Gokudera Hayato 's love interest

di valechan91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 5927- Happy ending ***
Capitolo 2: *** 5986- Bonds ***



Capitolo 1
*** 5927- Happy ending ***


It's funny when you find yourself
Looking from the outside
I'm standing here but all I want
Is to be over there
Why did I let myself believe
Miracles could happen?
'Cause now I have to pretend
That I don't really care
I thought you were my fairy tale
A dream when I'm not sleeping
A wish upon a star
That's coming true
But everybody else could tell
That I confused my feelings with the truth
When there was me and you





Hayato, lo sapeva. Eccome, se lo sapeva. L'amore faceva schifo, ecco perchè aveva sempre evitato di legarsi troppo alle persone, perchè poi si rimaneva feriti. 
Avrebbe rimpianto di essersi legato agli altri, se non fosse che... non poteva farlo.
Conosce il Decimo, conoscere Sawada Tsunayoshi, era stata la cosa migliore che potesse capitargli in quello schifo di vita. Quel ragazzo, tanto minuto quanto forte, lo aveva accettato per ciò che era, salvandolo dalla solitudine. 
Ricordava ancora quando gli era parso una nullità, mai prima impressione fu sbagliata. 
E con il passare del tempo, ci aveva creduto. Aveva creduto in un noi, per la prima volta. 



I swore I knew the melody
That I heard you singing
And when you smiled you made me feel
Like I could sing along
But then you went and changed the words
Now my heart is empty
I'm only left with used-to-be's
And once upon a song
Now I know you're not a fairy tale
And dreams were meant for sleeping
And wishes on a star
Just don't come true
'Cause now even I can tell
That I confused my feelings with the truth
Because I liked the view
When there was me and you





Più gli stava accanto, più il suo cuore batteva forte. Più lo guardava, più se ne innamorava. Era come un circolo vizioso da cui non voleva uscirne.
Il ragazzo non si era mai accorto dei suoi sguardi furtivi, in classe, nonostante l'albino fosse seduto più avanti di lui.  Gli piaceva anche quando veniva rimproverato per il vizio del fumo, non si sarebbe mai stancato di ascoltare quella voce. 
Da semplice ammirazione, era diventato amore. E Gokudera sentiva che non era quel sentimento passeggero e volatile che si dimentica, che resta tra i banchi di scuola. Era quello vero, quello che non voleva lasciar andare, e che non doveva lasciar andare. 
Strinse i pugni. Quanto si era crogiolato in quella illusione, dopo la sconfitta dei Varia. Ironico, tutto. Ironico che avesse capito di amare il Decimo durante la battaglia che aveva perso. Ironico che dopo aver messo tutto a tacere, sentendosi quasi sporco di macchiare quell'angelo che gli aveva salvato la vita, aveva trovato il coraggio di dirgli tutto e di rischiare.
Rischiare? Lo aveva perso ancora prima di poter rivelare il suo segreto. 


I can't believe that I could be so blind
It's like you were floating while I was falling
And I didn't mind
'Cause I liked the view
I thought you felt it too
When there was me and you




Gokudera lo stava cercando, e lo aveva trovato sul retro della scuola, lontano da sguardi indiscreti.  Non era da solo, ma con Kyoko Sasagawa. 
Di cosa si stupiva? Lui lo sapeva, che Tsuna pendava dalle labbra di quella donna. Anche lui, prima di innamorarsi, lo spalleggiava. Se era quella la donna che il Decimo aveva scelto come Madonna dei Vongola, lui doveva solo rimettersi alla sua decisione.
Poi le cose erano cambiate, e il verde sentimento della gelosia aveva fatto capolino nel suo cuore. 
Non avrebbe messo i bastoni tra le ruote alla persona che amava, non era quel tipo di persona. 
Avrebbe lottato con le unghie e con i denti per lui, per averlo. Ma se era il suo oggetto del desiderio ad impedirglielo, c'era poco da fare. 
Strinse i pugni. Evidentemente, il Decimo aveva trovato il coraggio di dichiararsi. 
Aveva bisogno di fumare. Doveva smettere di pensare. 

