Mi sono innamorata di te

di camillavaamare
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


7

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Negli anni Rinascimentali le uniche cose che avvicinano l'uomo a Dio sono: filosofia, arte e religione. Dell'ultima non è esattamente vero, solo in teoria. Perché le lote violente dentro al Vaticano farebbero impallidire, perfino il serial killer peggiore! I Cardinali per raggiungere la vetta uccidono usando dei veleni potenti.

È il 1499 e durante gli anni del papato di Rodrigo Borgia un famoso artista Fiorentino crea delle opere magnifiche. Sono loro a rappesentare Dio. Un uomo scalpella il marmo plasmandolo come immagina sia la statua dentro la sua testa. L'arte è bellezza divina.

È il 2018 e Roma vive sul turismo di quella stessa arte che secoli prima rappresentava il divino. Ora servono solo a far soldi.

Nel Pantheon scoppia un incendio ed i guardiani sono preoccupati di perdere quell'edificio, non è solo bello; c'è dentro tutta la storia dell'uomo. Dagli imperatori alle persone moderne. Perderlo sarebbe dimenticare. Spezzare passato e presente sarebbe dividere l'anima delle pesone. Ed il divino non può venire separato dal'arte.

Federica Giacona è una restauratrice pittorica, sta restaurando l'affresco della Cappella Sistina; non vuole che quel disegno venga perso.

Federica stanca esce per andare nel solito parco a pranzare. Aperto il libro mangia stando attenta di non sporcare le pagine cn l'olio della pasta.

Federica è concentrata a leggere, poi improvvisamente sente un telefono suonare.

"Ok... d'accordo. Arrivo... aspettatemi. Vengo subito."dice stanco lo sconosciuto zandosi dalla panca. Se ne va. Adesso Chiara è sola. Nel parco non c'è nessuno, perché i bambini sono ancora a scuola.

Federica sentendo la sirena cerca di capire cosa succede, ma non c'è bisogno di dare spiegazioni... vede il fumo provenire dal Pantheon.

Federica si avvicina all'uomo che aveva sentito parlare pochi minuti prima.

-Mi scusi, potrebbe dirmi...-dice ansiosa guardando il fumo salire dall'edificio.

-Non ho tempo da perdere! Avevo detto di mettere le transenne, cosa aspetta?!-esclama spazientito l'uomo al polizitto, intanto i pompieri domano l'incendio.

-Avete sentito l'ordine del Capitano Cimino?! Forza, lavorate!-esclaa severa la donna.

Federica immagina che siano Carabinieri Per La Tutela Del Patrimonio Culturale. Li aveva visti solo una volta nlla Basilica Di San Pietro In Vincoli, quando c'è stato un incendio. È successo dueC anni fa, appena ha iniziato il restauro della Cappella Sistina. L'incendio è scoppiato vicino la statua di Mosè. Ma nessuno poté capir se fosse doloso o no, perché il generatore era molto vecchio.

Chiara tornata a casa viene accolta dai suoi amici. Li gurda confusa.

-Cosa fate qua? Mi sono persa qualche appuntamento, per caso?-domanda posando la borsa sul divano.

-No! Mi sposo con Paolo! Me l'aveva chiesto settimana scorsa!-esclama euforica Patrizia mostrandole l'anello di fidanzamento. Paolo annuisce timido.

-Congratulazioni. Sono molto felice per voi. Quando dovrebbe essere il giorno del matrimonio?-

-Sette mesi. Il ristorante non aveva posto. È quello di Via Palermo.-spiega timido Paolo sedendosi sul divano. Federica lo guarda divertita.

-Molto lussuoso! Non sapete quanto io sia contenta per voi!-aggiunge entusiasta andando al fornello. Deve preparare la cena. Alla sera è esausta.

-Dai. Pao, smettila di essere timido. Vi conoscete da un po', ora.-

-Volete qualcosa? Se avete fame o setesapete dove trovare tutto. Devo cucinare.-dice ansiosa cercando gli ingreedienti el frigo, li posa sul bancone.

-Fede, calmati! Mi fai venire la nausea! Giri in modo troppo veloce!-esclama nauseata osservando l'amica che gira. Poi taglia le verdure, sminuzza muovendo rapida il coltello; a volte non si vede la lama.

-C'è stato un altro incendio al Pantheon. Ho visto i pompieri. Due in pochi anni.-

-Oh... no... te, stqai bene... vero?! Non stavi facendo restauri?!-

-Sto bene. Adesso restauro l'affresco della Cappella Sistina... perdere tutte le opere del Pantheon sarebbe non avere più una storia...-spiega preoccupata a Patrizia distraendosi, rischia di tagliarsi il dito.

-L'importante è che tu stia bene... tranquilla, ok? Pensavo fosse...-

-Devo andare! È tardi! Per favore, finite voi di cucinare! Restate quanto volete!-esclama agitata Federica guardando l'ora sul display del forno, interrompe Patrizia. Intanto Paolo è andato sul balcone.

Federica senza dire nulla prende telefono e borsa, salita sull'ascensore decide di tornare a Firenze; senza un motivo sensato! I suoi colleghi potranno farcela, per qualche giorno. Avvia l'auto. Quella decisione sorprende perfino lei. L'incendio al Pantheon le aveva fatto così tanta impressione da costringerla a lasciare Roma, solo per pochi giorni... la prima volta non era rimasta sconvolta.

Federica durante le quattro ore di viaggio è impaziente. Roma stava diventando soffocante.

Federica prima degli incendi pensava che fare la restauratrice non fosse molo pericoloso.

Un misterioso assassino inizierà a terrorrizzare con i suoi delitti tutta Roma, perché il soprannome datole secoli prima: Città Eterna; non fu mai più azzeccato... eterna come gli omicidi che vengono commessi dall'assassino. Nessuno sa spiegare l'insolito interesse mostrato da questa persona per gli edifici storici e le opere artistiche. Ucciderà sempre in uno di questi posti. Non importa se è un museo o una chiesa. Lo deve fare, assolutamente... dentro uno di questi posti. Punto. Fa niente se il sangue del cadavere ed altri liquidi (organici e non), rischiano di danneggiare le opere. Non ha altre soluzioni... tutto può essere sacrificato. Anche l'arte. Lei rappresenta solo la storia dell'umanità Occidentale! E rischia di venire distrutta da un pazzo ossessionato dall'uvcidere le persone negli edifici strici. L'assassino ha deciso che deve coomettere i suoi delitti in questi posti. E dell'arte chissene frega, tanto sono solo oggetti.

L'assassino uccide mostrando la crudeltà dell'uomo, invece l'arte evidenzia il divino. Bene e male non avranno più segreti. È l'unico modo per scoprire le motivazioni di questa persona.

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Capitolo 2
*** 2 ***


6

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Gabriele Cimino è questo il nome dello sfortunato che deve risolvere l'indagine del Pantheon.

Gabriele prima di finire nel Comando Carabinieri Per La Tutela Del Patrimonio Culturale risolveva i casi di omicidio; dopo essere quasi morto in una sparatoria decide che è meglio fare un lavoro più tranquillo.

Gabriele cammina svelto sotto la pioggia, entra nell'obitorio. Insieme al medico legale c'è un ragazzo che non conosce. Forse è nuovo.

-Le ho scritto i pezzi del corpo non carbonizzati. Tenga.-dice allegro il ragazzo dando l'elenco a Gabriele. Lui guara quel ragazzo irritante.

-E tu saresti?-domanda irritato Gabriele guardando il foglio scritto dal ragazzo.

-Marcello Astorre. Non volevo infastidirla, ma aiutarla. Scusi.-dice deluso il ragazo osservando l'espressione di Gabriele passare dall'irritato al tranquillo.

Entrano delle persone e vanno verso il cadavere. Alcune piangono ed altre sono immobili.

-Lasciamoli soli con lui... usciamo. Marcello, vieni. Forza.-ordina comprensivo il medico accompagnando Marcello e Gabriele nel corridoio.

-Per voi non è strano trovare il corpo di un uomo carbonizzato dentro al Pantheon?-domanda perplesso Marcello ordinando il latte alla macchinetta.

-Ad essere sincero, no. C'è stato un incendio. È anche normale che ci scppi il morto.-commenta professionale Gabriele lzando un sopracciglio.

-Ho dovuto usare l'ipronta digitale per riconoscerlo.-aggiunge impressionato l'altro uomo estraendo una brioche dalla tasca del camicie.

-Andiamo al Pantheon. Ho alcuni dubbi. Vieni.-ordina dubbioso Gabriele al ragazzo. Lasciato l'ospedale raggiungono il Pantheon. È ancora transennato. Marcello sposta una transenna spingendola. A Gabriele si spezza il cuore vedere i resti dell'incendio. Camminano stando attenti. Giunti nel posto dove hanno trovato quel corpo carbonizzato notano una custodia, dopo averla raccolta Marcello è sorpreso.

