Gli Weasley della porta accanto

di greenroom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** magiche selezioni ***
Capitolo 3: *** Di cazzi e di mazzi ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Prologo

“Hai preso tutto?”

“Credo,” Hugo si guardò intorno, “Spero di non aver dimenticato alcun libro. Ho preso Trasfigurazione?”

“Sì, sì, eventualmente ci mandano le cose per posta,” Rose lo spinse verso la porta, “Andiamo o a papà viene un aneurisma.”

Da in fondo al vialetto di casa, Ron Weasley urlava con un braccio fuori dal finestrino dell’auto e un piede pronto a schiacciare l’acceleratore appena possibile, cioè appena i due figli si fossero dati una mossa a caricare le valigie e i loro lenti sederi.

“Un aneurisma è poco,” ribattè Hugo alla sorella, che aveva una borsa stracolma di oggetti magici attaccata ad ogni dito delle mani, “E guarda la mamma, invece. Secondo me ti Schianta.”

Rose fece una smorfia. “È stata lei a volere che rifacessi le valigie, cosa si lamenta?”

“Si lamenta del fatto che hai cercato di portare Donnola a scuola.”

“E io mi lamento di non poterlo fare.”

“Vai dalla McGranitt a protestare, che ti devo dire.”

“Mi devi dire che sei dalla mia parte, non dalla loro.”

“Ma cosa me ne frega se puoi o non puoi portare un pony sputa-fuoco a scuola?”

Rose picchiò il fratello con una delle dieci borse facendogli perdere l’equilibrio e sbattendolo addosso alla madre la quale, intenta a pestare il piede a terra dalla frustrazione e in procinto di spaccare la pavimentazione in pietra del vialetto di casa, gli schiacciò il piede, mandandolo definitivamente faccia a terra con sacchi e borsoni e rovesciando metà della roba nel fango del giardino, melmoso perchè stava piovendo.

Hugo, che diligentemente aveva già indossato la divisa Corvonero, vedendola sporca e bagnata imprecò contro maghi antichi e santi cristiani. Questo - e con questo s’intende tutto quello che avevano combinato da un’ora a questa parte - infervorò ancora di più Hermione Granger che, contro il suo principio di non usare la magia per prendere scorciatoie ma clinicamente esasperata dal caos che stavano combinando i suoi due figli, tirò fuori la bacchetta e in un batter d’occhio sistemò i vestiti caduti dentro i sacchi, pulì il figlio dal fango e fece volare prole, valigie e animali di compagnia, fatta eccezione per Donnola, il pony magico di famiglia che si era già discusso non fosse ben accetto ad Hogwarts, tutti dritti e ordinati in macchina così che il marito potesse finalmente schiacciare il pedale dell’acceleratore e, Merlino permettendo, sgommare in direzione della stazione di Londra. Dopo tante peripezie, i due genitori tirarono un lungo sospiro di sollievo.

“Da ora e per un anno intero non voglio scocciature, alcuna lamentela dei professori, notizie di punizioni, espulsioni, o morti accidentali,” brontolò Ron alla guida della sua automobile babbana. Nei sedili posteriori, i due adolescenti si scambiarono un’occhiata divertita.

“Ma scriveteci spesso,” aggiunse Hermione il cui umore era cambiato in un attimo - come capitava spesso d’altronde, cosa che mandava chi non ci era abituato in totale confusione. Anche Ron, che abitualmente usava come metro emozionale sua moglie, si calmò e dal rosso acceso tornò di un colore epidermico normale.

Hugo lisciò con la mano il lindo maglione grigio a decorazioni blu, rilassando la schiena contro il sedile ma chiedendosi comunque se avesse contato correttamente i libri di scuola: non per i suoi voti, ma per non far perdere punti a Corvonero che lui voleva vedere vittoriosa nella gara delle Case per godersi la faccia da perdente Grifondoro di Lily.

“Tu ti ricordi se ho preso Trasfigurazione?” chiese piegandosi verso la sorella. "Non vorrei togliere punti a Corvonero già il primo giorno di scuola."

“Per tutte le palle di Merlino, Hugo… chissene frega dei punti, di chi vince la Coppa delle Case.”

Hugo assottigliò lo sguardo. “Forse interessa a un Caposcuola. Forse interessa proprio al tuo Caposcuola. Forse interessa alla ragazza a cui piace suddetto Caposcuola.”

“Se ti fai sentire da mamma e papà giuro che…” senza finire la minaccia, Rose gli ficcò un indice fra le costole e l’altro nel collo, agitando inevitabilmente Hermione la quale, ormai arresa davanti all’inettitudine di quelli che sembravano poppanti, produsse uno Scudo tra i due e li zittì definitivamente.

“Appena salgono sul treno ci prendiamo due giorni di ferie,” decretò Ron.

La moglie gli strinse amorevolmente la mano poggiata sul cambio e sospirò, “Una settimana è meglio,” disse sorridendo.

“E cambiamo domicilio senza farlo sapere al Ministero e ai due mostri qui dietro.”

Hermione alzò gli occhi al cielo ma, come lui, rideva.