Si allontanò furtivo e in silenzio. Avevano sistemato la faccenda con i Simon e con gli Arcobaleno, e lui sentiva di non volerlo perdere. Quando era stato eliminato dai giochi, si era sentito messo in disparte, anche se sapeva che Sawada non era quel genere di boss. 
Si era innamorato della sua forza, del suo lato da imbranato, dei sentimenti che mostrava a tutti quelli che considerava suoi amici. E di quel sorriso, quel sorriso che poteva mandarlo in paradiso o all'inferno. 
Era il suo orgoglio di braccio destro. Shitt P continuava a rincorrerlo, ma con meno assidituà. Forse anche lei aveva capito che nel suo cuore c'era posto solo per Tsuna. 
Formulando questi pensieri mentre camminava, si lasciò indietro quella scena, dolce ma per lui straziante.
Era sinceramente felice per il suo Decimo, ma non poteva esserlo per se stesso. 
Era arrivato sotto i ciliegi, quando si sentì chiamare.
"Gokudera-kun! Fermati!" quella voce, la sua voce.
Hayato si voltò lentamente, cercando di non mostrare il turbinio di emozioni che lo agitava.
"Decimo... mi cercavate? Cosa vi porta qui?" domandò, soppesando le parole e cercando una calma che non aveva
Fissò quegli occhi castani, profondissimi.
"Mi... mi hai visto prima?" 
Gokudera sgranò gli occhi. Era il sesto senso datogli dal sangue dei Vongola? 
Merda, se era nei casini.
" A cosa vi riferite?"
" Ho avvertito una strana sensazione. Comunque... non è come credi."
"Non capisco, Decimo"
"Ero andato da Kyoko-chan per dirle una cosa, ma non è ciò che pensi tu, Gokudera-kun"
Hayato voleva scappare. il giorno dopo sarebbe stato tutto normale, ma avrebbe dovuto metabolizzare la cosa.

"Quindi... congratulazioni, Decimo. Spero che sia una donna degna di voi"
Gokudera pronunciò quelle parole a malincuore, cercando la forza di pensarle davvero. Era diviso tra le gioia per quella persona che era il centro del suo mondo, il suo intero mondo, e l'egoismo di  volerlo per sè. Erano boss e braccio destro, ma aveva sperato che almeno nella sfera privata, avrebbe potuto rinchiuderlo in una bolla, solo loro due, e non lasciarlo a nessun altro. 
Tsuna arrossì leggermente, sotto lo sguardo profondo dell'altro, e cercò di mascherare l'imbarazzo.
Si avvicinò all'altro, lo prese per il colletto della maglia e lo baciò.
Hayato sgranò gli occhi sorpreso. Stava sognando? Era morto ed era finito in paradiso?
Quando Tsunayoshi si staccò, rimanendogli sempre molto vicino, Hayato udì solo " ero andato per dire questo a Kyoko-chan. I miei sentimenti per lei erano sinceri, l'ho amata sul serio, ma non era quell'amore vero. E questo me lo hai insegnato tu, Gokudera-kun"
"Quindi voi...io...voi..."
Solo nei suoi sogni aveva osato immaginare una cosa simile. Davvero il Decimo lo aveva capito? E si era innamorato di lui? Era bastata quella frase a cancellare tutti i pensieri di prima.
Allora qualcosa in quella sua maledetta vita c'era, che poteva definirsi bello.
La risata cristallina e un po' imbarazzata di Tsunayoshi lo distrasse da quei pensieri. 
"Ehm.. Gokudera-kun?" lo richiamò
Hayato deglutì a vuoto. 
"Decimo... posso baciarvi?"
" Non chiederlo, Gokudera-kun. E per favore, almeno in privato, chiamami Tsuna e dammi del tu"
E posando le labbra su quelle del minore, Hayato sentì che Cielo e Tempesta erano di nuovo al posto che gli spettava.
Mentre Tsuna... forse una volta adulti gli avrebbe rivelato che era stata la stessa Kyoko ad aprirgli occhi, e che dei pensieri prima del tutto ignorati sul suo guardiano li faceva da tempo. 