-Chi usa ancora i registratori per sentire la musica?! L'assassino è uno nostalgico!-

-Marce, aiutami a cercare la cassetta! Deve essere qui da qualche parte!-ordina eccitato Gabriele iniziando a tastare ogni pezzo di pavimento.

-Eccola! Venga, signore!-esclama euforico mostrandogli la cassetta. Adesso c'è il problema che devono trovare qualcuno per sentire la cassetta, quasi nessuno usa più i registratori! Non sanno dove cercare.

-Come faccamo a sentirla? Nessuno usa più i registratori. Magari è importante.-

-Dobbiamo andare. Intanto interroghiamo ifamigliari del morto.-aggiunge ansioso Marcello leggendo l'ora sullo schermo del telefono.

-Siipiù gentile e deicato. Se non o sei ti mando a fare il segretario dei colleghi.-

-Non ho detto niente di male.-protesta offeso Marcello infilando custodia e cassetta nelle buste sigillate. Entrambi guardano per un'ultima volta quella sala rovinata dal fuoco. E la grande cupola, da una parte è nera. Le fiamme sono arrivate fino al soffitto. Gabriele senza dire niente ha deciso che è un incendio doloso, ma preferisce nondirlo; per ora. Vuole esserne sicuro, prima.

Marcello insieme al collega tornano alla centrale per interrogre i famigliari del morto.

Gabriele siede sullo sgabello dvanti al bambino e ad una ragazza. Entra un uomo.

-Mi scusi... qualcuno vuole parlarle. Non so chi sia, ma è importante...-

-Non posso. Gli dica di richiamare dopo le 12.30.-risponde irritato al segretario, il quae annuisce incerto. Dopo neanche un minuto ritorna.

-Mi dispiace disturbarla... di nuovo. Ma quella donna è davvero molto insistente. Vuole arle...-

-Li lascio a te.-dice infastidito Gabriele rivolgenosi a Marcello. Uscito dalla sala interrogatori segue il segretario nell'altra stanza.

-Eccolo. Gielo passo. Buongiorno.-dice sollevato l'uomo dando il telefono a Gabriele.

-Salve... mi dica. Come posso aiutarla?-domanda educato alla donna.

-Lei conosce Federica Giacona? Il suo numero è salvato nell'elenco delle emergenze.-

-No. Probabilmente ha sbagliato numero...-

-Non so cosa dirle. È l'unico che ha risposto. Tutti gli alri numeri erano spenti o suonavano.-

-Aspetti! Ho capito chi è! Mi dica come posso aiutarla!-esclama illuminandosi... veramente non è sicuro che sia quella Federica... gli viene in ment solo lei.

-Può venire a Firenze? È molto importante.-dice la voce e Gabriele resta stupito.

-Come?! Venire a Firenze?! Non posso andarmene senza motivo! Devo avorare!-

-Bene. L'aspettiamo davanti alla Galleria Degli Uffizi alle 19.30 di domani...-

-IO NON HO DETTO CHE VENGO! ASPETTI!-strilla agitato Gabriele ma l'altra ha già chiuso la chiamata.

-Chi era?-domanda curioso Marcello e lui lo guarda infastidito. Non bastava l'indagine! Ora deve andare fino Firenze senza sapere il motivo.

-Devo andare a Firenze. E non so perché...-risponde arreso ed il ragazzo è sorpreso. Ma preferisce non dire o chiedre niente al capo.

-Torno a finire l'interrogatorio e la informo appena finisco.-aggiunge rubando una matita dalla scrivania di Gabriele. Il poverino presa giacca e sciarpa se ne va. Nel corridoio incontra un cllega.

-Dove va? Abbimo la riuione... se ne sta dimenticando?-domanda sorpreso, ma Gabrele ha già premuto il tasto dell'ascensore e la porta si è già chiusa.

Gabriele tornato a casa prepara un piccolo zaino. Non pena di starci molto, andrà solo per cuiosità; la mattina eguente tornerà nella capitale. Non gli farà mal fare un giro in un'altra città... trovare qul mostro lo sta asciugando. Deve arrestare l'assassino e nella Città Eterna ogni giorno, in cui qusta persona è libera può uccidere... ancora... rovinando l'arte. Perché a lui interessa solo vdere il sangue dei cadaveri sporcare edifici d oggetti artistici. Smbra un'idea distorta di purificazione, usando i delitti pnsa che l'arte venga pulita dall'impurità umana. Secondo lui, solo pochi possono ammirarla.

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Capitolo 3
*** 3 ***


6

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Federica guarda le persone che entrano ed escono dagli Uffizi. C'è una fila lunghissima. Siede all'ombra mangiando un gelato, fa troppo caldo per stare a scioglersi in casa. Si rilassa. Ha spento il telefono. Resta ferma fino all'arrivo di Gabriele, vedendolo è sorpresa.

-Buonasera. Cosa fa a Firenze? Non pensavo avesse tempo di girae dopo l'incendio.-

-E' lei Federica Giacona? Ma... non ci siamo già parlati durante l'incendio del Pantheon?-

-Sì. Come sa il mio nome? Ci conosciamo?-domanda confusa fissandolo.

-Me lo dica lei! Mi ha fatto fare quattro ore sotto quel sole rovente senza ara condizionata! Spero che sia importante!-esclama imaziente Gabriele.

-Io? E perché avrei dovuto chiamarla, scusi? Ci siamo prlati solo una vlta.-

-Guardi. Questo è il suo numero, gusto?-aggiunge irritato Gabriele mostrandole il telefono.

-Sì... ma... non capisco comepossa averla chiamata...-risponde perplessa.

-Non mi facia perdere tempo con questi giochetti idioti. Ho lasciato il lavoro.-

-Non so cosa irle. Se è venuto fino qui, vuole venire a mangiae qualcosa con me? E deve assolutamente vedere la Galleria Degli Uffizi.-

-Ha ragione. Ho fae. Lei vieve qui?-chiede curioso seguendola. Camminano. A quell'ora c'è poca gente in giro, salgono sull'atobus.

-Sì. Mi sono trasferita a Roma per lavoro. Faccio la restauratrice pittorica. Sto restaurando l'affresco della Cappella Sistina. È stata volutada Papa Sisto.-

-Non lo sapevo... sperò a pensarci benec, ha senso. Sisto. Sistina...-

-Dopo la sua morte un altro Della Rovere diventa Papa. È suo nipote e come lui ama l'arte, infatti chiama Michelangelo Buonarroti a dipingere.-

-Non capisco perché abbia scelto proprio lui...-aggiunge pensieroso Gabriele scendendo dall'autobus.

-Semplice. Lui è cresciuto con Lorenzo De' Medici. Veniva chiamato Lorenzo Il Magnifico perché amava l'arte come i Papi Della Rovere. E Michelangelo studiava nell'Orto Di San Marco.-spiega contenta aprendo la porta del ristorante.

-Perché non sei rimasta? L'arte è anche qua.-chiede curioso Gabriele sedendosi al tavolo.

-Prima facevo la guida agli Uffizi, non mi piaceva. Volevo toccare l'arte. Vivela da vicino. Appena ho potuto farlo me ne sono andata.-

-Capisco. Prima risolvevo omicidi. Dopo una sparatoria ho preferito fare un'altra cosa.-

-Devi assaggiare lo zuccotto e il peposo alla fornacina...-ordina allegra aspettando che arrivi il cameriere. Gabriele non sa cosa aspettarsi dal nome: peposo alla fornacina. Pensa a qualcosa con il pepe, ma non è sicuro.

-Mi sono dimenticarto di dirti il mio nome. Gabriele.-dice stupito osservando il cameriere che scrive l'ordinazione sul quaderno. Se ne va a prendere una bottiglia di vino Toscano e la posa davanti a loro.

Federica e Gabriele chiaccherano di tante cose, anche lei la mattina seguente decide che deve tornare a Roma.

Federica si prepara per andare nella Cappella Sistina, quando riceve una telefonata da Gabriele.

-C'è stato un omicidio dentro alla Cappella Sistina. Davanti all'affresco della Genesi.-

-Un omicidio? Come? Ne sei sicuro?-domanda scovolta pensano subito al sangue che rovna l'arte, ma non lo dice per paura che le dia dell'insensibile.

-Attenta... non dire i tuoi pensieri a quell'uomo, altrimenti perderai un amico...-dice divertita la voce e lei sospira rassegnata.

-La smetti di infastidirmi?!-domanda esasperata e l'altra ghigna aspettandosi esattamente questa reazione.

-Io? Pensavo fossimo amici, ma vedo che è per te non lo siamo.-dice offeso e lei si agita.

-No! No te! Stavo palando con una persona! Scusa!-aggiunge dispiaciuta ma lui è dubbioso.