 

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Capitolo 2
*** magiche selezioni ***


Capitolo 1. Magiche selezioni
 

Molly Weasley scende le scale del dormitorio femminile con passo pesante, lasciandosi cadere a peso morto ad ogni gradino; la camicia della divisa è infilata malamente nella cintura della gonna, il maglione sta cadendo dai fianchi e la cartella è dimenticata aperta sulle spalle. Altre sue compagne di Casa la sorpassano, lanciano qualche occhiata ma non dicono niente, preferiscono bisbigliare tra di loro, ridacchiare dietro i palmi delle mani. L’unica a rivolgerle parola è Rose che la prende a braccetto e l’accompagna tra i sotterranei cercando di consolarla lungo la strada che porta alla Sala Grande, da dove arriva il profumo goloso delle paste e dei te aromatizzati della colazione. Versandosi mollemente del caffè, Molly ha la faccia di una che ha appena ricevuto il bacio dei Dissennatori e Rose, seduta di fronte, nasconde un sorriso divertito mangiando una ciambella. 

“Tanto ti vedo,” brontola Molly. 

“Hai ragione, scusa…” Rose scoppia a ridere, ma si contiene subito sotto lo sguardo omicida dell’altra.

“Senti, io ti capisco, però… prova a rifare le selezioni, no? Sicuramente Helena ti prenderà come Cercatrice.”

Molly affonda la faccia nei palmi, “Sono volata giù dalla scopa gambe all’aria!” ringhia, “Tutta la squadra mi ha visto le mutande, Helena mi ha visto pure i peli del culo! L’ultima cosa che vuole è rischiare di vedermi ancora volare.”

Rose si ingozza con la ciambella, mentre dal tavolo dei Grifondoro si avvicina un’altra ragazza dai capelli rossi e dall’espressione radiosa, gongolante. 

“Eccola, la nostra Cercatrice rivale!” Lily, sfoggiando il distintivo da Prefetto, raggiunge Molly e attira l’attenzione di mezza Sala, “Sei Cercatrice, vero? O è andato storto qualcosa durante le selezioni?” 

Molly sprofonda la testa nelle spalle, le risate degli studenti, compagni di Casa compresi, risuonano tutt’intorno. 

Rose incrocia lo sguardo di Lily, “Sei proprio una merda,” le dice, “Sei disposta a godere delle sofferenze di una consanguinea piuttosto che vedere Grifondoro perdere la Coppa di Quidditch…”

“Noi non perderemmo in ogni caso,” corregge Lily.

“Sai benissimo che Molly è dieci volte più brava di Al, anzi…” Rose alza la voce “Non è che sei stata tu a sabotare le selezioni?”

Molly spalanca la bocca, battendo il palmo sul tavolo, “Sei stata tu? Lily, non sai cosa ti faccio-”

“Ehi!” Lily alza le mani, sulla difensiva, “le figure di merda sei capace di farle benissimo da sola…” 

“Sicura?” Rose alza un angolo della bocca, “Facciamo un’operazione matematica, ti va? Il primo addendo è Molly, che sappiamo tutti essere troppo brava per cadere dalla scopa da un metro da terra, e il secondo addendo sei tu, Lily Potter, presidentessa del Club Rosso-Oro-Vince-e-Ruggisce e sorella del Cacciatore dei Grifondoro…il risultato è piuttosto evidente.”

“Io ti Crucio!” Molly scatta in piedi tra la sorpresa dei compagni e si lancia con la bacchetta spiegata contro Lily, dal volto orripilato, come se tutta la vita le stesse passando davanti agli occhi; è la voce perentoria della Preside McGranitt che impedisce l’imminente spedizione al San Mungo della Grifondoro.  

“Potter, Weasley e ancora Weasley! Ho sentito abbastanza stupidaggini per oggi, uscite dalla Sala o tolgo trenta punti a ciascuna Casa!”

Sbattute fuori a metà colazione, le tre si siedono ad una panchina dei portici del cortile illuminato da un sole brillante, raro in quella stagione.

“Lo so che non sei stata tu,” mormora Molly, guardando a terra. Un attimo di silenzio permette loro di sentire i ruggiti dei Leoni Marini che popolano il Lago Nero in autunno.

“Mi dispiace della figura di merda,” risponde Lily, “Helena ieri sera è venuta nella nostra Sala Comune a trovare Albus e si è messa a raccontare tutto a tutti, nei minimi dettagli. Mi sono arrabbiata per te, ma pensavo non te ne importasse nulla… non ti sei offesa nemmeno quando Albus ti ha tirato giù la gonna a Ferragosto-”

“Eravamo in famiglia!” ribatte Molly, “E gli zii e i nonni erano tutti ubriachi, non si sono nemmeno resi conto.”

“Beh, comunque poco fa volevo solo scherzare…”

“Passeranno anni prima che sia pronta a riderci sopra. Quando sono caduta un paio di ragazzi si sono perfino girati schifati dalle mie chiappe, cazzo, schifati.”

Rose la strizza in un abbraccio silenzioso. Molly suo malgrado sorride timidamente.