Date la colpa alla mia amica Gemmy che se ne esce una sera guardando il nuovo HSM e mette a palla le canzoni. L'ispirazione mi è venuta subito, ma serviva il lieto fine che questi due meritavano. 
Non sono del tutto soddisfatta di come mi sia uscita, ma ho in mente di scrivere altre 5927 ( la mia mente sta macinando) e spero di scriverne una migliore. Intanto, questa canzone mi ha fatto pensare davvero tanto ad Hayato. 
Il prossimo capitolo, quello conclusivo, sarà una 5986, ma ho quasi pronte una 8086 ( e vedrete che sorpresa la coppia secondaria), e una 8059 rating rosso. 
Volevo dare anche io un piccolo contributo con il mio personaggio preferito della serie e le coppie che ho con lui. Ho voluto iniziare con una coppia di cui mi sono innamorata tantissimo da qualche mese, e che più scopro, più amo. E ormai è diventata una mia main. 
Alla prossima!

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Capitolo 2
*** 5986- Bonds ***


I gotta say what's on my mind
Something about us
Doesn't seem right these days
Life keeps getting in the way
Whenever we try
Somehow the plan
Is always rearranged
It's so hard to say
But I've got to do what's best for me
You'll be okay






Haru non ce la faceva davvero più. Ancora una volta avevano litigato, e lei era scappata da Kyoko. 
Come sempre.
Era quasi un anno che aveva rinunciato a Tsuna, da quando aveva assistito, senza volerlo, alla sua dichiarazione a Kyoko, l'ultimo giorno di scuola.
Avevano iniziato le scuole superiori, e ormai erano quasi al secondo anno. 
Si era sentita tradita da quella che considerava la sua migliore amica, non aveva mai pensato che Kyoko potesse innamorarsi del suo Tsuna-san. 
Sasagawa le parlò, e le disse le le parole che lei, Haru Miura, non avrebbe mai voluto sentire. Kyoko si era innamorata lentamente di Tsunayoshi, notandolo con il passare del tempo.
Haru non poteva fare niente, se non accettarlo. Non si sarebbe messa in mezzo a due persone a lei care.
Ma non poteva fare a meno di stare e piangere, almeno per i primi tempi. 
Poi, come la Tempesta che era, era arrivato Hayato.
I primi tempi litigavano continuamente, finchè un giorno, complice un bicchierino di troppo e un temporale che li aveva bloccati a casa di lui, ci fu il primo bacio.
Uscirono più spesso, sentendosi attratti come una calamita, e divennero una coppia.
Erano due poli opposti, ma perfettamente compatibili.
Ormai sul finire del liceo, stavano per andare a vivere insieme.
Era forse presto, ma Haru era entusiasta della cosa. Stava costruendo quella felicità che aveva sempre sognato, anche se tra alti e bassi. 
Eppure... 


I've got to move on and be who I am
I just don't belong here
I hope you understand
We might find a place in this world someday
But at least for now
I gotta go my own way

Don't wanna leave it all behind
But I get my hopes up
And I watch them fall every time
Another color turns to gray
And it's just to hard
To watch it all
Slowly fade away
I'm leaving today
'Cause I gotta do what's best for me
You'll be okay