-D'accordo... volevo solo dirti di iniziare a cercare un altro lavoro... ciao.-risponde prima di chiudere la chiamata e Federica sospira.

-Devo andare da Aurora...-annuncia aollevata più alla voce che a sé stessa.

-Cosa vai a fare? È solo tempo perso. Non serve perché stai bene...-

-Sei l'allucinazione peggiore che c'è. Ti prego, lasciami stare. Vattene.-

-Sono una parte di te. Potresti tagliarti il uore? Accettami... su.-

-Il cuore no, ma non ho bisogno di avere allucinazioni. Sei inutile.-dice irritata a Chicca. Lei scompare insoddisfatta dalla reazione della prima personalità.

Federica raggiunge lo studio della psicanalista e siede sulla sedianervosa. Teme sempre che qualche sconosciuto le parli, non sa mai cosa dire. Ha paura di parlare con Chicca od un'altra allucinazione. Per fortuna, non ci sono persone che aspettano, dunque si rilassa. Dopo poco Aurora allunga il collo fuori dalla stanza e le sorride.

-Ciao, Fede... entra. Vieni. Siediti. Ho òesso anche una poltrona reclinabile...-

-Ciao... grazie?-risponde imbarazzata sdraiandosi sulla poltrona. È comoda.

-Cosa facciamo con lei? È inutile che tenti di ignorarmi. Presto capirà.-

-Allora... dimmi. Come sono andate queste due settimane che non ci siamo viste?-dice dolce sedendosi sul divano accanto alla poltrona.

-Vedo sempre... lei. Non capisco perché mi tormenti... a volte faccio fatica...-

-Brava, stupida! Stattene zitta! Non dirle che fai fatica a ividere allucinazioni e realtà!-esclaa irritata Chicca sbuffando avvicinandosi per darle un pugno sul braccio. Lei deve trattenersi dall'urlare.

-Stai bene? Vuoi parlarmene?-chiede apprensiva Aurora dandole un fazzoletto.

-Mi sta rovinando l'esistenza. Tutti credono che sia azza. Per esempio, oggi ho litigato con Gabriele. Ha sentito dirmi vattene e si è ffeso. Cosa posso fare?-

-Capisco... ma se ti ama capirà il problema. Prova a dirglielo... non devi vergognarti.-

-Non voglio più avere queste allucinazioni. Come posso fermarle? Me lo dica.-

-La prima cosa è accettarla. Non posso drti che guarirai o sarà facile.-

-Lei è sempre on me. Si comporta come se fosse reale. A volte ho la sensazione che io sia due personalità in una. Mi mette l'ansia e per smetterla prendo la morfina.-

-Anche adesso è con noi?-domanda interessata fissando Federica. Esta.

-E' sempre con me.-risponde sconfitta ma Chicca non smette di fissarla. È contrariata.

-Vorrei parlarle. Psso? Solo qualche minuto, per favore.-dice ottimista alla poverina.

-Meglio evitare. Non può. È bugiarda. Inganna.-spiega angosciata e Chicca ride.

-Questa è proprio scema. Vuole convincermi a parlare con Federica.-commeta divertia appoggiandosi alla parete. Federica si alza per andare allo specchio, nel frattempo viene ipnotizzata da Auora.

-Eccoti. Ti chiami Chicca, vero? Posso sapere qual trauma avete vissuto?-

-Questo! Venivamo picchiate se non portavamo i soldi ai nostri genitori! Erano drogati!-esclama rabbiosa togliendo maglia e pantaloni: mostra delle cicatici. Fanno impressione! Federica non ricorda niente.

Chicca infila i vestiti e torna ad appoggiarsi alla parete. La psicanalista è muta.

-Capisco ma credimi. Voglio davvero aiutarvi. È il mio lavoro aiutare le persone a stare meglio.-

-Nessuno ci po' aiutare. L'unica soluzione è ancellare quei momenti.-

-Non si può, purtroppo. Ma voglio aiutarvi. Credimi.-aggiunge dolce Aurora prima di far tornare la prima personalità. Federica è disorientata.

-Cosa è successo? Mi ha fatto qualcosa, er caso?-domanda confusa alla donna.

-Ti ho ipnotizzata. Dvevo parlare anche con Chicca. Perdonami.-risponde dispiaciuta prendendole la mano.

-Le avevo chiesto di non farlo... è inutile. Quella vuole solo torturarmi.-

-No. È un'altra parte di e. Vuoi dirmi altro?-dice paziente Aurora.

-Mi sento seguita. Osservata. Uno stalker assassino.-aggiunge angosciata Federica.

-Nessuno ti sta seuendo. Non esiste questa persona. Devi cercare di stare calma.-spiega gentile ma Federica si alza per andarsene. Ha semre avuto ragione, Chicca! Fin dall'inizio. Aurora non può aiutarla.

-L'hai capito, finalmente. Meglio tardi che mai.-commenta serena Chicca, mentre Federica si ferma ad ammirare l'Arno da Ponte Vecchio. Guarda i taxi e le navi immaginando di esserenel Rinascimento. Vede la gente vestita in modo izzarro, botteghe soldati sui cavalli e le carrozze. Il sogno viene interrotto dal clacson di un taxi.

Federica vorrebbe vivere nel Rinascimento solo perusare i passeggi segreti invece delle strade; di certo non incontrerebbe nessuno con cui parlare.

Federica quando si era trasferita a Firenze da Milano non poteva sapere che quella città sarebbe stata la sua casa; aveva vuto l'impressione di essere aspettata. Non l'aveva mai detto a nessuno perché si sentiva stupida; in fondo Firenze è solo una metropoli. Le città non aspettano nessuno.

Fedrica va nella Chiesa Santo Spirito nel Quartiere Del'Oltrarno. Amira il crocifisso incantata. Michelangelo dopo la morte di Lorenzo nel 1492 si trasferisce a Santo Spirito. Chiede il permesso per fare l'autopsia ai morti (in quegli anni ra vietato fare autopsie). Michelangelo ringrazia costruendo il crocifisso. Voleva copiare gli organi trasformandoli in arte, perché nessuno sapeva cosa ci fosse sotto la pelle. Il crocifisso rappresenta Cristo con l'immagine di un fragile corpo adolescenziale, ispirato ai numerosi cadaveri di giovani corpi dissezionati all'ospedale. Mostra la fragilità umana di fronte alla morte. Nessuno può sfuggirle.

Fedeica pur di vedere l'arte si convince ad andare nella folla. I turisti fotografano il crocifisso ma tanti non conoscono la sua storia. Immagina Michelangelo mentre scrive misure, disegna le bozze e studia l'angolazione migliore in cui costruire il crocifisso.

Federica ama l'arte antica, perché come quegli artisti visionari; anche lei si sente spesso incompresa. Queste persone erano chiamate èazze.

Federica uscita dall'edificio siede al tavolino di un bar fissando la vtrina del negozio. Vede i manichini sugli espositori immaginando che fossero delle pesone vere entrate nella bottega del sarto.

Federica ancora una volta viene portata al presente dal vestito moderno della camiera.

I turisti affollano la strada per riposare, scate foto, comprare cartoline o andare da altre parti.

La città del presente non è molto diversa da quella Rinascimentale.


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Capitolo 4
*** 4 ***


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Roma è un labirinto di moltissime strade che girano intorno a fontane, edifici moderni ed antichi. Gabriele guarda il Colosseo. Chi non cnosce la sua storia pensa sia stato costruito come teatro invece qua venivano fatte le violenze peggiori mai pensate dall'uomo.

Gabriele si ferma davanti alla Fontana Di Trevi e guarda l'acqua zampillare dalle statue. Vede le persone lanciare tante monete dentro la fontana. Se ne anci due avrai l'amore e con tre ti sposi (o divorzi sei sei sposato).

Gabriele poi si ferma a guardare il Pantheon, non riesce ad osserverlo. Nessuno si ferma. Sono tuti presi da qualcosa. Ma lui per la tristezza deve andarsene.

Gabriele sale sul campanile di una chiesa per ammirare Roma... vede la Cupola della Basilica Di San Pietro. Il marmo brilla sotto al sole. Ci sono 140 statue di angeli, martiri e santi. In lontananza vede le mura che dividono lo Stato Vaticano dal resto dei mortali. Dentro a qugli edifici sono nascosti i più importanti segreti dell'uomo e Gabriele per trovare l'assassino li deve violare.

Gabriele per essere ricevuto dal Papa ha dovuto hiedere il permesso coe gli altri.

Gabriele aspetta che entri il Papa aiutato dal Cardinale Astorre. Applaude, poi stringe la mano dell'uomo.

-Buongiorno. Cme posso aiutarla?-domanda educato sedendosi sulla sedia, menre Gabriele si inginocchia; gli bacia l'anello Piscatorio.