Lily esala un sospiro, poi cambia completamente tono, ora sprezzante, rivolgendosi all’altra cugina: “Tu sei proprio una stronza, invece! Non ti basta la figuraccia di Molly, dovevi farla fare anche a me? Anche i professori penseranno che l’ho bullizzata per vincere a Quidditch!”

“Su, su, puoi anche non essere la cocchina della McGranitt per un giorno.” Rose scoppia a ridere, “Dovevi vedere che faccia hai fatto quando ci ha sgridate...”

“Ma non potevi fermarmi quando ho detto quelle cose a Molly?”

“Mi sembra che dopo la mia geniale lezione di matematica tu sia stata zitta.”

“Solo perchè pensavo che Molly mi stesse per strozzare a mani nude!” 

“Per un attimo avrei voluto…” Molly la guarda male, “E sono contenta che la mia Rosie ti abbia smerdata come si deve… tu e il tuo Club Prima-i-Grifondoro del cavolo.”

Club Rosso-Oro-Vince-e-Ruggisce! Noi R.O.V.E.R. non siamo mica dei suprematisti.”

“No, siete solo dei fanatici della Coppa delle Case,” Rose le fa l’occhiolino, “Tanto sappiamo tutti che è solo un Club per ritrovarvi a fumare erba in nome dei Grifoni.”

“Ma cosa dici!? ”

“Fate anche delle orge in costume, per caso?” incalza Molly.

“E poi dicono che siamo noi Serpeverde a portare oscenità e degenero, e intanto i Grifondoro bevono e si drogano e chissà cos’altro-”

“Basta!” Lily scatta in piedi a braccia incrociate, “Basta così, per oggi ho avuto la mia dose del magico duo Weasley. Spiegatemi perchè voi due rompete sempre le palle in modo tanto esponenziale?”

“È il sangue,” Molly fa spallucce, ancora stretta nell’abbraccio di Rose, “Cattivo, cattivo sangue Weasley.”

***

 

Fred entra dell’aula di Pozioni, passa tra i banchi già occupati fino ad arrivare al solito posto, butta la cartella per terra, dentro si rompe qualcosa ma lui non ci fa caso, e si piega verso il compagno di classe, che è anche suo cugino, che è anche un Corvonero come lui, chino sul libro di testo.

“Ehi.”

Hugo gli lancia un’occhiata interrogativa, “Perchè bisbigli?”

Fred guarda a destra e a sinistra e si piega ancora di più in avanti, “Devo dirti una cosa.”

“Una cosa simile all’altra cosa che mi hai già detto?”

“Sì.”

Hugo alza gli occhi al cielo e chiude il libro di Pozioni, “Merlino, ti prego, dammi la forza.”

“Allora, sai cosa ho fatto ieri e perchè l’ho fatto.”

“Purtroppo sì. E so anche che hai fallito miseramente.”

Fred, ammutolito, si appoggia allo schienale della sedia, le braccia che ciondolano ai lati del corpo. Nel frattempo la porta dell’aula si chiude dietro Lumacorno il quale, confabulando qualcosa riguardo il prezzo in aumento delle radici di Mandragola, raggiunge la cattedra e richiama al silenzio. Alla lavagna scrive “Bevanda della disperazione” e Fred caccia un lamento sottovoce. 

“Hugo…”

“Shh, comincia la lezione.”

“Hugo, devo dirti cos’è successo.”

Lumacorno prende una boccia in vetro chiusa con un tappo di sughero contenente un liquido color smeraldo a bollicine fluorescenti. “Miei cari ragazzi,” prorompe mostrando la boccia alla classe, “questa è una pozione pericolosa e illegale, ho impiegato mesi a trovarla e, badate bene, è costata un occhio della testa. Sapete perchè è così rara? Perchè è difficilissima da preparare e procura terribili tormenti mentali e dolori fisici. Qualcuno vuole provarla?” lui lancia un risolino e alcuni studenti si guardano preoccupati. Hugo, ovviamente, sta meticolosamente prendendo appunti.

“La farei volentieri provare alla squadra di Quidditch di Tassorosso, anche se non credo possano fare peggio dell’anno scorso,” commenta Julie dal fondo dell’aula, “Siete arrivati quarti, vero?” domanda ai ragazzi in divisa giallo-nera, scatenando le loro indignazioni e, al contrario, le risate dei Corvonero.

“Ordine, ragazzi, ordine,” richiama mielosamente Lumacorno, “Suvvia, signorina Krum, non c’è bisogno di dire certe cose, bisogna mantenere un atteggiamento sportivo! Ricorda bene che essere una Cercatrice eccellente di Quidditch non ti esime dal far perdere punti alla tua Casa, nemmeno se dovessi un futuro diventare famosa come tuo padre. A proposito, vorrei tanto incontrarlo in nome dei vecchi tempi...”

Nella distrazione generale, Fred approfitta dell’interruzione della lezione per chinarsi nuovamente verso il cugino, ma prima che possa emettere un solo suono l’altro gli punta la piuma in faccia ficcandogliela quasi in bocca.