Avevano quasi 18 anni ormai, e lui si ostinava sempre  a proteggerla e a tenerla all'oscuro quando doveva agire per conto dei Vongola. Tsuna la tranquillizzava, Hayato tornava sempre, ma lei non riusciva a sostenere la situazione.
Sapeva che le parole dure di Gokudera avevano il significato opposto, voleva tenerla al sicuro. Lo vedeva anche con Tsuna, che proteggeva Kyoko. Si stupiva sempre di quanto ormai non le facesse più male, saperli insieme. Aveva amato sinceramente Tsunayoshi Sawada, ma era stato quell'amore adolescenziale che chiunque ha sperimentato almeno una volta nella vita.
Con Hayato era diverso, eppure si sentiva fuori posto.
Bianchi glielo aveva detto già ai tempi della loro disavventura nel futuro, a causa di quel maledetto orgoglio maschile. Ma lei e Kyoko non erano solo ragazze da proteggere.
Non erano forti abbastanza da combattere al loro fianco come faceva Chrome, che si faceva aiutare da Mukuro.
Haru era rimasta spaventata quando aveva saputo che i due illusionisti si erano fidanzati, ma vedere il loro affiatamento le aveva fatto cambiare idea. Anche se Rokudo le faceva ancora abbastanza paura...
Ma con Gokudera... era tutto diverso. 
Se non poteva combattere, voleva almeno essere messa al corrente. Soprattutto con Hayato che agiva come braccio destro di Tsuna.
L'albino, insieme al suo boss, si ostinava invece a cercare di fare il contrario. 
Ogni volta che discutevano, lei lasciava un bigliettino e andava da Kyoko. Finchè lui non la cercava sul cellulare.
Quella sera, con Sasagawa, Haru pianse tutte le sue lacrime. Kyoko sapeva bene come si sentiva l'amica, anche per lei vedere Tsuna ferito era sempre un dolore. 
Più che curare loro le ferite, non potevano fare. 
Ma anche lei non ci stava, e spalleggiava la mora. 
Kyoko ricevette una chiamata da Tsunayoshi, per assicurarsi che Haru fosse da lei. 
"Tsu-kun, sai come la pensiamo io e Haru-chan. Non chiediamo molto, e non vi saremo di intralcio"
Haru sentì la discussione.
"Kyoko-chan...non vogliamo mettervi in pericolo"
" Basta che ci raccontiate tutto, e ci promettiate di tornare da noi. Promettilo, Tsu-kun"
Dall'altra parte, ci fu il silenzio. Tsuna era combattuto, e Gokudera accanto a lui strinse i pugni. 
"... Va bene, Kyoko-chan. Farò ciò che posso, te lo prometto. Anche Gokudera-kun lo farà"
Hayato annuì al suo boss, sebbene non fosse del tutto convinto. 
Haru non era tranquilla. 

I've got to move on and be who I am
I just don't belong here
I hope you understand
We might find a place in this world someday
But at least for now
I gotta go my own way
What about us?
What about everything we've been through?
What about trust?
You know I never wanted to hurt you
What about me?
What am I supposed to do?
I gotta leave but I'll miss you
So, I've got to move on and be who I am
Why do you have to go?
I just don't belong here
I hope you understand
I'm trying to understand
We might find a place in this world someday
But at least for now
I want you to stay
I gotta go my own way
I've got to move on and be who I am
What about us?
I just don't belong here
I hope you understand
I'm trying to understand
We might find a place in this world someday 
But at least for now
I gotta go my own way