-Buongiorno, Sommo Pontefice. Mi chiamo Gabriele Cimino. E sto indagando su due delitti. Uno è stato commesso proprio nella Cappella Sistina.-

-Capisco... sì. Lo so. Il Cardinale Astorre, me l'aveva detto la mattina seguente...-

-Posso chiederle di girare ovunque? Mi sposteò silenziosamente. Non darò fastidio.-

-Certo, ma per la biblioteca non posso fare eccezioni. Deve fare una richiesta scritta.-spiega dispiaciuto l'uomo prima di andarsene aiutato dal Cardinale Astorre.

Gabriele irritato cerca l'Archivio Apostolico Vaticano, dopo averlo trovato tenta di entrare senza permesso; viene subito fermato.

-Buongiorno, signore. Serve l'autorizzazione per entrare nelle Sale Studio.-

-Può fare uno strappo alla regola? Sono della polizia.-domanda timido ma il segretario non ne vuole sapere. E riprende a scrivere.

-No. Senza permesso non si può entrare. Nessuna eccezione. Mi dispiace. Posso fare altro?-risponde dispiaciuto premendo i tasti della tastiera.

-No, grazie...-risponde spazientito uscendo dal'edificio. Guarda il cielo irritato.

-L'uomo che entrato stava facendo delle ricerche per me. Lo faccia andare nella Sala Studio.-ordina spazientito Riccardo prima di uscire accompagnare Gabriele dentro.

-La ringrazio... davvero.-aggiunge meravigliato guardando il Cardinale Astorre.

-Quello che è morto lo conoscevo bene. Arresti il colpevole.-spiega rabbioso Riccardo dandogli la chiave dell'armadietto 40. Riccardo è sorpreso di tutta quella disponibilità. Doo il delitto, nessuno voleva subire l'interrogatorio.

Gli uomini guardano Riccardo e Gabriele con fastidio, non si può parlare.

Riccardo lascia Gabriele e lui viene ortato dentro una sala. È quasi vuota.

-Spenga il telefono. Nonpuò portare via niente dalle sale. E se vuole un libro dee ciedere ad uno di noi, glielo prendiamo. Ha capito?-spiega annoiato l'uomo prima di aprire la porta. Gabriele risponde annuendo. Viene portato ad un tavolo. Poi l'altro va a parlare con un collega.

-Mi presta questo libro? Vorrei leggere alcune cose...-sussurra preoccupato di no farsi sentire.

-Certo. Tenga. Tanto a me non serve più. Stavo per andarmene.-risponde annoiato l'uomo spngendo il libro verso Gabriele. Per fortuna fa poco rumore.

Gabriele passa tutto il giorno a fingere di leggere, sta studiando gli spostamenti dei bibliotecari; vuole andare nel reparto proibito.

Gabriele legge delle cose disattento, capendo molto poco del Latino decide di chiedere aiuto a Federica. L'ultima volta che aveva leto qualcosa in quella trana lingua era all'università. Non credeva gli potesse ancora servire! Nei secoli incui sono stati scritti, non esistevano l'Italiano e l'Inglese moderno! Le cose religiose, politiche o comunque importanti venivano scitte in Latino. Sicuramente Federica saprà aiutarlo a tradurre quella lingua assurda.

Gabiele aspetta che sia solo, poi furtivo fotografa la pgina del libro con il telefono.

Gabriele uscito dall'edificio viene travolto dai suoni della città. Si era bituato al silenzio della biblioteca.

Gabriele telefona a Federica per incontrrla, ma lei non risponde alla chiamata.

Gabriele deve capire ancora troppe cose, se vuole arresare il colpevole. Perché la verità non è così semplice come appare... ci sono molte domande e le risposte sono dentro l'arte di Michelangelo.

L'assassino ha ucciso nella Cappella Sistina e non ha scelto questo posto a caso.

Gabriele cerca di capire il motivo di quella decisione, anche durante l'incendio ha ucciso nel Panteon. Sono entrambi luoghi artistici.

Gabriele sperava che non dovesse più risolvere omicii, ma l'assassino ha un'altra idea. Voleva allontanarsi dal sangue versato dagli assassini.

Federica aiuterà Gabriele con i misteri dell'arte, perché è ossessionata dal capre cosa intendeva l'artista facendo quell'opera.

Gli artisti mettevano nelle opere sia dei messaggi cifrati che una loro idea. Per capirli basta andare oltre l'oggetto materiale, vivono due mondi in uno: il primo è superficiale e l'altro ha un messaggio nascosto. Michelangelo come tutti gli artisti del suo tempo era eccentrico.

Federica vuole aiutare Gabriele per stare dentro l'arte, non le interessa l'omicidio. Risolvere il delitto è compito della polizia, non suo.

I cittadni sono troppo occupati per pensare all'assasino, credono di non venire toccati personalmente; ma sbagliano. Lui uccide senza una logica; l'importante è farlo dentro ad un edificio artistico. Solo wquesto ha importanza: purificare l'arte evitando di mostrarla a gli impuri. Sono persone superficiali, dunque indgne.


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Capitolo 5
*** 5 ***


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Federica passa le sue giornate nell'archivio storico a leggere i libri su Michelangelo. Le librierie hanno 8.000 volumi. È un posto molto rilassante per lei, poiché c'è silenzio e poca gete. I bibliotecari sono contenti di riaverla con loro: studiava in questa biblioteca durante l'università. Voleva sapere tutto su Michelangelo ed i bibliotecari appena potevano, a turno l'accontentavano. Dicevano tutto quello che sapevano sull'artista: curiosità ma anche altre cose più serie o note.

Federica cammina svelta tra i corridoi del vecchio archivio tra le librerie polverose. I lampadari accesi danno una luce gialla molto accogliente invogliando alla lettura le persone. Dentro all'archivio è molto scecco per eviare che l'umidità rovini i libri antichi.

Federica si sveglia sulla panca davanti Palazzo Vecchio vestita in modo strano. Vede Gabriele.

-Sei appena tornata da una festa a tema?-domanda perplesso fissandola. Indossa un lungo vestito azzurro con le maniche arricciate. Non è proprio moderno.

-Vale, messere. No. Stavo aspettando, voi.-risponde inchinandosi e lui ride.

-In che epoca credi di vivere? Siamo nel 400, secondo te? Su. Non fare la sciocca.-

-State al gioco, messere. Sono una nobile Fiorentina. Non mancatemi di ispetto.-

-D'accordo. Ok. Come vuoi. Mi puoi aiutare a risolvere il caso? Sei libera?-

-Certamente. Anche se una sonna non dovrebbe stare con un uomo da sola.-

-Va bene. Seondo te, perché questa persona uccide solo negli edifici storici vicino all'arte?-

-Sarà uno fissato con l'arte? Come posso saperlo?-domanda spazientita Chicca ignorando lo sguardo meravigliato dei passanti. Entrambi camminano e lei lo porta nella chiesa del crocifisso con Gesù adolescente.

-Cosa facciamo in questo posto? È una chiesa e l'assassino non ha mai ucciso qua.-dice dubbioso Gabriele, nel frattempo Chiccha cerca il pulsante tastando la parete; dopo averlo trovato lo preme e scendono ella cripta.

-Dal Medioevo molti posti avevano passaggi e nascondigli segreti...-

-Mi ricordo. Non capisco cosa c'entra. Come facevi a saperlo? Sei stata molte volte qua?-

-La conosco meglio io che chi ci lavora.-aggiunge irritata Chicca. Trattiene l'irritazione girandosi verso un'altra porta chiusa a chiave. Credendo di essere nel Rinascimento pretendeche lui le dia del voi.

-Va bene. Continuo a non capire perché siamo qua.-aggiunge perplesso vedendo solo polvere e muro.

Chicca accesa la trcia del telefono sposta una trave ed indica a Gabrele il buco.

-Perché dobbiamo entrare nelle viscere della chiesa? È pericoloso.-

-Non fate il bambino pauroso. Volete venire?-ordina spazientita entrando nel buco seguita da lui. Spiega a Gabriele la storia del crocifisso fatto da Michelangelo. Gattonano quasi strisciando fino ad un'altra porta. Viene aperta da Chicca, se ossero in un film horror sarebbero già morti perché si separano. Lui entra in una galleria. Mette la mano su una cosa molliccia. Sussulta perché pensa sia un topo morto.

-CHI?! VIENI A VEDERE! HO TROVATO QUALCOSA!-strilla raccapriciato da quella cosa. Appena lei arriva, Gabriele inizia a scavare nella polvere e trovano scheletri ma anche cadaveri freschi. Chicca li guara disgustata.

-E' stato l'assassino, secondote? Lui uccide a Roma. Cosa c'è qui?-

-Siete voi l'ispettore. Non io. Penso che sia un fanatico.-aggiunge puntando il telefono verso scheletri e corpi, la luce illumina una frase: Su Ponte Vecchio c'è una sorpresa. Cerchi tra i buchi el ponte una corda.