“Ma è importante-” ma Hugo lo schiaffeggia con la piuma, tornando a scrivere ferocemente ogni parola di Lumacorno che, intanto, ha ripreso a spiegare come ha illegalmente infiltrato la pozione a scuola. 

Fred, muovendosi sulla sedia come se avesse un fuoco sotto il sedere, non desiste, “Hugo, ho incontrato Helena dopo colazione-”

“Shh.”

“Mi ha visto alle selezioni di Serpeverde l’altro giorno-”

“Shh!”

Lumacorno ovviamente non si accorge della loro piccola battaglia e insiste ad elencare i suoi fornitori fuorilegge di fiducia, mentre Julie Krum lancia palline di pergamena ai Tassorosso e i suoi fan Corvonero la guardano adoranti. 

Fred slitta ancora più vicino al cugino con la sedia. “Helena mi ha chiesto cosa ci facevo lì, mi ha accerchiato con i suoi amici-”

“Shhhhh!” 

“Mi ha chiesto se c’entravo qualcosa con l’incidente di Molly, mi ha tartassato di domande-”

“Stai zitto,” anche distratto, Hugo muove la piuma sulla pergamena senza perdere una sillaba del professore.

“Io sono andato nel panico, ho improvvisato senza pensarci, non so perchè l’ho detto, ma ho detto che sei stato tu-”

“Giuro che ti incendio il letto se non taci!”

Fred ormai al limite come una teiera sul fuoco, grida: “Ho detto che hai voluto togliere di mezzo Molly perchè ti piace la Krum!”

Hugo gira la testa così rapidamente da strapparsi qualche tendine, la sua piuma lascia una riga d’inchiostro su tutta la pagina, le parole di Lumacorno ora completamente illeggibili.

L’intera classe li fissa ad occhi spalancati, professore con boccia compreso.

***

 

Dominique cammina speditamente verso il ragazzo Grifondoro in attesa davanti all’aula di Trasfigurazione. Lo prende per la manica e lo trascina lontano dai suoi amici, parlando senza nemmeno prendere fiato.

Albus la ascolta con volto inespressivo, in contrasto con quello esaltato di lei, poi le chiede: “Lo sai che hai palline nei capelli? Che roba è?”

“La Krum si è sfogata a lezione,” spiega frettolosamente Dominique, pettinandosi con le dita, “Tu hai capito cosa ho detto? Cioè, hai capito?”

“Sì, sì, è che mi sembra strano… Hugo che sabota i Serpeverde… per una cotta?” 

“Una cotta per la Krum! Merlino, non vedo l’ora di dirlo a zio Ron!”

Albus sorride bonariamente, “Non ti stai agitando troppo per una scemenza?”

“No, no, no, allora vedi che non hai capito? Seguimi. Fred ha detto che per avvantaggiare i Corvonero e far piacere alla Krum Hugo ha lanciato una fattura contro Molly - si pensava fosse stata Lily per avvantaggiare i Grifondoro ma è stata Rose a dirlo per prenderla in giro, sai com’è fatta - quindi Molly cadendo dalla scopa come una poppante non è stata presa come Cercatrice e Helena è su tutte le furie perché sa benissimo di non avere chances senza di lei, anche se ha deciso di fare nuove selezioni e indovina chi ha messo il suo nome come aspirante Cacciatore?”

Albus, che ha un principio di mal di testa, alza un sopracciglio. 

“Indovina!”

“Rose?”

Dominique alza le mani al cielo. “Ma che Rose! Quella usa le scope solo per far le pulizie. Indovina!” la sua voce ha raggiunto livelli da ultrasuoni, “Ah, non indovinerai mai!”

“Ok, quale delle due, indovino o no?”

“E va bene te lo dico io, bradipo che non sei altro. È un mistero come tu sia così veloce a prendere il Boccino, davvero, c’è da fare qualche esperimento-”

“Domi, sta per arrivare la McGranitt e non vorrei essere trasfigurato in un orologio, almeno per oggi.”

La Tassorosso ha un sorriso tirato da un orecchio all’altro. 

“Malfoy!”

Albus si guarda attorno. “Malfoy cosa?”

Lei lo prende per le spalle e lo scuote come della pasta da scolare. “Tu non capisci mai niente! Malfoy vuole entrare nella squadra di Quidditch, Malfoy vuole sfidare Molly alle selezioni per diventare Cercatore, Malfoy è emerso dal suo buco emo Serpeverde e vuole far parte degli esseri umani! Lo capisci cosa significa per noi giovani donzelle etero? Lo capisci? Carne fresca.”

Albus si stacca dalla cugina e gira i tacchi, il mal di testa che pulsa nelle tempie. 

“Tu sei malata, Dominique. Tutti gli Weasley sono malati.”