Haru rimase a dormire da Kyoko, quella notte. Dormirono vicine, Miura era decisamente ancora giù di morale. La mafia non era un mondo facile, e lei e Kyoko dovevano essere forti, essendo fidanzate del boss e del suo braccio destro. Ma la paura, a volte, era forte. 
I continui litigi con Hayato, sempre per lo stesso motivo, ne erano la prova. Lui sapeva che lei aveva paura, che credeva ogni volta nel suo ritorno. Ma il non sapere a cosa andasse incontro, con la paura di ritrovarlo in una bara nera, trasformava l'attesa in angoscia. 
Haru si alzò lentamente, scostando le tende per guardare dalla finestra senza svegliare l'amica. 
E lo vide.
Felpa rossa, maglietta nera, sigaretta in bocca, capelli albini. Poteva essere solo lui.
Si vestì e scese, cercando di non far rumore.
Chiuse la porta di casa Sasagawa alle proprie spalle, notando che probabilmente Ryohei era già uscito per la corsa mattutina.
Haru andò di fronte ad Hayato, fissandolo negli occhi.
"Gokudera-san..." disse piano. Si chiamavano per nome solo quando erano soli, era diventata una loro abitudine.
"Stupida donna, si può sapere che cavolo fai? Devi sempre essere problematica" commentò l'albino, spegnendo la sigaretta
"Hahi! Non sono problematica, Gokudera-san! Però..."
"Ah?" fece l'altro, prestandole attenzione
Haru gli si fece vicino e gli afferrò la maglia, stringendola nel pugno, e abbassò lo sguardo. 
"Non trattarmi come se fossi un peso" sussurrò piano la ragazza "Non ti sto dicendo di voler combattere, nè tu nè Tsuna-san lo permettereste, nè a me nè a Kyoko-chan"
La voce quasi le si spezzò.
"Ma... non voglio rischiare di trovarti in una bara, senza sapere se tornerai, e per cosa sei...." non riusciva a dirla quella parola. 
Era cresciuta molto in quei pochi anni, anche se il suo carattere allegro e sbarazzino non era cambiato.  
Sentendosi vulnerabile, Haru scosse la testa, e alzando il volto gli disse "Hahi! lo ha detto Bianchi-san! è colpa del vostro stupido orgoglio maschile!"
"Sei stupida o cosa? Cosa c'entra l'orgoglio adesso?" Hayato si passò una mano tra i capelli, gesto che Haru aveva iniziato ad apprezzare particolarmente.
Aveva trovato Gokudera un bel ragazzo, anche anni prima. Adesso, lo vedeva con occhi diversi.
Hayato, dal canto suo, scosse la testa, indeciso se mandarla ancora una volta a quel paese, o mandare la sua persona a quel paese.
Ciò che aveva iniziato a provare per Miura era una seccatura, qualcosa che nemmeno si aspettava. Era ancora una ragazzina rumorosa, patita di strani cosplay, sognatrice e casinista. Eppure quegli occhi castani, quel sorriso... non capiva nemmeno lui cosa gli avessero fatto.
Sapeva solo che in fondo, lei era importante. 
" Sei decisamente una stupida donna" commentò l'albino
"HAHI! Ritiralo, Gokudera-san!"
" Ma stai zitta, che siamo in strada. Non urlare come una gallina"
"Una galli..." Haru non finì la frase. Con un braccio, Gokudera la tirò a sè, passandole una mano sul capo e accarezzandole lentamente i capelli. 
"Sei decisamente problematica, ma possiamo recuperare il tempo perso. Non ho intenzione di lasciarci le penne e di lasciare te e il Decimo. Quindi fidati di me, Haru, perchè tornerò dalle missioni. "
Si allontanò piano piano, dandole un colpetto sulla fronte, mentre inarcava le sopracciglia.
" Però smettila di essere assillante, stupida donna" 
La ragazza arrossì.
"Hahi! non offendere, Gokudera-san!" ribattè la ragazza

Intanto, Kyoko si era svegliata, e aveva notato la coppia guardando dalla finestra. Una volta vestita, scese sull'uscio di casa, per chiamarli. Ma cambiò idea, sperando che risolvessero.
Li osservò da lì, a distanza, sorridendo leggermente. Forse parlargli una volta per tutte era servito a qualcosa. Avevano entrambi le stesse paure.
Sentì una mano sulla spalla, e si voltò curiosa. Accanto a lei c'era Tsunayoshi, che aveva seguito Gokudera, e anche lui sorrideva. 
La ragazza si accoccolò piano al braccio del fidanzato, felice per l'amica, e anche per se stessa. 
I sentimenti di entrambi erano sinceri, e avevano entrambi paura di perdersi. 
Avevano vissuto quel tragico mondo del futuro, e non volevano il ripetersi di quella tragedia. 
Bastava parlarsi, aprirsi, confidarsi, e capirsi.


"Resti sempre la solita problematica, però. Dai sempre fastidio a Sasagawa quando litighiamo"
"Hahi! Non è vero, Gokudera-san!"
Tsuna e Kyoko ridacchiarono leggermente. Tutto era tornato come sempre, e in fondo, quei due erano sempre gli stessi. 
Le cose, però, sarebbero cambiate. Non erano soli, contro la paura del domani. 

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