Gabriele fa telefonare ai colleghi Romani la polizia d Firenze, intanto lui insieme a Chicca va su Ponte Vecchio per cercare la sorpresa dell'omicida.

-Eccolo! Apriamolo!-esclama eccitata Chicca tirando la coda, Gabriele aspetta nsioso.

Chicca scartata la carta è delusa nel trovarc solo l'indirizzo di un palazzo.

-Oh... ci andiamo? Hai voglia? Sono troppo curioso. Te, non lo sei?-

-D'accordo. Allora, andiamo. Prima fermiamoci ala taverna. Ho fame. Cosa ne dici di mangire una Fiorentina?-dice allegra portandolo in un ristorante, i clienti sono troppo occupati a mangiare per accorgersi dei nuovi arrivati. Lui evita di dirle che non si chiamano taverne ma ristoranti.

Gabriele è impaziente, invece lei resta calma a sgranocchiare un grissino. I camerieri appena servono le bistecche, entrambi si abbuffano; ma per motivazioni diverse. Gabriele vuole scoprire di chi è quell'indirizzo. E lei ha semplicemente fame. Mangiao senza parlare. Lo fanno solo per chiamare il cameriere, lui sere un altro cestino el pane.

L'assassino si diverte a giocare con Gabriele mettendo tanti indizi in giro.

Gabriele per evitare di offendere Chicca, non dice niente sul suo vestito, ma è ridicolo.

Chicca essendo la seconda opersonalità di Federica e pensando di essere nel Rinascimento si comporta in modo molto strano; per Gabriele è comica. Sia nei vestiti che nel parlare... pensa reciti una parte.

Federica ha paura di spiegare a Gabriele che dentro i suo corpo vivono due personalità.

Federica è ossessionata da Michelangelo ed attraverso Chicca mostra la sua fissa.

Chicca pnsa che il Rinascimento e l'annoin cui vive Federica sono uguali. Cambiano le tecnologie, ma la gente resta identica. Tutto viene ripetuto.

Il sangue macchierà non solo l'arte Romana ma anche quella Fiorentina.

L'assassino continua la sua missione di purificazione uccidendo chi non capisce l'are giudicandola inutile. Serve a fare meravigliare d emoziare.

Durante la lro storia, Firenze e Roma sono state le protagoniste di violenze unite alla bellezza. Chi viveva in queste città subiva entrambe. Ed ora un assassino vuole versare alto sangue inocente per disinfettarle. La bellezza artistica dovrebbe unire le persone, non dividerle; è questo che l'assassino non capisce. O finge. Vuole avere una scusa per continuare a uccidre... si autoonvince di no farlo per qualche desiderio alucinante, ma solo per l'arte. Le persone hanno paura perché nessuno capisce chi è e quindipuò fermarlo! Sperano che smetta di uccidere, ma sanno di trovarsi davanti un assassino.


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Capitolo 6
*** 6 ***


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LaMetropoli Fiorentina continua nella sua vita frenetica, neanchequesti delitti riescono a calmarla... i turisti ogni giorno visitanole attrazioni guidati dalle guide. L'acqja del fiume scorre sotto iponti citadini cquasi a dare l'illusione di essere una cosafamigliare. Conosciuta. In un certo senso è vero, ma solo per iFiorentini.

Gabrielee Chicca finito di cenare si recano all'indirizzo del biglietto. Sonoin Piazza De' Pitti davanti Palazzo Pitti. I tavolini del bar e dellagelateria sono affollati. Alcuni siedono sul parapetto deimarciapiedu.

Gabrieleè di umore pessimo dopo la delusione del regalo lasciatadall'assassino.

-Vuoiun gelato? Non voglio avere un'altra delusione... l'assassino sidiverte...-

-Nonso di cosa parlate, messere... cosa sarebbe il gelato? Si mangia?-

-Nonho voglia di scherzare... rispondimi solo sì o no... lo scherzo vabene, finché dura poco...-

-Nemmenoio sto scherzando...-aggiunge offesa Chicca e Gabriele spazientitoentrato in gelateria ordina un gelato. Esce con una coppetta e duecucciaini.

-Assaggia.È al cioccolato con gli smarties.-ordina irriato offrendole ilcucchiaino. Chicca fissa gli smarties colorati dubbiosa.

-Sonoconfetti... perché li chiamata smar... qualcosa? Usate il loronme...-

-Ok...come vuoi. Chiamali confetti, se preferisci. Allora? Ti pisce?-

-Molto...nn me l'aspettavo, sapete? Dentro a questa bottega tovo questiconfetti insiemealla crema.-risponde affamata mangiando sotto losguardo perplesso dell'amico. Non capisce che è seria o meno. Anchealtri si godono il gelato vicino a loro, quella sera si soffoca.Finito di mangiare Gabriele buttata la coppetta nota na scatolavicino al bidone.

-Aspetta.Torno subito. Non muoverti. Riesci a stare ferma per due minuti,vero?-dice ansoso e Chicca aspetta seduta sul parapetto. Raggiunta lascatola, Gabriele ci guarda dentro. Sono dei fogli... no. Foto. Dopoaverle prese, torna da Chicca. E NON C'È! DOVE SARA' FINITA?! Ilpoverno si agita. I passanti lo fissano dubbiosi o divertiti.

-Perchévi state agitando tanto? Avete trovato quello che stavate cercando?-

-Fede!Mi hai fatto spaventare... perché non sai stare ferma?!-esclamasollevato vedendola girarsi verso di lui. Siedono sulla panca.

Gabrielelegge: Sulla fiancata del Duomo in Via De' Servi, vicinoal Tamburo Della Cupola; sotto il cornicione sporge una piccola testadi bue. Ha le corna in marmo. Viene posta nei secoli passati aricordare i vari animali che furono impiegati per trasportare edissare il materiale necessario alla realizzazione del Duomo e dellaCupola.

Unaleggenda popolare vuole invece che quella scultura rappresenti latesta di un toro e che sia stata posta lì da un mastro carpentiereimpiegato nel cantiere del Duomo. Si racconta che l'uomo fossel'amante della moglie di fornaio che aveva la propria bottegaaffacciata sulla piazza.

Ilfornaio scoperto l'adulterio, denunciò la moglie ed il suo amanteal Tribunale Ecclesiastico che condannò con una solenne punizione ilmastro carpentiere. L'uomo decise allora di vendicarsi... collocandola piccola testa cornuta sul lato della Cattedrale proprio di frontealla bottega del fornaio, in modo da ricordargli quotidianamente lasua condizione. AVER SUBITO L'ADULTIERIO È INCONCEBILE! Il fornaiodeve vergognarsi.

Unsemplice capomastro non può prendere la decisione di collocare lìuna scultura.... che fosse invece Brunelleschi la persona implicata?Nessuno lo saprà mai.

Chiccalegge le frasi della leggenda concentrata, più sotto c'è una fotodel bue slla chiesa. L'assassino vuole creare uno spettacoloperfetto. Su uei fogli si descrive l'arte... perfetta. Pura. Inqualsiasi forma. Al di là di quello che pensano le persone, l'artedeve venire salvata dal mondo impuro... e per l'assassino questo èun gioco macabro.

Gabrieleestrae il telefono per scattare le foto alle prove, lei aspetta.Marcello lo chiama. Risponde.

-Ciao.Grazie di avermi inviato l foto. Allora? È bella Firenze? Qucontinua a piovere.-

-Secondote, ho tempo di fare il turista? Devo arrestare l'assassino, Marci.-

-Loso. Ma potrest anche divertirtti per qualche minuto. Infondo sei inuna città artistica.-

-Comese Roma non fosse una cità artistica... è molto meglio... qua sonostrani...-

-Devi...-dicecalma l'altra voce. Non sente il rsto dellla frase peché in quelmomento sta passando una moto. Chicca si sta annoiado.

-Quellacon il vestito azzurro è da prima che si comporta in modostrano...-commenta irritato il gelataio.

-Ripeti,per favore. Non ho sentito quello che hai deto.-ordna spazientitoGabriele spingendo Chicca. Si avviano.

-Devitorare a Roma. Lascia Firenze per ualhe giorno. Il capo ti vuole.-

-D'accordo.Torneò domani. Buonanotte.-risponde stnco senza smettere dicamminare. Chiusa la chiamata infila il telefono in tasaca.

-E'tardi. Dovrei già essere a casa. Da un po'. Scusatemi. Vale,messere.-

-Possodormire da te? Non ho avuto il tempo di prenotare una camera.-

-Scherzate?!Non ospito uominiin casa mia! Cosa diranno i vicini?!-

-Allora,che faccio? Passo la notte in auto? Non so. O mi faccio alte quattroore di viaggio.-

-Vabene... ma dormi sul divano. E domani all'alba torni a casa...-

-D'accordo...ora entriamo?-chiede stanco e Chicca ancora non del tutto convintaaccompagna Gabriele a casa. Gli prepara il divano, poi o lascia.