 

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Capitolo 3
*** Di cazzi e di mazzi ***


Capitolo 2. Di cazzi e di mazzi

La Sala Comune del dormitorio Serpeverde è illuminata da una tenue luce azzurrina, che si muove sulle pareti e sul pavimento attraverso i mobili in legno scuro a ritmo delle onde del Lago Nero. Gli studenti del primo anno, ammaliati dalle meraviglie di Hogwarts, indicano le finestre eccitati ogni volta che passa un Avvicino, e gli studenti del secondo li prendono in giro dall’alto della loro lunga e vissuta esperienza nella scuola. Quelli del quinto, sesto e settimo anno, invece, nemmeno sanno che quei ragazzini esistono, tranne nei momenti in cui hanno bisogno di lavoretti noiosi e affaticanti come quello che Helena Zabini sta ordinando di fare al primino che ha osato sedersi alla poltrona preferita della capitana della squadra di Quidditch.

“Un vassoio di tortine alla zucca caramellata,” scandisce con le labbra torreggiando sul tremolante ragazzino undicenne, “Te lo ricordi o devo mandarti un gufo quando arrivi nelle cucine?”

Il piccoletto annuisce circondato da sguardi irrisori. 

Poco lontano, Molly sta guardando la scena con un sorriso entusiasta. “Ti ricordi quando eravamo noi nelle scarpe di quel primino? Una volta Brian Lockwood mi ha fatto lavare la sua biancheria sporca per un mese. E ora pensa, Lockwood è stato bocciato all’Accademia di Babbanologia due volte. Babbanologia, Merlino… è dove vanno tutti quelli che non passano i test di ammissione delle altre Accademie. Io avrò anche dovuto pulire le sue mutande al primo anno, ma sarà lui a lavare le mie quando lavorerà per me il resto dei suoi giorni.”

“Vuoi davvero che Lockwood lavori per te?” chiede Rose, “Io non lo farei nemmeno avvicinare, ha il cervello di una pluffa.”

Molly fa spallucce, indicando poi il pezzo di pergamena su cui sta scrivendo l’altra. “Che fai?”

“Sto calcolando quanti soldi mi restano per il vestito del ballo del Lumaclub. Non voglio mettere quello nero ancora una volta. Lo so che è una sciocchezza, ma è la prima festa dopo mesi e ho voglia di sfogarmi, di bere del whisky incendiario e limonare con qualcuno di carino. Tipo Matthew.”

“Il Caposcuola Corvonero?” Molly ci pensa su, “Non te lo consiglio, è un po’ sessista.”

“Mh, ok. Comunque per ora ho 250 galeoni, che non basteranno, perchè tra Hogsmeade e il completo carino che ho visto da Magic Klein-”

“E il taglio di capelli,” aggiunge Molly.

“E il taglio di capelli, giusto, in totale mi restano… 70 galeoni circa! Sono troppo pochi, me ne servono almeno il doppio!” Rose finisce con un grugnito.

“Te li presterei io se non avessi due genitori dalle braccia più corte di una Mandragola.”

Rose si abbandona sulla poltrona, mordicchiando la penna babbana tra i denti. “Potrei chiedere a papà… potrei promettergli che farò una prova per entrare nella squadra di Quidditch...” 

Molly ride a bocca spalancata e Rose le lancia la penna mancando la gola per un pelo.

“Lo so che faccio pena, grazie tante. Ma papà sarebbe felice e mi darebbe almeno… 100 galeoni. Certo, se prima non ne parla con la mamma.”

“In effetti, zio Ron ti darebbe anche 500 galeoni se entrassi nella squadra.”

Rose la guarda storto. “Di entrare ne dubito. So a malapena coordinare gambe e braccia, figurati se riesco a parare gli anelli. Anzi, vedrai che cadrò anch’io culo all’aria come hai fatto tu.”

“Non ricordarmelo,” Molly sprofonda ancora di più della cugina nella poltrona, “Non posso più uscire da qui perchè ogni Corvonero e Grifondoro che incontro mi chiede se ho cambiato le mutande. E adesso c’è Dominique che vuole parlarmi a tutti i costi, dice di andare a trovarla a Tassorosso per avere un super scoop.”

“Super Scoop?” Rose sbuffa, “Dominique non può parlare come una persona normale e, magari, farsi i fatti suoi per una volta?”

“Sei matta? Senza di lei dovrei andare ad origliare di persona, o fare amicizia con le oche giulive della scuola e faccio volentieri a meno di sporcarmi le mani. Come farei a sapere i cazzi e mazzi di tutti? ”

“Potresti non sapere i cazzi e mazzi di tutti, per esempio.”

Molly spalanca gli occhi, “Dici assurdità, follie! Cos’è una vita senza i super scoop?”

Le due ridono. “Con tutti i segreti che conosce, Dominique potrebbe ricattare mezza scuola,” commenta Rose.

“Sì, peccato che vada a scovare i fatti altrui solo per avere un modo di aiutarli e non per interesse personale…”

“Ecco, questa è follia, aiutare invece che approfittare…”

Molly alza un sopracciglio con un sorriso storto, “Ma se sei buona come il pane? In vacanza sei andata due settimane ad aiutare lo zio Charlie con i Draghi in estinzione, peggio di una nerd, settimana scorsa hai fatto i compiti di mezza Serpeverde per lasciarci esercitare a Quidditch e oggi non hai fatto altro che consolarmi. Sei la versione umana di un Paffutolo.”

