facendosi poi dare l'indirizzo dall'agente che se la filò spaventato, lasciando tutto nelle mani del trio.































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Angolino autrice:

salveeeee! ed ecco il 2 capitolo! scusatemi, ci metterò un pò a pubblicarli, tra impegni vari, lavoro e il fatto che li sto revisionando mille volte con l'aiuto di mio moroso (sant'uomo xD) 

vi lascio anche il link del gruppo di Detective Conan Fan fic, per chi è appassionato lettore o scrittore! ^O^ vi aspettiamo numerosi!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3



L'appartamento era in zona Kabukicho, specificatamente in una stradina del quartiere del Golden Gai, famosa per la movida notturna all'insegna del divertimento e dell'alcol e sicuramente una
zona poco raccomandabile per una famiglia per bene.

L'intero appartamento puzzava di tabacco, alcol e altri odori sgradevoli che Heiji non riuscì a identificare.
Shinichi trovò il posto adatto allo stile di vita della vittima, un uomo sulla cinquantina d'anni a cui, giudicando le bottiglie che fuoriuscivano dalla dispensa, sparse per il cucinino, piaceva bere.
Si avvicinò al corpo e notò svariati segni di morsi e graffi sparsi per sull'intero cadavere; era posizionato in modo quasi innaturale contro la parete della cucina, con tracce di capelli e sangue disseminati lungo tutta l'area e continuando verso il piccolo corridoio che dava alla portafinestra della sala.

Caspita, deve esserci stata una bella colluttazione” commentò Heiji guardandosi attorno, mentre Megure al telefono, stava chiamando la scientifica e Shinichi era chino sul cadavere a studiarlo per bene.
A giudicare dall'entità di questi segni, posso dire che molti sono stati fatti di recente, mentre altri se li portava dietro da un bel po'” disse alzandosi sotto lo sguardo indagatore e smeraldino di Heiji. Senza degnarlo, continuò ad esporre i fatti.
Di sicuro conosceva il suo aggressore, non ci sono segni di scasso sulla maniglia della porta.”
Si avvicinò alla porta d'entrata, perfettamente intatta.

Ma che bravo, allora forse non sei così scarso...” lo schernì Heiji.
Oh sai, pare che io sia un brillante Detective” lo rimbeccò lui.
O forse...” le gambe di Heiji si mossero verso Kudo, afferrandogli il polso, non curandosi del brivido di freddo che gli attraversò la schiena: “...avevi previsto tutto fin dall'inizio, non è così?”
Un piccolo spasmo passò sul volto di Shinichi, sentendosi in qualche modo preso alla sprovvista.

Sai, mi sono appena ricordato che cosa mi hai detto ieri sera in macchina, e mi sembra strano il fatto che tu ci abbia azzeccato...'brillante detective'.” Heiji sembrava aver dedotto qualcosa, o forse era solo molto arrabbiato con Shinichi; la sua presenza lo irritava a tal punto?
Un sorrisetto beffardo fece capolino sul volto di Shinichi: “Come ho già detto, sono un brillante detective, la mia era solo una semplice intuizione.” Si liberò con grazia dalla presa del giovane del Kansai, avviandosi nel piccolo salotto per esaminare un'altra ala dell'abitazione e scovare altri indizi.


La scientifica arrivò circa una quindicina di minuti dopo e vi restò per tutta la giornata, esaminando, raccogliendo prove e mettendo sottochiave anche quell'appartamento per future indagini.
Per l'intera giornata Heiji osservò il suo coetaneo e potè studiarlo senza dare nell'occhio, appuntandosi certi comportamenti o semplicemente osservandolo in tutta la sua persona.

Notò che era un ragazzo molto pallido, molto più di altri giapponesi dell'Ovest che aveva incontrato fin'ora. Parlò molto con Megure, come fossero amici di vecchia data e spesso elargiva sorrisi amichevoli, come se volesse in qualche modo farsi compiacere da lui; rivolse domande anche agli agenti della scientifica e andò in giro a raccogliere informazioni dai vicini della vittima, che si fermavano a dare una sbirciata davanti all'ingresso dell'appartamento, reso inaccessibile alle persone forense dal nastro giallo e nero, o che semplicemente tornavano a casa dopo aver svolto le loro commissioni. Risultava un tipo affabile, tutti lo ringraziavano, sentendosi rassicurati dai suoi modi cordiali e dall'efficienza che la polizia impiegava nel risolvere il caso. Ci sapeva fare con le persone, era come se riuscisse ad incantarle e a rasserenarle che in qualche modo erano al sicuro e che presto il colpevole sarebbe stato acciuffato.

In tutto questo anche Hattori cercò di fare del suo meglio per raccogliere indizi e testimonianze, non voleva essere un passo indietro rispetto al nuovo collega, anche se avevano due stili diversi nel raccogliere indizi e interagire con le persone; Heiji era meno paziente e, anche se cercava di rassicurare tutti, non aveva lo stesso effetto che aveva Shinichi.


L'arrivo del tramonto dipinse le estremità dei vicoli di un colore rossastro, mentre calò l'oscurità al loro interno.
Gli abitanti dei vicoletti si prestava ad entrare nei bar e iniziare le loro notti tra birra e Nihonshu.
Gli agenti lasciarono quel luogo per tornare nelle loro abitazioni, mentre Megure, Heiji e Shinichi erano in macchina, intenti a confrontare le loro ipotesi: “Dunque, non c'era uno straccio di indizio sul presunto colpevole...” sospirò l'uomo con i baffi, frustrato.

Veramente, un indizio importante io l'ho trovato.” Heiji attirò l'attenzione di entrambi su di sé.
Sia la vittima precedente che quella di oggi, avevano due strani segni sul collo, e per di più entrambe erano praticamente dissanguate. Mi sembra una coincidenza troppo strana.”
L'attenzione di Shinichi ora non era più rivolta verso la strada al di là del finestrino, ma bensì al ragazzo seduto al posto di guida.

'E così li ha notati.'

Stai insinuando che potrebbe trattarsi di un Serial Killer?” chiese, senza dar vita ai suoi pensieri.
Esattamente, non c'è altra spiegazione” rispose Heiji con un sorrisetto beffardo.
Si, concordo anch'io, ma siamo di nuovo punto e a capo. Non abbiamo nessun nome, nessun indizio.” Il povero Megure non sapeva cosa pensare e dove altro sbattere la testa.
Mi creda, troverò il filo che unisce le due vittime e arresterò il Killer, sarà solo questione di tempo” Heiji era molto sicuro di sé e molto determinato.
Non puoi farlo da solo.” rispose piccato Shinichi.
Me la sono sempre cavata, non ho bisogno di nessuno” ribattè scocciato.
Sono stato affidato al caso quanto te, quindi ti darò una mano.” A questo punto dovevano per forza di cose lavorare assieme.
Neanche per sogno!” rispose arrabbiato Heiji e a quel punto anche Shinichi perse la calma:
Sei così...testardo! Potrebbe essere una cosa più grande di te, lo sai? Non puoi farcela da solo!” la sua rabbia prese alla sprovvista entrambi i presenti, sopratutto Heiji dopo che aveva osservato il suo comportamento composto di quel pomeriggio.
Shinichi ha ragione, collaborerete assieme ed è la mia ultima parola.” Fu cosi che anche Megure perse quella pacatezza che lo contraddistingueva, facendo calare poi un silenzio carico di tensione che durò per l'intero tragitto fino alla centrale.

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