Gabrielesi copre con ik lenzuolo ed ascolta i suoni del traffico serale.

Lagente non smette di vivee solo perché un assassino uccide credendodi liberare l'arte.

Leopere artistiche per quanto siano importante non lo sono come unavita.

Ilpassato è conneso al presente, ma non deve sostituirlo... mai... èsbagliato.

L'artweespime un significato unico, è questo a far muovere l'assassino.

Garielesente l'odore dell'aglio entrare dalla finestra aperta. Èpenetrante.

Gabrielenon riscendo a dormire accende la luce e guarda le foto che hatrovto. Mostrano un scena mlto più inquitente di quanto potesseimmaginare... l'assassino vuole uccidere chiunque dia l'idea di nonapprezare o capire l'arte. Purtroppo Gabriele ha fatto solo unipotesi, ma gli è venuta in mente percé vede cosa fa l'omicida.

Gabrielesi alza dal divano e va a preparsi il latte al cioccolato, mentre lobve arriva l'amica.

-Cosasai facendo?! Perché continui a fissarmi?! Avevo voglia di berequalcosa!-

-MADOVETE CHIEDERE IL PERMESSO! NON SAPETE CHE E' DA MALEDUCATI METTERELE MANI OUNQUE?!-

-Scusa,Fede. Non volevo svegliarti per una cosa tanto stupida... perdonami.-

-Satanavuole punirci e ci sta avvisando con i corvi... possiamo solo pregareNostro Signore di aiutarci...-commenta spaventata Chicca sentendo ilgracchiare degli animali. I corvi sbattono le ali veloci.

-Nondire stupidate. I corvi sono animali come tutti gli atri. Finisciacon le ue idiozie.-

-No!Portano sfortuna! Dio è arrabbiato! Lo so! Ne sono sicura! E noninteressa a nessuno!-esclama sconvolta Chicca vedendo con orrore cheun corvo si schianta conro il vero della finesta. Sussulta. L'animaledopo essersi ripreso dalla zuccata vla via barcolante. Sembra ubiaco.

Gabrielescuote la tsta arreso, si mette a bre il latte piuttosto che sentirealtre stupidate di Chicca. Entrambi vanno a dormire. La mattiaseguente Gabriele viene buttato giù dal divano. Letteralmente.

-Chefai?! Perché mi hai spinto?! Non otevi svegliarmi?! Qual è il tuoproblema?!-

-Andatevene!Non dovreste essere qua! I vicini mi criticheranno!-dice agitata eGabriele viene cacciato dalla casa. Irritato prima di infilarsisull'autostrada va a fare clazione in un bar. Siede al bancone.Mangia una rioche alla crema. Non gli piace, ma è l'unica pronta.Deve sbrigarsi. Loaspettano quattro ore dentro uel trabicolo chechiama auto. Si guarda intorno. Chiunque di questi sconosciuti puòessere l'assassino... gente ordinaria con una macabra fissazione.

Gabrieledopo aver finito di mangiare sale sull'auto. Accesa la radio parte.

Ricordodi Gabriele

Hoappena finito di lavorare e sto andando al bar. Devo incontrarmi conFlavio. È sempre preso con il lavoro e la famiglia. Ci vediam poco.

Entronel bar e siedo al bancone. Ordino la birra mentre aspetto Flavio.Bevo. Vicino a me si siede una ragazza. Se ne sta con il telefonosenza pensare al bicchiere vuoto! Inb un bar è scandaloso! Deeriempirlo.

-Vuoidella birra? Io, sì... in un bar non puoi restare con il bicchirevuoto.-

-D'accordo...se paghi... come vuoi... non lo so. Sceglite... bira osuperalcolici...-

-Birra,ovviamrente! Come ti chiami?! Io Gabriele!-esclamo contento albarista.

Falvionon si è ancora fatto vedere, avrà avuto un problem dei suoi.

Laagazza non sette di usare il telefono! Come posso essere invisibile?!È assurdo! Dai! Bello come sono! Questa ha gli occhi?! No.

-Chipaga di voi due? Non so perché ma credo che lei sia più interessataal telefono...-

-Zitto.È solo perché il mio fascino non l'ha ancra colpita. Sono troppofigo.-

-Sì...è esattamente come dici... basta che ne sei convinto...-commentaindifferente la ragazza irritandomi. Mi sta offendendo... idiota.

-Allora?!Hi intenzione di parlarmi?! O vuo restare tutto il tempo a guarderequel coo?!-

-Eva bene! Cosq vuoi?! Forza! Parliamo! Sono con leorecchie dritte!-

-Primadi tutto, come ti chiami... e se vuoi ballare con me. Il mio aico nonverrà... credo...-

-Eperché dovrei ballare? Ma non penso proprio... aspetta il tuo amicosenza rompere...-

-Dai!Andiamo! Solo una canzone, prò voglio sapere il tuo nome! Dimmelo!-

-Sonia.E non darmi più ordini... o ti mollo sulla pista come un'idiota...-

-Gabriele...ok... andiamo.-rispondo spiritoso andando sulla pista insieme aSonia. Sono orgoglioso i me, alla fine nessuna sa resistermi. Da unacanzone ne balliamo nove. All'improvviso succede un casino. Allarmeantincendo. Fuoco. Fumo. Correre fuori dal vicolo. Storditiosserviamo l'edificio che stabruiando... le fiamme. Ho avuto paura.

-Possiamoandae a un'altra parte, per favore? Vedee quellw fiamme mi agita.-

-Possiamoandare a casa mia, se ti va... o dimmi tu... qualsiasi posto vabene...-

-Vengoda te, se posso... non volio tonare a casa perché so già chepenserei all'incendio.-

-D'accordo,allorAa... andiamo. È vicino. Non ci vuoe molto perarrivarci...-dico agitato accompagnando Sonia a casa mia. Ciubrichiamo e la mattina seguente mi sveglio disteso sul tappeto. Houna nausea... vorrei vomitare perfino il pranzo della settimanascorsa! Non so come, ma riesco ad alzarmi. Tutte le volte mi dico cheubriacarmi è sbagliato; poi sto male uguale ad ora. Sono un'idiota.La mia relazione con Sonia inizia in uesto modo ridicolo. E finisemale. Una mattinatornlo presto dal lavoro e trovo 'armadio vuoto.

Gabrieleleggendo sul cartello l'uscita per Roma è impaziente di arrivare.Vuole sgranchirsi le gambe. Com al solito c'è traffico. Anche trppo,veramente.

Gabrieleraggiunge il commisariato e viene accolto da Marcello, li spiegadelle sue torie secondo cui possa c'entrare una setta religiosa. Ètropo strana questa fissazione dell'assassino per l'arte.

Gabrieleoltre all'indagine deve sopportare la ricomparsa di Sonia.

Gabrieleè tutto ncasinato, ma non che per Federica sia meglio tra Chicca ela droga.

Federicavuole solo stare insieme all'ate, non è interessata a cercarel'omicida.

Inquesta storia dovrebbero esserci solo Federica e Gabriele non unterza persona: Chicca. La personalità convintadi vivere nella FrenzeRinascimentale.

L'unicocambiameno sono i numeri dell'anno sul calendario, perché le pwrsonerestano identiche.


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Capitolo 7
*** 7 ***


7

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Federicava nella Chiesa Di Santo Spirito dove c'è Gesù adolescente. Èvuota. Ammira l'espressione rassegnata e sofferente del ragazzo, civede anche della speranza nel corpo. Ama que sette secondi in cuideve infilarsi i guanti prima di fare qualsiasi su un'opera. Toccarequell'oggetto le dà euforia e pace, quai cme la droga. È unasensazione magnifica... seniire tutti i materiali usati daMichelangelo. Quel momento di beatitudine viene interrotto dai cantidel coro che aumentano fino a gridare irritandola.

-AVE,MA... RIA!-grida concentrato il coro fino a smettere. Federicaassocia Beata Vergine Maria al dipito Madonna Con il Bambino. È serae dalla penombra le luci fioche dei lumini tremolano sui candelabri.Illuminano il pavimento dando una sensazione di pace, almeno è cosiche si sente Federica. Quando la messa fiisce, i fedeli se ne vannoed il prete esce tenendo le lunghe candele ancora accese alzate.Fderica segue la folla, una vola fuori sente il rumore cittadino.Torna a casa. Cucina la cena.

-Seisicura che Gabriele non sospetti di noi. Vero? Vorrei evitarel'arresto...-

-Chicca...ti supplico, perché non mi lasci stare? Per favore... fallo...-

-Maio sono una prte di ete. Non puoi oglierti il cervello e neanche unrene. No?-

-Quantoti odio...-commenta sprezzante ricominciando a rimestare la zppa.Chiccan apre il frigo per prendere gli avanzi della sera precednte.Si siede al tavolo. Mangia.