“Ok, ok,” Rose abbassa la voce, “Ma tu non dirlo troppo in giro.”

“Ovvio che no, non sono mica Dominique.”

Dall’altra parte della Sala Comune, Helena continua a tormentare il ragazzino del primo anno che, sul punto di piangere, è tornato dalle cucine senza vassoio di tartine al caramello. 

“Forse dovremmo intervenire,” dice Rose.

“No, mio caro Paffutolo,” decreta Molly, “Tu devi fare le selezioni per spillare soldi a zio Ron e io, se voglio diventare Cercatore e avere i crediti sufficienti per essere ammessa all’Accademia di Medicina, devo tenermi buona Helena come mai prima. Andrei anche a prenderle quelle benedette tartine se me lo chiedesse. Cibo dalla cucina? Sarò la sua cameriera. Portare i suoi libri? Chiamatemi serva. Pulirle il culo? Ho già la lingua pronta.”

Rose, che si è piegata per raccogliere la penna, scoppia a ridere così forte che cade per terra, atterrando con le chiappe in su. Fortunatamente, indossa i pantaloni. 
 

***
 

Albus e Dominique sono seduti ad uno dei tavoli più nascosti della Biblioteca di Hogwards, lui legge il libro di Erbologia per copiare alcune frasi riguardanti il Bubotubero sulla pergamena, lei si sta addormentando sulla sedia.

“Ma dov’è?” bofonchia Dominique, “Doveva arrivare mezz’ora fa.”

“Forse ti aspetta a Tassorosso.”

“No, le ho mandato un gufo per incontrarci qui, così è più sicuro che nessuno ci ascolti.”

Albus ghigna, “Così è più sicuro che non ti Schianti come ha provato a Schiantare Lily questa mattina.”

“Sì, beh, anche quello. Molly è simpatica, ma mi fa un po’ paura… ehi! Tu che ci fai qui?”

Rose spunta dal corridoio e si siede a capotavola, fra i due. “Shh, non alzare la voce. Madama Pince mi ha già coperta di domande sul perchè fossi in Biblioteca, come se fossi una criminale.”

“In effetti, non ti ho mai vista qui dentro,” spara Albus, sorridendo di sbieco.

“E io non ti ho mai visto prendere bei voti quindi perchè fingi di fare i compiti di Erbologia?” 

“Perchè al contrario di qualcuno, io non prendo tutti Eccezionale solo grazie a mia madre.”

“Se credi che Hermione Granger mi aiuti ad alzare i voti allora sei davvero stupido come dimostrano le tue pagelle.”

“Ok, ragazzi,” Dominique si schiarisce la voce, prima che i cugini si mangino la faccia a vicenda, “So che state ancora litigando per Ferragosto, quando Al ha tirato giù la gonna a Molly-”

“Molly non si è nemmeno arrabbiata,” la interrompe Albus, “Tu invece hai fatto scoppiare Caccabombe in camera mia tutto agosto! Solo per uno scherzo!”

“Scherzo?” ribatte Rose, bisbigliando gutturalmente al limite del ringhio animale, “A casa mia si chiama molestia!” 

“Basta!” Dominique si alza in piedi, “Altrimenti tolgo venti punti a Serpeverde e  Grifondoro!”

“Tu non sei Caposcuola,” sussurra il cugino.

“Ok, però…” lei si risiede, “Smettetela lo stesso, non voglio vedere i miei familiari litigare. A proposito, volevo dire a Molly cos’è successo davvero il giorno delle selezioni, così da farla ragionare e non arrabbiarsi con Hugo e fare pazzie, tipo vendicarsi con le Caccabombe, o peggio.”

“Molly non vuole uscire da Serpeverde, così sono venuta io,” Rose si ferma, poi aggrotta le sopracciglia, “Cosa c’entra mio fratello? Perchè Molly dovrebbe vendicarsi?”

Albus sorride angelicamente. “Oh, ma non lo sai? Hugo, innamorato della Krum, ha Confuso Molly per toglierla di mezzo.”

Dominique spalanca la bocca. “Albus!” 

“Cosa?” lui sbatte le ciglia, “Pensavo ti interessasse solo di Malfoy che entra al posto di Molly…”

“Sai che la cosa più importante per me è che andiamo tutti d’accordo!”

Albus sta per aprire bocca, ma Rose si alza spostando rumorosamente la sedia, ormai incurante delle regole della Biblioteca. 

“Se sei davvero una santarellina come dici, Dominique, perchè insulti mio fratello? Hugo non ha fatto niente. Il tuo super scoop è una cazzata, perciò tieni la bocca chiusa o giuro che-”

“Rose...” la cugina cerca di avvicinarsi per abbracciarla, ma viene allontanata, “Rose, mi dispiace, lo sa già tutta la scuola, io volevo solo calmare le acque…”

“Tutta la scuola? Helena lo sa?” Rose alza la voce, “Sai cosa gli fanno quei palloni gonfiati della squadra di Serpeverde!?”

“Un’altra parola, Weasley, e sarai scortata fuori con trenta punti in meno alla tua Casa,” spuntata all’improvviso, Madama Pince la fissa con occhi fuori dalle orbite, postura rigida e bacchetta in mano, “Mi sono spiegata?” 

Rose si morde il labbro, uscendo a passo svelto, i capelli ricci che svolazzano ferocemente.

“E tu Potter,” continua la bibliotecaria,  “se credi che il libro “Bubotubero e altri tuberi affini” sia un cuscino per i gomiti ti consiglio di ripensarci, togliere il tuo sporco braccio dalle pagine e leggere con il naso ad almeno un metro di distanza.”

I due studenti si ammutoliscono, abbassano lo sguardo sul tavolo e Albus giocherella con la piuma immersa nell’inchiostro. Madama Pince torna all’ingresso della Biblioteca, i passi silenziosi come quelli di un gatto. 

Alla luce calda delle candele che fluttuano qua e là tra i libri impilati nelle librerie, il silenzio si fa totale. Albus ricomincia a scrivere sulla pergamena sfogliando il libro con estrema cautela, mentre la cugina prende il quaderno di Divinazione dalla cartella e lo legge distrattamente. 

“Scusami,” mormora il ragazzo. Dominique non gli risponde, così lui si piega leggermente in avanti sfiorandole la mano con la piuma. 

“Domi, se è andata male è colpa mia.”

“Fa niente, parlerò più tardi con Rose e Molly, beh, se Molly esce da Serpeverde. O manderò un gufo per scusarmi.”

“Tu non hai fatto niente, volevi aiutare…”

“Mi sembra che ci facciamo la guerra ad ogni occasione…” Dominique sistema la cartella e si alza, infilandosi il mantello, “Non importa, ora vado da Hugo a parlargli, sarà preoccupato. Non avevo pensato alle cattiverie che può subire dalla squadra di Helena.”

“Helena non è così cattiva come dite… vuoi che ci parli io?” 

“È meglio di no,” Dominique scuote il capo, andando via. 

Il Grifondoro resta lì, piuma in mano e libro di Erbologia a un metro di distanza, solo. 
 

***
 

Nell’aula da poco restaurata per ospitare i vari Club e riunioni studentesche, al quarto piano, Lily Potter sta per aprire una nuova sessione dei R.O.V.E.R. Al centro della classe c’è un grande tavolo rotondo circondato da sgabelli volanti, che si adattano alla statura e posizione di chi vi si siede, ultima innovazione donata da ricchi genitori alla scuola; le pareti sono riempite da lavagne mnemoniche, che permettono di riprendere quello che è stato scritto in un particolare giorno passato, e Lily infatti sta cercando quello di cui avevano discusso la settimana precedente, quando Connor aveva avanzato l’idea di una competizione interna a Grifondoro per alzare i voti e ottenere più punti. 

“Il problema è che agli ultimi anni non importa niente di vincere la Coppa delle Case,” dice Connor ancora prima che Lily apra bocca. 

Lei sospira e si siede con i compagni. Sono in sette, tutti del quinto anno, Potter compresa.

“Gli interessa solo del Quidditch, di Hogsmeade e delle feste. La prossima sarà quella del Lumaclub e non si parla d’altro.”

“Ti scoccia solo perchè tu non sei stato invitato, Connor?” ride Susy, lanciando un’occhiata complice a Lily, che nasconde un sorriso dietro il palmo della mano.

“Non cominciamo a discutere delle feste del Lumaclub,” dice lei, “Abbiamo già deciso che non è un problema di Grifondoro, in più la McGranitt non è d’accordo con noi nel ritenere inopportune queste feste per… privilegiati.”

“Per privilegiati, appunto,” annuisce Connor, “Privilegiati e scansafatiche e, infatti, anche se mi è stato chiesto numerose volte, io non ci vado. Consiglio anche a te, Susy, di non partecipare.”

“Ma si mangia e si balla fino a tardi!”

“Ci distraggono dal vero obiettivo,” insiste lui, parlando con passione,“Cioè quello di portare Grifondoro in cima alla classifica. Se riuscissimo a mantenere un alto livello scolastico di tutta la Casa saremo ben accetti in qualsiasi Accademia. O vogliamo finire a Babbanologia, o peggio, in un Istituto di Divinazione?”

Susy appoggia la fronte sul tavolo, “E va bene,” brontola, “Dirò ad Hannah che non le farò da accompagnatrice. Che noia, sarebbe stato il nostro primo appuntamento.”

“Non potete vedervi domani ad Hogsmeade?” Lily le accarezza i capelli. 

“No, ci sono le nuove selezioni di Serpeverde. Vuole provare ad entrare in squadra come Portiere.”

“A proposito!” prorompe di nuovo Connor, “Anche il Quidditch dovrebbe essere meno sponsorizzato, meno… idolatrato. Gli allenamenti tolgono tempo di studio, le partite e le feste dopo le partite durano tutta una giornata, i giocatori più bravi non vengono penalizzati anche davanti a scene a dir poco criminose.”

Susy alza un sopracciglio, “Non stai un po’ esagerando?”