-Nonodiarmi. Ho aiutato il tuo amico portandolo a Santo Spirito. Abbiamotrovato degli scheletri nellacripta. Erano abbastanzaimpressionanti.-

-Comefacevi a saperlo? Non sei stata te, vero? Dimmelo.-chiede agitatagirandos verso Chicca, l'allucinazione la guarda divertita.

-Certoche no! Non ho newssuna intenzione di attirare l'attenzione delleguardie commettndo un delitto!-esclama scandalizaa mentre vieneguardata male da Federica. Suona il citofono ed entrambe sussultano.

-Nondie una arola. Stai in silenzio.-sussurra perplessa Federica prima diaprire. Arriva l'amica.

-Nonsei ancora pronta?! Dobbiamo andae alla festa! L'hai dimenticato?!-

-LAFESTA! È VERO! VADO SUBITO A CAMBIARMI! TORNO SUBITO!-strillaagitata spegnendo il fornello. Corre in camera seguita dal'amica. Sisente osservata.

-Senon ti sbrighi rfai tardi. Metti quella lunga giacca blu con glistivali ed il vestito dello stesso colore.-commenta seria Chicca,Federica segue il suo consiglio. È incredibile ma ogni tanto lo fa.

Federicae Patrizia raggiungono il ricevimento dove Paolo avrà unapromozone... c'è tanta gente.

-Vadoun attimo in bano. Tono subito...-dce angosciata Federica posando ilbicchiere. Nel corridoio snte delle voci, si avvicina alla porta.

-Quantovole per ilquadro Tondo Doni? 35 milioni? Va bene?-domanda la vocenascosta dalla porta. Federica cerca di vedere chi è allungando ilcollo.

-Nonposso proprio. Le darò qualsiasi alra opera vorà, trannequesta.-dice comprensiva l'alra voce, Federica lo riconosce: è ErikReale. Il Direttore Della Galleria Degl Uffizi. Vende le opere achiunque può arricchirlo. Federica ci resta ale perché ammiravaErik, abnche dopo il licenziamento si incontravano per parlaredell'arte.

-150milioni. Va bene? Sa che amo collezionare reliquie originali.-

-Sì,ma è difficile falsificare in modo credibile enza che ualcuno abbiadei sospetti...-

-Ottimo.È un piacere fcomprae da lei. Lo so, specalmente perché devevendere attraverso il mercato nero.-

-Vadoa chiamare una persona. Voglio che lei sia sicuro della suaautenticità.-dice camo Erik e Federica corre in bagno. Cerca dicalmarsi.

-Cosadovreib fare, secondo te? Dirlo a Gabriele? Fingere di non saperenulla?-domanda confusa a Chicca e l'altra la guarda senza rispondere.Federica arresa tornada Patrizia. Prende una torta al salmone e lamangia. Arriva Erik.

-Puoivnire con me, per favore? Vrrei parlarti di una cosa... ci vorrannoal massimoo cinque minuti.-

-Sì.Certamente.-isponde fredda Federica seguendo Erik dove stava parlandocon l'uomo.

-Leisa tutto sul pittore del quadro. Potr dirle s è autentico.-spiegaprofessionale Erik e Federica si avvicina al quadro.

-Nonl'avevo mai visto... in questo modo...-dice stupita inchinandosi.L'uomo è irritato.

-Allora?È autentico?-domanda spazientito squadrandola, la sua vita è nellemani di una ragazza sconosciuta. Può essere incapace o brava, luipensa ia la prima.

-Sì.Lo è.-risponede affascinata Federica e l'uomo pare rilassarsi.

Vendererelique è pericoloso, ma arricchisce molto; dunque il mercato neronon finisce. C'è sempre qualcuno che compra i reperti antichi covitodi acquistaràli per evitare ente insulsa. Spesso chi li compra vuolesolo vantarsi senza capire il valore dell'oggetto.

Federicavorebbe chiamare Gabriele per avvisarlo, ma senza prove è inutile.

-Sevuole scusarmi, devo tornare alla festa...-annuncia stanca Federia el'uomo la guarda sprezzante.

-Aspettaalti due minuti. Devi firmare i documenti del nuovo lavoro.-

-Nonme ne ha parlato, signor Reale. Prima mi dica del lavoro e ci penso.-

-Vadoa prendere i documenti, intanto vai nel mio ufficio. Vengosubito.-ordina dolce Erik e li lascia. Federica va nella stanzaaccanto a quella dove ha eaminato il quadro. Siede rigida sullasedia.

-Ticonsiglio di cercare qualche prova sulla colpevolezza di queltizio.-suggerisce calma Chicca e d'accordo con lei si mette a frugaresulla scrivania di Erik. È IMPOSSIBILE, NON TROVA NIENTE! CARTA!DOCUMENTI DEL MUSEO! E PENNE! Nulla con cui si possa incastrarlo.

-Cosastai facendo?-domanda curioso Erik, a Federica si gela il sangue.

-Stavocercndo una biro per firmare... quelle dentro alla tazza spono tuttescariche.-

-Già.Hai ragione. Dovre buttarle, ma non lo faccio mai. Apri quelcassetto. Ci sono delle biro nuove.-

-Trovate.Dimi. Che lavoro volevi darmi?-ice curiosa Federia aprendo prima unassetto dove prende una biro nuova, intanto Erik si siede allasrivania.

-Vorreilsvorassi al Laboratorio Restauri. L'avrei proposto solo a pochepesone. E te sei una di queste. Tutti i candidati che ho visto non miconvincevano.-

-Certo.Ok. Va bene.-risponde persa all'uomo e lui pare deluso. Si aspettavapiù entusiawmo.

-Nonsei costretta. So che hai perso il lavoro a Roma dopo l'omicidio.-

-Sonosolo stanca. Tutto qia. Certo che mi fa piacere lvorare nellaboratorio.-

-Ottimo!Firma! E torniamo alla festa! Ti ho già monopolizata troppo! Domanivieni al Giardino D Boboli! Alle 08.30!-esclama contento porgendole ifogli, Federica firma e si alzano. Sono in corridoio. Vedono unosparo, proviene dalla stanza dove prima Erik ha venduto il dpinto.Federica si nasconde sotto la crivania. Ansima. Vede solo dellescarpe che vanno verso di ei. Spera che l'assassino non spari anessuno dei due. Ed invece... vee Erik afflosciarsi sul pavimento.Morto. Neasuno sa del delitto. Ancora. L'assassino ha usato unsilenziatore. Superato il cadavere, lo sconosciuto si china sul PC.Presa la memoria esterna prova ad inserire la password. Passworderrata. Hai altre tre possibilità, poi il computer verrà bloccatoper sicurezza. Dice la voce registrata. Federica urta il tavolo el'assassino si piega per tirarla fuori dal braccio. Indica latastiera usando l'arma. Chicca ha sempre un tempismo perfetto perapparire. Meno male che Erik aveva detto la passwoerd ad entrambe lepersonalità! Dopo averla inserita lo sconosciuto indica alla ragazzal'uscita. Evita di ucciderla prché ha si il passamontagna che gliocchiali; non può identificare l'assassino. Esce lentamente, poiappena la porta si chiude inizia a correre.

-FEDE!MA DOVE STAI ANDANDO?! LA FESTA E' DI QUA!-grida confusa Patrizia, maChicca non ha tempo per rispondere. Deve scappare. Il piùvelocemente possibile. Ora! Corre. Non le importa se viene bagntadalla neve. I fiocchi cadono lenti, scappa dalla casa di Erik senzavedere dove va. La strada è hiacciata, perciò si ritrovaditesa. Unadonna che sta spalando la neve si avvicina.

-Haiavuto una brutta giornata, vero?-chiede gentile aiutando Federica adalzarsi.

-Stobene... ho solo freddo...-dice gelata Chicca allontanandosi. Entra inuna caffetteria, appena apre la porta sente l'aroma del caffè esiede al tavolo. Il cameriere dopo 50 minuti si avvicina a Chicca.

-Senon ordini qualcosa ti devo chiederee di andartene. Cosa vuoi fare?-

-Portamirispetto! Non siamo amici!-esclama infastidita e l'uomo abituato allestranezze dei clienti non ci fa caso; si allontana per ornare dopopochi minuti con il caffè insieme ad una fetta di ciambella.

-Sevuoi, mangiala...-aggiunge stanco prima di servire altri clienti. Sonsolo in cinque visto che è l'01.20. Non c'è nessuno seduto aitavoli. Chicca si alza e va dall'uomo che sta lavando le tazze.

-Dovetrovo il bagno?-chiede sconvlta Chicca. Non capisce perchél'assassino abbia deciso di farla uscire viva rischiando che vada adenunciarlo.

-E'in quel corridoio vicino allo stereo. Eccp la chiave.-dice stancodandole lachiave, Chicca va in bagno.

-Cosafaccia}mo? L'assassino non rinuncierà tanto facilmente... lo diciamoa Gabriele?-

-Nonessre stupda, Federica. Sicuramente vorrà le prove e come facciamo adargliele?-

-Hairagione. Penso che l'unica soluzione sia aspettare esperare...-aggiunge sconsolata Federica. Chkicca uscita dal bagnoviene guardata confusa dalla donna, probabilmente ha sentito tutto.Riporta la chiave all'uomo.

-E'buono quel libquido. Portamene ancora. Hai anche qui cerchi alcioccolato?-

-Nonserviamo gelati, se è questo che cercavi. Devi andare in gelateria.-

-Capisco.D'accordo. Mi dai dell'altro liqido? Porta due bicchieri. Anche queldolce.-ordina calma prima di tornare al tavolo seguita da lui. Versail caffè nella tazza, poi va a pderne un'altra.

-Perchénon vai a casa? È tardi. Sono le 02.30.-dice curioso alla stessadonna che fissava Chicca in bagno.

-Haragione, immagino che dlovrei andare a dormire. Tra poco devo tornarein quel museo.-commenta irritata la donna alzandosi per andarsene.

Chiccafinita un'alra tazza di caffè, ne versa ncora e mangia ls ciambella.L'uomo vsa da lei.

-Noncredi di esagerare a bere tutto uesto caffè? Finisci questa tazza ebsta.-p

-Stoaspettando una prsona... ch non voienec... il caffè è prlei...-spiega uimpaziente Chicca e qullo torna a farsi i fatti suiodavanti alls TV.

Chiccaaspetta ancora un po' oi paga ed esce, alle 04.30 non c'è nessuno ingiro; anche perché sta continuando a nevicare. Torna a casa.

-Haiavuto comportmenti strabi? Non cdevono pdensare che sia pazza. Quandoci guarsfdano vedono solo me.-

-Hocapito. Non voglio finire nell'Alberghetto come Cosimo Medici oGirolamo Savonarola.-

-Chebrutti esempi hai preso. Uno è finito arrosto e l'altro ci tavalasciando le penne.. quasi. Prima dell'esilio.-commengta divertitaFederica, mentre Chicca si sveste restando nuda. Va a letto.

-Perchénon mi hai mai parlato del gelato al cioccolato con i confetti?-

-Deviproprio comportarti sempre in questo modo strano? Per non direridicooo. Credi di vivere nel Rinascimento? Sbagli. E basta girarecon quei vestiti.-

-Vabene. Li userò solo in casa, se questo ti fa staretranquilla...-aggiunge contrariata Chicca prima di addormentarsi. Lamattina seguendte si sveglia presto, non ascolta Federica edindossaun altro strano vestito. Va a mangiare. Ha dovuto imparare ad usareil fornello, visto che Federica on può pagare un cameriere.

Chiccaprepara le frittelle con miele e foromaggio, mangia svogliata. Suonail telefono.

-Chefai? Non rispondi? Hai le orecchie, verpo? Il telefono è ancora nborsa.-

-Chemusica fastidiosa... come si chiama? Non vogo usare quell tuo oggettoimpreciso. I piccioni viaggiatori sonoi molto meglio.-

-Quindiu dire che sono più veloci e precisi? Proprio no. La tecnologia nonsi uccide, loro sì.-aggiunfe orgogliosa Federica e l'altra perfiareso il telefono lo butta sul pavimento. Si rompe lo schermo.

-Visto?Si è rotto. Cosan dicevi? Un piccione funzionerebbe ncora.-

-L'hairoto! Ridammi il corpo! Devo portarlo a sistemare! Forza! Dai!-

-Nonpuoi farci niente... sei costretta a dividere il corpo con me. Chesfortuna, vero?-commenta sprezzante tornando a finire di mangiare.Deve anare al supermercato e non ha nessuna voglia conla neve chec'è. Prima di uscire si guarda allospecchio. Indossa un golfinomarrone con delle piumesulle spalle, maglia bianca, pantaloni neri estivali dello stesso colore.

Chiccacammina sussultando a qualsiasi auto che gli sfreccia troppo vicino.

-Macosa fai?! Torna sul marciapiede!, vuoi fari ammazzare?!q-domandairritato l'autista, ma lei lo ignora entrando nel supermercato. Orac'è Federica.

-Èimpossibile! Come ce l'hai ftta a farcela?! C'ero oi!-esclama stupitae Fedrica raggiunge la corsia dei superalcolici. Ne prende moltebottiglie.

-Nonstarà esagerando?-chiede preoccupata una cassiersa ala colklega.Federica le ignora e finita la spesa va a casa. Si mette sulpavimento e beve.

-Smettia...è inutile ubriacarti. Non riuscirai a liberarti di me. Mai. Basta.-

-Allora,perhé hai paura? Il senso è proprio sballarmi fino a smettere disentirti.-

-NONPUOI FARLO! HO BISOGNO DEL TUO CORPO PER VIVERE! È ESSENZIALECHE...-

-Latua voce fastidiosa è sempre più flebile. Per fortuna. Nella testanon sento nulla.-aggiunge sollevata Fedrica pima di ricominciare abere.

Suonail telefono. È Patrizia. Vorrebbe rispondere, ma non sa ragionatre;tntomeno parlare. Lo lascia squillare finché l'amica si arrende.

Federicaha abbandonato la spesa vicino al frigo per ubriacarsi; non sopportapiù Chicca! Appena riesce a stare in iedi e camminare deve cercarequalcuno che le dia la droga. Suona il telefono, con uno sforzoenorme riesce ad afferrarlo; ma ha la vista sfuocata... vede lelettwre. Risponde.

-Salve,Federica... mi dispiacce che abbia frainteso. Vorrei vederla perscusarmi.-dice triste Aurora eFederica chiude la chiamata.

-Inquesto stato non credo proprio. Quando sarò resuscitata, ci vado.Giusto pr irritare Chicca.-commenta stordita biascicando le parole.

Fedricasente il campanello e la voce di Patrizia, ma è troppo ubriaca perriuscire ad aprirle; dopo alcuni tentativi riesce ad alzarsi ma lagiacca essendo lunga si impiglia nella maniglia della porta.Rinuncia. Torna dove stava poco prima. Sente le campane di SantaMaria Del Fiore, sono ipnotiche... e pensa all'affresco dellaCappella Sistna incompleto. Resta al buio, poi alla sera barcollantesi alza. Fissa i sacchetti della spesa ancora da sistemare. Va ariporre il cibo, successivamente scrive ad Aurora.

FEDERICA:Buonasera. Scusi se rispondo solo ora, ma ho il microfono dweltelefono rotto. E non mi sentirebbe. Ok, per me vanno bene tutti igiorni.

AURORA:Perfetto... Non si preoccupi. Va bene mercoledì alle 14.30?

FEDERICA:Ok. A mercoledì. Salve.

AURORA:Salve.

Federicaal supermercato eraandata nel negozio per comprare un nuovo telefonoidentico all'altro. È mesi che non sente Gabriele, l'omicidio lotiene occupato.

Tuttele storie devono iniziare in un odo o nell'altro e questa non faeccezone... il delitto, l'incendio nel Pantheon, Gabriele e Federicasono connessi.. il problema è che entrambi non capiscono come.

Federicanon ha nemmeno la forza di stare dritta, figuriamoci cucinare!Rischia un incendio. Sta stesa e si addormenta senza cibo, ancheperché con tutto l'alcool che ha nel corpo vomiterebbe.

Lamattina sguente Federica è uo zombie post sbornia. Si trascina alfrigo e prepara del late con i cereali, ne magia una cucchiata e leviene la nausea; lo ripone. Ordina un panino e va a prenderlo.Preferisce mangiarselo sul diano. Lo mangia svogliatamente.

Averedue personalità in guerra è stancante q uesto Federica lo sa bene.Sente sempre una vce non sua in testa: l'unico modo per zittirla èdrogarsi. Fa niente se sta andando verso l'autodistruzione. Deveavere un po' di pace.

Federicanon ha mai parlato del suo problema neanche a Patrizia, molti credonoche chi abbia queste cose sia pazzo. La trealtà è più complessa dicome sembra. Ha il disturbo dissocitivo dell'idenytità (disturbo ipersonalità multipla). Spera davvero che Auror rispolva il problema,perché Chicca la sta esaurendo e drpgarsi è un'idea stupida. Vuoleslo dedicarsi all'amore della vita: l'arte.

L'omicidiodi Erik peggiora i problemi di Federica, che non sono proprio banali.

Illavoro di Aurora per aiutar Federica viene buttato in pochi minutidall'assassino.

Avereil disturbo dissociativo dell'identità significa avere dellepersonalità frammentate.


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