“E cosa mi dici allora delle chiacchiere?” Connor gonfia ancora di più il petto, “Delle litigate inutili? Questa mattina Lily stava per fare a cazzotti con una Serpeverde come fossero finite in un film babbano da quattro soldi!”

“Innanzitutto era mia cugina e posso fare a cazzotti con lei quanto mi pare,” ribatte Lily, “E poi mi sono scusata sufficientemente, sia con lei che con voi, perciò non vedo il problema. E il Quidditch non viene idolatrato, non essere sempre così drammatico.”

“C’è da dire che la tua famiglia non è mai tranquilla…” ridacchia Susy, innocentemente, “Perfino Hugo, che io non mi ricordavo nemmeno esistesse, si è messo a combinare guai.”

Lily smette si accarezzarla e le da una sberla alla nuca. “Ma tu da che parte stai?”

Connor apre le mani teatralmente. “Ecco, questa è la conferma che il Quidditch è una peste. E anche voi Weasley e Potter ci siete vicini, dato che non vi interessa del caos che create tutt’intorno quando vi fate i dispetti...” 

Lily rimane un attimo senza parole. I compagni la fissano in attesa della risposta.

“Ma come ti permetti? Una peste? Io tengo molto ad Hogwarts, al rendimento dei miei compagni-”

“Allora dimostralo! Dopotutto sei tu il Prefetto, non io. Dimostra che sei stata la scelta giusta.” la voce di Connor si fa sottile, “Crea un comitato di controllo dei voti, anche solo per gli studenti dei primi quattro anni, così da premiare i più bravi e incitare gli altri a fare del loro meglio.”

Lily sospira, guarda gli altri compagni uno ad uno. “Va bene, mettiamolo ai voti.”

Connor vince cinque a due.
 

***
 

Rose entra nella camera da letto che condivide con Molly, Joanna e Rachel, sigilla la porta con un Colloportus e, vedendo la cugina stesa sul letto a pancia in su, immobile a fissare il soffitto, va a sedersi delicatamente accanto a lei.

“Vuoi del cioccolato frizzante? Mando un primino a rubarlo dalle cucine.”

Molly accenna un sorriso. 

“Che succede? Chi devo Cruciare?”

“Nessuno. O meglio, ancora non lo so.”

Rose si sdraia al suo fianco poggiando la testa sulla sua spalla. “Sono andata da Dominique. C’era anche Albus e ci siamo insultati per dieci minuti buoni.”

“Ancora per Ferragosto?”

“Certo che sì, ti ha denudata contro la tua volontà!”

Molly le stringe la mano. “Non devi difendermi, ma grazie.”

C’è un breve silenzio, attraverso le finestrelle si vede il sole che tramonta veloce nel Lago Nero. 

“Dominique ha detto delle cose…” cerca di dire la Serpeverde.

“Che è stato Hugo a Confondermi?”

Rose la guarda, controlla le sue espressioni. “Tu come lo sai?”

“Helena me l’ha detto.”

“Ah, merda, quindi lo sa anche lei.”

“Già,” annuisce Molly, “Ma le ho detto che non è possibile, che la storia di Hugo innamorato della Krum non sta in piedi. Lui è troppo concentrato sui libri, non sa nemmeno dell’esistenza del sesso opposto, non guarda il Quidditch e non mi farebbe mai un torto simile. Sa che lo ucciderei soffocandolo con il volume di Trasfigurazione.”

“E tu sai che se toccassi mio fratello io ti trasfigurerei in un dildo da vendere a Notturn Alley.”

Molly scoppia a ridere, alzandosi a sedere e schiaffeggiando l’altra con il cuscino. Rose divincolandosi finisce per terra, imprecando un paio di insulti a Merlino.

“C’è un’altra cosa,” dice dopo Molly, facendo un lungo sospiro.

“Hai saputo chi ti ha Confuso davvero?”

“No, Helena mi ha buttato fuori dalla squadra.”

Rose spalanca gli occhi, “Cosa!? Perchè!?”

“Perchè sostiene che non ci sarebbe una partita senza un coro del pubblico sulle mie mutande, perchè toglierei credibilità alla squadra…”

“Un mucchio di cazzate!”

“È stata categorica, non sarò Cercatrice. E non avrò i crediti sportivi per l’Accademia. Non so cosa fare, mi sembra di non avere più sotto i piedi quella strada sicura verso l’Accademia di Medicina, sarà più difficile essere ammessa e non riesco a smettere di pensare che sia tutta colpa delle mie maledette mutande!”

Rose scuote il capo, fa avanti e indietro per la stanza, “Sono allibita, incredula… tu presa in giro, Hugo tirato in mezzo chissà da chi… non so cosa pensare… cosa…” si lascia cadere pesantemente sul letto, la bocca aperta ma silenziosa.

“Sì, nemmeno io,” le fa eco Molly.

Restano così, vicine una accanto all’altra, a fissare le finestrelle della camera, ormai scure, che riflettono i loro volti immobili. 

Mentre a Molly brontola la pancia per la fame, Rose alza improvvisamente lo sguardo, ora acceso da una luce nuova, viva. 

“Ho un’idea.”

 

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